Infernetto Magazine

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Ostia Antica

rango, e l’aumento di professionisti ed artigiani; teoria confermata anche dai rilievi presenti sulle mura. Iscrizioni, rilievi, pitture e mosaici non svelano molto su ciò che riguarda l’ideologia funeraria e sulle credenze nell’aldilà. Per coloro che non potevano permettersi né colombari, né tombe a camera, potevano usufruire di strutture più modeste: a cassone cilindrico (come Africa e Spagna, con cui Ostia aveva rapporti) per esempio, dove per la somministrazione di cibi e bevande al defunto avveniva tramite un collo d’anfora inserito nel cassone. Queste tombe erano collocate nel “campo dei poveri” (dove giacevano schiavi, indigeni) e gran parte di esse andarono distrutte. Dopo tre anni di scavi, nel 2009, gli archeologi del Portus Project hanno scoperto un anfiteatro all’interno del gigantesco Palazzo Imperiale di Traiano, nel ben preservato porto nell’antica città di Portus (Porto). L’arena aveva mura alte 10 metri e poteva ospitare fino a 2000 persone. Il progetto si è concentrato sulle banchine di un lago

XIII MUNICIPIO

esagonale artificiale che nel II secolo era parte del porto. L’area venne scavata già verso il 1868 da Rodolfo Lanciani e ciò che potrebbe esser stato un teatro venne segnato sulle piantine, ma successivamente non se ne trovò traccia. Il team britannico ha ora scoperto un teatro a forma di ovale grande circa quanto il Pantheon. Il direttore del Portus Project Simon Keay dice: “La sua progettazione, i lussuosi materiali e i considerevoli colonnati suggeriscono che venisse usato da una persona di alto rango, forse l’imperatore stesso, e le attività che vi presero posto erano strettamente private. Ciò che sappiamo è che è inusuale trovare questo tipo di edificio con elementi di architettura imperiale così vicino a un porto”. Il palazzo imperiale di Traiano (che tuttavia è databile all’inizio del III secolo d.C.) si estende tra i due bacini, quello di Claudio e di Traiano, e rivela tracce dal I secolo all’epoca bizantina. Oltre all’anfiteatro e al canale lungo 90 metri, sono state fatte migliaia di scoperte minori. Keay conclude: “Il sito è conosciuto dal 16′ secolo ma non gli è mai stata data l’importanza che meritava. È uno dei più importanti siti archeologici del mondo”.

Per visitare il sito rivolgersi al CEA, Centro di Educazione Ambientale, chiamando lo 06/50917817.

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