Il Corriere della Città - Aprile 2020

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Anno 12 Numero 4

APRILE 2020

libertà informazione politica cronaca cultura sport

N O N M O LL I A M O !

IL CUORE GRANDE Boom di iniziative benefiche di aziende e cittadini

CRIK CROK POMEZIA Consegnati prodotti agli ospedali

PAROLA AI SINDACI

Il punto sull'emergenza Covid-19 a Ardea e Pomezia STORIE DI 'QUARANTENA' Come state passando questi giorni "chiusi" in casa

Editoriale IL PREZZO ALTISSIMO DA PAGARE

"Andrà tutto bene" I vostri disegni (pp.16-17)

CAMPO JEMINI: Continui black out in alcune vie

POMEZIA IN LUTTO Addio a quattro cittadini stimati da tutti

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ai come questa volta, in quasi 11 anni, scrivere un editoriale è davvero difficile. È stato complicato anche decidere se far uscire questo numero cartaceo del giornale: la metà degli inserzionisti hanno disdetto la pubblicità, costretti dalle chiusure delle loro attività e dai mancati o ridotti guadagni. Ma, per rispetto verso i lettori e verso gli sponsor rimasti, abbiamo deciso di pubblicare ugualmente, anche se in formato leggermente ridotto. Così come in tutta la penisola, anche qui stiamo pagando il loro tributo al Covid-19, il terribile virus che, scambiato inizialmente per una semplice influenza, in poco tempo ha stravolto le vite e le abitudini degli italiani. Lo paghiamo innanzi tutto sotto forma di vite umane: due a Pomezia e una ad Ardea. Rispetto ad altri Comuni possiamo dire di essere stati tra i meno colpiti dalla disgrazia. Non mi sento certo di dire “più fortunati”, sarebbe una mancanza di sensibilità nei confronti delle nostre vittime. Dobbiamo solo sperare che il conto resti fermo a questa cifra. (continua a pag. 4)



APRILE 2020 NUMERO 4

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Pag.4 Il prezzo che stiamo pagando SPECIALE EMERGENZA CORONAVIRUS

Editoriale

Intervista al Sindaco di Ardea Savarese.............pp. 6-7

Covid-19: parla il Sindaco di Pomezia........pp. 8-9 Intervista al Dir. Sanitario del S.Anna.............p.10 Il grande cuore di cittadini e aziende.......pp. 12-13 Le scuse assurde per violare la 'quarantena'...p.20 CRONACA Taglio drastico dei treni sulla FL7...................p.22 Nuove telecamere ad Ardea.............................p.23 LE RUBRICHE DEL CORRIERE DA PAG. 24

IL CUORE GR ANDE DI ARDEA E POMEZIA

DAL WEB

Per sdrammatizzare e ridere un po': i meme piĂš divertenti dai social (P.31)

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EDITORIALE

Il Corriere della Città aprile 2020

Virus: il prezzo altissimo che stiamo pagando (segue dalla copertina) Lo stiamo pagando come numero di persone contagiate: abbiamo avuto persone che sono state molto male e per alcune di loro si è temuto il peggio. Molti di noi stanno pagando e lo pagheranno ancora a lungo le conseguenze economiche di questa pandemia: negozi e uffici chiusi da un mese, mancati guadagni e, di contro, spese senza alcuna variazione. Affitti o mutui, stipendi da pagare al personale, tasse (le sospensioni non sono certo un gran favore: slittare i pagamenti di tre mesi significa ritrovarsi solo con il problema posticipato, non risolto o ridotto), a cui si aggiunge l’ansia del non sapere quando si riuscirà a tornare alla normalità. I bonus non sono per tutti, i buoni spesa nemmeno, bisogna rientrare in determinate categorie per poterne avere diritto. È giusto così, ma intanto ci sono altre categorie che non riescono a far quadrare i conti, che non vedono sbocchi per il futuro, che hanno una paura terribile di non riuscire a rialzarsi e che

C'è chi ancora lascia le proprie abitazioni per andare a gettare i rifiuti in strada o solo per il 'gusto' di andarsene in giro sperando di non essere beccato. Quando l'arroganza è più forte del virus propri cari, dai genitori, dai figli, dai fidanzati, dagli amici. Di contro, adesso quando usciamo c’è sempre una certa diffidenza nei confronti dell’altro: la paura di essere infettati. E se i primi giorni si cantava dai balconi,

finita la solidarietà e il “siamo tutti uniti per combattere insieme questa battaglia”? #iorestoacasa non vale neanche per chi, nonostante i divieti di uscire se non per motivi di lavoro, necessità o salute, lascia la propria

Ci sono categorie che non vedono sbocchi per il futuro, che hanno una paura terribile di non riuscire a rialzarsi e che quell’inziale “andrà tutto bene” lo hanno archiviato da un pezzo quell’inziale “andrà tutto bene” lo hanno archiviato da un pezzo. Sono i piccoli commercianti, i liberi professionisti, le ditte individuali, le piccole imprese. “Sto pagando gli stipendi a tutti i miei dipendenti – mi ha detto qualche giorno fa un noto commerciante di Torvaianica – anche se essendo chiuso non incasso niente. Ma non so quanto potrò resistere, di questo passo. La stagione ormai è compromessa”. Nel momento in cui il giornale va in stampa le restrizioni sono state fissate al 13 aprile, giorno di Pasquetta. Questo certo non significa che dal 14 si tornerà alla normalità, sarebbe impossibile, il rischio di far aumentare i contagi tanto faticosamente contenuti sarebbe troppo alto. Le vite umane valgono più di qualsiasi incasso. Il Premier Giuseppe Conte, del resto, è stato chiaro: “Non sono nella condizione di dirvi il 14 aprile”, ma “nel momento in cui potremo, entreremo nella fase due di allentamento e poi nella fase tre, uscita dall’emergenza e ripristino della normalità: la fase di ricostruzione e rilancio della vita sociale ed economica”. Tutti noi stiamo pagando un prezzo molto alto anche a livello psicologico. Restare a casa per obbligo è qualcosa a cui nessuno era abituato. Non poter avere contatti umani come abbracciarsi, baciarsi, stringersi le mani, ci fa capire quanto abbiamo bisogno di quei piccoli, grandi gesti che prima davamo per scontati. Si sta lontani dai

fiduciosi che tutto sarebbe finito abbastanza in fretta, speranzosi che ne saremmo usciti senza troppi danni, da quando sono arrivati i numeri terribili dei contagi e dei morti – e le immagini indelebili delle interminabili bare di Bergamo – è arrivata una sorta di rassegnazione. Peccato che, man mano che i giorni di quarantena passavano, per alcuni si sia trasformata in mancanza di rispetto verso gli altri: mentre alcune regole devono essere per forza essere rispettate (siamo diventati tutti bravissimi a stare in fila senza protestare e senza passare avanti) ce ne sono altre che vengono puntualmente disattese, come quella di non gettare i rifiuti a terra, specie se si tratta di guanti e mascherine sporche. E allora vediamo, davanti ai supermercati, decine e decine di strumenti di protezione individuale buttati dentro i carrelli della spesa oppure per terra, dopo essere stati usati. Dov’è

abitazione per andare a buttare i rifiuti per le strade (abbiamo ricevuto decine di foto che testimoniano questi scempi sia ad Ardea che a Pomezia). O chi, peggio ancora, pur essendo in quarantena se ne va a spasso per la città sperando di non essere beccato. Quindi, tirando le somme, mi viene da dire una cosa: il Coronavirus ha segnato tutti noi. È stata davvero una catastrofe che ha lasciato morti e danni incalcolabili, che ci trascineremo per chissà quanto tempo. Eppure, nonostante questo, c’è sempre qualcosa di più forte. L’arroganza, l’ignoranza e la maleducazione. Fino a quando queste caratteristiche avranno il predominio, nessun virus potrà essere sconfitto, perché, per andare tutto bene, dovremmo innanzi tutto comportarci TUTTI bene. Maria Corrao

Il viaggio della morte: una delle foto che resterà come simbolo di questa epidemia



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SPECIALE COVID-19

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Savarese: «Meglio le critiche che le lacrime» Intervista al Sindaco di Ardea con cui facciamo il punto sull'emergenza Coronavirus in città artiamo dall'ultima ordinanza che ha fatto molto discutere.. «Mi rendo conto che è stata una decisione forte e mi scuso per i disagi arrecati. Ma è stata una scelta obbligata per cercare di contenere il contagio cosa che siamo riusciti a fare, faticosamente, fino ad oggi. Ci sono tante persone che vogliono venire qui ma che non possono farlo: nei giorni scorsi perfino una 'carovana di rom' voleva entrare nel territorio, e questo ha fatto scattare l'allarme. Nel Comune di Ardea ci sono poi tante seconde case e molte persone stanno cercando, qualcuno c'è riuscito, a reggiungerle. Porto l'esempio del lungomare e in particolare dei Consorzi: durante l'inverno di solito molte abitazioni sono disabitate e ora invece non lo sono. Le disposizioni sono chiare però: non si possono raggiungere le seconde case e non ci si può spostare in un Comune diverso da quello di residenza. Oltre a questo Ardea è “circondata” da zone dove i casi di Coronavirus sono molti di più dei nostri, da qui la necessità di proteggere quanto più possibile la popolazione poiché non abbiamo risorse adeguate, in termini di forze dell'ordine, per gestire i nostri casi figuriamoci quelli che arrivano da altri Comuni. Vengo all'ordinanza. Eravamo riusciti attraverso l'utilizzo di persone (una cinquantina, ndr) che si erano proposte volontariamente, sottolineo volontariamente, a dare un valido supporto alla Polizia Locale riuscendo a garantire i controlli nei punti di ingresso alla città. Un sindacalista di Pomezia ha però denunciato che stavamo operando ai varchi con l'ausilio della Protezione Civile i cui volontari ave-

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Critiche per la chiusura di alcuni tratti del territorio: non sono mancate le "tensioni" vamo per l'occasione nominato Ausiliari del Traffico. Il ministero si è trovato così nell'obbligo di segnalarci che non potevamo usare per questo scopo personale che non fosse delle forze dell'ordine o della PP.LL. Quindi, non avendo modo di controllare tutti i varchi, con gli addetti della Polizia Locale che già fanno turni doppi, nei punti di accesso non possiamo controllare con personale autorizzato siamo stati coNelle foto: il stretti a chiudere. Ma, Sindaco di anche agendo così, sono Ardea Mario piovute critiche. Sono coSavarese; la munque convinto che carovana di sono meglio le critiche rom bloccata al delle lacrime: il mio scopo confine lo scorso è quello di limitare il più 30 marzo possibile le vittime».

Poi la soluzione è arrivata grazie alla collaborazione dei Comuni di Anzio e Pomezia... «Sì, dal 2 aprile sono stati riaperti due varchi ai confini con i comuni limitrofi. È grazie alla collaborazione del Sindaco di Anzio, Candido De Angelis e a quella del Sindaco di Pomezia, Adriano Zuccalà, che presidieranno con loro pattuglie della PPLL il varco di Via Ardeatina e quello di via di Campo Selva, che potremo continuare a garantire il controllo di accesso al territorio alle sole persone autorizzate secondo quanto previsto dal DPCM del 30 marzo 2020.Il confine sul Lungomare degli Ardeatini/Lungomare delle Meduse continuerà ad essere presidiato dalle forze locali.Ringrazio veramente di cuore, a nome di tutta la cittadinanza, i due colleghi impegnati come noi a contenere il contagio. La collaborazione è per noi preziosissima, giacché abbiamo in forza soltanto 23 addetti alla PPLL coadiuvati dagli uomini della tenenza dei Carabinieri. Poche risorse per un territorio vasto come il nostro, che ha quattordici accessi al comune, da controllare h24». (continua) Sul rischio "incursioni": «Porto l'esempio del lungomare e in particolare dei Consorzi: durante l'inverno di solito molte abitazioni sono disabitate e ora invece non lo sono».

Coronavirus, attenzione alle bufale 1) Fare gargarismi con la candeggina, assumere acido acetico o steroidi, utilizzare oli essenziali e acqua salata protegge dall’infezione da nuovo coronavirus.

Nessuna di queste pratiche protegge dal COVID-19 e alcune di queste sono pericolose per la salute.


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aprile 2020 (segue) Si è discusso molto sugli aiuti destinati dal Governo ai Comuni. Alcuni Sindaci hanno protestato ritenendo le misure altamente insufficienti. Questo perché i 4,3 miliardi sono in realtà un anticipo sull’erogazione del fondo di solidarietà (che ai Comuni già spetta) mentre il vero stanziamento sono i 400 milioni per i buoni spesa. Qual è il suo commento? «Intanto premetto una cosa: il Governo ha stanziato “zero” per l'emergenza. Zero nel senso che i famosi 4,3 miliardi in realtà sono semplicemente soldi che vengono versati agli Enti locali adesso invece che a Maggio. Anche la parte restante del provvedimento, i 400 milioni, sono in realtà somme che i Comuni già versano sempre attraverso il fondo di solidarietà e che ora semplicemente tornano indietro. Quindi in definitiva sono soldi che, se non ci fosse stato il fondo di solidarietà, già sarebbero nelle nostre tasche.

SPECIALE COVID-19 niamo a quanto arriverà, comunque, ad Ardea: dallo Stato circa 388mila euro, dalla Regione 197mila e altri 50/60 mila destinati a fini sociali per i Piani di Zona Somme che, puntualizzo, sono da destinare interamente all'acquisto di generi alimentari per le persone indigenti. La gestione sarà in carico ai servizi sociali ma ci sono varie ipotesi operative sulle quali stiamo lavorando: escludo forme di denaro contante anche sotto forma di carte prepagate; gli stessi “buoni spesa” (che adotta ad esempio Pomezia, ndr) presentano alcune controindicazioni - sebbene siano la via più semplice - in termini di controlli ma anche di rischio falsificazioni. Un'altra ipotesi è la realizzazione di pacchi alimentari già pronti da distribuire in sicurezza nelle palestre delle scuole che per ora sono chiuse. Intercettare tutte le persone non sarà però opera semplice considerando che c'è da fare i conti anche con nuove forme di povertà ulteriori, oltre cioè quelle endemiche

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Come valuta sin qui l'atteggiamento e il comportamento dei cittadini? «Il cittadino di Ardea ha reagito in modo esemplare tranne qualche rara eccezione». Sul fronte economico ripercussioni negative ci saranno anche per la prossima stagione estiva sul litorale. Cosa si può fare? «Non sono d'accordo. Questa fase deve essere propedeutica al rilancio dell'economia. Per Ardea l'emergenza potrebbe trasformarsi in opportunità nel senso che quando tutto sarà finito, se va come penso io parliamo a ridosso dell'estate, tanti cittadini dovranno scegliere come passare le proprie vacanze. Difficilmente le persone andranno all'estero e dunque molti potrebbero decidere di scegliere soluzioni più vicine e anche più economiche se vogliamo. Ardea potrebbe essere scelta dunque da molti come meta per l'estate. Devo dire che già sono stati chiesti all'Amministrazione provvedimenti per i balneari ma io dico questo: adesso la priorità

«Il cittadino di Ardea ha reagito in modo esemplare. Fiero e orgoglioso di tutti gli operatori che sono in prima linea» Aggiungo che per quanto riguarda il fondo di solidarietà Ardea non prende mai nulla quindi quel passaggio neppure ci riguarda. La situazione delle casse comunali è inoltre sempre la stessa, è risaputo. Ho ricevuto dai consiglieri di minoranza di Ardea una proposta provocatoriamente inattuabile. Mi hanno chiesto di destinare ai cittadini una cifra enorme delle finanze comunali che ben sanno di non essere nelle nostre disponibilità. Noi abbiamo predisposto la delibera di variazione di bilancio per destinare 370.766,56 € alla gestione dell’emergenza, in aiuti ai cittadini. È il 100% della somma che per effetto di apposito decreto governativo, potremo ricavare come anticipo dai ratei dei mutui accesi per la parte riguardante la sola quota capitale. Abbiamo bisogno di più entrate per aiutare chi ha e chi avrà bisogno, quindi è doveroso rivolgere a tutti i cittadini un appello: chi può ci aiuti pagando semplicemente le tasse dovute; l’IMU e la TARI. Ci aiuterà ad aiutare tutti. Chiusa parentesi. VePer l'emergenza ad Ardea arriveranno dallo Stato circa 388mila euro, dalla Regione 197mila e altri 50/60 mila euro destinati a fini sociali sempre dalla Regione per i Piani di Zona che verranno usati per acquistare generi alimentari di prima necessità per chi ha bisogno

e già note ai servizi sociali; alcune sono perfino “sommerse”, come chi ad esempio lavorava in nero ma aveva comunque un reddito che ora non ha più. Penso poi ai lavoratori autonomi che ora sono fermi, stesso discorso. Insomma, non sarà facile sopratutto perché non esistono strumenti per individuare queste categorie di persone se non l'autocertificazione; dopodiché, mediante dei criteri, andremo ad aiutarle con i volontari, sperando che almeno questo me lo facciano fare». Quali misure di assistenza sono attive per le fasce più deboli della popolazione? «Sin dall'inizio dell'emergenza il Comune ha attivato tutta una serie di strumenti, anche teconologici, atti a tutelare la popolazione. Le fasce più deboli, gli anziani, le persone sole, hanno sempre ricevuto assistenza. Posso capire che qualcuno non sia riuscito a mettersi in contatto con l'Ente anche solo per motivi di “sovraccarico” nelle chiamate, a fronte di un personale, ricordo sempre, ridotto all'osso. Ecco perché a volte magari non si riceve al telefono risposta. Ricordo che per chiedere aiuto bisogna però sempre seguire i canali ufficiali e gli uffici giusti che abbiamo pubblicato. I cittadini possono anche scaricare l’App FlagMii. Infine c'è sempre il canale Telegram».

sono i commercianti che hanno chiuso e che devono ricevere tutto il sostegno possibile; dopodiché, se anche la stagione estiva dovesse partire male – al netto della fine dell'emergenza chiaramente – il Comune studierà provvedimenti in tal senso. L'augurio è che non ce ne sia bisogno». Sotto il profilo umano cosa significa, e cosa sta rappresentando per lei, 'guidare' una città in una fase così delicata? «Significa dormire poco e molto male, a volte poche ore a notte se va bene. Si affronta così. Ma non è importante perché l'imperativo è lavorare e fare tutto il possibile per tutelare le persone. Il resto, le situazioni personali, non contano». L'ultima domanda gliela lasciamo per mandare un messaggio a tutti i cittadini ma anche agli operatori sanitari o alle forze dell'ordine, ovvero a chi sta combattendo in prima linea questa durissima battaglia... «Non posso che essere fiero e orgoglioso di tutti loro. Li ringrazio di cuore». Luca Mugnaioli (Intervista del 2 aprile) L'appello del Sindaco: «Se viene pagata la Tari potremmo incamerare almeno 4 milioni in più, ovvero 10 volte l'aiuto stanziato dallo Stato»

Coronavirus, attenzione alle bufale 2) Tagliarsi la barba evita il contagio

La bufala nasce da una sbagliata interpretazione di una infografica del CDC dedicata alla sicurezza sul lavoro per il corretto utilizzo delle mascherine.


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SPECIALE COVID-19

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Adriano Zuccalà: «Dobbiamo restare uniti» Il Sindaco di Pomezia fa il punto sulla gestione dell'emergenza Coronavirus in città indaco l'Italia sta vivendo vero stanziamento sono i 400 milioni per i un'emergenza sanitaria buoni spesa. Qual è il suo commento? Risenza precedenti. A Pome- tiene sufficiente quanto arriverà a Pomezia? zia la situazione è sotto «Ho apprezzato molto questo provvedicontrollo o teme un'im- mento, che risponde in maniera chiara e immediata a un’emergenza nell’emergenza, pennata di nuovi casi? «Ad oggi la situazione risulta stabile: negli ul- stanziando fondi per chi non riesce ad arritimi 10 giorni abbiamo registrato ‘solo’ 5 casi vare a fine mese e non ha i soldi per fare la nuovi, abbiamo 13 guariti e decine di per- spesa. Lasciare alla solidarietà dei singoli e sone che concludono il periodo di isola- delle associazioni, che già si stavano muomento domiciliare precauzionale senza vendo, sarebbe stato irresponsabile. Il Gomanifestare sintomi. Purtroppo abbiamo verno invece ha deciso, attraverso i Comuni, avuto anche due decessi, due concittadini che avamposto dello Stato, di supportare le faminon ce l’hanno fatta a cui va il mio pensiero glie e le persone più in difficoltà, anticipando e quello di tutta la Città. Se la cittadinanza il fondo di solidarietà e stanziando ulteriori continuerà, come fatto finora, a rispettare le 400 milioni. A Pomezia arriveranno, tra regole e a stare a casa non potrà esserci fondi statali e fondi regionali, circa 668.000 un’impennata di nuovi casi. Dobeuro che saranno destinati a supporbiamo aspettare per dirci fuori tare tutte le persone del territorio Gli stanziamenti dall’emergenza, la situapiù in difficoltà e colpite daldel Comune: zione è ancora molto de- 360mila euro per interventi di l’emergenza in corso. Ablicata». emergenza; 114mila per altre spese biamo attivato in poche ore Guardando al quadro urgenti e straordinarie; 250mila euro un modulo on-line per riNazionale crede che sia di copertura economica per le nostre chiedere i sostegni alimenstato fatto tutto il pos- società partecipate per i servizi delle tari ed un numero unico sibile per fronteggiare il di gestione dell’emergenza: farmacie comunali e Coronavirus oppure, 0660300». socio-assistenziali. Da Stato e Dall'inizio dell'emergenza con il senno di poi, qualRegione circa 668.000 euro può farci un riepilogo di tutte cosa in più si sarebbe poper le persone in le misure di assistenza alla popotuto fare? difficoltà «Credo che il nostro Paese si sia lazione messe in campo dal Comune trovato a fronteggiare una situazione che e quello che verrà fatto prossimamente? nessuno poteva immaginare e il Governo ha «Per prima cosa, il 27 febbraio dovuto prendere decisioni difficili e adottare Nella foto: il scorso, abbiamo attivato il provvedimenti in tempi strettissimi. Non Sindaco di COC di protezione civile, con posso dire se si sarebbe potuto fare di più, Pomezia l’obiettivo di monitorare la sisiamo ancora in piena emergenza e non è an- Adriano tuazione sanitaria nel nostro cora il momento di fare bilanci di questo Zuccalà territorio. Abbiamo avviato, tipo». Si sta discutendo molto sugli aiuti destinati dal Governo ai Comuni. Alcuni Sindaci hanno protestato, anche con toni duri, ritenendo le misure altamente insufficienti. Questo perché i 4,3 miliardi sono in realtà un anticipo sull’erogazione del fondo di solidarietà (che ai Comuni già spetta) mentre il

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Sulla gestione dell'emergenza al livello Nazionale: «Non posso dire se si sarebbe potuto fare di più, siamo ancora in piena emergenza e non è ancora il momento di fare bilanci di questo tipo»

«Se la cittadinanza continuerà, come fatto finora, a rispettare le regole e a stare a casa non potrà esserci un’impennata di nuovi casi» sin dal primo caso di positività al Covid-19, una collaborazione preziosa con la ASL Roma 6 che ci tiene costantemente aggiornati sulla situazione in Città. Inoltre abbiamo cooperato fin da subito con tutte le scuole del territorio per coordinare le chiusure e attuare le igienizzazioni e sanificazioni. Abbiamo avviato la pulizia straordinaria degli uffici pubblici e della biblioteca comunale, adeguando l’accesso agli uffici comunali secondo le disposizioni di legge, mantenendo aperti i servizi essenziali. Le farmacie comunali si sono messe subito a disposizione della cittadinanza distribuendo gratuitamente soluzione idroalcolica e attivando il PRONTO FARMACO, la consegna dei farmaci a domicilio. A questo è seguito il servizio attivato dalla Protezione civile Echo di consegna della spesa a domicilio per le persone anziane, disabili o impossibilitate ad uscire. Abbiamo attivato il numero unico d’emergenza che si occupa di smistare tutte le richieste e le necessità della cittadinanza, fornendo le informazioni utili a chi ne ha bisogno. Abbiamo messo su in poche ora la struttura che si sta occupando della ricezione e della gestione dei buoni spesa, finanziati con i fondi statali e regionali, e la macchina della solidarietà che distribuisce pacchi alimentari alle famiglie in difficoltà. Abbiamo riapprovato in Giunta il Bilancio di Previsione 2020-22 per garantire i primi interventi di contrasto all’emergenza COVID-19. Nello specifico, sono stati stanziati: 360mila euro per interventi di emergenza, sanificazione e pulizia, smaltimento dei rifiuti speciali; 114mila euro di incremento del fondo di riserva per altre spese urgenti e straordinarie; 250mila euro di copertura economica per le nostre società partecipate per i servizi delle farmacie comunali e socio-assistenziali». (continua) «Abbiamo attivato il numero unico d’emergenza, 0660300, che si occupa di smistare tutte le richieste e le necessità della cittadinanza, fornendo le informazioni utili a chi ne ha bisogno»

Coronavirus, attenzione alle bufale 3) I bambini non rischiano di essere contagiati dal nuovo coronavirus

I bambini non sono immuni all'infezione da nuovo coronavirus. Anche loro possono essere infettati e sviluppare la malattia Covid-19, anche se ci sono stati relativamente pochi casi segnalati tra i bambini.


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aprile 2020 (segue) «Dal punto di vista dei tributi, abbiamo sospeso il pagamento dei parcheggi a pagamento e slittato i pagamenti di Tari, Imposta di soggiorno e piani di rateizzazione (anche ICP e TOSAP). Per mensa scolastica, asili nido e trasporto scolastico si pagheranno solo i giorni di servizio effettivamente usufruiti. Per sostenere le attività commerciali del territorio abbiamo attivato una pagina sul nostro sito istituzionale che raccoglie l’elenco delle attività che consegnano a domicilio. E con tutte le aziende del POINT abbiamo mantenuto un dialogo aperto e un confronto sulle diverse urgenze e necessità del mondo imprenditoriale. Tutti i provvedimenti sono consultabili sul nostro sito istituzionale: http://www.comune.pomezia.rm.it/coronavirus». Come valuta sin qui l'atteggiamento e il comportamento dei cittadini? «Mi sembra che i nostri concittadini possano essere promossi. I controlli costanti delle forze dell’ordine restituiscono un quadro buono: molti controlli, poche sanzioni.Ci vorrà ancora un po' di pazienza, è ancora il tempo di stare a casa». Sul fronte controlli qual è la situazione? «I controlli procedono in collaborazione con i Carabinieri e la Guardia di Finanza che, insieme alla polizia locale, stanno facendo un grande lavoro. Vengono effettuati ogni giorno tra i 900 e 1000 controlli, di questi circa il 10% viene sanzionato perché non ha una motivazione valida per uscire di casa. Questo vuol dire che se ti muovi senza un valido motivo, è praticamente certo che verrai sanzionato. La domanda che tutti si fanno è: come si esce ora da questa situazione? «Ci sono esperti al lavoro per questo. Quello che posso dire è che spero che le misure adottate fin qui continuino a dare buoni risultati e si possa arrivare quanto prima a non dover più leggere i numeri di contagiati e deceduti a cui stiamo assistendo tutti. Credo che questa situazione abbia costretto chiunque, in particolar modo chi governa città, regioni e paese, a riflettere sulle scelte fatte in questi anni e su quelle da intraprendere in futuro. È presto per fare i bilanci e penso che la consapevolezza di cosa sia successo sarà uno degli aspetti fondamentali che ci permetterà di tornare gradualmente alla normalità. Probabilmente l’unica cosa che metterà il COVID-19 definitivamente nel cassetto dei

SPECIALE COVID-19 ricordi sarà la scoperta di un farmaco efficace che permetta ai pazienti di guarire rapidamente». Se l'emergenza dovesse protrarsi, ulteriori ripercussioni al livello economico potrebbero esserci per Pomezia anche per la prossima stagione estiva, che potrebbe essere, se non lo è già, compromessa. Come si affronta tutto questo? «La stagione estiva e turistica è sicuramente già compromessa. Come sappiamo il nostro litorale è frequentato, soprattutto nei week end di sole, da migliaia di persone. Questo ha sempre generato un indotto importante per la città e per tutte le attività economiche e ricettive. Non sarà facile uscire da questa situazione ma stiamo già lavorando al piano di rilancio. Nella prima fase del coronavirus abbiamo dovuto gestire l’emergenza sanitaria, adesso dobbiamo costruire la seconda fase, che prevede aiuti economici per i nuclei familiari ed azioni di ripresa per l’economia. Un primo passo l’abbiamo già fatto approvando nuovamente in Giunta il bilancio comunale, dove abbiamo stanziato circa 700mila euro per la gestione dell’emergenza e prorogato diverse scadenze. Questo è solamente il primo passo, ma siamo pronti per continuare su questa strada». La macchina amministrativa sta andando comunque avanti nonostante l'emergenza? «Stiamo portando avanti parallelamente i vari interventi sul territorio come la realizzazione della prima ludoteca comunale nel villino sequestrato alla mafia, il parco canile, le piste ciclabili ed il rifacimento straordinario delle strade, solo per fare alcuni esempi. Stiamo partecipando a diversi bandi pubblici per ottenere finanziamenti e portando avanti la programmazione economica. Sotto il profilo umano cosa significa 'guidare' una città in una fase così delicata? «E’ un periodo delicato per tutti. A Pomezia ci sono stati momenti difficili, soprattutto perché siamo stati tra i primi a dover gestire l’emergenza nel Lazio, quando ancora non erano stati emanati i Decreti Ministeriali che oggi conosciamo tutti. Tuttavia, non mi sono mai sentito solo: c’è stato fin da subito un lavoro di confronto e coordinamento con le autorità sanitarie, quelle regionali e la Prefettura. Non è mancato inoltre il supporto della Giunta e di gran parte del Consiglio Comunale, che in questa fase ha messo da parte le ideologie politiche con l’obiettivo di superare tutti insieme l’emergenza sanitaria. Infine, un

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Controlli costanti della Polizia Locale grande applauso alla struttura comunale, a partire chiaramente dai vari dirigenti di settore, che sono rimasti sempre disponibili ed operativi, fino ad arrivare al C.O.C., composto da Polizia Locale, Protezione Civile Echo e Croce Rossa Italiana, che hanno dato dimostrazione di grande professionalità e dedizione. Una responsabilità così pesante si gestisce condividendo, come sempre, con chi ti sta accanto. Quindi colgo l’occasione anche per ringraziare la mia famiglia e la mia compagna, in questo mese sono stato impegnato h24 nella gestione dell’emergenza e non è mai mancato il loro supporto». Un messaggio a tutti i cittadini ma anche agli operatori sanitari o alle forze dell'ordine, ovvero a chi sta combattendo in prima linea questa durissima battaglia... Voglio ringraziare quanti sono in prima linea – medici, operatori sanitari, farmacisti, forze dell’ordine, negozianti, operai e imprenditori – per contrastare l’emergenza e per consentire, nei limiti del possibile, che alla popolazione non manchino i beni di prima necessità. Ai miei concittadini voglio trasmettere tutta la mia vicinanza e comprensione per le difficoltà che ognuno di loro sta vivendo, al lavoro come in famiglia. Stiamo attraversando un momento davvero difficile: siamo preoccupati, amareggiati, spaventati. Ma dobbiamo essere ottimisti. Dobbiamo continuare a sentirci parte di una comunità, la nostra comunità, e restare uniti anche se fisicamente distanti. Perché possiamo superare questo momento solo se, tutti insieme, remiamo nella stessa direzione. Sono certo che tutto andrà bene e che riusciremo a vincere anche questa sfida». Luca Mugnaioli (intervista realizzata il 3 aprile)

Coronavirus, attenzione alle bufale 4) Gli animali domestici possono trasmettere il virus Non esiste alcuna evidenza scientifica che gli animali domestici, quali cani e gatti, possano contrarre il nuovo coronavirus e trasmetterlo all'uomo. Come regola generale di igiene si consiglia però di lavarsi bene le mani con il sapone dopo il contatto con gli animali, comune prassi per proteggersi da altri microrganismi che possono invece essere trasmessi dagli animali all'uomo.


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Intervista al Dir. Sanitario della Sant'Anna Rosario Sciuto sull'emergenza Covid-19: «Grazie a tutti gli operatori che sono in prima linea» irettore qual è la situazione alla Casa di cura S. Anna? «Come è noto nel piazzale esterno della nostra struttura sono state realizzate due tensostrutture con le quali gestiamo tutti i casi sospetti di Coronavirus. Se la persona manifesta sintomi viene effettuato immediatamente sia il tampone, che viene inviato tempestivamente al Campus Bio Medico o allo Spallanzani di Roma, e la TC (Tomografia Computerizzata, TAC per intenderci, ndr). Il paziente chiaramente viene anche visitato per verificare le sue condizioni di salute e constatare la presenza o meno di patologie, specie al livello polmonare. Sin qui abbiamo avuto 2-3 casi gravi per i quali è stato necessario intubare la persona per poi trasferirla in altri ospedali». Può ribadire le indicazioni per chi dovesse

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mente sta mettendo sotto forte pressione l'intero sistema sanitario. Qui a Pomezia, salvo qualche raro caso prontamente risolto, fortunatamente non abbiamo avuto questi problemi. Tutti gli operatori sono muniti di dispositivi di protezione individuali e lavorano in totale sicurezza». Secondo lei quanto durerà questa fase di

«Io non posso che ringraziare tutti i nostri operatori che non si stanno risparmiando in questa fase così critica per il Paese. Il loro, così come quello dei sanitari in tutta Italia, è un lavoro encomiabile. Voglio ringraziare per questo anche le forze dell'ordine che come i medici ogni giorno sono in prima linea. Un messaggio ai cittadini? State tran-

«Un messaggio ai cittadini? State tranquilli a casa, rispettate le indicazioni e abbiate fiducia nel lavoro dei medici» Nelle foto: in alto una delle tensostrutture installate alla S.Anna per il Covid-19; sotto, il Direttore Sanitario della Casa di Cura di Pomezia Rosario Sciuto

recarsi al Pronto Soccorso? «In linea generale dobbiamo evitare, chiaramente dove possibile, di recarci al Pronto Soccorso. Viceversa, per casi gravi il personale medico è sempre a disposizione come h24 e interviene in totale sicurezza. I casi sospetti di Covid-19 infatti sono gestiti all'esterno nelle strutture installate nel parcheggio». La vostra struttura ha risentito della carenza di DPI per gli operatori, ad esempio le mascherine? «La fase di emergenza chiara-

emergenza? «E' difficile fare previsioni. Questa è un'emergenza sanitaria senza precedenti e sbilanciarsi potrebbe rivelarsi un azzardo. Noi, come struttura sanitaria, possiamo solo impegnarci al massimo per continuare a proteggere la salute dei cittadini». Cosa pensa dei tamponi? Alcuni esperti sostengono la necessità di estendere i test a tutti o comunque a gran parte della popolazione... «Credo che effettuare “tamponi di massa”, il che vorrebbe dire preparare milioni di test, non sia una soluzione praticabile. Pur tuttavia in determinate aree, come le note “zone rosse” dove l'incidenza del virus è molto alta, una soluzione di questo tipo potrebbe rivelarsi utile per tracciare le linee di trasmissione del Covid-19. Ad ogni modo penso sia necessario effettuare valutazioni caso per caso e non generalizzare. Personalmente ritengo, come regola generale, che il tampone non vada fatto a chi è asintomatico ma solo a chi mostra sintomi». Vuole mandare un messaggio ai cittadini e agli operatori in prima linea, medici e forze dell'ordine?

quilli a casa, rispettate le indicazioni e abbiate fiducia nel lavoro dei medici».

Numero unico EMERGENZA, CHI CHIAMARE - Attivato il Numero di Unico di Emergenza a Pomezia, che si occuperà di smistare tutte le richieste e le necessità della cittadinanza, fornendo le informazioni utili a chi ne ha bisogno. Il numero unico, 0660300, potrà essere utilizzato anche per richiedere i buoni spesa da chi non ha accesso al web.

Coronavirus, attenzione alle bufale 5) Se vieni contagiato dal nuovo coronavirus, te ne accorgi sempre La malattia Covid-19 può dare luogo in alcuni casi ad una sintomatologia simile a quella di altre malattie respiratorie come l'influenza e il raffreddore comune, con tosse secca, febbre, stanchezza; in altri casi si manifesta con sintomi diversi, diarrea, iperemia congiuntivale, mal di gola, dolori muscolari, naso che cola, fino ad arrivare a difficoltà respiratorie e polmoniti. Inizialmente e generalmente questi sintomi sono lievi, pertanto è possibile non accorgersi subito della loro comparsa.



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Il cuore grande di cittadini e aziende Raccolte alimentari, donazioni di mascherine e non solo: a Pomezia e Ardea regna la solidarietà iutare chi ha più bisogno di noi. L’emergenza Coronavirus sta mostrando la grande solidarietà di aziende e cittadini che anche ad Ardea e Pomezia, così come nel resto d'Italia, hanno deciso di mettersi a disposizione della collettività con iniziative benefiche. Semplici cittadini, associazioni, Istituzioni, forze dell'ordine, ma anche aziende si sono attivate per aiutare le fasce più deboli della popolazione. Questi sono solo alcuni degli esempi che abbiamo raccolto sul territorio. Laura: «Ora produco mascherine per chi ne ha bisogno» Sotto la Rocca ad esempio vi abbiamo raccontato la storia di Laura Ferretti, titolare di

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hanno organizzato una raccolta di generi alimentari e di prima necessità per le famiglie bisognose del territorio. «La raccolta è per sostenere le persone che stanno passando un momento di disagio e per fargli sapere che siamo con loro e che andrà tutto bene», dichiarano i volontari della Protezione Civile. Per chiunque volesse contribuire con donazioni in denaro o in generi alimentari è

periferia di Pomezia, Alex Gaspari, Presidente del Comitato di Quartiere anche se qui in veste di semplice cittadino, insieme ad altri quattro residenti della zona si sta occu-

I cittadini, gli imprenditori e le aziende di Ardea e Pomezia hanno deciso di mettersi a disposizione della collettività con iniziative benefiche una tappezzeria nautica ad Ardea che ha deciso di lasciare la sua attività per dedicarsi anima e corpo alla beneficenza e regalare mascherine in Tnt, non sterili, ma lavabili con acqua bollente e candeggina e poi riutilizzabili. Con un video pubblicato su Youtube ha cercato di Nelle foto in basso: spiegare come si (a sx) Alex Gaspari, possono creare Pres. CdQ Campo (per qualsiasi dubJemini, e altri cittadini bio si può visitare consegnano spesa e la sua pagina Facemedicine a cittadini in book). difficoltà; (a dx) Laura Raccolta alimenFerretti produce tare della Protemascherine che dona in zione Civile e beneficenza dei Vigili del Fuoco L’Associazione Protezione Civile GAMMA 13 e l’Ass o c i a z i one Protezione Civile NOAL, in collaborazione con i Vigili del Fuoco di Pomezia,

possibile farlo chiamando i seguenti numeri: 339 5901002 (Protezione Civile GAMMA 13); 3515122482 (Protezione Civile NOAL). La Protezione Civile precisa che non è possibile recarsi in sede per le donazioni, né presso la caserma dei Vigili del Fuoco, che dovranno essere pertanto accordate esclusivamente per via telefonica. Alla raccolta, tra gli altri, hanno partecipato il settore vela “Il Covo” dell’Associazione KITE di Torvaianica, il Gruppo CEPI T.A.A.S., l'Azienda Colavita e il Piccolo Forno che ha donato pane, pizza e altri generi alimentari. Cittadini volenterosi all'opera A Campo Jemini, quartiere residenziale alla

pando di consegnare a domicilio a persone anziane (o sole) ricette e generi alimentari rispettando sempre, chiaramente, tutte le norme di sicurezza in materia di prevenzione sul Coronavirus. (continua)

Vuoi segnalarci un'iniziativa? Scrivi a: redazione@ilcorrieredellacitta.it

Coronavirus, attenzione alle bufale 6) Al rientro in casa bisogna sempre lavarsi i capelli e gli indumenti indossati Con il rispetto della distanza di almeno un metro dalle altre persone è poco plausibile che i nostri vestiti, o noi stessi, possano essere contaminati da virus in una quantità rilevante. Tuttavia, sempre nel rispetto delle buone norme igieniche, quando si torna a casa è opportuno riporre correttamente la giacca o il soprabito senza, ad esempio, poggiarli sul divano, sul tavolo o sul letto.


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aprile 2020 (segue) Donazioni per la Chiesa S. Bonifacio Anche tra le aziende non mancano i casi di solidarietà. E' questo l'esempio del Gestore di “A Tutto Pesce” di Pomezia Ennio Zingaro che insieme al titolare del Franchising Mirko Capomaggi hanno donato un grosso quantitativo di pasta alla Caritas della Parrocchia di S. Bonifacio a Pomezia. La consegna è stata effettuata da Alessandro De Paolis, responsabile Marketing del Corriere della Città che ha svolto il ruolo di intermediario, al Parroco Don Marco Cimini. Oltre al ristorante altre aziende hanno donato generi alimentari: il panificio "Gioia e Golò", la ASD Podistica Solidarietà e la famiglia Valle (Angel Sat e Unipomezia). Il sacerdote ha ringraziato tutti di cuore per la bellissime e (utilissime) donazione. Sanificati i mezzi della Polizia Locale di Ardea, della CRI e i locali del Comune Ad Ardea, ancora, la ditta specializzata Star Service S.r.l., di Fabio Massimo Angelini, si è offerta di sanificare tutti i mezzi della Polizia Locale. Un gesto che è stato molto apprezzato dal Corpo e dall’Amministrazione verso chi, ogni giorno, è impegnato sul campo per controllare il pieno rispetto delle regole e tutelare la salute dei cittadini. Ma la ditta non si è limitata a questo: nei giorni scorsi infatti anche i locali del Comune e i veicoli della Croce Rossa sono stati sottoposti ad una profonda igienizzazione. Dall'Arci Caccia la raccolta alimentare

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L’associazione “Arci caccia di Ardea” ha invece organizzato una raccolta di generi di prima necessità (foto nella pagina accanto) da distribuire alle famiglie in difficoltà del territorio. La colletta è stata allestita presso la palestra della scuola elementare “Manzù”, messa a disposizione per l’occasione dal Dirigente Scolastico Prof. Carlo Eufemi. A presiedere la storica associazione di Ardea – nata ben 40 anni fa – c'è il presidente Luigino Mastrorilli, che abbiamo contattato telefonicamente: «L'idea è partita da noi come Arci Caccia Ardea ma molti amici imprenditori (e non solo) di Pomezia, Ardea e Aprilia hanno deciso di sostenerci. Fino ad oggi abbiamo consegnato oltre 300 pacchi – ci dice – e contiamo di darne molti altri. In alcune circostanze particolari abbiamo portato la spesa a casa a persone che sapevamo impossibilitate a muoversi, come una mamma di Tor San Lorenzo che ha due figli disabili. Oltre a generi alimentari abbiamo consegnato, in alcuni giorni, anche frutta e verdura». Valvole stampate in 3D Dall'azienda pometina A3D Lab un'altra bella iniziativa. «In questo stato di emergenza noi in collaborazione con Associazione Ambrosia Delta Lab Roma Stampo Cose Matteo Lombardi, Francesco Murru e altri makers del gruppo spontaneo Network Romano, ci siamo attivati per rispondere alle numerose richieste di produzione di valvole stampate in 3d. Tali valvole saranno ridistribuite dal FABLAB Milano ad una rete di ospedali ai quali l'azienda Candy donerà circa 900 maschere-respiratori recentemente acquistate dalla fornitura Decathlon».

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Nelle foto: (a sx) Pacchi alimentari la ditta specializzata distribuiti dalla Star Service S.r.l., di Croce Rossa a Fabio Massimo Pomezia Il 31 marzo 88 pacchi Angelini, si è offerta alimentari sono stati di sanificare i mezzi distribuiti nella gior- della Polizia Locale nata di oggi ai nuclei (e non solo); (a dx) la Croce Rossa di familiari in difficoltà Pomezia seguiti dai servizi sociali di Pomezia. La distribuzione, gestita direttamente dal Comune, è stata possibile grazie alle donazioni di alcune aziende del territorio che hanno messo a disposizione locali per lo stoccaggio e generi alimentari. I cittadini che vogliono contribuire alla raccolta di generi alimentari possono farlo donando direttamente all’interno dei supermercati che stanno allestendo zone riservate alle donazioni. I volontari della Croce Rossa passeranno a ritirare il materiale e provvederanno alla distribuzione per le famiglie che ne hanno bisogno. Chiunque volesse contribuire alla raccolta e alla distribuzione dei pacchi alimentari può scrivere direttamente alla Croce Rossa di Pomezia all’indirizzo mail:emporiosolidale@crocerossapomezia.it. Luca Mugnaioli Nelle foto: (da sx a dx) le valvole prodotte da A3D Lab e i prodotti donati alla raccolta alimentare; la donazione alla Chiesa di S.Bonifiacio di "A tutto pesce"

Coronavirus, attenzione alle bufale 7) Il virus Sars-CoV-2 vola nell’aria fino a 5 metri e si può trasmettere attraverso le punture di zanzara Per il primo quesito non esistono evidenze scientifiche. Falsa anche la seconda considerazione: il nuovo coronavirus è un virus respiratorio che si diffonde principalmente attraverso le goccioline generate quando una persona infetta tossisce o starnutisce, o attraverso goccioline di saliva o secrezioni dal naso.


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Emergenza: economia in crisi, quale futuro Molti commercianti sono stati costretti a chiudere, altri a limitare la propria attività lavorativa emergenza Coronavirus ha messo a dura prova non solo il sistema sanitario ma anche quello economico. La “serrata totale” ha costretto molte aziende a chiudere temporaneamente o a limitare fortemente la propria attività lavorativa. Molti lavoratori autonomi hanno seguito lo stesso percorso e a tutti questi soggetti adesso il Governo deve delle risposte non soltanto “oggi”, inteso come fase di emergenza che purtroppo è ancora in corso, ma in particolar modo per domani, quando cioè progressivamente si dovrà tornare alla normalità. Ma qual è la situazione sul territorio ? Ecco le testimonianze di alcuni imprenditori del territorio, anche loro uniti idealmente dal motto “uniti ce la faremo”. La Favorita, negozio di abbigliamento «Penso che il rialzo economico di ognuno di noi, e non solo delle imprese sarà difficilissimo», ci dice Catilina, la titolare. «Così come ci siamo uniti tutti per combattere il Coronavirus dovremo unirci di nuovo appena finita la quarantena per rialzare l'economia della nostra città! Per fare in modo che i negozi non chiudano e la città non rimanga deserta così come la vediamo in questi giorni; dovremo tutti rinunciare un po' allo shopping online, comprare solo beni primari e tenerci magari i soldi da parte per quando sarà finita la 'quarantena' in modo da comprare tutto nei negozi di zona. In questo modo l'economia dell'intera Italia si rialzerebbe molto più veloce del previsto! Uniti ce la faremo di nuovo!». Ottica Avenale Parliamo con Armando Avenale, storico commerciante di Pomezia. «Purtroppo questa guerra, perché di una guerra si tratta anche se verso un nemico invisibile come un virus, ci ha colto tutti impreparati e sta avendo un effetto devastante sulla vita nostra e dei nostri concittadini, stravolgendo le nostre abitudini e intaccando il delicato equilibrio economico della nostra città, tutt’ altro che florido. Lo poteva testimoniare anche il

L'

numero cospicuo di locali sfitti nelle vie più commerciali di Pomezia poco prima dello scoppio della pandemia». L'Ottica Avenale, da sempre un punto di riferimento per i cittadini, è una delle attività ritenute necessarie e dunque ha continuato a lavorare nonostante il “lockdown”. Come è strutturata la vostra giornata tipo? Chiediamo. «La nostra attività rimane aperta al mattino e il pomeriggio fino alle ore 18.00 per fornire beni di prima necessità e soprattutto un servizio ai nostri clienti ma anche a chiunque sia in difficoltà fornendo piccole riparazioni gratuite», ci dice Armando. «Se tutti facciamo qualcosa per gli altri sarà più facile venir fuori da questo incubo senza lasciare nessun indietro. Inoltre per limitare ancora di più la circolazione delle persone a breve verremo inseriti nell’ elenco istituito dal comune di Pomezia, delle Attività commerciali che svolgono consegne a domicilio. Confidiamo nell'Amministrazione comunale – conclude – e sull'aiuto di tutti. Passata l'emergenza devono essere messi in campo tutti gli strumenti e le risorse possibili per il rilancio delle attività commerciali pometine, molte delle quali sono rimaste chiuse ormai da inizio marzo e in seria difficoltà. Insieme ce la possiamo fare e ce la faremo». Comune al lavoro per la “fase 2” dell'emergenza Dall'intervista al Sindaco Zuccalà abbiamo intanto appreso che per le attività commerciali «è stata attivata una pagina sul sito istituzionale comunale che raccoglie l’elenco delle attività che consegnano a domicilio. E con tutte le aziende del POINT abbiamo mantenuto un dialogo aperto e un confronto

Cassa integrazione QUI REGIONE - Sono 7.584 le domande di cassa integrazione in deroga pervenute alla Regione Lazio dai datori di lavoro presenti sul nostro territorio. La maggior parte di queste riguarda micro imprese con un numero molto ridotto di dipendenti. «Continua il lavoro degli uffici dell’Assessorato e della Direzione Lavoro che da fine marzo compongono la task force creata proprio per contrarre al massimo i tempi di lavorazione delle pratiche e per dare risposte veloci in questo momento di difficolta», dichiara Claudio Di Berardino assessore al Lavoro e Nuovi diritti della Regione Lazio. «Parallelamente - prosegue - raccogliamo le indicazioni contenute nell’ultima circolare dell’INPS, anche da noi sollecitata, che da una parte rielenca procedure, modalita’ e indicazioni per chi puo’ ricorrere alla cassa integrazione in deroga, e dall’ altra conferma che quanto indicato nell’accordo quadro stipulato la scorsa settimana tra la Regione Lazio e tutte le parti sociali e’ in linea con le disposizioni normative anche in riferimento alle norme per le lavoratrici, i lavoratori delle aziende artigiane per le quali comunque verra’ garantito il sostegno al reddito. Su questa tematica continua il confronto con le associazioni del settore dell’artigianato e con i sindacati». sulle diverse urgenze e necessità del mondo imprenditoriale». Dopodiché, ha dichiato il primo cittadino, quando sarà superata la prima fase del coronavirus, quella dell’emergenza sanitaria, si «dovrà costruire la seconda fase, che prevede aiuti economici per i nuclei familiari ed azioni di ripresa per l’economia. Un primo passo l’abbiamo già fatto approvando nuovamente in Giunta il bilancio comunale, dove abbiamo stanziato circa 700mila euro per la gestione dell’emergenza e prorogato diverse scadenze. Questo è solamente il primo passo, ma siamo pronti per continuare su questa strada».

Coronavirus, attenzione alle bufale 8) La suola delle scarpe porta sicuramente il virus in casa e trasmette l’infezione Attualmente non è noto il tempo di sopravvivenza del virus in luoghi aperti. In via teorica se si cammina con le scarpe su una superficie in cui una persona infetta ha espulso secrezioni respiratorie come catarro, ecc. è possibile che il virus sia presente sulla suola delle scarpe e possa essere portato in casa. Però normalmente il pavimento non è una delle superfici che tocchiamo, quindi il rischio è trascurabile. Se in casa ci sono bambini si può mantenere un atteggiamento prudente nel rispetto delle normali norme igieniche, togliendosi le scarpe all’ingresso in casa e pulendo i pavimenti con prodotti a base di cloro all’0.1% (semplice candeggina o varechina diluita).


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Racconti di “quarantena”: i vostri messaggi La vita al tempo dell'#iorestoacasa. Ecco come state trascorrendo le vostre giornate in casa a nostra vita, le nostre abitudine cambiate radicalmente praticamente da un giorno all'altro. La pandemia Coronavirus ha inciso profondamente su tutti noi e le nostre giornate, dallo scoppio dell'emergenzain Italia, non sono state più le stesse. Ma come avete affrontato tutto questo? Ce lo avete raccontato attraverso i sondaggi che abbiamo lanciato sui nostri canali social a distanza di sette giorni. Ecco le vostre testimonianze. Racconti di vita quotidiana Era il 18 marzo quando abbiamo lanciato il nostro primo sondaggio. Barbara racconta: «La passo a casa da circa 15 Giorni, sono uscita due volte per le scorte ai miei gatti di colonia, di cui mi occupo e per andare in farmacia a prendere medicine salva vita x il mio Golden cardiopatico. Sono una donna di 54 anni con immunodeficienza, soffro di asma bronchiale e il covid19 per me potrebbe essere fatale, quindi vivo questa cosa con angoscia. Per fortuna abito a Pomezia nord in un supercondominio con molto spazio intorno per fare passeggiate con il cane. E poi ho un giardino privato e un terrazzo. Non ho figli la mia compagnia, sono la vicina/amica di casa e i miei 2 gatti Chloé e Pallino e il mio Golden Jordan. Grazie per le info e per tenerci aggiornati tutti i giorni». Cesare, da Ardea, racconta le difficoltà di dover nascondere la paura ai figli: «Lo sto passando a casa in famiglia con la paura ma senza far capire niente alle mie bimbe....». Ma non mancano le difficoltà. «Noi stiamo tutti e 3 a casa, io ho un bimbo disabile carrozzato che ogni tanto per prendere aria lo porto in giardino, ma vedo tanta tanta tanta tanta gente senza mascherine andare a spasso per le strade e nessuna autorità che le ferma per dirgli di tornate a casa e stare a casa! Quindi dove andremo a finire e quando finirà tutto questo?», si sfoga così Martina. «Sono a casa dal 3 marzo con mia mamma che é un soggetto a rischio per patologie polmonari...esco io ma solo 1 volta a settimana per fare un pò di spesa... rimanendo nel quartiere! Ci facciamo compagnia sui balconi con il vicinato a debita distanza ...e pazientemente e speranzose aspettiamo che il peggio passi», è la testimonianza di Emanuela. Ancora da Ardea: «In casa organizzando al meglio la giornata soprattutto per i miei figli rispettivamente di 6 e 3 anni, si fanno i compiti, si fa ginnastica, si preparano, dolci, si canta. Noi 3 siamo a casa da quando hanno chiuso le scuole..ed esce solo mio marito per fare la spesa una volta ogni 3/4 giorni...dal balcone di casa vedo passare troppe macchine ancora...spero

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Pomezia deserta: scene surreali, tutti in casa per rispettare le normative sul Coronavirus finisca presto». Antonio da Torvaianica non ha dubbi: «Io sto a Torvaianica, sto a casa dal 5 Marzo e ci rimango fino a che il virus non se ne va...». C'è chi poi ha adottato soluzioni drastiche stando in «pigiama da 20 giorni». I più “ottimisti” La teconologia sicuramente ha aiutato: «NETFLIX», ribadisce un lettore in maiuscolo per rimarcare il concetto. Mariano, da Nettuno, cerca di essere ottimista: «Io sto benissimo, zona tre cancelli (Nettuno) giardino enorme da curare, manutenzioni varie. Dentro casa sto pochissimo. Nel raggio di 500 m ho tutto: farmacia, tabaccheria, market, agricola. E ho notato che tutte le villette sono abitate, molti romani si sono trasferiti stabilmente. Forse per non stare chiusi in un appartamento di 80/90 mq». Susan: «Io sono al 14esimo giorno e passo le giornate, pulendo, disinfestando tutto quello che porta mio marito quando torna da lavoro. Facendo compiti con i miei 2 figli, parlando con le mie amiche e familiari, e vedendo quanti ignoranti ci sono in giro ancora per le strade senza motivo». «Pulizie,giardinaggio,ginnastica su terrazzo,spesa fatta per almeno 15gg,.Collegamento a internet.Chiusa in casapaura ma anche responsabilita' civica.Lasituazione e' grave se tutti seguissimo le regole ne usciremmo fuori prima.Se tutti pensassimo che un uscita puo' mettere in pericolo chissa' quante persone...ma!Graze a Dio il nostro governo sta' prendendo la situazione in mano. Non comprendo le persone che non collaborano ma cosa hanno nella testa? Grazie ai nostri grandi eroi,a tutti coloro che sono costretti ad uscire per mandare avanti la nazione .Cosa faremmo senza di loro?Chi puo' rimanere in casa dovrebbe ringra-

ziare Dio altro che gne gne. Stare lontano dai genitori Un problema non di poco conto lo vive chi, per una ragione o per l'altra, è rimasto separato dai propri genitori, magari anziani. «Io sono chiusa in casa con 3 bambine.Mia figlia di 9 anni sa che non si può uscire,ma alle gemelle di 2 anni come glielo spiego? È ifficile. Mentre mia mamma Alda Maisano ,che vive a Torvajanica,è chiusa in casa da sola.Meno male che di fronte ci vive mio fratello,almeno dal balcone si vedono»

La lettera È tutto così surreale. Camminavamo per strada spensierati, andavamo a fare la spesa come nulla fosse. Ci abbracciavamo, sorridevamo. Le piazze piene, i bambini che giocavano al parco. La città era rumorosa, i negozi aperti, il sabato c'era il mercato. La mattina la sveglia suonava per iniziare un'altra giornata frenetica. Inverosimile, Mi sveglio e penso che è solo un brutto sogno, accendo la TV.... è tutto vero. Negozi, cinema, bar.... tutto chiuso. Noi chiusi in casa ad aspettare. Noi a sostenerci e farci forza. Noi che vogliamo riabbracciare i nostri cari. Noi che non avremmo mai pensato di vivere questa situazione. Cantiamo, così passa più in fretta, Stringiamo i denti, perchè tutto questo finirà. Ma continuiamo a dirci che andrà tutto bene. Continuiamo a disegnare arcobaleni di speranza. Siamo italiani e non ci arrendiamo.


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«Andrà tutto bene»: ecco i vostri disegni In tantissimi (e da tutta Italia!) avete inviato le vostre "opere" alla mail del Corriere della Città partita dal web la bella e colorata iniziativa che si prefigge l’obiettivo di dare speranza in questi giorni sconvolti dall’epidemia di Covid-19. Un’iniziativa semplice e alla portata di tutti, pensata per concedere anche un momento di svago a chi la adotterà, specialmente alle famiglie con bambini. Si tratta di realizzare su un lenzuolo bianco (o su un cartoncino) un coloratissimo arcobaleno con la scritta “Andrà tutto bene”. Il tutto decorato a piacere, dando libero spazio alla vostra fantasia e a quella dei vostri bambini! Il lenzuolo potrà poi essere appeso al vostro balcone o esposto dalla vostra finestra. In questo modo chiunque lo vedrà saprà che c’è speranza, che questo triste momento è solo di passaggio e che, se ognuno farà la sua parte, veramente andrà tutto bene! La nostra iniziativa Per tutto il mese ci avete inviato i vostri disegni all'indirizzo mail redazione@ilcorrieredellacitta.it. Siete stati davvero tantissimi e ci avete scritto da tutta Italia. In queste pagine, allora, ve ne riproponiamo alcuni nella speranza che davvero, e nel più breve tempo possibile, possa andare tutt bene.

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Per tutto il mese ci avete inviato i vostri disegni all'indirizzo mail redazione@ilcorrieredellacitta.it

A u r o ra , 5 a n n i

El i sa e A nna ( B a r d o l i n o , Ve r o n a )

Coronavirus, attenzione alle bufale 9) Fare un bagno caldo previene il COVID-19 Fare il bagno caldo non previene lo sviluppo di COVID-19. La normale temperatura corporea rimane tra 36,5° e 37° C, indipendentemente dalla temperatura del bagno o della doccia che facciamo. Fare un bagno con acqua estremamente calda può essere dannoso e provocare bruciature alla pelle. Il modo migliore per proteggersi da COVID-19 è lavarsi frequentemente le mani con acqua e sapone o con soluzione a base di alcol. In questo modo si eliminano i virus eventualmente presenti sulle mani e non si corre il rischio di infezioni che potrebbero verificarsi toccando naso, bocca e occhi.


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Due bambine di Fondi hanno preparato dei disegni per i Carabinieri

Coronavirus, attenzione alle bufale 10) Non è vero che i fumatori rischiano più degli altri di ammalarsi di Covid-19 Secondo L’OMS è probabile che i fumatori siano più vulnerabili al virus SARS-CoV-2 in quanto l'atto del fumo fa sì che le dita (ed eventualmente le sigarette contaminate) siano a contatto con le labbra, il che aumenta la possibilità di trasmissione del virus dalla mano alla bocca. I fumatori, inoltre, possono anche avere già una malattia polmonare sottostante o una ridotta capacità polmonare che aumenterebbe notevolmente il rischio di sviluppare forme di malattia come la polmonite.


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La Crik Crok di Pomezia vicina agli ospedali L'azienda ha inviato i propri prodotti ai nosocomi impegnati nella lotta contro il Coronavirus n gesto simbolico di vicinanza. E' questo lo spirito dell'iniziativa con la quale la Crik e Crok di Pomezia, la nota azienda delle “patatine”, ha voluto donare i propri prodotti agli ospedali di Roma impegnati nella dura battaglia contro il Coronavirus. In questi giorni così difficili per i medici e per gli operatori sanitari anche solo un momento di evasione nelle rarissime pause tra un turno e l'altro, può rinfrancare lo spirito e innalzare il morale. «E' chiaramente una goccia nell'oceano», ci dicono i dipendenti della Crik Crok, «volevamo solo fare un piccolo gesto per dimostrare la nostra vicinanza a chi ogni giorno rischia la propria vita per proteggere gli altri». La consegna E così, “armati” di scatoloni, alcuni lavoratori

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I dipendenti: «Siamo consapevoli che è una piccolissima cosa, ma sapere che grazie a noi i medici hanno avuto un piccolo momento di gioia ci ha reso orgogliosi» nel corso del mese si sono recati al Policlinico Tor Vergata, al Policlinico Gemelli e anche allo Spallanzani consegnando numerose buste ai sanitari. «Sono stati felici di ricevere i nostri prodotti», ci riferisce un altro dipendente della Crik Crok. «Siamo consapevoli che è una piccolissima cosa, ma sapere che grazie a noi hanno avuto un piccolo momento di gioia ci ha reso orgogliosi». Pronti altri pacchi Ad ogni modo l'azienda pometina non si è fermata qui: oltre ai nosocomi menzionati altri pacchi, mentre scriviamo, sono già in viaggio, sempre nel pieno rispetto delle norme del Governo sul Coronavirus, verso il Campus Biomedico e l'Azienda Ospedaliera Sant'Andrea. Anche qui, allora, arriverà una piccola pausa “croccante” per regalare, nei limiti del possibile, un momento di evasione a chi, quotidianamente, scende in trincea per sconfiggere questo terribile virus.

Maxi donazione di Angel Sat PER LA CARITAS - Grande gesto di solidarietà a Pomezia da parte della famiglia Valle proprietaria della nota ditta di vigilanza "Angel Sat" nonché della società sportiva dell'Unipomezia. Un intero furgone di generi alimentari è stato infatti donato alla Caritas della Parrocchia di S. Bonifacio nei giorni scorsi. Felicissimo il parroco Don Marco che ha ringraziato la famiglia Valle per la grande generosità mostrata.

Luca Mugnaioli La Crik e Crok di Pomezia, la nota azienda delle “patatine”, ha voluto donare i propri prodotti agli ospedali di Roma impegnati nella dura battaglia contro il Coronavirus

Coronavirus, attenzione alle bufale 11) Gli extracomunitari sono immuni all’epidemia grazie al vaccino contro la Tubercolosi

Il vaccino per la Tubercolosi non ha nulla a che vedere con il Coronavirus: la TBC è dovuta ad un batterio e non a un virus. Si ricorda che le malattie possono fare ammalare chiunque indipendentemente dalla loro etnia.



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Le scuse più "assurde" per uscire di casa Alcune persone hanno inventato di tutto pur di giustificare la violarazione della 'quarantena' a necessità aguzza l'ingegno”, recita il vecchio adagio. Peccato che in questi casi di necessario non c'era proprio un bel niente ma solo la voglia di evadere, in tutti i sensi, dalla propria abitazione in questi tempi di isolamento forzato. E così, pur di andare a spasso, alcuni sono stati disposti ad inventare la qualunque per cercare, invano, di giustificare la propria presenza in strada. Per molti di loro però tutto questo, giustamente, si è tradotto in multe salate e, spesso, in una denuncia. Le scuse più assurde per violare la 'quarantena' Da nord a sud insomma gli italiani insofferenti al “confino” domiciliare si sono scatenati. Da Vicenza: «Vado da nonna», ma era morta da 20 anni. Poi c'è la prostituta che ai Carabinieri ha detto che stava semplicemente cercando gli asparagi, o il giovane premuroso di Cesena sorpreso a recarsi da un amico “che era stato ferito addirittura da uno squalo”. Ma la sfilza di casi è lunghissima. A Civitanova c'è chi ha fatto scorta di marijuana proprio perché c'è la quarantena; a Ischia, invece, è stato fermato un “camminatore seriale” identificato (e denunciato) perché sorpreso a girare per le strade sempre con le stesse buste della spesa. Poi non sono mancate le scuse videoludiche: «Esco per andare a cacciare i pokemon». Ci pare giusto. Un uomo ha perfino raggiunto Messina da Lodi fingendosi un senzatetto solo per sfuggire dalla convivenza con la moglie. Pensate un po'. E' tuttavia con gli animali che l'italiano ha dato il meglio di sé come del resto testimoniano i tantissimi meme che impazzano sul web. Poveri cani portati a spasso decine di volte al giorno, gatti e finanche coniglietti, capre e maiali messi al guinzaglio pur di scendere in strada. Infine da Aosta il vero genio: «Sto andando a portare i fiori sulla tomba di mia moglie», ma lei è viva. Un capolavoro. L'avviso del Comune: «Il cane deve essere vivo» Nella nostra rassegna non potevano mancare le comunicazioni istituzionali. Siamo a Mamoiada, un piccolo comune italiano con poco meno di 2.500 abitanti in provincia di Nuoro, città dalla quale dista una quindicina

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C'è chi andava a trovare la nonna, ma era morta da tempo, chi a portare i fiori alla tomba della moglie che però era viva. O il "genio" assoluto: chi portava a spasso il guinzaglio senza cane come in un celebre sketch di chilometri: il paese fa parte della IX Comunità montana Nuorese. Ma a marzo il Comune è diventato “virale” sul web a causa di un post pubblicato sulla propria pagina ufficiale: qui, tra le varie indicazioni per fronteggiare l’emergenza del Coronavirus, troviamo una prescrizione davvero particolare. E non è un falso. Leggiamo infatti: in merito alle passeggiate si potrà «portare fuori il cane per espletare i propri bisogni ma l’animale deve essere necessariamente in vita». Evidentemente qualcuno aveva provato a fare il furbo. Aprilia: donna a caccia dell'amante del marito In tema di autocertificazioni bizzarre per gli spostamenti fornite alle forze dell’ordine questa non potevamo non riproporvi quella della “caccia all'amante”. Una donna di Aprilia – ancora in pigiama – è stata infatti fermata il 23 marzo verso le ore 10.00 sulla Via Nettunense mentre cercava di raggiungere, a

suo dire, il Comune di Anzio. Agli agenti ha però rivelato: «Sto seguendo mio marito, voglio beccarlo con l’amante». Una “motivazione” poco valida però e in contrasto con le ultime disposizioni che vietano di spostarsi da un Comune all’altro se non in casi di comprovata necessità. Evidentemente la dimostrazione di un adulterio in flagrante, reale o presunto, non rientra tra questi. Il cane “fantasma” Chiudiamo questa rassegna delle scuse più incredibili con quello che, a tutti gli effetti, potrebbe essere il vincitore della (depecrabile) categoria per la “miglior scusa”. Si tratta dell'uomo di Treviso fermato dalle forze dell’ordine in centro, come riportato dalla testata “La Nuova”, mentre portava a spasso un…guinzaglio senza cane. Sì avete capito bene: e non è il celebre sketch comico di Aldo, Giovanni e Giacomo, ma un fatto accaduto veramente. Attaccati al guinzaglio, nuovo di zecca, e perfino sul collare c’erano ancora l’etichetta con il codice a barre e il prezzo del prodotto. A quel punto i militari, nonostante la scena surreale, hanno chiesto spiegazioni all’uomo che ha semplicemente risposto: «Il cane mi è scappato, non lo trovo più». Inevitabilmente allora, per il passeggiatore con il cane fantasma, è scattata la denuncia.

Coronavirus, attenzione alle bufale 12) I farmaci antivirali prevengono l’infezione da nuovo coronavirus

Non ci sono evidenze su una loro azione preventiva.


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CRONACA

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Campo Jemini: in alcune vie continui black out Da mesi si verificano cali di tensione o vere e proprie interruzioni di corrente. Tanti i disagi el quartiere residenziale Campo Jemini da qualche mese a questa parte si verificano frequenti interruzioni di corrente che stanno creando non pochi problemi ai residenti. La questione inzialmente, stando a quanto raccolto, riguardava le abitazioni di un' unica via, Via delle Dalie, ma ad oggi si è estesa anche ad altre strade. A settembre le prime “avvisaglie” Contattiamo al telefono il Presidente del Comitato di Quartiere Alex Gaspari con il quale ricostruiamo la cronistoria della vicenda. «Il problema è stato sollevato dagli abitanti di Via delle Dalie nel settembre scorso. Abbiamo pertanto contattato l'Enel per capire meglio la situazione», ci dice. Ma cosa succede nello specifico? «Praticamente ogni giorno si verificano cali di tensione e, specie dalle 7.00 alle 8.00 di sera, evidentemente nella fascia di maggior utilizzo, frequentemente la corrente salta del tutto, con le conseguenze che è facile immaginare. Oltre al disagio “pratico” si sono già verificati danni - anche irreversibili - ad elettrodomestici e apparecchi elettronici», prosegue Gaspari. E da settembre niente è cambiato, anzi. La situazione è anche peggiorata. Altre vie interessate Da Via delle Dalie, a distanza di sei mesi, oggi il problema interessa infatti anche altre strade. Nello specifico parliamo di Via delle Rose, dei Narcisi, delle Ortensie, dei Fiorda-

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lisi, delle Begonie e delle Calle. «Inizialmente Enel ci ha spiegato che i cali di tensione e i black out si verificavano a causa di un problema nell'infrastruttura di rete che andrebbe potenziata; nel tempo infatti, le utenze sono aumentate e ora, in pratica, l'attuale linea non è più sufficiente», aggiunge il Presidente del CdQ. «Enel, da noi contattata a settembre come detto, ci ha però precisato che la gestione dell'infrastruttura è affidata a E-Distribuzione; quest'ultima, dopo una nostra lettera, ci ha fatto sapere che 'erano in corso, anche con la collaborazione del Comune di Pomezia, gli interventi di potenziamento della rete atti a risolvere la problematica lamentata'». Addirittura – prosegue Gaspari – veniva puntualizzato che gli interventi sarebbero dovuti terminare entro la fine dell'anno. Ma siamo ad aprile e niente di tutto questo si è verificato». La situazione attuale Come visto ad oggi la situazione è rimasta invariata. Alex Gaspari ha nuovamente sol-

Praticamente ogni giorno si verificano cali di tensione e, specie dalle 7.00 alle 8.00 di sera, evidentemente nella fascia di maggior utilizzo, frequentemente la corrente salta del tutto, con le conseguenze che è facile immaginare lecitato gli enti preposti coinvolgendo, in quanto menzionato da E-Distribuzione, anche il Comune di Pomezia per capire lo stato di avanzamento del progetto. «Questa situazione sta creando noteNella foto a lato: (a sx) Alex Gaspari, Pres. CdQ Campo Jemini

voli disagi ai residenti e serve pertanto una soluzione in tempi rapidi. Noi chiaramente continueremo a seguire la situazione informando prontamente i cittadini». Nel frattempo, in attesa di risposte ufficiali da parte di Enel, E-Distribuzione e Comune, altri cittadini si sono attivati e, parallelamente, hanno inoltrato reclamo formale per quanto subito. Luca Mugnaioli

Sopralluogo PER I TOPI SI ATTIVA IL COMUNE Negli scorsi mesi vi avevamo parlato della questione riguardante la vera e propria invasione di roditori in molte aree di Campo Jemini. Dopo i solleciti del CdQ (che aveva allegato anche un dettagliato e corposo dossier con oltre 50 zone puntuali di avvistamento), a fine marzo, e nel rispetto delle norme sul Coronavirus, una ditta di disinfestazioni incaricata dal Comune di Pomezia ha effettuato un sopralluogo insieme al Presidente del direttivo dei cittadini Alex Gaspari. Gli operatori hanno così preso visione dei lotti dove insiste il problema e pianificato il programma di interventi al fine di risolvere il problema. «Ringrazio il settore Tutela Ambiente per la disponibilità mostrata», ha dichiarato Gaspari. «Con questi interventi speriamo di risolvere un problema che stava creando davvero tanti disagi ai residenti».


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CRONACA

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Trasporto Regionale, taglio drastico dei treni L'emergenza Covid-19 ha provocato una profonda rimodulazione dell'offerta sulla linea FL7 seguito dell’emergenza COVID-19, dal 16 marzo è stato adottato un orario ridotto del trasporto ferroviario regionale e quindi anche sulla linea FL7 Minturno-Roma. L’attuale orario, che è stato presentato dalla Regione Lazio come festivo, in realtà ogni giorno si caratterizza di proprie specificità, creando già solo per questo nei viaggiatori una “ansia” quotidiana, dettata dall’incertezza di vedere assicurata la circolazione del treno programmato. A sollevare il problema sono i comitati Unione Comitati Pendolari Linea FL7, CPM Comitato Pendolari Minturno-Scauri, Comitato Pendolari stazione di Itri, Comitato Pendolari stazione Monte S. Biagio, Comitato di Quartiere Campoleone, Comitato spontaneo Pendolari Stazione Pomezia e Gruppo Pendolari spontaneo Priverno. Meno collegamenti «A questo si aggiunge un mancato tempe-

A

Chiesto il prolungamento del treno delle 19.36 e il reinserimento della corsa delle 17.56 per Minturno Riduzione delle corse e disagi: in alcuni orari si creano pericoli assembramenti di persone comunicano che la continua revisione delle corse “a ribasso” da parte di Trenitalia ha ormai raggiunto il limite imposto dalle direttive del Governo e non appena le condizioni generali lo consentiranno, si provvederà ad aumentare il numero dei treni circolanti. Intanto, per far fronte alle esigenze rappresentate dai comitati, sarà prontamente richiesto

problema, in alcuni orari di punta, del sovraffolamento di carrozze e aree d'attesa che generano assembramenti pericolosi e mettono a rischio l'incolomità dei viaggiatori. «Molti pendolari continuano a spostarsi per motivi di lavoro, nonostante la pandemia e parliamo di personale sanitario, turnisti del settore alimentare, forze dell’ordine e la lista

Dalla Regione Lazio: «Non appena le condizioni generali lo consentiranno, si provvederà ad aumentare il numero dei treni circolanti». Intanto interventi 'tampone' stivo aggiornamento dei sistemi informativi da parte di Trenitalia, che in questi giorni non hanno dato informazioni puntuali sulla circolazione dei treni», fanno sapere i Comitati. Per discutere delle numerose criticità segnalate dai viaggiatori dall’entrata in vigore del nuovo orario, a fine marzo una delegazione dell’Unione Comitati Pendolari della linea FL7 ha incontrato, in videoconferenza, l’Assessorato alla mobilità della Regione Lazio ed è emerso quanto segue. «La riduzione dei collegamenti ferroviari si è resa necessaria, riferiscono, per fronteggiare la crisi dovuta all’emergenza sanitaria in atto, pertanto Trenitalia – in intesa con la Regione Lazio – ha dovuto drasticamente diminuire l’offerta sulle linee regionali, nel rispetto dei DPCM e a tutela della salute di utenti e personale. I rappresentanti della Regione Lazio

Il Corriere della Città Numero 4 Anno 12

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EDITORE: La Città

via Odessa 41 - 00040 Torvaianica

a Trenitalia il prolungamento del treno delle 19:36 – proposta immediatamente attuabile - e il reinserimento della corsa delle 17:56 per Minturno. Riguardo alla chiusura di alcune delle carrozze, sarà richiesto un intervento a Trenitalia per assicurare l’intera fruibilità dei treni ad undici carrozze. Trenitalia ha confermato il proprio intervento sui sistemi informativi, che torneranno pienamente operativi a breve e comunque entro la giornata di lunedì. Si coglie l’occasione per ringraziare i pendolari che si sono resi disponibili al monitoraggio del servizio, come richiesto nei giorni scorsi nei social dal coordinamento dei comitati della linea, la Regione e Trenitalia per l’attenzione data». L'assembramento di persone Ma la riduzione dell'offerta dei treni non è l'unico problema. Connesso a questo c'è il

non si ferma qui. Nelle fasce orarie di punta, come era prevedibile, si sono verificati assembramenti di persone a bordo dei treni disponibili e nelle stazioni. Situazioni di viaggio che contravvengono ai recenti provvedimenti governativi per il contrato del coronavirus. Basta visitare le pagine dei vari comitati dei pendolari della Linea Fl7 RomaNapoli e FL8Rom-Nettuno per conoscere i disservizi in essere», aggiunge il comitato dei Pendolari di Pomezia.

E-MAIL: direttore@ilcorrieredellacitta.it redazione@ilcorrieredellacitta.it

PROGETTO GRAFICO E IMPAGINAZIONE: MA&MC

DIRETTORE RESPONSABILE: Maria Corrao

STAMPA: Tipografia Graffietti

TELEFONO: 392.6939763

IN REDAZIONE: Arianna Azzurra Achille, Matteo Acitelli, Mario Di Toro, Alessandra Crinzi, Manuel Ferrara, Luca Mugnaioli, Luigi Torreti, Alessia Achille, Giacomo Andreoli, Federica Rosato

L’attuale orario, presentato dalla Regione Lazio come festivo, in realtà ogni giorno si caratterizza di proprie specificità, creando già solo per questo nei viaggiatori una “ansia” quotidiana, dettata dall’incertezza di vedere assicurata la circolazione del treno programmato CHIUSURA REDAZIONALE: 05/04/20

Reg. Trib. di Velletri Settembre 2009 N. Reg. 19/09 del 24 Settembre 2009


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Nuove telecamere per la videosorveglianza Partito ad Ardea il progetto nato nel 2017: installati sul territorio ulteriori “occhi elettronici” partito ad Ardea il pro- mere ed altri dove invece sono stati collocati getto di videosorveglianza. degli “snodi” necessari al funzionamento delSul territorio, in punti rite- l'intera rete. Il tutto sarà coordinato da una nuti strategici, sono state centrale operativa con funzioni di controllo installate telecamere che e supervisione collocata presso le sale della andranno ad “integrare” le Polizia Locale dove confluiranno i dati racazioni di carattere strutturale, sociale e di colti. Le telecamere fornite sono state posicontrollo del territorio da parte degli organi zionate sui pali della pubblica illuminazione, di polizia. Il piano, che risale al 2017, è en- sugli edifici pubblici (da cui sarà derivata una linea elettrica) o, infine, su pali di nuova intrato nella sua ultima fase e nel corso del stallazione. L'architettura della rete, nel mese di marzo i “varchi elettosuo insieme, è così composta: 5 punti nici” sono stati posizionati nel Il progetto: nodali e punti di rilancio della inComune ad implementare - 18 nuovi punti frastruttura di comunicazione; 18 quanto già esistente. L’ardi ripresa chivio dei dati registrati - 11 varchi di accesso alle nuovi punti di ripresa che si aggiungono ai 16 già esistenti (13 di costituirà, per il tempo di aree urbane conservazione successiva- - 5 sistemi stand-alone per videosorveglianza urbana e 3 in per l'isola ecologica) che saranno mente stabilito, un patriil controllo dei plessi integrati nel sistema di videosorvemonio informativo per le scolastici glianza; 11 varchi di accesso alle aree finalità di polizia giudiziaria urbane e, infine, 5 sistemi stand-alone per con eventuale informativa nei confronti dell’Autorità giudiziaria competente a il controllo dei plessi scolastici. Rispettto al procedere in caso di rilevata commissione di progetto originale all'elenco è stata aggiunta recentemente anche la nuova sede comunale reati. di Via Rieti. Gli obiettivi Quattro le finalità strategiche del progetto. (1) Prevenire fatti criminosi attraverso un’azione di deterrenza che la presenza di telecamere è in grado di esercitare; (2) sorvegliare in presa diretta zone che di volta in volta presentano particolari elementi di criticità in concomitanza di eventi rilevanti per l’ordine e la sicurezza pubblica; (3) favorire la repressione degli stessi fatti criminosi qualora avvengano nelle zone controllate dalle telecamere ricorrendo alle informazioni che il sistema sarà in grado di fornire e coordinando in modo efficiente gli interventi delle forze dell’ordine; (4) rassicurare i cittadini attraverso una chiara comunicazione sulle zone sorvegliate. Punti sensibili, varchi e la centrale operativa L'Amministrazione ha individuato alcuni luoghi dove sono state posizionate le teleca-

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Marzo terribile a Pomezia CITTA' IN LUTTO - Nell'ultimo mese la scomparsa di diversi cittadini stimati ha gettato nello sconforto un'intera città. A causa del Coronavirus sono deceduti Roberto Gargoni e Gianni de Marzo. Nei giorni precedenti erano invece scomparsi invece Pasquale Moroni e Giuseppe Rivoli, due volti noti nello sport locale. Ad inizio aprile, invece, la città ha perso una grande dipendente Comunale, paladina dei diritti degli animali, stimata da tutti, Carla Venerucci.

Una delle nuove telecamere installate

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RUBRICHE

Il Corriere della Città aprile 2020

Evitare la nevrosi da Coronavirus Ansia, depressione, ossessioni, abusi alimentari e paranoie possono colpirci all'improvviso l Coronavirus ci ha stravolto completamente la routine quotidiana, la pandemia ci ha chiuso in casa, le modalità di relazione e di lavoro con gli strumenti mediatrici e tecnologici sono cambiate, come per esempio festeggiamo compleanni in videochiamate, lavoriamo in videoconferenza sul pc o sul telefonino, sperimentando angosce sul futuro incerto, paure di contaminazione, isolamento, debolezze personali come senso di impotenza e preoccupazione per i cari. C’è da stare molto attenti, perché la continuità di questa situazione sempre più gravosa e senza progettualità alcuna, ci mette a serio rischio di sviluppo con sintomi di ansia, depressione, ossessioni, panico, paranoie, abusi alimentari o di sostanze, insomma una nevrosi da coronavirus. Per questi motivi posso darvi dei consigli utili affinchè cerchiamo di sconfiggere queste situazioni, sopravviviamo e non rischiamo di ammalarci: innanzi tutto è fondamentale allontanare il pensiero fisso, che ci indebolisce il sistema immunitario quando la paura prende il sopravvento, così potremmo dedicare una piccola parte della giornata alla cura di noi stessi, a ciò che ci piace fare o nel passare del tempo a concederci quell’attenzione in più, che nei giorni di lavoro non era stato mai possibile fare, in modo da tenerci concentrati in altro e sperimentare gratitudine, emozione positiva che nutre l’auto-

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stima. Poi importante è mantenere dei punti di riferimento, dei quali la nostra mente si nutre, come non stravolgere ritmi biologici, l’alternanza del giorno e della notte e delle abitudini quotidiane, quindi alzatevi con comodo ma non stravolgete le vecchie abitudini, non restate in pigiama, vestitevi con cura come dovesse uscire in un giorno normale, guardatevi allo specchio e sperimentate la piacevolezza di sentirvi apposto che fa bene alla mente. L’isolamento, la noia, il senso di non avere più regole influiscono sulla mente, influenzando negativamente il tono dell’umore e nel peggiore dei casi, aumentando i tratti depressivi. Evitate di sottoporvi a un sovraccarico di informazioni mediatriche, che bombardano la nostra mente e ci tengono in uno stato di tensione ansiosa, basta alle ricerche su internet che ci mettono in attesa di notifiche e aggiornamenti continui, prendete la decisione di concedervi al massimo due telegiornali al giorno per restare informati senza altre ricerche. Anche perché bisogna stare attenti alla qualità delle notizie, solo da fonti attendibili esenti da fake news, e alla quantità che come abbiamo detto, è la principale fonte di angoscia. Evitate di incentrare le conversazioni al telefono sul Coronavirus, con i vostri cari, o con gli amici, enfatizzando scenari futuri e domande incerte alle quali già sappiamo che non potremmo rispondere ma solo sentirci impotenti, invece dovremmo iniziare a fantasticare e immaginare uno scenario futuro da fare in-

sieme appena passi tutto questo. In questo periodo di emergenza non dobbiamo disperdere le nostre risorse, allora impariamo a saper gestire gli stati emotivi: concentriamoci prima di tutto nel “qui ed ora”, cioè sul momento presente, che rappresenta la sicurezza della giornata, in modo da organizzarla e utilizzarla nel miglior modo possibile compatibilmente alle possibilità che abbiamo ora in casa, quindi pensate a cosa avreste sempre voluto fare da sempre ma che, per mancanza di tempo, non avete potuto mai fare come cucinare, leggere, dipingere, seguire corsi on line, aggiustare qualcosa, dedicarvi ai familiari, amici con una bella chiacchierata, e soprattutto organizzate esercizi fisici, piccoli circuiti a casa di allenamento, che riattivano il corpo, e ci aiutano a sentirci meglio. Spero che questo mio piccolo contributo possa servire a far sviluppare un pensiero positivo e a far riscoprire dei lati nascosti della nostra persona. Resto a disposizione per qualsiasi aiuto e necessità. Dott.ssa Emanuela TotaroPsicologa clinica PsicoterapeutaEsperta in Psicodiagnostica Clinica e ForenseRiceve a Pomezia in Ambulatorio di Psicologia presso Casa di Cura S. Anna, e in studio privato a Pomezia e in Videoconferenza Tel. +39 328 3105068


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POLITICA

La gravidanza al tempo del Coronavirus Il parto al tempo dell'emergenza mondiale da Covid-19: cosa cambia per le neomamme iamo tutti in quarantena! Una situazione nuova per tutti, una realtà assolutamente inimmaginabile e inattesa… tanto spaventosa da essere stata immaginata probabilmente solo da qualche regista futurista e apocalittico che, grazie ad una magia informatica, avrà filmato le nostre città deserte così come riusciamo a vederle in questi giorni, ma ovviamente solo attraverso la televisione. Il Colosseo e piazza San Marco senza turisti, le strade senza traffico, le vie senza bar, le scuole senza alunni. La nostra frenetica vita di colpo si è fermata. Tutto è rallentato e al di là della tragica e preoccupante condizione che ci ha costretto nelle nostre case siamo stati tutti obbligati a riscoprire una routine familiare quanto meno...insolita. Fortunatamente al giorno d’oggi le nostre case sono tutte dotate di una rete internet e quindi dire che siamo isolati non è proprio dire la verità. Il lavoro si è spostato in salotto, la scuola è in cucina, il bagno rimane la zona relax e cerchiamo di sopravvivere! La spesa la consegnano a domicilio e il caffè si beve comodamente sul divano! Il consiglio è quello di non uscire da casa, di non andare in ospedale se non per casi veramente estremi, anche i medici di famiglia non ricevono più persone in studio, ma si organizzano con la telemedicina… cioè telefono, mail e wapp. E l’ostetrica? E le pance? E’ ovvio che quando il momento arriva… è arrivato, i bimbi non si pongono il problema di quello che sta succedendo fuori, se è giorno o notte o se il coronavirus sta circolando per le strade… ecco diciamo che loro la quarantena non la rispettano affatto e sono gli unici autorizzati! Come fare? Bisogna avere delle accortezze! Intanto partiamo con il dire che nei reparti di maternità e nelle sale parto sono stati garantiti dei percorsi dedicati, cioè dei percorsi che facciano in modo che le donne, in linea generale sane e che devono partorire, non entrino in contatto con pazienti potenzialmente infetti. E comunque questo è un concetto che vale in senso generale, non a caso gli ospedali prevedono un pronto soccorso generico ed un pronto soccorso ostetrico- ginecologico separati tra loro e anche la sala parto è dotata di una sala operatoria dedicata ai tagli cesarei che non entra in contatto con le altre sale operatorie fossero anche dedicate ad interventi ginecologici. Gli stessi reparti di ginecologia ed ostetricia dovrebbero essere separati. L’unica possibile comunicazione dovrebbe essere con il nido che, se presente, in genere è incluso nel reparto stesso. Ovviamente gli operatori sanitari che si occupano del reparto

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maternità e del nido non sono impiegati anche nei reparti per es. di medicina generale o chirurgia e questo riduce già il rischio di contatto diretto con pazienti infetti. Se questo non fosse sufficiente, va anche detto che in seguito allo stato di emergenza internazionale dichiarato per questa pandemia, l’OMS e l’Istituto Superiore di Sanità hanno redatto linee guida e protocolli di gestione di un eventuale paziente con sintomi da infezione da coronavirus che vengono messi in atto anche in caso di futura mamma con sospetta infezione cov 19 e questo riduce il rischio di circolazione del virus tra le altre pazienti ricoverate. Non dimentichiamoci infatti che essere incinte non protegge dal rischio di infettarsi e che quindi il pancione non è il lascia passare per recarsi a fare visite presso ambulatori, studi medici o ancora peggio cliniche e ospedali. Tutto va rivisto! Niente corsi pre parto con mamme e papà nella stessa stanza, niente lezioni in piscina, niente ecografie morfologiche con zii e nonni al seguito… niente lunghi ricoveri post partum, insomma tutto un po' più “privato” e soprattutto ragionato. Tante visite non indispensabili sono state cancellate o rinviate, ma quelle necessarie sono programmate in modo che non ci siano persone in attesa nella sala d’aspetto e dopo ogni accesso i locali devono essere accuratamente puliti e disinfettati e in ogni caso è buona norma munirsi almeno di mascherina…Il tempo di permanenza nei reparti è ridotto al minimo… si, il concetto di dimissione precoce è già in piedi da anni e per altri motivi, ma oggi diventa una necessità irrinunciabile e vale sia per il parto spontaneo che per il taglio cesareo o per qualunque altro intervento o ricovero. Andiamo avanti e torniamo indietro in qualche modo. In questa condizione infatti torna alla ribalta il ruolo dell’”ostetrica condotta”, cioè quella che anni fa, quando ancora il parto

Tutti in 'quarantena'. E l’ostetrica? E le pance? E’ ovvio che quando il momento arriva…è arrivato! Come fare? Bisogna avere delle accortezze! non era così ospedalizzato, andava di casa in casa a controllare le donne gravide, le puerpere e i neonati. Certo… magari non proprio come allora, ma molto similmente torna ad accadere oggi! Diciamo che la nostra professione prevede il ruolo dell’ostetrica sul territorio e lo stesso concetto di dimissione precoce prevede che l’ostetrica si rechi a casa della puerpera per controllare la mamma, il bambino e dare aiuto e supporto per l’allattamento. Cosa cambia? Cambia che l’ostetrica non è più la “mammana”, anziana vicina di casa con esperienza in fatto di “cose di donna”. L’ostetrica oggi è una figura professionale riconosciuta, con un percorso universitario alle spalle, con competenze, conoscenze ed autonomia professionale, capace di prendere decisioni assumendosene la responsabilità. Quindi anche noi ci adeguiamo a queste “gravidanze la tempo del coronavirus” e armate di mascherine e guanti andiamo dalle nostre pance, dalle nostre mamme e dai nostri bimbi e quando non è possibile ci organizziamo con mezzi multimediali. Ho chiuso il 2019 con una grande sfida personale: un corso pre parto tutto in inglese, è stato molto complicato, ma anche molto stimolante ed impegnativo, non credevo che avrei iniziato il 2020 con una nuova sfida…un corso di accompagnamento al parto e alla nascita via web. Beh…mantenendo la mente aperta e cercando sempre un’altra soluzione tutto si può fare! Confido ovviamente che questo tempo buio finisca presto, ma credo che ogni notte, anche la più nera nasconda sempre delle stelle… qualcosa di buono ne verrà fuori di sicuro, fosse anche solo la voglia di tornare ad abbracciare chi fino a ieri abbiamo dato per scontato e oggi non possiamo incontrare. Dott. Ost.Catiuscia De Renzis dovevolalacicogna@libero.it


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Il Corriere della Città aprile 2020

La "Corona infame" e la peste del 1630 Il saggio di Alessandro Manzoni come specchio dei tempi odierni: è la storia che si ripete toria della colonna infame” è un saggio di Manzoni pubblicato nel 1840 che descrive la psicosi collettiva scatenata dall’epidemia di peste del 1630 nell’Italia Settentrionale sfociata nel processo a G.Piazza e G.Mora, due presunti untori giustiziati tramite il supplizio della ruota e marchiati ad infamia perenne con la costruzione di un monumento, la Colonna Infame, sui resti della bottega di uno dei due sventurati, a mo’ di monito per altri untori. Surreale come, qualche secolo dopo, un epidemia causata da un virus sconosciuto riattivi nelle masse lo stesso modo di sentire, prima verso i cinesi, (il 21 febbraio interi convogli furono

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colori (cromatofobia), dei numeri (numerofobia), persino dei bottoni (koumpounophobia), dei soldi (chrometofobia) e di tanto altro ancora. Il modo in cui si percepisce il concetto del rischio è determinante per la propria vita. Il fatto che si percepisca un rischio come probabile dipende da quanto spesso lo si pensa (euristica della disponibilità), più un fatto è presente in memoria o è facile da recuperare, più indurrà ad aumentare la probabilità del rischio. La nostra mente non distingue tanto bene i fatti

Focalizzarsi sul coronavirus come la nuova peste non aiuta se non qualche resistente ablutofobico (fobia della pulizia) ad armarsi di coraggio e, spinto dal Coronavirus, a sfidare finalmente acqua e sapone.

La memoria funziona soprattutto con stimoli visivi, i bollettini di guerra, le continue immagini di operatori sanitari abbigliati come astronauti, contribuiscono fortemente ad aumentare il terrore bloccati per lo starnuto di un cinese -Freccia Roma-Lecce), poi verso gli italiani, ora respinti dal mondo intero; per il Centro-Sud sono i milanesi, c’è sempre un untore su cui sfogare la propria distruttività, un capro espiatorio da sacrificare per poter preservare la propria integrità. Freud scriveva che è raro trovare un modo in cui il nostro modo di pensare sia cambiato così poco dai tempi primordiali come nella relazione con la morte. Il Ministero della Salute descrive i sintomi di questa epidemia come quelli di una comune influenza con un tasso di mortalità più elevato e raccomanda di difendersi con le precauzioni che si prenderebbero per una comune febbre, specificando che non si muore, salvo complicanze pre-esistenti. Ciò ha provocato una reazione mondiale sorprendente, “la paura è sempre inclinata a vedere le cose più brutte di quello che sono” (Livio). Perché tanta paura e attenzione con conseguenze disastrose sociali (sviluppo di pregiudizi, stereotipi), psicologiche (fobia del contatto, ansia, panico, stress), mediche come l’ipertensione, ed anche economiche? La psicosi da coronavirus è dovuta all’ influenza sociale dei fenomeni collettivi sul comportamento dei singoli individui e mostra come l’emotività atavica del singolo può divenire un fenomeno pandemico, e viceversa, ma la spiegazione viene dagli studi sulla percezione del rischio. La psicologia del rischio insegna che la percezione del rischio è slegata dal rischio reale, essa è un fatto assolutamente soggettivo, c’è chi ha paura dei

immaginari dalla realtà, di fronte alle immagini trasmesse in tv di camion che portano bare, va nella memoria a breve termine, verifica se il dato è accessibile e lo ritiene probabile, in conseguenza della costante informazione sul CV che porta a sovrastimarne i rischi. La memoria funziona soprattutto con stimoli visivi, i bollettini di guerra, le continue immagini di operatori sanitari abbigliati come astronauti, (come per tutte le malattie infettive del resto, l’epatite C dopo 30 anni dalla scoperta del virus, e un bilancio di 100.000 morti, registra ancora in Italia 200,000 contagiati da Hcv ), contribuiscono fortemente ad aumentare il terrore. L’informazione è necessaria ma termini e condizioni fanno la differenza, essa pare più mirata a manipolare le paure delle persone, a creare il panico di massa (strategia che nasconde

altri scopi come diceva G. Le Bon, il padre della Psicologia delle folle, “lo studio di ciò che impressiona e seduce le masse serve per guidarle”, e oggi con l’aiuto della tecnologia la loro sorveglianza è capillare), che ad informare. Infatti, non si sa ancora nulla dei rischi della catastrofe di Chernobyl, né di quelli ai quali è attualmente esposto l’intero pianeta per la crisi climatica, di gran lunga superiori a quelli del CV. Questi sono poco percepiti in quanto distribuiti su un arco temporale maggiore, ma per la loro gravità avrebbero richiesto già da anni l’adozione dei provvedimenti adottati d’urgenza per il CV, intanto l’ambiente, terzo contraente inconsapevole, ringrazia, finalmente respira, tra gli effetti collaterali dei provvedimenti, crolla l’inquinamento atmosferico. Ad aumentare la sopravvivenza sono prima di tutto i comportamenti, la cura di sé, il rischio è un concetto trasversale della vita umana, le infezioni esistono da sempre, le persone si espongono a rischi ogni giorno, ogni decisione comporta un rischio, focalizzarsi sul coronavirus come la nuova peste non aiuta se non qualche resistente ablutofobico (fobia della pulizia) ad armarsi di coraggio e, spinto dal Coronavirus, a sfidare finalmente acqua e sapone. Francesca Tomasino Psicologa-Psicoterapeuta francesca.tomasino@hotmail.it Amici di Singen Corso di Psicologia merc.h.17,00 18,30


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E quindi uscimmo a riveder le stelle Non si tratta di trattenere il respiro in attesa che tutto torni come prima: bisogna trovare un respiro nuovo o ammetto da subito, che di fronte ad una tragedia del genere, non vi è alcuna ragione per poter immaginare una sola cosa positiva per cui è valsa la pena vivere tutto ciò. Ci voleva qualcosa di tale dimensione per farci comprendere quanto importanti siano alcune cose. Anch’io cerco di non lasciarmi prendere dallo sconforto e dall’ansia che pervade ogni nostro pensiero. Sento il desiderio di salvarmi dal senso di sconfitta che provoca vivere questa situazione così surreale, ma credetemi, al momento in cui scrivo non saprei da dove cominciare tanto è il senso di irrequietezza, di fragilità, di instabilità che non impedisce al sentimento della rabbia di riaffiorare, sì anche lui nei miei pensieri. Se penso al domani, non riesco a sentirmi fuori pericolo, al sicuro, in una condizione in cui sarà possibile crescere e realizzarsi. Benché non lo sono affatto e, neppure voi immagino, è come se ognuno di noi si sentisse solo, orfani di qualcosa che abbiamo perduto, perennemente alla ricerca di un punto di riferimento, di una normalità che ci è stata negata. “Fitte tenebre si sono addensate e si sono impadronite delle nostre vite”, ha detto in una piazza deserta

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miti, le nostre potenzialità. Dobbiamo ogni giorno ripeterci che il peggio sia alle spalle ed inventarci qualcosa, farsi venire tante idee e allontanare da noi la paura di non farcela, di non riuscire a rimettersi in piedi. Perché in fondo non è vero che siamo fragili, proprio perché provati a fare i conti con questa realtà nuova ed imprevedibile, dobbiamo imparare a camminare su un terreno impervio , dove è difficilissimo distinguere le strade possibili

i giorni per l’uscita dal tunnel. E’ arrivato il momento di essere disciplinati ed essere anche in questo esempio per i nostri figli, a cui di colpo gli è stato tolto il necessario, abituati ad avere tutto, quasi tutto, a portata di mano. E’ difficilissimo per loro non vedere gli amici e non fare sport, ed anche per noi genitori abituati a pensare alla loro felicità come nostro primo compito, tanto spesso a discapito della nostra. Ma la felicità non si può dare, si può tutt’al più mostrare la propria come esempio. E’ complicato, non siamo abituati. Mostrare a loro ed anche a noi stessi, che la sofferenza, la privazione ed il sacrificio fanno parte della vita, come quelli che stanno meglio quando sentono di aver fatto il loro dovere. Sembra impossibile, poi succede di farcela e si sta bene. Permettetemi una citazione Dantesca, che proviene dai miei oramai troppo lontani studi classici, dove riporto testualmente le terzine finali di un canto che chiude l’Inferno della Divina Commedia: «Salimmo su, el primo e io secondo, tanto ch’i’ vidi de le cose belle che porta ‘l ciel, per un pertugio tondo. e quindi uscimmo a riveder le stelle». Ora è l’occasione di ricostruire un mondo nuovo fatto di persone giuste che non abbiano neanche bisogno di conoscersi per cambiare il mondo, perché ciascuno lo fa

Ora è l’occasione di ricostruire un mondo nuovo fatto di persone giuste che non abbiano neanche bisogno di conoscersi per cambiare il mondo Papa Francesco, “ ... e ci siamo ritrovati impauriti e smarriti”. Cosa può aiutare a risollevarci da questo sentimento di frustrazione? Innanzitutto partendo dalla consapevolezza che in questo mondo le risorse non sono infinite e che anche le possibilità non sono illimitate, quindi teniamo da conto di non sperperarle in maniera folle ed ingiustificata. Dopodiché penso che una delle strade possibili, per affrontare questi momenti, sia quella di spiegare che la felicità non è fatta di lavoro e soldi ma di condivisione a partire dai propri affetti, dai nostri compagni di viaggio senza fuggire dai nostri fantasmi, affrontando la paura e l’incertezza di questa triste realtà. Scendere in profondità, capire veramente fino in fondo, quali sono i nostri liRiporto testualmente le terzine finali di un canto che chiude l’Inferno della Divina Commedia«Salimmo su, el primo e io secondo, tanto ch’i’ vidi de le cose belle che porta ‘l ciel, per un pertugio tondo. e quindi uscimmo a riveder le stelle».

da quelle ormai chiuse. Ma abbiamo strumenti per inventare un mondo nuovo, il punto sta tutto nel rendercene conto e di avere il coraggio di volare, uscendo dal bozzolo e diventare farfalle...Ricominciare compiendo semplicemente il nostro dovere, amare la cultura e la natura, occuparsi del prossimo, alimentare la nostra curiosità, essere giusti, che poi in definitiva vuol dire essere persone semplici, silenziose, tolleranti e sorridenti. Certo è difficile vivere come da reclusi, ma è un’emergenza. Non c’è da contare

lavorando, creando, amando gli altri e le loro idee, ed allora sì che avremo la speranza di riuscire a “riveder le stelle”. Antonio Guido dirguido@libero.it Non c’è da contare i giorni per l’uscita dal tunnel. E’ arrivato il momento di essere disciplinati ed essere anche in questo esempio per i nostri figli, a cui di colpo gli è stato tolto il necessario, abituati ad avere tutto, quasi tutto, a portata di mano.


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Il Corriere della Città aprile 2020

E' arrivato il momento della green therapy E' stato appurato che il verde ha effetti benefici sul nostro sistema nervoso e ci fa rilassare stato appurato che il verde è il colore che rappresenta il rinnovamento, dona calma sia al fisico che alla mente proprio perché associato ai prati e alla natura. Mille sono le sue sfumature che vanno dal verde color mela, al verde penicillina, e ancora verde bottiglia, verde smeraldo, verde erba, verde militare e cosi via...E di verde al mondo ce n'è tanto, basta connettersi o riconnettersi con l'ambiente naturale. Immaginiamo di camminare a piedi nudi su di un bel prato verde, ed ecco che subito il nostro sistema nervoso ci fa rilassare la muscolatura donandoci effetti rilassanti e benefici. Lo sguardo va oltre perché non è un colore che abbaglia e già ci sentiamo più energici. Contrasta le emozioni negative come la tristezza o l'aggressività, intensificando invece la positività, sollecitando anche l'amore verso il mondo con la sua natura. Nella disciplina olistica come per esempio nella cromoterapia viene usato per migliorare gli stati di riflessione e calma, per combattere l'emicrania e l'ansia. Nei Chakra è associato al cuore, infatti governa la funzione cardiaca e prende il nome di Anahata. Questo quarto Chakra rappresenta l'elemento dell'aria, che unisce il cielo e la terra, il suo colore è appunto il verde e rappresenta armonia e benessere. Ristabilire quindi un legame con la natura e con Madre Terra è importante in quanto andrà a garantire una buona simbiosi, ristabilendo il giusto equilibrio tra noi (microcosmo) ed il mondo (macrocosmo). La Green erapy, nota anche con il nome di Ecoterapia, non è più una ipotesi ma una certezza, proprio perché è stato confermato che il contatto con i boschi, le campagne o i paesaggi aiutano a stare meglio, proprio in virtù del fatto che l'uomo e la natura non sono due cose separate, bensì un tutt'uno. Sarà il verde speranza ad incoraggiare tutti noi ad intraprendere un cammino alla ricerca di un Io migliore, per un domani più felice. Laura Piacentini

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La Green erapy, nota anche con il nome di Ecoterapia, non è più una ipotesi ma una certezza

Panificio Gioia e Golò PER LA CHIESA - Il noto panificio "Gioia e Golò", situato sotto alla Asl di Via dei Castelli, ha donato diversi sacchetti contenenti farina, lievito e pangrattato alla Caritas di S. Bonifacio.

ASD Podistica Solidarietà AIUTO A CHI HA BISOGNO - Anche la ASD Podistica Solidarietà, noto team di Atletica Leggera, Triathlon e Ciclismo con sede a Roma e presente in tutto il Lazio e non solo, grazie al contributo del Presidente Giuseppe Coccia e di alcuni atleti/volontari ha contribuito alla fornitura di beni alimentari per la parrocchia di San Bonifacio. In questi momenti di emergenza anche il mondo dello sport si sta ripetutamente mobilitando per dare un contributo alle famiglie più bisognose del territorio.


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Sopravvivere al Covid-19 restando in linea L'emergenza rischia di farci diventare obesi: ecco il decalogo da seguire per la nostra salute utti noi stiamo vivendo un momento molto difficile e particolare, confinati in casa, ed attaccati da un nemico invisibile ed insidioso, in agguato al di fuori delle nostre mura domestiche. Ma dobbiamo fare i conti anche con un altro nemico, forse ancora più subdolo, che si nasconde nel nostro frigorifero e nella nostra dispensa. Mentre i giorni passano ed aumenta il numero delle vittime e dei contagiati, aumenta anche il nostro peso ed il nostro il girovita. Col passare delle settimane ci si sente sempre più appesantiti storditi ed indolenti. Non possiamo più andare in palestra o in piscina, non abbiamo più le nostre passeggiate quotidiane, le nostre abitudini, i nostri amici ed abbiamo perso la convivialità che caratterizza la nostra gioiosa e solare cultura mediterranea. Ma rimane il pensiero del cibo, che ormai riempie molte delle nostre giornate che passano tra colazione, pranzo e cena con qualche spuntino, dolcetto o bevanda alcolica da consumare a piacimento, tra un pasto e l’altro per dare un momentaneo sollievo alla nostra angoscia. Tuttavia, dobbiamo stare molto attenti perché la combinazione di mancanza di attività fisica, stress, paura e superalimentazione può avere un effetto micidiale sul nostro organismo, non solo sotto il profilo estetico, ma soprattutto per la nostra salute. Ogni volta che “per riempire il tempo” ci sentiamo stimolati a mangiare qualcosa, dovremmo pensare a quello che stiamo facendo al nostro corpo. Inoltre, non ci si ammala solo di Coronavirus e superata questa emergenza, alcuni di noi dovranno fare i conti con tutte le altre numerose patologie, su base alimentare. Vi propongo quindi un piccolo decalogo per provare a limitare i danni: 1) Organizzate in anticipo la Vostra spesa. Non riempite il carrello con tutto quello che vi passa per la testa al momento, preparate una lista prima di uscire di casa e scegliete con cura alimenti freschi, sani e genuini e tanta frutta e verdura di stagione. Anche gli alimenti surgelati possono andare bene, ma attenti alle proprietà nutritive elencate nelle etichette ed evitate gli alimenti industriali ed i cibi troppo ricchi di sale, zuccheri semplici, grassi saturi, conservanti, additivi, ecc. Il modo migliore per evitare di mangiare cose poco sane e quello di non comprarle affatto. 2) Usate in modo positivo “l’energia negativa”. Nei momenti di nervosismo o di rabbia, non tormentate chi vi sta vicino o voi stessi, ma usate la scarica di energia come stimolo per fare un po’ di fitness, o almeno per liberarvi di tutto il “cibo spazzatura”, delle be-

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vande zuccherate, alcoliche o superalcoliche, ecc., che custodite gelosamente nelle vostre case. Pulire casa e mettere in ordine la dispensa aiuta anche a riordinare la mente ed il corpo. 3) Dedicate almeno 30 minuti della vostra giornata alla attività fisica. Ci sono migliaia di siti, social, ecc. che offrono gratuitamente programmi di fitness, ballo o altre attività che potete fare in casa per tenervi in forma anche in assenza della palestra. 4) Pianificate i pasti, almeno su base settimanale. Questo è il momento giusto per iniziare a curare l’alimentazione che deve essere adeguata, varia ed equilibrata, sia per contrastare l’invitabile aumento di peso, legato allo scarso movimento, sia per rafforzare le nostre difese immunitarie. Organizzate sempre una bella e gustosa prima colazione, il pasto principale della giornata, ma per il pranzo e soprattutto per la cena la regola è la moderazione. Sono consigliati anche due piccoli spuntini a meta mattinata ed a metà pomeriggio. 5) Riscoprite il gusto della cucina. Utilizzate gli ingredienti sani e naturali che avete comprato per preparare gustose e semplici ricette, senza troppi condimenti (sfruttate il maggior tempo che avete a disposizione), concentratevi sull’arte di preparare il cibo, non sul cibo. Sale con moderazione. 6) Impegnatevi a bere almeno un litro e mezzo di acqua durante tutta la giornata. 7) Alcuni suggerimenti a tavola: curate molto la forma, ovvero l’aspetto sia della tavola che del cibo; non portate mai le pentole in tavola, ovvero non riempite mai il piatto a piaci-

mento, preparate prima le porzioni; mangiate molto lentamente, la sensazione di sazietà arriva solo dopo i primi 20 minuti; evitate conflitti e discussioni; lavatevi i denti immediatamente dopo ogni pasto, può sembrare incredibile, ma nella maggioranza dei casi è sufficiente a bloccare l’appetito e la fame nervosa che vi porta a continuare a mangiare ad oltranza. 8) Eliminate i superalcolici e limitate al massimo il consumo di bevande alcoliche. Sono tutte “calorie vuote”, nemiche implacabili della vostra linea e della vostra salute. 9)Limitate o eliminate la caffeina il fumo, le bibite eccitanti ecc.. Cercate di regolarizzare i vostri ritmi di veglia e sonno. Alimentazione e stili di vita non adeguati, mancanza di sonno stress e dipendenza da alcol o fumo, contribuiscono all’accumulo nel nostro corpo di tossine che danneggiano il nostro sistema immunitario, che soprattutto in questo momento deve essere invece in perfetta forma. 10) Pensate positivo. Durante questo strano periodo di “sospensione” vi è meno inquinamento, meno traffico, meno stress da lavoro (per chi deve rimanere in casa). Quindi non complichiamoci ulteriormente la vita e cerchiamo di rilassarci e di accettare con serenità quel poco di buono che persino questo momento buio può regalarci. Utilizziamolo per recuperare le nostre forze, i nostri ritmi naturali e per “disintossicarci” da tutte le tossine che abbiamo accumulato a causa di ritmi lavorativi troppo pressanti, smog ed inquinamento ambientale. Per tutti, ma soprattutto per quelli che normalmente tirano in ballo la mancanza di tempo ed il lavoro come scusa, questo momento di riposo forzato, potrebbe essere una buona occasione per mettersi seriamente a dieta. Per contribuire in minima parte a superare questa emergenza sarò lieta di offrire a tutti i lettori di questa rubrica che vorranno contattarmi una prima consulenza nutrizionale gratuita on-line. Monica Grosso Biologo nutrizionista Se volete contattare l’Autore di questo articolo rivolgetevi al 3208942854 – monicagrosso1@tiscali.it

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INFORMAZIONE

Il Corriere della Città aprile 2020

I Testimoni di Geova ricordano la morte di Gesù L'evento trasmesso solo online per il Coronavirus: anche le consuete riunioni sono in videoconferenza

artedì 7 aprile 2020 i Testimoni di Geova di tutto il mondo hanno ricordato, nell'anniversario della sua morte, il sacrificio di Gesù Cristo. L'evento viene celebrato ogni anno nelle Sale del Regno dei Testimoni richiamando milioni di persone. Quest'anno tuttavia, a causa della pandemia di Coronavirus, in molti Paesi non è stato possibile riunirsi pubblicamente o in gruppi numerosi; anche in Italia, dove sono ancora in vigore misure che limitano gli spostamenti e gli assembramenti (compresi per gli eventi di tipo religioso), la Commemorazione non si è tenuta in un luogo specifico. In via eccezionale allora i Testimoni di Geova hanno reso disponibile a ridosso del 7 aprile un discorso in streaming – registrato nel rispetto

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delle norme di sicurezza predisposte dal Governo – sulla piattaforma www.jw.org che può essere così scaricato o visto direttamente online. Questo il link per vederlo: h t t p s : / / w w w. j w. o r g / i t / b i b l i o t e c a digitale/video/#it/mediaitems/LatestVideos/pub-mo-tk20r_1_VIDEO. Due eventi online in programma Sabato 4 aprile in tutto il mondo è stato pronunciato anche un discorso speciale basato sulla Bibbia, dal tema: "Di quale leader potete fidarvi?". Come per la "Commemorazione della morte di Gesù" la conferenza è stata trasmessa solo online su Jw.org, il sito ufficiale dei Testimoni di Geova, ed è disponibile all'indirizzo https://www.jw.org/it/bibliotecadigitale/video/#it/mediaitems/LatestVideos/ pub-sp-tk20r_1_VIDEO. L’evento dei Testimoni di Geova Nel 2019 i presenti alla Commemorazione sono stati quasi 21 milioni, tra cui migliaia di persone non Testimoni. Questo significa che l'evento è una ricorrenza importante non solo per i Testimoni di Geova ma anche per milioni di altre persone di tutto il mondo; attraverso il

discorso infatti, basato sulla Bibbia, viene data risposta a domande quali "Perché Gesù morì?", "In che senso il sacrificio di Gesù è un riscatto per molti?". Per ulteriori informazioni è possibile visitare la sezione "commemorazione" del sito www.jw.org. Luca Mugnaioli

Videoconferenza

ADUNANZE IN STREAMING - Anche a Pomezia e Ardea i Testimoni di Geova, come nelle altre zone dove sono in vigore le misure di contentimento per il Coronavirus, si sono organizzati per svolgere le loro consuete riunioni settimanali in video conferenza. In questo modo fino a oltre 100 persone contemporaneamente sono in grado di partecipare attivamente alle considerazioni basate sulla Bibbia.


I meme più divertenti trovati sul web

Aspettando le conferenze di Conte

Numeri record per il nostro sito web In questi giorni di emergenza la redazione de "Il Corriere della Città" sta mettendo in campo tutte le proprie risosrse per tenervi costantemente informati, praticamente h24, sull'epidemia da Coronavirus. I nostri giornalisti, con profondo impegno, stanno lavorando come sempre per offrirvi un prodotto di qualità. Ora dopo ora, sette giorni su sette, mentre sul web dilagano disinformazione e fake news, cerchiamo di darvi le notizie in tempo reale ma sempre in modo corretto e professionale. Nel mese di marzo il nostro sito, www.ilcorrieredellacitta.com, ha registrato oltre 7 milioni e mezzo di visualizzazioni complessive con una media giornaliera di 243.601. Anche la nostra pagina Facebook fa registrare ogni giorno nuovi record: attualmente contiamo 45mila followers e quasi 43 e 800 mila "mi piace". Risultati straordinari che ci spingono a migliorare sempre di più per ripagare la vostra fiducia.

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A marzo il nostro sito ha fatto oltre 7 milioni e mezzo di visualizzazioni



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