Visualizzare quasi la stessa cosa — Aspetti semiotici del processo di traduzione nella visualizzazio

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Come una traduzione

↑ Figura 1.03. La traduzione nel design (da slide lezioni Zingale).

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Zingale, tuttavia, fa notare come la teoria semiotica si trovi di fronte a un paradosso riguardante l’oggetto della traduzione del design: se infatti la traduzione comporta il passaggio dal già citato «testo di origine» (TO, prototesto) al «testo-artefatto di arrivo» (TA, metatesto), ossia tra due entità strutturate, il design procede per altri percorsi (Figura 1.03), non avendo in genere un testo di partenza da cui tradurre ma una serie di istanze sociali di cui farsi interprete — e interprete proprio nel senso di traduttore (cfr. Zingale 2016: 71). Per definire l’oggetto della traduzione del design, Zingale prende in considerazione il modello semiotico di Louis Trolle Hjelmslev (Figura 1.04) che, sulla scia della divisione del segno di Saussure in significante e significato, individua in ogni sistema di significazione due piani, il Piano dell’Espressione e il Piano del Contenuto, dei quali però sottolinea la necessità di una mutua dipendenza: La distinzione fra espressione e contenuto, e la loro interazione nella funzione segnica, sono basilari nella struttura di qualunque lingua. Qualunque segno, qualunque sistema di segni, qualunque sistema di figure organizzate in funzione di segni, qualunque lingua contiene in sé


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