Festivalnews Il Quotidiano del Festival, mercoledì 3-3-2021

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SANREMO 2O21

Via Matteotti, 39 C.so Imperatrice, 3

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SANREMO

SANREMO Direttore responsabile ILIO MASPRONE • ANNO XXXI • NUMERO 2 • MERCOLEDI’ 3 MARZO 2021

Il Mattatore

La mancanza del pubblico non ferma l’incontenibile energia di Fiorello,

E quel Palco come sarà l’anno prossimo? Ma è in arrivo il nuovo PalaFestival: sogno o realtà? di Ilio MASPRONE

di Enrica GUIDOTTI

Annalisa, e adesso sono Nuda, ma non solo per Sanremo

Di Katia FERRANTE Servizio a pag 14

Parte il Festival e Fiorello da solo vale il biglietto. Già dalle primissime battute, quando dallo schermo nero arrivano le voci dei due conduttori: “Ora esci e dici che è il Festival della ricrescita” “No, della rinascita” corregge Amadeus e lui: “Ah no, quello della ricrescita è quello di Morandi”. Quando si accendono le luci sull’imponente scenografia, sul palco dell’Ariston c’è solo Amadeus: “Non avrei mai pensato che fosse possibile fare il Festival quest’anno - dice il conduttore e direttore artistico - L’ho fatto pensando a chi vive di musica, al paese reale, quello che sta lottando

www.f est ivalnews.it

Segue a pag 2

Il Festival del duo Ama/ Fiore procede spedito al Teatro Ariston, senza pubblico, come si è visto, e quasi tutto dedicato per il Palcoscenico ricavato eliminando ben 18 file di poltrone. Un Palco decisamente adeguato alla tipologia di un evento così importante, non magari in larghezza, ma quanto meno in profondità. Il colpo d’occhio televisivo è stato davvero eccezionale, al punto che ci sarebbe però da chiedersi: ma l’anno prossimo come farà la Rai a rientrare di quelle misure e tornare indietro, sempre che tutta questa pandemia sia finita? Una risposta ci sarebbe: lavorare sul progetto di costruzione del nuovo PalaFestival previsto in Piazza Colombo dal costo complessivo di ben 50 milioni di Euro. Detta così potrebbe sembrare poco piú che una battuta, invece se ne parla Segue a pag 9


2 - Mercoledì 3 marzo

Il Mattatore La mancanza del pubblico non ferma l’incontenibile energia di Fiorello, che tiene alto il ritmo del Festival,

affiancato da Matilda De Angelis, giovane e sicura di sé. Ibrahimović fuori posto

Segue da pag 1 per ritrovarsi”. In platea non c’è nessuno, applausi registrati ritmano le esibizioni dei cantanti e i siparietti dei conduttori, mentre l’orchestra un po’ suona e un po’ fa da pubblico, applaudendo alle battute. Fiorello scende le scale, irriconoscibile sotto un mastodontico mantello ricoperto di fiori, con sottili occhiali viola e labbra nere, canta la prima canzone che

vinse il Festival, “Grazie dei fior”, come una Nilla Pizzi rivisitata da Achille Lauro. Quando Amadeus gli ricorda la somiglianza con i barocchi costumi dell’artista lui risponde che quello per Lauro è solo l’accappatoio e poi mostra le unghie smaltate: “Il colore è un Morgan testa di moro”. Scende in platea e corre tra le poltroncine vuote: “Il mio pubblico quest’anno siete voi. Su i

braccioli!” “Non avete mai potuto vedere il Festival, avete visto sempre la parte peggiore dell’essere umano” e poi ricorda una frase di Carla Fracci: “Non riempite le poltrone solo col culo, ma col cervello”. L’immagine delle poltrone rosse vuote sarà la più postata sui social con le didascalie più diverse (“Io quando chiedo i compiti sulla chat di classe”, “la panchina del Napoli nel mese di febbraio”, “la prof in dad: ci siete, ragazzi?”). Parte la gara delle nuove proposte: Gaudiano, Elena Faggi, Avincola e Folcast, che non suscitano


Mercoledì 3 marzo - 3

di riempire spazi e silenzi, trasformando abilmente un deficit in una opportunità. “Salutiamo il Presidente Draghi, che ci segue dal suo Telefunken” dice dopo essersi esibito in un duetto con Amadeus, circondati da ballerine stile Ziegfeld Follies, “Draghi è tipo la Merkel ma con la cravatta. Parla cinque lingue, che dovrebbe essere una cosa normale per un Presidente del Consiglio, ma lui le parla contemporaneamente”. Cesura tra le nuove proposte e i Big è la canzone di Diodato che l’anno scorso

grandi entusiasmi, se non per i look spericolati (Avincola e Folcast sono in arancione e arancione rinforzato, in linea con i tempi). Tra le cose che mancano di più c’è il boato del pubblico all’annuncio “Dirige l’orchestra il Maestro Peppe Vessicchio”. I fiori ci sono, ma vengono consegnati per mezzo di un carrello in plexiglass che di-

venta il nuovo bersaglio di Fiorello: “Questi fiori non li ha toccati nessuno, non si sa nemmeno come siano arrivati lì” dice mentre con comico sforzo cerca di far muovere il carrello senza toccarlo con le mani. Chi pensava che senza il riscontro del pubblico la conduzione sarebbe andata in crisi non ha fatto i conti con la sua capacità

vinse il Festival, diventando l’ultima immagine spensierata del 2020 (“Praticamente stiamo ricevendo la seconda

dose di Diodato” twitta Spinoza mentre l’artista si esibisce). La più bella sorpresa della serata è Matilda De Angelis, che entra in scena e saluta “le poltroncine e i pigiamini a casa”. Ad Amadeus che le chiede come si senta a lavorare sul set con i divi di Hollywood risponde che ha dovuto bloccare Hugh Grant “perché manda questi vocali da 4-5 minuti”. Sciolta e simpatica, abbatte allegramente un bel po’ di stereotipi sulle donne all’Ariston. Chi sembra finito lì per caso invece è Ibrahimović, che fa

la caricatura delle proprie spacconate, imponendo regole del Festival ricalcate su quelle calcistiche, idea che magari funzionava sulla carta, ma sul palco non decolla e crea qualche momento imbarazzante (“Ibra debuttò nel Milan tirando un rigore su un palo, che è un po’ l’equivalente calcistico della sua prima gag da co-conduttore” si commenta sui social, e ancora “Se dovevamo essere inclusivi e ospitare uno sportivo non potevano invitare quello che per non litigare con la moglie è ar-


4 - Mercoledì 3 marzo

Segue da pag 3 rivato fino a Fano?). Si parla ancora di Covid con Alessia Bonari, l’infermiera il cui scatto a fine turno con il viso segnato dalla mascherina ha fatto il giro del mondo: “Non bisogna abbassare la guardia” ricorda lei. Notevole il medley di Loredana Bertè, “prima donna rock quando il rock era maschile” come ha ricordato Amadeus. Ogni parola delle sue canzoni ha

fantascientifico dai capelli blu elettrico e unghie lunghissime che piange sangue e si definisce “La solitudine nascosta da un costume da palcoscenico”. Commentando la sua canzone “Solo noi” ricorda che “Esistere è essere ed essere è il diritto di ognuno”. Manca però l’effetto sorpresa veramente dirompente dello scorso anno. Amadeus ricorda l’ingiusta detenzione dello studente e attivista ventinovenne Patrick Zaki in Egitto: “Rischia una condanna a 45 anni di

carcere: da cittadini e uomini civili non possiamo che augurarci che Patrick torni libero il più presto possibile e possa riprendere a studiare nella sua Bologna”. C’è spazio anche per il ricordo di Claudio Coccoluto, il deejay che trasformò le discoteche in luoghi di cultura musicale. Al termine, la classifica provvisoria, che vede in testa Annalisa, seguita da Noemi (salita sul palco per sostituire Irama, risultato positivo) e Fasma. Enrica GUIDOTTI

te, ma sarà proprio il palco dell’Ariston a farlo apprezzare dal pubblico e dalla critica come una delle voci più potenti della musica italiana con Angelo. Da allora, la sua fama cresce, tanto che pochi anni dopo parteciperà di nuovo al Festival con la canzone Vivendo adesso. La sua musica si alterna tra pop e rock alternativo, esaltando la sua potenza ma cantando canzoni di una dolcezza infinita. Durante la sua carriera ha scritto per molti artisti, un grande successo è la canzone scritta per il terzetto lirico il Volo: L’amore si muove. Francesco vanta ben 14 album all’attivo, dei quali ben nove sono stati registrati in studio. Di grande rilievo la sua collaborazione con Max Pezzali e Nek dalla quale è nato un meraviglioso disco omonimo nel 2018. Con la sua canzone Francesco Renga ricorda i due figli Leo, che

lui definisce in quarantena prima ancora che iniziasse il lockdown e Jolanda, la giovane vorrebbe intraprendere la carriera musicale come il papà, lui stesso infatti la definisce un’artista appassionata di strumenti musicali.

il peso di una vita intensa e tragica. Sul palco, mentre canta, in primo piano ci sono le scarpe rosse della campagna contro il femminicidio. Ha 70 anni ma quando sale sul palco monopolizza completamente i social e diverte con il suo ultimo brano, in cui gioca con l’allusione “figlio di…” mettendoci il suo nome. Altro numerone annunciato è quello di Achille Lauro, alieno piumato e

Campioni - Francesco Renga - “Quando trovo te”

Nato nel 1968, Francesco Renga è ormai un veterano di Sanremo, si tratta della sua ottava partecipazione alla kermesse che lo ha visto vincitore per la prima volta quando ha partecipato alla categoria giovani e poi nel 2005 con l’indimenticabile Angelo, canzone che ancora oggi molti si trovano a canticchiare. L’edizione di quest’anno lo vede come una delle colonne portanti dell’evento, si sfiderà contro

alcuni colleghi che hanno l’età che aveva lui al suo debutto sull’Ariston trent’anni fa con la band Timoria. Questa partecipazione di Renga a Sanremo 2021 vuole essere una rivincita, un ritorno sul palco non solo dei cantanti ma anche di tutti coloro che stanno dietro un’esibizione. La canzone che ha portato Francesco ad esibirsi all’Ariston è nata un anno fa, in concomitanza con il periodo del lockdown,

mesi duri vissuti rivivendo dei ricordi che erano stati nascosti per preservarli dal passare del tempo. Con la canzone. Quando trovo te, Francesco si mette in gioco attraversando un percorso completamente nuovo, ritmi differenti dal suo solito portfolio, sarà stata anche l’influenza del periodo in cui l’ha realizzata e il fatto che l’ispirazione sia dovuta ad un suo vecchio diario risalente alla sua adolescenza. Il periodo difficile che stiamo passando ha fatto comprendere a molti quali sono le cose veramente importanti e Francesco ha saputo scrivere nero su bianco le emozioni cantandole in diretta nazionale. Il successo musicale di Francesco è dovuto alla band Timoria dalla quale si divide solo 12 anni dopo, quando ormai è pronto ad intraprendere la carriera da solista. Inizialmente, il timbro e la bravura del cantante vengono fuori difficilmen-

Autori: F. Renga R. Casalino - D. Faini Ed. Universal Music Publishing Ricordi Casakiller/Favole/ Edizioni Curci - Milano Latina - Brescia Testo e analisi su: www.festivalnews.it


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di Tiziana PAVONE Diciamolo subito: non è Elena Faggi che ha perso poiché bocciata. Ha perso il Festival di Sanremo, poiché ha bocciato Elena Faggi, diretta dal Maestro Beppe Vessicchio! Avevamo aspettative diverse dalle solite; prima che si aprisse il sipario, non badavamo troppo alle belle canzoni, a come si debba idolatrare un artista per avere un autografo, cercavamo un segnale di rinascita della vita, del settore artistico e della Persona. Volevamo trovare sul palco gli umori del Paese. Di un Paese diviso e provato, a cavallo di due governi, tra vaccinati, appestati, immunizzati e immobilizzati. In rete, dove si chiede amicizia a chiunque sia sopravvissuto, dove vai a leggere di sofferenze e disagi, si sfogano anche i turisti della canzonetta, che al posto di lottare per un biglietto in prima fila, sono rimasti a casa e rimpiangono pubblico da teatro, da piazza, da bar, pubblico da sala stampa, da passerella e soprattutto il bagno di folla a cui presentare i propri selfie. Altri invece, mai stati a Sanremo, da grandi telespettatori con-

Elena Faggi, ecco ci risiamo, cancellate le quote rosa... vinti di essere rappresentati dal televoto e di pagare gli stipendi ai dipendenti Rai, questa volta sul filo del telefono hanno fatto correre l’hashtag #boicottaSanremo. Dalla tivvù sono passati alla rete. Di quel pubblico invisibile fanno parte migliaia di artisti che prima stavano dall’altra parte col microfono aperto e adesso, se fortunati, hanno cambiato mestiere. Cosa che sta succedendo un pò a tutti i normali, in barba a sponsor e cachet da favola. Il pubblico che non si vede, che sta a casa, che non è più in teatro è silente. Quello rimasto vivo, si capisce... Proprio sul nascere il Festival delude Amadeus entra in scena facendosi il segno della croce. Fa bene. Forse pensa di dover essere all’altezza del suo cachet. E diciamocelo, non gli frega nulla nemmeno delle canzoni. Si comprano ancora, le canzoni? Nemmeno agli artisti interessa delle canzoni, dal momento che non potranno farci tournée. Sarà mica un mero bisogno di

fama, più che di fame? Preghiamo anche noi, per ora, che questo non sia il Festival dell’effimero, da ricordare solo per l’imago di Achille Lauro (l’anno scorso una sorpresa istrionica, quest’anno serviva una canzone). La magia di un’edizione che sta al confine tra due civiltà, quella che se ne va e quella che sta arrivando, si perde del tutto. Il Festival non segna il forte cambiamento sociale che sta arrivando. Rappresenta ancora il vecchio duro mondo che non vorrebbe morire, ma che ha i giorni contati. Lo testimonia anche il fatto che di robotico sul palco non ci fosse nulla: nemmeno il carrello dei fiori, spinto manualmente dai presentatori. Nell’era dei droni? Contiamo dal divano il bisogno di normalità in ogni volto senza mascherina che vediamo cantare. Ma tra chi conta non c’è niente da contare e nessuno su cui contare. Niente sarà più come prima, ma notiamo ancora mancanza di bassi profili, vita vissuta sopra le righe. Quando è

stato che non hanno capito il bisogno di premiare chi si impegna e condivide valori? Sul palco si sono persi i giovani. Salgono ed erano la nostra speranza di cambiamento. Ci sono proposte impossibili da collocare: non è un errore dei giovani. E’ un errore di chi li ha scelti. Ma quelli collocabili che nessuno colloca? Tre maschi (due discutibili) e una ragazza. Lei elegante e una spanna sopra. C’è il classico, l’eterno, l’Anima delle donne. E chi ne possiede le chiavi andrebbe protetto dal solito sistema che non vuole cedere il passo. Invece no. Entra Elena Faggi tra i 4 giovani che aprono la serata. L’unica artista a cui non manca nulla: ha grazia, ha presenza scenica, ha competenza (la canzone l’ha scritta lei con il fratello), ha una voce bellissima, è semplice, è seria e ha tutte le carte non solo per vincere, ma anche per andare a rappresentarci in Europa. E che succede? Succede che il Festival se la perde. Il contenitore perde il contenuto.

giovanissimo, inizia a scrivere le prime canzoni già a tredici anni. Il suo brando per l’occasione sarà un inedito nel vero senso della parola, infatti il cantante non ha voluto anticipare nulla sul significato perché desidera che sia proprio l’ascoltatore ad associare una sua sensazione o esperienza alle parole che porterà sul palco dell’Ariston. L’anno scorso, tra le nuove proposte era uno dei favoriti per la vittoria, poi riuscì a classificarsi terzo riuscendo comunque a conquistare un successo incredibile tra il pubblico, alla radio il suo brano: “Per sentirmi vivo” è stato uno dei più suonati. Non è certo al prima volta che calca un palco impor-

tante, negli anni scorsi aveva già cantato ad eventi come il Summer Festival che conquista con “Marylin M”. Nel suo passato anche una collaborazione con Papi Chulo nel singolo “Mi ami” pubblicato circa due anni. Non si può negare però che sia stato Sanremo a far conoscere Fasma al paese e la sua riconferma quest’anno vuol dire che il percorso intrapreso è quello giusto. L’esperienza maturata l’anno precedente e la consapevolezza di poter fare la differenza con la sua esibizione saranno sicuramente i due punti di forza del cantante. L’emozione sarà la protagonista dell’esibizione di Fasma che vede coronare i suoi desideri con questa stra-

Somiglia troppo ad Arisa? Se ce ne sono due , tre, quattro, infinite voci all’altezza, ne vogliamo riconoscere solo una? Nell’epoca in cui le canzoni si affittano un tanto al chilo su Spotify? Magari ci fosse una gara piena di voci vere. Eppure, questa sera si osannerà Laura Pausini, che ha preso il Golden Globe, mica pizza e fichi. Una donna, che da ragazza arrivò al Festival. E per prima cosa, di lei si disse che aveva il di dietro grosso e non sarebbe arrivata da nessuna parte. Cominciamo a trattare bene le donne, non solo quando sono arrivate. Il Festival è grande se sa riconoscere i suoi artisti. Non solo i suoi sponsor. Peccato, un inizio così. Diodato all’altezza del clima, giustamente ha gioito per sé, per aver vinto il Festival l’anno scorso, per la sua canzone cantata dai balconi, per aver cantato e perché canterà anche all’Arena di Verona, immaginando la ripresa del Paese. Nemmeno una parola per i balconi chiusi di tutti gli artisti che li guardano da casa. L’infermiera della mascherina, un pesce fuor d’acqua. Empatia, la cifra dell’artista che si erge sulla Persona. E Diodato ce l’ha e se la tiene stretta.

Campioni - Fasma - “Parlami”

All’anagrafe Tiberio Fazioli, Fasma a Sanremo 2021 torna con maggiore consapevolezza dopo aver partecipato già l’anno scorso alla gara tra le file delle Nuove Proposte. La gavetta l’ha fatta

in passato, già nel 2016 gareggia con la sua crew a vari contest ma il debutto vero è proprio sul palco dell’Ariston che quest’anno riuscirà a calcare tra i Big. Tiberio si appassiona alla musica da

ordinaria opportunità. Il giovane, infatti, in pochi anni ha scalato le classifiche, conquistato il favore del pubblico e mostrato varie sfaccettature della sua personalità. Autori: T. Fazioli L. Zammarano Ed. WFK Empire – Roma Testo e analisi su: www.festivalnews.it


8 - Mercoledì 3 marzo

di Romano LUPI La settantunesima edizione del Festival di Sanremo ha catalizzato l’attenzione per le particolarità che la stanno caratterizzando. A riguardo anche il comparto delle scommesse non fa eccezione poiché, quando di un evento si parla tanto (del Festival si parla sempre molto ma quest’anno se ne discute ancora di più per via del Covid), è fisiologico che l’attenzione catalizzata costituisca un veicolo promozionale per tutto ciò che ci gira attorno e le scommesse rientrano a pieno titolo nell’ambito di questa regola non scritta. Abbiamo preso in considerazione alcune agenzie per valutare analogie e differenze nelle quotazioni di “Sanremo 2021”. Stando alle quotazioni di Eurobet, per quanto riguarda i big, il grande favorito della vigilia è il duo composto da Francesca Michielin e Fedez con la loro “Chiamami per nome”, proposto a 3,50

Scommesse sul Festival di Sanremo 2021 Tre agenzie indicano il podio:

Colapesce e Dimartino, Michelin e Fedez e i Måneskin quota più bassa di quest’edizione del Festival. Immediatamente dopo ci sono i Måneskin, lanciati da X-Factor e già amatissimi dal grande pubblico: il loro successo è offerto a 6,00. A seguire troviamo Aiello, cantautore indie pop la cui popolarità è cresciuta molto negli ultimi tempi, e la pop star Annalisa, entrambi quotati a 8,00. C’è poi una veterana come Arisa, recentemente vista nel ruolo di giudice ad Amici, bancata a 11,00, la stessa quota di Ermal Meta, Gio Evan, Malika Ayane, Noemi e Random. A 13,00 la novità Fulminacci, seguito da Irama, La Rappresentante di Lista e Lo Stato Sociale. Interessante la candidatura della giovanissima

Madame, proposta a 15,00, come il celebre Max Gazzè & La Trifluoperazina Monstery Band. Quotata a 17,00 Gaia, arrivata seconda a X Factor nel 2016 e vincitrice di Amici nel 2020, stessa quotazione per Willie Peyote. Le quote Sanremo 2021 di Eurobet proseguono con Fasma e Francesco Renga a 21,00, Colapesce e Dimartino a 26,00, Extraliscio e Davide Toffolo a 31,00, i Coma Cose a 41,00, la stessa quota offerta per Ghemon. A 51,00 l’outsider Bugo e infine, per le quote Sanremo 2021, a 101,00 l’inossidabile Orietta Berti che sul palco dell’Ariston festeggia i 55 anni di carriera. Le scommesse Sanremo proseguono con le nuove

proposte: il favorito è Davide Shorty, che molti ricorderanno per aver partecipato a X-Factor: la sua vittoria è da a 3,50. A seguire ci sono Folcast e Gaudiano, entrambi proposti a 4,00. E ancora: Wrongonyou a 5,00, Dellai a 6,00 e Greta Zuccoli a 7,00. Chiudono Avincola ed Elena Faggi, entrambi quotati a 8,00. Mettendo in relazione le quote di Snai, GoldBet e Sisal possiamo vedere come, seppur con valutazioni differenti tra loro, tutte e tre le agenzie collochino sul podio gli stessi tre partecipanti: Michelin e Fedez, Måneskin, Colapesce e Dimartino, con quest’ultimi dati come probabili vincitori. Per Snai il duo composto da Colape-

sce e Dimartino è il grande favorito della vigilia con 5,50 mentre Michelin e Fedez e Måneskin sono appaiati al secondo posto con 7,50. Differente la valutazione di GoldBet con Michelin e Fedez a pari quotazione di Colapesce e Dimartino con 5,50, mentre Måneskin è leggermente più alto: 6,50. Nel ventaglio di quote proposto da Sisal, invece, Colapesce e Dimartino sono dati come i più probabili vincitori (5,00), mentre la coppia Micheli-Fedez e i Måneskin sono secondi con la stessa valutazione di 7,50. Possibile outsider Willie il Peyote che, nella media delle quotazioni, si colloca al quarto posto: 7,50 (Snai), 7,00 (GoldBet) e 7,50 (Sisal).

rienza. La voce inconfondibile le permette di interpretare qualsiasi brano con successo e forte di questa sua spiccata caratteristica anche quest’anno affronterà Sanremo con il coraggio che la contraddistingue. Insieme ad Emma e Carlo Conti presenta un’edizione di Sanremo, fa il giudice a X Factor per diversi anni e quest’anno è approdata ad Amici, insomma, Arisa non si ferma mai e la sua vitalità è travolgente. Il suo amore per la musica la accompagna dalla tenera età quando ancora bambina canta Mariah Carey tra le quattro mura della sua cameretta. Con “Sincerità” il brano che la consacra voce della musica italiana, finalmente il successo bussa alla sua porta. La frangetta cortissima e gli occhialoni la rendono unica ma col tempo,

l’amore per la moda le permette di sperimentare look diversi e sempre più in linea con la sua personalità. I brani “Controvento” e “La notte” sono due dei più passati alle radio ma sarà la hit estiva “L’esercito dei selfie” firmata insieme a Lorenzo Fragola a renderla portavoce della musica contemporanea italiana. La canzone che canterà all’Ariston: “Potevi fare di più” è stata scritta a quattro mani con Gigi d’Alessio, e racconta la fine di una storia, ala necessità di saper staccare la spina quando il sentimento ormai non c’è più per tornare a cercare la felicità. Con questa sua partecipazione, Arisa partecipa in maniera differente rispetto agli altri anni, la sua personalità camaleontica le ha permesso di comprendere al meglio le nuove pro-

poste e farle proprie, pertanto, il brano potrebbe essere una completa innovazione per tutti coloro che si aspettano qualcosa di diverso da lei. Inoltre, Arisa salirà sul palco forte del rinnovato amore e delle prossime nozze che la uniranno al compagno.

Campioni - Arisa - “Potevi fare di più”

Arisa torna a Sanremo 2021 con vari anni d’esperienza, la cantante camaleontica aveva già vinto il Festival nel 2016 con l’indimenticabile “Sincerità”, canzone che l’ha consacrata tra i Big della musica italiana. Torna sul palco dell’Ariston nel 2014 vincendo nuovamente la compe-

tizione musicale. Il bagaglio di Rosalba Pippa conosciuta come Arisa, in questa sua quarta partecipazione a Sanremo 2021 è colmo di successi, professoressa di canto al talent di Amici di Maria de Filippi, conduttrice e cantautrice, la sua personalità spicca sempre in ogni sua espe-

Autori: G. D’Alessio Ed. Soundreef / Proprietà dell’Autore – Roma Testo e analisi su: www.festivalnews.it


Mercoledì 3 marzo - 9

Quanto costa il Festival? di Illy MASPER A giudicare dal cast artistico che ha debuttato ieri sera nella prima serata sanremese, possiamo di già azzardare qualche indiscrezione sui costi complessivi di questo anomalo Festival per il quale si presume che, piú o meno, l´investimento non dovrebbe superare i 15-17 milioni di Euro, contro un ipotetico (ma nemmeno poi tanto) incasso pubblicitario di circa 50 milioni, con un buon utile netto quindi di 35 dove forse non

sono conteggiati i 5 che spettano al Comune di Sanremo per i Diritti sui nomi Festival di Sanremo e Festival della Canzone Italiana. Una somma che la città spera proprio di incassare prestissimo altrimenti rischia il default, assieme alla casa da gioco chiusa ormai da molti mesi. Comunque, quei soldini per questa bella città in ginocchio sono davvero pochini. Considerato che quest’anno non ci sono artisti internazionali (tanto non è che siano indispensabili) e molti di quelli nazionali che vedremo (alcuni recu-

perati all’ultimo momento), come compenso hanno solo modesti Gettoni di presenza degni di uno spettacolo di provincia: la tivvù di Stato ha fatto un grande affare? Alla fine, i super pagati sono soltanto, il caro Amadeus, Fiorello e pochi altri. Ci voleva il Covid per far risparmiare la Rai e ci voleva il buon AD Fabrizio Salini, che a giugno intende mollare l’Azienda ma lo vuole fare lasciando tutti i conti a posto? Alla fine, risulta essere comunque un bel business questo amato Festival di Sanremo, peccato

che hanno trascurato (volutamente?) il terribile momento sanitario che stiamo vivendo: un dato di fatto inconfutabile di cui, tuttavia, dalla settimana prossima a Roma qualcuno dovrà pur rendere conto di come si è arrivati a queste infelici conclusioni. Resta il fatto che il buon Dio denaro prevale su tutto e su tutti, Festival compreso, alla faccia della sanità pubblica e di un popolo allo stremo delle forze anche economiche. La televisione complice del misfatto ha dalla sua la pazienza e l’affezione di un pubblico

che comunque segue nonostante tutto anche il Festival, incurante del momento, ma è anche vero che è necessario andare avanti e sperare che il prossimo futuro dia piú speranze e vita economica al Paese. Altre quattro lunghe serate saranno quindi utili a far dimenticare i tantissimi problemi sociosanitari e saranno utili allo spettatore che inizialmente voleva prendere le distanze dalla televisione e dal Festival giudicato inopportuno vista la situazione? Vai Ama e Fiore che voi siete ripartiti bene.

E quel Palco come sarà l’anno prossimo? Ma è in arrivo il nuovo PalaFestival: sogno o realtà?

Segue da pag 1 da tempo e da moto tempo il Comune di Sanremo pensa a realizzare questa bellezza considerata un sogno o realtà, di un PalaFestival perché assolutamente convinto che il Teatro Ariston ormai sia obsoleto, vecchio e inadeguato alle esigenze, soprattutto quelle televisive. Di progetti depositati in Comune ce ne sono, prima previsti in periferia poi, improvvisamente spunta l’eccellente idea di Piazza Colombo il ché stupisce molto, perché se le cose andassero in questo verso, la città potrebbe gridare al miracolo, sempre che lo vedano almeno i nostri figli. Di fatto l’Amministrazione ha oramai liberato quasi tutta l’area della piazza quindi, in teoria, i lavori potrebbero anche partire dopodomani. Ma resta l’incognita piú grande: dove trovare tutti quei soldi, che non sono proprio pochi, per dare il via alla costruzione del mega palazzo? Secondo indiscrezioni ne stanno parlando Comune e Regione nel quadro delle operazioni di riqualificazione urbana della giunta Toti

recentemente rieletta. Un PalaFestival in piazza Colombo, riqualificherebbe sicuramente il volto del centro di Sanremo, accentrerebbe l’interesse e diventerebbe il fiore all’occhiello. La particolare dimensione della piazza e la posizione permetterebbero di mantenere bassa l’altezza della struttura, dall’alto della piazza, dando aria e luce alla soluzione. Un PalaFestival che avrà la capacità da un lato di

risolvere una volta per tutte le esigenze del Festival e di altri spettacoli, ma anche di realizzare congressi con ricadute quali il rilancio del commercio e permettere ai tanti alberghi di puntare sull’apertura continua. La stessa Rai, che da anni si lamenta dei problemi di spazio, si è data molto disponibile (per il momento a parole) alla collaborazione, al punto che durante questo strano e inconsueto Festival

potrebbero scaturire nuove notizie a riguardo al punto da interessare anche la stampa nazionale presente dando così qualche spunto in piú ai colleghi per uscire un po’ dall’ambito strettamente musicale. Festivalnews ne aveva giusto parlato il 7 febbraio 2020, che nell’era Covid sembra decenni fa. Dal Comune fanno sapere che, oltre alla Regione, alcune proposte ci sarebbero, che la stessa Rai si è

data molto disponibile (per il momento a parole) alla collaborazione, al punto che durante questo strano e inconsueto Festival potrebbero scaturire nuove notizie a riguardo al punto da interessare anche la stampa nazionale presente dando così qualche spunto in piú ai colleghi per uscire un po’ dall’ambito strettamente musicale. In fondo sarebbe una bella notizia per un momento sanitario così drammatico, puntare ad un progetto di quel livello farebbe salire anche le quotazioni internazionali di una Sanremo che si sta arrampicando sui vetri pur di sopravvivere. L’economia della città dei fiori, quei pochi rimasti, di una casa da gioco che non gioca piú da tempo, della musica che non c’è durante l’anno, oggi allo stremo, potrebbe risalire la china e puntare ad un futuro piú roseo, magari con un’Amministrazione un po’ piú aggressiva e capace nel prendere decisioni. Sarà, dunque, un PalaFestival a rilanciare questa bella località di mare azzurro e pulito? Questo sì. I.m.


10 - Mercoledì 3 marzo

Sarebbe interessante riprendere il vecchio discorso di portare in giro per il mondo le canzoni di Sanremo come si è fatto in passato e con successo. Far viaggiare la musica italiana, e quella napoletana in particolare, nei nuovi continenti è la volontà di chi vorrebbe che alcune italiche canzoni raggiungessero quei successi che meritano, perché la melodia, che è nata nel nostro Paese, si sa bene esprimere ancora oggi e non ha eguali al mondo. L’Italia avrebbe dunque tutte le caratteristiche per riuscire ad imporsi nel panorama musicale mondiale, se soltanto ci fosse qualcuno qui da noi in grado di ragionare con la testa, piuttosto che pensare solo al profitto come, purtroppo, avviene oggi dove la musica e solo materia di mercificazione speculativa e per niente culturale. E questo nonostante i dischi non siano più così commerciabili come un tempo, però è anche vero che ci sono altre formule di vendita, quelle on

Riflessioni musicali di Ilio Masprone

line ovviamente che sono, oltretutto e fortunatamente, più accessibili a tutti, a scapito delle major internazionali le quali hanno trovato comunque altri metodi per incassare denari: mercificare direttamente gli artisti e più importanti sono, meglio si possono vendere alle televisioni, alle radio, sulle piazze soprattutto e sul web. La città di Sanremo non sarebbe naturalmente in grado di supportare da sola questi grandi progetti internazionali, per cui avrebbe bisogno di partner importanti che comprendano le esigenze di ricercare nuovi mercati, anche turistici che farebbero molto comodo a località come Sanremo, appunto. Poi c’è il nuovo Ministero della Cultura, ci sono i Beni Cultu-

rali, il Ministero del Turismo, ma nessuno di questi Enti Pubblici pensa alla musica se non a quella Lirica e Operistica, mentre quella cosiddetta Pop non se la filano proprio, basta vedere quello che il Ministro Dario Franceschini cosa ha fatto in passato per questa linea musicale. Quindi spetterebbe ancora una volta ai Privati muoversi in tal senso e sperare di trovare quelle eccellenze che intendano sponsorizzare, che immettano denaro fresco in una operazione la quale, se non altro, è totalmente scaricabile dalle tasse, sempre e comunque troppo alte. Certo il momento pandemico non è il più adatto per certi discorsi rivolti al futuro, tuttavia un po’ di speranza a questo mondo musicale bisogna darla perché ne va anche della vita di tantissimi Giovani ai quali rimane solo questo sogno: di cantare la propria musica, quindi Ciao Sanremo, speriamo presto di poter viaggiare… I.m.

Campioni - Aiello - “Ora”

L’esordio del calabrese Aiello a Sanremo 2021 sarà un successo, l’artista con all’attivo una candidatura al David di Donatello ha un timbro musicale unico nel suo genere. La sua voce graffiante è molto

attesa, sia dal pubblico che dagli autori dell’evento che l’hanno voluto fortemente. Per Aiello la partecipazione al festival di Sanremo 2021 è una rivincita, pochi anni prima aveva già presentato un

brano per partecipare tra le Nuove Proposte che era stato però rifiutato. Il suo modo di fare musica mescolando influssi differenti permette di definirlo indie, questa sua personalità che in passato non era ben accetta al Festival ad oggi vi spicca prepotentemente dimostrando come la musica leggera italiana è in continua evoluzione. Aiello si è appassionato alla musica da giovanissimo, a soli 10 anni impara a suonare il violino e il pianoforte, a sedici studia canto e inizia a scrivere le sue canzoni. La Calabria, terra aspra dalle mille sfumature è protagonista delle sue ultime hit insieme all’amore, proprio queste gli hanno permesso di entra-

re tra i Big a Sanremo. Aiello si esibisce relativamente da poco, ma i numeri dei suoi followers sono davvero elevati, con la sua bravura ha saputo conquistare il pubblico sfruttano le potenzialità dei social. Con la canzona “Ora”, porterà una ventata di aria fresca al Festival, delle musiche e dei ritmi inaspettati e mai sentiti sul palco che possono rivoluzionare anche le scelte dei prossimi anni. Icona classica del bello e maledetto con grande dispiacere per molte giovani ragazze Aiello è già impegnato da come appare sui social. Il ragazzo infatti è molto attivo sul suo profilo Instagram dove aggiorna spesso il feed con sprazzi della sua vita quo-

tidiana. La comunicazione della sua partecipazione al Festival 2021 è stata data proprio attraverso i social. Autori: A. Aiello Casa discografica: Ed. Piciola/Sugarmusic Proprietà dell’Autore Roma - Milano Testo e analisi su: www.festivalnews.it


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DOLCEACQUA


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Annalisa, e adesso sono Nuda, ma non solo per Sanremo

di Katia FERRANTE Via tutto. Alla fine, si è tolta i vestiti. Nella copertina di «Nuda», album uscito a settembre, Annalisa aveva felpa, shorts e anfibi. Ora c’è «Nuda10», versione ampliata con il brano di Sanremo e altre inedite e che celebra i 10 anni di carriera, e sulla cover la cantante è senza veli. “Volevo mettere l’accento su una nudità simbolica, togliere i filtri e le sovrastrutture che usiamo sempre. E ora il cerchio si chiude alla perfezione, rifletto la nudità interiore con quella esteriore”. Spogliarsi sul set... “In realtà avevo un costume. Volevo fare una cosa evocativa ed elegante, è stata più difficile da pensare che da scattare. Grande merito va anche alla fotografa, Luisa Carcavale, con cui c’è un rapporto consolidato”. Annalisa per la quinta volta al Festival “Ma non esistono veterani a Sanremo, ho visto anche artisti storici che quando è il loro turno tornano come alla prima volta”. La canzone con cui si presenta si chiama «Dieci». Come la ricorrenza, ma anche quante sono quelle ultime volte che ultime non sono mai. “Sono relazioni

che forse sarebbe meglio chiudere, ma se lo pensiamo nella chiave di una vocazione o una passione dico che invece non bisogna mollare”. Lei non ha mai pensato di mollare la musica. “Ho sempre provato a costruirmi un’esistenza in cui avrei fatto musica, magari affiancata ad altre attività”. E il suo sogno ha iniziato a diventare realtà con «Amici» nel 2010-11 e il suo

album di debutto spegne le candeline proprio nella settimana del Festival. “Mi sembra impossibile essere arrivata qui. La prima volta durante le esibizioni guardavo un punto nel vuoto o il gobbo con il testo per portare a casa dignitosamente l’esibizione. La prima sera non cantavo, non riuscii a guardarla in tv per l’agitazione, passando la notte in bianco”. È strana questa

edizione sanremese, senza pubblico: “Ho fatto Heroes all’Arena e il Capodanno Rai, la sensazione è che ci si abitui, ti devi concentrare molto sull’esibizione, chiuderti nel tuo trip mentale. Però Sanremo è qualcosa di unico e non riesco a immaginarmelo. Se si rigira fra le mani la foto della copertina «più che vedermi diversa, mi sento diversa”. Il rapporto col corpo è cam-

biato in questi 10 anni: “Ho preso coscienza e con la popolarità è arrivata anche qualche paranoia. Prima non facevo caso all’estetica, mia mamma non si trucca, ha sempre portato i capelli corti e li tagliava così anche a me. Curarsi è fondamentale e ho capito che il modo di presentarsi non deve distrarre da ciò che dici. E se guardo quell’immagine sono forse meno in carne di un tempo, ma sono aumentata per lo stress rispetto a un mese fa. Ci sono 10 chili di tolleranza”. Una delle canzoni inedite che amplia il progetto «Nuda» si intitola «Eva + Eva». Il cinema ci ha fatto conoscere le due donne contro. “Quel film ha ispirato il titolo. Il senso però è contrario: piuttosto che osteggiarsi tra donne dovremmo imparare a fare squadra. Sui Social vedo spesso che arrivano dalle donne i commenti negativi a chi si mostra libera”. Nella serata delle cover proporrà «La musica è finita»: “Amo quella canzone. È il mio modo dire, in un momento come questo, che la musica non è finita. E poi è il racconto di una storia che sembra non farcela, ma resiste. Un collegamento quindi con “Dieci” e un altro cerchio che si chiude”.


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Festival Memorabilia Curiosità in pillole attorno alla nascita di un evento nazional-popolare

di Maria SOLE FERRERO In un’edizione del Festival quasi priva di eventi collaterali e di presentazioni di libri, la Mellophonium Broadsides esce con un testo dedicato agli albori della più importante, nota e chiacchierata manifestazione canora italiana. Il titolo del volume “Festival Memorabilia. Curiosità in pillole attorno alla nascita di un evento nazional-popolare” sbarca nelle libreria in coincidenza con l’inizio del 71° Festival della Canzone italiana. L’autore di questo interessante volumetto è Bruno Monticone, giornalista e firma storica della redazione sanremese de “La Stampa”. Il testo tende a far scoprire l’origine della manifestazione, mettendo in rilievo le peculiarità e le differenze rispetto al grande

evento televisivo che tutti conosciamo: si vede con l’occhio della storia la semplicità con cui i cantanti si presentavano, le differenze nella formula della gara, dove al centro c’erano proprio le canzoni anziché i personaggi, ma anche curiosità relative al mercato discografico di allora, gli slogan, i fautori della prima edizione e dell’idea stessa del Festival. Si parla dunque di Pier Busseti, Giulio Razzi e Amilcare Rambaldi, di Nilla Pizzi e di Nunzio Filogamo, del maestro Cinico Angelini e del Duo Fasano, insieme a testimonianze dirette che l’autore ha raccolto nel corso degli anni, oltre all’esperienza personale maturata come capo-ufficio stampa del Festival tra il 1983 e il 1985. «All’interno del libro – si legge nella Prefazione – è presente una bibliografia di riferimento ma il pezzo

forte sono le confidenze, le annotazioni e i ricordi personali del cronista. Grazie alla struttura del volume

articolata in tanti agili capitoli, qualora non si volesse seguire l’ordine di lettura, si potrà costruire un pro-

prio andamento narrativo, tenendo ben presente però che il filo conduttore resta sempre il legame fra il Festival e la città in cui è nato.». Il libro, con una prefazione di Romano Lupi, storico, giornalista sanremese e direttore del Mellophonium, viene pubblicato dalla Mellophonium Broadsides, branca editoriale del Centro studi musicali Stan Kenton di Sanremo, come ventitreesimo volume del proprio catalogo, in un agile formato e gradevole veste grafica. È in vendita al prezzo di 15 euro. Nell’accingersi a seguire un’ennesima annata festivaliera, tra l’altro del tutto anomala, questo lavoro è un invito a conoscerne meglio la genesi per comprendere la vera natura di questo fenomeno definito di cultura “nazional-popolare”.

Campioni - Coma_Cose - “Fiamme negli occhi”

Il duo nato nel 2017, è composto da Fausto Zanardelli e Francesca Mesiano, si tratta della loro prima apparizione in assoluto al Festival di Sanremo. La partecipazione all’evento è sicuramente una delle più attese, il duo infatti

incarna un nuovo trend musicale in grande ascesa, il new wave, uno stile estremamente personale che riesce a mescolare pop, funk e tanti altri generi musicali. La canzone Fiamme negli occhi è scritta a quattro mani con l’artista e

paroliere Fausto Lama e la band California. Si tratta di un brano diverso dai solito portati all’evento più importante della musica italiana, fresco e disinvolto raccolto la capacità di una coppia che si ama di affrontare gli ostacoli insieme. Fausto e Francesca sono infatti una coppia anche nella vita reale e non solo sul palco. La loro relazione nasce nel 2016, entrambi fanno i commessi e dopo aver scoperto la passione comune per la musica decidono di inseguire i propri sogni partendo all’avventura. La loro musica è eclettica e alternativa, reinterpretano citazioni di grandi artisti della musica italiana, rendendole attuali, adatte a descrivere la vita delle nuove generazioni. Arte, cinema

e letteratura si fondono nel primo successo musicale del duo Cosma_Cose, Hype Aura, un album tutto da scoprire che ha permesso al pubblico di conoscere la bravura di questi due artisti. Dopo la svolta del loro primo album, i due fidanzati hanno descritto i momenti salienti della loro vita insieme con sei brani che mostrano un climax, ovvero l’ascesa del duo musicale che verrà consacrata proprio a Sanremo. Musiche elettro- pop, ballate spaziali moderne e divertenti citazioni del passato rendono la loro partecipazione all’evento la più attesa di sempre. Il duo rappresenta il futuro della musica italiana, i testi sono poetici, raffinati e all’altezza della kermesse. L’innovazio-

ne sembra fare da padrona a questa 71esima edizione dell’evento musicale più atteso dell’anno. Autori: Zanardelli F. Mesiano - F. Dalè C. Frigerio - F. Zanardelli Ed. Warner Chappell Music Sony Music Publishing Asian Fake – Milano Testo e analisi su: www.festivalnews.it


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FOTO MODELLI dell’ANNO

ILARIA SALERNO 2020 Saint Vincent 2021 Concorso Internazionale www.fotomodelladellanno.it LunaSpettacoliTorino Presidente Paolo Formia lunaspettacoli67@tiscali.it


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Angela Tucci presenta la sesta edizione del format televisivo diretto da Giuseppe Grande di Ilaria SISMONDINI È Angela Tuccia, attrice e giornalista, l’ultima novità della nuova edizione di SanremoSol partito ieri dal Grand Hotel Des Anglais. Ex fidanzata di Massimo Giletti, Angela è nata in Svizzera, ma di origini avellinesi ha avuto l’opportunità di interpretare “Stria” la strega malefica del programma “I Cavalieri di Castelcorvo” in onda su Disney+. In tv è stata una delle “professoresse”

del game show di Rai 1, L’Eredità, a fianco del conduttore Carlo Conti. Al cinema è stata scelta da Carlo Vanzina per un ruolo nel film Italia 206, mentre nel 2015 entra a far parte del cast di Un Posto al Sole nel ruolo di Miriam. A SanremSol il direttore Giuseppe Grande l’ha voluta per la sua esperienza e il suo fascino. Assieme agli altri protagonisti del format televisivo, sta raccontando il Festival dalle postazioni televisive allestite per l’occasione: il balco-

ne fronte Teatro Ariston, il Grand Hotel & Des Anglais ed un suggestivo yacht ormeggiato vicino al centro città, dove sarà possibile degustare, tra una ripresa e l’altra, un ottimo aperitivo e godersi attimi di spensieratezza con alcuni degli ospiti della settimana del Festival. Protagonisti della prima puntata saranno anche i giovani. Monica La Selva, 22 anni pugliese, che ha dato il suo contributo con imitazioni e sketch. Molto attesa poi per la partecipa-

zione di Francesca Castelluccio, 18 anni, di Senise che sarà protagonista con alcune rubriche a SanremoSol, come quella che vedrà due canzoni a confronto tra quelle più singolari delle varie edizioni della kermesse. Si parlerà anche di moda e degli outfit dei big del Festival con Carlo Pepe. In esclusiva, spazio ad un cantante che avrebbe dovuto partecipare al Festival, ed invece è stato escluso da Amadeus. Saranno le prime polemiche del Festival

o una trovata di Giuseppe Grande per dare più sale alla trasmissione? Cuore pulsante di questa edizione saranno naturalmente gli studenti delle scuole superiori ad indirizzo musicale che hanno realizzato le sigle di apertura e di chiusura di questa edizione di SanremSol e che racconteranno la Basilicata dal loro punto di vista. Tutte le info sugli orari, sulla pagina Facebook di SanremoSol (nella foto Angela Tuccia con Giuseppe Grande).


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I Big cantano con i Giovani Talenti,

succederà a SanremoCantaNapoli terza edizione? di Susanna GIUSTO L’ipotesi di abbinare un artista Big che canta lo stesso brano Inedito con un Giovane Talento è affascinante: infatti non è mai stato sperimentato se non in alcuni vecchissimi Festival di Sanremo, ma quel Talento era uno straniero. Questa follia musicale oggi potrebbe realizzarsi nella terza edizione (saltata nel 2020 causa Covid) di SanremoCantaNapoli, prevista verso fine settembre, pandemia permettendo, nella città dei fiori o anche in una location alternativa. La motivazione della rassegna è la stessa: scovare 10/12 brani inediti, in lingua partenopea e affidarli ad altrettanti Giovani Talenti, anche non napoletani, purché abbiano coscienza del dialetto vesuviano messo in pratica per l’occasione. Ma la novità é un’altra: i brani Inediti dovranno essere interpretati in doppia versione con al-

Massimo Proietto, Miriam Candurro e Lucia Cassini (seduta) trettanti Big della canzone, ma non necessariamente napoletani. E qui potrebbero nascere i problemi perché trovare grandi della musica, che cantino con dei fanciulli! non sarà una passeggiata: infatti occorre una buona dose

di umiltà, da parte del Big. Ma siccome si decanta sempre il detto largo ai Giovani, questa sarebbe l’occasione giusta per dimostrarlo e chi meglio del Big lo può fare? Per invogliare questi interpreti d’eccellenza ci sono

due possibilità: che il brano presentato possa essere scritto, musicato e arrangiato da loro; che il Giovane Talento potrebbero cercarselo/a loro stessi. Nel caso questo non fosse possibile l’organizzazione è in grado

passiona alla musica, a sei anni suonava già il flauto e la chitarra, studia con la fisarmonicista di De André canto e recitazione. Da giovane, nonostante la passione per la musica resta comunque una ragazza dai mille interessi infatti continuai i suoi studi e riesce a laurearsi in fisica, una laurea che in pochi al posto suo avrebbero conseguito. Amici è per lei un trampolino di lancio che le permette di pubblicare il suo album con alcuni pezzi scritti di suo pugno. Col passare del tempo si afferma nel panorama della musica italiana, “Diamante lei e luce lui” è la canzone con la quale conquista il disco di platino. Meno di dieci anni di carriera e ha collezionato 10 dischi di platino, 3 d’oro, un podio a Sanremo e tanti altri riconoscimenti. La sua carrie-

ra non è stata legata solo alla musica, ha anche recitato in un film di Natale prodotto da Maria Grazia Cucinotta ed ha condotto un programma in seconda serata legato al mondo della scienza e dei documentari. A Sanremo quest’anno vuole condividere con il pubblico tutti i successi dei suoi dieci anni di carriera, da qui il titolo del brano. Nella canzone si parlerà di un amore arrivato agli sgoccioli, per cui bisogna decidere se allontanarsi definitivamente oppure rimanere. Annalisa anche quest’anno punta alla vittoria, grazie al suo timbro moderno e potente e alla performance impeccabile che l’ha sempre contraddistinta. Quest’anno, anche lei come tutti gli altri artisti della kermesse più esclusiva si sentirà diversa proprio a causa della

di proporre sia nuovi brani, che interpreti Giovani. Una linea editoriale che piace alla televisione alla quale è stata proposta la rassegna, che ha già trovato consensi positivi, ma per scaramanzia (tutta napoletana) non si fanno nomi e cognomi, diciamo solo che si tratta di artisti intelligenti e senza egoismi personali. Il Patron Ilio Maprone è, comunque, fiducioso di raggiungere presto quel numero di volontari (con tanto di gettone) che accettino di venire a Sanremo per mettersi in un gioco per loro assolutamente nuovo: i brani Inediti verranno giudicati soltanto nella serata finale da una Giuria prestigiosa e con il Notaio in prima fila. In sintesi, le tre serate previste: nella prima i 10 Giovani interpreteranno un brano a loro scelta preso da un Festival di Napoli, seguiranno con l´Inedito; nella seconda serata i Giovani interpreteranno un secondo brano da un Festival di Sanremo, poi seguiranno i Big con l´Inedito; nella terza serata (con ripresa Tv) i 10 Giovani interpreteranno ancora l´Inedito mentre i Big proporranno un brano dal loro repertorio. Al termine le premiazioni e la consegna delle Borse di Studio.

Campioni - Annalisa - “Dieci”

Giovanissima ma già veterana dell’Ariston, Annalisa a Sanremo 2021 è una certezza. Si tratta della sua quinta partecipazione al Festival della canzone italiana, quest’anno, punta alla vittoria. Il suo miglior risultato è stato il podio, nel 2018 infatti riuscì a classificarsi terza sbaragliando la concorrenza dei

Big della musica italiana. Conosciuta dal pubblico per aver partecipato al talent di Maria De Filippi, Amici, durante il quale arrivò seconda ma vinse il premio della critica, ha saputo mostrare al pubblico la sua capacità di rimettersi in gioco sempre senza lasciarsi mai abbattere. Giovanissima si ap-

mancanza di pubblico, pertanto verrà richiesto molto più impegno per portare a casa la vittoria. Autori: A. Scarrone D. Simonetta - P. Antonacci J. D’Amico Ed. Music Union/Eclectic Music Group Warner Chappell Music Italiana/Giada Mesi – Milano Testo e analisi su: www.festivalnews.it


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III° EDIZIONE

SANREMO 2021


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di Virginia DE MASI Un Festival tira l’altro. E così questo 2021 sarà l’anno della ripresa economica per un Paese all’estremo delle forze, sanitarie e sociali? Il mondo se lo augura, l’Italia ci spera e punta al rilancio che partirà nell´ imminente primavera, Covid19 permettendo. Anche il Ponente Ligure ci sta seriamente lavorando, mentre Sanremo (“capitale” del turismo ponentino) avvia progetti e programmi all’insegna di un turismo internazionale che si augura torni presto. Vale per la città di fiori, per la Liguria e per l’Italia intera. Tra i programmi futuri sanremesi una bella novità è rappresentata dalla ripresa di una “storica” manifestazione che si teneva al Casino Municipale negli anni ’60: il Festival della Moda Maschile, unico esempio nazionale dell’epoca che, ancora oggi, comunque, non è stata mai più ripresa da altre località: come esempio valga la bella fotografia presa dall’archivio del fotoreporter sanremese: il popolare Studio Moreschi (che ringraziamo). Un Festival che portava in città centinaia di Artigiani da tutto il Paese, ma soprattutto da Napoli dove tutt’ora il Sarto

Un Festival tira l’altro e nella Città dei Fiori ritornerà presto quello della Moda Maschile

da Uomo campano è tra i più prestigiosi, come i tessuti più richiesti erano e sono tutt’ora, quelli che arrivano dalla

città piemontese di Biella, vera eccellenza mondiale nel campo dei filati. Ed è di questi giorni una lettera

confermata al Sindaco di Sanremo Alberto Biancheri da parte del Presidente Nazionale del settore Moda

della Confartigianato Imprese, Fabio Pietrella che illustra la ripartenza a Sanremo sulla moda maschile con la possibilità di realizzarlo presto in una location della Città dei Fiori in collaborazione con gli Assessorati competenti. Un primo approccio era già stato fatto nel corso di un incontro, informale, al Royal Hotel con il Vice Presidente Nazionale di Confartigianato, Domenico Massimino, il Vice Presidente di Confartigianato Piemonte, Cristiano Gatti, Barbara Biale (dirigente Confartigianato), gli Assessori sanremesi Mauro Menozzi e Giuseppe Faraldi, sollecitati da Ilio Masprone, nostro direttore e ideatore dell’iniziativa; dopo un caffè offerto dal direttore Marco Sarlo la riunione si concludeva con il proposito di un secondo appuntamento nella sede più istituzionale del Comune di Sanremo, atto ad affrontare l’argomento che sta a cuore sia all’amministrazione ed alla stessa Confartigianato Imprese, ampiamente disponibile nel voler proseguire la collaborazione con la città del Festival della Canzone; un dato importante: Confartigianato conta, in Italia, 1.200 sedi, 1.500.000 iscritti e ben 3.000.000 di addetti ai lavori impiegati.

Campioni - Colapesce e Di martino - “Musica leggerissima”

Colapesce e Dimartino a Sanremo 2021 festeggiano i dieci anni di carriera di entrambi. Una certezza della musica italiana, sono diventati nel corso del tempo due dei pilastri della nostra canzone. Il duo, insieme per pro-

muovere l’album che hanno realizzato insieme, porterà l’esperienza e l’innovazione di chi sa giocare con la musica. Colapesce nato in Sicilia prende il nome proprio da una delle leggende del luogo, quella secondo la quale il

figlio di un pescatore sacrifica la sua vita per reggere una delle colonne che sostiene la Sicilia. Esponente più famoso della musica indie italiana Colapesce sorprenderà a Sanremo 2021 con la sua ironia. Anche Dimartino è di origini siciliane, canta inizialmente insieme ad un gruppo: i Famelika, per affermare le sue idee contro la mafia che sta distruggendo la società. Alcuni suoi brani prendono frasi importanti delle opere di Pavese e altri scrittori italiani che hanno lasciato il segno nel nostro Paese. Per festeggiare la loro carriera, i due cantanti si uniscono sotto la storica etichetta che Mogol e Battisti decenni prima avevano fondato. All’interno dell’album che hanno scritto

insieme intitolato “I Mortali” ci sono collaborazioni strepitose con Carmen Consoli e artisti unici della musica italiana. Nella canzone che portano a Sanremo i due cantautori hanno condensato dieci anni di carriera esprimendo l’intensità della musica pop all’italiana, tratto caratteristico che entrambi condividono. Forti della loro lunga esperienza i due artisti avanzano con ironia pronostici sui vincitori della kermesse e i personaggi invece che non riusciranno nemmeno ad entrare nell’Olimpo del Festival di Sanremo 2021. Colapesce e Dimartino sono i protagonisti di video diventati virali a due settimane dall’evento dell’anno, la simpatia e la capacità di conquistare il

pubblico danno una marcia in più a questi straordinari artisti, che nonostante un duetto improvvisato hanno l’esperienza necessaria per distinguersi. Autori: L. Urciullo A. Di Martino Ed. Sugarmusic/Don’t Panic! Milano - Castelmaggiore (BO) Testo e analisi su: www.festivalnews.it


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Partirà l’estate con il dedicato Sanremo-SummerFest? L’iniziativa del nostro giornale Festivalnews che un mese fa lanciava l’idea

di Illy MASPER È cronaca della settimana scorsa che, in una riunione collettiva tra il Comune della Città della musica e dei fiori, amministratori pubblici, associazioni di categoria, organizzatori romani, Rai e quant’altro, sia stata proposta una sorta di Festival estivo (in due serate) per cercare di recuperare una parte del perduto durante il Festival della Canzone di Amadeus e Fiorello (che a sentire loro potrebbero ritornare a Sanremo) appena iniziato con belle speranze anche di tipo sanitario. Proprio dalle pagine di questo giornale on line, un mese fa, abbiamo

lanciato noi l’idea, in piena autonomia, di un Sanremo-SummerFest, manifestazione estiva dedicata alla canzone di Giovani Talenti presi da Sanremo Giovani e Area Sanremo. Sarà una coincidenza, sarà il caso, …? Da parte nostra possiamo solo garantire che l’idea è nata da tre persone (due editori e un ideatore di eventi internazionali), sedute in ufficio, mentre si pensava a cosa poter fare per il 71° Festival con questi repentini cambiamenti e DPCM. Una battuta certo, ma anche un’idea… però non sarebbe mica male, si diceva. Forse che il Sindaco Alberto Biancheri, troppo preso da grattacapi e molti impegni causati anche

dal Covid 19, abbia dimenticato chi l’aveva presentata in anticipo? Un Festival che uno dei presenti, Lucio Presta, manager del buon Amadeus (presente anche lui) parlava dell’ipotesi di un realizzare un appuntamento estivo, quindi il riferimento ad un probabile Festival ripetuto in qualche modo, lo avrebbe certamente interessato. Gli amministratori della Città di Sanremo tuttavia, forse, non sanno che un Lucio Presta non si “presta” a fare favori di questa natura nemmeno a questa santa e bella città dei fiori, se non ha il suo opportuno tornaconto personale. Per cui molto bene un Festival d’estate ovvia-

mente, ma chi lo paga? Chi caccia i soldini? E qui sorge il consueto problema di sempre: questa iniziativa eventualmente la porta avanti la Rai da sola, quindi se la sostiene economicamente totalmente, Presta compreso, oppure l’Ente televisivo romano lo vorrà scaricare sulle spalle di una Sanremo che deve pagarsela da sola con fondi che, tra l’altro, non ha? Al caro, anzi carissimo Lucio Presta che, con il suo fido scudiero Gian Marco Mazzi si sarebbe dato disponibile ad organizzare il tutto, non importa molto chi la produce, purché lui abbia la garanzia di chi sborserà i quattrini che saranno tanti: si parla di 600 mila Euro. Alla comunità

sanremese oltretutto resterebbe il cruccio di capire se è in grado di valutare anche delle idee locali, fornite anche nei dettagli, oppure continuare a trascurarle con il vano vezzo di potersi poi lamentare domani. E non sarebbe comunque la prima volta e infine ricordiamo all’italico e lungo stivale che non esiste solo la tivvù dello Stato romano, anzi oggi la scelta è molto ampia. Da parte di chi scrive comunque, oltre ai tre ideatori, la più ampia disponibilità al dialogo e alle collaborazioni, sempre che siano ben accette, prima di tutto dal Comune e poi dalla Rai, pardon dal boss degli artisti italiani, Lucio Presta.

COLOPHONE: Festivalnews: Testata registrata presso il Tribunale di Sanremo Iscrizione nel Registro Giornali e Periodici n° 3/1998 in data 10/04/98 Periodicità: periodica - quotidiano Editore: Innovation Media Sas - Via F.lli Biancheri, 1 - Bordighera - Italy info@innovationmedia.it - info@sanremo.it Direttore responsabile: Ilio Masprone Dir. editoriale, commerciale, multimedia & IT: Luca Giovannetti +39 334 18 32 828 - luca.giovannetti@sanremo.it

Collaboratori: Enrica Guidotti, Romano Lupi, Massimo Morini, Tiziana Pavone, Katia Ferrante, Virginia De Masi, Roberta De Amicis, Rosa Revellino, Marina Orey, Susanna Giusto, Sara Giovannetti, Ilaria Sismondini, Maria Sole Ferrero. Video: Daisy Parodi, Tiziana Pavone. Fotografie: Raffaella Sottile - Stefano De Luca, DepositPhotos. Stampa: Tipografia Sant’Erasmo - Via G. Matteotti, 20 - Ospedaletti (IM)


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