Il Mondo del Latte - Marzo 2021

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IL MONDO DEL

IL MONDO DEL LATTE 3/2021

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MARZO

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IL LATTE NEL MONDO MENSILE

LA NOSTRA IDEA DI ETICHETTA FOP

70%

ROMA

LA PANDEMIA “CONTAGIA” I CONSUMI

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2020, ALTRO ANNO RECORD PER LE DOP

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n un recente intervento sulla rivista Food, il presidente Paolo Zanetti ha parlato di un tema che non sempre riceve la giusta attenzione dai media e dalle istituzioni: la complessità del sistema L’OPINIONE industriale. Quasi mai, infatti, chi compra una busta di latte o un Piano d’azione della Ue per la salute pezzo di formaggio pensa a quanto sia difficile e articolata la rete che di Paolo De Castro permette a un certo prodotto di arrivare sullo scaffale o nel frigo di questo o di quel negozio. Un mondo articolato e complesso, MONDO ASSOLATTE nel quale le imprese di trasformazione occupano un ruolo chiave, Etichetta nutrizionale Fop: delicato e di grande responsabilità. la proposta italiana in un incontro Assolatte Sono loro, infatti, che raccolgono il latte, allevamento per allevamento, che eseguono analisi e controlli sulle materie prime e poi le lavorano, ATTUALITÀ stagionano e confezionano i prodotti Afidop: export, insistere in migliaia di formati e referenze, IL MONDO DEL garantendone qualità e sicurezza. sull’alto valore delle Dop E sono loro che trovano i clienti, ne Eda: la pandemia si supera N. 3 accontentano le richieste, definendo con il mercato unico volumi, calendari di consegna, listini, News Eda flash prezzi, sconti, offerte e promozioni. Commissione europea, Sono sempre loro, inoltre, a dover la strategia contro i tumori punta superare audit, ottenere le certificazioni, sulla prevenzione garantire puntualità e costanza Fil: work in progress produttiva. Spesso, addirittura, devono News occuparsi dei resi. Libri Chi esporta vive ulteriori complessità: deve aprire società o filiali nei diversi ECONOMIA Paesi o trovare importatori seri ed La pandemia “contagia” le etichette affidabili, farsi conoscere e apprezzare dai consumatori, spesso iniziandoli a MERCATI gusti che non conoscono. Export: la Russia balla da sola Non di rado, chi porta all’estero i prodotti made in Italy deve avere Latte, nel 2020 in italia linee produttive dedicate e poi iscriversi alle liste degli esportatori +4% di produzione autorizzati sottoponendosi a ulteriori controlli, e certificazioni Esportazioni italiane di latte per prodotti e processi. Borsa prezzi Un’industria lattiero-casearia, quindi, è una macchina Dop, altro anno record straordinariamente complessa, che crea e distribuisce valore. E lo fa tra mille ostacoli, regole e una burocrazia che non ha uguali IGIENE E SICUREZZA nel mondo. È davvero un peccato che pochi comprendano valore, Febbre della Rift Valley: i Paesi arabi centralità e potenzialità delle imprese di trasformazione. Ed è un chiedono garanzie peccato che fino a oggi nessuno abbia capito quanto sia necessario lavorare per semplificarne la vita. Sarà il neonato governo Draghi, sul quale tutti riponiamo la massima NORMATIVE fiducia, a innescare questo circolo virtuoso? Ce lo auguriamo! L’esperto risponde A volte ritornano

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Organo ufficiale di ASSOLATTE e del Comitato Italiano FIL - IDF EDITORIALE IL MONDO DEL LATTE s.r.l. P.I. e C.F. 07208200159 www.assolatte.it Direzione, redazione, pubblicità: Via Adige, 20 - 20135 Milano tel. 02-72021817 e-mail: mondolatte@assolatte.it Via Boncompagni, 16 - 00187 Roma tel. 06-42885648 Autorizzazione del Tribunale di Milano n. 337 del 23-4-1987

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COMITATO ITALIANO FIL-IDF

Direttore responsabile: Adriano Hribal Coordinamento editoriale: Manuela Soressi Progetto grafico e impaginazione: Tina Liati Immagini: Fotolia Stampa: Miligraf srl s- Formello (RM) Poste Italiane SPA - Spedizione in abbonamento postale 70% Roma – aut mp-at/c/rm

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A VOLTE RITORNANO LA RICERCA DI PACKAGING PIÙ SOSTENIBILI PER LA CONSERVAZIONE DEL LATTE STA FACENDO RISCOPRIRE IL VETRO A MOLTE AZIENDE

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eggiamo nella stampa tecnica del 1978 che “Una nuova bottiglia di vetro per il latte con un contenuto di 0,5 litri del peso di 260 grammi, in sostituzione del tipo tradizionale che pesa 410 grammi, è stata introdotta nell’uso comune della Repubblica Democratica Germanica. La bottiglia è più bassa (di 40 mm) ed è stata rinforzata tramite la metallizzazione con lo stagno e un trattamento freddo chimico. Per la riduzione del peso della bottiglia è possibile usare cestini più bassi composti di polietilene. Oltre a tanti altri vantaggi si riduce la quantità del materiale e migliorano le condizioni di trasporto”. Siamo negli anni in cui le confezioni in poliaccoppiato per il latte hanno già fatto la loro comparsa da tempo e la concorrenza di confezioni più leggere, meno fragili, più pratiche e altrettanto sicure

(se non di più, non rischiando di causare lo spargimento di frammenti di vetro in caso di rottura), ha ridotto l’importanza del “vetro” nella distribuzione del latte. La notizia di tentativi di alleggerimento e ridimensionamento della bottiglia del latte, senza la rinuncia del servizio offerto – ovvero la pratica distribuzione e diffusione della bevanda bianca tra le famiglie – è solo una delle moltissime innovazioni che hanno interessato il settore del packaging alimentare negli anni. A dare il senso del cambiamento dei tempi possiamo dire che allora si parlava di riduzione del quantitativo di vetro, oggi si parla di riduzione delle plastiche (materiale che nel frattempo è diventato “primo attore” in materia di materiali da confezionamento). Le motivazioni sono diverse:

ieri praticità e leggerezza, oggi ambiente e sostenibilità. Fa sorridere, dunque, vedere come alcune cose tornino, magari per motivi diversi. È il caso delle bottiglie del latte o dei vasetti di yogurt e dessert in vetro riproposte da alcuni operatori. Scelte di marketing spesso volte a richiamare l’adozione di ricette, stili o usi del passato. Possiamo però anche immaginare che il ritorno del vetro ai tempi odierni, nell’ambito del confezionamento di prodotti lattiero-caseari, con i suoi pro e contro, possa stimolare qualcuno a rivendicarne i pregi legati alla sostenibilità e all’attenzione per l’ambiente. Come diceva il popolare attore Diego Abatantuono in una campagna di pochi anni fa per spiegare ai cittadini i vantaggi del riciclo in un’ottica di economia circolare, “il vetro ha infinite vite”.

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L’OPINIONE

PIANO D’AZIONE DELLA UE PER LA SALUTE di Paolo De Castro

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ualche giorno fa la Commissione europea ha presentato il suo piano per “battere il cancro”. Si tratta di una delle iniziative prioritarie del mandato della presidente Ursula von der Leyen. Laureata in medicina e, come moltissimi cittadini europei, passata dall’esperienza di affetti perduti per un tumore, fin dai suoi primi discorsi pubblici ha indicato il piano come un aspetto “simbolo” del suo programma. L’avvento del Covid-19 ha solo in parte costretto l’esecutivo comunitario a rivedere la scala delle priorità delle politiche sanitarie, di competenza degli Stati. Anzi, ha creato le condizioni per fare un tentativo di maggiore integrazione dell’azione Ue in tema di salute pubblica. Nelle crisi a

In questa sede, a noi carattere transfrontaliero, come interessano soprattutto le le pandemie, ma anche nella lotta alle patologie croniche. Uno aree dove la Commissione ha sforzo sicuramente apprezzabile. potere di iniziativa concreto e incisivo. Come le politiche Restano però i dislivelli nelle competenze Ue, con alcune aree sull’agroalimentare, che il piano include come azioni in cui Bruxelles ha più strumenti di prevenzione. per intervenire Vanno osservate direttamente e LE BASI con attenzione, altre in cui il ruolo anche perché di coordinamento SCIENTIFICHE soprattutto in alcuni è il massimo cui DI CERTE settori sembra che può aspirare. SCELTE l’esecutivo non Tra le seconde, SEMBRANO si sia mosso con c’è il tema POCO disinvoltura su basi importantissimo SOLIDE scientifiche che dell’accesso alle sono tutt’altro che cure e dei livelli solide. di assistenza. Nel documento Ci auguriamo finale si ricorda che la sinceramente che Bruxelles Commissione proporrà di sappia dare una spinta significativa agli standard minimi continuare gli sforzi sull’obesità infantile e norme per etichette in questo campo. nutrizionali fronte pacco obbligatorie. E che potenzierà il programma frutta, verdura e latte nelle scuole. Che proporrà un’etichettatura per le bevande alcoliche, con informazioni sulle calorie, gli ingredienti e “messaggi di allerta”. Mentre stiamo già lavorando nella riforma della Pac per etichette di questo tipo, costruite sulla base del lavoro fatto dalla Commissione Juncker con i produttori. La natura dei “messaggi di allerta” andrà esplorata attentamente. I produttori di vino da circa un decennio fanno campagne di sensibilizzazione sui consumi moderati. Se l’etichetta raccogliesse queste â

Il vicepresidente della Commissione Ue Margaritis Schinas e la presidente Ursula von der Leyen. 4 IL MONDO DEL LATTE

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L’OPINIONE indicazioni non ci sarebbe sull’azzeramento dei fondi di alcun problema. Al contrario, promozione per salumi e carni. messaggi tipo quelli sui Tuttavia, rimane un riferimento pacchetti di sigarette sarebbero alla revisione del regolamento un danno per il settore, oltre che sui programmi di promozione, un’esagerazione che sarà in linea dal punto di vista con il passaggio a delle conoscenze una dieta con più IL CASO scientifiche. frutta e verdura, e DEL VINO DA Su quest’ultimo meno carni rosse ETICHETTARE aspetto sono giunte e lavorate “e altri COME le rassicurazioni alimenti legati al SOSTANZA del vicepresidente rischio di cancro”. TOSSICA della Commissione Nel piano d’azione Margaritis Schinas allegato al progetto, che, parlando ai la modifica dei giornalisti, ha detto di “non voler programmi di promozione etichettare il vino come una sparisce del tutto. Ma resta sostanza tossica, perché è un il nesso tra singolo alimento, simbolo” dell’Europa. Vedremo. ingrediente o classi di alimenti e Il punto più delicato, comunque, salute, ribadito dopo che anche è sulle carni e sulla stretta la strategia Farm to Fork lo aveva annunciata alla pubblicità e messo nero su bianco. al marketing di “alimenti non Nel caso del piano contro salutari”. il cancro, il nesso è basato La versione finale del sull’ormai famigerata documento ha smentito le monografia dello Iarc dell’Oms previsioni della vigilia, basate sul tema, studio contestato da su bozze non ufficiali del diversi scienziati. piano a volte vecchie di mesi, Proprio riguardo al rischio, lo

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stesso Iarc ha specificato che si tratta di un rischio minimo e associato a quantità spropositate di consumo. Peccato che quest’ultimo aspetto non abbia la stessa visibilità della classificazione Iarc dei salumi come cancerogeni e delle carni rosse come “probabilmente” cancerogene. Purtroppo, certe sviste non sono una novità, nel senso che si iscrivono nella cornice del grande racconto in cui si glorificano il mercato e la libertà di scelta, ma si sacrificano l’educazione, la corretta informazione e la consapevolezza dei cittadini. E si finisce a invocare una classificazione di cibi di serie A e serie B come unica soluzione a tutte le esternalità negative dell’abbondanza di offerta alimentare, ignorando le porzioni e lo stile di vita di chi li consuma. Un approccio che non ci ha mai convinto, né ci convincerà.

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INFORMAZIONE PUBBLICITARIA

ENERGY PERFORMANCE CONTRACT: SOLUZIONE VINCENTE PER L’EFFICIENZA ENERGETICA A COSTO ZERO L’Energy Performance Contract (EPC) è un modello di business che consente di implementare, presso un sito industriale, soluzioni mirate all’efficienza energetica, finanziate integralmente da una Energy Service Company (ESCo), permettendo quindi al cliente finale di concentrare le sue risorse sul suo core business. CertiNergia, ESCo leader nell’efficienza energetica e parte del Gruppo Engie, progetta, finanzia, realizza e gestisce impianti di ottimizzazione dell’efficienza energetica per l’azienda cliente e trae la sua redditività da una percentuale del risparmio generato. La controparte, quindi, non solo non sostiene alcun onere di investimento,

ma beneficia fin da subito di un importante vantaggio economico. Le tecnologie adatte alle aziende del settore lattiero-caseario L’industria lattiero-casearia si caratterizza da un utilizzo importante e contemporaneo di caldo e di freddo, con consumi di gas naturale e di energia elettrica. Alcune tecnologie di ottimizzazione energetica si adattano meglio a questo settore industriale e sono sempre proponibili tramite l’EPC. Citiamo per esempio: – la cogenerazione che genera simultaneamente energia elettrica ed energia termica sotto forma di acqua calda e

CertiNergia è una ESCo (Energy Service Company) internazionale e indipendente, parte del gruppo Engie, leader nell'efficienza energetica e punto di riferimento per le imprese che intendono ottimizzare i propri consumi attraverso il risparmio energetico. Società certificata UNI CEI 11352, opera trasversalmente in tutta la filiera dell'efficienza energetica con um team qualificato e certificato EGE (Esperto in Gestione dell'Energia) e CMVP (Certified Measurement and Verification Professional). Presenza sul territorio nazionale e internazionale: garanzia di un servizio efficiente e assistenza ai clienti in tutte le fasi del progetto.

di vapore, anche in energia frigorifera; – gli scambiatori per il recupero del calore in vari stadi del processo, che permettono di utilizzare calore, altrimenti sprecato, per il riscaldo dell’acqua di processo o delle officine di produzione; – la regolazione intelligente della produzione di freddo tramite la tecnologia OCP (vedi Il Mondo del Latte n. 12 di dicembre 2020); – l’utilizzo di compressori d’aria più efficienti e a giri variabili, per ridurre il consumo di energia elettrica a parità di aria compressa prodotta. L’ottimizzazione del caldo e del freddo nella produzione di formaggi Un’impresa francese leader nella produzione di formaggi, con 23 milioni di litri di latte lavorati all’anno, sensibile alla tematica energetica e alla sostenibilità ambientale ha deciso di sostituire la centrale termica a gasolio e i gruppi frigo, oltre all’installazione della soluzione di regolazione intelligente della produzione di freddo Optimum Coefficient Performance (OCP), tecnologia proprietaria di CertiNergia. In questo modo risparmia circa 110 mila euro all’anno sulla bolletta energetica e 640 tonnellate annue di CO2 equivalente. L’intervento è stato realizzato in modalità EPC con una garanzia sul risparmio energetico nel tempo.

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ATTUALITÀ

EXPORT: INSISTERE SULL’ALTO VALORE DELLE DOP di Gianluca Pierangelini

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cambiamenti che stiamo riscontrando nelle abitudini di consumo nel periodo pandemico, soprattutto per i formaggi italiani Dop, sono legati alla crisi sanitaria da coronavirus, o sono strutturali? A questa domanda hanno

risposto l’associazione dei formaggi Italiani Dop e Igp (Afidop) e Nomisma con una ricerca presentata nel corso di un incontro che si è tenuto lo scorso febbraio e che ha visto la partecipazione di più di 70 operatori del settore tra Consorzi di tutela, aziende

private, cooperative e loro associazioni. L’analisi è stata svolta in cinque mercati strategici per le vendite dei formaggi italiani: Francia, Germania, Spagna, Svizzera e Regno Unito. In questi Paesi, l’istituto bolognese ha

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Il latte non è tutto uguale...

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Per proteggere il loro latte sempre più aziende scelgono la bottiglia in PET. Versatile, leggera, sicura e, per Coripet, riciclabile sia nella versione trasparente che opaca. Per questo le aziende iscritte al consorzio Coripet pagano un unico contributo di riciclo che, per il 2021, sarà di € 198 la tonnellata (per le bottiglie, mentre per tappi ed etichette sarà di 460 €/t). I vantaggi per gli associati Coripet continuano anche nella seconda vita della bottiglia: potranno avere accesso all’ R-PET idoneo al diretto contatto alimentare per produrre nuove bottiglie a costi fissi e concordati.

Scoprite di più sul sito www.coripet.it nella sezione “il consorzio”.


ATTUALITÀ interrogato un campione di 600 consumatori per Paese al fine di valutare la loro percezione dei formaggi italiani, il grado di conoscenza dei simboli e delle caratteristiche dei prodotti Dop e Igp e i trend di consumo, sia nel periodo del lockdown che nelle aspettative di breve e medio periodo. Ne è emerso un quadro incoraggiante, ma contaminato da diverse sfide che le imprese devono cogliere tempestivamente per garantire la loro competitività internazionale e crescere sui mercati esteri. I formaggi italiani godono di un’ottima reputazione nel mondo: vengono loro riconosciute una qualità superiore rispetto alle altre produzioni e una distinguibilità derivante da caratteristiche organolettiche uniche, garantite dalle materie prime utilizzate ed esaltate dall’arte della trasformazione. La reputazione del made in Italy caseario è salva, ma la pandemia ha destabilizzato i consumi e rallentato la crescita delle vendite. La chiusura prolungata del food service – il principale canale di vendita all’estero – ha depresso i consumi fuori casa, soprattutto nel secondo quadrimestre del 2020, dove si è registrato un -82% nel Regno Unito, -75% in Spagna, -64% in Italia, -60% in Francia e -51% in Germania. L’impatto di questi dati sul mercato caseario va analizzato considerando il fatto che, secondo lo studio di Nomisma, il formaggio in Europa

LA VOCE DELLE ISTITUZIONI Paolo Zanetti - presidente di Assolatte Dallo studio di Nomisma abbiamo visto come il 2020 si sia chiuso con un bilancio in chiaroscuro. Il lattiero-caseario ha retto, ma ci sono dati che preoccupano. Noi imprenditori del settore siamo abituati a crescere in media del 5 per cento. Dal 2000 al 2019 l’export dei formaggi italiani è aumentato del 200%, mentre nel 2020 abbiamo registrato un calo inedito del 4% a valore. Bisogna tornare a viaggiare, a fare fiere, dobbiamo intensificare la promozione, raccontando ai consumatori internazionali quanto i nostri formaggi siano sicuri, buoni, legati al territorio, prodotti nel rispetto dell’ambiente e degli animali e soprattutto quanto gli italiani siano bravi a trasformare e valorizzare la materia prima, dando vita a produzioni uniche e inimitabili. Giuseppe Ambrosi - past president di Assolatte Abbiamo un grande bisogno che la pandemia finisca, perché se il settore ha retto in una situazione così complessa, cosa sarebbe successo senza il Covid-19? Una volta usciti dalla crisi sanitaria, oltre a lavorare per garantire la libera circolazione delle merci e promuovere i nostri prodotti, ci dobbiamo impegnare a difendere e rafforzare l’immagine del settore lattiero-caseario italiano, soprattutto nell’ambito della Farm to Fork, una strategia in cui i prodotti di origine animale sono spesso sotto attacco. Dobbiamo difenderci, anche con il supporto del mondo scientifico, per fare chiarezza e per riequilibrare il dibattito nel contesto mediatico, altrimenti tutte le strategie e i programmi ambiziosi che vogliamo mettere in atto potrebbero essere vanificati da un deterioramento della percezione dei nostri prodotti. Antonio Auricchio - vice presidente di Assolatte Sono molto preoccupato: la pandemia sta creando enormi problemi sul fronte sanitario ed economico. Dobbiamo essere uniti e Afidop può essere un punto di riferimento. Sono molte le sfide che dobbiamo affrontare insieme, come la lotta alle imitazioni. Non dobbiamo essere spaventati, ma raccontare meglio le caratteristiche uniche dei nostri prodotti, perché siamo noi più forti. Dobbiamo fare squadra e continuare a rafforzare l’immagine e la fama del made in Italy, senza perderci in eccessivi localismi che rischiano di disgregare le forze e creare confusione.

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Renato Zaghini - presidente del Consorzio Grana Padano Il settore deve continuare a crescere sui mercati esteri, dove però è necessario riconquistare dignità contrattuale, facendo capire cosa vuol dire Dop. La pandemia ha contribuito a creare confusione e spesso ai nostri prodotti non viene riconosciuto il giusto valore. Come Consorzio supportiamo le aziende associate con piani strategici pluriennali per fare chiarezza e spiegare le qualità del Grana Padano. Per crescere dobbiamo essere coordinati, valorizzando i nostri prodotti nelle reti commerciali, e fare in modo che il consumatore sappia riconoscere il valore aggiunto dei nostri prodotti. Nicola Bertinelli - presidente del Consorzio Parmigiano Reggiano Le Dop devono parlare di qualcosa che va ben al di là del prodotto stesso. I nostri formaggi, che sono sempre buoni, devono essere anche percepiti come referenze che hanno il maggior valore. Questo significa che, attraverso il prodotto, bisogna comunicare fattori come la responsabilità sociale delle imprese, il rispetto del benessere animale, una gestione sostenibile delle risorse, modalità di produzione green. Le imprese e i consorzi di tutela non devono perdere tempo e si devono muovere con decisione, puntando su questi elementi per garantire la competitività dei nostri formaggi. Domenico Raimondo – presidente di Afidop e del Consorzio della Mozzarella di Bufala Campana La storia recente chi ha insegnato che insieme si può andare più lontano e si possono raggiungere mete più ambiziose. Da presidente di Afidop non posso che accogliere con entusiasmo questi stimoli e assicurare che l’associazione si impegnerà, oltre che a supportare i Consorzi di tutela nella loro operatività, anche a raccontare di più e meglio i nostri prodotti per rilanciare i formaggi italiani Dop nel mondo e supportare l’economia dell’intero settore. Giovanni Guarneri – coordinatore del settore lattiero-caseario di Alleanza delle cooperative agroalimentari Il coronavirus è stato una prova durissima per i formaggi Dop. Ciononostante, a fronte di un quadro così negativo, la risposta è stata positiva, mostrando una tenuta nei volumi di vendita internazionali. La pandemia poi ci ha insegnato che dobbiamo aprire ancora di più le nostre produzioni ad altri canali, come la grande distribuzione e l’industria alimentare, diversificando e adattandoci all’andamento dei mercati, soprattutto in quelli più strategici.

viene consumato fuori casa (ristoranti, bar, locali) in media per il 78% dei casi. Nella grande distribuzione si sono registrati aumenti, soprattutto per discount, iper e super, ma questo trend nei mercati esteri è stato comunque condizionato da diversi fattori causati dalla pandemia. Uno su tutti è il “Made in local”: il senso di solidarietà verso il proprio Paese ha portato i prodotti alimentari locali a una crescita in tutti i mercati analizzati. L’altro fattore è la maggiore attenzione delle famiglie ai prezzi e alle promozioni, vista la crisi economica generata dalla pandemia. Non è un caso che il fatturato estero delle esportazioni di settore nei primi dieci mesi del 2020 sia calato del 4% rispetto all’anno precedente. Questi sono fattori che hanno influito molto sul mercato dei formaggi italiani, soprattutto Dop e Igp: i nostri prodotti hanno un posizionamento elevato sui mercati esteri, quindi sono ancora più esposti agli effetti della crisi economica, oltre che alle difficoltà generate da quella sanitaria. Tuttavia, le prospettive dei consumi alimentari per il 2021 sembrano essere positive. Gli intervistati prevedono un importante aumento dei consumi fuori casa non appena verranno allargate le maglie delle misure restrittive anti-Covid. Secondo Nomisma, i future per i formaggi italiani sono ancora più ottimistici di quelli dell’intero settore e della media dei formaggi stranieri in generale. Inoltre, nonostante la conoscenza del sistema di qualità europeo non

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sia ancora largamente diffusa, i consumatori che riconoscono i simboli Dop e Igp attribuiscono ai prodotti certificati anche una superiorità in termini di qualità, sicurezza e tracciabilità. Nello svolgere questo studio, Nomisma ha anche profilato un identikit del consumatore europeo di formaggi italiani: ha una posizione lavorativa stabile, fa parte della Generazione X, è benestante e ha “collegamenti con l’Italia”. Chi consuma formaggi italiani tende a essere un consumatore più “esperto”, più attento alla salute e alla qualità, tanto che nelle famiglie in cui si hanno figli piccoli la quota di user arriva al 79% (10 punti in più

rispetto al tasso delle famiglie senza bambini). Per il futuro, secondo Nomisma, i consumatori europei intervistati hanno dato priorità ai localismi, al prezzo e alla sostenibilità, fornendo indicazioni su come impostare le strategie per favorire una maggiore penetrazione dei formaggi italiani nei mercati target. Al termine della presentazione degli esiti dello studio di Nomisma, si è aperto un dibattito al quale hanno partecipato, oltre al presidente di Afidop Domenico Raimondo, alcuni tra i più autorevoli esponenti del settore lattierocaseario italiano. Da questo confronto sono emersi obiettivi chiari per il futuro: è necessario continuare a

lavorare per favorire il libero scambio e agevolare l’accesso dei formaggi italiani nei mercati esteri. Servono progetti strategici a medio e lungo termine per dare ancora più forza alla valorizzazione delle produzioni italiane e supportare le aziende nell’affermare i propri marchi all’estero. Bisogna investire sui Millenial (la fascia d’età che conosce meno i formaggi italiani, soprattutto quelli a denominazione), ed è necessario garantire la massima reperibilità dei formaggi italiani nel mondo, puntando su una maggiore penetrazione delle nostre referenze nella grande distribuzione. È indispensabile tornare a fare fiere per raccontare i formaggi italiani non a parole, ma con tatto, olfatto e gusto, pienamente riconoscibili per le loro caratteristiche distintive a livello internazionale. L’immagine dei prodotti made in Italy va rafforzata, valorizzando elementi quali sicurezza, sostenibilità, rispetto del benessere animale, tutti aspetti alla base delle nuove politiche dell’Ue e delle scelte dei consumatori. Tutto questo va fatto con estrema rapidità per mantenere alta la competitività delle imprese italiane e conquistare nuovi spazi nel mercato internazionale.

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MONDO ASSOLATTE

ETICHETTA NUTRIZIONALE FOP. LA PROPOSTA ITALIANA I NUOVI METODI DI CLASSIFICAZIONE DOVREBBERO PARTIRE DA EVIDENZE SCIENTIFICHE SOLIDE E RICONOSCERE IL CONTRIBUTO DEI PRODOTTI LATTIERI ALLA NUTRIZIONE E ALLA SALUTE. SE N’È PARLATO IN UN WEBINAR ASSOLATTE di Chiara Fabrizi

C

on la Strategia Farm to fork la Commissione europea punta a costruire sistemi alimentari sostenibili attraverso una molteplicità di linee d’azione e disposizioni che spaziano dall’approvvigionamento delle materie prime alla produzione primaria, alla trasformazione dei prodotti alimentari e alla loro commercializzazione, fino al coinvolgimento dei consumatori con misure che li inducano a fare scelte ragionate e consapevoli.

Coinvolgimento che, nelle intenzioni della Commissione europea, avverrebbe soprattutto attraverso l’adozione di nuovi sistemi di etichettatura e di informazione. In questo panorama quello che preoccupa, in particolare, è la grande confusione che c’è oggi tra sostenibilità ambientale e della dieta. Ne è un esempio lampante tutto il tema dell’etichettatura nutrizionale fronte pacco, individuato dalla strategia

come strumento per rendere i sistemi alimentari più sostenibili. I modelli di etichettatura nutrizionale fronte pacco esistono da tempo. La stessa Consumer information li disciplina. Negli ultimi anni lo sviluppo di sistemi nuovi ha vitalizzato e intensificato il dibattito intorno al loro significato, alla loro validità e alle loro effettive ricadute sulla capacità di comprensione delle informazioni nutrizionali da parte del consumatore o

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MONDO ASSOLATTE NUTRINFORM BATTERY - GRAFICA Ciascuna porzione (...g) contiene:

delle assunzioni di riferimento per un adulto medio (8.400 KJ/2.000 Kcal) Per 100 g: (...)/(...) kcal – Colonnine della AR integrale da singole “batterie” per l’energia e i nutrienti

– All’interno della “batteria” è indicata la percentuale di energia, grassi, grassi saturi, zuccheri e sale contenuti in una porzione rispetto alla dose giornaliera raccomandata

sulla capacità di influenzarne i comportamenti d’acquisto. Sistemi che differiscono notevolmente per logica, funzionamento e, quel che è più importante, messaggio veicolato al consumatore. La Commissione europea ha indicato la fine del 2022 come scadenza per presentare una proposta legislativa in materia. L’etichettatura nutrizionale fronte pacco potrebbe – se non adeguatamente sviluppata – rivelarsi un problema serio per le nostre produzioni, nonché per la corretta informazione dei cittadini europei sul ruolo e sul contributo degli alimenti che consumano nella loro quotidianità. Per fare il quadro della situazione, delle diverse posizioni sul tappeto, delle possibili evoluzioni del tema e per illustrare il sistema di etichettatura nutrizionale fronte pacco sviluppato dall’Italia, Assolatte ha

– La forma grafica consente di capire rapidamente quanto la porzione dell’alimento contribuisce al fabbisogno giornaliero di energia e dei nutrienti

– Il livello di riempimento della “batteria” corrisponde in modo esatto alla percentuale di riferimento

organizzato il webinar “NutrInform Battery: l’etichetta Fop italiana e le sfide europee”. Kinga Adamaszwili, responsabile area nutrizione, salute e legislazione di Eda, è intervenuta presentando le posizioni sostenute dall’industria lattierocasearia europea in materia di etichettatura nutrizionale fronte pacco e di profili nutrizionali, oltre a ripercorrere le intenzioni e le attività avviate dalla Commissione europea su questi temi. PRIMA LA SCIENZA In materia di etichettatura nutrizionale, Eda è impegnata ad assicurare che l’informazione data al consumatore sia utile, giusta e credibile e, a tal fine, ha definito i principi base sui quali dovrebbe fondarsi un’etichetta nutrizionale fronte pacco. Qualunque sistema dovrebbe essere in linea con le raccomandazioni

nutrizionali; assicurare una migliore informazione al consumatore sulla qualità nutrizionale del prodotto; riconoscere il contributo dei prodotti lattieri alla nutrizione e alla salute; essere fondato su evidenze scientifiche molto solide; essere volontario e armonizzato a livello europeo. L’associazione ha eseguito un’analisi comparata tra i vari schemi per comprendere meglio come questi rispondono ai principi definiti e si è espressa contro l’ipotesi di un sistema Fop obbligatorio. Inoltre, considerato che, con il Nutriscore, il formaggio risulta particolarmente penalizzato, essendo classificato quasi sempre con il colore arancione scuro/categoria “D”, Eda ha elaborato una posizione specifica al riguardo. Adamaszwili ha, poi, ricordato le tappe fondamentali del percorso dell’etichettatura nutrizionale Fop: dall’annuncio della futura politica comunitaria Green New Deal e dell’obiettivo per l’Europa di diventare il primo continente climaticamente neutro entro il 2050. Politica che, per quanto riguarda l’ambito agroalimentare, detta i principali filoni di azione nella Farm to fork Strategy, con l’ambizione di rendere il sistema alimentare europeo meno impattante sull’ambiente. Una strategia composta da moltissime iniziative con diversi obiettivi, scadenze, scopi, ecc., che impatteranno inevitabilmente sull’industria lattiero-casearia. FOP E FARM TO FORK Ma qual è la relazione tra Strategia Farm to fork ed etichetta nutrizionale Fop? Una parte della Farm to fork si concentra sulla promozione di alimenti sostenibili e sull’importanza di facilitare uno spostamento dei consumatori verso diete più sane e migliori per l’ambiente. In questo contesto, la

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Abbiamo un latte di qualità per ogn ognuno di voi. Parmalat ha dedicato al latte tanta energia, migliorandolo con l’esperienza ed il lavoro. E per dare a ciascuno di noi la possibilità di scegliere, ne ha creato uno per ogni esigenza, mantenendolo sicuro e garantito attraverso un’accurata selezione delle materie prime in base a severi standard qualitativi e oltre un milione di rigorosi controlli all’anno, che lo rendono di assoluta qualità e fiducia. Parmalat è il buon latte che esaudisce i gusti e le necessità di tutti, anche in termini di qualità e sicurezza.

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MONDO ASSOLATTE Commissione europea intende introdurre un sistema obbligatorio armonizzato a livello europeo entro la fine del 2022, così come di imporre i profili nutrizionali previsti dal Regolamento claim per limitare la promozione di alimenti con elevato contenuto di grassi, grassi saturi, zuccheri e sale.

colori, simboli, ecc. Pur non indicandone uno in particolare, secondo la Commissione europea gli schemi Fop possono aiutare i consumatori a fare scelte migliori per la loro salute. In particolare i sistemi che usano il colore; conclusione che in generale è piaciuta poco al settore lattiero-caseario. La tappa più recente di questo NO AL COLORE percorso europeo riguarda Insieme alla strategia Farm to l’Inception impact assessment fork la Commissione europea sul Reg. Ue 1169/2011 ha pubblicato anche il report con focus sulla revisione sui sistemi di etichettatura dell’etichetta nutrizionale Fop, previsto dal Reg. Ue Fop e dei profili nutrizionali, 1169/2011, che oltreché analizza diversi sull’indicazione sistemi in uso obbligatoria Il rischio è che nelle sia a livello Ue etichette dei prodotti del Paese di che a livello origine per alcuni lattiero-caseari internazionale e non si possa scrivere prodotti e sul date analizza quello che marking. Iniziativa “ricco di calcio” il consumatore o “fonte di proteine” con la quale la comprende grazie Commissione a questi sistemi, europea intende le posizioni dei valutare diverse diversi Stati membri e delle opzioni per le future proposte organizzazioni coinvolte, legislative e che in materia oltreché quanto riportato di etichetta nutrizionale Fop, nella letteratura scientifica su in particolare, prende in questo tema. considerazione vari sistemi in Le conclusioni arrivano a uso, la maggior parte dei quali sostenere che l’etichetta Fop incentrati sui profili nutrizionali è uno strumento utile per la o sviluppati con codici colore. prevenzione di varie malattie Indagine alla quale Eda ha collegate a diete sbagliate; contribuito. che molti consumatori trovano Quali sono i rischi e le questi sistemi utili; che ci preoccupazioni di Eda per sono molti schemi diversi e gli sviluppi europei sui che molti di questi si basano sistemi Fop? Il rischio è su profili nutrizionali tradotti in che l’eventuale etichetta

LA POSIZIONE ITALIANA NO a etichettature Fop che esprimano un giudizio complessivo sulla salubrità dell’alimento, fuori dal contesto di una dieta bilanciata

è

Trasparenza delle informazioni

è

NO a strumenti semplicistici a fronte di un tema complesso come l’alimentazione

Valorizzazione delle diete tradizionali

RISPETTO DEL CONSUMATORE

individuata possa rivelarsi poco utile. Ciò non solo per i formaggi, ma anche per burro, panna, latte intero, yogurt intero. Altri rischi riguardano il collegamento tra i sistemi Fop e i profili nutrizionali, che limiteranno la possibilità di utilizzare indicazioni nutrizionali sulla salute e comporteranno l’obbligo di riportare dei warning al superamento delle soglie definite. Uno scenario certamente poco desiderabile. Il rischio è che per il formaggio non si possa più dire “ricco in calcio, ricco in proteine”. Un disastro, oltreché per i prodotti del settore, anche per il consumatore. NO AL NUTRISCORE A seguire è intervenuta Giuliana Del Papa, consigliera diplomatica del ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali, che ha riassunto il percorso, negoziale e diplomatico, fatto a Bruxelles dall’Italia sul dossier in questione. La posizione del Governo è di contrarietà verso sistemi che esprimono un giudizio complessivo sulla salubrità dell’alimento, perché privi di una base scientifica e perché un impianto del genere finisce per andare contro il concetto di dieta bilanciata, dove tutti gli alimenti hanno un proprio ruolo, e che è stato da sempre adottato dall’Italia. Una visione che poggia su una valorizzazione delle diete tradizionali e sulla trasparenza delle informazioni, in contrapposizione al giudizio nutrizionale complessivo basato su calcoli e algoritmi ignoti al consumatore e che è alla base dell’opposizione nazionale, in primis, al sistema Nutriscore. “Il consumatore dev’essere trattato come un essere pensante, gli si devono fornire tutti gli strumenti necessari a prendere decisioni informate, ma non deve essere indirizzato

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INFORMAZIONE PUBBLICITARIA

NUOVA INULINA BIOLOGICA DALLA RADICE DI CICORIA Leader nella produzione di ingredienti funzionali, Beneo ha annunciato il lancio sul mercato di una nuova inulina biologica estratta dalla radice di cicoria. L'interesse per i prodotti biologici continua a crescere e di conseguenza sempre più consumatori cercano soluzioni biologiche. Da una recente ricerca di mercato, condotta a livello globale, è risultato che un consumatore su quattro è

alla ricerca di prodotti biologici ed è disposto a pagare un prezzo maggiore rispetto a un prodotto convenzionale. Questa crescente domanda è frutto di una considerazione dei prodotti biologici come sani e naturali e quindi parte fondamentale per uno stile di vita migliore. I prodotti e gli ingredienti biologici sono anche considerati elementi vitali per una scelta d'acquisto etica e sostenibile, una tendenza

fondamentale, osservata negli ultimi anni dall'industria alimentare. Le aspettative per i prodotti biologici sono elevate: è previsto un tasso di crescita annuale del 2% in Europa e del 2,6% negli Stati Uniti, i due maggiori mercati per questo tipo di referenze.

INULINA ORAFTI® ORGANIC L’inulina Orafti®Organic si ottiene da una variante biologica accuratamente coltivata e selezionata della ormai famosa radice di cicoria. Viene coltivata e raccolta a livello regionale da agricoltori biologici certificati in Belgio. Secondo l'Isapp (International Scientific Association for Pro and Prebiotics), l'inulina e l'oligofruttosio rimangono gli unici prebiotici di origine vegetale. Ciò grazie ai numerosi studi scientifici effettuati nel corso degli anni (più di 150), che confermano lo sviluppo dei microrganismi benefici del microbiota intestinale. La nuova tipologia di inulina è disponibile per i clienti da settembre 2020. L’Orafti®Organic consente ai produttori di

aggiungere una fibra prebiotica naturale che migliora il gusto e la consistenza, consentendo anche la riduzione di grassi e zuccheri, in applicazioni come latticini, cereali, prodotti da forno e dolciumi. Riguardo al lancio dell’Orafti®Organic, Eric Neven, direttore commerciale delle Fibre funzionali di Beneo, ha commentato: “Le richieste di fibra di radice di cicoria biologica sono in costante crescita, quindi siamo lieti di poter offrire questa soluzione ai nostri clienti, ed essere i primi nel mercato a farlo. Beneo è fiduciosa che questa mossa per espandere il portfolio complessivo di ingredienti biologici sarà molto apprezzata dall'industria e mostra una promessa

particolare per lo sviluppo di nuovi prodotti in questa area in crescita del mercato”.

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MONDO ASSOLATTE verso scelte d’acquisto”. Questo il principio che guida la posizione nazionale e da cui è partita l’azione diplomatica. Una posizione che, seppur portata avanti da molto tempo, ha subito un’accelerazione a causa della Farm to fork e delle scadenze a essa collegate. Un progetto molto complesso, sul quale esistono posizioni prudenti. Del Papa ha, però, messo in evidenza che il linguaggio della Strategia Farm to fork in realtà prevede anche appigli positivi per le produzioni nazionali, come i riferimenti a diete salutari (e non a cibo salutare) e alla necessità di “empower the consumer” mettendolo in condizione di adottare decisioni proprie. Un altro motivo di accelerazione nell’azione del Mipaaf è dovuto alla decisione della presidenza tedesca di incardinare la discussione e la risposta del Consiglio – e quindi degli Stati membri – alla Farm to fork. Una decisione non scontata, di norma di competenza della commissaria alla Salute, ma condivisa dal dicastero per le sue implicazioni. In primis per

la conferma che si parla di agroalimentare e che, quindi, – pur con l’obiettivo della salute sullo sfondo – è necessario tenere in considerazione anche altri aspetti, come l’esclusione da questi schemi delle Dop e delle Igp. La seconda implicazione – secondo il Mipaaf – è che l’interesse dei promotori del Nutriscore è, in realtà, di natura commerciale e punta a favorire alimenti riformulabili. La rappresentanza permanente a Bruxelles ha, quindi, lavorato per coinvolgere Paesi che fino ad allora non avevano preso posizione, puntando su aspetti importanti: la tutela dei prodotti tradizionali, il rispetto dei consumatori, la trasparenza, la necessità di tenere a mente la dimensione salute e di distinguerla da quella commerciale. Lavoro che ha portato, lo scorso settembre, alla presentazione al Consiglio Agrifish di una posizione condivisa da sette Paesi, e che è proseguito nel negoziato sulle conclusioni del Consiglio proposto dalla presidenza tedesca. Processo che ha portato al voto contrario

dell’Italia, della Repubblica Ceca e della Grecia. Ciò perché, nonostante i miglioramenti suggeriti dall’Italia, il testo resta inaccettabile poiché apre la porta a una possibile convivenza tra un sistema europeo armonizzato e gli attuali schemi, per l’associazione tra etichettatura e profili nutrizionali, con riferimento a uno schema armonizzato. Quali i prossimi passi? A livello comunitario si parla di revisione del Regolamento Ue 1169/2011. Revisione che, secondo il Mipaaf, è incomprensibile, non essendoci elementi che ne attestino la necessità. Un’ampia partecipazione alla valutazione preliminare di impatto della Commissione europea assume quindi grande importanza, in quanto si apre

Nella foto qui sotto: Giuliana Del Papa, consigliera diplomatica del ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali; in basso, Kinga Adamaszwili, responsabile area nutrizione, salute e legislazione di Eda e Roberto Copparoni, ministero della Salute.

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MONDO ASSOLATTE un periodo di circa due anni, o porzioni? L’informazione NutrInform Battery, del suo durante il quale i sistemi che che deriva dal codice colore significato e delle sue finalità, l’Italia non condivide possono non aiuta a comprendere nonché delle principali trovare ulteriore diffusione in la frequenza e l’entità di differenze rispetto al sistema Europa. Dall’altro lato, è un consumo all’interno della NutriScore. tempo utile per l’Italia per propria dieta. Copparoni ha ricordato le applicare lo schema nazionale condizioni previste dall’articolo I colori spingono la e raccogliere dati a suo 35 del Regolamento Consumer valutazione dell’alimento e sostegno. “Motivo per il quale non della dieta in generale Information, rimarcando che – ha sottolineato la consigliera e possono risultare “la finalità di questi sistemi – confidiamo anche su ingannevoli. Copparoni ha non è quella di organizzare un’accelerazione dell’adozione anche ricordato che gli un livello d’importanza e di del nuovo schema da parte alimenti talvolta vengono salubrità degli alimenti” e, delle aziende. Sappiamo che consumati in quantità quindi, non è quello di creare sono processi molto lunghi per inferiori o superiori ai 100 un dualismo tra cibo buono e le imprese, ma grammi. cattivo. Tali sistemi sarà veramente Inoltre, il colore porrebbe non devono indurre molto importante il consumatore davanti il consumatore Necessario mantenere avere il sistema al dilemma “compro/ a operare scelte la distinzione sul mercato e non compro”, mentre le generalizzate, non tra educazione derivare da lì assunzioni di riferimento si devono sostituire nutrizionale dati scientifici educano il consumatore a alle politiche e informazione che possano ragionare sulla correttezza nutrizionali e ai al consumatore essere oggetto concetti di educazione della dieta giornaliera. di pubblicazione; I sistemi basati sui 100 nutrizionale. È così come altri necessario mantenere grammi permettono un Paesi lo hanno fatto per i confronto tra alimenti simili, la distinzione tra educazione loro schemi”. Alla valutazione ma per questo nutrizionale e preliminare di impatto seguirà non serve informazione al la consultazione pubblica. consumatore. Se Lo schema a batteria un’etichetta Cosa succederà al momento fronte pacco, c’è le informazioni informa della presentazione della già l’etichetta nutrizionali non e responsabilizza proposta comunitaria? È una nutrizionale possono sostituirsi il consumatore domanda alla quale ancora prevista dalla alle politiche senza imporre non è possibile dare una normativa. Una nutrizionali, possono una scelta risposta. Dipenderà tutto dalle volta scelto tra però affiancarle. maggioranze che verranno a vari prodotti, il Varie le questioni formarsi nel corso del tempo. consumatore ha che si sono dovute “Quando ci sarà la proposta bisogno di un’informazione affrontare e valutare. – ha concluso Del Papa – la sull’assunzione effettiva dei Nelle politiche nutrizionali studieremo e la negozieremo, singoli nutrienti che deriva rientrano la riformulazione, la perché a oggi in Consiglio dal consumo dell’alimento. comunicazione commerciale non esistono maggioranze a Il richiamo alle porzioni degli alimenti, le linee di favore di nessuna posizione. indirizzo ufficiale. Politiche alle permette di considerare Non a favore della nostra, non l’impatto dei singoli alimenti quali “l’industria alimentare a favore di quella dei Paesi nella dieta giornaliera. italiana ha partecipato che sostengono il Nutriscore. attivamente” – come rimarcato C’è un gruppo di Paesi nordici IL NUTRINFORM BATTERY da Copparoni ricordando gli che tiene molto a difendere “Rigorosamente fedele impegni di riformulazione e ai criteri dell’articolo 35 il proprio schema, il Keyhole, comunicazione commerciale – ha spiegato Copparoni e che punta a favorire la assunti in occasione di Expo coesistenza tra schemi. – il sistema permette di 2015 – permettendo di non rappresentare graficamente Quindi il finale non è scritto e dover adottare politiche l’assunzione di energia e continueremo a lavorarci”. coercitive, tassazioni o singoli nutrienti rispetto semafori. Motivo per il quale SÌ ALLA BATTERIA l’Italia non ha dovuto scegliere alla porzione di consumo consigliata. Il consumatore Infine, grazie all’intervento sistemi di tipo impositivo. dovrà evitare di riempire più di Roberto Copparoni del del necessario la batteria ministero della Salute, è LE RACCOMANDAZIONI che fa parte della forma stato possibile fare un Codici colore o assunzioni grafica del sistema, tenendo quadro completo del sistema raccomandate? 100 grammi

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LA TUA SCELTA

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Le sfide globali più importanti dei prossimi 20 anni saranno quelle legate alla sostenibilità alimentare ed ambientale. E ognuno di noi può fare la sua parte compiendo scelte informate e consapevoli, soprattutto a tavola, partendo dagli ingredienti giusti. E’ per questo che per il burro Bio Prealpi scegliamo solo le migliori panne provenienti esclusivamente da allevamenti di agricoltura biologica, che rispettano i criteri di sostenibilità e soprattutto, l’ambiente che ci circonda.

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MONDO ASSOLATTE conto anche degli altri alimenti assunti”. Quali le caratteristiche del sistema? È un’informazione e non un’imposizione. È un’informazione nutrizionale e non salutistica. Si riferisce ad assunzioni di riferimento standardizzate e fornisce indicazioni sulle porzioni effettive. La grafica usa colori neutri che non inducono a scegliere sulla base di un indirizzo cromatico. L’allerta deriva dal rischio di una carica eccessiva dei nutrienti: il segnale è dato dal senso di pieno e vuoto. E proprio il concetto di riempimento responsabilizza il consumatore a scegliere determinati alimenti. Copparoni ha poi anticipato che in futuro sarà possibile anche l’uso di una App che aiuterà il consumatore a rendersi conto di quello che effettivamente assume con i consumi giornalieri.

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IL CONCETTO DI PORZIONE diverse dalle porzioni standard, l’informazione Copparoni ha voluto chiarire potrà riferirsi alla quantità la distinzione tra la porzione di prodotto contenuta nella standard e la porzione monoporzione, purché questa consumata. La prima è si mantenga entro intesa come la il doppio della quantità specifica porzione standard. dell’alimento Le indagini sulla Per quantitativi assunta come comprensibilità unità di misura di del sistema a batteria superiori si riporterà il valore riferimento. hanno dato risultati della porzione La seconda è incoraggianti standard e il invece la quantità numero di porzioni di uno specifico contenute nella alimento che viene confezione. individualmente assunta in Le indagini condotte finora una determinata occasione per valutare comprensibilità di consumo. Quest’ultima, da parte del consumatore proprio perché non ed immediatezza delle standardizzata, è soggettiva informazioni sul sistema e può variare a seconda delle NutrInform Battery, rispetto esigenze del soggetto. al Nutriscore, hanno dato Per questo, il sistema si basa risultati incoraggianti, sia a sulle porzioni standard tratte livello nazionale che a livello dalle linee guida per una sana europeo. alimentazione. Essendoci Il tema resta quindi aperto però in commercio anche a qualunque possibile prodotti presentati e venduti sviluppo. in monodose con grammature

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LA PANDEMIA SI SUPERA CON IL MERCATO UNICO di Katia Bellantone

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uanto accaduto nel 2020 è un evento che va ben oltre una “normale” crisi. La pandemia ha creato problemi enormi in tutto lo spazio europeo, tanto da indurre la Commissione Ue a immaginare specifici strumenti di intervento, diversi dalle misure previste in caso di crisi. Prima di farlo, la Commissione ha voluto organizzare una serie di incontri con i protagonisti dei diversi settori. Per il lattiero-caseario ha partecipato Eda. In questi mesi l’associazione europea ha raccolto le testimonianze delle aziende, segnalando a Bruxelles le principali criticità. Superare la paura, continuare a produrre nonostante le grandi incertezze è stato il primo problema. Ormai si danno per scontati i protocolli di sicurezza, ma lo scorso anno sono stati una vera rivoluzione. Mettere in piedi tutte le misure necessarie per evitare la diffusione del virus in azienda è stata una grande sfida, affrontata da tutto il settore caseario europeo, in primis da quello italiano. Un anno fa, infatti, tutti credevano – forse speravano – che il focolaio sarebbe rimasto entro i confini di poche regioni. In poche settimane il panorama è cambiato e le aziende di tutta Europa hanno cominciato a guardare all’organizzazione delle industrie casearie italiane per replicare le loro procedure: rilevazione delle temperatura in ingresso, turni alternati, smart working per tutte le funzioni che lo permettono, studi sulla sopravvivenza del virus sulle superfici, detergenti dedicati e

più efficaci, mascherine, ecc. Superata la paura, è toccato riorganizzare la produzione. La chiusura del canale Horeca in buona parte dell’Europa ha costretto le aziende a girare sugli altri canali tutto quanto era destinato a bar e ristoranti. Peccato che produrre su più turni, anche di notte e a organico ridotto, indirizzare le confezioni per i soli supermercati, reperire i necessari Dpi, sono costi aggiuntivi, che non è stato possibile trasferire alla distribuzione. Per Eda, aziende e istituzioni sono state in grado di evitare il peggio: l’interruzione della produzione. Le industrie hanno apprezzato il tempestivo intervento della Commissione per istituire le green lanes e garantire il trasporto dei prodotti deperibili quando alle frontiere si creavano file chilometriche. Altrettanto preziosi sono stati i chiarimenti immediati di Efsa, che ha confermato che il virus

non si trasmette attraverso il cibo, evitando pericolose speculazioni. Utili, poi, gli interventi della Commissione che hanno fermato alcune iniziative degli Stati membri che individuavano nel nazionalismo la risposta alla crisi. In conclusione, per l’industria casearia, l’Europa non ha bisogno di nessun piano o di ulteriori strumenti per combattere le crisi. L’Europa ha già la risposta: si chiama mercato unico. Le difficoltà nascono quando gli scambi vengono interrotti o rallentati, quando si ristabiliscono le frontiere, si moltiplicano certificazioni e burocrazia, quando gli Stati membri decidono di nazionalizzare. Quando, insomma, si frantuma quello spazio comune di libera circolazione di persone e merci che è alla base dello sviluppo. La European Dairy Association non chiede nuove misure, né nuovi interventi. Chiede solo la difesa del mercato unico.

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DA TRE GENERAZIONI LA RICERCA DELL’ECCELLENZA

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ATTUALITÀ_EDA FLASH ETICHETTATURA FRONTE PACCO: LA COMMISSIONE CHIEDE UN PARERE ALL’EFSA La Commissione europea ha chiesto all'Efsa un parere nell’ambito dei lavori per lo sviluppo di un'etichettatura nutrizionale obbligatoria Fop e sui profili nutrizionali destinati a limitare le indicazioni nutrizionali. L’Agenzia dovrà pronunciarsi sui nutrienti importanti per la salute pubblica, sulle categorie di prodotti con ruoli chiave nella dieta, sulla scelta dei nutrienti e degli altri componenti per la definizione dei profili nutrizionali.

DIBATTITO COMMERCIALE UE-USA Il segretario generale di Eda, Alexander Anton, e il presidente della Cheese Importers Association of America's, Daniel Schnyder, hanno invitato l’Unione europea e la nuova amministrazione statunitense a porre fine alla guerra commerciale che sta interessando i formaggi europei, a seguito della controversia Boeing-Airbus. Nella lettera, indirizzata al vicepresidente della Commissione europea Dombrovskis e al presidente Usa Biden, Eda e Ciaa sottolineano che i dazi in vigore hanno un impatto negativo sulle economie di entrambi i mercati.

LA COMMISSIONE EUROPEA LANCIA UN “CODICE DI CONDOTTA PER L’INDUSTRIA ALIMENTARE” In vista del prossimo vertice sui sistemi alimentari delle Nazioni Unite in agenda a settembre 2021, la Commissione europea ha lanciato la sua iniziativa per un “Codice di condotta per Pratiche commerciali e di marketing responsabili nel settore alimentare”. Durante l’evento di lancio ufficiale i commissari Frans Timmermans e Stella Kyriakides hanno sottolineato che l'obiettivo dell’iniziativa è di incoraggiare la diffusione di pratiche e impegni in termini di sostenibilità da parte di tutti gli attori della filiera.

FARM TO FORK: DISCUSSIONE AL PARLAMENTO EUROPEO Continua il vivace confronto nel Parlamento europeo sulla strategia From Farm to Fork. Dopo la presentazione della relazione degli onorevoli Dorfamann e Hazenkamp, gli eurodeputati hanno presentato circa 2.300 emendamenti per modificare il testo. Le Commissioni parlamentari interessate hanno tenuto un'audizione, alla quale Copa Cogeca ha manifestato tutti i dubbi del settore agroalimentare europeo. La strategia rischia di compromettere la competitività dell’intera catena produttiva.

GLI OLANDESI CONTRO LE POLITICHE AMBIENTALI UE “Vendiamo la terra e andiamo a produrre in Germania, Danimarca o Canada”. Questa la minaccia degli agricoltori olandesi di fronte alle pressioni sempre piu forti del governo sulle politiche di sostenibilità. “Non esporteremo solo prodotti agricoli, ma agricoltori” ha affermato Said Klaas Johan Osinga, consulente di lunga data dell’associazione di agricoltori olandesi. Cresce in Europa lo scontento del mondo agricolo accusato di inquinare terreni, acqua e aria.

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COMMISSIONE EUROPEA, LA STRATEGIA CONTRO I TUMORI PUNTA SULLA PREVENZIONE di Katia Bellantone

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onostante gli enormi passi avanti nella medicina, che ha messo a punto protocolli di prevenzione e cura sempre più raffinati, la lotta ai tumori è uno degli obiettivi chiave per le autorità sanitarie europee. In quest’ambito, poche settimane fa, la Commissione europea ha lanciato il suo piano d’azione con una strategia che sta particolarmente a cuore alla Commissaria alla salute, Stella Kyriakides, dottoressa cipriota che alla cura dei pazienti con tumori ha dedicato gran parte della sua carriera. La strategia europea si sviluppa intorno alle quattro macroaree di azione nelle quali l’Ue pensa di poter intervenire con maggiore efficacia: la prevenzione, la diagnosi precoce, la cura, la qualità della vita dei malati e di chi ha superato la malattia. Tutto verrà realizzato attraverso la Innovative Health Initiative, che creerà una rete europea di ricerca e innovazione tra università e industria farmaceutica e un nuovo Knowledge Centre on Cancer che servirà da coordinamento tra tutte le iniziative pubbliche e private, nazionali ed europee di lotta ai tumori. La strategia punta molto sugli aspetti della prevenzione e individua ben sette azioni: informare i cittadini sui principali fattori di

Stella Kyriakides, commissaria alla Salute

rischio, educare una generazione tabaccofree, ridurre il consumo di alcool dannoso, promuovere la salute attraverso diete salutari e attività fisica, ridurre l’inquinamento ambientale, ridurre l’esposizione a sostanze pericolose e radiazioni, prevenire i tumori causati da alcune infezioni. Anche la dieta gioca un ruolo fondamentale nella prevenzione, soprattutto se associata all’attività fisica. Quindi, coerentemente con gli arcinoti obiettivi della strategia From Farm to Fork, la Commissione europea conferma la sua volontà di stimolare il consumo di prodotti di origine vegetale a scapito della carne rossa e trasformata. Come? Una specifica App da scaricare su smartphone aiuterà i consumatori a fare scelte più consapevoli e allerterà su abitudini a rischio. La Commissione sta anche pensando di intervenire con paletti per chi promuove prodotti alimentari con eccessivi livelli di zucchero, soft drinks e bevande alcoliche, o – addirittura – con specifiche misure fiscali. Il tutto associato ad una campagna per promuovere lo sport e l’allenamento fisico. L’attacco alla carne rossa e alle bevande alcoliche ha destato non poche preoccupazioni nel mondo del food europeo, che ha risposto ricordando che la caccia agli “alimenti cattivi” non porta da nessuna parte. È lo stile di vita ad incidere sulla prevenzione, non questo o quello specifico alimento.

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ATTUALITÀ_FIL/IDF

WORK IN PROGRESS di Chiara Fabrizi

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lavori degli esperti Fil e dei loro comitati non si sono fermati. Vediamo quindi un sintetico aggiornamento di quali sono i temi sui quali sta lavorando in Federazione, cosa si è fatto e come si intende procedere. Comitato permanente sui residui e i contaminanti chimici Dall’ultimo confronto sulle questioni emergenti, il Comitato ha identificato alcuni temi da seguire: i contaminanti ambientali, i contaminanti di processo dagli oli minerali, gli interferenti endocrini e gli ftalati, nonché gli impatti sui cambiamenti climatici (incendi, micotossine e parassiti). Il lavoro principale del Comitato è creare un archivio di

informazioni sui contaminanti chimici nelle filiere lattierocasearie, in collaborazione con altri standing committee, come quello su farm management, su igiene microbiologica, sui metodi analitici per additivi e contaminanti. In cima agli argomenti affrontati ci sono i clorati. Tema sul quale sono in fase di elaborazione un documento tecnico e una scheda informativa. Avviato anche il confronto su detergenti, disinfettanti e agenti per bagnare i capezzoli delle vacche. Il lavoro coprirà almeno due ambiti: in allevamento e in trasformazione. Il primo passo sarà quello di riassumere i punti chiave per tutte le

sostanze, quindi passare alla definizione delle priorità nell’elenco delle sostanze. Standing committee sui metodi analitici per additivi e contaminanti Gli standard sulla melamina e sull’aflatossina sono quasi pronti per la pubblicazione. Le linee guida per la convalida dei metodi di screening per i residui di medicinali veterinari sono state approvate in fase di bozza del comitato Iso con alcuni commenti che devono essere presi in considerazione dallo specifico gruppo di lavoro. In merito alla guida all’uso di un certificato di analisi per gli standard, il comitato ha convenuto di estenderne il campo di

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IL PRODIGIO


ATTUALITÀ _FIL/IDF applicazione per includere i pesticidi. La pubblicazione includerà anche un file excel per i calcoli. Inoltre, è stato deciso di proporre un nuovo lavoro per linee guida sui test immunologici per la rilevazione dell’aflatossina M1, identificato come gap. Comitato permanente sui metodi analitici per microrganismi lattieri Varie le revisioni di pubblicazione alle quali sta lavorando il Comitato: standard Iso 29981 Idf 220 - Enumeration of bifidobacterial: buoni i progressi nel perfezionare il protocollo (allineamento con metodi orizzontali); - bollettino Idf 462 Identificazione dei probiotici a livello di ceppo: approvata l’elaborazione di una nuova edizione che includerà la revisione della struttura del documento; l’espansione della sezione sulla sequenza genomica; l’approfondimento del problema della mancanza di definizione del ceppo; l’inclusione di un riferimento alla nuova classificazione dei lactobacilli e l’inclusione dei commenti arrivati dai comitati nazionali; standard Iso 7889 - Idf 117: 2003 - Yogurt - Conta dei microrganismi caratteristici - Tecnica di conteggio delle colonie a 37°C: prosegue la revisione del metodo sulla base dei cambiamenti proposti. Prosegue l’ottimizzazione del metodo prima che venga avviato uno studio interlaboratorio; standard Iso 26323 - Idf 213 - Prodotti lattiero-caseari - Determinazione dell’attività di acidificazione delle colture lattiero-casearie mediante misurazione continua del pH (CpH): negli ultimi anni sono stati migliorati i processi di produzione degli starter e sono divenute disponibili apparecchiature più efficienti. A seconda dell’applicazione in laboratorio e nell’impresa, si propone di ottimizzare le

fasi di acidificazione nella valutazione di colture congelate e liofilizzate, aggiornare le apparecchiature consigliate ed eseguire lo studio interlaboratorio per la revisione. Il Comitato ha concordato che un nuovo lavoro in merito sarà proposto ai comitati nazionali; standard Iso 27205 - Idf 149 Prodotti lattiero-caseari fermentati - Colture batteriche starter - Standard di identità: al di là delle modifiche redazionali già concordate, durante la revisione sistematica da parte di Iso, è stata proposta l’estensione dello standard alle matrici non casearie e alle colture alimentari non batteriche. L’attuale standard specifica le caratteristiche delle colture batteriche starter industriali, che sono principalmente batteri lattici, ma che includono anche bifidobatteri e propionibatteri utilizzati per la produzione di prodotti a base di latte fermentato come yogurt, panna acida, cultured butter e formaggio. Se il campo di applicazione di una norma diventa “orizzontale” anziché “verticale”, la revisione dovrebbe essere trasferita dalla Commissione “Latte e prodotti lattiero-caseari” a quella sulla “microbiologia della catena alimentare”. Standing Committee sui metodi analitici per coadiuvanti tecnologici e indicatori Tra i lavori del Comitato ci sono quello sul metodo fluorometrico con micropozzetti per fosfatasi alcalina e la revisione dello standard sulla determinazione di impurità e corpi estranei in caseine e caseinati (standard Iso 5739 - Idf 107). In merito al primo lavoro, si tratta dello sviluppo di un metodo che si propone più veloce dell’attuale Fluorophos Alp, con la stessa sensibilità e meno costoso per i test. Il lavoro è stato rallentato dalla ricerca di laboratori qualificati con accesso a titolatori di micropozzetti e

dall’acquisizione di familiarità con il protocollo del metodo. L’obiettivo è quello di arrivare alla pubblicazione del metodo come standard internazionale piuttosto che come specifica tecnica Iso, ma serve il coinvolgimento di più laboratori. In merito alla revisione dello standard Iso 5739 - Idf 107 si è convenuto che, più in generale, ci sono molti standard per le impurità nei prodotti lattierocaseari diventati ormai piuttosto datati, facendo emergere la necessità di una armonizzazione ed estensione della revisione a un ambito più ampio. Inoltre, è stata avanzata l’idea di migliorare i risultati visivi con una tecnica più oggettiva, basata sull’analisi delle immagini. Il Comitato ha quindi decIso di presentare una proposta di nuovo lavoro. Comitato permanente sull’armonizzazione dei metodi microbiologici Il Comitato sta lavorando all’armonizzazione dello standard Iso 6611 - Idf 94 “Latte e prodotti lattierocaseari - Enumerazione delle unità formanti colonie di lieviti e / o muffe - CCT a 25 °C” con i metodi orizzontali Iso 21527. Una revisione minore era stata precedentemente concordata sullo standard Iso 13559 - Idf 153 “Burro, latte fermentato e formaggio fresco Enumerazione di microrganismi contaminanti - Cct a 30 °C” e permane tuttavia, a causa della revisione sistematica Iso, la necessità di estendere il campo di applicazione alle matrici non casearie sotto la guida dell’Iso/TC34/SC9. Il processo sarà monitorato dal Comitato Fil affinché sia garantita l’applicabilità del metodo ai prodotti lattierocaseari prima del ritiro della norma Iso 13559 - Idf 153. Il Comitato lavora anche all’estensione dello standard Iso/Fil “Milk - Enumeration of spores from butyric-acid forming clostridia - Most probable number technique” a

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latte e formaggio pastorizzati e ha discusso la necessità di indirizzare la conclusione del lavoro su una specifica tecnica (Iso/Ts), invece che su uno standard internazionale (Iso). Comitato permanente per la salute e il benessere degli animali L’action team sulla gestione dei vitelli ha pianificato un nuovo webinar a marzo. Verranno condivise le pratiche di gestione in tre continenti con esempi da Nuova Zelanda, Cile e Giappone. A maggio è previsto l’ottavo forum virtuale Idf ParaTB. Parallelamente verrà pubblicato un numero speciale nel Journal of Dairy Research. È stato istituito un nuovo gruppo di lavoro sullo stress da calore. Inoltre, il Comitato svilupperà schede informative Idf sulle buone pratiche e un documento Idf che analizza le procedure operative standard e l’analisi globale dello stress da calore.

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Una nuova scheda informativa sulla tecnologia di riproduzione è in fase di revisione finale. Standing Committee per la scienza e la tecnologia lattiero-casearia Il Comitato ha lavorato al completamento di schede informative sul trattamento termico, a come coinvolgere maggiormente i giovani scienziati e alla possibile organizzazione di un potenziale nuovo Cheese symposium. Comitato permanente per la gestione degli allevamenti Dopo il successo dei precedenti webinar “Farmer’s Roundtable”, un terzo evento è stato organizzato a febbraio. A gennaio si è svolto, invece, un seminario congiunto Icar/Idf sulla zoppia e – sempre a febbraio – si è tenuto un seminario sulla potenziale armonizzazione degli indicatori di benessere animale (Icar/Idf/Oei/Iso).

Comitato permanente per l’ambiente Nell’ambito del Comitato, l’action team per il monitoraggio Lca ha lavorato alla revisione della guida Idf con l’obiettivo è rivederla e pubblicarla nel 2021. Gli esperti del Comitato monitoreranno le numerose iniziative legate all’agricoltura promosse sull’argomento da diverse organizzazioni. Il tema dell’environmental services guadagna attenzione a livello scientifico; meno a livello pubblico o delle aziende. Il Comitato lavorerà alla definizione dei messaggi chiave che il settore lattiero-caseario potrebbe utilizzare a proprio vantaggio. Il tema del “Low Carbon/ Carbon Zero Dairy” è di crescente interesse. È quindi in preparazione un sondaggio per i comitati nazionali sulle iniziative in corso nelle diverse parti del mondo per definire i temi chiave su cui la Fil dovrà concentrarsi.

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ATTUALITÀ _NEWS CONSORZIO TUTELA FORMAGGIO ASIAGO DOP: NEL 2020 UNA CRESCITA RESPONSABILE È una crescita responsabile quella che il Consorzio Tutela Formaggio Asiago dichiara per il 2020. La produzione complessiva di Asiago Dop, nei dodici mesi ha risposto in maniera proattiva alle nuove esigenze e agli effetti della pandemia con un aumento complessivo dell’11%, premiato da un incremento dei consumi del 2,2% a volume e del 3,4% a valore. Il 2020 è stato un anno di grandi sfide per il comparto agroalimentare italiano, in cui si è assistito a una sostanziale redistribuzione dei canali di consumo, a partire dall’arretramento della spesa per il fuori casa del -48% e dall’incremento del 7% dell’acquisto domestico. Allo stesso tempo, sono aumentate del 160% le vendite legate al delivery e del 39%, rispetto al 2019, quelle delle piattaforme di e-commerce. In questo scenario, l’Asiago Dop ha offerto al mercato italiano una garanzia di presenza sulla quale il consumatore ha potuto contare. Grazie agli sforzi messi in campo da tutti i soci, il Consorzio ha portato la produzione a 1.427.456 forme di Fresco (+6%

rispetto al 2019) e 306.241 di Stagionato (+42% rispetto al 2019), così da essere ancor più vicino nei punti vendita del retail, nelle piattaforme online e negli esercizi specializzati. Per i consumatori Asiago Dop ha rappresentato la scelta sicura di un prodotto garantito, di altissima qualità che, con la sua origine certa, ha accompagnato le nuove modalità di consumo, l’aumento dei pasti in casa e la ricerca di prodotti naturali e genuini. Una scelta premiata dalla fiducia di quasi dieci milioni di famiglie, con un positivo sviluppo degli acquirenti del 2,2% rispetto al 2019 (dati Gfk), una crescita delle vendite del 3,3% per l’Asiago Dop Fresco e del 25,5% per lo Stagionato. Proprio la valorizzazione delle più lunghe stagionature, sempre più apprezzate dai consumatori nelle tipologie Asiago Dop Stagionato Mezzano (stagionatura 4-10 mesi), Vecchio (da 10 a 15 mesi) e Stravecchio (oltre i 15 mesi), è uno dei punti distintivi del nuovo disciplinare di produzione, che eleva la qualità del prodotto con requisiti sempre più stringenti.

PECORINO ROMANO DOP, POSITIVA LA CAMPAGNA 2019-20 La campagna 2019-2020 ha restituito 285mila quintali di Pecorino Romano Dop da immettere sul mercato. Di questi, 110mila quintali saranno venduti negli Stati Uniti, 55mila in Europa, 4.500 in Canada, 2.500 in Giappone, 2.000 nel resto del mondo, circa 100mila in Italia e, infine, 15mila quintali sono stati destinati ai bandi Agea per indigenti. “La campagna si è conclusa positivamente, la produzione è stata adeguata al fabbisogno del mercato senza che si siano generate eccedenze – ha detto il presidente del Consorzio di tutela, Gianni Maoddi – questo significa che il sistema è in equilibrio, ed è un risultato fondamentale, i consumi e i prezzi di vendita in crescita lo dimostrano”. Non preoccupa il dato del primo trimestre della campagna di produzione 2020-2021 (che corrisponde all’ultimo trimestre dell’anno), che registra un

incremento della produzione pari all’81%. “È un dato che per il momento non ci spaventa, perché se in termini percentuali è alto, in quantità assolute rappresenta 10mila quintali in più, che in un mercato in equilibrio è una quantità gestibile – ha spiegato Maoddi – sono dati che vanno visti in prospettiva, vanno cioè spalmati

sull’intera produzione dell’anno e non rispetto al singolo mese o trimestre – ha aggiunto il presidente – l’incremento è dovuto prima di tutto alle condizioni climatiche, abbiamo avuto un autunno eccezionale, mite e piovoso. In ogni caso le giacenze devono essere considerate un'opportunità e non un limite”.

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ATTUALITÀ _NEWS NONNO NANNI HA PRESENTATO LA NUOVA MOZZARELLA Da oltre 70 anni Nonno Nanni, brand leader in più segmenti nei formaggi freschi, coltiva la sua arte casearia con passione, cura e rispetto per la tradizione. Ne nascono sempre capolavori di freschezza, come la nuovissima Mozzarella Nonno Nanni, l’ultimo esemplare di bontà: un piacere fresco e genuino, realizzato con solo latte fresco 100% italiano e senza conservanti, che racchiude tutto il sapere e l’esperienza di Nonno Nanni. Frutto di un progetto che ha richiesto oltre quattro anni di lavoro, la Mozzarella Nonno Nanni viene prodotta in un nuovo polo produttivo di 2.800 mq, tecnologicamente all’avanguardia, dedicato alla produzione di eccellenze a

base di pasta filata, appena inaugurato nel cuore della Marca Trevigiana. Con questo lancio Nonno Nanni ha investito nelle tecnologie più innovative e in competenze altamente specializzate, per entrare in questo importante segmento di mercato con un ruolo da protagonista. Dalla pasta morbida ma compatta, la Mozzarella Nonno Nanni è una vera e propria esplosione di gusto e freschezza. I suoi ingredienti naturali e genuini, lavorati con cura nel rispetto della tradizione, la

rendono inoltre una bontà unica con una precisa identità, ottima da assaporare in purezza e ideale per accompagnare gli abbinamenti più creativi. La Mozzarella Nonno Nanni è disponibile nella grande distribuzione in due formati. Per il banco frigo la nuova mozzarella è racchiusa in un pack innovativo e distintivo: non le classiche buste multiple che siamo abituati a vedere, ma un nuovissimo sacchetto “a biscotto”, unico nel mercato. Per il banco gastronomia, invece, la nuova referenza è distribuita nel sacchetto a ciuffo, un grande classico nel mondo delle mozzarelle che evidenzia il vissuto artigianale del prodotto.

NESTLÉ LANCIA IL LATTE CONDENSATO CON CACAO

LATTERIA MERANO: NUOVO GUSTO DI YOGURT

Da oltre 150 anni il latte condensato rappresenta una certezza, fedele compagno per ogni occasione e per tutti i momenti della giornata. Il suo segreto è, da sempre, nascosto dietro due semplici ingredienti, latte e zucchero, che, incontrandosi, danno vita a dolcezza, cremosità e versatilità. Ora Nestlé ha lanciato il latte condensato con cacao, nato dal connubio di latte, zucchero e cacao magro 3%, che tinge di colore e di gusto la ricetta iconica e senza tempo. Complice insostituibile per arricchire deliziose preparazioni al cioccolato o dessert al cucchiaio come tiramisù o panna cotta, per decorare con fantasia e velocità ogni dolce creazione che si rispetti, per addolcire il caffè e allietare una rilassante pausa di piacere, per completare con una nota “cioccolatosa” una colorata coppa di frutta o un instagrammabile piatto di pancake, per mettersi alla prova nella preparazione di un cremoso gelato al cacao senza gelatiera o lasciare tutti senza parole con una glassa a specchio al cacao.

Latteria Sociale Merano amplia la sua linea di yogurt intero Latte Fieno con doppio strato, presentando la nuova referenza al gusto arancia rossa, portando a sei le varianti della gamma. Inoltre, questo yogurt è ecofriendly, perché il vasetto è realizzato in carta ed è quindi 100% riciclabile: basterà lavarlo bene, schiacciarlo e gettarlo nel contenitore della carta. Una scelta che rispecchia la filosofia “meno plastica e meno sprechi” di Latteria Sociale Merano. Lo yogurt intero extra cremoso Latte Fieno di Latteria Merano proviene da mucche allevate secondo i metodi alpini tradizionali e che si nutrono principalmente di erba fresca, fieno d’alpeggio ed erbe aromatiche. I 550 soci contadini di Latteria Merano raccolgono tutti i giorni il latte dai masi di montagna situati intorno a Merano (Alto Adige) ad un’altitudine media di 1.350 metri. Ogni stalla ospita in media nove mucche, che hanno tutte un nome. Il latte fieno è un prodotto Stg, cioè Specialità tradizionale garantita.

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Il Pecorino Romano, naturalmente privo di lattosio, è un formaggio a pasta dura, cotta, prodotto con latte fresco e intero proveniente esclusivamente dagli allevamenti della zona di produzione in Sardegna, Lazio e provincia di Grosseto, dove le pecore pascolano libere, scegliendo da sole le

erbe e gli arbusti di cui nutrirsi. Ha una crosta sottile di colore avorio, pasta compatta, gusto aromatico. Ogni forma pesa fra i 20 e i 35 chili e riporta sullo scalzo il marchio della denominazione. Con cinque mesi di stagionatura è pronto per la tavola, dagli otto per la grattugia.


ATTUALITÀ _NEWS ASIAGO, FLAVIO INNOCENZI DIRETTORE DEL CONSORZIO

GORGONZOLA DOP: NEL 2020 SU PRODUZIONE ED EXPORT

Flavio Innocenzi è il nuovo direttore del Consorzio Tutela Formaggio Asiago. Veronese, classe 1970, Innocenzi torna a ricoprire il ruolo che aveva già esercitato dal 2010 al 2018 dopo un’esperienza, dal 2018 al 2020, come direttore commerciale di Veronafiere Spa. Innocenzi affiancherà il presidente e il consiglio d’amministrazione assumendo, oltre alla responsabilità degli aspetti organizzativi del Consorzio nel suo complesso, anche quella dei rapporti con i soci, gli enti esterni, le associazioni di categoria e gli altri organismi istituzionali in Italia e all’estero. Al nuovo direttore il compito di promuovere la cultura distintiva del prodotto e di proseguire e rafforzare la già intensa attività di tutela e valorizzazione anche internazionale svolta con successo dal Consorzio Tutela Formaggio Asiago nell’ultimo decennio.

Nel 2020 la produzione di Gorgonzola Dop è stata di 5.100.423 forme, con un aumento dell’1,49% (pari a 74.638 forme) rispetto al 2019 e del 5,18% (pari a 251.120 forme) rispetto al 2018. Il primo mese dello scorso anno ha fatto registrare la produzione massima mensile (492.269 forme) degli ultimi cinque anni. A livello regionale, oltre due terzi della produzione (3.616.765 forme) si sono concentrati in Piemonte, il restante nelle Province Lombarde. L’11,3% del totale è stato destinato alla produzione di Gorgonzola Piccante (576.877 forme). Sempre nel 2020, le forme destinate all’estero sono state 1milione 603mila, anche in questo caso con un aumento (+2,85%) rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (dato aggiornato al 31 ottobre 2020). L’Ue si conferma il principale mercato del Gorgonzola Dop fuori dai confini nazionali, con l’85% della quota destinata all’export.

ONLINE IL RICETTARIO PIAVE DOP & NICE TO EAT-EU 2021 Prosegue a gonfie vele il progetto “Nice to Eat-Eu” e con esso le iniziative volte a far conoscere e apprezzare in Italia e oltreconfine le caratteristiche e le peculiarità del Formaggio Piave Dop. Dopo gli ultimi mesi, dedicati a stringere legami sempre più profondi con il territorio austriaco attraverso degustazioni di formaggio Piave Dop e prestigiose collaborazioni con otto selezionati ristoranti di Vienna, è nato il tanto atteso ricettario 2021 scaricabile “Piave Dop & Nice to Eat-Eu”. Un utilissimo strumento ricco di idee, spunti e ricette studiate appositamente dai migliori chef

di Vienna e pronte per arrivare, in modo facile e veloce, sulle tavole di tutti gli appassionati di cucina. Ogni ristoratore ha studiato e proposto la propria personale interpretazione di questo straordinario formaggio, mostrando – anche con il supporto di semplici ed efficaci video – come riprodurre facilmente questi gustosi piatti, anche nella cucina di casa propria. Il ricettario è scaricabile in tre lingue: italiano, tedesco e inglese dal sito ufficiale del progetto Nice to Eat-Eu oppure utilizzando l’app di realtà aumentata.

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ATTUALITÀ _NEWS PARMIGIANO REGGIANO A SCUOLA CON "AMO CIÒ CHE MANGIO" Il Consorzio Parmigiano Reggiano ha lanciato “Amo ciò che mangio 3.0”, il progetto gratuito rivolto a insegnanti, classi e famiglie delle scuole dell’infanzia, primarie e secondarie di primo grado per costruire esperienze di benessere in classe e in famiglia. Giunto alla sesta edizione, Amo ciò che mangio ha coinvolto oltre seimila

insegnanti e più di 150.000 studenti a livello nazionale. Dal punto di vista organizzativo, il progetto prevede una formazione iniziale per gli insegnanti e la conseguente proposta di un percorso a tappe: quella inziale “Che forma hanno le emozioni?” è partita a gennaio; la seconda, incentrata sul benessere si svolgerà ad aprile; la tappa finale, “Una

forma speciale: quella di Parmigiano Reggiano” si terrà a maggio. Al termine del percorso, per mantenere il clima di scoperta ed emozione, si prevede lo svolgimento di una gita virtuale in caseificio. Gli studenti e gli insegnanti potranno interagire con il processo che darà vita a una forma di Parmigiano Reggiano. “In questo momento, così precario e imprevedibile – ha affermato il presidente del Consorzio Nicola Bertinelli – il Parmigiano Reggiano diventa promotore e ambasciatore del benessere non solo dal punto di vista alimentare, sostenendo insegnanti, alunni e famiglie nella costruzione ed esperienza di un benessere quotidiano, da vivere nelle emozioni, nel rapporto con gli altri e la comunità, nella relazione con il territorio e l’ambiente”. Il progetto è realizzato da Creativ.

CONSORZIO TUTELA TALEGGIO PER I MALATI ONCOLOGICI È nata “Fbo (Food Bank in Oncology) sempre con te” un progetto realizzato dalla Fondazione Tera grazie al sostegno e al contributo del Consorzio Tutela Taleggio. Un’iniziativa che mette insieme le competenze cliniche di oncologi e nutrizionisti e la creatività di chef, stellati e non, di tutta Italia per la creazione di ricette “prêt-à-porter” semplici, salutari, bilanciate ma anche buone. Veloci da preparare nella cucina di casa e comode da portate con sé durante i day hospital terapeutici o di controllo, le ricette di “Fbo sempre con te” permetteranno ai malati oncologici di evitare digiuni non programmati dannosi per la salute e allo stesso tempo di evitare il consumo di pasti presso bar e ristoranti che aumentano il rischio di esposizione al contagio da Covid-19. Il tutto senza rinunciare al piacere di un piatto buono e gustoso. La nutrizione gioca un ruolo importante in molti aspetti dello sviluppo e del trattamento dei

tumori. Le buone pratiche nutrizionali possono aiutare i pazienti oncologici a mantenere o migliorare il peso in funzione dei trattamenti a cui sono sottoposti, offrendo un aiuto concreto nella gestione di alcuni sintomi e migliorando nel complesso la qualità della vita.

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ATTUALITÀ _NEWS NUOVO INCARICO PER JEAN MARC BERNIER IN LACTALIS Il saluto della Giunta esecutiva di Assolatte a Jean Marc Bernier, presidente e CEO di Lactalis Italia, chiamato a ricoprire un nuovo importante incarico nella sede centrale del Gruppo.

DA LATTERIA TRE CIME IL BURRO DOBBIACO

NUOVI GUSTI PER LO YOGURT FITLINE LATTERIA VIPITENO

Ingrediente immancabile nella cucina di tutti i giorni, Latteria Tre Cime presenta il suo Burro Dobbiaco. Un prodotto a base di panna dolce, ottenuto con il latte proveniente dai masi di montagna situati in Alta Val Pusteria e raccolto fresco dai 150 soci della cooperativa di Latteria Tre Cime. Grazie all’utilizzo di una materia prima di qualità – il latte 100% dell’Alto Adige senza Ogm – il Burro Dobbiaco di Latteria Tre Cime è genuino, tenero, saporito e – come vuole un ottimo burro – contiene un elevato profilo lipidico. Delizioso da gustare al naturale, spalmato sul pane fresco, oppure come ingrediente per ricette dolci e salate, il Burro Dobbiaco di Latteria Tre Cime è disponibile nel banco frigo nel formato da 200 grammi.

Latteria Vipiteno ha aperto il 2021 con una novità che amplia la gamma degli yogurt Fitline, disponibili ora anche nel formato classico 125x2 con tre combinazioni di gusti. Lo yogurt magro Filtline di Latteria Vipiteno contiene solo 47 kcal per vasetto, ha il 50% di zucchero in meno rispetto alla media dei prodotti simili sul mercato ed è anche senza grassi. Realizzato con il latte senza Ogm dei soci allevatori di Latteria Vipiteno, Fitline è ricco di fermenti lattici vivi utili per il benessere della flora intestinale. Uno yogurt perfetto per le persone attive, sportive e per chi vuole rimettersi in forma senza rinunciare al gusto. La referenza è indicata come spuntino di metà mattina o come spezza fame pomeridiano per placare i languorini fuori pasto. Disponibile anche nel formato 125x8 in quattro combinazioni di frutta e cereali: lampone e maracuja, prugna e grano saraceno, pesca, ananas e limone, kiwi, pera, limone.

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ATTUALITÀ_NEWS LACTALIS ITALIA RIDUCE GLI SPRECHI ALIMENTARI Lactalis Italia, prima azienda per stabilimenti produttivi in Italia attraverso le sue aziende Galbani, Parmalat e Nuova Castelli, è costantemente impegnata a costruire un modello di business virtuoso e sostenibile attraverso l’innovazione e l’adozione di pratiche sempre più attente all’impatto ambientale. La lotta allo spreco alimentare rappresenta uno dei tanti

temi su cui l’attenzione del Gruppo è massima. In questo senso, dal 2015 a oggi le aziende Lactalis hanno registrato una riduzione complessiva di 1.109 tonnellate alimentari. Nello specifico, Galbani ha migliorato del +41% le sue performance, passando da 1.776 tonnellate a 1.023 (-733 in 5 anni), mentre Parmalat le ha migliorate del +33%,

riducendo lo spreco da 1.023 a 687 tonnellate (-336 in 5 anni). Tali risultati sono stati possibili sia agendo e innovando sulla catena logistico-distributiva, sia privilegiando nuove attività di recupero e conversione nell’ottica di un’economia circolare. “In linea con quanto indica il Goal 12 dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, ci impegniamo con le nostre aziende a sviluppare e garantire modelli di produzione sempre più sostenibili – ha detto il direttore comunicazione e public affairs di Lactalis in Italia, Vittorio Fiore – siamo il primo Gruppo per stabilimenti produttivi in Italia e vogliamo tenere alta l’attenzione e l’impegno per migliorare le nostre performance e la nostra responsabilità anche nei confronti di questo obiettivo”.

GRAN MORAVIA, APERTE DUE NUOVE FORMAGGERIE IN REPUBBLICA CECA: A PRAGA E A PILSEN In un’atmosfera resa fiabesca dalla coltre di neve che ha imbiancato la Boemia, grande evento per Brazzale che ha sfidato il pessimismo portato dalla pandemia e ha inaugurato contemporaneamente due nuovi grandi negozi “La Formaggeria Gran Moravia”, l’insegna di retail servito realizzata e gestita direttamente da Brazzale in Repubblica Ceca, che costituisce l’unica catena al dettaglio di un’industria casearia in Europa. Con queste ultime aperture “La Formaggeria Gran Moravia” conta su una rete di 23 negozi distribuiti nel Paese. Il primo punto vendita si trova a Praga, nella centralissima Piazza San Venceslao, proprio a fianco del monumento equestre di San Venceslao, reso celebre dai fatti storici e di cronaca recente avvenuti e cuore pulsante delle attività della Città d’Oro. Una meta obbligata dei flussi turistici che fanno di Praga la sesta città più visitata d’Europa, con oltre nove milioni di persone ogni anno. La scelta di questo luogo è anche la dimostrazione della fiducia dell’azienda nella ripresa di quei flussi turistici che oggi mancano alla città. Secondo i dati ufficiali, infatti, nel

2020 gli esercizi ricettivi della Repubblica Ceca hanno subito un calo del 51% delle presenze. L’alto punto vendita si trova a Pilsen, seconda città della Boemia con oltre 170mila abitanti, celebre patria dell’omonima birra e importante centro tecnologico e industriale, al confine con la Baviera. Un’apertura molto attesa dai cittadini di Pilsen, con un negozio che si affaccia direttamente in Piazza della Repubblica, la principale della città.

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ATTUALITÀ _LIBRI CUCINARE NEGLI ANNI TRENTA Le 100 ricette riportate in “Cucinare negli anni Trenta” (Editore Pro Torviscosa 2020) sono state selezionate da Elisa Pallavicini tra quelle proposte dal quotidiano “Il popolo del Friuli” nel corso del 1938. L’autrice le ha scovate sfogliando i numeri conservati nella biblioteca Ioppi di Udine. In linea con il clima autarchico dell’Italia dell’epoca, molti piatti prevedono l’utilizzo di ingredienti nazionali, come il riso, o prodotti semplici, come verdure dell’orto, erbe spontanee o addirittura avanzi. Sono proposte anche alcune ricette più ricercate, che impiegano materie prime piuttosto costose. Le ricette selezionate offrono dunque una panoramica generale della cucina degli anni Trenta. Ogni capitolo è inoltre preceduto da una breve contestualizzazione storica.

LA REGINA MARGHERITA MANGIA IL POLLO CON LE DITA Il cibo non è solo nutrimento del corpo, ma soprattutto della mente che a tavola si nutre di detti, miti, leggende, favole, proverbi, superstizioni, fake news, post-verità e paradossi che mutano con i luoghi, le culture e i tempi, e che oggi i freddi dati scientifici non riescono a sostituire. Una conoscenza dello sterminato mondo dell’immaginario alimentare, che ha guidato e continua a essere presente sulla tavola dove suscita certezze spesso fugaci, dubbi e perplessità, è una via per una migliore conoscenza di noi stessi e dell’attuale società che sta vivendo un grande cambiamento. In “La regina Margherita mangia il pollo con le dita. Miti e leggende della tavola” (Tarka editore 2019, 192 pp.) Giovanni Ballarini racconta le storie sentite in oltre trent’anni di Accademia Italiana della Cucina. Lo stesso titolo del libro è un detto della fine dell’Ottocento che resta in uso almeno un secolo e che la borghesia italiana usa per giustificare qualche trasgressione o un comportamento irregolare nella rigida etichetta della tavola.

A PROPOSITO DEL GUSTO L’homo sapiens è un onnivoro aumentato capace di mangiare di tutto, o quasi. Inoltre, è un vorace divoratore di icone, di simboli, di valori, disposto a utilizzare amatriciane, fiorentine, sushi, pokè, spritz e pecorini per i più svariati scopi extraalimentari: raccontarsi, distinguersi, professarsi, fantasticare, connettersi agli altri, dare senso al tempo e ai fatti che lo riguardano. Oltreché, naturalmente, per accaparrarsi qualunque cosa sia in grado di procurargli appagamento, beatitudine e soddisfazione. Anche se questo include cose inutili o dannose per la nutrizione e la salute: compreso il mangiare quando si è sazi o l’inghiottire generose quantità di sostanze nocive variamente presenti in molti cibi dall’elevato richiamo gustativo. Quanto tutto ciò accada nella consapevolezza o nell’automatismo dei comportamenti è precisamente quello che Ernesto Di Renzo si prefigge di indagare in “A proposito del gusto, 50 dissertazioni sul cibo e sul vino dal fare quotidiano al coronavirus” (Cinquesensi editore 2020, 176 pp.), adottando un misurato sguardo da lontano con cui mettere a fuoco ciò che è troppo vicino per essere compreso.

LA PASTICCERIA DA RISTORAZIONE CONTEMPORANEA “Il futuro ha radici antiche” è un vecchio slogan che sembra fatto apposta per illustrare il lavoro di Giuseppe Amato e Lucilla Cremoni: “La pasticceria da ristorazione contemporanea” (Chirotti editore 2020, 310 pp.). Per Amato la Sicilia, i ricordi, le tradizioni e gli affetti sono fonte di ispirazione. Da quella base la sua creatività spicca il volo su ali rese forti dalla padronanza assoluta della tecnica, dalla conoscenza delle materie prime, dalla ricerca e cura maniacale di ogni dettaglio, dal lavoro costante, dall’umiltà, tipica dei grandi, che lo spinge a imparare sempre e lo porta a essere uno dei più prestigiosi pasticcieri da ristorazione internazionali. Nell’illustrare il suo lavoro, si puntano i riflettori su un mestiere appassionante e complesso, i cui ambiti operativi non si possono ridurre alle formule del “pasticciere che lavora in un ristorante” o del “cuoco che fa i dolci”.

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ECONOMIA

LA PANDEMIA “CONTAGIA” LE ETICHETTE

BOOM DI VENDITE PER I PRODOTTI CON CLAIM CHE RICHIAMANO ALLA PROTEZIONE DEL SISTEMA IMMUNITARIO, TRA CUI YOGURT E LATTI FERMENTATI. I LATTICINI VALGONO OLTRE UN TERZO DEGLI ACQUISTI DEL “PANIERE COVID-19” ELABORATO DALL'OSSERVATORIO IMMAGINO di Samuele Ferrigato

P

iù proteine e grassi saturi, meno fibre. Questo il macro effetto della prima ondata della pandemia Covid-19 sul metaprodotto Immagino, la cui composizione è giunta all’ottava edizione in base alla seconda indagine del 2020 realizzata dall’Osservatorio

Immagino GS1 Italy, analizzando le etichette di circa 120mila prodotti di largo consumo venduti in Italia. Il report racconta gli effetti della pandemia sulle vendite di prodotti alimentari e non, misurati con una doppia ottica: da un lato monitorando

l’evoluzione dei claim e delle informazioni volontarie presenti sulle confezioni e dall’altro collegando i prodotti alle vendite canalizzate da supermercati e ipermercati. E i prodotti lattiero-caseari? In estrema sintesi: c’è stato meno interesse per il latte

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fresco, ma più appeal per quello a lunga conservazione. Calano gli acquisti di yogurt funzionali, ma aumentano quelli di latte fermentato e kefir. Bene i formaggi Dop. PROTEINE SUPERSTAR Dall’analisi delle tabelle nutrizionali presenti su 70.040 prodotti è emerso che, nei dodici mesi rilevati, si è fermata la crescita delle fibre, le componenti nutrizionali di maggior successo degli ultimi anni. Alla battuta d’arresto delle fibre (-1% contro il +1,5% dell’anno mobile precedente) si è contrapposta la decisa accelerazione delle proteine (+2,9% versus il +0,4% dell’anno finito a giugno 2019) e il “ritorno” dei grassi (+1,9% a fronte del -0,1% fatto registrare nel corso dell’anno precedente), compresi quelli saturi (+1,8% dopo il precedente -0,2 per cento). Tra giugno 2019 e giugno 2020 è proseguito il calo dei carboidrati (-0,9% contro il -1% dei dodici mesi precedenti), trainato verso il basso dalla consistente riduzione del consumo degli zuccheri (-3,1 per cento). Alla luce di questo “balletto” dei vari nutrienti, la concentrazione calorica media dei prodotti acquistati dagli italiani in supermercati e ipermercati è cresciuta di uno 0,7% rispetto all’anno finito a giugno 2019, arrivando a 181,5 calorie per 100 g/ml. Andando ad analizzare nel dettaglio queste singole tendenze, si scopre che il calo delle fibre (nutriente rilevato sull’etichetta di 43.360 referenze) è stato determinato dai minori consumi di biscotti salutistici, snack dolci (biscotto e cereali), verdura di quarta gamma, pasta fresca ripiena, latte per l’infanzia, piatti pronti vegetali, succhi e nettari di frutta, e sostitutivi del latte Uht. Al contrario, l’accelerazione della crescita dell’apporto di proteine è

IL METAPRODOTTO IMMAGINO 2020 181,5 Kcal

CARBOIDRATI 20,2 g DI CUI ZUCCHERI 7,8 g GRASSI 8,8 g DI CUI GRASSI SATURI 2,9 g PROTEINE 6,5 g FIBRE 2,0 g

legato ai maggiori acquisti di prodotti come uova, farine e miscele, pasta di semola, latte a lunga conservazione, formaggi duri Dop e simili, pasticceria ripiena, affettati (in particolare prosciutto cotto,

bresaola, arrosti), legumi secchi e fagioli conservati, formaggi a pasta filata, carne avicunicola, würstel, elaborati di carne (hamburger), pesce naturale surgelato e salumi cubettati.

I NUMERI DEL MONDO DEL RICH-IN: LA SEGMENTAZIONE DELLE CARATTERISTICHE INCIDENZA % SUL NUMERO DEI PRODOTTI

INCIDENZA % SULLE VENDITE IN VALORE

TREND % VENDITE IN VALORE A.T. 6-2020 VERSUS A.T. 6-2019

FIBRE

4,5

3,6

5,2

PROTEINE

2,9

3,4

10,2

VITAMINE

2,7

3,0

-0,2

INTEGRALE

2,5

2,6

2,5

CALCIO

1,0

1,9

0,1

FERMENTI LATTICI

0,6

1,3

4,9

OMEGA 3

0,7

1,1

10,4

FERRO

0,6

0,5

-8,9

POTASSIO

0,3

0,2

0,2

*A.T. = anno terminante Tutte le quote fanno riferimento al mondo alimentare, esclusi acqua e alcolici, dell'Osservatorio Immagino (73.590 prodotti)

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ECONOMIA I NUMERI DEL MONDO DELL’ITALIANITÀ IN ETICHETTA: LA SEGMENTAZIONE DELLE CARATTERISTICHE INCIDENZA % SUL NUMERO DEI PRODOTTI

INCIDENZA % SULLE VENDITE IN VALORE

TREND % VENDITE IN VALORE A.T. 6-2020 VERSUS A.T. 6-2019

TREND % VENDITE IN VALORE A.T. 6-2020 VERSUS A.T. 6-2018

PRESSIONE PROMO %

BANDIERA ITALIANA

14,9

15,4

5,3

0,7

31,1

100% ITALIANO

7,0

10,6

9,4

3,5

33,3

PRODOTTO IN ITALIA

8,7

5,2

-0,8

-0,6

33,2

DOP

1,2

1,7

12,3

1,8

26,3

DOC

2,0

1,3

6,6

3,4

37,7

IGP

1,2

1,3

7,1

-0,3

33,7

DOCG

1,0

0,7

2,8

3,5

43,6

*A.T. = anno terminante Tutte le quote fanno riferimento al mondo alimentare dell'Osservatorio Immagino (81.990 prodotti)

La buona performance delle proteine si conferma nei dati del segmento “rich in”, dove la performance più significativa dell’ultimo anno è stata proprio quella del claim “proteine” che, in pochi anni, è arrivato ad accomunare il 2,9% dei prodotti rilevati e a rappresentare il 3,4% delle

vendite in valore. Tra giugno 2019 e giugno 2020, il sellout dei prodotti che hanno segnalato in etichetta il loro valore proteico è aumentato del 10,2% (+7,4% nei dodici mesi precedenti). Domanda e offerta sono entrambe cresciute e in misura analoga (+5%

"PANIERE COVID": L'EFFETTO DEI CLAIM SULLE VENDITE YOGURT E SIMILARI

6,8 0,8 28,6

PRODOTTI DA FORNO E CEREALI 3,8

SURGELATI

11,1 8,6

PRODOTTI DIETETICI

15,1 -3,5 94,0

LATTE E PANNA FRESCA -2,1 48,3

BEVANDE PIATTE -2,8

Trend con i claim Trend senza i claim Quote a valore, canale iper+super, A.T. giugno 2020 su A.T. giugno 2019

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circa). Tra i prodotti fonte di proteine le performance migliori sono state quelle di yogurt greco, affettati, fette biscottate e piatti pronti surgelati. DOP TRAINANTI L’Osservatorio rileva che l’indicazione geografica europea più rilevante in termini di vendite è Dop, arrivata a contribuire per il 1,7% alle vendite di supermercati e ipermercati. Anche nell’anno finito a giugno 2020 il paniere dei prodotti Dop si è confermato tra i più performanti, beneficiando di un incremento del 12,3% delle vendite, mettendo il turbo rispetto al +1,8% dei 12 mesi precedenti. Sono stati il Grana Padano e il Parmigiano Reggiano a dare il maggior contribuito a questa crescita, seguiti dai formaggi da tavola e dagli affettati. Ma le buone notizie non finiscono qui, perché il segmento Dop è anche quello che ha fatto registrare la minor pressione promozionale (26,3 per cento). BENE I PRODOTTI "SENZA" Non si ferma l’avanzata dei prodotti formulati per venire incontro alle esigenze di chi


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ECONOMIA soffre di allergie o intolleranze alimentari. Un fenomeno che l’Osservatorio Immagino ha visto affermarsi in modo costante, anno dopo anno, e che in quest’ultima rilevazione ha evidenziato un picco della crescita. Infatti, nel periodo giugno 2019/giugno 2020, le vendite dei prodotti “senza glutine” e/o “senza lattosio” sono aumentate del +4,8% rispetto ai 12 mesi precedenti, arrivando a 3,9 miliardi di euro di giro d'affari. Per quanto riguarda in particolare il “senza lattosio”, si tratta di un mercato composto da oltre duemila prodotti (2,8% del totale rilevato) per oltre 1,2 miliardi di euro di sell-out tra supermercati e ipermercati. L’assenza di lattosio si conferma una caratteristica apprezzata dagli italiani: tra giugno 2019 e giugno 2020 le vendite dei prodotti che l’hanno evidenziato in etichetta sono aumentate del +7,8% rispetto ai dodici mesi precedenti. Una performance decisamente migliorativa rispetto all’anno mobile precedente (+1,9%) e che va ricollegata all’incremento del +7,9% della domanda a cui si contrappone la sostanziale stabilità dell’offerta (-0,1 per cento). Affettati, salumi cubettati, würstel e formaggi da tavola sono i prodotti che hanno evidenziato la maggiore crescita delle vendite. L’Osservatorio Immagino amplia continuamente i claim monitorati, intercettando e rilevando le novità che compaiono sulle etichette dei prodotti di largo consumo venduti in super e ipermercati. Nell’anno finito a giugno 2020, nel mondo dei "free from" sono emerse tre nuovi componenti, la cui assenza è stata segnalata on pack: polifosfati, latte e uova. In particolare i prodotti presentati come privi di “latte”, anche aggiunto, hanno registrato una crescita consistente (+11,9 per cento). Una performance

IL "PANIERE COVID-19" NEL FOOD: QUOTA A VALORE DELLE CATEGORIE DI PRODOTTO SUL TOTALE VENDUTO 2,6%

4,3%

4,8% 5,2% 27,5%

6,3%

11,4%

13,6%

11,8% 12,6%

YOGURT E SIMILARI CIBI PER L'INFAZIA SUCCHI, NETTARI E SPREMUTE PRODOTTI DIETETICI LATTE E PANNA FRESCA

PRODOTTI DA FORNO E CEREALI SURGELATI FRESCHI DOLCI LATTICINI UHT E ASSIMILABILI ALTRO

Quote a valore, canale iper+super, A.T. giugno 2020 su A.T. giugno 2019

che è stata spinta soprattutto dalle vendite di salumi e würstel senza latte e derivati. I prodotti etichettati come senza latte sono cresciuti molto anche in altre categorie, come i gelati vegetali multipack e i panini da hamburger/hot dog. I CLAIM SALUTISTICI Analizzando i consumi del 2020, non si può non considerare la pandemia. L’Osservatorio Immagino ha costruito due panieri, uno nel food e l’altro nel non food, in cui ha raccolto i prodotti che hanno evidenziato in etichetta almeno un claim collegabile alle nuove esigenze dettate dall’emergenza sanitaria, L’efficacia nel rimuovere germi e batteri.

La capacità di rinforzare il sistema immunitario. La presenza di vitamine considerate benefiche. Nel caso del paniere alimentare, nei dodici mesi analizzati le vendite dei 950 prodotti individuati sono aumentate del 5,3%, grazie alla crescita della domanda. All’interno di questo gruppo sono stati inseriti i prodotti alimentari che presentavano in etichetta un claim o un’indicazione salutistica riferita al loro contributo nel rafforzare le difese immunitarie (come “rafforza il sistema immunitario” o “a supporto delle difese immunitarie”) oppure al contenuto di vitamine considerate benefiche su questo fronte, quali le

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ECONOMIA vitamine A, C, D e le vitamine del gruppo B (claim “con/ fonte di vitamina…”). Si tratta del 2,3% del totale rilevato dall’Osservatorio Immagino) che nell’anno finito a giugno 2020 hanno sviluppato 396 milioni di euro di vendite in supermercati e ipermercati (2,9% del totale). Tra le categorie più coinvolte nella crescita del sell-out ci sono lo yogurt intero (+19% annuo), lo yogurt da bere (+10,9%) e lo yogurt funzionale (+3,4%), i cereali per la prima colazione (+29,7%), i surgelati di pesce al naturale (+20,5%), gli integratori e i complessi vitaminici (+15,1%), il latte fermentato/kefir (+96,2%) e le bevande di mandorla e cocco (+58,3 per cento). SOSTENIBILITÀ ON PACK Un corposo dossier è dedicato al tema della sostenibilità

e a come viene comunicata dalle aziende sulle confezioni dei prodotti. L’Osservatorio Immagino ha, infatti, rilevato che il 20,9% dei prodotti monitorati riporta in etichetta almeno un claim o una certificazione relativi al mondo della sostenibilità e li ha organizzati in quattro cluster: Management sostenibile delle risorse. Agricoltura e allevamento sostenibili. Responsabilità sociale. Rispetto degli animali. Il carrello della spesa “green” costruito dall’Osservatorio Immagino comprende oltre 24mila prodotti, che hanno generato oltre 9,1 miliardi di euro di vendite e, in 12 mesi, ha messo a segno una crescita di +5,5% a valore. Nel cluster “agricoltura e allevamento sostenibili” l’Osservatorio Immagino ha

raccolto oltre 12mila prodotti (pari al 10,5% del paniere del largo consumo confezionato rilevato, tra food e non food). Nei 12 mesi rilevati queste referenze hanno sfiorato i 2,7 miliardi di euro di vendite, in crescita annua del +6,1 per cento. L’aggregato formato dai 1.127 prodotti che presentavano on pack riferimenti alla “filiera” e alla “tracciabilità” ha ottenuto una forte crescita delle vendite (+15,2% rispetto ai dodici mesi precedenti), in particolare in alcune merceologie, come affettati, latte Uht, carne bovina di terza lavorazione, fette biscottate e pasta di semola. Altro claim importante di quest’area è stato “senza Ogm”, che ha chiuso l’anno mobile con una lieve crescita delle vendite (+0,5%), trainate da kefir, yogurt (intero e funzionale) e olio di semi.

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MERCATI

LA RUSSIA BALLA DA SOLA di Gianluca Pierangelini

L

e gravi preoccupazioni del settore lattiero-caseario italiano per l’embargo russo sono cosa nota. Gli ingenti investimenti andati in fumo in una destinazione che, prima del 2014, era tra le più promettenti per i formaggi italiani purtroppo sono storia. Ma la speranza dei tanti imprenditori che puntano sulla Russia per tornare a vendere in quel mercato non è mai svanita. Oggi, però, la prospettiva di riconquistare quel bacino di consumatori sempre più affezionati al food made in Italy sembra essere sempre più lontana, se non è già diventata un’utopia. In ballo ci sono equilibri geopolitici e tensioni internazionali. Questioni di non semplice soluzione, soprattutto da quando i rapporti tra Mosca e le altre potenze mondiali sembrano degenerare sempre di più. Dalle cronache politiche di questi mesi emerge un

quadro complesso: le sanzioni dell’Ue per la crisi in Ucraina sono state ulteriormente prorogate e nelle ultime settimane sembra esserci la possibilità che Bruxelles imponga ulteriori sanzioni per il caso Navalnyj. Di certo un gesto non distensivo nei confronti del Cremlino, che risponde con il rinnovo dell’embargo per molti prodotti alimentari – compresi i formaggi – provenienti dall’Ue fino alla fine del 2021. Ecco che si ripete la solita storia: le grandi tensioni mondiali finiscono per penalizzare il settore alimentare. Lo si è visto con l’embargo russo, ma anche con i dazi Usa applicati ai formaggi italiani per la disputa Airbus, dove tra l’altro l’Italia non era direttamente coinvolta. A raffreddare l’ottimismo degli imprenditori che sperano ancora nel mercato russo, non sono solo le questioni di politica

internazionale. C’è anche un fattore più tangibile e di gran lunga più difficile da digerire, che è il rapido sviluppo del settore lattiero-caseario locale. La Federazione russa ha investito ingenti somme in questi anni per colmare la forte dipendenza dalle importazioni alimentari. L’obiettivo è di raggiungere l’autosufficienza agricola e alimentare. Un obbiettivo ambizioso che il Governo sta raggiungendo con sussidi pubblici all’agricoltura, crediti agevolati e finanziamenti volti a sviluppare importanti poli agroindustriali. L’esempio più eclatante è quello del Dimitrovsky District, noto anche come “La valle dei formaggi”, che sta nascendo a pochi chilometri da Mosca e il cui rapido sviluppo aveva preoccupato già qualche anno fa gli operatori del settore lattiero-caseario italiano. Si tratta di un progetto innovativo, che con il suo

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2.697 7.060 215 45 398 1.612 172 573 30.221 9.602 478 606 113 120 969 455 2.005 842 696 345 509 85 755 4.558 2.967 151 68.249

3.170 5.581 697 26 307 637 68 488 26.015 7.392 542 483 34 298 609 486 1.732 1.800 670 1.688 2.024 828 599 3.153 728 787 60.842

2.615 2.189 142 75 211 1.825 47 293 8.022 15.678 1.582 440 24 40 229 175 2.936 1.346 378 778 744 251 276 3.488 2.552 288 46.624

1.151 2.188 152 23 209 564 16 228 10.946 12.209 445 221 7 24 106 143 1.413 523 157 488 565 219 302 2.096 379 177 34.951

655 645 36 7 58 580 14 15 4.097 5.837 51 30 6 31 48 19 1.017 744 26 250 362 74 60 1.151 291 113 16.217

31 32 4 2 11 6 2 1 104 110 4 5 1 2 10 13 4 7 2 17 8 2 21 38 3 4 444

165 247 2 1 40 58 6 15 841 1.284 72 57 5 33 54 245 147 79 47 21 85 7 1.364 293 136 65 5.369

BRAZZALE

SPA

04069099

040630

578 542 77 1 16 98 22 45 3.691 2.042 47 20 2 16 15 82 573 145 18 19 103 12 64 310 200 14 8.752

81 419 23 6 19 89 11 52 826 1.384 80 14 2 6 18 27 336 184 11 76 48 19 18 128 131 12 4.020

308 45 48 11 34 69 4 8 819 1.108 31 27 11 1 4 27 61 45 8 32 37 4 48 495 55 11 3.351

24 266 6 2 16 16

277 441 139 32 59 300 95 58 929 3.242 320 56 23 12 52 314 927 255 29 409 352 83 529 1.416 123 62 10.534

FORGRANA CORRADINI SPA

PROVOLONE

416 32 3 5 243 156 10 35 45 23 48 111 69 109 1 1.636

TOTALI

04069063

FORMAGGI FUSI

04069069 04069018 04069021 04069050 04069039 9082-9084 04069081 04069092 9093 04069086 04069013 04064010 4090 04069015 04069017

FORMAGGI DESTINATI ALLA TRASFORMAZIONE

ALTRI FORMAGGI MOLLI

ALTRI FORMAGGI DURI

ALTRI FORMAGGI

04061050 -04061080

PAESI

AUSTRIA BELGIO BULGARIA CIPRO CROAZIA DANIMARCA ESTONIA FINLANDIA FRANCIA GERMANIA GRECIA IRLANDA LETTONIA LITUANIA LUSSEMBURGO MALTA PAESI BASSI POLONIA PORTOGALLO REP. CECA ROMANIA SLOVACCHIA SLOVENIA SPAGNA SVEZIA UNGHERIA TOTALE UE

ALTRI FORMAGGI SEMIDURI

ASIAGO, CACIOCAVALLO, MONTASIO E RAGUSANO

GORGONZOLA

GRATTUGIATI

0406 1030

PECORINO

CODICE DOGANALE

GRANA PADANO PARMIGIANO REGGIANO

MOZZARELLA

(IN TONS)

RICOTTA, MASCARPONE E ALTRI FORMAGGI FRESCHI

LE ESPORTAZIONI ITALIANE DI FORMAGGI IN EUROPA (1 gennaio - 31 ottobre 2020)

04069073 04069001

14 229 5 4 11 53 1 4 356 1.057 77 12 2 5 10 27 115 78 10 118 15 2 18 1.760 15 24 4.022

85

252 2

2 34 2 4 1.190 21 100 1.692

11.851 19.884 1.546 235 1.389 6.159 458 1.780 87.285 60.977 3.732 1.971 235 588 2.124 2.258 11.456 6.060 2.091 4.286 6.065 1.655 4.165 19.055 7.689 1.709 266.703

SAVIOLA SPA

Gran Moravia, burro, Grana Padano, Asiago, Verena, provolone dolce e piccante, pasta filata, Parmigiano Reggiano.

Parmigiano Reggiano, Grana Padano. Confezionamento. Produzione grattugiati freschi disidratati. Produzione shaker. Pecorino Romano,Taleggio, Gorgonzola, pecorini, provoloni, mozzarella.

Produzione, stagionatura e confezionamento Grana Padano e Parmigiano Reggiano.

Via Pasubio, 2 36010 Zané (VI) Tel. 0445/313900 Fax 0445/313991 info@brazzale.com www.brazzale.com

Via 200 Biolche, 6 42016 Guastalla (RE) Tel. 0522/833818 Fax 0522/833426 forgrana@forgranacorradini.it www.forgranacorradini.it

Via Arini, 42 46012 Bozzolo (MN) Tel. 0375/313411 Fax 0375/310319 info@saviola.it www.saviola.it

IL MONDO DEL LATTE 59

16-2 mercati export SPFM.indd5959 n 3 marzo 2021 interno.indd

16/02/21 09:56 16:42 17/02/21


CODICE DOGANALE

EUROPA UNIONE EUROPEA REGNO UNITO SVIZZERA C.S.I. ALTRI PAESI EUROPEI AFRICA NORD AMERICA CANADA USA CENTRO E SUD AMERICA BRASILE MESSICO ALTRI PAESI DEL CENTRO SUD ASIA GIAPPONE CINA INDIA HONG KONG SINGAPORE ALTRI PAESI ASIATICI OCEANIA AUSTRALIA NUOVA ZELANDA ALTRO TOTALE MONDO -TONNELLATE di cui extra Ue -MIGLIAIA DI EURO

04061030

04061050 04061080

87.729 68.249 12.766 5.389 227 1.098 70 526 94 432 47

105 92 1.836 250 197 53

73.008 60.842 6.953 4.262 685 266 175 1.791 129 1.662 152 46 8 98 7.039 1.895 2.515 18 195 174 2.242 452 340 112

93.005 24.756 466.288

82.617 21.775 334.256

2 45 4.383 2.148 202

04069061

040620

04064050

04069063

41.407 34.951 3.861 2.146 34 415 7 526 142 384 34 1

18.016 16.217 647 985 119 48 19 311 48 263 26 10

33 1.207 632 166 8 85 25 291 296 281 15 1

16 561 375 4 1 2 1 178 314 311 3

5.018 4.020 730 171 14 83 34 8.396 408 7.988 81 35 17 29 340 197 16 2 9 13 103 232 219 13 1

81.458 43.478 8.527 34.834 838.582 377.071

19.247 3.030 116.875

14.102 10.082 120.139

58.722 46.624 7.105 3.957 320 716 315 15.885 4.426 11.459 689 138 213 338 3.900 1.536 113 5 76 107 2.063 1.942 1.885 57 5

ALTRI FORMAGGI

FORMAGGI FUSI

PROVOLONE

ALTRI FORMAGGI

ALTRI FORMAGGI DURI

PECORINO

GORGONZOLA

GRATTUGIATI

GRANA PADANO PARMIGIANO REGGIANO

RICOTTA, MASCARPONE E ALTRI FORMAGGI FRESCHI

(IN TONS - DATI PROVVISORI ISTAT)

MOZZARELLA

LE ESPORTAZIONI ITALIANE DI FORMAGGI NEL MONDO (1 gennaio - 31 ottobre 2020)

MERCATI

04069099

04069073

040630

04064010 04064090

11.854 10.533 640 238 283 160 255 1.278 296 982 189 48 10 131 1.730 283 300 112 67 13 955 272 259 13 1

4.909 3.351 108 658 87 705 49 694 34 660 75 19 1 55 862 319 36 1 97 51 358 188 180 8 2

4.472 4.022 254 168 11 17 15 680 227 453 89 9 4 76 135 16 6

1.808 1.636 17 76

2.350 2.027

9 4 100 417 407 10

233 2 1.001 4 4

15.579 5.046 108.345

6.779 3.428 42.556

5.808 1.786 34.905

3.442 1.806 14.150

04069069 04069021 04069039 04069081 04069086 04069013 04069015 04069017

79 19 5 5 1 1 1.605 335 34

2.443 15.548

GLI ESPORTATORI

BERNERI CIRESA

SPA

SRL

CASEIFICIO DEFENDI LUIGI SRL Taleggio, Gorgonzola, Bufaletto, Mozzarella, Baffalo Blu, F. Bio.

Via Vittorio Emanuele, 62 23815 Introbio (LC) Valsassina Tel. 0341/980540 Fax 0341/981294 ciresa@ciresa.it www.ciresa.it

Via delle Industrie, 6 24040 Lallio (BG) Tel. 035/200991 Fax 035/201190 berneri@berneri.it www.berneri.it

GELMINI CARLO SRL

MARIO COSTA SPA

CASEARIA SPA

Via Papa Giovanni XXIII, 15 20080 Besate (MI) Tel. 02/90.50.92.4 Fax 02/90.09.80.30 info@caseificio-gelmini.it www.caseificio-gelmini.it

Via dell’Industria, 26 Località Orfengo 28060 Casalino (NO) Tel. 0321/877566 Fax 0321/877578 e-mail: info@mariocosta.it www.mariocostagorgonzola.it

Via F.lli Chighine, 9 07047 Thiesi (SS) Tel. 079/886009 Fax 079/886 724 info@pinnaspa.it www.fratellipinna.com

24043 Caravaggio (BG) tel. 0363/301022 info@caseificiodefendi.it www.caseificiodefendi.it

F.LLI PINNA AZIENDA

60 IL MONDO DEL LATTE

16-2 mercati export SPFM.indd6060 n 3 marzo 2021 interno.indd

16/02/21 09:56 16:42 17/02/21

16-2 merc


2.350 2.027 262 14 17 30 43 3 3 1

4.424 4.182 113 115 11 3 20 7 13 1

866 578 157 125 5 1 7 138 47 91 1

3.921 3.227 43 626 25

1 16 1 2

TOTALI

FORMAGGI DESTINATI ALLA TRASFORMAZIONE

04069018 04069079 04069075 04069076 04069001 04069050 04069082 04069084

450 278 27 106 39

3 9

3.130 2.544 211 337 34 4 1 132 9 123 14

1.506 1.286 138 72 4 6 1 196 5 191 3

9 666 593 7

14 62 10 4

3 21 3

823 444 18 355 1 5 2 334 44 290 19 2 6 11 42 35

2

6

1 6 94 92 2

9 10 7 3

1.314 870 8.914

754 476 5.244

44 3

1 43 30

1 82

4

7

9 3 3

41 25 23 2

13 9 8 1 17

64 1 1

42 22 7 15

1 8 9 31 29 2

2.443 416 15.548

4.552 370 33.171

1.054 476 7.697

4.644 1.417 24.325

3.361 817 28.608

1.758 472 12.122

34

FONTINA FONTAL

ASIAGO, CACIOCAVALLO, MONTASIO, RAGUSANO

ITALICO TALEGGIO

ALTRI FORMAGGI MOLLI

ALTRI FORMAGGI SEMIDURI

CACIOTTE, SCAMORZE E FORMAGGI SEMIDURI

CRESCENZA, ROBIOLA E SIMILI

ALTRI FORMAGGI ERBORINATI

04064010 04069092 04069089 04069023 04069025 04064090 04069093 04069074 04069029 04069037 04069078 04069032 04069035 04069085

6 270 9 261 2 2 16 1 3 3

1.701 1.692 1 7 1 22 4 4 3 3 22 2 4 16 0

326.114 266.703 34.051 19.807 1.916 3.637 1.014 31.192 5.925 25.267 1.436 308 261 867 22.732 8.409 3.444 147 901 495 9.336 4.562 4.253 309 27

1.752 387.147 60 120.444 3.672 2.592.468

lancio diventerà il più grande produttore di formaggi e latticini del Paese. Occuperà una superficie complessiva di otto ettari e avrà una potenzialità produttiva di 19mila tonnellate. In questo momento si stanno realizzando contemporaneamente cinque stabilimenti, la costruzione dei quali dovrebbe essere completata nel 2023. La piena capacità del polo caseario dovrebbe essere raggiunta nel 2024. L’autosufficienza potrebbe essere fatale. Certo, una volta finito l’embargo i consumatori alto spendenti potrebbero continuare a preferire i formaggi italiani, ma il grosso dei volumi verrebbe rimpiazzato con le produzioni locali e c’è il forte rischio che tra qualche anno i consumatori russi possano non essere più in grado di riconoscere un vero formaggio italiano, perché abituati ad acquistare prodotti Italian sounding, che stanno dilagando tra gli scaffali della Federazione russa.

O

2/21 16:42

TRENTIN

SPA

Parmigiano Reggiano Grana Padano Pecorino Romano Gorgonzola Pecorini Toscani/Sardi Provolone/Taleggio Mozzarella di Bufala Mascarpone/Ricotta

Via Genova, 19(z.i.) 37053 Cerea (VR) Tel. 0442/398111 Fax 0442/398150 commerciale@trentingroup.it www.trentingroup.it

ZANETTI

SPA

Produzione, stagionatura, confezionamento e commercio di: Grana Padano, Parmigiano Reggiano, Provolone, Pecorino, burro, Taleggio, Fontina, Asiago, mozzarelle, mascarpone, ricotta, Gorgonzola.

Via Madonna, 1 24040 Lallio (BG) Tel. 035/201511 Fax 035/691515 zanetti@zanetti-spa.it www.zanetti-spa.it

IL MONDO DEL LATTE 61

16-2 mercati export SPFM.indd6161 n 3 marzo 2021 interno.indd

16/02/21 09:56 16:43 17/02/21


MERCATI

LATTE, NEL 2020 IN ITALIA +4% DI PRODUZIONE A nche il 2020 si è chiuso con un netto aumento della produzione e quindi della disponibilità di latte nell’Unione europea. Complessivamente, i 27 Paesi che – dopo la Brexit – si riconoscono nel mercato unico, hanno superato il tetto dei 145 milioni di tonnellate (che diventano più di 160 milioni, calcolando anche la produzione del Regno Unito), mettendo a segno un +1,7% rispetto all’anno precedente. Quella del 2020 è stata la crescita produttiva più importante degli ultimi cinque anni, in barba alle richieste delle imprese di trasformazione europee, che a marzo avevano lanciato l’allarme Covid chiedendo agli allevatori di mettere in atto ogni possibile strategia per contenere le consegne. Lo scorso anno la disponibilità complessiva di latte è cresciuta di circa 2,5 milioni di tonnellate; nel periodo 2015-2020, invece, l’aumento registrato è stato pari a 7,5 milioni. Protagonisti indiscussi di questa crescita sono tre Paesi: Irlanda, Polonia e Italia. Un terzetto che dal 2015 al 2020 ha totalizzato un incremento di quasi 5 milioni di tonnellate, senza mai accennare a rallentamenti o

ripensamenti. I due Paesi di riferimento per la produzione di latte europea, invece, Germania e Francia, nel tempo hanno avuto un atteggiamento molto più prudente. Guardando i numeri messi a segno nel 2020, emerge con chiarezza che l’Italia è il Paese che ha fatto registrare l’aumento percentuale più importante. Lo scorso anno, infatti, la crescita è stata superiore al 4%: nessun altro Paese ha fatto meglio. Incrociando i dati della produzione nazionale con quelli relativi alle importazioni di latte sfuso è ora possibile sfatare una fake news circolata nella prima parte dell’anno scorso, nei mesi del lockdown. A differenza di quanto sostenuto da alcuni rappresentanti del mondo agricolo, le imprese di trasformazione hanno dato preferenza alla produzione di latte nazionale, assumendosi l’onere di raccogliere tutta la materia prima prodotta dalle aziende italiane a discapito delle importazioni di latte sfuso, che hanno totalizzato un significativo -25 per cento. L’incremento produttivo italiano del 2020 è stato di circa mezzo milione di tonnellate e, guardando i dati delle varie regioni, emerge il

LE VARIAZIONE PRINCIPALI PRODUZIONI EUROPEE QUADRIMESTRE 2020 VS. 2019) LA DELLA PRODUZIONE DI(1° LATTE NEI PRINCIPALI PAESI EUROPEI

GERMANIA

FRANCIA

OLANDA

ITALIA

POLONIA

IRLANDA

SPAGNA

DANIMARCA

ALTRI

UE

2016

0,3%

-2,5%

7,5%

2,8%

2,4%

4,4%

1,1%

0,0%

-0,8%

0,9%

2017

-0,1%

-0,4%

-0,2%

4,2%

4,6%

8,8%

1,8%

3,8%

1,4%

1,5%

2018

1,7%

-0,4%

-2,9%

1,1%

2,6%

4,5%

1,4%

2,5%

1,0%

0,9%

2019

-0,1%

-2,0%

-0,7%

-0,2%

1,9%

5,3%

2,0%

0,0%

0,2%

0,4%

2020

0,5%

0,6%

1,3%

4,5%

2,4%

3,8%

1,4%

0,8%

2,7%

1,7%

62 IL MONDO DEL LATTE

16-2 mercati produzione MSPF.indd 62 n 3 marzo 2021 interno.indd 62

16/02/21 09:56 16:27 17/02/21

16-2 merc


2/21 16:27

LA PRODUZIONE DI LATTE NELLE REGIONI ITALIANE NEL 2020 (TONS) LOMBARDIA

300.000

EMILIA-ROMAGNA

96.000 51.000

PIEMONTE VENETO

27.500

PUGLIA

19.000

SARDEGNA

11.100 11.000

FRIULI-VENEZIA GIULIA BASILICATA

7.800

CALABRIA

2.900

PROVINCIA DI TRENTO

2.700 2.200

TOSCANA

1.900 1.800

UMBRIA PROVINCIA DI BOLZANO SICILIA

1.800 400

VALLE D’AOSTA MARCHE

40

LIGURIA MOLISE

-75 -300

ABRUZZO

-1.200

CAMPANIA

-2.800 -30.000

LAZIO

ruolo chiave giocato dalla Lombardia, i cui allevamenti, da soli, hanno garantito il 60% dell’aumento complessivo. Di gran lunga inferiore, ma comunque

significative, le consegne di Emilia-Romagna e Piemonte. Il che sposta ulteriormente il baricentro della produzione di latte nazionale nel quadrilatero del Nord Italia.

L’ANDAMENTO DELLE QUOTAZIONI DI ALCUNI PRODOTTI LATTIERO-CASEARI In aumento le quotazioni delle commodity lattiere. Però, pur con qualche eccezione, i prezzi sono inferiori a quelli dello scorso anno.

BURRO

500 450 400 350 300 250 200

5

10

15

20

25

30

35

40

45

50

SETTIMANA

SIERO IN POLVERE

LATTE SCREMATO IN POLVERE 100

280 260 220

Fonte: Mmo – Regolamento Ue n. 2017/1185

90

240

80

200

70

180 160

60

140 50

120 100 5

10

15

20

25

30

SETTIMANA

35

40

45

50

40

5

10

15

20

25

30

35

40

45

50

SETTIMANA

IL MONDO DEL LATTE 63

16-2 mercati produzione MSPF.indd 63 n 3 marzo 2021 interno.indd 63

16/02/21 09:56 16:28 17/02/21


MERCATI

ESPORTAZIONI ITALIANE

IL MONDO DEL

L AT T E

DI LATTE

N. 3

MARZO

2021 -

ANNO

LXXV -

IL LATTE NEL MONDO MENSILE

LATTE SFUSO IN CISTERNA

0401 1010 2011 2091

0401 1090 2019 2099

PAESI

70%

LATTE IN CONFEZIONI

POSTE ITALIANE SPA SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE

TARIFFA DOGANALE

ROMA

AUT MP-AT/c/RM

1 GENNAIO - 31 OTTOBRE 2020 (IN TONS - DATI PROVVISORI ISTAT)

ORGANO UFFICIALE DI

AUSTRIA BELGIO BULGARIA CIPRO CROAZIA DANIMARCA ESTONIA FINLANDIA FRANCIA GERMANIA GRECIA IRLANDA LETTONIA LITUANIA LUSSEMBURGO MALTA PAESI BASSI POLONIA PORTOGALLO REP. CECA ROMANIA SLOVACCHIA SLOVENIA SPAGNA SVEZIA UNGHERIA TOTALE UE

31 3 34 4

2.489 4 1 1 2 1

15 143 45 449 41 2 5 3.524 35 1

85 2.495 5

2 9 2 1 2

54 29 1 422 32 10 17 4.897

2 155 4 37 14 1.898 7.209

TOTALE PAESI TERZI di cui:

23.621

3.645

ALBANIA LIBIA CINA HONG KONG EMIRATI ARABI

4.092 13.925 1.530 164 650

33 392 1.442 2 540

TOTALE GENERALE - TONNELLATE - MIGLIAIA DI EURO

28.518 19.364

10.854 6.625

ASSOLATTE

E DEL

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L AT T E

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64 IL MONDO DEL LATTE 12-2 mercati espor latte V MSPF.indd 64

23/02/21 11:44




MERCATI

BORSA PREZZI ANDAMENTO DELLE QUOTAZIONI DEI PRODOTTI LATTIERO-CASEARI ITALIANI

(COMPRENSIVO DI ONERI DI RACCOLTA, PREMI QUALI-QUANTITATIVI E PROVVIGIONI)

BURRO DI CREMA DI LATTE SOTTOPOSTA A CENTRIFUGAZIONE REG. CE N. 1234/2007 BURRO DI CENTRIFUGA ZANGOLATO (COMPRENSIVO DI ONERI DI RACCOLTA, PREMI QUALI-QUANTITATIVI E PROVVIGIONI) GRANA PADANO STAGIONATURA 16 MESI E OLTRE GRANA PADANO STAGIONATURA 9 MESI GRANA PADANO CON BOLLO PROVVISORIO 60-90 GG. FUORI SALE PARMIGIANO REGGIANO STAGIONATURA 24 MESI PARMIGIANO REGGIANO STAGIONATURA 18 MESI PARMIGIANO REGGIANO STAGIONATURA 12 MESI E OLTRE GORGONZOLA MATURO DOLCE GORGONZOLA MATURO PICCANTE ITALICO MATURO TALEGGIO FRESCO FUORI SALE TALEGGIO MATURO PROVOLONE VALPADANA STAGIONATURA FINO A 3 MESI PROVOLONE VALPADANA STAGIONATURA OLTRE 3 MESI LODI LATTE SPOT ITA PARMIGIANO REGGIANO (BORSA DI RIFERIMENTO COMPRENSORIALE DI PARMA) PARMIGIANO REGGIANO STAGIONATURA (>30 MESI) PARMIGIANO REGGIANO STAGIONATURA (>24 MESI) PARMIGIANO REGGIANO STAGIONATURA (>18 MESI) PARMIGIANO REGGIANO STAGIONATURA (>12 MESI)

12-2 mercati borsa MSPF.indd 67

2019 2020 DICEMBRE DICEMBRE MEDIA MEDIA

VAR.

2021 GENNAIO MEDIA

2020 GENNAIO MEDIA

VAR.

1,61 3,21 3,36 1,41 8,67 7,41 6,12 12,31 11,51 10,23 5,75 6,75 5,15 4,75 5,60 5,83 6,12

1,75 3,35 3,60 1,55 8,35 7,21 5,93 11,77 10,97 9,36 5,75 6,75 5,15 4,75 5,60 5,82 6,12

-8,00% -4,18% -6,67% -9,03% 3,83% 2,77% 3,20% 4,59% 4,92% 9,29% 0,00% 0,00% 0,00% 0,00% 0,00% 0,17% 0,00%

1,65 3,25 3,40 1,45 8,72 7,52 6,17 12,49 11,69 10,34 5,75 6,75 5,15 4,75 5,60 5,82 6,12

1,75 3,35 3,60 1,54 8,38 7,10 5,88 11,67 10,87 9,20 5,75 6,75 5,15 4,75 5,60 5,83 6,12

-5,71% -2,99% -5,56% -5,84% 4,06% 5,92% 4,93% 7,03% 7,54% 12,39% 0,00% 0,00% 0,00% 0,00% 0,00% -0,17% 0,00%

351,25

427,08

-17,76%

343,00

399,00

-14,04%

13,050 12,250 11,500 NQ

13,225 12,225 11,325 NQ

-1,32% 0,20% 1,55% ---

12,750 11,990 11,270 NQ

13,150 12,150 11,250 NQ

-3,04% -1,32% 0,18% ---

NQ: NON QUOTATO

DESCRIZIONE MILANO MILANO BURRO PASTORIZZATO

22/02/21 11:15


MERCATI

DOP, ALTRO ANNO RECORD

A

nei duri, con Parmigiano Reggiano, Grana Padano e Asiago cresciuti del 5,1%, 4,8% e 10,7 per cento. Del resto – molti lo ricordano – quando scattò l’allarme e si decise per la chiusura immediata di ristoranti, bar e pizzerie, chi produce formaggi stagionati fu pronto a raccogliere il latte prima destinato ai formaggi freschi e molli; latte, che ha rischiato di non trovare collocazione a causa del crollo degli ordini. Nella parte centrale dell’anno, invece, complici le riaperture e – probabilmente – una sensazione di “scampato pericolo”, si è registrata una netta ripresa del settore: quasi tutti i formaggi hanno messo a segno aumenti produttivi, con punte del +22,3% nel Provolone Valpadana, del +18,5% nel Montasio e del +12,3% nell’Asiago. I due grandi formaggi duri Padano e Reggiano hanno confermato le tendenze dei primi mesi e anche nei molli e nei freschi, la primavera ha

ltro anno record per la produzione di formaggi italiani Dop. Stando alle proiezioni più recenti, il volume produttivo complessivo è cresciuto del 3,5%, superando le 570.000 tonnellate. Negli ultimi anni, le imprese del settore hanno investito in modo massiccio in questo importante segmento e la produzione è aumentata più di 100.000 tonnellate l’anno. Dalla lettura dei dati si conferma, quindi, che la pandemia ha rallentato le vendite, con la chiusura del food service e il rallentamento dell’export, ma non è riuscita a fermare la spinta delle imprese. Grafici e tendenze, però, rispecchiano quanto accaduto nei mesi del lockdown duro: Taleggio, Mozzarella di Bufala Campana, Gorgonzola e Provolone Valpadana, nel primo quarto dello scorso anno hanno registrato rispettivamente -8,3%, -4,1% -3,2% e -2,5 per cento. Di segno opposto quanto accaduto

portato a un rimbalzo: Gorgonzola +8,6%, Mozzarella di bufala +5,8% e Taleggio +0,3 per cento. L’ultima parte del 2020, infine, ha confermato la ripresa, con la sola eccezione del Grana Padano e del Taleggio, che hanno chiuso l’ultimo quarto con segno meno (-2,4% e -6,2%) e con il Gorgonzola che negli ultimi due mesi ha messo a segno una serie di numeri negativi. Da segnalare, infine, i risultati messi a segno da alcuni formaggi, forse meno importanti in termini di volumi assoluti, ma che hanno una certa importanza soprattutto nei mercati locali: Valtellina Casera e formaggio Piave hanno chiuso il 2020 con importanti tassi di crescita, maggiore di quella degli ultimi anni. Vedremo nei prossimi mesi le tendenze del nuovo anno che – per Grana Padano e Parmigiano Reggiano – si è aperto con numeri nuovamente positivi: +2,2% e +3,6 per cento.

LE TREND PRINCIPALI PRODUZIONIDEI EUROPEE (1° QUADRIMESTRE 2019) IL DI PRODUZIONE PRINCIPALI FORMAGGI 2020 DOPVS. NEL 2020 -15

-10

-5

0

5

10

ASIAGO

15

20

25

30

35

11,2

GORGONZOLA

1,5

GRANA PADANO

1,8

MONTASIO

10,4

MOZZARELLA DI BUFALA CAMPANA

1,2

PARMIGIANO REGGIANO

4,9

PIAVE

17,6

PROVOLONE VALPADANA

11,2

QUARTIROLO LOMBARDO

4,0

SALVA CREMASCO

0,0

TALEGGIO

-5,0

VALTELLINA CASERA

20,4 1° QUAD

2° QUAD

3° QUAD

2020

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IGIENE & SICUREZZA FEBBRE DELLA RIFT VALLEY I PAESI ARABI CHIEDONO GARANZIE EFSA AL LAVORO PER VALUTARE RISCHI, MISURE DI SORVEGLIANZA E CONTROLLO di Ettore Soria

L'

Efsa ha completato una serie di valutazioni sulla febbre della Valle del Rift (Rvf) con un parere scientifico che prende in esame l’efficacia delle misure di sorveglianza e controllo nell'Ue. Infatti, alcuni Paesi della Penisola araba hanno cominciato a richiedere anche nei certificati di esportazione dei prodotti lattieri l’assenza di tale malattia. La febbre della Rift Valley viene trasmessa ad alcuni animali (ruminanti domestici e selvatici) e all'uomo da zanzare che fungono da vettori. La malattia è endemica nell'Africa sub-sahariana e nella Penisola arabica, ma è stata segnalata raramente nell'Europa continentale, e il suo raggio d'azione si sta allargando. Tra il 2018 e il 2019 è ricomparsa dopo dieci anni in Francia, dove ci sono stati focolai d’infezione che hanno interessato varie persone. L'efficacia delle misure di sorveglianza e controllo contro la febbre della Rift Valley (Rvf) nell'Ue è stata valutata utilizzando modelli matematici. La valutazione della vaccinazione e dell'abbattimento contro la Rvf suggerisce che la vaccinazione è più efficace quando viene attuata rapidamente in tutta la popolazione, ad esempio a un ritmo di 200 o 2.000 animali vaccinati al giorno. Se il rischio di introduzione di Rvf nell'Europa continentale aumenta, gli allevamenti di ruminanti vicini ai possibili punti

di incursione della malattia dovrebbero essere inclusi nella sorveglianza. Durante l'estate, nelle aree a rischio, dovrebbe essere applicata una sorveglianza potenziata sui disturbi riproduttivi e dovrebbero essere considerati almeno gli obiettivi di sorveglianza sul 3% degli animali. Le misure di controllo della Rvf eventualmente applicate nell'Ue continentale sono state valutate ad esempio nei Paesi Bassi. L'abbattimento degli animali negli allevamenti entro un raggio di 20 km appare come la misura più efficace per controllare la diffusione dell'Rvf. Le misure alternative sono la vaccinazione in un raggio di 50 km intorno al rilevamento, la vaccinazione ad anello tra 20 e 50 km e l'ampliamento degli allevamenti rilevati. La Commissione ha chiesto una valutazione completa del rischio sulla Rvf (rischio di introduzione, esposizione ed efficacia delle misure di prevenzione e controllo), poiché le misure proposte nel Regolamento Ue 2016/429 dovrebbero essere basate sulle più recenti conoscenze scientifiche.

La Febbre della Valle del Rift è una zoonosi virale acuta identificata per la prima in Kenya nel 1931. Questa malattia trasmessa dalle zanzare colpisce soprattutto gli animali, ma infetta anche l'uomo. È frequente in Africa e si è recentemente diffusa in Arabia Saudita e Yemen. Si trasmette con il latte crudo.

L’ultimo documento dell’Efsa riguarda la valutazione su: i) efficacia delle misure preventive e di controllo nell'eliminazione o riduzione dell'impatto della malattia; ii) diverse strategie di sorveglianza negli animali che possono essere utilizzate per il rilevamento e la possibile previsione di recidiva della Rvf. Infine, pur considerando il rischio di introduzione della Rvf nell'Ue, sono state valutate alcune misure di sorveglianza per la diagnosi precoce della malattia, nonché la fattibilità, disponibilità ed efficacia delle misure di prevenzione e controllo.

70 IL MONDO DEL LATTE

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NORMATIVE_L’ESPERTO RISPONDE a cura di Leonardo Graverini È CORRETTO RIPORTARE NELL’ETICHETTA DI UNA MONOPORZIONE DI BURRO SOLO IL NOME E IL MARCHIO DEL FABBRICANTE, CON BEN EVIDENTE LA SCRITTA "DA NON VENDERSI SINGOLARMENTE", APPONENDO INVECE TUTTE LE ALTRE INFORMAZIONI OBBLIGATORIE SULLA SCATOLA CHE CONTIENE PIÙ MONOPORZIONI? IN CASO NEGATIVO, LA RESPONSABILITÀ È DEL FABBRICANTE OPPURE È ONERE DI CHI COMPRA LA SCATOLA FORNIRE LE INFORMAZIONI OBBLIGATORIE AL CONSUMATORE DELLA SINGOLA MONOPORZIONE CON IL MEZZO CHE RITIENE PIÙ IDONEO?

di Giustizia europea nella sentenza del 22/09/2016. Sul punto della responsabilità, invece, l’art. 8.1 del reg. Ue n. 1169/2011 dispone letteralmente che “l’operatore del settore alimentare responsabile delle informazioni sugli alimenti è l’operatore con il cui nome o con la cui ragione sociale è commercializzato il prodotto […]”. Se il prodotto è a marchio del fabbricante sarà quest'ultimo responsabile delle omesse informazioni di etichettatura e di conseguenza direttamente sanzionabile. Però, nel caso di imballaggi o contenitori la cui superficie maggiore misura meno di 10 cm2, sono obbligatorie sull’etichetta solo: denominazione dell’alimento, allergeni, quantità, Tmc/data scadenza; l’elenco degli ingredienti può essere fornito mediante altri mezzi o essere messo a disposizione del consumatore su sua richiesta.

UN NOSTRO FORMAGGIO VIENE TRATTATO IN SUPERFICIE CON UN COLORANTE NERO. ALLE VOLTE ACQUISTIAMO E USIAMO A TAL FINE IL COLORANTE E172 E ALTRE IL COLORANTE E153. AI FINI DELL’ETICHETTATURA, È POSSIBILE INDICARLI ENTRAMBI IN ETICHETTA NONOSTANTE SIA PRESENTE NEL SINGOLO PRODOTTO SOLO UNO O L’ALTRO DEI DUE COLORANTI?

o sostituibili tra di loro, suscettibili di essere utilizzati nella fabbricazione o nella preparazione di un alimento senza alterarne la composizione, la natura o il valore percepito, e nella misura in cui costituiscono meno del 2 % del prodotto finito possono essere indicati nell’elenco degli ingredienti mediante la dicitura «contiene … e/o …», nel caso in cui almeno uno di non più di due ingredienti sia presente nel prodotto finito. Stabilisce però che questa disposizione non si applica agli additivi alimentari o agli ingredienti enumerati nella parte C dello stesso Allegato (né alle sostanze o ai prodotti che provocano allergie o intolleranze).

NEL RIFARE L’ETICHETTA DI UN NOSTRO PRODOTTO ABBIAMO APPOSTO UN CODICE EAN ERRATO. LA LEGGE SULL’ETICHETTATURA PERMETTE CHE IL PRODOTTO POSSA ESSERE COMUNQUE VENDUTO? INOLTRE, A CAUSA DI QUESTO ERRORE ABBIAMO PROBLEMI CON IL CLIENTE.

facoltativo privato, non è previsto dalla normativa sull’etichettatura. Certamente un codice sbagliato può creare vari problemi. Per il cliente, in particolare, possono esserci problemi di gestione e forse anche fiscali alla cassa. Potrebbe essere utile da parte dell’azienda sentire GS1 Italy, l'unico ente autorizzato a rilasciare il barcode GS1 (Ean) in Italia, per verificare quale possa essere la soluzione migliore nel vostro caso.

?

Una dicitura del tipo “da non vendersi singolarmente” non esenta dagli obblighi di etichettatura come stabiliti dalla Corte

È necessario indicare in etichetta il solo colorante realmente presente sul prodotto. Infatti, l’Allegato VII, parte A, punto 7 del Reg. Ue n. 1169/2011 consente che ingredienti simili

Il codice Ean (European Article Number) è uno strumento

Ambientali (Cam) da inserire nei bandi di gara della Pubblica amministrazione per l'acquisto di prodotti e servizi nei settori della ristorazione collettiva e fornitura di derrate alimentari, approvati con Decreto del ministero dell'Ambiente 10 marzo 2020. Inoltre, è opportuno ricordare che la Commissione europea ha Le indicazioni in questione rientrano nel novero delle indicazioni iscritto nel Registro delle Specialità Tradizionali Garantite (Stg) volontarie e, quindi, pubblicitarie, per le quali spetta all’operatore il «Latte Fieno» (Reg. Ue n. 2016/304). La produzione di latte dimostrarne significato, veridicità, onestà e correttezza. Ciò fieno rispetto al latte di tipo standard è caratterizzata soprattutto vale anche per la precisazione riguardante le “mucche felici”, dal fatto che agli animali non vengono somministrati alimenti intesa come un’attestazione sullo stato generale e completo di fermentati. benessere e di salute, sia fisico che mentale, delle mucche e Le indicazioni “latte di pascolo” e “latte fieno” non dovrebbero sulle condizioni di armonia con le quali sono allevate nel loro ingenerare confusione, in quanto – a nostro modo di vedere – il ambiente, dovendo chi usa il claim dimostrarne le particolari loro significato è molto diverso: la prima sembra far riferimento condizioni di alloggiamento, alimentazione e cura. Segnaliamo all’ambiente complessivo, la seconda a un tipo specifico di al riguardo che nell’ambito della Strategia Farm to Fork, una alimentazione. delle colonne portanti del Green Deal Ue, la Commissione Tuttavia, sarà bene che l’azienda si accerti che l’indicazione in europea intende effettuare interventi normativi anche sul tema concreto utilizzata non induca in alcun modo il consumatore a del benessere degli animali. La nozione trova una propria pensare che il prodotto risponda alle caratteristiche previste per articolazione anche nell’ambito dei nuovi Criteri Minimi il “latte da fieno” . LA NOSTRA AZIENDA UTILIZZA LATTE PRODOTTO DA ANIMALI CHE PASCOLANO ALL’APERTO E VORREMMO EVIDENZIARE TALE POSITIVITÀ IN ETICHETTA CON INDICAZIONI DEL TIPO “LATTE DI PASCOLO”, “LATTE DI PASCOLO DA MUCCHE FELICI” E SIMILI. È CONSENTITO?

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IL MONDO DEL

IL MONDO DEL LATTE 3/2021

L AT T E AUT MP-AT/c/RM

N. 3

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IL LATTE NEL MONDO MENSILE

LA NOSTRA IDEA DI ETICHETTA FOP

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LA PANDEMIA “CONTAGIA” I CONSUMI

POSTE ITALIANE SPA SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE

2020, ALTRO ANNO RECORD PER LE DOP

ORGANO UFFICIALE DI

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ASSOLATTE

E DEL

COMITATO ITALIANO FIL-IDF 16/02/21 09:53 16:53 17/02/21


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