Visualizzare quasi la stessa cosa — Aspetti semiotici del processo di traduzione nella visualizzazio

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Visualizzare quasi la stessa cosa

e implicando un sistema di linguaggio monoplanare in cui Piano del Contenuto e Piano dell’Espressione coincidono. Tuttavia, come fa giustamente notare Emilio Patuzzo in Iconicità e analogia nei diagrammi. Per una critica della Sémiologie Graphique «si potrebbe obiettare che lo sforzo del cartografo francese non fosse diretto ad affinare gli strumenti per comprendere “la semiotica” dei grafici, quanto piuttosto a sancire una serie di corrispondenze tra un contenuto (statistico) e un’espressione (grafica), muovendosi secondo una concezione del segno che Umberto Eco ha definito come basato sull’equivalenza, distinguendolo da quello basato sull’implicazione (Eco 1984: 7)» (Patuzzo 2018: 3). Il grande merito di Bertin, dunque, non è stato quello di studiare una semiotica dei grafici, ma quello portare su un piano scientifico la discussione sulla progettazione di un grafico, di definire un primo strumento operativo condiviso, di sistematizzare la pratica, di definire una grammatica e una sintassi che automatizzassero la produzione grafica e che definissero i criteri – non certo arbitrari – attraverso cui giudicare la correttezza e l’efficacia di una visualizzazione. Del resto, proprio su queste basi teoriche, si sono sviluppati strumenti di progettazione entusiasmanti come la piattaforma online RAW (Mauri et. al. 2017), plug-in per Adobe Illustrator come Datylon Graphs o programmi dedicati come Tableau, per nominarne solo alcuni. Sebbene l’alta convenzionalità ottenuta abbia contribuito a rendere universale l’utilizzo e la lettura dei diagrammi formalizzandone l’approccio e l’analisi, stabilendo quali informazioni e a quali domande una rappresentazione di un certo tipo dovrebbe rispondere, ha allo stesso tempo — in molti casi — finito per far trascurare nel processo progettualetraduttivo il più basilare rapporto analogico su cui poggiano (cfr. Patuzzo 2016). Non va dimenticato che Peirce, in tempi ben precedenti, aveva osservato, a proposito dei diagrammi, quanto fosse indispensabile considerare questa forma di espressione grafica a partire dalla loro natura prevalentemente iconica – parlando più precisamente di ipoicone – dove la significazione ha luogo per via di un qualche rapporto di


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