Il popolo 14 settembre 2013

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VOGHERA. “Porte Aperte al Castello 2013”

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Fornitori del Vaticano

Broni Stradella Gas s.r.l. IL TUO FORNITORE DI FIDUCIA CAMPANE & OROLOGI 16030 USCIO (GE) Tel. 0185 919410 - Fax 0185 919427

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ilpopolo@libero.it TORTONESE

San Sebastiano: Artinfiera compie 10 anni A pagina 16

NOVESE

La Patronale dell’Addolorata a Serravalle

OLTREPO’

Bastida de’ Dossi e Cornale in un solo Comune

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FRANCESCO E LA PACE

Piazza San Pietro cuore del mondo. La cattedrale cuore della Diocesi

E’ realismo spirituale non pacifismo impotente

In preghiera e digiuno per la pace

Il Papa chiama alla conversione: è la cifra del suo pontificato. Il discorso intenso, profondo, alla grande veglia in piazza San Pietro per la pace è un’altra tappa di questo suo instancabile appello, rivolto a tutti, senza barriere e senza confini. Tuttavia anche una conversione, cioè un cambiamento convinto di direzione, una conversione diplomatica è possibile. Anzi, è sempre più urgente, perché da troppi anni in Medio Oriente non se ne azzecca una. Così il registro spirituale si coniuga con il tradizionale realismo della diplomazia vaticana, che Papa Francesco ha rimesso con lena al lavoro. Ha ringraziato tutti, il Papa, per la straordinaria partecipazione all’iniziativa di digiuno, di preghiera e di riflessione, da piazza San Pietro a tutto il mondo, ma ha aggiunto che l’impegno continua. La veglia e soprattutto la mobilitazione alla preghiera, alla riflessione, all’azione lanciata dal Papa in questo tornante cruciale del conflitto in Siria, sono un forte messaggio spirituale, che però è accompagnato da un coerente indirizzo nel sistema delle relazioni internazionali. Perciò chi parla, anche sulla prima pagina del “Corriere della Sera”, di una esercitazione di pacifismo, in sostanza impotente, quando non francamente irrealista, è legato a un quadro stantio. In effetti proprio la dinamica delle relazioni internazionali in questa fase suggerisce non tanto di dividersi secondo i vecchi schemi della guerra fredda, finita da più di vent’anni, ma di ragionare sulla base dell’esperienza recente. E così evitare di trasformare la Siria in un ennesimo buco nero del sistema mondiale, magari dopo un intervento, con esiti ancora una volta opposti alle intenzioni e ai programmi. C’è un profondo realismo spirituale, che sostiene l’iniziativa del Papa, oltre che una profonda sintonia con l’opinione pubblica. E c’è anche l’iniziativa diplomatica. Ecco allora, a preparare e accompagnare la veglia, la lettera del 4 settembre a Putin, presidente di turno del G20. E il giorno prima l’impegnativo briefing agli ambasciatori accreditati in Vaticano CONTINUA A PAGINA 4

PRIMO PIANO

“Finisca il rumore

La crisi del sistema Italia

delle armi. Guarda al dolore

Quando e come fuori dal tunnel?

del tuo fratello

GIORGI A PAGINA 2

e non aggiungere altro dolore,

TEATRO

ferma la tua mano”

La nuova stagione del “Civico” Partirà il 13 novembre la stagione del “Civico” di Tortona: ecco il cartellone. BRUNO E GOVI A PAGINA 4

VOLPEDO/BIENNALE DI PELLIZZA

FERRERI A PAGINA 19

47^ SETTIMANA SOCIALE

Il Premio “Quarto Stato” a Petrini Famiglia: futuro e speranza Giovedì 12 settembre ore 16.00, domenica 15 settembre ore 13.00: sono le date di inizio e termine della Settimana Sociale dei Cattolici Italiani che si svolgerà a Torino. Si tratta di un convegno ecclesiale aperto ai soli delegati delle diocesi italiane, alle aggregazioni laicali e agli enti strettamente legati al tema. Il titolo della Settimana 2013 è: “Famiglia, futuro e speranza per il nostro PaL’edizione di quest’anno della Biennale, la settima, si è aperta lo scorso 1° ese”. settembre con l’inaugurazione della mostra allo Studio Pellizza da Volpedo, Anche la nostra Diocesi sarà “Suggestioni fiorentine” e proseguirà fino al prossimo 13 ottobre proponen- presente con una delegazione ufficiale. do ogni settimana un evento. Il “Quarto Stato” andrà a Carlin Petrini. BONADEO A PAGINA 15

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IL POPOLO

PRIMO PIANO

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Giovedì 12 settembre 2013

Società Una volta si parlava di “autunno caldo”, ora ci aspettiamo un “inverno bollente”

CRISI DEL SISTEMA ITALIA: quando e come fuori dal tunnel?

Il premier Enrico Letta illustra le riforme del proprio Governo; a destra: Letta con il ministro dell’Economia e della Finanza Fabrizio Saccomanni

C

hi avesse fatto affidamento su una imminente uscita dalla crisi dovrà ricredersi ora che l’Ocse ha gelato le speranze: l’anno prossimo l’Italia sarà ancora in recessione, caso unico tra le grandi economie dell’occidente. Intanto

A dipingere la situazione per quella che è, si rischia di apparire disfattisti, catastrofisti, anti-italiani votati alla logica del tanto peggio tanto meglio, come non fosse la drammatica realtà a impedire di valutare la situazione in maniera rosea, non fossero i numeri a far dubitare della tenuta della coesione sociale la disoccupazione – in barba alla riforma Fornero-Monti, ed era da mettere in preventivo – si avvia a diventare strutturale. I senza lavoro sono il 12 per cento della popolazione attiva, oltre il 30 tra i giovani. Anni addietro al rientro dalle ferie era prassi parlare di autunno caldo per i soliti aumenti di prezzi e tariffe e per le vertenze sindacali aperte, ma con le nubi oggi all’orizzonte quale terminologia dobbiamo privilegiare? Autunno bollente? Inverno infuocato? Nel 2014 ancora segnato da un pil negativo ci attenderà una primavera al napalm o al fulmicotone? Gli autunni caldi del passato sembreranno placide stagioni da ricordare con un mix di rimpianto e di tenerezza. Allegria, comunque. Il traballante governo delle larghe intese ci ha fatto grazia dell’Imu cambiandole nome, frammentandola in una miriade di balzelli nuovi e spalmandola su tasse preesistenti fino ad incrementarle. La promessa strappata da una forza politica ad un’altra forza è stata rispettata: in gioco erano la tenuta della coalizione e la sopravvivenza di un esecutivo che comunque starà in piedi fino a quando ad Arcore non si dirà basta. Esaminiamo allora la dura realtà, i fatti, i numeri. Sparisce l’Imu ma arriva una service tax non quantificabile. Devono avere la coscienza sporca i politici che ricorrono a terminologie d’importazione per indorare la pillola sperando che qualcuno digiuno di inglese non capisca:

finora i servizi come sono stati finanziati? In altre parole, le tasse che abbiamo pagato e che continuiamo a pagare cos’altro sono se non il corrispettivo dei servizi che lo stato e gli enti pubblici devono (devono!) offrire? In altre parole ancora, dove finiscono i nostri soldi? È quello che il cittadino chiede di sapere secondo il suo buon diritto. Invece no, via l’Imu restano da trovare tre miliardi quest’anno e un altro mezzo miliardo buono nel 2014, cioé tasse e tagli, tagli e tasse. Poi c’è la spada di Damocle dell’aumento dell’Iva, colpo di grazia per i consumi dei singoli e delle famiglie, uno 0,85 per cento in più di inflazione su base annua, mentre qualche anima candida del governo ci racconta che quello fiscale prossimo venturo sarà solo “un aggravio indiretto”. Un aggravio “percepito”, insomma, colpa dei nostri portafogli troppo sensibili. Sui tagli in verità non ci sarebbe da obiettare. Logica e buon senso impongono di colpire le spese improduttive riservando ogni centesimo disponibile all’economia, allo sviluppo, al lavoro, alle famiglie impoverite, agli esodati, a chi fa la fila alle mense della Caritas, alla scuola, alla ricerca, alla sanità, alle grandi opere pubbliche di cui il paese ha bisogno come il pane. Invece l’articolo 15 del decreto Imu prevede una riduzione di 100 milioni negli investimenti ferroviari toccando anche il progettato terzo valico tra Genova e la pianura, il che rafforza il convincimento di quanti ritengono che la nuova linea tra il mare e Novi o dintorni non si farà mai. A dipingere la situazione per quella che è, fuori dagli ottimismi di facciata, si rischia di apparire disfattisti, catastrofisti, anti-italiani votati alla logica del tanto peggio tanto meglio, come non fosse la drammatica realtà a impedire di valutare la situazione in maniera rosea, non fossero i numeri a far dubitare della tenuta della coesione sociale e della sopravvivenza del sistema Italia nel suo complesso. Della disoccupazione strutturale, della ripresa che non verrà, della recessione abbiamo detto, ma con il debito pubblico come la mettiamo? Due mila e 75 miliardi di euro (il 130 per cento del prodotto interno lordo, la ricchezza del paese) sono cifra spaventosa, una montagna di titoli di stato il cui rinnovo costa 80 miliardi all’anno di interessi. Aggredire il debito pubblico con un uso brutale della leva fiscale tosando ancora cittadini e imprese è strada impercorribile e deprimente per l’economia. Confidare che la lotta all’evasione – promessa ogni volta “senza quartiere” – ribalti il quadro è illusorio, i grandi evasori trovano infi-

nite scappatoie e non esiste redditometro o spesometro che li intimorisca. Lo strumento delle privatizzazioni infine ha i suoi limiti: da privatizzare è rimasto poco, Finmeccanica, le Ferrovie, la Rai, le vecchie caserme, le aree dismesse... La vendita dei gioielli di famiglia non colmerebbe la voragine creata da decenni di finanza allegra e spese fuori controllo, follie, sperperi, ruberie e dissipazioni di cui ci viene presentato il conto. Ci sarebbe invece (e c’è, ne convengono tutti) un formidabile strumento da mettere in campo con determinazione per portare il rapporto debito-pil ad un livello in linea con gli impegni europei e tale da disinnescare la mina sulla quale l’Italia può saltare. Si diceva dei tagli, ma non quelli da barzelletta delle auto blu. Il vero problema è quello di uno stato che costa troppo: troppo la politica, troppo il parlamento così come è, troppo la corporazione dei manager pubblici, troppo l’alta burocrazia, troppo in generale la burocrazia opprimente e inefficiente, troppo gli sprechi, troppo la corruzione, troppo la miriade di enti grandi e piccoli, troppo le regioni (quale errore sciagurato aver conferito la potestà legislativa!), troppo le province. Non è che i comuni e gli enti locali in genere siano risparmiosi: una consulenza non si nega ad un amico, una sponsorizzazione nemmeno, e se c’è un evento da organizzare... Già, i comuni. Non uno, minuscolo e sperduto, che non ostenti grappoli di telecamere alle vie di accesso. Queste telecamere si suppone abbiano un prezzo di acquisto, uno di installazione, uno di manutenzione, uno di esame delle registrazioni... La sicurezza, la sicurezza... Ai sindaci che piangono miseria bisognerebbe spiegare che la stessa polizia metropolitana di Londra è arrivata a mettere in dubbio l’utilità di tali impianti, e se una telecamera serve poco a Londra figurarsi a Pozzolgroppo. Sprechi in alto, sprechi in basso. Sprechi in centro, sprechi alla periferia di uno stato che se non viene messo a dieta feroce non sopravviverà. Se uno siffatto stato elefantiaco non ce lo possiamo più permettere bisogna agire presto, subito. In uno stato magro, snello, leggero troveranno spazio e opportunità i corpi sociali, le associazioni, i gruppi, i cittadini in una logica di sussidiarietà capace di esaltare il dinamismo dei singoli anche in campo economico, e sarebbe la vera grande riforma epocale, quella della svolta. Il lavoro si crea lasciando la libertà di agire fuori da vincoli insostenibili, da lacci e laccioli che frenano, opprimono e obbligano a delocalizzare appena fuori dai confini. Meno leggi e me-

SOCIETAʼ CATTOLICA DI ASSICURAZIONE DAL 1896

no burocrazia, questo ci vuole. Con il lavoro si alimenta il pil. La crescita del pil riduce la percentuale del debito pubblico, così l’Europa è contenta. Meno debito significa meno spesa per gli interessi e più soldi per la crescita e l’ammodernamento. È il circuito virtuoso sul quale l’Italia con l’acqua alla gola ha bisogno di immettersi, ma da domani. Hanno tolto l’adeguamento delle misere pensioni delle vecchiette, ma non riescono a neutralizzare la voracità di un sistema-stato che è un pozzo senza fondo che costa 800 e rotti miliardi ogni anno e non è capace di trovarne 4 (quattro) per evitare che l’Imu rimanga di fatto ma con il nome cambiato. Un sistema dove gli intoccabili e chi non ha mai pagato continuano a restare tali. Un sistema che ha operato il peggior tradimento nei confronti della costituzione fondata sul lavoro. Dov’è il lavoro in questa Italia? Cosa sta facendo la politica per il lavoro? Sono osservazioni e interrogativi di puro banalissimo buon senso. Autoreferenziale, incapace di riformarsi e di praticare la virtù della sobrietà, questa politica, com-

Se uno siffatto stato elefantiaco non ce lo possiamo più permettere bisogna agire presto, subito. In uno stato magro, snello, leggero troveranno spazio e opportunità i corpi sociali, le associazioni, i gruppi, i cittadini in una logica di sussidiarietà capace di esaltare il dinamismo dei singoli anche in campo economico, e sarebbe la vera grande riforma epocale plici i venti di crisi, conferma ogni giorno di più di non essere abitata dal buon senso. Antonio Giorgi

PAOLO SIMONE CALDIROLA Agenzia Generale di Tortona Largo Carabinieri d’Italia 15057 TORTONA (AL) - Tel. 0131861175

Trasformiamo il futuro in un orizzonte di obiettivi e sicurezze


VITA DELLA DIOCESI

Giovedì 12 settembre 2013

Brusson La “tre giorni adulti” di Azione Cattolica dal 1° al 4 agosto

“Credenti credibili”

BRUSSON - Nel Settore Adulti della nostra Azione Cattolica diocesana il progetto si coltivava da tempo: aggiungere alla tradizionale “tre giorni” invernale anche un’occasione formativa nel tempo estivo... e finalmente il sogno si è realizzato! Non solo: è stato anche meglio del previsto, perché lo abbiamo condiviso con il Settore Adulti dell’AC della Diocesi di Torino ed è stata un’esperienza arricchente sotto tutti i punti di vista, tanto che ci siamo lasciati con la ferma intenzione di ripeterla l’estate prossima e trasformarla in un appuntamento annuale. Il tema trattato, “Credenti credibili”, si proponeva l’obiettivo di contribuire ad una nuova alfabetizzazione di noi laici sui temi sociali per diventare sempre più attivi nella costruzione della città dell’uomo. È sotto gli occhi di tutti, infatti, che sta crescendo l’inquietudine riguardo gli orizzonti futuri per la comune convivenza ed è chiara la necessità di una rinnovata attenzione alla categoria della responsabilità. Da credenti è importante, oggi più che mai, vivere

responsabilmente sulla terra e saper abitare da cristiani la città, superando la diffusa disaffezione nei confronti della partecipazione democratica e mettendo a disposizione di tutti ciò che la fede offre per la costruzione della società. Questo, allora, è stato il comune orizzonte delle due relazioni che hanno costituito il nucleo teorico della nostra “tre giorni estiva”, la prima, venerdì 2 agosto, di Paolo Curtaz e la seconda, sabato 3 agosto, di Giuseppe Notarstefano. Paolo Curtaz ha proposto un’esegesi spirituale ed esperienziale di Genesi 1-2,3: in origine è il kaos primordiale ed il vento potente di Dio si incarna in una Parola che fa esistere, mette ordine ed organizza il kaos. In ultimo Dio crea adam, l’essere umano a cui affida l’universo, chiamandolo a contribuire e proseguire la creazione. Emerge, dunque, dal brano biblico, il volto di un Dio che ha totale fiducia nell’essere umano che è creato ad immagine di Dio, ma è chiamato a realizzare la somiglianza con il Creatore, limitando la propria signoria sul mondo e do-

minando la propria potenza. Il volto di adam che emerge dal brano biblico, dunque, è quello di un uomo adulto che ha come modello Dio, ma è facitore di se stesso, responsabile di sé, capace di sceglie tra bene e male, tra ciò che costruisce e ciò che distrugge. Noi uomini, dunque, non siamo burattini nelle mani di Dio, ma siamo esseri liberi in divenire: siamo creati ad immagine di Dio, è vero, ma la somiglianza è tutta da costruire e questo esige libertà; l’amore, infatti, lascia liberi e Dio ha su ognuno di noi un progetto d’amore, vuole la nostra salvezza, non ci obbliga in nulla, ci lascia liberi anche di non amarlo. Come, allora, saremo credenti credibili? Lo saremo se sappiamo guardare a Dio più che a noi stessi, se sappiamo vivere la fede sul serio, se ci sentiamo chiamati a vivere la speranza, se sappiamo farci carico del dolore altrui, nella certezza che il dolore non è l’ultima parola, perché Dio vuole il bene di ogni essere che abita la terra e desidera un uomo che sia felice insieme a Lui. Se da credenti credibili è

importante abitare responsabilmente il creato, custodendo e proseguendo la creazione, è altrettanto fondamentale vivere responsabilmente nella città degli uomini: di questo secondo aspetto si è occupato Giuseppe Notarstefano. ll periodo odierno è cupo e difficile, è innegabile, ma il credente sa che Dio non se n’è andato e sa riconoscere nei segni dei tempi la Sua presenza anche nelle nostre città. E come sono le nostre città? Nelle nostre città regna l’individualismo, oppure si riconosce ancora la dimensione del “noi”, c’è ancora desiderio di costruire insieme, c’è volontà comune di partecipazione e progettualità? Le nostre città sono luoghi di una politica orientata al bene comune, che è il bene di noi tutti? Oggi la politica non gode di buona salute, né di buona stampa e, quindi, il compito più che mai attuale dei credenti è di interrogarsi insieme su cosa voglia dire abitare la città da cristiani. Questo si traduce nell’occuparsi della città per trasformarla in un luogo accogliente, nel proporre un’economia della comunità, nel vivere solidarietà e prossimità. “Oggi chi mi interpella? Di chi sono prossimo oggi?”: solo ponendosi sul serio queste domande il credente è credibile, può vivere l’esperienza della condivisione e rendere presente nella città il Regno che cresce, perché Dio, anche oggi, non smette di operare meraviglie. Abitare la città da cristiano, allora, è pensarla come uno spazio favorevole in cui siamo chiamati a vivere con la fede in un Dio che opera con noi. Dio c’è ed è con noi: non è il caso di smarrire la speranza, non è il caso di avere paura, non è il caso di costruire fortini di autodifesa. Compito del credente nella città dell’uomo, allora, è saper accogliere i segni di speranza che già esistono e saperne costruire di nuovi, tenendo aperti gli occhi della fede e combattendo quell’inquietudine cattiva che non rende mai contenti della vita. Compito del credente, quindi, è avere a cuore il proprio tempo, quello della quotidianità, combattere l’indifferenza, l’antipolitica ed il qualunquismo del “sono tutti uguali” per restituire alla politica il suo vero valore e rendere le nostre città luoghi belli di vita. Patrizia Govi

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Notizie diocesane

IL POPOLO

DAL 19 SETTEMBRE/IN SEMINARIO

Preghiera per le vocazioni Riprendono nell’anno pastorale 2013/2014 gli incontri mensili di preghiera e di adorazione per le vocazioni che saranno guidati dal Vescovo Mons. Martino Canessa. Si terranno il giovedì alle ore 21 presso la cappella del Seminario. Le date sono: 19 settembre, 17 ottobre, 14 novembre e 12 dicembre. 21 SETTEMBRE/A MONDONDONE

Incontro del Cursillo L’appuntamento è per sabato 21 settembre alle 14.30 e per tutto il pomeriggio a Codevilla e Mondondone, per un momento di meditazione, preghiera e condivisione in vista della prossima “tre giorni”, prevista dal 6 al 9 novembre. Un’occasione per trascorrere qualche ora in serenità e gioia, con amici e famigliari, senza trascurare un po’ di “lavoro” di approfondimento della Parola, alla luce anche dell’enciclica Lumen Fidei: la meditazione, su cui si pregherà e si condividerà, sarà tenuta da don Michele Chiapuzzi. Alle 21, a conclusione della giornata, il nostro Vescovo mons. Canessa celebrerà nella chiesa di Codevilla la Santa Messa in cui conferirà il mandato di annunciare il Vangelo a quanti, sacerdoti e laici, sono stati chiamati a collaborare al dodicesimo Cursillo della diocesi di Tortona. 19 SETTEMBRE/RIUNIONE IN SEMINARIO

Pellegrinaggio a Fatima I partecipanti e gli iscritti al pellegrinaggio diocesano a Fatima (che si terrà dal 23 al 28 settembre) sono invitati a prendere parte alla riunione di giovedì 19 settembre, alle ore 21, presso il salone del Seminario di Tortona, per le informazioni relative al viaggio.

Diario del Vescovo Il Vescovo riceve in udienza lunedì 16 settembre dalle 8.30 alle 12.30, venerdì 20 dalle 8.30 alle 11 e sabato 21 settembre dalle 8.30 alle 12.30. Per eventuali comunicazioni, prendere contatto con la Segreteria Vescovile, al mattino (escluso il lunedì), tramite telefono (0131 816635 - fax 0131 816637), via mail: vescovo@diocesitortona.it. o attraverso il sito www.diocesitortona.it

CAPANNI PIEMONTE S.n.c. Reg. Santo Stefano 23/25 - 15019 STREVI (AL) Tel./Fax 0144/37.27.90 - 338/27.15.722

CAMPANE


IL POPOLO

VITA DELLA CHIESA

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Giovedì 12 settembre 2013

Roma Sabato 7 settembre. Il Rosario davanti all’icona della Salus Popoli Romani, poi la meditazione del Pontefice

In 100mila con il Papa in piazza S. Pietro pregano per la pace La pace è come l’aria: si capisce quanto sia necessaria solo quando viene a mancare. L’Europa ha vissuto sessantotto anni di pace, durante i quali sono nate e cresciute generazioni di uomini e di donne che – per loro fortuna – non conoscono la guerra. Ora questi nuovi europei si affacciano improvvisamente su di una prospettiva che per loro è ignota, sia nella dimensione materiale, fatta di rischi e di privazioni, sia in quella morale, caratterizzata dall’odio e dalla paura. La grande folla di piazza San Pietro era tuttavia composta nella sua immensa maggioranza da giovani e la stessa sensibilità collettiva rivelata da tale presenza dimostra che in tutto questo tempo la Chiesa ha svolto un compito fondamentale: quello di educare alla pace, ricordando che si tratta di una conquista da rinnovare e difendere ogni giorno. Poi ci sono i credenti degli altri Continenti, quelli che hanno pagato in tutto il tempo trascorso dal 1945 il prezzo della nostra vita tranquilla: le guerre del Terzo Mondo, le guerre scoppiate paradossalmente in tempo di pace, hanno ormai fatto più morti dello stesso conflitto mondiale. Qui si colloca il punto di contatto tra la riflessione storica e quella spirituale svolta

dal Papa. Qualcuno ha osservato che i delegati Israeliti erano arrivati in piazza San Pietro quando la veglia era già iniziata, avendo osservato il riposo sabbatico, protratto dal tramonto del venerdì al tramonto del sabato. Le parole del Papa hanno preso spunto dal significato biblico del Settimo Giorno, quando Dio – contemplando la sua Creazione – dice che il mondo è “cosa buona”. Il Settimo Giorno è dunque il momento della santificazione universale, che l’uomo può rispettare soltanto se mantiene l’armonia dell’universo. Il peccato originale di Adamo ed Eva, e poi il peccato di Caino, sono gravi e offendono Dio perché rompono l’armonia del mondo. E quando l’armonia del mondo si rompe – ammoni-

sce il Papa – non subentra la disarmonia, bensì il caos, la negazione totale dell’ordine insito nel creato. Se non vogliamo causare caos, dobbiamo rovesciare la proposizione di Caino, che dice di non essere il custode di suo fratello, e considerarci precisamente custodi, responsabili dei nostri fratelli. Il riflesso dell’armonia nella Creazione è infatti la fraternità, la concordia della famiglia umana. Ne risulta che la causa della pace, come contrario del peccato e della violenza, è indivisibile. Colpisce il fatto che il Papa abbia parlato della guerra in Siria soltanto verso la fine del suo discorso e quasi marginalmente. Non già perché egli sottovaluti la gravità di quanto sta avvenendo in quel Paese, bensì perché lo considera co-

me uno dei tanti effetti determinati da una generale situazione di negazione dell’armonia divina del mondo, del caos causato dalla superbia e dal peccato dell’uomo. E qui si torna alla geostrategia del Papa: la pace non può certamente prescindere dalla giustizia, la cui negazione è causa scatenante dei conflitti, in Siria come altrove. Tuttavia, pregare e operare solo per la Siria, dedicarsi a spegnere questa o quella guerra, vorrebbe dire perdere di vista l’insieme dei problemi del mondo: per cui, se anche un singolo conflitto fosse impedito o fatto cessare, non per questo le guerre continuerebbero a imperversare e moltiplicarsi. Il male che le determina deve essere dunque risolto alla radice, eliminando l’egoismo dell’animo umano, assumendo un atteggiamento di responsabilità e di condivisione nei riguardi dei problemi che affliggono il mondo. In termini spirituali, ciò significa combattere il peccato, ma nella realtà dei termini storici significa perseguire una “ reductio ad unum” dell’umanità: non quella forzosa, tentata invano dall’ideologie, ma quella che consiste nell’accettazione della legge di Dio e nel ripristino dell’armonia nella creazione. E’ per questo che sotto il co-

lonnato del Bernini, che riproduce l’abbraccio del Cristo Pantocratore nella memoria architetturale degli absidi romanici, erano collocati una cinquantina di confessionali per permettere ai fedeli lì presenti di accostarsi al sacramento della riconciliazione. Quello del Papa non è dunque un discorso, un progetto rivolto contro qualcuno, ma stabilisce ugualmente una divisione tra chi lo accetta e chi lo rifiuta. Se esso sarà condiviso, allora le diverse religioni, le diverse naziona-

lità, le diverse cause identitarie potranno trovare una giusta soluzione, nel rispetto degli altri. Altrimenti, non rimarrà che l’illusione perniciosa di combattere la guerra con la guerra, moltiplicandone gli effetti negativi di odio e di distruzione. La Croce è l’unica risposta possibile alla violenza, in quanto è una risposta che la rifiuta ed è sempre segno di vittoria in orizzontale e in verticale. P. Alfonso M. Bruno (zenit.org)

E’ realismo spirituale non pacifismo impotente PROSEGUE DA PAGINA 1

da parte del “ministro degli esteri” mons. Mamberti. Ha indicato con grande chiarezza le linee di un’azione diplomatica costruttiva, che punti a imporre in Siria la tenuta dello Stato e il dialogo tra le fazioni, con l’esclusione dei gruppi estremisti e terroristi. Sono linee molto realiste di azione diplomatica, così come altre due indicazioni, che il Vaticano non si stanca di porre con chiarezza.

Da un lato la tutela degli equilibri regionali, delicatissimi. E poi e prima di tutto la tutela delle minoranze, in particolare di quella cristiana, che ha pagato nelle ultime guerre, dall’Iraq al Libano, e sta pagando in Siria, come si è visto da ultimo con la conquista di Maalula da parte di bande integraliste, un prezzo durissimo e inaccettabile per la coscienza civile. E di cui tutto il mondo deve sentirsi responsabile. Francesco Bonini

TORTONA - Anche in Diocesi il Santo Rosario davanti al Santissimo Sacramento

La veglia di preghiera in Cattedrale I fatti li sappiamo ed è una cronaca disastrosa: la Siria è un campo minato da massacri, bombardamenti, atrocità e c’è il rischio che esploda l’intera polveriera mediorientale. Possiamo restare a guardare, come se la cosa non ci riguardasse? Certo che no! Anche noi a Tortona ci uniamo al “grido per la pace” di Papa Francesco che ha convocato tutti in piazza San Pietro ad un incontro di preghiera per la pace, nella sera di sabato 7 settembre. A Roma non riusciamo ad andare, ma nella nostra chiesa cattedrale si e siamo davvero in molti alla veglia di preghiera per la pace secondo le intenzioni di Papa Francesco. Sabato 7 settembre, alle ore 21, davanti a Gesù Eucaristia presente sull’altare, riascoltiamo le parole che Papa

Bergoglio aveva pronunciato all’Angelus di domenica 1° settembre, per poi pregare Maria, Regina della pace, attraverso il Santo Rosario dei misteri gaudiosi introdotti da don Luca Ghiacci, in rappresentanza del clero e da quattro voci femminili a nome delle associazioni e dei movimenti laicali Dopo l’ascolto attento della Parola di Dio, tratta dal Vangelo secondo Luca, la ri-

flessione è del Vicario Generale, Mons. Pier Giorgio Pruzzi, che ricorda ai molti convenuti come la pace sia un dono da prezioso da difendere sempre e come il “grido per la pace” di Papa Francesco appartenga alla tradizione della Chiesa. Papa Benedetto XV definiva “inutile strage” la grande guerra; Papa Pio XII pregava per la pace nella stagione dei totalitarismi e della II

CAPANNI PIEMONTE S.n.c. Reg. Santo Stefano 23/25 - 15019 STREVI (AL) Tel./Fax 0144/37.27.90 - 338/27.15.722

guerra mondiale; Papa Giovanni XXIII scriveva l’Enciclica “Pacem in terris” negli anni della guerra fredda tra USA ed URSS; Papa Paolo VI esortava l’ONU al grido “mai più la guerra!”, più volte rinnovato da Papa Giovanni Paolo II e, in tempi a noi più vicini, Papa Benedetto XVI ha spesso invitato i cristiani alla preghiera per la pace in Medioriente. Oggi tocca a Papa Francesco e noi siamo qui in cattedrale, nella sera che precede la popolare festa della Natività di Maria, per chiedere un aiuto alla Madre di Gesù e Madre nostra: “Aiutaci, Maria, a superare questo difficile momento e ad impegnarci a costruire ogni giorno ed in ogni ambiente un’autentica cultura dell’incontro e della pace” (Papa Francesco). Patrizia Govi

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IL POPOLO

IL VANGELO DELLA DOMENICA

Giovedì 12 settembre 2013

15 Settembre - XXIV Domenica del Tempo Ordinario

IL COMMENTO AL VANGELO

“Questo mio figlio era morto ed è tornato in vita”

Il cuore di Dio ha un unico e grande desiderio: che ogni uomo non si perda e quantunque si perdesse la tenacia del Padre è quella di esserlo sempre e comunque verso i suoi figli. La misericordia di Dio, tipico tema lucano, è come un costante occhio che cerca ciò che non ha ancora trovato e brama di abbracciare ciò che si è perso. Il capitolo quindici dell’evangelista Luca, unico nella produzione dei quattro Vangeli, è di certo uno dei testi più conosciuto sin dai tempi della formazione catechistica dell’infanzia.

Lc 15,1-32 In quel tempo [...] Gesù [...] disse loro questa parabola: «Chi di voi, se ha cento pecore e ne perde una, non lascia le novantanove nel deserto e va in cerca di quella perduta, finché non la trova? Quando l’ha trovata, pieno di gioia se la carica sulle spalle, va a casa, chiama gli amici e i vicini e dice loro: “Rallegratevi con me, perché ho trovato la mia pecora, quella che si era perduta”. Io vi dico: così vi sarà gioia nel cielo per un solo peccatore che si converte, più che per novantanove giusti i quali non hanno bisogno di conversione. Oppure, quale donna, se ha dieci monete e ne perde una, non accende la lampada e spazza la casa e cerca accuratamente finché non la trova? Dopo averla trovata, chiama le amiche e le vicine, e dice: “Rallegratevi con me, perché ho trovato la moneta che avevo perduto”. Così, io vi dico, vi è gioia davanti agli angeli di Dio per un solo peccatore che si converte». Disse ancora: «Un uomo aveva due figli. Il più giova-

ne disse al padre: “Padre, dammi la parte di patrimonio che mi spetta”. Ed egli divise tra loro le sue sostanze. Pochi giorni dopo, il figlio più giovane, raccolte tutte le sue cose, partì per un paese lontano e là sperperò il suo patrimonio vivendo in modo dissoluto. Quando ebbe speso tutto, sopraggiunse in quel paese una grande carestia ed egli cominciò a trovarsi nel bisogno. Allora andò a mettersi al servizio di uno degli abitanti di quella regione, che lo mandò nei suoi campi a pascolare i porci. Avrebbe voluto saziarsi con le carrube di cui si nutrivano i porci; ma nessuno gli dava nulla. Allora ritornò in sé e disse: “Quanti salariati di mio padre hanno pane in abbondanza e io qui muoio di fame! Mi alzerò, andrò da mio padre e gli dirò: Padre, ho peccato verso il Cielo e davanti a te; non sono più degno di essere chiamato tuo figlio. Trattami come uno dei tuoi salariati”. Si alzò e tornò da suo padre. Quando era ancora lontano, suo padre lo vide,

ebbe compassione, gli corse incontro, gli si gettò al collo e lo baciò. Il figlio gli disse: “Padre, ho peccato verso il Cielo e davanti a te; non sono più degno di essere chiamato tuo figlio”. Ma il padre disse ai servi: “Presto, portate qui il vestito più bello e fateglielo indossare, mettetegli l’anello al dito e i sandali ai piedi. Prendete il vitello grasso, ammazzatelo, mangiamo e facciamo festa, perché questo mio figlio era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato”. E cominciarono a far festa. Il figlio maggiore si trovava nei campi. Al ritorno, quando fu vicino a casa, udì la musica e le danze; chiamò uno dei servi e gli domandò che cosa fosse tutto questo [...] Egli si indignò, e non voleva entrare. Suo padre allora uscì a supplicarlo. [...] “Figlio, tu sei sempre con me e tutto ciò che è mio è tuo; ma bisognava far festa e rallegrarsi, perché questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato”».

IL SANTO DELLA SETTIMANA - a cura di Daniela Catalano

San Giovanni Macìas San Juan Macìas, che la Chiesa ricorda il 16 settembre, è stato definito il “camminatore delle Ande” perchè le percorse in lungo e in largo, dopo esservi approdato partendo dalla Spagna, dove nacque il 2 marzo 1585, a Ribera de Fresno, vicino ai confini meridionali col Portogallo. Il santo, canonizzato il 28 settembre 1975 da Paolo VI, perse da bambino i genitori e passò l’adolescenza e la giovinezza, con una sorella minore, presso degli zii, dedito alla pastorizia. All’età di circa vent’anni cominciò a spostarsi nella sua regione, l’Estremadura, facendo il garzone nelle fattorie e in quegli anni iniziò a sentire il desiderio di consacrarsi a Dio. Fin da

Frate domenicano spagnolo partito per il Nuovo Mondo trascorse la vita in convento a Lima, in Perù, dove si prodigò ad aiutare i poveri giovane avvertì sempre accanto a lui la presenza di San Giovanni Evangeli-sta. Egli si mostrò a lui come un bambino della sua età, lo consolò per la morte dei genitori e gli promise la sua guida costante e lo aiutò anche nella custodia del gregge. Soprattutto inculcò nel giovane l’ispirazione a mettersi alla sequela di Cristo, a dare testimonianza della sua fede, a diventare un missionario andando lontano dalla sua terra. A 34 anni s’imbarcò per l’America meridionale che, come il suo paese nativo, era soggetta al re di Spagna. Sbarcò a Cartagena, sulla costa settentrionale dell’odierna Colombia, e dopo quattro mesi e mezzo di viaggio a piedi attraverso la Cordigliera del-

le Ande, entrò nella città di Lima, in Perù. Trovò lavoro presso un mercante di bestiame e restò a suo servizio per alcuni anni aspettando un segno indicatore dei disegni di Dio a suo riguardo. Continuava ad essere protetto e guidato da san Gio-vanni Evangelista, il quale, come affermò un testimone al processo di beatificazione, “non una, ma molte volte lo soccorse nella carestia che aveva delle cose”. A Lima incontrò san Martino de Porres. Tra loro nacque una bella amicizia, grazie alla quale Giovanni, all’età di 37 anni, decise di entrare nell’Ordine Domenicano per diventare come lui “fratello cooperatore”. Fece la professione nel 1623 nel convento di S. Maria Maddalena, di cui poi divenne portinaio e che aprì all’accoglienza dei poveri. Divise sempre il suo tempo tra la preghiera e le opere di carità, paziente nelle umiliazioni e nell’accettare i dolori di una malattia per cui subì un’operazione chirurgica nel 1639. Dalla preghiera, in particolare dal Rosario pregato quotidianamente, attinse lo slancio

della donazione verso tutti e il coraggio di dire la verità per convertire i cuori, ricevendo dal Signore speciali doni mistici e compiendo miracoli in favore dei bisognosi. Si distinse nell’orazione, nel consiglio, nel carisma della carità, mediante la quale promosse notevoli opere assistenziali, amalgamando persone di classi diverse e creando una catena di soccorsi che si estendevano sino a Quito, a Bogotà e a Cuzco. A Lima frate Giovanni dovette organizzarsi per accudire quanti bussavano al convento. Ebbe in dono un asino per trasportare la roba che raccoglieva e la brava bestia imparò a sbrigarsela da sola: il santo gli metteva sul basto due grosse ceste e gli dava le indicazioni necessarie, poi l’animale si dirigeva nei luoghi stabiliti dove la gente metteva le provviste nelle ceste, quindi se ne tornava al convento, morsicando e scalciando contro i ladruncoli che si fossero azzardati a toccare l’elemosina dei poveri. La fonte di tutte le sue azioni era la S. Messa e per la festa del Corpus Domini preparava con ogni cura in portineria l’altare dove posava l’Ostensorio durante la processione cittadina. Morì a causa di una malattia che colpiva i poveri, il tifo, il 16 settembre 1645, sei anni dopo san Martino di Porres. Quando i domenicani lasciarono il convento di S. Maria Maddalena, la sua salma fu portata nel convento di S. Do-menico e ora i suoi resti riposano nella Basilica del S. Rosario, insieme a quelli di S. Martino e a quelli di S. Rosa. Paolo VI lo definì “una figura meravigliosa e attraente, una figura attuale, un esempio luminoso per noi e per la nostra società”. E’ patrono degli emigranti.

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La gioia di quando si ritrova qualcosa o qualcuno che si temeva di avere perduto: questo il tema del vangelo di questa ventiquattresima domenica del Tempo Ordinario, espresso mediante tre parabole. Due sono brevi: un pastore lascia il gregge al sicuro e va alla ricerca di una pecora non tornata all’ovile; una donna rivolta la casa, per ricuperare il danaro che non trova più; e quando entrambi raggiungono lo scopo, invitano amici e vicini a far festa con loro. Di entrambe il senso è dato dallo stesso Gesù: “Così, io vi dico, vi sarà gioia in cielo per un solo peccatore che si converte”, cioè è stato ritrovato, ricuperato. La terza parabola è quella celeberrima del figlio prodigo, una delle pagine più commoventi di tutta la Bibbia. La vicenda è nota: un ricco proprietario terriero ha due figli, uno dei quali pretende subito la sua parte di eredità e va a sperperarla in dissolutezze, sino a trovarsi in miseria, costretto a lavori umilianti, ridotto alla fame. “Allora ritornò in sé e disse: Quanti salariati di mio padre hanno pane in abbondanza e io qui muoio di fame! Mi alzerò, andrò da mio padre e gli dirò: Padre, ho peccato verso il Cielo e davanti a te; non sono più degno di essere chiamato tuo figlio. Trattami come uno dei tuoi salariati”. Quel figlio prodigo sa di non poter pretendere nulla da suo padre; potrebbe aspettarsi un suo rifiuto a riaccoglierlo, e magari anche una mano di legnate; considera già una fortuna che gli dia almeno da vivere. E invece, “Quando era ancora lontano, suo padre lo vide, ebbe compassione, gli corse incontro, gli si gettò al collo e lo baciò”; non gli lasciò neppure il tempo di concludere il discorsino che si era preparato, e anzi gli fa indossare il vestito più bello, lo orna con un anello al dito e ordina di imbandire subito una festa. Tradotto sul piano spirituale: quel figlio siamo tutti noi, che tanto o poco, prima o poi, ci siamo allontanati da Dio, sperperando in esperienze degradanti le nostre ricchezze di mente e di cuore. Solo un ritorno a lui può ridarci la dignità perduta: lui, che non castiga e anzi è pronto a riaccoglierci a braccia aperte. Stare con lui, godere del suo amore, è il massimo della nostra realizzazione, è quanto di meglio questa vita ci può offrire. Non sempre lo capiamo, come - per tornare alla parabola - non lo capisce l’altro figlio il quale, vedendo la bontà del padre verso il fratello, si indigna: lui è sempre rimasto in casa, ha sempre lavorato duro, senza distrazioni, e dal padre non ha mai ricevuto riconoscimenti per la sua fedeltà. “Gli rispose il padre: Figlio, tu sei sempre con me e tutto ciò che è mio è tuo; ma bisognava far festa e rallegrarsi, perché questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato”. In termini di stretta giustizia, umanamente parlando, forse l’indignato potrebbe avanzare qualche ragione; ma nei rapporti con Dio la giustizia, quando il colpevole si ravvede, è superata dalla misericordia. E così deve essere anche tra i cristiani: i torti sono annullati dal perdono, il risentimento è vinto dalla bontà. Chi ritenesse di potersi riconoscere nel figlio fedele, deve avere l’onestà di riconoscersi anche nell’altro, senza dimenticare quante volte ha ricevuto dal Padre l’abbraccio del perdono. E riflettere: chi è fedele a Dio, non avrà forse in questo mondo particolari riconoscimenti, non avrà medaglie e pubblici encomi; ma può sempre contare sull’intima gioia di sapersi amato: “Figlio, tu sei sempre con me!” LE LETTURE DELLA DOMENICA

Prima Lettura Es 32,7-11.13-14 Salmo Responsoriale Sal 50 Seconda Lettura 1Tm 1,12-17


IL POPOLO

ATTUALITA’

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Torino La 47^ Settimana Sociale dei cattolici italiani (12-15 settembre)

Famiglia: futuro e speranza Giovedì 12 settembre ore 16.00, domenica 15 settembre ore 13.00, sono le date di inizio e termine della Settimana Sociale dei Cattolici Italiani che si svolgerà a Torino. Pur non essendo un convegno ecclesiale aperto a tutti, ma ai soli delegati delle diocesi italiane, alle aggregazioni laicali e agli enti strettamente legati al tema, si sono organizzati nelle diocesi, durante lo scorso anno pastorale, momenti preparatori di riflessione e discernimento sugli ambiti nei quali è declinato il titolo della Settimana Socia-

Momenti di riflessione e di festa negli 8 luoghi in cui si svolgeranno gli eventi le: “Famiglia, futuro e speranza per il nostro Paese”. Le modalità di partecipazione sono differenti, sia ai momenti assembleari sia di gruppo, sono previsti anche 20 stand aperti in Piazza Castello (10 in Piazza e 10 all’interno di uno spazio concesso dalla Regione Piemonte). Fin dal momento della preparazione ci si è dati l’obiettivo, concordato con il Comitato organizzatore nazionale, di rendere l’evento aperto alla cittadinanza. Un secondo obiettivo è stato di offrire un percorso, dal punto di vista spirituale, con iniziative capaci di declinare la tematica della Settimana Sociale secondo la storia di coloro che in epoche diverse hanno affrontato le vicissitudini della vita sociale con spirito autenticamente cristiano. La sede degli incontri plenari sarà il Teatro Regio, mentre i lavori di

gruppo (a cui possono partecipare anche i giornalisti) si svolgeranno in otto luoghi diversi accessibili solo ai delegati (Teatro Regio e Piccolo Regio, Teatro Massimo, Centro Incontri Regione Piemonte, Suore San Giuseppe, Università di Torino, Teatro San Giuseppe, Biblioteca nazionale). Non poteva mancare un momento conviviale comune dove i partecipanti (circa 1.200) saranno accolti dalla Famiglia Salesiana a Valdocco la sera del venerdì. Un momento particolarmente significativo per la cittadinanza è sabato 14 al pomeriggio e alla sera durante il quale, con il supporto del “Coro Hope”, sarà proposta per tutti una festa, con particolare riferimento ai giovani e alle famiglie. Il pomeriggio a partire dalle ore 15.00, si svolgeranno le attività negli stand aperti in Piazza Castello anche durante i giorni precedenti, con momenti di dibattito, proposte video e musicali preparate dai giovani. Questo momento di festa all’aperto sarà colle-

gato in video all’assemblea plenaria del Teatro Regio e attraverso il supporto della RAI con la trasmissione “A sua immagine” a partire dalle ore 17.00. Alla sera, dalle ore 21.00, sempre in Piazza Castello, si prosegue con una festa ancora animata dagli artisti del “Coro Hope” e aperta a tutta la cittadinanza. Il programma dettagliato della Settimana Sociale è disponibile sul sito www.settimanesociali.it da cui sarà possibile seguire anche l’andamento dei lavori in streaming. Vi è anche la possibilità per i non delegati, fino al raggiungimento dei 315 posti disponibili, di seguire le sedute in plenaria al Piccolo Regio. Ulteriori informazioni potranno essere date dalla Segreteria già aperta in Piazza Castello al numero 165 l’ingresso è sotto i portici in via Palazzo di Città - o telefonando al numero 011/4324045. Don Daniele Bortolussi Responsabile regionale pastorale Sociale e Lavoro

SINTESI DEL DOCUMENTO PREPARATORIO PREDISPOSTO DAL COMITATO SCIENTIFICO

Giovedì 12 settembre 2013 UNA STORIA CHE CONTINUA DAl 1907

Occasione di confronto La Settimana Sociale dei Cattolici Italiani è un appuntamento fisso della Chiesa Cattolica Italiana a cadenza pluriennale. Vi partecipano vescovi, consacrati, uomini e donne impegnati nelle diocesi e nei movimenti, intellettuali, economisti, rappresentanti del mondo cattolico. Dibattono, si confrontano, approfondiscono insieme ogni edizione un tema differente. Le Settimane nascono nel 1907 per iniziativa di Giuseppe Toniolo. La prima si tenne a Pistoia nel 1907. Si sono svolte ogni anno fino alla Prima guerra mondiale. I temi affrontati furono soprattutto il lavoro, la scuola, la condizione della donna, la famiglia. Dal 1927, un ruolo importante nell’organizzazione delle Settimane Sociali fu assunto dall’Università Cattolica del Sacro Cuore. Poi nel 1935 arrivò la sospensione a causa degli attriti con il regime fascista. Ripresero dopo la fine della Seconda guerra mondiale, nel 1945. Le Settimane Sociali continueranno fino al 1970, poi fu la volta di una seconda e lunga sospensione. A seguito delle sollecitazioni provenienti dal Convegno ecclesiale di Loreto (1985) e con la pubblicazione di una nota pastorale della Conferenza Episcopale Italiana dal titolo “Ripristino e rinnovamento delle Settimane Sociali dei cattolici italiani” (1988) si riprese la consuetudine delle Settimane Sociali. Le prime edizioni rinnovate sono quella del 1991 a Roma su “I cattolici italiani e la nuova giovinezza dell’Europa”; quella del 1993 a Torino su “Identità nazionale, democrazia e bene comune” e quella del 1999 a Napoli su “Quale società civile per l’Italia di domani?”. Nel 2004 a Bologna si è svolta la 44ª edizione della Settimana sociale sul tema “Democrazia: nuovi scenari, nuovi poteri”. I cattolici italiani, circa mille provenienti da tutta Italia, si sono interrogati su come garantire sostanza e forma alla democrazia, oltre che a favorirne concrete e non solo apparenti realizzazioni. La 45ª Settimana Sociale dei Cattolici Italiani si è aperta nella Cattedrale di Pistoia il 18 ottobre 2007 per ricordare i cento anni della prima edizione svoltasi a Pistoia nel 1907. Oltre mille i delegati provenienti da tutta Italia che parteciparono alle sei sessioni in cui è stato articolato l’evento sul tema “Il bene comune oggi: un impegno che viene da lontano”. Tre anni dopo a Reggio Calabria gli oltre mille partecipanti alla 46^ edizione hanno affrontato il tema “Cattolici nell’Italia di oggi. Un’agenda di speranza per il futuro del Paese”. Il Comitato della Settimana Sociale è presieduto da mons. Arrigo Miglio, vescovo di Cagliari e il suo vice è il sociologo Luca Diotallevi. L’INVITO DI MONS. NOSIGLIA

La famiglia, un baluardo

Il dibattito: la sfida di essere “segni d’amore” Ovvio che la “Settimana sociale” non si improvvisa. È evento preparato a più livelli di coinvolgimento. Su una tematica che via via assume connotati da portare alla condivisione ed al confronto, quando appunto la “Settimana” si svolge. E questo percorso deve poter contare su una traccia, a cui rifarsi. Questo è il “Documento preparatorio” predisposto dal Comitato scientifico ed organizzatore delle “Settimane sociali” dei cat-

Chi sono relatori e animatori Giovedì 12 settembre: Introduzione di mons. Arrigo Miglio, prolusione del card. Angelo Bagnasco, presiede suor Alessandra Smerilli, saluti di mons. Cesare Nosiglia, di Roberto Cota, Antonio Saitta, Piero Fassino. Venerdì 13 settembre: Francesco Belletti, Lorenza Violini, Gian Carlo Blangiardo, Stefano Zamagni, Franco Miano, Domenico Simeone, Barbara Savini, Maria Grazia Colombo, Suor Anna Maria Cia, suor Silvana Rasello, suor Monica Alfieri, Francesco Antonioli, Simone Morandini, Fusco Girard, Luigi Campiglio, Vittorio Pelligra, Marco Canta. Sabato 14 settembre: Sergio Gatti, Elisabetta Carrà, don Vincenzo Sorce, Paola Soave. Domenica 15 settembre: Franco Pasquali, Luca Diotallevi. Conclude mons. Arrigo Miglio.

tolici italiani. Così, strada facendo, si è potuto (e si può ancora), nelle varie realtà ecclesiali del Paese, approfondire il tema assegnato “La famiglia, speranza e futuro per la società italiana”. Prendendo coscienza della posta in gioco. Che il Documento indica in tre questioni di fondo: l’impostazione della famiglia stessa che decide la dignità delle persone e la sacralità della vita; il rapporto strettissimo tra famiglia e società, in un positivo equilibrio; l’impatto sulla famiglia di quanto avviene nel pianeta lavoro e nella dimensione economica complessiva. Al di là delle formulazioni più o meno intriganti ed al di là di un frasario che va subito concretizzato, è facile comprendere come si sia proiettati subito dentro un dibattito attualissimo e spesso anche molto vivace. Infatti, c’è da riflettere insieme, in un pluralismo culturale che interpella, sul patto fondativo che nasce tra uomo e donna, dando consistenza alla relazione d’amore, rendendo fecondo il legame coniugale, generando la vita nei figli, misurandosi con la comunità più larga in cui si è inseriti. Il tutto in mezzo a limiti, fragilità, fatiche, stanchezze, delusioni, strappi, incertezze che vanno a dimensionare il percorso dei coniugi e della famiglia, in un disincanto da ripensare ed assumere. C’è la sfida di essere segni d’amore, nonostante tutto, in una società che spesso mescola le carte, pure quando non sarebbero mescolabili. “La famiglia, bene di tutti”, afferma il Documento preparatorio, rilanciando la consapevolezza forte (e non sempre condivisa oggi anche a livello socioculturale) in merito alla rilevanza estroversa dell’esperienza familiare: le pareti domestiche non sono chiuse ermeticamente al loro interno, sono viceversa aperte sulla società circostante riversandovi una vitalità indispensabile. Infatti,

la comunità umana non è solo fatta di persone singole, ma in particolare di famiglie che sono soggetti di diritti e di doveri, che sono presenze per nulla marginali, che sono modello a cui ispirarsi per stare insieme umanizzando ogni passaggio sociale. La famiglia al centro sta anche a ribaltare certe visioni, più o meno diffuse, per cui oggi tutto dipenderebbe dal mercato, oppure tutto si giocherebbe sul piano individuale nei confronti dello Stato, oppure tutto sarebbe da inventare nella società civile a prescindere dai legami forti che si vivono appunto tra marito e moglie, tra genitori e figli. È in fondo il richiamo a collocare la famiglia al cuore di una comunità – come d’altronde ha già fatto oltre sessant’anni fa la nostra Costituzione – ove pure l’economia deve trovare una sua ragion d’essere, non solo per profitti anonimi od egoistici, ma per creare condizioni di vita dignitosa per tutti. Infine, c’è da accompagnare la famiglia nelle sue responsabilità educative verso le nuove generazioni, alle prese con tante incognite a cominciare dalla carenza di lavoro e dalla inadeguatezza della scuola. Senza abbandonare la realtà familiare al suo destino, mentre si ragiona in termini di pressione fiscale, mentre ci si pone di fronte alle esigenze che derivano dalla disabilità e dalla non-autosufficienza, mentre va trovato uno spazio d’umanità accogliente per le famiglie degli immigrati, mentre va posta attenzione al contesto ambientale come la città talora “disumana”, mentre va salvaguardato il creato per le famiglie di oggi e per quelle di domani. Importante post scriptum del Documento preparatorio: alle domande disseminate tra le pagine, sarebbe interessante raccogliere le risposte delle famiglie stesse, utilizzando anche la rete. Corrado Avagnina

La Settimana Sociale dei Cattolici Italiani è un appuntamento fisso della Chiesa Cattolica Italiana a cadenza pluriennale. Vi partecipano vescovi, consacrati, uomini e donne impegnati nelle diocesi e nei movimenti, intellettuali, economisti, rappresentanti del mondo cattolico. Dibattono, si confrontano, approfondiscono insieme ogni edizione un tema differente. Le Settimane nascono nel 1907 per iniziativa di Giuseppe Toniolo. La prima si tenne a Pistoia nel 1907. Si sono svolte ogni anno fino alla Prima guerra mondiale. I temi affrontati furono soprattutto il lavoro, la scuola, la condizione della donna, la famiglia. Dal 1927, un ruolo importante nell’organizzazione delle Settimane Sociali fu assunto dall’Università Cattolica del Sacro Cuore. Poi nel 1935 arrivò la sospensione a causa degli attriti con il regime fascista. Ripresero dopo la fine della Seconda guerra mondiale, nel 1945. Le Settimane Sociali continueranno fino al 1970, poi fu la volta di una seconda e lunga sospensione. A seguito delle sollecitazioni

provenienti dal Convegno ecclesiale di Loreto (1985) e con la pubblicazione di una nota pastorale della Conferenza Episcopale Italiana dal titolo “Ripristino e rinnovamento delle Settimane Sociali dei cattolici italiani” (1988) si riprese la consuetudine delle Settimane Sociali. Le prime edizioni rinnovate sono quella del 1991 a Roma su “I cattolici italiani e la nuova giovinezza dell’Europa”; quella del 1993 a Torino su “Identità nazionale, democrazia e bene comune” e quella del 1999 a Napoli su “Quale società civile per l’Italia di domani?”. Nel 2004 a Bologna si è svolta la 44ª edizione della Settimana sociale sul tema “Democrazia: nuovi scenari, nuovi poteri”. I cattolici italiani, circa mille provenienti da tutta Italia, si sono interrogati su come garantire sostanza e forma alla democrazia, oltre che a favorirne concrete e non solo apparenti realizzazioni. La 45ª Settimana Sociale dei Cattolici Italiani si è aperta nella Cattedrale di Pistoia il 18 ottobre 2007 per ricordare i cento anni della prima edizione svoltasi a Pistoia nel 1907. Oltre mille i delegati provenienti da tutta Italia che parteciparono alle sei sessioni in cui è stato articolato l’evento sul tema “Il bene comune oggi: un impegno che viene da lontano”. Tre anni dopo a Reggio Calabria gli oltre mille partecipanti alla 46^ edizione hanno affrontato il tema “Cattolici nell’Italia di oggi. Un’agenda di speranza per il futuro del Paese”. Il Comitato della Settimana Sociale è presieduto da mons. Arrigo Miglio, vescovo di Cagliari e il suo vice è il sociologo Luca Diotallevi.


Giovedì 12 settembre 2013

Concessionaria

VOGHERA V.le Martiri della Libertà, 41 Tel. 0383/41110 Fax 0383/368705

O

IL POPOLO dell’ VOGHERA - CASTEGGIO - BRONI

SS. MESSE FESTIVE: SS. MESSE FESTIVE Duomo di Voghera (tel. 43532): ore 8,30-10-11,15-21 (sabato 17.30); S. Rocco (tel. 41206): ore 8-10,30-12-18 (sabato 18); Pombio (tel. 43688): ore 8,45 (Centro Madonna di Fatima) 11-18 (sabato 18); S. Maria della Salute (tel. 41315): ore 8-10,30-18 (sabato 18); S. Pietro (tel. 41856): ore 8-10-11,15 (sabato 18); Resurrezione (tel. 44674): ore 10 (sabato 17); S. Vittore (tel. 41677): ore 10,30-18 (sabato 18); Medassino (tel. 640395): ore 811-18 (sabato 18); Santa Maria delle Grazie (tel. 47889): ore 7,30-9,30-11,30-18 (sabato 18); Oriolo (tel. 379578): ore 11;

Torremenapace (tel. 646108): ore 11; Campoferro ore 11; Ospedale (tel. 6951): ore 17; Gerlina: ore 9. Farmacie di turno aperte dal 12 al 18 settembre 2013 Giovedì 12: Del Rondò, Rondò Carducci - (tel. 0383 366286) Venerdì 13: Moroni, P.zza Duomo, 35 - (tel. 0383 41429) Sabato 14: Lugano, Via Emilia, 168 - (tel. 0383 41428) Domenica 15: Gazzaniga, P.tta Garibaldi, 17 - (tel. 0383 43104) Lunedì 16: Garavani, Via Plana 55 - (tel. 0383 41426) Martedì 17: Callegari, Via Grattoni, 6 - (tel. 0383 43573)

LTREPO’

STRADELLA - VALLE STAFFORA Mercoledì 18: Comunale 3, Via Emilia, 251 - (tel. 0383 62063) Edicole aperte domenica 15 settembre 2013 (Turno A): Alliani, corso XXVII Marzo; Serini, via Gramsci; Corradi, via Matteotti; Corti, piazza Castello; Lucchini, Rondò Carducci; Moglia, via Lomellina; 18; Rossi, via Facchinetti; Ruggeri, via Emilia 275; Soldani, via Emilia 33; Uberti, via Garibaldi; “Il Mondo”, via Emilia 116. Distributori aperti domenica 15 settembre 2013 (Turno C): SHELL, strada prov. Bressana-Salice km 11.

Referendum A Cornale e Bastida de’ Dossi si voterà il 1° dicembre

VOGHERA/DAL 14 SETTEMBRE

Fusione tra due Comuni agricoli

Prende il via Iria Castle Festival “Porte Aperte al Castello 2013”

CORNALE - Bastida de’ Dossi e Cornale diventeranno un unico comune. Un referendum previsto per il 1° dicembre consentirà agli elettori dei due piccoli centri oltrepadani riviersaschi di votare per la fusione. Le due amministrazioni hanno voluto superare il campanilismo locale cercando di creare le condizioni necessarie per risparmiare denaro e mantenere i servizi ai cittadini in un periodo di crisi che penalizza pesantemente le piccole municipalità. Cornale e Bastida, che sono confinanti, hanno caratteristiche ed esigenze simili. Sono due centri che presentano una popolazione in maggioranza anziana con un’economia prevalentemente agricola e i pochi giovani residenti sono per lo più pendolari. Stefano Cassola, giovane sindaco di Bastida de’ Dossi, ritiene che la fusione sia fondamentale per garantire una buona efficienza dei servizi. “Non disponiamo ne-

anche del denaro necessario per intervenire sul cimitero comunale che si trva in un pesante stato di degrado. - dice il primo cittadino Stiamo vivendo una situazione di crisi che ci permette di pagare solo il personale. La fusione ci consentirà di intervenire con manutenzioni e di garantire i servizi minimi”. Anche il sidnaco di Cornale Gian Carlo Carnevale è convinto che la fusione possa essere l’unica strada

percorribile per garantire la sopravvivenza dei piccoli centri. “Con la fusione risparmieremo circa 30/35 mila euro all’anno sulla gestione degli uffici pubblici (due dipendenti), la sede municipale sarà unica, a Cornale, con notevole abbassamento di costi. E’ stata una scelta amministrativa obbligata. I nostri bilanci sono ridotti all’osso per il taglio ai trasferimenti statali. Siamo riusciti ad arrivare al referendum grazie ai buoni rapporti tra le nostre due amministrazioni. La maggioranza delle due cittadinanze vede questa scelta positivamente”. Oltre ad esprimersi sulla fusione, i votanti saranno chiamati a scegliere anche il futuro nome del comune unico. Quattro le opzioni: Comune di Cornale e Bastida, Comune di Cornale con Bastida, Comune di Bastida e Cornale, Comune di Porto Sant’Agostino. Quest’ultimo nome su richiesta dei sindaci è stato studiato e proposto dal parroco, e storico, don Maurizio Ceriani. “In un futuro non troppo lontano spero che la fusione sia allargata agli altri centri confinanti. – dice don Maurizio – Per mantenere l’identità di questa zona litoranea del Po occorre creare una realtà amministrativa più ampia tra piccoli comuni che nel lungo periodo rischiano di diventare frazioni di Voghera. Ho voluto proporre il nome Porto di Sant’Agostino in ricordo dell’evento che coinvolse entrambi i comuni, nel 722-723 dopo Cristo. In quel periodo il re longobardo Liutprando passò il Po con le spoglie di Sant’Agostino attraversando questo territorio”. Mattia Tanzi

RETORBIDO - Agevolazioni per gli alunni

Lo scuolabus è gratis RETORBIDO - Il comune di Retorbido ha cercato di mantenere inalterati i servizi ai cittadini senza aumentare tasse e tariffe. Per quanto riguarda la Tares l’amministrazione guidata dal sindaco Isabella Cebrelli ha applicato i coefficienti minimi previsti dalla legge con una riduzione del 30% in presenza di un unico occupante. “In particolare le nuove tariffe - spiega il primo cittadino - sono state determinate, per legge, non solo in base ai metri quadrati dell’abitazio-

ne, ma anche in relazione al numero degli occupanti”. Alla tariffa determinata dal Comune si applica, una maggiorazione per i servizi indivisibili pari a 0,30 euro al metro quadro da versare allo Stato unitamente all’ultima rata prevista nel mese di dicembre. Inoltre, il comune manterrà gratuitamente anche quest’anno il servizio di trasporto per gli alunni della scuola elementare e materna. Il pulmino andrà a prelevare gratuitamente anche gli iscritti di Codevilla.

VOGHERA - Prenderà il via sabato 14 settembre alle ore 11 a Voghera, la manifestazione “Iria Castle Festival - Porte Aperte al Castello 2013”. Si tratta di una serie di eventi culturali che si svolgeranno fino al 20 di ottobre nella suggestiva cornice del castello visconteo. “Da parte mia un sentito ringraziamento a tutti coloro che hanno collaborato alla faticosa realizzazione di questa nuova iniziativa che vuole essere una sfida in cui credo e a cui ho lavorato con passione ed impegno. - spiega Marina Azzaretti - Una sfida tesa al rilancio della nostra città. Una sfida che mi auspico tutta la città contribuisca a cogliere con noi e supporti, perchè solo con l’unione ed il gioco di squadra le sfide si vincono. Per noi e per il nostro futuro. Un grazie particolare a tutti i dipendenti comunali che hanno lavorato con me”. La giornata inaugurale si aprirà con il concerto a cura dell’Accademia Musicale “G. Rossini” di Voghera per poi proseguire con l’apertura delle mostre. Alle ore 21 invece sarà la volta di “Voghera’s Got Talent”, la serata finale di musica, danza e canto presentata da Leo Bosi. Domenica 15 alle ore 16.30 si terrà il concerto della Coro A.N.A. “Italo Timallo”. Iria Castle Festival proseguirà martedì 17 settembre alle ore 21 con l’evento intitolato “Islanda - racconto di un fo-

tografo naturalista” di Enrico Chiaravalli. Durante la serata ci sarà una proiezione fotografica e la presentazione del libro da parte dello stesso autore. “Con questa nuova kermesse, ideata ed organizzata dall’Assessore alla Cultura, - afferma il sindaco di Voghera Carlo Barbieri - la nostra amministrazione vuole offrire ai cittadini, agli amanti dell’arte, al pubblico in generale, grandi e piccini, un intenso programma di iniziative che promuovano l’aggregazione, portino alla riscoperta del nostro patrimonio e soprattutto valorizzino le risorse umane, artistiche, culturali e commerciali del nostro territorio. La manifestazione propone mostre, concerti, presentazioni letterarie e molto altro, in un ottica di crescita e valorizzazione”. Giovedì 19 settembre l’antico maniero ospiterà “La Moda al Castello”: serata di Gala con sfilata e musica dal vivo in collaborazione con A.C.O.L. mentre venerdì 20 sarà organizzato un “Concerto di solidarietà”. Si esibiranno la banda di Novi di Modena e del Corpo Musicale Città di Voghera. Sabato 21 arriveranno le “Melodie napoletane e altre suggestioni” curate dalla Mandolinistica Estudiantina Vogherese. La kermesse proseguirà con tanti eventi che vi descriveremo nei prossimi numeri del nostro settimanale.


IL POPOLO

VOGHERA E OLTREPO’

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Casanova Staffora E’ stato realizzato da Angelo Dedomenici

Inaugurato il Museo del Salumiere

SANTA MARGHERITA DI STAFFORA - I sindaci dei comuni iscritti al Consorzio del Salame di Varzi, il presidente della Comunità Montana Bruno Tagliani, il consigliere regionale Giuseppe Villani e l’intera comunità di Santa Margherita di Staffora non hanno voluto mancare all’inaugurazione del primo Museo del Salumiere realizzato da Angelo Dedomenici a Casanova Staffora. Sabato pomeriggio l’evento è stato caratterizzato dai vari interventi delle autorità e dal discorso del salumiere che ha illustrato commosso i locali realizzati vicino al suo storico negozio. Prima del taglio del nastro il parroco don Sergio Cusinato ha impartito la benedizione dopo un breve discorso. Presente anche monsignor Pietro Zanocco, parroco di Cegni.

Successivamente è iniziata la visita al museo che è terminata con una degustazione dei salumi prodotti da Dedomenici. “Ho realizzato un sogno che coltivavo da anni e che ora prenderà finalmente forma. - spiega Angelo, 72 anni - La mia famiglia svolge questa attività dal 1799 e io ho iniziato ad impararne i segreti all’età di 14 anni, dopo la morte di mio padre”. Il museo è suddiviso in tre locali: il primo ospita documenti risalenti al dopoguerra, foto, poster e quadri dedicati al mestiere del salumiere; il secondo locale invece è stato trasformato in un negozio degli anni ’30, mentre il terzo spazio contiene una cantina con l’esposizione dei salumi e tutti gli attrezzi utilizzati nelle varie fasi della lavorazione degli insaccati.

“Lo scopo è quello di valorizzare questa professione, di promuovere l’immagine del salame di Varzi e di attirare turisti verso la nostra valle che nulla ha da invidiare ad altre ben più note. - continua Dedomenici - Il museo sarà aperto alle scuole, ai turisti e a collaborazioni con tutte le associazioni presenti sul territorio montano”. Al termine della degustazione i numerosi partecipanti hanno potuto apprezzare la musica tradizionale interpretata dal Coro della Comunità Montana diretto dal Maestro Eraldo Pedemonte. Angelo Dedomenici è uno dei salumieri più conosciuti della provincia di Pavia. Nel corso degli anni ha avuto il merito di promuovere il salame di Varzi, espressione di un territorio, in diverse fiere e manifestazioni organizzate negli Stati Uniti, Canada, Francia e Svizzera. Hanno apprezzato il suo salame Dop diversi personaggi tra cui Fiorello, Gianfranco Vissani, Giancarlo Bigazzi ed Edoardo Raspelli. Da decenni i clienti che entrano nel salumificio sono accolti dalla famiglia Dedomenici con questo motto: “...ovunque voi siate, se odorate o gustate una fettina del nostro salame, in un certo modo vi sembrerà di trovarvi nella lieta atmosfera con i vostri amici nel verde della nostra bella valle. Oltre alle bellezze della natura, la semplicità e la cortesia sono le nostre prerogative. Vi aspettiamo.” Mattia Tanzi

BRONI - La kermesse si svolgerà da venerdì 13 a domenica 15 settembre

Vendemmia, prende il via la Festa dell’Uva

BRONI - A Broni settembre è sinonimo di “Festa dell’Uva”. È così da tanti anni e anche in questo 2013 la tradizione si ripete. L’appuntamento è da venerdì 13 a domenica 15 settembre. Il comune di Broni, in collaborazione con la Nuova Pro Loco e con altri partners privati, ha predisposto un ricchissimo calendario di eventi. Si parte venerdì 13 settem-

bre alle ore 18 con l’apertura degli stands enogastronomici ed istituzionali in via Emilia e in via Togni. In serata, alle ore 21, in piazza Vittorio Veneto sarà la volta della seconda edizione di “Broni’s Got Talent” e del concerto degli “Altamoda”. Sabato 14 la seconda giornata di festa: ancora gli stands e alle ore 21 nella piazza del mercato lo spettacolo di improvvisazione del gruppo

“Freakclown” abbinato alla gara “Cuoco in prova”, la presentazione della squadra di pallacanestro femminile “Broni 93” e lo spettacolo “Laser Show”. Il “menù“ di domenica 15 è ricco di molte e variegate offerte. La giornata di festa si aprirà con il Complesso Bandistico Bronese che sfilerà nelle vie cittadine, tra gli stands enogastronomici che andranno ad affiancare il tradizionale mercato domenicale. Nel pomeriggio alle ore 15 lo spettacolo per bambini “Nasi rossi tra cielo e terra” in memoria del vigile clown Paletta, il “Palio dei Butunon” in collaborazione con i bar della città, il percorso eno-motociclistico tra i vigneti, la sfilata dei trattori

d’epoca, il concerto del gruppo “Utopia” in piazza Italia a cura del Nomadi Club e l’iniziativa “Salami d’autore 2013”. Per le vie cittadine il trenino viaggiante per grandi e piccini. Al mattino e al pomeriggio sono inoltre previste visite guidate alla basilica di San Pietro e al Teatro Carbonetti. Non mancherà l’appuntamento con “Agnolotto e Bonarda” a mezzogiorno. Infine, alle ore 21 in piazza Vittorio Veneto la conclusione della festa con il grande spettacolo dell’orchestra di Diego Zamboni. Tutte le sere e domenica a mezzogiorno sarà attivo un accurato servizio di ristorazione a cura della Nuova Pro Loco.

CEGNI - Tradizioni di ieri fanno rivivere per un giorno il borgo di Ceregate

Riti di fede e fraternità SANTA MARGHERITA DI STAFFORA - Domenica si è tenuto il tradizionale pellegrinaggio da Cegni, frazione di Santa Margherita di Staffora, alla chiesetta di Ceregate, groppuscolo di case arroccato sulla riva dello Staffora. Alle 11 il parroco di Cegni monsignor Pietro Zanocco ha celebrato la San-

ta Messa davanti ad un folto pubblico di fedeli. Alla fine del rito si è tenuto il consueto “incanto” dei doni offerti dai fedeli. La borgata di Ceregate è attualmente disabitata. L’ultimo abitante la lasciò nel 1986. Questo paese rivive, due volte l’anno, in occasione della celebrazione della Santa Messa.

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Giovedì 12 settembre 2013 LUNGAVILLA/ATTRIBUIBILE A PROCACCINI

Restaurato il dipinto dell’Assunta

LUNGAVILLA - Dopo un lungo e meticoloso restauro da parte di Gabbantichità il “Dipinto della Madonna Assunta” torna alla Parrocchia di Lungavilla. Per sottolineare l’importanza dell’evento la Parrocchia ha organizzato una serata di presentazione per venerdì 13 settembre alle ore 21 presso l’Auditorium alla Casa del Giovane. Attraverso il libro presentato lo scorso anno, “Il dipinto dell’Assunta. Un capolavoro inedito a Lungavilla”, di edizioni Guardamagna, l’autrice Giusy Guaia, dopo diversi studi e ricerche, ha attribuito questa tela all’ambito dei Procaccini , famiglia di pittori che hanno dominato il Seicento lombardo. L’opera, olio su tela, rappresenta l’assunzione della Vergine: l’imponente figura femminile, che emerge dallo sfondo scuro bagnata da una luce divina, è trasportata in cielo da cinque putti. Il dipinto, un unicum per stile e iconografia, necessitava di un restauro per la patina di sporco che offuscava la lucentezza dei colori originali e per le lacerazioni presenti sulla tela: per questo è stata attivata una

raccolta fondi da parte dei volontari della parrocchia ed ora si è arrivati alla conclusione dei lavori. Alla serata, presentata da Diego Bianchi di Rmc, prenderanno parte il parroco don Cesare De Paoli, l’Assessore allo sviluppo economico e turismo della Provincia di Pavia Emanuela Marchiafava, Renata Crotti e Piergiorgio Villani rispettivamente vicepresidente e segretario generale della Fondazione Comunitaria, Giusy Guaia, storico dell’arte, Paola Strada, Funzionario di zona della Soprintendenza BSAE di Milano. Lo Studio d’Arte e Restauro Gabbantichità di Tortona illustrerà le fasi dei restauri con proiezioni video-digitali. Al restauro ha contribuito la Fondazione Comunitaria della provincia di Pavia. È previsto anche un intermezzo musicale con i soprano Sally Kline e Rossana Castaldi, il tenore Giampaolo Guazzotti, il baritono Loris Lapi, che proporranno una selezione di Ave Maria celebri per pianoforte, violino e voce. Partecipa il maestro Guido Torciani.

VARZI/DOMENICA 15 SETTEMBRE

Anniversario del Tempio di Cella VARZI - Domenica 15 settembre sarà commemorato il 55° anniversario dell’inaugurazione del Tempio della Fraternità di Cella di Varzi. La manifestazione si aprirà con il saluto delle autorità. Alle ore 11 sarà celebrata la Santa Messa da mons. Carlo Curone, animata dalla corale della cattedrale di Tortona, diretta da don Luigi Bernini. Seguirà la deposizione della corona di alloro davanti al monumento ai caduti. Il Tempio di Cella fu costruito dal cappellano militare don Adamo Accosa, reduce dalla guerra, nel 1951, sui ruderi di un’antica chiesa.

Restauri, antichità, perizie e catalogazioni. Concessionari di zona per la ditta Puccini, costruttori e restauratori di organi a trasmissione meccanica. Preventivi gratuiti.

Il Tempio accoglie il ricordo di tutti i caduti della guerra e all’interno sono conservati rari cimeli della Seconda Guerra Mondiale.


VOGHERA E OLTREPO’

Giovedì 12 settembre 2013

Brallo di Pregola Sono aumentati del 30% gli amanti del trekking

Estate positiva per le escursioni

BRALLO DI PREGOLA - E’ aumentata del 30% rispetto al 2012 la presenza di escursionisti nel territorio appenninico delle 4 Province (Pavia, Alessandria, Genova e Piacenza) e in particolare sui crinali dell’Alta Valle Staffora. Complice la crisi, molti amanti della natura hanno scelto di trascorrere dal mese di gennaio alla prima metà di luglio alcune giornate lungo i sentieri che raggiungono le vette dei monti Penice, Lesima e Chiappo alla ricerca di paesaggi incontaminati che toccano le antiche Vie de Sale. Questi dati ci sono stati forniti dalla guida escursionistica ambientale Piermaria Greppi tra i fondatori dell’associazione Via del Mare che da anni costruisce itinerari e organizza

escursioni lungo i sentieri appenninici e non solo. “Quest’anno abbiamo organizzato una decina di escursioni lungo i sentieri a piedi, con le ciaspole e in bicicletta. - spiega Piermaria Greppi - Da gennaio a luglio abbiamo registrato un 30% in più di partecipanti con una media di 25 persone ad escursione. Metà degli iscritti arrivano dalla Provincia di Pavia mentre la restante parte dalle aree milanesi e dal lodigiano. I nostri sono itinerari alla portata di tutti. Infatti, nel corso dell’anno partecipano sia bambini dai 5 anni di età (naturalmente accompagnati dai genitori) sia persone di 70 anni. Il costo ad escursione è di 10 euro e di 5 per gli iscritti alla nostra associazione”. Quest’anno alcune escur-

sioni sono state organizzate lungo itinerari che percorrono i sentieri di Cima al Colletta e Monte Lesima nel territorio comunale di Brallo di Pregola, di Caldirola fino al Monte Ebro in val Curone, di Pian della Cavalla in Liguria nei pressi del Monte Antola e sul Monte Penice situato tra i comuni di Menconico e Bobbio (Piacenza). “L’associazione Via del Mare che ha sede a Cava Manara - continua Greppi - vanta 25 iscritti e tanti amici che nel corso dell’anno partecipano ai nostri eventi. Tra le persone più attive nell’organizzazione delle escursioni ci sono Angela Filacchione presidente, Vanessa Vaio, vicepresidente, Roberto Caravaggi, segretario, Chiara Calzolai e Cinzia Albertoni. Quest’anno abbiamo creato gli Itinerari del Gusto percorribili sia a piedi che in bici con la collaborazione e il sostegno economico di agriturismi, bed & breakfast e aziende agricole. Uno di questi itinerari si è svolto a giugno nelle vicinanze dell’Eremo di Sant’Alberto di Butrio. Si tratta di eventi che permettono di apprezzare gastronomia, cultura e natura”. L’associazione Via del Mare, che dopo la pausa (dovuta alle temperature elevate) compresa tra la seconda metà di luglio e l’intero mese di agosto riprenderà a organizzare eventi che proseguiranno fino ai primi giorni di novembre. Mattia Tanzi

TURISMO - In base ai dati sui consumi di acqua e spazzatura in estate è triplicata la popolazione

Nelle valli tornano di moda le seconde case

ROMAGNESE - La crisi economica fa riscoprire la seconda casa. E’ successo nel territorio della Comunità Montana dell’Oltrepò Pavese dove molti turisti che avevano comprato tra gli anni ’70 e ’80 case e appartamenti per poi lasciarle chiuse preferendo altre mete (magari più esotiche) sono stati costretti

a riaprirle a causa del “salvadanaio” semivuoto. A Romagnese ad esempio ci sono circa 1.200 seconde case che sono state riaperte nel mese di agosto e la popolazione è passata dagli 800 residenti ai 4 mila abitanti. “Dalla lettura dei contatori dell’acqua fatta in proprio come comune, dall’analisi dei dati sui rifiuti, dal rap-

porto con in titolari degli esercizi commerciali, con il nostro medico di base e con i residenti abbiamo un quadro piuttosto preciso dell’utilizzo delle seconde case. spiega l’assessore Ivan Elfi Possiamo dire che il trend positivo di utilizzo delle seconde case si è mantenuto costante rispetto al 2012 mentre nel 2011 c’erano mille persone in meno”. Secondo l’amministrazione comunale di Romagnese il ritorno alla seconda casa è dato da più fattori: la crisi, l’offerta turistica che si migliora tutti gli anni, i nuovi eventi e una migliore accoglienza delle strutture comunali e non. Se ci spostiamo dall’Alta Val Tidone all’Alta Valle Staffora la tendenza non varia. Infatti, nel comune di Brallo di Pregola si passati nel me-

CULTURA - L’evento si è svolto al Park Hotel Olimpia di Pregola

se di agosto dai 700 residenti ai 2800 abitanti. “Qui le seconde case sono circa mille. - spiega il vice sindaco del Brallo di Pregola Christos Chlapadinas - In base ai dati sulla quantità di rifiuti prodotta nel mese di agosto possiamo affermare che i turisti delle seconde case sono cresciuti del 10% rispetto al 2012”. Un altro comune che vive su questo tipo di turisti è Val di Nizza. Qui i residenti sono 660 e le seconde case sono circa 600. “Anche quest’anno nel mese di luglio e agosto abbiamo avuto un incremento di popolazione fino alle 3 mila unità. spiega il sindaco di Val di Nizza Franco Campetti Una flessione si è verificata invece nel mese di giugno a causa del maltempo. Questi dati li abbiamo dalla produzione dei rifiuti e dall’aumento del traffico”.

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In Breve

IL POPOLO

MORNICO LOSANA/EVENTI

Cultura e arte per la patronale

Grazie all’impegno di Amministrazione Comunale, Pro Loco, associazioni e volontari sono stati organizzati due giorni di eventi per la festa patronale della Natività di Maria a Mornico Losana. I festeggiamenti sono iniziati nel pomeriggio di sabato 7 settembre con i giochi e la merenda in piazza per tutti i bambini, animati dagli educatori parrocchiali e con l’apertura del Mercatino pro parrocchia nei locali dell’ex asilo. Alle ore 21 la Pro Loco ha presentato la serata danzante con “Anna e Renèe Group” l’esibizione dei ballerini del maestro Bussa. La mattina di domenica 8 settembre il parroco don Luciano Daffra ha celebrato la Messa solenne alle ore 9,30. Nel pomeriggio, nella splendida cornice del castello, dalle 14 alle 19 è stato possibile visitare la mostra di pittura dell’associazione “La Tavolozza” di Broni a cura del critico d’arte Roberta Mezzadra. Hanno esposto Loretta Dell’Acqua, Giovanna Orlando, Carla Protti, Angelo Fanoli, Pietro Maga e Carlo Vercesi. Alle ore 16 si è tenuta la presentazione del libro “Maria Travaglino”, il romanzo del professor Bruno Civardi. Sono intervenuti il sindaco di Mornico Pier Luigi Ferrari, il presidente della neonata associazione culturale “Mornico lo sa” Federica Bellinzona, la vicepresidente Crisitina Morini e Marco Sensale. Al numeroso pubblico intervenuto è stato poi offerto un piacevole rinfresco. La festa si è conclusa, alle ore 21, con la serata danzante con i “Leo Blu” e la grande tombola in piazza, a cura della Pro Loco. PAVIA/ASSOCIAZIONI

Incontri per “Madri efficaci” La Cooperativa “LiberaMente - Percorsi di donne contro la violenza” all’interno del progetto “La città nascosta”, con il sostegno della Fondazione Comunitaria Provincia di Pavia, propone gruppi di confronto per “Madri efficaci”. Gli incontri, rivolti a genitori di ragazzi adolescenti, intendono favorire il confronto tra partecipanti e conduttrici su aspetti quotidiani della relazione con i propri figli. Tra gli argomenti trattati: riconoscimento dei disagi espressi dai figli, ascolto e accoglienza dei loro bisogni, gestione delle richieste espresse dai figli, adozione di diversi metodi educativi e punitivi, nuove modalità di dialogo, gestione dei conflitti, senso di inadeguatezza o di incapacità nella gestione della relazione, saper dire “no” e importanza della continuità educativa tra figure adulte di riferimento. Gli incontri si terranno al lunedì, dalle ore 18 alle ore 20, gratuitamente e si svolgono presso la sede della Cooperativa LiberaMente a Pavia, il 23 e il 30 settembre, il 7, il 14 ottobre e il 21 ottobre. VOGHERA/AMMINISTRAZIONE

Cercasi sponsor per il verde Il Dirigente Settore Lavori Pubblici del Comune ha disposto la ricerca di sponsorizzazioni per attività legate alla cura del verde pubblico comunale. L’avviso, con gli allegati tecnici e il facsimile di istanza, sono disponibili nella home page del Comune Termine di ricezione delle proposte: ore 12.30 del prossimo 23 settembre. L’esame delle proposte avverrà il 24 settembre, alle ore 9.30 presso sala riunioni del Settore Lavori Pubblici. Per ogni informazione è possibile rivolgersi all’Ufficio Verde Pubblico.

Premiati i racconti di montagna

ACAOP S.p.A.

BRALLO DI PREGOLA - Sabato pomeriggio si è svolta al Park Hotel Olimpia di Pregola al Brallo la premiazione del II concorso letterario “Ponti Arte 2013” sul tema “Racconto breve di montagna”. Il 1° premio è stato vinto dal racconto intitolato “Omaggio a Pietro Daglia, combattente per la libertà” di Tamara Furlanello, il secondo da Ennio Di Biase per il racconto “Infinite traiettorie” e il terzo premio è stato consegnato allo scritto intitolato “Vita da lupi” di Monica Garbelli. Una menzione al racconto intitolato “Una storia tra mare e montagna” di Maria Natalia Liriti. Gli scritti sono stati giudicati dalle professoresse Attilia Vicini, Maria Teresa Zambianchi e dal giornalista Alessandro Disperati. Alla premiazione hanno partecipato il presidente della Comunità Montana Bruno Tagliani con l’assessore alla Cultura Marina Casarini e il presidente del

Via Nazionale, 53 - STRADELLA GESTORE DEL SERVIZIO D’ACQUEDOTTO IN 49 COMUNI DELLA PROVINCIA DI PAVIA Tel.0385.249311/Fax 0385.43978 E-mail: acaop.spa@acaop.it circolo “Ponti Arte” Cesare Curatolo. Il concorso è stato realizzato grazie ai contributi e patrocini di Comunità Montana dell’Oltrepò Pavese, Provincia di Pavia, comune di Brallo di Pregola, Pro Loco di Brallo di Pregola e sistema bibliotecario integrato dell’Alto Oltrepò Pavese.

Segnalazione guasti: tel. 0385.49993 (orario d’ufficio) n°verde 800.413238 (fuori orario d’ufficio e giorni festivi) Sportello Telefonico ACAOP al n° 0385.49290 dalle ore 14.30 alle ore 16.30 dal lunedì al venerdì l’utente può effettuare le normali pratiche contrattuali senza recarsi presso gli uffici


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i 50 anni. E’ richiesta esperienza in delimitazione aree cantiere, installazione di macchinari e attrezzature e lavori di finitura. Patente B e auto. Orario di lavoro full time. Contratto a tempo indeterminato. Obbligatoria l’iscrizione nelle liste di disoccupazione da almeno 24 mesi. Obbligatoria l’iscrizione nelle liste di mobilità indennizzata (L. 223/91). Rif. 1093 Azienda privata sede tortonese cerca 1 pasticcere con età compresa tra i 23 e i 50 anni. E’ richiesta pluriennale esperienza nel settore; abilità nell’uso di strumenti, macchinari e forni. Richiesto senso estetico, precisione ed igiene. Patente B e auto. Orario di lavoro full time. Contratto d’inserimento. Rif. 1095 Centro per l’impiego di Novi Ligure Tel. 0143-2374 - 3-3583 Fax 0143 - 321296 www.alessandrialavoro.it Azienda privata in: Basaluzzo cerca: n. 1 impiegata amministrativa per attività di segreteria con capacità organizzative e di gestione rapporti clienti e fornitori - requisiti richiesti: età compresa tra 24 e 40 anni - minima esperienza nella mansione – buona conoscenza della lingua inglese - Conoscenze

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Voghera Paolo Pulina ricorda la figura dello storico scomparso lo scorso 1° agosto, a 85 anni

La lezione del professor Marziano Brignoli VOGHERA - Il registro on line dell’Istituto Centrale per il Catalogo Unico delle biblioteche italiane elenca cento monografie firmate dal professor Marziano Brignoli, scomparso il primo agosto a 85 anni. Tra le tante opere (moltissime riguardano aspetti e figure della storia del Risorgimento, disciplina di cui il prof. Brignoli era documentatissimo specialista: è stato, tra l’altro, direttore dal 1974 al 1989 delle Raccolte storiche del Comune di Milano)

Specialista di storia del Risorgimento, autore di cento monografie e di un libro dedicato a Casale Staffora sono particolarmente legato, per ragioni professionali, a quelle sulla storia dell’Amministrazione provinciale di Pavia, della quale fu anche per alcuni anni funzionario; ma motivazioni affettive mi hanno sempre fatto ammirare un suo volume di storia locale. Ho svolto per l’Unitre di Pavia un corso biennale su “I paesi e la loro storia” in cui ho esaminato una selezione delle monografie dedicate in anni recenti alle storie dei Comuni e delle loro frazioni: l’esame approfondito di queste opere mi è sembrato un’occasione propizia per ripercorrere anche la storia del-

Il professor Marziano Brignoli

le realtà minori (quindi anche delle frazioni), spesso misconosciute, della provincia. Per quest’ultima direzione di indagine è ammirevole il volume di Marziano Brignoli “Notizie su Casale Stàffora e la sua valle”, 140 pagine ripubblicate in seconda, ampliata edizione nel 2005 dalla CEO di Voghera (la cui prima edizione risale al 1985). Questo libro ha confermato la mia opinione sulla positività della storia di paese quando è scritta da un ricercatore nato o residente in quel determinato luogo o, come nel caso di Marziano Brignoli, nato da famiglia originaria del paese oggetto del-

la ricerca. In questi casi il coinvolgimento emotivo dell’autore dà vita a una storia che chiamerei “calda”, perché piena di passione e di sentimento: il contrario insomma della storia “fredda”. Il volume narra vari momenti della plurisecolare storia di un piccolo, antico paese delle montagne dell’Oltrepò: Casale Stàffora, nella valle in cui scorre, dandole il proprio nome, il torrente Stàffora. Si hanno notizie di Casale Stàffora fin dal secolo XII e nei tempi che seguirono vi si svolsero vicende ora di pace ora di guerra, sempre di aspra fatica per gli abitanti, impegnati a col-

tivare i loro campicelli: la modesta economia rurale veniva integrata con i proventi del lavoro delle ragazze che si spostavano nei mesi estivi in pianura per la sfiancante attività della “monda” del riso. Casale Stàffora fu feudo malaspiniano, poi compreso nel ducato di Milano; poi la Valle Stàffora fu territorio della corona di Spagna, poi di Casa d’Austria, quindi di Casa Savoia; poi venne l’impero napoleonico e finalmente l’Unità d’Italia. Quando fu proclamato il Regno d’Italia, il 17 marzo 1861, Casale Stàffora, con tutto l’Oltrepò pavese, faceva parte della Provincia di Pavia, istituita con la legge del 23 ottobre 1859 n. 3702. Nel 1923 un cambiamento di circoscrizioni amministrative interessò anche la valle Stàffora: Casale con altre frazioni entrò a far parte del Comune di Santa Margherita Stàffora, già Santa Margherita di Bobbio. Marziano Brignoli ben argomenta che, sotteso alle vicende politiche, era sempre l’usurante lavoro, con la sola forza delle braccia, delle laboriose genti di montagna. Mancavano strade rotabili; il trasporto delle merci si faceva con i muli; le persone andavano a piedi; solo qualche notabile (parroco, medico, mercante di bestiame, ecc...) aveva il cavallo. I poteri pubblici erano inesistenti; si manifestavano solo con la cartella delle tasse e la

cartolina per la chiamata o il richiamo alle armi. Il libro di Marziano Brignoli costituisce un contributo alla storia tribolata (a contatto con la natura, sì: ma a che prezzo?) delle genti della montagna pavese ma ci dà anche una lezione esemplare di carattere generale: chi è sfuggito - grazie all’applicazione virtuosa nella “coltivazione” degli studi - alla “condanna” alla faticosa coltivazione dei miseri campi, può dare prova di condividere i valori, i principi morali della propria comunità di nascita/appartenenza raccogliendo “laboriosamente” tutte le informazioni storiche che di essa ricostruiscono la vita attraverso i secoli, dandole coerenza e significatività. In questa direzione Marziano Brignoli ha aperto una strada “maestra”, degna di essere seguita. Personalmente, nel mio piccolo, l’ho tenuta presente nella opere storiche che ho dedicato al mio paese d’origine in Sardegna: Ploaghe è stata anche sede vescovile ma le modalità di sopravvivenza della sua popolazione non sono state nei secoli meno “sacrificate” di quelle di Casale Stàffora! Con una battuta, che avrebbe fatto sorridere l’autoironico prof. Brignoli, dico: d’altra parte le due località paesane, prima che nello stesso Regno d’Italia, non erano state insieme per decenni nello stesso Regno di Sardegna? Paolo Pulina


EVENTI E CULTURA

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IL POPOLO Giovedì 12 settembre 2013

Broni Il teatro torna a vivere dopo 28 anni. L’orgoglio del sindaco Luigi Paroni: “La nostra identità è salva”

Il “Carbonetti” riapre, vince la cultura BRONI - Quando il sipario del “Piccolo” di Milano si aprì, dopo la guerra, tutti capirono che la città, per riprendere a crescere, aveva deciso di investire sulle idee, di sfruttare l’energia veloce che le fa girare in proscenio, di usare parole che avessero un senso nuovo. Fece boom. Da subito. E da quel momento i cittadini si sentirono più liberi, più protagonisti, più belli. Merito dell’allora sindaco meneghino Antonio Greppi e degli istrionici padri fondatori Paolo Grassi e Giorgio Strehler.

“Un teatro serve a una comunità per autoriconoscersi interrogandosi sulla propria identità e sul proprio destino” Sabato scorso la rinascita di un nostro teatro, il “Carbonetti” di Broni, la cui fama per troppo tempo è rimasta confinata negli album di fotografie di chi ha calcato le sue assi (da Walter Chiari a Giorgio Gaber…), è ripartita da lì. Da quella storia del dopoguerra, per riannodare, in un poetico parallelismo, le vicende di due luoghi, non così distanti, pronti a ripopolarsi di personaggi che non moriranno mai. A raccontarlo, il nuovo capitolo della storia, 28 anni dopo, la voce di Marco Rezzani, funambolico mattatore della locale Com-

L’inaugurazione del “Carbonetti”: le autorità nel foyer del nuovo teatro

pagnia dell’Oratorio, che da anni regge il testimone di un altro mito della commedia brillante made nel “re dei paesi”: Lasarat. E non poteva essere altrimenti. Anzi, chissà cosa avrebbe detto Lasarat, se ci fosse stato? Chissà chi avrebbe preso per i fondelli, scegliendo tra tutti gli invitati e gli ospiti di prestigio che occupavano le prime file della platea? Se si ride, in fondo, ci si commuove sempre un po’. E allora dai velluti appena spacchettati è venuta su una malinconia che si è unita alla gioia e all’orgoglio di un’intera comunità, ritrovatasi a teatro. Merito, soprattutto, del sindaco Luigi Paroni che da anni, ottenuto il finanziamento per il recupero dello stabile da Esselunga (al quale va aggiunto quello di Banca Intesa, main sponsor,

e della Fondazione Comunitaria della provincia di Pavia, per il restauro dell’antico sipario) ha fortemente portato avanti un sogno: ridare a Broni il “Carbonetti”. E una promessa: quella fatta all’ultima proprietaria, Valentina Berzizza, prima che il teatro venisse acquistato dal Comune ai tempi della giunta di Rina Rossi Magenta, perché si potesse riaprire. Giungere a questo risultato è il segno, appunto, che anche oggi, in tempo di crisi di valori, ci sia la volontà di investire sulla cultura. “Un teatro – ha detto Paroni – serve ad una comunità per autoriconoscersi, interrogandosi, ora con leggerezza, ora con profondità, sulla propria identità e sul proprio destino”. In un pomeriggio di fine estate,

CASANOVA LONATI - Tradizione e divertimento

Tre giorni di festa patronale

Una veduta aerea di Casanova Lonati (foto: Flavio Chiesa)

CASANOVA LONATI Da sabato e fino a lunedì, Casanova Lonati ricorda la festa patronale con l’ormai tradizionale “Al dì dlà festa”, una tre giorni di musica, divertimento ed eventi per tutti i gusti. Sabato, alle ore 15.30, presso i locali del municipio, l’inaugurazione della mostra fotografica “Paesaggi e scorci dell’Oltrepo Pavese 2013” e l’apertura della pesca di beneficienza, il cui ricavato sarà utilizzato per i lavori di manutenzione ordinaria dell’oratorio parrocchiale (orari di apertura: 15.3019 e 20.30-23, sia mostra che pesca). Sempre sabato, alle 16, presso il campo sportivo, “Quattro zampe in passerella”, festa con i nostri fedeli amici a 4 zampe, aperta a cani meticci e di razza. Alle 21 al parco giochi se-

rata danzante con Debora Sbarra (ingresso libero). Domenica 15, al campo sportivo, il trofeo di calcio Memorial Gianni. Alle 15.15: i giochi popolari de Il Palio delle 3 strade, giochi tradizionali aperti a tutti i bambini. Ore 17: al parco giochi la messa animata dai canti della corale Cappella Maria Immacolata di Broni. Ore 17.45: ai giardinetti del municipio estemporanea di pittura per i ragazzi. Ore 21: al parco giochi gara delle torte con musica ed intrattenimento de “Gli Spiaggggiati” (ingresso libero). Durante la serata premiazione dei vincitori delle quattro categorie del concorso fotografico “Paesaggi e scorci dell’Oltrepo Pavese 2013”. Alcuni scatti saranno utilizzati per realizzare il ca-

lendario Casanova Lonati 2014. La tre giorni di festa si conclude nella giornata di lunedì 16. Alle ore 16 merenda e giochi per i bambini nei giardinetti del municipio. Alle 20.30 l’ufficio per i defunti nella chiesa di Baselica. Alle ore 21, al parco giochi, magia e divertimento con Aurelio Paviato, il prestigiatore del Maurizio Costanzo Show (ingresso libero). Durante la serata possibilità di degustare i salamini, offerti dal sindaco. In caso di maltempo le serate si terranno sotto la nuova copertura del parco giochi. L’evento è organizzato dall’oratorio parrocchiale, in collaborazione con la Lonatese e il patrocinio del comune. f.s.

Marco Rezzani e Pino Mariotti

capita anche che un paesone della Bassa, come uscito da un romanzo di Guareschi o da una sceneggiatura di Tonino Guerra, si vesti a festa, con il tricolore che pende dai balconi, e diventi uno spezzone di una felliniana “Amarcord”.

In piazza, davanti al Comune, convengono le autorità accolte dalla Banda cittadina. Ci sono il prefetto Peg Strano Materia, il vice presidente della Provincia Milena D’Imperio, il vicario della diocesi di Tortona Mons. Pier Giorgio Pruzzi, tanti sindaci del circondario, autorità civili e militari. Sfilano per le vie del centro fino all’ingresso del “Carbonetti” dove avviene il taglio del nastro e la benedizione. La folla si accalca. Poi, all’interno, Rezzani dà voce al palcoscenico. È il primo attore che recita nel nuovo teatro, ma con lui ci sono idealmente tutti gli altri che l’hanno preceduto. E c’è, in carne ed ossa, un ospite d’onore: il maestro Giuseppe Mariotti, professore di pianoforte alla Kushima Bunri University. È un bronese doc, che ha mosso i primi passi della sua prestigiosa carriera proprio al “Carbonetti” e che, anni dopo, ritorna nella sua terra per regalare ai presenti alcuni momenti di un’esibizione che incanta e rapisce. Si replica, la sera, con la parte della cittadinanza che non aveva trovato posto nel pomeriggio, e per Mariotti è un’ovazione. Passano le ore, il “Carbonetti” riprende a vivere. La galleria, il ridotto, il foyer sono ormai luoghi d’incontro della gente. Si va a teatro perché lo spettatore è sempre parte della storia. E, da sabato, i bronesi ci stanno andando perché lo “arredano” e lo vivono come se fosse “casa”. Adesso la loro identità è salva. Matteo Colombo


IL POPOLO

EVENTI E CULTURA

Giovedì 12 settembre 2013

Rivanazzano Il Circolo Fotoamatori festeggia 40 anni di attività

Torna la Settimana della fotografia RIVANAZZANO TERME - Partiamo dall’inizio, dal ristorante “Selvatico”, dove sabato prenderà il via la sesta edizione della “Settimana della Fotografia” di Rivanazzano Terme, organizzata dal Circolo Fotoamatori Rivanazzanese che quest’anno festeggia il 40° di attività. Dunque non solo un evento culturale di alto profilo: c’è di più. C’è un importante traguardo da tagliare. E non un luogo a caso è stato scelto per la vernice. Ma un ristorante, quello di Piera Spalla, in cui “si propongono i giacimenti enogastrono-

Dal 14 al 22 settembre in programma sette mostre, con una “collettiva”. Tra i luoghi dell’evento anche il ristorante “Selvatico” mici italiani quali strumento di sviluppo culturale, economico, turistico” (così recita “l’ambasciata” conferita a Piera Spalla e Michela Selvatico dall’Accademia Italiana Gastronomia Storica). Si parte il 14, appunto, e si prosegue fino a domenica 22 settembre. Renzo Basora presenta così l’evento: “Quarant’anni dopo. Tanti sono passati dalle prime manifestazioni del Circolo Fotoamatori Rivanazzanese. Ora le cose sono cambiate. Non in modo traumatico, perché c'è una continuità di vedute rimasta sostanzialmente invariata nel tempo, ma le forme della fotografia sono più complesse, più articolate, più ricche di stimoli e di novità. C’è stato il superamento del digitale sull’a-

Una foto di Lanfranco Colombo

nalogico e l’immagine è cambiata, come il procedimento per ottenerla. Nuovi soggetti si sono affacciati sulla scena, ma le grandi divisioni della fotografia, quella amatoriale, nel senso nobile ed elevato del termine, e quella professionale, per scelta di lavoro, sono rimaste inalterate. La Settimana della fotografia fa convivere questi due mondi, non contrapposti, ma fra loro integrati. L’apporto e lo spirito di grandi fotografi non professionisti (Mario Giacomelli su tutti) hanno cambiato i contorni della storia dell’immagine. Infine, l’arte, la dimensione creativa, si è impossessata della fotografia e l'ha spinta verso nuovi territori con la complicità del digitale. La realtà, come vincolo stretto dell'immagine tecnica, se mai è esistita in forma univoca, è stata sicuramente superata dalle nuove frontiere tecnologiche. Da questa complessità, che fa della fotografia uno strumento di efficace contemporaneità, occorre cercare attentamente dei momenti di analisi, di riflessione e sintesi. Quarant’anni dopo il Circolo Foto-

amatori Rivanazzanese ci riesce ancora”. La manifestazione vedrà quest’anno la presenza di Lanfranco Colombo e Giuliana Traverso, due figure importantissime per la divulgazione dell’arte fotografica, note a livello mondiale, Clara Tuccio, una straordinaria mostra di materiale fotografico storico a cura di Arnaldo Calanca, due mostre di Giuseppe Montagna, rivanazzanese, tra i fondatori del CFR, collezionista di foto d’epoca di Rivanazzano Terme, e una collettiva dei soci del Circolo. Le mostre si terranno al Teatro Comunale di Rivanazzano Terme, alla Biblioteca Civica Paolo Migliora, alle Terme di Rivanazzano, alla Stazione di Salice, all’Albergo Ristorante Selvatico e alla Galleria Antica Rus’. Continua così l’opera di divulgazione della cultura fotografica, iniziata quarant’anni fa dal Circolo Fotoamatori Rivanazzanese, intesa anche a valorizzare spazi culturali e non, quali il Teatro Comunale, la Biblioteca, le Terme, il Ristorante Selvatico e la Stazione di Salice, aprendoli alle mostre fotografiche e trasformandoli in spazi condivisi. Queste mostre riscuotono grande interesse di pubblico, anche per questo il Circolo Fotoamatori Rivanazzanese intende continuare a far conoscere artisti che con le loro mostre contribuiscono ad esaltare quell’espressione culturale che è la fotografia. L’evento è patrocinato dal Comune di Rivanazzano Terme, dalla FIAF, Federazione Italiana Associazioni Fotografiche, e dalla Provincia di Pavia. m.c.

RIVANAZZANO TERME - Ospite del progetto “Nelle Terre dei Malaspina”

Giuseppe Cederna in Oltrepò

L’attore e scrittore Giuseppe Cederna

RIVANAZZANO TERME - Il viaggio è dentro di noi e non finisce con il semplice ritorno a casa. Questa è la filosofia del viaggiatore, oltre che scrittore e attore Giuseppe Cederna, che sarà l'ospite del quarto appuntamento di “Nelle Terre dei Malaspina”, progetto multimediale dell'Oltrepò Pavese. L’appuntamento con Giuseppe Cederna, protagonista di molti film di Salvatores, ma anche scrittore, alpinista e attore di teatro, è per il 21 settembre a Nazzano (frazione di Rivanazzano Terme), presso l’Agriturismo Belvedere. Il laboratorio, dedicato all'ascolto dei luoghi, alle storie di viaggio e a come raccontarle, anche attraverso letture e scambi di racconti, inizia alle 9.30 e termina alle

13.30. Per iscriversi, occorre contattare la Fondazione – Gal Oltrepò (info@gal-oltrepo.it; tel. 0383.540637). Al pomeriggio, dalle ore 16, ci sarà l'occasione di incontrare di nuovo Cederna alle sorgenti del Torrente Staffora, nella Frazione Pianostano di Santa Margherita di Staffora, per un momento di riflessione, un esercizio di silenzio e alcune letture di brani tratti dai suoi libri legati all'acqua (uno sul Gange e uno sul Ticino). La magia del luogo suggerirà il resto. La giornata è patrocinata dal Comune di Rivanazzano Terme e dal Comune di Godiasco Salice Terme. E ancora, la mattina del 22, alle ore 10 presso la Sala Consiliare del Comune di Rivanazzano, Giuseppe Ce-

derna racconterà i suoi grandi viaggi, da cui sono scaturiti libri, diari, documentari o semplici ricordi da raccontare, perché il viaggio non finisce con il semplice ritorno a casa. Il titolo dell’incontro, infatti, è: “Storie di cinema e di viaggio”. Seguirà un aperitivo offerto dalla Comunità del cibo Oltrepò pavese. Il prossimo e ultimo incontro sarà un laboratorio di scrittura, il 12 ottobre, al Castello di Oramala, con lo scrittore di viaggi Andrea Bocconi. Il progetto “Nelle Terre dei Malaspina” è costituito da una serie di laboratori con i più importanti esponenti italiani di varie discipline i quali prestano poi il proprio volto per piccoli video didattici su alcuni luoghi interessanti dell’Oltrepò, con lo scopo di costruire una vera e propria mappa online, che racconti in modo originale il territorio. Un territorio ricco di storie e immerso in un ambiente per lunghi tratti incontaminato, con bellissime strade panoramiche poco battute, con vedute a perdita d’occhio. Una mappa, quindi, che racconti ciò che di affascinante e nascosto ai più ci sia in questa porzione di Lombardia. Il progetto è attuato dal GAL Fondazione per lo sviluppo dell’Oltrepò Pavese (www.gal-oltrepo.it.), in partenariato con la Provincia di Pavia, e realizzato grazie al contributo di Fondazione Comunitaria della Provincia di Pavia.

13 STRADELLA - XXI FESTIVAL ULTRAPADUM

Le note dell’Organo Serassi STRADELLA - Torna in Oltrepò dopo i due più recenti appuntamenti lomellini il Festival Ultrapadum 2103: sabato 14 settembre la rassegna musicale itinerante diretta da Angiolina Sensale farà tappa a Stradella (dove tornerà anche domenica 10 novembre per la finale del Concorso Lirico Internazionale Alfredo Giacomotti, che chiuderà la 21^ edizione del Festival) per un evento eccezionale dal titolo “La musica in chiesa nell’epoca Serassi”. Location scelta per la tappa di Stradella la chiesa parrocchiale dei Santi Nabore e Felice dove tornerà a suonare con tutta la potenza e la magia di cui è capace un organo Serassi Opus 544 di più di 2300 canne risalente alla fine del Settecento e restaurato di recente. Ad eseguire lo “Stabat Mater” di J.G. Rheinberger e

altre sorprendenti pagine vocali-strumentali del repertorio ottocentesco l’organista Simone Quaroni e il Coro “Schola Regina Pacis” diretto da Enrico Vercesi. Un organo realizzato nel 1797 da maestri artigiani di Bergamo e sottoposto a restauro un paio di anni fa circa per fermarne il degrado causato dai secoli e dall’umidità. Un’opera di restauro lunga che ha reso necessario smontare pazientemente una a una le 2325 canne che lo compongono e, oltre a quelle, a svitare pezzo per pezzo le due tastiere di ebano. I lavori, affidati alla Fabbrica d’Organi di Sergio Castegnaro di Tortona, sono stati finanziati con il contributo di enti pubblici e privati e anche da privati cittadini. La serata, in ricordo di Sergio Cignoli, sarà con ingresso ad offerta.

Il Coro “Schola Regina Pacis” diretto da Enrico Vercesi


Giovedì 12 settembre 2013

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Volpedo La mostra di fotografie dedicate ai luoghi del pittore Pellizza

Da Firenze alla roggia Ligozzo VOLPEDO - Pellizza, Volpedo, il Quarto Stato: nel 2001 si sommarono un artista, un luogo, un’opera in un evento irripetibile con la presenza della grande tela nello Studio del pittore, con la sequenza interminabile dei cinquantuno mila visitatori, con una serie di eventi che vennero vissuti come suggello definitivo tra l’artista e il suo borgo a cent’anni dall’esecuzione del capolavoro. Ma fu anche il momento in cui si delineò una linea di pensiero e di lavoro per l’associazione di volontari che da quasi un ventennio gestisce e cura i Mu-

Tra gli eventi in programma per la VII Biennale la consegna del premio “Quarto Stato” a Carlo Petrini sei di Pellizza: divenne palese, cioè, l’idea di studiare i più vari aspetti della dimensione artistica e umana di Pellizza, recuperando tutte le annessioni storiche, sociali e di costume che erano sottese ad una personalità tanto poliedrica. All’amministrazione quotidiana dell’offerta museale volpedese, così, si aggiunse la programmazione di eventi che a cadenza biennale, sondasse un tema dell’arte pellizziana, lo proponesse attraverso una mostra allo Studio e nelle più diverse declinazioni. Lo scopo delle biennali è proprio questo: arte, cultura e spettacolo che, nel nome di Pellizza, recuperino contenuti precisi della sua pittura e della sua personalità e li offrano ad un pubblico variegato attraverso un ampio ventaglio di esperienze culturali. L’edizione di quest’anno, la settima, si è aperta lo scorso 1° settembre con l’inaugurazione della mostra allo Studio Pellizza da Volpedo, “Suggestioni fiorentine” e proseguirà fino al

La mostra di fotografie “La roggia Ligozzo a Volpedo”

prossimo 13 ottobre proponendo ogni settimana un evento. Due sono i temi forti: Firenze, appunto, la città dove Pellizza soggiornò a lungo durante gli anni della formazione e dove tornò da pittore affermato per cementare la sua crescita culturale, come testimoniano le opere e documenti esposti nell’atelier di via Rosano. E un altro motivo che nasce da uno studio approfondito della biografia dell’artista e che apre a ricerche sulla vita, sulle tradizioni e sulle colture del mondo contadino volpedese tra Otto e Novecento, sulla storia di uomini e donne la cui vita si è confrontata con i ritmi delle stagioni, con i prodotti della terra, con un territorio preciso, le sue peculiarità, le sue risorse. Una storia che Italo Cammarata ha raccontato in un volume dedicato alle vicende di Volpedo tra XV e XVIII secolo, presentato venerdì scorso in una suggestiva serata tra la voce recitante di Maria Paola Bidone e la musica dell’ensemble “Le Muse” diretto da Andrea Albertini. Una storia descritta in altre forme: quella della fotografia nella mostra inaugurata alla Soms e ancora in corso “La roggia Ligozzo a Volpedo”; quella dei frutti antichi, gli stessi coltivati dalla famiglia

Membri dell’associazione Pellizza, degli Amici dell’Arte di Serravalle e i fotografi

Pellizza e dalle altre famiglie volpedesi, recuperati e reimpiantati in un nuovo frutteto, che si inaugura il 15 settembre, con il sapiente lavoro degli agricoltori del paese; quella dei simboli di una comunità, consacrati dalle istituzioni, come il gonfalone presentato in una cerimonia ufficiale domenica scorsa. Queste aperture alla vita materiale del paese, ai cibi, alla centralità del lavoro nei campi che costituiscono ancora la vocazione primaria di Volpedo hanno individuato in Carlo Petrini, il fondatore di Slow Food, il destinatario del Premio Quarto Stato che sarà assegnato venerdì 27 settembre. Altro appuntamento fisso delle manifestazioni è la mostra “Dalle Accademie a Volpedo”, che premia uno studente delle medesime scuole che ha frequentato Pellizza. Quest’anno esporranno gli allievi dell’Accademia di Belle Arti di Firenze dal 29 settembre al 13 ottobre. E intanto, come sempre, si lasciano segni tangibili: una potenziata offerta didattica per le scuole, arricchita da nuovi strumenti e nuovi spazi, la ricca biblioteca riallestita ad una più facile consultazione e accessibilità. Si guarda anche al di là del Curone con escursioni sulle colline di Monleale alla scoperta dei luoghi dove fu dipinto “Il sole” e dei recuperi degli spazi sociali, come la piazza Capsoni, inaugurata nella serata di domenica 22 settembre. Un ampio programma, dunque, vario per soddisfare interessi diversi. Un programma pensato e realizzato dai volontari dell’associazione Pellizza, in collaborazione con il Comune di Volpedo e con il Comune di Monleale e con il contributo determinante, della Fondazione CRTortona, nella cornice di una convenzione che segna un rapporto storico e duraturo tra la Pinacoteca del Divisionismo a Tortona e i Musei di Pellizza a Volpedo. Manuela Bonadeo

Domenica 15: Comunale 1, C.so Don Orione, 51/A - (tel. 0131 862630) Lunedì 16: Centrale, Via Emilia 163 - (tel. 0131 861403) Martedì 17: Zerba, Via Emilia 220 - (tel. 0131 861939) Mercoledì 18: Comunale 2, Centro Commerciale Oasi (tel. 0131 861264) Edicole aperte domenica 15 settembre 2013 Mega, p.zza Duomo; Zucchi, p.zza Cavallotti; Accili p.zza Croce; Cella, p.zza Speri; Bonsignori, Via Arzani; Topmar, C.so Pilotti; Cadirola, via Guala. TORTONA/ECONOMIA

Il Gruppo “Mossi&Ghisolfi” va in borsa a Hong Kong TORTONA - Secondo notizie apparse lo scorso mese di agosto sulla stampa nazionale, il gruppo Mossi & Ghisolfi intenderebbe quotarsi alla Borsa di Hong Kong, dove potrebbe esordire in autunno, forse già a settembre, con il marchio M&G Chemicals, con cui l’azienda, con sede a Tortona, si è imposta come leader mondiale per la produzione di pet destinato agli imballaggi, soprattutto di bevande e di generi alimentari. La decisione di quotarsi a Hong Kong sarebbe legata, da un lato, al rapido tasso di crescita di M&G in Cina, dove è presente da anni con la controllata Chemtex (ingegneria), con basi logistiche a Shanghai e Pechino”, e nel Far East; dall’altro, dalle dimensioni della Borsa italiana, ritenute insufficienti per un simile collocamento per il quale si sono mobilitati Deutsche Bank, City Bank, Rothschild e la milanese Ambromobiliare. Il gruppo tortonese (3 miliardi di dollari di fatturato, 3 mila dipendenti) sarebbe alla ricerca di 500 milioni di dollari per finanziare la crescita e ridurre parte del debito. La borsa di Hong Kong (Hong Kong Stock Exchange) è stata inaugurata nel 1891; attualmente è una holding costituita nel 1999. Con la Borsa di Tokyo e quella di Shangai, è tra le più grandi piazze finanziarie asiatiche. Il suo indice di riferimento è l’indice Hang Seng. All’interno della Borsa di Hong Kong (HKEx) esistono due tipi di mercato: il Main Board (mercato principale) e il Growth Enterprise Market (GEM), in cui vengono negoziate le azioni delle società con un elevato potenziale di crescita. L’indice Hang Seng (HSI) è l’indice rappresentativo del mercato azionario di Hong Kong e viene continuativamente calcolato e pubblicato dall’HSI Services Limited. E’ composto da 33 titoli quotati sul Main Board dell’HKEx che rappresentano approssimativamente il 70% della capitalizzazione totale del mercato. Le azioni appartenenti all’indice sono generalmente

raggruppate in 4 settori: Finance, Utilities, Properties e Commerce&industry. L’indice HANG SENG (HSI) della Borsa di Hong Kong è stato diffuso il 24 novembre 1969 ed è calcolato da HSI services limited. La sua nascita risale a qualche anno prima, precisamente al 31 luglio 1964 con una iniziale quotazione pari a 100. Il minimo storico è stato toccato prima della sua diffusione, il 31 agosto 1967, ed è pari a 58.61 punti. Il 10 dicembre 1993 l’indice Hang Seng supera i 10.000 punti, un livello importantissimo tanto da rappresentare una soglia di riferimento per molti anni. 13 anni dopo, il 28 dicembre 2006, viene raggiunta quota 20.000 e 10 mesi dopo, il 28 ottobre 2007, anche quota 30.000 viene raggiunta e superata. Il 30 ottobre 2007 l’indice Hang Seng crea il suo massimo storico assoluto a quota 31.958,41. Il 30 agosto 2013 l’indice quotava 21.731,37punti. Lo Stock Exchange of Hong Kong ha un forte legame con l’economia cinese: non a caso, infatti, la piazza asiatica è attualmente in lizza con New York per accaparrarsi l’Ipo del sito cinese di vendite on line Alibaba che, nel 2012, ha gestito 170 miliardi di dollari di vendite (più di eBay e Amazon messe insieme). Pur di avere Alibaba nel proprio listino, la Borsa di Hong Kong sta pensando a “soluzioni creative” per consentire a Jack Ma, fondatore della società di ecommerce, di mantenere una quota di controllo della Società, possibilità finora negata a chi si quota ad Hong Kong, contrariamente a quanto previsto dai regolamenti del DOW Jones e del Nasdaq. c.r.

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IL POPOLO

San Sebastiano Curone Dal 13 al 15 settembre tre giorni di artigianato

Artinfiera compie dieci anni SAN SEBASTIANO CURONE A conclusione del lungo impegno di ArtinBorgo che ha ravvivato l’estate sansebastianese con fine settimana all’insegna del design di qualità, dello spettacolo e del saper fare, si terrà come ormai da tradizione la mostra ArtinFiera. Venerdì 13, sabato 14 e domenica 15 settembre la decima edizione della Fiera Nazionale di Arti Applicate proporrà le sue ricercatezze nell’ambito dell’artigianato artistico, tradizionale e del gusto, con le numerose attività collaterali che indagano i più disparati campi dell’arte. Così si esprimono gli organizzatori della fortunata manifestazione:

La fiera nazionale ospiterà oltre 120 espositori italiani e stranieri dislocati per le vie e le piazze del paese “Volendo ripercorrere brevemente le tappe salienti di questi dieci anni di attività organizzativa e progettuale, è doveroso ricordare che l’excursus di Artinfiera è stato rapidissimo. Nata nel 2004 come raduno spontaneo di artisti artigiani mossi dalla comune esigenza di proporre il proprio lavoro di ricerca in un contesto tale da restituirne l’effettivo valore, dopo soli tre anni la manifestazione è riconosciuta Fiera Regionale e nel 2011 Fiera Nazionale. Nello stesso anno San Sebastiano ospita rappresentanze dell’artigianato artistico francese, spagnolo, inglese e svizzero, con la presenza di importanti critici d’arte come Philippe Daverio e Jean Blanchaert, di rappresentanti

Giovedì 12 settembre 2013

In Breve

TORTONA/COOP E CASA DI ACCOGLIENZA

Raccolta di materiale scolastico per le famiglie disagiate

Scorcio panoramico di una via di S. Sebastiano che ospierà ArtinFiera

nazionali delle associazioni di categoria, di fondazioni impegnate nella tutela e valorizzazione dell’arte come Città dell’arte di Biella”. Venerdì inaugurazione alle ore 18.30 e apertura delle botteghe artigiane dalle 17 alle 21.30; sabato apertura dalle 10 alle 22 e domenica dalle 10 alle 20. Gli oltre centoventi espositori, italiani e stranieri quindi, dislocati per le vie e le piazze del paese nelle vecchie botteghe, proporranno le loro creazioni in ambientazioni suggestive e originali per calare i visitatori in un’atmosfera mista di passato e presente. Quest’anno il concorso tematico “Terre del Giarolo” avrà il titolo “Mettiamoci in gioco!”: gli artigiani sono invitati a realizzare un’opera che interpreti il tema del gioco come apertura alla conoscenza del mondo, all’inventiva e alla manualità. Le opere in concorso non dovranno semplicemente rappresentare il gioco in modo astratto, ma coinvolgere lo spettatore, renderlo partecipe dell’opera, condurlo in esperienze sensoriali diverse e sor-

prendenti, o semplicemente “divertirlo” nel senso di portarlo su strade nuove ed impensate. Come sempre degustazione e presentazione di prodotti enogastronomici della Val Curone, già riconosciuti presidio Slow Food. Sempre in tema di artigianato artistico è stata vivacizzata la serata di domenica 8 settembre: alle 21 nei locali della SOMS, “Il Sarto” di Tortona, atelier di via San Marziano, ha presentato la collezione autunno-inverno 2013/2014. Gli abiti in passerella, tutti di produzione sartoriale, seguono una filosofia che rivaluta il bon ton esaltando una femminilità elegante e raffinata. Primo evento per la casa artigianale tortonese, ha voluto rivolgersi alle donne di oggi su ispirazione della bellezza dei tempi passati, in particolar modo degli anni Sessanta. Attendiamo pertanto l’evento Artinfiera, festival di colori, sapori e genialità che anche quest’anno si anteporrà allo stile dell’omologazione e del livellamento culturale. Valeria Sala

Roberto Ghiorzi è il nuovo Comandante dei Carabinieri

La giornata del “grazie” per gli anziani di S. Sebastiano

TORTONA - Da pochi giorni, esattamente dallo scorso venerdì 30 agosto, la città di Tortona ha un nuovo comandante della Compagnia dei Carabinieri. Si tratta del capitano Roberto Ghiorzi che ha preso il posto del capitano Giorgio Sanna, il quale, dopo sette anni in città, è stato chiamato a dirigere la compagnia di Ventimiglia. Il nuovo comandante, classe 1971, è originario della provincia di Genova e arriva a Tortona da Settimo Torinese, dove fu assegnato nel 2004 alla prima Tenenza italiana, prima cone Tenente e poi come Capitano. Lasciando il suo incarico di Settimo Torinese ha affermato che la sua “è stata una bella esperienza, è un onore per un carabiniere, in particolar modo per

SAN SEBASTIANO CURONE - Come tradizione, la prima domenica di settembre presso la Casa di Riposo “San Giuseppe” di San Sebastiano Curone si è celebrata la giornata del “grazie”. Un modo sempre bello per esprimere reciprocamente il senso di gratitudine per il servizio che ogni membro svolge: dalle suore, al personale, ai volontari. Tutto orientato per il bene del prossimo ed in questo caso specificatamente per gli anziani che essa ospita. La festa si è svolta nel pomeriggio con l’ascolto di testimonianze dell’animatrice della Casa e Armanda Sano del Movimento Laicale Orionino (MLO). Successivamente la celebrazione della Messa presieduta dall’orionino don Pietro Bezzi, direttore della Casa di

Il capitano Ghiorzi

un Ufficiale, prestare servizio nell’ambito del Comando provinciale di Torino”. In questa città, infatti, nasce l’Arma, duecento anni fa, e “questo Comando è uno dei prestigiosi di tutta Italia, sotto il profilo dei risultati operativi importanti”. Il Capitano Ghiorzi continuerà a svolgere il suo lavoro di ufficiale dell’Arma con impegno nel nuovo Comando, pronto a iniziare una “nuova avventura” professionale”.

Tramonta il progetto della Banca di Credito Cooperativo di Tortona e del Tortonese TORTONA - La città di Tortona non avrà, almeno per il momento, una nuova banca locale. La Banca di Credito Cooperativo di Tortona e del Tortonese, infatti, muore ancor prima di nascere. Di fronte all’impossibilità di raggiungere i 5 milioni di capitale sociale richiesti dalla Banca d’Italia per autorizzare il nuovo istituto di credito e tenuto conto delle risultanze dell’assemblea dello scorso 16 marzo, il consiglio di amministrazione, presieduto da Alessandro Scaccheri, ha deciso di rinunciare al progetto e di procedere al rimborso delle quote sottoscritte. L’operazione si preannuncia lunga e laboriosa: si tratta, infatti, di rimborsare circa

TORTONA E TORTONESE

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1.700 soggetti, calcolando i relativi interessi per il periodo di tempo intercorso dalle date, pressoché tutte diverse una dall’altra, dei versamenti delle quote a quella del rimborso. Il nome di Tortona non potrà, dunque, comparire in quello di una banca “tortonese”. Dopo l’incorporazione della Popolare di Tortona fondata nel 1871 e incorporata dalla Popolare di Novara nel 1968, e l’incorporazione, nel 2006, della Cassa di Risparmio di Tortona nella Banca Regionale Europea del Gruppo UBI Banca, finisce la storia delle banche locali che, a partire dall’Ottocento, aveva visto nascere, in Città e nel circondario, numerosi istituti di credito.

Riposo Don Orione di Pontecurone. Nell’omelia don Bezzi ha sottolineato il tema della fratellanza, della carità che deve essere sempre fatta e vissuta gratuitamente: “dobbiamo ricordarci che tutti possiamo e dobbiamo dare qualcosa e tutti siamo bisognosi dell’altro. Dobbiamo essere fratelli e sorelle non solo in Chiesa, dove siamo tutti buoni, ma anche fuori, sempre così la giornata della fraternità diventerà una vita di fraternità”. Fabio Mogni

Venerdì 6 e sabato 7 settembre, la Novacoop ha organizzato in tutto il Piemonte, la raccolta di materiale scolastico in favore delle famiglie disagiate. L’iniziativa svolta nel supermercato di Tortona, di via Campanella, è stata realizzata grazie al contributo dei volontari della Sezione Soci COOP, presieduta da Claudio Lisini, della Casa di Accoglienza e della Caritas, e ha dato un ottimo risultato con oltre 35 scatoloni completati e consegnati alla Casa di Accoglienza che provvederà alla distribuzione, proprio in coincidenza con l’apertura delle scuole. La Sezione Soci COOP di Tortona ringrazia volontari e clienti che hanno voluto dare una mano a quelli che stanno peggio. Anche la Casa di Accoglienza, diretta da Eugenio Presciutti, ha voluto esprimere gratitudine a nome dei bambini che potranno beneficiare di questa lodevole iniziativa. TORTONA/PARROCCHIA

Patronale a S. Giacomo Il 15 settembre è la terza domenica del mese e in questo giorno la comunità parrocchiale di San Giacomo Apostolo in Tortona celebra la propria festa patronale, dedicata alla Madonna Addolorata. Dopo il settenario di preparazione, da lunedì 9 a sabato 14 settembre, con la recita del Rosario dell’Addolorata alle ore 17,30 e la Messa alle ore 18, il giorno della festa patronale, domenica 15 settembre, vede questi importanti momenti di vita comunitaria: Sante Messe alle ore 8,30 e alle ore 10; alle ore 11 Messa presieduta da Mons. Luigi Quaglini “a ricordo di Mons. Angelo Colombi nel decimo anniversario di morte”; alle ore 17,30 Santa Messa e processione guidata da don Emanuele Tizzoni, novello sacerdote. Al termine di tutte le celebrazioni rinfresco nel cortile dell’oratorio e, poco lontano dalla chiesa parrocchiale, la tradizionale pesca di beneficenza. CASTELLANIA/TRADIZIONI

Fausto Coppi e Sandrino Carrea Sabato 14 settembre alle ore 21 a Castellania, nel cortile di Casa Coppi (in caso di maltempo nella chiesa) concerto-spettacolo dedicato alla scomparsa di Andrea “Sandrino” Carrea. Sono ormai 5 anni che in occasione del compleanno di Fausto Coppi (15 settembre) l’amministrazione Comunale organizza un evento per celebrare la figura del grande ciclista. Il 13 gennaio il suo più fedele gregario Sandrino Carrea, dopo una giornata di caccia con gli amici, si è spento e si è così pensato così di dedicare a lui il concerto di quest’anno: “Fausto e Sandrino, l’amicizia di una vita”. Questo è il titolo della piece teatrale scritta da Maria Paola Bidone. La voce recitante sarà quella di Emanuele Arrigazzi, che sarà affiancato dai Cameristi dell’Orchestra Classica di Alessandria, con al pianoforte il M° Andrea Albertini e la voce del tenore Giorgio Trucco. Concerto in collaborazione con la rassegna “Orchestra in Provincia” con ingresso libero. SAREZZANO/EVENTI

Prima festa medievale Il Comune di Sarezzano, grazie alla collaborazione della Compagnia Storica “Flos et Leo” di Tortona e l’associazione “SIPBC Onlus” - Delegazione di Tortona organizza la I festa medievale del paese, che si svolgerà il 21 e il 22 settembre. Sabato 21 settembre e domenica 22 dalle 14 alle 17 saranno organizzate visite guidate alla chiesa dei Santi Ruffino e Venanzio. Domenica 22, a partire dalle ore 15, in Piazza Marconi si aprirà il campo storico con duelli, dimostrazione di tiro con l’arco, di torture medievali e con i banchi dei mestieri. Alle ore 20 di sabato e di domenica sarà proposta la cena medievale (costo 26 euro). Per info: sipbc.ddt@gmail.com.

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Giovedì 12 settembre 2013 di Ferraresi RESTAURI Daniele e C. snc Piazzale Trieste, 23/24 27049 STRADELLA (PV) Tel. e Fax 0385 57067 Cell. 339 8715731 www.paginegialle.it/stilnovorestauri

N

IL POPOLO di SERRAVALLE S. - ARQUATA S.

SS. MESSE FESTIVE: Collegiata (tel. 2112) : ore 11 – 12 – 17 (prefestiva ore 17) S. Andrea: ore 10 - S. Nicolò (tel. 78270): ore 8.30 – 10.30 – 11.30 – 18 (prefestiva ore 18); S. Pietro (tel. 2526): ore 10 – 11.30 – 18.15 (prefestiva ore 18.15); Centro S. Rita (tel. 71592): ore 9; Barbellotta ore 10.45; Cristo Risorto (Quartiere G3): ore 9.30; Sacro Cuore (tel. 78685): ore 8 - 11 - 17 (prefestiva 17; inv. 16.30); Parrocchia della Pieve (tel. 2261): ore 9 – 11 – 17 (prefestiva ore 17); S. Antonio (tel. 2774): ore 8 – 10 – 11 – 17.30 (prefestiva ore 17.30); Chiesa del Cimitero: ore 8,45; Viale Cichero: ore 9.30; Merella: prefestiva ore 16

VAL

(tel. 329966); Ospedale (tel. 33211): prefestiva ore 18; La Maddalena: prefestiva ore 17; Chiesa di San Rocco: prefestiva ore 17; Chiesa di Don Bosco (tel. 01432892): ore 9.

Farmacie di turno aperte dal 12 al 18 settembre 2013 Giovedì 12 settembre: Beccaria, P.zza Repubblica, 7 - (tel. 0143 2310) Venerdì 13: Cristiani, Via IV Novembre, 13 - (tel. 0143 2321) Sabato 14: Nuova, Viale Saffi, 50 - (tel. 0143 2994) Domenica 15: Bajardi, Via Girardengo, 50 - (tel. 0143

OVI

BORBERA - OLTREGIOGO

2216) Lunedì 16: Comunale, Via Verdi, 113 - (tel. 0143 76255) Martedì 18: Valletta, Via Garibaldi, 1 - (tel. 0143 2331) Mercoledì 11: Giara, Via Girardengo, 13 - (tel. 0143 2017) Edicole aperte domenica 15 settembre 2013 Mandirola, Corso Marenco; Zina, Viale Saffi; Massone, Piazza XX Settembre; Arecco, Via Amendola; Fanin, Via Papa Giovanni XXIII; Ponte, Piazza Repubblica; Scarsi, Viale Chichero; Rebora, Via Casteldragone; Magenta, via Marconi; Ferrarese, via Verdi.

Novi Ligure Inaugurati sabato scorso presso il Centro ricreativo “Santa Rita”

NOVI LIGURE/SERVIZIO MENSA SCOLASTICA

Due nuovi campi sportivi per la città

Ripartono i corsi di musica dell’istituto “Alfredo Casella”

NOVI LIGURE - Sabato scorso si è tenuta la cerimonia di inaugurazione dei due nuovi campi sportivi del “Centro ricreativo Santa Rita” della Parrocchia di San Pietro a Novi ligure. Alla presenza di numerose autorità cittadine, di tantissimi giovani e parrocchiani, i volontari e gli animatori della Parrocchia hanno presentato i nuovi campi sportivi appena realizzati; l’appuntamento è stato organizzato proprio al termine della lunga “Estate Ragazzi” realizzata dagli animatori della “Casa del Giovane” in collaborazione con il Comune di Novi e con il Comitato Sport in No-

Alla fine dell’Estate Ragazzi sono stati intitolati alla memoria di don Pino Viano e del fratello Gianpiero vi. Il pomeriggio è iniziato con la grande festa di chiusura dell’Estate Ragazzi con giochi e animazione; subito dopo è arrivato il momento più atteso: l’intitolazione dei due nuovi campi da gioco alla memoria dei due fondatori del Centro Santa Rita, don Pino Viano e suo fratello Gianpiero. Una delle volontarie della parrocchia di San Pietro, Maria Pina Saulino, ha spiegato il significato dell’iniziativa e riassunto la storia del centro ricreativo: “Siamo molto contenti di essere riusciti in questa impresa e di avere oggi qui così tanti giovani per questa importante giornata. Il nostro ringraziamento va a tutte le autorità cittadine che ci hanno aiutato in questo grande progetto ed a tutti coloro che hanno dato una mano per realizzarlo. Questo è un momento molto particolare per tutti noi e soprattutto per coloro che hanno visto nascere tanti anni fa questo Centro ricreativo e che oggi lo trovano rinnovato e più moderno. Siamo partiti da un campo incolto e pieno di polvere e siamo arrivati oggi ad offrire una struttura che permetterà di realizzare giochi e attività per tutti

Don Livio Vercesi durante la cerimonia di inaugurazione dei due campi

i ragazzi; abbiamo infatti un campo da calcio e un campo che può essere utilizzato sia per il basket sia per il volley. Tantissimi giovani sono passati da qui ed oggi sono tornati per partecipare a questo grande evento. Lo sforzo è stato notevole sia in termini di tempo sia in termini economici; la spesa complessiva ammonta infatti a 86.000 euro, il 40% dei quali sarà rimborsato dalla Regione Piemonte. Un folto gruppo di giovani si è preso questo impegno e lo sta portando avanti con passione e dedizione. Ovviamente c’è bisogno di tutti per portare avanti questo grande sogno. Abbiamo appena terminato una lunga Estate Ragazzi che ha portato qui circa 100 bambini”. Anche il sindaco Lorenzo Robbiano ha voluto sottolineare l’importanza della giornata: “Per la prima volta la città ha potuto offrire un periodo di animazione lungo tutta l’estate; centri come quello di Santa Rita sono molto importanti per l’aggregazione e la crescita dei giovani e soprattutto per insegnare loro valori importanti quali rispetto ed educazione civica”. Il parroco di San Pietro, don Livio Vercesi ha ringraziato tutti coloro che hanno contribuito alla realizzazione di questi due campi da gioco e

rivolto un pensiero ai giovani presenti: “Guardiamo questi bimbi e sentiamo dentro un proverbio che dice che le cose nuove e le idee nuove camminano sulle gambe di uomini e donne nuove; le nostre speranze per il futuro sono riposte in queste generazioni che dobbiamo saper coltivare al meglio. Dobbiamo saper riconoscere la novità del mondo globale che sta nascendo e sentirci di nuovo protagonisti. Speriamo che in questo nuovo mondo ci sia la pace e dobbiamo lottare tutti per questo”. Poi il suo ricordo commosso e sentito dei due fratelli Viano: “La loro memoria è per noi ogni giorno un grande incoraggiamento; restano come punti di riferimento, come due fari, per tutta la parrocchia. Sono testimoni veri e sinceri di quello che si può fare per gli altri con altruismo, ma anche tanta sostanza”. Dopo la conclusione della cerimonia di inaugurazione, tutti presenti sono stati invitati a partecipare ad un momento conviviale culminato con una lotteria ricca di premi. La giornata è stata una splendida occasione di incontro, di gioia e di crescita per tutti coloro che hanno nel cuore il “Centro Santa Rita” e il futuro dei ragazzi che lo frequentano. Davide Daghino

Settimane musicali a Basaluzzo BASALUZZO - Nuovo appuntamento con le “Settimane Musicali Internazionali” che, oltre a proporre alla comunità imperdibili appuntamenti con la musica classica, persegue una finalità orientata alla beneficenza per contribuire a sostenere la prevenzione dei tumori, messa in atto, sul territorio, dal Volontariato locale e dal Dipartimento Interaziendale di Prevenzione Oncologica dell’ASL Alessandria. Sabato 14 settembre la grande musica fa tappa a Basaluzzo, presso l’Oratorio di Sant’Antonio, con, alle ore 21, Alberto Dalgo che si esibirà in “Virtuosismi Piani-

stici”. In programma musiche di Schubert, Bach, Liszt, Schumann e Chopin. Organizzatrice dell’evento è proprio un’associazione di Volontariato, “Ciliberto” di Novi Ligure in partnership con altre due Associazioni, “Vela” di Ovada e “Aiutiamoci a Vivere” di Acqui: tre realtà non profit della provincia attente proprio alle problematiche legate alla prevenzione e alla sensibilizzazione e impegnate a sostenere l’iniziativa “Prevenzione Serena”, campagna regionale per la diagnosi precoce dei tumori che più colpiscono le donne alla quale, dal 1999, ha aderito l’ASL della

provincia. La manifestazione, che gode del supporto del CSVA, è realizzata in collaborazione con due associazioni culturali, CAMT Monferrato e Oltregiogo, e beneficia della fattiva collaborazione dei Comuni coinvolti, oltre che del contributo di Banca Carige e Fondazione CRT e dell’aiuto di altri sponsor locali. Obiettivo delle “Settimane Musicali Internazionali” è quello di proporre sul territorio musica di eccellenza e raccogliere fondi per aiutare il Dipartimento di Prevenzione Oncologica a potenziare l’efficacia degli screening oncologici.

NOVI LIGURE - Il Comune di Novi Ligure informa tutti gli utenti che non hanno ancora rinnovato l’iscrizione al “servizio mensa” per l’anno scolastico 2013/2014, iniziata proprio in questi giorni, che devono provvedere con urgenza; la mensa scolastica, infatti, può essere utilizzata solo dai bambini iscritti e con credito attivo. Occorre quindi verificare il credito e provvedere ad eventuale ricarica presso i punti abilitati. Per la determinazione delle tariffe (rimaste invariate rispetto allo scorso anno scolastico) occorre presentare l’attestazione ISEE relativa ai redditi 2012. Alle famiglie che non presentano alcuna documentazione o che hanno reddito ISEE superiore a 29.000 euro ed ai non residenti si applica la tariffa massima. Per quanto riguarda il trasporto scolastico (scuola dell’obbligo), per poter utilizzare il servizio occorre essere in possesso di regolare abbonamento per l’anno scolastico 2013/2014, rilasciato dopo aver effettuato il pagamento presso l’Ufficio comunale. La tariffa mensile corrisponde a 15 euro (annuale 118 euro). Sono previste riduzioni per i residenti che presentano attestazione ISEE redditi 2012 inferiore a 25.000 euro. È necessaria una fotografia dell’alunno. Per altre informazioni, è possibile rivolgersi all’Ufficio Pubblica Istruzione. Sempre a Novi ligure, invece, ripartono i Corsi presso l’Istituto musicale “Alfredo Casella” dopo il successo riscosso l’anno passato che ha visto il coro di voci bianche (nella foto)

impegnato nell’esecuzione di “Friday Afternnon” di B. Britten, per il centenario della nascita. L’istituto propone per l’anno scolastico 2013/2014 un’offerta didattica con cinque tipi di attività: Corsi strumentali e vocali classici, Corsi relativi alla musica moderna dal jazz al pop, corsi di formazione di base in preparazione agli esami di ammissione al triennio specialistico in Conservatorio, propedeutica musicale rivolta ai bambini in età pre-scolare con metodologie ispirate alle felici esperienze pedagogiche del nord Europa e Corsi amatoriali per adulti. I Corsi avranno come docenti professori di qualificata esperienza concertistica e d’orchestra. Da lunedì 23 settembre si svolgeranno incontri preliminari con gli insegnanti e le lezioni avranno inizio martedì 1° ottobre nella nuova sede dell’Istituto musicale “Alfredo Casella” e anche nella sezione staccata di Vignole Borbera. Per informazioni ed iscrizioni è possibile rivolgersi direttamente alla segreteria dell’Istituto musicale “A. Casella” sito a Novi il lunedì, mercoledì e venerdì dalle ore 16 alle ore 18.30. Vittorio Daghino


IL POPOLO

NOVI E NOVESE

Giovedì 12 settembre 2013

Serravalle Scrivia Tre giorni di eventi per la festa “Da cuntrò d’sua”

La patronale dell’Addolorata

SERRAVALLE SCRIVIA Spettacoli, eventi, curiosità, solidarietà e golosità, sono gli ingredienti della festa patronale della Madonna Addolorata, che anima le piazzette e i vicoli del centro storico. Il programma dell’edizione 2013, riprende un copione collaudato e che ha sempre incontrato il gradimento dei serravallesi e del pubblico, con momenti musicali ed enogastronomici, proposti dall’assessorato al Turismo del Comune di Serravalle, in collaborazione con le diverse realtà del volontariato e dell’associazionismo cittadino: la Pro Loco di Serravalle, il Comitato Locale della CRI, l’associazione Commercianti e Artigiani, la Onlus “Insieme per un sorriso”, l’associazione culturale “Amici dell’arte”, il Circolo Anspi “Santo Stefano”, il gruppo Auser “Insieme per Serravalle”. Si inizia venerdì 13 settembre, con l’apertura dello stand gastronomico con i cuochi dell’associazione “Pro Loco”. Alle ore 21, all’Oratorio dei Bianchi, serata mu-

sicale con il “Taurus ensemble”. Sabato 14 settembre. alle ore 15, “Artisti in erba”, estemporanea di pittura per bambini, a cura dell’associazione “Amici dell’Arte” di Serravalle e alle ore 19, apertura stand gastronomico “Pro Loco”, con menù di mare e grigliate miste. Serata danzante, con l’orchestra “Serena Group”. Domenica 15 settembre, alle ore 9.30 si apre la mostra mercato dell’artigianato e mostra fotografica e di pittura. Alle ore 10.30, in Piazza Paolo Bosio, gemellaggio di bande musicali, tra il Corpo Musicale “Pippo Bagnasco” di Serravalle e la Banda Musicale “Giacomo Puccini” di Cairo Montenotte. Alle ore 15.30, premiazione dell’estemporanea di pittura e merenda per tutti. Nel pomeriggio solenne processione religiosa con partenza dalla Chiesa Collegiata, per le vie del paese accompagnata dalle insegne della Confraternita dei Disciplinati dell’Assunta e Santa Croce e della Confraternita di San Giovanni Battista e della S.S. Trinità,

con i portatori dei tradizionali “Cristi”, con l’accompagnamento musicale delle due bande gemellate. Alle ore 19, apertura stand gastronomico a cura della “Pro Loco” con piatto principe “cima alla genovese” e altre specialità. Serata danzante in Piazza Pallavicini con l’orchestra “Athos Bassisi e Giliana Gilian. Nel fine settimana, i negozi del centro città saranno aperti per lo shopping di fine estate, in collaborazione con l’associazione commercianti e artigiani di Serravalle. Dal 13 al 15 settembre, presso le sale espositive “ex Caffè Roma” sarà anche allestita una mostra, ad ingresso libero, dal titolo “La storia in Serravalle” che presenterà i contenuti dell’omonimo progetto promosso dal Comune e finanziato dalla Compagnia di San Paolo, nell’ambito del bando per i progetti integrati per la valorizzazione delle sedi municipali denominato “Patrimonio Comune”. “La storia in Serravalle” è un progetto integrato presentato dalla precedente amministrazione comunale, firmato dagli architetti Rossella Galuzzi e Alma Pasero, in collaborazione con l’Ufficio Lavori Pubblici del Comune. Come ha sottolineato l’assessore ai Lavori Pubblici, Antonino Bailo “il finanziamento di Euro 100.000 da parte della Compagnia di San Paolo ha reso possibile realizzare tre importanti progetti: il recente restauro della facciata del Palazzo Comunale, realizzare un’interessante studio su alcune facciate tipiche del centro storico e svolgere attività e incontri riservati alle scuole medie di riscoperta del patrimonio architettonico.

Processione dell’Assunta ad Arquata Scrivia ARQUATA SCRIVIA - Martedì 6 agosto ha avuto inizio la Novena dell’Assunta, con la recita del Rosario, il canto delle Litanie lauretane, dell’inno O gloriosa virginum e la Benedizione Eucaristica. Lunedì 14 agosto, alle ore 18 è stata celebrata la Messa della Vigilia e alle ore 21 il canto dei Primi Vespri della Solennità ha concluso la Novena. Il 15 agosto, la giornata culminante delle celebrazioni, alle ore 9 ha celebrato l’Arciprete Mons. Pasqualino Piccinini e la Corale Gregoriana ha eseguito i canti. Alle 11.15 ha celebrato ancora Mons. Piccinini ed è stata la volta della Corale Arquatese. Nel pomeriggio, alle ore 17.30, il Vescovo Mons. Martino Canessa ha presieduto i Vespri, guidato la processione e pronunciato l’omelia, centrata sull’umiltà, virtù principale di Maria, come dice il suo cantico Magnificat. Ha poi impartito la Benedizione Eucaristica. Erano

ospiti Mons. Mario Balladore, cancelliere e cerimoniere vescovile e il Can. Roberto Lovazzano, delegato vescovile per l’ecumenismo e il dialogo. Ha partecipato alla processione, oltre alla Confraternita di San Carlo di Arquata e a quella della S.S. Trinità di Vargo, la rappresentanza del Coordinamento del basso Piemonte della Delegazione di Genova e Liguria dell’Ordine di Malta, presieduta dal Coordinatore, Cavaliere

C.I.A.T.

di Grazia Magistrale Augusto Vianson. Il 16 agosto, ricorrenza del compatrono San Rocco e centenario della fondazione della Croce Verde Arquatese, mons. Piccinini ha celebrato la S. Messa alle ore 10.15 presso la sede dell’associazione e ha benedetto al termine le nuove autorimesse e la nuova autoambulanza. I Vespri e la processione, alle ore 20.30, sono stati presieduti dal nuovo parroco di Serravalle Scrivia don Francesco Larocca, che nell’omelia ha presentato le caratteristiche principali che ci sono offerte dagli esempi della vita del santo. Le celebrazioni si sono concluse giovedì 22 agosto, memoria liturgica di Maria Regina, con la S. Messa di ringraziamento celebrata alle ore 21 nell’Oratorio dell’Assunta dal viceparroco don Baldassarre Mattukojah con l’accompagnamento della Corale Gregoriana. c.d.

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Fiera delle cipolle Quest’anno la fiera delle cipolle si terrà domenica 15 settembre. Una vera novità nella tradizione. Negli anni passati questa fiera aveva perso lustro perchè la data destinata storicamente alla fiera, san Bartolomeo del 24 agosto, non vedeva una presenza significativa visto il periodo di ferie. Il Consorzio “Le Botteghe di Arquata” ha voluto rinnovare quella tradizione e, in via sperimentale, propone in collaborazione con il Comune di Arquata un evento di grande richiamo. Il paese sarà invaso da un centinaio di bancarelle con merci selezionate, e ogni angolo vedrà presentato un gustoso assaggio gastronomico con la cipolla come protagonista. Chi volesse visitare il paese dal mattino troverà i ristoratori pronti ad accoglierlo con menù a tema. Nel pomeriggio, il concorso, la miglior ricetta, vedrà premiata l’inventiva gastronomica, giudicata da qualificata giuria, fra tutti quelli che vorranno partecipare. I negozi rimarranno aperti per l’intera giornata. Chi acquisterà, nei negozi appartenenti al circuito delle Botteghe di Arquata, potrà avere un buono sconto spendibile presso l’esercizio dove ha effettuato l’acquisto. La giornata si concluderà con un apericena, dove vedrà protagonista la Pro Loco che allieterà la serata con il karaoke.

BAVANTORINO/TRADIZIONI

La Madonna della Mercede In occasione della festa patronale della Madonna della Mercede a Bavantorino domenica 15 settembre, alle ore 15.30 sarà celebrata la S. Messa che sarà seguita dalla processione che percorrerà le vie dei due piccoli borghi che compongono il paese; seguirà intrattenimento musicale con Bruno Rizzuto. Come è ormai tradizione si chiuderà con la degustazione di dolci tipici e ottimi vini locali offerti dalla Pro Loco. Bavantorino è una frazione di Sardigliano e si raggiunge da Cassano Spinola. CASTELLETTO D’ORBA/CULTURA

Libri e musica per la Torniella Sabato 14 settembre dalle ore 16 alle ore 24 e domenica 15 settembre dalle 12 alle 20, il suggestivo borgo antico della Torniella di Castelletto d’Orba, nel ricetto costruito intorno al castello del XIII secolo, ospiterà l’edizione 2013 di “Torniella Viva. Artisti, libri, musica dal vivo”. Promossa dal comune di Castelletto d’Orba e dalla locale Biblioteca Civica, la manifestazione ha il suo fulcro nell’esposizione nelle caratteristiche vie del borgo di figure del presepe in grandezza naturale (opere pittoriche e scultoriche) di una ventina di artisti, tra cui Emanuele Luzzati, Franco Resecco, Ermanno Luzzati, Gianni Dolcino, Sergio Picasso e Gianni Carbone. Sabato 14 settembre alle 17.30 è in programma anche la presentazione del libro “Castelletto d’Orba. Pagine sparse di storia locale” di Valerio Rinaldo Tacchino e Carlo Cairello, con la presenza del sindaco di Castelletto d’Orba, Federico Fornaro e lo storico Paolo Veronesi. Alle 21 sul sagrato della Chiesa di S.Antonio nella parte alta del paese ci terrà il concerto blues dal vivo con il gruppo Beggar’s Farm, con ingresso libero. Domenica 15 settembre vi sarà la possibilità di una visita guidata alla Chiesa di Sant’Innocenzo. Dalle 16, invece, si svolgerà un originale quadrangolare delle contrade che si sfideranno nell’antico gioco castellettese del biroleau (una sorta di tennisvolano ante litteram in cui giocatori usano come racchetta un tagliere da cucina e come pallina un tappo di sughero con due penne di gallina). Novità di quest’anno è la raviolata nostop, a cura dell’associazione “Insieme per Castelletto”, sabato sera e domenica.

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IL POPOLO

TORTONESE E NOVESE

Giovedì 12 settembre 2013

Tortona Al via il 13 novembre. In cartellone anche Albertazzi e Albanese

Nuova stagione teatrale del Civico

Paola Quattrini e Gianfranco D’Angelo aprono la stagione il 13 novembre

TORTONA - Presentazione ufficiale della stagione 2013-2014 del “Civico” tortonese sabato 7 settembre, nel pomeriggio presso il “ridotto” dello stesso teatro alla presenza dell’assessore alla cultura Giorgio Musiari, del vicesindaco Carlo Galuppo e di Marco Vaccari che per altri tre anni gestirà il cartellone con la sua “Fama Fantasma”. Tutti gli spettacoli, dieci, saranno di mercoledì con la prima fissata per il 13 novembre e la chiusura il 30 aprile 2014. Tante novità, per testi nuovi o inediti, con almeno tre nomi di grande richiamo che Tortona è riuscita ad ingaggiare: Silvio Orlando in “Il nipote di Rameau” di Denis Diderot il 5 febbraio, Antonio Albanese con la galleria dei suoi personaggi storici il 19 febbraio e

Giorgio Albertazzi il 19 marzo ne “Il mercante di Venezia”, un trio che quasi da solo vale l’intera stagione. Si inizia il 13 novembre con Gianfranco D’Angelo e Paola Quattrini in “Califonia Suite”, commedia brillante di Neil Simon per la regia di Massimiliano Farau. Il 27 novembre tocca all’enfant prodige del teatro italiano, Fausto Paravidino e il suo “Due fratelli”, opera nera e claustrofobica curata da Riccardo Bellandi. Il duo milanese Cochi PonzoniIvana Monti sarà protagonista prima della sosta natalizia, il 18 dicembre, con “Eclisse totale”, testo di Pia Fontana e regia di Franco Però. Alessandrina invece è la coppia, nella vita e sulla scena, come si dice, del 22 gennaio, Massimo Bagliani e Isabella Robotti, presenti sabato alla presentazione,

in un testo ironico e disincantato del grande Enrico Vaime “Coraggio: il meglio è passato”. Il 5 marzo Diego Ruiz, con Milena Miconi, interpreterà e dirigerà un proprio copione, “La stranissima coppia”, mentre per il penultimo appuntamento, il 9 aprile, la “Fondazione Teatro Piemonte Europa” proporrà un testo meno noto di Vittorio Alfieri, “Il divorzio” (regia di Beppe Navello) e la conclusione, il 30 aprile, sarà affidata a Debora Caprioglio in “La donna di garbo” di Goldoni con la regia di Emanuele Barresi. Oltre al teatro di prosa sono stati ricordati gli appuntamenti collaterali ma non meno seguiti: il teatro di figura della “Fondazione Peppino Sarina” dal 5 gennaio con la fiaba come fil rouge, i sette spettacoli del “Teatro Ragazzi” della “Coltelleria Einstein” di Giorgio Boccassi e Donata Boggio Sola e la musica sinfonica degli “Amici della Musica” del notaio Ottavio Pilotti con l’anteprima del 27 ottobre che avrà l’esibizione del vincitore del Premio “Michele Pittaluga” di Alessandria di chitarra classica. Dall’altro ieri fino a venerdì 20 settembre è iniziata la vendita degli abbonamenti per coloro che l’avevano sottoscritto nella passata stagione e fra due settimane partirà la vendita libera. Per ulteriori informazioni sull’intero programma, sugli abbonamenti e sui biglietti è possibile contattare telefonicamente la biglietteria del teatro dal martedì al venerdì dalle 15 alle 18 allo 0131.820195 oppure contattare il sito www.famafantasma.it. Davide Ferreri

Questo il tema del corso per insegnanti delle scuole cattoliche della Diocesi

Per educare bisogna osservare

TORTONA - Mercoledì 4 settembre, nell’aula multimediale dell’O.D.P.F. Istituto “Santachiara” di Tortona, si è tenuto un corso di aggiornamento per gli insegnanti di tutte le scuole cattoliche presenti in diocesi. Pinuccia Rossi, Presidente del “Santachiara” ha accolto tutti augurando un buon inizio anno scolastico e ha, poi, lasciato la parola al Vescovo Mons. Martino Canessa che, dopo un significativo momento di preghiera preparato dalla preside dell’Istituto “San Giuseppe” suor Enrica, ha sottolineato quanto sia importante per ciascun insegnante ricordare che il proprio compito non consiste solo nel trasmettere nozioni, bensì formare gli alunni, con estrema disponibilità e nella completa gratuità d’intento, collaborando con i colleghi per raggiungere gli obiettivi educativi prefissati. Il suo intervento ha introdotto con coerenza il tema scelto per la giornata formativa e sviluppato da Patrizia Masino, psicologa e mediatrice familia-

re, che ha proposto una riflessione proprio sul ruolo dell’educatore dal titolo: “Osservare per educare: la responsabilità emotiva della scuola e della famiglia”. La scuola è cambiata e così pure la famiglia: ora il genitore deve scegliere e decidere percorsi educativi, deve continuamente interrogarsi se ciò che fa con i propri figli corrisponde a ciò che dovrebbe essere fatto e, a volte, deve rivolgersi a contesti competenti che lo aiutino a orientarsi. Ecco che, allora, entra in gioco la scuola e l’educatore/insegnante che, spesso, è anche genitore… A questo punto si può parlare di responsabilità emotiva che l’educatore deve possedere quando deve comunicare con gli studenti, particolarmente con quelli che stanno attraversando la fase preadolescenziale e adolescenziale. Non basta impartire insegnamenti con grande competenza e professionalità, ma bisogna entrare in relazione con gli alunni, ascoltandoli con attenzione.

Chi lavora a stretto contatto con i ragazzi deve far proprie le tre regole che devono essere la base del lavoro di qualsiasi educatore ovvero sapere (possedere le capacità professionali), saper fare (possedere le capacità pedagogiche) e saper essere (possedere le capacità relazioni) Soprattutto bisogna essere consapevoli che quando si parla di responsabilità ci si rifà al significato più letterale del termine ossia: ricambiare, rispondere a un impegno verso l’altro, pensare a un concetto relazione che implica obbligatoriamente la presenza dell’altro che nello specifico è un alunno. La responsabilità è emotiva in quanto l’educatore ha il compito di far uscire, far emergere le difficoltà dell’alunno che si rivolge a lui per essere aiutato: l’educatore deve esserci per i propri alunni e gli alunni devono sapere che qualcuno si fa “carico” di loro, ossia entra in relazione con loro: solo in questo modo un cammino educativo può considerarsi arricchente sia per chi educa che per chi è educato. L’incontro è proseguito con un lavoro di gruppo di problemsolving in cui gli insegnanti partecipanti al corso si sono confrontati proficuamente per poi condividere in seduta plenaria le riflessioni emerse. Dopo le conclusioni della relatrice sui lavori svolti la mattinata si è conclusa con un rinfresco preparato dai docenti di cucina e sala del “Santachiara” supportati da alcuni alunni.

19 POZZOL GROPPO - La parrocchia in festa

Il 50° anniversario di sacerdozio di don Giovanni Rovelli

La processione di S. Lorenzo con il Vescovo e don Rovelli

POZZOL GROPPO Domenica 11 agosto, giorno della festa patronale di San Lorenzo, la comunità parrocchiale di Pozzol Groppo si è stretta intorno al suo amato parroco don Giovanni Rovelli nella celebrazione del 50° di sacerdozio. E’ stata una giornata ricca in sentimenti e devozione, solenne per la partecipazione del vescovo monsignor Martino Canessa, di molti sindaci della zona e di una folta rappresentanza delle Confraternite, gratificante nel ripercorrere ricordi e constatare quanto positivo sia stato il cammino percorso. Se ci sono stati doni tangibili e targhe commemorative ben più prezioso è stato l’afflato partecipativo a dimostrare l’unione di una piccola ma presente comunità. Don Rovelli, approdato a Pozzol Groppo da ormai

32 anni, ha lasciato nelle innumerevoli sedi precedenti un vivido ricordo, tanto da richiamare ancora oggi fedeli riconoscenti; il suo ministero è sempre svolto con una rara assiduità e un genuino entusiasmo non solo in tutte le chiese della parrocchia ma anche in molte delle vallate Curone e Grue e dovunque venga richiesto. Egli ha sempre cercato di unificare sotto il nome della fede un territorio sparso e purtroppo sempre più spopolato, simbolica in questo senso è stata la processione di domenica 1° settembre che ha portato la Madonna Annunziata di Monticelli a toccare gran parte del Comune, riunendo poi gli abitanti in un abbraccio festoso che ha concluso le celebrazioni per l’ambito e meritevole traguardo della vita pastorale di don Giovanni Rovelli.


IL POPOLO

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Giovedì 12 settembre 2013

TRADIZIONI

Antola al Po

SAPORI

COSTUME

SOCIETA’

TERRITORIO

Dall’

Brusson Dal 19 al 25 agosto il Campo Giovanissimi di Azione Cattolica

“Coraggiosi per scelta”

BRUSSON - Premetto che raccontare tutte le belle esperienze e le cose imparate in un Campo Giovanissimi in un paio di righe non è una cosa facile ma ci proverò. La settimana dal 19 al 25 agosto siamo stati invitati dall’Azione Cattolica diocesana a partecipare al Campo Giovanissimi nella Casa Alpina “La Montanara” a Brusson. Chi alla prima esperienza, chi con qualche campo alle spalle, abbiamo accettato l’invito e ci

siamo lasciati coinvolgere da educatori carichi di messaggi da trasmettere ed esperienze da farci provare. Sotto la guida di don Claudio Baldi, ci è stato proposto un tema da seguire: il coraggio. Nei laboratori del mattino con l’aiuto degli educatori, abbiamo parlato inizialmente delle nostre paure (paura di scegliere, di non essere all’altezza, della morte…) e, successivamente, abbiamo cercato i modi per cercare di superarle.

L’atteggiamento che ci può aiutare a non rimanere imbrigliati nelle nostre paure è la fiducia: fiducia in noi stessi e nei talenti che Dio ci ha donato, fiducia nelle persone che ci vogliono bene e che stimiamo, fiducia in Dio e anche nella comunità cristiana. Fidarsi e affidarsi: il segreto per essere giovanissimi coraggiosi! Momento particolarmente significativo è stato l’incontro con il Vescovo mons. Canessa che ci ha fornito ulteriori spunti di riflessione molto concreti e vicini alla nostra vita quotidiana! Ai momenti di riflessione e di preghiera, si alternavano momenti di svago o gioco come tornei di carte e, quando il tempo lo permetteva, non sono mai mancate le numerose escursioni, impegnative al punto giusto; abbiamo imparato ad osservare la natura, a stupirci di quanto sia immenso il creato e di quanto l’uomo sia un puntino piccolo rispetto alle montagne e ai boschi che abbiamo attraversato! Un fattore molto importante per la buona riuscita del campo è stata anche la compagnia sia degli educatori (che nonostante qualche anno in più ci hanno fatto sentire a nostro agio) sia degli stessi ragazzi!

BRUSSON - Dal 25 al 28 agosto il Campo Giovani AC

“Ritorno al futuro: il domani è qui”

BRUSSON - Gli ingredienti: una manciata di giovani dai 18 ai 30 anni, cuori e teste pronti a collaborare e la sempre stupenda Casa Alpina di Brusson. Il risultato? Tre giorni indimenticabili di “Ritorno al futuro”, il Campo Giovani di AC che si è svolto dal 25 al 28 agosto. Brusson è stato per l’ennesima volta, lo scenario per la messa in atto della vacanza perfetta, tra avventura (qualcuno ha voluto provare l’ebbrezza di imitare spiderman su per una parete rocciosa), gioco (solo giochi impegnati e molto seri, ovviamente…), passeggiate tra i monti, ma soprattutto riflessione e preghiera. Gli argomenti sono stati vari, ma con tema centrale il nostro futuro. Si è parlato di quanto sia importante non perdere di vista i propri sogni, facendosi depistare dalle innumerevoli preoccupazioni che pone e porrà la vita. E poi, come possiamo raggiungerli?

Con Chi? Si è parlato di fede, che è fiducia e speranza, di come cambi la vita quando questa sia o non sia presente. Di noi cristiani. Ogni partecipante ha dato il suo contributo e reso speciale questo campo giovani condividendo le proprie riflessioni in piccoli dibattiti che hanno finito con l’arricchire tutti. Ecco più o meno quello che abbiamo portato a casa quest’anno: il futuro non va aspettato, va preparato subito; ciò che cercheremo sarà la presenza dei nostri cari, delle nostre famiglie e di Cristo; la nostra storia è come un grande libro in cui non dobbiamo mai perdere il segno. E poi, sorrisi, risate, qualche lacrima, un po’ di freddo e tanta gioia. Il risultato: tre giorni che hanno lasciato un segno profondo dentro di noi. Gli ingredienti? Grazie a chi ha lavorato per noi, di nuovo. Chiara Castello

Insomma, come ho detto prima, raccontare l’esperienza di questa settimana non è una cosa facile, posso solamente consigliare di provarla di persona. L’Azione Cattolica dà la possibilità a tutti di cimentarsi nelle belle passeggiate in montagna e di uscire un attimo dal trambu-

sto della società moderna concedendosi un po’ di pausa per riflettere sulla bellezza della vita e per crescere con coraggio e fiducia! Ogni volta che torno da Brusson, lascio un pezzettino del mio cuore là! Matteo Di Gaetano

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IL POPOLO Giovedì 12 settembre 2013

Opinioni a confronto Tempo di vendemmia: sarà un’ottima annata di qualità Egr. Direttore, quest’anno chi sarà stato più bravo nei trattamenti avrà le uve migliori. Questa è un’annata in cui a fare la differenza sarà, in misura più evidente, l’uomo”. Ovviamente l’ultima parola si potrà dire quando le uve saranno in cantina ma le premesse sono davvero soddisfacenti. Grazie anche ad una situazione climatica che sta, via via, indirizzandosi verso l’optimum, con giornate calde e soleggiate alternate a notti fresche e arieggiate, si stanno creando le condizioni perfette per le uve che proseguono nella maturazione. Stiamo comunque assistendo ad un’annata molto particolare in quanto il tempo di cui le piante hanno avuto a disposizione per compiere il proprio ciclo produttivo annuale, nonostante si vendemmierà avanti nella stagione, non è stato molto. La vite, infatti, dopo un germogliamento leggermente ritardato, è rimasta ferma per circa tre settimane e anche se la fioritura è iniziata e si è conclusa in due o tre giorni, il grappolo ha cominciato a formarsi con un ritardo di 20 giorni circa. Una vendemmia, insomma, che, potrebbe rivelarsi davvero importante sia per la qualità sia la quantità. Dal punto di vista prettamente tecnico il raccolto si presenta promettente sia sotto il profilo della sanità dell’uva sia della equilibrata quantità. Annata che si presenta quindi “eccellente”, ma non facile per il viticoltore, che ha dovuto intervenire con varie operazioni e lavorazioni agronomiche per contenere l’accrescimento delle erbe spontanee e la pressione delle malattie fungine, specie ad inizio stagione. Il costo di produzione, già di per sé rilevante, è quindi ulteriormente lievitato. Siamo di fronte a un’annata che deve ancora giocare buona parte delle sue potenzialità. Per quanto riguarda il Piemonte, secondo fonte Assoenologi, si prevede un +5% rispetto alla vendemmia 2012. Quello della vendemmia è sempre uno dei momenti più attesi dell’anno e più importanti per l’intero territorio italiano che quest’anno festeggia l’aumento in valore del 10% nelle esportazioni di vino Made in Italy che vola verso il record storico di 5 miliardi delle spedizioni all’estero. Alberto Pansecchi responsabile vitivinicolo Coldiretti Alessandria

Condanna di un intervento armato in Siria Egr. Direttore, nei giorni scorsi ho presentato in Regione un Ordine del Giorno per condannare un possibile intervento armato internazionale in Siria. Tale attacco non è a tutt’oggi giustificato da reali motivazioni, tenuto conto che l’utilizzo dei gas contro i civili in Siria, notizia che da diversi giorni tiene banco sui media internazionali e dovrebbe essere la causa dell’intervento militare internazionale, non risulta attribuibile al Governo Siriano e, da fonti satellitari russe, viene dato per certo come opera dei ribelli. La stessa ONU non si è pronunciata relativamente all’attribuzione dell’uso dei gas che a oggi risulta impossibile da determinarsi. L’unico fine di questo possibile intervento militare sembra essere quello della creazione di un ennesimo stato fantoccio in mano ad alcune potenze occidentali e alcune potenze regionali arabe in Medioriente. Due anni fa il movimento di protesta siriano, come parte della primavera araba, ha rivendicato pacificamente nuove riforme in un paese, nel quale, varie realtà etniche e religiose in centinaia di anni hanno imparato a coesistere l’una con l’altra su uno stesso territorio. Come è accaduto esattamente per la Libia, questo delicato equilibrio è stato sconvolto dall’intervento di alcuni governi occidentali e dai loro alleati del Quatar e dall’Arabia Saudita, che pur sostenendo la forte volontà di volere la pace nel paese a favore dei diritti umani, allo stesso tempo hanno infiltrato agenti fornendo armi e denaro alle fazioni ribelli antigovernative. Inoltre Sua Santità, Papa Fran-cesco, durante l’Angelus di domenica 1° settembre, ha pronunciato parole molto chiare, spiegando come il suo cuore sia “profondamente ferito per quello che sta avvenendo in Siria e angosciato per i drammatici sviluppi che si prospettano”. Con questo Ordine del Giorno si chiede quindi alla Giunta Regionale di farsi portavoce presso il Governo affinché si pronunci “in modo chiaro contro questo possibile intervento militare e a promuovere un’azione politico-diplomatica per favorire la soluzione negoziata del conflitto”. Viene inoltre chiesto che siano assunte le misure che evitino il coinvolgimento sul piano militare e logistico del nostro territorio, compreso il divieto di sorvolo e di movimentazione di merci, soldati, armamenti, nonchè il divieto di utilizzo della basi militari Nato e Usa presenti nel nostro territorio per azioni militari e di supporto alla guerra in Siria. Marco Botta - Consigliere Regionale del Piemonte La Redazione si riserva la facoltà di ridurre i testi troppo lunghi che devono recare in calce firma leggibile e indirizzo del mittente. Indirizzate la vostra posta a: Il Popolo (Opinioni a confronto), P.tta De Amicis 1 - 15057 Tortona (AL) fax: 0131/821427, mail: ilpopolo@libero.it

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La scoperta della gioia

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Il libro è un viaggio intorno alla musica sacra, che prende il via dagli insegnamenti della Chiesa e offre interessanti riflessioni utili a tutti coloro che hanno a cuore il rapporto tra musica e liturgia. Quali sono le caratteristiche che dovrebbe avere la musica liturgica? L’autore dà la sua personale risposta ispirandosi al Magistero della Chiesa e chiama tali caratteristiche le dieci “E” della musica liturgica: essa deve essere ecclesiale, eccellente, eccedente, estatica, estetica, espressiva, edificante, elegante, educante. E ancora: perché è importante parlare di musica liturgica? Quale forma deve avere? Quale uso, o abuso, ne viene fatto? A questa e a altre domande l’autore, sulla base della sua trentennale esperienza, argomenta le risposte nei suoi articoli pubblicati nelle riviste “Liturgia” e “Zenit”, raccolti nel volume, redigendo così una sorta di decalogo liturgico-musicale dei nostri tempi. La prefazione e a cura di Mons. Vincenzo Paglia, Arcivescovo Emerito di Terni-Narni-Amelia, presidente del Pontificio Consiglio per la Famiglia e membro del Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione.

Il libro di Serena D’Intino comincia con il suo arrivo a Calcutta, dove ad aspettarla c’è Dominique Lapierre, famosissimo scrittore e filantropo francese, autore del best seller “La città della gioia”, che sarà la sua guida d’eccezione nella metropoli indiana. Seguendo i passi del libro di Lapierre e visitando i luoghi e i personaggi insieme a lui, Serena viene a contatto con delle realtà diverse e uniche nel loro genere, con gli uomini e le donne che Lapierre definisce i veri eroi del nostro mondo. Nelle baraccopoli indiane, Lapierre racconterà a Serena la sua storia personale da autore affermato e di successo a paladino della lotta alla povertà, tutto grazie a un folgorante incontro con Madre Teresa di Calcutta. Lo stile semplice ed entusiasta dell’autrice coinvolge profondamente il lettore, e lo porta a salire con lei sui battelli-ospedali di Lapierre o a vagare per l’affollatissimo mercato di Calcutta accompagnato dal simpatico Kamal. Nonostante tutte le difficoltà, Calcutta regala gioia, sorrisi e voglia di vivere. Guidata dallo spirito di Madre Teresa e da Lapierre, l’autrice si imbarca in un viaggio che la farà ritornare a Milano profondamente cambiata.

Salute oggi Recentemente è stato presentato dal Ministro della Salute Lorenzin, un nuovo disegno di legge che, fra le altre novità, riguardanti sperimentazione sui medicinali fino al riordino delle professioni sanitarie, include nel capitolo “norme per corretti stili di vita” nuove regole sull’uso delle sigarette elettroniche e sul fumo in ambito scolastico, che vanno, queste ultime, ad inasprire i divieti già introdotti dal precedente Ministro Sirchia. Si tratta di un ulteriore giro di vite riguardo il fumo a scuola, che prevede il divieto di fumare non solo nell’edificio scolastico, ma anche nelle sue aree di pertinenza, e cioè giardini, cortili, parcheggi e spazi aperti, che fanno parte del fabbricato. Questo spegnerebbe le sigarette di studenti e dei tanti professori abituati alla pausa sigaretta, abitudine quest’ultima evidente-

Questa pubblicazione intende proporre ai lettori italiani il cammino e la riflessione che hanno portato Pierre Lenhardt a vivere consapevolmente la propria scelta cristiana nel costante ascolto della “voce del Sinai”, sia in rapporto alla rivelazione scritta sia alla tradizione orale, in quanto, dal punto di vista ebraico, sia l’una sia l’altra vanno ricondotte a questo evento unico e fondante. In queste pagine l’autore cerca di descrivere le diverse tappe attraverso le quali è arrivato a tale consapevolezza, elaborando una teologia cristiana rispettosa dei diversi doni che lo stesso Dio ha affidato a due tradizioni di fede legate fra loro da un “vincolo” inscindibile. La testimonianza di Lenhardt costituisce un esempio di come l’ascolto onesto dell’altro possa portare ad una migliore comprensione della propria identità. Nato nel 1927, ha vissuto in Marocco fino al 1947, poi in Francia dove ha lavorato nell’industria fino al suo ingresso nella Congregazione dei Religiosi di Sion nel 1963. Ha studiato all’Università Ebraica di Gerusalemme dove ha fondato il Centro Cristiano di Studi Ebraici “Ratisbonne”, dove ha insegnato per molti anni.

a cura di Laura Notti

A scuola non si può fumare

mente diseducativa secondo il Ministro e non solo. Infatti, studi recenti, se da una parte mettono in evidenza come l’età di approccio al fumo si sia notevolmente abbassata col tempo, fino ad arrivare ai 12 e 13 anni odierni, (il che comprova l’allarme sociale), dall’altra si è dimostrata la minor disposizione al fumo da parte di giovani che studiano in Istituti ove questo è bandito. Di fatti si è provato che se si educano i ragazzi al concetto negativo del fumo, e questo durante tutto il normale iter scolastico, dalle elementari ai licei, il risultato è che quel giovane avrà il 15% in meno di probabilità di fumare da adulto. Lo scopo quindi di tutte le iniziative del Governo, è sempre quello di disincentivare i giovani al vizio del fumo, con conseguente vantaggio sulla salute del loro futuro e, per questo, il

divieto comprende anche l’uso delle sigarette elettroniche, il cui uso è demonizzato proprio dal contenuto di nicotina che chiunque si può scegliere e dall’assenza di disincentivazione. E, a proposito di sigarette tradizionali e sigarette elettroniche, nelle nuove norme più indicazioni e controindicazioni stampati sia sui pacchetti che nelle istruzioni d’uso; nelle sigarette elettroniche inoltre, dovrà comparire sull’etichetta la composizione dei liquidi e, sulle cartucce e sulle ricariche, la concentrazione di nicotina presente. Multe severe sono previste, sia agli Istituti scolastici che non si attengono alle nuove norme (dai 100 fino ai 6000 Euro), sia a chi vende sigarette elettroniche a minori di diciotto anni (dai 1500 ai 9000 Euro). Ovviamente il nuovo decreto del Ministero della Salute ha suscitato reazioni e

contestazioni nel mondo dei fumatori, specie fra coloro che sono direttamente interessati. Le nuove regole infatti, stanno sullo stomaco a metà degli studenti che si è schierata contro il provvedimento (ben il 48%); il 20% è indifferente, sia che fumi o no, anche perché, si sa che le leggi, nel nostro paese, si aggirano purtroppo facilmente; il rimanente 30% circa si ritiene favorevole a queste iniziative, in quanto consapevole che il fumo, attivo o passivo che sia, ha conseguenze letali sull’organismo. Come sappiamo infatti, ma è bene ripeterlo, il cancro ai polmoni è una delle prime conseguenze del fumo, e la sigaretta ne provoca il 23% dei casi; ma il tumore dipendente da tabagismo può interessare altri distretti e organi, quali labbra e cavo orale, faringe, laringe e esofago; pancreas, cervice uterina, reni e vie urinarie.


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L’ANGOLO VERDE - a cura di Alba Algeri

Le virtù della soia, la pianta che arriva dalla Cina

IL POPOLO

Bacheca

Giovedì 12 settembre 2013

Film da vedere

a cura di Matteo Coggiola

“Che strano chiamarsi Federico” I semi di soia, contenuti nel baccello

La soia proviene dalle regioni orientali della Cina, è un legume che, era presente nei tempi passati e veniva usata in Estremo Oriente come pilastro dell’alimentazione. La soia contiene molte fibre che, contribuiscono a mantenere attivo l’intestino. E’ ricca di lecitina, una miscela di grassi che si trovano in tutte le cellule vegetali e animali e che previene l’arteriosclerosi. In Italia si coltiva la soia con seme giallo. Si può trovare la soia a seme verde, anche se è difficile da coltivare, è costosa e appartiene alla famiglia del fagiolo. La farina di soia viene usata come prodotto da forno e ha un ridotto potere allergenico. Il latte di soia è utile per quelle persone che non tollerano quello di mucca. Riduce la glicemia e previene il rischio di infarto e miocardio. La soia possiede proteine che hanno una minore dose di lisina e maggiore quantità di arginina (aminoacidi e antiossidanti). E’ un prezioso alimento consigliato perchè ricca di grassi insaturi e in grado di ridurre il tasso del colesterolo. Gli acidi grassi svolgono un compito di protezione di tutte le strutture del fisico e sono efficaci contro l’invecchiamento precoce della pelle. La soia favorisce la guarigione dalla dermatite, da eczemi e protegge la pelle dalla desquamazione. La soia è una pianta erbacea annuale delle Papilionacee, molto diffusa e coltivata per il foraggio e per l'estrazione dell'olio; è formata da foglie trifogliate, grappoli di fiori violetti o bianchi e baccelli con semi oleosi. Ha un elevato contenuto proteico (oltre il 35% contro il 20-25% delle altre leguminose) e lipidico (il 18%) ed è facilmente adattabile a ogni tipo di suolo; ciò la rende interessante da un punto di vista scientifico. I principali produttori mondiali sono gli Stati Uniti, la Cina, l’India, l’Argentina e l’Italia. Rispetto ai legumi nostrani, presenta una ripartizione tra macronutrienti diversa, fino al 35% di proteine e al 18% di grassi, contro, rispettivamente, il 20% (proteine) e il 2% (grassi) di fagioli, ceci e lenticchie. Inoltre, accanto all'apporto nutrizionale di alto valore, la soia contiene anche gli isoflavonoidi ai quali è riconosciuta un'azione ipocolesterolizzante e di supporto alla produzione ormonale femminile. Grazie all’apporto notevole di lipidi, la soia produce derivati non solo proteici, ma anche con notevole componente di grassi, venendo a sostituire alimenti come il formaggio o l'olio. Inoltre la presenza di fitoestrogeni (estrogeni di origine vegetale) agisce come sostituto degli estrogeni naturali in situazioni di carenza, come la menopausa, contrastando l'insorgere dell'osteoporosi, la cui causa principale è appunto la riduzione della produzione degli estrogeni da parte del corpo femminile. Secondo uno studio dell’Università di Bologna, 60 grammi di proteine di soia sono la dose giornaliera necessaria per contrastare i sintomi più fastidiosi della menopausa, causati appunto dalla caduta di produzione di ormoni sessuali femminili. L’integrazione di fitoestrogeni diminuisce anche la probabilità di cancro al seno. Oltre alla farina di soia è possibile trovare anche l’olio di soia, la salsa di soia e il tofu (formaggio di soia) che si ottiene dalla coagulazione del latte di soia effettuata con composti del sodio. Cremoso e denso, ha l'aspetto simile al tomino o alla mozzarella. Essendo un derivato del latte di soia, si distingue per l’assenza di colesterolo e grassi saturi. Abbonamenti annuale EURO 45,00; sostenitore EURO 80,00; estero a seconda della destinazione

Settimanale di informazione della Diocesi di Tortona fondato nel 1896 Registrazione nel Registro Periodici presso il Tribunale di Tortona n. 1/98 del 11.12.1998 Editore O.D.P.F. - Il Popolo Piazza Duomo, 12 - Tortona (AL) Direttore responsabile PIER GIORGIO PRUZZI Direzione e Redazione 15057 Tortona, P.tta De Amicis 1 tel. 0131.811322; fax 0131.821427 e-mail: ilpopolo@libero.it Videocomposizione e impaginazione in proprio Stampa Edizioni Tipografia Commerciale 27024 Cilavegna (Pv), Corso Roma, 200 tel. 0381.96138; fax 0381.660054 e-mail: info@editico.it www.editico.it Amministrazione, Abbonamenti e Pubblicità 15057 Tortona, P.tta E. De Amicis 1 tel. 0131.811322 fax 0131.821427

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In occasione del XX anniversario dalla scomparsa di Federico Fellini, il regista Ettore Scola racconta l’amico e artista con un docufilm-ricordo presentato fuori concorso alla 70^ Mostra del Cinema di Venezia alla presenza del Presidente della Repubblica. Nelle sale da stasera, giovedì 12 settembre, il film ripercorre le tappe della duratura amicizia tra Fellini e lo stesso Scola, indivisibili da quando si incontrarono nella redazione del giornale Marc’Aurelio. I loro incontri. Gli amici comuni Maccari, Sordi e Mastroianni. È il ricordo di Fellini, dal suo debutto nel 1939 come giovane disegnatore, al suo quinto Oscar nel 1993, anno del suo settantesimo e ultimo compleanno. Ricordi, frammenti, momenti e impressioni sparse,

ricostruiti e girati a Cinecittà e alternati a materiali di repertorio d’epoca. Scegliendo un bianco e nero che riporta ai tempi di una stagione che fu e che mai più si ripeterà, Scola affida agli attori il compito di ricreare un’atmosfera

permeata di ricordi personali ed emozioni che sono ben lungi dall’epitaffio. Con l’inserto di fotografie, spezzoni tratti dalle opere di Fellini e registrazioni sonore della sua voce, l’attenzione viene posta su quanto il loro legame sia stato fon-

damentale nel corso degli anni e su quanto abbia influito nell’aiutare entrambi a proseguire (anche quando critica e botteghino non erano ancora pronti ad accettare una certa idea di cinema). Si attraversa la Roma notturna filmata da Fellini e riportata sullo schermo grazie a una soluzione tecnica nostalgica. Scola sceglie di raccontare Fellini come un Pinocchio che non si trasforma mai in bravo bambino, ma che da artista rimane un burattino libero da tutti i vincoli, anche alla morte. “È una fuga permessa solo ai più grandi: Dante, Machiavelli, Leopardi, Fellini. Solo loro riescono a sfuggire alla morte rifugiandosi nella loro immortalità”. E il film si congeda dallo spettatore con un montaggio di immagini felliniane che non possono non emozionare.

volti di amicizia “Volti di amicizia” è uno spazio in cui i lettori possono vedere pubblicata una loro foto che ha per soggetto dei momenti di vita quotidiana: un compleanno, una lieta ricorrenza, una festa in famiglia... La Redazione si riserverà di scegliere le foto più belle e di “appenderle” in BachecA. I lettori che vogliono farci pervenire le loro fotografie devono scrivere a “Volti di amicizia” c/o “Il Popolo”, P.tta De Amicis 1, 15057 - Tortona (AL) oppure inviare la loro foto in formato jpg all’indirizzo: ilpopolo@libero.it

La prima domenica di settembre gli abitanti del quartiere Capalla, nella periferia cittadina di Voghera, si ritrovano in Strada del Gobbo, davanti alla cappella della Madonna delle Grazie, per pregare e fare festa insieme. Domenica 1° settembre il parroco di Medassino, don Bruno Nobile ha celebrato la S. Messa e nel pomeriggio il diacono permanente Giovanni Ottoboni ha guidato una breve processione e ha pregato il Rosario con i numerosi fedeli. Al termine sono stati estratti i premi della ricca lotteria organizzata dalle famiglie della zona, il cui ricavato è destinato ad opere di beneficenza.

La Ricetta

a cura di Chiara Parente da “A tavola con le nonne”

Anatra al limone e Timorasso Completamente scomparso, questo cibo è la versione ottocentesca di un piatto dall’origine molto antica, in perfetta sintonia con le limonìe medievali. I piani di carne tipici della cucina gotica, che insaporiti con il limone (agrume da cui riprendono anche il nome), talvolta venivano anche ispessiti con il rosso d’uovo. Il suffisso -ia contenuto nel termine limonia o lomonia (dall’arabo laymun), sostantivo da cui proviene pure la parola iraliana “limone”, suggerisce una probabile eredità in comune con formulazioni d’origine araba. Ingredienti per 4 porzioni l anatra del peso di circa 1.2 kg 1 bicchiere di Colli Tortonesi Timorasso l limone un poco di prezzemolo una foglia d’alloro olio extravergine d’oliva q.b. burro q.b.

sale q.b. pepe q.b. Preparazione Spennate, fiammeggiate e pulite l’anatra dalle interiora, tagliate la testa e le zampe e mettete da parte il fegato e la coratella. Legate l’anatra con uno spaghino, perché rimanga in forma durante la cottura, adagiatela in un piatto con sale, pepe, prezzemolo, alloro e olio e lasciatela marinare per quattro o cinque ore. Deponete l’anatra in una casseruola e fatela rosolare uniformemente, spruzzandola di tanto in tanto con il Timorasso dei Colli Tortonesi. Quando è quasi cotta, togliete il grasso colato e a parte preparate un sughetto con un poco d’acqua e il succo di un limone. Versate la salsina al limone sull’anatra e lasciate ancora un attimo sul fuoco. Servire calda. E’ ottima stesa su una bella polenta fumante.


IL POPOLO

SPORT E TEMPO LIBERO

SERIE D Girone A - 2^ giornata

BASKET A2 DONNE

Derthona sconfitta dalla Novese DERTHONA NOVESE

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RETI: 1’ Malgrati, 27’ Zirilli, 13’ st Carboni, 25’ st Chirico. DERTHONA: Lamantia, De Ruggiero, Dell’Aera (1’ st Esanu), Montingelli (34’ st Gilio), Tignonsini, Camussi (34’ Tavella), Serlini, Temperino, Mussi, Chirico, Mazzocca. A disp. Lopreiato, Dimitrio, Zefi, Maggi, La Caria, Acrocetti. All. Guida NOVESE: Capozzi, Catenacci, Muceli, Firriolo (19’ st Begolo), Malgrati, Fasano, Bortolotto (29’ st Corso), Ulloa, Zirilli (17’ st Bugatti), Carboni, Nanci. A disp. Di Pierri, Pernice, Ponsat, Lombardi, Ciccomascolo, Tassoni. All. Banchieri ARBITRO: Massara di Reggio Calabria VALENZA - Seconda sconfitta consecutiva per il Derthona che al comunale di Valenza, causa il perdurare dell’inagibilità del Fausto Coppi perde nettamente il derby contro la Novese. Banchieri presenta in campo una compagine quadrata con

individualità di spicco che mettono in difficoltà il Derthona, ancora lontano dalla condizione migliore. La partita si mette subito bene per la squadra di Novi: il giovane centrocampista Firriolo calcia una punizione dalla trequarti che Bortolotto, di testa devia sui piedi dello stopper Malgrati, solo in area. Per il centrale biancoceleste è un gioco da ragazzi trafiggere Lamantia e portare in vantaggio la Novese. I giovani leoncelli accusano il colpo e fanno fatica a fare gioco. Al 5’ ci prova Bortolotto con una conclusione a giro che termina non lontano dal sette. Dopo 10 minuti il giovane Nanci ben servito da Carboni in velocità fa partire un rasoterra che Lamantia devia in angolo. Al 23’ il Derthona tenta la via del goal con Mussi ma la sua conclusione dalla lunga distanza termina a lato. La Novese al 27’ sfrutta un errore della difesa tortonese e mette in condizione il bomber Zirilli di trafiggere Lamantia centrando la rete del raddoppio. Subito dopo il Derthona potrebbe riaprire la gara ma Montingelli a pochi passi dal portiere non riesce a concludere a rete. Al 34’ uno scon-

Chirico, autore del gol del Derthona (Foto Cappelletti)

tro aereo tra Camussi e Temperino priva il Derthona dello stopper che deve lasciare il campo a Tavella. Nella ripresa il Derthona cerca di rendersi pericoloso: al 4’ Chirico si rende protagonista di una azione personale che termina con un tiro secco, ben respinto dal giovane portiere Capozzi. Al 13’ Carboni irrompe in area bianconera e centra il tris con un tiro al volo che trafigge Lamantia. Il Derthona, subito dopo mette in condizione Temperino di presentarsi a tu per tu con Capozzi ma la sua botta viene respinta dal giovane portiere biancoceleste. I gio-

vani leoncelli continuano ad avanzare con il cuore, sorretti da un Chirico non ancora in buone condizioni fisiche ma ispirato. L’ex centravanti del Cuneo al 22’ sfrutta un suggerimento di Mazzocca e fa partire un diagonale insidioso deviato in corner da Capozzi. Al 25’ Chirico mette a segno il goal della bandiera con un tiro perfetto che si insacca sotto il sette. Dopo 2 minuti ci prova Mussi su punizione ma la sua botta è secca ma troppo centrale. Sul finale la Novese potrebbe dilagare prima con Corso e poi con Nanci ma Lamantia è bravo in entrambe le occasioni a limitare il passivo. Al novantesimo la Novese può festeggiare una vittoria meritata ed una prestazione convincente che confermano le grandi potenzialità di questa compagine in chiave campionato. Il Derthona deve ritrovare al più presto dinamismo e velocità: domenica prossima i Leoncelli saranno di scena a Sestri Levante per affrontare i “corsari” allenati da Riki Di Bin. Si tratta di un impegno difficile che i ragazzi di Guida non possono permettersi di perdere. Domenico Cremonte

ECCELLENZA Girone A - 2^ giornata

L’OltrepoVoghera vince di rigore OLTREPOVOGHERA 1 BUSTESE 0 (primo tempo 0-0) MARCATORI: 44’ st Di Gennaro (rig., OV). OLTREPOVOGHERA: Gaione, Cigagna, Celori, Fautario, Balestra, Di Placido, Coccu (48’ st Vercesi), Balacchi, Farina (36’ st Panigada), D’Aniello (26’ st Di Gennaro), Moltini. A disp.: Mantovani, Hajrullai, Vercesi, Mauri, Bruscaglia. All. Cirelli (Visca squalificato sino a tutto l’11 settembre 2013). BUSTESE: Rampoldi, Calizzi, Lanzi (22’ st Pisoni), Yessoufou, Commisso, Folcia, Durante (36’ Taverna), Mantegazza, Romano, Casiraghi, Panzetta (1’ st Gervasoni). A disp.: Voli, Bedendi, Muzzupappa, Cattelan. All. Lesina. ARBITRO: Salerno di Mantova

VOGHERA - E’ iniziata con i fischi e la contestazione di una cinquantina di ultras del Voghera che non hanno gradito la nascita del nuovo sodalizio calcistico oltrepadano. In generale la risposta del pubblico, con quasi 800 spettatori sugli spalti del Parisi, è stata più che positiva. Una vittoria meritata per i ragazzi di Visca (ancora in tribuna per la squalifica) che hanno confezionato diverse occasioni. A decidere la sfida uno slalom di Di Gennaro, entrato da poco, e tradotto in un ri-

gore sacrosanto, trasformato con freddezza dallo stesso giocatore. OltrepoVoghera a punteggio pieno dopo due giornate e domenica prossima riposo: il girone è formato da 17 squadre. Si torna al Parisi tra quindici giorni con la sfida al Sant’Angelo dell’ex mister Chierico. Nel primo tempo gara molto aperta. La Bustese non rinuncia a giocare e attacca soprattutto sfruttando la fascia destra presidiata da Casiraghi. L’OltrepoVoghera va un po’ troppo per vie centrali e fatica a penetrare, ma ogni volta

che vi riesce crea qualche grattacapo alla retroguardia grigia. Nel minuto di recupero un episodio dubbio in area della Bustese, con Farina spinto a terra. Nella ripresa in campo ci sono solo i padroni di casa che concretizzano la netta superiorità al 44’. Buona partenza. Di fronte al pubblico amico e in una piazza ancora scossa dalla scomparsa dell’A.C. Voghera (94 anni di storia rossonera) che l’OltrepoVoghera cercherà di portare avanti e soprattutto di onorare sempre. CLASSIFICA: Trezzano Calcio, OltrepoVoghera, Pro Vigevano Suardese e Legnano 6; Sant’Angelo, Arconatese, Sestese, Magenta e Verbano 3; Union Villa Cassano 2; Vigevano Calcio*, Vergiatese, Bustese e Villanterio 1; Fenegrò, Solbiasommese e Atletico San Giuliano* 0 (* hanno già riposato). Franco Scabrosetti

Vittoria di Mancin nel memorial Losio di bocce STRADELLA - Per Stefano Mancin, tesserato per la società Valtrebbia (comitato di Piacenza), Broni è ormai terra di conquista: il boccista piacentino, infatti, dopo che nello scorso mese di giugno si era aggiudicato il “Memorial Venturini Presotto”, si è di nuovo imposto nel “Memorial Pinetu Losio”, le cui semifinali si sono disputate lunedì 26 agosto non sulle corsie scoperte della bocciofila bronese, bensì all’inter-

no del bocciodromo Depretis di Stradella, a causa di un temporale. Il maltempo ha

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quindi costretto gli organizzatori della Nuova Bronese a sospendere la gara e a dirottare i semifinalisti verso il bocciodromo stradellino. Al torneo hanno partecipato 64 individualisti, sotto la supervisione di Fausto Bergami che, assistito da Giuseppe Filippini e dall’arbitro Ilario Finotti, ha ben diretto l’evento agonistico. Nella finalissima, Mancin ha sconfitto per 12 a 2 Armando Pini, portacolori della stessa Nuo-

va Bronese. Sul terzo gradino del podio sono saliti, a pari merito: il vogherese Giorgio Macellari (Club Arancione) e il pavese Carlo Barbieri, alfiere della società Artigiani, del comitato di Pavia. A impreziosire l’alta classifica, spicca il quinto posto del giovane Luca Capitani (società Ariberto, del comitato di Como) e il sesto posto di Roberto Roccato (Nuova Bronese).

Broni si prepara alla “prima” BRONI - Saltata l’amichevole con La Spezia, in programma nello scorso fine settimana, prosegue la preparazione della Omc Cignoli Broni. “Un vero peccato - spiega il direttore sportivo Andrea Achilli - sarebbe stata un’occasione di confronto contro un avversario di categoria superiore e avremmo avuto alcune importanti indicazioni. La Spezia ci ha contattato 48 ore prima dicendo che rinunciava perché due-tre giocatrici erano indisposte”. Broni esordirà sabato sera (palla a due ore 18, ingresso al palaBrera gratuito) contro Crema, una delle rivali del prossimo campionato. Al termine della partita le ragazze si porteranno in piazza Vittorio Veneto, dove, nell’ambito della Festa dell’uva, saranno presentate ufficialmente ai tifosi e alla città. “Si tratta di un’ottima occasione per farci conoscere meglio - dice il vicepresidente Gianluca Caraffini Speriamo in questo modo di avvicinare anche coloro che magari non sanno dell’esistenza di questa realtà sportiva del territorio. In questo senso si inserisce anche la campagna di sostegno che abbiamo promosso presso i negozi”. Sono una decina gli esercizi commer-

ciali della città che espongono il logo “Socio sostenitore PF Broni 93” e altri la società biancoverde spera aderiscano. Viene consegnato un doppio abbonamento per assistere alle partite casalinghe e viene messa una foto sul sito ufficiale della squadra. Intanto le ragazze sudano sul parquet agli ordini di coach Giancarlo Giroldi, del vice Roberto Sacchi e della preparatrice atletica Roberta Malchiodi. A tenere alta la bandiera oltrepadana c’è la vogherese Elisa Borghi, alla nona stagione a Broni e prossima alla laurea in biologia all’Università di Pavia. “La tesi è pronta. - spiega la guardia vogherese - In questi giorni sono una molla, perché mi divido tra gli allenamenti al PalaBrera e lo studio del mio relatore a Pavia”. “Tengo alta la bandiera della mia città. - continua Borghi - Da alcuni anni nel palazzetto mi accompagna lo striscione “sez. Sob-Borghi di Voghera”. Gioco ad una trentina di chilometri da casa, e questo è un vantaggio non indifferente. Mi ha sicuramente aiutato a conciliare i miei studi con la passione per la pallacanestro”. L’appuntamento per tutti i tifosi è sabato alle 18 al palaBrera per la prima amichevole stagionale. f.s.

In Breve

Giovedì 12 settembre 2013

CICLISMO Pavia-Rovescala - Il veterano piacentino Carlo Capitelli (Autoberetta Raschiani Piacenza) si è aggiudicato la PaviaRovescala, classica in linea per cicloamatori organizzata dal Team Riboni Pavia. Secondo assoluto il senior Cristian Perotti (Cycling Team) a 12”, terza piazza per il cadetto Pavel Bokov (Team Riboni Pavia) a 16”. Le altre classifiche di categoria: gentleman, Giuseppe Colombi della Brazzo Certosa; veterani, Amadè Sarti del Team Riboni; supergentleman-A, Italo Marchetta del G.C. Rivanazzanese; fascia-B, Giancarlo Guerrieri (Rozza). Società: Riboni, GC Varzi, Belgioioso. Trofeo Casa del Ciclo - Domenica a Broni, nell’ambito della festa dell’uva, si corre il Trofeo Casa del Ciclo. Il ritrovo per i cicloamatori è in piazza Vittorio Veneto, alle ore 7.45. Il percorso si snoda sulle colline dell’Oltrepo. MOTORI Hills Race a Rivanazzano - Risultati. Categoria A/4: 1. Celine Valat (Chevrolet Camaro); 2. Cristiano Fugazza (VW Maggiolino); 3. Max Longo (Chevrolet Corvette “Geiger”). A/3: 1. Marco Grandini (Plimouth Road Runner); 2. Daniel Debove (GMC Typhoon); 3. Fabio Montani (Ford Mustang). A/2: 1. Steve Marconato (Pontiac Firebird); 2. Vincent Ribelles (Dodge Art); 3. Denis Verdier (Ford Mustang). A/1: 1. Fabio Cassinelli (Pontiac Transam); 2. Fabrizio Richiardi (Dodge Ram); 3. Nicola Ongarato (Chevrolet Corvette). Dunlop cup supermoto a Castelletto di Branduzzo Classifiche di campionato dopo quattro gare. Dunlopama: 1. Roberto Ponsicchi punti 1414; 2. Matteo Silenzi punti 1318; 3. Luca Fusi punti 1302. Dunloppro: 1. Luca Brambilla punti 1318; 2. Marco Pezzimenti punti 1304; 3. Edgardo Borella punti 1104. Trofeo monomarca HM Honda: 1. Jacopo Farneti; 2. Orazio Catena; 3. Andrea Lupini. Trofeo monomarca Yamaha: 1. Luca Ciaglia; 2. Carmine Matarazzo; Massimiliano Brigliadori.

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