La Leggendaria Charly Gaul 2017

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Un progetto editoriale realizzato da

NUMERO SPECIALE in distribuzione gratuita

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Trento, Monte Bondone, Valle dei Laghi

7-8-9 Luglio 2017

Pedalare nella terra dei

campioni

CYCLING IN THE LAND OF CHAMPIONS



Trento - Castello del Buonconsiglio - Photo by C. Baroni


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ALESSANDRO ANDREATTA*

BENVENUTI AGLI EROI A DUE RUOTE *Alessandro Andreatta Sindaco di Trento

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ggi gli sportivi, quelli veri, sono per noi l’equivalente di ciò che gli eroi del mito rappresentavano per i greci o per i romani. Sono esempi straordinari resistenza, coraggio, capacità di sfruttare fino all’estremo la forza, non solo quella fisica ma anche quella che viene dalla concentrazione, dall’attenzione, dalla tenacia. Charly Gaul è stato senza dubbio uno di questi eroi: non si può definire diversamente un ragazzo che, non ancora ventiquattrenne, sfida il freddo e la neve e

la stanchezza per tagliare il traguardo semiassiderato, senza nessuno a inseguirlo, perché in tanti si sono ritirati e il ciclista che arriverà secondo ha ben otto minuti di ritardo. Non è un caso allora che l’impresa compiuta da Charly Gaul l’8 giugno del 1956 venga ricordata oggi, a ben 61 anni di distanza, con questa Gran Fondo, che è una festa del ciclismo e dei valori dello sport. Una festa anche per la nostra città e per la nostra montagna, il Bondone, ancora più bella se avvicinata in bicicletta, alla velocità

Il sindaco di Trento: "Oggi gli sportivi sono per noi l’equivalente di ciò che le figure mitologiche rappresentavano per i greci o per i romani"

della pedalata, che ti fa assaporare ogni metro e, soprattutto, rende impagabile il raggiungimento della vetta. Auguro dunque a tutti i partecipanti, qualunque sia il loro grado di preparazione, di affrontare la corsa nel migliore dei modi. E auguro alla Gran Fondo Charly Gaul di continuare ad essere un appuntamento importante per tutti gli sportivi che vogliono misurarsi con se stessi e conoscere meglio l’ambiente naturale che circonda la città di Trento. Buona Charly Gaul a tutti"


Trento - Piazza Duomo - Casa Rella, la Fontana dell'Aquila - Photo by A. Bernasconi


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TRENTO CULLA DELLA STORIA

A cura della Redazione

Fondata ai tempi degli Imperatori, la città conserva ancora oggi le testimonianze storiche dell'epoca romana. Dagli antichi manieri alle chiese monumentali, ecco una rapida carrellata dei "tesori" da non perdere

Castello del Buonconsiglio - Photo by Brums

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a città di Trento, una perla naturale incastonata nel cuore delle Alpi, conobbe il suo momento di vigoroso sviluppo al tempo dei Romani. E di quel periodo conserva ancora prestigiose testimonianze, a partire dallo spazio archeologico sotterraneo di piazza Cesare Battisti per continuare con la basilica paleocristiana, che offrono rari ma completi esempi di urbanistica romana, in un allestimento ancora affascinante e suggestivo. Nel corso della sua millenaria evoluzione, Trento ha saputo attrarre elementi di tradizioni tra loro molto diversi, provenienti dal Nord e dal Sud Europa, fondendoli in un mix davvero unico, tanto da essere stata scelta come sede del Concilio della Controriforma (1545-1563). Dal punto di vista culturale la città propone una gamma davvero ampia di spunti culturali: dalla Storia con la “s” maiuscola che si respira nell’austero Castello del Buonconsiglio (residenza dei principi vescovi di Trento dal XIII fino alla fine del XVIII secolo,) agli aspetti particolari della

vita della Chiesa presentati al Museo diocesano, fino ad arrivare alle mille iniziative ed eventi a carattere scientifico del nuovissimo MUSE-Museo delle Scienze, affiancato dalla villa-fortezza cinquecentesca di Palazzo delle Albere. Da non perdere poi Le Gallerie di Piedicastello e il Doss Trento, dove ci si potrà immergere nella storia del Trentino ,visitando il Museo delle Truppe Alpine e il Mausoleo di Cesare Battisti. Senza dubbio il centro politico, religioso e monumentale della città è la piazza del Duomo su cui si affacciano splendidi palazzi nobiliari affrescati come le “Case Cazuffi-Rella”. In questa piazza, in cui fu sepolto San Vigilio, sorge l’omonima Cattedrale di San Vigilio, in stile romanico, edificato nel 1212 per volere del vescovo Federico Vanga e in cui si tennero tutte le sedute formali del Concilio di Trento. Il palazzo Pretorio e la merlata Torre Vanga del XIII sec. formano assieme al Duomo un complesso spettacolare che domina la piazza, ornata anche dalla settecentesca fontana del Nettuno. Notevoli sono anche i palazzi in stile rina-

scimentale-veneto, con le facciate affrescate che sorgono nell’elegante Via Belenzani. Due edifici caratteristici, entrambi del ‘500 sono la chiesa di Santa Maria Maggiore, in marmo rosso, e il palazzo Tabarelli sulla cui facciata sono scolpiti 22 profili di personaggi storici locali. Da visitare infine il Palazzo Geremia del sec. XV con la scenografica facciata, decorata da affreschi raffiguranti episodi di vita della città e miti, e la Chiesa di Sant’Apollinare (XIII sec.) eretta ai piedi del Doss Trento, presso l’antico borgo di Piedicastello. Assolutamente immancabile una visita agli altri Castelli della Provincia di Trento che assieme al Castello del Buonconsiglio rendono questa zona del Trentino Alto Adige un territorio quasi fiabesco: Castel Beseno Castello di Stenico, Castel Thun e Castel Caldes. Tutti sono sedi del complesso museale provinciale del Castello del Buonconsiglio. Da non perdere infine nel periodo natalizio un giro tra le casette di legno del Mercatino di Natale di Trento.


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TRENTO CRADLE OF HISTORY A city and its special history

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he city of Trento, a natural pearl nestled in the heart of the Alps, knew its moment of major development at the time of the Romans. And that period still has prestigious testimonies, starting from the underground archaeological space of Piazza Cesare Battisti, to continue with the early Christian Basilica, offering rare but complete examples of Roman urbanism in a fascinating and evocative setting. During its millennial evolution, Trento has been able to attract elements of very different traditions from North and South Europe, merging them into a really unique mix, so that it has been chosen as the seat of the Council of Catholic-Reformation (1545-1563). From a cultural point of view, the city offers a wide range of cultural ideas: from the History with the capital “H” that you can breathe inside the austere Castello del Buonconsiglio (residence of the bishops of Trento from the thirteenth to the late eighteenth century), to the particular aspects of the life of the Church presented to the Dioce-

By the Editorial Board Founded at the time of Emperors, the city still retains the historical testimonies of the Roman era. From ancient mansions to monumental churches, here is a quick overview of “treasures” not to be missed.

san Museum, to the thousands of initiatives and scientific events of the brand new MUSE-Museo delle Scienze (museum of Sciences), alongside the 16th-century Fortress of Palazzo delle Albere. Do not miss “Le Gallerie di Piedicastello” (the Galleries of Piedicastello) and the Doss Trento, where you can immerse yourself in the history of Trentino, visiting the Museum of Alpine Troops and the Mausoleum of Cesare Battisti. There is no doubt that the city’s political, religious and monumental centre is the square of the Duomo, overlooking splendid frescoed palaces such as the “Case Cazuffi-Rella”. In this square, where St.Vigilio was buried, the Romanesque Saint Vigilio Cathedral was built in 1212 by the bishop Federico Vanga, where all the formal sessions of the Council of Trento were held. The Pretorio Palace and the Vanga Tower, dating back to the 13th century, form together with the Duomo a spectacular complex dominating the square, ornamented by the eighteenth-century fountain of Neptune. Noteworthy are the Renaissance-Venetian palaces, with its frescoed facades rising in the elegant Via Belenzani. Two characteristic buildings, both of the 15th century, are the red

marble Church of Santa Maria Maggiore, and the Tabarelli Palace on whose façade are carved 22 profiles of local historical celebrities. Finally it is worth a visit the Geremia Palace of the 16th century, with its scenic façade, decorated with frescoes depicting life episodes of the city and myths, and the Church of Sant’Apollinare (13th century) erected at the foot of Doss Trento, in the ancient village of Piedicastello. Do not miss a visit ti the other Casteles of Trento Province, that together with the Castle of Buonconsiglio, make this area of Trentino-Alto Adige a fairly fairy-tale area: Beseno Castle, Stenico Castle, Thun Castle and Caldes Castle. All are venues of the provincial museum complex of Castello del Buonconsiglio. Finally, during Christmas time, do not miss a ride among the wooden houses of the Christmas Market in Trento

Info: APT Trento, Monte Bondone, Valle dei Laghi Tourist Board Tel. +39 0461 216000 info@discovertrento.it www.discovertrento.it



La primavera sul Monte Bondone - Photo by N.Angeli


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ELDA VERONES*

UN FIORE ALL'OCCHIELLO PER TUTTO IL TRENTINO Elda Verones* - Direttrice dell’APT Trento Monte Bondone Valle dei Laghi - Photo by D. Mosna

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arola d'ordine: crescere e migliorare. Uno schema ben impresso nel genoma della direttrice dell'APT Elda Verones, cuore e cervello de "La Leggendaria Charly Gaul", la professionista che, più di tutti, ha creduto nell'evento trentino, vincendo la scommessa contro chi riteneva che, in montagna, l'unico format degno di promozione fosse quello della neve: "E invece - dice con un pizzico di orgoglio la granfondo si sta sempre più affermando anche come un'opportunità turistica di grande rilievo. Non a caso, sono cresciute le prenotazioni negli alberghi ed anche il settore extra-ricettivo, nel weekend dell'evento e non solo, comincia a godere di benefici significativi". Merito di una manifestazione che, anno dopo anno, è cresciuta nei numeri e nella qualità: "Parlerei - dice - di una crescita complessiva dell'evento che, benché abbia una chiara connotazione sportiva, anche grazie ad una serie di sinergie, oggi ha una valenza anche culturale". E allora, vediamole le novità di questa edizione: "In primis - spiega Elda - abbiamo

stretto una partnership con l'Eroica Ciclo Club, creando anche un secondo percorso caratterizzato prevalentemente da tratti sterrati. Si è deciso, insomma, di intercettare la moda del ciclismo vintage che, negli ultimi anni, ha conquistato fette di praticanti sempre più ampie. Per farlo, ci siamo affidati semplicemente ai più bravi, a Francesco Moser in primis e agli Eroici che, da tempo, si occupano dell'allestimento di questo genere di eventi. Su loro consiglio, per altro, abbiamo organizzato anche una 'cena rustica', su prenotazione ma aperta a tutti, la sera del 7 luglio a casa di Francesco Moser. Sarà una sorta di rievocazione storica, anche in chiave gastronomica, di un'epoca sempre suggestiva, quella del ciclismo retrò con divise d'epoca, menù di specialità trentine ed un'atmosfera che mi augura saprà conquistare tutti". E poiché il segreto di ogni evento è la sua promozione, come sintesi di un percorso iniziato ormai tre anni fa, Elda Verones ha deciso investire su un docu-film in otto puntate realizzato dalla Fondazione Mu-

seo Storico del Trentino in collaborazione con la Fondazione Caritro dedicato ai grandi eventi sportivi ospitati a Trento e, in particolare, avvenuti sul monte Bondone. Il documento filmato sarà poi trasmesso dal canale monotematico History Lab: "E' un progetto a cui teniamo particolarmente - spiega Elda Verones - perché ci consentirà di lasciare in eredità ai posteri un documento di grande importanza storica. Le otto puntate racchiudono i momenti sportivi più significativi ospitati da questo territorio, una sorta di opera omnia che, da Charly Gaul ai giorni nostri, racconta pagine importanti di questa comunità". E come al solito, non poteva mancare la cultura, ben rappresentata dalla mostra ospitata al MuSe (5-9 luglio) dal titolo "I 200 anni della bicicletta" con una selezione di bici storiche alle quali si aggiungono i dipinti dedicati al grande Fausto Coppi, e momenti legati anche alla bicicletta declinata in chiave salutistica, con conferenze tenute da prestigiosi cardiologi del territorio anche grazie alla collaborazione del


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A cura di Mario Pugliese Alla regìa della Gran Fondo la direttrice dell'Apt Trento Monte Bondone Valle dei Laghi: "Ciclismo vintage e promozione turistica, così l'omaggio ad un grande campione è diventato negli anni un evento di respiro internazionale"

Comune di Trento Servizio Sport. Ed il respiro turistico dell'evento è ben documentato dalla miriade di iniziative che l'APT ha messo a punto non solo per i ciclisti, ma soprattutto per chi li accompagna: "Segnalerei in particolare la Trentino Guest Card - prosegue la direttrice dell'APT che consente l'utilizzo gratuito dei mezzi di trasporto e l'ingresso in tutti i musei di Trento". Gli eventi e le iniziative collaterali, tuttavia, non distolgono gli organizzatori da quello che è, e resterà sempre, la mission della Gran Fondo, che è quello di rendere omaggio ad una delle imprese ciclistiche più spettacolari e memorabili dell'ultimo secolo: "Nel 2005 - ricorda Elda Verones - ci è sembrato doveroso rendere omaggio al grande protagonista di quella vittoria epica, intitolando la salita del Bondone a Charly Gaul assieme ai “Bondoneri”. Un gesto simbolico per manifestargli, anche 50 anni dopo, tutta la riconoscenza di un'intera comunità. Davanti alle telecamere della tv lussemburghese, un Gaul ormai costretto in carrozzina ha potuto rendersi conto,

forse per l'ultima volta nella sua vita, quanto grande ed immortale sia stata la sua impresa. Oggi, però, ci tengo a sottolinearlo, questo evento non è più solo celebrativo. La Leggendaria Charly Gaul è infatti ormai diventata una delle Gran Fondo più importanti del mondo, come certifica la scelta dell'Unione Ciclistica Internazionale di farne, anche quest'anno, l'unica tappa italiana del UCI Granfondo World Series". Il segreto del successo? "Dopo aver applicato un rigido disciplinare e aver investito tanto sulle infrastrutture, riasfaltando le strade, installando una segnaletica adeguata e aprendo nuovi punti-officina, oggi - spiega ancora Elda - la zona di Trento, Monte Bondone e Valle dei Laghi è diventata, nei fatti, un'area realmente bike-friendly. Lo scorso anno, non a caso, abbiamo contabilizzato oltre 15mila presenze turistiche e, almeno il 20% di queste proviene dall'estero. E' un dato significativo, ma tutt'altro che casuale visto che sono anni, ormai, che investiamo risorse nella promozione dell'evento sui mercati stranieri. Noi lavoriamo

nella consapevolezza che si può sempre migliorare. In questi anni - conclude - abbiamo puntato soprattutto sul consolidamento dell'immagine, curando tutti gli aspetti che compongono l'evento, dalla nutrizione al rispetto dell'ambiente. In tal senso, abbiamo accolto con grande soddisfazione il riconoscimento dell'Agenzia Provinciale per l'Ambiente di Trento che ha premiato la 'Charly Gaul' come un evento eco-sostenibile" e da due anni la certificazione 100% Energia pulita di Dolomiti Energia. A conferire prestigio alla manifestazione anche i tanti testimonial che, anche quest'anno, si presenteranno ai nastri di partenza: "Più che ospiti li definirei veri “amici” della nostra granfondo. A parte Francesco ed Aldo Moser, ci terrei a ricordare Gilberto Simoni, Marino Basso, ma anche Juri Chechi e Antonio Rossi. Senza dimenticare Paolo Savoldelli che a Trento veste i panni dello speaker. Tutti campioni celebratissimi, che hanno sempre accettato con grande entusiasmo il nostro invito, contribuendo a loro modo al successo di questo grande evento".


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CHARLY GAUL*

CONDANNATO A

SOFFRIRE

A cura della Redazione Dopo la gioventù da salumiere, scoprì il suo destino sulla bicicletta. Viaggio nel mito di Charly Gaul, lo scalatore senza paura che, per oltre un lustro, dominò le feroci pareti delle Alpi, scrivendo pagine indimenticabili di questo sport

*Il campione lussemburghese Charly Gaul

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a sua condanna erano le salite, come se qualcuno, quasi per editto divino, avesse inflitto a quel ciclista il castigo eterno della sofferenza. Il suo castigo, in particolare, erano le salite aspre e impossibili delle Alpi ghiacciate, con gli strappi alti come pareti e senza nemmeno il conforto di un tornante dove far riposare i polmoni. Charly Gaul, che i francesi pronunciavano “Sciarlì Gol”, era uno scalatore puro. Non un fine stratega che procedeva con scatti assassini, ma un corridore dall'incedere potente che amava il calvario della progressione. Era capace - raccontano i testimoni dell'epoca - di tenere lo stesso ritmo per centinaia di chilometri amministrando con precisione certosina le proprie energie, mentre gli avversari cadevano sfiancati, l’uno dopo l’altro, ai bordi della strada. Nato l’8 dicembre 1932 a Pfaffenthal, in Lussemburgo, Charly Gaul non aveva però soltanto coraggio. Sapeva correre con l’intelligenza tattica dei campioni e in salita possedeva una straordinaria abilità a giocare con i rapporti agili. Lo battezzarono “l’angelo della montagna” perchè, quando c’era da soffrire, lui metteva le ali, spuntando regolarmente dal centro del gruppo e facendo il vuoto dietro di sé. Charly aveva un fisico minuto e secco,

nervoso e reattivo, un fisico tagliato per la salita. Tra quei fasci muscolari celava incredibili riserve di energia che sprigionava ogni qual volta l'asfalto s'impennava sulle ruote. Ma al di là delle etichette, Gaul andava forte ovunque, anche in pianura. Tra il 1956 e il 1959, si aggiudicò il Tour e, per ben due volte, anche il Giro d’Italia, sbaragliando la spietata concorrenza di Magni, Favero, Géminiani, Baldini e Anquetil. Successi netti, che certificano anche la capacità di difendersi - e a volte di dettar legge - su ogni tracciato. Come era accaduto a Coppi, il ciclismo lo aveva strappato ad un onesto lavoro di garzone. In gioventù lavorava come salumiere finché non fu in grado di mantenersi con il ciclismo. Tra i dilettanti si mise in luce vincendo il Giro dei Dodici Cantoni nel 1951 e la Freccia del Sud nel 1951 e 1953, anno in cui fece il suo esordio come professionista. I risultati non tardarono ad arrivare e il giovane lussemburghese nel 1954 trionfò nel Circuito delle Sei Province e si piazzò terzo nel Campionato mondiale di Solingen, ostacolato da uno scontro con Fausto Coppi. Da qui si originò la storica rivalità con il francese Louis Bobet, vincitore della maglia iridata, che lo relegò nuovamente nel gradino più basso del podio nel Tour

de France dell’anno successivo, quando Gaul vestì però la maglia di miglior scalatore. Il simbolo di re della montagna fu suo in carriera per due volte sia nella corsa a tappe francese (1955-56) che nel Giro d’Italia (1956, 1959). Piacque subito alla gente, per via di quella resistenza alla sforzo, per quell’incedere costante e, soprattutto, per le sue formidabili rimonte. Alla Grande Boucle del 1958 recuperò un quarto d’ora di ritardo a Raphael Géminiani. Al Giro dell’anno seguente stroncò la resistenza del divo Anquetil maltrattandolo lungo le rampe che salivano al Piccolo San Bernardo. Le sue furono imprese davvero straordinarie e solitarie, ottenute senza l’apporto di gregari eccellenti o di una grande squadra. Anche se il suo nome si lega indissolubilmente ad una della tappe più drammatiche e leggendarie del Giro, la Merano – Monte Bondone dell’8 giugno 1956, Charly regalò tante pagine epiche del ciclismo dell'epoca che - allora come oggi - si nutriva soprattutto di imprese. La sua vita terminò il 6 dicembre 2005, quando venne ricoverato d’urgenza in un ospedale di Lussemburgo per un’embolia polmonare. Due giorni dopo Charly Gaul, l’angelo della montagna, avrebbe compiuto 73 anni.


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A cura della Redazione In un giugno da tregenda di 61 anni fa Charly Gaul portava a termine, sul monte Bondone, una delle imprese ciclistiche più folli della storia. E nel 2005, pochi mesi prima di morire, il campione lussemburghese spiegò al mondo perché quella pagina di grande sport non doveva essere dimenticata

LA GENESI DEL MITO

SEMBRA UN ROMANZO E INVECE È ACCADUTO

DAVVERO L’arrivo vittorioso di Charly Gaul sul Monte Bondone nel 1956

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er raccontare questa storia che, in realtà, sembra un romanzo, servono tante parole, ma anche i numeri, benché assai meno poetici, contribuiscono a fornire un'idea credibile di ciò di cui parliamo: diciotto chilometri, 1485 metri di dislivello, trentotto tornanti, pendenza media dell’8,9% con punte massime del 17%. Questa è la radiografia della leggendaria salita del Monte Bondone, quella che - in un giugno di tregenda di 61 anni fa - fu teatro dell’impresa memorabile dello scalatore Charly Gaul. Avvolto dal nailon e col viso stravolto dal gelo, dopo 242 chilometri di calvario, il piccolo lussemburghese tagliò il traguardo che lo consacrerà, per sempre, nell'olimpo dei grandi dello sport. Charly Gaul - recitano le cronache dell'epoca - concluse la 21ª tappa del Giro d’Italia (partita da Merano) con otto minuti di vantaggio sul secondo classificato, in uno stato di semicongelamento. Conquistò con quell'impresa un terno secco: tappa, maglia rosa e Giro d'Italia. E da quel giorno nacque la leggenda eterna dell'Angelo della Montagna. Ancor oggi il fascino di rivivere quelle storiche gesta ed effettuare la scalata sul

‘massiccio’ trentino è rimasto immutato ed il Monte Bondone tornerà ad essere protagonista con la dodicesima edizione de “La Leggendaria Charly Gaul”, dal 7 al 9 luglio, in un caledeiscopio d’iniziative ed appuntamenti sul pedale. Dalla cronometro in Valle dei Laghi al vintage ciclistico della 3ª ciclostorica “La Moserissima” con biciclette ed abbigliamento d’epoca, fino ad arrivare a “La Leggendaria Charly Gaul” e i percorsi ‘mediofondo’ e ‘granfondo’, rispettivamente di 57 km e 2000 metri di dislivello e 141 km e 4000 metri di dislivello, con partenza da Piazza Duomo a Trento ed arrivo sul Monte Bondone in località Vason. Si tratta di un tracciato tecnicamente molto impegnativo per ciclisti temprati alla fatica, a loro agio in salita, ma competitivi anche come passisti. Un percorso completo e poliedrico che, in questi primi dieci anni, ha sempre premiato atleti di grande valore. Quest’anno l’evento festeggerà dodici anni di ‘onorata carriera’ e sarà l’unico appuntamento nostrano dell’UCI Gran Fondo World Series, che assegna le partecipazioni al Campionato del Mondo

amatori e master. Quella della Gran Fondo trentina è una storia di cuore e di passione nata nel 2005, quando Charly Gaul giunse sul Monte Bondone per l’intitolazione a suo nome della famosa salita di Vason. In quell’occasione un giornalista lussemburghese propose di rievocarne l’eroismo con un raduno internazionale di cicloamatori. L’idea piacque e così l’anno successivo l’APT Trento, Monte Bondone, Valle dei Laghi diede vita a “La Leggendaria Charly Gaul”. In quell'occasione l'Angelo della Montagna era apparso stanco, provato dalla malattia che due mesi dopo lo spegnerà per sempre: ma ugualmente aveva voluto tenere fede alla promessa fatta. Accompagnato dai familiari, che sapevano quanto ci tenesse, quella sul Bondone fu una delle ultime apparizioni pubbliche di Charly Gaul. Una giornata all’insegna del ricordo e della commozione che visibilmente l’aveva colto quanto gli erano state mostrate le rare immagini dalla cineteca RAI della storica tappa. Momenti che resteranno impressi per sempre nella memoria dei trentini e che, da soli, condensano il significato di un evento che va ben oltre il significato sportivo.



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A cura di Mario Pugliese Arrampicata, deltaplano, wind surf sui laghi, wake-board, kayak e trekking: se siete stanchi di rulli e tapis-roulant, la "palestra naturale" del Monte Bondone e della Valle dei Laghi vi regala una gamma inesauribile di opportunità

MONTE BONDONE L'EDEN DEGLI SPORTIVI

Vivere lo sport immersi nella natura - Photo by N. Angeli

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iete stanchi dell'inverno e avete bisogno di attività fisica all'aperto. Avete trascorso gli ultimi mesi rintanati fra quattro mura domestiche sollevando pesi, sudando sui rulli o spingendo su pedali di biciclette che non si spostano di un millimetro? Tranquilli, il peggio è passato. Se adesso - sbocciata l'estate - siete alla ricerca di un'alternativa alla solita corsetta nel parco sottocasa, la risposta è a Trento, dove si trova la "palestra naturale" più grande del mondo, quella che, a pochi minuti dal capoluogo, si estende per centinaia di chilometri quadrati nel comprensorio delimitato dal Monte Bondone e dalla Valle dei Laghi. Tapis roulant? No, qui si corre fra i prati fioriti, nei sentieri fra i boschi o fra i vigneti del Teroldego e del Pinot Nero. Spinning? Perché mai restare chiusi in

una stanza a guardare la schiena del compagno di fatica quando si può salire fra i boschi ammirando dietro ogni curva un nuovo scorcio mozzafiato e respirando l’aria salubre e corroborante delle montagne? Se invece preferite gli sport acquatici, gli specchi d’acqua cristallina della valle sono lì ad aspettarvi con i loro centri dedicati al wind surf, sul lago di Cavedine, o al wake-board, sul lago di Terlago, oppure potrete decidere di passare la giornata mulinando la pagaia di un kayak o facendovi trasportare dalla vela di una piccola deriva godendovi il paesaggio delle montagne che vi circondano. L’offerta sportiva di questo territorio è talmente vasta e diversificata che comprimerla in un elenco è un’impresa davvero titanica. Si va dai percorsi per gli appassionati di trekking alle pareti roc-

ciose attrezzate per chi ama l’arrampicata. Chi ha detto che lo sci di fondo sia soltanto uno sport invernale? Basta munirsi di bacchette, aggiungere le ruote agli sci e lo ski-roll diventa un divertente surrogato nell’attesa che torni la neve; se invece le bacchette preferite usarle per camminare vi troverete in buona compagnia con i tanti praticanti di nordic walking che trovano nella Valle dei Laghi il luogo ideale per praticare questa disciplina. Tutto questo vi sembra troppo tranquillo, lo sport per voi è adrenalina pura? Niente paura qui c’è posto anche per i più temerari. Salite sulla cima delle montagne e provate l’emozione di volare sulle Alpi con un deltaplano o con la vela di un parapendio. Perchè questa terra è così, una “palestra” che non ti stanca mai.


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MONTE NE BONDO THE EDEN OF SPORTS LOVERS

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id you spend your winter lifting weights inside your house, sweating on the treadmill or pedalling away on bikes that never move a single inch? Well, if now that summer is here you're looking for something different from the usual jog around your neighbourhood, the answer is Trento, home to the world's biggest outdoor “gym” - the one just a few minutes from town, that extends for hundreds of square kilometres in the area between Monte Bondone and the Valley of Lakes. Treadmills? No way! Here, you get to run through wildflower meadows, on woodland trails, and across the vineyards of Marzemino and Nosiola. Spinning? Why would you stay indoors and look at someone's back when you

By Mario Pugliese Rock climbing, gliding, windsurfing on the lakes, wake-boarding, kayaking and trekking: if you are tired of spinning and treadmills the “natural gym” offered by Mont Bondone and the Lakes Valley offers a wide range of exciting opportunities

can head up into the woods, and discover a new breathtaking view around every turn, while breathing in the clean mountain air? If instead you're keener on water sports, the area's crystal-clear lakes and streams are ready to welcome you with an assortment of activities. Go windsurfing on Lake Cavedine, try wakeboarding on Lake Terlago, spend the day paddling your kayak along picturesque torrents, or simply let your boat drift gently as you take in the spectacle of the mountains all around you. The area's wealth of possibilities for outdoor enthusiasts - from scenic hiking trails to a plethora of equipped rock formations for climbers - is such that even compiling a list is near impossible. And who said cross-country skiing has to be

a winter sport? Just grab some poles, add wheels to the skis, and enjoy roller skiing, a fun summer surrogate where no snow is needed. If instead you'd rather use the poles for walking, you'll be in good company among the many nordic walking aficionados who consider the Valley of Lakes a perfect setting for this discipline. Does this all sound too relaxed? Is your idea of sport a rush of pure adrenaline? No problem, options abound even for the boldest and most fearless of tourists... Climb up to the mountaintops, and experience the thrill of flying through the Alps on a hang glider or paraglider. It's that kind of place: a “gym” you'll never get bored of, and which you surely will never forget.


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MAURIZIO ROSSINI*

UN EVENTO SEMPRE PIU GRANDE Maurizio Rossini* - Amministratore Unico Trentino Marketing

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a "Leggendaria Charly Gaul” è arrivata alla sua 12esima edizione e i numeri della manifestazione, anno dopo anno, confermano la valenza sportiva e turistica dell’evento per il territorio trentino. Risultati importanti, frutto del grande lavoro degli organizzatori dell’APT Trento, Monte Bondone, Valle dei Laghi e dell’Asd Charly Gaul Internazionale, delle istituzioni, dei partners e dei numerosissimi collaboratori e volontari, un esercito di persone che ogni anno mette in scena la cronometro della Valle dei Laghi di venerdì, la granfondo

e mediofondo di domenica e da alcuni anni ‘La Moserissima’, la ciclostorica che valorizza una parte di storia del Trentino e il territorio che la ospita, a partire dalle strade bianche e piste ciclabili di Trento e dintorni. Il prestigio di questa manifestazione inorgoglisce il Trentino: anche questa edizione de La Leggendaria Charly Gaul, intitolata all'Angelo della Montagna e alla sua mitica impresa al Giro d'Italia dell'8 giugno 1956, è l'unica tappa italiana dell'UCI Granfondo World Series e rappresenta l'opportunità di

qualificarsi alla Finale del Campionato del Mondo Cicloamatori e Master. Ne emerge, per le tante persone che la vivono da casa e per chi ha la fortuna di percorrere i kilometri direttamente, un territorio variegato e ricco di alternative, in uno scenario unico e davvero molto suggestivo. Il ciclismo come nessun altro sport è in grado di esaltare il territorio, fornendo cartoline di straordinaria bellezza e importanza, che fanno il giro del mondo grazie all’attenzione mediatica che questo evento ha saputo conquistare nel corso degli anni.


GRAFFITI

cr-altogarda.net


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LA VALLE DEI LAGHI NEL REGNO DEGLI SPECCHI

A cura della Redazione

Viaggio nella Valle dei Laghi, dove i vigneti profumati fanno da cornice agli antichi borghi medioevali

La bellezza della natura nella Valle dei Laghi

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a Valle dei Laghi, nel regno degli specchi incantati. Quasi una decina di fiabeschi laghetti alpini, vigneti rigogliosi che regalano aromi e sapori unici, antichi borghi suggestivi e incantevoli manieri medievali. Venite a trovarci, la Valle dei Laghi vi stupirà. In sella tra città, montagna e laghi Una full-immersion in bicicletta nel cuore del Trentino. Corroboranti pedalate nei dintorni di Trento, salite leggendarie, panorami mozzafiato. Itinerari e piste ciclabili per famiglie e a prova di biker per vivere un’esperienza meravigliosa sulle due ruote alla scoperta di natura e cultura. Una palestra all’aria aperta. Uno spettacolo davvero unico tra paesaggi alpini e panorami lacustri, meta ideale per

famiglie che cercano una vacanza nella natura e per gli sportivi che intendono godere di una palestra all’aria aperta. Dove l’amore fa nascere grandi vini. Potremmo raccontarvi come nasce il sapore unico di un vino come il Nosiola, spiegarvi l’origine del Vino Santo, dilungarci nel descrivervi la procedura di distillazione delle nostre grappe, ma vi mancherebbe sempre una cosa: la degustazione. Vi aspettiamo! Vacanza rurale: esperienza vera Trascorrere una vacanza tra rifugi e malghe, immersi nella natura più autentica per assaporare tradizione e gastronomia, incontrare i protagonisti dei luoghi, venire a contatto con gli animali per poter seguire la trasformazione dei prodotti.

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VALLE DEI LAGHI IN THE REALM OF MIRRORS By the Editorial staff

Trip to the Lakes Valley, where ancient medieval villages are immersed in fragrant vineyards

Photo by G. Cavulli

T

he many faces of Valle dei Laghi About ten enchanting little mountains lakes, vineyards producing wines with unique scents and flavors, beautiful villages and Medieval castles. Come and visit us. Valle dei Laghi will not disappoint you. On the saddle round city, mountain and lakes. Complete bike immersion in the heart of Trentino: lovely rides around Trento, legendary climbs, breathtaking sceneries. Ideal bike routes and cycle paths for families and mountain bikers to experience marvelous rides on the two wheels through nature and culture. An outdoor gym Just stone’s throw from the city the sorroundings offer everything a sport lover could ask for: biking trails, climbing ways, trekking and mountain bike tracks, paraglid-

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UGO ROSSI*

QUESTE SALITE HANNO CONSACRATO TANTI

CAMPIONI

Il Presidente della Provincia autonoma di Trento: "Da Simoni a Fondriest, senza dimenticare la leggendaria dinastìa dei Moser, questa è sempre stata una terra di grandissimi ciclisti"

*Ugo Rossi Presidente della Provincia autonoma di Trento e Vicepresidente della regione Trentino Alto Adige Südtirol

I

l Trentino è una terra che ha fatto crescere molte “leggende delle due ruote”, campioni del ciclismo come Francesco Moser, Maurizio Fondriest e Gilberto Simoni, mentre altri giovani si stanno facendo le ossa in Italia e in Europa. Campioni, ancora, che hanno potuto allenarsi su impegnative salite di montagna ma anche su spettacolari percorsi in pianura, strade trentine spesso diventate tappe del Giro d’Italia, come accaduto anche quest'anno. Tanti dunque, da sempre, gli appassionati e i tifosi di questo sport!

Così anche quest'anno "La Leggendaria Charly Gaul", la Gran Fondo intitolata all'Angelo della Montagna e alla sua mitica impresa al Giro d'Italia dell'8 giugno 1956 – qui alla sua dodicesima edizione – fa parte dell’UCI Granfondo World Series, il circuito con prove in tutto il mondo che consente di qualificarsi ai Campionati del Mondo Amatori e Master. È un percorso che, toccando il bel paesaggio della Valle dei Laghi, i terrazzamenti a vite della Valle di Cembra fino alla scalata degli avvincenti tornanti

del Monte Bondone per la conquista del traguardo, sottolinea la nostra identità trentina. Ma è anche un'occasione di festa, che si completa con ‘La Moserissima’, la ciclostorica internazionale di Trento dedicata agli appassionati di ciclismo vintage. Un grazie agli organizzatori di questa importante e significativa manifestazione e un saluto agli atleti che si cimenteranno con le salite del Bondone, con l'auspicio che possano cogliere risultati tecnici di grande valore nel ricordo del “grande Charly Gaul”.


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MICHELE DALLAPICCOLA*

L'ANGELO

L'Assessore provinciale all’agricoltura, foreste, Turismo e promozione: "Unica prova italiana Uci e scenari naturalistici d'inestimabile bellezza. Ecco perché questa è una gara unica"

DELLA MONTAGNA SAREBBE STATO FIERO DI QUESTO EVENTO Michele Dallapiccola* - Assessore provinciale all’agricoltura, foreste, Turismo e promozione

L

a Leggendaria Charly Gaul - UCI Granfondo World Series, giunta alla sua 12ª edizione, è ormai una gara nota in tutto il mondo che si snoda lungo un circuito di straordinaria bellezza. L’ “Angelo della Montagna”, a cui è intitolata, può andarne fiero. Fra Trento, il Monte Bondone e l’affascinante territorio della Valle dei Laghi, dove le bellezze del Trentino trovano una delle loro più compiute re-

alizzazioni, i partecipanti alla gran fondo avranno modo anche quest’anno di dare miglior prova di sé, assaporando le bellezze di un territorio unico e di qualificarsi - se meritevoli - alla Finale del Campionato del Mondo Cicloamatori e Master UCI Granfondo World Series. Vorrei rivolgere anche quest'anno un caloroso benvenuto a tutti, agli atleti e ai loro team, così come ai tanti estimatori di una gara che, partendo dall’in-

cantevole cornice di piazza Duomo, a Trento, si snoderà fra borghi incantati, amene colline coperte di vigneti e di boschi, laghi di grande bellezza, inerpicandosi quindi sulle pendici del Bondone, sempre sul filo del cronometro. Senza dimenticare i numerosi eventi di contorno, compresa "La Moserissima”, la ciclostorica di Trento rivolta ai tanti appassionati del ciclismo vintage.


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Trento e Rovereto sono distanti appena una trentina chilometri ma sono unite da una solidissima vocazione al turismo storico e culturale. Con una spesa di appena 22 euro il MUSEUM PASS, che può avere un'estensione di validità di tre mesi senza sovrapprezzo, consente l’accesso illimitato ai trasporti pubblici per 48 ore, l’ingresso in tutti i musei e i castelli del territorio, l’accesso prioritario (salta la coda) per tutti i musei e castelli e l’ingresso ridotto a festival e eventi culturali.

Trento Rovereto Città di Culture. MUSEUM PASS is the card that will allow you to save money, and visit museums and castles in Trento, Rovereto and the surrounding areas, as well as many other services! What is included. Access to all museums and castles in Trento and Rovereto and to the Museum Pass attractions. Privileged access (no waiting in line) to all museums and castles. Unlimited use of all urban and extra-urban public transport, as well as all railway transport within Trentino, for 48 hours



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TIZIANO MELLARINI*

L'assessore provinciale: "In questa manifestazione sono ben rappresentate tutte le eccellenze di Trento"

UNA CORSA CHE PROMUOVE I NOSTRI VALORI

Tiziano Mellarini* - Assessore alla cultura, cooperazione, sport e protezione civile Provincia autonoma di Trento

"I

l Trentino è da sempre terra di sport, di grandi campioni delle due ruote, di epiche tappe alpine, a partire da quella legata al nome di Charly Gaul. Una gara avvincente, “La Leggendaria Charly Gaul”, che nel corso degli anni è divenuta un appuntamento sempre più sentito e atteso tra gli appassionati delle due ruote. Una competizione che sa coinvolgere ed emozionare, contribuendo nel contempo a conferire grande visibilità a uno straordinario patrimonio paesaggistico ambientale. La partenza da Piazza Duomo a Trento, il far parte del circuito Alpe Adria Tour, dell'InBici Top Challenge e dell’UCI Gran Fondo World Series, l’attraversamento di località di interesse storico culturale e anche sportivo con il classico arrivo sul Monte Bondone, riempiono questa gara di significati sportivi davvero importanti. Pendenze impegnative che mettono a

dura prova i valori sportivi degli atleti e che scaldano il cuore dei tifosi, proprio come è accaduto a Charly Gaul, che – con la sua impresa del 1956 - lega per sempre il proprio nome a quello del Monte Bondone e, in senso più ampio, a quello della montagna trentina. Da sempre sono queste tappe a regalare i momenti più attesi: la strada che sale, lo sforzo massimo, la montagna. Ingredienti che rendono epiche alcune giornate di sport ed in questo senso il Trentino garantisce uno scenario al top proponendo per gli amanti di questa disciplina centinaia di chilometri di strade in scenari naturali ideali, una sorta di palestra a cielo aperto. È un messaggio che da anni lanciamo ai nostri ospiti, consapevoli di poter offrire loro un territorio ideale per muoversi all’aria aperta e per divertirsi in maniera sana, sia con le due ruote ma anche in tante altre discipline sportive. In Trentino proprio l'ambiente è perno

di un sistema che pone al centro la sostenibilità ambientale e la montagna, dove si punta sulla qualità e salubrità dei prodotti, sull’accoglienza ma anche su servizi efficienti, infrastrutture, mobilità, relazioni sociali, insomma dove la montagna ed i suoi valori di autenticità possano essere protagonisti. Manifestazioni come “La Leggendaria” rappresentano in questo senso uno strumento molto efficace per promuovere questi valori, non solo fra i partecipanti, ma anche tra i tantissimi appassionati presenti sul percorso di gara. Un cordiale benvenuto va dunque agli atleti e agli accompagnatori e un complimento agli organizzatori accanto a un particolare riconoscimento alla fondamentale opera dei moltissimi volontari, grande patrimonio delle nostre comunità, impegnati lungo il percorso e in tutti quei servizi tesi a garantire la sicurezza e il pieno successo alla manifestazione"



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A cura di Sara Falco

IL MUSE

Alla scoperta delle monumentali sale del museo delle scienze di Trento dove giurassico e futuro si incontrano in un'emozionante fusione

BENVENUTI NELLO SCRIGNO DELLA NATURA MUSE, il Museo delle Scienze a Trento - Photo by Hufton + Crow

è

una delle eccellenze culturali di Trento, un piccolo miracolo sbocciato nel cuore di una vecchia area industriale dismessa, la creazione di un architetto di straordinario talento, che ha deciso di incorniciare un'idea geniale tra le splendide montagne del Trentino. Parliamo del MuSe, l’innovativo Museo delle Scienze di Trento progettato da Renzo Piano che, dopo soli quattro anni di vita, è già diventata una delle istituzioni culturali più visitate d’Italia. A dispetto della classificazione museale, il museo trentino è quanto di più lontano si possa immaginare rispetto alla classica esposizione fatta di grandi sale cupe e silenziose. Qui la protagonista assoluta è la luce che pervade tutti gli ambienti, dalla terrazza affacciata sulla valle dell’Adige al seminterrato dove sono ospitate la più grande mostra di dinosauri dell’arco al-

pino e la serra tropicale. “The big void” (il grande vuoto) che collega tutti i livelli è “occupato” da animali tassidermizzati sospesi con sottilissimi fili d’acciaio per creare nel visitatore l’illusione di fluttuare nello spazio mentre interagisce con i monitor o osserva gli oggetti esposti sui grandi tavoli di legno chiaro. Ogni aspetto del MuSe è mirato a coinvolgere attivamente il visitatore: al quarto piano, dedicato alle “Alte Vette”, si trovano il tunnel multimediale in cui si può vivere l’esperienza multisensoriale di volare sopra i ghiacciai alpini, sciare a tutta velocità lungo una parete ripidissima o essere travolti da una valanga. Scendendo di un livello si viene catapultati in un sentiero di montagna in cui provare l’emozione di un incontro con un animale selvatico, mentre al “+2” una serie di suggestive installazioni mostra le mutazioni epocali del nostro pianeta

durante le ere geologiche e, in particolare, il processo di formazione delle Alpi. Il primo piano affianca la preistoria della “time machine”, una grotta multimediale dove vivere l’esperienza di un antichissimo rito, all’imminente futuro del FabLab dove sperimentare stampanti digitali e altre attrezzature all’avanguardia. Il piano terra è dedicato all’infanzia con la sezione “maxi Ooh!”, dedicata alle esperienze sensoriali per l'infanzia e la Palestra della scienza dove chi è rimasto bambino dentro potrà giocare a riprodurre dei piccoli esperimenti di fisica o scienze naturali. Per continuare a scoprire le tante sorprese che il museo trentino riserva ogni giorno vi consigliamo di visitare il sito www.muse.it


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THEWELCOME MUSE TO By Sara Falco Discover the monumental halls of the Science Museum in Trento where the Jurassic age and the future come together in an exciting fusion

W

hat is a museum's recipe for success? Take an old abandoned industrial area, a prodigiously talented architect, the marvellous setting of Trentino's mountains, and a brilliant idea on how to set up a worldclass exposition. Mix it all together in just the right way and you'll get MuSe, Trento's innovative Museum of Sciences. Designed by celebrated architect Renzo Piano, in just three years of existence the venue has welcomed over 1.5 million visitors, quickly becoming one of Italy's most popular cultural institutions. As far from stereotype as possible, MuSe has none of the gloomy, silent and mostly empty vast rooms we normally associate with the word “museum” Here, light plays a leading role, and pervades every corner of the facility from the panoramic terrace overlooking the Adige Valley all the way down to the basement, which houses the Alpine region's largest dinosaur exhibit as well as a tropical greenhouse. The “Big Void” connecting the various

THE GUARDIAN OF NATURE'S MYSTERIES

levels is “inhabited” by taxidermied animals, suspended mid-air by thin steel wires, to give visitors the impression of floating in space as they interact with the monitors or observe the items on display. Every aspect of MuSe was studied to actively engage the visitor: the fourth floor, dedicated to Mountain Peaks, includes a multimedia, multi-sensory tunnel that lets you experience the feeling of flying over alpine glaciers, of skiing fullspeed down the steepest of slopes, and of being swept away by an avalanche. One floor down, you will find yourself wandering down a mesmerizing mountain path, and even experience the thrill of a close encounter with a wild animal. On level +2, instead, a series of evocative installations explore our planet's mutations through the various geological eras, with particular emphasis on the formation process of the Alps. The first floor pairs prehistory with the upcoming future: “Time Machine” is a multimedia cave that lets visitors take part in ancient Stone Age rituals, while the

“FabLab” lets them experiment with 3D printers and other cutting-edge technological devices. The ground floor caters specifically to childhood, with the “Maxi Ooh!” area, a wonderland of exciting sensory experiences for children under 5, and the Hands-On Science Centre, where kids and adults alike can have fun with a series of physics and science experiments. Finally, from July 16th until June 30th of 2017, MuSe will also house a temporary exhibition on the theme of EXTINCTIONS, a wide-ranging project that invites us to reflect on our relationship with nature. A fascinating journey through cataclysms and great challenges, but also through lucky breaks and rousing triumphs, from the grandeur of dinosaurs and of the last great mammals to the fate of the Earth's most cumbersome ape: man. To learn more about the many surprises that Trento's MuSe has in store, we suggest you visit the museum's website


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A cura della Redazione Nel 2018 Trento ospiterà il ritrovo annuale degli alpini: "Un omaggio a tutti i caduti a 100 anni dalla fine della grande guerra"

L'ADUNATA

DELLE PENNE NERE Alla presenza delle autorità, presentato il simbolo della 91a Adunata Nazionale degli Alpini a Trento 2018

L

a 91ª adunata degli alpini del 2018 è stata fissata a Trento, dove il prossimo anno, tra l'11 ed il 13 maggio, sono attesi - secondo le proiezioni dell'Associazione Nazionale Alpini (Ana) - oltre 500mila persone. Per la città di Trento si tratta della quinta adunata dopo gli storici eventi del 1922, del 1926, del 1938, del 1957 e del 1987, cinque tappe che hanno consolidato, nel corso dei secoli, il profondo legame tra le penne nere e la cultura trentina: “Per la prima volta - spiega il presidente dell'Ana Trento Maurizio Pinamonti – il Consiglio direttivo dell'Anlma, su nostra espressa e ferma proposta, ha deciso di dedicare quest'importante evento a tutti i Caduti delle nazionalità già belligeranti e riaffermare così il valore indiscutibile della pace proiettata in un'Europa unità”. Un messaggio forte ed attuale, "dedicato - spiega Pinamonti - a tutti i caduti, a prescindere dalla bandiera che

hanno difeso, nel centesimo anniversario della fine della grande guerra". La città ospitante della manifestazione, che ha cadenza annuale, è stata decisa a Gemona, in Friuli, dove si è riunito il consiglio direttivo nazionale dell'Ana che - dopo aver ascoltato la relazione del vice presidente degli alpini trentini, Paolo Frizzi - ha dato il via libera all'evento. Si conclude così con grande soddisfazione delle penne nere trentine - il percorso di candidatura di Trento e partono i lavori organizzativi in vista del maxi-evento: "Trento è stata una città martire della grande guerra - prosegue il presidente locale dell'Ana - dunque ci sembrava giusto rendere omaggio a tutte quelle famiglie trentine profondamente toccate dagli eventi tragici di quegli anni". La rievocazione, che commemora la prima adunata spontanea tenutasi sul monte Ortigara nel vicentino, si svolgerà su due giorni ed avrà il suo culmine domenica,

con la sfilata di decine di migliaia di alpini per le strade della città. Gli iscritti all'Associazione Nazionale Alpini, divisi per Sezioni Ana d'appartenenza (i primi a sfilare sono gli alpini delle Sezioni all'estero, ultimi quelli della Sezione ospitante) saranno accompagnati da numerose bande e fanfare alla presenza delle autorità politiche locali e nazionali: "Il nostro sarà, come sempre, un messaggio di solidarietà - conclude Pinamonti - una mano sempre tesa a chi ha bisogno. Perché, oggi come ieri, davanti a chi reclama aiuto, gli alpini non si tirano mai indietro". Secondo le stime, come detto, a Trento sono attese all’incirca 500 mila persone che necessitano, oltre che di alberghi (già tutti prenotati), anche di alloggiamenti collettivi, di aree attrezzate, di parcheggi. I 1.500 posti letto di Trento sono già tutti esauriti da tempo e anche negli alberghi delle valli stanno finendo.


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La Leggendaria Charly Gaul, il passaggio dei ciclisti nella Valle dei Laghi - Photo by M. Miori


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FRANCO ALDO BERTAGNOLLI*

SUI PEDALI SI APPREZZANO I VERI TESORI PAESAGGISTICI DI QUESTA TERRA

Il presidente dell'APT Trento, Monte Bondone, Valle dei Laghi: "Cicloturismo in costante crescita. Ecco perché in futuro investiremo ancora"

Franco Aldo Bertagnolli* - Presidente dell'APT Trento, Monte Bondone, Valle dei Laghi

"I

l cicloturismo genera in Europa un indotto di oltre 40 miliardi di euro, con 2 milioni di viaggi e 20 milioni di pernottamenti, secondo le rilevazioni dell'Enit. In Italia ha un valore potenziale di 3,2 miliardi di euro e sta crescendo ad un ritmo costante. Benché la vacanza in bicicletta sia una pratica diffusa soprattutto nell'area di lingua tedesca, incomincia a trovare i primi interessanti riscontri anche tra i turisti italiani. Varie regioni si stanno attrezzando per rispondere alle esigenze di questo target di vacanzieri ed il Trentino è il prima linea in questo senso". L'analisi puntuale è di Franco Aldo Bertagnolli, presidente dell'APT Trento, Monte Bondone, Valle dei Laghi, il professionista più indicato per scattare una foto credibile ed aggiornata sul cicloturismo "made in Trentino". "Qui - spiega - abbiamo una rete di piste ciclabili e di percorsi attrezzati e dedicati ai ciclisti di oltre 500km. Questa rete di ciclabili, inizialmente pensata per le esigenze di mobilità e la promozione di un'attività fisica da parte dei residenti, arricchisce la nostra offerta turistica, rispondendo alle esigenze di quei turisti che vogliono

pedalare in sicurezza al di fuori di strade caratterizzate da traffico promiscuo. A mio avviso il cicloturismo è destinato ad aumentare costantemente in futuro e la nostra terra offre le condizioni ideali per questo filone vacanziero. In Trentino, infatti, c'è anche un'offerta enogastronomica di qualità, molto apprezzata dal ciclo-turista che abbina spesso il piacere del buon cibo o di un buon bicchiere ai momenti di relax". Ma qual è il profilo-tipo del cicloturista che viene in Trentino? "Noi - spiega Bertagnolli - riscontriamo diverse tipologie. Da una parte ci sono i cosiddetti cicloturisti, cioè coloro che trascorrono la loro vacanza in bicicletta, preferibilmente con una modalità di tipo itinerante, spostandosi di tappa in tappa fino alla meta finale. Una larga maggioranza è poi composta da turisti che hanno scelto di trascorrere in Trentino la propria vacanza e che utilizzano la bicicletta con intensità diverse. Si fermano mediamente in Trentino tra le cinque e le nove notti e spendono in media circa 60/80 euro al giorno e si tratta in prevalenza, per circa i due terzi, di ospiti stranieri, provenienti per lo più da Paesi di lingua tedesca,

Germania in primis e dall'Olanda". Che cosa rappresenta all'interno della vostra offerta turistica una manifestazione come la Gran Fondo Charly Gaul? "Questa manifestazione è diventata negli anni sempre più importante - prosegue il presidente dell'APT - e il merito è anche di un patrimonio paesaggistico non riproducibile e dal valore straordinario. Il miglior modo di visitare la nostra terra è la bicicletta. Sui pedali, infatti, si possono cogliere sfumature e particolari che andrebbero persi con mezzi più veloci, si può recuperare una dimensione lenta di fruizione del territorio, una dimensione sostenibile ed ecologica". Un evento che può ancora crescere? Bertagnolli è convinto di sì: "Determinante in futuro sarà estendere le stagionalità con strategie di internazionalizzazione, commercializzazione e fidelizzazione dei clienti, cercando di aumentare la spesa media del turista. In questo senso manifestazioni come la Charly Gaul sono un eccellente strumento di promozione, possono aiutarci ad aumentare l'appeal di questo importante segmento che in futuro è destinato ad aumentare e sul quale punteremo sempre con più decisione".



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LA LEGGENDARIA CHARLY GAUL

NEL CUORE DELLA LEGGENDA Atleti sulle strade della La Leggendaria Charly Gaul - Photo by A. Russolo

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luglio, come avviene ormai da dodici anni, si rinnova il rito della Gran Fondo Charly Gaul che, come tradizione impone, vivrà il suo momento clou sulla salita del Monte Bondone, diciotto chilometri, 1485 metri di dislivello, trentotto tornanti, pendenza media dell’8,9% con punte massime del 17%. Su questa erta leggendaria - in un giugno infernale di 61 anni fa - si celebrò l’impresa memorabile dello scalatore Charly Gaul che, avvolto dal nailon e col viso stravolto dal

gelo, dopo 242 chilometri di sofferenze, tagliò il traguardo che lo consacrerà, per sempre, nell'olimpo dei grandi dello sport. Il lussemburghese - recitano le cronache di allora - concluse la 21ª tappa del Giro d’Italia (partita da Merano) con otto minuti di vantaggio sul secondo classificato, in uno stato di semicongelamento. Mentre oltre la metà dei partenti si ritirò, lui continuò a pedalare nella bufera, conquistando la tappa, la maglia rosa e il Giro d'Italia. E quel

giorno nacque la leggenda dell'Angelo della Montagna. Ancora oggi il fascino di rivivere quelle storiche gesta ed effettuare la scalata sul ‘massiccio’ trentino è rimasto immutato, ed il Monte Bondone tornerà ad essere protagonista con la dodicesima edizione de “La Leggendaria Charly Gaul”, dal 7 al 9 luglio, in un caledeiscopio d’iniziative ed appuntamenti sul pedale. Oltre alle collaudate cronometro di Cavedine (TN) di venerdì 7 luglio, “La Moserissima” di sabato 8 luglio e “La


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A cura della Redazione Dal 7 al 9 luglio si celebra la 12a edizione della Gran Fondo dedicata all'Angelo della Montagna. Dall'impresa sul Monte Bondone alla commovente rievocazione del 2005, storia di un evento che, spigolando tra mito e realtà, va ben oltre i confini dello sport I ciclisti della Leggendaria Charly Gaul tra i vigneti trentini - Photo by Newspower.it

Leggendaria Charly Gaul” di domenica 9 luglio, ci sarà anche una spettacolare sfida a scatto fisso, prevista anch’essa per la giornata di sabato: una competizione “da urlo” che arricchirà il già folto programma di APT Trento, Monte Bondone, Valle dei Laghi ed ASD Charly Gaul Internazionale, come sempre in prima linea quando si tratta di esaltare la bellezza delle due ruote e gli scenari paesaggistici del Trentino. I percorsi della manifestazione - organizzata da ASD Charly Gaul In-

ternazionale e da APT Trento, Monte Bondone, Valle dei Laghi - dedicata al famoso scalatore lussemburghese saranno una ‘granfondo’ ed una ‘mediofondo’, rispettivamente di 141 km e 4000 metri di dislivello e di 57 km e 2000 metri di dislivello, entrambi con partenza da Piazza Duomo a Trento ed arrivo ai 1654 metri di quota di Vason, al culmine del Monte Bondone. Si tratta di un tracciato tecnicamente molto impegnativo per ciclisti temprati alla fatica, a loro agio in salita, ma competitivi anche come passisti. Un percorso completo e poliedrico che ha sempre premiato atleti di grande valore. “Leggendari” sono anche i circuiti di cui la manifestazione fa parte: oltre al più importante circuito internazionale per master e cicloamatori, infatti, “La Leggendaria Charly Gaul” è gara anche dell’Alpe Adria Tour, di Alé Challenge e di InBici Top Challenge, i quali selezionano le sfide granfondistiche più importanti del Belpaese. Quest’anno, come detto, l’evento festeggerà dodici anni di ‘onorata carriera’ e, ancora una volta, sarà l’unico appuntamento nostrano dell’UCI Gran Fondo World Series, che assegna le partecipazioni al Campionato del Mondo amatori e master. Quella della Gran Fondo trentina è una storia di cuore e di passione nata nel 2005, quando Charly Gaul giunse sul Monte Bondone per l’intitolazione a suo nome della famosa salita di Vason. In quell’occasione un giornalista lussemburghese propose di rievocarne l’eroismo con un raduno internazionale di cicloamatori. L’idea piacque e così l’anno successivo l’APT Trento, Monte

Bondone, Valle dei Laghi diede vita a “La Leggendaria Charly Gaul”. In quell'occasione l'Angelo della Montagna era apparso stanco, provato dalla malattia che due mesi dopo lo spegnerà per sempre: ma ugualmente aveva voluto tenere fede alla promessa fatta. Accompagnato dai familiari, che sapevano quanto ci tenesse, quella sul Bondone fu una delle ultime apparizioni pubbliche di Charly Gaul. Una giornata all’insegna del ricordo e della commozione che visibilmente l’aveva colto quanto gli erano state mostrate le rare immagini dalla cineteca RAI della storica tappa. Momenti che resteranno impressi per sempre nella memoria dei trentini e che, da soli, condensano il significato di un evento che va ben oltre il significato sportivo. Sfide leggendarie meritano un capo altrettanto leggendario da indossare, per questo il comitato organizzatore offre come consuetudine la possibilità di acquistare la maglia tecnica della dodicesima edizione, un capo che “pare un dipinto” e che raffigura corridori in bicicletta su di uno spettacolare sfondo azzurro. Tre giorni di spettacolo meritano anche un alloggio confortevole, per questo il team dell’APT Trento, Monte Bondone, Valle dei Laghi ed ASD Charly Gaul Internazionale serve su un piatto d’argento comode strutture in cui alloggiare, situate fra i luoghi “cult” di Trento e dintorni, fra città, montagna e bacini lacustri, e a tariffe competitive come le avvincenti prove sulla bicicletta, rintracciabili al sito web della manifestazione. Info: www.laleggendariacharlygaul.it


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I PERCORSI Per Info in merito al regolamento, dettagli tecnici e chiusura strade - www.laleggendariacharlyegaul.it

Abbiamo realizzato percorsi adatti a tutti i ciclisti. I laghi, le montagne, le salite, le discese... abbiamo disegnato ogni emozione per farvi vivere una giornata di sport indimenticabile

GRANFONDO E MEDIOFONDO 2 percorsi per La leggendaria Charly Gaul Trento Monte Bondone di domenica 17 luglio. La granfondo di 141 km. e 4000 mt. di dislivello è prova di qualificazione alla Finale del Campionato Mondiale Master e Cicloamatori 2016 per le categorie Donne e Uomini, mentre il percorso medio di km.57 e 2000 mt. di dislivello è prova di qualificazione alla Finale del Campionato Mondiale Master e Cicloamatori 2016 per le categorie Donne e Uomini, il percorso medio inoltre ripercorre la mitica salita Charly Gaul

ROAD RACE COURSE There are two distances. The 141 km Long distance (Grandondo) which is the qualifier event for all males and females below 50 and 57 km distance (Mediofondo) which is the qualifier event for the UWCT final for men and women above 50, all taking off from the fascinating Trento city centre, and finishing in Vason, at 1.650 meters a.s.l., on the same exact point that Gaul crossed in 1956.



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FRANCESCO MOSER*

NEL REGNO DEL MITO

*Il campione Francesco Moser

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ui non ha bisogno di presentazioni perché, anche chi non "mastica" ciclismo, sa chi è e cosa ha fatto sui pedali Francesco Moser, uno che - sportivamente parlando - abiterà per sempre nel regno del mito.La sua fama è sopravvissuta negli anni e ancora oggi, anche quando lo vedi cavalcare il trattore tra i vigneti della sua immensa tenuta di Castel di Gardolo, non puoi fare a meno d'immaginartelo in bicicletta, chinato sul manubrio, con il viso spigoloso segnato dalla fatica. Il fisico è quello asciutto di sempre e, se non fosse per quella chioma argentata, si direbbe che per lui le lancette del tempo si siano quasi fermate. Del resto Moser - oggi uomo rustico della vi-

A cura di Mario Pugliese

Doveva essere un omaggio, è diventata la "corsa di famiglia". Sui tracciati disegnati da Francesco Moser in persona, il prossimo 8 luglio si rinnova l'appuntamento con la rievocazione storica dedicata allo Sceriffo: "Ho scelto un percorso adatto a tutti. Più o meno..."

gna - la bicicletta non l'ha mai abbandonata. Una passione impressa nel suo genoma ed oggi rispolverata dalla gara che porta il suo nome, la Moserissima, sesta tappa del Giro d'Italia vintage e ormai considerata la "corsa di famiglia". "All'inizio - ammette - avevo qualche perplessità perché noi Moser siamo sempre stati tipi schivi e dunque nelle celebrazioni non siamo a nostro agio. Ed invece, con il senno di poi, mi sono ricreduto ed oggi sono molto affezionato a questa manifestazione. Per questo sono davvero grato ad Elda Verones, direttrice dell'ATP di Trento, Monte Bonone e Valle dei laghi, che ha insistito tanto per farne un appuntamento fisso. Per me e Aldo è l'occasione

di una pedalata piacevole sulle strade di casa, il pretesto per incontrare gli amici di sempre. Ci sarà Simoni, Fondriest e tanti corridori del trentino che, come noi, condividono oggi come ieri l'amore per la bicicletta".Ci sono campionissimi che, imborghesiti dalla ricchezza, recidono il loro legame con la terra d'origine e - come gli zii d'America - tornano al paese una volta all'anno con l'auto lucida e le sporte di regali sottobraccio. Francesco Moser, al contrario, vive da sempre in simbiosi geometrica con il "suo" Trentino, fiero della sua identità e geloso custode delle tradizioni di questa terra. Qui, sul fianco di una collina, ha costruito il suo eremo e qui - dove è nato - concluderà la sua esi-


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Il campione trentino Francesco Moser riceve il premio Hall of Fame in virtù della sua memorabile vittoria al Giro d’Italia 1984.

stenza: "Non potrei mai vivere lontano dai miei vigneti - dice - con i soldi guadagnati in carriera non ho mai avvertito il bisogno di prender casa a Montecarlo. Prima vivevo per il ciclismo, adesso la mia grande passione è il vino. Cavalcare una bicicletta è sempre un'emozione particolare, ma anche il trattore regala le sue soddisfazioni". Con Moser - soprattutto davanti ad un calice di bianco - si può parlare del ciclismo di ieri e di oggi e la sua analisi, mai banale, è sempre una lezione preziosa, da ascoltare in liturgico silenzio: "Dumoulin è stato un degno vincitore dell'ultimo Giro d'Italia - dice - anche se l'ultima cronometro l'ha indubbiamente favorito. Però è stato bravo a difendersi in salita, arrivando all'ultima tappa con un margine ridotto, quel-

lo che poi gli ha consentito facilmente di riprendersi la maglia rosa. Nibali ha fatto sicuramente un bel giro, ma se voleva vincere, lui e Quintana avrebbero dovuto staccare in maniera più netta l'olandese in salita". Il mondo dei professionisti resta l'eldorado dei ricordi, ma l'attualità è, come detto, la "Moserissima" che quest'anno ha subìto un significativo "refresh" dei tracciati: "Mi sono personalmente occupato di disegnare i tracciati di questa terza edizione - spiega Moser - e devo dire che mi sono divertito molto. Trento e dintorni offre una miriade di opportunità e dunque ho cercato di proporre un tracciato versatile, duro ma anche pedalabile. Insomma, il classico percorso adatto per tutte le gambe. Sono convinto che l'8 lu-

glio ci divertiremo". Al di là dell'aspetto agonistico, la manifestazione deve il suo successo soprattutto all'atmosfera che regala. I partecipanti, infatti, dovranno tassativamente indossare abbigliamento d’epoca o d’ispirazione, evitando di mettere in vista indumenti con materiali tecnici di recente manifattura. Nel rispetto dello spirito rievocativo, i partecipanti sono invitati a curare anche la scelta di tutti gli altri accessori, a partire dalle scarpe, i cappellini, le borracce, mentre per quanto riguarda l’utilizzo del casco di sicurezza omologato questo è l’unico accessorio moderno di cui è consentito e consigliato l’utilizzo, seguendo le norme tecniche dell’attività ciclo pedalata vintage internazionale, con il regolamento ufficiale a prevederne proprio l’utilizzo.


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TIZIANO UEZ*

IL TEMPO PASSA, LA LEGGENDA

RESTA Tiziano Uez* - Assessore allo Sport e Semplificazione

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rovo molto piacere a presentare la 12ª Edizione della Leggendaria Charly Gaul, manifestazione ciclistica di spessore e di interesse nazionale ed internazionale. L'impresa eroica del ciclista lussemburghese che si fa strada sui tornanti impervi del Monte Bondone in un otto giugno 1956 inaspettatamente innevato è ormai un'immagine indelebile e memorabile della storia del ciclismo mondiale. Soprattutto è un ricordo prezioso che appartiene a pieno titolo alla nostra storia, alla nostra città e al nostro Trentino, terra fertile di grandi campioni che ci piace immaginare abbiano iniziato la loro carriera proprio incitando Charly Gaul lì sui tornanti oppure ammirando le foto di questa epica impresa. Le

L'Assessore allo Sport e Semplificazione: "L'impresa eroica del ciclista lussemburghese resterà per sempre un'immagine indelebile della storia del ciclismo mondiale"

riprese televisive in bianco e nero tipiche dell'epoca hanno inquadrato l' "Angelo della montagna", questo il soprannome di Charly Gaul, mentre saliva lungo i tornanti aspri del Monte Bondone immortalando così la nostra montagna e facendola conoscere a tutto il mondo per la meraviglia dei suoi paesaggi che trapela nonostante le immagini sfuocate e l'abbondante nevicata. Sessantuno anni dopo, il Monte Bondone è ancora lì, con i suoi aspri tornanti e i suoi paesaggi fioriti. Sono lì anche i ciclisti di questa generazione: sono cambiate le biciclette e l'abbigliamento tecnico, ma la fatica e la voglia di arrivare in cima sono le stesse che spingevano il lussemburghese. Sessantuno anni dopo sono lì, lungo il percorso, anche i tifosi, animati dalla stes-

sa passione per il ciclismo e dallo stesso entusiasmo dell'epoca. Ringrazio di cuore tutti coloro che a vario titolo, con impegno e passione, hanno contribuito e stanno contribuendo, in tutti questi anni, alla realizzazione di questa manifestazione fiore all'occhiello della nostra Città sia sotto il profilo prettamente sportivo che sotto il profilo culturale, aggregativo e turistico. Nell'augurare lunga vita a una manifestazione di spessore e di interesse nazionale come questa, invio un grande in bocca al lupo a tutti e buon divertimento ad organizzatori, atleti, tecnici, appassionati che condivideranno questa magnifica esperienza tra sole e prati verdi del Monte Bondone.



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LA MOSERISSIMA

RITORNO

AL VINTAGE CON LO

"SCERIFFO" Photo by Newspower.it

L'

omaggio di Trento al suo campione ha l'iperbole di un superlativo: "La Moserissima", l'evento che vuole ricordare al mondo intero le imprese sportive di Francesco Moser. La terza edizione dell’evento avrà luogo l’8 luglio a Trento, con partenza da Piazza Duomo ed arrivo in Piazza Fiera. Gli atleti avranno l’occasione unica di cimentarsi con il fascino del retrò, immedesimandosi con le caratteristiche principali del ciclismo d’epoca, fra maglie in lana, caschi in cuoio, puntapiedi

e cinghiette, pantaloncini d’un tempo, biciclette fabbricate rigorosamente prima del 1987: questi i requisiti fondamentali per partecipare a questo salto nel tempo. Nella seconda edizione dello scorso luglio a ricordare il ciclismo dei tempi che furono c’erano i grandi campioni del passato a due ruote come Gianni Motta, vincitore del Giro d’Italia 1966, Marino Basso, campione del mondo a Gap in Francia nel 1972, “Cuore Matto” Franco Bitossi, Palmiro Masciarelli,

fidato gregario di Moser per dieci stagioni, e Luciano Armani, uno in grado di battere Merckx in volata al Tour de France 1971. Nato a Palù di Giovo, piccolo paesino in provincia di Trento, Francesco Moser è stato il corridore capace di conquistare 273 vittorie su strada assieme a tutte le più grandi classiche del calendario nazionale e internazionale. L’organizzazione dell’APT Trento, Monte Bondone, Valle dei Laghi e dell’ASD Charly Gaul Internazionale è


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A cura della Redazione L'8 luglio da piazza Duomo parte la terza edizione de "La Moserissima". Al via tanti campioni celebrati del pedale, ma a tirare il gruppo ci sarà, come sempre, Francesco Moser

inoltre una delle più apprezzate del panorama nazionale, in particolar modo quest’anno con una miriade di eventi fra la dodicesima edizione de “La Leggendaria Charly Gaul”, la cronometro di Cavedine e la prova a scatto fisso che si svolgerà proprio nella giornata de La Moserissima. Ai corridori verrà offerto, come detto, un itinerario spettacolare che partirà ed arriverà nella scenografica Piazza Duomo di Trento, prima di snodarsi per 57 km del percorso corto e i 94 km del

I ciclisti de "La Moserissima" capitanati da Francesco Moser, brindano con Trento Doc con il Presidente Bruno Lutterotti nella sede delle cantine Cavit - Photo by Newspower.it

percorso lungo fra i caratteristici borghi trentini, le strade bianche immerse nel verde della natura ed i passaggi che faranno respirare ancora una volta il profumo del vintage e del buon vino offerto dalla cantina Cavit di Trento e da quella di Maso Villa Warth, ove sarà anche possibile visitare il Museo del Ciclismo, con tanti reperti storici di una collezione prestigiosa. L’itinerario di gara racconterà storie importanti, mettendo in bella mostra gli scenari naturalistici del Trentino senza trascurare il centro cittadino, scoprendo in tutta

tranquillità e in una atmosfera gioiosa il vasto patrimonio di piste ciclabili e le attrattive offerte. L’ordine di arrivo ne “La Moserissima” passa in secondo piano, poiché i concorrenti vengono premiati in base al tipo di abbigliamento che indossano o al tipo di bicicletta che utilizzano. A tirare il gruppo sarà, come sempre, lo "Sceriffo", il campionissimo che Trento ha voluto omaggiare, ringraziandolo per l'amore - ricambiato - che Moser ha sempre avuto per la sua terra. Info www.lamoserissima.it


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I PERCORSI Per Info in merto al regolamento, dettagli tecnici e chiusura strade - www.lamoserissima.it

Abbiamo realizzato percorsi adatti a ciclisti appassionati del Vintage. Start ed arrivo di entrambi gli itinerari avverranno nella scenografica Piazza Duomo a Trento, ove si eleva, nel bel mezzo della piazza, la fontana del Nettuno, disegnata nel 1769 da Francesco Antonio Giongo. Questo raduno cicloturistico internazionale non competitivo dovrà necessariamente effettuarsi con biciclette costruite prima del 1987, ma “La Moserissima” è anche una sciccheria dal punto di vista dell’abbigliamento, dato che i protagonisti dovranno “addobbarsi” a dovere, come avessero fatto un viaggio con la ‘macchina del tempo’.

LUNGO - CORTO 2 percorsi per la Moserissima, a moltiplicare anche l’entusiasmo degli appassionati del ‘vintage’ in bicicletta. Il primo sarà un ‘corto’ di 57 km, il secondo un ‘lungo’ di 94 km. Rimarranno invece tappa fissa i due ristori alla cantina Cavit e Maso Villa Warth (Museo Moser). Il leitmotiv di entrambi gli itinerari sarà ovviamente la città di Trento, in una passeggiata cicloturistica che valorizzerà il territorio trentino e le piste ciclabili della zona, strade bianche immerse nella natura rigogliosa e i passaggi caratteristici sulle strade sterrate.

long - SHORT 2 itineraries for the Moserissima, for the joy of those with a sweet spot for “vintage” cycling. The first is a 57 Km “short” route and the second a 94 Km “long” route. Both will include refreshment stops at Cantina Cavit and Maso Villa Warth (Museum Moser). The common denominator of the two itineraries will of course be the city of Trento, for a stroll on two wheels that promotes Trentino's territory and takes advantage of the local bike paths, unpaved roads surrounded by lush greenery, through the area's distinctive and breathtaking scenery.


www.mosertrento.com


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L'assessore: "L'eredità che ci ha lasciato Charly Gaul rappresenta ancora oggi una grande lezione di vita"

ROBERTO STANCHINA*

IN UNA CORSA I TRATTI VINCENTI DELLA

NOSTRA IDENTITÀ Roberto Stanchina* - Assessore con delega per le politiche economiche, agricole, tributi e turismo

"L

a Leggendaria Charly Gaul" condensa, in un unico evento, numerosi tratti vincenti della nostra comunità: la vocazione alla fatica di una cittadina laboriosa che ha saputo costruire, con tenacia e lungimiranza, una grande industria del turismo; la bellezza inestimabile dei nostri paesaggi, che vanno sempre tutelati e valorizzati con la massima cura ed attenzione; la celebrazione di un uomo e delle sue imprese epiche che hanno fatto del ci-

clismo uno sport unico e affascinante. L'eredità che ci ha lasciato idealmente Charly Gaul rappresenta, anche mezzo secolo dopo, una grande lezione di vita, che ci ricorda come, con l'ostinazione e la predisposizione al sacrificio, nessun traguardo è precluso. L'Angelo della Montagna, quel giorno sul Monte Bondone, lottò contro gli avversari, che si arresero uno dopo l'altro; contro le condizioni meteo proibitive, che - in una strana giornata di giugno

- lo catapultarono nel cuore di un'autentica bufera; contro la solitudine che finì solo dopo il traguardo quando, semicingolato, ricevette finalmente una coperta calda sulle spalle. Per tutte queste ragioni, oggi torniamo a celebrare il rito di una corsa che va ben oltre gli steccati dello sport. E allora, per un giorno, alziamoci tutti sui pedali… la montagna di Trento ci aspetta!


Scenari mozzafiato nelle montagne di Trento



La natura avvolge il lago di Toblino - Photo by A. Ghezzer


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IL TESTIMONIAL

CHARLY GAUL CI HA INSEGNATO TANTO

Juri Chechi

P

assione per lo sport e amore per il territorio. Spigolando tra questi due concetti, Juri Chechi, olimpionico e testimonial dell'evento trentino, sviscera per noi l'anima della Gran Fondo Charly Gaul: "E' un evento speciale - spiega il signore degli anelli - in cui convivono, in un equilibrio perfetto, i valori più autentici dello sport e l'identità culturale di un territorio che, da sempre, ama il ciclismo ed i suoi valori". Una corsa a cui Juri Chechi è particolarmente affezionato: "Ho sempre vissuto giornate splendide - dice - perché, al di là delle implicazioni emotive, che sono

davvero tante, la Gran Fondo è organizzata ottimamente. E' un'occasione per celebrare l'impresa di un grande campione del passato e, nello stesso tempo, vivere una giornata di vero ciclismo su una delle montagne che hanno scritto alcune delle pagine più emozionanti di questo meraviglioso sport". Juri, che effetto le fa scalare il Bondone? Ogni volta, per quanto possa essere allenato, tra quei tornanti faccio una fatica bestiale. Come dicono i veri ciclisti, 'vado su col mio passo', mi guardo attorno, mi godo il panorama mozzafiato,

A cura di Mario Pugliese L'olimpionico Juri Chechi: "La sua impresa dimostra che, con carattere e tenacia, l'uomo a volte può andare oltre le sue possibilità"

i colori del paesaggio, respiro gli odori di quella fantastica montagna. Pedalare dentro quella cartolina mitiga la sofferenza della fatica, ma arrivare in cima, anche con il mio passo, non è comunque uno scherzo. L'evento celebra un grande campione del passato, ma anche il ciclismo di un'epoca in cui la bicicletta era soprattutto sinonimo di fatica… Ho avuto due miti sportivi nella mia adolescenza: Mohamed Dali e Fausto Coppi. Ho sempre amato le loro gesta, ma anche l'impresa di Charly Gaul sul Bondone, in quella celebre tappa del


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L'olimpionico Juri Chechi

1956, va annoverata tra le pagine immortali dello sport mondiale. Charly era un atleta minuscolo, certamente uno dei più grandi scalatori di tutti i tempi, ma comunque un atleta a cui 'Madre Natura' non aveva donato particolari qualità atletiche. La sua fu una grande performance sportiva, ma anche una vittoria costruita con il cuore, con la tenacia e con tutte quelle caratteristiche che partono più dalla mente che dai muscoli. In questo senso, credo che Charly Gaul debba essere considerato come un modello di riferimento universale, perché ci ha dimostrato che, con la volontà ed il

sacrificio, nello sport come nella vita, si possono ottenere risultati che vanno ben al di là delle nostre umane possibilità. Lei è anche un grande appassionato di ciclismo: qual è oggi il suo corridore preferito? Conosco molto bene Vincenzo Nibali, è un'amicizia che in un certo senso vivo come un privilegio perché lui, oltre che un grande campione, è una bellissima persona. Penso che lui, vittoria dopo vittoria, al di là dell'esito dell'ultimo Giro d'Italia, si stia avvicinando ai grandi campioni del passato, penso a Gimondi, a Bugno, a Moser o Saronni.

In generale che idea ha del ciclismo di oggi? Come ho detto, io sono un grande appassionato di questo sport che, negli anni, ho seguito alternando la gioia per alcune imprese fantastiche allo scoramento per i tanti, troppi casi di doping. Da questo punto di vista, chi mi conosce, sa che io sono un fondamentalista, fervido sostenitore della 'tolleranza zero'. Spero che in futuro si possa parlare sempre di più di grandi successi e sempre meno di atleti 'taroccati'. Perché lo sport, quello vero, con il doping non c'entra davvero niente.


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A cura della Redazione A disposizione degli amanti delle due ruote un servizio integrato di autobus dotati di carrelli per il trasporto bici

BICIBUS TREK

A TRENTO I CICLISTI VIAGGIANO

IN PRIMA CLASSE Photo by R. Kiaulehn

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l BiciBus Trek è un servizio integrato di bus forniti di appositi carrelli per il trasporto delle bici. Collega la città di Trento con i magnifici paesaggi della Valle dei Laghi, con le meravigliose montagne delle Dolomiti di Brenta Patrimonio UNESCO e lo splendido Lago di Garda e Ampola fino a Storo. Il percorso Trento – Sarche è attivo dal 17 giugno al 17 settembre dal

In Trento cyclists travel first class

An integrated bus service equipped with bike racks is at the disposal of cycling enthusiasts

B

iciBus Trek is an integrated bus service equipped with special racks for the transportation of bikes. It connects the city of Trento with the magnificent landscapes of the Valley of Lakes, the

210 x 50_CHARLY_GAUL2017_ESE.indd 2

mercoledì fino alla domenica. Due sono gli itinerari suggeriti: uno denominato Il sentiero della Nosiola “Dove il vino si fa Santo” - Tour delle Cantineper le famiglie, l’altro per biker esperti “Side Tour Valle dei Laghi”. La tariffa per l’utente è pari a quella del trasporto pubblico più 2,00 euro per la bicicletta. Per questo splendido e innovativo servizio è consigliata la prenotazio-

ne presso gli uffici informazione aderenti al progetto o all’infoline Consorzio per il Turismo Giudicarie Centrali. Info e prenotazioni APT Trento, Monte Bondone, Valle dei Laghi- Tel. +39 0461 216000 www.discovertrento.it/bicibus-trek Infoline: Consorzio per il Turismo Giudicarie Centrali: +39 0465 323090

wonderful Brenta Dolomite mountains UNESCO World Heritage site, and beautiful Lake Garda and Ampola to Storo. The Trento-Sarche route is active from 17 June to 17 September from Wednesday to Sunday. There are two suggested itineraries: one called The Nosiola trail “Where wine is holy” - Cellar Tour for families, the other is for experienced bikers “Side Tour Valley of Lakes”. The fare for users is equal to that of public transport plus €2.00 per bike. Bo-

okings are recommended for this fantastic and innovative service, which can be made at the information offices participating in the project or via the infoline of the Central Giudicarie Tourism Consortium. Info: APT Trento, Monte Bondone, Valle dei Laghi Tourist Board Booking Center - Tel. +39 0461 216000 booking@discovertrento.it www.discovertrento.it

12/06/17 10:48


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A cura della Redazione Il Trentino è la capitale del turismo eco-sostenibile, dove i bikers sono sempre i benvenuti. Dalle Dolomiti al Lago di Garda, alla scoperta di quattrocento chilometri di pista ciclabile naturale

LA PRECEDENZA AI CICLISTI Photo by R. Kiaulehn

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na cultura bike-friendly, dove il ciclo-turista si sente sempre a suo agio. Un territorio da sempre accogliente per la cosiddetta "utenza debole" in virtù di una segnaletica ben curata, percorsi adatti anche alle famiglie con bambini e “bicigrill” disseminati lungo la strada dove sorseggiare un caffè, gustarsi uno snack o controllare la pressione delle gomme. E ovviamente dei paesaggi da cartolina dovunque si posi lo sguardo. Sono questi gli ingredienti della via trentina al turismo eco-sostenibile, un percorso riservato ai turisti su due ruote che si snoda per oltre quattrocento chilometri e che permette di

Holiday on Two Wheels A look at the Via Trentina for Eco-friendly Tourism, 400 kilometres of bikeways immersed in nature, from the Dolomites to Lake Garda

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lear and detailed signage, a variety of routes for families with children, and “bike stops” scattered all along the road where you can sip on a coffee, enjoy a snack or check the pressure of your tires. Plus, of course, breathtaking vistas wherever you turn. These are the ingredients of the Via Trentina for Eco-Friendly Tourism,

attraversare tutta la regione sui pedali, dalla città di Trento a quella di Rovereto, dalle Dolomiti di Brenta Patrimonio Unesco al Lago di Garda. Gli itinerari sono studiati per assecondare tutte le esigenze. Dalla salita mitica percorribile con bici da strada o mountain bike che si inerpica sulle pendici del Monte Bondone dedicata alla memoria di Charly Gaul alla pista ciclabile che attraversa la Valle dei Laghi qui trovano il loro "habitat naturale" sia il ciclista esperto che cerca la salita impegnativa sia il neofita che vuole semplicemente godersi una corroborante passeggiata con il vento fra i capelli. Si pedala fra i campi di mele o fra i vigneti,

nei centri urbani o lungo i boschi, in riva ai laghi o costeggiando l’Adige, su percorsi il cui grado di difficoltà è ben segnalato dai cartelli che aiutano il ciclista ad orientarsi e a capire se le difficoltà da affrontare sono eccessive o adeguate. Tanti tracciati, con mille caratteristiche differenti, ma accomunati da un'unica peculiarità: permettono di vivere questa esperienza in totale sicurezza. E se la stanchezza accumulata dovesse essere eccessiva tornare al punto di partenza non sarà un problema grazie alla fitta rete di trasporti pubblici che consente, ovunque vi troviate, di trasportare le biciclette con facilità.

a cycling path that unfolds over more than 400 kilometres and lets you visit the entire region with your feet on the pedals, from Trento to Rovereto and from the Dolomite mountains to Lake Garda. The different itineraries were planned to have something for all tastes: from the iconic climb up Monte Bondone, named for Charly Gaul and suitable for both street and mountain bikes, to the cycling path that wanders through the Valley of Lakes, there are plenty of options for both the challenge-seeking expert and the novice who just wants to enjoy an invigorating ride in a beautiful setting. Breeze passed fields of apple trees and

vineyards, through towns and villages or into the woods, alongside lakes and the Adige river, all on bikeways where the degree of difficulty is clearly indicated by signs which help bikers get their bearings, and understand if the difficulties ahead are appropriate or excessive. Each of the many routes has its own distinctive features, but all share one common trait: they allow cyclists to enjoy this experience in total safety. And should you become excessively fatigued, getting back to the base is never a problem, thanks to an extensive public transportation network that allows for easy bike transport.


Le e i vie d sul gran i com la m di u ont even nicaz agn ti s ion a d port e, il i Ch ivi tur ism arly o Gau l

LA DI FUN SU SAR IVI BO L MO DAGA ND NT NA ON E E

Dieci puntate sulla storia del Monte Bondone e del suo rapporto con la città di Trento. In onda su History Lab, canale 602 e hl.museostorico.it alle 20.30 e in replica alle 22.00 martedì 27 e giovedì 29 giugno martedì 4 e giovedì 6 luglio martedì 11 e giovedì 13 luglio martedì 18 e giovedì 20 luglio martedì 25 e giovedì 27 luglio

con il contributo di


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LA FUNIVIA DI SARDAGNA SUL MONTE BONDONE

A cura di Alessandro de Bertolini e Luca Caracristi Le vie di comunicazione, il turismo e i grandi eventi sportivi sulla montagna di Charly Gaul

Photo by Archivio Fondazione Museo storico del Trentino

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n 4 minuti di funivia da Trento si possono coprire i 400 metri di dislivello fino a Sardagna, sul Monte Bondone. L'impianto, che parte sulla sponda del fiume Adige vicino al ponte di San Lorenzo, venne inaugurato nell'estate del 1925. Carica di aspettative la costruzione della funivia proiettò la città verso la “conquista del Bondone” collegando la montagna al fondovalle. L'opera si inseriva infatti in un orizzonte più ampio: un secondo tratto avrebbe dovu-

to raggiungere i 1.300 metri di Vaneze. Non fu mai costruito nonostante a più riprese, e ancora oggi, se ne evidenzi la necessità. A bordo di questa funivia è ambientato il nuovo format televisivo Bondone. Dalla funivia a Charly Gaul. Il programma fa parte del progetto La funivia di Sardagna sul Monte Bondone. Le vie di comunicazione, il turismo e i grandi eventi sportivi sulla montagna di Charly Gaul promosso da APT Tren-

to, Monte Bondone, Valle dei Laghi, Fondazione Museo storico del trentino, con la collaborazione dell'ASD Charly Gaul Internazionale e con il sostegno della Fondazione Caritro. Un'iniziativa di carattere storico, turistico e culturale giunta al terzo anno, che all'interno della manifestazione La Leggendaria Charly Gaul indaga la storia del Monte Bondone, reso celebre dall'impresa compiuta l'8 giugno 1956 dello scalatore lussemburghese, al qua-


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Le piste innevate sul Monte Bondone all'inizio del secolo scorso

le nel 2005 è stata intitolata la salita da Montevideo a Vason. 10 puntate, dirette dai registi Anna Bressanini e Martin Alan Tranquillini, ci trasportano in altrettanti temi della storia della montagna di Trento, con particolare attenzione al rapporto tra la città e la montagna nel corso del ’900, riprendendo le ricerche e i contenuti della mostra e del catalogo del 2016 Il Monte Bondone. Storie e memorie dell’Alpe di Trento a 60 anni dall’im-

presa di Charly Gaul. Un viaggio fatto di andata e ritorno lungo il filo che unisce passato e presente. Tanti gli ospiti che si alternano all'interno della cabina della funivia. Grazie alle loro conoscenze e testimonianze, vengono ripercorsi i temi principali della storia dell'”Alpe di Trento”. Si va dalla storia dell'alpinismo, alla costruzione delle fortificazioni; dal tema delle malghe e degli alpeggi, alla nascita e sviluppo del turismo; dai gran-

di eventi sportivi come la gara TrentoBondone alla mitica tappa del Giro d'Italia del 1956. Il programma andrà in onda sul canale tematico History Lab (canale 602 e hl.museostorico.it), dedicato alla storia e alla memoria, curato dalla Fondazione Museo storico del Trentino tra giugno e luglio e verrà reso disponibile anche sul canale YouTube dell' APT Trento, Monte Bondone, Valle dei Laghi.


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A cura di GianLuca Giardini

ALDO MOSER, IO C'ERO

Aldo Moser è uno dei pochi corridori superstiti di quella memorabile domenica di giugno di 61 anni fa: "Quell'impresa diventò leggenda anche per merito mio"

TANTI ANNI DOPO GAUL MI RINGRAZIÒ Aldo Moser nella crono individuale Bologna Madonna di San Luca 39° Giro d’Italia 2 Giugno 1956- Photo by Archivio Moser

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na pagina memorabile di storia del ciclismo, di quelle che i cronisti di ieri e di oggi amano raccontare con le iperboli e la retorica che, da sempre, accompagnano questo sport. C'è chi riporta i ricordi frammentari dei testimoni dell'epoca e chi invece prende spunto dalle pagine ingiallite dei giornali di allora. Racconti solo ascoltati, ma non vissuti. In quella domenica di (finto) giugno di 61 anni fa, invece, lui c'era. Partì in mezzo al gruppo tra il freddo e la pioggia. Poi il freddo diventò gelo e la pioggia si tramutò in neve. E lì cominciò il calvario: al traguardo, su 86 partenti, non arrivarono in 45. Il Moser di allora era Aldo, uno temprato alla fatica, come dimostra la verve che ancora oggi lo accompagna: “Avevo 22 anni ed ero terzo in classifica. Quel giorno il Giro d’Italia partiva da Merano, si scalavano le montagne di Costalunga, Rolle, Gobbera, Brocon e infine il Monte Bondone: 242 chilometri in totale. Le prime quattro salite sterrate, il Bondone asfaltato. Sapevamo tutti che sarebbe stata una giornata dura, probabilmente la tappa decisiva per l'assegnazione della maglia rosa, ma nessuno immaginava che cosa ci aspettava". A rendere il quadro ancora più complicato, un contrattempo - tutt'altro che

marginale per un ciclista - che, oggi, Aldo ricorda così: "La mattina dissi ai miei familiari, venuti a trovarmi, di riportare le scarpe di scorta a casa, ormai mancavano solo due giorni e il Giro sarebbe finito. Poi, però, quando mi vestii per la corsa, non trovai né le scarpe da gara né quelle di scorta. Sparite. Per errore mi avevano portato via anche quelle. Ai compagni della Torpado ne chiesi un paio in prestito. Nessuno aveva il 42. Presi allora le scarpe di Gilberto Dall’Agata, un mio gregario. Che però aveva il 44 di piede. Telefonai a casa, chiesi di riportarmi le scarpe, ci saremmo trovati nei pressi di Predazzo. Ci arrivai con i piedi rovinati e i muscoli dolenti e, mentre mi fermavo per cambiarmi le scarpe, nella bufera, la corsa diventò una guerra. Gaul lo avrei rivisto solo al traguardo, anzi, il giorno dopo, alla partenza”. Aldo Moser, in quell'inferno, arrivò decimo, a 21’28” da Gaul e finì quel Giro d’Italia al quinto posto, malgrado le dita della mano che si sgelarono solo due mesi dopo: "Ma ci fu un tratto della corsa - ricorda - in cui Charly Gaul rischiò di perdere quella tappa e sicuramente anche il Giro. Mi misi al suo fianco e, malgrado fossi sofferente, lo riportai sui battistrada, ricucendo uno svantag-

gio che lui da solo non avrebbe mai colmato. E' un dettaglio che tante volte la gente dimentica e anche lui, a fine gara, non fu particolarmente riconoscente. Solo diversi anni dopo, quando già da tempo avevamo appeso la bicicletta al chiodo, Charly mi chiamò dicendomi che, siccome si trovava dalle parti di Trento, avrebbe voluto incontrarmi. In quell'occasione, bonariamente, gli rinfacciai quell'aiuto prima del Bondone e lui, in quell'occasione, ammise che il mio lavoro fu determinante e, finalmente, con un sorriso mi ringraziò". Ma chi era Charly Gaul in mezzo al gruppo dei ciclisti? "Era un tipo taciturno - ricorda oggi Aldo - uno che parlava poco, anche se era forte e dunque rispettato da tutti. Era un perfetto giocatore di poker, dalla faccia non capivi mai che cosa aveva in mente. L'unico modo per batterlo era stargli sempre a ruota, ma quando la strada saliva, in pochi ci riuscivano". Tanti ricordi e, 61 anni dopo, un rimpianto ancora vivo. Poteva vincerlo Aldo Moser quel 39° Giro d'Italia? "Sì, quell'anno potevo vincere io. Ho avuto tanta sfortuna e le corse, a volte, si perdono anche se sei il più forte. Ma Charly non ha rubato nulla ed è stato il degno vincitore di quel Giro d'Italia".



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LA CRONOMETRO DI CAVEDINE

DEDICATO AI

CRONOMEN Photo by Newspower.it

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na spettacolare corsa contro il tempo, uno degli appuntamenti più attesi nel fitto weekend de “La Leggendaria Charly Gaul”. La grande classica trentina si aprirà infatti, come tradizione impone, con la prova a cronometro, valevole anche quest'anno come unica tappa italiana dell’UCI Gran Fondo World Series. La prova dunque consentirà ai primi classificati (25% di ciascuna categoria) di qualificarsi alla Finale del Campionato Mondiale UCI Gran Fondo World Series. Si tratta dunque di un banco di prova importante e, proprio per questo, è lecito attendersi un qualificassimo lotto di contendenti pronti a darsi battaglia fino all'ultimo centesimo. La prova, in programma il 7 luglio, si snoderà lungo il percorso già collaudato nelle precedenti edizioni. I cronomen

sfrecceranno lungo i ventiquattro chilometri dell’anello naturale disegnato nella Valle dei Laghi con partenza e arrivo dalla località di Cavedine. Un percorso suggestivo, con le Dolomiti in sottofondo, un tracciato veloce, tecnicamente poliedrico e dunque adatto a corridori completi. I primi chilometri di gara presentano una breve salita pedalabile verso Vigo Cavedine, un tratto non particolarmente selettivo ma comunque decisivo per impostare la giusta andatura, dopodiché una veloce discesa porterà i bikers sulle sponde del Lago di Cavedine. Si proseguirà poi in pianura fino alla località Ponte Oliveti, il tratto più congeniale per i passisti veloci. Al termine del tratto pianeggiante comincerà l'impegnativa salita verso Castel Madruzzo e Lasino, ultimo ostacolo da superare prima del-

A cura della Redazione Ad inaugurare il ricco carnet di appuntamenti del weekend sarà la prova contro il tempo che si svolgerà il 7 luglio su un tracciato di 24 chilometri ricavato tra gli incantevoli scenari della Valle dei Laghi

la finish line. L'intero itinerario è disegnato, come detto, nell'incantevole Valle dei Laghi, territorio magico a quindici minuti d'auto da Trento. Qui è l'acqua a dominare il paesaggio, con i bacini di Terlago, Santa Massenza, Toblino, Cavedine e altri invasi naturali di più piccole dimensioni. In questa zona - che lambisce anche i piccoli borghi di Vezzano, Lasino, Calavino e Padergnone - si incontra un paesaggio particolare, in cui si mescolano vegetazione mediterranea e alpina, e convivono olivo, faggio, leccio e conifere, così come l’alloro e il muschio. Una sorta di incantevole cartolina immersa nella natura che, di solito, si percorre con le cadenze slow di una passeggiata corroborante. Un privilegio non concesso ai cronomen, chiamati a percorre quel tracciato nel più breve tempo possibile.


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A cura di Gian Luca Comandini Spigolando tra relax e "vacanza attiva", scopriamo le infinite opportunità dell'Alpe di Trento dove, per dodici mesi all'anno, è impossibile annoiarsi

MONTE BONDONE

LA VACANZA PER TUTTI I GUSTI il Monte Bondone, le Tre Cime innevate - Photo by F.Modica

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o shopping nelle eleganti vie del centro storico ed il brivido di discese mozzafiato con le scioline ai piedi. Che siate amanti del relax o appassionati delle forti emozioni, il Monte Bondone è sempre il posto ideale per voi. “L’Alpe di Trento” si trova a circa quindici chilometri dalla città ed è un punto di riferimento per gli sportivi in tutte le stagioni. Ciclisti, trekkers, ma anche semplici appassionati di passeggiate nella natura trovano qui la loro meta ideale. Durante l’estate l’imbarazzo della scelta è fra il relax, godendosi i meravigliosi scorci dolomitici, o la vacanza "attiva", assistendo o partecipando ad uno dei tanti eventi che vengono organizzati sulle strade. Ma quando le temperature si abbassano il Bondone diventa un vero paradiso per gli appassionati di sport invernali. La tradizione che lega questi luoghi allo sci ha radici lontane (basti pensare che, nel 1934, qui venne realizzato il primo

impianto di risalita d’Europa che operava come slittovia) e si è mantenuta ed evoluta col tempo, creando strutture all’avanguardia e piste sempre più emozionanti. Non a caso, su questi strapiombi innevati, nel 2013, si è svolta la 26ª edizione delle Universiadi invernali. La più nota è certamente la “Gran Pista”, inserita nella classifica delle 100 discese più belle del pianeta stilata dalla CNN. Questa bella “rossa” piuttosto tecnica si affaccia sul massiccio del Brenta e nei suoi 3550 metri attraversa boschi di conifere e betulle e, grazie all’ottimo impianto di innevamento artificiale, è utilizzabile al meglio anche nei periodi con scarse precipitazioni. A renderla molto apprezzata dai discesisti contribuisce anche la seggiovia “Rocce Rosse” che, in poco più di sette minuti, supera i quasi novecento metri di dislivello. Anche gli snowboarder più esigenti trovano il loro habitat ideale sul Bondone. L’half pipe olimpionico da 120 metri

di lunghezza con pareti che si innalzano per 5 metri consente di tentare i “trick” più arditi ed emozionanti, l’unico limite sono l’abilità e il coraggio dell’atleta. La “montagna di Trento” sfata anche la tradizione che vuole che lo sci sia uno sport per mattinieri. Il giovedì e il sabato infatti lo snowpark e le piste Cordela, Diagonale Montesel e Lavaman sono illuminate fino alle 22.30, consentendo agli stakanovisti della neve di provare l’emozione di una discesa sotto le stelle. E se non si è capaci o non si vuole sciare? Tranquilli, c’è posto anche per voi. Potete sperimentare l’atmosfera accogliente dei rifugi, accompagnare i vostri figli al family village o sorseggiare una bevanda calda allo skibar mentre guardate i vostri amici perdersi all'orizzonte o muovere i primi passi sugli sci. Una sola cosa non si può fare sul Monte Bondone: annoiarsi. Per saperne di più: www.discovertrento.it/monte-bondone


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MONTE BONDONE, THE HOLIDAY THAT SUITS ALL TASTES By Gian Luca Comandini Edging between relaxation and "active holidays", we discover the infinite opportunities offered by the “Alpe di Trento”, or Trento Alp, where, for twelve months of the year, it’s impossible to get bored

I maestri di sci impegnati sulle piste del Monte Bondone - Foto di A. Russolo

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hopping in the elegant boutiques of the historical centre and the thrill of breathtaking descents with ski wax underfoot. Whether you’re relaxation enthusiasts or thrill-seekers, Monte Bondone is always the ideal place for you. The “Alpe di Trento” is located about fifteen kilometres from the city and is a landmark for sportspeople in every season. Cyclists, trekkers, but also those who simply enjoy nature walks, find there their ideal destination. During summer you are spoilt for choice, with options ranging between relaxation, enjoying wonderful views of the Dolomites, or the “active” holiday in which you can watch or participate in one of the many road-events. But when the temperature drops, Monte Bondone transforms into a veritable paradise for winter sports enthusiasts. The tradition that ties these places to skiing has distant roots (just think that, in 1934, the first sledge-lift in

Europe was installed here) and has been retained and evolved over time, creating state of the art facilities and increasingly exciting pistes. It’s no coincidence that the 26th edition of the Winter Universiade in 2013 was held on these snow-covered slopes, and every year prestigious Snowboard and Freestyle competitions are held here. The most well-known is certainly the “Gran Pista”, ranked by CNN as one of the 100 most beautiful descents on the planet. This beautiful “red” slope, which is rather technical, overlooks the Brenta mountain range, and its 3550 metres traverse woods of conifers and birch. Thanks to its excellent artificial snow facility, it can also be used during periods of limited precipitation. One of the things that makes it highly appreciated by downhill skiers is the “Rocce Rosse” ski-lift, which, in just over seven minutes covers almost nine hundred metres of elevation gain.

The “mountain of Trento” also debunks an old saying, according to which skiing is a sport for morning people. The snowpark and the Cordela pistes, Diagonale Montesel and Lavaman are illuminated every Saturday until 7:15 pm for sunset skiing and every Thursday until 10:30 pm, to enable snow Stakhanovites to experience the excitement of a descent under the stars. And if you don’t know how to ski or you don’t want to? No problem, there’s a place for you, too. You can experience the welcoming atmosphere of the refuges, accompany your children to the family village or sip a hot drink at the skibar while you watch your friends get lost on the horizon or take their first steps on skis. There’s only one thing you can’t do on Monte Bondone: get bored. For more information: www.discovertrento.it/monte-bondone


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LA CITTÀ DEI FESTIVAL

A cura della Redazione Tra economia e cinema, il capoluogo si conferma il crocevia di appuntamenti di respiro internazionale

Photo by Corrado Poli

e

conomia e cinema. La città di Trento, location di inestimabile appeal culturale, si conferma la città dei grandi festival, ospitando - in particolare - ormai da diversi anni due appuntamenti di respiro internazionale. Due premi nobel, due ministri e un panel di esperti, provenienti anche dalle più prestigiose università del mondo, per un totale di 189 relatori e 50 moderatori che hanno animato 102 eventi del programma. Questa, in numeri, la 12ª edizione del Festival dell'Economia, fiore all'occhiello dell'offerta trentina che, dall'1 al 4 giugno, ha trasformato la provicnia nella capitale mondiale dell'economia. Sono molteplici i dati che dimostrano il successo del festival, primo fra tutti la nutrita partecipazione sia da parte del pubblico che dei relatori. Un pubblico sempre presente e molto giovane che ha riempito costantemente le 13 sale del Festival.La manifestazione è stata ospitata in 25 luoghi sparsi per la città; non solo nei teatri e nel-

le sale di Trento ma anche in 6 piazze dove sono stati allestiti stand e tecnostrutture ospitanti le dirette in piazza, le postazioni delle 5 emittenti radiofoniche presenti e diversi altri eventi. L'aumento di importanza e internazionalità del Festival si denota anche dalla partecipazione di più di 37 esperti stranieri nelle conferenze e dalla traduzione simultanea di 33 conferenze in inglese e tedesco. E grande successo ha riscosso anche il 65° Trento Film Festival che, dal 27 aprile al 7 maggio, è riuscito a migliorare ulteriormente i numeri degli ultimi anni, registrando un'ottima affluenza in tutte le iniziative proposte. Oltre al cinema e alle serate evento, ad attrarre il grande pubblico sono stati anche gli incontri, le mostre, i convegni, con percentuali d’incremento che si sono attestate al 41%. Alta affluenza anche al Parco dei Mestieri e alle iniziative di Trento Film Festival Family con oltre 6.000 presenze tra bambini e ragazzi: "Le proiezioni cinematogra-

fiche - spiega Luana Bisesti, direttrice della kermesse - sono passate da 17.388 presenze nel 2016 alle 19.000 di questa edizione per un incremento del +9%, mentre 5.652 spettatori hanno assistito alle serate evento: un crescita del 27%". Buoni i risultati anche per la rassegna internazionale dell’editoria di montagna MontagnaLibri che ha attratto nel tendone di Piazza Fiera 29.400 spettatori, con un incremento dell’1% rispetto ai 29.100 dello scorso anno. Notevole successo hanno riscosso anche le iniziative di Trento Film Festival Family, capace di coinvolgere circa 1.500 tra bambini e ragazzi delle scuole materne, elementari, medie e superiori: "I dati finali di questa edizione del festival - conclude Bisesti - confermano la dinamica di crescita della manifestazione. Il Trento Film Festival conferma la tendenza a soddisfare gli interessi di diverse fasce di pubblico. Ma naturalmente questi risultati rappresentano anche un impegno per il futuro".


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THE CITY

By the Editorial staff Between economics and cinema, the capital confirms itself as the crossroads of events and festivals of international scope

OF FESTIVALS E

conomy and cinema. Trento, location of immense cultural appeal, confirms itself as the city of great festivals, hosting, in particular, two events of international scope that have now enjoyed multiple editions. Two Nobel Prizes, two Ministers and a panel of experts from the most prestigious universities in the world, for a total of 189 speakers and 50 moderators who enlivened 102 events. This, in numbers, is the 12th edition of the Festival of Economics, the flagship of Trento’s offer which from June 1 to 4 transformed the province into the world capital of economics. There is a great deal of data that testifies to the success of the Festival, first and foremost the overwhelming response from the public, as well as from speakers. Young and enthusiastic audiences continued to fill the 13 rooms of the Festival for the duration of the event. The event was hosted in 25 different locations throughout the city: not only in Trento’s theatres and halls, but also in 6 squares

where stands and techno-structures were on display, together with the 5 radio stations on hand to cover the Festival and many other initiatives. The increasing importance and international nature of the Festival is also made apparent by the participation of more than 37 foreign experts, together with the simultaneous translation of 33 conferences into English and German. Great success was also enjoyed by the 65th Trento Film Festival which, from April 27 to May 7, succeeded in drawing even bigger audiences compared to recent years, with a great turnout during all the various initiatives. In addition to the many films and event evenings, various meetings, exhibitions and conferences where also organised to attract and engage the general public, with an increase in participation of 41%. The “Parco dei Mestieri”, special festival venue for schools and families, as well as the Trento Film Festival Family initiatives also saw great success, with more than 6,000 children and young

people in attendance. “The film screenings – explains Luana Bisesti, Director of the Festival – saw a 9% increase in attendance from 17,388 participants during the 2016 edition to 19,000 in this year’s edition, while 5,652 spectators attended the evening events, a growth of 27%.” The International MontagnaLibri publishing exhibition is another event that saw a great turnout, attracting 29,400 spectators in Piazza Fiera, an increase of 1% compared to last year's 29,100 participants. The various initiatives of the Trento Film Festival Family also enjoyed notable success, engaging approximately 1,500 children from nursery, primary, middle and high schools. “The final numbers associated with this year's Festival – concludes Bisesti – confirm the continued growth of the event. The Trento Film Festival once again proved itself ready and able to satisfy the interests of different audiences. Of course, these findings also represent a commitment for the future”.

L&L s.r.l. Sede legale:

Corso Italia 27 39100 Bolzano (Bz) mobile: +39 3355248078 telefono: +39 030 2943656

Sede operativa:

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Trento - Monte Bondone - Valle dei Laghi, una vacanza per la famiglia - Photo by G. Cavulli


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TRENTO CITTA DEL NATALE

A cura della Redazione Mercatini tradizionali, il grande abete illuminato, addobbi ad ogni angolo di strada e tante iniziative per grandi e piccini: ecco perché Trento è considerata la città del Natale

I mercatini di Natale in Piazza Fiera a Trento - Photo by L. Franceschi

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utti i giorni dell'anno sono "ideali" per concedersi una visita nel cuore della città di Trento. La località incastonata nella natura più rigogliosa ma anche scrigno di testimonianze storiche - è talmente bella, accogliente e ricca di attrattive che, in ogni stagione, offre ai visitatori suggestioni sempre diverse. Nel periodo delle feste, però, Trento offre il meglio di sé e, come incastonata in un grande presepe, diventa per tutti la “Città del Natale”. Le luci e gli addobbi allestiti nelle piazze cittadine accompagnano grandi e piccini in un’atmosfera unica attraverso il ricco

programma di eventi e animazioni organizzato dall’amministrazione comunale. Durante i fine settimana, sotto il tradizionale albero illuminato, i bambini possono visitare la casa di Babbo Natale e ricevere un piccolo regalo, una caramella o un libricino. Oppure partecipare ad una delle tante divertenti attività educative che si svolgono nella “Casetta degli Elfi”: da quelle legate alle fattorie didattiche trentine alle proposte riguardanti attività manuali o grafiche in cui i bimbi vengono sensibilizzati giocando-riflettendo sui temi della solidarietà e del riciclo. E dopo aver giocato o partecipato

ad una piccola recita, tutti in carrozza sul trenino di Babbo Natale. Per chi è troppo cresciuto per sedersi sulle ginocchia di Santa Claus invece è assolutamente da non perdere una passeggiata fra le tradizionali casette dei mercatini del centro storico per apprezzare i prodotti dell’artigianato locale o assaggiare le specialità enogastronomiche trentine in un percorso allietato dalla musica dei concerti itineranti o dal canto dei cori di montagna che da queste parti sono una vera istituzione. A Trento, insomma, vivrete davvero un Natale da favola.


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THE

by the Editorial Staff Traditional markets, the large lit up tree, decorations on every street corner and many activities for adults and children, which is why Trento is considered the city of Christmas

CHRISTMAS CITY E

very time of the year is the right time to visit Trento. The city is so beautiful, welcoming and filled with attractions that visitors in all seasons are wooed by its charms. The winter holidays, however, bring out the very best of its spirit, as Trento turns into a truly magical place: “the Christmas city. ”On weekends, under the glow of the traditional Christmas tree, children

can visit Santa's house and receive a small gift, such as candy or a booklet. Or they can part in one of the many fun – and educational! - activities in the “Elves' Hut.” And if you're a little too grown up to sit on Santa Claus' lap, then you will definitely enjoy a stroll through the stands of the picturesque Christmas Markets, which are set up every year in the historical centre.

Here, you can find a variety of products by local artisans and craftsmen, as well as the very best in Trentino's enogastronomic tradition – all to the sound of live music, including the cheerful tunes of travelling bands and the a cappella carols sung by the local “mountain choirs,” a beloved icon of Trentino. Whatever you choose to do, we're sure that in Trento you'll truly experience an enchanted Christmas.


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TRENTO ALL'ORIGINE DELLA CIVILTA

A cura della Redazione Un ricco carnet di rivisitazioni ripercorre i momenti più significativi della storia della città. E così, tra arcieri e sbandieratori, rivivono i fasti di un territorio sempre al centro delle cronache

Feste Vigliliane il corteo dei Nobili - Photo by archivio fotografico APT

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origine della città di Trento affonda nella notte dei tempi, ma questo territorio - per la sua posizione strategica di "porta delle Alpi" - ha sempre rivestito un’importanza fondamentale fin dall’epoca romana. Importanza che si è accentuata ancora di più nel medioevo quando, con l’istituzione da parte dell’Imperatore del principato vescovile, la città ai piedi del Bondone ha vissuto il suo periodo di massimo fulgore. Per conservare le tradizioni di quelli che

per anni sono stati (erroneamente) definiti dalla storiografia “i secoli bui”, i tridentini organizzano periodicamente delle rievocazioni che animano le notti delle strade e delle piazze del centro storico. Una delle più amate sono le cosiddette “Feste Vigiliane”, ricche di iniziative e dedicate alla memoria di San Vigilio, il vescovo martire patrono della città, la cui festa cade il 26 di giugno. Apre le feste il corteo inaugurale in costume, mentre nel centro di Trento, viene

ricreato in particolare il “Borgo di San Vigilio”, la grande esposizione in cui trovano casa orafi, scultori del legno, pittori, i migliori rappresentanti dell’arte e dell’artigianato trentini che rievocano l’epoca in cui i mercanti scendevano dalle valli verso il capoluogo per proporre i loro manufatti. Le mura merlate di Piazza Fiera, invece, sono la quinta ideale per il tribunale di penitenza che ricostruisce, in chiave satirica, un'inquisizione medievale in cui il condannato viene sottoposto alla “Tonca”,


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l’imprigionamento in una gabbia che viene immersa nelle fredde acque dell’Adige. Il fiume è protagonista anche del Palio dell’Oca in cui gli equipaggi dei vari rioni si affrontano su delle zattere in prove di abilità sfidando la corrente. Gli eventi di chiusura del ricchissimo programma sono la “Mascherada dei Ciusi e dei Gobj”, la rivisitazione folkloristica di un’antica contesa fra Trento e Feltre, e i fuochi di San Viglilio. Settembre invece è il mese del Palio delle

Contrade, l’attesissima celebrazione della vittoria dell’esercito della città sulle truppe veneziane nel 1487, vittoria che pose definitivamente fine alle mire espansionistiche della Serenissima nell’arco alpino. Si tratta di una manifestazione curatissima sotto tutti gli aspetti. I lavori preparatori dell’evento iniziano nell’ottobre dell’anno precedente e coinvolgono più di 500 persone. Poi, quando nel primo fine settimana di settembre si alza il sipario, Piazza del Duomo diventa un angolo di Rinascimen-

to con sbandieratori, musici, araldi, balestrieri e alabardieri che riportano indietro nel tempo le migliaia di visitatori prima di assistere alle prove di abilità degli arcieri delle varie contrade che si contendono il premio finale: la “faretra imperiale”. Per ulteriori informazioni sulle Feste Vigiliane è possibile visitare il sito festevigiliane.it, mentre per avere notizie sul Palio delle Contrade il sito di riferimento è www.amicitta.com



L'innovativo Museo delle Scienze di Trento e una vista del Palazzo delle Albere - Photo by Brums


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A cura di Mario Pugliese Gilberto Simoni, nel corso della sua lunga carriera, ha scalato il Monte Bondone solo nel Giro d'Italia del 2006: "Ma quel giorno Ivan Basso ne aveva più di tutti"

GILBERTO SIMONI*

QUELLA SALITA TI TOGLIE IL RESPIRO

*Gilberto Simoni vincitore di due Giri d'Italia

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ui quel giorno di 61anni fa non era neanche nato, ma il Monte Bondone per Gilberto Simoni non è una salita come le altre. Ne parla con devozione e con rispetto quasi liturgico, come se quella montagna fosse una cattedrale da santificare. E in fondo un po' è così, perché - come spiega lo stesso 'Gibo' - "quella è una salita che va rispettata. Non puoi farla ‘tanto per provare’. E’ una montagna per gente esperta e, anche se vai su col tuo passo, tra quei tornanti spigolosi rischi sempre di piantarti”. Del resto, Simoni è uno che di salite se ne intende. Perché le sue imprese più belle, in carriera, le ha costruite proprio quando la strada saliva. Il Monte Bondone lo conosce a memoria, “anche se - dice - nel corso della mia carriera avrei voluto incontrarlo più volte”. E invece, su quella leggendaria montagna, “Gibo” al Giro d’Italia ha pedalato soltanto una volta, nel 2006. Ed il ricordo - in maglia Saunier Duval - non è neanche tanto bello: “Era la sedicesima tappa - racconta Simoni - e visto che c'erano da scalare i 38 tornanti del Monte Bondone,

tutti sapevamo che quella frazione avrebbe deciso una bella fetta di Giro. Ricordo una fuga del colombiano della Panaria Miguel Ángel Rubiano, ripreso prima dell’ascesa finale. Fu una tappa nella quale molti big soffrirono le pene dell'inferno. Alla fine, restammo in dieci e tra questi mancavano Savoldelli, Di Luca, Sella e Cunego, ovvero quei campioni che, alla vigilia, venivano dati per favoriti". E tra quei dieci, indovinate un po' chi scattò per primo? "Partii come al solito molto deciso e, dietro di me, mi seguì il mio compagno di squadra Leonardo Piepoli, che aveva già vinto tre tappe prima. Quel giorno, però, Ivan Basso che vestiva la maglia rosa ne aveva più di tutti. Scattò in un tornante e Leonardo perse subito terreno. Io risposi più col cuore che con le gambe, ma un chilometro dopo, quando Basso accelerò nuovamente, non trovai più le energie per replicare. Arrivai al traguardo con un ritardo di 1’26” sulla maglia rosa". Arrivare secondi sul mitico traguardo del Monte Bondone sarebbe, per molti, una grande soddisfazione, non per "Gibo"

che, in carriera, voleva vincere sempre: "Il Bondone è una salita molto lunga, che si addiceva alle mie qualità di passista scalatore. Ripeto, mi sarebbe piaciuto correre più volte su quella salita selettiva, perché lì non puoi barare o correre in maniera tattica. Se hai le energie, puoi sperare di giocarti la vittoria, ma se non stai bene, lassù non c'è nessuno che ti può salvare". Un consiglio ai partecipanti della Gran Fondo "La Leggendaria Charly Gaul"? "Preparatevi molto bene - è il diktat di Simoni - questa non è la salita della domenica. Per farla bisogna essere molto ben allenati e, se possibile, quella montagna bisogna conoscerla. E' una salita nervosa che, anche se affrontata a basse andature, non ti concede respiro. Devi alzarti spesso sui pedali e, quando sotto le ruote la strada s'impenna al 18%, il rischio di andare in debito di energie è sempre molto alto. Venite alla gran fondo per divertirvi e pedalare in compagnia, ma ricordatevi, il Bondone, dalla cui cima si vede tutto il Trentino, è una montagna vera. Una montagna che va rispettata".


Trento, Via Belenzani - Photo by G. Cavulli


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RENATO DI ROCCO*

PER UN GIORNO ENTRA ANCHE TU NELLA LEGGENDA

Il Presidente della Federazione Ciclistica Italiana: "Sulla salita del Bondone tutti possono sentirsi, almeno una volta nella vita, come il grande Charly Gaul"

Renato Di Rocco* - Presidente della Federazione Ciclistica Italiana Photo by Bettiniphoto

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l nome di Charly Gaul e la sua impresa nella Trento-Bondone, per chiunque pratichi il ciclismo da agonista, amatore o semplice cicloturista, sono l'icona stessa del Ciclismo Epico. Nessuna immagine, infatti, esprime in modo più immediato, drammatico ed incisivo lo spirito “eroico” che anima questo sport fin dalle origini.

E non c'è cultore della bici che non sogni di pedalare almeno una volta sulle strade della Storia. "La Leggendaria Charly Gaul" è l'invito irresistibile a diventare noi stessi parte della Leggenda, non solo da semplici spettatori, ma da protagonisti. L'enorme successo della Gran Fondo è in fondo semplice e racchiuso in questo spot: "Trasforma

il tuo sogno in realtà: per un giorno diventa anche tu Charly Gaul che pedala sulle rampe del Bondone". E intanto goditi lo stupore di questo paesaggio unico al mondo. Fatti un “selfie” sullo sfondo del mitico Monte, posta la tua foto in bacheca o su facebook in bella evidenza tra i ricordi più belli con la scritta: “Io c'ero, e ci sarò ancora”.


Dal 1974, una lunga passione per il ciclismo.

sidermec.com


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MARINO BASSO*

GAUL MI DISSE: MAI SOFFERTO COSÌ TANTO *Marino Basso campione del Mondo nel 1972

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el 1956, Marino Basso - campione del mondo nel 1972 - era poco più di un bambino. Eppure, benché vissuta con gli occhi ed il cuore acerbo di un undicenne, l'impresa di Charly Gaul, seguita con l'orecchio incollato ad una vecchia radio, se la ricorda bene: "Ero un bimbo - ricorda 61 anni dopo - ma ero già un grande appassionato di ciclismo. A quei tempi la televisione non ce l'aveva quasi nessuno, ma l'impresa di quel corridore lussemburghese che arrivò congelato e agonizzante sul traguardo del Bondone fece ben presto il Giro di tutto il paese. I giornali il giorno dopo pubblicarono quella famosa foto in cui Gaul, come un fantasma, spunta dalla bufera con il volto sofferente. Per noi ragazzini dell'epoca che correvamo su biciclette pesanti come lavatrici, l'Angelo della Montagna divenne subito un mito. Tanto che, appena ne ebbi l'opportunità, feci di tutto per incontrarlo".

A cura di Mario Pugliese Il campione del mondo di Gap racconta l'incontro emozionante con Gaul: "Anche mezzo secolo dopo mi raccontò quell'impresa con gli occhi lucidi"

Cosa ricorda oggi di quell'incontro? Eravamo a casa sua in Lussemburgo ed ebbi il vero privilegio di ascoltare, dalla sua voce, il racconto di quella giornata epica. Erano passati tanti anni, ma nella sua voce avvertii ancora un rivolo di emozione. Cosa le raccontò di preciso Gaul? Con gli occhi lucidi mi confidò: "Guarda Marino, io una fatica così non l'ho mai fatta in tutta la mia vita. Facevo il corridore ed ero abituato alla sofferenza, ma non avrei mai immaginato che il ciclismo potesse riservarmi prove simili". Quell'impresa gli aveva dato grande celebrità, è vero, ma l'aveva anche segnato per sempre. In che senso? Tagliò il traguardo con le dita congelate, le gambe tremanti e la mente offuscata dalla fatica, gli ultimi chilometri pedalò come un automa. Andò avanti per inerzia e per disperazione, sperando - metro dopo metro - di vedere all'orizzonte lo striscione

del traguardo. Mi confidò di non essersi neppure reso conto di aver vinto. Non gioì per quell'impresa, gli bastò essere arrivato vivo. Ma il Bondone è davvero una montagna così impegnativa? E' una salita impegnativa, anche perché è molto lunga, ma sul piano delle altimetrie non è così terribile. Dipende, come sempre, dalle condizioni meteo e dall'andatura con cui l'affronti. Ci sono montagne molto più difficili da scalare in bicicletta ma, dopo l'impresa di Gaul, il Bondone ha acquisito un fascino particolare e, ogni qual volta il Giro è capitato da quelle parti, in corsa è stata bagarre. Come quella volta che, vent'anni dopo Charly Gaul, sul Bondone ci arrivò lei… A differenza di ciò che accadde nel 1956, quella volta faceva caldo, anzi caldissimo. Fu una tappa di grandi battaglie e, alla fine, proprio sul Bondone, Eddy Merckx andò in crisi e perse quel Giro d'Italia.




Monte Bondone, la montagna di Trento - Photo by A. Russolo


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UCI GRANFONDO WORLD SERIES

TRENTO

A cura della Redazione Il coordinatore del circuito Erwin Vervecken: "Organizzazione di altissimo livello e località perfetta per gli amanti della bicicletta"

RAPPRESENTA DEGNAMENTE L'ITALIA Erwin Vervecken in compagnia di Guillaume Van Keirsbulck ciclista professionista del Team Wanty

è

il fiore all'occhiello, la targa che certifica la qualità planetaria dell'evento: la Gran Fondo "Charly Gaul", anche quest'anno, sarà l'unica tappa italiana dell'UCI Granfondo World Series, il più prestigioso circuito granfondistico del pianeta. Un riconoscimento che gli organizzatori trentini si sono conquistati "sul campo", organizzando, nel 2013, in maniera esemplare i campionati del mondo: "In effetti spiega il coordinatore del circuito Erwin Vervecken - in quell'occasione, il Trentino dimostrò tutte le sue grandi potenzialità, allestendo un'edizione iridata davvero perfetta. In quella manifestazione, infatti, vennero allestiti, con la massima cura, non solo gli aspetti tecnici e sportivi dell'evento, ma anche le prospettive promozionali legate al marketing turistico. La Leggendaria Charly Gaul è la gara perfetta per la pro-

mozione in Italia del circuito Gran Fondo World Series dell’UCI: una bellissima località adatta ad una perfetta vacanza, partenza della manifestazione nel centro della città di Trento ed un percorso impegnativo per i partecipanti". "L'Italia - prosegue Vervecken - vanta una ricca tradizione nelle granfondo e una delle competizioni di maggior pregio e notorietà è proprio la Gran Fondo Charly Gaul. L'UCI Granfondo World Series è molto felice di poter includere nel suo circuito questo grande evento. Del resto, l’Italia è Gran Fondo e Gran Fondo è l’Italia. A Trento, in particolare, si celebra il ciclismo che piace a noi, quello legato ai valori primordiali dello sport, come la fatica, l'impegno e il sacrificio. Charly Gaul, che è stato un meraviglioso testimonial di questa disciplina, è il personaggio più indicato per reclamizzare i principi più

autentici che da sempre scortano il mondo della bicicletta. L’Italia offre una grande varietà di paesaggi per il turista che abbina la vacanza alle escursioni sui pedali. In una città come Trento si può visitare il centro città, andare ai laghi o in montagna, ma si può anche pedalare in pianura o usare la mountain bike. Tutto quello che un ciclista necessità in un colpo solo".Già, ma che cosa può fare il nostro paese per diventare sempre più bike-friendly e aumentare il suo appeal sul mercato internazionale della vacanza in bicicletta? "Penso abbiate già fatto molto - conclude Vervecken - gli automobilisti condividono le strade con i ciclisti, cosa che non accade in tutti gli altri paesi. Ci vorrebbero più piste ciclabili nei centri città o ai lati di strade trafficate, ma in montagna ci sono sufficienti piste per divertirsi in bicicletta".


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Maglia con maniche taglio raglan con polsini in Lycra, fianchetti laterali con sovra cuciture ornamentali, taglio aderente Racing Fit, inserti in tessuto altamente traspirante su fianchetti e maniche, sicurezza attiva con inserti in piping catarifrangente sulla tasca superiore e in laterale integrato nella cerniera del taschino, cerniere a chiusura Camlock, tasca multimediale con alloggiamento passacavo. I tessuti Interlock e Air sono Made in Italy 100%, certificati Oeko-Tex Standard. Il tessuto Interlock molto leggero, altamente traspirante a trama liscia permette una perfetta aderenza al corpo dell´atleta aumentandone la performance aerodinamica. Il tessuto Air microforato, morbido, elastico ottimizza la traspirazione permettendo al corpo di rimanere fresco anche durante lo sforzo fisico. Il morbido polsino fine maniche in Lycra mantiene la maglia nella posizione ottimale senza comprimere la muscolatura.

I RISTORI DE LA LEGGENDARIA CHARLY GAUL SONO COMPOSTI DAI PRODOTTI DEL TERRITORIO TRENTINO E VENGONO STUDIATI ASSIEME AL NUTRIZIONISTA DOTT. MICHELE PIZZININI:

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dratazione e alimentazione sono gli aspetti più importanti da considerare in una gara come La Leggendaria Charly Gaul. E’ noto infatti che il rendimento è inversamente proporzionale all’idratazione corporea: quanto più l’atleta si disidrata, tanto più la sua prestazione fisica è compromessa. In una gara impegnativa come La Leggendaria Charly Gaul, che si svolge sotto il sole di luglio, l’idratazione diventa quindi fondamentale. Per ovviare a problemi di disidratazione sono stati disposti lungo i percorsi 12 punti di ristoro, collocati in maniera tale che atleti abbiano la possibilità di approvvigionarsi di liquidi con regolarità. Quando la prestazione fisica si protrae è indispensabile programmare anche una corretta alimentazione. Dal 2011 la sfida degli organizzatori è stata quella di coniugare una corretta alimentazione per uno sforzo eccezionale con la bontà dei prodotti del Trentino. Ebbene crediamo con soddisfazione, che il risultato sia stato raggiunto. Sicuro che i partecipanti alla gara apprezzeranno questo sforzo, attendiamo il loro giudizio. Dott. Michele Pizzinini

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Il Monte Bondone visto dalla Torbiera delle Viote con una spettacolare vista sul Palon - Photo by M. Simonini


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TAVOLA LA CULTURA DI UN

TERRITORIO

A cura della Redazione Dai vini doc ai formaggi selvatici, dallo speck (poco) affumicato ai tradizionali canederli, viaggio nella prelibata cucina del Trentino, dove nella gastronomia si riflette fedelmente l'identità di un popolo

Archivio APT Trento-Monte Bondone - Valle dei Laghi - Photo by R. Kiaulehn

L

a cultura gastronomica di un territorio porta a tavola prima di tutto l'identità di un popolo. E così anche in Trentino la cucina rappresenta i tratti distintivi di una regione che, meglio di altre, ha saputo valorizzare i suoi prodotti tipici. E così in questa terra, quando ci si siede a tavola, non ci si limita "solo" a mangiare, ma si intraprende un vero e proprio viaggio nella cultura e nelle tradizioni di un territorio fatto di boschi e montagne in cui i sapori diventano le indicazioni per seguire la strada maestra. Le eccellenze enogastronomiche trentine sono talmente tante che sarebbe un'impresa racchiuderle in un solo menù.La sola scelta dei vini può porci di fronte a dei dubbi enigmatici. Aperitivo con le bollicine del Trentodoc, lo spumante metodo classico o una Nosiola? Teroldego o Marzemino per accompagnare la polenta? E non sentitevi neppure in colpa se non riuscirete a decidere di fronte alla sconfinata

lista dei formaggi. Non è affatto scontata la scelta fra lo squisito “Puzzone di Moena” (che deve il suo nome all’intenso aroma che emana) o il delizioso “Casolet” della Val di Sole cucinato alla piastra. La secolare tradizione casearia di queste zone è in grado di mettere in difficoltà i più navigati buongustai. E non potrà mancare un bicchiere del pregiato Trentino DOC Vino Santo, per accompagnare il dessert, frutto di una tecnica di lavorazione lunga e laboriosa cui - non a caso - si dedica un esiguo numero di viticoltori della Valle dei Laghi. Tuttavia esiste una certezza: non potrete mai dire di aver provato la vera cucina trentina se non avrete assaggiato, almeno una volta nella vita, i mitici canederli, i tradizionali gnocchi fatti di pane, latte uova, formaggio e speck. Che siano serviti nel loro brodo di cottura o che vi vengano proposti nella loro variante “asciutta” ricoperti di burro fuso, questa golosissima pietanza confer-

ma il più classico degli adagi popolari: le cose più semplici sono anche le più buone. Lo speck, che qui è molto meno affumicato rispetto alla variante altoatesina, è il principe dei salumi del territorio, ma non vanno assolutamente trascurate specialità come la “carne salada”, un particolare prodotto che si ottiene dalla fesa di bovino, o la “luganega” stagionata o affumicata. E a fine pasto? Ancora una volta è la saggezza popolare a venirci in aiuto. “Una mela al giorno toglie il medico di torno” dice il proverbio e qui le mele sono di casa da sempre come protagoniste degli strudel o degli altri dolci tipici. Che altro resta da dire? Buon appetito. Per approfondire la conoscenza dell’enogastronomia locale vi consigliamo di consultare il sito di Palazzo Roccabruna, la Casa dei prodotti trentini, sede dell'Enoteca Provinciale del Trentino www.palazzoroccabruna.it


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DISCOVERING THE CULTURE OF A REGION AT THE TABLE

By the Editorial staff

Photo by C. Baroni

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he list of specialities for which Trentino is renowned is so long that it'd be impossible to condense it in a single menu. Merely selecting a wine can be a challenging task, with such a wealth of excellent options. What will you sip on for your aperitivo, a bubbly Trentodoc spumante or an aromatic Nosiola? Which red pairs best with polenta, Teroldego or Marzemino? And decisions will not be simpler once you get to the endless cheese list: tough to say which is best between Moena's “Puzzone” (which owes its name to its distinctive... aro-

From doc wines to exceptional cheeses, from speck (typical smoked ham) to the traditional canederli (Knödel, typical dumplings), a journey to discover Trentino cuisine, where gastronomy faithfully reflects the identity of a people

ma) and a grilled serving of the Sole Valley's delicious “Casolet.” The area's centennial dairy tradition is capable of bewildering even the most consummate gourmands. And don't forget to try a glass, either with dessert or on its own, of Trentino's prized Vino Santo (meaning “Holy Wine”), whose long and complex vinification process is still followed step by step by a small number of winemakers in the Valley of Lakes. One thing, however, is certain: you can't say you've truly experienced Trentino's cuisine if you haven't tasted, at least once in your life, the legend-

ary canederli. These traditional dumplings are made with bread, milk, eggs, cheese and cured speck ham, and can be served either in a broth or in their “dry” variant, topped with a glaze of melted butter – a delectable treat that proves how true the old saying is: the simplest things are also the best. To learn more about Trentino's enogastronomical tradition, we suggest you have a look at Palazzo Roccabruna's website, the reference for local wine and cuisine: www.palazzoroccabruna.it/en


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NELLA CASA DEI

PRINCIPI VESCOVI

A cura della Redazione Custode d'inestimabili tesori, il Castello del Buonconsiglio, per secoli fastosa residenza dell’aristocrazia ecclesiastica trentina, è una delle testimonianze più celebri della storia italiana

Trento Castello del Buonconsiglio - Photo by P. Geminiani

è

uno dei crocevia della storia italiana, una favolosa residenza dell'aristocrazia ecclesiastica che governò il Trentino per quasi ottocento anni, fino alle campagne di Napoleone. Parliamo del Castello del Buonconsiglio che fu per secoli la fastosa residenza dei principi vescovi che governavano il Trentino. Il piccolo poggio roccioso, originariamente denominato Malconsey (la leggenda vuole che questo nome sia dovuto a una comunità di streghe che vi si era insediata), venne individuato dal podestà di Trento nel 1238 come sito per la costruzione di una fortificazione difensiva, ma perse quasi subito le sue prerogative militari per diventare residenza vescovile.

Da questo momento in poi, oltre al più beneaugurante nome di “Buonconsiglio”, l’antica fortezza subì quella serie di modifiche ed ampliamenti della struttura che l’hanno resa uno degli edifici architettonicamente più interessanti di tutto l’arco alpino. All’interno della cinta muraria è riconoscibile il nucleo originario della fortezza costituito dal duecentesco Castelvecchio e dalla grande torre circolare a cui, a cavallo del ‘400, i principi vescovi fecero collegare la Torre Aquila all’interno della quale si può ammirare l’affresco del ciclo dei dodici mesi commissionato dal principe vescovo Giorgio di Liechtenstein. Dello stesso periodo è l’aggiunta della

merlatura e del loggiato di gusto veneziano dal quale si può godere una stupenda vista su tutta la città. Risale invece ai primi anni del sedicesimo secolo l’aggiunta del “Magno Palazzo”, l’edificio voluto dal cardinal Bernardo Clesio noto per i bellissimi affreschi commissionati dal principe vescovo ad alcuni dei migliori artisti dell’epoca. Oggi il maniero espone collezioni che spaziano dall’archeologia all’arte contemporanea e fa parte - con il Castello di Stenico, Castel Beseno, Castel Thun e Castel Caldes - della rete museale della provincia di Trento. Per ulteriori informazioni sulle attività del Castello del Buonconsiglio è possibile visitare il sito: www.buonconsiglio.it


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AT HOME WITH PRINCE BISHOPS By the Editorial staff

Custodian of priceless treasures, Buonconsiglio Castle, for centuries residence to Trento’s ecclesiastical aristocracy, is one of the most famous testimonies of Italian history

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hen Emperor Conrad II created the Prince-Bishopric of Trent in 1027, he never could have imagined that so much history would pass through the area. He probably wouldn't have predicted that his fledgling principality would govern this land for nearly 800 years, until the days of Napoleon. Nor could he have known that the town, 500 years later, would host the famous council that shaped the fate of Europe and, indirectly, of the world we live in today.

No man of the Middle Ages could have forecast that this Alpine city would play a leading role in the 19th century fight for Italian independence, or that it would bravely endure the ravages of two world wars. Yet, such was the destiny of Trento: to become one of Italy's most meritorious cities. And the city's long, fascinating and glorious history is mirrored by that of its most famous monument, the Buonconsiglio Castle, which served for hundreds of years as the official residence of

the prince-bishops who ruled Trentino. Today, the manor houses collections that range from archaeology to contemporary art, and together with Castello di Stenico, Castel Beseno, Castel Thun and Castel Caldes, it forms the museum network of the province of Trento. For information on activities and events at Buonconsiglio Castle, visit the site: www.buonconsiglio.it/index.php/en


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LOCALITÀ BIKE-FRIENDLY

CULTURA GREEN

La Leggendaria Charly Gaul è un evento certificato

A cura di Gian Luca Giardini

Photo by G. Cavulli

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i fa presto a dire… "bike-friendly". In realtà, per definirsi una località realmente "amica della bicicletta", non bastano slogan ed etichette, ma servono fatti. Ovvero politiche mirate per la promozione della cultura "green" e per la salvaguardia della cosiddetta "utenza debole". Servono strutture e servizi proiettati sulla eco-sostenibilità ambientale e campagne promozionali che spieghino, soprattutto alle giovani generazioni, che una comunità può progredire anche sposando, nelle sue politiche dei trasporti, scelte consapevoli ad "emissioni zero". Per questo Elda Verones - direttrice dell'APT Trento, Monte Bondone, Valle dei Laghi e Presidente della SD Charly Gaul Internazionale - oltre a preoccuparsi di segnaletica, fondi stradali e piste ciclabili, ha tentato in questi anni di costruire, mattone dopo mattone, una radicata cultura della bicicletta: "Che non significa - precisa acquistare l'ultimo modello super-costoso

Elda Verones: "La manifestazione segue, da sempre, i principi cardine della eco-sostenibilità e della salvaguardia dell'utenza debole"

di bicicletta in carbonio, bensì rispettare l'ambiente, pedalare in simbiosi col territorio, interpretare il cicloturismo non come una disciplina solo sportiva, ma come uno stile di vita. Sono concetti che, come APT di Trento, riteniamo fondamentali per un equilibrato sviluppo di questo territorio che, proprio per il suo delicatissimo ecosistema, deve crescere inevitabilmente sul solco di questi principi". Principi importanti, supportati da azioni concrete, che sono valse alla Gran Fondo Charly Gaul un riconoscimento di grande prestigio: l'Agenzia Provinciale per l'Ambiente di Trento ha infatti inserito la manifestazione ciclistica nel novero degli "Eventi eco-sostenibili". Non si tratta, come detto, solo di una targa, bensì di un traguardo importante conquistato dopo un lungo percorso fatto di campagne di sensibilizzazione, di investimenti infrastrutturali, di politiche realmente proiettate verso la tutela e la valorizzazione dell'ambiente. "Prima dei servizi e delle strutture

ricettive - ricordano dall'APT - noi promuoviamo innanzitutto il territorio. La nostra forza non è nei testimonial e neppure nelle campagne pubblicitarie, bensì nella storia secolare di una città come Trento, nella bellezza impareggiabile di una montagna come il Bondone, nell'habitat assolutamente unico della Valle dei Laghi. Queste sono le nostre principali risorse e questo è ciò che, come APT, promuoviamo prima di tutto". Grande attenzione al territorio e anche alle sue eccellenze. Per questo, nei ristori della Gran Fondo "La Leggendaria Charly Gaul" vengono privilegiati i prodotti "a filiera corta", quelli che nascono su un territorio che, da un punto di vista enogastronomico, rappresenta da sempre un'eccellenza italiana: "Chi ci viene a trovare - conclude orgogliosa Elda Verones - non solo deve visitare il Trentino, ma deve gustarlo a tavola e sorseggiarlo in un bicchiere. Solo così potrà cogliere la vera essenza di una terra meravigliosa ed unica".


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PROGRAMMA DEll'evento Venerdì 7 luglio ore 17.00 - 19.00

Cronometro per cicloamatori e master UCI Gran Fondo World Series in Valle dei Laghi con partenza e arrivo a Cavedine. La competizione è unica tappa italiana di qualifica per il Campionato del Mondo Cicloamatori e Master UCI 2017.

Sabato 8 luglio ore 20.00

Tridentum Crit. Gara di bici a scatto fisso su circuito cittadino attraverso piazza Duomo, via Cavour, via delle Orfane, via Roma e via Belenzani. Domenica 9 luglio ore 8.00

La Moserissima - la ciclostorica di Trento, unica tappa del Giro d’Italia d’Epoca in Trentino Alto Adige e partner del Ciclo Club Eroica con partenza e arrivo in piazza Duomo a Trento.

La Leggendaria Charly Gaul - UCI Gran Fondo World Series” gare di gran fondo e medio fondo con partenza da Piazza Duomo a Trento e arrivo in località Vason sul Monte Bondone, unica tappa italiana di qualifica per il Campionato del Mondo Cicloamatori e Master UCI 2017.

Dal 27 giugno al 27 luglio

Venerdì 7 luglio ore 17.00 - 19.00

Sabato 8 luglio ore 8.30

Da non perdere le dieci puntate del nuovo format “Bondone, dalla funivia a Charly Gaul”. Le puntate del progetto promosso da Fondazione Caritro, APT Trento, Monte Bondone, Valle dei Laghi e Fondazione Museo Storico del Trentino andranno in onda su History Lab canale 602 – il canale televisivo della Fondazione Museo Storico – su hl.museostorico.it, nonché sul canale Youtube di APT Trento con il seguente calendario: martedì 27 e giovedì 29 giugno martedì 4 e giovedì 6 luglio martedì 11 e giovedì 13 luglio martedì 18 e giovedì 20 luglio martedì 25 e giovedì 27 luglio

Cena rustica “A casa di Checco”, presso Azienda Agricola Moser, Via Castel di Gardolo, 5 – Trento. Sabato 8 luglio ore 10.00 e ore 15.00

Possibilità di visita guidata alla scoperta delle meraviglie custodite dal Castello del Buonconsiglio (mattino) e del centro storico di Trento (pomeriggio), con ritrovo e partenza presso l’ufficio Informazioni di APT Trento, Monte Bondone, Valle dei Laghi in piazza Dante, 24 a Trento.

Mercoledì 5 luglio ore 18.00

Inaugurazione presso il MUSE – Museo delle Scienze di Trento della mostra " I 200 anni della bicicletta" dedicata al bicentenario dell’invenzione della bicicletta. Talk show condotto da Pietro Gottardi, alla presenza di Roberto Bonmassari direttore del reparto di cardiologia dell’ospedale di Trento, Carolla Gentilini – direttrice del Museo del Ghisallo, i campioni Francesco e Aldo Moser. Venerdì 7 dalle 17.00-alle18.00 e sabato 8 luglio dalle 17.00 alle 19.00 ingresso gratuito alla mostra. Evento realizzato in collaborazione con ITAS.

Orario apertura ufficio gare Piazza Fiera - 38122 Trento

Domenica 9 luglio ore 10.30 - 12.45

Diretta de La Leggendaria Charly Gaul sul canale Rai Sport, canale 58.

Venerdì 7 luglio: 9.00 - 13.00 e 14.00 - 19.00 Sabato 8 luglio: 9.00 - 13.00 e 14.00 - 20.00

Un sentito ringraziamento a: i Comuni di Aldeno, Besenello, Cavedine, Cimone, Drena, Dro, Faedo, Garniga Terme, Giovo, Lavis, Madruzzo, Mezzocorona, Nave S. Rocco, Nomi, Salorno, San Michele all’Adige, Trento, Vallelaghi, Zambana; il Commissariato del Governo per la Provincia di Trento; la Questura e la Polizia Stradale Servizio Scorte di Trento; i Carabinieri di Trento, Aldeno, Candriai, Madruzzo, Vallelaghi; i Corpi di Polizia Locale di Alto Garda e Ledro, Cavedine, Lavis, Madruzzo, Rotaliana Königsberg, Trento e Monte Bondone, Vallelaghi; la Guardia di Finanza; la Comunità della Valle dei Laghi; la Provincia Autonoma di Trento (Ag. Prov. delle foreste demaniali, Dip. Lavori Pubblici e Mobilità, Dip. Bacini Montani, Corpo Forestale della Prov. Autonoma di Trento, Ser. Antincendi e Protezione Civile, Serv. Prevenzione Rischi, Serv. Sost. Occupazionale e Valorizzazione Ambientale, Serv. Foreste e Fauna, Serv. Gestione Strade, Uff. Attività Sportive, Uff. Polizia Amministrativa); ASIS; Azienda Forestale Trento Sopramonte; Consorzio Forestale Vallelaghi; gli ASA Carabinieri in congedo di Aldeno, ASV Pergine, Cembra, Valle dei Laghi, Charly Gaul, ASA SEV, ASA Tagliapietra, Nucleo Volontariato P.C. - A.N.C.; i Corpi dei Vigili del Fuoco Volontari di Calavino, Cavedine, Cimone, Garniga Terme, Giovo, Lasino, Lavis, Padergnone, Terlago, Trento, Vezzano; il Consorzio Pro Loco Valle dei Laghi Trento Monte Bondone, le Pro Loco Calavino e Garniga Terme; la SAT di Ravina, i Gruppi Alpini di Lavis, Palù di Giovo, Pressano, Sardagna; la Croce Rossa Trento e Valle dei Laghi; gli Operatori turistici ed economici del Monte Bondone, Trento e Valle dei Laghi; Trento Funivie; GS Fraveggio; GS Ponte Alto; SS Aldeno; Motoclub Trento; Ufficio stampa Newspower, i media, tutti collaboratori e i numerosi volontari!


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ATTILIO COMAI*

Il Presidente della Comunità della Valle dei Laghi: "Oggi come ieri, pedalando sul Monte Bondone, si percepisce il senso epico del ciclismo"

IL SEGRETO DEL SUCCESSO?

UN MERAVIGLIOSO GIOCO DI SQUADRA Attilio Comai* - Presidente Comunità della Valle dei Laghi - Photo by Archivio APT

A

ffrontare sui pedali "La Leggendaria Charly Gaul" vuol dire, prima di tutto, correre a ritroso nella storia. E' senza dubbio questa la sensazione che provano gli atleti che s'inerpicano, tra mille fatiche, sulla leggendaria erta del Monte Bondone che nel lontano '56 Charly Gaul ha trasformato in mito. Sono bastati pochi anni affinché quella che doveva essere la rievocazione storica di un grande evento sportivo, diventasse a sua volta un appuntamento importante tanto da essere inserito, unica tappa italiana, nel prestigioso calendario della UCI Granfondo World Series. Per un'infinità di ragioni, "La Leggen-

daria Charly Gaul" è un appuntamento al quale gli appassionati di ciclismo non possono mancare anche semplicemente come spettatori, seguendo da dietro le transenne la corsa che si snoda lungo i tornanti del Bondone. Nel corso degli anni la manifestazione è cresciuta da tutti i punti di vista e di questo va reso merito agli organizzatori e in particolare all'APT Trento, Monte Bondone, Valle dei Laghi che ha saputo cogliere l'opportunità, perfezionare l'organizzazione e trasformare rapidamente la corsa in un evento planetario. Nessuno fa niente da solo e quindi un pensiero riconoscente va anche a tutti coloro che, in

questi anni, a vario titolo, hanno contribuito al pieno compimento del progetto, sostenendolo con passione e risorse. Se a tutto questo si aggiunge la bellezza di un ambiente come quello del Bondone e della Valle dei Laghi si ha un connubio di sport e natura che non ha rivali in Italia. Voglio sperare che queste sensazioni siano percepite anche dai numerosi appassionati sia che spingano sui pedali o facciano semplicemente il tifo lungo il percorso e che tornando alle loro case portino con sé un ricordo piacevole del nostro territorio e, soprattutto, avvertano irresistibile il desiderio di tornarci ancora.



NUMERI UTILI INFO UTILI APT Trento, Monte Bondone, Valle dei Laghi Via Torre Verde, 7 - 38122 Trento - Tel. +39.0461.216000 info@discovertrento.it www.discovertrento.it www.laleggendariacharlygaul.it www.lamoserissima.it

NUMERI UTILI Pronto soccorso +39.0461.903206 Carabinieri 112 Polizia 112 Vigili del Fuoco 112 Emergenza sanitaria 112 Polizia Locale Trento Monte Bondone +39.0461.889111 Questura +39.0461.899511 Viabilità - Viaggiare in Trentino 800994411 Autostrada del Brennero Centro Assistenza Utenza 800279940 Comune di Trento Ufficio Relazioni col pubblico 800017615

TRASPORTI Trentino Trasporti Radio Tax Consorzio Trentino Autonoleggiatori

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