L'architettura dell'edificio mercato. Bazar, shopping center e circuito globale, Il Poligrafo

Page 10

vittorio gregotti

Tale relazione competitiva si esprime nelle anticittà dei nostri anni in due campioni significativi: il grattacielo e il centro commerciale, che più di altre costruzioni sono soggetti al problema di una necessità forte di comunicazione di singolarità di immagine in funzione del mercato e, per la stessa ragione, ad una disponibilità estrema di flessibilità non solo nell’uso, ma nella calligrafia della loro comunicazione verso l’esterno. Un altro elemento importante è la riconoscibilità globale del marchio che ovviamente si attua secondo un processo di negazione di ogni aspetto contestuale dei siti e con un’esplicita negazione dell’idea stessa di luogo. Sono numerosi anche gli esempi di “outlet”, cioè di formule che cercano di trasformare il centro commerciale in un villaggio caratterizzato dalla merce scontata e da una distanza strategica rispetto alla città. La variazione degli stessi contenuti dei centri commerciali, il loro ampliamento verso forme diverse di servizi, di divertimento spettacolare, di possibilità di incontro, sono un elemento importante nella promozione dei consumi anche attraverso l’“uso pubblico” degli spazi interni e il loro costante rinnovamento attrattivo. Questo apre ad una discutibile privatizzazione dello spazio pubblico insieme ad uno spazio di lavoro per designer, grafici, specialisti in eventi, che può far maturare un’autentica specializzazione professionale. Diverso è il ruolo dell’architetto (e persino dello stesso imprenditore edilizio che è diventato montatore di semilavorati e organizzatore di subappalti) che, nel contesto della formazione del progetto, è diventato del tutto marginale nel senso più ampio del temine. Il suo ruolo è uno dei tanti nell’organizzazione della grande iniziativa aziendale dove ricerche di marketing, problemi finanziari, discussioni per la localizzazione e le procedure dei permessi amministrativi, controlli di costo, scelta del costruttore, sono processi assai più rilevanti di quelli del progetto architettonico. Naturalmente il caso dei centri commerciali non è che un aspetto di uno stato di crisi della cultura architettonica, divenuta incerta nelle riflessioni intorno ai propri fondamenti e sempre più rispecchiamento della condizione antiurbana dell’impero della comunicazione contro l’idea di luogo e di differenza identitaria fissata dal capitalismo finanziario globalistico.

8


Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.