Illustrazione Ticinese n. 3 - 2008

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illustrazione www.illustrazione.ch

TICINESE

RIVISTA FAMILIARE DELLA SVIZZERA ITALIANA

N째 03 - 1 APRILE 2008

REPORTAGE Costruisci il tuo orologio solare OCCHIO A... Vi presentiamo il nostro blog IN ALLEGATO La guida a Tisana

METRO STARS Maximiliano, Franco e Michel: rap made in Ticino


STOW’N GO

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Grazie all’innovativo sistema di configurazione degli interni Stow’n Go® i sedili scompaiono in un baleno.

OGGI GITA IN FAMIGLIA.

DOMANI MEETING DI LAVORO.

Tanto spazio grazie all’innovativo sistema di configurazione configurazione degli interni Stow’n Go®. Uno dei numerosi vantaggi del nuovo Grand Voyager • Design nuovo e affascinante • Interni di qualità con molti comodi dettagli • Airbag frontali e laterali per conducente e passeggero, ABS, ESP, assistenza alla frenata, controllo della trazione • Sistema di infotainment multimediale MyGIG™ con navigatore e impianto vivavoce UConnect (opzionale) • Climatizzatore automatico tri-zona • Motore 2,8 l CRD con FAP o benzina 3,8 l V6, entrambi con cambio automatico a 6 rapporti • Swiss Free Service per 10 anni o 100 000 km (vale ciò che si raggiunge prima) • Versioni LX, Touring e Limited • Versione Limited con fari allo xeno, MyGIG™, interni in pelle pregiata, videocamera e sensori parcheggio posteriori, cerchi in alluminio 17" di serie • porte scorrevoli e portellone elettrici di serie dalla versione Touring • Già da CHF 52 990.–* • Prenotatevi oggi stesso per un test drive • www.chrysler.ch

THE NEW GRAND VOYAGER * Prezzi raccomandati non vincolanti comprensivi di IVA e Chrysler Swiss Free Service per 10 anni o 100 000 km (vale ciò che si raggiunge prima). Modello illustrato: Chrysler Grand Voyager Limited 2,8 l CRD con FAP da CHF 70 990.–. Categoria di efficienza energetica D, consumo misto 9,3 l/100 km, emissioni CO2 247 g/km. Il CO 2 è il gas serra che contribuisce maggiormente al riscaldamento terrestre; la media delle emissioni CO2 di tutti i veicoli in commercio (di tutte le marche) è di 204 g/km. Tutti i dati e le illustrazioni si basano su informazioni note al momento di andare in stampa. Con riserva di modifica a modelli e colori. Chrysler and Stow’n Go® are registered trademarks and MyGIGTM is a trademark of Chrysler LLC.


SOMMARIO

IN PRIMIS

4 Occhio a...

Questa volta abbiamo incontrato i Metro Stars, un gruppo di rapper ticinesi che fra gli altri, ha inciso un brano in collaborazione con Matteo Pelli, o meglio, Matteo Pelli ha cantato insieme a loro in questo brano, Fuori controllo. Un brano bello e… buono, perché i proventi delle sue vendite verranno devoluti alla FTIA. E i Metro Stars sono buoni davvero, perché hanno anche realizzato un jingle per Illustrazione Ticinese, che potete ascoltare sul nostro sito! Un ottimo modo per festeggiare l’arrivo di 4’000 nuovi lettori. Sì, perché dai controlli effettuati dalla REMP, organo indipendente di controllo per l’editoria, Illustrazione Ticinese risulta essere sempre il media stampato più letta in Ticino, e ora sono

8 Ma tu lo sai?

Con noi in redazione sul nostro nuovo blog

6 Fuorionda Vivere a credito Una risposta ai tuoi perché

10 Scriv in dialètt Finalment quaidün che ma rispèta

12 Scelti per voi 14 L’intervista “Svegliati e corri”

24 A tavola in Ticino Alta cucina nel cuore della città

30 Buon appetito Prelibatezze dal forno

32 Internet Lavoro o telelavoro? (1ª parte)

34 Cani, gatti & Co. Miao, che stress!

157’000 i lettori* che ci seguono mese dopo mese. Una grande soddisfazione, non lo nascondiamo, perché questo significa che il lavoro di tante persone che scrivono, fotografano, illustrano, impaginano, stampano, confezionano, trasportano e infine distribuiscono la nostra rivista non solo è apprezzato, ma riesce anche a portare un po’ di intrattenimento, qualche riflessione e speriamo anche un po’ di sorrisi nelle case dei ticinesi. Un grazie particolare va ai nostri inserzionisti, grazie ai quali Illustrazione Ticinese sta in piedi da sola, senza sussidi e sovvenzioni statali e riesce ad arrivare nelle case dei ticinesi 12 volte all’anno, gratuitamente. E naturalmente grazie di cuore a voi, preziosi lettori, per accoglierci così numerosi nelle vostre case!

La redazione

14

La rubrica a misura di lettore

36 Viaggi Elmina e i bisnonni di Ronaldo La loro Africa, Ghana (3ª parte)

42 Moda Soprattutto fiori e colori

46 Salute

42

Primavera: profumo d’allergia

53 Penne, pennelli e pasticci Il forcorè

54 Oggi parliamo di… “I quotidiani sono tristi”

57 Concorso Complimenti agli chef!

62 Sport Nella mischia per raggiungere la meta

67 Euro ‘08 eccoci Gli Europei dalla parte di chi li guarda

70 Spacca… TI Il mulino di Bruzella

72 Reportage Quando il tempo ritorna cosmico

Fonte: REMP, Mach Basic 2008-1

79 Sondaggio Alle urne o per corrispondenza?

82 Escursioni Arrivare altrove

84 Destinazione famiglia Attraversare i Grigioni col Bernina Express

86 Motor Time Porte aperte al futuro eco-compatibile Un anno di moto

Troverete la prossima edizione di llustrazione Ticinese, nella vostra bucalettere a inizio maggio.

72

95 Oroscopo Le previsioni di Cloris

98 Cruciverba Caccia al personaggio

IN COPERTINA: Maximiliano Bonifazzi, Franco Paladino e Michel Antonietti (foto Rémy Steinegger)

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OCCHIO A...

CON NOI IN REDAZIONE

SUL NOSTRO NUOVO BLOG Vi piacerebbe passare un po’ di tempo in redazione, chiacchierare con i redattori e scambiare idee, esperienze e critiche? Ora lo potrete fare quando vorrete, sul nuovo blog di Illustrazione Ticinese!

S

i chiama NOI DELLA REDAZIONE ed è il nostro blog. Nostro nel senso ampio del termine, perché noi lo abbiamo pensato come una grande piazza, speriamo accogliente, dove tutti i nostri lettori potranno chiacchierare insieme. Ne nasceranno amicizie, nuove idee, forse qualche piccolo bisticcio, ma tante discussioni costruttive. Vogliamo essere più vicini ai nostri lettori, che ogni giorno, tramite telefonate, messaggi e lettere ci testimoniano la loro fedeltà. Ecco, ci piacerebbe

che i nostri lettori ci venissero a trovare, una o più volte al giorno, ogni tanto o ad ogni apparizione di una nuova rivista. Per dirci cosa pensano e come immaginano la loro rivista. Dal canto nostro vi offriremo delle anteprime sulle nuove edizioni, qualche retroscena inedito e contributi regolari dei nostri redattori. E poi… beh, ce lo direte voi, con il tempo. Per cominciare, per chi ancora non conosce il mondo dei blogger, ecco uno schema su come usare il nostro blog. A presto! LA FINESTRA DEL COMMENTO Il commento Digitate il commento in questo spazio.

Il post Qui appariranno i post della redazione o dei singoli redattori.

L’anti-spam Per evitare lo spam, in questo spazio occorre digitare la parola colorata che appare sopra.

La firma Ogni post sarà firmato con la caricatura del redattore che ha scritto il messaggio.

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Il sondaggio Ogni mese troverete un sondaggio inerente a temi sempre diversi. L’archivio I post e tutti i vostri commenti verranno archiviati ogni mese e saranno sempre consultabili.

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COME ACCEDERE AL BLOG

MA UN BLOG CHE COS’È?

Ci sono due modi per arrivare al nostro blog: potete andare sul nostro sito (www.illustrazione.ch) e cliccare sull’icona che vedete a lato. Vi si aprirà subito il blog. Oppure potete arrivarci direttamente, digitando:

Il blog è un luogo in cui è possibile stare virtualmente insieme agli altri ed esprimere liberamente la propria opinione. ll blogger (nel nostro caso la redazione) posta regolarmente dei post (ossia dei messaggi) visibili a tutti e ai quali chiunque può partecipare lasciando i propri commenti. Un blog quindi cresce di giorno in giorno, grazie ai post del blogger, ma anche e soprattutto grazie ai commenti degli utenti, che in genere scelgono un soprannome con il quale firmarsi, mantenedo quindi l’anonimato, ma assumendo con il tempo una propria identità, che si tratteggia commento dopo commento.

IL BLOG

http://illustrazioneticinese.blogspot.com.

4

L’identità Per firmare il commento, selezionate “nome URL” e digitate il vostro nome o soprannome. Nella finestra URL, se non avete un sito, potete digitare www.illustrazione.ch.

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JaMaDu dance. Guarda ora il film su: www.coop.ch/jamadu

Fase 2: Spingi fuori il sederino e sculetta sempre a ritmo di musica.

Fase 1: Piegati sulle ginocchia e muovi le braccia a ritmo di musica.

Fase 4: Agita le mani e guarda in alto. Salta più in alto che puoi.

Fase 3: Butta in aria le mani e saltella prima su una poi sull’altra gamba.

Più movimento e un’alimentazione equilibrata per i più piccoli: tanti prodotti e divertenti attività.

Per bambini che puntano in alto.


FUORIONDA

A

nch’io, come molti di voi, sono cresciuto nell’idea che non si debba mai comprare niente, se non si ha in tasca il denaro per pagare. Invece conosco gente che pensa a come spendere i soldi prima ancora di averli guadagnati. Gente piena di fidi bancari, mutui, prestiti, rateazioni, fideiussioni; ma che

stabilita”. Certo, i veri geni della finanza sono quelli che hanno inguaiato persino la più grande banca svizzera, avventurandosi in operazioni speculative come quella dei cosiddetti mutui “suprime”. Ho chiesto a un sacco di esperti di spiegarmi in modo chiaro come stanno le cose. Alla fine la risposta più esauriente e illumi-

VIVERE A

CREDITO “Non dare fiducia al denaro; ma dai il denaro a gente di fiducia” (slogan bancario statunitense). testo Roberto Rizzato

gira col SUV, ha sempre l’ultimo modello di computer e di telefonino e si fa la settimana bianca in montagna e le vacanze balneari ai tropici. Probabilmente io guadagno molto più di loro; eppure conduco un tenore di vita decisamente inferiore. Confesso che in alcuni casi vorrei aver ricevuto un’educazione finanziaria più solida, oppure semplicemente più disinvolta. Vorrei poter dire come quel tale: “Se sono così pieno di debiti è perché evidentemente godo di tanto credito”. È lo stesso che un giorno mi ha umiliato, dicendo: ”Tu non capisci niente di affari: sei sempre pronto a pagare tutto in contanti, al prezzo di listino e alla data

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nante mi è arrivata da un “ragazzo” di 26 anni, per posta elettronica: “Le banche USA accumulano denaro che non hanno e comprano pacchetti azionari di holding finanziare che hanno investito in mattoni e legno. Così le case americane diventano beni mobili e più gestibili. Le banche comprano pacchetti di migliaia di mutui di case che non hanno mai nemmeno visto! Producono denaro che reinvestono in mutui per costruire case ed interi quartieri. Poi nasce l’euro, una moneta forte che non ha precedenti e parecchi passano dal dollaro all’euro per trasferire denaro. Così le banche svendono i loro pacchetti in cambio di euro e il dollaro

internazionale cala e il proprietario immobiliare statunitense si ritrova a pagare il mutuo di una casa di 500’000 dollari che invece ora ne vale 400’000. Quindi paga 100’000 $ di interessi. A chi vanno questi interessi? Alla banca che ha comprato il suo mutuo. Allora lui che fa? Rinuncia alla casa di proprietà; però la banca non trova un compratore da 500’000, ma da 350’000. Un buco di 150’000 $ che la banca ha e non sa come arginare. Quindi crea pacchetti finanziari ancora più grandi che piazza sui mercati esteri, Europa e Asia, e che noi stupidamente compriamo! Così i debiti degli americani sono i nostri soldi. Poi nasce Internet e gli investitori fai da te. Tutti giù a speculare (sapete che si possono fare soldi “scommettendo” che un titolo in borsa scenda invece che salire?) e così gli ignoranti investono in carta straccia, che la banca propone come “investimento” a tutti i suoi clienti per arginare quel famoso buco. Poi ad un certo punto questi buchi balzano all’occhio attento di qualcuno che non li vuole assolutamente e il loro margine scende. Diventano così ancora più controproducenti e antieconomici e la banca se ne deve disfare. Come fa? In nessun modo: semplicemente li accumula e si indebita. Poi una banca con meno debiti se ne accorge e fa una proposta: o ti incorpori con me o ti rovino e ti scalo. Ecco che nascono le fusioni. Due banche in rosso si sommano e vanno in attivo, acquistano azioni e si ingrossano. Ricapitalizzano e non falliscono; però guarda caso “ridimensionano”, cioè licenziano, perché la cosa che costa di più sono i dipendenti”! Fin qui la risposta di Victor, che spero diventi anche la vostra risposta, da dare soprattutto a quelli che pensano e dicono che solo i fessi comprano solo ciò che si possono (ancora) permettere.


toyota-auris.ch

Tanto spazio per il massimo della tecnologia – passa per un giro di prova. Il massimo della tecnica: maggiori prestazioni, minori consumi e una grande silenziosità con il nuovo motore a benzina Dual VVT-i; potenza ed ecologia con il motore turbodiesel Clean Power 2.2 l con 177 CV e 400 Nm. Il massimo della qualità: qualità di punta in fatto di tecnologia e lavorazione dei materiali. Il massimo della sicurezza: punteggio massimo di 5 stelle nel test sulla sicurezza Euro NCAP, fino a 9 airbag – compreso quello per le ginocchia del conducente, una prima in questa categoria. Il massimo in quanto a rapporto prezzo/prestazione: la Auris è ottenibile già da fr. 23’900.–* (Auris 1.4 «Linea Terra», 97 CV, 5 porte). Il massimo in quanto a volume interno & design: l’acuta concezione lascia una libertà di movimento insospettata in una vettura così compatta. Abitacolo ergonomico, elementi di comando a portata di mano, design degli interni innovativo ed eccezionale plancia a volta. * Prezzo netto consigliato.

Interni: spaziosissimi e modulari.

OBIETTIVO: EMISSIONI ZERO.

Ergonomia: abitacolo funzionale.

Tecnologia ecocompatibile per potenti motori diesel da 177 CV. Basata su una combinazione unica delle tecnologie del filtro antiparticolato e del catalizzatore in un sistema chiuso. Emissioni nettamente inferiori a quanto prescritto dalla norma Euro-4, fino al 56 % in meno per quanto riguarda l’ossido di azoto e fino al 92 % in meno di particelle di fuliggine.

Design: massima semplicità di comando grazie a un eccezionale design degli interni. La tecnologia completamente ibrida della Toyota unisce i vantaggi di un motore a benzina dalle emissioni ottimizzate a quelli di un motore elettrico a emissioni zero. Sviluppata già nel 1997 dalla Toyota, è stata venduta più di un milione di volte.

Quasi tutti i modelli Toyota sono prodotti con la perfezione tipicamente giapponese in Europa, creando 80’000 posti di lavoro.


SAI PERCHÉ

AL FREDDO CI SCAPPA LA PIPÌ? Mentre quando fa caldo scappa meno spesso? Il fenomeno responsabile di questo a volte fastidioso inconveniente dipende dalla vasocostrizione, ossia il restringimento dei vasi sanguigni superficiali per ridurre la dispersione di calore. Conseguentemente a questo fenomeno, aumenta la pressione sanguigna, subito rilevata dai reni e da un complesso equilibrio ormonale che fa sì che, semplificando, il corpo elimini più liquidi e sali attraverso l’urina. Quando invece fa caldo, il fenomeno è esattamente inverso.

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1° It's time for a love revolution di Lenny Kravitz 2° Pica! di Davide Van de Sfroos 3° Back to black di Amy Winehouse Classifica dei CD più venduti in Ticino, realizzata in collaborazione con City Disc, Lugano.

TAGLIARE LA CORDA? Espressione utilizzata per indicare una fuga rapida, deriva dal gergo marinaresco, dove si tagliava la gomena, ossia la grossa corda di canapa usata per ormeggio o rimorchio, che riteneva l’ancora al fondo del mare all’arrivo del cattivo tempo; o quando si teme che un’imbarcazione ancorata vicino alla costa venga sbattuta sulla stessa, sempre per il cattivo tempo; o ancora, volendo mettersi all’inseguimento di un altro vascello, o per fuggirne, si tagliava la gomena per non perdere il tempo prezioso necessario per recuperare l’ancora.

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1° La modista. Un romanzo con guardia e ladri di Andrea Vitali 2° Diario di scuola di Daniel Pennac 3° Nelle terre estreme di Jon Krakauer

SAI DA COSA DERIVA Il piatto a base di carne cruda tagliata sottilissima è stato creato da Cipriani, patron del famosissimo Harry’s Bar di Venezia nel 1950, per la contessa Amalia Nani Mocenigo, che non poteva mangiare carne cotta. Fu chiamato così perché a Venezia in quell’anno c’era una importantissima mostra dedicata al pittore Vittore Carpaccio, noto per i rossi e bianchi dei suoi dipinti. E proprio questi colori hanno ispirato la creazione del piatto che, a differenza di quello che comunemente viene servito come carpaccio (ossia con rucola, parmigiano olio e pepe nero) consiste invece in fettine sottilissime di manzo disposte su un piatto e decorate alla Kandinsky con una salsa bianca a base di maionese e pepe bianco.

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CARPACCIO?

Vittore Carpaccio (1465-1526).

SAI CHI HA INVENTATO

Classifica dei libri più venduti in Ticino, realizzata in collaborazione con la Libreria Segnalibro, Lugano.

SAI COSA LEGGIAMO?

SAI PERCHÉ SI DICE

SAI COSA ASCOLTIAMO?

MA TU LO SAI?

LA SACCARINA? Nel 1895 lo studente tedesco di chimica Costantin Fahlberg stava lavorando ad una nuova combinazione di sostanze quando, grattandosi il labbro che gli prudeva, si accorse che la polverina bianca rimastagli sulle dita era molto dolce. Nacque così il più noto dolcificante artificiale. Fehlberg brevettò la scoperta ignorando completamente, nessuno sa davvero se a torto o a ragione, Ira Remsen suo docente, presente al momento della Costantin Fahlberg (Wiscoperta. sconsin 1850-1910).


MGB www.migros.ch/zoe

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SCRIV IN DIALÈTT

I

ntant che scrívum al romp i santissimi anca ul ministro di finanz tudesch, che al sa ciama Peer Steinbrück: al dîs che al vör dass da fà par tö via “le oasi fiscali” dal rest da l’Europa. Cunt ul Liechtenstein e ul Lussemburgo, anca la Svizera. Al scopriss l’acqua calda: anca ul Tremonti, quand che gh’eva ul governo Berlusconi (prima da quel dal Prodi) al s’è metüt in pista par “ricüperà i capitai scapàt dall’Italia”. Quaidün a dovress dîg a sta brava gént che la prima roba l’è quela da fà in manéra che i tudesch “cunt la grana” i trövan di “condizioni quadro” favorevoi in dala sò nazion. Dopo ta veda-

(cfr. “Neutrale contro tutti - La Svizzera nelle guerre del ’900, edizione Settecolori, tradüzion dal Maurizio Cabona, 18 euro) che al ma tira scià anca ul Milton Friedman (1912-2006) un grand economista di Stati Uniti, premi Nobel in dal 1976. Ul Friedman l’ha dii in sostanza che una nazion, quand che a gh’è un alto grado da pericol, la dév prima da tütt pensà a protég i sò abitant. E che la Svizera l’ha fai par i altri püsséee da quel che la doveva fà. Em soportàt, in qui ann là, i bombardament “involontari” di nazifascista e di alleati, em dai assistenza a tre-quatarsent-

i cünt. Em dii quel che è stai fai, da bon e da gram, in quii ann lì. Spètum sémpar da vedé che già domà i nazion visin (Francia, Italia e Germania) i sa métan anca lor a fà seriament i cünt, come quii lontan (Spagna, Argentina, Paraguay, ecc.) sü quel che girava “dietro le quinte” fra ul 39 e ul 45. E anca i ebrei da New York che, cunt i so avocat, i’è vegnüt un quai ann fà a cercam soldi: e l’ünic che al g’ha dii là quel che l’éva giüst dîg l’è stai ul Consiglier federal Jean-Pascal Delamuraz, che pö l’è stai obligàt a fà cito. E l’è storicament provàt che cunt la teoria “del ridotto” (tirass sü pai montagn in cas d’u-

FINALMENT QUAIDÜN

CHE MA RISPÈTA Tórnum ammò indré in di ann da guèra (1939-45): la Svizera l’ha fai quel che la podéva fà. E anca un cicinin püssée. scrivüt dal Pier Baron

ret che a gha salta gnanca in ment da tirà sü i sciavatt e portà i capitai föra e via. La segonda roba dovressum fala nüm, a Bruxelles: discantàg giò che la Svizera l’è una conféderazion da canton e che ognün di 26 al dev domandàg a nissün, par mett a post e fà la sò politica fiscal. Quand che salta föra stori da questo géner, gnanca a fall aposta i’è scià ammò cunt quel che l’ha fai e mia fai la Svizera in di ann da l’ültima guèra (1939-45). Da che pülpit: come se avéssum inventat nüm svizer i camer a gas e metüt sottsóra nazion, visin e lontan. Orca cica, ta chi finalment quaidün che invece al ma rispèta e al dîs che la Svizera l’ha fai quel che la podéva fà, magari anca un cinin püssée. A l’è ul Jean Jacques Langendorf

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mila rifugiati (trentamila italian) che l’è la percentüal püssée alta da tücc i paes líbar par rapport al nümar da abitant dala nazion, comprés i Stati Uniti. Nüm ticinés, pöö, a pódum vantass da mia vég vüt “traditori della patria” e i noss pà, come altri svizer, i’ha piantàt lì ul lavór e i s’è fai mila (mille) dì da servizi militar. Dopo l’è anca vera che em mia ciapàt denta i confin tücc i ebrei che cercava da scapà dall’internament e dai forni crematori. L’è vera che em riciclaa ul ôr (oro) dai nazista: però un cünt l’è vegníg a fà la moral cunt ul cüü ben cald süla cadréga e un àltar l’éva vég a che fà cunt di criminai nazifascista apéna föra di confin, che i’evan già conquistàt meza Europa. Nüm, cunt ul raport Bergier, em fai onestament

na invasion) avressum ritardàt da brütt l’avanzada di trüpp dal Hitler e dal Mussolini. Ul chef dala Wehrmacht, che al sa ciamava Halder, l’eva stai bon da convinc ul Adolf a mia impegolass denta par i montagn, ma i piani da invasion i’evan lì bèl e pront. La Svizera l’è l’ünic paés in Europa che l’ha mia cambiàt i confin dal Congress da Vienna (1814-15). Semm stai bon, anca cunt i noss magagn, da mia molà ul mazz e da cercà sémpar da nà d’acordi fra quatar grüpp etnic, grazie al federalismo. Forse ul noss modell al poderess vess incöö un atimin rivist e magari giüstàt, ma i dévam mia dímel quii da föra di confin. Chi comincian a guardass ben in cà sua e métas a pòst cunt la so storia.


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SCELTI PER VOI

Da avere L’aperitivo rosa

The Body Shop, www.moveyourlips.com Molti giovani continuano a credere che l’AIDS non li riguardi, mentre oltre 40 milioni di persone al mondo convivono con l’HIV e l’AIDS. E proprio i giovani che hanno meno di 25 anni costituiscono la metà dei nuovi contagiati. Un dato allarmante che dovrebbe far riflettere. Ma oltre a riflettere si può anche agire, ad esempio acquistando il nuovo balsamo per le labbra “move your lips” al guaranà. Per ogni burro cacao venduto, The body Shop verserà Fr. 5.82 (un burro cacao costa Fr. 9.90) alla Fondazione Staying Alive, la cui missione è quella di sensibilizzare i giovani del mondo affinché si proteggano dalla più grande epidemia che l’essere umano abbia mai conosciuto.

Eve Passion Fruit, Cardinal, Coop Questo è un aperitivo pensato apposta per le donne, completamente. Dall’etichetta al colore, dagli ingredienti al tasso alcolico. Prodotto a base di riso e succo di frutta, questo drink con le bollicine, dal sapore fresco e fruttato, è stato lanciato già nel 2006 nei gusti litchi e grapefruit. Il contenuto d’alcol è basso, ma c’è. Quindi, anche se sembra innocuo, attenzione a non esagerare! ;-)

Le patatine blu Blue chips, Bischofszeller AG, Migros

Il nascondi laptop www.humanbeans.net/powerpizza/index.ht ml#powerpizza Siccome, soprattutto nelle grandi città, il laptop è uno degli oggetti più scippati, una ditta inglese ha pensato che per evitare i furti, la cosa migliore è ingannare i ladri! Così hanno trasformato una vera scatola per pizza da asporto in un contenitore imbottito per laptop. L’idea è valida soprattutto quando si lascia il portatile in macchina, sul sedile del passeggero. Al posto della pizza trovano spazio un laptop appunto, ma anche mouse e caricatore.

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Abbiamo provato

Da vedere

Queste patatine non vengono colorate artificialmente, è proprio la patata ad essere blu! E le patate blu sono orgogliosamente… rossocrociate! Sì perché sono frutto di innumerevoli e sapienti incroci iniziati 12 anni fa, grazie alla lungimiranza e creatività di Christoph Gämperli, ingegnere agronomo di San Gallo. La sua patata, la “Blaue St. Galler”, con tanto di marchio certificato, oltre ad essere bella è anche forte, perché è più resistente alle malattie delle sue cugine palliducce. Le Blue chips hanno avuto un tale successo che sono ormai praticamente introvabili. La Bischofszeller Ag però ci informa che le ritroveremo in edizione limitata da autunno 2008. Non ci resta che attendere!

Il coltello di ceramica Fine Food Design, Coop Per molti il coltello da cucina è un oggetto quasi sacro, che non si presta e non si cambia. Questo però vale uno strappo alla regola. La sua lama è in ceramica, realizzata con ossido di zinco, un materiale di eccellente qualità, utilizzato in campo medico e aerospaziale. Permette di ottenere lame dieci volte più affilate e molto più leggere. Ma bisogna fare attenzione. La lama è più fragile. Se cade rischia di rompersi, quindi va sempre riposto nella sua custodia; non va usato per battere o per tritare alimenti duri; va utilizzato solo su taglieri in plastica o legno ed è meglio lavarlo a mano.

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SVEGLIATI E CORRI

L’INTERVISTA

Grazie alla loro energia, ironica e tagliente, si sono affermati non solo sulla scena rap svizzera, ma anche su quella italiana. E allora, ci siamo detti, se questo è il loro momento, Illustrazione Ticinese non può lasciarselo scappare. Quindi, “corri” con l’intervista ai Metro Stars! testo Lorenza Storni - foto Rémy Steinegger

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L’INTERVISTA

«I gesti servono a sottolineare ciò che si sta dicendo in una canzone» MAXI B

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vegliati”, “Corri”, sono parole ricorrenti nelle loro canzoni, magari meno famose di “Mani su…”, ma che spiegano bene il modo d’essere di questi ragazzi che hanno voglia di fare, che lavorano sodo per emergere e diventare un giorno dei rapper famosi. La loro storia prende avvio ad inizio anni ’90 in Ticino dove alcuni giovani, affascinati da quelle musiche ritmate e parlate che arrivavano dagli States e cominciavano a diffondersi anche in Italia, decidono di tentare la via del rap. L’entusiasmo, il desiderio di fare musica e la passione comune li hanno portati un giorno ad incontrarsi. I Metro Stars nascono infatti nel 2005 dall’unione di Maxi B e Michel, entrambi artisti con alle spalle diverse esperienze come solisti e già amici da una decina d’anni. Il gruppo si completa con Dj Ci. In aprile 2006 esce il loro primo album intitolato “Cookies & milk” al quale fa seguito “Metrotape vol. 1 the jam session”. Lo scorso dicembre pubblicano il singolo “Fuori controllo” rappato insieme a Matteo Pelli - che ha ottenuto consensi e riscosso un grande successo: oltre 6 mila copie vendute in Ticino. Ma nemmeno un centesimo nelle loro tasche. Tutti i proventi sono stati devoluti in beneficenza alla FTIA (Federazione Ticinese Integrazione Andicap). Così, i Metro Stars si sono guadagnati doppia fama: quella di “bravi ragazzi” e una maggiore notorietà. Tanta da essere invitati anche alla TSI a rappare il pezzo di Giorgio Gaber “DestraSinistra”, in occasione di una serata in memoria del cantante scomparso. COMINCIAMO CON UNA DOMANDA OVVIA: COME VI SIETE CONOSCIUTI? Maxi B: “come detto, in Ticino negli anni ’90 eravamo in pochissimi con la stessa passione per il rap. Proprio quattro gatti… quindi incontrarci e conoscerci non è stato difficile. Io ho esordito con il gruppo “Il Clan”, per poi formare “Kaso & Maxi B”. Michel: “io, invece, suonavo nei Momo Posse e dicono che sia stato uno dei pionieri del rap in Ticino”. Dj Ci.: “anch’io ero uno dei quattro gatti appassionati e quindi…”. PERCHÉ IL RAP E NON UN ALTRO GENERE MUSICALE? Michel: “a quei tempi ero un adolescente e come tutti i ragazzi, ascoltando vari generi, rimasi colpito da quel tipo di musica parlato, molto diretto, con ritmi potenti. È stato un colpo di fulmine al quale è seguita la voglia di sperimentare”. Maxi B: “unicamente per una questione di anima!”.

IL RAP NASCE NELLE STRADE DEL BRONX. SIETE MAI STATI A NEW YORK? Michel: “io sono stato due volte nel 2000 e nel 2001. Ogni rapper dovrebbe andarci, come chi va alla Mecca per altre ragioni. Un viaggione che ti fa respirare il rap a 360 gradi!”. Dj Ci.: “anch’io ci sono stato l’anno scorso ed è una grandissima emozione, come vivere dentro un film!”. CHI HA SCELTO IL NOME METRO STARS E COSA SIGNIFICA? Michel: “è stato un lungo travaglio. Abbiamo riempito dozzine di fogli con nomi molto stravaganti. Finché abbiamo organizzato un party che si intitolava Metro Stars. E da lì…”. COS’È IL RAP PER CHI NON LO CONOSCE? Maxi B: “prima di tutto è musica, ma si allarga ad un contesto sociale che ingloba la danza, le forme di graffiti, i disegni, l’abbigliamento. Molti lo paragonano ad uno stile di vita. In ogni caso il rap ti rende vivo, positivo, ricettivo, pronto, attento, spiritoso”. E I RAPPER CHI SONO? Dj Ci.: “come ha detto Maxi, essere rapper significa abbracciare una forma di vita. Non basta avere i pantaloni larghi con il cavallo basso!”. Michel: “è comunque difficile definire chi è un rapper: può essere quello che fa rap, quello che l’ascolta, chiunque si appassiona a questa cultura insomma…”. PER QUALE MOTIVO I RAPPER USANO VESTIARIO “EXTRALARGE”? Maxi B: “nel prossimo disco lo dico: per farci stare tutto il mio talento!”.

SCHEDA BIOGRAFICA DI MAXI B Nome: Maximiliano Cognome: Bonifazzi Nome d’arte: Maxi B Data di nascita: 1.09.1974 a Lugano Domicilio: Pregassona Formazione: disegnatore impianti di riscaldamento Nei Metro Stars: scrive testi e canta Oltre al rap gli piace… il soul e la black music E-mail: HYPERLINK “mailto:maxib@kasomaxib.com” maxib@kasomaxib.com Internet: HYPERLINK “http://www.raprat.com” www.raprat.com, HYPERLINK “http://www.myspace.com/metrostarsrap” www.myspace.com/metrostarsrap

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«Dobbiamo riuscire a parlare ai giovani, ma anche ai meno giovani» MICHEL

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Michel: “sfido chi si veste attillato: ma non vi fanno male i…?”. I GESTI CHE FATE MENTRE CANTATE HANNO UN SIGNIFICATO? Maxi B: “va premesso che il gesto delle corna, introdotto da Jovanotti, è una parodia. Negli States, tra l’altro, da sempre significa “I love you”. Comunque i gesti servono a sottolineare ciò che si sta dicendo in una canzone. Gesticolare è semplicemente un modo per evidenziare alcune parole o frasi”. SIETE COSCIENTI DEL FORTE IMPATTO SOCIALE CHE AVETE SUI GIOVANI? Maxi B: “sicuramente! I riscontri che abbiamo lo testimoniano. Ed è per questo motivo che per noi sta diventando sempre più difficile scrivere i testi. Con Michel li ripensiamo mille volte perché comprendiamo bene l’impatto che possono avere. Dopo “Lugano remix” e “Fuori controllo”, la gente comincia ad ascoltarci e dunque è sempre più importante quello che diciamo e come lo diciamo. Ne siamo molto consapevoli”. Michel/Dj Ci.: “quando hai fatto due dischi come noi, il terzo, per forza di cose, deve essere più alto di livello e quindi la tecnica, la musica, le parole, tutto va studiato e rivisto in modo ancora più professionale. Insomma l’asticella va per forza alzata!”. QUALI SONO I MESSAGGI CHE VOLETE TRASMETTERE? Maxi B: “una parola che ricorre nelle nostre canzoni è “corri”: inutile fermarsi troppo, dormire sugli allori, bisogna andare avanti, lavorare! È questo che vogliamo fare e trasmettere”. Michel: “un altro messaggio chiaro delle nostre canzoni è “svegliati”, apri gli occhi, non è tutto come sembra! Nelle nostre canzoni, in ogni caso l’80 per cento di quello che diciamo è biografico. Il disco al quale stiamo lavorando sarà particolarmente incentrato sulle nostre esperienze”. IL SINGOLO “FUORI CONTROLLO” CON MATTEO PELLI È STATO UN SUCCESSO. UNA “FURBATA” PER FARVI CONOSCERE ANCHE AD UN PUBBLICO PIÙ VASTO? Maxi B: “prima di tutto “Fuori controllo” (produttore esecutivo Massimo Scolari per Around the Music, ndr) era un pezzo che io avevo nel cassetto già da un paio d’anni. Matteo ci ha contattato per chiederci se volevamo fare ancora qualcosa assieme (MaxiB e Matteo facevano già parte del Clan, ndr). Ovvia la nostra risposta!”. Michel: “diciamo che il pezzo è uscito al momento giusto, nel posto giusto e con le persone giuste. Inoltre va ricordato che di

commerciale non c’è nulla visto che tutti i proventi delle vendite del disco vanno alla FTIA”. Dj Ci.: “sicuramente non è stata una mossa commerciale, ma un’iniziativa partita da Matteo. Ovvio che la sua partecipazione ci ha portato bene in termini di visibilità, ma ha anche fatto scoprire Matteo sotto un’altra veste”. NEI VOSTRI TESTI SI TROVANO RIFERIMENTI ALLE DROGHE. “LA SCIMMIA”, NE È UN ESEMPIO LAMPANTE. COME MAI? Michel: “è un tema complesso e si rischia sempre di cadere nell’equivoco. La Scimmia non è una presa di posizione ma è fare alcune considerazioni evidenziando la differenza tra droghe pesanti e leggere. E con droghe intendiamo anche l’alcol, le sigarette, ecc… Ne La Scimmia evidenziamo questo accanimento sulle cosiddette droghe leggere, ironizzando poi sul fatto che la scimmia si può avere anche per le donne… Quello che ci teniamo a dire è che con questa canzone non incitiamo nessuno come qualcuno ha insinuato - a fumare una canna”. CANTATE, TRA LE ALTRE, “DOV’È DIO?”: UN TEMA DELICATO… Maxi B: “sì, ma estremamente attuale. Abbiamo l’impressione che in generale i giovani siano spaesati e confusi sul piano della fede. Da qui la domanda “Dov’è Dio?”. Mia nonna diceva sempre “Dio è con te…”. Pensiamo che sia importante dimostrarlo quotidianamente in quello che si fa. E se si ha la fede, ben venga”. E POI RACCONTATE D’AMORE, DI UN MONDO DI APPARENZE, DI ESSERE SÉ STESSI, D’AMICIZIA. IN FONDO TEMI UNIVERSALI E NON SOLO DESTINATI AI GIOVANI… Maxi B: “ecco, questa è una cosa che ci teniamo a dire. Il rap

SCHEDA BIOGRAFICA DI MICHEL Nome: Michel Cognome: Antonietti Nome d’arte: Michel Data di nascita: 13.11.1975 a Mendrisio Domicilio: Stabio Formazione: montatore di scarpe Nei Metro Stars: produce musiche, scrive testi e canta Oltre al rap gli piace… il funk Anni ’70 e le colonne sonore dei polizieschi E-mail: HYPERLINK “mailto:michel@raprat.com” michel@raprat.com Internet: HYPERLINK “http://www.raprat.com” www.raprat.com, HYPERLINK “http://www.myspace.com/metrostarsrap” www.myspace.com/michellukedizu

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«Essere rapper significa abbracciare una forma di vita» DJ CI.

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non è solo per i giovani, anche se è vero che il target è quello. Noi, avendo tutti e tre sui 30 anni, ci rivolgiamo anche alla nostra generazione, quindi ad un pubblico adulto”. Dj Ci.: puntiamo ad alzare anche l’età di chi ascolta il rap, che è musica e che, come tale, può avere un impatto su qualsiasi fascia d’età”. Michel: “se vogliamo mantenere il contatto con più gente possibile, dobbiamo riuscire a parlare ai giovani, ma anche ai meno giovani”. TRA LE VOSTRE CANZONI CE N’È ANCHE UNA DEDICATA A LUGANO. COME MAI E COSA VI HA ISPIRATO? Maxi B: “è uscita nel 2005, ma era stata scritta un anno prima. Prima di tutto è una bella città in cui vivere ed è la nostra città. Dunque perché non raccontarla in canzone? Io, tra l’altro, avendo fatto il securitas, ho conosciuto anche l’altra faccia di Lugano. Attraverso le nostre parole descriviamo la realtà: le banche, il casinò, il lusso, ma anche i locali troppo uguali, gli ecuadoriani che suonano, gli asilanti, il traffico, il lungolago, i posti dove non vanno i turisti, i frontalieri, i luoghi cari, i cornetti caldi acquistati all’alba… Chi conosce Lugano sa che è così”. APPUNTO. IL VOSTRO SGUARDO CRITICO, PUNGENTE E CURIOSO AMA SOSTARE IN QUALCHE LUOGO PARTICOLARE DI LUGANO? Maxi B: “una meravigliosa caratteristica sono i parchi: dal Tassino, al S. Michele, dal Brè al S. Salvatore, puoi osservare Lugano dall’alto che è bellissima”. LEGGENDO IN INTERNET SI SCOPRE CHE SIETE QUOTATI ANCHE SULLA SCENA MUSICALE ITALIANA... AVETE AMBIZIONE DI SCALAR CLASSIFICHE? Michel: “siamo a buon punto. Non abbiamo ancora avuto l’opportunità di fare un disco sotto una grande etichetta, ma attualmente con Vibra Records siamo nella fascia alta. Il fatto che veniamo dalla Svizzera Italiana, poi, spesso disorienta un po’. Il nostro obiettivo è arrivare nella fascia alta della fascia alta”. IL RAP È UNA MODA O UNA CULTURA? Michel: “senza ombra di dubbio una cultura, che influenza anche la moda, ma una cultura”. COME SONO LE GIORNATE DEI METRO STARS IN SINTESI? Maxi B: “la maggior parte del tempo lo passiamo nel nostro studio di registrazione a Lugano a scrivere e a produrre. La sera

solitamente, abbiamo delle interviste o partecipiamo a dei live. Il wekeend è invece dedicato a suonare”. DATECI TRE BUONI MOTIVI PER I QUALI VARREBBE LA PENA DI VENIRE AD UNO DEI VOSTRI CONCERTI… MaxiB: “se non avete un buon parrucchiere, venite ad uno dei nostri live che vi… pettiniamo, vi mettiamo qualcosa sotto i capelli e vi facciamo divertire!”. SICURAMENTE È UNA DOMANDA CHE VI HANNO FATTO IN TANTISSIMI, MA A QUESTO PUNTO È D’OBBLIGO: SI PUÒ VIVERE DI MUSICA RAP IN TICINO? Maxi B: “se dovessimo limitarci al Ticino, sicuramente no. Ma con le date in Italia e tutto quello che gravita intorno allo studio, stiamo riuscendo ad incanalarci verso il professionismo. Tentiamo di vivere della nostra musica”. QUALI SONO I VOSTRI PROGETTI FUTURI? Maxi B, Michel, Dj Ci.: “stiamo lavorando ad un nuovo disco che, se tutto va bene, uscirà sul mercato prima di Natale”. AVETE UN SOGNO NEL CASSETTO? Maxi B: “beh, fare finalmente il salto di qualità che ci permetta di essere retribuiti decentemente per il nostro lavoro. Ovviamente, senza mai snaturare la nostra musica e il nostro stile”. RIUSCITE A IMMAGINARVI.... 20 ANNI O FINIRETE PER TROVARVI STANCHI E AD AVERE ORMAI TUTTO... SOTTO CONTROLLO? Maxi B: “magari non in prima linea. Chissà, in fondo lo studio di registrazione non ha età. In ogni caso, nell’anima, rapper per sempre!”.

SCHEDA BIOGRAFICA DI DJ CI. Nome: Franco Cognome: Paladino Nome d’arte: Dj Ci. Data di nascita: 18.11.74 a Baden Domicilio: Lamone Formazione: lattoniere da carrozzeria Nei Metro Stars: produttore musicale, dj e fonico Oltre al rap gli piace… il funk, il soul e R&B E-mail: djci74@hotmail.com Internet: HYPERLINK “http://www.raprat.com” www.raprat.com, HYPERLINK “http://www.myspace.com/metrostarsrap”, www.myspace.com/djcj

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Max, 34 anni, Besazio - “Dopo il successo di “Fuori controllo” con Matteo Pelli, in Italia meglio un singolo con Fiorello o con Mike Buongiorno?” Michel: “bella domanda! Mi piacciono tutti e due, quindi lo farei con entrambi. Come inizierebbe il pezzo? Ovvio: con “Allegria...!” Elisa, 25 anni, Cureglia - “Siete mai incappati in problemi di censura di testi?” MaxiB: “purtroppo sì. Molte radio non hanno passato pezzi a cui noi tenevamo parecchio come “Dov’è Dio”, “La scimmia”, ecc. Testi che trattano argomenti scomodi, ma sempre d’attualità”.

Cicio, 38 anni, Balerna - “Come vi collocate tra il trasgressivo Eminem e il socialmente ed ecologicamente impegnato Stress?” MaxiB: “come attitudine al rap e alla cultura hip-hop al loro fianco. Per quanto riguarda i nostri dischi forse ci avviciniamo di più a Stress con quello ufficiale, mentre l’altro è più festaiolo, live, quindi più vicino ad Eminem. Ma in sostanza credo che si possa dire che ci sentiamo più “apparentati” con Stress”. “RAPPERS, MA NON TROPPO” “I Metro Stars sanno essere rapper senza esserlo troppo. Sanno ridere del loro lavoro, sono capaci di prendersi in giro, come pure far riflettere con alcuni loro brani. Amo il loro stile, la loro freschezza e la loro professionalità sul palco. Vedere un loro concerto è quasi un’esperienza musicale. Credo nel loro lavoro e penso che, se un produttore musicale scommettesse su di loro, potrebbe avere delle grandi soddisfazioni. Mani su, mani su, mani su, mani su…”.

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Per i lettori di Illustrazione Ticinese, con un semplice ‘clic’, l’opportunità di ascoltare l’hit dei Metro Stars Fuori controllo.

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Davide, 33 anni, Mendrisio - “Dove avete sentito le prime cose rap, visto che circa 20 anni fa in Ticino era un genere praticamente introvabile?” MaxiB: “il rap in Ticino nasce con Michel che, anche se non sembra, ha 120 anni…”. Michel: “nel ‘91/’92 eravamo in quattro gatti a scoprire i primi gruppi, grazie anche ad un programma radiofonico di Jovanotti.

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Antonella, 27 anni, Gordola - “Quante copie bisogna vendere per essere considerati dei professionisti?” MaxiB: “il numero ufficiale non esiste. Nel nostro lavoro non contano solo le copie che vendi, ma ci sono i live, le partecipazioni agli altri dischi, i video… Ovvio che se d’ora in poi vendessimo 6’000 copie solo in Ticino come con “Fuori controllo”, allora saremmo a buon punto”.

Da lì nacque la scintilla: io con altri ragazzi, tra cui Mafio, Jarno e Edo, formammo la Momo Posse e poi…”.

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A TAVOLA IN TICINO 1. L’insegna che conduce all’entrata del ristorante. 2. Il cristallo di roccia, simbolo dell’edificio, illuminato da un fascio di luce cangiante. 3. Lo chef Alessandro Fumagalli al centro di uno degli spazi che compongono il Cristallo. 4. La lounge per fumatori propone anche sigari di prestigio e l’occorrente per gustarli al meglio. 5. Raffinati oggetti, tra cui i vasi di cristallo, impreziosiscono gli arredi. 6. Il ristorante è accolto negli spazi della Banca del Gottardo, progettata dall’architetto Mario Botta.

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ALTA CUCINA

NEL CUORE DELLA CITTÀ Da qualche mese Lugano vanta un nuovo ritrovo per palati raffinati: il ristorante Cristallo, inaugurato dopo accurati lavori di ristrutturazione che hanno ridato brio al ristorante Parco Saroli, negli spazi della Banca del Gottardo progettati dall’architetto Mario Botta. Il Cristallo brilla per le proposte gastronomiche d’impronta mediterranea create dallo chef Alessandro Fumagalli, l’ambiente ricercato, gli arredi sontuosi e l’elegante lounge dove assaporare pregiati sigari e digestivi di classe. testo Alda Viviani - foto Rémy Steinegger

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CURIOSITÀ IN

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opo alcuni mesi di lavori di ristrutturazione, Le proposte culinarie sono curate da Alesil ristorante Cristallo ha aperto le sue sandro Fumagalli, trentunenne dallo Per porte svelando al pubblico il nuovo sguardo sveglio e dall’atteggiamenassaporare le creazioni di splendore degli arredi ricercati - in cui to spumeggiante che, dopo la prePietro Leemann, il grande chef ticinedominano le calde tonalità del bronziosa esperienza al Principe se che cucina a Milano, bisogna fargli visita zo, del marrone e del sabbia, che Leopoldo, dove ha avuto il al Joia, il suo ristorante dialogano per contrasto con maprivilegio di crescere profesnei pressi di Piazza della teriali quali legno di quercia, basionalmente accanto a DaRepubblica, considerato il salto e cromo - arricchiti da prerio Ranza, qui al Cristallo tempio dell’alta cucina natuziosi elementi decorativi, tra ha raccolto una nuova sfirale. In questo volume Leecui spiccano cuscini, lumi e vada: diventarne chef, punmann apre invece le porte di si di cristallo. Gli spazi dell’ex tando su un’offerta gastrocasa, offrendo al lettore le sue ricette private, che prepara per ristorante Parco Saroli sono stanomica mediterranea con sé, la famiglia, gli amici e i ti rivisitati dall’architetto d’inincursioni etniche. Partencolleghi. Tra gli svariati ingreterni zurighese Evelyne Haussedo dalla base classica acquidienti, un prodotto che fa ner, che ha dato splendore anche sita al Principe Leopoldo, onore alla Svizzera: il miall’Indochine, uno dei locali più in Alessandro Fumagalli propoPietro Leemann, Diario di un cuoco. Che cosa mangia un tico Cenovis, un pâté vista della città sulla Limmat. L’amne una cucina giovane, innovatigrande chef a casa mia, vegetale a base di Ponte alle Grazie. biente del Cristallo è sontuoso, caldo e va e non scontata. “Voglio sorlievito creato accogliente. Il locale è strutturato in modo prendere ma senza esagerazioni, far nel lontano 1931. da creare vari angoli intimi e riservati. sì che le pietanze emozionino il cliente > pagina 27

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A TAVOLA IN TICINO

ma non lo disorientino. Mi piace sperimentare, ma, alla fine, l’occhiello della casa, il ricco Menu Cristallo, una composizione quello che conta è il gusto”. Questa visione si ritrova anche in di sette portate che esprimono tutta la bravura dello chef. piatti ricercati a livello di sapore ma semplici nell’esecuzione, Alessandro Fumagalli non è il solo a destreggiarsi tra i fornelli. dove la differenza è data dalla precisione nel dettaglio, nel gu- Il suo regno si compone di sei cuochi, tra cui il sous-chef Marsto, nella cottura. Come la pasta all’astice, di cui Alessandro di- co Viviani, anche lui proveniente dalla scuola di Dario Ranza, ce: “La differenza sta nella qualità del prodotto, nella lavorazio- un pasticcere e un apprendista. Si tratta di una brigata di cucina ne e nella cottura dell’astice. Uso esclusigiovane e dinamica, motivata dall’entusiavamente pomodori datterini, più dolci. L’asmo e dalla creatività. Tratti che contraddiINFO glio, il peperoncino e il prezzemolo sono stinguono anche Giovanni Ferraris, a capo tagliati sul momento. Tutto questo fa la difdel servizio ristorativo, e Francesco MarViale S. Franscini 8 ferenza!”. tin, che si occupa dell’aspetto enologico. 6900 Lugano - tel. 091 923 53 14 Le creazioni dello chef si declinano in varie Responsabile della ristorazione è invece www.ristorantecristallo.ch carte, a seconda dell’occasione. Dagli snack Simone Nicetto, cresciuto nel Novararese e Piatti del mezzogiorno che accompagnano l’aperitivo, come le polda vari anni attivo professionalmente in TiDa fr. 18.a fr. 28.pettine di crostacei in abito croccante o la cino - nel 2003, durante la sua attività prestartare di manzo, alle proposte del mezzoso l’albergo Eden Roc di Ascona è stato giorno, che permettono di scegliere antipaeletto migliore maître d’hôtel dell’anno sti, primi e secondi a base di paste, gnocchi, carni o pesce. Qual- che dirige il Cristallo con classe, passione e professionalità. che esempio per stuzzicare le papille gustative. In apertura, una “Adoro il contatto con la gente e mi riconosco nella figura deltartare di gamberoni argentini e carpaccio d’ananas alla vaniglia l’oste che accoglie l’ospite con dedizione, mettendolo a proprio con marinata al peperoncino o l’insalatina di carciofi e cipollotti agio e interpretando le sue esigenze”. Una dote che riesce a tracon pomodoro secco ed emulsione alle noci. Proseguendo, un smettere alla brigata del Cristallo, creando un clima d’armonia delicato risotto mantecato al limone verde con bottarga di mug- e professionalità. Chicca del ristorante, per chi fuma, è l’accogine e gamberoni o la pasta trafilata al bronzo con astice, datteri- gliente lounge rivolta a chi desidera assaporare un sigaro preni e prezzemolo, seguiti dal tenero e gustoso carré d’agnello ir- giato, accompagnato da raffinati distillati. Un punto d’incontro landese gratinato ai semi speziati o, per chi ama i sapori lontani, all’insegna del buon gusto e della convivialità che contraddiil curry indiano di capesante, pollo e piccole verdure. Fiore al- stinguono il servizio e le proposte del Cristallo. ECCOVI TRE RICETTE PROPOSTE DAL RISTORANTE CRISTALLO

A N T I PA S T O CALAMARETTI APPENA SCOTTATI IN GUAZZETTO DI FAGIOLI CON L’OCCHIO E OLIVE TAGGIASCHE Ingredienti: 4 persone • 40 g di fagioli con l’occhio • 6 dl d’acqua • 1 cipolla • 1 foglia d’alloro • 400 g di calamaretti • 24 olive taggiasche denocciolate • 10 g di prezzemolo tritato • olio d’oliva • 4 pomodorini • chips di pane • sale e pepe Preparazione Ammollare in acqua fredda, per una notte, i fagioli con l’occhio. Cuocerli dolcemente nell’acqua con la cipolla e l’alloro e salarli solo a 3/4 di cottura. Una volta cotti, conservarli nel loro fondo.

Privare completamente della pelle, degli occhi e della sacca intestinale i calamaretti. Sciacquarli velocemente con acqua fredda e tagliarli a metà. Far saltare i fagioli con le olive e rilevare con olio d’oliva. Regolare di gusto e aggiungere eventualmente acqua di cottura in modo che risultino leggermente brodosi. Scaldare dell’olio d’oliva in una padella antiaderente e aggiungere i calamaretti conditi con sale e pepe. Saltarli velocemente e cospargerli di prezzemolo tritato. Accomodare i fagioli in una fondina e adagiare i calamaretti appena scottati. Guarnire a piacimento con una chips di pane e un pomodorino fatto appassire in forno a 120° per 5 min. con sale, pepe e olio d’oliva. > pagina 29

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A TAVOLA IN TICINO

P R I M OP I AT T O RISOTTO CON GAMBERONI, LIMONE VERDE E BOTTARGA DI MUGGINE

TULIPANI AL CIOCCOLATO CON CREMA ALLA VANIGLIA E ZAFFERANO CREMA ALLA VANIGLIA E ZAFFERANO • 3,3 dl di latte • 1/2 stecca di vaniglia incisa • 1/2 busta di zafferano • 50 g di zucchero • 70 g di tuorlo • 25 g di fecola di mais TULIPANI AL CIOCCOLATO • 50 g di zucchero a velo • 50 g di burro • 50 g d’albume • 25 g di farina bianca • 1 cucchiaino di cacao in polvere FINITURA • 500 g di fragole • fiori, a piacere

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Preparazione Crema: portare a ebollizione il latte, la vaniglia e lo zafferano. Mescolare lo zucchero, il tuorlo e la fecola. Versare sulla massa il latte bollente e mescolare bene. Rimettere sul fuoco e far cuocere 10 min.

a fuoco dolce, mescolando di continuo. Passare al setaccio, raccogliere in una bacinella e ricoprire con la pellicola trasparente. Una volta fredda, mettere la crema in una sacca da pasticcere con beccuccio rigato. Tulipani: mescolare lo zucchero a velo con il burro. Aggiungere l’albume, la farina e il cacao. Amalgamare bene la massa e stenderla a cerchi molto sottili su fogli di silicone del diametro di 15 cm. Cuocere in forno per 5 min. a 220 °C. Una volta cotti girarli velocemente sopra uno stampino, in modo che prendano la forma di un tulipano. Finitura: mettere un tulipano al centro d’ogni piatto e riempirlo di crema. Tagliare le fragole a spicchi CAM e adagiarle soI RI A pra la crema. Guarnire con dei fiori e spolverare con zucchero a velo.

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Ingredienti: 4 persone

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• 30 g di scalogno tritato finemente • olio d’oliva • 350 g di riso Carnaroli Gran Riserva • 1 dl di vino bianco secco • 1,2 l di brodo vegetale • 100 g di cubetti di gamberoni • 2 limoni verdi • bottarga di muggine, a piacere • 50 g di burro • 30 g di parmigiano • 2 cucchiai di panna montata • 12 gamberoni sgusciati • prezzemolo liscio

Preparazione Stufare nell’olio d’oliva lo scalogno tritato finemente, aggiungere il riso e tostarlo per 2 min. a fuoco lento. Bagnare con il vino bianco e lasciare evaporare. Aggiungere pian piano il brodo, rimestando di continuo per 15 min. circa. A fine cottura, aggiungere i cubetti di gamberoni, le zeste di limone e la bottarga di muggine grattugiata a piacere. Mantecare con il burro, il parmigiano e la panna montata. Nel frattempo saltare i gamberoni sgusciati in una padella antiaderente con dell’olio d’oliva. Regolare il gusto con sale e pepe. Distribuire il risotto in una fondina. Guarnire con i gamberoni saltati e un rametto di prezzemolo liscio.

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Ingredienti: 4 persone

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BUON APPETITO

PRELIBATEZZE DAL FORNO testo Brigitte Aeberhard - foto bildlich.ch

GRATIN DI TAGLIATELLE E SPINACI Ingredienti: 4 persone • 1 cipolla • 1 spicchio d’aglio • 1 C di olio d’oliva • 400 g di spinaci in foglia surgelati, scongelati • 10 pomodori secchi sott’olio • 0,5 dl di brodo di verdura • noce moscata • sale e pepe • 250 g tagliatelle • 200 g di AOC giovane, grattugiato • 4 uova • 4 dl di latte

GRATIN DI PATATE E ZUCCHINE Ingredienti: 4 persone • 600 g di patate • 3 zucchine, ca. 500 g • 2 C di olio di oliva • sale e pepe • 3 dl di latte • 3 uova • 150 g di AOC, grattugiato • 1 mazzetto di prezzemolo • 1/2 mazzetto di origano • alcune foglie di menta • 2 spicchi d’aglio • 200 g di pomodori cherry • 20 olive nere

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Preparazione Pelare le patate, affettarle e cuocerle a fuoco lento in acqua salata. Tagliare le zucchine a fettine sottili, arrostirle per 5 minuti nell’olio d’oliva e condire con sale e pepe. Mescolare il latte e le uova con l’Emmentaler, aggiungere l’aglio e le erbe tritate, salare, pepare e frullare il tutto. Dimezzare i pomodori cherry, mescolarli con le patate, le zucchine e le olive. Aggiungere il composto di formaggio, latte e uova e disporre il tutto in una forma da gratin. Cuocere nel forno preriscaldato a 200° C per 25-30 minuti.

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Preparazione Cuocere al dente le tagliatelle in acqua salata. Tagliare finemente la cipolla e l’aglio, farli imbiondire nell’olio caldo e unire gli spinaci. Spegnere con il brodo di verdura e cuocere a fuoco lento per 5 minuti. Tagliare a listarelle i pomodori e aggiungerli agli spinaci. Insaporire con la noce moscata, il sale e il pepe. Frullare le uova con il latte, aggiungere la metà dell’Emmentaler, insaporire con sale e pepe. Mettere una parte delle tagliatelle in una forma da gratin, distribuirvi sopra l’Emmentaler e gli spinaci. Ricoprire con il resto delle tagliatelle e versarvi sopra il composto di latte, uova e formaggio. Cuocere nel forno preriscaldato a 200° C per 30-40 minuti.


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ARTE E GENIO


1ª PARTE

INTERNET

LAVORO O TELELAVORO? L’evoluzione della scienza degli ultimi anni, con le nuove tecnologie, le telecomunicazioni e l’informatica, permette di fare cose che solo fino a poco tempo fa sembravano impensabili. Naturalmente, non siamo in alcun modo obbligati ad accettare incondizionatamente tutti gli sviluppi e i progressi della scienza e affinché il nostro futuro, ma più che altro quello delle generazioni a venire, non sia popolato da problemi, è più che mai necessario riflettere oggi su ogni genere di processo che si sta adottando. testo Elio del Biaggio

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isulta quindi assolutamente importante intervenire anche in tutti quei settori nei quali siamo ancora più spettatori che attori, poiché innescano ed attivano cambiamenti di grande portata per la nostra vita sociale ed economica. Indubbiamente, sovente possono apparire mondi e linguaggi di difficile accesso e comprensibilità, ma una nostra presenza più attiva e consapevole è necessaria in quanto la scienza e la tecnica aprono possibilità che vanno a incidere sempre più in profondità su comportamenti che non ci riguardano da vicino solo apparentemente. Proprio in questo contesto - sociale, tecnologico ed economico - si situa il telelavoro. COS’È IL TELELAVORO? Il telelavoro è una forma di lavoro a distanza, il più delle volte svolto da casa propria, utilizzando il computer e la posta elettronica come mezzo di comunicazione. Un fenomeno che nell’odierna società sta ormai entrando in ogni ambito professionale, soprattutto nel campo dei servizi e della consulenza, della vendita e della formazione, del marketing e della comunicazione. In effetti, usare il computer non richiede più competenze tecniche specifiche, essendo diventato un elettrodomestico di abituale uso comune, utilizzato spesso più per comunicare che non per elaborare. In parole povere, il telelavoro è una modalità di lavoro con cui, impiegando infrastrutture telematiche ed informatiche, è facilmente possibile lavorare fuori dei tradizionali confini fisici e logistici dell’ufficio. In questo modo, il telelavoro permette di svolgere mansioni professionali, in teoria da ovunque. DEFINIZIONE DI TELELAVORO Si tratta di un concetto in continua trasformazione poiché segue l’evoluzione delle tecnologie. Il primo a parlare di lavoro a distanza fu Jack Nilles, scienziato americano ed esperto di politica dei trasporti, che propose nel 1973 i termini, in inglese, di

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www.google.com/intl/it/goo glecalendar/tour.html Con Google Calendar risulta pratico tenere sotto controllo tutti gli eventi importanti della nostra vita, da un unico punto e direttamente online, potendo aggiungere appuntamenti, inviare inviti, condividere l’agenda, tutto quanto con estrema facilità.

“telecommuting” e di “telework”. Il primo, “telecommuting” che potremmo tradurre in “telependolarismo” - inteso come la possibilità di portare il lavoro ai lavoratori piuttosto che i lavoratori al lavoro, e il secondo, “telelavoro” - dall’inglese “telework” - definibile come ogni forma di sostituzione degli spostamenti di lavoro con le tecnologie dell’informazione. Questi due termini, coniati dallo scienziato nel corso dei suoi studi sulla relazione tra tecnologie e mobilità per motivi di lavoro, derivano direttamente dalla prima grande crisi del petrolio nei Paesi occidentali dei primi anni Settanta, quando il telelavoro sembrava potesse rappresentare una soluzione economica, ecologica e a misura d’uomo alla scarsità di energia. Inoltre, riducendo il pendolarismo, si sarebbero automaticamente decongestionati i grandi centri urbani, rendendoli più vivibili. Se di primo acchito, le due definizioni di Nilles rimandano a un’immagine comune che è quella del lavoro a distanza, in sostanza i loro significati si riferiscono però a due modalità operative completamente diverse. Soltanto evidenziando questa differenza è possibile capire che lavorare lontano non significa necessariamente lavorare lontani. Così, il termine “telependolarismo” significa deloca-


lizzazione delle attività lavorative, dove cambia il luogo dove si lavora, ma rimane del tutto immutato il modo in cui si svolge il lavoro. D’altro canto, il vero e proprio telelavoro, invece, non significa soltanto lavorare lontano dalla sede centrale, ma implica anche altre modalità operative e altri modi di comunicare, diverse relazioni fra le risorse, le funzioni e le competenze presenti tanto all’interno quanto all’esterno dell’azienda. Per tali ragioni, la differenza fra telependolarismo e telelavoro esiste solo quando l’uso degli strumenti informatici e telematici influisce non soltanto sulla situazione lavorativa, ma anche sull’intera struttura del lavoro. In questo modo, la definizione che si può ritenere più esaustiva è quella elaborata dalla Fondazione Europea di Dublino, in cui si definisce il telelavoro come “ogni forma di lavoro svolta per conto di un imprenditore o un cliente da un lavoratore dipendente, un lavoratore autonomo o un lavoratore a domicilio, che è effettuata regolarmente o per una quota consistente del tempo di lavoro da una o più località diverse dal posto di lavoro tradizionale utilizzando tecnologie informatiche e/o delle telecomunicazioni”. TIPOLOGIE DI TELELAVORO Il “telelavoro” presenta diverse sfaccettature e, a dipendenza della nozione adottata, nel concetto di telelavoro possono spesso rientrare descrizioni a volte anche molto distanti tra loro. Distinguiamo così diversi generi principali di telelavoro, in base alla distinzione del luogo di svolgimento della prestazione lavo-

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rativa, riassumibili in domiciliare, mobile e remoto: “telelavoro domiciliare”, quando il lavoratore opera dal suo domicilio e comunica con l’azienda per mezzo di PC, fax o altri strumenti. Il computer può essere connesso stabilmente alla rete aziendale, oppure vi si può collegare solo per la ricezione e l’invio del lavoro; “telelavoro mobile”, se la prestazione si svolge per mezzo di un PC portatile e di altri strumenti mobili (cellulari, palmari). Si tratta di una modalità diffusa principalmente tra lavoratori autonomi o per progetti. Idoneo per liberi professionisti, venditori, addetti all’assistenza tecnica, che in questo modo possono collegarsi con la società madre in qualunque momento; “telelavoro remoto”, qualora l’attività sia svolta in appositi centri telematici, in grado di fornire i servizi tecnologici più sofisticati e creati per lo scopo da un consorzio di aziende, da singole società, da enti pubblici. Certamente, anche se il telelavoro è comodo e pratico, non pensiamo debba in ogni caso servire per farci diventare ancor più “schiavi” del computer e delle comunicazioni - anche perché già lo siamo forse fin troppo - in quest’era di comunicazione globale, soprattutto dopo l’avvento di Internet e delle comunicazioni mobili quando sembra che tutto sia diventato tanto importante, rapido ed urgente…

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CANI, GATTI & CO.

MIAO, CHE STRESS! Elena Stern-Balestra: tutto quello che vorreste sapere sul comportamento di cani, gatti & Co. … e sul loro rapporto con noi umani.

GATTO… STRESSATO Gentile Dottoressa Elena Stern-Balestra, il nostro gatto, tigrato europeo comune, castrato, di 3 anni, orina sangue. Lo stesso problema lo hanno riscontrato la mamma e uno dei suoi tre fratelli. Dalle analisi effettuate dal nostro veterinario risulta che si tratta di una cistite da stress. Vorremmo sapere da lei qualche ragguaglio supplementare in merito a questa sindrome, per capire meglio, in quanto “apparentemente” il nostro gatto non conduce una vita… “stressata”. Voglia gradire i nostri più cordiali saluti, lettera firmata Con il termine “cistite da stress” il suo veterinario si riferisce probabilmente alla cosiddetta cistite idiopatica felina (FIC). Si tratta di un disturbo delle vie urinarie inferiori paragonabile alla cistite interstiziale umana, i cui sintomi più frequenti sono disuria (difficoltà nell’emissione dell’urina), pollachiuria (aumento di frequenza delle emissioni di urina), ematuria (presenza di sangue nelle urine), minzioni in luoghi inadeguati e modifiche comportamentali. I gatti maggiormente a rischio sono i maschi castrati che vivono esclusivamente in appartamento e soffrono di sovrappeso. È stato dimostrato che nei gatti affetti da FIC, oltre al sistema urinario vi è un coinvolgimento del sistema nervoso e che eventi stressanti possono indurre i sintomi elencati sopra, da qui con tutta probabilità il termine “cistite da stress”.

Nell’affrontare la FIC, in accompagnamento alla terapia farmacologia e ad una dieta specifica, la determinazione degli eventi stressanti e le modifiche ambientali hanno un ruolo molto importante. Innanzitutto il termine “stress” va capito correttamente. Un gatto sarà tanto meno sottoposto a stress quanto più potrà condurre una vita che soddisfa le sue necessità di specie e individuali. I gatti interagiscono nel proprio ambiente sia con le strutture fisiche sia con gli altri animali e con l’uomo. L’ambiente fisico dovrebbe includere opportunità per arrampicarsi, farsi le unghie, nascondersi e riposare. Considerato poi che essi non sono animali da branco, i gatti che vivono in appartamento in gruppi numerosi dovrebbero disporre di un’area per sottrarsi alla vista degli altri individui. Per un gatto l’arrivo di un nuovo micio, l’assenza del proprietario, la nascita di un bimbo, un trasloco, eccetera, possono essere eventi stressanti. I fattori ambientali che più spesso sono fonte di stress sono invece una gestione scorretta delle cassette igieniche (p.es. troppo poche, con poca sabbietta, collocate vicino al cibo o vicino al luogo di riposo del gatto), un ambiente poco stimolante (l’impossibilità di uscire dall’appartamento e di cacciare, periodi di solitudine prolungati, la mancanza di luoghi in cui nascondersi o su cui arrampicarsi) e la disponibilità di eccessive quantità di cibo in momenti troppo rari (idealmente il gatto dovrebbe poter assumere piccole quantità di alimento numerose volte al giorno). Tutto ciò significa p.es. che un gatto attivo, che può uscire di casa, esplorare, cacciare e relazionarsi con altri gatti in ambiente aperto è meno stressato di un micio che dorme tutto il giorno in un appartamento povero di stimoli dove riceve due grosse porzioni di cibo quotidianamente e magari è costretto ad interagire con dei consimili in uno spazio troppo esiguo e poco strutturato. Oltre ad applicare la terapia che il suo veterinario le ha certamente prescritto, le consiglio dunque di verificare che le condizioni di tenuta del gatto corrispondano alle sue necessità. Se lo ritiene necessario o il problema dovesse persistere non esiti a chiedere al suo veterinario di metterla in contatto con un consulente comportamentale qualificato.

Per le vostre domande: Illustrazione Ticinese, “Cani, gatti & Co.”, C.P. 418, 6908 Lugano, oppure via e-mail: info@illustrazione.ch, indicando come soggetto “Cani, gatti & Co.”

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2a PARTE

VIAGGI

ELMINA E I BISNONNI

DI RONALDO A 200 km da Accra, la piccola e sonnolenta località di Elmina si estende su di una penisola che si affaccia sul Golfo di Guinea.

Il luogo affascina per i suoi viali caratteristici e per le sue genti cordiali. Ma un forte ed un castello testimoniano di un passato drammatico. Qui i combattenti Fanti si sono opposti ai colonizzatori europei e sempre qui le popolazioni locali hanno visto transitare migliaia di uomini, donne e bambini ridotti in schiavitù, carne umana pronta per un viaggio senza ritorno oltre il grande oceano Atlantico. Ad Elmina sono stati imbarcati gli antenati di Ronaldo e Ronaldinho… testo e foto Roberto Schneider

LA MAGLIA DELL’INTER TRA LA POLVERE Oggi ad Elmina i ragazzini giocano a pallone a piedi scalzi, vestendo maglie sgualcite di Milan, Inter o Real Madrid, sulle quali si leggono i nomi di grandi campioni sudamericani quali Ronaldo o Ronaldinho i cui avi hanno forse calpestato incatenati proprio quei medesimi polverosi piazzali sui quali loro si divertono. Osservandoli penso allo strano destino che la storia ha riservato a questi popoli. Sul piazzale antistante il forte che sovrasta Elmina, un bimbo mi prende la mano, poi si siede sulle mie ginocchia. I suoi genitori osservano divertiti la scena, seduti poco lontano all’ombra delle bianche mura di cinta dell’antico edificio. Poco dopo altri ragazzi si avvicinano con curiosità e senza alcun timore. Mi accarezzano i capelli molto più morbidi dei loro, si meravigliano per i peli sulle braccia, per gli occhi e ridono per il naso anomalo che mi porto appres-

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so (ma a dire il vero la mia “appendice facciale” è anche un poco sovradimensionata per le medie europee). Sono pochi gli occidentali che giungono ad Elmina e di conseguenza l’attenzione nei loro confronti è ancora genuina e disinteressata. È un piacere perdersi nelle viuzze ricche di storia, scoprendo quasi per caso le postazioni delle compagnie “Asafo”, curiose costruzioni caratterizzate da ricercate decorazioni, da totem e statue che riproducono animali, barche e combattenti in grandezza reale. Qui erano insediate le guarnigioni locali di guerrieri Fanti, rappresentanti di una delle etnie, assieme a quella degli Ashanti, dominatrici dell’Africa occidentale di un tempo. Ma sono pochi coloro che fanno ancora caso a queste vestigia. Le donne del luogo oramai appendono i panni ad asciugare sui muri di cinta, mentre gli uomini vi si addormentano all’ombra delle vecchie tettoie. La vita oggi si concentra lungo un canale


Elmina si affaccia sul Golfo di Guinea: un porto ricco di storia che oggi vive di piccoli commerci e di pesca.

Un grande canale s’incunea nella penisola, centinaia di colorate imbarcazioni vi trovano riparo. > pagina 39 ILLUSTRAZIONE TICINESE 03-08

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VIAGGI

che si incunea profondamente nella penisola dove sorge Elmina. La via d’acqua è l’arteria vitale dove transitano ogni giorno centinaia di pescatori con le loro barche, che nei momenti più trafficati quasi ne ricoprono interamente la superficie. Tutto il canale è una sorta di infinito porto, pullulante di persone e di commerci. Vi passeggio spesso, affascinato dal brulicare della gente, dai suoni e dai profumi, e quasi ignorato dalle persone immerse nelle loro attività quotidiane. Una popolazione pacifica, anche se a volte il tono di voce è tonico a tal punto che paiono litigare, ma in effetti discutono tra amici. Sam - una delle molte conoscenze locali - mi dice che è normale che si discuta, perché ogni persona è diversa e forzatamente non è possibile condividere ogni opinione. Una saggezza e un’accettazione delle diversità altrui che pare quasi anomala pensando alle sofferenze che per secoli hanno contraddistinto la storia delle genti che da qui sono transitate.

Una postazione Asafo. Le guarnigioni dei guerrieri Fanti erano caratterizzate da statue in grandezza naturale, ma pure da riproduzioni di barche o animali.

DALL’ORO AGLI SCHIAVI Quando Sara, la cordiale cameriera del ristorante, mi saluta e si allontana con i resti della colazione, mettendo in mostra col suo orgoglioso portamento i larghi e sensuali fianchi, non immagino ancora che in seguito la giornata mi proporrà uno dei momenti più drammatici dell’intero viaggio. Più tardi mi reco infatti al castello, situato proprio sul mare, poco oltre il canale. Vi incontro Tittez, una guida che mi farà da cicerone nella visi> pagina 40

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VIAGGI

ta del luogo. È cordiale, subito amico, mi chiede da dove vengo, una domanda che al momento mi appare innocua, addirittura scontata, della quale capirò però presto il drammatico significato. Era il 1637 quando gli olandesi attaccavano il castello St. George, conquistandolo e costringendo al ritiro i portoghesi, che da oltre 170 anni avevano fatto di Elmina, allora un piccolo villaggio di pescatori, il loro principale porto di accesso e di commercio d’oro dell’Africa occidentale. I decenni che seguirono trasformarono il luogo in uno dei centri della tratta di esseri umani più immane della storia: 20 milioni di persone passarono di qua prima di affrontare la terribile attraversata dell’Atlantico verso il Brasile e il Sud America. La metà di essi non vi giunse però mai e moltissimi furono coloro che a causa delle condizioni di detenzione nel castello si ammalarono e morirono ancor prima di essere imbarcati. La schiavitù non l’avevano inventata gli europei, ma era già presente quale elemento tradizionale delle culture africane, e divenne quindi in seguito un florido commercio dei carovanieri arabi, che rapivano genti inermi delle regioni del Sahel per trasportarle, attraversando il deserto del Sahara, fino nel Nord Africa. Le potenze europee ebbero però il dubbio merito di trasformare tale commercio in una tratta strutturata ed organizzata, la più grande di tutta la storia dell’umanità. QUEL GRANDE NODO IN GOLA “Guarda” - mi dice Tittez indicando il cortile sottostante le balconate - “da qui il governatore e i suoi subalterni osservavano gli schiavi, a volte si facevano portare le donne più attraenti per

stuprarle, mentre gli altri rimanevano rinchiusi in umidi e torridi spazi, senza acqua, né servizi igienici, in condizioni spaventose. Moltissimi si ammalavano e perivano di stenti”. Mi invita quindi ad entrare in un’angusta cella dicendomi di non temere, poi chiude la porta con un pesante chiavistello. Rimango al buio e all’improvviso mi prende tutta l’angoscia del momento, mi pare di udire grida e lamenti, di percepire persone tutt’attorno, di sentirne gli odori. Il tempo pare sfuggire ai secoli passati, tocco le mura che hanno visto morire di orribili sofferenze persone indifese, calpesto selciati che hanno testimoniato di madri strappate con la forza ai propri figli, fratelli separati da sorelle. Sopra di me vi sono i medesimi plafoni che hanno nascosto le atrocità subite da uomini e donne, bambini e vecchi, poveracci e capi tribù, il cui unico torto era quello di essersi trovati al posto sbagliato al momento sbagliato. Ossia in uno degli innumerevoli villaggi saccheggiati e svuotati delle proprie genti, che non avevano che lance da opporre ad organizzati eserciti muniti di armi da fuoco. Il momento mi pare eterno, ma poi odo un rumore sordo e rivedo la luce che penetra dall’uscio e il viso serio di Tittez che mi chiede “come stai?”, poi sorride. Rimango col dubbio se per lui si sia trattata di una sorta di rivincita o solo di un impegno che si era preso nei confronti della storia del suo popolo. Perché si capisca, perché non si dimentichi, perché genti di ogni colore e provenienza non ripetano tali orrori, commessi anche a volte in nome di Dio, quel Dio al quale era stata dedicata - e pare un’ironia - la grande cappella del castello, nella quale le guarnigioni si riunivano per pregare, o forse solo per trovare giustificazione a quello che stavano facendo. Grazie Tittez. CONTINUA.

Le mura del castello di Elmina si affacciano sul mare, da qui partivano i grandi vascelli carichi di schiavi.

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MODA

SOPRATTUTTO

FIORI E COLORI La bella stagione verrà festeggiata dalla moda con un tripudio di fiori e colori, tante gonne, volant e foulard svolazzanti. Un omaggio alla femminilità e all’allegria!

ROSA E FEMMINILE

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Tinte più tenui, tanto bianco e beige, ma anche fiori, pizzi e volant. Insomma, femminilità pura e quindi, niente pantaloni per la donna che questa estate sceglierà uno stile raffinato, delicato e discreto, ma estremamente femminile e sensuale. E il viso dovrà essere illuminato dal rosa. Sulle gote, sulle palpebre e sulle labbra. L’accessorio in più? I fiori. Su spille, fermagli e mollette.

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OCCHI PROTAGONISTI E TANTO VERDE

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Il verde, declinato in tutte le sue tonalità. Da quelle più acide, ricche di giallo, ai verdi smeraldo cupi, fino al turchese. L’abbinamento? Qualsiasi, vanno bene il bianco e il beige, che conferiscono freschezza all’insieme, ma anche il nero, per un impatto più deciso. E poi in tinta unita, ma anche e soprattutto in fantasie floreali. Perché proprio i fiori saranno i veri protagonisti di questa nuova stagione. Il trucco da abbinare? Occhi protagonisti, valorizzati da ombretto verde tenue ma cangiante, zigomi sottolineati ma comunque naturali e labbra truccate, ma in secondo piano.

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MODA

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Uno su tutti il blu. Elettrico. Sembrerà di tornare negli Anni ‘80, quando i colori la facevano da padrone. La donna che vorrà seguire questa tendenza dovrà farsi un po’ di coraggio e rischiare abbinamenti nuovi, come blu elettrico e giallo acido, o arancione e blu, o ancora viola e giallo o rosso e blu. Insomma, difficile sbagliare, ma altrettanto difficile osare. Il trucco poi richiamerà l’abbigliamento, con il blu anche sugli occhi. Sulle labbra il fucsia e sugli zigomi un rosa deciso.

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SALUTE

PRIMAVERA: PROFUMO D’ALLERGIA L’arrivo della primavera segna l’inizio di un nuovo ciclo annuale. La natura rinasce in un’esplosione crescente di colori e di delicati profumi floreali che però, per molti, rappresentano il ritorno puntuale di un fastidioso problema: l’allergia ai pollini. testo Stéphanie Scatizza - illustrazioni Ivan Artucovich

“A

lmeno il 15% della popolazione” - spiega il Dr. Stefano Somazzi - “è colpita da fenomeni allergici stagionali e si calcola che nel nostro Paese circa un milione di persone soffre di questo sgradevole e invalidante disturbo, che affligge indistintamente uomini e donne di qualsiasi fascia d’età”. E forse non sapevate che…

LE CAUSE

L’allergia è una reazione di difesa eccessiva del sistema immunitario di fronte a sostanze considerate erroneamente nocive. L’errore avviene nella prima fase di confronto, cioè la sostanza estranea non solo viene riconosciuta come “non compatibile” con l’organismo, ma viene anche “ingigantita” per quanto riguarda la sua pericolosità. Ecco che allora il sistema immunitario opera da un lato una particolare segnalazione dell’estraneo nella sua memoria interna e dall’altro costruisce un numero eccessivo di anticorpi pronti a reagire massicciamente qualora si ripresentasse un nuovo contatto. Gli allergeni entrano in contatto con l’organismo soprattutto attraverso l’aria respirata. I più comuni e noti sono pollini di piante e di erbe presenti da metà gennaio a fine settembre. NOCCIOLO: da gennaio a fine marzo. OLMO: da metà febbraio ad aprile. 46

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PIOPPO E SALICE: da marzo a fine maggio. PARIETARIA: da maggio a settembre. BETULLA: da aprile a metà giugno. QUERCIA, FAGGIO, PLATANO: da metà maggio a metà agosto. PLANTAGGINE, ACETOSA: da maggio ad agosto. GRAMINACEE: da metà maggio a metà settembre. ORTICA: da maggio a settembre inoltrato. Chi soffre di allergie deve anche temere il CIPRESSO (da fine gennaio) e l’AMBROSIA (agosto-settembre) considerati “pollini emergenti”.


I SINTOMI

“Oltre alla stanchezza e all’irritabilità, i sintomi più caratteristici delle allergie primaverili sono a carico delle mucose delle vie respiratorie e di quelle oculari: Sintomi nasali: starnuti ripetuti, secrezioni acquose nasali, naso chiuso, prurito. Sintomi oculari: prurito, arrossamento, gonfiore, lacrimazione, fastidio alla luce. Sintomi respiratori: tosse di origine irritativa, respiro affannoso, senso di mancanza d’aria fino all’asma bronchiale. L’asma si osserva circa nel 30-40% dei casi di pollinosi, sembra più frequente negli allergici alla Parietaria e può anche costituire l’unica manifestazione clinica dell’allergia, anche se più spesso si associa ai sintomi nasali ed oculari oppure compare a distanza di anni dalle prime manifestazioni della patologia”.

LE CURE TRADIZIONALI

“La diagnosi si basa sulla presenza dei sintomi descritti che si presentano in prevalenza durante la primavera o l’estate. In un secondo tempo, per individuare l’allergene scatenante, ci si sottopone al Prick Test (test cutaneo) in cui si praticano delle “scarnificazioni” non sanguinanti e non dolorose di un centimetro sulla faccia interna del braccio. Su ognuna si depone una goccia di soluzione acquosa di differenti sostanze (allergeni). Se c’è reazione positiva, cioè si è allergici, entro 10-20 minuti si forma un rigonfiamento roseo e pruriginoso laddove l’allergene specifico è stato deposto. Per i casi dubbi occorre effettuare il Rast Test basato su di un prelievo di sangue e sulla ricerca degli anticorpi specifici presenti per una o più sostanze allergizzanti. Esiste anche un terzo test chiamato “Provocazione bronchiale”, con cui si osserva la reazione delle mucose bronchiali inalando vaporizzazioni infinitesimali di allergeni. Sulla base dei risultati dei test, esistono diversi approcci terapeutici: Antiallergici per via generale o locale da assumere durante la stagione dei disturbi, in grado di controllare i sintomi, ma non di incidere sulle ricadute stagionali future. Si tratta di antistaminici, farmaci che bloccano i recettori dell’istamina, cioè la sostanza che viene liberata dal mastocita dopo l’accoppiamento anticorpo-antigene (polline) e nelle forme più gravi si può anche intervenire con i cortisonici per via orale. L’immunoterapia specifica o desensibilizzazione (“vaccini” antiallergici) che consiste nell’iniettare sottocute (ogni 2-3 settimane, per 3-5 anni) quantità gradualmente crescenti dell’allergene specifico per modificare nel tempo la risposta immunitaria del paziente. Non tutti però traggono beneficio da questo tipo di terapia: miglioramenti dei sintomi si osservano soprattutto quando sono implicati pochi allergeni eppure, in molti casi, il

Medicamento fitoterapica aiuta. In caso d‘irrequietezza e un’aumentata irritabilità a causa di stati di tensione nervosa un medicamento fitoterapico può aiutare. In farmacia o drogheria si faccia consigliare VALVERDE® Rilassamento Confetti. In caso di stati di tensione nervosa. In caso di paura degli esami.

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SALUTE

sistema immunitario continua, non si sa per quale ragione, a perpetuare l’errore”.

LE CURE ALTERNATIVE

Omeopatia: da pochi anni è disponibile un vaccino da somministrare per via orale una volta alla settimana per un minimo di 4 settimane a un massimo di 12, composto da dosi omeopatiche di diverse sostanze allergizzanti. Non è tossico, non presenta effetti collaterali e, secondo recenti studi scientifici, presenta per ora buoni risultati nel tempo. Molto utili sono anche i rimedi sintomatici: • Allium cepa: naso chiuso, starnuti con secrezione acquosa, lacrimazione non irritante. • Eufrasia: congiuntivite con lacrimazione irritante e starnuti. • Nux vomica: starnuti mattutini, ipersensibilità agli odori e ai profumi, mucose nasali secche di notte ma con abbondante secrezione di giorno. • Lachesis: allergie che si presentano, o si complicano, con sintomi asmatici soprattutto notturni. • Gemmoderivato di ribels migrum, da assumere in acqua al mattino appena svegli e nel tardo pomeriggio per almeno tre mesi come riequilibrante del sistema immunitario. • Vitamine del gruppo C, B e K, utili in particolare per la congiuntivite e la rinite. Secondo la medicina cinese invece… l’agopuntura bilancia lo squilibrio energetico polmonare ed epatico che sta all’origine dell’allergia stagionale. Oltre alla terapia specifica effettuata da un medico esperto di medicina tradizionale cinese, si consiglia l’assunzione di alimenti a sapore agro-acido (pane integrale, pomodori, spinaci, crauti, aceto, limoni, arance, pompelmi, more, mirtilli, mele acerbe, prugne, yogurt, formaggi non fermentati, carne di pollo, basilico), perché tonificano il polmone e calmano il fegato. Vanno dosati invece gli alimenti dal sapore piccante (rosmarino, zafferano, noci, carne di cavallo, mostarda, cipolle, aglio, peperoncino, prezzemolo, crescione, ravanelli, pepe, carote, cervello, fegato di manzo e uova), perché indeboliscono il polmone.

LE 10 REGOLE FONDAMENTALI 1. Essere preventivi con i medicamenti, ossia assumerli

prima dell’esposizione e sempre sotto controllo medico. 2. Evitare la campagna nei periodi di fioritura. Meglio il

mare o la montagna, ricordando che in montagna le graminacee fioriscono in ritardo, verso agosto-settembre. Per chi è allergico alla parietaria la montagna è ideale poiché non cresce al di sopra dei 1’000 metri. 3. Arieggiare di prima mattina e tenere invece chiuse le finestre tra le 10 e le 16, periodo di maggior pollinazione. 4. In moto usare il casco integrale. 5. Non stendere le lenzuola all’aperto per evitare che raccolgano pollini. 6. Rientrati a casa fare una doccia, lavarsi i capelli e cambiare i vestiti: si eliminano i pollini attaccatisi nel corso della giornata evitando così l’esposizione notturna. 7. Scegliere attività sportive al coperto ed evitare, se possibile, le attività all’aperto nelle ore in cui le concentrazioni di pollini sono maggiori (h 10 - 16): le concentrazioni di pollini sono maggiori nelle giornate ventose e soleggiate e calano invece con la pioggia. Sì agli sport d’acqua. 8. Durante il periodo di fioritura evitare le lenti a contatto e preferire gli occhiali. 9. Limitare fumo ed alcolici: l’alcol stimola la produzione di muco e dilata i vasi, peggiorando la secrezione e la congestione nasale. 10. Seguire il calendario e il bollettino della densità pollinica. MeteoSvizzera, gestisce la rete pollinica nazionale che rappresenta la base per tutte le informazioni sui pollini diffuse in Svizzera. La rete è composta da 14 stazioni di rilevamento, situate nelle principali zone climatiche e vegetative del Paese. Il bollettino è consultabile sul sito www.pollinieallergie.ch, oppure si può ricevere quotidianamente la previsione via SMS, dall’inizio della stagione pollinica (gennaio/febbraio) fino al 15 settembre e indicherà la concentrazione dei pollini prevista per il giorno attuale e il giorno seguente per la località definita digitando il codice postale. Inviare al numero 162 la parola chiave: POL CAP (CAP = codice di avviamento postale). Costo per SMS CHF 0.40, ulteriori informazioni su: http://www.meteoschweiz.admin.ch/web/it/meteo/salute/pollini/pollini_telefono_e_sms.html.

In collaborazione con il Dr. Stefano Somazzi, specialista in dermatologia, allergologia e immunologia clinica a Lugano.

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PERDITA DI CAPELLI E UNGHIE

FRAGILI: UN INCUBO!

Caduta dei capelli… Capelli deboli… Unghie fragili…

I capelli danno filo da torcere anche a Lei? Sono troppo sottili, troppo grossi, troppo lisci o troppo ricci? O si preoccupa perché i capelli si sono diradati, hanno perso vitalità e ne perde parecchi di più? La tipologia dei capelli (colore, dritti, ricci, ecc.) è determinata da fattori genetici e pertanto predefinita. Ma una capigliatura normalmente folta che si dirada all’improvviso, perdendo volume e luminosità, può diventare un vero e proprio incubo. Un sollecito apporto di biotina – la vitamina per i capelli e per le unghie – può rappresentare in tal caso un valido aiuto. ... possono essere provocati dalla carenza di biotina.

La caduta dei capelli e le unghie deboli possono avere molte cause. Disturbi della salute e crisi emotive, carenze nutrizionali, diete e medicamenti, nonché stress e malattie febbrili sono tutti fattori che condizionano l’attività ciclica dei capelli. Malattie, un’alimentazione scorretta e l’età influiscono anche sulla crescita e sulla qualità delle unghie, con conseguenze quali unghie fragili e formazione di solchi.

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BIOTINA: LA VITAMINA PER LA PELLE, I CAPELLI E LE UNGHIE La biotina rientra fra le vitamine idrosolubili e adempie a una serie d’importanti funzioni nell’organismo umano: • favorisce lo sviluppo sano di pelle, capelli e unghie. • in concentrazioni elevate, la biotina stimola il metabolismo delle cellule cheratiniche delle radici dei capelli e delle unghie. • la biotina migliora la qualità e la struttura dei capelli e rende le unghie forti e sane. • una carenza di biotina induce perdita di capelli e unghie fragili. La biotina è presente in molti alimenti, ma in quantità relativamente esigue. Pertanto, in una fase di aumentato fabbisogno, la biotina assimilata con l’alimentazione non è sempre sufficiente. In caso di disturbi di crescita dei capelli o di unghie fragili, che si spezzano, un sollecito apporto di un preparato a base di biotina ad alto dosaggio, come Biotin-Biomed forte, può contribuire a stimolare la crescita dei capelli e delle unghie. Considerata la lenta crescita dei capelli, il trattamento dovrebbe essere protratto per almeno tre mesi, meglio se per sei mesi. I capelli e le unghie risulteranno così nutriti in misura ottimale.

aiuta ad eliminare questo stato di carenza. Lo sviluppo di capelli e unghie sani Cellule specializzate (cellule epidermiche) nella matrice dei capelli , rispettivamente delle unghie si riproducono per scissione cellulare e si spingono lentamente verso gli strati cutanei superiori . Maturando, formano la proteina filamentosa cheratina, elemento costitutivo principale di capelli e unghie. La cheratina conferisce a capelli e unghie resistenza.

Così agisce la biotina La biotina agisce sulla moltiplicazione delle cellule matrici di capelli e unghie , favorisce la formazione di cheratina e ne migliora la struttura.

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capelli, come tutti i tipi di peli, hanno un’attività ciclica di più anni divisa in tre fasi: crescita, riposo e caduta. La perdita di circa 100 capelli al giorno è considerata normale. Se i capelli lasciati nel lavandino sono molti di più, si può supporre una perdita anomala di capelli. Gli uomini di solito non si allarmano troppo, mentre le donne reagiscono spesso con paura o perfino panico. Ciò non stupisce, se si pensa che una capigliatura folta e le unghie forti sono tipici attributi della femminilità e dell’appeal, e caratterizzano l’aspetto, rispettivamente l’impressione destata su terzi.


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Nella scorsa edizione avevamo realizzato la mestolucca. Questa volta vi proponiamo il forcorè, perché non esiste favola senza il suo re!

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1. Sul forchettone disegna gli occhi e la bocca e traccia una linea poco sotto il punto in cui partono i rebbi. idea, disegni e realizzazione di Anto

Cosa ti occorre:

un forchettone di legno, colore a tempera bianco, rosso e oro, colla bianca, un pennarello nero, forbici dalla punta arrotondata, cartoncino rosso e bianco, un bicchiere per l’acqua e un pennello.

2. Colora con il rosa il manico fino alla linea che hai tracciato, tralasciando gli occhi, che dovrai invece colorare con il bianco. Fai due cerchietti rosa scuro ai lati della bocca.

3. Ritaglia la barba dal cartoncino bianco e tre cerchietti dal cartoncino rosso, che saranno i rubini della corona.

4. Traccia i contorni neri degli occhi e della bocca (sarebbe meglio usare la tempera, perché il pennarello rischia di sbavare).

5. Incolla la barba sotto la bocca e un rubino su ogni rebbio.

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OGGI PARLIAMO DI...

Che rapporto hanno i bambini con i quotidiani? È con questa curiosità che ci siamo recati a far visita alla V elementare di Airolo. Ecco cosa ne pensano gli allievi della maestra Marisa Barloggio. Alessia

SONO TRISTI

I QUOTIDIANI

testo Lorenza Storni - foto Rémy Steinegger

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Alice

Alessio

Brian

QUALI GIORNALI RICEVETE A CASA? Gabriele: il Giornale del Popolo. Mattias: l’Azione e la Cooperazione. Erik: il Corriere del Ticino e la Regione Ticino. Parminder: La Regione e il Ticino 7. Brian: il Blick e la Cooperazione. Fabiano: il Corriere del Ticino e il Blick. Nelly: la Regione, l’Illustrazione Ticinese e il Ticino 7. Alice: Illustrazione Ticinese, Ticino 7 e Cooperazione. Alessia: la Cooperazione. Alessio: la Regione. Eros: Ticino 7, il Corriere del Ticino, il Caffè, il Mattino. Enea: la Regione e la Cooperazione. PERCHÉ SI LEGGE UN GIORNALE? Eros: per sapere quello che è successo nel Ticino. Gabriele: perché è interessante sapere quello che succede nel mondo. Alessia: per sapere chi è morto, ma non solo. Fabiano: per conoscere le cose che accadono in tutto il mondo, cosa succede nell’economia e sapere chi vince nello sport. Parminder: perché certe volte si guarda

Enea

la tele e poi si vuole leggere la notizia sul giornale. Alessio: per esempio, per sapere che decisione hanno preso durante una votazione. MA NON SONO NOIOSI I QUOTIDIANI PER I BAMBINI? Enea: sì, perché sono un po’ tutti uguali. Alice: dipende dalle notizie, alcune sono interessanti. Alessia: io li leggo solo quando ci sono cose interessanti e non troppo lunghe. Alessio: la maggior parte del giornale è noiosa, parla di politica e c’è poco colore. Eros: alcune volte c’è qualcosa di interessante che è successo ad Airolo. Ma se si parla di Africa a noi non interessa. Parminder: io trovo tristi i quotidiani in bianco e nero e penso che nessuno ha voglia di leggerli. Gabriele: dipende, quelli interessanti non sono noiosi. Nelly: dipende. Per esempio sulla Regione ci sono dei giochi da fare come il sudoku, trova le differenze, ecc. Fabiano: diciamo che al primo colpo d’occhio non invogliano a essere letti perché c’è troppa roba sull’estero, sulla finanza e sulla borsa e poco su Airolo.


Erik

Eros

Mattias

QUALI SONO LE NOTIZIE PIÙ INTERESSANTI PER VOI? Parminder: mi piacciono le notizie sui funghi e sulla natura. Brian: le notizie sportive, in particolare sulla squadra dell’Ambrì. E poi cerco le foto di mia mamma che fotografa gli incidenti. Fabiano: io leggo Ticino e regioni e tutta la cronaca regionale, poi lo sport e le ultime pagine. Poi faccio i giochi. Nelly: io leggo Bellinzona e Valli e lo sport. Alice, Alessia: anch’io come la Nelly, ma in più faccio i giochi. Alessio: io cerco cosa ha fatto l’Ambrì e se hanno scoperto o inventato qualcosa. Eros: io leggo lo sport sul Corriere del Ticino, poi qualcosa su Airolo e su Lugano. Gabriele: io leggo i titoli e guardo le foto e in base a questo decido se leggere o meno. Alice: io leggo anche l’Illustrazione Ticinese e in particolare l’articolo sui bambini. Alessia: io guardo quando è il mio compleanno perché mia mamma di solito fa pubblicare gli auguri. COSA VI PIACEREBBE LEGGERE SU UN QUOTIDIANO? Nelly: che l’Ambrì ha vinto il campiona-

Gabriele

Fabiano

Nelly

to e che io sono arrivata prima ai campionati ticinesi di ginnastica attrezzistica. Alessia: a me piacerebbe leggere qualche articolo sugli animali, sui cani. Brian: leggerei volentieri dei fumetti. Parminder: mi piacerebbe leggere più informazioni sul passaggio dalla scuola elementare alla scuola media. Erik: a me basterebbe che sui quotidiani non ci fosse la politica. Mattias: a me piacerebbe leggere delle barzellette. Gabriele: io vorrei che i giornali avessero le graffette perché quando li apri vanno pagine dappertutto. Alice: io penso che dovrebbero pubblicare più notizie sui bambini, così che i bambini siano invogliati a leggere. Alessia: io penso che sarebbe interessante trovare una pagina sui bambini. Fabiano: a me piacerebbe che ci fossero più consigli su che libri leggere, perché è bello leggere. UNA VOLTA LETTI, CHE FINE FANNO I QUOTIDIANI IN CASA VOSTRA? Eros: mia nonna li usa per metterci sopra il cibo per i gatti. Alessio: noi li usiamo per accendere il fuoco.

Parminder

Alessia: io li porto a scuola perché stiamo facendo un mega giornale. Alice: mia mamma li usa per avvolgere i lavoretti in ceramica. Nelly: io quando spello i mandarini metto le bucce sul giornale e poi lo usiamo anche per pulire i vetri della pigna. Fabiano: delle volte finiscono nel cestino della carta, delle volte li porto a scuola e a volte li usiamo per fare dei lavoretti. Brian: io quando voglio pitturare, sotto metto un giornale. Parminder: mia mamma li mette sotto i vasi per non bagnare i pavimenti e io per fare dei lavoretti. A volte li passiamo al nostro vicino di casa da leggere. Erik: io li leggo e li butto. Mattias: mio nonno li tiene per fare i lavoretti, noi li buttiamo nella carta. Enea: io li metto nelle scarpe per farle asciugare.

Le classi elementari del Cantone interessate a collaborare alla realizzazione di uno di questi servizi possono scrivere a: Lorenza Storni, CP 247, 6906 Lugano o inviare una e-mail a: lorenza.storni@bluewin.ch.

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3.., 2..,1.., partenza! L’Europa-Park riapre le porte Attrazioni mozzafiato e un’atmosfera fantastica vi aspettano a poche ore dal Ticino. Con i suoi numerosi parchi a tema, le giostre da brivido e gli spettacoli fiabeschi l’Europa-Park offre a grandi e piccini un’emozione indimenticabile. Le strutture alberghiere all’interno del parco sono garanzia di un soggiorno in sintonia con le avventure che vivrete nel corso della giornata. Cosa aspettate ancora? Realizzate un sogno, venite all’Europa-Park. Con noi.

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COMPLIMENTI

AGLI CHEF!

Nell’edizione del 1. febbraio avevamo indetto un concorso, in collaborazione con Disney-Pixar, per scoprire quanti piccoli chef ci sono in Ticino. Ecco il sorprendente e… goloso risultato.

P

er una volta si è trattato di un concorso difficile, che prevedeva l’ideazione, la preparazione e la descrizione di una ricetta a tema, e il tema era Remy, il topolino protagonista del nuovo film Ratatouille. I bambini che hanno partecipato so-

1° PREMIO AGLI CHEF PIÙ CREATIVI E LA RICETTA PIÙ DIVERTENTE Michel e Manuel Steyaert di Claro

no stati bravissimi e ci hanno sorpreso per la loro creatività. Abbiamo così deciso di pubblicare le ricette più belle e di attribuire alle prime una menzione speciale. > pagina 59

2° PREMIO LA RICETTA PIÙ CARINA Il Ratat uovo Veronique e Gaëlle Dotta di Moghegno

Aperitivo con Remy e la sua famiglia Ingredienti: • 1-2 mazzetti di ravanelli Bio • 1 pezzo di formaggio Emmentaler DOC • pepe nero in grani Appoggiare il pezzo di formaggio su un asse di legno. Pulire i ravanelli, tagliare il verde mentre, molto importante, lasciare la coda. Incidere la bocca del topo, tenere il pezzo tagliato e usarlo per fare le orecchie. Prendere due grani di pepe e fare gli occhi. Preparare una famiglia di topi e poi appoggiarla sul formaggio e attorno. A piacimento si possono aggiungere un paio di noci e un grappolino d’uva. Servire come aperitivo.

3° PREMIO LA RICETTA PIÙ GOLOSA La Ratomblette Alex Scandella di Mezzovico

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2008 PER LE FAMIGLIE!

Tessera annuale a fr. 60.- per famiglia (genitori e figli fino a 15 anni) I detentori della Tessera Annuale, godranno di uno sconto del 10% sulle serate gastronomiche, sugli acquisti al chiosco, come sulle consumazioni al ristorante. La tessera si può ritirare alla cassa della Swissminiatur.

Le date possono essere modificate. Programma aggiornato sul sito www.swissminiatur.ch aprile

26 aprile

In collaborazione con “Pro Specie Rara” e “Fondazione Alpina per le Scienze della Vita: Creazione di orti, con semina ortaggi e piante aromatiche in via d’estinzione, da parte di scolaresche. Apertura di mostra fotografica.

“Festa Country” pomeriggio all’insegna del Rodeo per grandi e piccini, balli tipici, ecc... seguirà succulenta grigliata (cena su prenotazione)

maggio-giugno Esposizione fotografica in occasione del “60° Giubileo del Patto d’Amicizia tra Svizzera ed India”. 17 maggio

“Serata Indiana” serata gastronomica (cena su prenotazione)

1 giugno

“Amici degli animali” festa dedicata ai bambini ed ai loro animali. Sfilata e gara con premiazione dell’animale più simpatico, del più intelligente ed del più bello. Iscrizioni aperte.

14 giugno

“Serata Scandinava” serata gastronomica all’insegna dei sapori della cucina e tradizione nordica (cena su prenotazione)

28 giugno

“Serata Aramaica” serata basata sulla gastronomia di una delle tradizioni culinarie più antiche (cena su prenotazione)

23 agosto

“Serata Cinese”, serata gastronomica (cena su prenotazione)

7 settembre “Giornata del pennello”: gara dal vivo, con premiazione, per artisti dilettanti. Iscrizioni aperte. 27 settembre “Serata Russa”, commemorazione Gen. A.H. Jomini, serata gastronomica, atmosfera suggestiva grazie al suono delle tipiche balalaiche (cena su prenotazione) 12 ottobre

“Castagnata” per l’occasione saranno offerte al pubblico le caldarroste o un dolce di castagna.

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CONCORSO

4° PREMIO LA RICETTA PIÙ COLORATA Il gelàtopo Thomas Galizzi di Novazzano

5° PREMIO LA RICETTA PIÙ PATRIOTTICA Antipasto Ratatouille Andrea Devittori, 6719 Aquila

6° PREMIO Le omelette di Remy Lasia Brandon di Giubiasco

7° PREMIO Insalata variopinta con topolini Sarah Soldini di Vezia

8° PREMIO Dolci topini Nathan Paris di Sementina

9° PREMIO Omelette alle mele Fabio Scarpetta di Lostallo

10° PREMIO Tortine alla vaniglia Nicola Scarpetta di Lostallo

11° PREMIO Crostini Remy Monica Gradaschi di Cantù

12° PREMIO Topodessert Tulek Vildan di Pregassona

13° PREMIO Hamburger alla Remy Fabio Bifulco di Como

14°PREMIO Le mele di Remy Sofia Lepori di Cademario

15°PREMIO Torta Remy Rosa Covelli di Biasca

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FE 500 E

Potenza 4,6 CV. 1 marcia AV, 1 marcia RM. Larghezza di lavoro 60 cm. Leva di controllo a pressione. Peso 53 kg. Accessori di serie : utensili rotativi, dischi, parasassi e ruota per spostamento.

Potenza 4,5 CV. 1 marcia AV. Larghezza di lavoro 90 cm. Peso 41 kg. Accessori di serie : utensili rotativi, dischi, parasassi e ruota per spostamento.

FF 300

Potenza 2,0 CV. 3 marce AV, 1 marcia RM. Lar ghezza di lavoro 29/45 cm. Peso 50 kg. Accessori di serie: utensili rotativi, parasassi e ruote per spostamento.

FG 205 Larghezza di lavoro 45 cm. Peso 21 kg.

> Motozappe

WJR 1525

HP 350 Potenza 4,5 CV.

HP 450

HP 500 H

Potenza 4,5 CV. 2 marce AV, 1 marcia RM. Carico utile 450 kg su terreno piano.

2 marce AV, 1 marcia RM. Carico utile 350 kg su terreno piano.

Motore 4-tempi. Potenza 1,0 CV. Capacità serbatoio 25 lt. Portata max. 5,2 lt/min. Regolatore di pressione fisso. Peso 8,5 kg.

Potenza 4,8 CV. Trasmissione idrostatica. Carico utile 500 kg su terreno piano.

HP 450 N Come HP 450

HP 500 HN

Come HP 500 H ma senza pianale di carico.

ma senza pianale di carico.

HP 450 KIT

WJR 2525

> Irroratori

HP 500 KIT

In più: cassone di carico a grande capacità ed a ribaltamento idraulico.

Portata max. 7,1 lt/min. Regolatore di pressione a 3 posizioni. Peso 9,2 kg.

In più: cassone di carico a grande capacità ed a ribaltamento idraulico.

> Carriole a cingoli

EX 7

EU 10i

EU 20i

EC 2000 Potenza 2,0 kVA - 230 V.

ECM 2800

ECT 7000

ECT 7000 P

Potenza 0,7 kVA - 230 V. Uscita DC 12V-72W. Peso 12 kg.

Corrente perfetta. Potenza 1,0 kVA – 230 V. Uscita DC 12V-72W. Peso 13 kg.

Corrente perfetta. Potenza 2,0 kVA - 230 V. Uscita DC 12V-72W. Peso 21 kg.

Peso 35 kg.

Potenza 2,8 kVA - 230 V. Peso 50 kg.

Alternatore a corrente trifase. Potenza 4,0 kVA - 230 V. 7,0 kVA - 400 V. Peso 77 kg.

Alternatore a corrente trifase. Corrente tipo industriale. Potenza 3,6 kVA - 230V. 6,5 kVA - 400 V. Peso 88 kg.

> Generatori

Portatili

Standard

> Rasaerba

HRG 415C PD HRS 536C SD HRX 426C SD HRX 476C HX HRX 476C QX HRX 537C HX HRX 537C HM HRD 536C HX HRH 536 HX

> Trinciaerba

Fr. 100.– Fr. 150.– Fr. 100.– Fr. 200.– Fr. 200.– Fr. 150.– Fr. 200.– Fr. 200.– Fr. 400.–

> Trattorini da giardino

HF 1211 H HF 2315 HM

Fr. 300.– Fr. 300.–

> Soffiatore per fogliame

HHB 25

EC 3600 Potenza 3,6 kVA - 230 V. Peso 58 kg. EC 5000 Potenza 5,0 kVA - 230 V. Peso 75 kg.

Fr. 100.–

Fr. 699.– Fr. 945.– Fr. 1’095.– Fr. 1’585.– Fr. 1’435.– Fr. 1’985.– Fr. 2’055.– Fr. 1’995.– Fr. 2’995.–

UM 536 invece di Fr. 1’095.– UM 616 B invece di

Fr. 799.–

invece di Fr. 1’195.– invece di Fr. 1’785.– invece di Fr. 1’635.– invece di Fr. 2’135.–

Fr. 400.– Fr. 400.–

Fr. 2’850.– invece di Fr. 3’250.– Fr. 3’690.– invece di Fr. 4’090.–

> Decespugliatori

UMK 425 U

Fr. 50.–

Fr. 685.– invece di

Fr. 735.–

> Motozappe

FG 110 FF 300 invece di Fr. 3’395.– F 501 T FR 750 invece di Fr. 2’255.– invece di Fr. 2’195.–

Fr. 4’595.– invece di Fr. 4’895.– > Fr. 5’095.– invece di Fr. 5’395.– HP HP Fr. 495.– invece di Fr. 595.– HP

Fr. 200.– Fr. 300.–

Fr. 6’905.– invece di Fr. 7’105.– Fr. 8’950.– invece di Fr. 9’250.–

> Pompe per l’acqua

WX 10 WB 20

Fr. 100.– Fr. 100.–

Fr. 595.– invece di Fr. 895.– invece di

Fr. 695.– Fr. 995.–

> Generatori

Fr. 150.– Fr. 300.– Fr. 300.– Fr. 400.–

Fr. 625.– Fr. 2’385.– Fr. 1’985.– Fr. 3’995.–

invece di

Fr. 775.–

invece di Fr. 2’685.– invece di Fr. 2’285.– invece di Fr. 4’395.–

Carriole a cingoli

350 450 450 KIT

HP 500 HN HP 500 KIT

Fr. 200.– Fr. 200.– Fr. 300.–

Fr. 3’950.– invece di Fr. 4’150.– Fr. 5’795.– invece di Fr. 5’995.– Fr. 7’695.– invece di Fr. 7’995.–

EX 7 EU 10i EC 2000 ECT 7000 EM 30 EU 65i S

Fr. 150.– Fr. 300.– Fr. 200.– Fr. 500.– Fr. 200.– Fr. 200.–

Fr. 900.– Fr. 1’595.– Fr. 885.– Fr. 2’895.– Fr. 2’995.– Fr. 6’750.–

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HRZ 536C TD

HRX 426C PD

Potenza 4,5 CV. Larghezza di taglio 53 cm. Scocca in acciaio. Trazione. Motorstop. Ruote anteriori mobili. Kit Mulching.

HRX 476C PX

Potenza 4,5 CV. Larghezza di taglio 42 cm. Motorstop.

HRX 537C TD

Potenza 4,5 CV. Larghezza di taglio 47 cm. Rotostop.

HRX 426C PX Rotostop. HRX 426C SD

Potenza 5,2 CV. Larghezza di taglio 53 cm. Trazione. Motorstop. Tecnologia Versamow®.

HRX 476C SD

HRX 537C VY

Trazione. Motorstop.

VST Smart Drive. Rotostop.

HRX 476C SX Trazione. HRX 476C HX

Trazione.

HRX 426C SX Trazione. Rotostop.

HRX 537C HX Trazione idrostatica. Rotostop.

Trazione idrostatica.

HRX 426C QX

HRX 537C HM

HRX 476C QX

Trazione. Rotostop. Rullo.

Trazione idrostatica. Rotostop. Avviamento elettrico.

Trazione. Rullo.

C o n s u m e r- L i n e

HF 2315 HM Potenza 13,3 CV.

HF 2417 HM Potenza 15,4 CV.

Trasmissione idrostatica. Larghezza di taglio 92 cm. Kit Mulching in opzione.

HF 2417 HT Potenza 18,1 CV.

Trasmissione idrostatica. Larghezza di taglio 102 cm. Kit Mulching in opzione.

Trasmissione idrostatica. Larghezza di taglio 102 cm. Vuotatura elettrica del sacco di raccolta. Kit Mulching in opzione.

HF 2620 HM Potenza 20 CV. Larghezza di taglio 122 cm.

Prime-Line

HF 2620 HT

HHB 25

Potenza 20 CV. Larghezza di taglio 122 cm.

Medium-Line

Motore 4-tempi. Potenza 1,0 CV. Velocità dell’aria emessa 250 km/h. Volume dell’aria emessa 630 m3/h. Peso 4,7 kg.

> Soffiatore per fogliame

Top-Line

HHH 25D 60 UMK 425 L

UMK 425 U

UMK 435 L

Potenza 1,0 CV. Potenza 1,0 CV. Testina a 2 fili. Testina a 2 fili e lama triangolare. Spallaccio doppio. Peso 5,4 kg. Spallaccio doppio. Peso 5,2 kg.

Motore 4-tempi. Potenza 1,0 CV. Larghezza di taglio 55 cm. Lama doppia a 16 denti. Acceleratore a doppia azione. Peso 6,3 kg.

UMK 435 U

Potenza 1,4 CV. Testina a 2 fili e lama triangolare. Spallaccio doppio. Peso 6,4 kg.

Potenza 1,4 CV. Testina a 2 fili e lama triangolare. Spallaccio doppio. Peso 6,6 kg.

HHH 25S 75 Motore 4-tempi. Potenza 1,0 CV. Larghezza di taglio 69 cm. Lama semplice a 20 denti. Acceleratore a doppia azione. Peso 5,8 kg.

HHH 25D 75 Larghezza di taglio 69 cm. Lama doppia a 20 denti. Peso 6,5 kg.

> Tagliasiepi

F 510 T Potenza 4,9 CV. 6 marce AV, 2 marce RM. Peso 56 kg. Accessori di serie : parasassi, spessori in larghezza e mozzi per le ruote.

F 501 T

FF 500 DE

Potenza 4,5 CV. 3 marce AV, 1 marcia RM. Larghezza di lavoro 36/55 cm. Peso 81 kg. Accessori di serie : utensili rotativi, parasassi e ruote per spostamento.

Potenza 4,9 CV. 2 marce AV, 1 marcia RM. Peso 49 kg. Accessori di serie : utensili rotativi, dischi, parasassi e ruota per spostamento.

F 560 T

FR 750 Potenza 5,6 CV. 2 marce AV, 1 marcia RM. Peso 90 kg. Accessorio di serie : fresa posteriore a coltelli controrotanti.

Frizione direzionale. Peso 53,5 kg.

F 720 F Frizione direzionale. Potenza 5,6 CV. Peso 73 kg.

F 810 F Frizione direzionale. Potenza 7,2 CV. Peso 92 kg.

WX 10

WB 20

Portata 140 l/min. Elevazione totale 35 m. Potenza 1,0 CV. Peso 6,8 kg.

Portata 600 l/min. Elevazione totale 32 m. Potenza 3,5 CV. Peso 21 kg.

WX 15

WB 30 Portata 1’100 l/min.

Portata 240 l/min. Elevazione totale 40 m. Potenza 2,1 CV. Peso 10 kg.

WH 20 XDF

Portata 500 l/min. Elevazione totale 50 m. Potenza 4,8 CV. Peso 27,0 kg.

WT 20

Pompa per acque sporche. Portata 710 l/min. Elevazione totale 30 m. Potenza 4,8 CV. Peso 47 kg.

WT 30

Portata 1’210 l/min. Potenza 7,1 CV. Peso 58 kg.

WT 40

Pompa per acque sporche. Portata 1’640 l/min. Elevazione totale 26 m. Potenza 9,5 CV. Peso 68 kg.

WMP 20

Pumpa ad utilizzazione multipla (benzina / prodotti chimici / etc.). Portata 850l/min. Elevazione totale 32 m. Potenza 4,8 CV. Peso 25,6 kg.

Elevazione totale 28 m. Potenza 4,8 CV. Peso 26 kg.

> Pompe per l’acqua

EM 3100

EM 25

Potenza 3,1 kVA - 230 V. Sistema AVR. Peso 73 kg.

Alternatore a corrente trifase. Potenza 4,0 kVA - 230 V. 7,0 kVA - 400 V. Peso 100 kg.

Corrente tipo industriale. Potenza 2,5 kVA - 230 V. Uscita DC 12V-120W. Peso 30 kg.

EM 4500 Potenza 4,5 kVA - 230 V. Peso 86 kg. EM 4500 S In più:

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avviamento elettrico. Peso 94 kg.

Potenza 3,0 kVA - 230 V. Uscita DC 12V-144W. Peso 31 kg.

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EU 26i Corrente perfetta.

Potenza 5,0 kVA - 230 V. Uscita DC 12V-120W. Peso 91 kg. Avviamento elettrico.

Potenza 2,6 kVA - 230 V. Uscita DC 12V-120W. Peso 54 kg.

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EM 5500

Potenza 5,5 kVA - 230 V. Peso 88 kg.

EU 30i S

Potenza 3,0 kVA - 230 V. Uscita DC 12V-144W. Peso 61 kg. Avviamento elettrico.

EU 65i S Potenza 6,5 kVA - 230 V. i-Monitor. Peso 115 kg. Avviamento elettrico.

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SPORT

NELLA MISCHIA PER RAGGIUNGERE

LA META PERCHÉ HAI SCELTO PROPRIO IL RUGBY? “Ho conosciuto questo sport un po’ per caso, infatti, per circa sette anni ho praticato ciclismo. Negli ultimi anni, però, per allenatore ho avuto un ex giocatore di rugby che mi ha fatto conoscere questo sport. Così ho cominciato a seguire le partite in televisione assistendo pure dal vivo a una partita della Nazionale italiana. Devo dire che mi è subito piaciuto, anche se questa passione è rimasta latente. Quando ho smesso col ciclismo, per qualche tempo non ho fatto più niente, finché ad un certo punto mi sono detto, ‘ci provo’, e due anni fa ho iniziato,

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ILLUSTRAZIONE TICINESE 03-08

È stato definito uno “sport per bestie giocato da gentiluomini”. Armati di pregiudizi abbiamo così incontrato Valerio Gianini, giocatore di rugby nel Rugby Lugano e nella Nazionale svizzera. Tra una ‘touche’ e una ‘mischia’ ne è scaturita questa intervista. testo Marco Ortelli - foto Rémy Steinegger

dapprima col Rugby Ticino, per poi passare lo scorso anno al Rugby Lugano”. COME È STATO IL TUO PRIMO… IMPATTO? “Dapprima sono rimasto sorpreso. C’è un abisso tra il rugby giocato da noi e quello internazionale, dove vedi montagne di muscoli, gente fortissima sia fisicamente sia tecnicamente. Arrivi ai nostri allenamenti e trovi invece persone normalissime, unite però dalla grande passione per il rugby. La cosa che mi ha colpito maggiormente, forse perché abituato a praticare


uno sport individuale, è stato però l’ambiente. Nel rugby l’unione è importantissima, lo spirito di squadra è fondamentale”. UN GIOCO DI SQUADRA: QUAL È IL TUO RUOLO? “Sono un flanker…”. UN CHE COSA? “Provo a spiegare. Una squadra di rugby, in generale, si divide in due parti, ci sono i giocatori di mischia e ci sono i tre quarti. La mischia è praticata da omaccioni robusti, che devono spingere, fare il lavoro duro, conquistare la palla. I tre quarti, invece, sono persone che devono correre forte, avere una visione di gioco particolare e sono responsabili dell’avanzamento sul campo. Il flanker è un giocatore di mischia, il suo è un ruolo di collegamento; io devo seguire il gioco della mischia e inserirmi anche nel gioco dei tre quarti, per dare un sostegno”. QUALI PENSI SIANO I TUOI PUNTI FORTI? “Arrivando dal ciclismo ho il vantaggio di avere molto fiato. Un altro punto che ritengo importante è che quando entro in

campo non mi interessa fare una meta o chissà quale placcaggio spettacolare, per me disputare una bella partita significa riuscire ad aiutare al meglio i miei compagni di squadra. Diciamo allora che non faccio cose spettacolari, ma che sono abbastanza bravo a svolgere il compito che mi spetta”. PER COLTIVARE I PUNTI FORTI O MIGLIORARE QUELLI DEBOLI SI SVOLGONO GLI ALLENAMENTI… “Effettivamente ci alleniamo tecnicamente, tatticamente e fisicamente. Abbiamo un allenatore per la parte tecnica e tattica e un preparatore atletico, che cura questa componente molto importante. Per quello che riguarda la preparazione atletica, grazie ad un accordo col Centro Atlantide di Savosa, abbiamo la possibilità di sfruttare al massimo la palestra, impiegando pesi per irrobustirci o per sviluppare l’esplosività, al di fuori di questo contesto facciamo corse, scatti e ripetute. Ognuno, poi, può anche allenarsi da solo, a dipendenza delle sue esigenze. Per quello che riguarda l’allenamento tecnico e tattico, di solito si dividono mischia e tre quarti per fare degli allenamenti specifici, in cui si allenano le situazioni particolari, come la mischia ordinata, la touche o il placcaggio. Succede così che per un’ora i due tronconi di squadra si allenino separatamente per poi unirsi nell’altra ora d’allenamento per mettere in pratica giocando le diverse situazioni di gioco”. HAI ACCENNATO A QUALCHE SITUAZIONE DI GIOCO. VEDIAMONE QUALCUNA PIÙ IN DETTAGLIO; La mischia “La mischia ordinata avviene principalmente quando c’è un in avanti o quando la palla cade davanti. In questi casi, o il gioco si interrompe oppure si dà il vantaggio all’avversario se questi viene in possesso della palla. La mischia è come un ingaggio nell’hockey, col vantaggio che c’è un tuo compagno, il mediano di mischia - e non l’arbitro a introdurre la palla nel mucchio. La mischia è formata da otto giocatori per parte, tre prime linee, due seconde linee e tre terze linee. Quando il mediano di mischia introduce la palla si può cominciare a spingere per portarla dalla propria parte. Spetta poi al cosiddetto tallonatore cercare di portare con una gamba la palla all’indietro verso il compagno che farà ripartire l’azione. In questi casi ci sono schemi e segnali particolari adottati dal mediano di mischia, che hanno lo scopo di ingannare o spiazzare gli avversari”. La touche “È una rimessa laterale e assomiglia al salto a due della pallacanestro. Quando la palla esce dal campo, l’azione riprende dalla linea laterale. L’introduzione della palla, come nel calcio, viene effettuata da chi non l’ha mandata fuori, e deve essere eseguita lanciando la palla in modo perfettamente lineare. Le due squadre si dispongono così su due linee, e il vantaggio di chi introduce la palla, come nella mischia, è dato dal fatto che sai dove e quando il tuo compagno eseguirà il lancio. L’aspetto particolare di questa rimessa laterale consiste nel fatto che a cercare di prendere la palla è un giocatore che viene letteralmente alzato

ILLUSTRAZIONE TICINESE 03-08

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SPORT

da due compagni di squadra nel punto e nel momento dato dallo schema prefissato. Gli avversari devono quindi cercare di interpretare la chiamata di colui che lancia la palla per alzarsi a loro volta nel modo adeguato per intercettarla”. Poi, ogni tanto, qualcuno calcia la palla il più possibile in avanti. Perché mai? “Nel rugby è importante il territorio. Se stai giocando in difesa, basta un minimo errore per rischiare di subire la meta. Allora fai un calcio e scambi il possesso della palla con metri, cioè, concedi la palla all’avversario mettendolo però in una posizione più arretrata di difesa”. Il terzo tempo “È un momento di ritrovo, le due squadre, al termine della partita si riuniscono. Il rugby, infatti, è uno sport in cui il rispetto per l’avversario è fondamentale. In partita si prendono e si danno tanti colpi, quindi per non serbare eventuali rancori ci si ritrova per parlare insieme e familiarizzare. È uno dei momenti più belli di questo sport”.

RUGBY: UNO SPORT VIOLENTO? “Ci sono tantissime regole che tutelano il giocatore, ad esempio il placcaggio alto non può essere fatto sopra le spalle. Un placcaggio fatto bene può essere anche molto duro ma non ti fa troppo male. Nel rugby succedono pochissimi incidenti, certo, qualche ginocchio sbucciato, qualche colpo in faccia, in linea però con gli altri sport di squadra, secondo quanto rilevato dalle statistiche”. RUGBY E TICINO: UNO SPORT PER POCHI? “Direi che in Ticino c’è grande fermento per questo sport, sia noi del Rugby Lugano sia il Rugby Ticino stiamo cercando di coinvolgere tanti giovani per far crescere il movimento rugbistico cantonale, perché crediamo sia uno sport molto bello ed educativo”. ALLORA, PERCHÉ MAI SI DOVREBBE INIZIARE A GIOCARE A RUGBY? “Ti educa alla vita. Per un bambino poi è l’ideale, perché è uno sport relativamente semplice, intuitivo e che insegna a socializzare e a impiegare il corpo in modi diversi”.

CERCHIAMO DI… PLACCARE QUALCHE PREGIUDIZIO. RUGBY: SOLO MUSCOLI O ANCHE CERVELLO? “A mio avviso, la cosa più importante non è tanto avere dei muscoli o essere una ‘montagna’, quanto avere una buona testa. Ad esempio, io, non sono chissà quale ‘bestione’, però riesco a svolgere bene il mio ruolo, perché penso di avere una mente preparata. Nel rugby bisogna essere umili e pronti al sacrificio, il resto viene di conseguenza”.

L’ABBECEDARIO DEL RUGBISTA (PIÙ) COMPETENTE (A cura di Luca Tramontin, Rugby Lugano) LE MARCATURE La meta: 5 punti, si effettua appoggiando la palla dentro l'area di meta avversaria, cioè dietro i pali. La trasformazione: dopo aver marcato una meta calciando in mezzo ai pali (da fermo), si ottengono 2 punti aggiuntivi. La punizione: la squadra che ha subito un fallo consistente può decidere di calciare la palla direttamente in mezzo ai pali: 3 punti Il calcio di rimbalzo (drop): in qualsiasi momento e zona del campo un calciatore può calciare in mezzo ai pali e ottenere tre punti. È però necessario che la palla tocchi a terra prima di essere colpita con il piede. LE BASI DEL GIOCO La palla si conquista nelle “fasi statiche” dette ‘mischia’ e ‘rimessa laterale’. Il pallone si passa solo all'indietro. Si può calciare in avanti. Si placca solo l’avversario in possesso di palla e secondo rigorose regole di sicurezza. Ogni gesto o atteggiamento contrario allo spirito del Rugby viene duramente punito dall’arbitro anche se non codificato dal regolamento. I REPARTI Otto giocatori (avanti, o “quelli della mischia”) si occupano principalmente della conquista della palla. Sette giocatori (mediani e trequarti) principalmente dell’utilizzo e dell’avanzamento primario. LA DURATA Si gioca in quindici con sette riserve, due tempi da 40 minuti.

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ILLUSTRAZIONE TICINESE 03-08

Nome: Valerio Cognome: Gianini Data di nascita: 17 ottobre 1984 Altezza: 185 cm Peso: 84 kg Professione: studente di ingegneria meccanica al Politecnico di Zurigo Domicilio: Camorino, Zurigo/ Schwamendingen Società sportiva: Rugby Lugano Categoria: Serie C Palmarès: “essere stato selezionato in Nazionale nel gennaio 2008” Prossimo obiettivo: “cercare di

restare in Nazionale; essere promosso in serie B col Lugano; fare in modo che il rugby in Ticino veda aumentare la propria diffusione” Tempo dedicato al rugby: “4/5 allenamenti di circa 2 ore alla settimana per 10 mesi all’anno” Un’immagine, pensando al rugby: “la prima meta che ho realizzato, lo scorso anno, contro lo Zurigo” Per informazioni: www.rugbylugano.ch e www.rugbyclubticino.ch


Swiss Olympic Medical Center - www.cmcs.ch, Tel.: 091 811 48 48

Per l’anno 2008 possiamo avvalerci della preziosa collaborazione del team medico-sportivo del Centro di Medicina e Chirurgia dello Sport di Locarno. Per la disciplina del rugby, si è messo a disposizione il Dott. Daniele Mona, ideatore del Centro di Medicina e Chirurgia dello Sport, che ci ha fornito preziose considerazioni. COME SI CONCILIA UNA DISCIPLINA COME IL RUGBY COL MOTTO CHE LO SPORT SIA SALUTARE? “Prima di tutto va eliminato il luogo comune che dice “Rugby = Sport pericoloso”. Questo perché, cifre alla mano, il rugby non è più pericoloso di altri sport di squadra. In Svizzera, gli infortuni nel rugby non figurano nemmeno nella statistica SUVA degli incidenti durante l’attività nel tempo libero. Ammesso e non concesso che il numero di affiliati alla Federazione Svizzera di Rugby non sia sufficientemente alto (1’600 membri in 20 club) per giungere a cifre statisticamente rilevanti, va detto che in Italia, con 45’000 atleti praticanti questo sport, gli incidenti si situano a metà classifica fra tutti gli incidenti relativi a sport di squadra. Generalizzando, si può allora affermare che nel rugby professionale sono frequenti le lesioni croniche o di “usura”, mentre nel rugby dilettantistico, praticato da noi, sono frequenti le lesioni acute quali le distorsioni alle caviglie, le contusioni alla spalla e le abrasioni cutanee, incidenti comuni anche in altri sport e dovuti per lo più a problemi “tecnici”, come ad esempio il campo di gioco”. IN COSA POSSONO CONSISTERE I BENEFICI DI QUESTA DISCIPLINA? “Nato in Inghilterra, nel passato il rugby era sport praticato da famiglie nobili e dalla casa reale, mentre oggi è impiegato pure a scopo educativo. In certi college inglesi, infatti, oltre alla lezione di educazione fisica, viene svolta anche la lezione di

IL MEDICO SPORTIVO PER ANTONOMASIA Dal 2003 il Dott. Daniele Mona riceve nel suo studio presso la Clinica Sant’Anna di Sorengo (Lugano). Per quello che riguarda la sua attività medico sportiva segnaliamo, tra le molte, che egli è membro della Commissione Medica della Federazione Internazionale di Disco su Ghiaccio (IIHF), medico capo della Federazione Svizzera di Hockey su Ghiaccio, medico delle Squadre Nazionali di Hockey su Ghiaccio e dell’Hockey Club AmbrìPiotta, nonché della Squadra Nazionale di Free Style. Membro dello Swiss Olympic Medical Team, dal settembre 2002 è l’ideatore e responsabile del CMCS di Locarno (Centro di Medicina e chirurgia dello Sport), riconosciuto dal 2005 come Swiss Olympic Medical Center.

rugby, a testimoniare l’alto valore educativo della pratica di questo sport, che è ben definito in quanto a spazio di azione, gesto sportivo e tecnico e che non esclude nessuno. Infatti, il rugby è uno dei rari sport che lascia spazio a tutte le tipologie fisiche, dall’atleta piccolo, agile e veloce che porta in avanti la palla, all’atleta di alta statura simile al giocatore di basket per gli ingaggi laterali, al pilone simile al sollevatore di peso per le azioni di ingaggio. Il rugby è uno sport per tutti ed è lo sport d’eccellenza per “stabilizzare” l’adolescente in crescita: per il bambino obeso che deve perdere peso, per il bambino agile che deve fare massa muscolare”. PERCHÉ UN RAGAZZO “DOVREBBE“ INIZIARE A PRATICARE QUESTO SPORT? “Il gioco del rugby è così ben strutturato che richiede doti particolari che vanno allenate. Mentre effettua un gesto tecnico di mossa del pallone o di azione corpo a corpo, il ragazzo si abitua a fidarsi del compagno piazzato al suo fianco. Il lavoro nel teamwork per guadagnare terreno o riacquistare il pallone perso ha un valore educativo tale che questo sport è molto praticato nelle case di cura per minori, non soltanto in Inghilterra ma sempre più anche in Italia e in altri Paesi. Il rugby richiede un’ottima preparazione fisica a livello di forza, condizione e velocità per la versione classica a contatto, mentre sono in corso sforzi notevoli per diffondere anche una versione senza contatto (il cosiddetto Rugby Touch), che potrebbe portare questa disciplina a essere praticata in modo ancora più esteso, poiché svolta solo con gesti tecnici come il lancio e il passaggio del pallone senza contatto fisico con l’avversario, escludendo quindi il placcaggio. Da noi sono in atto azioni volte a promuovere questo tipo di sport, ad esempio a livello femminile, col Rugby Touch Femminile secondo lo slogan ‘Azione, Euforia e niente Incidenti’”. QUALI SONO LE PRINCIPALI SOLLECITAZIONI FISICHE E PSICHICHE CHE SCATURISCONO DA QUESTO SPORT? “L’alto valore di sollecitazione fisica è da ricercare in un allenamento completo di tutta la muscolatura, sia in fase anaerobica, nelle azioni di conquista del pallone (mischie e ingaggi), sia in fase aerobica, nelle azioni di utilizzo del pallone (corsa e lanci). Ne consegue che il rugbista deve essere allenato in forma globale a livello muscolare, ma alla stessa stregua vanno esercitati anche l’agilità tecnica nel gestire il pallone e gli spazi di gioco. Il rugby è uno sport di notevole impegno intellettuale per quello che attiene al livello tecnico”.

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GLI EUROPEI DALLA PARTE DI CHI

LI GUARDA Attori, spettatori e… spettatori degli spettatori. Sì perché per chi non… giocherà o seguirà le partite in prima persona negli 8 stadi ‘austro-svizzeri’, sono state allestite su territorio nazionale per tutto l’arco di Euro 2008, 16 arene, meglio, UBS Arene, per dare l’opportunità a tutti gli appassionati di calcio di vivere un momento - si spera - di gioiosa aggregazione. Locarno e Lugano sono state scelte per ospitare queste arene da cui si potrà assistere agli scontri tra questi moderni gladiatori, i calciatori… L’ORGANIZZAZIONE È la ditta Perron8 ad organizzare e a gestire le UBS ARENA. Perron8 è stata fondata nel 1992 ed è specializzata nel campo degli eventi. Negli ultimi 15 anni, grazie al suo apporto, sono state organizzate e realizzate 1’500 manifestazioni (concerti, festival, cinema all’aria aperta e altre manifestazioni). LA SPONSORIZZAZIONE Se un grande istituto di credito sponsorizza la Nazionale svizzera di calcio, allora, in questa partita giocata sul piano finanzia-

rio, un altro grande istituto bancario ha pensato di dare vita a 16 stadi allestiti in tutta la Svizzera e più precisamente ad Aarau, Bienne, Buchs, Coira, Glarona, Kreuzlingen, La Chaux-deFonds, Losanna, Locarno, Lugano, Nyon, Sion, Soletta, San Gallo, Thun e Zugo, cercando di unire… l’utile al dilettevole. IL “QUINTO” STADIO IN TICINO Nella suggestiva Piazza Grande di Locarno e nell’estesa landa della Gerra di Lugano sorgeranno le due UBS Arena. Ecco di seguito alcuni dati. > pagina 69 ILLUSTRAZIONE TICINESE 03-08

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Orari d’apertura: in generale, la struttura sarà aperta 2 ore prima dell’inizio della partita e chiusa 1 ora dopo il termine dell’incontro. L’organizzatore si riserva il diritto di apportare modifiche agli orari indicati.

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Ubicazione: Piazza Grande Posti a sedere, numerati e coperti: 1’200 Posti in piedi: 4’500 Punti di prevendita locali: Supermercato Coop Tenero Prezzi fase a gironi (posti a sedere): Frs. 11.Prezzi partite della Svizzera e fase finale (posti a sedere): Frs. 16.Posti in piedi: gratuiti

Ubicazione: Piazzale sterrato Gerra Posti a sedere, numerati e coperti: 1’200 Posti in piedi: 4’500 Punti di prevendita locali: Coop City Lugano Prezzi fase a gironi (posti a sedere): Frs. 11.Prezzi partite della Svizzera e fase finale (posti a sedere): Frs. 16.Posti in piedi: gratuiti

In ogni Arena si potrà non solo assistere a tutte le partite degli Europei 2008, ma anche vivere i diversi eventi collaterali organizzati da ognuna di esse, come concerti, giochi e intrattenimenti vari. Che sia festa, allora! IL SENSO Assistere a grandi eventi sportivi in compagnia è uno dei momenti socializzanti maggiormente in vigore ai tempi della tecnica. La realizzazione di questo… quinto stadio in occasione degli Europei 2008 potrà contribuire ad armonizzare il processo di integrazione tra etnie differenti. Si pensi infatti che, in Svizzera, la popolazione straniera ammonta a circa il 20% di quella totale, ed è formata da esseri umani provenienti da Italia, Croazia, Portogallo, Germania, Francia, Turchia, Spagna, Austria, per limitarci alle nazioni che presentano le proprie nazionali di calcio

agli Europei. Come convivere assistendo a partite caratterizzate da scontro agonistico è la sfida che noi tutti spettatori ci apprestiamo a raccogliere. UN CANTONE… ROSSOCROCIATO Al momento attuale non è dato sapere se e dove saranno collocati ulteriori schermi giganti su territorio cantonale. Si prospetta la possibilità che in Piazza del Sole, a Bellinzona, venga installato un grande schermo per seguire gli Europei di calcio. E considerato il momento di grazia che sta vivendo la Capitale del pallone, il successo sarebbe garantito. Poi, ne siamo certi, settori pubblici e privati sapranno estrarre dal cilindro accattivanti proposte per creare ‘eventi nell’evento’ che trasformeranno il mese di giugno del 2008 in un momento unico da ricordare.

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IL MULINO

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DI BRUZELLA

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Testo, disegni e foto di Ti-Press

di Bruzella è uno di questi. Il restauro del Mulino acquistato in condizioni di abbandono nel 1983, è durato 13 anni. Oggi il suo funzionamento è garantito dall’operato dei due mugnai e la farina ivi macinata è acquistabile sul posto.

ORIGINI I primi cenni storici della presenza di un impianto di macinazione a Bruzella in Valle di Muggio risalgono al 1296 e sono riportati nell’inventario del Capitolo della Cattedrale di Santa Maria Maggiore di Como. Nel corso dei secoli, le piene del fiume Breggia, incendi e successive ristrutturazioni hanno cancellato le tracce di precedenti insediamenti. Il mulino odierno riprende fedelmente la struttura dopo gli ultimi grandi interventi di ammodernamento e ampliamento effettuati negli anni Venti del secolo scorso, dagli allora proprietari, la famiglia Frigerio, che tenne il Mulino in attività fino al 1965, anno della definitiva chiusura. IL MULINO OGGI: UNA COMPONENTE DI “UN MUSEO NEL TERRITORIO” Sin dalla propria costituzione, l’Associazione del Museo Etnografico della Valle di Muggio ha voluto perseguire una differente concezione di museo, da vedersi non come un semplice contenitore di oggetti, ma come una struttura vivente e funzionante. Gli oggetti di questo “Museo nel territorio” sono valorizzati e mantenuti nel loro contesto ambientale. Il Mulino

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APERTURA Da aprile a ottobre ogni giovedi e ogni prima e terza domenica del mese dalle 14 alle 16,30. Per gruppi e scolaresche il mulino è messo in attività e visitabile sempre previo preavviso. 1. All’entrata il mugnaio riceveva in consegna il granturco e i sacchi venivano pesati determinando cosi il prezzo della macinazione. 2. Dopo le pesatura con l’aiuto di un congegno a manovella i sacchi erano innalzati fino al cassone di raccolta. 3. Tramite un elaborato sistema di condotte, il grano dal cassone raggiungeva direttamente la tramoggia, ubicata sopra le macine. 4. Lo sfregamento in rotazione fra la macina superiore in movimento e quella inferiore fissa frantumava e riduceva gradualmente in farina i chicchi di grano. 5. Il macinato che fuoriusciva dalle macine veniva sollevato fino al secondo piano da un nastro elevatore, racchiuso in canali in legno. 6. La setacciatura era eseguita meccanicamente dal “buratto”, che separava la farina dalla crusca. 7. L’acqua che aziona tutti i meccanismi giungeva tramite un apposito canale, la “roggia”, lungo 150 metri derivato dal corso del fiume. Il quantitativo necessario era regolato da saracinesche. 8. La grande ruota motrice verticale, completamente in ferro, ha un diametro di 4 metri. 9. Il “rocchetto” ritrasformava il movimento in orizzontale trasmesso dalla ruota motrice, in movimento verticale.

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Informazioni: Museo Etnografico 6838 Cabbio, telefono 091 690 20 38 www.mevm.ch


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La curiosità per le vicende dell’uomo e del mondo portano Danilo Stoppa, un giorno del 1999, dapprima a ipotizzare la realizzazione di un orologio solare e poi a crearlo concretamente nel giardino di casa sua. Lo abbiamo incontrato per introdurci nel tempo di chi costruisce misuratori naturali del tempo…

QUANDO IL TEMPO RITORNA

COSMICO

testo Marco Ortelli foto Ti-Press/Davide Agosta, Samuel Golay

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REPORTAGE

UNA DEFINIZIONE L’orologio solare è un antico strumento di misurazione del tempo basato sul rilevamento della posizione del Sole. L’ago dell’orologio, detto propriamente gnomone, è l’asta che, tramite l’ombra proiettata sul quadrante solare, permette l’indicazione dell’ora.

l’asse della terra, quando l’ombra dello stilo (o gnomone) si sovrappone alla linea… meridiana, questo vuol dire che il sole è perpendicolarmente sopra di noi e ha raggiunto il suo culmine nel cielo, si trova perciò a metà strada tra il suo sorgere e il suo tramontare, ossia è al “meridies”, il mezzogiorno vero locale”.

Sembra che il Sole si muova nel cielo, sorgendo a est e tramontando a ovest. Non è così. È la Terra a ruotare se stessa da Occidente a Oriente. Durante la rotazione i diversi punti della superficie terrestre vengono esposti al Sole dando vita al fenomeno dell’alternanza del giorno e della notte. Nasce allora dal rapporto Sole-Terra-uomo l’affascinante viaggio dell’uomo verso la… misurazione del tempo…

QUANDO INVECE HA PENSATO DI REALIZZARE UN OROLOGIO SOLARE? “Nel 1999, quando ho avuto l’opportunità di acquistare una casa, ho pensato di mettere in cantiere anche la realizzazione di un orologio solare. E sono iniziati i problemi perché, tengo a precisare, non ero né sono un esperto. Ho così cominciato a documentarmi leggendo riviste specializzate, navigando in internet e utilizzando programmi per computer. L’informatica mi ha effettivamente aiutato molto nella realizzazione dei miei orologi solari”.

ALCUNE CONSIDERAZIONI INIZIALI “Per l’uomo non è stato facile realizzare come calcolare il tempo mediante una meridiana. All’inizio si conficcò probabilmente un paletto nel terreno segnando le ombre date dalla luce del sole, ma si comprese che la cosa non funzionava, occorreva una visione meno approssimativa della meccanica celeste. Con la conoscenza dei moti planetari, della rotazione della Terra su se stessa e intorno al Sole, si progredì nella realizzazione di questo strumento, comprendendo che gli aghi andavano orientati in un certo modo, e cioè verso la stella polare, affinché la misurazione fosse conseguente. L’espressione artistica diede a questi strumenti un aspetto bello e particolare, cui si aggiunse l’accompagnamento di motti, quasi per sigillare il rapporto dell’uomo col tempo. Così, le meridiane che possiamo vedere riuniscono in sé conoscenze diverse, che spaziano dalla trigonometria al disegno all’intelletto. Gli orologi solari sono discreti e silenziosi, non consumano energia, durano col tempo, quando durano”. QUANDO E COME È NATA LA SUA PASSIONE PER LE MERIDIANE? “Forse il primo fascino è nato da bambino. Mia nonna, infatti, abitava in una casa nel cui cortile, su un muro, era presente una meridiana. Mi è sempre piaciuto vederla, e mentre la guardavo ricordo di aver pensato, ‘toh, un pezzo di ferro che esce dal muro ti dà l’ora’. Da quel momento ho visto le meridiane con un occhio di riguardo. Vorrei però precisare che il termine meridiana è improprio, quello esatto è orologio solare; per meridiana si intende la linea ideale che congiunge Polo Nord e Polo Sud. Se tracciamo una linea calcolata precedentemente su un muro, nel quale sia conficcata un’asta detta stilo posta parallelamente al-

SCHEDA BIOGRAFICA Nome: Danilo Cognome: Stoppa Data di nascita: 30 dicembre 1960 Professione: impiegato Domicilio: Novazzano Hobby: la natura, la montagna “per chi volesse realizzare in proprio un orologio solare segnalo il sito internet: http://www.nauticoartiglio.lu.it/Pgs/PGS_comecostr.htm”.

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COME LO SI COSTRUISCE? “Per prima cosa bisogna trovare il luogo ideale, che sia cioè il più soleggiato possibile nel corso dell’intero anno. Prima di iniziare a progettare l’orologio solare è però indispensabile conoscere alcuni dati relativi al luogo specifico in cui si opera, e cioè la latitudine, la longitudine, la declinazione della parete, la costante locale e l’equazione del tempo. Rilevati questi dati, si può partire con la realizzazione dell’orologio solare”. EXCURSUS PER BRANCOLARE UN PO’ MENO... NELL’OMBRA: • Latitudine e longitudine sono le coordinate geografiche della località in cui si desidera realizzare l’orologio solare. Esse si ricavano da una carta geografica dotata di paralleli e meridiani. La latitudine è la distanza tra la località e l’Equatore. La longitudine è la distanza tra la stessa e il meridiano fondamentale di Greenwich. • la declinazione della parete determina l’orientamento del quadrante solare. • la costante locale equivale alla differenza di tempo, in anticipo o in ritardo, fra il passaggio del sole al meridiano Etneo (su cui sono regolati i nostri orologi e che si trova a 15° longitudine Est da Greenwich), e quello al meridiano del luogo dove si realizzerà il quadrante solare. • l’equazione del tempo consiste nella differenza del tempo segnato dagli orologi civili con quello indicato dall’orologio solare. Infatti, a causa del movimento ellittico della terra intorno al sole, la velocità del nostro pianeta varia continuamente.

PROSEGUIAMO PERÒ NELLA DESCRIZIONE DEL PROCESSO CHE HA CONDOTTO DANILO STOPPA ALLA REALIZZAZIONE DEI SUOI OROLOGI SOLARI… “I problemi coi quali mi sono confrontato sono stati allora quelli relativi alla scelta di quali orologi solari realizzare e dove situarli. Ci sono infatti molti tipi di orologi solari, che si possono dividere in due categorie, quelli orizzontali, col quadrante per terra, e quelli verticali, realizzati su muri. Quando ho pensato a un orologio solare su un muro di casa, mia moglie non si è mostrata molto d’accordo. Così, pensa e ripensa, infine ho trovato una soluzione. Ho comprato degli elementi per la costruzione delle canne fumarie dei comignoli, li ho messi uno sopra l’altro e ho costruito un piccolo pilastro. Questa costruzione mi ha co-


2 1. In primo piano l’orologio solare della Chiesa Parrocchiale di San Maurizio Martire di Maggia. 2. Orologio solare costruito sul comignolo di un tipico rustico ticinese nella zona delle Terre di Fuori ad Avegno. 3. Sulla chiesa di Mugena è realizzato un orologio solare stagionale, funzionante nel pomeriggio dei mesi estivi e autunnali. 4. L’orologio solare realizzato sulla chiesa parrocchiale di Sant’Abbondio a Gentilino.

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sì consentito di risolvere i due problemi sopra citati: in poco spazio, nel giardino di casa, ho potuto realizzare 13 tipi di orologi solari differenti, ognuno con la propria funzione”.

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1. La fase ideativa dell’elaborazione dati al computer. 2. Dalla fase ideativa si passa alla realizzazione, ricalcando il disegno scaturito dal computer sulla parete dell’orologio solare. 3. Colorare le linee, del lato ovest, dopo averle ricalcate e incise tramite uno stiletto acuminato serve a conservare la traccia quando in futuro i colori perderanno la loro vivacità o scompariranno. 4. Il Lato est dell’orologio solare.

VEDIAMO IN BREVE RASSEGNA I SUOI 13 OROLOGI SOLARI: “SUL LATO SUD, il più illuminato, si trovano due orologi solari che segnano l’ora civile, quella dell’orologio per intenderci; il primo misura il tempo dal 1. gennaio al 30 giugno, il secondo il tempo dal 1. luglio al 31 dicembre. In entrambi sono leggibili i mesi in cui ci troviamo. Li ho divisi in due per una questione di più facile lettura. Un terzo orologio segna il tempo vero del fuso in cui ci troviamo. La Terra è stata convenzionalmente divisa in 24 spicchi, i fusi orari, noi ci collochiamo in uno di essi, all’interno del quale è calcolato il tempo. Il tempo civile adottato da tutte le località che fanno parte di uno stesso fuso è il tempo medio locale del suo meridiano centrale. Su questo orologio ho rappresentato le linee zodiacali che indicano quando il sole entra nelle varie costellazioni. Ho rappresentato pure un orologio che segna il tempo vero locale, quello che passa proprio su casa mia. In questo caso ho dovuto fare un calcolo per correlare il grado in cui è collocata la mia casa nel fuso con la posizione del sole. Quando il mio orologio solare segna le 12, vuol dire che il sole è proprio perpendicolare sopra la casa e che si sta orientando verso il tramonto. Infine un orologio solare personale, con le quattro righe che indicano i giorni del compleanno mio e dei miei famigliari. Quando l’ombra della punta dello stilo sfiora e percorre su tutta la sua lunghezza una determinata linea significa che quel componente della famiglia compie gli anni. SUL LATO EST ho realizzato tre orologi, due dei quali particolari, in quanto il primo di tipo italico, il secondo di tipo babilonese. L’italico, in voga nel Settecento e nell’Ottocento, segna la fine del giorno con il tramonto. La cifra 24 sta ad indicare il momento in cui il sole tramonta. Quello babilonese segna il giorno che nasce col sorgere del sole. Il terzo segna il tempo vero del fuso. Così, quando mi alzo al mattino e osservo l’orario, da un lato mi è subito chiaro da quante ore è sorto il sole e quante ne mancano al tramonto e posso inoltre calcolare il tempo totale di illuminazione di quel giorno. Ho pure disegnato la tabella dell’equazione del tempo.

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SUL LATO OVEST vi sono gli stessi orologi del lato Est, ma funzionano in modo speculare.

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Per realizzare il proprio orologio solan .il lu str azio re basta andare sul sito di Illustrazione Ticinese e cliccare su questa icona. Si aprirà un file PDF stampabile con il modello da ritagliare e piegare.


SUL LATO NORD ho diviso gli orologi solari in due parti per questioni di spazio, funzionano tra marzo-aprile e settembre, perché poi il sole non arriva a illuminarli. Ho indicato i dati tecnici come la latitudine e la longitudine e ho tracciato una linea tarata all’altezza sul livello del mare ed infine la data di costruzione”. OSSERVANDO I SUOI OROLOGI SOLARI, NOTIAMO CHE SONO ACCOMPAGNATI DA UNA SCRITTA LATINA… “Sì, si tratta di un motto, e nel mio caso ho pensato di far corrispondere la lettera iniziale del motto stesso al punto cardinale su cui è fissato l’orologio. Così, ad esempio, a Sud ho scritto il motto “Sine sole sileo” (senza sole taccio), a Ovest “Omnia fert aetas” (il tempo porta via ogni cosa). Ho scelto il latino perché l’orologio solare ha un… sapore antico, e questa lingua mi sembrava appropriata”. DEDICARSI ALLA MISURAZIONE… COSMICA DEL TEMPO LE HA SVILUPPATO UNA PARTICOLARE VISIONE COSMICA? “Certo, cos’è il tempo… Pensando al nostro sistema solare… chissà quanti ve ne sono solo nella nostra galassia… E se poi ci sono 100 miliardi di galassie, quanti saranno i sistemi solari simili al nostro? Così, rispetto alla grandiosità dell’universo, noi cosa siamo? Ma queste riflessioni a dire il vero non nascono dalla mia passione per gli orologi solari, la loro costruzione, piuttosto, mi ha spinto a non oltrepassare il rapporto Sole-Terra, direi anzi che mi ha reso consapevole del nostro limite in esso”.

ESCURSIONE... SOLARE Per chi fosse rimasto colpito da questa esposizione al sole, segnaliamo un’escursione alla scoperta degli orologi solari del Malcantone. Il percorso del sole parte da Arosio e si snoda attraverso i caratteristici villaggi della regione. Un prospetto è ottenibile presso l’Ente Turistico Malcantone, oppure lo stesso è percorribile virtualmente all’indirizzo internet http://www.malcantone.ch/attachment.php?id=92.

DA APPASSIONATO REALIZZATORE DI OROLOGI SOLARI, NE È ANCHE PER COSÌ DIRE UN… CULTORE? “Certamente, quando faccio escursioni in Ticino e mi capita di incontrarne uno, scatto sempre una foto che archivio sul computer, perché, chissà, forse molti orologi solari andranno persi e così ne rimane almeno una testimonianza. Sarebbe peccato se dovessero vieppiù sparire, perché magari con una piccola sovvenzione queste belle opere dell’ingegno umano potrebbero essere conservate”. COSA DIREBBE AI LETTORI E POTENZIALI COSTRUTTORI DI OROLOGI SOLARI? “Se avete l’opportunità di realizzarvi un piccolo orologio solare in giardino, non lasciatevela sfuggire, perché è un’esperienza coinvolgente e il risultato dà molta soddisfazione. E poi si contribuirebbe a non lasciare morire quest’arte, sarebbe un vero peccato”.

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SONDAGGIO

Alfredo Varisco, 55 anni, farmacista, Paradiso - “Per abitudine voto in modo tradizionale”.

Iryna Müller, 28 anni, studentessa, Davesco - “Dipende: per pigrizia e comodità scelgo il voto per corrispondenza, ma se voglio il contatto umano che è sempre minore, allora preferisco votare in maniera tradizionale”.

Ivan Borlini, 30 anni, giardiniere, Sorengo - “Preferibilmente non voto. Ma sarebbe auspicabile recarsi alle urne per confrontarsi sugli argomenti”.

ALLE URNE O PER

CORRISPONDENZA? Nel luglio del 2004 è stato introdotto in Ticino il voto per corrispondenza generalizzato. L’esperienza delle votazioni popolari federali prima, e di quelle cantonali poi, ha dimostrato che in poco tempo gli elettori e le elettrici hanno apprezzato la comodità del voto agevolato e che gli affezionati dell’urna si sono invece ridotti. In vista del rinnovo dei municipi e dei consigli comunali del 20 aprile, abbiamo voluto sondare se rientrate tra i tradizionalisti o tra i più “modernisti”. testo Lorenza Storni - foto Stefano Ember

Nicole Rossi, 20 anni, studentessa, Agno - “Preferisco il sistema tradizionale per dare più importanza al voto”.

Antonio Florio, 38 anni, Balerna - “Non vado a votare perché tanto fanno sempre quello che vogliono!”.

Angela Solari, 40 anni, casalinga, con Gioia, Quartino - “Io preferisco il voto per corrispondenza, soprattutto per la comodità”. > pagina 81 ILLUSTRAZIONE TICINESE 03-08

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VISO Per combattere efficacemente i segni che il tempo lascia inesorabilmente sul viso, Linea sana ha messo a punto una serie di trattamenti che, associati alla innovativa tecnica di fotoringiovanimento mediante luce pulsata, aiutano a correggere il precoce invecchiamento della pelle stimolando la produzione naturale del collagene. Tale processo permetterà di avere rughe meno evidenti con una pelle piú liscia ed elastica.

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SONDAGGIO

Fulvio Neve, 39 anni, rappresentante, Mezzovico - “Io scelgo il voto per corrispondenza per non dipendere dagli orari del comune”.

Yvonne Vancheri, operatrice socio-sanitaria, Pregassona - “Voto per corrispondenza perché è più comodo e lo si può fare in ogni momento”.

Alberto Isella, 60 anni, pensionato, Bioggio - “Mi piace recarmi al seggio, salutare le persone, mettere la mia scheda nell’urna. Tutto questo per avere ancora un contatto umano”.

Tania Bomio, 40 anni, responsabile preasilo, Giubiasco - “Preferisco per corrispondenza perché è più semplice e non si è legati agli orari di voto”.

Prisca Affolter, 43 anni, operatrice socio-assistenziale, Cimadera - “Io mi reco alle urne perché il Municipio è a due passi da casa mia”.

Elia Quadri, 23 anni, studente, Breganzona - “Preferisco per corrispondenza perché posso votare anche se sono impegnato il fine settimana”.

Silvano Canonica, 52 anni, gerente, Airolo - “Anch’io trovo più pratico il voto per corrispondenza: si vota quando si vuole e non si dipende dagli orari”.

Massimo Bianchetto, 46 anni, postino, Paradiso - “Non ho una preferenza: se sono a casa mi reco all’ufficio elettorale; se sono assente scelgo il voto per corrispondenza”.

Dino Poncini, 63 anni, pensionato, Cadro - “Da quando è stato introdotto, vista la comodità, voto per corrispondenza”.

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ESCURSIONI

ARRIVARE

ALTROVE Escursione Brione Verzasca - Lago del Starlarèsc da Sgiof. testo e foto Giosanna Crivelli

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er ognuno di noi i luoghi d’attrazione sono altri, e altre sono le motivazioni del richiamo. La scelta della meta fa parte dei preliminari di un’escursione. Ma la meta cos’è? Un luogo? O una curiosità da inseguire, un ambiente immaginato, senza un punto d’arrivo preciso? La seconda variante mi è affine, e nelle intenzioni vi è quella di coltivare l’arte del non arrivare là dove i punti d’arrivo sono segnati. Non arrivare in vetta fa parte delle mie pratiche. Forse perché il culmine di un’esperienza è una vetta personale, non definibile con un toponimo sulla carta topografica. Può essere ovunque, senza cartello indicatore. E mi contraddico: da tempo vorrei ritornare ad un luogo preciso. Il ricordo è quello di un laghetto apparentemente sospeso a mezz’aria: acqua e cielo divisi da una sottile striscia di terra. Vi si arriva dalla Valle Maggia o, per via più breve ma più ripida, dalla Val Verzasca. Tra varie possibilità scelgo di

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partire da Brione, frazione Piee. Subito mi incuriosisce la rappresentazione topografica della zona attorno al nucleo di Pianèsc. Nella realtà sono grandi massi nel mezzo di un idilliaco ambiente alpestre, ciò che rimane della frana del Poncione d’Alnasca, di origine preistorica. Da lì in poi è bosco, seguendo il ripido sentiero che porta a Màtar, un’unica cascina intatta, dalle proporzioni perfette. Proseguendo, l’ambiente si fa selvaggio. Inizia una lunga traversata, da un vallone all’altro nel ripido versante. Ogni vallone è percorso da un corso d’acqua che scende a cascate, creando piccole pozze nei limitati luoghi pianeggianti. Contrasti tra rocce levigate, tra rocce ammucchiate da buzze violente, tra acqua che assume in alternanza i colori pastello di riflessi delicati, la trasparenza della luce e l’opacità dell’ombra. Il versante opposto della valle è dominato dal Poncione d’Alnasca, ripida parete rocciosa, slanciata vetta


triangolare, il fulcro visivo di tutto il percorso. Oltrepassato il Valegg di Gann, la salita nel bosco sembra interminabile, monotona, nulla è appariscente, un passo e un respiro, una meditazione camminata. Raggiunta la dorsale che sovrasta l’Alpe di Sgióf, la panoramica si amplia: è un riassunto della valle. Con il teleobbiettivo esploro la parete rocciosa della Föpia, situata esattamente di fronte. La geologia diventa un dipinto, una geometria dell’emozione. Un’emozione trasmessa dalla forza della montagna, ma anche dalla sua storia.

laghetto, un alpe, un vasto panorama. È come arrivare a casa. Nuotare nel laghetto, accendere il fuoco, stare a guardare lo smorzarsi della luce. Ogni giornata ha un punto d’inizio e uno finale, rappresenta un ciclo con un suo tempo e una sua atmosfera. Quando il corpo e la mente percepiscono che ogni elemento è al suo posto è il momento della quiete. Il laghetto del desiderio è oltre al passo, non lontano.

“Su tale non facile terreno, con un nome per ogni piega, sale ora l’alpinista. In altri tempi operava l’alpigiano. Questo estremo esempio di sfruttamento della montagna fa della Föpia la più rappresentativa, eccellente montagna ticinese”. Giuseppe Brenna, Guida delle Alpi Ticinesi.

Cartografia : Maggia 1:25’000 Dislivello : 1’135 m Tempo : 5-6 ore Pernottamento in tenda. L’edificio del Corte di Starlarèsc può essere utilizzato come rifugio d’emergenza, ma è purtroppo mal ridotto.

Un ricordo dell’Alpe di Sgióf: lo sguardo e il viso dell’alpigiana Aldiva Pura, allora novantenne, così intenso da diventare paesaggio. Ora l’alpe è lasciato a sé stesso. Da Motarüch una breve traversata porta a Corte di Starlarèsc, rivelandone man mano la bellezza. Il luogo è un invito a restare: un pianoro, un

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DESTINAZIONE FAMIGLIA

Il vertiginoso viadotto di Landwasser nei pressi di Filisur.

ATTRAVERSARE I GRIGIONI CON IL BERNINA EXPRESS Simbolo dei Grigioni, il Bernina Express attraversa le Alpi da nord a sud, da Tirano a Coira e ritorno. Il “trenino rosso” permette di ammirare o riscoprire dei paesaggi tanto magnifici quanto variegati, tanto da divenire, forse, patrimonio culturale mondiale dell’UNESCO. testo Coralie Nativel - foto Stefano Ember

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el 1887 venne fondata la prima linea ferroviaria dei Grigioni, in risposta alla creazione della Ferrovia del Gottardo, che nel 1882 da un giorno all’altro tolse un’importante fonte economica alla storica regione di valico a sud-est della Svizzera. È allo spirito pionieristico di un olandese, Willem Jan Holsboer (1834-93) che i Grigioni devono la realizzazione di una ferrovia di montagna efficiente. Il percorso del Bernina Express porta da Coira (585 m) attraverso la selvaggia Valle dell’Albula fino in Alta Engadina, arrivando al punto più alto situato a 2’253 m, all’Ospizio Bernina, per continuare fino a Poschiavo-Tirano (429 m) e ritorno. Il viaggio dura all’incirca quattro ore (senza soste) e attraversa condizioni atmosferiche estreme, collegando culture e lingue diverse. Le attrazioni si susseguono a ritmi accelerati, dalle tortuose gallerie elicoidali e viadotti da capogiro nella Valle dell’Albula, ai ghiacciai, fino a giungere ai sorprendenti laghi Bianco e Nero sul Passo del Bernina. All’Ospizio Bernina, il percorso del trenino segue le rive del Lago Bianco, sotto lo sguardo impassibile delle mucche al pascolo. Le nuove carrozze panoramiche, e quelle all’aperto, offrono una visuale completa sullo stupendo paesaggio, e le numerose fermate del treno permettono ai viaggiatori di concedersi una passeggiata nella natura, come per esempio a Cavaglia, per ammirare il “Giardino dei Ghiacciai”, o a Morteratsch, sul ghiacciaio più grande delle Alpi Retiche, per vedere il suo ritiro segnato sul terreno (2 km in 100 anni). Ma il treno fa anche delle soste culturali e gastronomiche nelle città del percorso. Una fermata a St. Moritz oppure nella pacifica e serena Poschiavo, per gustare un bel piatto di pizzoccheri. Il treno è davvero un mezzo privilegiato per scoprire la regione in modo diverso. Dalle palme di Tirano ai ghiacciai, dall’italiano al romancio o allo schwitzer dütsch, dalla pizza ai pizzoccheri. Basta qualche ora per svegliare tutti i sensi e rendersi conto quanto la ferrovia retica e i suoi incredibili viadotti e paesaggi meriterebbero il riconoscimento dell’Unesco. La risposta è prevista per l’estate prossima.

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DA SAPERE Un “attestato Bernina Express” viene rilasciato gratuitamente su richiesta dei viaggiatori presso le stazioni della Ferrovia retica. Il Bernina Express viaggia d’estate e d’inverno e tutti i treni dispongono di carrozze panoramiche. A bordo non c’è un servizio di cucina, le numerose fermate però permettono di ristorarsi in uno dei numerosi ristoranti lungo il percorso. Prevedere dei vestiti caldi anche d’estate, visti i cambiamenti d’altitudine, e portare i documenti per la dogana. COME ARRIVARCI? E possibile iniziare o concludere il viaggio a Coira, St. Moriz, Davos o Tirano. Da maggio a fine ottobre, c’è un servizio di bus che collega Lugano a Tirano a Fr. 12.-, con partenza la mattina alle 10.00 e arrivo a Tirano alle 12.45. QUANTO COSTA? Sono validi abbonamento metà-prezzo, l’AG e le carte giornaliere. Con la Carta Junior, i bambini fino a 16 anni accompagnati da un genitore viaggiano gratis. Per esempio, in seconda classe, il biglietto tra Tirano e St. Moritz costa 27.- franchi, 45.- franchi in prima classe, il doppio per andata e ritorno. Per le nuove carrozze panoramiche prevedere un supplemento di 8.- franchi per persona e a tratta. Trovate le tariffe in dettaglio sul sito: www.rhb.ch/berninaexpress. L’ente turistico della Valposchiavo propone un pacchetto all-inclusive 3 giorni - 2 notti per 260 franchi a persona in un albergo di Poschiavo (Croce Bianca) o Le Prese (Sport Raselli) con mezza-pensione, incluso il biglietto andata/ritorno per St. Moritz e un pranzo in un ristorante convenzionato di St. Moritz. Info: www.valposchiavo.ch.

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1. Scendendo alla fermata di Cavaglia si possono fare numerose camminate come andare alla scoperta del Giardino dei Ghiacciai. 2. Poschiavo serena cittadina nel cuore della valle. 3. Carrozza panoramica sulle rive del Lago Bianco. 4. Il Bernina Express comprende anche carrozze aperte.

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PORTE APERTE AL FUTURO ECO-COMPATIBILE Nei prossimi anni aumenteranno le vetture in circolazione, il consumo di energia e l’utilizzo di tecnologie alternative. Da Detroit a Ginevra, l’automobile è in marcia verso un futuro pulito e silenzioso. Ma quale tecnologia seguiranno i costruttori? testo Stefano Pescia

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5 1. Al salone di Ginevra, Giorgetto Giugiaro e la Italdesign hanno festeggiato i 40 anni di attività presentando un modello da sogno chiamato “Quaranta”. 2. Mazda Taiki equipaggia questa concept con una nuova generazione del motore rotativo e una varietà di tecnologie di sicurezza e per l’ambiente. 3. Il progetto francese Lumeneo Smera. Ha la dimensione di un maxiscooter, due posti a sedere, due motorizzazioni elettriche, raggiunge i 130 km/h con un’autonomia di 150 km e un costo di rifornimento di circa 2 franchi ogni 100 km. 4. È stata presentata come una concept car, ma questo modello anticipa molte delle soluzioni che vedremo nella prossima monovolume Opel Meriva, attesa nel 2009. 5. Ecologicamente Saab, con il prototipo 9-X BioHybrid. Il motore è un BioPower turbo di 1,4 litri da 200 cavalli, ottimizzato per bioetanolo (E85) e assistito da un sistema ibrido di GM. 6. Da GM anche una Cadillac Escalade può diventare un veicolo ecocompatibile, senza dover rinunciare alle sue caratteristiche di base.

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e attualmente vi sono in circolazione 875 milioni di vetture, nel 2020 si prevede che supereranno quota un miliardo e che, rispetto al 2004, nel 2030 l’energia che verrà consumata aumenterà del 60%. Cifre da capogiro, che trasmettono un messaggio chiaro: le valide alternative al petrolio sono da ricercare con una certa urgenza, senza però dimenticare che il traffico stradale contribuisce soltanto nella misura del 15% alle emissioni di CO2. Per contenere l’inquinamento dato dalla mobilità dei veicoli, anche gli Stati Uniti premono sull’acceleratore per mettere a punto prodotti che si avvicinano alle emissioni zero. Gli interrogativi sono molti e le certezze in fase di costruzione. Quello che è sicuro è che le soluzioni richiedono ancora tempo e che le alternative ai carburanti, meno inquinanti, saranno diverse a dipendenza del genere e dell’utilizzo del veicolo. Anche le speculazioni si moltiplicano, soprattutto perché le leggi am-

bientali nelle diverse nazioni si differenziano, influenzando marcatamente i costi di sviluppo per i costruttori. Per General Motors e i suoi marchi, il futuro si propone già con la commercializzazione, dapprima sul mercato interno, di prodotti ibridi, elettrici e a cellule di combustione. Per incrementare l’efficienza del consumo, da febbraio il costruttore statunitense ha messo a disposizione le prime 100 unità di veicoli SUV, che saranno distribuite a personaggi famosi del mondo della politica, dell’economia, dello spettacolo e dello sport. Un primo veloce test lo abbiamo effettuato a Detroit, provando i prototipi Chevrolet Captiva a idrogeno e il Cadillac Escalade ibrido. Rispetto ai loro simili a benzina, esteticamente e all’interno dell’abitacolo, non presentano dei cambiamenti importanti. Un vantaggio che si ripercuote favorevolmente anche nel piacere di guida. Poco importa il genere di motorizzazione applica-

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to. Al volante le prestazioni sono praticamente simili al benzina, anche in accelerazione. Quindi, potenza ed ecologia sapranno convivere nell’equilibrio dell’eco-compatibilità. Quello che cambia positivamente è l’insonorizzazione e naturalmente l’emissione di sostanze inquinanti. In pratica, all’interno dell’abitacolo il rumore è praticamente nullo. Il fascino delle innovazioni si è rinforzato anche al recente Salone internazionale dell’automobile di Ginevra. I prototipi e le concept car ad energie alternative si pavoneggiano fieri, spogliati dagli occhi curiosi di chi desidera proiettarsi nella macchina del tempo per conoscere in anticipo quello che ci riserverà il domani. Il poker della sfida al futuro si conferma: energia, sicurezza, ambiente e fluidità del traffico. Un’importante sfida nella quale, l’industria automobilistica e la politica, si muovono in crescendo e su un binario comune. L’automobile, con una motorizzazione alternativa, sarà una vettura che si evidenzierà rispetto a quella oggi in commercio, anche per un insieme di soluzioni tecnologicamente avanzate come i freni a controllo elettronico, i motori inseriti nei mozzi delle ruote, le batterie al litio-ioni, che si ricarica-

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no velocemente alla presa della corrente elettrica di casa e una leggera struttura del telaio in alluminio. Per offrire soluzioni concrete e affidabili, si lavora trasformando i modelli già presenti in ogni gamma, concentrandosi in particolare sulle versioni di automobili più adatte al traffico urbano. Molte delle proposte presentate a Ginevra lo hanno confermato. La scelta a breve termine si orienterà verso vetture a doppia motorizzazione, che saranno capaci di percorrere 1’000 km, con un pieno inferiore a circa 40 litri. Vi è comunque un altro significativo elemento che accomuna il futuro verde di tutto il mondo e che richiede un impegno non indifferente, con grandi investimenti e una scelta politica chiara. Bisogna infatti realizzare una completa struttura d’appoggio alle nuove tecnologie, che spazia dalle stazioni di rifornimento alla formazione del personale che si dovrà occupare dei servizi, della manutenzione e dei pezzi di ricambio di questi nuovi modelli. In un articolo/intervista pubblicato dalla guida pratica, che ogni anno viene realizzata per il Salone dell’automobile ginevrino, i responsabili di alcune marche anticipano i loro obiettivi. Per il presidente e direttore generale di Volvo Car Corporation Arp Fredrik,


7. Diverse sono le soluzioni presentate al Salone di Ginevra dalla marca regina dei 4x4 Subaru, con questo modello compatto G4e. 8. Per Opel la mobilità è soggetta a diverse interpretazioni, come con questo modello Flextreme ad alimentazione elettrica. 9. Chevrolet entra nel mercato statunitense con una versione ecologica Full Cell del SUV Captiva. 10. Il prototipo LifeCar Full cell di Morgan. I primi esemplari sono previsti nel 2010. 11. Per Nissan il futuro dovrà essere a emissioni zero. Questa Pivo 2 si arma di motori piatti sulle ruote e di batterie ricaricabili al litio.

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a medio termine miglioreranno ancora i motori attuali, tecnologia ibrida compresa, mentre a lungo termine le novità saranno influenzate dall’evoluzione della tecnologia dei carburanti. Per Hans Demant, direttore generale di Adam Opel GMbH, la marca tedesca ha scelto a breve termine il carburante al bioetanolo mentre a lungo termine prevede un orientamento verso la trazione dei motori elettrici. Per Bob Lutz, vice presidente di General Motors, il petrolio continuerà a dominare per i prossimi 15/20 anni, tuttavia l’idrogeno e le pile a combustione rappresentano il traguardo del domani di GM, che si orienterà anche allo sviluppo dei motori all’etanolo. Interessanti soprattutto per i nuovi paesi emergenti. Che le nazioni in via di sviluppo costituiscano un’interessante opportunità di crescita per molti costruttori, lo conferma anche il vice presidente di Hyundai Motors Europa Allan Rushforth. Il dirigente della marca coreana ritiene comunque che, a breve termine, i motori benzina e diesel abbiano ancora ulteriori possibilità di evoluzione nei materiali e nelle tecnologie, come per esempio nel sistema Stop-Start del motore. Per l’ingegnere responsabile del gruppo Fiat, Harald Wester, la tecnologia ibrida che verrà ottimizzata a corto termine richiede dei significativi investimenti e quindi in futuro la sua diffusione resterà limitata come l’adozione dell’idrogeno. Per il presidente e direttore generale di Honda Motor, Takeo Fukui, oltre alla commercializzazione di due nuovi modelli ibridi Honda, il prossimo anno la grande evoluzione sarà realizzata nel settore delle pile di combustione. Per Christian Streiff, presidente del direttivo del gruppo Peugeot-Citroën, non vi sarà una soluzione unica, anche perché i prodotti che nasceranno dovranno essere in grado di garantire un bilancio ecologico ed economico in funzione del prodotto che verrà realizzato. Come avete letto, il domani è costituito da un’insieme di incertezze, ma anche di comprensibile discrezione sui progetti dei singoli costruttori. Vi sono troppe alternative in fase di sviluppo. Di conseguenza si dovrà ancora attendere almeno una decina di anni per circolare eco-ecompatibili ad un prezzo economicamente accettabile, sia per l’industria automobilistica, sia per gli acquirenti delle vetture.

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Kawasaki ER-65n.

UN ANNO

DI MOTO SIGNOR OSWALD, COME VEDE IL MONDO DELE DUE RUOTE IN TICINO? “Per quanto concerne la nostra Marca, posso dire che siamo soddisfatti e non solo in Ticino. Il 2007 è stato un anno buono, con l’8,2% di quota mercato, anche se l’obiettivo vendite è stato di poco mancato. Questo però, va detto, è stato per cause non dipendenti da noi, come il ritardo delle consegne dal Giappone dovuto al successo ottenuto dalle novità presentate nel corso del 2007”.

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Alla Fiera nazionale delle motociclette di quest’anno, Swiss-Moto, abbiamo incontrato il direttore della Kawaski Svizzera, Freddy Oswald, al quale abbiamo rivolto alcune domande. Da appassionato ad addetto ai lavori. testo Graziano Guerra

MODELLI NUOVI E ACCATTIVANTI, D’ACCORDO, MA VI SONO STATI ANCHE ALTRI PUNTI CHIAVE PER QUESTO SUCCESSO? “Tutto non posso e non voglio dire, ma penso che l’introduzione della garanzia di tre anni abbia senz’altro contribuito in modo positivo. Fra l’altro, questa garanzia ha fatto crollare l’importazione parallela. Non pochi clienti si sono rivolti a noi proprio per questo fatto, oltre che per un servizio sempre ai massimi livelli. Sì, la garanzia di tre anni è una storia di successo”.


A SWISS-MOTO 2008, ABBIAMO NOTATO UNA NINJA CON UN MOTORE DI 250 CC. UNA SCELTA FORTE, NON LE PARE? “Posso solo ricordare che quando, nel 1995, abbiamo introdotto la ER-5, molti erano scettici perché la ritenevano “piccola”. Ebbene è stato un modello campione delle vendite! Cilindrata non esagerata, ottime prestazioni e un prezzo molto interessante si sono rivelate componenti di una ricetta molto appetitosa e convincente. Devo dire che per quanto riguarda la Ninja 250 R ho raddoppiato le mie aspettative, da 100 a 150 motociclette vendute a livello nazionale nel 2008”. LA NINJA 250 R È PENSATA SOLO PER I GIOVANI? “Non credo. Certamente si presenta quale ottima motocicletta per chi vuole passare alla categoria super sportive con un occhio alla sicurezza, senza voler strafare, e poi bisogna provarla, sto ora pensando ai tanti motociclisti di ritorno che non simpatizzano per lo scooter, o per quanti intendono scoprire il mondo delle super sportive gradatamente. Attenzione però, perché la 250 R della serie Ninja è molto pepata!”. E COME LA METTIAMO CON CHI PREFERISCE LE COMODE CHOPPER? “Vorrei ricordare che abbiamo una gamma molto articolata anche per quanto riguarda le moto da 34 CV, che si possono guidare già dall’età di 18 anni: Z750, ER-6n, ER-6f, Versys,

VN900 Custom, VN900 Classic, ZX-6R, oltre naturalmente alla Ninja 250 R, che ha la sportività nel DNA”. COSA FATE PER IL PUBBLICO GIOVANILE? “Per quanti intendono avvicinarsi al mondo delle due ruote e sono ancora sprovvisti della licenza di condurre, proponiamo dei corsi, a gruppi, con un massimo di 16 partecipanti, condotti da professionisti. Tali corsi di addestramento hanno un costo di partecipazione simbolico di 50.- franchi”.

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TORNANDO AI MODELLI E AL 2007, QUALI SONO STATE LE MOTO PREFERITE DALLA CLIENTELA? “Al primo posto si è classificata la ER-6n con 355 unità, al secondo la Z750 con 253 immatricolazioni”. E PER QUANTO RIGUARDA I COLORI? “Per la ER-6n è stato l’arancione a farla da padrone, mentre la Z750 è stata più richiesta in livrea nera”. SIETE SODDISFATTI DELL’ANDAMENTO SUL MERCATO DELLA SPORT-TOURER ZZR 1400? “Come nelle aspettative, 55 pezzi. Devo dire che ora il listino prezzi ha conosciuto una riduzione e quindi in questa stagione la ZZR 1400 si fa ancor più appetibile”.

Z750, la ZX-10R, la ER-6n e qualche sorpresa”. TORNIAMO LADDOVE SIAMO PARTITI, IN TICINO... “Ecco, cerchiamo un concessionario nella zona di Lugano, mentre a Bellinzona segnaliamo un cambio della guardia. Infatti, Flavio Carmine è subentrato allo zio Attilio nella conduzione della concessionaria ufficiale. I CORSI DI ADDESTRAMENTO PER PRINCIPIANTI I corsi sono previsti sabato 12 aprile 2008 e sabato 10 maggio 2008.

E DELL’ALTRA SPORT-TOURER, LA 1400 GTR? “Sono molto contento, arrivata solo ad agosto ha già fatto registrare 62 unità vendute!”.

L’addestramento per principianti, suddiviso in quattro parti, due teoriche e due pratiche, si svolgerà a Safenwil, con qualsiasi tempo, nei seguenti orari: Sabato 12.04 dalle 08.00 alle 12.00, Corso I dalle 13.30 alle 17.30, Corso II Sabato 10.05 dalle 08.00 alle 12.00, Corso III dalle 13.30 alle 17.30, Corso IV.

UNA NOTA SULL’ABS? “L’80% circa dei nostri clienti sceglie i modelli dotati di questa importante dotazione di sicurezza”.

Secondo il numero di partecipanti, saranno messi a disposizione dalla Fibag AG (azienda importatrice di Kawasaki) i modelli Z750, ER-6n, ER-6F, Ninja 250R. Sempre la Fibag metterà a disposizione casco, giacca, guanti e stivali.

COME VEDE IL 2008? “Stabile, con poca crescita, ma avremo una buona gamma. Penso ad un mercato con 2’000 unità. Fra le top sellers vedo la

La partecipazione prevede un contributo alle spese di 50.- franchi. Per iscriversi: www.kawasaki.ch; telefonando allo 062 788 85 55 oppure dal vostro concessionario ufficiale di fiducia.

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OROSCOPO testo Cloris Sciaroni Il mese inizia con la Luna in Aquario, segno di rinnovamento, di solidarietà e fratellanza. Mercurio e Venere sono ancora in Pesci ma si spostano subito in Ariete, dove sosta il Sole fino al giorno 20. Bando agli egoismi e profitti personali, è tempo di unirsi in gruppo per attivarsi in favore di tutta la comunità e di una qualità di vita migliore per tutti. Educazione e Internet sono sempre in primo piano. Ai giovani andrebbero trasmessi messaggi positivi e modelli esemplari. Ci sono Scuole in Oriente dove, accanto alle nozioni classiche, gli allievi ricevono anche “lezioni di vita spirituale” che poi applicano nella vita quotidiana. Siamo tuttavia ancora molto lontani da quel “salto quantico” che potrebbe migliorare le sorti del mondo.

ARIETE 21/3 - 20/4

Questo solitamente è il vostro mese, ma la dissonanza di Giove-Plutone e Marte a Sole, Venere e Mercurio, rischia di esporvi a qualche passo falso, a qualche “gaffe” di troppo. Per voi della 1. decade si profila un periodo intenso, molto stressante, dove le relazioni pubbliche e interpersonali giocheranno un ruolo di primo piano. Non brillerete tanto per diplomazia, ma per la vostra supremazia. Attenti dunque a come usate le vostre energie. Siate cauti anche nel traffico e parsimoniosi con il denaro: limitate sprechi e consumi. Vale anche per voi nativi della 2. decade. In tutti gli ambiti della vita cercate insomma di non lasciare conti in sospeso e nel caso desideriate nuove esperienze, siate molto chiari nelle vostre richieste e non esagerate con le pretese. Selezionate bene i vostri impegni. Salute: liberate il vostro corpo dai veleni.

TORO 21/4 - 20/5

Plutone e Saturno donano grande resistenza e forza a voi nativi della 1. decade, spronandovi ad affermarvi ma anche ad esagerare. L’inizio del mese potrebbe presentarsi un po’ più vivace del solito, dove gli eventi si susseguono rapidamente, per cui a volte vi sentirete sopraffatti e stanchi. A voi nativi della 2. decade si chiedono molto impegno e diplomazia, cosa non facile con Marte in opposizione a Giove. Voi della 3. decade state da tempo cercando la vostra strada, magari insoddisfatti di quel che state facendo o vivendo. In amore tutto è possibile, dai nuovi e fugaci incontri, al desiderio di liberarvi da vincoli troppo soffocanti, al bisogno di vivere relazioni più profonde, specialmente se non più molto giovani. La vita mondana a lungo andare vi stanca. Almeno dopo il lavoro fate qualcosa che nutra la vostra anima e rigeneri il corpo.

GEMELLI 21/5 - 21/6

Inizio vivace con Luna in Aquario. Il mese si presenta ricco di novità e incontri dal giorno 6 aprile. Il settore artistico sarà uno di quelli più favoriti, ma anche qualsiasi attività che abbia attinenza con le relazioni pubbliche, con la comunicazione, la scrittura e la compravendita. Amicizie importanti e conoscenze vantaggiose non mancano per spronarvi verso il successo. Investimenti e progetti importanti si profilano all’orizzonte per qualcuno di voi o per il vostro partner, di cui anche voi beneficerete. Se siete fra quelli che vogliono vendere un’idea geniale o sostenere qualcuno, fatelo ora, ma valutate bene con chi entrare in affari. D’altra parte sarete anche confrontati con molta burocrazia e dovrete sistemare alcune pratiche legali in modo definitivo. Possibili spese per i figli. Salute: buona resistenza.

CANCRO 22/6 - 22/7

I primi 20 giorni si profilano abbastanza tesi per qualcuno di voi, con Marte ancora in opposizione a Giove, aspetto che disturba voi della 2. decade. Voi della prima siete invece confrontati con Plutone, che ora dovrà affrontare anche la dissonanza di Mercurio e Venere, ciò che potrebbe segnalare qualche litigio in famiglia o portare a frustrazioni o delusioni. Probabile tema di discussione i soldi e/o l’educazione, o ancora le scelte dei figli. Forse è ora di uscire di scena per qualcuno di voi, per altri di ritagliarsi i propri spazi, scoprire nuovi interessi. L’intenso desiderio di libertà implica prima di tutto che vi liberiate dai fantasmi del passato e da falsi sensi di colpa. Anche in amore qualche relazione andrà verso la fine, mentre per altri si profilano incontri nuovi, vivaci, intriganti. Dal giorno 21 Sole e Mercurio positivi regalano nuova linfa vitale.

LEONE 23/7 - 23/8

Mese molto impegnativo a livello professionale, con molti spostamenti e viaggi di lavoro. Interessanti contatti con stranieri o con persone di varia estrazione sociale. In qualche caso le vostre idee geniali potrebbero rivelarsi molto produttive a lunga scadenza. Sole, Mercurio e Venere sostengono positivamente i vostri progetti ed eventuali scelte di studio superiore. Bene anche i corsi di perfezionamento all’estero. Sebbene molto ambiziosi e proiettati verso la realizzazione materiale in genere, molti di voi si stanno pure orientando verso tematiche alternative, quali l’astrologia, la filosofia, la ricerca del benessere fisico e spirituale, ecc. Non c’è quindi da stupirsi se qualcuno di voi si iscriverà a qualche corso del genere. In amore ora avete bisogno di maggiori stimoli. Salute: dedicatevi al Taj chi quan, al Chi Gong o fate jogging all’aperto.

VERGINE 24/8 - 22/9

Siete sempre appoggiati da Plutone e Giove, ma anche Marte funge da motore trainante. Avete una gran voglia di cambiamenti, di libertà e di fare nuove scoperte. Fate un uso creativo del vostro tempo libero. Se vivete in una situazione di routine, preparatevi a qualche evento che la modifichi. A volte le cose possono succedere in modo inaspettato e imprevedibile, come suggerisce Urano in opposizione. Persone che se ne vanno e altre che entrano nella vostra vita portando una ventata di freschezza e nuova motivazione. Possibili nuove collaborazioni o investimenti. Qualche pratica legale noiosa da sbrigare non esclusa. Dal giorno 20, Sole e Mercurio saranno molto favorevoli ai viaggi, studi all’estero, o interessi filosofici. Possibili visite a (o da) parenti lontani. Salute: probabili spese per dentista o cure di benessere.

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OROSCOPO

BILANCIA 23/9 - 22/10 I primi 20 giorni del mese potrebbero risultare estremamente

CAPRICORNO 22/12 - 20/1 Dovete ancora fare i conti con Marte in opposizione al vostro

stressanti con Sole, Mercurio e Venere in opposizione, a cui si aggiungono le dissonanze di Marte, Plutone e Giove. Dovrete dar prova di grande resistenza e tolleranza, perché le energie in gioco sono difficili da gestire. Spesso le cose accadono indipendentemente dalla vostra volontà e l’atmosfera familiare non è delle più tranquille. È importante che non vi buttiate in imprese rischiose o cerchiate vendette per torti subiti. Limitate le spese all’essenziale, perché il momento è critico e le vostre finanze risentono di una gestione poco accurata. In amore non siate sempre troppo disponibili soddisfacendo ogni capriccio dell’altro/a. Non fatevi sfruttare e difendete il vostro operato se vi credete nel giusto. L’atmosfera si farà più tranquilla e rassicurante verso fine mese. Salute: riposate molto per non esaurirvi.

Giove, che procura qualche turbolenza nelle relazioni. Possibili conflitti con figure maschili o preoccupazioni per un figlio. Evitate di imporvi con eccessiva autorità. I primi 20 giorni del mese potrebbero risultare molto stressanti anche dal lato professionale. Forse vi siete addossati troppi impegni sopravvalutando le vostre forze. Avete bisogno di selezionare e di darvi delle priorità per non esaurirvi. È vero che Plutone nel segno rivela risorse enormi, ma non siete indistruttibili. Anche il settore economico merita particolare attenzione. Possibili spese extra da non sottovalutare. Fate inoltre controllare la macchina e siate prudenti sulle strade. Salute: fate una visita dal dentista e curate l’alimentazione. Esercizi yoga per rilassarvi.

SCORPIONE 23/10 - 22/11 Ecco un mese vivace e positivo per gli affari. Approfittate dei

AQUARIO 21/1 - 19/2 Mese molto vivace e dinamico in quanto a relazioni, incontri,

primi 20 giorni favorevoli. Sarete abili oratori e venditori. Ottimi i settori commerciali, ma anche dell’arte e dello sport. Avrete parecchi contatti nuovi e con persone differenti. Alcune conoscenze si riveleranno molto vantaggiose, magari anche grazie a Internet. Una donna avrà un certo peso per voi e vi trasmetterà notizie importanti. E l’amore? Potrebbe anche nascere nel luogo di lavoro o attraverso il lavoro. E se siete in coppia? Dategli nuovo vigore. Dopo il 21 la situazione si potrebbe fare più complicata. Per chi è solo, non mancano le occasioni di incontro. Non scambiate però l’amicizia per amore o viceversa. Voglia di rinnovamento dentro e fuori. Sì, allora potreste iniziare dalle pareti di casa, dipingendole con colori nuovi o cambiando l’arredamento.

impegni di lavoro e studio. Particolarmente vantaggiosi gli affari, dove potrete anche apparire più ispirati e persuasivi, per cui saprete vendervi bene. Anche se amate una vita intensa, dopo il giorno 20 dovrete darvi una calmata, perché gli astri si spostano in angolatura poco favorevole, procurandovi un certo nervosismo e insonnia, specie se non siete più giovanissimi. In amore tutto può succedere e siccome prediligete rapporti liberi e senza troppe imposizioni e regole, fuggirete da chi vi vorrà legare o chi pretende troppo da voi. Ottimo feeling con i bambini, che si sentiranno piacevolmente contagiati dal vostro entusiasmo e dinamismo. Salute: controllate impazienza e impulsività con esercizi di respirazione yoga mirati.

SAGITTARIO 23/11 - 21/12 Ecco un mese molto vivace per voi grazie a Sole, Mercurio e Ve-

PESCI 20/2 - 20/3 Interessante e dinamico apparirà questo mese con molte novità

nere in Ariete (quest’ultima a partire dal giorno 6). Si risveglia la primavera e anche voi e fioriscono i progetti, le nuove idee, i nuovi incontri, le nuove amicizie. E l’amore, quello che fa vibrare dentro e fuori? Sarete talmente presi da una nuova relazione importante che vorrete programmare il vostro futuro quanto prima. Possibili nascite o nuove convivenze! Nel lavoro sono favoriti i settori del marketing, dell’arte, della creatività (fotografia), dello sport, con successo garantito, almeno nei primi 20 giorni. Anche l’insegnamento e l’editoria sono per voi un settore ideale. Potreste anche scoprire nuove formule didattiche per insegnare in modo coinvolgente e creativo. Tra l’altro avete mai sentito parlare di “libri parlanti”? Una nuova idea per far leggere senza sforzo anche i non vedenti.

in arrivo. Potrebbe anche essere un nuovo inizio per voi. Favorevolmente toccato il settore economico dove fiuto e contatti giusti procurano entrate importanti o comunque collaborazioni vantaggiose. Potreste anche aspirare a qualcosa di diverso, visto che le novità vi stuzzicano. Se siete alle dipendenze di qualcuno, potreste ambire al ruolo di capo-squadra o a un lavoro più indipendente, da gestire come volete voi. Fantasia e inventiva non vi mancano per avere successo. Potreste anche cimentarvi con la scrittura, l’arte grafica e specializzarvi magari in siti web. Altrimenti il settore socio-educativo è altrettanto consono a voi. L’amore e gli affetti risentono dell’umore positivo che vi regalano le stelle. Salute: rigenerazione.

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Siete degli amanti della musica leggera? Allora risolvete il cruciverba e riportate nel casellario le lettere risultanti nelle caselle contrassegnate dai numeri in rosso. Risulterà il nome di una nota cantante. a cura di Daniela Sandrini

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N° 3 - 1. APRILE 2008 Fondata nel 1931 - 12 edizioni annuali, tiratura 130.776 copie (tiratura controllata REMP 2007) REDAZIONE CP 418, 6908 Lugano-Massagno via Massagno 10 Tel. 091 972 26 20 - Fax 091 972 45 65 info@illustrazione.ch EDITRICE Tredicom SA, 6908 Lugano-Massagno DISTRIBUZIONE AWZ - Lugano AMMINISTRAZIONE E PRODUZIONE Marco Werder INSERZIONI TICINO E ITALIA: Tredicom SA Tel. 091 973 20 10 - Fax 091 972 45 65 info@illustrazione.ch Edimen S.a.g.l. - Tel. 091 970 24 36 edimen@edimen.ch SVIZZERA TEDESCA E ROMANDA: Grütter-Werbung 4914 Roggwil - CP 176 Tel. 062 929 27 82 - Fax 062 929 27 82 gruetter-werbung@besonet.ch CAPO REDATTORE Matthias Werder GRAFICA Tredicom SA, Gabriele Campeggio COLLABORATORI REDAZIONALI

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Piergiorgio Antonella Broggi Baroni

Giosanna Crivelli

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Stefano Ember

Graziano Guerra

Marco Ortelli

Stefano Pescia

Roberto Rizzato

Stéphanie Scatizza

Roberto Schneider

Cloris Sciaroni

Lorenza Storni

Alda Viviani

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7 ORIZZONTALI: 1. Ornamento, decorazione 11. Ha salvato la fauna 12. Belve striate 13. Il noto Milano 14. Chiocciola 15. Bolla centrale 17. Penisola della Turchia 19. Il no del moscovita 21. Germania, Città del Vaticano e Ohio 22. Pari in cannone 23. Noto successo di Celentano 25. I confini di Gandria 26. Cons. in azalea 27. Noto stilista 29. René, noto regista 32. Vi si arenò l’Arca 34. Il pronome dell’egoista 35. Proclamate, evangelizzate 37. Prep. semplice 39. Topo... ginevrino 40. Il Willer dei fumetti 41. Affaticato 42. Tante erano le Grazie 44. Recipienti per fiori 45. Un cereale 46. La fine di Aramis.

VERTICALI: 1. Biagio, noto cantautore 2. I confini di Bodio 3. Caratterizza le miss 4. La usa la manicure 5. L’amante di Ero 6. Infossatura, scanalatura 7. Stretto passaggio 8. Il nome della Pizzi 9. Mezzo tono 10. Il nome della Fallaci 16. Il diminutivo della Taylor 18. Non riconoscenti (f) 20. I fiori olandesi 24. Precede “si gira” 27. Sono molto scaltri 28. Pesci prelibati 30. Combattimento 31. Le iniz. di Rascel 32. Il nome della poetessa Negri 33. Lo stato con Dallas 36. Il nome di Ramazzotti 38. Capo etiope 41. Cons. in savio 43. Il dio egizio del sole.

La soluzione del numero precedente era: NEMORINO.

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