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I piedi per terra e lo sguardo al futuro

ma di quel riciclo chimico di cui oggi si parla tanto. Successivamente, hanno iniziato a stoccare gli scarti in un capannone costruito a Caslino d’Erba (CO) negli anni Settanta, dotato anche di mulini per la macinazione. Questo sito è rimasto attivo fino al 2001.

Durante gli anni Novanta tutti noi tre figli siamo entrati progressivamente in azienda. Il business aumentava e anche le disponibilità di materiale macinato. A questo punto, abbiamo introdotto il primo estrusore, installato nel capannone costruito ad Erba (CO) che ancora oggi è il cuore del business del recupero. La produzione di compound presto diventata il business trainante dell’azienda, è stata trasferita nel 2011 nel nuovo capannone ad Alzate Brianza (CO). Oggi qui abbiamo 15 linee di estrusione.

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Da un piccolo business di famiglia l’impresa è cresciuta fino a diventare un PMI con oltre 60 dipendenti e un fatturato in crescita. Non ci piace rimanere con le mani in mano, lavoriamo sempre anche perché amiamo il nostro lavoro. L’insegnamento forse è stato quello di non arrendersi, di rimboccarsi le maniche e superare le difficoltà rimanendo con i piedi per terra ma con un occhio rivolto sempre al futuro”.

Caldara Plast è precorritrice del concetto di economia circolare in Italia. Quale pensa sia, in questo ambito, la situazione delle aziende nel nostro Paese?

“A livello di riciclo industriale siamo messi molto bene sia per la plastica ma anche per gli altri materiali. Per quanto ci riguarda trattiamo bene i nostri fornitori di scarto dando loro una adeguata remunerazione se sono in grado di fornirci il materiale plastico suddiviso per colore, tipologia e con una certa continuità. Il nostro parco fornitori è ampio: da piccole realtà a grandi industrie. Riusciamo a dare supporto sia a livello logistico, di stoccaggio e di trasporto sia di consulenza per chi vuole gestire correttamente tutto il processo di avvio al recupero degli scarti. Si può sempre migliorare a livello globale e di settore ma siamo già su una buona strada. La maggior parte delle aziende capisce l’importanza del recupero degli scarti e lavora per farlo correttamente”.

Smaltire correttamente gli scarti è un processo non solo necessario ma, auspicabilmente, di potenziamento aziendale. Quali vantaggi può avere una realtà che decide di destinare i propri prodotti a riciclo?

“Un’impresa responsabile è quella che riesce a far si che i propri rifiuti abbiano una seconda vita. Come cittadini ormai siamo abituati a riciclare, lo stesso deve valere ancora di più per le imprese. Il rifiuto non è più tale se viene correttamente smaltito. Questa buona prassi permette di tutelare l’ambiente riducendo sprechi e portando a nuova vita materiale altrimenti destinato al termovalorizzatore o alla discarica. Ecco, impianti come quello di Caldara sono ne- cessari per il corretto funzionamento dell’economia circolare e per tutta la filiera del riciclo. Chi decide di rivolgersi a noi sa che riciclare è la cosa giusta e noi cerchiamo di supportarlo offrendo consulenza, logistica e remunerazione per il materiale fornito”.

Dopo 5 anni di attesa tornerà finalmente la fiera Plast. Cosa vi aspettate da questa edizione e quali novità porterete?

“Sarà la prima volta che parteciperemo al Plast come espositori. Abbiamo sempre visitato la fiera ma già prima del suo posticipo dovuto al Covid volevamo confrontarci con questa manifestazione per presentare i nostri prodotti. Sicuramente metteremo in mostra i prodotti della linea Caldara 2nd Life dedicata ai compound rigenerati certificati Plastica Seconda Vita e Global Recycle Standard, che siamo in grado di personalizzare in base alle esigenze dei nostri clienti. Compound green e su misura per le aziende che vogliono un prodotto studiato per le loro esigenze e con un cuore green garantito”.

60 anni sono un traguardo, ma non per forza un arrivo: quali sono i vostri obiettivi a breve termine, avete progetti in cantiere?

“Il futuro è sempre in divenire in Caldara. Tra i progetti nel breve termine speriamo di riuscire a riqualificare un vecchio capannone che abbiamo acquisito vicino alla sede di Alzate Brianza. L’idea è di costruirne uno più moderno, funzionale ed energeticamente efficiente. Dall’altra parte cerchiamo sempre nuovi clienti e nuovi mercati, per cui parteciperemo a fiere di settore per farci conoscere e creare nuove opportunità commerciali”.

Konica Minolta commemora i suoi 150 anni nel 2023. “Grazie al supporto dei nostri stakeholder, tra cui i clienti, gli azionisti, i partner, i dipendenti, nell’ultimo secolo e mezzo abbiamo continuato a migliorarci, adattandoci ai tanti cambiamenti che hanno attraversato l’economia e la società. Sono profondamente grato a ognuno di loro”, dichiara Toshimitsu Taiko, presidente e CEO di Konica Minolta, Inc.

La storia dell’azienda iniziò nel 1973, quando Rokusaburo Sugiura cominciò a vendere materiali per la fotografia e la litografia. Nel corso del tempo, Konica Minolta si è dedicata a creare nuovo valore in diversi modi e attraverso la proposta di continue innovazioni nell’ambito dell’imaging. Per rispondere al desiderio delle persone di “vedere”, “abbiamo sviluppato tecnologie di imaging per diverse applicazioni, passando dalla cattura delle immagini del mondo come se fossero viste con i nostri occhi, fino alla visualizzazione dell’invisibile, come i primissimi segni di malattie o le irregolarità nella qualità dei prodotti”, continua il presidente Taiko. “Le aspirazioni e le aspettative delle persone che abbiamo incontrato nel nostro lungo viaggio ci hanno aiutato a continuare a crescere e ci hanno guidato verso le successive innovazioni. Oggi rimaniamo focalizzati sull’impegno per la crescita sostenibile della società, insieme con i nostri stakeholder: 150 anni sono solo l’inizio”.

Konica Minolta impiega oltre 39mila persone in 150 paesi, con un fatturato di 911,4 miliardi di yen.

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