Annuario regionale dei dati ambientali 2004
ATMOSFERA
INDICATORE EMISSIONI DI PARTICOLATO (PM10) : trend e disaggregazione macrosettoriale SCOPO L’indicatore rappresenta una stima, regionale e disaggregata per provincia e per settori delle emissioni di PM10 (polveri di dimensioni inferiori a 10 µm) per valutarne l’andamento nel tempo. DESCRIZIONE Le polveri da dimensione inferiore a 10 µm hanno origine sia naturale sia antropica. Le particelle di origine naturale sono generate dall’erosione dei suoli, dall’aerosol marino, dalla produzione di aerosol biogenico (frammenti vegetali, polline, spore), dalle emissioni vulcaniche e dal trasporto a lunga distanza di sabbia (polvere del Sahara). Una parte consistente delle polveri presenti in atmosfera ha origine secondaria ed é dovuta alla reazione di composti gassosi quali ossidi di azoto, ossidi di zolfo, ammoniaca e composti organici. Inoltre tra i costituenti delle polveri rientrano composti quali idrocarburi policiclici aromatici e metalli pesanti. Le polveri hanno una notevole rilevanza sanitaria per l’alta capacità di penetrazione nelle vie respiratorie. Le stime effettuate sono relative solo alle emissioni di origine primaria, mentre non sono calcolate quelle di origine secondaria così come quelle dovute alla risospensione delle polveri depositatesi al suolo. La Direttiva LCP 2001/80/CE indica i valori limite di emissioni di polveri per combustibili solidi, liquidi e gassosi nei grandi impianti di combustione e la Raccomandazione 2003/47/CE fornisce orientamenti per gli Stati Membri nell’elaborazione del piano nazionale di riduzione delle emissioni nei grandi impianti individuati nella Direttiva citata. Il DM 60 del 02/04/02 introduce i “valori limite” per il PM10 che sono entrati in vigore dal 01/01/2005 (fase 1) e che verranno ulteriormente ridotti a partire dal 01/01/2010 (fase 2). Questo indicatore verrà aggiornato periodicamente ogni anno. UNITÀ di MISURA Tonnellate/anno (t/anno) FONTE dei DATI APAT, 2004 NOTE TABELLE e FIGURE La figura 2.9 raffigura l’andamento nel tempo delle emissioni provinciali di PM10 per ciò che concerne gli anni che vanno dal 1990 al 2000. La tabella 2.7 riporta i valori di queste emissioni in t/anno per gli anni di riferimento 1990, 1995 e 2000. La figura 2.10 rappresenta la disaggregazione macrosettoriale delle emissioni provinciali di PM10 riferite al 2000. In tabella 2.8 è possibile confrontare i valori di emissioni provinciali di PM10 afferenti ai diversi macrosettori. Le emissioni nazionali sono disaggregate secondo la nomenclatura delle attività Selected Nomenclature Air Pollution (SNAP97), adottata dalla metodologia CORINAIR (“Atmospheric Emission Inventory Guidebook”, terza edizione 2002 EMEP/CORINAIR). STATO E TREND Dall’analisi della figura che riporta la distribuzione provinciale di emissioni da PM10 con il relativo andamento negli anni 1990, 1995 e 2000 si nota un significativo aumento nelle stime realizzate per l’anno 1995 per poi decrescere nel 2000. La figura che mostra la disaggregazione macrosettoriale delle emissioni provinciali di PM10,, descrive la natura eterogenea del particolato PM10. Infatti in ogni provincia, si riscontra una distribuzione differenziata di sorgenti da macrosettori, in proporzioni diseguali. Da questo si evince che nessun macrosettore prevale come maggiore contributore assoluto per l’emissione di PM10 in atmosfera. Nonostante ciò i valori di emissioni rilevati dalle tabelle associate alle figure sopra descritte riportano flussi elevati di PM10 che hanno un impatto certo sull’ambiente circostante. Questo sarà uno dei settori emissivi su cui nei prossimi anni si dovrà agire per programmare delle azioni di contenimento di emissione di flussi relativi al PM10.
Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente - Sicilia
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