Italo Montiglio

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ITALO MONTIGLIO Amarcord. Alla fine ho fatto quello che volevo, … alla fine…forse…

Italo Montiglio. Nato a Cormòns (GO) sabato 29 novembre 1947 nella cantina della ex falegnameria Falzari, edificio acquistato dalla nonna (cividalese di Rualis) Caterina Grinover alla fine della seconda guerra mondiale ed in cui sarebbe vissuto fino al 2005. Caterina Grinover (Cividale del Friuli 1883 – Cormons 1974). Caterina “Catine” era figlia di Giacomo Grinover (muratore) e di Anna Zanuttig (casalinga)- Frequenta l’asilo presso le “Suore della divina provvidenza”. Chierichetto presso il santuario “Rosa mistica” di Cormòns, con annesso convento ed asilo. La passione per il canto potrebbe aver trovato i suoi stimoli iniziali anche nella pratica del canto in chiesa. Poi la scuola elementare a Cormons (ex“Balilla”). Ricorda tra vari insegnanti il maestro Orzan (in terza elementare) che spesso faceva cantare (canti popolari e l’inno nazionale), ma che ai genitori pareva troppo permissivo per cui “il bambino irrequieto” fu trasferito in altra scuola con un maestro ritenuto molto più severo, tale Alfredo Terpin.

Tra i coetanei di allora: Felcaro, Panzera, Romano, Raccaro, …In casa capitava di frequente di ascoltare opere liriche alla radio con nonna “Catine” con la quale era naturale canticchiare assieme alcune arie d’opera Mia nonna aveva un carattere forte e autoritario e più di una volta son sfuggito di corsa in orto per evitare punizioni. In casa c’era un ordine piramidale di comando che vedeva indiscussa al vertice nonna “Catine” ed all’ultimo gradino mio padre, peraltro paziente e tollerante.

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Ascendenze friulane e toscane da parte materna (Ailia Fides Bettarini, nata a Cormòns nel 1915, infermiera, figlia di Caterina Grinover e del toscano Agostino Bettarini, comerciante di vini, Cerreto Guidi, Firenze) e ascendenze piemontesi da parte del padre (Ettore Montiglio, 1903, nato a Stevani AL, carabiniere, figlio di Giusto -1870-1933- e di Luigia Serafina Reposo). Deceduto a Cormòns nel 1976. Qui sotto in una foto del 1940 , anno del matrimonio (2 ottobre). Nel 1941 era nata la sorella Anna Caterina (Annarina) Montiglio che avrebbe studiato al liceo classico di Gorizia, proseguendo gli studi universitari a Venezia e a Roma. Insegnante di lettere. Deceduta nel 2015. Si era sposata nel 1964 con il cormonese Ulderico Russiani (nato nel 1939 figlio di Alfredo Russiani e Iris Battistutta). Due figli: Marco (sposato con Cristina Masutto e due figli Paolo e Francesco) e Fabio. sposato con Erika Pretato.

Studi classici nel Seminario di Gorizia (scuola media, ginnasio, liceo). Fra i suoi insegnanti di allora: il cupo Ettore Fabbro, l’ironico Giorgio Beari, (lettere), il sornione Guido Maghet (filosofia. Brazzano 1920-1991), il pacifico Aurelio Lutman (storia dell’arte), il pacioso Felice Bertaggia (musica), il teutonico Grusovin (tedesco). Ognuno di essi portava con sé una storia (vera o presunta) che noi studenti arricchivamo con molta fantasia. Qui continua gli studi di pianoforte iniziati a cinque anni a Cormòns con Maria Teresa Brayda. Sorrisi, preghiere e bacchettate sulle mani. Scopre in età liceale di avere una certa attitudine per le discipline filosofiche ed artistiche, peraltro non sostenuta e tanto meno favorita dall’istituzione educativa, anzi. Ettore Fabbro, rettore del Seminario (in seguito direttore della biblioteca del Seminario teologico centrale dal 1971 al 1991) originario di Cividale, laureato in lettere alla Cattolica di Milano, era persona sostanzialmente arida. Per tutto il decennale periodo che svolse il suo ruolo direttivo non fu mai visto elargire un sorriso. Forse pensava che essere educatore significasse incutere timore e certamente confondeva autorevolezza e autorità. Taci, studia e obbedisci sembravano essere i suoi motti. Certo che la mediazione dei suoi vicedirettori (fra i quali l’umanissimo Onofrio Burgnich) diventava impossibile, visto il clima.

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Non è trascurabile come io sia arrivato li. Alla fine della quinta elementare erano passati i missionari scalabriniani al Ricreatorio di Cormòns. Avevano mostrato dei documentari per fare proselitismo.

Missionari che cavalcavano nelle pampas. Fu un attimo. Il mese dopo d’estate ero a Bassano del Grappa nel loro istituto. Ricordo vagamente di essermi comportato in modo molto indisciplinato, tuttavia alla fine mi accettarono ugualmente. Ma avrei dovuto trasferirmi a Bassano del Grappa. Mia madre mi propose come alternativa di andare nel Seminario di Gorizia. Accettai. Ma nel mio futuro non ci sarebbero stati cavalli da cavalcare. In prima media mi ritrovai in una classe completamente sconosciuta di circa una quindicina di bambini. Due assistenti. Tutto collettivo. Dai cameroni alla sala da pranzo con lettura della vita dei santi. Ricreazioni con giochi programmati. Tutti i trasferimenti in silenzio ed in fila. In altri termini una caserma o forse un lager. Comunque quella sarebbe stata la mia “famiglia” per nove anni. Superate le naturali selezioni della scuola media della mia classe rimase una piccola pattuglia di sei/sette ragazzi. che, nonostante tutto, avevano trovato il modo di sopravvivere anche con qualche piccolo sotterfugio. Ad esempio da liceali si festeggiava i compleanni di notte in soffitta. Ad un certo punto della notte furtivamente ci alzavamo , attenti a non svegliare l’assistente e quelli delle altre classi. Andavamo in soffitta a fare una festicciola con cibi e bevande che avevamo preparato di nascosto. Si fumava. Poi sempre silenziosamente si rientrava in camerone. Foto della prima media.

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La sveglia del mattino. Alle sei d’inverno, in cameroni freddi (il riscaldamento fu messo solo nel periodo del ginnasio). Sempre in silenzio (esclusa la messa) fino a dopo la colazione. Al mattino le lezioni. Visto il numero striminzito di allievi per classe era impossibile sfuggire a qualche interrogazione ogni giorno. Pranzo collettivo. Ricreazione pomeridiana collettiva. Studio collettivo.

Funzioni serali collettive. Cena collettiva. Ricreazione serale collettiva. Ogni giovedì pomeriggio passeggiata collettiva in fila per due all’esterno nei dintorni di Gorizia. Ogni estate un mese in montagna dove lo schema si ripeteva, ma con qualche piccolo spiraglio di possibile “fuga”. Mi mettevo l’ultimo della fila ed ad un certo punto delle escursioni quotidiane mi staccavo dal gruppo nascondendomi in un anfratto dove leggevo e fumavo. Mi riagganciavo alla fila nella fase di rientro.

Per anni l’ex deposito di munizioni di Valsaisera era la nostra colonia. Naturalmente anche li erano previste ore di studio dopo il sonnellino pomeridiano.

Pasti collettivi. Sulle tavolate venivano portati dei vassoi da cui ognuno attingeva. Il secondo arrivava già in piatto. Non si poteva scegliere. Non mi piacevano gli spinaci, allora una volta di soppiatto le misi nel fazzoletto e poi in tasca per poi buttarle via. Eravamo già in fila per andare in ricreazione quando il prefetto (primo assistente) mi fece tornare indietro, rimetterle in piatto e mangiarle. Lo feci ma dopo un attimo vomitai tutto. Dovetti pulire. In compenso in seguito dovevo soltanto fare il gesto di mangiarle.

Una vita passata nella scuola e segnata da continui esami: seconda e quinta elementare, terza media, quinta ginnasio. Maturità, esami universitari e di concorso. Ciò non bastasse, per tutti gli anni di liceo alla fine c’erano esami su tutto il programma dell’anno. Ironia scolastica. Appena terminato il terzo anno di liceo, completati tutti gli esami interni si presentò all’esame esterno di maturità, che superò praticamente senza studiare. Viveva di rendita, ma non era una bella vita Anno di teologia a Udine. Qui ha come insegnanti, fra gli altri, De Nardo (filosofia) e Aldo Moretti (1909-2002, biblistica). Dopo alcune boccaccesche situazioni teatrali (vedi nota 3 in calce), cacciato dal Seminario con la formula “meglio che ti prenda un lungo periodo di riflessione”, intraprende studi universitari, laureandosi (110 e lode) a Trieste con una tesi sulla storia della pedagogia e della didattica della musica in Italia. Un impegnativo lavoro di ricerca e ricostruzione effettuato per la prima volta in Italia ed i cui esiti positivi gli fruttarono i primi incarichi di insegnamento universitario. Fra i docenti si segnalano Enzo Petrini e Claudio Desinan (ma anche Grassilli, Pezzetta, Tampieri,…), dei quali diverrà in seguito collega. Negli anni Ottanta compie studi universitari al DAMS di Bologna (quindici esami). In questo periodo ebbe come docenti, fra gli altri, il compositore Franco Donatoni ed il semiologo Umberto Eco. Nel periodo degli studi universitari si mantiene svolgendo attività prima di assistente nel convitto-collegio “Dante” di Gorizia ed in seguito come docente nella scuola dell’obbligo.

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Col senno di poi riconosce i gravi limiti educativi del periodo infantile e soprattutto adolescenziale. In Seminario il tentativo di spersonalizzazione per fortuna non ha ottenuto i risultati “attesi”; in compenso lo ha costretto a dirottare a livello interiore di pensiero ed in forte autocontrollo le esuberanti energie, comunque costringendolo ad una disciplina rivolta verso le attività di studio, le uniche consentite e privilegiate, escludendo le prassi liturgiche di vario tipo. D’altra parte il seminario fu complessivamente fallimentare visto che di quella classe arrivò alla meta uno solo ed anche quello molti anni dopo chiese e ottenne la dispensa sacerdotale. Il Seminario rappresentò invece una esperienza musicale eccezionale, infatti non fu solo una utile valvola di sfogo, ma consentì soprattutto esperienze vocali collettive continue e talune straordinarie. Un piccolo esempio. Nel corso del citato anno udinese formò un quartetto vocale che ogni mattina cantava a cappella brani polifonici a prima vista, sempre diversi, utilizzando una vecchia raccolta del Casimiri. Alla fine il gruppo veniva compensato con una abbondante colazione dalle suore, nella cui cappella il gruppo aveva cantato.

Dal 1975 docente di educazione musicale e discipline teatrali-espressive nella scuola dell'obbligo nella scuola a tempo pieno di Sagrado (GO) ed a Gradisca d’Isonzo (GO). Per un decennio ebbe la possibilità di sperimentare attività didattiche di teatro musicale. Per tali iniziative furono scelte anche musiche di rilevante interesse musicale ed in forma integrale che divennero la trama di originali animazioni musicali: la sinfonia n. 1 di Gustav Mahler, Cenerentola di Sergej Prokofiev, Schiaccianoci di Piotr Ciaikovskij, Carnevale degli animali di Camille Saint-Saens, La bottega fantastica di RossiniRespighi, Petrouchka, The rite of Spring, Gioco di carte di Igor Strawinski, La boite à joujoux di Claude Debussy, Quadri di un’esposizione di Modest Mussorgsky. Di tale periodo conserva un graditissimo ricordo di Sagrado, dei bambini, dei colleghi (nella quasi totalità) disponibili, collaborativi ed entusiasti) ed in particolare del lungimirante dirigente scolastico Biagio Busè, la cui amabilità era pari alle sue riconosciute doti di competenza e autorevolezza. Fra i molti docenti di allora si ricorda Luciano Alberton, Luigi Guadagnino, Candida Vittori, Mereto Vittoria, Margherita Scafuri, Marisa Tallandini, Marcella Simonit… E’ inoltre doveroso ricordare l’aiuto convinto dei genitori che volentieri collaboravano nella realizzazione delle attività scolastiche. Penso ad esemoio al meccanico Scottà che con fari di automobili aveva inventato delle luci di proscenio.

https://issuu.com/itmon/docs/sagrado_cstp_19741984?fbclid=IwAR0VxQ7FUAZt85wgqoXXGiIXTru78OpJMzbZw2kAqQgIJxfP8EKhf_s1jFg

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Nel 1985 vince contemporaneamente i concorsi nazionali per la dirigenza scolastica e per l'insegnamento nella scuole superiori di secondo grado, optando per l'insegnamento; docente di ruolo ordinario di Filosofia, Psicologia e Pedagogia nelle scuole superiori statali (1985-1997); dal 1990 al 2005 docente di Fondamenti della comunicazione musicale, Metodologia dell'educazione musicale e Didattica della musica presso la Facoltà di Scienze della Formazione dell'Università di Trieste; dal 1990 al 2010 docente di Cultura musicale e di Didattica della musica presso la Facolta' di Pedagogia di Pola (HR). Del periodo universitario rimane un ampio archivio di appunti delle lezioni (centinaia di

pagine) a cura degli studenti. Il progetto di una loro trascrizione e stampa è rimasto ancora tale.

Per decenni ha anche svolto attività di formatore e docente in corsi di aggiornamento educativo e artistico per insegnanti e dirigenti, in alcune regioni italiane.

Dal 21 ottobre 1971 é attivo nell'ambito della Associazione “Seghizzi”, (www.seghizzi.it )ptimav come direttore del coro, dal 1975 come coordinatore e direttore artistico; dal 1997 come presidente; dal 2012 ha ripreso anche il ruolo di direttore del coro "Seghizzi". In tale ambito ha avuto l’enorme opportunità di aprirsi ad esperienze internazionali di eccellenza culturale e musicale. Si ricorda in particolare la frequentazione di musicisti e personaggi di cultura quali Vito Levi (1899-2002), Giuseppe Radole (1921-2007), Pavle Merkù (1927-2014), Cecilia Seghizzi (1908-2019), Pio Capponi (-1984), Giulio Viozzi (1912-1984), Siro Cisilino (1903-1987), Roberto Goitre (1927-1980), Andrea Giorgi (1940-2011), Giorgio Kirschner (1923-2002), Samouil Vidas (1924-1984), Robert Pappert 6

(1930-2010), Heinrich Poos (1928), Samo Hubad (1917-2016), Nino Antonellini (1907-1984), Domenico Cieri (1935-2002), Boris Cobasnian (1926-2011), Thrassos Cavouras, Marko Munih, Eugeniusz Kus, ecc… ebbe anche la fortuna di conoscere Goffredo Petrassi (1904-2003) e Arvo Part (1935). In pratica una piccola storia della musica del Novecento.

In ambito associativo (Seghizzi) è sicuramente debitore di conoscenze ed esperienze organizzative, fra gli altri, in particolare a Bruno Antici, Alfredo Petroni, Rodolfo Cumar, Gino Cocianni, Giovanni Vezil (1923-2010), Ubaldo Agati (1930-2006) della cui incondizionata fiducia ha sempre goduto. Sulla base di questa fiducia ha potuto elaborare molti progetti che rappresentano l’attuale fisionomia e struttura della associazione. In particolare si ricorda la storica pluridecennale iniziativa congressuale musicologica e pedagogica ed il concorso di canto cameristico. In sintesi si può dire che soprattutto le iniziative concorsuali Seghizzi rappresentarono una prestigiosa opportunità di formazione musicale, sicuramente più ampia di quelle che avrebbe potuto offrire qualsiasi conservatorio. In questi decenni si possono contare almeno un centinaio di collaboratori specie in ambito giovanile universitario, anche grazie alla stipulazione di apposite convenzioni con l’università di Udine. Alcuni nomi eccellenti in particolare: Ughetta Molin Fop, Bojana Balic, Francesca Avian, Valentina Varutti. Cfr in nota (1) l’elenco nominativo delle collaborazioni. Per avere un’idea dei cori e dei cantanti conosciuti si può consultare il seguente link https://www.seghizzi.it/category/storico/ Al momento attuale (2020) è giusto ricordare che la direzione della Associazione Seghizzi è affidata ad un Consiglio Direttivo di cui fanno parte Roberto Madotto (vicepresidente e amministratore), e come consiglieri Lucia Luciani, Gigliola Zucchetto, Lorenzo Marega, Daniele Bianchi; Revisori dei conti: Paolo Fornasetti, Elio Devetak, Alberto De Fabris; segretaria e coordinatrice Elisabetta Montiglio. In particolare si deve citare il pluridecennale supporto amministrativo di Roberto Madotto, senza il quale sarebbe stato impossibile realizzare tutto ciò che è stato fatto negli ultimi decenni.

Dal 1975 al 1983 direttore del Gruppo Corale "Città di Gradisca", fondato ed inizialmente diretto dal foglianino Narciso Miniussi (poi da Ivan Mignozzi e da Carlo Casasola) , specie con repertorio di musiche da lui stesso composte o elaborate. Tale prassi era giustificata dall’Autore per motivi di opportunità cioè quella di fornire al coro “un abito musicale adatto alle sue capacità”. Considerato che le qualità vocali del gruppo erano molto buone (almeno tenendo conto delle capacità medie di un coro amatoriale) la giustificazione pare invece coprire il desiderio di far eseguire musiche proprie o 7

quantomeno collaudarle, Peraltro è difficile immaginare che in un coro amatoriale i cantori si rifiutino di eseguire musiche del proprio direttore, Tutto questo discorso vale al di là delle qualità oggettive delle partiture. In taluni casi si trattava di un certo numero di voci di notevole valore.

Presidente del coro durante la direzione Montiglio era il maestro Giancarlo Salvini. Sala prove: nella scuola elementare prima e nella biblioteca civica poi. La sera del sei maggio 1976 arrivato a Gradisca per le prove trovai tutti i coristi in strada alcuni dei quali gridavano “terremoto terremoto”. Risposi “Tutte scuse per non far prove”. Non avevo neppure terminato la frase che sentii una forte scossa.

Risalii di corsa in macchina e ritornai a casa a Cormòns dove Ave mi aspettava in strada con Elisabetta in braccio. Passammo la notte in strada all’esterno della casa di Franco Spessot a Brazzano. Per tutta notte si sentirono le sirene dei mezzi di soccorso sulla strada nazionale e con una radiolina seguivamo le frammentarie notizie del disastro che per fortuna ci aveva risparmiato.

Dal 1979 direttore del Coro maschile "Lorenzo Perosi" di Fiumicello (Udine) allora con presidente Aurelio Lusin ed attualmente presieduto da Ferruccio Bonato. Dal 1996 al 2013 direttore del coro della Basilica di Aquileia; a tal proposito va precisato che la denominazione di coro della basilica fu adottata in sostituzione della denominazione coro parrocchiale, poiché rispecchiava l’apertura a esecutori di altre località e parrocchie e per un impegno musicale ben superiore a quello fino ad allora di entità parrocchiale. Questo aspetto, non solo formale, di fatto fu accettato anche perché i servizi liturgici venivano tutti sempre effettuati ed anche perché si era passati dalla decina iniziale di coristi alla quarantina di un anno dopo. Purtroppo a qualcuno/a diede fastidio che il coro fosse impegnato con molti altri impegni esterni e con repertori anche non sacri o non liturgici. Molta ipocrisia poiché erano le stesse persone coriste che avevano manifestamente apprezzato i concerti e i repertori… e attivamente partecipato. Evidentemente era cambiata la guida della parrocchia.

Dal 2015 al 2018 è stato direttore del coro "Giuseppe Schiff" di Chiopris-Viscone (UD), ruolo accettato su invito dell’amministrazione comunale per affrontare adeguatamente il 70esimo della fondazione del coro nel 2017.

Va rilevato che in tutte queste attività corali dal 1971 in poi ha sempre cercato di trovare collaborazioni o far collaborare fra di loro i gruppi che stava dirigendo: Gradisca con Fiumicello, Fiumicello con Aquileia, con Gorizia, con Chiopris. Vari i motivi di questa “politica”.

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Queste collaborazioni di molti coristi consentiva la realizzazione di grandi opere corali, come è stato ad esempio nel caso dei “Carmina burana” di Orff.

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Rendeva possibile superare la difficoltà di trovarsi all’improvviso senza un numero adeguato di esecutori in caso di necessità, soprattutto per i concerti rilevanti, senza dover ricorrere ad aiuti esterni e occasionali…

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Rendeva di fatto molto difficoltoso ogni tentativo di “ricatto” da parte di singoli componenti dei gruppi (“se manco io…”)

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Un numero più ampio di persone consente anche di integrare le risorse materiali, le conoscenze, i circuiti, le risorse finanziarie

5.

Un numero più ampio e diversificato consente l’ampliamento dei repertori, offre possibilità migliori di identificare i leader più qualificati e disponibili

6.

Se è pur vero che la quantità dei cantori non sostituisce la qualità, pur tuttavia più un gruppo è piccolo più le qualità individuali devono essere solide ed elevate.

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Di particolare rilievo il quarantennio alla guida musicale del coro Perosi per l’ampiezza e la qualità del repertorio ed anche oggettivamente per le qualità esecutive, per le quali il coro Perosi ha ottenuto premi e riconoscimenti. E’ inoltre opportuno ricordare che nel corso di questi decenni con i cori diretti ha ideato, organizzato o anche solo partecipato a progetti ed esecuzioni comuni con cori italiani ed esteri sotto altrui direzioni: Eugeniusz Kus, Andrea Giorgi, Healtey, Riccardo Muti, Karol Borsuk, Fulvio Dose, Maurizio Zaccaria, Rocco Cianciotta, … Particolarmente significative inoltre le sistematiche collaborazioni pianistiche con David Giovanni Leonardi, Eddi de Nadai, Filippo Terni, Adriano Cirillo, Matteo Andri, Sebastiano Gubian, Mattia Fusi, … e di cantanti fra i quali il soprano Giulia Della Peruta, il soprano Maria Matveeva, il baritono Eugenio Leggiadri Gallani…

Per oltre un decennio ha diretto il Gruppo Vocale Giovanile Perosi (GVG che lui stesso aveva creato), con attività ordinarie e straordinarie, individuali e collettive, di formazione musicale e vocale. Anche qui qualche nome non guasta: Erica Tentor, Elena Borin, Giulia Bellina, Elisa Ret, Sabrina Orsini, Jenni Zuttion, Lorena Pozzar, Lorenzo Tomasella (fra i pochissimi maschi del GVG ma dotato di brillanti qualità non solo musicali e di ferrea volontà), Giorgia Tinolli, Barbara Tollon, Ester Tonzar, Anna Tonzar, Angela Della Ricca, Sara Rusin, ecc… Nei primi anni Ottanta aveva operato a titolo gratuito nelle scuole elementari di Fiumicello in attività di educazione musicale.

Ricostruire il lungo elenco dei concerti è difficile ma non impossibile. Più facile ricostruire le date delle tournèe concertistiche che annualmente impegnavano in particolare il coro Perosi.

Tuttavia nel corso degli anni diventava diventava sempre più complicato conciliare gli impegni dei singoli con un periodo comune libero… e poi le esigenze di comodità mal si conciliavano con i problemi di viaggio e alloggio. Società del benessere e vecchiaia sovrastante, In ogni caso l’epicità di alcune trasferte di decenni or sono rimane impressa ancor oggi nella memoria dei partecipanti. Polonia (in particolare), Austria, Germania, Svizzera, Francia, Cecoslovacchia, Ungheria, Slovenia, Croazia, ovviamente Italia (da Aosta a Bari). Le possibilità di queste trasferte dipendevano inoltre dai committenti; faccio riferimento ad esempio a Eugeniusz Kus oppure Karol Borsuk oppure Adriano Cirillo. Non sono nomi citati a caso. Inoltre queste trasferte erano facilitate da repertori impegnativi e spendibili come elemento pubblicitario.

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In un quarantennio sono centinaia i coristi e le coriste che hanno partecipato alle attività musicali. Non potendo ricordare e ringraziare tutte e tutti, si limita a ricordare alcune persone (purtroppo defunte).

Renato Verzegnassi, cantore del Perosi, di eccezionali naturali qualità vocali, supportate da un amore e da una passione per il canto impossibile da descrivere a parole; Giorgio Moras, cantore del Perosi e del coro della basilica di Aquileia; fu lui a convincerlo ad accettare la direzione del coro della basilica, partecipando ormai quasi in fin di vita ad una lunga e faticosa tournèe in Europa. Bruno Antici, cantore del coro Seghizzi, cofondatore del concorso Seghizzi, persona amabile, saggia, concreta, tollerante. Fu lui ad accogliere ben volentieri e a trasmettere la proposta di Franco Spessot (“Xè un bravo putel, prometti ben”) di nominarlo direttore del coro Seghizzi nell’ottobre del 1971. Un breve aneddoto. Il successivo 25 dicembre 1971 il coro Seghizzi dovette cantare alla messa di mezzanotte in Duomo a Gorizia. In cantoria , seduto in parte ed in silenzio, una persona, avvolta in un impermeabile che aveva visto tempi migliori. Alla prova successiva la scoperta. Era Rodolfo Lipizer. Era stato chiamato da alcuni coristi per un parere sul nuovo arrivato ed aveva sentenziato “Mah, el durerà poco”. Italo Montiglio è alla Seghizzi da 50 (49) anni consecutivamente…

Attività organistica: dal 1968 al 1980 organista del Duomo di Cormòns (GO); dal 1990 al 1996 organista della chiesa parrocchiale di Villa Vicentina (UD). Si può affermare che l’impegno di organista rifletteva innanzitutto la necessità di mantenere viva una pratica strumentale che altrimenti era priva di opportunità. Proprio per questo motivo aveva acquistato un organo elettronico con pedaliera che prima teneva in casa e che in seguito portò nella chiesa di Villa Vicentina, di cui era diventato organista grazie alla presenza di don Rizzati, persona gradevole e generosa, che valeva la pena aiutare. In ogni caso anche in questa piccola comunità Montiglio creò un piccolo coro di voci di bambine tutte educate anche al canto solistico.

Tenendo conto dell’ininterrotta attività musicale dal 1971 ammontano ad almeno un migliaio i concerti diretti in Italia e all’estero. In questa somma non sono computate le attività musicali corali precedenti, a Moraro e Cormons, peraltro non rilevanti e non numerose.

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Autore di testi di pedagogia musicale pubblicati dalla Casa editrice Le Monnier di Firenze e La Scuola di Brescia; curatore di 31 volumi degli Atti dei convegni europei Seghizzi di studi sulla pedagogia musicale e sulla musica corale (Gorizia); autore di saggi di cultura musicale pubblicati da case editrici regionali e nazionali; curatore di pubblicazioni a carattere musicologico. L'elenco degli scritti è pubblicato in calce.

Membro di giuria dei concorsi internazionali di canto corale di Arezzo (I), Tours (Francia), Varna (Bulgaria), Debrecen (Ungheria), Tolosa (Spagna), Montreux (Svizzera), Matera (I), Maribor (Slovenia) e di molti altri concorsi nazionali e regionali, italiani e esteri. Fu estremamente utile far parte delle giurie dei concorsi, pervenendo peraltro ad alcune solide e motivate conclusioni. 1. E’ sicuramente meno impegnativo e meno faticoso trovarsi seduto sulla sedia della giuria piuttosto che in piedi davanti ad un leggio e ad un coro sul palcoscenico. 2. Tutti i risultati dei concorrenti si collocano sulla curva di Gauss, pochi alle estremità e la massa al centro… 3. E’ abbastanza facile essere d’accordo sulle esecuzioni migliori e peggiori, ma diventano problematici i giudizi sulla parte centrale della curva. 4. I giudizi espressi collettivamente e verbalmente non sono migliori o più garantisti di quelli espressi solo matematicamente. 5. Ogni giudizio espresso da una giuria è sempre relativo e contestuale. 6. In un concorso la giuria non rappresenta Dio ed i concorrenti non sono geni

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universali. 7. Le giurie abituali (“di professione”) non garantiscono valutazioni eque. 8. Essere in giuria comporta numerosi vantaggi fra i quali quello di essere pagati per il lavoro fatto da altri.

Fondatore del CeRiDo Centro internazionale di ricerca documentazione progettazione e sperimentazione interculturale e multimediale, a Fiumicello. Doveroso ricordare la preziosa collaborazione dell’artista Daniele Bianchi, che si è fatto carico di numerosi allestimenti.

Doveroso anche ricordare che la realizzazione di questo Centro fu resa possibile dalla disponibilità dell’amministrazione comunale fiumicellese che nel 2007 concesse in comodato gratuito una vecchia abitazione in Borgo S. Antonio. Restaurati a proprie spese gli interni (anche con l’aiuto di alcuni amici), le stanze accolsero la biblioteca personale (qualche migliaio di libri , documenti, dischi).

Questa biblioteca ha bisogno di una piccola presentazione.

Nata per esigenze pratiche di studio e di insegnamento, con il tempo ha assunto dimensioni ragguardevoli. Fin dal periodo delle scuole elementari accanito lettore. La prima raccolta personale casalinga fu la BUR, pregevole ed economica. Fra le riviste l’intera serie italiana della Selezione del Reader’s digest. Da universitario i libri letti venivano venduti. Andava con una valigia piena di libri da Misan a Trieste per poi comperare altri libri e così via. Man mano che il tempo passava, con l’aumentare degli impegni aumentavano anche i libri ai quali si aggiungevano molti dischi anche di collane economiche. Alla fine. negli anni duemila al CeRiDo furono allestiti e riempiti cinquanta scaffali di libri, prevalentemente di argomenti letterari, filosofici, storici e ovviamente musicali, partiture comprese. Ai libri di Montiglio si aggiunsero poi altri, quelli dell’amico Franco Spessot, di Enzo Veneziano, della moglie Ave e della moglie di Sergio Tavano, ecc… In precedenza (grazie alla amministrazione comunale del sindaco Bianchin e all’interessamento di Nello Scarpin) la biblioteca era stata ospitata provvisoriamente nella ex scuola elementare posta sulla statale di fronte a La Catapecchia, ora sede della Protezione civile, luogo splendido anche se l’edificio era allora privo della corrente elettrica e di bagni funzionanti. Grandi alberi davanti e campagna a perdita d’occhio dietro. Le montagne in fondo.

Gli spazi del Cerido nel Borgo di San Valentino a Fiumicello consentirono inoltre l’allestimento di una serie fortunata di mostre. All’inverso cronologico i progetti. Nel 2016 “Brain shaped rooms” di Daniele Bianchi; nel 2015 “Incontri” mostra fotografica di Sergio Ferrari; sempre nel 2015 la mostra di fumetti di Alberto Del Bianco; nel 2014 una grande mostra dei “Teatri dell’onirico” di Daniele Bianchi, autore che nel 2013 presentava “Retrace” una 12

retrospettiva del decennio 1993-2013. Sempre nel 2016 prendeva vita la mostra “Gamma Ray Bust Galaxy” comprendente l’installazione “La dama bianca” di Bandal Ki Jene e proiezioni di opere dital art di Tli loog Tiao Min. Nel 2012 è la volta di F.A.T.A. (fuoco aria terra acqua) con opere di Dubois, Krasniwski, Sedrevic. Sempre nel 2012 la mostra DNA Dump No Art con opere di Daniele Bianchi, Pure nel 2012 La mostra ViArt in cui le finestre del CeRiDo, illuminate di notte, rinnovano la formula espositiva. Il 2011, anno impegnativo per continuità e varietà espositiva.

Espongono Giorgio Bianchet (Pordenone), Alessandro Cadamuro (Venezia), Zdravko Milic (Albona HR), Manuel Olivares (Napoli), Francesco Dau (Cagliari), Enza Voglio (Napoli), Giusy Marchesini (Bologna), Abdessamad Halloumi (Bologna), Anna Utopia Giordano (Milano), Luca Catellani (Reggio Emilia), Danila Dalmonte (Bologna), Raffaella Maria Sateriale (svizzera), Marcela Bracalenti (argentina, vive a Pisa), Barbara Ardau (Cagliari), Mimmo Domenico Di Caterino (Napoli), Cecilia Lascialfari (Firenze), Marco Matta (Napoli), Simone Paulin (Fiumicello), Andrea Antoni (Monfalcone). Il 2011 si conclude con un Corso di integrazione europea per una ventina di giovani universitari europei, che peraltro hanno la possibilità di incontrare a Fiumicello anche la presidentessa della regione Deborah Serracchiani. 2010: “Trittico” di installazioni varie (rational caos, red table theater, babel temple); “Lo Schiaccianoci” mostra fotografica di Mariano Di Clemente (San Floriano GO); mostra fotografica di Ignazio Romeo (Gorizia); “I cinque sensi” mostra fotografica di Cristian Cecchi (Gorizia). Procedendo a ritroso nel tempo ricordiamo che il 25 marzo 2010 si svolse l’inaugurazione ufficiale del CeRiDo. Molti i motivi per ipotizzare un futuro lungo e “radioso”. Va evidenziata la presenza del presidente del consiglio regionale Alessandro Tesini assieme ad una qualificata rappresentanza della giunta comunale guidata dal sindaco Paolo Dean.

L’inaugurazione fu arricchita ed impreziosita dalle premiazioni del 2° concorso musicalenogastronomico Pellegrino Artusi, dalla mostra retrospettiva di un centinaio di opere di Cecilia Seghizzi presentata da Sergio Tavano, da una esibizione concertistica dei cori Perosi, della basilica di Aquileia e “Seghizzi”. Come da tradizione la conclusiva pastasciuttata collettiva grazie al team Perosi (cuochi Nello Scarpin, Flavio Borin). Purtroppo questa iniziativa espositiva fu bloccata dalla esigenza di ristrutturare e consolidare l’intero edificio al fine di renderlo sicuro e agibile, ma l’operazione non è andata ancora porto. E’ doveroso ricordare che tutte le attività svolte non sono state sostenute da sovvenzioni pubbliche… Ciò vale anche per il citato concorso Artusi che merita una citazione a se stante.

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E’ piuttosto notorio il fatto che Italo Montiglio sia particolarmente interessato alla cucina (come “consumatore”) anche se non propriamente da raffinato gourmet. Tuttavia ha sempre gustato i piaceri della buona tavola, meglio se anche abbondante, preferibilmente in compagnia. Lo sanno bene i molti ristoranti di cui è cliente: Turri, Tarantella, Le Mokò a Gorizia, Catapecchia, Cjastinars e All’argine di Fiumicello, Ai Patriarchi di Aquileia, ecc.. Circa nel 2000 ebbe l’idea di istituire un concorso che obbligasse i concorrenti a considerare come spunto letterario, musicale e fotografico le ricette di Pellegrino Artusi (1820.1911) https://it.wikipedia.org/wiki/Pellegrino_Artusi.

Le premiazioni sarebbero state effettuate nel corso di un pranzo o di una cena con il menu delle opere premiate. Convivi ovviamente aperti al pubblico. La prima serie di premiazioni ebbe luogo nelle valli del Natisone con cene-concerto in locali della zona. Fu poi la volta del secondo concorso Artusi, che, appunto, fu fatto coincidere con l’inaugurazione del CeRiDo. Furono premiati (anche con una piccola somma in denaro) Alberto Giglioni di Firenze, Sonia Magris Sirsen di Trieste, Barbara Guzzon di Ferrara, Alessandra Bonutti di Udine, Maria Scalabrin di Padova, Stefano Bernardi di Treviso, Antonio Pacini di Pistoia. In nota n. 2 i risultati del 3° concorso Artusi effettuato a Gorizia nel 2018 in collaborazione e con il sostegno della associazione Seghizzi. Era previsto nel 2020 il 4° concorso Artusi in occasione del secondo centenario della nascita del gastronomo (4 agosto 1820), ma gli eventi epidemici e la scarsità di risorse finanziarie lo rendono molto difficoltoso.

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Dalla metà degli anni Novanta Italo Montiglio si dedica sistematicamente alla ricerca ed alla produzione nell'ambito della Digital Art con lo pseudonimo artistico di Oltai Lindenberg. Suoi lavori chiamati sGrafici sono stati pubblicati sulla rivista sGgrafica, edita dal Cerido. Il termine sGrafica fu adottato in senso ironico per indicare il lavoro di ristrutturazione e rielaborazione di immagini. L’intera serie dei lavori di sgrafica (una cinquantina di album) è pubblicata online su flickr, youtube e facebook.

Il primo album pubblicato risale al 2008. Pur tuttavia questi lavori hanno raggiunto un limite ed un traguardo, appena si è affacciata una certa ripetitività di schemi, ma probabilmente si trattava solo di una pausa prima di riprendere un’altra fase. D’altra parte questa attività ha sorpreso lo stesso Autore, che non aveva mai pensato a simili progetti, ma che con essi ha riscoperto l’inventiva ed è stato stimolato creativamente. Alla fine non ha fatto altro che applicare un concetto fondamentare: nulla si crea, tutto si trasforma. L’elaborazione come motore dell’arte, anzi l’arte è sostanzialmente elaborazione. In definitiva gli spazi elaborativi sono praticamente infiniti per cui tutti possono trovare un proprio spazio.

Il divertente di questa attività era rappresentato dalla massima libertà di sviluppo e dall’assenza di strumentazioni tecniche (pennelli, colori, tele, ….). Si poteva in ogni momento rifare un lavoro in altro modo, non eliminando ciò che fino ad un certo punto era stato fatto. Non c’era bisogno di spazi appositi. Alla fine si stampa eventualmente solo quello che piace. L’ispirazione era totalmente libera.

Non sono mai stati adoperati speciali programmi di grafica. L’occasione iniziale fu rappresentata dall’acquisto di un Mac in cui era facile l’uso delle pagine di disegno. L’ironia della sorte è costituita dal fatto che l’acquisto del Mac era destinato all’uso di un sistema di scrittura musicale (Finale), peraltro usato pochissimo…In ogni caso fu stimolato all’inizio dalle sperimentazioni di Paul Redfern.

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1973 matrimonio con Ave Rovati (in ordine cronologico: cantante in un complesso di musica leggera, pittrice, impiegata, insegnante elementare, direttrice di coro, nata nel 1942 a Monfalcone, figlia dei triestini Albino Rovati. classe 1903, e di Fausta Petropoli nata nel 1913). Il fratello Elvio Rovati (19362012) sposato con Luciana Bozzato, due figli Silvia e Marco. Conosciuta in un corso di aggiornamento per insegnanti a Sistiana. dove fu notata da Montiglio per la sua allegria e per la sua gradevole socievolezza. Un mare piacevolissimo di parenti triestini.

1974 servizio militare come alpino della Brigata alpina Julia a Gemona del Friuli; addetto alla fureria del reparto, passò oltre un anno rifornendo truppa e graduati di vini del Collio trasportati con la Cinquecento Fiat… dovete immaginarvi una vetturina piena di damigiane…

1975 nasce la figlia Elisabetta, la cui forte personalità la fa assomigliare più ad Elisabetta I di Inghilterra che alla Elisabetta di asburgica memoria. D’altra parte queste pagine sono destinate anche a lei, come memoria di quanto fatto dal papà, sicuramente assente (buon per lei). Queste pagine rappresentano le scuse e forse una giustificazione tardiva.

Sposata con Walter Vida. Svolge attività di traduzione ed interpretariato per le lingue tedesca e inglese.

la questione linguistica o comunicativa. Da sempre ha usato la lingua italiana, ricorrendo al dialetto friulano solo in rare situazioni molto informali. Di fatto l’uso del friulano era interdetto in casa, sebbene mia nonna e mia madre lo parlassero abitualmente e pertanto è rimasto come lingua conosciuta e riconosciuta, da usarsi solo in caso di necessità. In seminario di fatto non lo si usava e 16

non mi pare che neppure fosse gradito. Piuttosto ho usato con frequenza, al di fuori dell’ambito scolastico. il dialetto goriziano, una sorta di veneto mescolato con friulano e sloveno. Il friulano mi divenne più famigliare quando affrontai repertori musicali popolari in particolare le musiche elaborate per coro da Augusto Seghizzi. Mi dispiace di non ricordare nulla del dialetto piemontese assorbito dal periodo giovanile estivo trascorso nel paese di mio padre. Per il resto, il tedesco imparato a scuola (utilizzato sporadicamente in seguito). e, curiosamente il latino, lingua non solo ecclesiastica, ma anche scolastica. Infatti nel primo anno di liceo, accanto allo striminzito libro di storia della filosofia (Amodio) si studiava sul poderoso libro di logica in latino di Carolus Boyer.

Interrogazioni ovviamente in latino. Fortunatamente negli anni successivi la filosofia teoretica l’avrei studiata sui libri in italiano di Sofia Vanni Rovighi.

Approfitto infine per un Amarcord della mia infanzia. Ogni estate del periodo delle scuole elementari e medie lo trascorrevo per molti mesi a Stevani, sulle colline del Monferrato, dove era nato mio padre e dove abitavano i miei parenti, due zie e mio zio Pietro nella cui casetta natìa si abitava. Mia zia Linda, sorella di mio padre, vedova Quirino, aveva due figli, molto più anziani di me di una ventina d’anni circa, Federico e Achille, quest’ultimo sposato con Bruna e due figli piccoli. Stevani era davvero un piccolo paese, qualche casa lungo la strada sterrata, la chiesa, un bar ed un negozietto. Era una frazione e lo è ancora del comune di Rosignano Monferrato.

Qui ero davvero libero di scorazzare, e dopo un anno di dura disciplina a casa o in seminario non mi pareva vero di poter andare in giro senza controlli. Spesso i cugini mi portavano con sè nei campi, sul grande carro a due ruote trascinato dal bue, e talvolta perfino mi lasciavano guidare il carro. O almeno così credevo. Le prime sigarette con le foglie di canne. Il materasso con le foglie del granoturco, Il cesso all’esterno, una buca, due assi. Il saliscendi delle colline. Il profumo dell’estate. I silenzi dei pomeriggi. Non dover chiedere permessi, Insomma un’altra vita, oggi impensabile, ma anche allora. Non penso sia difficile immaginare che questa è stata la mia epoca d’oro.

ALBUM GRAFICA SGRAFICA FOTO OLTAI ITALO MONTIGLIO - YOUTUBE

italo.montiglio@gmail.com

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REPERTORI MUSICALI - selezione - (insegnati, eseguiti, diretti) Johannes Brahms, ZIGEUNERLIEDER, coro e pianoforte Johannes Brahms, LIEBESLIEDER WALZER, coro e pianoforte Luigi Cherubini, REQUIEM IN DO MINORE, coro e orchestra Franz Liszt, MISSA CHORALIS, coro, organo Antonin Dvoràk, TE DEUM, coro, solisti, pianoforte Antonin Dvoràk, REQUIEM, coro, solisti, pianoforte Pietro Ferrario, RAPSODIA FRIULANA; coro e pianoforte (in prima esecuzione assoluta) Nicolò Piccinni, MESSA IN RE MAGGIORE, coro, solisti orchestra (prima esecuzione in epoca moderna) Franz Joseph Haydn, DIE JAHRESZEITEN, coro, solisti, pianoforte a 4 mani o otchestrs Georg Friedrich Händel, MESSIA, coro, solisti, orchestra Carl Orff, CARMINA BURANA, cantata profana per coro, solisti, orchestra Carl Orff, CATULLI CARMINA, cantata scenica per coro, solisti, orchestra Renato Miani, CANTATA PROFANA, coro e due pianoforti (prima esecuzione assoluta) Renato Miani, CANTATA FRIULANA, coro e pianoforte (in prima esecuzione assoluta) Guido Pipolo, VENZON VENZONE, Cantata per coro e quartetto d’ottoni (prima esecuzione assoluta) Sergej Prokofiev, ALEKSANDR NEVSKIJ, Cantata per mezzosoprano, coro e orchestra Andrè Waignein, MISSA SOLEMNIS, coro, soprano e orchestra di fiati e molte altre composizioni di: Palestrina, Monteverdi, Marenzio, Gallus, Di Lasso, Dowland, Hassler, Gabrielli G., Lotti, Bach J.S., Mendelsohn, Schubert, Schumann, Donizetti, Gounod, Bruckner, Borodin, Verdi, Kodaly, Debussy, Franck, Britten, Perosi, Mokranjac, Bardos Lajos, Strawinski, Chesnokov, Bortnianskij, Ljubimov, Christov, Popov T., Kedrov, Genzmer, Nystedt, Poulenc, Kumar, Bacalov, Bernstein, Perosi, Refice e di vari autori del Friuli Venezia Giulia (Marzuttini, Zardini, Pian, Miniussi, Viozzi, Seghizzi Augusto, Seghizzi Cecilia, Dipiazza, Radole ...) (Work in progress) Sicuramente le composizioni più eseguite furono le cinque rapsodie “Gotis di rosade” di Augusto Seghizzi, non solo come direttore del coro Seghizzi, ma anche e soprattutto con il coro Perosi. Un posto particolare fu occupato dalla Cantata “Carmina burana” di Carl Orff. Fu il tentativo di uscire dal solito schema vocale e musicale. L’esperimento entrò a regime con le voci miste ed allora anche le sezioni maschili apprezzarono la novità. Peraltro con questo lavoro si capì che anche cori amatoriali potevano affrontare repertori professionali. La soddisfazione fu completa nella versione con orchestra. A distanza di anni si è perduta la percezione dell’impegno e della novità, anche perché dopo seguirono analoghe iniziative che sono implicite nel sovrastante elenco, Fra le ultime grandi esperienze l’esecuzione del Requiem in do minore di Cherubini diretto da Riccardo Muti.

Superare le selezioni ed essere ammessi fra professionisti per una formazione amatoriale è stata un’esperienza gratificante, nonostante la durezza della preparazione e della selezione interna.

Negli anni Settanta si era formato un gruppetto di amici: io, Franco Spessot e Giovanni Pian. Quasi sempre il giovedì mattina si partiva per brevi scorribande, Franco guidatore, Pian narratore, io fortunato commensale e spettatore. Pian era formidabile intrattenitore, con aneddoti che coprivano decenni. Non fu un caso che proprio su Pian promossi una tesi ed un libro. Sempre sono debitore a Franco per avermi segnalato alla associazione Seghizzi, perché amico dei dirigenti di allora, in particolare Rodolfo Cumar e Bruno Antici. Ero con lui anche quando io subìi un incidente nel 1985.

Avevo appena firmato un contratto con la RAI di Trieste per un servizio sui poeti di Risultive. Ero andato nella casa di uno di essi. Stava vendemmiando. Per aspettare il momento dell’intervista mi misi a dare una mano e fu nel senso letterale. Passando sopra un asse cardanico in azione ci rimisi le dita di una mano che fortunatamente dopo mesi di operazioni alla clinica universitaria di Modena 18

furono recuperate. Prima ancora di iniziare, avevo già finito la carriera giornalistica. Anni or sono Franco mi lasciò una consistente cartella di documenti sulla carriera scolastica e sulle attività musicali del papà, Ugo Spessot, che per un certo periodo fu anche direttore del coro Seghizzi.

Questa documentazione troverà una forma editoriale perché comunque rappresenta decenni di vita scolastica, anche nel passaggio dall’ impero asburgico allo Stato italiano. Tornando al trio PianSpessot-Montiglio, va ricordato che esso purtroppo si sciolse con la morte del maestro Pian nel 1978. Tuttavia sono ancora particolarmente vive nella mia memoria le sue affabulazioni, Peccato che allora non avevamo i mezzi di registrazione di cui oggi siamo tutti dotati, comunque registrai su alcune bobine di un Geloso alcune conversazioni purtroppo perse nel corso dei traslochi. Negli ultimi anni la frequentazione con Franco si era rarefatta, essendo lui andato ad abitare con la Neda a Monfalcone ed anche per i miei impegni, Tuttavia non mancava mai alle inaugurazioni del Cerido o agli annuali incontri musicali fiumicellesi,

Pubblicazioni Indice cronologico Una breve premessa. Non ho le pretese di essere uno scrittore, ma semplicemente ho scritto testi di un qualche valore documentario o pedagogico-didattico. Alla fine devo riconoscere che i miei interessi erano più operativi e concreti e sono consapevole che la pratica della scrittura richiede più tempo e maggior costanza di quanto potessi mettere a disposizione. In ogni caso tracce dei miei interessi sono rimaste per quanto o per fortuna spesso sintetiche. Qualche volta avrei voluto riprendere in mano alcuni testi, ma alla fine ho desistito perché la “minestra riscaldata” non era appetibile. Forse ora, costretto da situazioni di salute riprenderò a scrivere per approfondire alcuni temi, soprattutto di carattere storico, che in questi ultimi anni mi attraggono sempre di più. Vedremo, anche perché la digital art sta nuovamente bussando alla mia porta e potrebbe accadere che riprenda questi lavori creativi e ricreativi.

1976 Appunti per una discografia sul canto popolare italiano e la sua elaborazione corale, pp.133-135, in Canto popolare ed elaborazione artistica nella musica corale, VII Convegno europeo Gorizia 1976 1981 Introduzione agli Atti del Convegno di studio su Aspetti e problemi della coralità in Friuli con particolare riguardo alla provincia di Gorizia, Gradisca d'Isonzo, 1981, pp. 133-135.

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1982 Approfondimento di problemi musicali e musicologici, pagg. 69-72 in “Il ruolo del direttore di coro oggi” di AA.VV. pagg. 78, XIII Convegno europeo Gorizia 1982 1983 Prefazione alla II edizione dei 14 canti popolari friulani di C.A.Seghizzi, ed. Ricordi, Milano 1983.

1983 Drammatizzazione e animazione musicale “Musicateatro”. Alcuni documenti di un’esperienza (19731983) C.S.T..P. , Sagrado 1983.

1984 Contributo alla ricerca bibliografica della trattatistica e della didattica vocale, pagg. 123-129 in “La situazione attuale degli studi e della ricerca sulla tecnica vocale e sulla didattica della vocalità con particolare riferimento al canto corale” di AA.VV. pagg. 134, XV Convegno europeo Gorizia 1984 1984 Recensione del libro Musica educazione società di S.Small in "Musica Domani" trimestrale di cultura e pedagogia musicale, Organo della SIEM Società italiana per l'educazione musicale, ed.

Ricordi, Milano febbraio 1984, pp. 27-28.

1985 Educazione al suono e alla musica (1985) pagg. 537-566 Testo originario rielaborato ed aggiornato nella pubblicazione del 1995 (**) In “ Il Nuovo Maestro Domani – Guida alla professionalità docente primaria e orientamenti per il concorso magistrale” di AA.VV., Le Monnier, 1985, pagg. 838 1986 Ironia e parodia nelle elaborazioni corali di canti di tradizione orale della regione Friuli-Venezia Giulia confrontate con analoghe strutture di composizioni corali d’Autore, 1986, pagg. 62-64, in “Confronti corali itineranti del Friuli Venezia Giulia”, Udine 1986, pagg. 79. Indice: 1. Premessa; 2.

Contenuti; 2.1 Giovanni Pian, Flors di prat n.IV; 2.2 Giulio Viozzi, Chi no ga bori; 2.3 Adriano Banchieri, Nu semmo tri duttur; Richard Genée, Italian Salad; 3. Riferimenti bibliografici 1986 Educazione al suono e alla musica (1986) pagg. 348-371 Testo originario successivamente ampiamente rielaborato ed ampliato nella pubblicazione del 1990 (*) In “Proposte operative per la nuova scuola elementare – Esercitazioni didattiche per il tirocinio” di AA.VV., Le Monnier,1986, pagg. 406

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1986 Le manifestazioni internazionali corali dell’Associazione Seghizzi. Indice: 1. Il concorso; 1.1 Premesse socio-storiche; 1.2 Influssi sulla coralità regionale; 2. Il convegno europeo sulla musica corale; 2.1 Motivazioni iniziali; 2.2 Coordinamento concorso-convegno; 2.3 Le scelte operative; 2.4 Reciproca positiva influenza tra convegno e concorso. Gorizia 1987, in Venticinque anni di concorso internazionale di canto corale (1962-1986) a cura di Laura De Simone.

1987 Educazione al suono e alla musica (1987) pagg. 59-148 Premessa; 1. Percezione e comprensione 2. Produzione (I) 3. Produzione (II) 4. Interpretazione grafica del materiale sonoro e notazione musicale 5. Conclusioni 6. Bibliografia. In Educazione all’immagine, al suono e alla musica, motoria nella nuova scuola elementare, Le Monnier, 1987; Testi di Silvano Pezzetta, Italo Montiglio, Claudio Desinan, Bruno Vesnaver; a cura di Enzo Petrini; pagg. 235 1987 Breve itinerario esemplificativo della coralità profana a cappella nell’opera di Franz Schubert, 1987, pagg. 57-64; in Confronti corali itineranti del Friuli Venezia Giulia, Cordenons PN 1986, pagg. 72.

Indice: 1. Introduzione (motivazioi e obiettivi del progetto); 2. Analisi; 2.1 Die Nacht; 2.2 Trinklied in Mai; 3.3 Wehmut; 3.4 Gesang der Geister über den Wasser; 3. Conclusione e bibliografia.

1990 Educazione al suono e alla musica (1990) pagg. 456-500 (*) 1. Ma la musica cos’è ? - 1.1. Introduzione; 1.2. Una proposta; 1.3. Avviamo un progetto. 2. Dal canto ... al tutto - 2.1. Introduzione; 2.2. La proposta; 2.3. Approcci grammaticali; 2.4.

Polifonicizziamo” il canto; 2.5. Variazioni; 2.6. Conclusioni. Proposte per l’ascolto – 3.1.Premessa; 3.2. Esercitazioni; 3.3. Introduzione; 3.4. La composizione musicale; 3.5. Questioni preliminari; 3.6.

Itinerari nei “Quadri di un’esposizione” di M. Mussorgski; 3.7. Conclusioni. Proposte per un repertorio di ascolto e di animazione. Letture consigliate. In “Esercitazioni didattiche per la nuova scuola elementare”, Le Monnier, 1990; testi di Blezza, Czerwinsky, Desinan, Grassilli, Gregoretti, Griselli, Montiglio, Petrini, Pezzetta, Spiazzi, Valenti; pagg. 545 1990 Saggi di analisi musicale (Tre progetti per una rinnovata didattica della musica), ed. Seghizzi, Gorizia 1990, pp.20.

1990 Istruzioni per l'uso" di una partitura (educazione musicale per la scuola elementare) in "La Cartellina", rivista bimestrale di didattica e musica corale, ed. Suvini Zerboni, Milano, anno XIV, n.65; gennaio-febbraio 1990, pp.3-11.

1990 "Istruzioni per l'uso" di una partitura, in Antologia di canti popolari a due e tre voci per le scuole elementari e medie, elaborazioni di O. Dipiazza, ed. Suvini Zerboni, Milano 1990, pp. 3-11.

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1990 Alcuni aspetti preliminari del rapporto fra coralità e didattica, in Il Barocco in musica, Aspetti del rapporto tra coralità e didattica, Ed. Cpr 1990, pp. 73-81.

1991 Interdisciplinarità ed educazione musicale nella pedagogia musicale italiana dal 1970 al 1980 (Le premesse del dibattito contemporaneo); pagg 49- 74 in “I rapporti dell’educazione musicale con le altre discipline del curricolo formativo scolastico” di AA.VV. pagg. 200, XXII Convegno europeo Gorizia 1991 1992 I dilemmi della didattica della musica popolare nella scuola dell’obbligo; pagg. 85- 93 in “Educazione musicale nella scuola dell’obbligo; itinerari didattici nella musica popolare” di AA.VV. pagg. 100, XXIII Convegno europeo Gorizia 1992 1993 Il problema del “linguaggio musicale” in prospettiva pedagogica: uno sguardo ai testi di ieri, per capire e valutare quelli di oggi; pagg. 141-175 in in “Istruzioni per l’uso: orientamenti critici nella pedagogia, didattica e psicologia della musica” di AA.VV. , pagg. 182, XXIV Convegno europeo Gorizia 1993 1994 Uno sguardo retrospettivo sui problemi dell’educazione musicale attraverso i contributi pedagogici, didattici e psicologici dei Convegni Seghizzi con indice analitico dei relatori dei congressi pedagogici; pagg. 65- 93 in “Quale pedagogia per quale musica?” di AA.VV., pagg. 126, XXV Convegno europeo Gorizia 1994 1994 Et fiat vox. Per una cultura della voce (una pedagogia dell'utopia ?), in Educazione, Scuola e formazione docente, Del Bianco Editore 1994, pp. 299 - 306.

1994 Breve itinerario esemplificativo della coralità profana "a cappella" nell'opera di Franz Schubert, e I Trinklieder : una mediazione musicale fra genere colto e popolare , in Quando i fatti cantano di AA.VV., Ed. Perosi 1994, pp. 31 - 41.

1994 Cecilia Seghizzi : catalogo delle opere in Quando i fatti cantano, Italo Montiglio (a cura di) , Ed. Perosi 1994, pp. 31 - 41.

1995 A proposito di metodo: alcune riflessioni sui problemi metodologici; pagg. 29- 48 in “Carl Orff: verifica di un progetto pedagogico-didattico e dei suoi sviluppi” di AA.VV., pagg. 150, XXVI Convegno europeo Gorizia 1995 22

1995 Educazione al suono e alla musica (1995) pagg. 647-679 (**) Premessa generale; 1. L’orecchio musicale: questo sconosciuto; 2. Cantare: perchè, come, che cosa; 2.1. Canto d’Autore – Canto “popolare”; 2.2. Canto per imitazione – Canto per letura; 2.3. Canto per bambini – Canto dei bambini; 2.4. Canti ad una voce – Canti polifonici; 2.5. Canti per giocare – Canti per “imparare”; 2.6. Conclusioni sul cantare. 3. Suonare: perchè, come, con che cosa?; 3.1.Metodo Orff; 3.2. Costruiamo i nostri strumenti; 3.3. Didattica degli strumenti: due esempi; 4.L’ascolto musicale; Premessa; 4.1. Ascoltare con il corpo; 4.2. Ascoltare “con le parole”; 4.3. Ascoltare con penna e colori; 4.4. Ascoltare e raccontare; 4.5. Ascoltare – Animare – Teatro musicale; 4.6. Elenco di composizioni. 5. Leggere e scrivere musica – Scrivere ↔ Leggere – musica da leggere – musica da scrivere; 5.1. Il comporre musicale. 6. Conclusioni. 7. Letture consigliate. In “Maestri Anni Novanta – Guida alla professionalità docente primaria e orientamenti per il concorso magistrale” di AA.VV. , Le Monnier, 1995, pagg. 998 1995 Il concorso internazionale di canto corale Seghizzi, 1995, pagg. 75-100 Indice: 1. Premessa 2. Considerazioni preliminari 3. La storia del concorso letta attraverso i repertori musicali in “Per una storia della coralità goriziana. 75° anniversario di fondazione”, Gorizia 1995, pagg. 200 1996 Musica come gioco: fra ipotesi concettuali e citazioni d’ascolto; pagg. 25- 38 in “Musica come/per/in Gioco” di AA.VV. pagg. 130, XXVII Convegno europeo Gorizia 1996 1996 Zigugaine, Momenti e aspetti della cultura friulana, Le rapsodie “Gotis di rosade” di A.C. Seghizzi, Fiumicello 1996, pagg. 28. Indice: 1. Presentazione; 2. Programma; 3. Augusto Cesare Seghizzi, Gotis di Rosade n° I, II, III, IV, V con traduzione dei testi in lingua italiana (Piero Marangon), in tedesco (Orietta Altieri), in sloveno (Mayer-Interina), in inglese (Annamaria Pasquariello), in croato (Vera Glavinić). Commento letterario (Piero Marangon); notarelle quasi musicolgoche (Italo Montiglio).

1996 Italo Montiglio - Elena Sclauzero, La poesia friulana nelle composizioni di Giovanni Pian, 1996, pagg. 51. Prefazione a cura di Italo Montiglio. Testi poetici di Mario Argante, Carlo Luigi Bozzi, Francesco Capello, Rodolfo Carrara, Emma Degani, Asquini, Alfonso Deperis, Lea D'Orlandi, Fabio Galliussi, Maria Giotti Del Monaco, Giovanni Lorenzoni, Emilio Nardini, Francesca Nimis Loi, Pino Odorico, Anonimo, Testi delle Rapsodie "Flors di prat".

1997 Un documento un po’ speciale: un approccio critico ed una prospettiva educativa per le competizioni corali; pagg. 97- 108 in “Vedere la musica – Musica da vedere. Aspetti e problemi del

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rapporto tra sistema percettivo acustico e visivo, tra cultura sonoro-musicale e quella visiva nell’educazione musicale di base” di AA.VV. pagg. 110, XXVIII Convegno europeo Gorizia 1997 1998 La cultura musicale popolare nella regione Friuli Venezia Giulia: il panorama complesso e contraddittorio della situazione attuale con particolare riferimento alla musica popolare vocale e corale, relazione al Simposio internazionale Klagenfurt 27/29 novembre1998 organizzato dall'assessorato alla cultura di Klagenfurt sul tema "La cultura popolare fra coscienza d'identità e opportunità commerciali" 1998 La cultura musicale popolare fra competizione e cooperazione nella società contemporanea, relazione al Convegno di studi organizzato dalla Federazione Cori del Trentino, Trento 1998 1999 Un primo contributo di sintesi delle prospettive pedagogiche e didattiche dei convegni Seghizzi; pagg. 138- 144 in in “Una melodia per tutte le stagioni: la dimensione melodica del linguaggio musicale nei suoi aspetti musicologici, pedagogici, psicologici e didattici con particolare riferimento all’educazione musicale di base” di AA.VV. pagg. 154, XXX Convegno europeo Gorizia 1999 1999 INDEXmi n.1 settembre 1999 1999 La cultura musicale popolare nel Friuli Venezia Giulia: un panorama complesso e contraddittorio; Klagenfurt Simposio 1999 2000 Presentazione musicologica del progetto concertistico "Oratorio Ad Missam in agris" di A. Ipavec, Verein Musik verbindet Voelker e Regione autonoma Friuli Venezia Giulia, Wien - Trieste giugno 2000 2000 Occhio per occhio, timbro per timbro; pagg. 100- 104 in “Il timbro, questo sconosciuto! la dimensione timbrica del suono e del linguaggio musicale nei suoi aspetti scientifici, musicologici, pedagogici, psicologici e didattici con particolare riferimento all’educazioe musicale di base” di AA.VV., pagg. 188, XXXI Convegno europeo Gorizia 2000 2000 Miniatura in Friuli: recensione del catalogo; indice iconografico, delle schede e dei codici , in INDEXmi n.3 I/II 2000 2000 "Musique de Table" e progetto musicalenogastronomico "Pellegrino Artusi", in INDEXmi n.3 gennaio/febbraio 2000

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2000 Musica come laboratorio, relazione al convegno di studi per docenti di educazione musicale, Centro culturale Amici della musica, Udine maggio 2000 2000 Introduzione al Convegno internazionale di studi su "La lingua italiana nella cultura musicale del Novecento europeo" organizzato dalla Società Dante Alighieri di Gorizia, Gorizia maggio 2000 2000 Progetto musicale e musicologico "Oratorio Ad Missam in agris" di A. Ipavec, Verein Musik verbindet Voelker e Regione autonoma Friuli Venezia Giulia, Wien - Trieste giugno 2000 2000 Recensione de "Il suono instabile" saggi sulla filosofia della musica nel Novecento di Alessandro Arbo, Ed. Trauben, Torino in INDEXmi n. 7, giugno 2000 2000 A proposito di... riflessioni sulla pedagogia della musica nel Novecento a partire da Carl Orff, in KADMOS (rivista di studi mitteleuropei), ed. ICM, Gorizia ottobre 2000 2000 Musicisti isontini e cultura musicale vocale popolare, relazione per il Convegno su "Compositori del Friuli Venezia Giulia dall'Ottocento al Novecento", Sezione musicale del Club UNESCO di Udine, novembre 2000.

2000 Rivista “Civiltà musicale” numero 41, settembre-dicembre 2000 dedicato al centenario nietzschiano ed accompagnato da un Cd musicale registrato a Gorizia nel maggio-giugno del 2000. Friedrich Nietzsche "Lieder, Melodrama, Pagine scelte per pianoforte" La musica di Friedrich Nietzsche.

Interpreti: pianista Alessandro Arbo, mezzosoprano Romina Basso, soprano Enza Pecoraro, voce recitante Italo Montiglio.

2001 Elaborazione del progetto ”Master di specializzazione postuniversitaria per Manager di attività musicali internazionali”, Trieste 2001 2001 Elaborazione critica di una adeguato approccio metodologico alla ricerca, analisi, ricognizione e valutazione dei problemi e degli aspetti scientifici, tecnici, pedagogici, psicologici e didattici della musicoterapia: una premessa; pagg. 9- 11 in in “Musicoterapia che passione!” di AA.VV. pagg. 172, XXXII Convegno europeo Gorizia 2001

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2001 Prefazione e presentazione di "Augusto Cesare Seghizzi, musicista goriziano, Catalogo delle opere", Provincia di Gorizia, 2001 2001 “Aldo Clementi: conversazioni sulla musica contemporanea", Ed. ACL, Gorizia 2001.

2001 Cori giovanili: punto di arrivo o di partenza? una sintetica propedeutica riflessione in Choralia, Periodico di informazione corale dell'USCI Friuli Venezia Giulia, marzo 2001, n° 23 2001 Clucì, (unica !!!) composizione corale per voci maschili, TTBB, eseguita dal coro Perosi nel novembre 2001 a Cormòns 2002 Riflessioni e appunti sulla pedagogia della musica e sull’educazione musicale: problemi e prospettive in “I laboratori musicali e oltre; alla ricerca del patrimonio regionale, vol. II Contributi ed esperienze, pp. 19-62 (a cura di Fabiana Licciardi, editore EUT Edizioni Università Trieste, Trieste 2002) 2002 Relazione su “Managerialità musicale: le nuove prospettive dell’organizzazione musicale” al III convegno nazionale delle commissioni artistiche regionali della FENIARCO (Cisternino BR, 5-6 ottobre 2002) 2003 Presentazione del CD Concorso internazionale di canto corale Seghizzi” 1993-2003; Ed Real Sound 2003 La poesia friulana nelle composizioni di Giovanni Pian, in collaborazione con Elena Sclauzero, Ed. Perosi 2003 2004 Relazione al Convegno di studi su “Il ruolo delle Associazioni musicali sul territorio come valida risorsa educativa, didattica e culturale” promosso ed organizzato dal Comune di Sedegliano UD. 15 ottobre 2004 2004 Italo Montiglio – Elena Sclauzero, Giovanni Pian: vita e opere, Gradisca d’Isonzo 2004, pagg. 295, in “Collana di studi storici e artistici del museo della città” volume II. Indice: Prefazione. 1. Motivazionie premessa, 2. Introduzione storica; 2.1 Cenni storici sul Friuli orientale dal XVI al XX secolo; 2.2 Situazione economica del Friuli orientale dal 1800 alla prima guerra mondiale; 2.3 Gradisca, la città 26

del maestro Pian, note. 3. Biografia del maestro Pian; 3.1 Dalla nascita al 1918; 3.1.1 Gli anni giovanili e la prima guerra mondiale; 3.1.2 L’Istituto Magistrale di Gradisca; 3.2 Dal 1918 al 1925; 3.2.1 Le prime esperienze musicali e compositive; 3.2.2 La Cenerentola; 3.2.3 Il maestro Pino Odorico; 3.2.4 Alcune composizioni strumentali del periodo 1918-1925; 3.3 Dal 1925 alla seconda guerra mondiale; 3.3.1 Gli nni delle composizioni sacre; 3.3.2 La chiesa di S. Spirito a Gradisca; 3.3.3 L’organo di S. Spirito di Gradisca; 3.3.4 Il Teatro di Gradisca; 3.4 Dalla seconda guerra mondiale agli anni Settanta; 3.4.1 Gli anni della resistenza; 3.4.2 La ripresa del dopoguerra; 3.4.3 Le attività degli anni 1948-1950; 3.4.4 La fine della carriera magistrale e gli anni Sessanta; 3.4.5 Le Rapsodie Flors di prat; 3.5 Gli anni Settanta; 3.5.1 Il riconoscimento ufficiale; 3.5.2 Le ultime attività: il Trittico e la pubblicazione di Cjantìn par furlan; 3.6 Il ricordo di Giovanni Pian; Note. 4. Catalogo delle opere di Giovanni Pian; 5. Sintesi, valutazioni, conclusioni; Note. Indice alfabetico dei nomi e delle opere.

2007 Italo Montiglio – Valentina Varutti , Storia dell’Associazione Corale goriziana Seghizzi. Indice: 1.

Augusto Cesare Seghizzi: cenni biografici; 2. Cecilia Seghizzi, sintetici cenni biografici; 3. 1920, nascita dell’associazione corale goriziana Seghizzi; 4. Il concorso internazionale di canto corale (parte prima: 1962-2004); 5. Le sedi dell’Associazione Seghizzi, una storia significativa. Gorizia 2007, pagg 150. riedita in ESO Edizioni Seghizzi Online, 2014 2013 Italo Montiglio, Il percorso musicale di …èVento sacro in terra forojuliensi, Cervignano del Friuli 2013, pagg. 4 2014 Dentro e fuori la Musica. Itinerari didattici integrati. (2014) pagg. 51-117 Indice. 1. Respighi; 1.1. Corpo, partitura orchestrale; 1.2. Fenomenologia, significati, codici; 1.3. Parole parole parole; 1.4. Prose prosaiche; 2. Poulenc (Albe diverse); 2.1. Toccata, Recitativo, Rondò, Presto, Recitativo, Andante, Allegro feroce, Conclusione; 2.2. Sovrapposizioni, Poulenc, Respighi, Satie; 2.3. Poulenc, Stravinskij, Orff; 3. Klee I (Strade); 3.1. Klee, Messiaen (Poulenc, Respighi); 3.2. Puzzle “da strada”; 3.3. Ravel, Britten (Variazioni); 3.4. Sonorizzare il quadro; 4. Klee II (Antico suono, Adorno, Stravinskij, Bach); 4.1 Klee, Skrjabin, Suono, Colore; 4.2 Bach e il tema regio; 5. Fontana, Klee, Bach; 6. Stochhausen I (Fontana, Pollock, Burri, Kandinsky); 6.1 Stockhausen, caos, esperimenti, Pollock, Fontana; 7. Stochhausen II; 8. Cage I, Ungaretti, Quasimodo, Hopper, Friedrich, Nash, Vasarely, Appel; 9. Rauschenberg, Cage, Fontana; 9.1 Il gesto artistico dei quadri sonori e la corporeità (Rauschenberg, Fontana); 9.2 Bianco e Nero, Debussy, Capricci; 10. Cage II, il silenzio, Ryman, Rothko, Klein, Malevic, Rauschenberg, Fontana; 11. ENTR’ACTE, Freud, Satie; 11.1 Che ne facciamo di Entr’Acte ?; 11.2 Duchamp; 12. Ballettando; 12.1 Parade (1917) - Erik Satie (1866-1925); 12.2 Jeu de cartes (1936/37) - Igor Stravinskij(18821971); 12.3 Operativa_mente; 13. Conclusioni; Bibliografia e sitografia minima. In “Metodi e strumenti per l’insegnamento e l’apprendimento della musica” (Collana “I quaderni della didattica”) di AA.VV., Ed. EdiSES 2014, pagg. 370 2014 A proposito di “Gotis di Rosade”, ESO Edizioni Seghizzi Online, n° 35-I, novembre 2014.; pp. 16.

Testo elaborato in occasione del 94° anniversario di fondazione dell’Associazione Seghizzi. Indice: Premessa, “Gotis di rosade” n°1, conclusioni, bibliografia, note, testi musicali, Traduzioni in inglese, tedesco, sloveno, croato.

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2016 Sintassi musicale, (di.a.da.in.con.su.per.tra.fra.) Stazioni e porti della musica, Una prospettiva aperta e spunti fra analisi e didattica, CeRiDo 2016 2016 Introduzione a Trittico di Giovanni Pian (G. Naip) colonna sonora per tre testi di protesta per doppio coro; testi di Neruda, Evtuscenko e Pian (1975) 2017 Il Quotidiano Delle Arti - Per ogni oggi, molti ieri - The daily journal of arts - For every todatùùy, many yesterdays - Calendar "Memo Art" - ESO - CeRiDo Editions (Work in progress) 2019 Calendario biografico e associativo Seghizzi 2020 Cecilia Seghizzi. In memoriam. Inventario documenti e libreria Non è semplice un ricordo sintetico di Cecilia Seghizzi, non solo perché è difficile comunque sintetizzare una vita lunga più di un secolo, ma anche perché è stata una vita piena. Non si può essere retorici, perché Cecilia non la amava. Allora non resta che affidarci ai fatti e ai documenti, fra cui foto sue e di sue opere. Lunga la frequentazione di Montiglio con Cecilia Seghizzi, seppure ad alterne frequenze, In ogni caso erano chiare le idiosincrasie di Cecilia, Certi argomenti erano tabù: in primis malattie e morte, anche se quest’ultima era pensata irenicamente e ironicamente “Quando sarò lassù in paradiso…”. In ogni caso non era insensibile alle lodi seppure con un certo stile. Riordinando le sue carte è apparso chiaro che aveva già provveduto a stampare una gran parte della sua produzione musicale e dunque Cecilia era tutt’altro che disinteressata o sprovveduta, Certo era invece molto più interessata alle esecuzioni, peraltro non facili, perché le composizioni più interessanti non sono affatto semplici anche per dei professionisti. Scrivere in modo “difficile” era anche un modo per evitare esecutori inadeguati, ma si rischia anche di non trovarne. In ogni caso era piuttosto autocritica verso le proprie composizioni e non è improbabile che ne abbia eleminato un certo numero. La sua progressiva sordità le impediva un ascolto adeguato e pertanto negli ultimi anni si lasciava andare a giudizi che riguardavano più la sua stima per l’esecutore che per i meriti effettivi dell’esecuzione, Tuttavia la sua straordinaria vitalità prevalenza su ogni limite. Benedetta dal DNA, seppe rendere piena la vita, piena di interessi, di arte in modo particolare e di amicizie.

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VARIE

“La sGrafica come forma d’arte digitale. I processi di (ri)elaborazione come forma di creatività”, Gorizia, Sala Marcuzzi, 11 febbraio 2009; 21° incontro con l’Autore.

“Laboratorio di creatività artistica. I processi di trasformazione ed elaborazione come ricerca. Il pensiero divergente”, Galleria Marinotto, Gorizia 20-27 aprile 2010 "La parola tra fascinazione ed affabulazione nella musica corale da ‘800 a ‘900", Monfalcone, Teatro comunale, 15 febbraio 2012. Prolusione al concerto del Coro del Friuli Venezia Giulia sulla coralità romantica tedesca e la sua derivazione dal Lied nella musica di Schumann e Brahms.

“Contesto storico, culturale, letterario e biografico dell’Offerta musicale di J. S. Bach”, Monfalcone, Teatro comunale, 18 gennario 2014. Prolusione al concerto dei fratelli Kuijken (flauto traverso, violino e viola da gamba) insieme al clavicembalista Ewald Demeyere.

1. (a cura di I. Montiglio), Problemi di tecnica e didattica della vocalità nel madrigale cinquecentesco, Atti del V Convegno europeo, Gorizia 1974.

2. (a cura di I. Montiglio), L'arte di Giovanni Pierluigi da Palestrina, Atti del VI Convegno europeo, Gorizia 1975.

3. (a cura di I. Montiglio), Canto popolare ed elaborazione artistica nella musica corale, Atti del VII Convegno europeo, Gorizia 1976.

4. (a cura di I. Montiglio), L'opera profana e sacra di Carlo Gesualdo da Venosa. La commedia madrigalistica con speciale riferimento a Orazio Vecchi e Adriano Banchieri, Atti dell'VIII Convegno europeo, Gorizia 1977.

5. (a cura di I. Montiglio), Problemi di estetica, tecnica e didattica della letteratura corale moderna e contemporanea, Atti del IX Convegno europeo, Gorizia 1978.

6. (a cura di I. Montiglio), Luca Marenzio : poetica, stile e tecnica dell'opera profana e sacra, Atti del X Convegno europeo, Gorizia 1979.

7. (a cura di I. Montiglio), La letteratura corale a cappella dell'Ottocento : problemi di estetica, tecnica, didattica e interpretazione, Atti dell'XI Convegno europeo, Gorizia 1980.

8. (a cura di I. Montiglio), Rinnovamento e sperimentazione nella musicale corale dal secondo dopoguerra ad oggi, Atti del XII Convegno europeo, Gorizia, 1981.

9. (a cura di I. Montiglio), Il ruolo del direttore di coro oggi, Atti del XIII Convegno europeo, Gorizia 1982.

10. (a cura di I. Montiglio), La situazione attuale degli studi e della ricerca sulla tecnica vocale e sulla didattica della vocalità, Atti del XV Convegno europeo, Gorizia 1984.

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11. (a cura di I. Montiglio), Problemi e idee a confronto per una rinnovata educazione musicale dentro e fuori la scuola di base, Atti del XVI Convegno europeo, Gorizia 1985.

12. (a cura di I. Montiglio), I rapporti dell'educazione musicale con le altre discipline del curricolo formativo scolastico , Atti del XXII Convegno europeo, Gorizia 1991.

13. (a cura di I. Montiglio), Educazione musicale nella scuola dell'obbligo : Itinerari didattici nella musica popolare, Atti del XXIII Convegno europeo, Gorizia 1992.

14. (a cura di I. Montiglio), Istruzioni per l'uso : Orientamenti critici nella pedagogia, didattica e psicologia della musica, Atti del XXIV Convegno europeo, Gorizia 1993.

15. (a cura di I. Montiglio), Quale pedagogia per quale musica? , Atti del XXV Convegno europeo, Gorizia 1994.

16. (a cura di I. Montiglio), Carl Orff : verifica di un progetto pedagogico-didattico e dei suoi sviluppi, Atti del XXVI Convegno europeo, Gorizia 1995.

17. (a cura di I. Montiglio), Corovivo edizione 1996, ed. USCI del Friuli Venezia Giulia 18. (a cura di I. Montiglio), Ziguzaine: momenti e aspetti della cultura friulana, ed. Banca di credito cooperativo di Fiumicello e Aiello, Fiumicello 1996 19. (a cura di I. Montiglio), Musica come/per/in gioco: la dimensione ludica dell'esperienza musicale : aspetti estetici, pedagogici, didattici e psicologici, Atti del XXVII Convegno europeo, Gorizia 1996.

20. (a cura di I. Montiglio) Vedere la musica - musica da vedere (aspetti e problemi del rapporto tra sistema percettivo acustico e visivo, tra cultura sonoro-musicale e quella visiva nell'educazione musicale di base), Atti del XXVIII Convegno europeo sull'educazione musicale, Gorizia 1997

21. (a cura di I. Montiglio), A tutto ritmo! La dimensione ritmica del linguaggio musicale nei suoi aspetti musicologici, psicologici, pedagogici e didattici con specifico riferimento all'educazione musicale di base, Atti del 29° Convegno europeo sull'educazione musicale, Gorizia 1998 22. (a cura di Italo Montiglio), Una melodia per tutte le stagioni, La dimensione melodica del linguaggio musicale nei suoi aspetti musicologici, pedagogici, psicologici e didattici con particolare riferimento all’educazione musicale di base, Atti del 30° Convegno europeo sull’educazione musicale, Gorizia 1999 23. (a cura di Italo Montiglio), Il timbro questo sconosciuto! La dimensione timbrica del linguaggio musicale nei suoi aspetti musicologici, psicologici, pedagogici e didattici con specifico riferimento all'educazione musicale di base, Atti del 30° Convegno europeo sull'educazione musicale, Gorizia 2000 23 (a cura di Italo Montiglio), Musicoterapia, che passione (sezione pedagogico-musicale); Itinerari nella musica corale contemporanea (sezione musicologica), Atti del 32° Convegno europeo di studi musicologici e pedagogici, Gorizia 2001 24. (a cura di Italo Montiglio) Integrazione e sinergia fra ricerca e didattica, fra livelli educativi musicali pubblici e privati, fra differenti livelli scolastici in una visione organica dell’educazione musicale (sezione pedagogico-musicale); Itinerari nella musica corale: il catalogo della Pro Musica 30

Studium (sezione musicologica), Atti del 33° convegno di studi musicologici e pedagogici, Gorizia 2002 25. (a cura di Italo Montiglio), Integrazione e sinergia fra Conservatori, Università e strutture del territorio per il rinnovamento dell’educazione musicale di base dentro e fuori la scuola dell’obbligo (sezione pedagogico-musicale); Compositori e composizioni corali d’oggi (sezione musicologica), Atti del 34° Convegno europeo di studi musicologici e pedagogici, Gorizia 2003

sGrafica Tutti i numeri di "sGrafica" sono editi in proprio dal CeRiDo e le annate dal 2008 al 2011 sono state anche stampate da Lulu Press Corporate (USA).

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Chiacchere son chiacchere, nomi son nomi. L’elenco delle collaborazioni ci aiuta a capire l’importanza di questa dimensione tutt’altro che formale o semplicemente statistica. Un modo per ringraziare tutte e tutti.

Giulia cll Agnolet Chiara cll Coppetta Gloria cll Amuro Lisa cll Cossaro cll crd federica cll balliana Ambra cll Cossutta Manuela cll Barbiero Irene cll Costantini Enrico cll Barel Cinzia cll Craighero Elisa cll Bensa Sara cll Cumaro Giovanna cll Benvenuti silvana cll Cupiccia Laura cll Bercelli Sara cll D'Angela giorgia cll Bernardis Anna cll D'Osvaldo Chiara cll Bin Giulia cll Daici Tihomir Cll Blagojevic Silvia cll Dal Pos Emanuele cll Bon Alessandra cll De Biaso Michele cll Bon Daniela cll De Cesero Emanuele cll Bon Bruna cll De Fazio Francesca cll Bortolin Natalia cll De Lellis Matko cll Brankovic Irene cll De Ponte cll Derdeicea Federica cll Bressan Cristina Cesca Cristian cll Brunato Anna cll Devetta Cristian cll Brunato Alessandro cll Di Lenna Alberto cll Bruni Giulia cll Doriguzzi Federica cll Cassan Elena Cll Duse Patrizia cll Castelli Elisa cll Farardo Anna cll Ceolon Anna cll Favarin Anna cll Ceolon Rosella cll Fazio Mauro cll Chiocci Serena cll Fedel Francesca cll Ciani Goran cll Floridan Valeria cll Ciciliot Elena cll Fontanin Valeria cll Ciciliot Maria cll Franzago Caterina cll Cifarelli Beatrice cll Gianmoena Luca cll Cigaina Nadia cll Gigante Angela cll Cois Francesca cll Gorza Donata cll Collodi Guandalini cll Graziana Ketti cll Concina

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Graziana Raffaella Sara Milena Viktoria Elisa Elisa Manuela Alessandra Silvia Eleonora Armanda Lara Diana Eleonora Elisa Stefania Angela Irene Daniela Mauro sara Mauro Paola Sabrina Sabrina Celtina Rossella Roberta Manuel Genziana Filippo Micaela Alixia Fabio Domenico Giulia Lisa Elena Elisabetta Sara Ughetta

cll Guandalini cll Guarino cll Illich cll Intelisano cll Izrailit cll Kocina cll Kocina cll Krasevich cll La Naia cll Lalli cll Latino cll lls Bejko cll lls Bruni cll lls Buccino cll lls Latino cll LLS Miculan cll lls Moretto cll lls Pigato cll lls Pizzamiglio cll lls Scarabino cll lls Toniutti cll lls vidoni cll llsToniutti cll Macor cll Magris cll Magris cll Malo cll Marchi cll Marras cll Marsilio cll Martin cll Martin cll Martina cll Martinazzo cll Masi cll Mastropirro cll Mauro cll Mazzaglia cll Medos cll Minisini cll Molin Fop

Enrico Sara Alessandra Stefania Giulia Barbara Stefania Cinzia Franco Anna Erica Elisa Olivia olivia Caterina Caterina Paolo Erica Federica Laura Silvia Roberta Laura Marisa Pamela Morena Kiara Teresa Tania Tania Rachele Raffaele Laura Ana Katia Sara Attilio Silvia Marta Elisa Valentina

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cll Mollo cll Monino cll Moretti cll Moretto cll Morsut cll Nello cll Pascut cll Pasin cll Pavan cll Perin cll Perin cll Piccinin cll Piccoli cll piccoli cll Piccolo cll Piccolo cll Pintabona cll Pivesso cll Premoso cll Puiutta cll Raber cll Raimondo cll Risato cll Ronchi cll Rui cll Sacilotto cll Salis cll Sassu cll Sattin cll Scarbolo cll Scarso cll Sdrigotti cll Sestu cll Sinkovic cll Titton cll Tonelli cll Tortora cll Trento cll Trevisan cll Tunini cll Varutti

Nota n. 2 ASSOCIAZIONE GORIZIANA SEGHIZZI - 3° CONCORSO “PELLEGRINO ARTUSI” - Premiazioni, Gorizia, 13 maggio 2018, ore 11 - I RISULTATI SEZIONE FOTOGRAFIA 1° Premio De Nadai Luigi (Cordignano TV) 668 Dolce di cioccolata 2° Premio Brienza Lorenzo (Monfalcone GO) 449 Spinaci di magro 3° Premio Semeja Nadia (Trieste) 512 Baccalà in salsa bianca Segnalazione De Nadai Luigi (Cordignano TV) 143 Uova ripiene Segnalazione Pogutz Elena (Fiumicello UD) 776 Caffè SEZIONE RACCONTO BREVE 1° Premio Masseria Emanuela (Gorizia) 454 Insalata russa 2° Premio Mocchiutti Enrica (Mossa GO) 050 Zuppa con le cipolle alla francese 3° Premio Semeja Nadia (Trieste) 584 Bocca di dama Segnalazione De Fornasari Giorgio (Gorizia) 645 Torta tedesca Segnalazione Micheli Giorgio (Trieste) 018 Minestra del paradiso SEZIONE COMPOSIZIONE MUSICALE 1° Premio Kirschner Alessandro (Abano Terme PD) 315 Polpettone Nota n. 3 Era consuetudine per i seminaristi di Gorizia essere inviati nel seminario di Udine, in viale Ungheria, per il primo anno di Teologia (propedeutica). Si trattava di una situazione completamente nuova, Da una vita collettiva da caserma a camere individuali. Da piccoli gruppi di circa 5 persone si passava a classi superiori alle 20 persone, Insomma si respirava un’aria di libertà. Illusi. La delazione regnava sovrana. La sorveglianza ed il controllo erano semplicemente diversi. “ La faccio breve, Per il carnevale si era pensato ad uno spettacolo teatrale nella apposita sala. Avevo ideato uno spettacolo che prevedeva una parodia della Traviata ed una dei promessi sposi, Per la Traviata era stata costruita una scala da cui sarei dovuto scendere cantando Parigi o cara. Il problema non era il canto perché cantando in falsetto riuscivo senza problemi. Invece per camuffarmi da Violetta mal m’incolse l’idea di utilizzare la veste talare. Rovesciata e coperta di brillantini, indossata al contrario in modo da lasciar audacemente apparire la schiena nuda, Il petto lo ricreai con della carta arrotolata, sostenuta da una cintura. Alla rappresentazione inizialmente tutto filò liscio, anche se lo scandalo di una donna che cantasse per qualcuno era insopportabile. “Ancje lis feminis cumò in seminari”. Purtroppo nella discesa, arrivato quasi agli ultimi gradini, inciampai e la veste si aprì lasciando cadere sul palco i rotoli di carta del mio seno… automaticamente mi abbassai per raccogliermi e tentare di rimetterli al posto originale. Sempre continuando a cantare. Il tentativo fallì, anzi, la veste si aprì del tutto e rimasi in mutande sul palco, Sempre cantando. Anche il compagno che doveva intervenire come Alfredo stava ridendo e perciò non arrivava in soccorso. Per fortuna dietro le quinte qualcuno ebbe la buona idea di chiudere le tende fra le risate degli orchestrali e del pubblico. Alla fine dell’anno accademico, nonostante gli ottimi risultati scolastici, la cacciata,”

EPIGRUMI Spunti, Appunti, Note, Bagatelle 1

Guerre di religione Coloro che perentoriamente affermano "Questa non è una guerra di religione" o sono ignoranti o (più verosimilmente) sono in malafede, ed il termine in questo caso è davvero appropriato.Quali caratteristiche deve possedere chiaramente ed esclusivamente una guerra per essere "di religione"? deve essere combattuta fra preti delle diverse religioni? I combattenti devono avere una carta d'identità religiosa? I combattenti devono preventivamente sostenere un esame di competenza teologica? Le stesse storiche "guerre di religione" europee (sec. XVI e XVII) erano tutt'altro che soltanto guerre di religione. E le cristianissime crociate tra XI e XIII sec. erano forse delle chiassose e colorate processioni? Le religioni, che hanno permeato e condizionato per secoli le società, le culture, le identità nazionali, gli Stati, ecc., non possono ora dire che loro con le guerre non c'entrano affatto. Sarebbe ed è pura e semplice ipocrisia. Amen (im) Voyeurism Migliaia di telescopi sono rivolti all'in sù. Migliaia di satelliti guardano in giù. Siamo un cosmo di voyeurs (im) Famiglia La parabola del figliol prodigo . Il padre felice per il ritorno del figlio. Il figlio "prodigo" felice di essere stato perdonato. Forse meno felice è l'altro figlio, che mastica un po' amaro, non sembrandogli riconosciuta a sufficienza la sua fedeltà. Ma anche a lui, in fondo, non va male poichè, tutto sommato, è rimasto pur sempre benestante. Minori motivi di felicità doveva invece avere il vitello grasso, sacrificato per festeggiare l'avvenimento.

LEZIONE N° 1 La famiglia è tutto; in modo particolare quando non si ha nient'altro.

LEZIONE N° 2 Nascere nella famiglia giusta è di fondamentale importanza. Ve lo confermerebbe il vitello, se potesse !

LEZIONE N° 3 E' poco salutare essere grassi, soprattutto quando si è animali. (im) Giuramenti “Giuro che non lo farò mai!” Sbagliato il verbo oppure l’avverbio! (im) Matematica 2

Nella moltiplicazione e nella somma invertendo i fattori il prodotto non cambia: la regola funziona solo se il portafoglio appartiene alla stessa persona ! (im) Tardivo giuramento “Giuro, non lo farò mai più! disse piangendo il figlio al padre dopo aver creato il mondo! (im) Qualcuno C'è sempre qualcuno che sa una pagina in più del libro C'è sempre qualcuno che ti vuole insegnare qualche cosa C'è sempre qualcuno che pontifica C'è sempre qualcuno ... più Uno che qualcuno mandiamolo tutti a vaffancuno (im) Wuerstel-Economie E' una vecchia legge dell'economia che la moneta cattiva scaccia quella buona. Perchè allora ci meravigliamo che un festival del wuerstel sia ritenuto più importante di uno musicale? D'altra parte il suono di un popolo masticante risulta graditissimo al fine orecchio di molti governanti (attuali e non). im

Grammatica generazionale Nelle attuali condizioni sociali e politiche anche la grammatica ha subito alcune significative trasformazioni; ad esempio il verbo “potere”, già servile per definizione, ora diventa esplicitamente schiavo e all’indicativo presente deve essere così coniugato: io non posso, tu non puoi, EGLI PUO', noi non possiamo, voi non potete, ESSI POSSONO. Parallelamente da molto tempo “avere” da verbo ausiliare è divenuto prima interinale, poi occasionale ed ora stabilmente precario e va coniugato al presente secondo il modello di “potere” sopra citato. (im) Causa ed effetto When the shit is predominant in the world, it is natural that the asshole became king. (im) 3

Aggiornamenti su "Le Mille e una notte" Ricordate "Alì Babà e i 40 ladroni" ? evidentemente per l'autore (o gli autori) delle novelle il "40" rappresentava una cifra sicuramente importante. Dovessimo aggiornare i numeri, per quanto oggi dovremmo moltiplicare il numero base (ovviamente parlando di ladroni) ? (im) Transitorietà NOI VIVENTI SULLA CIMA PROVVISORIA DELLA MONTAGNA DI MORTI (im) La preda Solo tardi ci accorgiamo che gli anni ci inseguono come segugi la preda. (im) Rosso prima, rosso dopo Il rosso della passione, Il rosso del conto in banca.

In gioventù il primo fa dimenticare il secondo, in vecchiaia il secondo fa dimenticare il primo se non è già morto prima per conto suo. (im)

Si potrebbe Quando cominci a sostituire "si può" con "si potrebbe", vuol dire che da locomotiva sei diventato vagone ... (im)

Slogan, aforismi e citazioni A forza di slogan, il cervello si sloga ! Aforismi e citazioni come cultura in pillole; già, ma c'è una controindicazione: chi le usa non ha mai acqua a sufficienza per inghiottirle ! (im)

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Futuro Il futuro è speranza, soltanto se la storia non è una catena. The future is hope, only if the history is not a chain. (im) Smemoranda Il Ladro, arricchitosi con una vita di ruberie e col culo ben appoggiato sui beni accumulati fraudolentemente, con incredibile faccia tosta si permette di pontificare sui valori della povertà e della giustizia. Ma va.......! (im) A proposito di B. Al di là del merito della sentenza, mi frulla da sempre un pensierino banale: è mai possibile che un uomo, che ha rappresentato l'Italia ai massimi livelli, si sia prestato "ingenuamente" a sputtanarsi con "cene eleganti", senza immaginare che poi qualcuno ci avrebbe sguazzato sopra. Se ingenuo non è, allora è arrogante, l'arroganza del potere. Lasciando perdere tutto il resto, che non è poco e neppure secondario. Amen (im) DIETRO / DI DIETRO DIETRO i riti e le liturgie, invece di intravvedere l’incommensurabilità del Mistero, si intuisce soltanto il prosaico DI DIETRO di piccoli presuntuosi omuncoli, che blaterano di libertà, verità, giustizia e povertà, ma con il DI DIETRO ipocritamente e saldamente piazzato su quasi due millenni di potere, sopraffazione, intolleranza e ricchezza. La grandezza di una minoranza di essi è soltanto la comoda foglia di fico di una opportunistica maggioranza ... (im) VIP - NIP Con tutti i VIP che mostrano (e vendono) il culo per farsi un po' di pubblicità, sono onorato di essere un NIP ... (im)

Armi gastronomiche I vigili urbani di Gorizia saranno muniti di spray al peperoncino .... scelta coerente con "Gusti di Frontiera", per cui si potrà richiedere il loro pronto intervento anche nei casi drammatici di pietanze insipide. (im)

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Pesi e misure Mi sono insopportabili l'ignoranza e l'ipocrisia, specialmente quando sono combinate assieme. Ci si è forse dimenticati che sicuramente dal 27 settembre 2015 la Francia ha cominciato a bombardare le posizioni dell'ISIS in Siria. Cosa si aspettava Hollande ? che ISIS inviasse in Francia confezioni di caramelle Dufour ? Forse che le bombe francesi (e non solo quelle- peraltro tutte "intelligenti"-) colpivano e colpiscono solo i tagliagole dell'ISIS ? Ci si è dimenticati che, per ammissione della stessa attuale governance americana, sono stati gli USA ad armare per primi ISIS? Ci si è dimenticati che molti dei profughi in Europa fuggono dalle quotidiane mostruosità che abbiamo visto per un giorno a Parigi ? Si è ancora stupidamente convinti che le bombe (anche quelle "intelligentissime") risolveranno un problema politico, culturale, sociale , religioso ? I francesi erano consapevoli che la Francia era entrata in guerra ? Dal Novecento ad oggi sono non meno di 150 milioni i morti di due guerre mondiale e delle guerre "spicciole" successive. Siamo ancora convinti che la violenza risolva i problemi ? Curiosamente (ma non tanto) Francia e Inghilterra, che hanno ancora il grilletto molto facile, sono state imperi coloniali con sfruttamento intensivo (e spesso sanguinario) di enormi risorse umane e materiali. Nulla toglie che le azioni di ISIS siano mostruose, ma purtroppo sono in ottima compagnia di molti che adesso levano alti lamenti, dimenticando le proprie storiche e attuali malefatte. (im) PER NON DIMENTICARE 11 Febbraio 1929 “Giorno della “Conciliazione”. Si firma il Primo Concordato ItaliaPapato.ovvero uno scambio di favori fra MUSSOLINI e la CHIESA CATTOLICA a spese dell’Italia intera. Lo Stato finanzia la Chiesa e paga gli stipendi a preti e vescovi.

Viene istituita l’ora di religione nelle scuole, e la festa della liberazione di Roma (XX Settembre, breccia di Porta Pia) è abolita. Già da un anno i crocifissi vengono messi nelle scuole e nei tribunali. Si firmano anche i Patti Lateranensi da cui nasce lo Stato della Città del Vaticano, il più piccolo Stato al mondo, ma anche il più nocivo per la sovranità italiana. La convenzione portò al parziale risarcimento di 750 milioni di un miliardo di lire (nel 1929 !!!!) in titoli di Stato al 5% nelle casse del Vaticano. Uno Stato nello Stato, alla faccia del principio liberale cavouriano (in realtà di Charles de Montalembert) di "libera Chiesa in libero Stato". Lo Stato italiano non sarà da allora mai più libero!!!! GIORNATACCIA: sarà un caso, ma questo nell’antica Roma era un dies nefas, giorno nefasto. In realtà i dies nefasti erano i giorni in cui non si poteva fare nessuna azione legale- giudiziaria né si potevano tenere votazioni. Nei calendari veniva indicato con la lettera (N) per Nefas o (NP) per Nefas Publicus in caso delle solennità pubbliche maggiori. Buona nefasta giornata! (im) LASCIATE CHE I PICCOLI VENGANO A ME (Matteo 19,13-15) .... "Allora gli furono portati dei bambini perché imponesse loro le mani e pregasse; ma i discepoli li rimproverarono. Gesù però disse: «Lasciateli, non impedite che i 6

bambini vengano a me; a chi è come loro, infatti, appartiene il regno dei cieli». E, dopo avere imposto loro le mani, andò via di là». Già, ma i "seguaci" si sono lasciati prendere la mano.... e anche altro !!! La schifezza plurisecolare della pedofilia fra non pochi membri del clero (cattolico in particolare) è aggravata dalla sistematica copertura gerarchica. D'altra parte che volete che siano questi "peccatucci" a confronto del potere clericale in gioco. Se "Parigi valeva ben una messa" .... Come al solito la Chiesa è stata costretta da un potere esterno a prendere provvedimenti. In altri termini: la società laica costringe la Chiesa cattolica a rispettare quella morale di cui invece dovrebbe essere maestra. (im) Brexit 2016 Brexit .... chi vive con la puzza sotto il naso, prima o poi, sarà costretto a verificare le proprie mutande !! (im) 6 agosto 1916-2016 Con oggi 6 agosto 2016 iniziano a Gorizia gli eventi per il centenario della presa di Gorizia. Ciò che oggi dovrebbe essere chiaro a tutti è che questa commemorazione ha assunto un carattere quasi esclusivamente militare (vedi calendari delle manifestazioni) anche nella sua ricostruzione storica. Purtroppo i 30.000 morti “soltanto” di questo specifico massacro non hanno voce in capitolo. La quasi totalità di essi non era neppure appartenente a quella perniciosa, vigliacca e violenta minoranza degli interventisti. 30.000 morti per una città ed un territorio che dopo poco fu perduto, riconquistato; e molto più tardi perduto di nuovo. Invece di sfilate militari, sarebbe necessario un silenzio assoluto e la sospensione di ogni attività, di ogni segno di vita, come la morte che regnò sovrana per la follia degli uomini e di quella classe “dirigente” politica, per non parlare di quella militare (anche peggiore). im Burkini, burkino, burkisi - estate 2016 Nella polemica sul burkini un certo numero di politici offre alla chiesa cattolica una dorata occasione per manifestarsi addirittura progressista e tollerante. Si tratta di coda di paglia e/o di selettiva smemoratezza rispetto alla storica documentata misoginia cattolica ? La libertà (presunta) che la chiesa cattolica sostiene ora, su questo problema, per le donne islamiche, è una strizzatina d'occhio al mondo islamico?

D'altra parte il fanatismo religioso che ora denunciamo nell'islam (o almeno in una sua parte) era proprio della chiesa "cristiana" (e cattolica in particolare) per molti secoli, soprattutto quando era anche potere politico-statale o il condizionante appoggio di esso. In ogni caso questa polemica estiva ha rappresentato una gratuita enorme pubblicità per l'azienda (peraltro australiana) che produce i burkini. L'anima del commercio ed il profitto comunque hanno vinto. (im) 7

Dissonanze Dopo la buona riuscita di una difficile operazione chirurgica "Grazie a dio mi sono salvato/a". Ma che cazzo stai a dì. Grazie al chirurgo, alla scienza, alla tecnologia, agli ospedali, alla medicina.... se fossero stati spesi altrettanti soldi per la ricerca di quanti sono stati spesi per la costruzione di santuari, per superstiziose devozioni a madonne e santi, oggi saremmo tutti più tranquilli, sani, sereni e... liberi. (im) A proposito di meriti nella ricostruzione del Friuli che vengono attribuiti, da alcuni politici e giornalisti lecchini, in particolare alla chiesa friulana. Rispondo. E' tipico della storia della chiesa che essa si appropri dei meriti altrui (e non solo dei meriti); quel che fa maggior pena è invece che esistano ancora, dopo molti secoli di comprovate malefatte e falsità, milioni di creduloni... (in buona e malafede). L'ignoranza diffusa non riesce a distinguere e separare adeguatamente 4 concetti e/o realtà: Dio, religione, chiesa, clero. Se attacchi quest'ultimo, attacchi un consolidato materiale sistema territoriale di potere (che si manifesta spesso nelle forme della carità pelosa) ed i fan della chiesa lo fanno apparire come un attacco diretto a Dio (peraltro quel dio creato da loro a loro misura). im LA VITA personale COME ESAMIFICIO Seconda elementare !!!; quinta elementare; terza media; quinta ginnasio; maturità!!!.

Gli esami universitari; esami di laurea; esami di concorso magistrale e scuole superiori; esami concorso dirigenza scolastica, esami di concorso per l'insegnamento nelle scuole superiori ..... basta ????? (im) Rodolfo Quargnal (1896-1989) Rodolfo Quargnal nacque il 9 aprile 1896 a Gradisca d’Isonzo da una famiglia di tessitori. Ebbe tre sorelle ed un fratello. Dopo la scuola dell’obbligo frequentò la scuola professionale di disegno. Scoppiata la prima guerra mondiale si trasferì con la famiglia a Siena, dove imparò il mestiere di ebanista. Alla fine della guerra rientra a Gradisca, dove inizia a lavorare prima alla falegnameria Fantin di Gradisca e poi alla Cainelli di Trieste. Sempre a Trieste iniziò a collaborare con alcuni liutai triestini, eseguendo lavori di sgrossatura dei pezzi per la costruzione di violini. Nel 1924 aveva terminato il suo primo violino e si recò dal gradiscano prof. Franzot per fargli provare la sonorità dello strumento. Questi lo consigliò di intraprendere lo studio del violino.

Ma l’interesse di Rodolfo Quargnal era soprattutto il canto, grazie ad una bella voce naturale da tenore. Questo personale interesse lo spinse a studiare canto a Gorizia con la maestra Wiesalberger e con la maestra Goldmayr. Raggiungeva il capoluogo isontino con la bicicletta dopo aver lavorato tutto il giorno in bottega. Anche nel periodo triestino approfittò per studiare canto con il maestro Nordio. Nel 1932, dopo un periodo di emigrazione in Francia a Nancy (dove rafforza le sue competenze 8

tecniche da liutaio) rientra a Gradisca dove apre la sua prima bottega in Viale Trieste.

Sposa Albina Brandolin, da cui ebbe una figlia, Alessandra. Nel 1937 viene ammesso ad esporre un suo violino al concorso di liuteria di Cremona, città in cui espose nuovamente nel 1954. Dopo la triste parentesi bellica, l'attività di Quargnal continuò e quindi si trasferì nel negozio di via Battisti, a due passi della chiesa dell'Addolorata. I suoi strumenti furono esposti anche alla mostra itinerante organizzata dalla CCIAA di Gorizia nelle città di Lubiana, Firenze e Monaco. Nel suo laboratorio gradiscano il maestro liutaio (“el viulinàr”) costruì artigianalmente moltissimi strumenti ad arco, apprezzati anche e soprattutto fuori dai confini cittadini e “caratterizzati da una vernice ad olio di colore arancio cangiante al marrone” nonchè dall'utilizzo di una colla speciale la cui composizione, secondo quanto si diceva, rimase un segreto ben custodito dal sempre umile e cortese Quargnal. Il bilancio professionale di liutaio si riassume in queste cifre: tre contrabbassi di misura ¾, 8 viole, più di 60 violini e vari violoncelli. Parallelamente come cantante si esibisce in vari teatri, tra i quali, ovviamente, quello di Gradisca d’Isonzo. Nel 1946, alla bella età di 50 anni, in un’audizione alla RAI di Trieste riceve gli entusiasti complimenti del maestro Antonicelli, dopo che questi l’ebbe ascoltato nella romanza “Nessun dorma” dalla Turandot di Puccini. Nel 1976 il Comune di Gradisca, grazie al volere del sindaco Adolfo Trevisan, organizzò una mostra dei suoi strumenti presso la Biblioteca civica di via Bergamas e il 30 ottobre 1976 gli venne offerta una medaglia ricordo da parte del pittore gradiscano Paolo Tonzar. In questa occasione i professori Marcosig e Franchi di Gorizia, con due violini del Quargnal, eseguirono un duetto di Ignaz Joseph Pleyel (1757-1831), facendo assaporare ai presenti la ricca sonorità degli strumenti.

Rodolfo Quargnal morì a Gradisca nel 1989 dopo essere stato insignito dell'onoreficenza di Cavaliere al merito della Repubblica. Nel 1996 fu edita una pubblicazione in occasione del centenario della nascita a cui fece seguito una manifestazione concertitica, artistica e culturale il 26 aprile 1997. Nel 2005 ragazzi della scuola media “Della Torre” di Gradica, coordinati dalla professoressa di musica Flavia Leban, condussero una ricerca, conclusa da un’esposizione, sull’attività di Rodolfo Quargnal, anche grazie all’aiuto della figlia Sandra e del pronipote Rodolfo Ragione. La mostra s’intitolava significativamente “Dal bosco al teatro, fascino e magia di una professione”. L’assemblatore di queste sintetiche note si ricorda perfettamente la “botteguccia” con i violini in costruzione appoggiati al davanzale delle finestre, soprattutto in estate, ed il fascino di un interno zeppo di materiali ed intriso dell’odore di colle, vernici e legni. Il fascino di un mondo scomparso che possiamo far rivivere solo nel nostro malinconico ricordo. (im)

Facile Sempre più l’epoca in cui viviamo sembra caratterizzata dal “pensiero facile” che è una forma del ”pensiero semplificato”che però non è altro che un “pensiero corto”; in 9

altri termini un “pensierino” (quasi la brutta copia di quello di antica memoria scolastica.). Dimostrazione: tutto è bianco o è nero; tutto male o tutto bene; gli “altri” son sempre stronzi, stupidi, pericolosi,... “noi” invece ...! La realtà (purtroppo o per fortuna) presenta una casistica molto più diversificata e sfumata. E allora perchè ci lamentiamo che i politici sfuggano dalla tentazione del “pensiero facile” visto che produce il “voto facile”. Che fare? anche qui rischiamo di cadere nell’antinomia “rifiuto”/”rassegnazione”. Una soluzione? il “pensiero slalom”, quello che evita lo scontro inutile e pericoloso con gli estremi opposti, come lo sciatore fà con i paletti.

Anche questa è una forma di intelligente sopravvivenza, anche se qualche volta il piacere di prendere a calci nel culo qualcuno sarebbe impagabile, ma é troppo facile e a mia/tua volta protei/protesti rientrare nella lista di quelli da prendere a calci e così il ciclo continua. C’é sempre il rischio che il “pensiero facile” (che è anche “parola facile”), per mancata opposizione, diventi “potere facile”. Complici anche le semplificazioni mediatiche. Tra le tante/troppe parole ed il silenzio, c’è la via di mezzo della parola giusta al momento giusto, non necessariamente bella o buona.

Anzi. Ad esempio il “vaffanculo” detto al momento giusto da chi non lo dice mai, vale più dei milioni obsoleti vaffanculo di Grillo, mentre un tremolante “vaffanculo” detto da Ratzinger equivarrebbe ad uno scoppio atomico.(mi) Duri e puri C'è un vecchio detto "Buttare via l'acqua sporca col bambino". Non è saggio. La logica integralista dei "duri e puri", fautrice dell' "eliminiamoli tutti", è rischiosa, anche perché troverai sempre qualcuno che si proclamerà più duro e puro di te/di me/di lui ...

Proviamo a pensare separando e distinguendo, azioni che richiedono riflessione, logica, ragionamento, cioè capacità che impongono fatica/tempo e che la massa (anche per comodità) ha dimenticato. (im) mi-ALFABETO | G come ...

G come Grillo. Un tempo nelle favole era un grillo parlante, oggi .... non è cambiato nulla o, più precisamente, invece di parlare. urla (effetto inflazionistico del tempo che passa e della sordità che cresce). Tale “Grillo” redivivo nasce come comico ma diventa politicamente istrione. In ogni caso, da buona tradizione genovese, in un modo o nell’altro, il pubblico paga e lui incassa. Non so se sarebbe stato contento Collodi per la rinnovata fama che ha moltiplicato il suo credulo Pinocchio in una massa pinocchiesca di ingenua onestà (forse e non sempre). E come per il Grillo della letteratura c’è stato un Collodi autore, così quello politico ha avuto una “Casaleggio e &" come autore, promotore, manager, suggeritore. La scena teatrale ha dunque preso forma compiuta, anche se in versione 2.0., anzi 3.0. (im) Shit Quando la merda dilaga, i topi di fogna diventano re.

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Mafie La mafia è un fenomeno esteso, è una cultura, una forma di pensiero e azione.

Tristemente devo constatare che essa esiste e prospera anche nei settori del volontariato culturale e sociale, perché anche lì nascono e si sviluppano interessi di potere ed economici. Come al solito le ragioni mafiose prevalgono sui legittimi diritti individuali (siano essi di persone o associazioni). Amen (im) Morire Ci lascino almeno la libertà di scegliere come morire, visto che la libertà di vivere è pesantemente condizionata da Stato (e Chiesa). Ma sarebbe troppo, perché sottrarrebbe allo Stato (e alla Chiesa) una parte del loro potere arbitrario sulle nostre vite, a cui la morte, piaccia o no, appartiene. D'altra parte le diseguaglianze sociali ed economiche rendono (indipendentemente dalle leggi sul fine vita) per alcuni possibile una morte "dignitosa" e per molti altri intollerabilmente penosa. (im) Casa Savoia La Dinasta Savoia è pesantemente coinvolta e colpevole delle disgraziate vicende italiane della prima metà del Novecento (tanto per non dimenticare: due guerre mondiali con interludio di fascismo). Solo gli ignoranti o soggetti in malafede o gli opportunisti (oppure tutti i tre casi assieme) possono ignorarlo. Mi risulta dunque assolutamente stonato che autorità italiane accolgano con entusiasmo l’ultimo modesto rampollo di Casa Savoia, venuto in Friuli a celebrare il centenario della fine della prima guerra mondiale. Che ipocrita buffonata ! (im) Domanda facile facile Chi sarà avvantaggiato dalla FLAT TAX ? i più poveri o i più ricchi ? Per ovvii motivi la certezza del risultato non consente scommesse.

Pistolax Il possesso di una pistola ci rende più sicuri ? Chi ci frega veramente non ha bisogno di pistole e non è fermato dalle pistole. amarcord Nella mia vita fino a 19 anni l'influenza clericale è stata enorme. Per liberarmi da questo pesante condizionamento nei suoi aspetti negativi ho impiegato alcuni decenni ma devo riconoscere che alcuni condizionamenti furono positivi. Alcuni.

Paure

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Impossibile eliminare le paure, possibile imparare a convivere con le paure, necessario rafforzare coscienza, conoscenza e comprensione amarcord Per molti anni della mia infanzia e adolescenza passavo molti mesi estivi a Stevani sulle colline del Monferrato, un paesino in cui era nato mio padre ed in cui vivevano ancora i miei parenti, lo zio Pietro e le zie Maria e Linda con i sue due figli Federico e Achille. In questo luogo ed in quel periodo la mia vita cambiava radicalmente, lontano dalle rigide regole di vita e comportamento del resto dell'anno. Potevo scorrazzare fra canneti e soprattutto girare sul carro a due grandi ruote trainato dai buoi e perfino talvolta lasciato libero di guidarlo. Certo la casa dei miei lasciava desiderare, il bagno all'esterno consisteva in una piccola casupola che aveva come porta un telone ed il water era sostituito da un buco con due assi... Dormivo in soffitta su un materasso pieno di foglie secche del granoturco amarcord Nel mio apprendistato collegiale studentesco non c'era spazio che per lo studio obbligatorio. Questa obbligatorietà era solo interrotta per me dalla musica che rappresentava dunque una valvola di sicurezza e dii salvezza. In compenso ho dovuto imparare a studiare. Per salvarmi. Alla fine, pur non desiderandolo sono diventato un bravo studente, anzi, con l'andare del tempo, anche brillante su alcune cose amarcord per chi non lo sapesse devo raccontare che la mia adolescenza trascorse nel seminario di Gorizia. Erano gli anni ‘50 e ‘60. i ricordi per me non sono piacevoli, espressione eufemistica- 9 anni duri che non sono neppure immaginabili col senno attuale. amarcord Nella mia vita fino a 19 anni l'influenza clericale è stata enorme. Per liberarmi da questo pesante condizionamento nei suoi aspetti negativi ho impiegato alcuni decenni ma devo riconoscere che alcuni condizionamenti furono positivi. Alcuni. amarcord Accanto agli studi musicali tradizionali sono fortunato nell'annoverare buone frequentazioni musicali. Vito Levi, Giuseppe Radole, Pavle Merku, Cecilia Seghizzi.

Personalità di primo piano a cui posso aggiungere: Samuil Vidas, Andrea Giorgi, Goffredo Petrassi. L'elenco è lungo e mi riservo di completarlo in seguito amarcord 12

Dal 1971 ad oggi la mia presenza attiva nella associazione Seghizzi si è manifestata anche attraverso innumerevoli progetti musicali e culturali. La necessità diventava virtù. E' bello che mi siano state offerte tante possibilità, Adesso siamo ad una svolta.

Vediamo. Il problema delle risorse disponibili è fondamentale. Si tratta di definire e trovare le risorse per i progetti o il contrario . amarcord Nel mese di ottobre del 1971 una serie fortuita di circostanze faceva sì che iniziassi a far parte della associazione Seghizzi. A tutt'oggi ne faccio parte. E' stato un duro lungo proficuo apprendistato. Qui ho imparato il mestiere di organizzatore anche grazie ad un ambiente positivo. Fra i miei "maestri" di allora non posso dimenticare in particolare Alfredo Petroni, Bruno Antici, Giovanni Vezil, Ubaldo Agati. Ebbero totale fiducia in me e soprattutto mi lasciarono ampio margine di azione. Grazie. Non ho mai sentito il classico "no se pol", ma piuttosto c'era sempre la ricerca di una soluzione ai problemi. L’ambiente umano era vivace ed effervescente si discuteva animatamente ma alla fine si arrivava ad una conclusione condivisa.

AA.VV. Questa pandemia non può essere paragonata ad una delle due guerre mondiali, ma ha ugualmente effetti devastanti. Come al solito non ci libererà dalla stupidità.

A PROPOSITO DI SALUTE

Dal mese di aprile dello scorso anno varie vicende sanitarie personali mi hanno coinvolto continuativamente in situazioni ospedaliere, da cui ho tratto alcune conclusioni e convinzioni, anche se col senno di poi non si aggiustano i malanni. Forse si tratta di cose ovvie, ma ci si riflette sempre troppo poco 1. E’ vero che ci si accorge dell’importanza dello star bene soltanto quando si comincia a star male abbastanza a lungo 2. L’idea della morte non mi spaventa troppo a differenza della sofferenza.

3. In ospedale mi sono accorto che molti altri stavano peggio di me; magra consolazione, ma induce ad una maggior pazienza.

4. La tua sopravvivenza ospedaliera è nelle mani degli infermieri piuttosto che dei medici; i primi governano di fatto i reparti e malcapitato colui che si inimica qualcuno di essi.

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5. Alla fine in ospedale come paziente non ti resta altro che essere paziente.

6. Alla fine funziona sempre la fortuna oppure il culo che sono la stessa cosa. Si può parlare di caso, anche se molto spesso siamo noi a creare le situazioni di pericolo, ma vivere significa correre sempre qualche rischio.

7. Ho trovato pesante da sopportare il tempo che non passa mai, guardando il soffitto 8. E’ bello quando i medici ti spiegano dettagliatamente quello e come lo faranno, ti sembra tutto semplice o almeno speri che lo sia.

AUTORI SCOLASTICI Non sarà un caso che detesto il retorico Carducci, il piagnucoloso Pascoli, il bullo D’Annunzio e il Manzoni poeta. Erano i mostri sacri obbligatori della mia scuola. Peccato ! D’altra parte sono sopravvissuto anche a Dante, terribilmente devastato da parafrasi e riassunti. Pedissequamente spiegato parola per parola…

AMICIZIE Non vorrei apparire snob. Praticamente non ho avuto (ma neppure cercato) molti amici o amiche. In gioventù alcuni, un paio. Dopo forse ho imparato a “diffidare” (non per delusioni) o forse non sentivo il bisogno di confidarmi.

MALDICENZA Mi piace esprimermi con libertà, ma se non posso o è inopportuno preferisco tacere o parlar d’altro. Detesto la maldicenza ed evito accuratamente di cadere nel tranello di questo circuito. Essere oggetto di maldicenza può essere gratificante per alcuni. Io ne sono infastidito quando mi capita, ma penso che sia il prezzo pagato socialmente all’invidia. Pazienza.

BRAVO !

Ho conosciuto Daniele Bianchi in occasione delle prime mostre al CeRido. Anni Settanta. Una rivelazione. Persona di straordinarie qualità: paziente, disponibile, colto, sensibile. Si è lasciato coinvolgere nelle iniziative espositive sia a Fiumicello sia a Gorizia ed in altre attività, dimostrando anche eccezionali doti operative, organizzative, manuali. Piacevole conversatore e commensale, 14

persona meritevole di fiducia. Affidabile. Capace di trovare soluzioni con mezzi di fortuna.

AMARCORD LUNGO Vito Levi (1899-2002), Giuseppe Radole (1921-2007), Pavle Merkù (1927-2014), Cecilia Seghizzi (1908-2019), Pio Capponi (-1984), Giulio Viozzi (1912-1984), Siro Cisilino (1903-1987), Roberto Goitre (1927-1980), Andrea Giorgi (1940-2011), Giorgio Kirschner (1923-2002), Samouil Vidas (1924-1984), Robert Pappert (1930-2010), Heinrich Poos (1928), Samo Hubad (1917-2016), Nino Antonellini (1907-1984), Domenico Cieri (1935-2002), Thrassivoulos Cavouras, Boris Cobasnian (1926-2011), Marko Munih, Eugeniusz Kus, ecc… Goffredo Petrassi (1904-2003) e Arvo Part (1935). Sono alcune personalità di rilievo conosciute alla “Seghizzi”. Un breve ricordo per alcune di esse.

Il più singolare di tutti era il friulano Siro Cisilino. Personalità dirompente. L’avevo conosciuto quando lavorava alla Marciana di Venezia dove trascriveva tonnellate di musica antica su fogli enormi con note grandi come padelle. Ogni nota era una questione di vita o di morte e fonte di mille richiami e aneddoti. Appassionato oltre ogni limite, esagerato, apodittico. Sincero. Girava con una tonaca unta e bisunta. Occhi di brace, capelli bianchi al vento. Con lui era impossibile annoiarsi. All’opposto Vito Levi. Quando andavo a trovarlo a Trieste in via Giulia, si faceva trovare seduto in poltrona, con perenne sigaro in bocca, circondato da un’enorme libreria. Coltissimo e ironico. In decenni di frequenti rapporti si rivolgeva sempre dandomi del Lei. Per lui Wagner non aveva segreti. Per contro la moglie, che per l’occasione svolgeva funzioni domestiche di portinaia e di servitrice del caffè, si presentava con un linguaggio non meno pungente ma sicuramente più popolare… lei massiccia quanto lui era minuto. Lei gelosissima nonostante la ragguardevole età di lui. Ne aveva motivo. Altro triestino, Andrea Giorgi. Cresciuto musicalmente in importanti esperienze internazionali, nonostante i ruoli importanti mantenne sempre atteggiamenti cordiali e umani con tutti. Gradevole e naturalmente simpatico, cordiale. Non gli mancava la battuta facile anche per stemperare situazioni di tensione, Autorevole. La coppia Giorgi (lei Gioia di nome e di fatto) teneva piacevolmente banco in ogni occasione, da quelle più serie a quelle più mondane . Un amico generoso mai sopra le righe e gradevolissimo. Persona colta senza mai far pesare la sua cultura e la sua vasta esperienza.

Non recuperiamo i traumi di una guerra vera (l'ultima) dopo 75 anni, figurarsi quando riusciremo a superare i drammi del covid19…

Il caos mi è sempre piaciuto, ma il mio pensiero è molto ordinato. Alla fine penso che il caos sia semplicemente un ordine diverso Chi prova dolore per i morti senza funerale dovrebbe ripudiare anche le guerre...

Comprare comprare comprare consumare consumare consumare. Tutto esagerato per troppi e per pochi. Il virus sociale ...

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Insopportabile la pronuncia VAIRUS. Virus è parola latinissima...

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Una persona mi riferisce di aver passato la quarantena costretto in villa in montagna.

Poverino. Quanta sofferenza. Adesso, per recuperare, sarà costretto a passare le vacanze nella villa al mare.

Gruppi reti galassie di potere.

Nulla di nuovo. Purtroppo.

Sentirmi libero non mi dá molta soddisfazione ....

Difficile prevedere cosa ci lascerà questa pandemia. Immagino niente di meglio.

Tutti contro tutti. Questa è l’impressione che ricevo a partire dalla politica che ha esasperato i toni, dai giornali, dalle regioni. E nel mondo non mi pare vada meglio.

Purtroppo io non ho rimedi e l’unica cosa che mi resta è l’irragionevole speranza che non ho nulla da perdere, ma non è così. Non ho ricchezze da perdere, ma sto già perdendo la fiducia nelle persone e nelle istituzioni. Mi sembrava roba da poco, ma alla fine se si perde la fiducia nelle persone, uno si trova nella giungla o si ritrova nell’epoca della pietra. Che fare ? Forse l’unica soluzione potrebbe essere quella di essere persona alla quale è ragionevole accordare fiducia.

Partire da se stessi. Sarebbe forse un primo passo. Forse.

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MANIFESTI Era un grande divertimento, un piacevole passatempo. Fare i manifesti per le varie iniziative (concerti o mostre o concorsi). Quasi sempre con Photoshop, negli anni più recenti. Era tutt’uno con la scoperta di Internet.

Lo spazio e le possibilità del web mi hanno incantato, Queste vetrine gratuite offerte alle proprie iniziative. Ancora adesso ritrovo alcune pagine scritte alcuni decenni or sono, come naufraghi dispersi in mare. Il caso più evidente fu Splinder. Metteva a disposizione molte pagine e così ne approfittai. D’un tratto, alcuni anni fa’, avvisò che avrebbe chiuso, dando la possibilità di salvare i materiali pubblicati. Lotta contro il tempo. Ma mi accorsi che non finiva mai e perciò salvai solo quello che ritenevo essenziale. Così imparai a salvare i materiali in un Archivio esterno. Non è la stessa cosa. Il presente lavoro svolge anche la funzione di salvataggio per la memoria. Non sarà memoria eterna ma, certamente o forse, più lunga della mia vita. A tal proposito devo confessare che trovo sgradevole l’idea che questo mondo finirà, anche senza giudizio universale, ma al momento non saprei come salvare in altro modo i miei ricordi.

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Tirare i remi in barca. E’ l’espressione giusta per definire la mia situazione presente. Anche se troppo sportiva considerate le mie sedentarie abitudini. Forse l’espressione migliore sarebbe “a futura memoria” . Io ricordo piuttosto bene ciò che ho fatto, ed anche ricordo, soprattutto, con chi l’ho fatto: In tal senso ho ricordato spesso nomi (personali e di istituzioni o associazioni).

Riconosco di essere stato parte ideativa e materiale non secondaria in ciò che ho ricordato, ma è successo troppe volte in passato di verificare improprie attribuzioni di meriti… vorrei però ringraziare tutti/e coloro hanno collaborato nella realizzazione di miei progetti o di progetti comunque di cui mi sono fatto carico. Si tratta di persone di ogni età e condizione sociale, di molte località. Cormòns, Gorizia, Fiumicello, Trieste, Pola, Villa Vicentina, …molta generosa disponibilità. Non mi preoccupa molto ciò che farò e quel che è fatto è fatto. Quest’ultimo non mi resta che conservarlo e pertanto non mi resta che ideare nuovi progetti, adatti alle nuove condizioni operative personali e sociali. Una ricognizione del passato personale non è solo utile ai fini di preservarne memoria, ma apre anche prospettive nuove di nuovi progetti.

Un esempio. Il primo che mi viene in mente è proprio quello presente. Questa mia “biografia” è partita ampliando una striminzita paginetta che avevo pubblicato nella mia home page. Si tratta di opera aperta poiché per elaborarla non ho consultato tutte le mie fonti. Sono raccoglitore (seppure) non ordinato di tanti materiali. Essi sono ancora depositati in armadi, cassettoni e raccoglitori vari.

Non ho raccolto echi della stampa, anche perché negli ultimi anni i giornali erano sempre più restii a pubblicare articoli. Per fortuna che il web ha compensato questo limite. In ogni caso era utilissima (e lo è ancora) la conoscenza diretta e personale di qualche giornalista. Negli anni Ottanta era Luciano Alberton di Gradisca d’Isonzo, grazie al quale comparivano articoli relativi a quest’area vedi ad esempio il link in cui, fra le altre cose, sono conservati articoli che riguardano le mie attività a Sagrado. https://issuu.com/itmon/docs/sagrado_cstp_19741984?fbclid=IwAR3R_J1K5HqFGbryX9yNDSHMfHIvomhZcG-Hh1MD1PigdCRUecswPGZREhU Parallelamente anni dopo fu particolarmente utile il contributo della giornalista Margherita Reguitti, ora purtroppo non residente più a Gorizia. Svolse anche pregevole attività di presentazione di alcune mostre.

Disponibile e preparata. Culturalmente aperta e curiosa.

Prima ancora per anni mi sono avvalso dell’aiuto di Renato Della Torre (1948-2005), anche e forse a maggior titolo, grande musicologo e musicista. Persona estremamente gentile e signorile di straordinaria umanità e disponibilità. La sua casa udinese in viale Ungheria a Udine era una bolgia di libri che però trovava sempre. Buona forchetta e piacevolissimo conversatore. Non una sola volta l’ho sentito parlar male di qualcuno. Trovo offensivo che ad un personaggio di tale rilievo culturale e morale il Dizionario biografico dei friulani gli abbia dedicato una striminzita mezza paginetta. A Cividale del Friuli (sua città natale) nel 2015 fu istituito in suo ricordo un concorso nazionale di composizione.

Certamente fra i progetti interessanti potrebbe essere il consolidamento del grande patrimonio storico Seghizzi, che è stato arricchito dal lascito testamentario di Cecilia Seghizzi deceduta nel 2019 a 111 anni, archivio che conserva, fra l’altro, alcuni storici documenti di Augusto Seghizzi.

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https://www.flickr.com/photos/cerido/albums/72157698339651184

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Da destra a sinistra: Giovanni Vezil, Gino Cocianni, Ubaldo Agati e Mi… Anni Novanta. Auditorium di Gorizia Giovanni Vezil (10 maggio 1923 - 9 gennaio 2010). Nato a Mereto di Tomba nel 1923, in prossimità della fine della guerra, Vezil si associò all'Agi e fece parte – fino al suo scioglimento – della Divisione Volontari Gorizia. Al termine del secondo conflitto mondiale fu assunto come giornaliero presso l'Intendenza di finanza; contemporaneamente iniziò la sua attività sindacale, promuovendo la costituzione di un sindacato libero. Tra il 1949 e il 1950 fu tra i fondatori della Cisl di Gorizia,

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diventando membro di diversi esecutivi provinciali e assumendo l'incarico di segretario generale del settore statali.

Partecipò come delegato provinciale al primo congresso nazionale della Cisl, dopo la scissione della Cgil, svoltosi a Napoli nel novembre del 1951. In quegli anni fu tra i più stretti collaboratori di Rolando Cian, dando il via al proprio impegno politico nella Dc, di cui fu a lungo segretario provinciale. Per più mandati fu assessore provinciale: gli fu assegnata la delega al personale nel periodo delle prime sperimentazioni di Basaglia all'Ospedale psichiatrico, che incoraggiò con convinzione. Divenne poi assessore all'agricoltura, attivando politiche per la promozione dei vini del Collio e attuando azioni di investimento per il rinnovo delle cantine, il miglioramento del processo di vinificazione e la 'brandizzazione" dei singoli produttori. Creativo e proiettato nel futuro, contribuì a creare momenti di promozione dei prodotti enologici anche a Milano e nel corso di incontri organizzati su navi da crociera. Diventato direttore del Servizio demanio regionale, portò a termine l'acquisizione di villa Manin di Passariano, iniziando i primi interventi di restauro.

Dopo una breve parentesi come funzionario all'assessorato regionale enti locali, divenne direttore del Servizio regionale industria, promuovendo gli interventi legislativi per la ricostruzione dopo il terremoto del 1976. Assunta la carica di presidente della corale Seghizzi, fu promotore di un'intensa attività internazionale, che portò l'associazione a intraprendere numerose tournée nell'Est europeo. Proprio per questo gli fu conferita nel 1982 l'onorificenza di commendatore Nella foto, anno 2004, da destra a sinistra: Giovanni Vezil, Gino Cocianni, Ubaldo Agati, Italo Montiglio.

Un altro lutto nella categoria dei commercianti in quiescenza per la scomparsa a 86 anni di Bruno Antici. Sanroccaro tutto d’un pezzo, era una persona conosciuta ed apprezzata per il suo impegno...

Un altro lutto nella categoria dei commercianti in quiescenza per la scomparsa a 86 anni di Bruno Antici.

Sanroccaro tutto d’un pezzo, era una persona conosciuta ed apprezzata per il suo impegno professionale e sociale. Si era specializzato in commercio all’ingrosso di prodotti di mercerie. La sua sfera di vendita abbracciava, oltre la città, tutta la provincia unitamente ai territori vicini della bassa friulana. Il suo deposito di merce in città era ubicato prima in via Rossini e successivamente in via Alfieri. Ma Bruno, parallelamente, aveva da sempre coltivato la sua passione per il canto. É stato cofondatore della corale Seghizzi nonchè uno degli artefici nell’ideazione e nell’organizzazione del concorso, internazionale di canto “Cesare Augusto Seghizzi”. Formidabile, altresì in gioventù, il suo ruolo di ala sinistra nella compagine della Pro Gorizia con il suo collega di squadra di allora Bruno Orzan anche lui indimenticato attaccante. Bruno Antici amava intensamente la sua famiglia trasmettendo tutta la sua attenzione ed affetto.

Era un amante della natura così come della storia locale esaltando pure le nostre specialità enogastronomiche. Lascia la moglie Tosca, le figlie Rita e Anna, i generi Alessandro e Mauro i nipoti Luca, Francesco e Roberta, la sorella Carmen con il marito Giordano ed il cognato Gastone e la sua famiglia.

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DOMANI SERA CONCERTO SPECIALE NELLA CHIESA DI SAN MICHELE ARCANGELO CON ALTRI GRUPPI VOCALI 25 NOVEMBRE 2017

CHIOPRIS VISCONE. Domani sera, a partire dalle 20.30, nella chiesa parrocchiale di San Michele Arcangelo a Chiopris, per la ricorrenza del 70esimo anniversario di fondazione del coro “Giuseppe Schiff”, in collaborazione con il Comune e la parrocchia di Chiopris Viscone, si terrà uno speciale concerto dedicato ad “Atmosfere, temi e motivi della musica ortodossa nei repertori sacri e profani russi”.

L’esecuzione sarà affidata al coro “Giuseppe Schiff” di Chiopris Viscone, al coro “Lorenzo Perosi” di Fiumicello, al coro “Augusto Seghizzi” di Gorizia, baritono solista Lorenzo Tomasella, pianista Mattia Fusi, direttore Italo Montiglio. In programma musiche di Bortniansky, Chesnokov, Kedrov, Hristov, Ljubimov, Part, Rachmaninov e, infine, Prokofiev.

L’accostamento fra gli autori della prima parte e Sergej Prokofiev è tutt’altro che casuale, perché vuole dimostrare la profonda unità di ispirazione che lega compositori di differenti epoche e stili (dal settecentesco Bortniansky al contemporaneo Part) con richiami espliciti alla tradizione liturgica, dalla solenne maestosità e grandezza innodica alla semplice monodia solistica o corale.

Il fondamento di questa sostanziale unità non è solo determinata dalla comune matrice linguistica, ma anche e soprattutto da un comune sentire, da una cultura plurisecolare che lega tutti alla terra madre al di là delle barriere del tempo, dello spazio e delle ideologie. In tal senso le forme e formule musicali liturgiche diventano modo d’essere e di rappresentarsi di un popolo sia che invochi l’Eterno, sia che preghi per la propria vita, sia che combatta per difendersi dal male, qualunque e chiunque esso sia. (g.m.)

Il goriziano Montiglio espone lavori in digitale L'artista goriziano Oltai Lindenberg, alias Italo Montiglio esporrà, da venerdì al 3 aprile, nella storica Polveriera napoleonica di Contrada Garzoni di Palmanova le sue ultime opere raccolte nella mostra dal titolo 'Ricercari", forme e figure sintesi di pittura, grafica fotografia realizzate in digitalart. Nei suggestivi spazi del monumento della città stellata saranno esposti lavori inediti realizzati al computer che scaturiscono dall'elaborazione e dall'interpretazioni di segni, fotografie e visioni pittoriche per una nuova estetica. Tre le sezioni narrativo-espressive: la prima di impronta figurativa sottintende e suggerisce elementi di corpi e paesaggi che il processo creativo trasforma in altro. La seconda riconducibile a stilemi grafici approda a un'armonia fra segni e colori. Mentre la terza sviluppa percorsi di ricerca e sperimentazione liberi e personali. Poliedrico e versatile, Italo Montiglio è figura nota in regione e a livello internazionale per la sua attività di presidente dell'associazione Seghizzi. La mostra si aprirà alle 18 di venerdì e resterà aperta fino al 3 aprile, con ingresso gratuito, da martedì a domenica, dalle 15.30 alle 18.30.15 marzo 2011

A Fiumicello mostra d'arte aperta di notte FIUMICELLO Un'offerta speciale per gli amanti dell'arte e della notte per i prossimi due sabati. Domani e il 27 agosto, negli spazi espositivi del Cerido, a Fiumicello, in borgo Sant'Antonio 48, la mostra di opere degli artisti Giusy Marchesini e Abdessamad Halloumi si potrà visitare, ad ingresso libero, dalle 22 alle 8 del mattino seguente. Durante la notte - fa sapere Italo Montiglio, presidente del Cerido - oltre ad ammirare bellissime opere di scultura create con la tecnica giapponese Raku e splendidi quadri di arte contemporanea, si potranno guardare filmati e immagini di mostre precedenti con un piacevole sottofondo musicale dei classici del Novecento. I visitatori riceveranno in omaggio pubblicazioni e gadget di vario genere. (e.m.)

19 agosto 2011

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Cormòns, ancora sette giorni per la mostra di Montiglio CORMÒNS. Rimarrà aperta fino a domenica 15 agosto, dalle 10 alle 13.30 negli spazi espositivi di palazzo Locatelli a Cormòns, la mostra 'sGrafica" di Oltai-Italo Montiglio. Sono esposte decine di opere dell'autore, risalenti agli ultimi tre anni di produzione.

L'esposizione è integrata da videoregistrazioni e proiezioni di immagini dell'intero corpus artistico di Oltai, artista che opera da una ventina di anni. Al secolo Italo Montiglio, Oltai Lindenberg ha trascorso gran parte della sua vita come docente, dalla scuola primaria fino ad approdare all'insegnamento universitario. La musica è sempre stata la sua grande passione, ma Montiglio ha coltivato anche le arti visive. Negli anni '90 le prime sperimentazioni con l'arte digitale. Sono varie le fonti di ispirazione di questo artista. Lo stesso titolo della mostra, 'sGrafica", utilizzato dall'autore per descrivere il suo lavoro, «anche onomatopeicamente richiama un processo di destrutturazione ri-creativa, talvolta ironica, di soggetti reali e fantastici». Dai titoli assegnati alle opere visive emerge chiaramente il richiamo all'attività musicale per la quale è conosciuto ai più Montiglio, quasi un omaggio tributato alla musica e alle comuni strutture estetiche generali sottese a entrambe le forme d'arte.

L'artista comunque vuole percorrere una sua strada originale nel mondo della visual art, nella quale la tecnologia rappresenta soltanto uno dei momenti della complessa elaborazione delle idee e dei lavori.

La mostra è stata inaugurata il 30 luglio. (il.pu.)

07 agosto 2010

L’artista goriziano Velussi espone a Fiumicello Oggi, alle 17 (fino alle 19.30), s’inaugura la mostra di opere di Adriano Velussi al Cerido di Fiumicello, in borgo Sant’Antonio. L’esposizione, in collaborazione con VirtualGmuseum, sarà aperta ogni domenica di settembre, sempre con lo stesso orario (17-19-30). Adriano Velussi è nato nel 1948 a Gorizia, ove vive e opera. La sua attività pittorica ha inizio nei primi anni Settanta, ispirandosi inizialmente alla natura, successivamente a maestri come Max Ernst, de Chirico, Arman: da allora ha sempre sperimentato tecniche e diversi stili che sono diventati poi la sua impronta personale. Al suo attivo 30 mostre personali e 15 minipersonali in Italia e all’estero, ottenendo favore di critica e pubblico, oltre 180 collettive e rassegne artistiche sul territorio nazionale e internazionale. Partecipa inoltre a numerosi concorsi a carattere nazionale e internazionale conseguendo ambìti riconoscimenti ed è membro di diverse accademie e circoli culturali. La sua attività è documentata all’archivio storico della casa editrice “Il quadrato”, centro regionale di catalogazione di villa Manin, archivio storico della galleria regionale “Spazzapan” di Gradisca, archivio collezione “Mail art”, archivio mostre personali “webart magazine” di Eraldo De Vita, Milano, biblioteca statale, Istituto italiano di cultura di Vienna, biblioteca di Palmanova, biblioteca civica di San Giovanni al Natisone, Istituto italiano di Budapest (Ungheria). Le sue opere sono custodite in collezioni pubbliche e private in Italia e all’estero.

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Il soprano russo Maria Metveeva all'Incontro musicale fiumicellese FIUMICELLO. Un applaudito concerto alla presenza di un folto pubblico, proveniente da tutta la regione, ha dato vita al 36° Incontro musicale fiumicellese. Gli esecutori hanno ottenuto grande soddisfazione dal lavoro svolto nella realizzazione delle due opere in programma. In apertura di serata il Te Deum di Dvorak, lavoro di grande impegno sul piano compositivo ma anche particolarmente brillante che il soprano russo Maria Metveeva ed il baritono goriziano Eugenio Leggiadri Gallani hanno esemplarmente interpretato diretti da Italo Montiglio con l'accompagnamento pianistico di David Giovanni Leonardi. Ben tre i cori impegnati: la corale goriziana C. A. Seghizzi (diretta da Arianna Figallo), il coro della Basilica di Aquileia ed il coro Perosi di Fiumicello.

Nella seconda parte gli stessi tre cori sono stati i protagonisti efficaci della Cantata profana Aleksandr Nevskij di Sergei Prokofiev (una pietra miliare del primo Novecento europeo) con l'intervento del mezzosoprano bulgaro Lyudmila Dobreva, che ha riscosso un particolare successo con la grande aria solistica centrale della Cantata sempre sotto la dinamica direzione di Italo Montiglio e il significativo sostegno del collaudatissimo pianismo di David Giovanni Leonardi. Le parti della Cantata sono state raccordate dalla lettura dei testi dell'attrice Mariolina De Feo. Alla fine del concerto il sindaco Paolo Dean, a nome dell'amministrazione comunale di cui erano presenti gli Assessori Fasolo, Scridel e Loprete, ha ringraziato tutti gli esecutori per la proposta musicale di alto profilo artistico e culturale.

Una bella festa conviviale ha infine concluso in amicizia e cordialità l'appuntamento fiumicellese.

06 febbraio 2009

Musica e astronomia Serata di grande musica oggi, alle 21, in piazza Capitolo ad Aquileiaper 'Calici di stelle". In programma la cantata profana 'Aleksandr Nevskij" di Sergej Prokofiev e le 'Danze Polovesiane" di Aleksandr Borodin.

Saranno proposti da coro della basilica di Aquileia, coro Lorenzo Perosi di Fiumicello e coro Seghizzi di Gorizia diretti da Italo Montiglio. Al pianoforte David Giovanni Leonardi. Questa edizione di 'Calici di stelle" ad Aquileia (ingresso libero) è connotata sul piano artistico da due capolavori della musica russa.

Prokofiev compose il 'Nevskij" come colonna sonora del film omonimo di Eisenstein, musica talmente riuscita che potè vivere benissimo anche indipendentemente dal film per il quale era stata creata. Altra cosa sono le 'Danze Polovesiane" di Borodin, caratterizzate da effetti di straordinaria spettacolarità ed efficacia ritmica e dinamica. Tra le iniziative odierne da ricordare pure una serata di osservazione astronomica proposta a Biauzzo di Codroipoal parco acquedotto del Cafc. Ritrovo alle 19.45 in piazza Garibaldi a Codroipo. Alle 20.15 visita guidata all'impianto del Cafc e alle 21 si va alla scoperta delle stelle con il Circolo astrofili di Talmassons.

10 agosto 2009

Incontri-laboratorio per aspiranti artisti La Galleria d'arte "La Bottega" di Franch Marinotto, in via Nizza, organizza giovedì e venerdì una serie di incontri-laboratorio, sul tema della creatività artistica, denominati "Aa ArteAttiva". Gli incontri, del tutto gratuiti, sono aperti e dedicati a tutti coloro che desiderano un approccio diretto e personale all'esperienza artistica visivo-figurativa, ma non sanno come "partire" per dar corpo e soprattutto sviluppo al loro desiderio creativo. Sono animati da Italo Montiglio che può esibire un curriculum artistico personale di tutto rispetto, da vent'anni attivo nell'ambito della Digital art e dunque nelle forme dell'arte contemporanea. La sua vasta esperienza nel settore della formazione scolastica ed extrascolastica, con bambini, giovani ed adulti di ogni età gli consente un approccio comunicativo di ampio respiro che si rifà alle strutture basilari del "fare arte". Ogni incontro, con gruppi non superiori alle sei persone, avrà durata di 90 minuti e sarà ispirato all'"imparar facendo", a partire dall'individuazione e dall'applicazione dei meccanismi e dai codici più generali fino alle tecniche più sofisticate utilizzando il pc. Per prenotazioni a uno degli incontri-laboratorio rivolgersi direttamente alla Galleria, oppure telefonare allo 0481 535648 o al 335 8018607 o scrivere un'e-mail a arteattiva@ymail.com. Ecco la possibilità di scelta fra i seguenti orari: 10.30 - 12; 16 - 17.30; 17.30-19. Al termine dell'incontro la Galleria offrirà un omaggio artistico d'autore.

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27 aprile 2010

Trasferta polacca per il coro Lorenzo Perosi FIUMICELLO. Tre cori della nostra Regione sono partiti alla volta della città polacca di Stettino. La tournèe coinvolge il coro della basilica d'Aquileia, il coro 'Lorenzo Perosi" di Fiumicello e il coro 'Seghizzi" di Gorizia. Vi faranno ritorno lunedì 29, dopo alcune giornate trascorse all'insegna della musica, rivivendo autori classici e proponendo brani tratti dalla tradizione friulana. Le formazioni, dirette dal maestro Italo Montiglio, sono state invitate dall'assessorato alla cultura della città ospitante; un premio all'impegno dei tre cori che da alcuni anni collaborano alla realizzazione di grandi progetti musicali, fra cui il Requiem. L'esibizione polacca prevede infatti l'esecuzione del monumentale Requiem di Antonin Dvorak ed un concerto di musica italiana nell'ambito di una giornata dedicata specificatamente alla nostra nazione. In questo contesto i tre cori presenteranno anche un nutrito repertorio di musica friulana, in particolare le classiche 'Gotis di Rosade" di Augusto Seghizzi e le composizioni corali del Marzuttini. (c.m.)

26 ottobre 2007

Serata Händel in duomo con l'oratorio "Messiah" Questa sera alle 21 nel duomo di Gorizia sarà eseguito l'oratorio 'Messiah" di Georg Friedrich Händel nel giorno esatto in cui ricorre il 250º anniversario della morte del grande musicista tedesco.

Il concerto, su iniziativa dell'Associazione Seghizzi in collaborazione con la parrocchia dei santissimi Ilario e Taziano, sarà sostenuto dal coro della basilica di Aquileia, dal coro 'Lorenzo Perosi" di Fiumicello e dal coro Seghizzi di Gorizia (diretto da Arianna Figallo).

L'accompagnamento strumentale è a cura di David Giovanni Leonardi, mentre da voce recitante fungerà Mariolina De Feo. Direttore Italo Montiglio (nella foto).

Questo oratorio (si tratta, per i non addetti ai lavori, di una forma di teatro musicale sacro) da subito ottenne presso il pubblico un enorme successo per la straordinaria ricchezza di efficaci temi e arie musicali, per il coinvolgente senso di teatralità musicale che nulla toglie alla profondità del pensiero teologico e biblico, anzi lo esalta col potere straordinario di una musica che riesce a fondere la qualità di un'alta scrittura con il fascino di sequenze musicali incalzanti.

Va detto che gli esecutori non sono nuovi a questa difficile prova, poiché l'hanno più volte eseguito con successo in Italia e all'estero.

L'intervento, poi, della voce narrante di Mariolina De Feo aiuterà a collegare il filo di pensiero tra i vari quadri del complesso mosaico musicale.

Per questa intensa serata musicale nella chiesa metropolitana l'ingresso sarà libero.

14 aprile 2009

Fiumicello, Cerido presenta Expo 2011 e Old borders Recentemente, nella sala consiliare del municipio di Fiumicello, sono state presentate Cerido Expo 2011 e Old Borders New Generations, due iniziative promosse dal Cerido di Fiumicello. All'incontro, oltre al sindaco Ennio Scridel con gli assessori Lasca, Pizzin, Feresin, Paron e Segatto, ha partecipato anche l'europarlamentare Debora Serracchiani, che è stata accolta da Italo Montiglio, presidente del Cerido, assieme allo staff dei suoi collaboratori (fra cui Giulia Mastropirro referente del Cerido per l'estero). Erano presenti anche numerosi soci, gli artisti e i trenta giovani partecipanti allo stage Old Borders New Generations provenienti da Italia, Slovenia, Polonia, Romania e Lettonia. Debora Serracchiani, nel suo intervento, ha sottolineato l'importanza di questi scambi culturali che contribuiscono alla formazione di una coscienza della cittadinanza europea nella prospettiva di una identità culturale unitaria pur nel rispetto delle variegate espressioni delle tante storie nazionali che l'Europa propone. Montiglio ha proiettato le immagini del calendario della rassegna nazionale di arte contemporanea Cerido 2011. L'iniziativa – ha detto – assume particolare rilievo per la portata nazionale (vi partecipano 31 artisti di 10 regioni), per la durata (da marzo a dicembre), per le esposizioni in due diverse sedi (a Fiumicello e a Gorizia) e per la varietà degli stili, dei generi e delle tecniche delle opere. Ha aggiunto il presidente Montiglio: La presentazione di Old Borders New

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Generations ha consentito di precisare che si tratta un progetto del Cerido che coinvolge una trentina di giovani provenienti da cinque Paesi europei nell'ambito degli scambi promossi dall'Agenzia nazionale giovani e dalla Commissione europea.BRIl sindaco di Fiumicello Scridel ha rivolto un plauso alle due iniziative e ha colto l'occasione per comunicare che l'amministrazione ha varato un piano di recupero dell'edificio di Borgo Sant'Antonio che ospita le iniziative artistiche e culturali del Cerido. Il Cerido si conferma non solo una realtà dinamica della comunità fiumicellese ma è diventato anche un progetto per il futuro, proiettato concretamente a livello nazionale ed internazionale.

25 febbraio 2011 sez.

Pastor, incontro con Montiglio Domani, alle 20.30, nella sala 'Marcuzzi" dell'oratorio 'Pastor Angelicus", in via Rabatta, avrà luogo il 21º 'Incontro con l'autore" organizzato dall'associazione 'Noi del Pastor". È la volta di Italo Montiglio, già docente di educazione musicale nella scuola dell'obbligo ed in seguito di Filosofia e psicologia nelle scuole superiori.

Per oltre un decennio docente alla facoltà di Scienze della formazione dell'Università di Trieste e di Pola.

Da 37 anni attivo nell'ambito dell'associazione Seghizzi prima come direttore del coro, poi come direttore artistico e dal 1997 come presidente dell'associazione stessa. Oltre a un'intensa attività musicale in Italia e all'estero, come direttore del coro Perosi di Fiumicello e del coro della Basilica (e prima ancora del Gruppo corale Città di Gradisca) – con oltre un migliaio di concerti diretti –, dagli anni 90 si è dedicato sistematicamente alla ricerca e alla produzione nel settore della Digital Art con risultati artistici particolarmente originali, pubblicati su riviste e in molte pagine on-line, con l'allusiva denominazione di Sgrafica.

Nel 2000 ha fondato il Cerido, Centro ricerca documentazione per l'arte contemporanea, dotato di spazi espositivi ed una imponente biblioteca soprattutto storica e artistica. La variegata e ricca esperienza culturale e artistica di Montiglio rappresenta dunque un motivo di particolare interesse per questo nuovo appuntamento degli Incontri con l'autore.

11 febbraio 2009

Il "Messiah" di Haendel per voci e pianoforte FIUMICELLO. Stasera, alle 20.30, nella sala consiliare, serata di grande musica (a ingresso libero) con l'esecuzione del Messiah, capolavoro di Haendel. Si tratta dunque di un evento musicale di tutto rilievo, che è stato possibile realizzare grazie al sostegno dell'amministrazione comunale fiumicellese ed alla determinante sponsorizzazione di Solaris.A dar vita a questa musica di impressionante bellezza sarà un cast di esecutori che vanta un curriculum artistico di notevole rilievo. Solisti: il soprano lubianese Urska Arlic, il contralto padovano Elena Biscuola, iltenore milanese Andrea Semeraro e il basso pordenonese Abramo Rosalen. Cori: Lorenzo Perosi di Fiumicello, coro della Basilica di Aquileia, coro Seghizzi di Gorizia; maestro del coro Arianna Figallo; al pianoforte David Giovanni Leonardi; maestro concertarore Italo Montiglio.BRI solisti sono già saliti alla ribalta della notorietà proprio con l'affermazione nella categoria della musica haendeliana nel concorso solistico Seghizzi 2006.

27 gennaio 2007

Immagini e suoni di una storia: è il titolo cui si ispira una mostra sulla "Seghizzi" Sarà inaugurata domani, alle 18, nella galleria d'arte 'Mario Di Iorio" della Biblioteca statale isontina, la mostra dal titolo 'Seghizzi 1920-2010: Immagini e suoni di una storia".

L'esposizione, organizzata in collaborazione con l'associazione corale goriziana 'Cesare Augusto Seghizzi", vuole celebrare i 90 anni di attività del sodalizio, proponendo attraverso un percorso multimediale ricco di immagini e documenti, gli avvenimenti più significativi di un progetto culturale con risonanza internazionale.

Nata nel 1920 come coro del Club alpino italiano con un repertorio di soggetto montanaro in friulano, l'associazione 'Seghizzi" da subito si è contraddistinta per la capacità di creare e gestire manifestazioni concertistiche e dar vita a concorsi, inizialmente regionali e poi mondiali. Sono 1.250 i cori che hanno

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partecipato alle manifestazioni organizzate dal sodalizio goriziano, 1.100 solo nell'arco degli ultimi cinquant'anni del concorso corale dal 1962 a oggi. Gruppi provenienti da 55 paesi in tutto il mondo, luoghi che in mostra saranno indicati su grandi carte geografiche ad hoc realizzate.

L'esposizione sarà un excursus che dimostra la continuità dell'attività della 'Seghizzi" che subì un'interruzione solo fra il 1942 e 1944, a causa degli eventi bellici della seconda guerra mondiale. In mostra accanto ai documenti originali e alle fotografie più significative, scelte fra le 8 mila disponibili online, anche 4 computer per vedere filmati, sfogliare pubblicazioni e ascoltare rare registrazioni.

Non mancheranno nell'allestimento alcune opere pittoriche di Cecilia Seghizzi, simbolicamente scelte fra acquerelli di soggetti alpini, temi molto cari all'artista. «Non è stato facile progettare una mostra di questo tipo – sottolinea il maestro Italo Montiglio, presidente dell'associazione e curatore dell'esposizione –. La mole di materiale storico-documentario è immensa e dunque si è scelto di privilegiare l'attività che ci è sembrata più adatta ad evidenziare i caratteri della nostra identità e in particolare quella corale e di organizzatori di concorsi e manifestazioni corali, elemento in netta evidenza nel corso dell'intera nostra storia».

Il direttore della Bsi, Marco Menato, ribadisce con questa iniziativa l'impegno dell'Istituto a ospitare eventi che sappiano spaziare in settori diversi, evidenziando in questo caso specifico l'intreccio fra l'attività della 'Seghizzi" e la vita culturale della città. La mostra resterà aperta fino al 29 settembre, con ingresso gratuito, da lunedì a venerdì, dalle 10.30 alle 18.30 e il sabato: dalle 10.30 alle 13.30.

14 settembre 2010

Nasce l'Ensemble Seghizzi L'Associazione 'Seghizzi" di Gorizia, fondatrice e organizzatrice del Concorso internazionale di canto corale, per festeggiare il centesimo compleanno dell'artista Cecilia Seghizzi e rendere onore alla propria storia associativa, istituisce l'Ensemble vocale da camera Cecilia Seghizzi. Il complesso sarà composto da un massimo di 12 cantanti (a voci miste Satb) sotto la direzione del musicista Marko Munih, nome prestigioso della coralità europea.

Il repertorio sarà centrato in prevalenza sulla musica corale del Novecento e contemporanea, in particolare di compositori italiani e della regione Friuli Venezia Giulia. Poiché ci si propone un livello artistico professionale di eccellenza, l'ammissione dei cantanti al complesso sarà preceduto da una selezione attraverso audizioni che avranno luogo sabato 1 marzo o domenica 2 marzo 2008 (a libera scelta dei candidati), sempre alle 15.30, nella sede della Associazione 'Seghizzi" in via Buonarroti. In tale sede i cantanti (nati non prima del 1º gennaio 1972) dovranno presentare un brano a libera scelta di musica cameristica e dimostrare un sufficiente livello di lettura musicale. I cantanti ammessi a far parte dell'Ensemble vocale da camera Cecilia Seghizzi avranno l'obbligo di partecipare alle prove (due volte al mese) e ai cinque concerti programmati per il 2008.

Saranno riconosciuti un adeguato rimborso spese e la gratuità di vitto e alloggio in caso di tournée concertistiche in Italia e all'estero. Per partecipare alle audizioni è sufficiente inviare in precedenza una comunicazione riportante i seguenti dati: nome e cognome; luogo e data di nascita; luogo e indirizzo di residenza; recapiti telefonici ed e-mail; autore e titolo della musica scelta per l'audizione.

Per informazioni: cell. (0039) 335 8018607 presidenza Associazione; e-mail presidenza italo_montiglio@yahoo.com; e-mail segreteria Associazione Seghizzi info@seghizzi.it; tel. Associazione Seghizzi (0039) 0481 530288.

06 febbraio 2008

Seghizzi, eletto il consiglio direttivo L'assemblea ordinaria dell'Associazione Seghizzi si è riunita per l'approvazione dei bilanci finanziari e artistici e per l'elezione del nuovo consiglio direttivo per il biennio 2009-2010. L'assemblea, nell'analisi e nella valutazione di tutti i bilanci, ha espresso un giudizio lusinghiero sui risultati ottenuti in termini musicali, organizzativi ed amministrativi.

D'altra parte si è convenuto che non è possibile né opportuno dormire sugli allori, perché nel settore della cultura, come del resto in ogni settore, le posizioni acquisite non lo sono per sempre e pertanto è necessario adeguarsi in continuazione alle mutevoli condizioni culturali e sociali. Proprio per questo si è ritenuto che la formula migliore per agire con rapidità è rappresentata da un uso estensivo del web, nel quale la Seghizzi è già comunque massicciamente presente.

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Accanto a una struttura artistica di base dei concorsi (ben tre: corale, solistico e composizione) saranno inoltre di anno in anno individuate iniziative specifiche che marcheranno le singole edizioni. D'altra parte la storia associativa offrirà tra non molto ben due importanti appuntamenti: nel 2010 il 90º anniversario di fondazione dell'associazione e nel 2011 la 50ª edizione del concorso corale. La composizione del nuovo consiglio direttivo è stata pensata anche in funzione di questi eventi.

Tre sono le new entry: Francesca Avian, Erica Tentor, Morena Sacilotto, alle quali si devono aggiungere Lorenzo Tomasella e Valentina Varutti (quest'ultima responsabile della segreteria generale): un gruppo di giovani (non ancora trentenni) che ha già dato modo in passato di dimostrare le proprie capacità operative e di preparazione culturale.

Completa l'organico del nuovo consiglio direttivo la rappresentanza delle 'vecchia guardia" con l'inossidabile Italo Montiglio (con i suoi 38 anni di continuata presenza associativa e 12 di presidenza), Roberto Madotto, vicepresidente e amministratore (un'assoluta garanzia di buona amministrazione), il veterano corale Elio Devetak, Alberto De Fabris e Arianna Figallo, direttrice del coro Seghizzi.

L'assemblea ha anche riconfermato la composizione del collegio dei revisori dei conti: presidente Francesco Moise, componenti Paolo Brumat e Paolo Fornasetti.

03 marzo 2009 sez.

Gradisca, un libro su Giovanni Pian /I/BBIGRADISCA. /I/BDomani, alle 18, nella sala consiliare del Comune di Gradisca, sarà presentato il secondo volume della collana di studi storici e artistici del Museo cittadino, edito a cura dell'amministrazione comunale.BRDedicato alla vita e alle opere del maestro Giovanni Pian e frutto delle accurate ricerche dei due autori Italo Montiglio ed Elena Sclauzero, il volume presenta la personalità e il lavoro nel campo musicale di una delle figure più importanti del mondo culturale gradiscano e non soltanto gradiscano.BRNato a Cervignano, ma trasferitosi a Gradisca fin da giovanissimo con la famiglia, il maestro Giovanni Pian si formò nel ricchissimo ambiente culturale della Gradisca degli anni Venti e Trenta, popolato di personaggi di grande caratura.BRCultore appassionato della musica, pianista valente, sensibilissimo organista e autore di ottime pagine musicali, Pian ha lasciato di sé un grande ricordo e questo volume ne ripercorre la vita, riproponendone la lunga e fruttuosa attività d'insegnante, di compositore e di esecutore, oltre che di direttore di cori.BRL'opera, che fa seguito al primo numero della collana curato da Vinicio Tomadin e dedicato alle ceramiche del Museo civico di Gradisca, sarà presentato dal professor David Giovanni Leonardi del Conservatorio di Cosenza, presenti gli autori.

02 giugno 2004

Premio alla carriera per Dugo Premi alla carriera 2008 della Società operaia di mutuo soccorso Somsi di Pordenone e 'standing ovation", ieri a palazzo Gregoris di Pordenone per Margherita Hack astrofisica a Trieste, l'incisore goriziano Franco Dugo, il basso Alfredo Mariotti e l'architetto pordenonese Luigi Molinis.

Quattro talenti regionali indiscussi e premiati hanno trasformato la creatività made in Friuli in un prodotto mondiale. «Creativi eccellenti in un giorno speciale – ha fatto gli onori di casa il presidente Somsi Italico Tubero –. Festeggiamo 142 anni della gloriosa Società operaia».

Doppia festa, celebrata in corso Vittorio dagli ottoni della banda cittadina e nelle sale di palazzo Gregoris dal sindaco Sergio Bolzonello, con l'onorevole Manlio Contento e altre autorità. Il premio è alla quinta edizione e ha fatto scattare il flashback su quattro carriere d'oro nella ricerca scientifico-tecnica e nell'arte, zeppe di successi straordinari.

Valgono come un oscar all'ottimismo, in tempi di austerity e di crisi sociale. «Modelli esemplari che ispirano i giovani – il cattedratico triestino Italo Montiglio ha lanciato la proposta –. Pensiamo a un premio alla 'futura carriera", quindi, per spronare i ragazzi alla ricerca».

Le buone pratiche spese sull'asse di quattro vite e premiate? «Franco Dugo è un pittore, incisore e artista poliedrico – ha motivato il premio al talento goriziano con radici in Slovenia, Montiglio –.

Rappresenta l'eccellenza del territorio isontino, fra classicità e innovazione».

La carrellata sugli altri 'cervelli"? Il musicologo udinese e basso di fama mondiale Alfredo Mariotti ha trionfato su tutti i palcoscenici internazionali della lirica.

Medagliere ricco alla creatività pordenonese: ci pensa l'architetto-designer Luigi Molinis, che declina il

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segno calligrafico dalla poesia alle avanguardie post-industriali. Ha trasformato l'astrofisica nel brivido dell'avventura verso l'ignoto, Margherita Hack, che ha declinato l'eccellenza femminile nella scienza.

Prima donna a dirigere in Italia un osservatorio astronomico, a Trieste, Margherita Hack parla di Andromeda e di un gattino senza famiglia con lo stesso spirito universale che anima i migliori del mondo.

Grazie incrociato e commosso di tutti i premiati, impegnati a spegnere la candelina del 142º compleanno della Somsi.

09 dicembre 2008

Cercansi baritoni, bassi e tenori per due grandi opere musicali Il coro maschile Lorenzo Perosi ha programmato alcuni eventi musicali d'alto profilo artistico, fra questi l'esecuzione dell'Oratorio Die Schoepfnung (La creazione) di Josef Haydn e il Requiem di Antonin Dvorak nel centenario della morte del musicista. È prevista l'esecuzione di queste due grandi opere musicali, autentici capolavori rispettivamente dei secoli XVIII e XIX, nel mese di maggio 2004 in Germania e in Polonia nella versione con cori, solisti e orchestra e in estate in Friuli Venezia Giulia, assieme ad altri gruppi europei. Coloro che sono interessati a partecipare all'esecuzione di queste importanti partiture (tenori I, II, baritoni e bassi) sono invitati a presentarsi alle prove nella sede del coro Perosi a Fiumicello in piazzale dei Tigli (sopra le Acli) ogni martedì e giovedì dalle 21 alle 22.30. Per ulteriori informazioni e chiarimenti contattare il direttore al 335.8018607 o scrivendo all'e-mail italo_montiglio@yahoo.com 07 febbraio 2004

Musica, si chiude il convegno Oggi è l'ultima giornata di lavori del 34º convegno di studi sull'educazione musicale e sulla musica corale contemporanea all'Auditorium di via Roma.Questi i relatori(dalle 9 alle 13): Fabiana Licciardi (Trieste), 'Il dialogo delle scuole in autonomia con il territorio"; Lara Corbacchini (Bari), 'Strategie operative per l'elaborazione di un paradigma pedagogico–musicale comune agli operatori musicali nella scuola"; Monica Bortanzon (Pordenone), 'Rinnovare l'educazione musicale: l'esperienza del Crdm"; Pier Paolo Scattolin (Bologna), 'L'insegnamento di musica corale e direzione di coro e i cori amatoriali: attualità e prospettive"; Pier Vito Malusà (Vicenza), 'Possibili sinergie fra Università, scuola dell'obbligo e territorio nella promozione del canto corale per lettura"; Claudio Desinan e Italo Montiglio, sintesi e chiusura dei lavori.

10 luglio 2003

Tre cori della nostra regione questa sera in concerto a Praga PRAGA. Stasera il coro della Basilica di Aquileia, il coro Lorenzo Perosi di Fiumicello ed il coro Seghizzi di Gorizia eseguiranno l'imponente Requiem di Antonin Dvorak nella chiesa di San Salvatore nel centro di Praga. I complessi corali diretti da Italo Montiglio si avvarranno di quattro giovani eccellenti solisti: il soprano Monica Cesar (Trieste), il contralto Elena Biscuola (Padova), il tenore Alessandro Cortello (Udine) e il basso Walter Franceschini (Trento). Collaborano all'esecuzione il valente pianista David Giovanni Leonardi e la direttrice di coro Arianna Figallo.

Si tratta di un impegno artistico di notevole spessore, perché questa partitura di Dvorak ha il carattere non solo della monumentalità tipica di molte musiche del genere, ma utilizza quasi sempre le voci al massimo sfruttando l'intera gamma dei registri e dei colori vocali. Questa iniziativa concertistica è anche apprezzabile per lo spirito di collaborazione che anima i gruppi che ne fanno parte, atteggiamento non nuovo per i cori in questione a partire da 15 anni fa con un primo Carmina Buranain collaborazione con altri gruppi regionali. L'iniziativa è realizzata anche in collaborazione con il coro dell'Università Carolina di Praga.

Al rientro dalla tournée si avrà la possibilità di ascoltare il Requiemnella sua versione corale nella chiesa di San Valentino a Fiumicello il 2 novembre.

08 ottobre 2005

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Mostra-omaggio ad Assirelli Una mostra fotografica antologica dedicata alle opere di Giuseppe Assirelli (1950-1998), un grande della fotografia isontina, sarà inaugurata sabato prossimo, 29 settembre alle 18, nella sede del Centro d'Arte Cerido a Fiumicello, in Borgo Sant'Antonio 48. La visita si concluderà con un amichevole buffet accompagnato da vini tipici della Bassa friulana. Giuseppe Assirelli, nato a Parma nel 1950 ma goriziano di adozione sin dal 1959, si confermò, in una purtroppo breve ma folgorante carriera artistica (morì improvvisamente per una crisi cardiaca a 47 anni), come uno dei più quotati fotografi professionisti in ambito nazionale ed internazionale, collezionando ben 400 premi tra cui nel 1982 in Germania (a Colonia) il titolo di campione del mondo dei fotografi professionisti e in Turchia il medesimo titolo in ambito Fiap (Fédération Internationale de l'Art Photographique).BRPur essendo famoso per l'intensa attività nell'ambito della fotografia industriale ed aerea, non disdegnò di offrire il suo estro anche per servizi fotografici di vario genere (matrimoni, celebrazioni, avvenimenti, foto da studio...), dimostrando anche in questa quotidiana attività grande maestrìa e disponibilità. È impossibile citare l'interminabile elenco delle centinaia di mostre personali e collettive nelle quali ha esposto sue opere (in un arco di soli trent'anni) e che hanno avuto luogo, nella sua blasonata carriera, in tutto il mondo, tra cui anche Londra, Tokio, New York.BRLe sue opere sono tuttora esposte in musei e collezioni europee, americane e sudamericane e nel libro di suo pugno 'Panorama di Gorizia" ove il territorio della nostra regione prende corpo gradualmente, offrendo immagini mai viste e inaspettate. È giusto infine ricordare che molti autori e scrittori si sono avvalsi della sua collaborazione per arricchire ed integrare i propri testi con splendide fotografie.BRLa mostra dedicata all'opera di Assirelli, nel Centro d'Art Contemporanea Cerido a Fiumicello in Borgo Sant'Antonio 48, intende contribuire al recupero della memoria di un grande fotografo, che pare ingiustamente ed ingiustificatamente rimosso dalla memoria storica di una città e di un territorio, fatta salva la pregevole iniziativa della Fondazione Carigo di salvare almeno una parte del suo patrimonio artistico.BRLa mostra rimarrà aperta dal 29 settembre al 4 novembre 2007, ogni sabato e domenica, dalle 16 alle 20. Ingresso libero e gratuito. Per visite in giornate e orari diversi si invita a contattare italo_montiglio@yahoo.com oppure telefonare al nº 335 8018607.BR 25 settembre 2007

Festa del ringraziamento a San Rocco È stato consegnato ieri il premio San Rocco, assegnato nella sua 34ª edizione all'Associazione corale Seghizzi. Un riconoscimento che il presidente Italo Montiglio ha dedicato a tutti i suoi collaboratori, oltre a coloro che hanno contribuito al successo del sodalizio goriziano. A fare da cornice alla cerimonia di assegnazione del premio è stata la Festa del ringraziamento, promossa dal Centro tradizioni del rione in collaborazione con la parrocchia e con il coinvolgimento di tutta la comunità del rione.BRLa giornata si è iniziata con la benedizione impartita da monsignor Ruggero Di Piazza ai mezzi da lavoro, tra cui macchine agricole e automobili dell'autoscuola del quartiere, schierati nel piazzale antistante alla chiesa.

Il parroco ha poi celebrato la messa, collegandosi nell'omelia alla tradizione agraria della Festa del ringraziamento. Ha quindi rimarcato il concetto di seme, inteso come la ricchezza interiore, che ognuno – ha rimarcato – deve far fruttare.BRLa cerimonia è stata accompagnata dalla corale diretta dal maestro Antonio Stacul, con l'intervento del noto mezzosoprano Romina Basso, che ha cantato l''Ave Maria" di Cesare Augusto Seghizzi.BRSempre nel corso della messa è stato consegnato il premio, dopo una breve presentazione dell'associazione, opera di Cecilia Seghizzi e Sergio Tavano. Dopo la lettura della motivazione, fatta da Edda Cossar, presidente del Centro tradizioni, Montiglio ha appunto ricevuto il riconoscimento.BRTerminati il rito e la parte per così dire ufficiale della manifestazione, la festa è proseguita nell'oratorio. Immancabili il pane, il vino e la salsiccia offerti ai presidenti, rigorosamente con l'accompagnamenti degli 'ufjei", le rape acide che rappresentano un prodotto tipico di San Rocco. /I/BB(f.s.)

15 novembre 2004

Grado: oggi spettacolo in maschera /I/BBIGRADO. /I/B'Burana, Burini, Burine" è la serata di mezza estate in programma oggi, venerdì, all'insegna della voglia di divertimento.BRIl dopocena sarà animato da un corteo mascherato capace di coinvolgere gli ospiti in vacanza alla volta del Teatro all'aperto (parco delle Rose) dove la corale Perosi

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di Fiumicello, assieme al coro femminile di Aquileia e al gruppo storico della Pro loco di Strassoldo, al gruppo di rievocazione storica medioevale Meginardus de Goritia e all'ensemble musicale strumentale ottoni 'Giulia Brass" di Fiumicello, presenterà 'Burana Burini Burine". Due specialissimi banditori, due frati trappisti, Nevio & Giglio, durante il percorso racconteranno le vicende che portano al concerto richiamando il pubblico che potrà vivere una giornata mascherata, verso uno spettacolo di ispirazione medievale con contaminazione e rivisitazione di materiali musicali e testuali diversi, originali e moderni: una storia di storie su vicende amorose, goliardiche, d'osteria e cavalleresche, ludiche e conventuali dominate dalla fortuna.BRAl maestro Italo Montiglio la direzione musicale, con l'accompagnamento strumentale di David Giovanni Leopardi, e la partecipazione straordinaria del mezzo soprano Romina Basso. Il concerto s'inizierà alle 21.15 mentre già dalle 20 il corteo sfilerà lungo i viali pedonali alla ricerca di maschere e gruppi mascherati.BRVa detto che i contenuti musicali di 'Burana, Burini, Burine" si rifanno a diverse fonti dalle divagazioni medievali di Carmina Burana, con una particolare attenzione verso le composizioni di Carl Orff.

13 agosto 2004

Il "Cerido" inaugura la sede /I/BBIFIUMICELLO. /I/BIl Cerido mette radici a Fiumicello e propone nuove e interessanti iniziative.

Sabato, alle 18, sarà inaugurata ufficialmente in Borgo Sant'Antonio, la sede del 'Centro ricerca documentazione progettazione arte" che celebrerà l'avvenimento con il vernissage della mostra 'Le stagioni del colore" di Cecilia Seghizzi, che esporrà un'ottantina di opere fra acquarelli e olii e la premiazione dei vincitori del secondo concorso internazionale artistico-enogastronomico 'Artusi", con esposizione, lettura ed esecuzione delle opere premiate. Le varie fasi della cerimonia di inaugurazione saranno scandite da interventi musicali grazie alla partecipazione del coro 'Perosi 2", di Fiumicello, 'Seghizzi", di Gorizia e del coro della basilica di Aquileia, oltre ai solisti Monica Cesar, di Trieste, Silvia Bonesso, di Venezia e Alessandro Cortello, di Udine, accompagnati al pianoforte da David Giovanni Leopardi. All'importante evento, oltre all'amministrazione comunale, guidata dal sindaco, Paolo Dean, che ha messo a disposizione la sede, parteciperà anche il presidente del consiglio regionale, Alessandro Tesini. Il Cerido è attivo da alcuni anni e, nel corso del 2006, ha collaborato alla realizzazione di importanti eventi musicali in Italia e all'estero. Ha svolto e svolge funzioni di ufficio stampa e relazioni pubbliche anche per numerose istituzioni pubbliche e private.BRNello svolgimento delle proprie attività, il centro si avvale della collaborazione di numerose studentesse e studenti del Corso di Laurea in Relazioni Pubbliche dell'Università di Udine. Di tutto rilievo il patrimonio documentario del Cerido, composto da libri, pubblicazioni, riviste, Cd, dischi, quadri e riproduzioni, che può vantare circa 120 mila numeri, connessi strettamente alla quarantennale attività artistica e culturale di Italo Montiglio, suo ideatore e fondatore. Un'attività ricchissima che continua ad alti livelli anche nel 2007. Si tratta di una realtà che arricchisce culturalmente e artisticamente il nostro territorio – rimarca il sindaco Dean – e proprio per la qualità e il prestigio delle iniziative che il Cerido propone abbiamo messo a disposizione la sede nella ristrutturata casa 'ex Cecot", che sarà inaugurata sabato.BRPatrizia Artico 21 marzo 2007

E' morto Ubaldo Agati, aveva 75 anni Si è spento l'altra notte, all'Rsa di Monfalcone, il goriziano Ubaldo Agati (nella foto): aveva 75 anni e da mesi era affetto da una grave malattia per la quale era rimasto in cura negli ultimi due mesi all'ospedale di Treviso. Ex assessore alla Cultura ai tempi della giunta retta da Antonio Scarano, Ubaldo Agati negli ultimi decenni è stato realmente una delle figure di maggior rilievo nel panorama della vita culturale goriziana. Oltre ad aver ricoperto l'incarico di assessore comunale, Umberto Agati è stato per anni, precisamente dal 1990 al 1997, il presidente dell'associazione corale goriziana 'Cesare Augusto Seghizzi", 7 anni che lo videro spendersi anima e corpo per la crescita di una delle istituzioni culturali cittadine di maggior fama a livello internazionale.

Sotto la sua guida, l'associazione 'Seghizzi" ha conosciuto uno dei periodi di maggiore ascesa anche e soprattutto per quanto riguarda il consenso e la partecipazione a livello internazionale alle iniziative concorsuali divenute oggi un punto di riferimento a livello mondiale nel panorama della musica corale.

Per almeno vent'anni, Ubaldo Agati è stato, sul palcoscenico, il presentatore delle manifestazioni organizzate dal sodalizio e oltre ai sette anni da presidente ha sempre profuso il proprio impegno per la 'Seghizzi" fino ai tempi recenti. Nel '97 aveva lasciato il posto alla presidenza a Italo Montiglio.

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«Ubaldo era anzitutto un uomo di estrema generosità, che ha dedicato una parte rilevante della propria vita agli altri, sia attraverso l'impegno politico che, soprattutto, attraverso il suo grande attivismo in ambito culturale – ricorda proprio Montiglio –. Con la sua grande umanità e la sua simpatia ha avuto un ruolo importantissimo nell'avviare e coltivare quella rete di relazioni a livello internazionale che ha permesso all'associazione di crescere e acquisire credibilità in tutta Europa. Aveva la capacità di stabilire relazioni e un dialogo stretto con persone di diverse estrazioni culturali e linguistiche. Inoltre, Ubaldo Agati ha sempre mantenuto uno straordinario spirito propositivo, una voglia di fare, un ottimismo che anche di fronte ai bilanci in rosso e alla penuria dei finanziamenti lo spingevano a non pronunciare mai un 'no se pol"».

Oltre all'impegno in seno alla 'Seghizzi", Ubaldo Agati, che di professione faceva l'assicuratore, è stato una figura di riferimento anche nel mondo teatrale goriziano. Vice presidente dell'Emac, l'Ente per le manifestazioni artisticoculturali (del quale per anni il presidente è stato il fratello Giuseppe Agati, scomparso nel 2002), aveva curato anche l'organizzazione della stagione teatrale. Era stato anche presidente del gruppo 'Santa Gorizia". (p.t.)

06 luglio 2006

La "Passione" di Seghizzi MANZANO. Nella sempre splendida storica cornice dell'Abbazia di Rosazzo, domani, alle 21, il coro maschile Lorenzo Perosi, diretto da Italo Montiglio, con la collaborazione musicale di David Giovanni Leonardi, interpreterà l'oratorio La crocifissione di Cristodi Augusto Cesare Seghizzi.

Questa pagina sacra, scritta fra il maggio ed il novembre del 1900, rappresenta una sorta di biglietto da visita del compositore, dimostrando, pur nella giovane età (allora, infatti, il musicista d'origine istriana era appena ventisettenne), una maestria che avrebbe avuto modo di esprimersi ampiamente nella successiva feconda attività compositiva. La Crocifissionedel Seghizzi è solo anagraficamente opera giovanile, esibendo infatti un'invidiabile maturità di scrittura che consente all'autore di rivivere e rileggere i testi biblici dei Vangeli di Matteo e Giovanni con una personalità creativa già in grado di mediare fra le influenze della scuola Classica e Romantica, gli schemi consolidati del genere oratoriale e la propria personale ispirazione. Già in questa splendida composizione si coglie la speciale dote del Seghizzi di trattare magistralmente le parti corali.

Malgrado tutto ciò, la fortuna di questa partitura fu breve, non risultando documentariamente esecuzioni integrali successive al 1903. Ma questo fatto non è poi così raro, anche per partiture ben più famose. A distanza dunque di cento anni, avremo modo di rivivere il dramma della Passionecon un atto assieme religioso e culturale grazie all'ispirata arte di Augusto Cesare Seghizzi, del quale, fra l'altro, ricorre quest'anno il 70° anniversario della morte ed il 130° anniversario della nascita. Di particolare suggestione e significato, infine, la collocazione dell'esecuzione al termine della Via Crucis, che da Oleis salirà fino all'Abbazia di Rosazzo.

17 aprile 2003

Sette goriziani alla "VirtualGart" Undici artisti, sette goriziani, due udinesi, un cesenatico e un fiorentino e, in più, la preziosa chiosa di un coro maschile, il 'Lorenzo Perosi" di Fiumicello e del suo maestro Italo Montiglio. Si compatta così, secondo uno stile di originalità, multiformità e innovazione che ne ha da sempre contraddistinto i passi, l'équipe artistica della seconda edizione del 'VirtualGart", la mostra multimediale di arte contemporanea con la quale Gorizia prende parte, insieme ad altri due eventi artistici, alla VII Settimana nazionale della cultura, promossa dal Ministero per i beni e le attività culturali. L'iniziativa, che si svolgerà in tutta Italia dal 16 al 22 maggio, conquista, nella sezione goriziana, un posto ragguardevole grazie a eventi di estremo prestigio, tra cui la mostra multimediale in questione, promossa dall'Associazione Graphiti e dal VirtualGmuseum di Gorizia, con il contributo della Provincia e della Fondazione Cassa di risparmio.

«Un'iniziativa – ha specificato l'assessore provinciale Marco Marincic, in occasione della conferenza stampa di presentazione – pienamente qualificante che arricchisce la città e i Musei provinciali di un valido elemento di apertura alle nuove specialità artistiche». È infatti proprio la prestigiosità della sede, il cinquecentesco palazzo Dorenberg-Tasso di Borgo Castello, a costituire l'elemento di maggior riconoscimento nei confronti del lavoro svolto da questi artisti. «Per la prima volta nella storia dei Musei provinciali – ha affermato con comprensibile orgoglio Giuseppina Mastrovito, responsabile del VirtualGmuseum – una mostra d'arte contemporanea viene ospitata a palazzo Dorenberg-Tasso. Una

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novità questa, ancora più pregnante per VirtualGart, che si colloca al di fuori dei tradizionali schemi espositivi e linguaggi espressivi e che, per le sue caratteristiche, non rientra neanche nel consueto programma culturale dei Musei».

Gorizia quale punto di riferimento dell'arte digitale, dunque, con una mostra che presenterà, nelle sue forme più originali ed estreme, una «sintesi dell'arte fotografica – come spiegato dall'artista Paul David Redfern – dall'analogico al digitale, attraverso le teorie del moto perfetto e dei frame digitali e arricchita dalle tecniche di installazione su foto e di pittura su foto».

VirtualGart verrà ufficialmente inaugurata domani, alle 18.30, nelle sale di Casa Dorenberg-Tasso, alla presenza delle autorità cittadine. Sarà poi visitabile gratuitamente, nell'ambito dell'iniziativa nazionale, dal 17 al 22 maggio.

Silvia D'Onofrio 14 maggio 2005 sez.

Montiglio rieletto presidente dell'Associazione Seghizzi Si è riunito il neoeletto consiglio direttivo dell'Associazione Seghizzi. All'ordine del giorno l'elezione e l'attribuzione delle cariche sociali. Italo Montiglio è stato riconfermato alla presidenza, così come Roberto Madotto alla vicepresidenza con incarico anche di amministratore. Del consiglio direttivo fanno altresì parte Elio Devetak e Valentina Di Lenardo (già presenti nel passato consiglio); Arianna Figallo ne entra a far parte come direttrice del coro Seghizzi; new entry Bojana Balic e Ughetta Molin Fop nei precedenti anni responsabili generali dell'organizzazione. L'attuale team operativo dell'Associazione Seghizzi vede alla segreteria generale come responsabile Valentina Varutti con la collaborazione di altri studenti del corso di laurea in Relazioni pubbliche (Caterina Cifarelli, Ketti Concina, Alessandro Di Lenna, Giulia Doriguzzi, Ingrid Pillon) e del corso di laurea Traduttori e interpreti (Mauro Toniutti). Il consiglio direttivo ha inoltre analizzato i progetti in corso, soffermandosi soprattutto sulle numerose novità strutturali, in particolare quella relativa ai rapporti fra concorso solistico e concorso corale con nuove categorie.

Un'attenta riflessione è stata dedicata ai bilanci finanziari con un vivo apprezzamento in particolare per l'importante sostegno offerto dall'assessorato alla cultura della Regione Friuli Venezia Giulia il cui annuale incremento purtroppo non compensa la diminuzione o la scomparsa di altri contributi, pur in presenza delle significative importanti novità offerte dall'associazione a livello locale e internazionale.

Vanno peraltro anche ricordati gli altri sponsor pubblici: Ministero dei beni culturali, Fondazione Cassa di risparmio di Gorizia, Comune di Gorizia, Provincia di Gorizia. «L'associazione – si legge in una nota – intende aprire nuove prospettive sia in ambito associativo sia nel settore delle proprie iniziative, già ragguardevoli per ampiezza e livello qualitativo, che qui opportunamente riassumiamo: Concorso internazionale di canto corale; Concorso internazionale di canto solistico; Concorso internazionale di composizione corale; Convegno europeo di studi pedagogici e musicologici; Laboratorio di educazione musicale; Seghizzinregione, circuito concertistico nel Friuli Venezia Giulia; Mostra 'Il mondo della Seghizzi"; Mostra–mercato sull'editoria musicale; Master–class per direttori di coro e cantanti; Esposizione di arti figurative».

15 marzo 2005 sez.

La "Crocefissione" sarà eseguita stasera in basilica dal coro Perosi GRADO. Nella splendida storica cornice della basilica di Sant'Eufemia a Grado, stasera,alle 21, il coro maschile Lorenzo Perosi, diretto da Italo Montiglio, con la collaborazione musicale di David Giovanni Leonardi, eseguirà l'oratorio La crocifissione di Cristo di Augusto Cesare Seghizzi.

La composizione, scritta fra il maggio e il novembre del 1900, rappresenta una sorta di biglietto da visita del compositore, dimostrando, pur nella giovane età (allora infatti il musicista d'origine istriana era appena ventisettenne), una maestria che avrebbe avuto modo di esprimersi ampiamente nella successiva feconda attività compositiva. Nell'oratorio ritroviamo tutti i caratteri tipici della sua musica: uno spiccato senso dell'inventiva melodica, una rigorosa adesione al testo, la solidità dell'architettura formale, la capacità artigianale di non perdere mai di vista le possibilità vocali degli esecutori.

La 'Crocifissione" del Seghizzi è solo anagraficamente opera giovanile, esibendo infatti un'invidiabile

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maturità di scrittura che consente all'autore di rivivere e rileggere i testi biblici dei Vangeli di San Matteo e di San Giovanni con una personalità creativa già in grado di mediare fra le influenze della scuola classica e romantica gli schemi consolidati del genere oratoriale e la propria personale ispirazione.

Già in questa splendida composizione si coglie la dote di Seghizzi di trattare magistralmente le parti corali che raggiunge l'apice nello Stabat Mater, quasi epigrafe emblematica del dolore e della sofferenza umana. Colpisce in modo particolare l'evidente volontà dell'autore di evitare gratuiti effetti teatrali, privilegiando la strada più difficile del pathos e della partecipazione con ampi squarci corali monodici di appassionata cantabilità.

A distanza, dunque, di cento anni avremo modo di rivivere il dramma della Passione con un atto assieme religioso e culturale grazie all'ispirata arte di Augusto Cesare Seghizzi, del quale, fra l'altro, ricorre quest'anno il 70° anniversario della morte e il 130° anniversario della nascita. L'oratorio sarà preceduto dall'esecuzione di alcuni brani dello stesso Seghizzi in lingua friulana e latina, volti a inquadrare meglio la figura complessa del compositore istriano goriziano.

22 agosto 2003 sez.

Educazione musicale: ricca serie di iniziative Le manifestazioni correlate al Concorso Seghizzi non finiscono qui. Da questa mattina, e fino al 10 luglio, prenderanno il via il 34º Convegno europeo di studi sull'educazione musicale e sulla musica corale contemporanea e l'11º Laboratorio di educazione musicale, iniziative promosse e organizzate dall'Associazione 'C. A. Seghizzi".

Tutte le mattinate del convegno, dalle 9 fino alle 13, presso l'Auditorium di via Roma, sono dedicate alla sezione pedagogica-musicale che ha come tematica l'integrazione e la sinergia fra Conservatori, Università e strutture del territorio per il rinnovamento dell'educazione di base dentro e fuori la scuola dell'obbligo. Anche in questa edizione, il moderatore e coordinatore del convegno sarà il professor Claudio Desinan, direttore del Dipartimento dell'educazione dell'Università di Trieste. Interverranno poi Franco Calabretto, Anna Maria Brusaferro, Luisa Zanoncelli, Italo Montiglio, Margherita Canale, Augusta Dall'Arche, Sonia Simonazzi, Maria Cecilia Sciddurlo, Roberto Calabretto, Fabiana Licciardi, Lara Corbacchini, Monica Bortanzon, Pier Paolo Scattolin e Pier Vito Malusà.

Nei pomeriggi dalle 15 alle 18, all'Auditorium di via Roma a Gorizia, si svolgerà per la sezione musicologica, il tema 'Composizioni corali contemporanee, compositori ed esecutori". Questa sezione sarà incentrata sull'incontro e sul confronto critico e diretto fra compositori, esecutori e musicologi per quanto riguarda i percorsi correlati di conoscenza, comprensione, valutazione ed esecuzione. Nove i relatori che sono anche i compositori delle musiche oggetto di analisi e riflessione: Andrea Basevi, Chiara Benati, Pietro Caraba, Lorenzo Donati, Biancamaria Furgeri, Guido Messore, Renato Miani, Cecilia Seghizzi, Mauro Zuccante.

Nel convegno organizzato dall'Associazione 'C. A. Seghizzi" con la collaborazione scientifica delle seguenti istituzioni: Dipartimento dell'educazione dell'Università di Trieste, Corso di laurea in discipline delle arti, musica e spettacolo dell'Università di Udine, assume particolare rilevanza la continuità per trentaquattro anni consecutivi delle proposte congressuali.

Da sottolineare inoltre la collegata produzione di una serie di volumi dedicati all'educazione musicale, gli unici nel nostro paese per completezza, ampiezza e sistematicità dei temi trattati. Nell'àmbito del congresso sarà presentato il volume, il più importante tra i volumi dell'associazione, degli atti del 33º Convegno europeo sull'educazione musicale e sulla musica corale.

Contemporaneamente allo svolgimento delle sezioni pedagogico-musicale e musicologica del convegno, si terrà dalle 14 fino alle 17, sempre presso l'Auditorium di via Roma, l'11º Laboratorio di educazione musicale animata e condotta dalla ricercatrice, pedagogista e promotrice di laboratori musicali per bambini, Sonia Simonazzi.

Il laboratorio nelle tre diverse giornate seguirà le linee di orientamento: 'Fare musica con suoni del corpo che si muove", 'Fare silenzio tra suoni e gesti", 'Fare musica con i suoni del respiro e della voce".

08 luglio 2003 sez.

Don Tomasin si è spento a 68 anni La diocesi, il presbiterio e gli amici salutano don Battista Tomasin che si è spento ieri mattina alla casa di riposo San Giusto dopo un lunga malattia che lo aveva costretto anche a lasciare il servizio pastorale nella parrocchia di San Giusto. Avrebbe compiuto 69 anni alla fine del prossimo mese, essendo nato a

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Ruda la vigilia di Natale del 1939, da una famiglia di umili origini. Completati gli studi al seminario minore, assieme ad altri quattro amici aveva ricevuto l'ordinazione sacerdotale a Gorizia dalle mani dell'arcivescovo Andrea Pancrazio, il 29 luglio del 1964.

Il primo incarico fu di cooperatore a San Michele Arcangelo di Cervignano dove per un anno lavorò all'oratorio parrocchiale; l'anno seguente il trasferimento all'oratorio San Michele di Monfalcone dove operò per diversi anni prima di assumere l'incarico di parroco a Sant'Ambrogio a Monfalcone nel settembre del 1974. La guida della comunità, insieme ad un gruppo di sacerdoti giovani che si alternarono in vari servizi, si concluse nel 1986 con il trasferimento a San Giusto a Gorizia. Ventun anni di servizio pastorale in una diversa situazione e in condizioni di salute sempre più difficili che, nei mesi scorsi lo hanno costretto a presentare le dimissioni, lasciando ad altre mani la guida della parrocchia goriziana.

Don Battista è stato anche apprezzato insegnante di religione al Liceo scientifico di Gorizia e poi all'Itc di Gorizia; ha fatto parte del consiglio presbiterale e pastorale e di alcune commissioni diocesane.

Carattere schivo e apparentemente chiuso, don Battista Tomasin si imponeva per l'autorevolezza del suo argomentare e per la capacità non comune di pensare la fede e la vita. Monfalcone e Gorizia ricorderanno a lungo la sua predicazione, sintetica e scarna, quanto efficace e soprattutto capace di entrare subito nel cuore delle questioni per argomentare pacatamente le ragioni della fede e della ragione. I grandi temi della vita e della condizione umana, della cultura gli sono stati compagni di vita motivando la sua donazione.

Don Battista Tomasin ha accettato la vita come veniva: anche le imposizioni frettolose e improvvide gli hanno intristito la vita ma non gli hanno tolto la volontà di continuare il suo servizio presbiterale. Le condizioni di salute, aggravatesi fino a imporgli cure intense e defatiganti, almeno fino a quando ha potuto, non gli hanno tolto la forza della parola con la quale ha servito, come ha potuto, la comunità di San Giusto. La riconoscenza di tanti parrocchiani ed amici, sacerdoti e non, che non hanno dimenticato la sua testimonianza, attestano che il Signore è stato sicuramente il centro della sua esistenza tribolata.

La diocesi tutta gli deve certamente una forte gratitudine. 18 novembre 2008

CONCERTO DI MUSICA CAMERISTICA Omaggio a Cecilia Seghizzi - Laura De Simone - foto foto Didascalia: Cecilia Seghizzi festeggiata al termine del concerto all'Auditorium a Gorizia Dimostrazione di affetto. di stima, di gratitudine e stata la partecipazione numerosa dei goriziani, degli amici di Cecilia Seghizzi. alla festa in suo onore e per ono-rare Ia sua musica. Sentimenti espressi a parole da Italo Montiglio, a nome della corale C.A..Seghizzi promotrice della serata, dal vice sindaco Giorgio Noselli, ma soprattutto dalla generosità dei giovani musicisti nelle cui mani erano affidati i pensieri trascritti in musica durante una intera vita di lavoro. A loro a andato il grazie emozionato di Cecilia. unito alto stupore incredulo per 11interesse nei suoi confronti che non si considera degno di suscitare troppa attenzione. Ed invece la sua produzione cameristica, presentata nei momenti più felici. e la traduzione fedele di una personalità che nella vita come nell' arte scava nel profondo del-le esperienze per cercarvi I 'essenza: ne toglie dl superfluo, la retorica della troppa puntualizzazione, osserva con il sorriso ironico di chi in fondo non si prende troppo sul serio.

Musica dinamica, ha osservato Alessandro Arbo in alcuni cenni introduttivi, in continuo movimento: che vive. nel attimo dell'interpretazione, di slanci decisi, di contralti coloristici, di leggerezze. di tinte pastello. che esige esecuzioni ricche di fantasia, di capacità di analisi tun-altro che semplice.

Esemplare in questo senso la musicalità dell 'oboista Angela Cavallo, nella sonata in duo con David Giovanni Leonardi al pianoforte. Lirismo. tensione ritmica. dialogo pungente, trasparenze di suoni, sono il risultato raggiunto nel delineare l'arco formate insolitamente ampio del-la composizione, con una punta di seduzione nell'avvincente ascolto del primo tempo. Un momento magico della se-rata preceduto dalla scrittura ormai familiare di altre pagine: la carezza affettuosa dei versi di Biagio Marin e di Umberto

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Saba, nelle liriche proposte dal mezzo-soprano Romina Basso, autorevole e matura presenza di interprete. Lirica baciata, nell'incontro fra canto, flauto e pianoforte, dai versi di Rocco Rocco di cui assecondano i tratti visionari di un.inquietudine notturna insinuante, che non trova pace; del Trio <Norte» erano esecutori il soprano Enza Pecorari. Pamela Morgia al flauto. Alessandro Arbo al pianoforte. Altra realtà sono le Dieci Impressioni per pianoforte: miniature che David Leonardi ha ripercorso nelle opposizioni dinamiche dal tono scherzoso. negli accenti scattanti o dolcemente melodici. Sereno e rassicurante il Valzerino per flauto e pianoforte, affidato a Pamela Morgia e Alessandro Arbo. E in apertura del concerto si e ascoltato il primo amore di Cecilia Seghizzi, il quartetto d'archi a colloquio con le sonorità vellutate di flauto e clarinetto nel Concertino proposto, con sensibilità e chiarezza di idee. da Pamela Morgia, flauto, Alessandro Scaramuzza, clarinetto, Nicola Mansutti, violino I, Lucia Clonfero, violino II, Sara Pezzetta, viola, Francesca Favit, violoncello. Calore e simpatia e andata a tutti i musicisti da parte del pubblico e da parte di una autrice che chiede motto ai suoi interpreti ma che sa anche incoraggiarli e riconoscerne i meriti. Laura De Simone

Cinquant’anni fa a Montesanto Un’immagine ed un ricordo dell’arcivescovo mons. Pangrazio e dei sacerdoti

26/05/2017 di Renzo Boscarol L'album dei ricordi -in occasione dell’appuntamento interdiocesano a Montesanto- ci ripropone una immagine che raccoglie un avvenimento avvenuto cinquanta anni fa e ricorda insieme a tante persone, anche un appuntamento particolarmente sentito dalla chiesa goriziana.

La data dell’incontro risale al febbraio 1967: da alcuni giorni l’arcivescovo monsignor Andrea Pangrazio, divenuto segretario generale della Conferenza episcopale italiana dall’agosto 1966, aveva comunicato la rinuncia alla guida della diocesi goriziana e, libero da questo legame giuridico, l’intenzione di celebrare la Messa al santuario di Montesanto.

Con lui – come si vede dalla foto - convengono in una giornata feriale un bel gruppo di sacerdoti, sloveni ed italiani, che concelebrano la Messa sull’altare maggiore del santuario mariano.

Monsignor Pangrazio, nell’occasione ha evidenziato il significato di questo omaggio e di questo incontro nel santuario “goriziano” -dove durante il suo incarico non aveva mai celebrato- come un atto di fraternità e un segno di devozione alla Vergine Madre di Dio e dei popoli.

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All’omelia aveva sottolineato questi pensieri con l’augurio che Montesanto- Stara Gora potesse ridiventare la casa visitata dalle genti appunto del Goriziano.

A conclusione del rito, dopo alcune parole del cancelliere, ha preso la parola con l’autorevolezza che abbiamo conosciuto, monsignor Giuseppe Trevisan che, prima in italiano ed poi in sloveno, ha rivolto il saluto all’arcivescovo ed evidenziato la specialità della diocesi goriziana, in attesa della nomina del nuovo arcivescovo.

La immagine che pubblichiamo evidenzia la presenza di numerosi sacerdoti italiani e sloveni, dei professori del seminario, dei sacerdoti della curia e anche di alcuni decani della diocesi, fra i quali monsignor Pietro Cocolin, decano di Monfalcone da alcuni mesi dopo il servizio ad Aquileia.

La sua nomina ad arcivescovo era probabilmente già arrivata; la comunicazione ufficiale avrà luogo nel mese di giugno 1967.

Insieme con i sacerdoti, sono presenti al santuario anche alcuni giovani sacerdoti e i teologi del servizio liturgico.

La foto è di Dino Altran.

Proviamo a ricostruire, incominciando da sinistra, i nominativi dei presenti.

Sono riconoscibili: (prima fila) al centro mons. Pangrazio, alla sua sinistra mons. Giovanni Diodato; (seconda fila) don Antonio Princic, (?), don Ippolito Pellis, (?), don Igino Pasquali, don Giuseppe Baldas, don Pietro Sambo, (?), mons. Giusto Soranzo; don (?), don Maffeo Zambonardi, don Nino Lupieri, don Cesare Scolobig, don Giovanni Bearzot, mons. Giuseppe Trevisan, don Ruggero Dipiazza, don Casimiro Humar, don Angelo Bona e il signor Giuseppe Petarin; (terza fila) don Attilio Della Mora, Renzo Boscarol, don Umberto Bottacin, Diego Bertogna, Riccardo Perco, Luigi Fontanot, Italo Fabbro, don Silvano Piani, mons. Ettore Fabbro, don Bartolomeo Bertotti, mons. Pietro Cocolin, don Guido Maghet, don Biasio, don Pino Deluisa, mons. Francesco Mo¤nick¸ don Marc, Piepaolo Soranzo; (ultima fila) don (?), don Albino Bilibio, don Luciano Vidoz, don Antonio Bressan e don Oscar Sim¤i¤.

Un secolo fa veniva inaugurato a Gorizia il Seminario minore di VANNI FERESIN Il solenne e maestoso edificio del seminario minore era già stato pensato dall'arcivescovo cardinale Giacomo Missia nel 1898, infatti la costruzione doveva sorgere in un appezzamento di quindici ettari, accanto a Villa Boeckmann, acquistato per la considerevole cifra di 243 mila corone. Il progetto venne affidato al noto padre benedettino del convento di Seckau in Stiria, Anselmo Werner, che aveva già progettato altri seminari e monasteri in Austria e Germania, e prevedeva un edificio a forma di "E" (Eucaristia). La proposta di padre Werner venne accettata dal

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"senato arcivescovile" il 1 luglio 1908, l'ufficio tecnico approvò rapidamente (l'8 novembre 1908) e negli ultimi mesi di quell'anno si procedette a disboscare il terreno e si allestirono a Valvolciana apposite fornaci per la cottura dei mattoni. I lavori furono condotti dal capomastro goriziano Anton Mauer e il 30 novembre del 1908 fu posta la prima pietra. Alla fine del 1909 il rustico aveva raggiunto il primo piano e furono edite cartoline illustrate col progetto dell'edificio proprio per la raccolta di fondi. Nel maggio del 1910 si raggiunse il terzo piano e si provvide alla complessa copertura della torre affidata al carpentiere Weissbacher della ditta Lehner di Lubiana. Il 19 ottobre del 1910 fu collocata all'altezza di 53 metri, proprio sopra la torre, una croce dorata eseguita dal mastro lattoniere Giovanni Gregorig. Nel 1911 furono eseguiti i lavori di rifinitura e il 10 agosto del 1911 fu completata la copertura dell'ala frontale e della torre (gravemente danneggiata durante il primo conflitto mondiale) sicché si poté fare il classico "licof". L'edifico si sviluppava per 139 metri di lunghezza e con la croce d'oro la torre raggiungeva i 53 metri e 60 centimetri. C'era grande interesse per le novità tecniche utilizzate e per la bellezza dei particolari, sia della chiesa, che aveva la forma di una basilica con transetto, sia delle pitture e degli sgraffiti: vi erano raffigurati i patroni dell'arcidiocesi, i santi Ermacora e Fortunato. La dedicazione avvenne più di anno dopo, il 6 ottobre del 1912. La stampa locale diede molta enfasi al grande evento, si legge su L'Eco del Litorale di lunedì 7 ottobre 1912: "come preannunziato, fu celebrata ieri la solenne benedizione del nuovo edificio, che quale mole maestosa e sontuosa s'erge nell'ex villa Böckmann, la più bella e salubre posizione di Gorizia. La banda musicale dell'oratorio Salesiano, diretta dal maestro direttore del Convitto di San Luigi, don Ronchail si portava già prima delle 9 ant., suonando allegre marcie, al detto istituto, ove eran convenuti per la auspicata solennità cospicui personaggi dell'alto clero, del sacerdozio e laicato cattolico, le rappresentanze dell'inclita Autorità militare, Giudiziaria delle I.R. scuole medie e di altri uffici statali, nonché altro numeroso e scelto pubblico, fra cui dame e signorine".

Parteciparono all'evento anche il vescovo di Trieste Karlin, l'abate mitrato di Seckau, il capitano distrettuale Rebeck, il preposito capitolare monsignor Faidutti, il decano del capitolo dei canonici monsignor Sion e il direttore del Seminario monsignor Castelliz, nonché il rappresentante del ministero per il Culto e l'istruzione il consigliere Karminski. La benedizione del palazzo fu impartita dal Principe Arcivescovo monsignor Francesco Borgia Sedej, assistito da canonici e sacerdoti. Il presule celebrò una messa nella cappella del Seminario "finita la quale si portò il pubblico nel vasto locale sottostante alla chiesetta, che servirà per trattenimenti teatrali dei convittori, ove Mons. Arcivescovo tessè l'istoria di questa importante istituzione, rievocando la memoria degli insigni fondatori del Seminario piccolo recte Verdenbergico, cioè del conte Verdenberg e della sua consorte la nobildonna Caterina nata Contessa Coronini, e di tutti gli altri benefattori, fra cui primeggia il defunto Arcivescovo Gollmayer, mercè le molteplici elergizioni dei quali si potè dare mano ad un'opera si colossale, che se ora è fatta ma non ancora del tutto compiuta, hanno meriti speciali il Padre Werner Benedettino, che fece il progetto e condusse a termine il grandioso edificio per la parte tecnica ed il Reverendo Mons. Giov. Wolf, solerte ed oculato amministratore, che novello Necker quale abile ministro delle finanze seppe trovare e mettere a disposizione dell'impresa i necessari mezzi pecuniari. Disse fra l'altro che scopo di quell'istituto si è quello di allevare sotto la scorta di educatori valenti e pii la nostra gioventù studiosa nel sentiero delle cristiane virtù, affinchè i convittori, e cioè quelli che hanno vocazione pello stato ecclesiastico venano confortati e rafforzati nella sacra vocazione, dalla quale gli allettamenti del mondo esterno li potrebbero sviare e corrompere; all'incontro quelli, che non sono chiamati a dedicarsi al sacro ministero per la soda e sana educazione del cuore e della mente quivi ricevuta, sieno sempre probi ed integri cittadini di carattere adamantino in modo di essere di onore e di utilità a sè stessi, alla patria ed in generale all'umano consorzio". A chiusura del discorso dell'Arcivescovo si innalzò un triplice evviva all'Imperatore e al pontefice, "ripetuti entusiasticamente da tutta l'adunanza". Completarono i festeggiamenti "gli spari di mortaretti ed alla sera e notte fatta venne illuminato splendidamente il grandioso palazzo che spiccava fantasticamente fino le pianure friulane".

06 ottobre 2012

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ALCUNI LINK

https://www.natisone.it/ascoltato/archivio/ascoltato2001/ascoltato10.htm https://www.flickr.com/photos/cerido/

http://www.feniarco.it/it/appuntamenti/6110 86

http://www.egpchoral.com/egp-juries-history/ https://www.edocr.com/user/italomontiglio https://www.parrocchiagradisca.it/site/index.php?area=5&subarea=1&formato=scheda&id=116&aut oplay=1&titolo_pagina=Concerto-di-musica-sacra-diretto-dal-Maestro-Montiglio(1)&k_tema=Cori%2520e%2520Concerti file:///C:/Users/hp/Downloads/PDF_4.pdf http://www.dizionariobiograficodeifriulani.it/maghet-guido/ Guido Maghet. Quando l’orario prevedeva delle ore di filosofia di pomeriggio, era ormai tradizionale la sua sceneggiata sugli argomenti digestivi, in friulano “a’ndai un peso sul stomit” e la me machine dal popul (Volkswagen). Molti anni più tardi “si scoprì” friulano, ma per noi allievi lo è sempre stato senza ricavarne e riceverne da noi particolari meriti. A suo merito: col lui ho scoperto il mondo filosofico. Non so fino a che punto se sia stata ad attrarmi la filosofia in sé o il suo modo di porgerla.

Comunque mi scoprìi testa pensante, recuperando quella fiducia in me che la scuola in genere non aveva mai sostenuto. Da vecchio i ricordi scolastici hanno fatto una selezione dei docenti. Ho imparato che era relativamente importante ciò che insegni quanto piuttosto quanta passione o interesse riesci a creare negli allievi. In altri termini “non nuocere” non era solo un antico precetto medico. E’ saggezza anche e soprattutto educativa, alla quale ho cercato sempre di attenermi.

FUTURO In tempi difficili per le attività culturali ed in particolare per quelle del volontariato culturale, praticamente tutte quelle in cui ho operato, non sono aumentati soltanto i problemi amministrativi, burocratici , finanziari.

Si sono gravemente deteriorate le condizioni sociali e culturali. Fra le soluzioni possibili. Parto da quello che sembra il problema principale e cioè la progressiva riduzione dei contributi pubblici. Una associazione di volontariato culturale dovrebbe trasformarsi in una sorta di azienda per pervenire all’autonomia finanziaria.

Più facile a dirsi che a farsi, ma non impossibile. Si tratta innanzitutto di vedere se almeno i leader abbiano anche attitudini commerciali… ed opportunità operative oltre che ovviamente interesse ad agire in certo modo. D’altra parte sobbarcarsi oneri amministrativi è divenuto oggi un pesante condizionamento nelle attività di volontariato. Ormai si deve procedere con competenze professionali altrimenti si corrono pesanti rischi. WORK IN PROGRESS

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Caterina Grinover. Vita lunga che attraversa due guerre mondiali (1873-1974). Molto giovane era stata mandata a lavorare da Cividale a Cormòns in una benestante famiglia cormonese, i Benardelli, di cui nel corso di molti decenni divenne persona di fiducia di mille mansioni. Un ricordo in particolare. La disfatta di Caporetto la vide in fuga su un carro assieme alla figlia molto piccola, mia madre che nel trambusto si perse.

Dopo affannose ricerche la bimba fu ritrovata e riconosciuta anche perché si ricordava il nome del cagnolino che aveva in casa. Così mi raccontava mia nonna, Facile da crederle che avesse trovata, vista la tenacia del temperamento materno. L’altro figlio (Italo Luigi) nato nel 1920 studiò in collegio a Fano, Frequentò una scuola militare. Morì nel 1945 per cause di guerra. In ogni caso ebbe occasione di maturare conoscenze fra persone soprattutto di migliore cultura, da cui imparò molto. Cuoca raffinata . Carattere forte e autoritario. La vita pluridecennale nella famiglia Benardelli le consentì di essere considerata in qualche modo parte della famiglia, peraltro famiglia illustre con personaggi di tutto rilievo: il pittore Giovanni Battista (1819-1848), il medico Guido (1869-1941), il militare ed esploratore Gualtiero (1904-1972).Nel periodo delle scuole elementari ogni settimana si andava in cimitero di Cormòns sulla tomba di suo figlio. Immancabile era anche la sosta alla tomba dei Benardelli. Una preghiera, fiori e molti ricordi.

Tumulate a Cormons le ceneri dell’ambasciatore Benardelli CORMONS. L’ambasciatore Mainardo Alvise Maria Benardelli de Leitenburg, stroncato da un malore a soli 48 anni, riposerà nella tomba di famiglia, a Cormons. Stamane le ceneri del diplomatico,... 24 FEBBRAIO 2013

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CORMONS. L’ambasciatore Mainardo Alvise Maria Benardelli de Leitenburg, stroncato da un malore a soli 48 anni, riposerà nella tomba di famiglia, a Cormons.

Stamane le ceneri del diplomatico, discendente di un’antica casata nobiliare, saranno tumulate nel cimitero dopo una breve liturgia officiata dal parroco Paolo Nutarelli. La sua stirpe ha messo radici nel centro collinare, infatti, nel 1736 per poi lasciare la città nel secondo dopoguerra. Il padre Gualtiero, alto ufficiale dell’Esercito, che poi ha ricoperto numeri incarichi per conto del ministero degli Affari esteri, era nato proprio a Cormons. È stata Gorizia, invece, a dare i natali a Mainardo. Benardelli è morto l’11 gennaio scorso, mentre si trovava a Roma, in attesa di una nuova destinazione.

La Farnesina l’aveva richiamato, infatti, per precauzione dalla capitale dal Guatemala, dove Benardelli rivestiva, dal 2008, l’incarico di ambasciatore, perché il diplomatico era stato minacciato di morte da un pericoloso boss del narcotraffico. Nella sua carriera diplomatica, intrapresa nel 1991, Benardelli aveva collezionato numerosi incarichi di prestigio, fra i quali una missione a Kampala e a Baghdad dal 2004 al 2006. Ha insegnato al corso di laurea in Scienze internazionali e diplomatiche di Gorizia. (i.p.) Nella foto sottostante la famiglia Bernardelli, anno 1907-1902

Un Cormonese sul tetto del mondo. Gualtiero Benardelli.

Gualtiero Benardelli (Cormòns, 22.02.1904 – Gorizia, 26.01.1972), funzionario coloniale e diplomatico, partecipa con D’Annunzio al “Natale di Sangue” del 1920.

Entrato nel Ministero delle Colonie nel 1929, assume servizio a Mogadiscio. Dopo l’inizio della guerra, costituisce una banda di 300 irregolari, denominata “Banda del Commissario Benardelli”, con effettivi dei clan dei Merrehan e Digodìa, che entrano in operazioni il 10 luglio 1940, nella zona che porta da El Uack a Uager.

La Banda si scioglie nel febbraio 1941 ed a Gualtiero, per meriti di guerra, viene conferita la medaglia d’argento al valor militare.

Dopo la perdita della sua Banda e la caduta di Harar, Gualtiero raggiunge Dalle, ove si arruola volontario, in qualità di Tenente degli Alpini, nel IV Gruppo Bande di frontiera “Beni Sciangul”. Qui viene nominato Comandante della Banda Tessenei, con la quale prende parte al ripiegamento dal fiume Dabus a Dembidollo, fino alla cattura.

Dopo una prima sosta al campo di Mandera, viene imbarcato a Berbera per l’India, e raggiunge il campo di Yol, nell’attuale Stato indiano del Himachal Pradesch. Qui trascorre cinque duri anni di prigionia, ma – in permesso temporaneo sulla parola – ha anche la possibilità di compiere alcune ascensioni sulle vette dell’Himalaya.

Rientrato in Italia nell’agosto 1946, riprende servizio a Mogadiscio con l’AFIS (Amministrazione Fiduciaria Italiana per la Somalia), dove raggiunge il grado di Vice Segretario Generale. Trasferito al Ministero degli Esteri, presta successivamente servizio nel Katanga quale Console Generale (1960), in Yemen (1961-1968) ed in Honduras (1968-1971) quale Ambasciatore.

Grande appassionato di alpinismo, descrive nelle Lettere da Yol le ascensioni compiute con qualche suo compagno di prigionia nelle catena del Dhaula Dhar e del Pangi, sul Gaurijunda, nel Chamba e nel Ladakh o “Piccolo Tibet”. Tratto dal sito “Tocs di Cormçns”

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Sonia Magris Sirsen nasce a Fiume nel 1935. negli anni giovanili vive e studia a Trieste, diplomandosi poi al Conservatorio “C. Monteverdi” di Bolzano. Conclude in seguito gli studi di musica corale e direzione di coro presso il Conservatorio “Pollini” di Padova. Successivamente studia composizione con Giulio Viozzi e Andrea Mascagni. Partecipa a corsi di direzione corale con i maestri Kirschner, Cammillucci, Joffray, Couraud.

Dirige i cori “G. Verdi” di Ronchi dei Legionari, “A. Rosmini” di Trento (dove vive ed opera per alcuni anni), il coro “Alabarda” di Trieste e nel 1973 fonda l’Associazione corale Vox Julia di Ronchi dei Legionari che dirige sino al 1996. Con il coro Vox Julia nel 1985 vince il primo 1° al Concorso Nazionale di Arezzo ed il 2° premio (cat. Polifonia rinascimentale) al Concorso Internazionale di Arezzo. Nel 1986 si aggiudica la fascia di eccellenza con premio speciale per il miglior progetto artistico al Concorso regionale Corovivo organizzato dall’Associazione Seghizzi. Nel 1994 consegue con lo stesso coro il 2° premio al Torneo Internazionale Agimus a Roma. E’ chiamata spesso a far parte di commissioni artistiche ed alle competizioni corali in veste di giurato. In particolare ha fatto parte più volte della giuria del Concorso internazionale di canto corale “Seghizzi” ed è stata componente della commissione artistica dello stesso. Si dedica anche alla composizione spaziando dalle liriche per voce e pianoforte alle composizioni strumentali ed anche alla musica corale. Recentemente sono state pubblicate varie sue opere. Docente presso il Conservatorio “G. Tartini” di Trieste, attualmente è in quiescenza. Per i suoi meriti artistici ha ricevuto l’8° Premio nazionale Seghizzi “Una vita per la musica”.

In lunghi anni di cordialissimi rapporti e di reciproca stima ho sempre trovato ed ammirato in lei una sensibilità straordinaria, umana e musicale, unita ad una rara disponibilità all’ascolto ed alla pazienza.

Nulla toglie che a dispetto della sua mitezza, la sua direzione corale fosse autorevolmente forte. La ritrovavo come attenta ascoltatrice alle più importanti manifestazioni corali in Italia e all’estero, segno evidente del suo desiderio di migliorare, capire, imparare. Esempio straordinario anche per colleghi molto più giovani ma anche molto più saccenti, Straordinario il suo sorriso.

Una citazione fra i molti ex coristi viventi. Si tratta di Guido Daros, Sagradino. Conosciuto all’epoca del coro di Gradisca. Da allora mi ha seguito per alcuni decenni in tutte le mie imprese corali. Coro Perosi e coro della basilica in particolare. Voce straordinaria e duttile. Intelligenza musicale di prim’ordine.

Disponibile, pratico, sincero. Tollerante, accomodante. Rappresentava una sicurezza non solo musicale.

Ebbi come allievi due suoi figli. Impiegato nei cantieri di Monfalcone. Di origini venete. Si capiva dagli atteggiamenti positivi nei confronti della vita. Persona socievole e degna di fiducia. I vari gruppi nei quali si inseriva finivano per apprendere alcuni canti popolari, praticamente da lui “insegnati”. Una sorta di minimo comune denominatore. Grazie Guido.

In questi ultimi giorni (gennaio-maggio 2020) ho ingurgitato una impressionante quantità di telegiornali. A parte la ripetitività ed i reciproci scopiazzamenti. alcune cose in particolare mi hanno infastidito. Il tono e l’atteggiamento da predicatori di presentatori e presentatrici. Il numero impressionante di ospiti e commentatori. Interviste a persone che altrimenti si ritroverebbero nel cesso della vita e della storia e di cui si raccolgono religiosamente le riflessioni non raramente sconclusionate.

Causa l’epidemia, l’invadente presenza di epidemiologi o virologi, veri o fasulli. Diventano i nuovi saggi, predicatori anch’essi. Ho tentato di sfuggire ai TG guardando documentari, prevalenti quelli offerti sugli animali. Dopo l’ennesimo coito nella savana mi sono stufato e per fortuna il PC mi ha offerto una valida alternativa. Speravo invano che alcuni canali tematici fossero interessanti (tipo RAI scuola o RAI storia o 91

Focus). In realtà si trattava di servizi talora scontati o modesti, affidati ad una serie di interviste o soliloqui. In taluni casi ci si affida a personaggi, divulgatori di talento, che alla fine risultano ripetitivi e scontati, vedi ad esempio la dinastia Angela o il Barbero, … WORK IN PROGRESS Gorizia. Non ci vuol molto a capire il mio stretto legame con la cittá di gorizia. Qui vissuto dagli anni Cinquanta prima in seminario, poi nella Seghizzi e nella scuola. Insomma goriziano tutta la vita, nonostante la concomitante cittadinanza cormonese. Alla fine si finisce per apprezzare scoprire molti angoli di una cittá sostanzialmente riservata nella sua elitaria nobiltá storia. Dal castello al fiume che unisce e separa popoli diversi ma coabitanti e volenti o nolenti costretti a vivere assieme. Ma le diversitá sono una ricchezza che hanno bisogno di essere conosciuta. Basta seguire la storia del territorio. Il mondo latino slavo e tedesco convergenti su ua cittá. Mi è difficile apprezzare gli irredentisti prebellici. Alla fine il vecchio impero in qualche modo lo stiamo ribostruendo. C'erano prima della grande guerra tsnti alberghi e ristorsnti da far impallidire la gorizia attuale.

L'internazionaltá della seghizzi è il segno di un rapporto aperto al mondo. Cifra inequivocabile di una cittá ancora adesso e a maggior ragione “ponte”. Non si tratta di rinfocolare nostalgie asburgiche ma piuttosto di rivedere e rileggere la nostra storia che è fatta del sovrapporsi di culture differenti. Bisogna liberarsi dai timori dell'altro e non farsi condizionare dai lati peggiori della storia. Ad essere onesto penso alle mie radici non strettamente in forma opportunista, perché non posso di dimenticare la pluralità delle mie radici, E’ una ricchezza in più l’essere o meglio il sentirmi goriziano. Accanto al resto del mio DNA, friulano, piemontese toscano.

Nel citato corso di aggiornamento di Sistiana negli anni Settanta fui involontario protagonista di una figuraccia comica. Lezioni anche di pomeriggio, Digestione in atto. La sera tornavo in Friuli per prove corali. Sonno arretrato. Al pomeriggio mi mettevo in fondo alla sala con la sedia leggermente inclinata appoggiata al muro. Un giorno mi addormentai, 92

crollando a terra con grande fracasso. Il relatore commentò “Si vede che è ora che concluda il mio intervento”. Stava spiegando la sintassi con l’immagine del trenino. Io avevo resistito fino al sesto vagone. Poi sono crollato.

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