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Star Automation sigla una partnership con IDS

C’è sempre del movimento in STAR Automation Europe, e questo mese l’espansione verso est ha portato l’azienda a siglare un nuovo accordo di rappresentanza con IDS Metra Robotics da Astana, Kazakistan.

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IDS Metra Robotics è un centro di robotica e automazione specializzato in sistemi roboti- ci industriali, logistica digitale, sistemi di posizionamento ed equipaggiamento di metrologia, particolarmente concentrato nel supportare le aziende ad incrementare la propria produttività all’interno della quarta rivoluzione industriale. IDS lavora anche in stretto contatto con agenzie statali, associazioni e partner industriali organizzando forum e seminari, e ora entra nel mondo dell’industria plastica tramite la nuova partnership con STAR.

Il Kazakistan si sta via via rendendo indipendente nella produzione della materia prima necessaria al mercato interno, con un’esplosione nella manifattura di prodotti plastici, con azien- de che stanno aumentando la propria capacità e spostandosi verso una produzione più e più digitale. “Considerato lo slancio dell’import di robot industriali negli ultimi anni, ci aspettiamo che i robot STAR saranno il prodotto di punta della nostra strategia nei confronti del mercato locale emergente, specialmente nelle industrie farmaceutica e automotive”, dice Akylbek Iliuf, CEO di IDS Metra Robotics.

Emerson selezionata per l’automazione da Golden Triangle Polymers

Emerson, esperta della tecnologia e del software, fornirà tecnologie di automazione, software e analisi con il proprio ecosistema digitale Plantweb™ per il Golden Triangle Polymers Project, un impianto di polimeri integrati di scala mondiale sulla costa del Golfo del Texas. Il costo totale di installazione del progetto dovrebbe essere di 8,5 miliardi di dollari USA ed è una joint venture tra Chevron Phillips Chemical Company LP e una controllata indiretta di QatarEnergy Le operazioni inizieranno nel 2026.

Ideato per l’utilizzo della più recente tecnologia di riduzione delle emissioni di gas a effetto serra (GHG), il progetto mira a ridurre le emissioni di circa il 25% rispetto a strutture simili presenti negli Stati Uniti e in Europa.

“Conosciamo le tecnologie di automazione digitale, il portafoglio di software industriali e la profonda esperienza nel campo dell’energia di Emerson, per questo ci affidiamo a loro per garantire che un progetto di questa portata funzioni in modo sicuro e affidabile, ottimizzi l’uso di energia e riduca le emissioni”, ha affermato David Godard, Project Director del Golden Triangle Polymers Project.

Il Golden Triangle Polymers Project, che si trova a Orange, Texas, include un cracker di etano da 2.080 KTA oltre a due unità per polietilene ad alta densità da 1.000 KTA. Il polietilene viene utilizzato per produrre beni durevoli e imballaggi essenziali per proteggere gli alimenti e mantenere sterili i materiali utilizzati in medicina e sanità.

“Il Golden Triangle Polymers Project e il complesso petrolchimico Ras Laffan annunciato di recente in Qatar sono tra i principali cracker di etano del mondo ed entrambi utilizzano le tecnologie di automazione digitale, il software e le competenze di Emerson per garantire operazioni più sicure, intelligenti e sostenibili”, ha dichiarato Ron Martin, presidente di Emerson, Americas.

Emerson fornirà sistemi integrati di controllo dei processi e di sicurezza che sfrutta- no tecnologie predittive avanzate per ridurre la complessità operativa e minimizzare il rischio dei progetti mediante i propri sistemistrumentati per la sicurezza, il sistema di controllo distribuito DeltaV™, le soluzioni di analisi dei gas e i cromatografi Rosemount. Il progetto si avvale inoltre dei software di simulazione Mimic™ di Emerson e AspenTech HYSYS® per la formazione degli operatori, la gestione dell’energia, l’analisi della sicurezza e l’ottimizzazione operativa.

Da sinistra a destra nella foto: Joe Herink, Presidente e CEO di Scallon Controls, Ron Martin, Presidente per le Americhe delle vendite globali di Emerson, Keven Dunphy, Vice Presidente e General Manager del business Measurement Solutions di Emerson, Ron Mitchel, Project Director per il Golden Triangle Project del business Process Systems and Solutions di Emerson, Dave Godard, Project Director per il Golden Triangle Project di Chevron Phillips Chemical e Liam Hurley, Vice Presidente Nord America del business Process Systems and Solutions di Emerson

Rivestimenti antiaderenti per semplificare l’estrazione della gomma

Il Gruppo Argos ST fornisce una valida soluzione al problema dell’aderenza dei residui di sporco agli stampi con una linea di rivestimenti in grado di ridurre sensibilmente le forze di estrazione e l’impiego di agenti distaccanti

Grazie al lavoro di sviluppo dei materiali di rivestimento, lo stabilimento di Origgio (VA) del Gruppo Argos ST ha studiato e realizzato una linea di rivestimenti pensata per fornire una soluzione al diffuso problema dell’aderenza dei residui di sporco depositati negli stampi per la vulcanizzazione della gomma, che costringe gli operatori ad effettuare un lungo processo di pulizia e a sostituire frequentemente gli stampi, con un conseguente accumulo di rifiuti e materiali di scarto.

I rivestimenti proposti da Argos ST sono caratterizzati da proprietà anti-aderenti in grado di mantenersi inalterate per oltre mille cicli di vulcanizzazione e di ridurre sensibilmente le forze necessarie all’estrazione dallo stampo dei prodotti in gomma vulcanizzata e l’impiego di agenti distaccanti, diminuendo sensibilmente anche i tempi dedicati alla pulizia degli impianti.

Il processo di vulcanizzazione della gomma prevede il versamento della mescola di gomma in uno stampo sotto pressione per alcuni minuti ad una temperatura massima di 200°C. Questa tecnica permette di ottenere un composto elastico, resistente alle abrasioni e alle forze di trazione e per questo viene utilizzata per realizzare una grande varietà di prodotti e beni di consumo, come gli pneumatici, gli utensili e i giocattoli per bambini.

“Scegliere il miglior coating superficiale per gli stampi è fondamentale e soprattutto non può non tenere conto del fatto che le mescole di gomma subiscono continuamente dei cambiamenti”, afferma Luca Garone, Managing Director dello stabilimento Argos ST di Origgio (VA). “Per questo motivo diventa ancora più importante una stretta collaborazione tra noi e i produttori di gomma. Come Argos ST lavoriamo da oltre 30 anni per proporre rivestimenti a base di polimeri speciali in grado di rendere le superfici idrofobiche e antiaderenti. Nei settori industriali in cui le superfici sono costantemente sottoposte a temperature molto alte sono apprezzati perché conferiscono al materiale ottime doti, oltre che di anti-aderenza, anche di distacco e di inerzia chimica”.

Profili isolanti con materia prima riciclata

All’edizione 2023 del BAU che si è tenuta a Monaco dal 17-22 aprile, Ensinger ha confermato la propria vocazione e l’impegno in tema di efficienza energetica ed economia circolare di insulbar.

Dopo l’edizione virtuale di due anni fa, il BAU di Monaco – il salone più importante d’Europa dedicato al comparto dell’edilizia – ritorna in presenza ed Ensinger parteciperà all’insegna del claim “The green profile pioneer”, presentando gli ultimi sviluppi della propria offerta di profili per finestre, porte e facciate.

Era il 1977 quando Wilfried Ensinger diede il via alla produzione in serie delle barrette termoisolanti che lui stesso aveva ideato, inaugurando così le nuove soluzioni per il taglio termico di finestre, porte e facciate in metallo. Una vocazione pioneristica confermata e ribadita nel tempo dagli sviluppi successivi, come spiega Matthias Rink, Director of Sales & Products insulbar EMEA. “Con insulbar RE siamo stati dei precursori nell’uso di materiali riciclati. Il nostro attuale messaggio – The green profile pioneer – definisce ed esprime il nostro impegno verso il risparmio energetico e un modello di economia circolare efficiente e attenta all’impiego delle risorse”.

Per quanto attiene alla produzione dei profili isolanti, Ensinger copre l’intera filiera: dalla progettazione tecnica alla produzione del compound e l’estrusione dei profili fino alle lavorazioni aggiuntive (LEF, Coverfilm, etc..) per il perfezionamento del prodotto richiesto. insulbar RE una fra le soluzioni più richieste essendo la materia prima derivante 100% da riciclo post-industriale.

A oggi la domanda risulta essere già ad un terzo del fabbisogno.

“La linea di prodotti insulbar RE-LI consente altresì di ridurre, in misura notevole, le emissioni di CO2 sia a livello produttivo che di utilizzo, rendendo i profili isolanti espansi non solo rispettosi dell’ambiente ma anche ideali per l’edilizia verde e in linea con le certificazioni ambientali richieste”, conclude Matthias Rink.

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