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Mi disegni l'empatia?

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EMPATechnlogy

EMPATechnlogy

La copertina disegnata da Nicola Ferrarese per questo numero del Bollettino, dal titolo "A new era of Empathy"

testi di Alessandra Gambino

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illustrazioni di Nicola Ferrarese

Quando spieghiamo un concetto, usiamo sempre molte parole. A volte alle parole uniamo i gesti, per estendere nello spazio l'empatia che vorremmo trasudasse dai nostri concetti sonori. Ma il potere di un'immagine è fonte di altrettanta ispirazione: è un concetto pulito, immediato. O è semplicemente "un altro modo", un altro linguaggio per parlare a chi ha una mappa mentale che riordina le informazioni preferendo icone, schemi grafici, fotografie o illustrazioni. Con questa galleria, il Bollettino inaugura un inserto editoriale che è un percorso di empatia verso nuovi linguaggi, in cui la voce narrante cambia schema, cerca nuovi interlocutori e condivide con una platea sempre più ampia l'onere e l'onore del racconto. Le immagini di questa raccolta ripropongono i temi della nostra cover story attraverso il tratto concettuale e narrativo di Nicola Ferrarese. Le sue tavole, introdotte dall'illustrazione di copertina, si propongono di avviarci, con leggerezza ed ironia, agli articoli che incontriamo sfogliando le pagine di questa rivista.

Un tocco umano è più apprezzato

La tecnologia rischia di trasformare i prodotti in merci se porterà la competizione solo sul piano della corsa al prezzo più basso. L'opportunità risiede invece nell'esperienza, ricca e profonda, che il consumatore può vivere grazie alla relazione umana che siamo in grado di offrire. Anche attraverso l’innovazione.

L'empatia naturale e artificiale

L'empatia la proviamo, sulla nostra pelle. Ma la scienza ha imparato anche a vederla, misurarla, manipolarla. Ha scoperto che è possibile indurre l'empatia nelle persone. Ha scoperto che si può provare empatia anche per le macchine. E che non siamo i soli, al mondo, a provare queste emozioni.

Liberiamo la risorsa che è dentro di noi

Siamo sempre più isolati in un mondo digitale che ci appaga solo superficialmente e che lentamente ci porta nevrosi e sconforto. Eppure, dentro di noi, abbiamo una forza che ci spinge naturalmente a uscire da questo circolo vizioso. Questa forza è l'empatia, che ci insegna a essere collaborativi e solidali.

La città ci parla se la ascoltiamo

L'empatia non è solo una forza che lega due persone, ma anche un dialogo che si instaura tra il soggetto e i luoghi in cui è immerso e che permette di cogliere momenti e contesti fortemente comunicativi. Questa capacità di far parlare soggetti e luoghi richiede un passo indietro della persona, la quale deve rinunciare al proprio protagonismo per dare spazio a ciò che osserva.

Una mappa per trovare il cliente

L'empatia è una dote innata, ma è anche qualcosa che possiamo coltivare, che possiamo imparare a padroneggiare con metodo e applicazione, per migliorare la nostra comprensione degli altri, di come pensano, di come desiderano e così scoprire che è più facile offrire loro ciò di cui hanno bisogno.

Parliamo ai robot come fossero robot

Dialoghiamo quotidianamente con le macchine, seppure in modi differenti, siano esse un frullatore o un assistente virtuale. Eppure questo dialogo ci è ancora difficile, innaturale, stressante. Forse perché cerchiamo di parlare alle macchine come se fossero persone. E se la soluzione fosse accettarle per quello che sono? Solo macchine.

Scatta la gara di intelligenza artificiale

Padroneggiare l'intelligenza artificiale è diventato prezioso come una risorsa naturale, scatenando una corsa all'innovazione e alla leadership in questo settore. Le economie asiatiche sono in prima fila e corrono a grande velocità. Ma in tutta questa fretta chi protegge le persone?

Giochiamo ad essere un albero

L'evoluzione dei videogiochi, in particolare della realtà virtuale, consente di immedesimarsi nelle più varie situazioni, creando anche problemi emotivi. Ma ci sono anche risvolti positivi: ad esempio uno strumento che amplifica l'empatia verso una pianta ci insegna ad avere cura dell'ambiente che ci circonda.

Nicola Ferrarese

"Vivo e lavoro a Treviso come illustratore freelance. Il mio lavoro si sviluppa grazie a tecniche diverse come illustrazioni digitali, murali e tipografia personalizzata ma attualmente il mio focus è puntato sull’illustrazione concettuale e narrativa per il mercato editoriale. Dal 2009 ricopro il ruolo di co-direttore organizzativo del Treviso Comic Book Festival: un evento internazionale sul fumetto e sull’illustrazione che si tiene annualmente a Treviso nell'ultima settimana di settembre."

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