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Realtà aumentata: un valore aggiunto per lo smart packaging
Cama Group ha reso disponibile il tool Augmented Reality Assistant per le sue tecnologie destinate all’imballaggio secondario. Lo strumento offre all’utilizzatore la possibilità di accedere in modo rapido e contestuale alle informazioni sull’utilizzo della macchina.
REALTÀ AUMENTATA:
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UN VALORE AGGIUNTO PER LO SMART PACKAGING
Le applicazioni di Realtà Aumentata (AR) stanno decisamente irrompendo nel mondo industriale, grazie ai benefici tangibili per la forza lavoro sul fronte dell’efficacia e per l’impresa che guadagna in efficienza, confermando al tempo stesso la centralità del fattore umano nella trasformazione digitale delle imprese manifatturiere. È in questa direzione che Cama Group, sul mercato da oltre quarant’anni come costruttore di macchine e sistemi integrati ad alta tecnologia per il packaging secondario, ha deciso di orientare la propria offerta di servizi a valore aggiunto. All’interno di Generazione 4.0, il progetto globale del Gruppo che dà vita a tutte le attività digitali e ai servizi innovativi dell’Industria 4.0 per il mondo manifatturiero, Cama ha reso disponibile il tool Augmented Reality Assistant. Si tratta di un’applicazione di realtà aumentata che offre all’utilizzatore della macchina, che può essere un operatore, un manutentore, un trainer o un capoturno, la possibilità di accedere in modo rapido e contestuale alle informazioni sull’utilizzo della macchina stessa, semplificando l’accesso alle informazioni per renderlo più efficace.
Massimo Monguzzi, R&D manager di Cama: “Un tema dei prossimi anni sarà avere a bordo macchina una logica intelligente sull’analisi dei dati”
VERSO UN MODO MIGLIORE DI LAVORARE Lo scenario che si sta presentando è un modo migliore di lavorare. “Il nostro obiettivo è raggiungere la massima
efficienza e lo facciamo intervenendo sia sulla macchina, sia fornendo strumenti agli operatori che lavorano sulla macchina”, spiega Massimo Monguzzi, R&D manager di Cama. “Le informazioni riguardano due ambiti principali: la manutenzione e il cambio formato. In questo secondo ambito, fornire indicazioni precise relative alle operazioni da svolgere consente di ottimizzare i tempi evitando errori, il che si traduce in efficienza di produzione”. Con l’AR è possibile accedere immediatamente, in modo visuale, alle informazioni relative alla macchina, che altrimenti si devono ricercare attraverso la consultazione di un manuale tradizionale. Augmented Reality Assistant è nata nel 2020 come piattaforma digitale espandibile, con l’obiettivo, nel tempo, di arricchirla di ulteriori servizi digitali. Uno di questi riguarda le parti di ricambio: l’applicazione propone la lista delle parti di ricambio in base alle ore lavorate, generando direttamente una mail con numero di serie dell’impianto, matricola e altri dati necessari per ordinare i pezzi.
IL “MOTORE” DI AUGMENTED REALITY ASSISTANT Augmented Reality Assistant è un’applicazione digitale basata su Vuforia Studio, la piattaforma di realtà aumentata di Ptc che trasforma dati Cad e IoT esistenti in esperienze di AR per fornire informazioni strategiche ai lavoratori sul campo. “La nostra scelta è stata di affidarci a una piattaforma riconosciuta a livello mondiale con tanto di referenze qualificate, applicazioni attive e programmi di sviluppo, che ci consentono di assicurare servizi certi ai nostri clienti – che sono le multinazionali strutturate del food&beverage principalmente, ma anche del petfood e dell’health care – nel medio e lungo periodo” afferma Monguzzi. Vuforia è una piattaforma trasversale
che abilita l’Industrial IoT congiuntamente alla realtà aumentata ed è calzata per il mondo della produzione. Sulla piattaforma, il team R&D di Cama ha sviluppato un layer di software personalizzato per le esigenze del settore con l’obiettivo di fornire un valore aggiunto all’offerta di macchine per il confezionamento di imballaggi secondari.
DATI IN TEMPO REALE Un secondo servizio a cui gli ingegneri di Cama stanno lavorando è gestire i dati raccolti dalla macchina in tempo reale. È un discorso ampio e delicato perché coinvolge aspetti come la sicurezza e la proprietà dei dati stessi. “Il primo step prevede che i dati rimarranno a bordo macchina, restando, quindi, di proprietà dell’utilizzatore”, spiega Monguzzi. “Questo richiederà strumenti di gestione e analisi più avanzati per trarre valore dai dati acquisiti, senza inoltrarli al cloud. Per questo stiamo adottando una soluzione di edge computing a bordo macchina, in collaborazione con Bosch Rexroth con la sua piattaforma CtrlX. In questo modo – continua l’R&D Manager – si mantiene l’aspetto della proprietà dei dati e, parallelamente, la segregazione tra l’automazione e il mondo IT, garantendo requisiti di sicurezza”. Il passo iniziale è prendere consapevolezza dei dati e del loro potenziale, il secondo step è visualizzarli attraverso interfacce. Sembrerebbe banale, ma non lo è, perché i dati devono essere aggregati in funzione delle attività ed esigenze della produzione, per esempio relativamente ai turni di lavoro o ai prodotti. Il passo successivo sarà lo sviluppo di algoritmi, con l’impiego di intelligenza artificiale e machine learning. “Oggi le nostre macchine non hanno a bordo una logica intelligente sull’analisi dei dati, ma sarà sicuramente il tema dei prossimi anni. E anche in questo ambito cercheremo un partner qualificato e riconosciuto sul mercato”.
LA REALTÀ AUMENTATA PER LA FORMAZIONE In questa visione sull’evoluzione dei sistemi di produzione, tecnologie come la realtà aumentata e l’intelligenza artificiale puntano a valorizzare la risorsa umana. E proprio la formazione è un altro importante aspetto che trarrà un forte beneficio da strumenti come la realtà aumentata. “In alcuni mercati come quello statunitense dove c’è un elevato tournover del personale di produzione, disporre di strumenti efficaci per la formazione è un grade valore aggiunto, con effetti positivi sul fronte della produttività”.
IL CONCETTO DEL SERVIZIO PRENDE FORMA “Noi siano costruttori di macchine, ai nostri clienti forniamo una soluzione a un progetto di confezionamento secondario, quindi un sistema che parte con la progettazione del pack, la scelta della macchina migliore e del sistema di manipolazione più idoneo e nel prossimo futuro punteremo sempre di più i servizi”, conclude Monguzzi. Cama lo fa già da anni con i servizi più tradizionali ma la direzione è sviluppare servizi a maggior valore aggiunto basati sui dati, con benefici sia per l’utilizzatore della macchina, relativamente all’ottimizzazione della produzione, sia per il costruttore che potrà ottenere indicazioni e spunti per migliorare la macchina fin dalla fase di progettazione.
Acimga, Associazione dei Costruttori Italiani di Macchine per il Printing e il Converting, e Giflex, Gruppo Imballaggio Flessibile, hanno raggiunto un accordo per la creazione di un tavolo di lavoro dedicato alla sostenibilità della produzione del packaging flessibile. La prospettiva che guiderà i lavori dell’accordo è il focus dedicato a sostenibilità ed economia circolare nelle fasi produttive dell’imballaggio flessibile. Primo passo dell’intesa l’elaborazione di un documento che prenderà in esame l’intero scenario della produzione: dalle tecnologie ai materiali, in relazione all’attuale quadro normativo. In fase due si procederà ad analizzare e mappare punti di forza e punti di debolezza della produzione in chiave di sostenibilità. Questi i temi che daranno il via ai lavori in base all’accordo raggiunto tra le associazioni confindustriali Acimga, in rappresentanza dei costruttori italiani di macchine per il printing e il converting, e Giflex, produttori imballaggi flessibili. “L’innovazione oggi è fare tutti qualcosa di diverso rispetto al passato”, commenta Alberto Palaveri, presidente di Giflex. “Le opportunità e le sfide per una reale economia circolare passano da processi di analisi integrati e da approcci fuori dagli schemi. Il percorso intrapreso da Giflex è quello di fare sistema, a monte e a valle, con tutti gli attori della filiera. Il nuovo accordo ci permette di aggiungere un tassello importante a quanto da noi già avviato con la sigla del protocollo di filiera tra Ucima e Unione Italiana Food per la riciclabilità degli imballaggi flessibili”. “Uno degli obiettivi di Acimga è quello di studiare e sviluppare soluzioni tecnologiche che permettano di lavorare lungo tutte le linee del printing e del converting con mate-
Il presidente di Acimga Daniele Barbui e il presidente di Giflex Alberto Palaveri
riali e processi che favoriscono la riciclabilità degli imballaggi”, afferma Daniele Barbui, presidente di Acimga. “Siamo lieti di questo accordo con Giflex che conferma come per fare innovazione oggi i percorsi di filiera e di sistema si debbano spostare da una logica di linearità ad una circolarizzazione della catena del valore.
IMBALLO VERSATILE PER LIQUIDI ALIMENTARI
Goglio, uno dei principali player mondiali nel packaging flessibile, ha partecipato per la prima volta a Drinktec, fiera di riferimento a livello mondiale per l’industria delle bevande e degli alimenti liquidi, che si è recentemente svolta a Monaco di Baviera. Fondato nel 1850, il Gruppo progetta, sviluppa e realizza sistemi per l’imballaggio fornendo soluzioni di packaging per diversi campi di applicazione in molteplici settori industriali: oltre a food&beverage, anche per detergenza, chimica, cosmetica, pet food. In occasione della fiera, Goglio ha presentato una delle ultime novità sviluppate dal team di ricerca e sviluppo del Gruppo: la confezione Pillow UP®, innovativo imballo nato in risposta alle esigenze dei clienti del settore alimentare, specialmente per il confezionamento di polpe e concentrati di pomodoro, frutta tradizionale e tropicale. Pillow UP rappresenta la sintesi delle caratteristiche di due tipologie di confezioni molto diffuse sul mercato, la busta piatta “pillow pouch” e la busta “stand up”. Grazie alla speciale sagomatura brevettata, Pillow UP con un unico gesto può adattarsi ed essere adagiato piatto all’interno di una scatola o su uno scaffale, oppure appoggiato su una superficie piana presentandosi perfettamente in piedi. La versatilità data da questa innovativa conformazione rappresenta il punto di forza di Pillow UP. L’imballo, infatti, consente di dare risposta con un’unica soluzione ai diversi bisogni dei produttori, agevolando lo stoccaggio e il trasporto del prodotto, dei distributori, permettendo il posizionamento delle confezioni in orizzontale in magazzino e in verticale sugli scaffali in negozio, e dei clienti finali, che possono comodamente utilizzare il prodotto in più intervalli. Rispetto alle confezioni rigide, Pillow UP offre numerosi benefici: è più leggero ed è meno ingombrante perché occupa pochissimo spazio sia prima del riempimento che dopo il consumo, in quanto la busta vuota diventa sottile come un foglio. Il beccuccio, richiudibile dopo ogni utilizzo, e la maniglia, comoda per il trasporto, assicurano la massima maneggevolezza della confezione, mentre la laccatura esterna protettiva consente la stampa sulla sua intera superficie. Le confezioni vengono riempite dalle linee GNova, partendo da nastri di buste preformate in laminato multistrato ad alta barriera con alluminio o in monomateriale PE/PP. Il processo produttivo all’avanguardia garantisce elevati standard qualitativi e igienici.
