Il Fino

Periodico di attualità, cultura, sport e approfondimento sulla Valle del Fino Anno 19° - N. 76 Luglio 2018

Il Fino Copia gratuita

“La nostra scarsa istruzione ci impediva di capire come l’acqua potesse essere divisa in due porzioni di tre quarti ciascuna” A Ignazio Silone, a 40 anni dalla morte.

di Evelina Frisa

ditoriale

9 I Edizione Premio letterario "L'Arminuta"

Il 22 agosto del 1978, 40 anni fa, lo scrittore abruzzese Ignazio Silone morì a Ginevra. Esattamente mezzo secolo fa, con “Le av10 La BCC di Castiglione e venture di un povero cristiano” vinse il prestigioso Premio Campiello. Uno scrittore da riscoprire, pagine da rileggere le sue. Per Pianella: approvato il riflettere, per pensare. Trovare analogie e differenze. Capire. bilancio 2017 “La nostra scarsa istruzione - scrive in Fontamara - ci impedi di Evelina Frisa va di capire come l’acqua potesse essere divisa in due porzioni di tre quarti ciascuna” da lì la sopraffazione, la legge del più forte 11 L'amore per la propria contro il più debole, l’evidenza dell’homo homini lupus. Silone descriveva bene quel mondo, ma si illudeva, quando guardava al terra e la tragedia di futuro. “Io so bene che il nome cafone, - scriveva in Fontamara Rigopiano nelle poesie nel linguaggio corrente del mio paese, sia della campagna che di Tony Fioravante della città, è ora termine di offesa e dileggio, ma io l’adopero in questo libro nella certezza che quando nel mio paese il dolore 12 La scomparsa dei cori non sarà più vergogna, esso diventerà nome di rispetto e forse anche di onore”. abruzzesi Una illusione di Ernesto Di Nicola palese dato che oggi, il termine, 13 Birra artigianale 93: i è usato ancora nella sua accegiovani si rilanciano Mercato itinerante zione negatinella valle del Fino va. Lo dimostra, della terra quando di Nicolas Maranca anche, ma non l'agricoltura è uno stile solo ovviamendi vita 13 Brevi te, lo sfregio subìto dal mudi Evelina Frisa di AA.VV. rales presente a Castiglione e La vita contadina su 15 Sport dedicato a un tela di Nicolas Maranca personaggio del di Evelina Frisa paese, La Mar16 Successi per il Dojo rocca.

A Castilenti le fiera A pensarci bene però, l’analogia che viene fuori muove sul liCombat Club di Elice vello dell’ignoranza. La cultura dovrebbe portare ad avere empadella neuroralità di Evelina Frisa tia con i deboli, a considerare il cafone bisognoso di difesa, buodi Evelina Frisa no. A giudicare, per contro, i vili podestà di un tempo o i furbi be16 In Valfino nasce una nestanti di oggi in modo spregiativo. Il sentirsi superiori no, non Festa dell'emigrante di realtà di Softair ha nulla a che vedere con la cultura. I nostri nonni erano cafoni, chiaramente oggetto di scherno e vittime di soprusi e non avevaElezioni Castilenti 16 Pomeriggio di sport no gli strumenti per difendersi. La cultura, che il loro sudore ci ha di Evelina Frisa per ricordare il picco- garantito, dovrebbe averci insegnato a rispettare quell’ascensore sociale cui abbiamo avuto accesso grazie alle derisioni che loro, i Certe volte, la sera lo Manuel nostri padri e i nostri nonni – cafoni, appunto - hanno subìto. Indi Francesco Barillaro di Evelina Frisa vece no, i deboli restano i cafoni da deridere, e gli approfittatori restano furbi, degni di ammirazione.

Leggete Silone, fatelo leggere. È necessario. Urgente.

In questo numero

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Sommario

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Il Fino Periodico di attualità, cultura, sport e approfondimento sulla valle del Fino

REDAZIONE Walter D’Agostino, Cristiano Del Toro, Corinna Di Donato, Antonio Giannetti, Filippo Lucci, Nicolas Maranca, Angelo Panzone

Registro stampa Tribunale di Teramo N. 05 del 2003.

Fondato da Filippo Lucci nel 2000 guidato da Vincenzo Angelico

OPINIONISTI, SCRITTORI, POETI Francesco Barillaro, Mariangela D’Albenzio, Ernesto Di Nicola, Pierluigi Di Sabatino, Enrico Gambacorta, Giorgio Giannini, Elia Isotti, Antonio Scuccimarra, Bruno Parruti

DIRETTRICE RESPONSABILE Evelina Frisa - evelina.frisa@libero.it

FOTO Franco e Rossano Buffalmano, Emiliano Di Rocco, Rocco Oronzo

Anno XIX numero 76 - luglio 2018

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GRAFICA E STAMPA Tipografia Hatria - Atri (TE) - 085.87569 EDITORE Ass.ne Culturale Valle del Fino Via Vorghe - Castiglione M.R. (TE) PER LA VOSTRA PUBBLICITÀ Associazione Culturale Valle del Fino Tel. 328.0028996 Gli articoli sono da intendersi come libera espressione di chi scrive e non impegnano in alcun modo né la Redazione né l’Editore.

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A Ignazio Silone

MERCATO ITINERANTE DELLA TERRA: QUANDO L'AGRICOLTURA È UNO STILE DI VITA di Evelina Frisa

Ci sono anche le aziende vitivinicole Ciccone e Valente di Bisenti e l’azienda agricola Icola-o di Castiglione Messer Raimondo nella rete del Mercato Itinerante della Terra, il MIT. Molto più di un semplice mercato, ma anche un veicolo per proporre e far conoscere uno stile di vita e un diverso modo di fare impresa.

“Siamo tutti produttori – spiega Simona Olivieri dell’azienda agricola “Il borgo degli gnomi” - non interessati solo alla vendita, ma anche alla sensibilizzazione verso un tipo di cultura rurale che guarda anche al passato, come nelle relazioni fra chi produce e chi acquista con un rapporto di conoscenza e fiducia reciproca». Nasce così l’idea di un mercato itinerante, ospitato in diversi centri della provincia di Teramo, ma senza appuntamenti fissi per fare non solo vendita, ma anche attività di laboratorio, ad esempio di panificazione o caseificazione e con momenti dedicati ai bambini come le letture proposte. Il primo appuntamento, a Pineto il 25 marzo ha fatto registrare una grande affluenza di

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pubblico, così gli appuntamenti che sono stati organizzati successivamente. “È un’iniziativa di diversi piccoli produttori che fanno agricoltura naturale, - ha aggiunto Maria Jose Moraza, della "Fattoria Gioia" di Valviano di Cellino Attanasio - ma anche senza inquinare.

Siamo una decina di piccoli produttori che stanno costruendo un percorso di “garanzia partecipata”, una modalità che si sta usando anche altrove, in cui si fanno visite reciproche fra produttori, insieme ai consumatori che vedono tutta la filiera produttiva. In sostanza non si delega un controllo a un terzo”. L’iniziativa è stata dedicata allo chef scom-

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parso di recente, Gabriele Marranconi. Tra le iniziative il punto informativo sui Gas (i gruppi di acquisto solidale), sulla Banca etica, sullo Slow food le cui due condotte teramane hanno appoggiato il progetto e su Wwoof Italia, che sostiene le fattorie biologiche. Tra gli aderenti – tutte aziende che usano metodi naturali, rispettosi della salute, dell’uomo e dell’ambiente – l’azienda agricola Partenopea di Cellino (pasta), D’Amario e Feliciani di Atri (pecorino), gli orti di contrada Faieta di Castel Castagna (ortaggi e conserve), Recchiuti di Notaresco (conserve e olio), Blaas blaas di Pineto (ortaggi), Narciso Giovanni di Tortoreto (erbe spontanee) oltre a, come detto, Il Borgo degli Gnomi di Varano di Valle San Giovanni (produce farine di grani antichi e canapa), Fattoria Gioia di Valviano (formaggi), Valente di Bisenti (Vino Montonico), Ciccone di Bisenti (Montonico), Piccola azienda agricola Icola-o di Castiglione M. R. (farro).

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LA VITA CONTADIN

Opera di Amelia Venco

Corso di pittura di Castilenti Attraverso l’arte amare il territorio e l’ambiente, imparare a leggerlo e osservarlo.

Questo uno degli obiettivi del corso di pittura, avviato da Legambiente Valfino e proseguito poi, autonomamente con varie collaborazioni in vallata, sempre a cura dei Maestri Mara Carusi e Fred Nardecchia.

Un percorso che ha portato i tanti partecipanti a sperimentare, mettersi in gioco, cono-

Opera di Fred Nardecchia

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A Ignazio Silone

NA SU TELA scersi anche meglio e affinare dei dettagli tecnici per disegnare e dipingere. Una parte dei laboratori è stata dedicata alla vita contadina di un tempo, riflessioni su tela sul duro lavoro dei campi, sugli uomini, sulle donne e sulla vita.

Sono venuti fuori lavori meravigliosi, frutto di tecnica certamente, ma anche di sensibilità rara. Vi mostriamo in queste pagine alcuni lavori realizzati. Le lezioni a Castilenti si svolgono al primo piano di Palazzo De Sterlich. Per avere maggiori informazioni sul corso si può scrivere un messaggio privato su Facebook a Mara Carusi.

Opera di Fred Nardecchia

Opera di Roberto Manfrinato

A CASTILENTI LA FIERA DELLA NEURORALITÀ È stata organizzata, dal 22 al 24 giugno a Castilenti negli spazi dell’ex convento di Santa Maria di Monte Uliveto la seconda edizione della Fiera della Neoruralità. Tanti i temi toccati dalla sostenibilità ambientale e umana all’economia sostenibile delle aree interne, passando per la rete delle piccole realtà rurali, della garanzia partecipata, per un nuovo sistema di certificazione di origine e genuinità dei prodotti.

Tra gli argomenti di cui si è parlato nei tavoli di lavoro il gasdotto Snam Rete Adriatica e del tema dei vaccini. Ad arricchire le giornate il Mercato Contadino e delle Autoproduzioni con musica, spettacoli e cucine in movimento.

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A Ignazio Silone

FESTA DELL'EMIGRANTE 130 persone si ritrovano per la XIII edizione

BISENTI. Partiti con una valigia di cartone tenuta con uno spago alla volta della Germania negli anni ‘70, sono tornati in Italia qualche anno dopo con una di fattura più moderna. Un simbolo che sa di conquista, di piccoli sogni realizzati, di sacrifici che hanno portato il loro, seppur piccolo, frutto e che riguarda moltissimi abitanti della valle del Fino, e non solo, che si sono ritrovati a Bisenti nel Ristorante L’Amicizia per la Festa dell’Emigrante.

Una iniziativa, alla sua tredicesima

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edizione, voluta e organizzata da Emilio Delle Monache, anche lui ex emigrante e che ha riunito oltre 130 persone accomunate da questa pagina di vita. Molti di loro trovarono occupazione nella fabbrica automobilistica Volkswagen, nella cittadina di Wolfsburg, realtà che è arrivata a impiegare oltre 25mila persone. Oltre al pranzo conviviale ci sono state prove attoriali simpatiche e divertenti ispitate al dolore per la partenza e

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alla gioia del ritorno. Nello specifico è stata proposta una simpatica scenetta a cura di Delle Monache e Giuseppina Di Marco sulla seconda guerra mondiale. La musica del Maccabarri ha allietato la giornata e, per concludere, i partecipanti hanno gustato una torta, ovviamente a forma di valigia.

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Politica

ELEZIONI CASTILENTI Riconfermato Alberto Giuliani

di Evelina Frisa

CASTILENTI. Alberto Giuliani si è ri- gliere in una amministrazione guidata ti dal risultato: “Auspicavamo un esito confermato sindaco di Castilenti con la da Guerino Cilli, segue Gabriele D’Adda- diverso, sono sorpreso. Mi impegnerò sua lista PrimaVera Politica Castilente- zio con 42 preferenze. Deluso Franciot- certamente per una opposizione cose. Con 629 voti ha struttiva ed effiLista Lista battuto la lista guidacace per il bene PrimaVera Politica Castilentese Castilenti ti voglio bene ta da Dario Franciotdi Castilenti”.

Candidato sindaco Alberto Giuliani Candidato sindaco Dario Franciotti ti, Castilenti ti voglio Giuliani ha 629 voti (66,56%) 316 voti (33,43%) bene che ha ottenuto ringraziato tutti 329 voti. I cittadini gli elettori per il hanno dunque prerisultato ottenuto miato il lavoro sinoanche nel cuore ra svolto da Giuliani della notte, dal e dato fiducia al suo balcone della programma per il sede comunale prossimo quinquenche dà sulla piaznio. A recarsi alle za del paese. Una urne 936 elettori su commozione evi1241 aventi diritto, il dente da parte 77,59%. Il candidato Filippo Antonelli ....................... 69 Antonio Amadio ......................... 0 sua e della sua consigliere che ha ot- Enrico Del Rocino ...................... 45 Bruno Capanna ......................... 15 squadra. Gli eletti tenuto più preferenze Cesare Di Michele ....................... 9 Gabriele D’Addazio ................... 42 sono: Rommelli, della lista di Giuliani è Cinzia Di Pietrantonio ............... 35 Leonard D’Egidio ....................... 14 Di Michele, Antostato Vincenzo Rom- Antonio Lena ............................. 40 Aldo Di Michele ........................ 37 nelli, Mazzocca, melli (90) seguito da Lino Lupinetti ............................ 56 Luciana Leporieri ........................ 4 Lupinetti, Sichetti Filippo Antonelli (69) Sabina Mazzocca ....................... 70 Cristiano Pavone ....................... 17 e Del Rocino per e Sabina Mazzocca Vincenzo Rommelli ................... 90 Carmine Di Michele .................. 31 la maggioranza, Antonio Perilli ........................... 86 (70). Il più votato Sonny Sichetti ........................... 60 Franciotti, Perilli della lista Franciotti è Elettori aventi diritto 1241, votanti 936 (77,59%) e D’Addazio per stato Antonio Perilli, Schede non valide: 18 di cui 7 bianche - Schede contestate 0 la minoranza. detto Apo, già consi-

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Opinioni

CERTE VOLTE, LA SERA

Il ricordo di Gilda, a un anno dalla scomparsa Anche la porta della casa di Gilda si è chiusa. Gilda se n’è andata, alla controra, in un’afosa giornata di agosto dello scorso anno, portando con se il vissuto di un’intera generazione. Si è conclusa un’epoca, si chiude una pagina. La casa di Gilda, nel cuore del centro storico di Castiglione, era il luogo delle storie, dei racconti, era ospitale, calda, anche quando fuori c’era la neve. Insieme al marito (Ciano) raccontavano storie che non si sapeva mai quando fossero iniziate. Le storie del paese avevano un inizio irrintracciabile, sembrava non avessero una fonte. Le storie del paese non avevano mai una fine, erano un racconto nel racconto, variazioni interminabili. Chi arrivava sovrapponeva il proprio frammento di racconto e la matassa si aggrovigliava. Ciano e Gilda testimoni di un tempo che non tornerà più, che si è portato via valori e tradizioni secolari.

Gilda aveva gli occhi belli, una signorilità antica, le fattezze gentili. Parlava piano dispensando parole di saggezza.

Accoglieva tutti nella sua grande e bella casa, dove non ti sentivi mai ospite.

Castiglione si svuota, gli anziani muoiono, nascono pochi bambini, i giovani vanno via a cercare fortuna altrove.

Percorrono strade insicure, dove i loro padri non hanno lasciato orme, parlano una lingua sconosciuta ai più, si spezza quel magico filo, il cordone ombelicale con il passato si lacera e si perdono per sempre quei valori umili che hanno caratterizzato la storia di un luogo. Non muoiono solo le persone, inesorabilmente, muore anche il paese.

Certe volte, la sera, camminando nelle stradine del borgo avverti solo il rumore assordante dei tuoi passi, senti solo il tuo respiro, mentre sembra che

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mille occhi ti osservino dagli usci chiusi.

Certe volte, la sera, sembra che qui non abbia mai abitato nessuno, che non sia passata mai la vita, e mai la morte, che non ci sia alcuna differenza tra le mura antiche della chiesa e le pietre delle case. Tutto appare simile, anche la luna sembra quella già vista da bambino. Le case di pietra, come i volti rari dei passanti, si abbracciano strette, addossate l’una all’altra in un estremo, quanto

vano, tentativo di resistere al tempo. Di pietra sembrano i rintocchi dell’orologio della chiesa e di pietra sembrano le memorie e la vita.

Certe volte, la sera, senti forte l’urlo del silenzio che allaga le strade, ammutolisce i pensieri e si attacca alla pelle come lo scirocco. Di questi luoghi si può parlare solo vagamente, in questi luoghi bisogna restare spesso ad occhi chiusi, perché il silenzio che circonda le case si

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di Francesco Barillaro può percepire solo ad occhi chiusi. Solo ad occhi chiusi puoi “ascoltare” gli strilli dei bambini del passato, il mormorio delle donne intente a stendere i panni al sole. Sono i ricordi a prendere il sopravvento, è il passato che bussa forte alle porte chiuse delle case, dove l’erba infestante ha fatto la sua comparsa. Ricerchi persone che non ci sono più, e nel ricordo i volti assumono tratti deformati, come in uno specchio rotto.

Qui ogni giorno era un rito, con le ore sbriciolate dai rintocchi delle campane.

Tutto è mutato, tutto è già accaduto. I luoghi possono anche morire. Per sempre. Quelle maledette sere pensi che devi andare via da questo posto, scendere a valle, lasciarti alle spalle le curve tortuose che conducono al paese, cercare strade piane, paesi sfavillanti di luci colorate e negozi pieni di gente. Andare dove non è necessario chiudere gli occhi per ascoltare il silenzio. Per non avere rimorsi ti prometti che porterai con te il ricordo della chiesa, delle stradine di pietra levigate dal tempo, della tua casa natale, dove vibra la voce di tuo padre a lacerare il silenzio assordante, dove tua madre ti cantava le nenie ormai dimenticate.

Porterai con te il profumo dei tigli del viale a primavera. Tutto dipende dal nostro modo di guardare i luoghi della nostra vita, dai desideri che stringiamo, dal valore che hanno questi piccoli paesi per noi. C’è un’ora, tra l’ultimo crepuscolo e la sera ancora acerba, nel passaggio dal giorno alla notte, in cui se ti trovi “sotto le mura”, dove lo sguardo si perde verso la cima del Gran Sasso, tutto viene ripagato. È la fascinazione, l’incantamento di un luogo che, anche se sei nato altrove, ti rimane dentro nella pelle.

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Attualità

I EDIZIONE PREMIO LETTERARIO "L'ARMINUTA" Concorso per giovani scrittori dell'Istituto Comprensivo "Valle del Fino" È stato indetto il primo concorso letterario dell'I.C. "Valle del Fino" dedicato al libro Premio Campiello 2017 della scrittrice originaria di Arsita Donatella Di Pietrantonio "L'Arminuta". A vincere sono stati: Roberta Liberati, Isabella Di Mercurio, Nicolò Antonelli, Letizia Lucci. Di seguito le opere premiate.

Si ringraziano le docenti Patrizia Mele e Michela Ammazzalorso per la collaborazione.

TI TENDO LA MANO Nicolò Antonelli Guardate il mondo come è cambiato: sembra quasi si sia ammalato!

Pieno di poveri e di guerre spesso anche per le stesse terre.

Fame, violenza e povertà: queste le caratteristiche della nostra società.

In ogni strada vi è un poveretto che chiede sempre qualche spiccioletto.

Per non parlare poi di quelle famiglie che scappano dalle guerre per non essere ridotte in poltiglie.

Vengono qui in Italia con una speranza rotta e distrutta dalla nostra ignoranza.

Mi chiedo perché il mondo sia così duro verso queste persone in cerca di un futuro.

L’unica cosa che possiamo fare è tendergli la mano e continuare a sperare.

LA MIA CASA Isabella Di Mercurio L’albero maestoso dal suo tronco generoso, un fiume regala alla natura donando l’acqua ad ogni creatura.

Un camoscio dorme sporgente sul ciglio della sorgente.

Un lupo sospira con il suo ululato alle Gole dell’Inferno Spaccato.

Il sole, fra i rami dei faggi, indica la via per gli alpeggi e i pascoli erbosi, ai piedi del Monte Coppe son rigogliosi.

Ed io sdraiata su un prato, silenziosa con gli occhi incantati penso…

Questa è la mia casa!

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ELEONORA Roberta Liberati Ecco. È sempre la solita storia. Eleonora è da sola con lo sguardo assente, accovacciata sulle punte delle ginocchia, nel frattempo Francesco la prende in giro, le ride in faccia. – "Hai la faccia di un maiale! Guardati come sei brutta!" Noi, zitti, complici, non abbiamo il coraggio di intervenire. La povera ragazza corre in bagno a piangere, incrocia un ragazzo più piccolo e anche lui ride di lei. Eleonora si sente sola, abbandonata, in una trappola. Mi vergogno, siamo dei vigliacchi, non reagiamo e permettiamo a quei tipi di fare quello che vogliono. Mi sento il cuore a pezzi. È tutto sbagliato. Sono a casa e non smetto di pensare a quello che succede alla mia compagna. E se anche io mi trovassi nella sua situazione? Come potrei

fare, senza nessun aiuto, ad uscire da una situazione simile? Mentre penso a ciò sento una notizia al telegiornale: una ragazza si è suicidata perché vittima di bullismo. Mi sento agghiacciata dalla paura, ho la testa piena di mille pensieri. E se lo facesse anche Eleonora? Mi sento male, le gambe mi tremano. Non vedo l’ora che arrivi domani per poter fare qualcosa. È un nuovo giorno. Francesco è vicino ad Eleonora per compiere un’altra volta un atto di bullismo, ma io… mi avvicino, fermo Francesco e…tendo la mano ad Eleonora. Pian piano tutti i miei compagni, uno ad uno arrivano e le tendono la mano. I suoi occhi prima spenti cominciano a brillare tra lo stupore e la gratitudine. Ci sentiamo finalmente forti e lui...

Francesco, non sembra più così sicuro e spavaldo.

Abbassa la testa. Ha capito che ha perso. Ma noi lo perdoniamo e… anche lui tende la sua mano.

SONO FELICE QUANDO Letizia Lucci Questa frase esprime il contrario di quello che sono, perché non sono felice. Non sarò felice fin quando vedrò del male in tutto. Per iniziare non sarò felice fin quando non capiranno che i ragazzi, gli adolescenti, i bambini, chiamateli come vi pare, NOI, abbiamo un nostro pensiero su tutto, tutti gli argomenti di cui parlano gli adulti. Ce l’abbiamo un nostro concetto, una nostra opinione; forse è confuso, forse viene espresso male o forse non riusciamo a spiegarlo. In ogni caso viene represso. Perché un tredicenne dovrebbe esprimere un giudizio sulla politica? Non gli compete. E non è vero. Non sarò felice fin quando non lo capiranno.

Non sarò felice finché in Asia gli uomini sposano bambine troppo piccole. Non sarò felice fin quando in Turchia smetteranno di imprigionare chi esprime un’idea che non coincide con quella dei capi politici. Non c’è libertà d'espressione: i bambini non possono parlare, non hanno esperienza. Le donne sono sempre in minoranza, nonostante tutto. E non viene accolto un pensiero diverso dal proprio. Perché parliamo dell'antisemitismo quando un qualunque concetto non conforme alla massa, non viene accettato come pensiero?

Vorrei farmi sentire. Vorrei urlarlo in faccia a tutti. Vorrei urlare come urlano i miei occhi. Ma non si può.

Quindi non sono felice. E non mi ritrovo con questo argomento... o forse sì: sono felice quando il cielo è grigio: amo i cieli grigio piombo, con la nebbia. Quando cammino per le strade faccio finta che, respirando profondamente, un po’ di quel grigio mi entri dentro. Ed è nei giorni in cui il cielo è grigio, oppure sono grigia dentro, che riesco a scrivere. Mi piace scrivere, sono felice dopo averlo fatto. Vorrei diventare una giornalista o una scrittrice, per esprimere il mio pensiero su carta e far sì che lo leggano in molti. Ma, come ogni cosa bella, anche il mio sogno, a volte, è più grande di me e mi crolla addosso, più o meno come quando esprimi la tua idea e vieni buttata giù da chi non la comprende o non la condivide. Vorrei diventare una che l’idea la esprime, per rompere gli schemi del divieto di espressione libera. Non esiste la libertà: è una sensazione che invidio profondamente a chi dice di provarla. Non mi sono mai sentita libera, o non completamente. Mi sento come se cercassi di nuotare nell’acqua alta, ma c’è un'ancora che mi butta giù.

In questo caso conta anche la volontà, lo so. A volte mi lascio sprofondare, altre volte la voglia di tornare su è molta e spingo forte. Ma finora non ho mai raggiunto la superficie. So che è brutto leggere una cosa simile. Una ragazza dovrebbe essere felice. Mentre io non lo sono. E’ vero che ormai cresciamo in fretta.

Forse perché siamo capaci di capire i problemi degli adulti. Li comprendiamo e li facciamo nostri. Quindi no, non sono molto felice, ma lo sarò sicuramente. Nel frattempo mi limito a guardare un cielo grigio.

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Attualità

LA BCC DI CASTIGLIONE E PIANELLA: APPROVATO IL BILANCIO 2017 Nel corso dell’annuale assemblea dei soci confermata la crescita e la forza dell’istituto: il patrimonio supera i 67 milioni. Una banca solida, virtuosa e sicura.

È stato approvato il 26 maggio 2018 durante una partecipata assemblea dei soci, il bilancio di esercizio 2017 della BCC di Castiglione M. R. e Pianella.

Gran parte dei 5043 soci si sono ritrovati nella sala polifunzionale di località Piano San Donato approvando all’unanimità tutti i punti all’ordine del giorno, in particolare il bilancio dell’istituto di credito che, in continuità con il passato, contiene numeri positivi e in crescita. Una banca che assicura, con la sola gestione ordinaria, una buona redditività e che, nonostante la crisi del territorio in cui opera, esprime degli indicatori di rischio pari alla metà di quelli del sistema. Una BCC che, con i suoi 62 anni di storia, ha saputo, attraverso scelte lungimiranti e concrete, diventare la prima Banca di Credito Cooperativo d’Abruzzo sia per la raccolta diretta, superiore a 600 milioni di euro, che per gli impieghi, pari a circa 500 milioni, operando in 62 comuni (37 in provincia di Teramo, 21 in provincia di Pescara, uno in provincia di Chieti e tre in provincia di Ascoli Piceno) con 144 dipendenti.

Nel corso dell’assemblea il Presidente Alfredo Savini (Presidente anche della Fedam e membro del consiglio nazionale di Federcasse) e il direttore generale Simone Di Giampaolo hanno illustrato nel dettaglio il bilancio dell’istituto di credito nel quale si registra una crescita del patrimonio netto, che ha superato la quota di 67 milioni di euro, con 2.597 mila euro in più rispetto all’esercizio precedente, che risulta adeguato e copre i requisiti minimi prudenziali previsti dalla normativa di vigilanza con una eccedenza pari al 55,33%, con un patrimonio libero di 30 milioni. Il conto economico dell’esercizio 2017 si chiude con un utile netto di oltre 2,2 milioni, con un aumento di 105 mila euro rispetto all’anno precedente.

E’ stato confermato l’ottimo stato di salute dell’istituto anche sulla base di altri indicatori. Al 31 dicembre 2017 la redditività netta, individuata dal ROE (Return on Equity) si attesta al 3,37%; i crediti deteriorati rappresentano il 14,20% dei crediti lordi verso la clientela, mentre l’anno precedente gli stessi rappresentavano il 18,42% degli impieghi; inoltre si attesta al 3,29% il rapporto tra sofferenze nette e gli impieghi, ben al di sotto delle medie regionali e in calo rispetto al 2016, quando era al 4,35%. La

raccolta diretta totale ammonta a quasi 814 milioni di euro. Alla raccolta diretta (da clientela e da banche) si aggiunge quella indiretta, in risparmio gestito e amministrato, di 78.409 mila euro, per cui la raccolta complessiva della BCC, ammonta a 892.220 mila euro. Gli impieghi netti con la clientela ammontano a circa 500 milioni di euro, registrando un aumento rispetto all’esercizio precedente del 3%.

“Nel corso degli ultimi anni, specie a seguito delle operazioni straordinarie poste in essere dalla Banca Centrale Europea – spiega il direttore generale Di Giampaolo - e dalle conseguenti iniziative messe in campo dall’Istituto Centrale di Categoria, la Banca ha attinto anche ad altre forme di funding, al fine di poter sostenere l’economia locale anche durante la fase acuta della crisi economica.

Nel corso del 2017 la BCC ha continuato a sostenere l’economia locale mediante l’erogazione di nuovo credito e la concessione di moratorie e sospensive, allungamenti delle scadenze e ripianificazioni, secondo le esigenze manifestate dagli operatori

economici di piccole e medie dimensioni e dalle famiglie. I crediti verso la clientela risultano assistiti da garanzie per l’89%, di cui il 56% garantiti da garanzie reali. Quanto alle attività finanziarie i titoli di proprietà al 31 dicembre 2017 ammontano a 307.624 mila euro e sono detenuti ai soli fini di tesoreria”.

“Siamo in una fase di cambiamento – ha spiegato il presidente Savini ai soci – del mondo bancario.

Lo scorso anno abbiamo deciso di aderire alla capogruppo ICCREA di Roma come hanno fatto circa 200 banche cooperative e in un momento nel quale si sta riformando il mondo del Credito Cooperativo è importante consolidare la nostra forza per evitare la perita di autonomia. Una autonomia che manteniamo grazie ai numeri che riusciamo a esprimere. Il Bilancio 2017 dimostra la nostra solidità e testimonia la correttezza di scelte e azioni portate avanti in questi anni. Questi brillanti risultati sono la prova tangibile di come la nostra banca abbia consolidato un’importante posizione nel panorama bancario nazionale e sia, oggi, una banca di riferimento, solida e virtuosa. Questi traguardi assumo-

no un significato ancor più importante se si considera che arrivano dopo una impegnativa e straordinaria operazione di aggregazione con la BCC di Teramo, che ha salvaguardato numerosi posti di lavoro, confermando, accrescendo e migliorando i successi ottenuti anche nel passato”.

“Questi brillanti risultati – ha aggiunto Savini – sono confermati da diversi successi che abbiamo avuto il piacere di rilevare negli ultimi mesi, nel dicembre 2017 il quotidiano “Milano Finanza” ha pubblicato la classifica annuale delle banche italiane e alla nostra BCC è stato riconosciuto il primo posto tra le banche locali della regione Abruzzo, inoltre, all’inizio del mese di gennaio 2018 l’associazione consumatori “Altroconsumo” ha diffuso sulla propria rivista la classifica 2017 delle banche italiane più sane e sicure e ha attribuito alla nostra banca 4 stelle, il rating più alto della nostra categoria, con punteggio di 212, che addirittura corrisponde a 5 stelle, se pubblicassimo il bilancio due volte l’anno. Nello stesso mese l’autorevole periodico “BancaFinanza” ha pubblicato la superclassifica annuale delle banche più solide, più produttive e più redditizie e la nostra BCC si è classificata al 12esimo posto a livello nazionale con un rating di 58,90 ed è da notare che da quest’anno siamo stati collocati nella categoria dimensionale superiore, quella delle banche medio-piccole, rispetto a quella che comprende invece le aziende minori. Il nostro rating è il più alto registrato in assoluto tra le BCC d’Abruzzo e Molise, e di quello delle più grandi BCC del Movimento, oltre a essere superiore a quello dei due Istituti Centrali del Credito Cooperativo, ossia ICCREA e Cassa Centrale e dei primi tre gruppi bancari italiani. Desidero ringraziare il Consiglio di Amministrazione e tutti i dipendenti per il loro lavoro prezioso e la loro professionalità, oltre a tutti soci per la vicinanza che sempre dimostrano per questa realtà che mi onoro di presiedere”.

Durante l’incontro, rimarcando i principi di mutualità e solidarietà della Banca, è stato sottolineato come la BCC abbia continuato a svolgere appieno la funzione di Banca del territorio, ancor più in un momento nel quale l’economia abruzzese ha perso il necessario supporto delle banche locali. Nell’anno 2017 la spesa per iniziative rivolte ai soci e al territorio è stata pari 408 mila euro, la beneficenza e mutualità è stata pari a 40 mila euro ed è stata erogata in prevalenza a enti e associazioni che operano nel sociale.

Hanno partecipato all’assemblea, tra gli altri, il Direttore generale della Federazione delle Banche di Credito Cooperativo dell’Abruzzo e del Molise, Ermanno Alfonsi, e il Presidente del Collegio Sindacale, Nicola Simeone.

BANCA DI CREDITO COOPERATIVO DI CASTIGLIONE M. RAIMONDO E PIANELLA Luglio 2018

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Il Fino 76

Poesie

L'AMORE PER LA PROPRIA TERRA E LA TRAGEDIA DI RIGOPIANO NELLE POESIE DI TONY FIORAVANTE Dice di amare la vita e di essere un tipo molto romantico e solare, si tratta di Tony Fioravante, giovane ragazzo di Arsita che frequenta il 2° anno delle scuole superiori. Da sempre ama recitare, ma è anche appassionato di meteorologia e ovviamente di scrittura.

NEVE NERA È arrivato un nuovo giorno è tutto bianco intorno la neve attecchisce e l’anno imbrunisce ma poi improvvisamente tutto inizia a tremare lentamente.

Pian piano sempre più forte fino a far tremare le porte. È arrivato il terremoto ormai niente è immoto ed ormai non c’è più fine tutte le cose sono ballerine.

Improvvisamente un boato tutto si è fermato!

Poi un forte fruscio di rami un rumor da far tremar le mani poi l’ultimo secondo un vento freddo, poi l’affondo.

La poesia Verde Puro è dedicata al mio paese Arsita che, anche se piccolo, è pieno di vita. Ho voluto sottolineare i versi: “rigogliosa di un futuro chiamato verde puro” proprio perché Arsita ne ha passate tante specie con la straordinaria nevicata del gennaio 2017, con il sisma, ma anche per i vari terremoti che si susseguono da anni qui nel centro Italia. Nonostante tutto Arsita non si è arresa, ha continuato ad andare avanti verso un futuro sempre più bello con le sue montagne e la sua purezza.

Invece la poesia Neve Nera è dedicata a tutte le vittime di Rigopiano e ai loro familiari, dedicata anche alla località di Rigopiano dove la neve ha cancellato tutto. Ero particolarmente legato a quel posto, il verde, l’aria pura, il profumo degli arrosticini e l’hotel rendevano quel luogo unicamente magico.

Tony Fioravante Il Fino 76

Alcune sue poesie pubblicate sui social hanno avuto molte visualizzazioni ottenendo tanti like e commenti positivi.

Abbiamo chiesto a Tony di mettere a disposizione dei lettori de Il Fino due di queste per la loro qualità e i temi scelti.

VERDE PURO Dolce Arsita, tu che sei la mia vita ricolma d’amore e di grande splendore, sinonimo di speranza e di grande fratellanza.

Tu che rendi ogni cosa bella e radiosa, tu che rendi ogni persona felice e rigogliosa, rigogliosa di un futuro chiamato “verde puro!”

LA GIOVINEZZA Buon giorno, beata giovinezza!

Il tuo profumo è la freschezza!

Sarà lungo il tuo cammino!

Ti sia propizio il destino!

Per ben percorrere l'esistenza non farti mancare la prudenza!

Essa ti condurrà in altura mentre diverrai più matura.

Abbi sempre molte ambizioni: secondo le tue proporzioni!

Del tuo ardor non farne abuso, ma solamente un giusto uso!

Elìa Isotti

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Luglio 2018

Opinioni

LA SCOMPARSA DEI CORI ABRUZZESI di Ernesto Di Nicola

A zonzo per il web mi sono imbattuto nei cori abruzzesi con relative esecuzioni del loro ricco e affascinante repertorio. Anni fa avevo avuto in regalo una cassetta dove erano incise alcune canzoni popolari abruzzesi eseguite dalla corale Verdi di Teramo.

Una cassetta che ogni tanto ascoltavo in macchina non solo perché provavo piacere, ma anche per rafforzare l’attaccamento con la mia regione d’origine. Purtroppo, a parte il fatto che avrei dovuto convertirla in un cd, ho anche smarrito quella cassetta per cui da qualche anno non sentivo canzoni folkloristiche abruzzesi. Per mia fortuna, tramite il web ho potuto riascoltare ed ascolto volentieri ogni tanto, canzoni tra le quali, a parte Vola, vola, vola cioè l’inno… nazionale abruzzese, altre come Tutte le funtanell, Arvì (versi del dottor Misantone di Montefino mio medico curante quando ero ragazzo), Din don, Marrocch e frusch ed altre ancora.

Da far presente che, oltre al repertorio prettamente musicale, da ammirare anche gli sgargianti e classici costumi tipici della nostra regione che i componenti del coro indossano durante le esecuzioni. Per la verità, tramite il web ho potuto anche consta-

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tare, con piacere, che sono diversi i gruppi corali classici abruzzesi ancora esistenti. Purtroppo, quei cori polifonici composti di cantori maschili e femminili con sottofondo strumentale della fisarmonica, da alcuni anni non sono più di …moda almeno nelle manifestazioni festaiole popolari ovvero nelle sagre.

Infatti, oltre alle bande musicali che eseguivano “pezzi” ovvero brani di musica operistica, nei palchi allestiti nelle piazze dei paesi, non salgono più nemmeno i complessi corali che avevano in repertorio canzoni folkloristiche del mondo rurale abruzzese. A loro posto sono subentrate orchestre moderne con repertori musicali nuovi che eseguono musiche derivanti specialmente dalla rivoluzione copernicana a base di Rock and Roll e relative variazioni.

Per la verità, negli ultimi tempi specialmente, sono nati in Italia cori polifonici che eseguono musiche del genere gospel, spiritual, blues, ecc. Canti popolari che in genere si rifanno ai canti religiosi ed ai ritmi degli schiavi neri nelle piantagioni di cotone.

Le nuove generazioni pertanto, conosceranno belle musiche derivanti dal rock and roll, dai gospel e dagli

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spiritual ma poco o nulla sapranno dei cori abruzzesi ovvero dei loro antenati. Negli ultimi tempi, il du bott che era stato dimenticato se non bandito, è stato rivalutato e dal lato folkloristico si è preso una memorabile rivincita.

Non sarebbe nulla di scandaloso tantomeno vergognoso se, come per il du bott, anche per i cori abruzzesi ci fosse un ritorno se non altro per non cancellare il passato a parte il fatto che si tratta di canzoni e melodie molto affascinanti.

Il Fino 76

Attualità/Brevi

BIRRA ARTIGIANALE 93: I GIOVANI SI RILANCIANO NELLA VALLE DEL FINO

di Nicolas Maranca

Passione, intraprendenza, coraggio.

Tre ingredienti essenziali per far partire importanti progetti e realizzare i propri sogni.

La storia che ha colpito tutti arriva da Montefino, uno dei borghi della vallata in cui scorre il fiume Fino.

Mai si era pensato ad un birrificio nella zona, eppure il sogno di due giovani ha preso vita tra ottobre 2017 e gennaio 2018. Damiano Lanari, nativo di Arsita, e Giulia Sierri, dalle origini montefinesi, hanno intrapreso un nuovo percorso che ha permesso di avviare un'attività di cui si parlerà a lungo. "Birrificio 93", nome indicato sulle bottiglie che si diffondono sempre più in vallata, presenta cinque diverse tipologie di birra: rossa, bionda, blanche, ambrata e Weiss. Un'attività che guarda anche all'ambiente, con

l'utilizzo di prodotti a km 0 e con etichette di carta riciclata di betulla. Un'idea, quella dei due giovani, accompagnata anche dal lavoro tecnico-commerciale di Giancarlo Sierri, che negli ultimi anni si è fatto apprezzare con un'azienda di consulenza. Questo dimostra quanto siano importanti determinati progetti nel territorio della Valle del Fino, una zona chiamata a rialzarsi dalle tante problematiche degli ultimi anni, sia a livello economico che ambientale. Ancora più rilevante il fatto che si possa ancora contare su ragazzi pronti a tut-

to per realizzare i propri sogni, anche in centri così piccoli. Non è un caso che, nell'ultimo anno, diverse attività siano sorte nei nostri suggestivi paesi e che, ad occuparsene, siano giovani che si sono addentrati da poco nel mondo del lavoro. Possiamo fare l'esempio di "Un passo dal mare", in località Quattrostrade ad Elice, o di "Antichi Sapori", a Castiglione Messer Raimondo", concludendo con "Pass e Fermati", sempre a Montefino. La vallata riparte dai giovani del posto, è il messaggio più importante per chi arriva e per chi, purtroppo, va via. La speranza è che ci si possa compattare intorno a queste nuove realtà per farle crescere sempre più.

ARSITA. “Risognando Masterchef” è questo il titolo della manifestazione che ha avuto per protagonisti i ragazzi del plesso di Arsita dell’IC Valle del Fino, in particolare la quinta classe della primaria e le tre classi della secondaria di primo grado. L’iniziativa ha concluso un percorso avviato durante l’anno scolastico attraverso il quale i ragazzi hanno portato avanti un orto didattico e hanno ragionato sul rispetto dell’ambiente nell’ottica della valorizzazione della cultura contadina.

parrucchiere di Elice con attività a Castiglione, l’hairstylist Peppe Francia.

dicembre 2017 il pranzo dei 40enni, ovvero i nati nel 1977. Con la maestra Ines Spezialetti si sono ritrovati: Paolo Profeta, Paola Crudeli, Paola Giancaterino, Francesca Di Ludovico, Vanessa Marchegiani, Federica Di Donato, Claudia Mele, Annalisa Cacciatore, Patrizia Scocchia, Roberto D'Alelio, Simona Ciccone, Antonella Profeta, Elena Profeta, Monica Marrone, Elia Saturno, Fabrizio Giancaterino, Paolo D'Ostilio, Alessandro Massimi, Mimmo D'Antonio, Renzo Scocchia, Romina Menei, Fabrizio De Falviis e Anna Maria Appicciutoli.

Ha curato il look dell’attore Stefano Accorsi, ospite la prima serata. “Ringrazio Simone Belli agency, l’azienda Cotril Spa e Michele Di Bisceglie che nel festival ha curato il look di Pierfrancesco Favino e tutto il team con il quale ho vissuto un esperienza emozionante.

Ho già lavorato in contesti simili, Sanremo mi mancava e sono felice. Ora ci si prepara per altri traguardi importanti, mantenendo sempre tanta umiltà”. ***

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La giornata, coordinata dall’insegnante Costanza D’Agostino con il supporto di tutti gli altri docenti, ha visto i ragazzi divisi in tre squadre. Una gara ai fornelli grazie al coinvolgimento dei genitori che ha impegnato ciascuna squadra nella preparazione di un primo, un secondo e un dolce. A vincere con 129 punti è stata la squadra blu che ha proposto gli anellini alla pecorara, dei bocconcini di pollo al limone con cestino di verdure e una cheesecake alle fragole. *** CASTIGLIONE. Dietro le quinte della 68esima edizione del Festival di Sanremo, anche un

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A Montefino, nei primi giorni di luglio, un fulmine ha danneggiato il campanile della chiesa della Madonna del Carmine. Vi mostriamo in questo scatto di Rossano Buffalmano quanto successo. ***

Si è svolto nell'agriturismo Domus di Bisenti a

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Visibilità internazionale per la manifestazione "Valfino al Canto" di Arsita che quest'anno si svolgerà dal 9 all'11 agosto. L'evento a cura dell'Associazione Altofino, la Pro Loco, l'ASD Arsita e il comune, è stato raccontato dal noto quotidiano britannico "The Guardian".

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Sport

VALLATA IN GOL: UN FINALE CHE SEGNA UN NUOVO INIZIO di Nicolas Maranca

Terminata la stagione 2017/2018, le varie società calcistiche della vallata hanno tracciato un bilancio di ciò che è stato e di ciò che poteva essere. La grande delusione è rappresentata dal Castiglione Valfino, sodalizio punto di riferimento per tutti. La formazione dei presidenti Astolfi, D'Agostino e Pantaleone, dopo uno sprint iniziale da sogno culminato con il primato in classifica, ha subìto un calo di non poco conto. La retrocessione in Prima Categoria, arrivata ai playout, segna una nuova fase. Per ripartire sarà fondamentale affidarsi, come sempre, ai giovani, con una scuola calcio che continua a registrare numeri da record. Molte voci si susseguono nel corso di queste settimane, ma quanto di buono fatto negli ultimi anni non va dimenticato. Tra rumors e incertezze, dunque, bisogna riprendere il cammino, perché il grande palcoscenico della Promozione va riconquistato con programmazione e passione, ciò che non manca alla realtà castiglionese.

Altra amarezza per l'Elicese, che ha consegnato all'Hatria la finalissima regionale per approdare proprio in Promozione, appuntamento poi fallito dai ducali. Un campionato non semplice per i ragazzi di Cichella, con qualche passo falso di troppo e un terzo posto che rende chiaro che c'è ancora da crescere per arrivare in alto. Il primo passo per farlo è la rinascita del settore giovanile,

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appoggiandosi alla Renato Curi Angolana con alcune belle iniziative per i più piccoli.

Come sempre, la stagione che verrà sarà ardua, poiché ai rossoverdi si chiede quel salto di qualità che da diversi anni tutti si aspettano. Una storica e indimenticabile salvezza per il Villa Bozza Montefino. I gialloverdi hanno centrato l'obiettivo dopo la gara playout con la Pennese, in un finale di stagione segnato da tanti infortuni. Le prime voci di mercato fanno emergere importanti cambiamenti all'orizzonte, dettati dalla consapevolezza di dovere e potere fare di più, perché il ritorno in Seconda Categoria rischiava di essere cosa concreta. Applausi, dunque, per il risultato fondamentale, ma ci sarà bisogno di vivere un campionato più tranquillo per evitare di soffrire come accaduto nel 2018. Annata importante per l'Arsita, che ha conquistato la salvezza in Seconda ben presto, accarezzando ripetutamente il sogno playoff. La compattezza dello spogliatoio, anche qui, ha giocato un ruolo chiave, con mister Lucci che ha trovato ragazzi carichi e motivati per affrontare la stagione al meglio.

Si riparte da questo risultato, segno che la realtà dei Lupi sta pian piano riconquistando i palcoscenici che merita, anche grazie al calore dei tifosi. Obiettivo raggiunto anche per il Bisenti, che l'ha spuntata solo ai playout, dopo una stagione che sembrava poter concludersi con qualche punto in più. Il tecnico Giuseppe Massimi ha visto tanto impegno dai suoi, specialmente da alcuni giovani che si sono rivelati vere e proprie sorprese.

Ora conterà riportare in casa rossoblù altri atleti locali, per alzare ulteriormente l'asticella e cercare di tenere alto il nome di una squadra che, in passato, ha fatto benissimo di fronte a realtà più blasonate. La forza del Bisenti è stata quella di non mollare anche quando i giocatori più rappresentativi erano assenti. Questo è un elemento di spinta per avvicinare ancora maggiormente la comu-

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nità al sodalizio rossoblù. Delusione in casa United Piane, retrocesso proprio dopo lo scontro con i cugini. Non è bastato il buon lavoro di mister Casadei, allenatore che aveva debuttato con una serie importante di risultati positivi. Il ritmo della seconda parte di campionato, però, lascia buone sensazioni per il futuro. Il primo passo è già stato fatto, con la conferma del tecnico e l'innesto di alcuni importanti elementi. Il secondo sarà quello di avvicinare sempre più persone al progetto gialloblu, per raggiungere importanti risultati e

evitare spiacevoli sorprese come nella stagione scorsa. In Terza Categoria grandi passi avanti per la Polisportiva Elice, una realtà che antepone la passione per il calcio ai risultati, eppure qualche soddisfazione l'ha trovata quest'anno. In campionato il sesto posto non dice tutto su quanto fatto, poiché l'arrivo più in alto non sarebbe stato immeritato. In Coppa Provincia, il percorso si è interrotto solo in semifinale di fronte al Real Anthos, che poi ha alzato il trofeo al cielo nella sfida successiva. I pescaresi crescono sempre più e il progetto non sembra destinato a interrompersi.

Chiudiamo con la Valfino Love Football, la squadra che milita nella Serie B Uisp. Un altro anno si è concluso e, più che i risultati, al centro dell'attenzione ci sono ancora gli uomini che compongono la rosa, uniti dalla semplice voglia di divertirsi in campo e fuori. Sicuramente l'ultimo posto è immeritato se si pensa alla passione messa da ognuno degli atleti in un progetto che, da diverse stagioni, attira un buon numero di spettatori.

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Sport

SUCCESSI PER IL DOJO COMBAT CLUB DI ELICE

di Evelina Frisa

ELICE. Sono stati ottimi i risultati ottenuti al Campionato Nazionale Karate Kyokushinkai svoltosi a San Prisco in provincia di Caserta da parte del Dojo Combat Club asd di Elice guidati dal Senpai Giuseppe Gagliano. I ragazzi si sono tutti distinti sia nella gara di Kata che nel Kumite. Hanno esordito nella gare di Kata i tre piccoli del Dojo: Cristiano Marino ha ottenuto il secondo posto, Maria Teresa Di Lorenzo il terzo, mentre Riccardo Lupinetti e Angelica Di Lorenzo hanno ottenuto il quinto posto. Nella stessa specialità Kata per i maggiorenni, il primo posto è stato conquistato da Polina Carpentieri e secondo posto da Pietrobruno Fierli e Sascia Iannetti.

Hanno esordito nel Kumite, Serie A, Pietrobruno Fierli ottenendo il secondo posto e Polina Carpentieri che ha ottenuto il primo posto assoluto, dimostrando grandi capacità di concentrazione e gestione del combattimento.

Nella serie Elite, hanno esordito Alessio Erasmo, il quale ha ottenuto il primo posto assoluto, e Riccardo Giannascoli che si è classificato al secondo posto. Nella serie B hanno ottenuto il secondo posto Andrea Lanari e Sasha Iannetti. Il terzo posto è stato conquistato da Valerio Marino. Grande la soddisfazione del Sempai Giuseppe Galliano per i risultati ottenuti e la crescita dimostrata nel tempo da parte dei ragazzi.

IN VALFINO NASCE UNA DI REALTÀ DI SOFTAIR

È nata a Castiglione l’Asd V Reduci, una realtà sportiva che si occupa di softair e che già vanta 18 soci. “Fino ad oggi – spiega Cristiano Pavone, tra i promotori di questa realtà - abbiamo cercato di diffondere il Softair nella Valle Del Fino, un luogo ricco di campi adattissimi per la nostra attività, siamo stati presenti a tutti i principali eventi svolti nella nostra zona per farci conoscere e far vedere la nostra presenza sul territorio. Abbiamo partecipato a diverse giocate in amichevole dedicando il nostro primo anno nel Comitato a conoscere gli altri Club e facendoci a nostra volta conoscere. Abbiamo affinato il nostro modo

di giocare, sperando di affrontare con più sicurezza e divertimento la parte agonistica che il CRAM ha da offrirci. Il 2018 è per noi l’anno del “debutto” anno nel quale è significativa la partecipazione al Campionato “Pattuglia a Corto Raggio”. Inoltre insieme con il Club “Phoenix S.A.T.”, con il quale abbiamo instaurato un solido rapporto di amicizia, parteciperemo a alcuni eventi FTH; una particolare modalità MIL-SIM dove il realismo del gioco fa da padrone”. Una realtà che nasce da un gruppo di amici che spera crescendo a piccoli passi, un domani di arrivare ai vertici regionali in questo sport. “La scelta di entrare da subito in FIGT – conclude Pavone - è stata dettata principalmente dalla volontà di crescere in un ambiente dove è possibile fare esperienza, conoscere i Club presenti nel comitato è e sarà per noi fondamentale per accrescere il nostro bagaglio di esperienze”.

POMERIGGIO DI SPORT PER RICORDARE IL PICCOLO MANUEL ARSITA. È stato un pomeriggio di sport e di amicizia, quello di domenica 17 giugno nel campo sportivo di Arsita.

Una giornata durante la quale 4 squadre si sono confrontate giocando a calcio nel segno del ricordo verso Manuel Modesto, il bambino di soli 11 anni che, a causa di una malattia, il 18 gennaio del 2013 perse la vita. Un bimbo sempre sorridente e allegro, intelligente e vispo che amava profondamente giocare a calcio. Una passione grandissima la sua attraverso la quale, da 5 anni, il suo paese lo ricorda. A vincere il quadrangolare è stata la squadra del Castiglione Valfino, seconda classificata la squadra "Selezione amici di Manuel", terza il Delfino Flacco Porto, quarta la squadra del Loreto. "Ringraziamo con tutto il cuore - commentano la mamma e il papà

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di Manuel, Claudia e Mauro, con i figli Nicla e Riccardo - tutti coloro che hanno reso possibile questo appuntamento che ci dimostra ancora una volta la vicinanza di tanti al nostro dolore.

Grazie all'Associazione Alpini gruppo Arsita, all'asd Arsita calcio, alla locale sezione del

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di Evelina Frisa CAI, all'Associazione Altofino, alla Pro Loco e al Comune di Arsita oltre ai ristoranti e gli agriturismi e quanti ci hanno sostenuto, in particolare Nicola Astolfi del Coal per il supporto, l'arbitro Carlo Di Marco, i presidenti delle squadre partecipanti e tutti i giocatori, coetanei di nostro figlio".

Durante il memorial è stato ricordato Manuel per le sue passioni ed è stata ricordata la solidarietà che la comunità di Arsita e non solo ha dimostrato anche durante la malattia: in particolare la serata di raccolta fondi per aiutare la famiglia a far fronte alle spese per garantire cure adeguate al piccolo, alla presenza dell'allenatore Eusebio Di Francesco il quale regalò a Manuel una maglietta firmata da Francesco Totti.

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