Il Notiziario Agricolo n. 6 - 2020

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Spedizione in abbonamento postale -45% Poste Italiane Spa – Spedizione in A.P. D.L. 353/03 (Conv. 27/02/04 L. 46) Art. 1 comma 1, DCB Asti. Numero 6 Anno 2020 - In caso di mancato recapito rinviare all'Ufficio P.T. 14100 Asti CPO detentore del conto, per la restituzione al mittente che si impegna a pagare il relativo importo

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69° Periodico della Federazione Provinciale COLDIRETTI

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Le tante eccellenze del nuovo punto vendita hanno subito calamitato l’attenzione

UNA VENTATA DI OTTIMISMO In questo momento particolarmente difficile, l’investimento di Coldiretti Asti è apparso come un atto di profonda fiducia nella rapida ripresa del commercio e

dell’economia, un aiuto concreto per le imprese agricole e una ventata di ottimismo per tutti gli astigiani. “Fra i compiti di una grande organizzazione – spiega il presidente Marco Reggio – c’è anche quello di investire nei momenti di difficoltà, per cercare di contrastare la crisi che inevitabilmente si è presentata con la pandemia”. “D’altra parte per noi il percorso era già segnato – rileva il direttore, Diego Furia -, è stato quasi intuitivo investire sulla vendita diretta con il mercato coperto e, vista la vocazionalità della nostra provincia, con la prima enoteca in assoluto di Campagna Amica”. “Pensiamo possa essere – concludono all’unisono Reggio e Furia – una prima e bellissima risposta tutta astigiana a questo periodo cupo da cui tutti vogliamo uscire. Presto proporremo altre novità e molte iniziative, veniteci a trovare in corso Alessandria 271”.

Un vero universo del gusto su un’area di 1500 metri quadrati con 900 mq. coperti e con un comodo parcheggio interno

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Marco Reggio, Presidente Coldiretti Asti numero 6 - 2020

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a destato moltissimo interesse la nuova iniziativa di Coldiretti. La città di Asti ha accolto con gratitudine e frequentando fin da subito, in corso Alessandria 271, il Mercato Contadino al coperto di Campagna Amica con annessa l’Enoteca Amica, il primo esempio italiano di wine shop territoriale. Fin dall’apertura di sabato 5 dicembre molti astigiani hanno voluto vedere l’offerta preparata dagli agricoltori dell’Astigiano e acquistare i primi prodotti. D’altra parte i dirigenti astigiani dell’organizzazione hanno fatto le cose per bene, la struttura sorge su un’area di 1500 metri quadrati con 900 mq. coperti e con un comodo parcheggio interno.

Campagna Amica

Asti scopre l’Enoteca Amica e il Mercato Contadino coperto

Diego Furia, Direttore Coldiretti Asti


Eccovi il Mercato Contadino coperto e la prima enoteca a “km 0” d’Italia

Campagna Amica

L’inaugurazione del 5 dicembre in corso Alessandria 271, a cura degli agricoltori di Coldiretti Asti

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oldiretti Asti ha inaugurato il 5 dicembre scorso il Mercato Contadino al coperto di Campagna Amica con annessa l’Enoteca Amica, primo esempio italiano di wine shop territoriale, anche on-line su www.enotecamica.it . Situato in corso Alessandria 271, si sviluppa su un’area di 1.500 metri quadrati con 900 mq al coperto con un comodo parcheggio interno. “Il progetto è partito durante il lockdown di questa primavera – spiega il presidente Marco Reggio – quando la filiera agroalimentare ha saputo evitare gli assalti ai supermercati anche grazie alla rete dei mercati di Campagna Amica. Abbiamo deciso di investire sulla vendita diretta istituendo due agrimercati all’aperto in piazza Alfieri e uno al coperto in corso Alessandria dove abbiamo aggiunto, vista la vocazionalità della nostra provincia, la chicca della prima enoteca in assoluto di Campagna Amica”. “Soprattutto in questo periodo della pandemia – sottolinea il direttore nazionale di Campagna Amica, Carmelo Troccoli – questa nuova apertura rappresenta il contributo che le aziende agricole di Coldiretti vogliono portare nelle città, con un luogo dove trovare cibo fresco, di

Il presidente e il direttore di Coldiretti Asti, Marco Reggio e Diego Furia, al taglio del nastro con il sindaco Maurizio Rasero e il vice presidente della Regione Fabio Carosso

stagione, e a chilometri zero. E’ un modo per promuovere l’economia locale, la sostenibilità ambientale e contribuire al miglioramento della qualità della vita delle persone”. “Dovevamo e volevamo dare nuove prospettive ai nostri imprenditori agricoli – sottolinea Diego Furia, direttore Coldiretti Asti -, fornire loro nuovi strumenti per arginare l’inevitabile crisi che si porta con sé la pandemia. Scommettiamo sul rapporto diretto con il consumatore, sulla vendita a chilometro zero con i mercati di Campagna Amica e sull’on-line con Enoteca Amica. Per Coldiretti Asti è un impegno im-

portante, ma ben supportato dalla risposta dei nostri associati. Nella struttura di corso Alessandria avremo il coinvolgimento di oltre 100 imprenditori agricoli per offrire agli astigiani un paniere completo delle nostre eccellenze: dal pane alla carne, dalla frutta agli ortaggi, dal latte ai formaggi, al miele e addirittura il pesce della cooperativa dei pescatori di Portofino, con tanti prodotti di gastronomia e moltissimi trasformati, siamo ormai vicini al migliaio di referenze, con i vini in primo piano che da soli superano le 400 etichette”. In pratica è l’enoteca più gran-


L’enoteca propone 400 etichette, 150 diverse Barbera d’Asti, 50 tipologie di vini bianchi e rosati e 20 diversi spumanti; fra le sorprese positive 20 produttori di Grignolino e alcuni vini da vitigni rari de dell’Astigiano e in ogni caso l’unico esempio nazionale ad offrire così tanti vini provenienti da un unico territorio provinciale, per altro fra i meno vasti del nostro Paese. Ci sono anche le birre locali e le bevande spiritose. Tutto rigorosamente made in Asti e frutto della trasformazione delle uve doc e docg locali. Un luogo che si presta

L’ingresso del Mercato Contadino Coperto: ci operano 13 aziende agricole

per la spesa giornaliera, come per scovare le eccellenze e le rarità del nostro territorio, sicuramente destinato a diventare un punto di riferimento per gli astigiani e anche per i turisti. “E’ un nuovo e ricchissimo universo del gusto – sottolinea Furia – che Coldiretti offre alla città e a tutti i consumatori astigiani e in transito nell’Astigiano. Noi siamo un’orga-

nizzazione “del fare” e questo è un nuovo strumento per il territorio, non solo per gli agricoltori, ma per tutti gli astigiani, o meglio un luogo dove scoprire l’orgoglio astigiano per le cose buone, le persone buone, le cose fatte bene. Anche per questo in questi giorni affianchiamo all’hashtag #mangiaitaliano quello #bevitalianobeviastigiano”.

Campagna Amica

Il Mercato Coperto è un luogo adatto sia per la spesa giornaliera, non mancano latte, pane, ortaggi e carne, sia per scovare produzioni esclusive, dai dolci ai salumi tipici, dalle zucche ai tartufi, tutto rigorosamente a chilometri zero

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Periodico Ufficiale di Coldiretti Asti

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Direzione, Redazione, Amministrazione: 14100 ASTI Corso Felice Cavallotti, 41 Tel. 0141.380.400 - Fax 0141.355.138 e-mail: stefano.zunino@coldiretti.it www.coldiretti.it Anno 69° Nr. 6 - 2020 Stampa Artigrafiche M.A.R. Reg. Trib. di Asti n.44 del 20-04-1950

Direttore Resp.: Diego Furia Vice Direttore: Stefano Zunino Pubblicità: Impresa Verde Asti srl Tel. 0141.380.400 - Tel. 335.471017 Abbonamento annuale: Euro 10,00 Questo periodico è associato all’Unione Stampa Periodica Italiana

L’Enoteca Amica ospita oltre 400 etichette


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UN’OFFERTA ESCLUSIVA

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L’Enoteca Amica accoglie oltre 400 etichette. E’ l’unico esempio nazionale ad offrire così tanti vini provenienti da un unico territorio provinciale, con la specificità di oltre 150 diverse Barbera d’Asti, un vero must per gli estimatori di questo vino su cui sbizzarrirsi con i confronti sui diversi terroir di provenienza. In pratica, nell’Enoteca Amica, non solo sono presenti tutte le 8 Docg e le 14 Doc della provincia di Asti, ma si possono confrontare fra le diverse tipologie. Sono presenti almeno 50 tipologie di vini bianchi e rosati e 20 diversi spumanti. Fra le sorprese positive sicuramente le oltre 20 etichette di Grignolino e alcuni vini da vitigni rarissimi. Ci sono poi le bevande spiritose, ovvero con titolo alcolometrico uguale o superiore a 15, come le grappe, ad esempio le acquavite di vino, vinaccia o di frutta, in svariate declinazioni aromatiche, o i vini chinati. L’offerta viene poi completata con le birre agricole e i succhi d’uva. Il tutto in un ambiente elegante, inevitabilmente fashion, tutto da vivere con le degustazioni, anche guidate grazie alla presenza di un sommelier.

Primi “scatti” in Enoteca Amica, da sinistra: delegato confederale per il Piemonte, Bruno Rivarossa, il direttore e il presidente di Coldiretti Asti, Diego Furia e Marco Reggio, il presidente di Coldiretti Piemonte, Roberto Moncalvo

ENOTECA AMICA: DOC E DOCG DELLA PROVINCIA DI ASTI 8 DOCG: • Alta Langa • Asti e Moscato d’Asti • Barbera d’Asti • Barbera del Monferrato Superiore • Brachetto d’Acqui • Nizza • Ruché di Castagnole Monferrato • Terre Alfieri

14 DOC • Albugnano • Barbera del Monferrato • Calosso • Cisterna • Cortese dell’Alto Monferrato • Dolcetto d’Alba • Dolcetto d’Asti • Freisa d’Asti • Grignolino d’Asti • Loazzolo • Malvasia di Casorzo • Malvasia di Castelnuovo D.B. • Monferrato • Piemonte


LA SPESA QUOTIDIANA E NON SOLO giani e anche per i turisti. Per fare un esempio, oltre ai salumi classici come il salame crudo e il prosciutto cotto, ci sono il salame cotto Monferrato e il prosciutto di coniglio. L’agrimacelleria propone la carne bovina rigorosamente di razza Piemontese e la gallina Bionda di Villanova, frutta e ortaggi sono esclusivamente di stagione e a chilometri zero, i formaggi vaccini e caprini degli animali allevati sul territorio provinciale. Non mancano latte, miele e farine, c’è addirittura il pesce

della cooperativa dei pescatori di Portofino. Un mercato per tutte le occasioni, in questo periodo si possono trovare i pregiati ed esclusivi tartufi, come le eclettiche zucche, buone per tantissime e gustose ricette. Le torte di nocciole e tanti dolci tipici danno spazio alla golosità più sfrenata. Sono tantissimi i prodotti di gastronomia e moltissimi i trasformati, un’offerta unica e rappresentativa della realtà produttiva locale e della cultura legata al cibo.

• Az. Agr. Cascina Campora di Paolo Novara • Az. Agr. Cascina Vergano di Matteo Nespolo • Az. Agr. Silvia Castagnero • Az. Agr. Agripanetteria dal Grano al Pane • Az. Agr. Cascina Capello di Antonio Capello • Az. Agr. Il Filo Rosso di Paolo Corda

• Az. Agr. Roberta Papagni • Az. Agr. Capra e Cavoli di Gianpaolo Pompilio • Az. Agri. Cesare Quaglia • Az. Agr. Ca’ D’ Pinot di Barbara Zavattero • Az. Agr. Roberto Sodano • A. Agr. Nadin • Cooperativa Pescatori Cinque Terre – Portofino

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LE AZIENDE DEL MERCATO COPERTO

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Nella struttura di corso Alessandria 271 sono coinvolti oltre 100 imprenditori agricoli per offrire agli astigiani un paniere completo delle eccellenze. Il Mercato Coperto di Campagna Amica è un luogo che si presta per la spesa giornaliera (sono particolarmente fornite sia l’agrimacelleria che l’agripanetteria) come per scovare le particolarità e le rarità del nostro territorio, sicuramente destinato a diventare un punto di riferimento per gli asti-


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DUE SALE: DEGUSTAZIONI E CONVEGNI

lenze con le tecniche tramandate di generazione in generazione ma, oltre alla formula di vendita classica del contatto umano, ci sono l’e-commerce, il delivery e il pick-up point.

GLI ORARI DI APERTURA Enoteca Amica:

tutti i giorni dal martedì al sabato dalle 10 alle 19. Presto anche online su www.enotecamica.it.

Campagna Amica

Oltre alla sala degustazioni dell’Enoteca Amica, gestita da un sommelier, la struttura di corso Alessandria 271 mette a disposizione degli astigiani anche una grande sala multifunzionale per convegni ed eventi tematici. Presto sarà anche attivata la cucina, sperando in rinnovate occasioni di convivialità una volta superate le restrizioni causate dalla pandemia. Coldiretti punta ancora una volta sull’innovazione nella tradizione, il Mercato Contadino più Enoteca Amica portano alla città le grandi eccel-

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Mercato Contadino coperto:

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- mercoledì dalle 8 alle 19 - venerdì dalle 8 alle 14 - sabato dalle 8 alle 19


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NUMEROSE LE AUTORITA’

Maurizio Rasero, sindaco di Asti

Mariangela Cotto e Caterina Calabrese

Roberto Moncalvo, presidente Coldiretti Piemonte

Bruno Rivarossa, delegato confederale Coldiretti Piemonte

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Sono state numerose le autorità che hanno voluto visitare, fin dal giorno dell’inaugurazione, il Mercato Coperto e l’Enoteca Amica di corso Alessandria. Fra loro il vice Presidente della Regione Piemonte, Fabio Carosso, il Sindaco della città di Asti, con il vice Sindaco Marcello Coppo e gli assessori Mariangela Cotto e Mario Bovino, Caterina Calabrese presidente dell’Associazione “Il Dono del Volo”, il presidente di Coldiretti Piemonte Roberto Moncalvo con il delegato Confederale Bruno Rivarossa.

Fabio Carosso, vice presidente Regione Piemonte


Gran successo per i nuovi agrimercati di piazza Alfieri Inaugurato anche l’appuntamento mensile della domenica nella nuova area pedonale

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Suggestive immagine degli agrimercati di Campagna Amica: il mercato settimanale del giovedì pomeriggio in piazza Alfieri, quello del martedì di piazza Statuto e quello di ogni prima domenica del mese, sempre in piazza Alfieri dalle ore 9 alle 19

“Abbiamo fortemente voluto questo ulteriore e nuovo appuntamento – rileva il direttore di Coldiretti Asti, Diego Furia – per permettere agli astigiani di trovare, nel centro di Asti, i nostri prodotti a chilometro zero, sicuri che l’iniziativa aiuterà tutti a mangiare sano e genuino e alle nostre imprese di sviluppare nuovi contatti direttamente con i consumatori”. “Abbiamo avuto, fin da subito – sottolinea il presidente di Coldiretti Asti, Marco Reggio – una significativa e convinta adesione da parte delle nostre imprese a g r i cole.

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Gli agrimercati di Campagna Amica rappresentano l’avanguardia del nostre sottore, anche grazie a loro possiamo individuare i gusti e le nuove tendenze dei consumatori”. Appuntamento settimanale dunque al martedì in piazza Statuto, al giovedì in piazza Alfieri e ogni prima domenica del mese ancora in piazza Alfieri. numero 6 - 2020

l 6 dicembre scorso, Coldiretti Asti ha attivato, dalle 9 alle 19, un nuovo appuntamento con l’agrimercato di “Campagna Amica” della domenica in piazza Alfieri, lato portici Anfossi, nella nuova area pedonale. D’ora in poi si terrà ogni prima domenica del mese, affiancandosi a quello settimanale del giovedì pomeriggio nella stessa sede e quello del martedì in piazza Statuto. Le bancarelle gialle di Coldiretti per questo primo appuntamento hanno occupato venti postazioni mettendo in bella mostra i prodotti di stagione più richiesti come i cardi gobbi di Nizza Monferrato, le zucche di Piea, i ceci, i cachi, i topinambur, le insalate invernali; disponibili in quantità gli altri ortaggi e frutti di stagione. Presenti più bancarelle con i formaggi, sia di latte vaccino che caprino, un’agripanetteria con grissie monferrine, grissini, pizza, focacce e pagnotte di ogni forma. Numerosi altri prodotti da forno hanno completato l’offerta con le nocciole e diverse torte, le creme spalmabili, anche nella versione con il miele e quindi senza zucchero. Non mancavano anche la carne e vari salumi e trasformati come il prosciutto di coniglio. Un paio di bancarelle hanno offerto lo zafferano in tutte le sue varianti, anche con il liquore e le confetture. Per altro tra i trasformati c’erano un infinità di vasetti, dai sughi, alle mostarde, dalla bagna cauda alle lumache, fino ai succhi di mela. Una bancarella specializzata in legumi e una in farine. Più bancarelle hanno proposto miele e derivati, molte altre hanno puntato sul prodotto caratteristico della nostra provincia, il vino. Si potevano trovare praticamente tutti i prodotti tipici, anche uova e latte freschi, e soprattutto tutto proveniente dalle aziende agricole dell’Astigiano, raccolto o munto al mattino. Unica deroga gli agrumi con un produttore ospite, proveniente direttamente dalla Sicilia.


20 mila kg di pasta donati ai più bisognosi del Piemonte Grazie alla “Spesa Sospesa” negli agrimercati di Campagna Amica

Solidarietà

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na speciale mobilitazione, per aiutare a combattere le nuove povertà e offrire ai più bisognosi un Natale sereno, ha coinvolto il 12 e 13 dicembre scorso gli agricoltori di Campagna Amica in tutta Italia. Con l’iniziativa la “Spesa sospesa del contadino” anche al Mercato Contadino Coperto di corso Alessandria 271, le aziende agricole di Coldiretti Asti hanno proposto specifiche iniziative di solidarietà. Tutti i cittadini che facevano la spesa nel mercato potevano decidere di donare cibo e bevande alle famiglie più bisognose sul modello dell’usanza campana del “caffè sospeso”, quando al bar si lascia pagato un caffè per il cliente che verrà dopo. In questo caso si è trattato però di frutta, verdura, farina, formaggi, salumi o altri generi alimentare, di qualità e a km zero, da consegnare gratuitamente alle famiglie bisognose. E’ stato il rappresentante di Giovani Impresa Coldiretti Asti, Alessandro Caruso, ad offrire i primi pacchi di pasta di filiera e grano 100% Made in Italy ai volontari della Caritas di Asti. In Piemonte, dai dati dell’Osservatorio della povertà della Caritas di Torino, durante la Fase 1 dell’emergenza sanitaria, sono aumentate in misura considerevole le famiglie che si sono rivolte alle Caritas per avere aiuti di natura soprattutto alimentare. Nella Fase 2, invece, sono aumentate le ri-

Il delegato Giovani Impresa Coldiretti di Asti e del Piemonte, Danilo Merlo, nello stand allestito al Mercato Coperto per la “Spesa Sospesa”

chieste di natura economica legate al pagamento di utenze e affitti scaduti o in scadenza. In totale, le richieste di aiuto soddisfatte registrano nel periodo marzo-giugno un incremento del 73%. I “Centri di Ascolto” parrocchiali hanno accompagnato 2500 persone/famiglie, con un incremento delle richieste di aiuto tra l’8 marzo e il 10 giugno del 50%. Le mense hanno registrato un incremento di aiuti pari all’80%. In tutto il Piemonte, grazie a questa iniziativa della “Spesa sospesa del contadino”, sono stati donati 20 mila chilogrammi di pasta di filiera e grano 100% Made in Italy.

La consegna della pasta alla Caritas astigiana

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Presentati a Conte i progetti agricoli per il Recovery Plan Il Presidente del Consiglio è intervenuto nel corso dell’Assemblea Coldiretti

Il presidente nazionale Coldiretti, Ettore Prandini, con il grande cesto che ha destato l’attenzione del premier Conte collegato in videoconferenza: “Speriamo di incontrarci presto in presenza per poter assaggiare quelle prelibatezze”

sono creare 1 milione di occupati. L’agroalimentare è pronto alla svolta, ma il presidente della Coldiretti ha anche evidenziato la crisi profonda del settore nonostante più di altri abbia rilanciato il valore economico del paese. Priorità poi alla sostenibilità con la nuova piantumazione in città metropolitane e nei piccoli comuni per arrivare fino alle aree interne. L’obiettivo è di piantare 50 milioni di nuovi alberi. Si tratta di un progetto importante per il florovivaismo per rilanciare la produzione di piante autoctone. In primo piano anche i bacini di

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riconosciuto superiore del 30% a quello di mercato e su quello dell’occupazione con la creazione di 4.500 posti di lavoro in più. Senza dimenticare la filiera lattiero-casearia e quella dei suini che sta attraversando un momento di gravi difficoltà, ma anche l’olio di oliva e il vino. La Coldiretti si sta adoperando per l’inserimento nella prossima legge di Bilancio di emendamenti a sostegno delle filiere di eccellenza. Si tratta di una sfida strategica che coinvolge la prima filiera per valore e occupazione con 3,8 milioni di occupati e investimenti che pos-

Assemblea Nazionale

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n progetto lungimirante che pone al centro le nuove generazioni. E’ la sfida lanciata dalla Coldiretti che ha presentato all’assemblea alla presenza web del Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, e del ministro degli Affari europei, Vincenzo Amendola, una serie di interventi concreti per rilanciare il settore duramente provato dalla pandemia. Il presidente della Coldiretti, Ettore Prandini, ha indicato l’obiettivo primario: ridurre del 50% le importazioni di cibo da altri paesi e cogliere la sfida dell’export delle eccellenze del made in Italy. Prandini ha elencato le azioni messe in campo a partire dalla creazione della prima infrastruttura di Cai e Bonifiche Ferraresi. Ma anche la digitalizzazione finalizzata a trasmettere al consumatore il valore aggiunto delle produzioni di qualità realizzate nell’ambito dei progetti di filiera con l’applicazione della blockchain che consente di assicurare la tracciabilità dall’ortofrutta al pomodoro. E ancora l’accordo con la Philip Morris Italia per un prodotto 100% italiano dal tabacco al packaging con risultati importanti sul fronte della valorizzazione con un prezzo

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accumulo per trattenere più del 50% dell’acqua piovana (oggi non si supera il 10%) e intervenire così anche contro i disastri idrogeologici e per aumentare la capacità produttiva con la crescita delle rese a ettaro che già oggi sono di 4 volte superiori agli altri partner europei. Prandini ha dato atto al premier di aver realizzato alcune richieste presentate agli Stati generali in particolare Agricoltura 4.0. Sulla transizione digitale ha ricordato l’accordo di programma con Tim per la banda larga per connettere le nostre imprese al mondo. Dalla digitalizzazione dovrà arrivare anche un aiuto per erodere i 100 miliardi di italian sounding. L’agricoltura ha sofferto, ma nelle corde della Coldiretti non c’è

di fermarsi, ma di guardare alle nuove sfide a cominciare dall’internazionalizzazione per essere pronti, nella fase della ripartenza, ad aggredire i mercati che storicamente ci appartengono. E infine un invito ai consumatori a mangiare prodotti italiani nelle festività per confermare che il nostro è un Paese patriottico che ama la sua storia e la sua cultura. E che non dimentica l’impegno forte della solidarietà. Anche su questo fronte la Coldiretti conferma la sua riconosciuta affidabilità. Il segretario generale Vincenzo Gesmundo ha infatti annunciato la distribuzione di 5 milioni di chilogrammi di cibo made in Italy di alta qualità a coloro che soffrono. Gesmundo ha poi ricordato il contatto diretto

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che la Coldiretti ha con i cittadini attraverso i mercati di Campagna Amica che hanno coinvolto 16 milioni di consumatori con un fatturato delle vendite dirette che ha raggiunto 4 miliardi di euro. Il ministro Amendola ha definito la Coldiretti amica del Paese con la quale – ha detto -“vogliamo lavorare insieme”. Ci sono 35 miliardi di fondi Ue da spendere bene con progetti per la transizione green e digitale. Ha garantito la battaglia nella Ue contro l’etichetta nutriscore” siamo uniti come governo e forze parlamentare, nella difesa fondamentale delle filiere non arretreremo”. Il premier Conte ha affermato che “ proprio quest’anno, più che mai, si è mostrato con estrema chiarezza il ruolo decisivo che la

CONTE: IL PREMIER “AGRICOLO” CON LA TERRA NEL CUORE

residente agricolo” così il segretario della Coldiretti, Vincenzo Gesmundo ha introdotto all’assemblea del 15 dicembre il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte. E il premier ha gradito: “non potevi farmi complimento migliore”. Conte ha infatti affermato di sentirsi profondamente agricolo. Nel nome di quei valori che la terra rappresenta. Concretezza, ricchezza, saldezza, rispetto della natura e dell’ambiente, programmazione e quindi visione. E’ bastato quell’aggettivo “agricolo” per lasciare andare il premier ai ricordi dell’infanzia, un’infanzia e una giovinezza trascorse con i nonni a contatto con la terra e i suoi prodotti. Una familiarità con orto, vigna, terreni agricoli. E gli insegnamenti della terra, di una realtà costituita da famiglie semplici e umili non solo resta nel bagaglio formativo dell’uomo Conte, ma

anche del capo del Governo. “Ritengo che un politico debba fermarsi spesso per accostare l’orecchio alla terra”. È una metafora per dire che si deve sempre conservare quel radicamento al suolo che dà concretezza, ricchezza, solidità, anche umiltà, rispetto della natura e dell’ambiente, anche visione e progettazione. Quei valori che fanno oggi dell’agricoltura un settore amato e apprezzato dai cittadini e che hanno sdoganato gli agricoltori ormai fuori dal piccolo mondo antico nel quale per anni sono stati relegati. In una posizione subordinata rispetto ai cittadini e ai lavoratori delle

fabbriche. Oggi invece sono i produttori agricoli a programmare, a dettare le regole del gioco, sono loro che grazie al contatto diretto con i consumatori nei farmer market sono riusciti a convincerli dell’importanza di effettuare scelte consapevoli in nome della qualità, della sicurezza alimentare, ma anche della sostenibilità e della tutela dell’ambiente. In una visione avanzata del mondo. Con un ruolo nuovo, che ha ottenuto l’imprimatur anche del premier, e che ogni giorno viene confermato dalle scelte dei giovani che considerano la professione-agricoltore gratificante sul piano economico e sociale. Una rivoluzione culturale che la Coldiretti ha portato avanti con determinazione riuscendo a calpestare anche molti e vecchi luoghi comuni. Presidente agricolo: 20 anni fa sarebbe stata quasi una mancanza di rispetto. Oggi una medaglia.


n occasione dell’Assemblea Coldiretti “L’Italia riparte dagli eroi del cibo”, il Santo Padre Francesco ha fatto pervenire, attraverso il Segretario di Stato di Sua Santità Cardinale Pietro Parolin, il seguente messaggio. “In occasione del consueto incontro di fine anno di tutta la dirigenza territoriale della Coldiretti, dal titolo “L’Italia riparte dagli eroi del cibo”, chiamato a riflettere in questo particolare momento sul valore determinante del mondo agricolo e agroalimentare per il rilancio economico e sociale dell’Italia intera, Sua Santità rivolge a tutti i presenti, riuniti quest’anno via web, il suo cordiale e beneaugurante saluto, esprimendo il suo vivo compiacimento per il significativo evento che interpella ogni persona di buona volontà a ripensare, ancor più oggi, al rapporto tra l’uomo, la natura e il Creatore come fattore di profondo equilibrio e comunione, nella ricerca non della logica del profitto, ma del servizio, non dello sfruttamento delle risorse, ma della cura

e dell’attenzione per la natura come casa accogliente per tutti. Egli incoraggia a percorrere e ad intraprendere sempre nuove strade nella via della carità e della solidarietà per una risposta globale e più vera al fenomeno della povertà e della disuguaglianza fra i popoli, soprattutto in questa fase cruciale della Storia mondiale, ed invoca, per intercessione della Vergine Maria, abbondanti doni celesti e, di cuore, invia a lei, al segretario generale, all’assistente ecclesiastico, come pure a tutti i collaboratori e ai singoli associati l’implorata benedizione apostolica, volentieri estendendola a tutti i familiari, quale augurio di pace e di ogni bene per il Santo Natale”.

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IL MESSAGGIO DEL PAPA

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IL MESSAGGIO DEL PRESIDENTE MATTARELLA

Il Presidente della Repubblica, in occasione dell’evento del 15 dicembre, desidera far pervenire a tutti i partecipanti il suo apprezzamento per l’impegno profuso e per l’attività svolta dalla Coldiretti in un anno particolarmente difficile. Invia i migliori auguri di buon lavoro, uniti a quelli per il Natale e per il Nuovo Anno”. E’ quanto si legge nel messaggio inviato dal presidente della Repubblica Sergio Mat-

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filiera agricola e quella agroalimentare svolgono in Italia. E voi – ha sottolineato riferendosi alla Coldiretti - siete un asse assolutamente portante di questo comparto, di questa filiera; quindi io vi ringrazio particolarmente per tutto il lavoro che fate, che state svolgendo, e ringrazio in particolare tutti gli attori di questa filiera che - come ci invita oggi a riflettere il titolo che avete scelto, quanto mai puntuale - sono gli autentici “eroi del cibo”, su cui il Paese ha potuto contare, ha potuto fare affidamento per attraversare i mesi che sono alle spalle e potrà contare per affrontare i mesi che ci aspettano avanti, ancora”. Ha ricordato gli interventi messi in campo per il settore, ma ha anche precisato che non è stata la pandemia a far scoprire per la prima volta l’importanza del settore agricolo e ne ha elencato i primati: nel 2019 l’Italia si è aggiudicata il primo posto nella Ue per valore aggiunto , il terzo per valore di produzione agricola, e ancora il primo per numero superando il milione di occupati in agricoltura. Conte ha definito gli agricoltori “ambasciatori non solo del buon cibo ma anche del buon vivere italiano, che rende le nostre produzioni uniche in tutto il mondo”. L’agricoltura, dunque, ha assicurato, “sarà un asse portante del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, quello che ormai correntemente chiamiamo tutti Recovery plan”. Dalla digitalizzazione alla difesa del territorio fino alla valorizzazione delle filiere l’esecutivo è pronto a sostenere gli investimenti per l’agricoltura. Infine un riconoscimento a “Filiera Italia”, “un’iniziativa molto bella che dimostra il vostro amore per l’Italia, dimostra la vostra propensione per la distintività del cibo, del sistema agroalimentare, che coinvolge i produttori ma anche i trasformatori dei prodotti agricoli”.

tarella all’Assemblea Coldiretti “L’Italia riparte dagli eroi del cibo”.


Covid: crack da 30 mld per la spesa alimentare nel 2020 L’aumento della spesa domestica (+7%) non compensa il crollo della ristorazione (-44%)

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el 2020, causa emergenza Covid e il conseguente Natale “magro”, sale a oltre 30 miliardi il drammatico crack annuale della spesa alimentare degli italiani. Il crollo degli acquisti alinentari è del 12% rispetto allo scorso anno. E’ quanto emerge dall’esclusivo report su “Covid, la sfida del cibo” realizzato da Coldiretti/ Fondazione Divulga in occasione dell’Assemblea della Coldiretti “L’Italia riparte dagli eroi del cibo” con la relazione del presidente nazionale Ettore Prandini e la partecipazione del presidente del Consiglio Giuseppe Conte e del Ministro per gli Affari Europei Vincenzo Amendola in diretta streaming su www.coldiretti.it. Il maggior tempo trascorso a casa a cucinare ha determinato un aumento della spesa alimentare domestica (+7%) che però non compensa il crollo nella ristorazione che ha praticamente dimezzato il volume di affari (48%). Una drastica riduzione dell’attività che pesa sulla vendita di molti prodotti, dal vino alla birra, dalla carne al pesce, dalla frutta alla verdura ma anche su salumi e formaggi di alta qualità che trovano nel consumo fuori casa un importante mercato di sbocco mentre in alcuni settori come quello ittico e vitivinicolo la ristorazione rappresenta addirittura il principale canale in termini economici. Una situazione di sofferenza che porterà a fine anno ad una perdita di fatturato per la filiera agroalimentare di oltre 9,6 miliardi solo per i mancati acquisti in cibi e bevande da parte della ristorazione. A questo si aggiunge la crisi drammatica del settore florovivaistico Made in Italy che ha pa-

gato un conto da oltre 1,5 miliardi di euro per le perdite causate della pandemia per i limiti a matrimoni, eventi e cerimonie, con la perdita di decine di migliaia di posti di lavoro, dai vivai ai negozi. In difficoltà anche l’agriturismo in cui si stima un calo di almeno il 65% del fatturato annuale tra chiusure forzate, limiti e assenza di ospiti stranieri. Insostenibile è anche la situazione di mercato per l’allevamento italiano per effetto del crollo delle quotazioni riconosciute agli allevatori a sostegno delle quali occorre al più presto intervenire per non arrivare alla chiusura. A rischio c’è il primato nazionale della filiera zootecnica nazionale che tra carne caseario e norcineria vale oltre 80 miliardi. Occorre salvaguardare un settore chiave per la sicurezza e la sovranità alimentare soprattutto in un momento in cui con l’emergenza Covid il cibo ha dimostrato tutto il suo valore strategico per il Paese. L’Italia può infatti contare su una filiera agroalimentare che con 538 miliardi di valore è la prima ricchezza del Paese che svolge un ruolo di traino per l’insieme dell’economia sui mercati nazio-

nali ed esteri con un impegno quotidiano e capillare. Infatti fin dai giorni più bui del lockdown oltre 3,6 milioni eroi del cibo, come li ha definiti la Fao, combattono in prima linea dal campo alla tavola per garantire i rifornimenti di cibo alle famiglie italiane. Una realtà allargata dai campi agli scaffali che vale il 25% del Pil grazie all’attività, tra gli altri, di 740mila aziende agricole, 70mila industrie alimentari, oltre 330mila realtà della ristorazione e 230mila punti vendita al dettaglio. “In questi giorni di festa chiediamo agli italiani di sostenere il consumo di prodotti alimentari Made in Italy per aiutare l’economia, il lavoro ed il territorio nazionale in questo momento di difficoltà” ha affermato il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nell’apprezzare l’impegno di quanti nella filiera, dall’industria ai negozi e supermercati, stanno aderendo alla campagna della Coldiretti #mangiaitaliano alla quale hanno dato appoggio numerosi personaggi della televisione, del cinema, dello spettacolo, della musica, del giornalismo, della ricerca e della cultura insieme a tanta gente comune.


Covid: esonero dei contributi previdenziali e assistenziali Le modalità e i codici Ateco del provvedimento voluto da Coldiretti per la riduzione dei costi del lavoro

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Pandemia

Gli esoneri contributivi previsti dall’articolo 222, comma 2, del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 luglio 2020, n. 77 oltre alle successive disposizioni introdotte con Decreto-legge n.137 e Decretolegge n.149, (rispettivamente Decreto Ristori e Decreto Ristori-bis).

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temente sostenuti da Coldiretti al fine di incidere sulla riduzione dei costi del lavoro delle aziende agricole. All’origine di tutto, un emendamento al Decreto “rilancio” proposto dal Ministro Bellanova. CHI BENEFICIA DELL’ESONERO A beneficiare dell’esonero previsto nel primo provvedimento (esonero per il primo seme-

stre 2020) sono le imprese che operano nelle filiere individuate, comprese quelle che non svolgono attività prettamente agricole, secondo l’elenco dei codici Ateco allegato al messaggio INPS 3341, che in questa sede abbiamo riclassificato secondo le filiere di appartenenza (vedi Tabella 1). Occorre rilevare come nell’elenco sia presente anche il codice 81.30.00 “Cura e manutenzione del paesaggio inclusi parchi

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l fine di favorire il rilancio produttivo e occupazionale delle filiere agricole, della pesca e dell’acquacoltura è riconosciuto l’esonero straordinario dal versamento dei contributi previdenziali e assistenziali a carico dei datori di lavoro, dovuti per il primo semestre del 2020. A questo fine sono destinati poco meno di 430 milioni di euro di cui potranno beneficiare le imprese (datori di lavoro) appartenenti alle filiere agrituristiche, apistiche, brassicole, cerealicole, florovivaistiche, vitivinicole nonché dell’allevamento, dell’ippicoltura, della pesca e dell’acquacoltura. La platea di occupati potenzialmente interessata da queste filiere è tra le 700.000e le 800 mila unità. Con successive integrazioni - intercorse con Decretolegge n. 137 e Decreto-legge n. 149, (rispettivamente Decreto Ristori e Decreto Ristori-bis), è stata garantita l’estensione anche per le mensilità di novembre e dicembre 2020 dell’esonero dal versamento dei contributi previdenziali e assistenziali, con esclusione dei premi e contributi dovuti all’Inail. La platea dei beneficiari, in questo caso, si allarga sia in termini di attività che di tipologia di contribuenti. Questi ultimi due provvedimenti, infatti, riguardano non solo i datori di lavoro agricolo dipendente operanti nelle suddette filiere ma anche i lavoratori autonomi iscritti alla gestione previdenziale agricola, con un ventaglio più ampio di codici Ateco ammessi alla misura (declinati nella Tabella 2 che segue). I provvedimenti sono stati for-


giardini e aiuole”, il cui inserimento è stato fortemente voluto dalle imprese appartenenti al comparto florovivaistico e altrettanto fortemente promosso da Coldiretti. Per quanto riguarda i benefici relativi il Decreto Ristori e Ristori-bis (per le mensilità di novembre e dicembre 2020) i codici Ateco interessati sono declinati nella Tabella 2 riportata di seguito. L’esonero, come già anticipato, amplia la platea di Codici Ateco ammissibili e riguarda sia i datori di lavoro agricolo dipendente operanti nelle suddette filiere ma anche i lavoratori autonomi iscritti alla gestione previdenziale agricola.

Pandemia

IN COSA CONSISTE

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È riconosciuto l’esonero straordinario dal versamento dei contributi previdenziali e assistenziali a carico dei datori di lavoro, dovuti per il periodo dal 1° gennaio 2020 al 30 giugno 2020, ferma restando l’aliquota di computo delle prestazioni pensionistiche. Con successive integrazioni (Decreto Ristori e Ristori bis ) è stata garantita l’estensione anche per le mensilità di novembre e dicembre 2020 dell’esonero dal versamento dei contributi previdenziali dei datori di lavoro agricolo operanti nelle suddette filiere e dei lavoratori autonomi iscritti alla gestione previdenziale agricola. L’esonero si riferisce alla sola quota di contribuzione posta a carico dei datori di lavoro privati, dovuta per il periodo sopra menzionato dal 1° gennaio 2020 al 30 giugno 2020 oltre alle mensilità di novembre e dicembre 2020 con le suddette modalità. Restano esclusi i premi e contributi dovuti all’Istituto Nazionale per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro (Inail). Le misure sono concesse nel rispetto del “Quadro temporaneo


per le misure di aiuto di Stato a sostegno dell’economia nell’attuale emergenza del COVID-19” e successive modificazioni (c.d. Temporary Framework), ovvero, nei limiti dell’importo complessivo di 100 mila euro per le imprese agricole, 120 pesca e acquacoltura e 800 mila per le altre imprese (esempio agro-industria).

Aziende agricole che assumono di manodopera agricola: I datori di lavoro privati che potranno beneficiare dell’esonero contributivo saranno individuati con riferimento alle posizioni contributive della gestione agricola unificata, alle quali è associato un codice Ateco tra quelli beneficiari, in coerenza con i dati risultanti alla Camera di Commercio. Aziende con dipendenti: Per l’individuazione dei datori di lavoro privati che potranno essere beneficiari dell’esonero contributivo si fa riferimento alle matricole INPS alle quali è associato un codice Ateco tra quelli beneficiari. Il diritto alla fruizione dell’agevolazione è subordinato al possesso del documento unico di regolarità contributiva (DURC), all’assenza di violazioni delle norme fondamentali a tutela delle condizioni di lavoro e rispetto degli altri obblighi di legge e al rispetto degli accordi e contratti collettivi nazionali,

2020, ai fini dell’ammissione al beneficio dell’esonero contributivo i contribuenti devono inoltrare all’Inps la domanda telematica che sarà resa disponibile dall’Istituto.

RA

ULTIM’O

Crisi Covid: aiuti filiere vino, carne, api, canapa e nocciole

Bene rinvio a sugar tax, ora aumentare la frutta contenuta nelle bevande Gli aiuti a favore di settori strategici del Made in Italy come la filiera del vino e dei suini sono una boccata di ossigeno per superare una grave crisi favorita anche dalla chiusura dei bar, ristoranti e agriturismi che è costata 9,6 miliardi sono per il mancato acquisto in prodotti agroalimentari”. E’ quanto afferma il presidente nazionale Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare l’impegno dell’organizzazione degli imprenditori agricoli per garantire misure adeguate di ristoro di fronte all’emergenza Covid nell’ambito della discussione parlamentare della Manovra. Fortemente sostenuti dalla Coldiretti sono i 10 milioni nel 2021 per lo stoccaggio dei vini di qualità Doc, Docg e Igt che sono stati quelli più duramente colpiti dalle difficoltà della ristorazione approvato dalla commissione Bilancio della Camera che ha anche dato

il via libera a 10 milioni di fondi per il sostegno alla filiera dei suini, con contributi a fondo perduto e la proroga per il 2021 delle percentuali di compensazione Iva per la cessione di animali vivi della specie suina e bovina con l’impegno ad aumentarle nel prossimo ristori. E’ stato inoltre istituito un fondo per la tutela delle filiere apistica, brassicola, della canapa e della frutta in guscio con una dotazione di 40 milioni. Da rilevare anche il rinvio a gennaio 2022 della sugar tax che rappresenta solo un onere per le imprese mentre anzichè tassare le bevande bisognerebbe aumentarne il contenuto di frutta. Misure importanti che si aggiungono ai 150 milioni di euro già previsti per il fondo delle filiere ma che necessitano di ulteriori rafforzamenti di fronte alle chiusure di ristoranti e bar che assorbono circa il 30% dei prodotti agroalimentari nazionali.

Pandemia

Per quanto concerne l’esonero previsto dal primo provvedimento (esonero contributivo primo semestre 2020) sono previste le seguenti modalità:

nonché di quelli regionali, territoriali o aziendali. Per quanto riguarda invece gli ultimi due provvedimenti, ovvero per gli esoneri contributivi delle mensilità di novembre e dicembre

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COME SI ACCEDE ALL’ESONERO


Produzione e mercato del vino nell’epoca Covid Campagna vitivinicola 2020/21 fortemente condizionata dal crollo dell’Horeca e dalla Brexit

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’emergenza Covid ha azzerato il turismo, ha chiuso i ristoranti e frenato le esportazioni. I mercati del vino sono stati sconvolti ed ora c’è la necessità di individuare nuove opportunità per il prodotto agroalimentare Made in Italy più esportato nel mondo. Un obiettivo al centro dell’incontro organizzato dal Comitato nazionale di supporto alle politiche di mercato del vino di Coldiretti, tenutosi l’11 novembre scorso in modalità digitale. Si sono collegati sul sito www.coldiretti.it molti produttori, buyer ed esperti del settore. E’ stata l’occasione per fare una approfondita analisi sull’impatto della pandemia dalla vigna alla tavola, sulla consistenza ed efficacia delle misure adottate e sulla necessità di ulteriori strumenti. Sono intervenuti Ettore Prandini (Presidente Nazionale Coldiretti), Vincenzo Gesmundo (Segretario Generale Coldiretti), Riccardo Cotarella (enologo), Raffaele Borriello (Direttore Generale Ismea), Giovanni Mantovani (Direttore Generale Veronafiere), Konstantin Pechtl (Responsabile Acquisti Mack & Schühle AG/Weinwelt - Germania), Francesco Ferreri (Membro di Giunta Coldiretti e componente del Comitato Nazionale Vini), Gino Colangelo (Presidente di Colangelo & Partners), Josè Rallo (consigliere Ice), Simone Incontro (Responsabile Veronafiere Asia). In particolare sono stati affrontati gli effetti del Covid sui mercati del vino in Germania, negli Stati Uniti e in Cina, cercando di fornire metodi e strategie di interventi per affrontare i repentini cambiamenti degli stessi mercati.

Un momento dell’incontro on-line dell’11 novembre scorso

I relatori hanno svolto un’attenta disamina dei mercati internazionali del vino, con particolare attenzione a Germania, Usa e Cina

L’andamento del mercato del vino è profondamente condizionato dall’emergenza da Covid-19, risulta quindi caratterizzato da profonde incertezze. In particolare il settore ha sofferto e sta soffrendo la situazione difficile che sta vivendo il canale Horeca, che negli ultimi decenni ha rappresentato una delle principali vie di accesso al mercato, sia interno che estero, soprattutto per particolari categorie di vino. A questo si aggiunge la inevita-

bile contrazione dei flussi turistici che ha seguito la fase di lockdown e a rendere ancora più incerta la situazione ci sono le preoccupazione sul negoziato sulla Brexit, il cui esito sarà estremante importante soprattutto per alcuni vini italiani, e in modo particolare per le nostre bollicine, che negli ultimi anni hanno guadagnato molto spazio nel mercato UK. Di seguito una sintesi dei dati salienti delle previsioni per la campagna vitivinicola 2020/2021.


IL MERCATO DEL VINO NELL’EMERGENZA COVID Cosa succede nella GDO. La domanda del vino, come prevedibile, si sta rivelando poco

Dall’alto, in senso orario: Ettore Prandini, presidente nazionale Coldiretti; Vincenzo Gesmundo, Segretario Generale Coldiretti; Riccardo Cotarella, enologo

elastica e le perdite registrate dai valori alle esportazioni sono accompagnate da decrementi meno importanti dei volumi esportati. Se guardiamo a quello che è successo dal 2019 ad oggi vediamo che la perdita in valore dei consumi di vino è quasi quattro volte superiore alla diminuzione dei volumi venduti. Queste considerazioni hanno un valore generale e ovviamente vanno calibrate sulle singole categorie di vino, al cui interno ci possono essere ulteriori diversificazioni. A pagare sono oggi in larga parte i vini dei circuiti premium price, legati soprattutto alla ristorazione. La loro sostituzione è stata inevitabilmente solo parziale: il consumo di alcuni prodotti è associato alle occasioni in cui essi trovano svolgimento, che sono tutt’uno con il vino venduto. Di conseguenza il canale della ristorazione può es-

sere solo parzialmente replicato da canali alternativi, che pure hanno guadagnato spazio con l’intensificarsi delle occasioni di consumo domestico anche di prodotti di alta gamma. Il circuito dei vini offerti dalla GDO ha fatto registrare una diffusa crescita e la somma degli accadimenti dei primi 10 mesi del 2020 indica come in questo periodo gli acquisti di vino nei circuiti della distribuzione organizzata siano cresciuti significativamente rispetto ai livelli dello scorso anno (+6,5% in valore). A beneficiare di questa crescita sono soprattutto i vini di qualità (Doc-Docg e Igt), seguiti dai vini spumanti e dai vini comuni che risultano fanalini di coda nella classifica della crescita media (in valore e volume) dei vini venduti nella Gdo nel primo semestre 2020 rispetto allo stesso periodo del 2019.

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Secondo le stime elaborate da Coldiretti, la produzione di vino per il 2020 sarà in lieve calo rispetto all’anno precedente. Si stima, infatti, una produzione di circa 46,55 milioni di ettolitri rispetto ai 47,5 del 2019 con una riduzione di circa il 2%. Se, invece, prendiamo in considerazione la media di produzione dell’ultimo quinquennio la riduzione si attesta attorno al 4,8%. Le previsioni dovranno essere confermate a fine vendemmia con la presentazione delle dichiarazioni di produzione. Le stime produttive per la Spagna definiscono una produzione stimata pari a 43 milioni di ettolitri (+12,3% rispetto allo scorso anno) e per la Francia di 44,1 milioni di ettolitri (+ 2%). Dal punto di vista qualitativo per l’Italia le aspettative sono estremamente positive e fanno presagire una produzione di buona qualità, costellata da diverse punte di eccellenza. Questo grazie a condizioni climatiche che non hanno scontato particolari eccessi di calore e hanno consentito una stagione non particolarmente piovosa. Dal punto di vista della stratificazione territoriale delle previsioni di vendemmia, alla testa della produzione nazionale si conferma il Veneto che con circa 11 milioni di ettolitri previsti dovrebbe contare per quasi un quarto dell’intera produzione nazionale di vino. Seguono la Puglia e l’Emilia Romagna rispettivamente con circa il 17,3% e il 14,8% della produzione nazionale.

Filiera Vitivinicola

PREVISIONI DI PRODUZIONE


I vini comuni risultano, secondo i dati Ismea/AC Nielsen Bd MKT, essere l’unica categoria ad aver sperimentato una variazione media negativa dei prezzi. Questo dato potrebbe segnalare un parziale recupero da parte del consumatore della domanda di qualità a causa della chiusura dei ristoranti e dei bar, a cui si è agganciata una parziale riconfigurazione dell’offerta di vino sugli scaffali della distribuzione organizzata, che ha lasciato più campo ai vini di qualità.

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Le dinamiche sui mercati esteri

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Il mercato del vino sta confermando, durante questa pandemia, di avere dinamiche molto particolari rispetto ad altri settori alimentari. Questo sia in virtù della ricca stratificazione qualitativa del prodotto che del forte legame con i mercati internazionali. Questi ultimi stanno in particolare soffrendo di una serie di incertezze che rischiano di ostacolare la rapida crescita che ha contraddistinto l’export di vini italiani in quest’ultimo decennio. Le incognite sulla Brexit e la possibilità, ancora viva, di dazi commerciali da parte degli Usa mettono i discussione il rapporto con due dei mercati di sbocco più importanti per i produttori italiani, rispettivamente il primo e il terzo per volume e valore. Quello statunitense ha tutto sommato retto nei primi 8 mesi del 2020 (-2%), mentre più preoccupante è il calo registrato nel Regno Unito (quasi - 7,8% rispetto ai primi 8 mesi del 2019), in parte guidato dalla più generale contrazione delle vendite dei vini spumanti, veicolati in parte significativa attraverso

il canale Horeca. I consumatori d’oltre manica rappresentano oltre il 25% del nostro export di vini spumanti e il parziale arretramento dei loro acquisti non è risultato isolato: parimenti non confortanti sono le performance degli spumanti italiani negli Stati Uniti(-5%) nel periodo gennaio-agosto di quest’anno. In termini più generali va rilevato come il dato gennaio-agosto sulle esportazioni di vino sia, seppure negativo (-3,1%), confortante rispetto alla scivolata di maggio dove era stato registrato un -24% dell’export nazionale in valore rispetto allo stesso periodo del 2019. Va poi sottolineato come ai nostri competitor non sia andata meglio.

Il vino francese, in particolare sta soffrendo decisamente di più. L’export del vino d’oltralpe in questi primi 8 mesi del 2020 è letteralmente precipitato, facendo registrare - 20% in valore, a pesare sul crollo delle vendite anche i dazi Usa del 25% che invece non hanno interessato, momentaneamente, i vini italiani ed anche ad un inedito indebolimento dei listini all’esportazione dei vini francesi, in particolare il bordeaux. Ma anche le bollicine francesi stanno attraversando momenti molto duri e anche in questo caso più dei nostri vini spumanti. L’arretramento delle esportazioni francesi di champagne è stato netto (-30% circa


LE GIACENZE DI VINO IN ITALIA Il tema delle giacenze è spesso richiamato nelle riflessioni sull’andamento del mercatodel vino. Chiaramente il vino presente nella “cantina italiana” non è solo il mero risultato del rapporto tra produzione e vendita, ma anche la sedimentazione di risultati produttivi condizionati: dall’avvio della vendemmia, dalle operazioni di cantina, dai cambiamenti climatici e dalle scelte imprenditoriali. Fatta questa premessa va rilevato come dalle rilevazioni relative agli inizi di novembre, le giacenze

di vino, pur rilevando un leggero appesantimento (+7,4%), in particolare per le produzioni di qualità, non sembrano aver raggiunto livelli preoccupanti, soprattutto se teniamo in debita considerazione l’effetto carico dovuto ai risultati produttivi straordinari della vendemmia 2018. I dati ICQRF di inizio novembre rilevano la presenza negli stabilimenti

enologici italiani di 42,3 milioni di ettolitri di vino, 16,9 milioni di mosti e oltre 14,5 ettolitri di vino nuovo ancora in fermentazione. Seppur con le dovute cautele a causa delle operazioni di cantine in corso, si rileva un aumento delle giacenze del +7,4% per i vini e del 16,9% per i VNAIF, in riduzione invece le giacenze dei mosti (-5,7%).

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in valore). Il segmento in cui si colloca il prodotto (prezzo medio di poco inferiore a 30€/litro), lo lega ancora più delle nostre bollicine, alla vitalità del canale Horeca.

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Sarà disponibile per il 2021 una superficie di 6.760 ettari (1% della superficie vitata nazionale riferita alla data del 31 luglio 2020) finalizzata al rilascio di autorizzazioni per nuovi impianti viticoli nell’ambito dell’Ocm vino. E’ stato pubblicato infatti sulla Gazzetta Ufficiale del 17 dicembre il decreto del Mipaaf relativo al rilascio di autorizzazioni per nuovi impianti. La superficie è il risultato anche delle rinunce alle autorizzazioni concesse per il 2020.

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Nuovi impianti per 6.760 ettari nel 2021


L’infezione da Covid-19 è infortunio sul lavoro Riconosciuta dall’Inail se si dimostra il contagio in occasione del lavoro

Previdenza

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’infezione da Covid-19 è stata riconosciuta infortunio sul lavoro. La notizia arriva dal Patronato Epaca, che chiarisce cosa fare per inoltrare domanda di infortunio se si è stati contagiati da Covid-19 in ambito lavorativo. Con le disposizioni introdotte la scorsa primavera in piena emergenza sanitaria dovuta alla prima ondata di contagi, l’Inail ha esteso la tutela infortunistica ai lavoratori che hanno contratto l’infezione da COVID-19 sul posto di lavoro. Viene, quindi, riconosciuto e di conseguenza indennizzato come infortunio sul lavoro il contagio da coronavirus avvenuto durante lo svolgimento dell’attività lavorativa. Per accertare il diritto all’indennizzo l’Inail ha stabilito due criteri. Il criterio della “presunzione” utilizzato prevalentemente per il riconoscimento degli infortuni del personale medico e della sanità che “presume” che l’infezione è stata contratta nell’ambiente di lavoro. Il criterio “dell’onere della prova” utilizzato per le altre categorie di lavoratori dipendenti ed autonomi, tra i quali rientrano i Coltivatori Diretti, che devono dimostrare e documentare che il contagio è avvenuto mentre svolgevano l’attività lavorativa. Gli agricoltori hanno continuato a lavorare senza interruzioni anche nel periodo di massima emergenza e di chiusura totale del Paese assicurando la produzione e la fornitura dei prodotti alimentari alla collettività. Questo li ha anche esposti al rischio di infezione tant’è che alcuni casi di contagio da coronavirus si sono registrati, in provincia, anche tra i coltivatori diretti. Una volta venuto a conoscenza dei casi, il Patronato EPACA è intervenuto per fornire l’as-

sistenza necessaria e per inoltrare le denunce di infortunio seguendo poi passo passo l’iter amministrativo e medico-legale della pratica. Grazie alla qualificata specializzazione acquisita, il Patronato Epaca della Coldiretti è in grado di fornire informazioni e consulenze e intervenire nella elaborazione ed invio delle denunce di Infortunio, delle Malattie Professionali, e delle pratiche sanitarie sia in sotto il profilo amministrativo che medico-legale”. Attraverso una meticolosa e documentata ricostruzione dei viaggi e dei contatti di lavoro avuti nei giorni precedenti il contagio, è già stato possibile, per alcuni casi, dimostrare, in sede di contenzioso medico-legale, che il contagio da COVID-19 è avvenuto in occasio-

ne di lavoro e questo ha portato, al riconoscimento dell’infortunio. E’ quindi importante, sia per la propria sicurezza sia per documentare all’Inail, in caso di presentazione della denuncia di infortunio, che l’infezione sia avvenuta in occasione di lavoro, tenere “tracciati” gli spostamenti e i contatti di lavoro conservando la documentazione di scontrini vari, documentazione di consegna prodotti, pedaggi autostradali, per evitare che una parziale o insufficiente descrizione delle attività lavorative svolte, possa dar luogo al mancato riconoscimento dell’infortunio stesso. In caso di contagio per avere tutti i chiarimenti necessari e per avere l’assistenza medico-legale si invitano gli associati a rivolgersi agli Uffici Epaca.

Patentini fitofarmaci: programmati i corsi on-line

Organizzati da Inipa Nord-Ovest per chi deve rinnovare a inizio anno Inipa Nord-Ovest segnala di aver programmato una serie di corsi di rinnovo patentino fitofarmaci in modalità on-line . Per partecipare al corso in modalità on-line è necessario avere un pc con webcam, microfono e rete internet che supporti la connessione. Si ricorda pertanto a tutti coloro che hanno

il patentino in scadenza a gennaio 2021 e/o nei primi mesi di tale anno di iscriversi ai corsi di rinnovo onde evitare di incorrere nella scadenza del patentino ed essere costretti a fare il rilascio anziché il rinnovo. Per informazioni rivolgersi Inipa Nord-Ovest –Sede di Asti 0141/380.409


Pensionati Coldiretti: “custodiamo il nostro sapere”

mia, ma proprio per questo possiamo e vogliamo essere attenti ai pericoli che minano la nostra salute e la nostra tranquillità. Dobbiamo renderci conto come, una volta tanto, siamo noi ad aver bisogno di aiuto, di un appoggio da parte delle nostre famiglie, proprio noi che solitamente diamo la nostra disponibilità per aiutare i figli e i nipoti. Purtroppo in questo periodo anche l’attività dell’Associazione ha

subito un rallentamento. Spero vivamente che presto si potrà tornare alla normalità, ritrovarci tutti insieme, magari per la “Giornata del Pensionato”, trasformando questi saluti virtuali in un grande abbraccio reale. Un pensiero particolare vada a tutti coloro che hanno subito un lutto, a chi ha dovuto subire la lontananza, la quarantena, il tragico distaccamento dai propri cari. Ricordiamoci sempre che, comunque, pandemia o non pandemia, la società ha bisogno di noi, dei nostri saperi, della nostra esperienza, della nostra storia vissuta e delle nostre sensibilità. Noi siamo il vero collante con le nuove generazioni e solo noi possiamo riuscire a rendere più lieve e agevole anche la vita dei giovani”. Un abbraccio a tutti Mario Raviola

Il professor Galli ospite del consiglio Federpensionati Piemonte Un importante momento di approfondimento sulla situazione creata dal Covid-19

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l professor Massimo Galli, ordinario di Malattie Infettive presso il Dipartimento di Scienze Biomediche e Cliniche ‘L.Sacco’ dell’Università degli Studi di Milano, è stato ospite del consiglio regionale di Federpensionati Piemonte che si è tenuto in videoconferenza e a cui hanno preso parte il presidente ed il segretario nazionale di Federpensionati Coldiretti, Giorgio Grenzi e Danilo Elia. Vista l’importanza e l’interesse che la tematica legata alla situazione Covid-19 suscita, all’evento ha partecipato anche il coordinamento Donne Impresa Coldiretti Piemonte, guidato dalla responsabile Silvia Beccaria. “Un vero onore per noi avere ospite il professor Galli – spiega Pier Luigi Cavallino presidente dell’Associazione Pensionati di Coldiretti Piemonte -. E’ stata un’occasione, infatti, per approfondire, anche attraverso i dati concreti che

ha citato, il momento che stiamo vivendo e per indagare quali possono essere le prospettive future in vista del vaccino che rappresenta, al momento, una speranza per una vera ripartenza, anche dal punto di vista economico. L’invito ad usare il buon senso è stato chiaro, proprio in vista delle prossime festività, così come quello di continuare ad utilizzare tutti i dispositivi di protezione poiché il virus ci sta ancora colpendo fortemente in questa seconda ondata. Il lavoro agricolo ci consente di vivere in spazi aperti, dove effettivamente i contagi sono ridotti al minimo, come evidenziano i dati, tanto che, appena lo 0,3% dei 66.781 casi di infortunio da Covid-19 registrate dall’ Inail in Italia, riguarda l’agricoltura, ma non possiamo abbassare la guardia”. “Momenti come questi sono di forte stimolo e confronto per i nostri movimenti – commentano Roberto

Moncalvo presidente di Coldiretti Piemonte e Bruno Rivarossa delegato confederale -. Occorre salvaguardare un settore chiave per la sicurezza e la sovranità alimentare soprattutto in un momento in cui, con l’emergenza Covid, il cibo ha dimostrato tutto il suo valore strategico per il Paese. E’ corretto, quindi, che ai nostri imprenditori vengano dati gli strumenti per comprendere al meglio la situazione dal punto di vista medico; i nostri imprenditori non si sono mai fermati per assicurarci il meglio delle produzioni agricole piemontesi, nonostante tutte le difficoltà che la pandemia ha creato, fin dal primo lockdown. Questo è stato ricordato anche dal professor Galli che ha messo in evidenza l’importanza, ancora una volta, del settore agricolo per l’intero Sistema Paese”.

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nutile negarlo, gli anziani sono le persone più colpite dalla pandemia. Purtroppo gran parte dei decessi coinvolgono la popolazione più anziana e le restrizioni isolano ancora di più una categoria che può avere bisogno di assistenza o soffrire di solitudine. Sicuramente chi vive in campagna parte da una situazione di privilegio, grazie a maggiori spazi a disposizione e minor rischi di trovarsi in assembramenti o luoghi molto frequentati. Per queste festività di fine anno, anche il presidente provinciale dell’Associazione Pensionati Coldiretti, Mario Raviola, ha voluto dedicare un pensiero e una riflessione per i nostri associati più anziani: “Voglio augurare a tutti un fine anno sereno e un inizio foriero di buoni propositi. Siamo tutti consapevoli delle difficoltà causate da questa pande-

Associaziuonismo

Gli anziani sono particolarmente toccati dalla pandemia; l’augurio del presidente Raviola


Festività senza abbracci, ma occasione per accendere nel cuore... Le riflessioni di Don Bruno Roggero, Consigliere ecclesiastico di Coldiretti Asti

Riflessioni

Benedetto pranzo di Natale!

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Carissimi, l’augurio che vi rivolgo per questo Natale è quello di un buon pranzo. Vi pare poca cosa? Vi pare una consuetudine scontata? Un adempimento imbarazzante abitato da tensioni e fastidi? Allora vi prego di soffermavi qualche minuto su questi brevi spunti. Chissà che non ve ne sia uno adatto anche per voi? Un pranzo che profuma di perdono A volte il marito o la moglie, il compagno o la compagna, i figli o i genitori possono toglierci il respiro con le loro aspettative e richieste. Ma non dobbiamo dimenticare quante volte essi ci riscaldano per il solo fatto della loro presenza, del loro accorrere in ogni necessità, di quel sorriso inatteso che ci è stato regalato. Quest’anno ci mancheranno abbracci e strette di mano, baci e carezze ma non sarà forse l’occasione per accendere nel cuore un amore più grande, un perdono più generoso, una mitezza più universale? Un pranzo per dirsi la cosa più importante Il pranzo di Natale, ci aiuti a dirci le cose importanti della vita, e ce n’è una particolarmente urgente e cioè dire: “ti voglio bene”. Gesù Bambino lo dice a noi, a nome del Padre, ma dobbiamo dircelo anche gli uni gli altri. Tra marito e moglie, tra genitori e figli, ci diciamo tante cose, a volte anche cattive, e invece evitiamo, direi per una sorta di pudore, queste parole che ci scomodano, ma che sono rigeneranti nella vita di una persona. Alcuni si tolgono la vita perché non hanno più nessuno che dica loro: “ti voglio bene”. Altri si smarriscono in uno stile relazionale acido e pettegolo perché hanno chiuso il loro cuore all’amore, altri fuggono dal prossimo non per “distanziamento da normativa antiCovid” ma per paura di aprire il loro cuore a pronunciare una parola piena di bontà e di accoglienza. Un pranzo sotto lo sguardo di Maria e Giuseppe Anche i presepi quest’anno si faranno più ridotti ed essenziali. Ma accanto alla nostra tavola non mancherà lo sguardo di due persone buone e giuste come Maria e Giuseppe che ci aiuteranno in una vita che abbiamo da inventare giorno dopo giorno, prova dopo prova. Mi piace sapere che essi trovarono i piani di Dio infinitamente superiori a loro e che, passo dopo passo, non si smarrirono, ma procedettero da pellegrini fiduciosi nella fede custodendo la vita e la crescita di Gesù in età, sapienza e grazia. Un pranzo dove non manca la gratitudine al Signore e la benedizione di Dio Fin dal 17 marzo 2013, prima domenica dopo la sua elezione, Francesco terminato l’Angelus augurò a tutti “Buona domenica e buon pranzo”. Una frase che raggiunse i cuori ed ancora oggi invita tutti a vivere nella gratitudine per i doni di Dio, anzitutto quello del cibo quotidiano. Un

modo per invitarci a riflettere, a pensare a chi non ha dove consumare un pasto caldo e fraterno, a chi è solo in letto di ospedale, a chi ha perso tutto. Un invito a ringraziare del cibo che riceviamo come “frutto della terra e del lavoro dell’uomo”. Preghiamo allora: “Signore Gesù, oggi siamo in festa perché ancora una volta possiamo celebrare la gioia di accoglierti tra di noi come un piccolo che ha bisogno della nostra cura e della nostra tenerezza. Possa il nostro cuore diventare sempre più tenero e accogliente verso tutti. Oggi, benedici il nostro pasto, tutti coloro che lo hanno preparato e aiutaci a condividere con i poveri del mondo. Vieni Emmanuele, Dio con noi!” Un pranzo ricco di doni Non solo le pietanze della squisita cucina delle nostre tradizioni accompagnata da vini eccellenti possono rendere unico il pranzo! Ci sono altri preziosi doni che possiamo regalarci … Ad esempio: mettiamo un segnaposto personalizzato, scriviamo una poesia, una dedica a chi tutto l’anno cucina per la famiglia, un fiore o un grazie speciale a chi cura la casa senza mai farlo pesare. E se nella nostra famiglia c’è una collaboratrice domestica a tempo pieno, cioè una persona che per servire noi e i nostri anziani o ammalati, sarà lontana dai propri cari, ricordiamocene in modo speciale! Un pranzo che non dimentica i poveri Nei nostri presepi siamo soliti mettere tante statuine simboliche. Non mancheranno quelle di mendicanti, quelle di coloro che hanno perso casa, lavoro e dignità, e coloro che hanno poche cose da offrire o addirittura le mani vuote. Anche loro staranno accanto a Gesù Bambino a pieno titolo e pure loro aspetteranno un conforto a Natale. Ce ne sono accanto a noi, nel nostro vicinato e ce ne sono che non conosciamo. Per questo Avvento/Natale la Caritas diocesana ha proposto una campagna di raccolta fondi dal titolo “Ha ricolmato di beni gli affamati” (Luca 1,53). Possiamo aderire tramite le Caritas parrocchiali o quella diocesana e far pervenire un aiuto per le famiglie impoverite a causa della pandemia che potrà essere convertito in cibo, spese sanitarie, scolastiche o emergenze abitative. Un pranzo senza spreco, cioè senza furto “Il cibo che si butta via è come se fosse rubato dalla mensa di chi è povero. I nostri nonni erano molto attenti a non gettare nulla del cibo preparato, davano il giusto valore alle cose, che va ben al di là di quello economico”. (Francesco, 5 giugno 2013). La lotta allo spreco inizia dall’educazione in famiglia. I nostri anziani, per favore, ce lo ricordino! don Bruno Roggero


Malattia professionale: ecco come ottenere l’indennizzo Inail

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Può essere richiesto l’indennizzo entro 4 anni dall’abbandono della lavorazione che ha dato origine alla malattia. TENDINITI Sono malattie professionali tabellate le tendiniti della spalla, del gomito, del polso e della mano se coloro che ne risultano affetti svolgono lavorazioni, in modo non occasionale, che comportano movimenti ripetuti, posture incongrue ed impegno di forza: sono patologie frequenti, ad esempio, fra coloro che svolgono la raccolta di frutti pendenti, la cerni-

ta di frutta e verdura o la sessatura del pollame. Può essere richiesto l’indennizzo entro 1 anno dall’abbandono della lavorazione che ha dato origine alla malattia. PATOLOGIE DEL GINOCCHIO Le borsiti per chi svolge o ha svolto lavorazioni con appoggio prolungato del ginocchio e le meniscopatie degenerative o le tendinopatie del quadricipite per chi svolge o ha svolto lavorazioni con movimenti ripetuti del ginocchio o mantenimento di posture incongrue sono state inserite tra le malattie professionali tabellate: sono patologie frequenti, ad esempio, fra coloro che svolgono la semina o raccolta di frutti od ortaggi a terra, viticoltori ed in genere coloro che sono costretti all’utilizzo prolungato della gamba come punto di appoggio per far leva su attrezzi di lavoro. Può essere richiesto l’indennizzo entro 2 anni dall’abbandono della lavorazione che ha dato origine alla malattia. Per ogni ulteriore informazione o chiarimento in merito, gli interessati possono rivolgersi al Patronato Epaca di Coldiretti Asti dove il personale qualificato saprà fornire le corrette indicazioni del caso, Tel. 0141 380 400.

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EPACA COLDIRETTI ASTI I RECAPITI Ufficio Provinciale: Tel. 0141 380404/432 - email: epaca.at@coldiretti.it - rosanna.porcellana@coldiretti.it - paola.porcellana@coldiretti.it Zona di Asti: Tel. 0141.380.432 - fabrizio.marchisio@coldiretti.it Zona di Canelli: Tel. 0141.823.590 - miriam.ribaldone@coldiretti.it Zona di Castelnuovo Don Bosco: Tel. 011.9876.863 - franca.benedicenti@coldiretti.it Zona di Moncalvo: Tel. 0141.916100 - silvia.boccardo@coldiretti.it Zona di Nizza Monferrato: Tel. 0141.721.117 - giuseppina.arnaldo@ coldiretti.it - patrizia.barbero@coldiretti.it Zona di San Damiano: Tel. 0141.971.000 - martina.capra@coldiretti.it Zona di Vesime: Tel. 0144.859.801 - beatrice.bodrito@coldiretti.it Zona di Villanova: Tel. 0141.946.639 - marika.altomonte@coldiretti.it

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er diverse attività lavorative, come ad esempio quella dell’agricoltore, sono purtroppo ricorrenti alcune malattie professionali che col passare del tempo diventano debilitanti. Per questo motivo è possibile effettuare una richiesta di indennizzo all’INAIL. Presso gli uffici di Coldiretti Asti, eventualmente anche attraverso una consulenza medica completamente gratuita, è possibile effettuare una valutazione dell’eventuale indennizzo spettante. Come prima azione per vedersi riconoscere l’indennizzo occorre comunque verificare se la propria malattia è inserita nell’apposita tabella dell’Inail che proprio recentemente è stata ampliata. Le elenchiamo di seguito: TUNNEL CARPALE La sindrome del tunnel carpale viene riconosciuta come malattia professionale nei confronti di coloro che sono impegnati in lavorazioni, svolte in modo non occasionale, che comportano movimenti ripetuti, mantenimento di posture incongrue e impegno di forza: è il caso, ad esempio, di coloro che sono impegnati nella potatura ovvero coloro che svolgono l’attività di mungitura senza l’ausilio di mezzi tecnici. Può essere richiesto l’indennizzo entro 2 anni dall’abbandono della lavorazione che ha dato origine alla malattia. DIMINUZIONE DELLA CAPACITA’ UDITIVA I lavoratori che sono affetti da ipoacusia percettiva bilaterale simmetrica per essere stati esposti a lavorazioni rumorose nell’industria, nei trasporti o in agricoltura hanno diritto alla richiesta di indennizzo per il riconoscimento della malattia professionale: a titolo esemplificativo, in ambito agricolo, è una patologia che colpisce frequentemente i trattoristi o coloro che, comunque, utilizzano in modo frequente macchinari piuttosto rumorosi.

Previdenza

Consulenza gratuita per tutti i lavoratori agli uffici Epaca di Coldiretti Asti


RUBRICA COLTIVA LA SALUTE REDATTA DA C.D.C.

Come nascono le intolleranze alimentari Il cibo innesca anticorpi e una reazione immunitaria; sovente è ereditaria

Sanità

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a maggior parte delle persone possono mangiare senza problemi una grande varietà di cibi. Invece, per una piccola percentuale di individui, determinati alimenti o componenti alimentari possono provocare reazioni negative: da una leggera eruzione cutanea ad una risposta allergica di grave entità. Le reazioni negative agli alimenti possono essere causate da allergia alimentare o intolleranza alimentare. La reazione negativa al cibo è spesso erroneamente definita allergia alimentare, mentre in molti casi è provocata da altre cause come un’intossicazione alimentare di tipo microbico, un’avversione psicologica al cibo o un’intolleranza ad un determinato ingrediente di un alimento. L’allergia alimentare è una forma specifica di intolleranza ad alimenti o a componenti alimentari che attiva il sistema immunitario. Un allergene (proteina presente nell’alimento a rischio che nella maggioranza delle persone è del tutto innocua) innesca una catena di reazioni del

sistema immunitario, tra cui la produzione di anticorpi. Gli anticorpi determinano il rilascio di sostanze chimiche organiche, come l’istamina, che provocano vari sintomi: prurito, naso che cola, tosse o affanno. Le allergie agli alimenti o ai componenti alimentari sono spesso ereditarie e vengono in genere diagnosticate nei primi anni di vita. L’intolleranza alimentare, che coinvolge il metabolismo, ma non il sistema immunitario, è una reazione

anomala dell’organismo mediata dalle immunoglobuline di tipo IGG che si manifesta nel momento in cui sono assunti determinati cibi, ovvero è una patologia causata da una assimilazione non corretta del cibo. Per accertare eventuali intolleranze, si può effettuare il Test delle Intolleranze Alimentari, che consiste in un semplice prelievo di sangue con cui si saggiano diverse tipologie di alimenti.

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COLTIVA LA TUA SALUTE

Da oltre dieci anni, l’accordo tra Coldiretti-Epaca e C.D.C. permette di far crescere il valore della prevenzione e della sicurezza nella cultura dell’impresa agricola ed unire la tutela dell’imprenditore, dei suoi familiari e degli ospiti della sua azienda con l’idea di una nuova agricoltura multifunzionale territorialmente sostenibile. C.D.C. rappresenta una delle realtà sanitarie più significative e dinamiche del Piemonte, con un’attività diagnostica completa presso sedi dislocate in modo capillare su tutto il territorio regionale: a Torino, Biella, Cuneo, Novara, Vercelli e Verbania. Grazie a tale collaborazione, i soci Coldiretti-Epaca possono accedere privatamente a tutte le prestazioni con tariffario agevolato esibendo la Tessera Associativa Coldiretti/Epaca, oppure tramite il SSN presentando la richiesta del medico curante. Inoltre presso gli uffici provinciali o zonali Coldiretti-Epaca possono prenotare visite mediche specialistiche e prestazioni diagnostiche presso tutti i centri C.D.C. e con assoluto rispetto della privacy, il socio, tramite il PIN ricevuto in accettazione, può richiedere la stampa del proprio referto online. Periodicamente, tramite questa rubrica, vi informeremo su temi di interesse generale legati alla prevenzione ed alla cura di patologie tipiche del mondo agricolo. C.DC.: ASTI, C.so Galileo Ferraris, 4/a - EPACA: ASTI, C.so F. Cavallotti, 41, tel 0141.380.400 - CANELLI, Via Cassinasco, 11/13 - CASTELNUOVO D.B., V.le Europa, 12/B - MONCALVO, P.zza Carlo Alberto, 25 - MONTIGLIO M.TO, Via Padre Carpignano, 3 - NIZZA M.TO, C.so Acqui, 42/44 - S. DAMIANO D’ASTI, Via Roma, 23 - VESIME, P.zza V. Emanuele II, 3 - VILLANOVA D’ASTI, Via O. Blandino, 19


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Accessibilità uffici Coldiretti Asti solo su appuntamento Nel rispetto dei provvedimenti governati e dei DPCM 3/11 e 11/3/2020 gli uffici di Coldiretti Asti sono accessibili al pubblico soltanto previo appuntamento e in caso di comprovata necessità. Per accedere agli uffici è necessario sottoporsi alla rilevazione della temperatura corporea e comunicare i propri dati personali comprensivi di recapito telefonico. Per qualsiasi esigenza si possono contattare telefonicamente o tramite email i vari uffici. RECAPITI Sede Provinciale
C.so F. Cavallotti, 41 - Tel. 0141.380.400 - segr.dir.at@coldiretti.it Zona di Asti: C.so F. Cavallotti, 31/A - Tel. 0141.380.423 - bruno.mirano@coldiretti.it Zona di Canelli: V. Cassinasco, 11/13 - Tel. 0141.823.590 - sara.mazzolo@coldiretti.it Zona di Castelnuovo Don Bosco: V.le Europa, 12/B - Tel. 011.9876.863 - daniele. dimatteo@coldiretti.it Zona di Moncalvo: P.zza C. Alberto, 25 - Tel. 0141.916100 - daniele.longo@coldiretti.it Zona di Nizza Monferrato: C.so Acqui, 42/44 - Tel. 0141.721.117 - giorgio.nervi@coldiretti.it Zona di San Damiano: V. Roma, 23 - Tel. 0141.971.000 - carlo.torchio@coldiretti.it Zona di Vesime: P.zza Vittorio Emanuele II, 3 - Tel. 0144.859.801 - giorgio.bodrito@ coldiretti.it • Aperto al pubblico anche al sabato dalle ore 8,30 alle 12,00 
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