Italia a Tavola 189 Febbraio 2011

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gestione e normative aggiornamenti comunque trattate in modo da variarne la composizione naturale; b) in cattivo stato di conservazione; c) con cariche microbiche superiori ai limiti di legge; d) insudiciate, invase da parassiti, in stato di alterazione o comunque nocive ovvero sottoposte a lavorazioni o trattamenti diretti a mascherare uno stato di alterazione; e), f) soppressi; g) con aggiunta di additivi chimici di qualsiasi natura non autorizzati; h) che contengano residui di prodotti, usati in agricoltura tossici per l’uomo. Per le lettere a), b), c), g) sono previsti un arresto fino a 1 anno o un’ammenda da 309 a 30.987 euro. Per le lettere d) e h) sono previsti un arresto da 3 a 12 mesi o un’ammenda da 2.582 a 46.481 euro. Il reato di frode è stato inserito nel D.Lgs 231/2001 tra i presupposti atti a determinare la concorrente responsabilità amministrativa dipendente da reato, della persona giuridica. Tale decreto ha messo in discussione il principio di incapacità a delinquere della società, prevedendo che determinati reati, se commessi da soggetti che agiscono solo per interesse o vantaggio dell’azienda, determinano di conseguenza la diretta responsabilità dell’ente in questione. A carico dell’azienda sono previste onerose sanzioni pecuniarie e provvedimenti interdittivi. La responsabilità dell’ente presuppone la presenza contemporanea di tre elementi: che il reato commesso sia incluso tra quelli indicati nel D.Lgs 231/2001; che il reato venga commesso da soggetti che ricoprono ruoli di rappresentanza, amministrazione, direzione dell’ente, o che possiedono un’unità organizzativa dotata di autonomia, o da persone sottoposte alla loro direzione o vigilanza; che la commissione del reato non miri ad un vantaggio esclusivo per il soggetto agente ma, contrariamente, sia parte di un più ampio interesse o vantaggio aziendale. B cod 18371

FRODI PIù FReqUeNTI NeGLI ULTIMI ANNI PRODOTTO FRODI PIÙ FREQUENTI Aggiunta di grassi, fecola, farina di patate, amidi, pectine, gomme viniliche, formaldeide, sostanze coloranti o minerali Vendita di formaggi di provenienza diversa, come tipici o Dop Formaggi Formaggi pecorini o mozzarelle di bufala con percentuali più o meno elevate di latte vaccino Formaggi ottenuti con latte in polvere ricostituito Attribuzione della designazione di formaggio Doc a formaggi comuni Annacquamento o aggiunta di acqua ossigenata per ridurre una carica batterica elevata Tenore di grasso differente rispetto a quello dichiarato in etichetta Commercializzazione di latte per neonati contenente proteine di soia geneticamente modificata Trattamenti di risanamento non consentiti Latte Utilizzo di latte inacidito neutralizzato con l’aggiunta di alcali Latte fresco ottenuto da latte precedentemente pastorizzato Utilizzo di latte in polvere ricostituito Utilizzo improprio di diciture come “naturale”, “bio”, “eco” Presenza di colostro o latte mastitico Aggiunta di zuccheri di altra origine Miele Vendita di un miele di origine botanica diversa da quella dichiarata Vendita di mieli extracomunitari per mieli italiani Olio extravergine contenente oli raffinati, sia di oliva sia di semi Olio Oli con tenori analitici non previsti dai regolamenti comunitari Oli di semi variamente colorati che vengono spacciati per oli di oliva Uso di farine di grano tenero Pasta

Pesce

Riso

Uova

Per ulteriori informazioni rivolgersi a:

tel 02 39313088 - Fax 02 39314240 www.giubilesiassociati.com

Vini

Impiego di altri cereali meno costosi, uso di semole di qualità scadente o avariate Aggiunta di coloranti o di additivi chimici per imitare le paste speciali o le paste all’uovo o per mascherare il tipo di sfarinato usato Insufflamento di aria per fare sembrare i pesci più nutriti Impregnazione con acqua per farli aumentare di peso Trattamento con nitrato di potassio per ravvivarne il colore Uso di coloranti artificiali Pesce venduto con nome non rispondente alla qualità reale Trattamento con perossido di idrogeno (acqua ossigenata) per ottenere un effetto conservante e dare al pesce un aspetto chiaro e brillante Utilizzo di conservanti illegali Varietà di pregio minore a quella indicata Miscela di diverse varietà Vendita di riso proveniente dall’estero come prodotto nazionale Riso mal selezionato con aggiunta di chicchi rotti ed elementi estranei mal conservati Uova riportanti una data di preferibile consumo superiore ai 28 giorni consentiti Uova differenti per categoria di peso Uova conservate in frigo e vendute come fresche Vini ottenuti dalla fermentazione di zuccheri di natura diversa da quelli dell’uva Aggiunta di coloranti, alcol metilico, conservanti illegali, aromatizzanti, antigelo Qualità, eccesso di anidride solforosa o gradazione alcolica inferiori a quelli dichiarati in etichetta

ItalIa a tavola · febbraio 2011 63


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