gennaio 2013

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napoli

TrieSTe

Il Gruppo Grimaldi alla ‘Fiera Fruit Logistica’ di Berlino

Fincantieri perfeziona l’acquisizione di Stx Osv

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GIORNALE MARITTIMO

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di NAPOLI

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i è tenuto ieri 14 gennaio al Muelle Costa nel porto di Barcellona la cerimonia per la posa della prima pietra del nuovo terminal del Gruppo Grimaldi nel capoluogo catalano. Grazie a questo investimento, la compagnia di navigazione italiana consolida il suo forte impegno nel rendere Barcellona epicentro delle proprie attività di trasporto marittimo a corto raggio nel Mediterraneo Occidentale. Alla cerimonia hanno partecipato varie autorità tra cui Santi Vila, Consigliere per il Territorio e la Sostenibilità della Generalitat de Catalunya, Guido Grimaldi, Corporate Truck & Trailer Commercial Director del Gruppo Grimaldi, nonché Mario Massarotti, amministratore delegato di Grimaldi Logistica España. Il Gruppo Grimaldi si è aggiudicato la concessione di 15anni rinnovabili per altri sette per la gestione del nuovo terminal Muelle Costa nel porto di Barcellona. Guido Grimaldi ha affermato che questo investimento “dimostra la volontà di offrire livelli di servizio sempre più in alti in base alle esigenze dei nostri clienti. Il nostro obiettivo è quello di migliorare ulteriormente la vasta rete di autostrade del mare, rafforzando il ruolo di Barcellona come scalo strategico per i servizi dedicati ai passeggeri e alle merci offerti dal Gruppo Grimaldi. La nuova struttura, che si chiamerà Grimaldi Terminal Barcellona, sarà composta da un edificio di tre piani per un totale di 3.750 metri quadrati, un piazzale pavimentato e una passerella con tre finger per l’accesso dei passeggeri ai traghetti direttamente dal terminal. Il tutto su una superficie totale di 63.000 metri quadrati. Il terminal passeggeri potrà ospitare contemporaneamente 1.800 passeggeri all’imbarco e 1.800 allo sbarco, 1.000 metri quadrati

nella città lagunare

Sped. in A. P. - 45% - art. 2 comma 20/B, Legge 662/96 - Filiale di Napoli Imprimé a Taxe Reduite - Taxe Percue - Tassa Riscossa - Napoli Italy

PERIODICO MARITTIMO INDIPENDENTE A DIFFUSIONE INTERNAZIONALE

Grimaldi Terminal Barcelona sarà la nuova sede del Gruppo partenopeo nel capoluogo catalano. Previsti investimenti di circa 20 milioni di euro.

‘Cruise Venice’ è favorevole al passaggio delle navi

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pag. 4 ANNO 51° — N° 1 —GENNAIO 2013

Venezia

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Napoli: Grimaldi Gruppo pone la prima pietra del nuovo terminal a Barcellona

ECG CHIEDE IMPEGNO E SOSTEGNO PER L’INDUSTRIA AUTOMOTIVE IN ITALIA

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Costantino Baldissara

Guido Grimaldi e Santi Vila di uffici, circa 350 metri quadrati di spazi commerciali, un ristorante e una sala conferenze. Il nuovo terminal ospiterà i vari collegamenti per passeg-

geri e merci offerti dal Gruppo Grimaldi da e per Barcellona nonché di altri operatori marittimi. Attualmente il Gruppo Grimaldi collega ogni giorno Barcellona con Civitavecchia

con l’impiego dei cruise-ferry Cruise Roma e Cruise Barcelona (nel periodo estivo il servizio viene esteso anche a Porto Torres). Il Gruppo offre inoltre un collegamento setti-

manale per passeggeri e merci per i porti di Livorno e di Tangeri nonché un collegamento trisettimanale per sole merci per i porti di Livorno e Savona.

Clia amplia le proprie risorse in Europa con l’inserimento di nuovi manager nella struttura associativa globale ruise Lines International Association (CLIA) ha annunciato un ampliamento delle proprie risorse sul mercato europeo e l’inserimento, nella struttura associativa globale, di nuove figure chiave. Ciò è successivo alla comunicazione, avvenuta lo scorso 17 dicembre, relativamente all’accorpamento di 9 associazioni del settore crociere in un’unica e comune struttura internazionale, che si pone l’obiettivo di rappresentare il settore attraverso una sola voce. Anche il Dutch Cruise Council (DCC), nato nel 2009 e composto da 16 compagnie, diviene ora parte di CLIA con il nuovo nome di CLIA Netherlands, unendosi a CLIA UK e Irlanda e rappresentando così la decima associazione che aderisce alla nuova struttura internazionale.

C

In Francia, è stato inoltre raggiunto un accordo con AFCC, l’associazione nazionale che rappresenta il comparto, per la costituzione di CLIA France verso la fine della prossima primavera. Attualmente, CLIA sta lavorando alla costituzione di un’ulteriore associazione, che sarà denominata CLIA Germany e che sarà basata ad Amburgo. Il settore crocieristico tedesco ha registrato, negli ultimi anni, una crescita importante, con un numero dei passeggeri che è passato dalla soglia di 1,2 milioni nel 2010 a 1,4 milioni nel 2011, a testimonianza di un incremento anno su anno pari a circa il 14%. Nel corso del 2013, CLIA punta a costituire altre associazioni del comparto crociere anche in Italia e Spagna, con l’obiettivo di garantire, in due Paesi così importanti, una rappresen-

tanza del settore ancora più forte. “L’Europa rappresenta per il comparto un mercato particolarmente strategico. La diversità tra le culture, l’eredità storica e la bellezza delle destinazioni turistiche sono fattori che consentono di offrire qualcosa di diverso a ciascun viaggiatore – ha commentato Manfredi Lefebvre d’Ovidio, Presidente di CLIA Europe – Nella consapevolezza di come il comparto crociere comunichi ora attraverso un’unica voce, siamo onorati di accogliere Dutch Cruise Council e AFFC all’interno di CLIA, e puntiamo, nei prossimi mesi, a costituire una rappresentanza del comparto altrettanto specifica in altri mercati chiave Europei, come l’Italia e la Spagna”, ha proseguito Lefebvre d’Ovidio.

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L’Europa reagisce alla crisi: Germania, Regno Unito, Francia e Spagna aiutano produzione, export ed imprese. La crisi dell’industria dell’auto europea riporta il settore ai livelli di vendita di 17 anni fa. Solo nel 2012 si stimano perdite per le case automobilistiche europee pari a 5 miliardi di Euro, ma le stesse viaggiano a due velocità, con marchi maggiormente penalizzati rispetto ad altri. Perché? “Una delle principali cause di questa situazione sta nelle diverse politiche industriali attuate da ciascuno stato europeo e dalla mancanza di una regia unificata” sostiene Costantino Baldissara, presidente ECG. “Ci sono governi europei che reagiscono meglio, dando alle industrie dell’auto strumenti per rimanere competitivi sui mercati, ed altri, come l’Italia che, non riconoscendo al settore dell’automotive un valore strategico di crescita economica, dedicano poche, scarse se non inutili attenzioni”. Così si alternano scenari virtuosi a scenari angusti, nonostante l’impegno a livello europeo che punta ad elevare dal 16 al 20% il peso dell’ auto sul pil europeo. “Da questo quadro ne deriva un malessere diffuso -conferma Baldissara- dove i crolli delle vendite e gli eccessi di capacità produttiva di certo non risparmiano aspre ripercussioni a livello internazionale sull’ indotto del settore automotive. E’ questo il caso anche dei fornitori di servizi logistici e trasportatori di veicoli nuovi, che alle prese con crescenti costi operativi e ridotti margini di profitto, vengono investiti a pieno dagli eventi”. Ombre (molte) e luci (poche) si alternano in uno scenario complesso in cui comunque non manca l’impegno di vari governi europei che, riconoscendo all’industria automotive domestica il ruolo di volano per la propria economia, ne sostengono il passo.

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