Terra e Tradizione - Giugno 2019

Casa Editrice iM.coM. sas - ALBA (CN) - www.im-com.it - www.terraetradizione.com - Poste Italiane S.p.A. Spedizione in Abbonamento Postale Aut. n° NO 1900 del 10.12.2010 – Periodico ROC - n.3 GIU. 2019

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ARMANDO BIANCO DECENNI di attività

DEDICATI a chi è meno FORTUNATO

SPECIALE ELEZIONI il nostro territorio, protagonista in Regione

"SUONI dalle COLLINE" concerti classici in Langa e Roero

CASTAGNOLE LANZE "Festival Contro", fra rap e grande musica rock

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CREDITS

Autorizzazione del Tribunale di Asti n. 6/2010 Poste Italiane S.p.A. Spedizione in Abbonamento Postale Aut. n° NO 1900 DEL 10.12.2010 – Periodico ROC Prezzo di copertina € 1,00 IVA assolta dall’editore ai sensi dell’art. 74 del D.P.R. 663/72 data di pubblicazione Marzo 2019

codice ISSN 2612-2359

Sede legale, Redazione, Pubblicità, Direzione, Progetto grafico, Pubbliche relazioni, Art Director, Proprietà artistica riservata:

Direttore responsabile: Livio Oggero Caporedattore: Diego De Finis Testi: Livio Oggero, Diego De Finis, Cesare Torta, Daniela Prevignano, Laura Icardi, Dario Boschetti, Riccardo Scanavino

SOMMARIO • Sappiamo governare nel modo giusto (A cura di L. Oggero) • Anche l’economia campo d’indagine dei filosofi (A cura di Diego De Finis) • Basta fare la cosa giusta (A cura di Cesare Torta) • Affitto con riscatti di beni immobili (A cura dello Studio Galliano Rosso Boschetti Associati)

• Assegno per il nucleo familiare, cosa è cambiato?

(A cura di Daniela Prevignano) • Un analisi sulla Legionella (A cura di Laura Icardi) • L’acqua Suprema per migliorare la viticoltura (a cura di Isola Blu di Castagnole Lanze

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Armando Bianco, una vita dedicata a chi è meno fortunato

Gli articoli pubblicati esprimono il pensiero dell’autore e non necessariamente quello dell’editore

Dichiarazione di riservatezza Tutti i dati sensibili dei nostri clienti e/o lettori, il materiale e le informazioni, di cui la redazione venga a conoscenza, sono custoditi con la massima riservatezza, non diffusi a terzi per altri fini, nemmeno parzialmente, custoditi in modo appropriato, ed utilizzati unicamente dalla redazione iM.coM. per il proprio elaborato. Inoltre, chiunque non desiderasse più ricevere la rivista, deve semplicemente comunicarlo tramite mail: im-com@libero.it È vietata la riproduzione anche parziale di impaginazione e grafica.

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• PAG. 26 - 29 Cantina di Vinchio - Vaglio Serra da 60 anni una cantina importante per la Barbera

Foto: redazione Terra & Tradizione, Diego De Finis, Pixabay.com, Beppe Malò, Gisella Divino, Federico Fracchia, Bruno Murialdo, Franco Muzzi, Pro loco di Castagnole Lanze, Simone Luca, Cristina Saglietti, Comune di Rodello, Produttori associati Vinchio - Vaglio Serra, Progetto Emmaus, Daniele Tangari

La redazione non si assume responsabilità per variazioni di date, orari e luoghi delle manifestazioni, e ringrazia tutte le Amministrazioni Comunali, gli Enti e le Associazioni di categoria, per la gentile collaborazione.

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PAG. 14 - 21 SPECIALE ELEZIONI

Elezioni, in Granda si pareggia L’albese Cirio guida la Regione Al Festival Contro, tornano i Nomadi Rodello: festa anticipata Suoni dalle colline con i concerti classici Cortemilia: si celebra la nocciola Tonda Gentile

• A Barolo i cani sono i protagonisti

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editoriale

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Come si fa a NON parlare di politica?

Il Direttore Livio Oggero

Sappiamo veramente governare nel modo giusto?

POLITICA. Una parola che sentiamo pronunciare ogni giorno un po’ dappertutto. Siamo bombardati di parole, promesse, litigi tra i politici, dalla televisione ai discorsi da bar. Ma cosa è la politica?

Nella storia persone molto più illustri di me hanno provato a dare un contesto ben definito a questo termine, con risultati più o meno soddisfacenti.

Io non amo molto parlare di politica, almeno di quella moderna, ma, ancora fresco dei numeri e dei risultati elettorali di fine maggio, ho pensato di riflettere insieme a voi sul vero significato della parola politica, o meglio sul significato originale.

La politica è nata praticamente con l’uomo.

Il termine più antico è stato coniato dal grande filosofo Aristotele che, prendendo le due parole greche polis e technè, diede la seguente definizione: la politica è l’ “arte che attiene alla città-stato”. Praticamente l’ “arte di governare le società”.

Una bella responsabilità possiamo dire…

Da qui, nei secoli, fin dagli Antichi Greci, le forme di Governo sono state molte (Democrazia, Aristocrazia, Oligarchia, Monarchia, Tirannia…), tutte con i loro pro e contro, tutte a sottolineare come “L’uomo sia per sua natura un animale politico” (Cit. Aristotele – Politica).

Bene, è proprio questa definizione che mi ha sempre colpito, fin dai miei studi classici al tempo del Liceo e poi dell’Università.

A me piace pensare che l’uomo sia un “animale politico” a tutti i livelli: dai grandi Presidenti che hanno fatto la storia (bene o male è un altro discorso…) fino al Sindaco del paese più piccolo d’Italia, passando per

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una miriade di incarichi politici più o meno importanti.

“Essere animale” non è un’accezione dispregiativa ma un modo di sottolineare come l’istinto di sopravvivenza sia insito anche nella politica, in cui si è sempre alla ricerca delle forme migliori di Governo, o meglio dei modi per creare un rapporto di stabilità duraturo tra i popoli, le culture, le abitudini…

Se riflettiamo bene nei periodi storici in cui la politica è venuta meno, cioè quando le tecniche per governare hanno deragliato, purtroppo ci sono stati conflitti bellici violenti e devastanti, frutto di idee perverse che, alla fine, si sono rivelate deleterie.

Sto parlando degli ultimi due secoli di storia.

Prima le guerre si facevano secondo una logica imperialista di dominio territoriale, per accumulare ricchezze e per imporre la propria cultura, ora si fanno (sì, ci sono nel mondo, non dimentichiamolo) per interessi di “dominio economico”.

Con questo voglio dire che se l’uomo utilizza la politica per sopravvivere in pace con i suoi simili forse ha capito il verosimile significato della frase di Aristotele.

Consiglio a tutti gli appassionati di politica di leggere i libri la Politica di Aristotele e anche la Repubblica di Platone.

Due opere ancora molto attuali e dalle quali prendere spunto per governare meglio ed imparare.

Ma, come sappiamo, la storia insegna… ma l’uomo non impara.

E qui si aprirebbe un altro argomento che si potrebbe far partire dalla frase “Tutto cambi perché nulla cambi…” (Gattopardo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa)…

l’intervista editoriale

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Anche l’economia campo d’indagine per i filosofi Il Caporedattore Diego De Finis

Come lavoro e produzione sono diventati il nostro pane quotidiano Tempo fa abbiamo parlato del rapporto fra filosofia e scienza evidenziando come, pur essendo campi apparentemente distanti, in realtà hanno parecchi collegamenti, anzi, la scienza è nata propria dalla filosofia, pur essendosene poi distaccata. In questa puntata analizzeremo un altro campo dello scibile umano apparentemente distante dalla filosofia, solo apparentemente. Infatti l’Economia è ampiamente “filosofica e come vedremo sono stati dei filosofi a estrinsecare regole e leggi che oggi sono il nostro pane quotidiano. Se nelle puntate precedenti spesso venivano citati filosofi anche molto antichi, fin dalla Grecia classica, questa volta partirò da figure molto più vicine a noi, questo perché il mondo in cui viviamo, il nostro stesso modo di pensare, è cambiato radicalmente a partire dalla Rivoluzione industriale, nata in Inghilterra nel XVIII secolo, da allora il lavoro è diventato il perno centrale delle società occidentali (e poi di quelle in tutto il mondo), mentre prima nella mentalità comune non era un principio sociale centrale (e la nobiltà lo snobbava). A dare forma teorica al nuovo modello di società è stato in primo luogo Adam Smith, intellettuale scozzese specializzato in filosofia morale, anche perché allora non esistevano le cattedre universitarie di economia. La sua opera principale, “La ricchezza delle nazioni” del 1776, ha cambiato radicalmente il modo di interpretare l’economia. Smith andava contro il mercantilismo, che era una sorta di protezionismo per esaltare gli scambi commerciali. Ma soprattutto esaltava il lavoro. La ricchezza di una nazione a suo parere si misura dai beni prodotti suddivisi per l’intera popolazione, in sostanza il concetto di reddito pro capite, non solo ma teorizzava che la divisione del lavoro permette una maggiore produttività, in sostanza la teoria della produzione industriale più efficiente rispetto a quella artigianale. Fin qui concetti, appunto oggi ampiamente condivisi, ma è stato soprattutto importante per la teoria della “mano invisibile” una prima elaborazione del liberalismo economico (o liberismo anche se di solito questo termine si usa per la teoria economica mentre liberalismo per quella politica).

A suo parere la nuova produzione appena descritta avrebbe avuto gli effetti migliori in presenza del libero scambio ovvero di un mercato molto ampio nel quale le merci possano circolare ed essere vendute e comprate il più possibile. La “mano invisibile” sarebbe quel meccanismo per cui il mercato avrebbe un equilibrio interno, in base alle leggi di domanda e offerta, che dovrebbero garantire un equilibrata distribuzione della ricchezza tale da soddisfare l’interesse generale. Per cui non ci sarebbe bisogno dell’intervento di uno stato regolatore. Come possiamo vedere ogni giorno le cose non stanno esattamente in questo modo, ma soprattutto fin dai primi decenni la rivoluzione industriale diede vita a una tale diseguaglianza fra i capitalisti imprenditori e una massa di lavoratori ridotti in condi-

zioni inumane, che la reazione filosofica fu il pensiero del tedesco Karl Marx a metà del XIX secolo. La sua filosofia era pesantemente influenzata da quella di Hegel e in base alle sue categorie diede vita a tesi basata sul conflitto, che come appare evidente in Smith sembra poco considerato. Per Marx l’economia è il campo privilegiato che muove il mondo (e a cui tutto il resto è subordinato) e soprattutto la storia del mondo procede attraverso il conflitto fra classi. La Borghesia aveva trionfato sulla nobiltà medievale e dominava i mezzi di produzione sfruttando il proletariato, che in un futuro prossimo venturo avrebbe trionfato impossessandosi nuovamente dei mezzi di produzione. Marx è importante per aver ulteriormente dato importanza al lavoro, che è il valore principale che misura l’essere umano. Il lavoratore salariato aliena il proprio lavoro al capitalista per la paga e in questo modo gli consegna un potere formidabile, quello di creare merci e successivamente plusvalore. La merce è un concetto molto importante per Marx, il prodotto che emerge dalla catena produttiva diventa qualcosa che viene immesso sul mercato e che per questo acquisisce un valore differente rispetto alla sua mera utilità. Il sistema capitalistico a suo parare si basava sulla produzione di plusvalore, ovvero del profitto ricavato al termine della catena produttiva. Il plusvalore sarebbe il motore del sistema capitalistico. La società comunista dopo la vittoria del proletariato, avrebbe garantito il pieno controllo da parte del lavoratore della sua stessa forza. Nel XX secolo le teorie economiche nate da questi due pensatori si sono scontrate sul piano delle idee e non solo. Ma queste due tendenze hanno qualcosa in comune: entrambe esaltano il lavoro e la produzione, scontrandosi su chi dovrebbe godere dei suoi frutti e in quale modo. Contro entrambe queste tendenze si è affermata la teoria della decrescita, effermata fra gli altri dal filosofo francese contemporaneo Serge Latouche.

La sua critica si rivolge al dogma della crescita a tutti i costi, ma anche all’idea della sfera economica come quella fondamentale. Lo sviluppo inteso come costante crescita della produzione (misurata dal famigerato Pil, prodotto interno lordo) non tiene in considerazione il consumo delle risorse necessarie e dunque la distruzione di risorse che lo sviluppo comporta. Una via d’uscita possibile, secondo Latouche e altre teorici della decrescita, dovrebbe essere quello di una maggiore sobrietà della società, nella quale il consumo non sia il principale fattore che muove la società, così come accade ora.

un dollaro La banconota statunitense da vi si può leggere il motto rimanda alla sfera religiosa,Dio diamo) confi noi 5 "In God we trust" (In

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La cosa giusta A cura del sociologo Cesare Torta

Rottamate destra e sinistra, basta fare la “cosa giusta” Oggi va di moda la semplificazione. Tutto deve essere comprensibile e non richiedere sforzi né conoscenze e preparazioni particolari.

Le apparecchiature utilizzate per comunicare e per informarsi sono facili da usare e ci pensano loro a risolvere i problemi, l’utente deve solo trovare una risposta e accontentarsi del risultato ottenuto.

Tutti gli oggetti di uso comune sono dotati di buone dosi di elettronica in modo da svolgere autonomamente molte delle funzioni prima svolte dalle persone.

Questa tendenza non ha solo interessato il mondo degli oggetti di uso quotidiano, ha anche invaso il campo delle idee e delle scienze sociali.

Dal marketing commerciale a quello politico è tutta una corsa a servire il piatto già belle pronto e confezionato senza che chi lo riceve debba fare lo sforzo di capirlo, di modificarlo o di metterlo in discussione.

Quando erano di moda le ideologie come riferimento costante di ogni strategia politica bisognava ogni volta verificare se le scelte politiche erano più o meno coerenti con il proprio posizionamento di campo e gli sforzi per accettare talvolta cambi di rotta per adattarsi ai tempi o per compromesso con le forze politiche avversarie, erano sempre oggetto di sofferenza e di interminabili discussioni.

Oggi ci viene annunciato che la sinistra e la destra non esistono più, basta fare la cosa giusta.

Guarda come siamo stati imbecilli tutti noi che abbiamo vissuto anche nell’era delle ideologie a scannarci per piccoli dettagli e a discutere per ore alle ricerca di soluzioni che accontentassero la maggior parte delle persone e a preoccuparci delle conseguenze immediate e, addirittura, di quelle future!

Nessuno che si chieda qual è la “cosa giusta”.

Chi stabilisce qual è la cosa giusta? Giusta per chi?

Immagino la risposta: “per i cittadini”. Fine della discussione.

Facciamo qualche esempio.

Sarà la cosa giusta tagliare le tasse anche a chi non ha nessun problema a pagarle, facendo aumentare a di-

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smisura il debito pubblico che a sua volta provocherà un aumento nei tassi di interesse in modo da rendere tutti i cittadini più poveri?

Sarà la cosa giusta spendere un sacco di soldi nel progetto dell’Alta velocità senza confrontarsi seriamente con gli altri paesi interessati e con l’Europa e verificare se la stessa è ancora considerata strategica per il sistema dei collegamenti europei?

O ci accontentiamo di quattro conti fatti in fretta da consulenti a cui abbiamo commissionato di mettere insieme dei numeri che dimostrino che il rapporto costi/ benefici è negativo?

Oppure decidiamo che occorre andare avanti a prescindere, solo per dare lavoro alle imprese interessate?

Sarà la cosa giusta elargire soldi pubblici a chi è senza lavoro o ha un reddito troppo basso, oppure sarebbe meglio spendere gli stessi soldi per incentivare la nascita di nuove imprese nei settori in sviluppo, nelle energie rinnovabili, nell’agroalimentare di qualità, quello, per intenderci, che non è ripetibile in altre parti del mondo e quindi permette all’Italia di avere una posizione di vantaggio competitivo?

Sarà la cosa giusta decidere di ridurre le tasse a tutti e poi cercare le coperture, sperando di trovarle e, se non si trovano, accollare alle future generazioni un peso enorme, oppure la cosa giusta sarebbe di ridurre le spese e recuperare un po’ di evasione fiscale e solo in seguito eventualmente ridurre le tasse?

In tutti gli esempi fatti c’è sempre un effetto immediato che provoca un forte consenso popolare e ci sono delle conseguenze negative in tempi successivi.

Il compito della politica dovrebbe essere quello di vedere oltre e di indicare percorsi e obiettivi non ancora intuiti dalla maggior parte dei cittadini, non quello di rincorrere gli umori e le emozioni del popolo.

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Affitto con riscatto di beni immobili O rent to buy Negli ultimi anni, nell’ambito del settore immobiliare, si è sentito spesso parlare di “affitto con riscatto” o, utilizzando un termine anglosassone, di “rent to buy”.

Il successo di tale formula discende dal fatto che rappresenta un valido strumento per consentire alle famiglie, soprattutto nell’attuale contesto di crisi economica, di acquistare un’abitazione anche quando non sia possibile ottenere un finanziamento bancario.

• Vediamo in cosa consiste. È un tipo di contratto introdotto con il Decreto Legge n.

133/2014 (c.d. decreto “Sblocca Italia”) in cui si fondono un contratto di locazione ed un preliminare di vendita di un bene immobile.

In concreto, significa che il proprietario consegna fin da subito l’immobile al conduttore-futuro acquirente, il quale paga il canone. Dopo un certo periodo di tempo (la durata massima del contratto è, per legge, stata fissata in anni dieci) il conduttore può decidere se acquistare il bene, detraendo dal prezzo una parte dei canoni pagati.

In tale tipo di contratto, infatti, una parte del canone rappresenta il corrispettivo del godimento dell’immobile, come se fosse un vero e proprio canone di locazione, e un’altra parte costituisce, invece, un acconto sul prezzo della futura (eventuale) vendita immobiliare.

Scaduto il periodo di locazione, il conduttore non è, comunque, obbligato ad acquistare l’immobile, ma ne ha la facoltà.

Ovviamente, le parti possono concordare che il conduttore sia obbligato ad acquistare, ma allora il contratto è diverso dal rent to buy.

• Oggetto del rent to buy.

Il rent to buy può avere ad oggetto qualsiasi immobile: appartamenti, autorimesse, cantine, negozi, uffici, capannoni, negozi ed anche immobili in costruzione.

Per le imprese di costruzione il rent to buy potrebbe rappresentare un valido strumento per pagare le rate del mutuo originariamente contratto per la costruzione. In caso di rent to buy avente ad oggetto un immobile in costruzione, se l’impresa costruttrice fallisce, il conduttore non perde il proprio denaro.

Il rent to buy, infatti, continua anche in caso di fallimento del proprietario dell’immobile e la vendita non è soggetta a revocatoria fallimentare se pattuita al giusto prezzo e si

tratta di abitazione principale del conduttore o dei suoi parenti o affini più stretti.

• I vantaggi ed i rischi per il venditore.

Il vantaggio principale è rappresentato dalla possibilità di trovare un numero più elevato di potenziali acquirenti poiché non vi è la necessità di ricorrere ad un mutuo.

Il rischio è che il conduttore decida di non comprare la casa. In tal caso, però, il proprietario può trattenere, se previsto nel contratto, tutto o parte di quanto è stato pagato (e dovrà essere una somma maggiore rispetto ad un normale canone di locazione).

• Tutele da adottare in favore del venditore.

E’ opportuno che il canone sia più elevato rispetto ad un normale canone di locazione e che la parte dei canoni che il proprietario potrà trattenere nel caso in cui non si arrivi alla vendita siano concordati in modo che il proprietario venga adeguatamente indennizzato per la mancata conclusione di altri affari.

• Tutele del conduttore/acquirente.

La legge, come sopra rilevato, prevede la trascrizione nei registri immobiliari del contratto di rent to buy che consentirà al conduttore di acquistare il bene libero da ipoteche, pignoramenti, o altre pregiudizievoli che dovessero emergere dopo la trascrizione del rent to buy.

La trascrizione ha una efficacia massima di dieci anni.

Questa tutela permane anche in caso di fallimento del venditore.

• Sconsigliato il “fai da te”.

Di regola, la compravendita di un immobile è un’operazione che si presenta assai delicata, non soltanto dal punto di vista economico, potendo la stessa comportare il passaggio di consistenti somme di denaro, ma spesso nasconde numerose insidie anche sotto il profilo giuridico.

Per tale ragione, chi intende concludere un atto di questo tipo, anziché confidare esclusivamente sulle proprie capacità, dovrebbe opportunamente rivolgersi ad un professionista esperto, in grado di garantire l’assistenza del contraente in tutte le fasi della compravendita, dalle trattative iniziali e sino alle stipula del contratto definitivo. A maggior ragione, trattandosi quella del rent to buy di una normativa articolata, oltre che di recente introduzione, per la stipulazione di questo tipo di contratto è sempre consigliabile l’assistenza di un professionista.

Studio Legale Galliano Rosso Boschetti Associati ALBA (CN) - V. VIVARO, 21/A - Tel. 0173 361279 7

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A cura dell’avvocato Dario Boschetti dboschetti@grblex.it

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Assegno per il nucleo familiare modalità di presentazione della domanda: cosa è cambiato?

Poniamo alla Vs. attenzione una novità di assoluta importanza per i lavoratori dipendenti di aziende attive del settore privato non agricolo, introdotta dalla circolare INPS 22 marzo 2019, n. 45, e riguardante le modalità di presentazione delle domande di assegno per il nucleo familiare.

A decorrere dal 1° aprile 2019, per l’appunto, le succitate domande devono essere presentate direttamente all’INPS, esclusivamente in modalità telematica, al fine di garantire il corretto calcolo dell’importo spettante e assicurare una maggiore aderenza alla normativa vigente in materia di protezione dei dati personali. Pertanto viene meno la presentazione cartacea del modello “ANF/DIP” (SR16) ai propri datori di lavoro.

Di conseguenza, stante la validità fino al 30 giugno 2019 delle precedenti domande, per il periodo compreso tra il 1° luglio 2019 ed il 30 giugno 2020, l’assegno per il nucleo familiare dovrà essere richiesto dal lavoratore in via telematica, mediante uno dei seguenti canali: • WEB, tramite il servizio on-line dedicato, accessibile dal sito www.inps.it, se in possesso di PIN dispositivo, di una identità SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale) almeno di Livello 2 o CNS (Carta Nazionale dei Servizi); • Patronati e intermediari dell’Istituto, attraverso i servizi telematici offerti dagli stessi, anche se non in possesso di PIN. Le domande saranno istruite dall’INPS per la definizione del diritto e della misura della prestazione familiare richiesta, con la determinazione degli importi giornalieri e mensili teoricamente spettanti in riferimento alla tipologia del nucleo familiare e del reddito conseguito negli anni precedenti.

Si precisa che, in caso di variazione nella composizione del nucleo familiare, o nel caso in cui si modifichino le condizioni che diano titolo all’aumento dei livelli di

reddito familiare, il lavoratore interessato deve presentare, esclusivamente in modalità telematica, una domanda di variazione per il periodo di interesse, avvalendosi della procedura “ANF DIP”. È soggetta all’invio telematico anche, qualora prevista secondo le disposizioni vigenti in materia, la domanda di Autorizzazione agli assegni per il nucleo familiare tramite la procedura “Autorizzazione ANF”.

In aggiunta, si sottolinea che, nel caso in cui il datore di lavoro non sia più attivo, in quanto cessato o fallito, il lavoratore dovrà fare richiesta di pagamento diretto all’Istituto, nel limite della prescrizione quinquennale.

La domanda di Assegno per il nucleo familiare da parte dei lavoratori agricoli a tempo indeterminato (OTI) continuerà invece ad essere presentata al datore di lavoro con il modello “ANF/DIP” (SR16) cartaceo come attualmente previsto. In caso di domanda di assegno per il nucleo familiare da parte di lavoratori di ditte cessate o fallite, la prestazione familiare viene erogata direttamente dall’Istituto.

Gli importi calcolati dall’Inps saranno messi a disposizione del datore di lavoro, che potrà prenderne visione attraverso una specifica utility, presente nel Cassetto previdenziale aziendale. La somma corrisposta mensilmente sarà calcolata in relazione alla tipologia di contratto sottoscritto e alla presenza/assenza del lavoratore nel periodo di riferimento e non potrà comunque eccedere quella mensile indicata dall’Inps.

Con Comunicato CDL del 24 maggio 2019, è stato annunciato quanto scaturito dal tavolo tecnico convocato dall’Ufficio di Gabinetto del Ministero del Lavoro e una delegazione del Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro, ovvero è stato riconosciuto e ribadito il ruolo dei Consulenti del Lavoro quali intermediari tra lavoratori, datori di lavoro e Inps anche per quanto riguarda la trasmissione in delega a terzi della documentazione necessaria per poter richiedere e usufruire degli assegni per il nucleo familiare attraverso il portale dell’Istituto.

Si precisa che al momento la procedura, per i Consulenti del lavoro, non è ancora disponibile.

Sarà sicuramente apprezzabile la possibilità di poter intervenire in modo diretto alla presentazione delle domande di assegno per il nucleo familiare, rendendo un servizio mirato all’alleggerimento procedurale a favore delle aziende e del loro organico.

Consulente del lavoro Daniela Prevignano Studio in Asti - C.so alla Vittoria, 48 Tel. 0141 33444 - 0141 530253 daniela.prevignano@gmail.com 8

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A cura della Consulente del lavoro Daniela Prevignano

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Un’analisi sulla legionella A cura della dott.ssa Laura Icardi

un pericolo che si può prevenire…

La legionella è un batterio patogeno che vive in ambienti acquatici sia naturali che artificiali.

La si può trovare in fiumi, laghi, terreni umidi, ma anche negli impianti idraulici delle abitazioni, piscine, terme. Sono molto resistenti, possono sopravvivere a temperature comprese tra 5 e 55°C anche in acque limitatamente clorate come l’acqua di acquedotto.

Deve il suo nome al triste evento che portò alla sua scoperta.

Nel luglio del 1976 , oltre 4000 ex combattenti della guerra in Vietnam appartenti alla American Legion si riunirono presso l’albergo Bellevue-Stratford di Philadelfia. 221 furono colpiti da polmonite acuta e 29 morirono.

Non era chiara la causa, ci fu perfino chi ipotizzò un attacco biologico, ma successivamente, si scoprì che la causa di tali decessi era un batterio fino ad allora sconosciuto che si era sviluppato nell’impianto di condizionamento.

Da allora sono state identificate più di 50 specie tra cui la più pericolosa è Legionella pneumophila cui si attribuiscono il 90% dei casi di polmonite acuta.

L’infezione si contrae inalando acqua contaminata dal batterio in piccole goccioline, quando questa entra a contatto con i polmoni di soggetti a rischio, insorge l’infezione polmonare.

Sono soggetti a rischio anziani, fumatori e persone già indebolite da altre patologie.

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Finora non è stata dimostrata la trasmissione interumana diretta. L’infezione da legionella può dare luogo a due quadri clinici: la febbre di Pontiac e la legionellosi. La febbre di Pontiac ha un periodo di incubazione di 24-48 ore e si risolve in 2-5 giorni durante i quali si manifestano malessere generale, cefalee e febbre.

La legionellosi ha un periodo di incubazione di 5-6 giorni ed è molto più grave: oltre a malessere, cefalee e tosse, si manifestano sintomi gastrointestinali, neurologici e cardiaci e complicanze varie; nei casi più gravi può essere letale.

Nel 2017, in Piemonte i casi di legionellosi segnalati sono stati 112, pari a un tasso di incidenza di 2,5 casi ogni 100 mila abitanti.

Dal 2012 si osserva una costante lieve crescita dell’incidenza di legionellosi.

Ma torniamo alle goccioline….le installazioni che producono acqua nebulizzata sono, ad es., i condizionatori, le docce, le fontane, gli impianti di irrigazione, gli idromassaggi.

www.terraetradizione.com Chiaramente il pericolo c’è se l’acqua, o meglio l’impianto idrosanitario, è contaminato dal batterio.

E allora? Sapete che non mi piace allarmarvi senza poi offrire qualche soluzione!

Ebbene, la prima cosa da fare è, come al solito, una buona prevenzione!

1) Eliminiamo tubazioni con terminali ciechi o senza circolazione, l’habitat ideale per la legionella.

Se un rubinetto, un wc o una presa d’acqua resta inutilizzata, conviene inserire una chiusura, anche temporanea, per escluderlo dall’impianto principale.

2) Prevenire la formazione di biofilm e incrostazioni: una manutenzione annuale dei vasi di accumulo e dell’impianto senza dimenticare i boiler elettrici.

Eliminare periodicamente il calcare e eventuali residui dai frangigetto dei rubinetti e diffusori delle docce.

3) Al cambio stagione, prevedere un trattamento disinfettante: niente chimica, ma un trattamento termico, in cui si mantiene l’acqua a una temperatura superiore ai 60 C in tutto l’impianto per un paio di ore: per il fai da te, alzate la temperatura in caldaia (o nel boiler), aprite tutti i rubinetti e docce della casa contemporaneamente e fate uscire acqua finchè non sgorga ben ben calda.

Chiudete e riapriteli ad intervalli di circa 15 minuti così che l’acqua in uscita sia sempre ben calda; procedete per circa due ore.

In questo modo, tutto l’impianto resta caldo.

Un poco laborioso, ma molto efficace.

Se abitate in condominio, è impossibile fare l’intervento tutti contemporaneamente.

Chiedete al vostro amministratore che precauzioni sono state prese per garantire l’impianto comune.

4) All’inizio stagione, prima di accendere i condizionatori, aprire, pulire e disinfettare le unità interne.

Alla chiusura, provvedere ad asciugare accuratamente l’impianto.

Vedete anche se è possibile sostituire filtri o prefiltri ad inizio stagione.

5) Per la casa delle vacanze…lasciar scorrere l’acqua ben calda prima di utilizzarla, mantenendosi lontano dalla fonte, dopo l’apertura dei rubinetti; 6) In giardino preferire impianti di irrigazione a goccia a quelli a spruzzo, nel caso siano già stati installati, programmateli in orari in cui nessuno sosta nelle loro vicinanze.

Evitare di lasciare esposte al sole le canne per irrigazione.

Almeno annualmente, effettuare lo svuotamento, la pulizia e la disinfezione dei serbatoi di raccolta dell’acqua.

Se avete istallato una piscina, assicuratevi di mantenere corretti livelli di cloro.

In ultimo, l’acqua è un bene prezioso….non bisogna sprecarla per paura della legionella!

L’acqua calda prodotta con i trattamenti termici può essere sfruttata per le pulizie mentre quando si svuotano i serbatoi per la pulizia possiamo organizzarci per irrigare, lavare l’auto, le pavimentazioni esterne, ecc.

Speriamo che questo articolo sulla legionella, insidia che si nasconde anche nelle piscine e nelle terme, sia stato chiarificatore. Terra & Tradizione ha intervistato

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per voi un esperto del settore, al fine di potervi consigliare al meglio, su un modo per prevenire la legionella, ovvero quello dell’utilizzo dell’Acqua suprema, cioè dell’acqua parzialmente strutturata. Si tratta di una tecnologia che si sta sviluppando nel mondo agricolo e che viene proposta dall’azienda “L’Isola Blu” di Castagnole Lanze di Fabio Carosso, il neo vice presidente della Regione Piemonte, per molteplici utilizzi, ma soprattutto per la vitivinicoltura.

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Efficace soprattutto per la cura del

“Mal dell'esca” La tecnologia “Acqua suprema L” consiste nell’utilizzo di un tubo in acciaio denominato “K” che ha la funzione di dinamizzatore naturale di fluidi.

In parole povere la sua funzione è quella di ricomporre l’originale struttura dell’acqua, purificandola da tutte le frequenze inquinanti all’interno.

Alla conclusione del trattamento ne esce un’acqua pura, simile a quella di montagna, denominata anche col termine di “strutturata”, priva di gruppi di sali minerali o di cloro, che solitamente e giustamente si aggiungono per sanificarla.

Sono stati presentati studi e condotte sperimentazioni in campo agricolo, sull’utilizzo di questo tipo di acqua che hanno portato a risultati molto positivi.

Abbiamo parlato della salubrità di una piscina in riferimento alla legionella.

È stato effettuato un test con il riempimento della vasca di una piscina con questo tipo di acqua e solo dopo 53 giorni il liquido ha iniziato a contaminarsi, questo perché è acqua fortemente antibatterica.

L’utilizzo che se ne fa, è in campo agricolo, soprattutto vitivinicolo, con l’obiettivo di utilizzare al meglio le risorse idriche che stanno diventando sempre più preziose.

Le ricerche in questo senso sono state condotte soprattutto dal professor Paolo Trivero, docente di Fisica all’Università del Piemonte orientale che ha portato avanti la sua sperimentazione presso l’azienda Falletta di casale Monferrato, in collaborazione con Riccardo Canepari, responsabile agronomico aziendale.

L’utilizzo dell’acqua strutturata, ha portato al risparmio del 50% dei fitofarmaci e all’incremento della qualità delle uve.

Questo per la capacità dell’acqua trattata in questo modo, di assorbire il prodotto e quindi incrementarne l’efficacia nella coltivazione.

Ciò significa riduzione dei fitofarmaci e dunque, incremento della qualità finale del prodotto.

Non solo, sempre seguendo sperimentazioni effettuate nella zona del Valdobbiadene in Veneto, è stata certificata la validità “dell’acqua suprema” per la cura del “mal d’esca”, malattia che, come tutti gli agricoltori sanno, colpisce la vite.

L’abbinamento con il prodotto denominato Endesca che cura la malattia, riesce molto bene per i motivi già indicati: grazie all’alto potere di assorbimento molecolare, l’acqua suprema dà alla pianta il tempo necessario di assorbire, per caduta, il liquido, che raggiunge subito le vie linfatiche del tronco, ripulendole.

In questo modo si contrasta nell’immediato, il patogeno. A distanza di pochi giorni anche i grappoli che apparivano in sofferenza per disidratazione, cominciano a riprendersi e a livello di fogliame, si nota il blocco completo del male.

Vista l’importanza di un trattamento rapido per questo tipo di malattia, l’acqua suprema risulta particolarmente efficace insieme a Endesca.

In Valdobbiadene la differenza fra acqua normale e quella trattata ha portato all’incremento dell’efficacia dal 30-40% al 75-90%.

L’Isola Blu si sta impegnando per ottenere le certificazioni di Sagea e Morando per offrire la migliore garanzia sull’efficacia di questo prodotto.

Non si tratta certo di acqua miracolosa, ma del frutto di anni di lavoro di ricerca e di affinamento tecnologico, che oggi viene proposto a chi lavora in viticoltura per una maggiore efficacia e una migliore qualità nel prodotto finale, sostenibile e rispettosa della natura. E’ frutto di ricerche sull’acqua che si stanno conducendo per conoscerla meglio e ottenere successivamente ulteriori benefici dalla conoscenza scientifica.

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In provincia di Cuneo, nei grandi comuni, PAREGGIO tra centro-destra e centro sinistra Le elezioni amministrative hanno segnato sul nostro territorio l’avanzata (come ovunque) della Lega e di conseguenza di tutto il Centro-destra. Nei grandi centri il Partito democratico, alla guida solitamente di coalizioni di centro-sinistra, ha tenuto garantendo in questo modo la conquista di almeno due municipi. Nei centri più piccoli un’analisi politica delle ultime amministrative invece è fuori luogo visto che a presentarsi sono sempre liste civiche. Per quanto riguarda la Provincia di Cuneo i 4 grandi comuni che andavano al voto (quattro delle cosiddette sette sorelle della Granda) hanno fatto registrare un sostanziale pareggio fra le due grandi forze politiche nazionali, centro-destra e centro-sinistra, con i Cinque stelle nel complesso deludenti. Anzi il pareggio è stato sostanziale visto che due comuni sono andati alle due formazioni avversarie al primo turno e gli altri due al secondo in un rapporto realmente speculare.

Nel nostro bilancio prendiamo in considerazione i Comuni al di sopra dei diecimila abitanti per cui nella nostra analisi rientra anche Busca in Provincia di Cuneo, mentre in Provincia di Asti l’unico municipio un po’ più grande al voto era Canelli.

I due Comuni assegnati al primo turno in Provincia di Cuneo sono stati Alba e Saluzzo. Nella capitale delle Langhe ha vinto Carlo Bo esponente di Forza Italia, che ha riportato il centro-destra al governo dopo dieci anni di amministrazione di Maurizio Marello, esponente del Pd eletto consigliere regionale. L’assegnazione al primo turno è arrivata grazie alla percentuale del 51,58% dei voti, rispetto al suo principale avversario Olindo Cervella, candidato del centro-sinistra, che si è fermato a un comunque lusinghiero 40,71%, molto più indietro gli altri due candidati, Giorgio Degiorgis dei Cinque Stelle (4,22%) e Lorenzo Paglieri, candidato

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di sinistra (3,49%). Carlo Bo ha nominato la squadra di governo che reggerà il Comune per i prossimi cinque anni, costituita da Emanuele Bolla, vicesindaco, con deleghe a quartieri e frazioni, politiche giovanili, informagiovani, formazione e lavoro. Fernanda Abellonio si occuperà di urbanistica e edilizia privata.

A Carlotta Boffa affidati i servizi culturali, pari opportunità, gemellaggi, ufficio della pace e canile municipale.

Elisa Boschiazzo si dedicherà a politiche familiari, servizi sociali e assistenziali, volontariato, assistenza scolastica, istruzione e decentramento universitario.

A Bruno Ferrero programmazione e bilancio, finanza, tributi, servizi pubblici in concessione, consorzi e aziende e società partecipate. Marco Marcarino sarà impegnato su polizia municipale e sicurezza, ambiente, caccia e pesca, attività produttive e commercio.

Infine a Massimo Reggio sono stati affidati lavori pubblici, manutenzioni, protezione civile, mantenimento e gestione infrastrutture comunali, mobilità urbana e trasporti pubblici.

Il sindaco si occuperà direttamente dei progetti strategici per Alba e il territorio, turismo e manifestazioni, sport, servizi demografici e cimiteriali, affari istituzionali e generali, igiene e sanità, affari legali, personale, stato civile, agricoltura, politiche di tutela e sviluppo nel settore agroalimentare e innovazione tecnologica.

In consiglio ci sono (oltre al sindaco) Elena Alessandria, Stefania Balocco, Lorenzo Barbero, Domenico Boeri (presidente), Sebastiano Cavalli, Anna Chiara Cavallotto, Olindo Cervella, Elena Di Liddo (vice presidente), Mario Fugaro, Alberto Gatto, Nadia Gomba, Maria L’Episcopo, Olinto Magara, Italo Magliano, Mario Marano, Ester Marello, Gionni Marengo, Rosanna Martini, Gabriele Mutti, Mario Sandri, Daniele Sobrero, Claudio Tibaldi, Fabio Tripaldi e Clelia Vezza.

speciale Così il nuovo primo cittadino commenta il risultato, parlando anche dei progetti più urgenti della nuova Amministrazione: «Dopo dieci anni trascorsi all’oppo-

sizione, per me è una grandissima emozione ora poter ricoprire la carica di sindaco. Ringrazio la coalizione che mi ha sostenuto e con la quale è stato elaborato il programma che ci ha portato alla vittoria. Ringrazio gli oltre novemila elettori che hanno voluto darci fiducia con il voto e saluto anche il resto della cittadinanza, che ha votato per gli altri: ovviamente sarò il sindaco di tutti ricorderò sempre che l’opposizione rappresenta quasi la metà della popolazione. Chiedo alla maggioranza e all’opposizione una forma di collaborazione sui grandi temi, anche perché siamo tutti qui per il bene della città.

Anche perché se non c’è un’opposizione non strumentale, anche da quella lì possono arrivare buone idee da prendere in considerazione. Fra i primi passi che compiremo ci saranno gli incontri con le istituzioni sovraordinate (Provincia, Regione) per valutare la situazione della viabilità cittadina. Vogliamo studiare un fondo per le persone in difficoltà e un fondo per i giovani che vogliono aprire attività produttive. Ora inizia il lavoro e bisogna cominciare a essere concreti e a fare le cose».

A Saluzzo si è verificata la situazione specularmente opposta con il sindaco uscente Mauro Calderoni di centro sinistra, alla guida di una larga coalizione di liste civiche, che ha ottenuto il 54,35% dei consensi superando al primo turno gli altri due concorrenti, Alessandra Piano alla guida del Centro-destra (40,49%) e Piercarlo Manfredi dei Cinque Stelle (5,16%). Successivamente il confermato sindaco ha nominato la nuova Giunta anch’essa in continuità con quella precedente. Infatti Il vicesindaco uscente Franco Demaria è stato riconfermato nella sua carica, e ha mantenuto le deleghe ricevute nel precedente mandato amministrativo: programmazione finanziaria, politiche tributarie e tariffarie, ambiente e sport.

Attilia Gullino è stata ricon fermata assessore con delega alle politiche culturali e alle pari opportunità; Andrea Momberto si occuperà di promozione locale e territoriale, politiche di partecipazione e sviluppo di comunità, mentre a Francesca Neberti, il primo cittadino, ha confermato le deleghe ricevute cinque anni fa: sviluppo, attività economiche, mercati e fiere. Nuova nella squadra è Fiammetta Rosso, nominata assessore alle politiche sociosanitarie, istruzione ed educazione alla pace e alla legalità, po-

litiche di integrazione.

Inoltre, dopo la fusione tra Saluzzo e Castellar, alla seduta della Giunta ha preso parte anche Eros Demarchi, riconfermato alla carica di Prosindaco di Castellar.

Commenta Mauro Calderoni: «È stata una campagna

elettorale difficile, nella quale dovevamo fare i conti con un orientamento politico nazionale ed europeo lontano dal nostro. Abbiamo puntato tutto sugli uomini e sulle donne che hanno composto le liste della nostra coalizione e Saluzzo ci ha premiato con numeri eccezionali.

Questa vittoria è una grande soddisfazione e nel contempo implica una grande responsabilità. Credo che i Saluzzesi abbiano apprezzato il nostro lavoro per creare un legame con il territorio, cercando sempre nuovi finanziamenti e portando in città oltre venti milioni di Euro negli ultimi cinque anni. Siamo stati attenti a dare sempre risposte, magari non gradite, ma senza eludere problemi. Ora andremo avanti con i progetti già finanziati e con quelli in corso d’opera: nei prossimi cinque anni continueremo a lavorare per promuovere una crescita sostenibile ed inclusiva della nostra comunità e del territorio».

Per gli altri due grossi centri al voto della Provincia Granda, Fossano e Bra, l’esito è stato deciso due settimane dopo con il secondo turno, con esiti politicamente opposti.

A Fossano al primo turno aveva chiuso in vantaggio Dario Tallone, alla guida della coalizione di centrodestra, con Forza Italia, Lega Fratelli d’Italia e altre tre liste civiche. Aveva superato con il 41,47% di preferenze Paolo Cortese, alla guida della coalizione di centro sinistra, arrivato al 31,43% a seguire Cristina Ballario (19%) e Ilaria Riccardi (8,10% dei Cinque Stelle) eliminati. Al secondo turno il candidato in vantaggio ha confermato la prevalenza vincendo con il 54,24% dei consensi rispetto a Cortese (45,76%). Il nuovo sindaco commenta soddisfatto la vittoria elettorale: «Nessuno ci credeva a questo risultato. Dopo 24 anni di Amministrazione di centro sinistra siamo riusciti ad affermare un’altra alternativa politica. In una fase iniziale c’era stata un’incognita sul mio nome, ma alla fine la scelta ha premiato. I Fossanesi devono sapere che impiegherò tutte

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speciale le mie energie per la città. Ora l’Amministrazione avrà un altro passo e ci sarà discontinuità rispetto agli anni passati. Vogliamo rilanciare la città. Occorre superare il grigiore degli ultimi anni. È il momento di lavorare e fin d’ora ho trovato grande collaborazione in Comune.

Ho riscontrato la marcia che speravo di trovare, è stata compresa la spinta verso il cambiamento. Il primo passo che sto compiendo consiste proprio nella riorganizzazione degli uffici. Quando il cittadino viene in Comune deve ricevere le risposte che cerca, anche per questo occorre buon senso. Questo fa una buona amministrazione, avvicinarsi ai cittadini ed è ciò che faranno la Giunta e il Consiglio. Un settore nel quale cambiare marcia sarà quello delle manifestazioni, su cui puntare per portare maggiore turismo. Sono umile e ascolto tutte le opinioni».

Opposta, dal punto di vista politico, la situazione di Bra, ma molto simile nei meccanismi. Al primo turno il candidato di un’ampia coalizione di centrosinistra Giovanni Fogliato è arrivato primo rispetto agli altri concorrenti, pur non superando, per poco, il 50%. Ha raggiunto il 46,52% rispetto alla concorrente Annalisa Genta piazzatasi al 31,79. Esclusi dal ballottaggio Sergio Panero al 17,20% e Giuseppina Giambra dei Cinque stelle al 4,49%. Al secondo turno Fogliato ha confermato il vantaggio con il 57,09% vincendo la sfida con Genta che ha raggiunto il 42,91%. Il primo cittadino, di fatto in continuità con la precedente amministrazione guidata da Bruna Sibille, ha, in tempi brevi, dato vita alla nuova Giunta. Il vice sindaco sarà Biagio Conterno, al quale il primo cittadino ha conferito le deleghe in materia di sicurezza, personale, polizia municipale, anagrafe e stato civile, commercio, mercati, agricoltura e servizi cimiteriali. Poi Massimo Borrelli, che si occuperà di mobilità sostenibile e sistemi viari, trasporti pubblici, turismo e promozione del territorio, attività e impianti sportivi, ambiente, gestione rifiuti e igiene urbana, e Luciano Messa, delegato ai lavori pubblici, manutenzione verde pubblico, opere viarie, servizi in rete, edilizia scolastica, patrimonio, quartieri e frazioni e protezione civile. Anna Brizio è il nuovo assessore all’urbanistica, edilizia privata, contratti e legale, trasparenza e semplificazione, sportello unico per le imprese e centrale unica di committenza.

Lucilla Ciravegna si occupa invece di servizi sociali, volontariato, politiche del lavoro, formazione professionale, integrazione e politiche abitative. Il primo cittadino manterrà le deleghe a finanze e tributi, bilancio, economato, attività produttive e sviluppo economico,

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istruzione e servizi scolastici, pianificazione strategica, affari istituzionali, sanità e servizi sociali territoriali. Al Consigliere Bailo, che sarà proposto come Presidente del Consiglio comunale, affidata la cultura, associazioni combattentistiche e d’arma e alle manifestazioni.

Dichiara Fogliato: «Quella appena conclusa è stata una campagna elettorale lunga e corretta, con il confronto fra persone e programmi. Sono un po’ sorpreso per l’entità del risultato finale e molto soddisfatto naturalmente. Grande merito di questa affermazione è stato della mia squadra, un progetto fatto da persone, i componenti delle liste, molto presenti nella realtà di Bra. A Bra ha tenuto il centro-sinistra e si arrivava da dieci anni di amministrazione di Bruna Sibille. Al di là di qualche possibile errore o imperfezione ritengo sia stata un’esperienza positiva, con un’amministrazione molto presente e l’elettorato l’ha premiata. Il primo compito assolto è stato quello della formazione della Giunta in tempi rapidi. Intendo coinvolgere nell’esperienza di governo tutti i consiglieri di maggioranza, anche perché la legge e i numeri ci penalizzano, siamo una città con poco meno di 30.000 abitanti, praticamente come Alba, ma con soli 6 in Giunta e 16 in consiglio contro gli 8 assessori e 24 consiglieri albesi. Dunque ci sarà bisogno dello sforzo di tutti per governare. Ci sarà continuità con i progetti della precedente amministrazione e conto di allestire una squadra dedicata alla ricerca di finanziamenti attraverso bandi e fondi europei per realizzare i nostri progetti. Fra pochi mesi dovremo mettere mano al bilancio che sarà influenzato dalle priorità del programma. Inoltre nell’immediato occorrerà seguire da vicino la situazione del nuovo ospedale a Verduno, e difendere e valorizzare i servizi attualmente presenti con il nostro ospedale. Gli operatori sanitari hanno sempre svolto un grande lavoro per Bra e questo va loro riconosciuto».

Oltre queste queste quattro città andavano al voto altri due centri consistenti dal punto di vista demografico in Provincia di Cuneo e Asti, si tratta di Busca e Canelli, entrambi con poco più di 10.000 abitanti.

Questi numeri li facevano rientrare fra i piccoli comuni, ovvero quelli con meno di 15.000 abitanti con un sistema elettorale semplificato che non prevede comunque il doppio turno per l’elezione del sindaco, vince chi prende anche solo un voto in più Unica eccezione a questa regola, il caso in cui al primo turno due candidati arrivino esattamente pari come numero di voti (casi che si sono verificati, per esempio a Briga Alta in Provincia di Cuneo e a Vaglio Serra in Provincia di Asti).

A Busca il sindaco uscente Marco Gallo sarebbe stato confermato subito anche col sistema dei comuni

speciale più grandi, visto l’amplissimo consenso ottenuto, il 74,03 per cento dei consensi, molto distanti gli altri due competitori: Eros Pessina (16,75%) con la Lista “Busca nel cuore” e Silvia Gollè (9,21%) del Movimento Cinque Stelle. Il primo cittadino confermato commenta molto soddisfatto il risultato e guarda verso i prossimi cinque anni di amministrazione: «È un risultato che premia il lavoro svolto negli ultimi cinque anni di amministrazione. Ci sono una serie di progetti in corso da portare a compimento come il nuovo Polo scolastico e altri. Saremo favoriti dalla fusione avvenuta all’inizio di quest’anno con il Comune di Valmala, una delle tre in Provincia di Cuneo. In base alla legge questo porterà notevoli vantaggi sul territorio unificato dei due comuni in termini di maggiori trasferimenti dallo Stato da quest’anno e per i prossimi dieci anni.

Ovviamente questo comporterà vantaggi per la cittadinanza, dal punto di vista dei servizi, delle opere da realizzare. A beneficiarne di più sicuramente è il territorio di Valmala, che era un Comune molto piccolo e che ora può beneficiare delle strutture anche organizzatìve a disposizione di Busca. In futuro avrebbe avuto davvero grandi difficoltà. Stiamo aspettando di conoscere l’entità dei trasferimenti di cui godremo fin da quest’anno».

Più combattuta la contesa elettorale a Canelli, dove ha prevalso Paolo Lanzavecchia alla guida di una lista dal riferimento politico abbastanza chiaro, “Lega Salvini – Canelli per te” ha ottenuto il 44,05% dei consensi rispetto al 36,71% di Mauro Stroppiana di “Insieme per Canelli” e al 19,24% di Fausto Fogliati, con la lista “Fogliati sindaco per Canelli”.

Il neoeletto sindaco, Paolo Lanzavecchia, ha così commentato il risultato delle urne, sulla pagina Facebook della lista “Canelli per te”: “La maggioranza dei votanti ha deciso di sostenerci, lo ha fatto certamente con coscienza e volontà, dopo aver letto il nostro programma ed averci ascoltato nei vari incontri. Come ho riferito in campagna elettorale ci siamo presentati per “quello che siamo”, senza nasconderci, in maniera trasparente e pulita. Certamente dovremo recuperare la fiducia di coloro che non ci hanno votato, e sicuramente un’opposizione costruttiva potrà fare solo il bene della nostra Canelli. Rimango dell’idea che con il dialogo, l’ascolto ed il confronto potremo fare tanto! Concludo ringraziando ancora le 2317 persone che ci hanno votato”.

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L’albese Alberto CIRIO al governo del Piemonte:

“le priorità: lavoro, salute, sicurezza, famiglia e infrastrutture” Dal nostro territorio il vice (Carosso) e gli assessori a sanità (Icardi) e trasporti (Gabusi)

L'esito delle elezioni regionali ha portato un albese al governo del Piemonte.

Si tratta di Alberto Cirio, già europarlamentare di Forza Italia e ora alla guida della Regione dopo aver battuto alle elezioni del 26 maggio il principale concorrente, il presidente uscente Sergio Chiamparino. Il nuovo presidente ha costruito una Giunta nella quale sono protagonisti gli assessori provenienti dalla Provincia di Cuneo e Asti, con deleghe particolarmente importanti nell'ambito del Governo regionale.

Sono undici gli assessori nominati dal presidente, con un’età media che supera di poco i 40 anni.

Fabio Carosso (Lega), 46 anni, astigiano, imprendito-

re. Sindaco di Coazzolo per dieci anni, vicepresidente con deleghe a Urbanistica, Programmazione territoriale e paesaggistica, Sviluppo della Montagna, Foreste, Parchi, Enti locali.

Il nuovo vice presidente della Regione commenta soddisfatto l'incarico asse gnatogli:

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«Sono molto contento e ringrazio l'on. Molinari, segretario nazionale della Lega che mi ha chiesto, in accordo con il presidente Cirio, di occuparmi direttamente di Urbanistica, Montagna, Parchi ed enti locali. Sono altresì onorato della nomina a vice presidente che cercherò di rappresentare al meglio».

Marco Gabusi (Forza Italia) 39 anni,

astigiano, bancario. Sindaco di Canelli, per dieci anni e presidente della Provincia di Asti dal 2015 al 2019, con deleghe a Trasporti, Infrastrutture, Opere pubbliche, Difesa del suolo, Protezione civile, Personale e organizzazione. Dichiara il neo assessore regionale: «Una

grande emozione e insieme una grande responsabilità per un assessorato strategico nello sviluppo del Piemonte. L’impegno ed il lavoro negli anni da sindaco e da presidente di Provincia mi aiuteranno ad affrontare con pragmatismo le sfide dei prossimi 5 anni».

speciale Luigi Genesio Icardi (Lega) 57 anni, cuneese, laurea in

Gestione ed Economia delle Pubbliche Amministrazioni. Esperienza trentennale nel sistema sanitario come funzionario dell’Asl del territorio di Langhe-Roero.

Da quasi dieci anni sindaco di Santo Stefano Belbo, già consigliere provinciale di Cuneo, con deleghe a Sanità, Livelli essenziali di assistenza, Edilizia sanitaria.

Già dai giorni immediatamente successivi alle elezioni Icardi, diventato consigliere con un gran numero di consensi, era considerato un serio candidato per la Giunta e lui non nasconde che gli sarebbe piaciuto occuparsi di agricoltura: «Vengo da una famiglia che

ha una lunga tradizione nel lavoro agricolo e come sindaco di santo Stefano Belbo mi sono occupato molto di Agricoltura che è la prima fonte di sostentamento per il paese langarolo.

Ho anche guidato l'associazione dei sindaci del Moscato, dunque l'Agricoltura è stata una delle mie priorità come amministratore.

D'altra parte lavoro da 30 anni nella Sanità nell'Asl Cn2. Si tratta di una sfida difficile e molto complessa che sarà affrontata col massimo impegno. Sono tante le cose da fare e le questioni da seguire: dalle liste d'attesa a progetti da portare a termine come l'Ospedale a Verduno, quello di Cuneo, le Case della Salute. Da parte mia ci sarà un approccio attento. Certamente sarà valutato quanto fino ad ora è stato fatto dalla precedente Amministrazione e ciò che è buono certamente resterà e ci impegneremo naturalmente a migliorare».

Inoltre il resto della squadra è composto da Elena Chiorino (fratelli D'Italia), 42 anni, biellese, laurea in Economia dei mercati internazionali all’Università di Milano Bicocca, libera professionista nel settore del marketing con delega a Istruzione, Lavoro, Formazione professionale, Diritto allo Studio universitario.

Matteo Marnati (Lega) 36 anni, novarese, esperto in-

formatico. All’età di 24 anni diventa il più giovane assessore in Italia di un capoluogo di Provincia, Novara, con deleghe a: Ambiente, Energia, Innovazione, Ricerca e connessi rapporti con Atenei e Centri di Ricerca pubblici e privati.

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speciale Vittoria Poggio (Lega) Classe 1952, laurea in Lettere

moderne ad indirizzo linguistico. Imprenditrice nel settore orafo e commerciale, ha fondato il Gruppo Terziario Donna di Confcommercio Alessandria, di cui è presidente dal 1999. Vicepresidente della Confcommercio di Alessandria dal 2015, con deleghe a Cultura, Turismo, Commercio.

Marco

Protopapa

(Lega) 54 anni, alessandrino, libero professionista.

Consigliere comunale di Acqui Terme, con deleghe a Agricoltura, Cibo, Caccia e Pesca.

Fabrizio Ricca (Lega) 33 anni, torinese, laurea in Scienze politiche e relazioni internazionali. Dal 2011 consigliere comunale di Torino, con deleghe a Internazionalizzazione, Rapporti con società a partecipazione regionale, Sicurezza, Polizia locale, Immigrazione, Cooperazione decentrata internazionale, Sport, Opere post-olimpiche, Politiche giovanili.

Roberto Rosso (Fratelli D'Italia) 58 anni, torinese,

avvocato civilista. Una lunga esperienza in Parlamento, dove è stato deputato per cinque legislature e due volte sottosegretario, con deleghe a Rapporti con il Consiglio regionale, Delegificazione e semplificazione dei percorsi amministrativi, Affari legali e Contenzioso, Emigrazione, Diritti civili.

Andrea Tronzano

(Forza Italia) 52 anni, torinese. Esperto di comunicazione commerciale e progetti di sviluppo dell’attività aziendale. È stato consigliere comunale a Torino per dieci anni e consigliere regionale fino al 2019, con deleghe a Bilancio, Finanze, Programmazione economico-finanziaria, Patrimonio, Sviluppo delle attività produttive e delle piccole e medie imprese (Industria, Artigianato, Imprese cooperative, Attività estrattive).

La squadra degli assessori è stata completata dal 1° luglio da Chiara Caucino (Lega), 45 anni, biellese, avvocato.La sua nomina è stata effettuata soltanto successivamente al suo ingresso in Consiglio regionale, subentrata in surroga al consigliere Mosca, già eletto nel listino del presidente. Già vicepresidente di Seab S.p.A. e consigliera del Consorzio Cosrab, attivi nel settore della raccolta differenziata e del riciclo di rifiuti.

Già assessore del comune di Villanova Biellese. Le sue deleghe a Politiche della Famiglia, dei Bambini e della Casa, Sociale, Pari Opportunità.

Il neo presidente Alberto Cirio ha il punto sui principali nodi che la nuova Amministrazione è chiamata ad affrontare: «Per me questo è un grandissimo onore e anche una enorme responsabilità. Farò del mio meglio consapevole che, per far ripartire il nostro Piemonte, servirà l’aiuto di tutti. Oggi purtroppo la nostra regione è l’ultima tra quelle del Nord Italia in termini di crescita, mentre è la prima per disoccupazione.

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speciale strutture. Queste sono le priorità. Io ho 46 anni, amo e rispetto la mia terra. Metterò in questa sfida tutta l’energia e l’esperienza maturata in tanti anni al servizio del territorio e in particolare come eurodeputato a Bruxelles. Il Piemonte usa i fondi europei poco e male.

Ad oggi abbiamo speso solo il 21% di quelli ricevuti dall’Ue per lo sviluppo regionale e se non li useremo in fretta il rischio sarà quello di perderli. Io però le risorse necessarie al Piemonte non intendo cercarle nelle tasche dei piemontesi. Utilizzare meglio i fondi europei è uno dei miei obiettivi principali, così come rivendicare dallo Stato una maggiore autonomia sulle risorse da gestire direttamente per il nostro territorio. Ogni anno versiamo a Roma 10 miliardi di euro in più di quelli che riceviamo.

Non possiamo più permettercelo. E poi meno burocrazia e meno leggi per una Regione che non sia di ostacolo, ma “ami-

ca” di cittadini, imprese ed enti locali.

Perché per tornare a crescere il Piemonte ha bisogno di un’altra velocità. Riuscire a dargliela sarà la mia sfida principale». Al di là della Giunta regionale anche in Consiglio sono giunti numerosi rappresentanti del territorio della Granda e della Provincia di Asti, rappresentanti di tutte le formazioni politiche. In primo luogo Maurizio Marello, l'ex sindaco di Alba, forte di 5813 preferenze che andrà a rappresentare il Partito democratico, pur sconfitto alle elezioni. Siederà nel Consiglio regionale anche l'albese Ivano Martinetti dalle fila del Movimento Cinque Stelle, fra i cinque rappresentanti della forza politica uscita sconfitta dalle urne c'è anche l'ex consigliere comunale di Alba. A loro si aggiungono Paolo Bongioanni per Fratelli d'Italia e Francesco Graglia di Forza Italia dalla Provincia di Cuneo.

Inaugurato giardino sensoriale al Nido d’Infanzia “La Coccinella” di Asti

Martedì 18 giugno il Sindaco di Asti Maurizio Rasero e l’Assessore all’Istruzione Elisa Pietragalla hanno inaugurato il giardino sensoriale del nido d'infanzia comunale La Coccinella. Il progetto è partito a giugno dello scorso anno, quando la giunta comunale aveva condiviso e approvato, con propria deliberazione, L’iniziativa proposta da alcuni genitori e nonni dei bambini del nido La Coccinella che, con il sostegno del Lions Club Asti Alfieri e dell'Associazione Genitorinsieme, proponevano la realizzazione di un giardino sensoriale re-

cuperando una parte del cortile esterno del nido. Le pareti esterne del nido che circondano il giardino sensoriale sono state successivamente impreziosite e colorate con un gioioso murales, realizzato da un gruppo di studentesse del Liceo Artistico B. Alfieri, impegnate in una progettualità di alternanza scuola lavoro. Nell’ambito dell’attività didattica del nido, nel corso dell'anno educativo 18/19, le educatrici hanno attuato con i bambini un programma finalizzato alla realizzazione ed alla conoscenza del giardino sensoriale che adesso è stato attivato e potrà essere fruito dai bimbi frequentanti il nido la Coccinella e da quelli che frequenteranno il centro estivo che verrà successivamente attivato. Il sindaco Rasero e l’Assessore Pietragalla, hanno potuto constatare con quanto impegno è stato realizzato il progetto che, grazie alla collaborazione di tutti i soggetti interessati, ha riqualificato l’area. Gli amministratori sottolineano che, oggi più che mai, la collaborazione virtuosa tra enti, associazioni e singoli cittadini risulti l’arma vincente per la realizzazione di progetti condivisi a tutela e valorizzazione dei beni comuni della città.

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l’intervista

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Armando Bianco, una vita a sostegno di chi è stato meno fortunato Dalla sua incessante attività volontaria sono nate cooperative e strutture per la cura di DISABILI e MALATI MENTALI 22

La grande importanza dell’opera di Armando Bianco nel mondo del volontariato sociale per i disabili e successivamente anche per coloro che sono colpiti dalla malattia mentale non sta solo nelle numerose iniziative avviate ad Alba e in tutto il territorio nel corso di decenni di frenetica attività. Il suo è stato soprattutto un importantissimo contributo culturale. Infatti è soprattutto merito suo e delle tante persone che hanno collaborato con lui, che oggi il modo in cui la società vede i portatori di Handicap è radicalmente cambiato.

E lui ha dovuto contrastare in primo luogo una mentalità di chiusura verso le persone meno fortunate per affermare che la soluzione più giusta e migliore per loro è stare in società, vivere con gli altri, essere accettati.

Nel 1989 ha fondato la cooperativa sociale di lavoro “Insieme”, di cui è stato presidente fino al 2000 e poi presidente onorario.

l’intervista

www.terraetradizione.com Lo abbiamo intervistato per chiedergli di raccontarci la storia del suo impegno durato tutta una vita, a partire dagli anni ’70 fino ad oggi, e certo non ancora concluso.

Qual’è stata la scintilla che l’ha spinta verso questo grande impegno?

«Quando è nato mio figlio, negli stessi giorni era nato un bambino disabile da un’altra famiglia.

A metterci in contatto è stata una suora e mi sono reso conto di quanto quei genitori fossero rimasti soli, pur nella loro determinazione a dare al loro figlio la migliore esistenza possibile “Sono convinta che tutto ciò che accade nella vita abbia un senso” aveva detto la madre. Da quell’esperienza è nato un primo gruppo ristretto che dava la possibilità ai genitori di confrontarsi, do sfogarsi, di porsi delle domande e cercare delle risposte.

Erano gli anni dei decreti delegati della scuola (gli anni ’70) e la nostra prima richiesta è stata quella dell’inserimento scolastico.

Non è stato facile ottenere per i bambini la possibilità di stare insieme a tutti gli altri coetanei in tutte le scuole.

Allora la risposta più comoda era quella di creare delle classi “speciali” nelle quali mette insieme tutti i portatori di handicap, in sostanza si trattava di ghetti.

Contro questo genere di modello ci siamo battuti con incontri di sensibilizzazione perché anche questi bambini potessero godere dei loro diritti»

Nel 1995 ha dato vita alla cooperativa sociale di tipo A “Progetto Emmaus”, che si occupa prevalentemente di residenzialità nel campo della psichiatria e della disabilità attraverso la gestione di presidi sanitari e socio assistenziali.

Ne è stato presidente fino al 2013. Nel 2013 ha creato la “Fondazione Emmaus per il territorio onlus”, che ha come obiettivo il “Dopo di noi”, ovvero la realizzazione di risposte per affiancare le famiglie di persone con disabilità fisica e psichica. Ne è tuttora presidente. Il 27 gennaio del 2018 ha ricevuto dalla città di Alba la Medaglia d’oro per l’incessante attività a favore di disabili e malati.

Quindi in sostanza la sua è stata in primo luogo una battaglia culturale, perché i bambini con handicap venissero accettati.

«Sì. Abbiamo cercato di sensibilizzare la società sui problemi di questi piccoli, e soprattutto di evitare che venissero ignorati. In quegli anni l’handicap era vissuto con disagio, i bambini erano solitamente nascosti, isolati e la loro presenza era vissuta con vergogna in alcuni casi con sensi di colpa. Anche le istituzioni all’inizio ci sono state ostili. Ci eravamo anche iscritti a un’associazione che rappresentava le famiglie con portatori di handicap, l’Anfas, per scoprire che quella mentalità era diffusa anche lì, dunque abbiamo cercato di contrastarla.

Per fortuna, a poco a poco nella scuola dell’obbligo si è fatta strada la ricerca dell’inclusione, anche per merito di tante insegnanti, soprattutto delle scuole elementari, che si sono dimostrate sensibili, e si sono proposte, così gli alunni con handicap sono andati nelle classi normali, insieme a insegnanti di accompagnamento e il loro rendimento è stato notevole, le sollecitazioni date dalle normali lezioni si sono dimostrate uno straordinario stimolo alla loro intelligenza. Non solo, anche per i loro compagni è stata una bella prova, la presa di coscienza, che non tutto va bene, ma che tutti possono essere sostenuti e accompagnati».

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Agente Principale Roberto Viglino

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l’intervista Il suo impegno però è andato ben oltre l’inserimento dei bambini nella scuola.

«Ci siamo resi conto che a un certo punto il ciclo della scuola dell’obbligo si concludeva e per le famiglie questo era un problema.

Alcuni genitori andavano a scuola per chiedere agli insegnanti di terza media di bocciare il figlio o la figlia, perché non sapevano come comportarsi altrimenti. Ci siamo chiesti cosa fare.

Gli sforzi portati avanti a scuola rappresentavano un investimento economico in risorse, energia e impegno che rischiava di venire vanificato.

Per i portatori di handicap non c’era spazio nel mondo del lavoro, né nelle grandi, né nelle piccole aziende.

Gli artigiani si sono dimostrati sensibili, ma avevano difficoltà ad avere tanti dipendenti.

Di qua è nata l’idea della cooperativa. Ci sembrava la forma migliore, la nascita di un luogo in cui i giovani portatori di handicap potessero lavorare, nel quale l’obiettivo fosse proprio il loro inserimento sociale, non il profitto economico.

Ci è stato offerto un locale in via Pola che era adatto per questa attività ma che andava ristrutturato. Don Stella, parroco di Cristo Re spese 67 milioni di lire per completare i lavori.

Così abbiamo iniziato alla fine degli anni ’80, con una decina di volontari, alcuni obiettori di coscienza e tre ospiti l’avventura della Cooperativa H Insieme.

All’inizio abbiamo avuto commesse dalla Ferrero e

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www.terraetradizione.com dalla Miroglio, poi dalla Mondo Rubber.

Si trattava di incarichi semplici che sollecitavano la manualità e la socialità degli ospiti.

Questa cooperativa con gli anni è cresciuta e oggi conta oltre 40 ospiti, 20 operatori e circa 50 volontari».

Invece il progetto di Casa Maria Rosa da quale esigenza è nato?

«Da quella di garantire un futuro alle persone con handicap anche se la famiglia non riesce più a sostenerle.

Lo spunto è nato da un volontario che mi ha fatto conoscere l’esperienza di Francesco Faà di Bruno, un nobile che, nel XIX secolo, ha fondato a Torino la Casa Opera Santa Zita, destinata soprattutto all’accoglienza delle servette, ragazze giovani solitamente provenienti dalla campagna che finivano nelle abitazioni di famiglie altolocate e che poi venivano abbandonate senza prospettive di futuro, spesso diventate ragazze madri.

Abbiamo chiesto a questa congregazione io e Vincenzo Torchio (stretto collaboratore per tanti anni di Armando Bianco) se potessero sostenere un progetto per una struttura di accoglienza per disabili.

Ci hanno sostenuto concedendo una struttura che si trova in centro e che prima ospitava una scuola materna e le suore della congregazione.

Al piano di sotto è nata la Casa di accoglienza Maria Rosa, dedicata a Maria Rosa Ghisolfi».

Cosa può dirci del suo impegno nell’ambito del trattamento della malattia mentale?

«Ho conosciuto la malattia mentale dopo aver visitato il “repartino” dell’ospedale San Lazzaro e ne sono rimasto molto colpito.

Allora avevo anche denunciato pubblicamente le condizioni in cui si trovava, successivamente è stato sistemato.

Sono state nuovamente interpellate le suore di Casa Maria Rosa che ci hanno concesso nuovo spazio e grazie ai contributi delle principali fondazioni bancarie della zona è nato il Progetto Emmaus, comunità dedicata ai malati mentali, che poi si è convenzionata con la nostra Asl. Anche in questo caso il nostro modello è quello che va verso l’integrazione e l’autonomia.

Spesso c’è paura verso colui che è colpito dalla malattia mentale. Ma si tratta soprattutto di persone che soffrono che vanno aiutate così come vanno sostenute le loro famiglie che spesso vivono nell’angoscia.

Cerchiamo di stimolare progetti di autonomia per gli ospiti, che permetta loro di svolgere una vita il più possibile normale.

E’ sempre importante il rapporto con gli altri».

l’intervista

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C’è ancora un progetto che è partito su sua iniziativa?

«Sì, si tratta della “Fondazione Emmaus per il territorio”, che ha come obiettivo quello di occuparsi dell’assistenza ai disabili “dopo di noi”, ovvero nel caso in cui la famiglia di provenienza di una persona disabile non ci sia più.

Per questo siamo già stati sostenuti da vari contributi e promesse di lasciti.

Anche il pittore Valerio Berruti ha realizzato il logo della Fondazione.

Inoltre Maria Nada ci ha gentilmente concesso una casa ad Alba che stiamo ristrutturando.

E’ destinata a ospitare una decina di ospiti residenziali».

Il suo è stato ed è un impegno davvero importante nel campo dell’assistenza a chi è stato meno fortunato.

Si può trarre un bilancio?

«Sono circa 180 le famiglie seguite dalle strutture, con operatori specializzati e volontari.

Ci sono anche piccole strutture non solo ad Alba, a Pollenzo c’è la Comunità alloggio Aurora.

C’è una decina di gruppi appartamento che permettono ai disabili di vivere esperienze di autonomia e responsabilità per le abitazioni loro affidate.

Complessivamente sono circa 80 gli ospiti residenziali.

Ogni struttura ha un suo responsabile, con un valido gruppo di operatori.

In generale penso che le iniziative dal basso, come queste, siano molto importanti, l’unico spinta all’innovazione viene dalla base, dalle persone che vivono i problemi e cercano le soluzioni e questo vale per tutto.

A chi si trova in posizione di amministratore spetta solitamente il compito della gestione».

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l’azienda del mese

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La Cantina Viticoltori Associati di

Vinchio - Vaglio Serra da 60

anni, realtĂ

ECONOMICA importante per

la

Barbera

Non solo tradizione, l'azienda guarda anche all'evoluzione del gusto degli appassionati di vino 26

l’azienda del mese

Quest’anno la Cantina Viticoltori Associati di Vinchio - Vaglio Serra compie 60 anni, essendo stata fondata nel febbraio del 1959. Quella dei fondatori, 19 viticoltori della zona, a metà del secolo scorso, nell’Italia che stava per entrare nel periodo del boom economico, è stata un’intuizione lungimirante, la volontà di creare un’opportunità per tutti coloro che vivono nel territorio fra i due paesi, Vinchio e Vaglio Serra.

La scommessa, inutile sottolinearlo è stata ampiamente vinta.

La cantina si trova esattamente a metà strada fra i due comuni, all’interno di una piccola valle chiusa attraversata da una strada non molto trafficata, un luogo tranquillo certo, e molto bello dal punto di vista paesaggistico, ma per certi versi anche isolato.

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Eppure questa realtà produttiva è centrale nel suo territorio un punto di riferimento per tutti coloro che nella zona vivono di agricoltura.

La cooperativa è diventata un modello di come la giusta interpretazione del sistema cooperativo possa diventare sinonimo di alta qualità produttiva e di azione a tutela del territorio: quello delle splendide colline tra la Valle Belbo e Val Tiglione, in provincia di Asti, da qualche anno all’interno dell’area riconosciuta dall’Unesco come Patrimonio mondiale dell’umanità per i paesaggi vitivinicoli.

Capace di rivestire un ruolo sempre più centrale nell’economia della zona, la Cantina a pochi anni dalla nascita, decise di stimolare la produzione, richiedendo ai propri soci il conferimento totale delle uve raccolte.

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l’azienda del mese Il conseguente aumento di uva raccolta, la spinse ad aumentare la propria capienza, che nel 1964 passò da 20.000 hl a 27.000 hl.

Una crescita non solo dei volumi ma anche della qualità.

Risale invece agli anni ’70 la riforma del dividendo, con cui il Cda incentivò il miglioramento delle uve conferite, riconoscendogli un premio scalare migliorativo, per ogni loro grado zuccherino superiore alla media. I viticoltori iniziarono così a curare la fase agronomica e la capacità di stoccaggio aumentò ulteriormente, passando a 35.000 hl.

Da sinistra: Ernestino Laiolo Direttore Lorenzo Giordano Presidente CristianoFornaro Vicepresid.

Giuseppe Rattazzo Enologo

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Gli anni ’80 hanno visto la Cantina impegnata nella difficile sfida dei tempi nuovi, affrontata puntando sulla qualità. Nella nuova filosofia produttiva la vigna diventa elemento centrale.

Si iniziano a distinguere i vigneti a seconda della qualità delle loro uve, a selezionare il prodotto ed a interpretare ciascuna etichetta. In questo clima propositivo è nato il progetto ‘Vigne Vecchie’. I vigneti più vecchi sono diventati un patrimonio da preservare, in cui raccogliere una Barbera in grado di esprimere tutto il suo potenziale. Il risultato è stato il “Vigne Vecchie”, la Barbera d’Asti Docg che dal 1987 è una delle bottiglie più rappresentative della Cantina di Vinchio e Vaglio Serra.

La cantina attualmente annovera 185 soci per quasi 500 ettari di vigneto associato in coltura specializzata. Questi vigneti si estendono in gran parte nei comuni di Vinchio e Vaglio Serra e in parte più limitata nei paesi limitrofi di Incisa Scapaccino, Cortiglione, Nizza Monferrato, Castelnuovo Belbo, Mombaruzzo, Castelnuovo Calcea, e Mombercelli. Si tratta di un territorio caratterizzato da terreni poco fertili, di natura prevalentemente calcarea e sabbiosa, inoltre la maggior parte dei vigneti si trova per lo più su pendii molto ripidi, che se da un lato rendono la loro lavorazione particolarmente ardua, dall’altro offrono il vantaggio di esposizioni ottimali. Si tratta quindi di viticoltura faticosa, nella quale il lavoro e la passione dell’uomo sono il fulcro dell’attività produttiva. La concomitanza di questi elementi permette alla vite di offrire i suoi frutti migliori, con rese basse ( 1,5 – 2 Kg di uva per ceppo ), ed elevate gradazioni zuccherine,

www.terraetradizione.com dunque l’uva prodotta da questa terra ha tutte le caratteristiche indispensabili per diventare un grande vino.

Fra i prodotti di punta della Cantina le grandi e storiche barbere, la Docg Barbera d’Asti Superiore Vigne Vecchie, come abbiamo visto nata nel 1987 e dunque con oltre 30 anni di vita sulle spalle (festeggiati nel 2017), ma la cantina ha anche preso atto anche dell’evoluzione dei gusti dei consumatori e delle “innovazioni” colturali in atto. Una capacità questa, che ha permesso nel corso dei decenni alla Cantina di stare sul mercato mantenendo la sua filosofia produttiva basata sull’alta qualità. Di qui la nascita dei “figli del sessantennio” che, seguendo un percorso aziendale costantemente orientato alla qualità, si presentano con le Doc Pinot Nero “Gajera”

e “L’Innominato”, un millesimo della Docg Alta Langa ed una promettentissima Barbera d’Asti totalmente bio.

Ma la Barbera resta comunque il vino di riferimento, a tal punto che per quest’anno, nel 60° anniversario dalla nascita, la Viticoltori Associati di Vinchio e Vaglio Serra sarà “ambasciatore del Nizza Docg”. Il riconoscimento legittima il lungo lavoro della Cantina a sostegno del vino Barbera al 110% che valorizza la qualità dei territori che circondano il comune di Nizza Monferrato, considerata una delle “patrie elette” del vitigno.

E’ stata proprio la Cantina di Vinchio e Vaglio Serra, una delle aziende che maggiormente ha creduto nella denominazione “Nizza” promuovendo dapprima la creazione della specifica sottozona all’interno della Doc Barbera d’Asti e giocando poi un ruolo determinante per il riconoscimento della Docg autonoma. Così che, insieme alle ormai celebri etichette che ne hanno caratterizzato l’identità nei “primi” sessant’anni di vita - le Barbere d’Asti “Sorì dei Mori” e “La leggenda”, la superiore “I tre Vescovi”, le grandi selezioni “Vigne Vecchie 50°”, “Vigne Vecchie” e “Sei Vigne Insynthesis” – hanno ora un posto di assoluto rilievo nel catalogo della Cantina il Nizza Laudana, affinato in legno ed invecchiato per 18 mesi ed il Nizza Laudana Riserva, il cui periodo di affinamento raggiunge i 30 mesi.

Ma come già detto la Viticoltori associati di Vinchio e Vaglio Serra non si ferma ai suoi prodotti di punta, quelli legati al territorio e alla tradizione, ma espande il ventaglio di scelta fra i prodotti da destinare a una clientela sempre più vasta, andando incontro all’evoluzione dei gusti.

In quest’ottica ha orientato la sua vena produttiva verso il “rosato” tipologia particolarmente apprezzata dall’appassionato, metafora di un

l’azienda del mese bere fresco, piacevole e profumato. Questo naturalmente non senza prescindere dalla ricerca della massima qualità del prodotto, nell’ottica dell’orientamento da sempre obiettivo primario della Cantina. Dall’incontro di queste esigenze è nato “L’Innominato” Piemonte DOC Pinot Nero che, grazie alle avanzate tecnologie di vinificazione di Vinchio e Vaglio – pressatura diretta delle uve, fermentazione a bassa temperatura, controllo della fermentazione malolattica e affinamento in acciaio per due mesi – vanta un colore rosso rubino molto scarico, un sapore decisamente fruttato e coinvolgenti profumi di viola e di rosa.

In sostanza lo si potrebbe considerare un rosato anomalo, ma è preferibile pensarlo, senza girargli troppo intorno, come un grande vino, figlio di un altrettanto grande vitigno, importante,

ma senza eccessi da legno e dal consumo del tutto polivalente: per esempio un aperitivo che inviti alla lenta riflessione o un abbinamento sorprendente ma non troppo, con pesce di nobili quarti. Dunque un rosato con carattere, più rosa, che rosato.

Nell'ambito dei festeggiamenti per i 60 anni, la Viticoltori Associati invita tutti a un fine settimana a metà luglio con i vini della Cantina.

La manifestazione si intitola “Paesaggi e vini di qualità - Le eccellenze del Monferrato”, l'appuntamento è il 13 e 14 luglio. Sabato 13 ci sarà l'inaugurazione del percorso “I nidi” di Vinchio e Vaglio Serra, con degustazione guidata della Barbera d'Asti Docg superiore “Sei Vigne Insynthesis” presso il Casotto del Presidente”,

www.terraetradizione.com sarà proposta una verticale delle prime sei annate prodotte: 2001, 2003, 2004, 2006, 2007 e 2009. Inoltre dalle 10.30 in avanti degustazione dei vini della cantina accompagnati da stuzzichini e si potranno assaporare prelibati piatti cucinati dalle pro loco e serviti “self service”.

Domenica 14 luglio dalle 10 si potrà seguire un percorso enogastronomico e paesaggistico con ritrovo in cantina e partenza con bus navetta alla volta del “Nido del Presidente”.

Dalle 11 partirà la camminata vera e propria alla scoperta dei “nidi”, con la possibilità di degustare i grandi vini della Cantina.

«Il nostro obiettivo non è solo quello di produrre vino, ma dare un valore aggiunto al territorio, in maniera tale che chi viene a trovarci possa scoprire un ambiente naturale straordinario e assaporare il piacere di stare fra le nostre colline.

Questo percorso, denominato il percorso dei nidi, è legato allo scrittore Davide Lajolo, che aveva scritto “Vinchio è il mio nido”, e noi vediamo in questa zona la nostra preziosa dimora.

La cooperativa è nata per l'esigenza di una migliore promozione economica dell'uva conferita e del vino prodotto e attraverso i suoi 60 anni di storia si è evoluta in un punto di riferimento per la valorizzazione del territorio non solo dal punto di vista economico, ma anche da quello culturale e paesaggistico» afferma il direttore generale Ernestino Laiolo.

Per informazioni sul programma dettagliato della manifestazione e prenotazioni telefonare al numero: 0141/950903 oppure consultare il sito: www.vinchio.com.

Cantina Vinchio - Vaglio Serra - Tel. 0141 950903 - 0141 950608 welcome@vinchio.com - www.vinchio.com Orari punto vendita: dal Lunedì al Venerdì: 08:00 - 12:00 / 14:00 -18:00 Sabato: 08:30 - 12:30 / 15:00 - 18:00 - Domenica: 10:00 - 12:30

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Castagnole Lanze Festival Contro

Torna il tro, festival Cone fra Rap ica grande mus rock

Appuntamento doppio con i NOMADI, 4 ore di musica in occasione del 45° concerto 30

Si sta preparando la grande rassegna musicale di Castagnole Lanze intitolata “Festival Contro” che ogni anno porta nel paese grandi nomi della scena musicale italiana, fra vecchie glorie e giovani emergenti.

La Pro loco sta preparando un programma realmente molto ricco nel quale spicca il concertone di Nomadi di sabato 31 agosto.

I nomadi sono ospiti fissi del festival musicale castagnolese, ma quest’anno la loro serata è molto attesa per via della ricorrenza dei 45 anni di musica live nel Monferrato.

Ma andiamo con ordine. La rassegna partirà venerdì 23 agosto, per concludersi domenica 1° settembre, con un calendario intenso che include tutti i giorni in piazza San Bartolomeo.

Al momento la Pro loco sta lavorando ancora al programma che potrebbe essere passibile di revisioni, ma il grosso è stato già deciso.

Venerdì 23 agosto si scalda l’ambiente con una serata dedicata alla disco music, un po’ fuori dagli schemi rispetto al tradizionale palinsesto della rassegna.

L’area spettacoli in piazza San Bartolomeo si trasformerà in una discoteca all’aperto. Ad animare la festa, direttamente da radio Deejay, Molella e Fargetta faranno ballare i tantissimi presenti, ripercorrendo la storia della musica dance internazionale.

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Il primo ospite di nome della rassegna si esibirà sabato 24 agosto si tratta di Capo Plaza, protagonista della scena rap italiana che ha inserito l’appuntamento di castagnole all’interno di un tour che lo porterà nelle principali località di vacanza italiane, ma anche a Barcellona.

Diventato celebre per il brano d’esordio a soli 15 anni pubblicato attraverso il suo canale You tube intitolato Sto giù, nel 2016 ha pubblicato insieme a un altro rapper Peppe Soks l’album “Sulamente Nuje”.

Nel 2018 è uscito l’album “20”, che ha raggiunto la vetta delle classifiche “Fimi”, il successo è stato anche confermato dal buon riscontro per i singoli “Non Cambierà mai” e “Tesla”, realizzato in collaborazione con Sfera Ebbasta e Drefgold. Ha anche collaborato con altri artisti italiani come Emis Killa, e Gué Pequeno.

Domenica 25 agosto sarà protagonista la musica un po’ più tradizionale, non dopo aver ottimamente mangiato. A partire dalle 20 è in programma la cena sotto le stelle con piatti dedicati alla tonda gentile, abbinati ai migliori vini dei produttori Castagnolesi.

A partire dalle 23 saranno protagonisti “I Divina” che attraverso brani storici a partire dagli anni ‘80 faranno scatenare in pista i numerosi partecipanti.

L’ultimo lunedì di Agosto, il 26, sarà dedicato a un appuntamento atteso nel calendario delle celebrazioni di Castagnole: la Fiera della Nocciola.

Si tratta di una giornata che quest’anno arriva alla 160ª edizione, dedicata alla tonda gentile, la specialità che coltivata sulle nostre colline.

Nel corso della giornata si potranno degustare piatti a lei dedicati. La serata invece sarà sopratutto apprezzata dagli amanti di valzer, mazurca, polca, tango e altri balli con la musica di Luigi Gallia, uno dei miglior interpreti del ballo liscio che ha fatto la storia in Piemonte. A mezzanotte l’attesa elezione di miss San Bartolomeo 2019.

Martedì 26 agosto si esibirà un gruppo ben noto agli appassionati di musica d’autore.

I Lou Dalfin porteranno la tradizione occitana, rivisitata col loro stile. Il gruppo è nato nel 1982 a Caraglio e da allora è diventato il celebre portabandiera delle cultura delle valli occitane non solo in Italia.

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territorio Infatti il gruppo a partecipato a importantissime rassegne internazionali in Francia, Spagna o ovviamente in Italia. Nel 2004 hanno ricevuto il “Premio Tenco”, massimo riconoscimento italiano dedicato alla musica d’autore, per il miglior album in dialetto, sono stati numerosi gli album in studio, l’ultimo dei quali “Musica endemica”, pubblicato nel 2016.

La notte del 26 agosto Sergio Berardo i gli altri componenti della band si impossesseranno del palco con i tipici suoni della ghironda, il ritmo della batteria e le note di flauti, fisarmonica e chitarra per una speciale “Notte occitana”.

Mercoledì 28 agosto sarà il momento di uno dei piatti forti di questa rassegna, si esibirà infatti un gruppo che ha fatto la storia del rock italiano, la Pfm (Premiata Forneria Marconi). Uno dei celebri gruppi di rock progressivo degli anni ’70, insieme al Banco del Mutuo soccorso, Pooh, New Trolls, Le Orme e altri, sono stati gli unici a ottenere il successo fuori dai confini nazionali. Sono nati da un quintetto denominato “Quelli” noti negli anni Sessanta per la qualità delle loro esecuzioni, poi nel 1970 la trasformazione nel gruppo dei Krel e infine la vera e propria Pfm con il numero dei componenti che nel corso degli anni è progressivamente cambiato e che oggi conta Franz Di Cioccio, Patrick Dijvas, Lucio Fabbri, Roberto Gualdi, Alessandro Scaglione, Marco Sfogli e Alberto Bravin.

Il primo disco risale al 1971 con all’interno uno dei loro brani più celebri, “Impressioni di settembre”. Il successo internazionale arrivò a metà degli anni ’70 in Inghilterra, Stati Uniti, Giappone, il complesso entrò nella classifica della celebri rivista statunitense Billboard. Risale al 1978 il celebre tour con Fabrizio De André, con cui avevano già più volte collaborato e che ha dato vita a una fortunata coppia di album live.

Gli anni Ottanta sono stati ancora caratterizzati da successi, ma anche da un periodo di declino che li spinse a smettere l’attività dopo il 1987.

Dieci anni dopo il ritorno a un lavoro inedito: l’album “Ulisse” e all’attività musicale degli anni successivi al 2000. Certamente un gruppo che vale la pena di essere ascoltato dal vivo, autore di musica di altissima qualità. La sera successiva si torna alla musica delle giovani generazioni con il duo “Coma_Cose”.

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www.terraetradizione.com Il concerto si inserisce all’interno del loro “Hype Aura tour” che li porterà a cantare in tutta Italia e anche a Budapest in Ungheria.

I componenti sono Fausto Zanardelli, cantante, cantautore e polistrumentista che ha studiato uno stile fatto di rap, pop, suoni elettronici.

A partire dal 2017 con lo pseudonimo di Fausto Lama ha dato vita al duo con la compagna California. Il duo, lo stesso anno è entrato nel collettivo musicale “Asian Fake”. I due album pubblicati dal duo sono “Inverno ticinese” del 2017 e “Hype Aura” uscito quest’anno.

La loro musica così particolare sta riscuotendo grande successo su Internet e la loro esibizione live sarà certamente di grande effetto.

Venerdì 30 agosto notte di attesa prima del grande appuntamento di sabato con i Nomadi.

Si prepara la “Notte Nomade” con le attività commerciali e i locali che resteranno aperti tutta la serata.

Si potranno degustare piatti tipici del territorio, degustare i vini della Bottega del vino, sorseggiare ottime birre. La musica protagonista, lungo le vie e le piazze del paese con cover band, dj set, balli latino/americani, spettacoli di ogni genere.

Nell’area spettacoli di piazza San Bartolomeo, ci sarà una bella serata dance con gli Explosion che chiuderanno la speciale notte.

Sabato 31, l’ultima notte d’agosto è quella dell’evento tanto atteso. I nomadi tornano a Castagnole con il Concerto numero 45. Sarà davvero un evento speciale, una serata divisa in due parti, la prima che prenderà il via alle 18.30 e la seconda che partirà alle 21.30.

Il prezzo del biglietto e unico e costerà 20 euro per assistere a quattro ore di canzoni che ripercorreranno la storia della band italiana più longeva, nata nel 1963.

Il concerto coincide sempre con il raduno dei fan club di tutta Italia per un appuntamento davvero imperdibile. La chiusura della rassegna è affidata domenica 1° settembre con Andrea Pucci, comico cabarettista, attore e conduttore televisivo, gradito ritorno a Castagnole. Proporrà il suo nuovo spettacolo “In... Tolleranza 2.0” accompagnato dalla esplosiva Zurawski Live Band. Come sempre alla fine di agosto il Festival Contro di Castagnole è sinonimo di grande musica dal vivo sul territorio.

territorio

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Mancuso confermato alla guida di Castagnole: “Puntiamo sulla bellezza del nostro centro” In futuro, il progetto di un consiglio comunale dei giovani.

Carlo Mancuso è stato confermato sindaco di Castagnole Lanze per i prossimi cinque anni, dopo il primi mandato scaduto con le elezioni amministrative dello scorso 26 maggio. Ha vinto in una competizione a tre nella quale erano candidati anche Giuliano Gianuzzi e Sabrina Perotti.

Dalla consultazione è uscito il nuovo consiglio nel quale sono presenti Elisabetta Stella, Mario Coppa, Mariagrazia Rosso, Francesco Guerra, Guerino Mezzo, Maddalena Campo, Stefania Avidano, e Giovanna Vespa per il gruppo di maggioranza, Giuliano Gianuzzi Ezio cortese, Sabrina Perotti e Andrea Fassino per le minoranze.

Il confermato sindaco ha nominato la nuova Giunta, composta da Mario Coppa come Vice sindaco e assessore a Bilancio, Agricoltura, Ambiente, Manutenzione strade e fossi e Società partecipate; Elisabetta Stella, con deleghe a Promozione del territorio e Turismo, Eventi culturali, Manutenzione e decoro urbano, Gestione del personale, sarà anche Consigliere nell'Unione collinare “Tra Langa e Monferrato”; Mariagrazia Rosso, con deleghe a Gemellaggi, Servizi sociali e Volontariato; infine Francesco Guerra che si occuperà di lavori pubblici e riqualificazione urbana, servizi cimiteriali, Innovazione, Commercio e aree mercatali.

Il confermato sindaco dichiara sulla sua vittoria: «Con la presenza di tre liste candidate il risultato mi ha lusingato molto. Significa che i cittadini hanno compreso il lavoro svolto e mi hanno fatto un bel regalo con questa riconferma. Per me ora c'è una doppia responsabilità, perché non devo deludere le aspettative che nascono da una conferma e conto di fare il possibile per questo. Mi sono impegnato in campagna elettorale con un programma realistico senza troppe promesse.

Non credo nelle promesse fatte prima delle elezioni perché bisogna sempre fare i conti con i mezzi a disposizione e le situazioni.

Mi sono sempre impegnato molto e i cittadini lo hanno evidentemente riconosciuto. Il mio impegno sarà a favore di tutti e per il bene del paese.

Occorre lavorare e abbiamo una squadra che unisce all'esperienza di chi era già presente nella precedente amministrazione anche tanti giovani, che portano entusiasmo e nuove idee. Mi piace citare a questo riguardo Francesco Guerra, architetto, che è stato consigliere

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comunale in un centro in Provincia di Torino e anche Maddalena Campo, che ha solo 25 anni».

Il sindaco illustra anche i programmi sul breve e lungo termine della confermata amministrazione: «Per quanto riguarda i giovani abbiamo in mente un'idea innovativa che non mi risulta sia stata attuata nei comuni del territorio: si tratta del Consiglio comunale dei giovani, che vogliamo far nascere qui a Castagnole.

Non si tratta di un consiglio dei ragazzi, come sperimentato altrove (con il coinvolgimento delle elementari solitamente), ma un progetto rivolto a giovani fra i 16/17 e i 25 anni, con l'idea che possa diventare un'incubatrice per i futuri amministratori di Castagnole e possa anche portarci idee nuove.

Inoltre puntiamo sul miglioramento dell'aspetto del nostro territorio con il decoro urbano, ricordiamoci di essere nella Buffer zone (l'area periferico) della zona riconosciuta dall'Unesco come Patrimonio dell'Umanità per i paesaggi vitivinicoli.

Inoltre puntiamo, nei prossimi anni, a entrare nel club dei “Borghi più belli d'Italia” circuito di piccoli comuni italiani apprezzato per la sua bellezza.

Per questo ci saranno interventi in centro per la sua valorizzazione e la sua bellezza. Inoltre dobbiamo valorizzare i progetti già avviato come “Adotta un filare nelle Lanze” che sta crescendo sempre di più con numerosi turisti e visitatori che adottano nessuno che si tira indietro.

Per quanto riguarda i programmi urbanistici nel corso dei cinque anni trascorsi sono state messe a nuovo, due scuole, la media e la elementare, mi piacerebbe sistemare anche la scuola d'Infanzia per un intervento di ampio respiro nell'arco dei dieci anni. Naturalmente per questo proveremo a partecipare a bandi di finanziamento. Un'altra priorità riguarda il centro sportivo e il suo utilizzo da parte delle società di Castagnole.

Ovviamente questo non significa certo che il resto verrà trascurato, viabilità, sicurezza e tutti gli altri settori dell'amministrazione. Per quanto riguarda il commercio sta nascendo la nuova sede di un grande centro di grande distribuzione che non si sta aggiungendo,

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Speriamo che questo porti nuovo sviluppo, magari con persone che vengono nel nostro paese e fare acquisti anche da fuori. Restiamo sempre e comunque al fianco anche della piccola distribuzione in paese. In generale vogliamo fare di Castagnole un paese accogliente, moderno, sicuro, in cui poter svolgere tante attività, smart. Nella precedente amministrazione ci siamo occupati molto nell'area centrale ora magari avremo grande attenzione anche alle altre zone come San Bartolomeo».

Il sindaco Carlo Mancuso ci parla anche di “Festival Contro”: «Si tratta di uno degli appuntamenti musicali più importanti a livello nazionale in Estate, per noi dunque è un momento clou. L’Amministrazione sarà sempre vicina alla Pro loco per l’organizzazione di questo evento. Vedremo di fare bella figura perché la rassegna di fine estate è un’importante vetrina per il nostro paese. Inoltre lavoriamo agli appuntamenti interni al Festival, come per esempio la Fiera della Nocciola che raggiunge quest’anno la 160^edizione e per la quale stiamo lavorando affinchè possa fregiarsi del titolo di nazionale.

Castagnole se la merita perché ormai da tempo questo appuntamento è un punto di riferimento per la produzione della nocciola con la presenza di appuntamenti di approfondimento e conoscenza su questo importante settore agricolo.

Ultimamente la nostra fiera ha fatto passi da gigante.

Comunque, se questo ambito riconoscimento non dovesse arrivare quest’anno, certamente ci riproveremo nel prossimo futuro».

Abbiamo chiesto anche a Elisabetta Stella, che si occuperà di turismo e manifestazioni, quali sono i programmi in questo particolare settore: «Nel breve termine abbiamo a fine agosto il Festival Contro appuntamento musicale molto importante a livello nazionale, non solo territoriale.

Inoltre il prossimo anno, nel 2020 il progetto “Adotta un filare nelle Lanze”, raggiungerà i dieci anni di vita e stiamo lavorando per celebrare adeguatamente questa occasione. Fra gli eventi dedicati a chi aderisce al progetto c'è anche la Festa della Vendemmia in programma fra la fine di settembre e l'inizio di ottobre. Intendiamo essere vicini alle associazioni che propongono iniziative qui a Castagnole e cercheremo di sostenerle nel miglior modo possibile.

Puntiamo molto sul decoro urbano e daremo vita a progetti sia turistici che urbanistici per l'abbellimento del centro.

Da non dimenticare fino al 14 luglio la mostra che si può visitare nella Chiesa dei Battuti, che è anche sede le progetto “Adotta un filare” che si intitola “Punti di vista” che ospita le mostre di quattro artisti: Marcello Giovannone, Paolo Cocito, Alfredo Roggero Fossati e Gabriella Piccatto, l'apertura è nei fine settimana, il sabato e la domenica».

Il sindaco dedica anche un giorno ogni due settimane per incontrare i cittadini, non solo all'interno della sede istituzionale del municipio.

Ogni due giovedì all'interno del mercato di Castagnole c'è anche un gazebo con la presenza del sindaco, a lui i visitatori del mercato possono rivolgersi, per portare, critiche, proposte e in generale per uno scambio di opinioni. «È un'iniziativa che funziona e che è stata apprezzata dalla cittadinanza.

Certamente proseguiremo su questa strada» conferma Carlo Mancuso.

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Rodello riconferma Franco Aledda per altri cinque anni.

“Continuiamo il lavoro avviato e coinvolgeremo la minoranza" Franco Aledda è stato confermato sindaco di Rodello per un secondo mandato, dopo la vittoria alle elezioni del 26 maggio, a cui ha partecipato primo cittadino uscente. In questa tornata ha dovuto affrontare la concorrenza di ben altre due liste che si sono presentate al giudizio degli elettori, in questo senso Rodello è andata in in controtendenza rispetto a numerosi piccoli comuni, in cui gli elettori non hanno avuto la possibilità di scelta nemmeno fra due concorrenti.

Il risultato alle urne ha premiato la proposta di continuità di Aledda con il 52,17%, dunque un consenso ampio rispetto al 31.39 di Consuelo Cagnasso e al 16,44% di Gianni Bonino. La nuova Giunta si è insediata il 7 giugno con il primo consiglio comunale. oltre ad Aledda ne fanno parte la vice Vanda Destefanis e l’assessore Marco Didier. Il consiglio è composto da Sebastiano Bazzano, Massimo Piazza, Giuseppe Diotti (capogruppo di maggioranza), Giovanni Drapant e Elisa Cabutti per la maggioranza e Consuelo Cagnasso e Ferdinando Giribaldi e Giovanni Bonino per la minoranza.

Abbiamo sentito il confermato primo cittadino per spiegarci quali saranno i primi passi dell’Amministrazione: «Ringrazio tutti i Rodellesi per averci ridato

l’opportunità di continuare il percorso di governo del nostro paese. Con la grande partecipazione al voto hanno potuto scegliere tra tre coalizioni, dimostrando un elevato interesse e amore verso il paese. La fiducia dimostrata nei nostri confronti e i numeri conseguiti indicano una sola via: lavorare tutti uniti, continuare nel cambiamento con umiltà e imparzialità, come stabilito dalla Costituzione Italiana, perché sarò il sindaco di tutti indistintamente, senza alcuna eccezione.

Renderò trasparente il nostro operato con la chiarezza che ci ha contraddistinto. La minoranza sarà resa partecipe nell’oculata, attenta e intransigente attività di controllo in modo da essere garanti sulle nostre scelte, sarà costantemente tenuta al corrente delle decisioni della giunta con la spedizione via email delle delibere.

Inoltre, inviteremo i colleghi di minoranza agli incontri di preconsiglio e li renderemo partecipi nelle decisioni». Questo per quanto riguarda i rapporti interni al consiglio, quali invece saranno le azioni amministrative della giunta?

«Questi cinque anni ci hanno insegnato molto ma ancora tanto abbiamo da imparare, pertanto inizieremo il nostro percorso con un occhio particolare alla gestione degli uffici comunali.

Il programma elettorale presentato è ora programma di governo, ricco di iniziative, preposto ad una promozione dei servizi, del territorio e delle attività, per uno sviluppo costante nella sua globalità.

Porteremo a termine quanto proposto, come fatto con il precedente, ma il lavoro che ci prestiamo a portare avanti ci vedrà già istruiti. Saranno cinque anni di intenso ed entusiasmante lavoro, tutti noi ci siamo messi in gioco e grazie alla fiducia trasmessa dalla gente non possiamo permetterci di scontentare neanche un elettore: ci è stato dato un compito ed arriveremo al giorno dell’esame senza deludere nessuno. Impronteremo la politica del paese per renderlo un luogo dove sia più facile vivere, muoversi, informarsi, lavorare e trovare occasioni di svago. I cittadini avranno delle certezze e riceveranno delle risposte da chi è chiamato a soddisfare le loro esigenze.

Un Comune sempre più a misura d’uomo, nel quale la “qualità della vita” ci distingua. Assicuro che verrà dato il massimo impegno continuando con il modo di agire già positivamente sperimentato nella passata amministrazione. Rodello da vivere è l’obiettivo mio e della giunta che presiedo, insieme a quello di procedere con impegno nel solco tracciato avendo ben presente le mete da raggiungere».

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Rodello

Festa di San Lorenzo

Rodello anticipa la le na Festa patro a dedicata o San Lorenz

Alla fine dell’estate, si recupera Langaloca la serata delle Pro loco 36

Dopo gli eventi primaverili la Pro loco e il Comune di Rodello preparano la manifestazione più attesa in paese, la Festa patronale di San Lorenzo, attesa ogni anno intorno al 10 agosto, il celebre giorno di San Lorenzo, quello delle stelle cadenti.

A dire il vero rispetto al consueto ci sarà qualche variazione nel programma a partire dalle date.

Infatti l’inizio è previsto alla fine del mese di luglio, il 31 arrivare al 4 agosto ultimo giorno della manifestazione.

Al momento in cui scriviamo il programma è ancora da definire da parte della pro loco.

Ma in generale seguirà le linee che ha già avuto nelle precedenti edizioni.

Per esempio si ripeterà anche quest’anno l’appuntamento con il Gfa in Tour, il Gruppo fotografico albese che proporrà in piazza la fotoproiezione degli scatti dei suoi associati.

Il sodalizio albese ha curato negli scorsi anni la preparazione del libro fotografico su Rodello che è poi stato presentato all’inizio di quest’anno e che ha destato entusiasmo fra i cittadini.

In questo caso però le foto proposte saranno scatti di singoli autori selezionati del gruppo, frutto di un’attivi-

territorio tà durata mesi e di ricerca dei migliori soggetti e delle condizioni perfette per realizzare la migliore immagine.

Sicuramente non può mancare il coinvolgimento del Museo Dedalo Montali, una delle principali attrazioni artistiche del paese, che raccoglie opere pregevoli di arte sacra contemporanea, soprattutto a partire dagli anni ’60 in avanti.

Il principale degli artisti presenti al museo è proprio quel Dedalo Montali che gli da il nome e che tanto si è affezionato al paese Langarolo, realizzando qui forse uno dei suoi capolavori, ovvero la cappella de “La Residenza” (che fa parte del percorso museale).

Ma la pinacoteca non raccoglie solo le opere del grande artista a cui è dedicato o di altri suoi colleghi del Novecento.

Sono allestite anche le opere presentati da giovani artisti che hanno partecipato al workshop tenutosi fra febbraio e marzo con l’obiettivo di stimolare giovani di talento sul tema dell’arte sacra.

Non mancherà certo l’attesa Cena sotto le stelle che ogni anno riunisce il paese in una piacevole notte d’estate.

Infine va segnalato che comunque il 10 agosto, il giorno di San Lorenzo, è prevista la tradizionale fiaccolata in onore del patrono a partire dalle 20 circa.

La Processione solitamente, dalla chiesa parrocchiale di San Lorenzo attraversa il paese per giungere al pilone sul bricco, sempre dedicato al Santo che è patrono anche ad Alba.

La manifestazione solitamente è anche caratterizzata dalla presenza di un artista locale di pregio che espone nel corso delle giornate programmate, le sue opere migliori.

Le date non sono ancora state stabilite ma questi ingredienti sono praticamente certi. inoltre la Pro loco sta preparando qualcosa per settembre, o meglio il 21 riproporrà la festa che purtroppo, per motivi organizzativi non si è tenuta nel mese di maggio.

Si tratta di Langaloca, il grande appuntamento che mette insieme tante Pro loco dei paesi di Langhe e Roero (e anche da fuori territorio).

In una serata ogni associazione proporrà le proprie specialità ai tanti partecipanti che affolleranno il centro di Rodello.

Un appuntamento insolito che mette al centro le associazioni che sono sempre protagoniste delle manifestazioni che ci fanno divertire nei piccoli paesi che spesso visitiamo ma che restano solitamente dietro le quinte.

Dunque trascorsa la festa patronale ci sarà un altra ottima ragione per tornare a Rodello al passaggio fra SERVIZIOl’estate POST-VENDITA e l’autunno.

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Langhe e Roero Suoni dalle Colline

o Palcoscenici per grand concerti di musica classica

La rassegna di Alba Music Festival propone musicisti da tutto il mondo 38

Torna nei paesi di Langhe e Roero “Suoni dalle Colline” la manifestazione promossa da Alba Music Festival, il Parco culturale Langhe Monferrato Roero e il Consorzio turistico Langhe Monferrato Roero, insieme a tanti comuni e associazioni coinvolti nella grande che copre tutto il mese di luglio con concerti di musica classica praticamente ogni sera, fino all’inizio di agosto, eseguiti da musicisti di grande bravura, provenienti da ogni angolo del mondo.

A fare da palcoscenico ai concerti saranno, come accade ogni anno, alcuni dei luoghi più suggestivi e affascinanti delle Colline patrimonio Unesco di Langhe e Roero, piccoli gioielli spesso poco conosciuti anche dai piemontesi stessi: dalle piazze e i castelli dei piccoli borghi arrampicati sui tanti colli presenti sul territorio, con panorami mozzafiato, ai palazzi signorili e le ville, dalle chiese barocche fino alle cantine storiche dove si producono vini conosciuti in tutto il mondo, fino nel cuore dei boschi che si sviluppano nella zona.

L’obiettivo del Festival infatti è quello di portare la musica classica di alto livello tra la gente, per farla conoscere nel modo più informale e leggero, e nel contempo, promuovere le eccellenze paesaggistiche, artistiche, culturali e enogastronomiche di questo angolo di Piemonte, che si presta perfettamente a funge-

territorio re da palcoscenico naturale e architettonico.

Il festival è partito il 22 giugno scorso con una speciale anteprima al Castello di Grinzane Cavour, in occasione di una speciale serata di festa per celebrare i cinque anni dalla nascita del sito tutelato dall’Unesco per i paesaggi vitivinicoli.

Il primo appuntamento del cartellone è in programma Venerdì 5 luglio alle 21 a Verduno, al Real Castello, con la Serata inaugurale protagonisti gli Artisti del Coro del Teatro Regio di Torino, “Sole Voci” che proporranno brani da John Lennon a Duke Ellington.

Nato nel 2005, l’ensemble SoleVoci porta in scena un programma che spazia dai grandi successi dei Beatles alle ballate dei folksingers americani, ma si ritaglia uno spazio per omaggiare i nostri cantautori, con arrangiamenti inediti; il tutto utilizzando solo le voci, senza ausilio di alcuno strumento. Si tratta di (Cristiana Cordero soprano, Angelica Buzzolan mezzosoprano, Pierangelo Aimé tenore,

www.terraetradizione.com Franco Rizzo baritono, Marco Sportelli baritono, Davide Motta Fré basso).

A seguire Domenica 7 luglio alle 12 il Concerto nel Bosco Alta Langa, a Monterotondo di Torresina.

Si tratta di uno degli appuntamenti più attesi ogni anno, per via del fascino rappresentato dalla location, con Gordana Josifova Nedelkovska oboe e l’Orchestra Classica di Alessandria.

Martedì 9 luglio alle 21 a Castiglione Falletto, nella Cantina Terre del Barolo concerto dedicato a Spagna e flamenco, con Estefanía Brao ballerina, Joaquín Palomares violino e Fernando Espí alla chitarra.

Mercoledì 10 luglio alle 21 alla Tenuta Carretta a Piobesi d’Alba “Sogni, danze e serenate” con Arnaud Kaminski violino, Krzysztof Komendarek-Tymendorf viola, Luca Magariello Cello’s Project.

Giovedì 11 luglio alle 21 a Santo Stefano Roero, nella Chiesa parrocchiale di Santa Maria del Podio sarà proposto un Viaggio intorno al mondo con Jacopo Taddei saxofono e Roberto Porroni chitarra.

Venerdì 12 luglio alle 21 ad Alba, nella Chiesa di San Giuseppe, appuntamento con le Grandi Sonate, con Silvano Minella violino e Flavia Brunetto al pianoforte.

Sabato 13 luglio alle 21 a La Morra, in Frazione Annunziata, presso l’Azienda vitivinicola Mauro Molino proporrà un concerto intitolato “Da Vienna a New York”.

Domenica 14 luglio alle 17 a Bergolo, al Teatro della pietra il flauto di Giuseppe Nova, Gli Archimedi e Dino Bosco come narratore proporranno “Pierino e il lupo, e altre storie”.

La nuova settimana si apre mercoledì 17 luglio alle 21 a Cossano Belbo, al Mulino Marino con Irish voyage, a cura di Birkin Tree.

Giovedì 18 luglio alle 21 a Cherasco, al Cortile di Palazzo Gotti, sede del Museo civico Giovan Battista Adriani, Vox, con Maurizio di Maio controtenore e Apulia Cello Ensemble.

Venerdì 19 luglio alle 21 a Treiso, nella ex Chiesa dei Battuti, “Sogno d’Opera”, con le voci di Alejandro Escobar tenore Fiorella Di Luca soprano e l’accompagnamento di Michela Varda al pianoforte.

Sabato 20 luglio alle 17 si torna a Bergolo, al Teatro

Giuseppe Nova direttore artistico di Alba Music Festival

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della pietra con un bel Viaggio nel Cinema italiano, a cura dell’Ensemble Duomo.

Domenica 21 luglio alle 17 a Bossolasco, nel Sagrato della Chiesa di San Giovanni Battista “Hits for Five” con “Fanfare Royale”.

Martedì 23 luglio alle 21 nuovo appuntamento a Castiglione Falletto, nella Cantina Terre del Barolo con il concerto “Happy Birthday Maestro!

Omaggio a Ennio Morricone” con Giuseppe Nova al flauto e Luigi Giachino al pianoforte.

Mercoledì 24 luglio alle 21 a Canale, nella Confraternita di San Bernardino, “Ensemble variabile”, con Annamaria Dell’Oste voce, Claudio Mansutti al clarinetto e Federica Repini al pianoforte.

Giovedì 25 luglio alle 21 si torna a Verduno, questa volta nel Cortile del Municipio con un concerto dedicato a “Cani, gatti e altri animali in musica” a cura del

Sung Hee Park soprano e Andrea Bacchetti al pianoforte.

L’ultima settimana della rassegna si apre Mercoledì 31 luglio alle 21 a Magliano Alfieri, nel Sagrato della Chiesa Parrocchiale di Sant’Andrea, con AB&C Trio, proposto da Francesco Attesti al pianoforte Maurizio “Bozorius” Bozzi al contrabbasso e Maicol Cucchi alla batteria.

Giovedì 1 agosto alle 21 a Sinio, nella Chiesa Parrocchiale di San Frontiniano brano scelti a cura di Roberto Metro e Elvira Foti duo pianistico a quattro mani.

Venerdì 2 agosto alle 21 a Cossano Belbo, in Località San Bovo all’Agriturismo San Bovo la serata “Tra Swing, Jazz e Klezmer”, a cura di Antonio Puglia al clarinetto e Mariano Meloni al pianoforte.

Sabato 3 agosto alle 21 a Vezza d’Alba, al Santuario della Madonna dei boschi brani raggruppati in “Ope-

“Duo Alterno”.

Venerdì 26 luglio alle 21 a Castagnole delle Lanze, nel Cortile del Municipio verrà proposto “Voxonus Duo e percussioni” con Maurizio Cadossi al violino, Claudio Gilio alla viola e Flavio Spotti alle percussioni.

Sabato 27 alle 21 ad Alba, si torna nella Chiesa di San Giuseppe per “Noches en los jardines de España” con Claudia Sevilla e Antonio Soria duo pianistico a quattro mani.

Domenica 28 luglio alle 21 a Castiglione Tinella, a Villa Fogliati “Musiche per la contessa”, proposte da

ra, Musical e Songs” con Sung Hee Park soprano, Giuseppe Nova al flauto, Giorgio Boffa al contrabbasso e Giovanni Scotta al pianoforte.

La chiusura della rassegna è programmata a Bergolo, al Teatro della Pietra, domenica 4 agosto alle 17 con “Follie musicali” proposte da Bozen Brass.

Il direttore artistico di Alba Music Festival, Giuseppe Nova, spiega la natura di questo festival molto particolare: «Tredicesimo anno per Suoni dalle Colline, la rassegna concertistica estiva del Parco Culturale con la Direzione artistica di Alba Music Festival negli emozio-

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nanti territori di Langhe e Roero.

Un importante progetto musicale, valore aggiunto per la valorizzazione del patrimonio culturale e ambientale.

Precursore di tante e prestigiose manifestazioni estive sul territorio, Suoni dalle Colline ha intuìto, sin dal suo inizio, come la musica classica, portatrice di valori assoluti, ricreata da artisti riconosciuti e in luoghi di straordinaria bellezza, producesse un risultato ben al di sopra della somma delle singole componenti.

E’ proprio la musica, più di ogni altra arte, nella sua comunicazione al di là del linguaggio parlato, ad attrarre un pubblico qualificato: un pubblico locale attento e affezionato ed un pubblico internazionale inebriato dalle bellezze dell’arte, dei luoghi e della convivialità.

In questi tredici anni di attività abbiamo attraversato

da preservare e diffondere».

Elisabetta Grasso, direttrice del Consorzio turistico Langhe Monferrato Roero commenta inoltre: «Questa rassegna si colloca all’inizio della stagione estiva per offrire ai visitatori, soprattutto quelli provenienti dal nord Europa, numerosi in questo periodo, un evento capace di coniugare al meglio la musica di alta qualità con il paesaggio unico delle nostre colline.

La formula è riuscita perché ogni anno aumentano le richieste da parte dei piccoli comuni ad aderire a questa rassegna.

In questo modo i nostri territori sono valorizzati nel migliore dei modi.

Si tratta di una rassegna che di anno in anno cresce in interesse da parte dei sempre più numerosi spettatori».

Tutti i concerti sono a ingresso libero.

In caso di maltempo è prevista una sede alternativa.

SEMPRE APERTI TUTTE LE SERE DALLE 19,00 IN POI i borghi e le colline, trasformandoli in palcoscenici a volte E LA DOMENICA inconsueti, anche con un lavoro assiduo e coordinato con la Direzione del Sito Unesco.

ANCHE A PRANZO Abbiamo coinvolto i territori, i Comuni, le straordinarie

Elisabetta Grasso direttrice del Consorzio turistico Langhe Monferrato Roero

attività produttive legate al vino in un intenso e gioioso Per informazioni telefonare al numero: itinerario musicale estivo.

0173/362408 o scrivere una mail a L’anniversario dell’iscrizione a Patrimonio dell’umainfo@albamusicfestival.com nità, rafforza la consapevolezza condivisa di come la o consultare il sito: www.albamusicfestival.com cultura e la bellezza debbano essere sempre APERTI più parte TUTTE LE SERE SEMPRE integrata ed imprescindibile di una matura visone delDALLE 19,00 IN POI... lo sviluppo, portavoce di un esemplare segno di civiltà

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Cortemilia

la Sagra della Nocciola

La Nocciola protagonistadi nella Sagra o fine agost di Cortemilia

Punto di riferimento per la produzione della celebre Tonda gentile di Langa

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Torna a Cortemilia la Sagra della Nocciola, appuntamento tradizionale atteso da tutto il territorio alla fine di agosto. L’importanza della sagra risiede anche nel fatto di venire celebrata in una delle zone di elezione per la produzione della nocciola, l’Alta Langa, dove viene prodotta la Tonda Gentile, specialità di straordinaria qualità. La manifestazione dunque rappresenta anche un’occasione di riflessione sulla filiera e sul mercato di questo importante frutto della terra langarola.

L’evento è giunto all’edizione numero 65, curata dall’Amministrazione comunale e dalla Pro loco. Al momento in cui scriviamo il programma è ancora in via di definizione, ma alcune certezze sono già state raggiunte. La rassegna si aprirà il 17 agosto per concludersi il 25, con una settimana davvero ricca di appuntamenti. l’inaugurazione ovviamente sarà il primo giorno, mentre sabato 18 agosto è programmata la passeggiata enogastronomica per le vie del paese con presenza di

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stand per la degustazione dei piatti tipici del territorio e lo spettacolo pirotecnico lungo le rive del fiume Bormida. A conclusione della giornata, la serata in discoteca. Una delle giornate più attese è quella di domenica 19 agosto, con la Fiera regionale del dolce alla Nocciola, del vino di Langa e dei prodotti tipici “Profumi di Nocciola”. Non mancherà la sfilata delle “nizurere” per le vie del paese con tradizionale lancio delle nocciole; come eventi collaterali ci saranno gli intrattenimenti musicali, i giochi per i più piccoli e il mercatino dell’antiquariato.

Nel secondo fine settimana proseguirà, sabato 24 la fiera regionale dedicata ai dolci e al vino langarolo con intrattenimenti musicali e degustazioni. Inoltre domenica 25 la giornata conclusiva ospiterà un appuntamento importante e molto atteso: l’edizione numero 18 del premio “Novi Qualità”: assegnato al miglior corilicoltore in base a criteri che valutano il gusto e la resa delle nocciola senza dimenticare il concorso dedicato ai dolci “Pasticceri allo sbaraglio”. Per tutto l’arco dell’evento sarà allestito “Cortemilia in mostra”, un itinerario d’arte e cultura, con mostre nel centro storico e nei punti di maggiore bellezza paesaggistica e architettonica di Cortemilia (come per esempio le Chiesa di San Francesco e della Pieve). Inoltre nei due fine settimana e nell’arco dei giorni feriali sarà presente lo stand gastronomico nei locali dell’ex convento francescano con piatti tipici del territorio tra i quali non possono mancare le proposte alla Nocciola. Ancora da definire nel dettaglio, ma certamente presenti: serate musicali, aperitivi culturali ed intrattenimenti apprezzati ogni anno da tutti i partecipanti. Non mancherà certamente il contributo della Confraternita della Nocciola Tonda Gentile di Langa che da anni tutela e valorizza questo straordinario prodotto langarolo con eventi folcloristici, incontri, convegni, l’invito a personaggi noti del mondo dello spettacolo e della cultura per puntare i riflettori mediatici su questo frutto della terra unico.

Fra le specialità gastronomiche al centro della manifestazione non mancherà la torta alla nocciola. Uno dei dolci

più rappresentativi della tradizione culinaria di questo territorio. Si tratta di un dolce dalle antiche tradizioni e dalle umili origini. Veniva, infatti, preparata per Natale nelle case dei contadini con le nocciole avanzate dal raccolto estivo. Non è particolarmente appariscente, solitamente piatta e bassa con granelli di nocciole in superficie. La ricetta non è mai stata davvero codificata e per qualche tempo la si poteva trovare con l’aggiunta di ingredienti diversi, con o senza farina, con cacao o con rhum, con il lievito o senza, morbida o friabile. Recentemente è nato un disciplinare voluto dai pasticceri della zona con il nome di “Torta Cortemilia” che prevede l’utilizzo di ingredienti base, quali dovevano essere quelli utilizzati in origine. Sarà inoltre l’occasione per scoprire un paese ricco di fascino e cultura, grazie all’architettura basata sulla pietra di Langa. Un tempo la pietra era utilizzata al posto dei mattoni per costruire case o per erigere i muri dei terrazzi che sostenevano gli appezzamenti di terra coltivabili perché facile da trovare, a portata di mano e a buon mercato. Oggi viene considerata una “chicca edile”, una peculiare caratteristica dell’architettura di tutta la zona in grado di imprimere una vera e propria personalità e stile. Non a caso si è sviluppata intorno ad essa una florida economia di mercato che ha visto nascere e fiorire numerose imprese. Non è un caso che intorno a questo tipo di stile è nato anche l’Ecomuseo dei terrazzamenti e della vite che si propone di tutelare e valorizzare il paesaggio unico rappresentato dai terrazzamenti, una tecnica che gli agricoltori hanno utilizzato in località come Cortemilia, e l’Alta Langa per coltivare in alta quota. Uno degli esempi più belli di questo tipo di architettura è certamente il complesso di Monteoliveto.

Il complesso con la splendida Pieve romanica ha anche una cascina recentemente restaurata, sede di tante iniziative culturali legate alla valorizzazione del territorio e dei suoi sapori. Inoltre sono tantissime le cappelle campestri e i piloni votivi disseminati su tutto il territorio, testimonianze della fede popolare e dello stile architettonico basato sulla pietra di Langa.

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Barolo

Italia Dog Show

A Barolo , dog winner i protagonisti li nostri fede tro t amici a qua zampe

Il 4 agosto rassegna cinofila per tutti i cani, di tutte le RAZZE 44

Torna anche quest'anno “Barolo dog winner” la manifestazione cinofila che mette al centro dell'attenzione nostri fedeli amici a quattro zampe nella cornice di uno dei paesi simbolo della produzione vitivinicola Langarola.

L'appuntamento è per domenica 4 agosto con un'esposizione cinofila che darà spazio a tutti: i curiosi, gli appassionati e i cani di tutte le razze dal prestigioso pedigree, oppure i “fantasia”, ovvero quelli che un pedigree non ce l'hanno, inoltre da questo anno potranno partecipare anche i Super Dog, i cani diversamente abili.

A organizzare l'evento anche questo anno è l'associazione “Italia Dog Show”, che nasce da un gruppo di amici appassionati di cinofilia e dello stare insieme per divertirsi.

Lo scopo del sodalizio è quello di far conoscere la cinofilia a una più ampia fetta di pubblico possibile e non solo, e anche quello di valorizzare e far scoprire nuovi territori e nuovi scenari, la cultura locale, a tutti i partecipanti.

Si tratta di un gruppo giovane disposto a cercare sempre di migliorare.

L'evento di Barolo, in programma nella zona di Cannubi, in un'area a valle del paese, lungo la strada che da Alba porta verso Barolo, fra il cimitero e

l'imbocco della salita che conduce verso il centro, in uno scenario splendido, immerso fra vigne e colline di Langa, sarà per il sodalizio una ottima occasione per farsi conoscere e diffondere le proprie iniziative.

L'expo cinofila amatoriale sarà aperta a tutte le razze e ai cani fantasia (meticci) i quali saranno tutti giudicati da una giuria tecnica.

Ci saranno varie classi di iscrizione: Puppy, dai 3 ai 6 mesi; Juniores, dai 6 ai 9 mesi; Giovani, dai 9 ai 18 mesi; Libera, oltre i 18 mesi, e infine Veterani, dagli 8 anni in su; i Campioni , Cani fantasia e Super Dog. Sarà una giornata all'insegna della Cinofilia, del divertimento e della spensieratezza in compagnia.

La manifestazione si concluderà con i due “best in show” che proclameranno il cane di razza più bello e il miglior cane fantasia.

L'evento si svolge grazie al sostegno dell'azienda “Monge”, a tutti i partner, al comune di Barolo e alla Pro loco del paese.

Tutti i cani partecipanti devono essere muniti di libretto sanitario, microchip e iscrizione all'anagrafe canina; non sono ammessi cani mordacei; il giudizio dei giudici non è contestabile.

La vice presidente dell'associazione che organizza l'evento, Rosy Marino, spiega nel dettaglio lo spirito che anima l'iniziativa: «Siamo giunti alla seconda Edizione lo scorso anno è stata una bella esperienza abbiamo avuto oltre 150 cani e tutti gli espositori sono stati contenti sia della location, dei premi e della organizzazione, questo anno cercheremo di aumentare gli iscritti e di migliorare ancora dalla prima edizione».

L'esposizione è amatoriale, ma segue comunque le indicazioni dell'Enci, Ente Nazionale della cinofilia italiana.

Questo significa che i cani partecipanti saranno suddivisi nelle categorie indicate dall'ente italiano: cani da pastore, Terrier, cani di tipo spitz e primitivo, cani da ferma, cani da compagnia, cani di tipo pinscher e schnauzer, bassotti, segugi, cani da riporto e levrieri.

L'evento, come gli altri organizzati da “Italian dog show, ha anche un obiettivo didattico: far conoscere

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territorio sempre di più il mondo dei cani, far avvicinare le persone, anche i bambini.

Saranno presenti tanti allevatori a cui volendo si potranno chiedere informazioni e ottenendo il parere di esperti. Inoltre far conoscere a tutti i partecipanti, arrivano da tutta Italia, località ricche di fascino e bellezza, vere e proprie perle della nostra penisola.

Le iniziative promosse dal sodalizio si svolgono in località mai banali, che hanno una storia, delle tradizioni e una cultura da raccontare.

Fra queste naturalmente non poteva mancare Barolo, il paese che da il nome a uno dei vini più prestigiosi al mondo.

Le iscrizioni online si possono fare sul sito:

www.italiadogshow.it/barolodogwinner infoexpo al numero 347/9640512

Il costo dell'iscrizione è di 15 euro per i cani di razza, 7 euro per i cani fantasia.

L'associazione non organizza solo expo cinofile, ma anche stage nell'ambito cinofilo e tutto ciò che gira intono al mondo del cane. Il programma prenderà il via a partire dalle 8 e nelle due ore successive saranno raccolte le iscrizioni.

Successivamente la giuria si esprimerà su tutti i partecipanti.

Il termine della giornata è previsto fra le 17 e le 17,30.

Ci sarà anche il servizio di bar e ristoro, il parcheggio è gratuito ed è disponibile un'area camper.

Grazie a Leonardo Lapi e Rosy Marino, i due fondatori di “Italian dog show” e a tutto lo staff dell'associazione a Barolo, nel cuore della Langa, dove nasce uno dei vini più pregiati al mondo, sarà possibile trascorrere una splendida giornata nella quale il nostro amico a quattro zampe sarà il protagonista assoluto.

Leonardo Lapi:

“Un cane resta un amico fedele per sempre” Abbiamo intervistato Leonardo Lapi dell'associazione nazionale “Italian dog show” per spiegarci la natura del sodalizio e alcuni dettagli sull'evento in programma a Barolo il 4 agosto.

Qual'è la filosofia che sta dietro alle manifestazioni organizzate da Italian dog show?

«La nostra filosofia è quella di fare avvicinare le persone alla cinofila, facendo conoscere il cane e far capire anche come deve essere gestito durante un expo di bellezza. La nostra prima regola che sempre diciamo ai nostri giudici prima di ogni expo è quella che devono spiegare e insegnare e far capire a chi è alle prime armi come si deve fare e sempre con gentilezza».

Quali sono i criteri con cui vengono giudicati i cani al concorso cinofilo?

«I cani di razza vengono giudicati seguendo uno standard ben definito si ricorda che i giudici non sono giudici Fci Enci, ma possono essere allevatori o persone che navigano in cinofilia da moltissimi anni.

E' bene specificarlo, perché le nostre sono esposizioni amatoriali e non ufficiali ministeriali, da noi non vengono assegnati titoli e qualifiche, ma è un giudizio zootecnico sempre e comunque da rispettare.

La nostra associazione ha creato una scheda di valutazione appositamente studiata per i cani meticci e che come sapete sono dei bellissimi cani come li chiamiamo noi “Fantasia” e quindi in ognuno di loro ci sono tantissime razze».

Quest'anno a Barolo saranno protagonista anche i

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www.terraetradizione.com Super dog, ovvero i cani diversamente abili. Come nasce questa idea?

«Si da questo anno abbiamo creato una nuova categoria dedicata agli amici a 4 zampe diversamente abili perché la cinofilia deve essere senza barriere e tutti possono partecipare e siamo onorati di aver creato questa opportunità ed essere i primi a metterla in atto».

L'evento torna a Barolo per la seconda volta, vi attendete maggiore partecipazione rispetto allo scorso anno?

«Certamente questo anno pensiamo di avere ancora più iscritti dopo il tanto successo dello scorso anno, lo scenario di Barolo ha il suo fascino ed è ideale sia per noi bipedi che per gli amici a 4 zampe» Avete qualche consiglio per la cura dei nostri amici a quattro zampe?

«I consigli non bastano mai ma una cosa è certa, chi ha un cane o chi avesse voglia di acquistarne o adottarne uno, deve sempre sapere che un cane è per tutta la vita e va curato e seguito come una persona perché loro (i cani) danno tutto quello che hanno per i propri conduttori e a loro gli va dato tutto quello che si meritano e anche di più».

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