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L’ECO DI BERG A M O
Lunedì
10 gennaio
1977
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‘L ECO DI BER G AMO
due bespuls i, Ancora a pochi minuti dal termine (11’ per l’esattezza) ed ancora su calcio piazzato l’Atalanta coglie il premio per la sua prestazione coraggiosa superando di misura la Spal. Parlo di coraggio, perché in effetti solo possedendo questa qualità agonistica, s i poteva oggi accettare il confronto con i ferraresi. Non c ’è stata partita, non c ’è stato confronto, ma un autentico scontro fra una squadra (la Spal) che consapevole dei suoi notevoli limiti tecnici ha accentuato ritmo ed agonismo, tanto da sfiorare l’illecito in molti interventi dei suoi iocatori ed un’altra squadra (l’Atalanta) che, superata Ba sorpresa iniziale,, ha saputo reggere all’aggressione e rkpondere al gioco spesso intimidatorio di qualche ferrarese, con pari foga agonistica, x accettando insomma i termini di battaglia proposti dagli ospiti. Ne è uscita una partita molto spigolosa, nervosa, ricca di falli, scorrettezze, ammonizioni e persino due espulsioni (Tassara al 56: Mei al 73’). Questo tipo di gara sfugge indubbiamente ad ogni commento 0 rilievo tecnico. L ‘Atalanta nella prima mezz’ora di gioco ha cercato una certa coordinazione, ha tentato di ragionare, ma l’autentico pressing a tutto campo, cui è stata sottoposta, le ha impedito di connettere. Addirittura, per i primi venti minuti, la Spal ha avuto momenti di predominio, facilitata dal fatto che Bertuzzo, Pircber e Fanna non riuscivano a tenere fra i piedi un solo pallone perché, 0 venivano anticipati, oppure arrestati fallosamente, mentre a centrocampo il solo Rocca aveva capito che non era assolutamente il caso di andar tanto per il sottile, ma era semmai necessario ribattere colpo su colpo. Poi, è come sempre gradatamente cresciuto di tono Tavola, tanto da diventare il migliore in campo ed ha spianato la sua grinta anche Festa, pur non n’uscendo mai a trovare la necessaria precisione ed agilità. 11 solo Mastropasqua ha continuato a tentare di operare di fioretto, riuscendo a giocare pochi palloni utili per la squadra, senza rimanere costantemente nel v ivo del gioco come un centrocampista dovrebbe. Sul finire del tempo, dopo aver corso un grosso rischio per una mancata presa di Pizzaballa (che Rota all’ultimo momento aveva deciso di presentare al pubblico in sostituzione di Meraviglia) cui ha posto rimedio una pronta respinta sulla linea di Mei ed un susseguente intervento liberatorio di Andena, l’Atalanta ha a sua volta messo alle corde la Spal riuscendo però solo a collezionare una sequenza di calci d’angolo, per lo più improduttivi. Nell’area spallina era in pratica impossibile tentare il controllo della palla, proprio perché la minima esitazione veniva sfruttata da interventi sempre più decisi degli avversari. La Spal, pacando il gran’ dispendio di energie iniziali, non giocava piu a tutto campo ma s i limitava ad innalzare le barricate davanti alla sua area, richiamando in difesa anche Paina e lo scorretto Pagliari. Nella ripresa 1;4talanta accentuava 11 suo forcing e ottenendo mischie furibonde e poco più. Le punte braccate da Prini e Gelli, con una marcatura senza respiro, in pratica
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Elio C orbani
NELLA FOTO SOPRA IL TITOLO: Bertuzzo (nascosto dal capitano spallino, sulla destra) ha lasciato partire il tiro del goal-partita. Niente da fare per Orazi. (Foto EXPRESS)
ammoniti
G ran botta del “bomber,,
m Un po’ di dramma
ATALANTA: Pizzaballa; Andena, Mei; Rocca, Marchetti, Tavola; Fanna, Mastropasqua, Pircher (61’ Piga), Festa, Bertuzzo. SPAL: Orazi; Prini, Reggiani; Boldrini, Gelli, Tassara; Gibellini, Muggianesi, Paina, Jacolino (60’ Donati), Pagliari. ARBITRO: Frasso di Capua. RETE: 79’ Bertuzzo. allentato. Ammoniti: Jacolino, NOTE: giornata fredda e umida, terreno leggermente Mastropasqua, Pagliari, Gibellini, Reggiani, Paina e Festa. Espulsi: Tassara per fallo su Festa e a quattro per l’Atalanta. Mei per fallo di reazione ai danni di Paina. Calci d’angolo quattordici Spettatori paganti 5.789, abbonati 8.240, incasso 16.507290 lire.
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Pierluigi
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Pizzaballa
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di pugno.
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Il portiere
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squadra che lo aveva lanciato EXPRESS)
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Consultato il segnalinee, l’arbitro sta per decretare l’espulsione di Mei par un fallo di reazione dopo un brutto colpo ricevuto da Rocca in azione di gioco. (Foto
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Nonostante la buona volontà dell’arbitro, che non ha risparmiato ammonizioni ed espulsi oni, i giocatori hanno badato maggiormentf : ad ostacolare l’awersario, con interventi al limite del regolamento, piuttosto che irnpoi stare geometriche azioni d’attacco. Se gli ospiti h&no svettato per rudezza e caparbietà, i nerazzurri s i sono resi colpevoli di aver voluto ribattere colpo su colpo. Per un luneo neriodo infatti s i è assistito al non gioco: con azioni frammentarie ed improvvisate che favorivano e quasi premiavano la maggior veemenza degli spallini. Al 3’ Marchetrr salva in area su Paina ben lanciato a rete. Al 13’ la prima azione atalantina che genera una mischia in area ospite: la sfera giunge a Festa il tiro del quale v iene respinto d’istinto dal portiere. Poco dopo Mei spara sul fondo da buona posizione. Al 24’ Tavola, partendo dalla nostra area di rigore, avanza palla al piede verso Orazi, ma all’improwiso serve rasoterra Pircher che aggancia. Boldrini, intuito il pericolo s i avventa sul centravanti e lo mette a terra. La conseguente punizione v iene sprecata da Rocca sulla barriera. Quattro minuti dopo altro servizio di Tavola per Mastropasqua 3 tiro che s i perde sul fondo. Al 33’ occasione per gli ospiti. Su calcio. . d’angolo e conseguente uscita a vuoto dl Pizzaballa, le sfera giunge a Pagliari che tira
E’ un vero e proprio rompicapo. Eravamo staccati di tre punti dalla «terza» e adesso sono «due» da un terzetto, chi aveva intonato una specie di inno funebre adesso innalza un peana. E se Bertuzzo non ((indovinava)) con bravura il secondo proietto su punizione? Saremmo qui a morderci le dita, a s c iorinare millanta causa, a chiederci i perché e i per come. Ed è rompicapo anche all’interno della squadra con la magnifica «rosa» di giocatori disponibili e le sue spine. Pizzaballa esce una volta a farfalla e se al suo posto c i fosse stato Cipollini? Mastropasqua caracolla a centrocampo e se con quel passo avesse marciato Mongardi? Pircher sembra abbarbicato al terreno, incapace o quasi di v incere un duello diretto: la folla invoca Piga, che difatti gioca, s i muove ma nemmeno lui compie imprese mirabolanti. In tribuna ne parlo con Umberto Colombo. Sostiene: determinare una squadra-tipo e v ia così,
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prontamente .ver!o la porta sguarnita., Mei, appostato sulla linea bianca, salva la rete _ .. . dalla capitolazione. Al 37’ mischia in area ospite conseguen te ad un tiro-cross di Fanna. Esce il portie re che però devia la palla. verso la . sua. port a. -. . Interviene Prmi in acrobazia e salva in angolo. Nella ripresa la squadra di casa cerca con determinazione il goal. Al - 3‘ passaggio smarcante di Marchetti per Bertuz zo che ben appostato controlla male e s i p orta la sfera sul fondo. Al 15‘ e al_- 25’ M*lastropasqua. servito rispettivamente da lavola e da Fanna, s i trova sul piede la palla-goal, ma sbaglia c lamorosamente in entrambe le occasioni. Al 34’ finalmente la rete della v ittoria. Per fallo di Boldrini su Rocca in area di rigore. l’arbitro comanda un calcio di punizione a due. -Festa s i incarica di battere: serve Bertuzzo che fa partire una gran botta con palla che scuote la rete di Orazi esterefatto. Le due squadre ormai giocano con dieci uomini per le c itate espulsioni. La Spal cerca disperatamente il pareggio e dopo un tiro di Paina che Pizzaballa devia in angolo, proprio allo scadere del tempo Paina serve Pagliari solo in area, ma il tempestivo intervento in acrobazia ,$.j -Andena salva definitivamente la r\r\r+o puira “~s-“T1711~cn II~Iclb.5UIIcl. 1”. ._ G ianni Barachetti
senza troppi e continui mutamenti. G iusto, il difficile sta nel trovare la «tipo», tenuto conto degli incontri in casa e in trasferta. La v ittoria cancella remore e titubanze ma per quanto possa sembrare assurdo anche il doppio zero non poteva portarci a conclusioni troppo severe. La logica calcistica impone grosse difficoltà a una squadra proiettata in avanti con l’altra decisa a difendersi praticando la difesa a «uomo». con buon ritmo e notevole senso dell’anticipo. Mastro s i 6 trovato male in mezzo al gioco «cortd» di centrocampo degli spallini, anche per qualche ritardo in talune azioni di Festa. E’ stato quando Rocca e Iavola hanno pigiato sull’ acceleratore provenendo dalle fasce laterali che s i è migliorato decisamente, s icché poi tutti hanno dato il loro contributo in un forcing «ansioso» di notevole e comprensibile disordine geometrico. Le espulsioni (una per parte) hanno... ampliato lo spazio di
Reggiani (come indica la freccia) aggancia il piede di Piga in piena area: era rigore! Inutili le proteste degli atalantini. (Foto EXPRESS) 1 tifosi sono liberati dalla tensione quando l’arbitro emette il lungo fischio che segna la fine della partita, una partita che a tratti è stata drammatica. Ora i tifosi la ricostruiscono a modo loro e cercano di individuare i responsabili. hanno caratterizzato la gara.o presunti tali3 dei fatti che «L’arbitro doveva essere severo s in dall’inizio, se lo fosse stato, s icuramente il nervosismo non avrebbe raggiunto le punte toccate. Peccato per Mei che dovrà quasi s icuramente saltare la partita con il Vicenza: certo che il suo avversario di falli ne aveva commessi nel corso della partita e lui s i è fatto “beccare” proprio a pochi passi dal guardalinee». La foga con cui la squadra ospite ha giacato la partita è indicata da tutti come la causa della poca spettacolarità
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manovra a nostro beneficio; batti e ribatti s i è giunti all’episodio risolutore. Sciogliere i due rompicapo-enigma (estremo equilibrio del campionato con conseguente difficoltà nel determinare la percentuale di promozione, equivalenza di valori nei giocatori atalantini disponibili) è abbastanza complicato: è una vera e propria guerra dei nervi. 11 Monza che ha disputato fior di campionato ha soltanto due punti più di noi, e allora anche noi s iamo bravi... Il Pescara squadra da metà-classifica ha 19 punti contro i nostri 17 e allora vuol dire che valiamo poco... L’importante (giova ripeterlo ancora una volta) è stare nel mazzo delle prime, non perdere i contatti, in attesa di una volata alla quale abbiamo i titoli per partecipare: a primavera emergerà chi avrà buoni garretti e tecnica dalla sua. Quanto alla rosa Rota sembra ormai orientato SU alcune scelte almeno per otto giocatori: il
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Antonio Beni
portiere (Pizzaballa), il libero (Marchetti), i terzini-marcatori e non soltanto rompitori (Andena e Mei), i centrocampisti (Tavola, Rocca, Festa), la prima punta (Bertuzzo). Poi gli altri tre variano: Fanna mezza-punta in casa, in staffetta fuori: Mongardi o Mastropasqua a centrocampo, Pircher, Piga, o Chiarenza seconda punta, Scala, Percassi, Cipollini, Meraviglia in lista d’attesa. Il disaccordo è minimo perché dobbiamo basarci sul collettivo e non sul giocatore s ingolo, nessuno è il salvatore della patria calcistica. Il pubblico l’ha capito e se in tribuna s i parteggia per qualcuno a metà-partita non e tanto per convinzione tecnica: s i esprime la speranza che il nuovo arrivato riesca a centrare l’obbiettivo del gol, fallito prima dei compagni. E la speranza fa parte del calcio come della v ita: per fortuna possiamo contare sempre su una buona riserva.
Paolo Arzano