DBM0216: don Bosco a Mestre

NUMERO

2

ISTITUTO SALESIANO SAN MARCO

P.3

Intervista a due ex-allievi

P.4

Festa di Maria Ausiliatrice

P. 8

I talenti del San Marco

2016

CENTRO DI FORMAZIONE PROFESSIONALE / ISTITUTO TECNICO TECNOLOGICO / FORMAZIONE CONTINUA E SUPERIORE

Alla fine... stanchi ma contenti

Ricordare per saper dire grazie Carissimi ragazzi e amici tutti del San Marco, due semplici parole vorrebbero racchiudere il messaggio che desidero lasciarvi con questa nuova pubblicazione del DBM:

Memoria e ringraziamento Memoria: per rivivere quanto di bello ci ha lasciato questo anno giubilare, tutto ciò che ha marcato la mente e nutrito il cuore lasciandoci illuminare dallo Spirito del Signore per comprendere e arricchirci anche di esperienze di dolore o difficoltà che abbiamo dovuto affrontare.

Ringraziamento: in quanto parola che manifesta amore, vicinanza e che rappresenta l’apprezzamento per ciò che abbiamo ricevuto e offerto nel cammino che assieme abbiamo percorso.

Tanti avvenimenti abbiamo vissuto, non solo sotto il profilo didattico, ma soprattutto negli aspetti più belli e formativi del nostro cammino salesiano. I giornalini dei mesi precedenti hanno ampiamente

riportato questi avvenimenti.

In chiusura dell’anno scolastico c’è da augurarsi che tutto ciò non rimanga un semplice e freddo ricordo ma abbia marcato il crescere della nostra vita.

Perché la cosa più importante è la consapevolezza del profitto spirituale, umano e culturale che tutto il vissuto ha lasciato in noi, generando un sincero sentimento di GRATITUDINE. Dire grazie è riconoscere con sincerità e ampiezza di cuore quanto abbiamo ricevuto dal Signore anche attraverso gli altri ed anche aver avuto la capacità di essere stati trasmettitori generosi di tanti beni ricevuti. È quindi un grazie che diventa anche allegria. È il grazie di noi salesiani che, ricevuto il dono della nostra vocazione educativa, seguendo Don Bosco abbiamo constatato l’apprezzamento del nostro lavoro.

Il grazie dei docenti che vedono, alla fine di un percorso scolastico, i risultati del loro impegno nella formazione dei loro allievi e li vedono crescere, giorno dopo

Saluto del Direttore giorno, in serietà e responsabilità.

Un grazie da parte dei genitori che, a contatto con la realtà educativa salesiana, hanno visto crescere la loro capacità e corresponsabilità educativa, di socializzazione e di impegno familiare.

E assieme ai loro genitori un grazie dei nostri ragazzi che, alla fine dell’anno scolastico, si trovano nel loro cuore e nelle loro menti, oltre alle nozioni tecniche e culturali, soprattutto tanti valori che li accompagneranno nei loro anni di studio e di vita.

Grazie anche da parte di tutto il personale del San Marco che ha vissuto, attraverso le varie incombenze a loro affidate, non solo il peso di un lavoro manuale, ma anche l’allegria del servizio e delle buone e arricchenti relazioni personali offerte e ricevute.

Questo è quello che una presenza salesiana è portata a dare e a far crescere.

Credo che sia stato nelle intenzioni di tutti che ciò avvenisse in forma piena ed abbondante.

don Paolo Stocco direttore issm

Auguriamocelo di cuore mentre auguriamo a tutti una felice conclusione di anno scolastico e appaganti e ristoratrici vacanze.

Prepariamoci per un nuovo inizio e per la conclusione del nostro anno giubilare e, in braccio all’amore paterno del Signore, vivere, nella vita personale, familiare e comunitaria gli arricchenti frutti dell’ANNO DELLA MISERICORDIA. Ringraziando tutti, ci affidiamo alla bontà del Signore Gesù, Maria Ausiliatrice e Don Bosco.

Con affetto, Don Paolo Stocco - direttore

Enrico Longo 3ittA

L’importanza d’essere curiosi sempre Intervista ad Agata Deppieri

Dal San Marco ad oggi continuo a dare spazio alla fantasia!

Una ragazza fantasiosa e amante del proprio lavoro, così descriverei Agata Deppieri, ex studentessa dell’Istituto Tecnico Tecnologico diplomatasi nel 2009.

Oggigiorno Agata lavora presso lo studio grafico “Scintille srl”, azienda nella quale fu assunta 7 anni fa subito dopo il diploma.

Con il passare degli anni ha iniziato a rappresentare per lei una seconda famiglia: motivo per cui spera di poter aiutare la sua azienda a crescere.

All’interno della “Scintille srl” la nostra intervistata si occupa un po’ di tutto, dal cartaceo, mercato molto più vivo 7 anni fa, al digitale, che tuttora è quello più in espansione.

Questo continuo cambiamento all’interno del settore grafico è visto da Agata come una delle ragioni principali per cui amare questo lavoro, insieme alla possibilità di esprimersi e a quella di

poter metter del proprio in ciò che si fa.

Sotto suo consiglio, per fare questo lavoro «devi mantenerti costantemente informato sotto ogni fronte e mantenere la mente aperta». In particolare, nella eventualità in cui lei dovesse mai essere messa nella condizione di assumere qualcuno, osserverebbe in parte il portfolio, che risultata essere un fattore trascurabile dato che il gusto cambia negli anni, e soprattutto la capacità di una persona di lavorare in team e di comunicare, perché senza comunicazione non si riesce a produrre effettivamente qualcosa.

Molto importante per lei è stata la formazione qui al San Marco, dove poteva dare spazio alla sua fantasia, e dove più imparava a conoscere la grafica, più capiva che quella era la strada giusta per lei.

Questo Istituto ha rappresentato per lei non solo un’ottima base per l’apprendimento a livello grafico, ma anche un ambiente sereno dove, a differenza di molte altre scuole, «l’alunno non è un numero, ma una persona che viene valorizzata con i suoi pregi e i suoi difetti».

Intervista a Marco Rossato

Dedizione e responsabilità per costruire i propri sogni «Non guardare in faccia nessuno, e realizza i tuoi sogni»: questo è il consiglio che Marco Rossato darebbe ad un ragazzo che vuole intraprendere la sua stessa carriera.

Marco, appena diciottenne e uscito solamente l’anno scorso dal CFP del San Marco ottenendo la qualifica di meccanico, firmerà tra poco un contratto a tempo indeterminato per un’importante azienda metalmeccanica nella quale ha fatto il suo primo stage.

Anche se legato molto al luogo dove lavora attualmente, sogna di riuscire ad aprire una sua azienda sempre all’interno di questo settore, sottolineando che secondo il suo parere prima di costruire qualcosa devi impegnarti per far sì che la tua istruzione ti aiuti in futuro.

Tutta questa “semplicità” con la quale ha trovato lavoro è sicuramente dovuta

Diventando sognatori

il giorno seguente. Siamo costretti a fare una scelta per la quale non siamo pronti, non ancora. Ecco perché la scuola è l’atrio della nostra carriera lavorativa: cosa mi distingue e in cosa posso considerarmi capace? È una domanda che trova risposta nel tempo. La nomea dell’Istituto ha motivazioni valide e fondate; qui il ragazzo non è un numero, è un caso a sé. C’è qualcosa di diverso nella filosofia salesiana, che porta l’alunno a riporre fiducia in un percorso che, durante i

al fatto che lui si è sempre speso ed ha sempre lavorato più di quanto doveva, trovandosi ad alternare la scuola con un lavoro in officina, occupandosi addirittura, da un paio d’anni, del restauro di un’auto d’epoca.

Maturo, professionale e responsabile sono gli aggettivi che più gli si addicono, e che permettono di capire la sua totale dedizione al lavoro, motivo che gli ha permesso di farsi notare fin da subito nell’ambiente lavorativo.

Questa passione per la meccanica nel nostro intervistato è nata quando era ancora bambino, portandolo a scegliere il nostro Istituto già in seconda media.

Arrivato al San Marco, la cosa che lo colpì di più era la costante “gioia di stare insieme”, che risulta essere per lui una cosa assente negli altri istituti, insieme all’aiuto che viene offerto per affrontare con serenità anche i momenti più difficili. Iniziato il suo percorso scolastico, instaurò da subito un significativo rapporto con il suo coordinatore, il professor Michele Ferronato il quale, insieme agli altri insegnanti, hanno lasciato su Marco un importante segno, che tuttora porta con sé.

Thomas Bucca 5ittA

Ecco cosa ha rappresentato per noi il San Marco Steve Jobs diceva che il lavoro occupa una grande parte della nostra vita.

Non si può prevedere il futuro, si può solo tentare, ascoltando il proprio istinto.

Nel nostro caso non è stata una nostra scelta venire in questa scuola; chi per obbligo, chi per consiglio, siamo stati portati in questo ambiente. La scuola è il primo passo verso il mondo del lavoro, sconosciuto e fuorviante, forse ancora troppo vasto per un ragazzo appena uscito dalle scuole medie, che con il termine “futuro” può immaginare a stento

Intervista ad un exallievo

primi anni è ancora vago, ma poco a poco porta ad avere una sensazione di appartenenza e di comprensione.

Qui è valorizzata la nostra personalità e le nostre doti. Credono in esse, ma soprattutto sanno farci credere in esse; con la loro dedizione, l’interessamento e la disponibilità extra scolastica, i docenti sanno coinvolgerci in attività sempre stimolanti, responsabilizzandoci e mettendoci in situazioni di pressione, senza però lasciarci soli davanti alle difficoltà. In poche parole, siamo trattati

Francesco Bonaldo 5ittB

come menti creative, pari alla loro, ma con un rapporto di reciproca influenza costruttiva, poli di una comunicazione bidirezionale. Insegnanti che imparano insegnando: questo rende il personale tecnicamente qualificato ed estremamente preparato a livello umano. Ci hanno cresciuti come persone, come professionisti e come sognatori; noi siamo frutto di un viaggio, un’esperienza, un ideale di condivisione e di fiducia reciproca. Tutto questo, per noi, è la nostra scuola: questo è ISSM.

Olimpiadi ISSM 2016

Vincere partecipando

Elena Voltolina 3ittA

La giornata di martedì 17 maggio è iniziata con la Santa Messa in palestra, che ha visto celebrarsi la prima comunione di Fabiola Lugato (3gC), accompagnata da parenti e amici: la sua speciale esperienza, a seguito del percorso di catechesi che ha scelto di frequentare quest’anno, ha arricchito il bel momento della celebrazione presieduta da don Vanni e animata dal nostro bravissimo coro, aprendo così ufficialmente l’attesissima festa in onore di Maria Ausiliatrice.

A seguire, immancabili, le Olimpiadi!

Alle 10.15 le classi sono scese nel campo d’atletica

Editoriale più agguerrite che mai, con una grande competitività e partecipazione che, almeno da quando sono in questa scuola, non avevo mai visto.

Tutti coinvolti, compreso il corpo del pronto soccorso della Croce Rossa. Anche loro infatti, sono stati in qualche modo protagonisti, soccorrendo i (non pochi) feriti di guerra: chi ha abbandonato la sua milza lungo il percorso della campestre, chi ha avuto incontri ravvicinati con le radici di qualche albero passando velocemente da un’attività all’altra o chi è rimasto ferito dalla battaglia per il

combattutissimo trofeo di dodgeball.

Ma se da un lato sono stati giochi delle molteplici ferite, dall’altro sono stati anche quelli delle grandi imprese e delle grandi vittorie. Sulle note di Uptown Funk, Sorry e tante altre canzoni, infatti, biennio e triennio, ragazzi e ragazze, singoli o a squadre, ciascuno ha dato dimostrazione delle proprie capacità atletiche.

Come nel salto in alto o nel salto in lungo, in cui ragazzi con le molle al posto delle ossa, hanno saltato rispettivamente la bellezza di 1,85 m e 6,18 m (entrambi per opera di Sebastiano Corrò).

Ma atleti e meno-atleti a parte, credo che tutti abbiamo accolto le parole di don Vanni, all’omelia della messa mattutina: mettersi in gioco e saper gustare le grandi e le piccole cose che ogni giorno abbiamo l’opportunità di vivere.

E per questo siamo tutti vincitori.

Clamorosa, per il terzo anno consecutivo, la vittoria della classe 3ittA, con 259 punti, con uno scarto di 104 rispetto ai secondi classificati, la 1ittA!

Risultati San Marco Sport 2015-2016 Anche quest’anno i nostri “atleti” hanno raggiunto ottimi risultati.

Gustatevi al link i nostri numerosi e variegati successi, conquistati in moltissime competizioni che ci hanno visto sempre protagonisti.

In visita per il mondo

Magnifico il viaggio e splendida la meta!

Solo quando è suonata la sveglia mi sono resa conto che era finalmente giunto quel fatidico giorno. Dopo giorni passati a fare il conto alla rovescia, era il momento di partire. Un viaggio lungo e noioso. Almeno era quello che mi aspettavo. Forse è stato proprio il viaggio uno dei momenti più belli di questa esperienza: lungo sì, ma noioso no. Non avrei mai pensato di riuscire a relazionare così tanto. Ho conosciuto meglio molte persone e sono riuscita a guardarne altre con occhi diversi da quelli del pregiudizio. Tale pensiero non è nato esclusivamente nei confronti dei compagni, ma anche dei docenti. A questo punto arriviamo alla seconda parte della gita: la più bella. Passo più tempo a scuola con i

docenti, che a casa con la mia famiglia.

Ma mentre a scuola li si conosce dal punto di vista professionale, durante i tre giorni a Monaco si sono presentati per quello che sono realmente, sempre nei limiti della professionalità. È stato bello rivolgersi a loro nella tranquillità e nella semplicità con cui ti rivolgeresti a un amico, senza dover parlare degli argomenti inerenti al percorso scolastico.

Di momenti belli ce ne sono stati davvero molti, come ad esempio quelli trascorsi nelle camerate: potrei parlavene per ore.

Ti svegliavi con il “buongiorno” e ti addormentavi con la “buonanotte” di persone a te care. La visita alle Saline è stata interessante, il Deutsche Museum è stato

Irene Pasian 3gC coinvolgente soprattutto per quanto riguarda la parte scientifica, dotata di vari attrezzi per esperimenti.

Dachau è stata una visita molto toccante, distante dall’allegria di quanto visitato fino a quel momento, ma che ci ha fatto cogliere l’importante testimonianza della sofferenza e la morte di milioni di persone.

A parte questo, rivivrei la stessa esperienza altre mille volte.

Magari ci starei qualche giorno in più e magari mangerei più Bretzel... Ma sì, la rifarei perché ne sono tornata a casa contenta e soddisfatta.

Irene Pasian (3^GrC)

In visita ai luoghi di San Francesco Per il terzo anno consecutivo alle classi quarte dell’Itt è stata fatta la proposta facoltativa di un’uscita spirituale ad Assisi: una visita della città con riferimento ai luoghi principali della vita di S. Francesco.

Sei ragazzi hanno accolto la proposta e sono stati accompagnati, nel weekend dal 15 al 17 aprile, dai professori Lisa Baruzzo, Pietrogiulio Frascella e don Filippo.

Il viaggio ha rappresentato un’occasione per conoscere più da vicino la figura di Francesco a partire dai luoghi in cui è nato, cresciuto, convertito e avviato la

sua predicazione. Il suo percorso di vita è diventato poi occasione per i ragazzi di riflettere su se stessi, a partire dalle provocazioni e dalle domande di don Filippo. A San Damiano, ad esempio, dopo le lodi mattutine i ragazzi hanno ascoltato la testimonianza di un novizio che sta facendo il cammino per diventare frate.

Qui, dove il crocifisso parlò a Francesco invitandolo a seguirlo per cambiare radicalmente la sua vita, gli studenti sono stati invitati a riflettere sulle scelte, partendo da quella fatta dal novizio.

«Mi è piaciuto molto il fatto che il

novizio, padre Filippo, abbia messo sullo stesso piano la vocazione religiosa e quella matrimoniale - racconta la prof.ssa Baruzzo - Ha dato un valore equivalente alle due scelte di vita, sposarsi o seguire Gesù».

Ai ragazzi è stato proposto di riflettere sui criteri con cui compiono le proprie scelte, su chi ascoltano per avere consigli e sulla scelta futura che faranno l’anno prossimo.

La Domenica mattina, poi, sono stati all’eremo delle carceri, per Francesco è stato luogo dell’essenzialità in cui lui ha abbracciato la povertà.

Samuel Pivetta 3gA È stata una gita emozionante che ha saputo unire tante classi differenti in un’unica classe e ha saputo dimostrare la maturità dei ragazzi giunti quasi al termine della loro esperienza scolastica.

In questa uscita di gruppo anche gli insegnanti si sono divertiti con noi, ma soprattutto come noi. Se le Saline sono state interessanti e nel contempo divertenti, particolarmente toccante è stata la visita presso il campo di concentramento di Dachau dove noi ragazzi abbiamo potuto riflettere e commemorare la tragedia che colpì moltissimi deportati.

Samuel Pivetta (3^GrA)

Laura Campaci Docente Cfp e Itt

«Ai ragazzi - continua Lisa Baruzzo - è stato suggerito di riflettere su cosa sia l’essenzialità per loro, non tanto in termini di materialità, ma nei rapporti e nella gestione del tempo e dell’attenzione che dedichiamo alle relazioni che riteniamo davvero importanti».

Non sono mancati i momenti di convivialità, vissuti nel gioco e nelle risate, tant’è che il momento più bello e sereno, dal punto di vista della prof.ssa Baruzzo, è stata la serata tra il Sabato e la Domenica, trascorsa nella semplicità di divertirsi giocando a Tabù.

Incontrando don Bosco a casa sua Durante la prima settimana di Maggio, tutte e sei le classi seconde hanno soggiornato, un turno dopo l’altro, a Colle don Bosco, poco distante da Torino, condividendo la stessa esperienza.

PRIMO GIORNO Ci siamo trovati a scuola verso le 8:00, sapendo che alle 8:30 sarebbero iniziate le 5 ore di viaggio che ci separavano dalla nostra destinazione.

Appena arrivati, dopo esserci sgranchiti le gambe, abbiamo avuto la possibilità di riflettere sull’approccio che avremmo dovuto tenere durante le esperienze offerte nei giorni seguenti.

Prima di cena, abbiamo visitato il Colle, ovvero i luoghi dove Don Bosco ha trascorso la sua infanzia: la casa in cui è nato, il giardino in cui ha fatto il sogno dei nove anni, e la basilica dedicata a Don Bosco, che sorge sulla cima e ospita la sua reliquia.

Dopo cena, abbiamo giocato nel cortile dell’Oratorio dove avremmo dormito, sotto una leggera ma insistente pioggia.

SECONDO GIORNO

TERZO GIORNO

Dopo la colazione siamo partiti per visitare Chieri, la città in cui Don Bosco si è trasferito per studiare al convento. Qui abbiamo incontrato una vecchina di 98 anni, nonna Ida, pronipote di un ebreo convertito al cristianesimo aiutato da Don Bosco.

Poi, tornati all’oratorio di Chieri, abbiamo pranzato con un panino e ci siamo diretti a Torino per visitare i musei precedentemente decisi. Le possibili scelte erano: il museo dell’auto o il museo egizio. Dopo la visita ai musei e l’ora libera in cui abbiamo potuto visitare Torino e fare una passeggiata in piccoli gruppi, ci siamo ritrovati di fronte al Palazzo Madama per andare a mangiare la pizza in centro. Il ritorno verso il colle è stato animato da cori da stadio provenienti dal fondo dell’autobus. Tra le risate di tutti l’ultima parte della serata è trascorsa in allegria fino a quando i nostri accompagnatori non ci hanno dato la buonanotte.

L’ultimo giorno, dopo aver fatto una doccia calda e la valigia, abbiamo iniziato il viaggio verso casa, fermandoci per tutta la mattinata a Valdocco, quartiere di Torino dove Don Bosco ha fondato il suo primo oratorio. Qui abbiamo visitato la Basilica di Maria Ausiliatrice. Oggi lì si trovano una scuola elementare, una scuola media, due licei ed un CFP. Terminata la messa e fatte le foto di gruppo, ci siamo diretti verso l’autobus, che ci avrebbe riporti a casa. Durante il viaggio, molti hanno preferito dormire, mentre altri invece hanno ascoltato musica, chiacchierato e giocato a carte. È stata un’esperienza profonda, che ha unito tutte le classi in un unico gruppo e che ci ha fatto comprendere quanto possa essere vivo un personaggio santo da quasi novant’anni, perché è stato solo grazie a lui che abbiamo potuto trascorrere queste bellissime giornate in intimità e fratellanza.

La chiave e la spada Dal 20 al 22 maggio, alcuni studenti delle classi terze ITT, accompagnati dal professor Spironello e da don Filippo, si sono recati a Roma per visitare i luoghi sacri di San Pietro e San Paolo, solitamente rappresentati con la chiave (del regno dei cieli), il primo, e la spada (del martirio), il secondo.

Il secondo giorno si è svolta la parte principale dell’uscita, infatti noi ragazzi, dopo uno sguardo ai principali monumenti del centro storico di Roma (Colosseo, Fori imperiali...), abbiamo visitato gli

Maria Stella Vivian 2itt

scavi della Domus Aurea di Nerone, l’immensa proprietà dell’imperatore romano, il quale diede inizio alla persecuzione contro i cristiani, e le catacombe di San Callisto, nate come cimitero e rifugio per i perseguitati, nelle quali noi ragazzi abbiamo potuto celebrare una suggestiva funzione religiosa tra i loculi, un’esperienza decisamente particolare. Dopodiché ci siamo diretti verso il Vaticano, dove siamo stati accolti dalla comunità salesiana. Abbiamo potuto accedere alla tipografia vaticana, abbiamo visitato la piazza e la Basilica di San Pietro, e a

Liviana Vanzetto 3ittB

fine giornata è stata organizzata una grigliata sulla terrazza della casa salesiana del Vaticano, che offriva una panoramica dall’alto di Roma. È stata una piacevole serata, se consideriamo il fatto che abbiamo telefonato al papa, per invitarlo a farci visita, ed è anche stata organizzata una scampagnata notturna fuori programma, grazie a don Renato, un membro della comunità che ci ha accolti: una persona molto gentile, che si è impegnata a illustrarci moltissimi aspetti del Vaticano, e grazie al quale siamo potuti passare senza alcun problema tra la gendarmeria e le guardie svizzere.

Anna Doglioni 2itt

L’esperienza di Torino dal punto di vista di un accompagnatore Anche per Andrea De Grandis (4^A Itt), l’esperienza di accompagnatore dei ragazzi è andata ben oltre le aspettative: «Non mi aspettavo di conoscere così bene i ragazzi in poco tempo; sono entrato subito nella parte - dice - Ora che li incrocio nel corridoio mi sembra di conoscerli da una vita». Mi sento insomma una sorta di fratello maggiore, che li ha controllati, ha supervisionato i loro giochi, il loro stare insieme, ma stando sempre dalla loro parte: una sorta di “poliziotto buono”, vicino ai professori più severi.

«Il viaggio in bus è stato divertente: continua a raccontare Andrea - è stato bello sentire storielle riguardo episodi che succedono in classe, anche con i professori, rendendomi conto che son successi e succedono anche a me». Il momento più bello?

«Tutti i momenti conviviali, il bel clima che in qualsiasi occasione, a pranzo e a cena, durante le visite o perfino sotto la doccia, si respirava».

Ilaria Quidacciolu 3ittB

L’uscita è terminata il terzo giorno, con la visita nei luoghi del martirio di San Paolo e della chiesa di San Paolo fuori le mura, che ospitava i ritratti di tutti i papi della storia. Molti di noi hanno descritto queste giornate usando aggettivi come: “stupore”, “straordinario”, “immenso”, “famiglia”, “indimenticabile”, “senso di completezza”.

Ed effettivamente queste parole definiscono perfettamente l’opportunità che ci è stata offerta, una possibilità che ognuno dovrebbe vivere, per diversi aspetti profonda e altrettanto ricca.

I talenti del San Marco Laura Campaci Docente Cfp e Itt

Petru Cimpoiesu 4ittB

Alzi la mano chi, almeno una volta nella vita, ha giocato con un videogioco. È senz’altro facile appassionarsi e magari farsi coinvolgere così tanto, mentre si manipola il joystick, da non rendersi conto delle ore che passano...

C’è qualcuno, nella nostra scuola, che ha deciso di fare dei videogiochi un vero e proprio “talento”: ma non si tratta di giocarci, quanto di dare loro vita e forma.

Petru Cimpoiesu, studente di 4^ B Itt, rugbista nella prima squadra di Mirano, ha fatto della sua passione un vero e proprio hobby, una competenza, e forse, un giorno, un lavoro.

«Ho iniziato in seconda media - racconta Petru - non avevo nemmeno il computer, mia mamma me l’ha comprato. All’epoca giocavo con “Call of Duty”, un gioco “sparatutto”».

Sebastiano Corrò 4ittA

Il mio nome è Sebastiano Corrò, frequento la classe 4A ITT. Oltre alla scuola investo il mio tempo giornaliero in un’attività che da tempo non è più un hobby, ma è diventata una vera e propria passione: la musica.

Studio il violino presso il ‘Conservatorio Statale Cesare Pollini’ di Padova. Inoltre studio privatamente, dall’età di otto anni, batteria e

Il mondo dei videogiochi Ma era sorta una curiosità: «Feci una ricerca su “Google”: volevo sapere come vengono fatti i videogiochi».

Così Petru scopre i primi programmi di modellazione, come 3ds Max. Poi si mette alla ricerca di “tutorial”, da vero autodidatta: «La maggior parte dei tutorial erano a pagamento o solo in inglese, io li guardavo in inglese, tedesco, spagnolo: era molto difficile... Poi, col tempo, sono usciti nuovi programmi».

Ma una volta imparate le basi, dice lo studente, poi le “regole” sono uguali per tutti i programmi. È il software Unity a far divertire di più Petru: «Unity è un programma fantastico, semplice da usare, molto versatile, anche se il primo videogioco che ho creato era molto basilare: un omino che cammina, salta...». Un gioco da ragazzi? Niente affatto! Sembra, a noi profani, una banalità, ma serve grande esercizio per imparare, da autodidatta, ad

utilizzare questi programmi: «Non mi sento ancora pronto» - dice Petru- «l’ideale sarebbe imparare ad utilizzare Unreal Engine, un software di uso professionale, molto complicato ed ultra realistico».

Quale obiettivo per migliorare ancora? «Vorrei migliorare nella modellazione e nel saper usare i codici. Intendo dire che devo imparare a parlare con il pc, dirgli cosa può fare il giocatore». In sostanza, fare in modo che, premendo un tasto, il giocatore salti, e con un altro, faccia una capriola, e così via... Questo linguaggio di programmazione, detto C# (si legge “C sharp”), per Petru, è come la lingua inglese: «Riesco a capirlo... Ma non riesco a parlarlo!». Oggi Petru si è messo in gioco, in tutti i sensi, anche a scuola: infatti per il workshop delle classi quarte Itt, inerente il

Una vita a ritmo percussioni classiche. Con percussioni intendo Timpani, Marimba, Vibrafono, Cassa e Piatti, Xilofono, Glockenspiel, Congas e tutta una serie di strumentini orchestrali. Suono in numerosi gruppi come l’Orchestra Giovanile del conservatorio di Padova ‘I Pollicini’, l’Orchestra Giovanile ‘I Filarmonici di Mirano’, gli ‘Upstream’, la Filarmonica di Mirano e infine con i Domesday. Inoltre, frequento a livello

agonistico atletica, con la specialità del salto in alto presso l’Associazione Sportiva ‘Libertas Mirano’.

Devo ammettere che la mia giornata tipo è assai ricca e impegnativa, in quanto non è semplice trovare un equilibrio tra lo studio e l’arco di tempo impiegato in ambito musicale e sportivo.

Dunque, la mia giornata inizia normalmente verso le 6.30. Dopo la mattinata trascorsa a scuola, mi dirigo a Padova per la lezione di musica. Dopo di che, giungo a Mirano, in campo di atletica, per l’allenamento nella fascia oraria dalle 18 alle 20 circa. Poi finalmente mi dirigo a casa, per cenare e studiare le materie scolastiche.

Studiando due strumenti completamente opposti, i generi di musica che suono spaziano in vari ambiti: classico, soundtrack, jazz, blues, funk, latin, acustic, Classic Rock, hard rock, celtic, metal, metal industrial, heavy metal

Guarda l’anteprima del gioco

progetto dedicato ai forti veneziani, sta creando un gioco “multiplayer” di guerra, il classico “sparatutto” (“First-person shooter”), insieme ad altri compagni. Il soldato cammina nell’ambiente ricreato di Forte Gazzera e deve difendersi sparando ai nemici che incontra (cliccando sul Qrcode dell’articolo potete farvene un’idea grazie al video realizzato da Petru).

Ma Petru non è solo “sparatutto”, anzi, ha un desiderio per il futuro: «L’estate scorsa mi sono appassionato al 3D e alle animazioni: mi piacerebbe imparare a creare un corto che comunichi un messaggio, come un cartone animato o le animazioni Disney». Pur continuando a studiare da autodidatta, Petru sogna una scuola che lo formi, come “Bigrock”, e poi, chissà, un lavoro alla Pixart? Intanto, una cosa è sicura: in progettazione multimediale, Petru ha il 9 assicurato!

Sebastiano ha composto da zero una colonna sonora per il concorso Canon a cui alcuni ragazzi di quarta ITT stanno partecipando, con un programma specifico per composizioni di tale genere che si chiama Logic Pro X. Cliccando sul QR code è possibile ascoltarla!

e preferibilmente progressive metal.

Partendo dalla considerazione che il nostro Paese è forse l’unico al mondo con una forte cultura musicale che tutti i paesi ci invidiano, altrettanto vero e giusto è anche riconoscere che al giorno d’oggi si sta vivendo un momento di transizione, per certi versi positivo, ma nello stesso tempo molto incerto: la riforma dei conservatori, la nascita sia delle scuole medie ad indirizzo musicale che dei licei musicali, le scuole private... tutti uniti nello stesso ideale, ma contemporaneamente distaccati tra di loro. In questo periodo di cambiamento, mi è rimasta in mente un’intervista al grande direttore Riccardo Muti, che a mio parere è lo specchio della realtà musicale che vive il nostro Paese.

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Concorso nazionale dei capolavori Il consueto Concorso Nazionale dei Capolavori promosso dal CNOS FAP Nazionale ha aperto le danze il 19 aprile con il settore Grafico.

La nostra scuola, in questo caso, ha avuto il privilegio di ospitarlo, e per alcuni giorni si è creata un’atmosfera carica di belle aspettative verso le giovani promesse che hanno partecipato. Quest’anno l’obiettivo era di realizzare il pack di prodotto per un’azienda del settore Wellness, Equipe Zagallo. I ragazzi del San Marco che sono stati coinvolti nella sfida sono stati Davide Dalla Pietà e Serena Bolzonella per la 3gC e Francesca Malossi per la 3gB. Per l’area culturale e quella matematico-scientifica, il terreno di scontro è stato il San Zeno di Verona: qui si sono recati, dal 19 al 22 aprile, Fabio Rossini (3m) per la prova di matematica, e Riccardo Zanutto (3gC) per la prova di cultura e lingua inglese.

«L’esperienza che ho fatto è stata a dir poco incredibile e interessante - racconta Riccardo a seguito di questa avventura - mi sono piaciute l’accoglienza e la disponibilità che ci hanno dato.

Ho fatto tante amicizie e mi sono divertito un sacco! Ringrazio la scuola per questa bellissima opportunità!».

Il Concorso è poi proseguito dal 2 al 6 maggio per l’area delle competenze digitali, insieme al concorso meccanico, elettrico (e serramentisti) nella zona di Torino e dintorni. Federico Valletti, che da quest’anno ha l’incarico di segretario nazionale dell’area digitale, ne ha organizzato la prova. Gli studenti che hanno partecipato sono stati Samuel Dei Rossi, per l’elettronica, Fabio Marchiori per la meccanica e Mosè Padovani (3gA), che ha ottenuto un ottimo secondo posto nell’area digitale. In quei giorni non ci sono stati solo momenti di lavoro, ma i ragazzi hanno anche visitato l’Arsenale della pace (Sermig), nato da un arsenale della prima guerra mondiale. Il prof. Valletti ha raccontato che si è trattato di un «bellissimo gruppo, in cui si respirava entusiasmo e affiatamento tra i ragazzi. Certo, c’era tensione e sana competizione, ma anche tanta solidarietà e aiuto reciproco».

concorsi Concorso “La grande occasione Canon” Un gruppo di ragazzi di quarta e di quinta ITT partecipano a un concorso promosso da Canon Italia che si chiama “La Grande Occasione”, con un documentario sul Forte di Sant’Andrea.

Canon, per questo concorso, ha selezionato 20 scuole, ciascuna delle quali avrà a disposizione per 5 giorni una videocamera XC10 per la realizzazione di una produzione video in una delle tre categorie in gara: fiction, clip e documentario.

Il San Marco partecipa con un gruppo eterogeneo di una ventina di ragazzi, nella categoria documentario, con un progetto intitolato “Il Guardiano Solitario” che racconta la storia del forte di Sant’Andrea a Venezia. Siamo stati selezionati grazie al soggetto originale proposto, e nella settimana del 16 maggio sono state realizzate le riprese. I ragazzi sono entusiasti del progetto, che verrà consegnato in forma definitiva a giugno. Le premiazioni saranno a settembre 2016.

La scuola vincitrice per ogni categoria riceverà una Canon XC10, mentre il video migliore in assoluto si aggiudicherà una EOS C100 Mark II. I nostri ragazzi, con il supporto del prof. Fabio Mialich e dello storico Mauro Scroccaro, sono andati alla scoperta del forte di Sant’Andrea, trovando una Venezia diversa, misteriosa e affascinante. Un grazie particolare alla società “El Bragosso Va” che li ha portati in barca fino all’Isola di Sant’Andrea, altrimenti inaccessibile.

Pellitteri’s Day Concorso Schneider

“Green Technologies Award” Anche il settore meccatronico si è messo in gioco, quest’anno, partecipando al 6° concorso nazionale Schneider Electric, che premia i migliori progetti per un utilizzo dell’energia sicuro, affidabile, efficiente, sostenibile e interconnesso, dal titolo “Green Technologies Award, energia nuova per le scuole”.

Schneider Electric, in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (MIUR), ha previsto l’assegnazione di generosi premi, da 8mila euro in prodotti per il primo classificato, a un kit di automazione o di domotica per il quinto e ultimo classificato. Il Progetto, sviluppato da un gruppo di studenti di 5^ meccatronica guidati dal prof. Marco Battilana, ha riguardato lo studio di fattibilità di un soffitto a pannelli radianti in alluminio, sia per il raffrescamento che per il riscaldamento, integrato con un sistema a ventilazione meccanica controllata, per il rinnovo dell’aria, controllato da dispositivi KNX selezionati da catalogo Schneider.

Venerdì 6 maggio si è tenuto a Milano il Pellitteri’s Day, storica manifestazione che premia da più di vent’anni le eccellenze in ambito grafico, a qualsiasi livello, istituzionale, imprenditoriale e studentesco. Il San Marco era presente, con due premiati, i nostri due “campioni” Francesco Bonaldo, per l’ITT e Irene Pasian, per il CFP. La mattinata è stata un susseguirsi di interessanti interventi formativi e di testimonianze, nello splendido contesto della Fabbrica del Vapore, in centro a Milano. Il momento topico chiaramente è stato quello riservato alla premiazione dei campioni delle scuole di tutta Italia, tra cui anche Francesco e Irene.

L’intervista doppia

Ilaria Quidacciolu 3ittB

Luca Cervesato 3ittB

I prof-fratelli del San Marco Questa volta abbiamo deciso di intervistare due note coppie di fratelli del San Marco: i fratelli Dittadi, che lavorano nel mondo della grafica, entrambi grandi appassionati di calcio, e i fratelli Matarollo, esperti del settore meccanico ed elettro e notoriamente buone forchette.

Cos’hanno in comune tutti e quattro?

Beh, facile, i capelli!

Lasciandovi godere dello spettacolo collegandovi direttamente, tramite il QrCode, alla visione dei video integrali, vi lasciamo qui solo qualche stralcio della loro simpatia.

Guarda l’intervista dei fratelli Dittadi

Guarda l’intervista dei fratelli Matarollo

Fratelli Dittadi Alla domanda: “Ci parli di un suo hobby”, il professor Marco Dittadi ha risposto in modo ormai scontato: «il calcio, una mia grande passione, che spero, un giorno, possa diventare un lavoro»; il professor Matteo Dittadi, invece ha detto «lo sport in generale e le vacanze».

“Chi per primo ha perso i capelli?”: alla provocazione è stato risposto perfino con una parvenza di

serietà: il professor Marco Dittadi ha risposto «mio fratello», mentre il fratello maggiore ha confermato, specificando «solo perché ho 5 anni in più».

“Se Don Bosco fosse un calciatore, quale ruolo gli darebbe? E perché?”: domanda che non poteva mancare per i nostri due intervistati!

Per il professor Marco Dittadi, don Bosco è «un Pirlo, ma anche un Messi; in quanto è sia un regista che una persona in grado di vedere le cose prima e risolverle con un colpo di genio».

Per il professor Matteo Dittadi, invece, don Bosco è «un Baresi perché controlla tutta la squadra, riesce a vedere le cose da dietro».

Anche ai fratelli Matarollo abbiamo chiesto di svelarci un loro hobby, e il prof. Leonardo ha risposto «la caccia al cinghiale» (dobbiamo credergli?!); mentre il professor Cristiano Matarollo ha risposto, più credibilmente, «fare sport».

“Visto che amate tanto le grigliate, quale dei vostri

studenti mettereste sulla griglia?”. I due fratelli non hanno fatto nomi, ma si sono concentrati solo sul tipo di cottura: il professor Leonardo Matarollo ha spiegato che «tutto dipende da come viene marinata la carne... Poi arrosto»; secondo il professore Cristiano Matarollo, invece, «non si può mangiare carne “stopacciosa”».

Fratelli Matarollo “Un pregio e un difetto di suo fratello”: a questa domanda, il professor Leonardo Matarollo ha indicato «i capelli», sia come pregio che come difetto del fratello; il professor Cristiano Matarollo, invece, come pregio, ha indicato l’«affidabilità» del fratello, commentando però che «magna massa».

L’angolo del Cinema

The imitation game Probabilmente solo per essere colui che poi darà vita alle prime idee di computer basta per renderlo un’eroe: si tratta di Alan Turing, genio matematico che durante la seconda guerra mondiale decifrò Enigma, la macchina di cifratura dei messaggi nazisti, permettendo agli alleati di vincere la guerra.

Il film, tratto dal romanzo di Andrew Hodges “Alan Turing, storia di un enigma”, vuole evidenziare da una parte il genio di Alan, straordinariamente dotato ma anche incredibilmente solo; e dall’altra il

risvolto psicologico, vulnerabile e insicuro.

La sceneggiatura si può dividere nei tre momenti principali della sua vita: durante la sua infanzia, quando Alan scopre, accompagnato dal compagno Christopher, la crittografia, e anche, in parte, il suo orientamento sessuale.

Il secondo momento, quando inizia a lavorare per i servizi segreti inglesi insieme ad altri uomini che formeranno, insieme a Joan Clarke, interpretata dalla bellissima Keira Knightley, una équipe di crittografi che decifreranno Enigma.

Laura Semenzato 3ittA

L’ultima parte del film, forse quella più umana, racconta quando Turing viene arrestato a Manchester per atti osceni; i gay, non accettati nella società di quel tempo, venivano arrestati e posti davanti ad una scelta: prigione o castrazione chimica.

Alan, non volendosi separare dalla sua tanto amata macchina per decifrare i messaggi che vorrà in ogni modo migliorare, sceglierà la castrazione chimica.

Distrutto a causa dei farmaci e dalla vergogna, Alan si suiciderà a 41 anni.

Il genio matematico, interpretato dal bravissimo Benedict Cumberbatch, viene rappresentato come una persona incapace di relazionarsi con il prossimo, non vergognandosi di mostrare la sua superiorità intellettuale, risultando cinico e a volte irrispettoso.

Maria Stella Vivian 2itt

Anna Doglioni 2itt

Alice Muffato 1grA

Una divoratrice di libri

Eleonora Boscaro

Roberta Testolina 3ittB

Salotto letterario

Al San Marco c’è una persona che spesso lavora dietro le quinte, inosservata, dotata di un’incontenibile passione per la lettura. Si tratta di una delle nostre segretarie, capace di leggere anche una quindicina di libri in un solo mese!

A scuola, Eleonora Boscaro si occupa della gestione del personale, tirocini per ragazzi interni ed esterni e corsi del fondo sociale europeo per disoccupati ed inoccupati. Ci ha spiegato che dopo aver studiato Ragioneria, ha capito che con 26 lettere, se date ad uno scrittore, si possono fare cose più belle che con l’infinità di numeri che abbiamo a disposizione. Quando trova il tempo per leggere? Specialmente di notte, quando qualcuno dei figli la tiene sveglia, o in qualsiasi momento “morto” della giornata.

A quando risalgono i tuoi ricordi riguardo la lettura?

Il primo ricordo risale a mio papà, che la sera, tornato dalla fabbrica e prima di andare a fare il suo secondo lavoro,

chiamava me e mia sorella e leggeva racconti dalla sua antologia, oppure ci diceva “Quale parola volete imparare oggi?” e leggeva dall’enciclopedia.

Qual è il libro che ti ha spronata alla lettura?

Non c’è stato un primo libro, mi sono buttata da sola, iniziando da Kafka ed Hesse, passando poi a Moccia, Stephen King, Fabio Volo, Coelho...

Qual è il tuo libro preferito?

Libro giusto, letto al momento giusto, direi “Il cammino di Santiago” di Coelho; un libro invece che di recente ho letto e mi ha particolarmente colpita per il tema e la delicatezza con cui è stato scritto è “Io prima di te” di Jojo Moyes.

Ti capita spesso di rileggere i libri?

Se sì, qual è quello che hai riletto più volte?

In realtà no, solo se la prima volta lo leggo troppo in fretta. In ogni caso il libro che ho riletto più volte è stato Harry Potter, perché ogni volta avevo paura di dimenticarmi cosa fosse successo

nel libro precedente a quello appena acquistato!

Quale personaggio di un libro che hai letto vorresti essere?

Vista la frenesia con cui viviamo e la difficoltà di trovare momenti di totale relax, vorrei essere la protagonista dell’ultimo libro che ho letto...fa lunghe cavalcate col suo cavallo nelle verdi colline irlandesi!

Hai fondato un club della lettura, vuoi spiegarci di che cosa si tratta?

Chiacchierando con le amiche, ci siamo accordate per leggere tutte assieme lo stesso libro, partendo da “L’amante giapponese” di Isabella Allende, e di trovarci una volta al mese, per scambiarci opinioni ed impressioni.

Abbiamo anche creato la pagina Facebook del nostro club: 300 persone all’incirca l’hanno visualizzata in una settimana!

Se tu dovessi spronare una persona alla lettura, che cosa le diresti?

Non arrenderti, magari hai solo sbagliato

genere, provali un po’ tutti, alla fine troverai il tuo!

Ringraziamo molto Eleonora per averci dedicato un po’ del suo tempo, e per finire vi lasciamo la recensione di un libro da lei consigliatoci.

Woody Allen

Angelina Jolie

Star Wars

Hunger Games

Attore ormai conosciuto per la sua particolarità, ma forse non tutti sappiamo che ha anche molte fobie, un vero e proprio elenco, ad esempio: la paura di insetti, cani, bambini, cervi, malattie, cancro, dei colori brillanti, della folla, dell’altezza, delle stanze piccole e... addirittura del sole! Okay, Woody...

La famosa attrice porta sul corpo diversi tatuaggi, tra tutti ne troviamo uno che forse è tra i più dolci, ovvero un tatuaggio sul braccio sinistro con le coordinate geografiche dei suoi 6 figli adottati.

I costumi da Wookie degli esseri di cui fa parte anche Chewbacca sono fatti con veri capelli umani! What?!

Durante le riprese del primo film della saga Jennifer Lawrence (Katniss), ha steso con un calcio il suo collega Josh.

Il film, diretto da Morten Tyldum, vinse l’anno scorso l’Oscar come miglior sceneggiatura non originale, unico premio nonostante le moltissime candidature.

Film interessante non solo a livello storico, per la storia di Alan che spesso non è messa in luce come si dovrebbe; ma anche dal punto di vista umano e psicologico, dove si vede un uomo freddo e solo, deriso per la sua razionalità e incapacità di essere “umano”, che lotta per una discriminazione ingiusta di cui è accusato.

Coming soon...

L’alchimista di Paulo Coelho Il protagonista della magica storia scritta da Paulo Coelho è Santiago, detto poi l’Alchimista, un pastorello, che spinto da un sogno fatto per due volte, in cui un bambino gli dice di raggiungere le piramidi per appropriarsi di un tesoro, intraprende un lungo viaggio alla scoperta del mondo. Ma non è la meta che conta, la cosa più importante è proprio il percorso che si fa per arrivare alla meta.

“E quando tutti i giorni diventano uguali è perché non ci si accorge più delle belle cose che accadono nella vita ogniqualvolta il sole attraversa il cielo” “Nessun cuore ha mai provato sofferenza quando inseguiva i propri sogni”.

Curiosità di Hollywood Alice attraverso lo specchio Dopo 150 anni dalla prima pubblicazione del libro di Lewis Carroll “Alice in Wonderland”, la famosa bambina coi capelli biondi e il vestitino blu torna sul grande schermo. Il film è stato diretto da James Bobin, che dà una sua reinterpretazione del mondo creato 6 anni prima dal famoso regista Tim Burton. Il film vede il ritorno del fantastico cast della pellicola

precedente, come Johnny Depp nei panni del cappellaio matto e di Mia Wasikowska, nei panni di Alice. Alice, dopo aver passato gli ultimi anni in giro per il mondo, torna a Sottomondo, dove si rende conto che il cappellaio ha perso la sua “Moltezza” e, incaricata dalla regina bianca, la bellissima Anne Hathaway, dovrà trovare un oggetto metallico che regola lo scorrere del tempo, facendo iniziare una veloce corsa per salvare il cappellaio. Il film, in uscita il 25 maggio in tutte le sale, si è fatto non poco desiderare dagli amanti

della piccola Alice e del coniglio col panciotto, a sei anni dal primo film.

È online il nuovo sito del San Marco!

Il sito dell’Istituto Salesiano San Marco si rinnova, con una veste grafica riprogettata e semplificata e tanti nuovi contenuti da leggere e consultare.

Perché un sito web ogni tanto ha bisogno di un bel restyling?

Per essere più contestuale ai trend del web del momento, per essere sempre più responsive e mobile oriented, per integrarsi sempre di più con i social, e per offrire

un’esperienza d’utilizzo più semplice, piacevole e completa possibile.

Rinnovati, oltre alla grafica, anche i contenuti, con l’aggiunta di tante nuove sezioni e una parte in continuo mutamento, la sezione “cosa facciamo”, dedicata alle innumerevoli attività dell’Istituto, sia in ambito scolastico che extra-scolastico; da visitare anche la sezione “gallery”, che raggruppa le fotografie degli ultimi eventi della vita di Istituto.

Aiutaci a fare bene il bene

1.

Utilizzando un bollettino postale, versamento su conto Banco Posta n. 17652306 intestato a ISTITUTO SALESIANO SAN MARCO riportando sulla causale “Erogazione Liberale” (deduzione prevista dall’art. 100, comma 2/a del DPR 917/1986)

2.

Attraverso un bonifico bancario sul conto Banco Popolare IT72G0503402015000000000267 intestato a ISTITUTO SALESIANO SAN MARCO riportando sulla causale “Erogazione Liberale” (deduzione prevista dall’art. 100, comma 2/a del DPR 917/1986)

3.

Attraverso tun bonifico bancario sul conto Banco Popolare IT10E0503402015000000000075 intestato a ISTITUTO SALESIANO SAN MARCO riportando sulla causale “Erogazione Liberale per innovazione tecnologica (o) edilizia scolastica (o) ampliamento offerta formativa” (deduzione prevista dall’art. 100, comma 2 o-bis e dall’art.

15 comma 1, i-octies del DPR 917/1986)

Nuova sezione dedicata anche al progetto iCnos, che spiega la filosofia e le iniziative dietro al progetto nazionale sulla didattica digitale con iPad. Rimangono comunque anche le aree già presenti nel vecchio sito, come l’area genitori, nella quale ci sono i link veloci a tutti gli strumenti utili, tra cui il registro online;

“Senza la vostra carità io avrei potuto fare poco o nulla; con la vostra carità abbiamo invece cooperato con la grazia di Dio ad asciugare molte lacrime e a salvare molte anime”.

Fabio Mialich Docente Itt

ampliate ed arricchite anche le sezioni che riguardano i vari indirizzi scolastici.

Ultima chicca: a breve sarà possibile, attraverso il sito, visitare e muoversi attraverso una completa ricostruzione 3D degli ambienti della scuola, proprio come se fossimo davvero dentro all’Istituto.

Che dire… Vi aspettiamo, e buona navigazione!

Redazione

Periodico dell’Istituto Salesiano San Marco Venezia-Mestre CCP17652306 Anno XVI I N°2 Sped. in abb. postale A.P. - Aut. del Trib. di Venezia n. 927 del 12.04.1988 comma 20/C art. 2 legge 662/96 filiale di Venezia.

(Don Bosco)

Direttore responsabile

4.

Don Riccardo Michielan

Se si tratta di un legato: - di beni mobili: “…lascio all’Istituto Salesiano san Marco con sede in Mestre (VE) a titolo di legato la somma di… o titoli, ecc. per i fini istituzionali dell’ente” - di beni immobili: “…lascio all’Istituto Salesiano san Marco con sede in Mestre (VE) a titolo di legato l’immobile sito in… per i fini istituzionali dell’ente”

5.

Se si tratta invece di nominare erede di ogni sostanza: “…annullo ogni mia precedente disposizione testamentaria.

Nomino come erede universale l’Istituto Salesiano San Marco di Mestre (VE) lasciando ad esso quanto mi appartiene a qualsiasi titolo per i fini istituzionali dell’ente”.

Stampato presso Istituto Salesiano San Marco via dei Salesiani, 15 30174 - Mestre-Venezia T. 041.5498111 - F. 041.5498112 info@issm.it - www.issm.it

Redazione DBM Alice Muffato Agnese Baldan Enrico Longo Elena Voltolina Laura Semenzato Ilaria Quidacciolu Liviana Vanzetto Roberta Testolina Maria Stella Vivian

Anna Doglioni Giacomo Zambon Tommaso Bacci Fabio Gobbo Gianluca Valleri Zaira Bettin Giulio Bettio Thomas Bucca Laura Campaci

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