Il popolo 24 ottobre 2013

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MORNICO LOSANA. “Visioni di vite” tra le colline

CATALANO A PAGINA 20

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Al Centro Oasi la banca è self-service A pagina 16

NOVESE

La delegazione russa ospite a Novi Ligure

OLTREPO’

A Canneto Pavese protagonista il Perù e la quinoa

A pagina 17

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Legge di stabilità

Stradella. La Veglia missionaria diocesana si è svolta mercoledì 16 ottobre

Niente macelleria sociale e neppure grandi svolte

Pregando sulle strade del mondo PRIMO PIANO

di NICOLA SALVAGNIN Come giudicare la legge di stabilità appena varata dal governo Letta? Dipende: se l’auspicio era quello di cambiare tutto per non cambiare nulla, c’è da esserne soddisfatti. E in Italia sono in milioni a volere che nulla cambi, anche se la situazione è quella che è. Chi invece sperava in una manovra di svolta, in un ruggito dopo tanti belati, non rimarrà deluso solo perché non si era prima illuso. Già nei momenti preparatori si era capito l’andazzo: una limatina di qua, un’aggiustatina di là. Mai il discorso politico-economico era scivolato fuori dai consueti binari di questi mesi: “Adelante con juicio”, dicono gli spagnoli. Avanti sì, ma senza strappi, passo dopo passo. E così è stato. Nonostante le dichiarazioni governative (“è una manovra da investimenti e non da tasse”), lo sapevano anche i muri che bisognava raccattare alcuni miliardi di euro. Con due vincoli: non aumentare la tassazione; mettere una ciliegina su una torta che rischiava di risultare indigesta. Ciò ha costretto il governo a tagliare la spesa pubblica: la solita limatina alle pensioni (quelle oltre i 3mila euro lordi mensili non saranno rivalutate al costo della vita); il solito taglietto alle retribuzioni dei dipendenti pubblici, con congelamento per un altro anno dei contratti e altro ancora. La ciliegina poteva invece essere saporita. Il cuneo fiscale è, in pratica, la differenza tra lo stipendio netto del lavoratore dipendente e il salario lordo in carico all’azienda. In Italia questa differenza è enorme, dovuta all’alta tassazione e ai contributi Inps. Enrico Letta aveva annunciato un deciso taglio al cuneo. Ne è partorito un topolino da 2,5 miliardi di euro che, nel migliore dei casi, permetterà ai lavoratori a medio-basso reddito di ritrovarsi uno stipendio più alto di 10-15 euro. Pochi? Teniamoceli cari, perché l’Imu uscita dalla porta tornerà come Trise, che assorbirà appunto imposte sulla casa, sui rifiuti e altri servizi pubblici. Se l’obiettivo era quello di rilanciare i consumi lasciando più soldi nelle tasche degli italiani, si può già dire fin da oggi che tale CONTINUA A PAGINA 20

I ribelli per amore Terza puntata “per non dimenticare” il sacrificio dei religiosi italiani a 70 anni dal Fascismo. PAOLUZI A PAGINA 6

EVENTI

Il film sulla battaglia di Ortona E’ del vogherese Cantù il filmato sui fatti di Ortona, proiettato al Museo storico. SAVIO A PAGINA 3

ZINNI A PAGINA 13

UN LUOGO/I FUNERALI A VOGHERA SERRAVALLE/COMUNE

L’ultimo saluto a Beppe Buzzi “Nessuna tassa in più” VOGHERA - “È stato un bravo padre, un valido artista e ha seminato tanto bene fra i vogheresi”: così, presso la chiesa dei padri Francescani il Vescovo mercoledì 16 ottobre ha dato l’ultimo saluto a Beppe Buzzi, insieme a centinaia di vogheresi. Presente anche una delegazione del Comitato Locale di Croce Rossa, ente benemerito al quale la famiglia Buzzi ha deciso di destinare le offerte raccolte, oltre all’Avis iriense. Beppe Buzzi aveva chiesto un funerale senza lacrime, ma con il sorriso sulle labbra. A PAGINA 11

SERRAVALLE SCRIVIA - Il Consiglio Comunale, riunitosi nella serata di lunedì 14 ottobre, ha approvato il regolamento per l’applicazione del tributo comunale sui rifiuti e sui servizi (TARES). Per il 2013 l’Amministrazione, determinata a non appesantire ulteriormente i bilanci famigliari dei Serravallesi, ha deciso che le tariffe e le tasse a carico dei cittadini, in competenza all’amministrazione, non subiranno nessun aumento rispetto a quelle applicate nel 2012. A PAGINA 17


VITA DELLA DIOCESI

Giovedì 24 ottobre 2013

Stradella La veglia missionaria diocesana si è svolta mercoledì 16 ottobre

Uniti nella preghiera sulle strade del mondo

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Notizie diocesane

IL POPOLO

LA NOMINA

Don Luca Ghiacci direttore della Pastorale Scolastica Dovendo provvedere alla nomina del Direttore della Pastorale Scolastica della nostra Diocesi per la scomparsa dell’ultimo Direttore, Mons. Piero Maini, in data 21 ottobre 2013, Mons. Martino Canessa ha scelto don Luca Ghiacci. Don Luca conserva gli incarichi pastorali precedenti. 28 OTTOBRE/AL MATER DEI

Secondo incontro con don Claudio Doglio STRADELLA - La veglia missionaria diocesana, celebrata nella grande chiesa parrocchiale di Stradella mercoledì 16 ottobre, ha visto una buona partecipazione di fedeli. Si è rinnovato così l’appuntamento annuale che la nostra diocesi, tramite l’ufficio missionario, propone per un momento di preghiera e di riflessione sul grande tema della missionarietà, scegliendo di anno in anno una parrocchia diversa. Nell’accogliente chiesa sono stati collocati segni molto significativi per mettere in risalto lo slogan missionario di quest’anno scelto dall’ufficio nazionale per la cooperazione missionaria: “Sulle strade del mondo”. Perciò i partecipanti hanno trovato sul pavimento della navata centrale parecchie orme di piedi grandi e pic-

coli riproducenti i passi di adulti e bambini in cammino sulle strade del mondo che era rappresentato da un grande mappamondo illuminato e posto davanti all’altare. Cinque persone di varie nazionalità hanno portato all’altare cinque anfore colorate a rappresentare i cinque continenti. Un gruppo di giovani in processione dal fondo della chiesa ha portato bandiere di varie nazioni collocandole sulla balaustra. Dopo il saluto religioso rivolto dal nostro vescovo, il primo momento della veglia ha fatto centro sulla Parola di Dio portata solennemente dal diacono nel prezioso evangeliario. Dal libro del Deuteronomio il popolo dei presenti ha avuto l’assicurazione fatta da Mosè a Giosuè: “Il Signore cammina davanti a te. Egli sarà

con te, non ti lascerà e non ti abbandonerà. Non temere e non perderti d’animo”. (Dt 31, 6-8). Dal Vangelo di Luca è stata letta la parabola del seminatore che uscì a seminare la semente (Lc. 8, 1-8). A questi testi si è collegata la riflessione del nostro vescovo che con la sua nota chiarezza concettuale ha intrattenuto i fedeli sul valore della fedeltà e della coerenza alla Parola e alla testimonianza proprio sulle strade del mondo, dove il Signore ha collocato ciascuno di noi individualmente e comunitariamente. Ha poi fatto seguito la testimonianza di don Beniamino Riccardi missionario per quarant’anni in Argentina. Dopo la professione di fede, il vescovo è passato a benedire il popolo con l’acqua benedetta, in ricordo del Battesimo. Poi, tenen-

dosi tutti per mano, è stato recitato il Padre Nostro, a significare il valore della figliolanza con l’unico Padre e la fraternità di tutti gli uomini del mondo. Il tutto ben accompagnato dalla musica e dai canti eseguiti dal gruppo giovanile parrocchiale. La benedizione conclusiva del vescovo si è tradotta nell’augurio che la benedizione di Dio raggiunga ciascun uomo in ogni luogo e in qualsiasi strada. La veglia è stata preparatoria alla celebrazione della giornata missionaria mondiale celebrata in tutte le parrocchie domenica 20 ottobre. Ma è stata anche l’occasione per riaffermare che la prima e più importante collaborazione alla missione universale della Chiesa è la preghiera. d.s.

Proseguono gli incontri di catechesi biblica tenuti da Don Claudio Doglio, insegnante alla Facoltà Teologica di Milano. Il tema di quest’anno è: “Figure bibliche di speranza e carità”. Lunedì 28 ottobre, alle ore 21, al Centro Mater Dei, si parlerà di “Giona, il profeta bisognoso di conversione (C’è speranza per tutte le genti)”. AVVISO LITURGICO

La CEI al nostro Vescovo per la festa dell’Immacolata Roma, 8 agosto 2013 Venerato Confratello, sono lieto di comunicarLe che, su istanza del nostro Presidente Card. Angelo Bagnasco, la Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti ha concesso che nel corrente anno la solennità della Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria venga celebrata in tutte le diocesi d’Italia nel giorno proprio, 1’8 dicembre 2013, pur coincidendo con la II domenica di Avvento. La Congregazione ha altresi disposto che, per conservare comunque il senso del tempo liturgico proprio, si mantenga come seconda lettura della Messa quella della seconda domenica di Avvento, facendo menzione del tema dell’Avvento nella omelia e nella preghiera universale. Grato per la Sua attenzione, colgo volentieri la circostanza per salutarLa fraternamente e confermarmi dev.mo in Cristo Mariano Crociata Segretario Generale CEI

Don Avagnina delegato regionale della Fisc Un nuovo mandato per don Corrado Avagnina alla guida della delegazione interregionale dei settimanali diocesani di Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta (Fisc). I Direttori delle testate diocesane delle tre Regioni riuniti in assemblea a Villa Lascaris (Pianezza) venerdì pomeriggio scorso hanno rieletto don Avagnina, direttore del settimanale diocesano di Mondovì (Unione Monregalese), alla carica di delegato per altri tre anni. Ha presieduto i lavori il vice-presidente nazionale don Bruno Cescon. Ha portato il suo saluto il vescovo delegato per le comunicazioni Sociali, mons. Luciano Pacomio, vescovo di Mondovì. Alla delegazione interregionale aderiscono 19 settimanali, 1 bisettimanale, 1 agenzia di stampa, 2 mensili, una testata online, un quindicinale free Press.

Diario del Vescovo Il Vescovo riceve in udienza mercoledì 30 ottobre dalle 8.30 alle 12.30, giovedì 31 dalle 9 alle 12.30 e sabato 2 novembre dalle 8.30 alle 12.30. Per eventuali comunicazioni, prendere contatto con la Segreteria Vescovile, al mattino (escluso il lunedì), tramite telefono (0131 816635 - fax 0131 816637), via mail: vescovo@diocesitortona.it. o attraverso il sito www.diocesitortona.it

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CAMPANE


IL POPOLO

VITA DELLA CHIESA

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Giovedì 24 ottobre 2013

L’Angelus di Papa Francesco nella Giornata Missionaria Mondiale I funerali di Lea Garofalo

Il credente è chiamato ad essere sale e lievito

Proselitismo. Nell’intervista con il fondatore de “la Repubblica”, Eugenio Scalfari, Papa Francesco ricorda che l’obiettivo della Chiesa “non è il proselitismo ma l’ascolto dei bisogni, dei desideri, delle delusioni, della disperazione, della speranza”. Perché il proselitismo “è una solenne sciocchezza, non ha senso”. Già in occasione del primo Sinodo straordinario per l’Europa, annunciato da Giovanni Paolo II nell’aprile del 1990 a Velherad, nell’allora ancora unita repubblica Cecoslovacca, il termine proselitismo segnò una for-

te divisione tra la chiesa cattolica e il mondo ortodosso. Si era all’indomani del crollo del muro di Berlino e, soprattutto in Ucraina, la chiesa Greco cattolica, i cosiddetti “Uniati”, pretendevano la restituzione di chiese, case e beni che erano stati confiscati all’epoca di Stalin; e, con essi, il ritorno di molti fedeli nella chiesa tornata a vivere e professare in libertà. Fu un momento molto difficile per il dialogo ecumenico tra cattolicesimo e ortodossia. Con il tempo, lentamente le cose cambiarono. In questa domenica che la

Chiesa dedica alla Giornata missionaria mondiale, Papa Francesco è tornato a parlare di proselitismo per dire che la missione della Chiesa è “diffondere nel mondo la fiamma della fede che Gesù ha acceso: la fede in Dio che è padre, amore, misericordia. Il metodo della missione cristiana non è il proselitismo, ma quello della fiamma condivisa che riscalda l’anima”. Come ha fatto Afra Martinelli che ha dato la vita lavorando senza far troppo rumore nella sua missione in Nigeria. È l’immagine del credente chiamato ad essere sale, lievito, luce: elementi che si consumano mentre producono il loro effetto. Il sale si scioglie per dare sapore: non lo troviamo raggrumato in un unico punto. Così il lievito. E la luce è quella della candela: offre la sua luce fino a quando non si consuma per lasciare il posto ad un’altra candela. Un passaggio di testimone che sottolinea come siamo tutti dei servi inutili, che abbiamo bisogno di avere un forte punto di riferimento. Ecco la “necessità di pregare sempre, senza stancarsi”, dice Francesco. Non perché il Signore abbia bisogno della nostra preghiera per conoscere i nostri desideri, le ansie e le preoccupazioni. Ma per dirla con Luca è la preghiera nel tempo dell’attesa dell’incontro con il suo Signore. La parabola vede assieme una vedova, nella Bibbia è il simbolo della persona indifesa del povero che domanda giustizia; e un giudice senza scrupoli, che non temeva Dio né aveva riguardo per alcuno. Interessante notare che nel testo evangelico è il giudice ad essere collocato in primo piano. Perché è vero, è un giudice di ingiustizia, ma cede alle preghiere della

vedova. Ed è qui il punto centrale della parabola: se un uomo come il giudice disonesto, che non si curava di nessuno, si lascia alla fine indurre a fare giustizia dalla preghiera di una povera vedova, tanto più Dio risponderà alle preghiere dei suoi figli. È la certezza che il Signore esaudisce le nostre richieste. “Dio ci invita a pregare con insistenza non perché non sa di che cosa abbiamo bisogno, o perché non ci ascolta. Al contrario, lui ascolta sempre e conosce tutto di noi, con amore” afferma all’Angelus Papa Francesco. “Nel nostro cammino quotidiano, specialmente nelle difficoltà, nella lotta contro il male dentro e fuori di noi, il Signore è al nostro fianco”; e la nostra arma è appunto la preghiera, “che ci fa sentire la sua presenza, la sua misericordia, il suo aiuto. Ma la lotta contro il male è dura e lunga, richiede pazienza e resistenza”. In quella insistenza della povera vedova è racchiuso il disagio dei buoni, degli onesti che hanno l’impressione che Dio resti indifferente: se Dio è giusto, per quale ragione l’ingiustizia sembra sempre trionfare? Ecco che Luca ci aiuta: l’intervento di Dio è certo e “farà giustizia ai suoi eletti che gridano giorno e notte verso di lui”. Il vero problema, allora, non è se Dio faccia giustizia sulla Terra, perché questo è certo. Il vero problema lo troviamo nelle ultime parole del brano del Vangelo: “ma il figlio dell’uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra?”. I tempi di Dio non sono quelli degli uomini e la preghiera è proprio ciò che aiuta a colmare l’attesa, senza pretendere di sostituirsi a Dio. Fabio Zavattaro

Save the Children e Caritas Italiana accolgono l’appello del Pontefice

Spazi ricreativi per i piccoli naufraghi di Lampedusa Save the Children e Caritas Italiana uniscono i propri sforzi e le proprie risorse per dare un concreto sostegno ai bambini sbarcati a Lampedusa, sia quelli scampati al tragico naufragio della settimana scorsa, sia quelli arrivati sull’isola dopo altrettanto terribili viaggi della speranza. Un intervento fortemente voluto da Papa Francesco, per dare un deciso segnale sulla necessità di concentrarsi sui più piccoli. All’interno della Casa della Fraternità della parrocchia di San Gerlando verrà infatti allestito uno spazio a Misura di Bambino e Adolescente dove, a partire da sabato, i minori, bambini e adolescenti, sia accompagnati che non, saranno seguiti da un’equipe pro-

fessionale di Save the Children composta da educatori, uno psicologo e un mediatore culturale, che con attività ludico ricreative li aiuteranno ad elaborare il proprio vissuto e superare i traumi subiti, in base alle procedure dell’organizzazione, consolidate a livello internazionale, e dai volontari coordinati dalla Caritas. “I bambini hanno una forte capacità di resistenza, ma bisogna accompagnarli con attenzione in un percorso di recupero, soprattutto in un contesto in cui sono privati dei luoghi e delle attività che in quanto routinarie, rappresentano delle certezze. Hanno compiuto viaggi durissimi, alcuni di loro hanno perso i propri cari nel naufragio della

scorsa settimana e ora sono costretti a vivere in un centro in condizioni disastrose. I nostri operatori specializzati li affiancheranno in un ambiente sereno, facendo loro svolgere attività laboratoriali espressive e di gioco, per aiutarli gradualmente a sentirsi al sicuro. Inoltre, grazie al sostegno di Bulgari, distribuiremo beni di prima necessità”, ha dichiarato Valerio Neri, Direttore Generale di Save the Children Italia. Nello Spazio, verificati alcuni bisogni dei minori, Save the Children distribuirà anche dei kit con beni di prima necessità per far fronte in particolare al freddo e alla pioggia, mentre Caritas Italiana metterà a disposizione dei giochi per i più piccoli.

C’è qualcosa di diverso

di PAOLO BUSTAFFA C’è sempre “qualcosa di diverso” nella storia scritta dalle donne. È tornato questo convincimento, sabato 19 ottobre a Milano, ai funerali civili di Lea Garofalo uccisa nel 2009 da assassini che della mafia hanno fatto e fanno una bandiera intrisa di sangue, in gran parte di sangue di innocenti. Una donna del Sud nella sua fragilità fisica ha avuto la forza di opporsi, da sola, alla violenza e al crimine. Ha avuto il coraggio di rompere quel cerchio maledetto in cui, nonostante il passare di molto tempo, i cosiddetti “uomini d’onore” tengono persone e famiglie sotto minaccia di morte o di schiavitù. Si è opposta alla menzogna, ha strappato la maschera alla ‘ndrangheta. “Sono una mamma disperata” aveva scritto nella lettera, mai spedita, al Presidente della Repubblica per chiedere “un segnale di speranza” per sé e per le tante persone che si trovavano nella sua stessa terribile condizione di testimoni di giustizia. Lea Garofalo ha avuto la forza di gridare che la parola “onore” in bocca ai mafiosi è una miserabile menzogna. Il “qualcosa di diverso” sta proprio nella ribellione di una donna all’uomo che aveva amato e con il quale aveva messo alla luce una figlia, Denise, costretta ora a subire lo stesso regime di protezione. Quella donna si era rivoltata contro la spietatezza di chi per mantenere un potere non ha esitato e non esita a cancellare con sconvolgente brutalità anche l’amore tra marito e moglie, tra figli e genitori. Non è stata e non sarà l’ultima donna a levare un grido che, pur soffocato con bestiale violenza, dovrebbe inquietare la coscienza dell’opinione pubblica e delle istituzioni. È don Luigi Ciotti a mandare un monito perché quell’urlo non muoia nel deserto dell’indifferenza e del pessimismo. “Oggi non basta parlare di verità, dobbiamo cercarla. La memoria ci sfida all’impegno, ci commuove e ci fa muovere”: so-

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no parole che vengono dal sacerdote fondatore di Libera, l’associazione che da anni contrasta sul piano culturale quel devastante furto di dignità che la criminalità organizzata compie per raggiungere i suoi obiettivi immorali e illegali. “Vedo sento parlo” era scritto sulle bandiere di Libera che sabato rilanciavano il volto di questa donna del Sud che ha osato dire che combattere il male e la menzogna è difficile ma è possibile. È dovere di tutti e non di pochi. Quale attenzione riceverà la pagina di storia scritta da Lea Garofalo in questo nostro Paese scosso dal vento di interminabili crisi? Quale sorte avrà il messaggio della figlia Denise che aveva chiesto i funerali della mamma a Milano anche per richiamare il legame che unisce il Nord al Sud nella lotta a un nemico che si infiltra ovunque come in questi giorni attesta il commissariamento di un Comune poco distante dalla stessa Milano? Difficile rispondere anche perché le gravi preoccupazioni economiche di oggi sembrano ridurre nell’opinione pubblica l’allarme sulla mafia: un calo di attenzione molto pericoloso perché la criminalità organizzata approfitta sempre dei momenti più difficili per rafforzarsi e consolidarsi come cancro che mina la salute del Paese e contribuisce a impedirne la ripresa. C’è però questa donna del Sud a dire che al potere del male si può porre un argine se si tengono indossate, culturalmente e politicamente, quelle magliette con la scritta “Uccideteci tutti” che molti ragazze e molte ragazze del Sud hanno portato e ancora portano per dire la loro rabbia, la loro indignazione contro la menzogna e per dire il loro amore e il loro impegno per la verità. Lea Garofalo lo conferma: nella storia scritta dalle donne c’è sempre un supplemento di sofferenza, di amore e di speranza: una mano leggera ma insistente che bussa alla porta della coscienza dell’opinione pubblica e delle istituzioni.

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IL POPOLO Giovedì 24 ottobre 2013

IL VANGELO DELLA DOMENICA

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27 Ottobre - XXX Domenica del Tempo Ordinario

IL COMMENTO AL VANGELO

“Chiunque si esalta sarà umiliato”

Anche il vangelo di oggi ed è la terza domenica di seguito - parla della preghiera. Due settimane fa’, con l’episodio dei dieci lebbrosi risanati, uno solo dei quali torna a ringraziare, Gesù ha richiamato il dovere della riconoscenza per gli innumerevoli benefici del suo amore. Domenica scorsa, con la parabola della vedova instancabile nel chiedere, ha esortato a pregare sempre, con incrollabile fiducia. Oggi, con un’altra parabola - specialmente rivolta ad “alcuni che avevano l’intima presunzione di essere giusti e disprezzavano gli altri” - mette a confronto due diversi modi di rivolgersi a Dio. La presunzione di essere giusti ci rende peccatori all’istante. La tentazione di dire “io sono come il pubblicano e non come il fariseo” già è un andare fuori strada con gravi conseguenze. Il tanto parlare del fariseo contrapposto all’essenziale del pubblicano indica subito una chiave di lettura: non sono le nostre parole a renderci giusti ma è la disponibilità ad accogliere la Parola.

James Tissot (1836-1902), “Il fariseo e il pubblicano”, 1886-1894, Brooklyn Museum, New York

Lc 18,9-14 In quel tempo, Gesù disse ancora questa parabola per alcuni che avevano l’intima presunzione di essere giusti e disprezzavano gli altri: «Due uomini salirono al tempio a pregare: uno era fariseo e l’altro pubblicano. Il fariseo, stando in piedi, pregava così tra sé: “O Dio, ti ringrazio perché non sono come gli altri uomini, ladri, ingiusti, adùlteri, e neppure come questo pubblicano. Digiuno

due volte alla settimana e pago le decime di tutto quello che possiedo”. Il pubblicano invece, fermatosi a distanza, non osava nemmeno alzare gli occhi al cielo, ma si batteva il petto dicendo: “O Dio, abbi pietà di me peccatore”. Io vi dico: questi, a differenza dell’altro, tornò a casa sua giustificato, perché chiunque si esalta sarà umiliato, chi invece si umilia sarà esaltato».

IL SANTO DELLA SETTIMANA - a cura di Daniela Catalano

Sant’Alfredo il Grande Il 26 ottobre ricorre la memoria di Sant’Alfredo detto il Grande, il quale nacque a Wantage, nel Berkshire, in Gran Bretagna, nell’849 ed è considerato come uno dei personaggi più affascinanti del medioevo britannico. Quarto figlio del re del Wessex Etelvulfo, succeduto pacificamente ai suoi tre fratelli, divenne re del Wessex e della Mercia nell’871. Combatté i danesi invasori infliggendo loro la prima sconfitta nelle Berkshire Downs. Grazie a questa fu l’unico re inglese ad avere ottenuto l’epiteto di Grande. Fu anche il primo re del Wessex a chia-

Difese il suo regno dagli attacchi dei danesi, fu il primo re d’Inghilterra e l’unico ad avere l’epiteto di “Grande” marsi Re d’Inghilterra. Le notizie sulla sua vita sono giunte grazie all’opera dello studioso gallese Asser. Alfredo fu anche un uomo molto colto e di lui si narra che incoraggiò l’istruzione e migliorò il sistema di leggi dello stato. Fu anche soprannominato il “Giustiniano inglese”. Alfredo favorì lo sviluppo della cultura traducendo o facendo tradurre dal latino testi di teologia e di storia. Contribuì alla stesura della “Cronaca degli Anglosassoni”, il primo documento di storia scritto in inglese antico. Inoltre fece costruire la prima flotta da guerra inglese. Diffuse la cultura attraverso traduzioni di opere latine, come la “Historia Ecclesiastica Gentis Anglorum” di san Beda il Venerabile (672-735), monaco anglosassone e Dottore della Chiesa. Si racconta che a 5 anni, nell’853, fu mandato a

Roma, dove fu cresimato da Papa Leone IV, che lo unse come re. Però questa storia è probabilmente apocrifa, perché fu nell’854-855 che Alfredo andò col padre in pellegrinaggio a Roma, passando dalla corte di Carlo il Calvo. Con la salita al trono del terzo fratello, Etelredo, iniziò la vita pubblica di Alfredo, con il suo grande lavoro per salvare l’Inghilterra dai Danesi, che allora si erano stanziati in una parte dell’isola. Nell’868 Alfredo sposò Ealhswith, figlia di Etelredo Mucill e nipote di un passato re della Mercia. I due ebbero cinque figli, tra cui Ethelfleda, poi regina della Mercia. Lo stesso anno Alfredo, combattendo al fianco di suo fratello Etelredo, fallì il tentativo di liberare la Mercia dalla pressione dei danesi. Per quasi due anni il Wessex ebbe una tregua. Ma alla fine dell’870 le lotte ricominciarono e l’anno che seguì fu chiamato “l’anno di battaglie di Alfredo”. Sono tramandate nove battaglie, combattute con alterne fortune, di cui si ricordano una vittoriosa schermaglia nella battaglia di En-

glefield, Berkshire (31 dicembre 870), seguita da una sonora sconfitta nella battaglia di Reading (4 gennaio 871), e quattro giorni più tardi, dalla brillante vittoria nella battaglia di Ashdown, vicino Compton Beau champ nello Shriwenam Hundred. Il 22 gennaio 871 gli inglesi furono sconfitti ancora a Basing, e il 22 marzo 871 a Marton. Alfredo impose la propria superiorità sui Regni Anglo-Danesi con le vittorie militari di Ethandun, di Benfleet, di Buttington. Fu re del Wessex dall’871 all’878. Il re danese Guthrum fu sconfitto grazie al ricorso di tecniche dell’esercito romano, che Alfredo aveva avuto modo di apprendere nella sua educazione. La pace permise ad Alfredo di dedicarsi alla riorganizzazione economica ed amministrativa del regno. Nell’878, però, il re Guthrum costrinse Alfredo a ritirarsi ad Athelney, nelle paludi del Somerset. Tuttavia lui seppe riprendersi brillantemente e nel maggio di quello stesso anno Guthrum fu sconfitto a Edington, accettò il battesimo con 29 dei suoi nobili (pace di Wedmore), e si ritirò nell’Anglia orientale. Dall’878 alla morte fu re degli Anglosassoni. Nell’886 Alfredo strappò ai danesi anche Londra, e nell’893, respinse una nuova invasione che, gli consentì poi di ottenere la vittoria decisiva dell’897. Alfredo diede la sua impronta su gran parte dell’Inghilterra non solo da un punto di vista militare ma anche politico e culturale: riorganizzò l’amministrazione e la giustizia, protesse il Wessex con una rete di città fortificate e diede inizio a quella che fu la cultura anglosassone. Morì nell’899, all’età di 50 anni. Re Alfredo fu sepolto nella vecchia cattedrale di Winchester. Poi nell’Abbazia di Hyde nel 1110, che nel 1539 fu distrutta.

“Due uomini salirono al tempio a pregare: uno era fariseo e l’altro pubblicano. Il fariseo, stando in piedi, pregava così tra sé: ‘O Dio, ti ringrazio perché non sono come gli altri uomini, ladri, ingiusti, adulteri, e neppure come questo pubblicano. Digiuno due volte alla settimana e pago le decime di tutto quello che possiedo’. Il pubblicano invece, fermatosi a distanza, non osava nemmeno alzare gli occhi al cielo, ma si batteva il petto dicendo: ‘O Dio, abbi pietà di me peccatore’”. Due uomini a confronto. Un fariseo, cioè un rappresentante di coloro che erano ritenuti (e si ritenevano) modelli dei credenti, sciorina davanti a Dio i propri meriti: “Io non sono come gli altri, ladri, ingiusti, adulteri... Io digiuno e pago le decime...” Osserva tutti i comandamenti, lui; tutti, tranne quello fondamentale, la carità; gonfio di superbia, sa solo disprezzare chi gli sta vicino. Vicino, come l’uomo postosi dietro di lui: un pubblicano, vale a dire un esattore delle tasse per conto degli odiati Romani; uno di quelli, come le prostitute, considerati pubblici peccatori, dai quali la gente “per bene” si teneva accuratamente a distanza. Non però Gesù, che più volte ha dato scandalo lasciandosi avvicinare da loro e anzi andandoli a cercare, come nell’episodio che sentiremo domenica prossima. Anche con la parabola di oggi, c’è da scommettere, Gesù ha dato scandalo: ha messo un “perfetto” fariseo a confronto con un pubblicano, il quale “non osava nemmeno alzare gli occhi al cielo” perché si riconosceva peccatore, e ha risolto il confronto a favore del secondo, che “a differenza dell’altro tornò a casa sua giustificato, perché chiunque si esalta sarà umiliato, e chi invece si umilia sarà esaltato”. E’ facile trasporre l’insegnamento della parabola dalla società ebraica di duemila anni fa alla nostra: vizi e virtù della natura umana restano immutati nel tempo. E dunque oggi come allora Dio non approva chi confida nei propri presunti meriti, chi si ritiene “a posto” perché non è ladro, ingiusto, adultero, perché magari ha compiuto un pellegrinaggio, dice il rosario, qualche volta fa persino l’elemosina. Davanti a Dio nessuno ha da vantarsi, perché nessuno che scruti dentro di sé si trova esente da colpe; se non altre, quelle ad esempio del tanto bene che le condizioni sociali, il tempo, i mezzi, le forze, le occasioni avrebbero reso possibile, e invece ha trascurato. Dunque la preghiera è anzitutto l’antidoto a una vita superficiale; è un vivere in profondità, è un rientrare in noi stessi alla ricerca di chi veramente siamo, è la scoperta riconoscente degli infiniti doni ricevuti, è l’umile ammissione dei propri limiti confidando nell’inesauribile misericordia di Dio, accogliendo con intima gioia quell’Amore che, malgrado tutto, continuamente ci inonda. Con un proposito, nei confronti di quanti ci troviamo vicino: sostituire il disprezzo (compresa quella sua forma sottile che è l’indifferenza) con sentimenti in sintonia con quelli di Dio, il quale è il Padre nostro, ma anche il loro. LE LETTURE DELLA DOMENICA

Prima Lettura Sir 35,15b-17.20-22a Salmo Responsoriale Sal 33 Seconda Lettura 2Tm 4,6-8.16-18


IL POPOLO

PRIMO PIANO

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Giovedì 24 ottobre 2013

Per non dimenticare/3 A 70 anni dalla caduta del Fascismo ricordiamo il sacrificio dei religiosi italiani

La “bufera dell’odio” e i “ribelli per amore”

Due sacerdoti dell’Oltrepò pavese uccisi durante la Resistenza per mano delle Brigate Nere fasciste. A sinistra: Don Felice Ciparelli, nativo di Paderna, caduto nella sua chiesa di Corvino il 24 novembre 1944; a destra: Don Paolo Ghigini, parroco di San Pietro Casasco nel comune di Menconico, nella diocesi di Piacenza-Bobbio, “colpito ai margini di un campo, allo scoperto e alla luce del sole, e finito barbaramente a pugnalate” il 26 agosto 1944.

Sono beati e santi cattolici, decorati al valore militare e civile per la partecipazione alla Resistenza, inclusi in Israele fra i “giusti delle nazioni” per aver salvato ebrei. Parliamo di religiosi italiani. Vanno ricordati in questi settant’anni dalla caduta del fascismo il 25 luglio 1943 con il successivo armistizio dell’8 settembre, seguito dall’occupazione nazista del Paese e dai diciotto mesi di guerra partigiana. Gli eccidi dei tedeschi contro le popolazioni erano cominciati ancor prima che le forze dell’Asse, in agosto, dovessero lasciare la Sicilia: a Mascalucia, a Pedana, a Castiglione; con l’uccisione, a Messina, del primo prete italiano, don Antonio Musumeci, accorso a difendere la gente. Dopo l’armistizio, a Napoli tocca a don Gino Cruschelli; il 19 settembre a Boves con la prima rappresaglia nazista: cadono don Giuseppe Bernardi e don Mario Gribaudo, in via di beatificazione ambe-

due. Don Pietro Morosini, medaglia d’oro al v.m., sarà fucilato a Roma, dove morirà alle Fosse Ardeatine anche don Pietro Pappagallo, decorato al valor civile e incluso da Giovanni Paolo II fra i martiri della Chiesa. L’Italia detiene un triste record: nel 1923 don Giovanni Minzoni, decorato di guerra, avversario della dittatura, fu il primo prete assassinato dalla destra per ordine del ras fascista di Ferrara. Anni dopo il nazismo in Germania seguirà quelle piste di sangue, con più di trecento consacrati fatti morire in dodici anni e migliaia inviati nei Lager. In Italia, in appena diciotto mesi fra il ’43 e il ’45, le vittime furono fra loro oltre 280. Numerose le medaglie, al valor militare e civile: 17 d’oro, 34 d’argento, 46 di bronzo e 50 le croci di guerra. La partecipazione alla Resistenza – notano gli storici – fu un fatto naturale fra il clero, i religiosi e le suore; l’85 per cento di

loro aiutò, con cristiana spontaneità, gli ebrei, i perseguitati politici, i partigiani, i giovani in fuga dall’esercito di Salò, i soldati alleati in cerca di rifugio, senza chiedere postumi attestati. Non a caso Israele onora nel memoriale Yad Vashem di Gerusalemme quei “giusti delle nazioni” che hanno aiutato e salvato ebrei dai nazifascismi di tutta Europa durante il conflitto. Sul totale di 24.375, gli italiani sono 525, e all’interno di quella cifra è significativa la presenza di 62 fra cardinali e vescovi, preti, frati e suore. Il paganesimo nazista in tutta l’Europa occupata non fece a tempo ad attuare la “soluzione finale” anche per la Chiesa e i fedeli cristiani. Ma si riprometteva – a guerra terminata e vinta, secondo la sua folle illusione – di farla finita una volta per sempre con i seguaci dell’ebreo Gesù Cristo. Don Roberto Angeli, deportato per parecchi mesi in un Lager, a

chi gli chiedeva il perché delle uccisioni di tanti suoi confratelli, rispondeva: “quando un prete si imbatteva nel vero volto del nazifascismo, egli veniva a trovarsi, proprio perché sacerdote, in atteggiamento di opposizione, Il nazismo non poteva sopportare, e condannava come il più terribile dei delitti, la pratica delle virtù teologali della fede e dell’amore…”. Il dovere dell’asilo era stato affermato in modo chiaro da don Sergio Pignedoli su L’Osservatore Romano del 30 dicembre 1943 – in piena occupazione nazista di Roma – scrivendo di un necessario, irrinunciabile comportamento dei preti a favore dei perseguitati. E così anche parlava in quel medesimo periodo di tempo di passione morale don Primo Mazzolari, ricordando come spesso i sacerdoti precedessero nella sofferenza e nella morte i loro assistiti. La resistenza, oltre che opposizione armata, è stata un reticolo di azioni e di

comportamenti che ha coinvolto la grande maggioranza della popolazione, nelle città e nelle campagne; e ciò spiega le centinaia di feroci e indiscriminate vendette contro civili inermi, da parte dei tedeschi e dei militi della RSI. Basterà ricordare preti martiri sui quali è concluso o in corso il percorso di beatificazione; come don Giovanni Fornasini, don Ferdinando Casagrande, don Ubaldo Marchiori a Marzabotto, e con loro – anch’essi decorati – don Aldo Moretti in Veneto, don Pietro Cortiula in Friuli, don Giovanni Battista Bobbio in Liguria, i dodici certosini dell’Abbazia di Farneta, il francescano P. Placido Cortese. E, per tutti, le parole di don Aldo Mei (anche lui medaglia d’argento e “giusto delle nazioni”), fucilato a Lucca nell’agosto 1944: muoio, scrive, “…1° per aver protetto e nascosto un giovane di cui volevo salvare l’anima. 2° per aver amministrato i sacramenti ai partigiani, e

cioè aver fatto il prete… Muoio travolto dalla tenebrosa bufera dell’odio io che non ho voluto vivere che per l’amore!...”. Questa “bufera dell’odio” scatenata dal nazismo ebbe purtroppo altre conseguenze legate non alla Resistenza ma a fanatismi politici e vendette private, coperte da motivi ideologici, con l’assassinio di oltre un centinaio di sacerdoti. Ricordiamo Rolando Rivi, un seminarista quattordicenne che, nell’aprile del ’45, in provincia di Reggio Emilia fu ucciso a freddo da un gruppo di partigiani comunisti con l’accusa – rivelatasi falsa – di essere una spia, ma in verità soltanto perché indossava la tonaca (il suo carnefice avrebbe detto: “Domani, un prete di meno”). Papa Francesco ne ha riconosciuto il martirio, con la beatificazione in ottobre. Paradossalmente, come santo della Resistenza, che era appunto quella dei “ribelli per amore” dei combattenti cristiani. Angelo Paoluzi

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Giovedì 24 ottobre 2013

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VOGHERA V.le Martiri della Libertà, 41 Tel. 0383/41110 Fax 0383/368705

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IL POPOLO dell’ VOGHERA - CASTEGGIO - BRONI

LTREPO’

STRADELLA - VALLE STAFFORA

11. Carmine festivo 11,15. Ospedale ore 17. Gerlina ore 9. San Sebastiano (rito bizantino ucraino) ore 14. San Giovanni (rito ortodosso rumeno) ore 10. Farmacie di turno aperte dal 24 al 30 ottobre 2013 Giovedì 24: Garavani, Via Plana 55 - (tel. 0383 41426) Venerdì 25: Callegari, Via Grattoni, 6 - (tel. 0383 43573) Sabato 26: Gandini, Via Emilia, 41 - (tel. 0383 41425) Domenica 27: Garavani, Via Plana 55 - (tel. 0383 41426) Lunedì 28: Comunale 3, Via Emilia, 251 - (tel. 0383 62063) Martedì 29: Comunale 1, Viale del Lavoro 1 - (tel. 0383 642135)

Mercoledì 30: Gazzaniga, P.tta Garibaldi, 17 - (tel. 0383 43104)

Voghera Inaugurata una mostra-omaggio ai “tre Disney” della città

TORRAZZA COSTE/TORREVILLA

Fumetti in provincia di Pavia

De Filippi è il nuovo presidente

SS. MESSE FESTIVE a VOGHERA Duomo di Voghera (tel. 43532) ore 8,30-10-11,15-17,30 (sabato 17,30). S. Rocco (tel. 41206) ore 8-10,30-12-18 (sabato 18). S. Vittore (tel. 41677) ore 10,30-18 (sabato 18). Pombio (tel. 43688) ore 8,45 (Centro Madonna di Fatima) 11-18 (sabato 18). S. Maria della Salute (tel. 41315) ore 8-10,30-18 (sabato 18). S. Pietro (tel. 41856) ore 8-10-11,15 (sabato 17). Resurrezione (tel. 44674) ore 11 (sabato 17). Santa Maria delle Grazie (tel. 47889) ore 7,30-9,30-11,30-17,30 (sabato 17.30). Medassino (tel. 640395) ore 8-11-17 (sabato 17,30). Torremenapace (tel. 646108) ore 11. Campoferro ore 11. Oriolo (tel. 379578) ore

VOGHERA - Sabato pomeriggio nel Circolo “Il Ritrovo” di piazza Cesare Battisti a Voghera si è tenuta l’inaugurazione della “Mostra Fumetti - Storia e leggenda”. Il nastro è stato tagliato alle ore 17 dall’assessore alla cultura del comune di Voghera Marina Azzaretti che ha creduto in questa importante e nuova iniziativa della città. Si tratta di un viaggio attraverso il fumetto dalla metà del secolo scorso a oggi, seguendo l’opera dei tre “Disney vogheresi”: Gian Giacomo Dalmasso, Franco Fossati e Alessandro Sisti. Alla mostra “Fumetti a Voghera” gli appassionati potranno ammirare pubblicazioni d’epoca, tavole, sceneggiature, schizzi e progetti originali anche inediti. L’esposizione è stata allestita da “Progetto Voghera” in collaborazione con il comune di Voghera, The Walt Disney Company, If Edizioni, la Fondazione Franco Fossati e Wow Spazio Fumetto – Museo del fumetto, dell’illustrazione e dell’immagine animata di Milano. La mostra situata in Sala Pagano sarà aperta fino al 30 ottobre e avrà i seguenti orari: nei giorni feriali dalle ore 17 alle ore 19 e nei giorni festivi dalle ore 10 alle ore 12 e dalle ore 16 alle ore 18. La “febbre per il fumetto” sembra avere contagiato la

Edicole aperte domenica 27 ottobre 2013 (Turno A): Alliani, corso XXVII Marzo; Serini, via Gramsci; Corradi, via Matteotti; Corti, piazza Castello; Lucchini, Rondò Carducci; Moglia, via Lomellina; 18; Rossi, via Facchinetti; Ruggeri, via Emilia 275; Soldani, via Emilia 33; Uberti, via Garibaldi; “Il Mondo”, via Emilia 116. Distributori aperti domenica 27 ottobre 2013 (Turno A): GAZZANIGA PETROLI, p.zza Quarleri 8; IP, via Lomellina 38.

Al centro il nuovo presidente Giuseppe De Filippi

Provincia di Pavia. Infatti, nella città universitaria è in corso un appuntamento importante e di portata internazionale. Lo Spazio per le Arti Contemporanee del Broletto di Pavia ha inaugurato “Parodies, la band dessinée au second degrée”, collezione itinerante proveniente dal Musée de la Band Dessinéè di Angouleme, città francese impostasi negli anni come una delle capitali mondiali del fumetto e dell’immagine. La mostra, curata da Thierry Groensteen, esamina la parodia nel fumetto e i suoi molteplici dispositivi narrativi ed estetici, mettendo l’osservatore a contatto con una realtà stratificata e affascinante. Attraverso le opere esposte, “Parodies, la band dessinée au second degrée” rico-

struisce la genesi di questo medium, dalle origini alla contemporaneità, in una ricognizione molto importante per chi, a prescindere dall’età, ami il fumetto e ne voglia approfondirne storia, sviluppo, linguaggi. Il percorso creato da Groensteen mira a sottolineare l’importanza del fumetto nello sviluppo di codici culturali ed espressivi autonomi, eppure strettamente collegati a tematiche e stilemi propri della cultura “alta” o

popolare e ci mostra come il fumetto ha potuto, nel corso di un secolo, parodiare le “arti maggiori” con l’impunità di una forma reputata minore e dalla quale non ci si aspetta nessuna forma di rivalità. La mostra rimarrà aperta fino al 27 ottobre, allo scopo di far conoscere più da vicino il fumetto e le sue molteplici forme espressive che in provincia conta su centinaia di seguaci. Mattia Tanzi

GODIASCO - L’evento si terrà il 25 ottobre alle 21

Gli alpini al Cagnoni GODIASCO - L’evento dal titolo “...sotto il cielo immenso, con intorno il gregge fitto e nero dei miei alpini...” si svolgerà venerdì 25 ottobre alle ore 21 presso il teatro Cagnoni di Godiasco. L’organizzazione della serata è della sezione Associazione Nazionale Alpini di Pavia, del gruppo Ana di Godiasco, con il patrocinio e la collaborazione del comune di Godiasco e in collaborazione con la Fondazione Don Carlo Gnocchi onlus. Il programma prevede un percorso musicale e

rievocativo durante il quale verranno eseguite dal Coro “ANA Italo Timallo” composizioni della tradizione alpina e brani d’autore che raccontano la guerra di Grecia e quella di Russia, intervallati da letture tratte dagli scritti dell’allora cappellano degli alpini don Carlo Gnocchi. Verranno, inoltre, eseguiti brani che dipingono con sapienti pennellate “la vita solitaria della montagna coi suoi silenzi maiestatici”, cui gli alpini sono legati da religioso rispetto e orgogliosa difesa.

TORRAZZA COSTE L’Assemblea Generale dei Soci Torrevilla ha voltato pagina. Il Consiglio di Amministrazione ha nominato come nuovo Presidente Giuseppe De Filippi, eletto per alzata di mano per guidare l’azienda oltrepadana nel prossimo triennio. De Filippi racchiude in sé un’esperienza agricola e finanziaria: laureato in giurisprudenza, già direttore generale di una Banca di Credito Cooperativo Lombarda, gestisce da oltre 20 anni l’azienda viticola di Mornico Losana ereditata dal padre, e che risale ai primi anni dell’800, è socio da oltre 15 anni di Cantine Torrevilla ed è amministratore delegato di una società che opera nel settore televisivo. Accanto a lui l’Assemblea Regionale dei Soci ha nominato anche un nuovo Consiglio d’Amministrazione, il Collegio Sindacale e dei Probiviri. Il tutto presso la sede del Centro di Ricerca della Vite e del Vino di Riccagioia. Nella relazione sulla gestione, il Presidente uscente

Luigi Ferrari ha sottolineato la buona solidità patrimoniale e finanziaria di cui gode la società, come si riscontra negli indici di bilancio, tanto che rappresenta un’eccellente garanzia per banche, soci, dipendenti e fornitori. Oltre al Presidente Giuseppe De Filippi, alla carica di Vice presidenti sono stati eletti Massimo Barbieri, imprenditore viticolo di Codevilla, Matteo Ghiara di Codevilla, medico ortopedico con una grande passione per la viticoltura trasmessagli dal nonno Giuseppe, e Alessandro Galluzzi, imprenditore viticolo di Torrazza Coste. Una bella squadra, formata da persone giovani di età e di spirito, impegnate nel lavoro delle vigne, con lo sguardo attento sulla qualità delle uve e dei vini, ma convinti sulla necessità di migliorare l’accoglienza e divulgare la cultura del territorio oltrepadano. Per l’enologo Guerrino Saviotti, da trentuno direttore di Torrevilla, si prefigura un triennio impegnativo, ricco di iniziative e progetti stimolanti.


IL POPOLO

VOGHERA E OLTREPO’

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Canneto Pavese Il convegno sulla coltivazione della quinoa

L’Oltrepò Pavese incontra il Perù

CANNETO PAVESE - L’Oltrepò Pavese ha incontrato il Perù. Domenica nel centro sociale “Cesare Chiesa” di Canneto Pavese si è svolto un workshop dal titolo “Dalle Ande al Mondo: la Quinoa”. L’importante evento, creato in vista dell’Expo 2015, è stato organizzato dal Consolato Generale del Perù a Milano e dal Comune di Canneto Pavese. Proprio il 2013, infatti, è stato dichiarato dalle Nazioni Unite “Anno Internazionale della quinoa”. Il Perù è molto interessato a far conoscere durante l’Expo 2015 le proprietà alimentari e salutari dei prodotti agricoli originari addomesticati migliaia di anni fa nelle Ande peruviane come quinoa, kiwicha, amaranto, sacha, mais gigante, ecc. La zona andina comprende uno degli otto maggiori centri di addomesticazione di piante coltivate del mondo, dando vita ad uno dei sistemi agricoli più sostenibili e con più diversitàgenetica globale.

La quinoa, una pianta andina, evidenzia la maggiore distribuzione di forme, diversità di genotipi e di progenitori silvestri, nei dintorni del lago Titicaca tra Perù e Bolivia, dove sono presenti le varietà Potosí (Bolivia) e Sicuani (CuscoPerù). La quinoa fu coltivata e utilizzata dalle civiltà preispaniche e sostituita dai cereali all’arrivo degli spagnoli, nonostante fosse l’alimento di base della popolazione di quell’epoca. Attualmente la quinoa viene distribuita a livello mondiale in America, dal Nord America e Canada fino al Cile, in Europa, Asia e Africa, con risultati apprezzabili in quanto a produzione e capacità di adattamento. Spesso facciamo riferimento alla quinoa come ad un tipo di grano, piuttosto la quinoa è da considerare uno pseudo cereale perché produce semi dal valore nutritivo e utilizzo simile ai cereali comuni. Di questa pianta vengono sfruttati sia i semi sia le foglie, che si con-

sumano come qualsiasi verdura. La Quinoa in base alle sue caratteristiche, è considerato un alimento adatto ai celiaci. Il suo sapore è simile al riso integrale, ma la sua consistenza assomiglia al cuscus. Si conserva in maniera ottimale per lunghi periodi e i suoi metodi di preparazione sono molteplici. La giornata si è aperta con l’introduzione dell’esperta Maricela Sinchéz alla quale è succeduto l’intervento del sindaco di Canneto Pavese Francesca Panizzari (nella foto a destra). La mattinata è proseguita con l’intervento di Ramiro Silva, Console Generale del Perù a Milano mentre Alberto Vercesi, docente universitario dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza ha successivamente parlato della quinoa. Sono poi stati trasmessi alcuni video sulla quinoa e dopo altri interventi, il workshop è terminato con una degustazione di gastronomia peruviana. Mattia Tanzi

VARZI - Intanto sono in corso d’opera i lavori di realizzazione dei marciapiedi in via Pietro Mazza

Nascerà un consorzio di prodotti tipici

VARZI - I prodotti tipici nelle valli Staffora, Tidone, Ardivestra, Nizza, Schizzola e Coppa rappresentano un importante indotto per il territorio appenninico. Per questo motivo la Comunità Montana dell’Oltrepò Pavese ha intenzione di ricostituire un consorzio che racchiude tutte le prelibatezze enogastronomiche presenti nei 19 Comuni. L’obiettivo è quello di mettere in rete gli operatori del settore e di promuovere i prodotti attraverso eventi e pubblicazioni. “Si potrebbe ridare linfa al consorzio di produttori o creare una forma di associazionismo per dare prospettive importanti sulla vendita dei prodotti stessi. – spiega il presidente

della Comunità Montana dell’Oltrepò Pavese Bruno Tagliani – Prodotti che potrebbero essere messi in vetrina in uno degli spazi interni della nuova Casa dei Servizi Terre Alte che è stata di recente inaugurata a Varzi e che servirà come punto di promozione turistica di tutto il territorio montano”. L’intenzione dell’ente montano è quella di rendere fissa all’interno dell’ex mercato coperto di Varzi la presenza (almeno una domenica al mese) del Mercato dei Monti. Una forma di promozione che permette di far conoscere globalmente i tanti prodotti: Salame di Varzi, la Torta di Mandorle di Varzi, i formaggi di Brallo e Ponte Nizza, le

mele e ciliegie di Bagnaria, la torta sbrisolona di Romagnese, i dolci di Zavattarello, i Brasadè di Staghiglione, il pane di Montesegale, le carni bovine provenienti dagli allevamenti che si trovano nei comuni di Santa Margherita di Staffora, Varzi e Brallo di Pregola, i vini prodotti nel comune di GodiascoSalice Terme, Borgo Priolo, Borgoratto Mormorolo e Montalto Pavese, i funghi i porcini, i tartufi di Menconico, le castagne, il miele e i frutti di bosco. Sempre a Varzi saranno conclusi entro una decina di giorni i lavori di rifacimento dei marciapiedi in via Pietro Mazza . L’intervento, sollecitato dalla cittadinanza, interessa il lato sinistro della strada (se si percorre il tratto da Varzi in direzione Voghera) dall’altezza del bivio per Pietragavina a Casa Lama. L’amministrazione comunale, guidata dal sindaco Gianfranco Alberti, con questi lavori, ha voluto migliorare la percorribilità pedonale utilizzata soprattutto dalle persone anziane che si recano in centro per visite mediche, pagamenti in posta, prelievi in banca e acquisti nei negozi. Un altro importante intervento riguardante la viabilità si è concluso proprio nei giorni scorsi. Il Comune ha infatti provveduto all’asfaltatura di alcuni tratti di strada che da Varzi portano alla frazione di Cella dove si trova il Tempio della Fraternità. Ugo Celasco

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Giovedì 24 ottobre 2013 BRONI/IL LIBRO DI ERCOLE BONGIORNI

Successo a Palazzo Gambarana per l’evento “Le Spighe sono Pane”

BRONI - Grande successo di pubblico e di consensi ha riscosso l’evento dal titolo “Le spighe sono pane” organizzato nell’affascinante location di Palazzo Gambarana di Vescovera in comune di Broni, già istituto delle Suore Canossiane ed ora, dopo un accurato ed impegnativo lavoro di recupero, sede distaccata della Fondazione Conte Franco Cella di Rivara. Una domenica che ha fatto assaporare ai molti convenuti le fragranze del pane, assoluto protagonista della giornata. La manifestazione ha visto la presenza di numerosi stand di produttori e di panificatori ed è stato un bel momento di conoscenza del pane e dei cereali della provincia di Pavia, del mondo cerealicolo in generale e di coloro che con il loro lavoro quotidiano fanno sì che sulle nostre tavole arrivi quell’alimento immancabile che è il pane. Momento clou è stata la presentazione del nuovo libro di Ercole Bongiorni dal titolo “Le spighe sono pane”, edito da Publicenter di Stradella, rappresentata da Giuseppe Santangelo. Moltissimi i presenti e numerose le autorità intervenute: l’Assessore ai lavori pubblici della Provincia di Pavia Maurizio Visponetti, i sindaci di alcuni Comuni della zona, il presidente dell’Associazione panificatori della provincia di Pavia Carla Barbieri, il rappresentante di Coldiretti Matteo Deponti, il noto esperto di enogastronomia Carlo Aguzzi ed il “nostro” Marco Rezzani. A far gli onori di casa il Presidente della Fondazione Cella Anna Maria Filighera che si è detta particolarmente felice di “aprire le porte” della grande struttura ottocentesca per un’iniziativa dall’alto profilo culturale e sociale. Tutti i relatori hanno sottolineato il valore storico, culturale ed etico dell’opera di Ercole Bongiorni che al termine della presentazione ha “raccontato”, con uno stile semplice ed avvincente, il suo libro. Un ricco buffet ha concluso l’evento, in un clima di amicizia che ha riscaldato i cuori in una domenica dal clima prettamente autunnale. STRADELLA/AL VIA IL 26 OTTOBRE

Nuovo anno accademico Unitre STRADELLA - Sarà ufficialmente inaugurato sabato 26 ottobre alle ore 15.30 presso i locali del Santachiara di Stradella il nuovo anno accademico 2013 - 2014 dell’Università delle Tre Età di Stradella, presieduta da Teresa Angelini Gariboldi. La prolusione sarà sul tema “Sulle orme del giallo” e vedrà la partecipazione di Rosa Teruzzi, autrice di programmi televisivi, giornalista e scrittrice che presenterà il suo ultimo romanzo dal titolo “Il prezzo della bellezza”. Le iscrizioni si ricevono il martedì dalle ore 9.30 alle ore 11.30 e il venerdì dalle ore 15 alle ore 17. Ricca anche quest’anno l’offerta formativa predisposta dal presidente del sodalizio e dai suoi collaboratori. L’Unitre di Stradella è, dal 1994 anno della sua fondazione, un luogo di incontro e di crescita culturale e svolge anche un importante ruolo sociale.

Restauri, antichità, perizie e catalogazioni. Concessionari di zona per la ditta Puccini, costruttori e restauratori di organi a trasmissione meccanica. Preventivi gratuiti.

Nel programma sono previsti temi riguardanti discipline quali la letteratura, la storia, l’arte, la medicina, la psicologia, la biologia, la filosofia, la religione, la geografia, la pittura, la finanza e molto altro ancora. Non mancheranno anche quest’anno i laboratori: computer, inglese, francese, spagnolo, cucina, pasticceria, scultura vegetale, pittura ad olio, hobbistica, bigiotteria, pittura su stoffa, gioco di carte e burraco, ricamo e ballo. In calendario anche video incontri, conferenze e gite culturali. Tra queste, all’inizio di dicembre è previsto il viaggio a Crema al teatro Ponchielli per assistere all’opera buffa “La finta tonta” e prossimamente la partecipazione al Galà del Balletto al teatro comunale di Piacenza. Le lezioni si terranno in orario pomeridiano e per l’iscrizione all’Unitre non è richiesto alcun titolo di studio. m.r.


VOGHERA E OLTREPO’

Giovedì 24 ottobre 2013

Varzi Dalla Comunità Montana 5 pulmini per i 19 Comuni

Torna il servizio Taxibus in montagna

VARZI - La Comunità Montana dell’Oltrepò Pavese ha acquistato sei mezzi (quattro pulmini e due auto) che saranno messi a disposizione dei 19 Comuni. Il servizio denominato Taxibus prenderà il via nei primi giorni di novembre e si concentrerà sul trasporto di anziani e giovani che abitano soprattutto nelle frazioni e nelle località più isolate del territorio appenninico. Il costo dei mezzi (circa 300 mila euro) è stato finanziato grazie alla misura del programma leader gestito dalla Fondazione Gal che ha sede a Varzi.

“Stiamo ultimando le pratiche per la messa in strada dei mezzi dopo di che saremo pronti a partire con il nuovo servizio di trasporto. – spiega il presidente della Comunità Montana Bruno Tagliani – Un servizio importante, già sperimentato in passato, che ha dato degli ottimi risultati ottenendo il gradimento da parte della popolazione. Comunità Montana e Comuni si impegneranno ad organizzare trasporti che consentiranno ai giovani senza patente e agli anziani di raggiungere, presidi sanitari, centri medici, impianti sportivi, mercati, banche, uffici postali”.

PONTE NIZZA - Riduzioni per i 65enni

Il servizio Taxibus diventerà ancora più importante in prospettiva futura. Infatti, la presenza di questi mezzi andrà a colmare tutti quei tagli, che per mancanza di fondi, le amministrazioni sono costretti ad effettuare sul trasporto pubblico. Il servizio sarà gestito da un centro di coordinamento collocato all’interno della Casa dei Servizi Terre Alte inaugurata di recente a Varzi. Il centro di coordinamento riceverà segnalazioni e richieste da parte dei Comuni valutandole una per una e cercando di ottimizzare il servizio al fine di rendere il costo il più contenuto possibile. “Una particolare attenzione sarà rivolta a quei Comuni che vivono situazioni di marginalità superiore. – continua Tagliani – Il servizio di trasporto è già stato finanziato per i prossimi sei anni attraverso contributi di Regione Lombardia (solo per il primo anno), Comunità Montana dell’Oltrepò Pavese e Comuni per un costo di 60 mila euro all’anno. I cittadini che usufruiranno del servizio, dopo una prima fase sperimentale gratuita, dovranno sostenere una spesa simbolica”. Mattia Tanzi

anni, con Isee pari o inferiore a 5 mila euro. Sempre per quanto riguarda il pagamento della Tares, l’amministrazione ha deciso di considerare le seconde case abitate da due persone tranne per quei residenti che possiedono abitazioni e che si trovano ospiti nelle case di riposo. In questo caso il Comune ha attribuito la presenza di una sola unità. “Attualmente i cittadini hanno pagato un acconto pari all’80% della Tarsu dello scorso anno. – continua il sindaco – Ora i nostri residenti pagheranno la seconda rata il 30 di novembre”. Diversa la situazione per ristoranti e pizzerie che saranno costretti a pagare quasi il doppio rispetto all’anno precedente. A Ponte Nizza il piano finanziario stilato dal Comune prevede solo un aumento di 5 mila euro che saranno distribuiti tra residenti, attività commerciali e seconde case. Ugo Celasco

In Breve

ROCCA SUSELLA/SAGRE

Castagna in vetrina a Chiusani

Buona affluenza di turisti, nonostante il maltempo alla Sagra delle Castagne di Chiusani che è stata organizzata domenica dal circolo culturale ricreativo Amici di Chiusani. Nel corso della festa i visitatori hanno potuto degustare la gastronomia tradizionale con polenta, cinghiale e merluzzo accompagnata da vino locale e ascoltare la musica popolare. La castagna naturalmente è stata la vera protagonista in ogni sua forma: dalla vendita delle castagne cotte alle caldarroste. PIZZOCORNO/UN ALTRO COMPLEANNO

101 anni per Luigi Vezza

BAGNARIA - Alla festa degli anziani

Tares per i residenti Premi a tre ex sindaci PONTE NIZZA - “In dieci anni di mandato non abbiamo aumentato le aliquote ai nostri cittadini”. Mario Luciano Domenichetti, sindaco di Ponte Nizza ormai verso la conclusione del suo secondo mandato, si dice soddisfatto per non aver pesato ulteriormente sui propri cittadini già tartassati da tasse e bollette, molti dei quali costretti a vivere con una pensione di soli 500 euro al mese. “Ora ci troviamo a dover affrontare la Tares, la nuova tassa sui rifiuti che ha sostituito la precedente Tarsu e che andrà a colpire tutte le categorie: residenti, negozi, bar, ristoranti e pizzerie. – spiega Domenichetti – Grazie al lavoro dei nostri uffici abbiamo cercato, anche in questo caso, di non aumentare la tariffa, per le categorie più deboli”. Infatti, la tariffa sarà applicata in misura ridotta (del 30%) per abitazioni con un unico occupante residente, avente età superiore ai 65

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IL POPOLO

Festa per i 101 anni compiuti da Luigi Vezza residente nella frazione di Pizzocorno di Ponte Nizza. Al compleanno del pensionato non hanno voluto mancare il sindaco Mario Luciano Domenichetti (con la fascia), il vice sindaco Aldo Agosti, l’assessore Tiziana Zerba, Frate Luigi Fiordaliso dell’Eremo di Sant’Alberto di Butrio e il medico di base Antonino Giuffrè. ZAVATTARELLO/TERME PRESIDENT

Dal 28 ottobre cure termali BAGNARIA - Tre ex sindaci di Bagnaria sono stati premiati dal primo cittadino in carica Gianluigi Bedini nella Giornata dell’Anziano che si è svolta nella chiesa parrocchiale dedicata a San Bartolomeo. Quest’anno l’amministrazione comunale ha consegnato la medaglia d’oro ai quattro cittadini ottantenni Cipriano Meroso (ex sindaco nella fine degli anni ’90), Santina Moglia, Rino Pedemonte (padre dell’attuale vice sindaco Fabio e fratello del direttore del coro della Comunità Montana Eraldo) e Carlo Rapallini. Oltre alla medaglia il sindaco Bedini ha conferito la pergamena a sette coppie di residenti che hanno rag-

giunto il traguardo dei 50 anni di matrimonio. Risultano premiati: Costante Albertazzi e Maddalena Zuffada, Pietro Corradi e Rosa Anna Tambornini, Italo Franza (ex sindaco dalla fine degli anni ’70 agli anni ’80) e Santina Mondani, Giuliano Franzosi (ex sindaco all’inizio degli anni ’90) e Angela Moglia, Cipriano Meroso (ha ricevuto due premi) e Anna Bramini, Giovanni Piccioni e Severina Siepe e Antonino Pacco e Maria Trovatello. La giornata di festa ha preso il via nella chiesa parrocchiale con la Santa Messa officiata dal Vescovo della diocesi di Tortona Mons. Martino Canessa.

Da lunedì 28 ottobre sarà organizzato dai Comuni di Zavattarello e Romagnese, con il patrocinio della Comunità Montana, un servizio di trasporto agevolato verso le Terme President di Salice Terme. I residenti iscritti, che hanno deciso di aderire al servizio, affronteranno un ciclo di cure termali (12 giorni) convenzionate con il Servizio Sanitario Nazionale e potranno usufruire degli sconti previsti nella convezione stipulata tra la Comunità Montana dell’Oltrepò Pavese e lo stabilimento termale salicese. BRONI/ARTE

Mostra di Frascaroli Sarà inaugurata sabato 26 ottobre alle ore 17 nello spazio espositivo di Villa Nuova Italia a Broni la mostra dal titolo “La pittura della memoria” di Giuseppe Frascaroli. L’esposizione è a cura di Giuliano Allegri e Gianni Allegrini. La mostra è promossa dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Broni, dal Lions Club e dal Rotary Club, con il patrocinio dell’Unitre di Broni e del Centro Artistico Culturale Contardo Barbieri. Dopo la vernice inaugurale, l’esposizione sarà visitabile fino al 3 novembre dalle ore 15 alle ore 18.30.

SANTA MARIA DELLA VERSA - Grande festa in paese

Nonna Letizia compie 100 anni

SANTA MARIA DELLA VERSA - Nei giorni scorsi è stata festeggiata a Santa Maria della Versa Letizia Contardi che ha raggiunto l’invidiabile traguardo dei 100 anni.

E’ stata festeggiata da numerosi parenti provenienti da diverse località della Lombardia, tre generazioni di nipoti e pronipoti, tra cui anche i membri della famiglia di Angelo Maggi di

Santa Maria della Versa. E’ una storia di sacrifici e di attaccamento alla famiglia quella di Letzia, nata il 9 ottobre 1913 a Santa Maria della Versa dal padre Carlo e dalla madre Maria Elvira Del Monte. Terza di cinque fratelli, nel 1938 si sposa con Dante Zarini e si trasferisce a Milano dove svolge mansioni di custode di uno stabile nei pressi della Stazione Centrale. Nel 1973, maturata la pensione, ritorna a vivere con il marito nel suo paese natale, in frazione Cella, nella casa del fratello Dante.

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IL POPOLO Giovedì 24 ottobre 2013

UN LUOGO, UNA STORIA

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L’addio Ai funerali era presente il Vescovo Mons. Canessa. La banda cittadina ha accompagnato il feretro

Voghera ha salutato BEPPE BUZZI VOGHERA - “È stato un bravo padre, un valido artista e ha seminato tanto bene fra i vogheresi”: così, presso la chiesa dei padri Francescani il Vescovo di Tortona Mons. Martino Canessa mercoledì 16 ottobre ha dato l’ultimo saluto a Beppe Buzzi, insieme a centinaia di vogheresi. Presente anche una delegazione del Comitato Locale di Croce Rossa, ente benemerito al quale la famiglia Buzzi ha deciso di destinare le offerte raccolte, oltre all’Avis iriense. Beppe Buzzi aveva chiesto un funerale senza lacrime, ma con il sorriso sulle labbra. Come da sue precise disposizioni prima della cerimonia il Corpo bandistico Città di Voghera ha intonato

motivi allegri, mentre la funzione religiosa è stata accompagnata all’organo dalla figlia Claudia. Per ricordare al meglio Beppe Buzzi e Peppino Malacalza il sindaco Carlo Barbieri (non presente alla cerimonia, lo rappresentava il vicesindaco Giuseppe Fiocchi) ha lanciato su facebook una proposta: “Le istituzioni per dire grazie hanno spesso bisogno di troppi iter e tempi lunghi al di là di ogni immaginazione. Il cuore, oggi, ci dice che Voghera deve avere un concorso comunale ‘Beppe Buzzi – Peppino Malacalza’ rivolto alle scuole. Lo organizzerà il Comune, coinvolgendo i parenti delle due indimenticate stelle vogheresi.

Il loro nome resterà scolpito nei cuori delle giovani generazioni: molto meglio di qualunque targa”. Luca Uttini, nipote di Malacalza ricorda: “Il 19 marzo scorso la famiglia Malacalza ha premiato due giovani talenti artistici vogheresi in ricordo di Peppino, Federico Lisandria e Eliana Lo Presti. Ora, se l’iniziativa partirà dall’amministrazione, assumerà un alto valore simbolico e si tramanderà nel tempo. In tanti chiedono un ricordo di una via, una piazza, un giardino, io a tutti rispondo che la casa di Beppe e Peppino è il teatro, tocca a voi amministratori impegnarvi per riavere un teatro in città”.

VOGHERA - Era il 30 gennaio scorso quando incontrammo Beppe Buzzi per la sua “ultima uscita pubblica” nella sua casa, il Teatro alle Grazie di Voghera. Stavamo realizzando, come Agenzia CreativaMente-StudioVideo, uno speciale televisivo commissionatoci dalla figlia Claudia, regista dello spettacolo dedicato a Peppino Malacalza, andato poi in scena la sera del 19 marzo, festa del papà, al Teatro S. Rocco. Dopo aver intervistato diversi personaggi che hanno conosciuto Peppino sul palcoscenico e nella vita di tutti i giorni, mancavano solo una voce e un volto: quelli di Beppe, amico e compagno inseparabile di tante riviste portate in scena a Voghera e nei teatri d’Oltrepò. Claudia Buzzi ci ha chiamati dicendo: “Vi porto papà in teatro, lo copriamo bene perché è inverno e il locale è freddo. Ma quello è il luogo migliore per realizzare l’intervista, lì alle pareti ci sono tutte le locandine dei loro spettacoli di successo, all’ingresso trovate le targhe, le foto, i ricordi più belli”. E così è stato: aperte eccezionalmente le porte del teatro, quel pomeriggio, però, non è arrivato solo Beppe, ma uno stuolo di vogheresi e persino una scolaresca, desiderosa di conoscere da vicino quell’artista che ha preso per mano intere generazioni per trasmettere con tanta passione e professionalità l’abc dello stare in scena, fra corsi di recitazione e di dizione. Per ultimo, uscito dalla attigua chiesa dei padri francescani, è arrivato anche il vicario generale della Diocesi di Tortona, Mons. Piergiorgio Pruzzi: “Ho visto la porticina del teatro aperta, a questo luogo mi legano tanti ricordi, sono entrato e ho trovato questa bella sorpresa, il nostro amato Beppe, così sono venuto a salutarlo”. Quella che doveva essere una lunga intervista che ripercorreva un po’ vita e opere di Peppino Malacalza si è trasformata dunque in uno spettacolo improvvisato fra amici, con foto ricordo finali e tanto calore nel cuore, nonostante il freddo che incalzava in teatro. Beppe alla fine se ne è uscito con le sue divertenti battute e barzellette in dialetto vogherese, quelle stesse che poi lo

hanno reso un paziente amato da tutto il personale medico e paramedico quando in estate è stato ricoverato all’ospedale cittadino per la rottura di un femore: “Faceva sorridere tutti raccontando aneddoti, proverbi, storie di vita vogheresi, con la sua semplicità che lo contraddistingueva” ricorda la figlia Claudia. Lui, ad 86 anni, non voleva certo darsi per vinto, e sopportava anche la malattia con grande dignità, senza neppure un lamento. “È stato grande sino all’ultimo, davvero un grande esempio, un grande padre”, spiega Claudia, con la sorella Gabriella e mamma Franca. Grande a tal punto da lasciare alcuni tasselli per il suo funerale: niente lacrime e la banda cittadina ad intonare musica allegra. E così è stato: la bara è stata salutata con “La bella Gigugin” e tanti altri motivi e marce piene di gioia. Ad ascoltarle c’erano tanti vogheresi, rappresentanti della giunta comunale, delle compagnie teatrali che aveva formato e seguito a lungo, come “Fuoridicopione” di Voghera e “G74” di Oliva Gessi, volontari di Avis e Croce Rossa Voghera, a cui sono andate le offerte devolute in memoria di Beppe. Ad officiare la cerimonia funebre, accompagnata all’organo da Claudia Buzzi (anche questo ha voluto papà Beppe) e con la voce di Sara Bonini, c’era il vescovo della diocesi di Tortona, Mons. Martino Canessa, circondato da una decina di sacerdoti delle parrocchie vogheresi e dai frati francescani di casa: “Beppe era un grande cristiano – ha ricordato Padre Guglielmo – teneva sempre in tasca un rosario, che ha consumato a furia di sgranarlo per le preghiere”. Il Vescovo invece ha ricordato la figura del “buon padre di famiglia, sempre attento alle necessità dei propri cari: oltre ad essere un valido artista, ha seminato anche tanto bene tra la sua gente, per questo non può che essergli riconoscente”. La missione della sua vita era “far ridere la gente”: è stato un maestro di teatro, ma non si è limitato a quello, aveva anche un grande cuore e lo ha dimostrato sino all’ultimo giorno di vita. (La Redazione di Agenzia CreativaMente)


IL POPOLO Giovedì 24 ottobre 2013

EVENTI E CULTURA

Voghera Sabato 26 ottobre visite guidate del FAI e terza serata musicale

Concerto d’organo in Duomo con aggressività e slanci emotivi là dove erano richiesti, mentre le parti contrappuntistiche davano la sensazione di continua tensione, solo a tratti placata in sonorità distese. Nella seconda parte erano presenti tre autori francesi, per primo Alexandre Guilmant con “Marcia su tema di Haendel op. 15; seguivano due brani meditativi di Louis Vierne. In tutti questi brani l’organista metteva in evidenza un accurato uso dei registri in funzione di impasti molto diversificati dando prova di un’acuta introL’organo Balbiani collocato nel Duomo di Voghera spezione rivolta alla piena valorizzazione dell’organo. VOGHERA - Sabato 26 bre ad opera del Maestro a autori classico-romantici, Il pubblico, molto numerola seconda a compositori so e attento, ha avuto in ottobre, alle ore 21, nel Massimo Nosetti. Duomo di Voghera il mae- Notevole è stato anche il francesi del ’900 e di fine premio due“bis”, tributando stro Roberto Santocchi ese- gradimento da parte del nu- ’800. Si iniziava con la ce- calorosi e prolungati conguirà il terzo dei concerti di meroso pubblico presente, leberrima “Toccata e fuga sensi a Jennifer Bate che ha inaugurazione del monu- del secondo concerto in in re minore” di Bach, resa poi ricevuto il Premio alla mentale organo Balbiani programma sabato 12 otto- con equilibrio fonico e cultura per meriti artistici 1962, proveniente dalla bre. Alle ore 21, è andata in chiarezza delle linee polifo- consegnatole dall’arciprete scena l’organista inglese di niche. Poi Robert Schu- Gianni Captini. Cattedrale di Pavia. Il grande strumento è stato fama internazionale Jenni- mann faceva capolino con Nella giornata di sabato 26 salvato da un probabile fer Bate, conosciuta anche lo “Schizzo n. 4 in re be- ottobre, dalle ore 14 alle smembramento o dispersio- nella nostra zona da almeno molle op. 58”; pagina mol- ore 17, saranno proposte ne grazie all’intervento del- un trentennio per aver tenu- to delicata e intima che si delle interessanti visite guito numerosi concerti so- rifà ad un gusto ritmico e date a cura del FAI per scola Fondazione Cariplo. melodico genuino e fresco, prire e conoscere da vicino Il suo nuovo allestimento è prattutto a Garbagna. stato curato dalla Ditta Ma- La Bate, non solo esecutri- interpretato con estrema so- gli affreschi restaurati e le scioni, con il recupero inte- ce, ma anche compositrice brietà. Concludeva la prima opere artistiche del Duomo. grale del materiale fonico e didatta, ha esordito con parte un capolavoro di L’iniziativa è realizzata (oltre cinquemila canne) e varie illustrazione dei regi- Franz Listz: la Fantasia e grazie alla collaborazione il completo rifacimento del- stri dell’organo, effettuate fuga su “Ad nos, ad saluta- dell’associazione “Insieme la meccanica. Lo strumento chiamando a sé alcuni bam- rem undam”: brano di am- per il Duomo”, dell’assessi rivela di pregevolissima bini interessati allo stru- pio respiro, che vive delle sorato alla Cultura del Cocostruzione e di grandi po- mento, attraverso esempi arditezze armoniche acco- mune di Voghera e della molto efficaci. Il program- state e talvolta contrapposte Delegazione FAI dell’Oltenzialità timbriche. Il primo dei concerti, si è ma della serata era diviso in alla cantabilità operistica, è trepò Pavese. svolto domenica 24 settem- due parti: la prima dedicata stato affrontato dalla Bate Danilo Macchioni STRADELLA - Domenica 20 ottobre i ragazzi e gli animatori della parrocchia si sono ritrovati insieme

L’Oratorio riparte con la “Festa del Ciao”

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Il film sulla Battaglia di Ortona del vogherese Cesare Cantù

Cesare Cantù e Antonio Zinni durante la presentazione

VOGHERA - Perchè organizzare presso il Museo Storico di Voghera la proiezione di un film sulla Battaglia di Ortona, un tragico episodio della Seconda Guerra Mondiale? “L’Unione Nazionale degli Ufficiali in Congedo d’Italia (sezione Voghera - Oltrepò) nasce in città negli anni ’20 del secolo scorso e da allora, ininterrottamente - afferma l’attuale presidente ten. Antonio Zinni - arriva fino a noi e, in qualche modo, noi ne portiamo il testimone che ci è stato consegnato affinchè con la nostra riflessione e attenzione si possa contribuire a non dimenticare fatti della nostra storia più recente”. Un’altra ragione è il fatto che Museo Storico vogherese, proprio nel salone principale, custodisce in una grande vetrina dei documenti preziosi portati qui proprio da alcuni protagonisti di quella atroce battaglia. La città di Edmonton, dello Stato dell’Alberta (Canada), infatti, nel 1994 scelse Voghera per ricordare i soldati canadesi morti a Ortona. Nella notte tra il 9 e il 10 settembre 1943, la famiglia dei Savoia lascia dal porto di Ortona l’Italia occupata dai nazisti per approdare nella già liberata Brindisi. Da Ortona passa la linea Gustav, che ha l’altro capo a Cassino: una linea di difesa fortificata apprestata dalle forze germaniche nel punto più stretto della penisola. Durante la seconda guerra mondiale Ortona conosce momenti veramente difficili. La maggior parte della popolazione ortonese è costretta a scappare dalle prprio case. A Nord l’esercito tedesco e a Sud quello degli alleati bombardano ininterrottamente Ortona per circa 6 mesi. La città, praticamente rasa al suolo, venne definita da Winston Churchill come

la “Stalingrado d’Italia” perchè, come nella città russa, la battaglia si prolungò a lungo nelle vie della città stessa, inaugurando tragicamente un corpo a corpo tra i piani e le pareti delle case. La città fu insignita della medaglia d’oro al valore civile. Tra i militari due figure chiave meritano di essere citate: il generale Bernard Montgomery a capo dell’VIII Armata canadese e il gen. Chris Vokes, comandante della I Divisione Fanteria canadese impegnata a Ortona. Infine, un’altra ragione della proiezione è che l’autore del film “La Battaglia di Ortona” è il dottor Cesare Cantù, vogherese. Egli è media educator, regista e montatore e lavora a RAI 3 di Milano. Ha lunga esperienza nel documentario storico e in pubblicità. E’ coautore con la scrittrice Lorella Zanardo dei libri “Il Corpo delle Donne” (da cui è stato realizzato un documentario) e “Senza chiedere permesso”, entrambi editi da Feltrinelli. Egli è inoltre coordinatore dei progetti di Educazione all’immagine e alla comunicazione dai titoli “Nuovi occhi per i Media” e “La rete siamo noi” finalizzati al potenziamento delle capacità creative e della coscienza civile dei ragazzi e delle ragazze attraverso internet. Un pomeriggio culturale molto interessante durante il quale l’autore ha ripercorso, rispondendo alle numerose domande del pubblico presente, l’intero processo della nascita di questo film, delle difficoltà legate al reperimento delle fonti autentiche, dei documenti e dei testimoni di quel tragico episodio di guerra definito più volte “troppo tragica, cruda e cattiva”. Antonio Zinni

Esercitazione di Protezione Civile sul campanile di Bressana Argine STRADELLA - L’Oratorio San Giovanni Bosco di Stradella riprende in grande stile la sua attività, fatta di volti amici, preghiera, giochi, teatro, sport, famiglie e molto altro ancora. Domenica 20 ottobre si è svolta la festa del Ciao, una giornata motivo di festa per tutta la comunità parrocchiale, che ha visto coincidere nella stessa domenica alcuni eventi importanti: la giornata missionaria, il mandato ai catechisti parrocchiali, la ripresa delle attività oratoriane e l’avvio del catechismo! Festa per tutti insomma, a cominciare dalla celebrazione della Santa Messa al mattino in cui i catechisti, tra cui molti giovani educatori, hanno rinnovato il loro “sì” accogliendo il mandato per l’anno che comincia davanti a tutta la comunità. Dopo il pranzo in oratorio i bambini, accompagnati dagli animatori, hanno

giocato attraverso quattro parole chiave: Amicizia, Talenti, Sincerità e Fiducia. Parole da vivere ogni giorno in famiglia, tra gli amici, in parrocchia… e certamente con Gesù, l’amico che invita tutti alla Festa, e aspetta pazientemente chi per pigrizia, egoismo, paura, tarda ad avvicinarsi. “Andate ai crocicchi delle strade e tutti quelli che troverete chiamateli!” (Mt 22), questa è la nostra missione, chiamare tutti alla festa, perché la festa siamo noi. Anche i genitori hanno avuto occasione di trovarsi e condividere qualche pensiero consapevoli del fatto che è importante stare a fianco dei propri figli per aiutarli a realizzare i loro progetti, perché insieme è più facile camminare! In oratorio sono tanti a crederci, e ogni anno si allarga quel “laboratorio dei talenti” che la parrocchia offre alla città. C’è il post-

cresima, il gruppo “Terra fertile” di 1° superiore, il gruppo “Sale e Luce” di 2° superiore… e poi il gruppo dei giovanissimi e dei giovani! Accompagnati nel loro cammino dagli educatori più grandi e da un gruppo genitori che condividono sogni e speranze comuni che trovano luce nel volto di Gesù. E allora... San Giovanni Bosco prega per noi, perché i progetti sono tanti e la stanchezza si farà sentire ma sappiamo che vale la pena mettersi in gioco, perché non c’è festa senza Te! Il prossimo appuntamento dell’oratorio è al teatro sociale di Stradella domenica 16 novembre alle ore 21, andrà in scena lo spettacolo musicale “Il nostro don Camillo e Peppone” realizzato dalla compagnia teatrale formata dai giovani e dai genitori dell’Oratorio di Stradella. Priscilla Santini

BRESSANA BOTTARONE - Sabato 26 ottobre i cittadini di Bressana potranno assistere a un’esercitazione di Protezione Civile singolare. I volontari si ritroveranno, dopo aver ispezionato le chiaviche lungo gli argini del Po, alle ore 9,30 presso la chiesa di Argine simulando gli interventi da porre in atto in caso di un evento sismico. Con l’aiuto di un mini elicottero, telecomandato, a sei eliche orizzontali della ditta “Droni” di Franco Borasio e Stefano Alini, saranno effettuati rilevamenti dello stato delle pareti verticali del campanile e della cupola di sommità. I droni si stanno diffondendo sempre di più nel campo del rilevamento non solo di manufatti architettonici, ma anche di tipo territoriale per monitorare l’ambiente. Il loro impiego permette di acquisire, in modo facile e preciso, dati da utilizzare per migliorare la qualità dell’ambiente. Le riprese filmate e fotografiche che saranno realizzate durante l’esercitazione costituiranno un’utile documentazione dello stato attuale del campanile, utilizzabile anche per la pratica di restauro e risanamento conservativo cui sarà sottoposto il manufatto. Con questa esercitazione, la Protezione Civile di Bressana, oltre a sperimentare una tecnica d’ispezione all’avanguardia per siti non raggiungibili diversamente, offre una fattiva collaborazione alla parrocchia, grazie alla disponibilità di Franco Borasio e Stefano Alini.


Giovedì 24 ottobre 2013

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IL POPOLO

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Farmacie di turno aperte dal 24 al 30 ottobre 2013 Giovedì 24 ottobre: Comunale 2, Centro Commerciale Oasi - (tel. 0131 861264) Venerdì 25: Comunale 1, C.so Don Orione, 51/A - (tel. 0131 862630) Sabato 26: Bidone, Via Emilia 130 - (tel. 0131 861067); Comunale 2, Centro Commerciale Oasi - (tel. 0131 861264)

L’addio a don Maini

Don Piero Maini nel suo ufficio della Pastorale Scolastica in Curia a Tortona

vole del clero della nostra Chiesa Locale. Mons. Martino Canessa traccia la vita e il ministero sacerdotale del compianto don Piero: insegnante e Vice-Rettore presso il Seminario di Stazzano prima, e poi Rettore del Seminario di Tortona; dice il Vescovo a questo proposito: “I chierici di allora oggi sacerdoti, ricordano con soddisfazione l’intelligenza, la bontà, e l’equilibrio con cui sono stati seguiti e aiutati da Monsignor Piero”. Ha portato avanti questo servizio per 14 anni, dal 1958 al 1972, quale importante presenza educativa nella preparazione dei sacerdoti, in anni particolarmente delicati; dal 1972 ha assunto fino ad oggi la direzione dell’ufficio di Pastorale Scolastica e l’impegno di Assistente di Azione Cattolica (fino al 2003); contemporaneamente è stato Direttore dell’Ufficio catechistico. Il Vescovo raccoglie nelle sue parole tutta la riconoscenza della Diocesi e presenta al Signore la feconda esperienza sacerdotale di don Piero, trasformandola in preghiera per lui e per tutti coloro che si sono stetti attorno alla sua bara, continuando nella sua omelia: “Per questo lungo servizio alla Diocesi gli esprimiamo tutta la nostra riconoscenza e dopo l’affettuoso ricordo del suo servizio, offria-

VAL CURONE - VALLE OSSONA

(sabato); Oratorio S. Rocco (tel. 863164): ore 17 (prefestiva); Ospedale (tel. 865563) ore 18; Rinarolo (tel. 861392) ore 9.

Tortona Le esequie celebrate sabato 19 ottobre

TORTONA - “Lo ricordiamo con affetto e riconoscenza, perché quanti di noi hanno avvicinato Mons. Maini, hanno trovato sempre in Lui un sacerdote accogliente, generoso, intelligente e di fede, capace di offrire a tutti indicazioni veramente illuminanti per il cammino umano e religioso. La sua intelligenza e la sua fede, l’hanno messo in grado di servire la nostra Chiesa Tortonese in diversi settori per ben 62 anni”. Con queste parole, sabato mattina, 19 ottobre, in Cattedrale, Mons. Martino Canessa inizia l’omelia della celebrazione esequiale in suffragio e in ricordo di Mons. Piero Maini, deceduto giovedì 17 ottobre 2013 all’età di 85 anni, dopo alcuni mesi di malattia e sofferenza. Numerosa è stata la partecipazione: attorno alla bara del compianto sacerdote, i fratelli e le rispettive famiglie, i nipoti e i pronipoti, molti i presbiteri concelebranti; nell’assemblea si distinguono gli insegnati di religione e gli aderenti all’Azione Cattolica, i fedeli delle parrocchie dove Mons. Maini ha prestato il suo servizio pastorale negli anni del ministero, da sant’Andrea in Novi Ligure a Cencerate fino alle attuali Viguzzolo e Santa Maria Canale in Tortona. Un’assemblea veramente diocesana, attorno a una figura note-

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ERTONINO

mo al Signore la nostra preghiera, chiedendogli di accogliere don Piero nella Sua casa, assieme ai suoi cari, ai suoi compagni di ordinazione, assieme ai tanti fratelli e sorelle da lui conosciuti, che l’hanno preceduto nell’incontro con il Signore”. Un’ultima istantanea rimane fissa negli occhi del cuore e merita di essere ricordata: dopo l’ultimo saluto del rito delle esequie, i sacerdoti presenti si raccolgono a corona vicino al feretro, cantando l’antica antifona In Paradisum; è un momento molto intimo di comunione presbiterale e molto significativo poiché rende subito efficaci le parole con le quali il Vescovo chiude l’omelia: “Con la sua morte si spegne una luce nel nostro presbiterio. Manifestiamo al Signore il desiderio che se ne possa accendere un’altra. La presenza attorno alla bara di un sacerdote che è vissuto di fede, ci deve spingere ad una riflessione sul nostro cammino religioso, e chiedere al Signore l’aumento della nostra fede, affinché la proposta della vita eterna sia sempre viva nel nostro cuore”. Terminato il rito la salma di don Piero viene accompagnata nel cimitero di Tortona per la sepoltura nella Cappella dei Canonici. Claudio Baldi

Domenica 27: Bidone, Via Emilia 130 - (tel. 0131 861067) Lunedì 28: Centrale, Via Emilia 163 - (tel. 0131 861403) Martedì 29: Zerba, Via Emilia 220 - (tel. 0131 861939) Mercoledì 30: Comunale 2, Centro Commerciale Oasi (tel. 0131 861264) Edicole aperte domenica 27 ottobre 2013 Mega, p.zza Duomo; Zucchi, p.zza Cavallotti; Accili p.zza Croce; Cella, p.zza Speri; Bonsignori, Via Arzani; Topmar, C.so Pilotti; Cadirola, via Guala.

IL RICORDO

Quando nella vita s’incontra un maestro

C

hissà cosa avrebbe detto don Maini se avesse saputo che la sua Inter, domenica sera, non è andata oltre il 3 a 3 con il

Toro? Secondo me avrebbe detto che con una squadra così, che ha fatto la storia del calcio quando si giocava ancora con i mutandoni, quando il cielo di Torino era solo granata, un pari ci poteva stare. In fondo, ad un uomo come lui, non è che sia mai importato più di tanto vincere nella vita. Le coppe dei Campioni d’accordo. Ma tutto il resto – poiché “vincere” oggi significa avere il potere ad ogni costo, ribaltare il senso, fare i furbi – lo lasciava volentieri agli altri. Mi pare di sentirlo ancora parlare, sommessamente, nel suo ufficio alle spalle della nostra redazione. Per poi scambiare qualche parola, la sera, mentre uscivamo insieme, sulla politica e sullo sport. Parole ragionate, parole vere. Qualunque fosse stato l’argomento. Parole di un prete schivo, ma sempre sul pezzo, sempre dentro le cose del mondo. Parole urbane, che non ascolti più. Mi avevano colpito, la primissima volta, quando lo conobbi a Brusson, insieme a don Pietro Zanocco. E da subito lo associai a quell’altro sacerdote, poi divenuto anche lui mio amico: don Maini e don Pietro, don Pietro e don Maini, come se uno non si potesse dire separato dall’altro nella nostra mente di tredicenni sbarbati (chissà, poi, perché ci veniva da chiamarli il primo con il cognome e il secondo con il nome…). E allora, in quella stagione bellissima della Casa Alpina che mi porto nel cuore (i capigruppo, formidabili, erano: Paolo, Annachiara, Mirella, le due “Paole”, Giammarco, Max…), don Maini mi aveva preso per mano e mi aveva parlato. Lo aveva fatto accarezzando il suo inseparabile amico a quattro zampe, che lo lasciò proprio a Brusson e che è sepolto lì, accanto alla casa. Ho molto chiari nella memoria alcuni momenti: come, durante la Messa, recitava il “Credo” dando alla preghiera un senso compiuto, mettendo delle pause come nessuno prima aveva mai fatto; la mattina che, prima di lasciarci andare al mitico mercato in paese, ci affascinò spiegandocelo tirando in ballo Platone; una confessione personale e sentita che gli avevo fatto durante il mo-

mento del “deserto”. Poi, qualche anno dopo, me lo sono ritrovato a scuola, tra i banchi del liceo ginnasio “Grattoni” di Voghera, io alunno e lui professore di religione. E per parecchie settimane (prima che lasciasse la cattedra ad un’altra persona che mi ha dato tanto cioè la Roberta Angeleri) mi ha fatto conoscere da vicino, ci ha fatto conoscere da vicino, la storia delle religioni. Quasi che il suo insegnamento fosse il più lontano possibile dalla catechesi e, dunque, il più vicino possibile. In molti, come me, ricordano le sue lezioni: l’immancabile epopea di Gilgamesh, la proiezione del “Vangelo secondo Matteo” di Pasolini, i racconti dei suoi incontri romani con Camus. Insegnava, don Maini, un metodo, un approccio alla religione che non avrei mai più abbandonato. Perché, come capii più avanti, ciò che contava per lui (che continua a contare molto per me) era la capacità di sviluppare il senso critico, di cambiare prospettiva, di alzare lo sguardo e volare alto. L’ho ritrovato, come dicevo, responsabile dell’ufficio scuola diocesano, grazie al mio lavoro in questo giornale. Perché la vita, dopo tanti impegni, lo aveva ricondotto alla sua passione: la scuola. Un mondo in cui non ha mai smesso di credere. Perso tra la burocrazia soffocante, le carte che invadevano la scrivania, il fax che non funzionava mai, don Maini ha continuato, fino all’ultimo, a parlare alle persone e ai professori guardandoli negli occhi, ascoltandoli e accogliendo le loro vicende con comprensione e carità. Sapeva, in effetti, che dietro ai nomi, ai registri, ai verbali si nascondevano le persone. E che in ogni persona si può incontrare Dio. Ora, a dire il vero, non credo che sia neppure tanto contento di essere ricordato in questo articolo, se potesse leggerlo. Ma ci tenevo a dire che nella vita s’incontrano tanti professori, ma maestri… ecco, quelli pochi. Non gliel’ho mai detto di persona, ma lo farei stasera mentre chiudiamo la porta della curia alle nostre spalle e, dopo esserci scontrati sulla posizione in cui deve giocare (ancora?) Zanetti, ognuno fa ritorno a casa sua. Adesso che don Maini sta in una casa piena di luce dove anche i fax funzionano a meraviglia. Matteo Colombo (un ex alunno del “Grattoni”)

Don Maini a Brusson con il suo inseparabile “amico” a quattro zampe

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IL POPOLO

TORTONA E TORTONESE

Tortona La Credito Cooperativo Centropadana ha aperto il nuovo sportello

All’Oasi la banca è self-service

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Giovedì 24 ottobre 2013

In Breve

TORTONA/POLITICA

Le elezioni primarie del PD Sabato 26 e domenica 27 ottobre si svolgeranno le primarie del Partito Democratico di Tortona per l’individuazione del candidato Sindaco alle elezioni amministrative che si svolgeranno nella primavera del 2014. A contendersi il successo finale saranno Marcella Graziano, Claudio Scaglia e Gianluca Bardone. Le operazioni di voto si svolgeranno presso la sala polifunzionale (Ex Caserma Passalacqua) sabato 26 ottobre dalle ore 15 alle 20 e domenica 27 ottobre dalle ore 8 alle 20. Potranno votare cittadine e cittadini italiani, dell’Unione Europea, di altri paesi in possesso del permesso di soggiorno, purchè risultino residenti a Tortona e abbiamo compiuto il 16° anno di età alla data di svolgimento delle primarie. Coloro che si recheranno presso il seggio dovranno presentare un documento di identità attestante la residenza a Tortona poi, senza dover pagare nulla, potranno ricevere la scheda su cui tracciare una croce sul nome di uno dei tre candidati.

TORTONA/EVENTI Il taglio del nastro con Bassanetti, Galuppo e Moreschi; la postazione touch screen all’interno dello sportello

TORTONA - Mercoledì 16 ottobre, la Banca di Credito Cooperativo Centropadana ha inaugurato un nuovo punto operativo all’interno del Centro Commerciale Oasi, dopo aver aperto, quasi un anno fa, una filiale in corso Alessandria. La nuova realtà è uno sportello “virtuale” all’avanguardia, dove la clientela potrà effettuare autonomamente le operazioni bancarie classiche come il prelievo e il versamento sul proprio conto corrente e collegarsi tramite video conferenza con un operatore di sportello. Romina Tropiano, responsabile dell’area territoriale, ha spiegato che lo sportello self-service è un progetto pilota che parte da Tortona e che potrà poi espandersi anche su altre realtà del territorio. Ispirandosi al motto della Banca “segnare il sentiero, guardare avanti” è stato creato un ambiente capace di attirare la clientela, di ispirare fiducia e di dare un’immagine innovati-

va e funzionale, capace di offrire servizi ai soci e al territorio. Lo sportello è dotato di una cassa automatica e oltre a versamenti e prelievi, si possono fare altre operazioni quali interrogazioni saldo e movimento del conto corrente e ricariche telefoniche. All’interno del locale vi è una postazione “multi touch” che si può utilizzare per la consultazione di alcuni siti internet come quelli dei giornali, della Borsa e del meteo. Vi è anche una bacheca informativa di carattere istituzionale che sarà mirata a mettere in risalto le iniziative del territorio tortonese e potrà essere utilizzata dagli operatori locali. Alla cerimonia del taglio del nastro era presente il presidente della Banca Centropadana Serafino Bassanetti, il vicesindaco Carlo Galoppo e il direttore generale della Banca Moreschi. La Centropadana sta ottenendo ottimi

risultati con la filiale tortonese e con quella di Pontecurone che era stata aperta nel 2011 e questo è stato letto dai vertici come un successo dovuto alle modalità di operare e ai prodotti offerti in grado di venire incontro alle esigenze delle famiglie e degli operatori economici. La Banca Centropadana è una banca che non ha scopo di lucro, cooperativa e mutualistica, al servizio dei Soci e del territorio; una Banca che sa ascoltare e rispondere attraverso un sistema bancario basato su valori specifici e associativi alle reali esigenze delle persone, accompagnandoli nei loro percorsi di vita. Insieme ai propri Soci, Centropadana sostiene azioni comuni di investimento ad alta responsabilità, orientate alla crescita del singolo nella comunità e condivide obiettivi di sviluppo individuale e collettivo, economico e sociale. d.c.

TORTONA - Sabato 26 ottobre alle ore 18 Messa di ringraziamento nella chiesa di S. Maria Canale

Il Gruppo Vincenziano compie 80 anni

Piera Semino Zanassi

TORTONA - Sabato 26 ottobre, alle ore 18, presso la chiesa di Santa Maria Canale di Tortona, sarà celebrata la S. Messa per festeggiare il traguardo dei primi 80 anni del Gruppo di Volontariato Vincenziano.

La fondazione del Gruppo è avvenuta l’8 maggio 1933. Sono tanti i momenti critici e le emergenze che il Gruppo ha dovuto affrontare da quel lontano giorno. Anche oggi la situazione sociale rende molto precarie le condizioni di vita di parecchie famiglie: c’è chi non ha lavoro, chi lavora poco e in nero, chi non ha cibo per i propri figli, chi vive in case inadeguate, chi non sa come pagare affitti, gas, luce... Come ha affermato la presidente Piera Semino Zanassi, in una lettera scritta agli amici e ai sostenitori del Gruppo, la S. Messa vuole essere un segno significativo e importante. “C’è chi si arrabatta tra menzogne e mezze verità che a volte risulta difficile indagare. - scrive la presidente Semino Zanassi - C’è chi ha bisogno e non chiede, chi è solo, anziano e ammalato. C’è chi vorrebbe uscire da una vita che non sente sua, chi è ormai rassegnato e non lotta più, chi sente di aver perso ogni dignità uma-

na. Ma come può vivere un uomo senza la dignità? Vogliamo allora pregare Dio perché aiuti tutti noi a comprendere i segni dei tempi, vivendo dentro la realtà di ogni giorno, senza pregiudizi, attenti, solleciti, caritatevoli, pronti a sostenere i poveri nella loro crescita verso una consapevolezza di se stessi che li possa portare fuori dal loro destino di povertà: loro i protagonisti, noi la mano che li accompagna. Vogliamo anche pregare Dio per ringraziarlo di averci dato tanti amici che ci sono vicini, che collaborano e ricercano come noi risposte non preconfezionate ma modulate sui problemi contingenti, in una continua tensione di miglioramento”. Al termine della Santa Messa ci sarà un apericena presso il “Crocifisso” di Anna Ghisolfi, per un momento di fraternità e di amicizia e per un brindisi “alla comunità di intenti” che anima quanti si impegnano e offrono il loro tempo per aiutare il prossimo.

TORTONA - Docente all’Università di Pavia era impegnata in AC e negli Scout

L’addio a Maria Luisa Vecchi TORTONA - Confortata dalla fede e dall’affetto dei parenti, mercoledì scorso, all’età di 82 anni, ci ha lasciato la professoressa Maria Luisa Vecchi. Dopo gli inizi all’Istituto Santachiara, aveva insegnato scienze al Liceo “Peano” di Tortona per divenire poi, dalla fine degli anni sessanta, ricercatrice e docente di “Didattica delle scienze” all’Università di Pavia, dove aveva concluso la carriera accademica nel 2002. Ma-

ria Luisa (Mara) era nata in una grande famiglia, quella del professor Antonio e di Gabriella Vecchi che diedero alla luce nove figli e, con generosità e saggezza, assunsero impegni di responsabilità nella Chiesa locale attraverso l’Azione Cattolica e nelle istituzioni cittadine. Maria Luisa fu la prima guida Scout femminile di Tortona. Il Signore la accolga nel suo Regno. g.c.

“Il mondo di Pasolini” Nell’ambito del convegno “Il mondo di Pasolini tra passato e futuro” organizzato dal Circolo del Cinema di Tortona in collaborazione con “La voce della luna” e la rivista Anima e terra con il Contributo della Fondazione CRTortona, venerdì 25 ottobre, alle ore 21, presso la libreria Namastè di Tortona si terrà una serata di letture tratte dall’opera di Pier Paolo Pasolini in collaborazione con Tortona360. Leggerranno Daniela Tusa, Giulia Maino, Matteo Maiocchi, Andrea Rovelli. La serata si concluderà con l’incontro con Italo Moscati regista, giornalista e scrittore per la pagina, il palcoscenico, il grande e piccolo schermo, docente di Storia dei Media e delle Arti Visive e soprattutto figura di spicco del mondo cinematografico, televisivo e radiofonico, autore del libro “Pasolini passione”. TORTONA/CULTURA

Flavio Caroli parla di arte Mercoledì 30 ottobre, alle ore 21, presso la Sala Convegni della Fondazione C.R.Tortona, sarà presentato il volume “Il volto dell’Occidente” che parla dei venti quadri che hanno fatto l’immagine della nostra civiltà. A parlare del volume sarà proprio l’autore Flavio Caroli, ordinario di Storia dell’arte moderna alla facoltà di Architettura del Politecnico di Milano. Ha collaborato con diverse testate giornalistiche, tra cui il Corriere della Sera e Il Sole 24 Ore. È ospite fisso del programma “Che tempo che fa” condotto da Fabio Fazio. Ha pubblicato numerosi libri tra cui, Il volto di Gesù (2008), Il volto e l’anima della natura (2009) e Il volto dell’amore (2010). TORTONA/TRADIZIONI

Il “Tacuej ’d Turtona 2014” Martedì 29 ottobre, alle ore 21, sarà presentato presso la sede dell’associazione Libera Artigiani (Confartigianato), in Via Postumia, il “Tacuej ’d Turtona 2014”, giunto alla 19esima edizione. Si tratta di un’iniziativa benefica finanziata dagli iscritti all’associazione a favore di istituzioni del Tortonese (Piccolo Cottolengo, Misericordia, Centro Paolo VI di Casalnoceto e San Carlo Onlus di Castelnuovo Scrivia) che poi provvederanno alla distribuzione ad offerta del calendario stesso e con gli utili finanzieranno le proprie iniziative. Il calendario è redatto da Armando Bergaglio che propone un curioso viaggio attraverso il mangiare e il bere tortonese attraverso i secoli. Nel corso dell’incontro il calendario sarà presentato dall’autore e da due ospiti di rilievo, Ugo Rozzo, docente emerito dell’Università di Udine e Chiara Parente, pubblicista esperta di tradizioni gastronomiche del Tortonese. Quindi il Presidente dell’associazione, Mauro Bottazzi, consegnerà simbolicamente la prima copia del “Taceuj ’d Turtona” alle quattro istituzioni beneficiarie.

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N

IL POPOLO di SERRAVALLE S. - ARQUATA S.

SS. MESSE FESTIVE: Collegiata (tel. 2112) : ore 11 – 12 – 17 (prefestiva ore 17) S. Andrea: ore 10 - S. Nicolò (tel. 78270): ore 8.30 – 10.30 – 11.30 – 18 (prefestiva ore 18); S. Pietro (tel. 2526): ore 10 – 11.30 – 18.15 (prefestiva ore 18.15); Centro S. Rita (tel. 71592): ore 9; Barbellotta ore 10.45; Cristo Risorto (Quartiere G3): ore 9.30; Sacro Cuore (tel. 78685): ore 8 - 11 - 17 (prefestiva 17; inv. 16.30); Parrocchia della Pieve (tel. 2261): ore 9 – 11 – 17 (prefestiva ore 17); S. Antonio (tel. 2774): ore 8 – 10 – 11 – 17.30 (prefestiva ore 17.30); Chiesa del Cimitero: ore 8,45; Viale Cichero: ore 9.30; Merella: prefestiva ore 16

VAL

(tel. 329966); Ospedale (tel. 33211): prefestiva ore 18; La Maddalena: prefestiva ore 17; Chiesa di San Rocco: prefestiva ore 17; Chiesa di Don Bosco (tel. 01432892): ore 9. Farmacie di turno aperte dal 24 al 30 ottobre 2013 Giovedì 24 ottobre: Nuova, Viale Saffi, 50 - (tel. 0143 2994) Venerdì 25: Bajardi, Via Girardengo, 50 - (tel. 0143 2216) Sabato 26: Comunale, Via Verdi, 113 - (tel. 0143 76255) Domenica 27: Valletta, Via Garibaldi, 1 - (tel. 0143 2331) Lunedì 28: Giara, Via Girardengo, 13 - (tel. 0143 2017)

Serravalle Scrivia La decisione presa nel consiglio del 14 ottobre

Il Comune non aumenta le tasse SERRAVALLE SCRIVIA - Il Consiglio Comunale, riunitosi nella serata di lunedì 14 ottobre, ha approvato il regolamento per l’applicazione del tributo comunale sui rifiuti e sui servizi (TARES), ha ratificato il piano finanziario per la determinazione dei costi del servizio di gestione dei rifiuti urbani e per la determinazione della tariffa Tares 2013 e ha dato via libera alle tariffe per l’applicazione del tributo comunale sui rifiuti e sui servizi per l’anno in corso. Per il 2013, l’Amministrazione

L’amministrazione ha approvato le nuove tariffe della Tares e il bilancio di previsione per le opere pubbliche Comunale di Serravalle Scrivia, viste le premesse e le incertezze inserite nella confusione circa le regole da applicare, consapevole della grave crisi economica e sociale che stà attanagliando il Paese, comunque determinata a non appesantire ulteriormente i bilanci famigliari dei Serravallesi ha deciso che le tariffe e le tasse a carico dei cittadini, in competenza all’amministrazione, non subiranno nessun aumento rispetto a quelle applicate nel 2012. “Un’operazione resa possibile rinunciando a qualche spesa che stabilisce delle priorità e la priorità primaria per questa amministrazione sono i cittadini - sottolinea il Sindaco, Alberto Carbone - purtroppo, per quanto riguarda la TARES le tariffe sono imposte per Legge e lasciano un esiguo margine di manovra ai Comuni, con una forbice minima e massima entro la quale occorre rimanere. Inoltre, sempre dallo Stato viene imposta una tassa così detta Servizi indivisibili pari ad uno 0,30 centesimi per mq che definire “ingiusta” è

Il sindaco di Serravalle Alberto Carbone

poco, in quanto in corrispettivo di un ulteriore esborso non offre al cittadino contribuente alcun servizio aggiuntivo”. “Rispetto al 2012 - ha aggiunto il primo cittadino - si è compiuto il passaggio da TIA a TARES e rispettando i vincoli imposti dalla Legge siamo riusciti con il buon lavoro degli Uffici Comunali e dell’Assessore all’Ambiente Mauro Denegri nel difficile obiettivo di contenere gli aumenti delle tariffe per le utenze domestiche e applicare le riduzioni previste nel regolamento a favore delle famiglie meno abbienti e dei nuclei composti da un solo componente. Con l’applicazione dello 0,30 cent, per mq. gli aumenti sono compresi tra il 10% ed il 20%. Nel 2013 il Comune di Serravalle si collocava nella fascia mediobassa come tariffa e abbiamo mantenuto la stessa linea anche per il 2013, rimanendo al di sotto dei livelli dei Comuni limitrofi.

Ad esempio, a Serravalle, una famiglia con 3 componenti, un’immobile di 130 metri quadrati, senza riduzioni, andrà a pagare 207 euro, contro i 291 Euro che si pagherebbero in un Comune limitrofo. Altra importante considerazione in merito al bilancio di previsione approvato riguarda le opere pubbliche per l’anno 2014”. “Sono certo che riusciremo a realizzare le prime due opere indicate nel nostro programma elettorale ovvero il marciapiede di Via Fabbriche e il collegamento pedonale tra i quartieri Cà del Sole e Campo Sportivo - spiega Carbone - purtroppo per l’anno 2013 siamo rimasti “bloccati” in quanto i vincoli dettati dal Patto di stabilità consentono di realizzare opere pubbliche solo con risorse derivanti da oneri o da alienazioni di beni immobili, nell’impossibilità di accendere mutui”. d.c.

Al via i corsi dell’Unitre di Novi NOVI LIGURE - Con la tradizionale cerimonia di apertura dei corsi, tenuta martedì scorso, nella Sala Conferenze della Biblioteca Civica, anche quest’anno la sezione “Unitre” di Novi Ligure ha dato il via ad un fitto e interessante calendario di appuntamenti che si terranno da ottobre a maggio, nella stessa Sala Conferenze, alle ore 15.30 il martedì ed il giovedì. I temi affrontati spazieranno dalla letteratura (quest’anno è il turno dell’” Inferno” di Dante Alighieri), alla filosofia, all’attualità, alla medicina, alla storia antica, moderna e contemporanea, senza dimenticare la cultura e l’arte del nostro territorio e dei paesi più lontani. Tornano i corsi di musica (con Andrea Bobbio) e di cinema (con Sergio Arecco) e gli approfondimenti di psicologia e medicina. Se arriveranno sufficienti richieste, l’Unitre organizzerà anche corsi di attività fisiche (ballo, pilates), di inglese ed informatica, senza dimenticare, come da tradizione, le apprezzate gite del mer-

coledì. La novità di quest’anno sarà la collaborazione con il Teatro Carlo Felice di Genova, per la realizzazione di incontri di approfondimento sulla musica lirica, che culmineranno con la partecipazione alla rappresentazione di un’opera al Teatro Carlo Felice. Dopo la presentazione del calendario a cura della Presidente, Ada Geraldini Caraccia, e del Direttore dei Corsi, professor Pietro Sisti, i presenti sono stati allietati da un intrattenimento musicale a cura del “Nuovo Quartetto Novese”, che ha magistralmente eseguito pezzi tratti dal repertorio dei grandi della musica classica e delle colonne sonore di film famosi. La prima vera lezione, come ormai di rito, è stata curata dal parroco di San Pietro, don Livio Vercesi, che ha trattato, con la sua abituale semplicità e competenza, un delicato argomento di attualità: “Le realtà ultime: dove è diretto il cammino degli uomini”. Vittorio Daghino

OVI

BORBERA - OLTREGIOGO

Martedì 29: Moderna, Via Papa Giovanni XXIII, 3-5 - (tel. 0143 2166) Mercoledì 30: Beccaria, P.zza Repubblica, 7 - (tel. 0143 2310) Edicole aperte domenica 27 ottobre 2013 Mandirola, Corso Marenco; Zina, Viale Saffi; Massone, Piazza XX Settembre; Arecco, Via Amendola; Fanin, Via Papa Giovanni XXIII; Ponte, Piazza Repubblica; Scarsi, Viale Chichero; Rebora, Via Casteldragone; Magenta, via Marconi; Ferrarese, via Verdi. NOVI LIGURE/Per ricordare Nikolaj Stankevic

Delegazione proveniente dalla Russia ospite in città NOVI LIGURE - Giovedì scorso la città di Novi Ligure ha accolto con simpatia una delegazione proveniente dall’area di Voronež, città russa dove nel 1813 nacque Nikolaj Vladimirovič Stankevič, filosofo e letterato che morì a Novi Ligure nel 1840. La visita si inserisce nelle iniziative che i concittadini di Stankevič hanno organizzato in occasione del 200° anniversario della sua nascita. Tra gli altri, facevano parte della delegazione Yulia Denisenko, Vice Console russo a Genova, e Michail Grigor’evič Talalay, delegato in Italia dell’Istituto di storia mondiale dell’Accademia russa delle scienze di Mosca. Dopo aver visitato la chiesa di San Nicolò, dove nel 1840 si svolsero i funerali di Stankevič, la delegazione ha raggiunto la sede municipale dove è stata ricevuta dalle autorità cittadine. Oltre al Sindaco, Lorenzo Robbiano, erano presenti, tra gli altri, il Presidente del Consiglio Comunale Maria Rosa Porta, l’asses-

sore alla Cultura Simone Tedeschi e i Presidenti delle due Associazioni storiche cittadine. Il soggiorno in città si è concluso nella tarda mattinata con la visita al Museo dei Campionissimi. Stankevič fu il fondatore del circolo omonimo, di tendenze idealistiche e liberali, che ebbe grande importanza per la cultura russa dell’epoca. Ne facevano parte, fra gli altri, K. S. Aksakov, V. G. Belinskij e M. A. Bakunin. Nel 1839 si trasferì in Italia nella speranza di un miglioramento della sua salute, minata dalla tubercolosi. Pubblicò molto su riviste dell’epoca e scrisse anche una tragedia in versi, “Vasilij Suiskij” (1830), e un racconto “Alcuni momenti della vita del conte T.” (1834). La più alta testimonianza del suo ruolo fondamentale nella storia del pensiero russo della prima metà del secolo è costituita dalle lettere che egli scambiò con i principali critici e letterati di quegli anni. Davide Daghino

Il sindaco saluta la delegazione della Russia


IL POPOLO

NOVI E NOVESE

Giovedì 24 ottobre 2013

Novi Ligure Martedì 29 ottobre si apre la stagione al Giacometti

Il mercante di Venezia in scena

Una scena da “Il Mercante di Venezia” con Silvio Orlando

NOVI LIGURE - Avrà inizio martedì 29 ottobre alle 21 la stagione teatrale 2013/2014 di Novi al Teatro Giacometti. Il bravissimo Silvio Orlando, per la regia di Valerio Binasco, porterà in scena “Il Mercante di Venezia”, opera di William Shakespeare scritta tra il 1596 e il 1597. Nell’opera a prevalere è il potere del denaro: Silvio Orlando interpreta magistralmente Shylock, ricco usuraio ebreo. Bassanio, giovane gentiluomo veneziano, vorrebbe la mano di Porzia, ricca ereditiera di Belmonte. Per corteggiare degnamente Porzia, chiede al suo carissimo amico Antonio 3.000 ducati in prestito. Antonio, pur legatissimo a Bassanio, non può prestargli il denaro, poiché l’ha interamente investito nei traffici marittimi. Tuttavia garantirà per lui presso Shylock, ricco usuraio ebreo. Shylock è disprezzato dai cristiani e a sua volta

li disprezza. Soprattutto non sopporta Antonio, il mercante di Venezia, che presta denaro gratuitamente, facendo abbassare il tasso d’interesse nella città, e che lo umilia pubblicamente con pesanti insulti. Nonostante ciò, Shylock accorda il prestito a Bassanio. L’ebreo però, in caso di mancato pagamento, vuole una libbra della carne di Antonio. Bassanio cerca di far desistere Antonio dal fargli da garante, ma lui è sicuro di poter saldare il debito. Il tempo concesso per il saldo del prestito è di tre mesi. Bassanio si reca a Belmonte: i pretendenti di Porzia però, secondo la volontà del suo defunto padre, per ottenere la sua mano devono scegliere, fra tre scrigni contrassegnati da un indovinello, quello giusto. Bassanio, scegliendo il più modesto, ci riesce e sposa Porzia, già precedentemente innamorata di lui. Intanto la sfortuna si

accanisce su Shylock: sua figlia Jessica fugge di casa sposando un cristiano, amico di Antonio e Bassanio, portando con sè 2.000 ducati e soprattutto lo scrigno contenente l’anello donato a Shylock dalla defunta moglie. L’unica consolazione di Shylock deriva dalla pari sfortuna di Antonio. Shylock porta Antonio di fronte al Doge e alla corte e chiede di far valere i suoi diritti. Nonostante la crudeltà della proposta, il Doge non può rifiutare di applicare la legge. Porzia, all’insaputa di tutti, si traveste da avvocato per salvare Antonio e, sotto le spoglie dell’avvocato Baldassarre, invita Shylock ad accettare 6000 ducati offerti a lui da Bassanio, ormai ricco per avere sposato Porzia, al fine di estinguere il debito dell’amico. L’odio dell’usuraio per i cristiani, fomentato dall’abbandono della figlia, gli impedisce di desistere. Shylock, anzi, chiede a gran voce che gli sia pagato il debito con la libbra di carne di Antonio. Baldassarre finge di essere d’accordo con lui su tale diritto, ma gli comunica che sarà condannato a morte. In queste condizioni Shylock, sconfitto, rinuncia ai suoi propositi. Testo ambiguo e complesso in cui si intrecciano conflitti sociali e culturali, valori come legalità e giustizia, passioni e intrighi amorosi, è tra i capolavori shakespeariani di più forte impatto etico e di straordinaria attualità. Michela Ferrando

XIV Fiera provinciale del tartufo di Sardigliano

Nuovo store di Levi’s al Serravalle Designer Outlet

SARDIGLIANO - Domenica 27 ottobre, a partire dalle ore 10, torna la tradizionale Fiera del Tartufo di Sardigliano, inserita tra gli eventi di spicco dell’area geografica denominata Strada del Tartufo Bianco d’Alba nel Basso Piemonte. La Fiera, patrocinata dalla Regione Piemonte e dalla Provincia di Alessandria, è organizzata dal Comune di Sardigliano, dal Consorzio Tartufai Sardigliano e Sant’Agata Fossili, dalla Pro Loco di Sardigliano e dalla Società di Mutuo Soccorso. Cuore della manifestazione è la Mostra Mercato del Tartufo Bianco, nei locali della Società di Mutuo Soccorso, che raggiungerà il suo momento clou con la premiazione del Tuber Magnatum Pico Fiera 2013. Seguirà l’estrazione della

SERRAVALLE SCRIVIA - Sabato 19 ottobre a Serravalle Designer Outlet, è stato inaugurato il nuovo store di Levi’s, il cui design vuole richiamare lo spirito pionieristico e la forte eredità storica del brand. Si tratta di un vasto spazio espositivo con grandi vetrate ai lati dell’ingresso, che ne evidenzia l’aspetto estremamente funzionale e compatto. Al suo interno tutto è realizzato con materiali naturali, come il legno di quercia bianca che conferisce allo store un’atmosfera accogliente e un look dal sapore vintage. Ogni elemento è messo in evidenza da un sistema intelligente di gestione della luce che utilizza anche fonti LED. Il contrasto tra l’uso di elementi naturali, come il vetro e il legno, e la più moderna tecnologia di illumina-

Lotteria dei Tartufi. La mostra del Tartufo Bianco, sarà affiancata dal suggestivo mercatino dei prodotti enogastronomici e artigianali del Basso Piemonte. La XIV edizione della fiera presenta una ricca e gustosa cornice enogastronomica: la Piazzetta del Gusto (degustazioni al tartufo e le salamelle alla piastra), il Cortile di Maria Luisa (con la zuppa di ceci a km zero) e, a partire dalle 15 nelle Sale della Società di Mutuo Soccorso, il Risotto e Tartufi accompagnato dai classici Vini Colli Tortonesi. Dalle 14,30 nell’area giochi, i tartufai daranno vita a una ricerca simulata con gli specialisti a quattro zampe in azione. In piazza Carretta, dalle ore 15, ci saranno musiche e balli con la band di Daniele & C.

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zione, riflette sia l’impegno del brand Levi’s verso l’ambiente e la sostenibilità, sia la volontà di coniugare l’artigianalità della tradizione e l’aspetto “natural”, con un design evoluto che guarda al futuro. L’apertura di questo nuovo store arricchisce la shopping experience del Designer Outlet e si inserisce nella campagna The Art Of Denim, che fino al prossimo 27 ottobre, celebra il denim come icona della moda e capo simbolo di ogni guardaroba.

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NOVI LIGURE/SPORT

Il corso di ginnastica dolce ha compiuto 15 anni

Il corso di ginnastica dolce per adulti che si svolge a Novi Ligure, organizzato da UISP di Alessandria e il Judo Club Novi, compie 15 anni di attività. L’insegnante, Viktoriya Khiminets, è nata in Ucraina, dove ha conseguito la laurea in coreografia all’Università di Kiev (Ucraina). Nel 2006 ho ottenuto l’attestato di insegnante di Attività Fisica Adattata (AFA) rilasciata dal Comitato Nazionale UISP ed è stata la prima promotrice di questa attività in provincia di Alessandria. Si tratta di un tipo specifico di ginnastica studiata apposta per chi ha problemi alla schiena o agli arti, per chi è stato colpito da ictus e per chi è affetto da malattia di Parkinson, per prevenire peggioramenti e disabilità. Maggiori informazioni si possono avere presso il Judo Club Novi, nell’edificio della scuola media “Boccardo”, lunedì e giovedì dalle ore 15.30 alle 17.30. BUSALLA/ASSOCIAZIONI

Due incontri su gioco e ambiente Con la collaborazione della Fondazione Antiusura “S. Maria del Soccorso” di Genova e della Fondazione “Sacro Cuore di Busalla”, sabato 26 ottobre si terranno due incontri. Alle ore 10 il tema sarà “Gioco d’azzardo e usura, diamoci un taglio!”. Intervengono: Lorenzo Basso Parlamentare del PD, Angela Burlando già Vicequestore di Genova, Sandro Clavarino dirigente regionale, Mons. Marco Granara Rettore del Santuario della Guardia, Antonino Oliveri consigliere Regionale. Modera: Gilberto Volpara giornalista. Alle ore 15, l’argomento sarà “Non rischiamo... prevenzione del rischio ambientale e industriale in Valle Scrivia”. Intervengono: Giovanni Crivello assessore ai Lavori Pubblici di Genova, Rossella D’Acqui Direttore Scientifico ARPAL, Patrizia Montenovi chimico industriale, Riccardo Parigi docente AIAS Academy. Modera Giuseppe Paolo Bastianutti segretario nazionale AIAS. Nell’intervallo tra i due incontri, presso la SMS “Liberi operai”, alle ore 13 pranzo di solidarietà a favore della Fondazione AntiUsura. STAZZANO/CROCE VERDE

Rianimazione cardiaca infantile Più di 60 persone hanno presenziato alla serata sul tema “Rianimazione cardiaca e antisoffocamento nei lattanti e bambini”, tenutasi a Stazzano, il 17 ottobre, nella palestra comunale. L’evento è stato organizzato dalla Croce Verde Stazzanese, grazie alla disponibilità del Comune, al lavoro dei volontari e alla competenza professionale del dottor Prato (emerito della Rianimazione dell’Ospedale di Novi) che ne è stato apprezzato docente. L’interesse dimostrato dai presenti è stato notevole e sicuramente la Croce Verde organizzerà altri eventi simili.

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IL POPOLO

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Giovedì 24 ottobre 2013

TRADIZIONI

Antola al Po

SAPORI

COSTUME

SOCIETA’

TERRITORIO

Dall’

Mornico Losana Nel weekend, in Municipio, la mostra di scatti artistici

Legge di stabilità

“Visioni di vite” tra le colline

Niente macelleria sociale e neppure grandi svolte

MORNICO LOSANA - Sabato 26 e domenica 27 ottobre, in Municipio, sarà allestita la mostra fotografica “Visioni di vite” ovvero “Fotoemozioni tra le nostre colline”. L’esposizione sarà realizzata dall’associazione culturale “Mornico Lo Sa”, in collaborazione con il Comune, l’Unione dei Comuni e “Post-it dell’anima”. Gli scatti esposti, infatti, avranno come protagonisti la vite, l’uva e il vino, in un omaggio al territorio a forte vocazione vitivinicola. I fotografi partecipanti saranno

L’esposizione è organizzata dalla nuova associazione culturale “Mornico Lo Sa” che intende promuovere la cultura sul territorio mornichesi e non… Le foto si potranno ammirare dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19, con ingresso gratuito. L’associazione culturale “Mornico Lo Sa”, è nata pochi mesi fa ed è stata presentata ufficialmente nella suggestiva cornice del castello di Mornico, domenica 8 settembre, in occasione della festa patronale. Il suo obiettivo è quello di diffondere e promuove la cultura sul territorio. A guidarla come presidente c’è una giovane mornichese, Federica Bellinzona, determinata a far passare il messaggio che solo attraverso una valida ed estesa rete di collaborazio-

PROSEGUE DA PAGINA 1

La presentazione dell’associazione lo scorso 8 settembre a Mornico

ni si può garantire la crescita di un piccolo centro oltrepadano sotto ogni punto di vista. Insieme a lei formano il direttivo la vicepresidente Cristina Morini, il segretario Paolo Porcellana, Mariangela Radicelli, Laura Perinetti e Ilaria Rosati: tutti mornichesi disposti a credere nel progetto e pronti ad affrontare con entusiasmo il cammino associativo. Gli obiettivi sono chiari e importanti: la promozione del sapere e la valorizzazione del patrimonio storico, architettonico, artistico, naturalistico ed enogastronomico, finalizzati allo svago dei mornichesi e a rendere il borgo “degna meta del turismo sostenibile. Per diventare soci di “Mornico Lo Sa” basta iscriversi chiedendo la tessera, al costo di 10 euro (mornicolosa@gmail.com) e compilare un semplice modulo. L’adesione avrà durata annuale. Gli iscritti a “Mornico Lo Sa” avranno sconti sulla partecipazione

ai corsi, ai laboratori creativi che saranno organizzati e agli eventi non gratuiti e agevolazioni presso le strutture e i negozi convenzionati. Il prossimo appuntamento curato dall’associazione è previsto per sabato 23 e domenica 24 novembre, sempre presso il Municipio, ma nella cornice della Sala Consiliare, dove sarà allestita la mostra dedicata alle opere di Maurizia Gentili, artista di fama nazionale, grazie ad una pittura ricavata dal vino e da lei stessa prodotta. L’artista è molto conosciuta per la tecnica personalissima che utilizza per realizzare le sue particolari opere: i “Vinarelli”, delle acqueforti su carta di Fabriano dipinte con i pigmenti del vino. Piacentina e da anni residente a Carpaneto Piacentino, dopo aver fatto uso pigmenti ricavati dal vino rosso, recentemente si è cimentata nella sperimentazione dell’uso di linfe vegetali. Daniela Catalano

BRONI - Domenica 20 ottobre la presidente ha illustrato il ricco programma

obiettivo farà la fine dell’identica manovra fatta nel 2007 dal governo Prodi: di quel mini-taglio del cuneo fiscale non se ne accorse nessuno. Quindi la realtà è un’altra, anche se sottaciuta. Questo governo non farà mai alcuna “macelleria sociale”, ma pure nessuna riforma strutturale dell’economia di questo Paese. Lo governerà in modo soft, aspettando che la ripresa economica arrivi sotto altre forme: l’abbassamento dello spread sui titoli di Stato ci regalerà alcuni miliardi di euro di minori spese per interessi; il rilancio delle altre economie europee ci porterà un piccolo effettotraino; il progressivo scioglimento della congiuntura libererà nuove risorse fi-

nanziarie da banche che oggi sono sull’orlo del precipizio. Aggiungiamoci qualche artifizio contabile (la rivalutazione del patrimonio della Banca d’Italia), il progressivo spegnimento della onerosa voce “cassa integrazione”, un più intelligente utilizzo dei fondi europei, la cartolarizzazione degli immobili di proprietà pubblica e altro ancora, e pure l’Italia dovrebbe ricominciare a camminare. Senza alcun cambiamento strutturale, ma pure senza manifestazioni di piazza. Se tutto ciò invece non dovesse avverarsi, parleremo di grande occasione perduta in questi anni in cui si poteva e forse doveva cambiare questo Paese. Ma lo faremo domani, non oggi. Nicola Salvagnin

Il premier Enrico Letta e il ministro Fabrizio Saccomanni

VOGHERA - Gli interventi su cinque tele sono stati realizzati da Gabbantichità

Inaugurato l’anno dell’Unitre I dipinti restaurati di S. Rocco BRONI - Con un’interessante e coinvolgente relazione sulla figura di Adelaide Cairoli, in un susseguirsi armonico tra arte e storia, domenica 20 ottobre nei locali di Villa Nuova Italia è stato inaugurato il nuovo anno accademico dell’Unitre di Broni. Adriana Sarori e Letizia Bolzani - la prima esperta d’arte e docente di scuola media e la seconda attrice, regista e curatrice di rubriche sulla letteratura per l’infanzia alla radio svizzera hanno illustrato la figura di Adelaide Cairoli partendo dai quadri presenti al museo del Risorgimento di Pavia e attraverso la sua corrispondenza. Le relatrici hanno così accompagnato il numeroso pubblico nel mondo della famiglia Cairoli, in epoca ottocentesca, periodo di fermenti, di amor di patria, di uomini e donne impegnati a costruire un mondo nuovo. E’ così partito un nuovo anno accademico, una nuova avventura di quella straordinaria realtà associativa che è l’Unitre, per molti luogo di crescita culturale, ma soprattutto indispensabile occasione di aggregazione e di incontro. A far gli onori di casa la Presidente Graziella Moroni (nella foto) che, dopo aver salutato i presenti, i docenti e le autorità e dopo aver rivolto il suo commosso ricordo alle persone scomparse tra cui la fondatrice

Tiziana Dellavalle, ha presentato il nuovo anno accademico. Un anno che vedrà un programma particolarmente ricco, con la riconferma dei corsi degli anni scorsi e con l’aggiunta di nuove opportunità, per un totale di ben 66 corsi attivati. Tra i nuovi quelli sulla Bibbia, su Lourdes, sulla Pavia di Cesare Angelini, sul Futurismo e sulla pittura olandese che preparerà la visita alla mostra bolognese della “Ragazza con l’orecchino di perla”. Sarà inoltre ripresa la poesia al femminile con Sibilla Aleramo e Alda Merini e ci si potrà cimentare nella scrittura in prosa e poetica con un corso dal titolo accattivante “ era una notte buia e tempestosa” e un altro intitolato “ Poetando”. Il corso sull’Egitto sarà propedeutico alla visita a Torino al Museo Egizio. Altre new entry l’optometria, l’odontoiatria, la medicina tradizionale cinese,

la cardiologia. Il 16 gennaio sarà una giornata dedicata alla sensibilizzazione sulla donazione degli organi con l’associazione “Trapiantami un sorriso” che parlerà dell’importanza del donare, dell’utilità e delle modalità. La Presidente ha inoltre ricordato la collaborazione tra Unitre e Fondazione Cella attraverso laboratori di lettura e di poesia che quest’anno riguarderanno sia la struttura di Broni che quella di Vescovera. A Broni sarà avviato un nuovo corso chiamato “ Musica a domicilio. Non mancheranno i laboratori, dodici per l’esattezza: oltre a quelli ormai consolidati ci saranno il bridge, la bigiotteria e la maglia. Riprenderà il laboratorio di pittura con un nuovo “maestro di bottega” proveniente da Firenze. Continuerà pure l’attività del coro e del laboratorio teatrale che hanno fatto ben figurare in diverse occasioni. Per quanto riguarda le gite culturali, oltre a Torino e Bologna, il 15 dicembre è in programma il viaggio a Milano per assistere alla commedia musicale “My fire Lady”, mentre ad aprile la meta sarà Trieste. Ce n’è davvero per tutti i gusti. Non resta dunque che iscriversi e iniziare un nuovo anno all’insegna della cultura e dell’amicizia. Marco Rezzani

VOGHERA - Giovedì 17 ottobre, alle ore 21, nella Parrocchiale di San Rocco a Voghera dopo un lungo e meticoloso restauro da parte di Gabbantichità di Tortona, sono stati presentati con l’ausilio di proiezioni videodigitali cinque pregevoli dipinti ad olio su tela di ambito lombardo. Le opere, un’ “Adorazione dei Magi” della fine del Cinquecento, di grande qualità con spiccate reminescenze venete, una “Madonna in Trono con San Domenico e San Giacomo”, pregevole testimonianza di un trascorso dei Domenicani nella chiesa vogherese (inserito dalla Soprintendente Paola Strada nell’orbita del pittore pavese Bernardino Ciceri), un’“Incoronazione della Vergine tra San Bovo e San Francesco con angeli musicanti” databile alla seconda metà del Cinquecento, importante e rara testimonianza in cui compare l’effige del Santo vogherese, con le caratteristiche tipiche dei colori tenui degli affreschi e le ricche parti in oro zecchino che difficilmente ritroviamo in dipinti su tela e le due tele gemelle con San Francesco di Sales e Santa Giovanna Francesca de Chantal, principale ispiratrice e collaboratrice del Santo. Erano presenti, oltre ad un folto pubblico, Monsignor Martino Canessa Vescovo della Diocesi, il Parroco Don

Paolo Verri, l’Assessore alla Cultura del Comune di Voghera Marina Azzaretti, il funzionario responsabile della Soprintendenza per il Patrimonio Artistico della Lombardia Paola Strada e la responsabile dell’ufficio Diocesano Beni Culturali Lelia Rozzo. La dottoressa Strada, nell’introduzione alla presentazione dei restauri, ha voluto sottolineare l’importanza del gesto simbolico, voluto da Don Paolo e approvato dal Consiglio Diocesano, di accollarsi l’intero onere dei restauri senza alcun apporto esterno. La presentazione dei restauri, curata dallo studio tortonese, ha tenuto col fiato sospeso il pubblico intervenuto in quanto ha permesso anche al neofita di entrare dentro alle infinite problematiche che una serie di restauri di tale importanza comporta: iniziata con un’importante digressione preparata da Alessio Bertucci, che frequenta il terzo anno della Civica scuola di liuteria di Milano, sull’individuazione

dei numerosi strumenti musicali d’epoca presenti nell’opera l’“Incoronazione della Vergine tra San Bovo e San Francesco con angeli musicanti” è proseguita con l’intervento di Enzo Basiglio che ha evidenziato la necessità del restauratore di individuare scientificamente quali e quanti erano i livelli di ridipintura e di restauro sovrapposti nel tempo, visto che tutte le tele presentavano grossi problemi di conservazione. Le indagini scientifiche effettuate da Alessio Bertucci (che oltre ad essere esperto in strumenti musicali è laureato in Tecnologia per la Conservazione e il Restauro dei Beni Culturali) mediante il videomicroscopio hanno evidenziato le numerose ridipinture successive a quelle originali. La serata si è conclusa con il saluto del Vescovo che ha ringraziato gli intervenuti e in particolare Paola Strada per la sua disponibilità. Il coro parrocchiale, ha chiuso la splendida serata con un’esecuzione “a cappella”.


IL POPOLO Giovedì 24 ottobre 2013

Opinioni a confronto Il sostegno agli agricoltori contro i danni degli ungulati Egr. Direttore, ultimamente si sta diffondendo la convinzione che per quanto concerne i danni da fauna selvatica, e in particolare da cinghiali e caprioli, le organizzazioni agricole non fanno nulla per tutelare la propria categoria. Respingiamo questo luogo comune generalizzato in quanto Cia e Confagricoltura da tempo sono mobilitate per evidenziare questa difficile situazione con varie iniziative. È bene, quindi, che chi esprime osservazioni critiche lo faccia dopo essersi documentato. Una petizione con 11.312 firme raccolte, manifesti che sostengono le posizioni comuni delle due organizzazioni, la consegna pubblica delle firme a Prefetto, Regione e Provincia, la richiesta di un impegno reale su questi temi alle istituzioni: questo in breve l’impegno profuso dalle due organizzazioni e che ha coinvolto dirigenti, agricoltori e dipendenti delle nostre associazioni. Per noi questo è solo l’inizio: il nostro impegno è quello di tenere alta l’attenzione nei confronti di questa problematica che sempre più coinvolge non solo il mondo agricolo ma l’intera comunità visto il crescente numero di incidenti stradali che vedono coinvolti ungulati e che mettono a rischio l’incolumità dei cittadini. In particolare non abbasseremo la guardia sulle problematiche della caccia che necessita di una nuova legge, sul contenimento degli ungulati e sul risarcimento dei danni. Su questi temi incalzeremo gli enti competenti affinchè si diano risposte certe alle nostre richieste. Evidenziamo con grande rammarico la difficoltà nel dare corso ai pagamenti dei danni subiti dagli agricoltori a causa del mancato trasferimento dei fondi ad Atc e Provincia da parte della Regione. Il risarcimenti per il secondo semestre 2012 nella stragrande maggioranza dei casi non sono ancora stati pagati. Esprimiamo più di una preoccupazione sul recente regolamento per il contenimento dei cinghiali emanato dalla Provincia. Diventa anche necessario sensibilizzare le forze politiche sulla rapida approvazione di una nuova legge regionale sulla caccia. Luca Brondelli presidente Confagricoltura - Alessandria Carlo Ricagni presidente CIA - Alessandria

Perchè non dedicare una via al campione Gino Bartali? Egr. Direttore, se ha un po’ di posto, glielo chiederei per qualche riga in memoria di Gino Bartali, campione sportivo e buon testimone di umanità. Infatti, recentemente lo Yad Vashem, l’ente israeliano per la memoria della Shoah, lo ha riconosciuto Giusto tra le Nazioni. Portava in bicicletta, durante Il secondo conflitto mondiale, documenti a favore di gente ebrea, braccata dai nazisti. Bartali era cattolico; non so se lo proclamasse, di certo non lo nascondeva - tutte le biografie lo rilevano - ma soprattutto viveva una certa coerenza concreta, non priva di seri rischi in proprio. Per tanti cattolici italiani, obnubilati dalla politica del tempo, che accettarono le conseguenze delle leggi razziali ed ebbero - anche ragionevolmente - paura dell’occupazione nazista, uno in più tra quelli lucidi che, invece, non si tirarono indietro, come poterono, verso bambini, donne e uomini di stirpe ebraica. Non mi sembra che Tortona, città di Fasto Coppi, campionissimo della bicicletta, abbia una via dedicata a Bartali. Se fosse proprio così, la Municipalità potrebbe trovarne una - una via bella - da intitolare al Gino del pedale. Mi piacerebbe leggere una targa del tipo: “via Gino Bartali, campione del ciclismo, giusto tra le Nazioni”. Va da sè che il discorso vale, pari pari, anche per Novi Ligure e non solo. Mario Villaraggia - via mail

La crisi non deve influire sulla qualità delle mense Egr. Direttore, la crisi influisce sulla qualità dei cibi che ogni giorno si portano in tavola ed è allarme anche per ciò che quotidianamente arriva nei piatti degli studenti che usufruiscono delle mense scolastiche. Il rischio concreto è che il necessario contenimento dei costi venga perseguito con il ricorso nei menù ai cibi low cost che sono gli unici a far registrare un aumento delle vendite in Italia nel 2013. Secondo un sondaggio condotto da coldiretti.it la maggioranza dei genitori ritiene che per risparmiare a scuola si dovrebbe tagliare il costo degli accessori scolastici, solo il 9 per cento chiede di fare economia sulla qualità dei cibi offerti nelle mense scolastiche. La necessità di riduzione dei budget non deve pesare sulla scelta delle materie prime con il rischio che alimenti base dell’alimentazione vengano sostituiti da prodotti di imitazione offerti spesso a prezzi troppo bassi e che rischiano di avere un impatto sulla salute dei più piccoli. Simone Moroni - Direttore Coldiretti Alessandria La Redazione si riserva la facoltà di ridurre i testi troppo lunghi che devono recare in calce firma leggibile e indirizzo del mittente. Indirizzate la vostra posta a: Il Popolo (Opinioni a confronto), P.tta De Amicis 1 - 15057 Tortona (AL) fax: 0131/821427, mail: ilpopolo@libero.it

Bacheca

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Da leggere

a cura della Redazione

M. Marenco

G. Ravasi

A. Borghino P. Martinelli

Da Gesù al nuovo Testamento

La bellezza salverà il mondo

Pioneri dell’ecumenismo spirituale

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Iniziare dalla persona di Gesù di Nazaret per comprendere e leggere il Nuovo Testamento può sembrare un paradosso, perchè sono gli scritti del Nuovo Testamento le fonti principali. Questi stessi scritti, però, sono frutto di un incontro vero, un incontro con un personaggio storico, con la persona di Gesù, che è stata poi riconosciuta e compresa come Messia. E allora la “memoria” di lui è il fondamento teologico su cui si struttura tutto il Nuovo Testamento. Partendo dalla ricerca storica, da come egli è stato compreso nel corso dei secoli, e prendendo in considerazione quelle categorie culturali e religiose proprie del suo tempo e del suo ambiente, è possibile comprendere le parole e le azioni del personaggio Gesù, perché lui si è servito di quelle categorie, ma per annunciare un messaggio nuovo, unico. Dalla tradizione nata intorno a lui nell’ambito del suo discepolato deriva la formazione del Nuovo Testamento, che attua il passaggio dal Gesù predicante al Gesù predicato, divenuto egli stesso contenuto del messaggio evangelico. L’autrice insegna Sacra Scrittura presso l’ISSR di Torino e presso la sezione torinese della Facoltà Teologica italiana.

L’impegno ecumenico della Chiesa cattolica, testimoniato nei documenti del Concilio Vaticano II, ha avuto precursori e pionieri in ambito non solo teologico, ma anche spirituale. Il volume presenta alcune personalità che, con sensibilità e modalità diverse, hanno incarnato l’ideale della piena unità dei cristiani. Tra quelli citati emerge la figura del nostro san Luigi Orione, santo della carità ecumenica. Altri santi sono san Leopoldo Mandić, santo dell’ecumenismo spirituale, la beata Gabriella Sagheddu, trappista, che ha consacrato la propria vita per l’unità della Chiesa e san Giovanni Calabria, santo della carità. Essi hanno vissuto quell’ecumenismo spirituale che consiste nella conversione interiore, nel rinnovamento dello spirito, nella santificazione personale della vita, nella carità, nell’umiltà, nella pazienza e nella preghiera. L’esempio di queste persone mostra come l’impegno ecumenico possa riguardare veramente tutti i fedeli. Il cardinale Kasper nel saggio conclusivo del libro afferma: “I cristiani di oggi, che pregano per l’unità di tutti i cristiani, possono essere convinti che questa loro preghiera tiene insieme il mondo”.

Salute oggi Spesso, durante il periodo invernale, le pagine di cronaca riportano incidenti domestici inerenti al monossido di carbonio di cui, ogni anno si contano parecchie vittime, fra cui bambini. Il monossido di carbonio (CO) è un gas che provoca asfissia: è inodore, insapore e incolore che se inalato provoca sintomi precisi che possono portare addirittura alla morte, come in tutti i casi di avvelenamento serio. Questi sintomi sono dati inizialmente mal di testa e vertigini, a volte nausea e vomito; poi compare, debolezza e difficoltà respiratoria, sonnolenza e stati confusionali, fino a una sintomatologia severa provocata da aritmia, disorientamento, convulsioni e perdita di coscienza, ed è per questo motivo che spesso non ci si accorge del pericolo (molte delle vittime infatti muoiono durante il sonno). L’intossicazione deriva dal-

Il volume pubblica il testo della “Lectio Magistralis” che il Card. Ravasi ha pronunciato in apertura dell’edizione 2009 di “Molte fedi sotto lo stesso cielo. Per una convivialità delle differenze”, ciclo di iniziative promosse dalle ACLI di Bergamo insieme al Comune, all’Università e altre realtà sociali e solidali del territorio bergamasco. In esso il Card. Ravasi analizza il tema della bellezza in modo innovativo, descrivendone tre aspetti fondamentali: l’estetica simbolica (la capacità di far convivere insieme il bello, il buono e il vero), l’estetica della parola (l’importanza di considerare la parola come mezzo rivelatore della bellezza), l’estetica della carne (il Verbo che si è fatto storia e quindi immagine visibile e concreta del Dio invisibile). La frase che dà il titolo alla riflessione teologica-spirituale è tratta da “L’idiota” di Fëdor Dostoevskij (1821-1881). Nella bellezza, spiega Ravasi leggendo l’autore, gli opposti si toccano: là vivono, tutte insieme, le contraddizioni, là si muovono le tenebre, là risplende la luce. Con questo titolo la Marcianum Press apre la collana Diálogoi, dedicata agli interventi pubblici di personalità della cultura.

a cura di Laura Notti

Il monossido di carbonio

l’esposizione più o meno prolungata a monossido di carbonio, derivante da incompleta combustione, in carenza di ossigeno (cioè in locali chiusi), di combustibili contenenti carbonio, quali gas metano, carbone o gpl (gas propano liquido); quindi, tutti gli impianti termici di casa, come impianti per il riscaldamento, scaldabagni, fornelli o stufe, alimentati a metano o a legna, possono divenire un pericolo per la nostra salute, specie se installati in modo artigianale o improvvisato e quindi scorretto, e/o non sottoposti a quei controlli periodici di cui abbiamo parlato nel precedente incontro. Questi tipi di controlli non vanno solo dedicati alla casa principale in cui si abita, ma anche alle seconde case, quelle di campagna o di montagna, ove è facile siano installati impianti obsoleti mal funzionanti o che dipendono da bombole di gas o

stufe a legna (anche per quanto riguarda i caminetti, occorre all’inizio di ogni stagione, far controllare da personale specializzato l’efficienza della canna fumaria); in questo contesto infatti, avvengono il maggior numero di incidenti mortali perché in case vetuste, senza manutenzioni ordinarie, sono più probabili fuoriuscite di gas da impianti di riscaldamento o da bombole usate quotidianamente per scaldarsi o per cucinare. Per questo motivo, controlli accurati dovranno essere fatti non solo sul sistema di riscaldamento, se ne esiste uno centralizzato, ma anche su stufe, bombole, tubi e canne, rubinetti, e sistemi di allaccio. L’intossicazione e quindi l’avvelenamento, avviene perché il monossido di carbonio entrando nei polmoni, sede dello scambio gassoso aria-sangue, si va a legare alle cellule di emoglobina del sangue come se fosse una

calamita. Sappiamo che compito dell’emoglobina è quello di trasportare dell’ossigeno nei tessuti (come cervello e cuore), ma l’affinità dell’emoglobina, per così dire la sua “simpatia” nei confronti del monossido di carbonio rispetto all’ossigeno, è di ben 240 volte superiore, quindi, in presenza di CO l’emoglobina si lega a quest’ultimo. Questo provoca, ovviamente col passare delle ore, una diminuzione dei livelli di ossigeno nei tessuti causando la cosiddetta anossia tissutale, con le serie conseguenze di cui abbiamo parlato. L’entità dell’intossicazione dipende certamente dalla quantità di CO presente nell’ambiente e la durata dell’esposizione al gas. Più i tempi si allungano, peggio saranno le conseguenze sull’organismo. In caso di intossicazione da CO, portare il soggetto all’aria aperta, areare i locali e chiamare subito un’ambulanza.


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L’ANGOLO VERDE - a cura di Alba Algeri

Il rafano alleato della salute e ingrediente della cucina

IL POPOLO

Bacheca

Giovedì 24 ottobre 2013

Film da vedere

a cura di Matteo Coggiola

“Wikileaks” diventa un film

Le radici del rafano

E’ un esemplare perenne con radice a fittone ramificato. Il fusto è sempre con poche ramificazioni apicali. Le foglie basali sono di colore verde, di forma ovale, con un lungo picciolo, le altre sono fittamente lobate con il margine intero. I fiori compaiono dalla primavera all’estate e sono di colore bianco, raccolti in pannocchie apicali, maturano e formano delle silique che contengono i semi ovali schiacciati. Il rafano è molto coltivato a scopo medicinale e aromatico; allo stato selvatico nell’Italia settentrionale e centrale con tutta probabilità è sfuggito a qualche coltivazione. La parte che interessa a coloro che lo coltivano è la radice che agevola lo sviluppo dell’apparato radicale ricco di principi attivi. La radice del rafano si può conservare per qualche tempo in cantina sotto uno strato di sabbia. E’ un ottimo rimedio antiscorbuto, usato per strappi muscolari e dolori reumatici e sciatiche. Il suo olio essenziale può provocare irritazioni agli occhi, mal di testa e tosse. Non è indicati per chi soffre di dolori allo stomaco e per donne in gravidanza. Il rafano è una pianta che in realtà si trova sul territorio da più di mille anni, ed è originaria della vicina Europa sudorientale. La sua diffusione anche nel resto del territorio europeo è legata alla sua versatilità e anche alle sue proprietà benefiche, ai tempi già note, come attestano le tante ricette a base di rafano. Della pianta si utilizzano solitamente radici e rizo-

ma, che spesso si trovano come aromi o insaporitori in innumerevoli ricette tramandate dalla tradizione locale. Tra le proprietà principali vi è la forte presenza di vitamina C. Si tratta di un alimento che potrebbe non piacere a tutti, viene, infatti, utilizzato più frequentemente come base per la creazione di efficaci prodotti ad uso esterno, come creme contro le bruciature solari e gli eritemi. Il rafano può rivelarsi anche un efficace antibiotico, nonché un espettorante e depurativo per l’apparato respiratorio. Sebbene non particolarmente diffusa, perchè si tratta di una pianta che non offre particolari potenzialità decorative, il rafano è particolarmente semplice da e non richiede troppe cure ed attenzioni. Lo sviluppo del rafano richiede spazio verticale nel terreno, mentre in superficie spuntano solo le foglie che crescono dalla sommità e possono essere sfruttate per insalate e condimenti. Le radici vengono poi raccolte solitamente in autunno, con l’aiuto di strumenti adatti. Alcuni definiscono il rafano come una sorta di wasabi, ma estremamente meno piccante. Il sapore, infatti, seppur acre, non risulta piccante o, per meglio dire, la radice è dolce ma fortemente balsamica ed aromatica: in dosi eccessive può indurre lacrimazione. In genere, la salsa cren è preparata con la radice di rafano grattugiata, a cui viene aggiunto aceto e pane grattato; tuttavia, esistono molte varianti di salsa cren. Abbonamenti annuale EURO 45,00; sostenitore EURO 80,00; estero a seconda della destinazione

Settimanale di informazione della Diocesi di Tortona fondato nel 1896 Registrazione nel Registro Periodici presso il Tribunale di Tortona n. 1/98 del 11.12.1998 Editore O.D.P.F. - Il Popolo Piazza Duomo, 12 - Tortona (AL) Direttore responsabile PIER GIORGIO PRUZZI Direzione e Redazione 15057 Tortona, P.tta De Amicis 1 tel. 0131.811322; fax 0131.821427 e-mail: ilpopolo@libero.it Videocomposizione e impaginazione in proprio Stampa Edizioni Tipografia Commerciale 27024 Cilavegna (Pv), Corso Roma, 200 tel. 0381.96138; fax 0381.660054 e-mail: info@editico.it www.editico.it Amministrazione, Abbonamenti e Pubblicità 15057 Tortona, P.tta E. De Amicis 1 tel. 0131.811322 fax 0131.821427

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Questa sera, 24 ottobre, esce un film ispirato ad uno dei casi più discussi del momento. “Il quinto potere” racconta la storia di Wikileaks e del suo famigerato fondatore, il giornalista fuorilegge Julian Assange. Secondo una parte della critica si tratterebbe di uno dei pochi film in grado di raccontare sul grande schermo come internet ha cambiato il mondo. Secondo altra parte, con la pellicola è stato scelto di raccontare i grandi eventi globali che ruotano attorno alla nascita di Wikileaks, appesantendo la trama del film. Comunque sia, la storia ha inizio quando il fondatore di WikiLeaks, Julian Assange, e un suo collega uniscono le forze per diventare dei cani da guardia, in grado di controllare l’attività

dei potenti e dei privilegiati. Grazie a un piccolo budget, i due creano una piattaforma online che consente ai loro informatori di trasmettere in forma anonima delle notizie riservate, puntando così i riflettori sui luoghi oscuri dove si nascondono i segreti governa-

tivi e i crimini aziendali. In breve tempo riescono a svelare più notizie importanti di tutti i leggendari mass media tradizionali messi insieme. Ma quando i due mettono le mani sulla maggiore raccolta di informazioni riservate nella storia degli Stati

Uniti, si scontrano tra di loro e devono rispondere a una questione fondamentale nella nostra epoca: qual è il costo di mantenere riservati i segreti in una società democratica e quale il prezzo da pagare quando si decide di rivelarli? Probabilmente il film finisce col crollare sotto il peso delle informazioni e delle questioni politiche che lo circondano: troppi dati e documenti dati in pasto agli spettatori”. L’interessato, Julian Assange, lo ha definito “film miserabile” ma probabilmente è perché si sente “toccato in prima persona”. Dopotutto, il giudizio che conta è quello del pubblico. La pellicola appare adatta per dibattiti sulla globalizzazione. Essa espone un punto di vista che, non è detto, rispecchi la realtà dei fatti.

volti di amicizia “Volti di amicizia” è uno spazio in cui i lettori possono vedere pubblicata una loro foto che ha per soggetto dei momenti di vita quotidiana: un compleanno, una lieta ricorrenza, una festa in famiglia... La Redazione si riserverà di scegliere le foto più belle e di “appenderle” in BachecA. I lettori che vogliono farci pervenire le loro fotografie devono scrivere a “Volti di amicizia” c/o “Il Popolo”, P.tta De Amicis 1, 15057 - Tortona (AL) oppure inviare la loro foto in formato jpg all’indirizzo: ilpopolo@libero.it

Sabato 5 ottobre, nella chiesa parrocchiale di Stradella, si sono uniti in matrimonio Priscilla Santini ed Ernesto Ammirata. I due giovani sposi sono entrambi impegnati nell’animazione della parrocchia e nella vita diocesana. A loro vanno gli auguri della nostra Redazione.

La Ricetta

a cura di Chiara Parente da “A tavola con le nonne”

Anatra arrosto con le lenticchie Rientra nella comune ripologia “alla cacciatora” e in passato costituiva un tradizionale piatto unico per le sere di fine autunno o dell’inverno, quando le anatre allevate nel cortile di casa erano ormai divenute belle grassottelle. Definita dai buongustai un cibo da leccarsi le dita, questa pietanza è ancora più saporita, se accompagnata da qualche bella fetta di polenta. L’impiego dei legumi, come avviene per lo zampone, ha il compito di bilanciare la componente lipidica, fornendo abbondante intingolo per la polenta. Ingredienti per 4 porzioni 1 anatra del peso di circa 1.2 kg 1 carota 1 cipolla 1 costa di sedano 3 mestoli di brodo 2 foglie di salvia 1 foglia di alloro 2 cucchiai di salsa di pomodoro

250 gr di lenticchie messe a bagno per 2 ore un poco di farina bianca “00” un bicchiere di vino bianco olio extravergine d’oliva q.b. una noce di burro sale e pepe q.b. Preparazione Mondate le lenticchie e mettetele a bagno per una notte intera in una scodella larga. Il giorno seguente scolatele e lessatele in acqua salata. Fate soffriggere in un tegame con un poco di olio e di burro la carota, la cipolla, il sedano e il prezzemolo, tutti tritati. Tagliate a pezzetti l’anatra spennata, fiammeggiata e pulita dalle interiora. Dopo aver infarinato i tocchetti, metteteli nel tegame e fateli dorare. Cospargeteli di sale e pepe. Aggiungete la salvia, l’alloro e il vino. Lasciate evaporare e unite la salsa di pomodoro e il brodo. Coprite e cuocete a fuoco molto basso per circa 40 minuti. Aggiungete le lenticchie e completate la cottura.


IL POPOLO

SPORT E TEMPO LIBERO

Giovedì 24 ottobre 2013

BASKET A2 DONNE 2^ GIORNATA

ECCELLENZA Girone A - 8^ giornata

L’OltrepoVoghera è straripante OLTREPOVOGHERA 6 PRO VIGEVANO 1 (primo tempo 2-0) MARCATORI: 23’ pt, 29’ e 39’ st Di Gennaro (OV), 34’ pt Farina (OV), 13’ st Panigada (OV), 36’ st Migliavacca (PV), 48’ st Bruscaglia (OV). OLTREPOVOGHERA: Gaione, Cigagna, Celori (30’ st Versuraro), Fautario, Balestra, Di Placido, Coccu, Balacchi (26’ st Bruscaglia), Farina (8’ st Panigada), D’Aniello, Di Gennaro. A disp.: Mantovani, Mauri, Moltini, Vercesi. All. Visca. PRO VIGEVANO SUARDESE: Garavaglia, Autelli, Marangon (15’ st Trashani), Battaggia, Chianello, Sisto, Contiero (1’ st Migliavacca), Butticè, Elefante, Dainese, Fassina (30’ st Sacchi). A disp.: Rinaldi, Lagonigro, Esposto, Konan. All. Lavenia.

ARBITRO: Carrara di Lucca. VOGHERA - Finisce con un tennistico 6-1 il derby del Giovanni Parisi tra OltrepoVoghera e Pro Vigevano Suardese. La formazione lomellina, probabilmente, non meritava un passivo così pesante anche se ha fatto veramente poco. Anzi nella ripresa ha subito

ancora di più il gioco dei ragazzi di Visca. Per la squadra oltrepadana si tratta della quarta vittoria su altrettanti incontri disputati tra le mura amiche, con 14 gol segnati ed appena uno subito. Dopo una prima fase di studio, l’OltrepoVoghera passa con Di Gennaro su punizione e poi gioca sul velluto. Raddoppia con Farina e sfiora in altre circostanze la terza rete.

La squadra di Visca è padrona del campo. I rossoblù ducali badano soprattutto a non prenderle, ma sotto di due reti sono obbligati ad uscire dal guscio. Nella ripresa mister Lavenia mette un’altra punta. I padroni di casa continuano a premere trovando altri due gol. Sul 4-0 arriva la rete della bandiera di Migliavacca. Quindi Di Gennaro firma la sua personale tripletta (quinta segnatura in campionato) e Bruscaglia chiude i conti a tempo scaduto. CLASSIFICA: OltrepoVoghera*, Legnano 19; Trezzano 18; Verbano*, Magenta 11; Sestese*, Fenegrò, Pro Vigevano Suardese 10; Vigevano*, Vergiatese, Solbiasommese*, Sant’Angelo*, Villanterio 8; Bustese, Arconatese* 7; Atletico San Giuliano* 5; Union Villa Cassano 3. (* hanno già riposato).

SERIE D Girone A - 8^ giornata

La Novese sconfitta in trasferta RAPALLOBOGL. NOVESE (primo tempo 1-0)

2 1

MARCATORI: 43’ Franca (R), 52’ Taddeucci (R), 58’ Bortolotto (N). RAPALLOBOGLIASCO: De Martino, Rondelli, Leo, Carteggiato, De Nardin, Carretto, Costantino (80’ Boretaz), Longhi, Taddeucci (72’ Lenzoni), Franca, Rolando (67’ D’Ambroso). A disposizione: Carpi, Vagge, Vaira, Migliaccio, Cargiolli, Mortari. All. Sesia. NOVESE: Canalicchio, Ciccomascolo, Muceli, Firriolo (65’ Corso), Fasano, Malgrati, Bortolotto, Ulloa, Zirilli, Ponsat, Begolo (51’

Sorci). A disposizione: Di Pierri, Cortez, Tassoni, Borghetti, Lombardi, Losi. All. Banchieri. RAPALLO - La Novese torna da Rapallo con una sconfitta. La formazione di Banchieri (nella foto) subisce il gioco dei padroni di casa nella parte finale del primo tempo. Nella ripresa scende in campo più determinata, recriminando su alcuni episodi dubbi. Dopo cinque minuti di ritardo, a causa delle abbondanti piogge che rendono il terreno di gioco impraticabile, parte la sfida. L’avvio è buono, con un certo predominio territoriale dei biancocelesti. Poi si svegliano i liguri che al 43’ passano in vantaggio con una punizio-

tolotto accorcia le distanze. Alla mezzora viene espulso Malgrati per fallo da ultimo uomo su Franca, ma anche in questa circostanza la decisione del direttore di gara lascia perplessi. Nonostante l’inferiorità numerica, la Novese preme e al 40’ reclama per un presunto fallo ai danni di Ciccomascolo in piena area di rigore. C’è ancora tempo per l’espulsione di Lenzoni. ne di Franca. All’inizio della ripresa il primo episodio da moviola: Fasano in anticipo su Taddeucci viene contrastato dentro l’area e va a terra, per l’arbitro è tutto regolare e il numero 9 del Rapallo infila per la seconda volta Canalicchio. Passano sei minuti e Bor-

CLASSIFICA: Vado 18; Giana 16; Caronnese 15; Borgosesia e Chiavari 13; Novese, Chieri e RapalloBogliasco 12; Lavagnese e Albese 10; Asti e Valle d’Aosta 9; Derthona 8; Santhià e Sestri Levante 7; Folgore Caratese, Pro Dronero e Verbania 6.

SERIE D Girone A - 8^ giornata

Pareggio deludente del Derthona DERTHONA VALLEE D’AOSTE

1 1

RETI: 8’ Serlini, 44’ Artaria. DERTHONA: Lamantia, Zefi, Mazzocca (40’ st De Ruggiero), Tavella, Tignonsini (44’ Carru), Dell’Aera, La Caria, Montingelli (A), Mussi, Chirico, Serlini (31’ st Bertocchi). A disp. Lopreiato, Camussi, Bastita, Maggi, Esanu, Menabò. All. Scarnecchia. VALLEE D’AOSTE: Baican, Boi(A), Pascale, Mazzei, Fiore, Rega, Podvorica (A) (9’ st Noro), Furfaro, Di Maira (35’ st Lionetti), Gentile (27’ st Losi), Artaria (E). A disp. Dinaro, Bosonin, Longo, Bedini, Raso, Cammarosano. All. Dossena.

Il giovane Marco Dell’Aera (foto Cappelletti)

ARBITRO: Tursi di Valdarno. TORTONA - Al “Fausto Coppi” il Derthona non va oltre il pareggio contro il

Vallee D’Aoste allenato da mister Dossena. La squadra di Scarnecchia come avviene da qualche domenica gioca un primo tempo buono, creando tante occasioni da rete ma poi cala alla distanza non trovando la forza per vincere la partita. Dopo un inizio arrembante i Leoncelli passano in vantaggio al 7’ grazie al giovane Serlini che sfrutta un passaggio di Mussi e trafigge il portiere rumeno Baican. Al 24’ Mussi ha la palla buona per il raddoppio ma la sua girata in area termina alta. Al termine del primo tempo esce il centrale Tignonsini per infortunio e subito dopo la squadra ospite pareggia con un colpo di testa di Artaria su azione d’angolo. Nella ripresa il Derthona

23

gioca quasi 30 minuti in superiorità numerica per l’espulsione di Artaria ma nonostante tanta buona volontà fatica a creare azioni pericolose. L’unica emozione arriva al 18’ quando una punizione magistrale di Mussi viene deviata con bravura dal portiere Baican. Sul finale entra in campo anche Bertocchi ma i leoncelli non riescono a trovare la zampata vincente. La squadra tortonese con 8 punti rimane nei bassifondi della graduatoria. Domenica prossima il Derthona farà visita alla capolista Vado : saranno necessarie tanta determinazione ed una prestazione importante per uscire dallo stadio “Chittolina” con qualche punto. Domenico Cremonte

Broni espugna Ancona ANCONA BRONI

55 65

ANCONA: Redolf 2, Moroni 4, Sordi 10, Cadoni 11, Garrido 14, Formiconi 12, Mataloni, Gomes 2, Di Donato. Non entrata: Di Sario. All. Gaspari. BRONI: Bergante 6, Besagni 3, Accini 15, Carù, Borghi 11, Corradini 8, Fanaletti C., Zampieri 9, Bona 9, Laterza 4. All. Giroldi.

reggia i conti con due tiri da ARBITRI: Santilli di Re- tre di Borghi (18-18). Da canati e Centonza di Grot- quel momento la partita rimane in perfetto equilibrio. tammare. Le oltrepadane mettono la NOTE: Primo tempo 35-35 testa davanti con un contro(parziali quarti 18-12, 17-23; piede della giovane Bona (22-23 al 24’). Fino alla pau9-11, 11-19). sa lunga è un susseguirsi di ANCONA - Broni espugna mini break, con le due squaAncona, conquistando due dre che arrivano ad avere 1punti che permettono di 2 punti di vantaggio. sbloccare la classifica. Una Le due squadre vanno al rivittoria per nulla scontata, poso in perfetta parità: 35costruita nel secondo tempo 35. Dopo la pausa lunga, Broni parte alla morte e docon una buona prestazione. La Omc Cignoli parte malis- po pochi minuti prende il simo con 1/10 al tiro nei pri- comando delle operazioni. mi cinque minuti, le padrone Mette subito la testa avanti, con un vantaggio costante di di casa volano sull’11-2. Al 6’ le marchigiane sono 3-4 punti. Il terzo parziale si avanti di 12 lunghezze (15- chiude con la Omc Cignoli 3), massimo vantaggio della in vantaggio di due (44-46). Ancona sembra calare, seprima frazione. A quel punto le ragazze di gnando solo 9 punti contro i Giroldi cominciano a gioca- 18 e 17 dei primi due quarti. re come sanno, riportandosi Nell’ultimo parziale le ospiti in partita. A pochi secondi volano sul 44-51. dalla sirena del periodo Un vantaggio che si dilata fiSordi infila una bomba da no al 46-62 (36’). La partita metà campo: si passa dal 15- è virtualmente chiusa, anche 12 al 18-12 in favore di An- se nel finale le marchigiane cona. Broni parte alla grande accorciano le distanze. Franco Scabrosetti nel secondo parziale e paHOCKEY IN LINE SERIE A - 1^ GIORNATA

Rimonta per il Monleale DIAVOLI MONLEALE

2 2

DIAVOLI VICENZA: Alberti; Pozzan, Roffo, Stella, Maran, Stevanoni, Ciresa, Valbusa, Bellisano, Corradin, Bettello, Testa, Delorenzi, Pertile. N.e. Guglielmi. MONLEALE SPORTLEALE: Antinori; Crivellari, Bartheldy, Delfino, Oddone R., Romero, Di Fabio, Fa-ravelli, Frizzera, Oddone P., Moro, Perazzelli. Ne Platè. MARCATORI: pt 4’05” Stevanoni (V), 23’48” Ci-resa (V), st 30’40” Delfino (M), 33’46” Moro (M). VICENZA - Buon esordio del Monleale nel massimo campionato italiano di hockey in line. Tortonesi sfortunati nel primo tempo: dopo aver fallito diverse occasioni da rete hanno subito il gol dei padroni di casa del Vicenza. Verso la fine della

prima frazione i veneti hanno raddoppiato. Nella ripresa si è visto il vero Mon-leale che ha accorciato le distanze con Delfino, bravo a rubare un disco e infilare Alberti. La rete del pareggio è stata siglata da Moro, tra la gioia dei tifosi che hanno seguito la formazione tortonese nella città del Palladio. E sabato prossimo è tempo di derby contro il Novi Ligure, appuntamento alle 20.30 al pattinodromo di Monleale. Pareggio casalingo per il Novi Ligure (4-4 contro i Mammuth Roma). CLASSIFICA: Milano 24, Ghosts Padova, Cittadella 3; Mammuth Roma, Novi, Monleale, Vicenza 1; Asiago, Molinese, Cus Verona 0.

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