Quaderni Corsari: 'pensare ecologico, i limiti del pianeta e il nostro futuro'

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di un’attenzione sempre maggiore alle questioni ambientali e alla qualità dei prodotti che si acquistano. Se fino a dieci anni fa la raccolta differenziata era un’abitudine di nicchia, oggi è diventata una strategia condivisa e perseguita sia a livello istituzionale che individuale. Si diffondono l’agricoltura biologica e le fonti di energia alternativa anche nelle singole case, si fa attenzione agli sprechi, si assiste ad un ritorno al riciclo e allo scambio di usato. Anche nel turismo sono sempre di più le proposte di percorsi alternativi in cui il piacere dello svago e della vacanza si lega alla responsabilità sociale di scoprire persone e mondi diversi da quelli propagandati dalle pubblicità. Un esempio particolarmente paradigmatico – potremmo definirlo propriamente postmoderno – è rappresentato dalla diffusione degli swap party: occasioni d’incontro in cui le persone, prevalentemente donne, si scambiano abiti usati, secondo lo slogan «be cool, be green, be glam» (http://www.clothingswap. com/). Valori espressivi, come la moda e l’edonismo, convivono con e contribuiscono a rafforzare valori sociali come l’ambientalismo e la solidarietà. Occorre mettere a sistema questi spunti provenienti, da un lato, dal dibattito scientifico sulla misurazione del benessere e, dall’altro, dalle trasformazioni dal basso degli stili di vita. La sfida è ripensare l’economia, per restituire alla politica il ruolo di governo della cosa pubblica oggi espropriato dai mercati e ai cittadini il “potere” di trasformare il mondo che ci circonda.

Liberare le idee per immaginare il futuro e costruire il presente La sfida che ci troviamo di fronte è, quindi, quella di ri-definire il concetto di progresso in termini di sostenibilità ambientale ed equità sociale. Un nuovo modello di sviluppo realmente sostenibile deve necessariamente essere in grado di tenere insieme la tutela per l’ambiente e il territorio e la garanzia dei diritti delle persone. Occorre innanzitutto identificare un metodo, un approccio alternativo al modello dominante individualista e competitivo fondato sull’accumulazione e la concentrazione di capitali e risorse. Personalmente, ritengo che questa “alternatività” potrebbe essere pensata, e quindi agìta dal basso, a partire da

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