IL MESE PARMA 171

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città che cambia

Per gestire insieme la spending review Siglato un protocollo d’intesa tra le Aziende Sanitarie USL e Ospedaliero-Universitaria e le Organizzazioni Sindacali. Nessuna ripercussione sui servizi all’utenza

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a un’idea dei Sindacati Confederali e di categoria (funzione pubblica e pensio-

nati) poi trasformatasi in proposta operativa, è stato siglato un protocollo d’intesa tra le Aziende Sanitarie di Parma e gli stessi Sindacati, con lo scopo di gestire insieme le ricadute della sending review che si è abbattuta anche sulla nostra provincia, per un taglio complessivo sul 2013 di circa 18 milioni. A parte la portata “storica”, dovuta al fatto che un protocollo d’intenti venga siglato congiuntamente dall’Azienda USL di Parma e l’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma, e dalle tre Organizzazioni Sindacali Confederali, il documento anticipa principi, orientamenti e scelte

operative che saranno il cuore di un piano di integrazione tra le due Aziende Sanitarie provinciali e di integrazione tra queste e le Aziende Sanitarie di Area Vasta Emilia Nord. Un processo di maturazione complessiva che è già partito con la recentissima attivazione del magazzino unico di Area Vasta cui fanno riferimento tutte e sette le Aziende Sanitarie di quel territorio. Un valore aggiunto di integrazione che nella nostra provincia può essere portato in ambiti specifici, anche su altri piani: attività economali di acquisizione di beni che non afferiscono alle gare di Area Vasta, gestione integrata dei servizi risorse informatiche e telematiche, integrazione dei due servizi di attività tecniche, per arrivare al laboratorio di analisi centralizzato o all’unica centrale operativa del 118 tra Piacenza, Parma e Reggio Emilia, o interessanti integrazioni sulle reti cliniche dalle aree internistiche a quelle neurologiche o riabilitative o dei dipartimenti. Un progetto a lungo termine, dunque, ma che il protocollo siglato da Aziende Sanitarie e Sindacati consente di tenerne continuamente monitorati gli aspetti riguardanti il mantenimento della qualità dei servizi ed il rispetto del lavoro e dei lavoratori.

Possibile anticipare gli ammortizzatori sociali Provincia, CCIAA, Sidacati e associazioni di categoria siglano un protocollo con UniCredit e Cariparma Crédit Agricole operativo da metà agosto. A disposizione un milione e mezzo di euro

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oter accedere in anticipo e senza interessi alle indennità della cassa integrazione: da metà agosto sarà possibile grazie al proto- di Erika Varesi collo siglato da Provincia di Parma e Camera di Commercio, sindacati e associazioni di impresa, con UniCredit e Cariparma Crédit Agricole, i due istituti bancari che hanno aderito alla proposta mettendo complessivamente a disposizione un milione e mezzo di euro. Di tali anticipazioni bancarie potranno beneficiare lavoratori e lavoratrici che, dal 1 gennaio 2013 in poi, sono stati sospesi e posti in cassa integrazione (ordinaria, straordinaria, in regime ordinario o in deroga), in mobilità, oppure in contratto di solidarietà “difensivo”. Gli importi ricevuti non saranno soggetti a tassi di interesse, né a spese di apertura, gestione e chiusura del conto e dovranno corrispondere agli importi spettanti al lavoratore o alla lavoratrice da Inps e relativi l’integrazione (per sospensione da cassa integrazione / contratto di solidarietà) o l’indennità di mobilità. Le modalità per accedervi, sono semplici: I lavoratori devono presentare agli sportelli dei due istituti di credito il cedolino paga contenente le ore di sospensione effettivamente registrare per ogni mensilità.Il lavoratore o la lavoratrice dovrà aprire un conto corrente presso la banca aderente che concederà finanziamenti individuali. Chiaro il mese/ febbraio 2013

che il credito concesso dalla banca cessa nel momento in cui Inps dà avvio diretto al versamento a favore del lavoratore posto in sospensione per cassa integrazione o cessato e posto in mobilità. L’accordo si colloca in una serie di iniziative anticrisi che sindacati, parti sociali e istituzioni hanno attivato già da qualche tempo per contenere gli effetti della recessione sul territorio. Tra queste va ricordato il piano di lavoro redatto dalla CGIL di Parma e inviato a tutte le Istituzioni, per definire un nuovo “modello Parma” di sviluppo e di coesione sociale


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