Popolo 27 giugno 2013

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VOLPARA. Le colonne sonore dei film nell’anfiteatro

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A Castelnuovo i concerti sugli organi storici A pagina 19

I 50 ANNI DALLA ELEZIONE DI PAOLO VI

Il commento di Papa Francesco

NOVESE

Novi sʼimpegna a produrre energia pulita

OLTREPO’

Dieci Comuni per un Distretto del turismo

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Domenica 23 giugno il giovane di Robecco è stato ordinato prete dal Vescovo

Emanuele Tizzoni sacerdote CULTURA

di MASSIMO INTROVIGNE Il 22 giugno Papa Francesco ha ricevuto in udienza i pellegrini della Diocesi di Brescia, venuti a Roma per celebrare il cinquantenario dell’elezione a Papa del loro conterraneo, il venerabile Paolo VI (1897-1978). Il discorso è stato occasione per richiamare l’attenzione sull’esortazione apostolica «Evangelii nuntiandi» del 1975, definito da Francesco il più grande documento del Magistero di tutti i tempi sulla pastorale, e che gli storici riconoscono come fonte e origine della «nuova evangelizzazione». Il Papa ha anche precisato come le affermazioni del venerabile Paolo VI sulla Chiesa del Concilio che si mette al servizio dell’uomo non vadano intese in senso umanitaristico, dal momento che il servizio cristiano all’uomo nasce sempre dall’amore di Dio. Come fa spesso, il Pontefice ha diviso il suo ricordo di papa Montini in tre parti: l’amore a Cristo, l’amore alla Chiesa e l’amore all’uomo come «atteggiamenti fondamentali, ma anche appassionati di Paolo VI». Primo: l’amore a Cristo. Il venerabile Paolo VI «ha saputo testimoniare, in anni difficili, la fede in Gesù Cristo. Risuona ancora, più viva che mai, la sua invocazione: “Tu ci sei necessario o Cristo!”». Francesco dà atto che quelli di Papa Montini erano anni difficili per la fede, come lo sono i tempi odierni, in cui «Gesù è più che mai necessario all’uomo di oggi, al mondo di oggi, perché nei “deserti” della città secolare Lui ci parla di Dio, ci rivela il suo volto». «L’amore totale a Cristo - ha detto Papa Francesco - emerge in tutta la vita di Montini, anche nella scelta del nome come Papa». San Paolo, disse Papa Montini in un’omelia del 30 giugno 1963, è il santo «che in modo supremo amò Cristo, che in sommo grado desiderò e si sforzò di portare il Vangelo di Cristo a tutte le genti, che per amore di Cristo offrì la sua vita». Francesco ha anche citato, del venerabile Paolo VI, il discorso di apertura della Seconda Sessione del Concilio Ecumenico Vaticano II a San Paolo fuori le CONTINUA A PAGINA 4

Ritorna Borghi&Valli Quaranta concerti in cartellone e, tra gli ospiti, anche Giorgio Albertazzi. A PAGINA 8

ITINERARIO 2

“Scoperte dEstate” al Brallo Per la seconda puntata delle nostre schede estive siamo andati a Brallo di Pregola. DANIELA CATALANO A PAGINA 3

TORRIGLIA/WEEK END DI EVENTI

TANZI A PAGINA 15

PRIMO PIANO/L’INTERVISTA

Per S. Pietro “si va in Antola” “Da dove viene il Papa” TORRIGLIA - Anche quest’anno si svolgerà la tradizionale Festa di San Pietro sul Monte Antola, che cadrà proprio il 29 e 30 giugno. Fitto il programma dell’edizione 2013 che integra, oltre ai classici appuntamenti organizzati dagli Alpini di Torriglia e dall’Ente Parco, anche eventi all’interno dell’iniziativa nazionale “Rifugi di Cultura” in occasione del 150 anni del Club Alpino Italiano, presente in Antola dal 1895. Si parte al sabato con “pastasciuttata” al Rifugio (ore 20), seguita dalla suggestiva fiaccolata (ore 22) fino alla croce e poi vin brulè per tutti. Nella notte (ore 3) escursione del “Camminantola” da Casa del Romano per ammirare l’alba.

I primi cento giorni da Papa Francesco di Mario Jose Bergoglio sono stati una piccola rivoluzione. Per il mondo e per la Chiesa. Resta tanto da capire di lui e tanto da ascoltare. Noi siamo andati a Montecalvo Versiggia, dove è parroco, a fare quattro chiacchiere con don Beniamino Riccardi, missionario “fidei donum” in Argentina per quasi quarant’anni. Abbiamo chiesto a lui, che nel paese del Papa ha vissuto a lungo, di raccontarci qualcosa di quella terra “alla fine del mondo”.

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COLOMBO A PAGINA 2


IL POPOLO

PRIMO PIANO

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Giovedì 27 giugno 2013

L’intervista Don Beniamino Riccardi racconta la sua esperienza in Argentina

Io, missionario nella terra del nostro Papa I

primi cento giorni da Papa Francesco di Mario Jose Bergoglio sono stati una piccola rivoluzione. Per il mondo e per la Chiesa. Costellati da discorsi, gesti ed eventi che hanno colpito tutti. Partendo dal “buonasera”, pronunciato il 13 marzo come Vescovo di Roma dalla loggia di San Pietro, alla scelta di non partecipare, sabato 22 giugno, al concerto in Vaticano in occasione dell’Anno della Fede. Resta tanto da capire di questo Papa e tanto da ascoltare. Un’attesa che è una speranza di rinnovamento profondo, vissuta passo dopo passo dall’umanità. Le sue origini piemontesi (la famiglia, come è noto, è emigrata in Sud America da Portacomaro Stazione, frazione di Asti), la sua lontana provenienza dalla città dei santi sociali (Giovanni Bosco, Giuseppe Marello, Giuseppe Cafasso) ce lo fanno sentire straordinariamente “nostro”. Ma non abbiamo chiesto a un astigiano. Siamo andati, piuttosto, in Oltrepò Pavese, a Montecalvo Versiggia, dove è parroco don Beniamino Riccardi. Un nome noto in Diocesi, un volto amico, missionario “fidei donum” in Argentina per quasi quarant’anni. Ecco, abbiamo chiesto a lui, che nel paese del Papa ha vissuto a lungo, che ne conosce usi e costumi, di raccontarci qualcosa di

quella terra “alla fine del mondo”. Lui che ora è rincasato (e con tanti rimpianti). Perché sappiamo che sono i posti a forgiare le persone, i luoghi a formarne lo spirito. E poi c’è il resto: la vocazione, l’indole, il carattere. Dall’Italia all’Argentina con ritorno, dunque, per entrambi questi “parroci”. Uno “più in vista”, l’altro meno, ma tutti e due vissuti nella povertà e a contatto con i problemi della gente dimenticata e sola. Don Beniamino parte da quella sera di fine inverno quando i nostri occhi erano puntati sul comignolo della Cappella Sistina e lui, alla fumata bianca, ha esclamato: “Speriamo che non sia un italiano!”. Non lo era, infatti. Anzi, era un cardinale argentino: “Là la Chiesa è fatta dal popolo, è del popolo. Ci sono pochi preti, ma tantissimi laici impegnati. Ciò che sembra straordinario nelle cose che fa Papa Francesco per me è normale”. “Si tratta – continua don Beniamino – di una Chiesa che fonda le sue radici nella pastorale sociale. Durante le settimane pastorali, quando tantissima gente partecipava alla catechesi, tantissimi giovani, parlavamo del Vangelo, ma anche dei problemi reali: l’acqua, la terra. Quella terra che i miei parrocchiani coltivavano come unica fonte di sostentamento e che il Governo, di tanto in tanto, cercava di sottrarci. Quella

terra che Peron ha tolto ai poveri”. Allora è chiaro che, se la gente ha dei bisogni primari, la Chiesa non può fare finta di niente. Deve essere in grado di ascoltare, di condividere, di dare delle risposte. La parrocchia di don Beniamino, a Herrera, aveva un’estensione di 50 chilometri per 45, tre i centri principali, 12.000 in tutto gli abitanti: grandi spazi per una grandissima, estesa povertà, dove il ruolo del prete è concepito come quello di guida e di amico. Non si viveva nel lusso, non c’era tempo per gli agi, per le disquisizioni filosofiche, per i paramenti ricamati. Don Riccardi si cucinava da solo, badava a se stesso (“Quale stupore? – esclama – È logico che anche il Papa facesse così!”) e per spostarsi da una chiesa all’altra montava in sella ad un motorino e via! “Era importante stare in mezzo a loro. Esserci. Cercare di capire la loro mentalità, comprendere i loro bisogni. Non basta fare la carità. Non basta nemmeno da noi. È troppo facile aiutare qualcuno con il denaro e non è sufficiente. È troppo comodo fare la carità piuttosto che vedere i problemi di chi hai davanti”. E allora don Beniamino, “invece di stare a disquisire sul fatto se Adamo ed Eva avessero o no l’ombelico”, diceva che “prima della Bibbia c’è un altro libro che

Dio ha scritto: la natura”. E partendo dal vivere di tutti i giorni, “combattendo” le battaglie della quotidianità al fianco dei campesinos, diffondeva, anche tra chi non andava in chiesa, il messaggio evangelico. Con semplicità e con le mani sporche di terra perché, quando era necessario, si univa ai suoi a costruire case e scuole. Dopo tanti anni di missione, in effetti, una scuola agraria è proprio riuscito a costruirla. Per i ragazzi che dovevano lavorare nei campi e imparare a farlo. Ma prima di quello splendido traguardo la strada è stata lunga… Don Beniamino Riccardi è nato a Rovescala 68 anni fa. Il 10 settembre del 1974 è stato ordinato sacerdote dopo aver frequentato il seminario a Tortona e la Facoltà Teologica a Milano. E allora sì che ne leggeva di libri e come gli sarebbero serviti… Poi, trascorsa una breve esperienza da curato a Silvano d’Orba, nel febbraio del ’74 è partito per l’Argentina. Racconta: “Il Vescovo, Mons. Giovanni Canestri, accettò che io partissi. Studiai tre anni a Verona presso il seminario per l’America Latina e feci la valigia. In seguito all’enciclica ‘Fidei Donum’ del 1957 di Papa Pio XII, che spingeva le nostre Diocesi a collaborare con Diocesi straniere e povere, potei finalmente realizzare il mio sogno. Una vocazione che

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mi portavo dentro sin da bambino: fare il missionario”. In Argentina sono state molte le opportunità per fare del bene. Don Beniamino ha insegnato filosofia e psicologia nelle scuole serali, ha suddiviso la sua parrocchia in varie comunità affidate alla gente del luogo, ha costruito dieci nuove chiese nei vari paesi fino alla nascita dell’EFA, la Scuola della Famiglia Agricola. Un istituto gestito dai genitori, in cui i giovani studiano a intervalli di due settimane perché non possono stare tra i banchi troppo tempo di seguito altrimenti alle loro famiglie verrebbe a mancare la manodopera. “Molti dei miei ragazzi, dopo le scuole primarie, tornavano all’agricoltura. Così ho pensato di insegnargliela”. E, spiegandomi la sua giornata tipo, mi spiega anche degli incontri di catechesi famigliare che teneva con i vari gruppi parrocchiali. Un momento in cui i genitori erano invitati a leggere ai figli una scheda con i temi della riunione cosicché fossero “costretti” a leggerla anche loro e ad avvicinarsi alla Chiesa, a sentire parlare di Dio, di amore, di misericordia. In quegli anni don Riccardi non ha mai conosciuto di persona il cardinale Bergoglio. Ma il suo ausiliare sì, Joaquín Mariano Sucunza, che ha incontrato più volte e che non manca-

va di parlare dell’arcivescovo di Buenos Aires: il futuro Papa. Perché Bergoglio, anche prima, ha sempre fatto notizia. “Bergoglio si è impegnato per le popolazioni argentine. Pensate che la presidentessa, Cristina Fernandez de Kirchner, non l’ha mai ricevuto. Non hanno avuto scontri sui gay, ma sulla povertà e i bisogni. E lei non l’ha mai ricevuto. Però, quando è stato eletto Papa, è andata lei da lui… ma a Roma”. Vero. Da quel giorno Roma è più che mai meta di pellegrini che vogliono incontrare Francesco. Vengono da ogni dove. E si nutrono delle sue parole. Don Beniamino sorride quando pensa a quell’uomo che conosceva da tempo. E con tanta malinconia per la sua missione, lo segue oggi riponendo in lui tutta la sua fiducia. Tornato in Italia per accudire la madre, dopo solo venti giorni, lei è stata chiamata in cielo dal Signore. E don Beniamino ha intrapreso una nuova strada della sua vita. Adesso parla un italiano corrente con inflessioni e vocaboli che vengono da lontano, ma che ormai ci sono famigliari. È un prete e basta. Con la passione accesa della missione. E conclude: “Ormai mi sono stancato di sentire parlare troppo del Papa. Che lo lascino lavorare, che lo lascino nella sua umiltà”. Matteo Colombo

PAOLO SIMONE CALDIROLA Agenzia Generale di Tortona Largo Carabinieri d’Italia 15057 TORTONA (AL) - Tel. 0131861175

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VITA DELLA DIOCESI

Giovedì 27 giugno 2013

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In Cattedrale Domenica 23 giugno il giovane di Robecco è stato ordinato prete dal Vescovo Mons. Canessa

Emanuele Tizzoni sacerdote. “Così ti metterai al servizio della Chiesa” TORTONA - Domenica 23 giugno, alle ore 18, al termine di una bella giornata estiva, il soffio leggero del vento ha accompagnato l’ingresso nella cattedrale di Tortona del Vescovo Mons. Martino Canessa e di tutti i sacerdoti concelebranti il rito antico, complesso e sempre suggestivo dell’ordinazione sacerdotale. A ricevere questo sacramento è stato il diacono Emanuele Tizzoni, originario di Robecco Pavese. L’ordinando ha preso posto nell’assemblea, davanti ai suoi genitori e alla sua famiglia e, dopo i riti di introduzione e la proclamazione della Parola di Dio, ha pronunciato con serenità il suo “Eccomi” alla chiamata del Vescovo. In quel momento la sua vita è stata donata completamente a Dio. Il Presbiterio diocesano ha accolto con grande riconoscenza e affetto il nuovo fratello. Il Pastore diocesano, dopo aver ringraziato i numerosi fedeli intervenuti, i sindaci di Robecco e Lungavilla e i confratelli diocesani e non, ha rivolto al novello sacerdote parole intense e significative. “Diciamo grazie al Signore, perché anche quest’anno ci dona un nuovo sacerdote. Manifestiamo la nostra riconoscenza a coloro che hanno collaborato con il Signore affinché potesse farci questo dono. Al primo posto sta la famiglia: al saluto che rivolgo al papà e alla mamma, unisco il grazie della Diocesi perché hanno acconsentito sei anni fa all’ingresso in Seminario di Emanuele. Grazie, soprattutto, perché ce lo avete donato con un bagaglio di doti che fanno ben sperare per il suo ministero. Dopo la famiglia, la riconoscenza va al Seminario: al Rettore, ai Padri spirituali, al ViceRettore, agli insegnanti. A tutti dico: siate contenti di aver contribuito alla formazione di un Sacerdote. Grazie anche ai con-

fratelli che nelle parrocchie di Robecco Pavese e della Cattedrale hanno seguito il cammino di Emanuele verso il Sacerdozio. Rivolgo ancora un vivo ringraziamento a tutti coloro che con affetto e con la preghiera hanno seguito e seguono la preparazione al Sacerdozio dei nostri chierici. Infine, un grazie anche a te, don Emanuele, poiché in questi sei anni hai avuto un comportamento esemplare in Seminario. Ed ora mi rivolgo a Te per passarti qualche messaggio che, penso, possa tornarti utile per il tuo cammino sacerdotale. Tu entri con l’ordinazione a far parte del nostro presbiterio. Noi ti accogliamo con gioia e con affetto. Inserisciti tra noi con bontà. Tieni molto all’unione con i tuoi confratelli. Come ho spesso evidenziato a parole e attraverso lo scritto, nei rapporti con i confratelli dobbiamo imparare a deporre gli individualismi se vogliamo anche educare le nostre comunità parrocchiali e le varie aggregazioni laicali a muoversi in sintonia tra loro. Non deve preoccuparci la diversità di temperamento, di giudizio, di iniziative che legittimamente si manifestano nella Chiesa e ne formano anche la ricchezza. Deve, invece, preoccuparci l’orgoglio, l’indifferenza che trasformano facil-

mente le diversità in divisioni. Qualcosa di simile va detto anche per il nostro servizio al popolo di Dio. Questo servizio, che siamo chiamati a rendere, richiede di amare i fratelli, quelli che condividono le nostre condizioni di fede e il nostro impegno pastorale e quelli che considerano la parrocchia solo come una stazione di servizio religioso. Mettiamoci generosamente al servizio gli uni degli altri “comportandoci - come dice San Paolo - in maniera degna della vocazione che abbiamo ricevuto con ogni umiltà, mansuetudine e pazienza, sopportandoci a vicenda con amore cercando di conservare l’unità dello spirito per mezzo del vincolo della pace”. Comportandoti così, certamente porterai frutto, il tuo ministero sarà fecondo. Come ha promesso Gesù, rimarrai a Lui legato, se ascolterai volentieri la Parola che sarà per te luce e forza. Traggo un secondo suggerimento dal Vangelo di questa dodicesima domenica del tempo ordinario. Il Signore, con chiarezza, ai suoi apostoli, dopo aver accolto, attraverso la parola di Pietro, la loro professione di fede, annuncia la Sua Passione e li invita a seguirlo su quella strada. Il Signore non garantisce ai suoi apostoli, nello svolgi-

mento della loro missione, un percorso agevole e non li mette al riparo dalla sofferenza, falla difficoltà. Non esiste missione su questa terra connotata sempre dalla tranquillità. Oggi per noi una prova è certamente l’indifferenza dei nostri fratelli nei confronti del dato religioso. Può essere fonte di difficoltà l’essere chiamati a piantare, ad irrigare e lasciare ad altri la raccolta dei frutti. Tuttavia, anche se la difficoltà nel ministero è inevitabile, il discepolo non la fugge, ma la sente come la possibilità per ritrovare quella fiducia filiale nei confronti di un Dio che è Padre e che assicura di non abbandonare i suoi figli nella tempesta. Sia forte, allora, il tuo collegamento con il Signore attraverso la preghiera e la riflessione sulla sua parola. Ti assicuro che durante questa Eucaristia, chiederemo per te allo Spirito questa forza, affinché tu possa diventare coraggioso protagonista del cammino della nostra Chiesa locale”. Dopo l’omelia Emanuele si è avvicinato al Vescovo e si è inginocchiato davanti a lui. Ha posto le proprie mani nelle sue e ha compiuto la sua promessa di obbedienza, assumendo gli impegni del sacerdozio. È seguito il momento di chiedere l’intercessione dei

Santi con il canto delle litanie, momento sempre commovente, con l’ordinando che si è prostrato a terra in segno di profonda umiltà e di totale disponibilità al disegno divino. Subito dopo Emanuele si è rialzato e si è inginocchiato davanti al Vescovo che gli ha imposto le mani sul capo per conferirgli il dono dello Spirito Santo. Si è poi elevata al Signore la preghiera di ordinazione. Indossate la stola e la casula, gli abiti liturgici propri del secondo Ordine Sacro, Emanuele ha ricevuto il calice e la patena per la celebrazione dell’Eucaristia. L’abbraccio di pace con il Vescovo e con gli altri presbiteri ha chiuso il rito di ordinazione e la Santa Messa è proseguita normalmente. Il canto finale, eseguito con maestria, così come gli altri, dalla Corale del Duomo diretta da don Luigi Bernini, ha saputo interpretare i sentimenti di lode e di ringraziamento al Signore di tutta l’assemblea per il dono fatto alla Chiesa tortonese. Don Emanuele, dopo la foto di rito con il Vescovo e con il Rettore del Seminario Interdiocesano mons. Marco Daniele, felice ed emozionato, ha abbracciato e salutato tutti gli intervenuti nel cortile del Seminario, dove è stato preparato un ricco buffet. Daniela Catalano

Diario del Vescovo Il Vescovo riceve in udienza martedì 2 luglio, giovedì 4 e sabato 6 dalle 8.30 alle 12.30. Per eventuali comunicazioni, prendere contatto con la Segreteria Vescovile, al mattino (escluso il lunedì), tramite telefono (0131 816635 - fax 0131 816637), via mail: vescovo@diocesitortona.it. o attraverso il sito www.diocesitortona.it

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VITA DELLA CHIESA

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Giovedì 27 giugno 2013

Domenica 30 giugno La Giornata per la carità del Papa

Un aiuto concreto per il Santo Padre Si terrà domenica 30 giugno l’annuale “Giornata per la carità del Papa”, più nota come giornata dell’Obolo di San Pietro. Si chiama così l’aiuto economico che i fedeli offrono al Santo Padre, come segno di adesione alla sollecitudine del successore di Pietro per le molteplici necessità della Chiesa universale e per le opere di carità in favore dei più bisognosi. Come si legge nel Codice di diritto canonico a proposito di questa pratica antica quanto la Chiesa, “i vescovi, in ragione del vincolo di unità e di carità, secondo le disponibilità della propria diocesi, contribuiscono a procurare i mezzi di cui la sede apostolica secondo le condizioni dei tempi necessita, per essere in grado di prestare in modo appropriato il suo servizio alla Chiesa universale”.

Si tratta di un appuntamento annuale, con il quale le Chiese in Italia sono chiamate a esprimere il vincolo profondissimo che le lega al successore di Pietro. L’obolo di San Pietro è espressione di vera carità, un modo per “dare se stessi a Dio”. Ad affermarlo è monsignor Tullio Poli, direttore dell’Ufficio Obolo di San Pietro. “La pratica di sostenere materialmente coloro che hanno la missione di annunciare il Vangelo, perché possano impegnarsi interamente nel loro ministero, prendendosi anche cura dei più bisognosi, nasce con lo stesso cristianesimo”, spiega monsignor Poli ricordando le origini della tradizione. “Furono gli anglosassoni, alla fine dell’ottavo secolo, a decidere di inviare in maniera stabile un contributo annuale al Santo Pa-

dre: il ‘denarius Sancti Petri’, colletta che attualmente ha luogo in tutto il mondo, nella domenica più vicina alla solennità dei santi apostoli Pietro e Paolo”. La peculiarità dell’obolo, rispetto a tante altre forme di solidarietà nei confronti dell’attività caritativa della Chiesa “sta nel fatto di non essere vincolato ad alcuna etichetta o destinazione specifica: è il Papa stesso, infatti, che ne dispone liberamente, tenendo presenti le necessità del mondo che si manifestano di situazione in situazione, o le emergenze che straordinariamente bisogna fronteggiare”. Le offerte dei fedeli al Santo Padre sono destinate infatti alle opere ecclesiali, alle iniziative umanitarie e di promozione sociale, come anche al sostentamento delle attività della Santa Sede.

Il Papa, come Pastore di tutta la Chiesa, si preoccupa anche delle necessità materiali di diocesi povere, istituti religiosi e fedeli in gravi difficoltà. Cliccando sull’apposita sezione del sito internet del vaticano (www.vatican.va) dedicata all’Obolo si possono effettuare do-

nazioni, oltre che in occasione della Giornata per la carità del Papa, in qualsiasi altro momento dell’anno. Le nostre parrocchie come sempre saranno sollecite nel promuovere questo gesto che è vincolo di fede e di carità con la sede di Pietro.

VATICANO - Il commento di Papa Francesco ai pellegrini della Diocesi di Brescia

I 50 anni dalla elezione di Paolo VI Paolo VI oggi. E noi: abbiamo lo stesso amore a Cristo? E’ il centro della nostra vita? Lo testimoniamo nelle azioni di ogni giorno?».

Paolo VI, eletto Papa 50 anni fa CONTINUA DA PAGINA 1

Mura, del 29 settembre 1963, dove Papa Montini invitò a meditare sul grande mosaico di quella Basilica in cui il Papa Onorio III (ca. 1150-1227) «appare di proporzioni minuscole ai piedi della grande figura di Cristo. Così era la stessa Assemblea del Concilio: ai piedi di Cristo, per essere servi suoi e del suo Vangelo». Infine, la citazione di un’omelia che il venerabile Paolo VI tenne a Manila il 27 novembre 1970: «Cristo! Sì, io sento la necessità di annunciarlo, non posso tacerlo! …Egli è il rivelatore di Dio invisibile, è il primogenito di ogni creatura, è il fondamento di ogni

cosa; Egli è il Maestro dell’umanità, è il Redentore; …Egli è il centro della storia e del mondo; Egli è Colui che ci conosce e che ci ama; Egli è il compagno e l’amico della nostra vita; Egli è l’uomo del dolore e della speranza; è Colui che deve venire e che deve un giorno essere il nostro giudice e, noi speriamo, la pienezza eterna della nostra esistenza, la nostra felicità». Francesco ha confidato che «questo discorso a Manila, ma anche quello a Nazaret [del 5 gennaio 1964] , sono stati per me una forza spirituale, mi hanno fatto tanto bene nella vita. E io torno a questo discorso, torno e ritorno, perché mi fa bene sentire questa parola di

Secondo punto: l’amore alla Chiesa, «un amore appassionato, l’amore di tutta una vita, gioioso e sofferto, espresso fin dalla sua prima Enciclica, “Ecclesiam suam”». Anche questo secondo amore è stato testimoniato in tempi particolari e difficili: «Paolo VI ha vissuto in pieno il travaglio della Chiesa dopo il Vaticano II, le luci, le speranze, le tensioni». Francesco cita il «Pensiero alla morte» dove il venerabile Paolo VI scriveva della Chiesa: «Vorrei abbracciarla, salutarla, amarla in ogni essere che la compone, in ogni Vescovo e Sacerdote che la assiste e la guida, in ogni anima che la vive e la illustra». E nel «Testamento» si rivolgeva alla Chiesa così: «Ricevi col mio benedicente saluto il mio supremo atto di amore!». Nell’Esortazione apostolica «Evangelii nuntiandi» - «per me - ha detto Francesco - il documento pastorale più grande che è stato scritto fino a oggi» - il venerabile Paolo Vi si chiedeva: «Dopo il Concilio e grazie al Concilio, che è stato per essa un’ora di Dio in questo scorcio della storia, la Chiesa si sente o no più adatta ad annunziare il Vangelo e ad inserirlo nel cuore dell’ uomo con convinzione, libertà di spirito ed efficacia?». E continuava: la Chiesa «è veramente radicata nel cuore del mondo, e tuttavia abba-

stanza libera e indipendente per interpellare il mondo? Rende testimonianza della propria solidarietà verso gli uomini, e nello stesso tempo verso l’Assoluto di Dio? È più ardente nella contemplazione e nell’adorazione, e in pari tempo più zelante nell’azione missionaria, caritativa, di liberazione? È sempre più impegnata nello sforzo di ricercare il ristabilimento della piena unità dei cristiani, che rende più efficace la testimonianza comune “affinché il mondo creda”?». «Sono interrogativi - ha commentato Francesco, tornando a un tema e a un linguaggio che gli sono consueti - rivolti anche alla nostra Chiesa d’oggi, a tutti noi, siamo tutti responsabili delle risposte e dovremmo chiederci: siamo veramente Chiesa unita a Cristo, per uscire e annunciarlo a tutti, anche e soprattutto a quelle che io chiamo le “periferie esistenziali”, o siamo chiusi in noi stessi, nei nostri gruppi, nelle nostre piccole chiesuole? O amiamo la Chiesa grande, la Chiesa madre, la Chiesa che ci invia in missione e ci fa uscire da noi stessi?».

co profano alla fine è apparso nella sua terribile statura ed ha, in un certo senso, sfidato il Concilio. La religione del Dio che si è fatto uomo s’è incontrata con la religione dell’uomo che si fa Dio. Che cosa è avvenuto? Uno scontro, una lotta, un anatema? Poteva essere, ma non è avvenuto. L’antica storia del Samaritano è stata il paradigma della spiritualità del Concilio. Una simpatia immensa lo ha tutto pervaso. La scoperta dei bisogni umani… Dategli merito di questo almeno, voi umanisti moderni, rinunciatari alla trascendenza delle cose supreme, e riconoscerete il nostro nuovo umanesimo: anche noi, noi più di tutti, siamo i cultori dell’uomo». Sbaglierebbe, secondo Papa Francesco, chi interpretasse queste parole come cedimento a un umanesimo che fa a meno di Dio.

I cristiani sono «cultori dell’uomo» non in nome di una prospettiva umanitarista o assistenziale ma in nome di Dio. Questo, ha detto Francesco, va riaffermato «anche oggi, in questo mondo dove si nega l’uomo, dove si preferisce andare sulla strada dello gnosticismo, sulla strada del pelagianesimo, o del “niente carne” - un Dio che non si è fatto carne -, o del “niente Dio” - l’uomo prometeico che può andare avanti [da solo] -. Noi in questo tempo possiamo dire le stesse cose di Paolo VI: la Chiesa è l’ancella dell’uomo, la Chiesa crede in Cristo che è venuto nella carne e perciò serve l’uomo, ama l’uomo, crede nell’uomo». In verità solo credendo profondamente in Cristo la Chiesa può servire l’uomo. Massimo Introvigne (da “La Nuova Bussola Quotidiana”)

Terzo punto: l’amore per l’uomo. Nel venerabile Paolo VI, come per ogni vero apostolo, «anche questo è legato a Cristo: è la stessa passione di Dio che ci spinge ad incontrare l’uomo, a rispettarlo, a riconoscerlo, a servirlo». Nell’ultima sessione del Vaticano II, il 7 dicembre 1965, Papa Montini pronunciò un discorso molto noto, che Francesco ha voluto citare: «L’umanesimo lai-

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IL VANGELO DELLA DOMENICA

Giovedì 27 giugno 2013

30 giugno - XIII Domenica del Tempo Ordinario

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IL COMMENTO AL VANGELO

“Il Figlio dell’uomo non ha dove posare il capo”

Domenica scorsa, l’invito di Gesù era quello di rispondere alla domanda: “Chi sono io per te?”. Ci siamo confrontati con le risposte dei discepoli, in particolare con quella di Pietro, ma soprattutto con la nostra risposta personale! Oggi l’evangelista Luca ci chiede un ulteriore approfondimento: credere in Cristo significa seguirlo e seguire Cristo significa preferire le Sue scelte. Siamo all’inizio del viaggio di Gesù verso Gerusalemme, una svolta importante del terzo evangelo. Un percorso impossibile dal punto di vista geografico, ma chiaro nel progetto teologico dell’autore infatti Luca non vuole descrivere la mappa stradale e cronologica del Rabbì di Nazareth in cammino verso Gerusalemme, ma indicare la sua scelta di incamminarsi liberamente verso il luogo della Passione, Croce, Morte e della Resurrezione.

Lc 9,51-62

- Questo cammino si apre nel segno del rifiuto e dell’incomprensione. Rifiuto dei samaritani che si oppongono all’accoglienza del Rabbì Gesù a causa della direzione del suo cammino. Incomprensione dei discepoli che non hanno capito la novità di Gesù e vogliono mettere a fuoco e fiamme i samaritani… Come inizio non è male!!! Lungo questo cammino avvengono tre incontri, tre brevi dialoghi accomunati dal tema della sequela e dall’estrema radicalità delle condizioni per seguire il maestro. Potremmo parlare di radicalità della fede. Mi piace far notare che dei tre interlocutori non si sa nulla: né la loro identità, né la loro scelta definitiva. Tutto è centrato sulle esigenze della vita del discepolo, sulla serietà della missione. Luca ci sta preparando al brano dell’invio dei settantadue, che ascolteremo la prossima settimana (cfr. Lc 10, 1ss).

Mentre stavano compiendosi i giorni in cui sarebbe stato elevato in alto, Gesù prese la ferma decisione di mettersi in cammino verso Gerusalemme e mandò messaggeri davanti a sé. Questi si incamminarono ed entrarono in un villaggio di Samaritani per preparargli l’ingresso. Ma essi non vollero riceverlo, perché era chiaramente in cammino verso Gerusalemme. Quando videro ciò, i discepoli Giacomo e Giovanni dissero: «Signore, vuoi che diciamo che scenda un fuoco dal cielo e li consumi?». Si voltò e li rimproverò. E si misero in cammino verso un altro villaggio. Mentre camminavano

per la strada, un tale gli disse: «Ti seguirò dovunque tu vada». E Gesù gli rispose: «Le volpi hanno le loro tane e gli uccelli del cielo i loro nidi, ma il Figlio dell’uomo non ha dove posare il capo». A un altro disse: «Seguimi». E costui rispose: «Signore, permettimi di andare prima a seppellire mio padre». Gli replicò: «Lascia che i morti seppelliscano i loro morti; tu invece va’ e annuncia il regno di Dio». Un altro disse: «Ti seguirò, Signore; prima però lascia che io mi congedi da quelli di casa mia». Ma Gesù gli rispose: «Nessuno che mette mano all’aratro e poi si volge indietro, è adatto per il regno di Dio».

IL SANTO DELLA SETTIMANA - a cura di Daniela Catalano

Sant’Oliviero Plunkett vescovo e martire Il 1° luglio la Chiesa fa memoria di sant’Oliviero Plunkett, arcivescovo cattolico irlandese, primate d’Irlanda, morto martire al tempo delle persecuzioni anticattoliche sotto il regno di Carlo II. Nacque nel 1625 a Loughcrew, nella contea di Meath, da una famiglia illustre. Fu affidato alle cure di un parente, Patrizio Plunkett, abate benedettino di Santa Maria a Dublino. A diciannove anni fu scelto con altri quattro giovani e condotto a Roma da P. Pietro Francesco Scarampi perché si preparasse al sacerdozio nel collegio irlandese. Oliviero nel Colle-

Sacerdote irlandese nominato primate della Chiesa cattolica, fu l’ultimo dei cattolici uccisi in Inghilterra a causa della persecuzione gio Romano della Compagnia di Gesù, fu uno dei primi per ingegno, diligenza e profitto negli studi. Nel 1654 fu ordinato sacerdote nella cappella del Collegio Urbaniano di Propaganda Fide dalle mani di un vescovo irlandese profugo a Roma a causa delle politiche anticattoliche di Oliver Cromwell, cominciate nel 1649. Impossibilitato a tornare in Irlanda, Plunkett esercitò per alcuni anni il ministero sacerdotale a Roma, fra i cappellani della casa oratoriana di San Girolamo della Carità e si dedicò alla cura spirituale degli infermi. Nel frattempo si laureò in diritto all'Università della Sapienza. Nel 1657 fu nominato professore di teologia, presso il Collegio Urbaniano, fu anche consigliere per gli affari ir-

landesi della Sacra Congregazione di Propaganda Fide. Nel 1668, fu nominato procuratore dei vescovi irlandesi presso la S. Sede e alla morte in esilio dell’arcivescovo di Armagh, nel 1669, Clemente IX, lo nominò a quella sede. Intanto morto Cromwell, con il regno di Carlo II la politica anticattolica degli inglesi in Irlanda si attenuò e, nel 1670, Plunkett, dopo un breve soggiorno a Londra, poté ritornare in patria. Giunse in Irlanda nel mese di marzo 1670 e fu ricevuto da Mons. Patrizio Plunkett, divenuto vescovo di Meath. La situazione religiosa nell'isola era molto triste. Alla morte di Cromwell era stata ristabilita la monarchia, ma il re Carlo II, debole e dissoluto, non concesse agl'irlandesi quella tolleranza legale che essi chiedevano con insistenza. La loro sorte dipendeva dagli umori dei luogotenenti che si succedevano nel governo dell'isola. Malgrado le leggi persecutorie ancora esistenti, il santo svolse un intenso apostolato in dieci anni di relativa tranquillità, compiendo segretamente le sacre funzioni, travestendosi e visitando il suo gregge soltanto di notte. Appena prese possesso della sua sede, visitò parte della diocesi, fece

conoscenza con il clero della sua provincia, tenne due sinodi e conferì la cresima a oltre 10.000 persone. Insediò la Compagnia di Gesù a Drogheda, dove fondò una scuola per i ragazzi e un collegio per studenti di teologia. Estese il suo ministero ai cattolici di lingua gaelica delle Highlands e delle isole della Scozia. Si impegnò molto nella lotta contro l’alcolismo tra i suoi sacerdoti. Nel 1670 organizzò una conferenza episcopale della Chiesa cattolica irlandese a Dublino, ma ebbe dissapori con il collega arcivescovo di Dublino, Peter Talbot, riguardo alla primazia in Irlanda, e discordie con l'ordine francescano. Nel 1673 riprese la persecuzione anticattolica. Il collegio dei gesuiti di Drogheda fu raso al suolo. Mons. Plunkett con una provvista di libri e di candele si rifugiò in una capanna di paglia in mezzo ai boschi. Nel 1678 la persecuzione anticattolica si inasprì dopo la scoperta di un complotto papista, inventato in Inghilterra da Titus Oates, secondo il quale i cattolici avrebbero voluto a far giungere in Irlanda 20.000 soldati francesi. Plunkett fu accusato di farne parte. Si nascose, ma fu scoperto il 6 dicembre 1679, arrestato e rinchiuso nella prigione del castello reale di Dublino. In carcere, il santo tenne un contegno edificante. Fu poi deportato nella prigione di Newgate a Londra, dove l’anno dopo fu di nuovo processato e condannato a morte per alto tradimento. L’esecuzione avvenne in modo orribile il 1º luglio 1681 a Tyburn. Fu impiccato eviscerato e squartato. Fu l’ultimo dei martiri cattolici uccisi in Inghilterra. La sua testa si trova a Drogheda, nella Chiesa cattolica di San Pietro. Fu canonizzato nel 1975, da papa Paolo VI. È stato nominato patrono del processo di pace e riconciliazione in Irlanda.

- Nel primo incontro si sottolinea che il discepolo è esposto alla precarietà e all’insicurezza. Chi sceglie di seguire Gesù si deve scordare le comodità e la quiete. La vita cristiana è disponibilità incondizionata: “dovunque tu vada”. Interessante notare: fin quando il Signore ci porta su sentieri che ci piacciono e ci gratificano, va tutto bene; ma quando la Sua Parola ci punzecchia, ci fa intuire che qualcosa non va, che bisogna cambiare traccia o fermarsi un po’ per fare il punto della situazione, allora iniziano i problemi. Faccio finta di nulla? Avrò capito bene? Forse ho mangiato pesante e mi si sono annebbiate le idee? Aspetto un po’ e vediamo che succede... E poi non è così grave! Così si è solo discepoli di se stessi e delle proprie comodità. Il Maestro di Nazareth ci chiama alla leggerezza della sequela, ad alzarci dai nostri comodi salotti spirituali, a riprendere il cammino e mettere tutta la nostra fiducia nelle mani del Padre. - Il secondo dialogo vuole invece svelare senza ombre il primato assoluto e imbarattabile del Regno di Dio nella vita del discepolo. La risposta di Gesù è assolutamente scandalosa, non solo alla luce della Sacra Scrittura, ma anche per il buon senso. Come si può non dare sepoltura al proprio padre? Ma il Rabbì di Nazareth, come in molte altre occasioni, vuole darci uno scossone. Esagera Gesù, lo sa che abbiamo bisogno di questo. C’è un primato da stabilire nella vita del discepolo, una precedenza assoluta dell’evento del Regno di Dio. Niente, nemmeno la sepoltura al proprio padre, può venire prima dell’annuncio del Regno di Dio. Il discepolo di Gesù è uno con delle priorità ben chiare, stampate a fuoco nella testa e nel cuore. - Il terzo colloquio di Gesù è per gli eterni indecisi, per chi rinvia sempre, per chi fa un passo in avanti e due indietro, per chi vive di nostalgie per quello che ha lasciato e non si permette di gustare la novità, per chi vede passare molti treni e non si decide a sceglierne uno. L’esigenze della vita cristiana chiedono coraggio e decisione, non sopportano la sedentarietà e i tentennamenti. Se ti volti indietro rischi di uscire di strada, di lasciarti alle spalle il tuo futuro, di nutrirti di nostalgie. Coraggio, cari amici lettori, la Parola di Dio ci chiama ad una verifica coraggiosa della nostra vita di discepoli. Lasciamoci mettere in crisi, senza paura. Lo Spirito ci chiama alla novità. Marco Daniele LE LETTURE DELLA DOMENICA

Prima Lettura 1Re 19,16b.19-21 Salmo Responsoriale Sal 15 Seconda Lettura Gal 5,1.13-18


IL POPOLO

ATTUALITA’

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Giovedì 27 giugno 2013

Un prete di casa nostra Un anno fa, il 20 giugno 2012, moriva don Bava

Don Marino e il vecchio Gambadilegno Il 20 giugno 2012, esattamente 53 anni dopo il suo ingresso a Sant’Agata Fossili, Don Marino Bava vi spirava dopo aver onorato il sacerdozio cattolico con tanto zelo e preghiera. La storia di Gambadilegno la raccontava ai suoi seminaristi, ora noi la raccontiamo a voi. Don Gino Bava Avrò avuto 5 o 6 anni quando, mentre un giorno stavo giocando con altri ragazzi con dell’argilla rossa, il più grande del gruppo disse: “Io da grande faccio il muratore”, un altro: “Io il falegname”, un altro: “Io il barbiere” e così tutti gli altri dissero la loro professione, mentre io non dissi nulla. Allora il capoccia si rivolse a me e chiese: “E tu Marino?”. Risposi: “Prete o frate”. Quella risposta si fissò nel mio cervello e la ripetei varie altre volte. Un giorno, avevo dodici anni, accompagnavo papà a lavorare nei boschi e mi sento dire: “Allora, hai deciso cosa vuoi fare da grande?”; risposi: “Prete o frate”. Papà mi disse che bisognava andare a studiare (io avevo fatto solo la terza elementare), andare lontano da casa, spendere soldi ecc. Nell’autunno di quell’anno, mi portarono a Cornareto presso il barba Checco (lo zio

“Avete capito perché sono qui?”, spalancò gli occhi e mi disse: “Sono 40 anni che aspetto questo momento” Francesco) e tutti i giorni, assieme con un altro nipote dello zio, si andava a Cabella per frequentare la quarta elementare. Dopo la Pasqua, la maestra di 4^-5^, fece svolgere in classe questo tema: “se avessi le ali dove volerei, cosa visiterei e dove mi fermerei per sempre?”. Io, immaginando di essere un rondone, partivo dal campanile del mio paese andavo a posarmi su tutti i campanili dei paesi che l’orizzonte dal monte di Dova mi dava di contemplare, poi uscivo dall’alta val Borbera e mi recavo sul campanile di Giotto a Firenze e poi a Milano sul Duomo, a Parigi, a Roma, in Libia, Eritrea, in fine a Montecassino. Lì dopo aver visitato la chiesa e la biblioteca, entravo in una cella e di lì - aggiunsi - non sarei più uscito. La maestra, dopo qualche giorno consegnò a tutti i compiti corretti e terminata l’ora di scuola mi chiamò e mi chiese perché non sarei più uscito dalla cella monastica. Risposi perché “prete o frate”. La maestra Sr. Augusta Brambilla, detta “Munegun”, dopo aver parlato coi miei genitori, tutti i giorni di scuola, quando gli altri andavano a casa, mi fermava per un po’ di doposcuola. Il Parroco di Dova, don Anselmo Franzosi, nell’ultima

Don Marino Bava. In questa pagina la storia di Gambadilegno che raccontava ai seminaristi

domenica di settembre del 1932, terminata la S. Messa, benedisse due piccole talari con relativa cotta e le fece indossare ai due chierichetti Marino Bava e Esterino Belgini, spiegando ai fedeli il perché di quella cerimonia e concludendo: “Nella prossima settimana li accompagnerò nel Seminario di Stazzano”. Accompagnati a Stazzano ai primi di ottobre per frequentare la prima ginnasio, essendo i nuovi arrivati una cinquantina, fummo divisi in due classi. Chi aveva frequentato la quinta andava a scuola con il prof. don Tarcisio Calcante; chi invece non aveva fatto la quinta, frequentava con i ripetenti la scuola con don Giovanni Milanesi in un’aula del Seminario vecchio. Terminati gli anni di ginnasio, fummo trasferiti nel Seminario di Tortona per il triennio di liceo. Nel prima anno di teologia, tornai a Stazzano come prefetto. Feci l’assistente degli orfanelli del Vescovo per due anni e due anni dei seminaristi. Finalmente il 24 febbraio 1945 venni ordinato sacerdote. Da marzo a tutto maggio ’45 venni inviato viceparroco a Cabella e poi a giugno a S. Giuletta Castello, da settembre a tutto novembre, frequentai con tutti i miei compagni il corso di Convitto Ecclesiastico, facendo servizio festivo nella Parrocchia

LE NOSTRE SEDI:

di S. Andrea a Novi Ligure. Ai primi di dicembre, infine, fui destinato a Porto di Torriglia a sostituire il parroco assente per malattia. Le strade carrozzabili per Torriglia avevano i ponti interrotti a causa degli eventi bellici. Mi fu consigliata la via più breve attraverso i monti. Accompagnato dal fratello Gianni, giunsi a Porto il sabato 6 dicembre, dopo sei ore di cammino. La casa canonica era inagibile poiché era stata sede dei partigiani. Fui ospitato dall’albergatore. Celebrai la S. Messa il giorno dopo domenica e nella Festa dell’Immacolata alle ore 9. Poi, il giorno dopo, avevo deciso di tornare a Dova a prendere lo stretto necessario, ma prima di partire, decisi di andare a far visita a un malato a letto nel paese di Donderi, una frazione lontana 40 minuti a piedi dalla chiesa. Mi feci accompagnare a casa dell’infermo e l’uomo, dopo normali convenevoli, mi disse che potevo andare ancora a fargli visita come amico, ma non come prete, perché se fosse vero che c’è il Signore ecc. ecc. Gli promisi che sarei tornato a vederlo la settimana successiva, al ritorno dal mio paese. Lo lasciai con una stretta al cuore, pregai, feci pregare anche un convento di suore di clausura. Quando tornai per la domenica successiva, mi si disse che Servizi CISL

l’ammalato si era aggravato: era ultraottantenne e tisico al terzo stadio, era soprannominato in dialetto “gambadelegno” per via di una sua menomazione. Un altro ottantenne della frazione Donderi, saputo della mia presenza, aveva espresso il desiderio di fare le sue devozioni prima della fine dell’anno, non avendo potuto farle a Pasqua perché senza prete. Terminata la celebrazione della Messa domenicale, prendo la borsa del viatico con gli oli santi, in cotta stola avvolto nel mantello, parto da solo per Donderi, ritenendo di conoscere la strada, ma, sbagliai ad un bivio andando a finire in un altra frazione. Sul mezzogiorno feci la Comunione a chi l’aveva chiesta e poi mi recai dall’ammalato Gambadilegno. La moglie mi apre la porta e, vedendomi in abiti sacri sotto al mantello mi dice: “Ma, Reverendo, non sa ancora chi è mio marito?”. Spiego e tranquillizzo la donna dicendole di riferire al marito che ero venuto a vederlo come promesso e nient’altro. La vecchietta sale titubante la scala che porta al piano superiore e sento dire “Andrea, c’è qui il prete nuovo” e la risposta “venga pure”... La donna è sul pianerottolo con la porta aperta, mi fa cenno di salire. Io con il cappello in testa e ben avvolto nel mantello, sono giunto sulla soglia della camera e mi sento di-

re: “Ha fatto bene a venire, si accomodi”. La moglie chiude la porta e scende. L’ammalato ripete cose già dette nella prima visita, afferma di essere stato un galantuomo e racconta le varie peripezie della sua vita, di aver sempre frequentato la chiesa fino ai trent’anni, di essere stato un cantore della chiesa e poi, avendo famiglia numerosa dovette trasferirsi a Genova e lavorare come falegname, poi la guerra ecc. ecc. A casa aveva lasciato la moglie con i figli più piccoli. “Io ho sempre rispettato tutti, non ho paura... se fosse vero che c’è il Signore, la Madonna, il diavolo ecc. ecc.”… Racconta che ha abbandonato la chiesa quando il prete del Porto ha escluso dalla Cresima l’ultima figlia perché non aveva frequentato regolarmente il catechismo. “Non doveva farmi questa figura”. Parla di incontri sgradevoli con altri preti, del Vaticano guerrafondaio ecc. ecc. e fa fatica a dire. Me ne stavo seduto e pregavo, poi improvvisamente mi tolgo il saturno, scusandomi per essere entrato con il cappello, e improvvisamente il mantello si apre. Vedendomi con cotta e stola mi apostrofa dicendo: “Ma lei cosa e venuto a fare?” e, infuriato: “Glielo ho detto che io…” e non poteva più proseguire per lo sfogo. Gli spiego che ero stato chiamato da un altro, ma che avevo pensato anche a lui, “cristiano lo siete – gli dissi – se volete sono qui e non avete che chiedere, altrimenti amici come prima”. L’uomo aveva nel frattempo chinato il capo, chiuso gli occhi, deglutendo saliva e respirando con affanno. Quando gli ripetei: “Avete capito perché sono qui?”, spalancò gli occhi e quasi urlando mi disse: “Sono quarant’anni che aspetto questo momento”. Fece le sue devozioni, compreso l’Estrema Unzione con la pietà di un fanciullo di prima comunione. “Guardi che mi manca una gamba” disse anche prima dell’Unzione. Tornai a casa senza pranzo, ringraziando il Signore e dal mio cuore era svanito ogni orgoglio e la voglia di scappare da quella parrocchia. L’ammalato di Donderi, Andrea, detto Gambadilegno, calmo come un agnellino, visse ancora cinque giorni; al funerale sulle strade vi era 50 cm. di neve. Fui poi nominato parroco di Porto dopo l’esame orale e vi rimasi nove anni. Con il consenso di Mons. Vescovo, mi trasferii a Figino per assistere lo zio paterno don Giacomo Bava, dove era parroco, reso inabile per ictus cerebrale. Il 20 giugno 1959 feci l’ingresso a Sant’Agata Fossili Fossili. Dal 1972 a tutto il 1996 scendevo ogni giorno feriale a Tortona per amministrare il Seminario Vescovile di Tortona e di Stazzano.

AGEVOLAZIONI PER I NOSTRI SOCI


Giovedì 27 giugno 2013

Concessionaria

VOGHERA V.le Martiri della Libertà, 41 Tel. 0383/41110 Fax 0383/368705

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IL POPOLO dell’ VOGHERA - CASTEGGIO - BRONI

SS. MESSE FESTIVE: SS. MESSE FESTIVE Duomo di Voghera (tel. 43532): ore 8,30-10-11,15-17.30 (sabato 17.30); S. Rocco (tel. 41206): ore 8-10,30-12-18 (sabato 18); Pombio (tel. 43688): ore 8,45 (Centro Madonna di Fatima) 11-18 (sabato 18); S. Maria della Salute (tel. 41315): ore 810,30-18 (sabato 18); S. Pietro (tel. 41856): ore 8-10-11,15 (sabato 18); Resurrezione (tel. 44674): ore 10 (sabato 17); S. Vittore (tel. 41677): ore 10,30-18 (sabato 18); Medassino (tel. 640395): ore 8-11-18 (sabato 18); Santa Maria delle Grazie (tel. 47889): ore 7,30-9,30-11,30-18 (sabato 18); Oriolo (tel.

379578): ore 11; Torremenapace (tel. 646108): ore 11; Campoferro ore 11; Ospedale (tel. 6951): ore 17; Gerlina: ore 9. Farmacie di turno aperte dal 27 giugno al 3 luglio 2013 Giovedì 27: Gazzaniga, P.tta Garibaldi, 17 - (tel. 0383 43104) Venerdì 28: Gregotti, Piazza Duomo, 16 - (tel. 0383 41427) Sabato 29: Callegari, Via Grattoni, 6 - (tel. 0383 43573) Domenica 30: Del Rondò, Rondò Carducci - (tel. 0383 366286) Lunedì 1° luglio: Garavani, Via Plana 55 - (tel. 0383 41426) Martedì 2: Del Rondò, Rondò Carducci - (tel. 0383 366286)

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STRADELLA - VALLE STAFFORA Mercoledì 3: Moroni, P.zza Duomo, 35 - (tel. 0383 41429) Edicole aperte domenica 23 giugno 2013 (Turno A): Alliani, corso XXVII Marzo; Serini, via Gramsci; Corradi, via Matteotti; Corti, piazza Castello; Lucchini, Rondò Carducci; Moglia, via Lomellina; 18; Rossi, via Facchinetti; Ruggeri, via Emilia 275; Soldani, via Emilia 33; Uberti, via Garibaldi; “Il Mondo”, via Emilia 116. Distributori aperti domenica 23 giugno 2013 (Turno G): AGIP, via Carlo Emanuele III 5.

Borgo Priolo Dieci comuni puntano alla promozione turistica

VARZI/MUSICA E FOTOGRAFIA

Nuovo progetto del distretto

Un’estate tra concerti e mostre

Andrea Giganti, sindaco di Borgo Priolo

BORGO PRIOLO - Nuove opportunità di sviluppo turistico per dieci comuni che si affacciano sulle valli Coppa, Schizzola e Scuropasso. Il distretto del Commercio dei Borghi e Castelli formato da Borgo Priolo, Borgoratto Mormorolo, Calvignano, Mornico Losana, Fortunago, Rocca Susella, Montalto Pavese, Montesegale, Rocca de Giorgi e Oliva Gessi a-

Il bando regionale prevede la promozione con cartellonistica, sentieristica, creazione di siti internet, WiFi e infopoint derirà al quinto bando regionale rivolto ai distretti commerciali presentando un progetto da 100 mila euro che riguarderà solo gli enti pubblici. La decisione è stata presa alcuni giorni fa in municipio a Borgo Priolo, comune capofila del distretto. All’incontro hanno parteci-

Una veduta della valle Schizzola

pato i rappresentanti dei 10 comuni, la Camera di Commercio, Confesercenti e l’assessore al Turismo della Provincia, Emanuela Marchiafava. “Il bando va verso due direzioni: collaborazione tra distretti e promozione turistica. – spiega il sindaco di Borgo Priolo, Andrea Giganti – Daremo quindi vita ad una collaborazione con il vicino distretto del commercio formato dai comuni di Montebello, Retorbido, Codevilla e Torrazza Coste. Ma il vero scopo del bando è quello di promuovere turisticamente il nostro territorio attraverso cartellonistica, sentieristica, creazione di siti web turistici, WiFi e infopoint”. Sempre all’interno del progetto sarà presentata la richiesta di promozione di un ponte aereo RhoFortunago in previsione dell’Expo 2015. Infatti, nell’eliporto del borgo oltrepadano potranno atterrare in elicottero i turisti provenienti da tutto il mondo.

Quest’ultima è un’iniziativa del sindaco di Fortunago Pierachille Lanfranchi che intende portare sul territorio dell’Oltrepò pavese investitori stranieri che saranno in Italia in occasione della fiera milanese. Infine, la Camera di Commercio intende aprire un negozio di promozione dei prodotti tipici della valle Coppa in un’area considerata depressa. Secondo alcune indiscrezioni il negozio dovrebbe sorgere a Borgoratto Mormorolo in un edificio pubblico recuperato dal comune. Lo scopo è quello di mettere in vetrina vini, salumi, formaggi, funghi e tutto ciò che può offrire dal punto di vista enogastronomico il territorio di queste realtà di media collina. In attesa del buon esito del progetto amministratori ed operatori si preparano ad accogliere i turisti che qui approderanno in estate provenienti da Milano e da altre città di pianura. Mattia Tanzi

Sarà realizzato un monumento in piazza Meardi

Per i caduti sul lavoro VOGHERA - Nei giorni scorsi, nella sala della Battaglia del Municipio, si è svolta una riunione tra il sindaco Carlo Barbieri e i rappresentanti dell’Anmil (Associazione Nazionale dei lavoratori Mutilati e Invalidi del Lavoro). Pochi mesi fa, infatti, era stata costituita una commissione, della quale fa parte anche il primo cittadino, che sta elaborando la realizzazione di un monumento per ricordare i caduti sul lavoro. All’incontro era presente anche il medico vogherese

Claudio Cignatta, che sarà l’autore dell’opera. Si tratta di un monumento in marmo e metallo, sorretto da un piedistallo, che rappresenterà la vita spezzata, interrotta, dilaniata dallo stesso mezzo in grado di renderla dignitosa ed evoluta: il lavoro. Una volta terminata, l’opera sarà collocata in piazza Meardi. L’amministrazione Barbieri con questa iniziativa intende ricordare i tanti lavoratori che hanno perso la loro vita durante le ore di lavoro. Un tema questo ancora di attualità.

VARZI - Varzi apre la stagione turistica con una serie di eventi culturali che puntano a far conoscere il comune e la valle Staffora attraverso concerti e mostre. Infatti, l’associazione Culturale Varzi Viva, guidata dal presidente Mariano Lerbini, organizza la terza edizione del concorso fotografico dedicata allo storico fotografo di Varzi Carlo Fagnola che, attraverso la pellicola fotografica, ha sapientemente raccontato la storia, la tradizione e la vita del paese. “Il tema di quest’anno si intitola ‘Castelli dell’Appennino’ - spiega Lerbini ed è orientato a far conoscere i suggestivi manieri di tutto l’Appennino attraverso gli scatti fotografici più esclusivi e caratteristici, fatti sia con le tradizionali tecniche fotografiche, sia con i metodi innovativi facilitati dalla moderna fotografia digitale”. Saranno premiati i tre scatti migliori scelti da una apposita commissione giudicatrice composta da fotografi competenti e da un giornalista appassionato di fotografia e molto legato al nostro territorio. “È possibile consegnare gli scatti presso la sede del-

l’associazione tutti i sabati mattina dalle 10 alle 12. continua Lerbini - La scadenza del concorso è fissata per sabato 24 agosto”. Sempre a Varzi prenderanno il via la seconda Competizione Internazionale d’organo e il 4° Concorso Organistico Nazionale Giovani Studenti Camillo Guglielmo Bianchi. Tutti i concerti si svolgeranno alle ore 21 nella suggestiva e storica chiesa dedicata a San Germano Vescovo. Il programma che ha preso il via il 22 giugno con l’esibizione di Maurizio Salerno, prosegue il 28 luglio con David Higgs mentre il 31 luglio sarà organizzato il concerto dei vincitori con la premiazione del concorso organistico. Il 17 agosto si terrà il concerto di Edoardo Bellotti e il 21 settembre salirà sul palco Jacopo Brusa. L’evento è organizzato dalla Provincia, dal Comune, dall’arcipretura San Germano Vescovo di Varzi retta da don Gianluca Vernetti, dalla Comunità Montana guidata dal presidente Bruno Tagliani, da ArteMusica, dall’associazione Culturale Varzi Viva con il contributo dell’Iper.


IL POPOLO

VOGHERA E OLTREPO’

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Salice Terme Tra gli ospiti Giorgio Albertazzi ed Elisabetta Pozzi

Quaranta concerti con Borghi e Valli

SALICE TERME - Quaranta concerti, da fine giugno a inizio ottobre, comprese due anteprime che hanno fatto da apripista alla ventesima edizione del Festival Borghi&Valli. Lo slogan è ormai la carta d’identità di una delle rassegne più importanti a livello musicale in provincia di Pavia e dintorni: “Tutti i colori della musica”. Non a caso in cartellone ci sono davvero tanti artisti affermati ma anche tanti giovani, tanti generi musicali ma anche tante piazze diverse che faranno da sfondo a questa lunga estate, che porseguirà fino al 6 ottobre. “E’ un traguardo emozionante, i nostri primi vent’anni; - affermano il Direttore ed il Consulente artistico del Festival Ennio Poggi e Laura Beltrametti - è una manifestazione che amiamo in modo particolare e che nel corso del tempo si è fatta amare da un pubblico sempre più variegato e numeroso. Anche in questa edizione nessun genere è stato tralasciato, con un occhio particolare al bicentenario di Verdi e Wagner, ma ci sarà spazio anche per il canto tradizionale, le bande, il jazz, l’operetta, l’opera

contemporanea. Valorizzeremo i giovani talenti, che arrivano da concorsi come il Salicedoro o il Porana Lirica; inoltre quest’anno ci apriremo al mondo della prosa, grazie alla presenza di grandi nomi del teatro come Giorgio Albertazzi ed Elisabetta Pozzi”. Viva soddisfazione è stata espressa anche da parte dell’assessore al Turismo della Provincia di Pavia Emanuela Marchiafava: “Questo Festival è una delle più originali iniziative, per sottolineare nel migliore dei modi la cultura del nostro territorio. Grazie al ricco calendario di eventi, turisti e pavesi potranno godere di spettacoli accompagnati da degustazioni e cene a base di prodotti tipici, oltre a farci riscoprire le bellezze di Pavia e della sua intera provincia. La musica, abbinata all’arte e all’enogastronomia, è il nostro vero biglietto da visita per i numerosi visitatori di questa terra”. Una offerta culturale che quest’anno tocca anche Pavia, in collaborazione con la Festa del Ticino. Il Festival Borghi&Valli arriva da qualche anno anche nei Borghi più Belli d’Italia: Fortunago, Zavattarello, Porana, ma anche nei Borghi

SALICE TERME/ARRIVANO I VIP

delle province limitrofe. Per celebrare al meglio il ventennale Agenzia CreativaMente, che cura come sempre la comunicazione, l’immagine e l’allestimento del Festival, ha pensato ad una doppia copertina, color giallo oro brillante, con tanto di due anteprime: in occasione della Festa della musica, venerdì 21 giugno, è andata in scena all’Auditorium Diviani “La Festa Europea della Musica”, con la partecipazione di cori popolari come gli “Amici della Montagna”, “Armonia” e “Comolpa”. Sabato 22, invece, al mattino si è svolta la conferenza stampa ufficiale del Festival presso le Terme di Salice e alla sera a Vigevano, presso l’auditorium “Ex Chiesa di S. Dionigi” la rassegna “Cantiamoinsieme cori in festa”, organizzata da USCI Pavia con il gruppo vocale “Gli Ottomisti”, i cori “La Vetta” di Vigevano e “A.N.A. Italo Timallo” di Voghera, e la partecipazione straordinaria di uno degli autori più qualificati del canto popolare ed alpino, Bepi de Marzi. Il prossimo appuntamento è per venerdì 28 giugno all’Oasi della Pace di Rivanazzano Terme con “Note d’amicizia per l’Oltrepò, concerto con il Coro Comolpa della Comunità Montana dell’Oltrepò Pavese, i soprano Daniela Stigliano e Anna Saviotti, con l’accompagnamento all’oboe di Riccardo Blonksteiner e al pianoforte di Ennio Poggi e Laura Beltrametti. In scaletta canzoni della tradizione popolare, arie d’opera e di operetta, musiche di Rossini, Liszt, Gounod. Domenica 30 giugno, alle 21.15, la prima trasferta in terra lodigiana, con “Note sotto le stelle” ed il Little Gospel Choir diretto da Marco Fontana, in sinergia con la rassegna locale “Paesi in musica”: sarà una esibizione all’insegna dei più famosi brani pop e dei capolavori del musical, riarrangiati a 5 voci.

SANTA MARIA DELLA VERSA/EVENTI

Bob Sinclar a Salice Al via “Tuttincentro”

SALICE TERME - Personaggi famosi, eventi musicali e tante curiosità saranno alcuni degli ingredienti della stagione estiva legata al mondo delle discoteche oltrepadane. Alle Fonti di Recoaro di Broni sarà ospite il 29 giugno il famoso rapper italiano Fedez che ha anche duettato con Max Pezzali nel brano Jolly Blu. Il suo album “Sig. Brainwash - L’arte di accontentare” è stato certificato il 20 maggio scorso disco di platino per le 60 mila copie vendute. La suggestiva discoteca bronese ha inoltre inaugurato le serate anni ’80 che si svolgeranno tutti i venerdì. A Salice Terme, solo per

una notte, riaprirà il 12 luglio il locale Over Ocean “La Spiaggia”. Sarà ospite della serata il famosissimo produttore discografico, disc jockey francese e proprietario della casa discografica Yellow Productions Bob Sinclar, che proprio a Salice terrà l’unica data del suo tour nel Nord Italia. Il 23 maggio scorso ha partecipato al format di Rai 2 “The Voice of Italy” cantando per il team di Raffella Carrà. Sempre a Salice Terme la discoteca Banana organizzerà una serata con lo ZOO di 105 mentre il Golf, che ha inaugurato la stagione con la presenza dei vip Raffaella Fico e Francesco Monte e ha organizzato la veglia dei Licei, ospiterà nel corso dell’estate altri eventi e qualche personaggio famoso. La movida oltrepadana è entrata nel vivo e nelle prossime settimane ci saranno tante altre curiosità e appuntamenti da non perdere.

SANTA MARIA DELLA VERSA - Ormai giunto alla sesta edizione, giovedì 27 giugno, a partire dalle ore 20, ricomincia il tanto atteso “Tuttincentro” il divertente giovedì sera della ridente cittadina del pinot, promosso dall’amministrazione comunale, in collaborazione con le attività commerciali locali. Tutti i giovedì sera, fino alla grande chiusura prevista per l’8 agosto, la zona centrale di Santa Maria della Versa, ospiterà numerose attrazioni a partire dal mercatino dell’artigianato, antiquariato e curiosità, musica dal vivo, artisti di strada, espo-

sizioni ed aree divertimento per bambini ed ogni sera il giro con i cavalli pony. Durante ogni serata verrà allestita, presso l’area eventi del Palazzo Pascoli, una zona ristoro. Mostre di pittura faranno da cornice a tutte le serate. Non mancheranno le iniziative particolari come la prima Gara “Gelato che passione” dove i golosi di gelato potranno sfidarsi, il torneo con il “Maxi Calciobalilla 11 contro 11”, la competizione con le “sedie da ufficio” e tante altre originali iniziative verranno presentate durante tutta la rassegna.

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Giovedì 27 giugno 2013 BRONI/NELLA CHIESA PARROCCHIALE

Dieci anni di ordinazione per il diacono Giuseppe De Clara

BRONI - Domenica 23 giugno, durante la celebrazione della Santa Messa vespertina, la comunità parrocchiale si è stretta al “suo” diacono permanente Giuseppe De Clara, nel decimo anniversario della sua ordinazione diaconale avvenuta il 22 giugno 2003. Si è trattato di una festa di famiglia, durante la quale sono risuonati sentimenti di gratitudine per il servizio pastorale che da dieci anni il diacono Peppino offre alla Chiesa locale. All’inizio della celebrazione eucaristica il Presidente della Fondazione Conte Franco Cella di Rivara, Anna Maria Filighera, si è fatta portavoce dell’intera comunità nel porgere al diacono De Clara i ringraziamenti di tutti i parrocchiani e il fatto che a rivolgere l’indirizzo augurale sia stato il Presidente della Fondazione ha assunto un ulteriore significato: proprio in Fondazione infatti il diacono Peppino da tanti anni svolge nelle strutture di Broni e Vescovera il preziosissimo servizio di assistenza spirituale per gli ospiti che hanno sempre riservato al loro “don Peppino” sentimenti di affetto, simpatia e riconoscenza. Un gruppo era presente alla Messa, accompagnato dalle animatrici che hanno letto alcuni pensieri di augurio preparati dagli ospiti delle varie residenze. Non sono voluti mancare neppure gli Autieri della Sezione Oltrepò Pavese di cui De Clara è socio e cappellano, in divisa e con il labaro dell’associa-

zione, che gli hanno fatto dono di un Crest con dedica. La Santa Messa è stata presieduta dal parroco di Broni don Mario Bonati ed accompagnata dai canti della corale parrocchiale diretta da Vanni Zunardi. La liturgia era ormai quella della solennità della Natività di San Giovanni Battista ed il celebrante, partendo dalla vicenda del Precursore, ha parlato della vocazione, quella alla quale ognuno di noi è chiamato. Ha quindi ringraziato il Signore per la vocazione al diaconato di Peppino e ha ringraziato quest’ultimo per aver risposto affermativamente al disegno che il Signore aveva su di lui. Dopo i riti di comunione la consegna dei doni della parrocchia e della Fondazione. A questo punto prendeva la parola il diacono Giuseppe per ripercorrere la storia della sua vocazione, per ringraziare in primis il Signore e poi tutti coloro che in questi anni lo hanno accompagnato con la preghiera e l’amicizia. Un pensiero particolare e commosso Peppino lo ha riservato alla sua famiglia, tutta presente alla celebrazione, ai suoi figli e ai nipoti e soprattutto alla sua sposa Anna Maria, con la quale percorre il cammino della vita e con la quale ha condiviso la scelta di diventare diacono permanente. Un ricco buffet preparato dalla Fondazione Cella ha concluso il pomeriggio di festa. m.r.

ZAVATTARELLO/MOSTRA IN CASTELLO

La personale di Stefano Bressani ZAVATTARELLO Sabato 29 giugno si terrà a Zavattarello l’inaugurazione della mostra “Thinking Pop - Into the Castle”, personale di Stefano Bressani. L’evento prenderà il via alle ore 17 nel Museo d’arte contemporanea “Giuseppe e Titina Dal Verme” del castello di Zavattarello. La mostra, che si caratterizza per la presenza di sculture vestite, è organizzata nell’ambito dell’edizione

Restauri, antichità, perizie e catalogazioni. Concessionari di zona per la ditta Puccini, costruttori e restauratori di organi a trasmissione meccanica. Preventivi gratuiti.

2013 di “Estate in Arte”, che quest’anno celebra i 10 anni del Museo. Durante la cerimonia inaugurale interverranno la direttrice del museo Sara Rossi e il critico d’arte Mauro Di Vito. Il sindaco Simone Tiglio consegnerà una targa ricordo all’artista Stefano Bresani. Al termine sarà offerto un rinfresco a base di prodotti tipici della val Tidone. La mostra sarà visitabile dal 29 giugno al 21 luglio.


VOGHERA E OLTREPO’

Giovedì 27 giugno 2013

Menconico Tra gli interventi la sistemazione delle strade comunali

Al via i lavori dell’area camper

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In Breve

IL POPOLO

TORRICELLA VERZATE/EVENTI

Concerto per l’Africa

MENCONICO - Entro l’estate partiranno i lavori di riqualificazione dell’area camper di Menconico. L’intervento, che è stato finanziato dalla Comunità Montana dell’Oltrepò Pavese sulla legge regionale 25 per un importo di 90 mila euro, consiste nel rifacimento della pavimentazione e nella riqualificazione degli spogliatoi e dei bagni. Il sindaco Livio Bertorelli (nella foto piccola), una volta terminati gli interventi, darà il via ad una campagna di promozione dell’area camper al fine di attirare i turisti anche dall’estero. L’area camper posta a 700 metri di altezza, vicino al paese, offre venti posti per roulotte dotati di al-

lacciamento ad acqua e luce. Inoltre, l’area è dotata di un campo da bocce situato a pochi metri di distanza da un campo da calcetto. I camperisti che fino ad oggi hanno scelto Menconico per trascorrere le vacanze estive, sono giunti un po’ da tutta la Lombardia. Ora si punterà a catturare turisti dalle altre regioni e dall’estero. Per rendere ancora più appetibile ai visitatori il territorio, il Comune ha intenzione di asfaltare tutte le strade che giungono nelle numerose frazioni. “L’intervento che prenderà il via entro l’estate costerà circa 200 mila euro e ci consentirà di migliorare l’intera viabilità del territorio. spiega il sindaco di Menconico Li-

vio Bertorelli - Altri 20 mila euro, finanziati dalla Comunità Montana, saranno utilizzati per due pronti interventi. Si tratta di lavori di sistemazione di due tratti di strada colpiti dalle frane che interessano le frazioni di Varsaia e Vigomarito. Attualmente queste strade possono essere percorse a senso alternato”. Ma gli interventi non finiscono qui. Infatti, il comune ha intenzione di sistemare la piazzetta di fronte alla chiesa della frazione Montemartino per una spesa di 20 mila euro. Infine nel mese di settembre sarà potenziata l’illuminazione pubblica con il posizionamento di nuovi punti luce in diverse frazioni. Mattia Tanzi

CIGOGNOLA - Successo per la recita organizzata nella struttura polivalente

La festa della scuola d’infanzia

MONTEBELLO

Marangoni ai Mondiali della Sanità

Venerdì 28 giugno, alle ore 21.20, nel Santuario della Passione di Torricella Verzate, si terrà il tradizionale Concerto per l’Africa. Protagonista della serata sarà il coro interparrocchiale “S. Giovanni Bosco” (Mornico Losana e Torricella Verzate), accompagnato all’organo da Guido Andreolli, alla tromba da Paolo Nascimbene e Fabio Morini, al violino da Iacopo Bigi, al flauto traverso da Francesca Patiri e alle percussioni da Giancarlo Deambrosi. Dirigerà il maestro Simone Solerio. Parteciperà anche il Coro Voci Bianche (CVB) interparrocchiale (di Corvino, Mornico e Torricella). La serata è organizzata per sostenere l’adozione gli studi di Arthur Machaqua, uno studente in medicina che vive in Mozambico, dove da anni è attiva suor Maddalena Serra, originaria di Torricella. SALICE TERME/TERME PRESIDENT

Il sindaco autista per due giorni

Il sindaco di Gropello Cairoli Giuseppe Chiari ha vestito i panni dell’autista portando per due giorni alcuni cittadini del comune lomellino alle Terme President di Salice Terme per il ciclo di cure termali che durerà 12 giorni. In tempi di crisi i sindaci, per venire in contro ai propri residenti, sono disposti a fare qualche sacrificio in più. Per questo motivo Giuseppe Chiari e l’assessore ai servizi sociali Angela Rapetti (organizzatrice dell’iniziativa) hanno voluto accompagnare le donne gropellesi che hanno deciso di fare inalazioni e fanghi. Al ciclo di cure termali convenzionate con il servizio sanitario hanno aderito Anna Maria Sturini, Maria Flora Signorelli, Anna Maria Genta, Angela Maria Brassini, Anna Maria Bellotti, Luigina Marangon e Gigliola Vezzelli. Il comune di Gropello Cairoli ha di recente approvato una convezione con lo stabilimento termale salicese. MORNICO LOSANA/TEATRO

Risate con la commedia dei G74 CIGOGNOLA - Lo scorso martedì 18 giugno, nella struttura polivalente di Vallescuropasso, si è tenuta la festa di fine anno scolastico della Scuola dell’infanzia di Cigognola. “I colori dell’amicizia” era il titolo della recita che i piccoli alunni della scuola di Vallescuropasso hanno proposto a genitori e nonni, sotto la guida del maestro di musica Valerio.

I piccoli attori hanno dato il meglio di se stessi, impegnandosi al massimo, nei canti, nella recitazione, nelle animazioni, nell’esecuzioni di melodie alle tastiere. Alla fine dello spettacolo gli alunni del terzo anno della scuola d’infanzia hanno ricevuto diploma e tocco e sono così pronti per iniziare dal prossimo mese di settembre una nuova avventura, quella

della scuola elementare. Con i ringraziamenti da parte dei genitori per la loro umanità e professionalità alle insegnanti Emilia, Francesca, Maria, Maria Antonella, Valentina e Valerio, al personale non docente nelle persone di Loredana, Silvana e Pia, si chiudeva la festa e su un altro anno scolastico calava il sipario. a.b.

VARZI - Le studentesse del Baratta di Voghera hanno terminato l’esperienza

Tre stagiste in Comunità Montana VARZI - Hanno terminato lo stage in Comunità Montana tre studentesse al quarto anno del Baratta di Voghera. Le giovani varzesi Gaia Guidi e Lucia Albano del turistico e Giada Brignoli di ragioneria seguite da Anna Maria Figini responsabile del settore turismo dell’ente montano hanno collaborato con gli uffici dell’ente in un’interessante esperienza.

La Pro Loco mornichese ha ripreso la sua attività per regalare nuovi e interessanti appuntamenti estivi. Il primo si è svolto nella serata di sabato 22 giugno, nella chiesa parrocchiale, ed è stato il concerto in memoria della presidente Maria Ernesta Guarnoni, scomparsa recentemente. Protagonisti sono stati Simone Solerio all’organo e Fabio Morini alla tromba che hanno incantato il pubblico con un ricco e appassionante repertorio musicale. Sabato 29 giugno si replica con una nuova serata. Questa volta la cornice sarà la piazza del paese dove si esibirà la Compagnia G74 di Oliva Gessi che porterà in scena la nuova ed esilarante commedia “Flambeaux e brasadè”. Al termine sarà offerto a tutti i presenti un piccolo rinfresco. Le risate saranno sicuramente garantite e la meravigliosa vista sulle colline renderà ancora più accattivante l’evento.

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MONTEBELLO - “Lo sport fa bene alla salute”. Questa frase, che non è un semplice modo dire, se pronunciata da un medico 67enne, che da decenni corre in competizioni provinciali ed internazionali diventa uno stile di vita sano da seguire. Infatti, uno dei testimoni e promotori dello sport è il medico di base di Montebello della Battaglia Rinaldo Marangoni che da tesserato dell’atletica Iriense di Voghera sta ottenendo nella categoria over 65 importanti risultati. Marangoni che non vuole “fermare la propria corsa” parteciperà ai Giochi Mondiali della Sanità che si terranno dal 29 giugno al 6 luglio a Zagabria.

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IL POPOLO

ATTUALITA’

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Prime comunioni e cresime nei nostri paesi

GiovedĂŹ 27 giugno 2013

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Prima Comunione a Casteggio - S. Pietro, 2 giugno 2013 (foto Rezzani - Casteggio)

Prima Comunione a Santa Giuletta, 19 maggio 2013 (foto Rezzani - Casteggio)

Cresima a Cappelletta, 9 giugno 2013 (foto Rezzani - Casteggio)

Cresima a Baselica, 16 giugno 2013 (foto Alfredo - Broni)

Cresima a Broni, 16 giugno 2013 (foto Alfredo - Broni)

Cresima a Broni, 16 giugno 2013 (foto Alfredo - Broni)


IL POPOLO

ATTUALITA’

Giovedì 27 giugno 2013

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Prime comunioni e cresime nei nostri paesi

Prima Comunione a Montecalvo V., 16 giugno 2013 (foto Rezzani - Casteggio)

Prima Comunione a Pinarolo Po, 19 maggio 2013 (foto Rezzani - Casteggio)

Cresima a Bressana Bottarone, 21 aprile 2013, (foto Rezzani - Casteggio)

Cresima a Casteggio - S. Pietro, 1° giugno 2013, (foto Rezzani - Casteggio)

Prima Comunione a Borgoratto, 2 giugno, (Rezzani)

Prima Comunione a Torricella, 9 giugno, (foto Rezzani)

Prima Comunione a Calvignano,16 giugno, (Rezzani)


IL POPOLO Giovedì 27 giugno 2013

EVENTI E CULTURA

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Tortona E’ stato uno dei protagonisti nel panorama artistico italiano e ha lasciato un segno nel Novecento

Giancarlo Marchese il maestro della scultura TORTONA - Giancarlo Marchese è stato uno dei protagonisti della scultura contemporanea: la sua opera è conosciuta anche al di fuori dell’Italia. Ha trovato un linguaggio molto personale, per certi versi innovativo, forzando soprattutto le potenzialità della materia, più che della figura; ha nutrito allievi, ha creato uno studio-cenacolo, ha lasciato un segno nella scultura del Novecento. Giancarlo Marchese era di Tortona: coi suoi modi miti e genti-

Le opere in vetro dell’artista tortonese, da poco scomparso, sono in mostra fino a luglio a Milano li non mancava mai di ricordarlo. È la città che fa più fatica a ricordare. Eppure alcune sue opere sono nella città, la incorniciano, danno un senso agli spazi, come è stato di recente ben ricordato anche dalle colonne di questo giornale. Dopo una carriera lunga oltre sessant’anni, forse una mostra a Tortona esaustiva e rappresentativa era dovuta. È andata così. È andata che lo scultore stava lavorando da tempo ad un’esposizione milanese inaugurata a Palazzo Lombardia - la sontuo-

Un’opera di Giancarlo Marchese della mostra “Il vetro che vive”

sa e formigoniana sede della Regione - pochi giorni dopo la sua morte. Stava lavorando significa che stava producendo opere: non era certo l’allestimento o l’organizzazione ad oc-

cuparlo, dato che la mostra porta la firma di un critico prestigioso come Elena Pontiggia. Il risultato, infatti, è degno delle aspettative. Mancava Giancarlo all’inaugu-

razione, il pensiero dei moltissimi presenti era palpabile ed era solo per lui. Scrivere a ricordo di chi si è conosciuto e stimato molto è sempre difficile perché è sempre stucchevole. Però è anche dovuto. E, nel caso di Marchese, è anche piuttosto semplice perché ci sono le sue opere: Milano è vicina, vicinissima per una mostra così bella, “Il vetro che vive” (a Palazzo Lombardia, fino al 26 luglio, da lunedì a venerdì, ore 15-19 con ingresso libero). Solo opere con vetro, a testimonianza del lungo percorso evolutivo del linguaggio dello scultore a contatto con questo materiale di cui, fin dagli anni Ottanta, scopre e sperimenta duttilità ed espressività insondate. Marchese è stato il primo artista ad introdurre nel mondo della scultura un vetro ondulato, piegato, modellato come se fosse cera: la cera del suo maestro d’ispirazione Medardo Rosso. È un’idea semplice ma nessuno prima ci aveva pensato. Eppure il vetro ci circonda: ma quella di cui facciamo esperienza è una materia liscia, piatta, assottigliata, quasi sempre filtrante la luce. Il vetro che diventa scultura nelle mani di Marchese, per nulla decorativo e virtuosistico, non è tanto diverso da quello delle finestre: industriale e povero. La variante è nella destinazione d’uso e quindi anche nel trattamento perché perde la caratteristica di materiale inerte, anoni-

mo, quasi invisibile. E vive, appunto. Della materia conserva solo la trasparenza. A volte impreziosita e “sporcata” dal platino e dall’oro a tentare filtri nuovi per la luce, o anche da materie meno nobili come il piombo e l’acciaio, ma di solito è purezza magica che riesce ad essere monumentale nonostante la sua fragilità. Il vetro di Marchese si muove come fosse una pagina incastrata fortunosamente nel ferro, il supporto più diffuso, materiale amatissimo. C’è un senso, ovviamente, nulla in Marchese è decorazione gratuita. Neanche l’oro che, quando c’è, è intessuto nel vetro ad accrescere di sacralità e spiritualità l’espressione. Il senso è da cercare nella rappresentazione della realtà, di questa realtà nostra, nella cui virtualità sempre più diffusa ogni cosa può facilmente sparire come fanno le immagini che si spostano, si deformano e cambiano in continuazione a seconda del soggetto che le guarda e dell’angolazione da cui le osserva. Prima di morire Marchese stava lavorando a questa mostra e ad altri progetti, tra cui spiccava per impegno e dedizione un lavoro per il portale della cattedrale di Tortona. Se potesse non rimanere carta inerte, sarebbe un giusto segno di riconoscenza da parte della città e della comunità tutta. Manuela Bonadeo


IL POPOLO

EVENTI E CULTURA

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Rivanazzano Terme La stagione culturale della “Paolo Migliora”

Appuntamenti estivi in biblioteca RIVANAZZANO TERME - La stagione culturale della Biblioteca Civica “Paolo Migliora” di Rivanazzano Terme presieduta da Laura Disperati, propone, per la stagione estiva, due importanti appuntamenti. La prima iniziativa è interamente dedicata agli appassionati d’arte. Sabato 29 giugno alle ore 17 sarà inaugurata una mostra collettiva di pittura presso la Sala Manifestazioni della biblioteca dal titolo “Cinque sguardi sull’arte”. L’evento è stato organizzato in

Due importanti iniziative dedicate agli appassionati di arte e di lettura: i pittori del nostro territorio e il concorso per giovani lettori collaborazione con il Circolo Vogherese di Pittura e coinvolge cinque personalità fra le più interessanti e rappresentative del panorama artistico del nostro territorio: Silvana Bertelegni, rivanazzanese, Agnese Canopi, Carlo Culatina, Bruno Giacomini, Rita Vaselli. La mostra rimarrà aperta fino a domenica 7 luglio con i seguenti orari: 16,30-19 nei giorni feriali; 10-12,30 e 16-19 nelle giornate di sabato e domenica. La seconda iniziativa proposta per l’estate dalla biblioteca rivanazzanese è un gradito ritorno: il concorso di lettura “Più leggi, più vinci!” al quale possono partecipare gli alunni delle Scuole Primarie e

Il concorso “Più leggi, più vinci” è riservato ai bambini e ai ragazzi

delle Scuole Secondarie di primo grado iscritti alla Biblioteca “Paolo Migliora”. “Il concorso - dice la presidente della Biblioteca Laura Disperati è ormai giunto alla sua undicesima edizione ed pensato con la finalità di promuovere la lettura presso tutti i giovani che si trovano ad avere, nel periodo estivo, un po’ più di tempo da dedicare ad una attività che è occasione di crescita, di scoperta, di divertimento e di riflessione”. Le modalità di partecipazione sono semplicissime: basta… leggere! I ragazzi che partecipano al

concorso, ogni volta che prenderanno in prestito un libro dalla Biblioteca, riceveranno una breve scheda da compilare al termine della lettura e da restituire alla Biblioteca stessa. Alla scadenza del periodo i partecipanti che avranno portato a termine più letture saranno premiati nel corso di una divertente manifestazione che si terrà in autunno. Saranno stilate tre classifiche relative alle tre fasce di età (primo e secondo ciclo delle Primarie e Scuole Secondarie di primo grado) e una classifica generale relativa al “miglior lettore” in assoluto.

Giovedì 27 giugno 2013 VOLPARA - Serata con Ultrapadum

Le musiche dei film VOLPARA - L’ultima data del cartellone di giugno del Festival Ultrapadum 2013 è tutta nel segno del cinema italiano e delle sue meravigliose dive: Anna Magnani e Sophia Loren, Claudia Cardinale e Gina Lollobrigida. Sabato 29 giugno la kermesse musicale ideata e diretta da Angiolina Sensale farà tappa a Volpara (alle ore 21.15) con un concerto di musica, parole e immagini. Un viaggio nel tempo dagli anni Trenta ad oggi: dalla spensierata epoca dei telefoni bianchi in cui muove i primi passi il grande Vittorio De Sica, ai musicarelli e a film come “Totò Peppino e la Malafemmena”, le cui immagini ci faranno rivivere le esilaranti gag dei fratelli Capponi. Una parte importante dello spettacolo è dedicata alle musiche che Nino Rota scrisse per i capolavori di Federico Fellini e Luchino Visconti tra cui “Otto e Mezzo” e il “Gattopardo”; e poi Ennio Morricone, Nicola Piovani, Armando Trovajoli, Piero Piccioni, Riz Ortolani. Sul palco, allestito nel suggestivo anfiteatro del piccolo borgo tra Pavia e Piacenza, Nicoletta Fabbri e i Quartetto K. La splendida voce di Nicoletta Fabbri, più volte al fianco del Maestro Nicola Piovani, guiderà il pubblico in questo viaggio di celluloide ed emozione. Una rassegna itinerante di concerti sotto le stelle quella del Festival Ultrapadum che

Nicoletta Fabbri

mette al centro la musica ma anche il territorio, portando il pubblico a scoprire borghi e località poco conosciute. Volpara, che fa parte dell’associazione nazionale Città del Vino, è un piccolissimo comune (conta poco più di 100 abitanti) al confine con la provincia di Piacenza. Si trova nell’alta collina dell’Oltrepò pavese nella valle del torrente Versa, in una zona particolarmente vocata all’enologia e alla produzione di moscato. Singolare e discussa l’origine del nome: alcuni studiosi ritengono, infatti, che Volpara debba il suo nome al termine latino vulparia ovvero “luogo con molte volpi”. Altri, invece, propendono per la voce latina “volpaia” che nella Pianura Padana indica zone erbose rivestite in vimini per la costruzione di argini.


IL POPOLO Giovedì 27 giugno 2013

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scoperte

dEstate

ITINERARIO 2

paesaggi chiese castelli specialità gastronomiche a due passi da casa nostra

BRALLO DI PREGOLA QUANDO TI VIENE FAME...

di MATTIA TANZI

Tour tra ristoranti e alberghi

Natura Pascoli, faggete e selvaggi canyon per paesaggi mozzafiato

Turisti e appassionati del buon cibo potranno vivere le proprie vacanze all’insegna della gastronomia di qualità e di una ristorazione che sa presentare piatti in grado di soddisfare anche i palati più difficili. L’itinerario gastronomico incomincia con lo storico “Albergo Ristorante Normanno” (Brallo di Pregola) che da decenni è in grado di offrire una cucina di stagione a base di risotto con i funghi porcini, ravioli al sugo di brasato, carni di manzo e salumi. L’albergo mette a disposizione camere confortevoli. Invece, nella frazione di Pregola, accanto al centro Tennis, troviamo il “Park Hotel Olimpia” che, oltre ad una cucina ricercata e di ottima qualità, offre camere accoglienti, un centro benessere (con massaggi) di nuova realizzazione e una piscina esterna panoramica. Nella località di Bralello tra le case in sasso andiamo alla scoperta del bar albergo ristorante “Da Piercarlo” che si caratterizza per una cucina ricercata a base di pasta fatta in casa, risotto ai porcini, selvaggina, torte e in stagione presenta anche piatti al tartufo. Ai Piani del Lesima troviamo invece l’“Hotel Sport Prodongo” dotato di una pista da sci da fondo e di una piscina esterna immersa tra le montagne. Anche in questo caso lo chef propone una cucina di qualità che si caratterizza per la presenza di salumi e formaggi prodotti al Brallo, di primi e secondi piatti accompagnati dai vini dell’Oltrepò. Se volete invece recarvi direttamente da un produttore di formaggi, scegliete in località Lagone l’azienda agricola “Cima al Colletta” che alleva bovini e “crea” formaggi tipici quali ad esempio la molana e la caciotta del Brallo. Il nostro tour tra i ristoranti prosegue a Colleri con una tappa all’“Albergo ristorante Roma”. Si tratta di un locale storico famoso per i salumi e dolci di propria produzione. Nella località di Cencerate si trova il ristorante “Giampiero Rossi”. Un locale a conduzione familiare che offre una buona cucina e un bel panorama. Infine, nella frazione di Pratolungo, sulla strada che porta al fiume Trebbia, segnaliamo l’albergo ristorante “Castagneto” che, oltre ad una cucina tradizionale di qualità, organizza il sabato sera eventi musicali con ballo liscio.

Sui sentieri di Annibale

Un piatto di risotto con i funghi porcini

I tetti della frazione di Corbesassi

Pascoli, faggete, fioriture colorate, l’Appennino, i selvaggi canyon della Val Trebbia e, in lontananza, il mar Ligure. Ecco il paesaggio mozzafiato che offre, soprattutto in estate, il comune del Brallo di Pregola tra i più estesi di tutta la Provincia. Tanti turisti e visitatori provenienti da Milano, Pavia e Genova e da altre città del nord Italia scelgono di trascorrere le vacanze in questo lembo meridionale di Lombardia. Qui, armati di scarponi, gli appassionati della natura possono percorrere sentieri mappati lungo le antiche Vie del Sale che portano alla scoperta di crinali appenninici incontaminati, caratterizzati dalla presenza di daini, caprioli, lupi, poiane e aquile reali. Sentieri e strade di montagna che più di 2000 anni fa furono percorse da Annibale e i suoi elefanti durante le guerre puniche.

Il territorio molto esteso va dai 951 metri del capoluogo ai 1724 metri del Monte Lesima che con il suo radar domina le valli Staffora e Trebbia. Il comune del Brallo di Pregola offre ai turisti strutture alberghiere con piscina, campi da tennis e la possibilità di noleggiare attrezzature per il trekking, ristoranti, trattorie, agriturismi, impianti di risalita, negozi di prodotti tipici e di abbigliamento. Inoltre, gli amanti della cultura possono andare alla scoperta di antiche pievi e tracce di un passato ricco di storia e tradizioni. La caratteristica singolare di questo comune è di essere formato da venti frazioni, alcune importanti e ricche di storia, come Colleri e Pregola. Da vedere consigliamo nelle località di Collistano e Someglio due antiche chiese. Quella di Collistano, la più recente, è stata per secoli

la parrocchiale delle frazioni del comune del Brallo che guardano alla Val Trebbia, e attualmente è un rudere. A Someglio, già cella del monastero di San Colombano in Bobbio, si trova una costruzione in pietra a vista su cui svetta una torre risalente al XIII secolo. Nella frazione di Pregola da non perdere, oltre alla chiesa, sono i resti del castello dei Malaspina. Caratteristiche sono inoltre le chiese di Valformosa e di Cencerate e la frazione di Corbessassi con le sue case posizionate tra i crinali, mentre a Cima Colletta si trovano un rifugio del Cai di Voghera e impianti di risalita per lo sci alpino. Il territorio del Brallo che confina con la Provincia di Piacenza si trova vicino al fiume Trebbia che in estate offre la possibilità di poter nuotare e di percorrere alcuni tratti con le canoe. Inoltre, i turisti che scelgono nel mese di agosto di trascorrere il fine settimana o periodi più lungi di vacanza, possono partecipare alle decine di feste e sagre gastronomiche organizzate su tutto il territorio da Pro Loco e associazioni. Il ricco calendario delle manifestazioni è visibile sul sito www.probrallo.net mentre per avere maggiori informazioni su tutti i servizi offerti dal comune consigliamo di recarsi negli uffici comunali situati in piazza del Municipio 1 o di telefonare al numero 0383 550040.

3 PRODOTTI TIPICI

In vetrina carni, formaggi, porcini

I porcini. Tra i boschi

1 si possono trovare i

funghi porcini che con i loro intensi profumi e raffinati sapori costituiscono un elemento di punta della cucina locale.

La carne. Il territorio 2 si distingue per la produzione di alta qualità della carne. In estate le mucche con i loro vitelli si spostano sui pascoli di vetta. Questi animali forniscono una carne eccezionale per tenerezza e profumi. I formaggi. La produ3 zione del formaggio vanta una lunga tradizione. Famosa la Molana del Brallo che potrete trovare dai produttori tra il Monte Lesima e Cima Colletta.

Il tennis al Centro Sportivo

A caccia di stelle con Astro Brallo

Il suono del piffero tra le valli

Nella frazione di Pregola si trova il Centro Sportivo Turistico “Il Brallo”. La struttura vanta una lunga tradizione nell’ambito del turismo giovanile. L’ampia dotazione di impianti e l’ambiente naturale circostante hanno creato le condizioni per vivere esperienze che coniugano al meglio sport e natura. Sede del Centro Federale Tennis e Milan Junior Camp, si propone come luogo ideale per le vacanze estive dei ragazzi, per il turismo scolastico, per stage sportivi e ritiri precampionato. Il centro è dotato di case albergo per i giovani con sale gioco, bar, sala TV e impianti sportivi. A disposizione ci sono 9 campi da tennis in green set, 1 campo in erba sintetica, 6 campi in terra battuta, 1 campo polivalente coperto per basket e pallavolo, 1 campo di calcetto, 1 campo da calcio e la piscina del “Park Hotel Olimpia”. Per informazioni visitare il sito www.ilbrallo.com

Il “Parco Astronomico Astro Brallo” è collocato su un’area comunale nella frazione di Colleri. La strumentazione è costituita da 2 osservatori remotizzati (Cupole a Sphera) in grado di essere gestiti tramite rete internet in tutte le loro funzioni. Il Parco Astronomico è dotato di corrente elettrica e connessione WI-FI, in grado quindi di soddisfare l’esigenze degli astrofili itineranti, evitando di portarsi appresso pesanti batterie o generatori; la connessione WI-FI consente di potersi collegare alla propria strumentazione stando all’interno del locali attigui alle piazzole. Il Parco è gestito dall’associazione Adara che in estate organizza degli Star Party che consentono agli appassionati di poter osservare la volta celeste con diversi strumenti. Per saperne di più date un occhio al sito internet www.astrobrallo.com

Il comune fa parte del territorio culturalmente omogeneo delle Quattro province (Alessandria, Genova, Pavia, Piacenza), caratterizzato da usi e costumi comuni e da un importante repertorio di musiche e balli molto antichi. Strumento principe di questa zona è il piffero appenninico che accompagnato dalla fisarmonica, e un tempo dalla müsa (cornamusa appenninica), guida le danze e anima le feste che soprattutto in agosto fioriscono in tutte le frazioni. Il piffero dell’Appennino settentrionale è caratterizzato da una canna conica sulla quale sono presenti fori digitali. Il repertorio da piffero include musiche da ballo, musiche rituali e musiche di accompagnamento al canto. Il piffero è uno strumento solista: ancora nel periodo tra le due guerre era suonato in coppia con la zampogna, nota localmente come müsa, sostituita nel tempo dalla fisarmonica. Per info: www.appennino4p.it


IL POPOLO

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TRADIZIONI

Antola al Po

SAPORI

COSTUME

SOCIETA’

TERRITORIO

Dall’

Torriglia Week end di eventi sulla vetta del monte “dei genovesi”

Per S. Pietro “si va in Antola” TORRIGLIA - Anche quest’anno si svolgerà la tradizionale Festa di San Pietro sul Monte Antola, che cadrà proprio il 29 e 30 giugno. Fitto il programma di questa edizione che integra, oltre ai classici appuntamenti organizzati dagli Alpini di Torriglia e dall’Ente Parco, anche eventi inseriti con l’iniziativa nazionale “Rifugi di Cultura” in occasione del 150 anni del Club Alpino Italiano, presente in Antola dal

Il 29 e il 30 giugno si potranno trascorrere due giornate nella natura riscoprendo tradizioni e sapori del passato 1895. Si parte al sabato con “pastasciuttata” al Rifugio (ore 20), seguita dalla suggestiva fiaccolata (ore 22) fino alla croce e poi vin brulè per tutti. Nella notte (ore 3) escursione del “Camminantola” da Casa del Ro-mano per ammirare l’alba (su prenotazione 010.944175). Domenica ritrovo per l’alba e focaccia alle ore 5.30 poi S. Messa alle ore 9 e alle 10.30 e due pranzi: rustico e festoso con gli Alpini presso la cappella (ore 12), “a km zero” con i prodotti locali nel Ri-fugio Parco Antola (su prenotazione,

Cartolina storica che ritrae la salita al monte Antola

ore 12.30). Alle ore 14.30 sempre nel nuovo rifugio suggestivi eventi con il sapore delle antiche feste: “Ritornano in Antola: tracce di storia del monte”, che prevede la collocazione nel salone del rifugio della storica insegna del Rifugio Musante, di un frammento della lapide commemorativa della visita di Monsignor Reggio Arcivescovo di Genova nel 1894 e di altri oggetti che testimoniano l’epopea della villeggiatura in Antola, illustrati da pannelli con foto e testi. Alle ore 15, “Il ballo in Antola” che ritorna dopo 44 anni di assenza: musica tradizionale con Roberto Bagnasco (violino), Furio Mingozzi (organetto), balli popolari con il gruppo “Il Ballatoio” e con tutti i suonatori e ballerini delle Quattro

Province che vorranno partecipare. Per il pernottamento del sabato e il pranzo della domenica presso il rifugio Parco Antola è consigliata la prenotazione (n. 339.4874872). Inoltre in occasione della festa sul monte Antola l’Osservatorio Astronomico Parco Antola del Comune di Fascia sarà aperto sabato 29 per visite guidate al planetario (ore 17 e 18) e osservazione notturna al telescopio (21.30, 22.30, 23.30), domenica 30 per le visite al planetario (ore 11, 12, 15, 16, 17). Per il programma definitivo (anche in base alle condizioni meteo) e gli eventi su prenotazione si possono consultare i siti: www.parcoantola.it, www.rifugioantola.it e www.gruppoterrealte.it. Alessio Schiavi

CARBONARA SCRIVIA/FESTIVAL

Prima edizione del Dongione Arte CARBONARA S. - “Dongione Arte” è un festival di teatro, cinema e arti visive che si si svolge nell’affascinante cornice del Dongione di Carbonara Scriva fino al 7 luglio. Il festival si compone di diversi appuntamenti teatrali, proiezioni di cortometraggi indipendenti, presentazioni di libri di autori emergenti e di una mostra di arte contemporanea. L’intento è quello di dare spazio alle realtà artistiche, locali e non, mettendo in relazione tra loro diversi linguaggi artistici e di far vivere gli spazi della suggestiva struttura del Dongione coinvolgendo il territorio in un evento unico nel suo genere. Il tema della prima edizione di “Dongione Arte” sarà “Frammenti”. Il frammento è un piccolo pezzo di qualcosa che si è staccatto da un oggetto intero, la radice latina fragmentum indica la natura fragile e delicata di una parte singola, che ha perduto il “suo” tutto. Interessante accostare questo termine all’arte e vedere come può essere declinato. Il frammento diventa simbolo di una visione del mondo piccola, leggera,

Il Dongione di Carbonara

privata addirittura. Ogni autore è parte di un tutto che è l’arte che ha scelto, ogni opera è uno sguardo, un “frammento” del e sul mondo. Frammenti sono le parti che compongono un’opera incompiuta, lasciata a metà o in fase di elaborazione. Il termine frammento assume in questa ottica un significato potente di “apertura-versociò-che-non-è-compiuto”. Si è scelto questo tema perché è forte il desiderio di dare spazio a visioni del mondo diverse, autori in formazione, storie che si stanno ancora compiendo e linguaggi nuovi in via di assestamento, tutti frammenti di lavori artistici e umani delicati e frangibili.


Giovedì 27 giugno 2013

IL POPOLO

SOCIETAʼ CATTOLICA DI ASSICURAZIONE DAL 1896

PAOLO SIMONE CALDIROLA Agenzia Generale di Tortona Largo Carabinieri d’Italia 15057 TORTONA (AL) Tel. 0131861175 Trasformiamo il futuro in un orizzonte di obiettivi e sicurezze

D

ERTONINO

CASTELNUOVO - VAL GRUE -

SS. MESSE FESTIVE Cattedrale (tel. 861360): ore 8-910.30-12-18 (prefestiva ore 18); S. Maria Canale (tel. 863570): ore 11.00-18,30 (prefestiva ore 18); S. Matteo (tel. 861392): ore 8.30-10.30-11.30-17.30 (prefestiva ore 17.30); S. Giacomo (tel. 861025): ore 8-10-11 (prefestiva ore 17.30); S. Michele (tel. 861373): ore 8-9-10.30-18 (prefestiva ore 18); Sacro Cuore (tel. 820495): ore 8.30-11.00-18.00 (prefestiva ore 18.00); Madonna della Guardia (tel. 862187): ore 8-9-1011-17-18 (prefestiva ore 17); Cappuccini (tel. 861166): ore 18 (prefestiva ore 18); Oratorio S. Carlo (tel. 861392): ore 8.30

VAL CURONE - VALLE OSSONA

(sabato); Oratorio S. Rocco (tel. 863164): ore 17 (prefestiva); Ospedale (tel. 865563) ore 18; Rinarolo (tel. 861392) ore 9. Farmacie di turno aperte dal 27 giugno al 3 luglio 2013 Giovedì 27 giugno: Centrale, Via Emilia 163 - (tel. 0131 861403) Venerdì 28: Comunale 1, C.so Don Orione, 51/A - (tel. 0131 862630) Sabato 29: Bidone, Via Emilia 130 - (tel. 0131 861067); Comunale 2, Centro Commerciale Oasi - (tel. 0131 861264) Domenica 30: Bidone, Via Emilia 130 - (tel. 0131 861067)

Castelnuovo Scrivia Wolfgang Capek apre la XXXIV stagione musicale

I concerti sugli organi storici

CASTELNUOVO SCRIVIA Prenderà il via domani sera la XXXIV Stagione di concerti sugli organi storici della Provincia di Alessandria. Il programma, come ogni anno, è molto ricco: si inizia, dunque domani sera alle 21 presso la Collegiata di San Pietro a Castelnuovo Scrivia con Wolfgang Capek (nella foto) all’organo che dedicherà il concerto al Maestro Paolo Perduca. Si proseguirà sabato 6 luglio alle 21 all’Oratorio dell’Annunziata di Ovada con il Trio di Genova e l’organista Letizia Romiti e il giorno dopo sempre alle 21 nella Chiesa di San Giovanni Evangelista di Alessandria con Luigi Benedetti all’organo. Sabato 13 luglio alle 21 presso la Chiesa Parrocchiale di Frugarolo si esibiranno Elena Romiti all’oboe e Letizia Romiti all’organo e al clavicembalo. Domenica 14 luglio alle 18 il duo organistico Josè Luis Gonzalez Uriol e Javier Artigas si esibirà presso la Chiesa Parrocchiale di Trisobbio e mercoledì 17 luglio alle 21 il prestigiosissimo Oratorio della Maddalena di Novi

Ligure ospiterà il concerto della soprano Marina Ragger e dell’organista Manuel Schuen. Si prosegue sabato 20 luglio alle 21 all’Abbazia di San Remigio di Parodi Ligure con Francesco Bergamini al violino barocco e Bruno Bergamini al clavicembalo e domenica 21 luglio alle 21 l’americano Gail Archer si esibirà presso la Chiesa di San Giovanni Evangelista di Alessandria. La domenica successiva, 28 luglio alle 21, presso la Chiesa Parrocchiale di Grazzano Badoglio si esibirà all’organo Letizia Romiti. Sabato 3 agosto alle 21.30 l’organista Gail Archer si esibirà presso la Chiesa Parrocchiale di Grondona. Dopo una pausa, gli ultimi due appuntamenti del mese di agosto sono previsti per sabato 24 alle 21 presso la Chiesa Parrocchiale di Mombaldone con Andrea Di Mario alla tromba e Gabriele Catalucci all’organo, e per domenica 25 alle 16.30 con l’esibizione dell’organista Johan Hermans presso la chiesa parrocchiale di Garbagna. Sabato 7 settembre alle 21 Mario Ciferri all’organo, con Miranda Scagliotti che interpreterà alcuni

brani d’autore, darà prova della sua bravura presso la Chiesa Parrocchiale di Castelferro. Il giorno dopo alle 18 presso il Santuario di Serralunga di Crea si esibirà l’“Ensemble Phonurgia Nova” con Antonio Quero e Marco Vestiboli alle trombe e Giuseppe Monari all’organo. Gli ultimi concerti della rassegna sono in programma per sabato 14 settembre alle 21 presso la Chiesa Parrocchiale di Viguzzolo dove si esibirà la “Pantheon Ensemble” con Daniela Nuzzoli, Isabella Bison al violino barocco, Marc Vanscheeuwijck al violoncello barocco e Giovannimaria Perrucci all’organo e per domenica 15 settembre alle 17 presso la Chiesa di Santa Caterina di Casale con il Duo “Ad libitum” con Elena Saccomandi alla viola e Walter Gatti all’organo e clavicembalo. La rassegna si concluderà domenica 22 settembre alle 21 presso l’Oratorio dei Bianchi di Gavi con l’organista Caline Malnoury che inaugurerà l’organo “Bianchi” dopo il restauro. La pianista Letizia Romiti riceverà una medaglia del Presidente della Repubblica per l’impegno profuso e per i trentaquattro anni della stagione di concerti organistici in provincia da lei diretti. Di origine toscana, Letizia Romiti si è diplomata in Organo e Composizione organistica presso il Conservatorio “G. Verdi” di Milano e ha conseguito presso l’Università degli Studi della stessa città la laurea in Filosofia e si è poi diplomata in clavicembalo presso il Conservatorio di Brescia. Dal 1978 collabora con la Provincia di Alessandria quale consulente artistico per l’organizzazione della stagione di concerti sugli strumenti storici del territorio. E’ organista titolare dell’organo “Giuliani” della Chiesa Parrocchiale di Grondona. Michela Ferrando

Arriva la Tekarterapia al Paolo VI CASALNOCETO - L’associazione Famiglie del Centro Paolo VI di Casalnoceto, che opera all’interno della struttura con lo scopo di favorire la realizzazione di progetti a favore dei suoi ospiti, ha dotato di nuove apparecchiature i Servizi Ambulatoriali grazie al contributo delle Fondazioni di Banca, di Enti pubblici e privati. Quest’anno, grazie al generoso contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria, l’Associazione Famiglie del Centro di Riabilitazione Paolo VI ha dotato il Servizio di fisiokinesiterapia del di-

spositivo medico a Radiofrequenza (Tekar) che rappresenta una novità unica nel campo del trattamento del dolore e della rigenerazione dei tessuti poiché riattiva e promuove i meccanismi di autoriparazione corporei. L’applicazione, possibile già immediatamente dopo un trauma, può essere ripetuta più volte al giorno grazie all’assenza di controindicazioni o effetti collaterali. Come ha spiegato Mario Marasco, responsabile dell’Ufficio Economato del Paolo VI, sarà applicata per la traumatologia muscolare, la traumatologia ossea e tendi-

nea, per le algie acute e croniche, per le patologie osteoarticolari e muscolari. La Tekar applica, nella zona trattata, il principio del condensatore e della resistenza che generano un flusso di cariche elettriche già presenti nei tessuti sotto forma di ioni. La corrente è creata attraverso il movimento di attrazione e repulsione delle particelle elettriche. Questa azione porta a un’intensa stimolazione cellulare, a vasodilatazione e all’aumento della temperatura interna, innescando velocemente i naturali processi riparativi dell’organismo.

Lunedì 1° luglio: Zerba, Via Emilia 220 - (tel. 0131 861939) Martedì 2: Comunale 2, Centro Commerciale Oasi - (tel. 0131 861264) Mercoledì 3: Comunale 1, C.so Don Orione, 51/A - (tel. 0131 862630) Edicole aperte domenica 30 giugno 2013 Mega, p.zza Duomo; Zucchi, p.zza Cavallotti; Accili p.zza Croce; Cella, p.zza Speri; Bonsignori, Via Arzani; Topmar, C.so Pilotti; Cadirola, via Guala. TORTONA/RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO

Il sindaco Berutti risponde a D’Ascenzi di Gestione Acqua TORTONA - “Non ho alcuna intenzione di ritrattare. D’Ascenzi ed anche altre persone hanno ritenuto di intervenire sugli organi di stampa dando la loro versione sulla vendita delle partecipazioni azionarie da noi detenute in ASMT. Non comprendo il loro risentimento per le mie dichiarazioni dato che chiunque si è preso la libertà di attaccare il Comune di Tortona rilasciando dichiarazioni diffamanti, mentre il Comune dovrebbe tacere e subire questa campagna vessatoria e denigratoria”. Sono le parole con cui il sindaco, Massimo Berutti risponde alle dichiarazioni del presidente di Gestione Acqua, Mauro D’Ascenzi. “Se D’Ascenzi ritiene di avere una società sana mi deve spiegare per quale ragione è stato chiesto un aumento di capitale per dieci milioni di euro - prosegue il primo cittadino -. Mi sembra una richiesta eccessiva che graverà sulle società, che a loro volta, le faranno ricadere sui Comuni i quali li dovranno chiedere ai cittadini. E se anche li chiedessero alle banche questi soldi andrebbero restituiti per cui il costo finale ricadrebbe sulle comunità”. “Un aumento di capitale per dieci milioni di euro richiede un’analisi e una disamina della situazione finanziaria della società Gestione Acqua, dei lavori che ha realizzato e degli interventi che ha in programma di attuare. - precisa Massimo Berutti - Per questo chiederò una verifica dei bilanci degli ultimi cinque anni, cosa che peraltro posso fare perché il termine per richiedere gli atti non è scaduto, quindi sono ancora in tempo per verificare quanto portato avanti dalla società”. “Io so di aver agito nella trasparenza e nella massima legalità per cui non ho paura delle minacce di D’Ascenzi - chiosa il sindaco -. Naturalmente capiamo la sua posizione di noto esponente del PD novese, che per anni, nelle società, ha fatto quello che ha voluto. E’ certo che se D’Ascenzi vuole creare criticità politiche per fare campagna

elettorale al Pd tortonese ha sbagliato tutto”. “Cavalcare questa vicenda per soli scopi elettorali e propagandistici è errato e qualcuno rischia di cadere sulla classica buccia di banana - conclude il sindaco, Massimo Berutti -. Come l’interpellanza che i consiglieri del partito democratico hanno presentato nei giorni scorsi e che denota come sia solo frutto di una strumentalizzazione usata a soli scopi elettorali e non di certo per l’interesse della cittadinanza. E lo dimostra il fatto che la vendita delle partecipazioni azionarie è stata perfezionata il 12 aprile e, prima di quella data, nessuno ha chiesto al Comune quale sarebbe stata la sorte dei dipendenti, le ragioni della richiesta di proroga del pagamento da parte di uno degli acquirenti, e tutte le informazioni che ci vengono chieste oggi. Inoltre, lo ribadiamo per l’ennesima volta, per accordi intercorsi tra i due acquirenti che nulla riguardano il Comune di Tortona, Asm Voghera S.p.A. ha acquistato l’80 per cento delle azioni pagando e versando una somma pari al 19 per cento del totale complessivo dovuto al Comune di Tortona e a Iren Emilia S.p.A. (pari a 7.913.249,70 euro), mentre Ariet s.r.l. ha versato una somma pari all’81 per cento del totale complessivo dovuto al Comune di Tortona e a Iren Emilia Spa acquisendo la proprietà del 19 per cento”.

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IL POPOLO

Tortona Domenica 23 giugno la cerimonia per la festa della Marina

I giardini dedicati ai Marinai

La cerimonia di scoprimento della lapide nei nuovi giardini Marinai d’Italia

TORTONA - Domenica 23 giugno si è svolta a Tortona la della Festa della Marina e la cermonia di intitolazione dei giardini di Piazza Roma ai Marinai d’Italia. Il gruppo dei partecipanti si è radunato alle ore 9,30 nel cortile dell’ex Ufficio Tecnico comunale dove ha sede il gruppo ANMI e il museo del mare di Tortona. Erano presenti il sen. Enrico Pianetta, il consigliere Regionale Marco Botta, il Sindaco di Tortona Massimo Berutti, gli Assessori Daniele Calore, Giorgio Musiari, il Sindaco di Garbagna Natalino Ornelli, il Comandante della Compagnia dei Carabinieri di Tortona Capitano Giorgio Sanna, il vice Commissario dei vigili urbani Orazio Di Stefano, il Comandate Capitano di Corvetta Gianluigi Arzani per la Marina Militare, il delegato Regionale ANMI del Piemonte Orientale Capitano di Vascello Pier Marco Gallo, i gruppi ANMI di Acqui Terme, Alessandria e

Biella, i gruppi di assodarma della Polizia di Stato, dei bersaglieri, dell’Arma Aeronautica, degli Alpini e numerosi cittadini. Alle ore 10 si è formato un corteo con in testa la banda musicale “Cetra d’Oro 1881” di Casteggio, a seguire lo striscione per la liberazione dei Marò Salvatore Girone e Massimiliano Latorre, una grande bandiera tricolore con lo stemma della Marina Militare, i vessilli dei gruppi di assodarma, le autorità e una folla di cittadini, che ha imboccato via Carlo varese, via Emilia e giungere in piazza Duomo per un breve sosta, dove la banda Musicale ha intonato gli inni della Marina, ottenendo un caloroso applauso dei presenti nella piazza e nei portici adiacenti. Il corteo ha ripreso la sua marcia per via Emilia fino a giungere in piazza Roma luogo della cerimonia, riscuotendo applausi e consensi dei tortonesi presenti lungo il percorso.

Alle 10,30 la cerimonia dell’alza bandiera e la deposizione della corona di alloro al Monumento ai caduti portata dai soci Reginato Italo e Cagnani Gianni, a seguire il gruppo si è spostato al cippo, blocco di granito, nei giardini stessi per lo scoprimento della targa commemorativa della intitolazione a cui hanno provveduto il Comandante Arzani e il vice Commissario Di Stefano in rappresentanza della Marina Militare e dell’Amministrazione Comunale. Il gruppo si è riportato nei pressi del monumento per le orazioni di rito. Ha preso la parola il Sindaco Massimo Berutti, il Consigliere Regionale Marco Botta, il delegato Regionale ANMI del Piemonte Orientale Capitano di Vascello Pier Marco Gallo e il Presidente del gruppo ANMI Tortonese Giuseppe Calore. Ha concluso gli interventi il sen. Enrico Pianetta. Tutti gli oratori hanno voluto ricordare la ingiusta detenzione in India dei due Marò Salvatore Girone e Massimiliano Latorre, il Presidente Giuseppe Calore ha inoltre riaffermare i valori di questa cerimonia e in particolare l’intitolazione dei giardini ai Marinai d’Italia, che vuole essere un doveroso omaggio a tutti i marinai militari e civili, che con onore hanno servito la Patria, anche con il solo servizio di leva, a tutti coloro che con il Mare ogni giorno rischiano la vita per compiere il proprio dovere, vuoi per difendere il territorio, aiutare chi è in difficoltà, garantire sicurezza e prosperità alla nazione. Alle 11 la cerimonia è continuata con la Santa Messa sul luogo officiata da don Pinuccio Volpara.

TORTONA - Il Gruppo di Volontariato cittadino ha consegnato gli assegni agli alunni meritevoli

Il “contributo allo studio” delle Vincenziane TORTONA - Nel 2010, l’amministrazione provinciale di Alessandria, in applicazione della legge regionale n. 38/94 relativa alla “Valorizzazione e promozione del volontariato”, ha promosso e finanziato un progetto di supporto scolastico dal titolo “Famiglia: risorse per un percorso sociale cittadino”. Il Gruppo Volontario Vincenziano di Tortona ha aderito al progetto in collaborazione con il Servizio Istruzione del Comune di Tortona e con i Dirigenti Scolastici delle Scuole cittadine. Ne è nato un intervento articolato su due percorsi che sono: “Prendimi per mano” che aiuta i ragazzi in difficoltà con l’apprendimento scolastico e “Contributo allo studio” che premia i ragazzi che si sono distinti sia per

l’impegno e la motivazione allo studio, sia per la crescita

culturale e umana ottenendo risultati apprezzabili.

Andrea Bassi presidente del Lions Club Tortona Host TORTONA - Il Lions Club Tortona Host ha un nuovo presidente: il castelnovese Andrea Bassi, che ricopriva la carica di vice e che prende il posto di quello uscente Mario Spampinato. Bassi è un funzionario del gruppo ENI, sposato e padre di tre bambini. Accanto a lui ci saranno Mario Beraghi primo vicepresidente ed Enrico Mandirola secondo vicepresidente. Valentina Ciparelli è la segretaria, tesoriere è stato eletto Attilio Deamici, già cerimoniere, incarico affidato a Federico Chiodi. Continuerà a ricoprire l’in-

carico di Censore Bruno Peruffo, mentre a completare il consiglio direttivo sono stati eletti i consiglieri Camillo Gardella, Beniamino Palenzona, Roberto Prigione, Pietro Rissotti e Giuseppe Bot-

tazzi, con l’incarico di Leo advisor. Il presidente Spampinato, dopo aver ripercorso le tappe del suo anno di presidenza e i numerosi service realizzati, si è complimentato con i nuovi eletti ed ha augurato loro buon lavoro. Il neo eletto presidente Andrea Bassi ha ringraziato i presenti per la sua elezione e si è detto pronto ad accogliere le idee e le iniziative che saranno proposte dai soci. Ha poi invitato a proseguire nel dialogo tra assemblea e direttivo, che è alla base del buon lavoro del Club Tortona Host e del suo successo.

Alla fine dell’anno scolastico 2012 - 2013 la Presidente del Gruppo di Volontariato Vincenziano, Piera Semino Zanassi, ha partecipato alle manifestazioni dedicate alla premiazione delle eccellenze degli Istituti Comprensivi A e B, dell’Istituto “San Giuseppe” e dell’ODPF Istituto Santachiara di Tortona e ha consegnato globalmente dieci assegni di 300 euro come contributo allo studio per i ragazzi riconosciuti meritevoli, su segnalazione delle scuole di appartenenza. Sono stati premiati: Bogdan Apetroaie, Ilaria Corti, Abjr Hammami, Eleonora Zuddas (Comprensivo A), Andrea Arbasino, Giulia Cimo, Giulio Rescia (Comprensivo B), Maria Teresa Bardoni, Niccolò Caratti (ODPF Santachiara) e Marika Tosino (Istituto San Giuseppe).

TORTONA E TORTONESE

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Giovedì 27 giugno 2013

In Breve

TORTONA/PARROCCHIA

Il nuovo sagrato della chiesa della frazione Passalacqua Si sono conclusi nei giorni scorsi i lavori di rifacimento del sagrato della chiesa parrocchiale della frazione Passalacqua di Tortona, dedicata alla Beata Vergine Nascente. L’intervento ha ottenuto il benestare della Soprintendenza delle Belle Arti perchè l’edificio è un bene artistico e culturale da preservare. Il sagrato, realizzato in pietra di montagna e rialzato a livello del manto stradale, offre ora un impatto visivo che valorizza la bellezza e la tipicità di questa chiesa del XVI secolo. Sabato 22 giugno nella chiesa della Passalacqua si sono vissuti due momenti significativi: al mattino è stato celebrato il matrimonio tra Elisa-

betta Cascino e Flavio Michele Guzzi che hanno potuto celebrare la cerimonia nella cornice rinnovata della parrocchiale e alla sera si è svolto un incontro sul tema delle vocazioni con il seminarista Stefano Baiardi di Tortona. A conclusione della serata, i parrocchiani hanno voluto realizzare un momento di convivialità offrendo un rinfresco a tutti i presenti, come è loro consuetudine al termine di ogni funzione domenicale.

SAN SEBASTIANO/TRADIZIONI

Salita al monte della Croce Domenica 30 giugno alle ore 17 la popolazione di Brignano si riunirà per salire come ogni anno al Monte della Croce, situato sopra il paese. Sarà un faticoso percorso di preghiera e all’arrivo sarà ricordato il giovane Gabriele Serra, alla memoria del quale sarà dedicata la tradizionale lotteria. Il ricavato sarà devoluto all’associazione contro il cancro “Franca Cassola Pasquali”. Venerdì 5 luglio nei locali del Polo culturale del paese sarà presente la dottoressa Maria Grazia Pacquola della Senologia di Tortona che relazionerà sul nuovo progetto finanziato dall’associazione, relativo alla prevenzione oncologica col supporto della figura del nutrizionista. TORTONA/EVENTI

Festa della Riconoscenza Domenica 30 giugno al Piccolo Cottolengo don Orione di Tortona si svolgerà la tradizionale Festa della Riconoscenza dal titolo “Vivi la tenerezza di Dio”, giunta alla 29^ edizione. Sarà una giornata densa di appuntamenti. In mattinata alle ore 11,30 ci sarà la parata delle moto del BMV Moto Club di Alessandria per le vie della città. Nel pomeriggio la festa riprende a partire dalle ore 15 con la musica dei Soundtraffik, la danza dei Frutti di Bosco e l’intervento di don Aurelio Fusi, postulatore PODP sul tema “La Venerabile suor Maria Plautilla nel centenario della nascita”. Alle ore 17.30 la Santa Messa animata dagli allievi della Scuola della Polizia di Stato. TORTONA/ASSOCIAZIONI

Nuovo numero della Iulia Dertona Venerdì 28 giugno alle ore 17,30, la Società Storica Pro Iulia Dertona presenta presso il Circolo di Lettura 1894 in Corso Leoniero, il fascicolo, il n. 106, della rivista “Iulia Dertona”. Il nuovo fascicolo (il primo dell’anno) contiene articoli di Italo Cammarata, Fausto Miotti, Ernesto Stramesi, Vittorio Moro, Maria Grazia Milani, Massimo Angeleri, Monica Graziano, Giancamillo Cortemiglia. Nell’introduzione a questo numero il presidente Ottavio Pilotti richiama, collegandoli tra loro, due eventi che interessano la comunità locale: l’attivazione del sito Internet della Pro Iulia (www.proiulia.it) che sarà presentato nel corso dell’incontro e la probabile soppressione del tribunale.

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IL POPOLO di SERRAVALLE S. - ARQUATA S.

SS. MESSE FESTIVE: Collegiata (tel. 2112) : ore 11 – 12 – 17 (prefestiva ore 17) S. Andrea: ore 10 - S. Nicolò (tel. 78270): ore 8.30 – 10.30 – 11.30 – 18 (prefestiva ore 18); S. Pietro (tel. 2526): ore 10 – 11.30 – 18.15 (prefestiva ore 18.15); Centro S. Rita (tel. 71592): ore 9; Barbellotta ore 10.45; Cristo Risorto (Quartiere G3): ore 9.30; Sacro Cuore (tel. 78685): ore 8 - 11 - 17 (prefestiva 17; inv. 16.30); Parrocchia della Pieve (tel. 2261): ore 9 – 11 – 17 (prefestiva ore 17); S. Antonio (tel. 2774): ore 8 – 10 – 11 – 17.30 (prefestiva ore 17.30); Chiesa del Cimitero: ore 8,45; Viale Cichero: ore 9.30; Merella: prefestiva ore 16

VAL

(tel. 329966); Ospedale (tel. 33211): prefestiva ore 18; La Maddalena: prefestiva ore 17; Chiesa di San Rocco: prefestiva ore 17; Chiesa di Don Bosco (tel. 01432892): ore 9.

Farmacie di turno aperte dal 27 giugno al 3 luglio 2013 Giovedì 27 giugno: Bajardi, Via Girardengo, 50 - (tel. 0143 2216) Venerdì 28: Cristiani, Via IV Novembre, 13 - (tel. 0143 2321) Sabato 29: Valletta, Via Garibaldi, 1 - (tel. 0143 2331) Domenica 30: Giara, Via Girardengo, 13 - (tel. 0143 2017)

Novi Ligure Prosegue il lavoro per produrre energia pulita

La città sarà sempre più “verde” NOVI LIGURE - Potrà a qualcuno sembrare strano, ma la città di Novi Ligure, è una città sempre più “verde”. Lo ha certificato proprio in questi giorni la “Global Power”, azienda che, tramite il Consorzio Cev, fornisce energia pulita a quasi un migliaio di Comuni italiani. Tutta l’energia elettrica utilizzata dal Comune per l’illuminazione pubblica e per gli edifici di proprietà, come si legge nell’attestato, proviene da fonte rinnovabile ai sensi della deliberazione dell’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas. Così facendo, Novi evita ogni

L’amministrazione va avanti nel progetto “Piano 20-20-20” e si impegna a ridurre le emissioni anno di immettere in atmosfera circa 2.000 tonnellate di CO2. A partire dal 2008, anno in cui è stato stipulato il contratto di fornitura, l’anidride carbonica risparmiata ammonta ad oltre 10 mila tonnellate che corrispondono a circa 4.500.000 litri di gasolio da riscaldamento. L’amministrazione comunale sta lavorando su questo fronte ormai da anni, anche attraverso l’utilizzo di pannelli fotovoltaici, che sono stati installati su sette edifici comunali, e grazie a vari interventi per il risparmio energetico come ad esempio quelli utilizzati per la realizzazione della nuova scuola Martiri della Benedicta. Scegliendo energia pulita, il Comune realizza un’azione concreta che si traduce in un messaggio importante anche per i cittadini, verso i quali promuovere una nuova cultura dell’energia. L’utilizzo dell’energia elettrica proveniente da fonti rinnovabili, inoltre, è fra le attività fondamentali definite dalla Commissione Europea per il raggiungimento dell’obiettivo “20-20-20” e può essere rendicontato nel P.A.E.S. (Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile)

relativo al Patto dei Sindaci. Il “Piano 20-20-20”, stabilito nel 2007, fissa i traguardi in merito all’efficienza energetica da raggiungere entro il 2020. L’ultimo tassello è quello della riduzione delle emissioni del 20%, che si aggiunge al raggiungimento della quota del 20% di energia fornita da fonti rinnovabili e alla riduzione del 20% delle emissioni di CO2. In ragione delle linee stabilite dall’Unione Europea, i Paesi membri dovranno attuare una serie di misure vincolanti e fissare l’obiettivo nazionale di efficienza energetica da raggiungere nei prossimi otto anni. La direttiva, arrivata alla formulazione finale dopo una fitta serie di negoziati durati cinque anni, ha dovuto tener conto di una serie modifiche richieste dalle associazioni imprenditoriali; in particolare le imprese hanno chiesto di ridurre le vendite di energia ai clienti industriali e domestici dell’1,5% annuo e un tasso di ristrutturazione del 3% per gli edifici pubblici di proprietà governativa. La nuova direttiva introduce inoltre misure aggiuntive per il sistema dei controlli e la gestione energetica per le imprese di grandi dimensioni, analisi costi-benefici per la distribuzione di produzione combinata di calore ed energia elettrica (CHP) e gli appalti pubblici. Gli Stati membri hanno

l’obbligo di elaborare una scaletta di impegni che dovranno essere attuati per rendere entro il 2050 gli edifici pubblici più efficienti. Se la Commissione non dovesse ritenerli soddisfacenti per raggiungere l’obiettivo generale del 20% entro il 2020, gli Stati dovranno riformularli per evitare di incorrere in sanzioni. Per l’attuazione delle altre misure, i Paesi hanno poi a disposizione un altro anno di tempo ma dovranno però preparare entro il 2015 una studio di valutazione sul teleriscaldamento e la cogenerazione. Nel primo semestre del 2014 la Commissione esaminerà i progressi fatti verso il raggiungimento dell’obiettivo 20% di efficienza energetica e potrà dare indicazioni su eventuali ulteriori misure da adottare. Proprio il Patto dei Sindaci sarà sottoscritto dalla delegazione del Comune di Novi Ligure (composta dal Sindaco Lorenzo Robbiano, dall’assessore e dal Dirigente del settore Urbanistica, rispettivamente Paola Cavanna e Maria Rosa Serra) che si è recata a Bruxelles lunedì scorso. Si tratta del principale movimento europeo che vede coinvolte le autorità locali e regionali impegnate ad aumentare l’efficienza energetica e l’utilizzo di fonti energetiche rinnovabili nei loro territori. Vittorio Daghino

“Puntoacapo Day” a Castellania CASTELLANIA - Come ogni anno, l’editrice novese Puntoacapo ha organizzato, lo scorso fine settimana, un “Puntoacapo Day” con i suoi autori, ospiti di prestigio e pubblico esterno, quasi un informale ma ricchissimo festival letterario. Per l’edizione 2013 (dopo il Castello di Bagnolo, il Forte di Gavi e la Villa di Corliano) è stato scelto il Borgo di Castellania (nella foto), sulle alture tortonesi, splendida sede per convegni e weekend di lavoro: nelle numerose sale si sono alternati letture, dibattiti, presentazioni, esposizioni e soprattutto anticipazioni dei programmi editoriali, che vedono la casa editrice (con sedi a Novi e Pasturana) impegnata con progetti di grande impegno: volumi di poesia, narrativa e critica, nuove collane, Premi letterari e altro ancora. Ospiti di riguardo sono stati Beppe Mariano, recente vincitore di importanti Premi letterari con l’antologia che raccoglie la sua carriera

poetica, e Guido Oldani, che ha presentato una riflessione sul “Realismo Terminale”. Non sono mancate le voci di grandi critici e scrittori giunti da tutta Italia e i momenti di confronto. La serata di sabato 22 si è chiusa con una cena conviviale seguita da un concerto del Gruppo dell’Incanto. Domenica, il pranzo e gli ultimi appuntamenti letterari hanno concluso la due giorni, prima di una serie di visite libere e guidate.

OVI

BORBERA - OLTREGIOGO

Lunedì 1° luglio: Moderna, Via Papa Giovanni XXIII, 3-5 - (tel. 0143 2166) Martedì 2: Beccaria, P.zza Repubblica, 7 - (tel. 0143 2310) Mercoledì 3: Cristiani, Via IV Novembre, 13 - (tel. 0143 2321) Edicole aperte domenica 30 giugno 2013 Mandirola, Corso Marenco; Zina, Viale Saffi; Massone, Piazza XX Settembre; Arecco, Via Amendola; Fanin, Via Papa Giovanni XXIII; Ponte, Piazza Repubblica; Scarsi, Viale Chichero; Rebora, Via Casteldragone; Magenta, via Marconi; Ferrarese, via Verdi. NOVI LIGURE - Consiglio Comunale

La discussione sul bilancio NOVI LIGURE - Una delle ultime sedute del Consiglio Comunale di Novi è stata per gran parte dedicata all’esame delle deliberazioni della Corte dei Conti riferite in parte ai risultati dell’esercizio 2011, in parte al bilancio di previsione 2012. I chiarimenti, accolti dal Consiglio Comunale, sono giunti dall’assessore al Bilancio, Germano Marubbi, il quale ha precisato che il Comune ha già provveduto ad allinearsi ad alcuni suggerimenti forniti dalla Corte dei Conti, mentre per altre indicazioni si provvederà nell’elaborazione del Bilancio di Previsione 2013. Le questioni sollevate dalla Sezione di Controllo, oggetto di controdeduzioni da parte dell’amministrazione, riguardano innanzitutto il risultato di amministrazione negativo del 2011 e l’anticipazione di tesoreria. Per il primo punto, l’assessore Marubbi ha così spiegato: “Nel 2011, pur in presenza di un risultato di gestione positivo, si è arrivati a un disavanzo di amministrazione di 169.000 euro per l’abbandono di una massa ingente di residui attivi di dubbia esigibilità. A questo proposito, la stessa Corte dei Conti ha riconosciuto al Comune di Novi il processo di risanamento e riequilibrio dei conti comunali dovuto anche all’attenta verifica dei residui. Le anticipazioni di tesoreria sono dovute ai ritardati pagamenti da parte di altri enti del settore pubblico. Tra gli altri punti rientrano le entrate da recupero evasione e contravvenzioni, per le quali è già stato dato seguito alla gran parte delle indicazioni della Corte riducendo in mi-

sura consistente soprattutto le previsioni di entrata da recupero dell’evasione tributaria, e le entrate in conto capitale, legate alla vendita degli immobili comunali”. Al vaglio anche i rapporti finanziari con “Noviservizi”, società interamente comunale che si occupa della gestione di mensa scolastica, luci votive e farmacia comunale. La questione sarà di fatto risolta con la liquidazione imposta dalla legge entro la fine dell’anno. Marubbi ha, infine, aggiunto: “Noviservizi non è mai stata utilizzata dal Comune per scaricare l’onere di servizi inefficienti o per fare spese che il bilancio comunale non poteva reggere. I risultati negativi della società sono da ricondurre al mancato miglioramento degli utili della farmacia”. Alla luce di queste dichiarazioni, sembra da escludere l’ipotesi di danno erariale per la copertura del debito fuori bilancio nell’esercizio 2009 attraverso le alienazioni, in quanto la legittimità dell’atto è confermata dalla normativa vigente nel 2010, in seguito modificata, e dalle interpretazioni fornite dall’ANCI all’epoca dei fatti. Sul delicato argomento è intervenuto anche il Sindaco Robbiano: “Al di là delle osservazioni della Corte dei Conti, delle quali dobbiamo giustamente tenere conto, bisogna considerare che spesso i Comuni si trovano in situazioni di criticità per mancati pagamenti da parte di Enti superiori. Ci auguriamo almeno che in futuro il Governo applichi sulla finanza locale una politica selettiva che premi i Comuni virtuosi”. Davide Daghino


IL POPOLO

NOVI E NOVESE

Giovedì 27 giugno 2013

Novi Ligure Domenica 23 giugno gli anniversari di nozze e la processione

La parrocchia di S. Pietro in festa

Le coppie che hanno ricevuto la “Benedizione degli sposi”

NOVI LIGURE - Domenica 23 giugno, come tradizione, la parrocchia di San Pietro Apostolo ha celebrato la festa dei suoi Patroni, la Madonna del Carmine e San Pietro. In una Chiesa addobbata a festa, con la bellissima statua della Madonna del Carmine, pronta per essere condotta in processione, alle ore 10 si è celebrata la solenne Messa dei Santi Apostoli Pietro e Paolo, con la Festa della Famiglia e la celebrazione degli “Anniversari di Matrimonio” più significativi che oramai da nove anni è entrata della tradizione della parrocchia. Quest’anno ben 27 coppie hanno aderito all’iniziativa e si sono ritrovate in Chiesa per rinnovare le promesse del loro Battesimo e per ricevere la “Benedizione degli Sposi”. La cerimonia è stata celebrata da Mons. Alfredo Ferrari, per oltre 40 anni missionario nel Burundi, che ha subito espresso la sua gioia nel poter condividere il ricordo di questi lunghi anni di matrimonio cristiano, segno di Amore duraturo. I doni portati all’altare da alcune coppie hanno voluto richiamare i

segni più importanti: il pane ed il vino (i frutti della fatica dell’uomo e della donna, che verranno trasformati dal Cristo nel Mistero Eucaristico), i fiori (l’ornamento di ogni cerimonia nuziale e simbolo della Divina Provvidenza), il fuoco (il segno del focolare domestico, la luce dello Spirito e calore della Carità verso il prossimo), gli anelli nuziali (a simboleggiare la serietà del patto matrimoniale e l’impegno verso Dio e verso gli uomini) e per ultimo, l’ago e il filo (i segni della pazienza e dell’umiltà, virtù necessarie per ricucire gli strappi inevitabili nella vita di coppia e di relazione con i fratelli). La cerimonia molto significativa e ricca di commozione, si è conclusa con la consegna, ad ognuna delle coppie presenti, che festeggiavano il loro anniversario di matrimonio (dal 1° al 55°), di una rosa e di una pergamena ricordo, alla quale ha fatto seguito un rinfresco alla Casa del Giovane. La giornata di festa è terminata con la Messa dedicata alla Madonna del Carmine, presieduta per l’occasione da don Claudio Baldi, parroco di

San Sebastiano Curone, per diversi anni viceparroco di San Pietro, che ha espresso la sua gioia a tutti i presenti ed in particolare al parroco don Livio Vercesi, per a-verlo invitato in un’occasione così significativa, dandogli modo di ritornare a celebrare nella nostra Parrocchia. L’omelia di don Claudio ci ha portato a riflettere sulla domanda che nel Vangelo di oggi (Lc 9,18-24), Gesù pone ai suoi discepoli: “Ma voi, chi dite che io sia?”. Infatti, su questa apparente semplice domanda, si gioca tutto il nostro essere cristiano. “Di fronte a Gesù non si può rimanere neutrali, una decisione va presa; questa domanda è rivolta anche a noi ogni giorno attraverso il tempo e lo spazio. Noi dobbiamo rispondere - ha così affermato don Claudio - ma senza accontentarci di impiegare formule da manuale, poiché si risponde solo con la vita. A S. Pietro, chiediamo di accompagnarci nel cammino della Fede così come ha fatto Lui ed a Maria di sostenerci nell’ordinario della vita di tutti i giorni, poiché il nostro Dio si è incarnato, si è fatto uomo e cammina con noi tutti i giorni della nostra vita”. È seguita la processione, che ha visto i parrocchiani raccogliersi intorno alla statua della Madonna e ai “Cristi delle Confraternite” di San Bernardino e della Maddalena, e percorrere le vie del quartiere. A metà del cammino vi è stata una breve sosta per la benedizione all’Ospedale cittadino; una preghiera comunitaria è stata rivolta ai malati, ai sofferenti ed a tutti gli operatori sanitari. Al termine della processione i fedeli presenti hanno potuto ricevere la solenne benedizione sul sagrato della Chiesa, alla conclusione di una giornata intensa e partecipata, che si è arricchita dei canti della Corale Parrocchiale che ne hanno sottolineato tutti i momenti liturgici più significativi. Vittorio Daghino

La musica del liuto per Domus Aurea NOVI LIGURE - Domenica 30 giugno, nella Collegiata di Novi si terrà l’ultimo concerto nell’ambito delle manifestazioni di Domus Aurea, appuntamenti musicali oramai giunti alla sesta edizione, volti a promuovere il grande patrimonio di fede e cultura, rappresentato dalla principale chiesa cittadina, attualmente oggetto di restauri e scoperte. L’ultimo appuntamento, il quarto, alle ore 21,15, sarà con il liutista Jakob Lindberg (nella foto), svedese, uno dei massimi interpreti della musica barocca e rinascimentale per liuto, che eseguirà brani di John Dowland, autore di musiche per liuto e liutista, attivo presso la

corte della Regina Elisabetta I di Inghilterra. Il concerto vuole essere un “Omaggio a John Dowland nel 450° anniversario della nascita”, avvenuta

C.I.A.T.

nel 1563, probabilmente in Irlanda. Il concerto si tiene grazie alla collaborazione del Centro Italiano di Musica Antica (C.I.M.A.Al) di Alessandria e del suo direttore artistico Massimo Marchese, liutista e grazie all’amministrazione comunale di Novi che ha concesso il suo patrocinio. Lindberg, nato a Djursholm comincia a suonare chitarra e ben presto si rivolge al repertorio classico. Attualmente insegna al Royal College of Music di Londra, dove è professore di liuto. Suona un liuto originale di Sixtus Rauwolf del 1599, unico esemplare al mondo, che ha richiesto un restauro durato circa 12 anni.

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In Breve

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STAZZANO/ASSOCIAZIONI

Nuovi volontari del soccorso

La popolazione stazzanese, e non solo, può contare su 15 “alleati” in più. Sabato 15 giugno scorso è terminato il corso 2013 per soccorritori volontari 118 “allegato A”. La frequenza è stata assidua e costante, gli allievi hanno dimostrato di essere motivati, ed i risultati non si sono fatti attendere. Praticamente tutti i frequentanti sono stati certificati ed ammessi al tirocinio, affiancati da chi è già in servizio. Un ringraziamento è stato rivolto a tutti coloro che si sono impegnati per la buona riuscita del corso e la predisposizione di tutto ciò che era tecnicamente necessario per realizzarlo e in particolare agli istruttori. Ora che l’associazione si è accresciuta ulteriormente, si possono predisporre nuovi servizi, potenziare quelli esistenti in modo sempre più consono alle necessità dei cittadini e pensare ad un nuovo corso per l’anno nuovo. E’ stata, infatti, rilevata una sana, progressiva curiosità da parte del pubblico, che fa riflettere sul fatto che a volte non si conosce quello di cui si può disporre, e di conseguenza non lo si può apprezzare. Tuttavia, una volta che ci si avvicina al mondo del volontariato, si viene “contagiati” ed è difficile staccarsene. NOVI LIGURE/EVENTI

La “Festa Democratica” Da questa sera, giovedì 27 giugno e fino al 9 luglio allo Stadio Comunale “Girardengo” di Novi, torna la Festa Democratica. La manifestazione sarà un’occasione per ascoltare buona musica, ma soprattutto per confrontarsi sui grandi temi della politica nazionale e locale. In particolare, quest’anno l’organizzazione ha deciso di sottotitolare la festa: “Lavori in corso”. L’obiettivo che il PD cittadino si è posto è, infatti, quello di lavorare per il benessere della città e dei suoi abitanti. Alla Festa Democratica organizzata dal circolo novese del PD non mancherà lo spazio per la buona cucina e per il divertimento: nel corso di ogni serata si esibiranno dal vivo grandi orchestre italiane. Ci sarà anche un’area dedicata al piano bar e ai balli latino-americani, oltre a un parco allestito con giochi gonfiabili per bambini, alla libreria, alle lotterie, alla mostra di pittura con laboratori dedicati ai più piccoli e alle tradizionali frittelle preparate da Oreste Soro. STAZZANO/SPETTACOLI

Il fascino dell’Operetta L’associazione stazzanese “Amici della Musica”, in collaborazione con il Comune di Stazzano, nell’ambito della Piccola Stagione Musicale 2013, sabato 29 giugno, alle ore 21, nel Salone parrocchiale, presenta lo spettacolo “Il fascino dell’operetta (fra piume e lustrini)”. Protagonista della serata sarà l’Ensamble d’autore” composto da Elena D’Angelo soprano e soubrette, Vera Anfossi al violino, Fabrizio Pepino al pianoforte, Michelangelo Pepino tenore, Davide Repetto al contrabbasso e Monica Punzi ballerina. I balletti sono a cura della Maison de la Danse di Cuneo e le coreografie sono di Simona Rivotti.

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IL POPOLO

TORTONESE E NOVESE

Giovedì 27 giugno 2013

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Serravalle Scrivia Venerdì 21 giugno si è svolta la cerimonia di premiazione del concorso letterario 2013

Le Storie del Novecento: ecco tutti i vincitori SERRAVALLE SCRIVIA Lo scorso venerdì 21 giugno, presso il Parco Comunale “I ragazzi della Benedicta” di Serravalle Scrivia, si è celebrata la serata di premiazione della XIV edizione del premio letterario nazionale “Le Storie del Novecento”. L’evento si è aperto con la presentazione dell’antologia “La pietra d’angolo”, che raccoglie i racconti vincitori della passata edizione 2012. L’antologia contiene anche il

Durante la serata è stata presentata l’antologia “La pietra d’angolo” con i racconti del 2012 racconto vincitore della prima edizione del concorso on-line Novecento Bit: “Prigioniera del Dolore” della giovanissima Mekrane Siham. Un concorso come NovecentoBit, che si svolge completamente su internet, oltre alla doverosa riflessione su questo straordinario e rivoluzionario mezzo di comunicazione che caratterizza la nostra contemporaneità, offre l’opportunità agli autori partecipanti di essere conosciuti e votati, in tempo reale, da ogni parte del mondo, consentendo al loro messaggio di viaggiare nei luoghi più distanti e di essere fruito potenzialmente da un numero elevatissimo di perso-

I vincitori del premio letterario “Le Storie del Novecento” durante la cerimonia del 21 giugno

ne. E’ esattamente ciò che pensa Vittorio Casillo, il vincitore della II edizione di Novecento Bit con il racconto “Le cementare”, che ha totalizzato 297 voti, assegnati come da regolamento, esclusivamente dagli utenti del web. Il racconto è pubblicato su www.bibliotecaserravallescrivia.it, specificamente dedicato a NovecentoBit, e verrà pubblicato in antologia cartacea l’anno prossimo, insieme ai racconti vincitori di Le storie del Novecento. Per quanto riguarda il concorso Le storie del Novecento i racconti vincitori della XIV edizione sono: il racconto “Opernplatz” di Romano Augusto Fiocchi (1° classificato), che vince un premio di 1000 euro e la pubblicazione in antologia; il racconto “Erminia va in America” di Da-

niela Raimondi (secondo classificato), che vince un premio di 500 euro e la pubblicazione in antologia e il racconto “Martin, cosa ne pensi veramente di Hitler?” di Giuseppe Sorrentino (3° classificato), che vince un premio di 250 euro e la pubblicazione in antologia. I racconti che hanno ricevuto una segnalazione di merito della giuria e che verranno anch’essi pubblicati in antologia sono: “Four Years” di Gloria Bianchetti, “Vino come sangue ” di Silvana Perotti, “Il giorno che venne sera” di Milo Vason e “Lettere dall’Italia” di Claudio Calvi. Da alcuni anni, per riconosciuti meriti culturali, il concorso “Le storie del Novecento” viene insignito della medaglia della Presidenza della Repubblica.

NOVI LIGURE - Approvati due nuovi insediamenti in strada Turchino

Il cioccolato Bodrato cambia sede

La facciata del Municipio di Novi Ligure

NOVI LIGURE - Lunedì 3 giugno, il Consiglio Comunale di Novi Ligure, ha approvato in via definitiva, con tredici voti favorevoli, due astensioni e due voti contrari, la variante parziale al Piano Regolatore Generale (P.R.G.) che interessa due fabbricati dismessi in strada del Turchino, uno nei pressi della cabina dell’Enel e l’altro all’altezza della cascina Catanietta. Come prevede l’iter legislativo, nei 45 giorni successivi all’adozione della variante - avvenuta il 21 marzo scorso - sono state presentate alcune osservazioni che non sono state prese in considerazione in base alle controdeduzioni formulate dall’Ufficio Urbanistica.

“La variante - ha ribadito l’Assessore all’Urbanistica Paola Cavanna - presenta un evidente interesse pubblico e consiste nel cambio di destinazione d’uso di un capannone (da agricolo ad artigianale) e nel trasferimento di cubature dall’area artigianale Euronovi; inoltre - ha precisato l’assessore - non cambierà la destinazione dell’area circostante, che rimarrà agricola. Ciò consentirà di rendere produttivi i capannoni attualmente inutilizzati attraverso l’insediamento di due aziende”. A questo proposito, ha suscitato particolare interesse la notizia riguardo il trasferimento dell’azienda dolciaria Bodrato, attualmente

situata a Capriata d’Orba, nel fabbricato prospiciente la cascina Catanietta. Nel corso del dibattito, sono stati sottolineati vari aspetti del provvedimento ritenuti utili per l’intera città, tra cui i risvolti positivi sull’occupazione, il rafforzamento del polo agro alimentare novese e la riqualificazione urbanistica cittadina. Questa posizione è stata sostenuta con forza dal Sindaco Lorenzo Robbiano, il quale ha aperto il suo intervento ringraziando i Consiglieri di opposizione per aver consentito di mantenere il numero legale nel corso della seduta: “Questa variante è il frutto di un lavoro iniziato molti anni fa con l’obiettivo di valorizzare le produzioni che contraddistinguono il nostro territorio. Oggi possiamo dire che il nome Novi rappresenta un valore aggiunto per le aziende che operano nel settore agro alimentare e in città esistono condizioni favorevoli all’insediamento di questo tipo di produzioni, sia dal punto di vista logistico e infrastrutturale, sia per l’efficienza dimostrata dagli uffici comunali. Questo è certamente un aspetto importante a favore della variante, a cui si uniscono i benefici verso l’occupazione e la riqualificazione di due fabbricati ormai fatiscenti che migliorerà ulteriormente l’ingresso in città”. Davide Daghino

Durante la passata edizione la giuria del concorso ne aveva stabilito l’assegnazione alla memoria della critica cinematografica Giuliana Callegari, prematuramente scomparsa, ma non era stato possibile effettuarne la consegna. Questa è avvenuta, invece, quest’anno proprio durante la serata di venerdì, per mano dell’assessore alla cultura di Serravalle Marco Freggiaro, che l’ha affidata al compagno di Giuliana, il docente universitario e critico cinematografico Nuccio Lodato. Ecco le parole dell’assessore Freggiaro che hanno motivato l’assegnazione della medaglia: “Giuliana Callegari nasce a Stazzano il 23 gennaio del 1943. Ha sempre coltivato con grande passione il suo amore per il cine-

ma: ne scriveva, lo studiava, lo mostrava in rassegne e cineforum. Proprio perché amava il cinema lo conosceva bene, quello vecchio e quello nuovo, era attenta ad aspettare che il nuovo si sedimentasse per poter capire quanto davvero potesse valere. Era insomma appassionata ed accorta. Amica di Adelio Ferrero, dopo la sua scomparsa, ne interpreta l’eredità, fondando con altri, tra i quali Enrico Foà, nel 1980, il “Gruppo Cinema di Alessandria”. Nei primi anni ’80 era stata eletta vicepresidente della Federazione Italiana Cineforum e, da allora, era sempre stata riconfermata alla carica. Gentile, ironica e anche severa, virtù oggi poco praticata, il 3 settembre 1998 Giuliana è partita per altre terre. Per tutto questo il Comune di Serravalle Scrivia consegna a Nuccio Lodato la Medaglia d’oro della Presidenza della Repubblica per Giuliana Callegari”. Anche quest’anno, la XIV edizione di le Storie del Novecento è stata insignita della medaglia del Presidente Giorgio Napolitano che sarà assegnata sabato 6 luglio, durante la serata conclusiva della rassegna”. La serata si è conclusa con una emozionante lettura del racconto vincitore da parte dell’attrice e regista Francesca Picci e con la raffinata e accattivante performance di Roberto Paravagna e Gianni Repetto che si sono esibiti nel reading musicale “Gaber e Scerbanenco, una Milano d’autore”.


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Opinioni a confronto

IL POPOLO

Bacheca

Giovedì 27 giugno 2013

Da leggere

Stop al gioco d’azzardo Egr. Direttore, ormai da molte piazze si leva la voce contro il gioco d’azzardo. Nei giorni scorsi anche la diocesi di Casale ha scelto di dibattere pubblicamente su questa piaga che coinvolge sempre più persone. Soprattutto le persone più deboli, chi arranca già a metà mese e che spende i pochi soldi a disposizione per tentare la fortuna, confidando in un futuro migliore. Ospite del dibattito di Casale è stato Marco Tarquinio, direttore di Avvenire. Mi piace sottolineare che negli ultimi tempi il quotidiano cattolico ha scelto di non tacere e di raccontare cosa c’è dietro il gioco d’azzardo, quali interessi, che troppo spesso vengono taciuti. Avvenire sta denunciando la facilità con cui il gioco d’azzardo è stato liberalizzato, proprio quando in Italia è così difficile riuscire a liberalizzare. Ha raccontato delle pressioni subite per smettere di denunciare dietro l’allettante proposta economica di pubblicità e di come abbiano potuto dire no anche grazie al supporto dei vescovi italiani, editori del giornale. Un giro d’affari quello legato al gioco d’azzardo che in pochi anni è passato da 15 a 70 miliardi fino a raggiungere i 100 lo scorso anno. Il giornale della CEI ha scelto di dare voce a chi sta dalla parte della “legalità” quella vera. Di sostenere anche chi all’interno delle istituzioni si batte per regolamentare con norme più giuste. Come l’ex ministro alla Salute, il piemontese Renato Balduzzi, il cui decreto legge è stato oggetto di forti contrasti. La cronaca è costellata di casi di persone che hanno perso tutto per colpa del gioco. Una vera e propria malattia che coinvolge non solo il singolo ma anche chi gli sta accanto. E l’intera società. Perchè alla fine non è così vero che lo Stato ci guadagna dal gioco d’azzardo, chi vince è solo la criminalità organizzata che su questo settore lucra e prospera. Paola Dacanto - via mail

Oratori “invisibili” al Tg1 Egr. Direttore, lunedì 10 giugno, sono di poco passate le otto di sera, la televisione è sintonizzata sul primo canale della Rai che sta trasmettendo il telegiornale, il Tg1. Lo seguo un po’ distrattamente, mentre ceno con la mia famiglia. Ad un certo punto il conduttore lancia un servizio in cui si parla del fatto che le scuole sono terminate, c’è la necessità da parte dei genitori di trovare luoghi ai quali affidare i figli, delle iniziative che vengono messe in campo per i ragazzi. Si risveglia il mio interesse e ascolto con attenzione il servizio. Si comincia parlando delle opportunità offerte dai comuni che - a detta del servizio - sono quelli che fanno di più durante l’estate, per poi passare alle varie offerte proposte da piscine, centri sportivi e similari con tanto di interviste a gestori che sciorinavano tariffe e promozioni dell’ultimo minuto. Il servizio si chiude. Rimango sconcertato. E di quello che in tutta Italia fanno gli oratori? Delle migliaia e migliaia di bambini e delle centinaia e centinaia di volontari? Nulla. Il Tg1 non se ne è accorto. Alla faccia della completezza dell’informazione! E poi continuano a parlarci di servizio pubblico, di informazione corretta e obbiettiva. Carlo Giovanetti - via mail

Il problema degli ungulati Egr. Direttore, la Regione deve risolvere in maniera definitiva il problema degli ungulati. L’attenzione su questa problematica deve rimanere sempre alta, perché i danni da fauna selvatica interessano non solo la provincia di Alessandria, ma tutto il territorio regionale. Nei giorni scorsi è stata presentata un’interrogazione in Regione riguardo ai danni causati dagli ungulati in provincia di Alessandria. L’agricoltura alessandrina è in allarme “ungulati”. L’elevata presenza di caprioli e cinghiali sta danneggiando gravemente l’intero territorio provinciale, con particolare incidenza nelle aree dell’Ovadese, Acquese e Monferrato. Gli agricoltori sono inermi a fronte della crescita incontrollata di queste specie e sono stati costretti a riseminare più volte nella stessa stagione a causa dei danni procurati da cinghiali e caprioli. Ormai risulta impossibile la coesistenza sul territorio rurale dell’uomo e delle attività agricole con il numero crescente di caprioli e cinghiali. Sono due le necessità: difendere il patrimonio paesaggistico e preservarne l’equilibrio naturale della fauna e della vegetazione e ridurre il rischio arrecato dagli ungulati all’incolumità degli automobilisti. Gli ungulati stanno aumentando in zone che non sono il loro habitat naturale. Vi è inoltre la necessità di considerare e risolvere in maniera efficace e definitiva il problema dello stazionamento e rifugio degli ungulati nelle aree protette. I danni da ungulati verificatesi in tutta la Regione Piemonte dal 1996 al 2011 sono stati pari a 33 milioni di Euro. Marco Botta - Consigliere Regionale del Piemonte La Redazione si riserva la facoltà di ridurre i testi troppo lunghi che devono recare in calce firma leggibile e indirizzo del mittente. Indirizzate la vostra posta a: Il Popolo (Opinioni a confronto), P.tta De Amicis 1 - 15057 Tortona (AL) fax: 0131/821427, mail: ilpopolo@libero.it

a cura della Redazione

Giuseppe Rusconi

Le parole di Papa Francesco

Giancarlo Patrucco

L’impegno

Non lasciatevi rubare la speranza

Sulle tracce di Aleramo

LEV

I Marchesi del Monferrato

Pp. 137

Pp. 72

Pp. 144

Euro 12,00

Euro 7,00

Euro 15,00

Rubbettino

In queste pagine ci sono tanti esempi concreti e tante cifre che, con linguaggio oggettivo, evidenziano quella trama di fratellanza che il mondo cattolico riesce ancora a tessere, con grandi sacrifici, dentro una società per molti versi smarrita. L’indagine non pretende di essere esaustiva, ma di offrire a tutti la possibilità di prendere coscienza della realtà di un’opera, quella della Chiesa in campo sociale, che integra in misura non irrilevante quella dello Stato. La Chiesa è vicina più di ogni altra istituzione a persone e situazioni: riesce dunque a intravedere prima degli altri l’approssimarsi della tempesta. Non a caso la grave crisi economica in cui siamo immersi è stata preannunciata dalle antenne della Caritas prima che dalle previsioni ragionate degli economisti. È un gran lavoro quello fatto con amore dal mondo cattolico, che spesso agisce con molta discrezione nell’accompagnare l’uomo, centro del suo interesse, nelle sue fragilità. Tamponando le emergenze, ma anche stimolando la solidarietà, sa affrontare i problemi in modo strutturale. La Chiesa incontra e dà una mano e lo può fare, perché è sostenuta da Qualcun altro, specie quando cade.

Questo libro uscito per i tipi della Libreria Editrice Vaticana è la raccolta delle catechesi del mercoledì e delle riflessioni del Santo Padre nel tempo di Pasqua. La pubblicazione - che fa parte della collana “Le parole di Papa Francesco” - raccoglie 16 testi che vanno dalla catechesi di Francesco nella sua prima udienza generale, il 27 marzo, al Regina Coeli di domenica 19 maggio, solennità di Pentecoste. Il 27 marzo, Mercoledì Santo, il Pontefice si è soffermato sulla Settimana Santa, quale “tempo di grazia che il Signore ci dona per aprire le porte del nostro cuore”, notando che Dio “non ha aspettato che andassimo da Lui, ma è Lui che si è mosso verso di noi, senza calcoli, senza misure”. La catechesi del 1° maggio è stata dedicata a San Giuseppe lavoratore e a Maria, “due figure così importanti nella vita di Gesù, della Chiesa e nella nostra vita”. Notevole l’invito dell’udienza generale del 24 aprile rivolto ai giovani: “La vita non ci è data perché la conserviamo gelosamente per noi stessi, ma ci è data perché la doniamo. Cari giovani, abbiate un animo grande! Non lasciatevi rubare la speranza!”, da cui il titolo del volume.

Salute oggi Con l’avvento del progresso, la vita di una persona si è gradualmente allungata; se infatti prima dell’800 la vita media era circa fino ai 6065 anni di vita, dalla metà di detto secolo la longevità è divenuto un fattore costante. Certamente proprio il progresso ha contribuito all’innalzarsi della vita media di un individuo, con la scoperta e la messa in opera di sempre nuovi studi e tecnologie, riguardanti principalmente la salute, come le vaccinazioni, i nuovi farmaci, nuove metodiche e macchine diagnostiche, ma soprattutto l’educazione alla prevenzione. Inoltre la divulgazione scientifica e una sempre più attenta e mirata informazione, sono riuscite in pochi decenni a rendere più responsabile e consapevole la pubblica opinione su temi riguardanti la salute, l’ambiente e le condizioni e stili di vita al

Alla figura del marchese Aleramo, fondatore dell’omonima dinastia, è dedicata questo volume presentato lo scorso 18 giugno presso la Libreria Mondadori ad Alessandria. Il libro è un lungo e avventuroso viaggio sulle tracce dei primogenitori di Aleramo e di suo padre Guglielmo. Il percorso di ricerca si snoda attraverso l’Aleramo di Troyes morto a Barcellona, l’Auteramo di Modena e Cittanova, gli Aleramici di Lodi, e poi ancora seguendo l’Aleramo del Vexin nelle sue lunghe peripezie al servizio di Carlo il Calvo, di Ludovico il Balbo e infine di Carlo il Grosso, nel bel mezzo dell’assedio normanno a Parigi e, subito dopo, nella temperie delle lotte per la successione al trono di Francia. Non tutte le domande hanno trovato una risposta certa. Ma, lungo il viaggio, sono affiorati indizi, segnali, menzioni rilevanti. Alcune delle quali, anche inattese e sorprendenti. Alla presentazione è intervenuto anche Roberto Maestri presidente del Circolo “I Marchesi del Monferrato”. Il volume è stato edito con il contributo di Regione Piemonte, Consiglio Regionale del Piemonte, Fondazione CRTorino e Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria.

a cura di Laura Notti

La vita longeva e le nuove età

fine di migliorare il benessere, tutto ciò con il risultato evidente che conferma nel tempo il fatto che si vive di più e meglio. Allungandosi la vita media, non valgono ovviamente più i tradizionali traguardi che hanno identificato, fino al secolo scorso, l’età di un individuo. Se negli anni ’50, c’erano l’infanzia, la giovinezza, l’età adulta e la vecchiaia, e venivano considerati “adolescenti” i ragazzi con età compresa fra i 12 e i 19 anni, “adulti” quelli nella fascia d’età compresa i 25 e i 60 anni, e classificati “anziani” le persone oltre i 60 anni, oggi si sono aggiunte più fasce intermedie e di conseguenza più classificazioni. Si è cominciato con la “terza età”, per definire una generazione di anziani ancora in gamba e più longevi (oggi si parla di una quarta età). Poi è si preferito frammentare ulterior-

mente tutte le fasce di età di un individuo, in una classifica che suona pressappoco così. Oggi si definiscono bambini, coloro che arrivano ai 10 anni; gli adolescenti sono divisi in due categorie, nella prima rientrano quelli nella fascia d’età compresa fra gli 11 e i 20 anni; nella seconda, definita degli “adolescenti adulti” sono compresi i ragazzi fra i 26 e i 34 . Poi ci sono gli adulti, che sono definiti tali dai 35 ai 54 anni, e i “tardo adulti”, quelli cioè compresi fra i 55 e i 64 anni di età. Per quanto riguarda gli anziani, la terza età è ormai superata poiché vengono definiti “giovani anziani” le persone con età compresa fra i 65 e 75 anni e “anziani” generici, quelli al di sopra delle 75 primavere. Le donne, fisiologicamente e anche statisticamente, sono sempre state le più longeve, ma negli ultimi anni c’è stato un notevole recu-

pero del sesso maschile in termini di età media e quindi di sopravvivenza. Oggi riferirsi all’età anagrafica non è più utile per giudicare una persona, perché è la qualità e lo stile di vita che fanno un individuo. L’attenzione al proprio benessere e la prevenzione, intesa prima di tutto a livello dell’alimentazione, poi a livello fisico, per mezzo di una adeguata attività motoria, e, non ultimo, attraverso messa in atto di screening e controlli periodici, hanno aiutato la popolazione degli adulti, o meglio dei “giovani e tardo adulti” e dei “giovani anziani e anziani”, a mantenere benessere fisico e salute. E di questi buoni risultati ne giova proprio la popolazione degli ultra sessantacinquenni, che affrontano la senilità con più interessi, più attività e più ottimismo, anch’esse indispensabili per vivere bene.


IL POPOLO

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Bacheca

Giovedì 27 giugno 2013 L’ANGOLO VERDE - a cura di Alba Algeri

I vantaggi salutari dei frutti del Corbezzolo

Film da vedere

a cura di Matteo Coggiola

“Cha cha cha” di Marco Risi

L’arbusto del corbezzolo con i suoi frutti colorati

Il Corbezzolo, nota in botanica come Arbutus unedo, è una pianta sempre verde tipica della macchia mediterranea che da vari anni ha torvato diffusione anche in molti giardini ontani dai luoghi tipici di provenienza. Si sviluppa nella fase giovanile come arbusto per diventare poi un piccolo albero di medie dimensioni che vive oltre 1215 anni. Il corbezzolo è apprezzato soprattutto per i frutti autunnali e primaverili costituiti da bacche sferiche molto appariscenti di colore rosso vivo con polpa gialla e succosa. Predilige posizioni soleggiate che garantiscono una crescita regolare e vigorosa e terreni sciolti non umidi e argillosi mediamente fertili. Mostra una buona resistenza alla siccità estiva ma soffre per l’eccesso di piogge autunnali e primaverili che possono determinare lo sviluppo di malattie funcigine fogliari. Si bagna nel periodo estivo ma non in inverno e si fertilizza una volta l’anno. Nella lingua parlata, il corbezzolo è celebre anche come albatro: un cespuglio, appartenente alla medesima famiglia del mirtillo, le Ericacee. Antico simbolo del Tricolore, la pianta del corbezzolo assume in autunno una caratteristica triplice colorazione: il bianco dei fiori, il rosso dei frutti ed il verde delle foglie rimandano, per l'appunto, alla bandiera italiana. Come innumerevoli nomi di piante, anche il corbezzolo trae origine dal greco antico: precisamente, il termine arcaico è κόμαρος ed è proprio da questo nome che, nel corso degli anni, derivarono moltissimi ed ulteriori nomignoli dialettali attribuiti alla pianta di corbezzolo. Il corbezzolo ha origine molto antica: tant'è che viene persino citato in un passo dell'Eneide. La pianta viene spesso coltivata per uso ornamentale, vista la particolarità decorativa della stessa; ad ogni modo, i frutti sono commestibili ed il loro impiego è da tempo noto anche nella fitoterapia, grazie alle virtù astringenti e, soprattutto, disinfettanti delle vie urinarie. Il corbezzolo si caratterizza per le foglie coriacee, lucide, ovaliformi e molto estese dal margine seghettato ed irregolare. I fiori, particolarissimi e campanulati, sono riuniti in pannocchie pendule; sono bianchi, talvolta rosati, e riversano verso l'esterno piccolissimi denti, caratteristica inconfondibile. Le antere dei fiori di corbezzolo attirano a sé moltissime api perché ricchissime di nettare. Il miele ricavato presenta un gusto delicato, con una particolare nota amarognola. La pianta di corbezzolo fiorisce e fruttifica contemporaneamente: questo scherzo della Natura è spiegato dal fatto che i frutti derivano dai fiori della precedente annata. Il corbezzolo vanta numerose proprietà, la maggior parte delle quali è attribuita ai tannini, che ne costituiscono una quantità piuttosto consistente: a tal proposito, il corbezzolo è sfruttato nella fitoterapia come disinfettante delle vie urinarie. In fitoterapia, l'impiego di corbezzolo sottoforma di infuso è consigliato in caso di flogosi intestinale. Un uso smodato di corbezzolo e di prodotti a base dello stesso, può arrecare danni a livello gastrointestinale. Abbonamenti annuale EURO 45,00; sostenitore EURO 80,00; estero a seconda della destinazione

Settimanale di informazione della Diocesi di Tortona fondato nel 1896 Registrazione nel Registro Periodici presso il Tribunale di Tortona n. 1/98 del 11.12.1998 Editore O.D.P.F. - Il Popolo Piazza Duomo, 12 - Tortona (AL) Direttore responsabile PIER GIORGIO PRUZZI Direzione e Redazione 15057 Tortona, P.tta De Amicis 1 tel. 0131.811322; fax 0131.821427 e-mail: ilpopolo@libero.it Videocomposizione e impaginazione in proprio Stampa Edizioni Tipografia Commerciale 27024 Cilavegna (Pv), Corso Roma, 200 tel. 0381.96138; fax 0381.660054 e-mail: info@editico.it www.editico.it Amministrazione, Abbonamenti e Pubblicità 15057 Tortona, P.tta E. De Amicis 1 tel. 0131.811322 fax 0131.821427

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Siamo in una Roma cinica e grigia, simbolo (forse) di un Paese alla deriva. Ci sono Corso, investigatore privato che lavora in polizia, e c’è Michelle, un tempo attrice e antico amore del primo. Michelle incarica Corso di sorvegliare il figlio sedicenne. L’uomo incomincia l’impresa ma finisce col perderne le tracce una sera in discoteca. Appena fuori dal locale riesce a intravederlo. Troppo tardi: il giovane, alla guida della propria auto, muore a seguito di un terribile incidente. Il dolore della madre è lacerante. La donna è sposata con un avvocato molto facoltoso. Per fare chiarezza in merito alla dinamica di quella tragedia, a Corso viene affidata la prosecuzione delle indagini, attività che lo porterà a scontrarsi con un ispettore di polizia, Torre,

con il quale vi erano stati in passato dei litigi. Ma l’investigatore riesce alla fine ad avviare le indagini sulla strada giusta, risolvendo la trama dell’intricata vicenda e portando a galla la verità. Corso, il classico duro e

puro che non è in vendita, diventa qui il simbolo delle poche figure che oggi fanno argine contro il malaffare dominante: giudici, magistrati, poliziotti che perseguono finalità di giustizia e verità considerate dagli altri senza alcun valore.

“Cha cha cha” è l’ultimo film di Marco Risi, figlio di Dino, uscito la settimana scorsa. Ha tutto il sapore del thriller italiano. Un susseguirsi di scene d’azione fino al finale bellissimo dove un Nino Frassica in veste di presentatore intona il cha cha cha, “perché questa è l’Italia che ci piace”. Nel cast, un bravissimo Luca Argentero nel ruolo dell’investigatore. Nel sorriso di Corso - l’unico in tutto il film - si leggono al tempo stesso soddisfazione e amarezza: forse è possibile cambiare le cose, ma sarebbe meglio smetterla di affidare il nostro destino al provvidenziale intervento di eroi per caso, mentre noi “continuiamo a ballare sull’orlo del baratro”. Il film è da valutare come consigliabile e nell’insieme problematico.

volti di amicizia “Volti di amicizia” è uno spazio in cui i lettori possono vedere pubblicata una loro foto che ha per soggetto dei momenti di vita quotidiana: un compleanno, una lieta ricorrenza, una festa in famiglia... La Redazione si riserverà di scegliere le foto più belle e di “appenderle” in BachecA. I lettori che vogliono farci pervenire le loro fotografie devono scrivere a “Volti di amicizia” c/o “Il Popolo”, P.tta De Amicis 1, 15057 - Tortona (AL) oppure inviare la loro foto in formato jpg all’indirizzo: ilpopolo@libero.it

Il CRAL di Tortona in gita a Firenze lo scorso aprile, in occasione della mostra “La Primavera del Rinascimento a Firenze - 1400 - 1460” a Palazzo Strozzi. Nella foto, il gruppo dei partecipanti posa all’ingresso di Palazzo Strozzi, prima della visita.

La Ricetta

a cura di Chiara Parente da “A tavola con le nonne”

Le foglie di salvia fritte Anche se la salvia (Salvia officinalis) è una delle piante aromatiche più comuni nel Tortonese e piuttosto presenti nella cucina locale, sono pochi ormai i locali sparsi nelle campagne, in cui viene servito un assaggio di salvia fritta. Eppure quest’antipastino è veramente squisito! Inoltre la salvia, accompagnata il più delle volte al burro e all’aglio, possiede parecchie virtù benefiche. Considerata l’erba delle donne per eccellenza, perché ricca di follicolina, in passato era ingerita per favorire l’avvio del flusso mestruale ritardatario. Ma non solo. La salvia era ritenuta una sorta di panacea di tutti i mali, efficace per riportare la salute agli ammalati, maschi o femmine che fossero, serviva per preparare decotti, largamente usati come antifiammatori e rinfrescanti delle vie urinarie. Ingredienti per 4 porzioni 20 grandi foglie di salvia

2 cucchiai di farina bianca l bicchiere di olio extravergine d’oliva 200 gr di latte farina q.b. parmigiano grattugiato q.b. 1 uovo in tero sale q.b. Preparazione Impastate latte, farina, uova, parmigiano grattugiato e un pizzico di sale, fino ad ottenere un composto abbastanza denso. Lasciate riposare una mezz’ora, quindi immergete le foglie di salvia. Fate scaldare l’olio in una padella da fritti. Infarinate le foglie e gettatele man mano in padella. Quando sono dorate levatele con la schiumarola e deponetele su di un foglio di carta assorbente. Servitele caldissime.


IL POPOLO

SPORT E TEMPO LIBERO

Giovedì 27 giugno 2013

BRONI Il Basket femminile ha un nuovo allenatore

La squadra “rosa” pensa al futuro Silvia Carù è contenta di rimanere? “Ovviamente sì. - dice la giocatrice - Ci sono i presupposti per divertirci e fare una stagione interessante. Uno stimolo ulteriore per restare”. Lei conosce molto bene il neo allenatore, vero? “Ho incontrato Giroldi nella stagione 2006-2007 a Reggio Emilia e mi ero trovata molto bene. Un’annata fantastica: avevamo raggiunto la finale promozione e la final four della Coppa di Lega. Speriamo sia di buon auspicio. Metterei la firma per ripetere la stagione che ho fatto con lui a Reggio”. Le piace il suo gioco? “Aldilà dei risultati, mi sono trovata a mio agio con il suo gioco (difesa alta e contropiede), sono migliorata tantissimo”. Eugenia Zamelli è soddisfatta della sua riconferma? “Sono felicissima di giocare ancora a Broni. - dice Zamelli - Sarebbe stata la mia prima scelta a prescindere, perché sono molto legata alla piazza”. Il nuovo allenatore della squadra Giancarlo Giroldi

BRONI - Terminato ormai da due mesi il campionato 2012/13, la Pallacanestro Femminile Broni 93 pensa già alla prossima stagione. La formazione oltrepadana si è regolarmente iscritta al campionato di serie A2, la cui formula dovrebbe essere ufficializzata a breve. La prima mossa è stata la presentazione del nuovo allenatore Giancarlo Giroldi.

“Parleremo in questi giorni con i dirigenti e sentiremo la disponibilità di chi ha fatto parte l’anno scorso dello staff tecnico. Avremo modo di incontrarci per trovare un accordo e poi programmare tutto nel migliore dei modi”. Una scelta che soddisfa in pieno la dirigenza: “Lo conosco da otto anni. - spiega il

Lo sa che i dirigenti stanno allestendo una squadra competitiva? “E’ un incentivo in più per restare”. Conosce il nuovo allenatore? “Non conosco personalmente Giroldi. So come giocano le sue squadre, che sono supercompetitive, super atletiche. E molto volte mi sono andate di traver-

Coach Giroldi perché ha scelto Broni? “Ho ricevuto diverse proposte, ma Broni è stata la società che più delle altre ha voluto raggiungere rapidamente un accordo. - dice il nuovo allenatore E’ con grande soddisfazione che sancisco l’inizio di questa avventura”. Broni è sempre stata un’avversaria. Adesso i tifosi saranno dalla sua parte, cosa ne pensa? “Da parte mia c’è sempre stata stima ed un senso di sfida, perché contro Broni, sia quando allenavo Reggio Emilia che quando l’anno scorso sedevo sulla panchina di Crema, le partite sono state molto combattute. Ho sempre visto da avversario un bell’ambiente, dal punto di vista societario e del contorno: c’è un pubblico che reputo uno dei migliori del basket femminile italiano. I tifosi hanno rappresentato sempre uno stimolo anche come avversario”. Con quali obiettivi affronterete la prossima stagione? “Proveremo non solo a consolidare la permanenza in serie A2 ma vorremmo fare un ulteriore salto di qualità. - risponde Giroldi - Molto dipenderà dal gruppo che riusciremo ad allestire. Comunque dal primo giorno in palestra daremo il 101% per raccogliere il miglior risultato possibile”. Ha già un’idea anche sullo staff tecnico?

La OMC Broni in campo contro il Marghera

direttore sportivo Andrea Achilli - Ho una grande stima di Giroldi, confermata dal gioco delle sue squadre e dal suo modo di stare in palestra. L’anno scorso non pensavo si allontanasse da casa (abita a Reggio Emilia con la famiglia, allenava a Crema), e quando l’ho visto gli ho detto: “mi spiace di non averti contattato”. Quest’anno una volta che abbiamo capito ci sarebbero stati dei movimenti sulle panchine, è stato il primo coach che ho contattato”. Dopo la firma dell’allenatore, sono arrivate anche le due prime conferme: Silvia Carù e Eugenia Zamelli.

so perché perdevo. Spero che possa fare bene anche a Broni”. Intanto, mentre il nostro giornale è in stampa, potrebbero essere arrivate altre novità di mercato. Secondo indiscrezioni, la società bronese avrebbe raggiunto un accordo con una top player, una giocatrice di alto profilo, nel giro della Nazionale italiana. La firma sembra imminente. Nessuna novità sul fronte della sponsorizzazione principale. I dirigenti fanno sapere che sono in corso delle trattative. Franco Scabrosetti

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La strana Coppa di Franco Scabrosetti La Confederations Cup volge ormai al termine. Domenica, alle 24 (ora italiana), lo stadio Maracanà di Rio de Janeiro ospiterà l’atto conclusivo della nona edizione della manifestazione, che rischia di passare alla storia soprattutto per i disordini e le proteste scoppiate in tutto il Brasile. Come passerà agli annali del calcio la partecipazione di Tahiti, che nelle tre partite del girone eliminatorio ha incassato 24 reti, segnando appena una. Ma per i calciatori dell’isola della Polinesia francese, resa famosa dai quadri di Gauguin, è proprio il caso di dire che l’importante è partecipare. Il sogno di scendere sui campi più prestigiosi del calcio mondiale si è concretizzato con la vittoria del campionato d’Oceania nel 2012. In finale i tahitiani hanno avuto la meglio sulla Nuova Caledonia (1-0). La rete decisiva è stata realizzata da Chong Hue, attaccante di origine cinese che, senza fortuna, ha militato in un club belga di terza divisione. Quello dell’isola è un sistema dilettantistico: la federazione conta solo due dipendenti, al massimo campionato nazionale partecipano 11 squadre e i giocatori vivono grazie ad altre occupazioni. L’unica occasione di confronto con realtà calcisticamente più evolute avviene grazie alla Coppa di Francia. Tahiti è territorio d’Oltremare francese, quindi le sue formazioni hanno il diritto di prendere parte ai turni preliminari del trofeo transalpino. Trasferte in cui i polinesiani rimediano spesso pesanti sconfitte. Gli sport nazionali sono il rugby, il surf e la canoa. Arrivederci alla prossima settimana per l’ultima puntata. A Casei vince Brandolini e a Broni Papandrea

Due gare di bocce CASEI GEROLA - Il giovane Andrea Brandolini (17 anni, oltrepadano, ma tesserato per la società Ariberto, del comitato di Como), ha vinto per il secondo anno consecutivo il “Trofeo Polisportiva Alleanza”, giunto alla 14^ edizione. Le fasi finali si sono disputate nella serata di lunedì 24 giugno sulle corsie della bocciofila Alleanza di Casei Gerola. Al torneo, a carattere regionale, hanno partecipato 192 individualisti, sotto la direzione di Roberto Vilmercati, assistito dagli arbitri Marco Marchese e Celestino Antoninetti. Nella finalissima, conclusasi con il punteggio di 12 a 3, il giovane campione ha avuto ragione di Gabriele Finardi, alfiere della società Stradellina. A Casei il giovane atleta della Ariberto ha fatto valere la sua classe, con una buona condotta di gara, dimostrando di possedere una buona dose di autostima e un’ottima padronanza del proprio potenziale tecnico. Discreta la prova di Finardi, forse tradito da un po’ di stanchezza. Sul terzo gradino del podio sono saliti, a pari merito: Massimo “Cobra” Zerba (Centro Sportivo Vogherese) e Renzo Faravelli (società Chiusani di Rocca Susella). Suggestiva la cerimonia delle premia-

Andrea Brandolini, Roberto Vimercati e Gabriele Finardi

zioni, ben condotta da Battista “Profe” Valenti. A Broni, nella tarda serata di venerdì 21 giugno, l’ex campione del mondo Angelo Papandrea, tesserato per la società Clusone, di Bergamo, si è aggiudicato con pieno merito il “Memorial coniugi Pisani”, gara regionale organizzata dalla società Nuova Bronese. Le fasi finali del torneo, a cui hanno preso parte 152 individualisti, si sono svolte sulle corsie all’aperto della bocciofila Bronese, con la supervisione di Fausto Bergami, direttore di gara, e degli arbitri Ilario Finotti e Roberto Roccato. Nella finalissima, Papandrea ha sconfitto il sorprendente Davide Pastore, alfiere della società Oltrepò di Fumo. Sul terzo gradino del podio, a pari sono saliti: Massimo Zerba (C.S.V.) e Luciano Roccato (Nuova Bronese). g.m.

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