
30 minute read
Un centro per sviluppare le creme del futuro
Nutkao, tra i maggiori produttori europei di creme anidre, di semilavorati a base di cioccolato e di prodotti a base di pistacchio, inaugura il centro ricerca hi-tech “House of Dreamers”.
UN CENTRO PER SVILUPPARE
Advertisement
LE CREME DEL FUTURO
Il nuovo centro di ricerca “House of Dreamers” è dedicato alla creazione di formulazioni tailor made, applicabili ai processi di produzione di ciascun cliente, controllando e monitorando ogni singola fase Il centro di ricerca e sviluppo “House of Dreamers” è stato inaugurato lo scorso giugno da Nutkao – società italiana leader internazionale nel contract manufacturing che da 40 anni produce creme e cioccolati conto terzi – nel suo headquarter a Canove di Govone, in provincia di Cuneo. Il progetto, pensato nel 2020, ha richiesto all’azienda un investimento iniziale pari a 3 milioni di euro e si inserisce in un piano di ampliamento innovativo, produttivo e distributivo lanciato nel 2015 con l’apertura del primo stabilimento in Nord Carolina, Usa, per la produzione di creme per retail e industria, seguito poi da quello ad Accra nel 2018 – dove si lavorano fave di cacao esclusivamente ghanesi di prima scelta – e continuato con le ultime acquisizioni, nel 2021, della belga Boerinneke e della siciliana Antichi Sapori dell’Etna.
SIMULATA L’INTERA CATENA DI PRODUZIONE E LOGISTICA “House of Dreamers”, questo il nome evocativo voluto dall’azienda, è stato concepito come il centro nevralgico della ricerca, dello sviluppo e dell’applicazione dei prodotti del gruppo, che potrà offrire così un servizio sempre più completo e “on time” ai propri clienti: creazione

di formulazioni “tailor made”, applicabili tempestivamente ai processi di produzione di ciascun cliente, controllando e monitorando ogni singola fase. All’interno del laboratorio sono state installate soluzioni tecnologiche ed evolute di analisi, in grado di simulare l’intera catena di produzione e logistica, dalla creazione della soluzione “su misura” fino al confezionamento e all’analisi della shelf-life. Altra novità destinata a migliorare le performance delle soluzioni offerte è una nuova linea produttiva “Bean to Bar” studiata dall’azienda, letteralmente “dalla fava alla tavoletta”: 7 impianti strettamente collegati tra loro che, partendo dalle fave di cacao, permettono di creare profili di tostature personalizzati per poter massimizzare la qualità della fava ghanese, ottenendo così diversi profili aromatici. Il Centro di Applicazione sarà dotato, inoltre, di un’innovativa linea di raffinazione a cilindri, precisa replica in scala degli impianti produttivi di Nutkao, per simulare esattamente il risultato dei test, come se questi fossero effettuati sulle proprie linee di produzione. “Investire in ricerca e sviluppo significa per noi credere nella crescita e nel futuro”, dichiara la Direttrice R&D del Gruppo, Barbara Dellapiana. “Grazie a questo investimento Nutkao fa un ulteriore passo deciso verso l’innovazione tecnologica applicata al food, al fine di offrire ai clienti un’esperienza di collaborazione e dialogo tecnico ad oggi assenti nel mercato. La nostra ambizione è permettere ai nostri partner di arrivare la mattina con il problema ed uscire alla sera con la soluzione. Questo consentirà ai nostri clienti un time-to-market che non ha eguali”. Con una superficie di 1.000 metri quadrati, nella nuova struttura R&D e laboratori, gli esperti di Nutkao avranno nuovi ed evoluti strumenti per seguire attivamente il processo di
Dalla tostatura delle nocciole crude alla produzione di crema
Nutkao, società fondata nel 1982 da Giuseppe Braida e con sede centrale in Piemonte, è oggi un Contract Manufacturer Internazionale con una posizione di leadership nel mercato della produzione di creme spalmabili conto terzi, dal progetto al prodotto a scaffale. Con oltre il 50% del fatturato del Gruppo generato su mercati internazionali, sono circa 80 i Paesi forniti che sostengono la tipicità italiana delle creme Nutkao e oltre 400 i clienti ai quali l’azienda fornisce prodotti esclusivi e unici, nel rispetto delle loro esigenze e dei gusti dei consumatori locali. La crescita negli Stati Uniti con il polo produttivo di Battleboro nel Nord Carolina e la decisione nel 2018 di acquisire uno stabilimento in Ghana per la lavorazione della fava di cacao rappresentano un caso di eccellenza di controllo della filiera: dalle materie prime naturali controllate a un processo di produzione “gentile”, privo di additivazioni e sicuro da un punto di vista industriale, che mantiene inalterate le qualità organolettiche e, al contempo, assicura un prodotto alimentare igienicamente perfetto. Oggi il gruppo Nutkao, con l’ingresso delle neo-acquisite Boerinneke e Antichi Sapori dell’Etna, può contare su un fatturato complessivo che supera i 250 milioni di euro e una rete distributiva sempre più capillare e radicata in ciascun paese dove è presente.


sviluppo, personalizzazione e creazione dei prodotti. “La decisione di investire è arrivata 2 anni fa, in pieno periodo di pandemia e di fortissime turbolenze dei mercati, quindi una scelta molto coraggiosa e visionaria. Non ci siamo limitati a un normale approccio nell’aggiungere alcuni impianti più evoluti, abbiamo capito che ciò che facciamo richiedeva ben altro, e cioè tre investimenti in
Il Centro di Applicazione sarà dotato anche di una linea di raffinazione a cilindri, replica in scala degli impianti di Nutkao, per simulare esattamente il risultato dei test, come fossero effettuati sulle proprie linee di produzione uno: il centro ricerche, il centro applicativo e i laboratori di analisi avanzati. Ogni ingrediente, ogni prodotto, ogni cliente deve avere da Nutkao la massima attenzione nel rispetto della qualità che forniamo: solo la giusta combinazione di questi fattori, unita alla sostenibilità e alla tracciabilità, produce un risultato unico ed eccellente”, conclude Federico Fulgoni, Ceo di Nutkao.
A Pontecagnano Faiano, provincia di Salerno, si è svolto lo scorso giugno l’evento “Competenze digitali per il settore Agrifood”, organizzato dal Cl.uster A.grifood N.azionale CL.A.N., associazione multistakeholder del settore agroalimentare che, sotto il coordinamento di Federalimentare e ART-ER, aggrega imprese, associazioni di categoria, università, organismi di ricerca e rappresentanze territoriali. L’iniziativa è stata ospitata nell’Hub di FMTS Group, co-organizzatore dell’evento. La lunga emergenza generata dalla pandemia ha evidenziato la necessità di accelerare il processo di digitalizzazione anche in un settore tradizionale come quello del food & beverage, nel quale le tecnologie 4.0 tendono a penetrare più lentamente che in altri comparti, proprio per via delle caratteristiche spesso ancora artigianali delle produzioni. Il settore agroalimentare italiano è un contesto imprenditoriale estremamente diffuso, con una prevalenza significativa di PMI, in cui la tradizione e il forte legame con il territorio convivono con una costante innovazione dei processi di produzione e dei prodotti. Il lockdown degli scorsi anni ha favorito la crescita dell’ecommerce e del food delivery nel settore agroalimentare e ha comportato il ricorso forzato a strumenti quali lo smart working e lo smart learning, dando centralità alla ricerca, all’innovazione, ma soprattutto alla formazione del capitale umano, indispensabile per colmare il divario di professionalità altamente specializzate e difficili da reperire. “Il Cluster Agrifood, con i suoi oltre cento soci è pronto a giocare un ruolo in prima linea al fianco delle Istituzioni del Paese per rispondere alle sfide del PNRR e rilanciare la competitività del Made in Italy alimentare sui mercati internazionali, ponendo al centro della sua strategia di sviluppo la valorizzazione del capitale umano, al fine di favorire l’incontro tra domanda e offerta di lavoro qualificato”, afferma il presidente del Cluster Mauro Fontana.

IL MONDO AGRICOLO CONTRO LA PROPOSTA UE SUI FITOSANITARI
Secondo Compag – la federazione nazionale delle rivendite agrarie e dei commercianti per l’agricoltura – La proposta di regolamento sull’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari presentata dalla Commissione UE, che dovrà abrogare la direttiva 2009/128/ CE (SUD), rischia di compromettere in maniera significativa le più importanti produzioni agroalimentari italiane. Compag accoglie dunque con favore l’alzata di scudi del mondo agricolo e delle cooperative, nonché le perplessità espresse dagli europarlamentari italiani Paolo De Castro e Herbert Dorfmann “La proposta della Commissione – sottolinea il presidente di Compag Fabio Manara – si rivelerà una vera e propria mannaia per le imprese e per l’intero sistema agroalimentare italiano. Pur apprezzando lo sforzo della Commissione per individuare una metodologia equa di calcolo per il raggiungimento dell’obiettivo di riduzione dei prodotti per la difesa, sarebbe tuttavia necessario rivedere i parametri per ottimizzare tale metodologia e l’intero sistema, ed evitare che le nuove regole siano ingiustamente penalizzanti per il nostro Paese”. Per l’Italia, in- Il presidente fatti, si prospetta una riduzione del 62% dell’utilizzo di Compag dei prodotti fitosanitari entro il 2030. “La Commissione Fabio Manara – continua Manara – dovrebbe invece considerare i notevoli sforzi già compiuti dall’Italia per ridurre l’utilizzo di prodotti fitosanitari, la cui vendite negli ultimi dieci anni sono diminuite del 35%. I parametri andrebbero rivisti, così come l’eccessiva rigidità delle modalità proposte per recepire gli obiettivi di riduzione dei prodotti di protezione delle piante. Inoltre, di fronte all’attuale crisi alimentare e con la forte incognita della disponibilità dei fertilizzanti, non si può chiedere agli agricoltori di produrre di più senza i mezzi tecnici necessari a produrre prodotti sicuri. Considerate, dunque, la mutata situazione del mercato mondiale e la necessità di garantire la sicurezza alimentare, la Commissione UE dovrebbe garantire che il rispetto degli obiettivi fissati dalla strategia Farm to Fork non comprometta la competitività e la sostenibilità economica del sistema agro-alimentare aumentando, invece, la dipendenza dalle importazioni da Paesi terzi”.

COCA COLA HBC ITALIA INVESTE 20 MILIONI NEL SITO DI ORICOLA
La società installerà nello stabilimento abruzzese la prima linea dedicata alle lattine, che si aggiungerà alle 4 dedicate ai prodotti in PET, rPET e bag in box.
Coca-Cola HBC Italia, principale imbottigliatore dei prodotti a marchio The CocaCola Company sul territorio nazionale, investe oltre 20 milioni di euronelsuo sito produttivo di Oricola, in provincia dell’Aquila, confermando l’impegno dell’azienda nei confronti dello stabilimento e del territorio abruzzese. L’investimento ha l’obbiettivo di dotare il sito produttivo di una nuova linea di produzione di lattine, la prima nella storia dello stabilimento che fino a oggi ha focalizzato le 4 linee attuali sulla produzione di referenze in PET, rPET e bag in box. L’innovazione riguarda anche la costruzione di una nuova sala per la preparazione dei concentratie di un nuovo magazzino di oltre 3.000 m2 dedicato allo stoccaggio delle materie prime.
I consumi energetici diminuiranno di oltre il 25%
Oltre arafforzare e differenziare la capacità produttiva dello stabilimento, l’investimento, che si aggiunge agli oltre 130 milioni di euro investiti nel Paese negli ultimi anni, darà anche un contributo alla strategia di sostenibilità di Coca-Cola HBC Italia. Le nuove macchine avranno infatti la miglior tecnologia disponibile per minimizzare i consumi: è prevista ad esempio la diminuzione di oltre il 25% dell’intensità energetica necessaria a imbottigliare un litro di bevanda. Non solo sostenibilità ambientale, ma anche economica e sociale: una volta a pieno regime lo stabilimento sarà in grado di raddoppiare i volumi prodottie garantiràoltre50 nuovi posti di lavoro, escluso l’indotto. “Nonostante le difficoltà del nostro settore, dovute all’aumento dei costi delle materie prime e al rischio di sugar e plastic tax, continuiamo ad investire nei territori in cui operiamo, al fine di rendere più competitivi e performanti i nostri stabilimenti, con il conseguente impatto socio-economico positivo su una regione alla quale siamo particolarmente legati”, dichiara Frank O’Donnell, General Manager di CocaCola HBC Italia. “Oricola è storicamente uno stabilimento all’avanguardia, è stato tra i primi siti produttivi in Italia ad utilizzare PET 100% riciclato. Oggi, con l’annuncio di questo ammodernamento, confermiamo lo stabilimento di Oricola come polo d’eccellenza tecnologica e di sostenibilità”. “La notizia del nuovo investimento di Coca-Cola HBC Italia sullo sta-
bilimento abruzzese di Oricola non può che far piacere”, afferma Marco Marsilio, presidente della Regione Abruzzo. “L’investimento programmato rafforza la presenza di Coca-Cola in Abruzzo e dà un forte impulso sia all’occupazione diretta sia a tutti i benefici che ne deriveranno per l’economia del territorio. La diversificazione industriale, con nuove linee di produzione, mette in luce la lungimiranza manageriale e la volontà di puntare sempre più sul sito produttivo di Oricola. La Regione Abruzzo continuerà a valorizzare l’area industriale marsicana, consapevole che l’investimento milionario di Coca-Cola rappresenta la conferma del valore strategico di quell’area, capace di rispondere alle esigenze di multinazionali importanti ma anche di piccole e medie imprese che possono ulteriormente crescere proprio grazie alla presenza di questi colossi industriali”. “La notizia di questo grande investimento di Coca-Cola HBC Italia ad Oricola ci rende felici”, rende noto Antonio Paraninfi, sindaco di Oricola. “In un periodo di difficoltà per tutti noi, sapere che un’azienda investe nel nostro territorio in maniera importante ci riempie di orgoglio e ottimismo. Da oltre 30 anni
Coca-Cola HBC opera da noi. I nuovi ampliamenti e diversificazioni di produzione contribuiranno ad una lunga e fattiva collaborazione nel segno del rispetto”. Il sito, che dopo l’ammodernamento si estenderà su una superficie complessiva di quasi 45.000 m2, già negli ultimi anni si era arricchito di nuovi macchinari e impianti tecnologicamente avanzati, come i compressori ad alta efficienza per il soffiaggio delle bottiglie e un impianto di trigenerazione in grado di produrre allo stesso tempo energia elettrica ed energia termica calda e fredda. Una volta a pieno regime, lo stabilimento di Oricola impiegherà oltre 100 dipendenti diretti e la conclusione dei lavori è prevista per l’inizio del 2024.

Secondo il professor Francesco Visioli, l’olio extravergine di oliva si conferma l’unico alimento con comprovate proprietà salutari nella prevenzione primaria (studio Predimed) e in quella secondaria (studio Cardioprev), per il quale la ricerca sugli effetti benefici sull’organismo è la più avanzata tra tutti i cibi. Francesco Visioli, Visioli, professore di nutrizioprofessore di nutrizione ne umana presso l’Università degli studi di Padova, lo ha umana presso l’Università degli studi di Padova affermato in occasione della 3a edizione dell’International Conference on Food Bioactive & Health (FBHC), focalizzata sulla relazione tra bioattivi alimentari e salute. Carapelli, che attraverso l’istituzione dell’Istituto Nutrizionale Carapelli è da sempre fortemente impegnata a indagare la correlazione tra benessere e alimentazione, non poteva mancare questa importante occasione di approfondimento scientifico, promossa dalla Scuola di Studi Superiori in Alimenti e Nutrizione dell’Università di Parma e da Maestri del Gusto, spin-off dell’ateneo parmense. “Dopo centinaia di ricerche di base, almeno due grandi clinical trial hanno dimostrato le proprietà dell’olio extravergine di oliva, l’alimento più studiato al mondo quando si parla di indagini condotte nell’uomo, seguito solo dal cacao”, spiega Visioli. “Studiare i componenti degli alimenti è molto complesso perché non sono molecole farmacologiche e i loro effetti sulla fisiologia sono difficili da rilevare. L’olio d’oliva invece, per le certezze già comprovate, fa eccezione, anche se la ricerca deve continuare per poter finalmente affermare con certezza farmaceutica i suoi effetti sulla salute”. Nel suo intervento il professor Visioli ha cercato di sviluppare nuovi paradigmi per promuovere la ricerca farmaco-nutrizionale sui bioattivi alimentari, tra cui (poli)fenoli, carotenoidi, glucosinolati e altri composti, acidi grassi e steroli, polisaccaridi, peptidi e proteine. Una sessione è stata dedicata agli elementi tossici, un argomento spesso trascurato, ma importante in una prospettiva olistica del ruolo dei bioattivi alimentari e del loro impatto sulla salute umana. Particolare attenzione è stata poi dedicata ad argomenti trasversali come la nutrizione personalizzata, il microbiota intestinale, l’apporto dietetico e la politica nutrizionale.

ORIGINALE DAL PRODUTTORE ORA CON FILIALE A MILANO
Soluzioni Hygienic Design | Supporti passacavo
Passaggio fino a 35 cavi Conforme FDA!
▀ Alta densità di cavi ▀ Superficie molto liscia ▀ Soluzione economica
Up to IP68
in progress 1935/ 2004/ EG EU VO. 10/2011
www.icotek.com/it
Nel 2021 bene produzione e consumi, ma l’aumento dei costi, la crisi energetica e i casi in Italia di Peste suina africana pesano sulle aziende del settore. Il presidente di Assica Lenti: “Tanti i cambiamenti in atto da gestire, ma il settore resta reattivo”

LA CRESCITA DEI SALUMI MESSA A RISCHIO DA INFLAZIONE E PSA
Il presidente di Assica Ruggero Lenti I salumi si confermano un comfort food in questo periodo di incertezza. Ma se il 2021 ha visto una a ripresa dei consumi, sia in Italia (+5,4% in volume) che all’estero (export +15,2% a volume, +12,0% a valore) oltre che della produzione (+7,0% in volumi e + 6,2% in valore), rispetto al 2020 sono cresciuti anche esponenzialmente i costi di produzione e le difficoltà del settore. Le aziende del comparto sono oggi allo stremo: risultano fra le più colpite dai rincari, perché l’utilizzo di energia nei processi di lavorazione e conservazione è altamente impattante e a peggiorare le prospettive si sono aggiunti i casi di PSA fra i cinghiali in Italia. Un fatto, questo, che sta danneggiando gravemente le esportazioni, sia in Europa che nei Paesi terzi, che durante il 2021 hanno rappresentato un traino fondamentale. “LAVORARE INSIEME PER FRONTEGGIARE UNO SCENARIO INCERTO” “Lo scorso anno abbiamo avuto ottimi segnali di crescita, come testimoniano le vendite in GDO e quelle on line; nonostante le mancate occasioni di consumo fuori casa abbiano ancora penalizzato la domanda interna rispetto ai livelli prepandemia, la disponibilità al consumo dei salumi si è attestata a 17 kg, corrispondente a un consumo medio reale pro capite di circa 11,3 kg/anno. In forte aumento è risultata la domanda estera, “che ha beneficiato della ripresa delle attività e delle minori restrizioni, rispetto al nostro Paese, adottate in diversi Stati partner sia all’interno della Ue sia fra i Paesi terzi, trainati dal boom degli invii verso gli USA, che hanno registrato uno

straordinario +53% in quantità e +43,3% a valore”, ha commentato Ruggero Lenti, presidente di Assica, durante la conferenza stampa che a Roma presentava l’Assemblea Annuale nell’ambito del Progetto “Trust Your Taste, Choose European Quality”, cofinanziato dall’Unione Europea. “Con l’incremento dei costi di produzione, la guerra in corso, i casi di Peste Suina Africana sul territorio nazionale e i timori per nuove ondate del Covid-19 in autunno, lo scenario attuale desta serie preoccupazioni. Le aziende hanno finora retto, riducendo progressivamente i propri margini. È importante sottolineare infatti come l’incremento dei costi dei fattori produttivi e dei servizi non si sia tradotto in un incremento dei prezzi unitari dei salumi, che anzi hanno evidenziato nel 2021 un rientro rispetto all’anno precedente. L’incremento dei prezzi delle commodity e di tutti i costi di produzione è stato dunque assorbito dalle aziende del settore, ma l’aumento anche dei costi della materia prima ha determinato una situazione non più sostenibile. La crisi determinata dall’incremento delle commodity ci spinge ad accelerare sul fronte della sostenibilità energetica, ma i cambiamenti in atto sono tanti e vanno tutti governati. Il settore, come dimostrano i dati 2021, è vivo e reattivo: la qualità dei nostri prodotti è riconosciuta in Italia e sempre più apprezzata all’estero: dobbiamo quindi lavorare tutti insieme – ha concluso il presidente Lenti – per difendere questo grande patrimonio del Made in Italy”.
AUMENTANO I CONSUMI PER TUTTE LE PRINCIPALI CATEGORIE Il consumo apparente pro capite, considerato l’andamento della popolazione e la minore presenza dei turisti, si è attestato intorno ai 17 kg contro i 16,2 del 2020 (+5,4%) corrispondente a un consumo medio reale pro capite di circa 11,3 kg/anno. Nel 2021 tutte le principali categorie di salumi hanno evidenziato una crescita. I consumi apparenti dei prosciutti crudi stagionati, favoriti dal rimbalzo della domanda interna e dalla ripresa di quella estera, sono saliti a 222.400 ton (+6,1%); quelli di prosciutto cotto sono tornati a quota 274.800 ton (+4,8%). Sono risultati in aumento anche i consumi di mortadella e wurstel (+4,2% per 190.800 ton) e quelli di salame attestatisi a 81.500 ton (+4,4%). Hanno evidenziato un deciso recupero anche i consumi di bresaola saliti a 25.800 ton dalle 24.200 dell’anno precedente (+6,7%) e quelli degli “altri salumi”, attestatisi a 219.800 ton (+7,0%). La struttura dei consumi interni ha così visto al primo posto sempre il prosciutto cotto, con una quota pari al 27,1% del totale dei salumi, seguito dal prosciutto crudo al 21,9% da mortadella/ wurstel al 18,8%, dal salame all’8,0% e dalla bresaola al 2,5%. Chiudono gli altri salumi al 21,7%. Considerando l’insieme dei salumi e delle carni suine fresche, il consumo apparente pro-capite è salito a 28,4 kg da 27,2 kg dell’anno precedente (+4,4%), corrispondenti a circa 18,8 kg/anno di consumo reale.
LA PRODUZIONE TORNA A CRESCERE Nel 2021, la produzione di salumi è tornata a crescere, dopo l’importante flessione registrata nel 2020 a causa della pandemia, e ha chiuso i dodici mesi attestandosi a 1,169 milioni di tonnellate da 1,093 del 2020 (+7%). In aumento è risultato anche il valore della produzione salito a 8.420 milioni di euro (+6,2%) da 7.927 milioni del 2020.

Un momento della conferenza stampa di Assica a Roma In merito ai singoli salumi, nel 2021, la produzione di prosciutti crudi stagionati, dopo la profonda flessione del 2020, ha evidenziato un robusto +8,2% attestandosi a 282.500 ton e un +7% in valore per 2.263 milioni di euro. Il rimbalzo dei prosciutti crudi è stato sostenuto da vari fattori: il ritorno della domanda interna su un sentiero di crescita, la forte ripresa della domanda estera per la categoria e la necessità di ricostituire le scorte dopo il difficile 2020 in cui la pandemia ne aveva determinato una forte contrazione. Deciso aumento anche per la produzione di prosciutto cotto, salita a 288.200 ton (+6,3%) per 2.026 milioni di euro (+4,8%). La quota di prosciutti crudi e cotti, prodotti leader del settore, ha evidenziato un lieve miglioramento in quantità rispetto all’anno precedente, attestandosi a 48,8% da 48,7% del 2020, ma ha evidenziato una lieve flessione a valore, fermandosi a quota 50,9% da 51,1% dell’anno precedente. Trend positivo anche per la produzione di mortadella, salita a 163.800 ton (+4,3%) per 710,2 milioni di euro (+4,2%) e per quella dei wurstel, arrivati a quota 60.800 ton (+3,2%) per un valore di 188,5 milioni di euro (+0,6%). Nel 2021, la produzione di speck si è attestata a quota 33.600 ton (+2,8%) per un valore di 352 milioni di euro (+1,6%). In forte aumento è risultata anche la produzione di salame, attestatasi a 120.200 ton (+10,3%) per un valore di 1.077 milioni di euro (+8,6%). Un contributo molto positivo alla crescita della categoria è arrivato dalla domanda estera cresciuta in modo significativo sia a volume sia a valore. Ha registrato, invece, un andamento cedente la pancetta che nel complesso dei dodici mesi ha visto la produzione fermarsi a quota 45.800 ton (-4,0%) per un valore di 230,8 milioni di euro (-5,1%). In calo anche la produzione di coppa con 39.000 ton. (-1,0%) per 309 milioni di euro (-2,0%). Molto bene, infine, la bresaola che ha chiuso l’anno con un +8,9% in quantità per 29.500 ton e un +7,1% in valore per 473,9.

CERTIFICAZIONE ISCC PLUS PER GLI STABILIMENTI EUROPEI DI GOGLIO
Tra i principali player internazionali nel packaging flessibile, Goglio ha ottenuto per i suoi stabilimenti produttivi europei, in Italia (Daverio, Cadorago e Milano) e in Olanda (Zaandam), la certificazione ISCC Plus dell’International Sustainability Carbon Certification, organizzazione multi-stakeholder nata per sostenere il passaggio all’economia circolare e alla bioeconomia. Ottenuta questa certificazione, rilasciata da DNV – uno dei principali enti di terza parte che fornisce servizi di assurance, certificazione, verifica e gestione del rischio – Goglio potrà produrre d’ora in poi la sua vasta gamma di imballaggi flessibili e valvole di degasazione anche utilizzando bio-feedstock derivante da fonti rinnovabili alternative a quelle fossili perché creato a partire da olii di scarto, residui delle aziende alimentari e dell’industria cartaria. Questo materiale certificato ISCC Plus può essere impiegato anche per la produzione di imballi di tipo alimentare, settore rigidamente regolamentato per il quale non tutte le materie produttive possono essere utilizzate. Grazie alla certificazione ISCC Plus l’informazione relativa alla quota di materie prime non fossili impiegata per produrre packaging e valvole li accompagnerà nel loro intero ciclo di vita, dalla produzione sino allo smaltimento.
“Riteniamo che sia fondamentale continuare a guardare al futuro imboccando nuove strade possibili per essere sempre più green”, commenta Rosi Barrale, Regulatory Affairs di Goglio. “Poter utilizzare fonti rinnovabili per produrre imballaggi e valvole anche per il contatto alimentare rappresenta un passo molto importante che va nella direzione giusta per un mondo più sostenibile”. “Attraverso la certificazione ISCC Plus – aggiunge Alessandro Gerlotti, Sales Manager, Italy, Business Assurance di DNV – Goglio consolida il suo impegno verso un approccio circolare alla produzione, dimostrando di credere nello strumento della certificazione volontaria, sia per dare concretezza al proprio impegno sostenibile, sia come garanzia di trasparenza verso la filiera e il consumatore”. Prosegue così l’impegno nel segno della sostenibilità che Goglio da sempre porta avanti con numerose iniziative volte a limitare il proprio impatto sull’ambiente. A partire da maggio 2022 Simone Viscomi è entrato in Konica Minolta Sensing Europe B.V. per l’Italy Branch Office con la qualifica di Area Manager Italy, Turkey & Middle East. Konica Minolta Sensing Europe fa parte della società giapponese Konica Minolta Inc., fornitore leader di soluzioni di misura per applicazioni nel campo del colore & apparenza e misurazioni della luce, con importanti applicazioni anche nell’industria alimentare. Di origine fiorentina e con un’esperienza più che ventennale in diverse posizioni dirigenziali, Viscomi prende il posto di Renato Figini – andato in pensione – in forza di un solido bagaglio di competenze sul mondo del colore. L’ingresso di Viscomi coincide con un’accelerazione delle strategie di investimenti di Konica Minolta Sensing, che si caratterizza per il focus sull’innovazione e la differenziazione tecnologica all’insegna del “Giving shape to ideas”, il claim che definisce i valori di fondo di Konica Minolta. Abituato a lavorare in team, gestendo gruppi di lavoro e reti commerciali, Viscomi intende perseguire la strategia in essere improntata alla costruzione di un dialogo aperto e costruttivo sia all’interno dell’azienda sia tramite un’attenzione speciale verso i clienti che restano sempre al centro dei valori fondanti di Konica Minolta. “Assumo questo incarico con entusiasmo e grande curiosità. Konica Minolta Sensing è un importante brand leader a livello mondiale e, oltre a ringraziare chi mi ha preceduto e i colleghi per l’accoglienza, il passaggio di consegne e il supporto, desidero da subito confermare il mio impegno volto a mantenere i punti di forza del nostro servizio di assistenza tecnica e vicinanza ai clienti”, ha infatti dichiarato da subito Viscomi. In linea con la costante evoluzione che caratterizza la visione più attuale dell’azienda giapponese, Viscomi ha tenuto a precisare inoltre l’intenzione di rafforzare l’attività di pianificazione allo scopo di raggiungere nuovi mercati e target, creando elementi valoriali specifici accanto ad esperienze nuove, “in linea con l’attuale filosofia che Konica Minolta ha intrapreso negli ultimi anni per rispondere e assecondare le mutevoli esigenze dei diversi campi applicativi”, ha concluso Viscomi.

NUOVO MANAGER PER KONICA MINOLTA SENSING ITALIA
Simone Viscomi
IN GERMANIA TORNA IN SCENA L’AUTOMAZIONE
Presentata a Milano l’edizione 2022 di SPS. Dopo le difficoltà dovute alla pandemia, si preannuncia una partecipazione da record, con una larga presenza di aziende italiane.
di Alessandro Bignami È un torrido pomeriggio di luglio quando, non lontano dalla Stazione Centrale di Milano, nello Spazio Copernico, Mesago Messe Frankfurt presenta alla stampa italiana i vicini appuntamenti con due fiere chiave per il settore manifatturiero, in programma questo novembre in Germania: SPS a Norimberga dall’8 al 10 novembre, Formnext a Francoforte dal 15 al 18. Sylke Schulz – Metzner, Vice President Mesago Messe Frankfurt, siede guardando finalmente negli occhi i propri interlocutori ed esprime anzitutto il piacere di confrontarsi dal vivo, dopo due lunghi anni di chiusure, che hanno costretto al rinvio di numerose fiere: “Sono felice di essere qui”, dice infatti prima di iniziare a presentare la 31esima edizione di SPS, il cui acronimo significa Smart Production Solutions, la fiera per il settore dell’automazione intelligente e digitale. Durante il Covid, la manifestazione ha potenziato la propria piattaforma digitale che ora, con il ritorno dell’evento in presenza, diventa un servizio che completa e amplifica l’evento dal vivo. La piattaforma digitale integrativa “SPS on air” consente infatti di preparare gli appuntamenti a partire dal 2 novembre e di proseguire i collegamenti e accedere ai programmi on demand fino al 15. A Norimberga sono attesi circa 1.100 espositori da tutto il mondo, che mostreranno le tecnologie avveniristiche per l’automazione industriale. Anche quest’anno i visitatori beneficeranno dell’ampia gamma di fornitori nazionali e internazionali di automazione e digitalizzazione e avranno la possibilità, durante i tre giorni di fiera a Norimberga e anche dopo il termine della manifestazione, di ottenere una visione completa del mercato. Con un vasto programma di conferenze SPS fornisce informazioni su argomenti attuali provenienti dal settore dell’automazione. Tale programma si svolge al foro VDMA/ ZVEI sul terreno fieristico nel padiglione 3 nonché nel Live Studio a Norimberga attraverso l’integrazione digitale “SPS on air”. Gli argomenti principali delle tavole rotonde, delle presentazioni di prodotti o delle conferenze saranno: trasformazione digitale/Industria 4.0; comunicazioni industriali; sicurezza e protezione; nuovi metodi logistici e integrazione di robot; modelli di controllo e visualizzazione intelligenti e basati sui dati; sensori intelligenti; drives; casi di utilizzo dell’intelligenza artificiale; sostenibilità nell’automazione.


A fianco, l’intervento di Sylke SchulzMetzner, Vice Presidente Mesago Messe Frankfurt, lo scorso luglio a Milano
L’Anie: “Automazione italiana già oltre i risultati del 2019”
L’industria manifatturiera sta generando numeri importanti nella fase di ripresa seguita ai mesi più bui della pandemia. Prendendo la parola alla conferenza di Messe Frankfurt a Milano, il segretario di Anie Automazione Marco Vecchio ha parlato di “un’automazione industriale italiana che ha persino superato i livelli del 2019”. Nel 2021 il mercato interno, con un fatturato di 5.974 milioni di euro, è cresciuto del 20% di euro sul 2020 ed è andato meglio anche del 2019, quando si era fermato a 5.489 milioni. “L’andamento è positivo per i principali settori merceologici – ha continuato Vecchio – in particolare per i software industriali”. La Germania si conferma il primo paese di destinazione dell’automazione italiana, con una quota stabile intorno al 15%. “Il 2022 è partito bene, con una crescita continuativa nei primi sei mesi e una variazione attesa del 23% sull’anno scorso. Fra l’ordinato e il fatturato che poi si concretizza c’è però ancora un ampio gap per i noti problemi di shortage dei componenti e di rallentamenti nei trasporti e nella catena logistica. Si nota comunque il tentativo da parte delle aziende di programmare meglio e di più gli acquisti al fine di prevenire la carenza dei materiali, favorendo una maggiore visibilità sugli ordini futuri. Per lo shortage dei materiali, si prevedono segnali di miglioramento a partire dal 2023”.
L’agenda
FI Asia Thailandia 5-7 ottobre 2022 Bankok, Thailandia www.figlobal.com
B/Open
13-14 ottobre 2022 Verona
www.b-opentrade.com
Cibus Tec Forum
25-26 ottobre 2022 Parma
www.cibustecforum.it
Cosmofood
6-9 novembre 2022 Vicenza
www.cosmofood.it BrauBeviale
8-10 novembre 2022 Norimberga, Germania
www.braubeviale.de
SPS - Smary Production Solutions
8-10 novembre 2022 Norimberga, Germania
sps.mesago.com
Simei
15-18 novembre 2022 Milano
www.simei.it
FI Europe
6-8 dicembre 2022 Parigi, Francia
www.figlobal.com
Marca by Bologna fiere
18-19 gennaio 2023 Bologna
www.marca.bolognafiere.it
A.B. Tech Expo
21-25 gennaio 2023 Rmini
www.abtechexpo.it
Sigep
21-25 gennaio 2023 Rimini
www.sigep.it
IPPE
24-26 gennaio 2023 Atlanta, Usa
www.ippexpo.org ISM e Prosweets
29 gennaio - 1 febbraio 2023 Colonia, Germania
www.prosweets.com www.ism-cologne.com
Cibus Connecting Italy
29-30 marzo 2023 Parma
www.cibus.it
Foodex
24-26 aprile 2023 Birmingham, Regno Unito
www.foodex.co.uk
Interpack
4-10 maggio 2023 Düsseldorf, Germania
www.interpack.de



CIBUS TEC FORUM: LA MOSTRA CONVEGNO SULL’INNOVAZIONE ALIMENTARE
Il nuovo evento di Koeln Parma Exhibitions anticipa di un anno la tradizionale fiera triennale. È un format ibrido, con convegni e talk anche in streaming, che metterà in contatto imprese, centri di ricerca e istituzioni per gestire al meglio la trasformazione in corso.
Creare il mix ideale fra imprese tecnologiche avanzate, campioni dell’innovazione alimentare, ricerca e le voci più autorevoli della scena nazionale ed internazionale per offrire un momento di confronto e costruire una nuova strategia globale del settore food & beverage. È questo l’obiettivo di Cibus Tec Forum, la nuova Mostra-Convegno ideata da Koeln Parma Exhibitions, dal 2016 joint venture tra Fiere di Parma e Koelnmesse, che si terrà a Parma il 25 e 26 ottobre 2022.
Il Forum, anticipa di un anno il tradizionale appuntamento triennale Cibus Tec (24-27 ottobre 2023) che a 15 mesi dall’evento, e per la prima volta con così tanto anticipo, registra già il 60% di occupazione dell’area disponibile con una massiccia presenza di aziende provenienti da Italia, Germania, Turchia, Danimarca e Cina. La Cina, grande assente dalla scena fieristica europea dedicata alle tecnologie alimentari, ha infatti scelto Cibus Tec 2023 per tornare a presidiare l’innovazione tecnologica. Un segnale che conferma come il salone sia ormai un appuntamento consolidato nelle agende degli operatori internazionali. Cibus Tec Forum, la nuova Mostra-Convegno, intende rispondere all’esigenza di un settore attraversato da forti cambiamenti, in cui tecnologia, innovazione e la capacità di fare sistema diventano fattori strategici per affrontare le sfide future e perseguire l’obiettivo della sostenibilità. “L’idea – afferma Antonio Cellie, amministratore delegato di Fiere di Parma e Koeln Parma Exhibitions – è quella di progettare coralmente, industria da una parte e istituzioni e ricerca dall’altra, la trasformazione che sta
vivendo il settore delle tecnologie alimentari con la partecipazione attiva dialogante di tutta la filiera. Lo faremo all’interno di un format ibrido, dove convegni e talk saranno offerti anche in streaming e soprattutto dove gli operatori esteri potranno fare business sia in presenza sia a distanza grazie a tecnologie innovative come la nuova piattaforma MyBusinessCibusTec” “Koelnmesse è da sempre impegnata a creare nuove, concrete occasioni di business che vengono poi calate nelle diverse realtà nazionali nelle quali ci troviamo a operare”, ha commentato Thomas Rosolia, amministratore delegato di Koelnmesse Italia e presidente di Koeln Parma Exhibitions. È per noi motivo di grande soddisfazione essere parte di questa piattaforma, voluta sia dai visitatori che dagli espositori, dove domanda e offerta possono incontrarsi in tempo reale, dando immediata visibilità ai prodotti e ai trend più attuali dell’industria alimentare. Un format semplice, rapido ed efficace; un amplificatore di opportunità per le imprese italiane attraverso modalità diverse – esposizioni, convegni, seminari, talk show, match-making on line – ma che hanno e avranno lo stesso obiettivo”. Al centro della due giorni contenuti di grande attualità quali digitalizzazione, sostenibilità, innovazione, transizione ecologica, packaging e sicurezza alimentare. A parlarne le principali organizzazioni internazionali, tra cui la Commissione Europea FDA (Food and Drug Administration statunitense) e GFSI (Global Food Safety Initiative). Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità una alimentazione sana e sicura è la miglior forma di medicina preventiva mentre secondo l’Osservatorio GS1 Italy la quota dei pack riciclabili al 100% al momento è solo del 6,2%. Il Forum si articolerà come Mostra-Convegno presentando una parte espositiva e una convegnistica. Nel complesso 25 appuntamenti tra seminari tematici e talk e quattro conferenze a carattere internazionale: “Processing e packaging tra sostenibilità e digitalizzazione”, (25 ottobre / 10.00-13.00); “Innovazioni e tendenze della sicurezza alimentare” (25 ottobre / 14.30-16.30); “Globalizzazione e transizione ecologica: dove vanno le politiche europee?” (26 ottobre / 10.00-13.00); “Materiali innovativi per un’economia circolare” (26 ottobre / 14.30-16.30). A Cibus Tec Forum i visitatori potranno incontrare oltre 500 innovatori, tra partner tecnologici del settore food & beverage, startup, acceleratori, istituzioni e centri di ricerca. Saranno inoltre presenti diverse aree dimostrative che permetteranno ai visitatori di immergersi nello stabilimento più smart del futuro.




