Il segno nel libro

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ricerche post-concettuali

Pietro Siotto Nuoro 1961

C

ompiute le scuole dell’obbligo a Nuoro, inizia giovanissimo a lavorare nell’ambito dell’edilizia, esperienza tramite la quale acquisisce dimestichezza con i più differenti materiali. Tra il 1987 e il 1992 soggiorna a Londra, sviluppando una ricerca artistica riguardante la simbologia primordiale della cultura mediterranea. Si muove nell’ambito del recycling, utilizzando tutti gli elementi che l’ambiente frequentato mette a disposizione: si tratta spesso di parti di legno derivanti da oggetti d’uso comune. Da questi “ritrovamenti” nascono sedie, tavoli, mobili assemblati attraverso procedimenti mai casuali a costruire icone che appartengono nel contempo alla cultura arcaica e contemporanea. Viaggia a lungo negli Stati Uniti (New York, Miami, Pittsbourgh, San Francisco) dove instaura rapporti di confronto e collaborazione con giovani artisti locali. Soggiorna in Messico, a Oxaxca, dove sperimenta laboratori artistici in piazza con i bambini, esperienza ripetuta successivamente anche in Sardegna. La prima personale è Cadiras (Sedie) al Caffè Gallery, Londra 1990; segue la partecipazione alla collettiva Artisti sardi e lombardi a confronto, testi in catalogo di Salvatore Naitza e Ivo Serafino Fenu, Centro Culturale Sardo, Milano 1991; le personali Pietro Siotto, Palazzo dei Congressi, Firenze 1992; Millenovecentonovantuno-novantatre, Sala “Piredda”, Nuoro 1993, e Il linguaggio dell’assemblaggio nel mese di maggio, Galleria Comunale d’Arte, Nuoro 1996, presentate entrambe da Roberto Coroneo. Espone alla collettiva Natura Urbana, Opposti Invasori, Piazza Satta e Galleria Comunale d’Arte, Nuoro 1996-1997; preceduta da Nove artisti all’aperto, Località Costiolu, Nuoro 1995; seguono l’installazione al Century Hotel di Miami, 1997; le collettive: Quarantesimo parallelo, a cura di Elisa Di Cesare, Spazio “Di Cesare”, Nuoro 1998; Atlante. Geografia e Storia della Giovane Arte Italiana e Divieto di Sosta, entrambe curate da Giuliana Altea e Marco Magnani e allestite rispettivamente al Museo d’Arte Contemporanea “Masedu” di Sassari e nei Nuovi Parcheggi di Piazza Vittorio Emanuele di Nuoro, 1999. Sempre a Nuoro nel 1999 tiene la personale Il Cristo del giudizio, curata da Antonello Cuccu, Saletta Tettamanzi, Bar Majore. Partecipa alla rassegna MAN-ovre con l’installazione e performance dal titolo Breaking the chain for a change, a cura di Gianluca Marziani, MAN, Nuoro 2000; seguono le personali Disputatradespoti, Spazio Ovest, Oristano 2000; Gullittu frundittu, Casa dell’artista, Nuoro 2000; 100 Messaggi non pervenuti su 100, Centro Culturale Sardo, Berlino 2000, poi, a cura di Antonello Cuccu, riproposta alla Saletta Tettamanzi, Bar Majore, Nuoro 2001. Partecipa alle collettive Attraversamenti, curata da Mariolina Cosseddu, Casa Olla, Quartu Sant’Elena 2001; 7 Cantori oscuri, a cura di Ivo Serafino Fenu, Festival Internazionale “Time in Jazz”, Berchidda 2001. Partecipa alla realizzazione del calendario Maschi di Lodine di Salvatore Ligios, “Palatu ’e sas Iscolas”, Villanova Monteleone 2002. Si occupa contemporaneamente di scenografia: Il piccolo principe, Ente Musicale, Nuoro 1996; Rassegna di Poesia, Circolo Culturale “Zemero”, Nuoro 1996; Perlasca l’impostore, Biblioteca “S. Satta”, Nuoro 1999; Disincanti barbaricini, Nuoro 2000; Cosima quasi Grazia, Parco Letterario “Grazia Deledda”, Nuoro 2001. Una sua opera è parte delle collezioni del MAN di Nuoro. Attualmente vive e lavora tra New York e Nuoro.

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