Il Notiziario Agricolo n. 01 - 2020

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Spedizione in abbonamento postale -45% Poste Italiane Spa – Spedizione in A.P. D.L. 353/03 (Conv. 27/02/04 L. 46) Art. 1 comma 1, DCB Asti. Numero 1 Anno 2020 - In caso di mancato recapito rinviare all'Ufficio P.T. 14100 Asti CPO detentore del conto, per la restituzione al mittente che si impegna a pagare il relativo importo

Anno

69° Periodico della Federazione Provinciale COLDIRETTI

numero

ASTI

COLDIRETTI

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GENNAIO 2020



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ncora una volta Coldiretti si presenta come l’unica organizzazione di riferimento per ogni azione politica riguardante il settore primario. Ne abbiamo avuto conferma anche all’inaugurazione della Fieragricola di Verona dove abbiamo sollecitato azioni decise per il contenimento degli insetti nocivi, a cominciare della famigerata cimice asiatica che tanti danni sta arrecando alle nostre colture. Ogni discorso portato sul palco in quel di Verona dai rappresentanti delle istituzioni, evidentemente anche per merito della massiccia adesione all’iniziativa, era incentrato alla fattiva colla-

Marco Reggio, Presidente Coldiretti Asti

borazione con Coldiretti. Prontamente, la nostra organizzazione ha quindi presentato un Piano di intervento nazionale che prevede aiuti straordinari alle imprese, azioni di contenimento dell’insetto (anche con un programma coordinato di trattamenti fitosanitari e sperimenta-

zioni su insetti antagonisti), oltre a misure per la difesa del settore ortofrutticolo Made in Italy con un sistema straordinario di verifica sulle importazioni. Impegni precisi, anche nel chiedere al Governo il via libera alla vespa samurai nemica naturale della cimice, sono stati assunti dal ministro delle Politiche agricole e forestali, Teresa Bellanova. Ora ci attendiamo azioni concrete, soprattutto per quanto riguarda il sostegno economico per colmare i danni arrecati, anche perchè ci vorranno anni prima che la lotta sia efficace. Marco Reggio, Presidente Coldiretti Asti

Editoriali

Un Piano di intervento nazionale contro la cimice

I vignaioli confidano nella “tolleranza zero” contro le frodi

Diego Furia, Direttore Coldiretti Asti

all’estero. Non dimentichiamo come la nostra regione sia l’unica ad aver intrapreso da venticinque anni la strada dell’alta qualità dei vini, rinunciando ai cosiddetti vini da tavola e addirittura alle indicazioni geografiche per puntare tutto sulle denominazione di origine controllate Doc e Docg. Dobbiamo quindi ringraziare le

forze dell’ordine per aver individuato questa presunta organizzazione che per altro ha lambito anche l’Astigiano dove parrebbe essere destinata parte del vino in questione. Si tratta pertanto di un atto di giustizia nei confronti di un settore economicamente molto rilevante che per quanto ci riguarda coinvolge 1.500 aziende agricole viticole, di cui oltre 500 cantine, nostre associate in provincia di Asti. Se poi si calcola l’indotto, tutti possono immaginare la rilevanza di azioni fraudolente di questo genere: chi non sta alle regole non solo inganna il consumatore ma arreca un danno anche a tutti gli altri operatori del settore. Diego Furia, Direttore Coldiretti Asti

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n’indagine della Guardia di Finanza denominata operazione “Dionisio – Vino adulterato e frode fiscale” attuata insieme all’Arma dei Carabinieri di Pavia, ha fatto emergere l’ennesima frode in commercio nel settore vinicolo, in questo caso perpetrata da una nota cantina dell’Oltrepò Pavese. E’ da diverso tempo che Coldiretti denuncia talvolta il basso valore del prodotto rispetto al lavoro che sta dietro a una bottiglia di vino. Queste indagini confermano che non sempre i prezzi “civetta” sarebbero giustificati. Occorre insistere sulla strada della “tolleranza zero” nei confronti di episodi che causano un danno economico e di immagine gravissimo anche

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Riflessioni

GENNAIO E OLTRE... IL TEMPO DEL RIPOSO

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ari amici, mi rivolgo a voi all’inizio di questo 2020 con un pensiero sul riposo. Trascorse le festività natalizie, ci ritroviamo davanti centinaia di giorni tutti da compiere con il lavoro delle nostri mani, con lo sforzo del pensiero e dell’aggiornamento e con la sagacia di chi non si arrende. Così è il mondo dei campi. Ma su tutti noi veglia il buon Dio che da quando ha creato il cielo e la terra vi ha pure inserito un ritmo che tocca l’uomo, la terra, gli animali e la creazione tutta: è il tempo del riposo. Lavoro e riposo sono una alternanza che nasce dalla sapienza di Dio e che l’autore sacro codifica già nel racconto della creazione. Il Compendio della Dottrina Sociale della Chiesa riassume l’insegnamento biblico con queste parole: Il riposo festivo è un diritto. Dio «cessò nel settimo giorno da ogni suo lavoro » (Gen 2,2): anche gli uomini, creati a Sua immagine, devono godere di sufficiente riposo e tempo libero che permetta loro di curare la vita familiare, culturale, sociale e religiosa. A ciò contribuisce l’istituzione del giorno del Signore. I credenti, durante la domenica e negli altri giorni festivi di precetto, devono astenersi da «lavori o attività che impediscano il culto dovuto a Dio, la letizia propria del giorno del Signore, la pratica delle opere di misericordia e la necessaria distensione della mente e del corpo». Necessità familiari o esigenze di utilità sociale possono legittimamente esentare dal riposo domenicale, ma non devono

creare abitudini pregiudizievoli per la religione, la vita di famiglia e la salute. (n. 284). Il riposo quindi non è perdita di tempo, ma una eminente “attività” corporale, psicologica e spirituale. Solo l’uomo divenuto un robot non lo concepisce e nello stesso tempo oltre al logoramento fisico smarrisce la propria anima: il senso della propria vita, del proprio lavoro, dei propri affetti, ecc. Il riposo inoltre, come ci insegna una sana ecologia, è spazio per un uso senza sfruttamento e distruzione della terra. Un terreno a riposo non è perso, ma produce nonostante non sia coltivato. Produce perché può rinnovarsi e arricchirsi nuovamente. Così il riposo del lavoratore è certamente un diritto, ma pure un dovere. Tutti sappiamo che un arco troppo teso non scocca più alcuna freccia e così accade anche alla persona umana quando ha perduto i tempi per ritrovare le sue energie interiori. La sapienza contadina ci regalava un tempo le serate nella stalla riscaldati dagli animali e cementate dall’amicizia del cortile e dalla preghiera comune. Oggi forse è meno facile, ma non dobbiamo rinunciare ai tempi di un riposo creativo, credente, fraterno e solidale. Ed è ciò che vi propongo per il nuovo anno con quattro auguri. Possiate vivere spesso… 1. Un riposo creativo: trovate il tempo di visitare e rimanere in preghiera presso un Santuario, una camminata in serenità. Ci

sono vecchi libri, forse sciupati in qualche armadio che hanno ancora tanto da insegnare. Ci sono luoghi che parlano all’anima e riscaldano il cuore. Vi riposerete di più facendo cose belle. 2. Un riposo credente: trovate il tempo per il Giorno del Signore, per una domenica che sia diversa dagli altri giorni perché più ricca di amore e di fede. Con Lui nel cuore ogni gioia prende un sapore più grande ed ogni pena pesa di meno perché non siete soli a portarla. 3. Un riposo fraterno: ritrovatevi in famiglia attorno alla tavola senza frastuoni di Tv e cellulari per dire grazie del cibo a chi lo ha donato e a chi lo ha preparato; ritrovate il divano come spazio per conversare senza fretta e per accogliere chi viene senza fretta e formalità; ritrovate il campanello del vicinato non solo per le emergenze, ma per uno stile di prossimità fatto di delicatezza, di piccole attenzioni e di mutuo aiuto. 4. Un riposo solidale: trovate il tempo di visitare anziani ed ammalati, amici un po’ dimenticati o persone nuove che ancora non si sono ben inserite e integrate nel paese. Ogni “benvenuto” ed ogni gesto di accoglienza sarà una grande semina per il futuro! Buon 2020! don Bruno Roggero, Consigliere Ecclesiastico Coldiretti Asti


I vertici di Coldiretti Asti incontrano la base associativa Previsti 8 incontri a: Asti, Nizza Monferrato, Canelli, Moncalvo,Villanova,Vesime, San Damiano, Cortanze

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Incontri territoriali

L’incontro territoriale di Asti dello scorso anno

5 Da sinistra Diego Furia e Marco Reggio, rispettivamente direttore e presidente Coldiretti Asti

Amica”. Anche il direttore di Coldiretti Asti, Diego Furia, sottolinea la funzione sociale di un’organizzazione punto di riferimento dell’intero sistema economico territoriale: “Rappresentiamo il 75% delle imprese agricole astigiane e questo, recentemente, si è anche tradotto in una nuova forma di rappresentanza in cui Coldiretti è sempre più sindacato imprenditoriale di filiera. Insieme alle aziende artigiane e industriali d’eccellenza, si sta costruendo una sorta di alleanza per la realizzazione di accordi economici e impegni concreti finalizzati ad assicurare la massima valorizzazione della produzione agricola, anche attraverso la stipula di contratti di filiera sostitutivi dell’ormai superata stagione

Secondo Rabbione, vice direttore Coldiretti Asti

Franco Luigi, vice direttore Coldiretti Asti

della sterile interprofessione”. Ovviamente gli incontri territoriali saranno l’occasione per affrontare le principali tematiche attraversate attualmente dal settore primario. “Affronteremo,

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nche quest’anno alla fine avremo la partecipazione di migliaia di agricoltori agli incontri territoriali organizzati da Coldiretti Asti. Sono otto riunioni nelle principali zone agricole dell’Astigiano, che si completeranno nell’arco di un mese. Martedì 18 febbraio, con Asti il primo incontro proseguendo poi nello stesso mese di febbraio con Nizza Monferrato, Canelli, Moncalvo, e concludere ad inizio marzo con gli associati Coldiretti delle zone di riferimento di Villanova, Vesime, San Damiano d’Asti e Cortanze (quest’ultimo incontro è per gli associati delle zone di Montechiaro, Castelnuovo don Bosco e Montiglio Monferrato). Con quasi 16 mila associati (per la precisione 15.774), Coldiretti Asti è la più grande forza sociale del territorio e l’organizzazione maggiormente rappresentativa di tutte le categorie economiche. Questa forte rappresentanza è sicuramente il frutto di un continuo contatto con la sua base associativa, con persone che ogni giorno hanno nuove necessità e chiedono sempre nuove azioni a loro tutela. Ed è anche per cogliere queste esigenze che, ogni anno, Coldiretti propone questa serie di incontri territoriali. “Per noi – sottolinea Marco Reggio, presidente provinciale Coldiretti, che prenderà parte a tutti gli incontri – avere una rappresentanza così ampia è un onore, ma anche un onere che dobbiamo e vogliamo soddisfare a favore degli associati e di tutte le popolazioni rurali”. Queste consultazioni sono una sorta di stati generali e definiranno la linea sindacale dell’organizzazione. A cominciare dal progetto “Una filiera agricola tutta italiana”, un vero e proprio “must” da quando nell’Astigiano è emersa tutta l’efficacia delle azioni economiche dei progetti “Nocciole” e “Barbera


Incontri territoriali

cedirettori Luigi Franco e Secondo Rabbione, il capo servizio fiscale e tributario Gianni Cico, il responsabile dell’assistenza tecnica Antonio Bagnulo, il responsabile Pac Pierpaolo Morino, la responsabile Epaca Rosanna Porcellana, la responsabile dell’ufficio paghe e salariati Liliana Pipia, e naturalmente i segretari delle varie zone. “Il nostro obbiettivo – conclude il Presidente Reggio – è che tutti si possano sentire rappresentati e partecipi dei nostri progetti e che possano emergere così ulteriori e nuove opportunità di sviluppo e consolidamento delle imprese agricole e quindi di tutta l’economia dell’Astigiano”. Tutti gli incontri territoriali si terranno in orario serale, a partire dalle ore 20,30, secondo il seguente calendario: ASTI Martedì 18 febbraio, c/o ufficio

Coldiretti Asti C.so F. Cavallotti 41 NIZZA MONFERRATO Giovedì 20 febbraio, c/o Ufficio Coldiretti Nizza M.to C.so Acqui 42/44 CANELLI Martedì 25 febbraio, c/o Ufficio Coldiretti Canelli Via Cassinasco 11/13 MONCALVO Giovedì 27 febbraio, c/o Salone Pro Loco Via Testafochi 14 VILLANOVA Martedì 3 marzo, c/o Ufficio Coldiretti Villanova Via O. Blandino 19 VESIME – Valle Bormida Giovedì 5 marzo, c/o Museo della Pietra P.zza Damaso Gallese SAN DAMIANO D’ASTI Martedì 10 marzo, c/o Foro Boario P.zza 1275 CORTANZE per le zone di Castelnuovo D.B. - Montiglio M. - Montechiaro Martedì 17 marzo, c/o Salone ex Oratorio Pininfarina – Cortanze – Piazza Vittorio Veneto 1 Periodico Ufficiale di Coldiretti Asti

Direzione, Redazione, Amministrazione: 14100 ASTI Corso Felice Cavallotti, 41 Tel. 0141.380.400 - Fax 0141.355.138 e-mail: stefano.zunino@coldiretti.it www.coldiretti.it Anno 69° numero 1 - Gennaio 2020 Stampa Artigrafiche M.A.R. Reg. Trib. di Asti n.44 del 20-04-1950

Direttore Resp.: Diego Furia Vice Direttore: Stefano Zunino Pubblicità: Impresa Verde Asti srl Tel. 0141.380.400 Tel. 335.471017 Abbonamento annuale: Euro 10,00

Questo periodico è associato all’Unione Stampa Periodica Italiana

c • Terre no Do A a n g ferrato Ne lfi er n o u M bb lb io

oc iolo D ebb c i N lo Do

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direttamente con i nostri associati – rileva Furia – le problematiche che maggiormente attanagliano il settore. Lo faremo in modo propositivo, cercando di di dare certezze a chi è impegnato nei vari settori produttivi agricoli, non solo corilicoltura e viticoltura ed enologia, ma anche cerealicoltura, orticoltura, allevamento ecc...”. “Faremo anche tesoro – evidenzia Reggio - delle indicazioni emerse dal Forum Coldiretti dell’Economia Agroalimentare dell’Astigiano, tenutosi nel novembre scorso, che anche per quest’anno ha aperto nuove strade da percorrere lungo la valorizzazione del territorio del Monferrato e della Langa dell’Astigiano”. Dagli otto incontri emergeranno anche gli ultimi sviluppi sulla Politica Agricola Comunitaria e i Piani di Sviluppo Rurale. Saranno esposte tutte le novità fiscali introdotte dai recenti provvedimenti governativi, comprese le novità previdenziali a partire da tutte le possibilità per andare quest’anno in pensione. Saranno affrontate le principali problematiche tecniche legate alle varie colture, a cominciare dalle lotte per contrastare la flavescenza dorata della vite e gli insetti nocivi come la cimice. Gli incontri saranno coordinati dal direttore provinciale che ha chiamato i vari responsabili della struttura a relazionare sulle varie tematiche: i vi-

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Sensazioni olfattive, Sensazioni olfattive, sentori di... Sentori di...

Questo mese apprezziamo queste sensazioni - CSVP 0141 982475

Viola e geranio Frutta rossa matura e ciliegia Bacche, lampone fragolina di bosco Frutta essiccata, confettura di fragole, lamponi e prugne Spezie, liquirizia, pepe e cannella Fenolici di boisè e di fumè


Cimice: calamità, ci vuole subito un Piano straordinario di lotta Massiccia partecipazione alla manifestazione organizzata da Coldiretti alla Fieragricola di Verona

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Manifestazione

Astigiani a Verona per la manifestazione per la lotta alla cimice asiatica

7 Per la Regione Piemonte è intervenuto l’assessore all’Ambiente Matteo Marnati

ne con una perdita stimata di oltre mezzo milione di giornate di lavoro nel corso del 2019 secondo elaborazioni Coldiretti su dati “Cso”. Considerata la gravità della situazione è indispensabile aprire il confronto anche con le istituzioni europee coinvolgen-

Intervista Tg5 al Presidente Prandini: la manifestazione ha avuto una forte eco mediatica

Chieste misure di prevenzione e di intervento, con l’avvio di un’apposita task force

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iecimila agricoltori della Coldiretti, con i trattori provenienti dalle diverse regioni, sono scesi in piazza per fermare la strage senza precedenti provocata nelle campagne dall’arrivo di specie aliene. La manifestazione si è tenuta a Verona all’inaugurazione della Fieragricola, con una nutrita delegazione proveniente dall’Astigiano con più pullman e capeggiata dal presidente provinciale Marco Reggio. Sul palco i presidenti delle Regioni più colpite come Luca Zaia del Veneto e Stefano Bonaccini dell’Emilia, degli assessori regionali e del Ministro delle Politiche Agricole Teresa Bellanova saliti sul palco della manifestazione insieme al presidente della Coldiretti Ettore Prandini. Con il cambiamento climatico sotto accusa è il sistema di controllo dell’Unione Europea con frontiere colabrodo che secondo la Coldiretti ha lasciato passare materiale vegetale infetto e parassiti vari. Una politica europea troppo permissiva che consente l’ingresso di prodotti agroalimentari e florovivaistici nell’Ue senza che siano applicate le cautele e le quarantene che devono invece superare i prodotti nazionali quando vengono esportati con estenuanti negoziati e dossier che durano anni. L‘ultima sbarcata in Italia è la cimice asiatica, l’insetto killer dei raccolti arrivato dalla Cina, ha devastato i campi e i frutteti di 48mila aziende in Italia con un danno che supera i 740 milioni di euro a livello nazionale, secondo le stime della Coldiretti che ha mostrato i danni provocati a pere, mele, pesche e nettarine, kiwi, ciliegio e piccoli frutti, albicocche, susine, nocciole, olive, soia, mais e ortaggi. L’impatto è pesante anche sull’occupazio-


Manifestazione numero 1 - 2020

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do l’Ue sia per quanto riguarda gli aiuti alle imprese danneggiate che i controlli alle frontiere comunitarie, necessari per contrastare l’arrivo di altri insetti dannosi e l’import di frutta e ortaggi trattati con antiparassitari vietati in Italia. “Per contrastare la cimice asiatica, in un anno segnato da un inverno particolarmente caldo che ne favorisce la sopravvivenza – dichiara Marco Reggio, presidente Coldiretti Asti –, serve un Piano di intervento nazionale che preveda aiuti straordinari alle imprese, azioni di contenimento dell’insetto anche con un programma coordinato di trattamenti fitosanitari e sperimentazioni su insetti antagonisti, oltre a misure per la difesa del settore ortofrutticolo con un sistema straordinario di verifica sulle importazioni. Ci vuole, dunque, un rapido cambio di passo nelle misure di prevenzione e di intervento, sia a livello comunitario sia nazionale, con l’avvio di un’apposita task force”. Coldiretti Asti ha chiesto al Prefetto un tavolo di lavoro cui affidare l’individuazione delle iniziative “anti-cimice”, sottoponendogli il Piano straordinario predisposto da Coldiretti nazionale, e ha chiesto a tutti i Comuni della provincia di approvare una delibera che impegni ciascuna Amministrazione ad intraprendere le iniziative previste nel Piano. Decine i Comuni che hanno già risposto positivamente all’iniziativa. A livello nazionale, nonostante gli importanti sforzi fatti per integrare il Fondo di solidarietà nazionale con 80 milioni di euro della Legge di Bilancio 2020 è necessario adeguare le risorse ai danni che si sono verificati con un piano pluriannuale per sostenere le imprese agricole. Per questo Coldiretti chiede di rendere sistematico l’intervento del Fondo e un Commissario unico che coordini gli interventi con un tavolo di regia tra i Ministeri

di Agricoltura, Sanità, Ambiente, Rapporti UE e le Regioni maggiormente coinvolte, tra cui il Piemonte, dove i danni ammontano a 180 milioni di euro per un totale di 13.500 imprese coinvolte. “Nelle zone più colpite – sottolinea Reggio – è necessaria la dichiarazione dello stato di calamità

e la delimitazione delle aree danneggiate con sostegni alle imprese agricole mediante moratoria sulle rate dei mutui, sospensione del pagamento degli oneri contributivi, indennizzi a fondo perduto per i danni subìti e le perdite di reddito e lo sviluppo di fondi di intervento mutualistici”.

“Ringraziamento”: c’erano i vini F.lli Ponte Anche la cantina di San Damiano ha presentato il suo Terre Alfieri

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Sul numero di novembre de “Il Notiziario Agricolo”, a causa di un refuso, nell’elenco dei vini “Terre Alfieri Doc Arneis” partecipanti alla Giornata Provinciale del Ringraziamento svoltasi a San Damiano d’Asti, non è apparsa la Cantina dei “Fratelli Ponte”. Rettifichiamo quindi l’elenco aggiungendo anche un’immagine dei vigneti, circa 30 ettari, principalmente ubicati in frazione Gorzano, gestiti dai fratelli Massimo, Ivan e Renato Ponte. VINI TERRE ALFIERI DOC ARNEIS PRESENTI AL “RINGRAZIAMENTO” CISTERNA D’ASTI “Bailu” di Cauda Giuseppe Fratelli Novara Cantine Povero Pescaja Tenuta La Pergola Vincenzo Bossotti Az. Vitivinicola Mo

SAN DAMIANO Az. Agr. Torchio Franco Giacinto Fratelli Ponte Tenuta Carlin de Paolo Cantina Terre dei Santi Az. Agr. Rossanino Az. Agr. Gallo Angelo


Un grandissimo grazie a Pierluigi Musso

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on il 1° gennaio, il responsabile dell’Ufficio Fiscale e Tributario di Coldiretti Asti, Pierluigi Musso, ha raggiunto la meritata pensione. Praticamente, Pier, ha passato in Coldiretti l’intero percorso lavorativo, vivendo in prima persona oltre trent’anni di storia della Federazione. Possiamo dire che, proprio grazie a professionalità come quella di Musso, la Federazione di Asti abbia vissuto anni di importante crescita, facendo leva su consulenze sempre più specialistiche. Pierluigi, dalla storica sede di viale alla Vittoria, ha acquisito la sua esperienza svolgendo all’inizio più mansioni, passando poi alla responsabilità dell’ufficio di Zona, prima segretario a Castelnuovo don Bosco e poi a Nizza Monferrato. Le sue capacità sono poi tornate buone per la sede provinciale, quando occorreva ridisegnare l’offerta dei ser-

vizi agli associati imperniati proprio sul ruolo del responsabile del Servizio Fiscale e Tributario e coordinatore dell’attività della società di servizi Impresa Verde Asti Srl. Oltre alle indubbie competenze professionali, Pierluigi Musso lascia in eredità a Impresa Verde e a tutta la Federazione un grande esempio di

disponibilità al sacrificio e una forte predisposizione sindacale al servizio degli agricoltori, vero motore del rapporto fra la classe funzionariale con quella dirigenziale, e quindi con tutti gli associati a Coldiretti Asti. Tutti i colleghi, con il presidente e il direttore, hanno voluto rendere omaggio al traguardo raggiunto da Pierluigi con una caloroso saluto presso la sede provinciale e il taglio di una torta con in rilievo i modelli di dichiarazione dei redditi. Sicuramente sono stati i “Modelli” più dolci fra i tantissimi che ha visto nella sua lunga carriera. Anche la redazione de “Il Notiziario Agricolo”, di cui Pierluigi Musso è stato una colonna per molti anni, si unisce in un caloroso abbraccio. Così come viene accolto con un grande in bocca al lupo il collega Gianni Cico che è stato chiamato a reggere la responsabilità dell’ufficio fiscale e tributario.

Federazione

È andato in pensione il responsabile dell’Ufficio Fiscale e Tributario

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Allerta di massima pericolosità per gli incendi

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a Regione Piemonte, con apposito provvedimento, ha dichiarato lo stato di massima pericolosità per gli incendi boschivi a decorrere da giovedì 06 febbraio. Tale condizione determina quanto segue: - il divieto assoluto di abbruciamento residui vegetali su tutto il territorio regionale (attività rispetto alla quale vige il divieto strutturale di cui all’art. 10, comma 2, della L.r. n. 15/2018 fino al 31 marzo 2020); - il divieto, entro una distanza di cento metri dai terreni boscati, arbustivi e pascolivi, di porre in essere azioni che, anche solo potenzialmente,

potrebbero determinare l’innesco di incendio, quali: accendere fuochi, accendere fuochi pirotecnici, far brillare mine, usare apparecchi a fiamma o elettrici per tagliare metalli, usare apparati o apparecchiature

che producano faville o brace, fumare, disperdere mozziconi o fiammiferi accesi, lasciare veicoli a motore incustoditi a contatto con materiale vegetale combustibile o compiere ogni altra operazione che possa creare comunque pericolo mediato o immediato di incendio; - Il divieto di generazione di fiamma libera non controllabile nel tempo e nello spazio. Si rammenta come le violazioni dei divieti e l’inosservanza delle prescrizioni comportino l’applicazione di sanzioni amministrative da un minimo di euro 200 a un massimo di euro 2.000, oltre alle sanzioni penali.

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Divieto assoluto di abbruciamenti vegetali, attenzione alle sanzioni


Il Ministero riconosce la razza “Suino Nero Piemontese” Si potranno utilizzare anche i nomi “Nero di Cavour” e “Nero di Piemonte”

Filiera suinicola

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stata ufficialmente riconosciuta dalla Commissione tecnica centrale del Libro genealogico riunita presso la sede del ministero delle Politiche agricole, la nuova razza suina Nero di Cavour, Nero di Piemonte o Nero Piemontese. L’iter di approvazione è stato promosso dall’Anas, Associazione nazionale allevatori suini diretta da Maurizio Gallo, con Riccardo Fortina della Facoltà di Agraria, Università di Torino, responsabile della parte scientifica. Primo promotore del riconoscimento del suino Nero Piemontese, Roberto Costa, produttore vitivinicolo del Roero e appassionato di allevamento, che per oltre dieci anni ha sperimentato incroci di popolazioni suine presenti tra Piemonte e Lomellina e circoscrivendone i tratti rendendola praticamente simile alla gloriosa e ormai scomparsa razza Cavour, citata ancora nel 1927 dal professor Ettore Mascheroni nella sua pubblicazione “Zootecnia speciale”. Le caratteristiche principali della “nuova” razza Nero Piemontese sono il mantello nero e la cute di color ardesia, una mascherina facciale bianca e balzane bianche agli arti anteriori. La massa dell’animale può essere notevole, oltre i 200 chilogrammi. E’ quindi un animale robusto ed equilibrato nel rapporto tra conformazione della coscia e della spalla. La sua rusticità permette l’allevamento allo stato brado o semibrado e quindi la produzione di una carne particolarmente adatta per identificare al meglio i salumi piemontesi. 
Il lavoro di Costa negli anni è stato seguito da diversi allevamenti piemontesi fra cui quelli astigiani, Azienda Agricola “S. Desiderio” di Monastero Bormida, Walter Manfieri di San Damiano e la cooperativa “Le Masche” di Albugnano, tantè che la popolazione dei suini neri piemontesi conta ormai diverse

Danilo Merlo ha presentato i suini Neri del Piemonte al Villaggio Coldiretti di Moncalieri

Le aziende che allevano suini neri piemontesi 1. Azienda Agricola Manfieri Walter San Damiano d’Asti (AT) 2. Cooperativa Sociale Agricola “Le Masche” - Albugnano (AT) 3. Società Agricola “S. Desiderio s.s.” di Merlo Aurelio - Monastero Bormida (AT) 4. Azienda Agricola “Selezione Teo Costa” di Costa Roberto e Marco Castellinaldo d’Alba (CN) centinaia di soggetti con le medesime caratteristiche. 
Dopo l’approvazione si attente un decreto del Mipaaf per iscrivere ufficialmente gli allevamenti

5. Azienda Agricola “Melifrutta s.s.” dei Fratelli Melifiori Brondello (CN) 6. Azienda Agricola “Podere del Vescovo” di De La Cruz Kelly - Lequio Tanaro (CN) 7. Azienda Agricola “Valle del Rosa” di Vercelli Barbara Bannio Anzino (VB) 8. Azienda Agricola “Valle Olocchia” di Bertolini Elena Bannio Anzino (VB) interessati ed iniziare la registrazione dei dati da parte dei tecnici dell’Associazione regionale Allevatori del Piemonte.

Finanziamenti a tasso zero Per le aziende agricole danneggiate l’autunno scorso degli eventi calamitosi dell’autunno Il Gruppo Cassa di Risparmio di Asti 2019. L’importo massimo, richiedibile (Banca di Asti e Biver Banca) propone entro il 30 giugno prossimo, è di 50 finanziamenti a tasso zero, della dumila euro per ogni azienda. Il plafond rata di 12 mesi, per le le imprese agristanziato è di 10 milioni di euro. cole che hanno subito danni a seguito


Una nuova squadra per “Filiera Italia” che diventa Fondazione Cdp predispone nuovi sistemi di finanziamento per i contratti di filiera; Enzo Moavero Milanesi presidente

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Il presidente nazionale Coldiretti Ettore Prandini con il neo presidente di Fondazione Filiera Italia Enzo Moavero Milanesi

IL PRESIDENTE Enzo Moavero Milanesi è direttore della School of Law dell’Università LUISS, Guido Carli (Roma) e professore al Collège d’Europe (Bruges, Belgio). E’ stato, tra l’altro, dal 2018 al 2019, Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale e dal 2011 al 2014 Ministro per gli Affari Europei dopo aver fatto parte fra il 2006 e il 2011 della Corte di Giustizia UE, a Lussemburgo, quale Presidente di Sezione e giudice del Tribunale dell’Unione Europea e aver ricoperto per venti anni prestigiosi incarichi alla Commissione Europea. agroalimentare italiana, pareri e strumenti che ne stimolino e ne esaltino la crescita e la competitività, anche con esplicita attenzione alla sostenibilità ambientale, energetica e logistica”, ha affermato il Vice presidente di Filiera Italia Enzo Gesmundo nel sottolineare che “in tal senso vanno interpretati gli strumenti di finanziamento della piccola imprenditoria che Cdp sta predisponendo per i componenti di Filiera Italia”. Una realtà dove le storiche eccellenze come Antinori si sono unite

alle grandi imprese private come Bonifiche Ferraresi, l’unica società agricola quotata in borsa, si sono aggiunte quelle cooperative come Granarolo, l’importante gruppo lattiero caseario nazionale e la compagine sociale, dall’agricoltura all’industria, si è allargata a Conad, l’importante gruppo distributivo italiano”. In questo quadro si inseriscono anche le sinergie con Eni finalizzate ad esaltare forme di economia circolare a scarto zero in cui i prodotti inutilizzati delle singole

Filiera Italia

Un modello inedito per stipulare, filiera per filiera, contratti pluriennali fra produzione agricola e grande industria con commitment a lungo termine

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nzo Moavero Milanesi è stato eletto presidente di Fondazione Filiera Italia, la nuova realtà che riunisce il meglio della produzione agricola nazionale, rappresentata da Coldiretti, dell’industria alimentare, con oltre 60 protagonisti nazionali, e della distribuzione, ora allargata alle più importanti componenti del sistema Paese. “Investire nell’agroalimenta re – ha detto il neo Presidente - significa guardare al futuro positivamente. Filiera Italia sarà l’incubatrice di riflessioni, proposte ed iniziative nella duplice prospettiva di esortare al continuo miglioramento qualitativo e sostenibile delle produzioni italiane e dei benefici per i consumatori ovunque nel mondo. Una fucina attiva, in sintonia con i più attuali orientamenti dell’Unione Europea e delle Nazioni Unite per pervenire a risultati concreti, promuovere e tutelare l’eccellenza dell’intera filiera agroalimentare”. L’elezione è venuta dal primo consiglio di amministrazione di Fondazione Filiera Italia tenutosi il 23 gennaio scorso che vede anche Vincenzo Gesmundo, segretario generale di Coldiretti, come vicepresidente vicario e Luigi Scordamaglia, AD Inalca/Cremonini, nella carica di consigliere delegato. Con la nomina della nuova “squadra” Filiera Italia diventa Fondazione senza scopo di lucro e si apre anche alla partecipazione in qualità di soci da parte di aziende e enti come tra gli altri, Eni, Snam, Enel, Terna, Cassa depositi e prestiti (Cdp), Poste Italiane e Banca Intesa.
“Una presenza qualificata per pensare, per i componenti della filiera


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filiere siano valorizzati al massimo per la produzione di energie rinnovabili. Insomma, si tratta di catalizzare gli intenti comuni verso uno sviluppo sempre più sostenibile di un settore dalle enormi potenzialità. Il cibo e l’agroalimentare infatti sono diventati una primaria ricchezza del Paese la cui espansione, dai campi coltivati agli scaffali e alla ristorazione raggiunge in Italia una cifra di 538 miliardi di euro pari al 25% del Pil ed offre lavoro a 3,8 milioni di occupati. Questo emerge da una analisi della Coldiretti dalla quale si evidenzia che mai così tanto cibo e vino italiano sono stati consumati sulle tavole di tutti i paesi del mondo con il record storico per le esportazioni agroalimentari Made in Italy che nel 2019 sono ulteriormente aumentate del 4% rispetto al primato di 41,8 miliardi messo a segno l’anno precedente. Il nuovo assetto di Filiera Italia offre anche la possibilità di interloquire al meglio a livello nazionale, europeo e globale, nella scia del lavoro che ha già portato, ad oggi, ad affrontare con esito positivo, numerose questioni sensibili. Ad esempio, la trasparenza sull’origine dei prodotti nelle loro etichette, il contrasto operoso al cambiamento climatico, il sistema italiano a batteria (con l’esclusione importante dei prodotti Dop ed Igp) fino all’insidiosa disputa dei dazi. Filiera Italia intende così essere nodale portavoce di un modello nuovo per promuovere, in rigoroso ossequio ai principi e alle regole di una corretta e libera concorrenza, le realtà agroalimentari italiane, caratterizzate da un’ottima reputazione dovuta ai grandi e ben noti marchi industriali, alla produzione agricola con qualità, sicurezza e sostenibilità uniche al mondo e a un sistema distri-

I SOCI DI FONDAZIONE FILIERA ITALIA Aat agroindustry advanced technologies spa – oranfresh; Ab gruppo ab; Abaco; Agricola grains spa; Agrinsieme; Amenduni spa; Antinori; Bellavista; Biraghi spa; Birrificio Baladin soc.semplice agricola; Bonifiche Ferraresi s.p.a soc. Agricola; Brescia Centrale del latte; Casillo group spa; Cdp Cassa depositi e prestiti; Certified origins italia srl; Cirio società agricola srl; Co.pro.b. soc. Coop.; Collegio toscano degli olivicoltori - società agricola cooperativa; Soc. Cooperativa Conad; Confederazione nazionale Coldiretti; Consorzio casalasco del pomodoro soc. Agr. Coop; Davide Campari -Milano; De nigris srl; Dimmi di sì; Enel; Eni spa; Farchioni olii spa in breve fospa; Faro vivai; Fiolini srl; Floramiata; F.lli Beretta spa; Granarolo; Ima; Inalca spa; Italia alimentari butivo motivato a valorizzare i migliori vantaggi per i consumatori. Un modello inedito che potrebbe includere anche l’opportunità di stipulare, filiera per filiera, contratti pluriennali fra produzione agricola e grande industria con commitment a lungo termine per acquisti a prezzi con una giusta ed equa ripartizione del valore aggiunto e l’obiettivo di aumentare sempre di più, i benefici per i consumatori. Una sfida non semplice per vincere la quale serviranno grande determinazione nell’investire e credere nella nostra straordinaria Italia. “Con l’agroalimentare Made in Italy che è diventato strategico per una crescita sostenibile sul piano economico ed occupazionale, Filiera Italia rappresenta l’unica realtà oggi del Paese che

spa; Inseme spa; Intesa Sanpaolo; La Doria spa; Loacker spa; Maccarese spa società agricola; Maschio gaspardo spa; Mastri birrai umbri; Myenergy srl società agricola; Naturalia ingredients gruppo maccaferri; Noberasco spa; Norda - acque minerali d’Italia; O.p.a.s organizzazione prodotto allevatori suini; Ocrim – società per l’industria meccanica spa; Oleifici fiorentini; Oleificio zucchi; Olitalia srl; Oranfrizer srl; Ortoromi; Pieralisi spa; Pomeo srl società agricola; Poste italiane; Princes industrie alimentari srl; Rigamonti; Rummo spa; Snam; Società agricola Giorgio Tesi vivai s.s.; Steriltom spa; Tenuta di Donnafugata srl società agricola in breve Donnafugata srl; Terna; Unacoa (Salvi Group); Urbani tartufi; Valle spluga spa; Tor viscosa; Sdf – Same-deutz-fahr; Sis. è stata capace di fare sistema di fronte alle nuove sfide, dalle guerre commerciali al cambiamento climatico fino all’innovazione” ha affermato il presidente della Coldiretti Ettore Prandini. “Per affrontare le sfide competitive ed affermarsi sul mercato globale i modelli organizzativi del passato non bastano più. La presenza nella Fondazione, accanto ai veri protagonisti nazionali del settore, di Enti, Istituzioni e aziende globali di altri settori, consentiranno a Filiera Italia di esaltare la competitività ed il successo dell’agroalimentare mondiale e diventare sempre più punto di riferimento delle Istituzioni nazionali e comunitarie” ha affermato il Consigliere Delegato di Filiera Italia Luigi Scordamaglia.


Via libera per la cannabis a tavola

c’è anche chi la usa per produrre ricotta, tofu e una gustosa bevanda vegana, oltre che la birra. Dalla cannabis si ricavano inoltre oli usati per la cosmetica, resine e tessuti naturali ottimi sia per l’abbigliamento, poiché tengono fresco d’estate e caldo d’inverno, sia per l’arredamento, grazie alla grande resistenza di questo tipo di fibra.

Se c’è chi ha utilizzato la cannabis per produrre veri e propri eco-mattoni da utilizzare nella bioedilizia per assicurare capacità isolante sia dal caldo che dal freddo, non manca il pellet per il riscaldamento che assicura una combustione pulita. Un tipo di coltivazione che si estende da Nord a Sud della penisola, dal Piemonte alla Puglia, dal Veneto alla Basilicata, ma anche in Lombardia, Friuli Venezia Giulia, Sicilia e Sardegna. Si tratta in realtà – rileva la Coldiretti – di un ritorno per una coltivazione che fino agli anni ‘40 era più che familiare in Italia, tanto che il Belpaese con quasi 100mila ettari era il secondo maggior produttore di canapa al mondo (dietro soltanto all’Unione Sovietica). Il declino è arrivato per la progressiva industrializzazione e l’avvento del “boom economico” che ha imposto sul mercato le fibre sintetiche, ma anche dalla campagna internazionale contro gli stupefacenti che ha gettato un ombra su questa pianta. Serve ora un analogo intervento legislativo

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ia libera alla cannabis a tavola con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto che fissa i limiti massimi di tetraidrocannabinolo (THC) negli alimenti, dando finalmente risposte alle centinaia di aziende agricole che hanno investito nella coltivazione di questo tipo di pianta, con i terreni coltivati in Italia che nel giro di cinque anni sono aumentati di dieci volte dai 400 ettari del 2013 a quasi 4000 nel 2018. Lo rende noto la Coldiretti nel sottolineare che il decreto del Ministero della Salute stabilisce, in particolare, che il limite massimo di Thc per i semi di cannabis sativa, la farina ottenuta da semi e gli integratori contenenti alimenti derivati è di 2 milligrammi per chilo, mentre per l’olio ottenuto da semi è di 5 milligrammi per chilo. L’attesa pubblicazione in Gazzetta fa chiarezza su un settore che negli ultimi anni – rileva Coldiretti - ha visto un vero e proprio boom, dai biscotti e dai taralli al pane, dalla farina di all’olio, ma

Legislazione

Campi decuplicati: in 5 anni si è passati da 400 a 4.000 ettari


per regolamentare una volta per tutte anche il settore che coinvolge la commercializzazione dei derivati della cannabis sativa nel rispetto dei principi costituzionali e convenzionali, dopo la sentenza restrittiva emessa a fine maggio dalle Sezioni Unite della Cassazione sui limiti della legge 242 del 2016. Per la coltivazione e vendita di piante, fiori e semi a basso contenuto di principio psicotropo (Thc) si stima – conclude la Coldiretti – un giro d’affari potenziale stimato in oltre 40 milioni di euro con un rilevante impatto occupazionale per effetto del coinvolgimento di centinaia di aziende agricole.

News

LA TERAPEUTICA POTREBBE VALERE 1,4 MILIARDI

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In Italia la coltivazione, trasfor-

mazione e commercio della cannabis a scopo terapeutico per soddisfare i bisogni dei pazienti potrebbe garantire un reddito di 1,4 miliardi e almeno 10mila posti di lavoro, dai campi ai flaconi. E’ quanto stima la Coldiretti nel commentare la decisione della Regione Sicilia di farsi carico delle spese sostenute dai pazienti che ricorrono alla cannabis per uso terapeutico. In Italia la richiesta di prodotti terapeutici a base di cannabis è in costante crescita e viene soddisfatta soprattutto dalle importazioni nonostante il fatto che con decreto del Ministero della Salute dell’11 novembre 2019 lo Stabilimento Chimico farmaceutico militare di Firenze, l’unico autorizzato alla coltivazione, potrà produrre fino a 500 kg di infiorescenze di Cannabis a fronte dei 350 kg con-

sentiti nel 2019. Solo utilizzando gli spazi già disponibili nelle serre abbandonate o dismesse a causa della crisi nell’ortofloricoltura, la campagna italiana può mettere a disposizione da subito mille ettari di terreno in coltura protetta. Si tratta di ambienti al chiuso dove più facilmente possono essere effettuate le procedure di controllo da parte dell’autorità preposte per evitare il rischio di abusi. Una opportunità che va attentamente valutata per uscire dalla dipendenza dall’estero e avviare un progetto di filiera italiana al 100% che unisce l’agricoltura all’industria farmaceutica. Una prima sperimentazione che potrebbe aprire potenzialità enormi se si dovesse decidere di estendere la produzione in campo aperto nei terreni adatti.

Il più grande noceto italiano 170 ettari in Emilia Romagna per 10 milioni di investimento

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ra le coltivazioni forse meno note, ma che per tradizione e morfologia del territorio ben si adattano nel nostro Paese, c’è sicuramente quella delle noci. Con un’estensione di 170 ettari sono stati avviati i lavori per la realizzazione del più grande noceto in corpo unico italiano. E’ situato in Emilia Romagna, è stato ideato ed è gestito da Areté, società di ricerca e consulenza economica specializzata nell’agro-food, attraverso il fondo d’investimento Idea Agro, facente capo a DeA Capital Alternative Funds. L’investimento è stato effettuato attraverso una società di scopo, Agro Noce S.r.l., ed entro quest’anno sarà completato

Operazioni di livellamento per l’impiantamento del più grande noceto d’Italia a Reggio Emilia

l’ultimo lotto. Secondo le ultime ricerche, il trend positivo per il settore della frutta in guscio è dettato principalmente dall’incremento dei consumi di prodotti

salutistici. A livello mondiale, nell’ultimo decennio, il mercato delle noci è raddoppiato (Fonte International Nut and Dried Fruit Council).


Polvere di latte: celebrati i 10 anni del progetto di filiera Tracciate le traiettorie di futuro verso il 2030

crescita che porta benefici al territorio e alla nostra regione”. “Un accordo sancito 10 anni fa sulla base dell’innovazione, della qualità e della tracciabilità, valori tutt’ora attuali – commentano Roberto Moncalvo presidente di Coldiretti Piemonte e Bruno Rivarossa Delegato Confederale –, e basato sul prezzo indicizzato che l’azienda di Moretta ha deciso di adottare premiando, a prescindere dall’andamento altalenante del mercato, il valore reale di quanto conferito dai nostri allevatori. Un modo per valorizzare la produzione di latte piemontese che conta numeri importanti: quasi 11 milioni di quintali che vengono suddivisi tra polvere di latte (20%), latte alimentare (15%) e caseificazione (65% di cui circa la metà per le produzioni DOP). Per questo auspichiamo, non solo, che questo progetto si rafforzi e si implementi, ma che possa essere uno stimolo per l’agroindustria attenta al territorio, che intenda puntare e scommettere sulla nostra agricoltura per offrire prodotti di alta qualità e valorizzare concretamente il Made in Piemonte”. Nella seconda parte dell’incontro, Franco Ramello, responsabile economico della federazione regionale Coldiretti, ha tracciato una panoramica delle filiere che negli anni, prendendo spunto dall’esempio virtuoso del latte in polvere, Coldiretti Piemonte ha saputo creare, mostrando come si stia lavorando su diversi comparti ed intessendo relazioni con l’agroindustria del territorio piemontese disponibile a percorsi virtuosi, cercando anche di esportare il Made in Piemonte oltre i confini nazionali.

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coordinare un progetto innovativo e ha intravisto una possibilità di lavoro continuativo e futuro per aziende che hanno rappresentato e, oggi ancor di più, rappresentano il futuro del territorio. Il pagamento del latte su basi scientifiche è il vero elemento fondamentale del progetto e la visione di Inalpi e Ferrero ha generato la prima idea di contratto etico che di fatto ha superato i vecchi meccanismi di contratto tra produttori e industriali. Il prezzo del latte è stabilito oggi da otto pilastri che comprendono, tra l’altro, la pulizia della stalla, il benessere animale, l’uso consapevole dei medicinali e altri elementi di grande lungimiranza come la sostenibilità ambientale e sociale per una crescente attenzione ai diritti umani e dei lavoratori. Il futuro degli allevamenti, e quindi del pianeta, si gioca anche attraverso allevamenti responsabili e consumi consapevoli. “E’ stato un progetto realizzato dal territorio per il territorio “ – ricorda Ambrogio Invernizzi – Presidente Inalpi – “nel quale, in un momento storico non facile, abbiamo avuto al nostro fianco le istituzioni del territorio. Inalpi continuerà su questa strada, per proseguire nella crescita della filiera del latte corta e certificata, come testimonia il lavoro fatto in questi ultimi mesi, in cui abbiamo ampliato il numero dei pilastri su cui si basa il protocollo di filiera, passati da 5 a 8, ed incrementato la ceck-list di controlli, fatta oggi da 104 punti. Siamo infatti convinti che la strada della qualità, della sostenibilità e dell’attenzione al benessere di tutti gli attori della filiera siano elementi imprescindibili per una

Anniversario

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a compiuto 10 anni il progetto di filiera che ha portato ad avere la polvere di latte 100% Made in Piemonte, grazie alla sinergia tra Coldiretti Piemonte, Compral Latte, Inalpi e Ferrero S.p.A. Le 10 candeline sono state celebrate presso l’Hotel Nh Torino Centro durante l’evento: “Polvere di latte: esperienze di futuro verso il 2030”, che ha visto partecipare il presidente di Inalpi, Ambrogio Invernizzi, il presidente di Compral Latte, Raffaele Tortalla, il presidente di Coldiretti Piemonte, Roberto Moncalvo ed il delegato confederale di Coldiretti Piemonte, Bruno Rivarossa. E’ stata l’occasione anche di premiare, attraverso un’opera ideata dall’artista Ugo Nespolo, Enrico Scimone, responsabile globale acquisti latte per Ferrero S.p.A. che ha avuto un ruolo di primo piano nella costruzione della filiera del latte piemontese, e Raffaele Tortalla, presidente di Compral Latte, cooperativa di 250 allevatori, la maggior rappresentanza dei conferitori Inalpi, grazie ai quali vengono raccolti giornalmente 5 mila quintali di latte. Dieci anni che hanno dato il via a un’esperienza unica che, sotto diversi aspetti, e trascinando molteplici attori, ha coinvolto e cambiato parecchie realtà del territorio. Un progetto in cui ciascuno ha fatto la sua parte, con dedizione e cercando di superare il mero interesse personale, in nome di un bene superiore: quello della qualità e della valorizzazione del latte, un prodotto importante per il territorio. Inalpi ha accolto la richiesta della Ferrero, impegnandosi nell’investimento economico più forte della sua storia, nei primi anni di quella che si è poi rivelato uno dei periodi di maggiore crisi industriale mondiale. Compral Latte ha cercato di riunire il maggior numero di conferitori, cercando di superare quelle che erano le resistenze più dure da parte dei produttori latte, legate ad abitudini e a rapporti commerciali consolidati negli anni, cercando di far immaginare l’importanza della nascita della Filiera del Latte controllata e garantita. Coldiretti ha avuto la forza di


Un’agricoltura sempre più da Oscar

Oscar Green

Tante le proposte vincenti dei giovani partecipanti al concorso nazionale

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antasia e creatività insieme al desiderio di divertirsi e vivere un’esperienza unica hanno assicurato la vittoria del premio Oscar Green 2020 all’innovazione di Coldiretti, a Massimiliano Gatti che in Umbria ha trasformato la sua azienda nell’antico west con enormi bisonti che cavalcano proprio come avviene nei film, alzando una gran nuvola di polvere proprio nei film sugli indiani. I premi sono stati consegnati nel corso delle finali di Roma, alla presenza del presidente nazionale Coldiretti, Ettore Prandini, e della delegata nazionale dei Giovani Veronica Barbati. Presente il leader dei giovani Coldiretti di Piemonte e Asti, Danilo Merlo. Il giovane imprenditore è stato premiato nella categoria Impresa4. terra, per aver creato una cultura d’impresa esemplare, riuscendo a incanalare creatività, originalità e grande abilità progettuale per lo sviluppo e la crescita dell’agricoltura italiana coniugando tradizione e innovazione. Del bisonte, tra l’altro, non si butta via niente, dalla pelle per prestigiose lavorazioni artigianali alla lana ma anche in cucina è molto apprezzato dai

I giovani vincitori del premio all’innovazione Oscar Green Coldiretti

ristoranti che puntano all’eccellenza e all’innovazione in tavola. Nella categoria Creatività invece l’ambito premio è andato a Giulia Arrighi, la giovane imprenditrice toscana che produce un vino molto particolare facendo maturare i grappoli appena raccolti sotto gli abissi marini per accelerare il processo di fermentazione e restituire salinità ma soprattutto per evitare di utilizzare solfiti. L’unico disinfettante antiossidante naturale impiegato nella produzione è il sale del mare. L’azienda - sottolinea la Coldiretti - è stata premiata la genialità di una idea, la capacità di interpretare il futuro, con il valore della tradizione e la capacità di saper mettersi in gioco in quelle che appaiono come sfide insuperabili. Essere custode di saperi e sapori antichi da tramandare alle nuove generazioni per sconfiggere l’omologazione ha invece garantito – afferma la Coldiretti – la vittoria nella categoria Sostenibilità a Marco Zozzoli un agricoltore custode del Friuli Venezia Giulia appassionato di antiche colture che, per produrre farina e biscotti, ha iniziato a coltivare un particolare tipo di mais “la gemma di vetro”

delle antiche tribù Cherokee che non ha bisogno di trattamenti. La pannocchia - afferma la Coldiretti è più piccola rispetto alle altre ma è di straordinaria bellezza con tutte le tonalità del vetro, dal blù intenso al trasparente dell’acqua, fino al viola, vinaccia e turchese. Il contadino custode – afferma la Coldiretti è stato premiato per avere sfidato l’omologazione, impiegato coraggio e passione per prodotti antichi che guardano al futuro dell’agricoltura. Puntare sull’unione che fa la forza è importante per vincere l’Oscar Coldiretti della categoria Fare rete e per questo motivo il premio è stato assegnato a Gianluca Nappo che in Abruzzo, regione devastata dal terremoto, produce accessori natural fashion senza utilizzare additivi chimici, semplicemente colorandoli con la gemma più preziosa del posto, lo zafferano. Stringendo un patto salva - terremoto con i coltivatori della zona, in pieno centro all’Aquila tra le gru della ricostruzione il giovane imprenditore ha aperto un punto vendita dei suoi prodotti protagonisti di una nuova sfida per la rinascita di un territorio ferito. Nella categoria Campagna


Tutti i premiati del concorso di quest’anno Due astigiani avevano superato la selezione regionale

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n lungo percorso che dura un anno intero e tocca tutta la penisola, determina una selezione per individuare i vincitori del concorso azionale sull’innovazione “Oscar Green” istituito e organizzato da Giovani Impresa Coldiretti. In ogni provincia vengono prima segnalati i nominativi che successivamente devono superare la selezione regionale per approdare poi alla finalissima nazionale. Vediamo qui d seguito i principali vincitori di quest’anno a livello provinciale astigiano, regionale piemontese e nazionale.

CATEGORIA CREATIVITÀ L’UVA SOTTOMARINA DIVENTA NETTARE DEGLI DEI Toscana - Giulia Arrighi Questa è una storia antica, è la storia di un segreto di 2.400 anni, custodito nel mare e riscoperto grazie agli infaticabili studi di un grande ricercatore, il prof Scienza, che voleva capire che sapore avesse il ‘nettare degli dei’ degli antichi greci. Un vino, forse il più mitologico di sempre era prodotto nell’isola di Chio. Giulia e suo padre si sono messi sulle tracce di quel vino. Quel segreto antico era nel mare. I grappoli appena raccolti, vanno immersi così da accelerare il processo di fermentazione e restituire quella salinità al palato che faceva impazzire i commensali ai banchetti degli antichi signorotti dell’Impero Romano. Questa tecnica consente di non utilizzare solfiti. L’unico disinfettante antiossidante naturale impiegato nella produzione è il sale del mare. CATEGORIA FARE RETE TINTURE CONTADINE SALVA -TERREMOTO Abruzzo - Gianluca Nappo Siamo in Abruzzo, in un territorio devastato dal terremoto che ha azzerato tutto ma non la capacità di reagire. Per ripartire si punta sul gioco di squadra e sulla gemma più preziosa dell’Abruzzo, lo zafferano. Nel suo laboratorio Gianluca, produce accessori uomo/donna natural fashion colorati con eccellenze enogastronomiche abruzzesi tra cui principal-

mente zafferano. Non utilizza additivi chimici per cui il risultato è un prodotto ecosostenibile realizzato in maniera artigianale con il massimo rispetto dell’ambiente. Un patto con i coltivatori di zafferano che è la premessa del riscatto salva - terremoto. In pieno centro all’Aquila tra le gru della ricostruzione il giovane imprenditore ha aperto un punto vendita con prodotti interamente tinti con lo zafferano e con il vino Montepulciano d’Abruzzo. La parte più preziosa della moda contadina che sa collegare esperienze diverse rendendo protagonista un territorio ferito attraverso una nuova sfida. CATEGORIA SOSTENIBILITÀ ARRIVA IL MAIS DI VETRO DELLE TRIBÙ CHEROKEE Friuli Venezia Giulia Marco Zozzoli A Illegio, prezioso borgo della Carnia, patria della polenta e del mais tradizionale, Marco, giovane agricoltore custode appassionato di antiche colture produce un particolare tipo di mais “la gemma di vetro” dalle antiche tribù Cherokee. La pannocchia è più piccola rispetto alle nostre, ma di straordinaria bellezza. E’ un mais rustico, non ha bisogno di trattamenti, e si è adattato in brevissimo tempo sorprendendo persino i vecchi contadini del posto. Da un solo seme, incredibilmente, ne nascono diverse piante. Una sola pianta porta fino a tre pannocchie. Con tutte le tonalità del vetro, dal blù intenso al traspa-

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I 6 VINCITORI NAZIONALI OSCAR GREEN 2020

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Amica invece - continua la Coldiretti – a vincere è Leonardo Belotti che in Lombardia si è inventato il primo formaggio di latte d’asina chiamato arlecchino perché viene prodotto grazie all’aggiunta di latte di capra e di mucca permettendo così alle incredibili proprietà del latte d’asina di andare in stagionatura donando a questo gustoso prodotto una qualità incredibile. Nell’avere espresso fino in fondo lo spirito di questa categoria - continua Coldiretti - il vincitore è stato premiato per aver coniugato bontà bellezza e inimitabilità della migliore tradizione italiana. E per finire nella categoria Noi per il sociale viene premiato il coraggio di Luca Cammarata che nella splendida Sicilia è riuscito a trasformare l’ingiustizia in riscatto sociale cominciando a coltivare terreni confiscati alla mafia per convertirli in oasi di pace e tranquillità. L’azienda - conclude Coldiretti - è stata premiata per aver ridato, attraverso l’agricoltura, speranza, opportunità, legalità ed esempio di integrazione riuscita. Fra i giovani piemontesi hanno raggiunto le finali di Roma Davide e Simone Pautasso della società agricola “La Cascina del Mulino”, di Villastellone in provincia di Torino, per la categoria “Noi per il sociale”, già premiati all’evento regionale dello scorso luglio a Torino. “Le storie dei giovani vincitori dell’Oscar Green sono rappresentative di un modello di innovazione sostenibile in agricoltura che affonda le sue radici nella terra e nelle comunità – sottolinea la delegata nazionale di Coldiretti Giovani Impresa Veronica Barbati -. Storie di giovani, veri protagonisti italiani del Green Deal, che nascono tanto dall’esigenza di rendere reale un sogno individuale d’impresa quanto dalla voglia di dare risposte alle necessità di una collettività, realizzando prodotti originali o arricchendo il territorio di servizi altrimenti impossibili da garantire”.


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rente come l’acqua, fino al viola, vinaccia e turchese. Con questo squisito mais Marco produce tantissimi prodotti, dalla farina fino aio biscotti.

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CATEGORIA IMPRESA 4.TERRA IL WEST ITALIANO – BENVENUTI TRA I BISONTI Umbria - Massimiliano Gatti Li senti cavalcare proprio come avviene nei film western, sono enormi, alzano una gran nuvola di polvere e sono schivi come quando cavalcano le pianure degli indiani d’America. Ma hanno un fascino incredibile. Quello che ha colpito Massimiliano Gatti, il primo allevatore hi-tech italiano di bisonti allo stato brado. A stuzzicare la testardaggine di Massimo sono state le carni di questo animale. Magre, colesterolo quasi inesistente, omega 3 e omega 6 alle stelle e con una quantità di ferro impareggiabile. E poi la sua versatilità. Del bisonte per davvero non si butta via niente. Dalla pelle prestigiosissima per lavorazioni di alto valore artigianale, alla lana paragonabile al cachemire, al quinto quarto e a tutti i tagli di carne. Un variegato attivismo gira intorno a questo allevamento hitech, e va dagli artigiani che lavorano la materia prima, a un dedalo di ristoranti che puntano all’eccellenza e all’innovazione in tavola. Nel cuore verde dell’Italia pulsa l’antico west. Benvenuti nella terra dei bisonti. CATEGORIA NOI PER IL SOCIALE CONTADINI ANTI - MAFIA Sicilia - Luca Cammarata L’ingiustizia e il riscatto. Questo sembrano raccontare le dure e meravigliose terre di Sicilia, riscattate alla mafia e consegnate agli ultimi. Luca e Davide Cammarata, hanno trasformato questo territorio rurale in una azienda agricola con scopo sociale e qui, insieme alle associazioni del territorio, Real Dream e San Cataldo, in collaborazione con l’Asp 2 di Caltanissetta hanno realizzato il progetto Orto Matto. Siamo nei terreni Mimiani, dove la biodiversità riesce a dare il meglio di sé e la natura è in grado di

conservarsi a lungo, sarebbe da dire oltre i tempi dell’ingiustizia, se è vero come lo è che, almeno qui, dove gli ulivi vivono oltre mille anni la mafia ha dovuto cedere il posto alla bontà. Si piantano ortaggi e si allevano capre, pecore, mucche e suini. Tutta l’operosità è affidata alle preziose mani degli assistiti dall’Asp2 e ai minori stranieri non accompagnati. Dalla semina alla cura delle coltivazioni, fino al raccolto e alla vendita nei mercati di Campagna Amica. La prepotenza ha dovuto cedere il passo alla tenerezza degli ultimi. CATEGORIA CAMPAGNA AMICA IL PRIMO FORMAGGIO D’ASINA CON L’AIUTO DI ARLECCHINO Lombardia - Leonardo Belotti Dire formaggio d’asina è come parlare dei miracoli. Basti pensare che per una piccolissima caciottina servirebbero centinaia di euro di latte.

E’ talmente esigua la quantità di latte d’asina, come è ridotto il periodo di lattazione dell’animale, che la strada del formaggio diventa impraticabile. Non in Val Brembana, non sui pascoli di Arlecchino. Già, perché proprio qui, abitava la nota maschera di Carnevale che dà il nome a uno di questi formaggi, realizzato, appunto, con latte d’asina, di capra e di mucca. L’altro è invece il formaggio dei Tasso, la nota famiglia di qua, da cui discende Torquato, fatto solo con latte d’asina e di capra. Questi due formaggi, che nascono dai pascoli d’alta montagna incontaminati, offrendo alle asine solo erba e fieno della valle, si miscelano al latte delle capre e delle mucche dei pastori che collaborano con Leonardo. Chi avrebbe mai pensato che le incredibili proprietà del latte d’asina sarebbero andate in stagionatura. Questo formaggio ha dell’incredibile.

MIGLIORI PIEMONTESE FINALISTI NAZIONALI Davide e Simone Pautasso Società Agricola “La Cascina del Mulino” - Villastellone - TORINO Si parte dalla terra e da quella sua incredibile capacità che ha sempre dimostrato di saper dare incondizionatamente, accade così in questa cascina torinese, che fa scuola di umanità ed è stata il punto di svolta per quanti la vita aveva lasciato indietro. Davide e Simone accolgono tutti, dagli asili nido agli anziani, dagli incontenibili e vivaci bambini che vogliono imparare le regole della natura e le basi dell’agricoltura a chi ha fragilità di ogni genere. Sono donne, ragazzi, ‘nonni’ in una condizione di svantaggio, o vittime di tratta, richiedenti asilo, che però qui non si sentono

secondi a nessuno. La parola d’ordine è diversificazione: l’azienda, infatti, attua la vendita diretta, è fattoria didattica accreditata dalla Regione Piemonte, oltre ad essersi organizzata per lo street food, tagliando e friggendo le patate di propria produzione con un’apposita macchina. Inoltre, di recente ha aperto un pastificio nel punto vendita aziendale e produce pasta fresca utilizzando le farine prodotte internamente. In questo fazzoletto di terra si coltivano saperi, sapori e umanità. Si tracciano solchi profondi alla ricerca delle potenzialità inespresse di ognuno e si producono cibi meravigliosi.

MIGLIORI ASTIGIANI FINALISTI REGIONALI Romina Accossato dell’omonima azienda agricola di Ferrere d’Asti in provincia di Asti. Categoria: CREATIVITA’ Motivazione: Per aver saputo creare un nuovo prodotto ricollocando l’azienda sul mercato. Andrea Satragno dell’omonima Azienda agricola di Cassinasco in provincia di Asti. Categoria: FARE RETE Motivazione: Per aver capito l’importanza di introdurre la tecnologia a supporto della tradizione cogliendone anche l’importanza per l’ambiente.


Italia prima in Europa per giovani impegnati in agricoltura

Da sinistra Danilo Merlo con i fratelli Pautasso

giovani sono 3807 e rispetto al rispetto al 2017 e 2018 quelle under 40 sono aumentate del 60%. “Sempre più la capacità di innovazione e di crescita multifunzionale porta noi giovani a scommettere sulla campagna con estro, passione e professionalità mettendo, dunque, in atto un cambiamento epocale – spiega Danilo Merlo delegato regionale Giovani Impresa -. Proprio grazie alla nostra agricoltura l’Italia ha conquistato un ruolo guida nel Green Deal a livello globale a cui il Piemonte contribuisce con

le sue eccellenze, 14 Dop, 9 Igp, 18 Docg, 42 Doc e oltre 40 Sigilli di Campagna Amica. E’ ancora di più, quindi, un onore avere un’azienda piemontese finalista a questo importante concorso, che partendo dalla terra ridà dignità agli ultimi della società in un fazzoletto di terra dove si coltivano saperi, sapori e umanità”. “Occorre sostenere lo spirito imprenditoriale giovanile tagliando gli ostacoli burocratici che sottraggono fino a 100 giorni all’anno al lavoro in azienda e che, spesso, rallentano l’avvio e l’iter delle attività agricole – commentano Roberto Moncalvo presidente di Coldiretti Piemonte e Bruno Rivarossa Delegato Confederale -. La crescita dei giovani in agricoltura è sicuramente molto positiva però, necessita del supporto delle istituzioni affinché, attraverso specifiche misure, si possano attivare progetti che offrano davvero nuove opportunità. Lo snellimento delle procedure con la semplificazione, il dialogo tra le amministrazioni e l’informatizzazione, insieme alla trasparenza dell’informazione ai consumatori, sono il miglior investimento che può fare il Paese per sostenere la crescita economica dei nostri territori”.

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urante le fasi finali della XIII edizione di Oscar Green è stata presentata un’interessantissima analisi di Coldiretti su dati Infocamere che denota uno storico ritorno alla terra con oltre 56mila giovani under 35 alla guida di imprese agricole, un primato a livello Comunitario con uno straordinario aumento del +12% negli ultimi cinque anni. In Italia sono oltre 548mila le aziende condotte da under 35 in tutti i comparti produttivi, dal commercio alla manifattura, dall’abbigliamento ai servizi con il settore agricolo che vanta più del 10% del giovani che fanno impresa e creano lavoro. Una presenza che ha di fatto rivoluzionato il lavoro della terra dove sette imprese under 35 su dieci operano in attività che vanno dalla trasformazione aziendale dei prodotti alla vendita diretta, dalle fattorie didattiche agli agriasilo, ma anche alle attività ricreative, l’agricoltura sociale per l’inserimento di disabili, detenuti e tossicodipendenti, la sistemazione di parchi, giardini, strade, l’agribenessere e la cura del paesaggio o la produzione di energie rinnovabili. In Piemonte le aziende agricole

Giovani Impresa

Sono 56 mila gli under 35 titolari di impresa agricola, in aumento del 12%


La svolta green di un giovane su 3 Da usato a sharing fino a km zero le strategie salva ambiente

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er più di un giovane italiano su tre (38%) l’ambiente rappresenta l’emergenza principale subito dopo il lavoro, tanto che nell’ultimo anno ha modificato profondamente i propri comportamenti iniziando ad acquistare abiti o accessori usati, utilizzando il carsharing per i piccoli spostamenti, condividendo spazi di lavoro con altre persone o l’auto per i lunghi tragitti. E’ quanto emerge dalla prima indagine Coldiretti-Ixe’ su “La svolta green delle nuove generazioni” presentata in occasione della consegna degli Oscar Green, il premio all’innovazione per le imprese che creano sviluppo e lavoro con i giovani veri protagonisti italiani del Green Deal. Tra i comportamenti che gli under 35 sono pronti ad adottare pur di tutelare l’ecosistema c’è in testa il mangiare cibi a km zero, indicato dal 77% secondo ColdirettiIxe’, seguito dall’andare a piedi invece che in macchina o in moto (64%), dalla rinuncia all’utilizzo dei condizionatori (56%), dallo spendere di più per acquistare solo prodotti alimentari biologici (56%), fino addirittura a rinunciare a vacanze che prevedono viaggi aerei (33%). Non è un caso che le tematiche ambientali siano spesso o addirittura spessissimo al centro delle conversazioni del 64% dei giovani sotto i 25 anni, contro una media generale del 48%. Una così elevata attenzione per la sostenibilità porta quasi 1 giovane su 2 (48%) a chiedere le manette per i responsabili di danni ambientali come sversamento di petrolio in mare o inquinamento dei terreni, mentre un 52% vorrebbe una grossa multa e il ripristino a sue spese e solo un 2%

COSA SARESTI DISPOSTO A FARE PER TUTELARE L’AMBIENTE? Mangiare solo prodotti a km zero e di stagione

77%

Rinunciare o ridurre drasticamente spostamenti in auto, scooter, motocicletta

64%

Rinunciare all’aria condizionata

56%

Spendere di più per acquistare solo prodotti alimentari biologici

56%

Rrinunciare a vacanze che prevedono viaggi aerei

33%

Fonte: Indagine Coldiretti-Ixe’

QUAL E’ IL SETTORE CHE INQUINA DI MENO? 1) Agricoltura 2) Edilizia 3) Energia 4) Trasporti 5) Industria Fonte: Indagine Coldiretti-Ixe’

eviterebbe di punire gli autori del misfatto con la scusa che ciò metterebbe a rischio posti di lavoro. Al contrario, secondo Coldiretti-Ixe’, per quasi sei giovani su 10 (59%) proprio il rispetto della natura e della sostenibilità crea nuova occupazione. Nella classifica green dei settori che inquinano di meno – continua Coldiretti - i giovani mettono in testa l’agricoltura, che precede l’edilizia, il comparto energetico e i trasporti, con l’industria fanalino di coda. Proprio la campagna viene indicata inoltre dall’80% degli under 35 come una risorsa per l’ambiente, poiché contrasta i cambiamenti climatici e il consumo di suo-

lo e protegge le risorse naturali. “La nuova attenzione dei giovani per le tematiche ambientali rappresenta una base importante da cui partire per modernizzare e trasformare l’economia italiana ed europea – sottolinea il presidente della Coldiretti Ettore Prandini -, orientandola verso una direzione più sostenibile in grado di combinare sviluppo economico, inclusione sociale e ambiente”.


Nuove misure di interesse del settore agricolo

IMPRENDITORIA FEMMINILE A favore dell’imprenditoria femminile in agricoltura, tramite un decreto ministeriale da emanare entro il 29/02/2020, viene istituita la possibilità di accedere a Mutui a tasso zero per un importo massimo di € 300.000 e per la durata massima di anni 15; la finalità riguarda il sostenimento di investimenti nel settore agricolo e in quello della trasformazione e commercializzazione dei prodotti. GIOVANI Ai giovani agricoltori Coltivatori Diretti o Imprenditori Agricoli di età inferiore a 40 anni, a seguito di nuova iscrizione nella previdenza agricola effettuata dal 01/01/2020 al 31/12/2020 viene riconosciuto l’esonero del versamento dell’accredito contributivo per un periodo massimo di 24 mesi. L’esonero riguarda esclusivamente i contributi per l’invalidità, la vecchiaia e i superstiti. Restano dovuti gli altri contributi obbligatori relativi alla maternità e all’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro (questi ultimi

limitatamente ai coltivatori diretti perché gli Iap non sono soggetti all’assicurazione Inail). L’esonero non è cumulabile con altri esoneri o riduzioni di aliquota e soggiace ai limiti previsti in “de minimis” (regolamenti (UE) n.1407/2013 e n. 1408/2013 della Commissione, del 18 dicembre 2013). FLOROVIVAISMO Con riferimento alle attività dirette alla commercializzazione di piante e fiori acquistati da imprenditori agricoli florovivaistici (nel limite del 10% del volume d’affari) da altri imprenditori agricoli florovivaistici, il reddito è determinato applicando ai corrispettivi delle operazioni registrate o soggette a registrazione il coefficiente di redditività del 5%. Viene così consentito agli imprenditori di commercializzare piante e prodotti della floricoltura applicando un coefficiente ai ricavi e semplificando notevolmente la determinazione delle imposte. IMPRESA 4.0 Viene ridefinita la disciplina di accesso al Piano Nazionale impresa 4.0 sostituendo Super e Iper Ammortamento con il meccanismo del credito di imposta. Questo permette l’accesso all’agevolazione anche a imprese come quelle agricole per le quali, precedentemente non c’era alcun beneficio. L’agevolazione spetta agli investimenti effettuati dal 01/01/2020 al 31/12/2020 con percentuali di misura del credito variabili dal 6% al 40%;. IMPIANTI BIOGAS Rinnovata la disciplina degli im-

pianti di produzione elettrica da biogas a salvaguardia della continuità funzionale degli impianti già autorizzati. Agli impianti di produzione di energia elettrica esistenti alimentati a biogas, realizzati da imprenditori agricoli, entrati in esercizio entro il 31 dicembre 2007 e che non godano di altri incentivi pubblici, con l’obbligo di utilizzo di almeno il 40 per cento in peso di effluenti zootecnici, è concesso il diritto di fruire di un incentivo sull’energia elettrica prodotta. L’incentivo è definito entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore della legge con decreto del Ministro dello sviluppo economico. Altre misure fiscali di interesse generale Oneri detraibili - Rimodulazione in base al reddito: la detrazione degli oneri disciplinata dall’art. 15, D.P.R. 917/1986 compete per l’intero importo se il reddito complessivo (al netto di prima casa e relative pertinenze) non supera € 120.000. Non rientrano nella limitazione di detrazione gli interessi per prestiti/mutui agrari, gli interessi per mutui ipotecari prima casa e le spese. Oneri detraibili - Tracciabilità del pagamento: la detrazione nella misura del 19% degli oneri indicati nell’art. 15, D.P.R. 917/1986 e in altre norme di legge spetta a condizione che l’onere sia sostenuto con versamento bancario/postale o con altri sistemi di pagamento tracciabile. Sono escluse da tale disposizione le spese mediche.

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on la legge di Bilancio 2020 (ex “legge di stabilità”, prima ancora “legge finanziaria”) sono state introdotte alcune importanti misure che spaziano dalla sanità al fisco, dalla previdenza all’ambiente, fino alla famiglia e al lavoro. Il testo della legge è composto di 19 articoli, ma la norma principale è l’articolo 1 formato da ben 884 commi. Con il capo servizio Fiscale e tributario di Coldiretti Asti, Gianni Cico, vediamo alcune nuove misure riguardanti il settore agricole, alcune sono la riproposizione o proroga di vecchie norme.

Fisco e Tributi

Norme e proroghe contenute nella legge di Bilancio 2020


Cedolare secca - Contratti a canone concordato: è ridotta al 10% l’aliquota della cedolare secca per i contratti a canone concordato. Va rilevato che per il 2020 non è stata prevista la cedolare secca per gli immobili commerciali. Risparmio energetico, ristrutturazione edilizia e bonus mobili: è prorogato al 31.12.2020 il termine entro il quale devono essere sostenute le spese per interventi di riqualificazione energetica per

poter usufruire della detrazione del 65%-50%, e di recupero edilizio per poter usufruire della detrazione del 50%. Inoltre, è confermato anche per il 2020 il cosiddetto bonus mobili. Rivalutazione di terreni e partecipazioni: è possibile rideterminare il costo di acquisto di terreni (edificabili e agricoli) e di partecipazioni (non quotate) posseduti alla data dell’1.1.2020. Entro il 30.6.2020 va redatta ed asseverata la peri-

zia di stima e va versata l’imposta sostitutiva (pari all’11% sia per terreni che per partecipazioni). Cessione di immobili - Imposta sostitutiva sulla plusvalenza: è fissata al 26% la misura dell’imposta sostitutiva che può essere applicata in sede di stipula dell’atto di rogito, in luogo della tassazione ordinaria, sulla plusvalenza realizzata dalla cessione di immobili acquistati/costruiti da non più di 5 anni e di terreni edificabili.

Accordo Eni e Coldiretti per l’energia a servizio dell’agricoltura Fisco e Tributi

Iniziative nell’ambito dell’economia circolare e dello sviluppo sostenibile

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I

l presidente nazionale Coldiretti, Ettore Prandini, e il chief refining & marketing officer di Eni, Giuseppe Ricci, hanno firmato un accordo di collaborazione per la realizzazione di iniziative congiunte nell’ambito dell’economia circolare e dello sviluppo sostenibile per rafforzare il ruolo dell’energia a servizio dell’agricoltura. In base all’accordo, della durata di 3 anni, Eni potrà fornire agli associati, ai consorzi e alle società controllate e collegate a Coldiretti la sua gamma di carburanti (gasolio auto, gasolio agricolo e benzine) e di lubrificanti appositamente studiati per soddisfare tutte le richieste e le performance delle macchine agricole (oli motore, oli multifunzionali, oli idraulici, i fluidi antigelo e grassi) cui Eni affianca lubrificanti a basso impatto ambientale, biodegradabili e formulati con materie prime da fonti rinnovabili. L’accordo sottoscritto si inquadra nella più ampia intesa in essere tra Confederazione Nazionale Coldiretti ed Eni, che stabilisce aree di collaborazione

A destra il Presidente della Coldiretti Ettore Prandini e a sinistra il Chief Refining & Marketing Officer di Eni, Giuseppe Ricci

nell’ambito dell’economia circolare, con particolare riguardo al settore energetico, agricolo, agroalimentare e zootecnico, incoraggiando iniziative di sinergia industriale tra i partner che possono mettere a fattor comune facility, assets e competenze, e più in generale, sostiene la promozione di un’agricoltura sostenibile che punti all’ottimizzazione dei consumi energetici. “L’agricoltura italiana è una risorsa strategica

per avviare una nuova stagione di sviluppo economico e occupazionale. La nostra agricoltura è la più green d’Europa ed è all’avanguardia di un nuovo modello economico circolare in cui si produce valorizzando anche gli scarti con una evoluzione che rappresenta una parte significativa degli sforzi per modernizzare e trasformare l’economia italiana ed europea” ha commentato Ettore Prandini, Presidente di Coldiretti nel sottolineare il contributo del settore alla crescita sostenibile del Paese. “Questo accordo con Coldiretti va nella direzione che Eni ha intrapreso da tempo”, ha dichiarato Giuseppe Ricci, Chief Refining & Marketing Officer di Eni. “L’economia circolare è un pilastro strategico nel percorso di decarbonizzazione delle nostre attività, e per garantire un futuro di minori emissioni occorre condividere le nostre competenze nel settore dell’energia con tutti i principali attori dei sistemi economico e sociale, come il mondo agricolo, che Eni può sostenere nella costruzione di un futuro a sviluppo sostenibile.”


SPECIALE PENSIONI

Quota 100 e altre possibilità per andare in pensione nel 2020 Breve vademecum, redatto dall’Epaca di Coldiretti Asti, per sfruttare tutte le occasioni “offerte” dalla legge

Speciale Pensioni

1. QUOTA 100 62 anni di età - 38 di contributi Destinatari: tutti gli iscritti all’Inps Privati: finestra trimestrale mobile di 3 mesi Pubblici: finestra semestrale mobile di 6 mesi Avvertenza: Incumulabilità con i redditi di lavoro dipendente e autonomo 2. OPZIONE DONNA 35 anni di contributi Destinatari: tutte le donne. Dipendenti: 58 anni (al 31/12/2019). Autonome: 59 anni (al 31/12/2019). Decorrenza: posticipata di 12 mesi, 18 mesi per le autonome Avvertenza: Prestazione calcolata esclusivamente con il sistema di calcolo contributivo 3. LAVORI USURANTI 61 anni e 7 mesi - 35 di contributi Destinatari: chi ha svolto almeno il 50% dell’attività con mansioni usuranti (oppure 7 anni degli ultimi 10)

23 Rosanna Porcellana, responsabile Epaca

4. ISOPENSIONE 7 anni prima dell’anticipata o della vecchiaia Destinatari: lavoratori di aziende con più di 15 dipendenti Decorrenza: previo accordo con l’azienda 5. APE VOLONTARIA 63 anni - 20 di contributi Destinatari: Essere a non più di 43 mesi dalla pensione di vecchiaia Decorrenza: Accensione mutuo del corrispettivo dell’anticipo pensionistico (rate mensili per 20 anni)

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razie all’’Epaca (Ente di patrocinio e assistenza per i servizi ai cittadini e l’agricoltura) abbiamo individuato le principali possibilità per raggiungere l’agognata pensione nel corso di quest’anno. Seppure la legge di Bilancio non abbia previsto sostanziali modifiche in materia previdenziale, ovviamente cambiano le condizioni di accesso in base all’età. Proroghe significative invece per “Opzione Donna” e “Ape Social”. Immutato, almeno per ora, l’accesso a “Quota 100”, anche se il ministro del Lavoro e i rappresentanti sindacali si sono ufficialmente incontrati per avviare la “Riforma Pensioni”. Già entro marzo dovrebbe esserci una verifica politica sul dopo “Quota 100” e su altri temi previdenziali giudicati non più procrastinabili. Il confronto dovrebbe portare a una proposta condivisa sulla riforma dell’intero sistema pensionistico entro settembre per un eventuale inserimento nella prossima Legge di Stabilità. Per quest’anno quindi l’Epaca Coldiretti Asti riassume così le principali possibilità per andare in pensione.


SPECIALE PENSIONI 6. APE SOCIALE 63 anni - 30/36 di contributi Destinatari: lavoratori in difficoltà (disoccupati, conviventi con disabili, invalidi al 74%) o chi svolge attività gravose Decorrenza: 30 di contributi o 36 per lavori gravosi; sgravio da 1 a 2 anni per le mamme

Speciale Pensioni

7. LAVORATORI PRECOCI 41 anni di contributi

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Destinatari: Lavoratori che abbiano svolto almeno 12 mesi di lavoro effettivo prima dei 19 anni di età e che si trovino in specifici profili meritevoli di particolare tutela Decorrenza: Dopo 3 mesi dalla maturazione dei requisiti

8. PENSIONE DI VECCHIAIA 67 anni - 20 di contributi Decorrenza: Al mese successivo dal perfezionamento dei requisiti 9. PENSIONE ANTICIPATA 41/42 anni e 10 mesi di contributi Le donne usufruiscono di un solo anno di sconto Decorrenza: Dopo 3 mesi dalla

maturazione dei requisiti 10. CUMULO DEI CONTRIBUTI Vecchiaia o Anticipata Si possono valorizzare i contributi versati in più gestioni, per raggiungere la pensione di vecchiaia o anticipata. Senza costi per i pensionandi, ogni gestione calcolerà la pensione, secondo le sue regolamentazioni, e pagherà la relativa quota di assegno.

CONSULENZA GRATUITA All’Epaca di Asti

Per una consulenza personalizzata gli interessati possono contattare il Patronato E.P.A.C.A., gli operatori forniranno gratuitamente tutta l’assistenza necessaria, per la verifica del raggiungimento dei requisiti previsti dalla normativa vigente, per la conseguente formulazione della decorrenza e per definire l’importo presuntivo di pensione. Gli operatori provvederanno successivamente all’invio telematico della domanda all’INPS.Info ai numeri telefonici: 0141.380.404 – 0141.380.432.

Fin’ora sono oltre 200 mila i beneficiari di Quota 100 Nel triennio i dati sono lontani dalle stime previste, solo 1/3 sono donne

I

n questi giorni l’INPS ha diffuso i dati sulla presentazione delle domande di quota 100 aggiornate al 21 novembre scorso. Secondo l’istituto nazionale di previdenza le domande pervenute ammontano a 205.208, di cui 151.396 sono state presentate da lavoratori uomini mentre 53.812 da lavoratrici donne. Secondo stime attendibili alla fine nel corso del triennio 20192021 le uscite con Quota 100 dovrebbero essere 341 mila di cui meno di 100 mila donne. Rispetto ai preventivi stimati, saremmo a meno 631 mila uscite, ben lontani dalle 973 mila uscite nel triennio precedentemente indicate dal Def.


SPECIALE PENSIONI

Si può chiedere una riduzione dei contributi

Chi compie 65 anni nel corso dell’anno, può pagare meno re applicata per tutti quei lavoratori autonomi pensionati (es. coltivatori, artigiani, commercianti) ancora regolarmente iscritti nella gestione che compiranno i 65 anni nel corso dell’anno 2020. Pertanto invitiamo tutti coloro che si trovino nella situazione sopradescritta a volersi presentare presso il nostro ufficio Provinciale o Zonale per l’inoltro della richiesta di riduzione contributi all’INPS al compimento dei 65 anni di età, con

la seguente documentazione: - dati relativi alla pensione - codice fiscale - modelli di pagamento dei contributi CD anno 2019 L’invito è rivolto solo a coloro che raggiungeranno i 65 anni nell’anno 2020, in quanto per coloro che hanno compiuto tale età nel 2019 e negli anni precedenti, la riduzione contributiva è già stata effettuata se inoltrata apposita istanza all’Inps. Info: 0141.380.404/432.

Nuovi importi delle pensioni per il 2020 La rivalutazione (provvisoria) di quest’anno è dello 0,4%

L

’Inps ha aggiornato i valori delle pensioni per l’anno 2020. Per quest’anno l’Istituto ha applicato una rivalutazione pari allo 0,4%, in via provvisoria. Di conseguenza cambieranno tutti i pricipali importi di riferimento, sia per gli autonomi che per i lavoratori dipendenti. L’adeguamento pieno dello 0,4% sarà riconosciuto però solo agli importi fino a quattro volte il trattamento minimo (cioè fino a 2.060,28 euro), dopo

I nuovi valori Trattamento minimo mensile

515,07 euro

Pensione Sociale mensile

378,95 euro

Assegno Sociale mensile

459,83 euro

Invalidità Civile mensile

286,81 euro

Speciale Pensioni

L

a legge finanziaria 1997 aveva introdotto alcune innovazioni in materia di contribuzione per i lavoratori agricoli autonomi. In particolare era stato previsto per i coltivatori diretti già pensionati nelle gestioni INPS di età superiore a 65 anni, la facoltà di ottenere a richiesta la riduzione dell’importo del contributo previdenziale relativo alla sola quota di pertinenza della gestione pensionistica. La suddetta norma può esse-

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la percentuale di adeguamento si riduce progressivamente.

Controllare l’importo della pensione

E

PACA con tutti i suoi operatori è impegnata, come ogni inizio d’anno, ad effettuare un controllo sulla correttezza degli importi pensionistici che sono stati messi in pagamento dall’INPS. In particolare si procederà ad effettuare un’analisi delle posizioni assicurative e delle situazioni pensionistiche degli assistiti. Le verifica in

questione riguarda prevalentemente l’accredito di periodi di maternità o servizio militare, di periodi di lavoro effettuati successivamente o precedentemente la decorrenza della pensione, la trasformazione della pensione da invalidità o vecchiaia, la quattordicesima mensilità ed eventuali maggiorazioni sociali. L’iniziativa assume un

valore considerevole e va a privilegiare una categoria quella dei pensionati coltivatori diretti che spesso gode di trattamenti pensionistici assai modesti. A tal proposito invitiamo tutti i pensionati a contattare gli sportelli EPACA per un controllo della propria posizione pensionistica e previdenziale. Tel. 0141.380.404 / 432.

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Occorre verificare quanto si è percepito fin’ora


SPECIALE PENSIONI

Esonero dei contributi per i giovani Sgravio Inps per gli under 40 che si iscriveranno quest’anno

Speciale Pensioni

A

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i giovani agricoltori Coltivatori Diretti o Imprenditori Agricoli di età inferiore a 40 anni, a seguito di nuova iscrizione nella previdenza agricola effettuata nel corso di quest’anno (quindi dal 01/01/2020 al 31/12/2020) viene riconosciuto l’esonero del versamento dell’accredito contributivo per un periodo massimo di 24 mesi. L’esonero riguarda esclusivamente i contributi per l’invalidità, la vecchiaia e i superstiti. Restano dovuti gli altri contributi obbligatori relativi alla maternità e all’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro (questi ultimi limitatamente ai coltivatori diretti perché gli Iap non sono soggetti all’assicurazione Inail).

IMPORTI CONTRIBUTI PREVIDENZIALI* COLTIVATORI DIRETTI M.C. FASCIA 1

FASCIA 2

FASCIA 3

FASCIA 4

Zone Normali

3.076,80

Zone Svantaggiate 2.840,48 Zone Normali

3.808,38

Zone Svantaggiate 3.572,06 Zone Normali

4.539,96

Zone Svantaggiate 4.303,64 Zone Normali

5.271,54

Zone Svantaggiate

5.035,22

I.A.P.

2.308,30

3.039,88

3.771,46

4.503,04

CD/CM UNDER 40**

IAP UNDER 40**

Z. N. 775,99 Z. S. 539,67 Z. N. 775,99 Z. S. 539,67 Z. N. 775,99 Z. S. 539,67 Z. N. 775,99 Z. S. 539,67

7,49

7,49

7,49

7,49

* Gli attuali importi saranno rivalutati nel maggio 2020 ** Solo per nuovi iscritti all’Inps nel corso del 2020 lo sgravio è per 24 mesi

Indennità di accompagnamento per assistenza È semplice verificare i requisiti e ottenere il sussidio di 12 mensilità

L

’indennità di accompagnamento come invalidità civile è il sostegno economico che viene riconosciuto a favore di quelle persone, che a causa delle gravi condizioni fisiche o psichiche, necessitano di un’assistenza continua. L’indennità di accompagnamento

L

viene erogata in 12 mensilità e non è condizionata a limiti di età e di reddito. Il beneficio non è incompatibile con lo svolgimento di attività lavorativa dipendente o autonoma; tuttavia, non è cumulabile con altre indennità similari erogate per cause di servizio, lavoro o guerra e non è

reversibile (cioè non spetta agli eredi del titolare del diritto). L’Epaca (Ente di Patrocinio e Assistenza per i Servizi ai Cittadini e l’Agricoltura) è in grado di fornire assistenza gratuita per verificare i requisiti e l’invio telematico all’Inps dell’istanza di indennità di accompagnamento.

Disoccupazione agricola Presentare domanda entro il 31 marzo

e domande per le prestazioni di disoccupazione agricola devono essere presentate all’Inps entro e non oltre il 31/03/2020. L’Istituto da qualche anno non provvede più ad inviare la modulistica al domicilio dei lavoratori per la richiesta della prestazione, pertanto invitiamo gli operai agricoli aventi titolo all’indennità di disoccupazione a voler contattare i nostri Uffici per l’inoltro dell’istanza. I documenti necessari per la liqui-

dazione sono i seguenti: fotocopia di un documento di identità personale, codice fiscale ed i dati per le modalità di pagamento della prestazione (banca o posta).

Si ricorda che il 31 marzo è un termine perentorio, pertanto le domande presentate in data successiva non determineranno l’erogazione dell’indennizzo.


Malattie professionali in agricoltura

N

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/2019

validi fino al 28/02

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che ritengono di poter essere nelle condizioni per richiedere il beneficio a rivolgersi tempestivamente all’ufficio zona Coldiretti più vicino per la valutazione del caso attraverso una qualificata consulenza medica gratuita. Queste le malattie professionali riconosciute: Sindrome del tunnel carpale; Diminuzione della capacità uditiva (ipoacusia percettiva bilaterale simmetrica); Tendiniti (spalla, gomito, polso, mano; Patologie del ginocchio (borsiti, meniscopatie, tendinopatie del quadricipite). Per ogni ulteriore informazione o chiarimento in merito, invitiamo gli interessati a rivolgersi al Patronato Epaca della Coldiretti dove personale qualificato saprà fornire le corrette indicazioni del caso.

el corso degli ultimi anni specifiche disposizioni di legge e diverse sentenze della Corte di Cassazione hanno consentito di ampliare la tabella delle malattie professionali riconoscibili dall’INAIL anche in ambito agricolo. Grazie ad una qualificata consulenza medico-legale, il Patronato EPACA della Coldiretti ha presentato numerose istanze finalizzate al riconoscimento delle malattie professionali più frequenti in agricoltura e sono stati riconosciuti numerosi indennizzi da parte dell’Istituto assicuratore. Evidenziamo di seguito tali malattie professionali, piuttosto frequenti in agricoltura ma anche in altri ambiti lavorativi, per le quali è possibile effettuare richiesta all’INAIL di indennizzo; invitiamo tutti coloro

Epaca

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RUBRICA COLTIVA LA SALUTE REDATTA DA C.D.C.

La disfagia: come riconoscerla

Attenzione ai sintomi, può portare a gravi conseguenze

Sanità

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hi ha una disfagia può avere i seguenti disturbi:
- tosse, soprattutto in coincidenza con la deglutizione;
- voce gorgogliante;
febbre;
residui alimentari in bocca e possibile fuoriuscita di cibo dal naso;
- risveglio notturno per eccessi di tosse e soffocamento;
perdita di peso non spiegata. 
In presenza di questi sintomi si deve consultare per tempo il proprio medico. E’ importante infatti sottoporsi a una diagnosi precoce per trattare il disturbo fin dai primi segnali: se non trattata, la disfagia può causare complicanze gravi. La Valutazione del Paziente Disfagico si esegue mediante l’introduzione attraverso le fosse nasali di un endoscopio a fibre ottiche flessibile collegato a una telecamera ad alta riso-

luzione, a sua volta collegata a un computer che, attraverso un software dedicato, consente il salvataggio e l’archiviazione delle immagini acquisite. Durante l’esecuzione dell’esame, che non richiede preparazione né anestesia, il fibroscopio rimane posizionato a livello del cavo rinofaringeo, senza che il paziente avverta particolare disagio. A questo punto è possibile som-

ministrare per via orale boli successivi di diverse consistenze (liquido, semiliquido, semisolido, solido) preventivamente colorati con colorante alimentare blu e seguirne il decorso durante le fasi di deglutizione, documentando eventuali problematiche di aspirazione nelle vie aeree o ristagno. A seconda della situazione clinica e anatomica è possibile far eseguire al paziente atti deglutitori ripetuti anche in determinate posture (es. capo flesso o ruotato). La procedura diagnostica è particolarmente indicata negli esiti della chirurgia maggiore del capo collo, durante il recupero funzionale e si rivela fondamentale in caso di patologie neurologiche post acute (esiti di ictus o emorragie) o croniche e progressive (Morbo di Parkinson, SLA, SM).

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COLTIVA LA TUA SALUTE

Da oltre dieci anni, l’accordo tra Coldiretti-Epaca e C.D.C. permette di far crescere il valore della prevenzione e della sicurezza nella cultura dell’impresa agricola ed unire la tutela dell’imprenditore, dei suoi familiari e degli ospiti della sua azienda con l’idea di una nuova agricoltura multifunzionale territorialmente sostenibile. C.D.C. rappresenta una delle realtà sanitarie più significative e dinamiche del Piemonte, con un’attività diagnostica completa presso sedi dislocate in modo capillare su tutto il territorio regionale: a Torino, Biella, Cuneo, Novara, Vercelli e Verbania. Grazie a tale collaborazione, i soci Coldiretti-Epaca possono accedere privatamente a tutte le prestazioni con tariffario agevolato esibendo la Tessera Associativa Coldiretti/Epaca, oppure tramite il SSN presentando la richiesta del medico curante. Inoltre presso gli uffici provinciali o zonali Coldiretti-Epaca possono prenotare visite mediche specialistiche e prestazioni diagnostiche presso tutti i centri C.D.C. e con assoluto rispetto della privacy, il socio, tramite il PIN ricevuto in accettazione, può richiedere la stampa del proprio referto online. Periodicamente, tramite questa rubrica, vi informeremo su temi di interesse generale legati alla prevenzione ed alla cura di patologie tipiche del mondo agricolo. C.DC.: ASTI, C.so Galileo Ferraris, 4/a - EPACA: ASTI, C.so F. Cavallotti, 41, tel 0141.380.400 - CANELLI, Via Cassinasco, 11/13 - CASTELNUOVO D.B., V.le Europa, 12/B - MONCALVO, P.zza Carlo Alberto, 25 - MONTIGLIO M.TO, Via Padre Carpignano, 3 - NIZZA M.TO, C.so Acqui, 42/44 - S. DAMIANO D’ASTI, Via Roma, 23 - VESIME, P.zza V. Emanuele II, 3 - VILLANOVA D’ASTI, Via O. Blandino, 19


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