La Subfornitura N5 Ottobre 2023

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Bimestrale - anno XIV - n°5 ottobre 2023

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ATTUALITÀ Una guida dedicata all’eccellenza produttiva dell’Italia

COMPONENTI La forza della collaborazione per superare le avversità

MATERIALI Un progetto digitale per il controllo completo sulla produzione


curiosità è la molladidiogni ogniscoperta. scoperta. LaLa curiosità è la molla

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SOMMARIO

anno XIV - n.5 Ottobre 2023

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Passione e competenza per costruire il futuro della meccanica

Flessibilità e innovazione: i capisaldi delle imprese per il 2024

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Il nuovo regolamento macchine riflette i cambiamenti tecnologici del settore

La forza della collaborazione per superare le avversità

Un progetto digitale per il controllo completo sulla produzione

Editoriale

Macchine

Transizione Digitale

L’industria italiana merita fiducia (E. De Vecchis)...........4

Storia di copertina

Alta qualità come standard nei componenti per la gestione dei fluidi ...................................................... 24 Una soluzione sicura per lo scarico pezzi dal tornio 26

Passione e competenza per costruire il futuro della meccanica (A. Bignami, E. De Vecchis)...........................6

Utensili

Data integration: un fattore abilitante per la supply chain del futuro ......................................................... 38 Quattro punti per spiegare l’importanza dei digital twins .......................................................................... 41

Attualità Una guida dedicata all’eccellenza produttiva dell’Italia . 10 Notizie attualità ......................................................... 13 Flessibilità e innovazione: i capisaldi delle imprese per il 2024 (E. De Vecchis).......................................... 14 Distretti industriali pronti per la ripartenza ............... 18 Notizie attualità ......................................................... 21

Appuntamenti Mecspe Bari valorizza le eccellenze del Sud e del Centro Italia............................................................................ 23

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La Subfornitura - n.5 2023

Alta qualità come standard nei componenti per la gestione dei fluidi

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Una soluzione per migliorare la produttività degli impianti medici .......................................................... 30 Cuscinetti a pieno riempimento di rulli cilindrici ....... 33

Materiali

Sicurezza

Robotica

Il nuovo regolamento macchine riflette i cambiamenti tecnologici del settore ............................................... 32

Un sensore per robot di piccole dimensioni .............. 44 Creare un’applicazione pick-and-place in pochi minuti 45 Robot industriali: l’Italia è il secondo mercato europeo.................................................................. 46 Soluzione cobot per l’asservimento ripetitivo delle macchine .....................................................................47

Componenti Morsetti a bullone per la trasmissione sicura dell’energia ................................................................ 34 Rivestimenti resistenti per il settore automotive........ 35 La forza della collaborazione per superare le avversità (E.De Vecchis) ............................................................ 36

Un progetto digitale per il controllo completo sulla produzione ................................................................. 42

Rubriche Elenco inserzionisti.......................................................48

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EDITORIALE

di Eva De Vecchis

L’INDUSTRIA ITALIANA MERITA FIDUCIA Il futuro è in mano ai giovani, ma non solo. Un ruolo importante lo giocano anche i loro genitori che, spesso, hanno idee poco chiare sulla situazione del nostro paese e, in particolare, sull’industria italiana. Nove famiglie italiane su dieci credono, infatti, che solo all’estero i loro figli potrebbero trovare lavori di eccellenza con una preparazione STEM (Science Technology Engineering Mathematics). Ma è davvero così? Pleiadi, realtà italiana di divulgazione scientifica, insieme a Federmeccanica, hanno pubblicato una “Guida alle eccellenze” che permette ai giovani di scoprire alcune delle migliori realtà italiane e di collegarle a percorsi di formazione: un documento importante per iniziare a valorizzare quello che abbiamo, invece di catalogarlo, il più delle volte, come mal funzionante. L’Italia, infatti, ha aziende che producono ed esportano a livello globale e ingegneri e tecnici specializzati che, ad esempio, hanno progettato le macchine per caffè espresso famose in tutto il mondo. E cosa dire della prima bicicletta più veloce del globo? anche quella è un primato italiano, proprio come l’avvitatore utilizzato dai meccanici per il cambio gomme, durante il Pit Stop nelle gare di Formula 1. Ma non si parla solo del passato, perché oggi, secondo la Federazione Internazionale di Robotica (IFR), l’Italia è il secondo mercato europeo dei robot dopo la Germania. Nel 2022, infatti, è stato 4

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installato un massimo storico di quasi 12.000 unità: equivalente a una quota del 16% delle installazioni totali dell’UE. Cosa serve fare allora? Per dare fiducia all’industria del futuro è necessario migliorare ulteriormente la sicurezza delle macchine all’interno dell’Unione Europea: un obiettivo che ha portato alla modifica della Direttiva Macchine (CE) 2006/42. La necessità, infatti, è quella di tenere il passo con gli sviluppi tecnologici e all’integrazione dell’intelligenza artificiale e della robotica: elementi base per lo sviluppo del nuovo Regolamento Macchine (UE) 2023/1230. Non solo, la sfida è anche investire sulla la sicurezza e la supply chain: capire in che modo ricostruire un nuovo modello della catena d’approvvigionamento più resiliente, data driven, basato sui flussi di lavoro intelligenti e, naturalmente, sostenibile. “Anche la sostenibilità è un tema attuale”, spiega Marco Vecchio, Segretario di ANIE Automazione e di ANIE Energia. “Il fenomeno più significativo è la presa di coscienza delle aziende sul fatto che essa è anche un business, ovvero che investire nella sostenibilità può dare dei ritorni economici importanti”. È vero quindi che l’Italia si sta evolvendo ma, per farlo nel migliore dei modi, ha bisogno di competenze e, soprattutto, di maggiore fiducia nelle sue industrie e nel loro potenziale. www.interprogettied.com


EDITORIALE

di Eva De Vecchis

IL DIGITALE È PER TUTTE LE IMPRESE Siamo arrivati quasi a conclusione del primo semestre 2023 e, oltre ai primi dati del settore manifatturiero che iniziano ad emergere, si è parlato molto di una grande novità: il nuovo Regolamento Macchine adottato dal Parlamento Europeo che andrà a sostituire l’attuale Direttiva macchine 2006/42/CE. Si tratta di un regolamento (non più di una direttiva) che affronta un nuovo tipo di industria, più smart e più automatizzata rispetto alla precedente direttiva. Per questo la nuova proposta di regolamento riguarda anche le macchine e i prodotti altamente digitalizzati come i robot o le stampanti 3D per la fabbricazione: una novità ancora in divenire che ha sollevato già le prime polemiche ma che, sembra, vuole andare incontro a una necessità ormai decisiva per l’industria italiana, diventare 4.0. Ed è proprio l’intelligenza artificiale, di cui si discute da oltre 50 anni, ad essere al centro del dibattito politico-economico. Nonostante le sue potenzialità, infatti, l’AI rimane ancora poco utilizzata dalle imprese italiane, in particolare quelle di minori dimensioni. Qualche dato incoraggiante arriva però da Anitec-Assinform, secondo cui, nel nostro Paese, il mercato dell’Intelligenza Artificiale ha raggiunto nel 2022 un volume di circa 422 milioni di euro (+21,9%) e, tra il 2022 e il 2025, è previsto che l’AI raggiunga i 700 mln con un tasso di crescita medio annuo del 22%, ancora poco rispetto ad altri paesi europei, ma qualcosa per gli standard della penisola. “L’intelligenza artificiale applicata all’impresa, nell’immaginario comune, è spesso associata ad attività legate ai giganti del settore tech”, ha dichiarato Giovanni Baroni, presidente di Piccola

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Industria di Confindustria. “È invece importante comprendere come questa disciplina sia alla portata di tutte le imprese”. Un po’ per paura del nuovo e un po’ per l’idea di non farcela, infatti, il rischio italiano è quello di rimanere fermi a un tipo di industria ormai obsoleta: un timore che potrebbe spaventare alcuni piccoli o medi imprenditori a tal punto da chiudere i battenti. In Italia, infatti, tra i vari numeri emersi da questo primo semestre 2023, emergono anche le cessazioni di impresa, un fenomeno che, almeno in Lombardia, è salito del 17,1% come probabile conseguenza delle mancate chiusure durante il periodo dell’emergenza sanitaria, che erano state disincentivate dalle misure di sostegno adottate dalle istituzioni. Almeno però, a crescere sono le attività gestite in prevalenza da stranieri, donne e giovani. Insomma, per quest’Italia che viaggia tra soddisfazioni e preoccupazioni, è necessario investire negli abilitatori di trasformazione digitale come l’AI, così da sostenere la resilienza e attivare nuovi modelli di business. Un modo per farlo è quello di puntare sui settori che rappresentano i pilastri dell’economia italiana, come quello della metalmeccanica e meccatronica che da solo genera il 50% del valore aggiunto della manifattura. Ma non solo, le PMI che ancora investono poco nel digitale, rappresentano il 99% del nostro tessuto imprenditoriale, per questo oltre alle risorse del PNRR è importante partire dal territorio, dal confronto tra e con le piccole e medie imprese. Solo così è possibile fare la differenza e avvicinarsi in maniera consapevole a una risorsa immensa come l’AI.

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STORIA DI COPERTINA

COSTRUZIONI MECCANICHE

Agazzi Giancarlo è una realtà solida che ha saputo attraversare gli shock economici degli ultimi anni, puntando su organizzazione, controllo dei processi e qualità del servizio.

Passione e competenza per costruire il futuro della meccanica

di Alessandro Bignami ed Eva De Vecchis

A

gazzi Giancarlo ha affrontato positivamente l’ultimo anno, pur in uno scenario economico sempre più complesso. È importante “adattarsi, riuscire a leggere bene la situazione attuale e scegliere le strategie giuste per il futuro”, ci spiega Omar Agazzi, membro del Consiglio di amministrazione dell’azienda spe cializ zat a nelle lavorazioni meccaniche di precisione, nella produzio ne di particolari e componenti, oltre che di macchinari speciali e completi. Omar Agazzi, come sta andando il 2023? “Per il mercato in generale è un anno a due facce. Nei primi m e s i c ’è s t a t a u n a c r e s c i t a importante, in continuità con il secondo semestre dell’anno precedente, ma da prima dell’estate si è avvertito un rallentamento negli ordinativi. La causa è sicuramente da imputare al ciclo economico di stagflazione che sta interessando le maggiori economie mondiali. Essendo il nostro fatturato realizzato per circa il 65% con clienti esteri direi che questo andamento è comunque abbastanza generalizzato”.

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Risentite della recessione tedesca, magari indirettamente? “Ci hanno toccato più che altro le motivazioni di quella recessione. Noi siamo costruttori di macchine e di particolari meccanici di precisione e, soprattutto nella filiera dei macchinari, notiamo ancora delle spinte speculative. Nonostante le materie prime siano scese in modo significativo rispetto ai massimi raggiunti l’anno scorso, i prodotti finiti non hanno assecondato questa inversione, evitando di stornare la riduzione del costo del materiale. Quest’anno ci troviamo così a

subire ancora degli aumenti sul prodotto finito, sebbene più contenuti rispetto al 2022. Il rischio che si sta paventando è la frenata degli ordini. Dal canto nostro, la riduzione del prezzo del materiale ci consente di comprimere il costo dei particolari meccanici che produciamo internamente, per la realizzazione dei macchinari. In questo modo, compensiamo almeno in parte l’aumento che subiamo sui componenti finiti che dobbiamo comprare dall’esterno, con il risultato di contenere il prezzo finale del macchinario complessivo”. www.interprogettied.com


Per quanto riguarda invece i particolari meccanici e i componenti che producete e vendete singolarmente? “In quel caso, non essendoci passaggi speculativi, possiamo garantire una riduzione più sensibile del prezzo finale e soddisfare così le aspettative della domanda”. I problemi di reperibilità sul mercato di alcuni componenti sono stati superati o sono ancora una concausa dell’inflazione? “Credo che l’aumento dei prezzi sia da addebitare ormai solo a operazioni speculative. Nel 2023 la reperibilità appare infatti risol-

ta e i tempi di consegna sono tornati pressoché alla normalità. Alcune consegne vengono persino anticipate rispetto alle conferme d’ordine; questo vuol dire che le produzioni non sono più sovraccariche”. Quali sono le previsioni per la conclusione dell’anno? “La previsione è di chiudere l’anno in pari con il 2022, che è stato l’anno con il miglior fatturato di sempre. Guardando ai primi 5 mesi del 2023 pensavamo di concludere in maniera diversa e migliore, ma anche restare allo stesso livello è un motivo di sod-

La sede della Agazzi Giancarlo a Fara Gera d’Adda (BG)

disfazione. Per il 2024, al contrario, mi aspetto maggiori difficoltà nei primi sei mesi, con un possibile calo degli ordinativi, mentre nella seconda metà dell’anno credo ci sarà una crescita. Mi auguro quindi che ritorni un po’ di fiducia sul mercato e che le tensioni internazionali si allentino smettendo così di soffiare sull’inflazione. Negli ultimi anni abbiamo vissuto e stiamo vivendo degli eventi shock intensi, rapidi e a breve distanza di tempo fra l’uno e l’altro. Non abbiamo esperienze passate che ci possano aiutare ad affrontarli, perché è tutto nuovo. Anche le aziende che hanno resistito a questi traumi ne sono uscite comunque provate. Oltretutto dal 2020 in poi molto è cambiato, anche il modo di pensare e di affrontare la quotidianità. Bisogna sapersi adattare, riuscire a leggere bene il presente e scegliere le strategie giuste per il futuro”.

Il presidente Giancarlo Agazzi insieme ai figli Paola, Flavio (a sinistra) e Omar (a destra)

Quale situazione la preoccupa di più? “Non ho preoccupazioni su questioni specifiche, a dire il vero. Da tempo possiamo considerarci una realtà solida, anche se ovviamente ci sono degli aspetti che meritano di essere monitorati con attenzione. Penso all’importanza di continuare a migliorare l’organizzazione aziendale e il controllo dei processi, in modo da rispondere alle richieste del mercato, che vuole prodotti di alta qualità, con prezzi competitivi e in tempi stretti. Ciò impatta anche sul livello del servizio, che deve essere sempre più accurato. Oggi,

“Dal 2020 molto è cambiato, anche il modo di affrontare la quotidianità. Bisogna sapersi adattare, leggere bene il presente e scegliere le strategie giuste per il futuro”

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STORIA DI COPERTINA

per esempio, i sistemi di rintracciabilità dei lotti di produzione e alcune certificazioni sono ritenuti requisiti standard da molti clienti internazionali”. Avete investito molto sulla digitalizzazione dei processi. Come sta andando il percorso che avete intrapreso? “Continuiamo a investire nel 4.0 e nel progetto di digitalizzazione. Si tratta di un processo complesso che può richiedere di rimodulare di volta in volta i tempi e gli obiettivi prefissati. Il nostro è un piano ambizioso e completo, che ha l’intento di mettere in relazione tutti i reparti aziendali”. Incontrate anche voi difficoltà nel reperire sul mercato le competenze adatte? “Certamente è sempre più complicato trovare personale già formato. Notiamo in particolare la penuria di risorse con delle basi

solide nella conoscenza generale della meccanica. La questione non riguarda tanto la capacità del singolo fresatore o tornitore, che è spesso elevata, quanto la mancanza di un approccio più ampio e consapevole rispetto ai problemi della lavorazione meccanica, che vanno al di là del singolo pezzo ma possono interessare l’intera filiera. Sono necessarie competenze larghe per risolvere in modo flessibile i diversi imprevisti che possono accadere. Sotto il profilo professionale qualcosa è cambiato rispetto ad anni fa”.

Quali le ragioni di questo cambiamento? “È un processo che coinvolge tutti. Da un lato scuole e aziende non sono state in grado di formare e orientare adeguatamente le nuove generazioni. Ma dall’altro c’è un aspetto che io ritengo ancora più determinante: ovvero un certo declino della volontà di

“Il nostro piano di digitalizzazione è ambizioso e completo: ha l’intento di mettere in relazione tutti i reparti aziendali”

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Agazzi è specializzata nelle lavorazioni meccaniche di precisione, nella produzione di particolari e componenti, oltre che di macchinari speciali e completi

apprendere sul campo. Un tempo si sfruttava qualsiasi occasione per aumentare il proprio bagaglio tecnico, a partire dal ‘rubare’ i segreti del mestiere a chi ne sapeva più di noi. C’era più curiosità, desiderio di crescere e imparare. In una parola c’era più passione. Quello che davvero mi preoccupa è osservare questo minore coinvolgimento anche nelle giovani generazioni. Ma, ripeto, la responsabilità è di tutti. Le aziende sono meno pazienti e disposte a investire sul personale e ad attendere i tempi necessari per la crescita professionale e umana. Mentre il mondo della scuola continua ad avere un approccio troppo teorico sia nella formazione che nell’orientamento al lavoro. Sono convinto che serva informare di più e dare ai ragazzi gli strumenti per comprendere quali sono le opportunità professionali del proprio territorio, in modo anzitutto da non essere costretti a spostarsi per trovare un’occupazione. Dobbiamo mostrare agli studenti le eccellenze prodotte nei nostri territori, in modo da stimolare la loro passione e creatività. Ciò può essere decisivo per costruire il loro futuro, ma anche quello dell’industria italiana”. www.interprogettied.com


ATTUALITÀ

IN GERMANIA

Neugart si espande e realizza un nuovo stabilimento produttivo

Neugart GmbH, produttore di riduttori e sistemi di azioname n t o p e r l a t e cnologia dell’automazione, ha celebrato la cerimo nia uf ficiale di posa della prima pietra del nuovo s t a bilim ento 3 pre s s o la sede di Kippenheim, in Germania. Con un investimento di oltre 25 milioni di euro e una sup er ficie di oltre 7.0 0 0 metri quadrati, l’azienda sta dando un esempio lungimirante per un’ulteriore crescita e un miglioramento dei processi produt tivi. Il nuovo s t abilimento 3 amplia le capacità produttive di N eugar t GmbH nella sua sede di Keltenstraße a Kipp enh eim, p er s o d dis fare la crescente domanda di riduttori e sistemi di azionamento di alta qualità in futuro. Grazie a tecnologie all’avanguardia e a processi www.interprogettied.com

altamente efficienti, i flussi di lavoro saranno ulteriormente ottimizzati nel corso della nuova costruzione. “Con il nuovo stabilimento non solo diamo un chiaro segnale della nostra cre scita futura, ma anche della nostra costante forza innovativa e della nostra richiesta di massima qualità”, afferma Bernd Neugar t, Managing Par tner di N eu gar t . “ Vo g liam o continuare a supportare i nostri clienti con prodotti di prima classe e garantire ch e r i cevan o la mi gli o re soluzione possibile per le loro esigenze individuali”. “I nostri clienti si fidano di Neugart quando si tratt a di tecnologia di azio namento di alt a qualit à. Con il nuovo impianto e il relativo aumento di capacit à, s aremo in grad o di evadere gli ordini at tuali

e futuri in m o d o ancora più rapido ed efficiente”, aggiung e Mat thias H err,

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ATTUALITÀ

FEDERMECCANICA

Il 90% delle famiglie italiane pensa che solo in altri paesi si possano trovare lavori di eccellenza se si ha una preparazione STEM: un dato che racconta la mancanza di un “ponte” che faccia conoscere al cittadino cosa il sistema Paese Italia sia in grado di offrire.

Una guida dedicata all’eccellenza produttiva dell’Italia

L

a “Guida alle eccellenza” sviluppata da Pleiadi, realtà italiana di divulgazione scientifica, e promossa da Federmeccanica permette ai giovani di scoprire alcune delle migliori eccellenze italiane: come una sequenza di ingranaggi, ogni singola parte è essenziale per far funzionare l’intero sistema e renderlo efficiente, una guida che sia capace di sprigionare il racconto delle eccellenze di questi ambiti e di collegarli ai percorsi di formazione. L a “Guida alle eccellenza” si configura all’interno delle azioni per l’orientamento dei più giovani alle materie STEM (Science Technology Engineering Mathematics). L’insieme delle azioni ha come o biet ti vo quello di mostrare, a ragazze e ragazzi, le opportunità di lavoro offerte dalle materie scientifiche, sulla base dell’esigenza del mercato del lavoro italiano di avere profili tecnici e scientifici qualificati. Verrà distribuita in maniera completamente gratuita nelle scuole e verrà diffusa su tutto il territorio nazionale. “Le nostre aziende producono ed esportano nel mondo”, spiega Stefano Serra, vicepresidente 10

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Federmeccanica. “Si conoscono ancora poco i percorsi di studio che aprono a opportunità e professioni che ci rendono eccellenti”. Nove famiglie italiane su dieci credono, infatti, che solo all’estero i loro figli potrebbero trovare lavori di eccellenza con una preparazione STEM. Dati che emergono da un’analisi eseguita su 1.200 genitori italiani distribuiti sul territorio nazionale con figli nella fascia tra 7 e 12 anni, realizzata dall’Osservatorio Nazionale sull’Impatto Educativo di Pleiadi che, ogni anno, incontra centinaia di migliaia di studenti, genitori e docenti. I dati dello studio sono stati il punto di partenza di un ampio

confronto tra esperti che hanno preso parte al convegno “STEM e il paese delle eccellenze”, che si è tenuta nella Sala Zuccari, in Senato. Promotore dell’iniziativa il Senatore Marco Silvestroni. L’ANALISI DI PLEIADI L’analisi ha come obiettivo individuare macro-trend di orientamento sulla percezione di un fenomeno di stampo educativo. Il suo senso è quello di avere un approccio quanto più scientifico che, in questo caso, si traduce nel misurare per creare campagne mirate. I risultati dicono che i genitori hanno una buona conoscenza di cosa siano le STEM (77%), sanno che con un percorso tecwww.interprogettied.com


Dai risultati dell’analisi condotta da Pleiadi e promossa da Federmeccanica emerge che i genitori hanno una buona conoscenza di cosa siano le STEM, sanno che con un percorso tecnico-scientifico vi sono buone opportunità di occupazione in Italia, ma sono anche convinti che, se vivessero all’estero, i loro figli avrebbero il lavoro assicurato

nico-scientifico vi sono buone opportunità di occupazione in Italia per i loro figli (quasi sicuri 30%, buone probabilità 60%) ma sono anche convinti che, se vivessero all’estero, i loro figli avrebbero il lavoro assicurato (il quasi sicuri sale oltre il 70% e buone probabilità al 25%). L’Italia viene percepita come suf ficiente - buona e in alcuni casi ottima in termini di innovazione tecnica e tecnologica per circa per il 65%. “Il 90% dei genitori pensa che l’eccellenza STEM non si possa trovare in Italia e questa è una discrepanza tra il reale e il percepito”, spiega Lucio Biondaro CEO Pleiadi. “Tocca a noi mostrare la realtà dei fatti. Quando parliamo di STEM occorre ricordare che stiamo parlando di enormi implicazioni e non di una “semplice” campagna a favore della cultura scientifica, che avrebbe comunque un grande valore. Significa giovani che entrano nelle imprese aggiornati, competenti e con voglia di innovare. Significa un sistema Paese in grado di raccogliere e vincere le sfide e i cambiamenti che dovremmo affrontare. Significa investire nell’istruzione e non perdere la miglior qualità perché “scappa” all’estero. È noto che abbiamo www.interprogettied.com

una struttura di piccole e medie imprese in Italia, questo significa che avere o non avere una figura STEM capace e aggiornata comporta anche la sopravvivenza di un’azienda e con essa delle famiglie che ne dipendono. Ma stiamo parlando anche di ricerca pura che spesso porta alle grandi rivoluzioni e scoperte e anche di formazione del cittadino. Non basta conoscere, serve comprendere alcuni concetti e fenomeni”. LE ECCELLENZE Sapete perché l’Italia è il paese

più famoso al mondo per il suo caffè? Per le sue macchine che fanno espressi eccellenti e che sono realizzate da ingegneri per la progettazione meccanica ed elettronica e da tecnici specializzati. E potevate immaginare che l’Italia fosse in prima linea al mondo in tema di sorriso bionico? Da qualche anno, grazie all’implementazione del settore meccanico e meccatronico, l’additive manufacturing si sta affermando come una tra le più importanti tecnologie italiane nella produzione di protesi dentali. Sapevate che nel nostro Paese è stata progettata e prodotta la bicicletta più veloce al mondo? Mentre l’avvitatore velocissimo utilizzato dai meccanici per il cambio gomme, durante il famoso Pit Stop nelle gare di Formula 1, è anch’esso un prodotto italiano. E sapete da dove provengono moltissime delle giostre in giro per il mondo nei parchi divertimento? Sono tutte di “casa nostra”. Se una casa non crolla nel corso di un terremoto è grazie a dei tondini di ferro che vengono

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ATTUALITÀ

inseriti nelle strutture di cemento armato come fosse una rete di sostegno. I tondini sono caratterizzati da piccole nervature, che garantiscono una migliore aderenza al cemento, ma ciò che le rende perfette per resistere alle scosse sono le loro proprietà meccaniche. L’Italia è all’avanguardia anche in questo settore. E ancora, chi dà la possibilità di guardare oltre il buio grazie a sistemi opto-meccanici, composti da lenti, fotocamere, obiettivi e componenti informatiche? L’Italia è esperta in questo campo grazie al lavoro combinato di ingegneri aerospaziali e meccanici, di specialisti dell’ottica e dell’elettronica, di informatici e di astronomi. Dal 1992 poi, l’Italia ha anticipato l’Industry 4.0: una crescente compenetrazione tra mondo fisico, digitale e biologico. Un perfetto mix tra intelligenza artificiale (IA), robotica, Internet delle Cose (IoT), stampa 3D, ingegneria genetica e computer quantistici. Questi sistemi di automazione sono un’eccellenza italiana e vengono utilizzati in tutto il mondo dai principali produttori di bevande e alimenti.

Dal 1992 l’Italia ha anticipato l’Industry 4.0: una crescente compenetrazione tra mondo fisico, digitale e biologico

bisogno di competenze STEM”, ha commentato Stefano Serra, Vicepresidente Federmeccanica. “Dall’indagine Federmeccanica emerge che il 71% delle imprese fatica a trovare personale qualificato, in particolare con competenze tecnologiche avanzate (22,2%) e tecniche di base (46,1%). Le imprese cercano laureati in ingegneria, in scienze matematiche, fisiche e informatiche. E con la stessa intensità cercano giovani con diplomi professionalizzanti ITS in meccanica e meccatronica. Troppo spesso si conoscono poco le opportunità o le professioni che aprono questi percorsi di studio. Ecco perché abbiamo pensato ad una

guida che sia capace di sprigionare il racconto delle eccellenze di questi ambiti e di collegarli ai percorsi di formazione”. “Anche noi stiamo agendo”, afferma L ara Bisin, vicepresidente di Confindustria Vicenza. “È il terzo anno che organizziamo Vicenza Making Future, una serie di eventi itineranti in alcuni dei principali centri della provincia, anche all’interno di monumenti patrimonio UNESCO oltre che nelle piazze. Si tratta di una iniziativa che ha portato, grazie a laboratori e centri estivi dedicati, ad avvicinarsi alle Stem: oltre 12.000 persone tra bambini delle elementari e medie, genitori, insegnanti”. In conclusione, lo scopo della “Guida alle eccellenza” è quello di creare uno strumento che metta l’accento anche su quegli elementi che suscitano particolare curiosità e interesse. La curiosità, in particolare, è importante dal punto di vista cognitivo e pedagogico per stimolare domande e nuove passioni che possano orientare le scelte future dei ragazzi. Attraverso la guida, che utilizza un linguaggio adatto ai ragazzi, gli studenti impareranno a conoscere la forza produttiva del loro paese.

UNO STIMOLO PER LE GENERAZIONI FUTURE “I l nos tro Pa e s e ha urg ente 12

La Subfornitura - n.5 2023

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ATTUALITÀ

AUTOMOTIVE

Fanuc e Volvo Cars siglano un accordo per la fornitura globale di robot

Fanuc e Volvo Cars hanno siglato un accordo globale che definisce il programma di fornitura di robot agli stabilimenti della casa automobilistica in tutto il mondo. L’accordo prevede l’impegno di Fanuc a fornire robot industriali a tutte le varie unità produttive dei moderni stabilimenti Volvo, compresi i nuovi impianti di produzione di batterie in Europa, Asia e America. Nella prima fase, Fanuc consegnerà

più di 700 robot al nuovo stabilimento pianificato a Kosice, in Slovacchia, dove Volvo Cars prevede di completare i primi veicoli nel 2026. Questo stabilimento sarà il primo sito di Volvo Cars a produrre esclusivamente veicoli elettrici. Nella stessa fase, Fanuc fornirà anche i siti di Gand, in Belgio, e Daqing, in Cina. “Volvo Cars cercava un partner a lungo termine per l’automazione di fabbrica e siamo orgogliosi di contribuire a plasmare insieme il futuro dell’industria automobilistica”, ha spiegato Marco Ghirardello, presidente e CEO di Fanuc Europe. Per assicurare l’integrazione ottimale dei robot nelle linee di produzio-

T R AT TA M E N T I T E R M I C I

ne, il team ingegneristico di Fanuc è stato impegnato nello sviluppo di soluzioni hardware e software specifiche per un’ampia gamma di applicazioni che coprono l’intera catena di produzione. Volvo Cars intende produrre solo veicoli elettrici a partire dal 2030 e raggiungere la carbon neutrality entro il 2040. Il nuovo stabilimento Volvo in Slovacchia sarà un impianto di produzione a zero emissioni di carbonio, e anche Fanuc contribuirà alla sostenibilità del sito. “Il fatto che i nostri robot consumino poca energia, siano estremamente durevoli e godano della manutenzione di Fanuc per un periodo di tempo illimitato, ci rende

un partner interessante per le aziende che intendono operare in modo sostenibile”, ha commentato Ralf Völlinger, General Manager Robot Business Division di Fanuc Europe. Fanuc Corporation è un produttore di automazione di fabbrica con sistemi CNC, robot, macchine utensili e presse. Fin dal 1956, Fanuc sviluppa sistemi di controllo numerico per l’automazione delle macchine. Presente a livello globale con più di 260 filiali e 8.000 dipendenti, Fanuc mette a disposizione dei propri Clienti un’infrastruttura diffusa di vendite, supporto tecnico, ricerca e sviluppo, logistica e customer service.

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ATTUALITÀ

ECONOMIA

Marco Vecchio (ANIE Automazione): “Meccanica e manifattura italiane hanno affrontato il 2023 con cautela risentendo anche delle difficoltà che sta attraversando l’economia tedesca. Per il 2024 mi aspetto un anno interlocutorio, senza balzi in avanti ma anche senza una forte recessione”.

Flessibilità e innovazione: i capisaldi delle imprese per il 2024

di Eva De Vecchis

S

econdo i dati di consuntivo 2022, elaborati dalla Federazione ANIE (Sistema Confindustria), i preconsuntivi sui primi quattro mesi dell’anno in corso hanno segnalato per la produzione industriale incertezza e rallentamento della crescita. Guardando alla manifattura e alla meccanica, si potrebbe però prevedere un 2024 come “anno interlocutorio senza grandi balzi in avanti e senza una forte recessione”, spiega Marco Vecchio, Segretario di ANIE Automazione e di ANIE Energia. Ci vuole cautela, quindi, vista la fragilità causata dalle tante sfide del presente, eppure, non bisogna smettere di contare su temi importanti per le industrie del settore, come la sostenibilità e le fiere, che possono avere un ruolo importante se avranno “la capacità di adattarsi alle esigenze imposte dalla digitalizzazione e dalle modalità di comunicare di oggi”. Marco Vecchio, nel 2023 l’industria manifatturiera e quella meccanica hanno subito un 14

La Subfornitura - n.4 2023

ad una certa imprevedibilità dei mercati e siccome mancano ancora alcuni mesi alla fine del 2023 mi riserverei dei commenti più puntuali a consuntivo. Diciamo che il 2021 e il 2022 sono stati comunque anni molto buoni e di grande ripresa quindi un rimbalzo tecnico verso il basso è ragionevole ipotizzarlo”.

moderato calo rispetto al 2022. Pensa che il consuntivo di fine anno potrà confermare questo andamento? “Siamo abituati negli ultimi anni

Marco Vecchio, Segretario di ANIE Automazione e di ANIE Energia

Per quanto riguarda le macchine utensili, secondo le stime di Ucimu il valore arriverà a 7,75 miliardi di euro, in crescita del 6,5% rispetto al 2022: un record nella storia dell’industria italiana di settore. La frenata delle commesse, quindi, limiterebbe solo in parte la crescita. Secondo lei è davvero così o il settore sta lanciando anche segnali d’allarme?

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“Ci vuole cautela perché i segnali che arrivano dall’Europa, Germania in primis, non sono molto incoraggianti. I nostri produttori di macchine utensili sono molto legati anche a queste dinamiche continentali essendo grandi esportatori. Comunque, è certo che, nel settore delle macchine utensili ma in generale nella meccanica strumentale, negli ultimi anni l’Italia ha performato molto meglio degli altri paesi dell’Unione, inclusi i competitor tedeschi”. L’economia in Germania sta soffrendo, già a marzo 2023 sono crollati gli ordini industriali del 10,7% e, a risentirne, è anche il nostro Paese che rappresenta il maggiore fornitore tedesco. Quanto questo rallentamento può costituire un problema per la metalmeccanica e la manifattura italiane? “È in effetti un dato molto negativo che non può che avere ripercussioni anche importanti sull’industria italiana in generale. La Germania è il principale partner commerciale dell’Italia e quella tedesca è una economia trainante per tutta l’Europa. Limitando l’analisi al settore dell’automazione e della meccanica direi che abbiamo la fortuna di avere imprese nazionali flessibili e resilienti

capaci di differenziare l’offerta e di proporsi su mercati alternativi. Questo ci dovrebbe aiutare a superare il momento, ma certamente il segnale è preoccupante”. L a que s t ione am b ien t al e è anch’essa un elemento importante. Pensa che ci sia del lavoro da fare in questa direzione? Cosa dovrebbe essere cambiato anche sul fronte del Piano Transizione 4.0? “Il tema ambientale e più in generale il tema della sostenibilità sono molto attuali. Il fenomeno più significativo è la presa di coscienza delle aziende sul fatto che la sostenibilità è anche un business, ov vero che investire nella sostenibilità può dare dei ritorni economici importanti. C’è ovviamente ancora molto da fare in Italia perché come al solito

la dimensione media d’impresa è molto piccola e la barriera all’ingresso per questo tipo di innovazioni molto alta. Il Piano Transizione 4.0 potrebbe dare una mano in questa direzione se, come si auspica da tempo, nel 2024 verranno introdot ti ef fet tivamente degli incenti vi addizionali per chi, oltre ad interconnet tere le macchine, investirà sul miglioramento della sostenibilità dei propri processi produttivi. Confindustria assieme a tutto il sistema delle associazioni confederate sta lavorando alacremente con il Governo su questi aspetti. Tutto resta sempre legato alle risorse che dovrebbero essere disponibili come residui del piano RePowerEU, ma ancora non vi sono certezze su questo aspetto e chiaramente si tratta di un fattore decisivo”.

“Nel settore delle macchine utensili e in generale nella meccanica strumentale, negli ultimi anni l’Italia ha performato molto meglio degli altri paesi dell’Unione, inclusi i competitor tedeschi”

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ATTUALITÀ

in pace l’umanità, per qualche anno almeno, credo che dal 2024 ci si debba aspettare un anno interlocutorio. Non credo in grandi balzi in avanti, ma neanche in una forte recessione.Per quanto riguarda la manifattura in generale

in Italia c’è ancora tanto da fare sia sul tema della digitalizzazione sia per quanto riguarda la sostenibilità senza trascurare che siamo nel pieno di una transizione energetica che certamente influirà anche sui processi industriali”.

Chi è ANIE Automazione

Sembra che il set tore delle fiere stia attraversando una fase di bulimia. Quale sarà il futuro delle fiere in Italia e qual è la loro impor tan za , soprat tut to per quanto riguarda i comparti meccanico e manifatturiero? “Cr e d o s i a d i f f i c i l e g e n e ra liz zare, ma p enso che s e un organizzatore di manifestazioni fieristiche è capace di portare le necessarie innovazioni, le aziende ancora oggi possono essere interessate alle fiere, soprattutto in un settore come quello della meccanica e dell’automazione dove abbiamo a che fare con macchinari complessi, movimento e caratteristiche che difficilmente si possono valorizzare se non in presenza. Personalmente credo quindi che le fiere possano avere ancora un ruolo in futuro, come in tutte le cose ci vuole la capacità di adattarsi alle esigenze imposte dalla digitalizzazione e dalle modalità di comunicare di oggi che sono diverse da quelle di pochi anni fa. Il Covid ha mischiato le carte, ma chi riuscirà a cavalcare l’innovazione ne uscirà vincente anche nel settore fieristico”.

ANIE Automazione con le sue oltre 100 aziende associate rappresenta in Italia il punto di riferimento per le imprese fornitrici di sistemi e soluzioni tecnologiche all’avanguardia per l’automazione di fabbrica, di processo e delle reti. ANIE Automazione è una delle 14 Associazioni della Federazione ANIE e rappresenta nel sistema confindustriale i settori le cui tecnologie rivestono un ruolo cruciale nella cosiddetta quarta rivoluzione industriale. Le soluzioni e i prodotti hardware e software sviluppati dai Soci di ANIE rendono possibile questa trasformazione verso una produzione più flessibile, efficiente e sicura. Dal 2022 ANIE Automazione è organizzata in 4 aree tematiche: meccatronica e automazione discreta, interconnessione e controllo, digitalizzazione dei processi e dei prodotti, automazione di Processo. Le 4 aree aggregano 17 gruppi di lavoro, fornendo una maggiore coerenza alla proposta associativa e consentendo di sfruttare al meglio le sinergie che esistono tra i vari comparti rappresentati. ANIE Automazione è iscritta al CEMEP (European Committee of Manufactures of Electrical Machines and Power Electronics) dove partecipa attivamente il Gruppo VSD (Variable SpeeD Drives). ANIE Automazione è Founding Partner di SPS IPC Drives Italia, la fiera dell’automazione industriale che si tiene ogni anno, a maggio, a Parma.

Cosa si aspetta dai i settori meccanico e manifatturiero nel 2024? “Sperando che la malasorte lasci 16

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ATTUALITÀ

IL RAPPORTO DI INTESA SANPAOLO

In Italia i distretti stanno recuperando velocemente dopo il crollo del 2020 soprattutto grazie ad azioni adottate per contrastare i rincari dell’energia, piani di welfare aziendale e una fiducia diffusa nei vantaggi della tecnologia che offre una maggiore redditività.

Distretti industriali pronti per la ripartenza

I

l presidente del consiglio di amministrazione di Intesa Sanpaolo professor Gian Maria Gros-Pietro, il Chief Economist Gregorio De Felice, e il responsabile della Ricerca Industry & Banking Fabrizio Guelpa hanno presentato la quindicesima edizione del Rapporto annuale che la Direzione Studi e Ricerche della Banca, dedica all’evoluzione economica e finanziaria delle imprese distrettuali. IL RIMBALZO POST PANDEMICO L’analisi dei bilanci di più di 90 mila imprese evidenzia il recupero post-pandemico di 22.302 im p re s e a p p ar te n e nt i a 159 distretti industriali, nel confronto con 68.377 imprese non distrettuali specializzate nelle produzioni distrettuali. Emerge una migliore dinamica delle imprese distrettuali che, in termini mediani, già nel 2021 hanno registrato un fatturato del 5,2% superiore ai livelli del 2019, due punti percentuali in più rispetto alle aree non distrettuali. Anche la redditività si è rafforzata: l’EBITDA margin nei distretti è salito al 7,7%, tre decimi di punto in più rispetto al 2019. 18

La Subfornitura - n.5 2023

A fronte di un rapido recupero, l’accresciuta complessità del contesto macroeconomico ha accentuato le distanze tra chi è più competitivo e chi è più in difficoltà: in gran parte dei settori, infatti, è aumentata la quota di imprese con EBITDA margin negativo ed è salita l’incidenza delle imprese con margini unitari superiori al 20%. È stato premiante il posizionamento strategico: tra le imprese distrettuali con brevetti, l’EBITDA margin è salito al 9,9% nel 2021, dal 9,1% nel 2019; si è così ampliato il divario rispetto alle altre imprese, salite all’8,1% dal 7,8%. Nel Sistema moda le imprese fortemente inserite nelle filiere del lusso nel 2021 hanno mostrato

una marginalità unitaria decisamente più elevata rispetto a quella dei fornitori marginali o non continuativi (9,4% vs 7%). L a distanza si è ampliata nel triennio 2019-21. Nel 2022 la crescita dei distretti è proseguita: l’export ha toccato la cifra record di 153 miliardi di euro, 25 miliardi in più rispetto al 2019 (+19,9% a prezzi correnti), mentre il fatturato, secondo le nostre stime, ha registrato un aumento del 16,7% in termini mediani, mostrando una dinamica migliore rispetto al complesso manifatturiero (+15,2%). Il forte aumento dei costi, in parte traslato sui prezzi, ha condizionato la marginalità unitaria che, tuttavia, grazie a efficientamento dei www.interprogettied.com


Evoluzione del fatturato delle imprese distrettuali (variazioni % a prezzi correnti; valori mediani)

processi, autoconsumo, sostegni governativi, ha subito una riduzione contenuta, inferiore al punto percentuale. Per il 2023 -24 stimiamo una crescita nominale del fatturato ancora superiore al manifatturiero (+3,3% vs +0,9%), in un contesto di prezzi alla produzione pressoché invariati. Quest’anno ai primi tre posti della classifica dei migliori distretti italiani per crescita, export, profitti e solidità finanziaria, si posizionano la Gomma del Sebino Bergamasco, il Prosecco di ConeglianoValdobbiadene e i vini e distillati del Friuli. LA REAZIONE DELLE IMPRESE ALLA CRISI ENERGETICA E DEGLI APPROVVIGIONAMENTI La lettura delle risposte delle imprese all’aumento dei costi dell’energia offre conferme sulla reattività del tessuto produttivo italiano: soprattutto nelle aree ad alta intensità distrettuale prevalgono, infatti, le azioni dirette a rivedere l’offerta per ridurre i consumi di energia, ad avviare oppure potenziare l’autoproduzione di energia, a rimodulare i turni. Molte imprese hanno già apportato soluzioni che riducono l’impatto dei costi energetici. In termini mediani emerge tra www.interprogettied.com

il 2019 e il 2022 un aumento del 57% degli importi pagati da imprese distrettuali a favore di utilities energetiche. Per il primo quartile della distribuzione si rileva tuttavia un lieve calo degli impor ti pagati (-3%), mentre i pagamenti risultano più che raddoppiati per il quartile maggiormente impattato (+118%). Inoltre, le imprese distrettuali che hanno installato almeno un impianto per la produzione di energia rinnovabile hanno una marginalità più elevata (9,8% vs 8,1%). Le imprese piccole e micro sono quelle che traggono i maggiori vantaggi. L’analisi dei flussi di import evidenzia il tentativo da parte delle imprese distrettuali di diversificare i paesi di approvvigionamento, ricercando a livello mondiale ogni alternativa possibile, anche in Asia. Ciò si è tradotto in un potenziamento, almeno temporaneo, dei magazzini. Il Rapporto si sofferma infine sulle priorità da affrontare: emergono in particolare i temi legati a tecnologia e innovazione, capitale umano e ricambio generazionale.

Imprese distrettuali: variazione dei pagamenti effettuati a favore di utility energetiche tra il 2019 e il 2022 (quartili; %)

no a mostrare un forte impegno sul fronte dell’innovazione (circa 75 brevetti ogni 100 imprese vs. 51 nelle aree non distrettuali), che ne rafforza strutturalmente la competitività, così come nell’adozione di tecnologie 4.0. Secondo le indagini che la Direzione Studi e Ricerche ha condot to in più territori ad alta intensità distrettuale, i principali obiet tivi raggiunti con l’ado zione di tecnologie 4.0 hanno riguardato i processi, venendo utilizzate per favorire l’automazione delle diverse fasi produttive e per monitorare e controllare i passaggi lungo la catena del valore. I vantaggi della tecnologia sono evidenti in termini di redditività e produttività. IL RUOLO DEL WELFARE AZIENDALE I ritorni della tecnologia dipendono fortemente dalla qualità del capitale umano inserito in azienda. Non a caso, negli ultimi anni, è aumentata significativamente la ricerca di figure e tecnici ICT. Una quota consistente di queste nuove posizioni è di difficile reperimento, spesso per mancanza di candidati. Nelle aree a media intensità distrettuale questa sfiora, infatti, il 50% (45,6% il dato totale). Le imprese, con l’obiettivo di attirare e trattenere competenze, pos sono adot t are mirate

I VANTAGGI DEGLI INVESTIMENTI TECNOLOGICI Le imprese distrettuali continuan.5 2023 - La Subfornitura

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ATTUALITÀ

politiche di welfare aziendale, che possono contribuire anche a risolvere, almeno parzialmente, le difficoltà incontrate dalle donne con figli in età scolare nel conciliare lavoro e famiglia. L’analisi di un campione di circa 2.000 imprese evidenzia come nei distretti vi sia un’intensità lievemente superiore nell’adozione di misure di welfare (lo scostamento rispetto alle aree non distret tuali è pari a due punti p ercentuali). I l di vario supera addirittura i dieci punti percentuali quando si consi derano le micro imprese, che nei distretti sembrano imitare i comportamenti virtuosi delle imprese più grandi, di cui molto spesso sono partner strategici. I ritorni dall’adozione di politiche di welfare sono evidenti: nei distretti le imprese che hanno adottato misure di welfare nel 2021 hanno raggiunto livelli di produttività per addetto pari a 69.400 euro, con una differenza dalle altre imprese che è salita a oltre 18.000 euro, il doppio rispetto al divario del 2019. Far star bene i propri dipendenti riduce l’assenteismo e aumen20

La Subfornitura - n.5 2023

ta il legame e la fidelizzazio ne con l’impresa, con ritorni significativi anche in termini di produttività. IL PASSAGGIO GENERAZIONALE Un’altra area di miglioramento riguarda la governance. La capacità delle imprese di rinnovare e potenziare le proprie competenze e aprirsi con più fa c i l i t à a l l a t r a n s i z i o n e t e cno l o gic a e green può anche passare attraverso il passaggio

generazionale. L’analisi dell’evoluzione del board per classe d’età evidenzia che nell’ultimo quadriennio si è verificato un invecchiamento degli amministratori: nel 2022 nei distretti è salita al 12,6% la quota di imprese guidata solo da persone con almeno 65 anni, quasi due punti percentuali in più rispetto al 2019. Al contempo, è scesa al 19,9% l’incidenza delle imprese distrettuali con almeno un under quarantenne nel board; questa percentuale si collocava al 23,4% solo tre anni prima. La situazione nelle aree non distret tuali è lievemente peggiore. È dunque necessario accelerare i processi di ringiovanimento del board, visti anche i ritorni positivi ottenuti dalle imprese che sono riuscite a intraprendere vir tuosi processi di accompagnamento generazionale: le imprese con almeno un under 40 nel board sono cresciute di più in termini di fatturato nell’ultimo triennio e risultano più innovative e attente agli aspetti ambientali (il 25,1% ha certificati ambient ali v s il 9,7% delle imprese con il board composto solo da over sessantacinquenni).

Evoluzione del fatturato tra il 2019 e il 2021: imprese con welfare vs imprese senza welfare (var.%; valori medi)

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ATTUALITÀ

INDAGINE ISTAT

Imprese manifatturiere: nel 2022 il 59,5% ha intrapreso azioni per la sostenibilità ambientale, sociale ed economica

Secondo i dati ISTAT il 59,5% delle imprese manifatturiere, nel 2022, abbia intrapreso azioni di sostenibilità. Tra queste, il 50,3% adotta azioni di tutela ambientale, il 44,6% di sostenibilità sociale e il 36,8% di sostenibilità economica. Le grandi imprese sono mediamente le più attive in tutte le pratiche di sostenibilità: oltre i 4/5 delle grandi imprese (81,5%)

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e soltanto il 36,1% delle piccole imprese hanno intrapreso azioni di sostenibilità. Tra le pratiche di sostenibilità il 22,3% delle imprese manifatturiere adotta sempre più l’utilizzo di energia da fonti rinnovabili e il 20,4% l’efficienza energetica. In termini di circolarità dei processi produttivi, oltre il riciclo dell’acqua (14,9%), l’11,8% delle imprese

utilizza materie prime seconde e solo il 5,5% aderisce alla simbiosi industriale, il 5,2% riusa i rifiuti residui di produzione e il 4,7% delle imprese ricicla i materiali riprogettando i processi produttivi. Sulla base di quanto dichiarato da tutte le imprese manifatturiere intervistate si stima un aumento sensibile delle attività di tutela ambientale nel triennio 2023-2025. Ben il 64,5% delle imprese manifatturiere saranno attive nelle azioni di sostenibilità esaminate. Si stima che il 50,4% delle imprese dei servizi abbia intrapreso azioni di sostenibilità nel corso del 2022. Tra queste, il 42,1% ha svolto iniziative di tutela ambientale, il 40,3% pratiche di sostenibilità sociale e il 35,2% delle imprese ha svolto azioni di sostenibilità economica. Le

più attive sono le grandi imprese. Le azioni più intraprese dalle imprese dei servizi sono: l’aumento di efficienza energetica (23,1%) e l’uso di energia da fonti rinnovabili (22,2%), segue il risparmio nel trasporto dei prodotti (19,4%). Per la circolarità, il 16,7% delle imprese utilizza materie prime seconde, il 13,3% attiva iniziative di rigenerazione/riuso di luoghi o beni culturali, il 13% ricicla l’acqua e l’8,2% aderisce alla simbiosi industriale. Il 52,5% delle imprese dei servizi ha dichiarato di prevedere per il futuro iniziative di tutela ambientale e che l’impegno sarà maggiore in ogni azione indagata. Oltre a un impegno crescente per l’energia, si segnala l’aumento delle azioni collegate all’economia circolare.

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ATTUALITÀ

FINANZIAMENTI ALLE PMI

Il fondo Simest dedicato agli investimenti per la crescita estera delle imprese italiane Con un intervento in apertura del Vicepresidente del Consiglio e Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale Antonio Tajani, è stata presentata alla Farnesina la nuova operatività del Fondo 394, lo strumento gestito da SIMEST in convenzione con il Ministero degli Affari Esteri per finanziare gli investimenti per la crescita estera delle imprese italiane. Il fondo avrà una dotazione di 4 miliardi di euro, dedicati in prevalenza alle PMI. All’evento sono intervenuti i vertici di SIMEST, società del Gruppo CDP: il Presidente

Pasquale Salzano e l’Amministratrice Delegata Regina Corradini D’Arienzo. “La ripresa del Fondo 394 è frutto della forte volontà del Governo di sostenere e rafforzare lo sviluppo internazionale del Made in Italy. Attraverso la diplomazia della crescita ci impegniamo a promuovere la competitività delle nostre imprese”, ha spiegato il Vicepremier Antonio Tajani. “Forniamo loro un prezioso strumento di finanza agevolata che sostiene i loro investimenti e rafforza il posizionamento dei prodotti italiani sui mercati mondiali. Per

la prima volta, inoltre, viene ampliata la platea d’imprese servite con l’inclusione delle filiere produttive. Un’importante innovazione nel senso dell’estensione del nostro impegno a favore di tutte le componenti del sistema economico nazionale”. Fra le principali novità del Fondo 394 figurano il sostegno agli investimenti per la transizione ecologica e digitale e per il rafforzamento della solidità patrimoniale delle imprese con vocazione internazionale. Saranno previsti benefici per le imprese appartenenti alle filiere pro-

duttive votate all’export e per le imprese impattate da rincari dei costi energetici. Saranno inoltre previste condizioni dedicate per le imprese con interessi diretti in aree strategiche per il Made in Italy, come i Balcani Occidentali, e per quelle localizzate nei territori colpiti dalla recente alluvione in Emilia-Romagna. Attraverso il Fondo 394 gestito da SIMEST sono a disposizione delle imprese finanziamenti a tassi agevolati, fino allo 0,464% (tasso luglio 2023), a cui si potrà aggiungere una quota di cofinanziamento a fondo perduto fino al 10%.

NUOVI STABILIMENTI

Brembo SGL Carbon Ceramic Brakes rafforza la propria capacità produttiva in Germania e Italia SGL Carbon e Brembo hanno concordato di espandere la capacità produttiva della joint venture Brembo SGL Carbon Ceramic Brakes (BSCCB). Le due società, insieme alla stessa BSCCB, hanno definito il progetto che porterà la JV a investire circa 150 milioni di euro fino al 2027 per espandere di oltre il 70% le attività produttive nei siti di Meitingen (Germania) e Stezzano (Italia). L’investimento prevede la realizzazione di due nuovi stabilimenti produttivi presso la sede di SGL Carbon a Meitingen, che si estenderanno su una superficie di quasi 8.500 m², e l’installa22

La Subfornitura - n.5 2023

zione di nuovi sistemi per la produzione. Nella sede di Stezzano, l’investimento consentirà l’ampliamento delle aree produttive fino a circa 4.000 m² in stabilimenti già esistenti all’interno del Kilometro Rosso Innovation District, oltre che l’introduzione di nuovi sistemi di produzione. A livello globale, la domanda di dischi in carbonio ceramico firmati Brembo SGL Carbon Ceramic Brakes è infatti in aumento. Questo è da attribuire all’alta qualità e performance delle sue soluzioni, che rispondono alle richieste specifiche dei costruttori automotive. In particola-

re, nei segmenti premium e di lusso, per i quali sono necessarie elevate prestazioni di frenata. Questo investimento è un’importante pietra miliare per il futuro della joint venture che è stata costituita nel 2009. “Sono orgoglioso della nostra joint venture e dela solida collaborazione che si è creata tra le due società”, ha commentato il presidente del consiglio di amministrazione di BSCCB S.p.A., Martin Gruhlke. “Abbiamo messo a fattor comune competenze e capacità e questo ampliamento conferma la nostra strategia vincente. BSCCB è una grande squadra che con-

tinua a lavorare con impegno per il nostro successo futuro. Grazie a questa espansione, consolidiamo il nostro ruolo di partner affidabile, soddisfando la domanda di prodotti di alta qualità da parte dei nostri clienti”.

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APPUNTAMENTI ATTUALITÀ

INDUSTRIA MANIFATTURIERA

Mecspe Bari valorizza le eccellenze del Sud e del Centro Italia To r n a u n o d e i m o m e n t i di incontro più importanti dell’industria manifatturiera del Sud e Centro Italia: a partire dal 23 novembre fino al 25, la Nuova Fiera del Levante di Bari ospiterà Mecspe, la principale fiera sull’industria manifatturiera, per fare il punto su un settore sempre più strategico per il tessuto economico del Paese. Tutto questo grazie ai 20.000 mq di superficie espositiva, 13 saloni tematici, 350 aziende presenti, oltre 100 convegni e workshop, alle iniziative speciali, alle aree espositive e al supporto di istituzioni e associazioni tra cui Regione Puglia, Comune di Bari, Confindustria Bari BAT, Confimi Meccanica, CNA Produzione, Distretto La Nuova Energia, Distretto Produttivo Informatica, Aidam, Ascomut, Sprintx.

La nuova edizione di Mecspe Focus Mediterraneo riconferma così il ruolo di Bari come motore dell’innovazione per il Sud e Centro Italia; tre giorni in cui si darà ampio spazio ai processi di innovazione e alle pratiche virtuose implementati nel settore, con gli imprenditori che avranno modo di partecipare a eventi e attività di networking e di formazione, scoprire le eccellenze di tutta la filiera per una fabbrica digitale 5.0 e innovativa, focalizzandosi sui temi chiave dell’innovazione, sostenibilità e formazione. Tra le novità di questa edizione si segnala la StartUp Factory, che per la prima volta approderà a Bari, dopo il successo dell’edizione di Bologna, offrendo a startup B2B ad alto contenuto tecnologico opportunità di networking e presentazione a una

vasta audience proveniente dall’industria manifatturiera. E non manca l’attenzione ai temi legati alla sostenibilità, sempre più integrati nelle strategie aziendali, a evidenza di una sensibilità in rapida crescita sul territorio. A completare il palinsesto di appuntamenti sarà la terza anima di Mecspe, la formazione, che avrà un ruolo centrale nel contesto della Piazza della Formazione 4.0, grazie alla collaborazione tra Mecspe e Fondazione ITS A. Cuccovillo sarà uno spazio di incontro che offre nuove opportunità ai giovani e favorisce lo sviluppo del territorio. Anche l’area Mecspe Young & Career si sviluppa con l’obiettivo di facilitare il contatto tra s t u d e n t i p ro s s i m i a l l ’ i nserimento nel mondo del lavoro e aziende presenti e

sempre alla ricerca di giovani formati da inserire in organico. “Siamo entusiasti di tornare a Bari con la nuova edizione di Mecspe portando un programma così ricco di contenuti e così rilevante per il nostro setto re” , dichiara Maruska Sabato, Project Manager di Mecspe. “L’industria manifatturiera è fondamentale per l’economia italiana e dobbiamo continuare a lavorare per favorirne lo sviluppo attraverso l’innovazione e le nuove tecnologie abilitanti. È necessario garantire l’adeguata formazione delle risorse per rispondere a questa evoluzione, dando sempre un ruolo centrale alla sostenibilità, che garantisce la salute delle aziende del comparto e di tutti gli attori che vi operano”.

Fornitore Offresi 15 - 17 febbraio 2024 Milano fornitoreoffresi.com

AMB 10 - 14 settembre 2024 Stoccarda, Germania messe-stuttgart.de/amb

Mecspe 6 - 8 marzo 2024 Bologna mecspe.com/it/

BI.MU 9 - 12 ottobre 2024 Milano www.bimu.it

Mecfor 28 - 30 maggio 2024 Parma mecforparma.it

Autopromotec 21 - 24 maggio 2025 Bologna www.autopromotec.com

L’agenda Blechexpo 7 - 10 novembre 2023 Stuttgart, Germania blechexpo-messe. de/specials/ blechexpo-zuwachsin-jeder-hinsicht MECSPE - Focus mediterraneo 23 - 25 novembre 2023 Bari mecspebari.it

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Global Automotive Componentis and Suppliers 5 - 7 dicembre 2023 Stuttgart, Germania globalautomotivecomponentsandsuppliersexpo.com/en Nortec 23 - 26 gennaio 2024 Amburgo, Germania nortec-hamburg.de/en Samuexpo 1 - 3 febbraio 2024 Pordenone fierapordenone.it/ eventi/samuexpo-2024/

Lasys 4 - 6 giugno 2024 Stoccarda, Germania messe-stuttgart.de/lasys

n.5 2023 - La Subfornitura

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MACCHINE

PARTNERSHIP

Porta Solutions ha scelto Johnson-Fluiten come fornitore unico grazie alla sua capacità di identificare soluzioni adatte a situazioni complesse, selezionandole fra le proposte già presenti a catalogo.

Alta qualità come standard nei componenti per la gestione dei fluidi

P

orta Solutions da 65 anni of fre a i cli e nt i r isul t at i concreti, prima ancora che macchine utensili. Cono sciuta e apprezzata per gli innovativi centri di lavoro CNC a tre mandrini indipendenti, l’azienda bresciana è specializzata nella progettazione e realizzazione di sistemi produttivi per aziende utilizzatrici di centri di lavoro in batteria. I centri di lavoro Porta Solutions garantiscono tempi inferiori e minori costi di lavorazione, vantaggio che si traduce in maggior efficienza e competitività. Per garantire ai clienti un livello costante di prestazioni eccellenti, ci si deve avvalere dei migliori componenti disponibili sul mercato: per quanto riguarda i giunti rotanti, questo significa utilizzare le soluzioni Johnson-Fluiten. I centri di lavoro a tre mandrini indipendenti di Porta Solutions si pongono sul mercato come soluzioni tre volte più produttive rispetto ai centri di lavorazione tradizionali: un’affermazione facile da convalidare, se si considera che la presenza dei tre mandrini indipendenti permette di effettuare cambi di produzione senza interruzioni. In sostanza, le aziende con produzioni che variano frequentemente e con lotti medi 24

La Subfornitura - n.5 2023

o piccoli, sempre più richiesti dal mercato, possono ottenere la flessibilità che avrebbero con tre o quattro centri di lavoro distinti in uno spazio molto più compatto e con costi decisamente competitivi. Naturalmente la realizzazione e lo sviluppo di questi macchinari implicano un lavoro di progettazione non banale, e mantenere in perfetta forma questi centri di lavoro richiede fra l’atro una lubrorefrigerazione accurata e costante, che non necessiti di manutenzione e sia sempre del tutto affidabile. UNA SOLUZIONE PER OGNI ESIGENZA Quando i tecnici si sono rivolti a Johnson-Fluiten per trovare giunti

Il Portacenter è una tecnologia ottimale per aumentare la produttività. L’obiettivo è aiutare le aziende che effettuano asportazione di trucioli metallici (acciaio, ottone, ghisa, alluminio ecc.) a ridurre i costi di produzione per diventare più competitive

rotanti adatti alle loro necessità, erano già preparati all’idea di dover far realizzare un componente su misura. Johnson-Fluiten, azienda che da oltre vent’anni progetta e produce giunti rotanti per applicazioni con acqua, vapore, olio e fluidi refrigeranti, è in grado di produrre componenti “tailor made” quando necessario, ma l’ampia gamma di prodotti a catalogo unita all’esperienza e competenza dei tecnici permette spesso di identificare soluzioni anche per situazioni complesse selezionandole fra le proposte già presenti a catalogo. Il personale qualificato di Johnson-Fluiten, dopo aver valutato le esigenze di questa spe www.interprogettied.com


cifica applicazione, è riuscito a proporre un giunto rotante standard della Serie G che ha rappresent ato una soluzione perfetta per queste specifiche necessità, con il vantaggio ulteriore dell’immediata disponibilità, e quindi della possibilità di impiego immediato, senza bisogno di attendere il completamento della fase di progettazione e prototipazione. Il giunto GFR A per macchine utensili di J ohnson - Fluiten è in grado di rispet tare le ele vate caratteristiche qualitative richies te da Por t a Solutions;

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Il giunto rotante SERIE G è stato subito testato con successo, permettendo il passaggio del lubrorefrigerante in asse al mandrino, condizione necessaria per un funzionamento costante e senza intoppi del processo produttivo

Dettaglio del Portacenter

e grazie a questo non è stato necessario optare per un componente progettato ad hoc. I l g i u nto r o t a nt e S E R I E G è stato subito testato con successo, permettendo il passaggio del lubrorefrigerante in asse al mandrino, condizione necess a r ia p e r u n fu nzi o na m e nto costante e senza intoppi del processo produttivo. Tu t t o b e n e, q u i n d i , m a p e r J ohns on - Fluiten “b ene” non è abbastanza: la soluzione ha mostrato margini di miglioramento che sono s t ati imme diatamente identificati e analiz zati. In par ticolare, il tipo di giunto adottato, ideale per applicazioni heav y- dut y, si è mostrato sensibile alle vibrazioni a causa delle dimensio ni e del peso impor tanti. Per garantire l’assoluta affidabilità di funzionamento del componente, i tecnici Johnson-Fluiten hanno suggerito una piccola miglioria; il giunto è stato quindi vincolato a un supporto, soluzione che ha permesso di smorzare in maniera totale l’effetto delle vibrazioni. Porta Solutions ha potuto verificare che il servizio d’eccellenza di Johnson - Fluiten prose gue anche dopo la consegna del prodot to, con una piena disponibilità dei tecnici dell’azienda a valutare le prestazioni sul campo e a collaborare per

migliorarle, fino a raggiungere i livelli di eccellenza che il cliente si aspetta. UN PARTNER COLLABORATIVO I prodotti e il supporto messo in campo hanno convinto Porta Solutions a scegliere JohnsonFluiten come partner unico per la fornitura di componenti per la gestione dei fluidi. Rispetto alla concorrenza i vantaggi offerti si sono rivelati molteplici; di particolare importanza è stata la capacità di trovare una soluzione standard di qualità elevata senza dover ricorrere alla customiz zazione, che ha chiaramente avuto ripercussioni positive sui costi complessivi della fornitura. Inoltre, Porta Solutions ha trovato sempre una piena dispon i b i l i t à d a p a r te d e i te c n i c i Johnson-Fluiten nell’esaminare e co m p r e n d e r e l e r i c h i e s t e, soddisfare le esigenze e fornire consigli tecnici risolutivi, grazie alla competenza di questo fornitore nel segmento dei giunti. Porta Solutions si unisce quindi alla nutrita schiera di aziende i n g r a d o d i co nfe r m a r e c h e Johnson- Fluiten è un par tner collaborativo e sempre attento alle esigenze dei propri clienti, dai primi contatti, alla fase di of fer ta, fino alla consegna e oltre.

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MACCHINE

MANIFATTURIERO

S.I.A. ha sviluppato ASTUTA, un raccoglitore intelligente, compatto e universale, sul quale i particolari vengono raccolti delicatamente senza il rischio di cadere: un progetto che vuole dare priorità alla semplicità di utilizzo.

Una soluzione sicura per lo scarico pezzi dal tornio

I

n un settore sempre più competitivo come il manifatturiero, recuperare i margini necessari per una crescita sana delle imprese è fondamentale. A maggior ragione in quest’ultimo periodo, nel quale i costi dell’energia e delle materie prime rappresentano variabili difficili da gestire. Anche interventi apparentemente modesti possono fare un’enorme differenza. S.I.A. (Smart Industrial Automation) è una realtà che nasce dalla visione di Paola Niedda, imprenditrice con un background in marketing, vendita e gestione amministrativa, e con un occhio attento nei confronti del settore manifatturiero. “S.I.A. Srl nasce dalla mia visione che le piccole medie imprese possano trovare rinnovata marginalità operativa e al contempo farlo in modo sostenibile e rispettoso grazie all’introduzione di automazioni innovative per le numerose attività accessorie alla produzione. Attività ad oggi svolte manualmente per mancanza di soluzioni affidabili, standardizzate, industrializzate e/o di costo competitivo”, conferma Paola Niedda, amministratore unico dell’azienda. “Tale approccio è maturato durante la mia precedente attività 26

La Subfornitura - n.5 2023

di consulenza svolta con la mia ex Daedalus Solutions; approccio che molto presto si è consolidato in un progetto di impresa grazie alle idee di Alberto Cantalù, un professionista con profonde competenze in ambito metalmeccanico industriale e, ancor più importante, con un’onestà intellettuale e professionale oggi difficile da incontrare. Alberto Cantalù mi ha fornito l’idea principe per sviluppare il progetto di impresa che oggi è SIA, concedendo inoltre alla società stessa di sviluppare il Firstborn di casa SIA sulla base di una sua idea quale un macchinario industriale specifico per tornerie meccaniche”.

Astuta G-10 a servizio di un tornio Nomura

“Il firstborn è stato denominato ASTUTA, la cui progettazione è stata nell’immediatezza commissionata da SIA Srl alla società Cosmopack Srl in qualità di società esperta di packaging industriale oltre che società controllata dai soci di minoranza di SIA, la Digipro Srl. L’idea iniziale era infatti quella di includere nella compagine sociale ingegneri con competenze meccaniche in progettazione e produzione dei sistemi di automazione”, conferma l’amministratore unico di SIA Paola Niedda. “Nel maggio 2022 ho quindi costituito S.I.A. e, dopo solo un mese, ho convertito l’azienda a Start-Up www.interprogettied.com


Innovativa grazie al deposito di un brevetto per l’automazione industriale, Astuta”. IL RACCOGLITORE INTELLIGENTE Per spiegare in cosa consista questa invenzione servono alcune premesse: tipicamente lo scarico dei pezzi finiti lavorati dai torni da barra a fantina mobile o fantina fissa prevede l’utilizzo di un semplice scivolo, in dotazione al tornio, che conduce il pezzo lavorato verso un contenitore, solitamente in plastica o metallo, posto fuori dalla macchina stessa. Ciò comporta però tre significativi problemi: il primo di tipo qualitativo, il secondo di rispetto dell’ambiente, il terzo di tipo ergonomico e di sicurezza per gli operatori che lavorano a bordo macchina. Anche se il contenitore è profondo solo poche decine di centimetri, infatti, talvolta la caduta da questa altezza è sufficiente a causare segni estetici o addirittura problemi di non conformità in fase di controllo qualità, e i pezzi sono quindi destinati a essere scartati. Non solo: il velo di olio lubrorefrigerante presente www.interprogettied.com

Ruotando solo al momento opportuno, il disco del raccoglitore sposta i pezzi fino a un punto di stop (tempo ciclo modificabile), inoltre, grazie alla presenza di una paratia fermalotto, i pezzi precedentemente scaricati non entreranno mai in collisione con quelli ancora da scaricare

Compatta e robusta, Astuta G-12 con panel PC porta a bordo macchina i sistemi informativi gestionali

sui pezzi viene disperso nel contenitore utilizzato o, peggio ancora, a terra, con conseguente possibile contaminazione ambientale e costanti problemi di sicurezza per gli operatori. Astuta, acronimo di Automatic Smart TUrning TAble, risolve questi problemi in modo semplice e ingegnoso. “A maggio 2023, in occasio ne della fiera Mecfor di Parma, abbiamo festeggiato e celebrato non solo il primo anniversario aziendale di S.I.A., ma anche il successo di Astuta già presentata ufficialmente per la prima volta al pubblico un anno prima negli stand di Top Automazioni Srl e Team System Spa alla fiera Mecspe di Bologna nel Giugno 2022”. Non esistono soluzioni analoghe e con le medesime caratteristiche capaci di gestire in maniera automatica, pratica e affidabile lo scarico dei pezzi dai torni. Astuta è un raccoglitore intelligente, compatto e universale, sul quale i particolari vengono raccolti deli-

catamente senza che debbano cadere da altezze potenzialmente rischiose. Ru ot a n d o s o l o a l m o m e nto opportuno, il disco del raccoglitore sposta i pezzi fino a un punto di stop (tempo ciclo modificabile), inoltre grazie alla presenza di una paratia fermalotto i pezzi precedentemente scaricati non entreranno mai in collisione con quelli ancora da scaricare. In questo modo, a seconda della dimensione dei particolari lavorati, sarà possibile preservare da diverse decine fino a centinaia di pezzi. L’eventuale olio in eccesso, inoltre, può essere raccolto e reimmesso nella macchina utensile o convogliato in altri impianti di smaltimento. “Così facend o si ot teng ono diversi benefici”, conferma Paola Niedda. “Possono essere lanciati dei lotti senza che sia necessario avere operatori a bordo macchina a presidiare il lavoro, come durante la pausa pranzo, o durante le produzioni notturne, quando tra l’altro l’energia costa meno. È stata ideata per dare la priorità alla qualità dei materiali che la compongono e alla semplicità di utilizzo, compiendo un grande sforzo per renderla anche economicamente interessante. Il disco rotante è in robusto acciaio antiusura Hardox, a richiesta possiamo fornire appositi tappetini in tecnopolimero per preservare al massimo i pezzi depositati”. “I primi esemplari forniti in test ad alcune aziende hanno dimostrato come sia possibile avere un ritorno dell’investimento in pochissimi mesi e di come Astuta si renda indispensabile per chi la prova, inoltre, i macchinari in test presso i primi clienti hanno anche permesso di risolvere alcune criticità tipiche di un macchinario di nuova invenzione”, spiega Alberto Cantalù, l’inventore di Astuta. Astuta, che è oggetto di una n.5 2023 - La Subfornitura

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MACCHINE

domanda di brevetto depositato, è disponibile nelle versioni alta e bassa con diametro 940 mm e da autunno sarà disponibile anche il modello da 550 mm, più adatto a posizionarsi in officine con spazi ristretti, o a servire fantine mobili. Per questo ultimo modello l’azienda S.I.A. conferma che sta attualmente raccogliendo gli ordini dei clienti così da poter abbattere ulteriormente i costi di produzione potendo così lavorare su lotti maggiori. La capacità telescopica auto matica di Astuta le permette di alzarsi o abbassarsi grazie ad un automatismo per adattarsi sia ai diversi modelli di torni presenti sul mercato, sia per impostare la corretta pendenza dello scivolo sulla base delle caratteristiche dei pezzi lavorati. Un’ulteriore accortezza che la rende unica e universale.

Paola Nedda, amministratore unico di S.I.A., con l’inventore di Astuta, Alberto Cantalù, presso lo stand S.I.A. alla scorsa edizione di Mecfor a Parma

o addirittura senza personale presente preservando al contempo la qualità e la finitura dei pezzi. Assicura pulizia del posto di lavoro con il riciclo degli olii e il recupero di piccoli trucioli nell’apposita vasca. È ergonomica e costruita con materiali affidabili e inoltre non richiede la sostituzione periodica di alcun componente, come invece succede per la manutenzione di altre soluzioni di raccolta. Astuta è un investimento responsabile e sostenibile a tutto tondo, e, per dirla patriotticamente, è interamente fatta in Italia. Eppure, in molte tornerie, resta comunque ancora parecchio margine di produttività da sfruttare. A questo prova a dare una risposta S.I.A. Advisoring, che offre consulenze su misura per le esigenze dei clienti: infatti, grazie agli accordi stipulati con alcuni partner, riusciamo a offrire un servizio completo e di elevata qualità e affidabilità per migliorare il contesto aziendale e/o quello in cui Astuta viene utilizzata”. Il riferimento è all’offerta di un pacchetto di soluzioni pensate per rispondere alle esigenze delle PMI. L’acquisto di Astuta apre

infatti le porte a una serie di servizi utili in omaggio o a prezzo scontato. Come quelli di finanza agevolata, di cybersecurity e cyber-intelligence o per entrare nel più pratico anche servizi di formazione di vario livello per operatori di macchine utensili. “Qualunque sia la realtà aziendale in cui Astuta verrà utilizzata, vogliamo contribuire alla crescita trasversale delle aziende. Ad esempio, con una consulenza legata alla richiesta degli incentivi come da piano Transizione 4.0, visto che è concepita come una macchina Industria 4.0 Ready e che può essere interconnessa con i sistemi di produzione e informativi dell’azienda. A proposito di connettività, sappiamo quanto sia oggi fondamentale tutelare la sicurezza dei dati, e non possiamo più esimerci dal farlo. Va in questa direzione il pacchetto per la cybersecurity. Un tema di grande attualità è poi quello della disponibilità di personale qualificato: poter attingere all’interno di un ampio catalogo di corsi di formazione per operatori e tecnici significa sfruttare al meglio le macchine presenti in officina”.

UN INVESTIMENTO PER LA CRESCITA AZIENDALE “Astuta – aggiunge Paola Niedda – garantisce molti vantaggi rispetto a un approccio tradizionale: permette di abilitare una produzione H24 a basso presidio 28

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n.5 2023 - La Subfornitura

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UTENSILI

PARTNERSHIP

Una soluzione per migliorare la produttività degli impianti medici Grazie a una nuova strategia della divisione CNC, in collaborazione con Seco Tools, Permedica ha potuto migliorare la capacità della macchina durante il turno di notte incrementando la sua produttività di oltre il 40%. Il mercato mondiale degli impianti medici è in espansione. Secondo le stime, il tasso di crescita annuale composto (CAGR) tra il 2022 e il 2030 sarà del 5,4% e quindi il valore complessivo aumenterà da 95,1 a 145,6 miliardi di dollari. Nel corso dell’ultimo decennio, questa costante tendenza al rialzo ha consentito a Permedica, un nome affermato nel mercato italiano, di trasformarsi in un’azienda di livello internazionale. Permedica attualmente ha società sussidiarie in Svizzera, Germania, India, Austria, Corea del Sud, Australia e Francia, e ha piani di espansione nel Regno Unito e negli Stati Uniti. L’esportazione rappresenta ora il 60% del suo fatturato annuo di 35 milioni di euro. La rapida crescita di Permedica ha tuttavia comportato alcune sfide in termini di produttività. “Molti distributori, partner e chirurghi apprezzano il design e la qualità dei nostri prodotti e per questo motivo esigono sempre di più”, spiega Federico Perego, direttore vendite Permedica e figlio di Marco Perego, fondatore e presidente dell’azienda. “Purtroppo, non riusciamo a tenere il passo con la domanda attuale e il crescente tasso CAGR del nostro settore. Abbiamo tentato di risolvere i problemi internamente, investendo nell’ampliamento del personale della nostra azienda e ottimizzando il processo formativo per migliorare il metodo di produzione. Tuttavia, la situazione presentava diverse criticità, tipiche di una struttura operativa complessa come la nostra. E poiché la nostra azienda è a gestione familiare, è essenziale per noi risolvere i problemi perché non abbiamo né il tempo né le risorse per fronteggiare tutto”. 30

La Subfornitura - n.5 2023

UNA SVOLTA PER LA PRODUTTIVITÀ La svolta decisiva è arrivata nel 2022, quando il capogruppo di uno dei distributori della società ha suggerito un incontro con Seco Tools. Così sono iniziati un percorso di miglioramento e una partnership che ancora oggi continua a dare frutti. Dopo la valutazione iniziale dello stabilimento condotta dal Cluster Manager per l’Europa meridionale Steven Bell, Permedica e Seco Tools Italia hanno deciso di avviare un progetto pilota per fronteggiare una significativa strozzatura della produttività nella divisione CNC di Permedica che stava creando problemi alla catena di fornitura dei prodotti per l’anca. “Una delle nostre macchine non poteva lavorare in orario notturno a causa della programmazione e dei tipi di strumenti utilizzati”, commenta Perego. “Il surriscaldamento del materiale causava l’arresto della macchina e di conseguenza non potevamo programmarla per il funzionamento automatico durante la notte. Steven Bell ha saputo valutare il problema in modo chiaro e pratico gestendolo in maniera strutturata con il

suo team; perciò, ho deciso di affidargli il progetto pilota. Steven e Seco sono sempre stati molto diretti nella gestione dei problemi e nel proporre soluzioni migliori. Non hanno fatto promesse che non potevano mantenere e non hanno semplicemente cercato di venderci degli strumenti”. “Siamo riusciti ad affrontare le problematiche relative ai residui che rappresentavano una criticità importante per il turno di notte”, ha spiegato Matteo Foglietta, Manufacturing Transformation Manager e membro del team Seco Tools Italia. “In questo modo Permedica ha ottenuto non solo una maggiore produttività in termini di tempi di ciclo più brevi, ma anche un aumento della capacità della macchina durante il turno di notte non presidiato”. Secondo le stime di Federico Perego, questo successo iniziale ha contribuito ad aumentare la produttività di Permedica di oltre il 40%. Attualmente sono in corso ulteriori iniziative, tra cui l’installazione di distributori automatici di utensili per supportare la gestione del magazzino. www.interprogettied.com


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ANNOXIII NUMERO5 NOVEMBRE/DICEMBRE2022 ATTUALITÀ Industria chimica: un motore essenziale per l’economia italiana

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Le macchine per il packaging rallentano dopo l’anno record

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ATTUALITÀ La materia prima del rinnovamento

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n.5 2023 - La Subfornitura

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SICUREZZA

NORMATIVA EUROPEA

I profondi cambiamenti nel mondo della progettazione e produzione di macchine e macchinari, integrati sempre più a sistemi digitalizzati, elementi di robotica, Intelligenza Artificiale, automazione, hanno reso necessario un aggiornamento della Direttiva Macchine, a partire dalla nomenclatura che cambia da Direttiva a Regolamento Macchine.

Il nuovo regolamento macchine riflette i cambiamenti tecnologici del settore

M

igliorare ulteriormente la sicurezza delle macchine all’interno dell’Unione Europea: questo l’obiettivo per il quale l’Unione Europea ha deciso che fosse arrivato il momento che la Direttiva Macchine (CE) 2006/42 fosse modificata e aggiornata. La necessità di tenere il passo con i rapidi sviluppi tecnologici e affrontare i rischi emergenti nel settore delle macchine, quali l’integrazione dell’intelligenza artificiale e della robotica, sono alla base del cambiamento e della promulgazione del nuovo Regolamento Macchine (UE) 2023/1230. L’obiettivo principale è garantire che le macchine commercializzate nell’UE siano conformi a requisiti di sicurezza più rigorosi, fornendo una maggiore protezione per gli utenti e l’ambiente. Allo stesso tempo promuove l’innovazione e la competitività dell’industria delle macchine, semplifica la conformità per gli operatori economici e rafforza il sistema di sorveglianza del mercato, creando un ambiente di mercato equo e sicuro per tutti. L’aggiornamento della normativa ha tenuto conto dei progressi tecnologici avvenuti dal momento dell’emanazio32

La Subfornitura - n.5 2023

ne della Direttiva Macchine, risalente ormai a 15 anni fa. Ciò significa che i requisiti di sicurezza sono stati adattati per affrontare nuove tecnologie e nuove sfide. LE NOVITÀ, PUNTO PER PUNTO Il primo, e più evidente cambiamento, riguarda la nomenclatura: regolamento anziché direttiva. Questo garantisce un approccio più armonizzato e standardizzato in tutta l’UE. Infatti, a differenza delle direttive, che hanno bisogno anche di un decreto di recepimento nazionale, i regolamenti entrano in vigore subito alla data stabilita dal regolamento stesso e si applicano automaticamente e uniformemente in tutta l’Unione Europea. Una seconda e importante modifica riguarda il coinvolgimento degli enti terzi, la cui valutazione diventa obbligatoria per diverse tipologie di macchine. Il nuovo regolamento macchine (UE)

2023/1230 pubblicato il 29/06/2023 entrerà in vigore ufficialmente in UE il prossimo 19/07/2023 e sarà applicabile a partire dal 14/01/2027, data quest’ultima, che segna dunque l’abrogazione definitiva della Direttiva Macchine (CE) 2006/42. Di seguito altri cambiamenti chiave previsti dal nuovo Regolamento: - Integrazione delle disposizioni sull’intelligenza artificiale: il regolamento si applica ai sistemi che

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un’opzione di ripiego, garantendo chiarezza e coerenza; - Procedure di salvaguardia semplificate: le procedure di salvaguardia sono state semplificate e allineate con altre normative pertinenti per facilitare misure di sicurezza efficienti ed efficaci.

utilizzano tecnologie di intelligenza artificiale per gli aspetti che riguardano le possibili influenze sulla sicurezza della macchina; - Misure di sicurezza informatica rafforzate: la sicurezza informatica è un aspetto che non può più essere trascurato per le macchine. Per questo motivo il nuovo regolamento macchine chiede che i circuiti di comando, che svolgono funzioni di sicurezza, siano progettati in modo da evitare che attacchi malevoli possano causare comportamenti pericolosi delle macchine (cyber security); - Macchine automatizzate e telecomandate: il Regolamento definisce le linee guida per garantire l’uso e il funzionamento sicuri delle macchine automatizzate e telecomandate;

- Istruzioni e dichiarazioni digitalizzate: le istruzioni per l’uso, in caso di macchine, e le istruzioni per l’assemblaggio, in caso di quasi-macchine ed in maniera analoga le dichiarazioni di conformità / incorporazione possono essere fornite dal fabbricante in formato digitale. Questo snellisce i processi e migliora l’accessibilità; - Valutazione obbligatoria da parte di un organismo notificato: sei categorie di prodotti richiedono la valutazione obbligatoria della conformità da parte di organismi terzi. Tra questi anche le macchine ed i componenti di sicurezza con comportamenti basati sul machine learning; - Specifiche comuni: quando non sono disponibili norme armonizzate adeguate, le specifiche comuni forniscono L’obiettivo principale del Regolamento è quello di garantire che le macchine commercializzate nell’UE siano conformi a requisiti di sicurezza più rigorosi, fornendo una maggiore protezione per gli utenti e l’ambiente

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IL RUOLO DELLA TECNOLOGIA “Il nuovo regolamento macchine rappresenta l’evoluzione in chiave moderna dei concetti espressi dalla precedente Direttiva 2006/42/CE, adattati al nuovo quadro legislativo (NLF – New Legislative Framework) introdotto nel 2008 ed alle sfide del presente”, spiega Dario Turco, ispettore Regolamento Macchine di TÜV Italia. “Rispetto alla precedente Direttiva ne viene ampliato lo scopo, introducendo nuove specifiche e definendo obblighi specifici per tutti gli operatori economici. Sono introdotti nuovi requisiti che riguardano la cybersecurity, l’intelligenza artificiale, le macchine mobili controllate da remoto ed i robot collaborativi. Viene introdotto il concetto di ‘modifica sostanziale’ e la figura della ‘persona fisica o giuridica’ con relativi obblighi; i requisiti per le quasi-macchine diventano più stringenti e rientrerà nell’ambito di applicazione del nuovo Regolamento macchine anche il ‘software che garantisce funzioni di sicurezza. Infine, diventa obbligatorio per almeno sei categorie di prodotti la verifica della conformità da parte di un Organismo Notificato. L’introduzione del nuovo Regolamento delinea la volontà delle istituzioni europee di allineare il mercato alle sfide tecnologiche del presente aumentando gli standard di sicurezza e di qualità dei prodotti sul mercato a garanzia di tutti gli operatori economici ed allo stesso tempo degli utilizzatori’. In definitiva, l’aggiornamento della Direttiva Macchine è importante per migliorare la chiarezza, la coerenza e l’adeguatezza dei requisiti di sicurezza delle macchine nell’Unione Europea, incorporando i progressi tecnologici e migliorando la protezione dei consumatori. n.5 2023 - La Subfornitura

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COMPONENTI

CONNESSIONI

Morsetti a bullone per la trasmissione sicura dell’energia

I morsetti ad alta potenza Contaclip della famiglia HSKG per cavi di sezione da 35 mm² a 300 mm². I morsetti HSKG possono essere installati su guide standard DIN TS 35 in conformità alla

norma EN 60715. Sono adatti per realizzare connessioni da 125 A a 520 A con tensioni nominali fino a 1000 V. Questi morsetti sono dotati di viti a bullone M6, M8, M10, M12 o M16, a seconda della sezione del cavo. I conduttori vengono collegati agli stessi con capicorda crimpati e poi fissati in modo sicuro alla barra di corrente del morsetto con dadi esagonali. Ogni morsetto può ospitare due capicorda. L’accoppiamento delle rondelle a molla con controdadi esagonali offrono una sicurezza superiore, garantendo un’ottima resistenza alle vibrazioni e realizzare quindi

connessioni che non richiedono manutenzione, eliminando quindi la necessità di un ulteriore successivo serraggio dei capicorda. La bassa caduta di tensione e il materiale autoestinguente con classificazione di infiammabilità V0 (UL94) garantiscono la massima sicurezza. I ponticelli per la distribuzione del potenziale sono disponibili nelle versioni a due o tre poli. Inoltre, Contaclip offre accessori che facilitano l’installazione e ulteriori caratteristiche di sicurezza, come ad esempio le coperture ribaltabili ADH con protezione dal contatto anche durante l’inserimento di una

sonda di prova e anch’esse disponibili con diversi colori per le eventuali varie identificazioni. La copertura ADH è di facile istallazione: si aggancia semplicemente alle pareti laterali del morsetto quando viene chiuso. I terminali ES 35/K/ST si fissano su entrambi i lati della guida DIN con morsetti di aggancio alla guida in acciaio, garantendo conseguentemente un fissaggio stabile di tutta la morsettiera. Per un’identificazione ottimale delle apparecchiature, i morsetti a bullone possono essere etichettati con il sistema di marcatura Contaclip Pocket-Maxicard PMC.

MOTION CONTROL

Convertitore di frequenza per applicazioni in servosistemi multiasse di precisione I clienti di Kollmorgen hanno ora la possibilità di ottenere maggiore potenza e controllo in un servoazionamento compatto ad alto amperaggio che offre maggiori possibilità di integrazione per supportare funzionalità di motion complesse in una macchina più semplice. Kollmorgen, esperta nei sistemi di controllo del motion, ha presentato infatti il nuovo azionamento AKD2G 24A. Progettato per applicazioni in servosistemi multiasse di precisione, il nuovo convertitore di frequenza ottimizzato a cavo singolo si basa sui punti di forza del portafoglio AKD2G, tra cui funzioni di sicurezza aggiornate, backup della 34

La Subfornitura - n.5 2023

scheda SD e un display grafico con amperaggio più elevato per supportare un maggior numero di applicazioni con requisiti di potenza più elevati, come trasportatori e applicazioni di sollevamento verticale. Rispetto agli altri azionamenti della sua categoria, il servoazionamento AKD2G 24A fornisce una corrente nominale continua 3 volte superiore durante il funzionamento di picco per un periodo massimo di 5 secondi, ideale per servomotori ad alta potenza ad uso intermittente. In queste applicazioni che dipendono dai picchi, i clienti possono potenzialmente ridurre il proprio servoazionamento a questa

nuova offerta da 24A. Lo strumento di dimensionamento e selezione Motioneering di Kollmorgen fornisce una guida durante il processo. Il nuovo servoazionamento AKD2G 24A offre opzioni configurabili, tra cui il livello di sicurezza, gli I/O, la retroazione e il bus di campo. Supporta un freno secondario tramite un connettore X4 standard e consente un cablaggio più rapido dello Smart Feedback Adapter (SFA) con un connettore X5 standard. “L’AKD2G 24A offre un amperaggio più elevato per più applicazioni”, afferma James Davison, Vicepresidente senior/GM presso Kollmorgen. “Questo alto livello di flessibilità e di potenziale di

prestazioni significa che i clienti non sono costretti a combinare le unità. In poche parole, la gamma di servoazionamenti AKD2G ampliata offre ai clienti più potenza e controllo con meno complessità”.

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COMPONENTI

CARICHI DI LAVORO PESANTI

Rivestimenti resistenti per il settore automotive

All’interno del settore Automotive, in continua evoluzione, l’efficienza produttiva è una condizione necessaria per il successo: i materiali e le componenti utilizzate, infatti, devono avere una conformazione tale da riuscire a sostenere carichi di lavoro pesanti e usuranti; per questo motivo, si rendono necessari trattamenti superficiali che consentono la resistenza alla corrosione, all’abrasione e all’aggressione di sostanze chimiche, come vernici e oli. La competenza che Argos ST ha maturato nell’ambito dei rivestimenti e dei trattamenti superficiali permette al Gruppo di presidiare anche il settore automotive, per il quale elabora e adotta soluzioni che consentono di conferire alle superfici le caratteristiche di antiattrito, anticorrosione e scorrimento. Tra le metodologie adottate, il PTFE applicato da Argos è un tipo di rivestimento antifrizione utile a ridurre l’attrito e ad arginare i problemi di autolubrificazione, di fretting corrosion e di grippaggio. Questo metodo fa sì che il materiale si impregni nel substrato, riempiendone le microrugosità e le porosità: si ottiene, così, una maggiore compattezza e si eliwww.interprogettied.com

mina il rischio di sfogliamento del trattamento. Nel caso in cui il materiale da trattare sia l’alluminio, Argos ST ricorre ai processi di anodizzazione, anodizzazione dura e anodizzazione colorata. Questi trattamenti superficiali, ottenuti attraverso un processo elettrochimico, conferiscono durezza e lubrificazione ottime, migliorando anche l’adesione. L’anodizzazione colorata, poi, oltre a garantire alti livelli di resistenza alla corrosione, permette una resa estetica più piacevole. Ulteriori processi specifici sono Niploy, ossia la nichelatura chimica che garantisce alti livelli di antiusura e anticorrosione dei materiali; Cheniflon, che abbina alla nichelatura chimica microparticelle di PTFE, un fluoropolimero che resiste particolarmente agli agenti chimici mantenendo alti standard di antiattrito e antiadesione e che, in combinazione con la nichelatura, garantisce non solo anticorrosione e antiusura, ma anche antiaderenza; infine, Chenisil, che combina Niploy con il carburo di silicio, tutelando le caratteristiche di antiusura tipiche della nichelatura, aumentando però anche la durezza. n.5 2023 - La Subfornitura

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COMPONENTI

L’INTERVISTA

Il 2023 è stato per Mollificio Lombardo un anno sfidante che ha permesso all’azienda di prepararsi a nuovi obiettivi di crescita, grazie a un solido spirito di squadra e continui investimenti.

La forza della collaborazione per superare le avversità

E

fficientamento energetico, nuovi investimenti in programma e lavori di ristrutturazione: sono solo alcuni dei progetti che Mollificio Lombardo, — azienda con sede a Carvico (BG) specializzata nel settore della produzione di componenti elastici — ha portato avanti in questo 2023. Ma ancor prima di questo, l’obiettivo è “rinsaldare uno spirito di tranquillità e collaborazione all’interno dell’azienda”, ci dice Emilio Longoni, Amministratore delegato di Mollificio Lombardo. Elementi che sono venuti a mancare per molte realtà italiane che si sono trovate a fronteggiare anni di difficoltà economiche e sanitarie. Ma il lavoro di squadra è un concetto alla base di ogni realtà solida, orientata all’innovazione tecnologica e alla continua ricerca di performance. Emilio Longoni, come è andato questo 2023 e quali criticità avete incontrato? Il 2023 sta andando bene, anche se non quanto ci aspettavamo. Nel 2022, infatti, pensavamo a questo come un anno di ulteriore crescita, soprattutto nel settore auto. L’automotive ha invece subito una grossa crisi globale che coinvolge Stati Uniti, America del Sud, Europa ma anche la Cina, paese dove il calo ha rallentato molti dei nostri clienti. Questa flessione è stata

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La Subfornitura - n.5 2023

però calmierata dall’inserimento di nuovi clienti in settori diversi e per questo chiuderemo l’anno corrente in linea con il 2022. Al di là dell’automotive, ci sono settori che mostrano segnali più incoraggianti? Direi l’elettromeccanico e il medicale. A questi si aggiunge il comparto sportivo, soprattutto l’alpinismo: le nostre molle, infatti, sono utilizzate da clienti che realizzano moschettoni e attacchi da sci. È un settore per lo più stagionale che in questo periodo sta subendo una crescita importante, fatto sta che per i prossimi mesi abbiamo importanti richieste di molle Avete fatto recenti investimenti in macchinari per la vostra produzione?

Nel 2023 siamo rimasti un po’ “alla finesta”. Una situazione frutto di importanti investimenti effettuati negli anni passati e frutto anche dei tassi di interesse che non accennano a diminuire. Nonostante questo, la lista di in-

Lo stabilimento produttivo di Mollificio Lombardo a Carvico (BG)

Emilio Longoni, Amministratore Delegato di Mollificio Lombardo

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vestimenti per il futuro è molto lunga, a partire da quelli di tipo ambientale. Ci stiamo infatti impegnando per identificare l’impronta carbonica all’interno della nostra azienda. Nel corso del 2024 il 100% della nostra energia consumata sarà verde, il che rappresenta un ottimo risultato poiché, attualmente, consumiamo circa 1 milione di KW/h anno. Sull’onda di questa visione porteremo a termine progetti rivolti a zero plastica ecc., ovviamente, destineremo un importo significativo per l’acquisto di nuovi macchinari produttivi. Negli “ultimi” anni abbiamo investito moltissimo e, sebbene abbiamo dovuto fermarci in quest’ultimo periodo, siamo riusciti comunque a portare avanti un grande lavoro di rinnovamento, sia in termini di struttura che in termini di sistemi, e i cui risultati si vedranno entro il la fine del 2024.

Come procede la sede in Brasile? Bene. Anche lì ovviamente si vive una crisi del costo della materia prima e una crisi energetica perché il costo dell’energia è di quasi 4 volte quello dell’anno scorso. Certo, l’economia brasiliana è in difficoltà ma, nonostante questo, siamo partiti con un ampliamento dell’attuale area produttiva portando così la superficie a 4000 mq. Abbiamo inoltre investito in nuovi impianti mantenendo lo stesso numero di persone impiegate che, c’è da dirlo, stanno facendo un enorme lavoro. L’idea è quella di andare lì a fine anno, proseguire la formazione, verificare lo stato dei macchinari, i costi, le quote orarie introducendo un più puntuale controllo di gestione.

poiché l’inflazione, gli alti tassi d’interesse che diminuiscono sensibilmente il potere d’acquisto e disincentivano gli investimenti, le contestuali crisi economiche in varie aree del mondo, le imminenti elezioni politiche in numerosi stati, renderanno il 2024 un anno complicato. Da parte nostra l’intenzione è quella di continuare con questo tipo di mentalità, con l’obiettivo di riportare l’azienda a uno spirito proattivo. Noi, infatti, abbiamo sempre cercato di creare un team, uno spirito di collaborazione tra colleghi, e di tranquillità all’interno dell’azienda, anche di questo aspetto me ne vorrei occupare in prima persona. Vorremmo quindi consolidare il terreno, guardando attentamente il mercato e la sua evoluzione, ottimizzando i processi e rafforzando quello spirito ottimistico che ci ha sempre contraddistinto. Non ci si può permette di abbassare il livello di attenzione, mai, nemmeno per pochi secondi, siamo chiamati tutti i giorni a confrontarci con mercati, metodi, normative, tecniche che evolvono ad una velocità che noi, meno giovani, non ci sognavamo minimamente di affrontare. Non c’è tempo per lunghe riflessioni, frutto di analisi profonde e di strategie articolate, il modo cambia molto velocemente, o cambi con lui, o lui ti passa accanto, ti saluta e se ne va.

Quali sono le sue previsioni per il 2024? Entreremo nel 2024 ancora con un clima di grande incertezza,

“Vorremmo consolidare il terreno, guardando attentamente il mercato e la sua evoluzione, ottimizzando i processi e rafforzando quello spirito ottimistico che ci ha sempre contraddistinto”

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TRANSIZIONE DIGITALE

TREND

Secondo il report Deloitte la supply chain è sempre più tech: 3 aziende su 4 aumentano gli investimenti in digitalizzazione, ma l’88% delle realtà nutre preoccupazioni in merito alla cybersicurezza.

Data integration: un fattore abilitante per la supply chain del futuro

U

na tempesta perfetta che sta durando tre anni. Lo scenario pandemico, il conflitto in Ucraina e il conseguente innalzamento dei prezzi delle materie prime, l’aumento del costo del trasporto delle merci e quello legato all’inflazione, con la contestuale minaccia di recessione economica, stanno continuamente ridisegnando lo scenario globale della supply chain. La volatilità della domanda e il contesto macroeconomico mai così imprevedibili hanno scardinato il settore mettendo in difficoltà le aziende di tutto il mondo: secondo il report di Deloitte “Meeting the challenge of supply chain disruption” l’80% delle organizzazioni ha subito almeno un’interruzione sulla supply chain negli ultimi 12-18 mesi con il 50% che ha affermato di aver avuto ripercussioni significative su produttività aziendale e profitti. La sfida per il futuro è capire in che modo ricostruire un nuovo modello della catena d’approvvigionamento più resiliente, data driven, basato sui flussi di lavoro intelligenti e, naturalmente, sostenibile. La tecnologia avrà il ruolo di grande protagonista: secondo la ricerca MHI Annual Industry Report 2023 il 74% delle aziende aumenterà gli investimenti destinati alla tecnologia (di questa percentuale ben il 90% ha dichiarato che metterà a 38

La Subfornitura - n.5 2023

budget oltre un milione di dollari nei prossimi due anni) che porteranno a un’importante crescita globale del settore della digital supply chain. Per Allied Market Research, infatti, il comparto nel 2022 valeva oltre 5 miliardi di dol-

lari e raggiungerà i 13,67 miliardi nel 2030 con un tasso di crescita annuale del 13,2%. “Solo attraverso una digitalizzazione di tutte le fasi della catena del valore è possibile creare un sistema d’approvvigionamento

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in grado d’affrontare le nuove disruption del mercato”, spiega Luca Musso, Chief Technology Officer di Primeur Group, azienda multinazionale italiana attiva nella tecnologia della data integration presente in 28 paesi in tutto il mondo. “Qualità e governance dei dati assumeranno una valenza prioritaria perché permetteranno alle aziende di migliorare lo scambio elettronico delle informazioni aumentando efficienza e velocità”. L’IMPORTANZA DELLA GESTIONE DEI DATI In quali ambiti la tecnologia andrà a costruire la supply chain del futuro? Le soluzioni per i nuovi tool per l’ottimizzazione dell’inventario e della rete di logistica e distribuzione (sempre secondo il report MHI) sono l’ambito in cui avverranno i principali investimenti visto che entro i prossimi 5 anni questi programmi avranno un tasso di adozione dell’87%; seguono le tecnologie cloud con l’86% e gli strumenti per l’identificazione automatica (come RFID e barcoding) con l’84%. Rimangono indietro tecnologie più rinomate come l’intelligenza artificiale e la blockchain che entro i prossimi 5 anni verranno utilizzate www.interprogettied.com

Un corretto reperimento e utilizzo dei dati avrà un ruolo cruciale per armonizzare tutte le nuove tecnologie e avere costanti flussi d’informazioni per la creazione di una rete di fornitura end-toend integrata

rispettivamente dal 73% e 68% delle aziende. Un corretto reperimento e utilizzo dei dati avrà un ruolo cruciale per armonizzare tutte le nuove tecnologie e avere costanti flussi d’informazioni per la creazione di una rete di fornitura end-to-end integrata. Per migliorare lo scambio elettronico delle informazioni sia all’interno dell’organizzazione, sia con i partner commerciali (fornitori, società di logistica e trasporti, destinatari che possono adottare standard differenti) è necessaria una tecnologia che consenta di centralizzare e monitorare la trasformazione delle informazioni e convertirle nel formato più idoneo per la funzione aziendale che dovrà utilizzarlo. “La data integration sarà parte fondamentale della supply chain del futuro. Le aziende si trovano a dover gestire dati che arrivano da fonti eterogenee poiché ogni entità coinvolta utilizza le proprie applicazioni e quindi produce o necessita di ricevere dati in un determinato formato”, aggiunge Luca Musso. “Pensiamo solamente al fatto che, secondo il report State of Supply Chain Management 2022, l’80% delle aziende non riesce a tracciare digitalmente il movimento delle proprie merci: è evidente che occorra un nuovo approccio per accelerare la trasformazione digitale della supply chain”.

OBIETTIVI E CRITICITÀ In uno scenario in continua evoluzione e pieno d’incognite non sorprende che le principali priorità delle aziende che operano nella supply chain siano a breve termine. Secondo il “PwC Digital Trends in Supply Chain Survey 2022” l’aumento dell’efficienza (63%) e la riduzione dei costi della supply chain (59%) sono le voci che hanno raccolto la gran parte delle preferenze rispetto ad altri aspetti che riguardano l’organizzazione del lavoro più a lungo termine come il reskilling digitale della forza lavoro (19%) e le iniziative di corporate social responsibility e sostenibilità (sempre al 19%). Sul fronte delle preoccupazioni il 46% degli intervistati ammette che sono i costi delle spedizioni ad allarmare maggiormente gli operatori (secondo il report di Deloitte sono aumentati del 77% da gennaio 2021 ad agosto 2022) seguito dai problemi relativi ai fornitori che stanno faticando a soddisfare le domande degli ordini (43%). Questi problemi a loro volta si traducono in sfide in uscita: il 31% degli intervistati ha citato l’incapacità di adempiere ai contratti in corso come una delle principali preoccupazioni operative. Se, da una parte, le tecnologie digitali sono un fattore abilitante per gli obiettivi di resilienza della supply chain, dall’altra parte presentano anche delle

La supply chain offre diverse opportunità per introdursi nella rete tramite le apparecchiature di magazzino o tramite dispositivi Internet of Things (IoT)

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TRANSIZIONE DIGITALE

criticità: sempre secondo il report Deloitte l’88% delle aziende nutre preoccupazioni in merito a questioni di cybersicurezza (furto di dati o di proprietà intellettuale, sicurezza delle informazioni legali e finanziarie) a causa della fragilità dell’ecosistema di sicurezza della supply chain. “La sicurezza della movimentazione ed elaborazione dei dati rappresenta un aspetto di fondamentale importanza”, spiega Musso. “In questo contesto l’integrazione dei dati è imprescindibile perché consente di armonizzare l’integrazione dei dati tra le realtà coinvolte nella supply chain, rendendo più efficiente lo scambio d’informazioni e assicurando controllo, qualità e sicurezza dei processi”. LE TENDENZE DEL FUTURO Vediamo quali saranno i 7 trend di questo settore nel futuro secondo un’analisi condotta da Espresso Communication per Primeur sulle principali testate internazionali: • Bullwhip Effect: l’effetto frusta (chiamato anche effetto Forrester) indica un incremento della variabilità della domanda alla base della supply chain: basta infatti una piccola variazione all’inizio della catena per provocare un effetto amplificato all’altra estremità. Le oscillazioni di prezzo avute sulle materie prime e le difficoltà nella gestione degli ordini potrebbero avere un effetto amplificato durante quest’anno. • Servitization: il passaggio dal prodotto a servizio arriverà anche alla supply chain: le nuove tecnologie digitali permetteranno la valorizzazione della componente del servizio offrendo un prodotto a maggior valore per tutta la filiera. Attuare questo cambiamento, però, significa modificare i processi organizzativi interni aziendali e solo grazie alla trasformazione digitale si potrà evolvere il 40

La Subfornitura - n.5 2023

business aziendale verso nuovi obiettivi. • Data integration: secondo la ricerca di IBM “The resilient digital supply chain” le aziende riconoscono la tecnologia della data integration come prima azione prioritaria per costruire una supply chain sempre più intelligente. Secondo il 73% delle organizzazioni l’integrazione di dati da fonti differenti è l’aspetto principale per costruire una mentalità datadriven per tutta la supply chain. • Colletti azzurri: grazie alle nuove tecnologie le supply chain stanno diventando sempre più innovative ma anche più complesse. Per questo il confine tra colletti blu e bianchi è sempre più labile: le operazioni di produzione e la catena d’approvvigionamento necessitano di competenze sia fisiche sia tecnologiche e la trasformazione digitale non può rimanere isolata e necessita di lavoratori preparati e competenti. • Allarme Cybersicurezza: i criminali informatici useranno strategie più sofisticate per infiltrarsi nei sistemi delle catene d’approvvigionamento. Come riportato da Deloitte, l’88% delle aziende

nutre preoccupazioni in merito a questioni di cybersicurezza e la supply chain offre diverse opportunità per introdursi nella rete tramite le apparecchiature di magazzino o tramite dispositivi Internet of Things (IoT). • ESG in rampa di lancio: secondo il report Pwc, il 66% degli intervistati ritiene i regolamenti e i cambiamenti normativi nei diversi paesi la sfida ESG più importante al centro della supply chain nei prossimi anni. Oltre a questo, viene citato il rischio connesso ai fornitori (inquinamento ambientale, corruzione, ecc) con il 58% e la creazione di report ESG affidabili (con il 54%). • Friend Shoring: le tensioni g e o p o l i t i c h e h a n n o v i s to l e nazioni divent are più s cet ti che sulla cooperazione internazionale. Vista la carenza di materie prime diverse nazioni stanno esplorando l’autosufficienza nazionale nella fornitura di materiali e nella produzione. Il termine “friend-shoring” si riferisce alla costruzione di legami commerciali con paesi che la pensano allo stesso modo e geograficamente vicini.

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TRANSIZIONE DIGITALE

TECNOLOGIA

Quattro punti per spiegare l’importanza dei digital twins I Digital Twins, conosciuti anche come gemelli digitali, esistono già da svariati anni, ma solo nell’ultimo decennio abbiamo assistito ad una vera e propria esplosione di popolarità tra le aziende. Oggi, infatti, i gemelli digitali sono visti come uno strumento fondamentale e strategico per il business del futuro. Una crescita dimostrata anche dai dati: tra il 2020 e il 2022, infatti, le aziende che hanno deciso di utilizzare i gemelli digitali come asset strategico sono cresciute del 40%. Non deve sorprendere quindi che le previsioni per il settore stimino una crescita fino a 125 miliardi di dollari entro il 2030. Ma cosa sono i Digital Twins? E perché rappresentano un asset strategico per le aziende del futuro?

Kingston Technolgy ha individuato quattro principali punti di forza del settore che sottolineano come i gemelli digitali possano contribuire ad ottenere un maggior margine competitivo nel proprio business: • I gemelli digitali rendono migliore la produttività e i tempi di sviluppo dei prodotti, con notevoli risparmi economici. Un gemello digitale rappresenta una ricreazione virtuale di una risorsa fisica, un ambiente, un processo, semplicemente un elemento del “mondo reale”. • Un gemello digitale di un sistema reale può aiutare a capire l’effettiva realizzazione del progetto, ma anche il suo funzionamento in futuro, una volta realizzato. I benefici nell’utilizzo dei gemelli digitali sono inne-

gabili: una volta realizzato il progetto, infatti, i gemelli digitali possono essere in grado di verificare il funzionamento. • I gemelli digitali possono essere utilizzati anche per sperimentare nuovi componenti. Se un gemello digitale è in gradi di prevenire costosi errori e garantire il completamento dei progetti in tempo e in linea con il bduget, allo stesso modo

può essere utilizzato per sperimentare nuovi elementi e componenti. • P iù ver rann o u t iliz z at i gemelli digitali, più aumenteranno opportunità di collaborazione a livello globale tra le aziende. Secondo Kingston Technology, infine, il futuro dei gemelli digitali sarà probabilmente guidato dai progressi tecnologici e dalle esigenze in evoluzione delle organizzazioni.

INDUSTRIA ITALIANA

La prima indagine di MindSphere World sulla digital servitization In collaborazione con ASAP Service Management Forum - Centro Interuniversitario di Ricerca sull’innovazione e la gestione dei Servizi nelle Imprese Industriali - l’Associazione MindSphere World Italia lancia “Digital Servitization nel settore machinery”. L’indagine intende fotografare la situazione attuale e gli orientamenti futuri circa lo sviluppo di soluzioni di servitizzazione nel mondo industriale italiano. Misurando così anche il grado di conwww.interprogettied.com

sapevolezza dei costruttori di macchine sul tema della trasformazione digitale, che ha portato le soluzioni digitali più avanzate a diventare veri e propri servizi per gli end user. Si tratta dunque di una ricerca che mira a rilevare il grado di maturità dell’industria nel nostro Paese. Un progetto che MindSphere World Italia persegue in stretta partnership con Ucima, Acimac, Amaplast, Fondazione Ucimu, AITA-Associazione Italiana Tecnologie Additive, SIRI e

Acimall. L’Osservatorio rientra quindi in quello spirito di squadra e di collaborazione che contraddistingue dal 2018 l’Associazione: “The power of many”. MindSphere World Italia, ASAP Service Management Forum e le principali Associazioni di categoria a supporto dell’iniziativa collaborano sinergicamente, stimando di poter raggiungere insieme il 70% del mercato dei beni strumentali e della robotica in Italia. L’analisi permetterà,

inoltre, di valutare quanto le aziende hanno investito finora e quanto investiranno in servizi, nel digitale e in tecnologie in grado di ottimizzare la produzione ed efficientarla anche sotto l’aspetto della sostenibilità. Non ultimo, gli esiti della rilevazione permetteranno a MindSphere World Italia di rivolgere ai propri soci un’offerta formativa ancora più ampia e maggiormente in linea con i trend tecnologici su cui è fondamentale investire. n.5 2023 - La Subfornitura

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MATERIALI

SIDERURGIA

CS Metal Europe ha sviluppato la soluzione Webcomsteel che punta alla digitalizzazione del sistema di gestione degli ordini, per garantire l’ammodernamento del centro di produzione dell’azienda e per ridurre al minimo l’utilizzo della carta.

Un progetto digitale per il controllo completo sulla produzione

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ostenibilità è ormai la parola d’ordine anche nell’industria dell’acciaio che è tra le più importanti nel nostro attuale stile di vita perché quasi tutto ciò che utilizziamo, dalle abitazioni alle maniglie delle porte o delle automobili è fatto di, o con, l’acciaio. E la CS Metal Europe, distributore esclusivo in Italia dell’acciaio speciale giapponese Proterial (già Hitachi Metals), segna un altro significativo risultato nel processo di organizzazione avviato per ridurre le emissioni di CO2. L’azienda di Bedizzole (BS) ha infatti rilasciato il progetto di digitalizzazione delle procedure interne ed esterne tramite piattafoma “Webcomsteel”, con eliminaizone di 300 kg circa di carta l’anno, durato circa 12 mesi e ultimato. DIMENSIONI E ORGANIZZAZIONE DEL MAGAZZINO Il progetto ha comportato l’ammodernamento del centro di produzione dell’azienda, un sito di 6.400 mq, dove è sempre disponibile materiale ready to stock proveniente direttamente dal produttore giapponese di Proterial. Si tratta del più ampio magazzino di acciaio per lavorazioni a caldo presente sul territorio nazionale, con 42

La Subfornitura - n.5 2023

equipaggiamenti di alto livello sia per le attività di taglio che per la movimentazione dei blocchi, fino ad un massimo di 20 ton. dotato di 8 carriponte e 34 macchine di taglio con capacità di lavorazione per le sezioni tonde fino al diametro di 1000 mm e per le sezioni piatte 2300x6000x1000 mm di spessore. Ora questo spazio presenta 5 postazioni su due campate, ognuna delle quali è dotata di 4/5 macchine con capacità di taglio diversificato per una maggiore autonomia di lavoro e gestite con una postazione digitale su cui si caricano righe d’ordine direttamente dall’ufficio programmazione tagli, in collaborazione con l’ufficio commerciale. Inoltre, ogni postazione è adia-

cente ad una area di magazzino ove sono collocati i materiali codificati per area di locazione e qualità prodotto. “Webcomsteel dialoga con il nostro gestionale traendone i dati che riguardano l’ordine e veicola la richiesta alla postazione adeguata in magazzino,

CS Metal Europe ha rilasciato il progetto di digitalizzazione delle procedure interne ed esterne tramite piattafoma “Webcomsteel”, con eliminaizone di 300 kg circa di carta l’anno

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materiale in giacenza. Quando sul nostro gestionale rileviamo che l’ordine è concluso, verifichiamo la conformità dei pesi; quindi, concludiamo le fasi di allestimento ordine e generiamo il documento di avviso di ordine pronto ai clienti sia per il ritiro che per la consegna tramite nostri vettori. Abbiamo scelto di dotarci di una gestione organizzativa da grande azienda che è rara nel centro servizi, ultimo anello della catena siderurgica. Offriamo un prodotto top quality e vogliamo che anche il servizio nella sua interezza sia allo stesso livello”.

dove l’acciaio verrà tagliato ed elaborato secondo le attese del committente”, ha spiegato Corrado Patriarchi, General Manager di CS Metal Europe. “L’ordine arriva alla produzione con l’indicazione del blocco di acciaio dal quale ricavare il particolare a misura, indicandone la colata, l’ubicazione in magazzino e i relativi dettagli tecnici di produzione. Così con Webcomsteel i tempi dell’allestimento ordine sono ottimizzati e grazie alla rintracciabilità di ogni fase delle attività, si può avere un controllo completo sulla produzione, a garanzia di una qualità totale del servizio al cento per cento. In ogni postazione l’operatore accede al link e identifica i tagli affidati alla propria area, poi alla fine ricarica l’elaborato con un codice cliente e anche le informazioni sulla rimanenza del materiale riutilizzabile, con tutte le specifiche in termini di esecuzione, formato e indirizzo di allocazione, e dell’eventuale rottame. Prima capitava di non sfruttare bene le rimanenze ora abbiamo la vista completa sul www.interprogettied.com

I VANTAGGI PER I CLIENTI Quando il cliente ci contatta per qualsiasi tipo di esigenza, ora possiamo dare tutte le informazioni nel tempo di un clic, evitando tempi lunghi di attesa o informazioni imprecise”, conclude Corrado Patriarchi. “L’allestimento dell’ordine è più veloce e i tempi di consegna sono garantiti perché il monitoraggio del flusso produttivo è just in time. La siderurgia e i blocchi di acciaio che ne derivano sono legati a severe codifiche. Ogni pezzo che si genera da un ricavo ottenuto da un blocco di acciaio produce a sua volta un ulteriore codice, che racconta la sua storia e noi ne valorizziamo il processo”. La politica ambientale è molto sentita da Proterial e la qualità è un imperativo etico ineludibile. CS Metal Europe, coerente con la mission e la visione del partner giapponese, ha portato nel nostro Paese i migliori prodotti per lavorazioni a caldo destinati alla realizzazione di stampi per il settore

Die Casting: DAC MAGICTM, DAC ITM e tutte le nuove qualità in fase di sviluppo. DAC MAGICTM è acciaio omologato NADCA Grado C mentre DAC ITM è omologato NADCA Grado E ed entrambi i prodotti trovano applicazione nel settore della pressocolata HPDC e LPDC, forgiatura a caldo ed estrusione. In particolare, DAC ITM è un acciaio green di nuova concezione che rispetta le logiche del carbon foot print e i criteri avanzati di eco sostenibilità. È infatti il primo materiale prodotto nell’ambito del progetto della già Hitachi Ltd oggi Proterial, di riduzione delle emissioni di CO2: la pressa di deformazione plastica a caldo utilizzata per la forgiatura massiva del lingotto consente un recupero di calore utile per ricreare energia a tutta la filiera siderurgica interna. DAC ITM è stato approvato come Super Eco-Product, secondo i requisiti degli Standard DfE (“Design for Environment”). Super Eco-Product sono quegli eco prodotti e servizi che hanno una particolarmente elevata efficienza ecologica, una riduzione delle emissioni di gas serra (es. CO2), del consumo di risorse a fronte dell’incremento dei benefici nel servizio che svolgono. Entro il 2035 CS Metal Europe mira ad avere impatto zero sul mercato, nel frattempo, ha già inaugurato un impianto fotovoltaico per la piena autonomia di tutta l’azienda.

Entro il 2035 CS Metal Europe mira ad avere impatto zero sul mercato. Nel frattempo, ha già inaugurato un impianto fotovoltaico per la piena autonomia di tutta l’azienda

n.5 2023 - La Subfornitura

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ROBOTICA

PLUG-AND-PLAY

Un sensore per robot di piccole dimensioni Bota Systems ha ideato un sensore di forza/coppia a sei assi in grado di garantire elevati livelli di precisione e funzionalità di feedback avanzate, anche in sistemi robotici compatti. Bota Systems, azienda che produce sensori di forza/coppia multiasse, ha introdotto il suo nuovo sensore di forza/ coppia MiniOne Pro. Si tratta di un sensore a sei assi dal design compatto in grado di offrire un elevato livello di precisione, che abilita funzionalità di feedback avanzate anche nei sistemi robotici più piccoli. MiniOne Pro svolge un’importante funzione di collegamento tra i bracci robotici e le sonde, fornendo un feedback sensibile che migliora le prestazioni dei robot. Grazie all’alta frequenza di campionamento fino a 2000 Hz e a un segnale a rumore ridotto con un’accuratezza superiore al 2,0%, MiniOne Pro assicura misure molto precise. L’integrazione del sensore è semplice e immediata, essendo già compatibile plug-and-play con i più diffusi robot industriali di piccole dimensioni, come Yaskawa MotoMini e Mecademic Meca500. Con un peso di appena 60 g, MiniOne Pro è stato progettato per eccellere nelle applicazioni che richiedono un feedback aptico da un sistema compatto. Trova applicazione in diversi settori che richiedono un controllo preciso nello svolgimento di compiti delicati, tra cui l’industria dell’orologeria per l’assemblaggio di piccole parti, la micro-lucidatura e il test di pulsanti e prodotti elettronici. La sua versatilità consente di testare con facilità tastiere con risposte diverse e di misurare con precisione la resistenza meccanica di ciascun pulsante. “MiniOne Pro garantisce un controllo di feedback superiore, che lo rende il sensore di forza-coppia a sei assi ideale per l’utilizzo con i robot di taglia più piccola”, spiega Marcus Frei, CEO di Next.robotics. “MiniOne Pro si distingue per le sue 44

La Subfornitura - n.5 2023

alte prestazioni in termini di risoluzione e larghezza di banda, garantendo una perfetta integrazione nel sistema di controllo di feedback di un robot”, commenta Martin Wermelinger, responsabile del settore Robotica di Bota Systems PAROLA D’ORDINE: RESISTENZA Per venire incontro alle diverse esigenze dei clienti, Bota Systems offre due opzioni di interfaccia: CANopen/EtherCAT e un’interfaccia seriale per USB e RS422. Questa flessibilità consente agli utenti di scegliere l’interfaccia più adatta alle specifiche necessità e configurazioni. MiniONE Pro è resistente alla polvere e all’acqua; il suo alloggiamento comprende l’elettronica incorporata, un’unità di misura inerziale (IMU) a sei gradi di libertà e sensori di temperatura. Supporta l’integrazione software con TwinCat, ROS, LabView e MatLab®, incrementando così la compatibilità con diverse piattaforme. Un sensore robotico di forza/coppia

Con un peso di appena 60 g, MiniOne Pro è stato progettato per eccellere nelle applicazioni che richiedono un feedback aptico da un sistema compatto

è un dispositivo che misura la forza e la coppia quando vengono applicate sulla sua superficie. Utilizzando i segnali misurati nel controllo di retroazione (feedback) in tempo reale, i robot possono eseguire compiti di interazione anche impegnativi. Il sensore più comunemente utilizzato nella robotica di questo tipo è un sensore completo a sei assi, che misura forze e coppie su tre assi ciascuno.

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ROBOTICA

PER PICCOLE QUANTITÀ

Creare un’applicazione pick-and-place in pochi minuti Una soluzione software precompilata di B&R aiuta gli OEM a implementare applicazioni pick-and-place in modo molto più rapido, con un rischio di investimento minimo. La soluzione di processo pick-and-place di mapp Robotics fa sì che le macchine siano più veloci, flessibili ed efficienti. I robot pick-and-place aprono nuovi gradi di libertà per gli ingegneri durante la progettazione dei processi di produzione. In particolare, le macchine progettate per produrre piccole quantità, fino alla

dimensione del lotto unitario e un’elevata varietà di prodotto beneficiano di una gestione automatizzata sincronizzata con una precisione al microsecondo. Per creare tali applicazioni, B&R offre una soluzione software precompilata per i robot pick-and-place con il suo mapp Technology software toolbox. Ciò consente di configurare le applicazioni in modo intuitivo, selezionando blocchi funzione precompilati. Questi sono collegati tra loro nell’editor, come con altre funzioni mapp, consentendo di creare

un’applicazione di robotica eseguibile in pochi minuti. Non è richiesta una conoscenza approfondita della robotica. Bastano pochi clic per configurare il coordinamento con altri assi di movimento, sistemi track, componenti di visione artificiale B&R o applicazioni mapp View HMI web-based. Questo elimina gran parte del lavoro di programmazione manuale e riduce i tempi di sviluppo. La soluzione software mapp Pick-and-Place offre la massima libertà nella progettazione dei processi. È possibile

utilizzare qualsiasi numero di robot delta. Anche il numero di nastri trasportatori per l’ingresso e l’uscita è liberamente configurabile. Come punto di forza, si evidenzia come il software sia in grado di ottimizzare automaticamente il processo per la massima velocità di prelievo.

SALDATURA

Produzione automatizzata per l’assemblaggio dei veicoli

Comau ha progettato e implementato le sue soluzioni di automazione avanzata presso lo stabilimento automobilistico Stellantis di Betim - Minas Gerais nell’ambito di un progetto di riattrezzaggio completo per produrre sia Fiat Pulse, il primo modello SUV del marchio in Brasile, sia Fiat Fastback, il suo primo SUV Coupé e uno dei principali lanci di prodotto dell’azienda per il www.interprogettied.com

mercato locale. Nell’ambito del progetto completo, Comau ha potenziato una piattaforma di produzione esistente per fornire soluzioni di assemblaggio della carrozzeria ad alta velocità per la scocca principale, le fiancate della carrozzeria e le operazioni di messa in funzione in modo tale che i due SUV nettamente diversi possano essere prodotti sulla stessa linea.

In particolare, Comau ha risposto alle esigenze del cliente facendo leva sul suo know-how tecnico in diversi ambiti ingegneristici per integrare 74 stazioni automatizzate e 10 stazioni manuali con sistemi di visione, applicazioni digitali e attrezzature pronte all’uso. La soluzione completa pone l’accento sulla precisione e sull’accuratezza della saldatura della sottoscocca e delle fiancate. Comau ha anche utilizzato la messa in servizio virtuale e la simulazione di processo per ottimizzare la progettazione e il riattrezzaggio delle complesse linee di saldatura, consentendo al team di testarne la funzionalità prima della messa in servizio in loco. In questo modo, il team è stato in grado di anticipare eventuali problemi nel sequenziamento dei robot e nella comunicazione tra

robot e PLC. Nella creazione di una visione completa dell’impianto in un ambiente virtuale, gli ingegneri Comau e Stellantis sono stati in grado di identificare i punti di miglioramento, migliorare il monitoraggio dei processi e utilizzare al meglio le attrezzature dell’impianto preesistente, aspetti essenziali per un approccio efficace. Inoltre, questo progetto, in ottica 4.0, utilizza la tecnologia IOLink per favorire il monitoraggio dell’alimentazione di acqua e aria compressa, elementi essenziali per la funzionalità della linea. Ciò consente al sistema di fornire analisi dei dati in tempo reale e di rilevare eventuali problemi in modo rapido e altamente efficace. Consente inoltre la configurazione e il monitoraggio da remoto. n.5 2023 - La Subfornitura

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ROBOTICA

PAESI UE

Robot industriali: l’Italia è il secondo mercato europeo Nel 2022 nel nostro paese è stato installato un massimo storico di quasi 12.000 robot impiegati sia nel comparto metallurgico e meccanico, sia nell’industria plastica e dei prodotti chimici.

I robot industriali in Europa sono in aumento: i 27 Stati membri dell’Unione Europea (UE) hanno installato quasi 72.000 unità nel 2022, con un aumento del 6% rispetto all’anno precedente. Si tratta di risultati preliminari, presentati dalla Federazione Internazionale di Robotica (IFR). “I primi cinque Paesi che adottano i robot all’interno dell’UE sono Germania, Italia, Francia, Spagna e Polonia”, afferma Marina Bill, presidente della Federazione Internazionale di Robotica (IFR). “Rappresentano circa il 70% di tutti i robot industriali installati nell’UE nel 2022”. La Germania è di gran lunga il più grande mercato dei robot in Europa: circa 26.000 unità (+3%) sono state installate nel 2022. Si tratta di una quota del 37% delle installazioni totali dell’UE. A livello mondiale, il Paese è al quarto posto per densità di robot, dopo Giappone, Singapore e Repubblica di Corea. L’industria automobilistica è tradizionalmente il principale cliente dei robot industriali in Germania. Il 27% dei robot di nuova installazione è stato installato in questo settore nel 2022, si tratta di 7.100 unità, in calo del 22% rispetto all’anno precedente: un comportamento ciclico di investimento ben noto in questo segmento. Nell’industria generale il cliente principale è stato 46

La Subfornitura - n.5 2023

l’industria metallurgica, che ha installato 4.200 unità (+20%) nel 2022. Si tratta di un livello superiore a quello pre-pandemia, che oscillava intorno alle 3.500 unità all’anno con un picco di 3.700 unità nel 2019. Le installazioni nell’industria della plastica e dei prodotti chimici sono tornate al livello pre-pandemico, con un aumento del 7% fino a 2.200 unità nel 2022. I NUMERI DELL’ITALIA L’Italia è il secondo mercato europeo dei robot dopo la Germania. Nel 2022 è stato installato un massimo storico di quasi 12.000 unità (+10%). Si tratta di una quota del 16% delle installazioni totali dell’UE. Il Paese ha una forte industria metallurgica e meccanica: le vendite hanno raggiunto 3.700 unità - nel 2022 - con un aumento del 18% rispetto all’anno

Installazioni annuali di robot industriali nell’Unione europea

precedente. Le vendite di robot nell’industria della plastica e dei prodotti chimici sono cresciute del 42%, con 1.400 unità installate. L’Italia, inoltre, vanta una potente industria alimentare e delle bevande. Le installazioni sono aumentate del 9%, raggiungendo le 1.400 unità nel 2022. La domanda dell’industria automobilistica è scesa del 22% a 900 unità. Questo segmento è dominato dal Gruppo Stellantis, nato dalla fusione tra FIAT-Chrysler e la francese PSA. Il mercato dei robot in Francia si è classificato al terzo posto in Europa nel 2022. Le installazioni annuali sono aumentate del 15% per un totale di 7.400 unità, anche se si tratta di una cifra inferiore a un terzo di quello della vicina Germania. Il cliente principale è l’industria metallurgica, con una quota di mercato del 22%. Il segmento ha installato 1.600 unità, con un incremento del 23%. L’industria automobilistica è cresciuta del 19% e ha raggiunto 1.600 unità, ovvero una quota di mercato del 21%. Il pacchetto di stimolo del governo francese da 100 miliardi di euro per gli investimenti in attrezzature per fabbriche intelligenti, entrato in vigore a metà del 2021, creerà una nuova domanda di robot industriali nei prossimi anni.

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ATTUALITÀ ROBOTICA

MARCATURA LASER

Soluzione cobot per l’asservimento ripetitivo delle macchine Il numero di potenziali utilizzi dei robot collaborativi (cobot) nei processi di produzione continua a crescere. Un recente esempio arriva dalla Finlandia, dove i cobot Omron vengono utilizzati per accelerare e migliorare la capacità produttiva delle macchine di marcatura laser di Laser Quality Markings, un’azienda specializzata con sede a Halikko, cittadina vicino a Salo. Laser Quality Markings offre marcature permanenti e pattern di colore su una vasta gamma di superfici differenti, da legno e pelle fino a metallo e plastica. Recentemente, l’azienda ha deciso di aggiornare e automatizzare uno dei suoi processi di produzione chiave, a causa della carenza di manodopera. “Volevamo migliorare la nostra capacità produttiva e ridurre i tempi di attesa, potendo così assegnare ai nostri operatori attività più importanti per l’azienda. In passato, con l’utilizzo manuale della macchina laser, dovevano infatti confrontarsi

con lunghi tempi di attesa”, commenta Kim Nivalinna, CEO di Laser Quality Markings. L’azienda ha iniziato a cercare un robot adatto per svolgere il compito. Un’altra società finlandese, Heina Ltd, con sede anche a Halikko e che si occupa principalmente di sviluppare dispositivi di test innovativi per l’industria elettronica, ha raccomandato i cobot di Omron. “In Heina Ltd abbiamo notato come i robot collaborativi abbiano assunto un ruolo più importante nella produzione di massa. Collaboriamo con Omron da oltre 20 anni e, nell’ambito di questo progetto, il nostro ruolo era quello di fornire una soluzione completa per automatizzare il dispositivo di marcatura laser Cajo”, spiega Ilkka Heinä, Managing Director di Heina. In passato, l’azienda OEM e Omron avevano già più volte collaborato, quindi si è trattato di un ritorno al lavoro a stretto contatto. Heina Ltd ha guidato

lo sviluppo della giusta soluzione cobot, in grado di soddisfare le esigenze specifiche di Laser Quality Markings, utilizzando la piattaforma e i prodotti di automazione di Omron. La soluzione è incentrata sul cobot Omron TM5-900. Si tratta di un robot collaborativo progettato specificamente per le applicazioni di assemblaggio, imballaggio, ispezione e logistica. Una delle sue numerose funzioni è l’asservimento delle macchine CNC, delle macchine per lo stampaggio a iniezione, delle presse e delle punzona-

trici, delle smerigliatrici e delle macchine da taglio. Questo tipo di utilizzo riduce la necessità di eseguire lavori ripetitivi e potenzialmente pericolosi. “Si tratta di uno dei primi esempi di cobot Omron TM utilizzati nei processi di produzione in Finlandia”, conclude Aku Itkonen, Project Manager di Omron. “Questa modalità di utilizzo dell’asservimento di macchine per la marcatura laser è molto interessante e rappresenta una perfetta applicazione dei numerosi benefit offerti dal nostro cobot”.

MERCATO EMEA

Sistema per il recupero dell’energia di frenata del robot

Tutti i robot Motoman di Yaskawa con un carico utile superiore ai 35 kg e i più recenti controller YRC1000 sono in grado di convertire l’energia cinetica dei www.interprogettied.com

movimenti discendenti e laterali direttamente in 400 V AC a 50 Hz e di reimmetterla nella rete. A seconda del modello di movimento, il fabbisogno energetico

del robot viene così notevolmente ridotto. Motoman GP180 è montato su un robot track TSL-2000SY. Questo, insieme ad una cella di saldatura con quattro robot, rappresenterà i sistemi di saldatura di tutte le dimensioni che Yaskawa ha progettato e costruito ad Allershausen - vicino a Monaco - per quasi quattro decenni. “Il nostro obiettivo è la leadership

del mercato europeo nella costruzione di sistemi entro il 2025”, ha spiegato Wolfgang Haag, Senior Key Account Manager EMEA nella divisione Robotics di Yaskawa Europe. A dimostrazione di ciò, Yaskawa si concentrerà ancora di più sull’Europa come sito di produzione, grazie al quale l’azienda potrà offrire al mercato EMEA performance elevate all’interno del settore. n.5 2023 - La Subfornitura

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ELENCO INSERZIONISTI

N. 5 OTTOBRE 2023

DIRETTORE RESPONSABILE: Simone Ghioldi REDAZIONE: Alessandro Bignami (a.bignami@interprogettied.com), Eva De Vecchis (e.devecchis@interoprogettied.com) VENDITE: Simone Ghioldi (vendite@interprogettied.com) SEGRETERIA COMMERCIALE: Raffaella Sepe, raffaella@interprogettied.com IMPAGINAZIONE: INPUT di Liga Giovanni (www.inputagency.it)

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