Il Basso Adige - Novembre 2018

novembre 2018

periodico indipendente

hotel • ristorante • meeting

Anno XL - N. 11

Distribuzione gratuita - www.ilbassoadige.it - e-mail: ilbassoadige@grafichestella.it - Legnago (Verona)

Una grande festa Gianni Galetto

Il giusto riconoscimento per aver diffuso informazioni, espresso i pareri di tanti collaboratori, inviato messaggi pubblicitari, comunicato avvenimenti di carattere culturale, e

hotel • ristorante • meeting

40

°

non solo, oltre ad essere portavoce dell’omonima associazione per ben 40 anni, non poteva che essere una grande festa che realizzeremo Venerdì 7 dicembre alle ore 20.00 nella prestigiosa Sala Rosa del Castello Bevilacqua che da oltre 15

anni ospita i nostri avvenimenti più importanti.

Una serata di poesie con poeti nostri associati; una esposizione di quadri di Luciana Gatti e di Stellina Cirincione; spettacolo d’arte varia in “Fantastico” l’ultimo impegnativo lavoro in campo musicale di Leonardo Frattini.

Ovviamente non mancherà una

carrellata di numeri storici e recenti del nostro periodico per ricordare gli avvenimenti che hanno costruito la nostra storia e caratterizzato il nostro territorio.

Sarà anche l’occasione, come di consueto, per uno scambio di auguri per le tante imminenti festività: Santa Lucia, Natale e Capodanno.

40°

associazione culturale

periodico indipende nte

hotel • ristor

Festeggia la conclusione del 40° anno di attività

Festa degli auguri La particolare serata con menù autunnale sarà arricchita da musica e poesie con la partecipazione di Leonardo Frattini e di poeti nostri associati.

ANTIPASTO Vellutata di zucca con crumble di salsiccia e rosmarino

ante • meetin

Attualità

periodico

g

indipenden

te

Anno XXXII it - e-mail: ilbasso n. 11 - Novembre 2010 distrib adige@grafic hestella.it - casella uzione gratuita postale n. 8 37045

www.ilbassoadige.

LA SETTIMAN SANTA CECILIA A DI ANCORA UNA VOPORTA LEGNAGO LA MU LTA A SICA Sarà

RIPORTIAMO SA

Salieri Opera Festival

Venerdì 7 dicembre 2018 ore 20.00

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AUGURI CON "IL tali e musiche BASSO ADIGE" d'autore con Giampaolo Ferian i, Bepi Sartor PIEVE DI SAN VITO i e Marco Tobal dini - CORTE BOZZOL VENERDÌ 10 DIC IN EMBRE 2010 ORE 21.00 Tutti sono invita ti!

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Vittorio Vedo vato, dove in “Salieri Opera occasione del ha manifestato Festival”dello scorso mese sacre spoglie il suo desiderio di rivedere , del Musicista le una settimase:”. In attesa in terra veron na intensa e di Legnago perche il vento soffi in direzi epiena one accogliere le di appuntamen ceneri”, così Sue prezio ti si ma soprattutto tile pianista. E concludeva il saluto del versase voglio far mio musica quella di appello e scuot quest che ere le istituzioni, o accorato andrà dal 21 impre gli se, ma soprattutto enti e le i miei 28 novembre al omaggiare il nel Nostro territo concittadini per territorio comu rio di quelle ri, di quei resti ceneche troppo a nale di Legn mente, sono ago. state conservatelungo, ingiustaAncora una da noi. Il rispet troppo distan volta infatti la settim fin tanto che to della Storia non può essercti ana essa viene misur i dedicata a Santa ressi di singo le persone. La ata sugli inteCecilia organ passione per l'uomo e amor Storia richiede izzata dalla giunto il sacra e per la Verità le Pro . nità legnaghese momento nel quale la comuÈ Loco di Legn ago indelebile della si rimpossessi di un brand con il patro “Rip osa ello cinio sua Storia ed in pace! Non le, culturale nonch del comune identi coper l'eternità ti è di é spirituale. Nel tà musicariservata. Ripo ta di polvere Settecento, Legnago, vedrà numerosi mom eterne armo pieno sa in pace!

Antonio Salier nie i con il suo geniodel luoghi diversi enti che si snoderanno in Egli ha espre si è dissolto il tuo spiritIn la sua arte, immortalò e sso ma soprattutto o. di provi o ensemble voli ora è salpa se stesso in note incan 201 0 ncia nei libri una piccola cittadina con gruppi diver Questa è l'epigto verso l'eterna bellez te- a far da balia ed a di Storia. È giusto che la Santa patro se proprio per onorare za". del comp vegliare sul sonno na della music rafe, impre di ssa sulla tomb re la settimana, ositore sia quella Antonio Salier a. Ad aprieterno a i, sgorgata Joseph Weigl, alle ore 19 nel domenica 21 novembre dal cuore di che ha partorito e svezz stessa collettività suo allievo e Santuario della direzione dell'O successore nella a quindici anni enfan ato un suo figlio, già della Salute Madonna a Porto di Legn t prodi pera Forse ge di Vienna. Una della musica. indelebile, un messa presie ago sarà una scritta nostra ci manca quella genuina duta gelosia degli artisti piùomaggio alla memoria di terra, della nostra Monsignor Giuse dal vescovo di Veron uno cultura? a identità, della della ppe Zenti anima non è letta dai importanti del Settecento del territorio nostra che scienti Perchè, me lo si permetta, suoi concittadin legnahgese accom ta dai cori mente per il non provare una è da incostrumentisti, i semplicefatto che il feretr studenti di music pagnati da legnaghese o del musicista zione, non avvertire un sensazione di desolasionisti con la si vuoto partecipazione a e profesi nostri rioni e come si sareb trova in “terra strani Emanuele Ferra dell'organista le nostre elega girovagando tra era”, be detto Quel vuoto nti vie cittad qualche più precisamen Thomas Gelai nte sotto la direzione di te a Vienna, decennio fa: spoglie, doveè rappresentato dall'assenz ine. n. Lunedì 22 gante in a delle il Centro Ambi città di quell' quella eleriposano in poi, presso impero Austr pace i Nostri che per un paio o Ungarico del più grande legnaghese 20.30 l'ensembleentale Archeologico, alle cari, di sempre. la Firenze rinasc di secoli riuscì ad imita si esibirà in music vocale"Polipulchravox re imentale, una ", (Segue a pag.

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CONFEZIONE

ATTUALITÀ

periodico indipendente

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Vittorio Veneto e dintorni Alberto Costantini

E infine, nell’autunno del 1918, dopo quattro anni di guerra, venne la vittoria, i fanti riattraversarono il Piave, Trento e Trieste furono liberate. Ma già in quei primi giorni di pace si faceva la conta dei morti, caduti al fronte, fiaccati dagli stenti, fulminati dalla terribile epidemia della spagnola che falciò 29 milioni di vite; e poi i danni materiali, la rovina economica e finanziaria di paesi vinti e vincitori. Era stata una guerra lunga e sanguinosa, al di là di tutte le più funeste previsioni, e le conseguenze nel breve e nel lungo termine erano destinate a rivelarsi più spaventose della guerra stessa: instabilità economica e politica, odi etnici e brama di rivalsa, la nascita di sistemi totalitari e, dopo appena vent’anni, una nuova, ancor più terribile guerra. Quella furibonda esplosione di violenza collettiva generò cambiamenti epocali, avviò o favorì rivoluzioni inimmaginabili; fu una guerra che cambiò tutto: portò alla ribalta nuove classi dirigenti, leader giovani si fecero avanti, interi ceti sociali vennero spazzati via; tradizioni secolari vennero estirpate, monarchie antichissime cancellate per sempre.

Ma in quel quattro Novembre, quando le campane di tutta Italia suonavano per festeggiare la fine della guerra, un altro sentimento si imponeva: il sollievo della pace, certo, ma anche l’orgoglio di aver superato la

prova più difficile che l’Italia unita, nata da poco più di mezzo secolo, avesse mai affrontato. Il Paese dei mille campanili e dei mille dialetti aveva trovato la sua unità nelle trincee, e acquistato fiducia nelle sue forze. Fu quello forse il momento più alto di unità e solidarietà nazionale della nostra storia, non a caso abilmente sfruttato da Mussolini che dichiarava di presentare al Re “l’Italia di Vittorio Veneto”.

Già, Vittorio Veneto, la battaglia finale e decisiva. Ma già allora qualcuno cominciava a porsi delle domande, fra cui la più inquietante: fu vera vittoria?

Nella sua famosissima “Storia d’Italia”, Indro Montanelli riproponeva il giudizio di Giuseppe Prezzolini, secondo il quale Vittorio Veneto non fu una vera battaglia vinta ma «una ritirata che abbiamo disordinato e confuso»; l’esercito austro-ungarico era caduto «per ragioni morali», più che militari; insomma, una vittoria a cui era «mancato il nemico». Giudizio interessante, che si sposa con l’aneddoto del Comandante Supremo Diaz, davanti alla carta geografica, con gli spilli fra le labbra che biascica “ma ‘sto Vittorio Veneto addo’ c… sta?”. Tutto vero, o almeno verosimile, come è sicuro che gli austriaci cedettero anche per l’implosione interna del loro Impero; solo non si tiene conto di cosa fondamentale: prima di abbandonare le armi e tentare di raggiungere le loro piccole patrie,

fino all’autunno del 1918, i nostri avversari si erano battuti eroicamente contro gli italiani, che avevano faticato non poco a superare la linea del Piave, e l’esito della battaglia era stato quanto mai incerto.

Lo storico (?) britannico A. J. P. Taylor a proposito della vittoria italiana nella prima guerra mondiale scriveva: “Dopo la firma dell’armistizio, ma prima della sua entrata in vigore, gli italiani sbucarono da dietro le truppe inglesi e francesi, dove si erano tenuti nascosti, e nella grande “vittoria” di Vittorio Veneto - raro trionfo delle armi italiane - catturarono centinaia di migliaia di soldati austro - ungarici disarmati e che non opponevano nessuna resistenza”. Insomma, come al solito hanno fatto tutto gli altri, in special modo gli inglesi. Peccato che a smentirlo ci siano il numero delle divisioni presenti sul campo, ma soprattutto le perdite registrate: su un totale di 36.498 morti, feriti e dispersi, i britannici furono 1.830 britannici e 588 i francesi. Ma quando si tratta di parlare male dell’Italia, vale qualsiasi ragionamento anche il più strampalato.

E non è neppure detto che sia stata, in definitiva, una vittoria ininfluente: la fine dell’esercito austriaco, invece, influenzò in modo determinante il crollo dei tedeschi, che, secondo il loro capo supremo, il generale Erich Ludendorff, avrebbero potuto resistere fino alla primavera 1919 e forse evitare una resa umiliante.

Le regole? Mamma e papà le temono più dei bimbi Mariapia De Carli

Non mettere le scarpe sul sedile!

Non disturbare il signore... Stai composto. Frasi tipiche che tutti i genitori (o quasi, perchè ci sono anche quelli che non badano al comportamento dei loro figli!) hanno pronunciato dapprima con calma e poi, via via, con voce sempre più tesa. Dove?

In treno, al bar, in pizzeria, sull’autobus, ovunque i bimbi si trovino in contatto con il mondo, con gli altri, con un luogo diverso dalla propria casa e con persone che non sono di famiglia. Tralasciando coloro che, per principio, detestano i bambini e li ritengono, sempre e comunque, fastidiosi (per esempio quelli che vivono in case con giardini condominiali ma si battono per vietare loro il gioco, persino se regolamentato e con orari precisi!) anche chi i bimbi li ama può trovarsi in situazioni in cui la loro presenza senza regole può essere fastidiosa. Perchè il punto, che sta alla base dell’educazione e, di con-

seguenza delle relazioni con gli altri e con l’esterno, sono proprio le regole.

Il bambino può apprendere sin dal momento della nascita. Anzi, si parla addirittura di apprendimento intrauterino, quando è ancora nella pancia della mamma. Ovviamente in base all’età e alle fasi evolutive apprende piccole cose. Per questo è necessario applicare il buon senso e chiedere al piccolo solo ciò che può essere fatto: pretendere che a sei mesi, al momento della pappa, non metta le mani nel piatto è assurdo, così come, a quattro anni, chiedere di stare ore seduto al ristorante ad ascoltare le chiacchiere degli adulti.

Eppure questa parolina “magica”, regole, sembra quasi fare paura ai genitori più che ai figli. Ed è proprio così. I bambini non temono le indicazioni precise degli adulti. Anzi ne hanno bisogno. Sapere cosa è possibile fare e non fare, sapere qual è il proprio posto nel mondo, li rassicura, li libera dall’ansia. Hanno assolutamente bisogno che mamma

e papà, o gli adulti di riferimento, dicano loro chiaramente cosa devono fare. Un altro punto importante, quindi, sembra essere la chiarezza delle norme. Chiarezza e soprattutto coerenza. I genitori, su alcuni punti, sempre commisurati all’età ovviamente, devono essere fermi. Tempo da passare alla Tv o ai videogiochi, momenti dedicati al riordino della camera o di piccoli lavori domestici condivisi (apparecchiare, sparecchiare...) sono alcune delle “leggi” che si devono fissare e far rispettare. I genitori non devono aver paura di dire no. Dare punti di riferimento precisi ai propri figli, consente loro di non perdersi, di sapere esattamente che cosa ci si aspetta da loro, li aiuta a crescere con meno problemi, con meno smarrimenti. Invece, troppo spesso, mamma e papà sono i primi a sentirsi smarriti perchè non riescono a confrontarsi con la loro immagine normativa ed autorevole. Un altro aspetto da considerare, nell’organizzazione del tempo con

Più acuta e sottile, in accordo col personaggio, un’altra osservazione di Prezzolini: “se volessi esprimermi paradossalmente, direi che Caporetto è stata una vittoria, e Vittorio Veneto una sconfitta per l’Italia. Senza paradossi si può dire che Caporetto ci ha fatto bene e Vittorio Veneto del male; che Caporetto ci ha innalzati e Vittorio Veneto ci ha abbassati, perché ci si fa grandi resistendo a una sventura ed espiando le proprie colpe, e si diventa invece piccoli gonfiandosi con le menzogne e facendo risorgere i cattivi istinti per il fatto di vincere”.

E questa è un’affermazione meritevole di analisi: sembra in effetti un bizzarro paradosso, ma a volte le sconfitte insegnano e le vittorie illudono. Come dovettero imparare a loro spese Mussolini e gli italiani, che per credersi grande potenza, si ritrovarono 25 anni dopo col Paese invaso dagli eserciti di mezzo mondo, le città rase al suolo dai bombardamenti, la guerra civile. Insomma, la Seconda Guerra Mondiale fu anche figlia, quantunque spuria, di Vittorio Veneto.

i figli , è che non sempre bisogna condividere tutto. Ci sono momenti dei bambini e momenti dei genitori. Nei primi, il padre e la madre sceglieranno situazioni a misura di bimbo, magari da condividere con altre coppie con figli. Nei secondi dedicheranno del tempo a se stessi, tenendo i figli “fuori”. Facciamo un esempio: se si invitano amici a cena, i bambini possono mangiare prima, o anche assieme ai grandi, ma devono sapere che, a una certa ora stabilita, devono andare a dormire senza fare storie perchè quella sera è di “mamma e papà” e non si discute. L’importante è far capire loro, soprattutto se sono figli unici, caso tipicamente italiano, che il mondo non ruota intorno a loro. Questo non è un modo per sminuire la loro importanza, ma un’azione necessaria a ridimensionarli, per aiutarli a trovare il loro senso del limite. Altrimenti se tutto è concentrato intorno e su di loro, se i genitori vivono in totale simbiosi con i figli, pronti ad esaudire ogni loro desiderio, a volte anche prima che sia espresso, desiderato, senza porre limiti, il rischio è che i ragazzi crescano fragili e, alla prima frustrazione, crollino. Perchè non sanno accettare le inevitabili limitazioni, le difficoltà e i fallimenti che la vita, prima o poi presenta.

MARTEDI’ 25 DICEMBRE ORE 12.30

PRANZO DI NATALE

Al Castello Bevilacqua si vive la magia del natale, assaporando rivisitate ricette della tradizione e gustando la gioia dei bambini con un’animazione dedicata a loro.

MENÙ ANTIPASTO Vellutata di lenticchie con cotechino e spuma di cren PRIMO PIATTO Risotto con funghi porcini e brunoise di zucca con ristretto di melograno.

Tortelli di brasato su specchio di stracchino e castagne SECONDO PIATTO Arrosto di cappone disossato, con pistacchi e cardoncelli, su crema di mais con patate dorate e radicchio ferrarese DESSERT Goccia al cioccolato fondente con mousse alla nocciola e crema allo zabaglione Caffè Acqua naturale e frizzante Vino in bottiglia e da dessert

Prezzo a persona € 49,00 Bambini 4-6 anni €20,00 | Bambini 0-3 anni GRATUITI (acqua e vino compresi – su prenotazione) Per maggiori info: Whatsapp +39 3924571146 (no chiamate)

LUNEDI’ 31 DICEMBRE ORE 20.30

GRAN CAPODANNO MEDIEVALE Cenone di capodanno in compagnia di musici, giullari e ballerine, giochi e solazzi medievali.

Brindisi di mezzanotte con emozionanti spettacoli.

Musica e ballo fino alle prime luci dell’alba?

MENÙ ANTIPASTO Trancetto di baccalà su vellutata di cavolfiore e carbone vegetale PRIMO PIATTO Risotto con burrata, radicchio di Castelfranco e mazzancolle su punti di marmellata al pomodoro ciliegino.

Tortello ripieno all’astice su guazzeto di pesce Con note di broccolo calabrese SECONDO PIATTO Sformatino di filetti di ricciola, rombo e branzino, arricchito da scampetti, aromatizzato allo zenzero, su patata al mandarino e verdure marinate, con funghi trombetta DESSERT Anello di cioccolato al latte con mousse ai mirtilli su fantasia croccante CAFFÈ accompagnato da mandorlato di Cologna Veneta, pandoro di Verona e selezione di cioccolatini di Valrhona

BRINDISI AL NUOVO ANNO con calice di vini selezionati dal Castello Bevilacqua

Il Relais Castello Bevilacqua è la vostra nuova destinazione nel cuore della storia.

Regalatevi un soggiorno in una delle 7 splendide junior suite, e scoprite i nostri pacchetti Classic, Romance, Wellness e Gourmet.

Il ristorante “All’Antica Ala” vi aspetta tutti i giorni dal lunedì sera alla domenica, per un viaggio nel gusto attraverso i sapori e le tipicità della tradizione locale, in un’ottica di valorizzazione dei prodotti del territorio.

DOPO LA MEZZANOTTE musica e ballo

Prezzo a persona € 119,00 (acqua e vino compresi) Bambini 7-9 anni €90,00 Bambini 4-6 anni €50,00 | Bambini 0-3 anni GRATUITI Per maggiori info: Whatsapp +39 3924571146 (no chiamate)

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ECONOMIA

periodico indipendente

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Coerenza Risparmi alla ed onestà Patria? intellettuale

COSÌ È SE VI APPARE

Andrea Panziera

Il grafico sottostante ci consente di comprendere la dinamica dell’evoluzione del debito pubblico a partire dagli anni 80-’90 (… e la nave va …) che da allora è diventato la palla al piede della nostra crescita per tutti gli anni successivi. Il periodo di risanamento iniziato a metà anni ’90, dopo che eravamo stati costretti a impegnare le nostre riserve auree per salvare il Paese ha dato i suoi frutti facendoci riavvicinare alla normalità, tanto che nel 2007 il rapporto debito/PIL è sceso al 100%.

Poi è arrivata la crisi del 2008, quella dei famigerati mutui subprime importata dagli Stati Uniti.

Nel novembre 2011 il differenziale con il Bund tedesco è salito a 575, proiettandoci ad un passo dal fallimento del nostro sistema finanziario. Negli anni successivi, causa l’enorme onere aggiuntivo provocato dai maggiori interessi, il rapporto è salito fin sopra quota 130 e solo dopo il 2015 si è stabilizzato iniziando una frazionale discesa. Questo è quanto ci raccontano la storia e i numeri. La questione che la nuova Legge di Bilancio pone sul tappeto è quella di finanziare una maggiore crescita del PIL, quindi ridurre il suddetto rapporto, aumentando il deficit.

Facendo un paragone terra-terra, è come se un’impresa molto indebitata chiedesse al sistema creditizio altri soldi con la speranza che nuovi investimenti consentano di dare una spinta alla produzione e con l’aumento dei ricavi divenga possibile far fronte non solo ai maggiori interessi ma addirittura abbassare l’esposizione nei confronti dei creditori. Questa idea si fonda su una serie di presupposti: 1) trovare sul mercato dei capitali le risorse necessarie a costi sostenibili 2) remunerare i prestiti a tassi compatibili con le ipotesi di

crescita previsti 3) sperare che la congiuntura internazionale rimanga sostenuta e parallelamente che i consumi interni crescano in misura soddisfacente. Una delle idee che sta emergendo in queste settimane è quella di far leva in qualche modo sulla consistente massa di risparmio privato esistente in Italia, indirettamente (ad esempio tramite la Cassa Depositi e Prestiti) o direttamente, per così dire “incentivando” la sottoscrizione dei titoli di Stato da parte dei risparmiatori nazionali. Un po’ provocatoriamente, ma a ben pensarci neanche tanto, Karsten Wendorff, economista della Bundesbank, ha affermato che la questione potrebbe essere risolta con la creazione di un fondo “salva - Stato”, finanziato con il risparmio degli italiani attraverso speciali titoli del Tesoro “di solidarietà” sottoscritti forzosamente dai risparmiatori nella misura del 20% del proprio patrimonio netto. In termini un po’ meno teutonici, ma non dissimili nell’obiettivo, un nostro sottosegretario dichiara che “se vogliamo garantirci la libertà e l’indipendenza per fare le riforme che riteniamo utili al Paese, gli italiani devono essere i primi a credere e investire nei nostri titoli, magari con uno sconto fiscale e un po’ più di interessi”. Domande: cosa accadrebbe dei titoli di Stato già in possesso nel momento in cui i risparmiatori volessero venderli per acquistare quelli con benefici patriottici, vista la perdita certa in conto capitale?

E chi decidesse di mantenere le sue finanze personali in altri investimenti, a suo giudizio più affidabili, verrebbe additato come nemico del popolo? E per impedire l’acquisto dei nuovi titoli a perfidi speculatori internazionali “italo -vestiti”, si bloccherebbe il mercato dei capitali sia in entrata che in uscita isolandoci finanziariamente dal resto del mondo?

Andrea Panziera

Nel corso degli ultimi decenni, nei Paesi avanzati, si è registrata una forte crescita dei livelli di disuguaglianza economica, con implicazioni sulla tenuta della coesione sociale. Con il termine “politiche di redistribuzione” si intende l’introduzione di misure fiscali o di trasferimento monetario da parte dello Stato volte a ridurre il livello di disuguaglianza dei redditi. Un recente studio dell’OCSE analizza l’impatto redistributivo indotto da trasferimenti pubblici monetari, modifica dell’imposizione fiscale e di quella contributiva. I risultati sono molto diversi tra i vari Paesi, anche tra quelli che presentano situazioni di partenza molto simili. Il coefficiente di Gini viene utilizzato per misurare l’effetto di queste misure nei singoli Stati.

Dalla figura precedente si evince che in Italia, contrassegnata dal puntino rosso, politiche di redistribuzione del reddito risultano meno incisive rispetto ad altre nazioni. Cionondimeno provvedimenti legislativi che si pongano l’obiettivo di rendere più equa la distribuzione della ricchezza nazionale sono sempre altamente

meritori, perché rafforzano il sentimento di giustizia e il senso di appartenenza che sta alla base del contratto sociale e non v’è dubbio che debbano essere perseguiti.

Ad alcune condizioni, però: che siano efficaci, che non rappresentino un mero intervento di tipo assistenziale parente stretto del voto di scambio, che siano coerenti con tutte le altre misure di in materia fiscale e finanziaria.

Solo qualche spirito levantino o, come avrebbe detto l’avvocato Agnelli, un politicante della Magna Grecia, può conciliare condoni per chi ha evaso decine di migliaia di euro, magari all’estero, sanatorie per abusi edilizi nei collegi elettorali “amici” e misure di sostegno al reddito, investendo miliardi su carrozzoni burocratici per la formazione e la ricerca di lavoro che non hanno mai funzionato riducendosi ad idrovore di denaro pubblico. Non so fino a quando basterà la solita comparsata sui social per far bere agli italiani questo intruglio, che continuando di questo passo rischia di diventare un molesto lassativo collettivo.

Coefficiente di Gini prima e dopo i trasferimenti sociali, 2012

Evoluzione del rapporto debito/PIL Distribuzione ricchezza nazionale, 2017

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GASTRONOMIA

periodico indipendente

I premiati del XV Concorso “Radicchio d’Argento” Pierantonio Braggio

Il grande evento, organizzato dall’Associazione Pro Loco Carpanea, Casaleone, Verona, nelle persone di Enrica Claudia De Fanti e Mauro Accordi, ha avuto luogo, sabato, 27 ottobre 2018, con un’altissima presenza d’interessati a conoscere, sia come e quando venga coltivato e raccolto il noto Radicchio Rosso di Verona, sia, ovviamente, come lo stesso viene cucinato. Due temi importanti, perché significano lavoro, creazione di ricchezza e cultura – il Radicchio Rosso, pur seminato in luglio, viene raccolto fra novembre e marzo, in un

periodo in cui la campagna, di per sé, tace – nonché sempre maggiore promozione del Basso Veronese, le cui feconde terre, frutto delle divagazioni dell’Adige, sono perfettamente adatte alla coltivazione del pregiato vegetale in parola. Se, dunque, il concorso consisteva nella preparazione di piatti al Radicchio – avvenuta nelle ampie cucine del Due Torri – a valutarli sono stati una Giuria tecnica, formata da esperti, e l’importante parere, con votazione, piatto per piatto, della Giuria popolare. Da notare, che il Concorso era e sarà destinato, anche in futuro, soprattutto a giovani cuochi. La Giuria tecnica ha assegnato il I Pre-

mio all’Istituto Superiore Turistico di Landeck, Tirolo, Austria, che è stato onorato con la Targa del noto quotidiano on line, “veronaeconomia.it”, e con lo straordinario dipinto, realizzato appositamente, per il Concorso in oggetto, dal noto artista Luciano Pelizzari – dipinto, un unicum, che riproduce perfettamente, per la prima volta, su tela, ed in ogni sua caratteristica – fresche e lucenti foglie purpuree, venature eburnee e calibro – il nobile Radicchio Rosso di Verona. L’Istituto tirolese citato – hanno accompagnato i loro studenti a Verona il direttore, Mag. (FH) Günther Schwazer, e Herbert Osl, professore di cucina – si è meritato tali riconoscimenti, per “il gusto, la bellezza e l’elaborazione in cucina” di quanto lo stesso ha proposto.

Hanno consegnato i premi ai Cuochi di Landeck il direttore di “veronaeconomia.it”, Maurizio Zumerle, e la presidente del Consorzio di Tutela del Radicchio Rosso, Legnago, Verona, Cristiana Furiani. Sempre, da parte della Giuria tecnica, ha ricevuto la targa raffigurante la leggendaria Principessa di Carpanea, Casaleone, opera di Stellina Cirincione, Legnago, l’Istituto Superiore per il Turismo enogastronomico ‘Don Calabria’, Bovolone, Verona, per “il sapore della tradizione, accompa-

gnato da innovazione”, del suo preparato. La Giuria popolare, ha premiato, quindi, l’Istituto professionale per l’Enogastronomia e l’Ospitalità Alberghiera “Berti”, Chievo, Verona, con l’opera, argentea e, quasi, parlante, dello scultore veronese, Sergio Pasetto, la quale, in cinque parti, evidenzia ottimamente la tragedia shakespeariana, ma veronese, di Romeo e Giulietta. Una menzione speciale è stata riconosciuta, in una targa, elaborata da Stellina Cirincione ed offerta da Cattolica Assicurazioni, all’Istituto Superiore per il Turismo Mario Rigoni Stern, Asiago, per la “per la fantasia nella creazione d’un dolce semifreddo al Radicchio di Verna. Fuori concorso, ma, apprezzatisimo, il risotto al Radicchio Rosso, magistralmente proposto da Giorgio Sbizzera, Sustinenza di Casaleone, Verona. La disponibilità, offerta dall’Hotel Due Torri, ha permesso anche la degustazione, nel suo straordinario salone, di carne cruda veneta battuta, contenuta – fattore veramente lodevole, visto per prima volta, e perfettamente ed innovativamente adatto, anche come esempio, a promuovere, con massima evidenza, il Radicchio Rosso – in grandi, purpuree foglie dello speciale vegetale veronese, a cura di Bruno Bassetto, maestro macellaio e testimonial ufficiale della carne veneta, Treviso; del dolce e fine Prosciutto San Daniele del Friuli, e del non meno noto e saporitissimo formaggio Monte Veronese, prodotto, con il latte dei veronesi Monti Lessini.

XVI Congresso europeo delle Confraternite Enogastronomiche A. S.

Nella città culla della Cultura, Atene e nella splendida cornice dell’edificio Zappeion, si è svolto il XVI Congresso europeo delle Confraternite Enogastronmiche, promosso da CEUCO (Consiglio Europeo delle Confraternite Enogastronomiche) presieduto dal D. Carlos Martin Cosme e curato come organizzazione dal Presidente de Chef’s Club of Attica “Acropolis” Mouzakis Kostantinos.

L’Italia è stata rappresentata dalle confraternite iscritte a CEUCO ed appartenenti alle regioni di Veneto, Liguria, Trentino, Lombardia, Piemonte e dalla Federazione dell’UCET (Unione Circoli Enogastronomici del Triveneto). il Congresso a tema: “Grecia, Paese di grandi civilizzazioni. I suoi vini storici, la sua Cultura” ha lo scopo di promuovere, esporre e far degustare le eccellenze degli otto Paesi che compongono la CEUCO: Italia, Francia, Spagna, Belgio, Portogallo, Grecia, Ungheria e Macao (Protettorato portoghese) e di selezionare

le migliori di ogni Paese e consegnar loro l “Award Prix Premios”.

All’Italia sono stati consegnati: “Best European Restorants 2018” a Trattoria al Bersagliere di Verona ed ha ritirato il premio il titolare Leopoldo Ramponi.

Leopoldo Ramponi ritira il premio

“Best European Winery 2018” a Azienda Agricola “Le Carline” di Pramaggiore, Ve ed il premio è stato consegnato al Dr. Daniele Piccinin e Signora, proprietari dell’Azienda.

Il Titolo di “Ambasciator of CEUCO 2018” è andato a Leandro Costa

Presidente UCET. Il Vicepresidente di CEUCO per l’Italia, Alessandro Salarolo ha avuto l’onore di consegnare i premi assieme al Presidente CEUCO Carlos Martin Cosme e di felicitarsi con i premiati.

CULTURA

periodico indipendente

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Novembre, il mese dei misteri, del Consorzio delle Pro Loco Francesco Occhi

Siamo ormai alla decima edizione, ed è grazie all’UNPLI, Unione delle Pro Loco Venete e alla Regione del Veneto, che il mese di novembre, un mese magico per l’arrivo delle nebbie e dei primi freddi, si è trasformato nel mese dei misteri. Questo grazie all’idea di dare vita ad un festival dal titolo “Veneto: Spettacoli di Mistero” che vede coinvolte tutte e 7 le provincie e che riunisce oltre 200 appuntamenti che permetteranno di conoscere e scoprire leggende, tradizioni popolari, luoghi mitici e misteriosi e città che andranno a rivelare i loro angoli segreti, nella prima regione turistica d’Italia. E anche la provincia di Verona è parte attiva di questa iniziativa e, meglio ancora, il Basso Veronese che, con 9 appuntamenti, partiti il 27 ottobre e che termineranno il 7 dicembre, rappresenta la parte del veronese maggiormente coinvolta nel progetto. E, per presentare i vari appuntamenti, il Consorzio Pro Loco del Basso Veronese con la sua presidente Teresa Meggiolaro, ha voluto riunire giornali, radio e televisioni per far conoscere luoghi e date degli eventi che riproporranno i miti, le leggende e le storie che fanno la ricchezza culturale del Veneto e ne rappresentano l’identità regionale, radicata in un grande passato. Per farlo è stata scelta la sede del Con-

sorzio delle Pro Loco, e cioè Villa Verità a San Pietro di Morubio, l’elegnate ed antica villa veneta data in gestione dal comune di San Pietro di Morubio proprio alle Pro Loco del Basso Veronese.

“Veneto: Spettacoli di Mistero” festeggia nel 2018 i suoi 10 anni di vita –ha spiegato Maria Teresa Meggiolaro presidente del Consorzio Pro Loco Basso Veronese- un’iniziativa che ci ha visto protagonisti già dalla prima edizione e alla quale crediamo fortemente. Infatti tutte le provincie del Veneto sono coinvolte in un calendario ricco e variegato che ci permetterà di conoscere ed apprezzare ville, piazze, borghi, città d’arte, castelli, boschi, musei, teatri, biblioteche, antiche chiese, chiostri, fiumi, per riscoprire la nostra identità regionale e la nostra storia radicata in un grande passato con misteri, leggende, intrighi, lumere, folletti, fantasmi, streghe, cavalieri, dame, delitti, intrighi di corte e tanto altro. E la provincia di Verona ci vede assoluti protagonisti con eventi a Bovolone, Bevilacqua, Legnago, Roverchiara e Casaleone dove sono coinvolte le locali Pro loco, con vari enti o associazioni”.

Il programma, ha già avuto inizio a fine ottobre e proseguirà per tutto il mese di novembre per concludersi il primo dicembre. Ecco gli appuntamenti: sabato 27 ottobre si è tenuto il nostro Evento provinciale a Vero-

na dal titolo “I misteri di Verona, un itinerario sconosciuto” con itinerari guidati. E’poi proseguito domenica 28 ottobre a Bovolone presso il Parco Valle del Menago con “Il canto delle Chimere” (rappresentazione teatrale); il venerdì 9 novembre sarà invece la volta del Castello di Bevilacqua con “Il processo dell’Inquisizione”, rappresentazione teatrale con percorsi guidati e musica; sabato 10 novembre Legnago invece ospiterà lungo le vie del centro “Il mistero della reliquia di San Martino”, rappresentazione teatrale itinerante con degustazione di prodotti tipici; domenica 18 novembre sarà invece la volta di Roverchiara nella golena del fiume Adige a Roverchiaretta con “BBB - La Barbantana, Bertoldo, i Butini”, rappresentazione teatrale e percorsi guidati con musica e degustazione. Casaleone invece proporrà più di un appuntamento a partire da sabato 24 novembre presso il Teatro K2 con “Il folletto

Piripicchio”, rappresentazione teatrale, con performance di danza; domenica 25 novembre presso la Birreria “Trapper” “Il folletto Piripicchio”con rappresentazione teatrale e performance di danza; mercoledì 27 novembre presso il Bar “Il Ciclone”, “Mistero in musica”; venerdì 30 novembre presso il Bar “J” a Sustinenza “Le storie del mistero”, serata di racconto ed infine sabato 1 dicembre “presso la Sala Arcobaleno “L’albero degli zoccoli” proiezione cinematografica.

“Come vedete è un novembre molto intenso e molto ricco –continua la Meggiolaro- noi abbiamo provveduto a stampare appositi manifestini e locandine che riuniscono tutti gli eventi mentre, per chi volesse conoscere tutti gli appuntamenti, vi è un il sito: www.spettacolidimistero. it moderno, immediato nella navigazione e dinamico nei contenuti per poter essere sempre informati sugli appuntamenti del Festival”.

Addio all’amico Ivano Zanoli La magia del Natale che vi accoglierà tra le mura di Villa Bevilacqua renderà questo momento speciale e meraviglioso.

Assaporate la gioia del Natale vivendo questa magnifica giornata con amici e parenti per un momento veramente unico.

Ringrazia coloro che collaborano per la pulizia e decoro del teatro.

PRANZO DI NATALE IN VILLA BEVILACQUA Martedì 25 dicembre 2018 - Ore 12.30

MENÙ Antipasto

Ventaglio di crudo con strudel di porcini e zucca

Primi piatti

Tortelli di Valeggio in brodo di cappone Risotto alla milanese con ragout di vitello

Secondi piatti Guancetta di manzo cotto nel Valpolicella con purè di patate e verdura trifolata Dessert

Mousse al cioccolato bianco con crumble alle mandorle e salsa al caffè

Caffè Acqua naturale e gassata Costo a persona € 39,00 - Bambini 4-6 anni € 20,00 - Bambini 0-3 anni gratuiti compresi acqua e vino (su prenotazione) Informazioni e prenotazioni: Villa Bevilacqua - Via Roma, 63 - 37040 Bevilacqua (VR) T. 044293324 - F. 0442642192 - info@villabevilacqua.com - www.villabevilacqua.com

“Il riposo nobilita il lavoro”

Ci ha lasciati Ivano Zanoli, competente Socio e collaboratore del nostro periodico, appassionato di lirica e musica classica.

Ai famigliari vadano le più sentite condoglianze da tutto “Il Basso Adige”.

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CULTURA

periodico indipendente

Un giovane talento veneto in lizza per il festival presieduto da Mogol Francesco Occhi

Gaia Beatrice Maestrelli è una giovane veronese, originale, eclettica, ma soprattutto talentuosa: con la sua sensibilità vocale e musicale, in un percorso lungo sei mesi, è riuscita a convincere l’esigente giuria del Tour Music Fest – The European Music Con-

test e ad aggiudicarsi così a pieno merito un posto nell’attesa finale nazionale del festival, che si terrà il giorno 11 novembre presso il Jailbreak - Live Club di Roma, in cui affronterà l’ultima sfida da sostenere per arrivare a calcare il palco della finale Europea del prossimo dicembre. Il traguardo raggiunto da Gaia Beatrice, 18 anni della provincia di Verona, è davvero importante considerando gli oltre 7000 artisti e musicisti partecipanti provenienti da tutta Europa.

Durante le finali nazionali, alle quali Gaia Beatrice prenderà parte, andranno in scena le performance degli artisti finalisti di questa edizione del TMF provenienti da tutte le regioni di Italia per un vero e proprio Live Show. Data la mission del Tour Music Fest che prevede la massima importanza alla crescita artistica di tutti i partecipanti, gli artisti, durante la giornata, potranno assistere alle masterclass formative di Berklee - College Of Music, la famosa università americana leader della formazione musicale nel mondo.

Gaia Beatrice, dopo l’ultima prova

delle finali nazionali, potrebbe esibirsi al cospetto del presidente di giuria Mogol, dei rappresentanti Berklee e dei massimi esponenti della discografia italiana. Infatti la finale Europea del Tour Music Fest è un palco che ha visto passare decine di artisti emergenti ormai diventati grandi artisti e professionisti del settore. Un sogno per tutti i giovani artisti emergenti europei che per Gaia Beatrice è partito dalla prima esibizione a Verona lo scorso Luglio e adesso avrà l’onere e l’onore di rappresentare la città di Nogara per la categoria artistica “Interpreti” del Tour Music Fest.

Gaia Beatrice ha convinto la giuria del Tour Music Fest con il suo approccio vocalmente maturo, dimostrando una capacità decisamente rara di saper giocare con la musica, la voce ed il suono, qualità sicuramente utili per rincorrere il sogno di vincere i fantastici premi in palio come un contratto di distribuzione con Sony Music Italy, una borsa di studio presso Berklee - College of Music di Boston e un contratto di sponsorizzazione del valore di 10.000 euro

da investire nella propria musica.

Prossimo appuntamento per Gaia Beatrice con il Tour Music Fest sarà appunto a novembre al Jailbreak Live Club di Roma in via Tiburtina 870 per scoprire se con il suo talento si meriterà l’accesso all’evento di musica emergente più atteso dell’anno: la finalissima Europea del Tour Music Fest, il 1 Dicembre presso l’auditorium del Massimo a Roma.

MI DINO Ghe chi core e chi va pian, pensando al doman, quel che core el po’ anca strabucare e le braghe anca sbregare.

Quei che va pian i pensa ghe tempo anca doman.

Mi go sempre corso e non son mai rivà e son ancora qua con le braghe strazà.

Dino Barbieri

CULTURA

periodico indipendente

Al Teatro Mignon “Ti Porto… a teatro!”

Jessica Poltronieri

La nuova stagione teatrale è alle porte, quest’anno la rassegna “ti Porto… a Teatro!” nel quartiere di Porto di Legnago è stata organizzata dall’Associazione Culturale Open Art di Legnago, sempre sotto la supervisione del Circolo Noi. Sarà una stagione teatrale rinnovata non solo nella direzione artistica e nel nome, ma anche in alcuni contenuti, insieme ad alcune classiche commedie dialettali infatti, la direzione di Open Art ha introdotto nel cartellone delle commedie brillanti prodotte da compagnie del territorio di ottimo livello artistico. In tutto saranno cinque gli appuntamenti proposti. La nuova grafica ha come

protagonista la chiesa di Porto, costruzione caratteristica del quartiere di sinistra Adige.

La stagione teatrale 2018/2019 aprirà i battenti sabato 10 novembre con la Compagnia dell’Anello di Merlara (PD), con lo spettacolo “De tuto se pol far… par na fiola da maridar”, per la regia di Carlotta Correzzola: commedia dialettale ricca di personaggi caratteristici che, tra equivoci, intrighi e incomprensioni saranno protagonisti di una vicenda davvero esilarante.

Sabato 1 dicembre la compagnia Non siamo santi di Este (PD) ci intratterrà con “Ahi Ahi, l’Amore!”, per la regia di Viviana Larcati: commedia brillante che, tra incontri e scontri, alternerà sul palco momenti di

felicità ad altri imprevisti spiacevoli… perché guai a chi si mette contro le donne!

Il 2019 si apre sabato 12 gennaio con la compagnia veronese Zeropuntoit: una serata di risate assicurate con “Scoppia la coppia”, commedia brillante frutto della fervida inventiva di Andrea Girardi (autore, regista e interprete).

Sabato 9 febbraio è la volta della compagnia Trapano Boss di Bovolone, con lo spettacolo “Tè con delitto”: una commedia divertente che fa riflettere, accompagnata da una band talentuosa ed in 3D che suonerà la Vera Musica Inglese. Testi e regia di Pierluigi Perbellini e Davide Passaia.

La rassegna si concluderà sabato 9 marzo con “Bale bale in tribunale” della compagnia El Zinquantin di Urbana (PD), commedia brillante in dialetto veneto, testo e regia di Lavinia Baron.

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Per cercare di avvicinare al teatro un numero maggiore di spettatori, la nuova direzione artistica ha deciso di fare una promozione speciale: saranno in vendita abbonamenti a € 25 (prezzo intero) e a € 20 (under 18 e over 65), mentre per la singola serata biglietto intero a € 8 e biglietto ridotto a € 5 (solo under 18).

Gli abbonamenti sono disponibili in prevendita presso l’Edicola Tabacchi “All’angolo” (davanti alla chiesa, angolo con Via Giordano Bruno). I biglietti sono acquistabili direttamente in teatro la sera dello spettacolo.

Per tutte le informazioni è possibile scrivere alla pagina Facebook @tiPortoateatro o telefonare al numero 3402228640.

Tutti gli spettacoli avranno inizio alle ore 21 presso il Teatro Mignon di Porto di Legnago, p.zza Madonna della Salute.

I GRANDI SCRITTORI ITALIANI SCONOSCIUTI

di Sergio Bissoli

Il mestiere di marito D’ambra Lucio, pseudonimo di Renato Eduardo Manganella Roma. 1880-1939 Siamo usciti, io e mia moglie, dalla grande arteria piena di pedoni e di veicoli e siamo adesso nella grande villa pubblica, tra alti alberi e vasti prati. Il popolo della domenica ci passa attorno con le facce tristi della noia di una settimana. Ci passano attorno, le coppie legittime, le coppie dei condannati a vita, silenziose, torbide, chiedono un po’ di vitalità a questa primavera che profuma e a questo caldo sole che tramonta. Altre coppie sono sedute qua e là, per i prati. Digeriscono malinconicamente una malinconica merenda fatta sull’erba. Sorvegliano, con occhio indifferente, due bambini che giocano. Aspettano che il tempo passi, il tempo della domenica e il tempo della vita...

Questo è il mondo. Questa è la massa, sulla quale è stato imposto il giogo delle menzogne sociali. A questo giogo, la verità dell’intelligenza si ribella. Ma è la minoranza, sopraffatta dal numero. Ma questi altri, la massa, come pretendete che scuotano il giogo se non si accorgono neppure di averlo? È il gregge. Inutilmente l’intelligenza dei cani abbaia intorno a loro. Cieco e sordo, il gregge va avanti dove il bugiardo pastore lo vuole condurre.

Passano accanto a me, lente e tutte uguali, le coppie della stupidità umana, quelle che si uniscono per vedere meno, per non udire più nulla, per non sapere che cosa sono sofferenza e godimento, per annullare la vita nella servile rinuncia alla vita.

Io guardo queste coppie una ad una.

So quello che mi si può dire: anime quiete, vite serene, orizzonti limitati ai propri doveri, serenamente ac-

cettati e onestamente compiuti. Necessità sociale di far durare l’unione; trasferimento nel figlio, di sogni, illusioni, ambizioni alle quali la coppia dovette rinunciare.

L’amore è una parola grande, un fatto piccolo, un sogno immenso, una realtà terrena, una febbre passeggera, una crisi che apre le porte dell’infinito per poi rinchiuderle; che accende lo splendore di un miraggio, per poi fare l’ombra più profonda; menzogna sentimentale che racchiude un’altra menzogna: il matrimonio; per irreggimentarsi, due per due, in fila, attraverso il deserto, in marcia verso il nulla, in questo popolo domenicale, in questa folla di rinunciatari che fa della settimana la lunga attesa di una domenica, che non è niente..

Tratto da: “Il mestiere di marito”.

A. Mondadori, 1943.

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CULTURA

periodico indipendente

Mario Sironi.

Dal Futurismo al Classicismo 1913-1924 Dal 16 settembre al 9 dicembre 2018 la Galleria Harry Bertoia di Pordenone ospiterà la mostra “Mario Sironi. Dal Futurismo al Classicismo 1913-1924” a cura di Fabio Benzi e realizzata dal Comune di Pordenone e dall’ERPaC – Ente Regionale per il Patrimonio Culturale della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia con l’attiva collaborazione dell’Associazione Mario Sironi.

La mostra intende approfondire attraverso l’esposizione di duecento opere una fase cruciale dell’evoluzione stilistica di Mario Sironi (1885-1961), pittore, illustratore, grafico, scultore, decoratore, scenografo, tra le figure più originali, intense e radicali del secolo scorso. L’attenzione è dedicata a un decennio della sua intensa attività; un periodo che si rivelò fondamentale per tutta la storia dell’arte italiana del Novecento.

“Una mostra certamente originale e di grande valenza artistica afferma l’Assessore alla Cultura, Pietro Tropeano - che evidenzia

come l’arte è intimamente legata ai diversi momenti della nostra storia. Fortemente voluta da questa amministrazione la mostra partedall’avanguardia futurista del 1913, attraverso il travagliato periodo della Grande Guerra, fino al complesso e originale incrocio del Futurismo con la sperimentazione della Metafisica del 1919 e soprattutto ci fa scoprire uno dei periodi di maggiore creatività dell’artista”.

L’esposizione è curata da Fabio Benzi, che si è occupato anche della grande e significativa mostra su Sironi tenutasi alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma nel 1993 ed è autore di molti importanti contributi sull’artista. L’accurata selezione di dipinti, disegni e illustrazioni, intende analizzare il concitato percorso pittorico dell’artista, che in pochi anni si confrontò interpretando le principali correnti artistiche europee, con un risultato assolutamente autonomo e personale, di altissima qualità artistica. La mostra spazia dall’adesione appassionata all’avanguardia, che egli seppe incrociare con esperienze anche diverse ed eccentriche (come l’attenzione per l’ambiente cubo-futurista russo), alla crisi del periodo della Grande Guerra, fino alla ricerca di nuovi equilibri che vedranno un lento avvicinamento al ritorno all’“ordine” (con un’attenzione particolare a Picasso e Derain)

© Ph. F. Ferri | Mario Sironi, Periferia, 1921. Collezione privata

passando attraverso le sperimentazioni spaziali della Metafisica di De Chirico.

In mostra si potranno ammirare alcuni tra i più celebri dipinti della sua produzione, come ad esempio l’Architetto, (esposto alla Biennale di Venezia del 1924), il primo Paesaggio urbano (esposto nel 1920) o ancora Solitudine del 1925, (esposto alla Prima Mostra del Novecento Italiano), che conclude il ricco percorso espositivo. Vi saranno anche altri capolavori non esposti da diversi anni, come i dipinti futuristi Testa del 1913, e Il Viandante del 1915, insieme a molti dei suoi emblematici Paesaggi urbani tra i più conosciuti, e alle figure classicheggianti, che costituiscono l’aspetto forse più noto dell’artista.

Ai dipinti si vedranno affiancate numerose tra le più significative opere grafiche, a illustrare il complesso “laboratorio” creativo di Sironi, e un centinaio di illustrazioni relative alla fervida attività che in quegli anni dedicò a diverse riviste (anch’esse

esposte: da “Noi e il Mondo” a “Gli Avvenimenti”, alle “Industrie Italiane Illustrate”, alle varie pubblicazioni collegate al “Popolo d’Italia”, fino alle copertine di libri), che costituiscono la sua maggiore attività di quel periodo, che si rivela ben superiore a quella pittorica, molto più rara e rarefatta.

La mostra è stata resa possibile grazie alla collaborazione con i maggiori musei italiani quali la Galleria Nazionale di Roma, il l Guggenheim e Cà Pesaro di Venezia, il Castello di Rivoli o le Gallerie Comunali di Palermo.

Il catalogo, edito da Silvana Editoriale, presenterà saggi del curatore Fabio Benzi, di Francesco Leone ed Elena Pontiggia.

Pordenone:“Galleria Harry Bertoia”.

Dal 16 settembre 2018 al 9 dicembre 2018 Orario di apertura: da martedì a venerdì: dalle 15 alle 19 sabato e domenica: dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19.

a cura di Caterina Berardi

periodico indipendente

www.ilbassoadige.it E-mail: ilbassoadige@grafichestella.it

FONDATO NEL 1979

Andrea Panziera

Alberto Costantini

Mariapia De Carli

percorsi musicali filosofici

Direttore responsabile:

tra opera e Lieder

ROBERTO TIRAPELLE Direttore editoriale:

GIANNI GALETTO

Autor. 462 del 25.05.1979 Tribunale di Verona.

Sede in Legnago (VR) - Via Monache, 4 Pubblicità tel. 349 3157148 Grafica, impaginazione e stampa: Grafiche Stella s.r.l. - Legnago (VR) “Il Basso Adige” è portavoce dell’Associazione Culturale “Il Basso Adige”, fondata con atto notarile 6812 del 18.09.1984, reg. a Legnago il 20.09.1984 il cui Consiglio Direttivo è così composto: Presidente: Gianni Galetto; Vice Presidente: Francesco Occhi; Segretario: Giuseppe Mutti; Consiglieri: Andrea Panziera, Mario Rossini.

Dal canto alla parola:

Caterina Berardi

Federica Tirapelle

Roberto Tirapelle

Gianluigi Viviani

Aldo Navarro

Pierantonio Braggio

Sergio Bissoli

Jessica Poltronieri

Francesco Occhi

SOGNO, REALTÀ E FANTASIA CONCERTO LIRICO

Entrata libera

CONFERENZA SULL’OPERA PARSIFAL DI RICHARD WAGNER

CULTURA

periodico indipendente

Pendulum Merci e persone in movimento

36° Torino Film Festival

Immagini dalla collezione di Fondazione MAST

23 novembre 1 dicembre 2018 “THE FRONT RUNNER” DI JASON REITMAN FILM DI APERTURA DEL 36° TORINO FILM FESTIVAL Sarà “The Front Runner” diretto da Jason Reitman, con Hugh Jackman, Vera Farmiga, il premio Oscar® J.K. Simmons e con Alfred Molina, il film di apertura della 36a edizione del Torino Film Festival. Il regista stesso presenterà al pubblico del festival il suo nuovo film.

Tratto dal libro “All the Truth Is Out: The Week Politics Went Tabloid” del giornalista e sceneggiatore americano Matt Bai, “The Front Runner” racconta la vicenda che nel 1988 vide protagonista il senatore americano Gary Hart. Candidato democratico alla presidenza, mentre era in piena corsa elettorale Hart vide sfumare qualsiasi possibilità di vittoria quando trapelò sui giornali la notizia di una sua ipotetica relazione extraconiugale con la modella Donna Rice Hughes. Per la prima volta il gossip sulla vita privata dei politici occupò le prime pagine dei giornali. “The Front Runner” uscirà nelle sale italiane il 21 febbraio 2019 distribuito da Warner Bros. Entertainment Italia “SANTIAGO, ITALIA” DI NANNI MORETTI FILM DI CHIUSURA DEL 36° TORINO FILM FESTIVAL Il film-documentario racconta, attraverso le parole dei protagonisti e i materiali dell’epoca, i mesi successivi al colpo di stato dell’11 settembre 1973 che pose fine al governo democratico di Salvador Allende, e

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si concentra in particolare sul ruolo svolto dall’ambasciata italiana a Santiago, che diede rifugio a centinaia di oppositori del regime del generale Pinochet, consentendo poi loro di raggiungere l’Italia. Prodotto da Sacher Film, Le Pacte, Storyboard Media e Rai Cinema. Il film uscirà al cinema giovedì 6 dicembre 2018 distribuito da Academy Two. Torino, 18 settembre 2018.

RITA HAYWORTH È L’IMMAGINE DEL 36° TORINO FILM FESTIVAL. L’immagine del 36° Torino Film Festival è dedicata a una delle grandi dive del ventesimo secolo: Rita Hayworth, il cui centenario della nascita è ricorso quest’anno. L’immagine è tratta da “Non sei mai stata così bella”, il suo secondo film interpretato insieme con Fred Astaire, diretto nel 1942 da William A. Seiter.

“Rita più che Gilda; la ballerina vitale e agilissima che danzò con Fred Astaire e con Gene Kelly, più che la sirena sinuosa e pericolosa, simbolo della dark lady nell’immaginario collettivo” dichiara Emanuela Martini, direttore artistico del Torino Film Festival “La ragazza che sapeva essere una commediante più che l’icona sexy la cui foto fu appiccicata sulla bomba sganciata sull’Atollo Bikini. Senza dimenticare Gilda, è soprattutto a questa Rita che il Torino Film Festival rende omaggio nell’anno del centenario della sua nascita”. a cura di Roberto Tirapelle

In occasione dei 5 anni di apertura dell’omonimo centro culturale, la Fondazione MAST presenta una nuova selezione di opere dalla propria collezione di fotografie, installazioni video e photo-album sui temi dell’industria e del lavoro. Oltre 250 immagini storiche e contemporanee di 65 grandi autori da tutto il mondo –maestri di fama internazionale come Robert Doisneau, David Goldblatt, Helen Levitt e Mario De Biasi insieme a talenti più giovani tra cui Richard Mosse, Ulrich Gebert e Sonja Braas – mettono a fuoco la genialità e l’energia che negli ultimi due secoli hanno spinto gli uomini a progettare mezzi e infrastrutture per muovere merci, persone e dati.

Riflessione a più voci sul tema della velocità che caratterizza la società attuale, l’esposizione, di cui il pendolo è metafora visiva, illustra le energie opposte che si sprigionano dai due fenomeni che dominano il nostro presente: da una parte la forza prorompente dei motori, l’enorme accelerazione, i mezzi di trasporto trasformati in feticcio del nostro tempo, la connessione continua come imperativo assoluto e dall’altra il rallentamento, la brusca frenata, il blocco dei flussi di persone che migrano, unica barriera al mito della mobilità globale.

Yto Barrada, Gabriele Basilico, Sonja Braas, Luca Campigotto, Clodt Von Jürgensburg,

Mario De Biasi, Robertdoisneau, Roger Fenton, Mario Finocchiaro, Floto + Warner, Vincent Fournier, Robert Frank, Simon Fridland, Ulrich Gebert, Riccardo Gilardi, Frank Gohlke, Geert Goiris, David Goldblatt, Hein Gorny, Guido Guidi, Jacquelinehassink, Robert Häusser, Lewis W. Hine, Rudolf Holtappel, Emil Otto Hoppé, Boris Ignatovich, William Henry Jackson, Gaston Jacquin, Jean-Pierre Laffont, Mimmo Jodice, Philip Jones, Annica Karlsson Rixon, Peterkeetman, Torkel Korling, Justin Kozlowski, Karl Krüger, Germaine Krull, Dorothea Lange, Helen Levitt, O. Winston Link, Eli Lotar, Malesherbes Photo, Rémy Markowitsch, Edgar Martins, Don Mccullin, Tina Modotti, Richard Mosse, Ugo Mulas, Martin Munkácsi, Antonio Paoletti, Alfred Person, Xavier Ribas, Luciano Rigolini, Stefano Robino, Tata Ronkholz, Arkadij Sajchet, Roger Schall, Ben Shahn, Graham Smith, Henrik Spohler, Johnthomson, Alexey Titarenko, Jakob Tuggener, Brett Weston

Bologna:“MAST.GALLERY”.

Dal 4 ottobre 2018 al 16 gennaio 2019 Orario di apertura: da martedì a domenica: dalle 10 alle 19.

Ingresso Gratuito info@fondazionemast.org

a cura di Federica Tirapelle

GASTRONOMIA

periodico indipendente

L’ANGOLO DELL’ASTROPOESIA

N. 109

di Gianluigi Viviani

Il bolide

Eccoci giunti a una nuova puntata della rubrica di AstroPoesia del Basso Adige. Con questo nuovo filone sperimenterò con voi un nuovo modo di leggere l’astronomia, non più attraverso gli occhi scientifici ma tramite uno sguardo poetico redatto da poeti e scrittori che hanno segnato la letteratura. Oggi proseguiremo il tema collegato alle meteore.

Il bolide Giovanni Pascoli Canti di Castelvecchio, 1903 «Tutto annerò. Brillava, in alto in alto,/il cielo azzurro. In via con me non c’eri, / in lontananza, se non tu, Rio Salto.

Io non t’udiva: udivo i cantonieri / tuoi, le rane(1), gridar rauche l’arrivo / d’acqua, sempre acqua, a maceri e poderi.

Ricordavo. A’ miei venti anni, mal vivo(2), / pensai tramata anche per me la morte / nel sangue. E, solo, a notte alta, venivo per questa via, dove tra l’ombre smorte / era il nemico, forse. Io lento lento / passava, e il cuore dentro battea forte.[...]

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Gridai, rapito sopra me: Vedeste? / Ma non v’era che il cielo alto e sereno. / Non ombra d’uomo, non rumor di péste(3).

Cielo, e non altro: il cupo cielo, pieno / di grandi stelle: il cielo, in cui sommerso / mi parve quanto mi parea terreno(4).

E la Terra sentii nell’Universo. / Sentii, fremendo, ch’è del cielo anch’ella. / E mi vidi quaggiù piccolo e sperso errare, tra le stelle, in una stella.»

Note per comprendere meglio la poesia: (1): paragona i casellanti a delle rane; (2): sopraffatto dalla tristezza; (3): rumore di calpestii; (4): il cielo sommergeva tutto.

Commento: Questa non è una poesia molto famosa di Pascoli; è stata pubblicata all’interno dei “Canti di Castelvecchio” nel 1903 e fa parte della parte finale della sezione “Ritorno a San Mauro”. L’opera è composta da diciassette terzine di decasillabi con rime incatenate (ABA BCB CDC), di cui ho riportato solo le prime quattro terzine e le ultime tre. La poesia, dal punto di vista contenutistico, alterna momenti di vita in campagna a rimandi al tragico passato del poeta (morte del padre) e lascia trasparire anche l’ossessione per una sua possibile

imminente morte. Più nello specifico Pascoli nella prima parte del componimento ripercorre i luoghi dove era stato ucciso suo padre, a San Mauo di Romagna, e immagina una sua possibile morte per mano di un ipotetico nemico. Ma la morte verrebbe alleviata dalla presenza dei suoi cari defunti. Nella seconda parte della poesia, il poeta viene scosso da un botto improvviso, un bolide, che testimonia la fragilità dell’uomo e del suo inevitabile destino. In questo punto infatti Pascoli si accorge della piccolezza della Terra all’interno dell’Universo.

Non vi è più una contrapposizione tra cielo e terra, ma vi è un grande spazio che avvolge tutti i corpi celesti.

Astronomia: Una meteora è un pezzo di asteroide o di una cometa che dopo essere entrato nell’atmosfera terrestre, a causa dell’attrito, si incendia. È generalmente chiamata stella cadente e le meteore particolarmente luminose sono chiamate bolidi. I meteoroidi entrano nella nostra atmosfera con una velocità compresa fra gli 11.2 e i 72.8 km/s e libera energia termica. Proseguendo nella sua caduta, ha inizio un processo conosciuto come ablazione: la meteora comincia a perdere gradualmente massa, lasciandosi dietro goccioline di materia fusa. Inoltre gli atomi della meteora e le molecole atmosferiche, a causa

dell’attrito, si ionizzano, provocando l’emissione di luce. Se non si è già disgregato nell’aria, il meteoroide rallenta fino a 3 Km/s e, se sopravvive al transito nell’atmosfera terrestre e allo schianto sulla superficie, l’oggetto risultante è chiamato meteorite e colpendo la Terra può produrre un cratere meteoritico. Una meteora è formata dalla testa e dalla scia. La testa racchiude il corpo roccioso avvolto da gas ionizzati, mentre la scia è una lunga colonna di plasma, che si crea durante l’ingresso nell’atmosfera terrestre superiore. Se ne possono vedere anche 100 in un’ora durante una delle piogge meteoriche annuali; tuttavia piccoli meteoriti delle dimensioni di granelli di sabbia entrano nell’atmosfera continuamente.

Nel prossimo numero della rubrica continueremo il nostro viaggio tra le poesie a tema astronomico proseguendo con Pascoli. Arrivederci al prossimo astropoetico numero!

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CULTURA

periodico indipendente

TEATRO PER LE FAMIGLIE domenica 25 novembre 2018, ore 16.00 - Fondazione Trg PINOCCHIO - Teatro d’attore domenica 16 dicembre 2018, ore 16.00 - Eccentrici Dadarò PETER PAN - Circoteatro, bolle, acrobazie

danza

Canzoni d’Italia

prosa

ì 30 novembre 2018 Sabato ore 20,45 sabato 15 dicembreVenerdì 201830 novembre ore 20,45 24 novembre 2018, ore 20.45 2018, ore 20.45 Ore 20.00, al Ridotto del Teatro: Ore 20.00, al Ridotto deleTeatro: ARUFFE CHIOZZOTTE LUCIO BATTISTI: il suono l’anima Conversazioni sullo spettacolo con storie, aneddoti e curiosità.

Conversazioni sullo spettacolo con storie, aneddoti e curiosità. arlo Goldoni Bruno Conte Teatro Stabile del Veneto

World Entertainment Company S.p.A.

ì 22 gennaio 2019 ore 20,45 sabato 26 gennaio Le 2019baruffe ore 20,45 chiozzotte Aeros S MARPLE Giochi di prestigio PUPO ...CANTAdiECarlo SIGoldoni RACCONTA da un’idea originale di Antonio Gnecchi Ruscone ia Amelia Monti Porno contro Amore con in ordine alfabetico

musica

canzoni d’Italia

Giovedì 6 dicembre 2018, ore 20.45

Sabato 15 dicembre 2018, ore 20.45 Ore 20.00, al Ridotto del Teatro: Conversazioni sul concerto con storie, aneddoti e curiosità.

Ore 20.00, al Ridotto del Teatro: Conversazioni sul concerto con storie, aneddoti e curiosità.

Bruno Conte

Something In Our Way

Lucio Battisti:

...Amavo i Beatles e i Rolling Stones...

il suono e l’anima

Danilo Rea piano

Bruno Conte voce Massimo Barbieri pianoforte e tastiere Sergio Borgo chitarre Nico Crosara basso Ettore Martin sax Chiara Turra voce

con gli Atleti Della Federazione di Ginnastica Rumena

Luca Altavilla, Francesca Botti, Leonardo De Colle, Piergiorgio Fasolo, Stefania Felicioli, Riccardo Gamba, ì 7 marzo 2019 ore 20,45 coreografie Daniel Ezralow, David Parsons, Moses Pendleton sabato 23 marzo 2019 ore 20,45 Margherita Mannino, Michela Martini, Valerio Mazzucato, musiche Boni TTG Music Lab N CHISCIOTTE - Alessio Giancarlo Previati, Vincenzo Tosetto, Francesco Wolf.

PRESENTIMENTO costumi Luca Missoni regia Paolo Valerio in collaborazione con Luke Cresswell e Steve McNicholaPeppe Servillo & Solis String Quartet consulenza storico drammaturgica Piermario Vescovo ì 19 marzo 2019 ore 20,45 movimenti di scena Monica Codena ATELLI KARAMAZOV scene Antonio Panzuto co Mauri Roberto Sturno costumi Stefano Nicolao musiche Antonio Di Pofi luci Enrico Berardi

Che Festa a Teatro!

fuori abbonamento

Brillante

ì 13 novembre 2018 ore 20,45 GNATE cena in famiglia a Valle

ì 15 gennaio 2019 ore 20,45 & FRANZ - Nel nostro piccolo

ì 19 febbraio 2019 ore 20,45 ESA MANNINO o la terra girare

24 novembre 2018 ore 20,45 OS - con gli Atleti della Federazione nnastica Rumena Esec_libretto_2018-19.indd 28

lunedì 31 dicembre 2018 ore 21,45 ORO E ARGENTO Orchestra Regionale Filarmonia Veneta Stella Peruzzi soprano Andrea Sari Mareso baritono Giulano Scaranello narratore direttore Romolo Gessi

Che occhi grandi che hai!

Teatro per le famiglie

Mogol

domenica 25 novembre 2018 ore 16,00 PINOCCHIO - Teatro d’attore

La chirurgia estetica? Un far west 06/09/18 Esec_libretto_2018-19.indd 15:52 10

domenica 16 dicembre 2018 ore 16,00 PETER PAN - Circoteatro, bolle, acrobazie

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06/09/18 Esec_libretto_2018-19.indd 15:52 48

Verona, intervistiamo il Dr Adilardi di Legnago

domenica 13 gennaio 2019 ore 16,00 BUONGIORNO VECCHIA SIGNORA! Pasquale Adilardi, altrimenti detto il chirurgo delle vip, arriva a LegnaTeatro d’attore

2 febbraio 2019 ore 20,45 LLO - Balletto di Roma

Tu chiamale, se vuoi, emozioni.

go.

Opera alla clinica privata Domus Salutis dal 2002. edì 17 aprile 2019 ore 20,45 10ma febbraio ore 16,00 «Lavoro principalmente domenica a Roma, per2019 spaziare bisogna pensare al RMEN.MAQUIA - Titoyaya Danza IL LIBRO DELLA GIUNGLA nord prima che al sud, anche se nato al sud Italia - ha spiegato ieri Teatro d’attore e pupazzi presentandosi in consiglio dei medici della Domus Salutis. Va da a séore che la tempistica di domenica attesa per delegarlo metter mano ica 11 novembre 2018 20,45 10 marzo 2019 orea16,00 a seno e fianchi sia direttamente fama AGGIO AD ENNIO MORRICONE KOLOK - proporzionale Cirocoteatro - teatroalla visivo del personaggio. hestra Regionale Filarmonia Veneta Chi pensasse al ritocchino dovràpalco! almeno A piedid’autore nudi nel... ì 6 dicembre 2018 ore 20,45 condividere un principio di fondo: «Non siamo arTeatro per la primissima infanzia METHING IN OUR WAY chitetti e non facciamo ristrutturazioni». Non fa ilo Rea pianoforte neanche i miracoli, come domenica 17 marzoa2019 ore 10.30 ha tenuto precisare CONCERTO PER PICCOLI CUORI in mezzo a una folta platea di colleghi, per lavo12 gennaio 2019 ore 20,45 E GRANDI SOGNI ro o per lo specchio. «Spesso arrivano pazienti ESSA PHILHARMONIC ORCHESTRA Michele Cafaggi ey Stadler violoncelloin sovrappeso che mi chiedono una riduzione del art Earle direttore peso con la liposuzione, e devo ripetere tutte le volte che la liposuzione è per il grasso localizzato. poi signore, mettetevelo in testa: non esiste nessuedì 20 febbraio 2019Eore 20,45 ETTO MOZART Sonig naTchakerian cura perviolino la cellulite. Si può togliere il grasso, ma la hestra di Padova e delcellulite Veneto resta, rassegnatevi». La richiesta più gettonata in assoluto però resta lei, la mastoplastica additiva, vale a dire le 6 aprile 2019 ore 20,45 protesi al seno. NonGli haspettacoli costi proprio irrisori, a dirla tutta: si parla di una serali in abbonamento saranno preceduti, RTUOSI ITALIANI alle ore 20:00, da una conversazione introduttiva cifra media di 7 mila euro. Adilardi denuncia proprio il «far west» del al Ridotto del Teatro. l Milenkovich violino - Premio “Salieri 2018” settore della medicina e della chirurgia estetica e plastica: «La probabilità che una protesi al seno si rompa è quasi nulla. Che accada due volte a una stessa paziente è come il sei al superenalotto. Se succede vuol dire che sono state usate protesi di bassa qualità».

Salieri Soci Costituenti e Fondatori attenzione massima a chiedere sempre cosa viene inserito, Dunque, e Antonio Salieri che si tratti di silicone o di una banale “punturina”. «C’è anche il botox n e botox - spiega -. Mi è capitato di sentire offerte in centri estetici a 89 euro. È la metà di quello che fanno pagare le aziende a me. di Soci Partecipanti In questi casi c’è la certezza matematica che non si sa né di che sostanza si tratti, né l’effetto che avrà sulla paziente». Devastante, in qualche Comuni di Angiari, Bevilacqua, Boschi Sant’Anna, Castagnaro, Cerea, Gazzo Veronese, Roverchiara, Terrazzo, Villa Bartolomea caso: «La metà delle volte intervengo su patologie secondarie».

Quasi sempre i pazienti sono donne. «La notizia è che gli uomini non esistevano e adesso ci sono. Ma dire che siano un numero importante è una stupidaggine di dimensioni mondiali. Sono circa uno su dieci».

In campo maschile stravince la rinoplastica, seguita dalla blefaroplastica per le palpebre raggrinzite Rifarsi il seno spiega il Dr Adilardi è il sogno di tantissime donne: ma quanto costa? Molte donne tendono a sentirsi poco attraenti se hanno il seno piccolo: il loro sogno di avere un paio di misure in più le spinge spesso a ricorrere al chirurgo plastico e ad affrontare un intervento che, finalmente, regalerà loro l’aspetto fisico che hanno sempre desiderato. Una mastoplastica additiva però non è un intervento semplice, e va eseguito da un professionista che operi in un ambiente totalmente sicuro ed attrezzato. Cercando in Google il suo sito, www.adilardi.it, chiunque potrà sincerarsi dell’estrema professionalità con cui Adilardi assiste i suoi pazienti dall’ingresso in clinica fino al decorso post-operatorio, e consultare il suo ricchissimo Curriculum Vitae, prova tangibile di tanti meritati successi nel campo della chirurgia estetica. Quanto costa rifarsi il seno dottore? Un attento e professionista serio non quantifica mai virtualmente un intervento senza conoscere la paziente, senza fare un attenta valutazione clinica, io personalmente conclude il medico starei molto lontano da chi propone interventi con prezzi costi e degenza on-line. È possibile inviare una mail per richiedere informazioni all’indirizzo di posta elettronica dr.adilardi@gmail.com o telefonando al numero verde 800.019.330.

C AS A D I C U R A D O M U S S ALU T IS C IT T À D I LE GNAGO

Dr P. Adilardi - Tel 0442.602688 - www.adilardi.it

06/09/18 15:52

SPORT

periodico indipendente

Esonerato Spinale, Pagan nuovo allenatore del Legnago Aldo Navarro

Perché da più di 2000 anni si investe in Beni Rifugio?

Con il temine Bene Rifugio, utilizzato anche dai piccoli investitori che desiderano semplicemente mettere al sicuro i propri risparmi, si identifica quella tipologia di investimenti in beni materiali, come ad esempio oro, diamanti, vini d’annata di alta qualità, opere d’arte, che conservano nel tempo il proprio valore e garantiscono una protezione in caso di inflazione, calamità, crisi economiche e finanziarie. Più in generale, il bene rifugio è in grado di preservare il risparmiatore in caso di ogni tipo di instabilità.

Gli investimenti in prodotti finanziari consentono di ottenere buoni risultati in termini di guadagni, tuttavia sono ricchezze di tipo immateriale e quindi soggette ai comuni rischi economici, come svalutazione, pericolo di default dello Stato, fallimenti bancari e aziendali, rovesci dei Mercati, ecc.

NAVARRO

Il pareggio casalingo con il Ciserano è stato fatale a Manuel Spinale che in sei gare di campionato aveva ottenuto tre pareggi. Spinale era stato ingaggiato il 2 giugno 2017, la sua avventura sulla panchina biancazzurra è cessata il lunedì 22 ottobre con l’esonero.

Andrea Pagan, nuovo allenatore del Legnago è nato a Chioggia il 13 gennaio 1978, ex centrocampista a Donada poi diventato Porto Viro ha iniziato la sua attività di “panchinaro” nei settori giovanili di Sottomarina, Noventa, Albignasego e Cittadella con squadre allievi e primavera, in serie D ha allenato Clodiense per due stagioni, Este, Alto Vicentino e Feltre. Confermati il preparatore atletico Virgili e l’allenatore dei portieri Mattiazzo.

Queste le dichiarazioni di Pagan: “Son contento di essere a Legnago con una società con esperienza in tre gironi di serie D. Ringrazio Mario Pretto e Antonio Naliato. È la prima volta che subentro e arrivo con molto entusiasmo. Il Legnago deve trovare equilibrio e

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Tutti i più importanti gestori di patrimoni ritengono che una diversificazione in Beni Rifugio sia non solo consigliata, ma necessaria.

Forse è arrivato il momento di pensarci seriamente, non dimenticando che la migliore garanzia del futuro guadagno è un buon prezzo di acquisto.

fiducia. Il mio modulo? I numeri dicono poco, a me piace il sistema di gioco”.

Il presidende Davide Venturato ha così commentato l’esonero di Spinale: “Una scelta dolorosa per l’uomo Manuel, ma i numeri erano spietati”.

Laura Schio un anno tutto d’oro L. S.

Un 2018 davvero pieno di impegni, emozioni e grandi risultati per Laura Schio, giovane amazzone residente a Orti di Bonavigo (Vr).

Con la sua splendida cavalla Utrilla Z ha partecipato a numerose competizioni regionali e nazionali di salto ostacoli, evidenziando lo stile e la crescita tecnica del binomio.

Attualmente è in testa alla classifica del progetto G.E.T.V. (Grandi Eventi Tecnici Veneto) un percorso di crescita tecnica organizzato dalla FISE Veneto, allo scopo di individuare la squadra iunior di rappresentanza per il 2019 in concorsi nazionali ed internazionali.

A giugno la prima medaglia d’oro nei campionati regionali cat.

Criterium 1° Grado Junior (alt. 120) presso lo Sporting Club Paradiso di Sommacampagna. A luglio uno splendido argento nella cat. 120 al Memorial L.Attili presso Le Lame di Montefalco (PG).

A settembre medaglia di bronzo finale regionale liv. 4 Progetto Sport L. Nava presso lo Sporting Club Paradiso.

A ottobre grande esperienza in Fiera Cavalli: dopo aver superato le selezioni, Laura ed Utrilla Z hanno potuto partecipare al Gran Premio 120X120 nel padiglione 8 della fiera che solitamente ospita i grandi campioni della tappa FEI JUMPING WORLD CUP, quest’anno aperto anche alle giovani promesse per festeggiare i 120 anni della fiera cavalli.

A novembre, dopo tre giorni di gara, una spettacolare medaglia d’oro nei Campionati Triveneti (Veneto, Trentino, Friuli) nell’ Assoluto 1° Grado Junior (alt. 125130).

A dicembre parteciperà al Master d’Italia Gen. Dalla Chiesa presso il GESE di Bologna.

Ancora altri grandi progetti per il 2019, il più ambizioso dei quali è quello di superare le qualificazioni per la Coppa del Presidente a Piazza di Siena Roma.

Laura frequenta il 4° anno dell’ist.

M. Minghetti e si allena tutti i giorni

presso il C. Ippico Fior di Loto a Trecenta (Ro) Istr. Serena Silvestri.

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Anno XL - n. 2 - Febbraio 2018

periodico indipendente