IIECODI BERGAMO &d
Lunedì 31 dicembre 1990
romanzesca
Neroazzurri in gol al 3’ (Bordi@ e al 25’ (Caniggia) - I giallorossi hanno ridotto le distanze al1 ‘inizio del secondo tempo, col giovane Muzzi, dopo sei minuti: determinante comunque una deviazione di Bigliardi - La rete delpareggioflrmata da Giannini al 62’ - In entrambe le circostanze la difesa atalantina si è fatta nettamente sorprendere - Nel bilancio romanista anche un palo colpito da Voellerpoco dopo il due a uno - Nella ripresa una l’Atalanta: gran parata di Cervone sulla... testa di Maniero, subentrato ad Evair - Neljìnale espulso anche Zinetti, secondo portiere* della Roma, per essersi alzato dalla panchina per protestare
Atalanta double face. Nel primo tempo si vede la squadra pimpante chefa gioco e lo impone all’avversario. La Roma è subito in difficoltà, va sotto di un goal dopo 3’ e subisce il raddoppio al 25: rimane con un uomo in meno al 31’ quando Pairetto è costretto a mandare anzitempo negli spogliatoi Aldair che per bloccare Perrone lanciato a rete è costretto a un pla-
da Bianchi quasi inaspettatamente) Frosio ha piazzato Bonacina, il quale per nulla preoccupato dal fatto che il ((principe)) (delle proteste?) giocasse quasi come seconda punta, ha partecipato costantemente al gioco offensivo contribuendo ad ccalimentare)) Caniggia ed Evair, il cui movimento ha disorientato in modo perenne la retroguardia romanista.
Per un tempo c’è stata in campo una squadra sola: l’Atalanta. Un ‘Atalanta bene organizzata, decisa, determinata, sorretta da una difesa esemplare in Bigliardi, il quale giocando d’anticipo ha bloccato sul nascere le velleità di Voeller. Porrini ha marcato a distanza Salsano per poi passare su Giannini quando è stato espulso Aldair. Sulla fascia destra co-
me già detto Perrone ha agito da tornante e smentendo in parte le mie previsioni, si è anche imposto con molta sicurezza in un paio di situazioni difensive. A sinistra Pasciullo ha giocato praticamente come uomo di spinta, vista la pochezza di Berthold, senza riuscire a sfruttare a fondo alcune situazioni favorevoli. Alle loro spalle Pregna non ha avuto proble-
mi, a tal punto da concedersi il lusso di andare pure lui a tentare di percorrere la strada del gol trovandola apertissima nel finale del tempo, ma dimostrando incapacità a sfruttarla. Queste erano le considerazioni e le valutazioni naturali dopo quei 45’giocati alla grande, nei quali a dire il vero non si era assolutamente avvertito il peso di tante as-
Bianchì ha cfiuerito il wmettone -
Non era evidentemente una partita adatta ai brasiliani, quella di ieri. Il confronto tra Paulino Aparecido Evair e Nascimento dos Santos Aldair, uno dei motivi più interessanti della partita, è durato poco: espulso il romanista dopo appena 31 minuti, sostituito l’atalantino dopo poco più di un’ora, anche se Maniero non ha avuto molta più fortuna di lui (o meglio, tanti si aspettavanoin quel momento di vedere in campo le tre punte e con un uomo in più.. .). Facevano anche coreografia i due brasiliani, entrambi protetti dai guanti come Corni e Giannini; mentre impressionava anche la spavalderia di Desideri, presentatosi come il solito Bigliardi in tenuta praticamente estiva, con maniche corte. Per tornare ad Evair, però, la Roma non sembra la squadra ideale per il cannoniere atalantino: pensate che nei quattro confronti disputati negli ultimi due campionati con i giallorossi Evair era in campo solo in uno di questi e cioè il 12 febbraio 1989a Bergamo, per l’ultima giornata d’andata. Anche allora finì 2-2 con i giallorossi. Evair segnò, l’altro gol atalantino fu realizzato da Madonna, mentre per la Roma andarono in gol
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Massaro e Voeller. Ma il brasiliano fallì un rigore decisivo per la vittoria dei nerazzurri: poteva essere il suo ottavo gol nel campionato di due anni fa, in un girone d’andata favoloso, al ritmo di un gol ogni due partite. Poi Evair rallentò un PO’, ma ugualmente arrivò alla fine a quota dieci, di tutto rispetto. Ieri ha provato e riproveito, ma non c’è stato nulla da fare. ~. È andata bene invece a Ottavio Bianchi, che più di tutti temeva ieri le conseguenzedel panettone. 1 giornali si erano sbizzarriti in settimana a documentare quanto siano stati indigesti per l’ex allenatore atalantino gli incontri immediatamente successivi alla sosta natalizia. Pensateche occorreva risalire alla stagione 1985-86per ritrovare una squadra allenata da Bianchi imbattuta a fine anno: è il caso del Napoli, uscito con un pareggio dal campo di Como dove Bianchi era un ex. E infatti l’ultima vittoria, sempre dopo la sosta natalizia, per Bianchi risale alla stagione ancora precedente, quella 1984-85 sulla panchina del Como, quando i lariani sconfissero in casa per 2-1l’Avellino.
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Bianchi ha giocato assieme al presidente atalantino Percassi e ieri è riuscito a dargli un mezzo dispiacere, impedendogli di brindare ad una vittoria che l’Atalanta attende dal 25 novembre (gol di Evair su rigore al Pisa 1-O).«Al Nord è sempre diversa la reazione dopo le feste», ricordava l’allenatore giallorosso «e non c’è la stessa aria festaiola che si respira al Sud. In passato le ho tentate tutte, ma senza risultati, negli ultimi anni non c’è stato niente da fare dopo le feste: hai voglia a imporre ritiri, a variare la preparazione, a istituire allenamenti doppi e tripli, a fare veri e propri studi psicologici)). Eppure ieri la Roma è uscita non solo imbattuta dal Comunale ma, pur senza esaltare, ha creato qualche grattacapo ai nerazzurri, giocando decisamente meglio in dieci. Ed è toccato invece all’Atalanta rimandare nuovamente la vittoria nel dopo-panettone: già abbiamo ricordato su questo giornale che bisogna risalire alla serie C per ritrovare un’Atalanta vincente a fine anno. Forse era la partita adatta per smentire le statistiche, almeno certe statistiche. Come quella che ricordava la Roma sempre imbattuta
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senza il suo capitano Giannini: tre vittorie e due pareggi nelle ultime esibizioni dei giallorossi privi del «principe)). Ma anche ieri la Roma non ha perso ed,ha presentato in campo il suo numero dieci, quest’anno alla decima stagione in maglia giallorossa. Che non è poco, per un giocatore di appena 26 anni, anche se non riscuote molte simpatie tra il pubblico (si è sentito anche ieri e si è visto in campo, con qualche atteggiamento indisponente del giocatore soprattutto nei confronti di Pasciullo, che con rabbia vedeva sfumare la vittoria mentre l’avversario gli faceva perdere tempo). Nemmeno si può dire che Giannini entusiami come regista della Nazionale, a parte la stima del citì Vicini. Il capitano giallorosso aveva promesso al suo presidente una vittoria: e il convalescente Viola aveva fatto i salti di gioia, promettendo (in tal caso) di anticipare di cinque giorni la guarigione. Per fortuna dell’Atalanta, dopo il patatrac dei due gol romanisti non ci sono stati altri errori difensivi. Aspettiamo allora il primo incontro del 1991per poter brindare con un successoatalantino al nuovo anno. Alberto Porfidia
senze. Bianchi, lui un paio di pezzi grossi li aveva recuperati, mandando in campo Cervone fra i pali e Giannini in mezzo al campo con compiti più offensivi che costruttivi. Giannini si era fatto solo ammirare per le proteste stucchevoli, inutili, sempre fuori luogo. Cervone sui due goal non aveva fatto scintille. Tutta la squadra era parsa comunque fuori fase. La difesa aveva imbarcato acqua da ogni parte. Il solo Carboni, sulla fascia destra, aveva dato quanto meno dimostrazione di una certa combattività. Berthold aveva randellato a non finire, così come Aldair non aveva fatto complimenti. Non vi dico di Corni: ridicolo, semplicemente, nel ruolo di libero. Tempestilli ce 1‘aveva messa tutta a seguire Caniggia, al quale non era comunque riuscito a impedire il goal del raddoppio. A centro campo un briciolo di combattività c’era stato da parte di Gerolin, tanto movimento ma anche confusione da parte di Salsano. Desideri si era fatto notare solo per una gran bordata da fuori, respinta con bravura da Ferron (unico serio intervento dei primi 45% mentre Voeller la palla non l’aveva proprio vista per la gran bravura di Bigliardi a giocare d ‘anticipo. Era stata una Roma allo sbando. Nessuno nel1 ‘intervallo avrebbe osato prevedere che nella ripresa tutto sarebbe mutato. Ma ecco cosa accade. Bianchi manda in campo Muzzi al posto di un Desideri inesistente e decide di tenere negli spogliatoi Corni, una specie di ((palo)) piantato in mezzo al1 ‘area. Frosio manda subito Porrini su Muzzi e Bonacina dovrebbe arretrare su Giannini. Dovrebbe, ma in effetti non è così perché nell’Atalanta comincia a farsi strada la regola dell’anarchia. Ognuno pensa a se stesso. Sono probabilmente tutti convinti di avere già la partita in tasca e ognuno va in cerca di gloria personale. Non funziona% iù il filtro a centro campo e P~1difesa ne risente. L’incredibile è che non funzionano più gli automatismi in avanti. Tutti i centrocampisti prendono palla e partono in dribbling. A fare che? Nessuno lo capisce. Per contro la Roma è decisa, tosta, risoluta. Bianchi deve aver dato a tutti una lavata di capo. Deve aver detto ai suoi che non ci sta a fare la figura di un allenatore di una squadra dipoveripellegrini. In effetti la Roma è trasformata, si batte con orgoglio, fa pressing a tutto campo. Nell’Atalanta non capisce la necessità di amministrare palla giocandola. Ognuno lavora per conto suo e decide di liberarsene solo quando è costretto e quando non ha più spazio, la tranquillità perfare il passaggio preciso. Catelli, Perrone, Bordin, Bonacina, Pasciullo, ma unpoco tuttifallistono sistematicamente la misura nel disimpegno, regalando ai giocatori della Roma quei palloni che avrebbero dovuto amministrare se avessero continuato a operare con la concentrazione del
Elio Corbani SEGUE A PAG. 12
’Fmsio,dopoun prknotempoeqezionale...
«Roba da darsi martellate in testa»-
La delusione che deve avere provato Frosio al rientro negli spogliatoi appare grande anche in sala-stampa, nonostante il tecnico atalantino vi giunga con notevole ritardo. - Ci domandiamo tutti come possa essersi materializzata una metamorfosi simile dal 46’in avanti... trI1 bello è che me lo chiedo pure io! Dopo aver disputato un primo tempo per me addirittura accezionale siamo rientrati dopo il riposo nel modo più sbagliato che si potesse immaginare. Dovevamo amministrare il vantaggio accumulato, con l’aiuto di un uomo in più, ed invece ognuno ha voluto giostrare per conto proprio, non si è più collaborato con i compagni, sono saltati tutti gli schemi, abbiamo sbagliato parecchio, non abbiamo più sviluppato azioni come nel primo tempo e dopo il primo goal si è aggiunta anche la paura di subire il secondo che puntualmente è venuto. In soldoni non siamo più stati bravi come nella prima parte della gara)).
- Perrone è stato onesto. Ha detto: abbiamo regalato un punto...
((Non ha tutti i torti visto il vantaggio su cui potevamo contare. In effetti questa volta dobbiamo darci delle martellate sulla testa perché diciamolo apertamente: una partita che si doveva vincere)).
- Così invece di guadagnare punti ne abbiamo perso un altro... ((Prima della partita il pareggio ci poteva anche stare contro la Roma, in quanto la gara si presentava estremamente difficile per le note vicende. Certo, poi da come si erano messe le cose, ripeto, il punto ci manca. Però per come si è svolto il match debbo dire che il pareggio fotografa 1‘andamento dello stesso)).
- C’è stato comunque qualche lato positivo nella giornata?
- Senza nulla togliere a chi era in campo, con gli assenti sarebbe avvenuta la metamorfosi? ((Sempre difficile rispondere a queste domande. Forse nel gestire il vantaggio l’esperienza degli assenti avrebbe avuto il suo peso, ma debbo subito aggiungere che nella prima fase tutti si sono espressi su toni molto elevati, creando gioco e reti. Non accamperei scusanti in tale logica)).
- Per carità non colpevolizziamo i gioctllprimo tempo è stato tutta una serie di positività, al di là dei duegoal a messi a se- vani... no! Nella ripresa tutti gno. Abbiamo evidenziato un gioco spu- non((Assolutamente siamo stati all’altezza, giocando, ripemeggiante, abbiamo creato diverse occasio- to, singolarmente e quando si fa così poi si ni da rete, brillantissimi insomma per tutrischia anche grosso, come è accaduto nel to il primo tempo. Poi invece tutto è cambia- fmalex to sebbene i due goals giallorossi siano sta- Hanno pure ignorato Caniggia nella ti casuali: ilprimo su autorete che ha spiazin modo totale... zato Ferron quando stava raccogliendo un ripresa ((Esatto, ed è la dimostrazione dei nostri tiro innocuo; e sul secondo siamo saltati errori. Non abbiamo fatto un solo controfuori tempo su di una palla alta che non piededi quelli giusti)). aveva i dettami dell’irresistibilità)). - E la prima volta che la squadra esce - La sostituzione di Evair?
((Purtroppo il brasiliano ha accusato già nel primo tempo una leggera distorsione alla caviglia che ne ha condizionato il gioCO.Aveva chiesto il cambio prima del ripoSO,poi nella ripresa ho preferito risoarmiarlo mettendo dentro iba$erou. S
LYI : Lz--Ll Ll~d 1 IlSCIll...
((Alla fine del primo tempo siamo stati applauditi perché avevamo giocato bene; nella ripresa era giusto chefossimofischiati in quanto abbiamo giostrato male)).
Giancarlo Gnecchi
ZINGONIA ---
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