Il popolo 21 novembre 2013

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Tortona: la storia del “Dante” in un libro A pagina 15

NOVESE

La raccolta di abiti usati della Caritas

OLTREPO’

Il Touring Club scopre le bellezze di Voghera

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Storica visita di Papa Francesco al Quirinale. Napolitano parla di “dialogo” e il Pontefice di “speranza per tutti”

“Lavoro e famiglia per il futuro dell’Italia” PRIMO PIANO

I valori degli italiani Un’indagine del Censis ci dice che siamo diventati più buoni, ma non andiamo oltre... A PAGINA 6

CULTURA

Le chiese diocesane sono on line

Dentro la visita di DOMENICO DELLE FOGLIE

“Dialogo, dialogo, dialogo…”. Non v’è dubbio alcuno che su questa invocazione, che è anche un impegno umano insopprimibile, Papa Francesco e Giorgio Napolitano, convergono convinti. Quelle parole sono risuonate sotto le volte austere del Quirinale. Le ha pronunciate il presidente della Repubblica, ma il copyright è del Papa. Ed esprimono il segno del Pontificato anche nei rapporti con l’amata Italia, “dove si trovano le radici della mia famiglia terrena”. Parole che spingono il Presidente ad affermare di veder “profilarsi nuove prospettive di quel dialogo con tutti, anche i più lontani e gli avversari”. Un dialogo definito “senza precedenti per ampiezza e profondità tra credenti e non credenti” che per il Presidente può porre le premesse per un “simbolico e sconfinato Cortile dei Gentili”. Il sapore generale di questa visita sta nello stile di sobrietà e nel rapporto di familiarità. Ma denuncia anche, nello spazio CONTINUA A PAGINA 4

Presentato il nuovo sito www.cittaecattedrali.it in cui la Diocesi è protagonista. M. MICHELA NICOLAIS E LUIGI CRIMELLA A PAGINA 4

I 100 ANNI DI LUCHINO DAL VERME

CATALANO A PAGINA 13

DOMENICA 24 NOVEMBRE

L’ultimo capitano di ventura Aiuta i “tuoi” sacerdoti Luchino Dal Verme, conte di Sanguinetto, signore di Zavattarello, di Ruino e così via per citare solo i primi di una lunga sequela di luoghi posti sui nostri colli, è stato l’ultimo “capitano di ventura” nella tradizione di questa storica casata italiana. Oggi centenario, già ufficiale nei Balcani e quindi sul fronte russo, Luchino era entrato in Milano (in cui era nato nel 1913) alla testa della Divisione garibaldina Gramsci, il 27 aprile 1945. E’ stato uno dei protagonisti della lotta di liberazione nazionale.

La domenica di Cristo Re è l’appuntamento annuale che richiama l’attenzione dei fedeli sul ruolo ecclesiale e sociale dei nostri sacerdoti e sulle offerte per il loro sostentamento. È una Giornata Nazionale che si celebra nelle parrocchie italiane da ormai 25 anni. Destinate all’Istituto Centrale Sostentamento Clero, queste offerte sono uno strumento perequativo e di solidarietà nazionale scaturito dalla revisione concordataria del 1984, per sostenere l’attività dei 37 mila sacerdoti diocesani.

BERNINI A PAGINA 11

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VITA DELLA DIOCESI

Giovedì 21 novembre 2013

Giovedì 14 novembre Riunito il Consiglio Presbiterale con i Vicari Foranei

L’attività caritatevole in Diocesi

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Notizie diocesane

IL POPOLO

21 NOVEMBRE/MONACHE DI CLAUSURA

Giornata “Pro Orantibus”

Il Centro “Paolo VI” di Casalnoceto

La sede della Caritas diocesana a Tortona

TORTONA - Si è tenuto giovedì 14 novembre presso il salone della Curia in Tortona il Consiglio Presbiterale. All’incontro sono stati invitati anche i Vicari Foranei. Alle 9.30 Mons. Martino Canessa, che ha presieduto l’assemblea, dà inizio alla recita dell’ora Terza e dichiara aperti i lavori. Tale riunione si pone in continuità con quella dell’estate scorsa ed è incentrata sulla gestione economica della Diocesi. Da primo prende la parola l’Economo Ernesto Stramesi, presentando la nuova situazione della Casa del Clero (Casa Sacro Cuore). Terminato il servizio delle Suore di Sale (Suor Filomena e Suor Maria, nel settembre scorso) si sono succedute tre suore indiane, già operanti nella parrocchia di Lungavilla e c’è stato un avvicendamento anche a livello di personale assistenziale e di cucina. Sono state assunte alcune donne, secondo il contratto delle collaboratrici domestiche. Segue una breve discussione da parte dei presenti, con un ricordo di Mons. Vescovo dei confratelli ammalati e anziani, de-

crocredito, per la prevenzione del triste fenomeno del prestito ad usura e per il sostegno finanziario, attraverso il rilascio di garanzie alle banche, delle famiglie e delle imprese. Da ultimo Davide Cartesegna presenta l’attività di Agape Cooperativa, nelle varie sezioni di produzione e di inserimento lavorativo di disabili e categorie delicate o svantaggiate per l’impiego nella raccolta indumenti, sgomberi, pulizie. La Cooperativa gestisce anche i Centri di Ascolto del disagio sociale (compreso l’Ascolto medico, psicologico, il carcere), le mense e i dormitori di cui due a Voghera e uno a Novi. Don Cesare De Paoli da ultimo presenta l’attività del Centro Medico del “Paolo VI” di Casalnoceto. Ne fa un poco la storia, legata alla figura di Mons. Remotti e ne presenta l’attività divisa in molteplici settori. Don Cesare quindi descrive l’offerta dei servizi riabilitativi: unità gravi, unità disagi neuropsichici, valutazione e cura dell’autismo, unità disturbi psichici e disabilità intellettiva, nuclei diurni, ambulatorio, Residenza as-

genti anche presso altre strutture o presso parenti. Viene ribadita la necessità di rimettere in cammino il Fondo di solidarietà del Clero per i confratelli anziani o ammalati. Viene richiesta una nuova Fondazione del medesimo con la collaborazione di alcuni sacerdoti, che si incontreranno, convocati dal Vicario Generale. La parola passa poi a don Michele Chiapuzzi, direttore della Caritas, per la presentazione dell’attività. Ne illustra soprattutto la funzione pedagogica e morale e dice come la Caritas tortonese attualmente è strutturata. La parola quindi passa ai suoi collaboratori: il primo è Tito Angeleri per il bilancio dei conti correnti. Sono tre e servono alla gestione delle varie iniziative che fanno capo alla Caritas. Quindi PierMario Agnello presenta l’attività dell’A.VO.CA.TO. (Associazione Volontari Caritas Tortona). Descrive l’apporto portato da 37 volontari nei centri d’Ascolto di Tortona, Voghera, Novi Ligure e Broni. Poi passa all’attività della Fondazione Antiusura San Martino e del Progetto Mi-

sistenziale flessibile, Comunità Riabilitativa Psicosociale per minori e Villa Meardi con la sua attività sanitaria di tipo terapeutico e riabilitativo. I dipendenti in totale sono 209. Illustra anche lo stato patrimoniale, evidenziando tutta quanta la cura e l’attenzione necessaria per mantenere il pareggio di bilancio, nonostante gli aumenti dei costi gestionali e dei servizi. Sono previsti anche lavori di ristrutturazione per ottenere l’accreditamento della Regione Piemonte, con investimenti ingenti. Prima della conclusione Mons. Vescovo presenta la questione della soppressione della Parrocchia del Sacro Cuore di Gesù in Casa Percivalle di Borgo Priolo. Il Consiglio Presbiterale, dopo aver udito le motivazione portate da Mons. Vescovo e l’indagine compiuta a suo tempo nella popolazione, approva all’unanimità. Il tempo per alcune comunicazioni di servizio, riguardanti il termine dell’anno della fede e dei prossimi appuntamenti diocesani e verso le 12 l’assemblea si scioglie. Claudio Baldi

Il 24 novembre aiuta i tuoi sacerdoti La domenica di Cristo Re è l’appuntamento annuale che richiama l’attenzione dei fedeli sul ruolo ecclesiale e sociale dei nostri sacerdoti e sulle offerte destinate al loro sostentamento. È una Giornata Nazionale che si celebra nelle parrocchie italiane da ormai 25 anni. Destinate all’Istituto Centrale Sostentamento Clero, queste offerte sono uno strumento perequativo e di solidarietà nazionale scaturito dalla revisione concordataria del 1984, per sostenere l’attività pastorale dei 37 mila sacerdoti diocesani. Infatti, da più di 25 anni i sacerdoti non ricevono uno stipendio dallo Stato ed è responsabilità di ogni fedele partecipare al loro sostentamento, anche attraverso le “Offerte Insieme ai sacerdoti”. “Aiutare in maniera concreta i nostri sacerdoti credo sia un dovere di tutti noi che ne apprezziamo la missione e l’operato. Ogni offerta, anche di minimo importo, sostiene un sacerdote e gli dà energia

per continuare a svolgere la sua missione e aiutare i più poveri. Se crediamo nei sacerdoti, spetta a noi, in prima persona, sostenerli” – spiega il responsabile del Servizio Promozione Sostegno Economico alla Chiesa Cattolica, Matteo Calabresi. Nel 2012 sono state raccolte 113.093 offerte, per un totale di 11.837.437,79 euro. Queste offerte concorrono a rendere possibile la remunerazione mensile dei 34 mila sacerdoti secolari e religiosi a servizio delle 226 diocesi italiane e dei 3 mila sacerdoti che, per ragioni di età o di salute, sono in previdenza integrativa. Sono sostenuti così anche circa 600 sacerdoti impegnati nelle missioni nei Paesi in via di sviluppo come fidei donum. Come fare il versamento Con conto corrente postale numero 57803009 intestato a “Istituto centrale sostentamento clero - Erogazioni liberali, via Aurelia 796, 00165 Roma”,

con uno dei conti correnti bancari dedicati alle offerte, indicati sul sito internet www.insiemeaisacerdoti.it, con un contributo diretto all’Istituto sostentamento clero della diocesi e con carta di credito CartaSi, chiamando il numero verde CartaSi 800-825000 o donando on line (su www.insiemeaisacerdoti.it). Le offerte per il sostentamento sono deducibili fino ad un massimo di 1.032,91 euro ogni anno. L’estratto conto della carta di credito vale come ricevuta. L’offerta effettuata entro il 31 dicembre dell’anno corrente, indicata tra gli oneri deducibili nella dichiarazione dei redditi (modello Unico o modello 730), è da presentare l’anno seguente: - sul modello 730 indicando l’importo dell’offerta nel quadro E (oneri e spese) alla sezione II nel rigo “erogazioni liberali a favore di istituzioni religiose”, - sul modello Unico, nel quadro RP sezione II compilando il rigo “erogazioni liberali a favore di istituzioni religiose”.

Oggi, giovedì 21 novembre, ricorre la memoria liturgica della Presentazione di Maria Santissima al Tempio e, proprio in questa data, la Chiesa celebra la Giornata “Pro Orantibus”, dedicata a tutte le comunità di clausura. La Giornata ha l’intento di far conoscere la realtà dei monasteri, la vita delle monache, la ricchezza spirituale che rappresentano per la Chiesa. L’obiettivo dell’iniziativa è quello di pregare ed essere vicini alle monache “vere antenne sul monte del Signore, nel cuore della Chiesa che arricchiscono con la loro verginità e con l’incessante preghiera per i bisogni dell’umanità”. La Giornata Pro Orantibus fu istituita da Pio XII il 21 novembre 1953, per dare un aiuto concreto alle comunità di vita contemplativa claustrale. Per la ricorrenza di questa Giornata durante l’Anno della Fede e per ricordare le religiose che ogni giorno intercedono per le necessità e le intenzioni della Chiesa universale e del mondo intero, oggi pomeriggio, alle ore 16.45, Papa Francesco si recherà presso il monastero delle monache camaldolesi di Sant’Antonio Abate, all’Aventino, per recitare i Vespri e adorare il Santissimo Sacramento. 22 NOVEMBRE/IN SEMINARIO

Consiglio Pastorale Venerdì 22 novembre, alle ore 18, è convocato il Consiglio Pastorale. La riunione si terrà nel salone del Seminario con il seguente svolgimento: recita dei Vespri, a seguire il saluto di Mons. Vescovo. Il tema dell’incontro sarà: “Come è stato vissuto l’Anno della Fede nelle parrocchie, nelle associazioni e nei movimenti”. A relazionare saranno i rappresentanti delle varie realtà. Varie ed eventuali. Alle ore 19.30 la cena a buffet. 22 NOVEMBRE/IN CATTEDRALE

Si chiude l’Anno della Fede Venerdì 22 novembre, alle ore 21, in Cattedrale, il Vescovo Mons. Martino Canessa presiede la solenne concelebrazione eucaristica in occasione della chiusura dell’Anno della Fede. 24 NOVEMBRE/IN SEMINARIO

Incontro dei Diaconi Il secondo appuntamento del ciclo formativo per l’anno 2013-2014, dedicato ai Diaconi permanenti, si terrà domenica 24 novembre, festa di Cristo Re, alle ore 15.30, presso il Seminario Diocesano. Il tema sarà “Il diaconato permanente in Diocesi: memoria di un cammino e riflessioni sul presente” e a parlarne sarà il Diacono vogherese Luigi Ermano. 25 NOVEMBRE/AL MATER DEI

Conferenza di don Doglio Lunedì 25 novembre, alle ore 21, al Centro Mater Dei di Tortona, si terrà il terzo incontro di catechesi biblica con don Claudio Doglio, insegnante alla Facoltà Teologica di Milano. Il tema della serata sarà “Rut, un Abramo al femminile che sa amare (Dalla carestia al raccolto: il frutto del grembo)”. Gli appuntamenti, poi, si interromperanno nei mesi di dicembre e gennaio e riprenderanno martedì 18 febbraio 2014.

Diario del Vescovo Il Vescovo riceve in udienza lunedì 25 novembre, martedì 26, giovedì 28 dalle 8.30 alle 12.30 e venerdì 29 dalle 8.30 alle 11. Per eventuali comunicazioni, prendere contatto con la Segreteria Vescovile, al mattino (escluso il lunedì), tramite telefono (0131 816635 - fax 0131 816637), via mail: vescovo@diocesitortona.it. o attraverso il sito www.diocesitortona.it

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IL POPOLO

VITA DELLA CHIESA

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La visita al Quirinale Lavoro e famiglia per il futuro

Giovedì 21 novembre 2013

Tra Francesco e Giorgio la chiave del dialogo

Dentro la visita

Giovedì 14 novembre storico incontro tra Papa Francesco e il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano: hanno parlato di “dialogo” e di speranza per il Paese Un Papa e un Presidente che parlano fitto, ben prima dell’inizio e molto oltre i colloqui ufficiali e i ritmi imposti dal protocollo. Non smetteranno più, per tutta la durata del loro incontro, come due vecchi amici che continuano un dialogo riprendendo esattamente da dove si erano interrotti. È questa l’“istantanea” più rappresentativa e simbolica della prima visita al Quirinale di Papa Francesco, il quinto Pontefice a recarsi in quella che fino al 1870 era stata la residenza ufficiale dei Pontefici. Familiarità, sintonia, naturalezza, sobrietà e cordialità gli aggettivi più idonei a descrivere l’atmosfera di una tiepida mattinata romana. “Dialogo, dialogo, dialogo”, le tre “parole d’ordine” di Papa Francesco citate da Napolitano nel suo discorso. Al termine del suo, Papa Bergoglio ha definito quello tra i due “capi di Stato” un “incontro familiare”, perché “dietro la funzione pubblica c’è sempre la famiglia”, come ha spiegato lui stesso, a braccio, salutando i dipendenti del Quirinale con le loro famiglie. Il Quirinale e il Vaticano sono “due colli che si guardano con stima e simpatia”, aveva detto Papa Francesco durante la visita del presidente Napolitano in Vaticano, l’8 giugno scorso. L’impressione della storica visita del 14 novembre è che sia una tappa di un dialogo che continua.

Il colloquio privato tra il Papa e il Presidente è durato circa mezz’ora.

Bussare alla porta “Vorrei idealmente bussare alla porta di ogni abitante di questo Paese, dove si trovano le radici della mia famiglia terrena, e offrire a tutti la parola risanatrice e sempre nuova del Vangelo”. Con queste parole Papa Francesco ha spiegato il senso della sua prima visita al Quirinale, durante la quale ha subito ricordato l’analoga visita del suo predecessore, Benedetto XVI, che definì il Colle “simbolica casa di tutti gli italiani”. Costituzione e Concordato: sono queste, per il Papa, le basi per uno “sviluppo sereno”, all’insegna della “collaborazione”, dei rapporti tra Stato e Chiesa, “al servizio della persona umana in vista del bene comune, nella distinzione dei rispettivi ruoli e ambiti d’azione”.

Lavoro e famiglia La “insufficiente disponibilità di lavoro”, per Papa Francesco, è la prima delle “tante questioni di fronte alle quali le nostre preoccupazioni sono comuni e le risposte possono essere convergenti”, in un momento “segnato dalla crisi economica che fatica ad essere superata” e nel quale “è necessario moltiplicare gli sforzi per alleviarne le conseguenze e per cogliere ed irrobustire ogni segno di ripresa”.

Per il Papa, “il compito primario che spetta alla Chiesa è quello di testimoniare la misericordia di Dio e d’incoraggiare generose risposte di solidarietà per aprire a un futuro di speranza”, perché “là dove cresce la speranza si moltiplicano anche le energie e l’impegno per la costruzione di un ordine sociale e civile più umano e più giusto, ed emergono nuove potenzialità per uno sviluppo sostenibile e sano”. Dopo aver ripercorso idealmente i suoi tre viaggi apostolici nel nostro Paese – Lampedusa, Cagliari, Assisi – dove ha “toccato con mano le ferite che affliggono oggi tanta gente”, il Papa ha fatto notare che “al centro delle speranze e delle difficoltà sociali, c’è la famiglia”, che “mentre mette a disposizione della società le sue energie, chiede di essere apprezzata, valorizzata e tutelata”. Infine, l’auspicio che “l’Italia, attingendo dal suo ricco patrimonio di valori civili e spirituali, sappia nuovamente trovare la creatività e la concordia” necessarie per “promuovere il bene comune e la dignità di ogni persona”.

Per una “cultura dell’incontro” Il discorso di benvenuto da parte del Presidente Napolitano all’ospite di “oltre Tevere” è stato ricco di espressioni di sincera e aperta considerazione e simpa-

tia nei confronti del Papa. “Genuini sentimenti di vicinanza e di affetto”, ha ricordato, che suggellano un clima del tutto riconciliato tra Stato e Chiesa e che sanciscono l’acquisizione culturale e istituzionale “della laicità e sovranità dello Stato”, da un lato, e della “sovranità della Chiesa”, dall’altro, entrambi impegnati per “la promozione dell’uomo e del bene del Paese”. Napolitano si è anche avventurato in spazi non “suoi”, quando ha affermato a proposito dei pronunciamenti pontifici: “Ci ha colpito l’assenza di ogni dogmatismo, la presa di distanze da ‘posizioni non sfiorate da un margine di incertezza’, il richiamo a quel ‘lasciare spazio al dubbio’ proprio delle grandi guide del popolo di Dio”. Un elogio aperto allo stile di dialogo “con tutti”, così tipico del Papa, “anche con i più lontani e gli avversari”: “Quanto siamo lontani nel nostro Paese da quella ‘cultura dell’incontro’”, ha esclamato Napolitano. Infine, il Presidente ha parlato delle “sfide”: quelle internazionali (guerre, povertà, disoccupazione) e quelle italiane, con la politica alle prese con “la piaga della corruzione e dei più meschini particolarismi”, in un Paese “travolto da esasperazioni di parte in un clima avvelenato e destabilizzante”. M. Michela Nicolais e Luigi Crimella

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di un incontro per certi versi storico, uno squilibrio di fondo. Infatti sembra molto più quanto lo Stato si attenda dal contributo della Chiesa e dei credenti, di quanto la stessa Chiesa attraverso le parole del Papa abbia potuto manifestare e in qualche modo garantire. Nell’ottica dell’assoluta sobrietà di Papa Francesco, del suo rifiuto programmatico di ogni trionfalismo, della sua scelta di piegarsi sui più poveri e i più deboli “per curare le ferite e riscaldare i cuori”, del suo desiderio di comunicare con tutti con semplicità e di essere compreso sino in fondo, della sua volontà ferrea di mettere Gesù al primo posto e se stesso e ciascuno di noi in secondo piano, si comprende bene il profilo del discorso del Santo Padre. Nessuna ingerenza, ma un “bussare alla porta di ogni abitante di questo Paese”, un offrire amicizia e rispetto nella “distinzione dei rispettivi ruoli e ambiti d’azione”, un garantire solidarietà per le difficoltà del popolo e dei giovani, ma soprattutto un ribadire ciò che “spetta alla Chiesa”. Ovvero, “testimoniare la misericordia di Dio e incoraggiare generose risposte di solidarietà per aprire a un futuro di speranza”. Speranza di cui l’Italia e gli italiani hanno un disperato bisogno. Infine, lo stesso richiamo al valore e al “ruolo insostituibile” della famiglia non ha nulla di assertivo o impositivo, quanto una mite richiesta di garantire “stabilità e riconoscibilità dei legami reciproci”. Quasi a farsene portavoce, Francesco si spinge a dire che la famiglia “mentre mette a disposizione della società le sue energie, chiede di essere apprezzata, valorizzata e tutelata”. Staremo a vedere, anche perché risuonano tremendamente impegnative le parole del presidente della Repubblica quando evoca la “sfida antropologica”.

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Una sfida dovuta al cambiamento della percezione di sé da parte delle persone, mentre la Chiesa persegue nella difesa dell’umano. Come non pensare alla grande intuizione di Papa Francesco che ha fortemente voluto il Sinodo dei vescovi sul futuro della famiglia nel mondo? E a quelle 38 domande che lo stesso Francesco ha voluto rivolgere all’intero mondo cattolico per capire meglio la famiglia e poter rivisitare la pastorale della famiglia e per la famiglia? Ecco una sintonia da non perdere e da far maturare nella distinzione dei rispettivi ruoli e ambiti d’azione. Nel frattempo ci sarebbe da indagare cosa l’Italia si attende dalla Chiesa di Francesco. Ad ascoltare con attenzione le parole del presidente della Repubblica, c’è da meravigliarsi. Per tutti i richiami allo stile di Francesco, ma anche alla sua capacità di favorire la “cultura dell’incontro” e di “trasmettere i valori del messaggio cristiano”. “Questo amore per gli altri – afferma Napolitano – sprigiona potenzialità nuove per combattere il dilagare dell’egoismo, dell’insensibilità sociale e del più spregiudicato culto del proprio tornaconto personale”. E l’Italia, invece, vive una “faticosa quotidianità, dominata dalla tumultuosa pressione e dalla gravità dei problemi e stravolta da esasperazioni di parte in un clima avvelenato e destabilizzante”. Dinanzi a questa durissima analisi che chiede una reazione, possiamo solo rispondere da italiani (e da cattolici) che almeno noi non aggiungeremo veleni a veleni. Papa Francesco ci insegna che dobbiamo semplicemente essere noi stessi, rispondendo con la voce della nostra coscienza. Con quella creatività e quella concordia che il Papa ha augurato a tutti gli italiani. Sarà poco, ma è quello che possiamo. Domenico Delle Foglie

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IL POPOLO

IL VANGELO DELLA DOMENICA

Giovedì 21 novembre 2013 24 Novembre - DOMENICA DI CRISTO RE

IL COMMENTO AL VANGELO “Nostro Signore Gesù Cristo Re dell’universo”: questo è il titolo della festa di oggi, ultima domenica dell’anno liturgico; un titolo altisonante, a prima vista in contraddizione con il brano evangelico, che lo ricorda crocifisso, schernito e deriso. “Ha salvato altri: salvi se stesso, se è lui il Cristo di Dio”, dicono i capi del popolo e i soldati romani. In effetti, il modo in cui il vangelo di questa domenica presenta la regalità di Gesù è paradossale: umanamente, l’opposto di quanto ci si aspetterebbe. Il Re dell’universo vi appare non certo trionfante, ma anzi tragicamente sconfitto, visto che è inchiodato al legno di una croce proprio per la sua pretesa di regalità, come dichiara beffarda la motivazione della condanna scritta sul suo capo: “Gesù Nazzareno Re dei Giudei”.

“Oggi sarai con me nel paradiso”

Tiziano Vecellio (1489-1576), “Gesù Cristo e il buon ladrone”,1563, Pinacoteca Nazionale, Bologna

Lc 23,35-43 In quel tempo, [dopo che ebbero crocifisso Gesù,] il popolo stava a vedere; i capi invece deridevano Gesù dicendo: «Ha salvato altri! Salvi se stesso, se è lui il Cristo di Dio, l’eletto». Anche i soldati lo deridevano, gli si accostavano per porgergli dell’aceto e dicevano: «Se tu sei il re dei Giudei, salva te stesso». Sopra di lui c’era anche una scritta: «Costui è il re dei Giudei». Uno dei malfattori appesi

alla croce lo insultava: «Non sei tu il Cristo? Salva te stesso e noi!». L’altro invece lo rimproverava dicendo: «Non hai alcun timore di Dio, tu che sei condannato alla stessa pena? Noi, giustamente, perché riceviamo quello che abbiamo meritato per le nostre azioni; egli invece non ha fatto nulla di male». E disse: «Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno». Gli rispose: «In verità io ti dico: oggi con me sarai nel paradiso».

IL SANTO DELLA SETTIMANA - a cura di Daniela Catalano

Sant’Andrea Dung - Lac Il 24 novembre la Chiesa fa memoria di un gruppo di 117 santi canonizzati da Giovanni Paolo II il 19 giugno 1988 e noti come “martiri del Vietnam”. A formare il gruppo ci sono 8 vescovi, 50 sacerdoti e 59 laici. Di questi 96 sono vietnamiti, 11 spagnoli e 10 francesi. Il capofila è sant’Andrea Dung - Lac, considerato il primo per una questione di tipo cronologico. La sola colpa di questo gruppo di santi era quella di essere cristiani. In Vietnam il cristianesimo arrivò nel secolo XVI con padre Alessandro de Rhodes, missionario francese, considerato il

Sacerdote vietnamita, si impegnò a diffondere il Vangelo e subì il martirio pur di non rinnegare la fede primo apostolo di questa Chiesa asiatica, divisa in tre regioni: Tonchino, Annam e Cocincina. Nel 1645 padre de Rhodes fu espulso e da quel momento fu un susseguirsi di persecuzioni, alternate da periodi di pace, in cui i missionari di varie Congregazioni si stabilivano nelle regioni e si impegnavano nella formazione del clero locale e dei catechisti. Dal 1645 al 1886, si ebbero ben 53 editti contro i cristiani con la morte di circa 113.000 fedeli. Il santo di cui parliamo, Sant’Andrea Dung fu proprio un catechista. Nacque, nel 1795, nella provincia di Bac-Ninch, da genitori pagani, tanto poveri da essere obbligati a venderlo a un catechista, il quale lo condusse con sè alla missione cattolica di Vinh-Tri, retta dalle Missioni Estere di Parigi. Nella missione fu battezzato, istruito e dopo otto anni promosso catechista. Il ragazzo si dimostrò buo-

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no, intelligente e pronto ad interessarsi al bene degli altri. Fu battezzato con il nome di Andrea Dung. Frequentò la scuola locale e intraprese gli studi teologici che si conclusero il 15 marzo 1823 con l’ordinazione sacerdotale. Iniziò subito con entusiasmo la sua missione di parroco, esercitando il ministero in varie parrocchie sparse nella regione Tonchino. Il santo si ritrovò in mezzo a molte difficoltà e subì ritorsioni, attentati e minacce di morte. Le persecuzioni contro i cristiani erano caratterizzate da spietata ferocia. I sacerdoti locali e i catechisti stranieri erano sgozzati. Ai catechisti indigeni era impressa sulla guancia, con marchio di fuoco, la scritta “Ta dao”, ossia “Falsa religione”. I semplici cristiani per salvarsi dovevano rinnegare la fede calpestando la croce davanti ai giudici. Durante il regno di MinhManh (1820-1841), proprio quando Andrea Dung diventò sacerdote, la persecuzione contro i cattolici del Tonchino si inasprì. Mediante una serie di editti il sovrano espulse tutti i missionari stranieri e distrusse le

chiese. Ordinò che la pratica del cristianesimo fosse considerata un reato punibile con la morte e fosse condannato a morte chi osava nascondere un cristiano. P. Andrea Dung, intanto, continuava a svolgere il suo apostolato sacerdotale a rischio della propria vita, amministrando i sacramenti di nascosto. Un giorno fu arrestato e condotto alla prefettura di Ly-Nham, dove fu riscattato dalla generosità dei cristiani che pagarono per lui tre verghe di argento. Per poter continuare il suo ministero in incognito cambiò il nome di Dung in quello di Lac e si spostò continuamente da un luogo all’altro per sfuggire alla cattura. Sconfortato per quella esistenza clandestina, arrivò ad esclamare: “Quelli che muoiono per la fede, salgono al cielo; noi, invece, ci nascondiamo continuamente, offriamo denaro per sottrarci ai persecutori! Sarebbe meglio lasciarsi arrestare e morire!”. Poco tempo dopo subì il martirio. Il 10 novembre 1839 fu arrestato per la seconda volta. Condotto in carcere fu rimesso in libertà, dietro versamento di duecento pezzi d’argento raccolti tra i cristiani. Appena fuori dalla prigione salì su una barca per attraversare il fiume. Raggiunta l’altra riva si trovò in difficoltà e tese la mano per essere aiutato a scendere a terra. Ad aiutarlo fu il segretario del prefetto che lo riconobbe esclamando: “Ho preso un maestro di religione”. Nuovamente arrestato, il 16 novembre, fu condotto nella prigione di Hanoi dove subì vari interrogatori e inviti a calpestare la croce. Lui restò fermo nella fede e accettò con serenità la condanna alla decapitazione, che fu eseguita il 21 dicembre 1839. Con lui fu ucciso il sacerdote Pietro Truong Van Thi, che lo aveva ospitato. Fu beatificato il 27 maggio 1900.

Ma anche lì, proprio lì, nell’abisso della sua umana umiliazione, egli manifesta il carattere senza pari della sua sovranità: quando uno dei due crocifissi con lui, riconosciute le proprie colpe, gli si rivolge con fiducia, negli spasimi dell’agonia egli trova modo di riaffermare l’esistenza di quel suo regno e nel contempo la sua autorità su di esso, con una veramente divina risposta: “Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno”… “In verità ti dico, oggi sarai con me nel paradiso”. Egli è re, non perché comanda, ma perché serve; serve gli uomini, tutti gli uomini, amati al punto da dare per loro la vita e così offrire loro l’accesso a una vita infinitamente migliore. Quando si parla di re, principi, sultani e affini, riferendosi al passato si evocano spesso despoti crudeli, mentre guardando all’oggi si designano di solito fastidiose figure di nababbi che nuotano nei petrodollari, o patetici personaggi ormai privi di potere, buoni per le cronache del gossip. Limiti del linguaggio: il titolo di re così inteso, associato a Cristo appare inadatto, anzi fuorviante, sicché forte è la tentazione di cambiarlo; si potrebbe preferire, ad esempio, il corrispondente in uso tra i cristiani orientali: Pantocrator, cioè Signore universale. Peraltro, se si continua a chiamarlo re è solo perché tale lo dichiarano gli stessi vangeli, pur precisando subito che egli è un re tutto speciale, neppure lontanamente assimilabile a quelli dell’umana esperienza. Lo dichiarò lo stesso Gesù su richiesta del despota che lo mandò a morte, Ponzio Pilato. Limiti del linguaggio: egli si dichiarò re, solo perché ai suoi ascoltatori mancavano parole più adeguate ad esprimere la peculiarità della sua natura e della sua missione. Cercando di precisarla, anzitutto è da ricordare che egli è re non di questa o quella porzione del suolo terrestre, ma dell’intero creato; non di un popolo particolare, ma di tutti gli uomini di tutti i tempi, invitati in un regno che comincia qui quando - e nella misura in cui - si instaura nelle menti e nei cuori di chi liberamente vi aderisce, e trova la sua piena realizzazione nella vita oltre questa. Ci diceva Giovanni Paolo II: “La contemplazione di Cristo non può fermarsi al crocifisso. E’ a Cristo risorto che la Chiesa guarda. Nel volto di Cristo contempla il suo tesoro e la sua gioia. La Chiesa sempre prosegue nel suo cammino, per annunciare Cristo al mondo: Egli è lo stesso ieri, oggi e sempre. Il nostro programma di vita si incentra in Cristo Gesù, da conoscere, amare, imitare, per vivere in lui la vita trinitaria e trasformare con lui la storia”. Gesù si è donato tutto a noi, fin sulla croce, ci ha salvati, ci ha fatti suoi nella libertà dell’amore; noi siamo suoi, io sono suo. Sono suo in ogni momento. E’ importante che impari a scegliere di essere di Gesù in ogni momento, in ogni situazione di vita, in ogni ambiente; che io sia annunciatore del suo regno, testimone del suo amore, costruttore di questo regno di amore, di giustizia e di pace, sulla terra, per essere partecipe poi di quello eterno nel cielo. LE LETTURE DELLA DOMENICA

Prima Lettura 2Sam 5,1-3 Salmo Responsoriale Sal 121 Seconda Lettura Col 1,12-20


IL POPOLO

PRIMO PIANO

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Giovedì 21 novembre 2013

Siamo diventati più buoni Ma non andiamo oltre

L’indagine Censis ”I valori degli Italiani 2013, il ritorno del pendolo”

Nel vocabolario degli Italiani trovano sempre più spazio termini come “socialità”, “altruismo”, “collaborazione”. I “valori” per dirla con una parola sola. È per alcuni versi singolare il quadro che emerge da un’indagine del Censis presentata alcuni giorni fa a Roma dal titolo “I valori degli Italiani 2013, il ritorno del pendolo”. Cosa c’entra un pendolo con una ricerca lo spiega Giuseppe De Rita illustrando i dati: “I numeri dicono che la crisi antropologica ha consumato il suo slancio. Ma questo non vuol dire che l’egoismo, la passività, l’irresponsabilità, il materialismo stiano improvvisamente svanendo. Anzi sono al loro punto massimo, ma mostrano di non avere la forza necessaria per andare oltre”. Da qui il paragone con il pendolo. “Le energie per un’inversione di rotta ci sono tutte, ma si tratta di un’energia potenziale, che ancora non si è attivata e che è impossibile sapere dove ci porterà”, ha spiegato De Rita. L’indagine del Censis ci offre l’immagine di un Paese in cui “l’egoismo è stanco” e in cui “cresce la voglia di ritrovare l’altro”. Un Paese abitato da “cittadini preoccupati, ma non disperati”. La voglia di altruismo c’è, tanto che aiutare chi è in difficoltà trasmette maggiore energia positiva che non l’idea di occuparsi del proprio benessere in palestra o in un centro estetico. Il 29,5% degli italiani afferma di ricevere moltissima carica dalla possibilità di aiutare qualcuno in difficoltà, e la percentuale rimane costante in tutte le classi di età, segno di una voglia comune di ritrovare l’altro. Soprattutto se si pensa che la possibilità di fare qualcosa per il proprio benessere, come andare in palestra o fare massaggi, darebbe molta carica a una quota inferiore (il 16%) dei cittadini. Il 40% degli italiani si dice molto disponibile a fare visita agli ammalati.

Più del 36% si dice assolutamente pronto a rendersi disponibile in caso di calamità naturale, per contribuire al bene comune. Il 37% si dice molto o abbastanza disponibile a dare una mano nella manutenzione delle scuole (il 21% è “molto” disponibile). Questa percentuale al Sud aumenta fino al 41%, 6 punti percentuali in più rispetto al NordOvest: evidentemente, laddove il bisogno è più forte, gli italiani sono pronti a mettersi in gioco. Anche per la manutenzione delle spiagge e dei boschi, più di un terzo degli italiani si dice pronto a collaborare (il 34%), mentre il 37% si trincera dietro un più interlocutorio “forse”. Anche in questo caso al Sud l’energia potenziale sembra maggiore (la percentuale sale al 36%) rispetto al Nord-Est (33%), dove probabilmente l’emergenza è meno sentita. L’amore più forte rimane quello per le persone che ci sono vicine: l’80% degli italiani afferma di

amare moltissimo i propri familiari, il 64% il proprio partner, il 22% i colleghi di lavoro. Il 26% ritiene di vivere in un territorio in cui la coesione sociale è forte, per il 64% è discreta, solo il 9% pensa che sia modesta. E soltanto il 10% pensa che l’onestà dei cittadini che abitano nel suo territorio sia scarsa. Il 59% degli italiani afferma che curare la propria spiritualità procura una buona dose di energia positiva. Si diffonde una sorta di “papafrancescanesimo”. La figura del nuovo Papa sta risvegliando in molti l’interesse non solo per la fede, ma più in generale per la vita spirituale e il gusto per una certa frugalità nei consumi. E quale cultura del lavoro si affermerà nel prossimo futuro? Meno competizione e più collaborazione? Il 35% degli imprenditori italiani ritiene che collaborare bene con i colleghi darebbe molta carica. E così la pensa quasi il 31% degli artigiani. Potrebbe farsi stra-

Giuseppe De Rita, fondatore e presidente del Censis

da una nuova cultura imprenditoriale, più collaborativa, in grado di essere trainante per il Paese, se prevarrà la voglia di riscoprire l’altro come alleato e non come competitor. Certamente non tutti gli italiani dormono sonni tranquilli. Oggi l’85% si dice preoccupato e il 71% indignato, ma solo il 26,5% dice di sentirsi frustrato e il 13% disperato. Al contrario, il 59% degli italiani si sente vitale (e anche il 48% degli over 65 anni). Le preoccupazioni e l’indignazione, non solo non si sono mutate in frustrazione e disperazione, ma non hanno indebolito la vitalità individuale. Il Paese è tutt’altro che spento. Semmai è in attesa di un segnale: il 46% degli intervistati ammette di trovarsi nella condizione in cui vorrebbe fare qualcosa, ma non sa che cosa. Si tratta di un riposizionamento forse solo ideale, solo immaginato, una voglia di recuperare i beni morali come “beni rifugio” in un contesto che percepiamo

come degradato. Nel Paese si prepara una reazione al degrado antropologico, una reazione che però aspetta di essere incanalata e condotta. La spinta ideale mostra di avere sufficiente energia per far sì che il ritorno del pendolo sia un percorso evolutivo e non involutivo. Ma si avverta l’assenza di una regia che coaguli tutte queste energie: oggi il 67% degli italiani non si sente rappresentato da nessuno. Italiani più buoni, dunque? Forse, ma è altruismo autentico o solo una fase di stallo dell’egoismo dovuto alla stanchezza e al logorio della competizione? E quanto c’entrano l’elezione di Papa Francesco e la crisi in corso? A tutte queste domande hanno cercato di rispondere in occasione della presentazione ufficiale della ricerca Massimo Franco, editorialista del Corriere della Sera; Goffredo Fofi, saggista e critico cinematografico e lo stesso Giuseppe De Rita, fondatore e presidente del Censis. Per Massimo Franco la figura del Pontefice “sta risvegliando in molti l’interesse non solo per la fede, ma più in generale per la vita spirituale”, e “il gusto per una certa frugalità nei consumi”. Il problema vero dell’Italia, aggiunge, “non sono i giovani”, che anzi costituiscono una preziosa risorsa, ma “una classe adulta viziata e abituata a vivere di rendita”. Di Paese “in piena decadenza” e di “mutazione velocissima” che crea “spaesamento” e “spossessamento” parla Goffredo Fofi. La politica è “morta”, il conflitto “assente” e si cerca “solo il consenso”, mentre gruppi e associazioni “sono la vera risorsa del Paese da cui occorre ripartire”. Gravi anche le responsabilità della cultura: “Oggi – avverte Fofi – manca la tensione civile dei grandi artisti e intellettuali del passato che si sentivano responsabili anche della cosa pubblica”.

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Giovedì 21 novembre 2013

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O

IL POPOLO dell’ VOGHERA - CASTEGGIO - BRONI

SS. MESSE FESTIVE a VOGHERA Duomo di Voghera (tel. 43532) ore 8,30-10-11,15-17,30 (sabato 17,30). S. Rocco (tel. 41206) ore 8-10,30-12-18 (sabato 18). S. Vittore (tel. 41677) ore 10,30-18 (sabato 18). Pombio (tel. 43688) ore 8,45 (Centro Madonna di Fatima) 11-18 (sabato 18). S. Maria della Salute (tel. 41315) ore 8-10,30-18 (sabato 18). S. Pietro (tel. 41856) ore 8-10-11,15 (sabato 17). Resurrezione (tel. 44674) ore 11 (sabato 17). Santa Maria delle Grazie (tel. 47889) ore 7,30-9,30-11,30-17,30 (sabato 17.30). Medassino (tel. 640395) ore 8-11-17 (sabato 17,30). Torremenapace (tel. 646108) ore 11. Campoferro ore 11. Oriolo (tel. 379578) ore

11. Carmine festivo 11,15. Ospedale ore 17. Gerlina ore 9. San Sebastiano (rito bizantino ucraino) ore 14. San Giovanni (rito ortodosso rumeno) ore 10. Farmacie di turno aperte dal 21 al 27 novembre 2013 Giovedì 21: Callegari, Via Grattoni, 6 - (tel. 0383 43573) Venerdì 22: Comunale 3, Via Emilia, 251 - (tel. 0383 62063) Sabato 23: Gandini, Via Emilia, 41 - (tel. 0383 41425) Domenica 24: Gregotti, Piazza Duomo, 16 - (tel. 0383 41427) Lunedì 25: Comunale 1, Viale del Lavoro 1 - (tel. 0383 642135) Martedì 26: Gazzaniga, P.tta Garibaldi, 17 - (tel. 0383 43104)

LTREPO’

STRADELLA - VALLE STAFFORA Mercoledì 27: Comunale 2, V.le Repubblica, 51 - (tel. 0383 40436) Edicole aperte domenica 24 novembre 2013 (Turno B): Bettaglio, via C. Emanuele; Bertora, via Verdi; Dematteis, via Emilia 23; Ferlini; via Rosselli; Rota viale Repubblica; Mingrone corso XXVII Marzo; Salvagnin, via Lomellina; Ravaglia, piazza san Bovo; La Notizia di Sala, via Don Minzoni; Tres via Grattoni; Zolla via Cavour; Mossolani, via Cattaneo; Cartolandia strada Valle. Distributori aperti domenica 24 novembre 2013 (Turno F): AGIP, via Lomellina 50.

Voghera L’assessore Marina Azzaretti organizza i nuovi incontri

EMERGENZA/SOCIALE

Il Touring Club scopre Voghera

Aumentano i poveri nelle nostre valli

VOGHERA - Proseguono le iniziative culturali a Voghera con incontri gratuiti aperti a tutta la cittadinanza, conferenze con visite guidate a cura dell’assessorato alla Cultura del comune di Voghera coordinato da Marina Azzaretti e del Touring Club Italiano. Dopo il successo della visita al castello visconteo di domenica scorsa caratterizzata dall’interessante relazione sui restauri da parte dell’architetto Paolo Savio della Soprintendenza di Milano, domenica 15 dicembre alle 15 sarà organizzato a Casa Gallini un incontro sulla Col-

Domenica 15 dicembre a Casa Gallini una lezione sulla pinacoteca del palazzo e sulle opere d’arte dei vari autori che contiene lezione dello stesso Carlo Gallini. Interverranno Antonella Bruni e Mirella Gobbi che guideranno i partecipanti alla scoperta dello storico edificio e della sua Quadreria. “Da quando ricopro il ruolo di assessore alla Cultura mi sono prefissa lo scopo di promuovere Voghera come città ricca di storia, cultura ed arte ed è per questo che ho avviato e sostenuto una serie di iniziative che valorizzino il patrimonio di cui la nostra città può vantarsi. – spiega l’assessore Marina Azzaretti – L’interesse per Voghera da parte del Touring Club Italiano, una delle più importanti associazioni turistiche sorta nel 1894, non fa altro che avvalorare quello in cui ho sempre creduto, cioè che la nostra città è un luogo pieno di potenzialità, un luogo da scoprire. Il primo articolo del-

Paolo Savio e Marina Azzaretti; sotto: l’incontro culturale a Voghera

lo statuto di questa associazione, che condivido pienamente, recita: il T.C.I. intende collaborare alla tutela e alla educazione ad un corretto godimento del patrimonio italiano di storia, d’arte e di natura, che considera nel suo complesso bene insostituibile da trasmettere alle generazioni future”. Secondo Marina Azzaretti il ciclo di incontri proposto ben si inserisce

dunque in quella che è la filosofia operativa e la mission del Comune e si presenta come una ulteriore occasione importante per tutta la comunità ireinse di riconoscere, comprendere e amare le bellezze storico artistiche della città di Voghera. “Il castello Visconteo con i suoi affreschi e Palazzo Gallini con la sua quadreria sono due dei monumenti che meglio identificano il grande potenziale di cui disponiamo – continua Marina Azzaretti – ma allo stesso tempo sono solo una piccola parte di ciò che possiamo offrire. Mi auspico che questo sia solo l’inizio di una proficua collaborazione con il Touring Club Italiano affinché Voghera diventi presto destinataria e meta di un turismo culturale consapevole, affinché possa essere sempre più percepita come città viva e da vivere e per questo”. Nel 2014 saranno previste altre conferenze sul patrimonio storico-artistico di Voghera. Mattia Tanzi

PASSO PENICE - I primi eventi della stagione

Si tornerà a sciare PASSO PENICE - La pista da sci del Passo Penice che si trova sul confine tra i comuni di Romagnese e Bobbio, si prepara alla stagione invernale 2013/2014 con un calendario che vede già fissati diversi eventi. In attesa di abbondanti nevicate sono già state inserite alcune manifestazioni. Il 29 dicembre sarà organizzata la tradizionale fiaccolata natalizia sugli sci mentre il 3 gennaio 2014 si svolgerà una gara amatoriale a coppie che si sfideranno su un percorso obbligato sulla pista turistica.

Dovranno superare insidie, tranelli, e giochi fino all’arrivo. Invece, sabato 8 febbraio si terranno gare di bob (singola e a coppie), slalom gigante e di snow board. L’impianto sportivo dispone di cannoni artificiali ed è facilmente raggiungibile sia dalla provincia di Pavia sia da quella di Piacenza. Nel territorio appenninico esistono altri due centri per lo sci invernale: uno a Ceci e l’altro ai Piani del Lesima. Entrambe le località sono caratterizzate da anelli per lo sci da fondo.

BAGNARIA - Aumentano i poveri nella montagna pavese. A segnalare la tendenza inversa rispetto a quella raccontata da diversi media e alcuni politici che parlano di ripresa è l’associazione Onlus Albero Fiorito di Bagnaria. Qui, in queste valli, la perdita di posti di lavoro, la presenza di poche aziende penalizzate da una viabilità che non aiuta sta provocando un aumento di persone che faticano a procurarsi i beni di prima necessità. L’associazione Albero Fiorito nata nel 2012 e operativa dal febbraio del 2013, aveva iniziato ad occuparsi di 40 persone che vivono nell’impossibilità di poter comprare cibo e prodotti per l’igiene personale. Nel mese di novembre queste persone sono diventare 90 e altre 10 hanno chiesto di poter essere aiutate. “Le famiglie in difficoltà di cui ci stiamo occupando da tempo abitano a Voghera, Rivanazzano Terme, Godiasco, Ponte Nizza, Pozzol Groppo, Val di Nizza, Ruino, Bagnaria, Varzi, Menconico e Zavattarello. – spiegano il presidente dell’associazione Marco Chiesa e il sindaco di Bagnaria Gianluigi Bedini (socio fondatore). – I poveri, al di là di quanto emerge in tv e sui giornali, sono in aumento ed è per questo motivo che come associazione chiediamo maggiore generosità da parte di chi può fornire qualsiasi forma di contributo.

Il banco alimentare che abbiamo istituito, da tempo, non assicura più una fornitura adeguata. Confidiamo nella sensibilità verso questo tipo problemi da parte delle persone, che soprattutto nel periodo natalizio, saranno più disponibili a gesti solidali”. Di questi 100 poveri il 50 per cento è rappresentato da italiani del posto mentre la restante metà da cittadini comunitari ed extracomunitari che sono rimasti disoccupati. “Nelle prossime due settimane rafforzeremo il nostro impegno volto alla ricerca di aiuti concreti – continuano i rappresentanti della Onlus – Tra le iniziative messe in atto fino ad oggi c’è anche una forma di aiuto nei confronti di quegli alunni delle scuole che si trovano in difficoltà economiche (acquisto di materiale scolastico, accesso alla mensa, partecipazione alle gite e altro). Nel territorio della Comunità Montana oltre a queste situazioni limite ci sono anche tanti anziani che faticano ad arrivare alla fine del mese, percependo una pensione minima di 500 euro. I comuni stanno cercando in ogni modo di mantenere certi servizi agevolati e gratuiti nei confronti di questa fascia della popolazione che tende ad aumentare. Purtroppo non ci sono solo i centenari che soffiano sulle candeline, ma tanti anziani che le stesse candeline non riescono nemmeno ad acquistarle.


IL POPOLO

VOGHERA E OLTREPO’

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Torrazza Coste Da sabato a lunedì all’interno di “Emergente 2013”

Abbinamenti eccellenti a Riccagioia

TORRAZZA COSTE - Riccagioia presenta la prima edizione di “Abbinamenti eccellenti”, evento pensato dalla Direzione Agricoltura di Regione Lombardia assieme con Ersaf per promuovere e valorizzare i prodotti tipici enogastronomici della Lombardia. L’evento si terrà a Riccagioia dal 23 al 25 novembre, in concomitanza con “Emergente”, la gara tra gli chef nascenti ideata dal giornalista Luigi Cremona (nella foto). Nella magnifica cornice offerta dagli edifici storici di Riccagioia,

“Emergente” e “Abbinamenti Eccellenti” daranno spazio al gusto, ai migliori cibi, ai vini di qualità e alla cultura eno-gastronomica. “Abbinamenti Eccellenti” si focalizzerà sui prodotti della Lombardia, con spazi dedicati, collocandosi all’interno di “Emergente”, ma mantenendo una sua identità precisa. Padrino dell’evento sarà lo chef oltrepadano Damiano Dorati, che sarà il portavoce dell’eccellenza enogastronomica lombarda. Damiano, giovane e talentuoso

cuoco della “Cà Vegia” di Salice Terme, sarà il protagonista delle tre vetrine dedicate ad “Abbinamenti Eccellenti”. In particolare il sabato sarà il portabandiera dei sapori lombardi alla gara degli chef dell’Area Gourmet di “Eccellente” e proporrà tre piatti a base dei prodotti enogastronomici della Lombardia: diplomatica di vitello, raviolo di farina di castagne ripieno di polenta e taleggio, baccalà moderno. Domenica lo chef troverà spazio dentro alla Class Room, dedicata agli approfondimenti eno-gastronomici. In questo contesto saranno presentati i prodotti tipici lombardi prescelti, abbinati ai vini lombardi Dop e Docg: Consorzio di Tutela Vini San Colombano (Lodi), Consorzio Tutela Oltrepò Pavese (Pavia), Consorzio Tutela Vini Mantovani (Mantova). I piatti saranno risotto Carnaroli con crema di zucca al cuore di taleggio; aspic di lambrusco con lenticchie, mostarda e salame cotto; ris e lat al moscato Oltrepò Pavese con crescenza montata, chips di parmigiano e caprino. Il sommelier di Ais Pavia, Elisa Cremonesi, illustrerà gli abbinamenti tra piatti e vini. Il lunedì spazio alla fantasia dello chef, con i migliori cibi lombardi gustati assieme con i migliori vini. Nei tre giorni non mancheranno esperti che daranno informazioni e consigli sui prodotti e sugli abbinamenti tra cibi e vini. Inoltre, sarà a disposizione del pubblico un’ampia raccolta di materiale informativo sui prodotti eno-gastronomici lombardi.

VARZI - Alla Fondazione San Germano con la C.R.I. di Voghera e Porana Eventi

Protagonisti del “Festival del sorriso” Unione di gusto

VARZI - “Sono felice perché in questo momento sento che tutti mi vogliono bene”: sta nella semplicità di queste parole pronunciate da Roberto, originario di Pavia ma residente da alcuni anni alla “Casa degli Amici” di Varzi, il significato del pomeriggio vissuto presso la Fondazione S. Germano in occasione della “Festa del sorriso”, che ha radunato come ogni anno i ragazzi diversamente abili di alcune strutture del territorio. Roberto ha vinto il Premio della Bontà assegnato dagli animatori ed educatori presenti, cantando “Se mi lasci non vale” di Julio Iglesias. Riconoscimenti speciali anche per Silvano con “Il cielo in una stanza” di Gino Paoli e per Marco con “Io vagabondo” dei Nomadi. Ad animare il pomeriggio di musica e giochi ci hanno pensato come sempre i Volontari della C.R.I. di Voghera – Gruppo Immagine – e di Associazione Porana Eventi, che con questo “Festival del Sorriso” (versione autunnale di “Abile e arruolato”

che si svolge in estate) intendono ricordare la figura di Maria Elisa Fontana Bianchi, scomparsa sei anni fa, dopo una vita dedicata al mondo del volontariato. “È molto bello leggere negli occhi di questi ragazzi la felicità nello stare insieme, nel fare delle piccole cose ma in gruppo, nel farsi sentire benvoluti da tutti. – spiegano gli organizzatori – Si stringono a noi, si esprimono nel loro linguaggio, a volte fatto di gesti, ma fanno capire proprio il loro bisogno di affetto, e noi cerchiamo di donarlo con questi pomeriggio di divertimento”. Presenti anche i nonnini della Fondazione S. Germano di Varzi e i ragazzi dell’Opera Don Guanella di Campoferro, che hanno cantato e ballato “Papaveri e papere” di Nilla Pizzi. Ora i Volontari della C.R.I. di Voghera e di Porana eventi si preparano alle feste natalizie: torneranno alla Fondazione S. Germano domenica 22 dicembre, per accogliere Babbo Natale, che porterà tanti doni a tutti gli ospiti.

La Biblioteca dell’Unione dei Comuni Lombarda dell’Oltrepò Centrale, in collaborazione con il progetto “Sloow Food Oltrepò”, organizza l’iniziativa “Unione di gusto”. Il primo appuntamento si è svolto lo scorso 25 ottobre, presso il Centro polifunzionale di Torricella Verzate sul tema “Cibo e tutela ambientale”. Durante la serata sono intervenuti Teresio Nardi fiduciario Sloow Food dell’Oltrepò Pavese e Fausto Andi viticoltore con logiche biodinamiche e naturali, che hanno spiegato le tematiche delle quattro serate. Il secondo momento del ciclo è in programma domani, venerdì 22 novembre, alle ore 21, e si terrà presso la Palestra Comunale di Mornico Losana. Protagoniste saranno le carni, in particolare il brasato e si parlerà della vacca varzese riconosciuta come bovino di qualità. Si prosegue poi venerdì 24 gennaio, alle ore 21, al Centro Polifunzionale di Corvino San Quirico con un percorso attraverso la storia dei salumi e venerdì 21 febbraio, sempre alle ore 21 e di nuovo al Centro polifunzionale di Torricella Verzate, con un viaggio alla scoperta dei formaggi dell’Oltrepò pavese e della sua tradizione casearia. Il gran finale venerdì 14 marzo, alle ore 21, presso il Teatro Parrocchiale “De Filippi” di Oliva Gessi con i dolci. d.c.

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Giovedì 21 novembre 2013 PAVIA/PARLA L’ASSESSORE MARCHIAFAVA

Dimore e castelli adatti ad ospitare gli eventi dell’Expo PAVIA - “L’appuntamento del 2015 è sempre più vicino – dichiara l’Assessore al Turismo della Provincia di Pavia Emanuela Marchiafava – e già da Expo ci arrivano le prime richieste di segnalare le strutture presenti sul nostro territorio vocate al turismo congressuale e adatte alla realizzazione degli eventi dell’Expo”. Per assolvere a questa richiesta, gli uffici dell’assessorato hanno già realizzato un primo monitoraggio informale, suscettibile di tutte le integrazioni che si renderanno necessarie. “Il monitoraggio informale realizzato dalla Provincia di Pavia – precisa Marchiafava – non comprende le strutture alberghiere comunemente in-

tese, ma i luoghi particolarmente adatti ad ospitare eventi e congressi. Sul nostro territorio esistono, infatti, splendide dimore storiche, rocche, castelli, ville signorili, antiche chiese non più finalizzate al culto. Al momento, abbiamo individuato 19 strutture di questo tipo, presenti nelle diverse zone del nostro territorio, già inserite nei circuiti, rinomate ed operative nel settore del catering, per eventi aziendali o per ricevimenti privati”. La segnalazione ad Expo di queste strutture, e delle altre che verranno man mano monitorate dagli uffici, permetterà una loro valorizzazione e susciterà un effetto moltiplicatore sulla capacità attrattiva dell’intero territorio. a.b.

MONTU’ BECCARIA/BIBLIOTECA

Gita ai mercatini di Natale MONTU’ BECCARIA La Biblioteca Comunale “M. Vecchi” di Montù Beccaria organizza la gita ai mercatini di Natale di Freiburg im Breisgau e Colmar, dal 30 novembre al 1° dicembre. La partenza è fissata alle ore 5 di sabato 30 novembre da Montù e alle ore 5.20 dalla stazione di Stradella. Freiburg im Breisgau è una città universitaria della regione tedesca del Baden-Wurttemberg. Il mercatino di Natale di Friburgo si ricollega alla tradizione dei mercatini di Natale della Foresta Nera.

Domenica 1° dicembre si visiterà Colmar, città alsaziana, capoluogo dell’Alto Reno, situata ai piedi del massiccio dei Vosgi. I mercatini di Natale di questa città sono i più visitati della Francia. All’interno del centro storico caratterizzato dalla tipica architettura a “colombages” (graticcio) e dai canali, sono cinque i mercatini di Natale allestiti: Piace de Dominicains, Piace Jeanne d’Are, Piace de l’Ancienne Douane, le Marché intérieur du Koifhus e Petit Venise. d.d.

RETORBIDO/PRESENTAZIONE

Il libro di Lele Baiardi e Draghi RETORBIDO - Sabato 16 novembre si è svolta a Retorbido la presentazione del libro “Ouverture d’At-

trazione” scritto da Gabriella Draghi e dallo show man vogherese Lele Baiardi.

VAL DI NIZZA/DOPO 30 ANNI

Risanata la “storica” frana VAL DI NIZZA - Dopo un travaglio per i residenti durato 30 anni sono stati terminati i lavori di risanamento della frana di Poggio Ferrato. L’ultimo intervento, finanziato dalla regione Lombardia per 300 mila euro e concluso in questi giorni, ha consentito di mettere definitivamente in sicurezza un versante che andava ad interessare la frazione montana di Val di Nizza. “E’ stato realizzato un muro di contenimento con ingegneria naturalistica. – spiega il sindaco di Val di Nizza Franco Campetti – E’ stata utilizzata la tecnica della terra armata, sono state posizionate una serie di palizzate in legno ed è stata disposta una rete geo sintentica per evitare il movimento del terreno”.

Restauri, antichità, perizie e catalogazioni. Concessionari di zona per la ditta Puccini, costruttori e restauratori di organi a trasmissione meccanica. Preventivi gratuiti.

Nel corso degli anni erano stati finanziati e realizzati cinque pozzi per la captazione dell’acqua, un muro in cemento armato per il contenimento del terreno a ridosso delle abitazioni e tanti altri interventi e pronti interventi. Per molto tempo i residenti (ora sono 80) di questa località hanno vissuto con la paura di scendere a valle trascinanti da un terreno che si trova proprio sotto le case. Case che avevano anche subito la formazione di crepe. Da queste parti dormire sonni sereni non è mai stato facile. “Con questo intervento – conclude Campetti – si spera di essere riusciti a consolidare definitivamente l’intero versante che si trova sotto una ventina di case”. Mattia Tanzi


VOGHERA E OLTREPO’

Giovedì 21 novembre 2013

Varzi Molti i paesi ancora in attesa di finanziamenti per i dissesti

E i Comuni restano all’asciutto

VARZI - I Comuni di montagna “piangono” per i mancati finanziamenti su progetti di sistemazione e consolidamento di frane, su interventi di mitigazione del rischio idrogeologico e messa in sicurezza di pareti rocciose. In certi paesi la convivenza con smottamenti ed esondazioni dura da decenni anche se alcuni interventi sono stati realizzati. Forse, come sostengono alcuni amministratori, occorre dare il via ad un’opera di prevenzione seria al fine di evitare i cosiddetti pronti interventi che comunque risultano importanti. E’ rimasto in attesa di un eventuale finanziamento il comune di Ponte Nizza che aveva chiesto 475 mila euro per la messa in sicurezza delle rocce nella frazione Vignola. “Avevamo presentato da tempo il progetto in Regione per il completamento della messa in sicurezza della parete rocciosa. – spiega il sindaco Mario Luciano Domenichetti – Un primo lotto era stato portato a termine, mentre grazie alla Protezione Civile regionale siamo riusciti ad ottenere un Pronto Intervento che ci ha permesso di abbattere un masso di 30 metri cubi. Ora rimane una crepa su uno spuntone molto grande monitorata costantemente dal nostro ufficio tecnico”. Anche a Cecima non è stato finanziato il progetto di conso-

lidamento e sistemazione del versante in località Serra del Monte, in corrispondenza della strada provinciale 62. Qui la richiesta era stata inoltrata dalla Provincia. Stessa sorte per Menconico che aveva chiesto oltre un milione di euro per la mitigazione del rischio idrologico del rio Fondega. “Il corso d’acqua, che scorre a ridosso dei centri abitati di Menconico (vicino al polifunzionale) e Riva, presenta tutte le briglie di protezione cadute o sfondate. – afferma il sindaco Livio Bertorelli – Qui il pericolo di smottamenti è costante. Speriamo che questi interventi vengano riconsiderati e finanziati”. Anche Ruino sperava in un contributo (250 mila euro) su un intervento di consolidamento e sistemazione del versante Carmine-Casone. “Confidavamo in questi soldi che non sono stati stanziati. – dice il sindaco di Ruino Sergio Lodigiani – La frana che interessa il centro abitato si è fermata a 5-6 metri dalle case”. Il comune di Zavattarello non ha ottenuto uno stanziamento per la sistemazione del versante in località Cascine. “Avevamo speranze fondate di ottenere questo finanziamento che ci avrebbe consentito di risanare un ulteriore versante che lambisce il centro abitato (30 residenti). – dice il sindaco di Zavattarello Simone

CASTANA - Domenica mostra di artisti peruviani

Tiglio – Siamo comunque fiduciosi nella capacità della Regione di trovare nella programmazione risorse adeguate. E’ auspicabile che si ritorni a finanziare la difesa del suolo e che per l’Oltrepò si prevedano degli strumenti specifici d’intervento che riguardino soprattutto la viabilità provinciale che presenta un stato di degrado e che può mettere a repentaglio la vita di chi lavora. La Comunità Montana ha consentito ai Comuni di intervenire su diverse criticità così come la Regione, attraverso i pronti interventi”. L’unico comune ad usufruire di un finanziamento è stato Varzi che con 250 mila euro riuscirà a mettere in sicurezza la parte rocciosa che minaccia da tempo la frazione di Sagliano a Varzi. Questo intervento richiesto dall’amministrazione comunale guidata dal sindaco Gianfranco Alberti su segnalazione dei cittadini consentirà di eliminare il pericolo di caduta di massi. A Sagliano abitano 124 residenti che, sono costretti da tempo, a convivere con questa situazione di disagio e pericolo. Invece, la Comunità Montana dell’Oltrepò pavese, grazie ad un lavoro di sinergia attuato con ogni singolo Comune, è riuscita nel triennio 2011-2013 ad ottenere un milione di euro (cifra suddivisa tra 19 Comuni) che sono serviti a mettere in sicurezza e prevenire alcune situazioni considerate a rischio. “Le aspettative erano sicuramente maggiori. – dice il presidente dell’ente montano Bruno Tagliani – Ci rendiamo conto della situazione economica in cui versa l’intero Paese e della riduzione delle risorse da parte degli enti che possono erogare i contributi. A mio avviso gli investimenti sulla prevenzione e sulla mitigazione del rischio, che hanno dei costi sostenibili, sono fondamentali per situazioni non ancora compromesse”. Mattia Tanzi

BRESSANA - In programma il secondo incontro

Il “Manifestart Day” Leggere ad alta voce CASTANA - Il Comune di Castana in collaborazione con la promotrice culturale Maricela Sinchez Boschetto (Mabar), invita a visitare l’evento artistico “Manifestart Day”, una mostra di pittura, disegni e gioielli di artisti Peruviani: Christian Flores, pittore e acquerellista, vincitore di premi internazionali; ha realizzato diverse mostre individuali in Italia e in Francia; le sue opere si trovano nei musei del Perù. Marcia Zegarra, scultrice, pittrice e illustratrice; ha realizzato diverse mostre collettive ed individuali in Italia, Francia e Cina; le sue opere si trovano in collezioni pubbliche e private. Alejandro Fernandez, pittore conosciuto non solo in Italia; le sue opere si trovano in diverse gallerie. Ilaria Flores, disegnatrice e produttrice di gioielli; presenterà le sue creazioni realizzate in ceramica raku. L’evento si terrà domenica 24 novembre, alle ore 15, presso la palestra comunale di Castana. Seguirà un buffet a base di pregiati vini locali.

BRESSANA BOTTARONE - Domenica 24 novembre, presso la Biblioteca di Bressana Bottarone si terrà il secondo incontro dei Gruppi di Lettura che si svolgono alla domenica. Protagonista sarà il libro “Lessico famigliare” di Natalia Ginzburg. I Gruppi di Lettura hanno in comune la convinzione che la lettura individuale, quando viene condivisa con altri lettori, arricchisca l’esperienza, moltiplichi le prospettive di conoscenza, faciliti lo scambio culturale. Gli altri libri in programma sono: “Nati due volte” di Giuseppe Pontiggia, “Casalinghitudine” di Clara Sereni, “La ragazza interrotta” di Susanna Kaysen, “I giorni dell’abbandono” di Elena Ferrante, “Pastorale americana” di Philip Roth, “La casa degli spiriti” di Isabelle Allende, “Ogni cosa è illuminata” di Jonathan Safran Foer, “Correndo con le forbici in mano” di Augus ten Burroughs e “Il paradiso degli orchi” di Daniel Pennac.

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In Breve

IL POPOLO

NIVIONE DI VARZI/COMPLEANNO

100 anni per nonno Giuseppe

Oggi raggiungerà il traguardo delle cento candeline Giuseppe Pochintesta, classe 1913, residente nella frazione Nivione di Varzi. Lo festeggiano le figlie Adele e Fernanda che organizeranno domenica 24 novembre un brindisi con amici, parenti e parrocchiani. CASTEGGIO/PISTORNILE

Due iniziative parrocchiali L’Oratorio San Pietro, della parrocchia del Pistornile di Casteggio organizza due momenti di amicizia e di condivisione. Il primo, domenica 24 novembre, sarà la gita ai mercatini di Natale a Levico Terme (costo euro 25). Il secondo appuntamento è per domenica 8 dicembre, presso la sede dell’Oratorio, al Pistornile, con l’allestimento del mercatino di Natale che sarà aperto dalle ore 10 alle ore 20. SANTA MARIA DELLA VERSA/CANTINA

Scarabelli presidente di La Versa Il consiglio di amministrazione di La Versa, riunitosi nella serata di martedì 12 novembre, ha eletto il nuovo presidente della Cantina. Si tratta del medico Dino Alberto Scarabelli. Vice presidente è stato eletto Giuliano Chiesa. La nomina del dr. Scarabelli è il risultato della sintesi delle decisioni prese dal Consiglio dell’Azienda per garantire continuità all’operato della Cantina nel tentativo, unanimemente condiviso, di superare il difficile momento di crisi del mercato del vino. ZAVATTARELLO/LIBRI

“Quelli di Zava” si raccontano Sabato 24 novembre, a Zavattarello, presso il Palasport si terrà, alle ore 14.30, la presentazione del libro “Quelli di Zava” ovvero “la vita di Zavattarello, paese dell’Oltrepò montano” di Enrico Baldazzi, a cura di Gualtiero Strano e Agostino Guardamagna. Rallegrerà l’evento la Compagnia di Bertoldo, con i musici Silvio Poggi, Alessio Zanovello e Stefano Cassinelli con canzoni popolari e la ballata “Quelli di Zava”. Alle ore 16 ancora musica con l’armonica di Tom Modena e i canti del Coro di Perducco. L’evento sarà preceduto alle ore 12.30 dal pranzo insieme. PONTE NIZZA/CONVIVIO

Una serata dedicata a Brera Oggi, giovedì 21 novembre, alle ore 19, si terrà nell’Osteria la Piola di Casa Minchino a Ponte Nizza una serata dedicata al giornalista Gianni Brera. Per l’occasione sarà presentato il libro di Lino Veneroni “Un uomo chiamato Gioan”. La serata, caratterizzata da una cena a base di prodotti tipici come la “paciada” e dalla proiezione del dvd “I senza Brera”.

VERRETTO - Fotonotizia

La “Festa del Ringraziamento”

ACAOP S.p.A. Via Nazionale, 53 - STRADELLA GESTORE DEL SERVIZIO D’ACQUEDOTTO IN 49 COMUNI DELLA PROVINCIA DI PAVIA Tel.0385.249311/Fax 0385.43978 E-mail: acaop.spa@acaop.it

Domenica 10 novembre si è svolta la Festa del Ringraziamento a Verretto. La cerimonia è iniziata alle ore 10.00 con la Santa Messa officiata dal parroco don Giancarlo durante la quale gli agricoltori all’offertorio hanno portato all’altare i prodotti dei campi. Durante la funzione un ricordo ed una preghiera per tutti gli agricoltori defunti. Dopo la Santa Messa, nel cortile della parrocchia, benedizione dei trattori esposti e le foto ricordo. Al termine della cerimonia, tutti alla sala S.O.M.S. per un momento di allegria con pranzo rustico a base di affettati, polenta, frittura, gorgonzola e dolce preparato dalle casalinghe del paese.

Segnalazione guasti: tel. 0385.49993 (orario d’ufficio) n°verde 800.413238 (fuori orario d’ufficio e giorni festivi) Sportello Telefonico ACAOP al n° 0385.49290 dalle ore 14.30 alle ore 16.30 dal lunedì al venerdì l’utente può effettuare le normali pratiche contrattuali senza recarsi presso gli uffici


IL POPOLO Giovedì 21 novembre 2013

UN LUOGO, UNA STORIA

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L’anniversario Il conte fu uno dei grandi protagonisti della Resistenza

LUCHINO DAL VERME L’ultimo capitano di ventura ha 100 anni

25 Aprile 1979 in piazza Cavour a Casteggio con Luchino Dal Verme al centro del palco

Quando nel 1385 Gian Galeazzo Visconti, dopo aver fatto arrestare lo zio Bernabò signore di Milano, entrò trionfalmente nella città meneghina, aveva al suo fianco il veronese Iacopo Dal Verme, alla testa della sua temuta compagnia di ventura. Il popolo gridava: “Viva Galeazzo! Moia Bernabò!”. Quasi sei secoli dopo, il 27 aprile 1945, in un tiepido pomeriggio, un altro Dal Verme, Luchino, entrava anch’esso in una Milano, ancora in tripudio, nonostante le ferite della guerra. Come nel Medioevo prima ricordato, i “figli di Sant’Ambrogio” acclamavano i nuovi arrivati. Questa volta con un’altra incitazione: “Morte ai fascisti, viva i partigiani”. Luchino Dal Verme, conte di Sanguinetto, signore di Zavattarello, di Ruino e così via per citare solo i primi di una lunga sequela di luoghi posti sui nostri colli, è stato l’ultimo “capitano di ventura” nella tradizione di questa storica casata italiana. Oggi centenario, già ufficiale nei Balcani e quindi sul fronte russo, Luchino era entrato nella città in cui era nato nel 1913, alla testa della Divisione garibaldina Gramsci, una grossa banda partigiana prettamente “rossa” per colorazione politica, con alle costole un commissario comunista di tutto rispetto: Alide (il milanese Alcide Civardi). Nelle for-

mazioni comuniste, il commissario era una garanzia per il partito. Fusco (Cesare Pozzi) lo ha confermato: “Nelle brigate garibaldine erano i commissari che comandavano; nella mia Matteotti invece comandavo io. Anzi, sfidai le Garibaldi cacciando un commissario che mi imposero perché aveva giocato e perso la pistola a pocker”. Oltretutto, per sfatare una leggenda, occorre precisare che Dal Verme non è mai stato comunista. È lui stesso a rimarcarlo in un’intervista del 2005: “Quando i vari Cavallotti, Landini e Mordini che prima avevano ostacolato la mia nomina al comando di una formazione comunista, mi fecero poi, invece, una spietata corte per tirarmi dentro il partito. Ma Alide mi redarguiva: ‘Guai se ti iscrivi al partito comunista. Sarebbe inconcepibile, un conte tra di noi!’. E io la buttavo sull’ironico dicendogli: ‘La mia rabbia è che dopo la guerra voi andrete avanti a fare la rivoluzione e dovrete per forza farmi fuori e cosa succederà? Che verrete a farmi fuori e poi verrete al mio funerale con la bandiera rossa e direte che sono stati i fascisti. Per forza dovrete fare così!”. La formazione a cui il comando delle Brigate Garibaldi aveva destinato Dal Verme era stata costituita rafforzando l’organico della Brigata Casotti con-

dotta dal medesimo e fatta di valligiani degli ex feudo vermeschi. Sorse alla ripresa delle ostilità nel marzo 1945 dopo l’annientamento causato dal grande rastrellamento invernale nazifascista. Se ne era resa necessaria la nascita per alleggerire la Divisione Aliotta, troppo corposa quanto ad organico. Gli assegnarono il nome glorioso di Antonio Gramsci. Nel piano insurrezionale, a Maino (questo era il nome di battaglia di Dal Verme, ispirato alla nota marca di biciclette, allora in voga) era stata assegnata l’occupazione di Casteggio, forte caposaldo fascista dove perse il suo capo di stato maggiore, il leggendario Marco (Franco Anselmi). Ripartirà verso Milano lasciando ad Alide l’istituzione del “tribunale del popolo”, uno dei quattro formati nei principali centri dell’Oltrepò. Dalla statale dei Giovi le tre formazioni garibaldine costituenti la Zona Militare Oltrepò, posta al comando di Edoardo (Italo Pietra), giunsero alla “Conca fallata”, alle porte della metropoli lombarda dove furono accolte da membri della Resistenza milanese che le condussero alle scuole di viale Romagna per acquartierarsi. Era quella una lunga colonna di uomini con autocarri “mal in arnese”, proprio come quella che il primo console Bonaparte, cento cinquant’anni prima

aveva condotto tra di noi per “liberarci dalle nostre catene” come lui diceva. Con Pietra, Luchino Dal Verme parteciperà in serata al memorabile incontro presso il Comando Militare di via del Carmine presso Brera, in cui si stabilì cosa fare del Duce appena arrestato in Dongo. Si decise di passarlo per le armi. Ma chi inviare sul lago? Con Pietra e Alberto Mario Cavallotti (Albero), il terzo degli ufficiali del Comando Zona Militare Oltrepò a cui fu proposto lo spinoso incarico fu Maino. Franco Bandini conferma: “Sandro Pertini spalleggiato da Longo rivolge la stessa richiesta al conte Dal Verme. È costui l’ultimo rampollo, giovanissimo, di una nobile e stimabile famiglia milanese. Non ha un colore politico specialmente avvertibile. Fa il partigiano sulla linea delle tradizioni patriottiche della sua casata, con molto coraggio, molto buon senso, molta signorilità. La sua risposta è uguale a quella di Italo Pietra”. Ricorda invece, rettificando, lo stesso Dal Verme nel 2005: “Quando presi la parola per puntualizzare che le cose andavano fatte per bene, Pietra che era al mio fianco mi rifilò un calcio negli stinchi. Capii il messaggio. Poi lui mi spiegò: ‘Ma non capisci, a te non ti ci manderanno mai, non sei comunista e quell’onore lo

vogliono tutto per loro!’ Così fu scelto Valter Audisio”. Il nome del comandante della Divisione Gramsci è poi stato discretamente avvicinato ad una presunta seconda spedizione sul lago, organizzata per intralciare, se non bloccare lo stesso Audisio che puntava ormai verso Dongo con il suo gruppo di “fucilatori” dell’Oltrepò, in quella mattina del 28 aprile 1945. Ma Maino si è sempre schernito da questa seconda spedizione, della quale non si sa nulla di certo. È ancora Bandini che ne parlò più volte nelle sue inchieste sulla vicenda della morte del Duce, indicando che gli fu testimoniata da un “valoroso capo partigiano” che lo portò a conoscenza di preziosi particolari, ad esempio che la stessa spedizione si arenò a Camerlata, causa un terribile scroscio di pioggia, che bloccò il motore dell’automezzo in dotazione. Luci ed ombre dunque si affollano su questa pagina di storia, quella di Dongo, rimasta enigmatica, soprattutto per le reticenze di chi allora sapeva, ma non ha voluto parlare. Terminata la guerra il Conte partigiano tornò alla sua terra. Polli, bovini, agriturismo sono stati la sua rivincita su di una terra, la sua, quella dei suoi avi, decisamente poco produttiva. Si è invece mantenuto in-

denne dalla tentazione di buttarsi nell’agone politico come molti altri che avevano fatto la Resistenza, pur non mancando di essere apertamente tagliente con le sue critiche verso la gestione della cosa pubblica e del potere. Amari sfoghi, evidenzianti la troppa distanza tra le aspettative di allora e quanto realizzato dopo settant’anni. A padre Nazareno Fabretti, nel 1985, già diceva quanto ripete ancor oggi: “Bisogna ripartire riconoscendo che il nemico è il potere, non un esercito nemico o un regime. È il potere, la grande concentrazione del potere, la sua lottizzazione selvaggia che cresce ogni giorno... La Resistenza è nata per salvare il Paese, ma è finita e dura per opera dei partiti, come spartizione del potere. E il potere fine a se stesso ammazza sempre l’autorità. Fra i partiti non è più nemmeno lotta ideologica ma solo lotta di potere...”. Triste è dover ammettere quanto sia attuale, nel 2013, questo sfogo. A trent’anni dall’incontro di Maino con Fabretti, la politica non ha saputo e voluto far tesoro di questi moniti venuti da un vecchio saggio, singolare miscuglio di sangue blu e di cultura rurale, continuando invece a predicare “gattopardescamente” e demagogicamente, che bisogna che tutto cambi… perché tutto resti come prima. Fabrizio Bernini


IL POPOLO

EVENTI E CULTURA

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Giovedì 21 novembre 2013

Roma Eletto dall’Assemblea nazionale, è il più giovane presidente nella storia dell’associazione

Roberto Moncalvo alla guida di Coldiretti tutto, la difficoltà di accedere alla terra… “È una situazione che frena quella tendenza che pure i giovani cavalcano, scegliendo sempre più di specializzarsi in studi che hanno a che fare con il mondo agricolo. Si tratta di un problema cronico frutto di una politica scellerata condotta sul suolo: se non abbiamo terra a disposizione non possiamo fare agricoltura. In più gli affitti hanno prezzi proibitivi e il sistema del credito non funziona, specialmente rispetto ai giovani”.

ROMA - Il giovanissimo neo presidente della Coldiretti, Roberto Moncalvo ha le idee molto chiare sul futuro: “C’è bisogno di una ripartizione più equa del valore dei prodotti lungo tutta la filiera. Servono politiche fiscali e sul bene terra, per consentire a chi vive di agricoltura di ritornare alla terra. In Coldiretti fin dall’età di 16 anni, Roberto Moncalvo (33 anni) è il più giovane presidente tra tutte le associazioni d’impresa e dei lavoratori in Italia. Eletto il 15 novembre dall’assemblea nazionale della Coldiretti, che rappresenta 1,6 milioni d’iscritti, vive a Settimo Torinese (To), dove ha sede l’azienda agri-

“La linea vincente per il futuro dell’agricoltura è dare più terra ai giovani” cola “SettimoMiglio” di cui è titolare. Mentre stava vendendo frutta e ortaggi alla principale fiera del paese, gli sono state rivolte alcune domande per conoscere le prospettive future del suo impegno alla guida della principale associazione agricola europea. La sua giovane età ha un significato particolare per un Paese in cui i vertici delle associazioni d’impresa e dei lavoratori hanno un’età media di 62 anni? “Coldiretti da anni ha promosso un forte rinnovamento e ringiovanimento della classe dirigente, e i presidenti regionali hanno oggi un’età media di 46 anni. La mia elezione è la conferma di un trend: puntare sui giovani e su realtà che hanno una visione di agricoltura nuova, seguendo il modello di sviluppo legato alla distintività e alla qualità delle nostre produzioni, come pure allo specifico dei nostri paesaggi, dell’ambiente, della cultura, ossia delle leve competitive su cui il Paese

può puntare per uscire dalla crisi”. A “giovani protagonisti nell’agricoltura” era dedicata, il 10 novembre, la Giornata del Ringraziamento… “L’impresa agricola, oggi, per stare sul mercato e dialogare con il consumatore utilizza tutti gli approcci possibili proprio grazie alla presenza in azienda di giovani, che per il loro background scolastico sono i più portati all’utilizzo delle nuove tecnologie”. Quali sono le sfide che, come nuovo presidente di Coldiretti, ritiene maggiormente impellenti? “Abbiamo già da tempo intrapreso un percorso legato a un nuovo modello di sviluppo per l’agricoltura e l’agroalimentare nel nostro Paese. Sono necessarie azioni dal punto di vista sindacale ma soprattutto economico: per questo Coldiretti ha promosso iniziative importanti come ‘Campagna amica’, un’attenzione alla filiera agricola italiana in tutte le sue articolazioni. Su queste dovremo continuare a investire e farlo con rapidità, perché nell’agricoltura c’è il

futuro, la via per uscire dalla crisi, ma ci sono pure aziende che fanno fatica, che ricevono compensi minimi per i loro prodotti, mentre lungo la filiera si trovano altre realtà che non danno valore aggiunto ma ottengono cospicui profitti. Ecco dunque che, senza aumentare i prezzi, c’è bisogno di una ripartizione più equa del valore dei prodotti lungo tutta la filiera, magari incentivando realtà più ‘snelle’”. Si riferisce al “chilometro zero”? “Il ‘chilometro zero’ è una grande battaglia sulla quale è stato puntato molto, e oggi è un movimento economico che riguarda un 1015% delle imprese italiane. Ciò che dobbiamo fare è riprendere il valore culturale che vi sta dietro – l’indicazione dell’origine dei prodotti, la trasparenza – e trasferirlo anche alle filiere più lunghe, ad esempio a tutte quelle che finiscono nella grande distribuzione”. Gli agricoltori, e in particolare i giovani, lamentano una burocrazia troppo pesante e, soprat-

Come si esce da questa situazione? “Servono politiche fiscali e sul ‘bene terra’, per consentire, appunto, a chi vive di agricoltura di ritornare alla terra. Sarebbe importante rendere disponibili le terre demaniali per i giovani agricoltori, con affitti equi: a tal riguardo apprezziamo l’interessamento degli ultimi governi, auspicando che si giunga a decisioni positive. L’accesso al credito, poi, è fondamentale. Per questo da Coldiretti è nata Creditagri, un consorzio vigilato dalla Banca d’Italia che oggi è arrivato a co-garantire investimenti per 2,5 miliardi di euro. Anche noi come sistema agricolo, dunque, ci stiamo muovendo per far sì che ci sia una risposta il più possibile adeguata rispetto al tema dell’accesso al credito”. Come si colloca Coldiretti rispetto all’iniziativa “Fondazione Italia Spa” messa in campo dal suo presidente onorario, Sergio Marini? “Il nostro modello di sviluppo, cui Marini ha contribuito negli anni della sua presidenza, rimane il punto di rifermento per Coldiretti. Non siamo un’associazione che fa politica, restiamo equidistanti, ma siamo pronti a dialogare con chiunque condivida questo modello con fatti concreti”. Francesco Rossi

MORNICO LOSANA - La mostra a cura di “Mornico Lo Sa” si terrà sabato 23 e domenica 24 novembre

Maurizia Gentili presenta i suoi “Vinarelli”

Maurizia Gentili mentre crea i suoi “Vinarelli”

MORNICO LOSANA - Il prossimo fine settimana, sabato 23 e domenica 24 novembre, nella Sala Consiliare del Municipio di Mornico Losana, sarà allestita la mostra di pittura “Vinarelli” che vedrà protagonista l’artista piacentina Maurizia Gentili. L’interessante iniziativa è stata ideata dal’associazione culturale “Mornico Lo Sa”, in collaborazione con l’Amministrazione comunale. L’esposizione sarà visitabile sabato dalle ore 14 alle ore 19 e domenica dalle ore 10 alle ore 12 e dalle ore 14 alle ore 19. Nella giornata di domenica, alle ore 16, ci sarà la possibilità di incontra-

re l’artista e vedere da vicino come crea le sue opere d’arte. La mostra, infatti, è molto particolare, perchè i protagonisti sono i “Vinarelli” ovvero i quadri che la Gentili realizza utilizzando il vino come pigmento. I suoi Vinarelli artistici hanno già affascinato tante città italiane, arrivando fino in Giappone. La pittrice piacentina ha affinato nel tempo la sua arte di dipingere, utilizzando per le sue opere i pigmenti offerti dai differenti vini che provengono da tutta Italia. Le sue opere sono a base di barbera, sangiovese, nero d’avola, nebbiolo, bonarda e tanti altri vitigni.

Il vino, che cambia da bottiglia a bottiglia, da territorio a territorio, da vignaiolo a vignaiolo, diventa la base di opere che rappresentano di volta in volta la natura, il paesaggio, le persone. Maurizia Gentili è nata e vive a Piacenza e ha studiato all’Istituto d’Ar-te “F. Gazzola”. Ha esposto in Giappone, Stati Uniti, Gran Bretagna e Austria. Tante le mostre anche in Italia, soprattutto durante le manifestazioni enogastronomiche di grande rilievo come il Vinitaly e il Mercato dei Vini dei Vignaioli Indipendenti di Piacenza. E’ possibile incontrarla anche in cantine importanti o alla presentazione di nuovi vini. La tecnica maggiormente usata è l’acquaforte, i soggetti più presente le nature morte e i paesaggi. Il tutto grazie ai pigmenti dei vini, soprattutto quelli del piacentino, dei quali ormai la pittrice conosce perfettamente le reazioni una volta venuti a contatto con il foglio. La sua pittura si fissa, infatti, grazie all’ossidazione di tannini e antociani che si asciugano sulla carta. Sono naturalmente prilegiati i vini rossi, come Gutturnio, Schioppettino, Sangiovese, Lambrusco, Barbera, Bonarda, ma anche bianchi come l’Ortrugo e il Pignoletto e la Malvasia Rosa. Per ulteriori informazioni è possibile visitare il sito dell’associazione “Mornico Lo Sa” (www.mornicolosa.jimdo.com), presieduta da Federica Bellinzona e nata con l’intento di promuovere il territorio e l’arte in tutte le sue forme. Daniela Catalano

FONDAZIONE CRA

L’Epistolario di Cavour alle biblioteche alessandrine

ALESSANDRIA - La Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria ha promosso un interessante progetto culturale finalizzato alla conoscenza e all’approfondimento della figura di uno degli statisti piemontesi più importanti della storia italiana, Camillo Benso Conte di Cavour (1810-1861). L’Ente ha, infatti, acquistato una decina di copie dell’Epistolario di Cavour, ristampato per iniziativa dell’associazione “Amici della Fondazione Cavour”, a suo tempo presieduta dall’on. Nerio Nesi, per i tipi della Olschki di Firenze. La pubblicazione raccoglie una vasta corrispondenza che lo statista intrattenne, nel corso della sua vita, con capi di Stato, ministri, deputati, oltre che lettere di carattere privato scritte ai parenti fin dall’età di cinque anni. L’ampia documentazione che vi è raccolta testimonia, oltre che il momento storico di particolare importanza, il ruolo di Cavour nella formazione dello Stato italiano. L’idea di raccogliere il maggior numero di lettere scritte da Cavour e riunirle in un epistolario, fu lanciata, tramite un appello pubblico, da Luigi Einaudi, nella sua veste di presidente della Commissione Nazionale per la pubblicazione di carteggi di Camillo Cavour, in coincidenza con la commemorazione del centenario della morte dello Statista.

NOVI LIGURE - Incontro organizzato dagli Scout

“Vignette di Scoutismo” a teatro

NOVI LIGURE - Papa Francesco lo scorso 13 ottobre ha detto: “C’è bisogno di sporcarsi le mani”. E’ questo un forte richiamo che gli scout dell’Associazione Guide e Scout Cattolici Italiani (AGESCI) stanno facendo proprio preparandosi alla Route nazionale 2014. I rovers e le scolte (i giovani tra i 16 e i 21 anni) della Diocesi di Tortona parteciperanno con circa 30.000 coetanei all’incontro nazionale presentando la “carta del coraggio”, che contiene proposte concrete sul futuro dei giovani da portare a sindaci e istituzioni pubbliche regionali e nazionali, attraverso un progetto di democrazia partecipata. Il tema della Route è: “Strade di coraggio… Diritti al futuro”. Per l’AGESCI la Route è anche un cammino di fede, un cammino che sarà ritmato dalla lettura e

dall’incontro con il Libro dell’Apocalisse con il Dio che si rivela. Sarà questo il terzo incontro nazionale dal 1974, anno di nascita dell’AGESCI dopo la fusione delle associazioni ASCI (maschile) e AGI (femminile). I precedenti incontri furono in Piemonte nel 1975 (circa 4.500 partecipanti), e in Abruzzo nel 1986 (circa 14.000 partecipanti). I rover e le scolte del gruppo di Novi Ligure, in vista della route, sabato 7 dicembre, alle ore 20.45, al teatro Paolo Giacometti di Novi organizzano l’incontro “Vignette di Scoutismo”. Sarà un momento per raccontare la storia del Gruppo dalla parte dei protagonisti, un’occasione per stare insieme, per incontrare vecchi compagni e per sostenere i progetti futuri. L’ingresso è gratuito e aperto a tutti. g.p.m.


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EVENTI E CULTURA

Giovedì 21 novembre 2013

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Torino Presentato il nuovo sito per la valorizzazione dei beni artistici di Piemonte e Valle d’Aosta

La cattedrale e le chiese diocesane sono on line

In alto il portale del sito; a destra: la cattedrale di Tortona

TORINO - Martedì 12 novembre la Diocesi di Tortona è stata tra i soggetti protagonisti di un importante evento mediatico di notevole valore dal punto di vista artistico e culturale. Parliamo della presentazione, a Torino, presso il Salone d’Onore della Fondazione CRT, del nuovo sito www.cittaecattedrali.it e de “Il Cantiere digitale” ovvero il primo passo del progetto di valorizzazione delle Cattedrali del Piemonte e della Valle d’Aosta. Si tratta di un progetto che si è sviluppato nel corso di otto anni e che ha riguardato le cattedrali sede di Diocesi, cuore della storia e della cultura della comunità e della cristianità. All’appuntamento sono intervenuti Massimo Lapucci, Segretario Generale della Fondazione CRTorino, Mons. Piergiorgio Debernardi, vescovo di Pinerolo e Delegato dei vescovi del Piemonte e della Valle d’Aosta per i Beni Culturali ecclesiastici, Mario Turetta, Direttore Regionale per i Beni

Culturali del Piemonte e l’ambasciatore Ludovico Ortona, Presidente della società Arcus. Mons. Piergiorgio Debernardi ha dichiarato che: “In un tempo di degrado, non solo architettonico, ma anche esistenziale, porre dei segni di bellezza anche umili e semplici è un far rifiorire un’umanità che a volte è depressa, è schiacciata da tanti problemi, ma che deve ancora oggi rialzare la testa in forza della bellezza”. I numeri del portale sono davvero notevoli: otto anni di lavoro, oltre 20 milioni di investimenti, 18 le Cattedrali interessate tra Piemonte e Valle d’Aosta, 15 cantieri realizzati sulle cattedrali e 4 sui musei diocesani, oltre 300 siti censiti, 45 itinerari proposti, in un patrimonio che spazia tra diecimila edifici di culto e oltre 400.000 beni artistici e oltre mille i volontari coinvolti. Il progetto “Città e Cattedrali” è nato nel 2005 per iniziativa della Fondazione CRTorino e su sollecitazione del vescovo di Casale

Monferrato Mons. Zaccheo. Si poneva l’intento di promuovere un circuito culturale tra le diciotto cattedrali di Piemonte e Valle d’Aosta, grazie al recupero e alla valorizzazione del loro patrimonio storico-artistico. Il progetto, unico nel suo approccio di sistema, si è sviluppato all’interno della Consulta Regionale per i beni culturali ecclesiastici delle Diocesi del Piemonte e Valle d’Aosta, con il coordinamento della Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Piemonte. Al ruolo iniziale della Regione Piemonte si è affiancato, dal 2009, quello di Arcus S.p.A. Società per lo Sviluppo dell’arte, della cultura e dello spettacolo del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. L’impegno finanziario è stato pari a oltre venti milioni di euro, sette dei quali garantiti dalla Fondazione CRT. Analoga cifra è stata messa a disposizione rispettivamente dalle Diocesi piemontesi e di Aosta e dalla Società Arcus. All’impegno economico e gestionale sostenuto dai partner del progetto si è affiancato il prezioso contributo che altri finanziatori del territorio hanno messo a disposizione delle Diocesi per recuperare e far conoscere gran parte dei beni inseriti nella piattaforma web. La Fondazione CRT ha fortemente creduto nell’importanza sostenendo un impegno economico pari a 7 milioni di euro. I lavori realizzati finora hanno consentito la piena valorizzazione del patrimonio di ogni cattedrale e reso possibile la realizzazione di un esteso circuito cultu-

rale e di itinerari turistici mirati. “Ci auguriamo che attraverso questo lavoro le nostre città e le nostre parrocchie abbiano un sussulto di orgoglio e di responsabilità - ha ribadito Mons. Piergiorgio Debernardi - per custodire e difendere, oltreché promuovere, il patrimonio che ci è giunto dal passato. Soprattutto comprendano che ancora oggi si deve accrescere il patrimonio artistico”. “Il progetto Città e Cattedrali - ha sottolineato Mario Turetta - rappresenta uno straordinario esempio di come la piena collaborazione tra diverse istituzioni porti a una efficace valorizzazione del territorio. Il turista, ma anche il volontario e lo studioso possono utilizzare un importante strumento di conoscenza e uno spazio dinamico di incontro e condivisione”. La piattaforma web intende mettere in rete e rendere accessibile

il prezioso patrimonio ecclesiastico legato al progetto “Città e Cattedrali”, accompagnando pellegrini e visitatori attraverso un racconto guidato e itinerari di visita geografici e tematici che partono dal bene Cattedrale per ampliare la propria narrazione al territorio e ai siti ad essa storicamente e culturalmente connessi. In quest’ottica la piattaforma non è un portale turistico, ma uno strumento di lavoro costantemente aggiornato grazie all’impegno di tutti coloro che ogni giorno si adoperano per la salvaguardia, la tutela, la valorizzazione del patrimonio culturale del territorio. Alle Cattedrali è stato anche dedicato un importante volume di catalogazione e studio pubblicato nel 2008 dal titolo “Le Cattedrali del Piemonte e della Valle d’Aosta” 2008). d.c.



Giovedì 21 novembre 2013

IL POPOLO

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CAL. MAC. di Caldirola Paolo Simone e Macciò Alfonso S.n.c. Agenzia Generale di Tortona - Novi Largo Carabinieri d’Italia 15057 TORTONA (AL) Tel. 0131861175 Trasformiamo il futuro in un orizzonte di obiettivi e sicurezze

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SS. MESSE FESTIVE Cattedrale (tel. 861360): ore 8-910.30-12-18 (prefestiva ore 18); S. Maria Canale (tel. 863570): ore 11.00-18,30 (prefestiva ore 18); S. Matteo (tel. 861392): ore 8.30-10.30-11.30-17.30 (prefestiva ore 17.30); S. Giacomo (tel. 861025): ore 8-10-11 (prefestiva ore 17.30); S. Michele (tel. 861373): ore 8-9-10.30-18 (prefestiva ore 18); Sacro Cuore (tel. 820495): ore 8.30-11.00-18.00 (prefestiva ore 18.00); Madonna della Guardia (tel. 862187): ore 8-9-1011-17-18 (prefestiva ore 17); Cappuccini (tel. 861166): ore 18 (prefestiva ore 18); Oratorio S. Carlo (tel. 861392): ore 8.30

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(sabato); Oratorio S. Rocco (tel. 863164): ore 17 (prefestiva); Ospedale (tel. 865563) ore 18; Rinarolo (tel. 861392) ore 9. Farmacie di turno aperte dal 21 al 27 novembre 2013 Giovedì 21 novembre: Centrale, Via Emilia 163 - (tel. 0131 861403) Venerdì 22: Zerba, Via Emilia 220 - (tel. 0131 861939) Sabato 23: Comunale 1, C.so Don Orione, 51/A - (tel. 0131 862630); Comunale 2, Centro Commerciale Oasi - (tel. 0131 861264)

Tortona Il volume dedicato alla scuola è stato realizzato dalla Fondazione CRT

La storia del Dante in un libro TORTONA - E’ stato presentato nella serata di sabato 16 novembre, presso la sala convegni della Fondazione Cassa di Risparmio di Tortona, il volume “Una scuola, il Dante. Storia e identità”. Alla presentazione del libro, che fa parte della collana “Album della Stanza” edita dalla Fondazione CRT, sono intervenuti il vice presidente della Fondazione, Pierluigi Rognoni, il professor Angelo Bianchi e don Erasmo Magarotto. Angelo Bianchi, professore ordinario di Storia moderna nella Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, dove insegna

Pubblicato nella collana “Album della Stanza” racconta la storia dell’Istituto aperto da Don Orione nel 1921 Storia moderna e Storia della storiografia moderna, ha sottolineato l’importanza che don Orione attribuiva all’educazione e all’istruzione dei giovani. Ha ricordato, poi, come il Dante, analogamente all’Università Cattolica, sia nato nel 1921, dopo l’entrata in vigore della riforma Gentile che permetteva, al contrario della normativa precedente, la costituzione di scuole private accanto a quelle pubbliche. Don Erasmo Magarotto, già docente di lettere e preside del Dante oltre che del San Giorgio di Novi Ligure, ha ricordato episodi e figure di studenti e professori cono-

La copertina del volume presentato sabato scorso in Fondazione

sciuti durante la sua permanenza nell’Istituto di via Giulia. Ha messo in rilievo come l’aver studiato al Dante abbia inculcato nei giovani sentimenti forti che, a distanza di anni, sopravvivono ancora, come dimostrava l’affollata partecipazione alla serata. Ha concluso dicendo che la chiusura del Dante ha significato soltanto la chiusura di una porta ma non del cuore. Pierluigi Rognoni ha evidenziato il ruolo del Dante e la sua funziona educatrice a favore di tanti giovani di Tortona, del circondario e anche di altre province e regioni in

più di 80 anni di vita della Scuola. Ha ricordato come sui banchi dell’Istituto si siano succeduti padri, figli e nipoti e come il Dante abbia costituito per lungo tempo l’unica alternativa al liceo esistente in città. E’ seguita la proiezione di un breve filmato con interviste ad ex studenti e studentesse del Dante, i quali hanno ricordato i motivi che li hanno portati ad iscriversi all’Istituto degli Orionini, la formazione cristiana e la preparazione culturale e professionale ricevute, il dispiacere provato alla chiusura della scuola. c.r.

Premiati i vincitori di “I colori del tempo” TORTONA - Mercoledì 6 novembre alle ore 19, presso la Sala Romita del Municipio di Tortona si è svolta la premiazione del concorso fotografico dal titolo: “I Colori del Tempo: Tortona nell’era della globalizzazione e dell’integrazione”, organizzato lo scorso anno dal Lions Club Tortona Host, con il patrocinio dell’assessorato alla cultura del Comune di Tortona e in collaborazione con “Cavalli FotoCine” di Andrea Cavalli”. La giuria, guidata dal direttore artistico del concorso, il fotografo Gabriele Vinciguerra, e della quale ha fatto parte, tra gli altri, il presidente del Club della scorsa annata lionistica Mario Spampianto, ha assegnato il primo posto ex aequo alle giovani fotografe Alessia Capoduri e Angelica Guida.

Il vicesindaco Carlo Galuppo premia la vincitrice “under 18” Greta Finotti

Prima della categoria “under 18” è stata Greta Finotti, mentre al secondo posto si è classificata Monia Lazzarini. Tutte e quattro le concorrenti, oltre a dimostrare notevoli capacità tecniche, sono state in grado di cogliere,

con uno scatto, i luoghi della città, del territorio, la popolazione, lo stile di vita, con un occhio particolare verso il rapporto tra la tradizione locale e gli aspetti più significativi dell’epoca in cui vive la società di oggi.

Domenica 24: Comunale 1, C.so Don Orione, 51/A - (tel. 0131 862630) Lunedì 25: Destefanis, Via Emilia, 39 - (tel. 0131 862008) Martedì 26: Bidone, Via Emilia 130 - (tel. 0131 861067) Mercoledì 27: Centrale, Via Emilia 163 - (tel. 0131 861403) Edicole aperte domenica 24 novembre 2013 Mega, p.zza Duomo; Zucchi, p.zza Cavallotti; Accili p.zza Croce; Cella, p.zza Speri; Bonsignori, Via Arzani; Topmar, C.so Pilotti; Cadirola, via Guala. TORTONA/LIONS CLUB CASTELLO

Il progetto “Da donna a donna” TORTONA - Le conseguenze della crisi economica hanno indotto il Lions nazionale a dedicare il proprio programma d’azione 2013-2014 al contrasto delle cosiddette “nuove povertà”. In molti casi, i nuovi poveri (anziani, disabili, famiglie senza reddito o insufficiente a garantire un’esistenza dignitosa, giovani senza lavoro, etc.) erano, fino a poco tempo fa, in grado di far fronte ai propri bisogni, ma un evento imprevisto li ha precipitati in uno stato di “povertà relativa”, in una situazione non priva di risorse, ma con risorse in quantità ridotta rispetto agli altri in mezzo ai quali vivono. Avendo constatato sia direttamente, attraverso i vari services promossi, sia indirettamente, attraverso i contatti con gli operatori sociali del territorio, come i nuovi poveri, siano in costante aumento anche in città, il Lions Club Tortona Castello ha varato un progetto teso a migliorare la condizione della donna nell’attuale congiuntura socio-economica. L’analisi condotta dalle socie del Club tortonese ha evidenziato come le donne non solo risultano le più penalizzate nel mercato del lavoro, ma anche in termini di rinunce che si trovano a dover fare per cercare di sostenere il bilancio familiare. Anche le istituzioni pubbliche attraversano una fase critica di riduzione delle risorse e non sono sempre in grado di garantire pari opportunità di genere e di offrire servizi socioeducativi per i minori gratuitamente o a costi sostenibili per tutte le famiglie. La ricerca condotta dal Lions femminile presso il Settore Servizi alla Persona e alla Comunità del Comune di Tortona, preposto a promuovere la parità di genere e a fornire l’assistenza educativa ai minori, ha evidenziato come, anche in città, accade che le donne debbano rinunciare a proseguire gli studi per mancanza di risorse, abbiano perso il lavoro a causa di una maternità, perdano per prime il lavoro nei processi di ristrutturazione aziendale, non possano conciliare scelte professionali e cura dei figli, perché non hanno le risorse per

pagare i servizi educativi, e, conseguentemente, i minori non possono più accedere a certi servizi o attività. Di fronte all’evidenza che il problema delle “nuove povertà” non è risolvibile solo con aiuti tradizionali e di tipo materiale, ma che occorre individuare forme di “accompagnamento” più articolate e finalizzate ad alimentare la serenità familiare, la dignità della donna, la fiducia e la speranza dei giovani, il Lions Club Tortona Castello ha pensato e promosso il progetto sociale “Da donna a Donna” che, nell’ambito del programma d’azione Lions 2013-14 a contrasto delle “nuove povertà”, si propone la specifica finalità di sostenere le opportunità di conciliazione dei tempi di cura e di lavoro delle donne con carichi familiari e di contrastare, attraverso interventi di prevenzione primaria, fenomeni di marginalità ed esclusione sociale indotti dalle “nuove povertà” in famiglie con minori. Concretamente, il Lions Club Tortona Castello finanzia direttamente la ricarica della Family Card per i servizi educativi e di assistenza scolastica dei minori (asilo nido, mensa scolastica, casa dei bambini). Il sostegno finanziario é “personalizzato”, in relazione alle condizioni della donna e del suo nucleo familiare, serve di “accompagnamento”, non di sostituzione rispetto alle responsabilità genitoriali verso i minori, non è necessariamente mensile e continuativo, ma mira ad intercettare i periodi critici per la donna e la sua famiglia (es. spesa sanitaria imprevista, mese con alti costi o scadenze, ecc.). Il Comune di Tortona, attraverso il Settore Servizi alla Persona e alla Comunità, collaborerà all’individuazione delle donne beneficiarie ed al monitoraggio del loro inserimento nel progetto. Attualmente, il progetto assicura il sostegno alla frequenza del servizio di ristorazione scolastica e del servizio educativo pomeridiano “Casa dei Bambini” a 6 nuclei familiari con 11 minori. c.r.

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60 edizioni di “Cantarà e Catanaj”

Espositori in via Emilia durante una passata edizione di “Cantarà e Catanaj”

TORTONA - Domenica 24 no- che di turisti e semplici visitatori. vembre torna “Cantarà e Catanaj”, Anche per l’edizione autunnale di la Fiera di anticaglie che da oltre “Cantarà e Catanaj”, ci si avvale vent’anni propone oggetti di anti- della gradita sponsorizzazione della quariato minore a Tortona e che UBI - Banca Regionale Europea, raggiunge la sessantesima edizione. per la diffusa pubblicizzazione della Le numerosi bancarelle, dalle 8.30 fiera, effettuata mediante artistiche lungo l’asse della Via Emilia, nel raffigurazioni di angoli caratteristici cuore del centro storico della Città, di l’ortona. proporranno una rassegna estrema- Il tuffo “nel tempo che fu” potrà poi mente varia di oggetti di antiquaria- proseguire con la visita alla mostra to minore e di “catanaj”, le cose documentaria storico-artistica dcnovecchie e usate che un tempo si minata “Volti e figure per una storia mettevano nella “cantarà”, l’antica illustrata di Tortona da Carlo Almadia in dialetto tortonese, creando berto a Giuseppe Romita (1848 l’atmosfera tipica da “buon tempo 1948)”, tratta dalle Civiche raccolte artistiche, in programma fino al 29 andato”. La fiera è caratterizzata dalla nutrita marzo, presso la Biblioteca Civica, partecipazione di espositori, colle- dove tele, busti e opere a stampa zionisti ed esperti del settore, oltre raccontano la storia di una città nelTORTONA - Due giorni dedicati alle fiabe e ai libri in Biblioteca Civica

l’arco di un secolo. Sarà, inoltre, possibile visitare presso Palazzo Guidobono la mostra personale di Dante Angeleri “Materia, Vita e Forma”, organizzata dall’associazione ex allievi dei Licei “Carlo Varese” e “Giuseppe Peano” di Tortona. Le opere del noto pittore tortOnese ed ex docente di educazione artistica presso il Liceo Scientifico “Peano” di Tortona, deceduto nel 2008, sono state esposte nel corso della sua carriera sia in ambito cittadino che in diverse parti di Italia e del mondo, ottenendo diversi premi e riconoscimenti. Non potrà mancare, per chiudere il programma di una giornata dedicata al passato, raccontata attraverso gli oggetti della vita quotidiana e le opere d’arte, una visita all’esposizione permanente della Fondazione Cassa di Risparmio di Tortona “il Divisionismo” che ospita più di ottanta opere incentrate sulla varietà dei linguaggi pittorici dei maestri di tale movimento artistico, di cui il contetnllleo Pellizza da Volpedo è esponente universalmente noto. Tutti coloro che vorranno trascorrere spensieratamente alcune ore tra le testimonianze del “buon tempo andato”, nonché tra alcune piacevoli proposte di carattere artistico-culturale e commerciale, sono invitati a non perdere questa apprezzabile occasione. Ulteriori informazioni sono su www.vivitortona.it.

“Nati per leggere” e i laboratori per i bambini

del profondo significato che il progetto “Nati per leggere” intende valorizzare. Invece i bambini dell’Asilo Nido Santachiara, che hanno lavorato al progetto “Elmer, l’elefantino variopinto” con attività ludiche e laboratorio con i genitori, hanno esposto il pannello con la sagoma terminata, ammirando la loro opera esposta. Oggi, giovedì 21 novembre, alle ore 16.30, sempre presso la Biblioteca Civica di Tortona, sarà presentato il libro di Caterina Bernardi “Una bambina e tanti animali”. Intanto, proseguono “I giovedì in Biblioteca” organiz-

zati nell’ambito del progetto Nati per leggere. Il tema di questa edizione è “Nel bosco della Baba Jaga” e altre fiabe di Luigi Dal Cin, Premio Andersen 2013. Edito da Franco Cosimo Panini, in collaborazione con la Mostra Internazionale di illustrazione per l’infanzia di Sarmede la cui ultima edizione è stata dedicata alle fiabe russe, il volume “Nel bosco della Baba Jaga. Fiabe dalla Russia” ha conquistato il premio di miglior libro dell’anno nella categoria dai 6 ai 9 anni. Testi e immagini raccontano di potenti zar che abitano in

Roberto Cartasegna racconta la storia urbana di Tortona TORTONA - Le vicende urbanistiche di Tortona negli ultimi 200 anni costituiscono l’oggetto del volume “Una città e la sua storia urbana. Tortona nei secoli XIX-XX” di Roberto Cartasegna, presentato nel pomeriggio di sabato 16 novembre, presso la sala convegni della Fondazione CRTortona. Cartasegna, architetto e urbanista, con al suo attivo numerose pubblicazioni su Tortona, tra cui “Tortona una città fortificata e di confine”, ripercorre, attraverso le planimetrie dei vari piani urbanistici succedutisi nell’arco di due secoli, i mutamenti intervenuti nella struttura urbana della città, evidenziandone quelli più significativi e ricordando gli interventi proposti e, quasi sempre non realizzati. Alla presentazione del volume, la cui pubblicazione è stata resa possibile dal sostegno fornito dalla Fondazione CRTortona e dalla

Società Storica Pro Iulia Dertona, sono intervenuti, oltre all’autore, Giorgio Gatti, direttore della Biblioteca Civica di Tortona, e Ottavio Pilotti, presidente della Pro Iulia. Nel suo intervento Pilotti ha sottolineato come il libro completi una ricerca di lungo periodo sulla storia urbana di Tortona e copra gli anni che vanno dal primo Ottocento fino alla fine del secolo scorso, con l’esame dell’ultimo piano regolatore approvato nel 1995. Dal canto suo Gatti ha messo in rilievo come il libro si avvalga dei documenti conservati nell’archivio comunale e delle informazioni fornite anche da altri storici e ricercatori locali. Infine l’autore ha illustrato le tavole cartografiche più significative contenute nel volume, soffermandosi, in particolare, su quelle dei piani regolatori che hanno segnato lo sviluppo urbanistico di Tortona.

lussuose dimore, coraggiosi principi alla conquista di regni lontani, spiriti dispettosi, lupi generosi, orsi terribili e giocherelloni, uccelli dalla bellezza mitica, boschi di betulle fitti e misteriosi e... la terribile Baba Jaga, nella sua casa sorretta da zampe di gallina. Forse poco nota da noi, antagonista dei “buoni”, la Baba Jaga, madre di tutte le streghe, è la più potente e misteriosa che vive nei boschi. Anche le avventure più spaventose, però, si risolvono sempre in un lieto fine che rassicura i piccoli lettori, aiutandoli ad affrontare le paure. L’autore Luigi Dal Cin sceglie le fiabe e le leggende orali della tradizione, in questo caso russa, e le rielabora mantenendone intatta l’originalità e la suggestione. Le illustrazioni sono firmate da alcuni dei più importanti artisti italiani e stranieri che, ognuno con la propria sensibilità, trasformano in immagini la forza evocativa delle fiabe popolari del mondo. L’appuntamento è tutti i giovedì, dalle ore 16.30 alle ore 18, presso la Biblioteca.

Tortona La fiera delle anticaglie si svolgerà domenica 24 novembre

TORTONA - In occasione della Giornata per i Diritti dell’Infanzia e della Settimana Nazionale “Nati per leggere”, la Biblioteca Civica (nella foto) ha proposto ieri, mercoledì 20 novembre, alcune iniziative rivolte ai micronidi e agli asili nido Arcobaleno e Santachiara. Per i micronidi si è pensato alla lettura del libro di Men Fox Helen Oxenbury “Dieci dita alle mani, dieci dita ai piedini”. L’Asilo Nido Arcobaleno, alle ore 16.30, ha dedicato ai bambini e alle famiglie tre spazi strutturati di lettura adatte alle differenti fasce di età. I “grandi” hanno partecipato ad un vero laboratorio di costruzione del libro. Sono state consegnate sagome di diversi animali e l’assemblaggio di tutti i fogli ha dato vita ad un nuovo libro della biblioteca “L’arcobaleno degli animali” da prendere e “leggere” ogni volta che si vuole. A fine giornata sono state raccolte le esperienze dei genitori che hanno condiviso con i loro bambini un momento unico e divertente di scoperta e attenzione

IL POPOLO

TORTONA E TORTONESE

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Giovedì 21 novembre 2013

In Breve

TORTONA/EVENTI

“Pensavo fosse amore...” Lunedì 25 novembre, alle ore 17, presso la Sala del Ridotto del Teatro Civico, in occasione della Giornata Mondiale contro la violenza sulle Donne, si terrà un convegno dal titolo “Pensavo fosse amore…”. Alla tavola rotonda interverranno Federico Chiodi, assessore alle Pari Opportunità, don Claudio Baldi, parroco e insegnante di Teologia nel Seminario Interdiocesano, Roberto Ghiorzi, Comandante della Compagnia dei Carabinieri di Tortona, Monica Milano, vice presidente del Centro antiviolenza Me.dea di Alessandria, Beniamino Palenzona, direttore del Pronto Soccorso dell’Ospedale Tortona - Novi e Patrizia Tuis, avvocato del Foro di Tortona. Durante il convegno Serena Pasetti e Claudia Chiodi interpreteranno delle letture liberamente tratte da “La donna che sbatteva nelle porte” di Roddy Doyle. TORTONA/CONVEGNO

Progetto Derthona e il talento delle nuove generazioni Sabato 23 novembre, alle ore 15, presso la Sala Convegni della Fondazione Cassa di Risparmio di Tortona, nell’ambito di “Progetto Derthona”, si terrà il convegno sul tema “Il talento dei giovani: un potenziale per l’innovazione e la crescita”. Dopo i saluti di Massimo Berutti Sindaco di Tortona, di Dante Davio, presidente della Fondazione CRTortona, di Gian Paolo Coscia, presidente della Camera di Commercio di Alessandria, la Dirigente scolastica Graziella Zelaschi introdurrà i lavori che saranno moderati da Renzo Parodi giornalista e scrittore. Relatori saranno Maria Assunta Zanetti docente presso l’Università di Pavia, Elisabetta Nigris docente presso l’Università Bicocca di Milano, Graziella Arazzi docente di Scuola Secondaria II Grado, Mariella Enoc vicepresidente della Fondazione Cariplo e Isabella De Martini Europarlamentare. Le associazioni “YouAid Tortona” e “La Fenice” esporranno il punto di vista dei giovani. Seguirà il dibattito sui temi del decreto legge del ministro Carrozza. L’evento ha il contributo della Fondazione CRAlessandria. TORTONA/CULTURA

Castelli e propaganda dal Medioevo all’Età moderna Venerdì 22 novembre, alle ore 21, si svolgerà a Tortona presso la Biblioteca Civica la conferenza sul tema “Castelli e propaganda dal Medioevo all’Età Moderna”, nono appuntamento della rassegna itinerante “Incontri castellani 2013”. Ideatore e conduttore dell’iniziativa lo storico Davide Tansini (socio dell’Istituto Italiano dei Castelli e dell’Istituto per la Storia dell’Arte Lombarda), da anni impegnato in ricerche e attività divulgative sulla storia locale e sull’architettura fortificata e militare. Lo stile di Davide Tansini sarà affabile, a tratti ironico, ma sempre preciso e rispettoso dei dati scientifici. Patrocinato dal Comune di Tortona, l’incontro sarà un’esperienza fruibile a più livelli, riguarderà diversi aspetti della storia e farà emergere inattese somiglianze e continuità tra il passato e il presente. TORTONA/NUOVA RADIO PIEVE

Le note della banda “Marenco” La musica per banda sarà la protagonista dell’appuntamento musicale sulla frequenza 96,400 FM e in diretta su Live Streaming Multimedia su www.radiopnr.it. Nel “Caleidoscopio” che andrà in onda alle ore 20,30 di domenica 24 novembre il conduttore Andrea Bobbio proporrà l’ascolto di alcuni brani tratti dal CD pubblicato, nel 2009, dal Corpo Musicale “R. Marenco” di Novi e diretto dal M° Andrea Oddone. In programma musiche di Verdi, Marenco, Holst, Read e Morricone. L’appuntamento è per domenica sera oppure, in alternativa, per martedì 26 novembre, sempre alle ore 20,30.

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IL POPOLO di SERRAVALLE S. - ARQUATA S.

SS. MESSE FESTIVE: Collegiata (tel. 2112) : ore 11 – 12 – 17 (prefestiva ore 17) S. Andrea: ore 10 - S. Nicolò (tel. 78270): ore 8.30 – 10.30 – 11.30 – 18 (prefestiva ore 18); S. Pietro (tel. 2526): ore 10 – 11.30 – 18.15 (prefestiva ore 18.15); Centro S. Rita (tel. 71592): ore 9; Barbellotta ore 10.45; Cristo Risorto (Quartiere G3): ore 9.30; Sacro Cuore (tel. 78685): ore 8 - 11 - 17 (prefestiva 17; inv. 16.30); Parrocchia della Pieve (tel. 2261): ore 9 – 11 – 17 (prefestiva ore 17); S. Antonio (tel. 2774): ore 8 – 10 – 11 – 17.30 (prefestiva ore 17.30); Chiesa del Cimitero: ore 8,45; Viale Cichero: ore 9.30; Merella: prefestiva ore 16

VAL

(tel. 329966); Ospedale (tel. 33211): prefestiva ore 18; La Maddalena: prefestiva ore 17; Chiesa di San Rocco: prefestiva ore 17; Chiesa di Don Bosco (tel. 01432892): ore 9. Farmacie di turno aperte dal 21 al 27 novembre 2013 Giovedì 21 novembre: Giara, Via Girardengo, 13 - (tel. 0143 2017) Venerdì 22: Moderna, Via Papa Giovanni XXIII, 3-5 - (tel. 0143 2166) Sabato 23: Beccaria, P.zza Repubblica, 7 - (tel. 0143 2310) Domenica 24: Cristiani, Via IV Novembre, 13 - (tel. 0143 2321)

Novi Ligure I risultati positivi di “TempInComune” confermano la scelta

Il Comune crede nel telelavoro NOVI LIGURE - Nell’ultimo Consiglio Comunale a Novi Ligure, dopo un’articolata discussione, l’assemblea ha approvato una modifica al Regolamento Comunale per il commercio su area pubblica in occasione delle fiere. In pratica, la sanzione di 1.032 euro applicata agli ambulanti sprovvisti di ricevuta di pagamento del plateatico è stata ridotta da un minimo di 100 a un massimo di 600 euro. I Consiglieri si sono impegnati ad approfondire l’argomento presso la Commissione consiliare competente. Successivamente, il Consigliere Francesco Moro ha proposto la convocazione di un Consiglio Comunale aperto sulle problematiche

un fondo per la fornitura gratuita ai cittadini indigenti di farmaci da banco e parafarmaci. A questo proposito, l’assessore alla sanità, Felicia Broda, ha proposto di sottoporre In Consiglio Comunale la questione al Consorzio Servizi discusse tre interpellanze alla Persona. La proposta sarà valutata dall’assemblea dei Sindaci per e approvato un progetto estendere il servizio a livello territoriale. Infine, Enzo Garassino ha riper i lavoratori sposto all’interpellanza sulla pulizia di tombini e caditoie nelle strade socialmente utili pubbliche presentata dal Consiglierelative al Terzo Valico ferroviario. re Sofio. Nella sua replica, l’assesIn base alle norme che regolano il sore ai Lavori Pubblici ha informafunzionamento dell’assise cittadina, to l’assemblea che è in corso un inla richiesta deve essere avanzata da tervento di manutenzione il quale almeno un quinto dell’assemblea, prevede la raccolta del fogliame e la pulizia delle “caditoie stradali”. vale a dire cinque consiglieri. L’istanza è stata sottoscritta da sei Su questo punto è intervenuto anconsiglieri (Moro, Malfettani, Ber- che il Sindaco, Lorenzo Robbiano (nella foto): “Esistono difficoltà ogtoli, Ciliberto, Sofio e Zigrino). La seduta è proseguita con la di- gettive nella gestione finanziaria scussione di tre interpellanze. Per degli Enti Pubblici. Nessuno è in quanto riguarda quella relativa agli grado di sapere, ad esempio, cosa escrementi dei piccioni nel centro accadrà ai Comuni con la Legge di storico e al cimitero, presentata dal Stabilità in discussione in ParlaConsigliere Giuseppe Dolcino, ha mento. Non avendo la possibilità di risposto l’assessore all’Ambiente, accendere mutui, è anche difficile Carmine Cascarino. Quest’ultimo reperire risorse per la manutenzioha ricordato l’ordinanza comunale ne. Ringrazio i dipendenti comunali che obbliga i proprietari ad installa- per il lavoro svolto e mi auguro che re dissuasori sugli edifici e ha ag- le nuove norme restituiscano un giunto che l’Amministrazione co- maggiore margine di manovra in munale metterà in atto tutti gli ac- questo settore, anche per l’assuncorgimenti possibili per migliorare zione di nuovo personale”. la situazione. Il Consigliere Fran- Attraverso una modifica del regolacesco Sofio ha presentato un’inter- mento degli Uffici e dei Servizi, la pellanza in merito all’istituzione di Giunta comunale ha consolidato il ARQUATA SCRIVIA - Due spettacoli realizzati dal Teatro della Juta

telelavoro come forma stabile di attività lavorativa all’interno del Comune di Novi Ligure. La decisione è stata presa alla luce dei risultati positivi ottenuti dalla sperimentazione avviata a maggio di quest’anno con il progetto “TempInComune”. Tre sono le postazioni attualmente assegnate ad altrettante donne lavoratrici che hanno partecipato alla selezione. Nei requisiti essenziali, il bando prevedeva la necessità di cura e assistenza di familiari con gravi disabilità oppure la presenza di bambini in determinate fasce di età. L’obiettivo è quello di promuovere forme di lavoro decentrato per favorire la conciliazione tra le esigenze di lavoro, famiglia e vita privata. Le beneficiarie, infatti, si trovano a vivere particolari situazioni di carichi di cura e sono state individuate, coinvolte e selezionate attraverso una approfondita analisi dei bisogni di conciliazione interni all’Ente. Nel tempo, ovviamente, i beneficiari potranno cambiare ma le postazioni di telelavoro rimarranno attive e disponibili per altri dipendenti che ne faranno richiesta. Attualmente il telelavoro viene svolto solo nelle ore pomeridiane (per scelta delle dipendenti in accordo con i propri dirigenti), mentre al mattino le tre lavoratrici hanno mantenuto lo stesso orario, quindi la stessa presenza in ufficio, questo per non diminuire il rapporto con il pubblico e anche per l’organizzazione degli uffici. La Giunta comunale, inoltre, ha approvato l’attivazione di un nuovo progetto per l’impiego di lavoratori socialmente utili. I Comuni possono avvalersi dei lavoratori iscritti nelle liste di mobilità con diritto al trattamento previdenziale corrispondente all’indennità di mobilità o cassa integrazione speciale (CIGS) o in regime di pensionamento anticipato. Il progetto prevede l’impiego di quattro lavoratori per la riorganizzazione e la sistemazione di archivi in diversi uffici comunali. Davide Daghino

Le donne protagoniste di DanzArquata ARQUATA SCRIVIA - Grazie alle attività della Bottega d’Arte della Fondazione Piemonte dal Vivo Live, che vede protagoniste la Compagnia Teatrale Stregatti di Alessandria e La Compagnia del Barchì di Arquata Scrivia, con la collaborazione del Comune di Arquata e dell’associazione culturale “Commedia Community”, le novità al Teatro della Juta sembrano non finire mai. La grande scommessa questa volta si chiama “DanzArquata”, una mini rassegna di due date di Teatro-Danza, con un tema importante: la violenza contro le donne. Il 25 novembre ricorre, infatti, la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, e la Bottega di Arquata vuole dare il proprio contributo presentando due spettacoli che affrontano l’argomento. Il primo appuntamento è per venerdì 22 novembre, alle ore 21, presso il Teatro della Juta ad Arquata, con Gonzago Rose’s, ideato

e interpretato da Federica Tardito e Aldo Rendina, con musiche di Bregovic, Prokofiev, Paolo Conte, Gino D'Auri, Lola Bertran e Mina. Lo spettacolo è realizzato grazie all’occhio complice e amico di Giorgio Rossi e alla presenza di Doriana Crema, è prodotto dalla Compagnia Tardito - Rendina di Torino, con il sostegno dell’associazione Sosta Palmizi e del MiBAC. La rassegna si concluderà giovedì 28 novembre, sempre alle ore 21, con lo spettacolo M (Medea) della Compagnia Teatrale Stregatti, la storia di una donna famosa per aver compiuto un atroce delitto. Data l’eccezionalità dell’evento, acquistando un unico biglietto al costo di euro 10, si potrà assistere ad entrambi gli spettacoli. I biglietti di DanzArquata si possono acquistabili presso la biglietteria del Teatro della Juta. Per info: www.teatrodellajuta.com e www.teatrostregatti.it.

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Lunedì 25: Nuova, Viale Saffi, 50 - (tel. 0143 2994) Martedì 26: Bajardi, Via Girardengo, 50 - (tel. 0143 2216) Mercoledì 27: Comunale, Via Verdi, 113 - (tel. 0143 76255) Edicole aperte domenica 24 novembre 2013 Mandirola, Corso Marenco; Zina, Viale Saffi; Massone, Piazza XX Settembre; Arecco, Via Amendola; Fanin, Via Papa Giovanni XXIII; Ponte, Piazza Repubblica; Scarsi, Viale Chichero; Rebora, Via Casteldragone; Magenta, via Marconi; Ferrarese, via Verdi. NOVI LIGURE - Lunedì 2 e martedì 3 dicembre

“RivestiAMOci di vita”: raccolta straordinaria di abiti usati NOVI LIGURE - La Caritas Diocesana di Tortona e la Cooperativa Sociale Agape Onlus, con il patrocinio del Comune di Novi Ligure, organizzano nei giorni di lunedì 2 e martedì 3 dicembre una raccolta straordinaria di abiti, biancheria, scarpe, cinture e borse usati “RivestiAMOci di vita nuova”. I punti di raccolta sono le parrocchie: San Pietro, Sacro Cuore (piazzale antistante la Chiesa); San Nicolò (ingresso oratorio); Sant’Antonio (piazzale antistante la chiesa); S. Maria Assunta (Pieve) (davanti al cortile della chiesa); Centro Pastorale Cristo Risorto (quartiere G3 all’interno della cancellata); Sant’Andrea (davanti al cancello) e Centro di Ascolto Caritas (via Cavanna, 12). I cittadini che vogliono aderire all’iniziativa potranno recuperare gratuitamente i sacchi necessari per la raccolta presso le parrocchie e il Centro di Ascolto Caritas e presso lo Sportello del Cittadino (Municipio). Sarà comunque possibile utilizzare anche sacchi propri. Il personale dedicato provvederà alla raccolta dei sacchi dalle 8 alle 19 delle giornate di lunedì 2 e martedì 3 dicembre. Si ricorda che con questo gesto di solidarietà saranno finanziate le iniziative sociali di Caritas e Agape presenti sul territorio del Novese (dormitorio, centro di ascolto, inserimento lavorativo, gruppi di auto e mutuo aiuto sull’elaborazione della perdita). Nel “ciclo di raccolta” partecipano: la Caritas Diocesana promotrice e

sostenitrice del progetto; la cooperativa sociale AGAPE che, fisicamente, si occupa dell’organizzazione della squadra addetta e della realizzazione della raccolta, la ditta Tesmapri che si occupa dello smistamento e della destinazione finale degli indumenti raccolti, sempre nella più trasparente correttezza etica dell’utilizzo del prodotto. La Caritas diocesana attraverso contratti etici garantisce il rispetto delle normative in Italia e all’estero per l’impiego della mano d’opera, escludendo tassativamente l’impiego di personale minore, in particolare nei paesi in via sviluppo. I vestiti raccolti, in sovrabbondanza rispetto alla richiesta dei tradizionali e parrocchiali centri di distribuzione, vengono in parte smistati ai mercati dell’usato e una quota del ricavato della vendita viene devoluto in quota fissa alla Caritas che utilizza queste entrate per il finanziamento di progetti sociali mirati per persone in difficoltà, per aiuti economici a famiglie che, in questi momenti di crisi, diventano un concreto sostegno per risollevarsi da situazioni poco dignitose e per altri progetti di gratuita solidarietà. La validità e la sostenibilità del “progetto raccolta” acquista un valore ancora più prezioso se si pensa che oltre al finanziamento di progetti umanitari e di solidarietà, si creano opportunità di lavoro che coinvolgono diverse realtà in svariati ambiti. Tutto questo in virtù dei concetti fondamentali di recupero delle risorse e antispreco.


IL POPOLO

NOVI E NOVESE

Giovedì 21 novembre 2013

Novi Ligure Venerdì 15 novembre si è riunito alla presenza del Vescovo

Il consiglio pastorale vicariale

NOVI LIGURE - Venerdì 15 novembre, presso la Casa del Giovane della Parrocchia di San Pietro Apostolo a Novi Ligure, si è svolto il “Consiglio Pastorale Vicariale” del nuovo Anno Pastorale 2013/14, appuntamento ormai consueto per presentare, a livello Vicariale, la “Lettera” che il Vescovo mons. Martino Canessa consegna ogni anno alla sua Diocesi. Il Vicario Zonale Mons. Sandro Cazzulo, dopo la recita della preghiera del Signore, ha introdotto la serata rivolgendosi ai numerosi presenti, tra i quali i Sacerdoti della varie Parrocchie cittadine ed i rappresentanti delle associazioni di volontariato diocesane. Mons. Canessa con il suo stile semplice e immediato, ha introdotto la riunione con una meditazione sul tema della Fede. “Il punto di partenza - ha affermato il Vescovo - di ogni cammino religioso è avere il desiderio di credere. Il Signore rispetta la nostra libertà, per cui si possono trascorrere anni nella più

completa indifferenza. Come può nascere questo desiderio? Dalla parola del Signore arriva un messaggio quanto mai interessante: il Signore stesso segue il nostro cammino distribuendo, sulla nostra strada, alcuni “segni”. Tutta la Sacra Scrittura documenta questo comportamento del Signore nei nostri confronti. Ad esempio il racconto dei discepoli di Emmaus (Lc 24,13-35). Ci possiamo chiedere: come concretamente il Signore segue il nostro cammino? Quali “segni” semina sulla nostra strada? Le buone ispirazioni che sorgono nel cuore di tutti, le vicende liete talvolta anche tristi della nostra vita, ma il Signore utilizza, soprattutto, la testimonianza dei nostri fratelli. Il Vescovo ha poi proseguito ricordando l’importanza delle parole di Fede di Maria riportate nel Magnificat: “L’anima mia magnifica il Signore ed il mio spirito esulta in Dio mio Salvatore; perché ha guardato l'umiltà della sua serva. D’ora in poi tutte le generazioni mi

chiameranno beata, perché grandi cose ha fatto in me l’Onnipotente”. Dobbiamo convenire che l’umiltà Le ha permesso di contemplare le cose grandi che il Signore ha fatto per Lei. L’orgoglio invece chiude gli occhi alla Fede, impedendo il rapporto sereno con il Signore. La persona umile riconosce di essere oggetto della bontà del Signore nella vita di tutti giorni. La persona umile ha coscienza dei propri limiti morali, è quella che sa servire con gratuità: il servizio gratuito, infatti, spoglia chi lo compie da ogni interesse e tornaconto personale. A noi spetta il compito di chiedere con insistenza che lo Spirito del Signore renda luminosi i nostri occhi, attraverso i tre principali “mezzi spirituali” a nostra disposizione: che sono la preghiera, l’ascolto della Parola e la vicinanza all’Eucaristia. La preghiera sovente la usiamo solo in modo funzionale, in vista, cioè, della nostra attività. Così preghiamo male. Occorre, inoltre, rendersi conto che la vera preghiera richiede che prima di parlare a Dio, ci si impegni ad ascoltarlo. A conclusione il Vescovo ha ricordato che la Fede deve trovare concretezza nella vita e che Gesù incita a percorrere soprattutto la strada del servizio e del retto uso dei beni materiali. Alla fine della serata hanno preso la parola i rappresentanti dei vari gruppi di Volontariato (Scout, San Vincenzo, Caritas, Banco Alimentare, Centro di Aiuto alla Vita, Azione Cattolica) che hanno illustrato i risultati conseguiti in questo anno ed i loro progetti futuri, nel segno della collaborazione e dell’aiuto vicendevole per il bene di ognuno e di tutti. Vittorio Daghino

Serravalle festeggia le coppie di sposi SERRAVALLE SCRIVIA - In questo mondo, dove l’effimero sembra stia prevalendo, c’è chi non si arrende e celebra, con grande solennità, la solidità del più sociale dei sacramenti, il matrimonio. Nel giorno della festa di San Martino, patrono della città, la comunità parrocchiale serravallese ha festeggiato gli anniversari di matrimonio di 60 coppie di parrocchiani. Dal traguardo dei 10 anni di unione a quello dei 65 festeggiato dalla coppia più anziana, passando per i 20, 25, 30, 35, 40, 45, 50, 55 e

60 anni di matrimonio, ben sessanta coppie di serravallesi, con amici e parenti che facevano loro corona, hanno rinnovato le promesse pro-

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nunciate il giorno del loro sì. Questo evento, che vuole costituire oltre che un momento di festa e di ringraziamento al Signore, una fonte di

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ispirazione e di esempio per le nuove generazioni e per i prossimi sposi, si è svolto per la prima volta lo scorso anno e si è ripetuto ancora quest’anno, domenica 10 novembre, avviandosi a diventare una bella tradizione. E’ stata la festa della pazienza, della reciproca comprensione. La festa dell’amore dunque, quello con la “A” maiuscola, che, nel nome del Signore tiene uniti i cuori dei coniugi, base della famiglia, base, a sua volta, di una società civile e virtuosa. c.b.

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In Breve

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NOVI LIGURE/SCUOLA

Il calendario degli alunni della Media Boccardo Sabato 16 novembre, presso l’Aula Magna della Scuola Media Boccardo, a Novi Ligure, alla presenza di numerosi alunni, insegnanti e genitori, è stato presentato il nuovo “Calendario anno 2014”. Hanno partecipato alla realizzazione la classe 3^ A della Scuola primaria Martiri della Benedicta, la classe 4^ B della Scuola primaria Oneto, la classe 5^ della Scuola primaria di Pasturana, le classi 2^ e 3^ della scuola secondaria di primo grado Boccardo e la classe 3^ A della scuola secondaria di I grado di Basaluzzo. Hanno collaborato gli allievi della 2^ e 3^ media del Collège “Jules Ferry” di Montaigu, in Francia. Il tema del calendario è “Giochi e giocattoli”.

NOVI LIGURE/TENNIS

Il Nuovo Circolo ILVA alle competizioni invernali Sono iniziate le competizioni di tennis a squadre invernali, che vedono impegnate le formazioni del “Nuovo Circolo ILVA” di Novi Ligure. Nell’impegnativo “Trofeo Caroleo”, limitato alla categoria 2.4, passo falso casalingo per i portacolori novesi contro i forti torinesi del circolo DLF. Edoardo Giacobbe e Omar Sessa sono stati sconfitti sia in singolare che in doppio. Bottino pieno invece per le compagini iscritte al “Trofeo Passera”, di quarta categoria. La squadra A si è imposta agevolmente sui campi del Tennis Club di Cerano (NO), con i successi in singolare di Emilio Tinello e Martino Milanese, quest’ultimo si è aggiudicato anche il punto del doppio in coppia con Simone Milanesi. La squadra B ha, invece, sconfitto tra le mura amiche la pari formazione del circolo Paradiso Valenza. Vittorie nette in singolare per Alberto Parodi e Marco Morgavi, sconfitta ininfluente in doppio per la coppia composta da Fausto Orione e Francesco Follo. ARQUATA SCRIVIA/KARATE

Dino Bellucci vince a Genova Sabato 16 novembre il pluricampione Dino Bellucci, tecnico dell’USAM Karate di Arquata Scrivia, all’età di 45 anni è sceso nuovamente sul ring in un torneo internazionale svoltosi a Genova; l’arquatese ha combattuto contro avversari nel fiore degli anni ma nonostante tutto è riuscito a vincere nella MMA Light e a pareggiare nella Savate Assalto contro un abile marocchino. Bellucci spesso in palestra ricorda agli allievi che nonostante abbia 45 anni continua a gareggiare, senza più le pretese del fiore della giovinezza, per avere un costante stimolo a tenersi in forma ed a migliorare tecnicamente. Nella stessa giornata un altro atleta dell’USAM Karate, Giacomo Ponzano (senior;

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cintura nera), ha partecipato, a Brescia, al campionato nazionale ASC, gara che prevedeva l’utilizzo del regolamento Fijlkam con torneo ad eliminazione diretta tramite giudizi espressi con bandierine rosse e blu. Il portabandiera USAM ha gareggiato nel kata venendo eliminato al primo turno in una competizione del livello tecnico medio/alto.

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IL POPOLO

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Giovedì 21 novembre 2013

TRADIZIONI

Antola al Po

SAPORI

COSTUME

SOCIETA’

TERRITORIO

Dall’

La Caritas Italiana ha stanziato 100.000 euro per i primi interventi

Le Filippine hanno bisogno di aiuto

Il tifone Haiyan che ha colpito negli ultimi giorni le Filippine, ha lasciato dietro di sé, secondo fonti Caritas, decine di migliaia di morti, feriti, dispersi, probabilmente con numeri molto superiori alle stime attuali. Il disastro si configura pertanto come “un’emergenza umanitaria di massa”, di altissimo livello per devastazione e complessità, vista l’alta densità della popolazione e la vastità del territorio colpito. Moltissime regioni interne non sono ancora state raggiunte dai soccorritori, cosa che fa pensare e rafforza la probabilità che il numero delle vittime e l’entità dei danni siano destinati a crescere. La regione centrale delle Filippine, il gruppo di grandi isole “Visayas”, già recentemente colpita da un grave terremoto

nell’isola di Bohol, è storicamente quella più a rischio sia dal punto di vista della vulnerabilità alle frequenti tempeste tropicali, sia per la scarsa qualità delle abitazioni. Il devastante tifone Haiyan, chiamato localmente Yolanda e definito una tempesta “killer”, ha colpito proprio le isole più povere del gruppo delle Visayas, quelle meno raggiungibili anche logisticamente, Samar in particolare e Leyte. Più di 4 milioni di persone avrebbero perso tutto, dovendo abbandonare le proprie case distrutte e rifugiandosi in ripari di fortuna. Oltre ai drammi vissuti dalla popolazione, i danni alle infrastrutture sarebbero incalcolabili: numerose frane hanno, infatti, distrutto linee elettriche e strade, manca l’acqua potabile in numerose province, le comunicazioni sono completamente interrotte in ampie porzioni di territorio. Come donare “In questi giorni stiamo pregando e unendo le forze per aiutare i nostri fratelli e sorelle delle Filippine, colpiti dal tifone. Queste sono le vere battaglie da combattere. Per la vita! Mai per la morte!”.Al termine dell’udienza generale di mercoledì 13 novembre, Papa Francesco è così tornato a ricordare il disastro che ha colpito le Filippine, dopo che già la domenica aveva invitato a “pregare

e far giungere anche il nostro aiuto concreto”. Raccogliendo l’accorato invito del Santo Padre, domenica 1° dicembre 2013 in tutte le chiese d’Italia si terrà una raccolta straordinaria, indetta dalla Presidenza della Conferenza Episcopale Italiana a sostegno delle popolazioni colpite. La Presidenza della CEI da subito ha disposto lo stanziamento di 3 milioni di euro dai fondi derivanti dall’otto per mille, mentre Caritas Italiana ha messo a disposizione 100 mila euro. Le offerte, specificando la causale “Emergenza Filippine”, possono essere inoltrate alla Caritas Italiana tramite: versamento su c/c postale numero 347013 intestato a: CARITAS Italiana, Via Aurelia 796 - 00165 Roma o tramite bonifico bancario a: Banca Popolare Etica - Via Parigi 17, Roma; Codice IBAN: IT29 U0501803200000000011113, Codice BIC/SWIFT: CCRTIT2T84A Banca UniCredit - Via Taranto 49, Roma; Codice IBAN: IT88U0200805 206000011063119; Codice BIC/SWIFT: UNCRITM1707 Banca Prossima - Piazza della Libertà 13, Roma, Codice IBAN: IT06A0335901600100000012 474; Codice BIC/SWIFT: BCITITMX Banco Posta - Viale Europa 175, Roma; Codice IBAN: IT91P076 0103200000000347013; Codice BIC/SWIFT: BPPIITRRXXX.

NOVI LIGURE - In Biblioteca fino al 15 gennaio

Mostra dedicata a John Kennedy NOVI LIGURE - Oggi, giovedì 21 novembre, presso la Biblioteca Civica di Novi alle 17.15, sarà inaugurata la mostra bibliografica e documentaria dedicata al Presidente John Kennedy, già allestita presso il Centro Studi “John F. Kennedy” di Francavilla Bisio. Nel settembre 2013 il Centro studi JFK ha partecipato alla manifestazione Oltregiogo Letteratura 2013 con la “Giornata della Cultura Americana” che si è sviluppata attraverso una serie di attività tra cui appunto la mostra dedicata a Kennedy. L’inaugurazione, che coincide con la vigilia della ricorrenza dell’assassinio del Presidente avvenuto a Dallas il 22 novembre 1963, avverrà subito dopo la conferenza “John F. Kennedy: cinquant’anni dopo”, organizzata dall’Unitre di Novi presso la Biblioteca in programma dalle 15.30. Durante la lezione, moderati da Mariangela Soatto, interverranno Alberto Masoero, giornalista e Direttore di Panorama di Novi e Alberto Giordano, docente presso la Statale di Milano e curatore della mostra. La Biblioteca Civica di Francavilla Bisio, attraverso il Centro Studi JFK, il cui coordinatore è il Prof.

Giordano, custodisce e valorizza dal 2004 i volumi che sono stati donati al Comune di Francavilla Bisio dalla famiglia Fossati. Il fondo dedicato a JFK, composto di una parte miscellanea e di una sezione interamente dedicata a John Kennedy e alla politica statunitense dell’epoca, è in continuo arricchimento e costituisce un punto di riferimento a livello nazionale dell’epoca kennediana. Recentemente è stato dato spazio anche alla figura di Robert (Bob) Kennedy fratello di John, grazie alla preziosa collaborazione con un ricercatore di Boston che ha inviato alla Biblioteca di Francavilla alcune pubblicazioni su questa figura. La mostra sarà visitabile fino al 15 gennaio, negli orari di apertura. Michela Ferrando

“Due fratelli” di Fausto Paravidino TORTONA - Secondo appuntamento con la stagione del “Civico”, che ha preso il via mercoledì 13 novembre con Gianfranco D’Angelo e Paola Quattrini, i quali hanno portato in scena “California Suite” di Neil Simon. Mercoledì 27 novembre sarà la volta dell’“enfant prodige” della nostra provincia, Fausto Paravidino da Rocca Grimalda (Genova, 1976), sempre comunque trascurato, e del suo testo “Due fratelli” per la regia di Riccardo Bellandi. Paravidino (nella foto) aveva già presentato al “Civico” un monologo intrigante e bellissimo, con sfumature horror e investigative, in “Natura morta in un fosso” con Fausto Russo Alesi. Come sempre nei testi di Paravidino affiora in superficie una tensione che non abbandona mai spettacolo e spettatore: si insinua, si intromette, non demorde, ritorna intatta e filtra nuovamente nelle ansie dei protagonisti chiusi spesso in una meditabonda e un po’ isterica claustrofobia (il sottotitolo è “Tragedia da camera in 53 giorni”). Così la giuria

del Premio Riccione del 1999 dava il premio Tondelli a questo ignoto e giovanissimo autore di 23 anni che avrebbe fatto poi tanta strada. La motivazione funziona da recensione e viatico per il pubblico di Tortona che avrà la fortuna di vedere lo spettacolo: “Un riconoscimento unanime a Paravidino, 23 anni, attore, a volte regista e autore alla sua terza commedia. Anzi Due fratelli è una ‘tragedia in cinquantré giorni’, composta di brevi sequenze con la precisazione del giorno e dell’ora come in un diario. Racconta con uno scambio di battute asciutte e rapide da partita a ping pong, all’inglese, la convivenza di due fratelli con una ragazza incontrata per caso che va a letto successivamente con l’uno e l’altro, e il

primo quando torna da militare la fa fuori. Lo stile è quello di un’autentica cronaca registrata ma calcolatissima nella sua immediatezza; e registrare sono le lettere su cassetta fatte di bugie che i due fratelli si scambiano quando sono lontani o inviano alla famiglia che ne ha condizionato la coesione. La forza del testo, accolto con entusiasmo dai giurati come una ventata di freschezza, sta proprio nella chiusura su se stesso di questo nucleo e, paradossalmente nell’autosufficienza che lo tiene in uno stato di sospensione rispetto all’esterno, riproducendo allo stesso tempo con un gioco di riflessi i meccanismi della nostra quotidianità: qualcosa di esile da non montarsi la testa, ma che esprime una necessitzà sincera, e ci diverte e ci turba perché ci riguarda”. Per informazioni sullo spettacolo e sulla stagione è possibile contattare telefonicamente il “Civico” dal martedì al venerdì (ore 15-18) allo 0131920185 o visitare il sito famafantasma.it. Davide Ferreri

Ra Carsèra di Sale e la cultura dell’informazione SALE - Il programma de Ra Carsèra ha in calendario per venerdì 22 novembre alle ore 21, nella sala delle riunioni dell’Ex Fatebenefratelli, a Sale, l’incontro con Alessandro Pregnolato, il quale tratterà un argomento originale e di sicuro interesse per tutti: “Se un uomo morde un cane, quella è una notizia. Ovvero: la cultura dell’informazione”. L’incontro della serata offrirà a tutti gli intervenuti una panoramica a largo spettro

sul mondo convulso dei mezzi e dei modi della comunicazione nel tempo. Alessandro Pregnolato, che ha conseguito con lode la laurea specialistica in lettere, ha operato e opera tuttora nel settore commerciale di importanti aziende italiane. Ha avuto anche significative esperienze nell’ambiente della scuola, del teatro, del giornalismo e della promozione culturale: centri di interesse a cui continua a dedicare la sua passione e il suo tempo libero.

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IL POPOLO Giovedì 21 novembre 2013

Opinioni a confronto Il simbolo della croce non va “ostentato” in TV Egr. Direttore, nei giorni scorsi giornali e network hanno riportato la notizia che in Norvegia la giornalista Siv Kristin Saellmann, apprezzato e conosciuto volto della tv pubblica norvegese, che leggeva le notizie in tv indossando una catenina con una piccola croce, sia stata sollevata dall’incarico. All’emittente sarebbero arrivate lettere di protesta da molti spettatori, soprattutto appartenenti alla comunità islamica locale, che si sono dette “offese” dall’esibizione della catenina con la croce. I giornalisti, anche secondo l’emittente, devono avere un aspetto neutro per non urtare la sensibilità di qualcuno. Quel simbolo, di dimensioni ridotte, per i dirigenti della tv norvegese “non garantisce l’imparzialità del canale”. Come ha sottolineato Alberto Campoleone in un interessante articolo apparso sul SIR, l’Agenzia di stampa cattolica, “non è questa la strada dell’inclusione e della convivenza, che si alimenta invece del rispetto e della comprensione reciproca, anche oltre la semplice tolleranza. Le diversità e le appartenenze, rispettose e in dialogo, sono una risorsa per l’Europa”. Anche monsignor Aldo Giordano, osservatore permanente della Santa Sede al Consiglio d’Europa, recentemente nominato nunzio in Venezuela, in una recente intervista spiegava come “la questione della libertà religiosa in Europa è veramente una delle sfide più complesse e più urgenti” e sottolineava come si registri “un tentativo di marginalizzare la religione come un fattore senza importanza, estraneo alla società moderna o addirittura destabilizzante”. Rita Lanati - via mail

I sindacati puntano il dito sulla Sanità Regionale Egr. Direttore, per l’ennesima volta il Piano Socio Sanitario Regionale del Piemonte è stato oggetto di mercato tra partiti e lobby che non hanno certamente a cuore il destino della sanità pubblica piemontese. Il blocco del turn over, che dal 2010 ad oggi ha determinato una diminuzione di circa 3000 addetti, la mancata riorganizzazione e razionalizzazione dei servizi, l’incapacità gestionale che ha prodotto modelli organizzativi alternativi tra loro proposti e mai realizzati, hanno comportato inutili perdite di tempo e di denaro e una progressiva diminuzione del livello qualitativo e quantitativo dei servizi erogati. Il risultato di questa poca edificante gestione della sanità piemontese è che il Governo è il solo e vero “gestore” della sanità, il solo che decide dove tagliare e come tagliare e che trova degli esecutori più realisti del re. La mancata riorganizzazione e razionalizzazione dei servizi ospedalieri e del territorio, la creazione e la chiusura delle federazioni sanitarie, le linee guida sulla stesura degli atti aziendali che vengono emanate senza alcun confronto preventivo con le organizzazioni sindacali in forte ritardo rispetto all’elaborazione degli stessi; nessuna azione sui costi standard, sulla politica della riduzione della spesa farmaceutica, sull’utilizzo delle convenzioni con i medici di base, sarebbero, di per se, motivi sufficienti, ad una classe politica seria, per dimettersi con effetto immediato. Tutto questo è accaduto in una sostanziale assenza di corrette relazioni sindacali. In questi mesi siamo stati propositivi: abbiamo sollevato i problemi e abbiamo proposto soluzioni, ma le risposte da parte dell’Assessorato sono state evasive ed inconcludenti. Non possiamo sopportare oltre una tale situazione e, pertanto, denunciamo questo clima improduttivo e metteremo in campo le nostre conoscenze e la nostra forza per cambiare il corso di questa assurda situazione che penalizza cittadini e lavoratori. Anche sul versante delle politiche socio-assistenziali, in questi anni, sulla scia delle scelte nazionali in termini di tagli lineari, la Giunta regionale ha assunto alcune delibere, come quella sui servizi rivolti ai minori e quella sulla non autosufficienza, che hanno modificato profondamente la situazione precedente determinando pesanti ricadute sulla qualità e quantità dei servizi erogati, sulle condizioni di lavoro degli operatori e sulla tenuta dei livelli occupazionali. Le prime problematiche del “modello Piemonte” nascono dal non completo recepimento che è stato fatto della della Deliberazione della Giunta del 2005 che prevedeva l’introduzione di un nuovo modello integrato di assistenza residenziale socio sanitaria a favore delle persone anziane non autosufficienti. L’applicazione del nuovo tariffario, infatti, si sostanzia in un aggravio di spesa per le famiglie coinvolte. Segreterie Regionali CISL FP - UIL FPL - FP CGIL La Redazione si riserva la facoltà di ridurre i testi troppo lunghi che devono recare in calce firma leggibile e indirizzo del mittente. Indirizzate la vostra posta a: Il Popolo (Opinioni a confronto), P.tta De Amicis 1 - 15057 Tortona (AL) fax: 0131/821427, mail: ilpopolo@libero.it

Bacheca

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Da leggere

a cura della Redazione

G. Pelizzo V. Calcaterra

Madre Elvira

Alberto Melloni

Oltre la cura... oltre le mura

L’abbraccio

Quel che resta di Dio

Cantagalli

San Paolo

Einaudi

Pp. 188

Pp. 144

Pp. 160

Euro 16,00

Euro 9,90

Euro 10,00

Questo libro è il racconto per immagini di un progetto della Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo di Pavia che grazie all’impegno di molti ha saputo trasformare una condizione di disagio, sofferenza e isolamento forzato in un momento di incontro capace di generare la speranza. Da una parte i bambini del Reparto di Chirurgia Pediatrica del Policlinico (e i loro genitori), dall’altra un gruppo di carcerati della Casa Circondariale di Pavia che si sono improvvisati cuochi, imbianchini, pittori e poeti. Due realtà lontane che si sfiorano senza mai toccarsi, ma che si ritrovano unite dal dolore di un tempo sottratto al fluire della quotidianità e dal bisogno di ritrovare nell’allegria e nell’amore la migliore cura possibile a qualsiasi male. Un libro fotografico di grande impatto emotivo arricchito da brevi testi scritti dai carcerati, dai bambini e da alcune mamme. Con i contributi speciali di Aldo, Giovanni e Giacomo, Pupi Avati, Rita Borsellino, Francesco Agnoli, Mario Melazzini, Carlo Rossella, Pierre Martens e mons. Giovanni d’Ercole. Le due autrici sono medici pediatri presso la Fondazione IRCCS Policlinico S. Matteo di Pavia.

Per la prima volta Madre Elvira, la fondatrice delle Comunità Cenacolo, diffuse in tutto il mondo, si racconta in prima persona: la sua vocazione, la prima casa, l’arrivo dei giovani, la pedagogia, i pilastri della comunità (preghiera, provvidenza e accoglienza), l’apertura al mondo, la nascita dei tre rami con lo stile di vita missionario. Concludono il testo una catechesi di suor Elvira sul tema della forza dell’amore e il testo che ha accompagnato il decreto di approvazione della Comunità Cenacolo. “La storia che ho vissuto e che sto vivendo - scrive suor Elvira - non è stata una mia idea, un mio progetto: sono io la prima a sorprendermi continuamente di quello che è avvenuto e che sta avvenendo nella vita della Comunità Cenacolo, che è opera di Dio, dello Spirito Santo, di Maria”. Rita Agnese Petrozzi, nasce a Sora (FR) il 21 gennaio 1937. A 19 anni entra in convento a Borgaro Torinese, presso le Suore della Carità di Santa Giovanna Antida Thouret, dove diventa suor Elvira. Il 16 luglio 1983, a Saluzzo, fonda la Comunità Cenacolo. Madre Elvira oggi vive presso la Casa Madre a Saluzzo ed è la figura di riferimento dell’intera opera.

Salute oggi Al tempo dei nostri nonni un individuo di 50 anni era già considerato sul declino dell’esistenza ; oggi, al contrario, un individuo di “mezza età” ha ancora grandi potenzialità e aspettativa di vita, visti i progressi in campo tecnologico, medico , farmacologico e educativo, coltivati in questo ultimo trentennio. La categoria degli anziani è oggi classificata dagli over 80, mentre vengono identificati come “giovani anziani” gli individui dai 65 agli 80 anni; e questo non solo perché gli anni di vita si sono allungati, rendendo i nostri anziani più longevi, ma anche perché le abitudini e gli stili di vita della popolazione over 65 è cambiata in meglio. La maggior parte dei nostri, infatti, sono più attivi e disinibiti, non accettando più il solo ruolo di nonni, ma concedendosi scelte e libertà, svaghi, interessi e amicizie; gli anziani moderni curano il lo-

L’entusiasmo attorno alla figura di papa Bergoglio non ha spostato il centro del problema della chiesa cattolica: anzi, lo ha messo ancora piú in evidenza proprio attraverso la dedizione spirituale cosí eloquente e accessibile alla quale il papa s’è dedicato. Nessuno lo diceva: ma alla chiesa interessava quel che resta di Dio, nel senso “cristiano” del termine. Non un lampadario spento nel cielo della morale, ma Colui la cui veglia desta dal sonno. Nel corso dei secoli il fascino di quella domanda e delle risposte che essa suscita è riesploso intatto, dopo secoli orribili, senza avvisaglie che lasciassero intendere il miglioramento di un clima. Le primavere della chiesa, infatti, arrivano sempre senza segni premonitori. Ecco perché il disastro di un periodo vicino può oggi essere letto come il migliore preannuncio d’una primavera che per qualcuno è già arrivata “della fine del mondo”, o forse dalla fine di un mondo che se sarà sfidato non si arrenderà, se sconfitto non sarà rimpianto. Alberto Melloni insegna Storia del cristianesimo all’Università di Modena - Reggio Emilia e dirige la Fondazione Giovanni XXIII di Bologna. Scrive sul Corriere della Sera.

a cura di Laura Notti

Muoversi per non invecchiare

ro fisico e la loro psiche, sono più attenti alla dieta e alla prevenzione; vogliono aggiornarsi, conoscere e divertirsi, mettendo in pratica quelle che gli esperti definiscono parole chiave per mantenersi giovani: attività e iniziativa, entrambe considerate parole d’ordine antinvecchiamento. Attività vuol dire muoversi, mantenere uno stile di vita operoso, il che fa benissimo alla salute e allo spirito, ma per non invecchiare, occorre che anche il cervello faccia del “movimento”; allenare anche il nostro cervello, che primo fra tutti risente dell’età che avanza, è essenziale per vivere bene. Il cervello, come qualsiasi altro organo, va incontro a vari processi degenerativi; con l’andare del tempo diminuisce il numero dei neuroni e si inibisce anche la capacità di collegamento fra loro per elaborare le innumerevoli funzioni e azioni, pensieri e

ricordi che il cervello sovrintende. Questa fisiologica mancata efficienza e questi rallentamenti o limitazioni funzionali, portano anche alla graduale perdita della memoria, caratteristica preminente in vecchiaia. A rischio sono gli anziani soli, non seguiti, senza alcun interesse, che non hanno occasione di socializzare, soggetti che vanno spesso incontro a disturbi che accompagnano la terza età, sia dal punto di vista neurologico (forme confusionali a serie degenerazioni neuronali, fino alla demenza senile), sia dal punto di vista metabolico, con la comparsa di fenomeni acuti o cronicità che spesso richiedono il ricovero ospedaliero. Premesso che non si può fermare il tempo, si può con vari accorgimenti, rallentare comunque (e non evitare) l’invecchiamento delle cellule cerebrali, perché il cervello, come un muscolo, ha bisogno di allenamento.

Bene quindi le passeggiate coi nipoti, la ginnastica dolce o le lezioni di ballo, per mantenere il fisico in efficienza e sviluppare la coordinazione motoria, oltre che aver modo di mettersi alla prova e socializzare; bene anche coltivare interessi come la lettura, la musica, il cinema o il teatro, ma anche soddisfare curiosità o sogni nel cassetto, come un corso di computer o un viaggio. Mantenere il cervello in attività aiuta a non perdere contatto con la realtà e a tenersi cari i ricordi che sfuggono. Molte sono le metodiche per arrivare allo scopo: una vita dinamica ne comprende la maggior parte, in quanto stimola continuamente l’attività cerebrale, come pure il cosiddetto brain training, ma si può incrementare questo aiuto anche con una dieta ricca di sostanze necessarie e utili proprio per il cervello, ma ne parleremo al prossimo incontro.


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L’ANGOLO VERDE - a cura di Alba Algeri

Il gelso “sangue e latte” una varietà davvero “rara”

IL POPOLO

Bacheca

Giovedì 21 novembre 2013

Film da vedere

a cura di Matteo Coggiola

Tre nuovi film al cinema

I frutti del gelso “sangue e latte”

Il gelso può essere bianco (Morus alba) o nero (Morus nigra): entrambe le varietà sono originarie della Cina e dell’Asia centrale e da lì vennero introdotte in Europa intorno al IX secolo quando si cominciò a utilizzare le loro foglie per l’allevamento dei bachi da seta. Nelle campagne sopravvivono ancora vecchi filari di gelso che ricordano queste coltivazioni e che si notano soprattutto in autunno quando le foglie, assumono un’intensa colorazione gialla. Queste piante destano interesse per diversi aspetti. Sono molto ombrose essendo dotate di un bel fogliame, e sono anche apprezzate per i loro frutti dolci e saporiti. I frutti del gelso, sono conosciuti come “more di gelso” e sono dei frutti multipli cioè composti da tante piccole drupe saldate tra loro. Le more di gelso somigliano molto alle more prodotte dai rovi selvatici. Possono essere bianche o nere, le nere sono più aromatiche ma presentano l’inconveniente di sporcare le mani e i vestiti nel momento in cui si raccolgono. La varietà “sangue e latte” è presente sporadicamente nelle campagne delle regioni dell’Italia meridionale. Può essere coltivata senza problemi anche al nord, praticamente in tutte le regioni, in quanto rustica e poco esigente. Sono esemplari sono rigogliosi e producono un’abbondante quantità di more in giugnoluglio, a seconda del clima, e alla fine dell’estate. I frutti sono grossi, dolci e saporiti, dal colore bianco-

rosato. Questa è senza dubbio la migliore delle varietà di gelso da frutto e perciò merita di essere più conosciuta e apprezzata. Per la sua rusticità la coltivazione non presenta problemi e la piantagione viene eseguita come al solito nel tardo autunno o a fine inverno. Le piante sono rigogliose e a rapida crescita e si sviluppano molto in altezza (fino a 5-6 metri), soprattutto se il terreno è ricco di sostanze organiche. Come per tanti altri fruttiferi conviene allevare le piante a vaso, contenendo lo sviluppo vegetativo e favorendo la formazione di una chioma bene allargata. Una pianta di gelso giovane può produrre sino a 2,5 kg di more, 10 kg se la pianta ha già una decina di anni, fino a piante di 50 anni che possono produrre anche fino a 40 kg di succulenti frutti. Le more si raccolgono in estate, e secondo la regione e le condizioni climatiche, anche fino all’autunno. Dalle more di gelso, si può ottenere un buon succo dalle proprietà astringenti, dissetanti e con potere antinfiammatorio per la mucosa orale, ottimo anche per combattere tosse e catarro. Dal punto di vista nutrizionale le more di gelso sono ricche di antocianosidi, importanti per la protezione dei vasi sanguigni, tannino, utile nei casi di gastriti, proteine vegetali, vitamine del gruppo B, A e C,. Inoltre sono presenti fibre solubili e caroteni. Con le more si preparano marmellate, dolci, gelati e macedonie. Abbonamenti annuale EURO 45,00; sostenitore EURO 80,00; estero a seconda della destinazione

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Sono tre i film che escono stasera, giovedì 21 novembre, e che vale la pena segnalare. Anzitutto il documentario “African Safari” in formato 3D, che dalla costa atlantica della Namibia alla cima del Kilimangiaro racconta una spedizione incredibile nella varietà di ecosistemi dell’Africa, dove flora e fauna tentano di far fronte alla continua intrusione dell’uomo. Le immagini, realizzate con le migliori tecniche stereoscopiche, vedono i leoni impegnati in battute di caccia, gli elefanti che fanno il bagno nel delta del fiume Okavango, la marcia dei 15 milioni di pipistrelli di Kansaka e la più grande migrazione di mammiferi al mondo. Merita la visione anche “Il terzo tempo”, film italiano che segue il riscatto di Sa-

muel, un ragazzo che non ha avuto nulla dalla vita ma che, passando attraverso il carcere minorile e grazie anche all’amore per una ragazza, riesce a portare alla vittoria la squadra di rugby nella quale milita: una conquista ancor più importante perchè il suo allenatore è

anche l’assistente sociale che lo segue. Il rugby come metafora della vita e della voglia di tornare a sperare, in una pellicola dove lo sport fa da sfondo ad un racconto di formazione e di sentimenti. Occasione più che buona per dibattere sul tema della

rieducazione e del carcere italiano, in questo caso minorile. È invece portato in scena, ne “L’arte della felicità”, il degrado di una Napoli dove Sergio, tassista, riceve una notizia che lo sconvolge. Si guarda allo specchio e quello che vede è un uomo di quarant’anni che ha voltato le spalle alla musica e si è perso nel limbo della sua città. Il taxi diviene il microcosmo in cui si rinchiude per fuggire al suo mondo, ma dentro cui il mondo entra ed esce attraverso i suoi passeggeri. Ricordi, speranze, rimpianti, nuove occasioni. Insomma, tre pellicole di diverso genere che possono soddisfare le esigenze cinematografiche di tutti e che rappresentano prodotti di grande qualità, portando a riflettere su argomenti significativi.

volti di amicizia “Volti di amicizia” è uno spazio in cui i lettori possono vedere pubblicata una loro foto che ha per soggetto dei momenti di vita quotidiana: un compleanno, una lieta ricorrenza, una festa in famiglia... La Redazione si riserverà di scegliere le foto più belle e di “appenderle” in BachecA. I lettori che vogliono farci pervenire le loro fotografie devono scrivere a “Volti di amicizia” c/o “Il Popolo”, P.tta De Amicis 1, 15057 - Tortona (AL) oppure inviare la loro foto in formato jpg all’indirizzo: ilpopolo@libero.it

Domenica 27 ottobre, nel Santuario della Passione di Torricella Verzate, Francesca Valorosi e Luigi Radicelli, residenti a Torricella, hanno festeggiato 50 anni di matrimonio, partecipando alla S. Messa insieme alle figlie Mariangela e Carmen, ai nipoti e a tutti i familiari. Hanno rinnovato le promesse di amore che si erano scambiati il 5 gennaio 1963, nella chiesa di Pecorara Valtidone (PC).

La Ricetta

a cura di Chiara Parente da “A tavola con le nonne”

Minestrone di riso e fagioli dall’occhio E’ un piatto povero tradizionale, elencato tra i cibi del menù descritto nella Guida del Tortonese (1954), con a lato l’annotazione: caldo ed eventualmente corretto con vino rosso a colazione, freddo a pranzo. Tale indicazione, è motivata dai ritmi lavorativi dei contadini della campagna tortonese. Durante la stagione estiva gli agricoltori iniziavano a lavorare verso le 4.30 - 5 e attorno alle 7.30 - 8 si concedevano una meritata pausa per la colazione, spesso a base di minestrone di riso e fagioli. Un piatto abbondante ed energetico, ottimo tanto caldo, innaffiato con un corposo Barbera, quanto freddo. Se decidete di cucinarlo, è ancora bene prepararne un’abbondante quantità, per poterlo consumare caldo o freddo, anche il giorno successivo. La seguente ricetta era semplicemente chiamata dalla cuoca Teresa Goggi di Alzano Scrivia. Ingredienti per 4 porzioni 250 gr di riso

150 gr di fagioli l zucchina verdure di stagione l spicchio d’aglio 40 gr di lardo 30 gr di cipolla Preparazione Se utilizzate fagioli secchi, metteteli in ammollo in acqua fredda la sera precedente. Portate ad ebollizione in una pentola dell’acqua salata e fate bollire i fagioli, insieme allo zucchino e alle altre verdure stagionali lavate, mondate e tagliate a rocchetti. Quando i fagioli e le altre verdure sono ormai cotte, aggiungete il riso. Nel frattempo preparate un soffritto con la cipolla lavata e mondata e il lardo pestato. Mantecate il riso con il soffritto, utilizzato come condimento. Aggiungete il brodo di cottura e ultimate di cuocere il riso.


IL POPOLO

SPORT E TEMPO LIBERO

Giovedì 21 novembre 2013

BASKET A2 DONNE - 6^ GIORNATA

ECCELLENZA Girone A - 12^ giornata

L’OltreVoghera vince alla grande OLTREPOVOGHERA 5 MAGENTA 1 (primo tempo 3-1)

Tornando alla gara. Subito in discesa per il gol a freddo di Di Gennaro (2’) e per il raddoppio di Coccu (11’). Il primo tempo si è chiuso 3-1, con la doppietta di Di Gennaro e il rigore trasformato da Vasoio (fallo di Celori su Bonazza). Nella ripresa, prima di arrotondare ulteriormente il punteggio, l’OltrepoVoghera ha concesso qualche palla gol di troppo agli avversari, che nella prima frazione avevano colpito un palo con Vasoio.

MARCATORI: 2’ e 29’ pt Di Gennaro (OV), 11’ pt Coccu (OV), 45’ pt Vasoio (rig., M), 11’ st Vercesi (OV), 44’ st Panigada (OV). OLTREPOVOGHERA: Gaione, Cigagna, Celori, Vercesi (38’ st Pezzotti), Balestra, Di Placido, Coccu, Balacchi, Farina (26’ st Panigada), D’Aniello, Di Gennaro (43’ st Moltini). A disp.: Mantovani, Versuraro, Mauri, Sciannameo. All. Visca. MAGENTA: Coldani, Bonazza, Giannì, Mavilla, Candiani, Gazzea, Mele, Cerri (30’ st Damiani), Cò, Vasoio, Colombo. A disp.: Labria, Mantice, Savarese, De Luca, Quaranta, Di Natale. All. Polizzotto.

L’infortunio del bomber Marco Farina

ARBITRO: Bracconi di Brescia. VOGHERA - L’OltrepoVoghera brinda al nono successo stagionale (il quinto casalingo), superando con un netto 5-1 il Magenta. Ma purtroppo deve rammaricarsi per l’infortunio del

bomber Marco Farina (8 reti stagionali tra campionato e coppa), che nel corso della ripresa (16’) dopo uno scontro di gioco, ha riportato la rottura composta del perone della gamba sinistra. Ne avrà almeno per 40 giorni: una brutta tegola per la formazione di Visca.

CLASSIFICA: OltrepoVoghera* punti 29; Trezzano* 25; Legnano* 23; Sestese* 20; Vigevano* e Verbano* 19; Sant’Angelo* 14; Fenegrò, Magenta e Pro Vigevano Suardese 14; Vergiatese 13; Arconatese* e Solbiasommese* 12; Bustese* 11; Atletico San Giuliano* 9; Villanterio 8; Union Villa Cassano* 4. (* hanno già riposato).

SERIE D Girone A - 12^ giornata

La Novese sconfitta in casa NOVESE CHIERI (primo tempo 0-0)

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MARCATORE: 21’ st Ingari su rigore. NOVESE: Canalicchio, Catenacci, Pernice, Firriolo, Ciccomascolo, Malgrati, Bortolotto, Ulloa (34’ st Corso), Zirilli, Carboni (29’ st Bugatti), Nanci (22’ st Lombardi). A disposizione: Di Pierri, Muceli, Sorci, Ponsat, Borghetti, Taverna. All. Banchieri. CHIERI: Tulino, Spera, Mat. Sinato, Benedetto, Conrotto, Guseo, Nicolini, Brancato (42’ Motetta), Ingari, Man. Sinato, Montante. A disposizione: Tunno, Shtembari, Sampò, Gillio, Osella, Colaianni, Val-

giocata a viso aperto con diverse occasioni su entrambi i fronti. Al 21’ l’episodio chiave: contatto fra Ingari e Canalicchio, l’arbitro indica il dischetto. Lo stesso Ingari trasforma. “Creato tanto, è mancata solo l’efficacia sotto porta. dice mister Banchieri sul sito della Novese - Sconfitta condizionata dall’episodio del rigore a mio avviso generoso”.

frè, D’Alessandro. All. Zichella. ARBITRO: Ayroldi di Molfetta. ESPULSIONI: 45’ st Catenacci (nella foto) per doppia ammonizione. NOVI LIGURE - Si interrompe la striscia positiva casalinga della Novese che si arrende di misura al Chieri. Una sconfitta immeritata per la formazione di Banchieri che costruisce diverse occasioni da rete e viene punita da un episodio. La prima opportunità con Nanci, che colpisce di testa su corner di Firriolo e spedisce a lato di pochissimo. Al 25’ Bortolotto impegna Tulino con una botta da 25 metri: bravissimo il portiere a mettere in angolo. Alla

mezzora si fa vivo il Chieri con Montante che ha la palla buona da sinistra, ma Canalicchio chiude con sicurezza sul primo palo. La ripresa è

CLASSIFICA: Giana Erminio 26; Caronnese e Vado 25; Borgosesia 22; Rapallo Bogliasco e Chieri 20; Novese e Chiavari 19; Lavagnese 15; Valle d’Aosta 14; Asti 13; Derthona 12; Santhià, Sestri Levante e Albese 11; Verbania 9; Pro Dronero e Caratese 7.

SERIE D Girone A - 12^ giornata

Il Derthona si fa rimontare CHIAVARI DERTHONA

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RETI: 10’ Mussi, 16’ Baudinelli, 10’ st Piacentini CHIAVARI: Stancampiano, Genovali, Spadoni, Bettati, Mautone, Silvestri, Marino (35’ st Moussavi), Macrì (21’ st Pane), Baudinelli, Bonaventura, Piacentini. All. Gardano DERTHONA: Lamantia, Zefi, Mazzocca, Tavella (21’ st Chirico), Tignonsini, Dell’Aera, Gilio, Montingelli, Mussi, Carru, Bertocchi (42’ st Temperino). All. Scarnecchia ARBITRO: Capovilla di Verona ASSISTENTI: Scacchi di

L’allenatore Roberto Scarnecchia (foto Cappelletti)

Arezzo e Garzelli di Livorno CHIAVARI - Un Derthona a 2 facce perde in Liguria e rimane nei bassifondi della graduatoria. Dopo aver disputato un primo tempo ottimo, i Leoncelli subiscono la rimonta degli avversari e

non hanno la forza di reagire. I padroni di casa partono forte : al 7’ il giovane Marino centra in pieno la traversa con un siluro da fuori area. Dopo 3 minuti il Derthona passa in vantaggio grazie ad una bella azione di Zefi sulla fascia che pesca Mussi in area: il vecchio bomber, ex di turno, fulmina Stancampiano con una girata spettacolare. Il vantaggio dei tortonesi dura solo 6 minuti : Baudinelli centra il pareggio al 16’ con un bolide che si insacca sotto l’incrocio dei pali. La partita rimane vivace con occasioni da entrambe le parti. Nella ripresa all’8’ Carru imbecca Mussi che si presenta solo davanti al portiere avversario: la sua conclusione in diagonale è secca e precisa ma Stancampiano si supera e

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devia la palla in angolo. Da goal mancato a goal subito: dopo 2 minuti Bonaventura approfitta di un errore di Tavella e serve Piacentini che supera Lamantia chiudendo di fatto la gara. I leoncelli hanno il tempo per reagire ma non riescono a combinare nulla di buono sino al termine. Negli spogliatoi c’è tanto nervosismo in casa Derthona e i soliti ben informati sostengono che il tecnico Scarnecchia abbia deciso di rassegnare le proprie dimissioni. Ci auguriamo che la squadra possa fare quadrato e reagire al piu presto : domenica prossima al Fausto Coppi arriverà la capolista Giana Erminio, squadra della città di Gorgonzola in lombardia. Domenico Cremonte

Broni: risultato storico BRONI CIVITANOVA M.

102 76

OMC CIGNOLI BRONI: Bergante 5, Zamelli 6, Besagni 4, Accini 10, Carù 9, Borghi 12, Corradini 10, Zampieri 15, Bona 23, Laterza 8. All. Giroldi. Broni continua a non capirci nulla nonostante il sostegno incessante dei propri tifosi, che hanno cantato ininterrottamente per tutta la partita. Nel frattempo Giroldi chiama time out per rimettere un po’ di ordine. Broni commette due passi in attacco e ARBITRI: Pirazzi e Suriano. torna a -6 (11-17). Poi il punteggio torna in parità con BRONI - Broni strapazza tre bombe di Borghi (20-20). Civitanova Marche e rimane Inizio di secondo quarto: la agganciata a Vigarano, che play vogherese prima serve espugna Crema. Le oltrepa- un pallone d’oro a Laterza, dane segnano 102 punti ed poi infila da tre. Civitanova anche il tabellone del pa- rimane avanti grazie a due laBrera va in tilt visto che missili della Veinberga (29tiene solamente due cifre. 31). Nel finale di primo temCosì alla sirena finale dice po Broni approfitta di un an“02-76”. Coach Giroldi par- tisportivo a Trobbiano e vola te con Accini, Carù, Laterza, sul +10 (47-37). In avvio di Corradini, Zampieri. Dopo il secondo tempo, ci pensa minuto di raccoglimento per Giulia Bona a tenere Civitail cavaliere azzurro Rai- nova a distanza, quindi mondo D’Inzeo, parte la sfi- Zampieri dalla lunga distanda: Broni fallisce subito due za dà il massimo vantaggio conclusioni. Le padrone di alle padrone di casa (54-43 casa costruiscono delle buo- al 22’). Le due squadre conne azioni, si smarcano sotto tinuano a lottare: salgono le canestro, però non realizza- percentuali al tiro su entramno. Alla fine è Accini a bi i fronti. Gè Zamelli infila sbloccare il punteggio per la dall’angolino: 65-52 per Omc (2-4 al 2’). Ancora un Broni. A 1’46” Omc avanti errore in difesa, le marchi- di 9 (67-58) e sul +12 alla figiane in contropiede trovano ne del quarto. In avvio di ulil fallo e due liberi di Ian- timo periodo Civitanova nucci. Le ospiti, reduci da pressa a tutto campo nel tendue vittorie consecutive, so- tativo di riaprire la contesa. no molto efficaci in difesa e Broni sbanda un attimo, le non sbagliano in attacco. marchigiane tornano a -7. Con il personale di Iannucci La partita rimane comunque arrivano a +7 (2-9). Laterza nelle mani delle biancoverdi, con quattro punti consecuti- che dilagano a +21 (90-69 al vi rimette le cose a posto (8- 36’) e strappano gli applausi 9 al 5’), ma due liberi di del palaBrera. Iannucci (5 falli subiti) ri- Poi Zamelli mette la parola mandano le padrone di casa “fine” con una bomba. Una a -3. L’inerzia rimane dalla serata che rimarrà negli anparte del quintetto di coach nali del basket rosa bronese. Dillier (11-15 all’8’). Franco Scabrosetti HOCKEY IN LINE SERIE A - 4^ GIORNATA FEBA CIVITANOVA M.: Trobbiani G. 2, Perini 14, Piscini 2, Trobbiani J. 3, Veinberga 22, Iannucci 17, Passon, Filippetti 16. Non entrate: Passeri e Vinciguerra. All. Dillier.

Monleale ottiene il pareggio MONLEALE CITTADELLA

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MONLEALE - Una partita molto veloce e a tratti anche un po’ scorretta da entrambe le parti. Dopo un avvio sofferto, il Monleale è riuscito a pareggiare con le reti di capitan Crivellari e Delfino. Nella ripresa il Cittadella, grazie anche al gioco di movimento di Spain e Steiner, si porta prima sul 4 a 2 poi sul 5 a 2. I veneti pensano di avere già la vittoria in tasca, ma la tenacia ed una serie di azioni dilaganti permettono ai padroni di casa di ristabilire la parità: reti di Moro, Crivellari e Delfino. Molto

gioco da parte del Monleale con circa 60 tiri in porta, ma la bravura ed anche un po’ di fortuna del portiere Facchinetti hanno vanificato il grande lavoro. Sabato, alle 20.30, si replica al Palamassa di Monleale contro il Ghost Padova. Niente da fare per il Novi Ligure battuto a domicilio 8-3 dall’Asiago (reti novesi Montanari e 2 Gaviotis). CLASSIFICA: Milano Quanta 12; Ghost Padova 9; Cittadella 8; Diavoli Vicenza 6; Monleale* 5; Mammuth Roma e Molinese 4; Asiago 3; Novi Ligure* 1; Cus Verona 0. (* una gara in meno).

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