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schiacity

i

magazine

COVER

IRINA SINICINA

POLITICS GIOSI FERRANDINO MARCO BOTTIGLIERI

LIFE

LE ETA’ DEL SESSO

BUSINESS

LELLO CARLINO

WELLNESS COME PERDERE MOLTI KG IN POCHI MESI

ART PEPERONE anno 8 - N°32 giugno 2012 www.ischiacity.it

euro 4,50

di

mode

&

stili

di

vita

S U M M A R Y

i

CREDITS editorinchief creativedirector riccardosepevisconti executivedirector silviabuchner artdirectorstyle umbertoarcamone photoretouch romolotavani

32

COVER_Irina Sinicina PHOTO&AD_Riccardo Sepe Visconti HAIR_Peppe Cirino MAKE UP_ Nancy Tortora

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44

videoediting raffaeleimbò editing sebastianoserpico giuseppeserpico editors luciaelenavuoso_life serenapacera_art marinamaddaloni_art peppinobrandi_politics

PHOTO riccardosepevisconti T. 347 61 97 874 emanuelamigliaccio T. 347 61 39 588 romolotavani olivercervera

CONTRIBUTING

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models annacaruso irinasinicina makeupartist nancytortora hairdresser peppecirino cristiansirabella

16

editore officinaischitana delleartigrafiche s.r.l. via A. De Luca, 52 80077 ischia - italy redazione@ischiacity.it www.ischiacity.it

34 POLITICS

ART

PEOPLE

16 Giosi Ferrandino 20 Marco Bottiglieri 40 Dal contraddittorio agli spot

34 L’omino che fugge con Forio 38 Click Beautiful Ischia 58 “Al Maghrib” di Marco Cecchi 64 Nel segno della Croce

44 Franco Galano 52 Gaetano Ferrandino 56 Marco Bizzarro 88 Tipi da Facebook

FASHION

72 Le età del sesso

29 Anna Caruso 48 Emanuela Lacroix

WELLNESS

BUSINESS 24 Una valigia piena di progetti

COVER 11 Irina Sinicina

MUSIC 43 Il duo Monti Bianco

EVENT

68 Serata Relais & Chateaux 86 La Colombaia

LIFE

76 Come perdere molti chili in pochi mesi 82 Le Terme di Ischia

retefissa +39.081.5074161 retemobile 347.6197874 direttoreresponsabile riccardosepevisconti N°32, anno 2012 registrazione tribunale di napoli, n°5 del 5 febbraio 2005 stampa tipografia tipolito epomeo, via torrione, 40 forio

C O V E R

i

IRINA SINICINA

Abito Zinas, sandali Gucci, borsino Moschino Love; orologio Michael Cors, bracciali e orecchini con opali Rogama.

PHOTO&AD_Riccardo Sepe Visconti | MODEL_Irina Sinicina | MAKE UP_ Nancy Tortora per Aglaia, Ischia | HAIR_ Peppe Cirino per Parrucchiere Ciro, Ischia | DRESS_La Caprese Pi첫 Donna, Ischia | JEWELRY_Bottiglieri Gioielli, Ischia | ASSISTANT_Romolo Tavani | LOCATION_Hotel Terme Manzi, Casamicciola Terme

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Abito fucsia Zinas, scarpe Gucci, borsino Villanueva Carey; orecchini con opali e bracciali Rogama.

Chiodo Gucci, jeans Dolce & Gabbana; orologio Glam Rock, cerchi Rogama, bracciali Sovrani.

definirlo e sicuramente certi tratti della mia per-

stipendio hanno l’abbonamento alla TV satellita-

sonalità, che ho scoperto anche io strada facen-

re, i telefonini per ciascun figlio, lo stesso traffico

do, che hanno convinto le persone della mia af-

intenso testimonia che la gente usa la macchina

fidabilità e della concretezza delle mie proposte.

nonostante la benzina costi 2 euro al litro, e fra

C’è voluto anche molto coraggio da parte mia,

l’altro si tratta di beni che vanno pagati subito,

ho dovuto fare scelte importanti che però era-

quindi la capacità di spesa c’è ancora. Ma è vero

no anche piene di incognite: la candidatura alla

che si concretizza il rischio che il sistema possa

Provincia, per esempio, sulla carta era un’impresa

saltare: tutti finora - intendo sia gli imprendito-

“impossibile”. Insomma, ho accettato di correre

ri che i loro dipendenti - forse hanno vissuto al

molti rischi, di mettermi in gioco, di non punta-

di sopra delle loro possibilità, c’era un accesso al

re alle rendite di posizione. E, in questa ottica,

credito molto agevole e, d’altra parte, il rientro

il giorno che capirò di dover cedere il passo ad

dei prestiti era certo, in quanto la garanzia era

altri, sicuramente lo farò. Quanto a Domenico

costituita dalla forza del sistema turistico isola-

De Siano, la sua carica di consigliere regionale lo

no. Grazie a queste condizioni, si sono costruiti

rende una figura strategica per l’isola, vent’anni

grandi patrimoni; adesso, invece, anche imprese

dopo l’ultimo politico ischitano che ricoprì quel

di un certo livello incontrano difficoltà ad otte-

ruolo, Enzo Mazzella; io, invece, mi dedico di più

nere prestiti, sia pure per cifre limitate, e questo

ad Ischia, sono stato sindaco in due Comuni e

ha inceppato il meccanismo. Quindi, i problemi

lavoro molto per l’accordo interisolano fra Ischia,

non toccano solo i dipendenti ma anche i datori

Sicuramente, dopo l’affermazione straordi-

Casamicciola e Lacco Ameno: dunque, insieme

di lavoro, gli imprenditori, perché quelli che han-

naria che ti ha portato ad essere rieletto sin-

siamo un buon connubio.

no accumulato liquidità sono pochi, la maggior

daco con il 70% dei consensi, è nato il “caso

Le tue strategie fanno capire chiaramente

parte di loro ha realizzato ricchezze in termini di

Giosi Ferrandino”: parliamone.

che hai compreso con molto anticipo il feno-

patrimonio e non di denaro spendibile: in que-

Sono d’accordo, sono diventato “un caso”: da

meno della de-ideologizzazione dei partiti

sto momento di grave crisi diffusa o tutte le parti

Ischia è partito un esperimento nel quale pochi

e ne hai colto le opportunità relative: mi dai

stringono la cinghia in attesa della ripresa, che

credevano, cioè far sì che elettori di centrodestra

allora, la tua opinione sul futuro dei partiti?

sono certo tra 2-3 anni ci sarà, oppure si sgretola

e di centrosinistra scegliessero di votare la stessa

Mi riesce molto naturale di spogliarmi dei panni

tutto.

coalizione e lo stesso candidato a sindaco. Agli

del politico, per mettermi in quelli del cittadino

Qual è la tua ricetta come amministratore

scettici abbiamo dimostrato che quando si pre-

comune e finora non ho mai sbagliato le mie va-

contro la crisi economica?

senta un progetto credibile la gente riesce a non

lutazioni. In questa fase, la gente ha una forte

Si devono assolutamente mettere da parte tutti i

farne una questione di parti politiche, e sposa il

disaffezione, non tanto verso la politica, quanto

problemi di natura personale, politica e partitica,

progetto.

verso i partiti che sente cristallizzati su posizioni

le divisioni che ci sono sempre state fra tessuto

Facciamo un po’ di storia: da chi è partita

anacronistiche, lontani dal comprendere i suoi bi-

imprenditoriale ed amministrativo: l’impresa ha

l’idea, da te o da Domenico De Siano (Ndr.

sogni. Viceversa, le persone si aggrappano alla

sempre avuto pregiudizi verso chi la governa, non

Leader del centrodestra nell’isola d’Ischia,

figura del leader che sentono come loro rappre-

ha creduto nelle persone cui pure ha dato il voto,

è consigliere provinciale e regionale ed è

sentante, e ciò avviene sia a livello nazionale che

mentre la classe politica ha temuto gli imprendi-

appena stato rieletto consigliere comunale

locale e, soprattutto, vengono convinte dai pro-

tori e quindi ha sempre cercato di tenerli lontani.

a Lacco Ameno, dove per due volte è stato

getti ma purtroppo, attualmente, sia a destra che

In realtà, i due ambiti sono sempre più vicini, io

sindaco)?

a sinistra progetti veri non ve ne sono. Altra cosa

stesso sono anche imprenditore e non potrei mai

Nessuno dei due ha fatto il primo passo, l’iniziati-

molto sentita dalla gente è la necessità del rinno-

fare scelte contro la categoria cui pure apparten-

va l’abbiamo presa insieme.

vo della classe dirigente che non può prescindere

go. Purtroppo, ci sono alcuni albergatori e com-

In realtà, la storia di entrambi vi fa definire

dal coinvolgimento dei giovani. Sono convinto

mercianti che non riescono a cogliere l’importan-

dei “casi eccezionali”. De Siano riunisce con-

che, anche a livello nazionale, un partito fatto di

za di quanto ho detto e che andrebbero isolati,

temporaneamente nella sua persona una

giovani, magari nato dalla rete, avrebbe successo.

perché con il loro modo di fare causano danni.

serie di cariche amministrative (consigliere

Dopo il risultato plebiscitario alle recentissi-

Che tipo di proposte rivolgi agli imprendito-

comunale, provinciale e regionale, inoltre è

me elezioni, dormi più tranquillo, o no?

ri isolani più costruttivi, invece?

stato per un breve periodo parlamentare),

Mi sento più carico di responsabilità ma anche

Per far sì che Ischia si collochi fra le eccellenze

come forse non accade a nessun altro in Ita-

molto più gratificato, perché vedere che il mes-

come stazione turistica (cosa che oggi non è), si

lia. Tu, invece, nel 2007 sei stato eletto sin-

saggio che ho mandato è stato recepito con tale

deve tutelare e curare il territorio: per ottenere

daco provenendo dal comune confinante di

consenso - e devono prenderne atto anche gli

questo risultato gli imprenditori devono dare una

Casamicciola Terme, ed ora sei il primo ad

avversari, come stanno facendo - dà molto en-

mano alle Amministrazioni. L’Associazione Alber-

aver conquistato la seconda sindacatura nel

tusiasmo.

gatori deve cambiare completamente mentalità,

comune di Ischia, da quando c’è l’elezione

Fammi un quadro di come vedi Ischia dal tuo

smettere di essere immobile di fronte ai proble-

diretta del sindaco. Inoltre, grazie alle affer-

osservatorio di amministratore e di politico,

mi: faccio degli esempi per chiarire meglio il mio

mazioni che avete avuto negli Enti superiori

sia dal punto di vista sociale che economico.

pensiero. I privati potrebbero prendersi carico

- anche tu sei consigliere provinciale - dopo

La società ischitana deve tornare ad essere più

delle pinete che sono importanti per l’immagine

tanti anni, Ischia ha nuovamente delle eccel-

accogliente, deve recuperare quelle doti di cor-

dell’isola, dividendosi le spese di manutenzione.

lenze in politica: come ti spieghi che l’isola

dialità verso gli ospiti che aveva negli anni ’50-’60

In tal modo, sarebbe garantita la cura attenta

abbia prodotto un fenomeno del genere?

e che hanno fatto la nostra fortuna come sta-

di un patrimonio di cui il Comune non può più

Devo essere sincero, dieci anni fa, quando sono

zione turistica, ma dopo si sono perse. Quanto

occuparsi con efficienza, perché sono andati in

diventato sindaco a Casamicciola non mi ero pre-

all’assetto delle classi sociali, non credo si sia mo-

pensione gli addetti e non possono essere sosti-

costituito questo percorso: sono stati gli eventi a

dificato granché: anche le famiglie che vivono di

tuiti per ragioni di restrizioni finanziarie.

P O L I T I C S

i

GIOSI FERRANDINO Il supersindaco interview_Riccardo Sepe Visconti photo_Oliver Cervera

19

della necessità di innovare non posso fare altro che ascoltarlo e seguirlo, al di là delle speculazioni che possono nascere. Non dimentichiamo che a Ischia è già accaduto che investitori venuti da fuori siano stati ostacolati: Angelo Rizzoli prima di approdare a Lacco Ameno fu mandato via da un altro Comune, e lo stesso accadde per Marzotto, mentre l’occasione offerta da Agnelli, che negli anni ’80 voleva realizzare a Casamicciola il primo porto turistico d’Italia, siamo stati capaci di farcela sfuggire, non siamo lungimiranti sotto questo punto di vista! Allora, cerchiamo di non perdere questa possibilità e non chiudiamo la porta in faccia a un imprenditore di successo che ama quest’isola.

Come convinciamo i commercianti a non avere paura, a non vedere come una minaccia l’idea del centro commerciale?

Se si crede in se stessi non si ha paura e l’Amministrazione sarà una vigile sentinella affinché le cose vengano fatte nell’interesse dell’imprenditoria ischitana e non a suo danno. E poi, siamo chiari: sicuramente, a Ischia non può nascere un Ugualmente, gli uffici per l’informazione al turista

la Regione non ci dà e quindi dobbiamo appunto

centro commerciale delle dimensioni di quelli che

dovrebbero essere gestiti dagli imprenditori, che

introdurre la tassa di soggiorno o quella di sbarco

sorgono intorno alle grandi città, anche perché il

ne avrebbero anche un ritorno promozionale po-

- è una valutazione da farsi - e destinare fino al

bacino di utenza isolano non lo consente. Deve

sitivo per le proprie aziende: dobbiamo avere ben

50% degli introiti alla promozione turistica.

essere piuttosto una realtà inedita, che addirit-

chiaro che a Ischia le infrastrutture ci sono, quello

I rapporti con due Assessorati Regionali

tura possa costituire un fattore di attrazione per

che innalza la qualità del turismo al giorno d’oggi

strategici per Ischia - Trasporti e Turismo -

i turisti, nel senso che siano invogliati a sceglie-

sono i servizi e in questo loro possono dare un

non sono buoni…

re l’isola anche perché possono fruire di questa

contributo sostanziale.

Sono pessimi: ci limitiamo ai sorrisi di facciata,

nuova proposta di intrattenimento. Non lo imma-

Quale ruolo attribuisci, invece, agli Ammini-

per il resto l’interlocuzione manca completamen-

gino come una serie di negozi e basta, ma piutto-

stratori?

te. A due anni dall’insediamento al Governo della

sto come un luogo dove offrire punti dedicati al

Noi Amministratori dobbiamo impegnarci a non

Regione Campania, sia Sergio Vetrella responsa-

benessere, allo sport, alla gastronomia, sale mul-

aumentare la pressione fiscale ma, anzi, a ridurla;

bile dei trasporti che Giuseppe De Mita per il turi-

timediali e con attività di svago per i giovani, ecc.

dobbiamo intervenire con efficienza in ambiti che

smo non sanno ancora dove ‘mettere le mani’ per

Come si conciliano proposte di forte investi-

sono di nostra esclusiva competenza, per esem-

risolvere i problemi che abbiamo, in particolare

mento sull’isola come quella che lancia Car-

pio il ripascimento delle spiagge, per il quale a

Vetrella è solo un tecnico, non sanno come si fa

lino con il tipo di turismo che oggi sceglie

Ischia abbiamo un progetto che intendiamo far

la politica.

Ischia, un turismo low-cost, che sul territorio

finanziare e realizzare; ci dobbiamo impegnare a

Però noi abbiamo un rappresentante in Re-

spende poco? In altre parole, investimen-

far entrare in attività il sistema di depurazione e a

gione, nella persona di Domenico De Sia-

ti come quello del centro commerciale non

trattare con la Regione per migliorare la situazio-

no…

comportano necessariamente di mettere

ne dei trasporti. Infine, dobbiamo metterci d’ac-

A De Siano dobbiamo dare forza, devono farlo

mano a dei correttivi, in modo da riporta-

cordo con gli imprenditori circa le nuove opportu-

le Amministrazioni e le categorie che agiscono

re a Ischia ospiti che possano permettersi di

nità di introiti che ci dà lo Stato attraverso la tassa

nell’isola e questa è una delle ragioni per cui

spendere nelle nuove realtà commerciali?

di sbarco o quella di soggiorno, senza fare ‘muro

vogliamo l’accordo intercomunale, perché Ischia

Ischia, purtroppo, per come è cresciuta come

contro muro’. Dopo i fortissimi tagli effettuati dal

possa battere il pugno sul tavolo e ottenere ciò

potenziale di accoglienza, cioè per il numero di

Governo centrale, se non attingiamo a queste

che le spetta, e per quel che mi compete cercherò

posti-letto che ha, gioco forza deve presentare

forme di finanziamento rischiamo di non riuscire

di sostenere moltissimo l’onorevole De Siano.

un’offerta che abbracci ampie fasce di pubblico:

neppure a chiudere le buche nelle strade o a met-

Ho incontrato Lello Carlino, imprenditore

non può essere né solo un’isola d’élite, né dedi-

tere i fiori nelle aiuole: la pura verità è questa e gli

che ha creato il famoso marchio di borse e

carsi esclusivamente al turismo di fascia bassa. Se

imprenditori devono capirla e stare al nostro fian-

accessori Carpisa, attualmente presidente

un prezzo livellato verso il basso nei mesi inver-

co. Tutto quello che ho detto non può prescinde-

onorario e sponsor della squadra dell’Ischia

nali può attirare gente - e può funzionare anche

re da una seria campagna di marketing per l’isola,

Isolaverde. Mi ha prospettato un’idea molto

come promozione, facendo conoscere l’isola a

che deve essere organizzata da persone compe-

interessante che vede lavorare insieme poli-

visitatori che possano tornare in alta stagione - il

tenti ed essere mirata, scegliendo ogni anno un

tica e imprenditoria per dare vita a un centro

low-cost tutto l’anno a Ischia non può fare bene.

mercato su cui presentarci, perché non ha senso

commerciale in grande stile, cui potrebbero

Su questo va sicuramente operato un correttivo,

insistere sempre sugli stessi paesi nella ricerca di

partecipare alcuni dei commercianti attivi al

in modo che convivano entrambe le categorie di

potenziali nuovi ospiti. Per ottenere questo non

CIS di Nola, accanto a quelli isolani.

clienti e, quindi, l’offerta commerciale deve co-

serve a nulla che il presidente dell’Associazione

Carlino è un grande imprenditore e qui a Ischia

prire le esigenze degli uni e degli altri. So che

Albergatori vada alla BIT di Milano a presenziare

vuole far nascere una realtà diversa intorno al cal-

non è semplice realizzare questa compresenza,

ad una conferenza stampa: occorrono risorse che

cio, e proprio perché come politico sono convinto

ma dobbiamo provarci tutti, sia gli albergatori

che l’Amministrazione che deve far rispettare le

riuscisse ad avere un proprio marchio di qualità

tità della crisi in atto e ci adagiamo o continuiamo

regole.

per i prodotti alimentari, ciò costituirebbe un va-

nelle contrapposizioni vedo tempi bui.

Ma, concretamente, è davvero possibile

lore aggiunto enorme per l’immagine dell’isola,

La coalizione con cui hai vinto alle ultime

riuscire a sorvegliare la qualità dell’offerta

oltre a consentirci di entrare nel circuito del tu-

elezioni è molto ampia e l’esperienza inse-

turistica?

rismo enogastronomico che è un settore molto

gna che le maggioranze ampie sono difficili

Come Amministrazioni possiamo controllare che i

interessante che andrebbe incentivato.

da gestire, a causa delle legittime richieste

servizi siano all’altezza delle stelle assegnate, ma

La plurisecolare tradizione termale-curativa

che avanzano quanti ti hanno sostenuto.

per farlo abbiamo bisogno che sia varata la nuo-

dell’isola potrebbe essere ulteriormente po-

E’ vero, non è detto che una maggioranza nume-

va legge regionale. Quella attuale è vecchia di 30

tenziata, trasformando Ischia nell’isola della

ricamente forte sia stabile, ma non sono preoc-

anni e finché rimarrà in vigore né i Comuni né la

salute e del benessere.

cupato perché conosco lo spessore politico di chi

Regione possono toccare le stelle, perché i para-

Sono d’accordo, si potrebbero aprire qui delle cli-

ha sposato questo progetto ed è stato eletto e so

metri che richiede li rispettano tutti: il problema è

niche in cui proporre trattamenti dedicati al be-

che se anche delle questioni nasceranno, non mi-

che sono obsoleti e vanno reimpostati. Faccio un

nessere e all’estetica, inserendosi così in un altro

neranno mai la stabilità dell’Amministrazione. E

esempio: in altre Regioni italiane gli alberghi che

filone molto redditizio.

nel caso in cui qualcosa accadrà userò le mie doti

hanno solo il servizio a buffet o che forniscono

Altro ambito da esplorare è quello del turi-

di mediazione, che da tutti mi sono riconosciute:

solo tovaglioli ‘usa e getta’ non possono fregiarsi

smo crocieristico, ma in seguito alle restrizio-

ma sono convinto che non sarà necessario.

di 4 stelle, così come è importante il giusto rap-

ni volute dal governo la possibilità di avere

E’ incompatibile la carica di deputato con

porto numero di clienti-personale. Sono regole

sistematici attracchi delle navi da crociera si

quella di sindaco di un Comune sopra i

basilari per assicurare una proporzione qualità/

allontana. Come si sbloccherà la situazione?

16mila abitanti, qual è Ischia?

prezzo equa, ma vanno disciplinate: per questo

Si deve agire a livello governativo, perché dopo

C’è una grande confusione, generata da una

stiamo pressando la Regione affinché emani un

il nuovo decreto-legge, non c’è ordinanza della

sentenza della Corte Costituzionale non recepita

regolamento chiaro per le stelle e allora il Co-

Capitaneria di Porto che tenga, non c’è spazio per

dal Senato e da un decreto che va convertito in

mune si attiverà subito. Come sindaco di Casa-

alcuna deroga: la verità è che sono stati troppo

legge: al momento le due cariche sono compa-

micciola ho tentato già un braccio di ferro con

drastici e non hanno considerato le ripercussioni

tibili nei Comuni sotto i 20mila abitanti e Ischia

una struttura che aveva questi problemi, aprendo

sull’economia locale. Dove non ci sono le Aree

secondo l’ultimo censimento rientra fra questi.

anche un procedimento per la diminuzione delle

Marine Protette la Capitaneria ha uno spazio di

Se da qui al giorno delle elezioni politiche fosse

stelle, ma il TAR ci ha bocciato perché la legge re-

azione per disciplinare questo tipo di traffico,

chiara l’incompatibilità sceglierò, in accordo con

gionale, ora come ora, vanifica le nostre iniziative.

mentre avendo noi l’AMP si pone un divieto as-

gli amici che governano con me, se è il caso di

L’economia di Ischia dipende in tutto e per

soluto e a Ischia l’area marina è vastissima, per

candidarmi al Parlamento: non lo farei per presti-

tutto dal turismo, per cui se quest’ultimo va

cui siamo penalizzati. Quindi, va fatta prima la

gio personale ma solo nell’interesse di Ischia, nel

in crisi va in crisi l’intera isola. Non pensi che

modifica legislativa e dopo la Capitaneria può in-

senso che si valuterà se è bene per l’isola avere un

si dovrebbe lavorare per valorizzare anche

dividuare anche all’interno del Regno di Nettuno

rappresentante a Roma, altrimenti resterò qui per

altri ambiti che possano produrre ricchezza

dei corridoi sicuri per far ormeggiare le navi da

i prossimi cinque anni.

nell’isola?

crociera.

Essendo stato assessore al turismo a Casa-

Certo, va ripresa l’agricoltura: offrire negli alber-

Come vedi il futuro di Ischia nel medio e lun-

micciola, questo è un ambito che mi sta mol-

ghi prodotti - agricoli, appunto, ma anche dell’al-

go termine, diciamo nei prossimi 5 e 10 anni?

to a cuore e ritengo che, a maggior ragione

levamento tradizionale, come coniglio e maiale

Se si riesce a fare tutto ciò che ho detto prima per

in un momento di crisi come quello attuale

e della pesca - che siano genuini e a chilometro

il turismo, l’economia, lo sviluppo, possiamo solo

che tocca profondamente il comparto del

zero innalzerebbe la qualità dell’offerta. Se Ischia

migliorare; viceversa, se non comprendiamo l’en-

turismo isolano, è strategico per le Amministrazioni avere un assessore che si dedica specificamente a questo settore: come la pensi e che criterio guiderà le tue scelte a Ischia?

Sono d’accordo con quello che dici, è un assessorato che ho sempre mantenuto e l’ho sempre assegnato a persone autorevoli. L’esecutivo deve essere forte, per non svilire il ruolo della Giunta e del Sindaco che la guida: quindi in prima fila, per il ruolo di assessori pongo i candidati eletti e se hanno anche competenze negli specifici settori, saranno i primi cui offrirò gli incarichi. Se opteranno per restare consiglieri, chiederò che i gruppi scelgano i rappresentanti in Giunta in base alle competenze e non al numero di voti presi, perché sono convinto che il criterio dello scorrimento deve valere per la composizione del Consiglio Comunale e non dell’organo di governo: questo è l’approccio con cui sceglierò i miei assessori.

P O L I T I C S

i

22 MARCO BOTTIGLIERI interview_Silvia Buchner | photo_Ischiacity

Marco Bottiglieri, gioielliere fra i più conosciuti dell’isola, grande mediatore, fautore del dialogo tanto per carattere quanto per strategia, nell’ultimo quinquennio presidente dell’ASCOM di Ischia e componente del Direttivo Provinciale della stessa associazione, si è candidato alle recentissime elezioni Amministrative, dopo diversi anni di intensa attività sul fronte del turismo e della promozione dell’isola. Con lui abbiamo parlato del volto che sta assumendo il turismo e il comparto commerciale a Ischia, dei problemi nel settore dei trasporti, dei nuovi progetti che crescono intorno all’Ischia Calcio.

I problemi che devono affrontare i commer-

macchina per i turisti e per i residenti, ma

Quindi, gli Assessorati devono necessaria-

cianti ischitani sono molto diversi da quelli

non si riesce a dare un servizio efficiente.

mente attivarsi per difendere il comparto e,

dei colleghi sul continente e nelle altre isole

Anche in questo caso c’è una responsabilità

quindi, per rilanciare Ischia.

del Golfo?

dell’Ente pubblico, l’EAV Bus dipende infatti dalla

Sono convinto che il rilancio dell’isola passi attra-

No, direi che sono gli stessi, per esempio sia a Sor-

Provincia, e in questo momento i problemi econo-

verso una concomitanza di soluzioni: a quelli che

rento che a Capri la questione trasporti è molto

mici che devono affrontare sono molto gravi. La

dicono che gli eventi non risolvono, ad esempio, il

sentita. La promozione è importante, ma se i tu-

soluzione la vedo nel dare spazio ai privati, incen-

problema dei trasporti rispondo che si deve lavo-

risti non riescono a raggiungere l’isola facilmente

tivando per esempio i taxi collettivi. La proposta

rare su più tavoli, perché abbiamo bisogno di col-

e, comunque, i costi per traghettare la macchina

che ci è giunta direttamente dai tassisti era di farli

legamenti efficienti tanto quanto di un’immagine

sono molto alti, questo finisce per scoraggiare la

circolare all’interno del Comune a prezzi tali da

brillante e favorevole. Programmati in tempo, gli

scelta di Ischia, a favore di una meta in terrafer-

consentire alla popolazione di usarli in alternativa

spettacoli assumono un’importanza strategica

ma. Da tempo siamo alla ricerca di una soluzione,

al bus, ma in cambio chiedevano di non avere la

molto maggiore, perché sono forme di intratteni-

concordata con gli armatori, ma devo constatare

concorrenza di questi ultimi. Connessa alla que-

mento che possono essere inserite nei pacchetti-

che da parte loro c’è una certa chiusura. Costitui-

stione dei trasporti locali, c’è quella delle isole pe-

vacanza proposti dai tour operator, dalle agenzie,

sce sicuramente un ostacolo il fatto che la Regio-

donali: chiudendo i centri storici alle macchine,

nei siti dedicati e aiutano a vendere i soggiorni.

ne, cui fa capo il settore della mobilità, si trascina

bisogna individuare delle soluzioni per chi vi abita

Inoltre, ci sono eventi mediatici di rilievo come

dietro da anni una serie di problemi insoluti, uno

e non può raggiungere la propria abitazione a

i festival del cinema e del jazz che si tengono a

per tutti il fatto che le sovvenzioni ai trasporti ter-

piedi. Si è pensato, perciò, sempre a taxi a prezzi

Ischia e che rimandano un’immagine positiva e di

restri sono molto superiori rispetto a quelle desti-

molto bassi, magari anche elettrici, che possano

conseguenza servono a promuovere l’isola.

nate ai collegamenti marittimi. Ciò comporta che

entrare nelle ZTL e di proporre al comune di Bara-

L’ultimo decennio ha visto la riduzione dra-

i costi dei biglietti lievitano, a fronte della qualità

no di affittare uno dei trenini elettrici attualmente

stica dei turisti stranieri, in particolare i te-

dei mezzi utilizzati per effettuare il servizio che

in loro possesso, da affiancare ai taxi. Peraltro,

deschi non scelgono più Ischia come un tem-

regredisce, con orari sempre più svantaggiosi e

nel comune di Ischia le ZTL comprendono anche

po. Verso quali mercati si deve puntare?

tempi di percorrenza che si allungano.

le spiagge e gli accessi al mare, nella zona di S.

L’isola ha troppi alberghi con troppi posti letto:

Pensi che esista una soluzione? Il primo

Pietro, del Lido, a Ischia Ponte. E diventa assai

tranne che in pochi periodi dell’anno, non si ri-

nodo da sciogliere non è forse l’attuale regi-

disagevole percorrere distanze che sono anche

esce più a riempirli, se non a costo della sven-

me di monopolio?

considerevoli a piedi con bambini, anziani, borse,

dita delle stanze. Quindi, le strutture vanno ri-

Sicuramente, ci sono degli equilibri consolidati

ecc. quindi, si deve necessariamente istituire un

convertite, riducendo il numero delle camere e

che impediscono l’ingresso di nuove compagnie

servizio di navette che entrino nella ZTL.

rendendole migliori, in una parola riqualificando

di trasporti che si affianchino a quelle attuali, ma

L’assessorato al Turismo viene visto, in ge-

l’offerta. In questo momento, l’economia turisti-

è altrettanto certo che aprire la strada ad armatori

nere, come quello deputato a organizzare

ca ischitana la salvano i Russi, che non sono nu-

che siano alternativi a quelli in attività sulla rotta

l’intrattenimento e gli eventi, che sono un

merosi ma commercialmente parlando sono gli

di Ischia è l’unico modo per fornire un servizio

aspetto importante del prodotto turistico,

unici ospiti interessanti, perché spendono un po’

migliore, a costi non eccessivi.

ma in un momento di crisi emerge con forza

di denaro sul territorio. I mercati emergenti sono

Parliamo anche dei trasporti locali: l’isola

che turismo è in primo luogo economia, anzi

quelli indiano e sudamericano, per esempio, ma

è piuttosto grande, si scoraggia l’uso della

a Ischia è l’unica economia, attualmente.

noi in questi Paesi turisticamente non siamo né

appetibili, né presenti. In nazioni come la Cina è

inducendo in effetti i clienti a rimanere dentro gli

tutto questo materiale era fermo presso gli Enti

necessario investire non tanto in comunicazione

alberghi. D’altra parte, va anche detto che ci sono

superiori: è sempre necessario che ci sia chi segue

quanto in piccoli eventi, per esempio ospitando

nicchie di mercato - a onor del vero piccole - alle

le cose da vicino. Ugualmente, Ischia avrebbe as-

giornalisti, fotografi, TV provenienti da specifiche

quali Ischia non offre servizi adeguati: per esem-

solutamente bisogno che la Regione modifichi il

regioni di quell’immenso paese (il che, visto quan-

pio, non esiste un locale raffinato dove trovare

regolamento che attribuisce le stelle agli alberghi:

to sono numerosi, significa avere un pubblico di

champagne di pregio, per i turisti che arrivano

i Comuni infatti, senza una nuova legge regionale

milioni di persone), in particolare, avevo pensato

con yachts e barche di prestigio.

più rigorosa hanno le armi spuntate.

di farli venire durante la festa di S. Anna. Poteva

Che ruolo assegni alla politica nella ricerca

Quindi, pensi che spesso negli alberghi

essere l’inizio di un rapporto proficuo, ma - ripeto

della soluzione di problemi così articolati?

dell’isola non vi sia corrispondenza fra le

- si deve investire, e fondi non ne abbiamo come

Importante, io concepisco la politica come impe-

stelle e i servizi offerti?

ASCOM, mentre l’assessorato al Turismo potreb-

gno a risolvere i problemi. Tendo a calarmi nelle

Sì, e si tratta di concorrenza sleale verso chi vuo-

be prevedere di finanziare progetti di questo tipo.

questioni che affronto, a informarmi se non so,

le rispettare le regole e, quindi, deve mantenere

Con l’eccezione de La Caprese e proprio del-

ad essere caparbio, a documentarmi a fondo. Vo-

prezzi necessariamente più alti, ma la tendenza

la gioielleria Bottiglieri, che ha aperto un

glio fare un esempio: spinto dai ristoratori della

generale è l’adeguamento al ribasso, come prez-

nuovo punto vendita a corso Vittoria Colon-

Riva Destra, preoccupatissimi per gli allagamenti

zi e come servizi. La conseguenza ultima è che

na, assistiamo a una desolante sequenza di

che hanno colpito quella zona per diversi inver-

l’ospite, allettato dalle offerte in internet, sceglie il

negozi ed esercizi, anche di prestigio, che

ni consecutivi, ho indagato presso il Comune,

4 stelle a prezzo inferiore, salvo poi trovarsi male

chiudono: da alcuni bar a monomarca come

scoprendo che l’Ufficio Tecnico aveva prodotto

e decidere di non venire più a Ischia e, di conse-

Ermanno Scervino, che è solo l’ultimo di una

una gran mole di documentazione inviata alla

guenza, la ricaduta negativa investe l’intera isola,

lunga serie di defezioni eccellenti (Missoni,

Protezione Civile, alla Regione, al Demanio. Ma

penalizzando anche chi lavora bene.

Loro Piana, Zegna, Ferragamo, ecc.). Sembra che la tendenza sia molto negativa…

Queste scelte, che sono sempre da guardare con preoccupazione, sono provocate spesso dai costi di gestione troppo elevati, soprattutto se confrontati con i mesi utili alla vendita che si riducono (fino a giugno l’isola si riempie solo nei week-end) e con la clientela che attualmente sceglie Ischia, che ha una limitata propensione a spendere. Oggi, il fitto di un negozio al Corso è intorno ai 3000 euro e i proprietari non hanno ancora compreso che sono cifre improponibili.

Per l’immobile che ospitava una banca (poco prima di piazza S. Girolamo) e che è vuoto da anni, si chiedono addirittura 10mila euro.

Pensi che si possano individuare fra le ragioni della crisi del turismo alcune che sono peculiari dell’isola, e che si affiancano a quelle della congiuntura mondiale negativa?

Sì, e una quota di responsabilità la assegno anche agli imprenditori miei colleghi, perché nel tempo non si è mai cercato di affrontare insieme i problemi, mentre unirsi dà sicuramente maggiori possibilità di uscire dall’isola con un budget sufficiente a promozionare Ischia nel suo complesso, piuttosto che limitarsi a pubblicizzare le singole strutture, ognuno per conto proprio.

I commercianti accusano gli albergatori di aver costruito un sistema per cui forniscono ai loro ospiti ogni tipo di servizio all’interno delle strutture (per esempio parrucchiere, centro benessere, negozi, intrattenimento, ristorazione), e di conseguenza i turisti tendono a non uscire e, quindi, a non spendere, impoverendo di fatto l’indotto sul territorio.

Sei d’accordo con questa presa di posizione?

Se gli albergatori sono costretti a vendere le loro stanze a 25.00 euro al giorno, perché devono adeguarsi alle scelte commerciali delle grandi catene, sono portati poi a guadagnare dalle spese accessorie, non comprese nel costo della camera,

Sei d’accordo con l’idea che nasca un coor-

che se l’obiettivo deve essere di vincere il

hanno motivi di rivalsa e voglia di portare al suc-

dinamento isolano che organizzi le attività

torneo, per essere promossi nell’ex serie C1,

cesso un’altra squadra. Green Island acquisirà una

degli assessorati al turismo dei sei Comuni?

oggi lega Pro.

parte delle quote della vecchia società - probabil-

Sono convinto che debba nascere un Distretto del

E’ così, purtroppo siamo stati eliminati anche dai

mente il 51% - mentre il resto dovrebbe rilevarlo

Turismo che coordini gli assessori al ramo isolani;

play off, cioè gli spareggi che selezionano altre

una cordata di imprenditori ischitani.

potrebbe essere un organo non essere esclusiva-

squadre che accedono alla serie superiore; tutta-

Ma Green Island comprende anche un pro-

mente politico, aprendosi anche agli imprenditori.

via abbiamo ancora delle chances, perché la Fe-

getto per la gestione dei servizi dello stadio

Le sue attività primarie dovrebbero essere la pro-

derazione ammette alla lega Pro anche in base

e di un centro commerciale che dovrebbe oc-

mozione dell’immagine dell’isola e delle sue atti-

alla solidità economica ed è richiesta una fideius-

cupare le pertinenze dello stadio stesso.

vità, per esempio le terme, e poi si deve lavorare

sione molto elevata che non tutti potranno paga-

Quella del centro commerciale è una delle opzioni

per migliorare l’accoglienza nei porti. L’immagine

re e quindi, venendo meno altre squadre, l’Ischia

cui si sta pensando, visto che si intende ristrut-

di Ischia non deve essere quella di un luogo turi-

potrebbe riuscire comunque ad accedervi.

turare lo stadio Mazzella. In primo luogo, però,

stico low-cost, il suo nome non deve essere as-

Come si configurerà la dirigenza per la pros-

il progetto consiste nell’omologarlo in modo che

sociato sempre e solo alla parola “offerta” come

sima stagione? Che ruolo avrà l’imprendi-

possa accogliere partite di serie superiori, fino alla

accade adesso, in internet, per esempio. Ischia

tore Lello Carlino, attualmente presidente

B, per cui dovrà avere una capienza di 10mila po-

ha buoni negozi, ristoranti di alto livello, anche

onorario e principale sponsor con Carpisa e

sti, la copertura di tutte le tribune, nuovi servizi,

stellati, e dobbiamo comunicare maggiormente

Yamamay?

una struttura che consenta di potenziare il viva-

le occasioni di fare shopping di qualità che anche

Carlino sta lavorando per dar vita ad una nuova

io del calcio giovanile, e in questo modo Ischia

noi offriamo.

società, Green Island, di cui faranno parte im-

potrebbe anche proporsi come sede di tornei

Sei molto attivo nell’organizzazione della

prenditori già legati a Ischia, che qui hanno casa

juniores. Grande attenzione, inoltre, c’è per gli

squadra di calcio Ischia Isolaverde. Quest’an-

o che comunque frequentano l’isola per vacanza

ampi parcheggi intorno al campo: anche nella

no hanno ottenuto un buon terzo posto, an-

e che, forse, essendo ex soci del Calcio Napoli,

prospettiva di accrescere le attuali ZTL di Ischia, dovrebbero diventare lo snodo isolano dove far sostare le auto provenienti da altri Comuni, per poi raggiungere il centro con le navette.

Come commerciante, cosa rispondi ai tuoi colleghi che sono preoccupati che la nascita di un centro commerciale possa penalizzare le loro attività?

L’isola è sempre ostile verso le innovazioni, anche se la situazione economica attuale preoccupa e scontenta molti; paradossalmente, poi, si chiude un occhio quando vengono ad investire figure equivoche. Finora non c’è stato un confronto con la società Green Island, quando accadrà tutti potranno esporre dubbi e perplessità e, comunque, le decisioni si prenderanno confrontandosi con le associazioni di categoria e con la politica. L’idea che sta dietro il progetto che riduttivamente è stato definito “del centro commerciale” è questa: cosa manca a Ischia? Diamoglielo, e può essere un parco giochi per bambini, un parco acquatico, ma anche locali notturni, dato che è una zona relativamente poco popolata e ben fornita di aree di sosta.

Nel caso in cui realmente nascesse il centro, potranno naturalmente prendere degli spazi anche i commercianti ischitani?

Certo, anzi saranno privilegiati rispetto a chi viene da fuori, come ci si augura che imprenditori ischitani investano nella squadra di calcio.

27

B U S I N E S S

i

UNA VALIGIA PIENA DI PROGETTI interview_Riccardo Sepe Visconti

Lello Carlino, patron di Carpisa e socio Yamamay, innamorato da sempre dell’isola d’Ischia, forte di una solidissima amicizia con il sindaco Giosi Ferrandino, ha deciso di fare ingresso nella società calcistica Ischia Isolaverde, dove probabilmente assumerà il ruolo di presidente per il campionato 2011-2012 e, inoltre, insieme ad altri imprenditori napoletani, uno tra tutti l’amico Pino Celentano (colui che, negli anni ’80, strappò Maradona al Barcellona, portandolo al Napoli!), ha dato il via al progetto Green Island. Un’idea assolutamente innovativa, che potrà trasformare l’attuale stadio Mazzella in un moderno centro multifunzionale, che prevede uno spazio per congressi, sale cinematografiche, negozi e luoghi di ritrovo.

Qual è il tuo legame con l’isola d’Ischia?

cordo questa storia volentieri per far capire la tenacia della famiglia: siamo

Amo definirmi ischitano d’adozione: da 40 anni frequento l’isola, fin da ra-

molto determinati negli obiettivi che ci prefiggiamo.

gazzo per me Ischia era sinonimo di vacanza, durante i quattro mesi estivi.

Com’è far parte di una famiglia così numerosa, con tanti fratelli, zii,

Tra i miei ricordi di gioventù ci sono il Mamunia, il Castillo De Aragona – che

cugini?

considero uno tra i più bei locali che abbia visto nella vita, pur avendo viag-

La famiglia di stampo patriarcale come la nostra è servita, perché ognuno

giato tantissimo, per il suo fascino particolare, la vena romantica che ha – il

di noi ha delle caratteristiche diverse, ma nel DNA dei Carlino c’è il gran-

pane di Boccia caldo con la mortadella alle quattro del mattino, i cornetti

de intuito commerciale. Il cambio generazionale è avvenuto con mio padre

al porto, a settembre, prima di ripartire, l’acquisto dei jeans per la scuola al

Gennaro, proprio nel negozio “Al Vero Leone”, quando si è discostato dal

Semaforo…

settore abbigliamento per trattare le borse. Intuì, però, che producendole da

Dammi il tuo punto di vista sull’isola di Ischia, una persona che la

sé il guadagno sarebbe stato molto superiore e quindi nel ‘52, quando aveva

conosce così bene l’avrà vista trasformata in tutti questi anni…

appena 20 anni, fondò la fabbrica. La passione di mio padre per le borse l’ho

Molto trasformata: un cambiamento in negativo cominciato circa 25 anni fa,

ereditata io, che sono il primogenito e a 11 anni ero già in azienda a lavorare.

c’è troppo abusivismo, troppo traffico, non è più “l’isola verde” di un tempo.

Più che una fabbrica, eravamo un gruppo di artigiani, che facevano mestieri

All’epoca la tua famiglia aveva negozi nella zona del mercato, a Napoli?

tipici di Napoli che ormai stanno scomparendo: abbigliamento, guanti, cal-

Sì, noi nasciamo a piazza Mercato con negozi di abbigliamento. Mio padre è

zature, camiceria, confezioni per l’eleganza maschile. Molti, oggi, si sono

il secondo di nove fratelli, tutti commercianti tranne uno, avvocato. Mio zio

trasferiti in Cina per un problema di costi, anche Carpisa ha dovuto farlo:

Antonio Carlino ha avuto l’intuizione di aderire al progetto del CIS di Nola ed

date le grosse dimensioni del progetto di brand, non si poteva pensare di

era nel consiglio di amministrazione storico. Tra i consiglieri di allora c’erano

produrre né a Napoli, né in Italia. Realizziamo 10 milioni di pezzi e neanche

Gianni Punzo, che attualmente è il presidente e Gianni Nappi.

tutte le fabbriche di Napoli riuscirebbero a soddisfare tale lavorazione, de-

Spesso, quando parlo di lungimiranza imprenditoriale, porto ad

localizzando la manodopera in Cina riusciamo a tenere un ottimo rapporto

esempio proprio il CIS: negli anni ’80 era impensabile spostarsi da

qualità-prezzo.

una sede storica per i commercianti napoletani come piazza Mercato

Come riuscite a produrre in Cina e a mantenere alta la qualità?

per andare a investire a Nola, eppure chi ha ideato il CIS ha capito

Lo stile e l’idea partono sempre dall’Italia, io sono il presidente di Carpisa

che c’erano le potenzialità per creare - al posto dei campi di fave - un

e anche il delegato al prodotto sia in Italia che in Cina. Abbiamo un ufficio

centro commerciale che oggi è fra i primi in Europa.

stile, con 25 ragazzi che studiano e progettano in Italia: in tal modo, riuscia-

Per i quattro-cinque anni iniziali si è sofferto un po’; però, man mano che

mo a conciliare l’italianità del progetto con la fattibilità cinese. In Oriente

miglioravano i collegamenti e nascevano servizi all’interno del CIS, come

abbiamo più di dieci collaboratori che eseguono controlli di qualità, inoltre i

banche e punti di ristorazione, tutti i commercianti hanno deciso di spostar-

vertici dell’azienda sono sempre italiani, e questo fa sì che il nostro prodotto

si: da allora piazza Mercato è sparita e il CIS ha preso il volo.

sia sempre all’altezza del “made in Italy”.

Per la tua famiglia e la tua azienda è nel CIS che c’è stato il salto di

Hai altre aziende oltre a Carlino Diffusion, specializzata in valigeria

qualità?

e Carpisa?

Più che nel CIS, nel cambio generazionale: i fratelli di mio padre erano riuniti

Sì, un’altra, Miriade, che produce marchi di pelletteria su licenza: Rocco Ba-

in un’unica società, avevamo circa sette punti vendita di abbigliamento nella

rocco, altro ischitano d’adozione, Mario Valentino, nome storico di Napoli,

zona di piazza Mercato, corso Umberto e della ferrovia, successivamente è

Krizia e Lancetti.

nato un negozio di pelletteria che ancora oggi è una sede Carpisa, il negozio

Sei tu a seguire tutto o i tuoi fratelli collaborano con te?

storico fondato da mia nonna. All’epoca della fondazione, nel dopoguerra,

I progetti li ho iniziati tutti io, ma ora che sono ben avviati abbiamo potu-

si chiamava “Al Vero Leone”: questo nome si deve al fatto che mia nonna

to crescere con le nuove joint venture, sia in Italia che all’estero: siamo in

aveva la bancarella a corso Umberto e non era ben vista dai commercianti

società con la famiglia Cimmino, Gianluigi e Luciano, fondatori di Original

del luogo, poiché faceva l’ambulante e quindi non la consideravano degna

Marines e collaboratori di Bassetti, che hanno creato Yamamay. Abbiamo

di avere la licenza. Quando la ottenne dal Principe D’Angelo, che le concesse

effettuato una fusione paritaria delle due aziende, dividendo le quote al 45

anche il locale in fitto, disse: “Ho ruggito e ho vinto io, ce l’ho fatta!”. Ri-

% per Cimmino, e 45 % per Carlino e, da quest’anno, il 10% a banca Intesa.

come i nostri che sono low cost. Si deve lavorare, piuttosto, nel settore del lusso che è fortemente identificato con l’Italia e ci sono mercati in espansione pronti ad acquistare prodotti di fascia alta, come la Cina, l’India, il Brasile, l’Argentina.

All’estero, quali sono i Paesi in cui vendete di più?

Stiamo lavorando benissimo in Spagna con partners come El Cortes Inglès, tra i più grandi drugstore mondiali: da quest’anno abbiamo aperto dei corner nei loro punti vendita e sono partiti in maniera eccellente. Anche a Dubai e in tutta l’Arabia Saudita abbiamo trovato un partner molto forte, ci stiamo espandendo nella ex Jugoslavia e, paradossalmente, anche in Grecia.

Che ruolo rivesti tu nell’azienda: chiudi i contratti o segui il prodotto?

Mio fratello, che ha 15 anni meno di me, segue tutto il settore amministrativo-commerciale. Io viaggio per trovare nuove idee, infatti sono lo stilista del gruppo ed è quello che mi piace di più, amo creare borse, a prescindere dai guadagni.

Come nasce una borsa? Che passaggi sono necessari per avere una nuova collezione nelle vetrine?

Partiamo da quelle che sono le tendenze di moda, colori e materiali, che individuiamo con un costante lavoro di ricerca, anche nei mercatini, ovunque ci possa capitare di cogliere un’idea la portiamo a casa, qualsiasi cosa che stimoli la creatività - abiti, un fiore, una pianta – la fotografiamo, creiamo i prototipi e poi mettiamo insieme la collezione Carpisa.

Veniamo a Ischia. Sei presidente onorario della squadra di calcio Ischia Isolaverde e stai varando Green Island, una società che vuole acquistare circa la metà delle azioni della squadra. Contemporaneamente, pensate di rinnovare lo stadio Mazzella, rendendolo fruibile per 10mila spettatori e dotandolo di un centro commerciale. La notizia di questo progetto ha generato polemiche fra i commercianti Possiamo dare un’idea di fatturato delle vostre aziende nel complesso?

ischitani che non l’hanno recepita con entusiasmo…

Quest’anno chiuderemo con un fatturato totale di 320 milioni di euro.

Al momento, è stato presentato un progetto che riguarda gli interventi sulle

Quanti punti vendita avete nel mondo?

aree dello stadio dedicate alle attività sportive; la parte commerciale, invece,

120 negozi tra Carpisa e Yamamay e 1000 franchising.

è ancora da definire insieme con politici ed imprenditori isolani. Voglio chia-

Quali sono i prossimi obiettivi per le tue aziende?

rire che non è mia intenzione venire a colonizzare Ischia, non sono venuto a

Stiamo lavorando molto per l’entrata in Borsa, perché a questo punto è

fare business ma in primo luogo sport.

l’obiettivo di un gruppo come il nostro, soprattutto da quando è socio Ban-

In un’isola così in crisi se ci fosse un imprenditore capace di investire

ca Intesa; ma prima di fare questo passo vorremmo fortificare un po’ di più

su Ischia, io non vedrei assolutamente la cosa in maniera negativa.

il fatturato all’estero.

Vorrei far nascere un centro commerciale, ma molti hanno dei dubbi che

Ricapitolando, l’azienda produce in Cina ma rimangono ben saldi il

possa funzionare. Secondo me, invece, potrebbe lavorare bene: come ho

marchio e lo stile italiani: non c’è nessuna possibilità di tenere qui

detto vengo a Ischia da sempre e non ho visto nessun cambiamento epoca-

anche la produzione?

le, che abbia dato una svolta e certamente non penso di poterla dare io con

Per il nostro target di mercato, purtroppo no. Quello che ci ha premiato è il

la creazione del centro, ma credo che potrebbe essere positivo se comincias-

prezzo accessibile che, nonostante una crisi così drammatica, ancora ci con-

simo a realizzare delle attività ricreative - destinate anche agli ischitani - per

sente di mantenere le posizioni acquisite: sono 11 anni di franchising e non

esempio una multisala, che manca, una piscina degna di questo nome, una

abbiamo mai cambiato i prezzi in vetrina, anzi abbiamo aumentato la qualità

polisportiva, una pista di pattinaggio o qualsiasi cosa ci venga in mente, per

ma non i costi, e questa è una prerogativa dei nostri brand.

far sì che Ischia aumenti e migliori la sua offerta nel settore dello svago per

Ci sono dei margini per far crescere il “made in Italy”?

i residenti e i turisti.

Secondo me c’è molto da fare per il “made in Italy”, tuttavia non con marchi

Secondo Lello Carlino, Ischia è un’isola in cui si può credere?

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Di novità ad Ischia non ne vedo da parecchio, quindi anche un supermercato degno di questo nome è ben accetto. E’ normale che i centri commerciali, quelli puri, creino un po’ di scompensi nelle piccole cittadine, ma a lungo andare funzionano e si vede anche quanto lavoro danno: qui potremmo creare circa 1500 posti, tra commercianti e varie attività, sarebbe davvero una grande occasione per l’isola.

Ormai il turismo a Ischia si è molto legato al format del low-cost, che viene visto come l’unico modo per vendere le migliaia di stanze d’albergo realizzate negli anni: in considerazione di questa realtà, le nuove attività che si aprono devono necessariamente essere molto commerciali o c’è spazio anche per quelle più esclusive, per il lusso?

Oggi, lo sai, il mondo è spaccato in due, ricchi e poveri: il settore che sente meno la crisi è quello del lusso e chi la subisce di più è la classe media, sono in grave difficoltà il piccolo negoziante, il bancario, l’impiegato dipendente, lo statale e tutti quanti un tempo avevano uno stipendio degno, mentre ora soffrono. Fare lusso ad Ischia è una delle mie priorità, ma per portare di nuovo il turismo con maggiori capacità di spesa che veniva una volta, bisogna dare qualcosa in cambio. Non dico che si assolva a questa esigenza con un centro commerciale, ma sicuramente “ristrutturare” commercialmente una strada come via Roma, facendo crescere la qualità dei negozi presenti, sarebbe importante. Molti russi che vengono in vacanza qui prendono l’aliscafo per fare shopping a Capri ed è un’assurdità visto che Capri è un isolotto rispetto ad Ischia, ma è vero che qui attualmente si offre davvero poco a turisti che hanno un grandissimo potenziale di spesa.

Potresti essere tu la persona che inverte l’attuale tendenza al lowcost del commercio a Ischia? Te la sentiresti di assumerti questa responsabilità?

Da soli non si fa nulla. Io ho lanciato un’idea che deve essere condivisa: è partita da me e da tutti gli amici della Green Island, che sono entusiasti del progetto, però se non incontriamo la complicità del popolo ischitano non

dall’amicizia col Sindaco e dalla sua passione per il calcio in cui mi ha coin-

possiamo andare avanti. La persona che mi ha dato coraggio è stato il sinda-

volto. Mi sono appassionato subito alla squadra, fin dalle prime trasferte; mi

co Giosi Ferrandino: con lui ho visto Casamicciola cambiare in meglio ed ora

è piaciuta anche l’opportunità di “fare calcio pulito”, cosa che non sempre

anche Ischia sta cambiando.

è facile in Campania, dove gli imprenditori non si legano volentieri a questo

Veniamo, finalmente, al calcio: chi te l’ha fatto fare di entrare in un

sport. Qui, invece, per quanto la tifoseria sia abbastanza calda, ho visto poca

mondo così complesso?

violenza, che è la cosa di questo sport che mi ha sempre spaventato (proprio

Me lo dicono anche i miei amici e la mia famiglia! Sono molto vicino ai fra-

per evitarla, finora mi sono interessato solo al calcio femminile).

telli Ferrara, Ciro e Vincenzo, loro mi hanno presentato Nicola Crisano (Ndr.

Adesso, il mio primo obiettivo è completare questa gestione, c’è un residuo

Attuale direttore generale della squadra Ischia Isolaverde) e, tramite lui, ho

da saldare e va fatto in pari quota con l’attuale compagine societaria per

conosciuto il sindaco Giosi Ferrandino e l’Ischia Calcio. Ecco, tutto è nato

pareggiare il bilancio, in modo che Green Island possa entrare in una realtà

Nella pagina precedente, nella foto a sin.: Pino Taglialatela, Bruno Mandragora, Lello Carlino, Pino Celentano, Nicola Crisano, Giancarlo Senese, Marco Bottiglieri.

Nella foto a destra: Pino Taglialatela, Antonio Buoninconti, Nicola Crisano, Giosi Ferrandino.

Accanto, Lello Carlino con da sin.: Titti Chianese, Sig.ra Del Treppo e Daniela Crocco.

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con i conti in ordine.

ischitani per ogni chiarimento, proprio perché non voglio fare il padrone.

C’è questa volontà da parte degli attuali soci dell’Ischia Isolaverde?

Il campionato 2011-2012 quanto è costato?

L’unica volontà che ho visto fino ad ora è quella del sindaco Ferrandino, la

860 mila euro: chi gestiva ha sforato il budget di 150mila euro, che abbiamo

mia garanzia è sempre e solo lui purtroppo, e il progetto va avanti se c’è lui.

coperto noi.

La squadra del futuro: mi spieghi l’anno prossimo cosa succederà?

Quindi, se questo progetto andrà avanti, si fonderà su due pilastri, la

Devo parlare con gli attuali soci dell’Ischia Calcio, per capire se vogliono

politica rappresentata dal Sindaco e l’impresa rappresentata da te.

cederci le proprie quote: spiegherò le mie idee, se verrò accettato entrerò

L’impresa non è rappresentata solo da me perché io faccio parte di un grup-

con tutto il gruppo, la società Green Island appunto, acquisendo una quota

po, tutti amici miei, che senza lasciarselo ripetere due volte hanno firmato

e mantenendo l’attuale dirigenza.

quanto serviva per la società, fidandosi di quello che proponevo, e questa è

Avevi posto come condizione che la quota di Green Island fosse del

una della grandi soddisfazioni della mia vita.

51%, altrimenti non se ne sarebbe fatto nulla. Sei ancora di questa

Quanti mal di pancia procura gestire una squadra di calcio?

opinione?

Abbastanza, se guardo a quest’anno - nonostante lo abbia vissuto da spet-

A dir la verità il 51% era la quota minima che mi voleva dare il sindaco Fer-

tatore - dovrei fuggire da Ischia. Ad un certo punto, ho creduto che potes-

randino. Per me più siamo e meglio è, si potrebbe anche creare una società

simo vincere il campionato, ma comunque arrivare al terzo posto e fare i

con circa 60 persone, che versano una quota di partecipazione: nessuno fa-

play off, al primo anno di sponsorizzazione Carpisa-Yamamay, per me è un

rebbe grossi investimenti, ma una scelta del genere non credo ci porti lonta-

risultato prodigioso. C’è un po’ di rammarico poiché abbiamo perso in malo

no. Io preferirei guardare a un modello come quello del Chievo: una società

modo per qualche errore di troppo, ma forse mi è servito per capire come

solida con degli imprenditori che hanno le basi economiche giuste perché

impostare non solo la società, ma anche la squadra tutta per l’anno prossi-

la squadra cresca. Il progetto sportivo può dare anche visibilità all’isola: se

mo, nel caso in cui dovessi entrare a far parte della dirigenza.

l’Ischia Calcio accede a categorie superiori, come la C1, si può avere anche

Quanto credi a questo progetto?

un ritorno turistico forte, perché giocando in tutti i campi d’Italia, di noi

Quando faccio una cosa sono caparbio, infatti il mio marchio è la tartaruga:

parlerebbero i giornali a tiratura nazionale e sarebbe una pubblicità indiretta

un animale saggio, che medita, in Cina è venerato come portafortuna, ha

da cui il turismo potrebbe trarre beneficio.

la corazza dura, guarda lontano, e poi è umile. Quello che premia l’uomo

Non ti pare che l’attenzione intorno alla squadra sia aumentata? So

nella vita è l’essere umili, tenendo sempre a mente da dove si è partiti e non

che le presenze allo stadio sono triplicate.

dove si è arrivati.

Uno dei motivi per i quali mi sono appassionato da subito all’Ischia - e l’ho sempre detto - è la tifoseria che ti sa esaltare, trasmettere emozioni: vedere lo stadio pieno per un presidente, un dirigente o uno sponsor è il più bel motivo per dire: “vado avanti”. Il giorno in cui farò parte anche io della dirigenza e verrò criticato, sarò sempre a disposizione del Sindaco e degli

F A S H I O N

i

ANNA CARUSO

Shorts e top Fix Design; orecchini in argento Flo, orologio Guess.

31

32 Abito stretch e borsa Fix Design; scarpe Albano; orecchini e collana Flo, orologio Guess.

AD_Riccardo Sepe Visconti | PHOTO_Riccardo Sepe Visconti ed Emanuela Migliaccio | MODEL_ Anna Caruso | MAKE UP_ Nancy Tortora per Aglaia, Ischia | HAIR_ Cristian Sirabella per Le donne di Picasso, Ischia | DRESS_Liu-Jo, Ischia | SHOES_Judith, Ischia | JEWELRY_Maja Gioielli, Ischia Ponte | ASSISTANT_Romolo Tavani | LOCATION_Chalet Primavera, Bagno Maria alla Spiaggia dei Pescatori, Ischia

Miniabito Liu-Jo; bracciali Passavinti Bijoux, orecchini 1AR.

Jeans Liu-Jo e camicia Cooperativa Pescatori Posillipo; zeppe Castaner; orecchini e bracciale Guess, orologio Dooa.

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A R T

i

L’OMINO CHE FUGGE CON FORIO text_Serena Pacera | special thanks_Clementina Petroni e Massimo Ielasi

Sfido i lettori a leggere questa descrizione, e a indovinare a cosa mi riferisco.

Un parallelepipedo bianco, in legno. Sulla sommità, una serie di bottiglie, sempre in legno, di varie forme e colori. Le facce dell’oggetto sono adornate con immagini: un volto, un panorama, piante. Colori allegri e sfumati. Poi due oblò azzurri, e una scritta rossa, grande, evidente: Peperone.

I miei più vivi complimenti a chiunque abbia capito di cosa si tratta; gli altri non se la prendano, perché si tratta di una sgargiante, insospettabile, irriconoscibile e atipica bara. Nello specifico, di quella appartenente a Michele Petroni (1941-2011), e da lui stesso confezionata anni prima di morire.

Ben noto come uno degli artisti più eclettici e appassionati dell’isola d’Ischia, Petroni, ma ormai lui era per tutti Peperone (pare che fosse stato soprannominato così da un professore che lo prendeva in giro per la sua timidezza – “Michele, sei diventato rosso come un peperone!”), è stato talmente innamorato della sua terra – e più che mai di Forio – da renderla il fulcro di un’arte durata tutta la vita. Come ricorda la sorella Clementina, infatti, vende le sue prime opere a soli 16 anni e da allora non si ferma più. Si dedicherà in primo luogo alla tecnica del collage di stoffe (con i ritagli “trafugati” di nascosto alla mamma sarta), per poi passare alla pittura e al disegno. I suoi quadri sono stati apprezzati, prima ancora che dagli ischitani, dai tanti e illustri ospiti che abitualmente frequentavano l’isola, in modo particolare da coloro che gravitavano attorno al famoso Bar Internazionale di Maria sul corso di Forio.

Parliamo di personalità quali gli scrittori Alberto Moravia e Dacia Maraini e soprattutto il pittore Aldo Pagliacci, con cui si era instaurata una forte amicizia fatta di serate gioiose e surreali, che ritroviamo poi impresse sulle tele di Peperone. Basta dare un’occhiata al suo notturno “Carnevale a Forio”, in cui i monumenti si animano e danzano sotto la luce lunare, assieme a figure umane che non sono più persone, ma maschere, personaggi. Sì, perché ogni suo quadro non è una semplice rappresentazione, ma

un’esperienza offerta all’osservatore, una favola che l’artista racconta a chi si ferma ed ammira. Le figure sono rese con una tecnica pittorica che spesso travalica le leggi della prospettiva per spingersi oltre, in visioni trasognate scaturite da pupille che potrebbero appartenere a un bambino, incantato di fronte ai suoni, al movimento, ai colori del paese in festa. È la stessa sensazione che ci comunica il “Concerto di bottiglie”, in cui ancora una volta il Torrione e la cupola della chiesa di San Gaetano prendono vita sullo sfondo di un cielo buio, circondati da un’orchestra di bottiglie vuote. Quello delle bottiglie è un motivo che spesso ricorre nei quadri di Peperone: oggetti di uso comunissimo, chiamati anche “vuoti a perdere” (perché non vanno resi dopo essere stati svuotati del loro contenuto), che nell’immaginario dell’artista divengono il simbolo della perdita di valori cui egli si è trovato ad assistere già nei primissimi anni della sua attività, a cavallo tra gli anni ‘50 e ‘60. Erano decenni fatti di mutamenti che hanno trasfigurato l’isola, plasmandone il paesaggio e le dinamiche sociali in base a un futuro senza ritorno.

Ed egli sembra essere ben consapevole di questo ineluttabile e progressivo sgretolarsi e ricostruirsi in altre forme della realtà ischitana, ormai lontana dai costumi popolari e tutta presa dal nuovo e patinato consumismo, e cerca di proteggerla, o quanto meno di trarne in salvo l’angolo più amato, il luogo in cui era nato e cresciuto. Ecco, quindi, che nascono opere come “Bottiglie”, in cui i “vuoti a perdere” si schierano in un labirintico intreccio, a protezione di Forio, ‘custodito’, ora da un canestro o da un vaso, ora proprio all’interno di un’altra bottiglia. O, ancora, quando neanche più queste barriere sembrano resistere alla pressione del mondo esterno, l’ultima soluzione non può essere che una fuga rocambolesca, come quella dell’ “Omino che fugge con Forio”. Ma è l’artista a salvare Forio, imbrigliandolo e fuggendo con il suo paese - almeno nella fantasia dei quadri - o sono il borgo e l’arte a salvare l’uomo che non si riconosce più nel mondo che lo circonda, e in essi trova rifugio?

37

Ciò che al di là di ogni speculazione traspare con certezza dalle tele di Petroni è la commistione di sogno e realtà, che si completano e si esaltano a vicenda. Basti pensare a “Interno con ciabatte”, in cui in una stanza che potrebbe trovarsi in una qualunque casa isolana, vengono rappresentati oggetti della quotidianità affiancati da elementi che richiamano la festa (palloncini, addobbi) e la natura (surreale la mezzaluna che troneggia all’interno della camera e i rigogliosi rampicanti che sbucano dalle pareti), per poi culminare in un unico, imponente elemento che nulla sembrerebbe avere a che fare con il reale, e cioè un paio di enormi ciabatte che fluttuano a mezz’aria, e che nella loro assurdità si ricollegano invece - più che mai alla vita concreta: proprio le ciabatte erano, infatti, il tratto distintivo del pittore, che le indossava in ogni momento della giornata, d’estate e d’inverno, senza eccezioni. In lontananza, minuscolo, dalla finestra, si intravede il suo universo: Forio.

E dire che, come ci spiega Massimo Ielasi, gallerista e grandissimo amico di Peperone, egli è stato un autodidatta cha ha preso in mano il pennello (o le stoffe, a secondo del momento) per il puro gusto di comunicare, senza ispirarsi a particolari artisti o correnti, e senza mai creare per la vendita o per la fama, nonostante venisse ampiamente apprezzato a livello internazionale. Una dimostrazione è il clamoroso successo della sua mostra alla Galleria “Daniel Keel” di Zurigo, l’unica tenutasi all’estero nonostante le numerose proposte ricevute negli anni - tutte declinate dall’artista - che non voleva e non sapeva stare lontano dalla terra che l’aveva ispirato, anche sulle brevi distanze. Spesso amici e conoscenti l’avevano pregato di ritrarre altri scenari dell’isola, come il Castello Aragonese, ma le rare volte in cui si era lasciato convincere, aveva partorito opere prive di quella luce e di quella brulicante vitalità che rendono i suoi quadri unici.

Sicuramente, si tratta di uno stile difficile da imitare, perché personalissime ed uniche sono le intenzioni di chi crede nella propria arte e si esprime con una pittura che può apparire sgrammaticata per la mancanza di proporzioni e per un uso spesso arbitrario della prospettiva ma che, proprio in questa innocenza, trova la premessa senza la quale non potrebbero essere rappresentate scene oniriche così ricche di tensione e mistero. Sulla tela vengono erette case che sul terreno crollerebbero, e barche che

39 Le opere di Peperone in queste pagine sono della collezione di Massimo e Rosetta Ielasi.

In apertura: Bottiglie e Festa di Carnevale; nella pag. successiva: Omino che fugge con Forio e Soccorso. Nella pag. accanto: in alto Memorie, sotto Carrettino.

In questa pag. Ricordi, un disegno a matita della serie Funerali e Michele Petroni ritratto con l’artista Aldo Pagliacci.

in mare affonderebbero ma qui, sull’onda della pennellata, galleggiano e anzi talora levitano, tenute in bilico da ciuffi di palloncini colorati e trasparenti. È sempre lo sguardo stupefatto e sognante del Petroni-fanciullino a rendere possibili questi equilibri. Uno sguardo che, a ben vedere, cela sempre una punta di malinconia dietro i colori e il turbinare dei Carnevali e delle feste di paese, scevre dei simbolismi religiosi e dalle quali traspare solamente lo spirito orgiastico della ricorrenza. Non a caso anche un argomento grave come la morte viene affrontato da Peperone in maniera naturale, come parte della vita stessa: nascono così “Funerali”, una serie di disegni in cui racconta la tradizione dell’ultimo viaggio, e attraverso di essa la storia di Forio, con i suoi costumi e le sue usanze; nasce così la scelta di realizzare - come ho raccontato in apertura - con le proprie mani la sua ultima dimora, che ha voluto fosse il riflesso di tutto il suo mondo interiore.

“Buttate un bicchiere di vino verso il cielo Quella piccola aria di vento Farà arrivare l’odore Nel luogo della mia pace …”

(Peperone)

A R T

CLICK BEAUTIFUL ISCHIA text_Lucia Elena Vuoso

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Domenico Schiano

La bellezza ischitana racchiusa nel volto di un

L’invito a partecipare è stato esteso a chiunque

bambino, nelle movenze di una donna, in un ra-

avesse degli scatti inerenti il tema proposto:

metto di pesco fiorito, in una vecchia casa di mat-

“Click Beautiful Ischia”. Ben 72, tra ragazzi alla

toni, nelle onde del mare. La particolarità di un

prima esperienza e adulti veterani di mostre fo-

paesaggio noto, sempre fuggita allo sguardo, un

tografiche, reclutati grazie al canale Facebook

punto di vista inaspettato, uno spaccato di vita.

ed al gruppo “Bellezza Ischitana”, hanno potuto

Tutto custodito in una semplice fotografia, per

esporre i propri scatti. “Un argomento semplice e

immortalare un momento, per non dimenticare

abbastanza immediato – dice Nello – poiché ogni

un’occasione particolare, per rivivere in qualsia-

ischitano che si rispetti ha immortalato, almeno

si istante la sensazione provata nell’attimo dello

una volta nella vita, panorami, angoli e prospet-

scatto.

tive della propria isola”. Tra i click più significativi

E una mostra per ritrovarsi negli occhi dei foto-

spiccano i paesaggi di Livia Pacera, autodidatta e

grafi, rievocare squarci di un passato lontano e di

appassionata fin dalla tenera età, che è riuscita a

giorni presenti, per accedere a luoghi sconosciuti

catturare il Castello Aragonese all’alba, durante

dell’isola di Ischia e della creatività artistica. Orga-

una tempesta e quelli di Simone De Sanctis, che

nizzata da Peppe D’Ambra e Nello Di Leva presso

ha intrapreso professionalmente il percorso di fo-

il Capricho di Casamicciola, la manifestazione ha

tografo da circa due anni e si dedica alla ricerca

trovato una forte adesione da parte di amatori e

di particolari insoliti all’interno di situazioni quo-

professionisti dell’immagine, nonché di visitatori,

tidiane, come l’eremo di san Nicola innevato e il

sia residenti che turisti.

viale alberato in cui la luce filtra attraverso i fitti

Aurora Cervera

Gabriel Mazza

i

Angela Tumino

Simone De Sanctis

rami, creando particolarissimi giochi di ombre. Si-

mo, le debolezze e le gioie che ognuna di loro

tuazioni e volti tipici di Ischia, come l’elicottero dei

prova in momenti particolari della propria esisten-

Vigili del Fuoco, catturato col cellulare nell’attimo

za. Tra queste Silvana Coppa, ragazza che ama i

in cui, sul mare dei Maronti, formava un vortice di

reportage di viaggio attraverso i volti delle per-

aria da Aurora Cervera, di appena sedici anni, o la

sone del luogo ed ha descritto il tema “perdersi

vecchietta del ventinovenne Domenico Schiano,

per poi ritrovarsi”, attraverso le immagini di una

ripresa mentre esegue laboriosamente un mestie-

ragazza bendata nel bosco.

re antico, quello delle cosiddette contadine pac-

Un’esposizione a costo zero, che ha permesso

chiane, di togliere uno ad uno i semi dall’uva, e

a quattordicenni di mettere in mostra il proprio

ancora la tazzina di caffè di Gabriel Mazza, che

talento e di confrontarsi con gli storici artisti

durante una pausa con gli amici al Topless è riu-

dell’istantanea isolani, apprendendo tecniche,

scito, tramite giochi di chiaroscuri, a raffigurare

carpendo consigli, rubando segreti, e che ha già

in maniera originale uno tra i riti tipici dei ragazzi

avuto un seguito con l’esposizione presso Villa Ar-

dell’isola, e ancora esperimenti, come la corda in

busto “Click Beautiful Ischia… e poi”, ospitando

spiaggia di Angela Tumino che frequenta il labo-

altri autori, altri ritratti, altre visioni, altre bellezze.

ratorio Artù, presso il museo del Termalismo di Ischia, dedicato agli appassionati di teatro, fotografia e grafica. La vera rivelazione della mostra sono state le donne che si sono lasciate ispirare da altre donne per esprimere i propri stati d’ani-

Silvana Coppa

Livia Pacera

P O L I T I C S

i

DAL CONTRADDITTORIO AGLI SPOT text_Peppino Brandi photo_Franco Pilato e archivio Ischiacity

Comizio per le elezioni politiche del 1985, da sin.: Enzo Mazzella, Giovangiuseppe Spignese, Antonio Gava, Michele D’Arco, Peppino Brandi, Antonio Trofa, Gianni Balestrieri.

Altro che salotti televisivi ovattati, finte tribune politiche, tavole rotonde annacquate; al tempo del contraddittorio, fin dalla fine degli anni ‘40, le idee, i programmi, i partiti ed i politici si misuravano sulle pubbliche piazze, davanti alle proprie ed opposte tifoserie ed a gracchianti microfoni. In quelle condizioni c’era poco da infingere: o avevi la ‘vis pugnandi’ ed una apprezzabile dialettica o eri candidato all’obitorio della politica. Certo la dialettica la faceva da padrone, ma da lì a farla sboccare nella retorica il passo era breve, come dice Aristotele nella sua Retorica. E così, da opposti balconi assistetti al primo comizio tra un rappresentante della ‘Stella e Corona’ ed uno della Democrazia Cristiana. Non avevo ancora dieci anni, eppure ricordo che il monarchico durante il comizio era avvolto nella bandiera tricolore con lo stemma sabaudo, che strappò applausi e qualche lacrima quando raccontò di una sua visita a Cascais dove il Re era esule, ma ricordo anche che i voti li prese il democristiano.

Ma erano le competizioni amministrative a ‘far scorrere il sangue’. E quelle di Barano e di Forio erano le più cruente.

A Barano già si doveva superare l’accesa rivalità tra le frazioni, se poi aggiungevi la conflittualità tra le fazioni allora lo spettacolo era assicurato. A calcare il proscenio della politica baranese, per circa un trentennio, fu l’avvocato Giovanni Di Meglio a lungo Sindaco di quel nervoso territorio, di volta in volta incalzato dal principe del Foro isolano: l’avvocato Mario Buono. Che non scendeva in campo in prima persona ma era presente attraverso l’organizzazione di compagini alternative. Puntualmente sconfitte, tranne quando si trattò di adottare la candidatura di Arcangelo Mazzella a Sindaco: in quelle elezioni in un famoso comizio, partecipato da osservatori di tutta l’isola, Mario Buono si slanciò in una teorizzazione dello ‘shakerrismo’. Vista la desinenza in ‘ismo’ si pensava ad una sorta di neo-socialismo o di comunismo mascherato. Niente di tutto ciò. Lo ‘shakerrismo’ altro non era che la politica amministrativa incarnata a Barano dalla razza soprannominata ‘Shaker’. La demonizzazione del socialismo e del comunismo impose al

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Preside Cenatiempo, capofila di una lista di chiara ispirazione socialista, di spiegare cos’era il socialismo. Per fugare paure ed apprensioni non si ispirò a Turati od a Matteotti ma semplificò il tutto così: “Socialismo deriva dal latino ‘socius’, che vuol dire amico, quindi i socialisti sono amici del popolo e perciò non bisogna temere alcunché”. Ma fu il rapimento del simbolo ‘Scudo Crociato’ ad infuocare una contesa amministrativa alla fine degli anni ‘60. Era accaduto che il prof. Cenatiempo fosse segretario politico della DC baranese e, in contrasto con Giovanni Di Meglio volle presentare una sua lista ed avendone titolo si recò di buon mattino alla sede provinciale del partito per farsi consegnare il simbolo che di per sé valeva già il dieci per cento dei suffragi elettorali. Dopo ricorsi, minacce e vendette trasversali si arrivò alle elezioni. Per deridere gli avversari, che dovettero precipitosamente ricorre al simbolo della Torre, il candidato prof. Giuseppe Agostino, in un comizio nella gremitissima piazza baranese, accusò gli avversari di essere ricorsi ‘ad un simbolo agnostico’. Bei tempi: bastava dire una parola difficile per far scatenare applausi scroscianti.

Forio tra i sei Comuni isolani era quello più politicizzato. Vive ed attive erano le sezioni democristiane, socialdemocratiche, socialiste e comuniste. La sinistra trovava terreno fecondo in quella porzione di territorio dominato dalla figura carismatica del democristiano sindaco Giovanni Mazzella. Ed i comizi fino alla metà degli anni ‘70 erano vissuti come autentiche kermesse. Il maestro Caruso dominava la zona panzese in rappresentanza dei missini e non lasciava accostare nessuno nel suo feudo. Dai palchi, con contraddittorio e non, volavano insulti e paroloni e, quando un incauto socialdemocratico lanciò ombre oscure sulla sua famiglia, Caruso si tramutò nel fiero Farinata chiedendogli “Chi fur li maggior tui?”, lasciando intendere di sapere molte cose della madre e della sorella dell’incauto contrappositore.

A Casamicciola, Lacco e Serrara spadroneggiarono per circa un trentennio Castagna, Mennella e Carlino Mattera.

Tutto sommato, tranne che per la contrapposizione tra le singole frazioni ed il momento topico delle elezioni la via amministrativa si svolgeva senza particolari punte di asperità.

Ischia già da allora era un mondo a se stante. La scena politica vedeva il dominio di Vincenzo Telese che, o con liste civiche o con il simbolo democristiano dominò lo scenario politico ischitano fino alla vigilia delle elezioni del 1970.

‘Coequipiers’ fino al 1977 furono di volta in volta l’avv. Umberto Di Meglio e l’avv. Vincenzo Romolo che indossarono la fascia di primi cittadini per un paio di mandati. I comizi erano accesi perché le personalità politiche erano di buona levatura. L’opposizione la incarnò l’avv. Onorato le cui filippiche fendevano i fischi ed i tumulti che gli avversari gli rovesciavano addosso. Ma vi erano anche buoni amministratori con una gran verve scenica: Giannino Messina era uno di questi. Ricordo un comizio nel Borgo dei Gelsi durante il quale Giannino convinse un riottoso candidato, il collocatore Giovanni Califano, a prendere la parola. Spinto davanti ai microfoni e con la gola rinsecchita, il buon Califano assunse il tono stentoreo dei tribuni. Ma aveva poco da dire perché la favella non era il suo forte, per cui iniziò e concluse il discorso rapidamente: “Saluto i concittadini di Ischia Ponte, un particolare saluto al nostro patrono San Giovan Giuseppe della Croce (rivolgendosi indietro chiese un bicchiere d’acqua, alcuni pensavano che il fatto andasse per le lunghe ed invece fu mozzato da un perentorio) viva la Democrazia Cristiana, viva Ischia e viva l’Italia”. I comizi erano affollati dalle opposte tifoserie che si spostavano da una parte all’altra del territorio per ascoltare le risposte che gli oratori dovevano agli attacchi ricevuti: insomma, un andirivieni preceduto dalle staffette che, succintamente, riassumevano quello che avevano ascoltato. Un tempo magico che, al di là di facinorosi ed attaccabrighe, metteva in campo amministratori selezionati da un’intensa attività di partito. Insomma, uomini politici di caratura superiore che dovevano guadagnarsi la pagnotta della rappresentatività attraverso una intensa attività di interlocuzione. Alla cultura dei manifesti si è sostituita quella dell’immagine televisiva. Un bene solo per il fatto che si imbrattano meno spazi e si risparmia carta. Ma il pathos dov’è? Mi soccorre Francesco De Sanctis che sulla poetica della Divina Commedia sosteneva che con l’Inferno buona parte della poesia se ne va. E così la politica, venuta a mancare la virile e sanguigna contrapposizione, è ridotta ad una passerella od a un concorso di bellezza, che potrebbero anche starci se il background dei candidati fosse di sostanza. Essere oltreché apparire.

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M U S I C

i

corso Nazionale Giovani Musicisti “Città di Camerino” e la possibilità di accedere direttamente alla finale di un concorso internazionale che si svolgerà questa estate in Germania.

E per prepararsi al meglio alle esibizioni, Federica e Fabio studiano dalle sei alle otto ore al giorno, proprio come degli atleti che si allenano ad una gara, prima singolarmente e solo in un secondo momento insieme, fondendo le due interpretazioni in un unico concerto. L’ambiente ideale per esercitarsi al meglio è senza dubbio la loro casa a Forio, che affaccia direttamente sul mare del Soccorso. Ed è da questo incantevole scenario, coniugato all’armonioso suono prodotto dalle note del pianoforte che è nata l’idea di creare l’Associazione “Note sul Mare” nel 2007. Una scuola pensata con l’obiettivo di incrementare e diffondere lo studio, la conoscenza e l’apprezzamento della musica nella popolazione isolana, volta alla creazione dell’ “Orchestra Giovanile dell’isola d’Ischia” e finalizzata anche all’organizzazione di esibizioni musicali degli allievi stessi della scuola e, soprattutto, del Festival di Musica Classica che si svolge presso i Giardini La

IL DUO MONTI BIANCO_Amore e Musica text_Lucia Elena Vuoso photo_Michele Magnanimo

Mortella, Villa Arbusto e l’auditorium dell’hotel Providence a Forio.

Ed è ai propri allievi ischitani che il duo cerca di trasmettere tecnica, conoscenze e competenze acquisite negli anni, con lezioni individuali e di gruppo, di teoria, di pratica, di ascolto e di cri-

Federica e Fabio: quattro mani e un solo cuore,

stici e le esperienze cameristiche diverse che i

tica, non solo di pianoforte ma anche di prope-

ottantotto tasti ed una sola melodia, due mu-

due stavano intraprendendo non hanno impe-

deutica musicale, solfeggio, violoncello, violino

sicisti ed una sola passione. Federica e Fabio:

dito loro di combinare i propri talenti in maniera

e viola con dei maestri esterni.

fantasia e disciplina, abili dita sul pianoforte,

estremamente naturale, ottenendo da subito

Le ambizioni di questi due giovani sposi sono

note e mare. Federica e Fabio: artisti, pianisti,

pareri positivi a rassegne, festival, stagioni musi-

molte e per realizzarle tutte non smettono di

sposi. Un legame profondo che dura da anni, dai

cali, concorsi nazionali ed internazionali.

esercitarsi, se non il giorno di Natale, e non

tempi del Conservatorio come semplici amici,

Dopo aver conseguito il diploma accademico di

prendono una vacanza che una volta all’anno:

un sodalizio lavorativo nato casualmente dopo

secondo livello in “Discipline Musicali” presso

siamo fortunati ad essere sposati – ammette Fe-

aver sostenuto un esame in coppia, un rapporto

il Liceo partenopeo, entrambi col massimo dei

derica – la vita che un musicista di questo livello

d’amore e di convivenza cresciuto poco a poco

voti, frequentano prima l’Accademia di Firenze

deve condurre è molto sacrificante.

e coltivato insieme alla propria dedizione per la

- ampliando il proprio repertorio per pianoforte

Eppure, le soddisfazioni sono davvero tante: a

musica.

a quattro mani e per due pianoforti, spaziando

breve uscirà un disco inciso da Federica e Fabio,

Federica Monti, ischitana e Fabio Bianco, napo-

dalla musica classica a quella contemporanea -

contenente sonate di autori romantici poco co-

letano, sono tra i duo pianistici più famosi del

e dopo vengono ammessi alla Hochschule fuer

nosciuti e durante l’anno hanno già molte date

momento che, non solo si esibiscono in gare e

Musik und Theater di Monaco di Baviera, dove

fissate per concerti, in Italia e in Germania, il

concerti in Italia e in Europa, ma sono riusciti a

studiano con il celebre duo Tal – Groethuysen.

loro talento, infatti, è apprezzato e riconosciuto

portare la musica classica, con tutta la sua schie-

Dal 2007, anno in cui è cominciato il loro soda-

anche al di fuori delle giurie tecniche dei con-

ra di fan e sostenitori, sull’isola d’Ischia, creando

lizio artistico, il duo ha vinto numerosi concorsi

corsi, dalle persone comuni che, oltre alla bra-

l’Associazione “Note sul Mare”, che organizza

nella sezione “Pianoforte a quattro Mani”: il pri-

vura dell’esecuzione percepiscono il sentimento

ogni anno un festival a tema.

mo premio assoluto al 13° Concorso Nazionale

partenopeo, l’amore di due consorti, la musica

Entrambi molto testardi, discendenti da famiglie

“Città di Bacoli” nel 2007, il secondo premio alla

di grandi artisti.

di musicisti e amanti dell’arte, hanno capito fin

15° Edizione del Concorso di esecuzione Musi-

da bambini – Federica aveva otto anni, Fabio

cale “Giulio Rospigliosi” l’anno successivo, e, nel

sette – che il pianoforte, quello strumento che

2009 conseguono il secondo premio alla 10°

tanto li affascinava, sarebbe diventato la loro

Edizione del Concorso “Riviera Etrusca” di Piom-

vita ed hanno cominciato a prendere lezioni pri-

bino e il secondo premio al Concorso Pianistico

vate da maestri napoletani di fama nazionale,

Internazionale “Roma 2009”. Il riconoscimento

fino al loro ingresso al Conservatorio di Napoli

più importante, tuttavia, se lo sono aggiudicati

“San Pietro a Majella”. I brillanti percorsi soli-

lo scorso ottobre, ottenendo il 2° Premio al Con-

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P E O P L E

i

FRANCO GALANO Maestro di ospitalità text_Riccardo Sepe Visconti | photo_Ischiacity

PROLOGO

Era per questo motivo che quella

dell’albergo ricamate; un albergo

solutamente fedele alla sua prima

sera percorrevo il corridoio del re-

dove al lunch il pianoforte a coda

impostazione: proprietari e direttori

Un pomeriggio di inizio dicembre,

parto di Medicina del Rizzoli: desi-

accompagna, sussurrando velluta-

hanno subito il fascino delle mura e

Ospedale Anna Rizzoli, reparto di

deravo salutare un Maestro di Gar-

te armonie, il goloso sbocconcella-

delle atmosfere in esse racchiuse e

Medicina, stanza 3.

bo e di Accoglienza, roba che nel

re degli ospiti giunti in quel luogo

non hanno mai provato a voler det-

Il giorno prima avevo incontrato per

mondo si va perdendo, roba che

dall’intero globo, mentre sulle me-

tare una filosofia dell’accoglienza

strada il capobarman del Regina Isa-

ad Ischia è persa da tempo. Non lo

lodie del maestro di musica ‘balla’

diversa da quella indissolubilmente

bella, Giuseppe Mele: “Galano non

dico con rabbia e neppure con tri-

senza posa, perfettamente compo-

modellata, mattone su mattone, dal

sta bene, è ricoverato, pare gli resti

stezza, lo dico da cronista: uno che

sto nei dinner apprettati, un esercito

suo fondatore. L’Albergo della Regi-

poco…”.

osserva e racconta. Ed ho osservato

di camerieri di sala che in silenzio,

na Isabella mantiene negli anni sem-

Ho imparato dalla vita quanto sia

Franco Galano, ho avuto il privilegio

premurosi, porgono ai tavoli i piatti

pre assolutamente intatto il fascino

importante salutare gli amici; da

di conoscerlo, oggi lo racconto. Rac-

con le divine pietanze. L’albergo a

di un tempo. Sarà forse per questa

giovane non lo capivo ma quando

contare di Franco è raccontare di un

cinque stelle lusso è tutto questo, ed

profondissima e al tempo stesso

stai per andartene via - per sempre -

Mondo, quello delle buone manie-

il cuore pulsante di un tale, sofistica-

eterea alchimia che gli eventi che vi

è bello che gli amici, le persone che

re, della premurosità, della ricchez-

to e al tempo stesso delicatissimo si-

si celebrano, anche quelli di portata

hanno considerazione di te, chi pen-

za. Bisogna essere ricchi dentro per

stema è il Concierge; è presso la sua

mondiale, qual è certamente l’Ischia

sa che per un motivo o per l’altro tu

essere generosi: detesto gli avidi ed

postazione che i clienti si rivolgono

Global Film & Music Fest, assumo-

sia stato significativo nella sua esi-

i tirchi. Franco Galano è stato molto

per qualsiasi informazione, consi-

no un fascino speciale, non tanto

stenza… è bello che te lo dica, che

generoso nell’accogliere migliaia di

glio, richiesta, necessità, desiderio.

per l’importanza degli ospiti quanto

te lo faccia sentire, anche in silenzio.

ospiti che in lui hanno trovato il me-

Il Concierge rappresenta il volto, la

per la sacralità del luogo. E’ come

Basta uno sguardo. Non di pietà, o

diatore ideale: colui che ha il compi-

voce e, dunque, l’efficienza, dell’in-

se qualsiasi cosa vi accada, si ade-

di addio, uno sguardo che ti dica

to di rendere perfetto, piacevole, ar-

tera struttura ricettiva. E’ per questo

gui naturalmente ad uno stile di vita

“grazie per esserti incrociato con la

monico, l’incontro tra un individuo

- insisto - che per capire chi è stato

e ad un modo di essere che regola

mia vita”.

ed il luogo che l’accoglie.

Franco Galano bisogna capire cos’è

ogni gesto che si compie in quello

A cinquant’anni ho dato l’addio

Ma per comprendere Franco Gala-

il Regina Isabella, l’ultimo (ma anche

spazio. Ecco, allora, spiegata la cen-

ad un bel po’ di persone, molte di

no è necessario capire il suo mon-

il primo, ad Ischia!) dei grandi e no-

trale importanza di un uomo come

queste mi erano care, alcune poi,

do, dove lavorava e, soprattutto, le

stalgici miti dell’ospitalità. Questo

Franco Galano: elegantissimo, sorri-

oltre che per me stesso, avevano un

persone alle quali rivolgeva le sue

Albergo, voluto dal ricchissimo e po-

dente, perfettamente composto nel

valore oggettivo: non erano impor-

attenzioni. Quel mondo si chiama

tente imprenditore milanese Angelo

suo ruolo di gran cerimoniere, l’uo-

tanti solo per la vita di chi gli stava

Albergo cinque stelle lusso, un luo-

Rizzoli, fu costruito nella metà degli

mo delle soluzioni.

vicino, erano importanti in assoluto.

go dal profumo di legno lucidato

anni ’50. In realtà, tutto il paesino

E sapete perché? Perché erano dei

con la cera, fatto di ottoni luccican-

di Lacco Ameno fu totalmente tra-

Maestri! Coloro che con la sola esi-

ti, vecchie e nobili maioliche dipinte

sformato per essere una spettacola-

stenza sono un esempio per gli altri.

a mano, ambienti con poltroncine

re cornice dell’albergo: pensate, un

Esistono Maestri di Pensiero, Mae-

anni ‘60, eleganti banconi demodé

intero paese per un Albergo! Forse

stri di Etica, Maestri di Bontà, Mae-

dove gli ospiti amano appoggiarsi

un caso unico nella storia del turi-

stri di Audacia, Maestri di Pazienza,

per sorseggiare un robusto bourbon

smo. Rizzoli sapeva ciò che voleva e,

Maestri di Creatività, Maestri di Dol-

o una coppa di champagne servita

soprattutto, sapeva come costruire

cezza… Franco Galano è stato un

con soave discrezione in una coppa

una fortuna. Negli anni il Regina

Maestro di Garbata Accoglienza, sì,

di cristallo appoggiata su una sal-

Isabella ha cambiato diversi padro-

di tutti lui è stato il migliore!

vietta di lino grezzo con le iniziali

ni e, tuttavia, è rimasto sempre as-

QUESTO LAVORO MI HA RESO FELICE text_Lucia Elena Vuoso

ge, il capo, l’ambasciatore, lo spirito dell’hotel. Sempre impeccabile nel suo abito scuro di sartoria, la spilla con le due chiavi d’oro incrociate bene in vista sul bavero della giacca, abbronzato, curato nell’aspetto, dai capelli alla manicure. Un sorriso che elargiva con generosità, e

L’anima del Regina Isabella è lì, appena varcato l’ingres-

lo accompagnava sempre poiché parte del suo modo

so: la portineria. Il cuore pulsante del cinque stelle è lui:

d’essere, oltre che della sua professionalità, una serenità

il concierge. E Franco Galano ha saputo calzare a pen-

nei modi di fare, nel tono di voce suadente, nel tocco

nello il ruolo così importante e delicato di chef concier-

di classe con cui seguiva chiunque dal check-in fino alla

partenza, che infondeva negli ospiti tranquillità e sicu-

senza mai scomporsi, chiedendo loro i documenti, come

rezza.

si fa con tutti, facendoli sentire coccolati e viziati, liberi

“No problem” era il motto di Franco, che non si tira-

di dimenticare il peso della celebrità, almeno durante la

va indietro di fronte a nessuna richiesta, neppure la più

vacanza. Si distingueva per la parola detta al momento

assurda ed improponibile, riuscendo con una semplice

giusto, per la profonda discrezione, consapevole di esse-

telefonata a risolvere anche le situazioni più compli-

re il depositario fidato e incorruttibile di tanti segreti, un

cate. “Durante lo sciopero di 40 giorni dell’Alitalia nel

uomo straordinario che durante la sua lunga carriera ha

’78 (all’epoca non esistevano né internet, né cellulari)

visto tutto e di tutto, ha avuto in molte occasioni la sto-

– racconta Giancarlo Carriero, proprietario dell’Alber-

ria sotto gli occhi e, talvolta, forse ha contribuito a farla.

go della Regina Isabella – trovò un volo per un cliente

Lo spirito da organizzatore tipico del concierge lo ac-

tedesco che doveva urgentemente rientrare, riuscendo

compagnava anche al di fuori della sua portineria, in

laddove le migliori agenzie di viaggio isolane avevano

famiglia e con gli amici. Programmava alla perfezione le

fallito. Certo, fece scalo in Grecia ed in Francia prima di

giornate per riuscire a fare ogni cosa, amava viaggiare,

arrivare a destinazione, ma il cliente fu eternamente gra-

giocare con i figli prima e con i nipoti, poi. Ed anche loro,

to a Franco”. Spesso non doveva neanche pronunciarle

al pari degli ospiti del Regina Isabella, sono stati cocco-

quelle due parole: cresciuto alla scuola di Angelo Rizzoli,

lati in tutti i modi possibili: “Quando lo raggiungevamo

l’imprenditore milanese che ha portato a Ischia l’ospi-

a St. Moritz, dove lavorava durante la stagione invernale

talità di lusso creando l’Albergo della Regina Isabella,

– ricorda Anna, la moglie – sembravamo emigranti: una

Galano aveva fatto propri gli insegnamenti di ospitalità

donna con tre bimbi piccoli e una marea di valigie. Eppu-

e cortesia. Sapeva intuire con uno sguardo di cosa c’era

re, c’era sempre la limousine ad aspettarci alla stazione,

bisogno e lo tirava fuori all’istante dalle proprie tasche

con tanto di autista”. La figlia Lucrezia, invece, quando

o dai cassetti in cui teneva di tutto: cravatte e papillon,

rientrava dal college inglese in cui Franco la mandava

giacche, ago e filo, pinzette per le sopracciglia, sigarette,

a studiare durante l’estate, trovava sempre un posto in

pasticche per la gola, ma anche il giusto numero di tele-

elicottero, riservatole da suo padre, insieme con i clienti

fono, riportato nelle sue preziosissime agendine. Aveva

dell’albergo. Da vero “professore di portineria”, è riusci-

imparato le lingue Franco, per mettere a loro agio gli

to a mantenere il proprio serafico aplomb anche durante

ospiti e parlava fluentemente inglese, francese, tedesco,

la malattia. “In tanti andavano a fargli visita presso la

spagnolo e, all’età di 68 anni, aveva cominciato persino

sua abitazione, negli orari più disparati – racconta Mario

a prendere lezioni di russo.

D’Orta, concierge presso il Continental Terme, mem-

In 52 anni di carriera ha imparato a destreggiarsi con

bro dell’associazione ‘Chiavi d’Oro’ e grande amico di

eleganza anche nelle situazioni più inverosimili, come

sempre. Tutto questo andirivieni lo stancava molto per-

ricorda Michelangelo Precisano, che è stato prima diret-

ché gli impediva di riposare ma, conservando il senso

tore del San Montano, quindi del Regina Isabella: “Lavo-

dell’ironia sia pure nel pieno della propria tragedia per-

rava presso l’albergo come giardiniere un omone grande

sonale, per non dispiacere agli amici invitò Mario a com-

e grosso, barba lunga, occhi a palla, un cappellaccio di

portarsi come se fossero in albergo e gli amici visitatori

paglia e modi di fare un po’ rudi. Un giorno uno stilista

fossero dei congressisti: “Mario, mi sa che per assicurare

di fama internazionale, molto sensibile ed emotivamen-

la tranquillità mia e della casa dobbiamo organizzare dei

te fragile, era in terrazza a prendere il sole, indossan-

‘meeting’: dividiamo i flussi in due trance e fissiamo gli

do esclusivamente un improbabile mini slippino bianco.

orari, in questo modo gli ospiti non verranno delusi nelle

Complice la tranquillità del luogo e la stanchezza accu-

loro aspettative di trovarmi sveglio e, soprattutto, io non

mulata, lo stilista si addormentò, ma al risveglio scorse

dovrò patire ulteriori seccature”!

il giardiniere tra le siepi che lo fissava. Corse nella hall,

Un portiere vecchio stampo, che non si scomponeva

terrorizzato, cercando di coprirsi con un piccolo asciuga-

mai, proprio come un direttore d’orchestra (negli anni

mano, urlando supplice l’aiuto di Franco che, con molta

’50, aveva anche suonato il flauto nella banda del ‘Cu-

pazienza, riuscì a calmarlo ed a convincerlo di non aver

menda’ - come era chiamato Rizzoli - che accoglieva con

visto un ‘mostro’! C’è stata una volta, poi, in cui ce la sia-

un allegro corteo le celebrità che affollavano il prestigio-

mo vista proprio brutta: era ospite presso l’hotel un’an-

so albergo): grande coordinatore, puntuale, custode dei

ziana Duchessa, che “non ci stava tanto con la testa”.

segreti di tutti i componenti della banda e attento a non

Questa signora, ricchissima e molto distinta, aveva un

rivelarli mai.

commissioniere bassino, che l’accompagnava ovunque andasse, dentro e fuori l’albergo. Capitò che si arrestasse l’ascensore proprio mentre i due erano all’interno e Franco, dalla sua postazione in portineria, udì gli schiamazzi della Duchessa che inveiva contro il suo domestico e, allo stesso tempo, lo picchiava col grosso pomello d’avorio del bastone, convinta che lui avesse provocato il blocco per approfittarsi di lei. Franco, preoccupato più per l’incolumità del commissioniere che per la signora, chiamò immediatamente il tecnico e poi si recò alla porta dell’ascensore salvando, così, la vita del poverino”.

Spesso ha accolto personaggi politici, sportivi, nobili, star della TV e divi del cinema di fama internazionale,

49

In apertura, Franco Galano con la showgirl Michelle Hunziker; a sin., in alto con i colleghi: Raffaele Montefusco, Giovanni Cenatiempo, Antonio Acampora, Igor Monti, Giovanbattista Monti, Francesco Calise, Rosalia Taliercio, Michele Monti.

In basso, con il proprietario dell’albergo della Regina Isabella Giancarlo Carriero ed il collega alla reception Raffaele Montefusco.

PHOTO&AD_Emanuela Migliaccio | MODEL_Emanuela Lacroix | MAKE UP_ Nancy Tortora per Aglaia, Ischia | HAIR_ Peppe Cirino per Parrucchiere Ciro, Ischia | DRESS_Emanuela Lacroix | ASSISTANT_Tommaso Monti | LOCATION_Villa Arbusto, Lacco Ameno

ALTERNATIVA ED ESTROSA EMANUELA LACROIX text_Serena Pacera

Abito in ferro Quasi una gabbia che racchiude chi lo indossa, in una morsa di freddezza e immobilità.

L’abito di Emanuela Lacroix in ferro è dedicato all’Olocausto, per non dimenticare, perché non succeda mai più. E proprio il pesante metallo con cui è strutturato è la sua caratteristica: simbolo del terribile peso che il popolo ebraico ha dovuto sostenere, il peso dell’annientamento. Adornato di filo spinato, in ricordo dei patimenti nei campi di concentramento, e di rose bianche e rosse. La purezza delle prime in contrapposizione con la passione delle altre, entrambe bruciate, emblema di milioni di vite spezzate.

Emanuela Colantonio ha un sogno, un dono e una passione davvero speciali. “Da grande” vuole fare la stilista, magari iniziare come freelance per poi aspirare a posti di una certa responsabilità, come quello di direttrice creativa per i marchi più blasonati della moda internazionale. Per adesso studia sodo e coltiva questa sua inclinazione: ha frequentato l’Istituto di Istruzione Superiore Cristofaro Mennella di Ischia con indirizzo Abbigliamento e Moda, e segue un corso di fashion design presso l’ISD (Istituto Superiore di Design) di Napoli. Farsi largo in questo campo è un’impresa ardua, soprattutto al giorno d’oggi, quando tutto sembra essere stato già ideato e creato, e lei ne è ben consapevole, ma non per questo è priva di forti ambizioni o meno decisa a proseguire sulla strada della sua passione. Ci tiene a precisare che se anche non avesse avu-

to l’opportunità di intraprendere un corso di studi che le permettesse di sviluppare la sua attitudine per il fashion design, avrebbe comunque fatto di tutto per lavorare e vivere di moda, definendo questo suo amore così viscerale come una vera e propria vocazione: “Sono molto credente” mi dice “ Dio mi ha donato l’arte di creare. Chi diventa suora ha una vocazione per Dio, così io ho la mia: la moda. Amen!”. E una tale abnegazione nasce in tenera età, infatti amava disegnare sin da bambina.

Chi di noi non ha tentato di inventare modelli di carta per le proprie bambole, con risultati più o meno disastrosi? Invece, lei ha sempre avuto quel “quid” in più che l’ha poi spinta a proseguire nella sua scelta.

Quando le ho chiesto di descriversi in poche parole mi ha risposto definendosi “egocentrica, solare, vitale ed ironica” e

50

questi aggettivi si adattano perfettamente anche al carattere dei suoi modelli. Emanuela propone infatti uno stile incisivo ed elegante, in cui spiccano le decise contrapposizioni tra colori come il giallo e il fucsia, mentre per i capi più raffinati adotta un classico total black. Abbondano i tessuti vintage, come la tela jeans consumata e l’ecopelle, che ritroviamo anche in originali accessori confezionati sempre da lei, come l’estroso borsellino in carta e “faux leather”, assemblato riciclando un vecchio libro di musica.

Gli stilisti a cui si ispira sono John Galliano, Karl Lagerfeld ed

F A S H I O N

i

Alexander McQueen, e se potesse scegliere la modella ideale

sicuro di sé ed aiutarlo ad avere un rapporto migliore con il

opterebbe per la fashion icon Kim Kardashan o per l’eccentri-

proprio corpo. La passione per la moda è legata a doppio filo

ca rapper statunitense Niki Minaj, entrambe donne dalle curve

con quella per la letteratura e per l’arte. Emanuela predilige,

pronunciate e dal look inconfondibile, in barba alle testimonial

infatti, autori come Baudelaire e i poeti maledetti, i futuristi

diafane e androgine predilette dai grandi stilisti.

(di cui ammira in particolar modo lo spiccato senso artistico

La sua concezione della moda va ben oltre il semplice “vestirsi

dei manifesti programmatici), ed ama moltissimo il movimento

bene”: Emanuela ha sempre visto gli abiti come qualcosa ca-

del Dadaismo per il suo concetto di non-sense promosso da

pace di esprimere i sentimenti, il modo di essere delle persone,

una sorta di anti-arte che rifiuta ironicamente l’estetica tradi-

qualcosa capace, spesso, di nascondere aspetti di noi che non

zionale, proprio come lei cerca di fare con i suoi modelli. Gli

vorremmo mostrare agli altri. Di qui l’idea che disegnare vestiti

schizzi veloci su manichini senza testa, né braccia, per dare

possa costituire un valido aiuto per far sentire chi li indossa più

pieno spazio alla creazione dello stilista, che caratterizzano il

52

sarto francese Christian Lacroix sono in sintonia con la visione

sono: un paio di jeans sdruciti, una canotta bianca – capi por-

che Emanuela ha del suo lavoro di stilista che insegue il tratto

tabilissimi nel quotidiano e adatti a tutte le taglie – e una giac-

pulito e la libertà di non conformarsi agli schemi, al punto che

ca, di qualsiasi colore, elemento fondamentale ed irrinunciabile

ha scelto come pseudonimo il cognome Lacroix.

quest’ultimo, perché capace di conferire immediatamente ele-

Per concretizzare i suoi obiettivi in un futuro più vicino, Ema-

ganza a qualunque tenuta.

nuela sta pensando di lanciare una linea di t-shirts, stampate e

È difficile al giorno d’oggi trovare giovani che abbiano le idee

dipinte da lei, costituita da una ventina di modelli in tutto: capi

tanto chiare sul proprio futuro, in un mondo dove sembra re-

che essendo realizzati a mano uno per uno garantiscono, oltre

gnare l’incertezza e in cui la crisi penalizza l’acquisto di quel

all’originalità, anche la certezza di essere davvero unici.

che viene definito “il superfluo”, e quindi anche di beni come

Sebbene si definisca una “fashionista”, ha una posizione ben

gli abiti. Ci vuole coraggio, ad intraprendere consapevolmente

precisa rispetto alle tendenze odierne: non è necessariamente

un cammino tanto ripido e difficoltoso, senza perdere la grinta.

vero che scoprirsi significhi risultare più sensuali o stare meglio.

Questo coraggio lo ritrovo parlando con Emanuela, lo posso

Ognuno di noi ha un corpo per il quale esistono le giuste lun-

ascoltare quando descrive un progetto: mi fa pensare che al

ghezze e le giuste ampiezze, e non ci si deve omologare per

nostro tempo più di tutto serve l’intraprendenza, e ognuno

forza allo stile – spesso monotono e ripetitivo – proposto dai

di noi dovrebbe avere l’audacia di lanciarsi all’inseguimento di

negozi solamente perché è così che vuole la moda del momen-

un sogno.

to. Ad ogni modo i tre capi che, secondo la sua estetica, non possono assolutamente mancare nell’armadio di una ragazza

P E O P L E

54

GAETANO FERRANDINO interview_Riccardo Sepe Visconti dress_La Caprese Pi첫 Uomo

i

Giornalista indipendente e un po’ vagabondo, irrimediabilmente disponibile alla battuta, prontissimo a tranciare giudizi irriverenti, preferisce vivere in perenne corsa senza occuparsi più di tanto di mettere radici in una redazione ancorché in un’altra.

Sposato con Daniela e padre di Myrea, Giada e Luna, nata poche settimane fa, amico di tutti eppure libero da legami, inizia giovanissimo questo mestiere occupando di volta in volta un posto strategico in tutte le testate isolane che ha visitato: Il Golfo prima - dove a distanza di molti anni è tornato - Teleischia e, poi, la funambolesca avventura di Gente di Mare TV. Ha collaborato con decine di testate in terraferma, tra cui Canale 21 e Canale 8, ha lavorato come addetto stampa dell’Alilauro ed oggi, oltre alla collaborazione con il quotidiano locale, scrive per il Corriere del Mezzogiorno. Insieme al fido Giovanni Iacono (che con la sua telecamera lo segue dappertutto) ha ideato la web TV Isolaverde. Dallo sport al bynight, dalla politica alla cronaca bianca, Gaetano Ferrandino è tra le penne (e anche lingue) più duttili del giornalismo nostrano: di recente ha superato l’esame da professionista e oggi può coniugare a buon diritto il titolo raggiunto con un curriculum di impressionante attivismo.

Raccontaci i tuoi primi passi nel

vo a questa altre attività, ad esem-

ciando con la TV.

nessuno in grado di fare meglio, e

mondo del giornalismo.

pio ho lavorato per quattro anni

Oggi portare avanti una televisio-

te lo dice uno che tanto tempo fa

Ho cominciato ad Ischia, l’estate

in albergo perché mi consentiva di

ne locale è un’impresa per la quale

per un anno e mezzo andò in edi-

successiva alla maturità classica: era

avere la liquidazione e il sussidio di

francamente ci si merita la medaglia

cola con “Il quotidiano d’Ischia”.

il 1991, nonostante avessi sostenuto

disoccupazione. E me ne faccio una

d’oro al valore, perché l’avvento del

Accadde quando una costola della

tre esami all’Università non riuscivo

colpa, poiché a 20 anni non hai una

digitale terrestre ha scombussolato

redazione si staccò dal Golfo, che

a stare sui libri e, non avendo vo-

famiglia, puoi investire su te stesso

tutto e l’utenza che c’era prima è

in quel momento sembrava tenere

glia di studiare, ho cercato qualcosa

e cercare di cogliere tutte le oppor-

venuta meno.

un atteggiamento troppo aggressi-

che mi tenesse impegnato. Tramite

tunità che ti si parano davanti, men-

Teleischia è un prodotto suffi-

vo, troppo popolano, usando uno

l’allora vicedirettore Leonardo Com-

tre a 32 è diverso, devi mettere in

cientemente qualificato o no,

stile forse inappropriato per un

mitante, ottenni un appuntamento

conto più cose; anche se io ho sem-

copre le esigenze dell’informa-

quotidiano. Noi cercammo di fare

con Domenico Di Meglio per un col-

pre cercato di “cucirmi il vestito su

zione o è troppo parziale?

un giornale totalmente all’opposto:

loquio al Golfo. Inizialmente, scrive-

misura”, dovendo ovviamente sem-

Sarò sincero: la Tv, in particolar

elegante e sobrio, non mettendoci

vo di tutto: quello che ricordo con

pre renderlo redditizio. E mi ritengo

modo quella locale, negli ultimi anni

in contrapposizione ma cercando di

estrema precisione fu la prima volta

fortunato, forte anche di una ver-

l’ho seguita molto, molto poco. Co-

realizzare un prodotto diverso. La

che il Direttore mi commissionò un

satilità che mi ha consentito di fare

munque, credo sia un prodotto che,

verità - perché poi nella vita bisogna

pezzo sulle proteste dei commer-

questo lavoro sotto molteplici vesti.

analizzati le professionalità, gli uo-

riconoscere i fallimenti (per quanto,

cianti di piazza Bagni a Casamic-

Sono stato giornalista, soprattutto

mini e i mezzi che ci sono sull’iso-

se quell’operazione l’avessi fatta a

ciola, che lamentavano il fatto che

tv, conducendo trasmissioni spor-

la, nonché i protagonisti - vale a

40 anni piuttosto che a 24 e affi-

i lavori di rifacimento della piazza

tive sulla serie A, ma anche il talk

dire coloro che le notizie le fanno,

dandomi a persone capaci, le cose

si stessero protraendo troppo, dan-

show leggero, e ho fatto la diretta

soprattutto i politici - va comunque

sarebbero andate diversamente) - è

neggiando le loro attività. Quando

della Santa Messa: questa poliedri-

promosso, se non altro perché espri-

che la gente anche con le vendite

tornai dall’intervista - ero appena

cità - se rischia di farmi perdere una

me bene quello che è il territorio.

dimostrò di preferire ciò che dava Il

un ventenne – immaginai che il mio

connotazione precisa - credo che

Anzi, globalmente l’informazione

Golfo e non noi altri. E’ vero che la

pezzo avrebbe scatenato un putife-

per certi versi aiuti, perché sempre

che offre Ischia, nella sua totalità e

stampa – se vogliamo ancora crede-

rio e invece di firmarlo volevo usare

più le aziende quando richiedono

varietà, consente di farsi un’idea di

re alle favolette – deve avere il com-

lo pseudonimo “Linus”. Domenico

una persona, anche per una colla-

quello che succede e di essere co-

pito di educare ed indirizzare, ma

mi convocò e con i suoi modi espli-

borazione esterna, cercano di fare il

stantemente aggiornati, c’è il quoti-

c’è da dire anche che il giornale, così

citi mi chiese come mai non avessi

“prendi 3 paghi 1”.

diano, la TV, il magazine d’eccellen-

come la TV, è un’azienda privata a

firmato il pezzo: quando spiegai che

Non sarà che la tua versatilità

za, la web tv: sotto questo aspetto,

scopo di lucro e deve porsi il proble-

temevo che la gente se la prendes-

costituisce un vantaggio qui ad

rispetto ad altre realtà siamo molto

ma di dare al fruitore del prodotto

se, lui mi mandò a quel paese e mi

Ischia, mentre se operassi in una

più avanti.

ciò che vuole.

convinse a usare il mio nome. Nella

grande città ti verrebbe richie-

Per la carta stampata abbiamo

Come pensi sia cambiato Il Gol-

fase iniziale mi occupavo un po’ di

sta una maggiore competenza

“Il Golfo”, che è il quotidiano

fo da Domenico Di Meglio a Pa-

tutto, anche di sport. Lo sport, e il

specialistica?

“storico”, e due free press, “Il

squale Raicaldo, che attualmen-

calcio in particolare, sono sempre

E’ esattamente l’inverso: riuscire a

Corriere dell’Isola”, che di re-

te coordina la testata?

stati la mia passione, anche succes-

lavorare in più ambiti del giorna-

cente ha avuto una sorta di re-

Il Golfo probabilmente non è cam-

sivamente nel corso della mia carrie-

lismo mi ha aiutato a fare strada

styling, non solo di facciata ma

biato, ma ha chiuso una fase nel

ra giornalistica: la verità è che fin da

lontano da Ischia, mentre nell’isola

anche di contenuti, e poi “Ischia

momento in cui ci ha lasciati Dome-

piccolo leggevo molto i quotidiani

addirittura non c’è la possibilità di

7”, il nuovo periodico di Massi-

nico Di Meglio. E’ evidente che Do-

sportivi ed ero affascinato dalle cro-

esprimere questo tipo di capacità,

mo Zivelli, che è un po’ la voce

menico aveva, rispetto ad altri, delle

nache delle partite scritte in uno sti-

perché prodotti ed iniziative edito-

del suo ideatore il quale ha forti

capacità e delle doti innate, ma Il

le romanzato più che tecnico.

riali variegati su cui potersi misurare

referenti politici, per cui il suo

Golfo in quella fase storica ha rispo-

Che obiettivi ti sei dato, quando

nemmeno esistono.

foglio finisce per essere in parti-

sto ad una logica che mi vedeva e mi

hai scelto questo mestiere?

Allora, proviamo a fare un’ana-

colare anche la voce del sindaco

vedrà sempre contrario, cioè la per-

In passato, ho anteposto il piacere

lisi dello stato dell’arte della

Giosi Ferrandino.

sonalizzazione di qualsiasi attività

agli obiettivi lavorativi. Ho deciso

comunicazione

giornalistica

Il Golfo esiste da 22 anni: quando

editoriale, attraverso la sua identifi-

tardi - a 32 anni - di voler fare il

a Ischia: emittenza televisiva,

resisti tanto significa che vali op-

cazione con un soggetto, chiunque

giornalista full time, prima affianca-

web, mondo cartaceo, comin-

pure, comunque, che non c’è stato

egli sia. Ci sono stati dei momenti,

subito dopo la scomparsa di Dome-

Mattino e lo fa bene, da quando

Non ti senti un privilegiato gra-

dio. Quando lavoravo per Teleischia

nico Di Meglio, in cui sentivo di una

Mauro Iovino si occupa dell’ANSA,

zie al lavoro che fai?

e la sera c’era il dibattito, il giorno

“corsa alla successione” come diret-

ogni volta che è necessario dall’isola

No, non mi sento un privilegiato,

dopo la gente per strada faceva

tore de Il Golfo, e scherzando con

partono i “lanci di agenzia”; Gaeta-

anzi gli ultimi anni del mio percorso

capannello, era immancabile l’ana-

un amico dicevo: “Adesso accetterei

no Di Meglio rappresenta un tipo di

professionale dicono esattamente il

lisi, il commento su quello che era

la direzione del Corriere Della Sera,

informazione aggressiva, il suo blog

contrario. Di sicuro se mi sono sen-

successo in trasmissione ma io - a

dal quale mi caccerebbero dopo 10

è molto visitato, riesce ad essere sui

tito un privilegiato da qualche par-

differenza di molti miei colleghi che

giorni, ma che comunque mi fareb-

fatti quasi in tempo reale; Riccardo

te - giuro su quanto ho di più caro

si beavano di queste situazioni - ero

be curriculum, ma non accetterei

Sepe Visconti è quello che ha crea-

- questa sensazione posso averla

sempre molto schivo. A volte, mia

la direzione del Golfo, neppure per

to il prodotto più accattivante degli

provata nella vicina Procida, che

moglie mi diceva che il modo con

10mila euro al mese!”. Se è vero che

ultimi anni che per me, paradossal-

professionalmente e umanamente

cui troncavo il discorso dopo i com-

ci fu quella corsa, e che quella pol-

mente, non è neppure Ischiacity ma

mi ha dato tanto pur essendo una

plimenti e le valutazioni sulla tra-

trona solleticava tanti appetiti, mi fa

I Bravi Maestri (Ndr. Il foglio politico

realtà molto piccola, posso dire che

smissione del giorno prima, poteva

pensare che molti miei colleghi ne

ideato dal creatore di Ischiacity), un

mi sono sentito gratificato a Napo-

essere interpretato addirittura come

capiscono poco di giornalismo e che

esperimento che mi piaceva parec-

li, a Melito, a Giuliano, a Marano, a

un desiderio di prendere le distanze.

non brillassero per intelligenza e ca-

chio. Ciro Cenatiempo e Giuseppe

Villaricca, a Roma e anche a Milano,

Non sarà che per te è un gioco e

pacità strategiche.

Mazzella stanno un gradino più su.

ma di sicuro a Ischia mai.

quindi ti rifiuti di dargli la giusta

Perché la gente continua a com-

Anche io, in passato, con Canale 21

Negli anni ’80 c’è stato un gran-

importanza, che pensi: “tutto

prare Il Golfo?

ho fatto un buon lavoro: mi piace ri-

de dibattito “metafilosofico” su

sommato sono solo parole”?

La gente continua a comprare Il

cordare che è merito mio se la festa

che cos’è più importante per un

Per me la vita è un gioco. Non c’è

Golfo perché, senza nulla togliere a

di S. Anna va in diretta ogni anno

uomo: ricchezza, sesso, soldi ed

dubbio che chi fa il nostro mestiere,

tutti gli altri organi di informazione,

sulla CNN, e chi ha dato un po’ di

è emerso che la cosa che sta più

anche se non si ritiene un privilegia-

è quello che garantisce una visione

lustro a questo evento è stato il sot-

a cuore è la riconoscibilità, che

to, pensa di avere un ruolo di una

dei fatti tutto sommato, non voglio

toscritto. Quello che non mi piace

è quasi una forma di potere. Il

certa importanza. Io l’ho sempre

dire imparziale, ma completa e poi

della classe dei giornalisti isolani è

giornalista è una figura assai ri-

preso molto alla leggera, questo

perché siamo un popolo di tradizio-

che è l’unica al mondo e, di sicuro,

conoscibile, specie in un ambito

mestiere mi dà da vivere, poi sono

nalisti.

la sola in Italia (e questo lo posso

piccolo come Ischia, a maggior

anche autore televisivo, presenta-

L’impostazione di Pasquale Rai-

dire con dati circostanziali, perché

ragione se è un giornalista che

tore, showman: avessi cominciato a

caldo cerca di essere molto più

credo di aver fatto il mio lavoro un

va in video per cui il volto e il

20 anni invece che a 30, probabil-

imparziale e rispettosa di chi

po’ ovunque, da zingaro qual sono)

nome sono noti. Questa ricadu-

mente ora farei solo questo, invece

non la pensa come lui, non im-

a pensare a quello che fanno i colle-

ta del tuo mestiere che valore ha

che il giornalista.

ponendo a tutti i costi il suo

ghi, invece di badare a fare bene il

per te?

Dato che sei presentatore, colgo

punto di vista. Sei d’accordo?

proprio lavoro.

Ti rispondo raccontandoti un episo-

l’occasione di chiederti perché ti

Questo ci può stare. Se confrontia-

ostini a metterti quel cerchietto

mo la linea attuale del Golfo con

in testa.

quella espressa da Domenico Di

Sono estremamente narcisista, però

Meglio è normale che appaia così,

bisogna distinguere bene il tipo:

ma non credo abbia senso un tale

c’è quello che lavora costantemen-

paragone. E’ una partita persa in

te pur di piacere al prossimo e c’è

partenza, non da Pasquale Raical-

quello, più fortunato, che si bea del

do ma da chiunque, se il punto di

fatto di piacere a se stesso. Io piac-

riferimento è Domenico: la sua voce

cio a me stesso - a volte mi faccio

si imponeva sempre con forza ed

anche paura - e questo mi basta.

autorevolezza, con uno stile che ap-

Riguardo al cerchietto, cercherò di

parteneva solo a lui.

inventarmi qualcosa di diverso nei

Pensi ci sia lo spazio ad Ischia

prossimi mesi.

per un altro quotidiano?

Ti ho sempre definito un per-

No! Non, però, nel senso che la po-

sonaggio dal tratto picaresco:

sizione del Golfo sia inattaccabile: a

una sorta di marinaio perenne-

Ischia non è possibile realizzare un

mente in viaggio che va da un

altro quotidiano perché non c’è chi

porto all’altro senza prendere

lo può e lo sa fare.

né se stesso né gli altri troppo

Proviamo a dare un giudizio di

sul serio.

qualità sui giornalisti ad Ischia,

Credo che una definizione così vi-

iscritti all’Ordine o meno, che si

cina a come io sono davvero, in 41

occupano di comunicazione e in-

anni, avrebbe potuto darla solo mia

formazione.

A Ischia la qualità dei singoli è elevata, faccio qualche nome, e mi scuso se salto qualcuno: Amedeo Romano è un ottimo anchorman televisivo, Massimo Zivelli scrive sul

56

madre. Mi ci rispecchio alla perfezione, specificando che questo mio modo di essere non è frutto di ostentazione: semplicemente mi piace vivere così.

P E O P L E

MARCO BIZZARRO

58

text_Lucia Elena Vuoso | photo_archivio Bizzarro

Colori forti e decisi che prendono vita, pura immagina-

bottino. Un invito a non restare chiusi dentro le proprie

zione che si anima, realtà concreta che cessa di esistere

fantasie, ma a scoprirsi nel tentativo di concretizzarle.

in quel momento e diventa per sempre. Fantasia e tec-

Ed è proprio grazie a questa breve pellicola di 14 minuti,

nica, lungimiranza e studio, passione e dinamicità, tutto

ricca di ‘visual effects’ montati in post produzione, che

questo è Marco, tutto questo è il lavoro di Marco, un

riesce a partecipare fuori concorso al festival di Venezia.

ragazzo di 34 anni che ha smesso gli abiti del sognatore

Mai il giovane regista, seppur di talento, avrebbe imma-

per indossare quelli di regista.

ginato di essere notato da Jonathan Stevenson, famoso

Un desiderio, quello di fare cinema, che ha cominciato a

produttore americano e di ricevere da lui una mail in cui

prender vita nella mente di un bambino di 7 anni subi-

chiedeva di essere richiamato. Marco, incredulo, si reca

to dopo aver visto “Fantasia” di Walt Disney: “Papà, io

ad una cabina telefonica a Piazza degli Eroi con la tasca

voglio fare questo da grande!”, esclamò all’uscita della

piena di gettoni e fa la telefonata che gli cambierà la

sala, senza neanche capire bene cosa stava sognando di

vita: Stevenson lo invita a Los Angeles a girare una serie

diventare. Ha sempre coltivato una forte vena creativa,

per bambini da 0 a 3 anni, “Meet your animal friends”.

Marco, cimentandosi nell’arte della fotografia, affinan-

Durante questa entusiasmante esperienza negli States

do pian piano le competenze e diventando un grande

conosce una ragazza e se ne innamora e decide così

conoscitore di film (ne guardava due al giorno), analiz-

di stabilirsi nel Nuovo Continente. Da questo momen-

zando nei minimi dettagli sceneggiatura, scenografia,

to in poi l’intraprendente isolano lavora spostandosi di

soggetti, recitazione, metodo di lavoro. “Non riesco ad

set in set, ricoprendo tutti i tipi di ruolo all’interno della

essere distaccato quando guardo una pellicola, non mi

troupe, dal ragazzo che porta i caffè, al quarto assisten-

concentro sulla storia ma cerco di andare oltre, di im-

te alla terza unità (le grandi produzioni hanno, di solito,

maginarmi la troupe all’opera, i comandi del regista, le

3 o 4 unità, ciascuna composta da regista, operatori di

apparecchiature utilizzate sul set e gli effetti inseriti in

macchina, assistenti e segretaria d’edizione, indipenden-

fase di montaggio...”.

ti l‘una dall’altra), al ‘publisher’ che cura i rapporti tra

A Bologna per le prime sperimentazioni come camera-

stampa, attori e produttore, fino ad essere aiuto regista

man lavorando per il Sindaco della città, a Francoforte

nella prima unità. Sul campo impara direttamente dai

per frequentare il corso “Movimenti di Macchina”, ad

più grandi art director svariate tecniche, gira molte volte

Ischia per girare il primo cortometraggio, a Los Angeles

con la costosissima pellicola (col produttore alle spalle

per cominciare la sua brillante carriera.

che gli intima di non sbagliare, poiché ogni centimetro di

Un curriculm ricco di esperienze, cresciuto con lui, anno

bobina da tagliare rappresenta migliaia di dollari persi) e

dopo anno, viaggio dopo viaggio, idea dopo idea. Dopo

fa tantissime amicizie. Con la verve che contraddistingue

una breve parentesi universitaria presso il capoluogo

gli italiani e la sua abilità nel cucinare è spesso invitato a

emiliano, decide di seguire una specializzazione di dieci

cene coi più famosi attori come George Clooney o Jon

mesi presso la Scuola di Cinema più settoriale della Ger-

Voight, papà di Angelina Jolie e registi come Peter Jack-

mania, dove acquisisce competenze professionistiche su

son che ha diretto la trilogia de “Il Signore degli Anelli”.

materie che ancora oggi, in Italia, non vengono inse-

Un’avventura durata 5 anni, quella di Marco in America,

gnate. Tornato ad Ischia appena ventiduenne fonda, in

fino a quando, complici la sua rottura con la fidanzata

collaborazione con Marco Di Maio e Claudio Cappello,

e la morte del nonno, torna ad Ischia. Qui fonda Web

la EICON Produzioni, società che si occupa di realizza-

Italy, seconda società di videoproduzione e conosce i

re spot e documentari e, con l’aiuto dei due soci firma

Thisorder, rock band formata da quattro ragazzi isola-

come regista “Con i se e con i ma”, il suo primo corto.

ni, che gli commissiona regia e sceneggiatura dei video

La vicenda, ambientata alla fine della Seconda Guerra

di due singoli estratti dal loro primo album: “Unus” e

Mondiale, narra di un soldato dell’esercito di libera-

“Late Empire”.

zione di Badoglio, che, mentre porta le paghe ai suoi

Completa e totale sinergia tra le idee dei musicisti e le

commilitoni, viene ferito ad una gamba. Sanguinante si

trovate di Marco: per “Unus” si è voluto ricreare un am-

rannicchia in un cantuccio e comincia a fantasticare su

biente fumettistico, dove gli effetti speciali padroneg-

cosa farsene di tutti quei soldi, fino al momento in cui

giano la scena; per il secondo videoclip, invece, è la defi-

due tedeschi lo scoprono, gli sparano e scappano col

nizione del colore a farla da padrone e le immagini dure,

i

d’impatto. E proprio “Late Empire” si è aggiudicato tre riconoscimenti nazionali tra cui il primo premio al Festival del Cinema Giovane Indipendente e il primo premio al Videoclip Award 2010 di Roma.

Eppure Marco che, a dispetto del cognome ‘Bizzarro’, ha la testa ben piantata sulle spalle, di tutti i guadagni fatti nel corso degli anni non ha mai speso niente per sé, ma ha reinvestito tutto in apparecchiature professionali per il cinema e così oggi si ritrova uno degli studi più attrezzati e all’avanguardia di tutta la Campania, con sede proprio qui ad Ischia. Carrello, gru, ottica cinematografica, parco luci, due enormi steadicam (macchine da presa montate su un corpetto indossabile, per le quali è necessario seguire un corso al corretto utilizzo, poiché se indossate in maniera errata sono causa di ernie al disco), e alcune telecamere su cui sono state apportate modifiche per girare in una qualità che supera addirittura quella del full HD. Attualmente Marco è ramingo tra la capitale bielorussa Minsk, Kiev in Ucraina e il Vietnam dove deve dirigere un fashion reality, Los Angeles dove sta girando videoclip musicali per Rebecca De Rio, famosa attrice che ha recitato anche nel film “Mulholland Drive” di David Linch e Roma, dove insegna le corrette tecniche per girare clip musicali e ha firmato la regia del singolo “Amami” di Thomas Grazioso, ex concorrente di “Amici”, che ha partecipato a Sanremo Giovani quest’anno.

Ma il sogno nel cassetto di questo ischitano che lavora instancabilmente, anche per 16 ore al giorno – 8 sul set e 8 in studio ad analizzare le riprese giornaliere – resta quello di girare, un giorno non molto lontano, un film per il grande schermo e riuscire a trasmettere all’intera platea la sua smisurata passione per il cinema.

A R T

i

“AL MAGHRIB” DI MARCO CECCHI text_Lucia Elena Vuoso

Il momento in cui il sole cala poco a poco nell’orizzonte e si perde tingendo di rosso il cielo, decretando, malinconico, la fine di un’altra giornata è lo stesso in cui le nuvole, calde e dai contorni ben definiti, assumono sfumature d’oro lasciando il posto alle stelle della sera. E così per Marco Cecchi, artista adottato dal mondo, “al Maghrib” – la terra del tramonto – non rappresenta solo la separazione da una quotidianità troppo frenetica e conformista, ma il recupero di una creatività

sopita, che, come la notte, aspetta solo il calare

Ed ecco che all’improvviso, guardando le sue

del sole per venire fuori, intensa, penetrante, viva.

opere, ci si ritrova nella confusione di un suk, e si

Tratti decisi e colori accesi negli acquerelli e nel-

possono quasi avvertire le urla dei commercianti,

le tele, eseguiti per la maggior parte in Marocco,

i profumi agrodolci delle spezie, le melodie sufi di

come dei diari di viaggio, per non dimenticare si-

tamburi e sonagli, il caldo che toglie il respiro, la

tuazioni, paesaggi e sensazioni che ogni squarcio

luce del deserto, che penetra gli occhi e l’animo.

di quella terra così vicina a noi geograficamente

Emerge dalle sue tele un’interiorità quasi sospesa

e così lontana per tradizioni ed usanze, gli ha tra-

nel tempo, personaggi ritratti nei loro abiti tradi-

smesso. Una terra che emana luce, calore e mi-

zionali, turbanti e copricapo, indaffarati in antichi

stero e rievoca un passato lontano, atmosfere fia-

mestieri o assorti in gesti millenari. E nel caos del-

besche da “Mille e una notte” e “Alì Baba”, che

la folla, nelle piazze e nei mercati gremiti di gen-

l’artista ischitano riesce a ricreare perfettamente.

te, ognuno è tranquillo, concentrato sulla propria

61

vita, generando un vuoto emozionale.

Pennellate decise ed impattanti quelle dell’eclettico Marco Cecchi, classe 1957, laureato in Arti illustrative e grafiche presso l’istituto Europeo di Design di Roma, progettista, pubblicitario, fotografo e scultore che non ha uno stile definito ma dipinge in base alle sensazioni del momento. Per questo motivo tutte le sue opere sono differenti ed ogni mostra nella quale espone – ad oggi vanta ben dieci rassegne personali tra Spagna, Italia, Germania e Stati Uniti – è diversa dall’altra.

Durante il suo ultimo vernissage nella terra natia, Ischia, presso l’albergo Marina 10 di Casamicciola Terme di proprietà della famiglia Mattera, sempre molto attiva in questo genere di manifestazioni, sono state presentate, dall’uno al 7 giugno le sue “ricerche di viaggio” in terra magrebina.

L’opera più rappresentativa della mostra, secondo l’artista, è senza dubbio la tela che raffigura un uomo misterioso nell’atto di regalare un melograno. “Il melograno è simbolo di fertilità, abbondanza, santità – dice. Il saggio, pervaso da una luce fortissima, il viso appena tratteggiato, ha un cappuccio dal quale si intravede un sorriso tranquillo e senza età. Il frutto che regala è sospeso nell’aria, quasi a dimostrare la magia della lentezza meditativa dei gesti, tipica della cultura araba”.

Un’opera che ha una fortissima valenza simbolica, poiché permette di identificarsi nell’esperienza vissuta dal pittore: sentirsi come un granello di sabbia nel deserto, immobile al centro del vortice della lotta contro il tempo, potersi specchiare in

un mondo non del tutto omologato, ascoltando il

che riecheggiavano nell’aria dolce della sera, il

richiamo del proprio essere, anche all’interno del-

cosmopolita Marco, ci ha regalato, ancora una

la confusione del mercato.

volta, uno specchio della sua anima forgiata dal

E durante la serata di presentazione Marco ha

mondo. “Oh, amico mio, sono partito per cercare

voluto dimostrare quanto gli abbia trasmesso

me stesso, ma è accaduto qualcosa di strano: in-

questo viaggio, con una estemporanea di pittu-

vece di trovare me stesso, sono scomparso come

ra dal vivo. E con le parole del mistico sufi Kabì

un granello di sabbia nel deserto”.

W I N E

i

LE CANTINE DI CRATECA text_Silvia Buchner

63

Riscalda il cuore vedere una tenuta abbandona-

alla coltivazione del vigneto (insieme a Frassitelli,

ta che rinasce, terrazze che ospitano filari di viti

Chignole-Monterone, Montecorvo a Forio, Pie-

perfettamente simmetrici dove per anni hanno

dimonte a Barano e Noia a Serrara Fontana): il

regnato incontrastati i rovi e i ragazzi si divertiva-

terreno è geologicamente recente e ciò lo rende

no con il motocross. Riscalda il cuore incontrare

di grande qualità, in quanto presenta una forte

imprenditori che hanno scelto di investire sulla

mineralità ed è sciolto, e la vite ama questo tipo

tradizione più alta dell’agricoltura isolana, che

di suoli che consentono alle sue radici-rubinetto,

si esprime nella produzione di vini DOC, realiz-

che possono spingersi fino a 3-4 mt, di esplorarlo

zata grazie ad una costante ricerca compiuta da

in profondità per intercettare l’acqua. Inoltre, il

enologi, vignaioli, produttori di Ischia. Quando i

lungo ‘riposo forzato’ - il podere è rimasto incolto

fratelli Arnaldo, Gianpaolo e Piergiovanni Casta-

per 40 anni, fino al 2003 - gli ha consentito di

gna (nella foto con la madre Concetta Maio) - im-

perdere i germi patogeni, per cui la crescita inizia-

prenditori alberghieri a Casamicciola - acquistano

le del nuovo vigneto è stata molto rapida.

i 5 ettari circa della tenuta di Crateca, in località

Crateca, fra i 250 e i 450 metri sul mare, guar-

Fango a Lacco Ameno, hanno le idee chiare. Vo-

da da Nord-Ovest a Occidente ed è un “croce-

gliono che quel promontorio che sporge proprio

via climatico”: la lussureggiante parete boscosa

sotto l’Epomeo torni alla sua vocazione origina-

dell’Epomeo, infatti, abbraccia il promontorio su

ria. Infatti, siamo in una delle zone più adatte

cui sorge il vigneto, che si distende su 3 chilo-

metri di terrazzamenti e su un pianoro che dalla

vano maggiormente profumi e freschezza, come

primavera all’autunno è illuminato dal sole per

ci ha spiegato Ambrogio Iacono, l’agronomo che

12 ore. Tuttavia, l’esposizione a Nord consente di

ha realizzato il vigneto. La grande vocazione di

mantenere una certa umidità, per cui nella sta-

Crateca è, quindi, produrre differenti tipologie di

gione più calda le piante soffrono meno la siccità.

vini, sia bianchi di buon corpo, adatti al coniglio,

I settori più ombrosi della tenuta ospitano varietà

che bianchi freschi, delicati da abbinare al pesce o

precoci, ma la maggior parte del vigneto è molto

come aperitivo; ugualmente si possono ottenere

soleggiato, soprattutto le terrazze che digradano

rossi perfetti per piatti invernali e rossi da gustare

verso il basso. Da Crateca passano tutti i venti, e

anche con il pesce. Per raggiungere questo obiet-

le brezze marine conferiscono ai vini un elemento

tivo i fratelli Castagna hanno in progetto di rico-

di sapidità: e se il salmastro può danneggiare le

struire l’antica cantina dove si vinificava e di cui si

piante, tuttavia rende unico il prodotto delle pic-

possono vedere i resti nella parte alta della tenu-

cole isole, dove il connubio mare-terra genera un

ta. E’ possibile che essa fosse attiva già nel ‘600:

prodotto che è quasi ‘da mangiare’, nel senso che

il fondo, infatti, insieme ad altri confinanti, appar-

il sapore è un elemento molto importante e rende

teneva ad un’importante famiglia di Forio, e per

il vino più pieno all’assaggio. Tutte queste carat-

secoli qui ha dominato incontrastato il vigneto.

teristiche permettono di ricavare uve che raggiun-

I vitigni scelti sono i DOC isolani, Biancolella e Fo-

gono una bella maturazione e danno vini ricchi, di

rastera per i bianchi, Guarnaccia e Piedirosso per i

buon corpo, con un buon grado alcolico (l’Aglia-

rossi, abbinati rispettivamente ai campani Greco e

nico nel 2011 ha raggiunto i 13,5°), mentre dalle

Fiano e Aglianico, che aiutano a marcare le carat-

aree meno soleggiate provengono vini che non

teristiche climatiche del sito in cui sono coltivati.

hanno un grado alcolico importante ma conser-

L’Aglianico rafforza i rossi locali che non sono di

gran corpo, consentendo di avere un vino impor-

lantemente la tradizione isolana anche attraverso

tante. Il Fiano enfatizza i bianchi, mentre l’acidi-

la cucina, ed è un’esperienza da fare assoluta-

LE CANTINE DI CRATECA dei fratelli Castagna

tà naturale molto alta del Greco conferisce fre-

mente. E’ possibile, infatti, visitare la tenuta (sem-

in via Crateca (Fango)_Lacco Ameno 80076

schezza. Attualmente, Crateca produce un rosso

pre su prenotazione) e mangiare nella spettaco-

e un bianco, ma vinificare in proprio consentirà di

lare cantina, ricostruita fedelmente utilizzando le

esaltare in cantina le caratteristiche del territorio,

pietre dell’antica casa padronale, andata in rovi-

Tel. 349 39 82 431 Cell. 380 33 02 335 www.crateca.it

vale a dire fare tante piccole vinificazioni per ave-

na. Qui, circondati da trionfi di trecce di cipolle

re un prodotto che descrive le varietà di questo

e dai piennoli di pomodori, si possono gustare

vigneto, a metà tra il sole di Forio e l’ombra di

antipasti prelibati con verdure conservate arti-

Casamicciola. Il Bianco Crateca ha grande mine-

gianalmente dallo stesso Gianpaolo, assaggiare

ralità, anche se le attese aromatiche sono molto

gustosi primi tipici, seguiti da succulente carni

fresche (mentre in genere il vino molto minerale

alla brace, sempre accompagnate da verdure di

corrisponde a livello olfattivo a note speziate),

stagione provenienti dall’orto di Crateca; e non si

con presenza di frutta bianca e note speziate nel

devono perdere assolutamente le crostate farcite

finale; è adatto ad accompagnare un aperitivo

con una marmellata unica, a base di Piedirosso e

ben salato, ma anche piatti più importanti, come

Biancolella: perché qui si ama la tradizione ma si

il coniglio. Il Rosso Crateca ha carattere un po’

è sempre alla ricerca di nuove bontà.

meno legato al territorio, è pieno, con sentori di frutta rossa e amarena, e va servito con il brasato e il risotto.

Ma Crateca non è solo un magnifico vigneto: i fratelli Castagna sanno, infatti, interpretare bril-

A R T

NEL SEGNO DELLA CROCE text_Marina Maddaloni photo_Romolo Tavani

La creatività è la capacità di reinventare con libera fantasia la realtà; la fantasia stessa è, invece, l’attitudine a creare nuovi mondi, che divergono dalla materialità. Creatività e fantasia, quasi la stessa cosa nel linguaggio comune, ma assai diverse nell’opera d’arte: è intuibile come il rimodulare in maniera insolita e brillante un aspetto del mondo sensibile sia molto più complesso dell’inventare a briglia sciolta. Essere fantasiosi è svagante, essere creativi è impegnativo e Felice Meo ama l’impegno e il ricreare il già visto col

i

67 suo tocco sensibile e mai scontato.

ra di una botte, nella quale Meo ha

“Nel segno della Croce”, la mostra

rappresentato il Dio che abbraccia,

tenuta dall’artista di Casamicciola

o dinanzi al palo verticale scandito

Terme al Castello Aragonese nella

da scalini, ricavato dalla balestra di

settimana di Pasqua, racconta in

un’auto, dove lo scultore ha scolpito

maniera sobria e appassionata il cre-

la gradinata che bisogna salire per

in difficoltà, la sua arte nello scol-

sapendo come affinarla o terminar-

do dello scultore, attraverso le croci

arrivare a Dio.

pire. Ed è incredibile pensare come,

la - ed esce dal laboratorio, in cerca

che plasma da materiali di scarto in

Se, poi, l’iconografia classica raf-

su una settantina di croci prodotte

del materiale perfetto per una con-

ferro. La particolarità dell’esposizio-

figura il volto di Cristo emaciato e

all’anno (di cui solo trenta protago-

clusione e, straordinariamente, lo

ne è già nella scelta della sostanza

morente, Meo ci presenta anche un

niste della mostra), l’artista non si

trova, guidato dagli stessi sentimen-

madre delle sculture, ossia il fer-

Gesù vivo, dai tratti che ricordano

ripeta, dando a ogni opera un’im-

ti che gli ispirano il suo unico sog-

ro, utilizzato per costruzioni assai

il calore dell’Africa, la Sua presen-

pronta singolare e sempre emozio-

getto. Questo insieme di sentimenti

lontane dalla sacralità intrinseca

za energica nella nostra vita. La

nata, nonostante il repertorio mo-

s’incarna in ciascuna delle croci che,

nel simbolo della croce. Meo rifiu-

speranza trasmessaci dal grande

notematico. La suggestione provata

se acquistate, diventano un dono di

ta ogni laccatura, ogni orpello che

crocifisso, che non inchioda la vita,

da Felice nel realizzare le croci non

carità. “Ognuno ha la sua croce”,

rende rarefatto il santo emblema,

ma la esalta, è forse la stessa che

deve meravigliare, perché deriva

questo il motto di Meo: ma possia-

poiché vuole ritornare alla sempli-

provò l’amico di Felice Meo, quan-

dalla religiosità dell’artista, dal co-

mo alleggerire fardelli più pesanti

cità, all’origine delle origini, esulan-

do - ammalato - ebbe in dono la

noscere la nobile finalità delle sue

dei nostri con piccoli gesti sponta-

do dall’ampollosità cattolica e dalle

prima croce dell’artista, creata ap-

opere e dall’amore con cui lavora,

nei, come fece l’artista col suo ami-

sue dorature. I riflessi colorati che

positamente per sostenerlo in quei

amore che sa quasi di fatalità. Spes-

co, e dare inizio a questa rivoluzione

velano alcune sue croci nascono

giorni d’ospedale. Da quella scintilla

so, infatti, Felice si ferma durante

del cuore.

da acidi reagenti in natura e, nello

di affetto nacque inaspettatamente

la lavorazione di una scultura - non

stesso iter scultoreo, l’artista usa gli

tutta l’opera dello scultore, che de-

strumenti essenziali degli artigiani,

cise di fare qualcosa anche per gli

senza perdersi in macchinosi appa-

altri, contento del conforto che era

recchi. Ogni spettatore è attirato da

riuscito a dare al suo caro. Formato-

un’opera diversa, cosa rara vista la

si presso la Scuola d’Arte “Policarpo

presenza di un’unica musa (la cro-

Petrocchi” a Pistoia, Felice Meo ha

ce) e di un solo cantore (il ferro):

messo al servizio dell’ONLUS “I Fiori

CHIUNQUE VOGLIA OFFRIRE UNA SIMILE INCARNAZIONE

ci si ferma davanti alla croce dalle

di Giada”, associazione isolana che

DI AFFETTIVITÀ, PUÒ RIVOLGERSI ALL’ARTISTA

estremità curve, nata dalla struttu-

aiuta le famiglie dei bambini malati

FELICE MEO (333 4502880 – 081 994979).

L U X U R Y

i

69 I GIOIELLI DI MAJA text_redazione Ischiacity | photo_Romolo Tavani

Maja Gioielli è un imprescindibile punto di riferimento per chi è alla ricerca di un gioiello speciale, Maja, infatti, è il regno del corallo - rosso, peau d’ange, cerasuolo, rosa - lavorato da esperti artigiani con gusto sicuro per realizzare preziosi e sculture che spesso sono opere d’arte. Franco e Mena Baiocco, coadiuvati da Sara, Francesca e Cristina guidano alla scelta di monili e oggetti scelti con competenza, sempre attenti a informare e consigliare chi entra nella luminosa gioielleria, proprio di fronte al Castello Aragonese, a Ischia Ponte. E lo stesso gusto sicuro lo ritroviamo nella selezione di gioielli,

dell’oro, è nata 1 AR by Unoaerre che, con l’ausilio di tecniche speciali,

orologi, cronografi, bijoux che affiancano i coralli.

realizza gioielli accessibili a tutti, in leghe metalliche di pregio, laminate in

La gamma nell’universo dei “segnatempo” è accattivante: un esempio sono

oro, declinato nei 3 colori, giallo, bianco e ramato e con l’inserto di pietre

i marchi Kienzle e Giò Monaco di cui Maja è esclusivista. La prima è una

dure. Grande attenzione va al design, che ricerca l’innovazione, proponendo

casa che ha quasi due secoli di storia: a loro di deve l’invenzione del cucù e di

forme inedite o molto funzionali, come la parure collana-bracciale che con

un compagno del nostro quotidiano essenziale come la sveglia. Ma Kienzle

uno speciale moschettone consente - volendo - di unirli per ottenere una

ama la tecnologia d’avanguardia e ha prodotto l’unico orologio testato per

collana lunga.

resistere fino a 9.000 mt. sotto il livello del mare. Particolarmente bella la

Sesto Continente, invece, ci fa immergere nell’estate con i suoi monili in ar-

gamma Poseidon, subacquea fino a 150 mt., con cassa e cinturini in colori

gento dorato e osso, conchiglia, pietre dure, madreperla e con ciondoli - stel-

‘vitaminici’, mentre la versione femminile ha il quadrante in madreperla e

le e cavallucci marini, boules colorate - che sono un inno al mare ed al sole.

dettagli in luminosi cristalli. Giò Monaco, azienda svizzera, punta sul design

Bliss per uomo e donna, anch’esso in esclusiva per Ischia, sceglie, invece, l’ur-

originale, con modelli dalla cassa extrasize e il cinturino misto caucciù e ac-

ban design: con l’acciaio, che cattura la luce e l’attenzione o abbinando oro

ciaio, ma anche su particolari tipicamente da barca, come la bussola e la rosa

bianco con pietre semipreziose e preziose e brillanti: un brillantino, emblema

dei venti sul quadrante, che si può aprire come un oblò: è un orologio che

del marchio, contraddistingue anche i bijoux in acciaio.

non passa inosservato, giusto per chi ama sentirne la presenza sul braccio.

Una delle firme volute da Franco e Mena Baiocco per declinare il linguaggio

Gattinoni, celebre casa di alta moda romana, sbarca nel mondo degli oro-

magico dei diamanti è Marika: azienda napoletana di Nello De Giorgio che

logi e dei bijoux con una collezione - a Ischia la potete trovare solo da Maja

sposa oro bianco e brillanti, per esaltare la luminosità delle pietre - a un otti-

- che fa leva sull’esperienza sartoriale del marchio. Infatti, cinturini, quadranti

mo rapporto qualità-prezzo. Ogni oggetto Marika è unico, nella lavorazione

e inserti in pelle di orologi, sautoirs, orecchini e bracciali sono realizzati con

delle leggere montature di stile floreale, come in quella del classico tennis

fantasie volutamente irregolari, in modo che ogni pezzo sia diverso dall’al-

composto però da brillanti multipli, secondo una lavorazione inventata pro-

tro; è possibile, inoltre, coordinare tutti questi accessori con le borse. Molto

prio da De Giorgio: ogni elemento del bracciale è formato da 4 navette

ricche e versatili anche le linee di Guess, per uomo e donna, cui si aggiunge

laterali e un brillante centrale, ma l’effetto finale è quello di una pietra unica.

Guess Collection, realizzata con materiali innovativi come la ceramica e in

In tal modo, si ha un gioiello di grande bellezza ma economicamente ac-

acciaio e pvc. E poi c’è la serie Guess decorata con swarovski… Uno più ac-

cessibile, perché si possono usare anche pietre di piccolo carato. Chiudiamo

cattivante dell’altro, giocano con i brillantini abbinati ad acciaio e pelle, per

questa rassegna con Luise, artigiani orafi da generazioni, specializzati nella

creare veri bijoux, bracciali prima ancora che orologi, per quanto la qualità

ricerca di gioielli antichi. Dopo averli acquistati, li restaurano e recuperano

della meccanica sia ottima; la collezione maschile, invece, comprende mo-

le pietre per creare nuovi monili che restituiscono intatto il grande fascino

delli classici ma con dettagli che li rendono alla moda.

del prezioso d’epoca, fatto di eleganza e stile: a conferma che ogni marchio

Dall’alta competenza della storica azienda che è sinonimo di lavorazione

scelto da Maja Gioielli è pensato per regalare grandi emozioni.

E V E N T Dal Pescatore Santini, l’enoteca Pin-

Don Alfonso 1890 da S. Agata sui

chiorri, Da Vittorio, l’Albereta, dove

due Golfi, St. Hubertus sulle Dolo-

dal 1993 crea i suoi piatti Gualtiero

miti, Il Pellicano in Toscana, il Caesar

Marchesi… Tutti nomi e luoghi che

Augustus di Capri, il Bellevue Syrene

evocano alcuni dei punti più alti del-

di Sorrento, il Relais Santa Croce di

la ristorazione italiana che sono an-

Firenze e ne elenchiamo solo alcuni

che vertici internazionali. I loro rap-

- hanno trascorso tre giorni all’hotel

presentanti, insieme a quelli di altri

Terme Manzi di Casamicciola Terme

ristoranti ed alberghi esclusivi come

per la riunione annuale della rappre-

i

sentanza italiana di Relais & Chate-

Ne siamo stati onorati e abbiamo

la grande attenzione per la ristora-

tri Grand Chef che si fregiano an-

aux, l’associazione che riunisce 500

lavorato per far sì che il soggiorno,

zione, cui dedica il riconoscimento

che delle stelle Michelin, è stato un

tra hotel de charme e ristoranti di

benché dedicato in primo luogo al

“Grand Chef”. E’ Grand Chef Nino

grande privilegio e un grande impe-

alta gastronomia in tutto il mondo.

lavoro, consentisse ai nostri ospiti di

Di Costanzo, creatore del ristoran-

gno per me: non ho messo la testa

“Siamo entrati a far parte di Relais

godere dell’isola e di tutte le atten-

te gourmet Il Mosaico, ospitato nel

sul cuscino per tre giorni!”.

& Chateaux solo due anni fa - dice

zioni che come membro di Relais &

Terme Manzi, e che ha ottenuto uno

la proprietaria Maria Polito - quin-

Chateaux diamo costantemente a

dei riconoscimenti più importanti a

di non ci aspettavamo di essere

tutti i nostri ospiti”. Una delle pre-

livello internazionale, le due stelle

prescelti per ospitare il convegno.

rogative di questa associazione è

Michelin. “Avere alla mia tavola al-

01

02

I NOSTRI OSPITI 1_ Lo chef Nino Di Costanzo con la giornalista de La Repubblica, Licia Granello.

2_ Da sin.: Maria Polito con Pia Hellqvist, direttrice del Relais Cala del Porto in Toscana, la responsabile marketing del gruppo Baglioni ed Eugenio Rigo, direttore Relais Santa Croce di Firenze.

03

04

3_ Da sin. Mario Iaccarino, del ristorante Don Alfonso 1890 da S. Agata sui due Golfi, Elena Cotta, dirigente Relais & Chateaux, Andrea Ansaldi, proprietario del Gallia Palace in Toscana, Julia Geffers, dirigente Relais & Chateaux, Francesco Cerea, del ristorante 3 stelle Michelin “Da Vittorio”, la signora Iaccarino.

4_ Maria Polito con il pizzaiolo Enzo Coccia.

5_ Gunther Kofler, assistente di direzione all’hotel Castel Frasgburg, a Merano e Alberto Santini del 3 stelle Michelin Dal Pescatore Santini, in Lombardia.

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6_ Francesco, Gabriella e Maria Polito.

7_ Lo chef Manuele Mazzella, Jaume Tàpies, presidente internazionale di Relais & Chateaux, Massimo La Rosa sous-chef, Antonino Maresca chef, Nino Di Costanzo chef de Il Mosaico, Annie Féolde, chef e proprietaria dell’enoteca e ristorante 3 stelle Pinchiorri, a Firenze, Maria Polito.

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8_ Andrea Brovelli, proprietario dell’hotel Il sole di Ranco sul Lago Maggiore, Cinzia ed Hugo Bernardi, proprietari dell’hotel Gardena a Ortisei, fra di loro Matteo Confalonieri, direttore deL’Albereta, Lombardia, che ospita il 3 stelle Michelin di Gualtiero Marchesi, Ugo Pizzinini, Hotel & Spa Rosa Alpina e 2 stelle Michelin St Hubertus, sulle Dolomiti.

9_ Mario Iaccarino, Jaume Tàpies e Jean Francois Ferret, direttore Relais & Chateaux internazionale.

10_ Lucia Garau, direttrice Caesar Augustus di Capri, Andrea Ansaldi, Beatriz Gimeno, direttrice del Terme Manzi ed Eugenio Rigo.

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11_ Annie Féolde, chef e ideatrice con il marito della cantina più fornita del mondo, l’enoteca Pinchiorri di Firenze con Maria Polito e Nino Di Costanzo.

12_ Maria Polito fra Pia Hellqvist e Rita Pili, direttrice Relais S. Maurizio, Asti.

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F O O D

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BUONO COME IL PANE _ Il Lievito Madre text_redazione Ischiacity Da questo numero iniziamo una rubrica dedicata ai segreti della panificazione. In collaborazione con La Bottega del Pane di Casamicciola Terme, che lavora il cibo più buono che c’è secondo la tradizione ma con moderne tecnologie, racconteremo come nascono baguette, pane integrale, focacce, brioches, pizze e tante altre delizie…

rappresentano l’anidride carbonica generata durante la lenta crescita del fermento; maggiore è la quantità e la regolarità degli alveoli, maggiore è la sfogliatura del prodotto finale. Quando la pasta è troppo acida e la lievitazione avviene troppo velocemente, invece, la mollica risulta compatta, al contrario se l’impasto viene lavorato ed infornato prima del tempo di azione del lievito madre, il pane avrà una consistenza gommosa. E per ottenere il pane perfetto, la tradizione è stata coniugata alla tecnologia: una macchina professionale, prodotta in Francia da maestri panificatori e ancora sconosciuta in Italia, la fermentatrice, permette di creare e mantenere ‘’o crisceto” sempre alla condizione termica corretta, scansionando la temperatura dell’aria, dell’acqua e della farina che vi vengono immesse di volta in volta.

Tutti gli alimenti generati tramite questo procedimento, compresa la pasticceria da forno, come le

“Il nostro impegno da sempre è quello di studiare

dre, alla base di tutti i prodotti della Bottega del

brioche e i croissant, mantengono la morbidezza,

le antiche tecniche di panificazione, utilizzando

Pane, infatti, ciò che serve è un impasto di ac-

l’aroma e il sapore inconfondibile, anche per una

il lievito madre - ’o crisceto - per darvi un pane

qua e farina di segale, ricca di fibre che, grazie

settimana, purché conservati in un canovaccio di

genuino ed altamente digeribile”.

ad un processo di calore a diverse fasi, attiva la

cotone, al riparo da correnti d’aria e fonti di ca-

Bontà, semplicità e naturalezza sono racchiusi

lievitazione naturale. Il fermento a cui si dà vita in

lore e addirittura, dopo qualche giorno, risultano

in questa frase, che è il motto della Bottega del

questo modo, può essere conservato per lunghis-

ancora più buoni, più morbidi, profumati e sapo-

Pane, laboratorio di fragranti specialità farinacee

simo tempo, anche anni, basta nutrirlo costan-

riti. Proprio per questo motivo, i panini imbottiti,

nel cuore di Casamicciola Terme, lungo il Corso

temente con l’aggiunta di farina e mantenerlo a

le pizzette e le focacce che restano invendute in

Luigi Manzi. Tantissimi tipi diversi di panini, pa-

temperatura ottimale. Una tecnica antica, cono-

un giorno, vengono confezionate in bustine e ri-

gnotte e sfilatini fanno bella mostra di sé nelle

sciuta perfino dagli Egiziani, che col tempo ed il

proposte ad un prezzo nettamente inferiore, pur

eleganti ceste in vimini: baguette, ciabattine alla

bisogno di produrre velocemente grandi quantità

preservando le proprie qualità. Altra speciale pro-

segale e all’olio, panelli caserecci, filoncini ripieni

dell’alimento per eccellenza, è andata perduta a

mozione che sta proponendo il panificio casamic-

con salumi misti a cubetti, con fette di morta-

favore della fermentazione a base di lievito di bir-

ciolese, per far conoscere la baguette, prodotto

della, o con olive nere, e poi focacce, pizzette al

ra. La pasta madre, però, rispetto a quest’ultimo,

di punta, è quella degli omaggi: si acquistano in

trancio, michette, freselle, crostini e brioche dolci.

risulta molto più digeribile poiché la lievitazione si

una volta 11 buoni baguette, pagandone solo 10

Gli ingredienti che riescono a rendere così sapo-

arresta con la cottura, mentre i prodotti a lievito

e poi i filoncini di pane possono essere ritirati in

rito ed appetitoso anche il più semplice panino

di birra, continuano il processo di crescita anche

qualsiasi momento - poiché il forno è aperto dalle

sono quelli noti a tutti: acqua e farina, ai quali

dopo esser stati ingeriti, provocando pesantezza

sette a mezzanotte, con pane caldo ad ogni ora

si aggiunge il tocco segreto del panettiere Nun-

e gonfiore. Gli alveoli, grandi buchi di forma ova-

del giorno - semplicemente esibendo il buono

zio Corsi, la pazienza. Per generare al lievito ma-

le, sono la prova dell’utilizzo della pasta madre:

baguette.

PER I LETTORI DI ISCHIACITY UNA BAGUETTE IN OMAGGIO, PRESENTANDO QUESTO COUPON PRESSO LA BOTTEGA DEL PANE.

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L I F E

LE ETA’ DEL SESSO text_una 20enne, una 30enne e una 40enne

IL SESSO A VENT’ANNI Quando in redazione mi è stato detto “abbiamo bisogno che tu scriva un pezzo su come le ventenni vivono il sesso” sono tornata a casa tutta ringalluzzita pensando “il gioco è fatto” e sentendomi anche molto Carrie Bradshow (se non la conoscete, non avete vent’anni e non siete donne!). Questo perché per quanto mi riguarda l’intero articolo potrebbe ridursi ad una sola parola: “bene”. E invece no. Mi sono detta: se la risposta non è necessariamente questa, quand’è che uno il sesso se lo gode di più, se non a vent’anni? Subito dopo mi sono resa conto di essere stata egocentrica e superficiale. Ragion per cui mi sono messa al lavoro ed ho scoperto quanto l’argomento sia complicato da trattare, immaginiamoci da vivere.

Scusami Carrie, fai davvero un lavoro difficile. Il fatto è che non ho questa grande esperienza da squillo d’alto bordo, anzi, e quindi non credo di essere nelle condizioni di potermi considerare un buon campione rappresentativo delle ventenniche-fanno-sesso. Ho avuto un solo fidanzato vero ed è ancora lì da cinque anni (deve essersi perso, poverino) e nessuno dei due ha la vena dell’acro bata o del contorsionista. Quindi ho pensato di fare una breve indagine tra dieci amiche (undici con la sottoscritta!), che mi hanno promesso di rispondere sinceramente a patto di rimanere anonime, giurandomi torture e persecuzioni nel caso in cui nomi e questionari fossero stati resi pubblici. Ho scoperto con sorpresa che alcune di loro hanno ripetutamente avuto rapporti non protetti con la stessa persona o con partner diversi, e non per semplice leggerezza, ma per esplicita richie-

sta di lui che, a quanto pare, come la buona parte

dall’intera comunità. Non che oggi non accada.

na percentuale delle ragazze di oggi apprezza la

degli uomini risultava “allergico” al profilattico.

Di sicuro siamo più libere, ma paradossalmente

sperimentazione o vorrebbe provare (sia in coppia

Soffermiamoci su questo punto. È importante

si è sviluppata una forma opposta di buonismo

che da sole) i così detti sex toys, che comprendo-

chiarire che adottare un metodo anticoncezionale

misto a ipocrisia, per la quale “ognuno fa ciò che

no articoli che vanno dalle classiche manette di

a barriera è fondamentale, non solo per scongiu-

vuole, ma nel chiuso di casa mia ti giudico peg-

peluche, ai lubrificanti, passando per dildo dalle

rare il rischio di gravidanze indesiderate, ma an-

gio dell’Inquisizione spagnola”. Ad ogni modo,

forme più stravaganti, intimo di caramelle e chi

che e soprattutto per evitare malattie veneree e la

dal punto di vista “sociale”, il dato più incisivo

più ne ha più ne metta. I problemi qui sembrano

gravissima infezione da virus HIV, passando per i

emerso dal mio piccolo sondaggio è che le ra-

essere l’acquisto (“ho vergogna di entrare in un

più banali herpes con contorno di orrori purulenti

gazze di oggi sono estremamente influenzabili

sexy shop e comprare!”) e la “detenzione ille-

vari ed eventuali. So che è una banalità, ma fare

nelle loro abitudini sessuali dagli altri giovani che

cita” di quelli che sono semplici giochi ma dalle

spallucce e pensare “non mi capiterà mai” non è

le circondano. Alcune hanno ammesso di essersi

famiglie sarebbero sicuramente visti come armi di

che porti da qualche parte. Le gambe invece sì,

buttate in relazioni sessuali solo per aver qualcosa

distruzione di massa (“e se mamma me lo tro-

portano in farmacia. Fateci un giro.

di cui chiacchierare, o perché erano le uniche a

va?”). Un altro dilemma pare essere non tanto il

Più della metà di loro aveva utilizzato almeno una

non avere un partner nel loro gruppo di amiche.

cosa fare, ma il dove farlo. In parole povere, le più

volta contraccettivi ormonali, ma solo quando la

Tra esse c’è anche chi ha provato determinate

fortunate hanno una casa propria o genitori che

relazione era stabile. Nello specifico si trattava

pratiche solo perché consigliate dalle amiche di

lavorano, mentre le altre devono accontentarsi

della classica pillola, ma tra i nuovissimi metodi

cui sopra, senza apprezzarle né averne effettiva-

dell’auto (ma c’è anche chi dice di aver ceduto

anticoncezionali è da segnalare anche il vaginal

mente voglia. Tutto questo fa riflettere, e lascia

alle tentazioni in parchi, spiagge, e altri luoghi

ring, particolarmente indicato per giovani e gio-

pensare che ormai l’essere sessualmente attive sia

sufficientemente appartati).

vanissime. In compenso, ho scoperto che il terro-

un semplice clichè, uno stereotipo a cui attenersi

In conclusione, dopo questo breve excursus, ritor-

re comune a tutte era il rimanere incinte prema-

per non rischiare di essere fuori moda. Ciò che

no sulla mia riflessione iniziale. Il sesso, l’amore, o

turamente, ad un’età in cui le prospettive per il

mi ha sconcertata, devo ammetterlo, è stata la

in qualunque modo lo si voglia chiamare, è una

futuro sono tantissime e tutte incerte, in un Paese

tranquillità nel confessare di essere così facilmen-

cosa bella a tutte le età, e a vent’anni in un modo

in cui un figlio è un impegno enorme a trent’anni

te manipolabili, ma forse la cosa è stata favorita

particolare e unico che ti permette di scoprire

e con un lavoro, figurarsi a venti e senza una si-

dalla sicurezza dell’anonimato. E se una ventenne

emozioni e sensazioni nuove, che fanno sentire

tuazione economica stabile.

cede alle pressioni sociali, a cosa possono arrivare

“grandi” e allo stesso tempo fanno apprezzare

Senza ombra di dubbio negli ultimi decenni si è

le ragazzine di oggi, sempre più precoci? Ci sono

più che mai il fatto di essere giovani. L’importan-

avuta un’apertura delle vedute e dei costumi che

sempre – ovviamente – le dovute eccezioni, fare

te, non mi stancherò mai di ripeterlo, è viverlo

rende le ventenni di oggi impossibili da parago-

di tutta l’erba un fascio è sbagliato in qualunque

sempre in maniera sana e con la giusta consape-

nare a quelle di quarant’anni fa, quando parlare

ambito e soprattutto in un campo così personale

volezza.

di sesso era un tabù insuperabile e le più “disi-

come possono essere le abitudini a letto.

nibite” venivano automaticamente linciate sulla

Passando ad aspetti meno “seri” dell’argomento,

pubblica piazza e guardate con occhio sospettoso

è stato divertente venire a sapere che una buo-

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IL SESSO A TRENT’ANNI In barba al buon vecchio Orazio ed alla sua celebre massima “In medio stat

si. Di solito i novelli genitori riescono a ritagliarsi una mezz’oretta il sabato

virtus”, possiamo affermare senza pensarci due volte che, quando si parla di

sera per coccolarsi, finendo addormentati dopo i primi 3 minuti, salvo essere

sesso facendo riferimento alla terribile età di mezzo – i 30 anni – di virtuoso

risvegliati dai piccoli sbraitanti che richiedono attenzioni, posticipando tutto

c’è davvero ben poco. Sarà che da una parte cominciamo a sentire sempre

alla domenica mattina. La pratica più in voga tra le mamme trentenni è quel-

più forte il fastidioso ticchettio dell’orologio biologico, mentre dall’altra sia-

la del sesso super-flash-turbo-lampo, la classica sveltina: posizione standard

mo ancora bloccate nella nostra fanciullesca precarietà, che ci porta ad ef-

e risultato dubbio - o ti piace, o te lo fai piacere - spesso esclusivamente per

fettuare l’estenuante ricerca del Principe Azzurro, affidandoci rigorosamente

tenere fede ai propri doveri coniugali, nella speranza che i figli crescano pri-

alla legge dei grandi numeri: più rospi ‘baciamo’, più possibilità abbiamo

ma possibile e lascino il campo libero per dare sfogo ai propri istinti, finché

che, prima o poi, uno di questi si trasformi.

ci sono…

Cresciute a pane e fiabe Disney, il primo bacio e il primo, platonico amore

Le fidanzate, invece, se la passano decisamente meglio, almeno per un me-

verso i 16 anni (non come adesso, che a quell’età si sforna il primo pargo-

setto all’anno. Le trentenni che sono accasate oramai da qualche stagione,

letto), noi, la generazione degli anni ’80, che guardavamo tutti i pomeriggi

sono laureate e riescono a trovare un lavoro, vi si dedicano anima e corpo

‘Kiss me Licia’, avevamo fissi gli 883 nel walkman, e credevamo che l’iniziale

per cercare di risparmiare e accumulare ore di straordinario, in modo da

del nome del compagno della nostra vita sarebbe stata decretata dalla lin-

comprare casa, corredo, mobilio e suppellettili. Il sesso, per questa tipologia

guetta di una lattina di Coca Cola, possiamo essere inquadrate in tre catego-

di ragazze, è soprattutto un escamotage per consolidare il rapporto e non

rie differenti, a seconda dei modi di intendere e praticare l’eros: le sposate,

farsi scappare il partner, una sorta di investimento. Proprio per questo mo-

le fidanzate e le single. Nonostante un recente studio dell’Università di Li-

tivo si finisce per assecondare quasi tutte le perverse fantasie del fidanzato:

verpool secondo il quale il massimo della felicità, compreso l’appagamento

nuove posizioni, la visione - sconcertante - di video porno, giochetti erotici

in campo sessuale, duri dai 28 ai 30 anni, le ragazze che hanno coronato il

e persino la Champions League il mercoledì sera. Il tutto nell’attesa di una

loro sogno di principesse indossando il lungo abito bianco e si ritrovano a

vacanza, a Parigi o Vienna, per vivere quei momenti che fanno sopportare

quest’età con un marito, un paio di frugoletti da tirar su e una casa da tenere

tutto il resto, nella speranza che la vita da sposati sia esattamente così: pas-

in piedi, non rispecchiano esattamente il prototipo di soddisfazione dei sen-

seggiate lungo la riva di un fiume, cene a lume di candela, petali di rosa sul

letto e fare l’amore romanticamente…

impostata, non necessariamente con un uomo fisso, anzi... L’atto sessuale

Chi vive la vera passionalità, invece, e si gode – in tutti i sensi – i propri

viene consumato comodamente nella propria abitazione o a casa del part-

trent’anni, sono le single. A meno che non si rientri nella sottocategoria

ner, giacché non ci sono coprifuoco e orari di rientro da rispettare, non ci si

di cozza/antipatica/zitella, alla ricerca disperata di un uomo, possibilmente

imbarazza a mostrarsi senza trucco, ad estrarre lo spazzolino dalla borsa, a

ubriaco o sordo-cieco-muto dal rigonfio portafogli, da cogliere – è proprio

chiedere da mangiare subito dopo l’atto vero e proprio e poi, placidamente,

il caso di dirlo – in fallo, per “incastrarlo” a tradimento e farsi passare gli

addormentarsi.

alimenti fino alla maggiore età del frutto del peccato, il sesso da trentenne è

A letto si ride e si scherza, come buoni amici che condividono qualcosa di

quanto di meglio si possa desiderare.

molto intimo, ci si accoppia, tempi giusti, pose azzeccate, risultato ottimale

Ragazze nel pieno della gioventù, economicamente indipendenti, sufficien-

e poi si ricomincia a parlare e punzecchiarsi. Nessuna complicazione senti-

temente mature da conoscersi ed esperte intenditrici dei gusti degli uomini,

mentale, nessun obbligo e nessun dovere, tranne quello di stare bene ed

sanno prendersi in giro e ridere di se stesse, esaltando i piccoli difetti, riu-

approfittare di un sano rapporto col proprio “trombamico”. E se si ha biso-

scendo a renderli addirittura sexy. Un filo di pancetta o un po’ di rotondità

gno di coccole e affetto? Direi che, a trent’anni, è giunta l’ora di prendersi

in più sul sedere non riescono a guastare la performance, snella, fresca, mai

un cagnolino!

IL SESSO A QUARANT’ANNI Ma come lo fai bene... “… Ma come lo fai bene! Dove hai imparato?!”

mente, regalandoci un bel colorito, dando una

incontro, la disinvoltura acquisita con l’esperienza

Ecco, questo è uno dei più bei complimenti mai

sferzata di vitalità. A 40 anni il sesso è un sacco di

(perché il sesso più lo fai più viene bene) ma so-

ricevuti, meglio ancora se a 40 anni. A cosa si al-

cose insieme: un modo per (ri)mettersi in gioco,

prattutto disponiamoci a scoprire cose nuove, sia

lude? Ma naturalmente a quello, al sesso.

per saggiare capacità di seduzione che si credeva

tecnicamente (anche a telefono o via sms si può

Onnipresente nelle nostre vite, sbandierato, al-

più o meno svanite, per esplorare situazioni sco-

‘scopare’ ed è divertente), che di noi stessi e degli

luso, volgarizzato, esaltato, strumentalizzato, al

nosciute ‘armati’ di un’intelligenza adulta, per im-

altri… e chi se ne importa se non sarà “l’amore

centro di quasi ogni talk-show di politica (solo

parare – finalmente – a “cogliere l’attimo”. Perché

della vita”!

fino a qualche mese fa, pare passato un secolo),

a 40 anni (soprattutto se si è donna) si sente, si

Ma tutto ciò è positivo se vissuto con levità:

in pubblicità, in TV, nei discorsi, nelle parolacce

sa che il tempo non è più quello quasi infinito che

magari c’è chi la leggerezza rispetto al sesso la

(la più celebre in assoluto è un rimando sessuale),

credevamo di avere a 20-25-30: e allora che sen-

conquista già a vent’anni, sicuramente quella rag-

nei modi di dire. Insomma, non possiamo farne a

so ha sprecarlo? In attesa che amore e desiderio

giunta a 40 non è sventatezza, incoscienza. Anzi,

meno? Probabilmente è così, nel senso che tut-

coincidano ancora? Troppo rischioso: godiamoci,

è una precisa presa di coscienza di sé, dei propri

to questo riferirsi al sesso fa appello a emozioni,

intanto, la sensazione del vuoto nella pancia, di

limiti, dei limiti che pone il vivere stesso, ma pure

istinti, bisogni che appartengono alla stragrande

nuovo - magari - dopo tanti anni, diamo secondo

del fatto che la vita ci dà nuove occasioni per sta-

maggioranza di noi. Il desiderio, vedere una per-

il nostro modo di essere o il nostro nuovo modo

re bene (e il sesso è una di queste), sta a noi di

sona e sentirsi rimescolare la pancia, è una sensa-

di essere, assaporiamo tutto il bello che c’è in un

coglierle.

zione che tutti abbiamo provato (lasciamo stare poi negarla o sminuirla per le ragioni più varie).

E si parla di desiderio, non di amore: poi, le due cose possono prima o poi anche convivere, ma l’attrazione fisica, il bisogno di appagarla ha una sua dignità di esistere a prescindere dall’amore.

Sì, perché il desiderio, e quindi il fare sesso che è la sua realizzazione, alla fin fine sono un modo di entrare in contatto con le persone, di comunicare, che può diventare anche forte. L’importante è chiarire bene i termini, cercando di ridurre al minimo l’ambiguità, essendo sempre tutte le parti in causa consenzienti.

Poi viene il bello… Sentirsi gratificati, esprimere emozioni, provarle, capire quelle del partner, usare la fantasia, anche affidarsi, lasciarsi andare.

E se pure il sesso è stato sempre una presenza importante, tuttavia riscoprirlo ben adulti ha un sapore diverso, il sapore del gioco, il piacere del divertimento che ne deriva quando si impara a vivere il rapporto fisico per se stesso. Il che non significa che l’amore, i sentimenti non siano importanti: ma se ci hanno attraversato la vita dando molto e facendo molti danni, allora ben venga il sesso-e-basta con l’appagamento e l’allegria che porta con sé, con le endorfine che mette in circolo, facendoci sentire meglio, nel corpo e nella

W E L L N E S S

COME PERDERE MOLTI CHILI IN POCHI MESI In forma con Sirio text_Lucia Elena Vuoso

Novanta giorni per passare da 115 a 85 chili, ritrovando se stesso in un corpo perso da tempo. Tre mesi di dieta, esercizio fisico e impegno hanno cambiato Antonio, il suo modo di essere, il suo aspetto, la sua vita. E un’arma segreta che durante il percorso lo ha guidato, accompagnato, incoraggiato: il personal trainer Sirio Avvenente.

Un aiuto fondamentale, se si pensa che quasi sempre le diete o gli schemi di allenamento che ci autoimponiamo vengono abbandonati in media dopo soli 15 giorni. Se riuscissimo a seguire il programma iniziato per almeno 30 giorni, invece, il successo sarebbe assicurato, perché questo è il tempo necessario affinché il cervello trasformi un nuovo comportamento in azione abituale.

E per Sirio la sfida più grande è proprio questa: cambiare coloro che chiedono il suo aiuto ed i suoi consigli, per plasmare, come uno scultore, non solo il fisico, ma anche la mente. Per riuscire in questa impresa, il body builder ischitano – letteralmente “colui che costruisce il corpo” – ha frequentato la Natural Body Building Federation di Roma, conseguendo l’attestato di ‘Personal Trainer’ ed ha seguito con successo i master di aggiornamento da ‘Istruttore di Body Building & Fitness Personal Trainer’ ed ‘Istruttore di M-Fitness Pump’ presso la sede regionale dell’ASI-CONI. E’, però, il bagaglio di esperienze, a partire da quella personale, che permette a Sirio di prendere in mano la vita di chi si rivolge a lui in termini di attività fisica, abitudini alimentari e problemi personali: “fino a qualche anno fa mangiavo pizza due volte al giorno – dice – poi ho cominciato ad informarmi ed a capire quanto sia importante variare i pasti, limitando il consumo di carboidrati - poiché gli zuccheri in essi contenuti stimolano i centri del piacere, creando dipendenza - e ho deciso di dare una svolta alla mia vita”.

E per i lettori di Ischiacity Sirio svela alcuni piccoli accorgimenti per rimettersi in forma in modo definitivo: “la prima cosa da fare sia nel caso di un forte sovrappeso, sia che si tratti di perdere quei chili distribuiti sul girovita e sui glutei durante la stagione invernale o ancora se si vuole incrementare la massa muscolare, è cominciare una dieta”.

E per dieta non si intende il digiuno, ma un corretto stile di vita e un giusto modo di mangiare.

Bisogna, quindi, diffidare dalle cure dimagranti dei giornali, non personalizzate, che non tengono conto dei bisogni, delle patologie e delle abitudi-

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ni di chi le seguirà e che, spesso, non apportano il giusto fabbisogno energetico creando scompensi; per non parlare poi del fatto che, appena smesse, si riprendono subito i chili persi. “Un regime alimentare che propongo spesso è quello ‘paleo’: si mangiano esclusivamente gli alimenti che consumavano i nostri antenati, quindi tutto ciò che è biologico e non trattato artificialmente, frutta e verdura, carne, pesce e uova, evitando latticini, formaggi ed alimenti a base di grano, riso e legumi. Non sono ammessi, quindi, né pasta, né pane, né salumi, né dolci, neppure come gratificazione di tanto in tanto, almeno nella fase di attacco. Mettersi a dieta è come smettere di fumare: se ogni tanto mi concedo una sigaretta, non ho perso veramente il vizio”.

Importante è stare attenti alle uscite ed agli aperitivi: bisogna avere la fermezza di ordinare una fettina di carne, un’insalata o un kebab al piatto quando si cena con gli amici, cercando di non sentirsi strani e di non lasciarsi condizionare da chi mangia pizza o panino.

Per chi non riuscisse da solo a perdere peso Sirio mette le sue competenze in campo di nutrizione, fitness e psicologia a disposizione, creando un programma alimentare ad hoc che muta col cambiare del peso: “non do mai una dieta definitiva, ma la bozza che bisogna seguire è in continua evoluzione, per mantenere il metabolismo sempre alto e reattivo” ed anche gli allenamenti variano di seduta in seduta. Soprattutto quando il peso è così elevato da non permettere grossi sforzi si possono fare lunghe passeggiate, anche se

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l’ideale sarebbe svolgere un percorso di crossfit presso una palestra, seguiti da Sirio step by step.

Il circuito prevede sempre esercizi diversi utilizzando spesso manubri, anelli, sbarre per trazioni e serve ad aumentare la capacità di allenamento, poiché sviluppa gli ormoni ed il meccanismo di sintesi delle calorie.

Il lavoro di Sirio, tuttavia, non comprende esclusivamente la disponibilità per le singole sedute allenanti o per indicare il corretto regime dietetico, bensì tutto ciò che è necessario durante il percorso di dimagrimento: una completa anamnesi, esame delle analisi, calcolo del somatotipo, psicometria (studio della composizione corporea), consigli alimentari e reperibilità continua per qualsiasi delucidazione e per fornire supporto morale.

Nonostante quello che si possa pensare, infatti, l’aspetto più impegnativo dell’attività dell’allenatore è quello psicologico. Spesso si cerca col

Il cambiamento di Antonio Antonio Buono, comincia il suo percorso il 17 Settembre 2011, col peso di 150 chili. Grazie ad una dieta e a lunghe camminate arriva a 115 chili alla fine di gennaio. A partire da Febbraio 2012 si rivolge a Sirio Avvenente, che studia per lui un regime alimentare ed un programma di allenamento su misura. In questo modo, in soli 3 mesi, riesce a perdere ben 30 chili, passando al peso di 85 chili e acquistando tonicità e vigore.

cibo di compensare vuoti e delusioni della propria esistenza e, anche seguendo un corretto regime alimentare, i risultati non sono immediatamente

Contatti

visibili. In questi casi Sirio deve valorizzare i piccoli

cell:3488845876

sforzi e ogni minimo miglioramento, favorendo

email: sirio.avvenente@gmail.com

l’elemento fondamentale ai fini della costanza e

Facebook: Sirio Avvenente

quindi del successo finale: la motivazione.

B E A U T Y

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AGLAIA LA BELLEZZA A 360° text_redazione Ischiacity

Depilazione, unghie, cellulite, trucco, capelli, salute della pelle… Croce e delizia di ragazze e donne, tentate da mille prodotti, disorientate fra promesse di miracoli e riuscite incerte. Per tutte loro l’istituto di bellezza Aglaia è un punto di riferimento, dove trattamenti classici, innovazioni tecnologiche, grande attenzione alla personalizzazione dei trattamenti, garantiscono risultati credibili e soprattutto la possibilità di avere una guida seria e preparata per districarsi nella ‘giungla’ delle proposte in tema di avvenenza & co. Nancy Tortora, make up artist e creatrice del Centro, ci guida alla scoperta delle novità per l’estate 2012.

EPILAZIONE, passaggio indispensabile per una

superfici di pelle ristrette e per chi non tollera il

intrise di acido glicolico, quindi massaggiati con

pelle “da esposizione”. Aglaia propone i tratta-

calore della cera, consente di eliminare il pelo in

speciali spazzole che eliminano la pelle morta in

menti con luce pulsata, una scelta adatta a chi

maniera corretta (cosa non sempre possibile con

profondità, portando nuovamente allo scoperto

cerca una soluzione definitiva (l’80% dei peli

altri metodi di epilazione), quindi niente peli spez-

un’epidermide morbida “quasi come quella dei

viene sicuramente distrutto) ma che per i tempi

zati e incarniti. Soprattutto se si segue il protocol-

bambini”.

lunghi ed i costi viene valutata insieme al clien-

lo che suggerisce Nancy: buttate via il guanto di

Grande spazio viene dedicato alla passione del-

te: è ideale per zone ristrette come viso, ingui-

crine e passate ogni giorno sotto la doccia una

le donne, le unghie. Da Aglaia è possibile fare la

ne e ascelle, l’importante è che il pelo sia scuro

spugna di luffa (materiale vegetale ricavato dal-

copertura in gel, che regala unghie belle e forti

(perché la luce pulsata agisce sulla melanina) e i

la zucca essiccata) con del sapone minerale, che

mentre quelle naturali possono crescere tranquil-

risultati migliori si hanno se - viceversa - la carna-

non inaridisce l’epidermide, effettua un costan-

lamente e, se sono comunque deboli le integra-

gione non è troppo olivastra. Accanto a sistemi

te e delicato peeling e consente di distanziare le

no, consentendo di avere una superficie dell’un-

tradizionali come la ceretta, si può provare anche

applicazioni di creme idratanti conservando una

ghia ben delineata e forte su cui sbizzarrirsi, con

una tecnica orientale, il filo arabo, sconcertante

pelle liscissima (cosa sempre molto apprezzata!).

lo smalto semipermanente, se si vuole stare a po-

nella sua semplicità ma che necessita di grande

PEDICURE E MANICURE. Si riconquista un piede

sto anche fino a 3 settimane (ideale, per es., se

manualità da parte dell’operatrice e garantisce

vellutato, pronto per sandali e infradito, effet-

si è in procinto di partire), o con gli smalti classici

ottimi risultati. Infatti, utilizzando un semplice filo

tuando un trattamento Callus Peeling, che elimi-

se si ama cambiare spesso colore. La rimozione

di cotone che viene preventivamente avvolto su

na (e l’effetto dura anche 6 mesi) la pelle morta e

dello smalto semipermanente si fa con impacchi

se stesso, con gesti abili e precisi lo si adopera

gli ispessimenti tipici del tallone e di alcuni punti

chimici che non intaccano assolutamente l’unghia

per catturare ed estirpare il pelo. Perfetto per le

della pianta. I piedi vengono avvolti con bende

naturale. Se, invece, queste ultime sono rovinatis-

83 sime, ma le mani devono stare in primo piano (è il caso delle spose), allora si procede con la vera e propria ricostruzione dell’unghia, cioè l’applicazione di una superficie artificiale che restituisce mani bellissime.

CELLULITE & CO. I trattamenti che Aglaia dedica agli inestetismi più diffusi sia del corpo - grasso in eccesso, cellulite, rilassamento cutaneo - che del viso - per esempio, macchie, pelle troppo grassa o troppo secca, invecchiamento - sono sempre fortemente personalizzati, per uomini e donne.

Per il corpo, accanto ai trattamenti classici, è sicuramente da provare il metodo LPG, per viso e corpo. Sofisticati macchinari manovrati dall’operatore secondo programmi mirati effettuano la stimolazione delle parti interessate da inestetismi, cellulite e adiposità, stimolando in modo naturale in profondità i tessuti e facendo così ripartire i meccanismi fisiologici del corpo per smaltire il grasso, drenare i liquidi e produrre collagene ed elastina. Il trattamento corpo può essere completato con sedute di Fit Shake, una pedana oscillante, con una serie di programmi impostati elettronicamente e di agevolissima comprensione, che consente a chi ha poco tempo di effettuare un’attività fisica molto concentrata, bruciando in questo modo i grassi “destoccati” con la seduta di LPG corpo.

TRATTAMENTI VISO. Ugualmente, i segni di invecchiamento del viso (rughe, perdita di definizione dell’ovale, colorito spento), vengono combattuti con la stimolazione meccanica degli strati più profondi del derma, in una sorta di ‘ginnastica passiva’ che consente di riguadagnare un bel colorito, attenuare i segni di espressione, rassodare e definire l’ovale, ridensificare dall’interno

il derma, stimolando la produzione fisiologica di collagene. Accanto al trattamento LPG, è possibile effettuare trattamenti-viso mirati a nutrire la pelle, per potenziare l’effetto stimolante del trattamento effettuato con l’LPG. Al peeling delicato all’acido mandelico, estratto dalle mandorle, se-

benessere della chioma. Da provare l’esclusivo

gue l’applicazione di una miscela di sieri a base

trattamento lisciante, che permette di dire addio

di vitamine che costituiscono il nutrimento di ec-

alla piastra anche per 3 mesi. A base di cheratina,

cellenza della pelle, A, E, F; quindi un impacco a

rigorosamente senza sostanze pericolose come la

base di acido ialuronico, componente essenziale

formaldeide, questo procedimento rende possibi-

della pelle, e si termina il trattamento con una

le - volendo - di tornare ad avere capelli ricci e fare

crema rivitalizzante.

ogni tipo di messa in piega, cosa non consentita

CAPELLI. Addio allo stress di correre da un posto

con la tradizionale stiratura chimica.

all’altro: accanto al benessere di viso e corpo, da

AGLAIA ISTITUTO DI BELLEZZA VIA FONDO BOSSO, 56_ISCHIA TEL. 081 99 12 50

Aglaia si trova un corner accogliente dove trovare le novità dedicate non solo all’estetica ma al

W E L L N E S S

i

LE TERME DI ISCHIA: SALUTE E BELLEZZA PASSANO ATTRAVERSO LA PELLE text_redazione Ischiacity | photo_Franco Trani

Un nuovo concetto del Termalismo basato sulle

ché a determinare il riequilibrio frequenziale de-

pelle e con effetti antistress. Il percorso prosegue

recenti scoperte della “memoria dell’acqua” ed il

gli organi interni e che sono, quindi, finalizzati a

lasciandosi accarezzare dalle sapienti mani dei

Benessere globale, inteso quale equilibrio chimi-

correggere quegli errori funzionali che stanno alla

terapisti esperti di una vasta gamma di tecniche

co-fisico dell’Essere Umano, sono alla base della

base delle patologie.

di massaggio, dal curativo, al rilassante, al toni-

riqualificazione delle terme comunali, modernissi-

Ad esempio, la lombalgia può essere un sintomo

ficante.

ma struttura nel cuore di Ischia Porto denominata

di errore funzionale che si può risolvere prima che

Di certo l’organo che riceve le maggiori attenzio-

‘Terme di Ischia’, messa in atto dal dott. Antonio

si trasformi in ernia; oppure dolori alle anche o

ni è la pelle: per questo la struttura è fornita di

Fimiani, medico fisiatra e idrologo medico, im-

alle ginocchia, in principio funzionali, possono

reparto di estetica dove si passa dal peeling, alla

prenditore nel settore del Beauty e del Benessere.

trasformarsi in patologie scheletriche importanti

pulizia, alla cura delle cheratosi per mantenere ef-

“Una medical Spa unica in Europa convenziona-

se non si riequilibria il sistema neuro-muscolare.

ficienti le sue funzioni di radar, ed è a disposizione

ta con l’Asl, aperta tutti i giorni dalle 7.00 alle

Secondo la moderna scienza prevenire vuol dire

dei clienti un attrezzato servizio di Medicina Este-

22.00 che punta - dice il dott. Fimiani - ad essere

mettere in asse il proprio organismo e lo si può

tica per un approccio naturale alle problematiche

il volano per il rilancio del valore terapeutico del

fare a partire dalla pelle, che rappresenta il ra-

cutanee.

sottosuolo ischitano”.

dar del cervello: un esempio evidente di questo

Non si esclude la cura della bellezza, il centro è

Per la prima volta, infatti, viene sottolineato che

suo compito essenziale viene da studi recenti che

fornito della strumentazione per la ossigenotera-

la terapeuticità delle acque termali è legata non

hanno dimostrato come negli anziani le vertigini

pia per il viso, ideata negli USA dalla visagista di

solo alla componente salina, ma anche alla pre-

dipendono assai di frequente dalle callosità dei

Madonna, Michelle Peck. In mezz’ora il viso viene

senza delle frequenze a bassa intensità di cui l’ac-

piedi. Gli ispessimenti del derma, infatti, rallenta-

trattato con un infusore d’ossigeno iperbarico,

qua si arricchisce nel suo percorso nel sottosuolo;

no le informazioni trasmesse dal piede ed il cer-

a pressione calibrata, che purifica e rigenera la

frequenze che si modificano al momento della

vello, che si fida degli impulsi provenienti dal pie-

cute; inoltre la pressione facilita l’assorbimento di

emergenza dalle viscere della terra, ecco perché

de per mettersi in posizione eretta, non trovando

un siero specifico, idratante, antietà, schiarente o

la bontà delle acque si apprezza solamente alla

una certezza, induce la persona ad oscillare.

antimpurità.

fonte.

Alle Terme di Ischia si possono “passare le ac-

Insomma, una concezione del wellness total-

Proprio per questo motivo le nuove ‘Terme di

que…” lasciandosi avvolgere dal tepore del-

mente proiettata al futuro, che focalizza i propri

Ischia’ nascono come centro di medicina termale

le

associate

obiettivi sull’Essere Umano nella sua globalità,

integrata nel quale gli “strumenti storici”, come

all’idromassaggio, o al getto caldo, oppure ci si

esaltando quella che è la sua principale compo-

le tradizionali cure di fanghi ed inalazioni che per-

può immergere nel vapore del bagno turco reso

nente: l’Acqua e la sua memoria.

mettono di ottenere effetti salubri sia sui tessuti

misterioso dalla cromoterapia, o approfittare del

muscolare ed osseo, che sulle mucose respirato-

caldo secco della sauna finlandese fornita dalla

rie e ginecologiche, sono affiancati a trattamenti

originale caldaia. Infine, il meritato relax nella

di ultima generazione che mirano soprattutto a

stanza del sale himalayano, dove si respira aria

ridare l’equilibrio neuro-muscolare al corpo, non-

ricca di ioni negativi favorevoli ai polmoni, alla

acque

salso-solfato-bicarbonate

84

B E A U T Y Nail Art – Ricostruzioni – Colate Istituto di Bellezza “Giulia” Via Alfredo De Luca 165, Ischia Telefono: 081 98 43 54 Cellulare: 392 96 10 578

i

Cosa ormai non si è visto sulle unghie? Il french è abusato, uguale sempre a se stesso; lo Swarovski, da punto luce irradiante audacia, è ora inno della banalità, così come il bordino glitterato in argento, che ha pitura monocromatica. E in questo

IRINA SINICINA NAIL ARTIST

modo la tentazione di avere bel-

text_Marina Maddaloni

fatto rimpiangere la classica cam-

le mani curate cade nell’oblio e le unghie mangiate, torturate e macchiate sembrano quasi l’unica cosa originale. Osare coi colori fa paura, poiché la volgarità e i suoi stereotipi potrebbero essere sempre in agguato e lo zig zag impreciso del nostro mignolo appare, in confronto, come una garanzia.

L’onicofaga più incallita, colei che non resiste, per nervi o per vizio, a veder spuntare una lunetta bianca sulle sue unghie, si farà tuttavia sedurre con gioiosa facilità dai colori e dal vivo entusiasmo di Irina Sinicina, estetista e nail artist, nonché appassionata dispensatrice di bellezza. Sì, perché questa vivace professionista lituana non dona solo nuova femminilità alle nostre mani, ma la sua competenza, rigorosa eppure piena di energia, ci regala la possibilità

te della cliente; Irina rifiuta le tips,

trend da Londra, le carte da gioco,

e la minuziosità dei suoi insegnanti

di avere quell’insospettabile detta-

considerate come corpo estraneo,

per chi vuole distinguersi senza dare

in Lituania le hanno trasmesso tutta

glio, il vezzo che mai avremmo cre-

esclude ogni limatura aggressiva

troppo nell’occhio, e le applicazioni

la dedizione per l’arte sulle unghie

duto possibile su di noi: che siano

e bandisce tutte le colle corrosive,

in rilievo con acrilico, come roselli-

connaturata ai cosmetisti dell’Euro-

artigli da ‘femme fatale’ o unghie

inadatte per mantenere il benessere

ne e coccinelle, per un’occasione

pa orientale, ma non soddisfatta di

squadrate in portabilissima ma rivi-

della cheratina: l’UV gel, tra le sue

importante in cui sfoggiare un look

questo importante bagaglio, la nail

sitata french manicure, le raffinate

mani, diventa la più docile delle pa-

elegante e unico al tempo stesso.

artist ischitana d’adozione ha segui-

creazioni piene di colore di Irina,

ste modellabili, che viene plasmato

Inoltre, con la sua grande abilità nel

to nuovi corsi anche qui, tenendo

oltrepassando la convenzione della

in perfette unghie e in singolarissi-

capire la psicologia delle persone e

d’occhio, al contempo, le ultime ten-

sobria eleganza, trasformano i gesti

mi monili, quali anelli o bracciali, in

la perfetta manualità di esecuzione,

denze di Milano e inglesi, ambendo

più comuni delle mani in movenze

pendant con i disegni realizzati per

Irina riesce ad assecondare la fanta-

a raggiungere l’impeccabilità tanto

piene di armoniosa sensualità. La

le mani. Alla micropittura cinese

sia delle clienti, che possono richie-

agognata: impeccabilità conquista-

grazia del particolare, sempre origi-

e all’UV gel si accompagnano ma-

dere decori personalizzati: il nome

ta già per noi e per le sue estasiate

nale e curato, sia nel disegno quan-

teriali innovativi ed esclusivi, quali

del proprio amato, colori e simboli

e numerosissime clienti, che fanno a

to nella tecnica, è in ogni tocco di

gel profumati, fogli di ghiaccio per

della squadra del cuore, scenari dal-

gara per indossare le sue nuove cre-

questa cultrice della nail art: Irina

realizzare l’effetto oblò, acrilico li-

le ultime vacanze, come piccole car-

azioni e che, ammaliate, riconosco-

sfida se stessa e la sua bravura nel

quido e in polvere, che permetto-

toline ricordo e, a breve, dopo aver

no mani sorelle alle loro per strada,

ricercare incessantemente la qualità

no di dare vita alle ultime tendenze

seguito un ulteriore aggiornamento,

individuando su ogni unghia lo stile

assoluta, un valore che deve essere

moda: particolarissimi e splendidi

anche ritratti di volti, veri e propri

accurato e glamour di Irina Sinicina.

ogni volta al limite del sontuoso.

i suoi merletti da unghia, ultimo

quadri in miniatura. La competenza

Innamorata del bello, figlia di un disegnatore e di una designer, la Sinicina trovò nella micropittura cinese per unghie, con cui crea delicati disegni floreali, la strada per esprimere il suo straripante talento. Moda e colori si uniscono, grazie alla sua arte, ad una manicure sicura, pulita e professionale, attenta alla salu-

B E A U T Y

i

LE ANTICHE FANGAIE text_redazione Ischiacity

87

Emblema della potenza della natura a servizio del wellness e della cosmetologia le fonti di acqua termale, rappresentano il vero patrimonio dell’isola d’Ischia: curano inestetismi della pelle, alleviano dolori e reumatismi, contribuiscono alla salute degli organi interni. Eppure, non tutti conoscono l’altra immensa ricchezza del suolo isolano: il fango, prodotto naturalmente nell’antica fangaia di Lacco Ameno, proprietà della famiglia Morgera.

Miracolo del territorio e generatore di benessere, il fango viene impiegato fin dal 1892, data di fondazione della fabbrica di cosmetici Ischia Thermae, per la creazione di prodotti di bellezza purificanti, esfolianti, idratanti e nutrienti, ed inoltre la materia prima è distribuita nei più importanti beauty center degli alberghi isolani.

Nella località denominata “Il Fango”, ha origine questo salutare prodotto, ricco di sali minerali acquisiti nel cuore del terreno vulcanico, i cui procedimenti di creazione ed estrazione sono rimasti essenzialmente gli stessi dall’epoca dei Romani, salvo qualche piccolo accorgimento tecnico. L’argilla, che si stacca da un costone lavico del monte Epomeo, il Bianchetto, una tra le vette più scoscese, viene convogliata dalle piogge torrenziali in un ruscello nascosto tra la vegetazione, che si mostra solo in occasione di forti temporali, scendendo a valle. Lungo il proprio cammino si deposita in venti grandi fosse ricavate nel suolo, che fungono da filtri naturali: nelle prime due vasche si fermano piccoli ciottoli, ghiaia e tutti i residui più grandi, nelle altre la materia giunge sempre più sottile, fino ad assumere la consistenza del borotalco. La sostanza organica, già arricchita di oligoelementi, è lasciata nei grandi fossati, profondi anche tre metri, per 15 giorni, tempo necessario affinché i sedimenti scendano sul fondo e l’acqua ristagni sulla superficie, in modo da estrarre agilmente, con delle semplici pompe, il liquido non necessario.

Dopo questa prima fase, il fango ancora umido asciuga per altre due settimane; poi viene estratto e trasportato presso le sorgenti della Rita, e messo a maturare nelle più antiche e prestigiose acque termali dell’isola, in modo da assimilare tutti i principi attivi: fortificanti e lenitivi, stimolanti le difese della pelle, rinforzanti della tollerabilità cutanea, calmanti delle irritazioni, idratanti, favorenti l’eliminazione delle cellule morte e la produzione di un nuovo strato cutaneo, sano, elastico e morbido. A questo punto l’argilla è pronta per essere trattata ed analizzata presso il laboratorio di Forio: è filtrata con dei molini per garantire la perfetta granulometria del prodotto, sottile per le maschere idratanti, più spessa per quelle purificanti e, per i trattamenti degli inestetismi della cellulite, arricchita con principi attivi estratti dalle piante, come la centella asiatica, la caffeina e la quercia marina.

Il fango si preleva 3 o 4 volte all’anno, per una produzione complessiva di più di 100 tonnellate, che coprono la domanda di un quarto delle terme dell’isola e possiede due particolari doti, rispetto ad un “peloide” (il fango non originario dell’isola di Ischia, ricavato industrialmente e venduto a basso costo in grandi sacchi, messo solo a macerare in loco nelle vasche termali): riesce ad assorbire al cento per cento le benefiche proprietà delle acque e le sostanze minerali in esse disciolte, che poi rilascia durante l’impiego, e si risciacqua con molta facilità, non creando secchezza o irritazioni alla pelle.

Attualmente, presso la grande fangaia di Ischia Thermae, sono in corso dei lavori per renderla accessibile - come già è la fabbrica, visitabile tutti i giorni su prenotazione. Così, turisti e ischitani, conosceranno non solo un luogo incantato ed incontaminato, ma un pezzo della storia passata dell’isola che, grazie alla lungimiranza ed alla passione di Roberto Morgera – che ha trasformato il mestiere di famiglia in un’attività imprenditoriale di successo – riesce a rivivere quotidianamente sulla pelle di quanti si affidano ai trattamenti termali, sia negli stabilimenti dell’isola, sia attraverso l’uso dei cosmetici termali.

E V E N T

i

88 LA COLOMBAIA: VISCONTI E’ DI NUOVO QUI text_Silvia Buchner photo_Enzo Rando

intensità), che ai primi del ‘900 voleva creare una serie di ville “di lusso”, fornite di tutti i comfort per consentire a persone agiate di trascorrervi una piacevole villeggiatura, ma l’unica che riuscì a completare fu appunto La Colombaia, cui diede l’aspetto di un castello in miniatura. E vi dimorarono grandi famiglie, americane, tedesche, svizzere ma anche - ospite di Patalano - il poeta Giosuè Carducci. In seguito, la affittò l’attrice Alida Valli e probabilmente fu grazie a lei che la conobbe e ne rimase stregato Luchino Visconti, uno dei più significativi registi del XX sec., uomo dalla Appare all’improvviso, dopo aver costeggiato il

tornata a vivere più e più volte. ll primo che com-

raffinata cultura internazionale. Da quel momen-

mare che circonda punta Caruso e dopo essersi

prese il fascino selvaggio delle rocce che guarda-

to, il nome della Colombaia è indissolubilmente

addentrati nel bosco di lecci di Zaro, con le alte

no sull’orizzonte libero e della selva circostante fu

legato al suo: il regista la decora e l’arreda secon-

finestre a ogiva profilate di azzurro vivo. Immersa

Luigi Patalano un eclettico personaggio foriano,

do il proprio gusto, sulle terrazze da cui si vede il

nella suggestione silenziosa di un luogo ancora

avvocato, politico, giornalista (suo figlio era il pit-

sole immergersi in mare, nei lunghi mesi in cui vi

intatto, La Colombaia è una dimora d’altri tempi

tore Bolivar Patalano, autore di quadri di grande

soggiorna ospita intellettuali, registi, attori (qui,

con la “sua” sceneggiatrice, Suso Cecchi D’Amico

glieri, che è presidente del direttivo che guida la

- nella foto sono insieme alla Colombaia - scrisse

Fondazione.

il film “Senso”, la cui protagonista è proprio la

La Villa è proprietà del comune di Forio, e la Fon-

Valli) ma anche amici ischitani, e l’ama così inten-

dazione, presieduta dal sindaco Franco Regine,

samente da sceglierla come dimora per sempre,

opera con grande serietà per valorizzare la strut-

infatti le sue ceneri riposano nel parco. All’inter-

tura. Essa, infatti, è aperta al pubblico e ospita il

no, gli spazi sono distribuiti su più piani, in sale

primo nucleo di un museo permanente dedicato

di diverse dimensioni, tutte aperte su squarci di

a Luchino Visconti, con oltre 300 immagini, lo-

paesaggio indimenticabili; in alcuni punti si intra-

candine originali dei suoi film, costumi di scena,

vede anche la Mezzatorre, anch’essa appartenu-

cimeli del Maestro. Ma La Colombaia è soprattut-

ta all’avvocato Patalano, una costruzione estrosa

to il luogo ideale per accogliere eventi, mostre,

oggi divenuta resort di lusso a picco sul mare, che

kermesse: la stagione 2011 ha visto una riuscitis-

con le sue merlature fa eco a quelle della Colom-

sima serie di spettacoli musicali e teatrali e pro-

baia - in un collegamento ideale fra due degli edi-

iezioni nell’ambito del festival “Luchino Visconti

fici più singolari costruiti a Ischia.

Forever”, dedicati insieme ai 150 anni dell’Unità

Nel giardino, articolato su più livelli, dove il regista

d’Italia e al suo ultimo proprietario e culminati nel

aveva fatto realizzare un bellissimo roseto sorge

Gran Ballo del Gattopardo, con cui si è festeg-

oggi l’anfiteatro: è una delle strutture della villa

giata la riapertura dopo gli interventi che hanno

viscontiana che il recentissimo restauro, promos-

consentito di mettere a norma impianti e servizi e

so dalla Fondazione La Colombaia, ha riportato

di restituire splendore agli spazi. La Villa si anima,

alla sua piena funzionalità e che, insieme all’edi-

inoltre, grazie al fitto calendario che comprende

ficio principale, ne fanno un complesso unico

concerti, proiezioni, rappresentazioni teatrali, or-

nell’isola d’Ischia. Da segnalare, in particolare,

ganizzato dalla Fondazione stessa e in ottobre, in

il Caffè Letterario, come si è scelto di battezza-

collaborazione con l’Università di Venezia ci sarà

re l’elegante area bar e intrattenimento arredata

una settimana di esibizioni e corsi dedicati a stu-

con un bancone che ingloba i vetri multicolore

denti di musica. Nell’ottica di aprire sempre più la

recuperati dall’ascensore esterno, anch’esso dise-

Villa ad un rapporto positivo e profondo con le

gnato da Visconti, e che oggi non esiste più: un

forze umane e culturali migliori dell’isola, gli spazi

luogo perfetto per sorseggiare un drink, sfoglia-

interni ed esterni della Colombaia sono a disposi-

re un libro, ascoltare musica, chiacchierare. Visi-

zione di tutte le Associazioni ischitane che hanno

tando la Villa, uno dei più grandi attori italiani,

spettacoli ed iniziative da proporre.

Giorgio Albertazzi, ha detto “Visconti è di nuovo qui”, riconoscendo, così, la qualità del lavoro coordinato con determinazione da Massimo Botti-

Eventi alla Colombaia La Colombaia è il palcoscenico ideale per dar vita ad eventi indimenticabili, valorizzando con i suoi scenari incantati ogni situazione che ospita, e nell’ottica, quanto mai giusta e attuale, di far sì che una realtà così importante possa sostenersi economicamente da sé, la Fondazione ha anche stabilito di affittare la Villa, l’anfiteatro all’aperto e il parco annesso per matrimoni, feste, presentazioni, ricevimenti, kermesse. Chi è interessato a conoscere le modalità e le condizioni può chiamare i numeri indicati, essendo certo che troverà interlocutori seri ed affidabili, pronti a guidare tutti alla scoperta di un luogo che ha un’anima che cattura. www.fondazionelacolombaia.it info. 081. 987115 - 348. 5127762 Bosco di Zaro - Forio

text_ Lucia Elena Vuoso

Inutile dirlo, ormai tutto passa per Facebook. Il più popolare dei network sociali veicola praticamente ogni segreto, di chi è iscritto e di chi non lo è: pettegolezzi, stati d’animo, emozioni, foto. Uno strumento creato per il dolce far niente, pericoloso al pari della Nutella, poiché crea dipendenza e si sente il bisogno di averlo, di consultarlo, di aggiornarlo. Eppure, su questa piattaforma che sta diventando sempre più reale e palpabile, si trova anche chi espone il proprio talento. Ischitani che si distinguono per fare della proprie doti un’arte e della propria arte un modo per far conoscere un parte di se stessi.

Dario Barbieri Anna Lamonaca

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Per mettere ordine nella propria vita, spesso non bastano ramazza e pazienza. A volte c’è bisogno solo di una tela e delle proprie sensazioni. E quando Anna decide di capire i propri stati d’animo ricorrendo a questo metodo, quello che viene fuori è un’esplosione di colore, toni sgargianti e forme armoniose, che mettono buonumore. Proprio come il suo profilo Facebook ricco di foto dei suoi numerosi viaggi in giro per l’Italia e l’Europa, dei suoi allegri dipinti e delle sue poesie, pubblicate, oltre che sul blog “Vivendo le stelle”, in parecchie antologie e in due libri monografici: “Dipinti d’anima” di Graus Editore, e “Spazi di confine” per Nicola Pesce Editore. “La passione per la poesia è nata in me fin da bambina, in parallelo con l’amore per la lettura – dice Anna – ma a volte non riesco a scrivere, Quale può mai essere la passione di uno studente di Ingegneria Elettronica

ed è allora che prendo i pennelli. La mano va da sola sulla tela ed io cado

alla Federico II di Napoli? Si potrebbe pensare che programmi o costruisca

come in trance”.

accessori di elettronica, che inventi qualche nuovo macchinario spaziale o che stia lavorando al nuovo prototipo di PC del futuro… Ed invece Dario disegna. Un foglio bianco e una matita sono gli strumenti che gli occorrono per dare vita ai personaggi che hanno popolato la fantasia e l’immaginario di bambini e ragazzi: da Goku, a Naruto, a Lupin, a Rubber e tutti i manga giapponesi più popolari. Non mancano ritratti di persone reali e animali stilizzati, tutti pubblicati sul noto social network. Un ragazzo da tenere sicuramente sottocchio!

Elsa Serpico Se siete a dieta, il mio consiglio è di stare lontani dalla pagina di Elsa: una vera e propria ‘food blogger’, che condivide foto e ricette dei deliziosi manicaretti che prepara, facendo venire l’acquolina anche alla persona meno

Antonello De Rosa

golosa in assoluto. Una passione - quella per la cucina - cresciuta fin da piccola, quando si metteva a impastare insieme ai grandi, ed affinata col tempo. Il blog “Dolce Mania per la Pasticceria” è nato per esigenza: Elsa lavora come dottoranda in Economia Aziendale a Viterbo ed è sposata con un ragazzo romano; non potendo trasportare i grandi volumi di ricette dalla sua abitazione foriana ha pensato bene di trascriverle usando il più attuale dei mezzi, il web. Il successo, soprattutto dei dolci, e la semplicità con cui Elsa spiega le varie fasi della preparazione di un piatto e lo rende facilmente riproducibile, fanno sì che sia il blog che il profilo Facebook abbiano un grandissimo numero di visitatori, e non è raro che anche chef esperti le facciano complimenti e le confessino di rubarle qualche piccolo segreto svelato.

Scrivere, fotografare, filmare, in una parola fare cinema. Un sogno per Antonello, maturato fin dall’adolescenza. Uno spiccato spirito d’osservazione che gli ha permesso, da sempre, di esaminare l’ambiente circostante con stupore e occhio attento, immortalando la realtà nella sua memoria. “Un vero fotografo scatta con la sguardo”- dice. E gli studi in Lettere Moderne che sta seguendo gli permettono di approfondire queste passioni, elargendo alla propria coscienza un’ulteriore sensibilità per l’arte, in tutte le sue sfaccettature. Non ama mettersi in mostra, eppure, dalle immagini che ha sul suo profilo – fotogrammi di vecchi film e immagini in bianco e nero dei grandi della fotografia – è facile intuire, nonostante la riservatezza di Antonello, che nella vita farà molta strada.

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M O V I D A

CITYNIGHT photo_Oliver Cervera

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GIOSI FERRANDINO FESTEGGIA CON GLI ELETTORI

Con l’amico di sempre Gino Rivieccio e, naturalmente, tutta la squadra che ha vinto le elezioni al gran completo, Giosi Ferrandino ha festeggiato nella sua piazza s. Girolamo la rielezione al secondo mandato di sindaco di Città di Ischia. Parte, così, dall’isola d’Ischia un nuovo progetto che con tutta probabilità influenzerà la politica a livello nazionale: il cosiddetto “Caularone” altro non è che un’amplissima lista civica alla quale gli uomini aderiscono per obiettivi condivisi e non per ideologie: è questa la formula del futuro?

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photo_Luigi Irace

SERRARA FONTANA: BORSA DI STUDIO IN MEMORIA DEI CADUTI DELL’AEREO INGLESE

Finalmente, a 65 anni dal tragico incidente del marzo 1947, quando un aereo militare inglese appartenente alla 216° squadriglia precipitò sul Monte Epomeo, in località Bocca di Serra, i parenti delle vittime, riuniti per l’occasione da Mr. Godfrey Scothbrook, figlio del tenente comandante Leonard Ernest, sono sbarcati ad Ischia per presenziare alla cerimonia commemorativa dell’evento.

Tredici corone d’alloro sono state poste accanto alla lapide di ricordo, già collocata dal sindaco Rosario Caruso cinque anni fa, nel punto esatto dello schianto. Un evento storico che ha coinvolto non solo le autorità di Serrara Fontana ma l’isola tutta, con l’intento di regalare agli inglesi un ricordo legato ad Ischia che non fosse associato solo ad un triste passato. Per l’occasione, il parroco Canonico Don Angelo Iacono ha celebrato una messa in suffragio dei defunti e i ragazzi dell’istituto alberghiero hanno cucinato piatti tipici dell’isola per deliziare i palati degli ospiti. E proprio Mr. Godfrey Scothbrook, in onore di suo padre ingegnere, ha voluto istituire una borsa di studio universitaria -tutt’ora disponibile - la “Scothbrook engineering scholarship”, dedicata in primis a giovani residenti nel comune di Serrara Fontana, poi estesa a ragazzi di tutta l’isola, iscritti alla facoltà di ingegneria meccanica, elettrica o dell’ambiente e territorio, meritevoli e in condizioni economiche disagiate.

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SFILATA ANTILA FASHION Akè e Datch sono stati i marchi protagonisti della sfilata di abbigliamento ed accessori uomo donna che Antonella De Vivo ha organizzato in piazza Marina a Casamicciola, domenica 1 aprile. Un vero e proprio aperitivo moda per presentare la collezione primavera - estate 2012 del negozio Antila Fashion.

Nato da circa due anni, dalla fusione dei nomi Antonella, la proprietaria e sua figlia Ilaria, entrambe con la passione per l’eleganza e lo stile, il punto vendita riesce a coniugare le ultime tendenze giovani ad un ottimo prezzo e ad una qualità impeccabile. Akè delinea una ragazza grintosa e moderna, che ama vestire in maniera decisa, alternando mise classiche, indumenti sportivi e abiti trasgressivi, e, proprio per questo motivo è sponsor ufficiale della trasmissione “Amici”. Datch rappresenta a 360 gradi lo street boy urbano, con una vasta scelta di t-shirt e jeans. E i défilé che Antila Fashion organizza, con la stessa cadenza delle maison milanesi, non sono che il primo passo per far conoscere i propri capi: presto saranno presenti vetrine anche nei più importanti alberghi dell’isola.

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XVI CONGRESSO LIONS

Si è tenuto ad Ischia, nel week-end dall’11 al 13 maggio scorso, il XVI congresso dell’associazione benefica internazionale Lions che ha coinvolto circa 1000 persone, provenienti da tutta Italia. Durante le tre giornate congressuali i membri dell’associazione, nata nel 1917 negli Stati Uniti per occuparsi di problematiche inerenti il sociale, hanno eletto le nuove cariche di Campania, Calabria e Basilicata, steso un bilancio dell’attività dell’anno trascorso e presentato i progetti per il futuro.

“Si intende continuare sul filone tenuto fino ad ora – dice Gerardo Sorrentino, presidente della sezione di Ischia, fondato 54 anni fa, che vanta 32 associati – della beneficenza, della tutela e conoscenza del territorio, di studi e conferenze inerenti temi di attualità ed ampio interesse”. Grandi progetti sono già stati realizzati dai Lions: la creazione di scuole per cani guida che vengono donati a non vedenti che non hanno possibilità di far addestrare il proprio compagno a quattro zampe, la raccolta e la catalogazione di occhiali usati da inviare nei paesi in via di sviluppo e la creazione di pozzi d’acqua in Africa. Il meeting si è concluso domenica mattina con la messa in Cattedrale ad Ischia Ponte, celebrata dal Vescovo Filippo Strofaldi, che si è complimentato con tutti i membri della società filantropica e ha augurato loro di continuare con orgoglio e forza di volontà la propria attività.

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GRAN RISERVA COSECHA 2005 MONTECRISTO Prodotto a Cuba con la miglior perizia di lavorazione e con l’eccellenza delle foglie di tabacco, e distribuito in sole 5000 confezioni in tutto il mondo, il Montecristo Gran Riserva Cosecha del 2005 rappresenta la manifestazione più alta di sigaro attualmente in commercio, in edizione limitata. Perfetto da accompagnare ad un Porto Vintage, vino liquoroso portoghese creato con uve di una singola annata, invecchiato per almeno 20 anni, prima in botte, poi in bottiglia, oppure ad un Bas Armagnac, distillato di vino francese realizzato esclusivamente nella regione della Guascogna. Per gustare appieno il sapore del Montecristo 2005 lo si può accostare ad una sfoglia di cioccolato, qualità criollo: fave di cacao coltivate solo in determinate zone dell’America Centrale e distribuite dal prestigioso marchio Domori. Le particolari essenze di caramello, tabacco, noci, papaya, sottobosco, funghi e datteri che si avvertono assaporando lentamente il cioccolato, rendono ancora più piacevole il lento e rilassante rituale del sigaro.

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text_Gianna Palma

FINALE DELL’A.S.D. MODEL CLUB ISCHIA Domenica 1 Aprile, presso il parcheggio Anas di Casamicciola Terme, si è svolta la finale della gara libera di automodelli radiocomandati con motore a scoppio, organizzata dall’A.S.D. Model Club Ischia. Appassionati isolani e campani si sono riuniti per dare risalto ad una passione che riscuote sempre più successo ad Ischia. Piccole auto sfreccianti e rombanti hanno percorso con agilità un breve rettilineo seguito da un misto di curve, alternando scontri, ribaltamenti, fuoripista e sorpassi da carica adrenalinica. La messa a punto di un automodellino con motore a scoppio in scala 1:8 presuppone di prestare particolare attenzione non solo alla scelta del motore, degli ammortizzatori e degli pneumatici, ma anche al settaggio di aspetti più complessi relativi alla convergenza e all’angolo di sterzata. La sfida per gli appassionati consiste nel trovare setup più idoneo al proprio automodellino, quello che garantisce la migliore stabilità e conducibilità. In questa occasione si è concluso il campionato ischitano, con sedici piloti iscritti divisi nelle due categorie F1 ed F2. La manifestazione è stata una festa intenta a promuovere e pubblicizzare l’attività dell’associazione, per diffondere una passione autofinanziata dai soci, la cui ambizione sarebbe quella di poter svolgere liberamente il proprio hobby sull’isola in uno spazio adatto. Tra gli esordienti ha vinto un emozionato bambino di appena otto anni, Carmine De Donato, che condivide con il suo papà questa grande passione e sono state consegnate coppe ai primi tre di ciascuna categoria.

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TANTI AUGURI NADIA E DENIS

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BOTTIGLIERI GIOIELLI PIÙ: GLAMOUR E STILE IN PIAZZETTA Non semplici monili, ma oggetti capaci di emozionare e sorprendere, piaceri puri ed appaganti che conferiscono fascino e trasmettono gli stati d’animo di chi li indossa. Un vero atelier del gioiello quello di Teresa e Massimo Bottiglieri, “Bottiglieri Gioielli Più”, in piazzetta San Girolamo a Ischia, che racchiude in una cornice unica alcuni tra i più prestigiosi e rappresentativi marchi italiani ed internazionali, di quelli che fanno sognare tutto il mondo: Bulgari che, dal 1884, combina materiali preziosi ed innovativi per creare modelli esclusivi, riuscendo a fondere classico e moderno in perfetta armonia; Damiani, fra le più elevate espressioni del made in Italy, caratterizzato dalla sublime manifattura e dal sapiente connubio tra oro, diamanti, pietre preziose e perle; Gucci, che traduce in capolavori orafi le tendenze delle ultime passerelle, Mattioli, con le sue raffinate creazioni artigianali in oro, e Pomellato, coi tenerissimi ciondoli di Dodo, che supportano le campagne del WWF per proteggere gli animali in via d’estinzione.

Ed anche il tempo che trascorre sembra essere più dolce se letto sugli orologi Hamilton, leader negli Stati Uniti per essere il primo produttore al mondo di cronografi da polso a batteria e TAG Heuer, marchio svizzero che dal 1860 riesce a coniugare prestigio e performance, sport ed eleganza.

E, nonostante l’importanza di tutti i brand proposti, il negozio si presenta friendly ed alla portata di tutti, anche per un semplice sguardo. L’ingresso, con la particolare “B” al contrario incisa sulla maniglia, è sempre aperto e le vetrine non hanno lucchetti, sono comandate elettronicamente per far sì che si possa scegliere in tutta tranquillità. L’ebano del legno wengè che contraddistingue gli espositori della prima sala, che ospita i marchi più lussuosi, è spezzato dal bianco glossy del secondo ambiente, nel quale Teresa Bottiglieri ha dato un tocco di colore con accessori e gioie di stilisti emergenti. Troviamo qui le penne e la pelletteria di Mont Blanc, che fondono design di qualità e maestria artigianale, le borse in paglia con disegni fatti a mano e bracciali, collane ed anelli di stile etno chic, in bronzo, pietre dure, argento e leghe di nuova generazione, mixati insieme alla madreperla e a materiali più classici in originalissime forme e nuance. Ciò che rende davvero il punto vendita amichevole, pur senza perdere l’atmosfera di eccellenza e alta qualità sono gli orologi Swatch, ritornati a fare tendenza, diventando, spesso, veri e propri oggetti da collezione.

Proposte, quelle di Bottiglieri Gioielli Più, caratterizzate da linee rigorose come da motivi allegri, ma di stile, sempre.

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LA BOTTEGA DEL PANE A CASAMICCIOLA Si è svolta il 19 marzo scorso la festa di inaugurazione del nuovo negozio in Corso Luigi Manzi a Casamicciola: La Bottega del Pane. Un sodalizio tra Lucio D’Orta e Nunzio Corsi, che unisce la volontà di preservare e mandare avanti le tradizioni ischitane a tecniche d’avanguardia per dare vita ai migliori e più digeribili prodotti da forno. Fragranza e genuinità sono racchiuse in ogni fetta di pane, pizza o brioche, impastate con il lievito madre e servite calde ben due volte al giorno. Focaccia bianca, pizza margherita, panini ripieni alle olive nere, filoncini con fette di mortadella o con salumi misti a cubetti, pane cafone e di segale, ciabattine all’olio, brioche dolci e baguette, sono solo alcune delle specialità che è possibile gustare, accompagnandoli ai Salumi dell’Isola di Ischia o alla mozzarella di bufala campana D.O.P., reperibili freschi giornalmente proprio presso il punto vendita casamicciolese. Durante la serata è stata presentata anche la speciale promozione per far conoscere ed apprezzare ai più il prodotto di punta: la baguette. Acquistando in un’unica soluzione 11 buoni per il pane francese, se ne pagano solo 10, in modo da riceverne uno in omaggio. I filoncini di pane possono essere ritirati in qualsiasi momento semplicemente esibendo il buono baguette.

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QUILTING WEEK-END Una coperta come un diario, che racchiude segreti e trasmette storie, da mamma a figlia, da nonna a nipote, memorie cucite e tramandate, insieme con tecniche e materiali, che si innovano e rinnovano contribuendo a dare alle trapunte, di volta in volta, il tocco glamour, fanciullesco o antico. Questa tradizione americana è arrivata da qualche anno anche in Italia, riunendo dal 1996 appassionate, sarte, hobbyste nell’associazione ONLUS “Quilt Italia”, che oggi conta più di mille socie, che partecipano attivamente a manifestazioni di beneficenza per donare fondi ad ospedali pediatrici e a popolazioni colpite da catastrofi, e organizzano corsi gratuiti nelle carceri femminili.

E proprio ad Ischia, dall’11 al 13 maggio presso il Capricho di Casamicciola, si è tenuto il secondo Quilting Week-end, che ha riunito le socie della Campania, in tre giorni di esposizione e laboratori, in cui sono stati spiegati tecniche base per le principianti e nuovi trucchi e segreti per le più esperte, per riuscire a creare la propria coperta patchwork.

Il termine patchwork indica letteralmente un lavoro con le pezze, poiché anticamente si lavoravano scarti tessili, per dare vita a vere e proprie opere d’arte. Il quilting, invece, è l’attività di trapuntare, cioè di rendere tridimensionali tutti i bordi delle figure sulla coperta. Per realizzare il copriletto occorre, oltre che la conoscenza del procedimento di lavorazione e molta fantasia, una perfetta padronanza della geometria, poiché ogni disegno deve avere perfette proporzioni, che vanno ripartite su 9 piccoli quadrati. La stoffa utilizzata per eseguire il top – la parte anteriore - è il cotone americano, che non scolorisce coi lavaggi e permette di poter usufruire di una gamma vastissima di colori vicini, l’imbottitura è fatta di materiale sintetico e poi c’è un telo inferiore, che uniti insieme creano la tipica struttura a sandwich. E, una volta presa un po’ di manualità, ci si può sbizzarrire creando forme e colori e applicando di tutto: all’esposizione, infatti, poteva essere ammirata una coperta decorata da una mamma per suo figlio con tutte le cravatte del padre, una trapuntina coloratissima con varie scene delle fiabe, tutta quiltata a mano, e anche lo stendardo della regione Campania, cucito da tutte le socie insieme. Arazzi da esporre alle pareti o coperte che tengono compagnia in una fredda notte invernale, possono essere realizzati da chiunque: ad Ischia è possibile seguire corsi basic ed avanzati di quilting, pupazzeria, pannolana, borse ed applique a macchina per creare originali magliette, nonché acquistare i materiali, presso il negozio Filomania a Casamicciola Terme, di Pina De Luise, che sarà lieta di mettere la propria esperienza nel settore a servizio delle appassionate e svelare loro trucchi, segreti e tecniche.

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Una cerimonia semplice e significativa quella per l’inaugurazione delle Terme Comunali di Ischia, che hanno cominciato la propria attività con la gestione privata del dottor Antonio Fimiani, medico fisiatra e idrologo, che da anni opera nel settore del benessere e della fisioterapia, si è svolta sabato 19 maggio scorso. Al taglio del nastro, benedetto da don Luigi Trofa, hanno partecipato il Presidente dell’Associazione dei Termalisti ischitani Giuseppe Di Costanzo, i rappresentanti delle Istituzioni e delle Forze dell’Ordine, numerosi titolari di strutture alberghiere e imprenditori locali, nonché i sindaci di Forio, Franco Regine, di Serrara Fontana Rosario Caruso, e di Ischia Giosi Ferrandino, che ha tenuto un discorso significativo sull’importanza della riapertura di un centro di tale valenza, che porterà in breve tempo l’isola di Ischia ad essere riconosciuta come fulcro di avanguardia nel settore della medicina termale. Al brindisi augurale ed al banchetto organizzato con prodotti biologici dei terreni locali, anche due testimonial sportivi: Imma Cerasuolo, campionessa olimpionica di nuoto paralimpico, e Gianluca Attanasio, campione italiano di nuoto paralimpico.

TAGLIO DEL NASTRO ALLE TERME DI ISCHIA

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