Primo Piano settembre 2013

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SETTEMBRE 20 1 3

Mensile correggese di informazione e confronto di idee

Ascoltatori involontari

Il grande bisogno di parlare con qualcuno Avete anche voi l’abitudine di raccontare le vostre vicende personali al barista o all’esercente del negozio o all’impiegato della banca o del comune? Se no, probabilmente appartenente ad una minoranza privilegiata di persone che hanno la fortuna di avere una buona cerchia di amici con cui confrontarsi ed esporre, senza timore di essere giudicati, i vostri problemi e le vostre inquietudini. Perché, forse non avete mai fatto caso, se non vi capita di fare altrettanto o di appartenere ad una categoria professionale di probabili “confessori”, ad una moltitudine di persone che hanno una gran voglia (o bisogno) di trovare qualcuno con cui parlare. Probabilmente si è persa questa abitudine al dialogo e, soprattutto, all’ascolto. Molti di noi sono pronti ad elargire consigli pratici ma poco inclini ad ascoltare ciò che gli altri dicono. Siamo sempre più portati a scambiarci considerazioni via etere, magari amplificando l’essenza delle nostre emozioni (si sa che nella solitudine, anche il più piccolo rumore può trasformarsi in un frastuono preoccupante) ma temiamo il confronto diretto, se non di fronte continua a pag. 2

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Edito dal Circolo Culturale Primo Piano

Il futuro energetico del comune di Correggio

Come prosegue, sul nostro territorio, il progetto della produzione di energia elettrica e calore da fonti rinnovabili La vendita, da parte del comune di En.Cor, la società creata per la produzione di energia pulita, che avrebbe dovuto rendere indipendente, dal punto di vista dell’approvvigionamento energetico, il territorio di Correggio, ha suscitato malumori, sospetti e polemiche in paese.

Abbiamo rivolto alcune domande, in merito a questa vicenda, che ha minato il rapporto di fiducia tra cittadini ed amministratori, per cercare di fare maggior chiarezza possibile sulla situazione. servizio a pag.3-4


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Primo Piano - settembre 2013

Sommario

IN QUESTO NUMERO

Primo Piano Settembre 2013 Editore e proprietario: Circolo Culturale Primo Piano, Correggio. Aut. Trib. di RE. n. 437 del 23/05/79. Redazione Via Conciapelli, 9/G - Correggio Tel. 0522-69.23.40 Fax 0522-01.51.53 e-mail: redazione@primo-piano.info Direttore responsabile: Armando Cocconcelli. Direttore: Luisa Cigarini. Segretaria di redazione: Tosca Covezzi. Hanno collaborato a questo numero: Cecilia Anceschi, Cristiano Bernardelli, Barbara Bonori, Zeno Borghi, Mauro Degola, Giulio Fantuzzi, Andrea Ferri, Olga Guerra, Lucio Levrini, Ilenia Malavasi, Elisa Massari, Giulia Paltrinieri, Daniela Santini, Erik Sassi, Marco Sessi, Giorgia Vergnani. Pubblicità: Circolo Culturale “Primo Piano”, via Conciapelli 9/G - Tel. 0522 69.23.40 Abbonamento annuale: Semplice: 16 € - “Tondo”: 20 € - Sostenitore: 30 € - Con spedizione postale fuori Correggio: 20 € c/o sede Circolo Culturale Primo Piano, via Conciapelli 9/G oppure con versamento su c.c. Postale n° 93779080 o Bancoposta IT 05 Y 07601 12800 000093779080 Impaginazione grafica: Studio il Granello Stampa: La Stamperia, Parma

Annunci in ricordo di, o di anniversari o festeggiamenti. Per annunci di questo tipo, con foto o senza, contattare la segreteria di redazione, via email, info@ primo-piano.info, o allo 0522 69.23.40, il mattino. segue da pag.1

a qualcuno che è costretto, per ruolo o per caso, a stare ad ascoltare il prossimo. Dell’ascolto e della chiacchiera come modalità per trascorrere intere serate in compagnia sono maestre le signore di via Casati. Solo il brutto tempo ed il freddo le possono fare desistere dal loro proposito di stare in contrada e lasciare fluire il filo del discorso con l’unico scopo della compagnia. Se l’informatica ha ampliato la gittata delle nostre comunicazioni è pur sempre il rapporto diretto che gratifica di più. Sapere che c’è qualcuno, in carne ed ossa, disposto ad ascoltarci ed a farsi ascoltare ci rimette in sintonia con il mondo, ci restituisce la giusta misura della

Politica

Saperi

Che ne è stato del sogno di autosufficienza energetica di Correggio? ............................

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Gli antichi strumenti da lavoro provocano attenzione e curiosità .............................

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Imosmid ha terminato il proprio percorso .................

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Riaprono le scuole e a Correggio varcano le porte delle superiori 2500 studenti

Una passeggiata in campagna tra le erbe, gli animali ed i fiori della nostra terra .....................

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FestaMandrio: un secco no alla violenza sulle donne ......

Cultura An original summer ..............

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Ripartono le scuole di Novi grazie a FestaMandrio .........

La nuova stagione del teatro Asioli .....................................

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Sport

Un’idea di Correggio ............

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Ultime dallo sport locale .......

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Sofia Morini sul podio ai Campionati Nazionali UISP ..

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Libri e Cinema ..................

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Economia Come cambia la moda .........

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Senza lavoro e senza pensione ...............................

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Sociale A settembre riprendono le mille attività del 25 Aprile .....

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Parla con Em ........................

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L’esperienza del CCR raccolta in un volume in uscita a settembre ................

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Il filos sotto casa ...................

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Sport e solidarietà vincono ancora ..................................

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Una mano per la scuola .......

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Giovani Resto in Norvegia ................. Una correggese tra i vincitori del premio di laurea del comitato Leonardo ..........

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realtà, ci permette di riappropriarci del giusto ritmo della vita, facendoci capire cos’è da salvare nel mondo e cosa no. Come le specie vegetali in via di estinzione che un tempo popolavano le nostre campagne. Una gita fuori porta con gli amici, magari armati di macchina fotografica digitale per immortalare piante ed animali della campagna nostrana può farci riappacificare con il mondo circostante. Oppure viaggiare in automobile con i colleghi per recarsi al lavoro utilizzando un unico mezzo, da la possibilità di instaurare rapporti nuovi, che non siano prettamente lavorativi, risparmiare carburante e, quindi, denaro, inquinare meno l’ambiente. Il progetto della mobilità sostenibile promosso dal comune di Correggio, che ha aderito al protocollo

Casa Pollice verde .........................

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La ricetta del mese ...............

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Appuntamenti e notizie Ad Uguali e Diversi si parla di lavoro ................................

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Festivalfilosofia2013: Eros e dintorni .................................

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Festival della poesia a Castelfranco Emilia e Maranello ..............................

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Due giorni di festa, benessere e buon gusto .......

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Cinema e musica con Cinecomio ............................

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Auguri e ricordi ................

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Annunci .............................. 31 Life plus, ha dato risultati molto buoni, riscuotendo un gran successo tra chi vi ha preso parte. Quando la principale istituzione che governa il territorio non rinuncia a svolgere il proprio ruolo di coordinamento della vita cittadina i risultati si vedono. Il desiderio di farsi ascoltare dalle istituzioni è quello che è anche alla base della protesta degli esodati della nostra provincia che, senza lavoro e senza pensione, sono stati dimenticati dal governo, scaricati come l’ennesimo errore di valutazione politica. Non vogliono pagare sulla loro pelle la mancanza di volontà, da parte di chi è alla guida del Pese, di farsi carico di uno dei tanti effetti nefasti della crisi. Un po’ di ascolto non farebbe male a nessuno. Luisa Cigarini


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Politica

Che ne è stato del sogno di autosufficienza energetica di Correggio? Ne abbiamo parlato con la Giunta comunale Il progetto di produzione di energia da fonti rinnovabili, l’idea dell’autosufficienza energetica del comune di Correggio rispetto al mercato internazionale sono stati messi in discussione da quanto accaduto ad En. Cor., la società creata dal comune di Correggio con lo scopo di attuare il piano energetico locale. Viste le numerose polemiche degli ultimi mesi, che hanno dato sfogo a malumori che circolavano da tempo in tutti i luoghi di ritrovo correggesi, abbiamo rivolto alcune domande alla giunta comunale sul passato, il presente ed il futuro di un progetto che avrebbe portato Correggio all’avanguardia della ricerca sulla produzione di energia da fonti rinnovabili. Il Comune di Correggio subirà delle perdite da questa operazione? L’Amministrazione Comunale ritiene di no; anzi, pensiamo che da questa operazione possano derivare vantaggi per la comunità, oltre a un concreto contributo locale per il raggiungimento di quanto previsto dal protocollo di Kyoto e del programma dell’Unione Europea “20-2020”, cioè: 20% in meno di emissioni di gas serra, 20% in meno di consumi energetici e 20% di produzione da fonti rinnovabili entro il 2020. In queste settimane le opposizioni si sono spese nel tentativo di dimostrare che il Comune di Correggio ci ha rimesso in due modi. Il primo dipenderebbe dal fatto che, a causa delle lettere di patronage, sarà il Comune a dover rispondere alle banche in caso la nuova En.Cor. privata non corrisponda ai debiti nei loro confronti. Il secondo é che, nell’intera operazione, il Comune ci abbia già rimesso alcuni milioni di euro tra immobili, terreni e altri conferimenti. Entrambe le informazioni non sono corrette. La prima: i circa 28 milioni di euro di finanziamenti a suo tempo concessi sono una questione che riguarda la nuova En.Cor. e le banche finanziatrici. Il Comune di Correggio non ha fatto con En.Cor. quello che il governo Berlusconi fece con Alitalia: non ha diviso l’azienda in una “good company” poi svenduta ad Amtrade e una “bad company”

La centrale Eva

con tutti i debiti in pancia e rimasta a carico del Comune di Correggio. I nuovi proprietari di En.Cor hanno acquisito tutte le quote societarie quindi: onori ed oneri, patrimonio e debiti. Tutti gli “assets” (la centrale Eva, alcuni terreni, i macchinari, le attività in Senegal) e tutti i finanziamenti ad essi collegati, cioè i 28 milioni di euro investiti in En.Cor. dalle banche sulla base del programma industriale presentato a suo tempo. Questo chiarisce un’altra importante questione: nessuno ha giocato con decine di milioni di euro di soldi pubblici; i capitali di investimento sono tutti privati, investiti dalle banche che hanno ritenuto positivo e di loro interesse il piano industriale di En.Cor. Anche la seconda affermazione non è certamente corretta. I terreni conferiti a En.Cor. srl prima della sua cessione sono in buona parte in diritto di superficie; questo significa che tra 15 e massimo 20 anni, quei terreni torneranno ad essere di proprietà comunale. Peraltro la maggioranza di tali terreni concessi in diritto di superficie ha rappresentato per il Comune il modo attraverso il quale è stata pagata ad Encor una parte della scuola elementare di San Francesco, adesso di piena proprietà comunale. Per la parte dei terreni conferiti in piena proprietà, questi, come ben specificato negli atti del consiglio comunale che ne autorizzano il conferimento per il perseguimento del piano industriale, rappresentano la dotazione territoriale a disposizione della società per la produzione di biomassa legnosa attraverso la piantumazione di alberi a rapido accrescimento. Pertanto la funzione vincolata di tali terreni ne limita il valore commerciale in quanto senza future decisioni urbanistiche diverse dalle attuali,

sempre di competenza del Comune, è impossibile immaginare delle operazioni immobiliari speculative su tali aree. Al riguardo merita una spiegazione la storia dei terreni di Prato. Questi terreni sono pervenuti alla proprietà del Comune per cessione gratuita da parte di privati come compensazione ambientale dell’espansione della zona idustriale di Prato. Il fatto che ora tali terreni siano parte del capitale sociale di Encor con destinazione a bosco, lo riteniamo perfettamente coerente con lo scopo di valore ambientale con il quale sono pervenuti al Comune. I trasferimenti in denaro (pochissimi per la verità) sono serviti per riscattare, in anticipo rispetto ai tempi previsti, parte di edifici pubblici che En.Cor. ha realizzato per conto del Comune (in particolare una parte della scuola San Francesco). Il punto vero è che il Comune di Correggio perde valore dalla cessione di En.Cor. se il progetto originario, sposato con qualche modifica tecnica dalla nuova società, non sarà portato a termine, progetto che prevede la realizzazione di una rete di teleriscaldamento alimentata da piccole centrali a cogenerazione. Se arriveremo lì, allora non avremo perso nessun valore pubblico; anzi, avremo un investimento ulteriore nel nostro territorio in un settore innovativo fatto di politiche virtuose dal punto di vista ambientale. Se, come alcuni si augurano, il progetto dovesse naufragare, allora non avremo solo sprecato una po’ di euro, ma avremo fallito politicamente un obiettivo rilevantissimo che, a parole, tutti hanno condiviso, ma nei fatti alcuni perseguono (e tra questi l’Amministrazione Comunale) e altri ostacolano. continua a pag. 4

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Politica segue da pag.3

Com’è l’attuale situazione del rapporto tra il Comune di Correggio e le banche che hanno concesso i prestiti? Le lettere di patronage del Comune sono vincolanti per l’ente o no? E’ bene avere chiaro che le banche non hanno mai (né prima né dopo la vendita) erogato prestiti o finanziamenti al Comune di Correggio, ma sempre e solo a En.Cor. che, in quanto società a responsabilità limitata, limita la responsabilità del socio al solo capitale sociale (che è di 200mila euro) ovvero il valore del terreno messo a disposizione dal Comune per costruirvi la centrale EVA. Chiarito questo, bisogna avere ben presente che cosa è una lettera di patronage che troppi oggi confondono o considerano alla stregua di una fidejussione. Una lettera di patronage è una dichiarazione rilasciata ad una banca da un soggetto (patrocinante) al fine di ottenere, rinnovare o mantenere un finanziamento ad una sua partecipata o controllata (patrocinato). Uno dei presupposti cardine delle lettere di patronage è l’impegno del patrocinante a non cedere le quote di possesso della società partecipata. Per il Comune di Correggio questo impegno è venuto meno in forza di una legge dello Stato che ha obbligato il Comune a vendere le quote di En.Cor. srl entro una data precisa. La fidejussione comporta per chi la sottoscrive un “impegno a dare” se il beneficiario della fidejussione non mantiene i propri impegni con il finanziatore; in questo caso chi ha sottoscritto la fidejussione deve rispondere con risorse proprie. Una lettera di patronage presuppone un “impegno a fare”; il patrocinante, in quanto proprietario della società patrocinata, deve fare tutto quello che è nelle sue possibilità (compresi aumenti di capitale, conferimenti, ripiani finanziari, ecc.) affinchè la sua controllata possa onorare gli impegni con i finanziatori. Il Comune di Correggio ha rilasciato a favore di En.Cor. alcune lettere di patronage. Encor ha sempre onorato autonomamente i propri impegni verso le banche fintantochè il Comune ne è stato proprietario. Pertanto possiamo tranquillamente affermare che il Comune ha onorato pienamente i suoi impegni “a fare” verso le banche fino a quando è stato proprietario della società. Ora, dopo essere stato costretto a vendere in forza di una legge dello Stato, non

può più farlo per evidenti cause di forza maggiore. Confortati da autorevoli pareri legali, siamo ragionevolmente certi che queste lettere siano estinte e inefficaci a richiedere al Comune di Correggio alcunchè qualora la nuova proprietà di En.Cor. dovesse avere problemi con le banche. In ogni caso il Comune si impegna a svolgere un ruolo importante facendo il possibile, limitatamente al proprio ruolo e secondo le proprie competenze, affinchè il piano industriale originario sia realizzato e quindi nessun soggetto, banche comprese, abbia a riportare perdite. È possibile conoscere il piano industriale presentato da Amtrade? Il piano industriale di Amtrade, presentato a corredo del bando di gara e visto dal Consiglio Comunale, è disponibile sul sito del Comune di Correggio, così come praticamente tutti gli atti relativi alla vicenda En.Cor. Il piano non si discosta molto da quello originario di En.Cor. approvato all’unanimità dal Consiglio Comunale: l’obiettivo è la realizzazione di microcentrali di cogenerazione (cioè in grado di produrre sia energia elettrica che calore); l’energia elettrica viene venduta al GSE e immessa nella rete, quella termica viene convogliata tramite l’impianto di teleriscaldamento, a grandi utenze pubbliche (stadio, piscina, circolo tennis, ecc.) e ai privati che ne faranno richiesta. Rispetto al piano originale, la nuova En.Cor. modificherà le tecnologie utilizzate concentrandosi su due modalità: i motori ad olio vegetale, ma soprattutto gli impianti a gassificazione di pellet. Quest’ultima, in particolare, è una tecnologia che consente di estrarre gas dal legno senza un processo di combustione diretta, evitando così le emissioni in atmosfera di polveri sottili. Nel dettaglio questo è quello che verrà realizzato. Centrale EVA via Pio La Torre: 2 motori a olio vegetale + 4 impianti di gassificazione Via Gandhi: 3 impianti di gassificazione (due dei quali partiranno a olio vegetale e saranno convertiti nel corso del 2014) Via Fossa Faiella: 2 impianti di gassificazione Via Mandrio, presso magazzini comunali, 1 motore a olio vegentale Nel piano industriale figura anche un impianto di pellettizzazione, cioè di trasformazione di legnami di varia natura (colture apposite, pota-

ture, ecc.) in pellet utilizzabili negli impianti (comprese le stufe a pellet sempre più diffuse nelle nostre case). Questo è un dato importante che conferma l’intenzione della nuova En.Cor. (peraltro scritto nero su bianco sul piano industriale) di voler creare una “filiera corta” capace di trovare entro la distanza di 70 km la materia legnosa necessaria per alimentare tutte le centrali. Per fare tutto questo il piano finanziario della nuova En.Cor. prevede investimenti per 67 milioni di euro così suddivisi: • 28 milioni di euro per azzerare i finanziamenti di En.Cor. srl con le banche • 31 milioni di euro in investimenti per nuovi impianti di cogenerazione (elettricità e calore) • 6 milioni di euro per la realizzazione della rete di teleriscaldamento • 2 milioni di euro per la realizzazione di un impianto di pellettizzazione Quali altri operatori attivi nel campo della produzione di energia sono presenti sul territorio di Correggio? Di che cosa si occupano? Viene monitorata dal Comune la loro attività? A parte il parco fotovoltaico costituito da molteplici piccoli e medi impianti privati e pubblici, esiste l’importante realtà di produzione di energia rinnovabile legata all’agricoltura. Questa realtà è costituita prevalentemente da impianti di biogas, dove sottoprodotti (come i liquami zootecnici) e prodotti vegetali provenienti da colture dedicate vengono introdotti in appositi reattori per produrre il biogas che poi viene direttamente trasformato in energia elettrica utilizzando motori accoppiati a generatori. In questi casi non è quasi mai utilizzato il calore che viene dissipato. Ad oggi, nel nostro Comune, sono quattro i più importanti impianti di questo tipo per una potenza complessiva di circa 3,5 Mwe. In applicazione delle leggi vigenti, il Comune, per questi impianti, ha concesso le autorizzazioni edilizie necessarie alla realizzazione sulla base dei pareri vincolanti raccolti da Ausl, Arpa, Provincia e Vigili del Fuoco. I compiti di controllo ambientale sono svolti dagli organi preposti: Arpa, Ausl, Vigili del Fuoco, autonomamente o su richiesta di altri enti. Questi impianti, come del resto tutti quelli produttivi, debbono rispettare gli specifici vincoli normativi nazionali e regionali riguardo al rumore, emissioni in atmosfera, smaltimento dei sottoprodotti ecc..


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Politica

Imosmid ha terminato il proprio percorso

È giunto il momento di tirare le somme di quanto fatto I.Mo.S.M.I.D. si avvia al termine. Partito a settembre 2010, il progetto ha concluso le attività previste dato che è stata la fine di agosto, infatti, il termine ufficiale. Sono quindi in corso le azioni conclusive. A maggio a Bologna si è svolta la conferenza finale nel corso della quale è stato fatto il punto sul progetto, sono stati analizzati i risultati ottenuti e discussi i punti di forza e di debolezza delle azioni intraprese in tre anni di attività. Gli esiti della conferenza finale confluiranno nelle “Linee Guida del progetto LIFE+ I.MO.S.M.I.D.” il cui obiettivo è valutare criticamente l’esperienza sviluppata, i risultati raggiunti rispetto alle aspettative, le possibilità di replicare l’esperienza e migliorarne gli impatti sul territorio sia dal punto di vista ambientale sia da quello della capacità di governance dei processi. E per diffondere l’esperienza è stato predisposto anche uno strumento divulgativo – il Layman’s Report – che descrive in breve il progetto, come si è sviluppato e i risultati conseguiti. I principali risultati di I.MO.S.M.I.D.: • 3 forum plenari, 2 forum tematici, varie assemblee sindacali, 1 focus group, • 26 aziende coinvolte, • 747 dipendenti intervistati su 1.765 addetti totali, • oltre 20 incontri in azienda, • 5 riunioni sindacali di presentazione del progetto. Il car pooling a Correggio: • 25 equipaggi con mezzo elettrico e 4 equipaggi con auto propria per oltre 140 lavoratori coinvolti, • 31.921 viaggi risparmiati, pari a 311.297 km, • 40 tonnellate di CO2 non emesse in atmosfera, pari alla quantità assorbita in un anno da 2.000 alberi, • 622 euro risparmiati in 17 mesi per ogni componente dell’equipaggio tra carburante, usura pneumatici e manutenzione dell’auto, • 200 ticket mobilità consegnati, • 100 biglietti multicorsa e 866 di corsa semplice destinati alle aziende

al fine di promuovere l’uso del bus Quirino tra i lavoratori. Nell’ambito di I.MO.S.M.I.D. erano previsti anche interventi di sensibilizzazione nei confronti degli studenti della Provincia di Reggio Emilia e delle altre province emilianoromagnole. Le azioni intraprese a questo scopo sono state diverse. Nell’autunno del 2012 la Provincia di Reggio Emilia ha avviato il Concorso fotografico “Muoviamoci in modo sostenibile e sicuro”, rivolto agli studenti di tutte le scuole secondarie della provincia di Reggio Emilia. La premiazione è avvenuta a maggio di quest’anno nel corso della manifestazione “Maggio in strada”. Il partner di progetto En.Cor ha curato poi l’organizzazione e la realizzazione di un programma di visite agli impianti per la produzione di energia rinnovabile destinato in modo particolare agli studenti. Per quel che riguarda la prassi della mobilità sostenibile nelle scuole la Regione Emilia-Romagna ha realizzato un depliant informativo sui nuovi servizi di mobilità avente come target preminente le scuole, declinato in due versioni, una per le scuole elementari e una per le medie inferiori di tutte le Province della Regione Emilia-Romagna. Inoltre, la Regione ha promosso l’interazione tra il progetto I.MO.S.M.I.D. e il sito regionale relativo alle iniziative “Percorsi sicuri casa scuola” e “Siamo nati per camminare”. Al fine di valutare la possibile replicabilità del modello sperimentato attraverso I.MO.S.M.I.D. è stata realizzata un’analisi dei punti di forza e di debolezza del progetto. Il primo e più evidente punto di forza è il risparmio che il modello sperimentato ha comportato per i dipendenti delle aziende aderenti, amplificato anche dal costante aumento del costo dei carburanti. Le aziende hanno avuto grazie al progetto un ritorno d’immagine decisamente positivo proponendosi come un soggetto attivo nel sostenere soluzioni innovative a favore dei

propri dipendenti e utili a promuovere la sostenibilità ambientale nella zona in cui operano. Attraverso I.MO.S.M.I.D. l’Amministrazione ha invece implementato le proprie politiche ambientali, sviluppato politiche sociali d’integrazione al reddito e rafforzato il rapporto con le imprese e i sindacati. Un ruolo fondamentale lo ha svolto l’ufficio di mobilità MOBIDì, essenziale per garantire gli utenti sulla convenienza dei mezzi di trasporto elettrici e alternativi all’automobile. Per quanto riguarda i punti deboli vanno innanzitutto citati i fattori culturali e personali: spesso la pigrizia, la diffidenza e la resistenza al cambiamento hanno come conseguenza la bassa adesione ad iniziative di questo tipo, specie da parte degli equipaggi con auto privata. A ciò si aggiungono condizioni caratteristiche del distretto di Correggio, tra cui la mancanza di un problema di congestione del traffico e di parcheggio all’interno del distretto industriale e la difficoltà nel coinvolgere attivamente le piccole aziende. Infine, tra gli elementi da considerare, ci sono anche la limitata autonomia dei mezzi elettrici e il loro costo che rende necessaria la disponibilità di risorse pubbliche per il noleggio e ne disincentiva l’acquisto e l’utilizzo da parte del singolo cittadino.

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Politica

Riaprono le scuole e a Correggio varcano le porte delle superiori 2500 studenti In diminuzione gli iscritti al classico, bene linguistico e tecnici Ripartono il 16 settembre a Correggio, come in ogni altra città dell’Emilia Romagna, le scuole di ogni ordine e grado. Correggio rappresenta un polo scolastico di eccellenza del territorio provinciale e ha visto in questi anni diversi investimenti per implementare non solo la propria offerta formativa nell’ottica di una programmazione sempre più rispondente al territorio e ai bisogni formativi dei ragazzi, ma anche per garantire alle scuole sicurezza e spazi adeguati. Tanto per fare qualche esempio, alle scuole superiori si è attivato solo un anno fa il liceo linguistico, oggi molto richiesto in tutta la provincia e un indirizzo tecnico - tecnologico specifico sulla plastica, visto che Correggio rappresenta uno dei distretti più importanti in questo settore. La Provincia di Reggio infatti ha sempre continuato ad investire su tutti i distretti scolastici, per dare a ogni ragazzo le medesime opportunità formative, credendo nella centralità della scuola e lavorando per innalzare complessivamente la qualità di tutto il sistema di istruzione. La situazione economica che stiamo vivendo e la forte disoccupazione giovanile ci spingono sempre di più a continuare ad investire in questa direzione, cercando di valorizzare ogni tipologia di scuola, dando dignità a tutti i percorsi scolastici, sia all’interno del segmento dell’istruzione che della formazione professionale, con una particolare attenzione per la cultura tecnicoscientifica. Gli istituti scolastici delle scuole superiori di Correggio ospiteranno nell’a.s. 2013/2014 2.504 studenti, di cui 798 al Liceo Corso, 1012 all’IT Einaudi e 694 al Convitto Corso, con un calo di 53 studenti ascrivibile per lo più al Liceo. Rispetto ai nuovi iscritti, infatti, si

registra complessivamente un lieve calo al Liceo che perde due classi, una al liceo classico e una al liceo scientifico, a fronte di un consolidamento del liceo linguistico, mentre sia l’Einaudi, sia il Convitto mantengono lo stesso numero di classi con una flessione non significativa di studenti. Mentre il Convitto mantiene la stessa suddivisione dell’anno precedente tra i diversi indirizzi proposti, con 2 classi nell’indirizzo manutenzione e assistenza tecnica, 2 classi nei servizi per l’agricoltura e lo sviluppo rurale e 5 classi nell’indirizzo enogastronomia e ospitalità alberghiera, si osserva qualche cambiamento nell’istituto tecnico, con un calo di due classi dell’indirizzo amministrazione finanza e marketing e un aumento di una classe nell’indirizzo meccanica, meccatronica ed energia e una nell’indirizzo costruzioni ambiente territorio (ex-geometri). Si tratta di dati interessanti su cui riflettere, che fanno registrare alcune anomalie se confrontati con quelli provinciali. Il liceo classico cala in tutta la provincia a fronte di un aumento costante del liceo linguistico , mentre il liceo scientifico - che tiene a livello provinciale - qui cala leggermente. Il calo complessivo del liceo non si può certo ascrivere ad una minore appetibilità dell’offerta o qualità della scuola, che continua a registrare percentuali di promossi superiori alle medie provinciali, regionali e nazionali e, al tempo stesso, percentuali bassissime di bocciati e di rimandati, ma deve essere giustificata sia dalle diverse scelte che fanno oggi le famiglie, sia dalla crescita dei licei a Guastalla, dove il Russell è stato particolarmente premiato dopo anni di calo di iscritti. Per quanto riguarda gli indirizzi tecnici, l’indirizzo amministrazione

cala in modo generalizzato in tutto il territorio provinciale, mentre sono estremamente positivi gli aumenti sia nell’indirizzo meccanico che risulta invece stabile negli altri distretti, sia nell’indirizzo geometri, visto che questo profilo risulta in diminuzione negli ultimi anni in tutte le scuole ove presente. Molto buone le iscrizioni del professionale che tiene in tutti gli indirizzi, mentre l’unico che cresce a livello provinciale è quello per l’enogastronomia e l’ospitalità alberghiera. A fronte di questa veloce analisi, si può affermare come Correggio offra ancora al territorio una buona offerta formativa, articolata su poli di qualità, grazie al ricco patrimonio educativo che questa città possiede e che ne ha contraddistinto la propria storia. Oggi è necessario continuare ad investire in tutto il segmento dell’istruzione e perseguire alcuni obiettivi specifici: creare legami sempre più forti tra scuola e impresa, sostenendo gli scambi e le alternanze scuola-lavoro, combattere la dispersione scolastica, affinchè nessun ragazzo esca dal sistema senza una qualifica o un diploma superiore, lavorare sempre più per un buon orientamento, affinchè ogni ragazzo possa scegliere la scuola migliore per valorizzare il proprio talento e la propria intelligenza, quale migliore investimento per la ripresa economica del nostro paese. Ilenia Malavasi Assessore all’Istruzione della Provincia di Reggio Emilia


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Politica

FestaMandrio: un secco no alla violenza sulle donne

Intervista alla Presidente della commissione pari opportunità dell’Emilia Romagna, Roberta Mori, che descrive le politiche messe in atto dalla Regione Nella serata conclusiva di Festamandrio si è parlato “dalla parte delle donne” affrontando un tema delicato e purtroppo sempre più all’ordine del giorno nel nostro paese. Ormai continuamente attraverso i mezzi di comunicazione assistiamo alle feroci violenze di “uomini che odiano le donne” maltrattamenti, violenze e omicidi. I numeri sono impietosi: un “femminicidio”ogni due giorni. Dopo la visione di un video specifico e toccante patrocinato dal comune di Scicli, Luisa Cigarini ha intervistato Roberta Mori, Consigliere regionale PD e Presidente della commissione pari opportunità dell’Emilia Romagna. Mori si è pronunciata immediatamente in favore e nel nome di una cultura di parità condannando fermamente tutte le violenze sulle donne. Sulle “pari opportunità” Roberta Mori ha risposto: “Investire sui diritti e sull’uguaglianza sostanziale è un obbligo e istituire una commissione permanente per legiferare sulla parità, che abbia un osservatorio integrato e che tratti il tema dell’uguaglianza è un elemento che va di pari passo con lo sviluppo del paese”. Per quanto riguarda la situazione

trovata in Emilia Romagna Mori afferma: “Dall’ inizio dell’anno in Italia ci sono state più di 80 donne uccise da uomini, vi è un potere maschile che si fa pesare ma nella nostra regione vi sono una mentalità e una posizione avanzata su diritti e parità,bisogna avere il coraggio e la forza di denunciare prima che sia troppo tardi. Sul territorio ci sono 13 centri antiviolenza dotati di case rifugio con indirizzo segreto cui poter fare riferimento”. E prosegue: “Per combattere questo fenomeno bisogna conoscerlo a fondo, la strada giusta è dettata anche dai principi internazionali sanciti dalla convenzione di Istanbul dove la violenza sulle donne viene finalmente considerata una violazione dei diritti umani e si inaspriscono le pene”. Roberta Mori si sofferma poi sui tipi di violenza: “Esistono diversi tipi di violenze: fisiche, economiche, psicologiche, umiliazioni.. oltre alle leggi penali che sono importanti bisogna pensare alla prevenzione, basta con le pubblicità tendenziose ed ingannevoli, basta alla TV come vetrina per le donne”. Negli ultimi anni finalmente sono stati fatti passi in avanti rispetto alla presenza di donne e giovani in politica e anche la composizione del nuovo parlamento lo dimostra, soprattutto grazie al PD. La legge

Roberta Mori

quadro regionale tocca anche aspetti politici: “Il tema della rappresentanza democratica, la doppia preferenza di genere ma anche temi come l’occupazione femminile nel mondo del lavoro e la tutela dell’immagine femminile, una legge quindi a 360 gradi che vorremmo potesse rappresentare la linea guida per il livello nazionale” afferma Roberta Mori. “Il Partito Democratico si sta impegnando per un piano Nazionale contro la violenza sulle donne, il decreto sicurezza è un passo avanti ma si può e si deve fare di più, di certo serate come queste dove si ha la possibilità di spiegare e di affrontare tutti insieme tematiche così delicate sono fondamentali” conclude Mori. Erik Sassi

Ripartono le scuole di Novi grazie a FestaMandrio Si è tornato a parlare di terremoto e di ricostruzione dei territori devastati dal sisma dell’anno scorso, in occasione di FestaMandrio. Lo scorso anno erano state ospiti della rassegna estiva, Luisa Turci, sindaco di Novi di Modena, insieme a Rossella Garuti, preside dell’istituto comprensivo dello stesso comune, per raccontare della paura vissuta negli istanti interminabili in cui la terra ha tremato, distruggendo i luoghi simbolo e di aggregazione della comunità. Ad un anno da quelle testimonianze, Maddalena Gilioli ed Emanuela Ballesini, insegnanti a Novi e nella frazione di

Rovereto, sono venute a Mandrio, in occasione della festa del PD, per raccontare a che punto si è arrivati con la ricostruzione e cosa si intende fare nel futuro. In particolare, le due insegnanti hanno detto che con i soldi raccolti a FestaMandrio lo scorso anno sono state acquistate le prime due lavagne Lim, utilizzate nelle aule. Subito dopo quelle ne sono arrivate altre 38, grazie alle donazioni ricevute da singoli cittadini ed associazioni.

La sfida più difficile, hanno detto le due insegnanti, è, ora, quella di ricostruire una comunità a partire dai bambini.

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Politica

Un’idea di Correggio...

Per guardare oltre la crisi e progettare un pezzetto di futuro È possibile programmare oggi il futuro di una comunità, o quantomeno immaginarlo? E’ possibile farlo oggi, che l’esperienza è compromessa dall’incertezza in tanti aspetti della vita anche quotidiana dei cittadini? All’avvio di ogni nuovo mandato per molto tempo gli amministratori comunali hanno proceduto in questo modo: prima di tutto si procedeva con la verifica (con i più e i meno) dei risultati delle politiche precedentemente attuate, si passava poi all’analisi delle probabili tendenze economiche e sociali, si ragionava, infine, sul perseguimento dei conseguenti obiettivi di sviluppo attraverso l’abituale dotazione di strumenti (piani di tipo urbanistico, programmi culturali, carte dei servizi alla persona, etc.), attraverso la previsione della spesa e degli investimenti pubblici sulla base dei trend passati. Questo percorso garantiva una continuità nel perseguimento degli obiettivi di sviluppo della comunità che permetteva l’ottimizzazione del lavoro di tutti e ne impediva la dispersione di energie attraverso una sorta di costante passaggio di consegne. Si configurava questa come una procedura che poteva permettersi di dare per scontato che le precedenti esperienze amministrative potessero proseguire nel futuro, che richiedeva sforzi intellettuali ed economici di gestione ma non di progettazione strutturale con costante verifica dello stato di attuazione e di conferma della sua validità, e che poteva, soprattutto, ritenere lo sviluppo della comunità indirizzato in ogni sua dinamica da una naturale tensione verso la crescita. Successivamente si è diffusa la convinzione che per accelerare il percorso verso un generale benessere si dovesse condividere tra le forze sociali e i soggetti economici e politici la definizione di quella che si riteneva dovesse essere la distintività del territorio, la propria cosiddetta eccellenza, per unificare secondo un’idea-guida tutti gli sforzi amministrativi. Questa procedura, dove è stata realizzata, ha dato luogo ad una quantità enorme di dati ed analisi dettagliate, per arrivare spesso solo a fingere che le scelte amministrative derivassero poi da un tale minuzioso lavoro. L’idea della distintività del territorio ha impegnato molti creativi che hanno trattato il territorio come un prodotto da vendere: Bologna/metropoli, Bergamo/ ricerca, Milano/da bere, Romagna/ ospitalità, Venezia/cultura, Mode-

na/meccanica, ecc. Questo modo di procedere è intrigante, ma oggi corre il rischio di essere un esercizio poco credibile. Il continuo cambiamento delle condizioni di contesto non consente la realizzazione di progetti complessi e di ampio respiro. C’è incompatibilità tra la necessità di coerenza tra progettazione e attuazione di un piano amministrativo nel tempo, e quella di un rapido e flessibile adeguamento di un programma al mutare delle esigenze. Gli obiettivi su cui è stato costruito il progetto rischiano di diventare obsoleti prima ancora di averli raggiunti. Ci si deve allora arrendere accettando l’impossibilità di pianificare o, almeno, di indirizzare le scelte della nostra comunità? Poiché l’incertezza ne blocca i meccanismi economici, sociali e culturali (da chi spende, a chi costruisce case, a chi sviluppa opportunità di lavoro e di crescita culturale, a chi vorrebbe più in generale investire sul futuro), il pubblico amministratore sarà obbligato a navigare a vista cercando al massimo, per quanto gli è possibile, di preservare il capitale sociale accumulato nella generale penuria di risorse? Se così fosse, il cittadino verrebbe privato dell’occasione di ragionare ed esprimersi sul futuro della propria città, che è il presupposto necessario per il suo coinvolgimento. Coinvolgimento che oggi è indispensabile visto il ridimensionamento della finanza pubblica e del ruolo attivo dello Stato; si richiede un nuovo protagonismo a tutte le componenti della comunità. Più che proporre ai cittadini dei programmi amministrativi precisi ma del tutto incerti dal punto di vista della realizzabilità, è auspicabile che i nuovi amministratori stringano con la comunità locale un patto partendo dalla condivisione del porto di approdo verso cui utilizzare le loro qualità di naviganti, col mare che ci sarà. Un patto che responsabilizzi tutti i membri della comunità in quanto comproprietari dell’ambiente, del patrimonio pubblico, dello sviluppo immobiliare, della qualità sociale, dell’iniziativa culturale, cioè del “benessere municipale”. Un benessere che si costruisce insieme e non lo si appalta a qualcuno perché ce lo realizzi. Che cosa cercavano i nuovi correggesi che dal 2000 in poi hanno progressivamente fatto lievitare il numero di residenti nel nostro comune dagli storici ventimila del secolo scorso agli attuali venticinquemila ? Cosa offriva questa città che altre

città non offrivano? In molti casi la risposta era ed è il lavoro, ovviamente, e col lavoro occasioni di benessere economico. Correggio non può essere stata solo questo. Nella suddivisione internazionale dello sviluppo l’area emiliana ha mantenuto per tutto il primo decennio del secolo una buona capacità di attrazione di personale anche se scarsamente qualificato, legato ai vecchi mestieri dell’agricoltura e dell’industria e ai nuovi bisogni dei servizi alla persona. Con la crisi economica questa dinamica si è fermata e invertita. Correggio ha invece mantenuto la sua forza attrattiva più di tanti altri territori della provincia. Qual è, quindi, il suo segreto? Ci sono cittadini che si muovono dai comuni limitrofi, soprattutto da Reggio e da Carpi, e arrivano a Correggio in cerca di altre cose. Probabilmente sono attratti dalle caratteristiche di Correggio, quelle fisiche dove ciascuno può mettere l’accento sulla dimensione, sui collegamenti, sull’ambiente urbano e su quello rurale; quelle sociali come la qualità dei servizi, il livello di integrazione dei gruppi etnici, la vivacità culturale, la vivibilità urbana. Si tratta di nuovi cittadini che si sono aggiunti e si aggiungono alle famiglie che da generazioni vivono qui costituendo da sempre il nucleo stabile della comunità. Ci sembra indispensabile fare con tutti i cittadini che lo vorranno il punto su come essi pensano il presente e il futuro di Correggio, liberamente, senza il vincolo di ideologie o di pregiudizi, senza il pensiero di interessi particolari da salvaguardare. Crediamo che questo confronto possa essere stimolante più di tante discussioni politiche o amministrative, e che potrebbe servirebbe a scrivere quel patto di cui parlavamo prima. Crediamo sia possibile immaginare un percorso, non amministrativo o politico ma essenzialmente culturale, in cui Primo Piano può mettersi a disposizione come strumento e per certi versi anche come soggetto animatore, per verificare con i correggesi se Correggio è ancora attrattiva, se è in grado di mantenere le promesse fatte e di farne delle nuove. Con due possibili esiti. Far emergere le coordinate del ben-essere che i correggesi vorrebbero raggiungere attraverso la loro comunità, la loro città. Mettere a disposizione elementi per un confronto che consenta di indicare gli strumenti e le politiche adatte a questi obiettivi. Mauro Degola Cristiano Bernardelli


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Economia

Come cambia la moda

Trionfa il vintage in un rimescolamento di stili con grande attenzione al prezzo Le vetrine dei negozi cambiano aspetto, gli abiti estivi cedono il posto a quelli invernali. Qualcuno lascia esposto il cartello con scritto “all’interno continuano i saldi di fine stagione”. In un momento in cui è sempre più complesso, per chi vende abbigliamento, trovare un equilibrio tra le bizze del clima, quelle della borsa e quelle dei clienti, abbiamo incontrato Andrea Tiraboschi, titolare di un negozio di abbigliamento, consulente di moda e stilista egli stesso, per parlare di economia della moda, di tendenze e di ricerca stilistica. Un settore che, pur caratterizzando tanto la definizione “made in Italy” non è stato risparmiato dalla crisi. Molte aziende, tra piccole e grandi hanno chiuso i battenti. Si salva quasi unicamente chi ha uno sbocco verso il mercato estero. La ricerca, su tessuti e tendenze, non manca nemmeno in questo settore ma è diventata talmente pesante la regola dei prezzi per cui si rinuncia all’estro progettistico e dei materiali, sacrificandolo alla generale omologazione di proposte. In un ambiente dalla concorrenza così spietata trionfa chi ha più fondi da

Moda optical anni ‘60

La proposta optical di Louis Vuitton

investire in pubblicità. Cosa domandano le aziende che si rivolgono a te? “I clienti chiedono consulenza e collaborazione concreta nella ricerca stilistica, orientata a idee producibili finalizzando preventivi idonei alla qualità/prezzo del proprio prodotto”. Cosa cerca il pubblico? “Oggi il pubblico medio cerca un prodotto rassicurante, di qualità, preferibilmente Made in Italy. E’ molto più attento a valutare e apprezzare l’aspetto del capo, dai materiali alle lavorazioni quindi disposto a spendere giustificandone il prezzo”. Quali sono le tendenze? “I brand da sei anni a questa parte, e anche per la prossima stagione, propongono una moda eclettica con molta libertà di espressione nel mixare stili, colori e accessori diversi. Il trend è il Vintage, ciò che era glam in quei decenni viene continuamente reinterpretato e riproposto dai marchi più prestigiosi come da quelli low cost. In particolare sono i decenni ’20, ’50, ’60, ‘70 e ‘80 ad essere tra i più apprezzati dai brand. Il fascino retrò della moda del passato è una tendenza che non muore mai e spesso neanche ci si accorge di indossarla! Malgrado le stagioni siano ormai imprevedibili (e quindi le proposte nelle vetrine tendono a non corrispondere più alla temperatura reale), dalle passerelle di New York, Londra, Milano e Parigi i designer sfidano i cambiamenti climatici, sicuri che il freddo si presenterà più o meno puntuale. Anche nello stile trionfano i contrasti: l’abito da gentleman convive con l’abito romantico, il classico si contrappone al mood rivoluzionario del punk-rock. La street style si alterna allo sport urbano. Un’immagine femminile ricca di suggestioni e contraddittoria”. Cosa caratterizza il Made in Italy? “L’espressione Made in Italy si è affermata negli anni ben oltre il suo originario perimetro produttivo. E’ diventata sinonimo delle qualità italiane, da quelle manifatturiere a quelle artistiche, da quelle enogastronomiche a quelle ambientali e culturali. E’ un marchio che si nutre di tutto ciò che rende il nostro Paese unico e apprezzato nel mondo. Per

Cappotto anni ‘50

Moda anni ‘50: i completi bon ton in tweed

questo, la sua tutela riveste un significato ed un’ importanza nazionali. Il made in Italy si è dimostrato una importante risorsa della nostra economia anche in questi tempi di crisi e, proprio per questo, sulle sfide future che dovrà sostenere, sulla sua missione e sulle strategie per meglio difenderlo, diffonderlo e promuoverlo è necessario costruire un comune punto di vista, una convergenza tra le imprese, le istituzioni e la società. Significa riflettere sui punti di forza della nostra economia, ma anche del nostro Paese, delle sue comunità e dei suoi talenti, dei tanti orgogli territoriali e dei tanti saperi e culture locali. Identità aperte al mondo come dimostrano i dati dell’export nazionale e la nascita di nuove filiere, di nuove reti che dai territori vanno nel mondo alla ricerca di nuove idee, di nuovi partner e di nuovi mercati”. Luisa Cigarini

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Economia

Senza lavoro e senza pensione

Gli esodati non sono spariti, stanno ancora aspettando una risposta alle loro richieste Il primo di agosto il Comitato Esodati di Reggio si è incontrato a Roma coi gruppi parlamentari di: PD, SEL, M5S, LEGA, e la Polverini. A seguito dei colloqui effettuati il Comitato ha predisposto un fitto programma di appuntamenti, alcuni dei quali già avvenuti, che lo hanno visto impegnato coi parlamentari reggiani, con le istituzioni, con la Regione e, da ultimo, con il Parlamento. La delegazione reggiana che è andata a Roma era composta dalla signora Ramona Campari in rappresentanza di CGIL, CISL e UIL e da sei membri del Comitato. Lo scopo del Comitato Esodati è quello di mettere al corrente i politici locali, di ogni ordine e grado, della condizione degli esodati e delle ricadute che ha avuto sui lavoratori la “Riforma Fornero”. Abbiamo intervistato uno di loro, Giuseppe Scialla, per conoscere meglio a che punto siamo arrivati della vicenda delgi esodati in provincia di Reggio. “E’ difficile dire quanti siano gli esodati in provincia di Reggio per via degli accordi che sono stati fatti dalle varie aziende per favorire la fuoriuscita dei lavoratori. Per quel che riguarda la mia situazione, sono senza lavoro dal 2010 perché collocato in mobilità ma dovrei aspettare la pensione fino al 2015. L’azienda dove lavoravo mi ha proposto un compenso di 700 euro mensili, a fronte dei 2500 che prendevo di stipendio come dipendente dell’ufficio commerciale, se avessi accetato di andarmene. Ho fatto le opportune valutazioni e, dato che un po’ di risparmi ne ho, i figli sono già uscit di casa… ho preferito lasciare il posto ad altri più giovani di me che erano, pure loro, a rischio di uscita”. Da una stima fatta, tenuto conto dei vari tipi di accordi di cui hanno usufruito le aziende (mobilità, cassa integrazione, cassa integrazione in deroga…) e della moltitudine di persone che non chiedono aiuto alle istituzioni per vergogna della loro condizione, pare che siano tra le 800 e le 1000 unità coloro che stanno nel limbo degli esodati, nella nostra provincia. “Stessa cosa si può dire per quel che riguarda la situazione nazionale – continua Scialla – dove si parla di 65mila persone ma sono molte di più.

Occorre, poi, fare una differenza tra i dipendenti delle grandi aziende, che hanno potuto fare affidamento su alternative contrattuali con un certo spessore e quelli delle aziende artigiane che, su tali alternative non hanno potuto contare: un piccolo incentivo e la mobiliManifestazione alla Firem di Formigine tà”. Esodati sono tutti coloro che sono ro però si è “dimenticata” di inserire rimasti senza lavoro nel 2011 ma, nelle deroghe alla sua legge. di fatto, lo sono anche tutti coloro In questa situazione drammatica che in mobilità, cassa integrazione del mercato del lavoro, sono state a zero ore o in deroga. “Le azien- disattese, anche dall’attuale goverde fanno fatica a riassorbire tutte no, le promesse fatte in campagnia queste persone – prosegue –. Io elettorale quando si dichiarava che stesso, prima della “riforma For- il problema esodati sarebbe stato nero” ho cercato un nuovo lavoro definitivamente risolto entro i primi ma, dopo essere stato occupato per 100 giorni. 37 anni, aver acquisito molta espe- Sembra che la classe politica che dorienza, sentirmi offrire un contratto vrebbe fare gli interessi dei cittadini, a tempo determinato per 900 euro a partire dalle categorie più disagiaal mese per svolgere mansioni mini- te, non si renda bene conto di quel che accade nel Paese e che più che il me, è avvilente. Per tante persone che, come me, bene comune, persegua quello perhanno più di 50 anni non ci sono sonale. possibilità. Anche i centri di forma- Personalmente ritengo che arrivazione che offrono percorsi di riquali- re al suicidio sia la scelta sbagliata. ficazione a chi non ha più un impie- La rabbia che si ha dentro deve esgo, cercano persone più giovani, che sere rivolta a promuovere iniziative siano fuori dal mondo del lavoro da pubbliche affinchè si mantenga viva l’attenzione generale sulla nostra meno tempo”. L’inoperosità ha avuto ricadute an- condizione”. che sulla salute di tante persone: Chiunque volesse mettersi in con“C’è chi ha avuto bisogno di tran- tatto con il Comitato Esodati di Regquillanti, chi è arrivato addirittura gio Emilia può scrivere a: laltrameal suicidio – prosegue Scialla – non tadelcielo62@libero.it; ilguardiasiamo abituati a stare con le mani in nodelfaro92@libero.it; g.scialla@ mano, a non darci da fare. Nessuno hotmail.it. era preparato ad affrontare una situazione del genere. A molti di noi, se l’avessero detto qualche anno fa, non sarebbe sembrato assolutamente possibile. Se a questa sensazione di malessere si aggiunge anche la preoccupazione che, data l’instabilità politica del nostro paese, gli accordi presi anni fà e firmati da aziende, organizzazioni sindacali ed imprenditoriali, possano essere disattesi, si capisce perché ci sono persone che ci hanno rimesVia Gramsci, 23 42015 Correggio (RE) so la vita. Espulsi dalle aziende con Tel. 0522.694989 accordi collettivi che li avrebbero Fax 0522.732892 dovuti accompagnare a maturare E-mail: danielegomme@fastwebnet.it una pensione; accordi che la Forne-


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Sociale

A settembre riprendono le mille attività del 25 Aprile

Vinta la scommessa del primo anno di apertura, si apre la sfida della conferma del successo ottenuto tra i soci A nemmeno un anno dall’inaugurazione della nuova sede di via Campagnola, il centro sociale “25 Aprile” si pone al centro delle attenzioni della gente ed è diventato uno dei luoghi più importanti della città. Tutti ne parlano. “Ci voleva a Correggio un luogo di ritrovo e di divertimento anche per le persone non più giovani”, così si sente dire sotto i portici. Sin dall’inizio, i volontari si sono concentrati sul concreto. Entrare in una struttura importante e di tali dimensioni e farla funzionare, significava metterci la faccia; essere disposti a lavorare sodo e scommettere sull’esito dei risultati. Sempre più è diventato un luogo di aggregazione di grande interesse, fatto di dialogo, che, con il moltiplicarsi delle iniziative, ha fatto crescere il confronto, l’amicizia, la cultura, gli ideali e la memoria. Per questi motivi non è un luogo qualsiasi, perché in quel contesto hanno vissuto e vivono quei protagonisti silenziosi che con umiltà hanno conosciuto e scritto, con le loro azioni, pagine importanti di vita e di storia correggese. Un piccolo contributo lo ha portato anche il libro “Le radici del futuro” pubblicato dal Centro, nel 2007, che raccoglie appunto testimonianze bellissime, comprese quelle degli studenti delle scuole medie. E’ sulle tracce lasciate da queste persone che vogliamo trasmettere con forza alle nuove generazioni il messaggio della passione civile e tanta saggezza. Credo che il gruppo dei volontari

Via Via Timolini Timolini 22 -- Correggio Correggio (RE) (RE) Tel Tel 0522.693205 0522.693205 Bomboniere Allestimento Matrimoni Wedding Planner Oggetti D'arredo Boutique di Palloncini

sia stato fin qui il protagonista assoluto dell’avviamento dell’intera attività. Un gruppo coeso, unito nelle scelte, che ha dimostrato ottime capacità di realizzazione e di ottenere fiducia incondizionata Il torneo di pinnacolo alla Festa Correggio da parte di tutti. Ogni volontario si è sentito respon- Quirino,terremotata, abbiamo dato sabilizzato in quanto affidatario di ampio spazio anche alla iniziative un incarico e di un ruolo. finalizzate alla beneficenza. Gli utili Il successo del nostro lavoro è cre- delle tre gare di pinnacolo, che hansciuto anche nello sviluppo delle no visto una grande partecipazione idee, della cultura e del divertimen- di giocatori, organizzate nella pizzeto. Nella sala grande abbiamo accolria della Festa Correggio, sono stati to le scuole di ogni ordine e grado, i convegni, le conferenze, gli spetta- devoluti alla Caritas di Correggio, a coli del teatro dialettale, le riunio- sostegno delle famiglie in difficoltà e ni, le associazioni, le etnie, i gruppi all’Auser di Reggio Emilia per l’acmusicali, le società sportive, i movi- quisto di un pulmino da utilizzare menti, le cene, i compleanni, i bat- per il trasporto delle persone in età tesimi. Insomma, considerata la di- avanzata, esclusivamente al diurno versità delle iniziative, crediamo di di Correggio presso la casa protetta aver dato delle risposte importanti. a servizio del centro. Nella sala del bar hanno trovato Il Centro Sociale, in occasione della spazio il gioco libero delle carte del festa del diurno del 15 giugno scorso, pomeriggio e quello organizzato la ha inoltre contribuito a raccogliere sera. Il lunedì la scala quaranta, fondi per l’acquisto dello stesso pulil mercoledì il burraco, il giovedì il mino, con la vendita di torte dolci pinnacolo. A seguire: il ballo del vee salate. Ultimo evento il 5 agosto, nerdì, il sabato pomeriggio la tompinnacolo sotto i portici di corso bola. In cucina le cuoche hanno portato le Mazzini a favore delle associazioni loro esperienze culinarie casalinghe, “Siamo Con Te” e Avo dell’ospedale sia nelle cene che nei pranzi. Il ve- di Correggio. nerdì della serata da ballo ricevono Nel leggere tutto questo po’ di roba complimenti, per gli stuzzichini che ci si aprono il cuore e la mente e se vengono offerti ai convenuti. alla fine di ognuna di queste iniziaA tal proposito, è giusto ricordare tiveci soffermiamo a riflettere, ci il successo della serata da ballo del viene la voglia di continuare per mivenerdì sera, ideata e condotta dal gliorare. musicista Romolo Iotti. Il nuovo programma partirà alla fine di set- A proposito, chi ha vinto la scomtembre, per concludersi alla fine di messa? Non ci siamo affidati ai sonmaggio 2014. Si aggiungono anche daggi, ma pensiamo che abbiano altre attività settimanali: la ginna- vinto i 600 soci Ancescao che frestica dolce due giorni la settimana. quentano il Centro. I corsi di ballo, due o tre giorni la Ha vinto anche Correggio e gli imsettimana, del maestro Luigi Vigo- pagabili volontari che con il loro lalo, che partiranno a settembre. Poi i voro ci hanno fatto trascorrere nove corsi vocali e strumentali per i bam- mesi di straordinaria bellezza e inbini da 0 a 5 anni, di Luca. tensità. Quest’anno nel mese di luglio, come Zeno Borghi avvenne nel 2012 per la Chiesa di S.

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Sociale

Parla con Em... Questo settembre appena iniziato, così carico di speranze ed aspettative post vacanziere, mi porta ad affrontare un argomento che mi sta molto a cuore; infatti il tema di questa intervista è dedicata al migliore amico dell’uomo. Quello che abbaia. E’ un argomento che riguarda tutti noi, se ci pensiamo bene, cinofili in primis ma anche gattofili, pappagallofili, rettilofili e zoofili tutti. Curiosamente la scienza ha dimostrato che possono avvenire due cose diamentralmente opposte nel cervello umano quando la parola “cane” raggiunge l’apparato cocleare: OPZIONE 1: pensiamo subito al problema degli abbandoni estivi, a quanto questi batuffoli pelosi allietino le nostre esistenze durante tutto l’anno ed a come e con quale coraggio qualche vile bastardo possa abbandonarli attaccati ad un guardrail sull’afoso cemento autostradale condannandoli ad una prematura e tormentata morte. (Provate a rileggere quest’ultimo capoverso ad alta voce e velocissimo. Non c’è nemmeno una virgola, ah ah!) OPZIONE 2: alla merda di cane che pestiamo appena tocchiamo i sanpietrini del centro storico (specialmente di Bologna). E qui, approfittanto della dote sintetica di Elio e le storie tese, vi faccio dono della prima strofa che compone il brano “Cani e padroni di cani” della succitata band. “Cani e padroni di cani, posso stringervi le mani/ molto forte in uno strumento di tortura e di morte?/ Perchè ho appena pestato una merda di cane che/ ora è un tutt’uno con le righine delle suole delle mie/ scarpe sportive nuove”. Ecco, proprio qui volevo arrivare. Perchè se è vero che avere un cane è un ottima cosa per la salute (è dimostrato, infatti, che la presenza di un animale domestico diminuisce lo stress ed abbassa il livello di ansia nelle persone contribuendo così ad allungarne la vita) e le relazioni sociali (un cane vi farà incontrare un sacco di persone che, attirate dal fascino che irrestibilmente emanano tutti gli appartenenti alla specie, vi chiederanno informazioni su di lui/ lei: quanti anni ha, come si chiama, qual’è il suo numero di telefono) ma è altresì vero che da grandi poteri derivano grandi responsabilità. Come diceva saggiamente zio Ben, congiunto di Peter Parker. [Se non sapete che è Peter Parker rimediate immediatamente cercando su GOOGLE, io mi asterrò da qualsiasi commento ma sappiate che sto

la rubrica di interviste e chiacchiere su Primo Piano, di Elisa Massari

storcendo la bocca e scuotendo la testa. n.d.a.] Da grandi poteri derivano grandi responsabilità, dicevo. Bisogna infatti tenere presente che è bellissimo avere qualcuno che ti accoglie a casa dopo una giornata dura, che ti si acciambella accanto quando sei triste o che ti difende nel momento del bisogno, ma è altrettanto vero che questi animali, seppur domestici, hanno delle necessità che non si esauriscono con la passeggiatina tre volte al giorno o con le pastiglie per la filaria. Hanno necessità canine, molto diverse dalle nostre necessità umane. Quindi mi chiedo: perchè non tentare di migliorare il rapporto che naturalmente si crea tra bipedi e quadrupedi, approfittando delle offerte territoriali? Così io, dato che faccio parte della categoria dei “padroni di cani” (ma di quelli che girano coi sacchettini per raccogliere le deiezioni, non come quelli di Elio e LST), ho sentito la necessità di ricercare qualcosa che mi rendesse più consapevole e mi desse degli spunti per migliorare la vita al mio prezioso amico Bogart, almeno quanto lui migliora la mia. Spero che voi, oltre ad essere padroni di cani che girano con i sacchettini, non apparteniate alla categoria umana del sotuttismo, quella categoria, cioè, che nasce già imparata e non accetta consigli o punti di vista che non coincidano perfettamente con il proprio. E’ una categoria umana troppamente popolata ma spero che qualcuno dei lettori di questa rubrica si salvi! Spero che tra voi ci sia qualcun altro che ha voglia di condividere questa esperienza, intanto vi introduco alla conoscienza di Casa Uma e di Maura Gazzotti in particolare, che mi ha accolta in un giorno di pioggia. CARTA DI IDENTITA’ ESSENZIALE: Tipologia di impresa: Associazione Sportiva Asd Nome ditta: Asd Casa Uma

Maura Gazzotti con uno dei suoi cani

Data di nascita: Aprile 2008 Nome dei soci fondatori: Maura Gazzotti, Daniela Serpieri, Mauro Gazzotti Età: 47 più o meno, 36, 82 Di cosa vi occupate:educazione cinofila per cani e proprietari Il nome di questo centro di educazione cinofila “Casa UMA” è molto particolare, Maura vuoi spiegarcene l’origine? “Uma è stato il primo cane del mio allevamento di alani, è un cane che ha significato molto per me, il primo della mia avventura di allevatrice ed educatrice cinofila”. Quale percorso formativo hai intrapreso per aprire un centro di educazione cinofila? “Ho studiato e mi sono formata prendendo diverse specializzazioni e oggi, a mia volta, formo educatori cinofili facendo corsi qui a casa Uma. Il primo corso che ho fatto è denominato APNEC, sono educatore cinofilo CSEN, FICS e da poco sono parificata SIUA”. Cosa vi rende “diversi” dagli altri centri cinofili del territorio? “Ci rende diversi l’approccio, seguiamo infatti il modello cognitivo zoo antrolopogico che presuppone la conoscenza reale della specie canina per agire sulla relazione caneuomo e non solo sulla performance finale del cane. Per noi il cane rappresenta un membro della famiglia, invece solitamente per un educatore è semplicemente un ausilio “che serve a...”. Nel nostro centro non usiamo assolutamente metodi coercitivi (collare elettrico, a strangolo, oppure punizioni) ma un approccio relazionale positivo per creare un rapporto di


Primo Piano - settembre 2013 fiducia tra cane e padrone”. Sul vostro biglietto da visita si legge infatti “Educazione di cani e... proprietari”. Credi che, al giorno d’oggi, le persone che decidono di accogliere un cane nella propria vita, abbiano bisogno di essere educate? Che non prendano in considerazione tutte le variabili che un compagno a quattro zampe può comportare? “Il punto cruciale è che troppo spesso si da per scontato che un cane è semplice da “tenere” il che è anche vero ma è poco rispettoso della sua natura. Qui insegnamo ai proprietari ad entrare in relazione col cane e non semplicemente a dare ordini”. Avete dei dipendenti o collaboratori che vi aiutano? “Siamo solo tre soci che fanno questo per passione, abbiamo infatti tutti un’altra occupazione principale e desideriamo che Casa Uma resti un luogo che ci impegna nel tempo libero grazie alla passione che mettiamo nelle cose, non per sbarcare il lunario. Le persone che vengono qui da noi devono essere tesserate per ottenere l’assicurazione e l’accesso sia ai corsi che ai campi di educazione. [N.d.A: i campi di educazione comprendono percorsi di agility dog -a livello non agonistico-, mobility dog - che sviluppa la relazione uomocane e prevede ostacoli da superare che impegnano l’area cognitiva del cane - e percorsi di varia natura che sviluppano le relazioni e favoriscono un armonico sviluppo del cane]”. Tu hai un cane? “Io ho cinque cani, sei gatti, due cavalli, tre capre e un pappagallo”. Che differenza c’è, dal tuo punto di vista, tra un cane “di razza” ed un meticcio? “Le differenze sono prettamente attitudinali se, ad esempio, prendi un cane di razza “Retriver” sai esattamente che si tufferà nel primo lago disponibile, se invece prendi un me-

che dal 1987

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Sociale ticcio non puoi sapere a priori quali attitudini possiede e quali sono le sue inclinazioni principali (es. cane da guardia, da pastore, etc.). Questo non è però un problema o un deterrente che deve tenere le persone lontane dai canili: noi, ad esempio, offriamo un servizio che chiamiamo “consulenza pre affido” nella quale parliamo con le famiglie interessate ad una adozione; ci incontriamo con loro, ascoltiamo le loro esigenze, gli spazi che hanno a disposizone ed andiamo insieme a loro a scegliere il cane dal canile”. Perchè avete deciso di aprire Casa UMA a Correggio? “Perchè io sono nata e vissuta sempre a Correggio, perchè a Correggio ci sono tanto verde e tanti cani. In più, secondo me c’era bsogno di offrire al territorio un centro educativo e non di addestramento, qui intorno ci sono solo centri di addestramento”. Quali difficoltà avete incontrato nell’avviare il vostro progetto? “Abbiamo avuto difficoltà per reperire la location: nessuno, qui intorno, affitta la terra per aprire una associazione come la nostra. Abbiamo approfittato del fatto che questo agriturismo (Casa Uma è adiacente all’agriturismo “Il Colombo” n.d.a.) voleva coniugare l’offerta di alloggio e ristorazione con la presenza di “altri animali” e così ci hanno concesso la terra in affitto”. Quindi come va adesso Casa Uma? “Essendo una associazione senza scopo di lucro è la mia passione, non un lavoro. E non vorrei mai che diventasse un lavoro, deve essere spinta da passioni e non intenti economici... quindi va bene”. Cosa vi augurate per il vostro futuro? “Che la gente impari a capire i veri bisogni e desideri dei cani, che imparino a rispettarli per quello che sono e, sicuramente, continuare a

fare cultura cinofila”. Casa Uma ha raggiunto anche zone fuori provincia? “Abbiamo molti associati che vengono anche da fuori Correggio (Reggiolo, Rolo, Carpi, Padova, Ancona) che vengono qui sia per il corso da educatori e diventare educatori FICSS, che per fare attività con il cane all’aria aperta”. Quali sono i prossimi appuntamenti che avete in calendario? “Facciamo, durante tutto l’anno scolastico, attività assistita nelle scuole: siamo state recentemente sia alla scuola elementare di Canolo che alla San Francesco, andiamo con una veterinaria ed insegnamo ai bambini ad avere il giusto approccio con i cani. Periodicamente in centro a Correggio, organizziamo delle sflilate per raccogliere fondi per il canile. Poi, a settembre, qui a Casa Uma faremo una manifestazione di dog orietiering: un percorso di orientamento “a tappe” tra i campi per cani e padroni”. Concludiamo questa intervista con un gioco: se doveste scegliere una canzone che rappresenti Casa UMA, quale scegliereste? “Per te” di Jovanotti, L. CherubiniM. Centonze- S.Celani, 1999 Invece un film che vi rappresenti? “L’attimo fuggente” [Dead poets society], Peter Weir, 1989 INDISPENSABILI CONTATTI: Casa UMA (educazione cinofila e servizi) Via Carletti 48 Correggio (RE) Maura Gazzotti: 3394579633 Daniela Serpieri: 3470108667 SITO WEB: www.biribau.com FACEBOOK: Maura-Gazzotti Orari di apertura: Su appuntamento, tutti i giorni inclusi i week end.

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Primo Piano - settembre 2013

Sociale

L’esperienza del CCR raccolta in un volume in uscita a settembre

Testimonianze e fotografie di tutti coloro che hanno vissuto le emozioni della colonia Esce entro la fine di settembre, come già annunciato su Primo Piano di giugno, Generazioni CCR: 40 anni di soggiorni estivi a Igea Marina e altrove, Lucio Lombardo Radice editore. Il libro è stato curato da un gruppo di lavoro, formato da Sara Dieci, Laura Fontanesi, Graziano Marani, Lucio Levrini, Daniela Santi, Luigi Sberveglieri , istituito dal Centro Culturale Lucio Lombardo Radice, a cui Isecs aveva affidato il compito di ricostruire la storia del Consorzio Comuni Reggiani (CCR). Cos’era il CCR? Nel 1962 i tredici Comuni di Correggio, Guastalla, Campagnola, Fabbrico, Gualtieri, Luzzara, Novellara, Poviglio, Reggiolo, Rio Saliceto, Rolo, Rubiera, San Martino in Rio danno vita a un Consorzio per acquistare e gestire una colonia di Igea Marina-Bellaria. All’atto del suo scioglimento (2008) il CCR promuove una ricerca storica affinché il grande patrimonio educativo e sociale dell’esperienza non andasse disperso. Lo scopo primario del Consorzio è quello di assicurare anche ai bambini delle famiglie più bisognose le cure elioterapiche, i benefici del sole e del mare consigliati dai medici. Molti dei primi bambini vedono per la prima volta il mare a Igea. Le colonie a quel tempo, numerose, concentrate in gran parte sull’Adriatico, venivano da una lunga storia, a cui il libro dedica una breve ricostruzione, che ha visto tra i fondatori benefattori della nobiltà e della borghesia, movimenti di ispirazione socialista, il mondo cattolico, le grandi aziende (tra queste anche la Recordati), il fascismo, che ne fece una palestra per una “gioventù sana ed educata ai

valori della patria”. Il movimento cooperativo, alcuni Comuni, tra cui quello di Reggio Emilia, nel dopoguerra trasformano le colonie gestite secondo le regole delle caserme (l’alza bandiera, la divisa, in fila per due, l’ubbidienza, silenzio…) in case di vacanze con finalità non solo curative, ma soprattutto educative, secondo i principi della nuova pedagogia. Coglie ben la diversità Lorena Baccarani, bambina, poi madre e amministratore, ora sindaca di Rubiera. “Che la nostra colonia fosse diversa si vedeva nel confronto con una colonia privata la cui spiaggia confinava con la nostra: di là bambini “inquadrati”, in fila, in ordine, di qua noi più liberi di muoverci, giocare con la sabbia e con l’acqua. Avevamo la sensazione di vivere in libertà, di sperimentare la nostra autonomia, dentro naturalmente a regole da rispettare”. Non a caso il CCR affida a Loris Malaguzzi, fondatore delle scuole dell’infanzia “più belle del mondo”, il progetto educativo della colonia trasformandola in casa di vacanze. Nel corso dei 42 anni l’impostazione pedagogica, che conservando il principio del/la bambina e del/la ragazzo/a come centro del processo educativo, soggetti di diritti, dà vita a una sperimentazione sicuramente, che raggiunge il suo culmine negli anni ’80-’90, tra le più avanzate e originali nel campo dei soggiorni estivi. Tra i protagonisti dell’innovazione: Pier Luigi Farri, Luigi Sberveglieri, Mauro Brunetti, Laura Rossi e tanti altri collaboratori. A Igea, ma manche in giro per l’Europa con i campeggi (Trotter) per adolescenti. Per cogliere tutta quanta la ricchez-

Emozioni estreme in campeggio

Consorzio Comuni Reggiani - CCR

con il patrocinio di Provincia di Reggio Emilia Regione Emilia-Romagna

40 anni di storia di soggiorni estivi a Igea Marina e altrove

a cura di Sara Dieci, Laura Fontanesi, Graziano Marani, Lucio Levrini, Daniela Santi, Luigi Sberveglieri

Centro Culturale Lucio Lombardo Radice Editore

za di quest’esperienza il gruppo ha lavorato quattro anni; per raccontarla ha avuto bisogno di un volume di 416 pagine, con tante immagini, e di un pesante dvd allegato con altre 240 pagine, più tanti altri documenti, un repertorio di 1000 foto e tante altre immagini: un grande archivio a disposizione di tutti e della ricerca scientifica, che ha già incominciato a servirsene. Cominciamo con i numeri. Attivo dal 1962 al 2003, il CCR in 42 anni ha organizzato 283 turni, di durata variabile, a Igea, in Italia e in Europa. Si stima che abbiano usufruito dei soggiorni circa 13.200 ragazzi, per un totale di 27.120 turni. Hanno lavorato in CCR 1.858 persone per totale di 6.483 turni equivalenti a 128.791 giornate lavorative, di cui 9.441 (il 7,3%) prestate gratuitamente. Il libro è un lungo racconto fatto di

Foto del gruppo in gita


Primo Piano - settembre 2013 saggi su aspetti pedagogici, organizzativi, sociali e di tante testimonianze (circa settanta) fra utenti, operatori, amministratori; anche di un lungo racconto, interessante anche per lo stile adottato, di Luigi Sberveglieri, Vivere e lavorare in CCR…, che ci fa “rivivere” dal di dentro le giornate in Casa di Vacanze o in giro per il mondo. Racconti tutti molto belli che danno il senso di quella strana comunità che è stato il CCR. Ne riportiamo alcuni. Cominciamo da quelli di alcuni ragazzi. “La Casa di vacanze era uno spettacolo che aveva diversi attori, di tutte le generazioni, che credevano di andare al mare solo per divertirsi, ma che in realtà, solo dopo anni di distacco riesco a capirlo meglio, erano al mare per allenarsi a diventare cittadini attivi del proprio territorio” (Simone Oliva, di Novellara). Ho imparato che rispettare le regole significa rispettare le persone e che le cose non erano mie ma di tutti e che “di tutti” era più bello che “solo mio”. Ho imparato che in compagnia era buona anche l’insalata che a casa scansavo volentieri e che svegliarsi con gli Inti Illimani era una gioia (Mauro Bertacchi, Correggio). Una struttura che accoglie tutti, anche i più bisognosi. Ho conosciuto l’ambiente della colonia grazie a F., il bambino autistico che ho seguito. La cosa che ancora mi emoziona quando penso alla colonia è il sorriso di F. tutti i giorni al momento della sveglia. Non ho mai conosciuto una persona così felice di alzarsi e di iniziare la giornata: una gioia grandissima, quasi ringraziasse di quella nuova avventura che cominciava. (Greta Tamagnini, educatrice di sostegno, Correggo). Anche la cuoca, già abituata nella scuola dell’infanzia di San Martino, coglie l’originalità della struttura. Mi raffiguravo la colonia come una specie di collegio tutto ben ordinato e disciplinato con i bambini nelle loro divise tutte uguali... invece ho trovato tutt’altro: una comunità un po’ disordinata, se vogliamo, ma anche per questo tanto viva e simpatica... (Alberta Predieri cuoca, Correggio). Il CCR è una piccola repubblica fondata sui diritti di libertà, responsabilità, partecipazione, in cui nessuno/a era escluso/a. L’assemblea mattutina nel nostro “punto di ritrovo fisso” in cortile è il momento più importante della giornata: per ricordare il giorno prece-

Sociale dente, per pensare e progettare come si svolgerà il resto della giornata ovviamente oltre al normale tempo in spiaggia di sole, bagni, giochi. Durante l’assemblea ognuno esprime il suo parere, suggerisce o contrasta il parere degli altri e di noi adulti. (Orietta Sala, Reggiolo). Il CCR è una repubblica che “batte moneta” (Malvy), che ha una sua lingua (un lessico Pesca con la rete di metà anni ‘70 “coloniale” l’abbiamo definito parafrasando il titolo di un grande romanzo); che ha l’agorà, il foro, la piazza nel “punto di riferimento” dove si prova il piacere “dello stare insieme per fare, organizzare, per interagire” (medico in Casa di vacanze, ora neurochirurgo, Marco Ruini). Una repubblica che suscita un forte senso di appartenenza. Bene ha colto ed evidenziato Paola Serata di festa nel cinema all’aperto ‘97 Baraldi, (educatrice ora sindaca di Campagnola) questo aspetto di speciale comunità, capace di integrare anche i casi più difficili e di creare un senso di appartenenza, e di essere una scuola per insegnanti ed educatori, come anche tanti altri ricordano: l’educatore CCR, diventato insegnante, era ascoltato con rispetto e attenzione nei consigli di classe. Vota la voce - gruppo rock Lo spazio non ci permette di riportare altre testimonianze di cui il libro è ricco. mo “trovata” e scritta non riguarda In una sintesi, riportata in quarta di solo lo specifico dei soggiorni estivi: copertina, è fatto un ritratto fedele è un pezzo rilevante della storia deldel CCR. le politiche sociali, del welfare della CCR era tante cose: un Ente che ri- nostra terra, del dibattito politico e univa tredici Comuni della provin- culturale di una stagione, che ben cia di Reggio Emilia, una colonia coglie Oreste Zurlni, sindaco di San poi diventata Casa di vacanze e in Martino in Rio: seguito, mentre le colonie chiude- “A distanza di tanti anni, ciò che invano, una specie di centro vacanze delebilmente rimane, è che furono per ragazzi con campi sportivi, piz- anni di grande crescita culturale e zeria, piscine, saloni... CCR era an- sociale, un periodo indiscutibilmenche un’organizzazione che inviava te di progresso e di civiltà”. gruppi di adolescenti in tutta Italia Perché un’esperienza tanto bella ed Europa. CCR fu un formidabile chiude? Il libro, ascoltando le tesi motore di relazioni, che unì ragazzi degli amministratori e degli opee adulti in una rete di conoscenze, ratori, cerca di dare ragione della amicizie, in alcuni casi di affetti, a chiusura dell’esperienza, determidistanza di tempo ancora vive. Era nata da tanti fattori, “aprendo un un arricchimento dei sistemi di re- dibattito”, che coinvolga i cittadini, lazioni che ognuno già viveva nella con la speranza: “che un giorno o propria vita. In un mondo ora in l’altro l’esperienza delle vacanze rapida trasformazione e in condi- estive possa ripartire per le nuozione di forte incertezza e di tensio- ve generazioni”. Simonetta Perini, ni, si comprende l’importanza che economa, Luzzara. quell’esperienza ebbe per i tanti, Lucio Levrini tantissimi che l’hanno vissuta, e il presidente del Centro rimpianto per la sua fine. Culturale L.L. Radice La storia del CCR, così come l’abbia-

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Primo Piano - settembre 2013

Sociale

Il filos sotto casa

Ogni sera in via Filatoio, angolo via Casati

Via del Filatoio 26, ore 21, sera d’agosto. Siamo nel cuore del centro storico di Correggio, mondo di colori, suoni, memorie. Di qua eleganti palazzi con la piazzetta delle suore in luce soffusa sullo sfondo e la “casa di gomma” che svetta; di là il sinuoso susseguirsi delle case della via (gradino davanti e giardino dietro) dove un tempo lo scorrere dell’acqua e lo sferragliare dei telai per la canapa erano il sound dominante; poi intuisci seminascosta la nota sagoma dell’orologio di Piazza Mazzini che rintocca nove volte; di fronte Via Casati, con il suo portico quadro da un lato, con le case del ghetto degli ebrei dall’altro e in mezzo il ricordo del profumo del pane in cottura che fino a qualche anno fa già dopo mezzanotte invadeva ogni anfratto. L’acqua non scorre più, il tempo sì. Quel forno, così come i telai dei tessitori e, naturalmente, il ghetto degli ebrei non ci sono più. Ma loro sì, ci sono: Caterina, Lucia, Anna, Elda, Gisella. Come ogni sera, bel tempo permettendo, sedute in quell’angolo magico, davanti ai gradini, a “contarsela su”. “Che fate lì tutte le sere sedute per strada?” domando. “Filos” è la risposta di Caterina. “Facciamo filos”, ripetono tutte in coro. Normale no? Il filos: una tradizione che risale a tempi passati e che qui tiene egregiamente. Walter Nicoliello, il parrucchiere che per tanti anni ha esercitato in Via Filatoio, ora in pensione, dieci anni fa ha consegnato una memoria scritta su quel filos. Caterina la conserva e me la mostra volentieri. Tre paginette garbate, divertenti, deliziose che si concludono con un omaggio a questo filos che “resiste

Le partecipanti del circolo del filos

ancora in modo brillante: viva il filos di via Filatoio, angolo via Casati, e tutti i suoi partecipanti!”. Il nostro parrucchiere la sa lunga sulla tradizione dei filos, un tempo diffusissimi: nelle aie in campagna, nelle stalle d’inverno, nelle strade del centro a ogni angolo. Sedie impagliate, panche. “Om, doni, ragas” (uomini, donne, bambini). Favole per i piccini, briscola per gli uomini, uncinetto per le donne. Vino buono servito dalle “rezdore” di casa. Il filos, cioè l’antico piacere di stare insieme, di frequentarsi, di conversare. La prima cosa bella di questo mondo. Anch’io ricordo. In Via Campana le sere d’estate, sui gradini delle case a schiera, mamma e papà stavano lì a raccontarsele con i vicini di casa. E noi frotte di ragazzetti, tra un na-

scondino e l’altro, si sentiva parlare di pace e di guerra, di gioie e dolori … e si immagazzinava gratuitamente qualche valore. Scuole serali di vita. Ma torniamo alle nostre belle signore. Quattro di loro vivono sole. Solitudine? Si fa per dire! Conoscono mezza Correggio, persona per persona. Storie, ricordi e presente. Ferratissime in attualità. Nel loro filos attingi ad un “database” di relazioni, di legami, di amicizie del tutto invidiabile. Due di loro stanno porta a porta in Via Filatoio e tre in via Casati, di cui due, anche lì, finestrafinestra in un grande cortile interno. Al civico 26, sopra le cinque sedie rituali, si aprono le finestre della cucina di Caterina. A tante ore del giorno passi di lì e la senti o la vedi. Chi non la conosce? Lei è la signora Perbellini in Loperfido, mamma di

Correggio Via Matteotti 1 Tel. 0522 692025 0522 692030 Carpi Via Peruzzi 12/14 Tel. 059 650176 Rubiera Via Emilia Ovest 54/1 Tel. 0522 260512


Primo Piano - settembre 2013 quattro figli (tra cui Lopez, il noto artista locale). A lei, Caterina, scrive Nicoliello, senza nulla togliere alle altre, van riconosciuti il merito e l’anima di questo filos che dura da più trent’anni. Perbellini, un cognome, una garanzia. Vuol dire pasticceria di lunga tradizione. Passate da Verona e chiedete dell’offella di Perbellini. Provate. L’offella è il capostipite dei dolci lievitati della città di Giulietta e Romeo. Una ricetta del 1891 ideata da Giovanni Battista Perbellini poi rimasta sempre nel cuore dei veronesi doc. Ebbene un ramo di quella famiglia portò l’arte pasticcera a Correggio, location Bar Sport, Corso Mazzini. Un’istituzione storica che i correggesi doc non dimenticano. Dolci ricordi. Ebbene la nostra Caterina è di quei Perbellini lì. Poi c’è la Lucia. Già agli onori di Primo Piano, per essere la vedova di Rodolfo Zanichelli, sindaco degli anni del dopoguerra a Correggio. Lucia è la decana del nostro filos. L’età? Tra due anni son cento, eccola. Portati alla grande. La vispa Lucia. La gioia di vivere in persona. Macina le ripide scale del suo terzo piano di via Casati più volte al giorno con la sicurezza di chi dei “su e giù” ben più ardui ne ha affrontati a volontà. Abita lì da più di cinquant’anni. Dunque, ogni pietra di quei caseggiati non ha segreti per lei. E ogni porta o finestra evocano fatti e persone con nomi, cognomi e “scutmai”. Un piacere evocare con lei la parentesi

Sociale politica nei suoi primi quarant’anni, al fianco del primo cittadino e accanto ai compagni di quegli anni. Si potrebbe tutti ascoltare e … vedere la differenza che fa … con la politica d’oggidì. Ma torniamo al filos. Non c’è un requisito di età per partecipare: ottuagenarie lo sono diventate tutte loro ma senza farne una questione di principio. Al momento su quelle cinque sedie si contano 432 anni cumulati. Ma portati in gioviale scioltezza. A vederle, c’è da pensare che il filos faccia bene alla salute. Ci scherzo su: un filos al giorno leva il medico di torno? No comment. Comunque, avanti, c’è posto. Il filos non ha un regolamento. Non c’è un ordine del giorno. Non ci sono organi direttivi e cariche sociali. Non si delibera. Non c’è un quorum. Chi c’è, c’è. Ma quasi sempre ci sono tutte cinque: Caterina, Lucia, Anna, Elda, Gisella. Ci si trova verso le otto e mezza, nove di sera e si va fino a mezzanotte inoltrata. Una bottiglietta d’acqua è quasi sempre a portata di sedia. Caso mai si seccasse la gola… con tante “paple”! Ma niente vino. Adesso son lor signore che ci scherzano su: solo sobrietà. Non è il caso, mi assicurano, di farsi compatire per schiamazzi notturni. Anche se qualche “papla” giù di posto ogni tanto ci scappa. Una botta di vita non fa male a nessuno. Se c’è qualche imprevisto o fa troppo freddo, basta un rapido passaparola o un colpo di telefono. Il filos è

rinviato, senza bisogno di sms. Passa qualcuno e si scambiano saluti e ragguagli del giorno. La signora Angela, non più di trent’anni a occhio e croce, che abita tre porte più in giù, passa di lì e mi dice che quel filos la rende felice. Umanizza la via. E come lei gradisce il suo bimbo, Noel, che da quelle “nonne curiose ma buone” riceve sempre le caramelle. In tanti a Correggio vedono e sanno di quel filos. Ma saper quel che si dice per ben tre ore e passa ogni sera è un mistero. E’ un po’ come cercar di carpire il segreto di una confraternita. “Paple, chiacchiere innocenti attorno al più e al meno, ai ricordi, alle novità del mondo, alle persone, ai nostri vivi e anche ai nostri morti”. Mi dicono. Ed è tutto. Ma lo spirito che aleggia su quel filos non si cela: è leggerezza, garbo, perché il collante che chiama in strada quelle signore-bene è una dolce voglia di stare in compagnia. Fai filos e prendi la vita con filosofia, verrebbe da dire. Non esageriamo, ma un po’ di verità c’è. Perché la dolce voglia di stare in compagnia c’è non solo in Via Filatoio e in Via Casati. Forse basterebbe, ogni tanto, spegnere la tv, lasciare in stand-by il pc e lo smartphone e scendere in strada con il sorriso e la voglia di attaccar bottone. Volete mettere, poter scegliere qualche volta in libertà tra il social network in voga e il filos sotto casa? Giulio Fantuzzi Per informazioni:

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Primo Piano - settembre 2013

Sociale

Sport e solidarietà vincono ancora Soddisfazione e incassi da record al Trocia Beach 2013 Il boom di iscrizioni già faceva pensare ad un anno speciale (42 le squadre iscritte) e l’11° edizione del torneo si è confermata tale: un concentrato di tutto il meglio che gli “Amici di Trocia” hanno saputo fare in dieci anni di manifestazione. La comunità che circonda il “Trocia Beach” ogni anno si allarga e ha raggiunto più che mai quest’anno la consapevolezza di aver costruito una realtà straordinaria fatta di persone e emozioni vere che centrano l’obiettivo di raccogliere fondi nella formula sport & solidarietà: raccolti oltre 11mila euro da donare in beneficenza. La soddisfazione più grande è quella di poter aiutare le associazioni destinatarie del ricavato e vedere come il pubblico e i giocatori stessi siano felici di partecipare a tutto questo. Il Trocia è amicizia e capacità di ricordare un amico, Marco “Trocia” Ferrari, il quale incarnava questo spirito e a cui è dedicato il torneo che si svolge annualmente alle piscine di Correggio. Tra i momenti più belli gli “Amici di Trocia” citano quello meno sportivo ma che ugualmente incarna lo spirito del torneo, ovvero quello dedicato ai bambini (quest’anno una quarantina i bimbi partecipanti) con giochi animati svolti all’interno del campo di sabbia. Sulla sabbia si sono sfidati atleti di tutte le età, e un altro aspetto molto bello è stato quello di vedere tanti giocatori di alto livello (dalle

giocatrici della Crovegli a quelli di Correggio e di tutto il territorio modenese) sfidare squadre composte da amici con la grande passione per la pallavolo. Di seguito, tutti i risultati del torneo, compresa qualche classifica “speciale”, in stile “Trocia beach”.

Gli amici di Trocia

Risultati “Trocia beach”: Girone Maschile 3° Crembule 2° Villa Shake 1° Damdabever Girone Femminile 3° Team Bòta 2° Ago filo e forbicette 1° Fenicottere rosa Girone “C’era una volta il cambio palla” 3° Caffè Teatro 2° Atletico ma spompo 1° I mistici La più brava Alice Lanza Il più bravo Diego Gandolfi La più bella Squadra Ago filo e forbicette Il più bello Giordano Gualerzi

La più brava Alice Lanza

Il più bello Giordano Gualerzi

Una mano per la scuola Il banco della Scuola Coop Nei due fine settimana più importanti di settembre in prossimità dell’inizio delle scuole: 6, 7 e 13, 14 i clienti di Coop consumatori potranno acquistare materiale di cancelleria da consegnare alle onlus o a Cooperative sociali che successivamente doneranno quanto ottenuto alle famiglie in difficoltà, attività/laboratori nelle scuole o progetti extra scolastici (dopo scuola, campi gioco, ludoteche, oratori). Il primo interessato sarà l’ipermercato “Ariosto” nei giorni 6, 7 settembre e poi il supermercato di Correggio nei giorni 13 e 14. All’ingresso del supermercato è prevista la presenza dei Soci Coop e dei

volontari delle Onlus o Cooperative sociali coinvolte, che si occuperanno di distribuire ai clienti le shopper in cui riporre i doni e di raccoglierle poi all’uscita. Le Onlus o Cooperative sociali si occuperanno del ritiro del materiale raccolto. L’assortimento di cancelleria del negozio, sia a scaffale che in promozione, può essere oggetto del regalo. Un secondo progetto di solidarietà locale di Coop e dei Soci Coop Consumatori Nordest nel 2013, dopo “Vantaggi per la Scuola”, a sostegno della scuola del territorio, della famiglia e dell’istruzione.

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Giovani

Resto in Norvegia

L’esperienza più che positiva di Giovanni Roversi Giovanni Roversi, come tanti suoi coetanei, la quarta classe (anno scolastico 2012/13) del liceo classico l’ha frequentata in un paese straniero, e tramite le organizzazioni “Mondo Insieme” ed “Explorius”, la scelta è caduta sulla città di Harstad (Norvegia). Paese di ventimila abitanti, in questo caso simile a Correggio, che però si trova oltre il circolo polare artico. La peculiarità di questa esperienza sta nel fatto che Giovanni ha deciso che la terza liceo, l’ultimo anno di scuola superiore, e quasi sicuramente anche l’università/conservatorio le farà in Norvegia. Da dove nasce questa decisione? “Sicuramente le ultime elezioni in Italia e la situazione non proprio rosea della nostra nazione hanno influito molto su questa scelta. Un altro fattore importante è che mi sono trovato molto bene sia a livello scolastico che umano. Il tenore di vita è molto alto e grazie alla grande cultura musicale che c’è in questo paese, anche se sei giovane ti fanno sentire importante”. Puoi spiegarci meglio? “Con un gruppo di amici abbiamo formato un complesso, e diverse sono state le serate alle quali siamo stati invitati. Veniamo regolarmente pagati (non in nero), e grazie a questa nostra attività mi hanno chiesto d’insegnare pianoforte a qualche ragazzo che sta imparando. Quando ritornerò in Norvegia, i ragazzi ai quali insegnerò musica saranno una ventina. Anche per questo lavoro sono stato e sarò pagato regolarmente”. Quindi si può vivere di musica? “Sicuramente sì, anche se non sei una vera e propria star”. Com’è stato il primo impatto con questo paese “freddo”? “La prima difficoltà è stata la lingua.

Tutti sanno l’Inglese, e in un primo momento è stata la mia lingua “ufficiale”. Poi, considerato che a scuola le lezioni vengono fatte solo nella lingua madre, ho imparato il norvegese e non è stato difficile perché a livello grammaticale è molto semplice, anche se ogni città ha accenti diversi (tipo la cadenza vicentina, che si nota nelle persone che vivono ad Oslo). La seconda sicuramente il cibo. I norvegesi fanno un solo pasto “importante”, nel tardo pomeriggio, mentre durante la giornata fanno tanti spuntini. Dopo un anno continuo a far fatica ad abituarmi alle loro abitudini, infatti sono dimagrito tantissimo”. A livello qualitativo com’è il cibo? “Nel pasto importante, che è un piatto unico, abbondano i carboidrati: pasta scondita, patate lesse, riso. Per aumentare il livello culinario, mi sono fatto spedire della ricette dalla mia nonna e le ho messe in pratica, e molte sono state gradite come la pasta col ragù”. Come hai vissuto il lungo inverno? “Il freddo è sopportabile, solo in ottobre e novembre, che sono i mesi del ghiaccio, si fa fatica a muoversi. Il buoio totale va da fine novembre a metà gennaio, e in questo periodo ho sempre sonno. L’unico svago è che i norvegesi festeggiano il Natale per tutto dicembre (non hanno nulla da fare). Poi ci sono tre mesi di luce, ma ci si abitua presto e se poi ci si si sveglia alle due di notte, si può andare a fare una passeggiata perché è pieno giorno”. Difficile la scuola, a parte la lingua? “E’ più facile e più informale, chiamiamo i professori con il loro nome e se scappa qualche parolaccia non si viene ripresi. Poi, io che studio musica, passo metà dell’orario delle lezioni sulle materie tradizionali (storia, matematica ecc.) e l’altra metà frequento la scuola musicale”. Difficoltà per continuare gli studi nel paese scandinavo? Le notti bianche norvegesi “Non era mai suc-

Giovanni Roversi durante un concerto

cesso che uno studente prolungasse la permanenza, e la difficoltà sul cosa fare era palpabile. Si sono trovati in una situazione non chiara e nuova. Penso che sia stata emanata una legge “ad personam”, perché per avere il permesso di soggiorno dalla Polizia dovevo essere iscritto a scuola o lavorare, e per essere iscritto a scuola dovevo avere il permesso di soggiorno. Un bel casino. Ma grazie al lavoro della segreteria della scuola, le referenze di un mio professore (uno dei maggiori compositori norvegesi) e all’interessamento del Sindaco (donna) del paese, presso la cui famiglia andrò a vivere quando rientrerò, tutto si è risolto”. Quindi pronto per ripartire? “Prontissimo. Al mio rientro dovrò dare un esame su quelle materie che gli studenti norvegesi hanno studiato nei primi tre anni di scuola, tra le quali c’è anche una lingua straniera. Io porterò l’italiano (sorride ndr), e potrò dare l’esame anche via Skype”. Che ricordi ci vuoi lasciare del primo anno norvegese? “Il primo: ad Harstad, è passato in visita ufficiale il Re Harald V° con il suo omonimo Svedese, e ho avuto il piacere di suonare per loro. Il secondo: il prezzo di un normale taglio di capelli, ottanta euro se fatto dal titolare. Il terzo, ma quello più importante. Gli studenti hanno una tessera sulla quale viene accreditato il corrispettivo delle loro attività lavorative. Il titolare del negozio che mi ha dato la possibilità d’insegnare pianoforte ai ragazzi, non sapeva come pagarmi, (il nero non esiste), ma visto che rientrerò e quindi anch’io avrò questa tessera, me l’accrediterà al mio arrivo”. Marco Sessi

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Giovani

Una correggese tra i vincitori del premio di laurea del comitato Leonardo

Elisa Bassoli e la passione per lo studio della prevenzione dei danni da terremoto Si è svolta il 4 luglio a Roma, nell’ambito dei lavori del XII Forum Annuale del Comitato Leonardo, l’attesa cerimonia di consegna dei premi di laurea promossi dal Comitato Leonardo in collaborazione con l’Università di Modena e Reggio Emilia e riservati a laureati residenti nelle province colpite dal sisma del maggio 2012. A ricevere l’importate riconoscimento sono stati cinque giovani neolaureati dell’Università di Modena e Reggio Emilia: Elisa Bassoli, Debora Bonisoli, Roberto Freddi, Federico Pederzoli e Luca Zeppetella. I vincitori sono stati scelti dal comitato scientifico di valutazione per i loro brillanti elaborati su argomenti rilevanti per il successo del Made in Italy nel mondo, nei settori delle scienze, dell’ingegneria e dell’economia. Le cinque borse di studio sono state consegnate dal Presidente del Comitato Leonardo, Luisa Todini, dal Ministro dello Sviluppo Economico, Flavio Zanonato e dal Direttore del Dipartimento di Ingegneria dell’Università di Modena e Reggio Emilia Alessandro Capra. I titoli delle tesi dei vincitori: Elisa Bassoli: “Monitoraggio strutturale del Manhattan bridge e identificazione dinamica nel dominio delle frequenze” - Dipartimento di Ingegneria “Enzo Ferrari” Debora Bonisoli: “I servizi pubblici italiani a supporto dell’internazionalizzazione delle imprese in Cina. Il caso di Shanghai” - Dipartimento di Economia “Marco Biagi” Roberto Freddi: “Verifiche di resistenza globali e sui collegamenti spinottati di un sistema prefabbricato monopiano soggetto ad azioni sismiche” -Dipartimento di Ingegneria “Enzo Ferrari” Federico Pederzoli: “Analisi e otti-

mizzazione fluidodinamica del circuito di lubrificazione di un motore endotermico alternativo a elevata potenza specifica” - Dipartimento di Ingegneria “Enzo Ferrari” Luca Zeppetella: “La pianificazione di lungo termine nell’industria ceramica. Soluzione SAP e implementazione in un caso reale” - Dipartimento di Scienze e Metodi dell’Ingegneria. Tra i vincitori del premio c’è anche una correggese, Elisa Bassoli, che abbiamo incontrato alla festa del PD di Mandrio, lo scorso mese di agosto. Laureatasi in ingegneria civile all’università di Modena e Reggio, a novembre dello scorso anno, ora sta frequentando un dottorato di ricerca a Modena. Attività che la impegna tanto e che le sta dando molte soddisfazioni. Ha scelto la facoltà di ingegneria, dopo il diploma al liceo scientifico perché il mondo delle costruzioni la affascinava, essendo un argomento scientifico ma non prettamente matematico. In questo vasto territorio di studio ha scelto, nello specifico, il monitoraggio delle oscillazioni delle strutture in caso di terremoto, argomento che ha trattato anche nella sua tesi di laurea dove ha elaborato i dati raccolti sul Manhattan bridge di New York. “Insieme al professore con cui ho scritto la tesi – spiega –, siamo stati nella città americana per tre giorni, durante i quali abbiamo raccolto e catalogato i dati forniti da un particolare sistema messo a punto dalla ditta Teleco di Lugo di Ravenna, che ci ha permesso di elaborare uno schema dello stress sostenuto dalla struttura, in caso di oscillazione. Il Manhattan bridge è una fonte di dati preziosa perché è interamente in metallo ed è attraversato, in particolare, dalla metropolitana. Nel corso degli anni la struttura ha subito vari interventi di manutenzione per sopperire ai danni provocati dalle oscillazioni. Lo scopo della nostra ricerca era quello Il Manhattan Bridge di raccoglie-

Elisa Bassoli

re dati a sufficienza per prevenire i danni e pianificare gli interventi di ristrutturazione. Chiaramente, per avere una fonte attendibile di dati sarebbe stato necessario un monitoraggio permanente del ponte ma avrebbe richiesto un eccessivo lavoro di ottenimento di permessi. L’apparecchiatura fornitaci dalla Teleco, inoltre, ci ha consentito di raccogliere i dati in forma digitale e non analogica com’è avvenuto fino ad ora”. Conclusa l’esperienza americana, Elisa si sta dedicando, nel suo dottorato, alla medesima raccolta di dati sulla passerella ciclabile che collega la zona industriale di Correggio, in direzione Carpi, al centro abitato del paese. Ogni volta che raggiunge il completamento di una ricerca lo pubblica su riviste di settore. E’ già stata relatrice in vari convegni sulle costruzioni e, nei prossimi mesi, ha già pianificato una nuova esperienza di studio all’estero. “Trovo che siano esperienze importanti che permettono di crescere – dice – ma, per quel che mi riguarda, preferisco si tratti di periodi limitati nel tempo perché mi piacerebbe continuare a lavorare in Italia, dato che credo che qui non manchino le occasioni di impiego, per quel che riguarda la mia specializzazione”. Un riconoscimento del proprio impegno Elisa lo ha già avuto, aggiudicandosi una delle borse di studio di tremila euro messe a disposizione dal comitato Leonardo. Un piccolo aiuto, dati i costi dei dottorati di ricerca, tuttavia un grande riconoscimento al merito ed alla volontà della venticinquenne correggese. Luisa Cigarini


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Saperi

Gli antichi strumenti da lavoro provocano attenzione e curiosità Una mostra improvvisata allestita da Guerrino Borciani A Canolo il caldo del fine settimana del 3 e 4 agosto scorsi non ha impedito ad appassionati e curiosi di ammirare i trattori d’epoca nel tradizionale raduno che si è tenuto nel piazzale antistante la bocciofila. Tra un trattore e l’altro una novità ha dato un ulteriore “tocco” bucolico alla festa. Un museo a cielo aperto allestito da Guerrino Borciani, appassionato di strumenti da lavoro del mondo contadino, che per l’occasione ha svuotato il garage è ha dato modo di visionare una quantità infinita di originali oggetti che erano di normale uso nella vita agreste. Abbiamo scambiato due battute con il curatore dell’improvvisata esposizione. Da dove nasce questa passione? “Fino a quando ho abitato in campagna a questi oggetti non ho mai dato peso perché li vedevo tutti i giorni ed erano usati quotidianamente. Poi, quando mi sono trasferito a Correggio (Villaggio Artigiano), mi è nata questa passione e grazie a molte donazioni, a mie ricerche presso i contadini della zona, ho raggruppato una notevole quantità di materiale”. Appassionato fino a che punto? “Praticamente ho visitato tutti i musei che ci sono nel nord Italia, sono andato fino in Val D’Aosta”. Sono tutti pezzi originali? “Tutti originali, alcuni datati fine 1800, e molti sono pezzi unici. Unici, perché anche se si trovano oggetti simili che hanno la stessa funzione, ogni contadino se li faceva costruire dal falegname a suo uso e consumo con specifiche peculiarità che così

li rendono differenti dagli altri”. Veri e propri pezzi storici. “E sarebbe di notevole valenza culturale poterli far vedere ai nostri figli e nipoti. Sono un pezzo importante della nostra vita e studiarli, a mio modo di vedere, sarebbe molto utile, perché farebbero vedere alle nuove generazioni da dove siamo venuti”. Un sogno nel cassetto? “Ad avere questa passione siamo in tanti ed ognuno tiene questi oggetti in cantina o in solaio, e nessuno li può vedere. Sarebbe bello unirci, e trovare un spazio pubblico dove poter fare una mostra permanente. Per il momento mi accontenterei di poterli esporre durante le fiere che si tengono a Correggio”. Se qualcuno fosse interessato ad ammirare la collezione di strumenti da lavoro raccolti nel tempo dal signor Guerrino, anche al di fuori di fiere e sagre, lo può contattare al 331 7806099. Marco Sessi

Alcune immagini degli oggetti esposti

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Saperi

Una passeggiata in campagna tra le erbe, gli animali ed i fiori della nostra terra

Conoscere gli abitanti del nostro micro mondo animato è come riappropriarsi di sè Come tutti saprete, nonostante le premurose cure della sua tribù, l’Olma secolare di Campagnola si è disseccata e presto ci lascerà. Il fatto che diversi esemplari d’olmo abbiano, quest’ anno, avuto la stessa sorte dispiace ma che le nostre ultime oasi verdi, dislocate tra Correggio, Campagnola, Novellara, Reggiolo e dintorni, stiano morendo e imbruttendo per cause fin troppo risapute - le sempre più repentine trasformazioni dell’ecosistema padano, l’inquinamento e l’incuria di cui siamo, in parte, tutti responsabili - fanno davvero arrabbiare perché è stato questo stesso ecosistema, con i suoi pro e contro, a cullare la nostra infanzia, a scaldare le nostre estati già roventi, a congelare ciò che, in inverno, è già esangue eppure bello, a dare nutrimento nella salute, riparo sicuro nella morte ma soprattutto un habitat naturale per flora e fauna autoctone: la nostra identità. Sono soprattutto gli arbusti e i fiori di campo, i cosiddetti semplici composite, graminacee ed erbacee - a risentirne di più; non parliamo poi delle piante acquatiche che trovavamo fino a pochi anni fa, rigogliose, tra i fossi e nei navigli e che costituiscono per rospi, rane verdi e tritoni, un prezioso nido dove deporre le loro uova gelatinose, fonte di sostentamento per insetti, larve, molluschi e pesci che, volentieri, utilizzano il fitto groviglio delle foglie e i fusti flessuosi come nascondiglio. E seppure ci sia ancora chi non ha capito che i sacchetti di plastica, le bottiglie di vetro, le scatole di latta, la lavatrice, lo smartphone dell’al-

La rana verde

tro-ieri e “l’anellino che la tipa di ieri mi ha regalato” non sono biodegradabili, l’irresponsabile azione dell’uomo-liquido (Z. Baumann), pronto a spendersi poco per il presente, niente per il futuro, meno che niente per le passate tradizioni più la ridda di sentimenti che queste dovrebbero mettere in moto, c’è ancora chi vuole investire, invece, sulla propria, originaria, forma d’Essere cioè la Natura. Sono tutte essenze, le nostre, di fascia planiziaria; da millenni, esse fanno parte di un ecosistema paludoso e per questo motivo, amano i terreni sabbiosi, ricchi di buona torba, mucillaggini e sostanze organiche. Sono quelle stesse essenze che ritroviamo facilmente in tutti i climi continentali e frequenti sono i rimandi degli esperti alle stazioni botaniche dell’America Settentrionale. Ricordo, per esempio, di aver letto sui bei viaggi del patrizio A. Conti Barbieri, sulle rare essenze acquistate negli Stati Uniti che, accompagnate ad esemplari di specie autoctone, hanno fatto di Parco Cottafavi a Campagnola, un eccezionale esempio locale di orto storico-botanico: fiori, siepi, alberi e arbusti provenienti dal Nord America come dal Giappone come dalle brevi escursioni in calesse per ville e poderi, in un florilegio naturalistico di liriodendri, paulonie, wellingtonie, catalpe, ligustri e biancospini … alla scoperta di una passione. Presso le Valli di Novellara, sono già considerate specie rare e quindi protette la viola pumila e il campanellino maggiore; questi fiori, di delicatezza intatta, insieme all’ancora abbondante salcerella, al convolvolo, alla malva, ad altre tipologie di asteracee, vengono considerati molto preziosi perché oltre ad essere gradevolmente rustici, attirano i cosiddetti insetti utili come api, coccinelle e farfalle tra le quali voglio ricordare Polissena (vedi Zerynthia Polyxena - Direttiva Habitat, Allegato IV), in abito bianco con sgargianti screziature nere e rosse … ormai in estinzione. Sono squarci di paesaggi ad acquerello, quelli che si possono ammirare in estate, tra le zolle dei campi arati, arsi dal sole, spaccati in due

Il ranuncolo

La Polissena

da lastre di cielo in acciaio, dipinto d’azzurro; sono siepi di oasi protette che proteggono, tra meli, dentuti prugnoli, rovi e sambuchi … quei nidi di merlo, falchetto, cincia e pettirosso … dove ogni primavera si dischiudono nuove vite. Sono cespugli spettinati di bianco aglio selvatico, macchie di achillea millefoglie, salvia, menta e tussilago farfara, la nostra ultima salvezza, l’ultimo respiro, punto d’attracco alla Natura che Dura … in un mondo dove anche la relazione col proprio spazzolino da denti può creare un senso di spiazzamento e solitudine in quanto anch’essa destinata a non durare per lo meno da che l’oggetto non sia più utile al suo dentifricio. Ma da questioni di igiene orale, torniamo alla botanica. Si racconta che, a Campagnola, sia scomparso anche il classico ranuncolo giallo (Ranunculus Ophioglossifolius) dai bei petali lucidi e che cresce di preferenza su terreni argillosi ma io la primavera scorsa ho potuto constatare che i fossi di via Cattania (nostro, piccolo “patrimo-


Primo Piano - settembre 2013 nio dell’Umanità”) e non solo, ne sono rigogliosissimi. Vedo abbastanza raramente, invece, la Porracchia dei Fossi (Ludwigia palustris), perenne e strisciante, appartenente alla famiglia delle Onagracee, ora più comunemente Oenotherae; è una pianta acquatica e il suo fusto può sommergersi fino a 15 cm di profondità e mentre la fioritura, poco attraente, avviene tra luglio e agosto, se ne potrebbero ammirare le foglie, cangianti dal verde chiaro al rosso-violaceo. Segnalata in poche stazioni della penisola, tra cui Reggiolo, ha risentito dell’inquinamento idrico e come l’Eleocharis acicularis o la Marsilea quadrifolia dalla fronda natante, viene fin troppo utilizzata, come pianta da sfondo, nei poco ecologici acquari domestici. Se originariamente venivano considerate piante invasive, ora rischiano la rarefazione per l’alterazione o addirittura la scomparsa del loro habitat naturale costituito da fossi, risaie e zone umide con acqua a lento deflusso o saltuariamente inondate. Inutile poi aggiungere quelle che sarebbero le proprietà curative di queste piccole, semplici, non sempre belle, piante d’acqua: antinfiammatorie, diuretiche, depurative, febbrifughe e rinfrescanti. Chi le usa più e chi riesce più ad ottenere quei

Saperi rimedi farmacologici, non chimici, come Rambaldo da Budrio, speziale al convento dei Gesuiti di Novellara, le monache carmelitane che distillavano, dalle rose di san Bernardino da Siena, ospite in Rocca, portenti miracolosi o le operose clarisse di Correggio che, stando ai pochi ritagli d’Archivio, preparavano cataplasmi, cedrate e marmellate odorose? Persino l’erbacea che noi, bambini anni ’80, ci divertivamo a spettinare - la Coda di Topo Ginocchiata (Alopecurus Geniculatus) - si è molto rarefatta; non si creda che miglior sorte spetti alla Saponaria officinalis dai bei fiori rosa-lavanda e dall’intenso profumo, ricca di proprietà detergenti e memorie campestri. Ci ritroviamo ancora tanta cicoria dai bei fiori azzurri, qualche vigoroso esemplare di Enula Campana (Inula Helenium), una perenne sfuggita probabilmente a qualche coltivazione, essendo spontanea nelle regioni del Sud ma che si è ben adattata ai terreni argillosi e umidi dell’Emilia, l’immancabile tarassaco, la bardana e il nostro iris di palude. La Mestolaccia, con la sua infiorescenza ad ombrello che galleggia, assicurando la disseminazione attraverso le acque, il Caglio debole (avvistato presso i laghi di Rolo) e il Senecione palustre in praterie, torbiere e stagni fanno sempre più spazio ad acanto, ulivi, palme da dattero, alle grasse e tropicali che, ben poco s’addicono al clima àrsan, alle comunque sempre belle e ben adattabili bignonie ed ipomee. Si può ancora fare qualcosa per salvare le specie più a rischio d’estinzione come le Sagittaria sagittifolia e l’Urticularia vulgaris dagli splendidi fiori acquatici? L’Utricularia (Erba vescica) è provvista infatti di vescichette che non agiscono solo da galleggianti ma da sensibilissi-

La Pumila

COSTRUZIONE E RIPARAZIONE CILINDRI OLEODINAMICI

Saponaria

Enula campana

Erba vescica

me trappole per piccoli crostacei la cui decomposizione va a nutrire la pianta di sali minerali e azoto; l’eutrofizzazione delle acque e le canalizzazioni accanite stanno distruggendo questo cerchio vitale, non solo fondato sulla Bellezza. Ma non è ancora tardi per iniziare a pensare alla Natura … per iniziare a pensare - altruisticamente – a noi stessi. Olga Guerra

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Cultura

An original summer

Film in lingua originale proposti da Cinecomio Il termometro indica impietoso che a questo caldo soffocante non c’è scampo. Neanche la sera. L’asfalto delle strade e l’acciottolato del centro restituiscono il calore assimilato durante il giorno. Eppure, passeggiando per corso Cavour il lunedì sera, capita di sentire qualcuno vociare, capita di vedere diverse persone scambiare quattro chiacchiere fuori dal portone di Palazzo Principi. Questi non sono lunedì come gli altri per Correggio, ed è sufficiente fare un giro nel cortile di Palazzo Principi per capirlo: uno schermo di qualche metro sovrasta le centotrenta seggiole disposte in ordinate file, proprio come al cinema. Pochissimi posti ancora liberi, il film è appena cominciato. Le casse amplificano le parole di Brad Pitt, Javier Bardem, Johnny Deep e di tutti gli altri attori di cui, finalmente, possiamo udire la voce, mentre i sottotitoli in italiano scorrono sotto le immagini. Stiamo parlando di An Original Summer, l’iniziativa organizzata dal circolo cinematografico Cinecomio in collaborazione con il comune di Correggio. Tre lunedì tra luglio e agosto che hanno ri-portato sul grande schermo alcuni grandi film degli ultimi anni: Edward mani di forbice (Edward Scissorhands, Tim Burton, 1990), Non è un paese per vecchi (No Country for Old Men, J. & E. Coen, 2007) e Bastardi senza gloria (Inglourious Basterds, Quentin Tarantino, 2009). Le tre proeizioni, tutte ad ingresso gratuito, hanno visto una media di novanta spettatori per volta che,

come dicevamo, hanno sfidato l’afa decidendo di trascorrere un lunedì sera lontani dall’aria condizionata. In fondo, è questione di scelte. Scegliere di programmare film in lingua straniera è stata una scommessa, in particolare se si tratta di film che tanti hanno già visto e di cui è semplice recuperare una copia in dvd o attraverso i download sul web. Un circolo culturale ha indubbiamente il dovere di proporre e offrire iniziative nuove, che allarghino le prospettive sul reale e sul cinema stesso. È passato più di un secolo da quando il treno dei Lumiérè ha spaventato i primi spettatori parigini, allora è bene chiedersi se sia davvero giusto spaventarsi nel proporre film in lingua, vivendo in una società sempre più globalizzata e poliglotta. Il cinema è fatto di storie, di registi, di montaggio, di luci e di musiche, ma anche di attori. E delle loro voci, appendici di anni di studi ed esercizio in accademia, parte integrante delle loro capacità recitative. Quante sceneggiature peraltro sono giocate su accenti, pronunce, lingue differenti, basti pensare a tutte le lingue e gli slang di Inglourious Basterds per farsene un’idea: abbiamo l’inglese, il tedesco, il francese, l’italiano stentato e divertentissimo di Brad Pitt ed Eli Roth, così come la perfetta pronuncia al variare di ogni idioma del mitico Christoph Waltz. Se proporre film in lingua originale in lunedì sera afosi e vuoti poteva apparire come una grande sfida, il pubblico presente l’ha vinta senza alcun dubbio. Ed è sicuramente una vittoria del cinema, inteso come

evento culturale e come evento sociale. Una sala a cielo aperto affollata di persone, soprattutto di giovani, spettatori venuti anche da Reggio Emilia, Modena e da altri paesi della provincia, per assistere a film facilmente reperibili. Allora è il caso di prendere atto che il cinema ha ancora tanto da dare, anche senza correre per forza dietro a tutte le novità e le ultime uscite. Il cinema – il film – se usato nel modo giusto, può essere ancora luogo di divertimento, socializzazione, intrattenimento e cultura. Può ancora accogliere nuovi pubblici e nuove generazioni, nonostante il web e la pirateria. In fondo, è una questione di scelte. Cinecomio ha scelto di proseguire questa offerta, decidendo di inserire un film in lingua, sempre con sottotitoli in italiano, all’interno di ogni rassegna a partire dal prossimo autunno. Un’offerta che potrebbe attirare un pubblico più ampio, fatto di giovani, studenti universitari e stranieri. Un’offerta che restituirebbe al cinema la possibilità di darsi a noi in tutta la sua reale potenza, nonostante la pochezza e l’ottuso accontentarsi al minimo indispensabile del mercato italiano. Purtroppo molto dipenderà dalla disponibilità di pellicole sottotitolate da parte dei distributori nostrani, un limite scelto e voluto, a cui forse è ora di disabituarsi. Allora è bene ritrovare una progettualità a lungo termine, ampliare spazi e orizzonti, sulla base dei fantastici risultati ottenuti con queste prime proiezioni estive. Alla fine non potremo dire di essere stati semplicemente “a guardare”, avremo scelto e tanti altri spettatori avranno avuto la possibilità di scegliere, senza preclusioni di nessun tipo. In fondo, lo abbiamo detto fino alla nausea, è una questione di scelte. Andrea Ferri


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Cultura

La nuova stagione del teatro Asioli

Grandi attori a calcare il palco correggese, nonostante le difficoltà economiche Dieci spettacoli di prosa e cinque di teatro musicale, musica e danza cui si aggiungeranno quattro titoli per ragazzi e famiglie. Questi i numeri del prossimo cartellone del teatro Asioli - proposto da Comune di Correggio ed Emilia Romagna Teatro Fondazione - che si presenta con un programma denso di proposte di notevole interesse, ricco di autorevoli interpreti, testi importanti, attento alla drammaturgia dell’oggi e soprattutto alla qualità della messa in scena degli spettacoli ospitati. Nonostante i tagli agli enti locali e alla difficilissima situazione economica del teatro italiano, il Comune di Correggio ed Ert non rinunciano a mantenere l’alto profilo di un’attività che ha fatto dell’Asioli il secondo teatro della provincia. Tra i nomi di grande rilievo che saranno ospiti dell’Asioli, tre attesi ritorni: Toni Servillo, regista e protagonista di Le voci di dentro di Eduardo De Filippo; Alessandro Gassmann, regista e protagonista di R III - Riccardoterzo di William Shakespeare; Alessandro Bergonzoni, che sarà a Correggio con la prima rappresentazione nazionale del suo nuovo spettacolo (il cui titolo è ancora da definire). Ivano Marescotti sarà il protagonista di La Fondazione (con la regia di Valerio Binasco), ultimo testo scritto dal grande poeta romagnolo Raffaello Baldini, testo che prima di morire ha consegnato a Marescotti stesso, suo “autentico interprete”. Vittorio Franceschi riscrive e interpreta Il cappotto di Gogol’, ricomponendo con il regista Alessandro D’Alatri la sperimentata coppia che

ha realizzato il precedente e bellissimo Il sorriso di Dafne. Franco Branciaroli dirige e interpreta Il teatrante di Thomas Bernhard, proseguendo, dopo Servo di scena, il suo personale percorso attraverso il ‘teatro nel teatro’. La splendida Laura Marinoni e Valter Malosti, anche regista, saranno gli interpreti di Quartett – Le relazioni pericolose di Heiner Müller, il più importante drammaturgo tedesco dopo Bertolt Brecht. Antonio Latella, regista pluripremiato per Un tram che si chiama desiderio, mette in scena Il servitore di due padroni, rilettura del celebre canovaccio goldoniano. Elio De Capitani e Ferdinando Bruni sono protagonisti e registi di Frost/ Nixon, messa in scena (su testo di Peter Morgan) del celebre duello tra l’anchorman e il presidente che si conclude con la capitolazione di Nixon, davanti a tutta l’America, durante una celeberrima intervista tv. Infine Maria Paiato, diretta da Pierpaolo Sepe, interpreta superbamente l’Anna Cappelli di Annibale Ruccello, una piccola e crudele impiegata che, per soddisfare il suo bisogno di ‘possedere’ nella piccolo-borghese italietta degli anni ’60, non esita a compiere atti atroci ma filtrati dalla pietas dell’autore. L’offerta si completerà con sei titoli musicali: oltre a un’opera lirica ancora da definire, sono in programma un recital pianistico del M.o Palmiro Simonini con musiche di Chopin, Schubert e Rachmaninov e Cantando sotto la pioggia, dal celeberrimo film, messo in scena da Corrado Abbati; infine, dopo gli ottimi riscontri

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Alessandro Bergonzoni

Alessandro Gassman

Ivano Marescotti

di qualità e di gradimento del pubblico, si consolida la collaborazione con Agorà Coaching Project, corso di alta formazione alla danza diretto da Michele Merola e Enrico Morelli, che porterà in scena tre spettacoli (di cui uno fuori abbonamento) con coreografie di Jean-Christophe Maillot, Karl Schreiner, Yuki Mori, Michele Merola e altri. La campagna abbonamenti avrà inizio sabato 12 ottobre, con diritto di prelazione per gli abbonati della stagione precedente. I nuovi abbonamenti saranno messi in vendita da sabato 2 novembre. In questa grave congiuntura economica, per rimarcare la funzione fondamentale del teatro come spazio di riflessione, riconoscimento e sviluppo per la comunità, è prevista una riduzione del 50% sul prezzo dell’abbonamento per tutti coloro che si trovano in condizioni di disoccupazione, cassa integrazione, sospensione dal lavoro, mobilità.

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Sport

Ultime dallo sport locale Un’estate di gare e partecipazioni prestigiose NUOTO Nella scia dorata di un “regale” Gregorio Paltrinieri, che con il bronzo vinto ai Mondiali di Barcellona e l’oro ai Mondiali in vasca corta a Berlino, due risultati che confermano tutte le sue qualità, alcuni giovani nuotatori cercano di trovare la loro giusta dimensione. Matteo Bertoldi, conquista tre podi ai Nazionali Giovanili Estivi della Categoria Ragazzi. Due argenti ed un bronzo, sono il suo cospicuo bottino. Il primo giorno subito un argento nei 400 misti con 4’32’’75; il secondo giorno il bronzo nei 200 farfalla in 2’06’’12 ma il terzo giorno, l’argento più ben meritato, in una finale mozzafiato dove si sono giocati il podio nell’arco di 8 centesimi di secondo, Matteo è secondo con 2’06’’26 segnando un nuovo record societario assoluto. Bertoldi si è aggiudicato anche la finale A nei 100 farfalla chiudendo in 7^ posizione. Ai Nazionali, Coopernuoto si è presentata con un bel numero di atleti finalisti di diritto: 17 categoria Ragazzi/e con 26 finali individuali più sei staffette, tre femminili e tre maschili. Fra le Ragazze molto bene Alissa Ghirardini, iscritta in quattro gare, centra due Finali B, mentre Alessia Costa centra le Finali B nei 200 misti e 200 rana chiudendo in tutte e due in 6^ postazione. Finale diretta per Samuel Corradini (11°) e Lorenzo Monticelli (14°) nei 1500 stile per la prima volta ai Nazionali. Altre new-entry: Loris Catalfamo e Matteo Tramontano impegnati nei 50 stile; Mattia Soncini impegnato nei 200 misti e nei 200 farfalla centra la 9^ postazione nella finale diretta dei 400 misti e Riccardo Viani ha gareggiato nei 100 e 200 rana. Le altre Ragazze: Yuna Preti 400 e 800 stile; Emma Brioni 100 e 200 farfalla; Veronica La Torre 100 e 200 farfalla. Per le staffette, molto bene la 4x200 stile con Ghiradini, Preti, Brioni e Costa che si piazzano al 12° posto. Coopernuoto si classifica terza ai Regionali FIN Dal 2 al 5 luglio si sono svolte a Riccione le Finali Regionali Estive di Categoria e Coopernuoto che si è presentata con le categorie Ragazzi, Juniores e Cadette, si è classificata 3^ in regione con 28 ori, 15 argenti, 17 bronzi e cinque nuovi record societari con grande soddisfazione dello staff tecnico e dei dirigenti. Vanno quindi i complimenti meritati a questi giovani atleti. Partiti

alla grande fin dalla prima gara in programma, sul podio dei 1500 stile Ragazzi, vediamo una fantastica tripletta tutta Coopernuoto: oro per Samuel Corradini con 17’06’’99 seguito dall’argento di Lorenzo Monticelli ed il bronzo di Andrea Trotti. Nota di merito per Fabrizio Bondanelli che nei 1500 stile sale dalla 10^ postazione alla 5^migliorandosi di ben 53 secondi e di 8 secondi nei 400 stile. Fra le tante conferme, primo fra tutti, Matteo Bertoldi categoria Ragazzi, enplein con sei gare, sei scudetti regionali, sei pass nazionali. Continuando con la categoria Ragazzi, Alessia Costa centra un bellissimo oro nei 400 misti e due argenti nei 100 e 200 rana. Ottimo il tempo di Alissa Ghirardini nei 200 farfalla che si aggiudica l’oro con 2’21’’32 mentre sale al secondo posto del podio con la medaglia d’argento nei 100 farfalla a soli 2 decimi dalla prima e conquista un bronzo nei 400 stile. In continua crescita Yuna Preti, primo anno Ragazzi, con due medaglie d’argento nei 400 stile e 800 stile, conquista il pass di diritto per i prossimi Nazionali a Roma. Altro bronzo da Veronica La Torre nei 200 farfalla. Tante le sorprese fra le categorie primo anno Ragazzi maschi: due ori per Loris Catalfamo nei 50 farfalla e 50 stile; Riccardo Viani due ori nei 100 e 200 rana ed un argento nei 50 rana; oro e pass per i Nazionali per Mattia Soncini nei 400 misti seguito da due argenti nei 200 rana e 200 misti e due bronzi nei 100 e 200 farfalla; Matteo Tramontano oro nei 100 stile. Sul podio dei 400 stile si ripete la fantastica tripletta con l’ oro per Lorenzo Monticelli, l’argento per Andrea Trotti ed il bronzo di Samuel Corradini. Per la categoria Junior femmine en-plein di Ida Taschini, sei gare, tre ori e tre argenti e due i record societari: oro 200, 400 e 800 stile ed argento 50,100 e 200 farfalla. En-plein anche per Erica Varini: argento nei 200 rana e bronzo nei 100 rana, 400 stile, 200 e 400 misti. Due podi per Benedetta Ferrari: argento nei 100 dorso e bronzo nei 200 dorso mentre Alice Ferrari conquista il bronzo nei 200 stile. Tommaso Viani, categoria Junior maschi, due medaglie d’oro nei 100 e 200 rana e medaglia di bronzo nei 50 rana. Infine per la categoria Cadette, un bel oro e personale per Martina Reggiani nei 200 dorso. Ed infine le staffette, Coopernuoto

200 misti Bertoldi

ne ha presentato 9 staffette e tutte quante hanno ottenuto il pass per i Nazionali: le scatenate Andrea Giulia Mariotti, Ida Taschini, Alice Ferrari e Erica Varini, categoria Juniores, conquistano due ori nella 4x100 stile e 4x200 stile con record societario ed il bronzo nella 4x100 mista con l’inserimento di Benedetta Ferrari al posto di Andrea Giulia. Non da meno le Ragazze Femmine: oro nella 4x100 mista con Beatrice Pellicciari, Costa, Emma Brioni e Ghirardini e due bronzi nella 4x100 stile con Ghirardini, Costa, Preti e La Torre e nella 4x200 stile con l’inserimento di Brioni al posto di La Torre. Medaglia di bronzo per Marco Panciroli, Bertoldi, Pesenti e Tramontano nella 4x100 stile Ragazzi maschi; niente podio, solo al quinto e sesto posto le 4x100 mista e 4x200 stile con gli inserimenti di Niccolò Crucco, Luca Iotti, Viani e Monticelli, ma anche qui il pass per Roma. (Nella foto: Matteo Bertoldi sul podio dei 200 misti). Correggese Calcio 1948 Sulla splendida cavalcata (stagione 2012/2013, terminata con lo spareggio perso), mancava la classica ciliegia. Nel torrido Agosto è giunta, la non inaspettata, promozione alla serie D, grazie ai ripescaggi. Squadra che vince… si cambia. La Correggese, che il 3 agosto è partita per il ritiro ( San Lorenzo in Banale ) è tutta nuova. Nuovo l’allenatore, Massimo Bagatti, che dopo anni di settore giovanili e la retrocessione nella scorsa stagione, cerca il rilancio nella bassa. Dopo alcune conferme della vecchia rosa ( Davoli, Bertozzini, Noci, Lazzaretti, Serry, Zuliani e una nidiata di giovani del 1995 ), moltissimi i nuovi giocatori che calcheranno il prato verde del Borelli e che daranno il loro con-


Primo Piano - settembre 2013 tributo nel nuovo e difficile campionato. Il giovanissimo difensore (1994) Serbo Minel Sabotic che ha disputato gli ultimi due campionati nel Rolo e i compagni di ruolo Bigolin Cristiano, Ferrari Nicolò, cresciuto nel Rimini dove ha esordito in serie D nella stagione 2010/11 e Semellini Filippo proveniente dalla Berretti della Reggiana Il centrocampista Gabriele Boilini, proveniente dalla Virtus Pavullese. Altro centrocampista, proveniente dal Virtus Castellarano, Mattia Perelli. Filippo Savi, con un lustro passato, serie A e coppa Uefa con il Parma, ma con alle spalle diversi infortuni che gli hanno impedito un carriera più fulgida. A rimpinguare il reparto Selvatico Stefano, Arrascue Rios Maurizio proviene dal Sassuolo primavera dove lo scorso campionato ha giocato 9 gare e Giulio Di Giammarco proveniente dalla Solierese. Riccardo Paganelli, attaccante, 12 reti nella passata stagione, tra Vis Pesaro e Mezzocorona, come Chiurato Alessandro che proviene dalla Pergolettese dove ha vinto l’ultimo campionato di serie D realizzando 8 reti in 28 gare e Berni Stefano classe ‘93, prodotto del vivaio granata della Reggiana Molti dei giocatori sopra citati, sono esperti della categoria, anzi alcuni hanno anche un passato calcistico nei professionisti, questo a dimostrare che la dirigenza sta facendo le cose in modo che la prossima stagione non sia solamente un blando passaggio nel calcio semi professionistico. Numerose le amichevoli di “spessore” disputate dalla Correggese, partendo dal Modena

Sport

Amichevole Correggese - Reggiana

(1-6), ma con pochissimi allenamenti nelle gambe e il buon (1-3) contro la Reggiana, dalla quale è stato acquistato il difensore centrale Danilo Zini. Nella prima uscita ufficiale la Correggese esce sconfitta (0-1), nel turno preliminare della Coppa Italia di serie D, contro il quotato Piacenza. PALLAVOLO Concluso il gemellaggio con Cavriago e Scandiano, motivi di vedute ed economici i principali scogli, Correggio decide di ripartire con le proprie forze e disputerà il campionato di B2, (derby con la vicina Campagnola), ritornando nella sua naturale sede Correggese. Agli ordini del nuovo allenatore, Claudio Benedetti, che portò Cavriago in A2 nella stagione 2005/6, la nuova CSC - Poliespanse riparte dal centrale Aurelio Inserra, che ha militato in A2 a Reggio Emilia. Due schiacciatori, che in B2 potrebbero fare la differenza, arrivano da Sassuolo e Scandiano, e sono Gabriele Mazzali e Andrea Gabrielli. Invece non sarà una novità per il pubblico Correggese, il libero Stefano Ricchetti, che fu uno degli artefici

dei brillanti campionati sotto la guida del coach Astolfi. Un Correggese doc, Alessandro Ligabue e un altro ritorno, Luca Schiavo, a Correggio dal 2009 al 2011, completano il reparto dei centrali. In cabina di regia ci sarà Ettore Panini che lascia Campagnola dopo aver centrato la promozione. Come secondo palleggiatore il Modenese Pietro Soli, che conosce la categoria avendola giocata nella Zinella Bologna. A completare il reparto degli schiacciatori, Alberto Bigarelli, che ha disputato il campionato di C1 a Crema. Il nuovo opposto sarà Samuele Vaccari alla sua terza esperienza nel club Correggese che arriva dal Crevalcore dove ha disputato l’ultimo campionato di B2. Al momento non siamo in grado di dare l’elenco completo della rosa, in quanto a più di un mese dalle prime partite ufficiali, c’è tutto i tempo per migliorare il parco giocatori, però si evince, come sempre, che non sono stati fatti salti nel buio e gli atleti tesserati confermano la volontà che il nuovo campionato non dovrebbe essere di transizione.. Marco Sessi

Sofia Morini sul podio ai Campionati Nazionali UISP Dal nuoto continue sorprese Per terminare la stagione sportiva degli Esordienti “A” e “B”, la società sportiva Uninuoto di Correggio e Novellara, ha portato tutti gli atleti ai Campionati Nazionali Giovanili UISP che si sono svolti allo Stadio del Nuoto di Riccione dal 26 al 30 giugno, gareggiando per i “B” in vasca lunga da 50 metri e per gli “A” vasca da 25 metri. Belle gare e molti personali da parte del nostro gruppo e la soddisfazione di vedere la nostra Sofia Morini, classe 2003 secondo anno Es B, conquistare la medaglia d’argento nei 50 rana con ‘43’’45 e nei 50 stile sfiorare il podio arrivando quarta per solo un paio di decimi. Molto bene Elisa Berselli 6^ nei 50 dorso ed 11^ nei 200 misti; Cristiano Brioni e Davide Davolio, rispet-

tivamente 7^ e 8^ posizione nei 50 farfalla ed al 13° posto la staffetta 4 x 50 mista con l’inserimento di Matteo Michelini e Samuele Lugli. Per gli Esordienti A ottimi risultati cronometrici di Federico Fois che chiude l’anno con due personali piazzandosi 5° nei 100 stile e 8° nei 200 misti; altri due personali da Matteo Ceci 7° nei 100 dorso e 12° nei 100 farfalla; 9^ posizione e personale per Matteo Donelli nei 100 farfalla così come Soumaya Biyad che si migliora nei 100 dorso. Nota di merito per Gessica Ferroni che chiude la stagione con un buon 7° posto nei 100 farfalla e 11^ nei 100 stile, sotto tono a causa di un incidente stradale e ed il forzato fermo dagli allenamenti, che l’hanno tenuta lontano

Sofia con l’allenatore Matteo Grilli

dagli allenamenti per oltre un mese e non è riuscita a disputare nessuna delle qualificazioni della Federazione in programma. Ora le meritate vacanze, a settembre, si riparte e si ritroveranno insieme ad un collegiale di una settimana sulle montagne del Trentino.

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Appuntamenti

I Libri del mese a cura di Cecilia Anceschi

Jonathan Coe

Expo 58

“Amore e spionaggio nella commedia più scoppiettante dell’anno” così recita la fascia di copertina introducendoci alla traNarratori ma del romanzo. L’EFeltrinelli, sposizione universale 15 euro internazionale di Bruxelles del 1958 è il primo evento del genere dopo la seconda guerra mondiale. La tensione politica tra la Nato e i paesi del blocco sovietico è al culmine. In piena guerra fredda, dietro la facciata di una manifestazione che si propone di avvicinare i popoli della terra, fervono operazioni d’intelligence in cui le grandi potenze si spiano a vicenda. Incaricato di sovrintendere alla gestione del club Brittannia nel padiglione inglese è un giovane copywriter del Central Office of Information di Londra, Thomas Foley, che si trova così catapultato al centro di un intrigo internazionale di cui diventa un’inconsapevole pedina. In un fuoco di fila di esilaranti colpi di scena, il racconto corre su due binari paralleli egualmente coinvolgenti: i turbamenti amorosi del giovane Thomas e una spy story che ci inchioda alle pagine, pervasa dal proverbiale umorismo di Coe. Una vicenda appassionante in cui l’autore inglese torna ad attingere alla ricca vena ironica dei suoi inizi. Jonathan Coe, nato a Birmingham nel 1961, vive a Londra. Ha pubblicato due biografie, Humphrey Bogart e James Stewart, e numerosi romanzi. Tra quelli pubblicati da Feltrinelli, La banda dei brocchi, 2002, Questa notte mi ha aperto gli occhi, 2008, Lo specchio dei desideri, 2012.

Nassim Nicholas Taleb

Antifragile

Questo libro offre una nuova visione del mondo: aiuterà a comprendere come il nostro corpo si protegge dalle malattie e le specie viventi si evolvono, come la Il Saggiatore, 24 euro libertà di impresa crea prosperità e il genio si trasforma in innovazione, e molto altro… La chiave di tutto è l’antifragilità. Sappiamo che la nostra incapacità di comprendere a fondo i fenomeni umani e naturali, ci espone al rischio di eventi inaspettati. Ma l’incertezza non è solo fonte di pericolo: possiamo trarre vantaggio dalla volatilità e dal disordine, persino dall’errore, ed essere quindi antifragili. Medicina, alimentazione, architettura, tecnologia, informazione, politica, economia, gestione dei risparmi: sono alcuni dei campi in cui Taleb ci accompagna. Nell’ottica dell’antifragilità, le città stato funzionano meglio degli stati-nazione, la spontanea confusione dei suk è preferibile all’eleganza formale dei mercati regolati, le grandi corporation sono una minaccia per la società, tanto quanto i piccoli imprenditori ne rappresentano la forza. E per raggiungere un maggior benessere personale e collettivo non è necessario fare sempre di più: meno è meglio. Taleb è riuscito nel tentativo di creare una guida eclettica, scanzonata e iconoclasta per orientarsi in un mondo imprevedibile e dominato dal caos. Taleb si è dedicato agli studi sui processi di incertezza, probabilità e conoscenza, prima come uomo d’affari, poi come saggista e ricercatore. Attualmente è professore di gestione del rischio all’Istituto Politecnico dell’Università di New York. Il Saggiatore ha pubblicato di Taleb, Robustezza e fragilità e Il letto di Procuste.

Parliamo di cinema La città ideale di Luigi Lo Cascio Un architetto palermitano, Michele Grassadonia, ecologista inflessibile ha lasciato la Sicilia per la Toscana, dove abita quella che lui considera la città ideale, Siena. Inviso ai colleghi, vive solo in un appartamento spartano, dove sperimenta energie alternative. Una sera di pioggia tampona un’ombra e finisce contro un’automobile parcheggiata. Qualche chilometro dopo rinviene il corpo di un uomo riverso sull’asfalto. Chiamati i soccorsi, viene interrogato dalla polizia stradale sull’accaduto ma la macchina ammaccata e alcune sfortunate circostanze lo trasformano da soccorritore in indagato. È l’inizio di un’avventura paradossale e di una ricerca angosciata della verità. Si respira l’aria di impegno civile del cinema di Francesco Rosi e l’indignazione e la tensione morale di Leonardo Sciascia nell’opera prima di Luigi Lo Cascio, attore autore che, alla maniera del personaggio che lo ha reso celebre (il Peppino Impastato di Marco Tullio Giordana), sogna di cambiare il mondo e di renderlo meno ingiusto e più pulito. Sempre dimesso, sempre gentile e alla ricerca della parola bella e appropriata, il protagonista viene precipitato in un incubo giudiziario che gli aliena amici e cittadini. Con uno stile secco e asciutto, Lo Cascio svolge un tema robusto, denunciando l’incoscienza civile, le derive giudiziarie, i contratti sociali fondati sulla connivenza, l’indifferenza e la mancanza di pudore. La città ideale, con singolare forza simbolica, mette in schermo il trauma di chi si sente e si vuole ‘diverso’ rispetto alla cultura diffusa e condivisa da tutti. Lo Cascio individua quel trauma, lo mette a fuoco e poi lo indaga incarnando il suo personaggio, accompagnandolo con lo sguardo dentro la macchina della giustizia e dell’umana (in)comprensione. Posseduto dal proprio demone, l’ecologista Grassadonia coltiva sogni, speranze e illusioni che si spengono, proprio come accadeva ne I cento passi, sul volto di Luigi Maria Burruano, là padre piegato alla legge del più forte, qui (il)legale al servizio della Legge. Lo Cascio è bravo a costruire un film di attori e di sceneggiatura che ha il suo punto debole nelle digressioni. La città ideale resta tuttavia un debutto importante e maturo che nel dilagare di tanta bruttezza prende le parti della bellezza.


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Appuntamenti

Pollice verde Il ciclamino

Il ciclamino è uno dei primi fiorni dell’autunno. E’ una pianta in bulbo ma sul mercato si trova già in vaso ed è in piana fioritura da dine agosto a dicembre. Raramente si pianta il bulbo vero e proprio perché si tratta di una pianta molto comune, molto diffusa e venduta a prezzi molto contenuti. E’ possibile conservare in vaso il ciclamino di anno in anno. In questo caso potremo notare che durante il periodo estivo spariscono sotto terra sia il fiore sia la parte foliare, per dicomparire a fine stagione. Il ciclamino si trova in tutte le varietà di rosa e di lilla ma il suo colore tipico è, appunto, il ciclamino (una sorta di lilla scuro). La posizione ideale per i vasi è a mezz’ombra su terrazzi o nei giardini. Per annaffiarli è meglio distribuire l’acqua sulla terra senza bagnare i fiori, per evitare di sciuparli. Da settembre a novembre è bene dare loro un concime per la fioritura: liquido, diluito in acqua, ogni 15, 20 giorni Daniela Santini Sun Garden

Ciclamini More

Ciclamini Frangiati

Ricetta del mese Ricette originali con prodotti tradizionali

Ospitiamo, in questo numero, la ricetta di un originale piatto inviataci da Gianna Guaitolini e cogliamo

l’occasione per invitare altri lettori appassionati della buona cucina, a fare altrettanto.

Risotto con seppioline alla birra bionda Ingredienti per 4 persone: • mezzo kg circa di riso carnaroli • una cipolla bianca • brodo vegetale • circa un kg di seppioline • due spicchi di aglio • olio di oliva • birrra bionda artigianale • sale, prezzemolo Procedimento: Preparare le seppie. In genere si trovano in commercio già perfettamente pulite. Basta semplicemente rimuovere l’uncino centrale ed eventuali filamenti imterni. L’importante è che siano piccoline e che vengano mantenute integre nelle operazioni di pulizia. In una padella schiacciate con lo spremi aglio i due spicchi e fateli leggermente soffriggere in una buona base di olio d’oliva. C’è chi ama metter lo spicchio d’aglio intero per poi poterlo eliminare. Io personalmente amo talmente tanto questo ingrediente che preferisco, nel rispetto delle quantità, schiacciarlo e lasciarlo perché in questo modo sprigiona tutto il suo aroma. Per la quantità d’olio da utilizzare non siate troppo scarsi. La mia dolce zia abruzzese, che mi ha insegnato a cucinare il pesce, mi diceva sempre in uno stretto dialetto teramano che l’olio deve abbondare. Ovviamente non deve prevalere ma nemmeno essere quel filino che a volte consigliano in alcune ricette. Inoltre olio di oliva e non extravergine, che preferisco usare crudo e non soffritto come in questo caso. Ma ritorniamo alla preparazione. Una volta soffritto leggermente l’aglio mettete nella padella le seppie e fatele insaporire a fuoco vivo, stando attenti a non fare bruciacchiare nulla. Quando si saranno scottate per bene in tutte le loro parti, aggiungete

una bella manciata di prezzemolo tritato fine e aggiustate di sale. Rigirate ancora per amalgamare il tutto e quindi sfumate con un bel bicchiere di birra. Lasciate evaporare l’alcol a tegame scoperto e poi aggiungete del brodo vegetale (lo stesso potete utilizzarlo per la cottura del riso) e lasciate cuocere lentamente le seppioline con coperchio. Prepariamo adesso il riso. In un’altra pentola fate soffriggere in un po’ d’olio la cipolla tritata fine fine. Aggiungete il riso e fatelo tostare a fuoco basso e poi sfumatelo con mezzo bicchiere di birra bionda. Lasciate evaporare, aggiungete il brodo e portate il riso a metà cottura, mescolando spesso e senza esagerare con i liquidi. A questo punto, senza toglierlo dal fuoco, aggiungete al riso il sugo di seppioline che avete preparato a parte, mescolate bene di modo che tutto si incorpori, aggiungete se necessario un altro po’ di brodo, aggiustate di sale e portate sempre mescolando a cottura. Togliete dal fuoco, impiattate, cospargete con del prezzemolo e gustatevelo ovviamente con un buon bicchiere di birra. Un consiglio: per rendere ancora più piatto unico questo primo, vi consiglio di aggiungere al sugo di seppioline circa 200 gr di piselli, dopo di che non vi dovrete porre il problema di una seconda portata. Buon appetito

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Appuntamenti

Ad Uguali e Diversi si parla di lavoro

Per avere una prospettiva di rilanciodell’economia e del futuro A Novellara tra giovedì 19 e domenica 22 settembre sono in programma quattro giornate intense di dialogo e analisi sulla necessità di ritrovare le ragioni per credere ancora che la nostra Repubblica sia fondata sul lavoro. L’evento Uguali e Diversi, arrivato alla VI edizione, ci regala la grande opportunità di ascoltare e vedere chi, con slancio creativo e audacia, si è fatto spazio nel campo del lavoro, creandosi nuove strade, nonostante le difficoltà di questi anni. Si assisterà ad interventi di esperti nazionali e internazionali, tavole rotonde con imprenditori e giovani studenti, presentazioni di start up insieme a numerose attività come mostre artistiche, laboratori dell’ottimismo, animazioni per bambini e ragazzi, workshop sul cibo, cene insieme per la valorizzazione dei nostri prodotti eno-gastronomici, visite guidate, spettacoli teatrali, cinema, danza, musica e tanto altro. Ci accompagneranno in questo percorso di riflessione diversi personaggi, sia studiosi della materia che coinvolti direttamente sul campo, come imprenditori e giovani lavoratori, che si confronteranno tra loro e con il pubblico. Tra gli ospiti presenti ci saranno anche Domenico De Masi, professore di sociologia

del lavoro presso l’università “la Sapienza” di Roma; Luciano Manicardi, vice priore del Monastero di Bose; Luigino Bruni, professore di economia politica presso l’università “Bicocca” di Milano; Enrico Castellano, imprenditore piemontese; Giuseppe Dossetti, presidente della CeIS; Gino Mazzoli, psicosociologo praxisi; Giovanni Teneggi, Direttore di Confcooperative; Aldo Bonomi, direttore dell’istituto di ricerca AAster per lo sviluppo del territorio; Fabio Storchi, presidente di Federmeccanica; Alberto Signori, Organizational Development Manager e tanti altri importanti rappresentanti della nostra realtà nazionale. La rassegna culturale si inserirà al

centro del percorso culturale Cultivar che vedrà nei mesi da luglio a febbraio l’attivazione di un “cantiere delle creatività giovanili”. Un percorso d’incontro, dialogo e formazione con la comunità locale, affrontando il più difficile e indispensabile dei temi: incertezza, giovani, lavoro e finalizzato a far emergere le energie nascoste nei giovani di diverse nazionalità, in tutti gli attori sociali, e farle integrare tra loro, per ricercare tracce di nuove vie, di una nuova economia, di un nuovo lavoro … di un nuovo mondo. Informazioni: Comune di Novellara, telefono 0522.655457, email segreteriasindaco@comune.novellara.re.it; internet www.ugualidiversi.org.

Festivalfilosofia2013: Eros e dintorni

Dedicata all’amore l’edizione di quest’anno del fesival del pensiero È “amare” il tema dell’edizione 2013 che si svolge a Modena, Carpi e Sassuolo dal 13 al 15 settembre in 40 luoghi diversi delle tre città. Lezioni magistrali, mostre, spettacoli, letture, giochi per bambini e cene filosofiche. Gli appuntamenti sono quasi 200 e tutti gratuiti. Il festival, che lo scorso anno ha registrato oltre 184 mila presenze, è promosso dal “Consorzio per il festivalfilosofia”. Piazze, chiese e cortili ospitano le oltre 50 lezioni magistrali del festival, che vede quest’anno tra i protagonisti, tra gli altri, Enzo Bianchi, Massimo Cacciari, Roberta de Monticelli, Roberto Esposito, Umberto Galimberti, Michela Marzano, Salvatore Natoli, Vincenzo Paglia, Giovanni Reale, Stefano Rodotà, Chiara Saraceno, Silvia Vegetti Finzi e Remo Bodei, Presidente del Comitato scientifico del Consorzio.

Interverrà anche Philippe Daverio. Molti anche i filosofi stranieri, circa un quarto del totale, a segnare un’edizione fortemente internazionale. I maestri del pensiero che il festivalfilosofia porterà nelle piazze e nei cortili delle tre città si confronteranno con il pubblico sulle varie declinazioni contemporanee dell’amore. Senza dimenticare che la filosofia in quanto tale è essa stessa una forma d’amore. Il programma filosofico del festival propone anche la sezione “la lezione dei classici”: esperti eminenti commenteranno i testi che, nella storia del pensiero occidentale, hanno costituito modelli o svolte concettuali rilevanti per il tema dell’amore, da Platone ad Aristotele, dal Cantico dei cantici alle opere di Agostino, da Spinoza e Smith, passando per lo snodo ottocentesco con Kierke-

gaard e Schopenhauer, fino alle elaborazioni novecentesche di Lacan e Foucault, con in più un fuori pista comparativo sul pensiero cinese tradizionale. Se le lezioni magistrali sono il cuore della manifestazione, un vasto programma creativo coinvolge narrazioni e le performance, la musica, i libri, le iniziative per bambini e ragazzi. Accanto a pranzi e cene filosofici ideati dall’Accademico dei Lincei Tullio Gregory per i circa settanta ristoranti ed enoteche delle tre città, nella notte di sabato 15 settembre è previsto il “Tiratardi”, con iniziative e aperture di gallerie e musei fino alle ore piccole. Infoline: Consorzio per il festivalfilosofia, tel.059/2033382 e www. festivalfilosofia.it.


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Appuntamenti e Annunci

Festival della poesia a Castelfranco Emilia e Maranello I versi che hanno fatto la storia

Dal 19 al 22 settembre la poesia ritorna nei sette comuni modenesi dell’Unione Terre di Castelli, di Castelfranco Emilia e Maranello. Grandi autori declamano versi che hanno fatto la storia della poesia, persino nomi internazionali come Durs Grünbein, uno dei massimi poeti della Germania post-riunificazione e il famoso poeta inglese Tony Harrison. Insieme a loro salgono sul palco anche Michele Placido, Simone Cristicchi, Massimo Bubola e tanti altri. Oltre 30 eventi in quattro giorni, tutti gratuiti. La poesia che racconta i grandi momenti della Storia, i poeti che si fanno testimoni delle svolte e dei drammi che cambiano il mondo. Questo il racconto della nona edizione di Poesia Festival, che si svolgerà nell’Unione Terre di Castelli e nei comuni di Castelfranco Emilia e Maranello dal 19 al 22 settembre. In continuità con l’idea di parlare di poesia attraverso le parole e le letture dei maggiori poeti contemporanei, assieme al contributo di noti musicisti, attori e personalità dello spettacolo, alla kermesse di settembre interverranno artisti come Michele Placido, in scena con uno spettacolo dedicato a Pablo Neruda, poeta delle grandi passioni umane e politiche, e Simone Cristicchi con il toccante Li romani in Russia, dedicato alla tragedia della campagna di Russia. Non mancheranno momen-

ti in musica, come l’appuntamento con il cantautore Massimo Bubola, autore raffinato e cantore delle tante sfumature della realtà, e altri dedicati alle sperimentazioni, come nella serata con Pierpaolo Capovilla dedicata a Pasolini, intellettuale tra i più ricettivi verso i grandi cambiamenti della società e del costume. Come sempre, molti i poeti contemporanei protagonisti di letture in pubblico. Umberto Piersanti, poeta dei luoghi e della memoria, terrà la lezione introduttiva. Tra i protagonisti della poesia italiana di oggi saranno presenti tra gli altri Giuliano Scabia, Carlo Bordini, Stefano Dal Bianco, Alba Donati e Giusi Quarenghi. Continua inoltre il dialogo di Poesia Festival con i maggiori rappresentanti della poesia internazionale, dialogo che quest’anno si arricchisce di presenze di altissimo prestigio. Saranno infatti al festival di settembre il tedesco Durs Grünbein, tra i maggiori autori europei della sua generazione, nato nell’ex DDR e testimone della riunificazione, poeta “pensante” e dotato di uno stile elegante e vertiginoso; e Tony Harrison, apprezzato poeta inglese, da sempre esponente di una letteratura attenta ai disagi della società moderna e impegnato a svelare le contraddizioni della sua Inghilterra, autore per il teatro e protagonista di innovativi esperimenti, come il me-

Piccoli annunci Invitiamo i nostri lettori a fare uso di questo spazio. Per gli annunci “cerco, vendo, ecc” è sufficiente telefonare allo 0522-69.23.40 (dalle 9 alle 12.30) o, meglio, inviare un testo scritto alla redazione (anche via fax allo 0522-63.13.44 o via e-mail all’indirizzo info@primo-piano.info). Gli annunci devono essere brevi e recare il recapito del mittente. Ogni annuncio sarà pubblicato per un massimo di tre volte. La redazione declina ogni responsabilità per quanto concerne il contenuto degli annunci. In ottemperanza a disposizioni della CCIAA di Reggio Emilia non si accettano annunci riguardanti compravendite immobiliari. Vendo macchina da cucire industriale Singer 591 lineare accessoriata con lubrificazione totalmente automatica. Completa di piano lavoro e motore 220. In ottime condizioni. Telefonare allo 0522.641193 Folletto Vorwerk mod. 135 praticamente nuovo, accessoriato, vendo € 600,00 Telefonare al 339.3653279 diometraggio di poesia “V.” Scritto e realizzato negli anni Ottanta, e le poesie dal fronte della Bosnia dilaniata dalla guerra pubblicate dal «Guardian» negli anni Novanta. Informazioni: www.poesiafestival. it.

Due giorni di festa, benessere e buon gusto, in nome dell’ambiente e del futuro che ci attende L’edizione 2013 del Festival degli Stili di Vita Sostenibili Natura Bio si svolge il 21 e 22 settembre a Correggio con un ampio programma di conferenze, laboratori e spettacoli. E con una mostra-mercato unica nel suo genere. Partecipano espositori selezionati nei seguenti settori: agricoltura biologica, cosmesi naturale, bioedilizia, editoria specializzata, arredamento naturale, eco-giochi, benessere naturale, eco-abbigliamento, commercio equo ed ecoturismo. Buono, pulito, giusto, locale e sostenibile. Tutto quello che si incontra a Natura Bio risponde a dei precisi criteri etici per un futuro più rispettoso dell’ambiente, dei popoli e delle

risorse a disposizione. Il Festival Natura Bio vuole distinguersi dalle principali fiere di settore per l’indole festosa e conviviale, capace di mettere insieme il pubblico più esigente con i nuovi potenziali consumatori di prodotti e servizi orientati alla sostenibilità sociale e ambientale. La formula, sperimentata già nelle precedenti edizioni, è capace di attirare pubblico da varie parti d’Italia grazie all’offerta di vari servizi come la ricca offerta enogastronomica, l’area benessere, lo spazio bimbi e l’area spettacoli. Mangiare, bere, dormire, vestirsi, divertirsi, sono gesti quotidiani che possiamo declinare in modo respon-

sabile per arricchire le nostre vite e migliorare lo stato di salute dell’unico pianeta che abbiamo a disposizione. In un momento di forti trasformazioni sociali ed economiche l’evento stimola alla creazione di un modo di produrre più sostenibile a cominciare dalle risorse economiche del territorio. Il successo di pubblico dello scorso anno ci incoraggia a proseguire questo cammino verso un’ecologia comprensibile a tutti, e a sostenere la transizione verso quello che consideriamo l’unico futuro possibile. Visita la pagina su Facebook: Natura Bio Correggio Info: 338 8772984

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Primo Piano - settembre 2013

Appuntamenti

Cinema e musica con Cinecomio Dopo la pausa estiva, riprende a settembre l’attività del Cinecomio, il circolo di cultura cinematografica di Correggio: a partire dalla storica rassegna del martedì e giovedì, che sarà inaugurata il 10 e 12 settembre da “NO-i giorni dell’arcobaleno” di Pablo Larrain e proseguirà al Cine + fino alla fine di ottobre. Venerdì 13 settembre “tra le colonne” del cortile di Palazzo dei Principi, si ripeterà, dopo il successo dell’anno scorso, il concerto della banda cittadina Luigi Asioli che ripropone la suggestiva esecuzione di musiche da film, tra classici e nuove proposte. Lo spettacolo “Tra le colonne” avrà inizio alle ore 21.15 ed è ad ingresso libero, in caso di maltempo sarà rimandato a venerdì 20 settembre, stessa sede e stesso orario. Sabato 28 Settembre Cinecomio si sposta al circolo arci “I Vizi del pellicano” di via Ronchi Fosdondo per una serata di buona tavola, musica

Auguri e Ricordi A ricordo di Avio Bizzarri

e cinema. Dopo un’ottima a cena a prezzo popolare, tre band di giovani musicisti (Ensemble, Portfolio e Con-cetta) si esibiranno sonorizzando classici cortometraggi della storia del cinema muto: da Melies a Vertov, da Griffith a Siodmak. La cena è alle ore 20 (costo: 20 euro, 17 per i soci Cinecomio) e il concerto avrà inizio alle ore 22 (ingresso: 5 euro, gratuito per chi cena). Per prenotazioni: 338 5450243. Per maggiori informazioni su Cinecomio: www. cinecomiocorreggio.blogspot.it Giulia Paltrinieri

Nonostante il passare del tempo rimarrai sempre nei nostri cuori. Alessandro e Nicolò ti ricordano con Ivana e Maurizio.

Auguri di buon compleanno Buon Compleanno a Irene Costa che il 7 settembre ha compiuto 6 anni. Tanti auguri dal fratellino Gianluca, mamma Giuliana, papa’ Emanuele, i nonni Mauro e Marisa, Luciano e Luciana.

Alessandro e Nicolò

al netto del contributo regionale di per giovani coppie-single separati - altre cat.sociali

0522-693292 - 694640 www.andria.it


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