Da gran tempo giornali e opinione pubblica hanno diretto -gli strali. della censura e del sarcasmo contro il parlamento; ed è stata così rara una voce di difesa, da non averne il ricordo da gran pezzo. Sarà un po' l'indole e l'educazione italiana, che non sa arrivare a dar valore di simbolo alle istituzioni democratiche; sarà anche la giovinezza della nostra costituzione e del nostro regno; sarà il borghesismo delle nostre forme rappresentative e il procacciantismo degli uomini che ne sono esponenti; sarà la mancanza di contatto nazionale fra il centro e la periferia così regionalisticamente diversa; sarà lo spirito individualista della nostra razza, che ci fa preferire il deputato alla camera; certo si è che in Italia si è dato sempre assai scarso valore al parlamento e alla sua funzione. Si credeva che col suffragio universale la camera dei deputati avesse almeno acquistato una espressione più larga e più adesiva all'anima del popolo; ma è mancata quella rispondenza fiduciosa che viene da un'attività politica e legislativa che polarizzi il pensiero e la volontà della nazione. Gli avvenimenti sorpresero quasi sempre la camera nata dal suffragio universale: la neutralità, la guerra e le sue fasi, la pace e i suoi travagli, la legislazione economica e tributaria, le agitazioni politiche, la crisi delle istituzioni, non divennero mai alla camera crogiuolo di passioni politiche, non ebbero mai il tormento delle grandi elaborazioni; voci scialbe e atteggiamenti indecisi ed equivoci rappresentarono lì dentro la vita che tumultuava di fuori. Nessuna legge di notevole importanza sociale, tributaria, economica, scolastica, giuridica è stata discussa dal 1913 ad oggi; un decennio di enorme povertà parlamentare in mezzo a un cumulo di fermenti politici e di rivolgimenti sociali; e i dibattiti che si sono svolti alla camera non han creato nel paese stati d'animo da poter essere rilevati. Il la degli avvenimenti è sempre venuto da altre fonti del nostro pensiero politico, sociale e religioso, meno che dal parlamento, tranne il tragico momento di Caporetto quando di balzo e istintivamente tutte le forze vive del paese furono per la difesa della patria.