Albo d'Oro dei Caduti e dei Decorati della Provincia di Lecce

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È da osservare, comunque, che questi pannelli rivestono una grande importanza sotto il profilo documentario, che travalica anche le stesse finalità di questo progetto sulla guerra. In essi è raffigurata infatti, una intera generazione di Reduci, che fu protagonista nella società locale e provinciale tra il 1930 ed il 1960. Date queste le premesse, occorreva creare una rete di corrispondenze e collaborazioni, costituendo necessariamente un gruppo di lavoro efficiente, soprattutto per il gravoso lavoro delle trascrizioni. Un’idea, insomma, e un progetto ambizioso, perseguito caparbiamente per moltissimi mesi, che il Sindaco di Tuglie, con la sua Amministrazione, ha voluto immediatamente condividere, fornendo le basi e le opportunità per realizzarlo concretamente, collateralmente ad un fitto programma di manifestazioni, grazie, anche e soprattutto, a quella esuberante capacità organizzativa, passione e dinamicità dell’amico Antonio Rima, direttore della Biblioteca Gnoni di quel Comune, coordinatore del progetto, e alla collaborazione attiva dei giovani del Servizio Civile e volontari della stessa biblioteca e ai soci dell’Associazione Gallipoli Nostra. Sono stati costituiti, così, canali di collegamento e collaborazione con tutti i Comuni della Provincia, grazie a specifiche lettere circolari, autonomamente inviate a tutti i Comuni, dal Sindaco di Tuglie, Massimo Stamerra, e dal Presidente della Provincia, Antonio Gabellone, che per primo ha apprezzato l’importanza del progetto. Nell’iniziativa sono stati coinvolti numerosi studiosi e appassionati di storia locale, che non hanno mancato di dare il loro generoso contributo, spesso mettendo a disposizione le loro pregevoli monografie municipali sull’argomento. Anche se le delusioni sono state fortissime e sofferte, di fronte ad una inspiegabile indifferenza e totale assenza di iniziative utili a recuperare questi preziosi materiali da parte di numerosissime realtà comunali. Con la pubblicazione dell’Albo d’oro della Provincia, opportunamente estrapolato dalle 415 pagine dell’Albo nazionale (Puglie II – vol.XVII) comprendente le provincie di Taranto, Lecce e Brindisi, edito a cura del Ministero dall’Istituto Poligrafico e Libreria dello Stato nel 1937, è stata prevista anche la pubblicazione di tutte le motivazioni delle medaglie d’oro d’argento e di bronzo al valor militare, anche in questo caso ricercando le foto dei Decorati, sia Caduti che Reduci. Un’impresa laboriosa e difficile, metodologicamente compiuta mediante il sistematico spoglio di oltre 50.000 pagine del “Bollettino ufficiale del Ministero” della Difesa dal 1915 al 1927 e di riviste d’epoca che nel corso della guerra avevano pubblicato i ritratti dei nostri Caduti (La Guerra Italiana, Illustrazione Italiana, La Domenica del Corriere, ecc.). Per Lecce in particolare è stato tenuto presente il bel lavoro di Cosimo De Carlo, “Albo d’oro dei caduti di Terra d’Otranto per la patria”, edito da Francesco Zaccaria-Pesce nel 1919. Un lodevole tentativo di raccogliere le motivazioni delle medaglie al valore militare fu compiuto, nel 1954, da Francesco Capone, sistematizzando un repertorio di circa 600 Decorati della prima e seconda guerra mondiale, in ordine alfabetico e per comune (di residenza o di nascita). Lo aveva preceduto Luigi Preite che negli anni Trenta dello scorso secolo, per conto dell’’Istituto del Nastro Azzurro, aveva editato a Bari, presso la casa editrice F.E.N.I, un “Albo d’onore dei gloriosi decorati al valor militare. Provincia di Lecce”, corredato da cinque preziosi inserti fotografici dei Decorati, anche di Croce di guerra. Un problema metodologico si era, però, da subito, evidenziato. Se, per i militari caduti, l’Albo d’oro rilevava puntualmente il luogo di nascita e la paternità, per i Decorati i Bollettini del Ministero della difesa indicavano la località di residenza, indipendentemente dalla nascita. Da dire poi che molti Decorati della Provincia non è stato possibile identificarli per l’assenza nelle comunicazioni ufficiali del Ministero della Difesa, soprattutto negli anni 1923-1927, accanto al nome, del comune di residenza. Si è operata perciò una scelta di fondo: rispettare, senza mutarle, le indicazioni documentate ufficialmente, pur essendo consapevoli che così facendo avremmo rischiato in qualche modo di compromettere e forse turbare acquisizioni consolidate in campo comunale. Basti pensare alla medaglia d’oro Francesco Petrelli, nato a Carmiano ma residente a Gallipoli, dove il suo nome è inciso sul monumento ai Caduti e luogo in cui, presso il Museo civico, si conservano molti ricordi e cimeli. Eclatante in quest’ottica è il caso di Melissano, Comune che vanta una serie di 63 Caduti, ma che nel libro

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Albo d'Oro dei Caduti e dei Decorati della Provincia di Lecce by Pantaleo Candido - Issuu