Il Pontino Nuovo - Anno XXX - n.13 - 1/31 Luglio 2015

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Cronaca di Pomezia

La fabbrica del cartone ondulato

ANNO XXX - N° 13 - 1/31 LUGLIO 2015

IL PONTINO NUOVO Pag.

Intervista all’ingegner Paolo Boncompagni della International Paper Italia

Sono nello stabilimento di Pomezia dell’International Paper Italia s.r.l. con sede in via Pontina. Una fabbrica che conosco bene perché da professore sono stato tante volte con i miei studenti in visita didattica e sempre siamo stati accolti con pazienza e gentilezza. Nel 2011 mi contattarono per scrivere un articolo sui loro 50 anni di attività a Pomezia e lo feci con piacere proprio nel ricordo della loro cortesia nei confronti dei miei studenti. Lo stabilimento è stato infatti realizzato nel 1961 dalla società Silca - Società International di Milano, specializzata nella lavorazione di carta e affini ed entrò in funzione a novembre di quell’anno. Lo stabilimento di Pomezia della Silca produceva imballaggi in cartone ondulato e tutti lo chiamavano semplicemente “La Cartiera”. Successivamente negli anni ‘70 fu acquistato dalla I.P.CO (International Paper Company) una grande multinazionale americana, poi entrò nell’International Paper Italia che fa capo alla casa madre. Lo stabilimento di Pomezia è uno dei quattro della International Paper Italia, gli altri tre sono a Bellusco (Milano), Modena e Catania, essi fanno parte dei 30 presenti in Europa della grande multinazionale. Lo stabilimento di Pomezia è specializzato nella produzione di imballaggi destinati al mercato industriale e a quello ortofrutticolo ed avicolo in Italia e nell’area delle nazioni mediterranee. Indubbiamente “La Cartiera” nel 2011 ha potuto festeggiare i suoi cinquant’anni di presenza a Pomezia perché è di proprietà di una società come l’International Pa-

per che è leader mondiale nel settore della produzione del cartone ondulato e questo le ha garantito una sicurezza imprenditoriale. Ora sono con il direttore di produzione Paolo Boncompagni, un giovane ingegnere castellano che mi dice che lo stabilimento di Pomezia ha circa 150 addetti e si lavora su tre turni. Mi sottolinea anche che uno dei motivi di orgoglio dell’azienda è quello di avere fatto grossi investimenti in tema di sicurezza sul posto di lavoro. - In che modo ingegnere? “La nostra azienda ha intrapreso da diversi anni un progetto “Life” che è quello di abbattere i rischi di infortuni sul lavoro, in particolare proprio quelli legati alla presenza di carrelli in movimento Per questo motivo siamo passati dal 2013 al 2014 ad un magazzino a gestione del semilavorato tutto in automatico. Vi è infatti un sistema di trasporto automatico costruito da rullovie che trasportano il cartone semilavorato dal reparto ondulatore al reparto scatolificio. Questo fa si che oltre ad avere alzato il livello di automazione sono stati eliminati i carrelli elevatori guidati da addetti, aumentando il livello di sicurezza, proprio perché abbiamo eliminato questa interferenza”. - Gli chiedo come mai questo forte impegno sulla sicurezza? “L’International Paper mette al primo posto dei valori aziendali la sicurezza e questa ancor più del risultato economico. La nostra azienda al fine di creare una cultura della sicurezza mette in atto oltre ad interventi tecnici sulle macchine anche attività di coinvolgimento degli operatori. In

questo progetto vengono coinvolti anche i familiari, infatti il 7 giugno vi è stato il “Family Day”, dove lo stabilimento ha aperto le porte alle famiglie con un pranzo sociale e con attività di giochi per i piccoli. Tutto questo per creare un collegamento tra l’azienda e la famiglia. La sicurezza è fatta da interventi tecnici ma anche dal coinvolgimento dei nostri operatori sensibilizzandoli ad una cultura soprattutto della prevenzione che è poi utile anche nella vita quotidiana”. - Avete avvertito la crisi? “Si. La crisi si avverte anche in grandi aziende come la nostra. Per fortuna la qualità e la professionalità del nostro lavoro ci permette di mantenere clienti importanti salvaguardando così l’occupazione”. - Che rapporti avete con il territorio? “La quasi totalità dei nostri dipendenti sono di Pomezia o dei Comuni limitrofi, quindi l’azienda attraverso i suoi addetti conosce la realtà locale. Certo il problema della viabilità è quello che andrebbe maggiormente affrontato, soprattutto per quel che riguarda i collegamenti stradali che per noi sono una priorità, visto che sia la materia prima che arriva in fabbrica che il nostro prodotto finito si sposta su gomma. Per il resto nel 2011 abbiamo finalmente ottenuto l’acqua potabile e precedentemente tutti gli altri servizi primari. Da parte nostra gli scarti di produzione sono completamente riciclati e questo ci fa essere una azienda virtuosa dal punto di vista dell’impatto ambientale”. - Il vostro stabilimento festeggia

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Da sx il direttore ing. Paolo Boncompagni e il caporeparto Martino Saulle

quest’anno i suoi 54 anni di attività. Un bel primato viste le tante dismissioni che vi sono state soprattutto in questo ultimo decennio. “Indubbiamente il merito è della casa madre che crede in questo stabilimento facendo continuamente importanti investimenti, ma anche grazie alla professionalità dei nostri dipendenti che voglio ringraziare vivamente per la dedizione e la passione che ogni giorno mettono nel proprio lavoro elemento fondamentale ed indispensabile nel nostro processo. Per questo siamo orgogliosi di essere una azienda ancora fortemente presente e produttiva nel territorio”. - Quando ero in servizio, sono venuto spesso con i miei alunni nella vostra azienda perché oltre al tipo di lavorazione volevo che vedessero come è fatta una fabbrica moderna come la vostra. Le visite sono state utilissime per i miei alunni, perché grazie alla vostra disponibilità e professionalità apprendevano molto sia sui processi

di lavorazione e sul lavoro in fabbrica. Abbiamo sempre trovato un clima sereno e tanta gentilezza, cosi che gli alunni vivevano queste esperienza con entusiasmo. “La ringrazio per i complimenti anche a nome di tutti i lavoratori ed del direttore dello stabilimento l’ingegner Giovanni Colocci. Anche ora siamo aperti alle scuole proprio per trasmettere una cultura positiva della fabbrica, soprattutto attraverso l’importanza della sicurezza sul lavoro. Visitando lo stabilimento mentre sono operativi tutti i suoi reparti, gli alunni acquisiscono conoscenze pratiche di come vengono sviluppati i processi di lavorazione per produrre il cartone ondulato e poi la sua trasformazione in scatole di varia grandezza e di diversi usi. Apprendono che anche un contenitore di cartone ha bisogno di importanti processi di lavorazione per essere immesso sul mercato e va anche sottolineata l’importanza che quando arriva all’utente deve essere correttamente riciclato”. A.S.


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