Cremo in finale un anno dopo. Il copione è molto simile, ma ora i grigiorossi vogliono scrivere un finale diverso. Sì, perché nel 2024 fu il Venezia a spuntarla al termine di due sfide combattute, nelle quali la squadra di Stroppa non riuscì a dare il meglio di sé. Senza sbilanciarsi troppo, la sensazione è che la squadra stavolta sia meno spremuta e che abbia la giusta mentalità, mentre dodici mesi fa a Venezia molti dei protagonisti di quella stagione arrivarano al match decisivo con le pile scariche. Uno su tutti Franco Vazquez, che contro la Juve Stabia ha dato ancora una volta un saggio della sua classe e che dopo il lungo stop per la squalifica, è apparso tirato a lucido. Con lui in campo, la squadra è un’altra cosa e può veramente sognare la tanto desiderata serie A. Ma di fronte la Cremo ha un osso duro come lo Spezia, che ha il vantaggio di essere promosso con due risultati uguali: ecco perché sarebbe importante vincere stasera allo Zini, ma in 180 minuti è inutile fare calcoli e previsioni. L’importante è crederci e dare tutto in campo.
Il centrocampista e la punta sono stati grandi protagonisti
I liguri sempre ai vertici grazie ai fratelli Esposito
Che stagione, ben diversa da quella di un anno fa. Tornato in serie B dopo tre anni, lo Spezia ha faticato tantissimo, tanto da rischiare di precipitare in serie C, evitata solo all’ultima giornata. Merito di Luca D’Angelo, sostituto di Alvini, che ha dovuto affrontare una situazione molto complicata. Giustamente confermato, in questa stagione è partito alla grande e per lunghi tratti ha conteso al Pisa la promozione diretta, prima di avere una flessione, che non ha comunque impedito ai bianconeri di conservare il terzo posto. Nelle due sfide dei playoff con il Catanza ro, i liguri hanno mostrato di aver ritro
squadra solida
Il tecnico Luca D’Angelo ha plasmato un gruppo che nel corso della stagione è diventato un osso duro per tutti
vato lo smalto dei giorni migliori, anche se i calabresi sono apparsi poca cosa, forse già paghi del traguarso raggiunto. Protagonisti indiscussi del campionato sono stati i fratelli Esposito, Salvatore in mezzo al campo e Francesco Pio a realizzare tanti gol. Il primo è alle prese con un infortunio che lo ha messo ko nel finale di stagione e stasera è in forse, mentre l’attaccante è sicuramente uno dei migliori elementi della cadetteria, tanto che l’Inter sta
AMARCORD
C’era anche lo Spezia in quel campionato di serie C1 198081 vinto dalla Cremonese a pari punti con la Reggiana. Spezia (battuta 2-1 e 2-0 in stagione) che, invece, a fine torneo venne retrocesso in C2 con Casale, Novara e Prato. La squadra grigiorossa (nella foto) era stata affidata per il secondo anno a mister Guidone Vincenzi, che l’anno prima l’aveva portata al sesto posto. Pochi gli innesti, ma che risulteranno importanti. Dal settore giovanile viene promosso in prima squadra il terzino Galvani, il cremonese Montani torna dopo una parentesi all’Atalanta. Arrivano Ascagni, Larini, Medaglia, Mugianesi e Bresolin. Nel finale di campionato ci sarà spazio per l’esordio di Gianluca Vialli. Due spezzoni di partita, a Parma e in casa con la Reggiana, che daranno il via alla straordinaria carriera dell’attaccante nato e cresciuto al Villaggio Po. Conferma, invece, per Garzilli, Montorfano, Marini, Paolinelli, Finardi e Nicolini. Il
Nel campionato 1980-81 Cremo in B, Spezia in C2
portiere Pionetti è sostituito da Reali. La squadra parte bene vincendo a Sanremo 1-0 con gol di Marini. Poi pareggia in casa con la Triestina, perde a Empoli e torna alla vittoria alla quarta giornata nel derby con il Piacenza: 1-0 con rete di Bresolin. Da quel giorno inanella 24 risultati utili consecutivi, cedendo a Sant’Angelo Lodigiano 2-1 il 26 aprile del 1981. Clamoroso il poker
di gol di Nicolini nel 4-0 nella gara di andata proprio con il Sant’Angelo. La lotta per la promozione è con Reggiana e Fano. Alla penultima gara di campionato, il 31 maggio, allo Zini va in scena lo spareggio con il Fano. All’inizio della ripresa l’arbitro De Marchi di Novara assegna un calcio di rigore alla Cremonese per netto fallo di Cazzola su Nicolini. Esultanza dei tifosi gri-
giorossi allora in curva Nord. Dagli spalti cade in campo l’asticella flessibile di una bandiera che sfiora il portiere Santucci. Il numero uno marchigiano cade a terra, l’allenatore Mascalaito si precipita in campo e fa cenno al portiere di non rialzarsi. Il portiere viene portato a braccia negli spogliatoi. Il medico Manfredi vorrebbe visitarlo, ma i dirigenti del Fano rifiutano il suo ingresso negli spogliatoi. Per fortuna c’è il magistrato Nuzzo che con l’aiuto di un paio di carabinieri riesce ad entrare (“non presentava alcuna ferita” sosterrà) e attende l’arrivo dell’ambulanza, dove non gli viene riscontrata alcuna lesione. Intanto in campo entra il secondo portiere Pasi che non può far nulla sul rigore calciato da Finardi. Larini poi segnerà il 2-0. Il Fano fa reclamo, il risultato resta in sospeso sino al 10 giugno, quando il Giudice Sportivo conferma il 2-0 e squalifica per tre giornate il portiere Santucci per comportamento antisportivo.
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