Illustrazione Ticinese n. 2 - 2008

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he leggere sia importante, istruttivo e culturalmente arricchente è un chiaro dato di fatto. Spesso però viene sottovalutata l’importanza della lettura ai bambini piccolissimi, che non sanno ancora leggere da soli, ma che grazie all’ascolto degli adulti che raccontano, possono consolidare legami affettivi importanti e imparare ad amare e apprezzare il mondo della fantasia e dell’immaginazione, passando poi alla lettura autonoma in modo più naturale. Il progetto Nati per leggere, ha lo scopo di sensibilizzare i genitori dei bambini in età prescolare, stimolandoli a scegliere letture adatte alla fascia di età dei loro bambini e a leggere per loro. Recenti studi hanno dimostrato che la lettura ad alta voce al bambino in età precoce aumenta le probabilità che questi rimanga un lettore anche in futuro. Ma leggere ad alta voce ad un bambino è soprattutto un atto d’amore. L’adulto che legge a un bambino compie un atto comunicativo molto particolare, un vero e proprio dialogo che comprende anche lo stare in braccio, il sorridersi, il guardarsi, il vocalizzare del bambino, l’osservare insieme un’immagine. Tutte queste piccole grandi azioni infondono nel bambino la certezza di vivere un momento privilegiato insieme all’adulto, che gli dedica tutta la sua attenzione. Un altro studio sullo sviluppo del linguaggio dimostra come la lettura precoce in famiglia, produca i migliori risultati sul linguaggio ricettivo ai fini della comprensione di un testo. L’acquisizione della capacità di leggere è un processo che inizia assai precocemente nella vita del bambino. Molto prima della scolarizzazione. Semplificando, si può dire che leggendo ad alta voce al proprio bambino dai primi mesi di vita, si rafforza il suo sviluppo emotivo, si facilita il suo sviluppo cognitivo e gli si semplifica molto l’apprendimento della lettura autonoma. Abbiamo incontrato Antonella Castelli, responsabile dell’associazione Tigri, e Orazio Dotta, direttore di Bibliomedia, ai quali abbiamo posto alcune domande. SIGNOR DOTTA, I BAMBINI DI OGGI LEGGONO MENO DEI LORO GENITORI O DEI LORO NONNI? “Direi di no, anzi, sembrerebbe il contrario. Oggi le opportunità offerte ai bambini in questo campo sono nettamente migliorate rispetto ad alcuni decenni fa. Sul territorio sono sorte numerose biblioteche per ragazzi, nelle scuole sono state create delle biblioteche di sede, l’editoria ha incrementato notevolmente la produzione destinata ai piccoli, curando le edizioni non solo da un punto di vista del contenuto ma anche da quello grafico, le iniziative finalizzate a sensibilizzare i giovani alla lettura si sono moltiplicate. Tutto questo ha sicuramente favorito la lettura nei nostri giovani e facilitato loro l’accesso al libro. Ciò che risulta importante, in un contesto di questo tipo, è vegliare affinché questa propensione alla lettura duri negli anni. Gli adulti, in questo, giocano un ruolo davvero importante”. GLI AUDIOLIBRI, DA ASCOLTARE AD ESEMPIO DURANTE UN VIAGGIO, SONO UNA BUONA ALTERNATIVA AL LIBRO TRADIZIONALE? “Gli audiolibri, soprattutto quelli ben fatti e curati, possono es-

«Leggere ad alta voce per un bambino è soprattutto un atto d'amore» sere un utile strumento per avvicinare i bambini alla lettura in determinati contesti come, ad esempio, quando il genitore proprio non può assumersi l’incarico della lettura, ma non devono sostituire in tutto e per tutto il libro “tradizionale”. Uno dei cardini principali su cui si basa il progetto Nati per leggere è la “lettura dialogica”; ovvero quella lettura fatta a stretto contatto tra lettore adulto e bambino; quella lettura che permette il dialogo e lo scambio di emozioni. Nessun altro mezzo può sostituire i benefici derivanti da questa pratica”. Come si insegna ai bambini ad amare i libri? “L’amore per i libri nasce sin dalla prima infanzia dai primi contatti tattili con l’oggetto libro e prosegue attraverso un costante e curato percorso di crescita che deve passare dalla mediazione dell’adulto. Per far sì che questo amore possa perdurare nel tempo occorre molto impegno e soprattutto costanza. I genitori, in genere, sanno che la lettura è importante e mettono a disposizione dei loro figli i libri. Ciò, però, non basta. Occorre pure prendersi il tempo da dedicare alla lettura condivisa e, ancora di più, dare il buon esempio. In una casa in cui non ci sono libri, e in cui gli adulti non leggono, il messaggio che passa è che la lettura è un affare per soli bambini”. SIGNORA CASTELLI, COME SI SCEGLIE UN BUON LIBRO? “Bisogna innanzitutto tener presente la capacità di comprensione del bambino riferita all’età, quindi al suo sviluppo cognitivo, alle sue competenze linguistiche, alle sue conoscenze, ai suoi interessi specifici. I primi libri devono essere maneggevoli, proporre storie semplici o riproporre le azioni che il bambino compie quotidianamente (mangiare la pappa, giocare, andare all’asilo), in grado cioè di suscitare emozioni. Solo così si può instaurare un

«L'amore per i libri nasce sin dalla prima infanzia» intimo dialogo tra chi legge e chi ascolta. Il libro scelto deve in ogni caso piacere non solo al bambino, ma anche all’adulto! È molto importante, affinché si possa condividerne il piacere”.

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