Popolo 30 aprile 2015

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EVENTI Il “Quarto Stato” di Pellizza sbarca a Malpensa

a pagina 18

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Più di 6 milioni di avanzo per la Fondazione CRT

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IL SUMMIT DI BRUXELLES

Almeno l’Europa s’impegna a salvare le vite dei migranti

NOVESE

Torna a Salice il mitico “Rally delle 4 Regioni”

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Una Chiesa per nutrire il Paese

Expo 2015 Il 1° maggio si apre a Milano la fiera mondiale. Le iniziative della Santa Sede

IL 3 MAGGIO LA GIORNATA NAZIONALE

Scopri la mappa delle opere realizzate grazie all’8xmille L

N

on esiste una bacchetta magica per far fronte al problema delle migrazioni di massa verso l’Europa. Non è possibile – come qualcuno si augura – far sparire in un solo colpo barconi e profughi. Ed è chiaro a tutti che l’instabilità e la povertà che caratterizzano tante regioni di Africa e Asia dove si generano i flussi migratori sono ferite aperte che ci accompagneranno ancora a lungo. Ma è altrettanto chiaro che risposte percorribili, benché parziali, a queste sfide epocali ne esistono e la politica – con le sue liturgie e i suoi tempi – è la strada necessaria da percorrere per raggiungere risultati concreti. È quanto emerso dal Consiglio europeo straordinario, terminato nella notte tra il 23 e il 24 aprile a Bruxelles con una dichiarazione sottoscritta da tutti i capi di Stato e di governo Ue. La quale impegna loro stessi come leader, le loro coscienze e i rispettivi Paesi a salvare la vita dei disperati che ancora si affidano alle acque del Mediterraneo alla ricerca di una vita migliore. Dichiarazione solenne che chiama in causa i singoli Stati aderenti e l’Unione europea nel suo insieme per costruire, in un futuro per ora indefinito, una vera politica migratoria comune, anche dinanzi alla palese ritrosìa di non pochi governanti e agli egoismi nazionali, accomodatisi anch’essi al tavolo del summit. Le decisioni assunte sono sufficientemente chiare, benché non esattamente sorprendenti o coraggiose. Anzitutto bisogna salvare vite umane; così nella dichiarazione finale del vertice si legge: “la nostra priorità immediata è evitare altre morti in mare”. In secondo luogo l’Ue si protende verso Sud e rimbocca le maniche: “Abbiamo deciso di rafforzare la nostra presenza in mare, lottare contro i trafficanti, prevenire i flussi migratori illegali e rafforzare la solidarietà e la responsabilità interne. Poiché l’instabilità in Libia crea un ambiente ideale per le attività criminali dei trafficanti, sosterremo attivamente tutti gli sforzi a guida Onu diretti a ristabilire

O LT R E P Ò

Incontro tra sindaco e forze dell’ordine sulla sicurezza

di GIANNI BORSA

continua a pagina 17

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omani, venerdì 1° maggio, l’attesissima apertura di Expo 2015. La D Santa Sede parteciperà alla fiera mondiale di Milano con tante iniziative in favore dei più poveri. E intanto anche Tortona si prepara all’evento. Michela Nicolais a pag. 2 e la partecipazione di Tortona a pag. 20

LA PREGHIERA DEL PAPA. LA CEI STANZIA 3 MILIONI DI EURO

Terremoto in Nepal, più di 4.000 le vittime “Tendere la mano alla popolazione colpita”

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e opere realizzate grazie all’8xmille sono oltre 20.000 in Italia e nel Terzo Mondo. Le 10.584 già avviate in Italia si possono visitare sulla mappa delle opere (www.8xmille.it). Ed è proprio la mappa la protagonista della comunicazione che si troverà nelle parrocchie nella Giornata nazionale del 3 maggio con il titolo: “Scopri la mappa delle opere 8xmille che hai contribuito a creare”. La solidarietà da consulta-

re 365 giorni l’anno e 10.584 ottimi motivi per destinare l’8xmille alla Chiesa cattolica. “Le diocesi italiane con le parrocchie (attraverso i propri sacerdoti e laici di buona volontà) fanno il possibile per non essere solo degli osservatori della crisi economica che sta attraversando il nostro Paese”, dichiara Matteo Calabresi, responsabile del Servizio promozione sostegno economico alla Chiesa. Maria Grazia Bambino a pagina 17

n Nepal la terra continua a tremare, rendendo di ora in ora più pesante il bilancio del terremoto che sabato 25 aprile ha colpito anche India, Tibet e Bangladesh. Sono migliaia i morti, decine di migliaia i feriti e centinaia di migliaia le persone che necessitano di assistenza umanitaria. a pagina 4

FELICI & TAGGATI

di MATTEO COLOMBO

Vorrei fermarmi per una puntata e dedicare un tag alla normalità. Posso? Chi ha risposto “assolutamente” smetta di leggermi o cambi giornale. Va di moda, lo so, ma bisogna aggiungerci un “sì” o un “no”, altrimenti “assolutamente” non significa nulla. Non sarebbe più “normale” ometterlo? Chiedo scusa, ma mi sono scoperto un pericoloso rivoluzionario. Confesso che alla convivenza preferisco il matrimonio, credo che per un figlio sia meglio una coppia formata da un uomo e una donna, devolvo il mio 8xmille alla Chiesa cattolica, non ammetto l’aborto e l’eutanasia, ogni tanto sto zitto e ascolto e ogni tanto chiedo scusa, quando mi sposerò lo farò in chiesa e vado a Messa tutte le domeniche. Vedo la paura sui vostri volti: sono un criminale. Ma non riesco a non essere normale. Non passa sabato sera in cui non incontri qualcuno che mi chieda spiegazione di questi miei comportamenti. Adesso l’ho scritto una volta per tutte. Così non perdo tempo e gli dico di leggere “Il Popolo”. Il Popolo? Assolutamente sì. @MatteoColomboqb

ELEZIONI COMUNALI A VOGHERA

Cinque domande a cinque cittadini

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l 31 maggio a Voghera si svolgeranno le elezioni per scegliere il nuovo sindaco: sono sette i candidati. Ma quale città del futuro hanno in mente gli elettori? Lo abbiamo chiesto a loro, ai cittadini, scelti come “campione” tra diverse categorie professionali e anagrafiche. Tanzi a pagina 10


IL POPOLO

PRIMO PIANO

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Domani, venerdì 1° maggio, si apre a Milano l’attesissima fiera mondiale “Oggi in Italia oltre 4 milioni di persone (di cui il 70% cittadini italiani) sono sotto la soglia della povertà alimentare e il numero degli indigenti alimentari è in continuo aumento. Queste persone vengono sostenute nei loro bisogni primari da quasi 15 mila strutture caritative territoriali che attraverso i pacchi alimentari, le mense o altre forme d’intervento più innovative offrono aiuto a chi ne ha bisogno”. Monsignor Domenico Pompili, sottosegretario della Cei, è partito da questo dato – nella conferenza di presentazione del padiglione della Santa Sede a Expo 2015 – per illustrare “quello che le Chiese che sono in Italia già fanno per garantire alimentazione a chi ne è privo”. “La partecipazione della Cei ad Expo 2015 accanto alla Santa Sede e alla diocesi ambrosiana – ha sottolineato – esprime un impegno che va oltre il tempo della prossima Esposizione universale di Milano”. Il padiglione della Santa Sede all’Expo è promosso, realizzato e gestito in collaborazione dal Pontificio Consiglio della cultura (espressione della Santa Sede), dalla Conferenza episcopale italiana, dalla diocesi di Milano, con il contributo del Pontificio Consiglio “Cor Unum”. L’Università Cattolica del Sacro Cuore e l’Ospedale pediatrico Bambino Gesù sono i partner scientifici. La “rete” della Chiesa italiana La Caritas di Savona – ha reso noto Pompili facendo alcuni esempi “sul campo” – propone corsi di cucina e gestione della spesa, quella di Caltagirone organizza giornate di sensibilizzazio-

Giovedì 30 aprile 2015

EXPO 2015 L’impegno della Chiesa per nutrire il Paese

A sinistra l’Albero della Vita simbolo e icona del Padiglione Italia

L’azione ecclesiale contro la fame, in Italia, si esplica anche attraverso e nell’ambito delle 1.148 iniziative anticrisi avviate nelle diocesi. Il dato è stato fornito durante la presentazione, in sala stampa vaticana, del padiglione della Santa Sede. Il cardinale Ravasi: “Non si tratta solo di un padiglione accanto ad altri, ma di una presenza d’eccezione”. Monsignor Pompili: “La partecipazione della Cei esprime un impegno che va oltre il tempo della prossima Esposizione”.

ne e raccolta di generi alimentari davanti ai supermarket, come pure altre esperienze in varie diocesi relative all’avvio di orti solidali. La Caritas di Vercelli s’impegna a recuperare i pasti in disavanzo dalle strutture Asl per distribuirli poi agli ospiti dei dormitori. Ad Avezzano, attraverso il progetto “Lo spreco utile”, i prodotti prossimi alla scadenza della catena Coop vengono devoluti alle famiglie più svantaggiate o utilizzati nella mensa socioassistenziale locale. Nella diocesi di Rieti, ogni giorno si raccolgono i prodotti avanzati da pizzerie e panifici del centro cittadino per distribuirle ai poveri. Ad Arezzo vengono organizzate raccolte di prodotti

Palazzo Italia, il padiglione del nostro Paese a Expo 2015

alimentari in scadenza presso alcune catene di supermercati, a Catanzaro la Caritas paga l’affitto per il capannone utilizzato dalla Fondazione Banco Alimentare per conservare e distribuire il cibo raccolto. Le risposte dei Centri di ascolto Le richieste, da parte di italiani e stranieri ai Centri di ascolto Caritas, si riferiscono soprattutto a beni e servizi materiali, e “da sole rappresentano il 73% del totale”: percentuale, quella relativa al 2014, “in crescita” rispetto al 2013, in cui già il 50% degli interventi era rivolto a questo genere di bisogno. “Circa due terzi degli interventi inerenti beni e servizi primari avevano riguardato

l’ambito alimentare”, ha reso noto il portavoce della Cei. Considerato, inoltre, il ritardato avvio del Programma europeo relativo alla fornitura di beni essenziali agli indigenti (Feamd), Caritas italiana – grazie al sostegno della Cei che ad essa destina una parte significativa dei fondi dell’8x1000 – ha attivato nel 2013 un canale di finanziamento ulteriore relativo al rimborso di spese per l’acquisto di beni alimentari in favore di persone e famiglie. Rispetto a quest’ultimo filone, sono arrivate a Caritas italiana solo tra giugno e dicembre 2013 più di 150 richieste di rimborso (pari al 70% delle Caritas diocesane) per circa 6 milioni di euro.

1.148 iniziative “anticrisi” nelle diocesi “In Italia l’azione ecclesiale contro la fame si esplica anche attraverso e nell’ambito delle 1.148 iniziative anticrisi avviate nelle diocesi”, ha ricordato il sottosegretario della Cei. Dal 2010 ad oggi le iniziative diocesane risultano pressoché raddoppiate (+99,0%): “Poiché alcuni costi sono difficilmente comprimibili – le bollette, l’affitto, le rate di un debito o di un mutuo – per far quadrare le spese si taglia laddove, pur con sofferenza, si può tagliare: istruzione, salute e, appunto, cibo”. Il padiglione della Santa Sede “è in dirittura d’arrivo” Ad assicurarlo, rispondendo alle domande dei giornali-

sti, è stato il cardinale Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio Consiglio della cultura e commissario generale della Santa Sede per Expo 2015, intervistato in anteprima dal Sir quasi due mesi fa. “Il significato della presenza della Santa Sede all’Expo – ha detto il cardinale rifedendosi al tema, ‘Non di solo pane’ – vuole essere anche simbolico: non si tratta soltanto di un padiglione accanto ad altri padiglioni di altri Stati, ma di una presenza d’eccezione: non per la grandezza del padiglione – lo spazio interno è di circa 300 metri quadri – ma perché la Santa Sede non promuove nessuna iniziativa o prodotto di tipo commerciale”. Quanto ai costi, il card. Ravasi ha reso noto che ammontano in totale a 3 milioni di euro. “Un grande spettacolo”, la sera del 18 maggio, una festa speciale per il Corpus Domini a giugno e la celebrazione della Giornata del creato per le vie della città, a settembre: queste, in sintesi, le iniziative organizzate per Expo dalla Chiesa ambrosiana. Ad illustrarle è stato monsignor Luca Bressan, vicario per la cultura dell’arcidiocesi di Milano. L’Ospedale pediatrico Bambino Gesù – ha annunciato la presidente, Mariella Enoc – è presente con un portale dedicato al rapporto tra cibo, gusto, salute e malattia e una serie di convegni per raccontare “Il pasto che educa e che cura, dalla parte dei bambini”. Con “ExpoLab”, l’Università Cattolica del Sacro Cuore promuove progetti scientifici e iniziative culturali sulle tematiche di Expo: circa 200 i docenti coinvolti. M. Michela Nicolais

Il padiglione della Santa Sede di cui parla il Cardinale Gianfranco Ravasi

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IL POPOLO

VITA DELLA DIOCESI

Veglia Vocazionale Il Vescovo ci ha ricondotto alla bellezza della missione

La sua chiamata. Il nostro ascolto TORTONA - Come annunciato già nel numero scorso, si è svolta nella serata del 25 aprile, in coincidenza con la Giornata Mondiale delle Vocazioni, la Veglia Vocazionale Diocesana. Presieduto dal Vescovo Vittorio in Cattedrale a Tortona, il momento di preghiera ha radunato fedeli, sacerdoti, religiose e religiose, i giovani educatori dell’Azione Cattolica che animavano con il canto, il gruppo diocesano del Serra Club e il popolo di Dio. “Presenza di Lui nel mondo è il mistero del nostro ministero”. Queste parole, pronunciate dal Vescovo durante l’omelia, possono essere intese come il cuore di ogni vocazione: rendere presente il Risorto. Così la veglia è stata tutta una celebrazione della bellezza di essere con il Signore, un canto alla bellezza del Suo Amore e una lode a Lui, vivente nella Chiesa. Si è iniziato con l’invocazione allo Spirito Santo. È stato quindi proclamato il brano degli Atti degli Apostoli in cui Pietro e Giovanni guariscono il paralitico alla porta “Bella” del tempio. Pietro non solo parla di Gesù, raccontando qualcosa di Lui, ma parla da Gesù; è la parola di Gesù in Lui, che permette a Pietro di essere presenza nel Risorto, ed essere la stessa voce del Risorto. Noi stessi abbiamo incontrato il Risorto il giorno del battesimo. Per questo il segno della processione al fonte, posto al centro del presbiterio, e il segno di croce, compiuto intingendo la mano nell’acqua benedetta nella solenne Veglia Pasquale, è stato memoria forte del battesimo, nel quale siamo stati innestati in Cristo e diventati, una volta immersi nel mistero della sua morte e risurrezione, nuove creature. È stato poi proclamato il Vangelo dell’apparizione del Risorto, nel cenacolo la sera di Pasqua. Mons. Viola ha iniziato l’omelia con la domanda: “Che cosa rende forte la Chiesa? La capacità di organizzarsi? I numeri? La potenza delle cose? C’è una sola realtà che rende forte la Chiesa. La presenza del Signore Risorto. Solo la sua presenza tira fuori i suoi dalla paura dentro la quale erano precipitati davanti a quello spettacolo orribile che era l’esecuzione della condanna a morte di Gesù […]. Il Signore appare e risveglia la

Chiesa dal sonno mortale che la paralizza. Non è un fantasma, un’idea. È carne ed ossa e si offre ai suoi come esperienza in perfetta continuità con l’esperienza che avevano di Lui”. E ha proseguito: “Il Signore sempre continua a chiamare. Non mancano le vocazioni. Siamo noi che facciamo fatica […]. Ogni vita è vocazione, ma stasera permettici di chiederti il dono delle vocazioni al ministero, agli ordini sacri, perché ne abbiamo bisogno. Siamo certi che Tu chiami. Abbiamo bisogno di poterTi sentire presente nelle parole dei ministri. Anche noi abbiamo bisogno di fare gesti di affidamento veri a Te. Vinci le nostre paure e donaci il coraggio della resa e della consegna a Te. La purezza di un ascolto della tua Parola che si fida di Te, perché solo in questa disponibilità Tu vuoi essere presente con i tuoi gesti di salvezza. Ti chiediamo di imparare l’ascolto e la docilità mentre Ti benediciamo per come hai scelto di essere presente in mezzo a noi con la tua Parola che salva e i tuoi gesti che guariscono nei sacramenti. Per la possibilità che ci dai di essere testimoni di Te, di essere trasformati. Non gente che racconta di Te, ma tua presenza nel mondo perché il mondo possa conoscerTi, amarTi e sapere che Tu sei vivo”. Terminata l’omelia sono stati ricordati i sacerdoti che quest’anno celebrano un anniversario significativo di vita sacerdotale; il Serra Club Diocesano ha preparato per ognuno di loro un piccolo segno di riconoscimento, mentre simbolicamente è stata consegnata solo al Vescovo la targa per Mons. Aldo Tacchino, che celebra i 65 anni di ordinazione. Dopo aver recitato la preghiera per le vocazioni e il Padre nostro, è stato spalancato il portone centrale della Cattedrale, in segno della missione e della testimonianza che dobbiamo portare al mondo. Il Vescovo, dopo aver impartito la benedizione, si è posto dinnanzi alla porta dell’edificio e ha consegnato ai presenti l’immagine ricordo della serata. Al canto di “Cristo è Risorto veramente, alleluia!”, tutti sono usciti passando dalla navata centrale, per vivere la bellezza della missione. Claudio Baldi (foto: Luigi Bloise)

Ricordato a Pregola don Pino Scabini a 6 anni dalla morte PREGOLA - L’insegnamento di don Pino Scabini, importante figura del clero diocesano, che ha ricoperto numerosi incarichi negli organismi e nelle associazioni cattoliche locali e nazionali, è stata ricordata, nel sesto anniversario della scomparsa, domenica 26 aprile a Pregola, suo paese natale, con una Santa Messa celebrata da don Massimiliano Bergomi. Erano presenti la sorella Maria, i nipoti e tanti amici tra cui iscritti e simpatizzanti di Tortona e di Alessandria del MEIC (cioè del Movimento Ecclesiale di Impegno Culturale) del quale don Pino è stato anche assisten-

te nazionale. All’omelia don Bergomi ha ricordato don Pino collegando idealmente il suo impegno di sacerdote

e di uomo di cultura al Vangelo della domenica che presentava la figura del buon pastore.

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L’Agenda del Vescovo Il Vescovo Mons. Vittorio Viola esprime quotidianamente la vicinanza alla sua Diocesi attraverso numerosi incontri pubblici, nonché attraverso la disponibilità per udienze private. Ogni settimana vi aggiorneremo su questi momenti.

4 maggio

Trino Vercellese, Consiglio OFTAL

5 maggio

Genova, Conferenza Episcopale Ligure

6 maggio

mattina, udienze per gli Uffici di Curia ore 15.30, udienze per Sacerdoti e Diaconi ore 21, Viguzzolo, Oratorio Sant’Antonio, Santa Messa per il 400° anniversario della Confraternita della S.S. Trinità

7 maggio

ore 15.30-17.30, Commissione diocesana di arte sacra ore 21, Casei Gerola, incontro Associazione Toyai

8 maggio

ore 9, udienze per Sacerdoti e Diaconi

9 maggio

ore 17.30, Parrocchia di Serravalle Scrivia, Cresima

10 maggio

ore 9.30, Parrocchia di Barbianello, Cresima ore 11.15, Parrocchia Sacro Cuore - Tortona, Cresima ore 11.15, Parrocchia di Pinarolo Po, Cresima ore 16, Parrocchia di Verrua Po, Cresima

Per le udienze con il Vescovo si prega di contattare la Segreteria Vescovile (tel. 0131.816635).

Notizie diocesane

8 MAGGIO/A BRONI E A SERRAVALLE

Giovedì 30 aprile 2015

“Ama e fa ciò che vuoi”: ultimo incontro sull’affettività

Gli incontri del percorso sull’affettività, promosso dalla Pastorale Giovanile della Diocesi di Tortona, sul tema “Ama e fa ciò che vuoi” si concludono venerdì 8 maggio, alle ore 21, contemporaneamente all’Oratorio di Broni e presso il Centro Pastorale “Maria Regina” a Serravalle Scrivia. Il ciclo, che ha come obiettivo l’educazione all’affettività e alla sessualità, è rivolto alle ragazze e ai ragazzi delle scuole superiori. Info ai numeri 339.7572958 e 0131.829960 (mail: oresi@libero.it).

CONCORSO/ISCRIZIONI FINO AL 12 MAGGIO

Al via “Beato’s got talent”

La rassegna musicale “Beato chi canta”, organizzata dal Servizio Diocesano per la Pastorale Giovanile, si rinnova quest’anno con una nuova formula, ed una denominazione che si ispira ai format più innovativi del settore: “Beato’s got talent”. Possono prendere parte alla manifestazione sia cori giovanili, sia cantanti solisti di età inferiore ai 30 anni. Ogni partecipante può esibirsi in uno o due brani ispirati al tema della “misericordia”, lo stesso scelto da papa Francesco come simbolo della prossima Giornata Mondiale della Gioventù, che si terrà a Cracovia nel luglio 2016. Fra i brani inediti iscritti al concorso sarà scelto l’inno che accompagnerà i giovani tortonesi durante l’esperienza in Polonia. La rassegna avrà luogo nella serata di sabato 23 maggio presso l’aula magna del Centro Paolo VI di Casalnoceto (AL). Le iscrizioni, che si chiuderanno il 12 maggio, sono raccolte da don Cristiano Orezzi (tel. 339/7572958).

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CAMPANE


IL POPOLO

VITA DELLA CHIESA

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Giovedì 30 aprile 2015

Sabato la scossa più violenta di magnitudo 7,9. La CEI ha stanziato 3 milioni di euro per la prima emergenza

Terremoto in Nepal: tendere la mano alla popolazione In Nepal la terra continua a tremare, rendendo di ora in ora più pesante il bilancio del terremoto che sabato 25 aprile ha colpito anche India, Tibet e Bangladesh. Sono migliaia i morti, decine di migliaia i feriti e centinaia di migliaia le persone che hanno urgente necessità di assistenza umanitaria. Papa Francesco ha assicurato “vicinanza alle popolazioni colpite”, preghiera “per le vittime, per i feriti e per tutti coloro che soffrono a causa di questa calamità” e ha chiesto la mobilitazione della comunità internazionale perché porti “il sostegno della solidarietà fraterna”. Con questo spirito, lunedì 27 aprile la Presidenza della Conferenza Episcopale Italiana ha deciso lo stanziamento dai fondi 8xmille di 3 milioni di euro, destinandoli alla prima emergenza attraverso mons. Salvatore Pennacchio, nunzio apostolico in India e Nepal. I Giganti dell’Asia tenderanno la mano al piccolo Nepal? I due “giganti” asiatici, Cina e India, contengono a Nord e a Sud quel lembo di terra popolato da poco più di 27 milioni di persone che si chiama Nepal. Una delle regioni più corrotte – si stima che le entrate provenienti da corruzione e lavoro nero, coprano più del 50% del Prodotto Interno Lordo – e povere del mondo, con un tasso di alfabetizzazione del 60,3%, una scolarizzazione primaria del 71,1%, una malnutrizione infantile che tocca il 29,1% dei bambini sotto i cinque anni. L’80% dei più poveri del Paese è di origine Dalit – i “portatori di impurità” – che vivono una gravissima discriminazione. I bambini, che rappresentano il 40% della popolazione, soffrono povertà e malattie e molti di

La preghiera e la vicinanza del Papa

Sono più di 4000 le vittime del devastante terremoto di magnitudo 7,9 che sabato ha colpito il Nepal. Papa Francesco, subito informato di quanto accaduto, si è raccolto in preghiera sin dalla mattina. Poi in serata ha inviato, attraverso il cardinale segretario di Stato Pietro Parolin, un telegramma di cordoglio a monsignor Paul Simick, vicario apostolico del Nepal, in cui, esprimendo tutto il suo dolore, manifesta “la sua solidarietà a tutte le persone colpite da questo disastro e assicura a tutti i familiari delle vittime la sua vicinanza nella preghiera”. Il Papa “affida le anime delle vittime alla misericordia amorevole dell’Onnipotente e offre incoraggiamento alle autorità civili e al personale d’emergenza, affinché continuino nelle loro attività di recupero e assistenza di quelli che sono stati toccati da questa tragedia. Su tutti loro invoca le benedizioni dell’Onnipotente come promessa di guarigione e consolazione”. Domenica, dopo il Regina Coeli, ha pregato per quanti sono stati coinvolti dal sisma. “Desidero assicurare la mia vicinanza alle popolazioni colpite da un forte terremoto in Nepal e nei Paesi confinanti. Prego per le vittime, per i feriti e per tutti coloro che soffrono a causa di questa calamità. Abbiano il sostegno della solidarietà fraterna”.

loro sono esposti a violenze e abusi all’interno delle famiglie. Sono costretti a lavorare – il 34% di coloro che hanno tra i 5 e i 14 anni – perfino in cave di pietra o vengono sfruttati sessualmente. In alcuni distretti del Paese, si può dare in dote una bicicletta e 7mila rupie alla propria bambina di 6 anni per farla sposare con un suo coetaneo. Il fenomeno delle spose bambine è favorito dal sistema di schiavitù che colpisce le ragazze povere e dalla tradizione culturale e religiosa induista. Il risultato è che più della metà di tut-

ti i bambini e giovani di età inferiore ai 18 anni sono sposati. È questo uno degli esempi più significativi dell’influenza esercitata dall’induismo, al quale aderisce più dell’80% della popolazione. La parte restante è di fede buddista (10,3%) e musulmana (4,6), con una piccola presenza cristiana (0,5%). In base alla Costituzione, promulgata nel 2007, la libertà religiosa è limitata ed è fatto divieto di convertire una persona da una religione all’altra. Alcuni affermano che i nazionalisti siano attivi in Nepal “per pro-

cura”, tanto è evidente e stretto il rapporto con l’India, sancito nel 1950 con un Trattato di Pace e di Amicizia, dopo l’invasione cinese del vicino Tibet. Gli accordi, rinnovati nel 2001, hanno garantito la difesa e la sicurezza del Paese e hanno anche sancito la sua dipendenza economica dallo Stato indiano: il Nepal intrattiene con l’India i 2/3 dei propri contatti commerciali esteri, le sue poche infrastrutture sono state realizzate grazie agli investimenti indiani e persino la sua moneta è legata alla rupia indiana.

L’azione dell’India fu determinante nel 2006 nel sancire l’accordo di pace tra il Governo nepalese e i maoisti, impegnati in un’insurrezione durata dieci anni, durante la quale furono assassinate circa 13mila persone. Nel 2008, il partito maoista ha preso il potere e dopo 240 anni di monarchia è stata proclamata la Repubblica. L’attuale Governo indiano sembra intenzionato a rafforzare quest’assetto di potere, nonostante si sia pronunciato, negli anni passati – insieme a Stati Uniti, Gran Bretagna e Cina – a favore del regime monarchico costituzionale, più vicino ai sentimenti e alle tradizioni del popolo nepalese. Una nuova “via della seta” Negli ultimi anni, è emerso in maniera prepotente l’interesse della Cina, per la posizione strategica del Nepal sia nei confronti del Tibet, sia rispetto alla frontiera che la divide dall’India e che è oggetto di contestazione. Il grande Paese asiatico considera il territorio nepalese la nuova “via della seta economica” verso le regioni dell’Eurasia, per trasportare via terra i propri beni, dietro pagamento del transito. Il progetto, che è stato presentato dai cinesi all’inizio di quest’anno, insieme al potenziamento delle linee ferroviarie di collegamento, mirava ad avviare un accordo anche con l’India, come aveva dichiarato il ministro cinese degli Esteri Wang Yi. Con l’evento del terremoto, entrambi i Paesi si trovano di fronte ad una scelta: abbandonare il Nepal al proprio destino – come sostanzialmente avvenuto negli ultimi decenni – o cogliere proprio quest’occasione per “tendergli una mano”. Giovanni Lambertenghi

Roma, 24-26 aprile L’Azione Cattolica al Convegno delle Presidenze diocesane. Tra gli oltre 700 presenti anche la nostra delegazione

La realtà “sorprende” l’idea. Missionarietà alla luce dell’Evangelii gaudium ROMA - Dal 24 al 26 aprile si è svolto a Roma il Convegno delle Presidenze diocesane di Azione Cattolica. Tra gli oltre 700 delegati c’eravamo anche noi di Tortona. Il Convegno ha avuto come titolo: “La realtà “sorprende” l’idea. La missionarietà dell’AC alla luce dall’Evangelii gaudium”. Ci siamo confrontati nel rileggere e ampliare gli orizzonti su cui l’Azione Cattolica concentra il suo impegno, lasciandoci interrogare dall’Esortazione di Papa Francesco e dalle “consegne” dateci un anno fa, in occasione dell’incontro del 3 maggio 2014: rimanere con Gesù; andare per le strade e incontrare le persone; gioire ed esultare sempre nel Signore. Insieme si sono cercate “nuove strade” attraverso cui l’Azione Cattolica sappia farsi più missionaria e possa meglio contribuire al progetto di Chiesa disegnato da Papa Francesco attraverso il suo magistero, declinandolo pienamente come associazione e aiutando tutta la Chiesa a fare altrettanto. Ciò che sta a cuore all’Azione Cattolica è il primato della vita.

Le vite delle persone così come esse sono realmente, spesso piene di contraddizioni, di paure, di pregiudizi, di povertà materiali e spirituali. I lavori del convegno hanno avuto come riferimento le parole chiave dell’Evangelii gaudium: poveri, popolo, misericordia, gioia e dialogo. Per ciascuna di essa si sono realizzati dei mini-convegni di approfondimento con una relazione introduttiva e il racconto di

esperienze concrete, buone prassi da riproporre nei territori, per contribuire in maniera fattiva, aperta e serena alla vita civile del nostro Paese, irrobustire e rendere più ricca la trama del tessuto civile, culturale, etico della nostra società; farsi carico delle sofferenze delle persone, accompagnarle nelle fatiche del quotidiano. Il Convegno ha sottolineato tre coordinate essenziali della natura e della missione dell’Azione Cat-

tolica: l’importanza della parrocchia come realtà fondamentale per la missionarietà della Chiesa e la consapevolezza della necessità di fare in modo che queste riscoprano e approfondiscano la loro vocazione più autentica; la riaffermazione del ruolo della Chiesa particolare come soggetto dell’evangelizzazione, da cui consegue la necessità per ogni Chiesa particolare di sentirsi chiamata alla conversione missionaria; il ruolo

fondamentale dei laici chiamati ad assumere le proprie responsabilità e offrire il proprio contributo sotto la guida, ma anche a fianco dei Pastori. Il convegno è stato l’occasione per le AC diocesane di tutta Italia di commemorare il settantesimo anniversario della Liberazione e ricordare le tante figure di Azione Cattolica che hanno contribuito alla Resistenza, spesso pagando con la propria vita la fedeltà ai valori cristiani, l’amore per il Paese e per la libertà. Ha partecipato al Convegno, tra gli altri, mons. Savio Hon TaiFai, segretario della Congregazione per l’Evangelizzazione dei popoli, che con la sua presenza ha voluto significare l’impegno di un’Azione Cattolica che ha il respiro dell’intera Chiesa universale. In un mondo segnato da lacerazioni e conflitti, l’AC è impegnata a dare il suo contributo alla pace e alla riconciliazione delle differenze sociali, culturali, politiche e religiose. Raffaele Bonaventura (presidente diocesano di AC)

CAPANNI PIEMONTE S.n.c. Reg. Santo Stefano 23/25 - 15019 STREVI (AL) Tel./Fax 0144/37.27.90 - 338/27.15.722

CAMPANE


IL POPOLO

IL VANGELO DELLA DOMENICA

Giovedì 30 aprile 2015 3 maggio - V DOMENICA DI PASQUA

IL COMMENTO AL VANGELO (Gv 15,1-8)

“Chi rimane in me, porta molto frutto” LE LETTURE DELLA DOMENICA

Prima Lettura At 9,26-31 Salmo Responsoriale Sal 21 Seconda Lettura 1Gv 3,18-24 Vangelo Gv 15,1-8 In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Io sono la vite vera e il Padre mio è l’agricoltore. Ogni tralcio che in me non porta frutto, lo taglia, e ogni tralcio che porta frutto, lo pota perché porti più frutto. Voi siete già puri, a causa della parola che vi ho annunciato. Rimanete in me e io in voi. Come il tralcio non può portare frutto da se stesso se non rimane nella vite, così neanche voi se non rimanete in me.

Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me, e io in lui, porta molto frutto, perché senza di me non potete far nulla. Chi non rimane in me viene gettato via come il tralcio e secca; poi lo raccolgono, lo gettano nel fuoco e lo bruciano. Se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi, chiedete quello che volete e vi sarà fatto. In questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto e diventiate miei discepoli».

LA MEDITAZIONE DEL VESCOVO MONS. VITTORIO VIOLA trascrizione dell’omelia sul Vangelo di domenica scorsa, trasmessa dal sito www.radiopnr.it

Gesù si è rivelato pastore quando ha dato la vita per noi Domenica 26 aprile - IV Domenica di Pasqua (Gv 10,11-18)

Carissimi continua il nostro cammino pasquale, tempo, quello della Pasqua, nel quale ogni anno ci è dato di scoprire le conseguenze della Pasqua dentro la nostra vita. La liturgia ci accompagna in questo percorso, dove sentiamo gli effetti della Pasqua dentro la nostra esistenza, prima, ci illumina con la sua parola che in questa quarta domenica ci raggiunge attraverso l’immagine del buon pastore. Parola con la quale Gesù rivela chi è, nel dire: “io sono il buon pastore” c’è una rivendicazione messianica da parte di Gesù. Israele attendeva i tempi messianici sapendo che il Signore avrebbe scelto lui come pastore per il suo popolo. Dire “io sono il buon pastore, sono il pastore quello buono” è il modo con il quale Gesù proclama il compiersi dell’attesa messianica nella sua persona. In che cosa Gesù si rivela come pastore buono? In questo tratto essenziale: dare la vita, che è diverso da quello di un mercenario, che nel momento del pericolo pensa a salvare se stesso abbandonando il

gregge. Gesù è il pastore quello buono a motivo del fatto che dona la sua vita per le pecore del suo gregge. Tra il pastore e le pecore c’è un rapporto di conoscenza, sappiamo come nella Scrittura dire conoscenza, dire conoscere non vuol dire semplicemente una comprensione mentale quanto piuttosto un dato di esperienza. La conoscenza che c’è tra il pastore e le sue pecore è un’esperienza di una relazione, che permette, appunto, un riconoscimento reciproco. Le pecore ascoltano la voce del pastore e la riconoscono e dalla sua voce e dai suoi gesti vengono costituiti in un gregge. Questo guidare da parte di Gesù è un riunire nel gregge, che lui conduce, conduce verso quella comunione piena dentro la quale lui vuole portarci che è la comunione della Santissima Trinità, che è la nostra casa. Dare la vita è il tratto essenziale del suo essere pastore. Nessuno gli toglie la vita, è lui che dona la vita. Come ci raggiunge questa parola? Gesù si è rivelato pastore

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con la sua pasqua perché questo è il momento nel quale ha dato la vita per noi ed è attorno alla sua croce, attratti dalla sua croce, che noi ci costituiamo come suo gregge. Un’esperienza di conoscenza reciproca anche per noi. Per noi questa conoscenza reciproca consiste nel poter ascoltare la sua voce e riconoscere la sua voce. L’ascolto della parola per noi, sentire nella parola evangelica la voce del pastore quello buono e poterla accogliere in noi, per poter fare esperienza di lui. Anche qui non una conoscenza mentale, ma una conoscenza di esperienza, cioè del vivere la Pasqua. E se il dato essenziale della pasqua come del suo essere pastore è il dare la vita, per noi conoscerlo, essere riconosciuti, costituire il gregge attorno a lui che ci conduce, vuol dire fare esperienza della stessa altezza di amore che lui ha rivelato sulla croce. Vuole dire ssere partecipi di questo amore che è stato riversato in noi nell’effusione dello Spirito, nel momento della morte di

Gesù e che dentro di noi vuole continuare a riempire il mondo, permettendo a noi di fare esperienza della pasqua e al mondo di riconoscere il risorto presente, e attorno a lui, diventare l’umanità intera un unico gregge con un solo pastore, con un’unica direzione, quella di casa, che è la comunione della Santissima Trinità. Il Signore ci conceda di fare esperienza di questa cura pastorale che ci raggiunge, raggiunge tutti noi, che è l’amore suo per noi, una cura pastorale che è il suo donare la vita per noi. Ci conceda di fare esperienza di questo amore, di sentirne consolazione, di lasciarci coinvolgere da questo stesso amore per viverlo tra di noi e così sperimentare che il Signore è Risorto.

Per essere felici e far nascere cose buone, Gesù implora gli amici di fermarsi nel suo amore. “Rimanere in lui”, un ritornello per sette volte. Gesù è la vite che porta grappoli succosi e, per questo, è il profeta definitivo atteso dagli ebrei. Da sempre la vite è stata simbolo del popolo d’Israele, divelta dall’Egitto per essere trapiantata in Palestina. Il Padre è l’agricoltore che coltiva la vite-Gesù: è il canto d’amore di Isaia dove il Signore è mostrato come il vignaiolo che cura la casa d’Israele. Per sperare di comprendere bisogna mettersi nell’orizzonte della grande storia d’amore tra Dio e il suo popolo. Il cuore segreto di tutta la storia, anche di quella lontana e assurda, è il rapporto di comunione, altissimo e fragile, continuamente contrastato e aggredito, ma sempre risanato dall’amore di Dio che eternamente si riprende la sposa. Non tutti i tralci danno frutto. Dipende dal rapporto del discepolo con Gesù. La purificazione serve a dare una fecondità maggiore. La parola di Gesù purifica dal male e dal peccato. L’uomo separato non può nulla sul piano della fede e della grazia; non solo è sterile, ma subirà la condanna del giudizio finale. Invece chi resta unito vede esaurite anche le sue preghiere: fecondi nella vita e capaci di dare gloria al Padre. L’immagine della vite e dei tralci è propria di Giovanni. Negli altri Vangeli si parla della vigna, ma con contenuti diversi. Qui si dice che la vita dell’uomo è nelle mani di Dio, che toglie e pota i tralci, ed è sottoposta al suo giudizio. Tutta l’etica si raccoglie in quel “restare uniti”, la sola e vera responsabilità morale dell’uomo. Dio offre il dono che noi accogliamo restandogli uniti. Si “rimane” in Dio nella misura in cui le sue parole rimangono in noi. Memoria, affetto e lode delle parole del Signore nel nostro pensiero, nel nostro cuore e nelle nostre opere. Anche la preghiera cambia; non è più un forzare Dio alle nostre istanze, ma volere quello che Dio vuole: “Quello che volete, chiedetelo”. Se le sue parole restano in noi, sono esse a educare i nostri pensieri e le nostre implorazioni al Signore, e chiedendo quello che vogliamo, chiediamo dentro la sua volontà e pieni di vera gioia, perché vediamo ogni cosa nella luce di Dio. Oggi si parla di tralci, di vite e di grappoli. Qualche pagina prima Gesù aveva fatto il paragone con il chicco di grano caduto a terra e che, proprio perché muore porta frutto. Parlava di sé. Oggi parla dei discepoli, ma la legge è la stessa perché, staccati da lui, non possiamo fare nulla. IL SANTO DELLA SETTIMANA a cura di Daniela Catalano

Sant’Angelo di Gerusalemme

La Chiesa il 5 maggio ricorda Sant’Angelo di Gerusalemme, venerato ufficialmente come santo dal 1456, quando Papa Pio II ne approvò il culto. Secondo antiche fonti, Angelo nacque a Gerusalemme nel 1185 da una famiglia di fede ebraica. Si convertì, con il fratello gemello, al cristianesimo, e si ritirò in Palestina, sul Monte Carmelo. Angelo, ordinato sacerdote all’età di 25 anni, percorse diverse regioni della Palestina. Nel 1218 i superiori lo inviarono a Roma, per sottoporre a Papa Onorio III la Regola adottata dal primo Priore dell’Ordine del Carmelo San Brocardo, che aveva adottato i due voti di povertà e castità, disciplinando la vita dei carmelitani in un’esistenza eremitica ma non oziosa, in comune ma in silenzio, operosa, materialmente e spiritualmente. Il Papa confermò la Regola carmelitana nel 1226. Angelo, compiuta la sua missione, fu inviato in Sicilia per contrastare l’eresia catara. A Licata, vicino ad Agrigento s’imbatté in un signorotto locale, Berengario, che oltre a essere cataro, viveva nell’incesto; Angelo convinse la compagna di quest’uomo a lasciarlo. Berengario infuriato lo assalì, mentre predicava in chiesa e lo ferì con cinque colpi di spada. Il santo dopo quattro giorni morì per le ferite riportate

ma chiese agli abitanti di Licata di perdonare l’assassino. Era il 5 maggio 1225. Fu ben presto venerato come martire e sul luogo della sua morte fu edificata una chiesa, in cui fu deposto il suo corpo. I suoi resti, nel 1662 furono trasferiti in una nuova chiesa, S. Maria del Carmine, edificata per voto dagli abitanti di Licata, che erano stati preservati dalla peste, infuriata in tutto il Vicereame di Napoli nel 1656, per intercessione del Santo. Il culto a S. Angelo ebbe un’ampia diffusione fra i Carmelitani (la Provincia di Lombardia lo scelse come Patrono) e tra il popolo. Fu raffigurato con una scimitarra in testa, un pugnale nel petto, la palma del martirio in mano, sola o infilata a tre corone (verginità, predicazione, martirio). Sant’Angelo è patrono di molti paesi della Sicilia. Da lui prende il nome il paese Sant’Angelo Muxaro. A Cefalù si conserva una pietra sulla quale si dice esserci l’impronta del suo piede.



Concessionaria

VOGHERA V.le Martiri della Libertà, 41 Tel. 0383/41110 Fax 0383/368705

O

IL POPOLO dell’ VOGHERA - CASTEGGIO - BRONI

SS. MESSE FESTIVE A VOGHERA Duomo di Voghera (tel. 43532) ore 8,30-10-11,15-17,30 (sabato 17,30). S. Rocco (tel. 41206) ore 8-10,30-12-18 (sabato 18). S. Vittore (tel. 41677) ore 10,30-18 (sabato 18). Pombio (tel. 43688) ore 8,45 (Centro Madonna di Fatima) 11-18 (sabato 18). S. Maria della Salute (tel. 41315) ore 8-10,30-18 (sabato 18). S. Pietro (tel. 41856) ore 8-10-11,15 (sabato 17). Resurrezione (tel. 44674) ore 11 (sabato 17). Santa Maria delle Grazie (tel. 47889) ore 7,30-9,3011,30-17,30 (sabato 17.30). Medassino (tel. 640395) ore 11-17,30 (sabato 17,30). Torremenapace (tel. 646108) ore 11. Campoferro

ore 11. Oriolo (tel. 379578) ore 11. Carmine festivo 11,15. Ospedale ore 17. Gerlina ore 9. Farmacie di turno aperte dal 30 aprile al 6 maggio 2015 Giovedì 30: Gandini, Via Emilia, 41 - (tel. 0383 41425) Venerdì 1° maggio: Garavani, Via Plana 55 - (tel. 0383 41426) Sabato 2: Gregotti, Piazza Duomo, 16 - (tel. 0383 41427) Domenica 3: Gregotti, Piazza Duomo, 16 - (tel. 0383 41427) Lunedì 4: Gazzaniga, P.tta Garibaldi, 17 - (tel. 0383 43104) Martedì 5: Comunale 2, V.le Repubblica, 51 - (tel. 0383 40436) Mercoledì 6: Gregotti, Piazza Duomo, 16 - (tel. 0383 41427)

Varzi Domani il borgo ospiterà una manifestazione che punta sulle tradizioni

Una veste rinnovata per “Varzi in Fiera”

VARZI - Per la prima volta in vetrina ci saranno solo prodotti ed eccellenze della Valle Staffora mentre sul ponte torneranno le vacche Varzesi. Queste sono solo alcune delle novità che caratterizzeranno venerdì 1° maggio, la manifestazione “Varzi in Fiera”, patrocinata dal Comune e organizzata interamente dalla Nuova Pro Loco. “Abbiamo voluto salvaguardare i produttori del territorio con un’attenta selezione. – spiega il vice presidente della Pro Loco Giorgio Rizzotto – Ho intrapreso un vero e proprio tour per la valle alla ricerca delle nostre tipicità. Tutti gli eventi che organizzeremo serviranno a promuove-

re il territorio mettendo in vetrina prodotti, fiori e colori di un borgo che ha tanto da raccontare”. Infatti, non ci saranno bancarelle di cinesi, di prodotti etnici o di altre regioni. “Sarà una fiera con importanti novità e con conferme all’insegna della qualità. – aggiunge il presidente della Pro Loco Giorgio Pagani – Innanzitutto il mercato dei prodotti del territorio, con il salame in primis ma non solo, è stato sottoposto ad accurata selezione confermando e sottolineando gli elementi veramente territoriali. Si aggiungeranno nuovi banchi di artigianato e prodotti particolari non alimentari: questo per aumentare le dimensioni dell’evento, per

diversificarlo e per proporre anche qui prodotti selezionati e originali”. Come ogni anno, protagonisti saranno gli animali: nel centro storico si terrà l’esposizione degli animali da cortile mentre in piazza della Fiera cavalli e mucche la faranno da padroni. Alle ore 11, sul ponte dello Staffora, si assisterà al ritorno delle vacche Varzesi sui pascoli dell’alto Appennino. Un evento importante per il rilancio di una razza che fa parte della storia delle colline e che ha sfamato per secoli i contadini dei quattro versanti appenninici: pavese, alessandrino, ligure e piacentino. Per questa occasione è bandito un concorso fotografico: verrà premiata la migliore immagine che colga al meglio le peculiarità dell’evento. “Questo ritorno, forse più di ogni altra cosa, – continua Pagani – sottolinea la volontà di rinascita prima citata all’insegna delle tradizioni che ci ricordano sempre da dove si viene e ci suggeriscono la via per il futuro. Tutte le risorse, le eccellenze che Varzi ha saputo proporre nella sua storia vengono esaltate e riproposte come a dire: eravamo questo, lo siamo ancora e da qui ripartiamo. Sarà anche esposta un’autovettura Lawil (all’ingresso della Casa dei Servizi Terre Alte) più nota col nome del posto

in cui veniva prodotta: Varzina. I trattori d’epoca e la rievocazione della trebbiatura saranno una delle novità”. Secondo la Nuova Pro Loco di Varzi non potevano mancare se di tradizioni tutte si deve parlare. La sfilata dei cavalieri medievali ed uno spettacolo ippico, che potrà godere di uno spazio più ampio, rappresenteranno un ulteriore e consolidato fiore all’occhiello della manifestazione. “Infine, abbiamo voluto anche mantenere, pur ridotta, la presenza di alcune giostre. In fondo, nelle fiere di paese una volta c’erano i saltimbanchi e le giostre del tempo: in tema di memoria, quindi, ci stanno bene anche loro. – conclude Pagani – Oltre ad ampliare le scelte per il pubblico: bambini soprattutto. La sera poi si cena (alle 20.30) nella Casa dei Servizi Terre Alte con la polentata”. Il dopocena inizierà con una esibizione di Tango Argentino, al cui termine, chi vorrà, potrà tentare il ballo coadiuvato dai Maestri Cinzia Sottile e Guido Crivellente e terminerà con la musica del Duo Faravelli & Burrone sulle cui musiche tradizionali si potranno spendere le ultime energie nella danza. Mattia Tanzi

Presentato un progetto per gli studenti del “Maserati-Baratta”

VOGHERA - L’Istituto d’Istruzione Superiore “A. Maserati-Baratta” in collaborazione con il Comune di Voghera, ASM Voghera, Caritas Diocesana Agape Cooperativa Sociale Onlus e Opera Pia Casa del Pane asilo notturno pensionato Zanaboni onlus, ha avviato un progetto che ha come fi-

nalità la promozione di interventi di formazione ed attività didattiche tese a sensibilizzare gli alunni a realizzare azioni di solidarietà nei confronti di persone in situazioni di disagio e difficoltà, promuovendo inoltre interventi di formazione ed attività didattiche finalizzate a far acquisire ai

propri studenti un elevato senso civico. Lo studente, identificato dal dirigente scolastico quale destinatario di provvedimento disciplinare secondo quanto stabilito dal regolamento d’istituto, previa autorizzazione dei genitori, presterà opera di volontariato provvedendo al ripristino dell’o-

riginario decoro di opere murarie danneggiate da graffiti e scritte nel contesto cittadino sotto la supervisione di personale individuato all’interno della Caritas. La convenzione prevede la possibilità da parte dello studente di svolgere attività di volontariato presso la Casa del Pane.

MENCONICO - Domenica dopo la Santa Messa celebrata nella chiesa parrocchiale da don Marco Forni e da don Giuseppe Della Giovanna, sono state consegnate, per la prima volta a Menconico le civiche benemerenze nel palazzo municipale. Le pergamene sono andate alla Pro Loco, perché ha sempre svolto un’importante azione di promozione del territorio, incentivando il turismo e valorizzando i prodotti locali e le strutture ricettive della zona e al Gruppo Alpini di Menconico, in quanto si è sempre occupato della tutela del territorio attraverso la manutenzione

dell’area verde, in occasione della festa della Madonna del Monte Penice, dell’organizzazione della giornata ecologica e della manutenzione dei monumenti ai caduti. Una benemerenza è stata dedicata alla memoria di Mauro Draghi per aver fondato e promosso la Pro Loco e consegnata a Rosina Tassinari per essersi sempre impegnata in attività socio assistenziali. Alla consegna erano presenti il sindaco Paolo Donato Bertorelli, il vice sindaco Mario Ferrari, l’assessore Agostino Cerati e il capogruppo di maggioranza Stefano Farina.

Consegnate le benemerenze

LTREPO’

Giovedì 30 aprile 2015

STRADELLA - VALLE STAFFORA

Edicole aperte domenica 3 maggio 2015 (Turno B): Bettaglio, via C. Emanuele; Bertora, via Verdi; Dematteis, via Emilia 23; Ferlini; via Rosselli; Rota viale Repubblica; Mingrone corso XXVII Marzo; Salvagnin, via Lomellina; Ravaglia, piazza san Bovo; La Notizia di Sala, via Don Minzoni; Tres via Grattoni; Zolla via Cavour; Mossolani, via Cattaneo; Cartolandia strada Valle. Distributori aperti domenica 3 maggio 2015 (Turno C): TOTALERG, via Lomellina 136; IPER STATION, S.P. Bressana-Salice Km 11+100

VOGHERA - Dal 1° maggio al 2 giugno

Aspettando i mondiali antirazzisti

La presentazione dell’evento in Municipio a Voghera

VOGHERA - Quando lo sport è solidarietà. Dopo il successo riscontrato nel 2014 torna, anche quest’anno, “Aspettando i mondiali antirazzisti”, un evento indetto dall’UISP (Unione Italiana Sport per Tutti) su tutto il territorio nazionale. A Voghera si terrà dal 1° maggio al 2 giugno prossimi, organizzato da diverse Associazioni di Volontariato cittadine come l’Atletica Pavese, il Comitato Soci COOP di Voghera, il Presidio di Libera di Voghera, l’Associazione Insieme e l’UISP provinciale di Pavia, che allestiranno un torneo di calcio senza barriere. L’iniziativa è rivolta a tutti i residenti, italiani e stranieri, e all’area del disagio sociale e psichico. L’invito alla partecipazione è stato accolto con entusiasmo dalle otto squadre partecipanti. Saranno in campo la compagine senegalese dell’Associazione Dimbalente, quella del Centro Culturale Islamico, i rumeni della Dacia e dell’FC Comunitari, quella

dell’Amletico Pavia, formata da disabili psichici, due formazioni di detenuti della Casa Circondariale di Voghera, e quella battezzata Piroga, totalmente composta dai profughi, ospiti dell’albergo Zenith di Voghera. Si disputeranno quindi due gironi, uno che si svolgerà all’interno del carcere di via Prati Nuovi, l’altro sui campi minori di Voghera. La partita iniziale sarà all’interno della struttura dei Padri Barnabiti, le altre sul campo di via Maggioriano, una locazione fortemente simbolica, in quanto il centro è stato dato in uso all’Associazione Dimbalente e la manutenzione è opera del lavoro volontario dei profughi. Le vincenti di ogni torneo disputeranno poi la finale, onde aggiudicarsi il trofeo messo in palio dagli organizzatori. Ma il premio più importante del torneo, che sarà assolutamente non competitivo, sarà quello del “Fair Play”, da assegnare alla squadra ed al giocatore più corretti.

VARZI - Sabato 6 e domenica 7 giugno

Due giornate dedicate ai bambini

VARZI - Due eventi dedicati ai più piccoli saranno organizzati dalla Nuova Pro Loco di Varzi nella Casa dei Servizi Terre Alte. Si parte sabato 6 giugno, alle ore 21, con l’evento intitolato “Preludio al Paese dei Balocchi”. Si tratta di uno spettacolo di

magia. Domenica 7 giugno invece sarà la volta di “Un giorno nel paese dei Balocchi”. I bambini potranno divertirsi con giochi gonfiabili, trampolini, trucca bimbi, mercato dei giocattoli, mostra mercato dei giocattoli usati e picnic nei giardini.


IL POPOLO

VOGHERA E OLTREPO’

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Salice Terme Sarà organizzato dall’Automobile Club Pavia il 5 e 6 giugno

Torna il Rally delle Quattro Regioni

Giovedì 30 aprile 2015 MONTU’ BECCARIA - Il giornale degli studenti

La “Gazza ladra” vola con successo

Elena Bassi e Simonetta Dealis Pacca

SALICE TERME - Il conto alla rovescia sta scandendo i giorni che mancano all’attesa data del 5 e 6 giugno, quando Salice Terme e la provincia di Pavia ospiteranno l’edizione 2015 del Rally 4 Regioni. L’Automobile Club Pavia non ha dimenticato il glorioso passato della manifestazione, è consapevole del ruolo che le spetta di diritto nella storia del rallismo nazionale e si rimette in gioco proponendosi in prima persona nella rinascita dell’evento sportivo. Il 4 Regioni ricomincia da dove s’era interrotto, con rinnovata passione, con persone che il rally l’hanno disputato, organizzato, seguito ai bordi delle strade, comunque vissuto

da protagonisti. Quelle stesse persone, oggi, lo hanno iscritto a calendario come rally storico. La macchina organizzativa è già in moto da tempo e il programma di gara è stato definito con l’apertura delle iscrizioni nella giornata di mercoledì 6 maggio e la chiusura delle stesse alle ore 18 di lunedì 1° giugno. Sabato 30 maggio verrà distribuito il road book agli equipaggi che potranno effettuare le ricognizioni nella medesima giornata dalle ore 9.30 alle 12.30 e dalle 14 alle 2; operazione consentita anche per la domenica 31 maggio, col termine fissato alle ore 19. Venerdì 5 giugno Salice Terme si animerà con le o-

perazioni di verifica alle quali è dedicata la fascia oraria dalle ore 11 alle ore 17: le sportive in via Diviani, le tecniche nel vicino viale delle Terme nella zona delle piscine. Nel tardo pomeriggio di venerdì 5 giugno verrà data la partenza del prologo serale che prevede lo svolgimento di una prova speciale e si concluderà con l’ingresso notturno nel parco. La partenza della seconda, sostanziosa, parte di gara nella mattinata di sabato 6 con gli equipaggi impegnati ad affrontare tre storici tratti cronometrati che saranno ripetuti per altre due volte. Dieci sono le prove speciali, per un totale di circa 70 chilometri da classifica. Un per-

corso raccolto, ma che sarà sicuramente apprezzato dagli equipaggi non solo per la componente tecnica e spettacolare, ma anche per la facilità di poterlo provare durante le ricognizioni; un percorso non paragonabile con quelli dei fantastici “4 Regioni” di un tempo, ma perfettamente in linea con regolamenti ed esigenze dei nostri giorni. La passione del presidente Marino Scabini, l’esperienza del campione italiano rally 2013 Matteo Musti, la competenza dell’Automobile Club Pavia e la volontà dello staff che sta lavorando alla realizzazione dell’atteso evento, sono le credenziali per una buona riuscita. Mattia Tanzi

Un Festival dei ragazzi che fa tanta beneficenza

BRONI - Non si è ancora spenta a Broni l’eco del successo che gli scorsi 20 e 21 marzo ha riscosso il Festival dei ragazzi “Le Voci di domani”. La manifestazione, svoltasi al teatro Carbonetti, è stata organizzata dall’omonima associazione che ha due scopi ben precisi: promuovere la cultura della musica e del canto tra le nuove generazioni e soprattutto sostenere concretamente iniziative caritative e benefiche. Così è stato lo scorso anno e così è stato anche per l’edizione 2015. Quattromila euro. Questa la cifra che è stata destinata per tre diverse tipologie di associazioni e progetti: il Coro Manos Blancas del Friuli onlus, l’associazione

P.A.C.E. di Santa Giuletta, il progetto “Sostenere il benessere e la vita di relazione del minore disabile” del comune di Broni. Il Coro delle Mani Bianche del Friuli è stato ospite al Festival la sera del 21 marzo e ha suscitato una grandissima emozione tra il pubblico. I bambini e i ragazzi che ne fanno parte non cantano con la voce, ma cantano con le mani ricoperte da guanti bianchi e con i movimenti delle braccia e del corpo. Il Coro nasce in Italia nel 2010 ed accoglie bambini con difficoltà ad esprimersi attraverso la parola e con deficit uditivi al fine di favorirne l’integrazione, l’autonomia, il controllo delle proprie emozioni e dei propri gesti,

la comunicazione di emozioni ed affetti. L’Associazione P.A.C.E. si occupa principalmente di sostenere iniziative di carattere sanitario nei paesi dell’Africa. Il progetto riservato ai minori disabili mira a favorirne il benessere fisico e mentale e a sostenerne la vita di relazione attraverso attività quali la pet terapy, l’attività motoria in acqua, l’affiancamento di un educatore con un rapporto 1/1 col minore nei centri estivi e così via. “Quattromila euro sono una cifra consistente, soprattutto di questi tempi. Un risultato apprezzabile dunque, che ci riempie di gioia. – fanno notare i responsabili dell’associazione – Un risultato che è

stato possibile raggiungere grazie alla generosità di molti: della famiglia Massoni che, in memoria di Claudia, ha scelto di sostenete il Festival, delle numerose attività commerciali ed aziendali di Broni e dei comuni vicini, del pubblico che ha gremito in entrambe le serate il Carbonetti. A loro va il nostro grazie sincero”. Il prossimo appuntamento con il Festival “Le Voci di domani” è già fissato: domenica 12 luglio, in piazza Garibaldi, si terrà il “Galà delle Voci di domani” a chiusura dell’annuale Festa del Volontariato. Un’altra occasione per ascoltare le bellissime voci dei ragazzi e per fare ancora un po’ di bene. m.r.

Res Antiqua

di Andrea Rivoira Negozio via G. Plana n. 81 Laboratorio via Pozzoni, 11 (area artigianale) 27058 Voghera (PV) - Cell. 3389702852

MONTU’ BECCARIA Al Teatro Dardano di Montù Beccaria i ragazzi della scuola media hanno presentato in anteprima il giornale che hanno realizzato. I ragazzi hanno dato vita a una vivace performance teatrale. Hanno richiamato film famosi sul giornalismo (“È la stampa, bellezza…”), hanno preso un po’ in giro i grandi quotidiani nazionali, hanno spiegato il perché della testata e hanno rappresentato in modo brillante e sintetico il lavoro che li ha portati a confezionare un giornale di venti pagine dedicate a temi sociali, ambientali, culturali, all’intrattenimento, alle interviste e ai reportage. Dopo i ragazzi sono intervenuti Roberto Marsili, direttore marketing della Sicom Italia che ha es-

presso la sua valutazione professionale sul “prodotto giornale”; Elena Bassi, dirigente scolastico del plesso Valle Versa, che ha sottolineato il valore formativo e didattico del progetto e in chiusura, l’editore Mons Acutus Ernesto Belcredi che si è dichiarato soddisfatto e sorpreso per i contenuti e la forma de “La Gazza Ladra” paragonabili a quelli di un quotidiano nazionale. La presentazione, sottolineata dagli applausi del pubblico, si è chiusa con il fragoroso ingresso nel teatro, peraltro a sorpresa, della banda musicale di Montù Beccaria. Il giornale è adesso in distribuzione nei comuni di Montù Beccaria, Bosnasco, Zenevredo, San Damiano al Colle, Broni e Stradella.

TORRICELLA VERZATE - Tre giorni di eventi

Festa patronale per la Santa Croce TORRICELLA VERZATE - Venerdì 1° maggio iniziano i festeggiamenti in onore della Santa Croce al Sacro Monte di Torricella. Alle ore 21 saranno ricordati i caduti sul lavoro durante la S. Messa delle ore 20.30 che vedrà la partecipazione dell’A.N.M.I.L. (Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi del Lavoro). Dopo la cerimonia della deposizione dei fiori nella cappella dedicata alle vittime del lavoro e il saluto delle istituzioni, si terrà il concerto Gospel della Corale San Germano di Rivanazzano Terme. Sabato 2 maggio, vigilia della solennità, alle ore 20.30 sarà celebrata la Santa Messa animata dalla corale di Fumo diretta dal maestro Lucia Pedrazzi; al termine, fino alle 22 ci sarà l’adorazione silenziosa della Santa Croce. Domenica 3 maggio, giorno della festa, alle ore 11.30 Santa Messa solenne; nel pomeriggio si terrà la camminata al Sacro Monte che inizierà alle ore 15.30 e si snoderà in contemporanea da tre luoghi che sono Mornico Losana, Oliva Gessi e il Castello di S. Giuletta. Al Santuario, dove si arriva per le 16.30, ci sarà l’accoglienza dei gruppi e

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la benedizione del pellegrino. Alle ore 17.30 seguirà l’Eucaristia e la benedizione con la reliquia. Alle ore 21 si terrà un “concerto in acustica… con musiche dall’infinito”. Per tutto il pomeriggio sarà possibile gustare le frittelle nel piazzale del Santuario e partecipare alla sagra della ciambella che sarà presente in numerosi banchetti. Lunedì 4 maggio, alle ore 10.30, sarà celebrato l’Ufficio dei defunti. Per tutta la durata della festa sarà aperta la grande pesca di beneficenza allestita da un gruppo di volontari nei locali dell’Oratorio, il cui ricavato andrà a sostegno del Santuario.


VOGHERA E OLTREPO’

Giovedì 30 aprile 2015

Broni 4285 cittadini chiedono la riqualificazione del presidio sanitario

Consegnate le firme per l’ospedale BRONI - Nei giorni scorsi il vice sindaco di Broni Antonio Riviezzi, accompagnato dal presidente dell’Avis cittadina Roberto Calatroni e dal consigliere Avis Giancarlo Lucchini, si è recato presso la sede dell’Asl di Pavia per consegnare ufficialmente le firme raccolte nelle passate settimane per la riqualificazione dell’Ospedale Arnaboldi di Broni. In circa due mesi 4285 cittadini di Broni e dei comuni limitrofi hanno apposto la loro firma appoggiando le richiese del comitato nato per salvare la storica struttura bronese. Con la loro firma, i cittadini hanno chiesto il ricongiungimento in un’unica sede dei vari poliambulatori presenti sul territorio, il mante-

nimento del presidio di guardia medica, gli ambulatori per le malattie pneumologiche e asbesto correlate, l’apertura di nuovi ambulatori specialistici, l’opportunità per le associazioni operanti nel terzo settore di avere una sede adeguata, il centro di raccolta sangue. Le firme sono state spedite

anche all’assessore alla salute della Regione Lombardia Mario Mantovani e al presidente della terza commissione del Consiglio regionale Fabio Rizzi. Oltre a Broni avevano dato il loro sostegno anche i comuni limitrofi: Albaredo Arnaboldi, Barbianello, Campospinoso, Canevino,

Canneto Pavese, Casanova Lonati, Cigognola, Golferenzo, Montalto Pavese, Pinarolo, Portalbera, Santa Maria della Versa, Santa Giuletta, Torricella Verzate. Anche enti ed associazioni hanno contribuito al successo dell’iniziative, tra i quali la Pro Loco di Cigognola che si è spesa in una opera di appoggio e sensibilizzazione. Soddisfazione è stata espressa dal presidente dell’Avis di Broni che ha fatto notare come il risultato sia stato possibile grazie all’interessamento e alla passione dei cittadini che hanno compreso l’importanza di mantenere un presidio di fondamentale importanza quale è l’ospedale Arnaboldi di Broni. m.r.

sano e don Tonino Moroni parroco di Cigognola e Pietra de’ Giorgi. La liturgia eucaristica è stata preceduta da un momento di preghiera mariana, che ha consentito ai presenti di accostarsi al sacramento della riconciliazione.

Nell’omelia don Armando ha sviluppato il vangelo domenicale “del Buon Pastore”, inserendo nella sua riflessione il tema della vocazione dei malati tanto caro al Beato Luigi Novarese, fondatore dell’associazione. Al termine della celebrazione, con una gradita sorpresa, è arrivato il Vescovo Monsignor Vittorio Viola che ha rivolto intense parole di incoraggiamento agli intervenuti e si è anche intrattenuto con i malati per un saluto personale. Domenica 26 aprile, al mattino, don Armando Aufiero ha celebrato la Messa domenicale nel Duomo di Voghera, con ulteriore approfondimento delle tematiche inerenti la pastorale del malato.

Celebrata la tradizionale “Pasqua dell’Ammalato”

FUMO - Nel pomeriggio di sabato 25 aprile nel Santuario della Beata Vegine di Caravaggio, a Fumo, frazione di Corvino San Quirico, è stata celebrata la tradizionale “Pasqua dell’Ammalato”, organizzata dal Centro Volontari della

Sofferenza (C.V.S.). La Messa è stata officiata da don Armando Aufiero, presidente della Confederazione C.V.S. internazionale, giunto da Roma. Con lui hanno concelebrato P. Vittorio Dal Dosso, assistente spirituale del C.V.S. dioce-

E’ morto Sandro Paleari uno dei personaggi più amati della montagna RIVANAZZANO TERME - Si è spento giovedì scorso, dopo una grave malattia, nel reparto di medicina dell’ospedale di Varzi l’alpino Sandro Paleari, 79 anni, detto “Ciarò”, uno dei personaggi più rappresentativi e apprezzati della montagna pavese. Infatti, anche se ancora residente a Rivanazzano Terme, da una quindicina di anni aveva deciso di andare a vivere da solo, ai Tre Passi, in una terra di confine che si trova tra i comuni montani di Menconico e Bobbio. Lì si è sempre dedicato all’allevamento dei bovini in un’azienda agricola (la sua casa) che si trova vicino al bar-ristorante Scaparina. “Era una persona vera, innamorata della montagna e

sempre disponibile ad aiutare gli altri. – il ricordo di Giuseppe Monfasani titolare del bar – Lui, alpino nel Dna, ha sempre contribuito alle manifestazioni organizzate in montagna dalle penne nere e la sua presenza è stata fondamentale per la manutenzione del territorio. Si è sempre occupato, senza chiedere un soldo, della pulizia e sistemazione di quei prati e sentieri che portano sulla vetta del Monte Penice. Amava curare con passione il suo allevamento, usare il trattore e “viaggiare” su questi nostri stupendi crinali appenninici. “Ciarò” ha saputo aprire il suo cuore alla montagna. Per questo motivo non lo dimenticherò mai”.

vanazzano Terme. Sandro Paleari lascia i figli Piera e Luigina e i nipoti Diego ed Eleonora. “Vogliamo ringraziare il personale del Pronto Soccorso e del reparto di medicina di Varzi per aver curato nel migliore dei modi mio nonno. – dice la nipote Eleonora Zambianchi – Infine, un ringraziamento particolare va a Giuseppe Monfasani per essergli sempre stato vicino”. Mattia Tanzi

I funerali di Sandro Paleari, sono stati officiati nella chiesa parrocchiale di Ri-

Un convegno sui temi del “lavoro e del mutuo aiuto” VOGHERA - Sabato 9 maggio, alle ore 10, presso il Salone del Millenario in piazza Duomo a Voghera si terrà il convegno sul tema “Lavoro e Mutuo Aiuto”, organizzato dal Movimento Cristiano Lavoratori di Voghera per presentare un progetto che prevede l’attivazione di gruppi di mutuo aiuto per disoccupati e precari. Al convegno sarà presente Stefania Cavallo, e-

sperta in comunicazione e formazione e mediatrice sociale che presenterà il libro “Istruzioni per l’uso anticrisi e Mutuo Aiuto” e racconterà di esperienze simili e positive nel nord Italia. Il progetto affronta questo tempo di crisi economica e socio culturale che ne deriva attraverso un approccio orientato al “cosa fare” che tuttavia parte e si sviluppa attraverso l’ascolto e la pa-

rola, strumenti di percezione del sé e dell’altro utili a ritrovare importanti risorse personali e di gruppo. La finalità è quella di agevolare, attraverso un percorso basato sulla parola e sulla condivisione, la ricerca delle proprie risorse e motivazioni, verso nuove idee e strade possibili. Il Movimento Cristiano Lavoratori organizzerà altri incontri sull’argomento.

IL POPOLO

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In Breve

CASEI GEROLA/CULTURA

“Monumenti aperti” in paese

Domenica 10 maggio Casei Gerola aprirà i suoi monumenti. Nata dalla collaborazione tra le Scuole Medie ed Elementari, l’Amministrazione Comunale, la Parrocchia, le Consulte, quella dei Giovani e quella Culturale, e la Pro Loco, l’iniziativa “Monumenti aperti” mira a riavvicinare la popolazione Casellese (e non) ai suoi monumenti, traccia degli eventi storici che hanno caratterizzato la vita del paese.In particolare, nel pomeriggio di domenica 10 maggio, a partire dalle 14.30, verranno effettuate visite guidate presso la chiesa di San Guglielmo, il palazzetto del Carmagnola e la collegiata di San Giovanni Battista, in cui i ragazzi delle Scuole Elementari e Medie illustreranno i tesori artistici coinvolti in questa iniziativa. In parallelo, sarà possibile visitare la mostra di arte contemporanea del Gruppo 7 presso piazza Meardi, dove verrà, inoltre, allestito il punto di raccolta dal quale cominceranno le visite. VOGHERA/STORIA LOCALE

Percorsi nell’ex manicomio

L’associazione “Spinofiorito”, con il patrocinio del Comune di Voghera, ripropone i “Percorsi con l’autore” che si terranno presso l’ex Ospedale Psichiatrico di Voghera, con Angelo Vicini co-autore insieme a Fabio Draghi del volume “Oltre il cancello... Voghera”. Le prossime date nel mese di maggio sono l’1, il 2, il 3 e il 17, gli orari dalle ore 10 alle 13 e dalle ore 14 alle 19. La visita dura circa 55 minuti e le partenze sono previste ogni ora a partire dalle ore 10. La prenotazione è obbligatoria, l’ingresso è a offerta libera e sarà devoluto all’associazione (o con la sottoscrizione della tessera associativa). Per informazioni e prenotazioni si può inviare una mail o telefonare (prenota@spinofiorito.com; 349.6431041 oppure 339.2098288). Il punto di partenza è davanti al cancello della struttura in viale Repubblica, a Voghera.

CASTEGGIO/EVENTI

Il mercatino “L’epoca d’oro”

Sabato 2 maggio torna il Mercatino di Casteggio “L’epoca d’oro - The Golden Age”. Questa manifestazione, richiama presso l’Area Fieristica OltreExpo in Via G. Saporiti (ex area Truffi) tutti gli appassionati di antiquariato, modernariato, collezionismo, vintage, modellismo, hobbistica, ma anche collezionisti di fumetti e dischi in vinile, e che concentra in un’unica struttura al coperto in condizioni sicuramente ottimali per questo tipo di evento. La manifestazione ha cadenza mensile, tutti i primi sabati del mese e il calendario è visibile sui siti (www.lepocadoro.it e www.lefieredicasteggio.it) e sul profilo Facebook. L’ingresso è gratuito, l’apertura al pubblico è dalle ore 9 alle 17.30.

S. MARIA DELLA VERSA/LAVORI PUBBLICI

Una scuola più sicura

La giunta comunale di Santa Maria della Versa, guidata dal sindaco Maurizio Ordali, ha approvato il progetto definitivo degli interventi, finalizzato alla richiesta di contributo alla Regione, che, se concesso, coprirà circa l’80% dei costi dei lavori di risanamento e messa in sicurezza della Scuola dell’Infanzia. La giunta ha incluso questo intervento nell’elenco annuale 2015 del piano triennale delle opere pubbliche. Se il progetto presentato sarà ritenuto valido, il comune dovrà impegnarsi a cofinanziare i lavori per la quota del 22% mentre il restante 78% sarà coperto con il contributo regionale. Si tratta di un intervento molto atteso dalla comunità di Santa Maria della Versa.

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IL POPOLO

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Giovedì 30 aprile 2015

Domenica 31 maggio sette candidati sindaci e diciassette liste si affronteranno per il governo della città

Elezioni comunali a Voghera: la parola ai cittadini

Angela Fazio

Alessandro Traversa

Mery Civitillo

Luisa Dosseni Spalla

Stefania Falciano

VOGHERA - I residenti di Voghera, il 31 maggio, saranno chiamati alle urne per le elezioni comunali. Si tratta di un appuntamento importantissimo, per una città da sempre considerata la “capitale” dell’Oltrepò Pavese. Saranno sette i candidati sindaci: Carlo Barbieri, primo cittadino uscente sostenuto dalle liste di Forza Italia, Udc, Ncd-per Melazzini, Alleanza Democratica, Voghera Lombarda, Voghera Attiva e Pensionati, Aurelio Torriani sostenuto dalle liste Con Voi per Voghera, Lega Nord (più Scegli Voghera e Identità Oltrepò), Fratelli d’Italia e Lista Gabba, Pier Ezio Ghezzi (Pd e Lista Civica Ghezzi), Diego Di Pierro del Partito Liberale, Caterina Grimaldi del Movimento 5 Stelle, Antonietta Bottini (Tsipras e l’Altra Voghera a Sinistra) e Fabio Aquilini dell’Italia del Rispetto. Ma quale città hanno in mente gli elettori? Come immaginano la Voghera del futuro? E quali sono i bisogni più urgenti? Lo abbiamo chiesto proprio a loro, ai cittadini, scelti come “campione” tra diverse categorie professionali e anagrafiche. Queste sono le risposte che hanno dato alle nostre

cinque domande

1. Secondo lei, per che cosa sarà ricordata l’Amministrazione Barbieri?

2. Voghera oggi: criticità e potenzialità. Cosa si può salvare e cosa c’è da cambiare?

Alessandro Traversa, 29 anni, disoccupato: “L’amministrazione Barbieri sarà ricordata in positivo e in particolar modo per le numerose attività svolte dall’assessorato alla cultura. La riapertura del Castello è stata un successo così come l’inaugurazione della Greenway e la riqualificazione di Piazza San Bovo. Purtroppo alcune vecchie promesse elettorali sono state disattese, in primis una soluzione ai pochi parcheggi in zona ospedale. C’è stata una pessima gestione della viabilità ed è mancato completamente un progetto per la creazione di un’area fieristica”. Angela Fazio, 49 anni, casalinga: “Sarà ricordata proprio per non essere stata teatro di scandali o vicende poco chiare e per il tentativo di far ritornare Voghera come la ricordo io da bambina: una cittadina tranquilla con dei monumenti ben tenuti di cui essere fieri”. Mery Civitillo, 42 anni, dipendente di un supermercato: “Non sarà ricordata in quanto non ha saputo dare nessuna svolta alla città”. Luisa Dosseni Spalla, 60 anni, di Coldiretti: “L’amministrazione Barbieri sarà ricordata per la creazione di grandi eventi culturali pensati per tutta la popolazione, per l’acquisizione totale dei palchi del Teatro Sociale, per la pulizia delle strade del verde pubblico e per il mantenimento di tutte le scuole pubbliche che ben funzionano”. Stefania Falciano, 27 anni, disoccupata: “L’amministrazione Barbieri sarà ricordata per non aver applicato la Tasi sulla seconda casa, per l’ottima gestione dell’Azienda Asm che è in continuo utile, per l’istituzione dei consigli comunali per i bambini e per il salvataggio della Caserma che è stato ottenuto grazie all’impegno di Nicola Affronti”.

Alessandro Traversa: “Voghera per la sua posizione geografica ha enormi potenzialità, dovrebbe divenire la capitale dell’Oltrepò Pavese, punto di ritrovo per fiere ed eventi legati al nostro territorio. In questo modo la città sarebbe più viva e i visitatori darebbero una boccata d’ossigeno al commercio cittadino. Purtroppo oggi Vogherà è vissuta come città dormitorio, offre poco in termini di attrazione e divertimento alle nuove generazioni”. Angela Fazio: “Criticità per gli abitanti che hanno perso il lavoro con la chiusura di tantissimi stabilimenti e attività. Insicurezza per il futuro, criminalità in aumento con paura per i furti in casa. Voghera si trova in una zona felice dell’Oltrepò Pavese e avrebbe grandi potenzialità. Si dovrebbe tornare alle origini, alla riscoperta del territorio, alla rivalutazione dell’attività agricola e di quelle ad essa collegata. Mi aspetterei l’apertura di un mercato fisso di prodotti della zona e una rivalutazione delle attività artigianali promuovendo corsi per imparare i vecchi lavori dimenticati. Da salvare credo la volontà di essere in qualche modo al servizio del cittadino”. Mery Civitillo: “Da salvare c’è relativamente poco e da cambiare tante cose proprio perché bisogna arrivare ad una svolta”. Luisa Dosseni Spalla: “Voghera oggi comincia con una rinascita commerciale ed economica e di conseguenza ricominciano ad aprire attività artigianali e commerciali. A mio avviso bisogna salvare le attività storiche vogheresi e aprire alle nuove iniziative. Occorre migliorare la vita agli anziani con un’assistenza domiciliare mirata e avviata con il sostegno di associazioni, volontari e parrocchie. Servirà poi un grande impegno indirizzato ai nostri anziani soli e in difficoltà e una maggiore attenzione ai problemi di quelle

famiglie che convivono con problemi quotidiani”. Stefania Falciano: “Purtroppo in un contesto di crisi mondiale ci si deve impegnare maggiormente sulla sicurezza, sul lavoro sul sociale”.

potenziamento dell’ospedale di Voghera che potrebbe dare maggiore occupazione”.

3. Tre richieste concrete da rivolgere al futuro Sindaco

Alessandro Traversa: “La crisi economica purtroppo ha colpito anche il nostro territorio. Sindaco e giunta hanno poco potere su questo tema, indubbiamente però se Voghera riuscirà ad essere davvero un punto di incontro e scambio di beni del nostro Oltrepò, l’economia locale ne gioverebbe e si creerebbero interessanti prospettive di investimento e nuovi posti di lavoro. Credo sia l’unica strada da seguire”. Angela Fazio: “Mi aspetto molto poco. Finché la politica di Roma resterà quella di ora credo che un sindaco possa fare poco per cambiare lo stato delle cose. A mio avviso bisognerebbe incentivare le poche attività rimaste in piedi ad assumere per prime le fasce più deboli, i disoccupati, chi è ad un passo dalla pensione e chi ha perso il lavoro”. Mery Civitillo: “Bisognerebbe riuscire a creare un indotto intorno a Voghera, una cittadina con tante potenzialità, situata in una posizione invidiabile. Potenzialità che non sono sfruttate. Abbiamo un territorio spettacolare e potremmo vivere e far rivivere questa terra”. Luisa Dosseni Spalla: “Andrebbero sostenute concretamente le aziende con dipendenti che possono garantire i posti di lavoro a famiglie intere. Non dimentichiamo che solo l’officina Fs Grandi Riparazioni dava lavoro ad oltre 1000 famiglie vogheresi. C’erano poi la Texiria, la Bustese, l’Arona, ora tutte chiuse. Realtà che permettevano alla città di avere una economia florida”. Stefania Falciano: “Il comune dovrà sostenere ancora di più le imprese che operano in una città che si trova in posizione strategica”.

Alessandro Traversa: “Rivedere completamente la viabilità, in particolar modo nel centro storico. Io vorrei che il sindaco decidesse di chiudere parzialmente la piazza del Duomo rendendola pedonale, basta macchine nel centro storico sfruttando al meglio l’enormità del parcheggio dell’ex Cavalleria. Vorrei che ci fosse più attenzione per le periferie in termini di sicurezza e servizi. Ed infine chiedo trasparenza nella nomina dei candidati del Cda di Asm. Dato il periodo di crisi credo sia necessario razionalizzare il numero del Cda come ha fatto pochi mesi fa il sindaco di Pavia. Inoltre gradirei ci fossero delle udienze pubbliche in modo da conoscere al meglio i profili dei candidati che devono essere scelti in base alla competenza e non per le vecchie logiche partitocratiche”. Angela Fazio: “Parcheggio libero in tutto il centro, più sicurezza per le strade con ronde anche di volontari e aiuti a chi resta senza lavoro e senza casa”. Mery Civitillo: Una sola richiesta: dovrà fare gli interessi dei cittadini e non i suoi. Questa è la missione che mi aspetto da tutte quelle persone che amministrano un ente pubblico”. Luisa Dosseni Spalla: “Creare possibilità di lavoro per i giovani, wi-fi libero negli spazi pubblici: giardini comunali, biblioteca, stazione e ospedale e un aiuto prioritario ai cittadini vogheresi in difficoltà”. Stefania Falciano: “Al futuro sindaco chiederei un maggiore coinvolgimento della Polizia Locale nell’ambito della sicurezza, più lavoro per i giovani e il

4. Emergenza lavoro: quali risposte si aspetta dal nuovo Sindaco?

5. Il problema delle migrazioni coinvolge anche Voghera. Cosa pensa che l’Amministrazione comunale possa fare? Alessandro Traversa: “Il problema dell’immigrazione è drammatico. L’amministrazione dovrà da una parte aiutare ad accogliere chi scappa dalle guerre in medio oriente e in Africa, dall’altra dovrà però gestire al meglio i flussi per evitare che anche a Voghera scoppi una guerra fra i poveri inutile e dannosa. Io credo che attualmente le giunte su questo tema abbiano le mani legate, ma che il nodo da sciogliere sia a livello europeo. Se l’Europa non si prenderà carico dei flussi migratori purtroppo sarà il caos”. Angela Fazio: “Premetto di non essere discriminante o razzista. Ho aiutato persone di altre culture, ma il problema delle migrazioni mi spaventa per il numero elevato di sventurati che stanno arrivando senza sosta. L’amministrazione comunale dovrebbe essere imparziale sugli aiuti e con ciò evitare di creare e fomentare odi e rivendicazioni razziali nel momento”. Mery Civitillo: “Sulla questione delle migrazioni non vedo soluzioni per Voghera. Come potrebbe dare qualcosa la nostra città se tutta l’Italia non è in grado di affrontare questo problema? Non sono favorevole ad un’accoglienza selvaggia. Le persone che arrivano nel nostro Paese dovrebbero essere impiegate in attività utili alla società”. Luisa Dosseni Spalla: “Sulla questione migrazioni andrebbero individuate aree dismesse da fare sistemare dai profughi. Solo in questo modo si sentirebbero utili alla comunità che li ospita. Inoltre, metterei a disposizione terreno da coltivare”. Stefania Falciano: “Sul tema migrazioni non bisogna fare demagogia. La palla è in mano al Governo. I comuni possono fare ben poco”. Mattia Tanzi


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Tortona Il 25 aprile la Messa in Duomo e il corteo nel centro storico

L’anniversario della Liberazione

che sono morti per consentirci di essere liberi; in Gesù ritroviamo tutti i valori che custodiscono la libertà, dono di Dio, e che si riassumono nel comandamento dell’amore. Dobbiamo affidarci al Vangelo per pensare la storia e il Vangelo deve permeare le istituzioni. “E’ un impegno, ma anche una grazia – ha concluso il vescovo Vittorio - trovare in Lui il fondamento del dono prezioso della libertà che ci dona dignità”. Al termine della cerimonia religiosa, si è formato il corteo, al quale hanno partecipato numerosi cittadini, con alla testa, insieme alle autorità civili e militari, anche il Vescovo. Attraverso le vie del centro, il corteo ha raggiunto i giardini di corso Leoniero, dove, accanto al monumento che ricorda i caduti tortonesi della guerra di Liberazione, era stato allestito il palco per gli oratori. Dopo il saluto del presidente dell’ANPI, Riccardo Prete e del sindaco di Tortona, Gianluca Bardone, ha preso la parola l’oratore ufficiale, il senatore

Federico Fornaro. Fornaro ha sottolineato l’importanza di trasmettere la memoria della Resistenza specie in un momento in cui vengono a mancare, per ragioni anagrafiche, i testimoni diretti di quella pagina della storia italiana. E’ giusto – ha proseguito Fornaro – far conoscere ai giovani il significato profondo di quell’esperienza, avere il dovere della memoria perché ciò che è accaduto non accada più, restituire dimensione storica ed umana alla Resistenza senza la quale la storia dell’Italia sarebbe diversa. L’oratore ha ricordato come la Resistenza sia stata sintesi di culture politiche diverse ed abbia lasciato due fondamentali eredità: l’idea di Europa e una grande Costituzione. Ha concluso augurandosi che i politici di oggi siano degni della visione di cui fu portatrice la classe dirigente uscita dalla Resistenza e dei valori che essa incarnava: moralità, valore della libertà, onestà, giustizia sociale. Degna di essere sottolineata, nella celebrazione di questo 70° anniversario della Liberazione, oltre alla presenza del Vescovo a tutta la manifestazione, la partecipazione di una folta rappresentanza di giovani del CCR - Consiglio comunale dei Ragazzi e delle Ragazze, con in testa il sindaco dei ragazzi, Eleonora Destro, che, dal palco, insieme agli altri rappresentanti delle istituzioni, dopo aver ricordato l’importanza dei “ racconti dei nonni” ha rivolto ai coetanei l’invito ad impegnarsi per crescere da cittadini responsabili. Nel pomeriggio il sindaco e l’assessore alla cultura hanno deposto, con una sobria cerimonia alla presenza di un gruppetto di abitanti della frazione, un cuscino d’alloro presso il monumento ai caduti di Castellar Ponzano, per onorare la memoria di Bruno Prati, fucilato a 20 anni dai nazifascisti alla Benedicta.

sulla qualità dell’acqua dei loro rubinetti e la produzione di locandine e pieghevoli. Attraverso una ricerca presso l’Ufficio Comunale hanno accertato che l’acqua dell’acquedotto di Villalvernia, gestito dal Comune, proviene da due pozzi che si trovano vicino al Torrente Scrivia e serve anche il paese di Carezzano. Hanno potuto poi verificare l’analisi microbiologica

dell’acqua che viene controllata quotidianamente sia all’origine che durante la distribuzione nella rete idrica. I ragazzi di Villlalvernia hanno pensato che le amministrazioni comunali potrebbero distribuire ogni famiglia un kit di semplice utilizzo per dare loro la possibilità di controllare in casa propria l’acqua che esce dal rubinetto per ridurre il consumo di acqua in bottiglia. Andando anche alla ricerca dei costi legati al commercio delle acque minerali, i ragazzi hanno verificato come questo stia causando gravi danni all’ambiente. In conclusione, attraverso questo percorso di educazione ambientale, gli alunni hanno scoperto che conoscere la qualità della propria acqua ed effettuare attività per migliorarla può portare a ridurre i danni ambientali e gli sprechi.

Il corteo in Via Emilia con il Vescovo, il Sindaco e le autorità cittadine

TORTONA - Il settantesimo anniversario della Liberazione è stato ricordato, a Tortona, sabato scorso, con particolare solennità, a cominciare dalla celebrazione della Santa Messa presieduta dal Vescovo Mons. Vittorio Viola con altri quattro sacerdoti, al corteo per le vie cittadine e fino all’orazione ufficiale: tutto ha contribuito a sottolineare l’importanza e il significato di questa festa nazionale. All’omelia, Mons. Vescovo ha ricordato come il furto di libertà, che ci fu 70 anni fa, sia stato così evidente da aver spinto alla lotta per la sua riconquista, anche a prezzo della vita; purtroppo, i medesimi demoni che infettarono in quel tempo l’Europa (razzismo, intolleranza, disprezzo della vita e della dignità umana, ecc.) sono presenti anche oggi, in maniera meno evidente ma, non per questo, meno pericolosa. Mons. Viola ha quindi ricordato la necessità di avere rispetto, nel nostro agire quotidiano e nel modo di fare politica oggi, di coloro

“Acqua in brocca” e il risparmio idrico per la Primaria di Villalvernia

VILLALVERNIA - Gli alunni della pluriclasse quarta e quinta della Scuola Primaria “Felice Bogliolo” di Villalvernia dell’Istituto Comprensivo Tortona B hanno partecipato al concorso per la Scuola ATO6 presentando un elaborato dal titolo “Acqua in brocca! Impariamo a evitare gli spechi e a bere la nostra acqua del rubinetto: comoda, sicura, controllata, economica e... buonissima!” La finalità del loro lavoro è stata cercare di favorire il consumo dell’acqua per scopi alimentari e di promuovere il risparmio idrico, la riduzione di rifiuti da imballaggio e la diminuzione dei danni ambientali. Gli alunni si sono attivati nel promuovere una campagna di informazione per la riduzione dell’uso delle bottiglie in plastica attraverso la raccolta di informazioni

Giovedì 30 aprile 2015

VAL CURONE - VALLE OSSONA Lunedì 4: Zerba, Via Emilia 220 - (tel. 0131 861939) Martedì 5: 6Farmacia 2, Centro Commerciale Oasi - (tel. 0131 861264) Mercoledì 6: 6Farmacia 1, C.so Don Orione, 51/A - (tel. 0131 862630) Edicole aperte domenica 3 maggio 2015 Mega, p.zza Duomo; Zucchi, p.zza Cavallotti; Accili p.zza Croce; Cella, p.zza Speri; Bonsignori, Via Arzani; Topmar, C.so Pilotti; Cadirola, via Guala. TORTONA - Il bilancio dell’esercizio finanziario 2014

La Fondazione CRT chiude con più di 6 milioni di avanzo

TORTONA - La Fondazione Cassa di Risparmio di Tortona ha chiuso l’esercizio 2014 con un risultato decisamente positivo, realizzando un avanzo di oltre 6,4 milioni di euro, al netto di ammortamenti per quasi 227 mila euro e di accantonamenti per poco meno di 66 mila. Questo il dato più significativo che emerge dal bilancio dell’Ente approvato nel pomeriggio di mercoledì 29 aprile dall’Organo di indirizzo. Rispetto all’esercizio precedente, che aveva registrato un avanzo di 5.603.581, nel 2014, il risultato economico ha fatto registrare un aumento di 833.970 euro, pari al 14,88 del per cento e tale incremento è da attribuire, in via principale, alla consistente rivalutazione netta degli strumenti finanziari non immobilizzati che ha consentito di compensare la riduzione del risultato delle gestioni patrimoniali, degli interessi e proventi assimilati e l’incremento del carico tributario. La Fondazione ha registrato un indice di redditività lordo, calcolato con riferimento al valore medio degli attivi finanziari, pari al 4,72 per cento, in leggero aumento rispetto all’anno precedente, quando fu del 4,25 per cento. Un risultato certamente positivo, anche in considerazione delle perduranti condizioni di incertezza dei mercati finanziari. Nel corso dell’esercizio la Fondazione ha realizzato proventi per poco più di 6 milioni di euro e ha sostenuto oneri per quasi 1,6 milioni, ai quali vanno aggiunti (algebricamente) proventi ed oneri straordinari pari rispettivamente a 2,2 milioni e a 114 mila euro. Lo stato patrimoniale evidenzia passività per poco meno di 23,9 milioni di euro, costituite, in gran parte, da fondi per l’attività di istituto (fondo stabilizzazione erogazioni, fondi per le erogazioni nei settori rilevanti ed altri fondi), attività per poco più di 237 milioni rappresentate soprattutto da immobilizzazioni finanziarie (poco meno di 89,7 milioni) e da strumenti finanziari non

Dante Davio presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Tortona

immobilizzati (oltre 12 milioni) Il patrimonio netto ammonta ad oltre 213 milioni e risulta suddiviso in fondo di dotazione (più di 32,7 milioni), riserva da rivalutazioni e plusvalenze (circa 155 milioni), riserva obbligatoria (15 milioni) e per l’integrità del patrimonio (10,7 milioni). L’avanzo dell’esercizio è stato destinato per quasi 1,3 milioni di euro alla riserva obbligatoria, per circa 2,5 milioni alle erogazioni deliberate nel corso dell’esercizio, per quasi 172 mila euro al fondo volontariato, per poco meno di 1,6 milioni ai fondi per l’attività di istituto e per oltre 965 mila euro alla riserva per l’integrità del patrimonio. Nel corso del 2014, la Fondazione ha stanziato per l’attività statutaria di erogazione l’importo complessivo di oltre 3,3 milioni di euro, di cui quasi 2,5 milioni quali risorse derivanti dalla redditività dell’esercizio, 770 mila euro quali risorse a disposizione nel fondo per le erogazioni al 31 dicembre 2013 e circa 88 mila euro quali risorse liberate da esercizi precedenti. Nel complesso, dunque, anche nel 2014, la Fondazione Cassa di Risparmio di Tortona si è confermata come un’importante realtà finanziaria e patrimoniale, la cui attività erogativa contribuisce non poco a mantenere in città e nel circondario un accettabile grado di coesione sociale. c.r.


Rivalta Scrivia Inaugurata alla presenza del Card. Coccopalmerio

La mostra “Alla ricerca dell’eterno”

Don Massone, il card. Coccopalmerio, il sindaco di Tortona Bardone, l’assessore Graziano e Gatti in rappresentanza del Comune di Brignano

RIVALTA SCRIVIA - A poco meno di quindici anni dalla grande mostra di manoscritti e libri antichi “Scripta Manent”, l’Abbazia di Rivalta Scrivia, luogo di speciale impatto religioso e artistico, torna a ospitare un evento culturale di assoluto rilievo. E’ stata inaugurata, infatti, domenica 26 aprile, dal cardinale Francesco Coccopalmerio, presidente del Pontificio Consiglio per i Testi Legislativi, la rassegna “Alla ricerca dell’Eterno. La fede in im-

magini antiche e moderne”. In un’unica mostra vengono presentate due eccellenze artistiche; una settantina di russe risalenti prevalentemente al XVIII e al XIX secolo, appartenenti ad una collezione privata concesse per l’occasione, che introducono alla “visione” dell’Apocalisse nell’interpretazione pittorica di Giuseppe Papetti. L’esposizione delle icone, organizzata in sezioni - la Madre di Dio, il Cristo, il Menologio e le Grandi

Feste, i Santi, il Trionfo della Fede – presenta un carattere divulgativo e consente di leggere contenuti ed immagini in una prospettiva biblica e culturale. Ugualmente interessante e ricco di spunti di riflessione, oltre che pregevole artisticamente, appare l’interpretazione pittorica di Giuseppe Papetti, pittore lomellino impegnato, attraverso la pittura delle icone, a cercare il volto di Dio. La rassegna, promossa dal Comune di Tortona, dalla Diocesi di Tortona e dalla Parrocchia di Rivalta Scrivia, rimarrà aperta fino al 31 ottobre (in concomitanza con EXPO 2015), dal venerdì alla domenica dalle 15 alle 19. Sono possibili anche visite guidate e laboratori per gruppi e scolaresche, tutti i giorni, anche in orario mattutino, con prenotazione presso la Biblioteca Civica di Tortona. All’inaugurazione, che ha visto la presenza di un folto pubblico, sono intervenuti, tra gli altri, il sindaco di Tortona, Gianluca Bardone, il vicario generale della Diocesi, Pier Giorgio Pruzzi, gli assessori alla Cultura e al Personale del Comune di Tortona, Marcella Graziano e Vittoria Colacino e il luogotenente dei carabinieri, Mario Giardino.

TORTONA - L’intervento del magistrato Rosario Spina all’incontro del MEIC

Giustizia e Misericordia alla luce del Vangelo

TORTONA - Il tema “Giustizia e Misericordia. Riflessioni sulla Giustizia alla luce del Vangelo” è stato oggetto del laboratorio di cittadinanza che il gruppo MEIC (Movimento Ecclesiale di Impegno Culturale) di Tortona ha organizzato venerdì 24 aprile, con l’intervento di Rosario Spina, magistrato, membro del Consiglio superiore della Magistratura. Presentato da Salvatore Spanu, già presidente del Tribunale di Tortona in una sala del Seminario affollatissima, Spina si è dapprima chiesto cosa distingue la misericordia dalla giustizia. La misericordia si compone di due elementi: il perdono e la compassione, mentre la giustizia è posta a delimitazione dei diritti di ciascuno rispetto agli altri, crea categorie di soggetti (debitori, creditori, ecc.), distingue nettamente il tuo e il mio. Dopo aver esaminato le beatitudini e le parabole del servo debitore e dei vignaioli, Spina ha ricordato come la misericordia non presupponga, meriti mentre la giustizia distribuisca meriti. La misericordia – ha detto ancora il magistrato – è eversiva, nel senso che esce dal verso delle cose, mentre la giustizia, pur superando la mera legalità, le mette in ordine.

Salvatore Spanu e Rosario Spina la sera del 24 aprile

Come applicare concretamente la misericordia nel nostro ordinamento? Per Spina non la si può applicare alla giustizia civile. Un giudice che condonasse un debito sbaglierebbe, mentre il creditore che rinunciasse al credito compirebbe un atto di misericordia. Al contrario, la misericordia può essere presente nel diritto penale: la grazia è un elemento di misericordia, anche se non spetta al giudice ma al Presidente della Repubblica. Secondo il membro del consiglio superiore della magistratura, amnistia ed indulto non sono atti di misericordia, perché riguardano una pluralità di soggetti non individualizzati, ma scelti per

categoria; sono forme applicative del concetto di misericordia gli atti che il giudice emana “vedendo” le persone: sospensione della pena, perdono giudiziale, messa alla prova, misure alternative alla detenzione, affidamento ai servizi sociali. Rosario Spina ha concluso sottolineando come si abbia misericordia ogni volta che una persona è vista nella sua specificità e individualità, mentre la giustizia sia espressione di dare a ciascuno il suo, nella sua libertà. E’ seguito un vivace dibattito nel corso del quale gli intervenuti hanno chiesto chiarimenti e precisazioni, anche con riferimento all’attualità dell’amministrazione giustizia nel nostro Paese.

TORTONA - Le canzoni sono state scritte dal cantautore Arnaldo Barbarossa

Il nuovo cd “Con don Orione. Vivere cantando l’amore”

TORTONA - “Con Don Orione vivere cantando l’amore”. E’ il titolo del cd del cantautore Arnaldo Barbarossa dedicato al “nostro” Santo, la cui santità rivive nell’armonia della musica. Quindici canzoni, arrangiate, scritte e interpretate da Arnaldo Barbarossa, divulgano con il linguaggio diretto e incisivo delle note, la carità e l’amore del messaggio di amore di don Orione. Barbarossa, musicista e professore, è di Montesilvano,

in Abruzzo e in provincia di Pescara, una terra in cui don Orione proprio cento anni fa,

in occasione del terremoto della Marsica, portò concretamente il suo aiuto e il suo messaggio di amore. L’opera di Barbarossa conduce l’ascoltatore tra le pieghe di un’opera caritativa i cui frutti si vedono in ogni parte del mondo. Joseph Ratzinger, poi divenuto papa Benedetto XVI, commentando l’arte di Barbarossa, ebbe modo di esprimere il suo “sincero ringraziamento per la bella musica pervasa da un profondo spirito religioso”.

TORTONA - In Biblioteca

“Differenze di genere nella comunicazione”

TORTONA - L’associazione culturale “Donneinsieme”, a conclusione del lavoro svolto con gli Istituti Superiori di Tortona sul tema “Stereotipi di genere nella comunicazione”, effettuato nell’ambito del progetto “Eventi di parità - Rete contro le discriminazioni in Piemonte”, presenta i lavori realizzati dalle scuole tortonesi per la prima edizione del concorso “Differenze di genere nella comunicazione. Verso una pubblicità libera da stereotipi”. La mostra sarà inaugurata sabato 2 maggio alle ore 17 presso i locali della Biblioteca Civica di Tortona e resterà visitabile fino a sabato 16 maggio, giorno in cui, alle ore 16, si terrà anche la premiazione dei lavori delle scuole. Il concorso è la fase conclusiva dell’intervento realizzato da Donneinsieme presso le scuole Carbone, Marconi e Peano che ha coinvolto complessivamente 18 classi nella visione e nella discussione di un video prodotto dall’associazione su pubblicità sessiste e lesive della dignità femminile e sugli stereotipi di genere, cui ha fatto seguito un confronto con le classi su questi temi.

TORTONA E TORTONESE

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IL POPOLO

Giovedì 30 aprile 2015

In Breve

SALE/ASSOCIAZIONI

Gita dell’A.I.C. a Genova

Gita a Genova per gli amici dell’A.I.C. domenica 12 aprile. Non per un bagno di mare, ma per un bagno nelle bellezze un po’ gelosamente nascoste di questa città dalla spiccata e ostentata vocazione commerciale. Mattinata al Palazzo Doria-Pamphili o Palazzo del Principe, dimora privata in cui gli ultimi discendenti della famosa dinastia trascorrono ancora qualche breve periodo dell’anno. Le guide, Roberto e Valentina, hanno accompagnato i due gruppi, unendo competenza e viva passione ed entusiasmo, a visitare le varie stanze del palazzo, illustrando i capolavori che, a cominciare dal celebre ammiraglio e doge Andrea Doria e dai suoi primi discendenti fino all’unione con l’altrettanto celebre famiglia Pamphili di Roma, hanno via via aggiunto meraviglia a meraviglie: quadri, arazzi, affreschi, stucchi, tappezzerie, statue... Nel primo pomeriggio, seconda tappa, al Palazzo Reale, già dei Balbi, poi dei Durazzo, dei Savoia, e ora dello Stato. Uscendo da Palazzo Reale, Vittoria ha condotto la comitiva in una rapida escursione per la città. Al termine della giornata, il capogruppo giustamente si è sacrificato, e a nome di tutti i partecipanti ha dato un bacio alla bravissima e simpatica Vittoria. PONTECURONE/COMMEMORAZIONE

Le celebrazioni del 25 Aprile

Venerdì 24 aprile, alle ore 21 in Sala SOAMS in collaborazione con l’A.N.P.I. di Pontecurone e la Biblioteca Comunale “S. Castelli” la Compagnia “Giorni Alterni” ha presentato lo spettacolo “Virginio” ispirato alla storia del Partigiano “Chicchirichì” Virginio Arzani. Sabato 25 aprile giorno della Memoria della Liberazione i festeggiamnenti sono iniziati alle ore 9.30 presso la Villa Municipale, alle ore 10 il parroco don Paolo Caorsi ha celebrato la Santa Messa nella Chiesa di San Giovanni Battista, alle ore 11 è partito il corteo verso Piazza Matteotti per la deposizione di una corona d’alloro al Monumento dei Caduti e la commemorazione ufficiale da parte dell’A.N.P.I. Provinciale e del sindaco Ernesto Nobile. Durante la manifestazione era presente la Banda musicale di Cassine. TORTONA/SCUOLA

Educazione alimentare al S. Giuseppe E’ stata entusiasmante e molto educativa la lezione di educazione alimentare tenuta dal dottor Fontana nelle classi seconde della scuola Primaria dell’Istituto San Giuseppe. Dopo un breve momento sull’importanza di nutrirsi in modo sano ed equilibrato è seguito un gioco in cui gli alunni hanno potuto assag-

giare bendati alcuni cibi, sfruttando l’uso dei cinque sensi per scoprire di cosa si trattava. La lezione interattiva ha lasciato piacevolmente colpiti gli alunni.


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IL POPOLO di

di Ferraresi Daniele e C. snc RESTAURI Piazzale Trieste, 23/24 27049 STRADELLA (PV) Tel. e Fax 0385 57067 Cell. 339 8715731 www.paginegialle.it/stilnovorestauri

SERRAVALLE S. - ARQUATA S.

SS. MESSE FESTIVE: Collegiata (tel. 2112) : ore 11 – 12 – 17 (prefestiva ore 17) S. Andrea: ore 10 - S. Nicolò (tel. 78270): ore 8.30 – 10.30 – 11.30 – 18 (prefestiva ore 18); S. Pietro (tel. 2526): ore 10 – 11.30 – 18.15 (prefestiva ore 18.15); Centro S. Rita (tel. 71592): ore 9; Barbellotta ore 10.45; Cristo Risorto (Quartiere G3): ore 9.30; Sacro Cuore (tel. 78685): ore 8 - 11 - 17 (prefestiva 17; inv. 16.30); Parrocchia della Pieve (tel. 2261): ore 9 – 11 – 17 (prefestiva ore 17); S. Antonio (tel. 2774): ore 8 – 10 – 11 – 17.30 (prefestiva ore 17.30); Chiesa del Cimitero: ore 8,45; Viale Cichero: ore 9.30; Merella:

VAL

prefestiva ore 16 (tel. 329966); Ospedale (tel. 33211): prefestiva ore 18; La Maddalena: prefestiva ore 17; Chiesa di San Rocco: prefestiva ore 17; Chiesa di Don Bosco (tel. 01432892): ore 9.

Farmacie di turno aperte dal 30 aprile al 6 maggio Giovedì 30: Bajardi, Via Girardengo, 50 (tel. 0143 2216) Venerdì 1° maggio: Comunale, Via Verdi, 113 (tel. 0143 76255) Sabato 2: Valletta, Via Garibaldi, 1 (tel. 0143 2331) Domenica 3: Giara, Via Girardengo, 13 (tel. 0143 2017)

Novi Ligure Incontro tra sindaco, Carabinieri e Polizia Municipale

Si lavora insieme per la sicurezza della città

L’ingresso della Caserma dei Carabinieri di Novi Ligure

NOVI LIGURE - Presso la Compagnia Carabinieri di Novi Ligure, si è svolta una riunione alla quale erano presenti, oltre al Capitano Carlo Giordano, il Sindaco Rocchino Muliere e il Comandante della Polizia Municipale Armando Caruso. Nell’incontro è stata ribadita la collaborazione per il controllo del territorio da parte dell’Arma dei Carabinieri e della Polizia Municipale, ai fini della sicurezza urbana e, in termini più generali, per il miglioramento della percezione di sicurezza. In quella occasione, sono stati concordati servizi congiunti per il controllo serale delle aree interessate dalla cosiddetta “movida” e durante lo svolgimento di particolari manifestazioni, soprattutto estive. Inoltre, per quanto possibile, saranno incrementati i controlli svolti da pattuglie appiedate durante i fine settimana nelle aree centrali, dove più alto è il

transito pedonale, e in zone considerate sensibili per possibili attività non lecite, in particolare l’area della piazza antistante la stazione ferroviaria. Contemporaneamente si è deciso di avviare, sempre in collaborazione con l’Arma dei Carabinieri, un progetto di ridefinizione e potenziamento del sistema di videosorveglianza del territorio cittadino. Pochi giorni e si è subito passati dalle parole ai fatti. I Militari dell’Arma e i Vigili urbani sono stati impegnati dalle ore 21 di venerdì sino alle ore 5 del mattino di sabato scorso, scendendo in campo con sei pattuglie dei carabinieri e due della polizia municipale, per un totale di una ventina di uomini. Sono stati passati al setaccio sei locali pubblici e sono state controllate decine di persone, in particolare nella zona della stazione ferroviaria e del centro storico. Posti di blocco anche

lungo le principali vie di accesso alla città. Inoltre, compatibilmente con le risorse a disposizione, si prevede una ricollocazione e un miglioramento della direzione delle riprese effettuate dalle telecamere esistenti mentre in alcune zone, soprattutto del centro, ne saranno collocate, gradualmente, alcune nuove. Al fine di prevenire truffe e altri reati perpetrati spesso a danno di anziani (e non solo) partiranno, poi, nel mese di maggio gli incontri presso le Parrocchie ed altre sedi promossi dal Comando di Polizia Municipale a tema “sicurezza urbana e reati contro le fasce deboli”. Tali incontri saranno calendarizzati e debitamente pubblicizzati. Inoltre, nell’ambito del vicendevole spirito di collaborazione che da sempre contraddistingue l’operato della sezione novese della Croce Rossa Italiana e del Comando di Polizia Municipale, in questi giorni, è stato rinnovato e sottoscritto, rispettivamente dal Presidente Sandra Mantero e dal Comandante Armando Caruso, il protocollo d’intesa che consente, ai fini della ricezione di fax urgenti (attinenti attività di emergenza o protezione civile) di far riferimento, durante le ore in cui il Comando di Polizia Municipale non è presidiato, al locale centralino della Croce Rossa che si attiverà per il pronto allertamento del personale reperibile di P.M. Il protocollo d’intesa, che sarà trasmesso a tutti gli organi interessati, avrà validità sino al 30 aprile 2018. Vittorio Daghino

Ecco come cambierà la viabilità nel centro di Serravalle Scrivia

SERRAVALLE SCRIVIA - L’amministrazione comunale di Serravalle dopo i risultati dello studio sulla viabilità di viale Martiri della Benedicta intende modificare i sensi di circolazione lungo le traiettorie principali. L’assessore ai lavori Pubblici, Antonino Bailo ha fatto presente però che “Le disponibilità finanziarie degli enti locali sono state tagliate e che bisogna tenere conto che una parte degli oneri di urbanizzazione è stata utilizzata per interventi urgenti dopo l’alluvione”. Per abbreviare i tempi della modifica della viabilità, dunque, si pensa a dividere gli interventi in due lotti. Il percorso è stato valutato da una società che svolge indagini nel campo della viabilità. Il progetto riguarda una rivoluzione limitata dei sensi di circolazione e l’eliminazione dei semafori

di via Gramsci e di quelli di fronte alla stazione e comporterà una fluidità di traffico senza aumentare la velocità. L’assessore ha anche illustrato il nuovo percorso secondo cui chiu arriverà da Arquata e si dirigerà verso Novi, percorrerà via Roma e proseguirà in via Pozzo, di fronte alla stazione, per raggiungere poi piazza Coppi e viale Martiri e proseguire per Novi. Se si vuole rientrare in paese, si svolterà a sinistra. Chi proviene da Novi proseguirà, come ora, su viale Martiri, che per un tratto sarà a senso unico. Via Gramsci cambierà senso di marcia, come via Divano e via Brodolini. Nel tratto a senso unico di viale Martiri saranno realizzati parcheggi a spina di pesce, mentre piazza Coppi saà risistemata costruendo uno svincolo con un’aiuola spartitraffico.

Isola del Cantone ha commemorato il 70° della Liberazione ISOLA DEL CANTONE - L’ANPI di Isola del Cantone, guidata dal presidente Sandro Gaiardo, ha organizzato un toccante evento commemorativo per celebrare i 70 anni della Liberazione. Il 25 aprile alle 9.30 si è snodato il corteo guidato dal Sindaco e dai membri del consiglio Comunale, con gli alpini, i militanti dell’Anpi e la popolazione. In piazza Giacomo Matteotti è stato deposto un fiore sulla lapide che ricorda proprio Matteotti ed è stato letto un frammento di storia partigiana della brigata Severino del comandante Gino (Michele Campanella) che operò sulle alture intorno a Torriglia. Il corteo è proseguito alla volta del Rione Cantone fino alla piazzetta dedicata a Don Carlo Repetto ferito a morte da un colpo di arma da fuoco sparato dagli uomini della milizia fascista la sera del 24 settembre del 1944. Dopo la sosta alla lapide dedicata a Nicolò Casassa, garibaldino isolese e al cippo degli Alpini, è giunto al cimitero dove, oltre alla deposizione di fiori su diverse tombe dei ca-

duti, sono state lette le strofe della canzone “Bella Ciao” diventata nel tempo il simbolo della Resistenza. Alle 10.30 in piazza Vittorio Veneto è stata celebrata la Santa Messa in memoria di tutti i Caduti per la libertà. Al termine della cerimonia il Sindaco Giulio Assale e il Militante Anpi Moretti hanno posato una corona di alloro ai piedi del monumento ai Caduti. Un piacevole rinfresco ha concluso le mattinata . Renato Piras

OVI

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BORBERA - OLTREGIOGO

Lunedì 4: Moderna, Via Papa Giovanni XXIII, 3-5 (tel. 0143 2166) Martedì 5: Beccaria, P.zza Repubblica, 7 (tel. 0143 2310) Mercoledì 6: Cristiani, Via IV Novembre, 13 (tel. 0143 2321) Edicole aperte domenica 3 maggio 2015 Bava, corso Marengo 91; Fanin Via Papa Giovanni 2, Fossati via Garibaldi 26, Ferrarese Roberto Via Verdi 69, Arecco via Amendola 20, Tabaccheria Rebora Via Castel Dragone 48; Scarsi, Viale Chichero, Semino, Via Pavese ang. Piazza del Mercato. NOVI LIGURE - Dopo il Forte di Gavi il nuovo viaggio on line

Le “Invasioni digitali” per scoprire il Museo dei Campionissimi e Libarna

NOVI LIGURE - Oggi la promozione turistica avviene tramite web. E’ questa la rivoluzione cui sempre di più si assiste e che sta soppiantando la tanto amata carta. Per restare al passo con i tempi, anche il Distretto del Novese ha deciso di cogliere al volo questo cambiamento digitale, facendosi promotore di un’iniziativa che è nata nel 2003 e che nel corso di questi dodici anni si è evoluta con lo scopo di divulgare la cultura e il patrimonio artistico della zona grazie ai media, contando sulle nuove tecnologie. L’iniziativa consiste nel poter visitare, tramite computer portatili, tablet, smartphone, videocamere, una località di rilevanza culturale e artistica della zona che viene suggerita dagli ideatori del progetto, in un giorno e a un’ora precisi, diffondendo anche le loro impressioni su ciò che guarderanno. Questa pregevole promozione è a carattere totalmente gratuito. Il primo appuntamento si è svolto domenica 26 aprile alle 10.30 e poi alle 15 presso la postazione del distretto davanti al Forte di Gavi. I “soldati della Prima Guerra Mondiale” hanno condotto i visitatori al Forte, dove hanno potuto assistere a scena di vita quotidiana e militare di

quel periodo, come l’alzabandiera, il picchetto di guardia, lo sparo con i fucili. E’ seguita una passeggiata nel centro storico con degustazione delle eccellenze enogastronomiche della zona. Il prossimo appuntamento è previsto per domenica 3 maggio alle 11 davanti al Museo dei Campionissimi di Novi (nella foto): i visitatori saranno condotti all’interno della struttura per scoprire la storia del ciclismo femminile e aneddoti sul ciclismo, oltre a visitare l’intero Museo. Il vicino ristorante Bunet organizzerà un pranzo per gli “invasori digitali” al presso di 15 Euro. L’ultimo incontro è in programma sempre per il 3 maggio alle 14.30 presso l’area archeologica di Libarna, per scoprire l’antica metropoli romana; a seguire, sarà organizzata anche la degustazione di cioccolato dedicato all’antica Libarna a cura della Suissa, denominato “Heroes Libarna chocolate”. Ogni “invasore” potrà commentare e condividere ciò che sta vivendo, previa prenotazione sul sito “Eventbrite”. Per ulteriori informazioni, è possibile consultare il sito (www.distrettodelnovese.it) o la pagina di Facebook (Distretto del Novese) e Twitter@Distrettonovese. Michela Ferrando


Basaluzzo La visita del Vescovo per il 65° di sacerdozio di don Tacchino

Giornata di festa per la parrocchia

Mons. Viola, mons. Tacchino e le suore durante il taglio della torta

BASALUZZO - Domenica di festeggiamenti e anniversari quella del 26 aprile a Basaluzzo, per tre ricorrenze tonde ricordate alla presenza del Vescovo, mons. Vittorio Viola: il 65° anniversario dell’ordinazione sacerdotale di mons. Aldo Tacchino, il 50° di professione religiosa di suor Gianna Raffaldi della locale scuola dell’infanzia e il 25° di suor Graziella Calcagno, di origine basaluzzese.

Alle ore 16.30 la celebrazione eucaristica ha avuto inizio con il benvenuto istituzionale del sindaco del paese, Gianfranco Ludovici, che ringraziando i tre religiosi per la loro pregevole azione cristiana, si è soffermato in particolare sulla figura di don Aldo, da ben 43 anni ininterrottamente alla guida della stessa parrocchia, punto di riferimento paterno per tutti. Il primo cittadino ha usato un’immagine efficace e cara a

tutti coloro che vogliono bene al don: per ogni abitante del paese vedere la luce accesa nella sua cucina è il simbolo della presenza rassicurante di quest’uomo di Dio che continua a spendersi per la sua comunità. A seguire, suor Annamaria Draghi, la Madre Superiora delle “Piccole Figlie del Sacro Cuore” di Sale, che da 90 anni reggono l’asilo di Basaluzzo, ha portato il saluto della congregazione e il ringraziamento speciale delle consorelle a suor Gianna e a suor Graziella. Mons. Viola, durante l’omelia, nella domenica dedicata al buon pastore, ha indicato nella costanza dei consacrati il segno tangibile dell’amore di Dio che, anche nei piccoli segni e nelle relazioni di parrocchia, non smette mai di effondersi con generosità inattesa e disarmante. Prima della conclusione della S. Messa tre “ragazzi” di don Aldo hanno voluto fare un breve ritratto dei festeggiati, rendendo l’idea di figure di riferimento che hanno fatto crescere generazioni di bambini e giovani, adesso a loro volta magari padri e madri, in una continuità gioiosa che testimonia la bontà delle semine fatte su terreni solidi, ricchi di fede e di scambio di relazioni fruttuose. Un rinfresco nel cortile dell’oratorio ha concluso una giornata di festa in cui la comunità di Basaluzzo ha potuto offrire al suo pastore diocesano tre esempi vividi di fede dedicata al prossimo per l’intera vita. Davide Ferreri

NOVI LIGURE - Lo studente dell’Amaldi affronterà la selezione nazionale a Roma il 30 maggio

Lorenzo Mazza campione alle Olimpiadi della Matematica NOVI LIGURE - Lorenzo Mazza (nella foto) della classe 2^ I del Liceo Scientifico “Amaldi” di Novi, indirizzo Scienze Applicate, si è distinto recentemente per una serie di risultati conseguiti nelle Olimpiadi della Matematica, nelle Olimpiadi del Problem Solving e nella competizione “Amico Logico”. Nella prima, in una competizione provinciale tra Alessandria e Asti, si è classificato terzo; nella seconda, a livello regionale, si è invece piazzato al primo posto; nell’ultima, a livello nazionale, ha conquistato un ottimo terzo posto. Nelle Olimpiadi del Problem Solving, che si sono svolte al Liceo Scientifico Amaldi di Novi venerdì 17 aprile, Lorenzo Mazza ha fatto parte di una squadra composta anche da Mattia Becchi, Giacomo Bruno, Nicolò Bombino, Samuele Divano tutti della classe 2^ I indiriz-

zo Scienze Applicate. Mazza non è la prima volta che si impone all’attenzione, lo scorso anno infatti aveva partecipato alla fase nazionale delle Olimpiadi di Problem Solving giungendo tredicesimo. “Partecipo alle competizioni solo dallo scorso anno – ha detto Lorenzo Mazza – ma mi è sempre piaciuto affrontare problemi

di logica. Anche perchè, in fondo, sono simili a dei giochi e quindi divertenti. Mi ha spinto a gareggiare la docente Anna Masuelli, insegnante di Informatica presso il Liceo Scientifico Amaldi.” Aggiunge: “Ho affrontato la competizione serenamente, senza particolari emozioni. Mi è piaciuto gareggiare sia singolarmente che a squadre,

trovo degli aspetti veramente gratificanti in tutti e due. Nella gara singola, sia la risoluzione dei problemi che anche il controllo delle tue emozioni dipende da te. Ho trovato splendido affrontare la prova anche a livello di squadra, con il tuo gruppo, in quanto si è riusciti a realizzare un’ottima collaborazione fra ragazzi, ci si aiuta.” Lorenzo ha anche confessato di essere non tanto emozionato, ma un pò agitato in quanto gli esercizi devono essere affrontati in un tempo predefinito e quindi non si deve pensare a ciò che si ha da fare e al tempo che si ha a disposizione, ma a mantenere la testa sul foglio e quindi a risolvere i vari test.” Adesso Lorenzo Mazza dovrà affronterà la fase nazionale che si svolgerà a Roma il 30 maggio sia a livello individuale sia assieme alla squadra del Liceo Scientifico “Amaldi”.

Entra in vigore a Novi l’ordinanza comunale sul mantenimento dei terreni privati NOVI LIGURE - In questi giorni è entrata in vigore a Novi Ligure un’ordinanza sindacale, per il ripristino e il corretto mantenimento dei terreni privati presenti nel territorio comunale. Il dispositivo stabilisce criteri e norme comportamentali che vanno osservati da parte di proprietari e conduttori di terreni, fondi agricoli e aree libere, come, ad esempio, la pulizia e la corretta gestione dei fossati, il taglio di rami e siepi sporgenti su strade pubbliche, la manutenzione di aree verdi e così via. Nell’ordinanza sono previste sanzioni pecuniarie per chi non assolve un compito importante per tutta la comunità. In base alle norme violate, le sanzioni possono variare da 25 a 500 euro, mentre, i controlli sull’osservanza delle norme saranno effettuati dal personale della Polizia Municipale. “In questi mesi – ha ribadito in conferenza stampa l’Assessore ai Lavori Pubblici, Felicia Broda – sono stati realizzati alcuni lavori urgenti sulle infra-

strutture, la pulizia e lo spurgo delle reti di raccolta delle acque bianche e diversi interventi sulle scuole cittadine. Sono in corso anche due progetti di pubblica utilità. Nel primo, attivato dal Comune, sono impiegate sei persone per la pulizia di 3.000 siti, tra caditoie, tombini e bocche di lupo, in vari punti della città. Il secondo, attivato dal Consorzio Servizi alla Persona, riguarda cinque persone e consiste sempre nella manutenzione di aree pubbliche, in particolare la pulizia di via Mazzini fino al territorio di Pozzolo Formigaro. Entrambi i progetti hanno una durata di circa sei mesi”. L’assessore all’Urbanistica, Maria Rosa Serra, invece, si è soffermata sul fatto che esiste solo un rischio idraulico da prevenire e che gli interventi di pulizia e di manutenzione di fossi e terreni, la segnalazione di rifiuti abbandonati in terreni privati, la cura della vegetazione, il taglio delle radici, dei rami e dell’erba e delle siepi prospicienti aree di

pubblico passaggio, sono importanti anche nell’ottica della prevenzione degli incendi, della salute pubblica, contro la proliferazione di ratti o altri animali, per non ostacolare la corretta visuale della strada ai conducenti di vetture, ed anche solo per preservare il decoro urbano. Infine, il Sindaco, Rocchino Muliere ha spiegato ai presenti che le piogge negli ultimi periodi, più frequenti ed abbondanti, e i recenti episodi alluvionali rendono la questione quanto mai importante. “Occorre ridurre, o meglio eliminare, il rischio di allagamenti – ha così concluso il Sindaco – per questo motivo l’Amministrazione Comunale sta ponendo un’attenzione sempre maggiore alla pulizia dei fossi di sua competenza, dei tombini stradali, delle caditoie. Chiediamo ai cittadini interessati di collaborare, perché con un piccolo sforzo da parte di tutti, si possono ottenere risultati molto importanti”. Davide Daghino

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NOVI E NOVESE

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In Breve

NOVI LIGURE/SPORT

Il Tempio del Karate vince ancora

Al centro sportivo di Arconate, in provincia di Varese, domenica 19 aprile sono stati selezionati oltre 300 atleti che parteciperanno agli imminenti Campionati Italiani di Karate. Gli atleti del Tempio del Karate di Novi, Alessandria, Tortona e Castellazzo che, salendo sul podio, si sono guadagnati l’ambita “Convocazione Azzurra” sono Yuri Meneghin, cintura blu categoria speranze, Davide Maraffa cintura Blu cat. Cadetti, Francesco Borriello cintura blu cat. Esordienti, Anna Caroli cintura blu cat. cadetti, Melissa Mangione cintura Blu cat. speranze, Gaia Pulcino cintura Blu cat. Esordienti, Emanuele Merendi cintura Arancio cat. bambini, Enes Baliu cintura Bianca cat. Pulcini, Enya Scalzo cintura Arancio cat. bambini, Kevin Grifone cintura Marrone cat. juniores, Chiara Chiapuzzo cintura Nera cat. juniores, Giulia Moncalvi cintura Gialla cat. esordienti. si sono aggiudicati il secondo posto Francesco Scarsi, Giada Piazzola, Valentina Cabezas, Elena Bellora, Nathan Gazzaroli e, per solo una frazione di decimo di secondo dal gradino più prestigioso Cristina Bertin cintura Nera categoria seniores. Il gradino piu basso, ma non meno prestigioso, data la qualificazione nazionale va a Marzia Caneppari cintura Nera cat. seniores, Valerio Bagnasco, Manuele Scarsi, Gian Luigi Pastore, Andrea Ancarani, Gianluca Rossi, Serena Tamburini, Andrea Chaves e Simone Rocca. Purtroppo per soli pochi decimi di punto, 15 tra i circa 50 atleti del Tempio presenti, non hanno ottenuto la convocazione ma, hanno avuto un importante riscontro in termini di crescita tecnica e personale. I maestri del Tempio del Karate Borsoi, Vecchi e Bellora hanno abbracciato tutti i loro “piccoli grandi campioni” che saranno protagonisti al Campionato Italiano. CANTALUPO LIGURE/COMMEMORAZIONE

La Liberazione in Val Borbera

Sabato 25 aprile è stata deposta una lapide commemorativa presso la Stele di Pertuso, in occasione del 70° anniversario della Liberazione per ricordare i partigiani uccisi in Val Borbera. Alla cerimonia erano presenti i sindaci dei paesi della Valle e i rappresentanti dell’ANPI. CANTALUPO LIGURE/TRADIZIONI

“Porte di Pietra” compie dieci anni

Il 21 aprile, a Cantalupo, presso il Palazzetto dello Sport, l’associazione “Gli Orsi” di Alessandria, rappresentata da Fulvio Massa, ha presentato la 10^ edizione di “Porte di Pietra”, che si svolgerà il 16 maggio. In quell’occasione oltre alle gare Finestre di Pietra e Il Castello di Pietra, si terrà anche “La 100 porte” di circa 100 Km che si svolgerà tra i suggestivi crinali delle Valli Borbera, Curone e Spinti. Tra i presenti oltre a sportivi e appassionati, il sindaco di Cantalupo Gian Piero Daglio e l’ideatrice della gara l’ex sindaco di Alessandria Mara Scagni.


IL POPOLO

TORTONESE E NOVESE

Giovedì 30 aprile 2015

Tortona Il 25 e il 26 aprile il corso diocesano per animatori a Brusson

Gli educatori ACR colorano l’estate

TORTONA - Sabato 25 e domenica 26 aprile i giovani educatori dell’Azione Cattolica dei Ragazzi (A.C.R.) si sono ritrovati a Tortona per continuare il cammino in preparazione ai campi della prossima estate a Brusson. In queste intense giornate hanno fatto veramente di tutto. All’inizio Don Claudio Baldi ha presentato il tema di quest’anno che ha come protagonista indiscusso Noè. Il titolo dei campi scuola estivi sarà “…di tutti i colori: con Noè dal diluvio all’arcobaleno”. Nel pomeriggio poi i protagonisti si sono divertiti a giocare e, quasi senza accorgersene, hanno capito quanti messaggi possano passare attraverso il gioco, che deve essere considerato centrale dell’azione educativa e non semplicemente un momento di svago. Anche il Vescovo Mons. Vittorio Viola è passato a salutare gli educatori ed è

apparso contento di vederli così coinvolti nel gioco tanto che nel suo intervento li ha esortati a portare sempre e ovunque questo entusiasmo e questa

gioia di vivere. La serata di sabato è stata all’insegna della preghiera perché il gruppo ha partecipato in Cattedrale alla Veglia Vocazionale diocesana animandola la funzione con i canti. Nella giornata di domenica, invece, la mattinata è stata dedicata a cercare di capire, attraverso l’intervento qualificato di una psicologa, come comportarsi quando ci si trova a dover gestire un gruppo di ragazzi per riuscire a coinvolgere anche i più timidi e ad arginare quelli troppo esuberanti o contestatori. Per concludere tutti hanno partecipato alla celebrazione della Santa Messa, nella cappella del Seminario. Questo è stato un momento fondamentale durante il quale ringraziare il Signore per aver dato a tutti i protagonisti la possibilità di vivere questi due giorni che hanno arricchito la loro formazione come educatori, ma soprattutto come giovani e giovanissimi che vogliono gridare al mondo la bellezza di essere cristiani. Asia Schihan

COMUNICAZIONE PREVENTIVA PER LA DIFFUSIONE DEI MESSAGGI POLITICI ELETTORALI PER LE ELEZIONI AMMINISTRATIVE FISSATE PER IL 31 MAGGIO 2015 L’Editrice O.D.P.F. - IL POPOLO editrice de IL POPOLO ai sensi delle disposizioni dall’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni relative alla campagna per le elezioni di cui sopra, comunica che intende diffondere messaggi politici elettorali a pagamento con le seguenti modalità: • La pubblicazione degli avvisi è consentita fino a giovedì 28 maggio 2015 compreso, nelle forme ammesse dall’articolo 7, comma 2 della legge 22 febbraio 2000 n. 28. • Tutti gli eventi diritto (partiti, movimenti, liste di candidati e candidati) avranno garantita la parità di accesso agli spazi per messaggi politici elettorali. Nel caso di richieste concorrenti, relative alla pubblicazione nella stessa data e nella stessa collocazione, si terrà conto dell’ordine cronologico della prenotazione. • È stato predisposto un codice di autoregolamentazione disponibile presso la redazione de IL POPOLO. Sono ammesse soltanto le seguenti forme di messaggio politico elettorale: a) annunci di dibattiti, tavole rotonde, conferenze, discorsi; b) pubblicazioni destinate alla presentazione dei programmi delle liste, dei gruppi di candidati e dei candidati; c) pubblicazioni di confronto tra più candidati. Tutte le inserzioni devono recare la dicitura “messaggio elettorale” e l’indicazione del “Committente”. La tariffa a modulo dei messaggi elettorali è di 20,00 Euro (venti//00) + iva di legge al 4%. Non sono previsti sconti di quantità né provvigioni d’agenzia. Per data fissa, posizione di rigore ecc. si applicano le maggiorazioni previste dal listino. Il pagamento deve essere effettuato contestualmente all’accettazione dell’ordine di pubblicazione. La prenotazione degli spazi deve essere completa di data di pubblicazione, del nome dei richiedenti, e deve pervenire alla redazione de IL POPOLO almeno una settimana prima della data di pubblicazione e il materiale di stampa almeno 4 giorni prima della data di pubblicazione. L’Editrice O.D.P.F. - IL POPOLO si riserva a suo insindacabile giudizio di valutare il contenuto dei messaggi, accertando la conformità alla Legge e al Provvedimento dell’Autorità per le Garanzie e, conseguentemente, di procedere o meno alla pubblicazione. L’Editrice O.D.P.F. - IL POPOLO

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CASTELLETTO D’ORBA - Due giorni immersi nella storia

Torna “Quattro Passi nel Medioevo”

CASTELLETTO D’ORBA - Nelle giornate di sabato 2 e domenica 3 maggio, a Castelletto d’Orba, avrà luogo la manifestazione di rievocazione storica ed enogastronomica nota come “4 Passi nel Medioevo”, organizzata con il patrocinio del Comune e la collaborazione del circolo Endas. Terra di confine e nei secoli passati oggetto di conquiste, Castelletto è uno dei borghi più antichi della Valle dell’Orba. Forte del suo valore storico e artistico il Comune!si prepara a fare un salto indietro nel!tempo, riportando fra le vie, strade, e negozi l’aria incantata che si annovera negli scritti dei gloriosi giorni d’oro del feudo. Seguendo le orme del tempo, le cui tracce sono ancora vive e presenti sul territorio, si avrà la possibilità, durante il corso della giornata, di rivivere le magiche atmosfere medioevali, aiutati dalla location offerta dalle viuzze strette che si inerpicano sulla collina, ed!intorno al suo Castello. All’interno del cosiddetto “Ricetto”, si potranno incontrare mestieranti, dame e signori, cuochi e artigiani o imbattersi in numerose figure ricche di fascino per il coraggio e lo spirito ardimentoso e capaci d’imprese memorabili, come i gruppi armati che popoleranno il paese.

Il culmine sarà la rappresentazione della famosa “Cacciata del Marchese”, giorno dell’indipendenza Castellettese. Sarà possibile visitare anche le chiese dall’immenso valore storico e assistere alla suggestiva usanza della “Benedizione delle Lame”. Ampio spazio sarà poi dato alle spade e ai combattimenti, ma anche al ristoro dopo la battaglia. Sarà, infatti, allestito un perfetto banchetto secondo i dettami filologico-medioevali, offrendo a tutti una piacevole pausa per festeggiare per la riottenuta libertà. A partire dalle ore 11 di sabato e fino a sera inoltrata, per due giorni, Castelletto d’Orba si animerà di nobili, popolani, musici, e commedianti, permettendo ai visitatori non solo un insolito viaggio nel tempo, ma anche la possibilità di perdersi tra storie e tradizioni passate visitando il mercato, le botteghe d’artigianato e i campi militari e godendosi un lauto banchetto.


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Stradella Dal 13 al 17 aprile un gruppo di giovani ha vissuto insieme

L’Oratorio “luogo della convivenza” STRADELLA - Per cinque giorni, dal 13 al 17 aprile, l’oratorio San Giovanni Bosco è stato la casa per una ventina di giovani delle scuole superiori, che hanno deciso di vivere una settimana di convivenza all’interno della struttura. Le giornate sono state scandite dagli impegni dei ragazzi: al mattino sveglia (in due turni a seconda degli orari dei mezzi pubblici) colazione, poi partenza per la scuola; verso le 14 rientro, pranzo, incontro con don Cristiano Orezzi, poi un paio d’ore di studio e infine gli impegni sportivi.

Le giornate scandite dagli impegni quotidiani e le serate incentrate su temi d’attualità con incontri e dibattiti Alla sera la cena, intorno alle 20.30, e poi le serate organizzate. Lunedì è stata la volta dell’incontro sul “No” alla droga, organizzato dal gruppo di giovani “Sale e luce”, che ha suscitato un vivace dibattito tra i presenti; martedì, invece, suor Isa Maiolo e Stefano Giuliano, seminarista tortonese, hanno raccontato ai ragazzi la loro vocazione e come la stanno mettendo in pratica nel loro cammino. Mercoledì invece ad animare la serata, a cui erano presenti anche i genitori, ci ha pensato il vulcanico don Gigi Pini, responsabile del centro di aggregazione “Tremenda XXL” di Somaggia, in val Chiavenna: con il suo grande entusiasmo, don Gigi ha ricordato che “riusciremo ad essere

futuro solo se siamo veri nel presente, perché la vita è adesso e possiamo decidere noi con quali ali volare liberandoci dalle paure e dalla solitudine che ci trattengono”. Giovedì, poi, durante l’ultima serata, sono stati gli educatori più grandi ad organizzare alcuni giochi per i ragazzi, facendo tesoro dell’esperienza che alcuni di loro hanno maturato nel corso “Educatori senza frontiere” al centro Exodus di don Antonio Mazzi: al termine dei giochi, basati in gran parte sulla fiducia reciproca, i ragazzi si sono ritrovati legati ad un unico grande gomitolo, a ricordare che “siamo intrecci di vite a volte com-

plicate, ma veri, con la voglia di prendere il largo tenendoci per mano... anche quando il vento soffia forte, che quasi ci spinge via, ma non spezza i legami!”. Venerdì pomeriggio, infine, don Cristiano ha celebrato la Messa conclusiva della convivenza e poi la cena finale insieme. Un’esperienza molto positiva, grazie all’aiuto di tanti giovani e adulti che hanno dato una mano nell’organizzazione, che sicuramente sarà ripetuta per far capire ai ragazzi l’importanza della comunità e della condivisione di occasioni, valori, interessi comuni al di là della vita di tutti i giorni. Oliviero Maggi

STAZZANO - Domenica scorsa la Messa e la processione con la statua del santo

La patronale in onore di San Giorgio martire STAZZANO - Domenica 26 aprile, le vie del paese di Stazzano si sono svegliate in festa per la tradizionale celebrazione in onore del patrono San Giorgio Martire. Alle ore 15.30 è stata celebrata, dal parroco don Paolo Padrini, la Santa Messa nella chiesa parrocchiale, gremita di bambini e famiglie che hanno animato la celebrazione come ogni domenica. Dopo la Messa i parrocchiani sono usciti per le vie del paese per la tradizionale processione con la statua del Santo Patrono. La statua è stata trainata dai cavalli su un bellissimo carro adibito a festa, preceduto dai maestosi Crocefissi portati come da tradizione dalla

Confraternita Stazzanese e dagli Amici della Confraternita. La processione è stato un momento di preghiera molto sentito e quest’anno la partecipazione calorosa dei par-

rocchiani ha testimoniato ancora una volta il valore della comunità che si riunisce per fare festa. Una bella occasione per ritrovarsi nel segno della preghiera e della tradizione.

della manifestazione commemorativa, Paolo Pulina (nativo di Ploaghe). Il sindaco Simona Dacarro con l’assessore Massimo Brandolini, il consigliere Claudio Casella e il responsabile della sezione Alpini di Santa Giuletta, Pietro Nebioli, hanno apprezzato la presenza di una folta delegazione del Circolo sardo “La Quercia” di Vimodrone, guidata dal

presidente Carlo Casula e nel cui direttivo sono Gianpiero Fenu e Gianfranco Sassu, originari di Mores. Dal canto suo Pulina, oltre a rendere omaggio ai martiri santagiulettesi morti per la libertà, ha ricordato anche un grande partigiano di origine sarda, capo dei partigiani che nell’aprile 1945 liberarono la città di Piacenza: Fausto Cossu, ufficiale dei Carabinieri, il quale dopo l’8 settembre 1943 combattè contro i nazifascisti e, fuggito da un campo di concentramento nazista, con i suoi carabinieri patrioti si guadagnò sul campo onore e gloria imperituri. Cristoforo Puddu

Liberazione a Santa Giuletta in versione “lombarda-sarda”

SANTA GIULETTA - In questo paese dell’Oltrepò pavese gemellato con Mores (in provincia di Sassari), la Festa della Liberazione dell’Italia dal nazifascismo è stata celebrata all’insegna dell’amicizia lombarda-sarda. A Santa Giuletta, infatti, abitano il presidente della sezione locale dell’ANPI, Mario Chessa (originario di Mores) e l’oratore ufficiale

Giovedì 30 aprile 2015 NOVI LIGURE - Questa sera in Biblioteca Civica

L’Ensemble “Musica Oggi” in concerto

NOVI LIGURE - La Rassegna “MusicaNovi 2015”, organizzata dall’associazione musicale “Alfredo Casella” di Novi, in collaborazione con il Comune e la Fondazione CRTorino, prosegue con un’importante serata dedicata alla musica contemporanea che vedrà protagonista l’Ensemble “Musica Oggi”. Questa sera, giovedì 30 aprile, alle ore 21, presso l’Auditorium della Biblioteca Civica di Novi si esibiranno al pianoforte Canzio Bucciarelli e Letizia Poltini, al violino Valeria Saturnino, alla viola Ruben Franceschi, al violoncello Simone Cricenti, al clarinetto Ilaria Laruccia e al flauto Giulia Carlini che accompageranno il mezzosoprano Silvia Ciliberti, il soprano Francesca Semino e la voce recitante di Alessandro Cariola. La direzione è affidata a Gian Marco Bosio. Saranno proposte musiche di Bosio, Berio e Hindemith. Bosio (nella foto), direttore d’orchestra e compositore, è nato a Genova e ha compiuto gli studi musicali presso il conservatorio “Paganini” conseguendo i diplomi di musica corale e di alta composizione sotto la guida di Adelchi Amisano. Successivamente ha seguito all’accademia Chigiana di Siena i corsi di perfezionamento di composizione tenuti da Franco Donatoni e quelli di direzione d’orchestra a Frosi-

none con Daniele Paris e della Hochschule di Vienna con Otmar Suitner. Il suo repertorio spazia dal Barocco italiano alla musica contemporanea, di cui ha curato numerose prime esecuzioni; con i gruppi di produzione “Luigi Dallapiccola” ha partecipato alla rassegna dedicata a Goffredo Petrassi, svoltasi in Lucca alla presenza dell’autore, dal quale ha ricevuto calorosi elogi. Svolge attività di compositore e la sua musica è stata eseguita in numerose città italiane, riscuotendo consensi di pubblico e di critica. Direttore del Coro “Mario Panatero” di Alessandria e dell’ensemble “Musica, oggi”, già docente presso il conservatorio “N. Paganini” di Genova, è presidente dell’Associazione Musicale “Alfredo Casella” di Novi Ligure e consigliere della Fondazione Marenco che si occupa della ristrutturazione del teatro storico di Novi Ligure. L’ingresso al concerto ha un costo di euro 6.


IL POPOLO

ATTUALITA’

Giovedì 30 aprile 2015

“8xmille” per moltiplicare la solidarietà lioni di contribuenti che comunque sono obbligati a presentare la dichiarazione dei redditi. Altri 11 milioni di persone con la sola Certificazione unica, spesso pensionati o giovani al primo impiego, non hanno obblighi fiscali e non sanno, quindi, di avere il diritto di destinare l’8xmille”.

ROMA - Le opere realizzate grazie all’8xmille sono oltre 20.000 in Italia e nel Terzo Mondo. Le 10.584 già avviate in Italia si possono visitare sulla mappa delle opere (www.8xmille.it). Ed è proprio la mappa la protagonista della comunicazione che si troverà nelle parrocchie nella Giornata nazionale del 3 maggio con il titolo: “Scopri la mappa delle opere 8xmille che hai contribuito a creare”. La solidarietà da consultare 365 giorni l’anno e 10.584 ottimi motivi per destinare l’8xmille alla Chiesa cattolica. Moltiplicazione di solidarietà “Le diocesi italiane con le parrocchie (attraverso i propri sacerdoti e laici di buona volontà) fanno il possibile per non essere solo degli osservatori della crisi economica che sta attraversando il nostro Paese”, dichiara Mat-

teo Calabresi, responsabile del Servizio promozione sostegno economico alla Chiesa. “Mense Caritas, centri di ascolto e di accoglienza, oratori, laboratori per avviare esperienze di lavoro, interventi per tutelare il patrimonio artistico (a disposizione di tutti), costruzione di nuovi centri parrocchiali in periferie dimenticate da tutti: sono vari e numerosi gli esempi di opere socialmente utili, capaci di contrastare l’abbandono scolastico, gravi solitudini umane, disoccupazione, povertà. Sono tutti interventi vicino a noi, perché l’8xmille non è una moltiplicazione fiscale, ma una moltiplicazione di solidarietà”. Democrazia partecipata Il 3 maggio non sarà, quindi, solo una questione di firme. In ogni parrocchia ci sarà una vera e propria mobilitazione per riscoprirsi tutti

corresponsabili e quindi parte della Chiesa in missione. La possibilità di destinare l’8xmille durerà per milioni di contribuenti fino al 30 settembre, data di scadenza per presentare la scheda firmata del Modello unico telematico o la Cu (Certificazione unica, ex Cud). Quindi sarà importante ricordare e accompagnare i fedeli che frequentano la parrocchia a destinare l’8xmille fino a settembre. “È un peccato rinunciare a questo diritto di democrazia partecipata - afferma ancora Matteo Calabresi - solo perché non si sa di poterlo esercitare o non lo si ricorda. In realtà possiamo dire che il meccanismo dell’8xmille funziona bene e oltre 18 milioni di contribuenti titolari del 730 o Unico scelgono una delle 12 opzioni presenti sui modelli fiscali. Di questi oltre 15 milioni firmano per la Chiesa cattolica. Ma parliamo di circa 30 mi-

GAVI - Il 19 aprile la terza giornata del percorso della Pastorale Familiare

“Un domenica con le famiglie” per chiedere “Scusa”

GAVI - Si è svolta domenica 19 aprile, presso il convento dei frati Minori di Gavi, la terza e ultima giornata del percorso “Una domenica per le famiglie”, a cura dell’Ufficio Pastorale Familiare della Diocesi di Tortona. Il tema della giornata era “Scusa...”. Sono stati trattati i passi più difficili che stanno dentro al significato di questa parola: ricevere e chiedere perdono, riconoscere di avere causato dolore, impegnarsi a riparare... Dopo la preghiera comunitaria delle Lodi ci è stato presentato lo spirito della giornata e per aiutarci a comprenderlo meglio ci è stato proposto un gioco: dopo esserci disposti tutti in cerchio dovevamo lanciare la palla, casualmente, verso un’altra persona, immaginando di lanciare la nostra rabbia e i nostri risentimenti fuori di noi. Al segnale di stop, dato da un animatore, chi in quel momento aveva la palla in mano, usciva dal cerchio. Al termine del lancio/scaricamento, siamo stati divisi in tre gruppi, composti da persone non appartenenti alla stessa coppia e sono iniziati i lavori veri e propri. Ci è stato chiesto di immergerci nella nostra storia, di rivedere e recuperare quei momenti in cui ci siamo sentiti delusi, traditi, arrabbiati, feriti e partendo da senti-

menti che andavamo a cercare in situazioni terze, siamo stati condotti ad entrare nelle nostre situazioni di coppia. C’erano sentimenti simili tra noi due? dove si collocavano nel tempo e in quali situazioni contingenti? Ma tutti questi sentimenti, queste sensazioni, questi ricordi pesanti, magari mai condivisi con l’altro/a, finiscono per danneggiare il rapporto. Saggiamente guidati dagli organizzatori, siamo stati portati ad essere capaci di rielaborare e condividere quanto stavamo vivendo, anche con dolore, in maniera liberatoria. Dopo il pranzo, ottimo, abbiamo ripreso i lavori di gruppo, avviandoci verso l’ideazione di un progetto che parte da me, ma è teso a “voler costruire” un rapporto migliore basato sui valori che abbiamo scritto su un origami, perfettamente, costruito in loco, che abbiamo condiviso col coniuge nell’ultima parte della

giornata. Ci siamo infatti ritrovati in coppia per dirci il lavoro personale svolto e quanto questo ci abbia aiutato a “vedere” meglio dentro di ognuno e a desiderare orientare la nostra coppia verso un “essere coppia”. Partendo proprio dal chiedere “scusa”, quella parola di 5 lettere così difficile da pronunciare. La cui mancata richiesta è foriera di spirali dense di malintesi e fraintendimenti che tendono a gonfiare piccoli episodi in guerre familiari. In maniera per niente semplice, ma abilmente condotti, siamo riusciti a costruire qualcosa per ciascuno di noi che sicuramente si riverbera nella coppia e la illumina. A conclusione della giornata le coppie hanno partecipato alla Messa con una gioia profonda e il desiderio di ringraziare il Signore per quanto hanno ricevuto nella giornata e nella loro storia. Michela e Fabrizio Gallo

Gesto di coerenza Per questo nelle parrocchie è stata distribuita anche una scheda utile per destinare l’8xmille, alternativa alla Cu, per tutti questi contribuenti esonerati dalla dichiarazione dei redditi. Molti pensionati e lavoratori avranno così la possibilità di esprimersi firmando la scheda per poi consegnarla in busta chiusa ad un Caf o alla posta (in allegato le modalità). Un modo, non l’unico, che hanno i fedeli di partecipare alle necessità della propria Chiesa. Un gesto di coerenza, una espressione di solidarietà con cui si può aiutare la Chiesa ad annunciare il Vangelo in modo concreto aiutando gli anziani soli, le famiglie bisognose, i ragazzi a rischio, i sacerdoti che ogni giorno nelle nostre città vengono incontro alle necessità spirituali e umane di ciascuno. E per vedere cosa è stato fatto basterà collegarsi alla mappa delle opere sul sito (www.8xmille.it) o scaricare l’app sullo smartphone. Maria Grazia Bambino Servizio Promozione sostegno economico alla Chiesa

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Almeno l’Europa s’impegna a salvare le vite dei migranti continua da pagina 1

l’autorità di governo in Libia”. Uguale attenzione viene riaffermata per l’Africa interna, la Siria e l’area mediorientale. Terzo: le operazioni di pattugliamento del Mediterraneo e di salvataggio dei migranti avranno più soldi: le risorse finanziarie vengono triplicate per quest’anno e per il 2016 e i 3 milioni al mese per Triton diventano 9. Ci saranno più mezzi (navi, elicotteri…), messi a disposizione da diversi Stati. L’area di azione di Frontex si estende. La lotta ai trafficanti di vite umane e agli scafisti – quarto punto – vedrà impegnata l’Europa sia nel controllo in mare sia nel tentativo di eliminare le imbarcazioni, con azioni, sotto l’egida dell’Onu, anche in terra africana. Sono mobilitate Europol, la stessa Frontex, l’Ufficio europeo di sostegno per l’asilo (Easo) ed Eurojust, compresa “una più intensa attività di intelligence e cooperazione di polizia con i Paesi terzi”. Il monitoraggio, in chiave preventiva, delle frontiere interne africane sarà esteso, fra gli altri, a Tunisia, Egitto, Sudan, Mali, Niger. Inoltre, la lotta alla tratta considera finalmente internet, dato che la rete è utilizzata dai trafficanti per attrarre nuovi “clienti” da imbarcare verso l’Europa. Non manca, quinto elemento, l’impegno a “rafforzare la cooperazione politica con i partner africani a tutti i livelli per affrontare la causa della migrazione illegale e contrastare il traffico e

la tratta di esseri umani”. A tale scopo si terrà nei prossimi mesi un vertice UeUnione africana a Malta, che dovrà forzatamente riconsiderare anche la cooperazione allo sviluppo economico e sociale. E se si evidenzia – sesto punto – l’urgenza di una “effettiva attuazione del sistema europeo comune di asilo da parte di tutti gli Stati membri”, quando si arriva al settimo capitolo essenziale, il ricollocamento in chiave solidale dei profughi sbarcati sulle coste italiane, maltesi o greche, scattano i veti nazionali. Non è escluso che arriveranno modesti aiuti finanziari ai Paesi che guardano al Mediterraneo, ma “l’organizzazione di una ricollocazione di emergenza fra tutti gli Stati membri” sarà “su base volontaria”. Su questo punto il premier britannico David Cameron, appoggiato da altri colleghi del Nord, dei Baltici e dell’Ungheria, è stato chiaro: “Da noi non un solo migrante”. Le elezioni inglesi del 7 maggio evidentemente pesano più dei migranti africani. I 28 leader hanno infine stabilito che la Commissione e la presidenza del Consiglio europeo presenteranno “una tabella di marcia” fino a giugno, mentre “il Consiglio europeo attende con interesse la comunicazione della Commissione relativa all’agenda europea sulla migrazione, al fine di sviluppare un approccio alla migrazione più sistemico e globale”. Gianni Borsa


Milano Il 4 maggio a Palazzo Reale la presentazione dei due volumi

Leonardo e il Divisionismo di Flavio Caroli

I due volumi di Flavio Caroli che saranno presentati a Milano

MILANO - Lunedì 4 maggio, alle ore 18, presso la Sala Conferenze di Palazzo Reale, in Piazza Duomo si terrà la presentazione di due nuovi e importanti libri di Flavio Caroli, entrambi editi da Electa, che sono “Leonardo. Studi di Fisiognomica” e “Il Divisionismo”. Il primo dedicato a Leonardo esce proprio in occasione della grande mostra milanese dedicata a Leonardo da Vinci nell’anno di Expo. Ventiquattro anni dopo la prima pubblicazione Caroli torna in libreria con una nuova edizione del suo lavoro storico che rimane una pietra miliare negli studi della fisiognomica. Leonardo è all’origine di studi che portano la disciplina nell’era moderna e Caroli, sostenuto da una poderosa documentazione artistica e teorica, ne ricostruisce la storia soprattutto nei suoi rapporti con le arti figurative: a partire dallo studio sui moti dell’animo che fonda una tradizione di pensiero che diviene la base della futu-

ra psicologia e poi della psicoanalisi. In questo volume si traccia il cammino di una scienza antichissima, quella della fisiognomica, attraverso la quale l’immagine del volto è divenuta espressione dei sentimenti. Una lettura appassionante e coinvolgente condotta da una grande guida, Flavio Caroli. L’altro volume “Il Divisionismo” include un gruppo vario di pittori, la cui visione e molteplicità di idee rende così singolare e significativo il movimento che si forma a fine Ottocento ed è fortemente coinvolto nell’impegno sociale. Le opere del Divisionismo sono legate a Milano sia per il profondo legame di alcuni dei grandi maestri con l’Accademia di Brera, sia per il successo della recente mostra a Palazzo Reale dedicata a Giovanni Segantini, sia per la presenza in città del Quarto Stato di Pellizza da Volpedo conservato al Museo del Novecento e opera prescelta per il percorso d’arte a Milano in occasione

della manifestazione Expo 2015. Flavio Caroli spiegherà le premesse e le conseguenze storico e artistiche del Divisionismo e guiderà il pubblico alla scoperta delle opere significative conservate nella bellissima Pinacoteca della Fondazione Cassa di Risparmio di Tortona, l’unica ad ospitare una varietà di opere in grado di rappresentare in maniera completa il movimento. La collezione della Pinacoteca tortonese è nata dall’intensa attività di valorizzazione del patrimonio artistico del territorio da parte della Fondazione Cassa di Risparmio di Tortona e include i dipinti di Plinio Nomellini (Lo Sciopero e Piazza Caricamento), di Giovanni Segantini (La raccolta del fieno), di Emilio Longoni (La venditrice di frutta), di Angelo Morbelli (Mi ricordo di quando ero fanciulla e Incensum domino!), di Carlo Fornara (Il seminatore), di Gaetano Previati (Adorazione dei Magi) e, naturalmente, diverse opere di Pellizza da Volpedo fra cui Il fiore reciso. Il museo ospita anche artisti come Vittore Grubicy de Dragon e altri pittori che hanno dato voce a culture per così dire periferiche, lungamente sottovalutate. Oggi il Divisionismo è celebrato in tutto il mondo attraverso mostre di grande interesse e richiamo per il pubblico appassionato d’arte, e rappresenta uno snodo fondamentale nella storia dell’arte italiana ed europea. Flavio Caroli è ordinario di Storia dell’Arte moderna presso il Politecnico di Milano. Storico dell’arte moderna e contemporanea, ha dedicato i suoi studi alla linea introspettiva dell’arte occidentale, con molte pubblicazioni e si è dato anche la narrativa con tre libri, di cui l’ultimo “Voyeur. I segreti di uno sguardo”, uscito lo scorso anno.

MILANO - Fino al 30 giugno un’installazione video dedicata al quadro di Pellizza accoglie i turisti per Expo 2015

“Il Quarto Stato” diventa “Arte per l’umanità” a Malpensa

MILANO - Giovedì scorso è stata presentata al Terminal 1 di Malpensa l’installazione video “Arte per l’umanità” dedicata al “Quarto Stato” di Pellizza da Volpedo che resterà visibile fino al 30 giugno. La società Sea, in collaborazione con il Comune di Milano, il Museo del Novecento e l’associazione Pellizza, ha scelto l’installazione realizzata da Max Dorigo, collocata presso la “La Porta di Milano” dello scalo aeroportuale, come icona per annunciare l’inizio di “Expo in Città”, il grande palinsesto di eventi che animerà con migliaia di appuntamenti la metropoli durante i sei mesi di Expo. L’installazione “Arte per l’Umanità” dedicata al capolavoro dipinto fra il 1889 e il 1901 è stata curata da Aurora Scotti presidente dell’associazione “Pellizza da Volpedo”. La Porta di Milano è un unicum nel panorama delle aerostazioni mondiali. E’ stata progettata come struttura funzionale di accesso fra la stazione e il terminal e come spazio espositivo in grado di arricchire l’offerta culturale di Milano, accogliendo ini-

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ziative d’arte a cadenza periodica.“Il capolavoro di Pellizza da Volpedo, che fa parte dal 1920 del patrimonio delle collezioni civiche milanesi, rappresenta un popolo in cammino che avanza solidale verso un futuro nuovo e migliore” ha detto l’assessore alla Cultura del comune di Milano Filippo Del Corno, ed è quindi “il messaggio ideale non solo per segnare l’inizio del viaggio di “Expo in città”, ma anche per accogliere i viaggiatori che arrivano e partono dall’aeroporto di Malpensa, perché “rappresenta lo spirito milanese da sempre capace di aprire nuove frontiere nei tanti diversi campi dell’agire umano e di trasformarsi in avanguardia nell’arte, nella tecnica, nel pensiero”. Pietro Modiano, presidente di Sea ha sottolineato che la missione della politica culturale di Sea è proprio quella di “valorizzare il patrimonio culturale di Milano”. Ed è proprio con questa intenzione che è stata ospitata l’installazione “Arte per l’Umanità” che celebra uno dei capolavori scelti da Milano per

l’Expo”. “Il Quarto Stato ha dichiarato Aurora Scotti, presidente dell’associazione Pellizza da Volpedo - ha accompagnato la storia italiana del secolo scorso e la sua collocazione al Museo del Novecento ne sottolinea le qualità artistiche. Concepito ed eseguito da Giuseppe Pellizza nella natia Volpedo, ha saputo trasformare in valori universali gli uomini e la terra del suo paese. Il legame con la terra che Expo propone come tema portante viene indagato in un video che si avvale di una nuova campagna fotografica ad altissima definizione dell’opera, puntando a sottolineare gli aspetti che fanno del Quarto Stato un capolavoro del Novecento, ma aperto alle tematiche del XXI secolo”. Come ha affermato Giancarlo Caldone, sindaco di Volpedo l’installazione si pone nel solco dei rapporti tra Volpedo e Milano sotto il segno di Pellizza: gli studi all’accademia di Brera, tra il 1884 e il 1887, i rapporti intessuti e coltivati negli anni con il capoluogo lombardo, le numerose esposizioni collettive e personali, l’acquisto

del Quarto Stato da parte della municipalità milanese”. Il percorso di valorizzazione del capolavoro pellizziano, oggi al Museo del Novecento, ha aggiunto Caldone “si è accompagnato all’incubazione e all’avvio del lavoro di valorizzazione e sviluppo del patrimonio dell’artista: dalla donazione del suo Studio al Comune di Volpedo da parte delle figlie, fino all’attuale sviluppo dei Musei pellizziani nel paese natale”. L’opera è una grande video installazione (7x3m.) che propone un’immersione totale all’interno del dipinto divisionista del 1901 grazie a un “gigapixel”, ovvero un file fotografico di enormi dimensioni, realizzato al Museo del Novecento con la tecnica del fotomosaico, grazie all’immagine radiografica dello stesso dipinto fatta da Thierry Radalet. L’installazione si può ammirare liberamente tutti i giorni dalle 8 alle 22. Oltre alla video installazione ci sono un breve excursus tra gli schizzi, i disegni preparatori e i dipinti che ne hanno caratterizzato la genesi. d.c.

Giovedì 30 aprile 2015 MONTECALVO V. - La prima edizione il 17, 30 e 31 maggio

Il Festival “Amici dell’Argentina”

MONTECALVO VERSIGGIA - Nel mese di maggio la parrocchia di Montecalvo Versiggia, Casella e Canevino, con il patrocinio del comune di Montecalvo Versiggia organizzano il primo “Festival Amici dell’Argentina”. La manifestazione, originale e innovativa, sarà un’occasione per conoscere questo lontano Paese e scoprire gli usi e i costumi dei suoi abitanti. I parrocchiani delle tre comunità, in questi ultimi anni, hanno cominciato ad apprezzare questa cultura grazie agli interessanti racconti del loro parroco don Beniamino Riccardi missionario “fidei donum” in Argentina per quasi quarant’anni. Il ricavato del Festival, che si svolgerà a Montecalvo Versiggia, sarà devoluto alla Escuela Familia Agricola Colonia Dora di Santiago del Estéro. Saranno tre i momenti di questa grande festa argentina. Si inizia domenica 17 maggio, alle ore 14.30, con il concerto delle Voci Bianche “Arcobaleno di Voci” diretto dal maestro Maicol Troni presso la chiesa di Sant’Alessandro (nella foto), seguito alle ore 16.30 dallo spettacolo di danza della scuola di Daisy. Sul piazzale della chiesa ci saranno per i bambini le bolle giganti e i giochidi Bertaccini (torneo di bocce in salita, pesca alla bottiglia, partite a scacchi e dama giganti) e il truccabimbi contornati da bancarelle. Si potranno de-

gustare il gelato artigianale, i vini locali, le specialità argentine e le salamelle. Ci saranno anche le visite guidate al Museo dei cavatappi. Ai piedi del castello e in canonica saranno allestite delle mostre di quadri e per i coraggiosi la possibilità di fare un giro sul pony del maneggio “T. Stable Centro Ippoturistico Scuola Equitazione Americana di base e Reining” di Casetta di Pietra de Giorgi Il secondo e il terzo appuntemento si terranno sabato 30 maggio e domenica 31 maggio. Il 30, alle ore 21 sarà celebrata la S. Messa presso la chiesa di Montecalvo, animata dal coro diretto dal maestro Maicol Troni. Seguirà la fiaccolata fino alla chiesetta della Madonna dell’uva. Il 31 maggio, alle ore 14.30 l’Accademia Musicale Città di Stradella presenterà in parrocchia il Concerto di Primavera. A seguire sul piazzale si esibiranno i ballerini dei maestri di tango argentino Cinzia Sottile e Guido Crivellente e loro allievi delle scuole “Tarditi Studio Dance” di Voghera, Dancing Time di Broni e Borgo Insigne Danza di San Colombano. Come il 17 maggio, ci saranno le bancarelle, le specialità argentine, il gelato artigianale e i vini locali. Per i più piccoli tornano i laboratori e i giochi di Bertaccini e ci saranno anche i cavalli del maneggio A.S.D. Ippica “Cella” di Montalto Pavese.

BRONI - Sabato 9 maggio, alle 21, al Carbonetti

Rossini e la Petite Messe Solennelle

BRONI - Sabato 9 maggio, alle ore 21, l’Orchestra “Verdi” di Milano presenta al Teatro Carbonetti la “Petite Messe Solennelle” di Gioacchino Rossini. I solisti saranno il soprano Yesenia Badilla, il mezzo soprano Elisabetta Paglia, il tenore Jin Woo Park e il basso Daniele Caputo. Il Coro Sinfonico Verdi di Milano sarà accompagnato dal pianista Luigi Ripamonti e dall’organista Eugenio Maria Fagiani e diretto dal M° Erina Gambarini. La Petite Messe Solennelle è il frutto dell’estrema maturità del compositore pesarese. Presentata al pubblico nel 1820, quando il compositore era ancora nel pieno della sua attività teatrale, è forse l’opera sacra rossiniana più debitrice agli stilemi del “bel canto”. La prima esecuzione della Petite Messe avvenne il 14 marzo 1864 in occasione dell’inaugurazione della nuova residenza del Conte e della Contessa PilletWill

a Parigi. La Messa è stata originariamente concepita dall’autore per dodici voci (quattro solisti che cantano anche nel coro e otto coristi) con un accompagnamento orchestrale affidato esclusivamente a due pianoforti e a un armonium. Dopo la morte dell’autore, la moglie Olympie Pélissier vendette i diritti di esecuzione all’impresario Maurice Strakosch che ne fece eseguire la prima versione orchestrale al Théâtre Italien di Parigi il 24 febbraio 1869. La Verdi, una delle più prestigiose formazioni sinfoniche europee e certamente ai vertici del settore nel nostro Paese, da poco divenuta Orchestra Nazionale, con il suo Coro sinfonico diretto da Erina Gambarini, ne offre una versione memorabile e filologicamente perfetta. Per i biglietti si può contattare l’Ufficio Prevendita (tel. 0385.257057) o inviare una mail (biglietteria@teatrocarbonetti.it).


IL POPOLO Giovedì 30 aprile 2015

UN LUOGO, UNA STORIA

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CORSI E RICORSI STORICI E’ già successo: nel 1964 si sentì parlare per la prima volta di “congiuntura”. E la crisi costrinse molti lavoratori a inventarsi una nuova occupazione, come accadde in tanti centri del Novese

Il sarto che diventò infermiere

Sartoria Zavattoni di Alessandria. Roberto Cairo è il terzo da sinistra

Roberto Cairo infermiere (il sesto da sinistra con gli occhiali scuri)

Nel 1963, secondo gli esperti, finì la più grande trasformazione socio economica mai avvenuta in Italia, meglio conosciuta come il “boom economico” del secondo dopoguerra. Questa tesi è avvalorata dal fatto che l’anno successivo (1964), comparve nel lessico corrente un nuovo vocabolo: “congiuntura”. Il termine, molto noto negli ambienti economici-finanziari, ma sconosciuto alla gran massa degli italiani, preannunciava, secondo gli studi e i rilevamenti statistici, l’arrivo di un ciclo economico di bassa espansione, per un periodo relativamente breve (tra i 16 e i 18 mesi). Ci fu una stretta creditizia ed un aumento generalizzato dei prezzi che portò ad una ripresa dell’inflazione, dopo anni di stasi. Le aziende dovettero riposizionarsi: ci furono delle fusioni. La Fulgens e la Nitens, le due maggiori fabbriche di lampadine di Novi, confluirono nella Claude, un’azienda francese del settore, che stava costruendo un nuovo stabilimento a Pozzolo Formigaro. A Tortona chiuse i battenti lo stabilimento Orsi Pietro&Figli, fiore all’occhiello dell’industria metalmeccanica, legata al mondo agricolo. Si era pur sempre, nell’ambito di un accentuato cambiamento dello stile di vita degli italiani e di un diffuso benessere. Le vertenze sindacali produssero un aumento dei salari e di conseguenza si ebbe un incremento dei consumi. La progressiva riduzione dell’orario di lavoro settimanale favorì la ripresa dell’occupazione. L’Ilva di Novi divenne un caposaldo del polo siderurgico nazionale, assorbì una gran quantità di manodopera e moltissime braccia giunsero dal Meridione. Le donne incominciarono

ministrata la cura specifica. Roberto Cairo si limitò a guardare, tuttavia si sentì molto a disagio. Nei giorni successivi fece esperienza in tutti i reparti della struttura. Impressionanti furono, per lui, neofita, i reparti degli “agitati”, per la maggior parte colpiti da schizofrenia ed epilessia. Erano i malati più difficili da gestire: ciascuno rappresentava un mondo a sé. Frequenti erano le risse causate da un nonnulla, da uno sguardo non capito, da un involontario spintone, da un gesto male interpretato. Stava nell’abilità del sorvegliante prevenirle. A volte l’azione era talmente rapida che nessuno riusciva ad intervenire in tempo per evitare atti inconsulti. Nei cortili i malati realizzavano una specie di girotondo. Iniziava un paziente camminando e altri si accodavano, fino a chiudere il cerchio. Questo “gioco” del girare poteva durare molte ore. Roberto rimase come traumatizzato da questa realtà e maturò propositi d’abbandono, si sentiva solo e un poco trascurato dai compagni di la-

ad uscire in massa dalle faccende domestiche per occupare il posto di lavoro negli uffici e nelle fabbriche. Il loro obiettivo principale era quello di tenere la famiglia al passo con i tempi in rapida evoluzione e, nel limite del possibile, maturare i diritti per la pensione. I nonni fornirono un supporto decisivo alle nuove esigenze familiari. Con la “congiuntura” del 1964 incominciò la lunga agonia di tanti piccoli commercianti e artigiani, dovuta principalmente all’affermazione della grande distribuzione, sia nel settore dei generi alimentari, sia nel genere manifatturiero. Il costo dei prodotti era sicuramente più conveniente. L’apparire dell’abito confezionato in serie, disponibile in tutte le taglie e misure, mandò letteralmente in crisi i sarti di paese. A Pozzolo Formigaro, Paolo Cairo (Paulèj) titolare dell’omonima sartoria e la moglie Silvano Maria Maddalena (Ninèj), furono costretti, nel corso degli anni, a ridurre le lavoranti, a lasciare il laboratorio e il negozio al centro del paese e a ritagliarsi, nella propria casa, uno spazio per proseguire l’attività. Il figlio Roberto, che aveva imparato in famiglia l’arte del taglio e cucito, dovette adattarsi e misurarsi con una realtà lavorativa totalmente sconosciuta. Da sarto ad infermiere Durante la breve esperienza presso la rinomata sartoria Zavattoni di Alessandria, Roberto Cairo capì che il suo mestiere era “ormai sorpassato” e non aveva prospettive di sviluppo. Si guardò attorno e partecipò, come altri giovani del tempo, ai concorsi nelle grandi aziende pubbliche come le Ferrovie dello Stato e l’Enel, appena nazionalizzata. Un giorno incontrò un

suo vecchio amico il quale gli suggerì di inviare la domanda d’assunzione presso l’Ente Ospedaliero di Alessandria. Nella sezione per malati di mente si stavano aprendo delle opportunità d’impiego in vista dei prossimi pensionamenti. Roberto accettò il consiglio. Ben presto fu chiamato sia al colloquio con il direttore sanitario, sia alla visita medica. Tutto andò per il meglio, quindi arrivò la lettera di assunzione. Il 1° luglio del 1966 Roberto si presentò alla direzione dell’ospedale psichiatrico. Dopo aver assolto le formalità di rito e ascoltato il solito fervorino di prammatica, nel pomeriggio iniziò il primo turno di servizio, con l’incarico d’infermiere, presso il “reparto ricoveri”. Nel camerone erano sistemati 24 letti. Il locale, in quel momento, era pressochè vuoto: parecchi pazienti erano scesi nel cortile. Tutto sembrava normale nonostante il caldo. Solo qualche ospite gesticolava in modo scoordinato e parlava senza interlocutore. Dopo la cena ad ognuno di loro fu som-

Gli auguri di Natale alla Nitens di Novi (primi anni ’60)

voro. Provò ansie e paure di essere colpito da quelle malattie, provava pietà per le giovani menti devastate dal morbo: insomma era angosciato e temeva di non farcela, ma non rinunciò. La festa di san Giacomo L’ospedale psichiatrico di Alessandria era intitolato a san Giacomo, perciò il 25 luglio di quel 1966, come ogni anno, la direzione dell’ente ospedaliero offriva ai pazienti e ai dipendenti un pomeriggio di “relax” con la degustazione di un gelato. Roberto Cairo quel giorno prestava la sua opera nel reparto cosiddetto “dei tranquilli” e si rese protagonista di un bel gesto. Ecco il suo racconto: “Verso le ore 15.30 portarono i gelati e li sistemarono su di un tavolo. Il collega provvedeva alla distribuzione, mentre i pazienti sfilavano davanti al tavolo stesso. Il mio compito era quello di controllarne la regolare ripartizione. Ad un certo punto un ospite prese il gelato, ma non fece in tempo a gustarlo perché fatti alcuni passi, glielo presero di mano. Il poveretto, forse avvezzo verso questo tipo di sopraffazioni, mogio se ne tornò al proprio posto. Avvisai il collega di provvedere, ma riscontrai indifferenza. Provai una grande amarezza. Finita la distribuzione rimasero due gelati per noi infermieri e uno l’avrei mangiato volentieri visto il caldo che faceva. Non me la sentii e lo diedi a quel poveretto. Non osava prenderlo e dovetti insistere. Non profferì parola, ma il suo sguardo espresse tutta la riconoscenza possibile. Dopo tale atteggiamento, molti ospiti incominciarono a salutarmi, a chiedere mie notizie, a confidarmi i loro deliri e i loro disagi. Questo fatto mi toccò profondamente, mi sentii accettato e gratificato ed in me prevalse la parte

più sensibile dell’animo umano, quindi decisi di restare”. Rimarrà per ben 25 anni. Il compagno di giochi Un bel giorno, sul finire degli anni Sessanta, Roberto fu avvisato che un giovane del suo paese era stato ricoverato in preda a grave stato confusionale. Incuriosito si recò immediatamente al suo capezzale. Con gran sorpresa riconobbe il compagno di giochi dell’infanzia con cui aveva frequentato l’asilo delle suore, le scuole elementari e festeggiato il compimento dei ventanni. Lo chiamò ripetutamente, ma non rispose. Lo sguardo era perso nel vuoto. Provò a scuoterlo, ma non reagì: “Fu come aver scrollato un albero spoglio ”. Il giorno seguente iniziarono le sedute terapeutiche che procurarono, all’infermo, un profondo sonno. Nel momento del risveglio, dopo un attimo d’incertezza, Roberto, che era presente, colse un lampo negli occhi dell’amico che lo riconobbe, lo salutò meravigliato e gli chiese informazioni sul suo stato. Dopo la spiegazione, parlarono della loro giovinezza: era ritornato il ragazzo di sempre ed entrambi furono pervasi da una profonda soddisfazione. Dopo poco tempo fu dimesso e da allora condusse una vita normalissima, senza problemi. I due, pur incontrandosi sovente, non tornarono più sull’argomento. Da qualche anno, il vecchio compagno dell’infanzia e dell’adolescenza riposa nel cimitero di Pozzolo. Roberto, ogni tanto, si reca in preghiera sulla sua tomba. Rivive il passato e lo assale la nostalgia: prova il sentimento di chi, in un periodo di difficoltà, seppe reinventarsi un’esistenza di servizio per il conforto dei più deboli. Giacomo Martini


Antola al Po

IL POPOLO

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Giovedì 30 aprile 2015

Dall’

TRADIZIONI

SAPORI

COSTUME

SOCIETA’

Tortona L’assessore Marcella Graziano parla alla vigilia dell’evento

Il Tortonese protagonista all’Expo

TORTONA - A poche ore dall’inizio di Expo 2015, Tortona e i comuni del Tortonese sono pronti a raccogliere la sfida di un evento dalla portata internazionale. Per conoscere meglio i dettagli della partecipazione all’Expo e capire quali sono gli obiettivi che Tortona, i comuni del Tortonese, Artinfiera, Cassa di Risparmio di Tortona e le imprese del territorio si sono prefissi, sono state chieste informazioni a Marcella Graziano, Assessore al Turismo e alle Politiche economiche e culturali del Comune di Tortona. Proprio la città piemontese sarà prota-

gonista a Expo 2015, insieme ad altre realtà del territorio ed è spontaneo domandarsi come ha vissuto questa esperienza progettuale e quali siano le aspettative. La dottoressa Graziano dimostra di avere le idee chiare: è convinta che il vero “successo” debba necessariamente essere quello di una rete di comuni e amministrazioni che “fanno squadra”, che devono comprendere come insieme si risulti più forti. “La partecipazione ad Expo ha offerto a tutte le realtà coinvolte la possibilità di “fare sistema”, cioè di favorire al massimo la conoscenza del territorio sotto tutti i punti di vista fornendo al fruitore, sia esso un turista piuttosto che un operatore economico, una visione delle innumerevoli alternative offerte. Considerando la posizione di Tortona e Tortonese, si tratta di un’importante occasione per essere presenti a Milano e in Lombardia, senza tralasciare l’impatto dei 24 milioni di visitatori e l’irripetibile momento di contatto con gli Stranieri attesi nel nostro Paese”. Marcella Graziano prosegue illustrando ulteriori finalità del progetto: “Consideriamo la nostra presenza in Expo anche un modo per costruire una vera e propria idea del territorio, per iniziare un lavoro di collaborazione anche con Associazioni di volontariato. E’, a mio avviso, l’inizio di un lavoro che dovrà proseguire anche dopo il 31 ottobre. All’inizio ci siamo immaginati come un territorio con caratteristiche peculiari, con paesaggi belli e situazioni culturali privilegiate; ma l’idea era quella di impostare un lavoro volto a valorizzare l’offerta turistica e culturale. Expo è stato fondamentale per dare un “termine” a questo progetto: ha fornito l’occasione per riordinare le idee e focaliz-

zarsi su qualcosa di concreto. Risultato raggiunto grazie allo stand di Cascina Triulza insieme all’associazione degli Artisti Artigiani che ha in San Sebastiano Curone il suo fiore all’occhiello, ma anche grazie a un’opera d’arte come la Wunderkammer progettata da Piero Mega”. Gli esperti di comunicazione ritengono che la stima di visita di uno stand vada dai 4 agli 8 minuti: in questo contesto, è interessante capire come il team abbia pensato di rendere visibile il Tortonese, cercando di attrarre l’interesse del pubblico con un’installazione molto particolare. “La Wunderwammer di Mega ha visto coinvolti enti, comuni, associazioni culturali che hanno donato migliaia di fotografie, immagini del passato e del presente, diversi oggetti e prodotti multimediali. Un’infinità di materiali, insomma, destinati non solo ad arricchire con le loro testimonianze lo stand di Cascina Triulza, ma anche ad essere ricollocati a Tortona alla termine dell’Esposizione Internazionale”. Marcella Graziano sottolinea, infatti, come la forza di questa “unione di intenti” sia da ricercarsi negli ambiziosi progetti post Expo: “Al di là dei sei mesi di durata dell’evento, sarà fondamentale proseguire dopo il 31 ottobre, anche insieme agli Ambasciatori del Tortonese. Non va dimenticato che, per questo ruolo, sono stati selezionati giovani under 35 con un bagaglio culturale notevole e tanta voglia di mettersi alla prova, approfondendo la conoscenza del proprio affascinante territorio. Questi giovani rappresentano per noi la risorsa più preziosa e, grazie alla formazione che abbiamo riservato loro, potranno continuare a collaborare per promuovere le attività e le ricchezze del Tortonese”.

TORTONA - Domani si corre sulle strade dei colli tortonesi la 69^ edizione

La “Milano - Tortona” classica di primavera

TORTONA - Anche quest’anno, la corsa ciclistica “Milano - Tortona” sarà disputata il 1° maggio per la 69esima volta nella sua storia. Nonostante le difficoltà incontrate nel reperimento degli sponsor, proprio sul filo di lana è stato dato l’ok e i tortonesi potranno assistere sulle loro strade, a questo importante evento e a una grande giornata di sport. L’edizione dello scorso anno è stata bellissima e con moltissima gente sul percorso e sul traguardo a conferma del fatto che il ciclismo è una realtà viva e che suscita sempre l’interesse del pubblico. Quest’anno al via ci saranno tutte le migliori squadre d’Italia della Categoria Elite e Under 23: segno che questa prestigiosa corsa riveste sempre grande fascino. Sarà al via anche il Campione Italiano Davide Pacchiardo (nella foto), vincitore della “Milano - Tor-

tona” dello scorso anno e sarà un’emozione particolare vedere una maglia tricolore al via proprio nella terra del Primo Campione Italiano, Giovanni Cuniolo. Bisogna fare i complimenti a Niccolò Bonifazio, terzo classificato nella “Milano - Tortona” del 2013, che si è classificato quinto alla “Milano – Sanremo” dello scorso marzo e primo degli italiani. Il percorso sarà sulle strade che hanno visto protagonisti tre grandi campionissimi della zona: Giovanni Cuniolo, Costante Girardengo e Fausto Coppi.! La corsa sarà articolata così: due giri pianeggianti “Tortona - Castelnuovo Scrivia Pontecurone - Tortona”, due giri “Tortona - Sarezzano Cerreto Grue - Località Piaggio -Tortona”, un giro “Tortona - Villaromagnano Fonti - Cerreto Grue - Località Piaggio - Tortona”, ultimo giro “Tortona - Villaro-

magnano - Fonti - Cerreto Grue - Montale Celli - Costa Vescovato - Castellania Carezzano - Paderna - Spineto Scrivia e arrivo a Tortona. La partenza (ore 13.30) e l’arrivo (ore 17/17.15) saranno presso il prestigioso Museo Orsi di Tortona per consentire ai cittadini Tortonesi e non di assistere da vicino alle operazioni di partenza e allo svolgimento della gara in quanto oltre alla partenza e all’arrivo si passerà diverse volte sotto lo striscione del traguardo. Un grazie particolare va a tutti gli sponsor, alle persone che insieme al Consiglio Direttivo dell’A.S.D. “Veloce Club Tortonese 1887 Serse Coppi” e al socio onorario Luigino Corollo hanno aiutato e collaborato con la Società a far sì che questa manifestazione possa aver luogo anche nel 2015. Quest’anno ad assistere alla “Milano - Tortona” non ci sarà più l’amico Gino Bruno che per tanti anni ha occupato un ruolo importante e ha collaborato con la Società. Sicuramente come afferma Giovanni Ferrari Cuniolo presidente del “Veloce Club Tortonese 1887 Serse Coppi” sarà una grande edizione e i corridori regaleranno uno spettacolo unico nelle terre dei grandi campionissimi.

TERRITORIO

PROPATA - La giornata organizzata dall’Ente Parco

Il 25 Aprile sulla cima dell’Antola

PROPATA - Si è svolta sabato 25 aprile, presso il Rifugio Parco Antola e sulla vetta del Monte Antola la manifestazione celebrativa del 70° anniversario della Liberazione. Da 22 mete diverse delle Valli dell’Antola sono giunte persone a piedi, a cavallo, con gli asini, in MTB e ben 40 associazioni, da Genova, Liguria e basso Piemonte, hanno partecipato con i loro rappresentanti. Centinaia di persone si sono radunate presso la vetta del monte per assistere alla benedizione del parroco don Pietro Cazzulo presso il cippo vicino alla croce che ricorda la guerra di Liberazione ed ascoltare i saluti dei tre Sindaci del monte (Carrega Ligure, Propata e Valbrevenna) e del Presidente del Parco dell’Antola Roberto Costa, che hanno ricordato le vicende della guerra partigiana e richiamato i valori della memoria da trasmettere alle giovani generazioni. Dopo la manifestazione in vetta al monte Antola, i partecipanti si sono trasferiti al Rifugio dove sono state eseguite musiche tradizionali, effettuate letture storiche e proiettato un film sulla vita di Aldo Gastaldi “Bisagno”, che a 23 anni fu tra i primi promotori della Resistenza ligure e stimato comandante della Divisione Cichero. NOVI LIGURE - Accordo tra CRI e Polizia Municipale

Firmato il nuovo protocollo d’intesa

Nello spirito di collaborazione che contraddistingue l’operato della sezione novese della Croce Rossa Italiana e del Comando di Polizia Municipale lo scorso 20 aprile è stato rinnovato, dal Presidente CRI Sandra Mantero e dal Comandante Armando Caruso, il protocollo d’intesa che consente, ai fini della ricezione di fax urgenti di far riferimento, durante le ore in cui il Comando di Polizia Municipale non è presidiato, al locale centralino della Croce Rossa che si attiverà per il pronto allertamento del personale reperibile. Il protocollo d’intesa vale fino al 30 aprile 2018.


IL POPOLO Giovedì 30 aprile 2015

Opinioni a confronto Il Governo acceleri la definizione della “local tax” per i Comuni

Egr. Direttore, come ho spiegato nel mio intervento nell’Aula del Senato sul Decreto Economia e Finanza (Def) il contributo al risanamento della finanza pubblica da parte delle Regioni, Province e Comuni è stato assolutamente straordinario e certamente superiore a quello delle amministrazioni centrali dello Stato. I trasferimenti statali ai comuni, ad esempio, sono passati dai 16,1 miliardi di euro del 2010 ai 3,1 miliardi del 2013, non totalmente sostituiti dall’introduzione dell’Imu per un taglio reale delle risorse quindi di 4,4 miliardi, compreso il patto di stabilità interno. E la spesa corrente delle amministrazioni locali, al netto della sanità, è stata contenuta dai 135,8 miliardi del 2009 ai 122,2 del 2013. Con i tagli contenuti nella legge di Stabilità 2015, però, siamo arrivati a un punto oltre il quale c’è il rischio reale di una rottura del patto fiduciario tra istituzioni locali e stato e quindi tra i cittadini e lo Stato. I comuni sono in mezzo a un guado: indietro al tradizionale sistema dei trasferimenti statali sulla spesa storica non si può tornare, ma per approdare a un modello di federalismo compiuto e solidale è necessario che le autonomie locali abbiano a disposizione certezze sia in termini di risorse economiche sia di normativa. Deve, inoltre, considerarsi definitivamente conclusa la stagione dei tagli lineari. La local tax rappresenta in questa prospettiva una sfida ambiziosa. Il governo, dunque, acceleri nella definizione del nuovo sistema entro l’estate, in modo da poter avere il tempo per un serio approfondimento e confronto parlamentare e con tutti i soggetti interessati. Federico Fornaro - Senatore del PD

Lavorare all’Expo interessa veramente ai giovani italiani?

Egr. Direttore, nei giorni scorsi ho letto una notizia che mi ha lasciato di stucco. Gli uomini di Expo reclutare le seicento persone da mettere al lavoro durante il periodo dell’esposizione hanno dovuto fare una fatica immane. Ebbene in tempo di crisi del lavoro, con notizie sconfortanti sul mondo del lavoro, soprattutto per i giovani non riesco a credere che proprio per la fascia sotto i 29 anni giovani sia stato difficile trovare la manodopera. Ai candidati veniva proposto un contratto di apprendistato: a 1.300-1.500 euro al mese, comprensivo di festivi e notturni come da contratto nazionale. Il 46 per cento dei primi selezionati (645 profili su 27 mila domande arrivate alla società Manpower) è sparito al momento alla firma. Circa l’80 per cento delle persone arrivate a un passo dalla firma ha rifiutato e ha lasciato ad altri il lavoro. Ma c’è veramente tutta questa “fame” di lavoro? Forse la causa di questi rifiuti sta nel fatto che il lavoro previsto era solo per sei mesi e che i giovani cercano qualcosa di più duraturo… Non sarà che c’è di mezzo l’estate e che i turni prevedono anche sabati e domeniche di lavoro? Mi auguro di no perché se così fosse, mi toccherebbe ricredermi sulla teoria dei “bamboccioni” e cominciare a pensare che veramente i giovani italiani non sappiano stare al passo dei loro coetanei europei… A non farmi sprofondare nel pessimismo, per fortuna, c’è un’altra realtà ovvero ci sono poi migliaia di giovani che hanno aderito con entusiasmo alla proposta di due settimane di volontariato all’interno del sito di Expo, per fare accoglienza… La speranza nel genere umano è salva e questa, si sa, è l’ultima a morire. Viviana Frassini - via mail

Cresce finalmente l’export del Made in Italy agroalimentare

Egr. Direttore, dopo sei anni consecutivi di riduzione, i consumi alimentari sono tornati ad aumentare nel 2015 con il ritorno della fiducia sui mercati. Un cambiamento che deve trasferirsi alle imprese agricole con una adeguata remunerazione dei prodotti dopo che, nel 2014, alle difficoltà economiche si sono sommate quelle climatiche. Intanto, si registra un aumento record delle esportazioni Made in Italy negli Stati Uniti dove fanno segnare un incremento del 48,5% sotto la spinta del tasso di cambio euro/dollaro favorevole. E’ quanto emerge dai dati Istat sul commercio estero nei primi mesi del 2015. E’ dunque una opportunità per sostenere la ripresa economica nell’attuale fase di stagnazione dei consumi interni. Un sostegno importante, anche per il settore agroalimentare che realizza fuori dall’Unione Europea circa un terzo del valore delle esportazioni con gli Usa. Per la prima volta l’export agroalimentare Made in Italy in Usa ha superato nel 2014 i 3 miliardi di euro e il vino è il prodotto italiano più apprezzato dagli americani. Coldiretti Alessandria - via mail La Redazione si riserva la facoltà di ridurre i testi troppo lunghi che devono recare in calce firma leggibile e indirizzo del mittente. Indirizzate la vostra posta a: Il Popolo (Opinioni a confronto), P.tta De Amicis 1 - 15057 Tortona (AL) fax: 0131/821427, mail: ilpopolo@libero.it

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Da leggere

a cura della Redazione

Marcello Brunini

G. Ravasi

Bruno Forte

Volti di Chiesa

Siamo quel che mangiamo?

Lettere dalla collina

EDB

EMI

Mondadori

Pp. 224

Pp. 64

Pp. 97

Euro 18,50

Euro 5,00

Euro 18,00

Attraverso immagini e atteggiamenti papa Francesco propone un volto della comunità cristiana che richiama e coinvolge anima e corpo, mentre con le sue parole semplici e immediate invita ad attingere direttamente alla Scrittura e ai testi fondamentali del Vaticano II. Proprio l’intreccio delle parole della Bibbia, del Concilio e del vescovo di Roma consente di contemplare alcuni volti della Chiesa: popolo di Dio, popolo di poveri, corpo di Cristo, tempio dello Spirito Santo, città di Dio, sposa dell’Agnello. Una contemplazione capace di aprire le porte a un “noi” ecclesiale attraverso l’accoglienza e la maturazione di precisi atteggiamenti evangelici – gioia, ascolto, fraternità, corresponsabilità, presenza nella vita quotidiana nelle città – e la possibilità di considerare nuovamente la Chiesa come un mistero personale e non una semplice struttura organizzativa. L’autore, Marcello Brunini, parroco a Viareggio, è direttore dell’Archivio storico della diocesi di Lucca, iscritto nella Memoria del mondo dell’Unesco. Per EDB ha recentemente pubblicato “Vi chiamo amici”. Le conversazioni di addio nel Vangelo di Giovanni (2014). Sempre per EDB, dirige la collana Giovan Domenico Mansi della Fondazione Chiesa Cultura del Seminario arcivescovile di Lucca.

In questo testo, disponibile in concomitanza con l’inizio di Expo a Milano dedicato al tema “Nutrire il pianeta, energia per la vita”, il cardinale Ravasi scandaglia i vari rimandi alimentari presenti nella Bibbia: pane, vino, acqua, e il significato che Cristo ha assegnato al nutrirsi. Da ciò il cardinale riflette sui valori umani e cristiani che il cibo come simbolo porta con sé, ad esempio, l’ospitalità. Di qui deriva che anche ad Expo 2015 la riflessione comune deve incentrarsi, secondo Ravasi, sulla giustizia sociale che il cibo richiede. Quello che il cardinale Ravasi compie in queste pagine è una sapiente e profonda rilettura del gesto umano del nutrire e del nutrirsi, imbevuta della saggezza della Scrittura e alimentata dal pensiero della cultura di ieri e di oggi. “Una società che ignora lo spreco alimentare – afferma Ravasi – che si infastidisce quando si evoca lo spettro della fame nel mondo, che si oppone all’ospitalità, ha perso la dimensione simbolica del cibo e la spiritualità che in quel segno è celata”. Il libretto è parte della collana Emi intitolata “Pane nostro - Pagine da gustare”, dedicata ai temi di Expo 2015 e realizzata in collaborazione con l’Arcidiocesi di Milano e la Caritas Ambrosiana. Ravasi, biblista e cardinale, è presidente del Pontificio Consiglio della Cultura e della Pontificia Commissione di Archeologia Biblica.

Bruno Forte, arcivescovo di Chieti e Vasto, nominato da papa Francesco Se-gretario Speciale del Sinodo sulla famiglia, in queste pagine affronta alcuni grandi quesiti che si pongono tanto i credenti quanto chi è ancora alla ricerca della fede, della gioia della preghiera e dell’esperienza dell’amore divino. Scritte sotto forma di lettere, con un linguaggio semplice nonostante la profondità dei temi trattati, le risposte a tali interrogativi ci mostrano come è possibile cercare il Dio della fede dei cristiani, un Dio innamorato della Sua creatura, dall'amore forte e sicuro, e insieme infinitamente capace di tenerezza. “Queste lettere – scrive l’autore – vogliono solo aiutarti a porti domande che contano e a pensare. Le ho scritte meditando e pregando nella casa dove abito, posta sulla collina della città dove sono stato chiamato a vivere come pastore del mio popolo. L’immagine della collina mi suggerisce l’idea che queste pagine stiano fra la pianura della nostra vita quotidiana e il cielo delle nostre speranze, cariche delle opere e dei giorni di tutti e insieme aperte alla luce che l’eterno offre dall'alto a chi cerca il suo volto”. Il libro è attraversato da una spiritualità ferma e quieta, e da una sapere autentico e profondo, reso in modo semplice e chiaro, ed è capace di rimetterci in ascolto e riavvicinarci a Dio che è Amore.

SPAZIO DIOCESI Settimanale radiofonico della Diocesi di Tortona “Radio PNR”, la Radio Diocesana di Tortona, offre alcuni importanti servizi di comunicazione sul territorio diocesano e su internet. IL GIORNALE RADIO SETTIMANALE Il Giornale Radio SPAZIO DIOCESI: Va in onda su tutto il territorio diocesano dove sarà possibile ascoltare le notizie diocesane prodotte dalla Radio diocesana RadioPNR, insieme all’Omelia del Vescovo. Lo si potrà fare attraverso le normali radio, ed anche, con moltissimi servizi aggiuntivi, dando spazio alle parrocchie e alle associazioni locali, sul sito www.radiopnr.it. Spazio Diocesi, andrà in onda tutte le settimane: - il sabato alle ore 20.30 sulla frequenza 100,9 MHz di Radio Voghera2* e alle ore 19 sulla frequenza (zona Novi Ligure e Tortona) 96,40 di RadioPNR; - la domenica alle ore 12.30 sulle frequenze 87,9 - 96,2 - 101,9 e 105 MHz di Radio Voghera, ed alle ore 13,30 sulla frequenza 96,400 di RadioPNR. Ricordiamo che questo è un servizio a disposizione di tutti i parroci, reli-

giosi, associazioni, ecc. Se avete notizie relative alla Parrocchia o qualsiasi cosa da segnalare, potrete farlo inviando una email all’indirizzo paolopadrini@me.com, oppure contattando il numero 393.9403564.

tutti, gratuitamente, sul web. Tutti i parroci, responsabili di associazioni ecclesiali, movimenti, potranno comunicare le loro iniziative scrivendo a redazione@radiopnr.it o chiamando al n. 393.9403564.

SERVIZI WEB RADIO E VIDEO Il Servizio diocesano di Comunicazioni sociali, propone alcuni importanti eventi in DIRETTA VIDEO sul sito www.radiopnr.it e www.diocesitortona.it. Tutti i principali eventi pastorali, celebrazioni diocesane, convegni e conferenze, saranno seguite attraverso riprese video e audio che poi verranno rese disponibili sui siti www.radiopnr.it (Radio Diocesana) e www.diocesitortona.it. Sarannoa disposizione dirette streaming e registrazioni video di queste iniziative. Saranno fruibili attraverso internet, ma anche attraverso tutti i dispositivi mobili (tablet e cellulari), sempre agli indirizzi indicati sopra. Saranno, inoltre, realizzate alcune videonotizie, che andranno ad integrare la già ricca informazione diocesana realizzata da “Il Popolo” e dalla radio Diocesana, sempre fruibili da

SERVIZI DI INFORMAZIONI DIOCESANI E PARROCCHIALI RadioPNR inoltre propone sul suo sito internet, in radio attraverso le sue rubriche alcuni servizi diocesani: L’AGENDA DEL VESCOVO: gli appuntamenti e gli orari del Vescovo TRASMISSIONE SANTA MESSA DALLE PARROCCHIE: per chi lo richiede, la Radio Diocesana è disponibile a trasmettere gratuitamente la Messa domenicale dalla vostra Parrocchia. SPAZIO PARROCCHIE: ogni settimana la Radio Diocesana dà voce ai Parroci, per parlarci della loro parrocchia, delle iniziative e degli eventi che in essa sono realizzati. * la trasmissione del GR diocesano in FM sul territoriodel vogherese e dell’Oltrepò è realizzata in partnership con Radio Voghera


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L’ANGOLO VERDE - a cura di Alba Algeri

La variopinta Gloriosa è una buona “arrampicatrice”

IL POPOLO

Bacheca

Giovedì 30 aprile 2015

Film da vedere

a cura di Matteo Coggiola

Il documentario “I bambini sanno”

La Gloriosa è un rampicante che cresce a partire dai tubercoli e deve questo nome importante alla bellezza dei suoi fiori, grandi, colorati e appariscenti. Si tratta di piante originarie del sud Africa e del sud dell’Asia. Esistono poche specie tra cui la Gloriosa Superba originaria dell’Africa tropicale che forma degli straordinari fiori di colore aranciato - rosso e la Simplex, una specie originaria del Mozambico con fiori di colore arancio sfumato di giallo. E’ una pianta che non supera i sei metri di altezza. La Gloriosa è una pianta perenne, tuberosa, rampicante. Durante la stagione fredda tutta la parte aerea si secca e rimane vitale solo il tubero sotto terra che riprende a vegetare non appena le condizioni climatisi ripristinano al meglio. Formano dei lunghi steli che possono superare i 2 m di lunghezza. I fiori, che si formano sono grandi, caratterizzati da sei tepali di colore giallo, rosso o arancione, con i bordi ondulati e arrotondati ai margini. I frutti sono delle capsule allungate che contengono al loro interno numerosi semi di colore scuro. La Gloriosa non è una pianta che richiede particolari cure colturali, basta ricordare che è originaria delle zone tropicale e quindi teme il freddo e richiede un ambiente umido. Può essere allevata all’aperto in piena terra soltanto nelle zone a clima temperato dove d’inverno le temperature restano miti altrimenti occorre allevarla in vaso per essere riparata durante il periodo invernale.

Settimanale di informazione della Diocesi di Tortona fondato nel 1896 Registrazione nel Registro Periodici presso il Tribunale di Tortona n. 1/98 del 11.12.1998 Editore O.D.P.F. - Il Popolo Piazza Duomo, 12 - Tortona (AL) Direttore responsabile PIER GIORGIO PRUZZI Direzione e Redazione 15057 Tortona, P.tta De Amicis 1 tel. 0131.811322; fax 0131.821427 e-mail: ilpopolo@libero.it Videocomposizione e impaginazione in proprio

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Infatti le temperature ottimali di coltivazione diurne sono intorno ai 21°C e quelle notturne intorno ai 15°C. Sono piante che hanno necessità di molta luce: per il periodo estivo si raccomanda un’esposizione ombreggiata invece per il periodo invernale, soleggiata. Essendo piante rampicanti hanno necessità di graticci, pali o quant’altro ai quali la Gloriosa possa ancorarsi. Per il periodo invernale, si consiglia, dopo la fioritura, se le piante sono piantate all’aperto in giardino, di dissotterrare i tuberi e di conservarli in un luogo fresco e asciutto ad una temperatura intorno ai 1015°C in un substrato inerte quale ad esempio segatura o torba neutra. I tuberi che devono essere trapiantati si sistemano nel terreno ad una profondità di circa 5 cm e vanno interrati obliquamente con la parte la punta, nella quale si trova la gemma, in basso avendo l’accortezza che la quantità di terreno a disposizione per lo sviluppo delle radici sia almeno pari alla lunghezza del tubero. I tuberi di Gloriosa una volta messi a dimora in primavera devono essere annaffiati molto gradamente, per stimolare la ripresa vegetativa.Sono piante che hanno necessità di un ambiente molto umido. A partire dalla primavera somministrare ogni due/tre settimane un buon concime liquido diluito nell’acqua di irrigazione. La Gloriosa è una pianta che non si pota. L’epoca di fioritura è l’estate. La moltiplicazione della Gloriosa avviene per divisione dei tuberi. Abbonamenti annuale EURO 45,00; sostenitore EURO 80,00; estero a seconda della destinazione Per i versamenti: c/c postale n. 14704159 intestato a “Settimanale Il Popolo” oppure Banca BRE - IBAN IT56M0690648677000000077429 Ai sensi dell’art. 10 L 675/96, si comunica agli abbonati che i dati, da loro forniti all’atto della sottoscrizione dell’abbonamento, sono contenuti in un archivio informatizzato idoneo a garantirne la sicurezza e la riservatezza. Responsabile dei dati Pier Giorgio Pruzzi. Tariffe pubblicità (al netto dell’IVA nelle aliquote vigenti): a modulo (43 x 43 mm): commerciale EURO 15,00; occasionale EURO 20,00; necrologie: EURO 1,50 a parola; foto EURO 40,00. Il giornale si riserva di rifiutare qualsiasi inserzione. I contributi non richiesti, anche se non pubblicati, non si restituiscono. Le fotografie non si restituiscono trascorsi 10 giorni dalla pubblicazione. FIPEG

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È uscito la scorsa settimana il documentario “I bambini sanno”. All’inizio c’è una frase di Saint Exupéry “I grandi non capiscono mai niente da soli e i bambini si stufano di spiegargli tutto ogni volta”. La pellicola ci presenta 39 bambini tra i 9 e i 13 anni. Ognuno viene intervistato nella propria stanza. La telecamera, che documenta in presa diretta le loro testimonianze, diventa il mezzo per guardare il mondo con gli occhi dei più piccoli, per toccare molto da vicino pensieri, sensazioni, attese, desideri, speranze. Ne emerge una confessione a cuore aperto sul presente e sul futuro dell’Italia, un tipo di approccio alla vita secondo quello che si agita nella mente e nel cuore della futura generazione di italiani. “Negli anni sessanta, camminando per le strade del

nostro paese, si poteva trovare un bambino ogni quattro abitanti. Oggi ce n’è uno ogni otto, la metà. Un paese in cui spariscono i bambini è un paese senza fiducia, senza voglia di futuro, più conservatore.

È anche un paese con meno fantasia” – ha dichiarato il regista Veltroni – “li ho interrogati sulla vita, l’amore, le loro passioni, il rapporto con Dio, sulla crisi, la famiglia. I bambini hanno un loro

punto di vista, una loro meravigliosa sincerità. Questo film racconta come i nostri bambini osservano e giudicano l’Italia, la loro vita, i grandi, il futuro”. Un terreno delicato quello dell’intervista ai bambini. “Cosa serve nella vita per essere felici?” è una domanda difficile per un bambino. Una “pecca” potrebbe essere data dal fatto che l’intervistatore si limita a porre la domanda senza mai andare incontro, cercare di essere portatore di leggerezza, comprensione. L’elemento più apprezzabile è quello dato dai bambini in sé: sentirli parlare con la loro innocenza, la loro voglia di sognare e la loro fantasia. In una società come la nostra distrarsi per un attimo e ascoltare la voce disincantata di un bambino conta davvero tanto. Per questo vale la pena andare a vedere il film.

volti di amicizia “Volti di amicizia” è uno spazio in cui i lettori possono vedere pubblicata una loro foto che ha per soggetto dei momenti di vita quotidiana: un compleanno, una lieta ricorrenza, una festa in famiglia... La Redazione si riserverà di scegliere le foto più belle e di “appenderle” in BachecA. I lettori che vogliono farci pervenire le loro fotografie devono scrivere a “Volti di amicizia” c/o “Il Popolo”, P.tta De Amicis 1, 15057 - Tortona (AL) oppure inviare la loro foto in formato jpg all’indirizzo: ilpopolo@libero.it

Delfina Maria Alberti, per tutti Bettina, ha compiuto 100 anni. Il parroco, don Marco Porri, per il suo compleanno ha celebrato la Messa nella chiesa di Staghiglione e ha consegnato alla parrocchiana la pergamena con la benedizione di Papa Francesco. Al termine nella sala consigliare del comune di Borgo Priolo il sindaco, Paolo Pré, le ha fatto gli auguri a nome della comunità. Attorno a lei c’erano i figli Fernanda e Teresio con i familiari, la nipote Elena, il pronipote Alessandro e tutta la popolazione. Bettina è nata a Romagnese l’8 aprile 1915 e si è trasferita a Staghiglione nel 1960, dopo il matrimonio. Vive da sola nella casa di fronte al figlio Teresio.

La Ricetta

a cura di Elisabetta Balduzzi e Guido Conti in collaborazione con l’enologo Mario Maffi

da “Ricettario tradizionale di Voghera e dell’Oltrepò”

Filetti di pesce persico alla salvia

Ingredienti per 4 persone 6 filetti di pesce persico 100 g di burro piccola cipolla uova 2 limoni farina q.b. olio d’oliva mollica di pane grattugiata q.b. salvia sale pepe

Preparate una marinata mescolando la cipolla tritata finemente con il succo di un limone, dell’olio, un po’ di sale e un po’ di pepe e lasciatevi i filetti per almeno un’ora girandoli ogni tanto. Trascorso questo tempo scolateli e asciugateli quindi passateli nella farina, poi nell’uovo sbattuto e

quindi nella mollica di pane. Fateli cuocere nel burro spumeggiante ma non a fuoco altissimo per evitare che il burro raggiunga il punto di fumo. Sgocciolateli quando saranno dorati e croccanti. Aggiungete quindi al burro nella padella le foglie di salvia, lasciate insaporire qualche minuto e servite i filetti versandovi sopra il burro e le foglie di salvia. Servite subito con fettine di limone. L’enologo consiglia... Oltrepò Pavese Sauvignon “Masaria” Piatto raffinato e stuzzicante. In abbinamento un Sauvignon dalla fresca eleganza, penetrante al naso, con descrittori di peperone e frutti esotici. Avvolgente al palato, morbido e persistente. BERTE’&CORDINI Via Cairoli, 67 - Broni Tel. 0385.51028; info@bertecordini.it


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