fatto.17.05.2011 - cippà per città

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Povera Letizia. I berluscones fanno a gara nel dire che è tutta colpa sua. Bell’incoraggiamento in vista del ballottaggio y(7HC0D7*KSTKKQ(

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Martedì 17 maggio 2011 – Anno 3 – n° 116 Redazione: via Valadier n° 42 – 00193 Roma tel. +39 06 32818.1 – fax +39 06 32818.230

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Berluskahn di Marco Travaglio

A Milano aveva detto: è un referendum tra me e i pm È finita con una cocente sconfitta sua e della Moratti Crisi di regime: il Pdl arretra ovunque, la Lega furiosa

La grande occasione di Antonio Padellaro

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on è la prima volta che Berlusconi perde un’elezione. Ma è la prima volta che può perdere Milano, cioè casa sua, cioè la città del patto di acciaio con Bossi, l’alleato indispensabile che adesso non vuole affondare pure lui ma non sa come sganciarsi. Non è la prima volta che il centrosinistra si prende una rivincita. Accadde due volte con Romano Prodi e sappiamo come finì. Ma questa volta non si può più sbagliare. La sconfitta di Berlusconi non nasce da Letizia Moratti, sindaco bollito e ampiamente fallimentare, ma che in queste ore suscita perfino pena, oggetto dello scaricabarile abbastanza infame da parte degli scudi umani del capo. Oggi siamo al termine di un’agonia politica. Quella di un vecchio boss tenuto in vita dalla sua infinita ricchezza e da una immensa corte di miracolati decisi a difendere poltrone e prebende. Un sistema di potere talmente marcio che una mattina l’ultimo dei valvassini può (di testa sua?) ricoprire i muri di manifesti che accusano i magistrati di essere come le Br. O dove il sindaco bollito si segna un clamoroso autogol lanciando accuse false contro un avversario galantuomo nello sbalordimento generale. Berlusconi è finito perché è sempre più assente come premier e come leader. Perché non fa che ripetere sempre le stesse cose. È finito perché perfino la sua gente non lo segue più, a giudicare dal misero numero di preferenze che i milanesi gli hanno elemosinato. Per questo al centrosinistra non è più concesso sbagliare. Non è più il tempo delle piccole tattiche, ma delle parole chiare. Lo diciamo soprattutto al Pd. Si vince con i Pisapia, i De Magistris, i Vendola e con i giovani grillini. Il Terzo polo di Casini, Fini e Rutelli può aggiungersi se vuole, non dettare condizioni. Perdere Milano e Napoli, a un passo dal traguardo, per delle scelte sbagliate sarebbe peggio che imperdonabile. Un tradimento.

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Il candidato del centrosinistra sei punti avanti al sindaco uscente. Batosta per il Caimano: voleva 53 mila preferenze, forse ne otterrà la metà, fa flop anche l’ultrà Lassini. Exploit dei grillini: 10 % a Bologna. Sconfitta del Pd a Napoli pag. 2 - 9 z Illustrazione di Emanuele Fucecchi

SUPER PISAPIA E DE MAGISTRIS VINCONO FASSINO E MEROLA A Bologna e Torino successo al primo turno. A Milano e Napoli i candidati della sinistra e dell’Idv raccolgono consensi anche tra i moderati. pag. 4 - 5 - 6 - 7 - 8 - 9 z Ballottaggi, il terzo polo di Casini e Fini per ora non sceglie

Udi Lidia Ravera

nlo stupro di New York

IO UOMO POTENTE, TU BIDET

Strauss-Kahn resta in carcere e rischia fino a 75 anni

are che gli uomini pensino al sesso ogni 54 secondi (o ogni 7, o 18 volte al giorno, diversi studi danno diversi responsi). Non è rassicurante ma, per fortuna, non sempre al pensiero corrisponde l’atto. pag. 22 z

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Borromeo e Feltri pag. 10-11z

CATTIVERIE “Strauss-Kahn accusato di stupro”. Prova con “L’ho stuprata perché non si facesse stuprare”. Da noi funziona (Fabio Pugliese, www.danieleluttazzi.it)

entile Strauss-Kahn, dia retta a noi: lasci perdere la Francia, che non La merita, e si trasferisca in Italia. Solo qui Lei ha ancora un grande futuro politico. Troverà diversi partiti disposti a candidarLa nonostante l’arresto e il processo per stupro e sequestro di persona, anzi proprio per quelli. E troverà soprattutto i neologismi giusti per trasformarsi da sospettato di un delitto orrendo in perseguitato politico. Il Corriere della Sera stigmatizzerà il riesplodere dello “scontro fra giustizia e politica”. Ostellino scriverà che la cameriera non s’è resa conto di essere seduta sulla propria fortuna e di poterla proficuamente utilizzare per diventare segretaria al Fondo monetario. Pigi Battista insisterà sull’esigenza di abbassare i toni e non demonizzare gli stupratori. Galli della Loggia e Panebianco denunceranno gli agenti rossi annidati nella Polizia di Manhattan. L’ambasciatore Romano ammonirà contro la “gogna mediatica” dalle tv giustizialiste aizzate dal partito delle procure, con immonde riprese di un uomo in manette fra due nerboruti poliziotti. Cicchitto strillerà contro l’ennesimo caso di “uso politico della giustizia” contro un socialista. Quagliariello evidenzierà l’ulteriore scandalo della “giustizia a orologeria” contro il prossimo candidato all’Eliseo. Stracquadanio tuonerà contro le “manette facili”, scattate addirittura sulla scaletta di un aereo, come se il destinatario avesse mai pensato di darsi alla fuga. La Santanchè porterà le foto di una bandiera di Hamas affissa nella cameretta della cameriera (si scoprirà poi che era un poster di George Clooney) e ricorderà che Stalin, Pol Pot, Mao Tse-tung e Fidel Castro han fatto ben di peggio. Il Pd non dirà nulla, se non che occorre evitare facili strumentalizzazioni di una vicenda privata, non va mai dimenticata la presunzione di innocenza e dando dello stupratore a Strauss-Kahn si rischia di fare il suo gioco. Il Garante ammonirà la stampa a non violare la privacy con particolari anatomici sull’arma del delitto. L’Agcom raccomanderà ai talk-show di attenersi alla più scrupolosa par condicio fra avversari e sostenitori dello stupro. Giuliano Ferrara chiederà l’arresto della cameriera per aver provocato il pover’uomo; poi inviterà Strauss-Kahn a candidarsi lo stesso all’Eliseo, cosicché anche la Francia riaffermi il “primato della politica” e sia governata da un vecchio porco; infine organizzerà un convegno in un teatro milanese su un palco ornato da falli di gomma appesi, sul tema: “Basta puritanesimo! Dai, su, chi non ha mai stuprato almeno una cameriera?”. Il Tg1 e Porta a Porta organizzeranno una serie di speciali sulla misteriosa morte di una foca monaca alle isole Hawaii. Sallusti spiegherà che anche Kennedy era solito stuprare le cameriere e comunque il direttore del Fondo monetario ha avuto un bello stomaco a far sesso con una negra, che tra l’altro ha pure goduto. Feltri sosterrà che, da che mondo è mondo, l’uomo è cacciatore e, se gli piace una negra, mica può tagliarsi il pisello. L’on. avv. Ghedini avvertirà: “Si fa presto a dire stupratore: ammesso e non concesso, Strauss-Kahn può essere definito al massimo un utilizzatore finale di cameriere”. Poi chiederà la rimessione del processo al tribunale di Malibu. Il ministro Alfano invierà gli ispettori nel posto di polizia di Harlem dove trattano gli stupratori come delinquenti, poi si farà promotore di un lodo per depenalizzare lo stupro e il sequestro di persona. L’on. avv. Paniz presenterà un ddl sulla “prescrizione brevissima”, essendo scandaloso che i reati sessuali non si prescrivano nello stesso istante in cui vengono commessi; poi farà votare una mozione per sostenere che Strauss-Kahn ha stuprato nell’esercizio delle sue alte funzioni istituzionali, ergo ricade sotto il Tribunale dei ministri, previa autorizzazione del Parlamento che non la darà mai. Belpietro domanderà corrucciato: “Che ci faceva la cameriera appoggiata al pisello di Strauss-Kahn? Chi l’ha mandata e perché?”. Alla fine dirà la sua anche B.: “Embè? Io lo faccio sempre, dov’è il problema?”.

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fatto.17.05.2011 - cippà per città by Damiano Crognali - Issuu