Proposta di delibera per Primavera Antimafia
Il Consiglio Comunale di Galatina
PREMESSO CHE il fenomeno mafioso indebolisce lo sviluppo sociale, economico e culturale; spesso molti cittadini decidono di non denunciare per il timore di essere lasciati soli dalle Istituzioni; il procuratore di Lecce Cataldo Motta, in data 18 febbraio 2014, ha evidenziato la preoccupante e dilagante tendenza nella società civile a piegarsi alla cultura dell’omertà, dichiarando, in merito all’operazione denominata Tam Tam, «Un brutto segnale perché dimostra che ci sono vittime che anziché denunciare chiedono addirittura protezione alla criminalità»; dalle indagini della Dda salentina è emersa la ricerca di consenso sociale da parte della SCU e il riscontro di non collaborazione da parte delle vittime della criminalità organizzata, ma al contrario si evince chiaramente l’allarmante tendenza a pagare il pizzo “preventivamente” al fine di ottenere “protezione”; il pericolo derivante dalla capacità di "contaminazione" del sistema economico, anche attraverso l’infiltrazione nei tessuti sociali e la tessitura di «legami con le istituzioni, attraverso cui le organizzazioni criminali si garantiscono appalti, autorizzazioni e ogni altro genere di utilità o vantaggio», come denunciato nella prefazione a Per una moderna politica antimafia di Roberto Garofoli;
VISTA la delibera comunale n. 314 / 2013 in linea con il protocollo d’intesa La rete dei responsabili della legalità negli appalti pubblici della Prefettura di Lecce, sottoscritto a Lecce il 14 febbraio 2014, alla presenza del procuratore nazionale antimafia, Franco Roberti, dal prefetto di Lecce, Giuliana Perrotta, il procuratore generale presso la Corte d'Appello, Giuseppe Vignola, e il procuratore della Repubblica di Lecce nonché capo della Dda salentina, Cataldo Motta;
CONSIDERATO CHE occorre che gli Enti Locali, a tutti i livelli, s’impegnino attivamente nella lotta e nel contrasto alla mafia, in ogni sua forma; i comuni devono ricoprire un ruolo di primo piano nella lotta alle mafie;