Tra le immagini presenti nei luoghi di culto anticamente riservati al dio Mithra, l’enigmatico Leontocefalo si distingue per l’originale e insolita
iconografia, con testa di leone e corpo di uomo, avvolto da un serpente e alato. Ancora identificata nel XVII secolo come divinità egiziana per l’aspetto teriomorfo, la sua figuramostruosa è stata definitivamente riconosciuta comemitriaca dall’opera antesignana dello studioso di storia
delle religioni belga Franz Cumont. A partire dal XIX secolo, il Leontocefalo è stato oggetto di un lungo dibattito che ha condotto a letture contrastanti, complicate dalla scarsità e
dalla frammentarietà delle testimonianze disponibili. Il saggio evidenzia i temi che hanno determinato la formazione dell’immagine
della divinità nel contesto del mitraismo, cui hanno concorso motivi sia di ascendenza orientale, sia di origine ellenistico-romana.