IPC MAGAZINE - DICEMBRE 2022

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ipc Mag a Zin e

CINA: L’IRA SPAVENTA PIù DEL COVID

a cura di Giuliano Noci

LE SELVAGGE DI MARCO ROSSI

Le Selvagge

UN ANNO DI EMOZIONI A LENTA LIEVITAZIONE

a cura d iLuga Sgarro

il polo del gusto

A cura di Michele Sgarro

GLI SPECIALISTI DELLA SICUREZZA

Energie COSMICHE

Nº4 - DICEMBRE 2022 a cura di Tommaso Revera a cura di Federico Zucchi
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Diritto

SOMMARIO Cina: l’ira spaventa più del Covid a cura di Giuliano Noci 8 Aspettando Capodanno a cura di Fabio Manna 6 8 12 Economia Bolle di luna, la riscoperta dell’antico metodo ancestrale La Meridiana Il Fotovoltaico parla Italo-cinese Ufficio Stampa Zonenergy 10 Un anno di emozioni a lenta lievitazione a cura di Luca Sgarro Impresa 12 Marketing automatizzato per E-commerce: un caso studio a cura di Clickevia 14 Gli specialisti della sicurezza Farco group 16 Non preoccupatevi, fare testamento porta bene! A cura di Gianfranco De Vanna 20 Food & Beverage Il polo del gusto a cura di Michele Sgarro 22 23 10 20
IPC Magazine Indirizzo E-mail Website Direttore Graphic Designer Redazione Collaboratori Ringraziamenti 23 52 44 Illyshop Brescia a cura di Michele Sgarro Novità 26 La Consoli si ripete: 3-1 a Cuneo Ufficio stampa Promoball 54 Promoball, da quasi 50 anni, casa della pallavolo dove crescono talenti Ufficio stampa Promoball Sport 56 Tempo e fortuna - il ritorno a cura di Michele Sgarro 64 IPC Magazine Via Parma, 10 - 25125 Brescia info@iperformanceclub.it www.iperformanceclub.it Fabio Manna Elena Marzocchi Marcella Manna Michele Sgarro, Giuliano Noci, , Alessandra Barlaam, Donatella Colagelo, Michele Sgarro, Luca Sgarro, Gian Franco De Vanna, Claudio Gaetarelli, Federico Zucchi Speciale soci I soci si raccontano 30 Salute & benessere Energie cosmiche a cura di Federico Zucchi 48 Beauty Bellezza, cosmetica e make-up a cura di Alessandra Barlaam 44 Latte d’asina a cura di Donatella Colangelo 46 Germani, supera Reggio Emilia Ufficio stampa Germani 60 28 Le Selvagge di Marco Rossi Testo di Gualtiero Spotti per Le Selvagge 28 HP - Alla scoperta dei termini più utilizzati Ufficio stampa Hyper Padel 50 62 Il piacere di una buona lettura a cura di Michele Sgarro

Dicembre 2022, sono poche righe che voglio trasmettervi in quanto abbiamo tutti vissuto passivamente un periodo non del tutto chiaro, mi auguro di non urtare nessuno dei lettori per queste poche righe sarcastiche. Un felice Capodanno a tutti gli amici e soci dell’I performance club.

ASPETTANDO CAPODANNO

Siamo giunti a fine 2022 con addosso e in testa, se non anche “a cuore”, numerose questioni più o meno difficili... Su questa pubblicazione natalizia del nostro magazine non voglio essere pessimista, anche perché non lo sono di natura, ma è doveroso soffermarci un attimo e riflettere magari anche solo per sdrammatizzare.

LA PRIMA QUESTIONE È: COVID ED INFLUENZA

Abbiamo finalmente compreso che il vaccino ANTICovid 19, visto anche le migliaia di varianti, non è più necessario o, meglio, potrebbe essere utile solo per quei cittadini definiti dalla scienza come “persone fragili e a rischio”, ma altresì abbiamo preso consapevolezza del fatto che quest’anno l’influenza è peggiore degli scorsi anni. Forse, dico io, anche se non sono un medico, perché a forza di immunizzarci e nasconderci dietro a mascherine FFP2, ci hanno indebolito le nostre difese naturali. Continuiamo ad indossarle? A

farne un uso discrezionale? Le eliminiamo del tutto? Portarle si abbattono prepotentemente le percentuali di rischio contagi? Boh! A questo punto, dico io, visto la coerenza e la chiarezza dei preposti a queste decisioni, continuiamo a procedere “come meglio crediamo” e andiamo avanti ad utilizzare il fattore C…

LA SECONDA QUESTIONE: GLI AUMENTI DI ENERGIA, GAS…ECC

Ci hanno più volte riferito che la guerra non arrecava danni alla nostra Europa o meglio all’Italia, ma poi abbiamo costatato che la speculazione degli aumenti sulle fonti di energia sono state causate dalla guerra in quanto la Russia ha ridotto le forniture; abbiamo saputo e compreso bene che l’Italia ha delle potenzialità sul gas con giacimenti nei nostri mari, soprattutto nel mar Adriatico condiviso con la Croazia che, senza tanti ecologisti e “Gomblottisti” in mezzo, trivella che è un piacere mentre noi restiamo in attesa di ricomprendere cosa potrà succedere;

EDITORIALE
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nel frattempo stiamo comprando gas liquido costosissimo dall’America. Certo che le nostre scorte ci garantiscono un inverno al caldo già di suo, per fortuna, ma i costi sono esplosi: aspettiamola questa Europa che tutela tutti i 27 paesi aderenti, certo, con un tetto fisso costante sul costo.

Anche in questo caso dovremo spolverare il fattore C…

Abbiamo una temperatura anomala in Italia, fa caldo!! Che bello… risparmiamo gas, ma dobbiamo anche sapere che il costo che stanno subendo le nostre aziende, grandi, piccole e medie, sono devastanti, e chiaramente tutto questo verrà ribaltato in parte o del tutto sui consumatori.

E poi c’è sempre questa assurda e deleteria corsa alle energie alternative: fotovoltaico, eolico, geotermico ecc… Ma anche queste soluzioni alternative, nella patria del sole, del vento e di circa 1.000 corsi d’acqua, apportunità pazzesche, si bloccano o vengono rallentate da questioni burocratiche, la tanta amata burocrazia, che ci tiene alla nostra salute e convive con noi da oltre 30 anni, peggiorando sempre più. Certo, abbiamo tutti compreso che dobbiamo risparmiare e poi come sempre si vedrà…!

Dobbiamo riflettere su ciò che leggiamo e su ciò che vediamo, i nostri grandi media sono purtroppo indirizzati e canalizzati, forse fin troppo, ma fortunatamente siamo esseri pensanti e per questo che dobbiamo riflettere e condividere tra noi: professionisti, imprenditori, artigiani, commercianti, insegnanti, dipendenti ( TUTTI ), dobbiamo analizzare e confrontarci di più, solo così possiamo fare la differenza e coinvolgere stimolando i nostri eletti a seguire le migliori linee guida per la nostra sopravvivenza.

Questo è un piccolo sfogo.

Credo nella cooperazione tra persone e società e sono certo che solo facendo fronte comune POTREMO non possiamo superare le svariate piccole e grandi difficolta. Non è certamente facile cooperare, noi italiani siamo fondamentalmente individualisti, ma dobbiamo vincere questo nostro limite.

Sono certo e sicuro che, piano piano, tutte le verità verranno a galla e sono altresì convinto che tante criticità saranno risolte: voglio essere ancor più ottimista del solito.

Ci rivediamo al nostro Club con un ricco palinsesto, nuovi format e contenuti stimolanti.

Il calendario 2023 sarà pubblicato sui nostri social entro il 15 gennaio.

LA TERZA QUESTIONE, “E MI FERMO QUI”: IL NOSTRO CARO PIANETA

L’ambiente, l’inquinamento la sostenibiltà, sono questioni molto care a tutti noi ma anche in questo caso non si riesce a comprendere bene alcuni aspetti, forse perché sono sempre le stesse persone che parlano di guerra di Covid e di caro vita. Ci sono sempre informazioni che girano sotto l’ala di partiti politici e forze che non vogliono fare chiarezza volutamente e quindi ognuno di noi potrà agire come meglio crede! Come sta avvenendo in questi ultimi anni.

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GRAZIE e BUON ANNO A TUTTI!

Cina: l’ira popolare spaventa più del Covid

più negative implicazioni economiche; basti pensare che il PIL nel terzo quadrimestre di quest’anno è cresciuto solo del 0,4% - quando la crescita prevista per il 2022 è del 5,5% - essenzialmente a causa dei continui fermi produttivi conseguenti alle chiusure imposte dai governi locali a fronte di poche decine di casi di positività riscontrati.

DDopo oltre due anni di rigida applicazione della politica di tolleranza zero al Covid, il Partito Comunista cinese decide di cambiare registro: è ora possibile affrontare la quarantena all’interno delle mura domestiche (prima era necessario recarsi nei Covid Hotel allestiti dal Partito) e non è più necessario esibire un tampone negativo per prendere i mezzi pubblici; agli esponenti locali del Partito è stato infine richiesto di evitare il ricorso a lockdown.

Questo repentino cambio di politica sanitaria avviene a poco più di un mese dalla chiusura del XX Congresso del Partito in cui si erano ancora una volta celebrati i successi della gestione del Covid in salsa cinese: in particolare, veniva sbandierato l’irrisorio numero di morti rispetto a quanto verificatosi nel cosiddetto mondo occidentale. Occorre a questo proposito considerare che la politica a tolleranza zero era diventata una sorta di gabbia per Xi Jinping: era stata talmente sbandierata come chiave di superiorità rispetto a Usa e Europa che era diventato ormai molto difficile cambiare prospettiva nonostante le sempre

Quali le ragioni di questo improvviso cambiamento? Le proteste in strada di cittadini ormai esausti da due anni di vita in quasi clausura: occorre infatti considerare che fino all’altro giorno era molto difficile spostarsi da una città all’altra e che molto frequentemente e, all’improvviso, veniva richiesto alla popolazione di non uscire di casa. In particolare, il Partito Comunista -abituato a gestire manifestazioni di piazza che sono sempre avvenute a livello locale – si è spaventato per il carattere pressochè nazionale – i cittadini di tutte le più importanti città della Cina hanno manifestato – e trasversale – non era solo una questione di studenti – della protesta. Il Politburo ha in altre parole temuto che potesse scoppiare una protesta di difficile gestione ed è corso tempestivamente ai ripari.

Non deve essere stata una decisione facile; il nostro pensiero non può che andare a Tocqueville che nell’opera Rivoluzione e l’Antico Regime scrive che i regimi dispotici si reggono sulla convinzione della superiorità dei governanti, che sanno di più e meglio

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Le proteste in strada di cittadini ormai esausti da due anni di vita in quasi clausura
A cura di Giuliano Noci Pro-rettore del Politecnico di Milano

cosa è giusto fare e cosa no. Secondo questa chiave interpretativa il Partito dovrà gestire il cambiamento senza perdere la faccia e senza creare un pericoloso precedente per cui il Partito modifica il suo pensiero in nome di proteste popolari; in effetti, la narrativa che è stata individuata è quella di un Covid che non è più pericoloso come nel passato e pertanto non sono più necessarie le misure restrittive adottate in questi anni, da qui la saggezza del Partito.

Con questo allentamento della propria politica sanitaria, la Cina riprenderà certamente a crescere in misura vigorosa: infatti, le fabbriche funzioneranno a pieno ritmo, la gente tornerà a viaggiare e la domanda interna riacquisirà forza: ne beneficerà il Paese, ne trarranno vantaggio le imprese straniere per due motivi: in primo luogo, per la possibilità di ritornare a vendere a pieno ritmo prodotti in quello che è uno dei più importanti mercati su scala globale; in secondo luogo, per la possibilità di evitare quei continui fermi impianto (negli impianti localizzati in Cina) che hanno ripetutamente messo in crisi le catene di fornitura mondiali. Vi sono tuttavia anche delle ombre (cinesi) dietro questa nuova prospettiva di gestione del Covid. In primo luogo, vi sono da considerare le ripercussioni a livello locale in termini di diffusione dei contagi: la Cina vanta infatti una minore incidenza della campagna vaccinale rispetto ai Paesi occidentali (ricorrendo peraltro a vaccini meno efficaci) e

... la Cina vanta infatti una minore incidenza della campagna vaccinale rispetto ai Paesi occidentali (ricorrendo peraltro a vaccini meno efficaci) e presenta un sistema sanitario largamente deficitario rispetto ai paesi sviluppati

presenta un sistema sanitario largamente deficitario rispetto ai paesi sviluppati; in questo quadro, il periodo di vacanza del capodanno cinese – dove oltre 1,3 miliardi di persone si spostano per raggiungere i parenti – potrebbe rivelarsi un incubo per il Partito Comunista. Vi è in secondo luogo da tenere in conto che la ripresa del motore economico cinese potrebbe innescare un innalzamento della dinamica inflattiva su scala globale: in questa prospettiva, la crescita dei consumi di materie prime e di combustibili fossili innescata dal funzionamento a pieni giri della fabbrica del mondo potrebbe indurre la Fed e la BCE a non allentare la morsa della crescita dei tassi di interesse, innescando così un ulteriore raffreddamento nelle già deboli economie dei Paesi occidentali.

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Viviamo insomma tempi interessanti, forse troppo.

Il fotovoltaico parla italo-cinese

L’impennata dei prezzi dell’energia e la transizione da fonti non rinnovabili a rinnovabili sta dando una formidabile spinta al mercato del fotovoltaico.

Gli impianti crescono a dismisura e nessuno dei produttori del settore vuole restare fuori dalla partita, soprattutto di quella che si svolge in Lombardia. È diretta in particolare al settore delle aziende agricole, ma non solo, lascommessa lanciata dal player cinese Zonergy attraverso la partnership con una giovane azienda mantovana. La M. I. C. che sta per ‘Mantua Italia Cina’ è stata scelta dal produttore cinese per far arrivare sul territorio le proprie teconolgie per il fotovoltaico: pannelli solari, prima di tutto, e poi bobine, accumulatori, batterie di ogni dimensione.

Aiutiamo le imprese del territorio a muoversi nella realtà di Pechino col nostro supporto. E viceversa

L’accordo è stato festeggiato a Mantova alla presenza del presidente della Provincia Carlo Bottani e costituitisce un nuovo passo verso relazioni sempre più strette (e si spera proficue) tra l’economia dell’Impero del Dragone e l’est lombardo.

M. I. C. è una nuova realtà nel panorama mantovano: è nata un anno fa, ancorain piena pandemia, dall’iniziativa di imprenditori cinesi e italiani. Gloria Wang Zheng è la rappresentante legale della srl. La sua è una storia molto lunga di integrazione tra la sua ocmunità e quella italiana: <<La nostra società - spiega

- nasce dall’esigenza di fornire agli imprenditori italiani la possibilità di operare in Cina. E soprattutto quelli di piccole dimensioni non saprebbero come muoversi senza un supporto. D’altro canto ci proponiamo come punto di riferimento delle società cinesi che vogliono operare qui>>. È il caso di Zonergy che, dopo aver aperto la propria filiale nazionale a Milano, intende rafforzarsi sul territorio.

M. I. C. Trading and Consulting (questa la denominazione completa) l’aiuterà aprendo uno show room a Guidizzolo, dove ha sede, facilitando i rapporti coi possibili clienti italiani.

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La realtà mantovana M.I.C. offre una finestra sul mercato tricolore all’asiatica Zonergy. Gloria Wang Zheng - rappresentante legale della srl

Il mercato , d’altra parte, oltre a essere favorito di prezzi del gas, gode ancora dei bonus per la trasformazione degli impianti. La filiale mantovana oltre al target delle aziende agricole punta su settori come l’edilizia e sui costruttori che vogliono avvalersi delle ultime tecnologie. Il gruppo ha già fatto qualche conto: il suo obiettivo di business è di 20 milioni entro il 2023.

Assieme all’aspetto commerciale Gloria Wang sottolinea il valore culturale dell’interscambio italocinese: <<La nostra associazione Diecimila Sorgenti, nata nel 2012 e divenuta una piattaforma di aggregazione tra le due comunità, l’anno scorso, è passata dal terreno culturale a quello economico>>.

Il 2021 era l’anno del Bue, per il calendario cinese un periodo di svolta per l’umanità da un estremo negativo all’inizio del positivo: e i cinesi credono nei buoni auspici. Gloria Wang, anche vicepresidente della Fondazione Vittorino Colombo, storicamente vicina al dialogo Roma-Pechino, è sicura che il retroterra culturale sia importante ai fini commerciali: <<Il nostro gruppo può contare su una sinergia multiculturale e su relazioni di fiducia e conoscenza, qui che in Cina. Siamo molto legati alle istituzioni italiane, a loro volta interessate a integrare le due realtà>>.s

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Un anno di emozioni a lenta lievitazione

Per Derecò è stato un anno incredibile, che ci ha portato tante soddisfazioni grazie anche all’entusiasmo dei soci di questo prezioso Club. Andiamo con ordine, partendo dall’inizio di un 2022 che si è lasciato subito alle spalle i ricordi della pandemia.

La vittoria a Cake Star su Real Time

Ad aprile è andata in onda su Real Time la magica puntata di Cake Star, condotta dal grande Damiano Carrara e da Katia Follesa. Per noi è stato un trampolino di lancio che ancora oggi fa scoprire la nostra pasticceria a nuovi clienti, curiosi di conoscere i dolci che hanno conquistato la giuria. Eravamo sicuri di vincere? Forse sì, è inutile nasconderlo. Ci abbiamo creduto fin dal primo momento, quando il telefono ha squillato e abbiamo ricevuto l’invito a partecipare.

Nuove sorprese in laboratorio

In una pasticceria dove la sperimentazione è protagonista, almeno un paio di volte l’anno potete entrare e trovare un dolce nuovo. Nel 2022 abbiamo dato vita a “Naty” e “Kavè”, che rispecchiano il nostro amore per la cioccolata e il caffè. Sono perfetti per la merenda o per un dolce momento a fine pasto.

Per noi è stato un trampolino di lancio che ancora oggi fa scoprire la nostra pasticceria a nuovi clienti, curiosi di conoscere i dolci che hanno conquistato la giuria.

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La medaglia d’argento al “Campionato del mondo di Panettone”

Quando ad un podio come questo ci si dedica anni di impegno ed esperimenti, la soddisfazione è ancora più grande. Questo concorso ha riconosciuto l’eccellenza del panettone artigianale che abbiamo preparato e l’ha collocato nell’olimpo della pasticceria. Come sempre abbiamo investito su fornitori di massima qualità, a partire dal burro Auricchio che quest’anno ha reso speciale la nostra ricetta.

La FIPGCP ha premiato Fabio Marmorio con la nomina di referente della Regione Lombardia

Fabio Marmorio Responsabile regionale della Federazione Internazionale pasticceria, gelateria, cioccolateria e panificatori

La FIPGCP è una delle federazioni più importanti del nostro settore e il nostro impegno per divulgare la cultura pasticcera attraverso la massima qualità e la comunicazione, è stato premiato con la nomina di Fabio Marmorio come referente della Regione Lombardia. Un’immensa soddisfazione a cui segue una grande responsabilità. Attraverso questo importante canale istituzionale vogliamo valorizzare chi si impegna nella ricerca e nella qualità senza compromessi.

Nel 2023 ci aspettano tante nuove sfide e speriamo di poterle condividere con tutti voi.f

A cura di Luca Sgarro

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Marketing automatizzato per E-commerce: un caso studio di Clickevia srl.

Segmentare i clienti di un e-commerce rivolto al grande pubblico e nel settore alimentare non è affatto facile, data la concorrenza ed ai budget pubblicitari contenuti che una PMI può avere. Per questo la profilazione dettagliata di ogni singolo cliente è stata una scelta strategica fondamentale, che ad oggi dà risultati concreti in termini economici.

La situazione iniziale dell’Ecommerce

Un importante caseificio di Parmigiano Reggiano ci ha affidato nel 2019 il rifacimento del proprio e-commerce e della pianificazione di una strategia di marketing digitale multicanale. La piattaforma si presentava obsoleta e lo shop online era usato come una semplice vetrina. L’azienda conta il 90% del suo fatturato nel settore B2B, quindi si rivolge a ristoranti, hotel e “horeca” in genere. L’avventura verso il grande pubblico di consumatori è agli esordi.

Proposta di marketing digitale nel medio lungo periodo

Per questo progetto ci siamo dati come primo obiettivo la segmentazione in modo completo della “customer journey” di ogni cliente, per attivare azioni di marketing personalizzato per ciascuno. In base alle abitudini di acquisto di ogni persona, abbiamo costruito un reticolo di messaggi promozionali mirati e specifici sui suoi interessi, mantenendo alta l’attenzione verso l’azienda. Dopo diversi mesi di campagne “lead” sui social e una campagna di vendita tramite Google Shopping ADS, sono state accese le automazioni via e-mail.

I primi risultati concreti

L’intreccio di campagne automation “Crosselling” e “Upselling” sui clienti ha portato ad un’impennata delle vendite di oltre il 40% rispetto al periodo precedente. Abbiamo lavorato anche su clienti “ibernati”, cioè inattivi da più di un anno, dimenticati nelle vecchie liste e-mail dell’azienda, stimolandoli grazie ad uno sconto. Anche qui i risultati sono stati ottimi, con un

15% delle vendite “di ritorno” ottenute grazie ad una sola email.

La strategia si amplia con i lead dai social media

In 5 mesi di “lead generation”, con un esiguo budget pubblicitario, abbiamo raccolto circa 2mila contatti di utenti interessati a ricevere offerte con uno sconto sul primo acquisto. Durante le feste natalizie anche l’automation orientata a clienti “freddi” inizia a dare buoni frutti, con un ritorno d’investimento che ha già pareggiato la spesa sostenuta. Lo scopo sarà accrescere il valore economico nel tempo di queste persone, per renderli clienti fidelizzati.

Considerazioni finali

A test concluso e dopo due anni di lavoro, abbiamo portato questo e-commerce a vendere oltre l’80% in più del periodo precedente al nostro intervento, grazie ad azioni precise e strategiche. Conquistare un nuovo cliente richiede dei costi importanti, per questo è necessario coltivare il rapporto con lui nel tempo, così da evitare che vada ad acquistare da una concorrenza più aggressiva e presente.

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Gli specialisti della sicurezza

Farco group nasce dall’unione di sei grandi realtà che, grazie all’esperienza e alla professionalità maturate in 37 anni di attività, sono in grado di dare risposte veloci e competenti a qualsiasi problema di sicurezza aziendale

Farco group, un solo interlocutore per risolvere tutti i problemi aziendali in materia di sicurezza, antincendio, qualità e tutela ambientale

Obblighi normativi e buone prassi per la sicurezza sul lavoro: non è facile per un’azienda orientarsi ed adempiere in maniera puntuale alle disposizioni. Da oltre 35 anni, però, farco group è al fianco delle imprese mettendo il proprio know-how al servizio della sicurezza, dello sviluppo sostenibile delle aziende, della tutela ambientale. Ne parliamo con il Presidente, Roberto Zini, che dal 2017 ricopre anche l’incarico di vicepresidente con delega al Lavoro, alle Relazioni Industriali e al Welfare di Confindustria Brescia.

Dall’alto dei vostri 37 anni di esperienza siete divenuti un vero e proprio punto di riferimento per molte aziende in ambito di sicurezza, medicina del lavoro, antincendio e formazione. Come è si evoluta negli anni la vostra realtà?

“L’idea fondamentale è stata quella di mettere assieme più competenze e realtà per proporsi sul mercato come interlocutore unico per quanto riguarda il mondo della sicurezza. Nel tempo abbiamo costituito le varie società che oggi compongono il gruppo, caratterizzandole ognuna con una competenza specifica”.

Dal 1985 ad oggi la crescita di Farco è stata vertiginosa…

“Dall’esperienza di Farco, fondata nel 1985 e nata per offrire servizi antincendio, dispositivi e prodotti per la protezione e la sicurezza sul lavoro, siamo riusciti

via via nel tempo ad implementare i nostri servizi ponendo sempre al centro della nostra consulenza la sicurezza sul lavoro. Così è nata Sintex, il centro di formazione e consulenza globale in materia di sicurezza che oggi dispone di ben 28 ingegneri specializzati in ambito di sicurezza, igiene del lavoro, tutela dell’ambiente, qualità e privacy. In seguito è nata SinerMed, il Centro per la medicina del lavoro e sinergie sanitarie, un partner qualificato con cui affrontare le molteplici tematiche inerenti la salute e la sicurezza del lavoro. Poi è nata la divisione Eost per supportare le aziende nella gestione e nello sviluppo di progetti ed idee innovativi per la produzione e gestione di energia e mobilità urbana. Abbiamo poi acquisito Setam, per offrire consulenze e soluzioni nel settore della sostenibilità e della tutela ambientale, tematiche di grande attualità. Da ultimo, abbiamo accolto nel gruppo Expa fire barriers, per offrire ai clienti una soluzione completa in termini di riqualificazione delle strutture e compartimentazioni antincendio”.

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Roberto e Lorenzo Zini Amministratori delegati Farco.

Una consulenza globale che vi ha portato ad arricchire anche il gruppo delle risorse umane con competenze ben specifiche, non è così?

“Certamente. Oggi il nostro team di professionisti è ampio e variegato: dall’ingegnere meccanico a quello ambientale, dal chimico allo psicologo sino alla biologa, passando per il medico del lavoro. Un corollario di professionalità che da un lato ci inorgoglisce e dall’altro garantisce una professionalità a tutto tondo. Un gruppo di collaboratori molto qualificati, ognuno con una competenza specifica ma tutti accomunati dalla capacità di lavorare in team”.

Una scelta, quella di puntare tutto sulle risorse umane, che connota anche lo stile dell’azienda che ha il privilegio di guidare, sbaglio?

“Proprio così. Essendo la nostra una società di servizi, non potevamo certo non porre al centro dei nostri piani di sviluppo la persona che, da sempre, riteniamo la ricchezza più importante che un’azienda possa vantare”.

Un gruppo di collaboratori molto qualificati, ognuno con una competenza specifica ma tutti accomunati dalla capacità di lavorare in team

Ha sempre mostrato sensibilità e attenzione nei confronti dei lavoratori: non a caso anche per Confindustria Brescia ricopre la carica di vicepresidente con delega al Lavoro, alle Relazioni Industriali e al Welfare…

“Le persone sono il cuore pulsante di un’impresa: all’interno del nostro gruppo, sin dal principio, abbiamo adottato politiche di Welfare che garantissero il benessere dei nostri dipendenti e per le quali, negli anni, abbiamo anche ricevuto riconoscimenti importanti”.

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Considerata anche la sua esperienza istituzionale, come sono cambiate le priorità dei lavoratori nel post pandemia?

“Ora come ora, dove nelle imprese assistiamo, purtroppo, al grande esodo, alle grandi dimissioni, ci sono persone che, soprattutto in seguito alla pandemia, hanno ricalibrato le proprie priorità manifestando l’esigenza di trovare un nuovo equilibrio. Adesso, per esempio, sono pochi i lavoratori che (giustamente) accetterebbero di lavorare in un ambiente in cui non si trovano bene; allo stesso modo non ci sono più quelli che accettano di lavorare 12 ore al giorno stando oltretutto troppo lontano dalla propria famiglia. Mai come ora, dunque, questo intreccio famiglia-lavoro è diventato importante e strategico. Sin dalla nostra nascita, abbiamo cercato di dare risposte in questo senso, offrendo tante soluzioni e dimostrando molteplici attenzioni utili a garantire una migliore conciliazione tra vita lavorativa e familiare e di questo siamo estremamente orgogliosi: non è un caso, dunque, se ogni risorsa del nostro gruppo è felice di far parte di questa squadra”.

Il tema del ricambio generazionale è estremamente attuale. Quanto è difficile reperire risorse idonee da inserire nel vostro organico?

“Più che ricambio generazionale, noi stiamo vivendo la fase di convivenza generazionale: in azienda collaboro fianco a fianco con mio figlio Lorenzo e, in parte, con mia figlia Paola, docente universitaria. È una cosa che mi inorgoglisce molto: scoprirli anche sotto l’aspetto professionale con voglia, attitudine e desiderio di mettersi alla prova, mi fa un immenso piacere. Ritengo che l’innesto dei giovani in un team di professionisti con maggiori anni di esperienza rappresenti una scelta vincente. E, per fortuna, coltivando da sempre una discreta capacità di attrazione dei talenti, non siamo mai dovuti ricorrere ad agenzie esterne per la selezione delle nostre risorse umane. La fiducia e il lavoro per obiettivi rappresentano gli aspetti chiave per instaurare rapporti di lavoro proficui e sinceri”.

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Quanto è stato d’aiuto nella crescita della sua azienda rivolgersi ad un mercato fecondo e variegato come quello che può vantare Brescia e la sua provincia?

“Molto. Un tessuto imprenditoriale così radicato consente a chi vuole fare impresa di avere opportunità uniche. Siamo consapevoli, dunque, della grande ricchezza del nostro territorio sia in termini quantitativi (perché ci sono moltissime aziende operanti negli ambiti più svariati), sia in termini di cultura del lavoro profondamente radicata. L’approccio che le persone dimostrano dalle nostre parti rappresenta davvero un unicum sull’intero territorio nazionale. E, non ultimo, qualunque cosa dovesse servirti, a Brescia c’è”.

Il profilo del vostro cliente?

“Siamo in grado di offrire la nostra consulenza a tutto tondo un po’ a tutti: dalle PMI artigiane ai grossi gruppi industriali importanti, sino agli enti istituzionali comunali e provinciali”.

Uno dei servizi più richiesti ultimamente è un supporto per la stesura del bilancio di sostenibilità: per voi che siete stati tra i primi a presentarlo immagino sia più facile erogare un servizio di questo tipo…

“Abbiamo lanciato questo progetto da un anno e mezzo con l’intento di accompagnare le aziende clienti verso la transizione ecologica e, quindi, verso un progetto di sostenibilità incentrato sui temi ambiente e welfare ma anche sulla situazione economica e sociale del territorio in cui un’azienda opera. Siamo partiti da noi stessi, che pubblichiamo il bilancio da oltre 15 anni, per arrivare a supportare i clienti con maggiore credibilità”.

Quanto la gratifica la sua responsabilità istituzionale, che svolge parallelamente alla sua carriera imprenditoriale?

“Credo sia un passaggio importante nella mia vita personale. Ritengo, infatti, che l’associazionismo abbia un suo senso e portare gli imprenditori attorno ad un tavolo per confrontarsi, ragionare su questioni e problematiche sia sempre produttivo. Altrimenti si rischia uno scollamento tra società, lavoro e politica che certamente non aiuta. Ritagliarsi dei momenti di condivisione e dialogo, al contrario, a me ha aiutato molto come uomo e come imprenditore. È certamente un’attività impegnativa ma assolutamente gratificante”.

Per un gruppo come Farco quanto è determinante il lavoro di squadra e quali sono le sfide per il futuro?

“Il lavoro in team è il fulcro del nostro lavoro. Poter approcciare con competenze diverse la ‘questione sicurezza’ ci consente di offrire ai nostri clienti la soluzione più appropriata. Riguardo al futuro c’è una sfida più di altre su cui ci stiamo concentrando: dopo aver completato due acquisizioni, una nel 2020 (la Setam di Flero) ed una l’anno scorso (la Expa Fire Barriers di Bagnolo Mella), nei prossimi due anni l’obiettivo ambizioso è riuscire a fondere tutto in un’unica SpA ed aprire l’azionariato ai nostri collaboratori così che possano essere non solo ancora più valorizzati ma anche sempre più parte integrante di questo gruppo”.

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A cura di Tommaso Revera

Non preoccupatevi, fare testamento porta bene!

Il testamento è in Italia poco diffuso ed è circondato da un alone di superstizione e scaramanzia.

Eppure, tanti problemi del passaggio generazionale potrebbero essere risolti assumendo delle decisioni consapevoli, quando si è lucidi e in salute, proprio con un testamento, che (tra l’altro) ci lascia sempre liberi di modificarlo e di revocarlo nel tempo, se le situazioni dovessero cambiare.

Diversamente, sarà la legge a decidere per noi, oppure il Tribunale, considerando che, se gli eredi sono più di uno e non si accordano sulla divisione, l’eredità sarà “mangiata” dalle spese legali e processuali.

D’altra parte, ricordarsi di fare testamento troppo tardi, quando non si è più lucidi, espone al rischio che venga impugnato per incapacità d’intendere e di volere.

Ma allora, come farlo? Ebbene, le principali forme di testamento, più diffuse nella prassi, sono due: il testamento pubblico e quello olografo.

Il testamento olografo dev’essere scritto per intero, datato e sottoscritto a mano, in corsivo, dal testatore. L’originale però non dev’essere smarrito, perché la sua fotocopia non ha valore.

Quest’ultima potrebbe tutt’al più essere esibita a un giudice, per ottenere un accertamento da parte sua che è conforme all’originale, ma la cosa non è semplice. Lo stesso giudice potrebbe ritenere che l’irreperibilità del testamento olografo, di cui è rimasta solo una fotocopia, sia dovuta alla sua consapevole distruzione da parte di chi l’ha redatto e dunque che equivalga a revoca tacita.

Senza contare poi quanti dubbi possa generare un testamento olografo confezionato da chi ricorre al fai da te o a consulenti improvvisati e che finisce col creare agli eredi più problemi di quanti non ne risolva.

Cambia tutto col testamento pubblico . L’aggettivo pubblico non deve trarre in inganno: è pubblico “solo” perché redatto dal notaio quale pubblico ufficiale, in presenza di testimoni, ma il suo contenuto è assolutamente segreto. Il notaio non può rivelarne nemmeno l’esistenza, durante la vita di chi ha disposto per testamento. ricordarsi di fare testamento troppo tardi, quando non si è più lucidi, espone al rischio che venga impugnato per incapacità d’intendere e di volere.

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DIRITTO
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Il testamento pubblico offre la massima sicurezza e le maggiori garanzie, da ogni punto di vista. Il notaio indaga la volontà del testatore e la traduce in termini giuridici, offrendo soluzioni idonee ad evitare dubbi, equivoci, lacune e future liti ereditarie. Inoltre il testamento pubblico ha data certa e in generale, come ogni atto pubblico, è dotato di pubblica fede, nel senso chiarito dall’art. 2700 del codice civile, a cui rinvio per chi volesse approfondire l’argomento. Non può essere smarrito, poiché è previsto tutto un sistema di conservazione che funziona anche nel caso in cui il notaio, al momento del decesso del testatore, si fosse trasferito altrove o non fosse più in esercizio, per qualsiasi causa. È inoltre accessibile anche a chi, magari per impedimenti particolari, non fosse in grado di leggere e scrivere, né di sottoscrivere.

Qualche esempio dell’utilità del testamento?

Pensiamo a due coniugi senza figli: molti non sanno che, senza un testamento, chi resterà vedovo o vedova non erediterà tutto il patrimonio dell’altro, ma dovrà

condividerlo con i suoi cognati o con i suoi suoceri. Inoltre, nel mio articolo precedentemente pubblicato su questa rivista (IPC MAGAZINE n. 1, Maggio 2021), raccontavo che solo il 25% delle imprese sopravvive alla seconda generazione e solo il 15% sopravvive alla terza (https://unioneartigiani.it/blog/passaggiogenerazionale/).

È evidente che, in questi ed in altri tantissimi casi, molto frequenti nella prassi, un testamento ben congegnato da parte di un esperto, diffidando dal fai da te, non può che regalare serenità alla Vostra famiglia e alla Vostra azienda.

Lasciate stare quindi arcaiche e inappropriate superstizioni e scaramanzie: fare testamento “porta bene”, a Voi e ai Vostri cari!

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A cura di Gian Franco De Vanna - Notaio

food & beverage

Bolle di Luna la riscoperta dell’antico metodo

ancestrale

L’ultima scommessa de La Meridiana è stata quella di recuperare il più antico metodo di spumantizzazione naturale per trasformare le nostre straordinarie uve Turbiana Biologiche coltivate in Lugana in bollicine Ancestrali.

Il Metodo Ancestrale nasce in Francia nel 1531, 150 anni prima del metodo Champenois. Abbiamo deciso di creare un nuovo vino adottando un antico metodo per recuperare tradizioni del passato in linea con il nostro stile di artigianalità e genuinità. Un vino naturale con una spiccata personalità, piacevoli bollicine non aggressive che richiamano la beva.

L’ANCESTRALE a differenza dei metodi più moderni è un metodo minimale senza aggiunta di zuccheri o lieviti, utilizza solo quelli autoctoni naturalmente presenti nell’uva.

Dopo una pressatura soffice e una prima fermentazione il vino viene imbottigliato senza chiarifica, filtrazione spinta o aggiunta di solfiti ne scaturisce un vino leggero “NATURALE” e “INTEGRALE”.

Perchè Bolle di Luna

L’imbottigliamento avviene durante la FASE LUNARE DI LUNA CRESCENTE il cui magnetismo si dice influenzi il processo di rifermentazione in bottiglia generando nuove bolle frizzanti e leggere. A basso contenuto di alcool, non filtrato e nebuloso BOLLE DI LUNA è un vino onesto e autentico. La sua veste torbida e nebulosa riconduce all’idea di naturalità e genuinità che lo contraddistingue.

La spumantizzazione con il Metodo Ancestrale dona una spiccata personalità che rende la spuma piacevole e non aggressiva. Aromi e sentori unici, prodotti dal lungo contatto con i lieviti.

DUE MODALITÀ DI DEGUSTAZIONE

• LIMPIDO - lasciando depositare i lieviti sul fondo e versando lentamente il vino.

• VELATO - scuotendo leggermente la bottiglia prima di stapparla rimettendo in sospensione i lieviti e intensificando così il bouquet degli aromi.

Temperatura di servizio 8°/10°C

Profumo di frutti bianchi, albicocca, ananas, passion fruit e mandorla al naso con una leggera nota salina in chiusura. Aromi e sentori unici ottenuti grazie alle nostre uve bianche biologiche ed al lungo contatto con i lieviti autoctoni durante la rifermentazione in bottiglia. Un vino allegro e fragrante che si abbina brillantemente ad aperitivi, antipasti, pesce e perché no anche con la pizza. Scopri i medodi Di spumantizzazione

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Scheda Tecnica

Il polo del gusto

Dare un senso all’esistenza

Sono tre mesi che sto studiando, per colpa del mio nuovo socio e vecchio amico Maurizio Valenti, tutto il mondo del piacere ed è per questo che voglio regalare a tutti i soci, nonché amici, un primo viaggio fantastico dentro una delle tante “fabbriche” di questo sentimento umano: andremo a farci un giro a cavallo di un chicco di cacao per diventare del buon cioccolato, magari per consolarsi sul divano e sotto un morbido plaid nelle prossime sere d’inverno

Si sappia fin da subito che alcuni studi sembrano confermare che il consumo frequente di cioccolato può condurre a una particolare forma di dipendenza detta, per analogia con l’alcolismo, cioccolismo. Altri studi, invece, starebbero a dimostrare che l’assunzione di cioccolato stimoli il rilascio di endorfine, in grado di aumentare il buon umore.

Dipendenza dal buon umore, quindi. Perché no?

Dai, cominciamo:

La preparazione del cioccolato avviene seguendo il seguente schema : 1. Miscelazione 2. Concaggio 3. Temperaggio 4. Modellaggio 5. Confezionamento.

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A cura di Michele Sgarro Consulente e socio Illyteca

Miscelazione:

Il processo di preparazione del cioccolato ha inizio con la “miscelazione” (blending o mélangeur). Partendo dall’ingrediente base della pasta di cacao, ottenuta dalla lavorazione dei semi di cacao, vengono aggiunti gli altri ingredienti necessari, più precisamente:

• “fondente”: polvere di cacao, burro di cacao, zucchero e vaniglia;

• “al latte” : come sopra, ma con aggiunta di latte condensato o latte in polvere;

• “bianco” : burro di cacao, zucchero, vaniglia, latte o latte in polvere.

In alcuni paesi la legge consente di tagliare il burro di cacao con altri grassi vegetali. Spesso viene aggiunta anche la lecitina di soia, che agisce come agente emulsionante favorendo una maggiore omogeneizzazione degli ingredienti. Diversi produttori introducono variazioni personalizzate alle proporzioni delle ricette base, come una sorta di “marchio di fabbrica”.

Il cioccolato fondente più pregiato arriva a contenere non meno del 70% di cacao (sia polvere sia burro). L’impasto viene poi passato dalle raffinatrici, che sono delle macchine laminatrici (tipiche fra queste quelle funzionanti a 5 cilindri). Il passaggio attraverso le macchine raffinatrici è detto in inglese refining o fine grinding.

Il cioccolato fondente più pregiato arriva a contenere non meno del 70% di cacao (sia polvere sia burro)

Concaggio:

Il successivo stadio prende il nome di “concaggio” (conchage o conching). Consiste nel mescolare per tempi molto lunghi la miscela di ingredienti in apposite impastatrici dette conche aggiungendo eventualmente dell’altro burro di cacao. Ciò deve avvenire a temperatura controllata appena sufficiente a mantenere la miscela liquida avendo cura di rompere i grumi dei vari ingredienti fino a portarli a dimensioni inavvertibili dalla lingua e a farne una massa perfettamente liscia e omogenea.

I cioccolati più pregiati vengono trattati in questo modo per non meno di una settimana. Terminata questa fase, il cioccolato viene mantenuto fuso in serbatoi a 45-50 °C. Il concaggio serve, fra le altre cose, anche a ossidare i tannini. Tale tipo di lavorazione fu inventato, nel 1880, da Rodolphe Lindt. D’altra parte vi sono dei famosi cioccolati volutamente non concati, quali ad esempio quello di Modica, che si caratterizzano proprio per l’assenza di questa fase del processo di lavorazione.

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Tempra:

La fase successiva al concaggio è la “tempra” (tempering).

Dato che il burro di cacao tende a cristallizzare in modo polimorfo e irregolare, la massa di cioccolato fuso deve venire raffreddata cautamente in modo da portare alla cristallizzazione desiderata, che produce un cioccolato che si spezza ma che allo stesso tempo si scioglie morbidamente. Per ottenerla, la massa di cioccolato viene raffreddata gradualmente da 45 °C a 27 °C, quindi riscaldata a 31 °C (±1 °C) per il cioccolato fondente, e 29 °C per quello al latte e successivamente raffreddata fino allo stato solido.

Formatura:

Dopo la tempra il cioccolato viene sottoposto alla “formatura” (molding): viene versato in stampi che sono posti in leggera vibrazione per eliminare le bolle di aria imprigionate all’interno. Una volta raffreddato, il cioccolato assumerà la forma degli stampi ed è pronto per il confezionamento.

Confezionamento

Nel settore del cioccolato vengono utilizzati principalmente fogli di alluminio che viene solitamente accoppiato con la carta grease proof, per un completo isolamento dall’ambiente esterno.

Bene. Adesso è tutto pronto per la vendita o, meglio, per l’acquisto. Più avanti vi spiego dove venire a trovare il meglio del miglior cioccolato.

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Illy Shop Brescia

Ti invita a scoprire il suo cioccolato

“Domori è un microcosmo che celebra la vita, la natura e i suoi portenti. Si nutre di emozioni e produce meraviglia con semplicità e purezza cogliendo l’attimo.” - Gianluca Franzoni

Cioccolato secondo Domori

Domori è stata la prima azienda al mondo a creare un codice di degustazione del cioccolato che coinvolge tutti i cinque sensi per scoprire le infinite sfumature del cacao.

Il gusto, in particolare, non deve monopolizzare l’esperienza della degustazione, ma avvalersi di vista, olfatto, tatto e anche udito per un apprezzamento a tutto tondo delle qualità del cacao aromatico. Gli step de seguire per degustare il cioccolato sono semplici, seguili e immergiti in un’esperienza sensoriale unica.

Valutazione del colore

I l cioccolato non deve essere nero me deve avere dei riflessi mogano, rosso cannella. L’intensità del colore aumenta con la tostatura delle fave e si riduce in base alla percentuale di massa di cacao utilizzala.

Valutazione dell’aspetto

La superficie non deve presentare una patina bianca, ma deve essere lucida. Il processo che influisce sulla lucentezza è il temperaggio. Con il tempo, può essere compromesso dalla temperatura alta che fa emergere i cristalli di zucchero o il burro di cacao. L’aspetto deve inoltre essere omogeneo, senza macchie e differenze cromatiche.

Valutazione tattile

La tavoletta, mentre viene spezzata, deve produrre il caratteristico “snap”, ovvero un rumore secco. Inoltre, la velocità con cui il cioccolato si scioglie in bocca è determinato dalla presenza o meno di zuccheri, che influiscono sulla sua fusibilità. Un cioccolato di buona qualità non deve essere né astringente, né allappante, ma cremoso e rotondo.

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A cura di Michele Sgarro Consulente e socio Illyteca

Valutazione gustativa

Attraverso la valutazione gustativa si percepiscono i livelli di dolcezza, acidità e amarezza. Questi parametri sono direttamente correlati sia alle caratteristiche naturali della materia prima, sia alla tipologia di ricetta proposta. Il cioccolato di buona qualità deve presentare un equilibrio tra questi parametri, senza picchi eccessivi.

Valutazione olfattiva

Non ci devono essere odori di bruciato, muffe, sovrafermentazione o altri odori sgradevoli. L’olfatto può essere di tipo diretto o indiretto, quando le molecole aromatiche vengono percepite tramite l’assaggio. Con le masticazione, le papille gustative colgono gli aromi, estremamente vari: frutta secca, frutta matura, frutta tropicale, fiori, spezie, legno, tabacco, cuoio, fragranza di pane, crema di latte. Le percezioni olfattive possono inoltre riguardare:

• Intensità: È la valutazione del volume di un singolo aroma.

• Ricchezza: È la valutazione del numero di differenti toni aromatici.

• Finezza: È la valutazione della qualità globale degli aromi.

• Persistenza: È la valutazione della durata degli aromi nel palato.

Domori nasce dalla mente creativa e dalla passione per la natura, la gastronomia e per il cacao di Gianluca Franzoni che nel 1993, dopo gli studi in economia, approda in Venezuela e, affascinato dalla magia del cacao, decide di costruire un modello di business per il riposizionamento del cacao fine sul mercato. Per tre anni vive sul campo sperimentando nuovi varietali e metodi di lavorazione post-raccolta al fine di preservare la biodiversità e di impedire l’estinzione del cacao extra- fine, il CRIOLLO Il nome DOMORI è un omaggio alla Venezia seicentesca simbolo di commercio, viaggio e avventura.

I due Mori sono due statue di bronzo raffiguranti due pastori che battono con una mazza le ore su

una grande campana, posti alla sommità della Torre dell’Orologio su una terrazza in piazza San Marco. Il nome Domori venne attribuito affettuosamente dai Veneziani per il colore brunito del bronzo.

I due Mori sono molto simili ma non uguali: a uno dei due, quello di destra, manca infatti la barba. Per questo particolare il Moro barbuto è denominato il “vecchio”, l’altro il “giovane”.

A questa attribuzione di ruoli contribuisce un particolare ben preciso: i Mori segnano le ore percuotendo la campana coi loro martelli (tanti rintocchi quante sono le ore), ma con una precisa modalità. Il Moro Vecchio batte le ore due minuti prima dell’ora esatta, a rappresentare il tempo che è passato, mentre il Moro Giovane due minuti dopo per rappresentare il tempo che verrà.

Nell’immaginario di Franzoni, i “Domori” sono i due semi bruniti dalla tostatura, cacao e caffè...il moro vecchio è il caffè, il moro giovane è il cacao!

I 3 soci Illyteca - Da sx Maurizio Valenti, Antonio Gardoni e Michele Sgarro

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DOMORI è un omaggio alla Venezia seicentesca simbolo di commercio, viaggio e avventura

Le Selvagge di Marco Rossi

Marco Rossi rientra in quella categoria umana che potremmo tranquillamente definire dei “visionari”, o meglio ancora nel gruppo di quelle persone che, da un giorno all’altro e sulle ali di un’idea o di un’intuizione, cambia radicalmente l’approccio alla vita e alla propria quotidianità sparigliando le carte in tavola e iniziando a giocare con il futuro.

Le vicende lavorative di Marco Rossi come ben sa chi ha seguito il mondo della gastronomia dalle parti di Bergamo, sono passate prima attraverso la fortunata gestione di un’osteria a proprio nome e, a seguire, con 30Polenta e un format franchising che è arrivato a poter contar su diversi punti vendita in giro per il Nord Italia. Tutto questo, almeno, fino a un paio di anni fa circa, quando nel vivace Marco si insinua l’idea di mettersi a sviluppare un nuovo progetto che, in qualche modo, possa essere legato alla terra, alle proprie origini bergamasche, ma anche a uno stile di vita più rurale e semplice, se vogliamo.

Così nasce l’idea dell’Azienda Avicola Le Selvagge, che prende forma dopo aver individuato un appezzamento di terreno perlopiù boschivo di nove ettari, collinare e poco distante dalla città, e aver puntato l’attenzione sulla razza di galline livornesi. Uova, insomma, e con 1500 galline in tutto, arrivate in un colpo solo pochi giorni prima che ci fosse il lockdown di marzo 2020.

“Se ci penso ho ancora i brividi – dice oggi Marco –per quello che è successo sul nostro territorio, certo, e anche perché in una sola settimana siamo riusciti miracolosamente a organizzare l’intero allevamento. Certo, i primi mesi non sono stati per nulla semplici, ma vista la situazione ce la siamo cavata e nei primi giorni, quando avevamo quotidianamente un numero impressionante di uova da smaltire, queste sono servite anche a fare un po’ di promozione. In poche parole, abbiamo regalato le uova in giro per la provincia un po’ a tutti”.

Il nome dell’allevamento è anche parte della filosofia che si è voluto adottare sin dall’inizio, con l’attenzione per il benessere dell’animale e l’ambiente collinare che permette alle galline di scorrazzare libere nei

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L’idea è quella di far continuare la loro vita in un nuovo posto, sempre etico e piacevole, così si può “adottare” un pollaio presso Le Selvagge, che, appunto, finisce per fornire un piccolo pollaio e qualche gallina a strutture come fattorie didattiche, agriturismi, asili o scuole.

boschi e di muoversi autonomamente rientrando nel pollaio quando avvertono che è arrivata l’ora del pasto. Alimentazione, ambiente, territorio, certificazione biologica e una attenzione particolare che arriva a essere ben percepita nel prodotto finito. Se ne sono accorti anche diversi cuochi di fama come Chicco Cerea e Philippe Leveillé che, rispettivamente al ristorante Da Vittorio e al Miramonti l’Altro, ne fanno regolarmente uso.

L’allevamento ha in più un forte senso etico, visto che aderisce a Respeggt, il metodo che previene la nascita di pulcini maschi (i quali non sono in grado di deporre le uova) in base all’identificazione endocrinologica. In poche parole, mentre le uova da cova femminili vengono indirizzate all’incubatrice, quelle maschili vengono trasformate subito in mangime di alta qualità. Ma non è tutto, Marco Rossi ha trovato anche il modo per inventarsi il pollaio didattico per adulti e bambini. Come funziona? Semplice, bisogna sapere che quando raggiungono una certa età, le galline diminuiscono drasticamente la loro quantità di uova prodotte, ma non smettono del tutto.

L’idea è quella di far continuare la loro vita in un nuovo posto, sempre etico e piacevole, così si può “adottare” un pollaio presso Le Selvagge, che, appunto, finisce per fornire un piccolo pollaio e qualche gallina a strutture come fattorie didattiche, agriturismi, asili o scuole. Il successo delle uova de Le Selvagge è stato tale che c’è perfino in progetto, quest’anno, di realizzare un allevamento avicolo alle porte di Milano, con gli stessi contenuti etici e senza venir meno alla filosofia adottata sin dall’inizio. Certo, forse in un ambiente meno suggestivo, ma pur sempre con un approccio che è ben lontano dall’idea dell’allevamento intensivo.

Testo di Gualtiero Spotti

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speciale soci

Alcuni soci si raccontano...

Amministratore ILS srl

La ILS srl, società di servizi, nasce nel 2002 da una mia esigenza di potermi presentare alle aziende come un vero consulente tecnico super parte.

Da molti anni, analizzo i processi produttivi di aziende e con la mia visione cerco di dare una mano alla proprietà per semplificare e/o modernizzare parte o tutto del processo produttivo.

La mia expertise inizia nel settore logistico piazzali e magazzini circa 30 anni fa per poi approdare per esigenze di mercato, nel mondo produttivo e nello specifico nel settore food.

La mia peculiare funzione è di analizzare fisicamente sul posto l’attività in questione e cercare in breve tempo di fornire una relazione all’imprenditore che vive questa criticità quotidianamente.

Tutta l’analisi, con un progetto di sintesi, è consegnata al cliente senza alcun costo in prima battuta. In un secondo step, sarà l’imprenditore a dare mandato alla ILS srl per mettere in atto il percorso descritto nello studio.

Oggi la ILS si avvale di tantissime figure professionali specializzate in più campi, ovviamente selezionati nel corso del tempo.

Sono tutti professionisti pronti ad investire risorse e tempo per poter rispondere alle esigenze dell’imprenditore nel più breve tempo possibile.

Il cliente tipo della ILS è certamente la media e piccola impresa, dove regna la governance del fondatore o della seconda generazione e molto spesso sono quest’ultimi che vivono quotidianamente i processi produttivi.

La ILS srl fa parte dell’ associazione culturale I performance Club, come socio storico.

In questo club si valorizza e si sviluppano tantissime idee e contatti che creano per tutti il vero valore della conoscenza.

Credo personalmente nel sviluppare fronte comune per migliorare le proprie capacità ma soprattutto per superare periodi difficili come quelli che stiamo vivendo.

Mail info@ilsgroup.it

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Cinzia Crestani del GRUPPO PIRAMIS

Sono Cinzia Crestani, prima consulente commerciale del GRUPPO PIRAMIS, nato nel 2002 a Montichiari (BS).

Fin da subito ho compreso e sposato la vision e la mission di questa realtà che, in collaborazione con VODAFONE, il più grande operatore di telecomunicazioni al mondo, in 19 anni ha raggiunto importanti traguardi, grazie ad una copertura radicata con 38 sedi sul territorio italiano e alla presenza costante su tutti i propri clienti, oltre 52.000, con una crescita attuale di oltre 9.000 nuovi clienti business all’anno.

Passione, capacità di ascoltare le esigenze del mercato e molta cura dei propri Clienti, sono alcune delle caratteristiche nel DNA di PiramisGroup.

Valori che mi hanno permesso di portare ai miei Clienti le soluzioni più indicate, per comunicare sempre al meglio, con un rapporto duraturo nel tempo, in modo da creare quel legame di continuità e di collaborazione necessari, affinchè l’ambito delle Telecomunicazioni non sia per l’Azienda un problema, bensì un’opportunità per farla crescere, sfruttando le potenzialità dei servizi digitali, della telefonia fissa, mobile, connettività e molto altro!

Dopo 10 anni di tale consulenza, sentivo la necessità di un’integrazione generazionale, così mia figlia Sharon Olivares, dopo essersi laureata, si è unita a me, scegliendo, nel 2012 , di seguire insieme i nostri Clienti, in modo da poter dare loro un maggior ausilio e gestendo pure l’importante progetto Vodafone Global Enterprise: la divisione Vodafone dedicata alle realtà multinazionali. Un unico fornitore globale, con cui condividere una strategia chiara e centralizzata, per la gestione delle proprie TLC.

PiramisGroup, grazie ai risultati ottenuti sul campo, è orgogliosa di essere la prima agenzia in Italia per Vodafone business, (più servizi attinenti), con 10 società, di cui 9 imprenditoriali ed una Onlus.

Nel 2010 è stata insignita del prestigioso riconoscimento di Vodafone Excellent Partner Platinum.

Nel 2014 riceve il mandato, unico in Italia, di Vodafone Global Enterprise.

Nel 2016 riceve il mandato da Vodafone per la gestione delle Pubbliche Amministrazioni, che ha

portato a siglare importanti contratti con aziende socio-sanitarie e grandi Comuni.

Nel 2017 nascono Maverick e KaskoMobile: noleggio e garanzia per qualsiasi tipo di dispositivi Hi-tech, Smartphone, Tablet, PC, Notebook, Laptop, Monitor, Stampanti, Domotica, Televisori, Proiettori, IOT e molto altro.

Nel 2019 e 2020 riceve il riconoscimento da Le Fonti Awards, in qualità di Eccellenza dell’anno, in Innovazione e Leadership Consulenza Telecomunicazioni.

Tutto questo rappresenta sicuramente un’importante garanzia per qualsiasi Azienda e, Sharon ed io, siamo orgogliose di trasferire questa certezza, associata al nostro bagaglio di esperienza, per portare i maggior benefici, con trasparenza e continuità, a qualunque Impresa lavorativa.

cinzia.crestani@piramisgroup.com

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Claudio Gaetarelli per LA MERIDIANA

La nostra azienda agricola si trova a Puegnago del Garda ma ha due anime: una in Valtenesi e una in Lugana, 12 ettari di vigneti e 7 ettari di oliveti sulle colline moreniche mitigate dal nostro Lago di Garda.

Perchè La Meridiana?

Oltre all’uva qual è l’ingrediente principale per ottenere un buon vino?...Il TEMPO!!

E qual è il più antico strumento per misurarlo ricordandoci le tradizioni del passato?...

LA MERIDIANA! Ecco perché l’abbiamo fatta diventare il nostro simbolo.

Siamo vignaioli e olivicoltori da 4 generazioni sempre a conduzione famigliare; i fratelli Augusto e Fulvio Leali appartenenti alla seconda generazione hanno ceduto il passo ai rispettivi figli, Fabio e Roberto, coadiuvati da Katia e Mattia, moglie e figlio di Fabio, che partecipano attivamente sia in campagna che in cantina.

Lavoriamo le nostre terre con passione e dedizione per produrre vini genuini e di qualità, per questo motivo dal 2016 abbiamo deciso di convertire la nostra azienda in biologico.

La cornice del Lago di Garda, considerata il Mediterraneo delle Alpi, è la zona di coltivazione dei nostri vigneti, proprio per questo straordinario microclima, un terroir perfetto che dona ai nostri vini profumi e sentori unici.

SUA MAESTA’ IL GROPPELLO DOC BIO

In Valtenesi coltiviamo la nostra “Perla nera”, l’autoctono per eccellenza, il Groppello DOC BIOfatto con 100% di uve Groppello Gentile, la varietà di Groppello più pregiata, e per chi non lo sapesse le origini del nome sono legate alla forma chiusa e serrata del grappolo (in dialetto “gropp”). La sua buccia sottile dona un colore rosso rubino con sentori di frutti di bosco e leggere note speziate nel finale. Sulla tavola il Groppello è l’inseparabile compagno dello spiedo bresciano.

IL VINO DEGLI INNAMORATI: IL VALTENESI CHIARETTO DOC BIO

Nella stessa zona produciamo un altro pregiato vino: il Valtenesi Chiaretto DOC BIO prodotto con uve di Groppello-Barbera-Sangiovese.

Attenzione non chiamatelo Rosè, si potrebbe offendere, potete invece chiamarlo il “Vino di una notte” perché l’antico processo prevedeva di pigiare delicatamente le uve e lasciarle sulle bucce per poche ore, la durata di una notte insomma, per ottenere il classico colore di “ Petalo di Rosa”

Vino intrigante fresco e profumato è detto anche il “Vino degli innamorati” la cui vendita è autorizzata dal 14 febbraio (San Valentino) di ogni anno.

Altra curiosità, il metodo di lavorazione del Valtènesi Chiaretto ha origini davvero singolari e distanti nel tempo. Leggenda narra che sia nato da una lontana storia d’amore, quella tra la nobildonna gardesana Amalia Brunati ed il Senatore veneziano Pompeo Molmenti. Trasferitosi in Valtènesi per seguire l’amata, il Molmenti ebbe qui la possibilità di approfondire la propria passione per il vino e la vinificazione mettendo a frutto le conoscenze acquisite in Francia riguardo ai Rosè. Era il 1896 e nasceva così il Valtènesi Chiaretto , uno tra i primi vini italiani ad aver ottenuto il riconoscimento Doc.

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GARDA MARZEMINO DOC BIO E GARDA CHARDONNAY DOC

Oltre a questi vini straordinari in Valtenesi produciamo anche un ottimo Garda Marzemino DOC BIO, 100% uve Marzemino e uno strutturato bianco Garda Chardonnay DOC, 100% uve Chardonnay in una tiratura limitata e con affinamento in botte di Rovere Francese.

LUGANA: IL VINO PRODOTTO DA VITIGNI AUTOCTONI PIU’ VENDUTO IN ITALIA NEL 2022

Orgogliosi di aver contribuito con il nostro lavoro a portare questo straordinario vino ai primi posti a livello mondiale, nel 2022 ne sono state vendute oltre 30 milioni di bottiglie. Il Lugana si trova al primo posto tra i vini italiani prodotti da vitigni autoctoni.

Sì, l’altra anima de La Meridiana si trova proprio in Lugana, lungo la piana morenica sud del Lago di Garda, nella zona di Desenzano D/Garda, dove lavoriamo 5 ettari di proprietà di Turbiana di Lugana, un vitigno autoctono di questa straordinaria zona. Qui si estende questa pianura nobile con microclima temperato contraddistinta da suoli fertili, ricchi di calcare e sali minerali, composti da una matrice argillosa che nella zona collinare si alternano a sabbia, essi donano ai vini l’impronta identitaria del terroir: corpo, calore, acidità e sapidità nella struttura gustativa del vino, profumi vigorosi e netti con sfumature di mandorla, frutti bianchi e agrumi nel corredo aromatico finale.

Il nostro Lugana DOC BIO nella sua semplicità è

la nostra punta di diamante ed è proprio perché lo facciamo con passione che trasformiamo la semplicità in eccellenza.

Ottimo come aperitivo e abbinato ad antipasti o pesce di lago della tradizione culinaria Gardesana (Carpione, Coregone, Trota e Persico) ma anche con formaggi mediamente dolci.

BOLLICINE DEL LAGO DI GARDA

No, non sono quelle che fanno i pesci nel lago ma sono i nostri spumanti fatti rigorosamente con Metodo Classico e affinati sui lieviti selezionati per 12 mesi in bottiglia.

• SPUMANTE BIANCO BRUT ottenuto da uve Groppello in bianco e Chardonnay, con sentori di frutti bianchi al naso, con una piacevole bollicina fine, minerale e secco in chiusura.

• SPUMANTE ROSÈ BRUT ottenuto da uve Groppello-Barbera-Sangiovese (come nel Valtenesi Chiaretto) con sentori di frutta rossa al naso. Entrambi vocati per un aperitivo sfizioso, primi e secondi di pesce e formaggi erborinati.

IPC MAGAZINE 33 SPECIALE SOCI

L’ANTICO METODO ANCESTRALE

(Vedi la sezione FOOD & BEVERAGE pag.24)

L’OLIO EXTRAVERGINE DI OLIVA DE LA MERIDIANA

Oltre alla varietà di vini tipici del Garda, nei nostri 7 ettari di oliveto situati tra Puegnago del Garda e Gaino di Toscolano Maderno, produciamo pluripremiati oli extravergine di oliva.

FS17 o “FAVOLOSA”

<<Fs 17>>. A prima vista parrebbe la sigla di un aereo supersonico e pochi penserebbero ad una cultivar di olive quale in effetti è.

FS17, detta anche “Favolosa” è una varietà di olivo che si distingue per l’elevata attitudine a produrre olio di qualità, ricco di sostanze volatili, con un immediato riscontro della ricchezza di polifenoli.

Partendo da questa cultivar, la nostra famiglia, originaria di Monteacuto di Puegnago del Garda, ricava un olio extravergine di grande equilibrio e piacevolissima degustazione. Proprio a dimostrazione che non siamo solo legati alla tradizione ma ci piace innovare e cercare sempre di migliorare, nel 2002 in un nostro terreno a Gaino di Toscolano Maderno abbiamo piantato diversi olivi e con microestrazioni abbiamo individuato quali siano i più adatti a questa regione gardesana.

Dalle iniziali 60 piante si passa alle attuali 500 per l’Fs 17, la varietà che ci sta dando più soddisfazioni: l’olio ricavato ha naso fresco di erbe sfalciate, note di carciofo e del frutto di origine, ingresso in bocca dolce che si anima progressivamente di sensazioni amare e piccanti, ma sempre eleganti, mai eccessive. La persistenza è lunga, compaiono altre note, come la nocciola poco tostata. Un olio che raccomandiamo su formaggi freschi come primo sale e mozzarella o sulla più classica delle bruschette, senza precludere altri abbinamenti.

100 LIMITED EDITION IL TOP BLEND

Oltre al nostro FS17 in purezza partendo sempre da una raccolta a mano ed una frangitura entro le 24 ore dalla raccolta otteniamo il 100 LIMITED EDITION un blend di :

80%Casaliva – 10% Leccino – 10% Favolosa (FS17)

Come dei perfetti alchimisti prendiamo il meglio delle diverse varietà e le misceliamo nelle giuste proporzioni per dare vita ad un nuovo bouquet

di profumi e di sapori che sorprende il palato e esalta il gusto dei piatti. Da utilizzare rigorosamente a crudo su bruschette, verdure crude e formaggi delicati.

Per chi non l’avesse ancora fatto non resta che assaggiare i nostri prodotti e per questo vi aspettiamo nella nostra cantina a Puegnago del Garda, dove potrete degustare tutti i nostri prodotti dal lunedì al sabato, dalle 8.30 alle 12 e dalle 14.30 alle 18. Previa prenotazione possiamo anche organizzare degustazioni guidate tra vini, oli e storie raccontate da Fabio e Roberto.

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Piceni Angelo/ Luzzardi Francesco IL GABBIANO

IL GABBIANO è una Cooperativa Sociale senza scopo di lucro che, già dalla sua Fondazione circa 30 anni fa, persegue l’interesse della comunità, la promozione umana e l’integrazione sociale dei cittadini.

Realizza i propri scopi sociali attraverso la gestione di servizi socio-assistenziali, socio-sanitari, sanitari ed educativi orientati in via prioritaria, ma non esclusiva, alla risposta ai bisogni di minori, disabili fisici, psichici e sensoriali, anziani, malati in fase terminale e altre categorie di soggetti che necessitano nel corso della loro vita di interventi mirati al soddisfacimento di bisogni di assistenza, socializzazione, cura e riabilitazione.

Nel 2007, nasce GABBIANOLAVORO, per offrire possibilità di lavoro e un concreto miglioramento della qualità di vita agli utenti dei suoi servizi, allargando il raggio d’azione sul territorio, creando collaborazioni con Enti Pubblici e Clienti Privati al fine di inserire personale svantaggiato e con invalidità, ai sensi della L.68/99 cercando ogni giorno di coniugare solidarietà, sostenibilità e sviluppo, attraverso percorsi di formazione, di accompagnamento e di inserimento, in una logica di tipo imprenditoriale; il 21 dicembre 2021 è avvenuta la fusione per incorporazione della Cooperativa “Gabbiano Lavoro” nella Cooperativa “Il Gabbiano” permettendo a quest’ultima di eseguire anche l’attività di inserimento lavorativo.

INSERIMENTO LAVORATIVO

L’ex art. 14 del D. Lgs. 276/2003 (decreto attuativo della Legge Biagi) è uno strumento attraverso il quale è possibile assolvere all’obbligo di collocamento mirato di persone svantaggiate.

La Cooperativa, per prima in provincia di Brescia, ha stipulato convenzioni con Aziende private, assumendo per conto loro la persona disabile, che svolge il lavoro pattuito. L’azienda commissiona alla Cooperativa una commessa di lavoro della durata minima di 12 mesi.

La legge 68/99 stabilisce che le aziende con più di 15 dipendenti debbano assumere almeno un lavoratore appartenente alle categorie protette. Essa contempla un crescendo di tali assunzioni, direttamente proporzionale all’aumento dei dipendenti. Da 15 a 35 dipendenti è prevista l’assunzione di una persona

disabile, dai 36 ai 50 di 2 lavoratori, da 51 a 150 in una percentuale del 7% più uno e così via; è quindi di imprescindibile capire quanti lavoratori disabili l’azienda sia tenuta ad assumere. Per farlo, va tenuto conto della percentuale, calcolando che vanno inseriti tutti lavoratori subordinati (compresi quelli con contratto a tempo determinato fino a 9 mesi) con alcune eccezioni (lavoratori tramite cooperative, i dirigenti, ecc.)

Le categorie di soggetti svantaggiati inseribili al lavoro secondo l’Art. 4 L. 381/91 sono:

• invalidi fisici, psichici o sensoriali – normativa specifica di inserimento lavorativo: Legge 68 99;

• ex degenti di istituti psichiatrici; soggetti in trattamento psichiatrico;

• dipendenze in trattamento (da alcool, da sostanze, da gioco compulsivo);

• minori in età lavorativa in situazioni di difficoltà familiare;

• le persone detenute o internate negli istituti penitenziari, i condannati e gli internati ammessi alle misure alternative alla detenzione e al lavoro all’esterno ai sensi dell’art. 21 l. 354/75

IPC MAGAZINE 35 SPECIALE SOCI

Per gli invalidi fisici, psichici e sensoriali vale il verbale della commissione di invalidità che accerta uno stato di inabilità superiore al 45%; per gli ex degenti in istituti psichiatrici e i soggetti in trattamento psichiatrico occorre un certificato dell’ASL rilasciato dallo specialista competente; per i tossicodipendenti ed alcoolisti il certificato deve essere rilasciato dai servizi competenti (SERT o NOA); per i minori in età lavorativa in situazioni di difficoltà familiare è necessario un provvedimento della Pubblica Amministrazione competente; per i condannati ammessi alle misure alternative alla detenzione la documentazione e certificazione necessaria deve essere rilasciata dai competenti servizi dell’amministrazione della giustizia.

Le attività per le quali la Cooperativa può inserire personale svantaggiato

IL GABBIANO opera in diversi settori produttivi, dalle pulizie civili e industriali al settore manifatturiero (materiali plastici e metallici), dalla gestione di attività amministrative come front-office e call-center a servizi per la ristorazione, dai servizi di pulizia alla gestione di lavanderie in Residenze Sanitarie Assistenziali.

Il campo delle attività è ampio e variegato e offre possibilità diversificate per l’inserimento di persone svantaggiate. La Cooperativa può gestire stabilmente o temporaneamente, in proprio o per conto terzi, le attività e le lavorazioni concordate. Inoltre IL GABBIANO offre soluzioni personalizzate capaci di coordinare efficacemente le molteplici attività in cui il personale con invalidità può essere impiegato. La Cooperativa opera principalmente nella provincia di Brescia e Cremona.

IPC MAGAZINE 36 SPECIALE SOCI

Luca Sgarro Clickevia

Nel mondo sconfinato del marketing è sempre più difficile capire “chi fa che cosa” e “perché”; quante e quali figure servono per mettere in pista un progetto efficace. Un team come il nostro nasce da un’esigenza: mettere in chiaro tutti questi aspetti.

Da una parte assistiamo all’espandersi delle agenzie di comunicazione tradizionali in galassie di servizi che spesso non riescono a controllare, dall’altra vediamo aziende sommerse da proposte “creative”, che appagano l’occhio, ma poco performanti. Fra questi pianeti che si allontanano sempre di più, sbocciamo noi: Clickevia, da “Click…e via!”. Un nome che dà l’idea di semplicità, concretezza bresciana, ragionevolezza; perché quando si parla di “budget” è fondamentale pensarci molto bene.

Orchestriamo i più importanti strumenti di web marketing con la strategia; troviamo un compromesso fra la capacità di investimento dei clienti con la loro voglia di crescere.

Intendiamoci, tutto può funzionare e tutto si può fare: l’uomo sandwich per strada, gli elicotteri che sventolano il tuo nome, Gabibbo che parla di te… tutto. Per la nostra esperienza però, prima viene la progettazione. Ponderare le azioni è fondamentale, come in una ripida scalata. Togliere la pubblicità dalle mani dei “creativi vecchio stile” è stato doloroso, ma necessario. Gliela restituiamo solo dopo aver rimesso al primo posto gli obiettivi aziendali che una PMI può avere.

Ora, senza tanti giri di parole, ti lasciamo un elenco dei nostri servizi. Se ti va, puoi scriverci per una prima consulenza gratuita.

• SEO avanzata: per scalare l’Olimpo di Google.

• Marketing Digitale Funzionale: tutti gli strumenti del web a disposizione del tuo piano di marketing

• Siti web “classici” ma non banali

• Social Media Management: le strategie migliori espandere la notorietà della tua azienda

• E – Commerce e marketing automation

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Melania e Carmine Esposito per IL Soc. Coop. SPA

Vorrei inizialmente sottolineare che ci sono tante realtà come le nostre o meglio che hanno uno statuto simile però sono lontane anni luce dalla nostra Mission.

La IL Soc. Coop. è realmente una società di produzione lavoro, prendiamo appalti in piena autonomia con rischio di impresa.

Cosa vuol dire?

Vuol dire, semplificando, che il committente o cliente non dovrà più pensare alla gestione del personale, non dovrà più pensare alla performance e non dovrà più pensare ad avere sorprese di costi fissi e variabili. Bensì avrà un costo certo in base alla produzione e potrà badggettare, avrà un vero partner che in caso di incrementi produttivi ed investimenti sarà pronto ad essere al suo fianco.

Mi presento, mi chiamo Melania Esposito e sono il presidente della società cooperativa, nata nel 2012 con la voglia di creare valore per le aziende e sviluppare posti di lavoro seri e continuativi.

Oggi siamo una realtà media piccola con circa 100 dipendenti tutti a CCNL che opera su tre provincie, ma rientriamo in una vera rete di sviluppo commerciale su più canali e territori.

Siamo predisposti a sfide interessanti, ma soprattutto pronti a poter mallevare di responsabilità, risorse e tempo gli imprenditori che certamente desiderano avere costi certi, imprenditori che vogliono poter destinare il proprio tempo al vero “core business” ovvero: ricerca - sviluppo e commerciale.

Facciamo parte anche noi del club IpC come soci storici, crediamo nella condivisione, crediamo nella cooperazione. È essenziale fare rete soprattutto di questi tempi.

Per informazioni mail: acquisti@coopil.it

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Melania Esposito presidente IL Soc. Coop. Carmine Esposito Vice presidente IL Soc. Coop.

Umberto Rossi

Centro ufficio

Chi siamo:

Azienda costituita il 13/11/1990 Umberto Rossi attuale Legale rappresentante, dopo un esperienza maturata per oltre 20 anni nella fornitura ed assistenza di prodotti per l’ufficio, in collaborazione con un team di tecnici altrettanto esperti, decide di costituire l’attuale azienda “Centro Ufficio s.n.c. “

L’azienda ha seguito poi le evoluzioni tecnologiche del settore creando un team di professionisti in grado di seguire i propri clienti in tutte le problematiche relative all’Office Automation.

Cosa facciamo:

Ci occupiamo della Vendita / noleggio e assistenza di soluzione informatiche, Programmi di gestione aziendale, soluzioni personalizzate, Sistemi Multifunzioni e stampanti laser, registratori di cassa, cablaggio e realizzazione reti, server e sicurezza informatica, consumabili.

La nostra esperienza maturata sul campo ci permette di analizzare le problematiche del cliente al fine di fornire una consulenza completa e proporre le apparecchiature più adatte.

Siamo partner dei più importanti produttori del settore tra cui KYOCERA – EPSON – CUSTOM/FASY - ZYXEL

– Olivetti - Microsoft

La nuova tecnologia per una stampa ecosostenibile.

La Stampa a Freddo

Non possiamo sfuggire al fatto che stiamo vivendo una crisi climatica globale. A meno che le cose non cambino, presto assisteremo ad alcuni radicali cambiamenti negli ecosistemi del pianeta. Ma c’è una

cosa che possiamo fare: cambiare il nostro modo di consumare energia

Bruciare combustibili fossili per creare elettricità produce grandi quantità di CO2. È arrivato il momento di agire, come aziende e a livello personale, per risparmiare energia e iniziare a utilizzare fonti rinnovabili. Fare una scelta sostenibile è un dovere, non un optional.

È ora di CONTRASTARE IL RISCALDAMENTO GLOBALE. Passa alla stampa a freddo per ridurre i consumi energetici. Anche un piccolo cambiamento nelle tue scelte di stampa può fare la differenza. Se ciascuno di noi farà la propria parte con un piccolo cambiamento, l’impatto positivo sul pianeta può essere significativo. Una pagina alla volta, insieme possiamo cambiare la storia.

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Peroni Gunnar per FRANCEHOPITAL

Francehopital è la storia di tre generazioni di uomini che hanno creato, sviluppato e trasformato negli ultimi decenni la struttura originaria di una piccola società commerciale fondata nel 1948 in una azienda internazionale nel settore della sanità, producendo articoli complessi per clienti esigenti e servendo oltre 80 paesi nel mondo.

I prodotti di FH sono ricchi e variegati, a seconda della loro funzione: dai carrelli di reparto (distribuzione dei farmaci, cambio biancheria al letto e igiene del paziente, carrelli di emergenza, ecc.) alle attrezzature in acciaio inossidabile per le sale operatorie, dalle colonne di trasporto a diversi sistemi di scaffalature e armadi.

Un’ampia offerta che continua a crescere ancora oggi, con molte innovazioni. FH offre soluzioni complete per ottimizzare i flussi e la movimentazione di:

• Biancheria

• Farmaci

• Dispositivi medico-chirurgici

• Materiale economale

• Rifiuti

In modo completo, garantendo efficienza ed organizzazione.

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Daniele Rivetti per TRADIZIONI PADANE

Nuove linee di prodotto, numerose collaborazioni nel settore della GDO e un rinnovato impulso ai progetti legati alla sostenibilità: sono molte le novità che hanno caratterizzato il 2021 di Tradizioni Padane.

L’azienda, nata nel 1991 a Gottolengo, interpreta il gusto italiano per la pasta esportandolo in tutto il mondo e lo rende accessibile a persone di diverse culture e differenti tradizioni, con produzioni kosher, halal e un’offerta biologica, vegana e biodinamica di altissimo livello.

Negli ultimi due anni Daniele Rivetti, nel doppio ruolo di Amministratore Unico e rappresentante della proprietà, ha assegnato a Giorgio Sciacca il ruolo di disegnare un nuovo percorso.

Dal binomio tra la determinazione di un giovane imprenditore e la leadership visionaria di un manager di grande esperienza è nata così una piccola grande rivoluzione, che ha stravolto e riqualificato una prospettiva industriale focalizzata precedentemente nell’Ho.Re.Ca. aumentando il peso della Grande Distribuzione Organizzata. Un processo iniziato innanzitutto dalla valorizzazione delle risorse interne, mettendo a sistema le competenze acquisite negli anni.

Il mondo della ristorazione resta in ogni caso nel DNA dell’azienda ed è anche alla base di una metodologia di ricerca e sviluppo che coinvolge chef di alto livello nella creazione dei nuovi prodotti, in uno scambio virtuoso tra l’impresa e i suoi tradizionali clienti.

Tra gli ultimi progetti stimolati dalla proprietà anche lo sviluppo di packaging riciclabili e compostabili che sono destinati a ridurre sensibilmente l’utilizzo delle plastiche per imballaggio, in linea con una visione strategica che assegna al tema ambientale un peso crescente nelle politiche di sviluppo di Tradizioni Padane

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Daniele Rivetti Giorgio Sciacca

Donatella Colangelo fondatrice SETICREI

La curiosità di addentrarmi negli ingredienti (INCI) che costituiscono i cosmetici in commercio, l’approfondimento della conoscenza per la composizione di un prodotto cosmetico, nasce dalla problematica di un’acne virale importante che mi ha accompagnata nell’età adolescenziale e mi ha costretta ad affrontare innumerevoli trattamenti e routine di bellezza spesso inefficaci tanto da sensibilizzare sempre più la mia cute.

La mia attenzione e consapevolezza mi ha portato a preferire per la mia routine di bellezza prodotti che escludono tutti quegli ingredienti inefficaci e dannosi per la cute quali parabeni, petrolati, tensioattivi, coloranti, O.G.M. e profumazioni con base alcolica, privilegiando principi attivi puri che portano reali benefici alla nostra pelle e ci consentono di migliorare e gestire anche pelli problematiche, eliminando tutto ciò che può portare problemi di sensibilizzazione e allergie.

Dall’idea di condividere la mia esperienza nasce SETICREI , la LINEA di COSMETICI NATURALI con P RINICIPI ATTIVI PURI AL 100%, selezionati tra le migliori materie prime Made in Italy; confezionati dai migliori esperti della cosmesi italiana allo scopo di preservare il benessere delle persone, amplificando l’efficacia dei risultati data dall’utilizzo di principi attivi dermocompatibili, nel rispetto della natura e degli animali.

La nostra Passione e Filosofia ci hanno convinti che la BELLEZZA ed il BENESSERE debbano essere alla portata di tutti.

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Maurizio Valenti, Antonio Gardoni e Michele Sgarro

ILLYTECA Brescia

Il marchio illy è conosciuto in tutto il mondo per l’elevato grado di qualità del caffè che produce, tuttavia la grandezza del marchio e l’enorme volontà di voler soddisfare le esigenze della propria clientela, hanno fatto in modo che recentemente illy ampliasse la sua gamma in direzione di settori analoghi.

Da questa volontà sono entrate a far parte del Gruppo Illy molti prestigiosi marchi:

• Dammann Frères, pregiata casa di tè con sede a Parigi,

• Domori con il suo eccellente cioccolato Criollo,

• Agrimontana, piemontese come Domori, ben nota per le sue confetture, i marron glaces e i canditi e infine

• Mastrojanni gran produttore di Brunello di Montalcino.

Illyteca rappresenta dunque un punto comune di grandi marchi e un luogo per chiunque intenda conoscere e gustare i piaceri della vita.

Illyteca è dunque un riferimento per tutti per il caffè, per il tè, per il cioccolato, per il vino e per le confetture. Attraverso degustazioni guidate o eventi di presentazione dei diversi prodotti potrete conoscere i vari marchi e i vari prodotti e gustarne al massimo ogni loro proprietà.

llyteca Brescia nasce da un progetto di Maurizio Valenti, rappresentante per Brescia e provincia del prestigioso marchio Illy, il quale con due amici professionisti, ha deciso di realizzare un punto vendita al dettaglio dei prodotti appartenenti al gruppo Illy.

Dal 28 giugno di quest’anno un cambiamento epocale: arriva Michele Sgarro, che tutti voi conoscete, e va a sostituire uno dei soci storici.

E tutto cambia: volete scoprire se in peggio o in meglio?

Passate a trovarci.

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SPECIALE SOCI
I 3 soci Illyteca - Da sx Maurizio Valenti, Antonio Gardoni e Michele Sgarro

Bellezza, Cosmetica e Make-up

I nuovi canoni della Bellezza all’insegna di Inclusività, Benessere, Sostenibilità e Sicurezza, tutto nel segno della trasparenza assoluta. Il Make-up diventa Calligrafia delle Emozioni.

Il Coronavirus ha stravolto le nostre vite obbligandoci ad assumere nuove abitudini soprattutto per quanto riguarda il modo di interagire con gli altri. Il distanziamento sociale e l’uso delle mascherine protettive hanno impattato notevolmente anche con le scelte cosmetiche rivoluzionando il mondo del Make-up, che si è focalizzato esclusivamente sugli occhi, ciglia e sopracciglia, unica parte lasciata scoperta.

L’impatto che la Bellezza ha sulla nostra vita è molto potente. Il bisogno di piacersi è un’esigenza fondamentale per comunicare la propria immagine con maggiore sicurezza.

La Bellezza contempla un forte bisogno di approvazione e di appartenenza. Quando parliamo di Bellezza non possiamo precludere la relazione con gli altri.

La certezza di essere gradevole esteticamente ci porta a quanto di più intimo vi è nell’uomo, all’antico ed attuale colloquio con lo specchio, con l’esteriorità in quanto espressione dell’animo umano, della sua intelligenza, della sua storia e cultura, delle sue paure, gioie e speranze di continuità nel tempo, del suo desiderio di restare giovane.

Un aspetto gradevole e curato del volto e dei capelli influisce positivamente prima di tutto su noi stessi e in secondo luogo sulle nostre relazioni, perché chi percepisce la nostra positività è naturalmente attratto da noi.

Oggi all’apparire più belli e curati si è affiancata la ricerca del Benessere ed il cosmetico decorativo ha iniziato a rivestire un ruolo sociale come mediatore relazionale.

Ogni gesto di Bellezza esprime scelte non solo estetiche ma etiche, religiose e culturali.

Il riflesso del viso nello specchio oltre a rivelare la nostra immagine ci ricorda qualità e valori che ci rendono positivi, corretti, etici.

...il volto come specchio dell’anima… un’anima bella.

Il concetto di WELLNESS si è così evoluto passando da Well Being (ben essere) a Better Being (essere migliore).

È una nuova interpretazione che esce dall’individuo e va a proiettarsi in una dimensione dove “io sto bene”, non solo se mi concentro su me stesso, prendendomi cura del corpo con trattamenti estetici, cosmetici,

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A cura di Alessandra Barlaam Make-up artist

meditazione, dieta e movimento; ma “io sto bene”, anche se tutto quello che è intorno a me si muove nella medesima direzione.

È un concetto meno egoistico del Benessere, che risveglia le coscienze ed obbliga ad agire in nome di una ritrovata responsabilità sociale. I cosmetici, oltre a rispondere alle esigenze clean e safe, con formulazioni di alta qualità, efficaci, sicuri e garantiti, devono tener conto anche della sostenibilità. Molte persone, consapevoli dell’impatto dei consumi sull’ambiente, anche in materia di cosmetica, stanno scoprendo la loro “Anima Verde”, orientandosi verso un consumo più sostenibile - eco friendly o green - per sentirsi più in armonia con la natura ed i suoi ritmi, nel rispetto del pianeta, della propria filosofia di vita, della propria idea etica di Bellezza.

In questa nuova visione il consumatore è protagonista, un vero e proprio Consumer Leader, che in una sorta di co-creazione con le aziende cosmetiche partecipa allo sviluppo dei prodotti, con richieste specifiche di sostenibilità, etica e performance altissime.

Una persona è bella quando comunica una sua luce, un suo fascino: allora la Bellezza scaturisce ed emerge dall’animo, dalla coscienza, dal cuore, e manifesta l’autentica essenza dell’essere umano

Tutto viene confezionato su misura affinché ognuno si possa sentire unico e al centro. L’autenticità diventa un valore aggiunto nell’espressione estetica. La Cosmetica si fa inclusiva, non escludendo più nessuno, usando i suoi segreti per valorizzare e personalizzare il più possibile, nel rispetto del gusto, dell’età, delle diverse culture, del colore della pelle, della tipologia dei capelli, di abitudini, religioni e clima.

In questa nuova visione che ci vede in una nuova con¬sapevolezza di sé e degli altri, viene spontaneo domandarci quale sia la nuova via per la Bellezza.

Una persona è bella quando comunica una sua luce, un suo fascino: allora la Bellezza scaturisce ed emerge dall’animo, dalla coscienza, dal cuore, e manifesta l’autentica essenza dell’essere umano. È la Bellezza sublime di uno sguardo non perfetto ma che sa far impallidire, di una bocca che illumina una stanza parlando e sorridendo.

Il volto è uno spazio in continuo movimento dove il trucco riveste l’ardito compito di incorniciare le emozioni, attraverso i colori e le forme, diventando Calligrafia Emozionale

L’attrazione che un viso può esercitare, in effetti, non è limitata ai semplici tratti somatici.

Il Make-up, tra tutti i cosmetici, ha un ruolo molto importante nella comunicazione della propria identità. È abito del volto, espediente terapeutico per farci sentire più a nostro agio e farci stare meglio con noi stessi e con gli altri.

Il trucco rivela il rapporto complesso tra il viso nudo e l’immagine che ogni donna vuole dare di se stessa: è l’immediata soluzione per assecondare la nostra irrequieta ansia di mutamento. Nonostante la sua natura effimera, ha il potere di dare sicurezza e di mettere a proprio agio nelle più disparate situazioni. Ci si trucca in funzione dei luoghi, delle circostanze, dei momenti della giornata, delle persone che si devono incontrare e anche per sé stesse. Cambiando l’apparenza si manifesta la capacità di esprimersi sotto diversi aspetti. Non è ipocrisia ma rivelazione delle diverse espressioni della propria personalità: l’importante è che ogni colore, intensità o sfumatura corrisponda esattamente al proprio essere.

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È uno dei più grandi alleati della Bellezza del volto di ogni donna.
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Latte d’asina

Le temperature fredde mettono a dura prova la nostra epidermide, soprattutto le epidermidi delicate e sottili.

Ecco uno straordinario ingrediente da utilizzare in questa stagione: il pregiatissimo latte d’asina Il latte d’asina è apprezzato sin dai tempi di Erodoto per le eccezionali virtù cosmetiche e di cura contro malattie e invecchiamento.

Diventò celebre grazie a Cleopatra, regina d’Egitto, che si racconta mantenesse la sua bellezza grazie a ripetuti e prolungati bagni nel latte d’asina Anche i Romani (per esempio Poppea) lo usavano con soddisfazione per le sue doti terapeutiche. Grazie ad approfonditi e autorevoli studi, il latte d’asina è stato ufficialmente riconosciuto dalla comunità scientifica come un elisir di “lunga vita”, in grado di contrastare i segni del tempo.

Il latte d’asina è stato ufficialmente riconosciuto dalla comunità scientifica come un elisir di “lunga vita”, in grado di contrastare i segni del tempo

Straordinarie sono le sue proprietà per la salute e bellezza dell’epidermide: riequilibra la composizione e il pH del film idrolipidico, ripristina le naturali difese cutanee contro agenti esterni e fattori irritanti, sensibilizzanti o allergizzanti, contiene la formazione di radicali liberi con particolare prevenzione dello stress ossidativo cellulare, stimola la produzione di nuovo collagene, elastina, retinolo e fibroblasti.

Svolge infine una fondamentale azione addolcente, idratante, restitutiva, eutrofizzante, rassodante e antietà, nonché decongestionante, antiedemigena e vasoprotettiva.

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L’ingrediente perfetto contro il freddo
A cura di Donatella Colangelo Imprenditrice
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Energie cosmiche

Vantaggi di una vita equilibrata

… tutto è iniziato in modo “strano”...

Stavo cercando attraverso google “gestione energetica pannelli fotovoltaici” e mi è comparso un annuncio per una scuola REIKI. Non capivo cosa fosse, ma mi incuriosiva...

Dimentico i pannelli fotovoltaici e chiamo la scuola. Mi risponde una voce femminile che mi dice di passare direttamente alla scuola in modo che potessero spiegarmi meglio di cosa si trattasse.

Bè... da quel giorno è iniziato un nuovo modo di vivere, che a me piace definire “energetico”.

Torniamo a REIKI , cos’è?

Reiki è un metodo curativo per mente e corpo; essendo un termine giapponese, il suo significato letterale lo ricaviamo dai 2 kanji della quale è composto: REI che in questo caso significa trascendentale e KI che è traducibile con energia.

Con parole è difficilissimo spiegare di cosa si tratta, perché l’energia non si vede, non ha profumo e non emette suoni.

Il metodo curativo Reiki, utilizza l’energia “neutra” che viene canalizzata attraverso una persona e tramite le mani utilizzata per guarire.

In modo pratico il metodo curativo Reiki, utilizza l’energia “neutra” che viene canalizzata attraverso una persona e tramite le mani utilizzata per guarire.

Quando mi hanno dato questa spiegazione, avevo pensato di essere in presenza di qualche fantomatico ciarlatano e mi chiedevo dove fosse la classica enciclopedia da propinarmi a fine corso.

Come ho imparato successivamente, fin dalla nostra nascita, le nostre “energie vitali” sono condizionate da tanti fattori e queste energie compongono il nostro essere equilibrati.

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A cura di Federico Zucchi

Il metodo curativo Reiki serve a riequilibrarci in modo che lo squilibrio non diventi malattia. Mi spiego meglio con un esempio pratico: quando riempiamo di aria un palloncino di plastica, sappiamo ne può contenerne secondo le proprie caratteristiche, che vanno dalla dimensione del palloncino fino allo spessore della plastica della quale è composto. Se immettiamo troppa aria nel palloncino questo potrebbe scoppiare e rompere un equilibrio, potrebbe anche accadere che immettiamo aria sufficiente per non farlo scoppiare, ma l’equilibrio del materiale plastico del palloncino può subire una variazione in modo che nel tempo possa comunque rovinarsi o rompersi.

Il metodo curativo Reiki sfrutta lo stesso concetto di equilibrio, perciò se ci manteniamo in equilibrio è più difficile che la nostra energia si trasformi in malattia.

Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma.

Questo metodo non è “magia”, anche se in realtà è tutto magia ciò che non conosciamo, ma con tempo ed impegno, tutto è possibile.

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HYPER PADEL

Alla scoperta dei termini più utilizzati

Il padel è diventato ormai uno sport sempre più presente nel territorio, in provincia, contiamo una moltitudine di campi, ogni giorno nascono nuovi centri come il nostro. Questa mania, se si può dire tale, continuerà a crescere grazie all’inclusività di questo sport.

Non c’è nessuno che conosca almeno una persona che non pratichi questo gioco. Chi ha provato una volta o chi è un assiduo giocatore.

Per i nuovi che si affacciano al mondo del padel si domandano sempre più spesso il significato dei tanti termini che fanno parte di questo sport. Cos’è il punto dolce in una racchetta di padel? Che significa “bandeja”?

Con l’obiettivo di poter rispondere a tutti questi dubbi abbiamo creato un piccolo dizionario di base per principianti.

Ecco a voi la lista con le parole più utilizzate nel mondo del padel.

B

Backspin: Un colpo di effetto a taglio della palla. Nel rimbalzo la pallina rimane bassa con una tendenza a cadere verso la rete.

Vassoio (Bandeja): Uno dei colpi più comuni nel padel. Simile allo Smash nel tennis.

Canna (Cañon): Parte inferiore della racchetta dalla quale esce la corda che va annodata al nostro polso.

Carbonio: Nel mondo del padel il carbonio è un materiale utilizzatissimo nella fabbricazione di elementi strutturali della racchetta, sfruttando le sue virtù di resistenza e rigidità.

Controparete (Contrapared): situazione in cui si colpisce la palla contro la parete del nostro campo, in modo che successivamente al suo rimbalzo, finisca nel campo contrario.

D

Doppia parete aperta (doble pared que abre): la palla dopo aver rimbalzato sul campo, rimbalza prima in una parete laterale (di destra o sinistra) e successivamente nella parete di fondo prima di essere colpita dal giocatore.

Doppia parete che chiude (doble pared que cierra): colpo della palla che dopo aver rimbalzato sul campo, rimbalza prima nella parete di fondo e successivamente nella parete laterale (destra o sinistra) prima di essere colpita dal giocatore.

Doppio tocco (doble toque): Si produce quando la palla impatta due volte sulla racchetta nello stesso movimento.

Doppia parete (dobles paredes): situazione di gioco durante la quale la palla rimbalza su due pareti prima di essere colpita dalla racchetta.

E

Effetto (efecto): Cambi di traiettoria che subisce la pallina quando viene colpita in un determinato modo. Effetto laterale (efecto lateral): Movimento di rotazione della pallina verso destra o sinistra. Top spin – effetto magnus (efecto liftado): movimento di rotazione della palla di forma ascendente.

E.V.A.: etilene vinil acetato, gomma con un alto potere di assorbimento degli impatti. Utilizzata nel nucleo delle racchette.

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SPORT
C

F

Fibra di vetro (fibra de vidrio): il materiale per eccellenza nella fabbricazione delle racchette di padel (anche se va utilizzandosi meno). La sua flessibilità ed il suo leggero peso la rendono molto utile alla ora di resistere agli impatti della palla. Il rendimento migliora quando si combina con il carbonio o la grafite.

Foam: Schiuma di polietilene, gomma utilizzata per la fabbricazione di nuclei delle racchette di padel. Materiale più soffice della gomma E.V.A..

G

Globo: uno dei colpi più comuni nel padel. Ha come scopo quello di uscire da situazioni di gioco forzate obbligando gli avversari a retrocedere verso il fondo pista e così evitare situazioni di attacco vicine alla rete.

Grafene: Cristalli di carbonio nei quali gli atomi sono disposti su di un piano esagonale.

Grip: La parte che usiamo per impugnare la racchetta. Essendo una parte a contatto diretto con la mano, il sudore e lo sfregamento possono provocare questo grip si deteriori nel tempo perdendo le sue qualità. In molti casi un grip in cattive condizioni può indurci a sbagliare alcuni colpi dovuto ai piccoli movimenti tra la racchetta e la mano.

K

Kevlar: Tela di altissima resistenza utilizzata nel padel come rinforzo di vari elementi. La sua rigidità può a volte complicare la sua lavorazione.

I

Impugnatura: Metodo con il quale afferriamo la nostra racchetta. In base al modo in cui teniamo la racchetta possiamo sferrare varie tipologie di colpi.

• Impugnatura continentale: È una delle impugnature più versatile del padel, in quanto ci permette di realizzare qualsiasi colpo senza perdere il tempo nel cambiare l’impugnatura, facilitando così la realizzazione dell’effetto tagliato molto usato nel padel. La forma più semplice di impugnare la racchetta in questo modo, è immaginare di afferrare un martello. In questo modo la “V” che si viene a formare tra l’indice ed il pollice della mano che sostiene la racchetta, dovrà coincidere con il centro del nostro pugno.

L

Let: Ripetizione di una fase di gioco originata per uno dei motivi che sono previsti nel Regolamento di Gioco della Federazione Spagnola di Padel.

Liftare: Effetto che si imprime alla palla e che la fa ruotare su se stessa dando come risultato un maggior rimbalzo o uno slittamento sulla parete.

M

Maglia metallica: È uno dei componenti del campo di padel. Si trova sui laterali, nel fondo e nei laterali superiori. L’impatto della palla sulla maglia non è uniforme, pertanto si usa mandare la palla in queste zone per disorientare l’avversario.

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Overgrip: Si colloca sopra l’impugnatura e permette un miglior adattamento e personalizzazione del grip ad od ogni tipo differente di mano. Semplifica di molto la manutenzione dell’impugnatura grazie ad una rapida sostituzione

Passing: Colpo che si utilizza per superare al rivale che si trova sotto rete. Eccetto il globo.

Picky: Raccoglipalle. Tubo, generalmente di plastica utilizzato durante le lezioni per raccogliere le palline dal suolo.

Posizione di attesa: È la posizione che adottiamo mentre aspettiamo che la palla arrivi dal campo contrario e pertanto si converte in una posizione di base fondamentale che rappresenta il momento previo all’esecuzione del colpo. Possiamo distinguere

tra:

• Posizione di attesa in difesa: Ci collochiamo guardando la rete, con le ginocchia semi piegate (ci permetteranno di reagire più rapidamente per andare incontro alla palla) ed il peso distribuito su entrambe le gambe. Leggermente inclinati in avanti con la parte esterna dei piedi. La racchetta viene posizionata davanti la nostra cintura, con la mano destra (i mancini con la sinistra) la impugnamo e con la sinistra la sosteniamo nella zona del nucleo. I gomiti si mantengono vicini al corpo.

• Posizione di attesa in attacco: In questo caso la posizione di attesa prende molta più importanza, dato che sotto rete avremo meno tempo di reazione. In questo caso, la posizione cha adottiamo sarà praticamente la stessa che nel caso della difesa, solo che adesso la racchetta rimane quasi all’altezza degli occhi, leggermente separata dal corpo ed avremo il centro di gravità un poco più elevato.

• Preparazione: Portare il braccio indietro prima di colpire la palla.

Punto dolce: Zona ottima di impatto della palla, dove si ottiene più forza e sensibilità, migliorando anche la precisione.

Pugno o Manico: È la parte della racchetta che usiamo per impugnarla. Dalla sua estremità esce una corda che è obbligatorio indossare annodata al polso.

R

Rimbalzo (Rebote): A vviene quando la palla impatta nelle pareti o nella maglia metallica.

Regolamento: Insieme di norme che regolano il padel.

Risposta al servizio: Come nel tennis, è il colpo che si esegue per la restituzione del servizio. Normalmente è un colpo globo o incrociato.

S

Smash: (In italiano detto anche schiacciata) è un colpo che si effettua intercettando la palla sopra la testa, con un movimento rapido verso il basso. Si può eseguire prima o dopo il rimbalzo della palla (nel secondo caso si parla di “smash a rimbalzo“) a seconda dell’altezza della palla che ci si appresta a colpire: più una palla scende dall’alto maggiore sarà la difficoltà di coordinazione per effettuare il colpo in modo efficace.

Superficie di contatto: Parte della racchette con la quale dobbiamo colpire la palla, pertanto sarà la zona che più sensazioni ci apporterà, quest’ultime necessarie per sviluppare il gioco di una forma corretta. La superficie può essere piatta, liscia, striata o rugosa con l’obiettivo di dare più effetto alla palla. Ogni racchetta è dotata nella sua superficie di un determinato numero di buchi con un diametro che oscilla tra i 9 ed i 13 mm.

Super Tie: Tie Break che si giocherà a 10 punti invece di 7.

T

Telaio o testa: È la parte superiore che circonda la racchetta. Serve per apportare fermezza e resistenza (necessaria per colpire la palla, ma anche per i sfortunati colpi contro le pareti).

Tie – break: Sistema di punteggio che ha come obiettivo la risoluzione di un pareggio quando si è arrivati a 6 pari nei giochi. Vincerà il set la prima coppia che arrivi a 7 punti con una differenza di 2. In caso di pareggio a 7, si continuerà giocando fino a quando una coppia riuscirà a distanziarsi di 2 punti.

Titanio: Un altro materiale che viene usato nel padel per apportare fermezza e resistenza senza incrementare troppo il peso della racchetta. Si tratta di un metallo proveniente da tre minerali: rutilo, ilmenite e titanite. Nel padel si può aggiungere alla racchetta in forma di polvere mischiato con la vernice.

V

Volée o colpo al volo: Colpo eseguito vicino la rete e prima che la palla colpisca il suolo. Normalmente è un colpo d’effetto che avviene in situazione di attacco, come lo smash è un cosiddetto colpo di chiusura.

Víbora: È un colpo simile allo smash che si esegue quando il giocatore si trova più vicino alla parete che alla rete.

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La Consoli si ripete: 3-1 a Cuneo!

I Tucani interpretano al meglio la gara contro la BAM e portano a casa tre punti importanti espugnando – per primi quest’anno – il Palasport di Cuneo. Brescia può brindare al futuro con il nuovo arrivato Petras, capace di un esordio esplosivo, ma è Tiberti l’ MVP di serata. Zambonardi: “Giusto, la sinfonia l’ha orchestrata tutta lui”.

Qualche occasione non finalizzata nel primo set si perdona ad un sestetto che ha inserito il nuovo opposto da pochi giorni. Brescia mette pressione e tiene l’attenzione alta anche quando il ritmo di gioco non lo è (14 errori al servizio complessivi nel parziale iniziale). Alla ripresa Cuneo ritrova l’attacco di Santangelo, ma la Consoli resta comunque avanti grazie alla battuta più insidiosa. Quando serve affondare il colpo, però, arrivano piccoli errori che compromettono il vantaggio e si deve soffrire di più per conquistare il primo punto della trasferta. Bene Sarzi Sartori che dai nove metri è una spina nel fianco per la rice di casa, bene l’esordio di Petras e bene anche la difesa beffarda con cui Giani conquista il parziale ai vantaggi. L’inserimento di Chiapello risolleva le sorti della BAM nel terzo set, con attacco e muro che crescono parecchio e riaprono il match. Gli errori di Brescia al servizio sono tanti nel quarto (7 sui 9 totali), ma è proprio l’ace del Gallo a concedere gli onori ai Tucani, capaci di esprimere il loro gioco anche in trasferta e di aggiudicarsi di nuovo la posta piena contro i piemontesi.

Starting six

I Tucani partono con Tiberti incrociato a Petras, Abrahan a banda con Galliani, al centro ci sono Candeli e Sarzi Sartori; Franzoni è il libero.

Cuneo risponde con Pedron in regia in diagonale con Santangelo; a banda ci sono Parodi e Botto; Codarin è in coppia al centro con Sighinolfi. Il libero è Bisotto.

Match in pillole

Il primo punto è un muro di Petras, subito buttato nella mischia da Zambonardi. Equilibrio e pazienza in entrambe le metà campo, con Franzoni presente in difesa che agevola le occasioni di contrattacco, non sempre finalizzate a dovere dai suoi. Abrahan e i tanti errori al servizio di casa permettono un piccolo break (11-13); Petras e Candeli allungano, poi il cubano stampa Botto per il 13-18. Tiberti scompiglia la ricezione con il suo salto-float sempre variato e tira la volata che, con l’errore finale di Santangelo, consegna la prima frazione ai Tucani (18-25).

Sarzi Sartori continua a dare fastidio con la sua battuta, poi il block pesante di Candeli e l’errore di Codarin concedono a Brescia il primo strappo 1-5. Il servizio e l’attacco di Cuneo sono in crescita, mentre qualche sbavatura in fase di ricostruzione non permette alla Consoli di volare via. Baby Sarzi facilita il 10-14 destabilizzando la ricezione, poi Santangelo ricuce e si torna in equilibrio, con l’ace di Codarin a spostare l’inerzia (17-16). Muro di Tibe su uno spento Botto, sostituito da Chiapello che va a segno per il 18 pari. Finale teso, con Codarin su Abrahan a decidere il nuovo sorpasso (23-22) e l’errore del cubano al servizio a dare il primo set ball ai padroni di casa. Petras annulla il terzo con un murone sul pari-ruolo, Candeli agguanta un prepotente 27-28 ed è Giani a chiudere le ostilità con una difesa che beffa Pedron per il 28-30 finale.

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SPORT

Assolo di Abrahan e botte di Gallo in pipe e in prima linea (4-6), poi Chiapello riporta avanti i suoi con attacco, difesa e muro più efficaci (11-9). Il block piemontese trova il tempo giusto e per Brescia passare diventa più complicato: Sighinolfi ferma Gavilan per il 19-15 e l’ace di Codarin allontana la meta. In copertura i Tucani non sono abbastanza reattivi (22-17) e Parodi è bravo a fermare l’attacco della banda slovacca. Contesa chiusa da Codarin, che riapre la sfida (25-20).

La BAM è energica, la Consoli ritrova la vena di Galliani e i tocchi furbi del Tibe (6-9), ma gli errori al servizio, la verve di Chiapello e il muro di Sighinolfi ricuciono Il gap di tre punti e si riparte dal 13 pari. Parte un balletto di allunghi e riprese: i Tucani vanno avanti di un break (14-16) e Cuneo recupera, poi Petras e Candeli fermano Parodi (19-17), ma ancora la Bam riaggancia. Gavilan sciupa in rete e poi mette due diagonali taglienti (20-22): Gallo trova il primo match ball (22-24), ma sbaglia il secondo e si torna 24 pari. Tensione palpabile: il gigante bresciano si fa perdonare con l’ace che vale tre punti e la conquista di un palazzetto sinora inviolato (24-26).

Il commento

Roberto Zambonardi: “Tre punti su un campo dove tutti avevano sinora perso sono un ulteriore stimolo per affrontare con ancora più carica il resto del girone che sarà sempre più impegnativo. Sono contento della prestazione di tutti e dell’esordio di Petras, che ha portato entusiasmo ed energia, ma stasera il match l’ha segnato Tiberti. Ha distribuito magistralmente il gioco e ha tenuto gli equilibri della gara servendo gli attaccanti giusti al momento giusto. Una conduzione lucida e impeccabile.

Abbiamo fatto qualche errore di troppo in battuta in alcuni frangenti delicati, vero, ma l’avvio del match e l’ace finale dimostrano che in altri frangenti quel fondamentale ha saputo essere determinante”.

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SPORT

Promoball, da quasi 50 anni casa delle pallavolo dove crescono talenti

Investire sui giovani per diventare grandi insieme. Imbastire relazioni e collaborazioni per costruire qualcosa di importante. Crescere secondo i valori dello sport.

Questa è stata la filosofia di Promoball quando la società ha mosso i primi passi, questa continua ad essere la via maestra oggi, quando per contare gli anni alle spalle servono più mani e gli impegni da raccontare sono tanti e tutti stimolanti.

La storia della realtà impegnata da quasi 50 anni nel mondo della pallavolo. La Promoball è partita dal piccolo per, passo dopo passo, passione e sudore, arrivare alla vetta più ambita, nell’olimpo del volley, ovvero quella serie A che ha regalato poi emozioni, risultati e palcoscenici illustri. E una volta giunta così in alto, nel 2017, la nuova dirigenza ha voluto intraprendere un percorso nuovo, importante, che facendo ritorno a una dimensione locale su quella insistesse per ambire a orizzonti più ampi, ha voluto cioè concentrarsi sul settore giovanile e su quello investire per consolidare il proprio vivaio e portarlo a disputare, nel giro di alcuni anni, la massima serie del campionato nazionale di pallavolo.

Per farlo, è stato predisposto un progetto articolato che, nei suoi vari aspetti e nelle sue ramificazioni, sostenesse lo sviluppo di un settore giovanile d’eccellenza. Perché la strada fosse feconda,

poi, si sono anche create nuove sinergie con il coinvolgimento delle società locali, e si sono strette collaborazioni con le istituzioni del territorio volte anche a sensibilizzare i giovani (ma non solo) sull’importanza dello sport. Inoltre si è cercato di offrire una sempre crescente visibilità alle squadre di casa Promoball e agli sponsor.

E i primi frutti già si sono raccolti nel 2018 quando, con tutte le giovanili, la società guidata dal presidente Costanzo Lorenzotti ha colto titoli tanto ai campionati di categoria, divenendo campione provinciale Under14 e Under16, e giungendo seconda in U18 e U13, e ai tornei internazionali.

Ampissimo il terreno su cui Promoball si muove. Con un settore che va dal Volley S3 (il minivolley), l’operato, sostenuto dagli sponsor, porta la disciplina anche nelle scuole, e, in orario scolastico, avvicina bimbe e bimbi alla stessa, combattendo l’allontanamento dei più giovani dal mondo dello sport.

Quando si tratta di scendere in campo poi, la società biancorossa, essendo iscritta sia a campionati FIPAV che CSI , guida le ragazzine nel prendere confidenza con le partite, e consente a tutte di giocare e divertirsi.

Al campionato FIPAV la partecipazione è con quattro squadre (alcune in collaborazione con l’Academy): U13, U14, U16 Eccellenza, U18 Eccellenza; contemporaneamente le atlete Promoball sono

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La società del presidente Lorenzotti è impegnata in un percorso incentrato sul giovanile per puntare in alto

impegnate in altri campionati quali Prima Divisione e serie D, così da far esperienza e confrontarsi con squadre più attrezzate, e per stimolarne la competizione e spingerle a migliorare, nonché per riuscire comunque a far giocare tutte, perché la partita è il miglior allenamento completo che si possa fare.

La squadra di punta è la prima squadra che milita nel campionato nazionale di serie B2 ed è composta da atlete del giovanile e da innesti più esperti, tutti bresciani, che aiutano le ragazze con meno anni di pallavolo giocata nei momenti decisivi.

Per i più piccoli c’è il già citato Volley S3 destinato a bimbe e bimbi dai 5 ai 10 anni. Esso propone corsi che sono una sorta di prosecuzione di ciò che i tecnici presentano e propongono nelle scuole primarie del territorio e si pone molteplici obiettivi: far avvicinare i bambini ad uno sport sano portatore di grandi valori, favorire la socializzazione, far imparare il gioco di squadra e portare i più piccoli a svolgere attività fisica, strappandoli alla vita sedentaria che ormai contraddistingue questi anni. Tutti i tecnici biancorossi sono stati accuratamente selezionati, hanno seguito un percorso di studi indirizzato a queste attività, sono quindi istruttori ISEF o allenatori federali, ed hanno maturato una grande esperienza nel loro campo.

Da qualche anno , su un orizzonte ampio si muove la Brescia Volley Academy, nata con l’intenzione di riunire tutte le società del Bresciano che credano fortemente nella collaborazione per costruire un qualcosa di importante nel panorama di riferimento. L ’Academy quindi punta soprattutto allo sviluppo di una rete tra società, dirigenti ed allenatori che, attraverso una costante comunicazione e la condivisione di informazioni, possa costruire un percorso su più livelli, destinato a bambine e ragazze che vogliano dedicarsi al gioco della pallavolo.

Riunire tutte le società del Bresciano che credano fortemente nella collaborazione per costruire un qualcosa di importante nel panorama di riferimento

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Tale realtà non ha fini di lucro poiché non produce utili, ma si pone esclusivamente finalità di gestione sportiva e ha come scopo cura, gestione, organizzazione di incontri, squadre e atleti, attraverso l’individuazione di tecniche, didattiche, metodologie di allenamento e programmi di verifica comuni. Il tutto per favorire la valorizzazione delle risorse umane in ambito sportivo e soddisfare la richiesta di un’attività agonistica più qualificata, nonché l’organizzazione della formazione professionale e dell’aggiornamento di allenatori, dirigenti e collaboratori.

Con questo obiettivo l’Academy cercherà di avere nei prossimi anni una squadra per ogni campionato giovanile (sia normale che di eccellenza) suddiviso tra tutte le società e di avere più campionati possibili di categoria in modo da offrire alle ragazze l’opportunità di acquisire esperienza e a quelle ormai fuori dal giovanile la possibilità di accasarsi. Avendo creato una solida rete per la crescita sportiva, le ragazze appartenenti all’Academy avranno la possibilità di spostarsi all’interno di questo percorso, tra le varie società, in base alla posizione geografica ed al livello che meglio si addice alla singola atleta così che questa possa arrivare al massimo delle proprie possibilità. Ovviamente tali spostamenti non sono soggetti ad alcun prestito economico. Invece se la ragazza una volta uscita dal giovanile dovesse andare a giocare in società al di fuori dell’Academy, il compenso ricevuto come prestito dell’atleta ci sarebbe, ma suddiviso tra le società che hanno investito nella sua crescita e secondo percentuali scritte nello statuto dell’Academy.

Una casa per le ambizioni . Nell’ottica di crescere come club e come categoria, la società sta lavorando in sinergia con l’amministrazione comunale di Flero per costruire e gestire un centro sportivo nel paese da cui tutto è partito. Il progetto già è a buon punto e presto dovrebbe anche essere presentato ufficialmente: il centro avrà due campi da calcio ad 11, cinque campi da padel, un palazzetto, al cui interno troveranno posto anche un ambulatorio ed un ristorante, e sarà predisposto all’aggiunta, in futuro, di una foresteria.

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SPORT

Brescia supera Reggio Emilia

La Germani chiude con un successo uno strepitoso 2022

La Germani Brescia torna al successo in campionato, superando la UNAHOTELS Reggio Emilia e chiudendo nel migliore dei modi il 2022, un anno destinato a rimanere a lungo negli annali del basket bresciano e nelle menti e nei cuori dei tifosi biancoblu. Una vittoria corale, quella ottenuta dalla formazione bresciana, che gioca con il piede sull’acceleratore per 35′ e si concede la passerella finale di fronte ai 4000 tifosi del PalaLeonessa A2A senza tenere le mani sul manubrio. Si spiega così il divario minimo maturato al 40′ di una gara che però, a partire dall’inizio del secondo quarto, ha avuto un solo padrone.

A caccia di certezze dopo lo strabiliante successo ottenuto con il Bursaspor, pur priva dell’infortunato Nikolic (per lui un trauma contusivo alla gola e condizioni da rivalutare nei prossimi giorni), la Germani mostra voglia ed energia, sapendo di poter contare su un roster profondo, in cui tutti i giocatori vengono chiamati a essere protagonisti. Qualche problema con i falli (in particolare di Gabriel e Cobbins) non condizionano la navigazione della formazione biancoblu, che ottiene tanto in termini numerici da Della Valle (16 punti), Massinburg (15), Cournooh (13) e Odiase (10, con le mani sempre nel canestro avversario), ma ottiene sostanza da tutti i propri effettivi, che a fine gara si meritano i cori e gli applausi del pubblico presente sugli spalti.

Chiuso nel modo migliore il 2022, è già tempo di pensare alla prima gara del nuovo anno, da disputare sul campo della Dinamo Sassari. Al di là della rivincita per l’esito tutt’altro che favorevole degli scorsi playoff,

al PalaSerradimigni (si giocherà lunedì 2 gennaio) ci saranno in palio due punti decisivi per la corsa alla Final Eight, che Brescia proverà a centrare facendo tesoro di partite come quella con Reggio Emilia e disputando ogni gara con il coltello tra i denti, unica strada per poter fare in modo che l’anno che verrà sia brillante e vincente come quello che si sta per chiudere.

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L’ANGOLO DEL LIBRO

Il piacere di una buona lettura

La leggerezza con cui leggere le leggi della natura non è filosofia, ma curiosità.  Nient’altro che questo mi ha spinto e spinge a leggere, leggere, leggere da almeno 50 anni. Il primo libro letto? CUORE del De Amicis, poi ETTORE FIERAMOSCA ...

A parte questo è con sommo piacere che vado ad “aprire” questa rubrica, questo inserto speciale per i soci/amici/ curiosi: in mezzo a tanto pragmatismo imprenditoriale, che non verrà mai bistrattato, si vuole parlare di libri letti o da leggere, consigliati o, perché no, sconsigliati. Magari solo per staccare, evadere, compiere voli pindarici e atterraggi di fortuna  su mari e oceani più mossi, irrequieti, agitati. Acculturarsi, in somma, aprirsi al pensiero degli altri, condivisibile o meno, anche solo per creare dibattiti e discussioni che accrescano il “bene essere” e non solo il “bene stare” di tutti i nostri lettori, appunto. La prima “finestra” di questo appartamento culturale la voglio aprire su quegli scrittori che, con grande piacere, sono già stati ospiti del nostro club: i nomi li trovate nelle foto gentilmente offerte dai nostri grafici/pubblicisti, direttamente sui loro ultimi lavori, disponibili per l’acquisto presso la nostra “biblioteca”

Non voglio tediarvi più di tanto, ma farvi soltanto sapere che trimestralmente questa rubrica riassumerà l’attività svolta e annuncerà quella futura. Nei prossimi mesi c’è l’intenzione di invitare anche scrittori emergenti.

C’è intenzione di chiamare molti imprenditori, esperti e conoscitori del loro mondo, che si sono cimentati

nell’avventura delle cento e cento e cento pagine con l’intenzione di non morire più.

Ho in testa di chiamare amanti della bellezza e del buon cibo che hanno condiviso con le pagine di un libro, profumi, odori e sovrappeso.

Ho in testa e in agenda di riaprire e riprendere il percorso “dannunziano” e pirandelliano avviato mesi fa, di superuomismo, nichilismo, esoterismo, estetismo e romanticismo. Magari con gite in luoghi sconosciuti.

Nell’anno in cui Brescia e Bergamo diventeranno centro culturale MONDIALE, perché no, ci verrà dato modo di rilanciare e rispolverare il nostro orgoglioso passato, accadimenti storici di tutto rispetto.

Brescia è Leonessa d’Italia, non possiamo dimenticarlo: su queste terre, da queste parti, lo diceva anche mio padre pugliese, è nato un sogno di PATRIA, di nazione integerrima e orgogliosa. Quello che ci tocca sopportare oggi è lontano anni luce da quello che avevano in testa, ad esempio, Tito Speri, Don Boifava e Carlo Zima. Ritrovare la posizione retta è postura che serve anche per leggersi dentro e chiedersi della nostra anima.

ARDISCO non ORDISCO (motto dannunziano) sarà obiettivo di questo stupendo club.

Buon anno a tutti

A cura di michele Sgarro

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TEMPO e FORTUNA - il ritorno

Nel febbraio dell’anno scorso vi avevo salutato con questa frase : “ A parte gli scherzi, che poi rischio sempre di andare fuori tema: questo deve essere l’anno in cui tutto quello che abbiamo dovuto rinviare due anni fa, anzi, tre inverni fa, lo andremo a concretizzare. La vita è fatta soprattutto di tempo, fortuna e novità, altrimenti si rischia di rimanere fermi, deprimersi e annoiarsi. “

Doveva essere l’ Anno della Tigre d’Acqua , una combinazione che avviene solo ogni 60 anni, e … Come vi è andata? Cominciamo così, con delle belle domande a brucia pelo due punti

- Siete aumentati o calati di peso? Ecco, appunto. Dal gennaio prossimo tutti a dieta!

- Come state? Lo so per certo, siete tutti più vecchi di un anno, ma c’è sempre quella frase, un po’ consolatoria, che dice: non conta la data anagrafica, contano le bugie davanti allo specchio.

- E a capelli? Sì, lo so anche questo, farei meglio a stare zitto, ma io sono “ testa rasata” per convenienza e da almeno 22 anni, proprio in coincidenza della introduzione dell’euro.

- E adesso che si fa?

Il 2023, sempre per dichiarazione del mitico calendario cinese, il più animale di tutti, tocca al Coniglio d’Acqua

Il Coniglio dell’oroscopo cinese è un animale tranquillo, gentile ed elegante, non ama i conflitti ed è considerato piuttosto fortunato. Queste sue caratteristiche fanno presagire un anno di pace . Nei 12 mesi del 2023 tutti i 12 segni dell’oroscopo si troveranno a fare i conti con un momento in cui sarà necessario mettere da parte la forza. Nel 2023, inoltre, non sarà concesso procrastinare o essere pigri, grazie all’altra caratteristica chiave del Coniglio: la responsabilità. Il prossimo anno, quindi, si prospetta un anno interessante, soprattutto per i nati nel segno della Capra, del Maiale e del Cane, che tendenzialmente sono segni affini al Coniglio. I nati nell’anno del Gallo e del Serpente, al contrario, saranno meno fortunati quest’anno.

Lo si sappia tutti: l’ultimo anno cinese del Coniglio è stato il 2011 (in Italia c’era al governo Silvio IV di Arcore, da ritenersi, quindi, l’ultimo ministro del Coniglio. Cit. Rubi, nata a Fquih Ben Salah, in Marocco, gran bel campionato del mondo. ) Auguri di buone feste, fine e principio.

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Michele Sgarro (michelesgarro@virgilio.it per avere degli oroscopi personalizzati)
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