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Un player europeo al servizio della trasformazione alimentare
Il Gruppo OQEMA è entrato in Italia nel 2019 con l’acquisizione di Elettrochimica Valle Staffora, affermandosi anche nella distribuzione di ingredienti e materie prime per tutti i settori industriali del food.
UN PLAYER EUROPEO
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AL SERVIZIO DELLA TRASFORMAZIONE ALIMENTARE
OQEMA è una società tedesca di distribuzione per la chimica di base e specialistica che opera a livello internazionale, ed è attiva anche in ambito alimentare. È da sempre un’azienda di famiglia di medie dimensioni (il “Mittelstand tedesco”), una caratteristica quest’ultima che in OQEMA sono convinti possa portare vantaggi anche ai clienti più grandi, grazie a percorsi decisionali più brevi che supportano meglio l’attività commerciale. OQEMA, che in Germania ha sede a Mönchengladbach, è arrivata anche in Italia, acquisendo nel 2019 una storica azienda molto conosciuta su tutto il territorio nazionale.
DA ELETTROCHIMICA VALLE STAFFORA A GRUPPO OQEMA Dal 1930, Elettrochimica Valle Staffora ha operato nel settore della distribuzione di materie prime chimiche. Una lunga esperienza che ha permesso all’azienda di conoscere e crescere con il mercato: dal settore alimentare e zootecnico ai prodotti farmaceutici e cosmetici, dall’artigianato alla chimica industriale e fine, dalle vernici alla gomma e resine al trattamento delle acque. Da allora l’azienda è cresciuta notevolmente, focalizzandosi sulla distribuzione di materie chimiche di base su tutto il territorio italiano. Dal 1978, a Rivanazzano si trovano la logistica, il magazzino e gli uffici direzionali. A questo si integra l’ufficio commerciale di Assago aperto successivamente. Dal mese di aprile del 2019, Elettrochimica Valle Staffora fa parte del Gruppo OQEMA uno dei principali distributori di prodotti chimici in Europa, con quasi 1.300 dipendenti che lavorano attualmente in 45 sedi in 23 Paesi. Il Gruppo è suddiviso in HUB, l’Italia fa parte di quello Southern Europe insieme a Spagna, Portogallo, Francia e Nord Africa. Approvvigionamento, sviluppo dei prodotti, miscelazione individuale, logistica e riciclaggio: OQEMA fornisce servizi paneuropei lungo le catene di fornitura, agendo così da collega-
mento tra i fornitori di prodotti chimici e le industrie di trasformazione chimica. Il Gruppo ha una competenza specifica nel supporto tecnico e normativo dei suoi clienti. OQEMA è anche il partner esclusivo per la distribuzione di diversi rinomati produttori, offrendo un portafoglio prodotti altamente dinamico e in continua espansione, composto da oltre 14.000 prodotti. Dal 2020 la denominazione sociale ufficiale dell’azienda italiana è OQEMA Spa.
IL SIGNIFICATO DEL NOME Il nome OQEMA è sinonimo di eredità, tradizione e cultura familiare. La “O” infatti richiama Overlack, il cognome della famiglia fondatrice, quindi è rimasto come fattore di riconoscimento. OQEMA sta per chimica: “QEM”. L’ortografia con la “Q” rappresenta il “Qaracter”, una caratteristica che piace ritrovare nei propri dipendenti, clienti e partner. OQEMA significa anche “All over Europe”, questa caratteristica geografica si riflette nella “A”. Il logo è un cerchio, che può essere utilizzato come logo autonomo o in combinazione con il nome OQEMA. Il cerchio deriva sempre dalla “O” di Overlack e segna l’eredità di una cultura aziendale familiare.
I PRODOTTI E I SERVIZI DELLA DIVISIONE ALIMENTARE OQEMA offre e vende ingredienti e materie prime per tutta l’industria alimentare. Ricerca ingredienti, materiali ausiliari e additivi di alta qualità e provenienza garantita. Seleziona i fornitori con la massima cura al fine di garantire una filiera che segua le normative vigenti in materia di sicurezza alimentare. All’interno del Gruppo, OQEMA può contare su importanti sinergie con le aziende di recente acquisizione. Nel 2021 il Gruppo ha acquisito CB Nutrition GmbH, azienda che si caratterizza per la sua specializzazione in materie prime naturali. Dopo aver completato con successo l’audit BIO, l’azienda è ora autorizzata a commercializzare materie prime biologiche. Si tratta di un’aggiunta ottimale alle attività di vendita esistenti. Queste materie hanno applicazioni versatili, come nei prodotti da forno (migliorando il gusto e aumentando la resa), nella produzione di barrette proteiche, ma anche di prodotti a base di carne e salsicce e delle loro controparti senza carne. La tendenza verso i prodotti vegetariani e vegani continua ed è quindi importante offrire subito i prodotti giusti per contrastare il consumo di carne in costante aumento e seguire la tendenza nutrizionale. Grazie all’acquisizione di un partner strategico, CB Nutrition offre ora anche un’ampia gamma di oli essenziali e vanillina. A gennaio 2022 il Gruppo OQEMA ha inoltre acquisito l’azienda Tecnufar Iberia S.L., con sede principale a Madrid. Con questa acquisizione, il Gruppo accresce
il proprio business alimentare aggiungendo ingredienti e additivi alimentari innovativi, sostenibili e di alta qualità al proprio portafoglio esistente e rafforza la posizione sul mercato iberico in questo settore. Matthias Mirbach, Direttore HUB per l’Europa meridionale, è impaziente di espandere e sviluppare l’attività nella penisola iberica: “Siamo felici che sia stata possibile l’acquisizione di questa azienda familiare di medie dimensioni con una forte somiglianza culturale con quella di OQEMA e desideriamo darle il benvenuto nel nostro Gruppo. Inoltre, siamo soddisfatti delle ulteriori sinergie nel mercato europeo”.
Il Gruppo ha una competenza specifica nel supporto tecnico e normativo dei suoi clienti. È anche il partner esclusivo per la distribuzione di diversi rinomati produttori, offrendo un portafoglio in continua espansione, composto da oltre 14.000 prodotti


IL VALORE AGGIUNTO PER I CLIENTI Anche oggi che la società Italiana EVS (Elettrochimica Valle Staffora) fa parte di un grande Gruppo, mantiene le proprie origini di azienda familiare per tradizione e convinzione: sempre affidabili, sempre reattivi, sempre presenti. L’ufficio commerciale offre alti standard di servizio e attenzione al cliente, cercando di rispondere tempestivamente a tutte le richieste che riceve, aiutando i clienti nello sviluppo di nuovi progetti ed andando incontro a esigenze particolari. Tutto questo privilegiando la comunicazione e il rapporto umano.
L’IMPEGNO PER LA SOSTENIBILITÀ Modellare attivamente il settore attraverso aspetti sostenibili: la sostenibilità giocherà un ruolo decisivo nell’industria chimica. Per raggiungere gli obiettivi di sostenibilità e rendere il futuro più verde, il Gruppo OQEMA pone l’economia circolare al centro delle sue attività. Per farlo, si concentra in modo specifico sugli impianti di lavorazione e distribuzione per il riciclo di prodotti chimici, per il recupero e il riutilizzo di tali prodotti. Un mondo più verde e sostenibile può essere realizzato non solo adattando i prodotti e ottimizzando le catene di fornitura e i magazzini, ma anche con la semplice gioia di piantare alberi. Nel 2021, la famiglia Overlack ha acquisito il vivaio Lappen, rilanciandolo con il nome di Baum & Bonheur. In occasione del 100° anniversario del Gruppo OQEMA, che cade proprio nel 2022, in ogni sede OQEMA vengono piantati alberi, che contribuiscono in modo significativo alla protezione del clima.
OQEMA ricerca ingredienti, materiali ausiliari e additivi di alta qualità e provenienza garantita. Seleziona i fornitori con cura al fine di contribuire a una filiera che segua le normative vigenti in materia di sicurezza alimentare
OQEMA è rappresentata da una rete integrata di uffici e magazzini in tutta Europa. Il Gruppo lavora per rendere queste sedi il più possibile rispettose del clima, ad esempio costruendo un magazzino completamente a zero emissioni di CO2 in Austria, installando impianti fotovoltaici, passando all’elettricità verde, installando stazioni di ricarica per le auto elettriche dei dipendenti o semplicemente separando ed evitando attivamente i rifiuti, come nel caso dell’ufficio senza carta. Il Gruppo contribuisce alla protezione del clima anche con la graduale digitalizzazione dei processi aziendali. “Il motto Planting Seeds (piantare i semi) colora questa visione: piantiamo semi che possono crescere e fiorire. Vogliamo concentrarci maggiormente sulla sostenibilità ed essere il miglior datore di lavoro possibile. Vogliamo aggiungere prodotti verdi al nostro portafoglio, costruire un’economia circolare e concentrarci sul riciclaggio”.
IL NUOVO BOARD DIRIGENZIALE E I PROGETTI PER IL FUTURO Il 2022 è per il Gruppo OQEMA l’anno di un importante passaggio: dal primo luglio Patrick Barthels, già membro del Board OQEMA dal 2016, è diventato Amministratore Delegato subentrando a Peter Overlack. Già al suo fianco, Hartmut Kunz resta responsabile delle finanze, dell’amministrazione, del marketing, del settore legale, dell’IT, della conformità e della digitalizzazione. Philipp Junge, dal primo giugno 2022 ha assunto la carica di Chief Operating Officer (COO). Come azienda, OQEMA è orientata alle esigenze degli stakeholder – clienti, fornitori, dipendenti e azionisti – ma d’altra parte anche da: • spirito imprenditoriale: la capacità di identificare e soddisfare le esigenze del mercato; • il coraggio di fare sempre il passo successivo; • la capacità di adattarsi ai cambiamenti: questa flessibilità ha permesso di rimanere sul mercato negli ultimi 100 anni. Che sia a breve o a lungo termine, il successo del Gruppo dipende da una combinazione di beni, finanziari e non finanziari, tangibili e intangibili, e dipende anche, naturalmente, dalle persone che lavorano per il successo dell’azienda e si impegnano giorno dopo giorno per raggiungerlo.


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PROTEINE ISOLATE CON ODORE E SAPORI NEUTRI
La gamma di proteine isolate di ABS Food continua a crescere. Alle già presenti referenze a base soia, pisello, frumento, fava e riso, l’azienda ha recentemente introdotto anche la matrice cece. Gran parte di queste referenze sono presenti anche nella versione gluten free. Le proteine isolate di ABS Food presentano un contenuto proteico variabile, che va dall’80% al 90%. Legumi e cereali sono alimenti complementari, ricchi di proprietà nutritive. Sono ricchi di fibre, vitamine, proteine e sali minerali. Contribuiscono a regolare la glicemia e il livello di zuccheri nel sangue. Aiutano inoltre a ridurre il colesterolo e facilitano il benessere intestinale. Generando un senso di sazietà, contribuiscono a regolare il peso corporeo e grazie all’alto contenuto di proteine favoriscono la conservazione e l’aumento della massa muscolare. Le proteine isolate di ABS Food sono caratterizzate da odore e sapore neutri. Si distinguono per le ottime proprietà emulsionanti, leganti e gelificanti. Le proteine isolate consentono le più svariate applicazioni. In generale, trovano impiego ovunque si richieda un rafforzamento delle proteine. Sono ideali per prodotti da forno, pasta, snack, barrette energetiche, bevande e alimenti per sportivi. Grazie alle loro proprietà leganti e gelificanti possono essere utilizzate per creme, salse e zuppe. Sono infine una base ottimale per polpette vegetali, burger vegani, meat analogue, chicken analogue e fish analogue.

CRESCITA A 2 CIFRE PER CFS EUROPE
L’anno finanziario di Spa si è concluso con ottimi risultati. Ammonta infatti a oltre 51.000.000 di euro il fatturato con una crescita complessiva del 17% rispetto all’anno precedente. Nonostante l’incremento dei costi del 25% la redditività aziendale e l’EBITDA si attestano sostanzialmente ai livelli dell’anno precedente, ovvero rispettivamente sui 3 e 6 milioni di euro. Anche la riduzione dei debiti del 35% testimonia la crescita della solidità aziendale. Le impennate dei prezzi di gas ed energia e il peggioramento del cambio dollaro/euro da aprile 2021 hanno colpito gli esportatori che operano in mercati dove la valuta di riferimento è il dollaro statunitense. Tuttavia in questa difficile situazione CFS Europe è riuscita a tenere sotto controllo tale incremento modulando di conseguenza i prezzi dei propri prodotti e potenziando il mercato europeo rispetto ai mercati asiatici. Inoltre, l’impresa ha investito grandi risorse in termini di ricerca e sviluppo per il comparto antiossidanti tradizionali e naturali. Quest’ultimo è arricchito dalla presenza di un laboratorio di analisi attrezzato per testare soluzioni utili ad allungare la shelf life dei prodotti per l’alimentazione umana ed animale. Ciò testimonia un’attenzione nei confronti delle richieste dei mercati e, soprattutto, una visione di “buona chimica”. La company si dimostra anche sostenibile grazie alla progettazione di attività utili ad otte-
nere un’ulteriore riduzione degli sprechi e il riutilizzo di sottoprodotti come le peci al fine di ottimizzare i costi industriali. “La crescita aziendale è questione di monitoraggio, analisi e innovazione: questo è il senso che può essere attribuito allo sviluppo della nostra azienda, dovuto anche alla capacità di gestione e di previsione in mercati Massimo sempre più esposti a molte variabili econoCupello miche e geopolitiche; l’ausilio di sistemi di Castagna, monitoraggio e previsione economico/fiad di CFS nanziaria, oltre all’esperienza dei nostri colEurope laboratori e all’ottimizzazione dell’efficacia e dell’efficienza di tutte le funzioni aziendali ci hanno dimostrato che stiamo percorrendo la strada giusta”, ha commentato Massimo Cupello Castagna, amministratore delegato di CFS Europe. “Da segnalare, inoltre, che per il quarto anno consecutivo la nostra azienda è in grado di garantire un bonus di due mensilità a tutti i dipendenti, mantenendo alto il livello di attenzione al welfare aziendale. Lo scenario riferibile all’anno a venire presenta molte incertezze con variabili esogene che rendono difficile qualsiasi previsione affidabile. Nonostante questo – conclude Cupello Castagna – la rilevanza di CFS Europe nei diversi mercati internazionali mi rende ancora una volta ottimista, poiché rappresenta un punto di forza che ci permetterà di cogliere qualsiasi nuova opportunità”.

A FARAVELLI LA MEDAGLIA DI BRONZO ECOVADIS 2022
Faravelli ha ricevuto la Medaglia di Bronzo EcoVadis 2022. EcoVadis è l’organizzazione che analizza e premia annualmente le prestazioni delle imprese rispetto agli standard internazionali di sostenibilità. Consapevole dell’impatto che ogni impresa può avere sulla società e il pianeta e come parte di un percorso già intrapreso, Faravelli ha aderito al programma di valutazione, ottenendo la Medaglia di Bronzo 2022. Nome di riferimento internazionale per la distribuzione di materie prime per l’industria alimentare, farmaceutica, chimica, cosmetica e nutraceutica, Faravelli ha intrapreso da diverso tempo un percorso impegnativo ma fondamentale verso la sostenibilità, che vede coinvolti tutti i livelli e tutte le sedi del gruppo. “La Medaglia di Bronzo – commenta Guido Rovati, Sales & Marketing Director della casa madre italiana del Gruppo – ci indica che siamo sulla buona strada e ci guida a proseguire con consapevolezza e volontà per consolidare e migliorare i risultati ottenuti”.

IRCA ACQUISISCE ANASTASI
Nell’ambito del progetto di investimento di Advent International nel settore degli ingredienti alimentari, la controllata IRCA – società internazionale che opera nel settore cioccolato, creme e ingredienti di alta qualità – ha siglato un accordo per l’acquisizione del Gruppo Anastasi. La famiglia Anastasi continuerà a guidare l’azienda e sarà inoltre un importante investitore del nuovo Gruppo combinato. Fondata nel 1972 e con sede a Bronte (Catania), Anastasi è un’azienda italiana leader nel settore degli ingredienti semilavorati a base di pistacchio. Sotto la guida di Andrea, Antonio e della famiglia Anastasi, il gruppo ha realizzato negli scorsi anni una forte crescita, rappresentando oggi il leader europeo negli ingredienti a base di pistacchio. Il successo di Anastasi si fonda sulla particolare attenzione alla qualità e alla personalizzazione dei prodotti, favorita da un patrimonio organizzativo e tecnologico distintivo con oltre 50 anni di esperienza nel mercato. Oggi Anastasi è presente in oltre 30 paesi nel mondo con un portafoglio prodotti che rappresenta a pieno la tradizione dell’eccellenza italiana e comprende pistacchio sgusciato, pistacchio pelato, granella di pistacchio, farina di pistacchio e pasta di pistacchio. I prodotti Anastasi sono altamente complementari al portafoglio di IRCA e la combinazione rafforza l’offerta “one-stop-shop”, espandendo il vasto assortimento di ingredienti ad alto valore aggiunto in interessanti segmenti di mercato. “Grazie al supporto di uno dei maggiori operatori di private equity a livello globale, Advent International, svilupperemo i nostri progetti con una visione sempre più internazionale e con l’integrazione nel gruppo IRCA potremo attuare grandi sinergie industriali”, commenta Andrea Anastasi, amministratore delegato di Anastasi. “Siamo onorati di far parte di questo gruppo. Sono molto contento di poter continuare a guidare Anastasi, allargando gli orizzonti dell’azienda e lavorando con partners di alto livello per rafforzare la nostra posizione a livello mondiale”. “Siamo orgogliosi di collaborare con Anastasi e diamo loro il benvenuto all’interno del nostro Gruppo”, spiega Massimo Garavaglia, amministratore delegato di IRCA. “Riteniamo ci sia forte potenziale di crescita nel mercato degli ingredienti a base di pistacchio. Anastasi rappresenta un’eccellenza del settore per qualità, know-how e professionalità. Sono certo che rafforzerà notevolmente il portafoglio prodotti di IRCA, posizionandoci al meglio in un segmento di mercato in forte espansione”. “Da tempo ammiriamo il lavoro svolto con passione dalla famiglia Anastasi, portando l’azienda a diventare il leader europeo negli ingredienti a base di pistacchio”, aggiunge Francesco Casiraghi, Managing Director di Advent International. “L’acquisizione di Anastasi rappresenta un tassello importante all’interno del nostro progetto volto a sviluppare una piattaforma internazionale nel settore degli ingredienti alimentari”. La transazione dovrebbe chiudersi nel quarto trimestre del 2022.
AL CENTRO DELL’EVOLUZIONE SOSTENIBILE DEL FOOD
Pubblicando il suo primo bilancio di sostenibilità, CSM Ingredients avvia il percorso per diventare una piattaforma “ingredient tech” dall’impatto positivo sulla trasformazione dell’industria alimentare.
“Nel corso dell’ultimo anno abbiamo lavorato instancabilmente per valutare, pianificare e articolare il nostro percorso di sostenibilità, ponendo al centro di tutto ciò che facciamo un approccio a impatto positivo supportato dalla strategia Thrive for Impact. Per questa ragione, CSM Ingredients comunica di aver compiuto i suoi primi passi per divenire una piattaforma ingredient-tech a impatto positivo,” ha dichiarato Aldo Uva, CEO di CSM Ingredients. “Forti della nostra eredità, ci troviamo in una fase di concreta trasformazione. È ovvio che se la food industry vuole evolversi, l’industria degli ingredienti deve rappresentare il primo passo di questa evoluzione attraverso un approccio di tipo collaborativo”. Il primo Bilancio di Sostenibilità pubblicato da CSM Ingredients testimonia l‘impegno dell‘azienda nello sviluppo e nell’evoluzione delle storiche e variegate Business Units del Gruppo attraverso uno spiccato e concreto approccio alla sostenibilità. All’interno del documento, sono illustrati i risultati e le azioni intraprese dal Gruppo, parallelamente alla strategia finalizzata a porre le basi per azioni concrete incrementali, trasparenti e misurabili già nei prossimi anni. Tra queste, eventuali complessità connesse al settore industriale saranno affrontate dai team global di CSM Ingredients, anche grazie alle strette collaborazioni con clienti e i principali partner. In qualità di membro dello United Nations Global Compact, CSM Ingredients ha focalizzato la propria strategia di sostenibilità Thrive for Impact su tre pilastri fondamentali: People, Planet, e Product. Di seguito, alcuni dei punti salienti inclusi nel Bilancio di Sostenibilità e identificabili nelle tre P.
People: azioni concrete per l’inclusione e la salute
Dai dipendenti ai partner, dai fornitori fino alle comunità che ruotano attorno all’ecosistema aziendale, CSM Ingredients lavora per creare valore a beneficio delle persone attraverso azioni concrete che includono iniziative di sensibilizzazione della comunità, di diversity, di uguaglianza e inclusione e infine di salute e sicurezza. Per raggiungere questo obiettivo, sono state realizzate numerose iniziative ad impatto sia interno che esterno, grazie allo sviluppo di politiche best-inclass promosse in collaborazione con partner commerciali dai valori condivisi, come ad esempio progetti di volontariato, partnerships locali, e molto altro. Inoltre, entro il 2025, l’azienda prevede di diventare pienamente conforme alle normative ISO45001 in tutti i suoi impianti, stabilendo uno standard per i sistemi di gestione della salute e della sicurezza sul lavoro.
Planet: 100% di energia rinnovabile entro il 2025
Grazie al suo approccio aziendale a lungo termine, CSM Ingredients garantisce la cura e la salvaguardia delle risorse naturali del pianeta per le generazioni attuali e future. Gli ambiti strategici a supporto di questo pilastro sono riciclo dell’acqua e dei rifiuti, l’approvvigionamento responsabile e la riduzione delle emissioni di CO2. Tra le azioni condotte in questo senso, CSM Ingredients ha iniziato a sostituire, nei suoi siti, le fonti tradizionali di elettricità con quelle generate da fonti rinnovabili. In particolare, sono stati installati pannelli solari nella maggior parte dei siti produttivi, con l’obiettivo di raggiungere il 100% di energia rinnovabile entro il 2025. Inoltre, l’azienda sta collaborando con Climate Partner per misurare la propria Corporate Carbon Footprint (23,961.28 di tonnellate di CO2 emesse nel 2021), al fine di monitorare al meglio i progressi.
Product: più plant-based, meno sale e zucchero
Quale leader di settore, CSM Ingredients garantisce che tutte le attività di innovazione dei propri prodotti abbiano la sostenibilità quale punto di ingresso obbligatorio, con particolare attenzione ad alcuni aspetti chiave: packaging, aumento del plantbased, riduzione del contenuto di sale e zucchero, nonché favorire la biodiversità. Oggi la sostenibilità in azienda è intrinseca in quanto responsabilità condivisa ed è quindi alla base di tutti i nuovi sviluppi di prodotto, le riformulazioni ed innovazioni. Inoltre, gli sforzi dell’azienda in termini di Ricerca & Sviluppo saranno finalizzati ad ampliare ulteriormente il portfolio delle categorie di prodotto attraverso due novità strettamente legate al futuro del cibo: carne e latticini di origine vegetale e ingredienti funzionali di origine naturale con prestazioni tecnologiche superiori.

IL BIOMETANO AGRICOLO AL POSTO DEL GAS RUSSO
La confederazione dei bieticoltori CGBI ha coinvolto prestigiosi partner dell’alimentare made in Italy nel progetto Agri.Bio.Metano, che ha l’obiettivo di produrre energia da sottoprodotti agricoli e agroindustriali, in sostituzione di una quota importante di metano fossile.
Sostituire (in fretta) il gas russo con il biometano agricolo è l’obiettivo della filiera Agri.Bio. Metano presentata a Bologna dalla Confederazione dei bieticoltori-CGBI, gruppo al vertice del comparto italiano dell’energia rinnovabile con 23 impianti biogas realizzati e oltre 200 gestiti in service. “Agri.Bio.Metano diventa una realtà grazie agli accordi sigla-
ti oggi con partner di rilievo del made in Italy alimentare quali Coprob-Italia Zuccheri, Granarolo e Fruttagel, per produrre insieme biometano sfruttando i sottoprodotti agricoli e agroindustriali”, hanno annunciato Gabriele Lanfredi e Guglielmo Garagnani, rispettivamente presidente e vicepresidente del gruppo CGBI, unione di ANB e CNB, con una base associativa di 5.200 aziende agricole e zootecniche. “I progetti si sviluppano con la costituzione di società consortili partecipate dai soggetti promotori, nell’intento comune di realizzare un modello di economia circolare, sostenibile e certificato in grado di generare valore economico e ambientale per tutta la filiera”. La produzione di biometano della filiera agroenergetica, concludono i vertici della Confederazione dei bieticoltori, potrà sostituire una quota importante dei consumi interni di metano fossile. Inoltre, il digestato risultante dal processo produttivo verrà usato come fertilizzante dalle aziende
agricole conferenti in sostituzione ai concimi chimici, con una particolare collocazione e valorizzazione in agricoltura biologica. CGBI metterà a disposizione dei progetti l’intera quota di spettanza polpe dei propri associati, ossia il residuo della lavorazione della barbabietola da zucchero ora utilizzato negli impianti biogas per la produzione di energia elettrica. “La filiera dello zucchero italiano è da sempre attenta alla sostenibilità economica, sociale ed ambientale”, afferma Claudio Gallerani, presidente COPROB-Italia Zuccheri. “Negli ultimi anni stiamo puntando ad una bieticoltura sostenibile nel mutato contesto ambientale grazie a nuove genetiche, nuove tecniche colturali e alle semine autunnali per produrre di più e in modo più semplice, sviluppando al contempo sempre più sinergie per un’economia circolare che consenta un miglior equilibrio tra produzione agroindustriale, energetica e fertilità dei suoli”. Così il presidente di Granarolo,
Gianpiero Calzolari: “Il mondo agricolo, quello zootecnico in particolare, è chiamato a giocare un ruolo rilevante nella transizione sostenibile. Con questo accordo la filiera dei 600 allevatori di Granlatte trova partner solidi che hanno maturato una grande esperienza nella produzione di biogas e biometano. Insieme potremo lavorare per un progetto che avrà ricadute positive sul comparto agroalimentare, promuovendo un modello economico fondato su sostenibilità e circolarità nell’utilizzo delle risorse. Si tratta di un accordo intersettoriale, orientato a creare un’economia circolare su larga scala, come suggerito anche dagli SDGs-Sustainable Development Goals”. Anche l’impianto di biometano in fase di realizzazione ad Alfonsine, nel Ravennate, entra a far parte della filiera Agri.Bio. Metano. Come osserva il presidente di Fruttagel, Stanislao Fabbrino, “i residui della trasformazione dell’ortofrutta non sarebbero mai bastati per l’alimentazione del digestore, risultato che è stato invece raggiunto aggiungendo le sottoproduzioni agricole e la pollina avicola delle imprese riunite nella società consortile. In questo modo – sottolinea soddisfatto – verrà avviato un processo produttivo circolare all’interno degli stabilimenti Fruttagel per soppiantare il fossile con il biometano autoprodotto”. In conclusione le parole del presidente nazionale di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti: “Gli agricoltori devono continuare ad aumentare produttività e competitività – è nel loro DNA – e devono soddisfare le necessità di una popolazione in crescita. Ma non solo, il conflitto russo/ucraino ha messo in evidenza numerose criticità: prime fra tutte l’autosufficienza alimentare e la necessità di produrre energia a livello nazionale. Già oggi il settore agricolo contribuisce all’8,5% della produzione elettrica. Non è ancora abbastanza e come sempre agricoltori e allevatori faranno la loro parte. Siamo qui oggi proprio per presentare questo progetto innovativo, in cui crediamo, che permetterà di fare sistema per produrre energia rinnovabile da sottoproduzioni agricole, riducendo, in tempi brevi, la dipendenza dalle importazioni di energia”.

EVIOSYS ACCELERA SULLA RIDUZIONE DELLE EMISSIONI
Nel 2021 il grande produttore europeo di imballaggi in metallo ha diminuito l’impatto ambientale del 5,6%, quasi il doppio dell’obiettivo originale. La riciclabilità infinita dei suoi prodotti e gli investimenti tecnologici sono le leve per una crescita sostenibile.
L’imballaggio in metallo, il tipo di contenitore più riciclabile, ottiene oggi una spinta sostenibile: il principale produttore europeo Eviosys ha superato l’obiettivo di emissioni per la produzione nel 2021, riducendolo del 5,6%, quasi il doppio del target originale del 3% fissato dalla sua ambiziosa tabella di marcia verso il raggiungimento di zero emissioni. Poiché lattine e coperchi sono riciclabili all’infinito e godono dei più alti tassi di riciclaggio per gli imballaggi alimentari, la capacità di intervenire sull’impatto ambientale promette di inaugurare una nuova era nella sostenibilità. Il nuovo rapporto ESG di Eviosys, Preserve Together, rivela che l’azienda sta accelerando sulla decarbonizzazione, con importanti piani per ridurre l’impronta di carbonio delle sue lattine e dei suoi coperchi del 20% entro il 2027 (rispetto al 2020) sulla strada per arrivare a zero emissioni nette entro il 2050. Eviosys ha anche rivelato che punta a investire in tecnologie all’avanguardia per l’efficienza energetica, inclusi nuovi ossidanti, compressori e refrigeratori più efficienti. Inoltre, grazie al passaggio all’energia rinnovabile, Eviosys sta compiendo rapidi progressi nella riduzione delle emissioni Scope 1 e 2 (cioè quelle dirette, generate dall’azienda e indirette, generate dall’energia acquistata per le sue attività).
44 stabilimenti fra Europa e Africa
La posizione strategica dei 44 stabilimenti di produzione di Eviosys in Europa e in Africa le permette di essere vicina ai suoi clienti, contribuendo a ridurre le emissioni di carbonio legate ai trasporti. In questo modo, Eviosys investe nelle stesse regioni dei suoi clienti, sostenendo l’occupazione e le comunità locali. “Gli imballaggi in metallo offrono un reale vantaggio dovuto alla riciclabilità infinita: è uno dei metodi di confezionamento più sostenibili poiché si tratta di un materiale riciclabile all’infinito”, commenta Tomás Lopez, CEO di Eviosys. “Siamo orgogliosi dei rapidi progressi compiuti rispetto ai nostri ambiziosi obiettivi di decarbonizzazione. Riducendo l’impronta di carbonio dei nostri prodotti, stiamo creando un’economia circolare e a basse emissioni di carbonio per gli imballaggi”. L’acciaio e l’alluminio sono riciclabili al 100% e sono i tipi di imballaggio più diffusi e facilmente riutilizzabili al mondo. In Europa, circa l’84% dell’acciaio viene riciclato, seguito dal 76% dell’alluminio, ed entrambi possono essere riciclati senza alcuna perdita di integrità, creando un efficiente circuito circolare per gli imballaggi metallici. Poiché anche il vetro ha un alto tasso di riciclaggio, le chiusure in metallo realizzate da Eviosys contribuiscono anche a un confezionamento più circolare. I contenitori e i cartoni in PET hanno un tasso di riciclo di appena il 48% e il 41% rispettivamente, ed entrambi possono disperdersi nell’ambiente e nei corsi d’acqua (APEAL 2019). Nei 10 anni fino al 2019, la quota di mercato degli imballaggi in metallo è cresciuta dell’8% (Statista) e si prevede che il segmento crescerà del 4% dal 2021 al 2026 (Mordor) poiché il 70% dei consumatori europei (Dollard) evita la plastica e le aziende di beni di largo consumo cercano alternative di imballaggio più sostenibili. Storicamente, uno dei principali ostacoli all’adozione di queste alternative è stato il vincolo a cui le aziende sono state sottoposte di produrre, riempire e riciclare materiali in volumi elevati, mentre gli imballaggi in metallo sono ampiamente ed economicamente riciclabili con una forte diffusione nelle catene di distribuzione esistenti. Eviosys punta anche ad aree di miglioramento in termini dell’inclusività, sia per la sua attività che per i suoi prodotti. Il rapporto ESG mette in evidenza anche OrbitTM, una chiusura rivoluzionaria brevettata e pluripremiata che riduce la coppia di apertura fino al 50% rispetto a una chiusura convenzionale, migliorando così la praticità dei loro prodotti per le persone con problemi di mobilità. Un ulteriore avanzamento nell’inclusione dovrebbe essere presto annunciato.



AUTOPRODUZIONE DI AZOTO PER RISPARMIARE FINO A 5 TON DI CO2/ANNO
Da Atlas Copco sistemi plug & play per l’autoproduzione del gas inerte per molte attività industriali, tra cui il confezionamento alimentare in atmosfera modificata.
L’azoto, presente nell’aria con una percentuale del 78%, insieme al 21% di ossigeno, allo 0,9% di argon e allo 0,1% di altri gas, è indispensabile in numerosi settori industriali. A differenza dell’ossigeno, è un gas inerte che non consente la vita, quindi utilizzato per prevenire fenomeni di ossidazione e corrosione, o il rischio di incendi nei processi di lavorazione di materiali combustibili. Nel settore alimentare è utilizzato per il confezionamento in atmosfera modificata (MAP- Modified Atmosphere Packaging), tecnologia che mescola insieme ossigeno, anidride carbonica e azoto in forma gassosa. Il controllo della composizione di questa miscela riduce al minimo la degradazione degli alimenti e permette di mantenere inalterate le caratteristiche organolettiche. Anche per il confezionamento di caffè, in cialde o in busta, si utilizza l’azoto, con un punto di regolazione della purezza consigliato di 99-99,9%. Un secondo esempio interessante di utilizzo dell’azoto è rappresentato dagli impianti di riciclo di componenti elettronici, che hanno un rischio intrinseco di incendi ed esplosioni in quanto i componenti non espressamente pericolosi e non rimovibili manualmente sono inseriti in un frantumatore di grandi dimensioni che deve mantenere una percentuale di ossigeno bassa per eliminare il rischio di esplosioni. In questo caso il range di purezza varia dal 95 al 98%. L’azoto è anche utilizzato nel taglio della lamiera con tecnologia laser per allontanare il metallo fuso dalla zona di taglio evitando sbavature e garantendo la protezione del cammino ottico del raggio, riducendo i rischi di intrusione di impurità e allungando la durata delle ottiche stesse. Atlas Copco, multinazionale svedese che investe da anni nell’innovazione dei sistemi di generazione di aria compressa e gas industriali, ha ingegnerizzato e reso disponibile sul mercato sistemi plug&play per l’autoproduzione di azoto. Si tratta di impianti completi e preconfigurati grazie ai quali le aziende possono produrre questo gas in autonomia, senza ricorrere all’acquisto di bombole. Numerosi i vantaggi di questa soluzione, fra cui la possibilità di controllare con precisione la quantità di azoto utilizzato, la sua qualità in termini di purezza, e la pressione di esercizio. A questi benefici si aggiungono la stabilità del prezzo, la riduzione degli sprechi dovuti alle perdite di evaporazione o alla restituzione di bombole non completamente vuote, e i benefici economici e ambientali conseguenti alla riduzione dei trasporti stradali. I sistemi preconfigurati per l’autoproduzione di azoto ad alta pressione Atlas Copco, ovvero gli “skid per azoto”, sono disponibili in due configurazioni: una da 40 bar per l’alimentazione diretta continua e costante degli impianti industriali, e una da 300 bar che consente anche il riempimento delle bombole. Gli elementi che compongono il sistema sono: un compressore d’aria a vite GA a iniezione d’olio dotato di tecnologia VSD, un generatore di azoto NGP+ dotato di tecnologia Pressure Swing Adsorption (PSA) basata su setacci molecolari al carbonio, un booster di azoto, sistemi di stoccaggio, un essiccatore e dei filtri. Tutti i componenti sono progettati secondo gli standard di qualità ed efficienza energetica di Atlas Copco e sono testati per funzionare in perfetta sinergia garantendo massima affidabilità e prestazioni ottimali. Il generatore d’azoto NGP+ è il cuore dell’impianto. È dotato del controller Elektronikon® Touch che ottimizza le prestazioni e misura continuamente la purezza del gas e dell’algoritmo VCS (Variable Cycle Saver) che offre ai clienti fino al 40% di risparmio energetico aggiuntivo.
“Una scelta strategica in questa fase”
“In questa fase di attenzione per il clima, sempre più aziende sceglieranno l’autoproduzione di azoto”, afferma Guido Caponi, Product Marketing Manager di Atlas Copco Italia - Divisione Compressori. “Basti pensare che il contributo alla riduzione dell’inquinamento dovuto al trasporto merci può arrivare a 5 tonnellate di CO2 all’anno. Sono calcoli fatti considerando una consegna per settimana con un percorso di 100 km, e emissioni di carburante del camion di 98 kg di CO2 ogni 100 km, secondo la fonte CEN Europe. Gli skid per azoto Atlas Copco, inoltre, permettono di ripasparmiare fino al 50% sui costi rispetto ad impianti progettati in loco”.

PROTEINE ALTERNATIVE: UN SEGMENTO IN CRESCITA PER I BIOREATTORI
La partecipazione di Solaris Biotech al Future Food Tech di New York ha coinciso con la fase di espansione dell’azienda mantovana negli Stati Uniti.
Solaris Biotech, azienda innovativa nella produzione di bioreattori, fermentatori e sistemi di filtrazione a flusso tangenziale che consentono di utilizzare la tecnologia per una varietà di applicazioni nel settore alimentare, delle bevande e biofarmaceutico, ha partecipato all’Alternative Proteins Summit dal 21 al 22 giugno in qualità di partner ufficiale. “Ci stiamo espandendo ulteriormente negli Stati Uniti perché sono all’avanguardia nell’innovazione alimentare e noi siamo in una posizione unica per svolgere un ruolo significativo nel progresso delle nuove tecnologie per alimenti coltivati”, ha commentato Matteo Brognoli, amministratore delegato di Solaris Biotech, in qualità di partner ufficiale del summit Future Food Tech di New York. Possiamo far conoscere la nostra gamma completa di prodotti e capacità che aiutano le aziende produttrici di proteine alimentari coltivate a sviluppare e scalare le loro attività. Inoltre, abbiamo recentemente aperto un secondo showroom a Cambridge, nel Massachusetts, a complemento della nostra presenza già esistente a Berkeley, in California”. Il nuovo showroom Solaris di Cambridge si trova nel Cambridge Innovation Center (CIC), situato in Kendall Square. La scelta di questa sede è dovuta in parte ai tre anni di fornitura di attrezzature tecniche da parte di Solaris al Massachusetts Institute of Technology (MIT), che si trova a pochi passi dal nuovo showroom. Con l’aumento dei livelli di reddito e la moltiplicazione della popolazione mondiale, la domanda di cibo è in aumento. Fortunatamente, siamo diventati più bravi a produrre grandi quantità di alimenti per soddisfare la crescente domanda di nutrienti, comprese le proteine. Purtroppo, però, questo non è senza conseguenze. Poiché i cambiamenti climatici minacciano il pianeta, insieme alla crescente consapevolezza degli effetti sulla salute e sul benessere degli animali, soprattutto tra le generazioni più giovani, dobbiamo trovare altri modi per soddisfare la nostra domanda di cibo – e di proteine – in modo più sostenibile. I consumatori si sono dimostrati disposti ad accogliere rapidamente nuovi alimenti. Anche il mercato delle proteine alternative ha quindi registrato una rapida crescita, sostenuta da una forte e crescente domanda dei consumatori. Questa crescente domanda va oltre quella di vegetariani e vegani ed è guidata da un gruppo di consumatori più ampio, i “flexitariani”, che comprendono anche i mangiatori di carne. Questa tendenza si sta diffondendo rapidamente negli Stati Uniti e nel Nord Europa. Soprattutto le generazioni più giovani, i Millennials e la Gen Z, sono una forza predominante che sta plasmando questo settore.
Biotecnologie per applicazioni cGMP
Solaris Biotechnology, una società del gruppo Donaldson, è stata fondata nel 2002 ed è leader nella creazione di soluzioni biotecnologiche per applicazioni cGMP nei settori food & beverage e biofarmaceutico. È specializzata nella costruzione di fermentatori, bioreattoMatteo Brognoli, ri e sistemi di filtrazione a flusso tangenziale amministratore delegato di Solaris Biotech (TFF). I migliori team di sviluppo prodotto e di progettazione consentono a Solaris di creare soluzioni su tutte le scale, dai sistemi di ricerca e sviluppo da banco alle soluzioni complete ingegnerizzate su misura per le esigenze dei singoli clienti. Solaris ha la sua sede amministrativa e produttiva in provincia di Mantova. Ha due uffici di vendita e assistenza nella Baia di San Francisco, in California, e a Kuala Lumpur, in Malesia, oltre a una rete di rappresentanti locali in più di 40 Paesi nel mondo. Solaris assiste i propri clienti passo dopo passo nella progettazione e nell’implementazione di impianti di processo completi, dallo studio di fattibilità all’avviamento. Nel novembre 2021, Solaris è entrata a far parte della Donaldson Company con sede a Bloomington, negli Stati Uniti. L’azienda esporta bioreattori e fermentatori in tutto il mondo ed è tra i leader del settore. La biotecnologia è un settore in costante crescita le cui applicazioni hanno un impatto su tutti gli aspetti della vita quotidiana, dai farmaci ai cosmetici, dai vini all’agricoltura.

Con un fatturato di 8,24 miliardi di euro, nel 2021 il settore ha infranto il precedente record del 2019. Il neopresidente Cavanna: “Risultato straordinario, ma 2022 meno brillante per le tante criticità”.

TECNOLOGIE PER PACKAGING:
DOPO L’ANNO RECORD PESA LO SHORTAGE DEI COMPONENTI
Il settore delle macchine automatiche per il confezionamento e l’imballaggio festeggia il record di tutti i tempi: nel 2021 infatti, il comparto ha registrato un fatturato totale pari a 8,24 miliardi di euro, infrangendo il precedente primato del 2019 di 8,04 miliardi. Un risultato ancora più eclatante se si tiene conto delle restrizioni dovute alla pandemia che hanno caratterizzato l’intero 2021 e lo shortage mondiale di materie prime e componentistica che ha messo un freno a produzione e consegne negli ultimi mesi dell’anno. L’incremento rispetto al 2020 è stato pari al 5,5%. I dati sono stati resi noti nell’ambito dell’Assemblea annuale dei Soci dal Centro Studi Mecs - Ucima nella Indagine Statistica Nazionale, che ogni anno fotografa l’andamento del comparto. 633 le aziende censite, che contano 36.351 addetti, cresciuti del 2%.
I MERCATI INTERNAZIONALI La spiccata vocazione all’export dei produttori italiani di tecnologie e soluzioni per il packaging si conferma anche nel 2021, con il fatturato estero che incide per il 78,4% su quello totale, per una cifra pari a 6,46 miliardi di euro. Dopo il calo del 4% del 2020, le esportazioni tornano quindi in

territorio positivo, registrando un +6,2%. Con 2,15 miliardi di ricavi l’Unione Europea si conferma la principale area di destinazione delle macchine made in Italy e assorbe il 40,8% dell’intero export, con un +3,4% rispetto al 2020. Perde terreno l’Asia (-4,4%), ma resta comunque la seconda area più importante per l’export delle aziende italiane, con 942 milioni di euro di giro d’affari, pari al 17,8% del totale delle performance internazionali del settore. Terzo gradino del podio per il Nord America, che si distingue con una crescita significativa del 13% rispetto al 2020, che si aggiunge al +6% dell’anno precedente. Stati Uniti e Canada portano in dote 828 milioni di euro. Con il 9% del fatturato totale dell’export seguono Africa e Oceania (fatturato di 473 milioni), che scavalcano al quarto posto l’Europa extra-UE. Chiude la graduatoria il Centro e Sud America. La graduatoria dei singoli paesi vede gli Stati Uniti al primo posto, con 756 milioni di euro di macchine vendute e inviate oltreoceano. Per gli USA si registra una crescita del 3,1% rispetto al 2020, un incremento che si aggiunge a quelli degli ultimi anni. Seguono Francia e Germania, che dopo essere calate nel 2020, tornano a crescere, rispettivamente del 9,6% e del 10,1%. Il fatturato nel paese transalpino è stato pari a 364 milioni, mentre le aziende tedesche hanno acquistato per 316 milioni. La Cina resta al quarto posto, davanti al Regno Unito, che nel corso del 2021 ha superato la Spagna.
LA CRESCITA INTERNA Cresce anche il mercato italiano, con 1,77 miliardi di giro d’affari e una crescita pari al 3,2% rispetto al 2020. La percentuale sul fatturato totale è pari al 21,6%. Un trend positivo che prosegue.
IL FOOD AUMENTA GLI INVESTIMENTI IN TECNOLOGIE Dal punto di vista dei settori clienti la suddivisione tra food & beverage e industrie non food è rispettivamente
Riccardo Cavanna, presidente di Ucima: “Costi delle materie prime, rincari dei trasporti, difficoltà di reperire alcuni componenti e quindi di consegnare macchine pronte: tante le difficoltà ma restiamo fiduciosi, anche grazie agli ottimi riscontri di Ipack-Ima”
del 57,1% e del 42,9%. Nel dettaglio: il food incrementa l’acquisto di tecnologie rispetto al 2020 dell’8,8%, mentre il beverage ha visto calare il giro di affari del 3,4%. Accorpati insieme la variazione rispetto al 2021 è stata del +3,4% con un fatturato di 4,7 miliardi. Prima posizione tra i settori non food è occupata dalle macchine per il tissue, il tabacco e altro che scalza il pharma con 1,5 miliardi, una fetta di fatturato pari al 18,2% e una crescita poderosa sul 2020 pari al +16,8%. Segue il settore farmaceutico con 1,4 miliardi e un peso del 17,1% sui ricavi totali. Terzo posto per il settore cosmetico, in fase di assestamento dopo l’importante crescita del 2020: l’anno passato le tecnologie per il confezionamento di prodotti cosmetici hanno portato in dote 341 milioni. Infine, il reparto Chemicals & Home Care con 286 milioni.
IL FATTURATO PER TIPOLOGIA DI IMPIANTI La famiglia delle macchine per il packaging primario resta preponderante con il 52,2% della distribuzione del fatturato (4,29 i miliardi derivanti dalla vendita di tali macchine), seguita dal packaging secondario (20,7%) e dalle macchine per il fine linea (13,0%). Le tecnologie per il labelling valgono il 6,2% del totale dei ricavi.
BOLOGNA CAPITALE DEL SETTORE Le 633 aziende che producono macchinari per il confezionamento e l’imballaggio si concentrano principalmente lungo l’asse della via Emilia – la cosiddetta Packaging Valley – con distretti produttivi anche in Lombardia, Piemonte, Veneto e Toscana. La provincia che conta più aziende è Bologna, con 73 imprese, seguita da Parma (55) e Milano (54). L’analisi per classe di fatturato evidenzia la netta prevalenza di aziende di piccola dimensione (quelle sotto i 10 milioni di fatturato costituiscono l’81% delle imprese), che pesano però circa il 16% sul fatturato complessivo. Mentre le realtà industriali più strutturate con un fatturato superiore ai 25 milioni di euro (in tutto sono 55, l’8,6% del totale delle aziende del comparto) realizzano il 72% dell’intero indotto del 2021.
ASPETTATIVE MENO BRILLANTI “Considerando l’anno difficilissimo che è stato il 2021 – commenta Riccardo Cavanna, neopresidente di Ucima – tra forti limitazioni nel lavoro quotidiano, l’assenza di fiere e i rallentamenti nella supply chain, assistiamo a un risultato davvero straordinario. Merito di un lavoro incessante che è stato fatto dalle nostre aziende in innovazione, ricerca di soluzioni smart e nella promozione delle tecnologie made in Italy. Il primo trimestre 2022 ha segnato un leggero calo del 4,4% rispetto allo stesso periodo del 2021, ma gli ordini (saliti dell’8%) e i mesi di produzione garantita (6,7), fanno sperare per il proseguo dell’anno. Un anno che – prosegue il presidente – rischia di essere meno brillante di quello passato a causa di molte criticità: dai costi delle materie prime agli incrementi dei prezzi dei trasporti fino alla difficoltà di reperire determinati componenti che impediscono la consegna di macchine pronte. Senza contare le difficoltà dovute alle sanzioni alla Russia. Vogliamo però restare fiduciosi – conclude Cavanna – anche sulla base degli ottimi riscontri della nostra fiera Ipack-Ima, che ha dimostrato grande dinamismo del mercato, voglia di ripartire e interessanti prospettive tecnologiche per l’immediato futuro, sempre più digitali e integrate con una servitization ancora più efficiente”.


TECNOLOGIA PER IL CONFEZIONAMENTO DI CIOCCOLATINI
A PackExpo ACMA esporrà CW 800, unità dedicata all’imballaggio di cioccolatini sferici, nella versione dedicata allo stile doppio fiocco.
ACMA parteciperà alla fiera PackExpo di Chicago, dal 23 al 26 ottobre, come parte di Coesia, gruppo specializzato in soluzioni industriali e di imballaggio innovative. In questa occasione, Coesia presenterà macchine e prodotti pensati per aumentare affidabilità ed efficienza dei processi produttivi in tre aree dedicate a Food & Beverage, Pharma & Personal Care, Cross Industry Automation. Coesia lancerà inoltre il progetto Re-commerce proponendosi come solido interlocutore per quelle aziende in cerca di soluzioni automatiche per la gestione degli ordini provenienti da canali online. Poche aziende possono vantare una piattaforma di macchine installate nel mondo amplia quanto quella di ACMA. L’azienda italiana, attiva da quasi cent’anni, è da sempre ai vertici in quanto ad innovazione tecnologica e strategie di approccio al mercato. ACMA considera centrale l’area del Nord America, dove risulta particolarmente sviluppato il settore Confectionery, uno dei core business dell’azienda. Si tratta di un mercato florido con un tasso di crescita composto del 3,8% nel periodo 2020-2025, anno in cui si prevede raggiunga a i 1.944 miliardi di dollari di valore. Per questo, nel corso degli anni sono state sviluppate soluzioni in grado di coprire a 360° le esigenze del settore: dalla bassa all’alta velocità in diverse tecnologie, dal fold wrapping al flowpacking, dal tray & sleeve packing al cartoning & box filling. Caratteristiche comuni a tutte le macchine ingegnerizzate dall’azienda bolognese sono la grande flessibilità, un elevato livello di automazione e un’estrema semplicità d’utilizzo. A Chicago CW 800, unità dedicata al confezionamento di cioccolatini sferici, verrà mostrata nella versione dedicata allo stile doppio fiocco. Particolarità dell’esemplare in mostra a Pack Expo sarà quella di essere equipaggiata con OptiMate su pannello proprietario. Coesia. OptiMate consente di agevolare le operazioni di cambio formato e manutenzione della macchina, grazie all’interfaccia intuitiva e alle procedure guidate. La versione in mostra a Chicago sarà allestita in modalità premium e presenterà funzioni ulteriormente avanzate rispetto alla versione standard, tra cui la possibilità di operare un’analisi della produzione attraverso una dettagliata reportistica ed eseguire avanzate operazioni di diagnostica per la manutenzione predittiva. OptiMate risulta un asset fondamentale non soltanto per governare la macchina in maniera semplice e intuitiva, conoscendone ogni suo dettaglio durante il funzionamento, ma per ottimizzare la produzione e, conseguentemente, il consumo di materiale ed energia.
Un laboratorio sui materiali sostenibili
Da anni, uno degli ambiti in cui si concentrano gli sforzi di ACMA è quello della ricerca di soluzioni sostenibili. Tutto questo ha portato a risultati tangibili, tra cui la creazione del Sustainability Lab, un laboratorio all’interno del quale è possibile testare il comportamento e la macchinabilità dei nuovi materiali sostenibili, attirando l’interesse dei produttori dei materiali e dei player di settore. Questo è possibile sia per incarti di tipo flowpack sia per il wrapping con twist. Gli studi compiuti all’interno del Sustainability Lab hanno portato all’inizio del 2021 all‘inaugurazione del Material Gate, un sistema brevettato per svolgere test su materiali di incarto con twist, tra cui il doppio fiocco per CW 800. In ambito Confectionery, le confezioni da un lato devono avere caratteristiche che le rendano facili sia nell’apertura che nella chiusura, garantendo contemporaneamente un’elevata shelf life e adeguate doti di robustezza. Dall’altro, sono fondamentali per veicolare l’immagine del brand, tenendo in considerazione lo stile tipicamente appariscente e colorato del settore. La risposta di ACMA a queste esigenze sono diverse soluzioni paper based, presenti in fiera all’interno del Coesia Shelf. Ecoshell è una famiglia di confezioni pluripremiata, caratterizzata da un design innovativo che consente, attraverso una soluzione esteticamente ricercata, di poter godere di un dosaggio ottimale del prodotto e di una grande praticità di utilizzo. Ecoshell è scalabile in dimensioni e proporzioni e si adatta a diversi scopi commerciali, a seconda della tipologia di prodotto che deve essere confezionato.
SISTEMI DI MOVIMENTAZIONE PER IL BAKERY
Trasferta negli States per il Gruppo LM, che è volato a Las Vegas per l’International Baking Industry Exposition. Si tratta di uno degli eventi di riferimento a livello mondiale per l’industria degli alimenti a base di cereali. L’intera filiera della panificazione è stata rappresentata, con ampio spazio alle più ingegnose tecnologie industriali per la movimentazione e l’imballaggio. LM era presente in fiera insieme a Storcan, storico partner e distributore fidelizzato di LM in Nord America. Presso il proprio stand LM ha portato un nastro distribuzione ranghi (sistema di trasporto a tappeto con la funzione di trasferire a 90° le file regolari di prodotto che arrivano dai forni verso una o più confezionatrici orizzontali) e una curva Hygenic Design, sistema studiato appositamente per rispondere alle esigenze di quei settori nei quali è fondamentale la sanificazione completa e totale, come richiesto per i prodotti della panificazione. “Abbiamo potuto alimentare la crescente attenzione che avevamo già riscontrato negli ultimi mesi nei confronti dei sistemi destinati alla panificazione”, dichiara il direttore generale del Gruppo LM Michele Franzoni. “È poi stato un immenso piacere condividere lo stand con Storcan, gruppo che lavora con alcune delle più importanti multinazionali al mondo nel bakery, nel beverage e nel food, nostro partner da anni sia per la distribuzione che per la composizione di linee”.

UNA GAMMA COMPLETA PER IL FINE LINEA DEL BEVERAGE
A Drinktec, l’evento fieristico di risonanza mondiale per l’industria delle bevande e dei liquidi alimentari, svoltasi recentemente a Monaco di Baviera (a 5 anni dalla precedente edizione), Aetna Group si è presentato per la prima volta dopo il merge con OCME, storica azienda di Parma: un’operazione che ne ha raddoppiato il peso sul mercato, rendendolo punto di riferimento assoluto del fine linea. A metà giugno è stata annunciata un’altra grande novità, che va a rafforzare ulteriormente la sua offerta tecnologica e la presenza sui mercati di lingua tedesca. Si tratta dell’acquisizione di Meypack, marchio storico dell’industria germanica, leader nel confezionamento di fine linea prevalentemente per i settori food, spirits, home & personal care, che porta in dote un importante presidio produttivo nella Renania settentrionale. Con l’acquisizione di Meypack, sale a 4 il numero di impianti produttivi detenuti all’estero da Aetna Group: Usa, Brasile, Cina e ora Germania; altri 6 sono in Italia, nella Packaging Valley. In occasione di Drinktec, il gruppo ha messo in campo le sue migliori tecnologie in uno stand di poco meno di 1.000 metri quadrati di superficie, il più della linea grazie ad una sorta di pannello di controllo che rileva l’efficienza della linea e suggerisce le attività di manutenzione da svolgere in ottica di prevenzione dei problemi. L’offerta a media velocità è data da una linea estremamente com-

grande mai realizzato: qui erano in mostra un impianto di fine linea ad altissima velocità con incartonatrice che arriva a 100 cartoni al minuto, palettizzatore robotizzato, fasciatrice e logistica interna. C’è stato spazio anche per la dimostrazione di sistemi di monitoraggio in tempo reale patta che unisce fardellatrice con film termoretraibile e palettizzazione con fasciatura combinata. Tra le semi-automatiche, invece, le due proposte sono il robot S7 e il compattatore Recycle, macchina pensata in ottica di sostenibilità, che compatta i materiali di consumo – come le scatole di cartone vuote e non riutilizzabili – e ne riduce il volume fino al 70%, facilitandone anche il trasporto. C’è un’altra novità nel campo dell’economia circolare e cioè la realizzazione di un carrello di prestiro modificato per gestire le bobine di film senza anima di cartone. In fiera sugli avvolgitori è stato usato il film estensibile PCR (riciclato post-consumo) al 30%. Sempre dedicata al beverage, era in mostra anche una fasciatrice stand alone modello Genesis Thunder ad altissima velocità, in grado di garantire una produzione superiore ai 200 pallet all’ora, ad oggi lo standard più elevato al mondo. Grazie anche alla tecnologia brevettata Cube TechnologyTM, Genesis Thunder è un concentrato di tecnologia, capace di alte performance, sia in termini di velocità sia di risparmio di materiale, oltre che di stabilizzazione del carico, fondamentale per prevenire i danneggiamenti che influiscono sulla qualità del prodotto finale e sullo scarto che ne deriva.
CONTROLLO QUALITÀ E GESTIONE INTEGRATA DEI DATI
All’edizione 2022 di Drinktec, FT System si è presentata sotto le insegne di Antares Vision Group, partner tecnologico d’eccellenza nella digitalizzazione e nella gestione integrata dei dati, leader globale nelle soluzioni di tracciabilità, e tra i principali player nei sistemi di ispezione per il controllo qualità. Mantenendo e rafforzando il posizionamento nel settore Beverage, FT System continua a sviluppare innovazione per il controllo qualità, ampliando l’offerta con un ecosistema integrato di soluzioni per la tracciabilità dei prodotti, l’efficienza dei processi di produzione e una gestione integrata dei dati per garantire sicurezza, efficienza e sostenibilità all’interno di un nuovo paradigma di fiducia del consumatore finale. Durante la manifestazione sono state presentate soluzioni innovative per il controllo qualità, come l’applicazione della spettroscopia laser per il controllo di eventuali perdite e il controllo della concentrazione dei gas nello spazio di testa della bottiglia, l’ispezione di tappi tethered e di etichette, fino a sistemi robotizzati per ispezioni non distruttive in linea. Sono state inoltre esposte le tecnologie per la tracciabilità, la digitalizzazione e l’utilizzo intelligente dei dati, parte dell’ecosistema del Gruppo, per garantire la protezione del brand da contraffazioni e mercati paralleli, la conformità alle normative di tracciabilità, la gestione dei richiami, la trasparenza della filiera, dalla materia prima al consumatore finale, creando anche un’esperienza personalizzata. Nei giorni dell’evento, Antares Vision Group ha proposto ogni giorno incontri di approfondimento dedicati alle tecnologie e ai trend di innovazione.
La termoregolazione permette di ottenere uno standard qualitativo nella lavorazione degli impasti. Grazie all’utilizzo della neve carbonica, che sublima senza lasciare residui, si riesce a controllare la temperatura dei lievitati con notevoli vantaggi, insieme ad una riduzione degli sprechi. Nel settore bakery ogni fase di lavorazione è particolarmente delicata e ogni variabile, seppur minima, può giocare un ruolo significativo nel determinare il risultato finale. Basta un lieve innalzamento della temperatura durante i processi di mescolatura e miscelazione per causare la proliferazione dei batteri, la perdita di aroma e una minore shelf life. A tutela della qualità delle lavorazioni artigianali, Siad è in grado di proporre soluzioni innovative. È il caso, appunto, della neve carbonica, capace di ottimizzare i processi produttivi. In caso di lievitazione anticipata, la maglia glutinica tende infatti a sfaldarsi, compromettendo la qualità del prodotto finale. Una problematica che si verifica anche nei non lievitati e che si dimostra ancor più critica nel corso dei mesi più caldi dell’anno.

TEMPERATURA DEI LIEVITATI SOTTO CONTROLLO
CON LA NEVE CARBONICA

PROTEGGERE IL FREDDO DALLA PRODUZIONE ALLO STOCCAGGIO
COOL-FIT è una tecnologia all’avanguardia progettata per un utilizzo versatile negli impianti di refrigerazione. Unisce componenti non soggetti a corrosione e a manutenzione zero con un pre-isolamento di fabbrica, per un sistema efficiente ed affidabile. Sicuro, facile e veloce da installare, questo sistema è ideale per i settori della produzione e stoccaggio di alimenti e bevande, nonché per le applicazioni HVAC. Il materiale del tubo interno in PE100 adibito al trasporto del fluido garantisce l’assenza di corrosioni e incrostazioni nell’impianto. Il sistema è disponibile nelle dimensioni da d32 fino a d450 e può resistere a pressioni fino a 16 bar (ad una temperatura del fluido di 20°C). A seconda delle dimensioni del tubo e delle temperature di esercizio, lo spessore della schiuma isolante GF HE varia tra 22 mm e 40 mm. L’isolante garantisce una regolazione affidabile della temperatura da -50°C fino a +60°C. Il rivestimento esterno in HDPE dei tubi COOL-FIT rende il sistema di tubazione molto robusto, proteggendo la schiuma isolante GF HE e fornendo un ulteriore strato di isolamento. È anche disponibile un’opzione con rivestimento a bassa propagazione di fiamma. L’installazione di tubi, raccordi e valvole COOL-FIT è rapida e semplice grazie ai componenti del sistema pre-isolato e alla tecnologia di saldatura per elettrofusione. Il processo di installazione richiede solo pochi minuti e le saldatrici MSA di GF Piping Systems garantiscono una connessione sicura. Progettato per un’installazione facile e veloce e una vita utile, senza interruzioni, di almeno 25 anni, COOL-FIT è l’alternativa affidabile ed efficiente ai sistemi di tubazione metallici post-isolati: massima efficienza, isolamento sicuro, affidabilità garantita e installazione sicura.

I sistemi di azionamento NORD hanno le caratteristiche adatte al settore Beverage: facilità di pulizia, funzionamento a risparmio energetico, alta precisione di posizionamento, bassi costi operativi. NORD fornisce soluzioni personalizzate con tecnologia plug & play di lunga durata con superfici lisce. L’innovativo motoriduttore brevettato DuoDrive integra un motore sincrono IE5+ ad alta efficienza e un riduttore ad ingranaggi elicoidali monostadio e con un’efficienza di sistema fino al 92%, offre una delle più alte efficienze sul mercato per prodotti di questa classe di potenza. L’efficienza del sistema è molto elevata anche a carico parziale. L’erogazione di una coppia costante del motore su un’ampia gamma di velocità consente di ottenere una riduzione dei costi operativi e del numero di varianti di prodotto necessarie. La semplicissima modalità di messa in servizio plug-and-play si traduce in una significativa riduzione del costo totale di proprietà (TCO) rispetto ai sistemi di azionamento esistenti. Il design non ventilato e lavabile con superfici lisce soddisfa i più severi requisiti igienici e garantisce una pulizia ottimale. Nel settore beverage è in aumento la richiesta di soluzioni decentralizzate. NORD offre una soluzione ottimale con l’inverter intelligente NORDAC ON/ON+. Il modello NORDAC ON/ON+ copre gamme di potenza fino a 2,2 kW ed è caratterizzato da un’interfaccia Ethernet integrata (la comunicazione via ProfiNET, EtherNET IP ed EtherCAT può essere impostata per ogni parametro), da una completa capacità di installazione plug-in e da un design molto compatto. Gli inverter decentralizzati sono ideali per l’integrazione nei sistemi di imbottigliamento e di trasporto e consentono di risparmiare spazio prezioso e il lungo cablaggio dei cavi motore richiesto dagli inverter centralizzati. Il trattamento superficiale nsd tupH è disponibile per i motoriduttori DuoDrive e per gli inverter NORDAC ON/ON+. Grazie alle sue speciali caratteristiche, la superficie viene resa resistente alla corrosione e più dura, facendo sì che l’alluminio si comporti come l’acciaio inossidabile per quanto riguarda la protezione dalla corrosione. Non si tratta di un rivestimento, ma di un trattamento superficiale che crea uno strato protettivo permanentemente legato al materiale del substrato. In questo modo nulla può staccarsi o sfaldarsi. Gli inverter sono facili da pulire e molto resistenti agli acidi e agli alcali. È persino possibile utilizzare detergenti ad alta pressione o applicare mezzi aggressivi. Il trattamento nsd tupH è disponibile per la maggior parte dei sistemi di azionamento modulari NORD in alluminio.


La piattaforma digitale, sviluppata dallo storico pastificio Sgambaro in collaborazione con Cybeletech, metterà a disposizione degli agricoltori dati e analisi per ottenere il miglior grano sul mercato.

MIGLIORARE RESA E QUALITÀ DEL GRANO CON L’INTELLIGENZA
ARTIFICIALE
Aumentare la resa e la qualità del raccolto del grano, assicurando al contempo un’agricoltura sostenibile in un contesto di cambiamenti climatici. Analizzare le principali regioni di produzione agricola, anticipando i dati sulla produzione attesa, quantità e qualità della produzione. Calibrare i fertilizzanti nell’ottica di ridurre l’impatto ambientale. Sono questi gli obiettivi che animano il progetto “I Field Good. Tutto filiera liscio”, realizzato per la prima volta in Italia da Sgambaro, lo storico pastificio trevigiano conosciuto nel mondo per la sua pasta d’eccellenza prodotta con grano duro 100% italiano. Creato in collaborazione con Cybeletech, azienda francese specializzata nello sviluppo di tecnologie digitali applicate al mondo agricolo e vegetale, il progetto pilota, che ha preso il via con la semina del 2021 nell’ottobre scorso, si articolerà lungo un arco temporale di due anni fino al raccolto del 2023, andando a monitorare per ben due volte il ciclo completo di produzione del grano. “Da anni siamo al fianco degli agricoltori che consideriamo veri e propri partner”, racconta Pierantonio Sgambaro, presidente del pastificio. “Metteremo a disposizione una delle tecnologie più avanzate nel settore, in grado di raccogliere un patrimonio di dati importantissimi per dare un supporto concreto agli agricoltori e alle cooperative con cui lavoriamo, in un momento di grandi sfide determinate dall’esigenza di avere colture sempre più sostenibili e dall’emergenza climatica di questi ultimi mesi, che ha ridotto i raccolti per via della siccità. Non ultimo, la crisi internazionale del settore e il rincaro delle materie prime. La possibilità per l’azienda e per i nostri fornitori di monitorare la resa media e la qualità della produzione ci consente di ottenere i migliori chicchi per produrre una pasta ottima sotto ogni punto di vista”.

ANALISI PREDITTIVA PER VALORIZZARE LA PRODUZIONE: I VANTAGGI DELLA PIATTAFORMA La piattaforma messa a disposizione da Sgambaro analizza le principali regioni di produzione agricola, riconoscendo automaticamente gli appezzamenti seminati a grano duro, quando è in fase di crescita (levata). Grazie all’utilizzo di tecnologie di geolocalizzazione e modelli meccanicistici di analisi che sfruttano l’intelligenza artificiale e i big data, emersi dai rilevamenti satellitari e meteorologici, si riesce a ottenere un’analisi predittiva, o meglio una stima accurata dell’andamento produttivo atteso, anticipando valori importanti per il settore, come la resa per ettaro e il contenuto proteico del grano. I vantaggi sono molteplici: la piattaforma consente di valorizzare al meglio la produzione dei terreni in stretto collegamento con il pastificio veneto, di dosare con maggior precisione i fertilizzanti per potenziarne la resa, riducendo al minimo gli input che non vengono sfruttati dalle piante, con un impatto positivo sull’ambiente e sui costi. Inoltre, permette di comprendere e anticipare le quantità e la qualità della produzione permette di garantire al meglio l’approvvigionamento di grano “locale” e di organizzare nel modo più funzionale la logistica di raccolta e lavorazione, preservando le proprietà organolettiche del grano ricavato da ogni appezzamento. Facendo un esempio concreto, conoscere le evoluzioni dell’appezzamento monitorato e del grano nelle diverse fasi chiave di crescita della pianta, con riferimento particolare alla quantità di pioggia e sole, garantisce informazioni preziose sull’assimilazione di acqua, nutrienti
Una schermata della piattaforma sviluppata da Sgambaro e Cybeletech: vengono riportati l’area totale e il tenore proteico nel confronto 20202021 e la stima attesa per il 2022
Mulino interno e solo grano duro italiano
Fondato da Tullio Sgambaro nel 1947, Sgambaro è uno storico pastificio veneto che produce pasta di altissima qualità, frutto del sapere trasmesso all’interno della famiglia e delle intuizioni degli attuali membri alla guida dell’azienda. L’obiettivo di Sgambaro è da sempre portare sulla tavola degli italiani una pasta buona, sana e sicura. Una delle poche realtà medio-grandi del settore ad avere un mulino interno, utilizza dal 2001 esclusivamente grano duro prodotto in Italia: una scelta che da un lato assicura il controllo della filiera e, dall’altro, si traduce in un rapporto diretto e stretto con i fornitori. Sempre alla ricerca del grano perfetto, proprio la collaborazione con gli agricoltori ha portato Sgambaro alla selezione del grano duro Marco Aurelio, dopo di 15 anni di studi e prove sul campo, e all’introduzione del farro monococco per produrre pasta a livello industriale con uno dei grani più antichi e dalle elevate proprietà nutrizionali. L’azienda ha sede e produzione a Castello di Godego in provincia di Treviso. e carbonio recepito dal grano. Si tratta di variabili importanti in termini di resa e proteine, che permettono di raggiungere la migliore qualità nutrizionale del grano, presupposto indispensabile per avere la migliore consistenza nella pasta. “Grazie ai dati forniti, gli agricoltori potranno adattare le varietà delle piante, ricevere le migliori indicazioni riguardo densità e data di semina, il tasso di concimazione, il tipo e la frequenza delle rotazioni in relazione alle condizioni climatiche, in modo tale da produrre nel rispetto della qualità del prodotto e dell’ecosistema”, conclude il presidente Sgambaro. Sarà inoltre possibile calibrare, minimizzandole, le applicazioni di fertilizzanti e fitofarmaci strettamente necessari, ma anche anticipare e limitare la pressione dei parassiti mediante migliori rotazioni delle colture riducendo l’uso di pesticidi e le emissioni di CO2. D’altra parte, sarà anche possibile misurare la capacità di impatto che l’anidride carbonica ha sul suolo in fase di fotosintesi (sequestro di carbonio) e quindi migliorare i livelli di CO2 nel terreno.
DALLA PUGLIA I PRIMI RISULTATI Il primo partner con cui Sgambaro ha messo a punto il progetto “I Field Good” è la Cooperativa La Pineta, che ha sede a Cerignola, in Puglia, nel cuore della migliore e maggiore area produttiva di grano duro italiano, e dove sono stati raccolti i primi chicchi. Qui Sgambaro ha un silos in cui riposa il grano, in vista della produzione della pasta. La cooperativa fornisce grano duro prodotto su 4.500 ettari di terreno coltivato con le migliori pratiche e tecnologie oggi disponibili. Grazie a una stretta collaborazione con la cooperativa, la piattaforma di Sgambaro è già in grado di fornire il calcolo e l’identificazione delle superfici a grano duro, la previsione della resa e l’andamento del tasso proteico nel bacino produttivo per la stagione in corso.


Lo strumento digitale ideato da xFarm Technologies consentirà alle 2.600 aziende europee che forniscono grano tenero a Barilla per la filiera Carta del Mulino di seguire entro il 2023 un processo di efficientamento e di promozione della sostenibilità.
UNA PIATTAFORMA PER OTTIMIZZARE LA FILIERA DEL GRANO TENERO
Promuovere filiere sostenibili per migliorare costantemente l’offerta di prodotti e favorire un cibo di qualità. Questa la sfida che vuole vincere Barilla con il brand Mulino Bianco, marchio leader per il mercato italiano nella produzione di prodotti da forno, insieme a xFarm Technologies. La tech company, in collaborazione con Life Cycling Engineering, il CNR-Agrosat e Perfect Food, ha sviluppato per la multinazionale italiana del settore alimentare Barilla Farming, una nuova piattaforma digitale per aiutare in modo semplice gli agricoltori e tutti gli operatori della filiera in ogni fase della produzione, dalla gestione delle aziende agricole, al monitoraggio dei dati degli agricoltori, con specifiche allerte di rischio insorgenza malattie del frumento fino alla gestione degli ordini lungo la filiera. Un progetto che pone le sue fondamenta in una visione che accomuna le due realtà, ovvero promuovere e favorire la sostenibilità delle produzioni. Barilla Farming diventa così lo strumento digitale che semplifica la comunicazione dei dati della filiera della Carta del Mulino, il disciplinare del gruppo Barilla per la coltivazione sostenibile del grano tenero nato dalla collaborazione con decine di Molini, centinaia di centri di stoccaggio e migliaia di aziende agricole.
La sostenibilità racchiusa in una applicazione
Il progetto pilota con Barilla, iniziato nel 2020 con un primo coinvolgimento di 10 aziende agricole (diventate 150 nel 2021), andrà a regime nell’arco della prossima stagione colturale per arrivare ad essere completamente operativo entro aprile 2023 quando saranno coinvolte ben 2.600 aziende agricole, italiane e europee, che forniscono grano tenero a Barilla. Dalla stagione 2022-2023, inoltre, l’utilizzo di Barilla Farming diventerà una regola della Carta del Mulino. La piattaforma, disponibile sia su mobile che su desktop, permette una gestione completa della filiera perché aiuta sia gli agricoltori a monitorare e a migliorare ciò che avviene in campo, sia i responsabili di filiera e i tecnici dei Molini ad avere sotto controllo i dati aggregati delle aziende agricole e a confrontare i principali parametri e indicatori aziendali. La piattaforma consente anche di avere un pieno controllo della sostenibilità grazie al monitoraggio di quattro parametri ambientali (impronta carbonica, impronta idrica, eutrofizzazione e acidificazione) calcolati sulla base delle attività agronomiche svolte dagli agricoltori e visualizzabili direttamente dall’app Barilla Farming. Inoltre, grazie a sensori IoT installati nei campi e all’utilizzo dei satelliti per il controllo da remoto degli appezzamenti, vengono forniti suggerimenti agli agricoltori per ridurre l’impiego di acqua, fertilizzanti e prodotti fitosanitari, in un’ottica di sostenibilità dell’intera produzione. Per la realizzazione completa del progetto è previsto un coinvolgimento diretto di tutti gli attori della filiera, in primis gli agricoltori, che seguiranno un percorso di formazione ad hoc tenuto da xFarm per introdurre Barilla Farming e tutte le varie funzioni. “La tecnologia ci ha permesso di innovare e velocizzare la risposta ad alcune esigenze di Barilla sulla base di quelli che sono i bisogni degli agricoltori e degli operatori di filiera”, spiega Matteo Vanotti, CEO di xFarm. ”L’obiettivo è far arrivare questo progetto su larga scala ed estenderlo ad altre filiere che vogliono promuovere la sostenibilità, la digitalizzazione e la tracciabilità”. “Il percorso di sostenibilità intrapreso da Carta del Mulino nel 2018 ha visto una prima parte di progetto dedicata alla Biodiversità”, aggiunge Michele Zerbini, Purchasing Manager Soft Wheat&Flours di Barilla. “Ora, dopo aver raggiunto risultati rilevanti in tal senso, abbiamo scelto di concentrarci sulla riduzione dell’impatto ambientale della coltivazione in filiera del grano tenero destinato a Mulino Bianco. Nel farlo riteniamo fondamentale il ricorso alla tecnologia, mettendola a disposizione di tutti gli attori della filiera, creando un sistema innovativo con partner di assoluto valore, che possa dare un aiuto concreto all’agricoltore ma anche raccogliere tutti i dati di impatto ambientale e di filiera”.
CONTROLLO DELLA STERILIZZAZIONE
DEGLI ALIMENTI IN SCATOLA
Nell’automazione di processo del settore agroalimentare e, in particolar modo, nella sterilizzazione degli alimenti in scatola, il controllo accurato di temperatura e pressione delle autoclavi è un requisito indispensabile per soddisfare gli standard di conformità alimentare. Al fine di rispondere a tali esigenze, Gefran – multinazionale italiana specializzata nella progettazione e produzione di sensori, strumentazione per il controllo di processi industriali, azionamenti elettrici e sistemi per l’automazione – propone una soluzione completa, che comprende il controllore Multifunction 3850T, ideale per applicazioni che richiedono funzioni di regolazione, datalogger e profili di setpoint, il controllore di potenza GTF, il sensore di pressione TK, l’indicatore di sicurezza 650L, ideato per intercettare sovratemperature nei processi industriali e il software di configurazione GF_eXpress, comune a tutti i componenti. In dettaglio, il processo di sterilizzazione alimentare individua il Punto di Controllo Critico (Critical Control Point - CCP) come valore che garantisce la sicurezza. Questo parametro richiede un accurato rapporto tra tempo e temperatura, al fine di acquisire la sterilità commerciale della confezione. Considerando, infatti, che i prodotti in scatola potrebbero avere profili diversi di sterilizzazione rispetto al valore tipico di 121°C, di particolare rilievo è la capacità del regolatore multifunzione 3850T di calcolare automaticamente il coefficiente F0. Si tratta della misura della letalità di un processo di sterilizzazione termica in funzione del tempo, utile per valutare la bontà dell’operazione. I macelli e le macellerie sono luoghi in cui il costante rispetto delle norme igienico sanitarie è di primaria importanza per via della materia che vi viene lavorata: la carne fresca. La carne cruda, per via del suo processo di lavorazione, è una matrice sensibile che può essere facilmente contaminata da microrganismi e batteri che trovano “terreno fertile” in cui moltiplicarsi in breve tempo. Oltre al rispetto delle norme igieniche è importante gestire correttamente le tempistiche, le modalità e le temperature di gestione della carne. La temperatura deve essere monitorata attentamente, subito dopo la macellazione, in modo da non lasciare scampo a germi e batteri e in ogni ambiente refrigerato (nel macello, nel locale di lavorazione refrigerato, nella cella di congelamento, nella cella frigorifera del punto vendita e nel banco di vendita) si deve mantenere una temperatura specifica. L’Art. 4, paragrafo 3, del Reg. CE n. 852/2004 prescrive, tra i requisiti specifici obbligatori per tutte le attività del settore alimentare, alla lettera c) il “rispetto dei requisiti in materia di controllo delle temperature degli alimenti”, e alla lettera d) il “mantenimento della catena del freddo”. Inoltre, il paragrafo 2 dello stesso articolo richiama al rispetto dei requisiti specifici previsti dal Reg. (CE) n. 853/2004. E proprio quest’ultimo regolamento enuncia, nell’allegato III, le temperature alle quali è possibile fare riferimento, sebbene non riguardino esplicitamente la fase di esposizione per la vendita al dettaglio: • carni fresche di ungulati (carni “rosse”, compresa selvaggina d’allevamento): +7°C; • frattaglie fresche di ungulati: +3°C; • carni di pollame, di lagomorfi (conigli), di ratiti (struzzi): +4°C; • carni di selvaggina selvatica grossa: +7°C; • carni di selvaggina selvatica piccola: +4°C; • carni macinate: +2°C; • preparazioni di carni: +4°C.
Per i prodotti preconfezionati la temperatura da rispettare è quella indicata in etichetta dal produttore. Per essere sicuri che non siano mai superati i corretti valori di temperatura, è importante scegliere un datalogger affidabile: con le soluzioni fornite da Ellab è possibile monitorare le temperature in modo sicuro, automatico e con uno sforzo minimo. I sistemi automatici di monitoraggio della temperatura forniti da Ellab permettono di registrare e archiviare i dati di misurazione oltre che di generare report dettagliati sui valori misurati. Permettono di ottenere un considerevole risparmio di tempo: gli allarmi (via SMS, email, telefonata, sirena, lampeggiante) che si attivano nel caso vi siano superamenti della soglia di temperatura impostata avvisano il personale della macelleria, che potrà così intervenire prontamente. Per il personale addetto non vi è più dunque la necessità di effettuare diverse misurazioni manuali della temperatura.
