Il Corriere della Città - Settembre 2016

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Settembre 2016

CRONACA

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rale policentrico e ordinato

Spostiamoci indietro, ai sogni mancati delle Convenzioni edilizie. Esisteva già il “compound” recintato “Villaggio Tognazzi”, un po’ “chic” (o forse meglio dire “kitsch”), esclusivo ed escludente, all’estremo angoletto nord ovest del Comune di Pomezia, a confine con quello diRoma. Proprio lì dietro, in tempi allora recenti, a confine con l’ambigua e inquietante tenuta di Capocotta, con la vicenda di Wilma Montesi, si perpetrò, irrisolto, il suggestivo, peccato originale di Torvajanica, insieme alla sua prima fortuna mediatica. Tuttavia Ugo Tognazzi e il Villaggio omonimo amplificarono il rumore mediatico sui luoghi. Ma l’integrazione con la Città sta solo in vecchie buffe fotografie, qualche aneddoto di graditi ospiti, happenings di varia eleganza. Certo non era “Città”, ma inutile vacua sudditanza e altezzosità. Diciamocelo chiaro: un’irrilevante piccola singolarità,

almeno a livello urbano, cittadino e storico, anche se alcuni ancora ne sentono una nostalgia che sarebbe meglio superare. Mai vissuta, vuota, estinta e morta. Altri imprenditori o proprietari terrieri agirono di iniziativa e ci fu una serie di proposte e iniziative in convenzione che si andavano a concretizzare, partendo dal nord ovest, col Centro Elisabetta, i Tre Grattacieli (gli edifici più alti di Torvajanica), Le Onde (il fabbricato più lungo), gli impianti sportivi in Via Varna, dove oltre al tennis (due campi in cemento), pattinaggio, la piscina, c’era un’apprezzabile discoteca. E spettacolari spazi commerciali sotto a ciascuna delle tre torri. Erano arrivati gli anni settanta: “Le Grillon”! Per un lungo periodo fu un’importante discoteca, e, non solo qui. Via Varna è oggi uno dei luoghi più degradati o abbandonati di Torvajanica, probabilmente tenuta aperta solo per la presenza delle due rampe dei garage dei “Grattacieli”, oggetti architettonici anche pregiati, spesso mal gestiti. Ed è diventata una discarica, più volte vanamente bonificata. Il campo di pattinaggio di Via Varna ospitò, intorno al 1985, anche il basket di Torvajanica. Finito quello... andate a vedere. Nessuno aiuta gli imprenditori che pure sollecitano e propongono iniziative di recupero. Poco più a sud venne individuato un compendio che in qualche cartografia dell’epoca reca ancora il cognome di chi scrive, un modo approssimativo, provvisorio, ma anche più “storico”, di fare toponomastica. Il riferimento più riconoscibile, anch’esso non ufficiale, è “Tre Delfini”, ché lì c’era il grande complesso alberghiero, omonimo, di Guerrino Lattanzi. Si trattava di Via Brasilia, Via Montevideo, quella che oggi è Via Dublino, Piazza San Salvador (splendido giardinetto di quartiere, perfezionato nei primi anni ’90) con discreti spazi commerciali fino alla prima, sconnessa, ma allora ordinata, Via Casablanca, ora devastata per l’uso improprio e incontrollato, da Via Zagabria al Fosso della Crocetta, scavalcando inesistenti o non predisposte opere di urbanizzazione. Detto questo, (non dimenticando l’esistenza di Campo Ascolano), altra aggregazione concentrata e importante doveva essere il Villaggio Laurentum, oggi confinato dietro al tratto devastato di Via Casablanca, soffocato dalla vicinanza con a un

parco acquatico che provoca notevoli disagi, e dall’inserzione di una strada, Via dei Romagnoli, diventata pure importante, su stradine e ponticelli inadeguati, in un sistema viario sfacciatamente insensato. Lì, nel Villaggio, in convenzione e, prima dell’edificazione commerciale, furono realizzate tutte le opere di urbanizzazione primaria e secondaria: strade, fogne, illuminazione stradale, impianti sportivi (piscina, campi da tennis), giardino di quartiere e la cappella di Santa Maria dell’Annunciazione, un piccolo tesoro di architettura. Queste dovevano essere al servizio del pubblico, anche se non residente nel Villaggio. Erano opere di interesse territoriale, non limitate agli abitanti locali e proprietari, ma volte a dare impianti sportivi che allora non esistevano e non sarebbero altrimenti arrivati. Anche il Villaggio ha sofferto di alti e bassi, prima per la gestione del complesso, che non trovava più gestori. Quando si sono trovati, gli investimenti per ripristinare i campi sportivi e la piscina (oggi coperta da un pallone) furono ingenti. Per la “territorialità”, di strade private aperte al pubblico, c’era un maggior onere di manutenzione per i proprietari delle unità immobiliari. La situazione, già onerosa, degenerò quando cominciarono a circolare camion della nettezza urbana per travasare i rifiuti da mezzi piccoli a compattatori più grandi, usando le strade private per prendere scorciatoie e fare manovra. L’immondizia recapitata dal Villaggio era una parte infinitesima di quanto movimentato e disperso. Quando poi arrivò il parco acquatico, col cantiere, ci fu un incontrollato traffico di autotreni “dispersi” incastrati in strade residenziali, private e inidonee a quei mezzi. Il Comune dovette disporre il divieto d’accesso su uno dei tre “accessi”, Via Laurentum, complicando la situazione del nodo Via Romagnoli, Via Zara, Idrovora, Via San Francisco, già di per sé limpidamente inverosimile. Come indecente è che il Comune non se ne vuole accorgere: mai vista una relazione della polizia Locale, dell’Urbanistica o dei Lavori Pubblici. En passant, ci fu pure un rozzo tentativo di far sbarcare una strada interna del parco sulla viabilità del Laurentum. Purtroppo il problema è stato rigirato di nuovo su Via Casablanca. (segue a pag. 16)

Solidarietà: la pasticceria Salernitana di Tor San Lorenzo dona oltre 1200 cornetti

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a fatto il giro d'Italia il gesto di Vincenzo Guiderdone, proprietario della rinomata Pasticceria Salernitana di Tor San Lorenzo, che si è adoperato insieme a tutto il suo personale per offrire alle popolazioni colpite dal sisma una ricca colazione con cornetti, caffè, cappuccini e tante altre leccornie. «Non riesco a trovare le parole – ha dichiarato Guiderdone – quello che ho visto con i miei occhi è qualcosa di incredibile e pazzesco, sono profondamente scosso. Siamo partiti alle 4 di mat-

tina da Tor San Lorenzo, siamo arrivati alle ore 8 ad Accumoli per poi ripartire per Arquata e Borgo. Ho visto tanta solidarietà e questo è meraviglioso. Auguro a tutta la popolazione di rialzarsi il prima possibile, nel nostro piccolo noi siamo a disposizione per qualsiasi altro gesto solidale». Sono stati distribuiti piu’ di 1200 pezzi tra cornetti e pasticcini distribuiti, un gesto semplice che ha regalato qualche sorriso a una popolazione colpita al cuore.


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