Cineforum 2014-15

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ORARIDIPROI EZI ONE: Mer col edìor e16. 30e21. 15


IL PIANETA DEGLI ORGANISMI VIVENTI

O

gni giorno, dalla faccia del nostro pianeta, sparisce per sempre una specie animale. Le ricerche sulle alterazioni della biosfera non considerano il fenomeno dell’estinzione di decine di sale cinematografiche e decine di migliaia di spettatori. Eppure le sale sono organismi viventi: presentano cicli di sviluppo, crescita e riproduzione, sono soggette al metabolismo, si ammalano, fioriscono e inaridiscono, non temono l’ipernutrizione, possono sopravvivere anche a prolungate diete o regimi ipercalorici, sopportando ogni tipo di innesti, trapianti, potature... Beato Federico Fellini perché ha continuato a sognare per tutta la vita il mondo incantato del suo piccolo cinema di Rimini... dal “Diario di uno spettatore”

I PORTICI Via Roma, 74 - FOSSANO (CN) - Tel. 0172.633381 info@i-portici.net - www.i-portici.net Il programma potrebbe subire delle variazioni


Mercoledì 10 settembre 2014

Mercoledì 17 settembre 2014

di Paolo Virzì, con Valeria Bruni Tedeschi, Fabrizio Bentivoglio, Valeria Golino, Fabrizio Gifuni, Luigi Lo Cascio (Italia 2014, 109’)

di Pierfrancesco Diliberto, con Cristiana Capotondi, Pif, Ginevra Antona, Alex Bisconti, Claudio Gioé (Italia 2013, 90’)

Il capitale umano

Nei pressi del lago di Como, alla vigilia delle feste natalizie, un ciclista viene investito durante la notte. L’evento e la dinamica dei fatti hanno conseguenze che cambieranno per sempre la vita della ricca famiglia dei Bernaschi e quella degli Ossola, sull’orlo del fallimento. Virzì fa un salto in avanti nel personale viaggio politico nell’Italia del suo presente, puntando finalmente la bussola verso il nord del Paese, trovando un cuore nero che non fa ridere proprio per niente. Un apologo potente e inaspettato. (D. Zonta, Mymovies.it)

La mafia uccide solo d’estate

Palermo, anni Settanta. Il piccolo Arturo ha otto anni ma le prova tutte pur di conquistare il cuore di Flora, la sua amata compagna di banco snob e ricca che vede come una principessa irraggiungibile. Mentre cresce e va incontro alla sua educazione civile e sentimentale, Arturo è testimone dei fatti di cronaca che sconvolgono la sua città, compresi i terribili attentati di mafia che per vent’anni, quasi sempre d’estate, rendono Palermo protagonista di una delle pagine più buie della storia d’Italia. Nella cronaca, acre, di vent’anni d’Italia, si infilano i tragicomici fatti privati del bambino che volle farsi “divo” quindi giornalista ragazzino e accidentalmente pianista per la tv “d’intrattenimento”. Politica e sentimento sono un “unicum” resistente, in un’opera prima che non rinnega l’immediatezza satirica del testimone ma ci lascia con un manifesto necessario da protagonista: consapevole del proprio ruolo nel mondo. E le ingenuità del Pif neoregista si riscattano in un inedito incontro di romanticismo poetico e coscienza civile. (FilmTv.it)


Mercoledì 24 settembre 2014

Grand Budapest Hotel di Wes Anderson, con Ralph Fiennes, F. Murray Abraham, Mathieu Amalric, Adrien Brody, Willem Dafoe, Edward Norton, Owen Wilson, Tilda Swinton, Jude Law, Bill Murray, Harvey Keitel (USA 2014, 103’)

Gustave H, leggendario concierge di un famoso hotel europeo tra le due guerre mondiali, stringe amicizia con il giovane impiegato Zero Moustafa, che diventa il suo protetto di fiducia. La loro storia si intreccia con quelle di un furto, e del successivo recupero, di un dipinto rinascimentale dall’inestimabile valore, della battaglia per un enorme patrimonio familiare e dei lenti o improvvisi sconvolgimenti che hanno trasformato l’Europa nella prima metà del XX secolo.

Un giallo raccontato come una commedia (e un dramma raccontato come una favola), Grand Budapest Hotel sembra uno dei dolci che prepara nel film la dolce Agatha dove panne, spumoni e variopinte meringhe si impilano sostenuti da un miracoloso equilibrio. Anche il film mescola elementi eterogenei, dai formati di proiezione, a epoche temporali, a riferimenti storici, per costruire un mondo che sappia coniugare il piacere della fantasia e l’ambizione del racconto morale. (P. Mereghetti, Corriere della Sera)

Mercoledì 1 ottobre 2014

Come il vento

di Marco Simon Puccioni, con Valeria Golino, Filippo Timi (Italia 2013, 110’)

Armida Miserere è una delle prime donne a divenire direttrice di carcere in Italia: al suo rigore vengono assegnate le sorti degli istituti penitenziari di Voghera, di Palermo e dell’isola di Pianosa. Ma la sua vita è segnata dal tragico amore per Umberto Mormile, assassinato in un agguato di camorra nel 1990. Segnata dall’uccisione dell’amato, la Miserere è un corpo privato dell’anima in perenne girovagare da un carcere all’altro, alla ricerca dei colpevoli dell’assassinio e di un’altra ragione per svegliarsi al mattino. Una vita di emozioni implose restituita con doverosa


sottorecitazione e con messa in scena concreta fino a far male. (FilmTv.it)

Mercoledì 8 ottobre 2014

Marina

telli che dalla provincia di Cosenza raggiunge papà a Genk, dove la baldanza giovanile e il suono della fisarmonica lo portano in cima al mondo. (M. Porro, Il Corriere della Sera)

di Stijn Coninx, con Luigi Lo Cascio, Donatella Finocchiaro, Matteo Simoni (Italia/Belgio 2013, 120’)

Mercoledì 15 ottobre 2014

Sud Italia, 1948. Rocco ha dieci anni quando il padre emigra in Belgio per lavorare in una miniera di carbone. L’ambiente grigio della zona mineraria, i gelidi inverni, una lingua e una cultura straniera rendono la nuova vita di Rocco più difficile del previsto. Contro il volere del padre, il ragazzo cerca una via di fuga nella musica. Ispirato alla vita di Rocco Granata, noto per aver composto la canzone “Marina”.

di Alessandro Rossetto, con Maria Roveran, Roberta Da Soller, Vladimir Doda (Italia 2013, 111’)

Non c’è il solito esborso di nostalgia vintage, ma il clima dell’epoca è tracciato nel percorso visibile e invisibile, negli scatti e negli umori di questo Rocco senza fra-

Piccola patria

Un gruppo di giovani del nord est dell’Italia e loro famiglie sono costrette a confrontarsi con i problemi della vita quotidiana in un mondo in continuo cambiamento. In un posto dove tutti hanno segreti ben custoditi, Luisa e il giovane albanese Bilal sono due fidanzati che si nascondono dal mondo mentre Menon li osserva e, spinto dalla gelosia, cerca vendetta. Attraverso i falsi movimenti di due giovani donne in cerca di una via di fuga, emerge il quadro di una società votata al dio denaro che contrabbanda per buoni valori morali che nessuno sente più; sfoga le insicurezze nell’aggressività e nella xenofobia; nasconde vizi segreti e sbandiera pubbliche virtù, mentre il tessuto familiare si sfalda e i capannoni industriali diventano vuote cattedrali nel deserto. (A. Levantesi Kezich, La Stampa)


Mercoledì 22 ottobre 2014

Alabama Monroe Una storia d’amore

di Felix Van Groeningen, con Veerle Baetens, Johan Heldenbergh (Belgio 2012, 100’)

del virus HIV apre un calvario di medicinali poco testati e molto inefficaci, fino all’estrema soluzione di sconfinare in Messico alla ricerca di cure alternative.

Elise e Didier vivono una travolgente storia d’amore. Elise gestisce uno studio di tatuaggi, Didier suona il banjo in un gruppo musicale. La passione per la musica bluegrass esalta la loro unione: insieme si esibiscono in irresistibili performance. A coronare la loro felicità è la nascita di Maybelle...

Storia vera e schiumante rabbia: gli abomini delle multinazionali incrociano la dimensione individuale del male, in un percorso che ha nel corpo di McConaughey il contrappunto visivo. Un film di scrittura e interpretazioni la cui regia, pur tenendosi a distanza di sicurezza dalla ribalta, è in grado di esplicitare i sottotesti in poche inquadrature. (FilmTv.it)

Alabama Monroe è un grande, commovente film che colpisce al cuore. I due protagonisti sono meravigliosi, pure come cantanti. Il film è indimenticabile, soprattutto per la forza straordinaria di una musica popolare che aderisce alla storia come la voce di un sapiente narratore. (N. Aspesi, la Repubblica)

Mercoledì 5 novembre 2014

Mercoledì 29 ottobre 2014

Dallas Buyers Club

di Jean-Marc Vallée, con Matthew McConaughey, Jared Leto, Jennifer Garner (USA 2013, 117’)

Ron Woodroof vive come se non ci fosse un domani, professando solo la religione della droga e dell’alcool. La scoperta di non avere realmente un domani a causa

Mai così vicini

di Rob Reiner, con Michael Douglas, Diane Keaton, Sterling Jerins, Frankie Valli (USA 2014, 94’)

Oren è un egocentrico agente immobiliare totalmente privo di interesse e di attenzione verso gli altri. Le sue abitudini e la sua esistenza vengono sconvolte nel momento in cui l’estraniato figlio gli si presenta improvvisamente con una nipote che non ha mai conosciuto. Con l’aiuto della decisa ma amabile vicina di casa Leah, Oren dovrà imparare a prendersi cura della nipote e, inaspettatamente, a innamorarsi di nuovo.


Rob Reiner, l’autore di Harry ti presento Sally e altri successi, nel registro romantico si muove a perfetto agio, senza mai cadere nel dolciastro perché al momento opportuno interviene la battuta spiritosa a sdrammatizzare il tutto. Gli interpreti, rughe in vista e capelli sale e pepe, rappresentano la carta vincente: Douglas è attore fantastico e carismatico qualsiasi cosa faccia; la Keaton conferisce l’usuale tocco di eccentrico chic, umorismo e nevrosi d’ansia al suo personaggio. (A. Levantesi Kezich, La Stampa)

Mercoledì 12 novembre 2014

La moglie del sarto

di Massimo Scaglione, con Maria Grazia Cucinotta, Marta Gastini, Alessio Vassallo, Ernesto Mahieux (Italia 2011, 98’)

Rosetta è un’avvenente siciliana che si è trasferita in un paesino della Calabria dopo aver sposato il marito Edmondo, eccellente sarto per soli uomini. Alla morte improvvisa di Edmondo, Rosetta e la figlia Sofia rimangono sole e decidono di reagire buttandosi a capofitto nell’unica risorsa che gli è rimasta: la loro bottega. La loro bellezza e la loro autonomia attirano una girandola incontrollata di voci e di pettegolezzi.

Il melodramma del regista teatrale Massimo Scaglione spinge fino alla tragedia (...). Benvenuti nel Sud del 60, dove la donna vince con una nuova creatura: un inno alla speranza che non manca di retorica ed eccessi ma tiene un ritmo da sceneggiata. (M. Porro, Corriere della Sera)

Mercoledì 19 novembre 2014

Jersey Boys

di Clint Eastwood, con Christopher Walken, John Lloyd Young, Vincent Piazza, Erich Bergen (USA 2014, 134’)

La vera storia di Frankie Valli and The Four Seasons: l’ascesa di un gruppo di ragazzi che provengono dai bassifondi di Newark, New Jersey e che, partendo da umili origini, divennero uno dei più grandi fenomeni della pop music americana di ogni tempo, con 175 milioni di dischi venduti nel mondo. Oggi che la musica pre-invasione Beatles dei Four Season potrebbe apparire datata, l’intelligenza di Eastwood è di riproporla in un registro di affettuosa nostalgia, enfatizzando gli aspetti umani e valorizzando la raffinatezza degli arrangiamenti dietro l’apparenza di semplicità. Con un pizzico di ironia, ritmo e un’incantevole freschezza. (A. Levantesi Kezich, La Stampa)


Mercoledì 26 novembre 2014

In solitario

di Christophe Offenstein, con François Cluzet, Samy Seghir (Francia 2013, 96’)

Yann Kermadec è chiamato a sostituire l’infortunato skipper della squadra DCNS nella regata Vendée Globe, la circumnavigazione del globo in solitaria. Dopo una sosta di emergenza a Capo Verde, l’uomo scopre a bordo un clandestino: l’adolescente Mano Ixa, originario della Mauritania. Yann decide di portare con sé il ragazzo e il viaggio cambierà per sempre le vite di entrambi. L’eccezionale Cluzet s’immedesima appieno nella figura di Kermadec. L’attore profonde carisma a iosa nel film, piacevole e a tratti entusiasmante: l’eterna lotta dell’uomo con la natura e il dissidio tra sfida ai propri limiti ed equilibrio spirituale vi riconquistano quel piglio slanciato ed eloquente che caratterizzava il cinema romantico e popolare di una volta. (V. Caprara, Il Mattino)

Mercoledì 3 dicembre 2014

Il centenario che saltò dalla finestra e scomparve di Felix Herngren, con Robert Gustafsson, Iwar Wiklander, David Wiberg, Mia Skäringer, Jens Hultén (Svezia 2013, 105’)

Allan Karlsson compie cento anni e la casa di riposo in cui vive ha intenzione di onorare il compleanno con una grande festa. Allan, però, è di tutt’altro avviso e, decidendo che non è mai troppo tardi per ricominciare, esce dalla finestra e si imbarca in un divertente ed inaspettato viaggio, alla ricerca del suo passato. Ispirato al bestseller dello svedese Jonas Jonasson, Il centenario che salto dalla finestra e scomparve è un film che all’inizio sembra una commedia crepuscolare sulla terza età, poi però la storia prende l’andamento picaresco di un viaggio verso l’ignoto che si traduce in metafora esistenziale. (...) E, pur nella sua leggerezza, la commedia suggerisce l’idea liberatoria e attraente che la vita, a volte basta un balzo e può essere reinventata. (A. Levantesi Kezich, La Stampa)


Mercoledì 10 dicembre 2014

Le meraviglie

di Alice Rohrwacher, con Maria Alexandra Lungu, Sam Louwyck, Alba Rohrwacher, Sabine Timoteo, Agnese Graziani (Italia/Svizzera 2014, 111’)

La dodicenne Gelsomina abita con le sorelle e il padre in un equilibrio perfetto a contatto con la natura e gli animali. Un bel giorno, però, nella vita di Gelsomina entra un ragazzino di nome Martin, un giovane criminale tedesco in riabilitazione che sconvolge l’armonia della famiglia, mentre la zona in cui vive affronta l’incursione di un concorso televisivo a premi, condotto dalla fata bianca Milly Catena. Raccontare l’Utopia, i suoi sogni e i suoi errori e fallimenti. E raccontarla quando non è più di moda, quando ti devi interrogare sul suo senso, sulle sue ragioni, sulle sue fatiche: ecco la scommessa vinta, diciamolo subito - di Alice Rohrwacher (...) senza per questo nascondere i limiti e le ambizioni dell’Utopia, un sogno che era giusto per i padri ma può diventare problematico per i figli. Ma di cui, come dice l’ultima battuta del film, bisognerà comunque conservare e nascondere un qualche componente segreto perché possa essere trasmesso anche alle generazioni successive. (P. Mereghetti, Corriere della Sera)

Mercoledì 17 dicembre 2014

Smetto quando voglio

di Sydney Sibilia, con Edoardo Leo, Valeria Solarino, Valerio Aprea, Paolo Calabresi, Libero de Rienzo (Italia 2014, 100’)

Pietro, ricercatore di 37 anni, viene licenziato a causa dei tagli all’università. Per sopravvivere ha un’idea semplice e drammatica: mettere insieme una banda criminale. Inizia così a reclutare i migliori tra i suoi ex colleghi, grandi cervelli che ormai vivono ai margini della società. Contando su macroeconomia, neurobiologia, antropologia, lettere classiche e archeologia, la banda ha un successo immediato, le cui conseguenze saranno però difficili da gestire. Arriva finalmente sugli schermi la vera commedia sulla crisi di questo scorcio di millennio. Il film ha una marcia in più. Perché parla dei trentenni, generazione snobbata dal nostro cinema. Perché castigat ridendo mores, usa la risata anche fragorosa per parlare di una piaga sociale come la fuga, o l’umiliazione, o la sottovalutazione dei migliori cervelli in circolazione. Il giovane Sidney Sibilia, gira una commedia come se fosse un film d’azione, veloce, «pompato». Come se Tarantino facesse un remake di Monicelli. (A. Crespi, L’Unità)


Mercoledì 14 gennnaio 2015

Mercoledì 21 gennnaio 2015

di Roman Polanski, con Emmanuelle Seigner, Mathieu Amalric (Francia/Polonia 2013, 96’)

di James Gray, con Marion Cotillard, Joaquin Phoenix (USA 2013, 120’)

Venere in pelliccia

Thomas è un regista che sta cercando l’attrice per il ruolo di Vanda nel suo adattamento per le scene di «Venere in pelliccia» di Leopold Von Sacher-Masoch. Arriva in teatro un’attricetta apparentemente del tutto inadatta al ruolo, ma durante l’audizione Thomas viene attratto dalla trasformazione a cui assiste: dopo poche battute si accorge che nessun’altra può aderire come lei al personaggio. Venere in pelliccia è opera di attori, di campi/controcampi, di dialoghi da ripetere fino alla nausea nelle scuole di cinema, di interni filmati come ai bei tempi di Repulsion e Cul-de-sac. L’autore ritrova e rinnova la natura dell’estasi creativa come guida linguistica e dà vita all’opera più complessa, stratificata e illuminata dei suoi ultimi 30 anni. (FilmTv.it)

C’era una volta a New York

New York, anni ‘20. L’arrivo di una donna diversa dalle altre ad Ellis Island sconvolge la vita di un imbonitore/showman/impresario/ magnaccia, un uomo che vive raccogliendo ragazze sprovvedute con problemi di immigrazione per poterle impiegare prima negli spettacolini e poi nelle camere con i clienti. Puro distillato di melodramma, ma la regia magistrale e la densa sensibilità introspettiva di Gray provvedono a far vibrare di nuova vita gli stereotipi. (A. Levantesi Kezich, La Stampa)

Mercoledì 28 gennnaio 2015

Un insolito naufrago nell’inquieto mare d’oriente di Sylvain Estibal, con Sasson Gabay (Francia/Germania/Belgio 2011, 98’)

Jafaar, pescatore palestinese, è a dir poco sconvolto quando trova un panciuto maialino vietnamita aggrovigliato nella sua rete. Deve sbarazzarsi in fretta dell’animale impuro, prima che le autorità lo scoprano, ma


non riesce a resistere alla tentazione di farne una fonte di guadagno... Con palpabile divertimento ma altrettanta voglia di affrancarsi dal cliché, l’esordio di Estibal è un oggetto filmico capace di infilare Miss Piggy pinup nel conflitto israelo-palestinese senza deragliare nella demenza improduttiva, e di trasformare il mite volto stropicciato del protagonista Sasson Gabai (superbo nel suo umano dissidio) nello specchio delle contraddizioni geopolitiche, religiose, sociali, umane. (FilmTv.it)

Mercoledì 4 febbraio 2015

Still Life

di Uberto Pasolini, con Eddie Marsan, Joanne Froggatt, Karen Drury (Gran Bretagna/Italia 2013, 87’)

Meticoloso al punto da rasentare l’ossessione, John May è un lavoratore comunale incaricato di rintracciare il parente più vicino di coloro che sono morti in solitudine. Quando il reparto per cui lavora viene sottoposto a dei tagli, John deve sforzarsi per portare a termine il suo ultimo caso, andando incontro a un liberatorio viaggio. Still Life è un’opera compiuta e dolorosa, una grande prova di regia. (…) Il film è austero, minimale, pochissimo dialogato. Eddie Marsan, il protagonista, è

straordinario. Lo stile è sorvegliatissimo: inizialmente gelido, avvolge pian piano lo spettatore in un’empatia che nel finale strappa un pianto caldo e liberatorio. Un film sulla morte, pieno di vita. (A. Crespi, L’Unità)

Mercoledì 11 febbraio 2015

Le week-end di Roger Michell, con Jim Broadbent, Lindsay Duncan, Jeff Goldblum (Gran Bretagna/Francia 2013, 93’)

Nick e Meg sono due professori sposati da tanti anni che, per il loro trentesimo anniversario di matrimonio, decidono di trascorrere un week-end a Parigi, meta della loro luna di miele. Durante il viaggio i due cercheranno di recuperare quella sintonia che aveva dato vita al loro matrimonio, ma che si era persa nel corso degli anni. Il film, malinconicamente cinico, dissemina nei dialoghi, nelle telefonate con i figli, nei tic dell’uomo, le tracce di due esistenze che alla fine crediamo di conoscere molto di più di quanto apparentemente viene raccontato. La simbiosi nella regia e nella scrittura con il corpo di due attori mostruosi come Jim Broadbent e Lindsay Duncan - ma c’è anche un favoloso terzo incomodo Jeff Goldblum - è qualcosa di poco visto nel cinema recente. (FilmTv.it)


Mercoledì 18 febbraio 2015

Ida

di Pawel Pawlikowski, con Agata Trzebuchowska, Agata Kulesza, Dawid Ogrodnik (Polonia 2013, 80’)

Polonia, 1962. Anna, un’orfana allevata dalle suore di un convento, è una novizia. Prima di prendere i voti, desidera vedere Wanda, la sua unica parente in vita, che le rivela di essere ebrea. Entrambe le donne intraprendono allora un viaggio teso scoprire la tragica storia della loro famiglia e anche chi esse siano veramente, rimettendo in discussione le loro credenze e la loro religione. Insieme, zia e nipote intraprendono un viaggio in un traumatico passato che è al contempo un viaggio nel grigio presente di una società sovietizzata e infiltrata di perduranti pregiudizi religiosi, dove solo le note di Mozart o di un sassofono jazz riescono a far risuonare un palpito di vita. Di impeccabile bellezza formale, forte nei temi e vibrante (eccellenti le interpreti) nel doppio ritratto femminile. (A. Levantesi Kezich, La Stampa)

Mercoledì 25 febbraio 2015

In ordine di sparizione

di Hans Petter Moland, con Stellan Skarsgård, Bruno Ganz (Norvegia/Svezia 2014, 111’)

Nils guida uno spazzaneve e vive un’esistenza senza preoccupazioni nel paradiso invernale di Beitostølen, in Norvegia. La morte improvvisa di suo figlio lo pone però nel bel mezzo di una guerra per il controllo della droga tra la mafia norvegese e i serbi. Nel nuovo universo criminale Nils è solo un novellino ma, armato di macchinari pesanti, ha la classica fortuna dei principianti. Aiutato dalla prova di alcuni attori in stato di grazia. (...) più la «guerra» diventa cruenta più la regia raffredda i toni con lunghe scene con gli spazzaneve in azione o piccole curiosità alla Tarantino (i soprannomi cinematografici dei malviventi, le riflessioni più insensate nei momenti meno opportuni) ma giocate con una secchezza e un’efficacia che evitano il rischio citazionista e aumentano il divertimento. (P. Mereghetti, Corriere della Sera)

Mercoledì 4 marzo 2015

Quel che sapeva Maisie

di Scott McGehee e David Siegel, con Julianne Moore, Alexander Skarsgård, Onata Aprile, Steve Coogan (USA 2012, 93’)

Sullo sfondo di una New York frenetica e scintillante, la piccola Maisie vive gli strascichi dell’amaro divor-


zio tra la madre Susanna, un’icona del rock, e il padre, un mercante d’arte affascinante ma distratto. Man mano che fa la spola avanti e indietro dalle rispettive case dei genitori, Maisie entra in contatto con i nuovi loro partner e, intuendo quanto stupidi ed egoisti siano il padre e la madre, cerca di trovare una soluzione per aiutarli a crescere. (...) a reggere il racconto e soprattutto a catturare l’attenzione ci pensa lo sguardo «perplesso e indagatore» di una bambina, sballottata tra divorzi e matrimoni a catena. La piccola Maisie è una specie di rivelatore involontario delle debolezze e degli egoismi di un mondo che sembra aver dimenticato il senso profondo dei propri legami. Un film che sa parlare senza gridare, mostrare senza accecare ed emozionare senza ricattare. (P. Mereghetti, Corriere della Sera)

Mercoledì 11 marzo 2015

All is lost Tutto è perduto

di J.C. Chandor, con Robert Redford (USA 2013, 106’)

Durante un viaggio nell’Oceano Indiano, un uomo si trova da solo in balia del mare e degli elementi, dopo che il suo yacht ha subito una collisione con un con-

tainer abbandonato: per sopravvivere deve far affidamento solo su un sestante, delle mappe nautiche, e il suo intuito. All’inizio ci sono un uomo, una barca e l’Oceano; poi un uomo, un canotto e l’Oceano; poi un uomo e l’Oceano; infine (forse) solo l’Oceano. Il film mette disagio, paura, apprensione, nonostante l’assenza forzata dei dialoghi. (A. De Grandis, Il Gazzettino)

Mercoledì 18 marzo 2015

La Grande Guerra

di Mario Monicelli, con Alberto Sordi, Vittorio Gassman, Silvana Mangano, Folco Lulli (Italia 1959, 129’)

Prima le tentano tutte per imboscarsi quando gli altri vanno all’assalto, ma poi moriranno da eroi per non tradire la patria di fronte al nemico. Strepitosi Sordi e Gassman. Il film realizza la fusione, per certi versi insuperata, tra la critica di costume della commedia e una prospettiva di riflessione storica non edulcorata; quest’ultima si dimostra capace di affrontare il passato con la stessa lucidità e lo stesso anticonformismo con il quale il cinema seguiva l’evoluzione della società italiana contemporanea. Il suo successo di pubblico contribuì più di qualsiasi saggio alla demitizzazione della storiografia patriottica e roman-


tica che aveva da sempre occultato il massacro della Prima guerra mondiale, sotto l’oratoria dell’ardimento e del sacrificio. (M. Sesti, Enciclopedia del Cinema Treccani)

Mercoledì 25 marzo 2015

Una promessa

di Patrice Leconte, con Richard Madden, Rebecca Hall, Alan Rickman, Shannon Tarbet (Francia/Belgio 2013, 95’)

Germania, 1912. Un giovane laureato di umili origini viene assunto in un’acciaieria e grazie alle sua capacità si guadagna la fiducia dell’anziano proprietario che lo sceglie come segretario personale. Ben presto tra il ragazzo e la giovane moglie del padrone nasce un’intesa fatta solo di sguardi e di silenzi, ma quando il giovane deve recarsi in Messico per affari, la donna gli rivela il proprio amore. Trascorrono otto anni, milioni sono i morti a causa della guerra, l’Europa è in rovina: l’amore sarà sopravvissuto al passare del tempo? Leconte non perde di vista i sottotesti sociali (le differenze di classe) e la questione generazionale (il giovane minaccia il vecchio), trattiene finché può le passioni e le sublima dentro il maniacale feticismo che avvin-

ghia invisibilmente i due amanti, ma il punto di arrivo è un altro: è la celebrazione e insieme il lutto del desiderio, di una passione inattuale, condannata a restare fuori dal tempo. Lo scacco di due amanti ritrovati, che inconsapevoli risalgono la corrente di una storia ineluttabilmente lanciata verso la propria catastrofe. (G. Arnone, Cinematografo.it)

Mercoledì 1 aprile 2015

Barbecue

di Eric Lavaine, con Lambert Wilson, Franck Dubosc, Guillaume De Tonquedec, Lionel Abelanski, Florence Foresti (Francia 2014, 97’)

Per i suoi cinquant’anni, Antoine ha un attacco di cuore e da quel momento deve cominciare a “stare attento” a tutto ciò che fa. Antoine, però, ha già trascorso tutta la vita a prestare attenzione alla sua salute e a ciò che mangia, a preoccuparsi della famiglia e a condividere le traversie degli amici, mandando giù diversi rospi. Decide allora che è arrivata l’ora di rivedere il suo regime e, volendo cambiare la sua esistenza, finirà inevitabilmente con il rivoluzionare quella degli altri. È un Barbecue “ben cotto”, un vero e proprio momento di convivialità. (Mr. Omaïs, Metronews.fr)


Mercoledì 8 aprile 2015

La sedia della felicità di Carlo Mazzacurati, con Valerio Mastandrea, Isabella Ragonese, Giuseppe Battiston, Antonio Albanese, Fabrizio Bentivoglio, Silvio Orlando (Italia 2013, 94’)

Un tesoro nascosto in una sedia, una estetista e un tatuatore che, dandogli la caccia, si innamorano, un misterioso prete che incombe su di loro come una minaccia. Dapprima rivali, poi alleati, i tre diventano protagonisti di una rocambolesca avventura che, tra equivoci e colpi di scena, li vedrà lanciati all’inseguimento dai colli alla pianura, dalla laguna veneta alle cime nevose delle Dolomiti, dove in una sperduta valle vivono un orso e due fratelli. La sedia della felicità possiede una leggerezza e una delicatezza, autoironiche e vagamente malinconiche, che conquistano e affascinano, e si rivelano come la vera, preziosa «eredità» che Mazzacurati ha voluto lasciarci. Ne esce un viaggio che è solo apparentemente una ricerca del Graal con sfumature gialle; in realtà è il ritratto di un mondo che dietro le stranezze e le ridicolaggini mostra la faccia malinconica e umanissima di un’Italia dimenticata o relegata ai margini e che, però, possiede una sua dolcezza e una sua tenerezza pur nella

stranezza e nell’incongruenza. (P. Mereghetti, Corriere della Sera)

Mercoledì 15 aprile 2015

I due volti di Gennaio di Hossein Amini, con Viggo Mortensen, Kirsten Dunst, Oscar Isaac, Aleifer Prometheus (Gran Bretagna/USA/Francia 2014, 96’)

Grecia 1962. Tre esistenze si incrociano in un torbido triangolo: quella di Chester, elegante e carismatico consulente d’affari americano, di sua moglie Colette, giovane seducente e inquieta, e di Rydal, una guida turistica in fuga dai fantasmi del passato. Tra le rovine del Partenone, Rydal resta affascinato dalla bellezza di Colette e impressionato dalla ricchezza e raffinatezza del marito. Ma non tutto è come sembra. Gli eventi prendono una piega sinistra e, dopo


un omicidio, in un crescendo di tensione e mistero, nessuno dei tre avrà più sotto controllo le proprie emozioni e i propri istinti...

va la libertà con la fine della guerra. Anni dopo, Eric vive con la moglie Patti quando scopre che uno dei suoi torturatori è ancora in vita.

Il film ruota tutto intorno al contrasto tra ciò che appare e ciò che è: la tensione scorre palpabile, si trascina in un latente stato di agonia che tiene alta la tensione per gli avvenimenti, la fuga è resa talmente verosimile a portare inevitabilmente ogni spettatore a fuggire con loro, costringendo a immedesimarsi nel truffatore Chester e nei suoi atteggiamenti discutibili, fatti di alcool e pacchetti di sigarette. (L. Chiappini, Everyeye.it)

Adattamento dell’omonimo romanzo autobiografico di Eric Lomax. «Eric è un personaggio straordinario attorno al quale ruota tutto il racconto; la sua passione per gli orari ferroviari e per i treni, le sue straordinarie qualità di soldato - lealtà e fedeltà al senso dell’onore, il tutto combinato in una personalità estremamente dinamica. In lui c’è anche un lato oscuro, che ha a che fare con le sofferenze subite, molto difficile da interpretare. Insomma, è un uomo amabile, ma che nasconde un lato misterioso». (C. Firth, Koch Media)

Mercoledì 22 aprile 2015

Le due vie del destino di Jonathan Teplitzky, con Colin Firth, Nicole Kidman, Stellan Skarsgård, Jeremy Irvine, Hiroyuki Sanada (Australia/Gran Bretagna 2013, 116’)

Nel 1942 Singapore si arrende ai giapponesi. Tra le migliaia di soldati britannici fatti prigionieri c’è il tenente Eric Lomax, appassionato della costruzione di apparecchi radio. Mandato a lavorare sulla linea ferroviaria giapponese che collegherà la Thailandia con la Birmania, Lomax si lascia coinvolgere nella costruzione di alcune radio clandestine ma viene scoperto e ritro-

Mercoledì 29 aprile 2015

Jimmy’s Hall

di Ken Loach, con Barry Ward, Simone Kirby, Jim Norton, Brian F. O’Byrne, Andrew Scott (Gran Bretagna 2014, 106’)

Irlanda, 1932. Jimmy Gralton torna a casa dopo dieci anni in esilio negli Stati Uniti per aiutare la madre a prendersi cura della fattoria di famiglia. Il Paese che ritrova, dopo anni di guerra civile, ha un nuovo governo ed è pieno di speranze. Spinto dai giovani della Contea di Leitrim, Jimmy accetta di


riaprire la “Hall”, una sala dove le persone possono incontrarsi per ballare, studiare o discutere. Ma sa che la sua decisione e le sue idee progressiste riaccenderanno gli antichi dissapori con la Chiesa e i proprietari terrieri. La vicenda umana e politica di Jimmy Gralton, unico irlandese deportato dal proprio Paese come «immigrante illegale» senza processo nel 1931 a causa delle proprie idee, condensa tutte le tematiche della cinematografia di Loach. Libertà, giustizia sociale, lotta irriducibile contro gli apparati oppressivi. Politici e religiosi. E la difficile vita quotidiana del proletariato di tutte le epoche. (S. Ulivi, Corriere della Sera)

Mercoledì 6 maggio 2015

La ragazza del dipinto di Amma Asante, con Gugu MbathaRaw, Tom Wilkinson, Sam Reid, Emily Watson, Miranda Richardson (Gran Bretagna 2013, 105’)

Il film è ispirato alla vera storia di Didone Elizabeth Belle, l’illegittima figlia di un ammiraglio della Royal Navy. Cresciuta dal suo aristocratico prozio Lord Mansfield e sua moglie, il lignaggio di Belle le offre certi privilegi, ma il colore della sua pelle le impedisce di partecipare pienamente alle

tradizioni proprie della sua posizione sociale. Belle si innamora del figlio idealista di un vicario che, con il suo aiuto, tenterà di porre fine alla schiavitù in Inghilterra. Entusiasmante e stimolante, offre tutti i piaceri del melodramma in costume, ma si fonda sulla semplice domanda di Belle: «Come posso essere troppo nobile per cenare con i servi, ma troppo umile per cenare con la mia famiglia?» (Toronto International Film Festival)

Mercoledì 13 maggio 2015

Due giorni, una notte di Jean-Pierre e Luc Dardenne, con Marion Cotillard, Fabrizio Rongione, Pili Groyne, Simon Caudry (Francia/Belgio 2014, 95’)

Per due giorni e una notte, con l’aiuto del marito, la trentenne Sandra inizia a girare per la città con lo scopo di contattare i suoi col-


leghi. Il suo intento è chiedere loro di sacrificare i loro bonus in modo che lei possa continuare a mantenere il suo posto di lavoro. Ci sono dei film che riempiono gli occhi, altri che soddisfano la mente. Deux jours, une nuit dei fratelli Dardenne riempie il cuore. Non che non abbia altre qualità, tutt’altro, ma è un film che va diritto all’emozione, anche se è ben attento a non «ricattare» mai lo spettatore. Piuttosto usa l’empatia con la protagonista per aprirti gli occhi sull’oggi e sulla realtà. (P. Mereghetti, Corriere della Sera)

Mercoledì 20 maggio 2015

Tre cuori

di Benoît Jacquot, con Benoît Poelvoorde, Léa Seydoux, Charlotte Gainsbourg, Chiara Mastroianni, Catherine Deneuve (Francia 2014, 106’)

Una notte, in una cittadina di provincia, Marc incontra Sylvie dopo aver perso il treno. Insieme vagano per le strade fino all’alba. Al mattino, Marc prende il primo treno e fissa un appuntamento con Sylvie per un paio di giorni dopo a Parigi. Sylvie si presenta all’appuntamento mentre la sfortuna si abbatte su Marc e lui non si presenta. Mettendosi alla ricerca della donna, Marc

incontra Sophie, senza sapere che è la sorella di Sylvie. … Tre cuori, di un autore molto amato in Francia come Benoit Jacquot con Chiara Mastroianni e Charlotte Gainsbourh che potrebbe rivelare questo regista anche in Italia. (globalist.it)

Mercoledì 27 maggio 2015

Party Girl

di Marie Amachoukeli, Claire Burger e Samuel Théis, con Sonia Theis (Francia 2014, 95’)

Angélique ha sessant’anni e per vivere intrattiene i clienti di un night club. Ha quattro figli, la più piccola dei quali è stata data in affido a un’altra famiglia. Ora i clienti si sono fatti più rari, ma Michel, un suo habitué, torna a ribadirle il suo amore e a chiederle di sposarlo. Angélique sembra cominciare una nuova vita, in una vera casa, accanto a un uomo che le vuole bene. Angélique stessa è una contraddizione, o meglio un enigma, dai confini labili. Libera o egoista? Generosa o irresponsabile? Il film non risponde ma fotografa, con la macchina addossata alla protagonista. Dall’obbiettivo escono insieme il dramma sociale e la commedia, il romantico e il grottesco. (M. Cappi, Mymovies.it)


Inverno, Primavera, Estate, Autunno... La nuova Stagione Teatrale sta per arrivare.

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