Il popolo 7 novembre 2013

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CASATISMA. Anniversario per la beata Suor Nicoli

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Il Santachiara al salone milanese di estetica A pagina 15

NOVESE

Scuole in gara per scoprire “giovani energie”

OLTREPO’

Broni, convegno sullʼenoturismo in vista dellʼExpo

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Le larghe intese si sono trasformate nelle lunghe attese. E le riforme che tutti vorrebbero restano al palo

La politica italiana avvolta nella nebbia Un mese, un mese esatto. Archiviati i due appuntamenti politici del prossimo 8 dicembre conosceremo il destino del governo Letta e le strategie elettorali dei partiti nel caso che uno dei soci di maggioranza della compagine – il Pdl o Forza Italia che dir si voglia oppure il Pd – staccasse la spina ad un esecutivo da tempo sulla graticola. Domenica 8 dicembre il Partito democratico celebrerà la liturgia delle primarie per scegliere il candidato alla segreteria, una consultazione che vale come pura formalità in quanto tutte le previsioni sono per il sindaco pro tempore di Firenze, con i contendenti Cuperlo, Civati e Pittella largamente distanziati nei sondaggi. Salvo ripensamenti nella medesima giornata il Pdl riunirà il consiglio nazionale.

UN LUOGO

L’Ofiuco e S. Benedetto La settima puntata della nostra “scoperta del cielo cristiano” curata dall’Osservatorio di Cecima. A PAGINA 11

CIGOGNOLA

Da 30 anni ristoratori per passione Una storia di costume, iniziata da una corriera e che va avanti da 30 anni. ANTONIO GIORGI A PAGINA 6

Il Papa al Verano

GIORNATA DEL RINGRAZIAMENTO

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CAMPAGNA “UNO DI NOI”

“Tutti avremo “Il lavoro dei campi ci rinnova” Più di 1 milione di firme un tramonto” di M. MICHELA NICOLAIS Il tramonto e la speranza. La morte e la vita. Il nostro presente e il nostro futuro. La gioia di essere “ancorati” sulla riva giusta. Vent’anni dopo, un altro Papa entra al cimitero del Verano. Papa Francesco, in un pomeriggio insolitamente estivo, attorniato da un fiume di gente che lo attendeva già da oltre un’ora davanti alle transenne che perimetravano l’ingresso al cimitero monumentale più antico di Roma, riprende una consuetudine che si era interrotta esattamente vent’anni fa, il 1° novembre del 1993, CONTINUA A PAGINA 4

“Fondamentale resta per ogni giovane il gesto di Martino: condividere quello che abbiamo, spartirlo fraternamente, poiché la fraternità è il fondamento e la via per la pace. Solo da questo stile di condivisione nascerà la fiducia nelle cooperative e nei consorzi, nei quali è possibile realmente diffondere il prodotto tipico di una terra”. Così scrivono i Vescovi incaricati della pastorale sociale nel Messaggio per la 63ª Giornata nazionale del Ringraziamento, che si celebra il 10 novembre.

Un paese, l’Italia, che ancora una volta si rivela molto sensibile ai temi della vita e che si comporta di conseguenza: questa è la prima impressione che si ha di fronte ai risultati della raccolta firme europea per la campagna “Uno di Noi”, che si è conclusa il 31 ottobre totalizzando circa 1,6 milioni di firme. Ebbene, di questo milione e 600mila firme raccolte nei 28 Paesi europei, quasi 600 mila sono di cittadini italiani: cioè un “rotondo” 37% del totale continentale. Un dato che fa riflettere.

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VITA DELLA DIOCESI

Giovedì 7 novembre 2013

Al Mater Dei Secondo incontro di catechesi biblica con don Claudio Doglio

Giona: il profeta della conversione

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Notizie diocesane

IL POPOLO

14 NOVEMBRE/IN SEMINARIO

Preghiera per le vocazioni con il Vescovo Continuano gli incontri mensili di preghiera e di adorazione per le vocazioni che saranno guidati dal Vescovo Mons. Martino Canessa. Il prossimo appuntamento è fissato per giovedì 14 novembre, alle ore 21, presso la cappella del Seminario a Tortona. 14 NOVEMBRE/IN CURIA

Consiglio Presbiterale Giovedì 14 novembre, alle ore 9.30, nel salone della Curia, il Vescovo Mons. Martino Canessa ha convocato il Consiglio Presbiterale, unitamente ai Vicari Foranei. All’ordine del giorno, dopo la recita dell’Ora Media, la presentazione della situazione economica della Diocesi: la Caritas diocesana, il Centro “Paolo VI”, la Casa “Sacro Cuore - Casa del Clero”. Relatori saranno i responsabili delle istituzioni. Varie ed eventuali. 22 NOVEMBRE/IN SEMINARIO

Consiglio Pastorale

TORTONA - Il libro di Giona è uno dei più brevi di tutta la Bibbia, eppure riesce a sottolineare con forza la misericordia di Dio, che è sempre pronto a perdonare tutti ed ama così tanto le Sue creature da rattristarsi per aver solo minacciato qualche punizione. Di questo libro ha parlato don Claudio Doglio lo scorso lunedì 28 ottobre nell’auditorium del centro Mater Dei in Tortona, davanti ad un pubblico sempre numeroso, attento e partecipe. Giona, dunque, è un profeta, non perché sa prevedere il futuro, ma perché è chiamato a farsi portavoce della Parola di Dio, una Parola che, a volte, esprime anche minacce di punizione che, però, sono l’espressione della volontà misericordiosa del Signore, il quale non aspetta altro che la manifestazione del pentimento per accordare subito il proprio perdono. Anche se inserito tra i testi dei 12 profeti minori, il libro di Giona, di autore ignoto, è piuttosto un racconto esemplare, una storia pedagogica di speranza che inizia con un atto di disobbedienza: il profeta è chiamato dal Signore per andare a predicare la Parola di conversione nella grande città di Ninive, nome che non indica la capitale dell’Impero Assiro, che non esiste più da tempo, ma un ambiente urbano pagano, segnato da peccato e corruzione diffusa. Giona si mette in cammino, sì, ma verso Occidente, perché si imbarca su una nave diretta a Tarsis nel tentativo di allontanarsi da Dio e dall’incarico che gli ha affidato. Un forte vento ed una tem-

pesta mettono in serio pericolo la nave e, mentre i marinai pagani pregano ognuno il proprio Dio, Giona si addormenta, finché non è lo stesso capitano ad esortarlo a pregare… ma di chi è la responsabilità della tempesta? La sorte cade su Giona che, interrogato, si autodenuncia, riconoscendo di aver disobbedito a Dio e viene gettato in mare. Giona, naufrago in mare, rappresenta il “naufragio” di Israele, vale a dire il fallimento segnato dall’esilio in Babilonia, quando il popolo ha seriamente rischiato di scomparire. Ma non è andata così né per Israele, né per Giona: pur nella distruzione totale non si annega, perché Dio non vuole la morte delle Sue creature e la Sua logica non è quella della vendetta. Un grosso pesce inghiotte il profeta che resta per tre giorni e tre

notti nel ventre del mostro marino e qui prega Dio: sembra davvero pentito ed il Signore ordina al pesce di rigettarlo su una spiaggia dove ancora esorta Giona ad alzarsi ed andare a Ninive. E questa volta Giona va: la sua predicazione penitenziale viene ascoltata e creduta, tanto che i niniviti iniziano da subito atti di penitenza, preghiera e digiuno, si convertono, riconoscono il male commesso e chiedono perdono al Dio di cui Giona ha portato la Parola. Il Signore non aspettava altro e subito accorda il proprio perdono, suscitando lo sdegno del profeta che, invece, avrebbe voluto per Ninive una punizione esemplare: anche qui Giona è espressione del popolo di Israele (e di quanti di noi?) perché non comprende e non accetta il volto misericordioso di un

Sul sito della Diocesi, www.diocesitortona.it, si possono scaricare le registrazioni e le dispense delle conferenze

Dio che perdona tutti i popoli, anche quelli che non credevano in Lui. Giona, sdegnato e risentito contro Dio, esce dalla città e va nel deserto ad aspettare la morte, ma, ancora una volta, Dio gli è vicino e fa velocemente crescere un albero che protegga Giona dal sole e, per un giorno, la vita del profeta è salva. All’alba del giorno successivo è sempre il Signore a prendere l’iniziativa: ordina ad un verme di rodere l’albero fino a farlo seccare e Giona, annichilito dal sole implacabile e dal vento afoso, ancora una volta chiede di morire. Allora Dio cerca di farlo ragionare: tu ti rattristi fino alla morte per una pianta e non pensi a quanto mi sarei rattristato io per la morte di un intero popolo? Non devo forse, aggiunge il Signore, avere pietà di quanti si pentono e cambiano vita? Questo è Dio: il Padre di tutti, anche dei pagani ed è disposto a perdonare tutti, a patto che si convertano, riconoscano di essere nel peccato e chiedano perdono. Giona, che voleva un Dio giustiziere, non aveva capito che una Sua minaccia di punizione è sempre collegata ad un richiamo alla conversione, perché Dio non è mai contento di punire e chiama quanti credono in Lui ad essere aperti verso tutti, ad amare il prossimo, a non essere indifferenti verso le sorti altrui, a perdonare le offese ricevute poiché anche chi crede è stato perdonato. Dio non compie vendette: Giona non l’ha capito… e noi? Patrizia Govi

Venerdì 22 novembre, alle ore 18, è convocato il Consiglio Pastorale. La riunione si terrà nel salone del Seminario con il seguente svolgimento: recita dei Vespri, a seguire il saluto di Mons. Vescovo. Il tema dell’incontro sarà: “Come è stato vissuto l’Anno della Fede nelle parrocchie, nelle associazioni e nei movimenti”. Relazioneranno i rappresentanti delle suddette realtà. Varie ed eventuali. Alle ore 19.30 la cena a buffet; mentre alle ore 21 tutti in Cattedrale per la conclusione dell’Anno della Fede.

Don Benzi presto beato

Sei anni fa la morte del sacerdote dalla tonaca lisa che ha speso la sua vita per amore. Il cardinale Tonini disse: “Ha dato libertà allo Spirito Santo di operare dentro di lui”. Un bella notizia: il Vescovo di Rimini ha ricevuto la richiesta formale di aprire la causa di beatificazione. Era un misticooperativo “perché per stare in piedi - ripeteva a chi lo frequentava - bisogna stare in ginocchio. Ha aggiunto il cardinale: “Era un uomo libero, perché è un uomo puro, innocente. I vetri limpidi accolgono tutto: il filo di luce nella notte e lo splendore del sole a mezzogiorno. È uno che ha dato libertà allo Spirito Santo di operare dentro di lui”.

Diario del Vescovo Il Vescovo riceve in udienza martedì 12 e sabato 16 novembre dalle 8.30 alle 12.30. Per eventuali comunicazioni, prendere contatto con la Segreteria Vescovile, al mattino (escluso il lunedì), tramite telefono (0131 816635 - fax 0131 816637), via mail: vescovo@diocesitortona.it. o attraverso il sito www.diocesitortona.it

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CAMPANE


Convegno ecclesiale: proiettati verso Firenze Si terrà dal 9 al 13 novembre 2015. Il tema: “In Gesù Cristo il nuovo umanesimo”. Mons. Cesare Nosiglia invita: “Dobbiamo parlare il linguaggio dell’amore”

È partito l’invito a partecipare al convegno del decennio. Dopo Roma, Loreto, Palermo e Verona, appuntamento nel capoluogo toscano. La consapevolezza di dover affrontare una crisi antropologica cui rispondere con la fede. Sulla scia di Papa Francesco: “Il credente non è arrogante: lungi dall’irrigidirci, la sicurezza della fede ci mette in cammino, e rende possibile la strada del dialogo con tutti”. A partire dai temi “della famiglia, della cultura, dell’economia, della politica, della convivenza sociale, della custodia del creato, della pace”. “Solo una Chiesa che si rende vicina alle persone e alla loro vita reale pone le condizioni per l’annuncio e la comunicazione della fede”. È il presupposto da cui parte l’“invito” al prossimo Convegno ecclesiale nazionale, che si svolgerà a Firenze dal 9 al 13 novembre 2015 sul tema: “In Gesù Cristo il nuovo umanesimo”. “L’atteggiamento che deve ispirare la riflessione è quello a cui richiama quotidianamente Papa Francesco”, scrivono i vescovi: “Leggere i segni dei tempi e parlare il linguaggio dell’amore che Gesù ci ha insegnato”. “Attingendo alla tradizione vivente della fede cristiana si legge nell’introduzione, firmata da monsignor Cesare Nosiglia, presidente del Comitato preparatorio - intendiamo avviare una riflessione sull’umanesimo, su quel ‘di più’ che rende l’uomo unico tra i viventi; su ciò che significa libertà in un contesto sfidato da mille possibilità; sul senso del limite e sul legame che ci rende quello che siamo”. “Come superare l’interruzione della relazione con l’Altro, così nociva per la giusta comprensione del-

IL POPOLO

VITA DELLA CHIESA

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l’uomo?”. Di questo interrogativo il Convegno ecclesiale di Firenze intende farsi carico per “ripensare, guardando a Cristo Gesù, il rapporto tra Dio e l’uomo e degli uomini tra di loro”. “Prepararsi al Convegno di Firenze - si legge ancora nell’invito - può rappresentare per le Chiese che sono in Italia l’occasione propizia di ripensare lo stile peculiare con cui interpretare e vivere l’umanesimo nell’epoca della scienza, della tecnica e della comunicazione”. Sulla base dei contributi inviati alla segreteria del Comitato preparatorio entro fine maggio 2014, verrà elaborato il documento di lavoro per l’anno pastorale successivo.

Un cammino mai interrotto Quello di Firenze sarà il quinto Convegno ecclesiale nazionale, dopo quelli di Roma (1976), Loreto (1985), Palermo (1995) e Verona (2006), da “incrociare” con gli Orientamenti pastorali del decennio entro cui il Convegno stesso si collocava. In questo cammino di “rinnovamento” che ha caratterizzato questi 50 anni di attuazione del Concilio, “al centro dell’attenzione è sempre rimasta l’evangelizzazione, attuata in spirito di dialogo con il contesto sociale italiano”, si legge nell’invito, e “sempre desta è stata anche l’attenzione nei riguardi dell’humanum”.

Affrontare la crisi antropologica “La modernità - affermano i vescovi - ci consegna un mondo provato da un individualismo che produce solitudine e abbandono, nuove povertà e disuguaglianze, uno sfruttamento cieco del creato che mette a repentaglio i suoi equilibri”. Per questo,

“è tempo di affrontare tale crisi antropologica con la proposta di un umanesimo profondamente radicato nell’orizzonte di una visione cristiana dell’uomo ricavata dal messaggio biblico e dalla tradizione ecclesiale, e per questo capace di dialogare col mondo”. “Il tu e il noi - gli altri - nell’epoca in cui viviamo sono spesso avvertiti come una minaccia per l’integrità dell’io”, ammonisce la Cei citando l’emergenza educativa: “La difficoltà di vivere l’alterità emerge dalla frammentazione della persona, dalla perdita di tanti riferimenti comuni e da una crescente incomunicabilità”. Per superare l’interruzione tra l’io e l’altro, la proposta della Cei, occorre “riguadagnare la consapevolezza del nostro provenire da Dio: non siamo Dio, ma siamo da Dio e, conseguentemente, per Dio. Non possiamo più pensare: ‘O io, o Tu’, ma siamo spinti a riconoscere: ‘Io grazie a Te’”.

L’umanesimo cristiano “Oggi l’umanesimo cristiano sembra essere soltanto una variante minoritaria tra i numerosi e differenti umanesimi che preferiscono non richiamarsi ad alcuna ispirazione evangelica”, denunciano i vescovi. Per questo, “pur nella consapevolezza della natura plurale dell’odierna società”, uno degli scopi del Convegno è quello di “proporre alla libertà dell’uomo contemporaneo la persona di Gesù Cristo e l’esperienza cristiana quali fattori decisivi di un nuovo umanesimo”, a partire della consapevolezza che “l’annuncio dell’evento di Cristo sia capace di interagire con Chiese e confessioni cristiane, con le religioni e

con le diverse visioni del mondo, valorizzando tutti gli elementi positivi che la modernità può offrire in abbondanza”. “I cristiani, in quanto cittadini, desiderano abitare con questo stile la società plurale, protesi al confronto con tutti, in vista di un riconoscimento reciproco”, assicurano i vescovi, secondo i quali il Convegno di Firenze può essere anche l’occasione “perché ogni Chiesa possa ripensare anche alle figure significative che in epoche diverse hanno indicato la via di un autentico umanesimo cristiano”.

In dialogo col mondo La fede “ci rende capaci di dialogare col mondo, facendoci promotori di incontro fra i popoli, le culture, le religioni”. Come ha scritto Papa Francesco, “il credente non è arrogante: lungi dall’irrigidirci, la sicurezza della fede ci mette in cammino, e rende possibile la strada del dialogo con tutti”. Ecco perché “vale la pena di accogliere il richiamo all’umano con cui veniamo proiettati verso Firenze”, sulla scia del magistero pontificio contemporaneo, da Leone XIII a Benedetto XVI. “La difesa dell’integrità umana - scrivono i vescovi va di pari passo con la sostenibilità dell’ambiente e dell’economia, giacché i valori da preservare sul piano personale (vita, famiglia, educazione) sono pure determinanti per tutelare quelli della vita sociale (giustizia, solidarietà, lavoro)”. Tra i problemi particolarmente urgenti su cui dialogare con “tutti gli uomini di buona volontà”, il documento cita “quelli della famiglia, della cultura, dell’economia, della politica, della convivenza sociale, della custodia del creato, della pace”.

Giovedì 7 novembre 2013

Il Papa al Verano

“Avremo un tramonto” CONTINUA DA PAGINA 1

con Giovanni Paolo II. E lo fa pronunciando un’intensa omelia interamente a braccio e concludendo la Messa come aveva fatto poche ore prima, nell’Angelus di Ognissanti - con una speciale preghiera per gli immigrati morti nel “crudele deserto” o annegati in mare. Ai quali augura, come alle migliaia di persone che sono assiepate lungo il viale centrale del Verano, un futuro migliore. All’insegna di quella speranza che “non delude mai”. Perché oggi, ci tiene a sottolineare Papa Francesco nel giorno in cui si è soliti andare a trovare i propri cari che riposano nei cimiteri, “è un giorno di gioia, una gioia serena, tranquilla. Un giorno della gioia, della pace”. Tutti abbiamo un tramonto. “A quest’ora, prima del tramonto, in questo cimitero, ci raccogliamo e pensiamo al futuro, a tutti quelli che sono andati, che ci hanno preceduto nella vita e sono nel Signore”. Con queste parole Papa Francesco ha cominciato l’omelia. E al tema del tramonto Papa Francesco è tornato alla fine della sua riflessione, quasi chiudendo un cerchio, e sono certamente queste le parole che i presenti si ricorderanno di questa giornata: “In questo pretramonto di oggi ognuno può pensare al tramonto della sua vita”. “Tutti noi avremo un tramonto”, ha ricordato il Papa, esortando ciascuno a chiedersi: “Lo guardo con speranza? Lo guardo con quella gioia di essere accolto dal Signore?”. “Oggi è un giorno di gioia, una gioia serena, tranquilla - ha proseguito - un giorno della gioia, della pace”. “Pensiamo al tramonto dei fratelli e delle sorelle che ci hanno preceduto - ha aggiunto - al nostro tramonto, al nostro cuore, e domandiamoci: dove è ancorato il nostro cuore? E se non è ancorato bene, ancoriamolo là, in quella via, sapendo che la speranza non delude, perché il Signore Gesù non delude”. La speranza che non delude. Ripercorrendo le letture del giorno, il Papa ha citato la “visione del cielo” contenuta nella prima tratta dal libro dell’Apocalisse e ha commentato: “La bellezza, la bontà, la verità, la tenerezza, l’amore pieno: ci aspetta quello, e quelli che ci hanno preceduti sono là e proclamano che sono stati salvati non per le loro opere. Hanno fatto opere buone, ma sono stati salvati dal Signore. La salvezza appartiene al nostro Dio: è lui che ci salva, che ci porta come un papà, che ci dà la sua mano alla fine della nostra vita, proprio in quel cielo dove sono i nostri antenati”. “Se andiamo nella via con il Signore, lui non delude mai!”, ha esclamato il Papa, che

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sempre seguendo le letture ha citato la domanda che fa uno degli anziani: “Chi sono questi vestiti di bianco?”. “Sono quelli che vengono dalla grande tribolazione - la risposta - e hanno lavato le loro vesti lavandole con il sangue dell’Agnello”. “Soltanto possiamo entrare in cielo grazie al sangue dell’Agnello, grazie al sangue di Cristo”, ha ricordato il Papa: “Se oggi pensiamo ai nostri fratelli e alle nostre sorelle che ci hanno preceduti - ha aggiunto - è perché sono stati lavati nel sangue di Cristo. È questa la nostra speranza, e questa speranza non delude”. “Vedere Dio, essere simili a Dio: è questa la nostra speranza”, ha detto. Avere il cuore ancorato là. “Oggi, giorno dei santi, e prima del giorno dei morti, è necessario pensare un po’ alla speranza, a questa speranza che ci accompagna nella vita”. È il tema centrale dell’omelia, e il Papa ci torna a più riprese. “Spesso dipingiamo la speranza come un’ancora”, ha detto soffermandosi su questa immagine: “Come se la vita fosse un’ancora e tutti noi, andando, tenendo la corda...”. “Avere il cuore ancorato là, dove sono i nostri antenati, i santi, dove è Gesù, Dio”, l’invito del Pontefice: “Questa è la speranza che non delude”. La speranza, l’altra immagine, “è un po’ un lievito, perché ti fa allargare l’anima: ci sono momenti difficili nella vita, ma con la speranza l’anima va avanti, guarda quello che ci aspetta”. “Oggi è un giorno di speranza”, ha ripetuto il Papa riferendosi alle festività di questi giorni: “I nostri fratelli e le nostre sorelle sono alla presenza di Dio. Anche noi saremo lì per pura grazia del Signore, se noi camminiamo con Gesù”. “La speranza ci purifica”, ha proseguito, ci “alleggera” (ha detto al posto di “alleggerisce”), “ci fa andare di fretta”. Morti nel deserto e in mare. “Vorrei pregare in modo speciale - le sue parole - per quei fratelli e quelle sorelle che in questi giorni sono morti mentre cercavano una liberazione, una vita più degna”. La fine della Messa al Verano è dedicata ai tanti immigrati morti di fame, di sete e di fatica nel deserto o annegati in mare, per i quali poche ore prima al termine dell’Angelus aveva chiesto una preghiera silenziosa. “Abbiamo visto le fotografie - ha detto Papa Francesco la crudeltà del deserto, abbiamo visto il mare dove tanti sono affogati”. “Preghiamo per loro - ha proseguito - e anche per quelli che si sono salvati e che in questo momento sono in tanti posti di accoglienza, ammucchiati, sperando che le pratiche legali si affrettino per potersene andare”.

CAMPANE


IL POPOLO Giovedì 7 novembre 2013

IL VANGELO DELLA DOMENICA

10 Novembre - XXXII Domenica del Tempo Ordinario

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IL COMMENTO AL VANGELO Le ultime domeniche dell’anno liturgico - oggi è la terz’ultima - invitano a considerare il futuro, le “realtà ultime” del mondo nel suo insieme, e di ciascun uomo in particolare. E’ un invito a regolare il transitorio presente in base all’esito che gli atteggiamenti di oggi produrranno in forma definitiva nel mondo venturo. Con l’episodio narrato dal vangelo di questa domenica, il rapporto tra presente e futuro tocca un tema di forte impatto nella vita di tutti. Gli avversari di Gesù, in questo caso i sadducei che non credevano nella vita eterna, tentano di mostrare l’inconsistenza del suo insegnamento in proposito, presentandogli un caso-limite, verosimilmente inventato.

“Dio non è dei morti, ma dei viventi”

“Maestro, Mosè ci ha prescritto: Se muore il fratello di qualcuno che ha moglie, ma è senza figli, suo fratello prenda la moglie e dia una discendenza al proprio fratello. C’erano dunque sette fratelli: il primo, dopo aver preso moglie, morì senza figli. Allora la prese il secondo e poi il terzo e così tutti e sette morirono senza lasciare figli. Da ultimo morì anche la donna. La donna dunque, alla risurrezione, di chi sarà moglie? Poiché tutti e sette l’hanno avuta in moglie”. Lc 20,27-38 In quel tempo, si avvicinarono a Gesù alcuni sadducèi - i quali dicono che non c’è risurrezione e gli posero questa domanda: «Maestro, Mosè ci ha prescritto: “Se muore il fratello di qualcuno che ha moglie, ma è senza figli, suo fratello prenda la moglie e dia una discendenza al proprio fratello”. C’erano dunque sette fratelli: il primo, dopo aver preso moglie, morì senza figli. Allora la prese il secondo e poi il

terzo e così tutti e sette morirono senza lasciare figli. Da ultimo morì anche la donna. La donna dunque, alla risurrezione, di chi sarà moglie? Poiché tutti e sette l’hanno avuta in moglie». Gesù rispose loro: «I figli di questo mondo prendono moglie e prendono marito; ma quelli che sono giudicati degni della vita futura e della risurrezione dai morti, non prendono né moglie né marito: infatti non possono

più morire, perché sono uguali agli angeli e, poiché sono figli della risurrezione, sono figli di Dio. Che poi i morti risorgano, lo ha indicato anche Mosè a proposito del roveto, quando dice: “Il Signore è il Dio di Abramo, Dio di Isacco e Dio di Giacobbe”. Dio non è dei morti, ma dei viventi; perché tutti vivono per lui».

IL SANTO DELLA SETTIMANA - a cura di Daniela Catalano

San Bartolomeo il giovane Il prossimo 11 novembre, la Chiesa fa memoria di San Bartolomeo il giovane, monaco e abate calabrese. Nacque Rossano, in provincia di Cosenza, intorno al 980 da una nobile famiglia, originaria di Costantinopoli. Il suo nome di battesimo era Basilio, che cambiò in Bartolomeo quando entrò nell’Ordine basiliano. I genitori all’età di sette anni, lo affidarono ai monaci bizantini del monastero di San Giovanni Calibyta a Caloveto. Si spostò poi nel monastero di Vallelucio, presso Montecassino,

Monaco basiliano, nato in Calabria, fu discepolo di San Nilo e cofondatore dell’abbazia di Grottaferrata che fu concesso dai monaci benedettini ai monaci basiliani e dove si trovava san Nilo, originario del suo stesso paese. Fu attratto dalla sua personalità e gli fu vicino fino alla morte. Nel 994, dopo la morte dell’abate Aligerno e l’elezione di Mansone, San Nilo, seguito da Bartolomeo, si spostò con un gruppo di monaci a Serperi, presso Gaeta, per sottrarre la comunità alla corruzione che sotto il nuovo abate dilagava. A Serperi Bartolomeo visse per dieci anni, osservando digiuni e astinenze. Nel 998 si recò a Roma con San Nilo per intercedere, ma invano, presso Gregorio V e Ottone III in favore dell’antipapa Giovanni XVI, autoproclamatosi Papa. La missione non ebbe l’effetto sperato, poiché l’antipapa Giovanni Filogato, compaesano di Nilo e Bartolomeo, morì in carcere. Durante il viaggio, presso l’attuale Grottaferrata, comparve ai due mo-

naci la Madonna che chiese loro di erigere sul luogo un tempio e un monastero. Ma Nilo morì nel 1004, e fu proprio Bartolomeo a curare la realizzazione del monastero, del quale divenne poi abate (igumeno) e della chiesa che fu consacrata da Papa Giovanni XIX il 17 dicembre 1024 e intitolata a Maria Madre di Dio. Il santo fu anche molto amico dei pontifici Benedetto VIII e Benedetto IX. L’attività di Bartolomeo consistette soprattutto nell’organizzazione della vita monastica della comunità criptense (Grottaferrata in latino era Crypta ferrata), seguendo l’esempio di Nilo. Il santo che era il suo discepolo prediletto parlando di San Nilo diceva: “vedeva che tutti gli uomini, tutti gli animali che si muovevano sulla terra, erano in cecità e totalmente privi di luce e la terra stessa tutta quanta era circondata da una tenebra profonda e da un’immensa caligine”. Grazie a Bartolomeo il convento di Grottaferrata diventò un notevole scriptorium di codici greci e anche un centro di rito greco e di cultura

bizantina proprio alle porte di Roma e sotto la protezione diretta della sede pontificia. Al santo è attribuita la redazione di un Typikon (raccolta di norme che regolano lo svolgimento della sacra officiatura quotidiana della comunità), di cui si possiede una versione rimaneggiata dell’anno 1300, scritta dal monaco Giuseppe Melendita. Il Typikon criptense si rifà alle prescrizioni della tradizione che rimonta a quello di Teodoro Studita (tradizione studitana), con aggiunte prese dalla tradizione orale niliana, che certo si era formata nei cinquant’anni in cui Nilo aveva guidato la comunità. A Bartolomeo viene anche attribuita una notevole e pregevole attività di amanuense di molti codici liturgici e libri riguardanti l’officiatura. Tutta la sua produzione letteraria in manoscritti è conservata a Grottaferrata. Sulla sua vita è stata tramandata una biografia di modeste proporzioni, il cui autore sembra essere un monaco suo discepolo. Questo testo tradotto in latino e in greco venne pubblicato nel 1684. Un’altra versione latina e greca venne pubblicata dal padri Maurini nel 1729. Nel 1864 venne edita la terza biografia del santo a cura del cardinale Mai, nella quale è posta in evidenza l’opera benefica di Bartolomeo per la riforma della Chiesa nella sua epoca. Bartolomeo durante la sua vita si dedicò molto a opere di carità verso gli indigenti e alla composizione di liti fra potenti, fra le quali la violenta controversia che opponeva Guimaro V di Salerno al duca di Gaeta, Adenolfo d’Aquino. Su di lui si narrano dei miracoli compiuti mentre era ancora in vita. Morì intorno al 1055 e fu sepolto accanto a san Nilo nel monastero di Grottaferrata. Dei loro resti si hanno notizie fino al 1300, dopo questa data se ne perde ogni traccia.

In verità, per presentare lo pseudo - problema non occorreva fare ricorso alla legge mosaica detta del levirato (a un uomo era imposto di dare discendenti al fratello defunto, sposandone la vedova): qualunque vedova che si rimariti, di quale sarà moglie nell’aldilà? Né occorre precisare che la stessa domanda vale per un uomo, che in questa vita abbia contratto più di un matrimonio. Nella vita eterna, risponde Gesù, non ha più senso parlare di moglie e marito; chi raggiunge la perfezione dell’esistenza, la vive da figlio di Dio: vive cioè l’amore per Lui e per i fratelli, senza più i limiti e i condizionamenti derivanti dall’avere un corpo. Non ci sarà più bisogno di dare dimostrazioni dell’amore al prossimo, né dando un pane a chi ha fame, né passando le notti al capezzale del malato, e neppure - per venire al caso in questione - attraverso l’esercizio della sessualità. Molti pongono l’amore al centro della propria vita, intendendo per amore l’appagamento degli istinti sessuali. Ma una tale concezione riduce il partner a uno strumento, a una “cosa” di cui servirsi. In altre parole, spesso si dà il nome di amore a quello che in realtà è una manifestazione di egoismo. Sta qui la causa, a ben guardare, del fallimento di molti matrimoni: se si concepisce il coniuge come chi può soddisfare i propri bisogni, si capisce perché, quando non è più in grado di farlo, o si incontra chi si ritiene lo possa fare meglio, lo si accantona. L’amore invece, nell’ottica evangelica, è l’opposto: è dono di sé, è ricerca del bene dell’altro, che nel matrimonio si esprime in grado eminente attraverso il rapporto sessuale. Questo vale nella vita presente, quando i moti dell’anima si manifestano attraverso il corpo; nella vita eterna, pienezza della comunione con Dio, Amore infinito e perfetto, l’amore umano sussiste e persiste, ma finalmente liberato dai condizionamenti terreni: del tempo, dello spazio, della fisicità. “Quelli che sono giudicati degni della vita futura e della risurrezione dai morti, non prendono moglie né marito”, dice Gesù. Il che non significa ignorare chi si è amato: l’amore continua, ma, immersi nell’amore di Dio, tra noi ci si amerà in altro modo, più perfetto e completo, senza aver bisogno di manifestarlo fisicamente. Le parole di Gesù sottintendono la giusta considerazione dell’amore fisico, che trova il suo senso e la sua bellezza nel matrimonio, dove tuttavia non è il fine ma un mezzo: il mezzo dato a un uomo e una donna di manifestarsi reciprocamente il dono di sé. E’ un invito alla speranza il vangelo di oggi. L’ultima parola non è la morte, ma la vittoria di Cristo su di essa, la vita di figli di Dio, resi tutti capaci di generare nella forza del suo Vangelo. Questa è la sola risposta che spegne tutte le false domande e accende le speranze. Vincere la paura di morire è tornare ad amare la vita, a credere nella vita per sempre, la vita eterna. LE LETTURE DELLA DOMENICA

Prima Lettura 2Mac 7,1-2.9-14 Salmo Responsoriale Sal 16 Seconda Lettura 2Ts 2,16-3,5


IL POPOLO

PRIMO PIANO

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Giovedì 7 novembre 2013

L’intervento Le larghe intese si sono trasformate nelle lunghe attese

LA POLITICA ITALIANA è avvolta nella nebbia

Enrico Letta

Matteo Renzi

di ANTONIO GIORGI Un mese, un mese esatto. Archiviati i due appuntamenti politici del prossimo 8 dicembre conosceremo il destino del governo Letta e le strategie elettorali dei partiti nel caso che uno dei soci di maggioranza della compagine – il Pdl o Forza Italia che dir si voglia oppure il Pd – staccasse la spina ad un esecutivo da tempo sulla graticola. Domenica 8 dicembre il Partito democratico celebrerà la liturgia delle primarie per scegliere il candidato alla segreteria, una consultazione che vale come pura formalità in quanto tutte le previsioni sono per il sindaco pro tempore di Firenze, con i contendenti Cuperlo, Civati e Pittella largamente distanziati nei sondaggi. Salvo ripensamenti (qualcuno vorrebbe anticipare tutto a metà novembre) nella medesima giornata il Pdl riunirà il consiglio nazionale per dimostrare di essere una forza che non soffoca la dialettica interna e che vuole scrollarsi di dosso l’etichetta di partito-azienda o partito padronale. Da come andranno le cose capiremo quale futuro politico si prospetta per il vicepresidente ugualmente pro tempore del consiglio dei ministri, e con il suo quello dei componenti l’ala governativa della formazione berlusconiana, non più compatta. A dispetto di quanto ironicamente soste-

neva Giulio Andreotti, il potere logora. Si dirà che primarie e consiglio nazionale riguardano in fin del conti le dinamiche interne dei partiti coinvolti, ed è vero. Ma solo in parte. Dopo la data spartiacque dell’8 dicembre nulla potrebbe essere più come prima negli scenari italiani, e ha qualche ragione chi teme o spera in un capovolgimento del quadro politico. Tuttavia – a meno di una immediata crisi di governo, con quello che ne consegue – è improbabile che all’indomani dei due appuntamenti si avverta nel Paese un cambiamento epocale, e ciò per un paio di buone ragioni. La prima attiene al Pd, il partito di cui Matteo Renzi sembra già avere in tasca la segreteria ma del quale l’aspirante leader non ha ancora tracciato un identikit preciso. Renzi che partito vuole? Nessuno lo ha capito e forse anche lui stesso deve farsi le idee chiare. La seconda ragione riguarda gli assetti del Popolo della libertà: il segretario Alfano conserverà l’incarico, oppure Raffaele Fitto, accreditato come vero delfino di Berlusconi, ne prenderà il posto forte del sostegno del Cavaliere e della determinazione dei duri che fanno riferimento alla triade Santanché-Verdini-Bondi? Ammesso che l’interessato rimanga in sella nonostante lo scontro in atto tra falchi e colombe, tra lealisti e

possibili scissionisti, quello guidato da Angelino Alfano che partito sarà? (Ci sarebbe una terza variabile da considerare, la decadenza del senatore Berlusconi condannato in via definitiva, ma l’assemblea di Palazzo Madama non pare intenzionata ad accelerare, il tira e molla potrebbe non concludersi prima dell’8 dicembre; visto come si è penosamente tirato in lungo in commissione si tirerà in lungo anche in aula, è poco ma sicuro). Ed eccoci al punto. Tanto un partito di centrosinistra dal profilo politico incerto, quanto uno di centrodestra penalizzato da una leadership fragile e contrastata dopo la disaffezione del Cavaliere nei confronti di Alfano, proietteranno sul governo Letta le rispettive incertezze, i dubbi, le indecisioni, le sbandate. Un governo di coalizione, o di larghe intese che siano, sta in piedi se coloro che lo sostengono non si sottraggono ai doveri di lealtà. Quando un azionista di peso si smarca o pone dei paletti, la costruzione politica realizzata con infinite difficoltà su sollecitazione di Napolitano dopo le elezioni di febbraio è destinata a crollare, e con essa la velleità di Letta di governare almeno per 18 mesi per completare dei passaggi chiave nella direzione di riforme che tutti a parole invocano ma che nei fatti osteggiano: il sistema elettorale, il finanziamento ai

Angelino Alfano

partiti, il fisco, l’assetto dello Stato e delle sue articolazioni locali, la giustizia, l’economia, il lavoro. Angelino Alfano, se guiderà ancora il partito di cui ora è segretario sotto tutela, è politicamente debole, così come sarebbe anemico un Pdl orbo per una ragione o per l’altra del suo fondatore e finanziatore Silvio Berlusconi. Segretario debole significa partito senza smalto né incisività, proprio quando dall’altra parte – sul fronte del secondo socio di peso della maggioranza – sgomita per affermarsi alla guida del Pd uno come Matteo Renzi: nessuno davvero ha ancora capito che partito e che società vuole, cioè che linea politica il suo Pd dovrà darsi, ma tutti sono consapevoli che vuole un partito robusto, combattivo, grintoso e soprattutto in grado di raccogliere una marea di consensi. A destra o a sinistra non ha importanza (perciò il discorso della linea politica passa in secondo piano), purché consensi, cioè voti, siano. Un po’ di cinismo trasformista in politica non guasta, spesso paga. Pagano anche, agli occhi dell’opinione pubblica meno riflessiva, l’attivismo pirotecnico dell’ex rottamatore (“che finora non ha rottamato nulla”, osserva con malizia qualche politologo), il suo presenzialismo ubiquitario e parolaio, quel travoltismo che a volte manifesta, l’ostentata sicurezza di sè e dell’agire

che sembra sconfinare nella sicumera: “Vi insegno io come si governa...”. Sono attitudini che valgono, non da sole però, a costruire una struttura-partito di spessore, ma c’è da domandarsi quanto siano utili a fondare una proposta politica organica e forte dopo che per decenni una politica debolissima e rinunciataria ha lasciato spazio ai personalismi, ai profittatori, ai voltagabbana, all’intrallazzo, al malaffare mandando il Paese allo sbando. Renzi aveva detto che nessuno doveva salire sul carro del vincitore e che tutti, anzi, dovevano dare una mano a spingerlo, ma chissà se ora è roso da qualche dubbio assistendo all’affollamento che attorno a lui – dato per trionfatore alle primarie Pd – si sta verificando. Più che di un carro avrà bisogno di una colonna di autoarticolati, poi andrà a finire che, preso il posto di Epifani, proverà sulla sua pelle quello che sperimentò in altra stagione politica un suo concittadino, “quanto sa di sale lo pane altrui”; capirà di dover prosaicamente fare i conti con le resistenze degli apparati di un partito bicefalo, la superstite nomenklatura ex Pci ed ex Pds da una parte e l’inossidabile refrattarietà al cambiamento di larga parte dell’ex Dc sull’altro versante. Dovrà adattarsi, piegarsi, indulgere a compromessi imposti dalla concretezza della politica, che essendo

l’arte del possibile non può prescindere dal realismo. Sarà rapidamente ingabbiato? Verrà bruciato nel giro di qualche mese da un partito che come pochi altri sa come distruggere il suo leader? Vedremo. Sarebbero solo problemi del Renzi segretario e del suo partito, non fosse che il caso Pd è speculare al caso Pdl o Forza Italia che sia: ogni scossone all’interno dell’uno o dell’altro è un puntello del governo che cede. Letta lo sa, è consapevole che a muoversi troppo l’incastellatura verrà giù, poi adesso c’è anche il caso Cancellieri. Quindi ha scelto un immobilismo fatto di rinvii, circospezione, infinita cautela. Galleggiare, prima di tutto. Le larghe intese si sono trasformate nelle lunghe attese, su questo ha ragione il sindaco di Firenze. Comprensibili le difficoltà di Palazzo Chigi a sposare il decisionismo in materia di scelte economiche. Se i soldi non ci sono, il debito cresce e lo spread è ballerino, c’è poco da mordere. Molto meno comprensibili però sono altre prudenze, tipo quella legata alle nostre tiepide, per non dire inesistenti, reazioni all’esplodere dello scandalo delle intercettazioni Usa. L’Europa che conta, e perfino la Spagna, hanno avuto un sussulto di dignità. Noi no. Noi non siamo sicuri di essere stati spiati, ci dice il governo. Ma per piacere!

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Giovedì 7 novembre 2013

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VOGHERA V.le Martiri della Libertà, 41 Tel. 0383/41110 Fax 0383/368705

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IL POPOLO dell’ VOGHERA - CASTEGGIO - BRONI

SS. MESSE FESTIVE a VOGHERA Duomo di Voghera (tel. 43532) ore 8,30-10-11,15-17,30 (sabato 17,30). S. Rocco (tel. 41206) ore 8-10,30-12-18 (sabato 18). S. Vittore (tel. 41677) ore 10,30-18 (sabato 18). Pombio (tel. 43688) ore 8,45 (Centro Madonna di Fatima) 11-18 (sabato 18). S. Maria della Salute (tel. 41315) ore 8-10,30-18 (sabato 18). S. Pietro (tel. 41856) ore 8-10-11,15 (sabato 17). Resurrezione (tel. 44674) ore 11 (sabato 17). Santa Maria delle Grazie (tel. 47889) ore 7,30-9,30-11,30-17,30 (sabato 17.30). Medassino (tel. 640395) ore 8-11-17 (sabato 17,30). Torremenapace (tel. 646108) ore 11. Campoferro ore 11. Oriolo (tel. 379578) ore

11. Carmine festivo 11,15. Ospedale ore 17. Gerlina ore 9. San Sebastiano (rito bizantino ucraino) ore 14. San Giovanni (rito ortodosso rumeno) ore 10. Farmacie di turno aperte dal 7 al 13 novembre 2013 Giovedì 7: Comunale 3, Via Emilia, 251 - (tel. 0383 62063) Venerdì 8: Comunale 2, V.le Repubblica, 51 - (tel. 0383 40436) Sabato 9: Garavani, Via Plana 55 - (tel. 0383 41426) Domenica 10: Gandini, Via Emilia, 41 - (tel. 0383 41425) Lunedì 11: Gazzaniga, P.tta Garibaldi, 17 - (tel. 0383 43104) Martedì 12: Comunale 1, Viale del Lavoro 1 - (tel. 0383 642135)

LTREPO’

STRADELLA - VALLE STAFFORA Mercoledì 13: Gazzaniga, P.tta Garibaldi, 17 - (tel. 0383 43104) Edicole aperte domenica 10 novembre 2013 (Turno B): Bettaglio, via C. Emanuele; Bertora, via Verdi; Dematteis, via Emilia 23; Ferlini; via Rosselli; Rota viale Repubblica; Mingrone corso XXVII Marzo; Salvagnin, via Lomellina; Ravaglia, piazza san Bovo; La Notizia di Sala, via Don Minzoni; Tres via Grattoni; Zolla via Cavour; Mossolani, via Cattaneo; Cartolandia strada Valle. Distributori aperti domenica 10 novembre 2013 (Turno D): ESSO, via Amendola 80; IP, via F. Parri 2/4.

Voghera Intanto alla facoltà di Scienze Motorie è record d’iscritti

MONTESEGALE/TURISMO

Giardini pubblici dedicati all’Avis

Apre in paese la “Bottega d’Italia”

I partecipanti all’inaugurazione dei giardini vogheresi dedicati all’Avis; al centro l’assessore Mario Melazzini

VOGHERA - Da domenica 27 ottobre i giardini di piazza Meardi sono stati intitolati ai “Donatori dell’Avis”. Alla cerimonia, durante la quale è stata scoperta una targa, erano presenti il sindaco Carlo Barbieri, l’assessore regionale alle Attività Produttive e Ricerca Scientifica Mario Melazzini e gli assessori comunali Marina Azzaretti (Cultura) e Giuseppe Carbone (Polizia Locale). Presente naturalmente il responsabile dell’Avis di Voghera Daniele Bruno e tanti volontari dell’associazione. “Oggi è stata una giornata molto importante. – ha evidenziato Barbieri –

L’intitolazione di un giardino pubblico ai donatori dell’Avis testimonia la vicinanza dell’Amministrazione Comunale a questa realtà cittadina. Donare il sangue non è solo un gesto di altruismo, ma contribuisce anche a salvare molte vite”. Un’altra notizia che viene dal Comune riguarda il record di iscritti alla Facoltà di Scienze Motorie della città: l’università di Pavia si sta integrando sempre di più nel tessuto sociale, collaborando con scuole, società sportive, ospedale e centri specializzati, anche grazie alla presenza di un centro di Medicina dello

Sport all’avanguardia. Nei giorni scorsi, in sala consiliare, alla presenza del primo cittadino, è stato presentato il nuovo anno accademico della facoltà vogherese, che fa capo all’Università di Pavia. Erano presenti Giuseppe Giovanetti, responsabile organizzativo delle sede vogherese dell’Università, Gabriella Cusella, coordinatrice dei corsi di laurea e Bruno Magnani, responsabile del servizio di Medicina dello Sport. Durante la conferenza stampa sono stati illustrati tutti i servizi forniti della facoltà di Scienze Motorie. Oltre ai corsi didattici, che

quest’anno possono contare sulla presenza di 176 iscritti (il 10 per cento in più rispetto allo scorso anno), nella sede di via Foscolo viene anche fornita una serie di servizi di medicina dello sport (è una delle quattro realtà regionali a fornire questi servizi) e da tre anni a questa parte sono stati avviati dei progetti con le scuole e le società sportive. Fiore all’occhiello dell’ateneo è il Lusammr, il laboratorio universitario per lo studio delle attività motorie nelle malattie rare, che si avvale della collaborazione di prestigiosi professionisti della medicina.

VOGHERA - Pesca di beneficenza pro asilo

Medassino in festa VOGHERA - Il Centro Diurno Disabili del Comune di Voghera, l’Asilo Infantile e il Centro Anziani di Medassino organizzano il 9 e 10 novembre la Festa Patronale di Medassino. Sabato 9, alle ore 21, nella chiesa parrocchiale di San Calocero sarà presentato il concerto di canti gospel a cura della corale “San Germano Gospel Choir” di Rivanazzano. Domenica 10 novembre, alle ore 11, il parroco don Bruno Nobile celebrerà la Santa Messa in onore dei Caduti per la Patria e al termine si

terrà l’asta delle torte casalinghe promossa dal C.D.D. A partire dalle ore 15 caldarroste & salamini in piazza a cura del Centro Anziani. Nel salone dell’asilo, nei giorni della festa, sarà allestita la pesca di beneficenza pro asilo.

MONTESEGALE - Quel paese dell’Oltrepò Pavese che dieci anni fa rischiava di restare senza un negozio dopo la chiusura dell’ultimo fornaio, tra breve avrà una bottega con i prodotti provenienti da moltissimi Comuni italiani. A Montesegale il piccolo miracolo avverrà grazie al Progetto “Rete nazionale delle comunità ospitali… gente che ama ospitare” che coinvolge 27 piccoli centri legati all’Associazione Borghi autentici d’Italia. La Convenzione fra i Comuni che aderiscono al progetto è stata firmata a Salsomaggiore Terme e proprio grazie alla messa in rete, attorno ad una strategia condivisa, di ben 27 realtà territoriali di parti diverse d’Italia, sarà possibile un significativo posizionamento dell’offerta “comunità ospitale” sui mercati nazionali ed internazionali. Il progetto, il cui costo complessivo è di circa 600mila euro, ha come obiettivo quello di realizzare un sistema na-

zionale di destinazioni turistiche e culturali in cui gli ospiti partecipino alla vita delle comunità locali: in sostanza il turista sarà un “cittadino temporaneo” e i borghi aderenti avranno un “Codice etico dell’ospitalità”, personale formato ad hoc (gli “angeli dell’ospitalità, il tutor dell’ospite, la cuoca amica..”), verrà creata la “Bottega dei sapori autentici” per valorizzare tutto il catalogo delle produzioni locali e sperimentare un dispositivo di e-commerce (Sapori dai Borghi) per la vendita on line dei prodotti di tutti i 27 comuni. “Montesegale – spiega il sindaco Carlo Ferrari – realizzerà opere strutturali e infrastrutturali per l’informazione turistica (per un importo complessivo di circa 55 mila euro euro), realizzerà un percorso culturale turistico specifico ‘Arte nella natura’ quale supporto alle strategie di offerta locale, formerà il personale necessario e coinvolgerà nel progetto gli operatori privati”. Mattia Tanzi


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VOGHERA E OLTREPO’

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Broni Domenica 10 novembre al Carbonetti proposte e idee a confronto

Giornata dedicata all’enoturismo

BRONI - Il Comune di Broni con il patrocinio del Consiglio di Regione Lombardia propone una giornata all’insegna dell’innovazione, delle proposte e del rilancio verso il futuro. Domenica 10 novembre, dalle ore 9.30, il Teatro Carbonetti, nel suo ritrovato splendore, ospiterà la Giornata Europea dell’Enoturismo, dedicata al tema della cultura del vino, una cultura declinata in tre azioni: conoscere, gustare, vivere. La consapevolezza di vivere in una terra davvero speciale, come l’Oltrepò Pavese, ha portato gli amministratori a ragionare e a riflettere sul valore del territorio e sul valore della sua storia come bene unico e perciò competitivo, in un mercato in cui il riferimento al luogo sembra diventare sempre più labile e rarefatto. Sono proprio questi gli scenari in cui ogni giorno l’uomo ha interagito con la natura, fino a costruire un paesaggio unico, per panorami, culture e prodotti. Qui il prodotto è il vino e il paesaggio sono i vigneti, di questo è intrisa una cultura fatta di gesti, conoscenze, sapienze che ben sanno dialogare con la terra e portarla a generare prodotti eccezionali. Un paesaggio che non è immediato, piuttosto nel suo silenzio va capito e interpretato. Per questo il Comune di Broni sta lavorando in una logica di rete integrata con i vicini Comuni di Canneto Pavese, Castana, Montescano e Cigognola, con l’obiettivo

di fare emergere il valore del territorio, vero e proprio prodotto da vivere e gustare, attraverso una comunicazione attenta, una guida presente ma discreta, in grado di accompagnare gli ospiti a conoscere, gustare e vivere ogni aspetto. La giornata europea dell’Enoturismo intende presentare le proposte e le opportunità che sono state messe a punto, in primo piano emerge l’Ecomuseo di Prima Collina, incardinato proprio sulla testimonianza viva e contemporanea degli abitanti e delle imprese locali. Un Ecomuseo che invita al buon vivere, al gusto della relazione, dell’incontro con una ospitalità fatta di poche parole e grandi prodotti. Al Teatro Carbonetti si avvicenderanno amministratori, imprese, studiosi, testimonianze e progetti, per un confronto improntato alla logica del fare. Partecipano ai lavori i sindaci, l’assessore provinciale Emanuela Machiafava, Sandro Chiriotti di Tour Gourmet, il presidente della Fondazione per lo Sviluppo Giorgio Remuzzi, il Distretto del vino di Qualità dell’Oltrepò Pavese, il Consorzio Tutela Vini Doc e il presidente dell’Ecomuseo di Prima Collina. L’incontro è condotto da Cinzia Montagna, giornalista del settore enogastronomico. Regione Lombardia sarà presente con Maurizio Monoli Dirigente del settore Cultura, Identità Autonomie. Chiuderà il convegno l’assessore

regionale alle Attività produttive Mario Melazzini. La Giornata Europea dell’Enoturismo intende assumere un valore speciale in preparazione di Expò 2015, in quanto la coltivazione della vite e la produzione del vino hanno uno stretto rapporto con il tema di Expo “Nutrire il Pianeta: energia per la vita”. La Giornata Europea dell’Enoturismo viene celebrata a livello europeo, per chiudere l’annata agraria, con la mission di mantenere e custodire un territorio che rende unico il nome del vino dell’Oltrepò nel mondo. Dall’Italia alla Spagna, dal Portogallo alla Grecia, il 10 novembre un fil rouge unirà gli eno-appassionati di tutta Europa. La mattinata di lavoro proseguirà nel pomeriggio con l’opportunità di assaggiare il territorio, ogni passaggio vuole essere un momento di presentazione dell’Oltrepò Pavese, luogo ancora da scoprire e godere, vicinissimo a Milano, facile da raggiungere, ben fornito di alberghi, agriturismi, B&B ma soprattutto di cantine sempre più qualificate, dove il tempo scorre piacevolmente fra una chiacchiera, una degustazione, l’aroma del buon vino, il profumo invitante del salame e del pane fresco. Un tocco di creatività e colore sarà portato con l’esposizione artistica di Maurizio Immovilli “Pennelli colori vini & sapori”, aperta dalle 9 alle 13 presso il ridotto del Teatro Carbonetti. Giovanna Cavanna

LUNGAVILLA E PORANA - Due missionari indiani in parrocchia per l’Ottobre missionario

Un aiuto ai lebbrosi di Kumbakonam

LUNGAVILLA - Per chiudere l’Ottobre missionario sono arrivati nelle parrocchie di Lungavilla e Porana don Francesco e don Matteo: i due religiosi, di origine indiana, hanno illustrato le attività che si svolgono all’interno del Centro lebbrosario “Sacro Cuore”, istituto caritativo fondato nel 1916 a Kumbakonam (India) dal sacerdote Jean Michotte. Responsabile del centro è proprio don Matteo, che ha lanciato anche un appello per la raccolta fondi, ci-

tando anche una grande figura come quella di Madre Teresa di Calcutta, che ha dedicato una intera vita ai sofferenti di lebbra: “Purtroppo le necessità sono davvero molte, diamo assistenza ad oltre 200 pazienti affetti da questa malattia che colpisce la pelle e i nervi. Oggi la lebbra è curabile in ogni fase, se viene diagnosticata per tempo le cure possono portare alla guarigione completa, attraverso un trattamento di cure lungo da sei mesi ad un anno”. Durante

le funzioni domenicali a Lungavilla e Porana, per iniziativa del parroco don Cesare De Paoli, sono stati raccolti fondi da destinare al centro. Associazione Porana eventi, da sempre sensibile all’aiuto e alla solidarietà verso il prossimo (non solo all’organizzazione di manifestazioni culturali per la raccolta fondi a favore della parrocchia di S. Crispino) ha subito mobilitato i suoi soci per una raccolta straordinaria di denaro da destinare all’ospedale di Kumbakonam: “I poveri e i lebbrosi abbandonati purtroppo sono ancora una realtà nei paesi più poveri – commentano dal direttivo di Porana eventi – pertanto non possiamo rimanere insensibili e fare finta di nulla. Noi da tempo siamo vicini ai missionari che si occupano del centro nutrizionale di Bukavu, in Congo, come ai salesiani del compianto don Ivano Zanovello che nell’America del sud raccolgono i bimbi per strada dando loro un futuro più sereno”. In occasione dell’Ottobre missionario i soci di Porana Eventi hanno sposato questa nuova causa di solidarietà.

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Giovedì 7 novembre 2013 S. MARGHERITA DI STAFFORA/INIZIATIVE

Un progetto di aggregazione dedicato a tutte le donne

SANTA MARGHERITA DI STAFFORA Ginnastica, ballo e passeggiate come importante momento di aggregazione tra donne. E’ successo a Casanova Staffora, piccola frazione montana di Santa Margherita di Staffora. Qui, le rappresentanti del gentil sesso hanno deciso per una volta alla settimana di lasciarsi alle spalle mariti, figli, lavoro e problemi e dedicarsi un po’ a se stesse. “Il progetto è partito nel mese di marzo da un’idea di Concetta Pugliese, mentre il corso di ginnastica è stato proposto da Mariuccia Negruzzi – spiega la residente Anna Maria Tassorelli – che si riproponeva di creare momenti dedicati alle donne, in cui confrontarsi e confortarsi, ascoltare ed essere ascoltate, agire e imparare. La partecipazione è stata immediata e incondizionata, c’era la necessità di stare insieme, di comunicare per sentirsi gratificate”. In questi incontri si svolgono varie attività di movimento: ginnastica, bal-

lo, passeggiate che favoriscono il benessere psicologico attraverso lo sviluppo dell’autostima, dell’autonomia e facilitano la gestione dell’ansia e delle situazioni stressanti. Le adesioni sono arrivate da tutte le frazioni del comune montano. Mariuccia Negruzzi, Anna Maria Tassorelli, Donatella Muffato, Valeria Noè, Elena Zanocco, Teresa Crotta, Teresa Sala, Gabriella Sala, Franca Costa, Natalina Baiardi, Ornella Boatto, Nini Masante, Sandra Pisa, Maria Teresa Gabbiazzi ed Ernestina Bossi tutti i giovedì sera alle ore 19 si incontrano per praticare la ginnastica e trascorrere alcuni momenti di spensieratezza nella struttura del centro polifunzionale di Casanova Destra concessa gratuitamente dall’amministrazione comunale. “Ognuna di noi – conclude Anna Maria – porta il proprio bagaglio culturale, c’è chi ama la cucina e propone una cena insieme, chi fa sculture o dipinge e racconta le proprie creazioni”. Mattia Tanzi

STRADELLA/AL VIA I CORSI DELL’UNITRE

L’apertura con Rosa Teruzzi STRADELLA - A Stradella, si è aperto l’Anno Accademico dell’Unitre, la popolare ed operosa Università della Terza Età, che nel tradizionale ambiente di via Andrea Costa presso l’Istituto Santachiara, anche quest’anno ha dato il via ad un significativo impegno di formazione e di informazione, con la Presidente Maria Teresa Angelini Gariboldi. L’inaugurazione si è avvalsa del valido contributo di Rosa Teruzzi, autrice televisiva, giornalista e scrittrice, che ha presentato il suo ultimo romanzo “Il prezzo della bellezza”, un avvincente testo in cui si racconta dell’esperienza acquisita dall’autrice in TV coi programmi “Verissimo” e “Quarto Grado”. Nel libro sono messe a fuoco le vicende di una grande città come Milano, “violenta quanto suggesti-

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va e poetica” come ha notato nella presentazione dell’ospite la Vice Presidente dell’Unitre stradellina Lucia Rovati Calvi. La protagonista, una giovane cronista di nera nel giornale di una metropoli come quella ambrosiana e può considerarsi la “madrina letteraria” della scrittrice, che Sveva Casati Modignani ha simpaticamente definita “la versione femminile di Montalbano”, il celebre personaggio della cronaca nera. Lucia Rovati Calvi ha tratto spunto dalla trama del romanzo, per chiedere a Rosa Teruzzi qualche elemento sul “mondo dell’apparire” dei mass media, e la scrittrice ha così avuto modo di sottolineare come le pagine dei suoi libri sono di pura fantasia, ma con maggior senso di creatività. s.b.


VOGHERA E OLTREPO’

Giovedì 7 novembre 2013

Salice Terme L’assessore Riva commenta i dati delle affluenze

Ecco l’identikit dei nostri turisti

Fabio Riva, l’assessore al Turismo del Comune di Godiasco-Salice Terme

SALICE TERME - Il 48% dei 2.024 turisti che si sono recati all’ufficio Iat di Salice Terme nei primi sei mesi del 2013 sono lombardi. Il 32% dei visitatori è invece rappresentato da residenti piemontesi e liguri. Mentre gli stranieri sono stati 220. Questo è quanto emerge dai dati forniti dall’assessorato al Turismo della Provincia di Pavia. “Durante la settimana – spiega l’assessore provinciale alla partita, Eleonora Marchiafava – l’afflusso turistico più consistente arriva dai residenti delle province di Pavia e quelle limitrofe o vicine di Alessandria, Milano, Bergamo, Bre-

scia, Vercelli, Torino. Buona anche la presenza di genovesi. Per quanto riguarda turisti italiani provenienti da altre regioni, soprattutto dalle zone del Centro Italia e dal Sud, è da segnalare un tradizionale afflusso di pugliesi e sardi. Appare invece limitata la presenza di turisti stranieri, per lo più provenienti dalla Germania, dalla Svizzera, da Francia, Stati Uniti ed Argentina”. Sulla stagione turistica salicese che si sta concludendo in queste grigie giornate autunnali interviene il vice sindaco e assessore alla partita del comune di Godiasco-Salice Terme Fabio Riva.

CASTEGGIO - A conclusione di Borghi&Valli

Una stagione positiva che purtroppo è partita in ritardo a causa del maltempo. “Posso dire che il periodo estivo è stato positivo. – spiega Riva – Come per l’anno precedente, pub, discoteche ed esercizi pubblici nei mesi più caldi hanno lavorato a pieno regime. Anche per i due stabilimenti termali Terme di Salice e Terme President la stagione è stata caratterizzata da una buona affluenza di termalismi provenienti dalle Province di Pavia e Alessandria e da altre località lombarde e piemontesi. Il turismo di Salice è strettamente legato alle condizioni meteo che negli ultimi anni sono mutate accorciando di fatto le stagioni”. Dati confortanti arrivano anche dal territorio della Comunità Montana dell’Oltrepò pavese che ha visto una buona affluenza di visitatori lombardi, piemontesi e liguri. Soprattutto pavesi e milanesi hanno partecipato alle numerose sagre e manifestazioni organizzate nei week end da Pro Loco, Comuni, associazioni, Confraternite e da tanti volontari. Oltre al territorio incontaminato che si estende fino alle vette dei Monti Penice, Lesima e Chiappo i veri protagonisti assoluti della stagione turistica sono i prodotti tipici che da queste parti rappresentano un valore aggiunto. Mattia Tanzi

STRADELLA - Concorso del Circolo “Il Chiostro”

Dopofestival in crociera Poeti premiati da Milani

CASTEGGIO - È stata una bella esperienza quella vissuta dal gruppo del Festival Borghi&Valli che ha partecipato alla mini-crociera del Mediterraneo organizzata per festeggiare al meglio i 20 anni della prestigiosa kermesse musicale diretta artisticamente da Ennio Poggi, con la consulenza di Laura Beltrametti. Al termine di una lunga estate di concerti il gruppo è partito da Savona a bordo di Costa Luminosa lo scorso 24 ottobre. Sono stati 6 giorni e 5 notti, con tappe a

Barcellona, Palma De Maiorca, Marsiglia e Ajaccio. Molto applaudita l’esibizione di Poggi e Beltrametti (in arte Duo Bechstein) durante una delle serate di gala in una delle magnifiche sale da concerto a bordo della nave. “Ottima compagnia, posti magnifici da visitare e poi tanto spettacolo, non ci siamo proprio annoiati, – esclamano in duo – tra le tante foto ricordo che abbiamo scattato ci sta particolarmente a cuore quella a Valldemossa con il pianoforte di Chopin”.

STRADELLA - Una giornata dedicata alla poesia, quella vissuta a Stradella, nell’accogliente salone della antica chiesa della Versa, dove alla presenza di un folto ed appassionato pubblico, sono stati proclamati i vincitori del IV Concorso nazionale di Poesia, bandito dal Circolo Culturale Ricreativo “Il Chiostro”, con il patrocinio della Provincia di Pavia, della Città di Stradella e della Biblioteca Comunale. Ospite d’onore il giornalista e scrittore pavese Mino Milani, che ha al suo attivo una eccezionale esperienza letteraria e storica, per le pubblicazioni dedicate alle vicende nel tempo del territorio lombardo, e per le pagine di esemplare impegno. Il concorso de “Il Chiostro” ha quest’anno registrato un ulteriore significativo incremento di adesioni a livello nazionale, attraverso la presenza di 178 concorrenti

adulti e 7 giovani (dai 7 ai 17 anni), che hanno presentato 333 testi, con elaborati di spiccato valore, esaminati dalla giuria composta da Lucia Bongiorni, Gisella Martinotti, Teresio Tavani, Elena Debora Tenca, Vincenzo Russo, Giovanna Bianchi, Ercole Bongiorni. L’esame dei lavori ha visto emergere alcuni poeti del Centro-Sud, con il primo classificato residente a Barano d’Ischia (Napoli), il secondo a Tivoli (Roma) e il terzo ad Agropoli (Salerno). Nella cerimonia non sono stati dimenticati anche tre giovanissimi dell’ambiente pavese, che hanno ricevuto un particolare riconoscimento. Tutte le poesie sono state lette con toccante partecipazione da Maria Introini e da Isabella Meriggi. Sono poi intervenuti, sottolineando il valore dell’esperienza poetica, Mino Milani e Siro Brondoni.

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In Breve

IL POPOLO

CANNETO PAVESE/DEGUSTAZIONE

“Scodellando” il Buttafuoco Si terrà domenica 10 novembre “Scodellando”, la giornata dell’assaggiatore nelle cantine del Buttafuoco Storico. La manifestazione è organizzata dal Club del Buttafuoco Storico. Il ritrovo è fissato per le ore 9.30 presso l’Enoteca del Buttafuoco Storico in frazione Vigalone di Canneto Pavese. Seguirà la visita guidata in una cantina del Club con degustazione delle nuove annate del pregiato vino oltrepadano. A mezzogiorno il pranzo tradizionale della Valle Versa.

PIETRA DE’ GIORGI/INAUGURAZIONE

La nuova scuola primaria Lunedì 11 novembre, alle ore 10, in piazza don Valentino Arpesella, a Pietra de’ Giorgi, si terrà l’inaugurazione della Scuola primaria di Pietra de’ Giorgi e Cigognola alla quale prenderanno parte le Amministrazioni comunali di Pietra dè Giorgi e Cigognola, il Dirigente scolastico, le insegnanti, e gli alunni. LUNGAVILLA/BIBLIOTECA

La terra e il cielo degli etruschi La Biblioteca comunale “Carlo Vittadini” di Lungavilla, con il patrocinio dell’Assessorato alla cultura del Comune e del Servizio Bibliotecario Integrato Oltrepò Pavese, organizza la presentazione del libro di Giovanni Feo e Luigi Torlai “La terra e il cielo degli etruschi”, che si terrà venerdì 8 novembre, alle ore 21, nella sala di lettura della Biblioteca. VARZI/SOGGIORNI CLIMATICI

Il mare per gli anziani La Comunità montana dell'Oltrepò Pavese ha aperto le iscrizioni per gli anziani che intendono partecipare al soggiorno climatico invernale al mare, programmato dal 14 gennaio all’11 febbraio 2014. Il soggiorno si articolerà in due periodi di 14 giorni ciascuno: dal 14 gennaio al 28 gennaio e dal 28 gennaio all’11 febbraio nelle località di Spotorno e Varazze. Il servizio di trasporto sarà completamente a carico dell’ente montano. Per le iscrizioni bisogna rivolgersi agli uffici della Comunità Montana o agli uffici del proprio Comune entro e non oltre venerdì 13 dicembre. MONTALTO PAVESE/TRADIZIONI

Fiera di San Martino con la mostra di Fabrizio Falchetto Si terrà domenica 10 novembre la tradizionale Festa di San Martino, organizzata dall’amministrazione comunale, con il patrocinio della Provincia di Pavia e della Comunità Montana dell’Oltrepò Pavese. Per tutto il giorno in piazza Vittorio Veneto ci saranno le bancarelle, i giochi per i più piccoli, le caldarroste e l’esposizione di trattori e macchine agricole. Il programma della manifestazione prevede l’esposizione delle opere di Fabrizio Falchetto nella sala consigliare dalle ore 10 alle ore 12 e dalle ore 15 alle ore 18. Alle ore 14.30 l’esibizione del gruppo folkloristico di canti popolari “El Canfin”, l’esposizione dei lavori eseguiti dai bambini della scuola dell’infanzia e della scuola primaria nell’ambito del progetto “A tavola con i nonni”. Alle ore 16.30 sarà la volta di “Tutti in palestra” dove i bambini si cimenteranno nella caccia al tesoro nel magico mondo di Golosandia per aggiudicarsi il IV trofeo “La banda dei golosi”.

PIAN DELLA CROCETTA - Esercitazione di Protezione Civile

Volontari nei boschi del Brallo

BRALLO DI PREGOLA Nei giorni scorsi si è svolta nel territorio comunale del Brallo di Pregola e più precisamente nella località Pian della Crocetta, un’esercitazione della Protezione Civi-

le. Hanno partecipato i gruppi di volontari provenienti da Locate Triulzi, Bra e San Giuliano Milanese coordinati da Adriano Bardoni di Locate Triulzi. L’esercitazione denominata

“Governo Fustaia” è stata effettuata nei boschi di proprietà di Pierluigi Pericotti in coordinamento con la Comunità Montana dell’Oltrepò Pavese, il corpo Forestale dello Stato di Varzi e la Croce Azzurra di Varzi. Ai volontari, che sono stati ospitati nella casa di campagna di Walter Merli, è stato consegnato un attestato di partecipazione (rilasciato dal comune di Locate Triulzi) dal vice sindaco del Comune di Brallo di Pregola Christos Chlapanidas. La consegna è avvenuta nella “Trattoria del Pino” di Casanova Destra.

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IL POPOLO Giovedì 7 novembre 2013

UN LUOGO, UNA STORIA

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Puntata 7 Alla scoperta delle costellazioni del cielo cristiano

La costellazione di Ofiuco San Benedetto da Norcia e il cespuglio di spine

Linda Hall Library of Science, Engineering & Technology: nell’immagine la costellazione XIII e la XIV dell’atlante celeste di Schiller, S. Benedetto da Norcia e il cespuglio di spine

“Ma perché tu, aspettando, non tarde A l’alto fine, io ti farò risposta pur al pensier, da che sì ti riguarde. Quel monte a cui Cassino è ne la costa fu frequentato già in su la cima da la gente ingannata e mal disposta; e quel son io che sù vi portai prima lo nome di colui che n’terra addusse la verità che tanto ci soblima; e tanta grazia sopra me relusse, ch’io ritrassi le ville circunstanti da l’empio cólto che ‘l mondo sedusse. (Paradiso XXII, vv. 34-45) In poche terzine Dante Alighieri descrive la grandezza di colui che in qualche misura può essere considerato il fondatore dell’unità cristiana d’Europa; la costruzione di una rete capillare di monasteri benedettini in tutti i paesi europei infatti contribuì indubbiamente a consolidare il credo cattolico. San Benedetto da Norcia è scelto dal Julius Schiller nel suo atlante Coelum Stellatum Christianum del 1627, come rappresentante della

costellazione di Ofiuco, assieme al suo Cespuglio di spine. Il padre della Regola, colui che spese la sua vita nella lotta contro i vizi capi-

tali: cupidigia, ozio, superbia, alla ricerca della perfezione nell’amore assoluto di Cristo, sostituisce il Serpentario; il nome dell’arca-

PLANETARIO E OSSERVATORIO DI CECIMA

I nuovi appuntamenti 8 novembre ore 21 Navigando tra le acque del mare celeste (Pesci, Balena, Acquario, Eridano, Pesce australe, Delfino) e osservazione notturna 9 novembre ore 21 Ison: una cometa sopra di noi e osservazione notturna 10 novembre ore 21 Il racconto del cielo per grandi e piccini (al planetario) e osservazione del Sole 15 novembre ore 21 C’e’ vita nello spazio e osservazione notturna 16 novembre ore 21 Cielo terra: 7 milioni di anni fa: vi presentiamo... l’uomo e osservazione notturna del cielo e delle Leonidi 17 novembre ore 15 Per fare un albero... fossile! E osservazione del sole 22 novembre ore 21 Veloce come la luce: le distanze nello spazio e osservazione notturna 23 novembre ore 21 Supernovae e altri mostri cosmici e osservazione notturna 24 novembre ore 15 Dark: far luce sulla materia oscura (il film Fulldome) e osservazione notturna 28 – 29 – 30 novembre ore 21 Ison: una cometa sopra di noi e osservazione notturna

na figura pagana poco conosciuta deriva dal greco ofiókos, poi tradotto nel latino anguitenens, colui che tiene il serpente. Nella mitologia greca questo personaggio era spesso associato alla figura di Ercole. L’eroe giunto sulla riva del fiume Sagaris, s’imbatté in un pericoloso serpente, che massacrava il popolo e devastava i campi coltivati. Una volta ucciso il mostro, Onfale, la regina di quel paese, lo rimandò ad Argo colmo di doni, mentre Zeus lo pose nel firmamento tramutandolo in una costellazione. Le narrazioni mitologiche dell’antica Roma sostituiscono nel mito la figura di Eracle con quella di Esculapio, celebrato nell’antichità come leggendario padre della medicina. Un giorno il giovane scoprì un rimedio che permetteva di resuscitare i morti usando il sangue della Gorgone. La medicina inventata restituì la vita a Licurgo, Glauco e Ippolito. Ade allarmato, temendo che il semidio sconvolgesse l’ordine del mondo, convinse Zeus a colpirlo con la sua folgore. Pentito, il padre degli dei lo resuscitò e pose fra le stelle la sua immagine con un serpente tra le mani.

L’illustrazione del gesuita pone la stella più luminosa α Ophiuchi, chiamata Ras Alhague (da ras al hawwa, la testa di colui che raccoglie il serpente) sul capo del santo cinto dal copricapo di una mantellina. Lo sguardo dimesso, rivolto verso il basso in direzione del roveto, ricorda ai credenti che per vivere nella castità occorre combattere e vincere contro le tentazioni della lussuria. Dagli scritti di San Gregorio Magno apprendiamo che durante il suo ritiro nello speco, Benedetto fu tentato dal

Nelle prossime due puntate: - Sagittario San Matteo Evangelista - Capricorno San Simone Evangelista

maligno e per sfuggire ad una delle sue sobillazioni si spogliò delle vesti e si gettò nudo tra le spine dei rovi e le foglie di ortiche. Lacerato nelle carni ma rinfrancato nell’animo, uscì vittorioso dalla prova. Il cespuglio disegnato da Schiller racchiude al suo interno due punti focali Δ e ε Ophiuchi, chiamate Yed Prior e Yed Posterior, astri vicini e tra i più luminosi della costellazione. La mano destra impugna con fermezza il pastorale, simbolo della responsabilità morale e della cura delle anime a lui affidate come priore del monastero di Montecassino. Nel riccio del baculo pastorale è posta β Ophiuci detta Cebalrai (da kalb al ra’i il cane del pastore) in coppia con γ detta Muliphe, nome dall’etimologia ignota. Mentre la mano sinistra appoggia su una coppa di vetro, che rappresenta quel vaso di vetro contenente il vino avvelenato datogli dai monaci attentatori. Il segno della croce salvò la vita del monaco riducendo la coppa in mille pezzi e così continua a benedire e proteggere dalle afflizione terrene tutti i fedeli. A cura dello Staff del Planetario e Osservatorio di Cà del Monte, Cecima


IL POPOLO

EVENTI E CULTURA

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Giovedì 7 novembre 2013

Casatisma Domenica 17 novembre la S. Messa per ricordare l’anniversario

VOGHERA - 10 novembre

150 anni fa nasceva Giuseppina Nicoli CASATISMA - Domenica 17 novembre, alle ore 15, la Comunità di Casatisma si riunirà presso la chiesa parrocchiale, per festeggiare con la Santa Messa solenne la ricorrenza del 150° anniversario della nascita della concittadina la Beata Suor Giuseppina Nicoli. La Beata suor Giuseppina Nicoli, Figlia della Carità, nacque a Casatisma il 18 novembre 1863, quinta di dieci figli. La sua famiglia visse sempre in unità di sentimenti profondamente cristiani e Giuseppina trascorse un’infanzia, dopo un percorso scolastico molto difficile, sorretta da un carattere deciso, caparbio e nello stesso tempo, addolcito da un profondo senso religioso, deci-

Suor Nicoli nacque il 18 novembre 1863 a Casatisma e nel 1883 entrò nelle Figlie della Carità e fu poi inviata in Sardegna se di dedicare la sua vita alla Chiesa. Il 24 settembre 1883, Giuseppina entrò come novizia nella Casa di San Salvario a Torino, casa centrale della provincia di Torino delle Figlie della Carità. Dopo il periodo di postulato e la cerimonia di Vestizione (avvenuta presso la casa madre di Parigi), nel 1885 fu inviata in Sardegna a svolgere un lavoro d’apostolato con una speciale attenzione e cura per i poveri; tenendo anche conto dei brevi rientri a Torino, gran

parte del suo lavoro d’aggregazione e catechesi si svolse principalmente in Sardegna, prima nella Diocesi di Cagliari e in seguito a Sassari, nel 1899, dove inviata a dirigere come Madre Superiora, l’Orfanotrofio, si adoperò per il miglioramento non solo spirituale, ma anche culturale della popolazione dedicandosi alle lezioni di catechismo e ripetizioni ai giovani studenti e operai. Istituì una scuola superiore di religione e si dedicò a varie opere di volontariato tutti dedicate al sostentamento dei meno abbienti. Dopo un ritorno a Torino nel 1910, chiamata per le sue spiccate doti organizzative prima, come

economa provinciale poi, a dirigere il Seminario, al quale Suor Giuseppina dedicò, nonostante sopraggiunti problemi fisici, tutta se stessa. Agli inizi del 1913 a causa della salute molto cagionevole, con gran rammarico il Consiglio Provinciale, prese una decisione molto sofferta, di inviarla di nuovo in Sardegna per il clima isolano più adatto per la sua malattia della nebbiosa e umida Torino. L’ambiente che trovò a Sassari nonostante il buon ricordo che aveva lasciato gli fu ostile per un eccesso d’anticlericarismo che la portò a scegliere di essere trasferita a Cagliari, con l’incarico di

BRONI - L’associazione Toyai Onlus lo consegnerà sabato 9 novembre

Il premio “San Kizito” 2013 BRONI - Sabato 9 novembre, alle ore 10.45, presso la Fondazione Conte Cella di Rivara, a Broni, sarà consegnato il prestigioso premio “San Kizito” 2013, assegnato dall’associazione bronese Toyai Onlus. Quest’anno l’associazione Toyai Onlus darà il Premio “San Kizito” a: Susi Simonelli, infaticabile sostenitrice dell’associazione fin dalla nascita, ad Andrea Rivoira, Vicario per la Provincia di Pavia dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro che ha iniziato a sostenere le attività associative e a Paolo Pini, dell’azienda agricola “La Sabaghina” di Montalto Pavese, prezioso collaboratore di tanti eventi benefici. Tutti e tre, in modo diverso, hanno sostenuto con generosità Toyai e hanno permesso a molti di conoscere da vicino il lavoro svolto e i progetti futuri. Dall’anno 2000 ad oggi, infatti, Toyai ha adottato e sostenuto, nello spirito cristiano, situazioni disagiate nei Paesi africani.

In particolare ha rivolto particolare attenzione verso il “Saint Kizito” Hospital di Matany in Uganda, situato nella regione del Karamoja, la più povera del Paese e una delle più povere dell’Africa e di cui Matany rappresenta la principale struttura sanitaria. Lo stesso nome dell’associazione “Toyai” è stato preso in prestito dalla lingua della popolazione locale, il karimojong e significa proprio “che tu esista, che tu stia bene”. Nella sua storia l’associazione ha raccolto cifre significative che sono state tutte utilizzate per sostenere le spese correnti del-

l’Ospedale e altri progetti umanitari in Africa. Tutto quello che è stato realizzato è stato possibile solo grazie alla generosità e all’amicizia di tante persone e istituzioni che hanno creduto in Toyai e nei suoi ideali. Dal 2007 è stato istituito il Premio “San Kizito”, una benemerenza finalizzata a manifestare la pubblica riconoscenza dell’associazione a chi si è distinto in modo particolare a sostegno della medesima e delle sue finalità. Il Premio (nella foto), consiste in una medaglia di bronzo aregentato, che rappresenta il più giovane dei martiri ugandesi, Kizito, cui è intitolato l’Ospedale di Matany, nell’atto di ricevere il sacramento del battesimo da san Carlo Lwanga. Esso rappresenta lo spirito e la volontà dell’associazione Toyai Onlus di contribuire, attraverso l’esercizio della carità, all’opera dell’evangelizzazione. La manifestazione è aperta a tutti. Per info: www.toyai.org.

Madre Superiora all’Asilo della Marina. S’interessò alle giovani della città che lavoravano numerose nelle manifatture di tabacchi e le riunì attraverso l’Opera dei Ritiri Spirituali. Si occupò anche delle giovani domestiche che arrivavano dai paesi in città, per mettersi a sevizio delle famiglie benestanti. Le costituì nella geniale associazione delle “Zitine”, delle “Dorotee” diede vita alle “Damine della Carità”, prima fondazione in Italia per la visita dei poveri a domicilio. Con loro nel 1917, si impegnò anche a dare sollievo ai numerosi casi di bambini scrofolosi e rachitici con l’apertura di una Colonia Marina al Poetto. Ma più di tutto la notorietà di Suor Nicoli è legata a “is piccioccus de crobi” (i ragazzi della cesta) molto noti in città per il loro particolare strumento di lavoro, “sa crobi” (la cesta). Si guadagnavano da vivere portando dalla stazione o dal porto i bagagli o la mece di coloro che sostavano in città. Li ribattezzò i Marianelli, fece loro scuola, li preparò a esercitare una professione. Morì a Cagliari a 61 anni il 31 dicembre del 1924. Le sue spoglie, nel 1932 furono traslate dal cimitero di Bonaria alla Cappella dell’Asilo della Marina. Il 28 aprile 2006 Papa Benedetto XVI dichiara Suor Giuseppina Venerabile. Domenica 3 febbraio 2008, nella Piazza Paolo VI antistante la Basilica di Bonaria, con una solenne celebrazione Suor Giuseppina Nicoli è stata proclamata Beata.

Festa dei fanti al Museo Storico VOGHERA - Domenica 10 novembre, presso il Museo Storico “Giuseppe Beccari”, si terrà la festa di San Martino. La Sezione dei Fanti di Voghera, quest’anno intende onorare i Caduti di Nassirya, nel decimo anniversario dell’attentato. Il Fante Cav. Giuseppe Frascaroli, ha inoltre, realizzato un dipinto raffigurante il fondatore del Museo, Grand’Uff. Giuseppe Beccari, che sarà donato al Museo. La cerimonia prevede il ritrovo alle ore 9,15. Seguirà l’alzabandiera e la deposizione della Corona al monumento dedicato ai caduti di Nassirya, davanti all’ingresso della Biblioteca. Sarà poi consegnato il nuovo tricolore alla Scuola Primaria di Pietra dè Giorgi - Cigognola. Il Vescovo Mons. Martino Canessa celebrerà la S. Messa, allietata dal Coro Alpini “Italo Timallo” di Voghera, che quest’anno ricorda il 40° di fondazione. Al termine i discorsi celebrativi con la consegna degli attestati a ricordo della manifestazione. Infine sarà proiettato il filmato storico sul Cappellano Mons. Carlo Angeleri, realizzato da Tullio Scolè. Il “rancio” sarà servito presso il ristorante Bellinzona di Casei.

L’ARTE DELLA TRADIZIONE NEL TERZO MILLENNIO

Due nuovi Info Point provinciali a Broni e Varzi PAVIA - L’ultimo monitoraggio compiuto dall’Assessorato al Turismo della Provincia di Pavia vede attivi ben 15 punti informazioni tra IAT e Info Point. Gli uffici di informazione e accoglienza turistica e gli Info Point della Provincia di Pavia, come ha sottolineato l’assessore al Turismo, Emanuela Marchiafava, svolgono un lavoro preziosissimo, essenziale e silenzioso. Forniscono gratuitamente, anche on line, informazioni e distribuiscono materiale promozionale sulle attrattive turistiche. Queste strutture sono delle

vere e proprie miniere di notizie sull’organizzazione dei servizi, sulle strutture ricettive e di ristorazione, sull’offerta di itinerari di visita e sulle escursioni. Gli Info Point stanno coprendo egregiamente e in modo capillare tutta tutta la provincia. A breve, a quelli già attivi, si aggiungeranno due nuove realtà, una a Broni presso il Comune in Piazza Garibaldi e una a Varzi, nella “Casa dei Servizi delle Terre Alte di Varzi”. Gli Info Point, anche se di piccole dimensioni, sono strategici per chi chiede notizie sul territorio.

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IL POPOLO

EVENTI E CULTURA

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Cigognola Il ristorante “Scuropasso” del “Pep” ha festeggiato la lunga attività

Da trent’anni ristoratori per passione

CIGOGNOLA - La storia che stiamo per raccontare inizia da una corriera. Una storia che ci porta agli inizi degli anni ottanta, a Cigognola, in località Vallescuropasso, ai piedi delle colline dell’Oltrepò ricoperte dalle viti che in autunno presentano colori straordinari. E’ la storia del ristorante “Scuropasso” che compie in questo 2013 i suoi “primi” trent’anni. Tutto partì da una corriera, quella che Giuseppe Colombi, ai più noto come “il Pep”, posizionò in un terreno di sua proprietà, con l’idea di offrire un’opportunità, un luogo d’incontro ai residenti della popolosa frazione che così potevano trovarsi, trascorrere insieme un po’ del proprio tempo libero per scambiare due chiacchiere, per una partita a scopa o a scala, il tutto accompagnato da una fetta di salame e da un bicchiere di vino. E ben presto quella corriera tra-

sformata in circolo ricreativo, con la stufa a legna a riscaldare i freddi pomeriggi invernali, diventava con il passare dei giorni immancabile punto di riferimento per giovani e anziani. Fino a non bastare più. E così dalla corriera si passò ad un vero e proprio locale, un bar, prima con un unico locale e poi con due, ricavato in un’ala della cantina dove Colombi produceva vino. Fu subito un successo e il consenso aumentò quando alla normale attività del bar si aggiunse anche la possibilità di gustare alcuni piatti tipici della tradizione oltrepadana, salumi nostrani di produzione propria e ravioli di brasato in primis. Ed è qui che entra in scena “la” Claudia, la moglie del Pep, colei che ancora oggi è l’architrave, la testa, su cui poggia questa azienda di famiglia, completata dai figli Maurizio, Elena e Paolo. Un esempio di quella piccola im-

prenditoria italiana grazie alla quale il nostro paese non è ancora del tutto collassato. Claudia Sirtori (nella foto con il figlio Maurizio) è l’anima del ristorante “Scuropasso”, il “deus ex machina”. E’ lei che cucina, sceglie le merci, sovrintende all’amministrazione, in giornate che iniziano all’alba e si concludono a sera tardi. E’ una passione, la sua, prima ancora che un’arte e una professione. Con l’assoluto imperativo: quello di soddisfare il cliente così che possa dire “Io qui ci ritorno”. Tra i tanti commenti su TripAdvisor, il noto e utilizzato portale web di viaggi e recensioni degli utenti riguardo hotel, ristoranti e attrazioni turistiche, ce n’è uno che ben “disegna” il ristorante: “Entrammo in quindici ragazzi affamati e con grandi aspettative. Uscimmo quindici ragazzi ristorati e deliziati, forse anche ingrassati. I miei compagni d’av-

TORTONA - Venerdì 15 novembre si apre la XXXV stagione degli Amici della Musica

Il “Quartetto d’archi” al Civico TORTONA - Anche quest’anno l’associazione tortonese “Amici della Musica”, di cui è presidente Ottavio Pilotti, è riuscita a costruire un programma ispirato agli anniversari 2013 che riguardano la nascita di Giuseppe Verdi e Richard Wagner, superando le grandi difficoltà del momento economico, grazie ad alcuni sponsor che hanno fornito il loro appoggio e alle conoscenze con gli artisti che si esibiranno nella prestigiosa vetrina del Teatro Civico. La XXXV Stagione 2013-2014 comprende sei concerti in abbonamento e una serata fuori abbonamento, nello spazio del Civico gentilmente concesso dall’amministrazione comunale. La Stagione inizia venerdì 15 novembre, alle ore 21,15, con un concerto classico della musica da Camera, “Il Quartetto d’archi”. Il Quartetto del Teatro Regio di Torino presenterà due tempi nella storia di questa formazione musicale, che rappresenta in piccolo un’or-

chestra d’Archi, per la quale hanno scritto i più grandi compositori. La prima parte sarà dedicata a Mozart con l’Adagio e Fuga K546, composto nel 1788 e quindi già pervaso da un senso solenne mentre il Quartetto K157 in Do maggiore riporta al 1772 quando Mozart scese in Italia a 17 anni, ed è ispirato alla tradizione del classicismo di Haydn. Nella seconda parte il grande quartetto n. 1 in Mi minore di Smetana, “Alla mia vita”: un’opera intesa e nostalgica ispirata ai vari momenti dell’esistenza dell’autore che si conclude con una progressiva perdita dell’udito. Smetana è celebre per il Poema

Sinfonico “La Moldava” e per l’opera “La Sposa venduta”, ma questo Quartetto, insieme ad un Trio con pianoforte già presentato nelle passate Stagioni degli “Amici della Musica”, lo colloca fra i grandi autori di Musica da Camera. Gli esecutori sono i solisti dell’Orchestra del Teatro Regio di Torino, che come già in passato, offrono una grande qualità di suono, legata dall’affiatamento di una comune attività musicale. E’ ancora possibile sottoscrivere gli abbonamenti, che permetteranno a tutti di assicurarsi anche le successive serate. Per informazioni e prenotazioni si può chiamare il Civico (tel. 0131.820195) da lunedì a venerdì dalle ore 15 alle ore 18. Si segnala infine che nel quadro generale dell’attuale momento economico, il prezzo dei biglietti è rimasto invariato in Euro 15, nell’intento anche di avvicinare il maggior numero di persone alle nostre proposte musicali.

“Sulla Via del Mare” con “La Pietra Verde” BRIGNANO FRASCATA - Domenica 10 novembre, l’associazione naturalistica “La Pietra Verde” propone la camminata “Sulla Via del Mare” da Selvapiana a Monte Boglelio, tra Valli Curone e Staffora. La lunghezza del percorso è di Km 11 in totale con un dislivello di m 720. Si percorre il sentiero 105, che raggiunge lo spartiacque tra le valli Staffora e Curone sul monte Boglelio a m 1.492 s.l.m. Una larga mulattiera condurrà prima al bivacco in località Pian dei Laghi, poi ad un secondo e più attrezzato bivacco

Pian della Morra ed infine all’ultimo bivacco presso il monte Bagnolo, eccezionale punto panoramico sulle valli adiacenti. Si parte dal paese di Selvapiana m. 770 s.l.m. si prosegue in direzione Forotondo, dove si imboccando la mulattiera che prosegue attraversando boschi misti fino alla vetta del Monte Boglelio (m. 1492). La quota di partecipazione è di 5 euro per i non tesserati alla Pietra Verde. Il ritrovo è previsto nella Piazza Municipale di Brignano Frascata alle ore 8.45 oppure a Selvapiana alle ore 9,15.

ventura già conoscevano il posto e mi avevano decisamente convinto a provarlo con loro, vaticinando un gran mix di gusto e abbondanza. Nulla di più corretto! Trattoria informale, gestione familiare e piatti della casa; a un prezzo fisso abbiamo pranzato, e insieme direi anche cenato. Antipasti di salumi vari (Lardo ottimo), funghi, cipollotti, insalata russa ecc. Seguiti da tris di primi, davvero gustosi, e tre deliziose portate di secondi, carne delicata e buonissima. Per finire in bellezza con dolci di ogni tipo davvero imperdibili. Il tutto abbondante, e potevi chiedere anche il bis, in più buon vino della casa, acqua, caffè e ammazzacaffè! Mi sembra superfluo aggiungere che lo consiglio!”. Ben presto però anche quei due locali non bastano più e i Colombi avviano la costruzione del nuovo ristorante, quello che, di ampliamento in ampliamento, accoglie oggi i tantissimi clienti che, un po’ da ogni dove, arrivano a Vallescuropasso per mangiare e bere bene, in un’atmosfera famigliare e amichevole, “alla buona” come ama dire la gente d’Oltrepò, spendendo - e non è cosa da poco in questi tempi - cifre abbordabilissime. Il punto di forza del ristorante sta nel fatto che propone i piatti tipici della cucina locale, seguendo le ricette tradizionali e la stagionalità dei prodotti: salumi di ottima qualità, ravioli di stufato, “caramelle” piacentine con ricotta e spinaci, risotto, arrosti, brasato d’asino, dolci della casa.

Il tutto annaffiato dai vini dell’Oltrepò pavese. Trent’anni sono passati da quell’inizio. Nei giorni scorsi il compleanno è stato festeggiato da un nutrito gruppo di amici che, trent’anni fa, si ritrovavano proprio in quel bar. Giovani che ora sono diventati adulti, ma che non hanno dimenticato il luogo dove hanno costruito la loro amicizia, dove hanno trascorso i migliori anni, dove si sono divertiti semplicemente stando insieme. E che ancora oggi vanno dal Pep a pranzo o a cena, a prendere il caffè o a comperare le sigarette, in una storia che non si è mai interrotta. Una storia (fatta di tanti volti cari, di momenti felici e di tanti ricordi personali anche di chi scrive) che è partita da una corriera e che guarda al futuro con una lunga strada ancora da percorrere. Marco Rezzani


IL POPOLO

ATTUALITA’

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Giovedì 7 novembre 2013

Il messaggio della CEI Per la 63^ Giornata del Ringraziamento che si svolge domenica 10 novembre

“Il lavoro dei campi rinnova l’intera società” “Fondamentale resta per ogni giovane il gesto di Martino: condividere quello che abbiamo, spartirlo fraternamente, poiché la fraternità è il fondamento e la via per la pace. Solo da questo stile di condivisione nascerà la fiducia nelle cooperative e nei consorzi, nei quali è possibile realmente diffondere il prodotto tipico di una terra, trasformandolo da marginale a identitario”. Così scrivono i Vescovi incaricati della pastorale sociale e del lavoro nel Messaggio per la 63ª Giornata nazionale del Ringraziamento, che si celebra il prossimo 10 novembre; un appello anche a recuperare una cultura del-

Le giornate provinciali organizzate da Coldiretti saranno il 10 novembre a Vigevano e il 17 novembre a Casale Monferrato la dignità del lavoro della terra, “affinché sia considerato come ogni altra vocazione e tutti i lavoratori vedano riconosciuta la stessa dignità, anche in termini economici”. La Giornata nazionale del ringraziamento nasce in Italia nel 1951 su iniziativa della Coldiretti e viene celebrata la seconda domenica di novembre. Sarà celebrata anche in molte

Edvard Munch, Fertility, 1890

parrocchie della Diocesi, nel tortonese, nel novese e in Oltrepò. Per rimanere in Oltrepò, a Canneto Pavese si terrà domenica 10 novembre: alle ore 11 la celebrazione della Santa Messa di ringraziamento nella chiesa parrocchiale cui seguirà le benedizione dei mezzi agricoli, alle ore 12 il tradizionale pranzo presso il ristorante Bazzini e nel pomeriggio castagne, vin brulé, pane e salame con la musica popolare. Anche a Cigognola la Giornata sarà celebrata il 10 novembre: alle ore 10.40 il ritrovo in piazza castello, a seguire la Messa nella parrocchiale di San Bernardo e la

benedizione dei mezzi. Nel messaggio di quest’anno i Vescovi si rivolgono in particolare ai giovani. Quei giovani “protagonisti” nell’agricoltura e che guidano 58mila imprese agricole nel nostro Paese. Lo dice la Coldiretti che sul tema dei giovani in agricoltura ha speso e spende molte energie. Negli ultimi dieci anni è nata quasi un’impresa su tre e il 7,2% dei titolari ha meno di 35 anni. Si tratta di un bel segno di speranza, quella stessa speranza alla quale richiama continuamente Papa Francesco e che i Vescovi

ricordano nel loro messaggio: “Prima di tutto, vorrei dire una cosa, a tutti voi giovani: non lasciatevi rubare la speranza! Per favore, non lasciatevela rubare! E chi ti ruba la speranza? Lo spirito del mondo, le ricchezze, lo spirito della vanità, la superbia, lo spirito del benessere, che alla fine ti porta a diventare un niente nella vita” (Discorso agli studenti delle scuole gestite dai gesuiti in Italia e in Albania, 7 giugno 2013). Questo appello è stato rilanciato ai giovani di tutto il mondo, in occasione della veglia di preghiera a Copacabana: “Cari amici, non dimenticate: siete il campo della fede! Siete gli atleti di Cristo! Siete i costruttori di una Chiesa più bella e di un mondo migliore!” (Veglia di preghiera con i giovani, Rio de Janeiro, 27 luglio 2013). “Atleta era Martino, atleti siete voi, carissimi giovani - continuano i Vescovi - che avete scelto di restare nella vostra terra per lavorare i campi, con dignità e qualità, per fare della vostra campagna un vero giardino. Vi siamo grati e sentiamo che questa vostra vocazione rinnova l’intera società, perché il ritorno alla terra cambia radicalmente un paese e produce benessere per tutti, ravviva la luce negli occhi degli anziani, che non vedono morire i loro sforzi, interpella i responsabili delle istituzioni. Abbiate consapevolezza di essere persone che vanno controcor-

rente, come vi ha esortato il Papa nell’Angelus del 23 giugno scorso: “Voi giovani, siate i primi: andate controcorrente e abbiate questa fierezza di andare proprio controcorrente. Avanti, siate coraggiosi e andate controcorrente! E siate fieri di farlo!” Certo, il pensiero della Chiesa va anche a “chi lavora in campagna rassegnato, perché non ha trovato altro e forse vorrebbe una realtà di lavoro diversa, magari più gratificante” che tuttavia non deve rassegnarsi, bensì sentirsi protagonista “trasformando la necessità in scelta, immettendo in essa una crescente motivazione che si farà qualità di vita per voi, per le vostre famiglie, per i vostri paesi”. Una parte del documento è dedicata “ai giovani immigrati, che lavorano nei campi, negli allevamenti, nella raccolta della frutta” nei confronti dei quali non ci deve essere “sfruttamento, ma rispetto, valorizzazione e dignità”. Nel messaggio c’è poi spazio per un’analisi sulla situazione attuale, su una “serie di limiti e di freni che incontrano oggi i giovani che desiderano ritornare alla terra”. Tra le criticità gli ostacoli all’impegno giovanile, la mancanza di un’adeguata stima per gli agricoltori, la burocrazia, la carenza di comunicazione, la difficoltà di reperire adeguate risorse finanziarie, il credito che non viene concesso agevolmente dalle banche.

INTERVISTA - Maria Grazia Colombo portavoce del comitato italiano fa il punto sulla situazione al termine dell’iniziativa europea

La campagna “Uno di Noi” supera il milione di firme diritto alla vita e dell’integrità di ogni essere umano fin dal concepimento”. Al Comitato italiano siete soddisfatti di come sono andate le cose? “Si, sia per il numero delle firme raccolte che per gli incontri fatti a partire dall’oggetto della campagna. Le firme sono arrivate da tutta l’Italia, in modo molto spontaneo e sono state seguite o anticipate da incontri in parrocchie, gruppi o associazioni. Una creatività inaspettata”.

Maria Grazia Colombo, portavoce del comitato italiano “Uno di Noi”

ROMA - Un paese, l’Italia, che ancora una volta si rivela molto sensibile ai temi della vita e che si comporta di conseguenza: questa è la prima impressione che si ha di fronte ai risultati della raccolta firme europea per la campagna “Uno di Noi”, che si è conclusa il 31 ottobre totalizzando circa 1,6 milioni di firme. Ebbene, di questo milione e 600mila firme raccolte nei 28 Paesi europei, quasi 600 mila sono di cittadini italiani: cioè un “rotondo” 37% del totale continentale, una percentuale più che lusinghiera e che conferma quanto il valore della vita umana sia congeniale al nostro popolo e alla sua cultura diffusa. A conferma di questo basti dire che l’Italia ha raccolto il 957% del proprio “minimo” nazionale, che era di “sole” 54750 firme. Ma anche altri Paesi europei (17 su 28 aderenti alla Unione) hanno dato prova di grande attenzione e apertura su questo tema. Infatti, ad esempio, la Polonia ha raggiunto il 567%, la Romania il 490%, Malta il 412%,

la Slovacchia il 320%, l’Ungheria il 306%, la Spagna il 247%, la Germania il 204%, e così via fino alla Grecia che, nonostante la crisi economica, ha superato il proprio “minimo” attestandosi attorno al 102%. Fanalini di coda, purtroppo, Paesi pure importanti come il Regno Unito (fermo al 32%), la Svezia al 17%, la cattolica Irlanda che non è riuscita a toccare il proprio minimo fermandosi al 76%, o la Bulgaria che si è fermata al 7% e la Finlandia al 12%. Ora che i risultati sono acquisiti, si passa alla fase “due”, quella della validazione delle firme stesse e poi dell’iter politico di accettazione parlamentare delle istanze di “Uno di Noi”, dove si giocheranno al meglio i “politici per la vita” europei. Maria Grazia Colombo, portavoce del Comitato italiano “Uno di Noi”, che fa il punto della situazione a campagna ultimata. L’oggetto della campagna europea “Uno Di Noi” era la “Protezione giuridica della dignità, del

Il fatto di avere raggiunto un traguardo di firme così alto cosa sta a significare dal punto di vista culturale ed etico? “Che la questione ‘inizio vita’ non è data per scontata. Ancora, che la questione non è questione dei cattolici, ma di tutti gli uomini e donne. Il rispetto della vita fin dal concepimento deve uscire dall’assedio ideologico, di parte. Parlare di vita vuol dire parlare di un bene che possiamo definire bene comune”. A questo punto, quali interventi andrete a chiedere alle istituzioni comunitarie e in quali settori specifici? “Il nostro richiamo al rispetto del concepito vuole essere un richiamo forte e popolare ad un’Europa sorda che vive sempre più di equilibri, di status quo. Si parla di innovazione, di ricerca, ma come si possono mettere in moto meccanismi innovativi in campo formativo se non c’è chiarezza sulla definizione di persona? Il fattore economico senz’altro è fondamentale per una ‘ripresa’, ma ciò che occorre oggi è un sobbalzo che rompa gli schemi e faccia cadere definitivamente i muri”. Chi e in che modo sarà delegato a seguire gli sviluppi burocratici e

politici, a livello europeo, di questa “iniziativa dei cittadini europei per la vita”? “L’iter dell’Iniziativa Cittadini Europei prevede dei passaggi burocratici già definiti e predisposti. Senz’altro la cabina di regia sarà a Bruxelles con i delegati dei vari paesi europei che hanno aderito alla campagna. Noi abbiamo Carlo Casini che come europarlamentare e promotore dell’avventura sarà presenza indispensabile in questa seconda importantissima fase”. Che dire alle centinaia di migliaia di persone che hanno firmato, appartenenti a parrocchie, associazioni, movimenti, realtà culturali le più diverse, dopo una campagna come questa? Che tutto finisce qui oppure che c’è ancora qualcosa da fare con loro e per loro? “Qui finisce la prima parte della campagna, forse la più movimentata, colorata, piena di iniziative. Ma ne inizia una seconda parte altrettanto importante tutta da seguire con attenzione, a distanza, che è il dibattito previsto nel Parlamento Europeo. Occorre che ogni firma ‘pesi’ sul tavolo di chi sarà chiamato a prendere decisioni. Non dobbiamo sentire l’Europa lontana, come purtroppo solitamente accade. Vorrei esprimere un ulteriore pensiero: molte volte come fedeli laici cattolici, ci impegniamo in battaglie e campagne di raccolta firme, di sensibilizzazione, cercando una intelligente sinergia tra associazioni, parrocchie e movimenti. Ottenuto il risultato, però, è come se tutto fosse finito. Ebbene, “Uno di noi” ci ha insegnato che non è così, abbiamo imparato a valorizzare e considerare il percorso fatto insieme già come un grande risultato”. Luigi Crimella

ALESSANDRIA

Il CSVA insegna a usare il tablet ALESSANDRIA - Prosegue l’attività di formazione proposta dal Centro Servizi Volontariato di Alessandria (CSVA) e destinata a soddisfare le principali esigenze delle associazioni della provincia di Alessandria. I corsi sono gratuiti per i volontari ma anche accessibili, a pagamento, a chi non svolge attività di volontariato. Martedì 5 novembre ha preso il via il corso su “Tablet e smartphone: l’evoluzione del pc”. Avere anche una conoscenza di “base” delle nuove tecnologie, come tablet e smartphone permette di svolgere, ovunque ci si trovi, le primarie funzioni “offerte” dal PC, come inviare mail, scattare e inviare foto e connettersi a internet. Il corso intende fornire le nozioni di base relativamente all’uso proprio di questi strumenti, tablet e smartphone. Tra gli argomenti specifici del corso ci sono i richiami ai sistemi operativi Android e iOS, l’aggiornamento del sistema, la gestione delle foto, della musica e dei documenti, il collegamento con il PC, la connessione ad Internet, la configurazione e l’uso della posta elettronica, la gestione di profili social. Il corso prevede in tutto 3 incontri, che si tengono ad Alessandria. I prossimi due sono in programma il 12 e il 19 novembre, dalle ore 16.30 alle 18, presso la Sala Formazione del CSVA. Per informazioni: formazione@csva.it.


Giovedì 7 novembre 2013

IL POPOLO

SOCIETA’ CATTOLICA DI ASSICURAZIONE DAL 1896

CAL. MAC. di Caldirola Paolo Simone e Macciò Alfonso S.n.c. Agenzia Generale di Tortona - Novi Largo Carabinieri d’Italia 15057 TORTONA (AL) Tel. 0131861175 Trasformiamo il futuro in un orizzonte di obiettivi e sicurezze

D

ERTONINO

CASTELNUOVO - VAL GRUE -

SS. MESSE FESTIVE Cattedrale (tel. 861360): ore 8-910.30-12-18 (prefestiva ore 18); S. Maria Canale (tel. 863570): ore 11.00-18,30 (prefestiva ore 18); S. Matteo (tel. 861392): ore 8.30-10.30-11.30-17.30 (prefestiva ore 17.30); S. Giacomo (tel. 861025): ore 8-10-11 (prefestiva ore 17.30); S. Michele (tel. 861373): ore 8-9-10.30-18 (prefestiva ore 18); Sacro Cuore (tel. 820495): ore 8.30-11.00-18.00 (prefestiva ore 18.00); Madonna della Guardia (tel. 862187): ore 8-9-1011-17-18 (prefestiva ore 17); Cappuccini (tel. 861166): ore 18 (prefestiva ore 18); Oratorio S. Carlo (tel. 861392): ore 8.30

VAL CURONE - VALLE OSSONA

(sabato); Oratorio S. Rocco (tel. 863164): ore 17 (prefestiva); Ospedale (tel. 865563) ore 18; Rinarolo (tel. 861392) ore 9. Farmacie di turno aperte dal 7 al 13 novembre 2013 Giovedì 7 novembre: Destefanis, Via Emilia, 39 - (tel. 0131 862008) Venerdì 8: Bidone, Via Emilia 130 - (tel. 0131 861067) Sabato 9: Zerba, Via Emilia 220 - (tel. 0131 861939); Comunale 2, Centro Commerciale Oasi - (tel. 0131 861264) Domenica 10: Zerba, Via Emilia 220 - (tel. 0131 861939)

Tortona Le alunne del corso di estetica hanno partecipato al Salone milanese

Il Santachiara all’Esthetiworld

Il gruppo di allieve del Santachiara all’Esthetiworld di Milano

TORTONA - Il 28 ottobre scorso le alunne del triennio del settore Estetico dell’O.D.P.F. “Santachiara” di Tortona e del nuovo corso di Tecnico dei Trattamenti Estetici accompagnate da alcune docenti si sono recate a Milano all’importante evento dedicato alla bellezza del corpo: l’“Esthetiworld”. Tale manifestazione, tenutasi nel capoluogo meneghino dal 26 al 28 ottobre, si è rivelata ancora una volta un’utile occasione per arricchire il proprio bagaglio di conoscenze, sia dal punto di vista teorico che pratico. Grande spazio, infatti, è stato dato alle ditte distributrici di prodotti cosmetici sempre più innovativi, ma anche sempre più legati a ciò che madre Natura offre: principi attivi “presi in prestito” dal territorio italiano e straniero…ampio spazio, perciò, a oli ai frutti di bosco, al miele, al fieno, agli agrumi di Sicilia, ma anche ai Sali del

Mar Morto, all’aloe, alla jojoba e ai vari frutti provenienti da paesi esotici. Un vero e proprio festival di colori e di profumi a sottolineare che la bellezza passa attraverso tutti i nostri cinque sensi e che per sentirsi bene e in forma bisogna saper amalgamare un buon prodotto, un trattamento ad hoc, con la ricerca dell’armonia e della serenità. Questo ideale di “armonica bellezza” è stato particolarmente sottolineato nei vari incontri tenutisi nell’area congressi: i numerosi relatori hanno sottolineato l’importanza di volersi bene ricercando il benessere psico-fisico attraverso la cura del corpo sia dal punto di vista dermatologico, che , ovviamente, estetico, non dimenticando che tutto parte dalla nostra mente. A tal proposito merita una menzione particolare l’intervento di alcune estetiste esperte, volontarie della LILT (Lega Italiana Lotta ai Tumori) che hanno illu-

strato le tecniche di pigmentazione oncologica (che nasconde le cicatrici post operatorie) e che hanno mostrato come al San Raffaele di Milano si insegni alle donne colpite da cancro e sottoposte a chemio e radio terapia ad affrontare la malattia valorizzandosi con un trucco mirato: vedersi con un aspetto migliorato aiuta ad affrontare con maggior grinta un periodo buio e i risultati si riscontrano anche dal punto di vista clinico. Non sono mancate le novità sulle tendenze dell’universo Nail: spazio a smalti di ogni colore e texture, a tecniche di ricostruzione dell’unghia e di manicure semipermanente. Anche questa giornata, dunque, è stata per le 83 ragazze che l’hanno vissuta, un momento importante per approfondire tante tematiche legate alla professione che hanno deciso di intraprendere per il loro futuro lavorativo: hanno constatato quanto la tecnica supportata da prodotti e macchinari all’avanguardia sia in continua evoluzione e che l’aggiornamento in campo estetico sia fondamentale. Soprattutto, però, hanno imparato che un’estetista completa sia una professionista non solo preparata dal punto di vista teorico e pratico, ma anche in grado di offrire un apporto psicologico alla propria clientela affinché possa sentirsi, dopo un trattamento, bella fuori e… bella dentro! Insomma, anche questa volta, una gita interessante e utile: un arricchimento per le alunne e un momento importante anche per i docenti, che hanno potuto condividere con le loro classi una giornata ricca di spunti per future discussioni e dibattiti, a dimostrazione che ogni occasione è buona per imparare!

Consegnati gli attestati per i tirocini formativi TORTONA - Giovedì 31 ottobre, l’assessore alle Politiche Giovanili, Mario Galvani, ha consegnato gli attestati ai ragazzi che hanno partecipato al Progetto PLG5 2013 “piano Locale Giovani - Opportunità oggi”. Si tratta di dieci studenti del Liceo Peano e ventuno dell’Istituto Marconi Carbone che nel periodo estivo hanno svolto un tirocinio formativo di quattro settimane presso aziende, associazioni ed enti. “Ringrazio tutti gli studenti che hanno aderito, nonché i dirigenti e i docenti perché sono interlocutori fondamentali - ha dichiarato l’assessore alle Politiche Giovanili, Mario Galvani questa iniziativa mi riempie di soddisfazione perché sono convinto che le amministrazioni

Lunedì 11: Comunale 2, Centro Commerciale Oasi - (tel. 0131 861264) Martedì 12: Comunale 1, C.so Don Orione, 51/A - (tel. 0131 862630) Mercoledì 13: Destefanis, Via Emilia, 39 - (tel. 0131 862008) Edicole aperte domenica 10 novembre 2013 Mega, p.zza Duomo; Zucchi, p.zza Cavallotti; Accili p.zza Croce; Cella, p.zza Speri; Bonsignori, Via Arzani; Topmar, C.so Pilotti; Cadirola, via Guala. TORTONA/TRADIZIONI

“U Tacuej ’d Turtona” 2014 sul “Mangiarbere tortonese”

La presentazione del “Tacuej ’d Turtona”

TORTONA - “U tacuej ‘d Turtona - XIX edizione” è stato presentato martedì 29 ottobre nel corso di una piacevole serata, nell’affollata Sala dell’Unione Artigiani - Confartigianato. Già il titolo, “Mangiarbere tortonese”, lascia intendere il contenuto del calendario 2014. E’ un curioso viaggio, compiuto mese per mese, attraverso i prodotti e le abitudini alimentari di Tortona e del Tortonese nel corso dei secoli, dai primi uomini a Guardamonte, dove, presso i focolari, sono stati trovati resti di ossi di cinghiali, agli anni della seconda guerra mondiale, quando il cibo scarseggiava e, a Tortona, fioriva un attivo mercato nero, luogo di incontro e di scambi tra genovesi, che arrivavano con olio e caffè, e se ne tornavano con farina, salumi e vino. Pranzi ricchi, con ogni ben di Dio, si alternavano a pasti poveri, ai limiti della sopravvivenza. E’ passato alla storia il celebre pranzo di nozze organizzato a Tortona nel 1489 tra Isabella d’Aragona e Francesco Maria Sforza o il passaggio di Papa Paolo III con un affollato corteo (1538), che ripartì con una ampia scorta di prodotti tipici delle nostre terre; poi le confetterie, i ristoranti e le

osterie e, infine, i prodotti propri del Tortonese, dalle fragole di Tortona, al formaggio Montebore, ai tartufi. Un alternarsi e un intrecciarsi di fame e smorbità. Il calendario, come sempre, è stato redatto da Armando Bergaglio; ospiti della serata sono stati Ugo Rozzo, dell’Università di Udine che si è soffermato sulle vicende che hanno permesso di giungere all’incunabolo con la descrizione del banchetto di nozze sopra citato, e Chiara Parente, che ha parlato dell’organizzazione dei pranzi e menù nuziali in uso nel nostro territorio un secolo fa. In chiusura il Presidente dell’associazione Artigiani, Mauro Bottazzi, ha distribuito le prime copie del calendario ai rappresentanti delle associazioni Piccolo Cottolengo e Confraternita Misericordia di Tortona, Centro Paolo VI di Casalnoceto e San Carlo Onlus di Castelnuovo Scrivia che dalla distribuzione del calendario a offerta, raccoglieranno contributi per ampliare la proprie attività benefiche. L’incontro si è concluso nell’attiguo locale “Fermento” dove sono stati offerti prodotti tipici del Tortonese assieme alle birre di produzione artigianale.

Gli allievi dell’Istituto Tortona B nello studio di Martino Galli

I premiati con l’assessore Mario Galvani

pubbliche debbano dare un’opportunità ai ragazzi. Siamo uno dei pochi comuni che coglie

queste occasioni a favore dei giovani”. A ogni ragazzo è stato riconosciuto anche un contributo spese pari a 250 euro.

TORTONA - Nell ambito del progetto “Adotta un mestiere”, promosso dall associazione Derthona, la classe I B dell’Istituto comprensivo Tortona B, si è recata in visita ai laboratori del marmista Martino Galli. Il prof. Mauro, figlio del noto artista tortonese, ha accolto i ragazzi e li ha guidati nei laboratori del padre dove tutto è rimasto al proprio posto. I ragazzi si sono dimostrati entusia-

sti e hanno rivolto molte domande al titolare. Hanno così scoperto che i primi marmisti della famiglia risalgono addirittura al 1400.

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IL POPOLO

Castelnuovo Quattro i festeggiati durante la celebrazione eucaristica

Da dieci anni diaconi permanenti

I Diaconi permanenti che hanno festeggiato il decennale

CASTELNUOVO SCRIVIA La comunità religiosa di Castelnuovo Scrivia domenica 13 ottobre si è stretta attorno ai diaconi permanenti che ricordavano il decimo anniversario della loro ordinazione e in particolare al loro concittadino diacono Ernesto Stramesi, economo della Diocesi, per ringraziare il Signore di aver donato alla chiesa diocesana queste vocazioni di servizio e di ministero. Il parroco don Costantino Marostegan, ha voluto questa giornata vocazionale con un duplice obiettivo: pregare per le vocazioni e onorare il decennale di ordinazione dei quattro diaconi diocesani: Ernesto Stramesi, Giorgio Dall’Acqua, Giuseppe De Clara e Piercarlo Peccorini.

(Foto Controluce)

La Messa è stata celebrata da Padre Lino Tagliani, direttore spirituale del Seminario Interdiocesano che ha rilevato, con espressive parole, l’importanza del servizio ministeriale all’interno della chiesa e in modo specifico del valore del diaconato permanente come riscoperta del Concilio Vaticano II; ha ricordato come le vocazioni sacerdotali si trovino in un momento difficile perché la chiamata richiede una donazione totale e tanti giovani non si sentono disponibili per un si incondizionato. Al termine della celebrazione il Parroco ha donato ai quattro diaconi un portachiavi d’argento con incisa una frase di San Paolo di cui ha spiegato il significato simbolico. Era presente anche il dia-

cono Gioacchino Vaccariello, guazzorese di origine, residente a Torino, legato a Ernesto da fraterna amicizia. La celebrazione, animata dal coro “Liturgical Song Emmanuel”, presenti i familiari dei diaconi festeggiati ha visto la chiesa gremita di fedeli oltre che di Castelnuovo anche provenienti dalle Parrocchie dell’Unità Pastorale, Molino dei Torti, Alzano e Guazzora realtà, queste ultime due, in cui Ernesto svolge il suo impegno pastorale che lo vede anche presente nella celebrazione della liturgia prefestiva presso la cappella della Casa di Riposo “Balduzzi” di Castelnuovo Scrivia. Al termine della celebrazione il diacono Stramesi, nel ricordare il legame affettivo che lo unisce a Castelnuovo, suo paese d’origine, ha ringraziato Don Costantino e tutti i presenti per aver ricordato una tappa significativa del suo cammino di servizio nei confronti dei fratelli chiedendo una speciale preghiera per lui, per gli altri compagni di ordinazione e per tutti i sacerdoti affinché siano sempre testimoni fedeli del Vangelo di Cristo. Ha ricordato con commozione l’insegnamento di vita ricevuto da tante persone e in particolare proprio dai ricoverati nella Casa di Riposo e nella Casa protetta che con i loro silenzi dovuti alla malattia e alla solitudine in cui si vedono costretti molte volte a vivere hanno parlato al suo cuore.

CASTELNUOVO - Campagna informativa a cura del Lions Club “Bandello”

Giornata mondiale del diabete CASTELNUOVO SCRIVIA - Il diabete mellito è una patologia cronica, la cui diffusione risulta in costante aumento nel mondo. Nell’ambito del diabete mellito si distinguono 2 forme: il diabete tipo 1 e il diabete tipo 2. La prima è molto meno frequente e richiede terapia insulinica, la seconda può non richiedere insulina, soprattutto nelle fasi iniziali della malattia, ed è molto più frequente, rappresentando oltre il 90 % di tutti i casi di diabete. Per questo motivo l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha istituito per il 14 novembre la Giornata mondiale del diabete, al fine di fare conoscere meglio la malattia. Il Lions Club “Matteo Bandello di Castelnuovo Scrivia organizza domenica 10 novembre, dalle 9 alle 12, un evento in piazza Vittorio Emanuele a Castelnuovo, durante il quale sarà possibile effettuare lo screening della glicemia capillare e sarà di-

stribuito materiale informativo in merito a questa patologia. Sarà presente Cesare Dossena, responsabile del Centro Antidiabetico dell’Ospedale di Tortona, e anche socio e past president del Lions Club “Bandello”. “La prevalenza della malattia - spiega il dottor Dossena - ossia la percentuale di pazienti in una data popolazione, in Italia supera il 5 % della popolazione (oltre 3 milioni di pazienti diabetici) e nelle fasce di età più mature o negli anziani arriva an-

che al 10-15%. L’insidiosità del diabete di tipo 2, soprattutto, consiste nel non causare sintomi soggettivi apprezzabili, se non quando i valori glicemici divengono particolarmente alti. Per questo motivo si riscontra con frequenza il caso di persone che sono diabetiche, ma non sanno di esserlo e questa mancanza di consapevolezza può durare anche diversi anni prima della diagnosi”. Appare quindi estremamente importante l’informazione. Dopo i 45 anni è consigliabile, come ha spiegato il dott. Dossena, un controllo della glicemia a digiuno che permette di far emergere la patologia. Il diabete, come un iceberg, è spesso più sommerso che palese, ma se diagnosticato precocemente può essere affrontato con pieno successo, permettendo la prevenzione delle complicanze e modificando in senso radicale e positivo il destino del paziente.

“Basta un poco di zenzero” per aiutare l’associazione Cucchi TORTONA - Venerdì 8 novembre, al Teatro Civico di Tortona, alle ore 21, l’associazione “Enrico Cucchi - Volontari per le Cure Palliative” presenta una serata di “Ricette in musica” ovvero la presentazione del libro “Basta un poco di zenzero. L’evento gode del patrocinio del Comune di Tortona, della Fondazione CRTortona e di altri enti, con il supporto del CSVA. Durante la serata sarà presentato il libro che racconta di un corso di cucina dedicato all’alimentazione in oncologia e in cure palliative, condotto dal dottor Paolo Bellingeri. Alla sua stesura hanno partecipato pazienti, famigliari, volontari e operatori sanitari e la sua realizzazione è stata possibile grazie alla preziosa collaborazione dell’Istituto ODPF Santa Chiara di Tortona. La serata sarà condotta da Rosaria Cassarà e allietata dall’“Era Glacia-

le”, (compagnia teatrale totalmente formata dai Volontari dell’associazione “Enrico Cucchi”) e dal Kinder Chorus “Paolo Perduca” in collaborazione con la Scuola Primaria di Sale dell’Istituto Comprensivo “Bassa Valle Scrivia” diretti da Enzo Consogno. Vedrà inoltre la partecipazione straordinaria di Marco Ferrari, noto attore tortonese, e della sezione femminile del coro “Giuseppe Verdi” di Pavia. L’allestimento e la regia di questa serata sono di Emiliana Illiani e Rosaria Cassarà. Questa rappresentazione vuole dimostrare che chi è affetto da una malattia pur grave, ha il diritto di vivere il più a lungo possibile nella “normalità” dove anche un gesto, un sorriso, una distrazione possono ridare un senso alla vita. L’ingresso è libero. Per informazioni: www.associazionecucchi.it.

TORTONA E TORTONESE

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Giovedì 7 novembre 2013

In Breve

SALE/VITA PARROCCHIALE

Inizio dell’anno catechistico Domenica 20 ottobre c’è stata grande festa nella parrocchia di Sale, per l’avvio del nuovo anno catechistico. Ragazzi, famiglie, catechiste e tutta la comunità hanno riacceso il lume dell’impegno e della vigilanza in questo ultimo scorcio dell’Anno della Fede per l’avvio del nuovo periodo di attività formativa rivolta alle nuove generazioni. Il parroco don Fugazza ha presentato e benedetto le catechiste coinvolte in questo programma e ha invitato le famiglie a sentirsi impegnate durante questo tempo di formazione. Significativa la coincidenza della festa con i brani delle letture durante la Messa. Al termine sono volati verso il cielo i palloncini con i messaggi dei ragazzi, ansiosi di comunicare al mondo a gran voce il loro desiderio di impegno e di speranza. TORTONA/ASSOCIAZIONI

Il FAI alla Scala e alla mostra di Carlo Pedenovi

ANNIVERSARIO Ricordando con tanto affetto il caro

ROBERTO FOSSATI a sette anni dalla scomparsa la S. Messa sarà celebrata Lunedì 11 novembre alle ore 18 nella chiesa parrocchiale di S. Michele in Tortona Un sincero ringraziamento da parte della moglie a quanti vorranno unirsi al ricordo e alla preghiera. Tortona, 7 novembre 2013

Domenica 20 ottobre la Delegazione FAI, Fondo Ambiente Italiano, di Tortona ha partecipato al concerto straordinario per il FAI tenuto dall’Orchestra di Dresda diretta dal Maestro Chung nella cornice ineguagliabile del Teatro alla Scala di Milano ed è stato molto apprezzato dai numerosi iscritti presenti. Domenica 27 ottobre un numeroso gruppo di iscritti al FAI, accompagnati da Manuela Bonadeo, ha fatto visita alla mostra dell’artista Carlo Pedenovi allestita presso il Palazzo Guidobono di Tortona: è stata un’occasione molto interessante per apprezzare le opere scultoree e grafiche dell’artista tortonese. Il prossimo appuntamento della Delegazione FAI di Tortona è per sabato 23 novembre alle ore 20.30 con la “Cena in… Cappamagna”: il tradizionale appuntamento conviviale quest’anno è allestito nella prestigiosa cornice dell’antico oratorio del Crocifisso, già sede della Confraternità ed è impreziosito dalle vivande ricercate di Anna Ghisolfi. Le prenotazioni, fino ad esaurimento posti, possono essere effettuate pressa l’Agenzia Viaggi Maxerre di Tortona. TORTONA/NUOVA RADIO PIEVE

La musica di Beethoven La musica sinfonica del grande compositore tedesco sarà la protagonista dell’appuntamento settimanale sulla frequenza 96,400 FM e in diretta su Live Streaming Multimedia su www.radiopnr.it. Nel Caleidoscopio in onda alle ore 20,30 di domenica 10 novembre, il conduttore Andrea Bobbio proporrà l’ascolto della 4^ Sinfonia di Ludwig van Beethoven nell’interpretazione storica dell’Orchestra Pro Musica di Vienna diretta da Jonel Perlea. Seguiranno le Ouvertures Coriolano opera 62 ed Egmont opera 84. L’appuntamento, in alternativa, è per martedì 12 novembre, alle ore 20,30.

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N

IL POPOLO di SERRAVALLE S. - ARQUATA S.

SS. MESSE FESTIVE: Collegiata (tel. 2112) : ore 11 – 12 – 17 (prefestiva ore 17) S. Andrea: ore 10 - S. Nicolò (tel. 78270): ore 8.30 – 10.30 – 11.30 – 18 (prefestiva ore 18); S. Pietro (tel. 2526): ore 10 – 11.30 – 18.15 (prefestiva ore 18.15); Centro S. Rita (tel. 71592): ore 9; Barbellotta ore 10.45; Cristo Risorto (Quartiere G3): ore 9.30; Sacro Cuore (tel. 78685): ore 8 - 11 - 17 (prefestiva 17; inv. 16.30); Parrocchia della Pieve (tel. 2261): ore 9 – 11 – 17 (prefestiva ore 17); S. Antonio (tel. 2774): ore 8 – 10 – 11 – 17.30 (prefestiva ore 17.30); Chiesa del Cimitero: ore 8,45; Viale Cichero: ore 9.30; Merella:

VAL

prefestiva ore 16 (tel. 329966); Ospedale (tel. 33211): prefestiva ore 18; La Maddalena: prefestiva ore 17; Chiesa di San Rocco: prefestiva ore 17; Chiesa di Don Bosco (tel. 01432892): ore 9. Farmacie di turno aperte dal 7 al 13 novembre 2013 Giovedì 7 novembre: Beccaria, P.zza Repubblica, 7 - (tel. 0143 2310) Venerdì 8: Cristiani, Via IV Novembre, 13 - (tel. 0143 2321) Sabato 9: Nuova, Viale Saffi, 50 - (tel. 0143 2994) Domenica 10: Bajardi, Via Girardengo, 50 - (tel. 0143 2216)

Novi Ligure Potranno partecipare le scuole primarie e secondarie

Il concorso “Giovani energie” NOVI LIGURE - Il Comune di Novi Ligure, visto il successo ottenuto nelle precedenti otto edizioni, in occasione della Fiera di Santa Caterina 2013, bandisce un nuovo Concorso rivolto a tutti gli studenti delle Scuole Primarie e Secondarie di 1° e 2° grado del Novese e della Provincia di Alessandria. Grazie ai suggerimenti raccolti attraverso i questionari distribuiti alle scuole partecipanti alle ultime edizioni si è individuato, quale tema del corrente anno: “Giovani energie: idee green e progetti sostenibili per il futuro finalizzati all’implementazione di tecnologie, di strategie e di buone pratiche per

Gli studenti partecipanti dovranno realizzare un progetto che avrà come tema il riciclo creativo la sostenibilità ambientale. Il Concorso è diviso in tre sezioni: la sezione A dedicata alla scuola primaria intitolata: “Riciclo creativo: quando il rifiuto diventa arte”; la sezione B dedicata alla scuola secondaria di 1° grado intitolata: “Buone pratiche per il risparmio energetico: nuove soluzioni per la famiglia”; la sezione C dedicata alla scuola secondaria di 2° grado intitolata: “Produzione sostenibile e cicli virtuosi in campagna: idee innovative per un’agricoltura attenta a salute ed ambiente”. In tempi di austerity la parola d’ordine è: riciclo. Nei momenti di crisi si aguzza l’ingegno e si accende la creatività. È così che nasce il riciclo creativo, una pratica di recupero e trasformazione di oggetti destinati alla pattumiera che si declina in tanti modi e mondi diversi. Anche il “Fashion World, generalmente considerato frivolo e disimpegnato, ha abbracciato la tenden-

za etica e responsabile dell’eco-sostenibilità con la creazione di capi ed accessori realizzati con materiali riciclati o di scarto o con materiali di origine naturale. Ma c’è chi è andato oltre andando a pescare direttamente dalle discariche le materie prime per creare i propri capi d’abbigliamento, bijoux, accessori e complementi d’arredo. In tal modo i rifiuti non muoiono completamente in attesa di essere faticosamente smaltiti, ma tornano a nuova vita e, trasformandosi in altro da sé, ritrovano la perduta bellezza e di arricchiscono di pregio e valore. In generale, sono gli stilisti più giovani e meno navigati ad utilizzare materiali di riciclo per le loro creazioni, non solo perché più aperti alle sperimentazioni, ma anche per una chiara difficoltà nel reperire facilmente materiali di pregio, spesso troppo onerosi per un designer emergente. Un esempio, tutto italiano, è quello di Mavì Santarelli, ex modella oggi designer, che riutilizza vecchie lenzuola per farne abiti da sposa, gomme di camion per realizzare

borsette e plexiglass per creare gioielli. Alla luce di queste argomentazioni, gli studenti di ciascuna classe, coadiuvati e coordinati dagli insegnanti di riferimento, dovranno realizzare un progetto che ha per tema il riciclo creativo. Si tratterà quindi di realizzare e presentare abiti, bijoux, accessori e complementi d’arredo per la casa e il giardino. Saranno pezzi unici confezionati dai partecipanti che, rimodellando capi di vestiario. A insindacabile giudizio della giuria, potranno essere assegnati inoltre dei premi speciali, come nelle passate edizioni, consistenti in materiale didattico vario, dizionari, atlanti, libri per la biblioteca scolastica e materiale informatico. Indipendentemente dalla graduatoria di merito, a tutti gli studenti partecipanti al concorso saranno consegnati gadget di vario tipo e natura. La cerimonia di premiazione si svolgerà presso il “Centro Fieristico Dolci Terre di Novi”, in data da stabilirsi, entro il mese di marzo 2014. Tutte le opere che parteciperanno al Concorso saranno oggetto di una mostra aperta al pubblico, che sarà organizzata dal Comune di Novi. Visto il successo ottenuto nelle più recenti edizioni del Concorso, nell’ambito della mostra, sarà nuovamente proposto al pubblico intervenuto il gioco “Vota la tua classe preferita”, una sorta di giuria popolare, che con il giudizio espresso in occasione della visita, farà sì che un’altra classe, diversa da quella individuata dalla giuria di esperti, sia ulteriormente premiata. Il testo integrale del bando e il facsimile della scheda di iscrizione sono disponibili sul sito del Comune: www.comunenoviligure.gov.it. Per altre informazioni ulteriori è possibile rivolgersi allo Sportello Unico Attività Produttive (mail: sportellounico@comune.noviligure.al.it). Vittorio Daghino

Primarie per “Alternativa Novese” NOVI LIGURE - Rocchino Muliere, vincitore delle primarie novesi del PD, riceve già la prima esplicita sfida nella sua corsa a sindaco di Novi. Si tratta delle primarie che a sua volta “Alternativa Novese”, coalizione comprendente il “Comitato Alfare” (di ispirazione liberale e riformatrice), “Fratelli d’Italia” e l’Associazione civica “Avanti Novi”, ha organizzato per il prossimo 1° marzo: “Una novità nel panorama politico novese - ci tengono a far sapere i principali organizzatori, Vincenzo Rapa e Andrea Scotto (nella foto) - perché sono le prime

organizzate da chi vuole contrapporsi al decennale dominio del centrosinistra novese”. Altra novità è il sistema di voto di ballottaggio a turno unico. Ogni votante potrà esprimere due voti: uno diretto per il candidato preferito, l’altro di ballottaggio. Se nessuno raggiunge la maggioranza assoluta di voti diretti, si selezionano i primi due in ordine di arrivo, e la vittoria sarà assegnata sulla

base dei voti di ballottaggio. È il sistema di voto studiato da Luigi Einaudi, attuato per la prima volta in una competizione politica ufficiale. Al voto saranno chiamati tutti i cittadini novesi, ed anche le candidature alle primarie sono aperte a tutti. Basterà fare richiesta, a partire dal prossimo 7 dicembre, ad almeno uno dei componenti di Alternativa Novese, che valuterà se accettarla o no sulla base del rispetto di quattro condizioni irrinunciabili: pari dignità tra i candidati, centralità del programma, rispetto dell’esito delle primarie, nessuna ammissione per indagati o condannati

OVI

BORBERA - OLTREGIOGO

Lunedì 11: Comunale, Via Verdi, 113 - (tel. 0143 76255) Martedì 12: Valletta, Via Garibaldi, 1 - (tel. 0143 2331) Mercoledì 13: Giara, Via Girardengo, 13 - (tel. 0143 2017) Edicole aperte domenica 10 novembre 2013 Mandirola, Corso Marenco; Zina, Viale Saffi; Massone, Piazza XX Settembre; Arecco, Via Amendola; Fanin, Via Papa Giovanni XXIII; Ponte, Piazza Repubblica; Scarsi, Viale Chichero; Rebora, Via Casteldragone; Magenta, via Marconi; Ferrarese, via Verdi. NOVI LIGURE/CASA DI CARITA’ ARTI E MESTIERI

L’avvio dei nuovi corsi per i giovani

NOVI LIGURE - Soddisfazione alla Casa di Carità per le numerose adesioni e richieste di informazione relativamente ai corsi in svolgimento unitamente alla collocazione degli allievi qualificati. Il follow-up riferito all’anno formativo 2010/11 registra numeri confortanti sull’occupazione degli allievi che hanno frequentato i corsi considerano anche la crisi economica: nell’anno formativo in oggetto nei due corsi svolti di “Operatore Servizi all’Impresa” con venti allievi idonei ben 13 sono occupati, di cui 9 impegnati in un lavoro coerente al corso frequentato, cinque hanno continuato gli studi, mentre due gli inoccupati. Decisamente positivi i risultati dell’Esperto Enologia e Marketing con tutti e 17 gli iscritti che hanno trovato un occupazione in proprio o alle dipendenze di cui ben 12 occupati coerenti con il corso. Un settore quello enologico che ha trovato riscontro a livello istituzionale ed occupazionale per cui sono sempre aperte le iscrizioni. Intanto il nuovo anno formativo ha preso avvio alla Fondazione Casa di Carità Arti e Mestieri di Novi con i corsi riservati all’obbligo di formazione: per il terziario la conferma del triennio “Operatore Amministrativo Segretariale”, mentre per il settore artigianale il biennio di “Operatore del Benessere”.

Al via anche il 3° anno del corso Prelavorativo riservato ai disabili e il progetto laboratori scuola formazione riservato agli allievi pluri ripetenti che non hanno ancora conseguito la licenza media. Un progetto ambizioso effettuato in collaborazione con l’Istituto Comprensivo “Boccardo” ormai da quattro anni e che mira a combattere la dispersione scolastica. A partire nel mese di novembre per la fascia serale partiranno l’Operatore su Personal Computer Base di 250 ore e l’Operatore Paghe e Contributi di 300 ore e nel diurno per gennaio 2014 il Master in Enologia e Marketing di 720 ore di cui sette settimane di stage presso aziende del settore. Il MEM giunto alla settima edizione, riservato ai laureati, viene organizzato in collaborazione con l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza per iniziativa dell’istituto di Enologia e Ingegneria Agro Alimentare. Si tratta di un corso di studi con iscrizione gratuita che rilascia due titoli: Master Universitario di primo livello in “Enologia e Marketing”, attestato di qualifica professionale “Esperto in Enologia e Marketing. Oltre a questo corso, numerosi sono anche gli allievi che dopo il percorso formativo alla Casa di Carità continuano gli studi iscrivendosi alle Superiori per conseguire il diploma.


IL POPOLO

NOVI E NOVESE

Giovedì 7 novembre 2013

Serravalle Scrivia Domenica 10 novembre la fiera nelle vie del centro

La patronale di San Martino

SERRAVALLE SCRIVIA - Nella giornata di domenica 10 novembre, musica, enogastronomia, solidarietà e tante bancarelle per la festa patronale di San Martino, la ricorrenza più cara alla comunità serravallese. La tradizione della fiera in onore del Santo Patrono, ancora una volta, si rinnova: quest’anno si svolgerà nella sola giornata di domenica. Da sempre, la “Fiera di San Martino” è importante appuntamento che richiama numerosi visitatori, e per offrire al suo pubblico ampi spazi espositivi, vasto assortimento merceologico, servizi e facilità di accesso e parcheggio, propone un percorso all’aperto disegnato, come ogni anno, nel cuore della città, con il mercato ambulante di merci varie, con gli stand selezionati di artigianato, commercio e prodotti eno-

gastronomici tipici di qualità del territorio, oltre allo spazio dedicato al mondo del sociale e del volontariato locale. Le tradizionali bancarelle e gli stand degli operatori economici d’eccellenza coloreranno il centro, per una “passeggiata” in fiera lungo le vie e le piazze del paese. I negozi rimarranno aperti tutto il fine settimana di festa, per il consueto “Shopping in festa”, con occasione di degustazioni enogastronomiche. Presso le sale espositive dell’ex “Caffè Roma”, mostra fotografica ad ingresso libero “Serravalle dentro”, organizzata in collaborazione con l’associazione “Amici dell’Arte” di Serravalle. La mostra sarà visitabile fino al 17 novembre (feriale 17 - 19, sabato e domenica 10-12.30 e 15-19). In Piazza Risorgimento, spazio a-

perto dell’associazione giovanile “AssoGio” di Serravalle, con il “Truccabimbi” e altre attività. In Piazza Carducci, presso il centro anziani comunale, raccolta di abiti smessi a favore della Caritas Diocesana, in collaborazione con l’associazione “Auser - Insieme per Serravalle”. In Piazza Matteotti, presso il bocciodromo comunale, stand informativo sulle attività dell’associazione “AssoGio”. Si rinnova anche l’appuntamento domenicale con i sapori della festa e il piacere di stare insieme a tavola: alle ore 12, con la “Polentata d’autunno in piazza”, cucinata dai bravi cuochi della “Pro Loco” serravallese. Infine, “Me-renda in allegria” con le tradizionali frittelle dolci di San Martino, proposte dai volontari della Croce Ros-sa. In piazza Coppi, troverà spazio l’immancabile Luna Park. Sabato 9 novembre, consueto prologo musicale alla festa patronale, presso la Chiesa Parrocchiale, alle ore 21, con il tradizionale “Concerto di San Martino” per soli, coro ed orchestra della “Polifonica di Serravalle”, diretta dal M° Luigi Bolchi. Tenore solista Giuseppe Bellanca. L’appuntamento, con ingresso libero, è patrocinato dall’amministrazione comunale e dalla società “Tre Colli”.

Il cardinale Severino Poletto celebra la Messa per l’AIDO

A Novi arriva il progetto Fixo per l’occupazione giovanile

NOVI LIGURE - Nell’ambito delle celebrazioni del trentennale di costituzione del Gruppo AIDO di Novi, sabato 9 novembre alle ore 17, nella Collegiata, alla presenza delle autorità cittadine, il Cardinale Severino Poletto presiede il pontificale. La cerimonia sarà accompagnata dal coro della Cappella Musicale Sauliana della Basilica di S. Maria Assunta in Carignano a Genova, diretto dal Prof. Fabrizio Callai. È prevista la partecipazione dei “mini-vigili” del Comando Polizia Municipale di Novi Ligure Questo evento rientra tra le attività che da 30 anni l’associazione sta portando avanti in città, allo scopo di continuare in quel lavoro informativo e divulgativo legato all’atto libero e gratuito della donazione e di implementare il dibattito attorno alle attività dei trapianti. L’AIDO, infatti, è impegnata per la tutela della salute e per la cultura del dono. Una lunga storia dove tante

NOVI LIGURE - Informare, guidare e aiutare gli studenti che si affacciano al mondo del lavoro o che intendono proseguire con gli studi universitari. Questo l’obiettivo di “Fixo”, un progetto di “Formazione e Innovazione per l’Occupazione” che verrà per la prima volta sperimentato all’Istituto Ciampini - Boccardo di Novi, in collaborazione con il Marconi di Tortona. Il progetto, voluto dal preside Roberto Grenna ha coinvolto, a partire dallo scorso anno scolastico, 75 studenti delle attuali classi quinte e neo diplomati. L’obiettivo del progetto “Fixo” è quello di ridurre i tempi di ingresso dei giovani diplomati nel mercato del lavoro e di aumentare la possibilità di trovare un’occupazione in linea con gli studi effettuati. Il percorso prevede un colloquio individuale con ciascun allievo e la costruzione di un piano personalizzato della durata di sette ore individuali. Tra gli aspetti che verran-

“vite” si sono intrecciate: soci, famiglie di donatori, trapiantati, operatori sanitari, volontari. Tante esigenze incrociate che hanno permesso che la fine di una vita diventasse la rinascita di un’altra, per promuovere la cultura della donazione degli organi, delle cellule e dei tessuti con lo scopo di partecipare e vincere la quotidiana corsa per la vita. Le attività dei volontari novesi, coordinati dal presidente Isabella Sommo, proseguirà con l’organizzazione del seminario “Solidarietà, voce del verbo donare” (Giovani e Valori, Volontariato e Salute) il 10 dicembre ai Campionissimi.

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no analizzati durante il corso, anche quello relativo alla “reputazione digitale”: sono sempre di più, infatti, le aziende che passano al vaglio i profili Facebook degli aspiranti lavoratori. La raccomandazione, per i giovani che spediscono curriculum, è quella di controllare di non aver pubblicato affermazioni, immagini o video che potrebbero pregiudicare un’eventuale assunzione. Figure professionali elaboreranno piani personalizzati e faranno conoscere ai ragazzi tutta la rete di strutture a cui una volta usciti da scuola potranno rivolgersi per le loro esigenze. Lo scopo del progetto è quello di accorciare i tempi, insegnando e orientando i ragazzi senza che questi facciano scelte sbagliate solamente per mancata informazione. La scuola si fa intermediaria con università e lavoro, andando a potenziare quella rete di strutture già esistenti. Davide Daghino

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In Breve

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SERRAVALLE SCRIVIA/EVENTI

“Brividi in Biblioteca” Venerdì 8 novembre, alle 16.30, la Biblioteca Comunale “Roberto Allegri” di Serravalle Scrivia (nella foto) organizzerà “Brividi in Biblioteca”, il tradizionale laboratorio di Halloween per i bambini dai 3 ai 14 anni. Il programma del laboratorio prevede una serie di attività ludico didattiche divertenti e molto coinvolgenti: “Mi sento a Pezzi”, “Il Bowling Mostruoso”, “La Foresta Stregata”, “Mamma sono una Mummia!” e “Il Mostro maledetto dove lo metto?”. Il laboratorio si svolgerà con le modalità di un torneo a squadre con giochi che metteranno particolarmente alla prova intelligenza, memoria e destrezza dei piccoli concorrenti. Chi intendesse partecipare alle giornate può recarsi presso la Biblioteca per ricevere maggiori in-formazioni e iscriversi ai Laboratori. La Biblioteca si propone, attraverso un’atmosfera di festa e di gioco e prendendo spunto dalla suggestione che esercita la festa di Halloween sui bambini, di

favorire l’aggregazione in modo costruttivo, di sviluppare i sensi, l’abilità manuale, di stimolare la memoria e la creatività dei bambini che vengono sempre invitati ad esercitare correttezza e grande spirito di squadra. Le maggiori e più importanti ricorrenze annuali sono sempre l’occasione per stimolare i più piccoli sul tema delle tradizioni popolari, delle fiabe e delle leggende, scoprendo insieme a loro tutto il potenziale di insegnamenti profondi che queste forme culturali hanno e di arricchire la nostra esperienza.

NOVI LIGURE/LIBRI

“Girardengo il campionissimo” A cento anni dalla prima conquista del titolo di Campione d’Italia, la vita di Girardengo viene ripercorsa in tutte le sue fasi, dagli esordi e le rivalità, fino alla discussa amicizia col bandito Sante Pollastri. Il volume “Girardengo, il Campionissimo” di Paolo Bottiroli, con illustrazioni di Alessandro Battara, impreziosito dalla prefazione del giornalista Marco Pastonesi, inaugura la collana dedicata ai Pionieri del Ciclismo dell’Italica Edizioni, che si propone di raccontare e rendere il giusto omaggio a questi epici sportivi, che oggi vengono troppo spesso dimenticati. Il libro, disponibile nelle librerie a partire dal 15 novembre, racconta la sua vita, scandita dai ritmi massacranti del ciclismo eroico, fatto di tappe lunghe oltre 300 chilometri attra-

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verso un’Italia ancora rurale, con partenza a notte fonda e arrivo la sera successiva, a bordo di bici che pesavano il doppio delle attuali, quando abnegazione e sacrificio erano gli unici compagni in grado di trasformare un ciclista in un mito. Paolo Bottiroli, classe 1981, è nato e cresciuto a Novi. Dai tempi dell’università si è trasferito a Milano, dove vive e lavora.

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IL POPOLO

TORTONESE E NOVESE

Giovedì 7 novembre 2013

Tortona Tra i progetti la realizzazione di un elettrodotto Francia - Italia

Novità in arrivo per il Gruppo Gavio TORTONA - Autunno ricco di novità per il gruppo Gavio che, avendo a disposizione la liquidità pervenutagli a seguito della vendita al gruppo Salini per 480 milioni di euro della quota detenuta in Impregilo, starebbe lavorando ad ambiziosi progetti; essi potrebbero riguardare alcune delle principali società della conglomerata tortonese, che vanta un fatturato consolidato di 2,1 miliardi di euro e interessi in vari settori (dalle concessioni autostradali alle costruzioni, dai trasporti all’energia più una serie di comparti marginali, almeno dal punto di vista del fatturato, quali engineering, nautica, ecc.). Beniamino e Marcello Gavio, tramite la loro controllata Transenergia, sono impegnati - insieme a Terna, che assicurerebbe 400 milioni di euro - a realizzare una delle più colossali opere europee nel campo delle reti: un elettrodotto interrato per portare energia dalla Francia all’Italia. L’elettrodotto, che potrebbe contenere più di un cavo oltre a quello pubblico, e per cui i Gavio stanno cercando ora dei partner finanziari, costerà alla fine oltre 1.600 milioni di cui 800 saranno assicurati dai francesi. Il gruppo, articolato sulle due finanziarie di famiglia Aurelia e Argofin (destinate a fondersi), e nel quale sono presenti, oltre a una miriade di società piccole e grandi, anche due quotate in Borsa (Astm e Sias), punta ancora molto sul comparto delle costruzioni. Dopo l’uscita da Impregilo, avvenuta non senza rimpianti, ma che ha fruttato una discreta plusvalenza (calcolata in quasi 70 milioni di euro), i Gavio, disponendo di una abbondante liquidità (300 milioni di euro sono in cassa alla sola Autostrada Torino -

Milano) starebbero pensando ad una iniziativa importante nel settore (non a caso, infatti, l’ex amministratore delegato di Impregilo Alberto Rubegni è rimasto nel gruppo di Tortona del quale ha assurto il ruolo di guida del settore costruzioni), in grado di operare con successo anche all’estero, soprattutto se, in Italia, dovesse continuare la crisi delle opere pubbliche. Sotto la guida di Rubegni, il comparto delle costruzioni del gruppo Gavio vedrà anche una ulteriore semplificazione della struttura societaria, con la fusione di Grasseto e Codelfa nella storica impresa di famiglia, Itinera, e un accorpamento delle due attuali società di manutenzione stradale, Interstrade e Abc. Le ragioni del potenziamento del settore sono da ricercarsi nella sperata ripresa del processo di infrastrutturazione del Paese, che prima o poi potrebbe tornare a progettare e realizzare nuove opere, avvalendosi dei modelli del project financing, e delle costruzioni - concessioni. Non a caso, infatti, il gruppo di Tortona avrebbe manifestato la propria disponibilità, insieme ad

Intesa Sanpaolo, a sottoscrivere il consistente inoptato (circa 70 milioni di euro), dell’aumento di capitale da 103 milioni della holding Tem, alla quale fa capo il 43 per cento di Te, la società concessionaria della Tangenziale esterna di Milano; quest’ultima è chiamata a chiudere, entro novembre, una ricapitalizzazione da 245 milioni, indispensabile per ottenere disco verde a un prestito bancario da 1,1 miliardi e a contributi statali per 330 milioni, necessari, a loro volta, per la realizzazione di un’opera da 1,7 miliardi di euro, con concessione a 50 anni, che dovrebbe registrare l’entrata in funzione della prima tratta nella prossima estate. Anche con la ristrutturazione in corso il gruppo tortonese manterrà, però, un carattere variegato, con quattro settori portanti, i quali non hanno particolari sinergie tra i loro: concessioni autostradali, che fatturavano (a fine 2012) 972 milioni di euro, costruzioni (643 milioni), energia, che si risolve soprattutto nel trading (524 milioni), trasporti e logistica (tir, porti e interporti) con 411 milioni di euro. Le concessioni autostradali rimangono certamente il settore più rilevante del gruppo Gavio, che si starebbe muovendo anche a livello governativo perché vengano accorpate alcune concessioni allungandone la scadenza. Ciò potrebbe consentire di far ripartire le opere pubbliche e di ridurre le tariffe. L’ipotesi, analoga a quella portata avanti in Francia dal gruppo Vinci, è appoggiata anche dall’Aiscat, l’associazione delle concessionarie autostradali, ma per concretizzarsi dovrà essere fatta propria dal governo italiano e presentata alla Commissione Ue. c.r.

TORTONA - Mercoledì 13 novembre Gianfranco D’Angelo e Paola Quattrini in scena

“California Suite” apre la stagione al Civico TORTONA - Prende il via la stagione teatrale del “Civico” tortonese con il primo dei dieci spettacoli che accompagneranno il pubblico fino alla fine di aprile. Esordiscono mercoledì 13 novembre, alle ore 21, Gianfranco D’Angelo e Paola Quattrini con “California Suite” di Neil Simon, il cantore contemporaneo della commedia di coppia, della claustrofobia dei rapporti familiari e dell’umorismo che indaga i grovigli psicologici che sono alla base delle frustrazioni e delle ansie, si sarebbe detto una volta, borghesi e della società ricca o arricchita. D’Angelo e la Quattrini hanno molte cose in comune, nati a Roma entrambi, quasi coetanei, si sono divisi fra cinema (la Quattrini è stata anche un’attrice bambina), televisione e

teatro, ma sul palco della prosa hanno trovato la loro dimensione più congeniale e questo ultimo lavoro insieme ne è la dimostrazione. Hanno alle spalle anche la tradizione del grande teatro romano di varietà di Garinei e Giovannini che scoprirono il trasteverino D’Angelo per farlo esordire, mentre la Quattrini ha partecipato all’ultima regia di Garinei (“Oggi è già domani”). “California suite”, per la regia di Massimiliano Farau, le scene di Fabiana Di Marco, i costumi di Graziella Pera, la coreografia di Gabriella Wober e le musiche di Federico Capranica, con Tania Borro e Francesco Jelo ad affiancare i protagonisti, racconta i conflitti, le incomprensione e i tradimenti di una coppia prima alle prese con se stessa e dieci anni do-

po con figli ribelli e con i quali ingaggiare un nuovo rapporto di odio-amore, sul filo del rispecchiamento e del contrasto. Alla fine, anche se non arriveranno soluzioni rassicuranti e stabili, tutti avranno capito meglio la loro situazione e la macchinazione ironica dei colpi di scena avrà lenito i dissapori della convivenza entrata in crisi. Per ulteriori informazioni sullo spettacolo, sugli abbonamenti e sui prossimi appuntamenti stagionali, è possibile contattare la biglietteria del “Civico” dal martedì al venerdì, dalle ore 15 alle ore 18, allo 0131.820195 oppure sul sito www.famafantasma.it. Si può aprire il sipario. Davide Ferreri

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TORTONA - Serata in Fondazione il 30 ottobre

Flavio Caroli e l’arte dell’Occidente

TORTONA - “Arte e passione”, così Dante Davio, Presidente della Fondazione CRT, ha presentato Flavio Caroli, noto studioso di storia dell’arte, e docente presso il Politecnico di Milano. Di fronte, nella serata di mercoledì 30 ottobre, una platea straboccante, con molti giovani delle scuole superiori cittadine, coinvolti dai loro insegnanti e anche, per alcuni, dal libro del professor Caroli “Il volto dell’Occidente”, ricevuto in dono dalla Fondazione cui va il merito della serata. Con questo libro, ha esordito l’autore, “ho voluto parlare delle opere che hanno determinato il nostro modo di vedere le cose”, e il vedere le cose, ordinarle in un mondo, è una forma del pensare, per questo ho usato l’espressione “pensare in figura”. Rivolgendosi in maniera colloquiale ad una platea coinvolta dall’argomento e dalla sicura padronanza del relatore, Flavio Caroli ha proseguito spiegando le scelte attorno alle quali ha organizzato il suo libro. Prima di tutto i termini del Novecento che, per la storia dell’arte, ha inizio tra il 1888, quando Emile Bernard dipinge “Donne bretoni su un prato verde”, un quadro che influenza sia Gauguin sia Van Gogh, e l’anno seguente, quando Van Gogh dipinge “La notte stellata”, la cui riproduzione, dai colori intensi e visionari, illustra la copertina del volume. Per considerare chiusa la creazione del volto dell’Occidente nella pittura, il prof. Caroli propone il 1989, l’anno in cui muore, Andy Warhol, l’artista che ha incrociato l’arte e la nostra civiltà dei consumi. Definito questo arco di tempo, l’autore ha ipotiz-

zato che le opere fondamentali dell’Occidente moderno possano essere valutate nel numero di venti; un’immagine in venti facce: la figura di un icosaedro, come gli ha suggerito la moglie di formazione matematica. Attraverso il percorso di queste venti opere si incontrano i grandi artisti dell’avanguardia che ha rappresentato la corsa vertiginosa dell’Occidente nella modernità. In maniera sorprendente, però, gli stessi artisti che avevano dato vita all’avenguardia si fermano a riflettere, costruiscono la tradizione, alla ricerca di valori perenni. Nasce così quella che Caroli chiama “avanguardia del dubbio, dubbio sulla corsa vertiginosa e irrefrenabile della propria civiltà non si sa se verso la felicità o verso l’abisso”. Non ci è difficile riconoscere in questo schizzo le linee dei drammi e delle speranze che hanno segnato il secolo da poco concluso. Flavio Caroli ha poi illustrato alcune opere, da quella inaugurale di Bernard alla pittura astratta e informale di Kandinskij e Pollock, inserendo ricordi personali di Peggy Guggenheim e di Alberto Burri. Alla domanda di un giovane su Pellizza da Volpedo, l’autore, che ha in programma la pubblicazione di un dizionario del Divisionismo, ha risposto che ha contribuito meno dei venti presentati nel libro a disegnare il volto dell’Occidente per essere rimasto escluso dai grandi circuiti internazionali dell’arte. Nutriti a fine serata gli applausi di un pubblico soddisfatto a cui il professor Caroli ha aperto nuove prospettive sull’arte contemporanea. Gianni Castagnello

POZZOL GROPPO - Festeggiato don Rovelli

I coscritti del 1940 in Val Grue

Pomeriggio di musica e amicizia alla Casa di Riposo di San Sebastiano Curone

SAN SEBASTIANO CURONE Mercoledì 30 ottobre gli ospiti della Casa di Riposo S. Giuseppe di S. Sebastiano hanno trascorso un pomeriggio in allegria nel festeggiare i compleanni del mese. L’iniziativa è stata organizzata dalle due volontarie Chiara Poggio e Cristina Crotta, che tutti i mercoledì del mese offrono un servizio di animazione per gli anziani della struttura. Il loro intervento è volto a migliorare la qualità della vita psico-so-

cio-relazionale degli ospiti, stimolandoli alla sperimentazione di nuove emozioni e sensazioni e favorendo la comunicazione sia tra di loro che con gli operatori della struttura. Quella dell’animazione e del coinvolgimento delle persone in età avanzata è un’azione fondamentale per stimolare le risorse residue così da rallentare il declino funzionale tipico della vecchiaia. La finalità di tale attività è quella di aiutare a sviluppare il più possibile quella consa-

pevolezza che porta a riconoscere le qualità di ognuno che influiscono positivamente sul processo di invecchiamento: saggezza, esperienza, maturità accumulate nel corso della loro vita. La giornata di festa ha avuto inizio nel primo pomeriggio nel salone della Casa dove le due volontarie hanno allestito gli addobbi con l’aiuto e il consiglio degli anziani stessi. Gli ospiti sono stati invitati a ballare sulle note di liscio mettendo in pratica, sebbene in forma diversa, le doti danzanti acquisite e applicate nella giovinezza. Dopo la merenda il pomeriggio di allegria si è concluso con un altro momento musicale: Valeria Sala e Fiorenzo Meo hanno allietato i presenti, con la chitarra e i canti dialettali, creando un’atmosfera di coinvolgimento e complicità. Grande gioia tra gli anziani, alcuni dei quali non riuscivano a trattenere l’emozione. Un’esperienza sicuramente da ripetere, come ha sottolineato la Madre Superiora suor Ortensia Turati.

POZZOL GROPPO Domenica 27 ottobre i coscritti della Val Grue della classe 1940, si sono dati appuntamento per l’incontro annuale. Quest’anno è coinciso con una manifestazione particolare: il ricordo del 50° di ordinazione sacerdotale del coscritto don Giovanni Rovelli, di Cerreto Grue e parroco di Pozzol Groppo (parrocchia di San Lorenzo). E appunto in questa chiesa si sono ritrovati, oltre una trentina, per partecipare alla S. Messa celebrata dallo stesso don Giovanni, ac-

compagnata dalla corale diretta da Giorgio Caffarone, all’organo Michele Caffarone, e con la partecipazione di Giacomino Crocco, 87 anni, che ha cantato una singolare interpretazione dell’Ave Maria di Schubert. Al termine uno dei presenti ha ricordato la circostanza ed ha espresso gli auguri e la gratitudine a don Giovanni, da sempre presente a questi incontri. La festosa ricorrenza si è conclusa in un ristorante di Gremiasco e con i ricordi dei bei tempi andati. a.b.


IL POPOLO

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TRADIZIONI

Antola al Po

SAPORI

COSTUME

SOCIETA’

TERRITORIO

Dall’

Rivanazzano Terme Due appuntamenti in programma nel week end

Burattini e fumetti in biblioteca RIVANAZZANO TERME Tempo di festeggiamenti e allegria alla biblioteca Civica “Paolo Migliora” di Rivanazzano Terme, presieduta da Laura Disperati. Sabato 9 novembre a partire dalle ore 14,30 si terrà la cerimonia di premiazione del concorso di lettura “Più leggi, più vinci” che ha tenuto impegnati gli alunni della Scuola primaria e della Scuola secondaria di primo grado durante tutta l’estate per cercare di accaparrarsi i libri in premio. I vincitori e i partecipanti al

Sabato 9 novembre si svolgerà la premiazione di “Più leggi e più vinci” e domenica 10 novembre aperitivo con Uberto Visconti concorso saranno festeggiati con la messa in scena di una divertente commedia di burattini, “Le avventure di Fagiolino” a cura del Centro Teatrale Corniani, una compagnia di fama internazionale. Per la sezione Primo Ciclo della Scuola Primaria i vincitori sono: 1^ Elisa Gazzaniga, 2^ Giulia Campeggi, 3^ Chiara Ginotti. Per la sezione Secondo Ciclo della Scuola Primaria: prima Giulia Magnanelli, seconda Alessandra Zizza e terza Sjria Mur-

Una scena dello spettacolo “Le avventure di Fagiolino”

gia. Per la sezione Scuola Secondaria di Primo Grado: Davide Negretti. Un premio speciale andrà a Giulia Magnanelli e Alessandra Zizza che si sono distinte distinta quest’anno come migliori lettrici in assoluto per la quantità e la qualità dei libri letti. Una menzione va anche agli altri giovani lettori: Stefan Metani, Luca poggi, Donilda Profka, Andrea Negretti, Erika Ruby Arispe, Manuel e Luca Chakaroun e Aurora Murgia. Il concorso di lettura “Più leggi, Più vinci” è giunto quest’anno alla sua 11^ edizione ed è stato pensato come uno stimolo divertente rivolto ai lettori più piccoli perché si abituino a frequentare

la Biblioteca anche nei mesi estivi. Dopo il grande successo avuto ad ottobre con il pomeriggio durante il quale si è discusso su “parola e web”, ritorna l’appuntamento con la serie “Aperitivo in Biblioteca. Conversazioni aperte su letteratura e dintorni”, organizzato dalla Biblioteca di Rivanazzano. Il secondo incontro è previsto per domenica 10 novembre alle ore 17,30 presso la Sala Manifestazioni della Biblioteca e sarà dedicato a “Letteratura disegnata: il fumetto americano, francese, italiano dagli anni Trenta ad oggi”. Ospite sarà Uberto Visconti, architetto e collezionista di “comics”. Per tutti gli appassionati e per tutti coloro che sono incuriositi da questa particolare espressione artistica, che fonde letteratura e disegno, l’incontro di domenica sarà un imperdibile momento di condivisione e confronto. Al termine dell’incontro si potrà infatti gustare un aperitivo a cura del Ristorante Selvatico di Rivanazzano Terme e assaggiare i vini di un gruppo di giovani produttori di vino denominato “Oltrepò in fermento”. “Sono davvero felice - commenta Laura Disperati, presidente della Biblioteca di Rivanazzano - nel constatare che gli aperitivi in Biblioteca sono ormai diventati un appuntamento gradito e atteso da tante persone. La sala della Biblioteca è sempre affollata in queste occasioni”.

Medea al Giacometti di Novi NOVI LIGURE - La stagione teatrale 2013/2014 del Giacometti proseguirà lunedì 11 novembre alle 21 con la tragedia “Medea” di Seneca, già in programma per mercoledì 6. Per la regia di Pierpaolo Sepe, la bravissima Maria Paiato (nella foto) vestirà i panni di Medea, la cui la solitudine, il senso di non appartenenza e il disorientamento ne fanno un personaggio estremo, definitivo, complesso e di straordinaria modernità. Scritta da Lucio Anneo Seneca e rappresentata probabilmente tra il 61 ed il 62 d.C., l’opera si ispira alla “Medea” di Euripide e mostra anche qualche influenza dell’omonima tragedia perduta di Ovidio. La tragedia narra la storia Giasone, figura della mitologia greca, figlio di Esone, re di Iolco in Tessaglia. Pelia, fratellastro di Esone ed usurpatore del trono di Esone, per paura di perdere lo scettro per mano di suo nipote Giasone, gli affida un’impresa rischiosa con la speranza che egli possa rimanere ucciso: Giasone, volendo riconquistare il trono di Iolco, dovrà partire per una spedizione con l’intento di recuperare il vello dʼoro, la pelle del montone dorato che si trova nella Colchide, in Turchia, presso il re Eeta. Giasone si metterà in viaggio con la nave Argo e guiderà un gruppo di eroi, gli Argonauti. Il vello era custodito dal re Eeta e protetto da un drago. Una volta arrivato nella Colchide, il re Eeta comunica a Giasone che per

ottenere il vello dovrà superare una serie di prove impossibili. Giasone viene aiutato da Medea, una maga, figlia del re Eeta e che, con le sue arti magiche riuscirà a impossessarsi del vello dʼoro. Giasone decide quindi di scappare con Medea che è innamorata di lui. Il re Eeta insegue con delle navi Giasone e sua figlia Medea, la quale allora uccide, facendo uso della sua magia, suo fratello Absirto, facendolo a pezzi e gettandoli a mare. Così facendo il padre è costretto a rallentare per raccogliere i resti del figlio. Medea e Giasone si recano poi a Corinto e avranno due figli maschi, Fere e Mermero. Qui Giasone si innamora della figlia del re di Corinto, Creonte, di nome Creusa. Medea, furiosa e impazzita, capisce che non c’è possibilità per lei di riconquistare Giasone. Architetta dunque la sua vendetta, rivelando il suo lato mostruoso. Innanzitutto decide di uccidere Creusa: fingendosi benevola, le fa mandare una collana e una veste in dono

che, appena indossati, bruciano. Creonte, che vede la figlia in fiamme, nel tentativo di abbracciarla per spegnere il fuoco, perde la vita bruciando anche lui. Non paga, Medea decide di vendicarsi ancora e arriva ad uccidere i suoi due figli, avuti da Giasone. La tragedia presenta l’innovazione tecnica dell’uccisione dei figli da parte di Medea sulla scena, contrariamente a quanto si usava nel dramma antico, in cui i fatti luttuosi, anziché essere rappresentati, venivano narrati da un nunzio. Nel prologo la figura di Medea è delineata, non come una donna tradita ed abbandonata dallo sposo, quanto come una maga dal carattere demoniaco, desiderosa di una tremenda vendetta. È questa una differenza tra la Medea di Seneca e quella di Euripide: quest’ultimo infatti la descrive come una donna disperata nel suo dolore. Diverso è anche l’atteggiamento di Giasone. Mentre nella Medea di Euripide, Giasone è convinto delle sue azioni e disprezza Medea supplice, nella tragedia di Seneca invece, l’eroe è in preda all’angoscia e si dichiara costretto a prendere la decisione di lasciare Medea per amore dei figli. Il coro in questo caso approva la figura di Giasone e vede le sue nuove nozze come la sua liberazione da Medea, per la quale non prova pietà. Medea è donna che non sa frenare né ira né amore e prova un dolore ingiusto e incolmabile che esplode in ira. Michela Ferrando

STRADELLA - Domenica si apre la stagione del Sociale

Galà di premiazione del concorso di lirica “Alfredo Giacomotti” STRADELLA - E’ ai nastri di partenza la stagione 2013-2014 del Teatro Sociale di Stradella. Il primo appuntamento fuori abbonamento - sarà domenica 10 novembre alle ore 21.15 con il galà e la premiazione del quinto concorso lirico internazionale “Alfredo Giacomotti” che porterà sul palcoscenico del teatro stradellino talenti provenienti da ogni parte del mondo. Il concorso è intitolato a Alfredo Giacomotti, nato a Voghera il 18 ottobre 1933 la cui carriera è caratterizzata da una intensa attività in Patria e all’estero, nei più prestigiosi teatri di tutto il mondo, da Vienna a Tokio, dall’Opera di Parigi a Mosca, a New York, Chicago, Montreal e inoltre ad Osaka e Siviglia. Per i meriti acquisiti in campo musicale è stato nominato Cavaliere della Repubblica Italiana e Cavaliere della Repubblica di Malta. La serata è organizzata in collaborazione con il Festival Ultrapadum, gli Amici della musica di Voghera, l’associazione Ideanove di Como e la Fondazione Comunitaria della provincia di Pavia.

Alfredo Giacomotti

La direzione artistica del concorso è di Angiolina Sensale. Giovedì 14 novembre la seconda proposta in cartellone, nell’ambito di “Cinema in Teatro Concorto al Tess”, una rassegna di cortometraggi dall’ultima edizione di Concorto Film Festival, svoltasi a Ponte-nure in provincia di Piacenza dal 24 al 31 agosto scorso. L’introduzione sarà a cura di Simone Bardoni, uno dei responsabili del programma del festival. m.r.


IL POPOLO Giovedì 7 novembre 2013

Opinioni a confronto Il Terzo Valico può essere un’oppurtunità per il territorio Egr. Direttore, il Ministro Lupi ha colto il senso delle questioni poste dagli amministratori locali dell’Alessandrino nel corso della riunione sul “Terzo Valico” svoltasi in Prefettura ad Alessandria lunedì 28 ottobre. Garanzie per la salute delle persone e la tutela dell’ambiente. A questo proposito, il Ministro ha chiesto ai responsabili delle strutture regionali e statali di accompagnare tutti gli approfondimenti tecnici con un’incisiva e trasparente campagna di comunicazione ai cittadini. Definizione di una tempistica certa e verificabile per la realizzazione degli interventi propedeutici all’opera principale e per l’attuazione degli impegni assunti da RFI, sin dal 2006, al momento dell’approvazione del progetto definitivo. Valorizzazione della Valle Scrivia e dell’Alessandrino per le funzioni retroportuali e logistiche connessa alla portualità ligure. Su questo punto il Ministro ha sollecitato la Regione ed RFI a definire quanto prima un progetto condiviso con gli enti locali. Su questo punto, la riunione è stata utile anche per far emergere, una volta di più, l’(ir)responsabilità dell’assessore Bonino, che dalla Regione ha sistematicamente lavorato in questi anni per affossare gli strumenti e i progetti costruiti negli dal territorio alessandrino, d’intesa con le istituzioni liguri. Sentire qualificare quei progetti come “scatole vuote”, proprio da lei che ha concorso in maniera decisiva a svuotarle, cancellando 9 milioni di euro già stanziati per collegare lo scalo merci con la tangenziale di Alessandria, è servito a capire da cosa abbia avuto origine molto del ritardo accumulato. Auspichiamo, perciò, che il Presidente Cota avochi direttamente a sé questa partita, dando corso agli impegni che egli stesso ha direttamente assunto negli ultimi mesi e che ha ribadito nel corso della riunione, alla presenza del Ministro. La vocazione della provincia di Alessandria ad essere piattaforma logistica di riferimento dei porti liguri è dettata, prima ancora che dalla volontà politica, dalla geografia. Cogliere e valorizzare questa vocazione è un’opportunità non solo per il territorio del sud-est del Piemonte ma per l’intero sistema Paese. Così come non potrà essere escluso dai progetti di valorizzazione del territorio collegati al Terzo Valico un piano di rilancio del trasporto ferroviario locale, in particolare per quanto riguarda le connessioni tra la provincia di Alessandria e le tre aree metropolitane del Nord-Ovest italiano. Su questo, oltreché sulle tutele ambientali, dovrà concentrarsi il lavoro dei tavoli tecnici cui lo stesso Ministro si è impegnato a dare impulso nei prossimi mesi, anticipando una sua successiva visita di verifica per i primi mesi del 2014. Sen. Daniele Borioli Sen. Federico Fornaro - via mail

Bacheca

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Da leggere

a cura della Redazione

Elisa Pinna

Battista Borsato

Latte miele e falafel

Credere fa bene

Chiara di Assisi Elogio della disobbedienza

ETS

EDB

Rizzoli

Pp. 220

Pp. 128

Pp. 256

Euro 16,40

Euro 11,00

Euro 17,50

Elisa Pinna, vaticanista e caposervizio dell’Ansa per Mediterraneo e Medio Oriente, in questo libro traccia una sorta di identikit, incontrando testimoni e raccontando storie di vita vissuta, della società israeliana, arrivando a contare una ventina di “raggruppamenti suddivisi su basi geografiche, etniche, religiose”. Israele è un Paese dai mille volti, un coloratissimo “mosaico umano” che tuttavia, ancora oggi, rimane nel complesso poco conosciuto, quasi “nascosto” dietro le ombre del conflitto israelo-palestinese. Lungi dall’essere una società monolitica sotto l’aspetto religioso, etnico o politico (accontentarsi dello “stereotipo” dell’israeliano come ebreo bianco di origine europea è ormai riduttivo), ospita tante “tribù”, ciascuna con proprie peculiarità. L’autrice fa una panoramica di queste componenti (spesso minoritarie): dagli ebrei ultraortodossi agli abitanti dei kibbutz, dai coloni alle comunità di immigrati, dai drusi ai cristiani di espressione ebraica. Un viaggio attraverso i tasselli che contribuiscono a formare il mosaico-Israele. Utilissime anche le cinque pagine finali contenenti un agile glossario. La prefazione è della giornalista Amira Hass.

Dacia Maraini

Che la si professi o la si neghi, la fede investe l’uomo di molti interrogativi e scelte problematiche. Credere, infatti, è soprattutto affidarsi a qualcuno la cui parola e la cui presenza sembrano dare alla vita un senso o, ancora meglio, proporre una strada da percorrere con fiducia. La fede, che nel rapporto con la libertà, la felicità e la realizzazione di sé non stabilisce sempre e in modo automatico relazioni feconde, può sembrare talvolta una proposta di mortificazione della personalità, una via di rinuncia e di privazione per conquistarsi l’aldilà. Eppure la speranza della vita che supera la morte, non solo non nega, ma rivaluta l’importanza dell’esistenza terrena, la fedeltà alla terra non scalfisce la pregnanza dell’eternità, ma la rende possibile. Gesù, del resto, non ha parlato di vita eterna se non per rispondere a domande di altri e nelle sue risposte pone l’accento su un’esistenza piena e carica di possibilità. Il libro, che nasce dalla riflessione e dall’esperienza pastorale dell’autore direttore della pastorale familiare diocesana di Vicenza, affronta il tema della fede in modo efficace, comprensibile e adatto a tutti. La prefazione di Ermes Ronchi.

È la storia di un incontro, questo libro intimo e provocatorio: tra una grande scrittrice che ha fatto della parola il proprio strumento per raccontare la realtà e una donna intelligente e volitiva a cui la parola è stata negata. Non potrebbero essere più diverse, Dacia Maraini e Chiara di Assisi, la santa che ha sempre vissuto all’ombra di Francesco. Eppure sono indissolubilmente legate dal bisogno di esprimere sempre la propria voce. Chiara ha dodici anni appena quando vede “il matto” di Assisi spogliarsi davanti al vescovo e alla città. È bella, nobile e destinata a un ottimo matrimonio, ma quel giorno la sua vita si accende del fuoco della chiamata. Sta tutta qui la disobbedienza di Chiara, in questo strappo creativo alle convenzioni di un’epoca declinata al maschile. Perché avere coraggio significa per una donna pensare e scegliere con la propria testa, anche attraverso un silenzio nutrito di idee. In questo racconto, che a volte si fa scontro appassionato, segnato da sogni e continue domande, l’autrice traccia il ritratto vivido di una Chiara che ha saputo dare vita a un linguaggio rivoluzionario e superare le regole del suo tempo.

La Regione Piemonte sostiene la bonifica dell’Ecolibarna Egr. Direttore, nonostante il sito di Serravalle Scrivia sia un sito di interesse nazionale e, quindi, di competenza statale, l’impegno della Regione nel cercare di reperire finanziamenti per le attività di bonifica del sito Ecolibarna non è mai cessato, tanto che tra il 2011 e il 2012, sono stati destinati 4 milioni di euro, da considerarsi aggiuntivi a quanto inizialmente stanziato per il SIN di Serravalle. La Regione ha infatti recentemente proposto al Ministero dell’Ambiente e al Dipartimento nazionale di Protezione Civile la rimodulazione delle risorse degli interventi di bonifica in funzione dell’effettiva capacità di spesa, prevedendo dal 2013 al 2016 uno stanziamento annuale per la Provincia, incaricata di coordinare i lavori di messa in sicurezza dell’area alle porte di Serravalle Scrivia, di almeno 1 milione di euro. Attualmente le risorse per proseguire con gli interventi sono nella disponibilità del nuovo soggetto incaricato (provincia di Alessandria), che può proseguire con le operazioni di messa in sicurezza e bonifica. Pur in un momento di grave difficoltà economica, siamo andati oltre l’impegno preso con il Ministero, tanto che per il 2013 la Regione assegnerà 1 milione e mezzo di euro, somma ben più alta di quella originariamente programmata. Siamo consapevoli dell’urgenza con cui si devono realizzare tutte le opere di bonifica, di risanamento e di riqualificazione e, nel confermare l’attenzione e la disponibilità da sempre dimostrata, mi preme ribadire che la Regione non solo non ha mai trascurato la questione Ecolibarna, né tanto meno ha speso risorse programmate per la bonifica, ma ha operato e sta operando affinché tutte le fasi progettuali vengano realizzate nel più breve tempo possibile. Roberto Ravello - assessore all’Ambiente della Regione Piemonte La Redazione si riserva la facoltà di ridurre i testi troppo lunghi che devono recare in calce firma leggibile e indirizzo del mittente. Indirizzate la vostra posta a: Il Popolo (Opinioni a confronto), P.tta De Amicis 1 - 15057 Tortona (AL) fax: 0131/821427, mail: ilpopolo@libero.it

Salute oggi Italiani, popolo di malati, si potrebbe dedurre dalle ultime statistiche che ci vedono ai primi posti della classifica europea e sesto mercato mondiale per consumo di farmaci. Ma è tutta un’impressione, perché gli italiani sono un popolo di sani che “abusano” di farmaci (quasi sempre autosomministrati) forse per curare, per assurdo, il rischio di ammalarsi. Nel nostro paese vanno per la maggiore gli antidolorifici, gli stimolanti e i tranquillanti; siamo inoltre nei primi tre posti per consumo di antibiotici, e abbiamo il 50% dei nostri anziani che assume circa dieci diversi tipi di medicinali al giorno. Se nel 2005, il consumo di medicine si attestava poco sotto il 20%, in quasi dieci anni è raddoppiato e si è impennato con una tendenza costante. Di chi la colpa? Prima di tutto delle case farmaceutiche che impongono ai nostri medici della mu-

a cura di Laura Notti

Si usano troppi farmaci inutili

tua, più o meno tacitamente, prodotti sempre nuovi (con nomi nuovi, ma spesso si tratta anche di farmaci riciclati che escono sul mercato battezzati con nomi diversi in differenti confezioni rispetto alla serie precedente, ma con principi attivi uguali, corretti magari nel dosaggio); poi colpa della pubblicità che, fra giornali, riviste e televisione, ripete in modo martellante, e spesso invasivo, il nome del farmaco giusto ad ogni cambio di stagione; e colpa soprattutto nostra, visto che siamo noi, non ultimi della lista, a comperare una quantità esagerata di medicine in farmacia, oltre quelle effettivamente necessarie, e questo perché tendiamo a sottovalutare la prevenzione, affidando il mantenimento della nostra salute alla pillola di turno, magari consigliata dall’amica, o dal vicino di casa. In effetti, in questo mondo dai ritmi veloci, si tende tutti

all’ossessione nel rincorrere le malattie, ma i farmaci, oltre che una necessità in certi casi, e spesso una soluzione ai nostri problemi di salute, possono divenire un’arma a doppio taglio, perché non si considerano le interazioni, le controindicazioni, le conseguenze sul nostro organismo del loro abuso (ricordo che, se usate male, essi rappresentano la quinta causa di morte nel mondo). I più comperati in farmacia risultano gli antidolorifici e antinfiammatori, indicati per ogni tipo di manifestazione dolorosa: dal mal di testa al raffreddore, dai dolori mestruali al dolore articolare, dal mal di gola al mal di denti, e così via. La paura di rimanerne senza ci spinge a comperarne molto più del necessario e, poiché siamo ormai abituati a non sopportare il minimo dolore, questi tipi di farmaci ce li portiamo in borsetta sempre pronti all’uso al minimo indizio di

malessere, stravolgendo anche regole di posologia e modalità d’uso. L’antidolorifico è l’esempio più frequente di questo bisogno del farmaco a tutti i costi, ma il discorso vale anche per i tranquillanti, ansiolitici e antidepressivi, il cui uso (e abuso) legato principalmente a problemi di insonnia, è maggiore nella popolazione anziana; soprattutto questi tipi di farmaci devono essere prescritti dal medico curante, secondo le effettive esigenze del paziente e secondo una posologia e una durata del trattamento specifiche. Stesso discorso a riguardo degli antibiotici, utilizzati anche durante l’influenza. Per non incorrere in sovraccarichi che l’organismo deve smaltire e soprattutto conseguenze, anche gravi, che i farmaci possono avere sul nostro organismo, basterebbe evitare il “fai da te” o il consiglio dell’amica di turno, riferendosi al medico di famiglia.


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IL POPOLO

Bacheca

CISL

Giovedì 7 novembre 2013

INFORMA a cura di Giorgio Melelli

a cura di Matteo Coggiola

Novembre 2013 L’impegno della società civile per la tutela delle persone si realizza anche attraverso il nostro settimanale, dando spazio alla consulenza gratuita e alle novità socio-previdenziali fruibili nel territorio presso le competenti sedi locali della CISL. MAGGIORAZIONI SOCIALI DELLE PENSIONI Con la legge 544/88 è stata istituita la Maggiorazione sociale la quale è una prestazione mensile a carattere assistenziale che viene aggiunta alla pensione in essere a condizione che non posseggano altri redditi oltre la pensione o se ne posseggano in misura tale da consentire l’attribuzione della maggiorazione in misura parziale. La previdenza non concede questa prestazione d’ufficio ma bisogna assolutamente fare la richiesta, a proposito di questo riteniamo che moltissimi pensionati, non conoscendo la norma, non ne hanno mai fatto richiesta. IMPORTO DELLA MAGGIORAZIONE SOCIALE Mentre tutte le pensioni aumentano, di poco e salvo il blocco per le pensioni superiori a tre volte il minimo, la maggiorazione sociale applicata sulla pensione rimane fissa. All’inizio della norma la quota era pari a 30.000 Lire e 80.000 Lire per 13 mensilità per i soggetti con 60 e 65 anni di età. Dal 2001 la quota della maggiorazione sociale è stata elevata a 50.000 Lire (€ 25,82) per i pensionati sessantenni e 160.000 Lire (€ 82,64) per gli ultra sessantacinquenni ed è stata introdotta una quota per i pensionati con 75 anni per un importo di 180.000 Lire (€ 92,96). Dal 2002 è stata introdotta una maggiorazione fino al raggiungimento di 516,46 (il milione), la quale quota ha di fatto assorbitola precedente maggiorazione percepita dai pensionati ultra settantenni e ultra settantacinquenni. Il limite dei 70 anni per avere diritto alla maggiorazione del milione (516,46 €) può essere ridotto fino ad un massimo di cinque anni permettendo anche ai pensionati con 65 anni di poterne usufruire. La riduzione avviene di 1 anno ogni cinque anni di contribuzione versata dall’interessato, per cui con 25 anni di contributi il pensionato potrà ottenere la prestazione non a 70 ma a 65 anni. LIMITE DI REDDITO Per avere diritto alla maggiorazione oltre al proprio reddito bisogna conteggiare anche quello del coniuge. I limiti per il 2013 sono: - per i pensionati compresi nella fascia tra i 60 e i 64 anni reddito proprio Euro 6.776,38 annui e reddito coniugale Euro € 12.526,28 - per i pensionati tra i 65 e i 74 anni limite proprio 7.514,91 Euro annui e reddito coniugale 13.264,81 Euro - per i pensionati di età pari o superiore a 75 anni limite proprio euro 7649,20 reddito coniugale euro 13.399,10. Per l’anno 2014 i limiti saranno aumentati della percentuale ISTAT con la quale verranno adeguate le pensioni. Per stabilire il reddito, che determinerà il diritto, si prendono in considerazione tutti i redditi posseduti sia propri sia del coniuge, anche la pensione su cui deve essere attribuita la maggiorazione, vengono esclusi solo i redditi dei trattamenti di famiglia e la rendita catastale della casa di abitazione. INVALIDITA CIVILE AGLI EXTRACOMUNITARI La corte costituzionale è intervenuta dichiarando la illegittimità costituzionale dell’art. 80 comma 19 legge 388/2000 nella parte in cui riconosceva il diritto alla prestazione di accompagnamento, invalidità civile, indennità di frequenza e alla pensione di inabilità ai cittadini extracomunitari in possesso della carta di soggiorno e non ai possessori del permesso di soggiorno. Alla luce di ciò, le prestazioni sopra citate, dovranno essere concesse a tutti gli stranieri regolarmente soggiornanti anche se privi di carta di soggiorni, permesso di soggiorno CE di lungo periodo, alla sola condizione che siano titolari del requisito di permesso di soggiorno di almeno un anno di cui art. 41 TU dell’immigrazione. Abbonamenti annuale EURO 45,00; sostenitore EURO 80,00; estero a seconda della destinazione

Settimanale di informazione della Diocesi di Tortona fondato nel 1896 Registrazione nel Registro Periodici presso il Tribunale di Tortona n. 1/98 del 11.12.1998 Editore O.D.P.F. - Il Popolo Piazza Duomo, 12 - Tortona (AL) Direttore responsabile PIER GIORGIO PRUZZI Direzione e Redazione 15057 Tortona, P.tta De Amicis 1 tel. 0131.811322; fax 0131.821427 e-mail: ilpopolo@libero.it Videocomposizione e impaginazione in proprio Stampa Edizioni Tipografia Commerciale 27024 Cilavegna (Pv), Corso Roma, 200 tel. 0381.96138; fax 0381.660054 e-mail: info@editico.it www.editico.it Amministrazione, Abbonamenti e Pubblicità 15057 Tortona, P.tta E. De Amicis 1 tel. 0131.811322 fax 0131.821427

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Sole a catinelle con Checco Zalone Checco promette al figlio Niccolò che, se sarà promosso con tutti dieci, gli regalerà una vacanza da sogno. La pagella richiesta arriva ma a quel punto al papà, in crisi sia nel lavoro sia con la moglie dalla quale sta per separarsi, non resta che portare il figlio dai parenti nel Molise. L’obiettivo è non spendere niente e cercare un aiuto dai parenti. Il posto è però invivibile e di affari non se ne parla. Quasi per caso Checco si ritrova a casa di Zoe, erede di una ricca famiglia e con un figlio coetaneo di Niccolò. Mentre i due figli fanno amicizia, Zoe introduce Checco nel mondo dell’alta società: cene esclusive, piscine, yacht, campi da golf. L’incontro con due esponenti dell’alta finanza permette a Checco di proporsi come un manager.

Presto però ingenuità e sincerità riportano tutto nelle giuste dimensioni. Intenzionato a tornare quello che era, Checco aiuta la moglie, che ha perso il lavoro, e ne riconquista l’affetto. Tutti insieme tornano nella casa di campagna del-

la zia in Molise. “Sole a catinelle” è il nuovo film di Checco Zalone, campione di incassi in questi giorni, che ha dichiarato: “Far ridere con la crisi è difficile, ma a noi piaceva l’idea di quest’uomo completamente refrattario alla crisi stessa,

che predica ottimismo sempre e comunque”. Il motore della vicenda risiede nello scompiglio che la sfrenata voglia di reagire di Checco porta in ogni ambiente che frequenta. L’incontro con il mondo dei ricchi può apparire un po’costruito per suscitare maggiore stridore e stupore. È il trionfo del politicamente scorretto: una comicità che prende tutti nel mirino, non fa sconti a nessuno, mette in gioco se stessi prima degli altri, arriva sul filo del rasoio della beffa ma non diventa mai offensiva né volgare. Il copione si piega all’istrionismo dell’attore protagonista e invita all’ottimismo della concretezza e della serietà, senza voler essere pedagogico né invadente. La pellicola è da valutare come consigliabile e brillante.

volti di amicizia “Volti di amicizia” è uno spazio in cui i lettori possono vedere pubblicata una loro foto che ha per soggetto dei momenti di vita quotidiana: un compleanno, una lieta ricorrenza, una festa in famiglia... La Redazione si riserverà di scegliere le foto più belle e di “appenderle” in BachecA. I lettori che vogliono farci pervenire le loro fotografie devono scrivere a “Volti di amicizia” c/o “Il Popolo”, P.tta De Amicis 1, 15057 - Tortona (AL) oppure inviare la loro foto in formato jpg all’indirizzo: ilpopolo@libero.it

Sabato 5 ottobre, nell’Insigne Collegiata di Casei Gerola, il parroco don Maurizio Ceriani ha unito in matrimonio Daniela Stocco e Massimo Picasso. La funzione è stata animata dalla Corale “San Giacomo” di Casei diretta da Giuseppe Pipero. Al termine gli sposi hanno salutato parenti e amici sulle colline dell’Oltrepò.

La Ricetta

a cura di Chiara Parente da “A tavola con le nonne”

Il “Dolce Mattone” E’ un antico dolce al cucchiaio, che interamente ricoperto di cioccolato, ha forma stretta e allungata (come quella di un plum-cake) e colore marrone scuro, simile a quello di un mattone. Non solo. Anche il composto, deposto in stampi rettangolari e fatto raffreddare in frigorifero, diviene sodo e compatto proprio come una mattonella. La ricetta proposta è di Marilena Rattari, di San Sebastiano Curone. Ingredienti per 4-6 porzioni 200 gr di savoiardi o gallette 200 gr di burro 200 gr di zucchero a velo 100 gr d i cacao l tuorlo d’uovo alchermes q.b. caffè q.b.

confettini colorati (facoltativo) Preparazione Unite lo zucchero, il burro e il tuorlo d’uovo. Sbattete il composto fino a farlo diventare una crema. Dividete la crema in due pani uguali e in una delle due aggiungete il cacao. Mettete un po’ di alchermes nella metà chiara. In un piatto disponete quattro savoiardi intinti nel caffè, e spalmatevi sopra la crema chiara. Disponete in scnso contrario altri quattro savoiardi intinti nell’alchermes e coprite con la crema più scura. Proseguite sino ad esaurimento degli ingredienti, badando che la parte superiore sia scura. Stendete le creme con la lama di coltello intinta nell’acqua calda, in modo che rimanga un quadrato nero uniforme. A piacere cospargete di confettini colorati. Il dolce si può abbinare ad un vino bianco dei Colli Tortonesi.


IL POPOLO

SPORT E TEMPO LIBERO

Giovedì 7 novembre 2013

BASKET A2 DONNE - 4^ GIORNATA

ECCELLENZA Girone A - 10^ giornata

Stop in casa per l’OltreVoghera OLTREPOVOGHERA 1 VERGIATESE 1 (primo tempo 0-0) MARCATORI: 8’ st Coccu (OV), 42’ st Malena (V). OLTREPOVOGHERA: Gaione, Mauri, Versuraro, Fautario, Balestra, Di Placido, Coccu, Balacchi, Farina (15’ st Panigada), D’Aniello, Di Gennaro (35’ st Sciannameo). A disp.: Mantovani, Celori, Pezzotti, Moltini, Cigagna. All. Visca. VERGIATESE: Stumpo, Sivero, Venco (33’ st Bosetti), Barbieri, Fabiano, Pedotti, Emiliano, Rota (14’ st Maran), Ruffo, Malena, Beretta (43’ pt Scavo). A disp.: Ferraro, Modde, Re, Tamborini. All. Fiorito. ARBITRO: Ceriello di Chiari. VOGHERA - L’OltrepoVoghera non sfrutta una ghiotta occasione per allungare in

classifica. Mentre il Trezzano, secondo, riposa e il Legnano, terzo, perde 3-1 a Verbano, la formazione di Visca si fa bloccare sull’1-1 dalla Vergiatese, che coglie il suo quinto risultato utile in trasferta. Si ferma così la corsa al Parisi dell’OltrepoVoghera che in quattro gare aveva sempre vinto subendo un solo gol e segnandone la bellezza di 14. I padroni di casa sono passati in vantaggio all’8’ della ripresa con il primo gol stagionale

di Coccu e hanno colpito due clamorosi pali con Di Gennaro (primo tempo) e D’Aniello (ripresa). Nel primo tempo l’OltrepoVoghera è un po’ imbrigliato. La Vergiatese pressa in ogni zona del campo, in particolare sui portatori di palla, e soprattutto su Balacchi, il regista della squadra di Visca. Nella ripresa l’OltrepoVoghera comincia a ritmo elevato e all’8’ trova la breccia giusta con Coccu per portarsi in vantaggio.

L’esterno offensivo fa tutto da solo e dal limite dell’area piazza il destro vincente calciando a fil di palo. Poi l’OltrepoVoghera abbassa un po’ il ritmo, cerca di gestire la palla, ma fatica a trovare gli sbocchi giusti per raggiungere quel 2-0 che avrebbe chiuso i giochi. Chi sbaglia paga. In una delle rare azioni offensive, la Vergiatese al 42’ con il suo bomber Malena (settimo centro stagionale) di testa realizza il pareggio. Una doccia fredda per l’OltrepoVoghera che non si riprende più. CLASSIFICA: OltrepoVoghera* punti 23; Trezzano* 21; Legnano 20; Verbano* 17; Sestese* 16; Magenta 14; Vigevano* 13; Sant’Angelo* 12; Arconatese* 11; Bustese* 11; Solbiasommese* 11; Vergiatese 11; Fenegrò 10; Pro Vigevano Suardese 10; Atletico San Giuliano* 8; Villanterio 8; Union Villa Cassano 3. (* hanno già riposato).

SERIE D Girone A - 10^ giornata

La Novese mette in rete tre gol NOVESE ALBESE (primo tempo 3-0)

3 0

MARCATORI: pt 1’ Bortolotto, 24’ Zirilli, 26’ Lombardi. NOVESE: Canalicchio, Catenacci (50’ Borghetti), Pernice, Firriolo (75’ Sorci), Ciccomascolo, Malgrati, Bortolotto, Ulloa, Zirilli, Lombardi (55’ Nanci), Corso. A disposizione: Di Pierri, Tassoni, Begolo, Muceli, Ponsat, Carboni. All. Banchieri. ALBESE: Gallino, Picone, Nebbia, Maglie, Roveta (3’ Delpiano, 79’ Sese), Gallesio, Cornero, Mazzotti (58’ Antonelli), Marijanovic, Garrone, Mondini. A disposizione: Baudena, Di

cio per Zirilli sulla destra che in progressione mette dentro un cross teso su cui Lombardi si avventa di testa e insacca. La partita è sostanzialmente finita qui. La prossima giornata prevede la lunga trasferta ad Aosta. Sono quattro le vittorie negli ultimi cinque turni. Positivo il cammino in casa, dopo un inizio stentato, 9 punti nelle ultime 3 gare.

Stefano, Bosco, Boggione, Poli, Credendino. All. Rosso. NOVI LIGURE - La Novese piega con un secco 3-0 l’Albese, sfruttando al meglio il doppio turno casalingo, che frutta sei punti. Partita mai in discussione e già decisa nella prima frazione. La contemporanea sconfitta della capolista Vado accorcia ulteriormente la classifica. Alla prima occasione i biancocelesti passano: cross di Pernice sul secondo palo, Bortolotto (quarto centro nelle ultime tre partite) si inserisce con il tempo giusto e schiaccia di testa in porta. Sono passati 48 secondi dal fischio d’inizio. Al 24’ il raddoppio di Zirilli (nella foto) con una punizio-

ne da 25 metri: una conclusione perfetta che fa scattare in piedi il pubblico del Girardengo. Passano due minuti e arriva la terza segnatura: Bortolotto controlla sulla trequarti, lan-

CLASSIFICA: Caronnese e Vado punti 21; Giana Erminio 20; Novese 18; Borgosesia, Chiavari Caperana, RapalloBogliasco e Chieri 16; Lavagnese14; Asti 12; Derthona e Albese 11; Valle d’Aosta 10; Santhià 9; Verbania, Sestri Levante e Pro Dronero 7; Folgore Caratese 6.

SERIE D Girone A - 10^ giornata

Il Derthona vince in trasferta PRO DRONERO DERTHONA

0 3

RETI: 30’ La Caria, 36’ st Bertocchi, 50’ st Gilio PRO DRONERO: Provenzano, Porcaro, Mancini (1’ st Giraudo), Tortone, Madrigrano, Pomero, Brondino (34’ st Capellino), Bodino (1’ st Rosso), De Peralta, Garavelli, Isoardi. All. Caridi DERTHONA: Lamantia, Zefi, Mazzocca, Camussi, Tignonsini, Dell’Aera, La Caria, Montingelli (11’ Temperino), Mussi, Chirico (21’ st Bertocchi), Serlini (12’ st Gilio). All. Scarnecchia

Mattia Gilio, autore del terzo gol (foto Cappelletti)

ARBITRO: Vitulano di Livorno ASSISTENTI: Basile di Genova e Parodi di Novi. DRONERO - Il Derthona

scaccia la sfortuna vincendo con grande merito a Dronero al termine di una partita giocata all’attacco. Mister Scarnecchia presenta in campo una compagine giovane e determinata che parte subito all’arrembaggio: al 2’ Montingelli centra il palo con un tiro secco. Dopo 4 minuti Mussi devia di testa un cross di Zefi: la sua conclusione viene respinta da Porcaro sulla linea di porta. Dopo aver esercitato una pressione costante la squadra tortonese passa in vantaggio al 30’ con il giovane centrocampista La Caria che, ben servito da Camussi, supera di testa Provenzano. E’ il giusto premio per una prestazione molto

23

positiva. La squadra di casa fatica a reagire e anche nella ripresa sono i Leoncelli a fare gioco. Il raddoppio arriva al 36’ della ripresa grazie ad una deviazione ravvicinata di Bertocchi che può festeggiare la sua prima rete stagionale. A tempo scaduto Gilio finalizza un contropiede veloce fissando il risultato sul 3 a 0 finale. I 3 punti conquistati in trasferta danno morale e fanno bene ad una classifica che non rispecchia ancora per nulla il valore di questa squadra. Domenica prossima al “Coppi” arriverà l’Asti: sarà una gara difficile ma anche contro i “galletti” il Derthona dovrà provare a centrare la vittoria. Domenico Cremonte

Broni rimane in vetta

BRONI FERRARA

54 49

OMC CIGNOLI BRONI: Bergante, Zamelli, Besagni, Accini 3, Carù 8, Borghi 6, Corradini 2, Zampieri 18, Bona 9, Laterza 8. All. Giroldi. PFF GROUP FERRARA: Coraducci, Gargantini 7, Pocaterra 4, Aleotti 4, Miccio 19, Laffi 4, Denti 6, Malavisi 3, Mini 6. Non entrata D’Aloja. All. Piatti. ARBITRI: Battisacco e D’Errico. NOTE: Primo tempo 28-26 (parziali quarti 16-10, 12-16, 10-14, 16-9). BRONI - Broni coglie la terza vittoria consecutiva, superando Ferrara al termine di una partita estremamente combattuta e giocata sino alla sirena dalle due squadre. Alla fine il pubblico del palaBrera è tutto in piedi a salutare le biancoverdi che rimangono in vetta alla classifica in compagnia di Vigarano, vittoriosa ad Ancona. Primo tempo estremamente equilibrato: se ce ne fosse bisogno un’ulteriore conferma dello spessore di questo girone. Coach Giroldi parte con il solito quintetto: Accini, Carù, Corradini, Zampieri e Laterza. Dopo un 0/2 al tiro è Corradini a sbloccare la situazione, conquistando anche il tiro libero aggiuntivo (3-2 al 2’). Una bomba di Accini ed un contropiede di Carù scavano il primo mimi break (8-4), poi Zampieri sigla il +6 (104). Le bronesi sono scese sul parquet con la giusta concentrazione: attente in difesa non lasciano conclusioni facili a Ferrara e una volta recuperata la palla premono sul piede dell’acceleratore. Le romagnole non mollano, tornando a meno 2 grazie ad un parziale di 6-0 (12-10 all’8’). Nell’occasione Broni commette un’ingenuità, regalando palla sotto canestro ad Aleotti. Passi di Bona in attacco, ma Ferrara commette fallo a metà campo e la stessa Bona firma il +6 (16-10).

E’ l’ultima azione del primo quarto. In avvio di secondo periodo Miccio infila dall’angolino (16-13), poi ci pensa Corradini a ristabilire le distanze (18-13). Poi Laterza segna da sotto. Immediata la risposta dalla lunga distanza delle ospiti (20-16 al 14’). Con il passare dei minuti cresce l’intensità della partita, il volume di gioco delle due squadre e la voce dei tifosi, che hanno sostenuto le loro ragazze con il solito calore. Una bomba di Malavasi sullo scadere dei 24 secondi e Ferrara è a –1 (22-21, 16’): coach Giroldi chiama subito time out per riordinare le idee. Broni continua a macinare gioco e conquistare rimbalzi in attacco, Ferrara rimane attaccata con i tiri da tre (4/9 alla fine del primo tempo per le romagnole). In avvio di ripresa la Pff Group rimette la testa davanti (28-31) per la seconda volta nella partita: la prima sullo 0-2 al 1’. La solita bomba di Aleotti dall’angolino fa volare Ferrara sul + 5 (30-35 al 26’). Broni non vede più il canestro e commette due “passi”. Coach Giroldi è costretto a chiamare time out: è il momento più difficile per la Omc. Borghi toglie le castagne dal fuoco, infilando due volte da tre, con l’aiuto del ferro (36-35), ma Aleotti risponde (36-38). L’ultimo periodo è una battaglia e gli ultras non si tirano indietro, trasformando il palaBrera in una bolgia infernale. Le ragazze di Piatti non si fanno intimorire e continuano ad avere la partita nelle loro mani (40-48 al 33’). Broni torna a – 4, poi Carù trova canestro e fallo aggiuntivo (47-48 al 36’). Zampieri (la migliore con 18 punti) sigla il sorpasso, poi sbaglia un clamoroso contropiede. Bona e Zampieri non sbagliano dalla lunetta, +5 a 8 secondi dalla sirena. La partita finisce lì. Broni vince la prima partita casalinga. Franco Scabrosetti

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